"gazzetta della bassa" novembre 2015 anno vii n. 72

laBassaNovembre 2015 Anno VII - n. 72

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PRIMO PIANO

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2015/2016

Suzzara: Polentainfesta - 12/15 novembreGuastalla: Fiera di S. Caterina - 21, 22 e 25 novembreFabbrico: Fiera delle idee - 8 dicembreCampitello: Festa infinita - 8 dicembre

in questo numero

NOVI dI MOdeNAIncontri interattivi

su alimentazione e sport

Il cIccIOlO d'OROtorna la manifestazione enogastronomica

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Dicembre 2014 | anno VI - n 62

GAZZETTA DELLA BASSA04

il progeTTo Gazzetta della Bassa, o meglio la Bassa. È una testata diffusa gratuitamente nel territorio d’incontro di tre province: Reggio Emilia, Mantova e Modena.Di cosa trattiamo? Di usanze e tradizioni del nostro terri-torio, di enogastronomia, dialetto, storia locale e ancora volontariato, solidarietà...Da ultimo, ma con un occhio di riguardo, la Bassa guarda all’Arte e alla creatività del territorio, ai tanti artisti più o meno noti, e cerca di dar loro la visibilità e l’attenzione che meritano. In appendice è presente una parte di carattere più generale dedicata all’attualità e alle opinioni. La Bassa è un giornale plurale, non legato a partiti, organizzazioni religiose o altro.Dove siamo? Ci trovate nei luoghi di incontro: bar, locali, attività commerciali. La Bassa è distribuita nei seguenti co-muni: Reggiolo, Rolo, Fabbrico, Campagnola, Rio Saliceto, Novellara, Guastalla, Gualtieri, Luzzara, Guastalla, Bagnolo in Piano, Cadelbosco Sopra, Castelnovo Sotto, Poviglio, Pom-ponesco, Viadana, Dosolo, Suzzara, Gonzaga, Pegognaga, Motteggiana, Borgoforte, Virgilio, Mantova città, Campitello di Marcaria, Castellucchio, Sabbioneta, San Benedetto Po, Quistello, Pieve di Coriano, Revere, Ostiglia, Borgofranco Po, Carbonara Po, Sermide, Castelmassa, Castelnovo Bariano, Bergantino, Poggio Rusco, San Giacomo Segnate, Roncofer-raro, Governolo, Sustinente, Bagnolo San Vito, Moglia, Novi di Modena, Rovereto S/S, Concordia, Mirandola e Carpi.

PrimoPiano

16 umberto tIrellI a new yorkGUALTIERI. Mostre

25 StaGIone teatrale 2015/2016BAGNOLO. Teatro

34 lo SPlendore rItrovatoSUZZARA. Eventi. Di Attilio Pignata

37 Il romanzo dI matIldavILLIMPENTA. Cultura

52 vIaGGIo CulInarIo nella valle del PoENOGASTRONOMIA. Speciale tartufo

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gazzetta della BaSSaeditore: Editrice La Clessidra sede: via XXV aprile 33, 42046 Reggiolo (RE) Tel. 0522

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Grafica: Paola Torelli stampa: Tipografia E. Lui Reggiolo (RE)Pubblicità:

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Gazzetta della Bassa- Registrazione n. 1243 del 25/01/2011, Tribunale di Reggio Emilia

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Novembre 2015 Anno VII - n. 72

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GAZZETTA DELLA BaSSa 07Novembre 2015 | anno VII - n 72

Bassa Reggiana

La Maratona di Reggio Emilia è di-ventata nel corso degli anni un ap-puntamento tradizionale della sta-

gione podistica e si caratterizza per l'alto numero di partecipanti. Il 13 dicembre si svolgerà la XX edizione. Anche quest'anno parteciperanno atleti professionisti e ama-toriali di livello nazionale e internazionale, che daranno lustro e prestigio all'evento. La Maratona di Reggio Emilia si caratteriz-za per lo stretto rapporto che ha col terri-torio. Nonostante, infatti, sia divenuta una manifestazione di livello internazionale, non ha perso quelle caratteristiche locali che ne designano la sua peculiarità. Basti pensare al nome per intero “Maratona di

Reggio Emilia - Città del Tricolore - Trofeo Parmigiano Reggiano” che da solo indica due degli aspetti caratteristici della zona: innanzitutto la storia, così importante per i cittadini reggiani, della nascita del Primo Tricolore proprio sul nostro territorio, e in secondo luogo la cultura del cibo, che ha a capo come membro rappresentante il Par-migiano Reggiano, prodotto ambasciatore per eccellenza. Il percorso, che si snoderà attraverso la campagna che circonda la città, partirà da corso Garibaldi e giungerà fino alle prime colline di Quattro Castel-la, attraversando l’abitato di Montecavolo, altra zona dall’importanza storica eccezio-nale e terra di Matilde di Canossa.

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Domenica 8 Novembre 2015 a Casoni di Luzza-ra (RE) torna la “Festa

della castagna”, alla riscoperta di antichi sapori e tradizioni. Sarà allestito uno stand gastronomi-co con polenta, stracotto e risotto alla pilota, gnocco fritto, salumi e formaggi, caldarroste e vin brulè. Programma fittismo per l'intera giornata, con un mercatino del riuso, bancarelle di prodotti tipi-ci, laboratorio e animazione per bambini, artisti di strada.

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Il 23 novembre, presso la sede Coord. Prov. Protezione Civile di Reggio Emilia (in via della Croce Rossa n.3), avrà inizio

il corso GGEV (Guardie Giurate Ecologiche Volontarie). Il corso, gratuito, si svolgerà dal-le ore 20:30 alle ore 23:30, secondo il calenda-rio dettagliato, e terminerà nel mese di aprile 2016. Tutti i cittadini possono partecipare alle lezioni. Per diventare soci dell'associa-zione occorre fare domanda e svolgere po-sitivamente il periodo di apprendistato. Per diventare guardia volontaria, è necessario frequentare il corso di formazione con pro-fitto e superare l'esame finale. Ricordiamo, inoltre, che per ottenere il decreto di guardia giurata, occorre essere cittadini europei con

ottima condotta morale.

NoVemBRe/DICemBRe 2015- lunedì 23 novembre: Il raggruppamento delle GGEV e la loro attività.- mercoledì 2 dicembre: Nozioni generali di ecologia. I principi dello sviluppo sostenibi-le.- mercoledì 9 dicembre: Gli ambienti – roc-ce, suoli, aria, acque e clima. Principali fonti di inquinamento. - mercoledì 16 dicembre: La flora protetta, alberi e siepi monumentali. L.R. 2/77.

geNNaIo 2016 - giovedì 7: La figura giuridica delle GGEV.

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L.R. 23/89 e succ. Direttive. Il volontariato.- giovedì 14: La fauna selvatica – rettili, an-fibi, insetti. Tutela della fauna minore. L.R. 15/2006.- lunedì 18: I compiti dei volontari GGEV – informare, segnalare. Esercizi sulla comuni-cazione. - giovedì 21: La fauna selvatica – i mammi-feri.- giovedì 28: La fauna selvatica – uccelli pro-tetti e cacciabili.

FeBBRaIo 2016- giovedì 4: Norme dell'attività venatoria.- lunedì 8: Norme dell'attività venatoria.- giovedì 11: Norme dell'attività venatoria.- giovedì 18: Poteri e doveri delle GGEV – le sanzioni amministrative. Accertamenti e ver-bali. - lunedì 22: Le norme del T.U.L.P.S. La gerar-chia delle leggi italiane. L'applicazione delle sanzioni L.689/81 e la L.R. 21/84.- giovedì 25: La depenalizzazione e la conte-stazione di illeciti amministrativi.

maRZo 2016- giovedì 3: Corsi d'acqua della nostra pro-vincia, risorse idriche.- lunedì 7: Norme che regolano l'attività di pesca. - giovedì 10: Norme che regolano l'attività di pesca.

- giovedì 17: norme che regolano l'attività di pesca.- lunedì 21: Cenni sull'inquinamento idrico e spandimento agronomico dei liquami. Inqui-namento luminoso.- giovedì 24: Siti di RETE NATURA 2000. Aree protette e reti ecologiche. L.R. 6/2005.- giovedì 31: Difesa del suolo, tutela dei bo-schi – il rischio di incendi e frane.

aPRIle 2016- lunedì 4: Attività e norme di Protezione ci-vile.- giovedì 7: Metodi di gestione e norme sullo smaltimento dei rifiuti Regol. Comunali. - giovedì 14: Funghi e tartufi – Norme sulla raccolta. L.R. 24/91 e 6/96.- lunedì 18: Operare in sicurezza – Norme ed esercitazioni di primo soccorso.- giovedì 21: Nozioni sulla dinamica di rela-zione. Cenni di educazione ambientale.- giovedì 28: Pianificazione territoriale tutela del paesaggio e del verde.Sono previste uscite di addestramento: af-fiancamento ai volontari in attività, parteci-pazione ai censimenti, visite guidate alle aree protette alcune delle quali gestite anche dalle GGEV, esercitazioni pratiche.Si ricorda che per essere ammessi all'esame, occorre aver frequentato almeno 15 lezioni e 15 ore di uscite e di addestramento. Per info cell. 335.201316

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Giovedì 8 ottobre, pres-so l'auditorium “Aldo Moro”, il prof. Franco

Canova ha presentato le biogra-fie di due autori paesani: Franco Pettenati e Daniele Piccagli. Le opere raccontano della loro vita, una vita normale che, proprio per questo, accomuna molti di noi. “Per me non è corretto dire che è uno su mille che ce la fa, come cita una famosa canzone, ma è più giusto dire che sono gli altri novecentonovantanove che, pur essendo gli eterni secondi, si de-dicano ogni giorno alla loro sto-ria. Chi vincerà si vedrà poi solo alla fine, siamo noi la storia, bella o brutta che sia.” scrive Piccagli. Inevitabilmente, la testimonianza autobiografica dei due reggiolesi si lega in modo indissolubile alla

storia e alle vicende dei luoghi che hanno vissuto, al contesto geografico che fa da sfondo alle loro esperienze di vita: una terra e una società che cambia impe-tuosamente, passando dalla tra-dizione contadina emiliana, fino ai mutamenti degli anni più re-centi. Ed è così, che tra le pagine delle narrazioni, trapelano ricor-di, eventi, situazioni che legano autore e lettore attreverso un filo invisibile di emozioni passate. Leggendo questi testi, molti degli abitanti di Reggiolo (e non solo) potrebbero identificarsi nel pro-tagonista della vicenda, ricorda-re eventi sepolti nella memoria, rivivere la propria adolescenza ed età adulta attraverso le parole di un'altra persona, ritrovando il ragazzo, l'adulto, il marito, il

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padre, il nonno che è, ma anche che diventerà. Ed è proprio que-sto l'obiettivo che Franco Pettenati si è prefisso di raggiungere con la scrittura: “Ho scritto questa storia non per dare una guida di vita, ma per descrivere, a chi avrà la pazienza di leggerla, specialmen-te ai giovani, un esempio di come si vedrà in seguito. Con sacrifici e buona volontà, si può arrivare dove non pensavi di arrivare”. La lettura pubblica di presentazione delle biografie ha ricreato l'atmo-sfera informale e confidenziale, ti-pica dei piccoli paesi di provincia.

Presto, i commenti degli autori si sono trasformati in ulteriori ricor-di di vita, in aneddoti frizzanti e spontanei raccontati alla numero-sa platea. Agli occhi di un osser-vatore esterno, la serata avrebbe potuto essere paragonata ad un incontro tra amici e conoscenti che raccontano, ridendo e scherzando, le memorie di vita condivisa, pas-sando dalla domenica pomeriggio in discoteca ai cambiamenti di la-voro, e vita privata, caratterizza-ta dalle emozioni suscitate dalla nascita di un figlio o di un nipote. Laura Beggi

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Angela Giovannini presenta un detective fuori dal comune

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Il 21 novembre alle ore 15:30, presso la tensostruttura in Piazza Martiri a Reggiolo, Angela Gio-

vannini presenterà l'uscita del suo li-bro, intitolato “Le avventure di Pupi. Vol.1”. Pubblicato dalla casa editrice L'AltroMondo di Vicenza, il libro sarà reperibile il tutte le librerie. Si tratta di storie fantastiche dove Pupi, un investigatore a quattro zampe, ha sempre un nuovo mistero da svela-re e qualcuno da salvare: una sorta di detective nel mondo immaginario

dell’autrice. A seguire, altre avven-ture misteriose con personaggi che variano di volta in volta e che, dopo mille vicissitudini, arrivano sempre ad un lieto fine . Scrittrice per passio-ne e fervente lettrice, Angela Giovan-nini, si rivolge ad un target che va da 0 a 100 anni, convinta che la fan-tasia sia un modo meraviglioso per viaggiare nello spazio e nel tempo unendo grandi e piccini in un'unica dimensione.

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Sabato 21, domenica 22 e mercoledì 25 no-vembre, nelle vie del

centro di Guastalla, si terrà la tradizionale Fiera di Santa Caterina. Come ogni anno, il centro storico sarà animato da stands commerciali, luna park, mostra-mercato, spet-tacoli, animazione, mostre, esposizioni. Un'esposizione di macchine agricole sarà al-lestita in Piazza Martiri e Pa-trioti, mentre, in via Gonza-ga, Largo dei Mille e via Cisa sarà organizzata un'espo-

sizione di automobili. Per tutta la durata della fiera, un mercato straordinario sarà presente in Largo Gramsci, via Gonzaga, piazza Mazzi-ni, corso Garibaldi, piazza Garibaldi, corso Prampolini, via Volturno, piazza Matte-otti, via Piave, via Cavour. Il mercatino dell’arte, del collezionismo e degli antichi sapori si troverà, invece, in via Gonzaga e nel cortile di Palazzo Ducale.

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se” Enrico FranchiSede Pro Loco, Palazzo Ducale, alle ore 20.45

“Farmaco di marca e farmaco ge-nerico: hanno davvero la stessa ef-ficacia?”Relatore: dott. Gilberto FurlaniSala Antico Portico, alle ore 21.00

giovedì 12 novembre“L'arte è contemporanea. Dagli anni '50 ad oggi!” Gli anni '50. Incontri con Carlo Va-noni. A cura di Pro Loco GuastallaSala Civica, via Goldoni, alle ore 18.30

“Guastalla: storie di uomini nella grande guerra”Storie di uomini nella prima guer-ra mondiale. Relatore Silvia MusiSala Antico Portico, alle ore 21.00 Venerdì 13 novembre“Il filo delle storie - Becco d'aqui-la”. Un libro illustrato su Antonio Ligabue. Lettura e laboratorio per bambini e bambine dai 3 ai 7 anni.Biblioteca Comunale di Palazzo Frattini, alle ore 16.45

“Laudato sì” di Papa Francesco: un'enciclica sul mondo Incontro con Don Bruno Bignami (teologo) e Walter Ganapini (am-bientalista)Salone Padre Paolino, via Piave 1/A, alle ore 21.00

“Lavori in corso” Formazione, innovazione e impre-sa per lo sviluppo dell'area Medio-padana. Incontro con Mauro Seve-ri, Luca Bosi, Edvin HusovicSala Antico Portico, alle ore 21.00

Sabato 14 novembre“Agire, pensare, creare con le mani - decorazione della creta” Laboratori creativi per bambini e genitori con Duetta MagnaniAtelier di palazzo Ducale, alle ore 16.00

“Diciassettetrenta aperitivi lettera-ri – le rose di Melba”. Dialogo con l'autore Giancarlo SacchettiLibreria del Corso, alle ore 17.30

Concerto per orchestra, coro e vio-lino stradivariA cura dell'associazione Convivio Musicale GuastalleseTeatro Comunale Ruggero Rugge-ri, alle ore 20.45

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I paesi della BassagUaSTalla, gUalTIeRI e lUZZaRa

La mostra in programma a New York e dedicata al ce-lebre sarto e costumista di

Gualtieri, Umberto Tirelli (1928-1990) si farà. E si farà entro la fine del prossimo anno. La conferma è arrivata dalla Fondazione Tirelli di Roma che si occupa della sartoria che l’artigiano-artista reggiano aprì nel 1964 nella Capitale. L’esposi-zione americana, che sarà ospitata dal MoMa (Museum of Modern Art) era stata preannunciata per quest’anno, ma è stata poi rinviata

a data da destinarsi. Laura Nobi-le, coordinatrice della Fondazione Tirelli, ha spiegato: «C’è da risol-vere la questione del reperimento delle adeguate risorse economiche per l’allestimento della mostra. La direzione del MoMa ha conferma-to la volontà di ospitare la mostra “ma lo vogliamo fare al meglio” ci hanno detto in sostanza». Dunque sembra soltanto una questione di individuazione di sponsor e di rac-colta di fondi.

umBerTo Tirelli a new YorkAl MoMa l'esposizione dedicata

al grande sarto di Gualtieri

GualTiERi

Domenica 6 dicembre, a Luzzara, sarà organiz-zato l'evento "Sotto il

Segno del Natale", 7° edizione del mercatino di natale: per tutta la giornata eventi a tema natali-zio, musica e canti di natale con filodiffusione per tutto il paese, aperte le iscrizioni per stand di prodotti tipici, cioccolata, artisti dell'ingegno, espositori commer-ciali. Il mercatino sarà organiz-zato dalle ore 9:00 alle 19:00 nel centro storico del paese.

SoTTo il Segno

del naTaleMercatino natalizio

a Luzzara il 6 dicembre

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Remo Bellesia è laureato in Scienze Biologiche, un do-cente andato in pensione

alcuni anni fa. Un pensionamen-to che è diventato un'occasione unica, per poter dedicarsi ai suoi interessi, ed in particolar modo alla scrittura. Il poeta racconta che già da ragazzo era solito ri-portare sogni ed aspirazioni in un diario personale. Fu durante un normalissimo giorno scolasti-co che nacque la passione per la poesia, che considera un'espres-sione di libertà assoluta, un lin-guaggio libero dalle convenzioni e di immediata lettura. In un primo mo-mento, i suoi scritti avevano una fun-zione di evasione dalla realtà, la povera realtà contadina che si trovava a vivere. Solo successivamente la poesia divenne uno strumento di indagine della me-moria nel tempo. In passato, il poeta ha pubblicato “Il tempo dell'acqua di bianco tepore” ed un libro dedicato al popolo Sahrawi: “Poesie para el pueblo Sahrawi”. A presto la pubblicazione del suo nuovo lavoro, ossia una raccolta di

poesie, intitolata “Canto dei ricordi”. In quest'opera la memoria e la natura rivestono un ruolo importante. Una po-esia molto cara all'autore, è “Terremo-to”, che lo ha spinto verso una rifles-sione profonda sull'universo ma anche sull'imprevisto: “É stata un'esperienza che ha messo in risalto diversi aspetti personali e caratteriali di tutti coloro che l'hanno vissuta” ci racconta. Belle-sia non si ispira a nessun poeta in par-ticolare, anche se ama leggere Rimbaud e Gramsci. Laura Beggi

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GAZZETTA DELLA BaSSa Novembre 2015 | anno VII - n 72

I paesi della Bassa

25

BagNolo

Prossimi appuntamenti in programma per la stagione teatrale 2015-2016 di Ba-

gnolo in Piano.

- 28 novembre 2015 - Una Bugia tira l’altra - con Gianni Ferreri, Nathalie Caldonazzo, Nicola Ca-nonico, Annalisa Favetti, Cecilia Taddei.

- 19 dicembre 2015 - Forbici e Follia - con Michela Andreozzi, Roberto Ciufoli, Max Pisu, Barbara Terri-noni, Nino Formicola, Nini Saler-no. L'azione si svolge all'interno del salone di parrucchieri "Forbi-ci Follia". Scenografie, personale del teatro, ambientazione: tutto concorre a ricreare l'atmosfera as-solutamente realistica dell'azio-ne. Il primo atto vede lo svolgersi dei fatti proprio come se stessero accadendo in quel momento e in quel luogo: un parrucchiere omosessuale, una sciampista di

periferia, un sedicente antiquario e una cliente dell'alta borghesia si incontrano nel salone e si appre-stano a trascorrere una giornata assolutamente di routine. Ma qualcosa accade e rompe questa abitudine. Al piano di sopra del salone avviene un terribile delitto: un commissario e un agente spe-ciale della Polizia, per condurre le indagini e ricostruire la scena del delitto, chiedono l'interven-to dei testimoni oculari. Il pub-blico presente si trasforma così nell'autentico protagonista della vicenda. A luci di sala accese, gli spettatori dovranno rispondere alle domande del commissario, testimoniare su quanto visto, dire la propria, fare a loro volta domande e alla fine decidere chi è l'assassino. Un finale che viene deciso ogni sera dal pubblico in sala: uno spettacolo mai uguale a se stesso che spinge lo spettatore a tornare a vederlo più volte.

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Martedì 8 dicembre, dalle ore 8 alle 19, è in programma la 18° Fiera delle Idee, il tradizionale

evento pensato per grandi e piccini orga-nizzato dal Comune di Fabbrico. Possono partecipare tutti coloro che producono opere dell'ingegno di carattere creativo, esponendo esclusivamente prodotti di propria produzione e destinandoli alla vendita. Non saranno ammessi alla ven-dita oggetti che palesemente non appaio-no prodotti dal richiedente. Tante le ini-ziative che animeranno il centro storico, tra negozi aperti, gastronomia e musica: durante tutta la giornata sarà possibile vi-sitare il grande mercatino degli hobbisti, dei prodotti tipici e natalizi che coinvol-

gerà circa 100 espositori. Ampio spazio sarà dedicato all'intrattenimento dei più piccoli. Non mancherà una vastissima offerta gastronomica a cura delle Asso-ciazioni locali, che proporranno le delizie della tradizione oltre a piatti e bevande calde. In occasione della 18° edizione, una grande novità: l'Amministrazione Comunale ha pensato di concedere gra-tuitamente il posteggio agli hobbisti. La scheda di adesione alla Fiera dovrà esse-re inviata entro il 21.11.2015 al comune di Fabbrico. Come gli scorsi anni, si intende arricchire l'offerta della Fiera proponen-do il Mercato degli Agricoltori allo scopo di promuovere e valorizzare i prodotti tipici del territorio.

18° Fiera delle ideeEVEnTi

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27GAZZETTA DELLA BaSSa Novembre 2015 | anno VII - n 72

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Fino al 22 novembre, Palazzo della Ragione ospita il Museo della Follia curato da Vittorio

Sgarbi, con l'esposizione di 190 ope-re di Antonio Ligabue da Gualtieri, di cui 12 dipinti e 2 disegni inediti provenienti da collezioni private, e di 37 opere di Pietro Ghizzardi, nato a Viadana e poi trasferitosi a Boretto, mai esposte e pubblicate

prima. Per gli organizzato-ri è «una preziosa occasione per incontrare lo storicizzato e conoscere l'inedito, lascian-dosi irretire dall'arte di due rappresentanti del '900 medio-padano, che con aria allucina-

ta, senso della natura, adesione a un'umanità al limite della soprav-vivenza materiale e spirituale, sono stati capaci di una strenua lotta, an-che quando appariva perduta nelle nebbie della follia». Ampio spazio è riservato a Gino Sandri, artista straordinario, che per trent'anni ritrasse con spietata sincerità i suoi

compagni di manicomio. O a Carlo Zinelli che rappresenta con colori puri le fantasmatiche figure del suo paese natale. Ma accanto alle osses-sioni di Grazia Cucco o ai sogni surrealisti di Lorenzo Alessandri, ecco, nella “Stanza della Griglia”, novanta ritratti di pazienti di ex ospedali psichiatrici. E, ancora più dolorosi, reperti anonimi: una fia-letta odontalgica, un pacchetto di Alfa. Un'intera sezione espositiva è infine dedicata ad Antonio Ligabue e a Pietro Ghizzardi: due campioni della vita contro le nebbie della fol-lia. O la follia dei “normali”.

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Quinta edizione, martedì 8 di-cembre, della "Festa Infinita" di Campitello, la manifesta-

zione invernale organizzata dall'As-sociazione Commercianti del paese, col patrocinio del Comune di Marca-ria.Per tutta la giornata, dal mattino alla sera, le vie del centro si animeranno con stand gastronomici, che offriran-no caldarroste, ceci, vin brulé, cote-chino, frittelle, risotto alla mantova-na, agnoli in brodo e molto altro.Come da consuetudine ci sarà an-che il mercatino degli hobbisty, con prodotti artigianali, collezionismo,

oggetti di una volta, prodotti tipici e non mancherà l'intrattenimento per i bambini, con clown, trucca-bimbi e musicisti itineranti.Nel pomeriggio arriverà anche Santa Lucia, che distribuirà dolcetti e regali ai più piccoli.Per il secondo anno consecutivo, inoltre, la Compagnia di Piubega “I Raner”, riproporrà il Presepe Vivente gigante nella piazza principale, con la rievocazione storica degli antichi mestieri al tempo della Natività e con figuranti che faranno rivivere l’atmo-sfera della “Sacra Notte” girando per le vie del paese vestiti in costume.

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L'Associazione culturale “Ami-ci del Museo”, con il patroci-nio del comune e in collabo-

razione con la Scuola di musica di San Benedetto Po, la Galleria Zanini Arte e “Terra Madre Day - ApeTi-lia 2015”, presenta “Appuntamenti d'autunno 2015”. Sono numerose le iniziative:

- Venerdì 13 novembre, alle ore 21, presso la Sala Consiliare (Chiostro dei Secolari piazza T. Folengo): “Ne-pal - the day after” a cura di Fabio Grandi, con video proiezioni. - Venerdì 20 novembre, alle ore 21, in collaborazione e presso Galleria Zanini Arte, in via Virgilio: “Cristo si è fermato a Eboli”. Nel 70° an-niversario della pubblicazione del capolavoro di Carlo Levi, si orga-nizza la rilettura di uno dei più alti esempi di narrativa civile, condotta

dalla voce narrante del prof. Pietro Leonardi. - giovedì 26 novembre, alle ore 7,00 si parte per una visita guidata a "Giotto. L’Italia", presso il Palazzo Reale di Milano. Segue una visita al “Cenacolo Vinciano di Leonardo”, presso Santa Maria delle Grazie a Milano. In collaborazione con Min-cio Viaggi.-Venerdì 4 dicembre, alle ore 21: “Concerto Jazz” presso la Sala affre-scata della Scuola di musica (ingres-so in via Dugoni). Evento inserito nella manifestazione “Terra Madre day - ApeTilia 2015”. Si esibiranno Lorenzo Tomelleri al pianoforte e Martino De Franceschi al contrab-basso. Brani di: Duke Ellington, Bill Evans, Thelonious Monk.

Per informazioni: Elvio 0376.615269 cell. 349.436151

SaN BeNeDeTTo Po I paesi della Bassa mantovana

appunTamenTi d'auTunno

EVEnTi

Numerosi eventi culturali organizzati tra novembre e dicembre

31GAZZETTA DELLA BASSA Novembre 2015 | anno VII - n 72

SaN BeNeDeTTo PoI paesi della Bassa mantovana

Il comune di San Benedetto Po, in collaborazione con Slow Food Basso Mantovano,

Arci 1° Maggio, Corte Bancare e Consorzio Oltrepò Mantova-no, presenta la manifestazione “ApeTilia. L'abbazia: scrigno della biodiversità.” L'evento, al-lestito presso il Complesso Mo-nastico Polironiano nei giorni

4, 5 e 6 dicembre, sarà dedicato a due prodotti tipici di questa zona: il miele e il tartufo. Tra le varie attività in programma: laboratori del gusto, intratteni-mento per bambini, convegni, mercato della biodiversità, de-gustazioni e vendita prodotti tipici, mostre, cene a tema.

apeTilia 2015EVEnTi

Terra Madre Day 2015

Da domenica 1 novembre sarà attivo l'orario inver-nale per la visita al mu-

seo e al complesso monastico: dal martedì al venerdì dalle 9 alle 12 e dalle 14.30 alle 17.30; sabato, domenica e festivi dalle 9.30 alle 12.30 e dalle 14.30 alle 17.30. Lu-nedì aperto solo su prenotazione.

Autunno al Museo:- 22 novembre, dalle ore 17.30,

“Solo” (clown performer, Pass Pass)

- 17 gennaio, dalle ore 16, “Lettu-ra animata con laboratorio creati-vo per bambni 4/10 anni”.Ingresso libero, a cura de “La casa del burattinaio” di Giorgio Ga-brielli e la “Voce della Buba” (ras-segna teatro di figura popolare).

Per info Museo 0376/623036

muSeo CiviCo polironianoEVEnTi

Orario invernale ed attività

32

SUZZaRa I paesi della Bassa mantovana

Dal 12 al 15 novembre, Suzzara ospita la 16° edizione di Polentain-

festa. Ecco il programma det-tagliato:

gIoVeDì 12 NoVemBRe Dalle ore 18:30, in Piazza Ga-ribaldi: apertura dello stand gastronomico. alle ore 20:00: Cena con Pe-scheria Lanfranchi. Il menu of-fre antipasto, paella, fritto misto con patatine, dolce da forno, acqua e vino bianco. Prenotazioni presso Memi Moda (Piazza Garibaldi), Merceria Borioli (via Ba-racca), Giorgio Staffa (via Manzoni). Dalle ore 22:00, l'esibizione di “andy & andrew” loveacoustic.

VeNeRDì 13 NoVemBRealle ore 18:30, in Piazza Ga-ribaldi: apertura dello stand gastronomico. Dalle ore 19:30, si può cenare con tutte le spe-cialità tradizionali a base di polenta e con trippa del Ciano. Direttamente da masterchef, saranno ospiti della serata giu-seppe garozzo, che propone il piatto “Baccalà del conte”, e marco Brambilla, che prepa-

rerà “Gulash dell'ussaro”. Dalle ore 22:00, alex guidetti e andrea Be-nedini in concerto.

Appuntamento con la manifestazione enogastronomica dal 12 al 15 novembre

nelle vie di Suzzara

EVEnTi

polenTainFeSTa

SUZZaRaI paesi della Bassa mantovana

33

SaBaTo 14 NoVemBRe Dalle ore 15:30, in Piazza A. Lup-pi: tappa “Pharmavegana in tour a Suzzara”. Show cooking dello chef gianluca Ronchi. Degusta-zione sapori e salute. Dalle ore 16:00, in Piazza Ga-ribaldi, saranno allestiti stand espositivi con prodotti locali e non. Degustazione prodotti loca-li, dal progetto di agricoltura so-ciale “Officina del futuro”. alle ore 18:00 aprirà lo stand gastro-nomico. Dalle 19:30, si potrà cenare con tutte le specialità tradizionali a base di polenta. Ospiti della se-rata: “Cose Buone”, che propo-ranno il panino “Ruggero” (con hamburger di carne di manzo, formaggio scamorza, insalata mi-sticanza, salsa di senape e un bic-chiere di Lambrusco) e “Trattoria motta” che offrirà tortino di po-lenta e funghi, tagliatelle gorgon-zola e pere, spezzatino di pollo in agrodolce su letto di polenta. Dalle ore 22:00, “miriam e max” in concerto (musica evergreen).

DomeNICa 15 NoVemBReDalle ore 9, in Piazza Arrigo Lup-pi e Piazza Garibaldi: trattori e macchine agricole in lavorazione a cura dei fratelli Chierici, espo-sizione moto d'epoca e scooter vespa a cura del gruppo “Amici della moto”, esposizione model-lini funzionanti a cura di Ferra-rini Luca, stand espositivi con prodotti locali e non, mercatino hand-made, degustazione pro-dotti locali, dal progetto di agricoltura sociale “Officina del futuro”. Dalle ore 11:00, viale Zonta, ospiterà la “1° Camminata a 6 zampe”. alle ore 11:30, in Piazza Ga-ribaldi, aprirà lo stand gastro-nomico: si può pranzare con tutte le specialità tradizionali a base di polenta. Inoltre, nelle piazze del centro: “Tradizione e animazione” con Fernando e Pinon, musica e folclore della bassa Padana. Dalle ore 16:00, sempre in Piazza Garibaldi, presenta-zione del volume “antologia

del Po” (omaggio al maestro Ar-naldo Maravelli), presenta ed in-trattiene Wainer Mazza. alle ore 18:30, riapertura dello stand gastronomico: sarà possi-bile cenare con tutte le specialità tradizionali a base di polenta.

Per tutta la durata della festa po-lenta fritta e gnocco fritto anche da asporto.

GAZZETTA DELLA BASSA34

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SUZZaRa I paesi della Bassa mantovana


Mai si era visto in Piaz-za a Suzzara una sfilata con costumi

rinascimentali di una grande bellezza vista e applaudita da duemila persone. Uno spetta-colo fantastico di eleganza e lu-

minosi-tà ideato da Fausto Fornasari con musiche scelte tra brani di compositori moderni per ricreare atmosfere suggestive. Il tutto è stato pre-sentato per far rivivere lo splendore del passato come in una corte principesca rein-ventata senza tempo e luogo. Non solo co-stumi d’epoca ma anche una sfida tra artisti, il giorno dopo. Fausto ha reinventato una gara di artisti, rifacendosi ad un episodio re-almente accaduto a Firenze ai tempi di Leo-nardo e Michelangelo. Una gara di bravura di pittori e scultori nella piazza suzzarese che non si era mi visto. Poi la mostra espo-sitiva presso la Scuola "A. Manzoni" fino a Dicembre. Alla presentazione l'aula Magna era gremita. Dobbiamo dire che durante il tour mondiale del progetto di Fausto Forna-sari e del gruppo "Invito a Corte" (tour co-ordinato con il Ministero Affari Esteri di Roma) sono state realizzate due presenta-zioni in Istituti scolastici che sono diventati protagonisti dell'evento: una presentazione a New York in una Università della città e una presentazione a Montevideo (Uruguay) in un Campus comprendente tutte le scuole dalla materna all'Università. A Suzzara, per la prima volta in Italia, è stato riproposto lo stesso tipo di esperienza. La scuola prota-gonista dell'evento, quindi, e Suzzara rin-grazia Fausto Fornasari per “King studio” e “Invito a corte” che hanno portato e pre-sentato un evento culturale straordinario e storico. Attilio Pignata

Uno spettacolo di qualità con duemila persone

EVEnTi

lo “Splendore riTrovaTo”

35GAZZETTA DELLA BASSA Novembre 2015 | anno VII - n 72

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Stagione teatrale 2015 - 2016

noVità a teatroCulTuRa

La nuova stagione del Teatro Co-munale di Gonzaga, promossa dall’amministrazione comunale

all’interno del circuito provinciale Te-atro Insieme, porta a Gonzaga nomi noti e volti amati in una ricerca di qua-lità e popolarità che intende assecon-dare l’incontro del grande pubblico con l’arte e la magia del teatro. Apre il cartellone un grande classico del teatro musicale, “my Fair lady”, musical di Alan Jay Lerner, portato in scena dagli attori della Compagnia Corrado Abbati: due ore di spettaco-lo dal vivo, in una versione frizzan-te, giovane e seducente con la regia e l’adattamento di Corrado Abbati. L'ap-puntamento è per venerdì 13 novem-bre. Domenica 29 novembre, invece, sale per la prima volta sulla scena del teatro di Gonzaga il geniale Ascanio Celestini, protagonista dello spettaco-lo “laika”. L'attore azzarda un tema spinoso: come sarebbe, cosa farebbe e cosa penserebbe Gesù se tornasse sulla Terra, narrando in controcanto, attra-verso gli occhi senza vista di un povero Cristo, di come il crollo delle ideologie stia erodendo anche le religioni. Dal pensiero che provoca, al diverti-mento fresco e intelligente: sabato 16 gennaio va in scena “Work in pro-gress” di e con Max Giusti. Con la stra-ordinaria partecipazione della Banda di Gonzaga, sabato 13 febbraio David Riondino porta in scena “Peter Pan va alla guerra”, uno spettacolo di musi-che, parole e di immagini composte in diretta con la sabbia. Saranno letti te-sti di Hemingway (“Addio alle armi”), Barry (“Peter Pan”) e Nelly Bly (“Cor-

rispondenze di Guerra”): Riondino a leggio, il sabbista Massimo Ottoni che compone in diretta immagini con la sabbia, una telecamera che riprende le sagome e le proietta alle spalle dell’at-tore, e i musicisti in scena, che accom-pagnano la lettura con brani del re-pertorio militare austriaco per banda. Chiude il cartellone, sabato 12 marzo, il comico Gabriele Cirilli, con lo spet-tacolo “#Taleequaleame”. “Ogni pez-zettino di vita o ricordo di ognuno di noi è in una soffitta o in una cantina” spiega l’attore “ma con l'avvento di internet il nascondiglio viene sostitu-ito da un hashtag dentro il quale puoi conservare le tue emozioni”. Anche per la stagione 2015-2016 pro-segue la collaborazione con il Teatro dell’Orsa, che cura la direzione arti-stica del ciclo Famiglie a Teatro, tre appuntamenti dedicati ai più piccoli, ai loro genitori e a chi ancora assapora le illusioni dell’infanzia. Si inizia do-menica 17 gennaio con la favola Cap-puccetto Rosso. Domenica 14 febbraio si continua con “A ritrovar le storie”, spettacolo che racconta come nel pae-se di Tarot le parole, dopo un periodo di silenzio, tornino a risvegliarsi, e con loro le storie, tante, antiche e nuove. La terza e ultima rappresentazione, “Miti di Meraviglia” è in programma per domenica 28 febbraio.

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Il 22 novembre, alle ore 16, pres-so i locali della corte Matilde di Bondeno di Gonzaga, sarà

presentato il libro “ Corte Galvana e i suoi decori, un gioiello cultu-rale sconosciuto nelle campagne dell’Oltrepò Mantovano”, libro scritto da Carlo Parmigiani e pro-mosso dal gruppo Iter Matildicum 2015, dalla Parrocchia di Bondeno e dal Comune di Gonzaga nell’am-bito delle iniziative collegate al IX centenario della morte di Matilde. In passato, la civiltà contadina pa-dana ha dato grandi prove di cre-atività e qualità artistica, ma ciò è spesso rimasto nel chiuso delle mura dei palazzi padronali delle nostre corti, appartenenti a fami-glie nobili desiderose di mostrare il loro status sociale e la loro potenza economica. A Bondeno di Gonza-ga c’è un esempio emblematico di bene culturale di notevole valore

qualitativo pressoché sconosciu-to, uno scrigno di gioielli da tutti ignorato: è il palazzo padronale della corte Galvana, erede di quel-la che fu una delle più importanti curtis dell’Oltrepò, inizialmente matildica, poi dei Gonzaga, di no-bili famiglie fra cui i Galvani che le hanno lasciato per sempre il loro nome, ed infine di ricchi borghesi. Questa stratificazione storica ha lasciato tracce artistiche: affreschi, stucchi, solai dipinti, ricche deco-razioni lignee e murarie. Di tutto questo l’unico dato noto era la presenza di una raffigurazione di Matilde di Canossa, mentre il re-sto era totalmente ignorato. Il con-testo circostante è costituito da un prezioso ciclo di affreschi seicen-teschi al piano terra del palazzo padronale con figure molto belle, compresi diversi componenti del-la casa Gonzaga, regnanti, perso-

naggi reali o letterari. All’identifi-cazione dei personaggi si è giunti grazie allo studio delle immagini fotografiche scattate durante una visita compiuta nell’ottobre del 2011. Di lì a pochi mesi, nel mag-gio del 2012, il terremoto ebbe conseguenze devastanti per il pa-lazzo di Bondeno, già logorato dal tempo e chiuso da anni. Le foto scattate agli affreschi, agli stucchi, ai soffitti, ai solai policromi sono diventate così di colpo l’unica te-stimonianza di un capolavoro arti-stico che rischiava di sparire senza lasciare traccia della sua bellezza, come se non fosse mai esistito.Il libro, ricco di oltre 130 foto a co-lori, sarà messo in vendita alla pre-sentazione a 15 euro, a 20 successi-vamente. Info 333/7383886.Carlo Parmigiani

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Sarà presentato domenica 22 novembre

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di Villimpenta, in collaborazione con Sistema PO Matilde, Siste-ma Bibliotecario Grande Manto-va, Gruppo di Lettura "Letture di Confine", Me-ridiano Zero Edi-tore, è lieta di inviarvi, venerdì 13 novembre alle ore 20.45, alla presentazione del libro “Il ro-manzo di Matilda” di Elisa Gui-delli. Gabriele Sorrentino, sto-rico e scrittore, dialogherà con l'autrice. La serata è ad ingresso libero. L'evento, organizzato in occasione del IX Centenario del-la morte di Matilde di Canossa, sarà tenuto presso la biblioteca comunale Gianni Rodari. “Il romanzo di Matilda”, uscito lo scorso 10 luglio per Meridiano Zero, è l’ultimo libro di Elisa Guidelli (in arte Eliselle). In un perfetto equilibrio tra finzione e realtà si narrano la vita, i lutti, gli amori, le lotte, la caduta, il riscatto, le violenze e le passio-ni della Grancontessa Matilde

di Canossa, un personaggio che ha assunto una grande rilevanza politica nell’Eu-ropa medieva-le giocando un ruolo fondamen-tale nella lotta tra Papato e Im-pero. Il romanzo ricostruisce gli eventi fonda-

mentali della sua vita attraver-so l’infanzia, la giovinezza, la maturità e la vecchiaia, cercan-do di restituire tutta la potenza al personaggio a 900 anni dalla sua scomparsa. Anna Destito descrive così il testo: “Un ro-manzo non un saggio, dove gli eventi e i personaggi storici si intrecciano tra realtà e finzio-ne. Una narrazione che segue un preciso percorso frutto di un duro lavoro che ha impegnato Elisa Guidelli, per dieci anni, tra manuali e libri di storia”. Nella serata di venerdì 13 novembre, Elisa Guidelli ci racconta le ori-gini della sua ispirazione, la sua predilezione per Matilde di Ca-nossa e come si rapporta con il mondo magico della scrittura.

il romanZo di maTildaVenerdì 13 novembre presentazione dell'opera di Elisa Guidelli

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I paesi della Bassa mantovana

GAZZETTA DELLA BASSA Novembre 2015 | anno VII - n 72 37

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Mantovani, la delegazione Castelli e Ter-ritori di Confine sezione di Villimpenta e agli ACV (Ausiliari Civici Volontari), organizzerà una stagione invernale ricca di eventi. Per il momento, l'apertura al pubblico del castello è prevista solo di domenica, dalle 10.30 alle 13.00 e dalle 15.00 alle 18.30. Su prenotazione è possi-bile visitare l'edificio anche in altre gior-nate settimanali. Prenotazioni eseguibili presso il comune di Villimpenta Tel 0376.667508.

vivere il CaSTello SCaligero

Apertura al pubblico del castello

CulTuRa

Domenica 15 e 29 novem-bre, dalle ore 15:30, pres-so la biblioteca comunale

di Villimpenta, si terranno labo-ratori di Natale per i più piccini. A fine ottobre, i bambini hanno potuto creare manualmente le

zucche in occasione della festa di Halloween. Nelle prossime date, l'evento sarà caratterizzato dalla forte influenza della festa natalizia, che si sta avvicinando sempre di più. É gradita la pre-notazione.

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BamBini

38

PegogNaga


Il comune di Pegognaga ema-nerà un bando per la pro-gettazione partecipata della ristrutturazione degli edifici delle Scuole Elementari di

via Roma, lesionate dal sisma del maggio 2012. Il 19 giugno scorso il presidente della regione Lombar-dia Roberto Maroni, ha emanato l’ordinanza commissariale n. 112 che prevede contributi per il ripri-stino e la ricostruzione di edifici scolastici resi inagibili in seguito

agli eventi sismici del 20 e 29 mag-gio 2012. Per la ristrutturazione degli edifici delle scuole Primarie “Vittorino da Feltre” ed “Edmon-do De Amicis”, l’ordinanza regio-nale ha previsto un finanziamen-to di 7.602.000 euro a fronte degli 8.350.000 euro richiesti tramite un apposito studio di fattibilità, che in assoluto corrisponde al mag-gior finanziamento erogato all’en-te pubblico pegognaghese di tutti i tempi. Come ci ha spiegato l’asses-sore al bilancio Daniele Benfatti, nelle prossime settimane l’Ammi-nistrazione comunale pubblicherà un bando, ad evidenza europea, per la progettazione dei lavori di recupero delle strutture delle scuole Primarie del Capoluogo. L’importante risultato è frutto della collaborazione e del dialogo

fra le istituzioni: Stato, Regione e Comune, inoltre entro il mese di febbraio 2016 sarà possibile indi-care lo studio di progettazione che attiverà la richiesta dell’iter della “progettazione partecipata” pre-vista dallo stesso bando. Pertanto si può ragionevolmente prevedere che entro l’anno 2016 possa esse-re definita la bozza del progetto generale di ristrutturazione degli edifici scolastici e quindi proce-dere all’assegnazione dei lavori ad una impresa edile. Lo studio tecnico che si aggiudicherà il ban-do sarà tenuto a promuovere e a guidare la fase della progettazio-ne partecipata con la cittadinanza e le associazioni del territorio. Il sindaco Dimitri Melli ha già orga-nizzato un gruppo di lavoro che seguirà l’iter procedurale e pro-

laVoRi PuBBliCi

riSTruTTuraZione SCuole elemenTari

Saranno ristrutturate le scuole elementari lesionate dal sisma


39

PegogNagaI paesi della Bassa mantovana

GAZZETTA DELLA BASSA Novembre 2015 | anno VII - n 72

gettuale, formato dal segretario e dal tecnico comunale, dalla responsabile amministrativa e dagli assessori al bi-lancio, alla cultura e ai lavori pubblici. Vittorio Negrelli

Ciao, mi presento sono Bono un

cagnolino di taglia medio piccola a pelo raso fulvo, un dolcissimo cagno-lino molto vivace e giocherellone.Sono nato nel 2007. A volte sono un po' esuberante, però amo andare a passeggia-re e sono bravo, a volte tiro un po' il guin-zaglio ma perchè ho voglia di annusare ed esplorare nell'erba.Cerco tantissimo il contatto e ho un grande desiderio di coccole... Cerco una famiglia predisposta ad avere un cagnolino che ha bisogno di attenzioni, di compagnia e di andare in passeggiata. L'unico mio difetto è che non sempre vado d'accordo con gli altri cagnolini, ma per il resto ho tanto amore da offrire. Mi trovate nel Canile Consortile San Lo-renzo dove sono ospitati i cani randagi di molti comuni mantovani e dal 2010 viene svolta attività di volontariato da attivisti della sede LAV-lega antivivisezione di Mantova. Chiunque voglia conoscermi può contattare:Paola: 339/8864392Carmen: 392/2636910Eleonora: 3470415422

cANIle dI PeGOGNAGA


oSTIglIa e ReVeRe I paesi della Bassa mantovana

Il Palazzo Ducale Gonzaghesco trae origine da una fortifica-zione iniziata nel 1125 dai mo-

denesi, poi conquistata da man-tovani e bresciani. I mantovani la terminarono dotandola di sette torri e la chiamarono “Castello di Revere” dal nome dell’Isola. Dopo alterne vicende, ed in particolare dopo il nuovo straripamento dei fiumi, tra cui il Po (1131), che cau-sò l’allagamento di tutta la pro-vincia e quindi anche dell’isola di Revere e della stessa fortezza, nel 1332, Mons. Bonfatti ne fece ces-sione a Luigi Gonzaga. Dal 1444 al 1478 fu edificato il Palazzo Du-cale, voluto da Ludovico II, sulla base delle sette torri che formava-no il sistema difensivo dell’isola di Revere. L’edificio era in un’ottima posizione strategica come avam-posto di difesa sul Po, di fronte al territorio nemico. Aveva, inoltre, un indubbio carattere residenzia-le: era il centro di una corte rurale

dei Gonzaga. Il castello divenne in seguito palazzetto fortificato con una funzione che è ancora po-litico – militare. Oggi presenta un impianto costituito da un volume a “C” che racchiude un cortile in-terno, porticato al piano terra in cui è stato ravvisato l’influsso del Brunelleschi. Il corpo centrale ri-sulta inquadrato e definito da due torri. Inaugurato nel settembre 2014, il Palazzo Ducale di Revere riapre a due anni dal sisma che ha reso inagibile questo magnifico edificio che ospita “Il museo del Po”. Nei mesi passati, il Palazzo Ducale di Revere ha fatto da sfon-do a numerosi eventi, finalizzati alla promozione del territorio e delle tradizioni: per citare i più importanti, “Tartufo a Palazzo” ed il Ventunesimo Congresso In-ternazionale di studio “Matilde di Canossa ed il suo tempo” nel mese di ottobre.

una nuova viTa per il palaZZo duCale

Questo magnifico edificio fa da sfondo a numerosi eventi

REVERE

La Giuria dell'VIII edizione del Pre-mio Ostiglia ha consegnato il 1°

Premio al binomio composto da “Il ca-pitale umano” scritto da Stephen Ami-don e il film omonimo diretto da Paolo Virzì. Ha ritirato il premio Francesco Piccolo, sceneggiatore del film che in un dialogo con Luca Cavadini ha rac-contato al pubblico della Cerimonia la sua carriera e le sue esperienze con re-gisti del calibro di Nanni Moretti e Pa-olo Virzì. Di quest'ultimo ha dichiara-to: “Con Virzì c'è una vicinanza, come se avessimo una storia simile, lui è un regista che sa raccontare e questo ti dà un'enorme fiducia”.

al "CapiTale umano" l'viii premio

oSTiglia arnoldo mondadori

oSTiGlia

GAZZETTA DELLA BaSSa Novembre 2015 | anno VI - n 72 41

I paesi della Bassa mantovana PoggIo RUSCo

Una serata fuo-ri dal comune quella di saba-

to 24 ottobre a Poggio Rusco. I soci del Cir-colo sociale ricreativo poggese, in collabora-zione con il comune e l'associazione pro loco del paese, hanno ideato una serata all'insegna della tradizione vi-chinga. Presso la sede del Circolo ricreativo è stata organizzata una cena dai sapori parti-colari, grazie al tanto volontariato e utiliz-zando materiale di recupero: l'ambien-tazione di sfondo è stata ricostruita con la tecnica riciclo creativo. L'obiettivo della serata consiste-va nel far conoscere l'attività del Circolo poggese a persone di ogni età e provenienti dai paesi circo-stanti, così da poter vivacizzare i weekend nella bassa mantovana. Obiettivo pienamente raggiunto: il “Viking Circul” è stato accolto con grande interesse e partecipa-

zione. La serata è stata organizzata in modo efficiente, anche dal punto di vista economico, facendo leva sull'originalità tipica delle feste a tema. Il tutto condito da tanta musica: l'esibizione della band Kalēvala è stata ampiamente ap-prezzata da tutti i partecipanti. Un evento da ripetere.

viking CirCulI leggendari uomini del Nord a Poggio Rusco

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Novembre 2015 | anno VII - n 72 GAZZETTA DELLA BaSSa42

qUISTello

Un concerto nella bassa mantovana

i rio in ConCertoal PriMoPiano Club

EVEnTi

Venerdì 11 dicembre, I Rio saranno in con-certo a Quistello. Il

gruppo si è formato alla fine del 2001. Nel 2003, gli allo-ra "Del Rio", presentarono il loro primo singolo Stre-

ga al Ragno d'Oro di Milano. Il disco d'esordio vede la luce il 1 ottobre 2004. L'album si intitola “Mariachi Hotel”, ed è precedu-to dal singolo Sei quella per me, in rotazione per tutta l'estate 2004 nei maggiori networks radiofo-nici e televisivi. Al primo singolo ne sono seguiti altri due, La mia città e Mariachi Hotel. Nell'estate del 2006 lanciano il singolo Come ti va, che ottiene un ottimo suc-cesso radiofonico. Nel 2009 esce il singolo Il gigante in collabo-razione con Fiorella Mannoia e Paolo Rossi, caratterizzato da un testo che richiama al sociale. "Il sognatore" è il terzo album della pop rock band Rio, uscito in Ita-lia il 6 luglio 2010, anticipato dal singolo Pezzo di cielo. Nell'album

è presente una collaborazione con Luciano Ligabue, autore del testo Da qui. "Mediterraneo" è il quarto album dei Rio, in uscita nel giugno 2011, mentre l'album "Fiori" risale al maggio 2013. Nell'ottobre dello stesso anno, esce nelle radio Terremosse, brano dedicato all'omonima organizza-zione nata dopo il terremoto del 20/29 maggio 2012 che ha colpi-to l’Emilia Romagna. Il 19 mar-zo 2015, la band ha pubblicato il primo best of, “Mareluce”, con quattro brani inediti. Il primo singolo estratto è La precisione. Nel loro tour italiano, quest'an-no, il gruppo ha inserito due tap-pe nell'area della bassa modense e mantovana. Il 27 novembre si esibiranno al Vox Club di No-nantola e l'11 dicembre saranno ospitati dal Primopiano Club di Quistello, in via Semeghini. Il concerto inizierà alle 21:30. 5€ - ingresso con consumazione in-clusa. É necessario prenotare il biglietto: i posti sono limitati.


GAZZETTA DELLA BaSSa Novembre 2015 | anno VI - n 72 43

grandi noMi e MultidisCiPlinarietà

La nuova stagione dell'Auditorium Rita Levi Montalcini di Mirandola

miRandola

Riaffermare la funzione pubbli-ca dell'Auditorium Rita Levi Montalcini di Mirandola, in-

testo come luogo di cittadinanza e servizio educativo e culturale per il territorio: risponde a questa esigen-za la decisione, presa dall'Ammini-strazione Comunale, di affidare al Circuito Regionale Multidisciplinare dell'Emilia Romagna di ATER - Asso-ciazione Teatrale Emilia-Romagna, la programmazione della stagione. Un’innovazione che ha radici nella tradizione e che si palesa nel ricco cartellone quello previsto per la sta-gione teatrale 2015-2016: dieci ap-puntamenti, contraddistinti da una grande qualità e dalla presenza di alcuni dei principali esponenti della scena teatrale italiana, senza dimen-ticare un tocco di internazionalità. Sarà la storia ad inaugurare la sta-gione teatrale, martedì 17 novembre, con “l'ultima estate dell'europa”. Giuseppe Cederna, sopravvissu-to alla Grande Guerra, darà voce a quell’umanità di vittime e carnefici che trasformarono l’Europa in un immenso mattatoio. Il gioco delle maschere costituirà il fulcro del se-condo appuntamento. Giovedì 10 dicembre, Geppy Glejeses, Lello Arena e Marianella Bargilli porte-ranno in scena “l'uomo, la bestia, la virtù”: il farsesco clima pirandel-liano sorprenderà, come sempre, tutti. Uno spettacolo nostalgico e rit-mato, quello che Ascanio Celestini metterà in scena giovedì 17 dicem-bre, con “Racconti - Il Piccolo Pae-se”. La musica di Sarah Jane Morris

sarà la protagonista dello spettacolo di domenica 20 dicembre, quando la cantante porterà sul palco “Bloo-dy Rain”, il suo nuovo progetto.Il 2016 sarà inaugurato da una gran-dissima coppia di attori, Ottavia Pic-colo e Silvano Piccardi, che mercole-dì 20 gennaio, con “enigma - niente significa mai una cosa sola”, con-durranno gli spettatori nella Berlino del 2009, vent’anni dopo la caduta del Muro. Il 5 febbraio in “Non dir-lo - Il Vangelo di marco”, Sandro Veronesi analizza il testo quale Van-gelo d’azione. Tra lo straordinario e il paradossale si colloca invece “In-terniscespiriani”, la pièce ideata da Alfonso Santagata, in scena sabato 13 febbraio. Venerdì 26 febbraio l’Au-ditorium sarà nuovamente riempito da musica e danza. Carmen Meloni darà infatti vita alle suggestive co-reografie di “el paso del tiempo”, con l'obiettivo di proiettare lo spet-tatore nelle atmosfere del flamenco. Si tornerà poi alla prosa, venerdì 4 marzo, con “giro di vite - concerto di fantasmi da Henry James”, con Irene Ivaldi. A concludere la stagione, venerdì 8 aprile, sarà il bolognese Alessandro Bergonzoni con “Nessi”, ossia con-nessioni ma anche fili tesi e tirati, trame e reti, tessute e intrecciate per collegarsi con l'universo. In un'asso-luta solitudine drammaturgica, l’ar-tista si troverà alle prese con un testo che a volte potrebbe anche essere, e questa è la novità dello spettacolo, una candida confessione esistenzia-le.

Bassa modenese

tutti inVitati! taVole PoVere,

taVole iMbanditeLa mostra continua fino a mercoledì 6 gennaio

CaRPi

Continua fino a gennaio, la mostra allestita pres-so il Museo della Cit-

tà, ubicato nel Palazzo dei Pio. L'iniziativa rientra nel calendario delle iniziative della Regione Emi-lia-Romagna per Expo 2015 ed è dedicata al culto del cibo e, in par-ticolar modo, alle tavole imbandi-te. Fino a pochi decenni fa, quando la tavola era un momento rituale, la cucina, nel quotidiano e soprattutto nelle feste, era scandita dai cicli sta-gionali e produttivi. Orari di visita:Giovedì, sabato domenica e festivi: 10.00/13.00 - 15.00/19.00Martedì, mercoledì, venerdì(solo su richiesta): 10.00/13.00Lunedì chiuso


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NoVI DI moDeNa I paesi della Bassa modenese

Si parlerà di divertimento, movimento, competizione e prevenzione nello sport

inContri interattiViEVEnTi

É iniziato martedì 3 novembre, presso il centro Medici di Base di Novi di Modena, il 1° Ciclo

di incontri sui temi divertimento, mo-vimento, competizione e prevenzione nello sport. Sono serate calendarizzate, ciascuna dedicata a un tema specifico. Questi i temi dei prossimi incontri.martedì 17 novembre, alle ore 20.30, l'incontro si concentra sull'alimentazio-ne: "Più mangio, più cresco - anche il giro vita!!". Presiede per l'occasione Lia Branchini, Presidente ANESER e inter-viene la dottoressa Beatrice Salvioli, Biologa Nutrizionista ed Etologo Ali-

mentare.martedì 1 dicembre, alle ore 20.30, si tratta il tema "Padroni del proprio cor-po - liberati dallo stress e dal tormen-to". La serata è presieduta da Marco Cattellani, Personal Trainer presso la Palestra Bios Fitness e vedrà susseguir-si gli interventi del dottor Paolo Nalin, laureato in Scienze Motorie e Sportive e allenatore di base Carpi FC e del dot-tor Marco Primieri, laureato in Scienze e Attività Motorie e Sportive.Il ciclo di incontri interattivi, a ingresso libero, è organizzato da ANESER e dal-la palestra Bios Fitness.

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L'Associazione Giuseppe Verdi di Carpi, in collaborazione con il Cor-

colo Arcitaverna di Novi e con il patro-cinio del comune, organizza un Con-certo Lirico Vocale Benefico, che si terrà domenica 15 novembre, dalle ore 16:00, presso la sede del Circolo Arcitaverna, in via Bigi Velez, 4. All'esecuzione mu-

sicale interverranno il soprano Susan-na Branchini, il mezzosoprano Tiziana Carraro, il tenore Rudy Park, il barito-no Sergio Bologna e il Maestro Roberto Rossetto al pianoforte. Il ricavato sarà destinato all'acquisto di arredi per le strutture dei servizi alla persona del comune di Novi di Modena.

Domenica 15 novembre presso il Circolo Arcitaverna ConCerto liriCo VoCale benefiCo

muSiCa

GAZZETTA DELLA BASSA Novembre 2015 | anno VII - n 72

Due mesi di calcio giocato, ma ancora non si può dare un vero giudizio alle squadre che fan-

no parte del nostro mensile. Certo, non mancano le novità in positivo come Reggiolo, San Benedetto e Poggese, ma se per quest’ultima c'erano tutte le cre-denziali per pensare ad un campionato da protagonista, a stupire, è la formazio-ne di Bizzoccoli, che naviga nei quartie-ri alti, un po’ a sorpresa. Ma come ogni mese, partiamo sempre dalla categoria più nobile, l’Eccellenza, dove partecipa il Luzzara.

luzzara. La formazione di Dall’Asta non viaggia male, certo in queste ultime domenica ha perso qualche posizione in classifica, passando dal 5° posto all’8°, ma si tratta pur sempre di una neo pro-mossa, quindi diamogli un voto positi-vo, sperando che nelle prossime gare, trasformi i tanti pareggi, in vittorie.

Reggiolo. Scendiamo un gradino, e passiamo in Promozione. Come detto sopra, il Reggiolo sta stupendo un po’ tutti, terzo posto in classifica a sole tre lunghezze dalla vetta dove domina il Carpineti, ma a questo punto ormai tutto è possibile dopo il colpaccio della scorsa domenica sul campo del Rosselli Mutina.

Viadana. Brutto mese quello del team di mister Diego Canova. Dopo un set-tembre da sballo con ben 10 punti in 4 gare, sono arrivate ora tre sconfitte e un pareggio. La classifica comunque non è compromessa, ma se non arriva una svolta, sarà crisi vera. Ci sono ora due gare casalinghe, bisognerà sfruttarle al massimo.

gonzaga. Doveva essere l’anno buono per arrivare ai play off, invece le cose si stanno mettendo male. Nove punti in sette gare, non è certo quello che si voleva a Gonzaga. La sconfitta subita a Pralboino, veramente pesante, ha fat-to mettere in crisi anche mister Andrea Osti. La squadra deve ricompattarsi e credere maggiormente in sé stessa. Ve-diamo come si svilupperanno le prossi-me gare.

Suzzara. Le cose vanno meglio nella cit-tà del Premio, dopo un inizio non certo esaltante, la squadra sembra aver tro-vato la via giusta per salire in alto. Un quarto posto che manda la tifoseria in fibrillazione, e a quanto pare la società sembra intenzionata a muoversi in ma-niera egregia sul mercato di novembre.Vedremo se sarà tutto vero quello che si vocifera.

Pomponesco. Primo posto in classifica a suon di reti. Un Pomponesco che ormai non può più nascondersi, lo ha ammes-so anche patron Gianfranco Bellini, al salto di categoria, ci stanno pensando.

Poggese. è e rimane la squadra da batte-re, qualche gara finita male, ma il grup-po, è certo di categoria superiore. Ora è salita al secondo posto, ma è alla vetta che si punta veramente.

Borgo Virglio. è lì tra le grandi e sicura-mente non cederà il posto ad altre. An-che qui, l’obiettivo sono i play off. E ai play off, pensa anche la Futura, ex Doso-lo, ma viaggia ancora a correnti alterne. Non male l’Iveco Suzzara, ma ancora lontano dalle piazze nobili, mentre sten-tano a decollare Moglia e Real Bagnolo. Ma per quest’ultime lo si sapeva, il salto di categoria, lo si deve pur pagare.

San Benedetto e Dinamo gonzaga, viaggiano a braccetto al sesto posto, due formazioni che comunque hanno tutte le carte in regola per entrare nella zona nobile, senza pensare ovviamente alla vetta, dove la Pievese non ha rivali. Due gradini più sotto, troviamo lo Sporting Pegognaga, una formazione senza trop-pe ambizioni, si sa che a Pegognaga, si guarda maggiormente al settore giova-nile, in primis la formazione juniores.

SporT della BaSSacalcio, pallavolo e ciclismo

il CalCio della bassa (e non solo)di Sergio Ballarini

45

Sport e Benessere

DIVINo - eNogaSTRoNomIa e TeNDeNZe di Sabrina Baracchi*

La Maison nasce nel 1760 con il nome di "Maison Dubois Père et Fils", dalla famiglia Dubois da cui

Frederic Rouzand e Jean Claude Rou-zand, attuali proprietari della Maison Luis Roederer.Il nome Louis Roederer venne assegna-to all'azienda intorno al 1870, quando alla guida della Maison si successero, appunto, Louis Roederer e suo figlio Louis Roederer II. Cristal è stato creato nel 1876 per Ales-sandro II di Russia, e viene visto da molti come la prima cuvée prestige.La situazione politica in Russia, in quel periodo era instabile, lo Zar temeva di es-sere assassinato.Ordinò a Louis Roederer che le bottiglie di Champagne, per una cena alla quale presenziavano tre imperatori, dovessero essere chiare, in modo da poter vedere attraverso il cristallo trasparente del vetro le bolle e per evitare che si nascondesse una bomba al loro interno.

Louis Roederer ha quindi commissiona-to presso un vetraio fiammingo questa bottiglia, unica nel suo genere, cristallina incolore, con vetro al piombo, resistente, per la pressione dello Champagne e con un fondo piatto per evitare nascondesse-ro esplosivi nell’incavo. Lo Champagne da allora è diventato noto come "Cristal Brut Roederer". Cham-pagne Roederer esportava già in quegli anni ben 700mila bottiglie di Champagne in Russia, ma mai si era vista l'origina-le bottiglia in cristallo bianco.La bottiglia viene protetta da una pellicola colorata che serve da filtro per proteggere il vino dai raggi Uv, estremamente dannosi per il vino. Dal 1872 il Cristal è rimasto ininterrot-tamente in produzione, anzi, ogni anno, il responsabile delle cantine di corte si recava a Reims per sviluppare l’assem-blaggio del Cristal insieme allo chef de cave.Ma nel 1917, a seguito della Rivoluzione d’Ottobre, la monarchia in Russia scom-

pare e il mercato dello Champagne crol-la. Per Roederer è un duro colpo, ma dal quel momento si concentra su quello che era il secondo mercato, l’America, ma la sfortuna sembrò accanirsi con la maison di Reims a causa del crollo economico del 1929… Camille Olry-Roederer, alla guida della maison in quel periodo gestì con padronanza la situazione. Per rilan-ciare le vendite ecco un’idea geniale: estrarre Cristal dal dimenticatoio, ripro-porlo e farne il nuovo top Champagne di Roederer. È il 1932 ed è un successo, perché quella che era una cuvée esclu-siva per lo zar diventa appannaggio del mercato e viene messo in vendita dal 1945. Dove si trova la Maison Louis Roede-rer: la Maison Louis Roederer si trova a Reims, al civico 21 di Boulevard Lundy e possiede ben 214 ettari di vigneti, an-che se non tutti nella zona di Reims. In particolare circa 70 ettari sono nella zona Côte des Blancs, coltivate prevalente-

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mente a Chardonnay che viene utilizzato in purezza nel Louis Roederer Blanc de Blancs e concorre seppure in misura mi-noritaria a tutte le etichette dell'azienda.Molti pensano che il Cristal sia a preva-lenza chardonnay, invece è vero il con-trario: la conduzione dei vigneti porta a un Pinot Noir grasso e di rara finezza ed eleganza.Il vitigno principe dell'azienda è comun-que il Pinot, sia Pinot Noir che Pinot Meunier, coltivati per circa 60 ettari nei vigneti della valle della Marna e circa 65 ettari dalla Montagne de Reims.Questi vigneti coprono circa i 2/3 delle uve utilizzate dalla Maison, il resto sono uve acquisite presso vigneti terzi, che devono sottostare a precisi vincoli di qualità. Il dosaggio di liqueur d’expedition è dichiarato sugli 8 g/l.Dopo la presa di spuma, lo champagne resta a maturare circa 6 anni sui lieviti chiusa con tappo di acciaio anziché con il consueto alluminio, ma i prossimi potreb-bero rimanere un anno in più nelle cave prima del rémuage manuale .Il Cristal è prodotto nelle annate migliori con una selezione delle uve Grand Cru di proprietà. Parte di vini, circa il 25%, fermenta e matura in tini di legno e l’as-

semblaggio privilegia, anche se di poco, il Pinot Noir. Però, poi, il Cristal dà il me-glio di sé non prima di 10 anni dalla sboc-catura.Lo Champagne Cristal soffre di un’im-magine di Champagne da esibizionista, scelto puntualmente da chi vuole osten-tare la propria ricchezza: volenti o no-lenti, tutto ciò diventa una vera e propria tara per chi lo assaggia, che finisce per avere inconsapevolmente preconcet-ti. A me è capitato. A metà degli anni 1990 e primi anni 2000, il marchio è di-ventato sempre più associato con il rap e la cultura l'hip-hop, con diversi artisti che hanno fatto riferimento al Cristal in testi di canzoni e come parte della loro immagine pubblica.

Nel 2006, l'amministratore delegato di Louis Roederer, Frédéric Rouzaud, è stato citato in un articolo del The Eco-nomist sulla popolarità del marchio con artisti hip-hop. I suoi commenti sono stati interpretati come negativi, e Jay-Z hanno lanciato un boicottaggio della marchio.Per concludere, voglio ricordare che Roederer, con 65 ettari in tale regime, è il più grande biodinamico di Cham-

pagne e che il prezioso Cristal Rosé è già 100% da uve biodinamiche, mentre il Cristal lo è oggi per circa un terzo, ma l’obiettivo è di rendere anch’esso 100% da coltura biodinamica entro il 2020.

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Speciale Cicciolo d'Oro


11-13 dicembreTorna il tradizionale appuntamento

nelle vie di Campagnola Emilia

16° ediZione del CiCCiolo

d'oro

EVEnTi

Torna il Cicciolo D’oro, nella sua 16° edizione, i giorni 11, 12, e 13 di-cembre 2015: il centro storico di Campagno-

la Emilia sarà riscaldato da 150 paioli dei 400 norcini in gara ed il paese sarà animato da iniziati-ve culturali ed eventi di intratte-nimento per grandi e piccini, per tutto il fine settimana.

VeNeRDì 11 DICemBRePremiazione concorso arti grafi-che, presso la Sala Civica Comu-nale. Il concorso di arti grafiche libere organizzato dall'Associa-zione “Il Cicciolo d’Oro”, in col-laborazione con il Comune di

Campagnola Emilia, è dedicato a momenti, paesaggi e volti della Bassa Padana. Le opere più rap-presentative resteranno esposte negli spazi cittadini comuni.

SaBaTo 12 DICemBRePremiazione concorso letterario, presso la biblioteca comunale. “Bassa in letteratura”è il concor-so letterario organizzato dall’As-sociazione “il Cicciolo d’Oro” in collaborazione con il Comune di Campagnola Emilia e il patro-cinio della provincia di Reggio Emilia, riservato a racconti ine-diti sulle atmosfere e storie della Bassa Padana. I racconti migliori sono pubblicati in un volume.

49GAZZETTA DELLA BASSA



DomeNICa 13 DICemBRe- ore 9.00 Ritrovo norcini; 150 pa-ioli in piazza cominciano a fuma-re- dalle ore 10 Apertura festa con l’Inno al Cicciolo eseguito dalla Banda Primavera“A fom só al gugiól”: dimostrazio-ne della lavorazione tradizionale del maialeDistribuzione del grasso ai norci-niFuoco alle caldaie del Superciccio-lo: 19 q.li di grasso che comincia-no a bollireIntrattenimento by Radio Bruno, con la Strana CoppiaApertura parco Villa Cottafavi- ore 11.00 La salsiccia corre in piazza - 400 mt di salsiccia

- ore 12.00 Pranzo in Piazza con lo “Street food del norcino”. Il menu offre: risotto del norcino, gramigna al ragù delle rezdore del cicciolo, polenta con salsiccia e formaggio fuso, praline di bacca-là, zucca fritta dorata, spiedino di cipollata, patatine fritte e salsiccia, cotechino croccante, dolce a sor-presa.- ore 14.30 Aspettando il “Super-cicciolo”, assaggi gratuiti dei cic-cioli prodotti per tutti- dalle 16.30 La giuria Academia Judices Salatii si riunisce sotto il tendone per giudicare i ciccioli in gara- ore 16.30 Il doppio Supercicciolo da Guinness: due forme da 180 kg di ciccioli offerti a tutti ◄

GAZZETTA DELLA BASSA 51



- ore 18.00 Proclamazione del Miglior Norcino 2015, vincitore

della Coppa dei Campioni 2015 eMiglior Under 30. Consegna atte-stato “Cicciolo” e consegna dell’at-testato “Cicciolo Rosa” alle norcine partecipanti

In Piazza saranno sempre presen-ti: Bancarelle a Marchio Cicciolo d’Oro con ciccioli artigianali, sal-siccia, cotechini, salami - Mercato straordinario “Mercato della Roc-ca” - Vino Cantina Cottafavi con degustazione - Gnocco Fritto delle resdore di Cognento - Bancarelle articoli natalizi e bancarelle di pro-dotti tipici - Bancarelle dei Ragazzi

e delle Associazioni di Volontaria-to - Esposizione carrozze d’epoca e mostra civiltà contadina - Vin Brulè e cioccolato caldo - Museo Landini d’Epoca - Birra artigianale del “Bir-rificio Emiliano”

L’associazione assicura parcheggio gratuito per tutti i visitatori; chi vo-lesse fermarsi in Camper, troverà un’area ampia, gratuita ed attrez-zata sita a pochi metri dal centro storico, in Via Abbazia, 8. Cam-pagnola Emilia si trova a 13 Km dall’uscita CARPI - A22 Autostrada del Brennero, direzione Guastalla e a 20 Km da Reggio Emilia (A1 dire-zione Bagnolo - Novellara).

◄

Bassa in Letteratura” è il concorso letterario indetto dall’associazione “Il Cicciolo D’Oro”

in collaborazione con il Comune di Campagno-la Emilia. Il concorso, riservato a racconti inedi-ti scritti in lingua italiana o in dialetto, è aperto a tutti. Argomento del racconto sono le storie e le atmosfere tipiche della Bassa padana, con particolare attenzione alla tradizione enoga-stronomica. La giuria è composta da giornalisti, scrittori, operatori del settore. Dalla prima edi-zione al 2012, il concorso “Bassa in Letteratu-ra” ha avuto l’onore di essere presieduto dallo scrittore Giuseppe Pederiali, da sempre vicino alle iniziative dell’associazione.Quest'anno il concorso è giunto alla sua VI edi-zione. La premiazione dei vincitori e la presen-tazione del volume che raccoglie le opere più meritevoli dell'edizione di quest'anno si svol-gerà sabato 12 dicembre.

ConCorso "bassa in letteratura"“


Il Tuber magnatum, chiamato vol-garmente “tartufo bianco”, è la specie di tartufo più preziosa

in assoluto dal punto di vista ga-stronomico. Come accade per ogni specie, anche il tartufo, per potersi sviluppare, ha bisogno di aree con un giusto equilibrio geologico e cli-matico. Una difficile combinazione di elementi che, se ben bilanciati, diventano lo scenario ideale per la nascita e lo sviluppo delle tartufaie: definizione che viene data alle zone con la presenza di piante simbion-ti, dove crescono e si riproducono i tartufi. Il territorio a sud della provincia di Mantova, ad esempio, può essere considerato una tartu-faia naturale del Tuber magnatum. Quest'area, segnata dallo stretto rapporto con il fiume Po e com-presa fra i 28 e i 5 metri sul livello del mare, trova il suo “epicentro tartufigeno” nel comune di Borgo-franco sul Po. Ma, lungo la “Strada del Tartufo Mantovano”, l'offerta gastronomica legata a questo pro-

dotto è molto ricca e variegata. Ciascun risotorante o trattoria, in-fatti, rielabora il proprio menu im-preziosendo piatti tradizionali con il profumato tartufo. I piatti tipici dell'Antica Trattoria Cavallucci, ad esempio, sono il risotto al tartu-fo o i tortelli di zucca e tartufo; tra le specialità della Trattoria al lago verde troviamo, invece, il filetto di maiale alla zucca e tartufo. Al-tri locali creano diversi capolavori culinari: è il caso dei Triangoli di sfoglia con farina di castagne ri-pieni di funghi e tartufo, serviti al Ristorante all'angelo. Lo chef dell'antica locanda Corte della marchesa propone, a sua volta, la Delizia d'uovo al tartufo, un uovo alla cocque racchiuso da un im-panatura croccante e ricoperto da scaglie di tartufo. Insomma, è pro-prio in queste zone che si può as-saporare una deliziosa cena a base di tartufo, godendosi, nello stesso tempo, la vista di un panorama davvero suggestivo.

Le specialità al tartufo

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A Novi di Modena - mercoledì pomeriggio ore 15,00 - 18,00

A Reggiolo - giovedì mattina ore 8,00 - 13,00

Azienda Agricola Lodi Rizzini: via Don Minzoni 11, Novi di Modena (MO) - Tel. 059 670690 - Cell. 348 2548849 / Azienda Agricola La Mela Verde: Via Getta 1345, S. Felice s/P (MO) - Cell.

331 9188036 / Azienda Agricola Santa Giulia: Via Le Macchie 14, Monchio di Palagano (MO) - Cell. 340 9542505 - 334 8865315 / Azienda Agricola Tondelli Agenore: SS. Motta 468 n. 93,

Carpi (MO) - Cell. 333 7546690 / Azienda Agricola e florovivaistica Riccardo Taddei: via Valli 252, Gavello (MO) - Tel. 0535 31312

Azienda Agricola Chierigati Sergio: Via Ferrarine 24, Quistello (MN) - Tel. 0376 618539 - Cell. 349 7186044 - 333 7731189 / Società Agricola Tondelli Gino e Corradelli Attilia: Str. Rinaldina 2,

Gonzaga (MN)- Tel. azz. 0376 54477 - Tel. laboratorio 0376 528415 / Latteria Sociale Barchessone: via Berna 5, Reggiolo (RE) - Tel. 339 2651498 / Agriturismo Valle 5: via Valle 5° 3, San Girolamo di Guastalla (RE) - Tel. 0522 820227 - Cell. 335 5267752 - 335 5265561 / Agriturismo Zibramonda di

Breveglieri Carlo: via Villa Garibaldi 199B, San Benedetto Po (MN) - Cell. 335 6916130

Immagini di alcuni banchi del Mercato Contadino di Novi

Immagini di alcuni banchi del Mercato Contadino di Reggiolo

amici animali

Vi siete mai chiesti perché al-cuni gatti abbiano le strisce o delle macchie, e quali siano i

responsabili della colorazione del loro manto? Ebbene, una ricerca scientifica molto recente conferma che la deter-minante alla base della tinta del man-to è una serie di geni del DNA felino. Lo studio è stato condotto dalla Stan-ford University in collaborazione con l’HudsonAlpha Institute of Biotechno-logy di Huntsville, dove i ricercatori hanno isolato le caratteristiche geneti-che che definiscono il manto del gatto. Il responsabile è un singolare gene di origine preistorica: quando presente in due copie, genera le striature a mac-chie tipiche del gatto, quando è singo-lo porta invece a striature nette simili a quelle dei grandi felini della foresta. Si tratta di caratteristiche ereditate di-rettamente da tigri e leopardi, rimaste immutate nell’evoluzione biologica della specie per migliaia di anni, e rin-venute su centinaia di mici analizzati presso il National Cancer Institute del-la California. È tuttavia solamente un primo passo nella comprensione del fenomeno dell’evoluzione del gatto,

uno degli animali, a detta dei geneti-sti, più appassionante da studiare. Il tema è ben più complesso di quanto sopra possa apparire, considerando che il pattern classico è molto più dif-fuso rispetto a quello a un solo gene, ma che ancora la scienza non è riuscita a comprendere il perché. Tra le ipote-si più ricorrenti vi sono le ragioni di natura ambientale, che renderebbero questa colorazione più funzionale e più attrattiva: le strisce classiche sembrano infatti essere più gettonate rispetto ad un manto più “decorato”. Ci vor-ranno ancora anni di studio per com-prendere il fattore-funzionalità delle striature perché, come sottolinea la ricercatrice geneti-sta Leslie Lyons, “il gatto non ci ha an-cora rivelato tutti i suoi segreti”.

PErché i GATTi hANNo lE sTriscE?

I geni del DNA felino sono responsabili della singolare striatura di alcuni gatti

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GAZZETTA DELLA BaSSa01 GAZZETTA DELLA BaSSa56

Amici animali

Il nostro centro nasce intorno al concetto di benessere del cane. La pensione sorge nel bel mez-zo di un rigoglioso bosco ga-rantendo un clima ideale tutto

l’anno.Il cane, durante la sua permanenza, ha a disposizione una casetta di le-gno alta mt.1,70 e lunga mt.3,00 cir-condata da un verde giardino. Ogni cane ha il suo spazio individuale.Ad ogni ospite, a turno, facciamo fare passeggiate, giochi e corse sem-pre con la presenza di un operatore e utilizzando spazi e attrezzature ido-nee.I servizi che offriamo cercano di co-niugare bisogni del padrone e sere-nità del cane, per cui, non pensate alla pensione solo in occasione delle ferie, lavorate tutto il giorno, avete impegni anche per poche ore, do-vete allontanarvi per un weekend e non volete lasciare solo in casa il vostro amico a 4 zampe? Noi acco-glieremo volentieri il vostro cane tenendogli compagnia e facendolo divertire.Per usufruire dei servizi della pen-sione chiediamo ai clienti di concor-dare un appuntamento per visitare, insieme al vostro cane, il Centro. Co-noscere e predisporre un buon inse-rimento sono prerogative necessarie per dare alle persone la reale idea di dove passerà il suo tempo il proprio amico e al cane la tranquillità di esse-re lasciato in spazi e luoghi già pre-cedentemente vissuti.La pensione è aperta tutto l’anno. Le

casette sono coibentate e riscaldate nei periodi invernali.L’operatrice a cui far riferimento è Gianna: cell. 339 6407192.

Presso il Centro abbiamo una pisci-na e un lago dove poter far divertire i nostri ospiti. Tali attività vengono svolte sempre con la presenza di un operatore e nelle stagioni idonee.

Gli istruttori sono a disposizione an-che per lezioni di educazione di base e addestramento.Gli incontri vengono svolti presso la struttura e anche a domicilio a se-conda delle necessità.L’educazione del cane comincia fin da quando portiamo a casa il cuccio-lo.L’approccio, in ogni attività che svol-giamo, si base sul concetto di coope-razione. Il nostro fare con i cani passa attraverso il metodo della ricompen-sa positiva. Concentrarsi sulla rela-zione, sul capirsi, sul linguaggio del cane aiuta noi umani a comprendere meglio esigenze, bisogni e attitudini del nostro amico creando comunica-zione reciproca. Come sport cinofili pratichiamo e in-segniamo: Obedience.Per informazioni e appuntamenti contattare Barbara: cell. 392 6742793.

Presso il nostro centro potrete tro-vare anche oggettistica adatta ad un regalo personalizzato e giochi per il vostro amico a 4 zampe.

AssociAZioNE ciNofilAENZo Grossi AsD

Pensione e centro per educazione di base e addestramento cani

Cani

ASSOCIAZIONE CINOFILA ENZO GROSSI ASDSiamo a Rolo (RE), in via Cervelliera, 8

Per info: 392 6742793 – 339 6407192 - 0522 666469


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Cultura e arte

Mausoli, Cagnolati, loCatelli, dakar: don CaMillo a fuMetti

aRTE

Dopo tanto cinema e tanti libri, Don Camillo e Peppone esordiscono nell'editoria a fumetti. Il primo

fumetto comparve negli Albi de ”LA BO-LOGNESE”, Serie "I Giganti del Fumet-to" 1980/83 di Luigi Mausoli. I racconti di Mausoli avevano come protagonisti il prete Don Camillo e il Sindaco Peppone creati dallo scrittore Giovannino Guare-schi. Nel 1989 l'artista co-fondatore del museo “Peppone e Don Camillo” Mar-co Cagnolati, riproducendo i volti degli attori, Fernandel e Gino Cervi disegna e fumetta i due personaggi per "31", "Il Tar-lo" e la "Gazzetta del Po". Nel 2011 fanno il

loro terzo esordio nel mondo dei fumetti, grazie a "ReNoir comics" che ha manda-to in libreria il 28 aprile il primo volume della serie. Un omaggio all'indimenticato narratore emiliano, ma il fumetto della “ReNoir”, con l'appoggio totale degli ere-di di Giovannino Guareschi, non è am-bientato a Brescello, la faccia di don Ca-millo non è quella di Fernandel e il volto di Peppone ha la faccia di Guareschi come nelle prime riprese del film. A Brescello il 5 settembre 2015 alla presenza del sindaco Marcello Coffrini e l’assessore Sabrina Co-sti è stata inaugurata la mostra di stampe di tavole tratte dalla serie "Don Camillo a

fumetti" edita da ReNoir, con una Gallery delle copertine realizzate da Ennio Bufi e di quelle in edizione speciale illustrate da Roberto “Dakar” Meli. Terminata il 27, la mostra, allestita a cura del comune e della “Fondazione Paese di don Camil-lo e Peppone” nella Sala Espositiva del Museo "Brescello e Guareschi, il territorio e il cinema", ha visto la presenza di tanti personaggi e artisti del fumetto tra questi, Alberto Locatelli e Rob Dakar (in foto con Marco Cagnolati), che durante la proie-zione del docu-comics "Mondo piccolo...", si sono esibiti dal vivo disegnando per i visitatori su cartoline e fogli da disegno.

Novembre 2015 | anno VII - n 72GAZZETTA DELLA BaSSa

Ancora oggi in campa-gna è possibile vedere le corti, le tipiche case dei contadini della Bassa padana, caratte-

rizzate dalla loro forma tipica: una grossa casa padronale con davanti l’aia quadrangolare. Era all'interno della corte, ma soprattutto nei campi e nella stalla vicina che si svolgeva la vita del contadino, con dei ritmi mol-to diversi da quelli che conosciamo oggi. è all’alba che si alza il prota-gonista di quello che sembra essere ormai un mondo lontano, una realtà che rimanda a un mondo che non tutti oggi ricordano o conoscono: quello dei contadini. Non dei con-tadini per così dire moderni, degli ultimi anni, che per fortuna possono contare sulla tecnologia per rendere meno faticoso il loro lavoro, ma quel-lo dei contadini da inizio Novecento fino agli anni ‘50. Il lavoro in campagna era stretta-mente legato al variare delle stagioni: ogni mese c’era un’attività diversa da fare. Le attività più impegnative era-no la semina primaverile, la mietitu-ra e la trebbiatura estive, la vendem-mia e l’aratura autunnale. A gennaio e febbraio era il momento di fare l’er-ba nei campi di frumento. A marzo, giugno e luglio si dava l’acqua alla vite per proteggerla dalle malattie. Giugno e luglio erano anche dedicati alla mietitura e alla trebbiatura del grano. Settembre era, invece, il mese in cui il contadino poteva finalmente allentare il lavoro e riposarsi un po’. La vendemmia, infatti, iniziava ad ottobre, più tardi rispetto ad oggi. La si poteva considerare l’ultima fatica dell'anno.

Una figura diversa da quella del contadino era quella del bracciante

agricolo. I braccianti erano dei col-laboratori che venivano ingaggiati solamente nei momenti di bisogno, cioè per quelle lavorazioni stagio-nali che richiedevano un maggior numero di lavoratori solo per un breve periodo di tempo. La figu-ra del bracciante ha avuto un ruolo molto importante non solo in quan-to aiutante della famiglia contadina, ma anche in quanto al centro di una serie di lotte e di rivendicazioni, che hanno influenzato la scena politico e sociale di quegli anni. Con il termine bracciante si intende una categoria di lavoratori dipendenti che può es-sere divisa in due gruppi a seconda della loro collocazione geografica: in operai agricoli, presenti nel nord pa-dano, e in contadini senza terra, ca-ratteristici del Mezzogiorno. I brac-cianti padani potevano essere a loro volta divisi in due categorie: i fissi (o obbligati) appartenenti alla grande azienda capitalistica della pianura lombarda, e gli avventizi, gravitanti nelle aree della bonifica dell’Emilia centrorientale e della bassa veneta, oltre che nelle propaggini delle risaie di Novara, Vercelli e dell’Oltrepò pa-vese. Gli avventizi sono stati i brac-cianti tipici, caratterizzati da impiego precario, saltuario nel tempo, dallo spostamento da un’azienda all’altra e da una retribuzione fissata a tempo oppure a cottimo. Con il passare del tempo e vista anche la precarietà del loro lavoro, i braccianti iniziarono a intraprendere una serie di lotte allo scopo di rivendicare i loro diritti.

La loro strategia si andò a delineare nel novembre del 1901 con la fonda-zione della Federterra (Federazione nazionale dei lavoratori della terra) ad opera dei delegati delle leghe con-tadine di prevalenza padana. L’attri-

buire un orientamento economico socialista a un’organizzazione sin-dacale fu definito già allora come un grave errore anche da Filippo Turati, uno dei fondatori del PSI, principale esponente della corrente riformista. Inoltre, questa “collettivizzazione della terra”, che corrispondeva alla mentalità radicale e classista della componente maggioritaria della Fe-derazione, cioè dei braccianti, non poteva non allarmare i ceti intermedi rurali, mezzadri, affittuari e piccoli proprietari aspiranti alla piena pro-prietà. Le rivendicazioni dei brac-cianti si scontrarono con gli agrari, di cui si mettevano in discussione le prerogative imprenditoriali. Gli scon-tri si svolsero quasi sempre in ambi-to locale, senza il coordinamento di un partito centrale. Si puntava a un obiettivo, vale a dire al radicamento dei braccianti (circa un milione nella Valle padana del primo Novecento) alla terra, assolutamente irrealistico, ma declinato come un mito di mobi-litazione politica di massa. Negli anni del fascismo si assistette, invece, alla cosiddetta politica della sbraccian-tizzazione, in particolare per opera della bonifica integrale (fine anni '20 - anni '30), che cercò di accompagna-re un processo di massa di acquisto della terra da parte dei contadini. Tuttavia, tale politica non poteva ri-solvere un problema così grave come quello rappresentato dalla presenza di centinaia di migliaia di braccian-ti disoccupati nel territorio padano, come non poterono risolverlo i primi tentativi di riforma agraria intrapresi nel secondo dopoguerra. Fu l’indu-strializzazione degli anni ’50 e ’60 a trovare la soluzione all’immane que-stione bracciantile.

la vita delle famiglie contadine nella prima metà del‘900: lavoro, usi, abitudini e società…

VIaggIo Nella CIVIlTàCoNTaDINa


59GAZZETTA DELLA BaSSa Novembre 2015 | anno VII - n 72

L'OSSERVATORIO

La parola “non”, accop-piata ai sostantivi è abitualmente utilizza-ta per fare riferimen-to a soggetti affetti di

privazioni, come: non-udenti, non-vedenti, non-deambu-lanti, oppure a caratteristiche particolari: non-tessuto, non-profit, non-allineato, non-vio-lento, non-senso, e così via. In altri casi, invece, nascono veri e propri concetti densi di signi-ficato.

Non-luogo è originato dall’in-cremento degli spostamenti e, quindi, è riferito ai luoghi di passaggio dove si concentra-no attività commerciali come: autogrill, stazioni e aeroporti, centri commerciali, alberghi della stessa catena, ecc. Mol-to simili tra loro, sia dal pun-to di vista architettonico che organizzativo, a prescindere che siano in Italia, Germania o altrove, sono luoghi privi di identità, anonimi e staccati da qualunque contesto sociale o storico; molti vi transitano ma nessuno vi abita. Paradossal-mente, queste caratteristiche infondono un senso di fami-liarità e sicurezza alle perso-ne che vi entrano. Addirittura, molti di essi, hanno una attrat-tività tale da competere con monumenti e bellezze natura-li. Il loro successo è tale che anche i centri storici delle città stanno incominciando ad omo-logarsi ai non-luoghi attrez-zandosi con gli stessi alberghi, ristoranti, mercatini e, perfino, i medesimi artisti di strada.

Non-persone è riferito a

quanti cessano di essere indi-vidui umani per divenire esi-stenze indistinte con connotati uniformi: i negri, gli immigra-ti (e al loro interno: gli alba-nesi, i rumeni, i nord africani, ecc.), i rom e così via. La loro esclusione dalla società passa attraverso un processo che en-fatizza la paura dell’altro. Per noi, anche se queste persone continuano a vivere, non esi-stono e ci disinteressiamo del-la loro sorte. Salvo, di tanto in tanto, “riesumarne” qualcuno per poi additarlo come nemico pubblico, ideale per ogni sor-ta di rivendicazione di identità nazionale, locale o settoriale. Per il “patriottismo” urbano, o di quartiere, costoro sono cri-minali che minacciano la sicu-rezza pubblica.

Non-libri; in Italia si pubbli-cano circa quattro libri inediti all’ora. La maggioranza di essi racconta di episodi personali o, comunque, autoreferenziali mentre altri spaziano tra nar-rativa di maniera (moltissimi i polizieschi) e recensioni-sac-cheggio di autori famosi. Per dirsi scrittori, non basta saper scrivere con garbo ed in ma-niera corretta, bisogna avere un’idea, un qualcosa da comu-nicare. Per questi non-scritto-ri, il libro non è un mezzo di espressione ma “l’obiettivo” da conseguire per soddisfare pic-coli guadagni e grandi vanità. Insomma roba da sit-comedy o chiacchiere da parrucchiere, più adatta a soddisfare il biso-gno di evasione che ad arric-chire la mente. Spesso il valore di tali libri è, di gran lunga, in-

feriore a quello degli alberi che si debbono abbattere per fare la carta richiesta per la loro stampa. E, non raramente, alla fine di una simile lettura, ver-rebbe spontaneo esclamare un sonoro: ma chissenefrega!

Non-notizia, utilizzata soprat-tutto quando non si sa come completare un palinsesto o un giornale.È una notizia senza reali conte-nuti, di valore marginale e che non aggiunge informazione alla comunicazione. Spesso è una banalità o la semplice declina-zione di una tendenza ormai assodata da tutti. Ha la carat-teristica di occupare gli onori della cronaca per poco tempo, a volte solo poche ore, poi spa-risce e viene dimenticata.

Non-capo si riferisce ad un leader, che non ascolta, non ammette errori, non ricono-sce i propri limiti, promette ma non adempie, evita il rischio e, per farlo, non esita a cambia-re “pelle”. Ci ricorda qualcuno? Può accadere che non sia una persona fisica ma un insieme di regole e modelli di vita: re-ligiosi, sociali, economici, cui è dovuta cieca obbedienza pena l’allontanamento dai circuiti del benessere. Spesso sono inaf-ferrabili, e indefinibili, come il liberismo esasperato occi-dentale che appare invisibile, immortale e sovrumano pur essendo spietatamente osses-sivo.

di raffaele giglietii

Una parola che capovolge e scombussola: NON

Questo avverbio, abitualmente usato per negare, può divenire inquietante quando, legandosi al sostantivo che lo segue, crea una nuova categoria che induce una diversa percezione delle cose.

http://qfwfqblog.wordpress.com/https://www.facebook.com/qfwfqblog

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IL LOTTO, QUESTO SCONOSCIUTOMetodi di gioco e curiosità sul popolare gioco del lotto

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Metodo del Mese pronti per il gioco...?novembre 2015Attraverso una continua osservazione del

quadro estrazionale e di alcuni periodi storici, possiamo stabilire quelle che sono state formazioni interessanti, su talune ruote, che inevitabilmente saranno protagoniste anche nei prossimi tempi circoscritti. Da queste possibili situazioni porto a conoscenza, con apposite ricerche, elementi che con cadenze temporali particolari tendono ad una “costante” e si proiettano con interesse per i prossimi periodi di gioco…

PERIODO DI GIOCO

Nessun altra regola deve essere applicata, oltre la descrizione seguente...INIZIO GIOCO 17-nov-2015DOPO QUESTA DATA (quindi da martedi 17 novembre) e per un periodo limitato di colpi di gioco (in media ne bastano 4/6 colpi, ma possiamo arrivare sino a 10...) possiamo mettere in gioco la seguente previsione sulle ruote di:

GENOVA-MILANO

AMBATA 17Combinazione in lunghetta per tutte le sorti....

05.33.38.49.51.90 queste combinazioni segnalate sopra, possono essere giocate in modo distinto e separato, poichè ognuna di loro darà sicuramente un buon risultato...

Con lo stesso procedimento, ci attiviamo sulle ruote di:

TORINO-VENEZIA

L’inizio GIOCO anche su queste due ruote è �ssato a partire da martedi 17 novembre 2015, quindi da questa data possiamo contare su:

AMBATA 70

Combinazione in lunghetta per tutte le sorti....

07.17.24.47.57.70Anche in questa circostanza le combinazioni citate, sicuramente forniranno esiti multipli..

Nel corso dei mesi/anni passati, si sono avute diverse situazioni più che positive, a noi basta evidenziare la curva di frequenza positiva nel periodo proposto e con �ducia il proseguio sul prossimo step di estrazioni.Dobbiamo altresi ricordare che il gioco del Lotto è un gioco aleatorio, nessuno può garantire il successo di un determinato evento, quindi è d’ obbligo la giusta razionalità e un meritato e attento distacco critico, alla proxima...Se volete comunicare con l’autore e/o inviare copie degli scontrini vincenti, potete farlo inviando una mail al seguente:[email protected]


LuOghI nOn cOmunIattualItà e altro

Le parole valgono” è una campagna istituzionale pensata dalla Treccani per ridare dignità alle parole, attraverso il re-

cupero del loro significato e spes-sore. Non è un'operazione di salva-taggio nazional-popolare per la difesa dell'italiano: nessuno vuole sciacquare i panni in Arno, né affiliarsi all'Accademia della Crusca; quella di Treccani è più un'operazione di sensibilizzazio-ne e riflessione sulla nostra lin-gua, anche per capire la nostra evoluzione. L'idea è semplice, ma anche efficace: alcuni testimonial “adottano” una parola che riten-gono basilare per la propria vita e ne spiegano il perché. Già di-versi i contributi dei VIP, ma la caccia alla parola perduta è aper-ta a tutti (http://www.treccani.it/leparolevalgono/ ). Anche se la non-verbalità inter-preta la maggior parte delle no-stre interazioni (i sociologi parlano di circa il 93%, se si considerano tutti gli elementi paralinguistici: postura, prossemica, tono della voce, espressioni facciali ecc.), il linguaggio è intimamente con-nesso al pensiero e alla cultura di un Paese, testimonia il suo passato ed il suo presente, è un archivio formidabile di ragione,

sentimento ed esperienza.Se non si considera la ritualità, fatta di gesti ed azioni simboli-che, la sfera spirituale e quella temporale si esprimono soprat-tutto con la Parola, sia che si chiami Verbo o Propaganda. Che dire poi della parola tramandata oralmente che ha trasformato le storie in leggende e le leggende in miti, fatti apposta per spiegar-ci la realtà e consolarcene? Più parole conosciamo, più co-scienza abbiamo del mondo, poiché riusciamo a descriverlo e a descriverne le sfumature, ma allargare il nostro vocabolario si-gnifica anche avere la possibilità di relazioni più ricche, più oppor-tunità di scambio, più chance di successo. Il numero di vocaboli di un adul-to mediamente colto di aggira attorno ai 30.000-50.000, ma ciò che conosciamo non è ciò che utilizziamo, nella comunicazione abituale non si superano di solito le 8.000 parole. Purtroppo questa stima non è quella che possiamo applicare agli adolescenti di oggi che sa-ranno gli uomini e le donne di domani. L'osservatorio OCSE è impietoso a riguardo, soprattutto definisce quale competenza indi-ca la conoscenza dell'italiano: “a conclusione degli studi superiori

un ragazzo deve essere in grado di capire un articolo di fondo”, ma ciò non è possibile per uno stu-dente su cinque. Va anche peggio a conclusione dei corsi universi-tari: un laureato su cinque non riconosce un'ambiguità lessicale, uno su tre ha meno di 100 libri a casa e perlopiù consumati dal-lo studio per arrivare al “pezzo di carta”. Lo studente analfabeta comin-cia la sua carriera nella scuola dell'obbligo: poca selezione, trop-po buonismo e nessuna innova-zione didattica che aiuti davvero i diversi stili di apprendimento; si legge poco, si studia male e sem-bra che anche la nuova tecnologia se porta ad una pseudo-sapienza digitale, faccia comunque spro-fondare gli studenti in un effetti-vo analfabetismo letterale. Possiamo rimpallare le colpe tra scuola, famiglia e società, ma il prodotto non cambia. Si è barat-tata la profondità culturale che le parole hanno il potere di evocare, con una unidimensionalità lingui-stica da copia/incolla; in un futu-ro non troppo lontano non sare-mo forse più in grado di leggere neppure il bugiardino dei medici-nali, altro che articolo di fondo! A meno di non avere una provvi-denziale App all'uopo...

di maddalena letari

Le parole perduteLa parola non può cambiare le cose. Ma almeno ci prova. (R. Saviano)

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qfwfqdiscussione culturale e altre inutilità

Schizzi (di vita) irrazionali

di davide donadio

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Ascoltavo, qualche sera fa, un ampol-loso critico d'arte (Luca Massimo Bar-bero) parlare di arte

informale. Siamo negli anni Cinquanta; il luogo, la solita Parigi. Qualche nome, per pe-danteria didattica: Dubuffet, Fontana, Burri, Appel.Ora, come di consueto, sono più le chiacchiere astratte che mi interessano a proposito dell'arte contemporanea che le opere stesse. Il godimento visivo, che pure ricerco, viene in secondo luogo.Stando a quanto diceva il citato cri-tico, parafrasando in libertà, l'infor-male trova la sua scintilla estetica nella rivalutazione della vita reale e nella sua espressione più pura: il pensiero spontaneo ed infantile, la follia, l'irrazionalità, la tensione creativa come riscatto.L'irrazionalità come ispirazione estetica mi giunge gradita e la col-lego volentieri ad una teoria gio-cosa che proprio in questo periodo vado esponendo in ogni conversa-zione utile (il non prendersi trop-po sul serio quando si esprimono “teorie” esistenziali è l'unico modo serio che conosco per fare filosofia concretamente, magari a tavola).L'irrazionale è un polo costante del-la vita di ognuno di noi. Schizza, a picchi di intensità, con una certa regolarità, anche se è difficilmen-te prevedibile. La ricerca dell'or-dine è funzionale alla costruzione di qualcosa (un progetto di vita, una relazione, la semplice gestione del quotidiano), ma prolungata in modo indeterminato soffoca il lato creativo dell'esistenza ed è persino controproducente rispetto a quello che si è costruito o si vuole costru-ire.Così, mi sembra di osservare, gli individui gestiscono il polo raziona-le-irrazionale in termini controllati, ma periodici, incasellando nell'ordi-

ne il caos delle emozioni. In termi-ni, però, di castrazione del nuovo e dell'autentico.Tutte le correnti d'arte contempo-ranea e del passato che elevano a valore estetico il caos e il primitivo non fanno altro che dare una forma e un colore alle fiammate irrazionali di cui siamo tutti divertite vittime. E anche se questa teoria critica fa acqua da tutte le parti, è così che voglio guardare a quel tipo di arte.Qualcuno scomoda persino la fe-nomenologia, l'esistenzialismo (di Sartre) per giustificare l'irraziona-lità, ma io mi rivolgerei piuttosto all'antropologia e alla biologia evo-luzionistica per spiegare gli schizzi di vita irrazionali che ci portano a scompligliare l'ordine precedente e ricercare nuove risorse. Certo, sotto tutta questa ricerca di altro stanno macromolecole, neurotrasmettito-ri, che scuotono il nostro sistema nervoso centrale. E io, dopo tutto, trovo molto poetica questa spiega-zione materialista delle nostre pic-cole follie.Mi scuso col lettore se indugio più del solito su fatti personali che non sono idee, ma comportamenti indi-viduali che potrebbero interessare pochi. Ma sono funzionali a quanto sto dicendo.Forse è per questo che trascorro la vita a cercare di fare ordine e, quasi contemporaneamente, a in-gegnarmi di trovar modi per far ca-

scare il castello di carte che ho costruito con pazienza sul tavo-lo. Il piacere di fare e disfare, di cambiare idea, ribaltare le pro-prie visioni, per capriccio e per necessità, lo considero, come dicevo, un vantaggio evolutivo che la nostra storia naturale ha dato alla nostra specie. Non solo l'arte e la poesia derivano da questo atteggiamento, ma an-che la scienza e la tecnologia.E quando posso, con tenacia, rompo le uova nel paniere a co-loro che – secondo me vivendo vite poco coraggiose – si accon-

tentano di riconoscersi in un pen-siero che cercano con tutte le forze di mantenere costante.Se mi consente di tornare ad un tono erudito, gli elementi di irrazio-nalità che i critici collegano all'arte informale, in letteratura le acco-sto volentieri ai temi trattati nelle opere di Cesare Pavese, autore che amo molto.Pavese era un lavoratore attento e instancabile, un vero e proprio fulcro del lavoro editoriale italiano degli anni Cinquanta. A vederlo da fuori era tutto nervo e razionalità, ma le sue opere la dicevano lunga a proposito dei suoi schizzi irrazio-nali incontrollati e contraddittori (non è un caso che si interessas-se così profondamente di folklore e antropologia culturale). Il suicidio non fu altro che il segno di un'in-capacità a contenerli, quegli schizzi irrazionali.Io vorrei invece enfatizzare il lato positivo di questa costitutiva neces-sità umana di “distruzione” dell'or-dine precedente. La “distruzione” da un senso ad un'esistenza altri-menti immobile e sempre uguale a se stessa, suggerisce nuove vie. Che tutto questo sia solo un'illusio-ne, un gioco o peggio una consola-zione? Ne vale comunque la pena.

Nella foto: Alberto Burri, Rosso Plastica, 1964

"gazzetta della bassa" novembre 2015 anno vii n. 72

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