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Heidi Brano 1 - I tramonti Johanna Spyri, Heidi, Trad. Mario Sala Gallini, Piemme, Milano 2012. (pubblicato per la prima volta nel 1880) Era proprio vero: il nonno conosceva i nomi di tutte le montagne, come Peter con le capre. Heidi gli raccontò per filo e per segno l'intera giornata, senza dimenticare niente. Quando arrivò a parlare del grande incendio, volle sapere da lui cosa fosse, perché le laconiche spiegazioni di Peter non l'avevano accontentata. - È il sole che dà la buona notte ai monti - spiegò il nonno. - Manda loro i suoi raggi più belli, perché durante la notte non di dimentichino di lui. Quella spiegazione sì che piacque a Heidi: non vedeva l'ora che arrivasse un altro giorno, per poter tornare al pascolo e assistere di nuovo allo spettacolo del sole che dava buona notte ai monti. Quella notte, Heidi dormì profondamente, di un sonno tranquillo e sereno, sprofondata nel suo lettino di fieno, sognando montagne scintillanti ricoperte di rossissime rose. E, in mezzo a tutto, scorrazzava allegramente Fiocco di Neve. 1 Heidi - annotazioni

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Page 1: Heidi - annotazioni...Johanna Spyri, Heidi, Trad. Mario Sala Gallini, Piemme, Milano 2012. (pubblicato per la prima volta nel 1880) Era proprio vero: il nonno conosceva i nomi di tutte

Heidi

Brano 1 - I tramonti

Johanna Spyri, Heidi, Trad. Mario Sala Gallini, Piemme, Milano 2012. (pubblicato per la prima volta nel 1880)

Era proprio vero: il nonno conosceva i nomi di tutte le montagne, come Peter con le capre. Heidi gli raccontò per filo e per segno l'intera giornata, senza dimenticare niente. Quando arrivò a parlare del grande incendio, volle sapere da lui cosa fosse, perché le laconiche spiegazioni di Peter non l'avevano accontentata.

- È il sole che dà la buona notte ai monti - spiegò il nonno. - Manda loro i suoi raggi più belli, perché durante la notte non di dimentichino di lui.

Quella spiegazione sì che piacque a Heidi: non vedeva l'ora che arrivasse un altro giorno, per poter tornare al pascolo e assistere di nuovo allo spettacolo del sole che dava buona notte ai monti.

Quella notte, Heidi dormì profondamente, di un sonno tranquillo e sereno, sprofondata nel suo lettino di fieno, sognando montagne scintillanti ricoperte di rossissime rose. E, in mezzo a tutto, scorrazzava allegramente Fiocco di Neve.

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Brano 2 - La sintassi e il lessico Ogni giorno la bambina trovava qualcosa per tenersi allegra. E se è vero che il suo desiderio più grande sarebbe stato quello di continuare a vivere come d'estate, salendo ogni giorno il pascolo con Peter e le capre, a respirare il profumo dei fiori e a osservare, non è meno vero che anche stando accanto al nonno e seguendolo nelle sue tante occupazioni trovava sempre il modo di divertirsi. Per esempio, sarebbe rimasta per ore a guardarlo lavorare di sega e martello, affascinata dalla sua straordinaria abilità; oppure, le piaceva moltissimo fargli compagnia mentre preparava i formaggini di capra rotondi, le braccia nude affondate nel grande mastello. Ma la sua vera passione, in quelle giornate autunnali, era osservare l'ondeggiare dei tre grandi pini, dietro la baita, scossi dal vento, e ascoltarne il sordo brontolio. (pagina 76)

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Brano 3 - dare luce agli occhi - Heidi racconta - Ma se esci fuori, nella neve bianca, tutto ti diventerà chiaro. Vieni con me, nonna, ti faccio vedere. Heidi le si avvicinò e le prese la mano, come per farla alzare. Ma la nonna non si muoveva. - No, lasciami stare qui seduta, Heidi. Sei una brava bambina, ma devi capire quello che ti sto dicendo: per me non c'è altro che il buio, anche nella neve. I miei occhi non possono più vedere. - Ma almeno d'estate, nonna, - ribatté Heidi, ansiosa di trovare una via d'uscita - quando il sole dice buona notte alle montagne, e le montagne si accendono, rosse come fiamma, e dappertutto splendono i fiorellini gialli... Allora ci sarà luce per te, non è vero? - No Heidi, per i miei occhi non ci sarà mai più luce. Mai. Neanche d'estate. Non vedrò mai più le montagne infuocate al tramonto, e neanche i fiorellini. A quelle parole Heidi scoppiò in lacrime. - Com'è possibile? - singhiozzava - Davvero nessuno può ridare la luce ai tuoi occhi? Proprio nessuno? Heidi piangeva molto raramente, ma quando cominciava non era facile farla smettere. La nonna cercò di consolarla. - Vieni, Heidi, vieni qui, cara - le fece cenno con voce affettuosa. - Voglio dirti una cosa... Senza smettere di singhiozzare, Heidi le si avvicinò. - Sai, Heidi, quando uno non ci vede, come me, è così felice di poter ascoltare una voce amica... E a me fa tanto, tanto piacere sentirti

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parlare. Vorresti parlare un po' con me, Heidi? Dimmi che cosa combini di bello lassù, con il nonno. Io lo conoscevo, sai? Lo conoscevo bene, ma da molti anni non so più niente di lui. A parte quello che ogni tanto ci racconta Peter, ma sai che non è un gran chiacchierone... Il nonno? Ma certo! Heidi aveva avuto una grande idea. Si asciugò in fretta le lacrime e annunciò: - Non devi preoccuparti, nonna. Aspetta che racconti tutto al nonno, e ogni cosa si metterà a posto. Lui troverà il modo di farti rivedere la luce, e aggiusterà la vostra casa. Sa fare tutto, il nonno. La nonna rimase silenziosa. Heidi ora non singhiozzava più. Le raccontò dei bei giorni passati al pascolo, e di come trascorreva le sue giornate adesso che era inverno. Poi parlò a lungo del nonno, e di tutte le cose che sapeva fabbricare con il legno: panche, sgabelli, seggiole, splendide mangiatoie per Nera e Bianchina, e una grande tinozza nuova per fare il bagno d'estate, e una scodella per il latte, e cucchiai... Era incredibile quante cose belle potessere uscire da un pezzo di legno. Heidi, nel raccontarlo, si entusiasmava sempre di più: lei, spiegò, stava sempre accanto al nonno, e lo osservava lavorare, così un giorno sarebbe diventata brava come lui, e avrebbe potuto costruire tutto quello che voleva. La nonna ascoltava (...) E una volta partita Heidi, la nonna afferma: - E com'è divertente sentirla raccontare (...) - Se solo tornasse! Ora c'è ancora qualcosa al mondo che può darmi gioia! (pp.89-92)

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