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GENNAIO 2010

NUMERI TELEFONO ED E-MAIL UTILIParrocchia 035 910056don Luciano 348 9049113Oratorio 035 912078don Loris 328 3932361Centro Pr. Ascolto 035 910916Sala Giochi-Meulì 035 912107Sala Junior 035 910916Centro Quader 035 912420Centro Famiglia 035 911252Casa di Riposo 035 911385Il Battello 035 914421Carabinieri Sarnico 035 910031Emergenza sanitaria 118Guardia Medica 035 914553

Ospedale Sarnico 035 306 2111Il Portale: sito della Parrocchia:www.parrocchiasarnico.itE-mail SITO WEB:[email protected] Redazione de “IL PORTO”:[email protected] Parroco:[email protected] don Loris:[email protected] Corrente Postale Parrocchia:N. 49089303

Direttore responsabile: GIUSEPPE VALLI - Redazione e amministrazione: don LUCIANO RAVASIOCasa parrocchiale: Tel. 035 910 056 - Autorizzazione Tribunale di Bergamo n. 1 del 14.01.1971Stampa: Tipografia Sebina Sarnico - Hanno collaborato: don Luciano Ravasio, don Loris Fumagalli, A. Belussi, L. Cuni,M. Dometti (CIVIS), G. Franco Gaspari, D. Giudici, P. Gusmini, S. Marini, R. Modina, G. Schivardi -Progetto grafico: Studio Példy - Ufficio abbonamenti: Segreteria Casa parrocchiale - Tel. 035 910 056 -Inserzioni pubblicitarie: Tipografia Sebina Sarnico - Tel. 035 910 292

11 VVEENN Maria SS. Madre di Dio - giornata della paceore 17:00 Adorazione

22 SAB ore 6:30 Peregrinatio a Stella Marisore 21:00 Concerto di musica classica orchestra “A. Vivaldi”

44 LLUUNN ore 21:00 Preparazione genitori battezzandi55 MMAARR ore 20:30 Incontro separati divorziati a Villongo

ore 21:00 Concerto del coro di Adrara S.Martino66 MMEERR Festa dei popoli - Giornata Inf. missionaria77 GGIIOO ore 20:45 Scuola vicariale a Villongo S.F. 88 VVEENN ore 20:45 Consiglio Pastorale Parrocchiale1100 DDOOMM ore 15:30 Battesimi comunitari1111 LLUUNN ore 20:30 Inizio corso fidanzati a Villongo S.F.1122 MMAARR ore 20:45 Genitori Prima Confessione

ore 21:00 Concerto cori: Callido, Castello ed Effatà1144 GGIIOO ore 20:45 Scuola vicariale a Villongo S.F. 1155 VVEENN SAN MAURO

ore 8:00 10:30 16:00 18:00 e 20:00 S.Messe ore 12:00 Pranzo con il Vescovoore 21:00 Concerto del Corpo Musicale Cittadino

1177 DDOOMM ore 16:00 S. Messa a Paratico per immigrati cristiani1188 LLUUNN ore 17:00 Ministri straordinari dell’Eucarestia1199 MMAARR ore 20:45 Genitori Prima Comunione2200 MMEERR ore 20:00 Ufficio comunitario

ore 20:45 Preparazione alla festa degli anniversari2211 GGIIOO ore 20:45 Scuola vicariale a Villongo S.F. 2233 SSAABB ore 15:00 Corso per fidanzati a Sarnico2244 DDOOMM Giornata mondiale malati di lebbra

Giornata parrocchiale per la famigliaore 18:00 Festa anniversari di matrimonio

2266 MMAARR ore 20:45 Genitori Cresima2288 GGIIOO ore 20:45 Scuola vicariale a Villongo S.F. 3311 DDOOMM Associazione Santo Rosario

GIORNATA PARROCCHIALEConsigli Parrocchiale, CPAE e Oratorio

Festivo8.00-9.30-11.00-18.00-20.00Feriale8.00-16.00-20.00-7.00 (Ospedale)Vigilia di Festa16.00 (Casa di Riposo) 18.00 - 20.00 (Parrocchia)

ORARIO SANTE MESSE

1 Copertina (Foto SIlvano)2 Calendario parrocchiale3 Editoriale: Lettera da Gesù Bambino4 Centro Famiglia: percorsi di accompagnamento al parto6 Questione di soldi: Opere di restauro della Chiesa8 Liturgia e canto

9 Buon Natale dall’Angola10 Chiesa universale e Chiesa diocesana14 Natale con passi di danza16 Don Giovanni Ferraroli dieci anni dopo17 E che Gesù Bambino ci aiuti18 La magia del Presepe20 Fotocronaca22 La nostra Rocca24 Protezione Civile attività 200925 Natale: preconio pasquale26 Ospedale: compleanno Habilita28 Associazione Anziani e pensionati29 Ol nost don Giani 30 A.N.A.: Rinnovo iscrizione32 Programma apertura chiesa restaurata 33 Ricordi di un chirurgo34 Gruppo AIDO35 Gruppo Marinai36 Tennis Club Sarnico37 AVIS e Associazione Aeronautica38 Crisi economica si, crisi economica no40 Dal Comune45 Grandi appuntamenti in biblioteca46 A.S.D. Judo Sarnico47 Cinto Galizzi e laurea Lidia Morotti48 Auguri dalla redazione de “il Porto”49 Anagrafe parrocchiale

Il prossimo numero de “il Porto”, sarà in distribuzione dal 30 gennaio 2010.Si raccomanda la consegna degli articoli in word e delle immagini in Jpeg ad altarisoluzione, entro e non oltre lunerdì 18 gennaio 2010. Il materiale pervenuto oltreil limite stabilito non potrà essere pubblicato se non nel mese successivo. Grazie per la collaborazione.

SOMMARIO

A cura di don Luciano

EDITORIALE

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ilPORTO

Tutti i bimbi a Natale scrivono la lettera aGesù Bambino. Quest’anno, che è un annoparticolarmente importante per la nostracomunità, ho cercato di immaginare un“Botta e Risposta” con Gesù lasciando spa-zio prima di tutto a Lui.Lettera di Gesù Bambino ai parrocchiani diSarnico.“Ciao, Sarnico! Prima di tutto voglio dire ungrazie cordiale e generoso per l’impegnoche voi, abitanti, sviluppate nella cura delvostro bel paese che si specchia sul lago. Sapete che io ho sempre amato il lago sulquale ho fatto tanti miracoli e ho costituitoil mio primo gruppo di discepoli. Amate sempre il vostro paese e cercate difar risplendere la vita! Grazie!

Sono due anni che mi state preparando unacasa perché anch’io possa essere sempreuna presenza viva attraverso le varie cele-brazioni liturgiche che accompagnano lavostra vita e danno sostegno e forza alcammino di tutti coloro che entreranno eparteciperanno. Io voglio bene a tutti enasco per tutti e sarò una presenza, discre-ta e rispettosa, anche per chi fa fatica aentrare. Nasco volentieri in una casa che sa difreschezza, di bellezza e di sensibilitàamorosa. Sono consolato dal fatto che alcuni di voihanno anche fatto notevoli sacrifici per pre-pararmi questa casa, ma sarò felice di starenel vostro cuore e, attraverso voi, essereuna presenza viva per tutte le vostre case,specialmente quelle visitate dalla sofferenzae dal dolore. Sapete che Betlemme, il paese dove sononato, significa: “Casa del pane”? Io sarò feli-ce di donarmi a voi ogni giorno sotto formadi pane perché la vostra chiesa e le vostrecase diventino la mia Betlemme. Quella notte non ho trovato alloggio e nonvi dico l’enorme disagio dei miei genitori,ma la mia vita è questa: nascere e morirefuori le mura di casa. Eppure sono conten-to sia degli stucchi e degli affreschi rinnova-ti, sia del tepore dei riscaldamenti, sia delletecnologie applicate, ma ricordate che ionon voglio stare qui: io voglio che tu vengaqui a prendermi per rendermi vivo fuori diqui. Io voglio essere la vera vita del paese per-ché chi viene in chiesa sia capace di portar-mi fuori e di testimoniare la mia presenzacon un po’ di amore, CERCANDO DIFARE QUALCOSA DI BELLO PER LAPROPRIA FAMIGLIA E PER IL PAESE. Che bel Natale per me se assieme al tepo-re della Chiesa mi faceste gustare il tepore

Lettera da Gesù Bambino: “C’è posto anche per me?”

“Nasco volentieri inuna casa che sa di freschezza, di

bellezza e di sensibilità amorosa.

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EDITORIALEilPORTO

dell’amore che si rinnova un po’ ovunque… Allora fareicantare ancora gli angeli: che bella comunità dove aveteanche cori diversi che si completano a vicenda. D'un tratto dalla cima della torre si leverà il dolce suonodelle campane. Un suono ora alto, ora basso, che fluttuanell'aria riempiendola di festosa sonorità. Insieme a quel-le saranno le vostre voci il suono più angelico e piacevo-le che ascolterò. L’unico linguaggio che ancora gli uomini capiscono: ilcoro della solidarietà che si fa pane per le numerosepersone ancora in difficoltà. Vorrei che a Natale tutti insieme guardaste l’altare.“Questo è il mio corpo per te” e io sarò lì attraverso lavoce dei vostri sacerdoti! Ma mi piacerebbe che ognisposo lo scambiasse con la sposa e ogni consacrato per

il mondo: Questo è il mio corpo per te! Accoglietemi così e sarà per me il più bel Natale chedavvero mi renderà feliceIo ho progetti meravigliosi su di voi! Comunque statene certi: per un "sogno" vero e autenti-co, per un "sogno" di porte e cuori spalancati, per un"sogno" di pace, per un "sogno" che frantumi le barriere,per un "sogno" di gioia, desiderato e costruito da tutti gliuomini di buona volontà, per un "sogno" di perdono percoloro che si riconoscono peccatori, per un "sogno" disalvezza, per un "sogno" di speranza, sono e sarò sem-pre a vostra disposizione!

Con un Amore infinito, il vostro Gesù bambino”.

Presso il Centro Famiglia si effettueranno nel corso del2010 due percorsi di accompagnamento al parto chesaranno tenuti da volontari/volontarie con specifica pre-parazione professionale. Saranno articolati in dieci incontri, con cadenza settima-nale, che si svolgeranno in orario serale a partire dalleore 20:30�.È consigliata la presenza del partner.Le signore devono presentarsi munite di un salviettoneda spiaggia da stendere sui materassini (messi a disposi-zione dal Centro Famiglia) per l'effettuazione di eserciziginnici.�

Le date di effettuazione sono le seguenti:- Inizio martedì 9 febbraio 2010, termine martedì 13 aprile 2010;

- inizio martedì 28 settembre 2010, termine martedì 30 novembre 2010

Le iscrizioni vanno fatte con le seguenti modalità:- Telefonicamente negli orari di apertura della segrete-ria del Centro Famiglia, aperta dal Lunedì al Giovedì trale 17:30 e le 18:30- Tramite email all’indirizzo [email protected] le seguenti informazioni:- dati anagrafici- data presunta del parto (che dovrà ovviamente essereposteriore alla data di termine del percorso scelto); - un recapito telefonico per eventuali comunicazioni.Essendoci un limite di capienza (non più di 10/12 gestan-ti per singolo percorso di accompagnamento al parto) èbene prenotarsi per tempo e, dopo la prenotazione,comunicare tempestivamente eventuali impedimentialla partecipazione.Per informazioni sulla struttura e sul contenuto degliincontri visitate il sito www.centrofamigliasarnico.it.oppure telefonare al n. 035.911252

CENTRO FAMIGLIAPercorsi di accompagnamento al parto

A cura di Aldo Gianani - Centro Famiglia Sarnico

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RESTAURIilPORTO

...QUESTIONE DI SOLDICONSUNTIVO E PREVENTIVO DI SPESA PER RESTAURO CHIESA PARROCCHIALE

a cura del Consiglio Parrocchiale per gli Affari Economici

OO PP EE RR EE RREEAALLIIZZZZAATTEE EE PPAAGGAATTEE

NNEELLLL’’AANNNNOO 22000099PPRREEVVIISSTTEE EE DDAA PPAAGGAARREE

NNEELLLL’’AANNNNOO 22001100CCOOSSTTOO TTOOTTAALLEE

PPRREEVVIISSTTOO DDEELLLL’’OOPPEERRAA

Restauro conservativo 328.870 332288..887700

Impianti tecnologici 566.240 30.000 559966..224400

Opere e assistenzaedile - noleggioponteggi

364.509 284.000 664488..550099

Serramenti 351.219 335511..221199

Opere di rifinitura 172.800 100.000 227722..880000

Spese tecniche 167.240 116677..224400

Restauro organo 170.000 117700..000000

TOTALE11..778833..663388

(IVA INCLUSA)775511..224400(più IVA)

22..553344..887788

Da quanto si può constatare, gli importi qui sopra indicatisono ben lontani da quelli previsti prima dell’inizio dei lavo-ri (EURO 1.500.000 IVA inclusa).E’ risaputo che quando si mette mano ai fabbricati di vec-chia costruzione, durante il corso dei lavori emergono

sempre imprevisti e aggiornamenti dei progetti iniziali; amaggior ragione nel caso della nostra chiesa con stucchi edecorazioni di grande pregio. Inoltre si sta cercando di farele cose bene e complete affinchè possano durare il più alungo possibile per le generazioni future.

IIll ffiiddoo bbaannccaarriioo ddii EEUURROO 11..000000..000000 ccoonncceessssoo ddaallllaa BBaannccaa PPooppoollaarree ddii BBeerrggaammoo èè uuttiilliizzzzaattoo ppeerr EEUURROO 770000..225533..

RESTAURI

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ilPORTO

A detta dei funzionari della Soprintendenza di Milano peri Beni Architettonici e Storico Artistici, che con assiduitàhanno seguito e stanno ancora seguendo direttamente gliinterventi, la nostra chiesa è una delle migliori che esistono.In ogni modo finora, grazie ai risparmi accantonati neglianni passati, alle offerte dei benefattori, alle vendite deglioggetti presso le bancarelle allestite in maniera encomiabi-le da Suor Giuliana e da alcune signore assai abili, ai volon-tari che prestano la loro opera gratuita, il cui valore non èquantificabile ma meritevoli tutti di un grande ringrazia-mento da parte di tutta la nostra comunità e con l’aiutoanche del fido bancario ottenuto tramite la Curia Vescoviledi Bergamo, hanno permesso di portare i lavori a un puntotale da poter utilizzare la chiesa ristrutturata a partire dallaimminente S. Messa della mezzanotte di Natale.Inoltre nei giorni scorsi, presso il notaio, è stato firmato ilcontratto di vendita dell’immobile che la defunta BelliniRosa ha lasciato in eredità alla Parrocchia: il ricavato è unaltro valido aiuto per la nostra situazione finanziaria.Innalziamo a Dio le più devote preghiere in suffragio perl’anima della cara defunta.Il Consiglio per gli affari economici, presieduto da DonLuciano, porge di tutto cuore i più doverosi ringraziamen-ti a tutti i benefattori, siano essi privati, istituzioni, associa-zioni, aziende, per le offerte pervenute di qualsiasi tipo edentità, confidando nella Divina Provvidenza e nella genero-sità di tutti, affinchè anche in futuro non manchi il sostegnofinanziario. Pertanto ci permettiamo riassumere come si può far per-venire le offerte alla Parrocchia:

1. consegna direttamente al Parroco .2. versamento sul ccoonnttoo ccoorrrreennttee ppoossttaallee NN.. 4499008899330033intestato a PARROCCHIA SAN MARTINO - SARNICO 3. versamento o bonifico sul conto corrente bancario

presso la BANCA POPOLARE DI BERGAMO- Filiale diSARNICO , con le seguenti coordinate bancarie:

IITT 7744 YY005544 22885533 44770000 00000000 00000011 666688intestato a: PARROCCHIA SAN MARTINO VESCOVO SARNICO indicando sempre la motivazione del versamento.

Le offerte possono essere effettuate come:1. Deposito fiduciario infruttifero (comunemente chiama-to prestito senza interessi) per un tempo determinatooppure indeterminato, ma comunque rimborsabile daparte della parrocchia, dietro semplice richiesta del finan-ziatore in caso di necessità.2. Offerta definitiva.Nell’ipotesi di offerta definitiva si può usufruire delle age-volazioni fiscali previste per le erogazioni liberali a favoredelle Parrocchie, finalizzate al restauro di beni culturali.Le persone fisiche possono detrarre dall’imposta lorda unimporto pari al 19% dell’erogazione liberale, come previ-sto dall’art. 15, lett. h) del TUIR: • le società e gli imprenditori individuali (cioè coloro chesono in possesso della partita I.V.A.) possono dedurre dalreddito d’impresa l’intera erogazione liberale, come previ-sto dall’art. 100, comma 2, lett. F) del TUIR.

Si ricorda che per poter avvalersi delle suddette agevola-zioni, le erogazioni liberali NON possono essere fatte percontanti, bensì devono essere effettuate per mezzo di unodei seguenti sistemi di pagamento: • bonifico bancario• bollettino postale• assegno bancario e circolare AASSSSOOLLUUTTAAMMEENNTTEE NNOONNTTRRAASSFFEERRIIBBIILLII.La parrocchia rilascerà opportuna documentazione utileper poter beneficiare delle agevolazioni fiscali.

Liturgia e cantoAlcune sottolineature dalla costituzione 'Sacrosantum Concilium'

3300.. Per promuovere la partecipazione attiva, si curino leacclamazioni dei fedeli, le risposte, la salmodia, le antifone,i canti nonché le azioni e i gesti e l'atteggiamento delcorpo. Si osservi anche, a tempo debito, il sacro silenzio.111122.. La tradizione musicale della Chiesa costituisce unpatrimonio di inestimabile valore, che eccelle tra le altreespressioni dell'arte, specialmente per il fatto che il cantosacro, unito alle parole, è parte integrante e necessariadella Liturgia solenne.Il canto sacro è stato lodato sia dalla sacra Scrittura (Cfr.Ef 5,19; Col 3,16), sia dai Padri, sia dai Romani Pontefici cherecentemente, a cominciare da S. Pio X, hanno sottolinea-to con insistenza il compito ministeriale della Musica sacranel servizio divino.Perciò la Musica sacra sarà tanto più santa quanto piùstrettamente sarà unita all'azione liturgica, sia esprimendopiù dolcemente la preghiera e favorendo l'unanimità, siaarricchendo di maggior solennità i riti sacri. La Chiesa poi approva e ammette nel culto divino tutte leforme della vera arte, purché dotata delle qualità neces-sarie.Perciò il sacro Concilio, conservando le norme e le pre-scrizioni della disciplina e della tradizione ecclesiastica emirando al fine della Musica sacra, che è la gloria di Dio ela santificazione dei fedeli, stabilisce quanto segue.111144.. Si conservi e si incrementi con grande cura il patri-monio della Musica sacra. Si promuovano con impegno le«scholae cantorum» specialmente presso le chiese catte-drali. I Vescovi e gli altri pastori d'anime curino diligente-mente che in ogni azione sacra celebrata in canto tutta

l'assemblea dei fedeli possa dare la sua partecipa-zione attiva, a norma degli articoli 28 e 30.111166.. La Chiesa riconosce il canto gregorianocome canto proprio della Liturgia romana: perciò,nelle azioni liturgiche, a parità di condizioni, gli siriservi il posto principale.Gli altri generi di Musica sacra, e specialmente lapolifonia, non si escludono affatto dalla celebrazio-ne dei divini Uffici, purché rispondano allo spiritodell'azione liturgica, a norma dell'art. 30.111188.. Si promuova con impegno il canto popolarereligioso, in modo che nei pii e sacri esercizi, comepure nelle stesse azioni liturgiche, secondo lenorme stabilite dalle rubriche, possano risuonarele voci dei fedeli.111199.. In alcune regioni, specialmente nelle Missioni,si trovano popoli con una propria tradizionemusicale, la quale ha grande importanza nella loro

vita religiosa e sociale. A questa musica si dia il dovutoriconoscimento e il posto conveniente tanto nell'educa-zione del senso religioso di quei popoli, quanto nell'adat-tare il culto alla loro indole, a norma degli articoli 39 e 40.Perciò, nell'istruzione musicale dei missionari, si procuridiligentemente che, per quanto è possibile, essi siano ingrado di promuovere la musica tradizionale di quei popo-li, tanto nelle scuole quanto nelle azioni sacre.112200.. Nella Chiesa latina, si abbia in grande onore l'organoa canne, strumento musicale tradizionale, il cui suono è ingrado di aggiungere un notevole splendore alle cerimoniedella chiesa, e di elevare potentemente gli animi a Dio ealle cose celesti.Altri strumenti, poi, si possono ammettere nel culto divi-no, a giudizio e con il consenso della competente autori-tà ecclesiastica territoriale, a norma degli articoli 22 § 2, 37e 40, purché siano adatti all'uso sacro o vi si possano adat-tare, convengano alla dignità del tempio e favoriscanoveramente l'edificazione dei fedeli.112211.. I musicisti animati da spirito cristiano, comprendanodi essere chiamati a coltivare la Musica sacra e ad accre-scere il suo patrimonio.Compongano melodie che abbiano le caratteristiche dellavera Musica sacra; che possano essere cantate non solodalle maggiori «scholae cantorum», ma che convenganoanche alle «scholae» minori, e che favoriscano la parteci-pazione attiva di tutta l'assemblea dei fedeli.I testi destinati al canto sacro siano conformi alla dottrinacattolica, anzi siano presi di preferenza dalla Sacra Scritturae dalle fonti liturgiche.

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LITURGIAilPORTO

a cura di Don Luciano Ravasio

MISSIONI

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ilPORTO

a cura di Padre Angelo Besenzoni

Carissimi,qui è sempre tempo di Avvento. Per molti è sempre ancheQuaresima. Se l’Avvento è il tempo dell’attesa, quanto asaper attendere non ci batte nessuno!Tutti i giorni perdiamo ore paralizzati nel traffico, sperandoche si liberi un varco per poter passare. Alle fontane pub-bliche, donne e ragazze si mettono in coda per poterriempire il loro catino. Alle stazioni di benzina c’è da aspet-tare anche mezza giornata per poter fare il pieno (e poimagari quando arrivi alla fantomatica pompa mettono ilcartello”esaurito”). Quando fa troppo caldo o troppobuio aspettiamo che arrivi l’elettricità; ma in certi quartierisi aspetta da anni. Tutti sperano che arrivi la fine del mese,affinché chi guadagna qualcosa porti a casa lo stipendio; mac’è anche chi lo aspetta da mesi. Un sacco di giovani e diuomini aspettano un lavoro e alcuni aspettano da tantotempo che ormai non lo cercano piú. Aspettiamo che lalocale amministrazione pensi a riparare un po’ le nostrestrade, piene di buchi e di polvere quando fa bello e, quan-do cadono due gocce di pioggia, trasformate in un mare dinutella (con tutte le variazioni cromatiche e olfattive delcaso).Da dieci mesi anch’io sto aspettando la licenza edilizia perpoter cominciare la nuova parrocchia. Ogni volta chereclamo mi dicono che non so aspettare. Certo ci sono anche attese più interessanti: tante donnecol pancione, tanti bimbi che aspettano con ansia che lamamma metta qualcosa sul fuoco, i ragazzi che aspettanole vacanze dopo gli esami, i nostri giovani che aspettano ilbattesimo o la comunione, tutti che attendono il Natale.Davanti al municipio hanno piazzato un grande albero diplastica. Non c’é la neve, ma i rami son carichi di polvere.Non ci sono i panettoni e non riusciremo ad accendere lelucine (aspettiamo la corrente!) ma anche qui sarà Natale.Le mie bimbe, belle come principesse, cammineranno finoin chiesa in mezzo al fango e ai rifiuti con le scarpe bian-che, facendo ben attenzione a non sporcarle. La corale ce

la metterà tutta (niente astro del ciel o tu scendi dalle stel-le, ma anche qui qualcuno si sentirà toccare il cuore).Faremo nascere Gesù alle 6 di sera, perché a mezzanottesarebbe troppo rischioso uscire di casa. I giovani han giàallestito il presepio e si stanno preparando per il presepevivente. Niente buoi e asini, forse non troveremo nemme-no una capra. Ma per il bambino c’è l’imbarazzo della scel-ta.Malgrado i mille problemi in cui ci dibattiamo ogni giornoil Signore ci ha portato un altro anno di pace. Per chi eraabituato a dover scappare di casa, a vivere senza la presen-za di un uomo in casa, a vedersi sottrarre i figli per man-darli in prima linea, è già un bel Natale.L’immaginetta di Natale (non avevo la macchina fotografi-ca, ma con un po’ di immaginazione la vedete), é quella diuna bimbetta di un anno che ho battezzato domenicascorsa a S. Monica. Faceva parte di un gruppo di una tren-tina di bimbi, da 0 a 5 anni, chi strillante e chi, già grandicel-lo, rassegnato alla lavata di capo che gli sarebbe arrivata. Leiè arrivata in braccio alla mamma. Era tutta sorridente eraggiante nel suo vestitino bianco e batteva le manine alritmo del canto della corale. Non ha smesso di batterlementre la battezzavo e alla fine ci ha regalato un sorriso dafine del mondo. Qualche volta vale la pena aspettare! Forse è sempre Natale quando riusciamo a scoprire labellezza di Dio sotto la polvere e il fango della vita di ognigiorno, dietro i volti belli o stanchi delle persone che ci cir-condano. A Betlemme, a Sarnico o in Angola l’importanteè scoprire che stava lì da tanto tempo, pazientemente, adaspettare.Grazie a tutti per l’accoglienza e gli aiuti ricevuti durante ilmio soggiorno in Italia.Buon Natale!

P. Angelo Besenzoni - Paróquia Bom PastorC.P. 14748 [email protected]

Buon Natale dall’Angola

Cinque giorni di catechesi, testimonianze, pelle-grinaggi e ospitalià «alla filippina», ovvero conditidi molte vitalità, festa ed entusiasmo. Con un dettaglio non indifferente: è stata cinese(con 83 presenze) la delegazione più numerosaalla 5a edizione della Giornata mondiale dellagioventù asiatica (Ayd) che si conclude a Imus,nelle Filippine sudoccidentali. Oltre duemila ipartecipanti delegati provenienti da ben 22nazioni asiatiche diverse, con alcune «incursioni»fuori Continente, viste le presenze di gruppi gio-vanili da Australia, Germania, Francia e Olanda.Proprio il tratto di festa e di gioia è stato il filorosso delle cinque giornate di Imus. Molto varie-gata la partecipazione. Sono stati rappresentatemoltissime nazioni asiatiche, dal Giappone alLaos, dalla Thailandia all’India, dalla Mongolia alMyanmar, dal Tajistan al Vietnam, senza dimentica-re - tra le altre - Timor Est, Bangladesh e Corea.«Giovani Asiatici: venite condividete la Parola,vivete l’Eucaristia» è stato il motto dell’evento,

simboleggiato da un logo che rappresentava unacroce (segno della centralità di Cristo), la bandie-ra delle Filippine, Paese ospitante, cinque volti dipersone significanti le cinque regioni delContinente asiatico. Il simbolo della Gmg eraarricchito da un sole a manifestare la disponibili-tà della Chiesa nel servire i giovani. Proprio suquesto elemento ha insistito l’arcivescovo diManila, il Cardinale Gaudencio Rosales, nella suaomelia di benvenuto: «Molti miracoli del Signoresono stati fatti a giovani. Per Gesù la gioventùsignifica vita nuova, speranza e un amore grande.Cari giovani, voi siete intensamente amati daDio» ha sottolineato il porporato. La Parola diDio e l’Eucaristia sono stati al centro della rifles-sione dei delegati alla Gmg «gialla» con 60 labo-ratori attivati, momenti di gruppo e di condivisio-ne e uno sguardo alle sfide della missione oggi inAsia: il dialogo interreligioso, l’immigrazione, laglobalizzazione, la libertà religiosa, l’urbanizzazio-ne.

Gmg dell’Asia: dai Giovani nuova speranza per l’Oriente

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CHIESA

UNIVERSALE

ilPORTOChiesa UniversaleDa "Avvenire" Quotidiano di ispirazione Cattolica

Al via il Giubileo del Vietnam

Sono cominciate con una solenne Messa le cele-brazioni dell’Anno giubilare 2010 della Chiesa inVietnam. I vescovi in un messaggio ai cattolici edalla nazione, hanno sottolineato che si tratta di«guardare al passato, ringraziare Dio, apprendere lalezione della storia, guardare all’attualità per indivi-duare le opportunità e le sfide, guardare al futuroper trasformare la vita e costruire la Chiesaseguendo i santi consigli di Dio» L’Anno giubilare ricorda il 350° dei vicariati aposto-lici del Tonchino e della Cocincina (1659-2009) e il50° anniversario dell’avvio della gerarchia ecclesia-stica nel paese (1960-2010).La Messa si è svolta a So-Kien, nell’arcidiocesi diHanoi, che storicamente è stata la prima sede dellaChiesa; erano presenti 30 tra cardinali e vescovi,provenienti dai paesi vicini, 4 mila sacerdoti e oltrecentomila fedeli. Il cardinale Jean Baptiste PhamMinh Man, arcivescovo di Ho Chi Minh, presidente

del Comitato organizzatore, ha sottolineato nel-l’omelia, che la vita della comunità cattolica è stata«caratterizzata dal sangue dei martiri fin dall’inizio»e che la Chiesa oggi «è una realtà viva e vitale» cherivendica un «posto nella società» al «servizio ditutto il popolo vietnamita» Occorre, ha aggiunto, «pensare, confrontarsi ecostruire la Chiesa di Cristo in Vietnam, una Chiesadi comunione e di partecipazione, una Chiesa diamore e di servizio». Obiettivo dei vescovi è mettere a fuoco impegni esfide della Chiesa, che si trova a vivere una difficilesituazione, soprattutto nelle zone di montagna, acausa degli ostacoli e degli impedimenti burocrati-ci posti dai funzionari governativi verso le regolariattività pastorali. Aumentano però le vocazioni: i sette seminarimaggiori hanno registrato quest’anno 1349 iscritti,427 in più rispetto al 2004.

I Vescovi: al centro educazione alla fede, carità e giovani.L’Anno Santo celebra i 350 anni di vicariati del Tonchino e della Cocincina e i 50 dallaprima presenza della gerarchia ecclesiastica.

L’Eucaristia e l’ascolto della Parola al centro dell’evento che si chiude a Imus nelle Filippine

CHIESA

UNIVERSALE

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ilPORTO

«Cari fratelli e sorelle! per Grazia di Dio, inizia unnuovo Anno Liturgico, che si apre naturalmente conl’Avvento, tempo di preparazione al Natale delSignore». Il Concilio Vaticano II, nella Costituzione sullaliturgia, afferma che la Chiesa «nel ciclo annuale pre-senta tutto il mistero di Cristo, dall’Incarnazione eNatività fino all’Ascensione, al giorno di Pentecoste eall’attesa della beata Speranza e del ritorno delSignore». In questo modo, «ricordando i misteri dellaRedenzione, essa apre ai fedeli le ricchezze delle azio-ni salvifiche e dei meriti del suo Signore, così che sianoresi in qualche modo presenti in ogni tempo, perchéi fedeli possano venirne a contatto ed essere ripienidella grazia della salvezza». Il Concilio insiste sul fattoche il centro della Liturgia è Cristo, come il sole intor-no al quale, al modo dei pianeti, ruotano la BeataVergine Maria - la più vicina - e quindi i martiri e glialtri santi che «in cielo cantano a Dio la lode perfetta

e intercedono per noi» Questa è la realtà dell’Annoliturgico, per così dire, «dalla parte di Dio». E dallaparte - diciamo - dell’uomo, della storia e della socie-tà? Che rilevanza può avere? «La risposta ce la sugge-risce proprio il cammino dell’Avvento che intrapren-diamo. Il mondo contemporaneo ha bisogno soprat-tutto di speranza: ne hanno bisogno i popoli in via disviluppo, ma anche quelli economicamente evoluti.Sempre più ci accorgiamo che ci troviamo su un’uni-ca barca e dobbiamo salvarci insieme. Soprattutto cirendiamo conto, vedendo crollare tante false sicurez-ze, che abbiamo bisogno di una speranza affidabile, equesta si trova solo in Cristo, il quale, come dice laLettera agli Ebrei, «è lo stesso ieri e oggi e per sem-pre» «Mettiamoci alla sua scuola, per entrare vera-mente in questo tempo di grazia e accogliere, congioia e responsabilità, la venuta di Dio nella nostra sto-ria personale e sociale».

«Cristo, speranza per tutti gli uomini»Sul significato del tempo d’Avvento l’Angelus del Papa: siamo su un’unica barca e dobbiamo salvarci insieme

Il Papato non è potere ma servizio all’unitàVanno studiate «le forme» nelle quali il ministerodel vescovo di Roma «possa realizzare un serviziod’amore riconosciuto dagli uni e dagli altri». Quelministero, infatti, «non deve essere interpretato inuna prospettiva di potere, bensì nell’ambito di unaecclesiologia di comunione, come servizio all’unitànella verità e nella carità». Lo ha scritto BenedettoXVI nel tradizionale Messaggio inviato, come ogni30 novembre, al Patriarca ecumenico diCostantinopoli Bartolomeo I, per la festa diSant’Andrea. A consegnare il messaggio di PapaRatzinger è stato il cardinale Walter Kasper, presi-dente del Pontificio Consiglio per la promozionedell’unità dei cristiani. «Il ricordo dei martiri -si leggenel testo - spinge tutti i cristiani a rendere testimo-nianza della propria fede davanti al mondo. Questachiamata è urgente particolarmente nel nostrotempo, in cui il cristianesimo deve affrontare sfidesempre più complesse». La testimonianza dei cri-stiani sarà certamente tanto più credibile se tutti icredenti in Cristo saranno “un cuore solo e un’ani-ma sola”. Ricordato il cammino compiutoBenedetto XVI sottolinea come il tema all’esamedell’ultima riunione della commissione mista inter-nazionale per il dialogo teologico. “Il ruolo del

vescovo di Roma nella comunione della Chiesa delprimo millennio”, sia «di certo complesso e richie-derà uno studio ampio e un dialogo paziente, sevogliamo aspirare ad un’integrazione condivisa delletradizioni dell’oriente e dell’occidente» «La Chiesacattolica - afferma il Pontefice al riguardo - com-prende il ministero petrino come un dono delSignore alla sua Chiesa. Questo ministero non deveessere interpretato in una prospettiva di potere,bensì nell’ambito di una ecclesiologia di comunione,come servizio all’unità nella verità e nella carità. Ilvescovo della Chiesa di Roma, che presiede allacarità, è inteso come il Servus servorum Dei».«Preghiamo dunque Dio che ci benedica; possa loSpirito Santo guidarci lungo questo cammino diffici-le e tuttavia promettente».Inoltre, cattolici e ortodossi «possano lavorareinsieme per richiamare l’attenzione sulla responsa-bilità dell’umanità verso la tutela del creato».Con il cardinale Kasper, facevano parte della dele-gazione vaticana il segretario del dicastero per l’ecu-menismo monsignor Brian Farrell, il reverendoAndrea Calmieri e padre Vladimiro Caroli, ai quali aIstanbul si è unito il nunzio apostolico in Turchiamonsignor Antonio Lucibello.

Benedetto XVI scrive al patriarca Bartolomeo I

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CHIESA

DIOCESANA

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Sono in tanti. Tantissimi: quattromila. Il mondo deicatechisti è una realtà che si è resa visibile in modoglobale all’annuale incontro con il vescovo alPalasettembre di Chiuduno. La storica supremaziadelle donne catechistiche, lo standard tradizionaledella «mamma cinquantenne» si è un po’ incrinatoquest’anno davanti all’avanzare di figure maschili,uomini che si mettono in gioco, molto più che nelpassato. In mezzo a tutti il vescovo di Bergamo.Monsignor Francesco Beschi, cha ha vissuto per laprima volta nella Chiesa bergamasca l’esperienza delconvegno e lo ha fatto visitando i diversi stand cheproponevano itinerari possibili per la catechesi.«Camminando in mezzo a voi - ha detto nell’omeliadurante la Messa - ho intrecciato i vostri volti, i vostrisguardi, le vostre mani, anche solo per un saluto. Nella catechesi sono importanti i metodi, i linguaggi,la forma, i percorsi, ma non dimenticate, con umileconsapevolezza, che alla fine il Signore affida la suaParola alla vostra persona. La costellazione del

Signore siamo noi». «Vi auguro di cercare sempreDio dentro le cose, dentro la vita, dentro le personeche incontrate, senza stancarvi mai». Al convegno ha partecipato anche don Guido Benzi,direttore nazionale dell’Ufficio catechistico, che si èsoffermato nella sua riflessione, sull’immagine dellaluna che ha contraddistinto l’incontro di quest’anno,«Non brilla di luce propria - ha detto - ma riflettequella del sole. Così noi riflettiamo la luce di Cristo»Ha invitato a una catechesi che sia relazione.«L’evangelizzazione non è solo questione di parole,ma anche di volti, di gesti condivisi, di relazioni - hasottolineato don Benzi - I ragazzi vogliono vedereDio attraverso i vostri volti».Don Pietro Biaggi, direttore dell’Ufficio catechisticodiocesano, commenta: «Anche quest’anno la parteci-pazione è stata altissima e l’appuntamento e statoreso possibile dal lavoro di molti e dalla collaborazio-ne con la parrocchia e il Comune di Chiuduno e conPietro Berzi, responsabile dei Palasettembre».

Il vescovo ai catechisti: cercate Dio nelle persone senza stancarvi maiIn 4 mila al Palasettembre di Chiuduno: tanti anche i giovaniMonsignor Beschi: siate cercatori di uomini come ha fatto Gesù

Chiesa DiocesanaDa “l’Eco di Bergamo”

«La città migliore si costruisce dal più debole»

Tutti possono concorrere all’edificazione della «città migliore».Ma questa deve fondarsi sul più debole, «perché se garantiamo ilpiù debole, garantiamo a tutti una convivenza civile». Il vescovoFrancesco Beschi chiude la parata di autorità. Il suo interventopacato cattura la platea dei Sindaci.Oltre al richiamo alla «responsabilità dell’edificazione del benecomune», che si basa «non su rapporti anonimi, ma su relazionifatte di volti e storie concrete, di credibilità della persona, chenon è la personalizzazione delle istituzioni», monsignor FrancescoBeschi affronta il tema della sicurezza, che attraversa le nostrecomunità: «Altri tipi di intervento possono esistere, ma non pos-sono prescindere sull’edificazione di tessuti di relazioni che si ten-gono e in cui i valori dell’aiuto reciproco e della partecipazionevengono perseguiti».«...I Comuni che voi rappresentate sono una realtà in cui il benecomune assume un volto del tutto particolare, assume il voltodella partecipazione alla sua edificazione attraverso i volti, le sto-rie, le relazioni concrete delle persone che lo costituiscono. Ilbene comune è una espressione ridondante, a volte ho l’impres-sione che siamo un po’ incerti sul modo di interpretarlo. Tutti sono chiamati a questa responsabilità: l’edificazione di un

bene comune nel quale le persone, le storie, i rapporti sono tut-t’altro che anonimi, indecifrabili; sono invece molto riscontrabili, ele responsabilità si giocano proprio a questo livello. Responsabilità che io mi auguro possano sempre essere motivodi profonda soddisfazione per coloro che svolgono questo ser-vizio». …«…Mi permetto ancora di rifarmi a un tema che mi èmolto caro: nella mia esperienza ho vissuto un intreccio con colo-ro che vivono questa responsabilità profonda ma per un motivosolo, per l’apprezzamento profondo che ho al servizio che voirendete: è un servizio in cui le persone sono decisive, non peruna personalizzazione del servizio, ma per il fatto che la credibi-lità delle persone che si dispongono a questo servizio è veramen-te decisivo; proprio perché ricordavo che i volti e la storia in que-ste istituzioni sono decisivi, la credibilità delle persone diventaelemento altrettanto decisivo».«Mi sento appassionatamente vicino all’edificazione della cittàdell’uomo» ha concluso il Vescovo, citando infine Alexis deTocqueville: «Diceva “i regni li hanno creati gli uomini, i Comuni liha creati Dio”. Questo per dire quanto siano radicate nel profondo della storiale istituzioni che voi rappresentate».

Il vescovo Beschi: il bene comune si basa su volti e storie «Più sicure se edifichiamo relazioni e partecipazione»

CHIESA

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Don Spada, il giornalista con l’intelligenza della fedeIl vescovo a Schilpario per ricordare lo storico direttore de «L’Eco»Monsignor Lussana: faceva la storia anche con le piccole cose

C’era da aspettarselo comparire tra le brume e la fitta pioggia checoprivano la Valle di Scalve. Passeggiare col breviario lungo le vie diBarzesto, pronto a vincere tutte le partite di carte. È il quinto inverno che monsignor Spada non c’è più, ci salutava il1° dicembre 2004. Ma a sentire gli amici, i colleghi, i familiari, i tantiche l’anno conosciuto solo per fama e non sono voluti mancare aSchilpario per ricordarlo, lo storico direttore de «L’Eco diBergamo» (dal 1938 al 1989) è più vivo che mai.Lo dice il vescovo monsignor Francesco Beschi, nella Messa solen-ne concelebrata con altri 11 sacerdoti: dodici come gli apostoli. «GliApostoli sono comunicatori della fede - spiega monsignor Beschi -e oggi, oltre a don Andrea Spada, ricordiamo altri due sacerdoti.Monsignor Arrigo Arrigoni e monsignor Aldo Nicoli, che sono staticonquistati vita, pelle, cuore a tal punto dalla Parola dell’Universo edi Dio, da farli comunicatori, pur nella loro profonda diversità.Perché la Chiesa è chiamata all’unità ma non all’uniformità. Dai piedi

al volto la testimonianza di questi sacerdoti è stata il lieto annunziodel bene del Vangelo». «Essere venuti qui a trovare questa valle inmezzo alle brume, la pioggia e la neve - parla monsignor LeoneLussana, parroco di Torre Bordone, ma schilparese di nascita, chia-mato a tratteggiare la figura di don Andrea - è un po’ espressionedi un carattere che era lo stile di don Andrea e di tutti gli scalvini:una riservatezza e una timidezza che, se scavate, possono portarea galla una grande ricchezza e positività». Che nel caso di monsignorSpada si traducono «in un’umanità intensa, un’appartenenza a que-sta terra, una caratura di giornalista e direttore dimostrata nell’am-bito della sua “parrocchia di carta”, da dove, con sguardo aperto almondo, si raccoglievano le storie grandi e quotidiane». «Di monsignor Spada dirà monsignor Bellini, presidente della fonda-zione “Don Andrea Spada” - ho sempre ammirato il suo essere,sentirsi prete. Don Andrea è stato soprattutto sacerdote di Cristoe della sua Chiesa di Bergamo».

«Ti accogliamo vescovo nel tuo Duomo»Monsignor Beschi abbraccia monsignor Martinelli, oraall’episcopato di Frascati

«Ti accogliamo con gioia in questa bellissima Cattedrale e inquesta parrocchia dove hai iniziato il ministero sacerdotale. Tiabbracciamo come figlio della Chiesa di Bergamo chiamatoall’episcopato». Sono le parole di saluto che il vescovoMonsignor Francesco Beschi ha rivolto a monsignor RaffaelloMartinelli, nominato vescovo di Frascati.«Carissimo monsignor Raffaello - ha detto il vedovo Beschi -sei vescovo di Frascati e oggi ti accogliamo nella Chiesa

Cattedrale della tua diocesi nativa e nella parrocchia dove seistato prete e curato dell’oratorio del Seminarino, luogo moltocaro a tante persone. Sei stato a lungo collaboratore di PapaBenedetto XVI nella redazione del Catechismo della Chiesacattolica e del Compendio. E lo stesso Pontefice ti ha chiama-to all’episcopato. La tua diocesi e la Parrocchia di Villa d’Almèdove sei nato si uniscono in preghiera per il tuo servizio epi-scopale a Frascati». Monsignor Martinelli ha risposto com-mosso all’indirizzo di omaggio del Vescovo Beschi.Come segno di omaggio della diocesi, il vescovo Beschi hadonato a monsignor Martinelli una croce episcopale pettoraled’argento.

A tre mssionari bergamaschi il premio Giovanni XXIIISono madre Gina Gamba di Almè canossiana, da quasi 50 anniin Africa, attualmente in Togo, si è distinta per un infaticabilelavoro nel campo sanitario. Dal 1994 ha avviato l’ospedale diDatcha, dove la cura è garantita a tutti.Padre Ferri, comboniano, scomparso il 16 ottobre scorso, halavorato in Ecuador, a difesa dei diritti delle popolazioni locali,ha fondato sei comunità e ha creato anche una banca per ilmicrocredito.

Padre Valoti, saveriano, missionario in Bangladesh, è stato sem-pre tra gli emarginati ed è responsabile di un orfanotrofio cheospita 120 bambini.«Il riconoscimento va a tutti i missionari impegnati nel mondo- ha spiegato don Giambattista Boffi, direttore del Cmd - Il pre-mio è un ringraziamento speciale per queste tre persone». Il premio consiste in 3.000 euro e sarà consegnato ai missiona-ri dal vescovo Francesco Bechi, durante il concerto di Natale.

Per me, ragazzino di undici anni, la vita diseminario era una indicibile pena. Soffrivotroppo la lontananza da casa mia. Mi man-cavano i miei cari, l’ambiente umano in cuisi respirava Dio, assieme a tutto quelloche di più semplice e bello il Signore hamesso a nostra disposizione. Rimanevo“nella casa del Signore” perché troppochiara era la mia chiamata al sacerdozio etroppo perentoria l’affermazione del ret-tore: “Se torni nel mondo, poi non ti faraipiù prete”. Cercavo conforto nella pre-ghiera, nello studio e nel sogno dellevacanze.Le vacanze natalizie, insieme a quelle esti-ve ad essere sinceri, erano quanto di piùbello ci si potesse immaginare: giorni egiorni per stare con i miei familiari e amici,un sacco di tempo per giocare nel cortiledi casa mia e leggere tanti libri a scelta,non quelli imposti dai professori.

Le vacanze invernali, poi, avevano qualco-sa di più: era la festa di Gesù bambino esarebbero anche arrivati i doni. La fatidicanotte sembrava non dovesse finire mai,eppure all’improvviso ci si svegliava con ilsole già all’orizzonte e i doni impacchetta-ti accanto al presepio. Tutto questo mi rendeva felice di quellapura gioia che si riesce ad avere prevalen-temente quando si è piccoli. Ero molto riconoscente al Signore per labella festa. Forse il mio sentimento nonera completamente religioso, ma nonoscurava affatto il significato del Natale. Durante la celebrazione della Messa,aspettavo con ansia il momento in cuiGesù bambino nasceva per ringraziarlo econdividere con lui la mia felicità. Era come se accogliessi con gioia l’arrivodi un nuovo amico.Sono passati molti anni da quando vivevo

A cura di don Valentino Salvoldi

Col trascorrere del tempo hoassistito ad un imbruttimen-

to della festa del Natale tale da lasciare pochi

spazi alla felicità genuina dei bambini, e molti

ai loro capricci.

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RIFLETTIAMOilPORTO

Natale con passi di danza

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queste emozioni. Col trascorrere del tempo ho assistito ad un imbrutti-mento della festa del Natale tale da lasciare pochispazi alla felicità genuina dei bambini, e molti ai lorocapricci. A partire da un mese prima della festa succe-de qualcosa nei negozi: orari di apertura continuati,nessuna chiusura nei week-end, addobbi fatti di luci e

colori. Per non parlare poi della pubblicità che si fa piùinsistente e che lancia sempre qualche nuovo prodot-to per l’occasione. E’ dura la vita per i bambini di questi giorni. Se io fossi uno di loro penserei al Natale come allafesta dei negozianti e mi chiederei come mai diventa-no tanto gentili e sorridono sempre soprattutto all’av-vicinarsi del 25 dicembre.Inevitabile porsi alcune domande: dove va a finire ilvero significato della festa? Quanti bambini accolgono con gioia l’avvento di Gesù?E quanti di loro sono insoddisfatti perché il regalo chehanno ricevuto non è il più bello e il più costoso?A questo nostro Natale mercificato vorrei accostare lasemplicità di quello che ho vissuto con alcuni bambi-ni africani ad Ibadan, in Nigeria. La chiesa di bambù è gremita all’inverosimile e i bam-bini all’interno attendono la messa della notte. Cantano nella loro lingua yoruba, in inglese e in latino. Tra canti, danze e preghiere, la celebrazione eucaristi-ca dura tre ore senza che nessuno mostri segni diinsofferenza, perché “Quando Dio creò il tempo, necreò tanto”. Finita la cerimonia si svolge il rinfresco: acqua (sporca)colorata e addolcita con un po’ di sciroppo all’amare-na; un biscotto a testa e una caramella. I bambini però sono veramente tanti: non ci sonocaramelle per tutti. Ma il “miracolo” non tarda a realizzarsi: i bambinirompono le caramelle con i denti e si imboccano avicenda. Tutti ora hanno un pezzetto di caramella, ricevutocome un’ostia. E tornano alla loro capanna con passi di danza.

NUMERI UTILI

UFFICI COMUNALI: tel. 035 924111 Fax 035 924165Uffici amministrativi (anagrafe) 035 924126da lunedì a venerdì 9.00-12.30lunedì martedì giovedì 17.30-18.30Ufficio tecnico tel. 035 924145mercoledì venerdì 9.00 - 12.30Polizia municipale tel. 035924 114-335 44846da lunedì a venerdì 9.00-12.30 /15.00-18.00

Ufficio assistente sociale tel.035 924152lunedì 17.30-18.30 mercoledì/giovedì9.00 12.30Ufficio tributi tel.035 924 112lunedì mercoledì venerdì 9.00 - 12.30 giovedì 17.30 - 18.30Biblioteca Comunale Tel. 035 912 134Lunedì chiuso Martedì 14.30-19.00Mercoledì 15.00-19.00

Giovedì 09.00-12.30 15.00-19.00Venerdì 15.00-19.00 Sabato 09.00-12.30 / 15.00-17.00

PROTEZIONE CIVILE: tel. 035 911893Responsabile operativo tel 338 5467160 Vice responsabile operativo tel. 338 2404173

RICORDI

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DON GIOVANNI FERRAROLI: dieci anni dopo

«Era il giorno di Santo Stefano del 26 dicembre 1999,quando in tarda serata si diffuse la triste notizia della mortedi don Giovanni Ferraroli. La comunità di Sarnico che loaveva accolto con particolare trepidazione e attesa dopoun periodo di sede vacante dovuta alla prematura mortedi don Giuseppe Carminati e con il ricordo ancora vivo diMons. Pietro Bonassi quella sera si sentì ferita, confusa edisorientata: non era ancora pronta ad ascoltare l‘omeliafinale del suo pastore, (cf. Gv 12, 23-28) quella del chiccodi grano che deve scendere a terra e morire per produrremolto frutto.Allo stesso modo anche chi lo aveva conosciuto semplice-mente come sacerdote ed amico, percepì il senso di unaperdita precoce e non facile da accettare. Sebbene la malat-tia si fosse annunciata già da qualche tempo e don Giovannil’avesse affrontata con non comune coraggio e fede, pertutta la popolazione la notizia del suo ultimo viaggio versol’incontro con il Signore, sopraggiunse comunque improvvi-sa, lasciando nel cuore dei fedeli e dei sacerdoti, il fulgidoricordo di un uomo di non comune statura intellettuale,morale e spirituale.Sono trascorsi dieci anni da quel triste 26 dicembre matutto il paese è ancora consapevole di essergli debitore inun modo o nell'altro; don Giovanni, infatti, ha lasciato un'im-pronta di sé indicando il percorso per il progresso spiritua-le, culturale e civile di Sarnico.È stata e rimane la sua, una figura rara, una specifica dimo-strazione di uomo appassionato ed amante del suo paese,fino ad analizzarne i più nascosti "segreti" per tanti impegna-tivi anni; una testimonianza di vita e di affetto per il prossi-mo, per i suoi fedeli e per la sua gente. Uno studioso, sen-sibile ed attento non solamente ai problemi religiosi maanche a quelli storici.Le sue omelie erano sempre curate, a prescindere sia dalnumero che dalla preparazione degli ascoltatori. La sensibilità ed il rispetto per i fedeli lo si percepiva ancheda questo; non si presentava mai impreparato e questo eraun’indicazione di rigore morale e di stima e rispetto verso

l’uditorio.Credo quindi sia molto bello poter ammirare insieme, adieci anni dalla sua morte, questa figura di sacerdote, dipadre e di amico, un dono che il Signore ci ha dato. DonGiovanni ha vissuto tutte le situazioni con quel personalecoinvolgimento che ha fatto crescere e maturare la nostracomunità.Ed è altresì bello ricordarlo senza fare un’adulazione ecces-siva della sua persona, lui non lo avrebbe sicuramente gradito. Aveva una personalità ricca, complessa, ma dotata di gran-de umanità e con tutti instaurava un rapporto vivo.Al primo approccio subentrava una sorta di “sconcerto”: ilsuo modo personale di proporsi era indubbiamente moltodiverso da quello dei suoi predecessori e, almeno per queitempi, fuori dagli schemi usuali e dai modi di comporta-mento tradizionali, soprattutto per un parroco. Oggi, quando si parla di lui con qualcuno che l’ha conosciu-to, non c’è nessuno che non sorrida, ricordando con sim-patia il suo sarcasmo, la sua guida spericolata, il suo modospesso “criptico” di esprimersi; tutti però sono concordinell’affermare che man mano cresceva la sua conoscenza siscopriva in lui l’uomo di grande cultura. In un rapporto piùprofondo, quando si aveva modo di conoscerlo bene, ci sitrovava di fronte ad un uomo di profonda fede e di senti-menti delicati, come delicata era la sua coscienza, fino alloscrupolo.A Elia che chiede di vedere il Signore lo stesso Signorerisponde. “Tu mi vedrai dopo che sono passato”: anche pernoi oggi forse è più facile scoprire, a distanza di dieci anni,che il Signore è passato nella nostra vita e ci ha arricchitocon la presenza, l’opera e la vicinanza di don GiovanniFerraroli.Lo affidiamo a quel Signore che è fedele e benevolo, chie-dendo perdono se non abbiamo saputo riconoscere e nonabbiamo ascoltato la sua voce, rivolta a noi attraverso i suoiservi. E lo affidiamo anche a Maria Assunta, della quale fusempre figlio devotissimo e che lui ha servito per tutta lavita affinché lo accolga nella gloria dei Santi".

A cura di Civis

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Non riesco a comprendere il motivo dellaviolenza, questo attacco negativo contro ipropri simili, questo impulso istantaneo nondominato, che degenera molte volte incatastrofe. Seneca, grande precettore dellosfasato imperatore Nerone che incendiòRoma dando la colpa ai pacifici cristiani,diceva “Imperare sibi, maximum imperiumest”. Il comandare più difficile è comandarea se stessi. Molti tra i giovani insistono nellanecessità di cambiare urgentemente lestrutture sociali non giuste, con la violenza.Io sono convinto che i mutamenti bruschi eviolenti delle strutture sarebbero fallaci, falsie inefficaci.Tra le diverse vie, verso una giusta rigenera-zione sociale, io personalmente non possoaccettare né quella del marxismo ateo, néquella della ribellione sistematica, né tantomeno quella dello spargimento di sangue edell’anarchia. Non sono dalla parte di colo-ro che fanno della violenza un nobile idea-le, eroismo glorioso, una compiacente teo-logia. Per riparare errori del passato e delpresente, non si devono commettere nuovierrori, nuove guerre, perché sarebberocontro gli stessi interessi del popolo, controil segno felice del nostro presente che èquello della giustizia e del rispetto della per-sona umana che desidera la fraternità e lapace. La non violenza verso chiunque esotto ogni punto di vista, è la forza più gran-de di cui disponga l’umanità. È più potentedella più potente arma di distruzione esco-gitata dall’ingegnosità dell’uomo.

Ho notato, vivendo fino a settant’anni, chela vita persiste in mezzo alla distruzione equindi filosoficamente deduco che deveesserci una legge più alta di quella delladistruzione. Soltanto sotto questa legge unasocietà bene ordinata sarebbe intelligibile ela vita degna di essere vissuta.Se questa è la legge della vita, dobbiamoattuarla nella vita di ogni giorno. Escludodunque ogni tipo di violenza, per questo misento amareggiato ed umiliato come uomo,ogni qual volta leggo sui giornali ed ascoltoalla televisione scene deplorevoli di omici-di assurdi.Certi ragazzi deboli, ascoltando o leggendo,potrebbero essere influenzati ed agire inmaniera negativa.Bisogna che l’informazione sia più cauta enon vada alla ricerca sistematica del proibi-to de dell’eccesso per dare notizia. Un altrotipo di violenza è rappresentata dallo sfrut-tamento che si esercita nei confronti dellapopolazione del terzo mondo. Qui la giusti-zia deve essere applicata e si può otteneresenza usare la violenza. Ricordiamoci diGandhi che, senza usare violenza, hacostretto gli inglesi ad andarsene dal suopaese. La guerra e la violenza sono utopie,assurdità. È soltanto necessario riflettereper valutare la vera disponibilità dell’uomoche, con il suo intelletto, arriva a compren-dere veramente che con la forza e la coer-cizione non si ottiene nulla. E che GesùBambino ci aiuti.Penso che sia così!

E che Gesù bambino ci aiuti!

“Imperare sibi, maximum imperium est”.

Il comandare più difficile è comandare

a se stessi.

A cura di Pier Luigi Billi

a cura di Civis

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La magia del presepio

Il presepio ha sempre avuto un fascino particolare, quasimagico: suscita sentimenti, emozioni, riesce per unmomento a far dimenticare le difficoltà quotidiane e faritornare indietro a quando le persone vivevano insiemenell'ambiente e l'ambiente sosteneva le persone; quan-do all'alba cominciava la fatica del lavoro nei campi, maanche con la contentezza del ritorno a casa alla sera, percondividere gioie e dolori con la famiglia riunita intornoad un tavolo imbandito di semplici cose naturali. Con il presepe rappresentiamo la nascita di GesùBambino, un evento pieno di amore e di gioia. E’ molto bello prepararlo nelle nostre case e cercare dirivivere quelle emozioni. Grandi o piccoli, artigianali o commerciali, in stile tradi-zionale o più moderno, il significato non cambia, Gesùentra nelle nostre case e nei nostri cuori.

Così, con l’entusiasmo di un bambino e con la commo-zione di nonno, mi sono recato anch’io assieme a moltealtre persone a vedere la mostra dei presepi dei bimbi,ben organizzata dal “Comitato Genitori” presso laScuola dell’Infanzia.La vendita dei presepi consentirà anche di raccogliereuna discreta cifra che il comitato destinerà alle tante ini-ziative programmate.

Ogni bambino, ovviamente aiutato dalla famiglia, ha rea-lizzato, con tecniche diverse, un piccolo presepe chenon è esclusivamente quello di tipo “napoletano”, marealizzato con i materiali più diversi. Sabato 5 e domenica 6 dicembre, sono state infattiesposte opere costruite utilizzando ciò che si trova innatura: pietre, cortecce e rami, pigne, foglie, conchiglie,senza comunque far mancare quelli classici. La fantasia ela creatività dei bambini ha così permesso di assaporareemozioni, brividi di genuina bellezza, oltre il tempo.Sì, perché purtroppo questa è la stridente realtà: moltefamiglie non realizzano più il Presepio privando i bambi-ni di una importante risorsa per la vita.Le motivazioni possono essere tante. La principale è chesi è fortemente influenzati dalla diffusa rimozione del"significato religioso del Natale”, la festività cristiana nellaquale si ricorda la nascita di Gesù Cristo.Spesso per mancanza di tempo, investiti dalle incognitedel lavoro, dalla fretta, dai problemi di ogni giorno, stor-diti dall’aspetto commerciale del Natale o impegnatidalle cene con amici e colleghi, non riusciamo a trovareil tempo per premere il tasto di stop e dedicare alcuneore per ritrovare la gioia di preparare insieme ilPresepio.Per i bambini il Presepio rappresenta tutt’altro che "cian-

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frusaglia devozionale", la loro fervida immaginazionemuta le statuine colorate di gesso in personaggi vivi,reali; il Presepio produce in loro la "meraviglia", segno di

giovinezza spirituale.Il poeta, drammaturgo e critico letterario statunitenseThomas Stearns Eliot afferma che il bambino trasformaogni candela in una stella e l’angelo dorato sul tettodella grotta, per lui, non è una decorazione, ma unangelo vero. “La ricerca della verità parte dal meravigliasi”, afferma-vano Aristotele e Platone. Lo stupore e la meraviglia del bambino davanti alPresepio sono tesori che si accumulano in vista delproseguio della vita quando, purtroppo, sopraggiunge-ranno momenti di noia, di stanchezza, quando senti-menti di disgusto per l’esistenza si insinueranno, quan-do non sarà più toccato dalla "bellezza" che hanno den-tro le cose abituali.Spesso, apprezziamo l’opportunità di muoverci nelmomento in cui siamo bloccati, il gusto dell’acqua puraquando siamo assetati, oppure la salute solo quandosiamo ammalati. Il caso estremo di quando la vita nonsembra più degna di essere vissuta, il mondo e la vitastessa non finiscono di essere preziosi; siamo piuttostonoi che non riusciamo ad apprezzarne la bellezza.Dice ancora Thomas Stearns Eliot: “Il fanciullo si stupi-sce di fronte al Presepio …lasciatelo in spirito di mera-viglia di fronte alla festa, così come il rapimento splen-

dido e lo stupore del primo Albero di Natale non deb-bano essere mai dimenticati nella più tarda esperienza,nella stanca abitudine, nella fatica, nel tedio, nella con-sapevolezza della morte, nella coscienza del fallimen-to”. Il ricordo del Presepio può essere un -lumicino-per coloro che poi perdono la fede.

IILL PPEELLLLEERROOSSSSAA NNEELL PPRREESSEEPPEEddii GGiiaannnnii RRooddaarrii

Il pellerossa con le piume in testae con l'ascia di guerra in pugno stretta,com'è finito tra le statuinedel presepe, pastori e pecorine,e l'asinello, e i maghi sul cammello,e le stelle ben disposte,e la vecchina delle caldarroste?Non è il tuo posto, via! Toro Seduto:torna presto di dove sei venuto.Ma l'indiano non sente. O fa l'indiano.Se lo lasciamo, dite, fa lo stesso?O darà noia agli angeli di gesso?Forse è venuto fin qua,ha fatto tanto viaggio,perchè ha sentito il messaggio:pace agli uomini di buona volontà.

Gianni Rodari(1920-1980) è stato tra i massimi scrittori del ‘900 per ragazzi.

FOTOCRONACA

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FOTOCRONACAa cura di Silvano Marini - foto Silvano

Il gruppo di Pejo Santa Barbara

Un gruppo di volontari

Il pino offerto da Pejo

Nostra Signora degli aviatori

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ASSOCIAZIONIilPORTO

a cura di Andrea Bellini

La “Nostra” Rocca

“La struttura fortilizia è faticosamente raggiungibile da unsentiero coperto da sterpaglie e bassa vegetazione…i rude-ri rilevati nel 1985 dall’Architetto Gritti sono completamen-te coperti da muschio ed alberi… la Croce posta nel 1949è in avanzato stato di degrado, in quanto la ruggine ha giàintaccato forando in più punti la parte inferiore della strut-tura”. Sono questi, alcuni degli appunti tratti da un ben piùaccurato rilievo svolto da quello che poi diverrà un brillan-te e benvoluto medico di Sarnico: la data è 15 Gennaio1998 e porta la firma di Nicola Rizzardi. Signori, stiamoparlando della Rocca de Zucchellis; quella che noi volonta-ri della Protezione Civile consideriamo la “nostra Rocca” eche per la gente di Sarnico è: “La Croce”. La nostra avventura cominciò insomma nel mese di genna-

io del 98, in seguito ad unabrillante idea dell’amicoNicola, appassionato cono-scitore di storia e morfolo-gia del nostro territorio.Viste le fotografie fatte inuna delle sue continueescursioni nei boschi chesovrastano Sarnico, deci-demmo di proporre aicomponenti del gruppo ilrecupero ambientale, diuna delle località a cui iricordi della gente eranotradizionalmente più legati,ma che giaceva oramaiabbandonata e sommersadalla vegetazione; pratica-mente irraggiungibile. Neparlai il giorno stesso con imiei volontari i quali, conuna dose imprevista dientusiasmo ed incoscienza,accettarono di “buttarsi”nell’impresa. Le uniche cosedi cui avevamo bisognoerano: il benestare dei pro-prietari dei terreni da cuisarebbero partite le nostrescorribande lavorative equello dell’AmministrazioneComunale.Chiamai così al telefono ilSindaco dell’epoca il quale,assecondando la mia ecci-tazione mi lasciò parlareper una buona mezzorasenza proferire parola equando il suo silenziocominciò a farmi presagireil peggio, disse invece conentusiasmo: ”...E poi la illu-miniamo!!!“ riferendosi aquella che in seguito sareb-

ASSOCIAZIONI

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ilPORTO

be divenuta: “La sua Rocca”. Ricordo ancora oggi gli sguardi attoniti edesolati di tutti i miei volontari nella primamattina di lavoro quando, raggiunta la som-mità del baluardo, ci trovammo in mezzo aquella che il tempo aveva reso una impene-trabile foresta. Avevamo previsto un lavoro impegnativoma non fino a quel punto! Nemmeno unodi loro si lamentò o parlò quella mattina, leuniche espressioni che si potevano leggeresui volti di tutti sembravano esprimere ipensieri: “Ma chi ce l’ha fatto fare?” o ”Dadove diavolo cominciamo?” Seguirono settimane e mesi di lavoro mas-sacrante in cui nessuno di noi risparmiòtempo e fatica; credo che per tutti noi fossedivenuta una dolce ossessione, tali erano lacostanza e la dedizione con cui si lavorava;nel “cantiere” regnava un clima di armoniae collaborazione che avrebbe contribuito atemprare il nostro giovane gruppo! Ancoraoggi siamo fieri ed orgogliosi di avere deci-so e portato a compimento un lavoroimmenso, sicuramente uno dei più impe-gnativi e faticosi incontrati lungo il nostrocammino di volontariato.La Rocca è ora meta di gite e passeggiatedomenicali, ma è soprattutto un luminosoriferimento visivo di una cittadina intrapren-dente e bella come non mai e che ha riac-quistato, di diritto, il ruolo di paese guidadel nostro splendido lago. La sua presenzatrasmette un senso di sicurezza e protezio-ne e lo testimonia il fatto che ogni qualvolta i fari vengono spenti per le normalimanutenzioni, sono decine le persone che

telefonano o ci si rivolgono preoccupate.Ah dimenticavo, il Sindaco dell’epoca era ilDott. Serafino Tambuscio, una persona cheho e che tutti noi abbiamo nel profondodel cuore, una persona che ha amatoSarnico come pochi e che con la sua gene-rosità ha aiutato la fondazione del nostroNucleo di Protezione Civile e di lui, adistanza di anni, ricordo ancora le parole“Facciamo che questo gruppo abbia mododi esistere!!!” Poco prima di lasciarci, scrisseancora in una lettera di ringraziamento alnostro gruppo: ”Possa la Rocca di Sarnicoessere il segno visibile del vostro impegnoche, a ben considerarlo, è volto a preserva-re e difendere il nostro territorio oggi comeieri; in questo impegno sarò sempre convoi”.Insieme a lui voglio ricordare due personespeciali che, come usiamo dire noi Alpini,“sono andate avanti”e indissolubilmentelegate ai miei ricordi tra quelle mura medie-vali: Renzo, con il quale ho lavorato fianco afianco motosega alla mano per un numeroinimmaginabile di ore e per me maestro dilavoro e di vita ed Enzo che proprio allaRocca ha saputo dimostrare la sua bontà ela sua umiltà, prima che il breve camminocomune si interrompesse bruscamente.Serafino, Renzo ed Enzo, sono sicuro chesiete e sarete sempre con noi, così comesono sicuro che vedete la “vostra Rocca”meglio di quanto non la vediamo noi dalbasso. Per la Croce non vi preoccupate, guai a chila tocca, a lei un’occhiata ogni tanto la dare-mo noi…

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ASSOCIAZIONIilPORTO

a cura di Andrea Bellini

PROTEZIONE CIVILE: ATTIVITA’ 2009

Tempo di bilanciper il NucleoProtezione Civiledel gruppo Alpinidi Sarnico, perquello che èstato un annotutto sommatotranquillo per ilnostro territorio;una tranquillitàcredo in partedovuta alla conti-nua opera dimonitoraggio ep r e v e n z i o n eambientale fin quisvolta.Il 2009 è iniziatoil 6 gennaio conl ’ e m e r g e n z aneve, ed ha visto i

nostri volontari affrontare e risolvere piccoli e grandi mainevitabili disagi sul territorio della comunità montana, èproseguito poi gioiosamente con la preparazione egestione del consueto punto di ristoro (Vin brulè e bili-ne) nella festività dedicata a San Mauro. Fortunatamentein calo rispetto all’annata precedente, le chiamate daparte del Corpo Forestale per lo spegnimento di incen-di boschivi e tra questi ricordo quello che ha colpito lapineta di Vigolo, per altro già martoriata dal bostrico(una larva che ha causato la morte di buona parte delleconifere che ne compongono la vegetazione). Dicevo della prevenzione ambientale nella quale ci siamoimpegnati in diversi luoghi della Provincia, a Sarnico sonoinvece stati oggetto delle nostre cure il Lido Nettuno, la“Rocca De Zucchellis” con il suo sentiero panoramico, ilben noto Fontanì oltre che alcune (in caso di piogge)temibili valli “secondarie”. Sarnico è ormai indiscussa capitale degli eventi culturali,sportivi, musicali del nostro lago e ciò ha portato ad unacrescita esponenziale del nostro impegno nella gestionedella viabilità e della sicurezza necessarie: ”SciorPicaprede Pescadur”, Giro d’Italia, concerti e manifesta-zioni organizzate dalla Pro loco, Columbus Orchestracosì come alcune importanti Processioni Religiose. Una nota a parte la Festa dello sport ormai a livelli “stra-

tosferici” e al cui successo crediamo (anzi Fabry ne siamosicuri) di aver contribuito con un percorso avventurasenza precedenti per organizzazione, bellezza e soprat-tutto partecipazione! Notevole la collaborazione con i plessi scolasticiProvinciali nei quali siamo intervenuti con lezioni teoricheed evacuazioni pratiche, che hanno visto coinvolti i tantiragazzi presenti. Alcuni nostri volontari sono tuttora impegnati nei lavoridi sistemazione della chiesa Parrocchiale oltre che nellacontinua manutenzione del parco della “chiesetta” degliAlpini, all’interno del quale abbiamo avuto il piacere diinaugurare la nuova scalinata realizzata grazie al consi-stente aiuto dell’Amministrazione Comunale, ed il“nuovo” monumento dedicato agli Alpini “caduti”. E’ proseguita la frequenza dei nostri volontari ad eserci-tazioni e corsi di antincendio boschivo, lavoro e salvatag-gio in ambiente alpinistico ed ostile, supporto radio e varialtri. Il 2009 nella storia della nostra recente Repubblica,verrà soprattutto ricordato per il fenomeno sismico cheha duramente colpito l’Abruzzo; ebbene il nostro nucleosi è impegnato con la presenza di diversi volontari neicampi “Piazza d’Armi” prima e “Globo” poi e con la rac-colta, organizzata e gestita insieme al Gruppo Scout, digeneri di conforto per bambini e neonati. Nel corso di due giorni sono stati raccolti quasi 20 quin-tali di omogeneizzati, latte in polvere, prodotti per l’igie-ne intima prontamente inviati nei campi abruzzesi trami-te la Croce Rossa Italiana e circa mille euro da noi poiversati sul conto corrente aperto dal Comune; per tuttociò a voi tutti che leggete i nostri più sentiti ringraziamen-ti! Salutiamo l’arrivo di due nuovi volontari: AlessandroDometti e Paolo Ravelli e concludiamo con i doverosiringraziamenti ad alcune persone e associazioni a noivicine: Cesare Rossi e Francesco Gervasoni per la gene-rosità ripetutamente dimostrata verso il nostro gruppo.L’Ing.Carlo Riva, magnifica persona che ha scritto la storiadi Sarnico, generoso proprietario del porto privato diRapallo a cui dobbiamo la donazione di un gruppo elet-trogeno da 50 Kw. Grazie alla Pro loco di Sarnico così come a Marta, Boboe tutti i ragazzi dello Sci Club Sarnico (gruppo attivo edinamico come pochi sul nostro territorio). Infine un affettuoso ringraziamento all’AmministrazioneComunale ed in particolar modo all’amico SindacoFranco Dometti, al vicesindaco Romy e a quello che è il“nostro” assessore: il mitico Gusto!

RIFLETTIAMO

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ilPORTO

Una prima constatazione: il Natale, comepure il Triduo Pasquale, se ben approfondi-to e ben accostato dà, ad ogni fedele, lasensazione che tutte le volte che lo si cele-bra è come se ci si accostasse per la primavolta. Ogni Natale ha sempre il sapore della“prima volta”, tanto esso è grande e tantoesso ci coinvolge.Il Natale: l’incarnazione nell’umiltà più pro-fonda e nel contempo più dignitosa, con ilriverberarsi della Divinità in tutta la suaimmensità. Così è: a Dio gloria, agli uomini di buonavolontà pace!Da una parte la povertà, in una stalla (quianon erat eis locus in diversorio), una man-giatoia per culla (et reclinavit eum in prae-sepio), una poesia che è solo divina.Dall’altra parte, nell’immensità e nel silenziodella notte, l’esplosione della luce (et clari-tas Dei circumfusit illos et subito facta estcum Angelo, multitudo militiae celestis lau-

dantium Deum).Et verbum caro factumest, in silenzio prostrati:venite, venite adoremus!Dio fra noi è nato, lamoltitudine gaudiosadelle celesti milizie neattesa la presenza; cosìDio fra gli uomini e quin-di fra di essi e per essi lapace.La pace, non quella volu-ta e solo promessa dagliuomini: ogni 25 dicem-bre ci è donata, ma comela accoglie il mondo?Ecco allora lo scontroperenne ed ecco nelmondo la povertà, lafame, la guerra e la schia-vitù, nonostante la FAO,l’ONU e i Reggitori deipopoli.

Abbiamo bisogno di serenità, di fraternità,di unità e di buona volontà, premessa dellavera pace (pace in terra agli uomini dibuona volontà!). La buona volontà che deve partire dal didentro, che abbraccia i rapporti internazio-nali, che sente ogni uomo Fratello. (anchegli immigrati e i clandestini).Da Adamo è partito il no dell’uomo. Gesùè nato per vincere questo no! Il suo Nataleche prelude al suo calvario, per vincerenella sua Pasqua. Natale: preconio della Pasqua!A noi l’impegno per essere e crescereuomini di buona volontà; dall’impegno pro-fuso scaturisce la novità di ogni nostroNatale. Allora la gloria di Dio sarà veramente ger-moglio di pace per l’uomo possessore dibuona volontà.

Gesù Ti prego: donaci la Tua pace!

IL NATALE: PRECONIO (annuncio) PASQUALE

a cura di Gianfranco Gaspari

Il Natale: l’incarnazione nell’umiltà più profonda

e nel contempo più dignitosa

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SANITÀilPORTO

2008-2017: per “Habilita”, secondo compleanno all’ospedale Faccanoni

SSaarrnniiccoo.. Primi due anni di conduzione del-l’ospedale Faccanoni per i bergamaschi diHabilita, l’Istituto clinico con quartier gene-rale a Zingonia qualificato nel settore riabi-litivo e specialistico. Un traguardo che il par-tner dell’Azienda Bolognini di Seriate taglie-rà nel febbraio prossimo e che dovrebbegarantire la funzionalità al nostro ospedalesino al 2017 con la forma dell’associazionein partecipazione, come Centro di riabilita-zione polifunzionale multizonale. Unagestione, quella di Habilita, giunta all’indo-mani dell’abbandono della FondazioneMaugeri di Pavia che gestì la struttura ospe-daliera di Sarnico dal 2002 ad inizio 2008.Per l’occasione “Il Porto” fa visita alPresidente e Amministratore delegato diHabilita Spa dott. Roberto Rusconi, 58 anni,bergamasco e dal ’78 impegnato nel setto-re sanità. Un ospedale, il Faccanoni, che chiuderà il2009 con un fatturato prossimo ai 12 milio-

ni di euro ed in grado di dare lavoro com-plessivamente a 200 persone, con unadisponibilità di114 posti letto, risultando lapiù significativa realtà occupazionale dellanostra cittadina. Una struttura ospedaliera in “salute” dalpunto di vista delle performance economi-che e quindi degli utili, con una efficienzaorganizzativa che negli ultimi anni si è dimo-strata concreta e pertanto in grado di sup-portare e sostenere il piano di investimentiin corso.

Nei nove anni (2008-2017) sono statigarantiti da Habilita progetti per un impe-gno economico di nove milioni di euro inambito riabilitativo, dedicati a rilanciare equalificare l’ospedale lacustre: Dott. Rusconi,a che punto siamo?

“Nei primi 18 mesi Habilita ha già speso 6milioni e mezzo di euro. Investimenti così

a cura di Luca Cuni

Il presidenteRusconi:

“Nei primi 18 mesidi presenza a

Sarnico abbiamo giàeseguito oltre il 70%

degli investimentiprevisti in nove anniper complessivi nove

milioni di euro.Questo conferma

che abbiamo nei fattimantenuto ampia-

mente il nostroimpegno”

SANITÀ

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ilPORTO

suddivisi: 4 milioni di euro a completamento della strut-tura immobiliare (ristrutturazione dei reparti), 1.300.000euro per la sezione di diagnostica per immagini (risonan-za magnetica, ecografi, rx tradizionale). Circa 700 mila euro sono stati dedicati a rinnovare gliarredi e le attrezzature della degenza. 300 mila euro liabbiamo indirizzati all’introduzione di strumentazionerobotizzata nelle palestre riabilitative. Quindi altri 300

mila euro per la completa ristrutturazione del laborato-rio analisi. Insomma, nei primi 18 mesi di presenza aSarnico abbiamo già eseguito oltre il 70% degli investi-menti previsti in nove anni.

Questo conferma che abbiamo nei fatti mantenutoampiamente il nostro impegno sottoscritto nel dicembredel 2007 con l’azienda di Seriate”.

Quali sono i settori nei quali prevedete nuovi investi-menti a breve-medio termine?

“Contiamo di eseguire il completamento della ristruttu-razione dei reparti entro la fine del 2010. Inoltre di occu-parci di tutta la parte impiantistica, centrale termica e larestante strumentazione. Infine con il prossimo rinnovamento del reparto dialisicontiamo di poter intervenire sul lato sud dell’ospedalecon interessanti progetti che dovrebbero migliorarenotevolmente l’accesso e l’uso della struttura da parte dioperatori, pazienti e parenti”.

Qualitativamente, che livelli ha raggiunto l’ospedale diSarnico?

“Oggi ci presentiamo con una realtà ben qualificata eche in alcuni ambiti ha raggiunto livelli d’eccellenza. Ad esempio nella riabilitazione degli ictus e delle emor-ragie celebrali mediante una strumentazione modernache permette la riattivazione del cammino ancora aletto. Ritengo doveroso segnalare anche la collaborazio-ne avviata dall’ospedale di Sarnico con il Politecnico diBrescia per una sperimentazione sulle strumentazioniavanzate per la riabilitazione, frutto di una progettualitàdel Politecnico stesso e che riguarda il trattamento dellamano flaccida dell’emiplegico. Inoltre, a cura del diretto-re sanitario dott. Giovanni Taveggia, è stata sottoscrittaquesta settimana una collaborazione con i Riuniti diBergamo voluta dalla Regione Lombardia e inerente ipazienti in stato vegetativo”.

La bergamasca Casa di cura Habilita, con 184 posti letto complessivi è la realtà più importanteper posti letto a livello provinciale in ambito riabilitativo e fra le più affermate a livello regionaledal punto di vista strumentale. Sempre a livello provinciale primeggia nel settore riabilitazionerobotizzata, la riabilitazione virtuale e nella diagnostica, con 5 risonanze magnetiche. Dispone di quattro strutture: Zingonia e Sarnico (entrambe con attività di ricovero), e Bergamoe Clusone (oltre a Zingonia e Sarnico) dedicate ad attività ambulatoriali di specialistica. A Sarnicosono garantite prestazioni ambulatoriali di: Cardiologia, Chirurgia generale proctologia, Chirurgiavascolare, Dermatologia, Medicina fisica e riabilitazione, Medicina interna, Neurologia, Oculistica,Odontoiatria, Ortopedia, Otorinolaringoiatria, Radiologia e servizio di Laboratorio analisi. Nelcorso del 2009 la struttura ha registrato circa 1400 ricoveri (nel 2007 erano stati 1200), di cui1100 ordinari e 300 di Day hospital, per un bacino d’utenza che si spalma tra le province diBergamo e Brescia. Notevoli le prestazioni ambulatoriali, che nel corso di quest’anno dovrebbe-ro sfiorare quota 400 mila.

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ASSOCIAZIONIilPORTO

ASSOCIAZIONE ANZIANI E PENSIONATI

SSAANNTTOO NNAATTAALLEEL’Associazione Anziani e Pensionati, in occasione delSanto Natale, come è suo costume invia gli auguri a:- Per primo agli ammalati, ai soli, agli abbandonati anchese non anziani che sono i prediletti da Dio, perché Gesùè nato per servirli; Gesù Tu puoi, Tu vuoi, fa sentire loroche gli sei vicino.- Ai nostri dirigenti, ai nostri soci, a tutti gli anziani dellacomunità: l’intimità, la gioia del nostro Natale celebrato il17 dicembre scorso, si diffonda ancora su ciascuno di noie sulle nostre famiglie.

- Al nostro Prevosto, ai nostri sacerdoti e consacrati, laTua pace sia con tutti loro.- Al nostro Sindaco ed a tutti gli amministratori: la lorodedizione ai bisogni della Comunità sia merito per unNatale in serenità e nell’intimità delle loro famiglie.- A tutte le Associazioni di volontariato: il dono della lorobuona volontà sia premio di pace e di gioia per loro e leloro famiglie.- Alla Comunità Sarnicese: l’Associazione in cui e per cuiopera augura serenità e gioia per queste feste natalizie.

A cura di Gianfranco Gaspari

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RICORDOilPORTO

A cura di Gianfranco Gaspari

IN SILENSIO, COME TE ET SEMPER FAT E SENSA DISTÜRBÁTE E LASAT LA TÒ SARNECH PER ANDÁ DE LÁ;

OL SIGNUR 'L TA SPETÀA, OL TÒ POST IN PARADIS L'ERA ZA PRONTPER COMINCIÁ ‘NSEMA A TÖCC I TÒ MORCC, LA TÒ ETERNITÁ.

A NÓTER MA RESTA ADÈS LA TÒ PRESSIUSA DONASSIU',DE ÌF TA LET DUNADA E DE MORT PER URE TA LET GODIDA

E ADÈS LA COMINCERÁ LA SÒ VERA VALUTASSIÙE DE LA PINACOTECA COL TÓ NOM, AN SARÁ ORGOGLIUS DEL BÙ.

QUATE OLTE SÖL “PORTO” TA LET NOMINADA,CON TÖT OL CÖR E PIÉ DE ATENSIU' TA LET DUNADA,

L'ARTE "UNA EMANAZIONE DI BELLEZZA CELESTIALE" SÈMPER TA LET SOGNADA,A TÖCC GRANCC E PICINÍ SÈMPER TA LET 'NSEGNADA.

TRE VESCOF E TACE E TACE PRECC AL TÒ FÖNERALTANTA LA ZET, PÒ A FORESTÉRA, CON LUR L'À PREGAT,PER OL BÉ CHE TE ET FACC E L'ESEMPE CHE TE ET LASAT,

SENSA FÁ BORDEL, PER Ü PRET PER BÉ TA SARET SEMPER REGORDAT.

GRASSIE ALÚRA DON GIANNI PER LA TÒ LESSIÚ TAT GRANDA,QUATE OLTE PIÉ DE RABBIA, QUANDO L'ERA MIA 'SCULTADA;

DE LÁ ADES DAGA ZO A NÓTER ÖNA TÒ ÖGIADA,PERCHÈ TÖCC ‘NSEMA MI STAGHE SÈMPER SÖ LA BUNA STRADA.

“Ol nòst don Giani”

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ASSOCIAZIONIilPORTO

Carissimo alpino,si avvicina la fine dell’anno e, come sempre,occorre rinnovare l’iscrizione alla nostraAssociazione. È nostro dovere richiamaretutte le penne nere alla massima solidarietàe coesione.

Il bollino, da ritirare dai soci incaricati, saràdi Euro 20,00. L’importo aggiunto è giustifi-cato dalla necessità di contribuire alle spesepreviste per l’organizzazione dell’AdunataNazionale che la Sezione di Bergamo avràl’onore e l’onere di ospitare nel maggio delprossimo anno.Il Capogruppo ed i Consiglieri ringraziano

tutti i soci della fedele partecipazione e invi-tano a rinnovare l’iscrizione e contribuirecon disponibilità in tutte le occasioni in cuigli Alpini sono invitati a partecipare comevolontari e operatori della ProtezioneCivile.

I ringraziamenti sono estesi a tutti i carissi-mi Amici che finora hanno partecipato ope-rosamente o con solidarietà alle attivitàdell’ANA di Sarnico.

Ci è gradita l’occasione per salutarVi calo-rosamente e porgere gli auguri per un lietoNatale ed un felice anno 2010.

a cura di Remo Macario

A.N.A. Gruppo di SarnicoRinnovo dell’iscrizione

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RICORDIilPORTO

A cura di Sandro Arcangeli

L’ospedaleRicordi di un chirurgo di chiara “fame” ora rottamato

E’ un luogo “sacro” dove ogni giorno si sperimentano lafragilità della natura umana e le enormi potenzialità del-l’ingegno con la tecnologia al servizio della vita.In ospedale (la mia grande passione!) ho trascorso tuttala mia vita di chirurgo. Lì ho realizzato un rapporto quo-tidiano con i pazienti.Tanti di loro mi sono ancora riconoscenti. Alcuni si ricor-dano che a me piacevano i libri “da tagliare a fette”oppure che mi “eccitava lo spirito di…vino” sopra i 40gradi, in particolare la grappa di Foresto Sparso.Altri mi hanno scritto lettere affettuose di ringraziamento.Molti infine hanno instaurato con me un rapporto divera amicizia.Sono questi “momenti impagabili” che mi danno ancora(oggi nonno!!) tanta felicità.Oggi, dopo tanti anni di chirurgia, posso affermare chenon si fa il “callo” alla sofferenza umana. Sempre ho par-

tecipato sia a livello psicologico che fisico alla vita del-l’ammalato che per me non era un “numero”.Ho sofferto anche per alcuni insuccessi e per non averfatto di più per tanti amici!Oggi le cose sono cambiate (anche se posso conferma-re che la sanità italiana è tra le migliori al mondo: non tiabbandona mai!!). Si fa una medicina “difensiva” e anzichésalami o grappa ti…mandano l’avvocato!! Che “grop” miprende in gola!

Ora invoco il Padre eterno affinché mi dia una vecchia-ia sapiente, una maturità responsabile che mi aiuti asuperare la mediocrità e l’indifferenza, la falsa pace e lesue illusorie sicurezze e, soprattutto, una coscienza tran-quilla che è il bene supremo.Buon NataleNonno Sandro

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ASSOCIAZIONIilPORTO

A cura del presidente Leandro Mora

Natale 2009 e Nuovo Anno 2010A Tutti gli Iscritti A.I.D.O. e Simpatizzanti

Carissimi Amici e Gentil.me Amiche,nell'imminenza di queste festività di fine anno, ilPresidente con il Direttivo del Gruppo A.I.D.O. plurico-munale, di cuore porge a tutti Voi e Famiglie il più cor-diale e sincero augurio di serenità e prosperità per ilSanto Natale e per l'Anno Nuovo 2010.Colgo l'occasione inoltre, per porgervi un caloroso invi-

to a partecipare alla prossima assemblea annuale che siterrà Domenica 7 Febbraio 2010 alle ore 10.00, pressol'Auditorium Comunale (sotto il Municipio). Conto sulla Vostra presenza, essendo un appuntamentomolto importante, un motivo di incontro fra noi, diinformazione, gestione, aggiornamento e confronto.Rinnovando di cuore i migliori Auguri e certo di incon-trarvi, cordialmente saluto.Il PresidenteLeandro Mora

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ASSOCIAZIONIilPORTO

A cura del Presidente Adriano Paltenghi

Gruppo MarinaiL’Associazione Marinai di Sarnico augu-ra a tutti i Soci e Simpatizzanti, alleAutorità Civili, Militari, Religiose, allaRedazione de “il Porto”ed ai suoi lettori

““BBuuoonn NNaattaallee ee FFeelliiccee AAnnnnoo 22001100””

Informiamo che la Sede Marinai èmomentaneamente chiusa per trasferi-mento. La nuova Sede si trova in Via Cortivo 36(sopra il Bar) e sarà operativa da giovedì21 gennaio 2010 dalle 20.30 alle 22.00 e ladomenica dalle 10.30 alle 11.30.Per informazioni o prenotazione gite cell.333.4310752.Invitiamo tutti i Soci e Simpatizzanti a visi-tare la nuova Sede.

ASSOCIAZIONI

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ilPORTO

a cura del presidente Dino Valerio

TENNIS CLUB SARNICO: ancora sul podio della serie A

Per il 2° anno consecutivo il Tennis Club Sarnico appro-da alla Final Four e si classifica al terzo posto assoluto (su14 squadre partecipanti alla fase finale) in Italia nelCampionato Nazionale a Squadre di Serie A1!E’ questo un risultato prestigioso e che ci riempie diorgoglio e soddisfazione, anche perché non è un even-to isolato ma conferma il risultato ottenuto lo scorsoanno.Nessuno alla vigilia poteva prevedere, all’inizio della sta-gione una simile prestazione che, di fatto, proiettal’Associazione e tutto il paese di Sarnico nella élite deltennis nazionale.Grazie quindi a tutti coloro che ci hanno sostenuto concontributi, dato sostegno e partecipazione ma soprat-tutto grazie a questi ragazzi: Dennis, Joe, Alberto, Marco,Luca, Massimo, che con caparbietà e grande senso diappartenenza hanno lottato per ottenere questo brillan-tissimo risultato.

CCLLAASSSSIIFFIICCAA FFIINNAALLEE CCAAMMPPIIOONNAATTOO SSEERRIIEE AA::1° Capri Sport Academy - Campione d’Italia2° Tennis Bassano3° Tennis Club Sarnico4° Canottieri Aniene Roma

da sinstra: Massimo, Luca, Dennis, Marco, Joe e Alberto

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ASSOCIAZIONIilPORTO

A cura della presidente Delia Marchetti

Sostieni l’AVIS: diventa donatore di sangue

Come si sa, l’AVIS si occupa della raccolta di sangueattraverso la sua capillare organizzazione diffusa in tuttaItalia.La nostra sede territoriale è presso l’Ospedale diSarnico dal 1961 ed ha competenza su nove Comunidel Basso Sebino. Sarnico contribuisce con circa 100iscritti e conta su diversi donatori che hanno al loro atti-vo oltre 100 donazioni a testa tra i quali primeggiaVittorio Marconi con ben 150, il miglior donatore di

tutta la storia cinquantennale dell’Avis di Sarnico.In questi ultimi anni si sono iscritti parecchi giovani subi-to dopo aver compiuto i 18 anni, nuove leve per la gran-de necessità di sangue sul territorio. Consentiteci peròuna riflessione: su circa seimila cittadini, 100 donatorisembrano un po’ pochi per onorare uno scopo cosìimportante, sì perché l’unico modo per donare vita,oltre ad essere genitori, è “donare sangue”. Nessunodovrebbe sottrarsi a un gesto tanto indispensabile a chisoffre, poiché tutti sarebbero pronti a donare sangue secapitasse qualcosa di grave ai propri cari e allora perchéaspettare? Un esempio per tutti: per la leucemia che col-pisce molti bambini, oltre agli adulti, l’unica medicina indi-spensabile per tenerli in vita fino al trapianto è il “sanguedei donatori”.Inoltre l’AVIS non è solo donazione, ma è anche unagrande famiglia, dove ci si ritrova durante l’anno con ini-ziative sociali, culturali e sanitarie o anche solo per unachiacchierata mentre si mangia una pizza o un piatto dipizzoccheri. Poiché a Natale tutti siamo più buoni, l’invito che vienerivolto è di diventare donatori di sangue e diffondere lacultura della donazione quale atto di grande solidarietà. La numerosa famiglia dell’AVIS augura Buon Natale efelice Anno Nuovo a tutti i sarnicesi.

Associazione ArmaAeronautica

Il Presidente unitamente al ConsiglioDirettivo dell’Associazione Arma

Aeronautica di Sarnico, augura a tutti gliassociati, a tutte le Associazioni e alla popo-

lazione un

BUON NATALE e un

FELICE ANNO NUOVO

ASSOCIAZIONI

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ilPORTO

Crisi economica si Crisi economica no

Siamo in molti a porci questa domanda: mala crisi c'è veramente o è un falso problemasbandierato da qualche politico o dai sinda-cati o da altri soggetti per creare falsi allar-mismi?In effetti se ci guardiamo attorno le nostrestrade-autostrade sono piene di autovettu-re e, molte, di grossa cilindrata; i nostri bar,pizzerie e ristoranti sono sempre al com-pleto. Ma allora dov'è la crisi?E' sufficiente porre questa domanda ainostri Servizi Sociali per avere delle rispo-ste veramente allarmanti; è sufficiente fre-quentare il Centro di Primo Ascolto diVillongo, che opera su tutto il Vicariato diPredore, per vedere e comprendere la gra-vità di questa crisi economica che ha colpi-to il nostro territorio.Bastano poche cifre per farci riflettere: adicembre del 2008 il nostro Centro aiutava

70 famiglie distribuendo 60/70 borse ali-mentari al mese; a fine ottobre 2009 ilnumero delle famiglie aiutate è salito a 170,con la distribuzione di 200 borse alimenta-ri mensili. Di queste famiglie il 75% sono di immigra-ti ed il 25% di italiani, ma, per la maggiorparte, italiani che prevalentemente nonhanno alle loro spalle il supporto dellefamiglie d'origine, pronte ad aiutare, adintervenire nei confronti dei propri familia-ri in difficoltà.Sono 170 famiglie che vivono sul nostroterritorio da 5-10 anni e più, molte dellequali sono titolari di “carta di soggiorno atempo indeterminato” e ciò significa chehanno lavorato in modo pressochè conti-nuativo con le nostre aziende, con i nostriimprenditori.Purtroppo il loro lavoro era/è legato a con-

a cura di Gianni Martinelli - Centro Primo Ascolto Caritas Villongo

“...Ora esistono queste tre cose:

la fede, la speranza e la carità; ma

la più grande di esse è la carità”

San Paolo

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ASSOCIAZIONIilPORTO

tratti a tempo determinato, a contratti conagenzie di lavoro interinale o cooperative equindi, finito il contratto ed iniziata la crisi,hanno, nella maggior parte dei casi, perso illavoro con pochi diritti e talvolta nessundiritto.Questa è la situazione che ogni settimana

dobbiamo affrontare al Centro di PrimoAscolto di Villongo. E' la stessa situazione che si affronta allaCaritas Diocesana negli incontri che glioperatori volontari, di cui faccio parte, delFondo “Famiglia e Lavoro” istituito dallaDiocesi per aiutare le famiglie in difficoltà,affrontano con le persone che hanno persoil lavoro.Non è raro il caso in cui il padre o la madreche siede di fronte all'operatore non riescaa trattenere le lacrime vista l'impossibilità diaiutare in modo dignitoso la propria fami-glia.Grandi mezzi non ce ne sono ed allaCaritas Diocesana, in pochi mesi, si sonorivolte oltre 500 famiglie.Forse, in questo periodo natalizio, per noiCristiani è opportuno soffermarci e riflette-re sul termine “carità”.

Nel Levitico (19,34) sta scritto: “Quando unforestiero dimorerà presso di voi nel vostropaese, non gli farete torto. Il forestierodimorante fra di voi lo tratterete comecolui che è nato fra di voi; tu l'amerai comete stesso perché anche voi siete stati fore-stieri nel paese d'Egitto. Io sono il Signore,vostro Dio.”Nel Vangelo di Matteo (25,31-46) troviamoscritto “...Io ho avuto fame e mi avete datoda mangiare, ho avuto sete e mi avete datoda bere; ero forestiero e mi avete ospitato,nudo e mi avete vestito, malato e mi avetevisitato, carcerato e siete venuti a trovarmi. Allora i giusti gli risponderanno: Signore,quando mai ti abbiamo veduto affamato eti abbiamo dato da mangiare, assetato e tiabbiamo dato da bere?....Rispondendo, il redirà loro: In verità vi dico: ogni volta cheavete fatto queste cose a uno solo di que-sti miei fratelli più piccoli, l'avete fatto ame...” San Paolo, infine, nella prima lettera aiCorinzi (cap.13) in merito alla carità dice“Se anche parlo le lingue degli uomini edegli angeli, ma non ho la carità, sono unbronzo sonante o cembalo squillante. E seanche ho il dono della profezia e conoscotutti e tutta la scienza; e se anche possiedotutta la fede, sì da trasportare le montagne,ma non ho la carità, non sono niente.... Ora esistono queste tre cose: la fede, lasperanza e la carità; ma la più grande di esseè la carità”BUON NATALE

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A cura di Sara Venchiarutti - Ufficio Stampa Comune di Sarnico

IL NATALE PER TUTTI Trenini, mercatini e street band per allietare il Natale e il capodanno sul lago

Un Natale ricco di iniziative quello che si appresta avivere il nostro paese.L’Amministrazione comunale in collaborazione con laPro-Loco e le associazioni cittadine ha infatti steso unlungo calendario di interessanti iniziative per allietare levacanze dicembrine.E di divertimento ce n’è davvero per tutti, grandi e pic-cini, a partire dalle giornate di festa di dicembre fino adarrivare al 15 gennaio, data in cui si festeggia il patronodella nostra cittadina, ovvero S. Mauro.Ma ecco le iniziative più significative: come da migliortradizione a far girare per Sarnico i più piccoli arriveràuno specialissimo trenino di Natale su cui tutti potran-no salire sabato 19 e domenica 20 dicembre, per festeg-giare in carrozza su e giù per il lungolago e la contrada.Ma le feste saranno celebrate anche all’insegna dellamusica, con la presenza di tre bande itineranti: si trattadella Magica Boola Brass Band in scena sabato 19 e dellaCaravan Orkestar e della Mabò Band, in scena invecedomenica 20 dalle ore 15 alle ore 18.30. Immancabile lapresenza del bandino di Sarnico che festeggerà in musi-ca proprio il giorno della vigilia per le vie del centro sto-rico, insieme al Coro “Il Castello”. Ma in programma cisono molti altri concerti: lunedì 28 dicembre la Cantatadi Natale con il coro “La pineta” di Costa Volpino, saba-to 2 gennaio il concerto di musica classica con l’orche-stra da Camera A.Vivaldi di Valle Camonica, martedì 5gennaio il concerto “messe in H-Moll BWV32 diJ.S.Bach” del coro “Adrara” di Adrara San Martino, mar-

tedì 12 gennaio il concerto “AffreschiMusicali” con i Cori “Callido”, “Il Castello”ed “Effata” e, per finire, venerdì 15 gennaioil “Concerto degli auguri” con il corpomusicale cittadino.E, come sempre, non mancheranno nem-meno gli appuntamenti gastronomici: dalvin brulè alla cioccolata per tutti sabato 19dicembre, passando per una vera e propriadegustazione con polenta, salame e altreprelibatezze prevista per domenica 20.Grande appuntamento inoltre la nottedella vigilia: alle ore 23 infatti al Cine Juniorverrà celebrata la veglia di Natale, a cuiseguirà l’apertura della chiesa parrocchialedopo i lavori di restauro.“Abbiamo cercato di regalare ai cittadini-ha precisato l’Assessore Alberto Marini - unricco ventaglio di iniziative che potessero

allietare le vacanze natalizie: un programma che coniugamomenti di divertimento per i più piccoli a occasioni disvago anche per gli adulti. Ma ovviamente abbiamo pen-sato anche all’economia del nostro paese, creando un

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Sono terminati i lavori sulla rotatoria in Via Suardo.La conclusione della struttura porta a compimento illavoro sulla viabilità e sullo smaltimento del traffico ini-ziato dall’amministrazione comunale negli scorsi anni eche, tra le altre cose, ha già portato alla costruzione ditre rotatorie localizzate davanti al cimitero, nei pressi delristorante “Il Tram” all’intersezione tra via Roma e il lun-golago Garibaldi, e in prossimità del municipio tra ViaRoma e via Vittorio Veneto. La nuova rotonda ha con-sentito di eliminare anche l’ultimo semaforo presente inVia Suardo, favorendo un notevole snellimento del flus-so del traffico in un punto nevralgico della circolazionedi automobili e mezzi pesanti.E i vantaggi che queste nuove strutture hanno portato

con sé si sono fatti sentire dasubito: le lunghe code in cui cen-tinaia di persone rimanevanoimbottigliate soprattutto duran-te i fine settimana hanno lascia-to il posto a una situazione traf-fico molto più serena.“Grazie agli interventi che abbia-mo realizzato a favore della via-bilità- ha sottolineato il SindacoDometti- il nostro paese puòora vantare una gestione deltraffico molto più razionale: lequattro rotatorie costruite sonostate localizzate in punti nevral-gici della circolazione in base alpiano urbano del traffico redat-to da Brescia mobilità. Stiamo

inoltre studiando la realizzazione di una nuova rotatoriaanche in Corso Europa, nell’intersezione che interessa leVie Crodarolo, Via Nastro Azzurro, Via Foppe e ViaFaletto. Quando questa struttura verrà terminata non cisaranno più impianti semaforici nella nostra cittadina.E’ chiaro come queste opere abbiano avuto un imme-diato beneficio sulla vita di tutti i residenti ma anche suchi a Sarnico giunge solo per villeggiatura o per turismo:il lavoro di riqualificazione del paese nel quale ci siamoimpegnati e per cui continueremo ad impegnarci sareb-be infatti stato inutile senza una corretta razionalizzazio-ne della viabilità che consenta di raggiungere la nostracittadina in tranquillità”.

PRONTA ANCHE LA NUOVA ROTATORIA

calendario di manifestazioni che avesse valenza turisticaper invogliare i tanti turisti che amano Sarnico a passareda noi qualche giorno, o perché no anche solo qualcheora, anche in pieno inverno. Sappiamo che un grande pregio della nostra cittadina èquella di essere un vero e proprio outlet a cielo aperto:una risorsa che attrae da sola centinaia di turisti e che,arricchita ed impreziosita da iniziative interessanti puòfunzionare ancora meglio.”Visto il periodo di ristrettezza economica in cui si troval’intero Paese, l’amministrazione insieme alla Pro Loco ealle associazioni locali ha deciso di rinviare il tradiziona-le appuntamento biennale con la pista di pattinaggio, perrazionalizzare al meglio le risorse con un calendario daicosti più contenuti ma altrettanto “succulento” per citta-

dini e visitatori.“Il calendario di Natale- ha sottolineato il Presidentedella Pro Loco Lorenzo Bellini- ha per noi una grandevalenza turistica oltre che di richiamo per i cittadini.Abbiamo pertanto deciso di concentrare nel weekenddel 19 e 20 dicembre il cuore del programma, richia-mando tra le altre iniziative tre grandi Street Band, rino-mate e conosciute a livello nazionale. Una sorta di minibusker festival invernale che scaldi e rallegri le feste nata-lizie”.Non resta che ricordare l’appuntamento del 31 dicem-bre: tutti in piazza con Mauro Levrini e la sua orchestra,una grande pista da ballo e ovviamente panettone ebrindisi per tutti.

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Un aiuto concreto alle famiglie. E’ questo il significato dell’ini-ziativa che l’amministrazione comunale ha deciso di ripete-re per la seconda volta consecutiva: consegnare a tutte lefamiglie con un neonato un contributo di 250 Euro.Nello specifico avranno diritto a questo bonus bebè 59coppie (27 maschietti e 32 bimbe) residenti nella nostra cit-tadina che nel corso del 2009 hanno avuto una nascita infamiglia. Un numero più alto dello scorso anno visto che nel2008 l’amministrazione aveva consegnato 43 bonus.Questa iniziativa è solo una tra le tante promosse dalComune a favore dei giovani e delle politiche giovanili: ci

sembra opportuno infatti ricordare che da ormai due anniè attivo un vero e proprio tavolo di lavoro che oltre a pro-porre progetti concreti a favore dei più giovani, tende a darevoce alle loro proposte e a monitorare i risultati ottenuti daquesto lavoro congiunto.“Il nostro Comune - ha precisato il Sindaco - da ormai piùdi cinque anni, si è distinto per un lavoro mirato nei confron-ti delle nuove generazioni. E questo contributo, che era statoampiamente apprezzato e gradito lo scorso anno, ha pro-prio il significato di premiare le famiglie che, pur in unmomento di generale difficoltà, hanno fatto una scelta afavore della vita. Questo bonus, oltre ad essere un premio,è anche un reale e concreto aiuto, per far sentire loro lanostra vicinanza e il nostro sostegno”.L’amministrazione ha deciso, come peraltro nel 2008, diconsegnare il bonus bebè nel corso di una piccola cerimo-nia: il prossimo 21 dicembre infatti le 59 famiglie verrannoriunite nella Sala del Consiglio del Municipio per ricevereproprio dalle mani del Sindaco questo contributo.“Siamo sempre stati convinti- ha proseguito l’AssessoreGusmini- che i bambini rappresentino il futuro della nostracomunità e che quindi ogni intervento a loro favore costi-tuisca un elemento fondamentale per la crescita del nostroterritorio, oltre che la tutela di diritti fondamentali per i cit-tadini. Ci auguriamo quindi che questo contributo che lanostra amministrazione ha deciso di rivolgere sia di realeaiuto per tutte le famiglie e i loro piccoli”.

Saranno quaranta futuri architetti a proporre all’ammini-strazione comunale nuove idee per re-inventare il volto dialcuni angoli di Sarnico.Il nostro Comune ha infatti avviato una collaborazione conil Politecnico di Milano per coinvolgere gli studenti di uncorso di Architettura ambientale nel restyling di alcuniangoli del paese: dallo scorso ottobre infatti alcuni laurean-di si stanno cimentando con idee e spunti per la progetta-zione di tre aree specifiche.Si tratta dell’area “lungo Oglio” che insiste su una vastaarea verde comunale in Via Manzoni, dell’area a lago che vadal Lido Nettuno al Circolo Velico e della zona dove sorgel’edificio Stoppani in Via Montegrappa.I futuri architetti avranno sei mesi di tempo (fino al pros-simo febbraio) per presentare all’amministrazione le loroproposte.Ha le idee chiare l’Assessore all’Urbanistica Aurelia Belotti:“Ci piacerebbe allestire una mostra aperta a tutti peresporre tutti i progetti che ci verranno consegnati dalPolitecnico. Siamo davvero curiosi di vedere cosa ne usci-rà. Ci auspichiamo di trovare, se non vere e proprie solu-zioni progettistiche, delle idee fresche e innovative che ci

forniscano nuovi stimoli per ripensare alla configurazione eall’uso di alcune aree della nostra cittadina.Non nascondo inoltre che ci sentiamo orgogliosi per lapartnership avviata con un’università così prestigiosa: ilfatto che siano stati loro stessi a scegliere la nostra cittadi-na come campo di studio per i futuri architetti è per noiriprova dell’interesse che il nostro paese suscita non solo alivello turistico ma anche a livello progettistico”.Insomma una cooperazione che potrebbe aiutare l’attualeamministrazione ad avere stimoli di lavoro interessanti peril futuro della nostra cittadina.Ma la collaborazione tra Sarnico e l’ateneo milanese è dicerto vantaggiosa anche per gli universitari, come lo stes-so Prof. Paolo Belloni, Presidente dell’Ordine degliArchitetti di Bergamo e docente del corso di ArchitetturaAmbientale presso il Politecnico sostiene: “Sarnico è uncaso di studio davvero interessante con cui i ragazzi si pos-sono confrontare. E’ un metodo che offre agli studenti la possibilità di averea che fare con tematiche reali, con problemi che gli archi-tetti si trovano a dover risolvere quotidianamente, durante illoro lavoro”.

Al Politecnico si progetta il futuro di Sarnico

In arrivo 59 bonus bebè

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Sono arrivati da tutta la provincia di Brescia e Bergamo i165 allenatori che hanno partecipato al corso di formazio-ne organizzato da A.I.A.C. (Associazione Italiana AllenatoriCalcio), A.S.D Sarnico e Centro di Formazione Inter.Un seminario prestigioso che ha dato la possibilità diapprendere direttamente dai tecnici della capolista neroazzurri le tecniche e le strategie dell’allenamento.Il corso si è svolto a Sarnico che, come ha sottolineatoGiovanni Valenti (responsabile tecnico del corso di forma-zione Inter- Sarnico) “vanta una tradizione calcistica impor-tante, soprattutto per quanto riguarda il settore giovanile,davvero un fiore all’occhiello per tutto il territorio. Per questo noi del CDF dell’Inter abbiamo deciso diavviare non solo un rapporto di affiliazione ma un veroe proprio progetto di collaborazione con Sarnico, chenel corso degli anni ci auspichiamo possa ulteriormenteintensificarsi”.Quattro sono stati gli incontri ai quali i mister bresciani ebergamaschi, rappresentanti di ben 47 società diversehanno partecipato nelle serate di lunedì 16, 23 e 30novembre e del 7 dicembre.Le prime due lezioni sono state teoriche: l’auditorium delMunicipio ha infatti avuto il piacere di ospitare l’allenatoredegli Esordienti Regionali Inter e Direttore del Centro diFormazione dell’Inter Stefano Bellinzaghi (alle prese conuna lezione sul consolidamento dei gesti tecnici e situazio-ni di gioco) e il suo collega Massimo Giuriola, Allenatoredei Pulcini dell’Inter, giunto sul Sebino per parlare di capa-cità coordinative al servizio del gesto tecnico.Ma, naturalmente, alla teoria è seguita la pratica: ecco quin-di che i 165 allenatori si sono trasferiti sul campo del

Centro sportivo per le altre due interessantissime lezioni acielo aperto.La prima con Giuliano Rusca e Bruno Casiraghi, entrambiallenatori dei Pulcini dell’Inter, incentrata sull’insegnamentodella tecnica nell’attività di base; la seconda e ultima invececon Fabio Pesatori, anche lui allenatore dei Pulcini dellasquadra milanese, che dalla tecnica di base ha spiegato l’ar-te del “saper giocare”.“L’obiettivo dell’iniziativa- ha continuato a spiegare Valenti-è quello di formare allenatori che possano far crescere ecoltivare grandi talenti sul territorio provinciale. E’un obiettivo che i centri di formazione dell’Inter si pon-gono e che contribuiscono a ottenere mettendo a dispo-sizione gratuitamente gli allenatori della squadra”.“Per Sarnico - ha sottolineato l’Assessore FabrizioFacchinetti - questo corso si è dimostrato un’ottima occa-sione non solo per far crescere l’attività calcistica dellanostra cittadina ma anche per far conoscere il nostro ter-ritorio che di sport vive quotidianamente. L’amministrazione ha naturalmente accettato con grandepiacere di mettere a disposizione gratuitamente aule,campi e spogliatoi per consentire lo svolgersi delle lezioni”.“Per noi- ha spiegato il Sindaco- è stata una sorta di inve-stimento sul mondo sportivo che a Sarnico non è solo unhobby e un passatempo come tanti altri, ma una vera real-tà che coinvolge centinaia di persone e oltre 30 associazio-ni sportive.Non possiamo che augurarci che la collaborazione con glienti organizzatori possa intensificarsi anche negli anni avenire: per noi sarebbe, oltre che una chance da non per-dere, un vero motivo di orgoglio”.

A SARNICO IL CALCIO LO SPIEGANO I CT DELL’INTER

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Lo scorso 1° novembre il Sindaco FrancoDometti insieme al primo cittadino diCredaro Heidi Andreina, ha avuto il piacere diospitare presso il palazzetto dello sport diSarnico la celebrazione del ventennale dell'as-sociazione karate SKC Valcalepio Credaro.Nell'occasione sono state premiate due stellebergamasche di questa disciplina: ClaudioScattini, apprezzato e ammirato arbitro mon-diale di kata e di kumite, e Roberta Minet, plu-ricampionessa internazionale eroina di tantabattaglie sportive sui tatami di tutto il mondo.

Gli auguri del Sindaco

Carissimi cittadini, ringrazio la direzione del Porto perl’opportunità che ancora una volta mi offre per rivolger-mi a voi tutti in occasione delle festività di fine anno.Certamente anche quello trascorso è stato per molti unanno difficile: la situazione economica non favorevoleanche per un territorio come il nostro che ha sempredimostrato una capacità di reazione straordinaria anchenei momenti negativi, ha pesato sulla serenità di nume-rose famiglie. Immagino quindi che forse, per alcuni, anche questoNatale non sarà all’insegna della tradizionale gioia e tran-quillità. Voglio augurare a tutti di trovare l’ottimismo e la fiduciaper vivere il futuro e anche, perché no, lo spirito natalizio.

Capisco che forse non sia così facile, ma è davve-ro possibile: non dipende solo da noi, ma ancheda noi. E’ stato per me, grazie a voi, un anno importante:l’ampio, straordinario e graditissimo consenso e lafiducia che mi avete dato nelle recenti elezioni, mipermetterà di essere ancora il vostro Sindaco peraltri cinque anni. Questo mi darà la possibilità dicontinuare a lavorare con i miei collaboratori sem-pre con maggiore e rinnovato impegno a favoredella nostra comunità.Abbiamo in animo altri progetti di sviluppo e quin-di di benessere per la nostra cittadina: li vorrem-mo realizzare, insieme ad altri che sorgerannostrada facendo, contando sull’aiuto di tutti.La nostra maggiore attenzione sarà comunquerivolta come sempre alle fasce più deboli e quindi

più esposte ai bisogni quotidiani.Il mio augurio più caro, più sentito e più sincero vada atutti voi, cari cittadini, alle vostre famiglie ed ai vostri figliin modo particolare perché è guardando loro negliocchi che troviamo la forza di continuare e fare meglio,per noi e per gli altri.Un affettuoso augurio di buon Natale al nostro ParrocoDon Luciano, ai sacerdoti, ai religiosi ed a tutti i collabo-ratori della Parrocchia, alle forze dell'ordine ed a tutte leassociazioni di volontariato.Buon Natale e felice Anno Nuovo.Un abbraccio forte dal vostro Sindaco

Franco Dometti

GRANDI APPUNTAMENTI IN BIBLIOTECA

CULTURA

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Hanno riscosso grande successo gli ultimi “Incontri conl’autore” che chiudono la stagione degli appuntamenticon i grandi nomi della cultura organizzati dalla bibliote-ca nel corso del 2009.Lo scorso 12 Novembre, presso l’AuditoriumComunale, una interessantissima platea ha assistito allapresentazione dell’autore Alessio Pezzotta dei suoi duevolumi: “Duemila Bergamaschi. Guida per salire a tuttele cime oltre i 2000 mt delle montagne bergamasche” e“ Perle orobiche. Raccolta di 80 itinerari per salire a tuttii laghi delle Orobie”.L’autore ha passato in rassegna gli angoli più affascinantidelle Orobie catturando l’interesse degli intervenuti,intenti a carpire i segreti del territorio per organizzare leproprie escursioni.Altrettanto interesse è stato dimostrato per l’incontrocon l’alpinista Marco Confortola avvenuto lo scorso 19

Novembre: l’Auditorium Comunale ha ospitato oltre200 persone, tra cittadini, appassionati e semplici curiosiper ascoltare dalla bocca del protagonista l’avventuradella scalata del K2 finita in tragedia, con la morte di 11compagni di viaggio.Tantissime le domande rivolte all’alpinista lombardo che,in apertura di serata, oltre a presentare il suo volume“Giorni di Ghiaccio” ha proiettato un filmato con imomenti cruciali della sua impresa. Tra attenzione, inte-resse e incredulità c’è stato perfino chi gli ha chiesto se,alla luce di quanto successo, rifarebbe la stessa avventura.E la sua risposta è stata affermativa.La biblioteca chiude quindi in bellezza gli appuntamentidel 2009. Ma li chiude solo per poco, in attesa che lanuova commissione si insedi e prepari un calendarioaltrettanto interessante e succulento per il prossimoanno.

Marco Confortola Alessio Pezzotta

Si informa la cittadinanza che lo scorso 12 dicembre si sono svolte le elezioni dei quattro rappre-sentanti degli utenti nella Commissione Biblioteca. Sono stati eletti Barcella Gianmario, Polini Giorgio, Viviani Angela e Biraga Michele.

A cura della commissione Biblioteca

ASSOCIAZIONI

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Attività dell’ A.S.D. Judo Sarnico

I Judoka sarnicesi hanno saputo offrire anche nelle ultime uscite soddisfazioni ai loro tifosi neidue appuntamenti agonistici a cui hanno partecipato nell’ultimo periodo.Il primo impegno è stato rappresentato dai Campionati Provinciali Bergamaschi, svoltisi aCiserano lo scorso 29 Novembre. Sei gli atleti che potranno fregiarsi del titolo di CampioneProvinciale 2009: Thomas Patelli, Pozzaglio Leonardo, Andrea Belussi, Andrea Tengattini, GiulianoFerrari e Giulia Donati. Sono arrivati ad un passo dal titolo guadagnando la medaglia d’argentoLorenzo Poli Luca Trapletti ed Arianna Valente. Bronzo per i fratelli Giosuè e Samuele Belotti eIonut Oancea. Buon 5° posto quello di Riccardo Ariotti, alle sue prime esperienze agonistiche.Il 6 di Dicembre si è svolto a Cremona il Trofeo del Torrazzo, storica competizione di Judo, giun-ta alla 8a edizione. Uno sparuto gruppo di 5 atleti sono partiti da Sarnico per cimentarsi in que-sta grande classica che ha visto fronteggiarsi più di 150 atleti provenienti da 35 società del nordd’Italia. I risultati sono stati superiori alle aspettative e tutti gli atleti sarnicesi sono tornati a casacon una medaglia. Giuliano Ferrari, cat. cadetti +81 kg, si è classificato al 1° posto. SamueleVerzelletti, cat Es B 73 kg, ed Andrea Tengattini, cat. cadetti 73 kG, hanno invece conquistato lamedaglia d’argento. Bronzo per Gabriele Valli, cat es. A 40 kg e Ionut Oncea, cat senior, 73 kg.La buona prestazione complessiva ha fruttato alla nostra squadra il 5° posto nella classifica perSocietà.Diego Cressi, in queste ultime settimane si sta preparando puntigliosamente per un Torneo

Internazionale che sisvolgerà in Egitto nelleprossime settimane.Diego ha conquistato ildirittto a partecipare aquesta manifestazioneimportante grazie alsuo recente piazzamen-to nella Coppa Italia. Vi relazioneremo sul-l’esito della competi-zione nel numeroprossimo.Si avvicinano le festivitànatalizie e la nostraassociazione ha decisodi organizzare una“Cena degli Auguri” chesi svolgerà il prossimo22 dicembre. Sono invitati tutti gliatleti, i dirigenti ed i sim-patizzanti. Per la neces-saria iscrizione ci si puòrivolgere in palestradurante gli orari di atti-vità.L’ospitalità concessacianche questo mese da IlPorto ci permette diaugurare a tutti i lettori imigliori auguri per unNatale di pace e per unprospero 2010

A cura di Gianni Cadei

EVENTI

RICORDI47

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In occasione del Santo Natale è ormai consuetudine delCircolo Artistico Bergamasco riprodurre sul cartoncinodegli auguri, il dipinto di un socio artista scomparso nelcorso dell’anno.L’opera prescelta per il 2009 è una “Maternità” del pittoreCinto Galizzi di Sarnico.Galizzi, chiamato Cinto, nasce nella località in riva al lagod’Iseo il 5 marzo 1926 e soltanto dopo duri sacrifici si diplo-ma alla Scuola di pittura dell’Accademia Carrara sotto laguida di Contardo Barbieri prima e poi di Achille Funi.Gli interessi che muovono artisticamente il pittore (ai qualirimarrà fedele per tutta la vita) sono prevalentemente quel-li legati alla poesia del paesaggio del suo lago, con le lucimattutine e serali, le mutevolezze dei chiarori diurni e delterritorio circostante con piacevoli vedute collinari.I soggetti prediletti dal Cinto, figlio di un povero pescatore,sono i protagonisti della vita quotidiana come appunto ipescatori, le lavandaie, gli artigiani, i contadini al lavoro neicampi, gli scalpellini. I ritratti dei bambini rivelano la suacapacità di cogliere la fisionomia e l’intensità dell’espressio-ne. I dipinti presentano colorazioni calde intense, materiche,accentuate con l’uso della spatola e ben equilibrate negliaccostamenti cromatici. Le sue rappresentazioni sono defi-nite con pennellate risolute ed energiche.Nel dipinto “Maternità”, definito con colorazioni delicate edessenziali, prevale su tutto l’intenso sentimento affettuosodella madre che allatta, mentre il figlio si abbandona contrasporto al consueto rito della poppata.Il pittore Cinto è deceduto nel suo paese natale, dove ha tra-scorso l’intera esistenza, il 12 aprile 2009, giorno di Pasqua.

A cura del Circolo Artistico Bergamasco

Il Circolo artistico Bergamascoricorda Cinto Galizzi

Il 9 novembre 2009, presso la Facoltà di Scienze dellacomunicazione dell’Università degli Studi di Bergamo,LLiiddiiaa CCllaauuddiiaa MMoorroottttii ha conseguito la laurea in“Comunicazione Interculturale per la cooperazione el’impresa” con la tesi dal titolo: “Aleksandr Sergeevi�Puškin: Oikovaja dama (la dama di picche). Analisi strut-turale”La famiglia, i parenti e gli amici inviano a Lidia le più calo-rose congratulazioni augurandole di raggiungere grandisoddisfazioni nell’applicazione della propria professione.

Laurea a Lidia Claudia Morotti

“Maternità” raffigura la figlia

dell’artista nell’atto di allattare il

proprio bambino.

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AUGURIilPORTO

Gli Auguri dalla redazione de “il Porto”

a cura della Redazione - Foto di Andrea Volpi Circolo fotografico “Le Molere”

Perché sono nato, dice Dio(Lambert Noben)Sono nato nudo, dice Dio,perché tu sappia spogliarti di te stesso.Sono nato povero perché tu possaconsiderarmi l'unica ricchezza.Sono nato in una stalla perché tu imparia santificare ogni ambiente.Sono nato debole, dice Dio, perché tu non abbia mai paura di me.Sono nato per amoreperché tu non dubiti mai del mio amore.Sono nato di notteperché tu creda che posso illuminarequalsiasi realtà.Sono nato persona, dice Dio,perché tu non abbia mai a vergognartidi essere te stesso.Sono nato uomoperché tu possa essere "dio".Sono nato perseguitatoperché tu sappia accettare le difficoltà.Sono nato nella semplicitàperché tu smetta di essere complicato.Sono nato nella tua vita, dice Dio,per portare tutti alla casa del Padre.

La redazione de “il Porto” augura un Buon Natale e un Felice Anno Nuovo a tutti i lettori.

Un grazie particolare a tutti coloro che hanno prestato in vari modila loro opera ed hanno permesso che il nostro periodico giungesse

ogni mese puntuale nelle nostre case .

ANAGRAFE

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ilPORTO

Insegnerai avolare, ma non voleranno

il tuo volo; insegnerai a sognare, ma non sogneranno il tuo sogno; insegnerai a vivere,

ma non vivranno la tua vita; insegnerai a cantare, ma non canteranno la tua canzone; insegnerai a pensare, ma non

penseranno come te. Ma saprai che ogni volta che essi volano, sognano, cantano e pensano sarà il seme della strada insegnata e imparata.

47) Ferrari Michael di Giorgio e di Cominardi Simona.Nato a Brescia l’11 agosto 2009.Battezzato in questa Parrocchia il15.11.2009.Padrino: Cominardi Giovanni.Madrina: Ferrari Tania.

48) Bonardi Caterina di Fabio e di Mangili Silvia.Nata a Brescia il 27.05.2009.Battezzata in questa Parrocchia il 15.11.2009.Padrino: Mangili Stefano Attilio.

49) Fusini Daniele di Nicola e Maruffi Paola.Nato a Brescia il 03.09.2009.Battezzato in questa Parrocchia il 22.11.2009.Padrino: Fusini GianpaoloMadrina: Archetti Chiara.

50) Fusini Lucia di Gianpaolo e di Archetti Chiara.Nata a Iseo il 22.09.2009.Battezzata in questa Parrocchia il 22.11.2009.Padrino: Fusini Nicola.Madrina: Maruffi Paola.

Rinati alla vita della Grazia

LuciaCaterina Daniele

A cura di Rosalia Modina

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ANAGRAFEilPORTO

Nella casa del Padrea cura di Rosalia Modina

M.Angela Laura

Giuseppe

59) Sacella Maria Angela (Laura) di anni 80.Deceduta il 07.11.2009.

60) Cisco Giuseppe Ninodi anni 78.Deceduto il 09.11.2009.

61) Maggi Valentinadi anni 90.Deceduta il 19.11.2009.

62) Macchetti Lodovico di anni 67.Deceduto il 21.11.2009.

63) Trevisan Maria Ida di anni 97.Deceduta il 22.11.2009.

Lodovico

Maria Ida

NataleSorgente di speranza e di amore