gli auguri del cardinale presidente emerito

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N on sta bene parlare di sé. Ma forse non pochi dei lettori del Foglio All’Ombra del Cupo- lone vorrebbero sapere come se la passa (o spassa) il Presidente Emerito. E allora parlerò un po’ di me. Ricordate quando i due discepoli del Battista, Andrea e Giovanni, dopo la sua testimonianza, seguirono Gesù che passava, e gli chiesero: “Rabbi, dove abiti?”. Gesù allora rispose: “Ve- nite e vedrete” (Gv 1, 38-39). Anch’io, a quanti di voi vorrebbero saperne di più, dico (si licet parva compone- re magnis, cioè con un paragone al- quanto audace): “Venite e vedrete”. Potete vedere dove abito: all’ultimo piano dell’edifi cio del Collegio Etiopi- co. Venite, e da qui potrete ammirare uno splendido panorama su San Pie- tro, sul Palazzo del Governatorato, sui Giardini Vaticani, fi no ai Castelli Roma- ni. E’ una vista meravigliosa! Mi affretto a correggere il parago- ne. Perché questa veduta, a cui vi invi- to cordialmente, non è paragonabile alla “vista” promessa da Gesù a chi lo segue. Perché la vista che promette Gesù è tutt’altra cosa: è la visione che i Profeti e i Re dell’Antico Testamento desideravano vedere e non videro (cf. Lc 10, 24); è la visione del Padre, per- ché chi vede Gesù, vede il Padre (cf. Gv 14, 9). La “vera” vista ci è data non dai nostri occhi terreni, ma dalla fede, che vede al di là dell’opacità dell’im- magine terrena. Resta pur vero che di qui, dall’ultimo piano del Collegio Etiopico, posso godere di uno splendi- do panorama; ma non vedo più Voi, con il Vostro lavoro, con i nostri comuni problemi, con i Vostri volti amichevoli, talvolta sorridenti, talvolta più pensosi. E certo – non posso nasconderlo: mi mancate! Vi sono però sempre vici- no. Di qui vedo (“controllo”!) quando gli uffi ci del Governatorato aprono e quando chiudono…; ma soprattutto vi sono vicino con il pensiero, la sim- patia e la preghiera, nella certezza che, con la guida tanto competente quanto cordiale del nuovo Presiden- te, S.E. Mons. Giuseppe Bertello, e del nuovo Segretario Generale, S.E. Mons. Giuseppe Sciacca, voi conti- nuate a prestare un eccellente ser- vizio al Santo Padre, in un’atmosfera serena ed operosa. (...) continua a pagina 4 GLI AUGURI DEL CARDINALE PRESIDENTE EMERITO 1 1 D i c e m b r e 2 0 1 1 - A N N O 5 | N . 5 NOTIZIE DI VARIA VATICANITÀ - FOGLIO INFORMALE PER I DIPENDENTI DEL GOVERNATORATO

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Page 1: GLI AUGURI DEL CARDINALE PRESIDENTE EMERITO

Non sta bene parlare di sé. Ma forse non pochi dei lettori del Foglio All’Ombra del Cupo-

lone vorrebbero sapere come se la passa (o spassa) il Presidente Emerito.E allora parlerò un po’ di me. Ricordate quando i due discepoli del Battista, Andrea e Giovanni, dopo la sua testimonianza, seguirono Gesù che passava, e gli chiesero: “Rabbi, dove abiti?”. Gesù allora rispose: “Ve-nite e vedrete” (Gv 1, 38-39). Anch’io, a quanti di voi vorrebbero saperne di più, dico (si licet parva compone-re magnis, cioè con un paragone al-quanto audace): “Venite e vedrete”. Potete vedere dove abito: all’ultimo piano dell’edifi cio del Collegio Etiopi-co. Venite, e da qui potrete ammirare uno splendido panorama su San Pie-tro, sul Palazzo del Governatorato, sui Giardini Vaticani, fi no ai Castelli Roma-ni. E’ una vista meravigliosa! Mi affretto a correggere il parago-ne. Perché questa veduta, a cui vi invi-to cordialmente, non è paragonabile alla “vista” promessa da Gesù a chi lo segue. Perché la vista che promette Gesù è tutt’altra cosa: è la visione che

i Profeti e i Re dell’Antico Testamento desideravano vedere e non videro (cf. Lc 10, 24); è la visione del Padre, per-ché chi vede Gesù, vede il Padre (cf. Gv 14, 9). La “vera” vista ci è data non dai nostri occhi terreni, ma dalla fede, che vede al di là dell’opacità dell’im-magine terrena. Resta pur vero che di qui, dall’ultimo piano del Collegio Etiopico, posso godere di uno splendi-do panorama; ma non vedo più Voi, con il Vostro lavoro, con i nostri comuni problemi, con i Vostri volti amichevoli, talvolta sorridenti, talvolta più pensosi. E certo – non posso nasconderlo: mi mancate! Vi sono però sempre vici-no. Di qui vedo (“controllo”!) quando gli uffi ci del Governatorato aprono e quando chiudono…; ma soprattutto vi sono vicino con il pensiero, la sim-patia e la preghiera, nella certezza che, con la guida tanto competente quanto cordiale del nuovo Presiden-te, S.E. Mons. Giuseppe Bertello, e del nuovo Segretario Generale, S.E. Mons. Giuseppe Sciacca, voi conti-nuate a prestare un eccellente ser-vizio al Santo Padre, in un’atmosfera serena ed operosa. (...)

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GLI AUGURI DEL CARDINALEPRESIDENTE EMERITO

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NOTIZIE DI VARIA VATICANITÀ - FOGLIO INFORMALE PER I DIPENDENTI DEL GOVERNATORATO

Page 2: GLI AUGURI DEL CARDINALE PRESIDENTE EMERITO

Indice

Notizie utili

3 L’ordinazione episcopale di Mons Giuseppe Sciacca

5 Festeggiati i superiori nel Cortile della Pigna

6 Il trentesimo presepe di Piazza San Pietro

7 Il Santo Padre in Treno

8 Lettera del Santo Padre a sua Em.za Card. Lajolo

9 Un ulivo secolare dalla Terra Santa ai Giardini Vaticani

10 Il rinnovato giardino del Chiostro di San Giovanni in Laterano

11 Un anno di francobolli vaticani

12 Festa del Corpo della Gendarmeria

13 80° Sessione dell’Assemblea Generale di Interpol

14 I Livin’ Gospel Singers

15 L’unificazione delle Necropoli di S. Rosa e dell’ Autoparco

16 Restauro della scultura bronzea

“La Resurrezione”

17 Nuovi Amici in Vaticano

18 La Parola del Papa

20 Notizie liete e ... tristi

11 dicembre 2011

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L’Ecc.mo Mons. Presidente riceve tutti i dipendenti, previa telefonata (tel. 82505)L’Ecc.mo Mons. Segretario Generale riceve tutti i dipendenti, previa telefonata (tel. 83158) .

Si ricorda che il notiziario all’Ombra del Cupolone è accessibileanche dal sito www.vaticanstate.va/IT/News/Bollettini.

REDAZIONE:Dott.ssa arch. Barbara Cappellato(Uffi cio Progetti, DST)

IMPAGINAZIONE:Roberto Cortesini(UFN, Governatorato)

STAMPA:Tipografi a Vaticana

Page 3: GLI AUGURI DEL CARDINALE PRESIDENTE EMERITO

L’ordinazione episcopale di Mons. Giuseppe Sciacca

di Eugenio Hasler

Mons.GiuseppeSciaccail nuovoSegretarioGenerale

11 dicembre 2011

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Segno, testimone, strumento per l’edifi cazione della Chiesa. Que-sti, in sintesi, il profi lo e la missione

del Vescovo, delineati dal Segretario di Stato, Card. Tarcisio Bertone, nell’ome-lia per l’ordinazione episcopale di S. E. Mons. Giuseppe Sciacca, nominato il 3 settembre scorso Vescovo titolare di Vittoriana e Segretario Generale del Governatorato, e con lui di S.E. Mons. Barthélemy Adoukonou, Segretario del Pontifi cio Consiglio della Cultura. Co-consacranti, con il Card. Bertone, sono stati S. Em. il Card. Gianfranco Ravasi e S. E. Mons. Giuseppe Bertello, Presidente del Governatorato; con-celebranti otto Em.mi Cardinali, set-tanta Vescovi – tra i quali molti quelli provenienti dalle Diocesi siciliane – e circa duecento sacerdoti. Alla celebrazione, svoltasi lo scor-so 8 ottobre presso l’Altare della Cat-tedra della Basilica Vaticana, hanno partecipato: ventitre Cardinali, tra cui il Card. Angelo Sodano, Decano del Collegio Cardinalizio, il Card. Giovanni Lajolo, Presidente Emerito del Gover-natorato, ed il Card. Paolo Romeo, Arcivescovo metropolita di Palermo; il Segretario particolare di Sua Santi-tà, Mons. Georg Gänswein, i Direttori ed una foltissima rappresentanza dei Dipendenti delle diverse Direzioni ed Uffi ci Centrali del Governatorato, e i membri del Corpo Diplomatico accre-ditato presso la S. Sede. Con i familiari, hanno fatto corona a Mons. Sciacca, in questo momento altamente signifi cativo della sua vita sacerdotale, la mamma Elluccia, la sorella Maria Carmela, il nuovo Vesco-vo di Acireale, Mons. Raspanti, autori-tà civili e religiose, esponenti politici, e

numerosissimi amici (ca. 3.000) di “don Giuseppe”, provenienti da Aci Catena e da tante altre località della Sicilia, con quelli conosciuti durante i lunghi anni trascorsi a Roma. All’omelia, il Cardinale Segretario di Stato ha esortato i presenti ad «una carità collaborativa» verso i nuovi ve-scovi «chiamati ad esercitare gravose responsabilità nella Chiesa» ed «ora più che mai a trasmettere la luce della dottrina rivelata, per divino mandato e ministero». Dopo un accenno alla loro formazione nelle scienze giuridiche e te-ologiche, il Card. Bertone ha fatto riferi-mento al loro «fecondo ministero sacer-dotale svolto dapprima nelle rispettive Diocesi di origine e poi al servizio della S. Sede», che li ha portati ad essere og-getto della fi ducia del S. Padre e, quin-di, alla loro elevazione all’episcopato. Concludendo, ha invocato la ma-terna protezione di Maria sui «nuovi Successori degli Apostoli», perché essi possano essere «annunciatori ardenti del Regno di Dio, generosi servitori della Chiesa, fedeli collaboratori del Vicario di Cristo», esercitando sempre quella «carità pastorale verso i fratelli» che «è un modo di realizzare l’evento salvifi co dell’Amore di Cristo» ed insieme «mani-festazione concreta del suo Mistero, del-la sua Comunione, della sua Missione». Al termine della cerimonia liturgica, tutti i presenti sono stati invitati a festeg-giare i nuovi Vescovi presso il Cortile della Pigna ai Musei Vaticani, in un cli-ma di fraterna amicizia ed in una serata ancora piacevolmente estiva, allietata dalle note della Banda del Corpo della Gendarmeria Vaticana e da un raffi na-to rinfresco, curato dalla Direzione dei Servizi Economici.

Page 4: GLI AUGURI DEL CARDINALE PRESIDENTE EMERITO

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Giovanni di Pietro detto “lo Spagna”. Particolare della Natività e arrivo dei Magi.PinacotecaVaticana

(segue dalla prima pagina)

11 dicembre 2011

4

Per il resto la mia vita non trascorre in un’oasi di “dolce far niente”, che sarebbe in realtà una gran noia. Non mi mancano impe-gni di Curia o pastorali, la corrispondenza e le visite. Mi aiuta nel nuovo lavoro d’uffi cio il Comm. Lino Fantinel, a tutti Voi ben noto, già segretario particolare alla Presidenza del Go-vernatorato, ora in meritata pensione, il quale mi dedica quattro mattine della settimana; e mi assistono in casa, per le esigenze della vita quotidiana, due Suore vietnamite, Suor Teresa e Suor Maria, sempre sorridenti ed ospitali ver-so tutti. Nonostante i vari impegni, mi rimane un po’ di tempo per me, e mi serve per pren-dere in mano gli antichi libri di scuola e ripassa-re così alcune “nozioni di base”, alquanto im-pallidite con il passar degli anni. Non è – come si suol dire – un impegno di alta cultura, ma, oltre a rinfrescarmi le idee, mi fa anche sentire più giovane. E questo non è un brutto senti-mento (soprattutto per chi non lo è più). Ecco dunque ciò che fa, come vive l’Emerito. Per vero, tutto questo discorso – che sono stato indotto a farvi per la richiesta di un editoriale, partita dai Superiori del Governa-torato e trasmessami dalla gentilissima Arch. Barbara Cappellato, nuova Capo-redattrice di questo “Foglio di varia “‘Vaticanità’” – non è che un pretesto per dirvi che vi sono sempre vicino. E più che mai lo sono ora, che entria-mo nel clima del tempo natalizio, tempo, per antonomasia, di amicizia.

Il tempo di Natale è in-fatti un tempo di amicizia. Non v’è bisogno di dimo-strarlo. Tutti lo sappiamo, lo sentiamo. Ma val la pena di ricordare la vera ragio-ne per cui il tempo natali-zio è tempo di amicizia. La ragione l’hanno cantata gli Angeli, con alta e dol-cissima melodia, sulla ca-panna di Betlemme: “ Gloria a Dio e pace agli uomini che egli ama”. La Gloria di Dio, dice il grande Padre della Chiesa S. Ireneo di Lione, è l’uomo vivente. Proprio per portare la vita all’uomo, farlo vive-re della vera vita, il Figlio di Dio si è fatto nostro fratello nell’umanità. Ha varcato l’infi nita distanza tra Dio e l’uomo, tra il Creatore infi ni-to ed eterno e l’uomo pic-

colo e mortale, e si è fatto nostro compagno, cammina con noi, ci parla amichevolmente, ci insegna – lui, la Sapienza del Padre, il Ma-estro! Con la vita e la parola ci indica come noi dobbiamo avvicinarci a Dio ed agli altri uomini, incominciando dai nostri familiari e dai nostri compagni di lavoro, per arrivare fi no agli ultimi, ai lontani, derelitti, soli: varcando la distanza materiale e spirituale che ci separa e tiene lontani dal nostro prossimo. E questa non è una grande distanza! Solo così noi possiamo diventare e dirci in verità fratelli fra di noi, fi gli del medesimo Padre, viventi della vera vita. Se la Gloria di Dio è l’uomo vivente, noi en-triamo in quella Gloria, e la vediamo risplen-dere su di noi come sulla capanna di Betlem-me, in quanto ci inseriamo nel disegno di vita dell’uomo, portato da Gesù, il Figlio di Dio e di Maria. Avvicinandoci anche noi agli altri in spirito di amicizia, diventiamo insieme costrut-tori di pace per gli uomini che Dio ama. Allora la Gloria di Dio illumina l’uomo, e si avvera il canto degli angeli: pace in terra! Questo dunque il mio augurio per il vostro Natale: sia la festa di una più vasta, più pro-fonda, più vera amicizia, o anche di una ri-trovata amicizia. Quale distanza posso abbre-viare? Farò il primo passo. Buon Natale!

Il Vostro Presidente Emerito

Page 5: GLI AUGURI DEL CARDINALE PRESIDENTE EMERITO

Uno splendido pomeriggio, tutt’altro che autunnale, quello del 30 settem-bre scorso, che – visto il cielo azzur-

ro, il sole battente e la temperatura – sem-brava più una giornata di inizio estate. La suggestiva cornice del Cortile della Pigna, presso i Musei Vaticani, ha ospitato il grande ricevimento offerto dal Cardinale Giovanni Lajolo, nel suo ultimo giorno di Presidenza, per presentare il suo successore, l’Arcive-scovo Giuseppe Bertello, il nuovo Segreta-rio Generale, S.E. Mons. Giuseppe Sciacca, e prendere congedo da S.E. Mons. Giorgio Corbellini il quale, dopo quasi venti anni ad inizio settembre, ha terminato il suo servizio come Vice Segretario Generale.

Numerosissimi gli ospiti: dagli Eminentis-simi Signori Cardinali, Arcivescovi, Vescovi, Prelati di Curia, agli Ambasciatori accre-ditati presso la Santa Sede ed il Quirinale, dagli esponenti politici tra cui il Sottosegre-tario alla Presidenza del Consiglio dei Mini-stri, On.le Gianni Letta, la Presidente della Regione Lazio Renata Polverini, il Sindaco di Roma Giovanni Alemanno, alte autorità mi-litari, Consiglieri dello Stato, Direttori e Capi Ufficio del Governatorato, nonché dipen-denti della grande famiglia del Governa-

torato e di altri Dicasteri dove i festeggiati hanno prestato il loro servizio.

Anche l’Em.mo Cardinale Segretario di Stato Tarcisio Bertone non ha voluto man-care al saluto.

Nel suo discorso il Cardinale Lajolo ha ri-cordato i suoi cinque anni di Presidenza ed ha poi tratteggiato i profili del nuovo Pre-sidente e del nuovo Segretario Generale, senza tralasciare di ricordare la figura, quasi “storica” per il Governatorato, di S.E. Mons. Corbellini. Ha poi passato la parola all’Ecc.mo Mons. Bertello, il quale ha ringraziato per il suo servizio e la sua dedizione il Presidente uscente, augurandosi una buona collabora-zione con tutte le realtà del Governatorato che presto intende conoscere personalmen-te. Ha rivolto il suo saluto e un riconoscente ringraziamento anche al Segretario Genera-le uscente, S.E. Mons. Carlo Maria Viganò.

L’evento, allietato dalla Banda della Gendarmeria e curato fin nei minimi det-tagli dalla Direzione dei Musei e da quella dei Servizi Economici, è terminato – quan-do il sole era ormai calato ed il Cortile della Pigna aveva assunto un aspetto ancor più spettacolare – con un grande e ricco buffet al quale tutti i convenuti hanno partecipato.

Festeggiati i superiorinel Cortile della Pigna di Eugenio Hasler

S.E. Mons.Giorgio Corbellini

S. Em.za Card.Giovanni Lajolo

S.E. Mons.Giuseppe Bertello

S.E. Mons.Giuseppe Sciacca

11 dicembre 2011

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Page 6: GLI AUGURI DEL CARDINALE PRESIDENTE EMERITO

Il trentesimo presepe di Piazza San Pietrodi Barbara Bellano

11 dicembre 2011

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La trentesima rappresen-tazione della Natività è dedicata a Maria, la

madre di Gesù. L’ispirazione viene anche dalla recente Beatifi cazione di Papa Gio-vanni Paolo II, profondamen-te devoto alla Madonna.

Lo stemma di Papa Gio-vanni Paolo II, infatti, vuol essere un omaggio al miste-ro centrale del cristianesi-mo: la redenzione. Raffi gura una croce con una grande M maiuscola, che ricorda la presenza della Madonna sotto la Croce. La devozio-ne del Pontefi ce a Maria si manifesta anche nel motto del già Cardinale Woity ła: TOTUS TUUS.

L’intera scenografi a del Presepe si ispira ad un genere iconografi co tradizionale. Inse-rita nei luoghi in cui storicamen-te si è svolto il sacro evento, la scena principale è defi nita da elementi che riproducono le architetture ed i luoghi tipici del paesaggio palestinese e spaccati di vita quotidiana.

A sinistra della Natività sono ricostruiti un tempio e

alcune abitazioni. In una di queste la disposizione e la scelta delle statue rimandano al lieto annuncio della nascita a Maria da parte dell’angelo Gabriele: “L’angelo Gabrie-le fu mandato da Dio in una città della Galilea, chiamata Nazaret, a una vergine (...).La vergine si chiamava Ma-ria. Entrando da lei, disse: «Ti saluto, o piena di grazia, il Signore è con te». (...) «Non temere, Maria, perché hai trovato grazia presso Dio. Ecco concepirai un fi glio, lo darai alla luce e lo chiame-rai Gesù. Sarà grande e chia-mato Figlio dell’Altissimo; il Signore Dio gli darà il trono di Davide suo padre e regne-rà per sempre sulla casa di Giacobbe e il suo regno non avrà fi ne». (Lc.1-26,38)

A destra della Natività è riprodotto un fabbricato utilizzato da una famiglia: in primo piano emergono due fi gure femminili a ricordo dell’incontro di Maria con Eli-sabetta: “Appena Elisabetta ebbe udito il saluto di Ma-ria, il bambino le sussultò nel

grembo. Elisabetta fu piena di Spirito Santo ed esclamò a gran voce: “Benedetta tu fra le donne, e benedetto il frutto del tuo grembo! A che debbo che la madre del mio Signore venga a me? (...) Beata colei che ha creduto nell’adempimento delle pa-role del Signore”.(Lc.1-41,45)

La parola Natale ha una doppia valenza; la parola natalis, infatti, non solo signifi -ca “relativo alla nascita” ma, nell’interpretazione cristiana, il dies natalis è inteso anche come il giorno in cui si muore nascendo però alla vera vita.

Il Cardinale Martini scri-veva: “Il Natale guarda alla Pasqua e il presepio contiene allusioni alla morte e risurrezio-ne di Gesù. Esse erano presenti nella rifl essione dei Padri. Così, ad esempio, il tema del legno della croce veniva ricordato dalla culla di legno in cui gia-ce Gesù. Le pecore offerte dai pastori ricordano l’ agnello im-molato. Anche la Madre che si curva sul Figlio ci richiama alla pietà di Maria che tiene tra le braccia il Figlio morto”.

Totus tuus ego sum, Maria,

et omnia mea tua sunt.

Page 7: GLI AUGURI DEL CARDINALE PRESIDENTE EMERITO

Il Santo Padre in Treno di Antonio Perfetti

Il Santo Padre all’interno del treno Frecciarossa

11 dicembre 2011

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L’edifi cio sacro riprodotto nella scenografi a vuole ricor-dare l’episodio della presen-tazione di Gesù al Tempio in occasione della quale Sime-one prevede il dolore di Ma-ria per la morte del Figlio: “ Si-meone li benedisse e rivolto a Maria disse: “Egli è qui per la rovina e la risurrezione di mol-ti in Israele, e come segno di contraddizione; e anche a te una spada trafi ggerà l’anima perché siano svelati i pensieri di molti cuori”. (Lc. 2 – 34,35)”.

“Pure quel bambino di Betlemme è nato per morire”,

ci racconta Claudio Magris. “ Morirà anzi presto e fra an-goscia e tormento, che la re-surrezione non cancella in al-cun facile lieto fi ne. Gesù ha scelto la morte perché, pur amando la vita, sapeva che essa non è il bene supremo e che talora si può essere chia-mati a perderla per amore degli altri. Ama il prossimo tuo come te stesso, sta scritto.”

La rappresentazione è stata completata con i tra-dizionali personaggi prove-nienti dal Presepio allestito nel 1842 da San Vincenzo Pal-

lotti nella Basilica di Sant’An-drea della Valle.

Alla destra del Presepe svetta l’albero di Natale, dono della Repubblica dell’Ucrai-na. Si tratta in particolare di un abete rosso (Picea abies, L. Karsten), proveniente dal-la regione della Zakarpattia, alto circa 30 metri.

Come ogni anno, i Ser-vizi Tecnici del Governato-rato dello Stato della Città del Vaticano hanno curato il progetto e la realizzazione del Presepio e l’allestimento dell’Albero di Natale.

Nella giornata del 27 ottobre u.s, il Santo Padre ha presieduto ad Assisi l’incontro di preghiera per la pace

e la giustizia nel mondo con la partecipa-zione dei Rappresentanti delle Chiese e Co-munioni cristiane e delle altre religioni.

Il Santo Padre ha raggiunto la cittadina umbra a bordo di un treno Frecciarossa delle Ferrovie dello Stato composto da 7 vagoni con 430 posti a sedere e lungo 187 metri, partito alle ore 8,00 dalla Stazione Vaticana.

Sul convoglio avevano inoltre preso po-sto, oltre ai Membri delle varie Delegazioni, l’ Em.mo Card. Tarcisio Bertone, Segretario di Stato, Sua Ecc.za Mons. Angelo Becciu, Sosti-tuto della Segreteria di Stato, Sua Ecc.za Mons. Dominique Mambertì, Segretario per i Rappor-ti con gli Stati, Sua Ecc.za Mons. James Har-vey, Prefetto della Casa Pontifi cia, Sua Ecc.za Mons. Paolo De Nicolò, Reggente della Pre-fettura della Casa Pontifi cia, Padre Leonardo Sapienza, Addetto al Protocollo della Prefettu-ra della Casa Pontifi cia, Padre Federico Lom-bardi, Direttore della Sala Stampa della Santa Sede, il Prof. Patrizio Polisca, Direttore dei Servizi di Sanità ed Igiene, il Prof. Giovanni Maria Vian, Direttore de L’ Osservatore Romano, il Dott. Domenico Giani, Direttore dei Servizi di Sicurez-za e Protezione Civile e l’Aiutante di Camera.

Il Santo Padre, prima di salire sul treno per la partenza per Assisi, è stato accolto alla Sta-zione Vaticana da Sua Ecc.za Mons. Giusep-pe Bertello, Presidente del Governatorato, da

Sua Ecc.za Mons. Giuseppe Sciacca, Segre-tario Generale del Governatorato, da Mons. Peter Bryan Wells, Assessore della Segreteria di Stato, da Mons. Ettore Balestrero, Sotto-Se-gretario per i Rapporti con gli Stati ed inoltre dall’On. Altero Mattioli, Ministro dei Trasporti, dall’Ing. Mauro Moretti, Amministratore Dele-gato del Gruppo Ferrovie dello Stato Italiane e dal Prof. Lamberto Cardìa, Presidente delle Ferrovie dello Stato.

A dare simbolicamente il via al convo-glio è stato il Dr. Giovanni Amici, Direttore dei Servizi Generali e Funzionario preposto all’esercizio della Ferrovia.

Il Santo Padre, ha fatto ritorno in Vaticano alle ore 20,00 a bordo dello stesso treno.

Page 8: GLI AUGURI DEL CARDINALE PRESIDENTE EMERITO

Lettera del Santo Padre Benedetto XVIa sua eminenza il Cardinale Lajolo

Al Venerato e Caro Fratelloil Signor Cardinale GIOVANNI LAJOLO

Nel momento in cui Vostra Eminenza lascia l’uffi cio di Presidente della Pontifi cia Commissione dello Stato della Città del Vaticano e di Presidente del Governatorato del medesimo Stato, desi-dero esprimerLe viva gratitudine per l’amore e la dedizione che Ella ha posto nell’adempimento di tali incarichi, preceduti da un lungo e fedele servizio alla Santa Sede.

Ricordando il Suo intenso e fecondo impegno ecclesiale, mi è particolarmente caro rin-graziare insieme con Lei il Signore per il bene compiuto presso diverse Rappresentanze Pontifi cie, come pure presso l’allora Consiglio per gli Affari Pubblici della Santa Sede, dove ha potuto mette-re a frutto le Sue qualità umane e sacerdotali e la Sua preparazione nel diritto concordatario.

Per le Sue riconosciute capacità intellettuali, unite ad una innata sensibilità culturale e pastorale, fu promosso dal mio Venerato Predecessore Arcivescovo titolare di Cesariana e Segretario dell’Am-ministrazione del Patrimonio della Sede Apostolica e, in seguito, fu nominato Nunzio Apostolico nella Repubblica Federale di Germania. Richiamato a Roma come Segretario per i Rapporti con gli Stati, mi sono poi voluto avvalere della Sua apprezzata attività ai vertici dello Stato della Città del Vatica-no, per rendere sempre più agevole e fruttuoso il Ministero del Successore di Pietro.

La consapevolezza di aver generosamente dedicato ogni energia nei campi a Lei affi dati, spe-cialmente in ambito giuridico ed amministrativo, nonché la collaborazione che Ella, Signor Cardi-nale, continuerà ad offrire come membro del Collegio Cardinalizio e nel lavoro dei Dicasteri della Curia Romana, riempiano il Suo animo di gioia e serenità, come colmano il mio di compiacimento nel poter ancora usufruire della Sua esperienza.

Mi è caro, pertanto, rivolgerLe ora, Signor Cardinale, l’augurio di ogni bene e prosperità in Cristo Gesù, invocando ogni desiderata grazia sul Suo ministero, che auspico ancora lungo e fecondo.

Nell’affi dare la Sua Persona alla celeste protezione della Beata Vergine Maria, che in questo mese di ottobre veneriamo col bel titolo di Regina del Rosario, di cuore Le imparto, in auspicio di abbondanti ricompense divine ed in pegno della mia fraterna vicinanza, una speciale Benedizio-ne Apostolica, che volentieri estendo alle persone che Le sono vicine e care.

Dal Vaticano, 1° ottobre 2011.

11 dicembre 2011

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Page 9: GLI AUGURI DEL CARDINALE PRESIDENTE EMERITO

Nella prima mattinata dello scorso 26 ot-tobre, la copiosa pioggia - annunciata ed effettivamente caduta su Roma -

ha per qualche istante cessato, per permettere la cerimonia di messa a dimora e benedizione di una pianta di olivo secolare (ca. 400 anni di età) donata al Santo Padre dal Primo Ministro dello Stato d’Israele, Benjamin Netanyahu, e collocata nei pressi del Viale degli Ulivi nei giar-dini vaticani. Il desiderio di tale donazione era venuta spontanea al Primo Ministro israeliano durante il suo ultimo viaggio a Roma, il 13 giu-gno scorso, in occasione del quale gli era stata offerta oltre che una visita ai Musei Vaticani, anche ai giardini vaticani, dove casualmente aveva incontrato l’allora Segretario Generale, S.E. Mons. Carlo Maria Viganò.

Presenti alla cerimonia l’Em.mo Card. Giovanni Lajolo, Presidente Emerito del Go-vernatorato, S.E. Mons. Giuseppe Sciacca, Segretario Generale, l’Ecc.mo Sig. Morde-chay Lewy, Ambasciatore d’Israele presso la Santa Sede, con una delegazione dell’Am-basciata ed alcuni membri della comunità ebraica di Roma, l’On. Efraim Stenzler, Presi-dente Mondiale del Jewish National Fund che – tra l’altro – ha curato tutti gli aspetti logisti-ci del lungo “viaggio” della pianta dalla Terra Santa al Vaticano, il Responsabile del Servizio Giardini, Sig. Luciano Cecchetti.

Da parte della Segreteria di Stato di Sua Santità erano presenti gli Ecc.mi Monsignori Wells e Nwachuckwu.

Dopo il discorso di benvenuto agli ospi-ti e di ringraziamento per il dono pronunciato dall’Ecc.mo Mons. Sciacca, hanno preso la parola l’Ambasciatore Lewy, e l’On.le Sten-zler. È stato sottolineato il signifi cato della pace che riveste l’olivo e la felice coincidenza della cerimonia, svoltasi proprio alla vigilia dell’in-contro interreligioso per la pace di Assisi del 27 L’On. Rafael Sasson, Presidente di KKL Italia, ha quindi recitato in ebraico la preghiera per la piantagione degli alberi, cui è seguita la bene-dizione da parte dell’Em.mo Card. Lajolo.

Un ulivo secolaredalla Terra Santaai Giardini Vaticani

E.H.

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Page 10: GLI AUGURI DEL CARDINALE PRESIDENTE EMERITO

Il “rinnovato” giardinodel chiostro di san giovanni in laterano

(su progetto della dott.ssa Anna Bruno e di Luciano Cecchetti,responsabile dei Giardini Vaticani)

di Anna Bruno

Il più grande e uno dei più bei chiostri medievali di Roma, quello della basili-

ca di S. Giovanni in Laterano, capolavoro dei Vassalletto che lo realizzarono fra il 1215 e 1231, sotto i papi Onorio III e Innocenzo IV.

Un hortus conclusus in at-tesa del nostro passare, e fer-marci, e guardare. Ma il nostro guardare, oggi fugace o trop-po mentale, diffi cilmente coin-volge l’anima fi no al suo com-pleto abbandono al Divino.

Eppure, in antitesi al coe-vo hortus deliciarum del Ro-man de la Rose, di cultura cortese e deputato ai piaceri mondani, l’hortus conclusus nasce come luogo immagine di quello recitato dal Cantico dei Cantici “giardino chiu-so tu sei, sorella mia, sposa, giardino chiuso, fontana si-gillata”, divenendo simbolo

della Chiesa: un luogo intimo e raccolto, dove esperire il mistero divino e dove l’uni-co tempo possibile prende il nome di eternità.

Un claustrum porticato e ispirato ai peristili delle anti-che dimore romane, luogo del trapasso: quello pratico, da un ambiente all’altro del complesso monastico; quel-lo simbolico, dall’ombra del monastero alla penombra del portico, fi no alla defi nitiva luce del suo giardino, punto di incontro tra terra e cielo. Nel portico la luce fi ltra e lot-ta contro l’ombra. Dal portico inizia l’osservazione, che pian piano trascende la contem-plazione per chi è entrato per partecipare. E a chi parteci-pa non sfugge nulla. L’occhio penetra l’essenza e i simboli si svelano come un fi ore che, aprendosi, offre incondiziona-

tamente i suoi petali all’oc-chio scrutatore del sole che, con i suoi raggi, vi si immerge, per infondergli energia.

La forma quadrangolare del chiostro evoca i 4 ango-li dell’universo, così come le 3 soglie che immettono al giardino, si fanno accesso sacro per quanti sentono la nostalgia della Conoscenza, precedente alla caduta. La scelta è tra varcarne una e proseguire nell’ascesi, o re-stare nell’ombra. E se si de-cide di varcare la soglia, di simboli profonde tutto il giar-dino all’interno, oggi ripropo-sto in un progetto realizzato dalla sottoscritta e dal re-sponsabile dei Giardini Vati-cani, Luciano Cecchetti.

Una volta smantellato il preesistente giardino, la ditta dell’arch. Zappa ha avuto il compito di ripristinare gli ori-

Veduta del giardino del Chiostrodi San Giovanni in Laterano

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ginari 4 parterres, suddivisi da due percorsi ortogonali, nel cui punto d’incontro, punto focale del giardino, ompha-los o ombellico della terra, è l’antico pozzo di epoca romana, fonte di sapienza, simbolo del Cristo, da cui si dipartono i 4 fi umi di biblica memoria. E i parterres, sono stati poi lasciati nelle mani dei giardinieri vaticani, guidati dal loro responsabile.

Solo alcune tra quelle menzionate nel Cantico dei Cantici sono state utilizzate. E la scelta e la disposizione sono state comandate dal sottostante edifi cio di epoca romana: quelle con appara-to radicale più corto e con-seguente massa vegetale più modesta.

I tre angoli esterni di ognu-no dei 4 parterres, sono stati ricamati di fi ori ed erbacee perenni, come la rosa, simbo-lo della Vergine, ma anche del sangue divino; il lilium,

simbolo di purezza e povertà; le viole simbolo della mode-stia e dell’umiltà; il dianthus L., il cui nome greco signifi ca fi ore di Dio; la salvia offi cinalis a cui era attribuito il potere di resuscitare i morti e di comu-nicare con l’aldilà; il thymus vulgaris, portato dai crociati come simbolo di forza e di coraggio; il trifolium praten-se, simbolo di trinità, a far da morbido tappeto verde ad uno solo dei parterres. E a ral-legrare l’insieme ci pensano i colori aggiunti delle viole del pensiero, simbolo di rifl essione e di ricordo.

Al centro poi di ogni par-terre alberi sempreverdi, a simboleggiare l’incorruttibilità nell’eternità, come il cupres-sus, piantato vicino alle tom-be cristiane come segno del-la speranza nell’aldilà; e poi alberi da frutto come l’olea europea L., simbolo della misericordia e della pace; l’Amygdalus communis L., il

cui frutto, la mandorla, nella sua sfera mistica, nell’icono-grafi a medievale avvolge le fi gure di Gesù Bambino e di Maria, come immagine della luce di Cristo e dell’unione tra la sfera terrestre e quella ce-leste; il punica granatum L., che in mano a Gesù Bambi-no, era simbolo di resurrezio-ne; in mano alla Madonna, alludeva alla castità.

Una libera broderie, all’in-terno di rigorose geometrie, di intensi colori, profumi e sa-pori, volti a richiamare anti-che armonie paradisiache e regole cosmiche, in un con-tinuo nascondersi e cercarsi, celarsi e svelarsi tra creatura e Creatore, ammantati da un dolce e infi nito senso di intimi-tà e isolamento!...

Il progetto è stato appro-vato l’11 maggio 2011, dai Servizi Tecnici, con il benepla-cito di S. Ecc. Rev. Carlo Ma-ria Viganò, allora Segretario Generale del Governatorato.

Dal 6 dicembre 2011 è di-sponibile presso l’Uffi cio Filatelico e Numisamti-

co del Governatorato la XXVIII edizione del volume Vaticano, dedicata alle emissioni fi lateli-che del 2011. Il volume Vaticano nasce nel 1983 con l’intento di raccogliere ogni anno tutte le serie di franco-bolli, interi postali, libretti fi latelici, minifogli, nonché le riproduzioni degli annulli postali e le notizie sulla produzione numismatica. Tutto questo materiale è or-dinato all’interno del volume ed è valorizzato da immagini e descrizioni delle singole emissio-ni, con particolare riferimento al momento storico da cui prendo-no origine o all’evento o ricor-renza a cui sono ispirate.

Per ogni serie fi latelica sono ripor-tati anche i dettagli tecnici che ne descrivono la tiratura oltre che gli autori, la stamperia e il tipo di stampa utilizzata. I testi sono tra-dotti in tre lingue oltre all’italiano per rendere il prodotto accessi-bile anche ai collezionisti inglesi, francesi e tedeschi. Con il trascorrere degli anni, l’edizione di questo volume è stata arricchita da una partico-lare attenzione da un punto di vista artistico e creativo oltre che grafi co, servendosi anche delle nuove tecniche digitali di impagi-nazione e di rielaborazione delle illustrazioni, con l’intenzione di in-contrare non solo i gusti del colle-zionista ma anche le aspettative di un appassionato di arte, storia e cultura Vaticana e non solo.

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UN ANNODI FRANCOBOLLI VATICANIdi Anna Cicerchia

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Quest’anno la Festa del Corpo della Gendarmeria, in onore del Patrono San Michele Arcangelo, che si è svolta

nel pomeriggio di giovedì del 29 settembre u.s. nel Piazzale del Governatorato, si è articolata in tre momenti particolarmente suggestivi quali la consegna della Bandiera di Fortezza di Porta Pia donata alla Santa Sede dal Principe Sforza Ruspoli e la presenza, per la prima volta, del-la bandiera della Guardia Svizzera Pontifi cia e di un drappello del Reggimento dei Lancieri di Montebello, in rappresentanza delle Forze Ar-mate Italiane, in concomitanza del 150° anni-versario dell’Unità d’Italia.

La cerimonia è iniziata con la sfi lata degli automezzi in dotazione al Corpo della Gendar-meria ed al Corpo dei Vigili del Fuoco seguiti dalla parata dei vari reparti dei due Corpi e come, già detto, per la prima volta di una rap-presentanza delle Forze Armate Italiani con i Lancieri di Montebello, preceduti dalla Banda del Corpo della Gendarmeria, quindi hanno fatto ingresso la bandiera dello Stato della Cit-tà del Vaticano e quella del Corpo della Guar-dia Svizzera Pontifi cia.

In questo contesto è avvenuta la con-segna da parte del Principe Sforza Ruspoli al Cardinale Tarcisio Bertone, Segretario di Stato, della Bandiera dello Stato Pontifi cio che “ritor-na a casa” dopo la presa di Porta Pia del 20 settembre 1870. La bandiera, fi nora custodita dalla famiglia Sforza Ruspoli, verrà collocata nel Museo Storico del Vaticano.

Il Dr. Domenico Giani, Direttore del Corpo della Gendarmeria, ha poi rivolto ai presenti un discorso nel quale ha tracciato minuziosamente le attività svolte dal Corpo nel corso dell’anno.

Di seguito il Cardinale Giovanni Lajolo, Presi-dente del Governatorato, ringraziando i “Gen-darmi” per il quotidiano lavoro svolto, ha pre-sentato Sua Ecc.za Mons. Giuseppe Bertello che dal 1° ottobre lo sostituirà alla Presidenza del Governatorato ed a quella della Pontifi cia Commissione per lo Stato della Città del Vatica-no e Sua Ecc.za Mons. Giuseppe Sciacca che dal 3 settembre u.s. ricopre la carica di Segreta-rio Generale del Governatorato.

Infine, Sua Ecc.za Mons. Giovanni An-gelo Becciu, Sostituto della Segreteria di Stato, ha dato lettura di un messaggio au-gurale del Santo Padre.

Alla cerimonia erano presenti gli Em.mi Sigg. Cardinali Brandmuller, Canizares Llovera,

Comastri, De Giorgi, Farina, Martinez Somalo, Ouellet, Saraiva Martins, Arcivescovi e Vescovi, Mons. Georg Ganswein, Segretario Particola-re del Santo Padre, Reverendissimi Monsignori della Segreteria di Stato e della Curia tra cui i Monsignori Wells, Balestrero, Nwachukwu, il Colonnello Anrig, Comandante della Guar-dia Svizzera Pontifi cia, il Prof. Profi ti, Presiden-te dell’Ospedale Pediatrico “Bambin Gesù”, il Prof. Catananti, Direttore del Policlinico “Ge-melli”, Direttori e Funzionari del Governatorato e della Santa Sede.

Erano presenti numerosi esponenti del Go-verno Italiano, tra i quali i Ministri Frattini e Pre-stigiacomo, i Sottosegretari Letta e Crosetto, gli Onorevoli Casini, Alfano, Cesa, Rutelli, Fio-roni, Garavaglia, Cecchini, Mosella e Lunar-di ed inoltre Membri del Corpo Diplomatico tra cui l’Ambasciatore d’Italia presso la San-ta Sede, S.E. Greco, il Sindaco di Roma On. Alemanno, il Dr. Pecoraro, Prefetto di Roma, il

Festa del Corpodella Gendarmeriadi Antonio Perfetti

La consegnadella bandiera dello Stato Pontifi cioal Card. Tarcisio Bertone

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Dr. Salvatore Festa, Prefetto di Collegamento per i Servizi di Sicurezza presso il Vaticano, il Dr. Raffaele Aiello, Dirigente Generale dell’ Ispet-torato di P.S. “Vaticano”, il Generale Michele Franzè, Vice Comandante Generale dell’Ar-ma dei Carabinieri, il Generale Rolando Mo-sca Moschini, Consigliere per gli Affari Militari e del Consiglio Supremo di Difesa del Presidente della Repubblica, il Generale Domenico Rossi, Sottocapo di Stato Maggiore dell’Esercito Ita-liano, il Dr. Franco Ionta, Capo del Dipartimen-to dell’Amministrazione Penitenziaria, l’Ammi-raglio di Squadra Cristiano Bettini, Sottocapo di Stato Maggiore della Difesa, il Generale Giorgio Piccirillo, Direttore dell’ A.S.I., il Ge-nerale di Squadra Aerea Martinelli, Coman-dante del VII° Reparto dello Stato Maggiore

dell’Aeronautica Militare, il Generale Gentili, Comandante Interregionale della Guardia di Finanza per l’Italia Centro-Settentrionale, il Dr. Juan Cotino, Presidente della Corte Valenziana

Al termine della cerimonia, agli Ospiti è sta-ta offerta una cena sulla splendida terrazza del-la “Pinacoteca” dei Musei Vaticani, terminata con uno spettacolare gioco di fuochi d’artifi cio.

In precedenza, nella prima mattinata, nel-la Chiesa di San Pellegrino, gli appartenenti al Corpo della Gendarmeria, avevano assistito alla Santa Messa celebrata dal Cappellano Padre Joele Schiavella mentre gli Ex Gendar-mi hanno potuto assistere al Sacro Rito nella tarda mattinata nella Chiesa della Madonna della Fiducia, al Palazzo del Governatorato, celebrata dal Cardinale Giovanni Lajolo.

Si è tenuta ad Hanoi, nella Repubblica So-cialista del Vietnam, l’80ª Assemblea Ge-nerale di INTERPOL avente come oggetto

“Collegare le Polizie per un mondo più sicuro”. In rappresentanza della Santa Sede era presente la Delegazione della Direzione dei Servizi di Sicurezza e Protezione Civile – Cor-po della Gendarmeria, guidata dal Direttore, Dott. Domenico Giani. Nel corso del simposio sono state esamina-te le contingenze attuali e come queste spin-gano ad essere “collegati”, una peculiare atti-vità di comunicazione che oggi si estrinseca in maniera preponderante nel web. Strumento dalle imponenti capacità, in-ternet si rivela anche, e purtroppo sempre più spesso, una trappola per incauti oppure un settore vulnerabile dalla pirateria informatica. I reati che possono essere commessi attraver-so la rete sono innumerevoli per questo, il ful-cro della conferenza, era il cyber crime ovve-ro crimine informatico, un settore che data la grande diffusione e la sua altrettanto grande evanescenza necessità più che mai di essere affrontato in maniera sinergica. È stata sottolineata, in diverse occasioni, l’importanza del ricorso alle nuove tecnolo-gie ed all’utilizzo di sistemi sempre aggiornati per poter contrastare i fenomeni del terrori-smo e della criminalità organizzata entrambi in costante evoluzione. Ovviamente, come di consueto, sono sta-ti toccati un po’ tutti i principali aspetti della

criminalità inquadrando la trattazione nelle specifi cità da approfondire, le nuove modalità con le quali vengono perpetrati taluni crimini e le nuove metodologie per farvi fronte.Quest’anno sono anche stati accolti tre nuovi membri: Curaçao, Sint Maarten (Saint Martin) e Sudan del Sud. La Conferenza si è conclusa con il simboli-co scambio della bandiera dell’INTERPOL tra il rappresentante del Vietnam e quello dell’Ita-lia, nazione che ospiterà la prossima Assem-blea Generale a Roma nel 2012.

80A Sessione dell’Assemblea Generale di Interpol di Fabio Vagnoni

Dott. Raoul Bonarelli, Dott. Domenico Giani, CostanzoAlessandrini

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L’Em.mo Card. Giovanni Lajolo, Presi-dente Emerito del Governatorato, ha accolto, nel pomeriggio dello scorso

19 novembre, gli ospiti convenuti per il con-certo dei Livin’ Gospel Singers, nella Chiesa di Maria Madre della Famiglia, presso il palazzo del Governatorato.

Presenti gli Em.mi Cardinali Coppa, Marti-no, Monterisi, il Rev.do Mons. Kasteel, il Diretto-re dei Servizi Economici, Dott. Sabatino Napoli-tano, numerosi membri del Corpo Diplomatico accreditato presso la Santa Sede, Assistenti spi-rituali delle Ambasciate e tantissimi invitati che hanno affollato la chiesa, occupata in tutti i suoi posti a sedere, tanto da lasciare in piedi alcuni invitati.

Nel suo indirizzo di benvenuto, il Card. La-jolo ha riferito anche il saluto dell’Arcivescovo Giuseppe Bertello, Presidente del Governato-rato, partito nella mattinata dello stesso gior-no, per il Benin al seguito del Santo Padre, in occasione della fi rma e della pubblicazione dell’Esortazione Apostolica post-sinodale della Seconda Assemblea Speciale per l’Africa del Sinodo dei Vescovi. In Benin Mons. Bertello è stato Nunzio Apostolico dal 1987 al 1991, e per

questo motivo invitato dal Papa ad accompa-gnarlo in questo viaggio apostolico.

Prima di lasciare spazio ai tanti brani esegui-ti con passione ed allegria dai giovani coristi, il Porporato ha ricordato l’origine della musica Gospel, manifestazione della fede profonda e della spiritualità degli schiavi afro-americani.

Mariangela Topa, direttrice e anche soli-sta in vari brani eseguiti, ed i ragazzi del Coro - nato come Lumsa Gospel Singers nel 1997 e fondato come Livin’Gospel Singers quest’an-no - hanno entusiasmato e coinvolto con i loro ritmi ed il loro movimenti tutti i presenti. Il Coro, costituitosi con fi nalità socio-culturali oltre che per impegno di natura religiosa, di anno in anno si prefi gge un’opera di benefi -cenza da sostenere e devolve ad essa tutti i proventi dei suoi concerti.

Al termine, dopo un bis fortemente richiesto dai presenti, è stato donato un CD contenente i brani del Coro al Card. Lajolo, il quale ha ringra-ziato e ricambiato con un dono ad ogni corista. Il pomeriggio si è concluso con una foto di gruppo sotto l’immagine di Maria Madre della Famiglia, opera di Francesco Melanzio, venerata nella no-stra chiesa del Governatorato.

S. Em.za Card. Giovanni Lajoloe i membridel coro“Livin’ Gospel Singers”

I Livin’ Gospel Singers in Concerto al Governatorato

E.H.

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L’unificazione delle Necropolidi S. Rosa e dell’autoparco

di Marco Bargellini

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Nello scorso mese di ottobre sono stati ultimati i lavori per l’unifi cazione delle due aree sepolcrali dette dell’ ”Au-

toparco” e di “Santa Rosa”. Entrambe fanno parte di un unico complesso cimiteriale roma-no, che si sviluppò nell’arco di circa tre secoli, dalla metà del I al III secolo dopo Cristo, lungo le pendici del Monte Vaticano digradanti ver-so la via Triumphalis. I primi rinvenimenti avvennero in concomi-tanza dei lavori che interessarono negli anni 1956-1958 l’area dell’Autoparco e recente-mente la zona racchiusa tra il Bastione di Mi-chelangelo e le Mura Laparelliane, in occa-sione della costruzione del complesso edilizio di S. Rosa nel biennio 2002-2004. Circa cinque anni dopo, grazie al patroci-nio economico dei Patrons of the Arts, la Dire-zione dei Musei Vaticani chiese alla Direzione dei Servizi Tecnici lo studio di un progetto che permettesse l’accorpamento delle due aree, separate di soli sei metri, in un unico sepolcre-to migliorando l’accesso e la fruibilità turistica del particolare sito archeologico. Il collegamento è stato realizzato con lo svuotamento del volume di terra, di circa 600 metri cubi, confi nato tra la parte inter-rata del fabbricato dell’Autoparco e le pa-ratie di pali, già costruite per il parcheggio interrato di S. Rosa. I lavori, iniziati il 4 genna-io 2010, previo lo spostamento di importanti sottoservizi insistenti nell’area di scavo, han-no previsto in primis la costruzione di opere

geotecniche come due palifi cate di pali di diametro 1000 m per il sostegno del terreno incombente sullo sbancamento. Successivamente, sotto l’attenta guida dei responsabili di settore dei Musei Vaticani, è stato realizzato lo scavo archeologico. Dap-prima con mezzi meccanici e poi a mano, è stata raggiunta la quota di calpestio del col-legamento, previsto dal progetto.In questa fase è stata eseguita la diffi coltosa demolizione di sette grandi pali, in calcestruz-zo armato, della paratia del garage interrato, i quali, dato lo sbancamento a tergo, non as-solvevano più alla loro iniziale funzione statica e rappresentavano ormai un ostacolo al col-legamento visivo e funzionale delle due aree archeologiche.La fase successiva è stata quella della rico-struzione della sede stradale eseguita con il posizionamento di grandi lastre di solaio pre-compresso, di tipo alveolare, messe in opera con l’ausilio di una speciale gru stante la loro notevole lunghezza, di circa 16 metri, e la ri-strettezza dell’area di cantiere.La terza e ultima fase è stata quella dedica-ta alle opere di completamento interne per la musealizzazione, delle quali, la più impor-tante, è rappresentata dalla costruzione di un percorso pedonale in ferro, sospeso sulle pre-esistenze archeologiche, che, collegandosi con quello esistente, ha consentito un sugge-stivo cammino all’interno di un’area, di così particolare valenza storico – archeologica.

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È in corso un programma di Restauro Con-servativo della scultura “La Resurrezione” di Pericle Fazzini (1972-1977) che intende

riportare l’opera alle colorazioni omogenee e plastiche originali. L’opera, considerata come punto d’arrivo della carriera e della poetica dell’autore, è l’espressione più aderente alla sua idea di scultura; espressione che si concre-tizza attraverso un linguaggio fortemente pla-stico e a tratti inquietamente espressionista, mosso e fl uido, libero e dinamico.

Tutte le fasi del recupero complessivo dell’opera saranno effettuate dalla Fonderia d’Arte 2000, da cinque generazioni esperta nella lavorazione e conservazione di opere in bronzo. L’intervento di restauro ha coinvolto direttamente i Musei Vaticani, nella persona del Direttore Prof. Antonio Paolucci e del La-boratorio di Restauro Metalli e Ceramiche, nel-la persona della Dott.ssa Flavia Callori, del Prof. U. Santamaria e della Dott.ssa M. Forti.

L’opera nel complesso sembra essere in buono stato di conservazione, grazie all’am-biente in cui è stata conservata, nonostante un diffuso strato di ossidazione presente. L’intervento conservativo di restauro prevede una prima fase di documentazione e diagnosti-ca, a cui farà seguito il vero e proprio restauro, che consiste in una prima pulitura meccanica delle superfi ci a cui seguirà una pulitura chimi-ca. Raggiunto un livello di pulitura adeguato

le superfi ci verranno risciacquate, dopo di che l’opera sarà disidratata con solventi ed espo-sta a radiazioni infrarosse o getti di aria calda. Eseguito poi il trattamento di conversione dei prodotti di ossidazione/corrosione, le superfi ci saranno protette con un fi lm millimetrico su cui verrà applicata una cera microcristallina con funzioni di protettivo fi nale.

Il restauro tecnico terminerà a dicembre, quando l’opera sarà riconsegnata al Santo Pa-dre Benedetto XVI nella sua più totale lucen-tezza e splendore prima del Santo Natale.

Restauro conservativodella scultura bronzea “La Resurrezione”

nell’Aula Paolo VIdi Guido Rainaldi

La scultura“La Resurrezione” di Pericle Fazzini

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CHI NON SI È SOFFERMATODAVANTI AL PRESEPE DI PIAZZA SAN PIETRO?dei Servizi Tecnici

La Direzione dei Servizi Tecnici, ha appena pubblicato l’aggior-namento del libro “I Presepi di

Piazza San Pietro” con un piccolo inser-to che racconta gli ultimi cinque pre-sepi (2007-2011) ideati dall’arch. Giu-seppe Facchini con la collaborazione dell’arch. Barbara Bellano. Il volume, curato dall’ing. Pier Carlo Cuscianna, permette di ripercorrere, at-traverso le bellissime fotografi e di Biagio Tamarazzo, le trenta rappresentazioni na-talizie che il personale del Governatorato -architetti, ingegneri, tecnici e maestran-

ze, - con grandi capacità professionali e con passione, prepara dal 1982. Il volume vuole anche fornire, attra-verso i pensieri dei Pontefi ci e brevi de-scrizioni dei personaggi che compongo-no il Presepe, uno strumento per facilitare l’interiorizzazione di quanto la sacra rap-presentazione custodisce e trasmette a coloro che, da ogni parte del mondo, vi si accostano. Il cofanetto, composto dal volume relativo agli anni 1982-2006 e l’aggiorna-mento (2007-2011) è in vendita presso i Magazzini della Stazione Vaticana.

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“Nuovi” amici in Vaticanodi Giulia Artizzu

Proseguendo il monito-raggio della fauna sel-vatica nei Giardini Va-

ticani della famigliola di volpi individuata precedentemen-te e composta da un a fem-mina adulta ed inizialmente di tre cuccioli, ora solo di due, le riprese hanno mostrato che i volpacchiotti hanno passa-to la maggior parte del loro tempo giocando attorno alla videocamera, posta in alto in-castrata tra le rocce in pros-simità della tana, saltando su e giù per riuscire a capire di cosa si trattasse. Ciò ha per-messo un tenerissimo primo piano, di uno dei cuccioli nel momento in cui saltava da-vanti l’obiettivo nel tentativo di raggiungere “l’oggetto sco-nosciuto”. Così hanno fatto cadere l’apparecchiatura di-mostrando di tenere alla loro

privacy per non essere prota-gonisti a trasmissioni del tipo “del grande volpacchiotto”! Alcune problematiche co-munque ci sono e vanno af-frontate proprio perché una corretta gestione dell’am-biente e degli animali va a favore dell’equilibrio dei pre-stigiosi Giardini Vaticani, infat-ti come ci spiega il Dr. Klaus Gunther Friedrich “ La volpe quale predatore di piccoli ro-ditori ed uccelli svolge il suo ruolo naturale nei Giardini Va-ticani, nel controllo delle po-polazioni di piccioni e rodito-ri. In due zone adiacenti alle tane attuali, si trovano infatti i resti dei pasti delle volpi, i quali sono composti per gran parte di piccioni e topi. È la prima volta che si è potuto osservare una fami-glia di volpi in un ambiente

parzialmente urbano cir-coscritto ad un’area di 44 ettari, che costituisce una presenza affascinante per chi si occupa di animali, ma richiede comunque un ac-curato monitoraggio della situazione, in quanto in con-comitanza con la maturità dei cuccioli, questi animali vanno in dispersione in ricer-ca di nuovi territori.” Il limite dello spazio di-sponibile per un numero di volpi in questa area è an-cora da determinare e for-se sarà necessario catturare alcuni animali e trasferirli in zone adeguate in altri Terri-tori Vaticani, dove potranno trovare un ambiente ideale di vita per l’alimentazione e riproduzione. Nel frattempo auguriamo ai volpacchiotti una tranquilla permanenza.

si ringraziae si dà il benvenuto ai superiori

la Redazione

La redazione de “All’ombra del Cupolone”, facendosi portavoce di tutti i dipendenti del Governatorato,

dà il benvenuto a Sua Ecc.za Mons. Bertello, nuovo Presidente del Governatorato, e a Sua Ecc.za Mons.

Sciacca, nuovo Segretario Generale, e augura loro buon lavoro. L’occasione è gradita per porgere anche i migliori

auguri per le prossime festività natalizie.

ee si d

la

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Fotogrammi ad infrarossi delle “nostre amiche” volpi, mentre giocano di notte

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L’uomo oggi rifi uta Dio e si illude di po-ter trovare pace, benessere e sviluppo con la forza del potere e dell’econo-

mia, ma viene smentito dalla storia. È dun-que il “Primato di Dio” che dobbiamo recu-perare e possiamo farlo solo partendo dalla sorgente dell’Eucaristia dove Dio ci coinvol-ge nel mistero di amore della Croce: Chi sa inginocchiarsi davanti all’Eucaristia, chi rice-ve il corpo del Signore non può non essere attento, nella trama ordinaria dei giorni, alle situazioni indegne dell’uomo, e sa piegarsi in prima persona sul bisognoso, sa spezzare il proprio pane con l’affamato, condividere l’acqua con l’assetato, rivestire chi è nudo, visitare l’ammalato e il carcerato. È dunque un’autentica “spiritualità eu-caristica” il vero antidoto all’individualismo, l’anima di una comunità ecclesiale che sa “superare le contrapposizioni”. È questa spiri-tualità che ci aiuta “ad accostare le diverse forme di fragilità umana” - ha ricordato Be-nedetto XVI - e ad affrontare anche la crisi del mondo del lavoro. La storia ci dimostra, drammaticamente, come l’obiettivo di assicurare a tutti svilup-po, benessere materiale e pace prescin-dendo da Dio e dalla sua rivelazione si sia risolto in un dare agli uomini pietre al po-sto del pane. Il pane, cari fratelli e sorelle, è “frutto del lavoro dell’uomo”, e in questa verità è racchiusa tutta la responsabilità affi-

data alle nostre mani e alla nostra ingegno-sità; ma il pane è anche, e prima ancora, “frutto della terra”, che riceve dall’alto sole e pioggia: è dono da chiedere, che ci toglie ogni superbia e ci fa invocare con la fiducia degli umili: “Padre (…), dacci oggi il nostro pane quotidiano” (Mt 6,11). È anzitutto il primato di Dio che dobbia-mo recuperare nel nostro mondo e nella no-stra vita, perché è questo primato a permet-terci di ritrovare la verità di ciò che siamo, ed è nel conoscere e seguire la volontà di Dio che troviamo il nostro vero bene. Dare tempo e spazio a Dio, perché sia il centro vitale della nostra esistenza. Da dove partire per recuperare e riaffer-mare il primato di Dio? Dall’Eucaristia: qui Dio si fa così vicino da farsi nostro cibo, qui Egli si fa forza nel cammino spesso diffi cile, qui si fa presenza amica che trasforma. Già la Legge data per mezzo di Mosè veniva considerata come “pane del cielo”, grazie al quale Isra-ele divenne il popolo di Dio, ma in Gesù la parola ultima e defi nitiva di Dio si fa carne, ci viene incontro come Persona. Egli, Parola eterna, è la vera manna, è il pane della vita (cfr Gv 6,32-35) e compiere le opere di Dio è credere in Lui (cfr Gv 6,28-29). Nutrirsi di Cristo è la via per non restare estranei o indifferenti alle sorti dei fratelli, ma entrare nella stessa logica di amore e di dono del sacrifi cio della Croce.

L’eucarestia è la via per costruire una società più equa e fraterna.quale migliore occasione nella nostra giornata e vita che partecipare

alla Messa quotidiana nella nostra chiesa di Maria Madre della Famiglia, alle ore 7.30

La parola del Papa (BENEDETTO XVI, C ELEBRAZIONE EUCARISTICA A CONCLUSIONE

DEL XXV C ONGRESSO EUCARISTICO NAZIONALE ITALIANO , 11 SETTEMBRE 2011)

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Fra’ Miguel Angel Mucci (15/09/2011) Vice Direttore Farmacia Vaticana;Campolattano Salvatore (11/11/2011) dipendente Servizi Tecnici;Romano Carlo (25/11/2011) dipendente Sanità ed Igene;De Angelis Antonietta (12/09/2011) madre di Sannibale Maurizio;Rosato Elena Regina (19/09/2011) madre di D’Onofrio Vittorio;Bevilacqua Fiorinda (24/09/2011) madre di Zito Sonia;Augimeri Elsa (24/09/2011) madre di De Franco Antonio;Fondi Anna (25/09/2011) madre di Oliverio Giancarlo;Gino (27/09/2011) padre di Falconetti Fabio;Valter (29/09/2011) padre di Squarcia Daniele;Rosati Irene (01/10/2011) madre di Ramacci Quirino;Marzioli Gabriela (12/10/2011) moglie di Picciaiola Roberto;Camilletti Anna (18/10/2011) madre di Dezi Massimo;Radames (23/10/2011) padre di Righetti Alfredo;Nazareno (25/10/2011) padre di Salvatori Ivano;Vignati Criseide (25/10/2011) madre di Enzo Sammarco;Galli Nadia (31/10/2011) madre di Giulii Capponi Andrea;Mario (16/11/2011) padre di Basili Danilo;Deiana Antonia (16/11/2011) madre di Caredda Emilio;Nannini Teresa (25/11/2011) madre di Colonna Massimo.

NOTIZIE LIETE E TRISTI

Scianca Matteo e Spuri Cristianail 17/09/2011;

Greci Maurizio e Prunesti Caterinail19/09/2011;

De Pillis Marco e Saba Maira Yeseniail 24/09/2011;

Leopardi Filippo e Silvestre Gabriellail 01/10/2011;

Crocetta Silvia e Piroli Francoil 02/10/2011;

Buzzanca Antonello e Tulini Danielail 07/10/2011;

Burratti Mirta e Feleppa Danieleil 09/10/2011;

Cannarsa Antonio e Ghirotto Adail 22/10/2011;

D’Aleo Monica e Gigli Federicoil 22/10/2011.

MATRIMONIHanno formato una nuova famiglia:

Davide (18/05/2011) di Belloni Roberto;Stefano (13/09/2011) di Mariani Giuseppe;Irene (18/09/2011) di Terenzi Simone;Giuditta (18/09/2011) di Summaria Vincenzo;Valerio (19/09/2011) di Lisi Andrea;Andrea (29/09/2011) di Feroce Daniele;

Davide (30/09/2011) di Carapellese Gabriele;Beatrice (07/10/2011) di Terenzi Massimiliano;Daniele (10/10/2011) di Caruso Federico;Valerio (11/10/2011) di Cittadini Claudio;Carlotta (17/10/2011) di Reggio Romano;Francesco (09/11/2011) di DI Loreto Fabio.

CI SONO ANCH’IO !

Diverse famiglie di dipendenti del Governatorato sono stateallietate in questo periodo dalla nascita di fi gli:

NELLA LUCE DI GERUSALEMME CELESTE

Con fede in “Cristo Gesù, che ha fatto risplendere la Vitae l’Immortalità per mezzo del Vangelo”, ricordiamo i familiari di alcuni colleghi:

11 dicembre 2011

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