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Relazione gruppo tematico: Lavoro e svantaggio sociale. Ricostruzione di un percorso (maggio 2013 – gennaio 2014) Le note qui riportate tentano una sintetica ricomposizione dei primi esiti del Gruppo Lavoro e svantaggio sociale, così come allestito all’interno del percorso partecipativo collegato al Patto per il Welfare. Questo Gruppo insieme a Sistema Accoglienza compone l’ambito “Povertà ed esclusione sociale”. Consapevoli della parzialità degli sguardi e degli approcci ad un tema così oggi variamente rappresentato, ciò che viene di seguito proposto ha come unico obiettivo di lanciare alcune suggestioni attorno al tema lavoro/occupazione, politiche e strumenti nella ricerca attiva, con particolare riferimento ai contesti sociosanitari. In allegato alcuni spunti che aiutano a contestualizzare l’argomento e aprono ad eventuali altri approfondimenti. Patto per il Welfare comune.re.it/welfare 1

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Page 1: Gruppo tematico: Lavoro e svantaggio sociale - municipio.re.it · Percorsi per la ricerca attiva del lavoro Progetti a forte interazione con i servizi sociali e sociosanitari

Relazione gruppo tematico: Lavoro e svantaggio sociale.

Ricostruzione di un percorso (maggio 2013 – gennaio 2014)

Le note qui riportate tentano una sintetica ricomposizione dei primi esiti del Gruppo Lavoroe svantaggio sociale, così come allestito all’interno del percorso partecipativo collegato al Patto peril Welfare. Questo Gruppo insieme a Sistema Accoglienza compone l’ambito “Povertà edesclusione sociale”.

Consapevoli della parzialità degli sguardi e degli approcci ad un tema così oggi variamenterappresentato, ciò che viene di seguito proposto ha come unico obiettivo di lanciare alcunesuggestioni attorno al tema lavoro/occupazione, politiche e strumenti nella ricerca attiva, conparticolare riferimento ai contesti sociosanitari.

In allegato alcuni spunti che aiutano a contestualizzare l’argomento e aprono ad eventualialtri approfondimenti.

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Premesse metodologiche.Composizione del Gruppo

Organizzazioni diappartenenza

referenti Ambiti d’intervento

Associazione sostegnozucchero

Claudia Casoni Progetti a favore delle persone conproblematiche correlate alla salutementale (gestione inserimenti lavorativi einterventi di inclusione sociale)Ass.ne di Familiari

Caritas Diocesana Francesca Bertolini Progetto Nuovamente (percorsi diinclusione socio-occupazionale a favoredi persone in contesti di fragilità socialea rischio marginalità)Referente progetto Costellazioni (retecoordinamento carcere)

Associazione PapaGiovanni XXIII

Donatella Rimoldi Interventi e progetti a favore di personecon problematiche correlate alledipendenze patologiche. Gestionecomunità recupero e inserimenti socio-occupazionali

Ceis – area formazioneprof.le

Michele Lusetti Accompagnamento formativo in percorsidi inclusione socio-occupazionale.

Cooperativa socialeL’ovile

Silvio Bertucci Interventi e progetti finalizzatiall’inserimento sociale e occupazionale.Progetti inserimento lavorativo

Cooperativa socialeCamelot

Piero Scapinelli Inserimenti socio-occupazionali

Cooperativa socialeAnemos

Claudio Bedocchi Progetti per l’ inserimento lavorativodisabili

Provincia Progetto NucleiTerritoriali

Alessandra Bevilacqua Percorsi di accompagnamento al lavoroin interazione CI e collocamento miratodisabili.

Ausl Lorena Ficarelli area sociale – responsabileBarbara Bellini Area sociale - As

Maurizio Ferrari Gruppo L.A.S.– Area DSM Rosaria Ruta Direttore DSM-Dp

Comune di Reggio Emilia Alfa Strozzi Responsabile Area Nomadi,prostituzione, Carcere, sfruttamentolavorativo

Michela Caporusso Polo Territoriale – area accoglienza Lucilla Cabrini Politiche per l’inclusione sociale e la

solidarietà Agenzia Mestieri Beniamo Ferroni Agenzia per il Lavoro.

Percorsi per la ricerca attiva del lavoroProgetti a forte interazione con i servizisociali e sociosanitari

Co-Conduttori R.Ruta, L.Cabrini, B.FerroniTotale incontri maggio ‘13 – gennaio ‘14

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COME ABBIAMO LAVORATO?

La composizione del gruppo di lavoro –rappresentativa della molteplicità degli interventi e deicontesti che coinvolgono il sistema dei servizi sociali, sanitari e sociosanitari nel sostegnoall’inserimento lavorativo delle persone in condizioni di maggior fragilità sociale - ha offerto unospaccato variegato e ricco dei funzionamenti e delle interazioni che caratterizzano l’odierno sistemalocale (pubblico, privato e privato non profit).

Operatori che intervengono sui contesti della formazione professionale, degli accompagnamenti,dell’orientamento e dell’osservazione lavorativa; professionisti che operano a fianco di personedisabili, con patologie psichiatriche o correlate alle dipendenze, o che provengono da vissuti dicarcerazione o di sfruttamento sessuale, o che si trovano a dover gestire la precarietà occupazionaleo la disoccupazione….: ciascuno dal proprio osservatorio, ha contributo a tratteggiare e focalizzarealcuni elementi che possono aiutare la riflessione attorno al tema del lavoro, a partire dallariformulazione del paradigmi che sottendono l’agire dei servizi, complessivamente intesi.

L’ipotesi che ci ha guidato negli incontri si fondava sull’idea che i nostri diversi servizi eorganizzazioni, pur nella criticità delle condizioni di contesto congiunturale, avessero riscontratoalcune opportunità e intrapreso percorsi finalizzati all’occupazione con positivi riscontri. Da qui lanecessità di esplorare più in profondità cosa abbia reso possibile tutto ciò, a partire dai nostrimodelli e funzionamenti organizzativi e dall’analisi più accurata dei contesti di mercato. Qui, comeper altri settori dei nostri servizi, forse i paradigmi del nostro operare sono messi in discussionedalle condizioni sociali ed economiche che si stanno profilando.

Alcuni interrogativi hanno sostenuto le nostre riflessioni quali ad esempio:- se e come possono i servizi e le organizzazioni oggi agire il proprio mandato in ordine alle

scelte progettuali che impattano il lavoro? - Esistono nuovi spazi d’intervento che ci chiamano in causa? - Cosa significa oggi accompagnare le persone in contesti di inclusione sociale e

occupazionale? Quali le mediazioni offerte dai servizi? - Quali strumenti possono supportare interventi di politiche attive del lavoro? - È possibile definire dei criteri che ci orientino nell’individuazione di percorsi di

accompagnamento al lavoro?- …

Siamo così partiti da un inquadramento che aiutasse i partecipanti al Gruppo di Lavoro a collocarsirispetto al sistema socio occupazionale e, nello specifico, del mandato del gruppo stesso; e in unasuccessiva fase provasse a convergere su alcuni criteri che consentissero una sperimentazioneattraverso il coinvolgimento dei soggetti oggi potenzialmente attivi e disponibili.

Di seguito ne riportiamo la sintesi schematica corredata dalle slide proposte. In allegato alcuniapprofondimenti sui temi specifici correlati l’interazione con il mercato del lavoro.

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Offerta di Lavoro(Persone Occupabili)

Domanda di Lavoro(Aziende)

Mercato del Lavoro

Persone Escluse(Disabili, Svantaggiati,

Nuove Povertà etc.)

Dove si colloca il nostro intervento

Il sistema dei servizi socio-sanitari e l’inserimento lavorativo

Persone in

condizione di

svantaggio

sociale

Mercato

del

lavoro

Sistema dei Servizi socio-sanitari

Sistema delle Politiche attive

del lavoro

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Perché partecipare a un Tavolo sul Lavoro?

IMPARARE QUALCOSA DI NUOVOIMPARARE QUALCOSA DI NUOVO

MIGLIORARE L’EFFICACIA DEL MIO LAVOROMIGLIORARE L’EFFICACIA DEL MIO LAVORO

ESPRIMERE LE MIE POSIZIONIESPRIMERE LE MIE POSIZIONI

CONOSCERE LE ESPERIENZE SUL TERRITORIOCONOSCERE LE ESPERIENZE SUL TERRITORIO

CAPIRE LE POLITICHE DEL LAVORO E GLI STRUMENTI CHE LE ATTUANO

CAPIRE LE POLITICHE DEL LAVORO E GLI STRUMENTI CHE LE ATTUANO

STABILIRE NUOVE CONNESSIONISTABILIRE NUOVE CONNESSIONI

CAPIRE MEGLIO IL MERCATO DEL LAVOROCAPIRE MEGLIO IL MERCATO DEL LAVORO

CONOSCERE NUOVI INTERLOCUTORICONOSCERE NUOVI INTERLOCUTORI

NUOVI PROGETTI ?NUOVE RETI?

PIU’ INTERVENTI A FAVORE DEGLI UTENTI?

NUOVI PROGETTI ?NUOVE RETI?

PIU’ INTERVENTI A FAVORE DEGLI UTENTI?

Inizio processo

Fine processo

INFORMAZIONE ACCOGLIENZA SPECIALISTICA

INFORMAZIONE ACCOGLIENZA SPECIALISTICA

Ri - ConoscereRi - Conoscere

ORIENTAMENTO E

SPORTELLI DI 2°LIVELLO

ORIENTAMENTO E

SPORTELLI DI 2°LIVELLO

PRESELEZIONEPRESELEZIONE

NUOVE OPPORTUNITA’ DI LAVORO, DI

SPERIMENTAZIONE

NUOVE OPPORTUNITA’ DI LAVORO, DI

SPERIMENTAZIONE

La proposta di Lavoro

FOCUS SULL’INTEGRAZIONE FRA PAL E SOCIO SANITARIOFOCUS SULL’INTEGRAZIONE FRA PAL E SOCIO SANITARIO

QUALI RETI POSSIBILI, QUALI CONNESSIONI, SU CHE LIVELLI DI AZIONE

QUALI RETI POSSIBILI, QUALI CONNESSIONI, SU CHE LIVELLI DI AZIONE

CONDIVISIONE DI UNA FOTOGRAFIA CONDIVISA E RAPPRESENTATIVA

CONDIVISIONE DI UNA FOTOGRAFIA CONDIVISA E RAPPRESENTATIVA

MAPPATURA DINAMICA DI SOGGETTI/SERVIZI/INTERVENTIATTIVATI DOPO L’INIZIO DELLA

CRISI ECONOMICA

MAPPATURA DINAMICA DI SOGGETTI/SERVIZI/INTERVENTIATTIVATI DOPO L’INIZIO DELLA

CRISI ECONOMICA

INFORMAZIONE ACCOGLIENZA SPECIALISTICA

INFORMAZIONE ACCOGLIENZA SPECIALISTICA

ConoscereConoscere

CapireCapire

RielaborareRielaborare

ProgettareProgettare

APPROFONDIMENTO CON INTERLOCUTORI SIGNIFICATIVI

DEL MERCATO DEL LAVORO

APPROFONDIMENTO CON INTERLOCUTORI SIGNIFICATIVI

DEL MERCATO DEL LAVORO

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La Mappatura della “Reazione alla Crisi”

CRITICITA’/OPPORTUNITA’CRITICITA’/OPPORTUNITA’ ATTORI SIGNIFICATIVI E RELAZIONI ESISTENTIATTORI SIGNIFICATIVI E RELAZIONI ESISTENTIPESOPESOATTORIATTORI

WWeaknesses

PUNTI DI FORZA (ambiente interno)

SWOT ANALYSIS SERVIZI/INTERVENTI RISPETTO ALLA “CRISI”

OPPORTUNITA’ (ambiente esterno) MINACCE (ambiente esterno)

PUNTI DI DEBOLEZZA (ambiente interno)

SStrengths

OOpportunities

TThreats

TThreats

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PRIMI ESITI

IPOTESI CHE ORIENTANO

La ricerca del lavoro, la possibilità di reperirlo e ancor di più di mantenerlo hanno semprerappresentato un nodo critico importante per particolari tipologie di utenti così come la nostraesperienza professionale ci rimanda. A maggior ragione, in questi ultimi anni, l’approccio almercato del lavoro e la capacità di muovercisi, sono i contesti che maggiormente segnano ildiscrimine fra chi ce la fa e chi no. Se, da un lato, la frustrazione rischia di avere il sopravvento,dall’altro, tuttavia, anche in tempi di crisi, ciascuno di noi – che qui rappresenta un significativoosservatorio sia pubblico che del privato sociale – ha intravisto nuove possibilità. Ci sono elementi e criteri che ci facciano dire che tutto ciò non è frutto del caso e/o della fortuna?Sono rintracciabili e definibili alcuni accorgimenti e modalità che se applicati con competenzapossono sostenere le nostre prassi operative? Possiamo riconoscerci in un orizzonte culturale cheorienti e sostenga l’interazione fra i nostri rispettivi servizi e interventi e renda più efficiente illavoro di tutti? Sono immaginabili nuovi ambiti di progettazione? Come conciliare la tutela deidiritti (al lavoro in primis) con la loro esigibilità e fruibilità? Ha senso parlare di esclusi dal mercatodel lavoro? Cosa intendiamo quando parliamo di percorsi verso il lavoro in ambito sociosanitario?.. Attorno a questi ipotesi di sfondo il confronto si è sviluppato su tre direttici:

1. Quali opportunità si sono generate pur nella crisi?2. La crisi ha cambiato il nostro modo di intervenire?3. L’ambito socio-occupazionale ha interpretato/re-interpretato il suo mandato?

facendo emergere significativi cambiamenti nel mercato del lavoro così come osservati einterpretati da chi vi opera sia versante della domanda e che dell’offerta. IL CONTESTO

Innanzitutto un dato interessante che aiuta ad inquadrare l’argomento e già ne individua alcuni nodicritici: da chi è rappresentato il mercato del lavoro? Solo il 10% da canali d’intermediazione di cuiil 4% rappresentato dall’interinale. Tutto il resto viaggia sull’informale, il passa parola, la relazioneamicale. Già questo ci dice quanto sia difficile il nostro lavoro e quanto investimento culturale vadafatto. Sicuramente il concetto di lavoro si sta riconfigurando. Alcuni esempi: per le cooperative socialitipo b ha significato, da un lato, la necessità di adattarsi alle richieste del mercato (maggioriarticolazioni di servizio proposti ai clienti, arricchimento della proposta commerciale; flessibilità,stockaggio materiale e autonomia logistica, volatilità delle commesse, aumento esponenziale deglielementi che costituiscono la qualità richiesta); dall’altro, la sfida dell’inserimento lavorativo è resapiù difficoltosa: inserimenti più “selezionati” sulla base di caratteristiche di occupabilità, ricercacrescente di mansioni appropriate alle persone marginali, ricerca di nuovi settori ad altacomponente di manodopera, che consente di fare più occupati. Appare strategico investire nelrapporto con gli imprenditori, in un’ottica di responsabilità sociale di impresa; rinforzare ildialogo con le politiche attive del lavoro, e sviluppare il marketing sociale. È venuto meno anche quel consenso sociale che consentiva alla cooperazione sociale (di tipo B) dioffrire opportunità un po’ a tutti: si è alzata l’asticella delle performance e non sempre ci sonopersone all’altezza del compito richiesto; il mercato valuta in modo indiscriminato la qualità delservizio prestato, a prescindere dalla componente sociale che lo caratterizza. Quello che forse fino aqualche anno fa poteva essere colto come un valore aggiunto oggi non ha più questo riconoscimentosociale. Anche la committenza pubblica sia diretta che indiretta (nella forma delle societàpartecipate) ha riformulato i suoi criteri di collaborazione e di scelta dei fornitori.

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Si cerca di ovviare alle mutate richieste della committenza - anche pubblica - aumentando il turnover, e approfondendo con le persone le problematiche che hanno portato allo spostamento da unamansione ad un’altra; si lavora caso per caso anche con la committenza. In questo rinnovato quadrosociale ed economico diviene essenziale, e strategicamente rilevante, il valore della relazione, siacon la persona che con la committenza. La consapevolezza che ci sono persone non spendibili sul mercato del lavoro non ci esime tuttaviadal pensare a percorsi diversi, e laddove dove sia possibile, segmentare e investire nel mediotermine sulle persone che hanno autonomie; operando per far emergere le competenze. I SERVIZI E GLI STRUMENTI UTILIZZATI. La crisi ha imposto una riflessione in termini di tempi e di prospettive e di modalità di interventoprogettuale, nella ricerca di una maggiore aderenza fra competenze delle persone e mercato dellavoro. In questa ottica si sta acquisendo consapevolezza che gli strumenti (es PSTR, tirocini ectt)sono funzionali alla “diagnosi” e non sono la “risposta” occupazionale; che sono snodi di una retecostruita fra operatori e utenti, in cui la flessibilità, la rapidità, la fiducia sono dimensioni relazionalifondamentali nella co-costruzione dei percorsi, sia nei rapporti fra utenti e operatori sia fra operatoristessi. La crisi ha imposto una maggiore segmentazione dei percorsi di accompagnamento/inserimento inrelazione con la situazione oggettiva e attuale del mercato del lavoro, che ha cambiatoprofondamente requisiti e necessità. Forse registriamo tuttora troppi percorsi “generalisti” che nonproiettano realmente le persone in ottica lavorativa, tecnica, ma hanno una funzione “prevalente” diammortizzazione dei tempi di attesa. In questa prospettiva è necessario non solo pensare al "lavoro"come un percorso dove i diversi strumenti consentano alle persone a crescere, svilupparecompetenze e al contempo offrano agli operatori chiavi di lettura rispetto alle potenzialità su cui èpossibile intervenire. In questa prospettiva viene messo in discussione il nostro modo di lavorare a cominciare da:- utilizzo del tempo: in quanto tempo un utente può accedere al mercato del lavoro? Quanto può

durare un accompagnamento…in quanto tempo leggiamo le competenze…- gestione e trattamento delle informazioni: cosa mi serve conoscere? Da chi e come lo apprendo?

che utilizzo ne faccio?.., - livelli di comunicazione fra operatori: quali e quali luoghi allestire, come passare le

informazioni ..- competenze necessarie a leggere i cambiamenti (sociali, di contesto, nelle persone)- come sostenere e accompagnare le persone con maggiori difficoltà?- le persone - anche quelle escluse e apparentemente più fragili - possono diventare risorse per se

stesse e per gli altri?- è accettabile che una persona "ritorni" ai servizi dove esserne uscita? Cosa comporta questo

sotto il profilo culturale del nostro lavoro sociale?

La formazione che ruolo svolge in questo contesto? Strumenti di inserimento da una parte, e formazione dall’altra, faticano a comunicare fra loro. Ècambiato profondamente anche il senso (e di conseguenza anche l'utilizzo) degli interventiformativi: non hanno più efficacia se visti come percorsi “tampone” o fuori da logiche diaccompagnamento, orientamento strutturato; da qui la necessità di conciliare e integrare i tempidella formazione e quelli della disoccupazione; di operare più sulla "specializzazione" eintegrazione/strutturazione dei percorsi, per rendere la disoccupazione “produttiva.

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Sullo sfondo il tema della retribuzione: dal sostegno al reddito nei progetti d'inserimentolavorativo sino alla possibilità di assicurare un reddito sufficiente per la conservazione delleautonomie. Anche da questo punto di vista chi inserisce (coop sociali e non solo) sempre più spessosi pongono il tema di un accompagnamento che va oltre la dimensione lavorativa Competenze e valutazione delle competenze. Se oggi nel mercato del lavoro alcune competenzesono date per scontate (ad esempio sotto il profilo della relazione, in senso ampio, le aziende nonvogliono alcun tipo di problema) come possono i servizi lavorare in questa direzione? Siamo certidi conoscere - e di lavorare a sufficienza sulle competenze che il mercato dà per scontate?Talvolta appare una separazione molto netta ad esempio fra Progetti socioterapeutici –riabilitativi(Pstr) e inserimento lavorativo; le persone che arrivano da lunghi inserimenti lavorativi siattribuiscono competenze che in realtà non hanno o non sono coerenti con le richiese aziendali.Problema della contemporaneità della rappresentazione delle mansioni in Pstr. In questo senso èimportante il ruolo della cooperazione sociale.

COME ACCOMPAGNARE?Sotto questo profilo forse anche gli operatori sono impreparati a stare e gestire questa complessità:forse sono più preparati i nostri utenti??.. "…i pazienti per esempio hanno capacità di reazione allecrisi ed ai fallimenti molto alti, può essere un valore nella gestione della precarietà edell’instabilità, sono spesso gli operatori in difficoltà nel trovare valore nei percorsi a tempo,precari ed instabili di lavoro." Come supportare le persone nella "fatica a stare" nella ricerca dellavoro; come diffondere cultura e formazione per sviluppare tale pratica oltre a riconoscerla comeun valore per lo sviluppo delle competenze, per la lettura delle competenze, per una messa in retedegli operatori? Come tradurre in criteri e scelte progettuali parole come stare nella flessibilità enella precarietà? Cosa significa per un operatore - a proposito della valutazione delle competenze - essere tempestivinell’osservare le cose (agiti, comportamenti, azioni, inerzie, ansie…) e nell’affrontare i problemiche le persone portano; come far emergere le criticità il più presto possibile, in modo da ritarare gliinterventi?Quali competenze valutiamo e con chi? Condizioni di adesione ai percorsi, chiarezza degli obiettivi,degli step, contesti facilitanti (ad esempio l'esperienza dei Cantieri di selezione o i colloqui digruppo….come pure la tipologia di mansione, l’ambiente possono/cambiare l’approcciomotivazionale e diventano elementi qualificanti i nostri interventi). Altro tema da esplorare: connessione di filiera degli strumenti. Le esperienze maggiormentepositive sono quelle che hanno visto la reale messa in rete di strumenti e opportunità offerte daidiversi contesti della formazione, dell'inserimento lavorativo, del socio-occupazionale ect... Suglistessi utenti, infatti, vanno ad incidere forme e strumenti di finanziamento (quindi attività), diverse eprofondamente complementari. Questa è certamente una sfida per tutti operatori e utenti…qualcheinteressante sperimentazione non manca.. OLTRE I SOLITI APPROCCI: ALCUNE DOMANDE ATTORNO ALLE QUALI PROVARE A

PROGETTARE.a) Come portare le esperienze “eccezionali” dentro i sistemi di inserimento lavorativo?b) Quali sono oggi i sistemi e gli strumenti di valutazione delle competenze ? Come migliorarli? c) Come traduciamo nel funzionamento dei servizi di inserimento lavorativo la richiesta di

flessibilità? d) Quali criteri supportano la decodifica dell’utenza rispetto al lavoro/non lavoro?

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e) Quali nuove competenze sono necessarie per poter accedere a percorsi di inserimentolavorativo?

f) Quanto è decisiva per l’utenza la capacità di interagire con il mercato del lavoro? (provare aricordare un esempio positivo ed uno negativo)

g) Quali nuove relazioni o connessioni sono necessarie per migliorare qualità e quantità degliinserimenti lavorativi?

Nello schema sotto riportato sono sinteticamente richiamate alcune possibili piste di lavoro, esitodelle considerazioni fino ad oggi realizzate e da qui provare a sperimentare.

Ndr: il gruppo sta operando in questa direzione

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ATTORI/contesti CRITICITA’ / OPPORTUNITA’ PESO PARTNER E RELAZIONIESISTENTI

POSSIBILI AZIONI

DOMANDA DILAVORO

Complessità delle competenze direlazione ed accesso al mercatodel lavoro; La selezione opera adun livello sempre più prossimo aquello di primo contatto con idiversi interlocutori del mercatodel lavoro, che fronteggianoun’offerta crescente in termininumerici e relativamentecompetente.

Alto In questo senso le relazionimaggiormente significative sonoquelle con servizi di orientamentoe formazione alla relazione con ilmercato del lavoro. Le connessioni da valorizzaresono pertanto quelle consentonoopportunità e confronto con ilmercato del lavoro, ovvero quellecon intermediari (CPI, Agenzie,NT) e con Datori di lavoro.

- condividere metodologie d’approccio allaricerca del lavoro;

-sviluppare contesti di training alla ricercaattiva;

- accompagnare i percorsi di formazione,addestramento e inserimento con una costanteattenzione alla relazione con il mercato dellavoro;

- Capitalizzare al massimo i “tempi morti” deipercorsi dei singoli, costruendo un sistema diazioni in cui le persone si rapportino con leproblematiche della qualificazione dellecompetenze di interazione con la domanda dilavoro

UTENTI ECONTESTI DIPROVENIENZA(FAMIGLIE,COMUNITà,EDUCATORIETC.)

Precarietà e flessibilizzazione delMercato del Lavoro

Alto La conoscenza delle dinamicheche contraddistinguono ilfunzionamento delle imprese edell’accesso al lavoro sono icardini attorno ai quali costruireconsapevolezza e competenzanell’affrontare fenomeni quali laprecarietà e la flessibilizzazionedel MDL. La motivazione passaanche dalla capacità dimetabolizzare l’assenza di

- Incrementare, all’interno dei livelli tecnici edoperativi la conoscenza degli strumenti disostegno al reddito (assistenziali, politichepassive per il lavoro, indennizzi etc) in modo darenderli “disponibili” nei differenti livelli diprogettazione;

- Intrecciare le forme di accompagnamento allavoro con quelle di costruzione dell’autonomiarelazionale e sociale.

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stabilità e di accogliere ilcambiamento. In questo senso èfondamentale costruire progetti ingrado di svincolare, ancheparzialmente, il ciclo del redditoda quello economico e produttivo,al fine di ridurre la coincidenza fraassenza di lavoro e bruscainterruzione dell’autonomiaeconomica. Le relazioni frastrumenti assistenziali e di politicaattiva

-Costruire occasioni di conoscenza emotivazione/rimotivazione per utenti e contestidi appartenenza per rendere attivabili tutte le retidi sostegno nella relazione con gli elementi diflessibilità e precarietà che i percorsiinevitabilmente presentano.

-Orientare i percorsi “protetti” in termini distrumenti e contesti ospitanti alla discontinuità,per evitare la cronicizzazione e la percezione diimpotenza. Investire sulla creazione diopportunità piuttosto che sulla stabilizzazione diforme di inserimento

UTENTI ESERVIZI

Individuazione delle competenze eil potenziale di occupabilità deisingoli utenti

Alto I partner sono rappresentati datutti quei contesti di servizio edinserimento che contribuisconoalla individuazione evalorizzazione degli elementi dispendibilità sul mercato dellavoro. Per agire una concretapersonalizzazione è necessariodiversificare le occasioni dianalisi, orientamento,sperimentazione delle competenzee addestramento; in questo modosi consente alle persone diattraversare i diversi ambiti dellaricerca e dell’inserimento allavoro, cogliendo i punti di forzadei singoli e rendendoli perni dicostruzione dell’occupabilità.

- Impostare metodologie condivise di raccoltadegli elementi che caratterizzano i percorsi deisingoli, valorizzando la prossimità all’utentecome fattore significativo di impostazioneprogettuale;

- Costruire sistemi leggeri di osservazione evalutazione, che consentano di concentrare lerisorse nella qualificazione delle competenze enella loro sperimentazione;

- Legare le opportunità di inserimentolavorativo alle risorse ed alla spendibilità dellerisorse personali e professionali, non alleproblematiche che una situazione di disagiocomporta.

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SERVIZI EINTERMEDIARI

Assumere i differenti livelli dioccupabilità come terreno dilavoro e di confronto con ilsistema della formazioneprofessionale e del mercato dellavoro.L’uso proprio degli strumenticonsente di raggiungereperformance anche in periodo dicontrazione occupazionale graziealle misure di politica attiva.

Alto I canali per l’occupazione dellepersone fragili sono sostenuti dauna serie di interventi normativi(strutturali) e di politicheincentivanti (congiunturali) ingrado di sostenere flussioccupazionali. Su tutti peresempio la L.68/99, la L.381/91,la LR 17/05. In questo senso lerelazioni significative sono quellecon i canali dei servizi per illavoro preposti all’assolvimentidell’obbligo, le imprese e lecooperative sociali di inserimentolavorativo.

- Condividere linguaggi di valutazione legatialla spendibilità del singolo, non a caratteriassistenziali (anzianità della prese in carico,fabbisogno economico etc.);

-Strutturare un rapporto con la formazioneprofessionale orientato all’acquisizione dicompetenze che contribuiscano a qualificarefattivamente l’occupabilità del singolo.

-Rendere disponibili le opportunità allepersone in carico, mediante la ricerca di unaconnessione con i diversi livelli di servizio cherenda visibili i percorsi e gli strumenti diinserimento lavorativo, favorendone laconoscenza.

- Coinvolgere competenze specialistiche ingrado di compiere analisi realistiche sui livelli dioccupabilità e di accompagnare le persone nelrapporto con il lavoro, con i diversi ambitiorganizzativi e con gli strumenti propri dellepolitiche del lavoro.

-Favorire una interazione fra competenzedifferenti di “trattamento” dell’utenza perrealizzare percorsi articolati di intervento, ingrado di creare le precondizionidell’occupabilità, assumendosi rischi edesercitando fiducia nelle capacità degli utenti.

SERVIZI Costruire relazioni con ilterritorio, anche in manieraindiretta e “intermediata” per

Medio

La progettazione è il momentodella condivisione con tutti gliattori e l’utente di un determinato

- mappare e valorizzare le risorse informaliche un territorio esprime, cercando diindirizzarne l’interazione con l’utenza in chiave

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raggiungere contesti di lavorosulle capacità degli utenti in gradodi produrre qualificazione inmerito alle competenze trasversali,prerequisito per l’accesso almercato del lavoro.

percorso dei valori e degliobiettivi degli interventi che siintendono attivare. I luoghi dellaprogettazione possono essereformali o informali, sulla basedelle necessità del singolo, dellerisorse disponibili edell’attenzione del territorio versodeterminate problematiche. Le retisono un patrimonio da manuteneree vivere con protagonismo, nonsulla base del classico invio.

costruttiva (volontariato, scuole di italiano etc);

- Vivere le reti come esercizio di costruzione divalore, non della ricerca di prestazioni. Il rischiodell’occupare tempi morti è forte nello scambiofra servizi e soggetti che parlano linguaggidiversi e che misurano i propri risultati sulla basedi presupposti autoreferenziali.

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Allegato 1. -Riflessioni sul sistema territoriale socio-occupazionale e di transizione al lavoro.

La situazione attuale

Mestieri

Problematiche Strutturali:

- Transizione al lavoro insufficiente- Scarso accesso dell’utenza, in carico ai servizi, alle opportunità di inserimento o di

incremento della propria occupabilità- Predominanza assoluta, fra gli elementi progettuali, delle valutazioni relative all’equilibrio

ed alla stabilizzazione, rispetto a quelli di transizione e definizione della spendibilità sulmercato del lavoro

- Approccio generalista, scarsa specializzazione dei coefficienti di servizio legati allo sviluppodell’occupabilità individuale

- Contesti “cliente” fidelizzati sulla base del potenziale quantitativo di risposta ai bisognipiuttosto che qualitativo (paradossi delle coop b-a e delle aziende profit con borse lavorodecennali)

- Marginalità del “prodotto” lavoro rispetto al “prodotto” assistenza

Contingenti:- Rapporto con la DPL- Scarsa integrazione fra risorse (non servizi) delle PAL e sociosanitarie sulla transizione al

lavoro delle persone svantaggiate (ES: fondo regionale disabili disgiunto dal sociooccupazionale)

- Tempistiche di intervento “anacronistiche” rispetto alla manifestazione dei bisogni di serviziper il lavoro.

Vantaggi dell’impostazione attualeL’attuale sistema ha saputo fornire anche risposte efficaci, alle persone, cosi come al sistema deiservizi che ne sono protagonisti, consentendo una circolarità del rapporto fra bisogno-strumento-soluzione che ha favorito:

Patto per il Welfarecomune.re.it/welfare

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La strutturazione di interventi in grado di rispondere a qualsiasi fabbisogno di servizi con ilmedesimo strumento (socio occupazionale, addestramento, osservazione, etc. tutti in ISTR)La generazione di una risposta interna al sistema dei servizi, laterale al mercato del lavoro equindi decorrelata dall’andamento delle dinamiche occupazionaliDi sostenere un rapporto fra costi e risultati stabile nel tempo e definito aprioristicamente; al di làdi casi sporadici, le risorse per singolo intervento sono stabili, programmabili e sostenibili secondol’organizzazione data dei serviziDi trattare utenza anche molto grave in senso inclusivo, sotto il profilo delle relazioni edell’integrazione con i contesti sociali di inserimento.

Rappresentazione grafica sistema attuale

Attività socio occupazionali

Mestieri

Transizione al lavoro

Servizi sociosanitari (gruppo lavoro-Sil)

Mercato del Lavoro

Formazione professionale

Tipologia di intervento

Soggetto “titolare” Nuclei Territoriali

CPI - Agenzie

Utenza coinvolta

Patto per il Welfarecomune.re.it/welfare

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Rappresentazione grafica sistema attuale

Attività socio occupazionali

Mestieri

Transizione al lavoro

Gestione diretta servizio socio.sanitario

Mercato del Lavoro

Segnalazione dei servizi

Tipologia di intervento

Modalità di accesso

Accesso diretto

Contenuti di servizio

Stabilizzazione / addestramento

Formazione/occupabilità

Inserimento lavorativo

Patto per il Welfarecomune.re.it/welfare

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Rappresentazione grafica sistema attuale

Attività socio occupazionali

Mestieri

Transizione al lavoro

ISTR –Borse lavoro –Tirocini Atipici

Mercato del Lavoro

FP-Tirocini

Tipologia di intervento

Strumenti

Tirocini-Contratti

ContestiCooperative sociali di tipo B

Aziende profit

Associazioni- volontariato

Coop. Soc. tipo A

Rappresentazione grafica sistema attuale

Attività socio occupazionali

Mestieri

Transizione al lavoro

Dsm-DP

Mercato del Lavoro

Handicap adulto

Tipologia di intervento

Categorie di utenti

Svantaggio Sociale

Tipologie di utenza

Occupabili contesto protetto

Occupabili

Inoccupabili

L’impostazione sopradescritta suggerisce alcune piste di lavoro per l’immediato futuro, sia dirivisitazione del sistema socio occupazionale, sia dell’organizzazione delle forme e dei coefficientidi servizio associati alla condizione di transizione verso il lavoro:Necessità di separare le attività socio occupazionali dai contesti produttiviDiversificare l’applicazione degli strumenti sulla base degli step evolutivi (oggi istr dal progettocollettivo all’azienda ceramica)Valutazione rispetto all’evoluzione dei percorsi “contaminata” dai feed back del mercato dellavoroInvestimento sulle formule di transizione e sulla acquisizione, nei vari livelli di servizio eintervento, di competenze specialistiche (assistenti sociali/orientatori/selezionatori/tutor)

Patto per il Welfarecomune.re.it/welfare

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Rottura dei meccanismi di “identificazione” fra presa in carico e transizione: il servizio che alproprio interno rileva il problema (fabbisogno economico/lavorativo), elabora una soluzione (istr diosservazione/addestramento con sostegno al reddito) e laddove non vi sia la possibilità esternagenera l’opportunità (convenzionamento coop B), si cronicizza sulla circolarità dei processi dirisposta e non costruisce reti significative di intervento e coprogettazione

Allegato 2 – gli strumenti

1

Strumenti Socio Occupazionali:

• ISTR – Coop Sociali tipo b;

• ISTR – Aziende /Enti / Associazioni;

• Tirocini Atipici in coop b

Strumenti di Transizione al lavoro:• Tirocini Atipici in coop b

• Tirocini Formativi l.68/99

• Tirocini Formativi FSE

• Tirocini Formativi a carico delle Aziende (coop b o Aziende profit)

• Orientamento/TIPS/Ricerca attiva del lavoro

• Qualificazione Professionale (FSE Asse III – o Mercato)

Strumenti per l’Assunzione:

• L.68/99• Incentivi art.13 e 14 L.68/99 (anche nella

riformulazione art.13 da l.247/2007)• Coop b – Salario di ingresso•Coop b – Art.22 LR17/2005 (o

riformulazione art.12 L.68/99 all’interno della L.247/07)

Strumenti socio-occupazionali e di inserimento al lavoro

2

Strumenti Socio Occupazionali – Finalità socio terapeutiche e riabilitative :ISTR – Coop Sociali tipo b;

• ISTR – Aziende /Enti / Associazioni;• Tirocini Atipici in coop b

ISTR– Coop Sociali di tipo b

Sono le cosiddette “borse lavoro” vengono attivate sulla base di una

convenzione diretta fra l’Ente Pubblico e la cooperativa alla quale

viene riconosciuto un compenso per l’azione di

osservazione/addestramnento, indipendente dal sussidio elargito

alla persona inserita in ISTR.

ISTR– Aziende/Enti/Associazioni

Sono le cosidette “borse lavoro” attivate sulla base di un

“contratto” fra l’Ente Pubblico e il soggetto Ospitante (termine

mutuato dalla formazione professionale dlgs 142/98)e non

prevede costi al di la del sussidio erogato alla persona inserita in

ISTR

T i r o c i n i A t i p i c i i n C o o p b

Alcuni Comuni hanno mutuato le convenzioni i per le ex “borse lavoro” in convenzioni per la

gestione di tirocini di fattispecie atipica ai sensi del provvedimento del Ministero del Lavoro 2 aprile

2010 n.7, recante protocollo n.25/I/006205. Tali convenzioni

attualmente in uso prevedono un compenso per la cooperativa

sociale per l’azione di osservazione/addestramento.

Strumenti socio-occupazionali e di inserimento al lavoro

Patto per il Welfarecomune.re.it/welfare

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Strumenti di Transizione al lavoro 2011:• Tirocini Atipici

•Tirocini Formativi l.68/99 – FSE -a carico delle Aziende• Orientamento/TIPS/Ricerca attiva del lavoro e

Qualificazione Professionale (FSE Asse III – o Mercato)

Tirocini Atipici

Specificati ai sensi del provvedimento del Ministero del Lavoro 2 aprile 2010 n.7, recante

protocollo n.25/I/006205, prevedono un a convenzione fra soggetto promotore e soggetto

ospitante, un progetto di tirocinio, possono durare al max 24 mesi,

prevedere una indennità di “frequenza” per il tirocinante ed

hanno finalità di riabilitazione terapeutica e di reinserimento

sociale, non sono finalizzati all’assunzione

Tirocini Formativi

Ai sensi della L. 196/97, sono i cosiddetti “tirocini formativi e di orientamento”. Prevedono una

convenzione di tirocinio fra soggetto promotore e soggetto

ospitante, ed un progetto formativo. Sul territorio di Reggio

Emilia sono finanziati dal fondo regionale disabili (ex L.68/99), dal

FSE, e possono essere a carico delle aziende. Finalità formativa,

possono prevedere una finalizzazione all’assunzione, una

indennità di frequenza per il tirocinante hanno durata max 24

mesi

Orientamento/TIPS/Ricerca attiva del lavoro e

Qualificazione Professionale (FSE Asse III – o Mercato)

Sono strumenti di intervento rispetto al profilo professionale della persona, alle modalità di

ricerca attiva del lavoro, di candidatura sulle vacancies e di

qualificazione tecnica.Sono sul territorio finanziate da

molteplici canali, soprattutto dal FSE, e ascrivibili all’ambito dei

Servizi per il Lavoro e la Formazione Professionale.

Strumenti socio-occupazionali e di inserimento al lavoro

Patto per il Welfarecomune.re.it/welfare

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Strumenti per l’Assunzione:•Incentivi art.13 e 14 L.68/99 (anche nella riformulazione art.13 da l.247/2007)

• Coop b – Salari di primo ingresso•Coop b – Art.22 LR17/2005 (o riformulazione art.12 L.68/99 all’interno della L.247/07)

Incentivi art.13 e 14 della L.68/99(anche nella riformulazione art.13

da l.247/2007)

Sono agevolazioni per l’assunzione, erogati dalla Provincia di Reggio

Emilia, sulla base delle disponibilità del Fondo Nazionale Disabili e del

Fondo Regionale Disabili, prevedono agevolazioni diverse

sulla base della tipologia di disabilità e di contratto rispetto al quale l’agevolazione è richiesta da

parte dell’azienda

Coop b – Salari di primo ingresso

Previsto dal CCNL della cooperazione sociale è una formula

di inserimento lavorativo “graduale” che consente una

riduzione dal salario erogato al lavoratore per periodi definibili fino

a tre anni. Tale strumento è vincolato ad accordi territoriali fra

le parti sociali.

Coop b – Art.22 LR17/2005 (o riformulazione art.12 L.68/99

all’interno della L.247/07)

L’art.22 della L.R.17/05, recepisce e l’art.12 L.68/99, e prevede una

convenzione fra Azienda soggetta all’obbligo e cooperativa sociale di tipo b. Tale convenzione consente,

tramite una esternalizzazione di parti del processo produttivo o di servizi, la coperatura di una quota d’obbligo da parte dell’azienda, in

misura non superiore al 30% (in particolare “ultimo 30%”).

Strumenti socio-occupazionali e di inserimento al lavoro

5

Prospettive per il 2012:•Sperimentazione di nuove modalità di servizio relative ai percorsi socio occupazionali

•Messa in filiera degli strumenti socio occupazionali con finalità evolutiva con altri strumenti di transizione al lavoro e di assunzione

•Sperimentazione di assunzioni tramite salario di ingresso

Sperimentazione di nuove modalità di servizio relative ai percorsi socio

occupazionali

All’interno del sistema delle “Linee Guida”, avvio in tempi brevi di

sperimentazioni all’interno delle cooperative sociali di tipo b di servizi e progetti tesi a fornire risposte di tipo

sociale e riabilitativo a quelle situazioni, attualmente in ISTR, che

non presentano caratteristiche evolutive rispetto al MDL.

All’interno di tali percorsi si persegue, fra l’altro, l’obiettivo di svincolare il

sussidio erogato alle persone dal percorso all’interno delle cooperative

sociali di tipo b

Messa in filiera degli strumenti socio occupazionali con finalità evolutiva con altri strumenti di

transizione al lavoro e di assunzione

Per quei percorsi ISTR che presentino potenzialità evolutive

rispetto al MDL, è in atto una azione di ricostruzione e messa in

filiera di strumenti di orientamento e transizione anche

mediante contenitori sperimentali quali Progetto

Unrra, Reli, Polis.

Strumenti socio-occupazionali e di inserimento al lavoro

Sperimentazione di assunzioni tramite salario di ingresso (Es.

facilitatori sociali all’interno della rete consortile Oscar Romero)

All’interno di un percorso di convenzionamento fra Azienda

ASL e Consorzio Romero, per l’acquisizione di servizi

sperimentali ed innovativi di accoglienza per pazienti

psichiatrici nei CSM, il Consorzio attiverà 5 assunzioni di disabili

psichiatrici con lo strumento del salario di ingresso.

Patto per il Welfarecomune.re.it/welfare

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