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Quello però non sembrava proprio il solito annuncio: diceva delle cose davvero strane, ed era scritto a LETTERE D’ORO! E per un atti-mo mi sembrò che brillassero, illuminate da una misteriosa luce dorata...Ecco che cosa c’era scritto:

Uhm, CHE STRANO, anzi stranissimo annuncio!Ma ora avevo altro a cui pensare, era tardi e dovevo andare a casa. Mi coprii bene perché faceva proprio freddo, salutai tutti, poi uscii...Quanti fiocchi cadevano!

Nevicava... Per mille mozzarelle, come mi piace la neve!

unque dunque dunque, era una ge-lida sera di fine dicembre, quando iniziò questa AVVENTURA stra-ordinaria, eccezionale, meravigliosa, strabiliante, sorprendente, incredibi-le, fantastica, magnifica, bellissima, strepitosa, prodigiosa, favolosa...Insomma, un’avventura stratopica!Quella sera, la LUNA risplendeva come un’enorme perla rilucente tra i

mille diamanti delle stelle e il cielo pareva un immenso mantello di vellu-to blu. Era una sera d’inverno davvero fantastica, ma molto fredda!Io stavo lavorando nel mio ufficio in via del Tortellino 13, con tutti i miei collaboratori. Poco dopo sarei andato a casa, in via del Borgoratto 8.A proposito, cari amici roditori, come ormai avrete capito mi trovavo a Topazia, la capitale dell’Per mille mozzarelle, scusate, solo ora mi accorgo che non mi sono ancora presentato... Io sono il vostro sincero amico roditore, proprio io, in pelliccia e baffi: Stilton, Geronimo Stilton!Dirigo l’Eco del Roditore, il giornale più famoso dell’Isola dei Topi!Come vi dicevo, era una GELIDA SERA d’inverno, ma io ero ancora nel mio ufficio e, come al solito, stavo sfogliando la bozza del giornale che stava per andare in stampa, quando notai uno strano, anzi stranis-simo, anzi stranissimissimo annuncio. Era inserito tra i soliti annunci, dove i roditori di Topazia scrivono le solite cose: ‘Vendesi forma di for-maggio rosicchiata pochissimo... Cercasi casa con vista su Porto Puzzolo... Cercasi anima gemella dal cuor di mozzarella...’ e così via.

Ecco la coper ina!

Che strano!

Stranissimo!

Va bene!C’è anche questo!

Che ne pensa?

Posso prenderlo?

A scuola...

Dove l’hai sentito? Perfet o per la mia rubrica!

Prendi questo!Mah?

Senti...

Cer o!

Bella!

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Pasticceria

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libr

o.

ORA TOCCA A TE!SCOPRI SETTE PARTICOLARI

NASCOSTI IN QUESTA PAGINA:

1. Dov’è Geronimo Stilton?2. Riesci a vedere una vecchina

dai capelli bianchi? 3. Dov’è l’unico lampione spento?

4. Dov’è la stazione della metropolitana?5. Riesci a trovare la statua della fanciulla con l’arco?

6. Riesci a vedere l’ombra di un’aquila?7. Dov’è il pupazzo di neve?

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PARCO

METRO

cerc a i...cercai...cercai...cercai...cerc

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– EVVIVA ,HO TROVATO L ’ ANELLO !

CHE STRANO!

cercai... cercai... cercai... cercai... cercai... cercai... cercai... cercai... cercai... cercai... cercai... cercai... cercai... cercai... cercai... cercai... cercai... cercai... cercai... cercai... Avevo ormai i ghiaccioli al naso, i baffi congelati, la codaintirizzita, le zampe intorpidite e le orecchie viola per il gelo,quando finalmente sentii qualcosa sotto le dita e gridai felice:

Era davvero un anello preziosissimo: d’oro massiccio, con

sette pietre preziose incastonate tutte attorno. All’interno erano incisi degli strani simboli: parevano le lettere di un

misterioso alfabeto...

Emozionato e felice, mi voltai subito per restituirlo alla misteriosa roditrice, ma... ahimè, lei era sparita.

Mi guardai attorno nella neve che cadeva sempre più fitta e mi parve di vederla svoltare in una viuzza laterale. Mi affrettai a seguirla, gridando a squarciagola: – Signora! Signoraa! Signoraaa!Ho trovato il suo anelloooooooo!Ma lei era già molto lontana e non mi sentì, ahimè ahimè ahimè!Allora mi infilai l’anello al dito, per essere sicuro di non perderlo, e le

corsi dietro arrancando nella neve che copriva le vie della città, con le zampe gelate per il freddo e i baffi coperti di ghiaccioli, mentre il fiato si condensava in tante nuvolette candide...

Brrr, faceva davvero un freddo felino!Io però non smisi di correre per cercare la misteriosa vecchina. La cercai ovunque, ma ahimè, di lei non c’era alcuna traccia. Dov’era finita?

Corsi a destra e corsi a sinistra, corsi qua e corsi là, corsi su e corsi giù, insomma, corsi corsi corsi corsi finché rimasi senza fiato...

Corsi... corsi... corsi... corsi... corsi... corsi... corsi... corsi... corsi... corsi... corsi... corsi... corsi... corsi... corsi... corsi... corsi... corsi... corsi... corsi... corsi... corsi... corsi... corsi... ma la vecchina sembrava svanita nel

Fu così che, inseguendo quella misteriosa roditrice,mi persi per le mille vie di Topazia, la Città dei Topi. Avrei voluto chiedere indicazioni, ma le strade erano totalmentedeserte e non c’era nessuno a cui rivolgersi.

Controllai l’OROLOGIO per vedere l’ora, ma si era fermato...

Presi il TELEFONINO per chiedere aiuto, ma si era guastato...

Provai a collegarmi col TABLET, ma non funzionava...

Uhm, che cosa stava succedendo? Dov’era la vecchina?E perché era sparita?Ma soprattutto, come potevo ridarle l’a n e ll o?

Decisi che se non fossi riuscito a trovarla, la mattina dopo avrei portato il prezioso gioiello all’Ufficio OggettiSmarriti di Topazia... Mentre GIRAVO di via in via, senza perdere la speran-za di incontrarla, mi ritrovai, come per incanto, in una piaz-za della città in cui, chissà perché, non ero mai stato. Ma la riconobbi subito, era una PIAZZA famosa: secondo un’antica leggenda vi accadevano strane cose. Era...

Faceva un freddo felino, perciò mi calcai il berretto sulle orecchie e mi avvolsi nella sciarpa fino alla punta del muso. La neve aveva coperto la città con un candido manto, in cui le mie zampe affondavano fino alle caviglie. Intorno a me volteggiavano lievi mille fiocchi di neve, che davano a quella sera una magnifica atmosfera da sogno, quasi irreale.Mi diressi verso casa, immerso nei miei più profondi pensieri...Intorno a me, tanti RODITORI e tante RODITRICI si affrettavano per le vie della città. Notai che tutti, ma proprio tutti quella sera, sembra-vano impegnatissimi e parevano avere moltissima fretta... Attraversai a passo rapido il , e mentre camminavo sovrappensiero, tra un lampione e un altro, nascosta nel cielo notturno mi parve di vedere la misteriosa ombra di un’aquila...

CHE STRANO! L’ombra di un’aquila? Sicuramente mi sbagliavo...Faceva molto freddo e io mi strinsi ancora di più nella sciarpa, perché il vento gelido mi faceva venire i brividi, e a l l u n g a i il passo per ar-rivare presto a casa, al calduccio. Uscito dal parco, notai lungo il viale una sTATUA DI MARMO che non avevo mai visto prima: raffigu-rava una fanciulla bellissima, che portava una corona e impugnava un arco... Mentre passavo, mi parve proprio che la statua mi se-guisse con lo sguardo. CHE STRANO! Com’era possibile?Fu allora, proprio allora, che incontrai una vecchina che cercava infreddolita qualcosa tra la neve. Ma che cosa facevaun’anziana roditrice tutta sola, di notte, con quel freddo felino?

Sembrava davvero preoccupata, così mi fermai e chiesi gentilmente: – Buonasera signora, mi scusi, ha bisogno di qualcosa? Lei rispose con un filo di voce: – Grazie, ho proprio bisogno d’aiuto! Ho perso un oggetto a cui tengo molto, anzi moltissimo, un

di immenso valore, con sette pietre preziosissime. Dev’essere qui nella neve, ma non riesco a trovarlo. Mi può aiutare a cercarlo?Io risposi premuroso: – La aiuto volentieri, signora, ma prima accetti la mia giacca a vento... FA FREDDO e, se non si copre, si ammalerà!Lei la indossò subito e mi ringraziò commossa: – Giovanotto, lei è

proprio gentile... È una fortuna averla incontrata!Notai però che tremava ancora, così le diedi anche il mio

cappello, la mia sciarpa, i miei guanti e persino i miei stivali.Ormai indossavo solo la giacca leggera... Rabbrividii dalla punta delle orecchie alla punta della coda, ma ero contento di averle dato i miei abiti caldi: lei ne aveva più bisogno di me! Iniziai a cercare fra la neve soffice, con i denti che batte-vano come nacchere per il freddo...

cercai...cercai...cercai...cercai...cercai...cercai...c

erca

i...c

ercai...cercai... cercai...

Vaia pag. 20:troverai

l’AlfabetoOnirillico,

con cui potrai

tradurrela scritta

misteriosa.

CHE STRANO!

CHE STRANO!

ORA TOCCA A TE!D0V’È NASCOSTO L’ANELLO

DELLA MISTERIOSA VECCHINA?AIUTA GERONIMO A RITROVARLO!

CHE STRANO!

CHE STRANO!

CHE STRANO!

Hai trovato l’anello!Che cosa fai?

Te lo tieni.

Lo regali alla mamma.

Lo porti all’UfficioOggetti Smarriti.

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clac clac clic cloc! clic cloc!

sempre p

iù in alto... sempre più in alto... sem

pre p

iù in

alto

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alto

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e più in alto... sempre più in alto... sempre più in alto... se

mpre più in

alto.

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pre p

iù in

alto

...

DONG DONG DONG

DONG DONG DONG DONG DONG

DONG DONG DONG DONG...

Mi guardai attorno a bocca aperta per lo stupore: era un luogo da sogno! A un tratto però sentii sopra di me uno strano rumore di ingranaggi:

Sobbalzai spaventato, alzai lo sguardo e vidi che le statue dell’Orologio della Fantasia si stavano muovendo!

La fata abbassò la sua bacchetta... lo gnomo raccolse un fungo... il drago lanciò uno sbuffo di fuoco... e l’unicorno batté sulla campana che rintoccò dodici volte.

Sopra l’orologio apparve la scritta: ‘È ora di sognare’. Per mille mozzarelle, proprio così, quella era la notte del21 dicembre, la notte più lunga dell’anno, la notte in cui il leggendario Orologio della Fantasia si animava!Fu allora, proprio allora, esattamente allora, che nella Piazza della Fanta-sia si alzò un VENTO TURBINOSO .Una vera e propria tempesta di neve...

CHE STRANO!Uhm, quella tempesta era molto diversa dalle solite nevicate di Topazia!Poi improvvisamente sentii qualcosa di morbido sfiorarmi le orecchie.Stupito, gridai: – Per mille mozzarelle!

Ma... ma... ma...Mi girai e vidi due ali candide come la neve sfiorarmi, poi dei GIGANTESCHI ARTIGLI D’ARGENTO mi afferrarono e prima che potessi dire ‘squit’, mi ritrovai per aria, sospeso nel cielo...Io strinsi con forza l’anello per non perderlo... dovevo

RESTITUIRLO alla vecchina!Il vento mi avvolse in un VORTICE di neve candida,mentre io salivo sempre più in alto...

sempre più in alto... sempre più in alto...

sempre più in alto... sempre più in alto...

sempre più in alto... sempre più in alto...

sempre più in alto... Fu allora, proprio allora, esattamente allora, che udiisette trombe

SQUILLAREnel buio e un coro di sette voci cantò queste misteriose parole,

Si dice che sia la più antica piazza della Città dei Topi. Una leggenda narra che proprio da questa piazza dai mille segreti sia possibile partireper compiere viaggi meravigliosi in luoghi unici e misteriosi. Vi sorge un monumento leggendario: un palazzo di marmo candido a tre piani, di cui non si conosce il nome del costruttore o la data di costruzione... ma che è di una bellezza a dir poco straordinaria ed enigmatica.

L’ingresso del palazzo è sormontato da una torre in cui si trova l’Orologio della Fantasia, unico nel suo genere. Il quadrante è decorato da un mosaico blu che rappresenta il cielo stellato, su cui girano le lancette d’oro massiccio che indicano le ore e i mi-nuti. Questo orologio suona solo una volta l’anno, la mezzanotte del 21 dicembre, il solstizio d’inverno... Allora compare la scritta

Da uno sportello escono quattro statue in purissimo cristallo, che rappresentano personaggi di fantasia: una fata, uno gnomo, un drago, un unicorno...In quel preciso momento, la fata abbassa la sua bacchetta... lo gnomo raccoglie un fungo... il drago lancia uno sbuffo di fuoco e l’unicorno colpisce col corno una campana d’oro massiccio, che rintocca per dodici volte...

che risuonarono nella notte come mil le

ca

mpanelli d’argento...

Ooohhh, che meraviglia, aaahhh, che atmosfera, uuuhhh, che spettacolo!

_ Molto bravo tu sei stato: la PriMa Prova hai suPerato! era la Prova dell’onestà,

la Più grande qualità! se così continuerai...

Mastro sognatore diventerai!ORA TOCCA A TE!

SCOPRI TRE PARTICOLARI NASCOSTI IN QUESTA IMMAGINE:

1. Riesci a vedere la vecchina misteriosa?2. Sopra una delle colonne è dipinta

una rosa. Riesci a trovarla?3. In questa illustrazione ci sono

dodici aquile doratepiù una che è viva... riesci a vederla?

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del RODITORE

ECO

ORA TOCCA A TE!NASCOSTO FRA LE OMBREDELLA NOTTE DI TOPAZIAC’È L’ECO DEL RODITORE...

RIESCI A TROVARLO?

Tentai di strillare ‘aiutooo!’, ma non ci riuscii perché c’era troppo VENTO e mille e mille e mille fiocchi di neve mi riempirono la bocca!

Squittt! Mi girai e vidi che ad avermi afferrato tra i suoi artigli era stata una GIGANTESCA AQUILA!Che paura! Che fifa! Che strizza!Rimasi a bocca aperta per lo stupore!Quella non era un’aquila come tutte le altre: le sue ali parevano fatte di luce, tanto erano candide!Il suo becco era d’oro purissimo, i suoi artigli erano d’argento scintillante...e i suoi occhi parevano due enormi gemme color dell’ambra!Al collo portava, appeso a una catenina, un medaglione dorato con un prezioso zaffiro blu!Fece tre giri sopra la piazza, poi si diresse verso est, lanciando un richiamo stridulo.

Spaventato, strillai: – Aiutoooooooo!Ma non c’era nessuno che potesse ascoltarmi!Lanciai uno sguardo sotto di me e vidi i tetti di Topazia, la Città dei Topi.

Ooooooh, come volavamo in alto, aaahhh, che vertigini, uuuhhh, che fi fa!

Fu allora che l’aquila parlò e disse, con voce tonante: – Geronimo Stilton, tu sei stato scelto per diventare un Mastro Sognatore!

SEI PRONTO? –. Mentre il vento mi fischiava nelle orecchie facendomi f br i iu ffl ar la e , strillai, terrorizzato:

Che pauraaaaaa! Che fifaaaaaa! Che strizzaaaaaaa!

– Aiutooooo, tu pa-pa-parli? Non sono prontooooo!

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Stilton è il nome di un famoso formaggio prodotto in Inghilterra dalla fine del 17° secolo. Il nome Stilton è un marchio registrato. Stilton è il formaggio preferito da Geronimo Stilton.Per maggiori informazioni sul formaggio Stilton visitate il sito www.stiltoncheese.com

È assolutamente vietata la riproduzione totale o parziale di questo libro, così come l’inserimento in circuiti infor-matici, la trasmissione sotto qualsiasi forma e con qualun-que mezzo elettronico, meccanico, attraverso fotocopie, registrazione o altri metodi, senza il permesso scritto dei titolari del copyright.

Prodotto da: EDIZIONI PIEMME S.p.A.Via Mondadori, 1 - 20090 Segrate (MI)

AVVERTENZE: non adatto ai bambini di età inferiore ai 36 mesi. Possibile creazione di piccole parti che possono essere ingerite e/o inalate causando il soffocamento. Contiene sostanze potenzialmente allergizzanti.LEGGERE E CONSERVARE.

Printed in China.

Testi di Geronimo Stilton Coordinamento testi di Isabella SalmoiragoCoordinamento editoriale di Patrizia PuricelliEditing di Alessandra Rossi, con la collaborazionedi Eleonora Persico

Disegno di copertina di Roberto Ronchi, colore di Christian AliprandiArt Director: Iacopo BrunoGraphic Designer: Mauro De Toffol / theWorldof DOT

Illustrazioni interne di Silvia Bigolin e Danilo Barozzi,colore di Christian Aliprandi

Supervisione artistica di Lara MartinelliAssistenza artistica di Andrea Alba BenelleProgetto grafico e impaginazione di Daria Colombo

Da un’idea di Elisabetta Damiwww.geronimostilton.com

© 2016 - EDIZIONI PIEMME [email protected]

International rights © Atlantyca S.p.A. Via Leopardi, 8 - 20123 Milan - Italywww.atlantyca.com - contact: [email protected]