giornalino parrocchiale a cura del gruppo giovani n. 2 - 1 ......all’annunziata” oltre che la...

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Avvento - adventus, in latino - significa venuta, arrivo. È una parola usata già prima di Cristo, che designava la venuta annuale della divinità pagana al tempio, per fare visita ai suoi fedeli. Si credeva che il dio, la cui statua era oggetto di culto, rimanesse in mezzo a loro durante la solennità. Lo stesso termine era utilizzato nel linguaggio comune, per indicare la prima visita ufficiale di un personaggio im- portante, una volta assunto un alto incarico. In alcune monete di Corinto, per esempio, si ritrova ancora la memo- ria della venuta dell’imperatore Costantino, designata come adventus augusti. L’Avvento è quindi tempo di attesa, per la venuta di qualcuno. Quanto più egli è illustre e amato, tanto più sono esigenti e ferventi i preparativi. Questa preparazione che normalmente si fa, nella vita sociale, per ricevere una visi- ta importante, noi cristiani la viviamo nella vita spirituale. La Santa Chiesa, nella sua plurisecolare saggezza, ha istituito un periodo di preparazione al santo Natale di Cristo, per sottolineare l'importanza di questo avvenimento e offrire l’opportunità di prepararsi adeguatamente all’incontro. A breve cominceremo a vedere lungo le strade le luminarie, segno della festa imminente. Chi aspetta il mondo? Purtroppo, in gran parte, Babbo Natale e dopo pochi giorni la Befana. Due personaggi apparentemente innocui, ma che, in realtà, hanno strappato il primato al Cristo, unico Salvatore del mondo. Anche noi cristiani stiamo attendendo costoro? E’ questo l’Avvento che stiamo per iniziare a vivere? Chiaramente no! L’Avvento per i cristiani è come l’attesa smaniosa della luce e del calore del sole per chi vive nella notte. Il tempo liturgico dell’Avvento, quindi è caratterizzato soprattutto da un sentimento gioioso, che ci invita a risvegliare l’attesa del ritorno glorioso di Cristo, il quale, come il sole, sorge da un estremo del cielo e la sua orbita raggiunge l’altro estremo: nulla si sottrae al suo calore” (Salmo 19,7). Esprimono bene questo tempo le bellissime parole di un inno: Guarisci la ferita sempre aperta / Incisa nel mio cuore dall’amore Affretta l’ora e colma la distanza / Dal regno in cui attendo d’incontrarti”. L’Avvento è memoria della sua prima venuta nella storia, quando il “Verbo, che era presso Dio e senza il quale nulla è stato fatto”, “si fece carne e venne ad abitare in mezzo a noi” (Gv 1,2;14); “quando Dio ha varcato il suo Cielo e si è chinato sull'uomo; ha stretto alleanza con lui entrando nella storia di un popolo; Egli è il re che è sceso in questa povera provincia che è la terra e ha fatto dono a noi della sua visita assumendo la nostra carne, diventando uomo come noi” (Benedetto XVI); questo però non ci basta, perché noi sappiamo che il Cristo non sta nel nostro passato, ma tornerà alla fine dei tempi, per portarci tutti nel suo Regno di giustizia e di pace. Gesù, poi vuole venire ancora oggi a nascere nella nostra casa. L’Avvento è quindi attesa di un evento futuro, ma anche molto presente, perché il Signore viene continuamente nella nostra vita. Al Signore che viene noi cantiamo: La terra tanto amata non mi basta / L’amore chiede sempre nuovo amore Soltanto tu consumi il desiderio / E sazi ogni fame dentro il cuore. Fr. Andrea Nico Grossi Parrocchia SS.Annunziata Parma Giornalino Parrocchiale a cura del Gruppo Giovani N. 2 - 1/12/2013

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Page 1: Giornalino Parrocchiale a cura del Gruppo Giovani N. 2 - 1 ......all’Annunziata” oltre che la mostra dei presepi, comprende il concerto degli auguri che si terrà il 15 dicembre

Avvento - adventus, in latino - significa venuta, arrivo. È una parola usata già prima di Cristo, che designava la venuta annuale della divinità pagana al tempio, per fare visita ai suoi fedeli. Si credeva che il dio, la cui statua era oggetto di culto, rimanesse in mezzo a loro durante la solennità. Lo stesso termine era utilizzato nel linguaggio comune, per indicare la prima visita ufficiale di un personaggio im-portante, una volta assunto un alto incarico. In alcune monete di Corinto, per esempio, si ritrova ancora la memo-ria della venuta dell’imperatore Costantino, designata come adventus augusti. L’Avvento è quindi tempo di attesa, per la venuta di qualcuno. Quanto più egli è illustre e amato, tanto più sono esigenti e ferventi i preparativi. Questa preparazione che normalmente si fa, nella vita sociale, per ricevere una visi-ta importante, noi cristiani la viviamo nella vita spirituale. La Santa Chiesa, nella sua plurisecolare saggezza, ha istituito un periodo di preparazione al santo Natale di Cristo, per sottolineare l'importanza di questo avvenimento e offrire l’opportunità di prepararsi adeguatamente all’incontro. A breve cominceremo a vedere lungo le strade le luminarie, segno della festa imminente. Chi aspetta il mondo? Purtroppo, in gran parte, Babbo Natale e dopo pochi giorni la Befana. Due personaggi apparentemente innocui, ma che, in realtà, hanno strappato il primato al Cristo, unico Salvatore del mondo. Anche noi cristiani stiamo attendendo costoro? E’ questo l’Avvento che stiamo per iniziare a vivere? Chiaramente no! L’Avvento per i cristiani è come l’attesa smaniosa della luce e del calore del sole per chi vive nella notte. Il tempo liturgico dell’Avvento, quindi è caratterizzato soprattutto da un sentimento gioioso, che ci invita a risvegliare l’attesa del ritorno glorioso di Cristo, il quale, come il sole, “sorge da un estremo del cielo e la sua orbita raggiunge l’altro estremo: nulla si sottrae al suo calore” (Salmo 19,7). Esprimono bene questo tempo le bellissime parole di un inno:

“Guarisci la ferita sempre aperta / Incisa nel mio cuore dall’amore Affretta l’ora e colma la distanza / Dal regno in cui attendo d’incontrarti”.

L’Avvento è memoria della sua prima venuta nella storia, quando il “Verbo, che era presso Dio e senza il quale nulla è stato fatto”, “si fece carne e venne ad abitare in mezzo a noi” (Gv 1,2;14); “quando Dio ha varcato il suo Cielo e si è chinato sull'uomo; ha stretto alleanza con lui entrando nella storia di un popolo; Egli è il re che è sceso in questa povera provincia che è la terra e ha fatto dono a noi della sua visita assumendo la nostra carne, diventando uomo come noi” (Benedetto XVI); questo però non ci basta, perché noi sappiamo che il Cristo non sta nel nostro passato, ma tornerà alla fine dei tempi, per portarci tutti nel suo Regno di giustizia e di pace. Gesù, poi vuole venire ancora oggi a nascere nella nostra casa. L’Avvento è quindi attesa di un evento futuro, ma anche molto presente, perché il Signore viene continuamente nella nostra vita. Al Signore che viene noi cantiamo:

La terra tanto amata non mi basta / L’amore chiede sempre nuovo amore Soltanto tu consumi il desiderio / E sazi ogni fame dentro il cuore.

Fr. Andrea Nico Grossi

Parrocchia SS.Annunziata

Parma

Giornalino Parrocchiale a cura del Gruppo Giovani N. 2 - 1/12/2013

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Gruppi parrocchiali che si raccontano: il GRUPPO ADULTI

Tutto cominciò un lunedì sera...

Una manciata di persone varcano la soglia della sala di Marco, da tanto tempo non lo si faceva. Timidamente ognuno prende posto, sguardi di reciproco imbarazzo, ma poi, qualcuno ricorda: siamo gli stessi di sempre e il parroco ci accoglie e ci da il benvenuto. Si ri-parte leggendo il Nuovo Testamento: un brano importante, come quello che contiene l’Inno alla Carità di San Paolo è una la premessa davvero carica di “…………”. Le parole di Paolo mutano il gelo in tepore e serenità; improvvisamente un fiume di parole sgonfia l’imbarazzo di tutti: siamo a casa! Il nuovo appuntamento per gli “anziani” è fissato per lunedì di due settimane avanti, fra Giovanni chiede ai pre-senti quale argomento si vorrebbe venisse trattato, poter scegliere lascia spiazzati, ma Corrado, per nulla intimori-to, propone l’enciclica di Papa Francesco. Fra Giovanni, che sa come coinvolgere tutti e ciascuno, affinché nessuno sonnecchi o peggio si annoi, si presenta al nuovo appuntamento con un questionario. Non di quelli che si usano per misurare il quoziente intellettivo o quanto hai studiato in materia, ma domande che permettono liberamente di guardare in noi stessi, confrontarci con gli altri e capire chi siamo e dove siamo rispetto la nostra fede, il nostro essere cristiani. Non è facile, per chi non è abituato ad esprimere liberamente il proprio pensiero, scoprirsi diversi, confrontarsi, senza temere critiche o rivalse…una strada difficile, qualcuno la definisce anche “un po’ pesa”, tuttavia nonostan-te ciò la voglia è tanta e altri vorrebbero partecipare, così viene proposto di cambiare il giorno dell’incontro, per dare l’opportunità di partecipare anche a chi il lunedì fosse impegnato in altre attività parrocchiali e infatti per l’incontro successivo, stavolta al venerdì, eravamo molti di più. Siamo stati molto attenti soprattutto nell’ascoltare chi è arrivato per la prima volta e abbiamo concluso l’argomento.

Infine l’argomento dell’incontro, come era sta-to stabilito, è passato alle cose pratiche: propo-ste per festeggiare l’investitura del nuovo par-roco, andamento e stesura del nuovo giornali-no parrocchiale, i bimbi, i chierichetti ecc. Le cose da fare in parrocchia sono molte e occorre la partecipazione di tutti; a tal proposi-to ci siamo soffermati sul nome di questo gruppo: anche se qualcuno non può proprio sottrarsi, la definizione di anziani lascia un re-trogusto di vecchio e in disuso, anche presbiteri, che ha praticamente lo stesso significato non

rende giustizia perché , per fortuna, al gruppo vi è la partecipazione anche di teste fresche come quella di Matteo e Chiara e ci aspettiamo che altri siano attratti da questo esperimento e si uniscano a noi! Fra Giovanni ha l’illuminazione : UNDER NINETY FIVE! Giusto! In questa categoria ci stanno proprio tutti e non si fa torto a nessuno.

Rosaria Virgilio

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Addentrarsi nei percorsi della costruzione del Presepio e meditare tutte le sue consistenze può por-tare a scoprire una vastità di valori che vanno dall’artistico più incantevole al religioso più profondo. Capanne, montagne, tramonti, sentieri, cieli stellati, creati con mani stanche del quotidiano lavoro, ma guidate da intensi, seppur umani sentimenti, danno forma a quel velo, intessuto di illusioni, che prende corpo e vita con le figure, foriere di valori difficilmente definibili; un velo di illusioni che finisce col divenire un affascinante lirismo adatto a svelare le possibilità di assaporare la gioia e la serenità di una contemplazione che diventa intima preghiera. Proviamo a soffermarci, talvolta soli, in silenzio, davanti al presepio: nella penombra attenuata dalla solo luce che illumina la Natività, pensiamo e riflettiamo su quanto abbiamo davanti agli occhi… Noi qui all’Annunziata abbiamo la fortuna, grazie agli Amici del Presepio, di assaporare tutto que-sto e di riscoprire ogni anno con la Mostra dei Presepi questa atmosfera fantastica. Quaranta presepi riempiono il bellissimo chiostro del convento portando quell’atmosfera natalizia piena di gioia e speranza, uno spaccato di arte e spiritualità che unite portano allo stupore dell’anima. Nei diversi stili di costruzione che si possono ammirare nel visitare la mostra, possiamo intravedere i valori che l’artista vuole trasmettere, e il suo rapporto con il Bambinello che viene in mezzo a noi accolto come “l’Atteso delle genti”. Particolarmente significativo in questa edizione della mostra, giunta al diciannovesimo anno, è il presepio nella casa natale di Giuseppe Verdi, realizzato in occasione del bicentenario della nascita del maestro. Un opera veramente notevole che gli amici del presepio hanno voluto dedicare alla me-moria del maestro e inserito nelle manifestazioni per il bicentenario che la nostra città ha organizza-to. Da questa pagina vogliamo fare sapere alla comunità parrocchiale che il progetto “Natale all’Annunziata” oltre che la mostra dei presepi, comprende il concerto degli auguri che si terrà il 15 dicembre alle ore 17.00 nella nostra chiesa e per ultimo, a conclusione di tutto, il Corteo dei Magi il prossimo 6 gennaio che si snoderà per le strade del centro cittadino partendo da Piazza Duomo per arrivare nella nostra Chiesa. Un progetto che vede al centro di tutto un Dio che ama e che si pre-senta a noi come “l’Atteso delle genti”. Cerchiamo quindi di vivere questo Natale riscoprendo il Presepio. Proviamoci…. non ci pentiremo.

Danilo Corradi

NATALE ALL’ANNUNZIATA

XIX MOSTRA DEI PRESEPI

1 dicembre 2013 - 6 gennaio 2014 Dal 23 dicembre, Feriali: 15.30/18.30 Dal 1 dicembre, Festivi: 10.00/12.30 - 15.30/19.00

CONCERTO PER GLI AUGURI - CORO “DOLCI ARMONIE”

15 dicembre 2013, ore 17.00

CORTEO DEI MAGI

6 gennaio, ore 15.30

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Continuando sulla strada che molti anni fa ci ha portato al Gemellaggio con la missione france-scana in Papua Nuova e all’adozione di P.Gianni e - negli ultimi anni - di P.Sebastian, la scorsa domenica, in occasione della Solennità di Cristo Re, abbiamo organizzato - con la preziosa colla-borazione di P.Guido Ravaglia, responsabile delle Missioni Francescane - la Giornata Missiona-ria. Queste due pagine vogliono essere un collage pensieri, parole, riflessioni di quanto avvenuto saba-to e domenica scorsi. E anche un ringraziamento a quanti si sono adoperati, affinchè tutto andas-se per il meglio.

Ciao a tutti! Tra meetings e linea che va a singhiozzo è un po’ faticoso

trovare il modo di scrivere. Sono ad Aitape con Seby e lunedì iniziamo il radu-

no di tutti i frati della Papua, non siamo piu’ di 30.

Domani invece c’e’ la chiusura dell’anno della fede quì sull’isola di Tumleo

dove arrivarono i primi missionari nel 1896. La gente e’ venuta giù dai monti, comprese le mie

parrocchie di Lumi (8!) e sono già sull’isola per la messa di domani. Io andrò domani mattina

presto. Sono eventi importanti per la fede di questa gente ed è per questo che si sono riversati

tutti sulla costa. Mi fa ricordare la gente nel vangelo che quando sentiva che Gesù andava in un

posto tutti accorrevano là. In questo anno della fede il libro del Vangelo ha toccato in pellegri-

naggio tutte le parrocchie della Diocesi e domani finisce il suo pellegrinaggio su quest’isola; ecco

perchè la gente e’ scesa dalla foresta, per incontrare un uomo,

vivo, il Verbo fatto carne. Le loro espressioni di fede sono

molto belle e toccanti, però c’è ancora tanto da fare, la fede è

ancora molto alla periferia della loro vita giornaliera e delle loro

credenze. Se dovessi dare un esempio di quel che penso della

loro fede direi è come un trucco che ti metti in certe occasioni

importanti , qualche ora a volta, e poi basta. Se dovessi dare

delle percentuali direi il 99% crede in Gesù, il 70% lo prega, il 10% ne segue l’esempio. Come

vedete per credere ci credono però molti credono ancora molto alle credenze ancestrali, forse il

75 %, e questo significa che mischiano molto queste due fedi, a volte con risultati pessimi e con-

seguenze allarmanti. Nel lavoro pastorale che facciamo tutto ciò e’ motivo di preoccupazione ma

anche di un impegno ancora più grande nel dare testimonianza più con i fatti che con le parole.

Noi facciamo quel che possiamo ma voi fate ancora di più, perchè attraverso la vostra carità di-

mostrate loro che c’e’ un solo Padre e noi siamo tutti suoi figli, fratelli e sorelle nella fede, che

nonostante la distanza pensano a loro con i fatti oltre che con le preghiere. Quello che facciamo

per i lebbrosi e disabili, per le rette scolastiche, per le scuole e gli ospedali, lo fate voi, e questi

sono i fatti che resteranno scritti nel libro della vita, quei fatti che apriranno le porte del Regno

dei Cieli a chi crede. Da parte mia e di Seby grazie infinite per la vicinanza che sempre ci dimo-

strate. Noi siamo solo strumenti per far fruttare la grazia che viene da voi che credete in Dio e

amate gli altri. Pace e Benissimo!

Gianni & Seby

22/11/2013

From

Papua

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Qualche settimana di impegno nei vari gruppi parrocchiali per mettere in piedi un mercatino, magari a tema natalizio visto l'avvicinarsi dell'Avvento. Quasi una gara per raccogliere il mag-gior numero di oggetti semplici da preparare ma carini da vedere e, perchè no, anche da man-giare. Finalmente, poi, arriva il weekend in vista del quale è avvenuto tutto ciò: il 23 e 24 no-vembre la nostra parrocchia ha vissuto la "Giornata Missionaria". Ci siamo sentiti cittadini del mondo per davvero, abbiamo assaggiato il respiro ampio dell'andare oltre la realtà circoscritta della città o nazione di appartenenza. Questo si prova a raccogliere fondi per gente di Paesi molto lontani, a parlare con uno che viene da lì, dal Con-go, con un modo di fare tutto particolare. Si, perchè lo stile di Padre Kevin mette un po' in crisi, in difficoltà: fa battute ironiche, ride, poi parla seriamente, ad un certo punto intona un canto alla Madonna e infine torna al di-scorso pungente sul dramma dell'Africa. Chi l'ascolta non sa se lasciarsi coinvolgere o rimanere fermo e considerarlo un po' esagerato per i nostri standard. Di certo, però, è evidente quanto sia sincero, felice e coraggioso in quello che fa per la sua ter-ra e la sua fede. Non potevano che andar bene la sera del 23 con cena e presentazione di un libro del padre francescano e la messa del giorno dopo, densa di canti, riflessioni e piccoli doni. I popoli più poveri e sfruttati hanno bisogno della nostra preghiera, impegno, denaro ma noi possiamo imparare qualcosa di più sottile da loro. Il sorriso e la semplicità nell'affrontare la vita, tante volte ci rinunciamo per i mille impegni, sono meravigliosi!

Piermatteo la Torre

Ci siamo impegnati per l’organizzazione del mercatino: abbiamo creato e colorato angeli, portauova e madonnine in gesso. E poi ab-biamo partecipato attivamente alla vendita, alla messa del sabato sera e a quella della do-menica. Il grande entusiasmo di Fra Guido e Fra Kevin (che hanno portato libri sull'Africa e altri oggetti) si è esteso a tutto il gruppo! Sono stati momenti bellissimi per noii ragaz-zi, che abbiamo fatto qualcosa di utile per gli altri, qualcosa di concreto che sia un primo segno di quella “missione” scelta con la cresi-ma a giugno.

Gruppo DopoCresima

Gli abitanti del Congo hanno CACAO ma non mangiano cioccolato, CAFFÈ ma non ne bevono, ORO ma non hanno gioielli, PE-TROLIO ma riescono a ottenere solo qual-che ora di luce al giorno. Quindi come si può avere tutto e mancare quasi di tutto? Secondo P. Kevin vige la teoria delle tre "C" : -COMPLOTTO INTERNAZIONALE dell'occidente ovvero lo sfruttamento, -COMPLOTTO NAZIONALE,interno all'Africa perché " quando i topi del giardino vanno a mangiare il formaggio presente in casa la strada gli è stata sicuramente indicata dai topi di casa!" -COMPLOTTO PERSONALE: perché la responsabilità è anche di un popolo alfabetiz-zato ma non istruito, non acculturato. Il po-polo quindi non capisce che la sua miseria non è voluta da Dio , ma dagli uomini e che quindi può cambiare le cose!

Bianca Maria Roccon

Carissimi, sono tornato a casa da Parma molto contento, non solo per le sonore risate di Kevin, ma soprattut-to per l'entusiasmo con cui avete "contagiato" i più giovani perchè si dessero da fare come pasticceri e come "artisti del gesso". Penso che nessun artigiano sarebbe stato ricompensato come siete stati voi per l'occasione, parlo della ricompensa in denaro (590€ per il mercatino, 973€ di questa: in totale 1563€!) non mi azzardo a pensare la ricompensa da parte di Gesù. In Papua c’è bisogno di sostenere alcune studentesse negli studi: sono d’accordo con P.Gianni che invierò le vostre offerte per le rette scolastiche e per le medicine.

Siete stati favolosi!

Fr. Guido Ravaglia

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TRE PAROLE PER DESCRIVERE LA FAMIGLIA.

Elisa: Unione. Forza. Amore

Genitore: Nido. Amore. Dono

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QUALI SONO I COMPITI DELLA FAMIGLIA? Elisa: La famiglia nasce per amore ma cresce con l’amicizia, il rispetto e la condivisione di intenti e progetti. Il senso della famiglia credo sia aiutarsi a rea-lizzare un sogno comune attraverso dialogo e gesti, cre-do sia l’educazione dei figli ma non solo. La forza di una famiglia è data dal sostegno reciproco dei componenti che si aiutano a raggiungere la realizzazione personale, perché una famiglia è comunque un insieme di individu-alità che non deve perdersi. Credo che una fami-glia equilibrata e sicura negli affetti abbia il dovere di aprirsi agli altri partendo dalle relazioni più semplici per arrivare, se illuminata, ad attività di vero e proprio vo-lontariato.

Genitore: La famiglia costituisce l'elemento primo della società. A partire dalla famiglia si costruiscono le relazio-ni di ognuno di noi con il prossimo. La famiglia traman-da vita, tradizioni e valori. .

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ESISTE UNA FAMIGLIA COSTITUITA FUORI DAL MA-

TRIMONIO? Elisa: Io credo di si. Anche se la mia prima immagine, parlando di famiglia, è quella di un uomo e una donna sposati che hanno avuto il dono di mettere al mondo dei figli. Poi, però, penso a tutte quelle persone impossibili-tate a sposarsi per i motivi più vari, o alle parentele dif-ferenti come fratelli, cugini: anche loro sono famiglia. Credo che le persone legate da affetto sincero e che si trovano a condividere periodi lunghi della vita o espe-rienze particolarmente intense possano dire, a buon diritto, di avere fatto esperienza di famiglia.

Genitore: Direi di sì. Nel senso che le relazioni interper-sonali non ufficializzate sono uguali a quelle di una fami-glia basata sul matrimonio. Forse, fuori dal matrimonio penso venga meno l’impegno civile da parte della coppia a formare la famiglia nei confronti della società.

LA CHIESA È UNA GRANDE FAMIGLIA? Elisa: Si, per l’educazione che ho ricevuto, considero la Chiesa una grande famiglia anche se, proprio per colpa dei suoi grandi numeri, spesso risulta incapace di tra-smettere senso di protezione, intimità e calore. A volte quando si cresce in famiglie troppo numerose la preoccupazione maggiore diventa quella di rincorrere il tempo in una girandola di doveri ed impegni finendo per trascurare e sentirsi trascurati, accontentandosi di coltivare il rapporto con le persone dal carattere più affi-ne al nostro ma perdendo, di fatto, il senso della comu-nione.

Genitore: In senso lato sì, la Chiesa è una grande famiglia. Tuttavia, personalmente, il termine "famiglia" mi ricon-duce al nucleo a me più vicino.

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QUALI POSSONO ESSERE I MOTIVI DI CRISI? Elisa: Credo che il motivo sia che qualcuno, nel tentati-vo di insegnarci a rispettare noi stessi, ci abbia convinto che sia giusto essere egoisti; credo che qualcuno nel ten-tativo di mostrarci il valore dell’indipendenza, ci abbia convinto che appoggiarsi a chi ci è vicino sia indice di debolezza; credo che qualcuno abbia immaginato un mondo senza noia, problemi, dolori e discussioni e ab-bia avuto la forza di farci credere che esiste. La famiglia attraversa una crisi perché qualcuno ci ha insegnato a pretendere di più – più di cosa? – e a non accontentarsi trasformandoci in persone sempre alla ricerca del mi-glioramento, anche negli affetti perché è più semplice sostituire qualcosa che non funziona piuttosto che im-pegnarsi ad aggiustarlo! Credo inoltre che una famiglia solida sia una famiglia baciata dalla fortuna che ha il me-rito di lasciarsi guidare da un costante intervento divi-no che suggerisce all’orecchio ciò che è bene e ciò che non lo è.

Genitore: I motivi che portano alla crisi in famiglia sono tanti. Può essere la difficoltà a far fronte a problemi og-gettivi, come problemi economici o di salute. Può essere la difficoltà della convivenza. Ci può essere un cambia-mento nelle persone che porta al divergere di interessi e ambizioni. Sicuramente la vita in famiglia richiede impe-gno da parte di tutti. Ed anche questo contribuisce a definire la forza che ognuno di noi trae dall’esperienza familiare che ci accompagna dalla nostra nascita.

Teresa Di Renzo ha intervistato per noi Elisa Branchi e la mamma di un ragazzo del gruppo giovani

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La pagina umoristica è curata dai “4 CUSTODI”:

Le loro identità sono segrete e anonime, ma vigilano con attenzione su tutti i

parrocchiani. Ogni vostra “mossa falsa” sarà da loro individuata e qui riporta-

ta. Fate attenzione perché alla fine dell’anno, colui (o colei) che ha più

“segnalazioni” riceverà un premio speciale...

E poi dicono che in Parrocchia non si fa mai nulla!

Almeno all’Annunziata si mangia e si dorme!

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LUNEDI’ LUNEDI’ LUNEDI’ LUNEDI’

Ore 19.30: Gruppo Giovani

Ore 21.00: S. Vincenzo

MERCOLEDI’MERCOLEDI’MERCOLEDI’MERCOLEDI’

Ore 21.15: Prove di Canto

GIOVEDI’ GIOVEDI’ GIOVEDI’ GIOVEDI’

Ore 18.00: Gruppo

DopoCresima

Ore 21.00: Adorazione

Eucaristica

in Chiesa

SABATOSABATOSABATOSABATO

Ore 15.30: Oratorio

Catechismo

“Under 8”

DOMENICADOMENICADOMENICADOMENICA

Ore 9.45: Catechismo

4/5 Elem - 1 Media

ATTIVITA’ EXTRA ORDINARIEATTIVITA’ EXTRA ORDINARIEATTIVITA’ EXTRA ORDINARIEATTIVITA’ EXTRA ORDINARIE

Venerdì 5 dicembre ore 17: Venerdì 5 dicembre ore 17: Venerdì 5 dicembre ore 17: Venerdì 5 dicembre ore 17:

Riunione Catechisti

Mercoledì 11 dicembre ore 21:Mercoledì 11 dicembre ore 21:Mercoledì 11 dicembre ore 21:Mercoledì 11 dicembre ore 21:

Celebrazione Penitenziale Co-

munitaria Adulti e Giovani

Giovedì 12 dicembre ore 17.30Giovedì 12 dicembre ore 17.30Giovedì 12 dicembre ore 17.30Giovedì 12 dicembre ore 17.30:

Confessione bambini catechi-

smo

Venerdì 20 dicembre ore 21: Venerdì 20 dicembre ore 21: Venerdì 20 dicembre ore 21: Venerdì 20 dicembre ore 21:

Recital di Natale catechismo

Orari S. Messe

Feriali: 8 - 9 - 18.30

Festivi: 9 - 11 - 18.30

Tenete d’occhio la bacheca in fondo alla Chiesa per gli Avvisi!

VENERDI’ VENERDI’ VENERDI’ VENERDI’

Ore 21.00: Gruppo Adulti (15gg)

1563 volte GRAZIE.

Abbiamo lasciato grande spazio alle riflessio-

ni sulla Giornata Missionaria: non potevano

fare altrimenti e ci sembrava doveroso, do-

po la generosità che avete dimostrato.

La raccolta di 1563€ da destinare alle Missioni

Francescane è andata oltre ogni previsione,

considerando gli imprevisti e i retroscena

che ci sono stati nella preparazione.

Primo fra tutti, P.Guido: una ruota bucata

del furgone, carico di materiale per il merca-

tino, gli ha impedito di portare a Parma il

necessario per la vendita. Ce la siamo co-

munque cavati egregiamente: 1563 grazie ai

ragazzi del gruppo giovani, che fino all’1 di

notte hanno confezionato squisiti biscotti;

1563 grazie al gruppo del dopo cresima che

ha trasformato l’incontro settimanale in un

laboratorio di artigianato; 1563 grazie ai

bambini del catechismo, che con tanta fanta-

sia, hanno creato decorazioni per l’albero;

1563 a quanti altri hanno collaborato.

Ma soprattutto 1563 grazie alla comunità:

sarà il gemellaggio con la Papua, sarà

l’affetto che ci lega a P.Gianni e P.Sebastian,

oppure sarà - semplicemente - che non c’è

limite alla carità cristiana. Siete stati favolo-

si, nonostante la crisi, nonostante i mille pro-

blemi che siamo costretti ad affrontare - co-

me italiani - quest’oggi.

Passata la solennità di Cristo Re, iniziamo

questa domenica il cammino d’Avvento, che

ci porterà ad accogliere il Bambino. La reda-

zione vi augura che questa “attesa del Nata-

le” possa essere per voi un momento di ri-

flessione e di pausa dallo stress quotidiano.

“Vegliate, dunque, perché non sapete né il

giorno né l’ora” (Mt 25,13)

Chiara Corradi