guida di castelfranco veneto

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Castelfranco Veneto, citta' da sempre cerniera fra Padova, Treviso e Vicenza. Castelfranco Veneto, la citta' del Giorgione.

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Un benvenuto ai visitatori di Castelfranco Veneto !

Con questa piccola guida l’Associazione culturale Marcadoc pone alla Vostra attenzione alcuni spunti che offre il territorio per renderVi

più gradito il soggiorno in questo angolo della Marca Trevigiana!

Buon soggiorno!

Testi e Fotografie tratti da: Provincia di Treviso, Comune Castelfranco Veneto, Comune Cittadella, Proloco Castelfranco Veneto, Hotel Alla Torre. Hotel Roma,

www.Ana.it . Altre fonti: internet.

L’Associazione Marcadoc e i suoi autori fanno il possibile per fornire informazioni accurate e attendibili. Tuttavia alcuni dati quali numeri di telefono, orari di apertura, date di manifestazioni e eventi possono essere soggette a cambiamenti. Marcadoc declina ogni responsabilità per qualsiasi danno o inconveniente derivanti dall’utilizzo di questa guida. Suggerimenti da parte dei nostri Lettori saranno i benvenuti.

Per maggiori informazioni: www.marcadoc.it - [email protected]

Centro Guide e Servizi Turistici

Vicolo del Cristo 4 - 31100 Treviso

Tel: +39 0422 56470 - Cell. +39 348 1200427 mail: [email protected] web: www.guideveneto.it

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CASTELFRANCO VENETO

Castelfranco Veneto, la ricca La grande pittura di Giorgione la identifica nella sua componente culturale; le ville,

antiche e moderne, ne punteggiano il territorio; il borgo medievale chiama al passeggio, fra la torre civica, villa Bolasco, il sinuoso corso del Muson e il gioiello del

teatro accademico. (A.Zaltron)

La città di Giorgione conserva, tra le mura medioevali, tutto il suo fascino e il prestigio di una città d’arte. La Pala del Giorgione, all’interno del Duomo, e il fregio di Casa Marta Pellizzari sono nel cuore della città assieme al settecentesco Teatro Accademico. Palazzi affrescati si affacciano sulla scenografica piazza che costeggia le mura del Castello, costruito dai Trevigiani nel XII secolo a scopo difensivo.

La Torre Civica sovrasta le torri angolari e la cinta muraria, interrotta su tre lati da porte di accesso alla fortezza. Attorno al Castello si apre un piacevole giardino, circondato da un fossato e da una bella passeggiata ornata da statue.

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Castelfranco Veneto, città sorta alla fine del XII secolo e' cerniera fra Padova, Treviso e Vicenza. Terra di passaggio e di fiorenti interessi mercantili è memore della colonizzazione romana grazie alla via Aurelia e la via Postumia, ponte fra Asolo e Padova.

Durante il Medioevo, al tempo dei comuni, i Trevigiani edificarono il primo avamposto per arginare le incursioni di padovani e vicentini.

Castelfranco Veneto deve il proprio nome al castello ‘franco’ (esente) da imposte per i suoi primi abitanti. Il Castello, possente quadrato di rossi mattoni a pianta quadrata circondato da un'ampio fossato, fu eretto fra il 1195 e il 1199 sopra un preesistente terrapieno.

Il Castello è oggi il suo salotto, nel quale fa accomodare con molta cordialità i suoi ospiti. Città murata per sua stessa definizione, conserva quasi integralmente la cinta muraria e le sei torri che si innalzano ai quattro angoli e nei punti mediani di oriente e meridione.

Castelfranco oggi come un tempo si trova in una posizione strategica. Da qui infatti, anche con collegamenti con mezzi pubblici, possono velocemente essere raggiunte Venezia, Treviso, Padova con le meraviglie di Giotto, Vicenza e le Ville del Palladio, Verona.

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Castelfranco Veneto è universalmente nota per aver dato i natali a una delle figure più straordinarie ed enigmatiche della storia della pittura : Giorgione

(1478-1510), genio misterioso della luce e del colore.

All'interno del Castello si possono visitare il Teatro Accademico, progettato dall'architetto Preti e costruito a partire dal 1754. Il teatro non è solo un gioiello di storia ma anche punto di riferimento della vita dei castellani. Di notevole interesse inoltre il Duomo, progettato anch'esso dall'architetto Preti. Il Duomo fu aperto al pubblico nel 1746 ancora privo di facciata (venne realizzata nel 1893).

Il Duomo di Castelfranco accoglie la

famosa Pala del Giorgione intitolata

"Madonna col Bambino".

Nel territorio di Castelfranco si produce il ‘radicchio rosso variegato’, un’altra famosa varietà di questo prelibato ortaggio, simile ad una rosa di petali screziati, dal sapore dolce. Si può apprezzare poi la ‘fregolota’, un dolce secco. I ristoranti della zona offrono nel contempo altre gradevoli specialità che variano col mutare delle stagioni.

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Nel cuore del centro

storico di Castelfranco Veneto sorge l'Hotel alla Torre, una struttura 4

stelle in cui storia, arte e moderni comfort si

fondono in un'atmosfera raffinata e suggestiva.

Frutto di un accurato restauro alla fine degli anni '80 di un palazzo tra i più caratteristici ed originali della città e recentemente ampliato, l'edificio si fregia del titolo di Residenza d'epoca e si trova proprio a ridosso della Torre Civica o "dell'Orologio" e delle mura medievali, simbolo e vanto

cittadino.

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DA VEDERE

La CINTA MURARIA

Le mura, le torri e il fossato sono quanto rimane di una complessa macchina da guerra allestita nel scolo XII. Per prime si innalzarono le quattro torri d’angolo, cui seguirono le mura. Al castello si accedeva attraverso due porte (“di Treviso”, a est, e “di Cittadella”, a ovest) e da due accessi pedonali, a sud e a nord. Le mura, alte 17 e spesse 1,70 metri, sono prive di fondazione. Il camminamento di ronda sporge per 1,75 metri.

Nell’Ottocento, il castello diventa il simbolo della città. Tra il 1865 e il 1869, si rifanno i ponti della Salata (di fronte alla torre civica) e dei Beghi (verso piazza Giorgione) si costruiscono il passeggio ‘Dante’ e i giardini pubblici sul lato verso la torre nord-est, detta di Giorgione per la sua collocazione a ridosso del monumento al grande pittore. Entrando nel Castello attraverso la porta principale, sopra la quale troneggia un Leone di S. Marco del 1499, e proseguendo all’interno delle mura si arriva nella piazza del Duomo.

Il DUOMO

La chiesa è opera dell’architetto Preti. In esso sono espresse tutte le sue teorie architettoniche successivamente riprese in altre chiese della zona. Il Preti assume come modello di riferimento la palladiana chiesa del Redentore di Venezia e fors’anche la veneziana chiesa dei Gesuati.

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La costruzione del Duomo comportò la demolizione di un tratto di cinta muraria e anche dell’antica chiesa romanica “di dentro”, sacrario di memorie storiche cittadine, irrimediabilmente perdute insieme all’originaria cappella Costanzo.

Oltre alla Pala di Giorgione, il Duomo conserva numerose opere d’arte: la pala del coro, con la Discesa di Cristo al limbo di Giovanni Battista Ponchini (circa 1500 -1570), collaboratore del Veronese, e, al lato destro, il Martirio di S. Sebastiano di Palma il Giovane (1544-1628), l’altare dell’Assunta (abside della crociera) dello scultore Giuseppe Bernardi detto il Torretto (1694 -1773).

Nella stupenda quadreria della Sacrestia si possono ammirare sette frammenti degli affreschi del Veronese (1528-1588).

Museo CASA di GIORGIONE

Adiacente al Duomo si trova casa Marta-Pellizzari, conosciuta come Casa di Giorgione, non per una sicura appartenenza al maestro ma per la presenza al primo piano di un affresco a lui attribuito: il Fregio delle arti liberali e meccaniche. L’edificio conserva fregi decorativi cinquecenteschi e affreschi con scene bibliche e di paesaggio del XVI secolo.

Museo Casa Giorgione Piazza San Liberale - Castelfranco Veneto

Il museo dedicato al Maestro di Castelfranco Veneto

IL PERCORSO DI VISITA Dalla Pala al Fregio attraverso un'intera epoca

Il buio accoglie i visitatori e li avvolge nei misteri di Giorgione, il bianco rincorre il suo inafferrabile fantasma: benvenuti a Casa Giorgione. Uno spazio intimo, carico di suggestioni regalate da secoli di storia e da un allestimento di nuova concezione, costruito attorno alle due opere del Maestro conservate in città: la Pala di Castelfranco, nel Duomo cittadino, e il Fregio delle arti liberali e meccaniche, all'interno di Casa Giorgione, dove, lungo il percorso museale si materializzano il tempo e il territorio dell’artista. Dalla storia e dai segreti dei due capolavori

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conservati in città, il progetto museale trae la forza per raccontare un territorio e un'epoca di grande fermento culturale, più che mai congeniali alla formazione dell'artista e del suo linguaggio innovativo.

Il Museo celebra lo straordinario valore dell'artista e il contesto in cui è proposto. L'allestimento è il frutto di un lavoro intenso che invita a vivere lo spazio museale in modo attivo. Qui il visitatore vive e respira l'atmosfera del tempo, diventando protagonista di un percorso di scoperta che stimola i sensi e solletica la mente. Durante il percorso espositivo strumenti multimediali incrociano opere del Rinascimento. Il patrimonio comprende oltre cento oggetti che, accanto alle ricostruzioni architettoniche e d'ambiente, immergono nelle atmosfere del tardo Quattrocento e spingono ad indagare la potenza enigmatica di Zorzi da Castelfranco, l'influenza del territorio in cui è vissuto, i messaggi della sua pittura rivoluzionaria.

L'allestimento invita a vivere lo spazio museale come un'esperienza preziosa, frutto di attenta ricerca sui pochissimi documenti che testimoniano la vita dello straordinario Maestro. Figlio di quel Veneto che fra Trecento e Cinquecento è capitale dell'arte italiana e internazionale con artisti come Giotto e Mantegna, Bellini e Tiziano, Giorgione scompare a poco più di trent'anni, nel 1510, dopo aver lasciato straordinari capolavori. Pochissime le opere attribuitegli oggi dalla critica così come è esiguo anche il numero dei documenti che provano la sua esistenza, solo cinque, a cui è dedicata una specifica sala del Museo.

Da qui, il buio che ha accompagnato fino ad ora il visitatore, lentamente si dissolve per entrare nella storia dell'unico affresco attribuito a Giorgione conservato nella sua interezza, apprezzabile appieno grazie al bagaglio di conoscenza costruito lungo le sale espositive.

Nel Fregio si colgono certezze e paure di un'epoca, astrologia, astronomia, guerra e filosofia sono gli elementi che si possono indagare nel dipinto e attraverso pezzi originali che ripropongono l'intera sequenza del Fregio.

Il MONTE DI PIETA’

L’attuale palazzo del Monte di Pietà, risale al 1825-1826. Il palazzo ospita la Biblioteca Comunale. Alla Biblioteca è annesso l’Archivio Storico Comunale. Al centro del castello, il Palazzo municipale, costruito tra il 1879 e il 1880, sorge sul luogo della quattrocentesca residenza del podestà veneziano. Sotto il portico del Municipio si apre l’Oratorio della Beata Vergine delle Grazie.

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Ristorante Teatro dei Sapori a Castelfranco Veneto

Nel cuore di Castelfranco Veneto, dentro le mura dell'Antico Castello, scrigno d'arte pittorica si trova il Teatro dei Sapori Ristorante e delizie ideale per pranzi e cene, anche di lavoro feste di compleanno, lauree, congressi e meeting, o banchetti personalizzati con ricevimenti.

Con l'amore di chi porta a tavola una cucina armoniosa il Teatro dei Sapori sceglie i migliori alimenti e le specialità gastronomiche presenti nella nostra regione e non

solo; presentati rispettando la tradizione.

I piatti seguono il giusto ritmo delle stagioni e si possono gustare anche in maniera informale nell'angolo bar o nella cantina ricavata nell'antica carbonaia che assieme alla sala da pranzo creano un ambiente accogliente e raffinato, un punto d'incontro per buongustai amanti della tradizione a Tavola.

Ristorante Teatro dei Sapori Via G.Garibaldi, 17 - Castelfranco Veneto (TV)

tel: 0423 722575 - [email protected] - www.teatrodeisapori.it

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Il TEATRO ACCADEMICO

In via Garibaldi troviamo il Teatro Accademico, progettato intorno alla metà del ‘700 da Francesco Maria Preti e considerato uno dei teatri più belli d’Italia. L’originalità dell’edificio consiste nella sua duplice funzione di teatro diurno (per le riunioni degli Accademici) e notturno (per rappresentazioni teatrali) e nella sua ottimale acustica.

Il soffitto, affrescato dal pittore Sebastiano Santi con l’allegoria raffigurante L’immortalità assisa tra la Virtù e la Gloria che dispensa serti di alloro e letterati, scienziati ed artisti nati a Castelfranco.

PIAZZA GIORGIONE

La piazza del mercato, ora Piazza Giorgione, un tempo utilizzata per il raduno del bestiame, era dotata di tre pozzi. La sua ampiezza era singolare per una città di origine medioevale. Insieme al Corso, la piazza è il cuore della città.

Nella piazza sorsero un tempo le case dominicali dei nobili Gradenigo, dei Piacentini, dei Barisan. Il lato orientale è limitato dalle acque del Musonello, dai giardini pubblici e dalle mura del Castello. Palazzo Piacentini, divenuto l’Hosteria della Spada, divenne celebre come ritrovo di forestieri e mercanti. La sua facciata è decorata da affreschi risalenti al XVI secolo.

Il CORSO

Corso XXIX Aprile, la via principale, è delimitata dagli edifici della Bastia Nuova, sbarramento di case edificate nel XIII secolo per aumentare la difesa di Porta Franca. A partire dal XV secolo le abitazioni di legno fecero posto agli edifici in muratura con porticato. Degno di nota è il Palazzo Pulcheri, ora Bordignon Favero (sec. XVIII). Palazzo Soranzo Novello, dello stesso periodo, presenta una elegante struttura architettonica ed è arricchito da raffinate decorazioni in stucco: nelle sue sale sono conservate tele di S. Ricci (XVIII secolo) e di L. Carlevarjis (XVIII secolo).

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Sulla facciata di Palazzo Spinelli Guidozzi sono rappresentate le vicende di Diana e Atteone e del Ratto di Europa in un ricco complesso decorativo attribuito alla scuola del Veronese. L’edificio è posto al centro della città di fronte alla Torre Civica. La facciata di Palazzo Bovolini Soranzo è affrescato con Le fatiche di Ercole, datata a pittore di scuola mantegnesca di fine XV secolo. I giardini, le mura di levante, il fossato e il Passeggio Dante, circondato da statue, donano al luogo un tocco di raffinata bellezza.

VILLA REVEDIN BOLASCO

Al margine del centro storico di Castelfranco, in Borgo Treviso, sorge Villa Revedin Bolasco, La residenza è formata da un grande corpo a L, la cui fronte orientale è affacciata su un grande parco. Nell'area sorgeva fin dal Quattrocento una residenza, poi passata a un nipote di Caterina Cornaro, la Signora di Asolo proprietaria del famoso Barco nella vicina Altivole.

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Nel Seicento, Vincenzo Scamozzi ristrutturò il complesso progettando due palazzi gemelli e un grande giardino barocco. Alla metà dell'Ottocento i Revedin, nuovi proprietari, ricostruirono secondo il nuovo gusto romantico sia la fatiscente residenza che il giardino. Nella prima, opera di G.B. Meduna, sono notevoli lo scalone interno e la sala da ballo affrescata; nell'annesso rustico, splendida la scuderia, curatissima nei dettagli. Il secondo, frutto di interventi successivi del Meduna e di Antonio Caregaro Negrin, è un bellissimo esempio di parco all'inglese a boschetti e radure attorno a un laghetto; vi si trovano edifici di epoca diversa, tra cui una grande serra in stile moresco; mentre una cinquantina di statue barocche di Orazio Marinali, appartenenti all'antico giardino scamozziano, furono ricollocate a contornare la Cavallerizza.

Il Parco è aperto al pubblico. La Cavallerizza dove si tengono anche spettacoli teatrali e musicali.

Le Scuderie

Le Serre

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Castelfranco Veneto è famosa per un prodotto tra i più apprezzati e ricercati:

Il Radicchio Rosso di Treviso e Variegato di Castelfranco Veneto IGP

Nel rigore dell'inverno trevigiano nasce, come per magia, il prodotto più caratteristico e noto della campagna trevigiana, il radicchio. Il Radicchio Variegato di Castelfranco con il suo colore, bianco crema, la variegatura della foglia e la sua forma e’ uno dei radicchi più ammirati. Bello di aspetto, delicato al palato, il radicchio variegato di Castelfranco aspetta paziente il momento della sua celebrazione, contento di soddisfare il palato dei gourmet più attenti. Il Radicchio Variegato di si presenta di buona croccantezza, moderatamente amaro, adatto a molteplici usi, sia cotto che crudo.

Per Info sul Variegato di Castelfranco Veneto:

Pro Loco Castelfranco Veneto Tel. 0423 495000 - Fax 0423 0720760

www.prolococastelfrancoveneto.it e-mail: [email protected]

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Nei dintorni di Castelfranco Veneto

Per conoscere e apprezzare i luoghi legati al Radicchio Rosso è stata istituita la Strada del Radicchio Rosso di Treviso e Variegato di Castelfranco Veneto che conduce il Visitatore alla scoperta dell’area di produzione che è sicuramente una delle più ricche di beni storici e paesaggistici dell’intera pianura veneta. Ciò è dovuto sia alle sue peculiarità ambientali sia alle vicissitudini storiche che l’hanno interessata e che hanno lasciato tracce nel paesaggio. In primo luogo va citato il Sile che è il più lungo fiume di risorgiva d’Europa (le sorgenti sono a Casacorba). Per la sua importanza naturalistica è stato creato un Parco Regionale a testimonianza della sua rilevanza non solo nazionale. Il Sile è inoltre ricchissimo di testimonianze storiche e culturali quali ad esempio i numerosi mulini, gli attracchi per le imbarcazioni (i tradizionali “burci”), le alzaie che servivano al transito dei buoi che trainavano le imbarcazioni controcorrente, le splendide ville e le industrie molitorie che costituiscono importanti testimonianze dell’archeologia industriale. Oltre al Sile non vanno dimenticati altri numerosi corsi d’acqua minori e alcune interessanti zone di risorgiva quali le Fontane Bianche a Villorba o le sorgenti della Storga nei pressi dell’attuale sede della Provincia a nord di Treviso. Va anche ricordato che, lo stesso fiume Piave, delimita ad Est l’area di produzione.

Una delle più antiche testimonianze archeologiche ancora visibile nel territorio è costituita dalle Motte di Castello di Godego, una struttura fortificata risalente forse all’età del bronzo. Ben più ampie e numerose sono le vestigia di epoca romana (a partire dalle vie - Postumia, Claudia Augusta, Aurelia – per arrivare gli agri centuriati...). Non meno rilevanti sono le testimonianze d’epoca medioevale come dimostra la stessa Castelfranco. A partire dal Medioevo vengono avviate due iniziative che finiranno per segnare profondamente l’assetto di tutto il territorio: la diffusione dell’irrigazione e la bonifica delle aree paludose. L’opera di derivazione idrica più importante realizzata nell’alta pianura trevigiana fu la Bretella, che attingeva l’acqua dal Piave a Pederobba per condurla, tramite una fitta rete di canali, in tutto il territorio posto tra il Sile ed il Montello. E’ a partire dal ‘500, inoltre, che inizia la progressiva diffusione di uno degli esempi più caratteristici del territorio: la villa veneta che, in origine, costituiva in prevalenza un centro aziendale e, successivamente, si trasformò in luogo di svago e di villeggiatura. Le ville presenti nel territorio di produzione del radicchio sono numerosissime ed alcune di grandissima rilevanza architettonica: basti ricordare le due ville palladiane: Emo a Fanzolo (Vedelago) e Corner a Piombino Dese, la villa Marcello a Levada, la villa Corner della Regina a Vedelago. Villa Chiminelli a Sant’Andrea e la Tomba Brion di Carlo Scarpa. Da ultimo va ricordato almeno un importante luogo di culto: la casa natale di San Pio X a Riese Pio X ed il piccolo museo dedicato al Santo a Salzano.

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Serafini & Vidotto a Nervesa della Battaglia

La zona DOC “Montello e Colli Asolani” si sviluppa a nord ovest di Treviso, nella fascia collinare pedemontana. Qui sorge una piccola azienda vinicola che da più di vent’anni è considerata la migliore interprete del Cabernet nel Nord Est d’Italia: Serafini & Vidotto. Quella di Serafini & Vidotto a Nervesa della Battaglia è una storia di passione e di rispetto. Passione per la terra e per il vino fatto da due amici, sapienti vignaioli, sperimentatori, pionieri. Rispetto del territorio, delle tradizioni e dei limiti che non consentono di ottenere la quantità a dispetto della qualità, i grandi numeri attraverso il sacrificio dell’eccellenza. Non è un caso che Serafini & Vidotto abbia dato vita al Rosso dell’Abazia, un vino che ha segnato la storia enologica d’Italia.

I vini di Veronelli:

Rosso dell’Abazia 3 Stelle rosse. Sistema di valutazione In Stelle rosse : 1 vino buono; 2 ottimo; 3 eccellente

Il Rosso dell’Abazia

Vino robusto in tessuto di estrema eleganza; ha profumi complessi che spaziano dal lampone al cacao, dalla vaniglia al pepe, dal caffè al cassis (ribes nero). Sapore ampio e pieno con tannini dolci di grande spessore. Ha un colore rosso intenso, granato profondo. È vino da accostare a piatti di carni rosse ricche di succulenza o a cacciagione anche salsata.

Serafini & Vidotto - Via Carrer, 8/12 - Nervesa della Battaglia (TV)

Tel. 0039 0422 773281 [email protected]

www.serafinividotto.it

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VILLA EMO - Fanzolo di Vedelago (TV)

A Fanzolo di Vedelago si trova uno dei capolavori di Andrea Palladio: Villa Emo .

La Villa, che si sviluppa orizzontalmente, comprende due grandi barchesse che si affiancano al corpo centrale, cui si accede attraverso una scalinata in pietra. Ben conservati gli affreschi al piano nobile, opera dello Zelotti, collaboratore e seguace del Veronese. Il ciclo pittorico si ispira a temi mitologici, storici e allegorici, con riferimenti ai quattro elementi e alle quattro stagioni, chiare allusioni all’anima agricola della casa.

Oggi la villa e’ sede di una Banca

ASOLO

Il borgo medioevale, perla architettonica del Veneto, gode di una posizione panoramica incantevole, tanto da essere battezzata da Giosuè Carducci come "la città dai cento orizzonti".

Asolo accoglie il visitatore dopo un’erta salita. Cittadina nobile e ricercata, ospito' in tempi lontani Caterina Cornaro, regina di Cipro. Piu' recentemente, invece, offri' dimora ad Eleonora Duse, che riposa nel piccolo cimitero dietro l’oasi francescana di Sant’Anna, e poi il poeta Robert Browning, che qui compose gli ultimi versi, il

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musicista Gian Francesco Malipiero, la viaggiatrice ed esploratrice inglese Freya Stark, che la regina madre d’Inghilterra, una ventina d’anni fa, volle incontrare all’ombra della Rocca che domina il centro.

Le strette vie che tagliano la cittadina, offrono al visitatore angoli singolari. Pace e tranquillità' regnano sovrane. Bastano un paio d’ore per visitarla e riempire il cuore di dolcezza e serenita.

La Rocca domina il centro storico che ospita il Castello, la Cattedrale, con una pala di Lorenzo Lotto, e il quattrocentesco Palazzo della Ragione. Suggestiva la passeggiata tra le vie ed i portici del centro storico che hanno incantato gli artisti di tutto il mondo.

POSSAGNO

Oltre Asolo, ai piedi dei contrafforti del Monte Grappa, ecco Possagno, piccolo centro reso famoso in tutto il mondo da Antonio Canova che qui nacque e comincio' ad abbozzare la pietra.

Ad accogliere il visitatore e il meraviglioso tempio canoviano che lo scultore neoclassico volle donare ai suoi compaesani. Antonio Canova riposa in un’urna funeraria posta sulla sinistra, vicino all’ingresso.

Discesa la lunga scalinata, si trova la Gipsoteca, uno scrigno ricco di tesori sorto accanto alla casa natale dell’artista, che Carlo Scarpa ampliò nella seconda meta' del secolo scorso. Dalle Tre Grazie alle Danzatrici, da Amore e Psiche alla Naiade giacente, la scultura neoclassica ha trovato protezione ed ospitalita' in questo piccolo paese. Nella casa, invece, e' esposta una ricca collezione di disegni, incisioni, tempere e monocromi.

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VILLA BARBARO

A MASER

Fu costruita da Andrea Palladio intorno al 1560 per Daniele Barbaro, Patriarca di Aquileia, e suo fratello Marcantonio Ambasciatore della Repubblica di Venezia. Per le decorazioni furono chiamati Paolo Veronese, che nel ciclo di affreschi del piano nobile realizzò uno dei suoi capolavori, e Alessandro Vittoria, brillante allievo del Sansovino. Nell'area della Villa sorge un museo delle carrozze e un tempietto palladiano. La Villa nel 1996 è stata dichiarata dall'U.N.E.S.C.O. patrimonio dell'umanità. Unica tra le Ville del Palladio la Villa di Maser ha conservato la sua vocazione agricola ed è rimasta inserita in uno splendido scenario naturale. Attualmente infatti, adiacente alla Villa, si trova la cantina che risale al 1850.

CITTADELLA

A quindici chilometri da Castelfranco ed altrettanti da Bassano del Grappa, ecco un’altra città murata conservata fedelmente. Cittadella la bella.

Mirabile esempio di architettura difensiva, la cinta muraria di Cittadella è una delle costruzioni militari medievali meglio conservate d’Europa. Le mura imponenti che circondano la città, sovrastate da ben 32 torri, sono pressoché intatte ed il sentiero che ne segue il giro del fossato ne propone una visita suggestiva. L’origine della città risale al 1220 quando il Comune di Padova fece costruire la cinta muraria per

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proteggere il proprio territorio dagli attacchi esterni. Il centro storico custodisce autentici tesori: la Torre di Malta, citata nella Divina Commedia, l’antico Palazzo Pretorio ed il prestigioso Teatro Sociale, uno dei pochi realizzati a palchetti nel Veneto.

Tradizione vuole che qui siano risuonate per la prima volta le note della «Canzone del Grappa», durante la Prima guerra mondiale. Zona di retrovia. Le truppe si riposavano in attesa di riprendere gli assalti sul Berretta, sul Fenilon, sull’Asolone. Monte Grappa tu sei la mia patria...

BASSANO DEL GRAPPA

Il caratteristico Ponte degli Alpini, Iacopo da Ponte e la produzione ceramica sono i simboli che le attribuiscono notorietà internazionale. Il Ponte in legno, opera di Andrea Palladio, il Castello degli Ezzelini, il Museo Civico e numerosi palazzi affrescati impreziosiscono il centro storico. Le testimonianze medioevali si mescolano con l’architettura veneziana all’interno delle tre cinte murarie, che segnano lo sviluppo urbano della città di origini romane. Il percorso pedonale lungo le mura offre una splendida vista sul territorio pedemontano e sull’intera città. Dall’interno delle mura si raggiunge il Castello degli Ezzelini, in posizione rialzata.

MAROSTICA

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Con un mirabile effetto scenografico, la cinta muraria parte dal colle che domina la città per scendere fino al centro storico, collegando il Castello Superiore a quello Inferiore. I due Castelli, collegati da una cinta muraria, fanno da cornice alla città. Il sentiero panoramico che li collega permette di godere di uno spettacolo architettonico e paesaggistico unico. Il Castello Inferiore si affaccia sulla piazza principale dove si disputa la celebre partita a scacchi con personaggi viventi. Ma Marostica non e' solo re e regine, cavalli e alfieri. I mille colori della primavera risplendono nelle dolci colline che la attorniano. Lo spettacolo dei ciliegi in fiori e' imperdibile.

TRADIZIONE E SPETTACOLO

Vivace e frizzante, la vita culturale della zona è ricca di proposte in ogni stagione, alcuni esempi:

Palio del Castel d'amore (Castelfranco, seconda domenica di settembre)

I quartieri e i borghi cittadini si sfidano alla conquista del Castello nel Palio, occupando gli spazi della cinta muraria medievale

Fantadia - Festival Internazionale di Multivisione (Asolo, anni dispari)

Per una intera settimana la multivisione trasforma in spettacolo l'intera città.

Estate a Possagno (luglio - agosto)

Appuntamenti folcloristici, culturali ed enogastronomici.

Voci dell'Evo di mezzo (Cittadella, ultima settimana di settembre)

Per una intera settimana la città torna a vivere il medioevo con i costumi, le tradizioni e le sue atmosfere suggestive

Opera estate festival veneto (Bassano, luglio e agosto)

Tra i festival italiani più vivaci ed eclettici. Centinaia di serate tra luglio ed agosto, nella splendida Bassano e nelle altre città collegate.

Ballata del Millennio (Bassano, metà settembre degli anni dispari)

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Centinaia di figuranti rievocano i momenti significativi della storia di Bassano.

Partita a scacchi (Marostica, secondo fine settimana di settembre degli anni pari)

Più di seicento personaggi viventi rievocano un'antica leggenda del '400 in cui si narra della sfida amorosa tra due giovani nobili per ottenere in sposa la figlia del podestà.

Umoristi a Marostica (aprile - maggio)

Rassegna internazionale di umorismo grafico a tema

Rassegne gastronomiche

Castelfranco: festa del radicchio di Castelfranco, la domenica prima di Natale. Possagno: a tavola con i prodotti tipici della Comunità Montana, maggio Bassano: festa dell'asparago e serate gastronomiche, aprile e maggio Marostica: mostra mercato della ciliegia, l'ultima domenica di maggio

LA RIVIERA DEL BRENTA

Un territorio ricco di fascino e cultura, culla delle famose Ville Venete, che unisce attraverso il fiume Brenta le città di Venezia e Padova. Ideale prolungamento di Venezia in terraferma, la Riviera del Brenta ha vissuto dal Cinquecento al Settecento un periodo aureo che l'ha trasformata in luogo di villeggiatura privilegiato dei ricchi patrizi veneziani. Ricca dei fasti di questa civiltà la Riviera del Brenta si presenta tutt'ora con i giardini fioriti delle sue dimore nobili, con le ville aperte al pubblico, i riflessi acquei carpiti dalle statue, i salici lambiti dalla corrente.

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Posizionato strategicamente nel cuore della Regione Veneto, Castelfranco Veneto è ben collegato alle principali città turistiche, centri produttivi e commerciali della zona.

Come raggiungere Castelfranco Veneto Da Treviso e Vicenza (Uscita Autostrada A31 Vicenza Nord) percorrere la SS. 53 "Postumia", da Padova (Uscita Autostrada A4 Padova Est) e Bassano la SS. 245 "del Santo" e da Montebelluna la SS. 307. Distanze Treviso.............................................. .................... 26 Km Padova.............................................. .................... 31 Km Vicenza............................................. .................... 34 Km Venezia............................................. .................... 40 Km Aeroporto di Treviso "Canova".............. .................... 20 Km Aeroporto di Venezia "Marco Polo"...... .................... 37 Km

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