fondazione per la famiglia edith stein onlus · le vere vittime sono i ragazzi che non ne parlano....
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FONDAZIONE PER LA FAMIGLIA EDITH STEIN ONLUS
UNA FOTOGRAFIA DELLA REALTÀ
Internet rappresenta per gli adolescenti un contesto di comunicazione,di studio/ricerca, ma soprattutto una modalità irrinunciabile permantenersi in contatto.
I ragazzi ci dicono che:- Hanno avuto il primo cellulare (smartphone) a 11 anni circa - L’applicazione maggiormente utilizzata è whatsapp e si sta sempre
più diffondendo l’utilizzo di snapchat- Il social più diffuso sembra essere instagram, che utilizza come
canale privilegiato quello dell’immagine e della condivisione di foto- Connessione continua (non si spegne mai il cellulare)- Nella maggior parte dei casi l’utilizzo del cellulare rispecchia la
personalità dei ragazzi
IL CORPO NEI SOCIAL
- SPONTANEITÀ / FINZIONE – a volte le foto postate non sono autentiche (postate
cioè per condividere un’emozione, un’esperienza, un vissuto) ma sono alla
ricerca di «LIKE» e di apprezzamenti da parte degli altri. Viene esasperato il
corpo per mostrarsi, per provocare, per superare i limiti. A volte postare alcune
foto è un modo per scacciare la noia.
- INTIMITÀ – alcune foto rientrano nella sfera privata, sono personali. È indice di
serietà e rispetto (per sé e per la relazione) non postare tutte le nostre foto,
soprattutto quelle più personali
- RISCHIO DI MASCHERARE LA PROPRIA IDENTITÀ – in foto non riesco a
comunicare davvero chi sono.
- BISOGNO DI RICONOSCIMENTO – a volte postare foto risponde al bisogno (sano
in adolescenza) di essere guardato e apprezzato
COS’È IL CYBERBULLISMO
Le azioni di cyberbullismo sono:
- VOLONTARIE (comportamento non accidentale)
- RIPETUTE (Pervasività data dallo stesso mezzo informatico)
- RECANO DANNO alla vittima
- Attuate attraverso DISPOSITIVI ELETTRONICI
Si fa riferimento all’utilizzo di Internet o delle altre
tecnologie digitali – come i cellulari o i pc – come
mezzo per molestare intenzionalmente altre persone
(Willard, 2003).
Atto aggressivo, intenzionale, usando varie forme di
contatto elettronico, ripetuto nel tempo contro una
vittima (Smith, 2008)
•assenza di limiti spazio-temporali (su Internet è per sempre;
pervasività del mezzo informatico; numero illimitato di spettatori)
•anonimato del bullo, coperto da diverse “identità virtuali”
•idea che tutto sia “solo un gioco”/ “uno scherzo“
• l’impersonalità: disumanizzazione della vittima e mancanza di
feedback emotivo che porta il bullo ad essere più disinibito
• indebolimento delle remore etiche e diminuzione del senso di
responsabilità («io ho solo condiviso un messaggio di altri… lo fanno
tutti…»)
•le attività online hanno ricadute sulla vita reale e viceversa
• minore controllo da parte degli adulti (i ragazzi non ne parlano per
vergogna o per paura delle conseguenze)
CARATTERISTICHE
flaming: litigi on line nei quali si fa uso di un linguaggio violento e volgare
molestie (harassment): attuate attraverso l’invio ripetuto di messaggi offensivi
cyberstalking: invio ripetuto di messaggi che includono esplicite minacce fisiche, al punto che la
vittima arriva a temere per la propria incolumità
denigrazione: pubblicazione (all’interno di comunità virtuali) di “pettegolezzi” e commenti crudeli,
calunniosi, offensivi, denigratori al fine di danneggiare la reputazione della vittima
rivelazioni (outing): registrazione delle confidenze – raccolte all’interno di un ambiente privato –
creando un clima di fiducia e poi inserite integralmente in un blog pubblico
sostituzione di persona (impersonation): insinuazione all’interno dell’account di un’altra persona con
l’obiettivo di inviare messaggi offensivi o aggressivi sotto “falso nome”;
esclusione: estromissione intenzionale di una persona dall’attività on line.
(Willard, 2007)
AZIONI DI CYBERBULLISMO
UNA MIA COMPAGNA
DELLE MEDIE HA POSTATO
FOTO DEL PROPRIO SENO
E PARTI INTIME CHE
HANNO FATTO IL GIRO DEL
MONDO…
DALLE ESPERIENZE DEI RAGAZZI
UN MIO AMICO HA
POSTATO IL MIO NUMERO
DI CELLULARE SOTTO UN
VIDEO DI YOUTUBE E DA
QUAL MOMENTO HO
RICEVUTO DEI MESSAGGI
MOLESTI…IO HO PRESO IN GIRO UNA
MIA COMPAGNA DI
PALLAVORO SULLA CHAT DEL
GRUPPO PERCHÉ NON
SAPEVA GIOCARE… ALLA
FINE SONO STATA
DENUNCIATA DAI GENITORI
DELLA RAGAZZA…
ALTRI RISCHI DEL WEB
•Possibile contatto con adulti malintenzionati (adescamento online)
•Uso eccessivo (dipendenza)
•possibile esposizione a contenuti volgari, violenti, razzisti, dannosi
(contenuti non adatti alla loro età o informazioni scorrete in merito a
sessualità, droghe, alimentazione, diete, …)
• Sexting – usare il corpo come merce
VIDEO: EXPOSED
https://www.youtube.com/watch?v=5Unod95NUSk
• ALL’INTERNO DI UNA RELAZIONE PUÒ RAPPRESENTARE UNA
PALESTRA VIRTUALE IN CUI POTER ESPLORARE ALCUNI ASPETTI
DELLA SESSUALITÀ SENZA AGIRLA, E QUINDI IN UNA MODALITÀ
PROTETTA
• MOLTO SPESSO VIENE USATO CON LA FINALITÀ NARCISISTICA DI
CALAMITARE SU DI SÉ L’ATTENZIONE DELL’ALTRO IDENTIFICANDOSI
QUINDI IN UN’IDEA DI SESSUALITÀ COME STRUMENTO PER
RAGGIUNGERE ALTRI SCOPI
(Pellai, 2015)
SEXTING, A COSA SERVE?
RICONOSCIMENTO
DELLE
RESPONSABILITÀ A
TUTI I LIVELLI:
RAGAZZA, RAGAZZO,
GRUPPO
LE REAZIONI DEI RAGAZZI
BISOGNI EVIDENZIATI:
RAGAZZA – essere
apprezzata, dimostrare il
suo amore
RAGAZZO – farsi vedere
GRUPPO - divertimento
CONDIVISIONE
AUTOMATICA
Le vittime non sono solo quelle che vengono prese di mira.
Le vere vittime sono i ragazzi che non ne parlano.
CONSEGUENZE
Come per il bullismo tradizionale,
anche il cyberbullismo può avere delle
ripercussioni negative sul benessere
psico-fisico dei ragazzi (aumento di
ansia, senso di vergogna, calo del
rendimento scolastico, vissuti di
solitudine, depressione) .
CORNICE LEGISLATIVA
Attualmente, nella legislazione italiana, manca un inquadramento
normativo specifico in materia di bullismo e cyberbullismo (ddl Ferrara).
In caso bi cyberbullismo, i reati che si possono configurare sono:
- ambito penale: percosse, lesioni, ingiuria, diffamazione, violenza
privata, minaccia, danneggiamento.
- ambito civile: risarcimento del danno (morale, biologico o esistenziale).
In Italia i ragazzi sono responsabili delle loro azioni
(a livello civile e penale) a partire dai 14 anni d’età
CONSIGLI PER GENITORI
• Imparare ad usare gli stessi strumenti tecnologici dei ragazzi perparlare con loro delle potenzialità dei rischi
• Stabilire regole chiare sui tempi e le modalità di utilizzo dei dispositivielettronici in base all’età e alla maturità dei ragazzi. Le stesse regoledovrebbero valere anche per gli adulti
• Valorizzare le potenzialità di Internet e smartphone
• Responsabilizzare i ragazzi rispetto al loro comportamento online
• Fare attenzione a cambiamenti comportamentali o emotivi dei vostrifigli (cambiamento di abitudini, aumento di ansia, disturbi del sonno,irascibilità …)
PER UNA VERIFICA DEL PERCORSO
TI È PIACIUTO IL CORSO?
Sì perché :
- è stato utile, interessante, attuale;
- abbiamo parlato di un argomento cheva combattuto e fermato;
- ci siamo confrontati con i compagni.
Abbastanza:
- avevamo già trattato l’argomento delcyberbullismo alle medie;
- è stato trattato in modo un po’frettoloso.
IL CORSO TI HA INSEGNATO
QUALCOSA?
- A stare attento a quello che
condivido;
- A pensare prima di pubblicare
qualcosa;
- A non sottovalutare internet e i
social
- A comprendere come affrontare il
cyberbullismo