fini,l’estremismoalpotere - archivio.unita.news · essere: vedi il caso pacciani. mentre nel...

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Colore: Composite MILANO Bufera in Borsa su Pirelli e Olivetti. I titoli della holding di Ivrea sono crollati del 17%, trasci- nando l’indice Mibtel ai nuovi mi- nimi degli ultimi due anni. Il mer- cato ha quindi reagito in maniera negativa alla prospettiva di una ma- xi ricapitalizzazione di Olivetti. A nulla sono servite le smentite di Enrico Bondi, amministratore dele- gato della società di Ivrea, circa un’imminente operazione sul capi- tale per fronteggiare il peso dei de- biti. Le società del gruppo Telecom guidato da Marco Tronchetti Pro- vera hanno «bruciato» ieri sul mer- cato 13mila miliardi di lire. Dati positivi sono giunti invece da Tim che ha chiuso il primo se- mestre con oltre 50 milioni di abbo- nati. Confermato Marco De Bene- detti. MATTEUCCI A PAGINA 10 ROMA L’autunno caldo è arrivato in anticipo. Lo ha decretato il vicepre- mier Gianfranco Fini dichiarando guerra a tutti. Guerra all’opposizione (che a Genova ha tentato di usare la piazza per far cadere il governo), guer- ra ai sindacati (sulle pensioni c’è poco da discutere, bisogna cambiare; lo sta- tuto dei lavoratori va modificato e i licenziamenti resi più facili). Poi, la chicca: il favore al suo capo, Berlusco- ni. Per il conflitto di interessi basta un’authority che controlla e magari se- gnala. Niente di più. Insomma, l’estre- mismo al potere. Dure le reazioni. I sindacati sono compatti e uniti come non mai: su pensioni e licenziamenti nemmeno se ne parla, il governo sarà contrastato duramente. Questo è un governo reazionario e pericoloso, dice il capogruppo ds in Senato Angius. E Rutelli commenta la proposta sul con- flitto di interessi: una barzelletta. L’Uli- vo prepara un’opposizione durissima. ALLE PAGINE 2e3 Q uello in cui viviamo non è il migliore dei mondi possibili. Forse è addirittura il peggiore, o così ci sembra, a volte, guardando la tv. Ma non bisogna confondere i fatti con le immagini, come fa il ministro Gasparri. Secondo lui è grave che la tv abbia mostrato al Paese la violenza poliziesca a Genova. Mentre è gravissimo che la polizia abbia usato il manganello come piace a Gasparri, ma per fortuna la tv lo ha mostrato ai cittadini. Lo stesso si può dire per le terribili immagini che la tv ci manda da Belfast e che non vorremmo proprio vedere: bambi- ne piangenti e terrorizzate costrette ad andare a scuola sotto scorta di genitori e agenti armati perché alcuni fascisti protestan- ti non le vogliono nel loro quartiere. Un razzismo senza razza che divampa tra cristiani, bianchi, biondi, anglosassoni. Un orrore che può attecchire dovunque si creino differenze di diritti per religione, lingua, nazionalità, abitudini sessuali o altro. Dove si dividono le famiglie regolari da quelle irregolari, come vuole Storace; dove si vogliono privilegiare i cattolici rispetto agli altri, come vuole Buttiglione o i padani rispetto ai non padani, come vuole Bossi, si semina un odio che può portare lontano. E che è già troppo vicino. fronte del video Maria Novella Oppo L’odio Silvia Garambois MAROLO A PAGINA 8 L A F ALSA F ICTION DI C ASALECCHIO U n aereo sperimentale che supera la barriera del suo- no, un boato spaventoso, che tut- to fa tremare, che provoca un crollo in una scuola. Due bambi- ni che muoiono. La Rai sta realiz- zando un film su una storia che richiama una tragedia italiana mai dimenticata: quella di Casa- lecchio di Reno, 6 dicembre 1990, quando un aereo militare si schiantò su una scuola elementa- re, morirono 12 bambini e altri 90 rimasero gravemente feriti. Nella fiction, “L’uomo del ven- to”, che si sta girando per Raiu- no, il pilota è quasi un eroe: viene raccontata la tragedia di un uo- mo, che lascia l’aeronautica e si dedica a missioni umanitarie, va in Bosnia, diventa psicologo per aiutare lepiccolevittime. Il richiamo è forte: i parenti delle vittime sono indignate, la comu- nità sconcertata. A Casalecchio di Reno nessuno sapeva della rea- lizzazione di questo film. A viale Mazzini, alla Rai, smentiscono ogni riferimento con la cronaca terribile di quei giorni (”Quando ci è stato presentato il progetto non abbiamo mai pensato a quel- la tragedia - sostengono i respon- sabili di Raifiction -. A noi interes- sava perché è una storia mora- le”), ma la responsabile della pro- duzione, la “Good time Enterpri- se”, riconosce l’“espediente narra- tivo”. Gli elementi della cronaca, del re- sto, ci sono tutti: un aereo fuori controllo, il crollo in un edificio scolastico, le vittime, il trauma. E ritorna soprattutto l’impressione violenta, l’emozione, il dolore dei telespettatori di fronte a quelle immagini di tg che non invecchia- no. SEGUE A PAGINA 19 Anche l’Europa pronta a lasciare la Conferenza sul razzismo Fini, l’estremismo al potere I l vicepremier promette di frantumare lo stato sociale e protegge gli affari diBerlusconi «Un governo reazionario epericoloso» (l’Ulivo) «che va duramente contrastato» (i sindacati) ABBATE A PAGINA 9 LODATO A PAGINA 5 LONDRA Una bomba ieri è stata lancia- ta contro le bambine cattoliche della scuola di Holy Cross nella zona nord di Belfast. Un ordigno artigianale che ha ferito quattro poliziotti delle squa- dre antisommossa che da tre giorni cercano di proteggere l’ingresso delle alunne dall’assedio dei protestanti unionisti. Le ragazzine, tutte comprese tra i 4 e gli 11 anni, sono “colpevoli” di attraversare una strada della zona pro- testante per andare a scuola. BERNABEI A PAGINA 9 Brucia il parco Kruger Diciannove vittime CRESPI A PAGINA 16 Scorte cancellate per Lumia e Fava Protezione dimezzata a Orlando BROLLI A PAGINA 22 L’assalto alle alunne Scuola L e decisioni della giunta regio- nale del Lazio sono un ulte- riore campanello d'allarme non solo per la coscienza civile e democratica, ma per la stessa co- scienza dei credenti. Vanno man mano allo sconto le cambiali che i vertici religiosi e la destra politica si sono scambiate sulla testa della comunità. E la base dei credenti, per chi vi vive quotidianamente e ne ascolta le ansie per un rinnova- mento ogni giorno più ineludibile? SEGUE A PAGINA 27 STORACE E I CATTIVI CRISTIANI don Roberto Sardelli L’ OPPOSIZIONE NON È SOLO IN P ARLAMENTO L’affare Telecom va in fumo Tonfo in Borsa per la galassia di Tronchetti Provera: Olivetti perde il 17% «Fantasmi su Marte» Il film di Carpenter conquista la Mostra Malattie, sequestri terrorismo Grande successo per la guida dei pericoli D iciamo la verità: in queste pri- me settimane di vita della quattordicesima legislatura e di secondo governo Berlusconi le for- ze di opposizione hanno faticato ad immaginare ed attuare compiutamen- te una strategia di opposizione alla maggioranza di centrodestra. A pri- ma vista, molto è dipeso dalla situazio- ne contingente in cui si trovano i prin- cipali partiti del centrosinistra: i de- mocratici di sinistra impegnati in un congresso che vede più concorrenti alla segreteria e tre mozioni diversa- mente orientate ma anche la Marghe- rita che trova qualche difficoltà a di- ventare una formazione politica vera e propria, qualcosa di più solido di quanto sia un’alleanza elettorale, per quanto efficiente e consolidata. Ma c’è da chiedersi se le incertezze che abbiamo avuto modo di notare fino a oggi dipendano soltanto dalle vicende delle due forze maggiori o se il problema sia legato, ancor prima e ancor di più che a queste ragioni, alla difficoltà di scorgere con chiarezza le ragioni immediate e meno vicine del- la sconfitta del 13 maggio e all’incer- tezza sulla strategia complessiva da adottare per mettere in difficoltà il governo Berlusconi, fermare l’azione devastante che su alcuni terreni è già iniziata o è stata annunciata in queste settimane. Creare, insomma, sia pure gradual- mente, una piattaforma politica e pro- grammatica per mobilitare tutta quel- la parte del paese che si è fatta sedurre dalle promesse del Cavaliere ma che, di fronte alle concrete scelte del cen- trodestra, potrebbe scoprire di non essere d’accordo per nulla con l’azio- ne concreta del governo. Personal- mente sono convinto che le difficoltà di immaginare e realizzare una strate- gia efficace di opposizione siano pro- prio in questi ultimi aspetti ancor più che nelle vicende contingenti dei de- mocratici di sinistra e dalla Margheri- ta. SEGUE A PAGINA 27 Venezia Durban Turisti «Niente presidenza della Commissione di Vigilanza sulla Rai al Ds Petruccioli. La goccia che ha fatto traboccare il vaso è stata il rinnovo del contratto Rai a Enzo Biagi, opinionista di parte». Il Velino, 9 settembre, pag. 4 Nicola Tranfaglia Famiglie Sudafrica Mafia Belfast, molotov contro i cattolici O la scuola o la vita Raffica di ricorsi contro la Moratti: insegnanti pubblicisul piede di guerra A PAGINA 4 anno 78 n.160 giovedì 6 settembre 2001 lire 1.500 (euro 0.77) www.unita.it ARRETRATI L IRE 3.000 – EURO 1.55 SPEDIZ. IN ABBON. POST. 45\% ART. 2 COMMA 20/B LEGGE 662/96 – FILIALE DI ROMA

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Page 1: Fini,l’estremismoalpotere - archivio.unita.news · essere: vedi il caso Pacciani. Mentre nel lavoro d’informa-zione a loro affidato, brillano sovente per la loro assenza: vediilcasodeiBlackBlocche

Colore: Composite

MILANO Bufera in Borsa su Pirelli eOlivetti. I titoli della holding diIvrea sono crollati del 17%, trasci-nando l’indice Mibtel ai nuovi mi-nimi degli ultimi due anni. Il mer-cato ha quindi reagito in manieranegativa alla prospettiva di una ma-xi ricapitalizzazione di Olivetti. Anulla sono servite le smentite diEnrico Bondi, amministratore dele-gato della società di Ivrea, circaun’imminente operazione sul capi-

tale per fronteggiare il peso dei de-biti. Le società del gruppo Telecomguidato da Marco Tronchetti Pro-vera hanno «bruciato» ieri sul mer-cato 13mila miliardi di lire.

Dati positivi sono giunti inveceda Tim che ha chiuso il primo se-mestre con oltre 50 milioni di abbo-nati. Confermato Marco De Bene-detti.

MATTEUCCI A PAGINA 10

ROMA L’autunno caldo è arrivato inanticipo. Lo ha decretato il vicepre-mier Gianfranco Fini dichiarandoguerra a tutti. Guerra all’opposizione(che a Genova ha tentato di usare lapiazza per far cadere il governo), guer-ra ai sindacati (sulle pensioni c’è pocoda discutere, bisogna cambiare; lo sta-tuto dei lavoratori va modificato e ilicenziamenti resi più facili). Poi, lachicca: il favore al suo capo, Berlusco-ni. Per il conflitto di interessi bastaun’authority che controlla e magari se-gnala. Niente di più. Insomma, l’estre-mismo al potere. Dure le reazioni. Isindacati sono compatti e uniti comenon mai: su pensioni e licenziamentinemmeno se ne parla, il governo saràcontrastato duramente. Questo è ungoverno reazionario e pericoloso, diceil capogruppo ds in Senato Angius. ERutelli commenta la proposta sul con-flitto di interessi: una barzelletta. L’Uli-vo prepara un’opposizione durissima.

ALLE PAGINE 2 e 3

Q uello in cui viviamo non è il migliore dei mondi possibili.Forse è addirittura il peggiore, o così ci sembra, a volte,

guardando la tv. Ma non bisogna confondere i fatti con leimmagini, come fa il ministro Gasparri. Secondo lui è grave chela tv abbia mostrato al Paese la violenza poliziesca a Genova.Mentre è gravissimo che la polizia abbia usato il manganellocome piace a Gasparri, ma per fortuna la tv lo ha mostrato aicittadini. Lo stesso si può dire per le terribili immagini che la tvci manda da Belfast e che non vorremmo proprio vedere: bambi-ne piangenti e terrorizzate costrette ad andare a scuola sottoscorta di genitori e agenti armati perché alcuni fascisti protestan-ti non le vogliono nel loro quartiere. Un razzismo senza razzache divampa tra cristiani, bianchi, biondi, anglosassoni. Unorrore che può attecchire dovunque si creino differenze di dirittiper religione, lingua, nazionalità, abitudini sessuali o altro. Dovesi dividono le famiglie regolari da quelle irregolari, come vuoleStorace; dove si vogliono privilegiare i cattolici rispetto agli altri,come vuole Buttiglione o i padani rispetto ai non padani, comevuole Bossi, si semina un odio che può portare lontano. E che ègià troppo vicino.

fronte del video Maria Novella Oppo

L’odioSilvia Garambois

MAROLO A PAGINA 8

LA FALSA FICTION DI CASALECCHIO

U n aereo sperimentale chesupera la barriera del suo-

no, un boato spaventoso, che tut-to fa tremare, che provoca uncrollo in una scuola. Due bambi-ni che muoiono. La Rai sta realiz-zando un film su una storia cherichiama una tragedia italianamai dimenticata: quella di Casa-lecchio di Reno, 6 dicembre1990, quando un aereo militare sischiantò su una scuola elementa-re, morirono 12 bambini e altri90 rimasero gravemente feriti.Nella fiction, “L’uomo del ven-to”, che si sta girando per Raiu-no, il pilota è quasi un eroe: vieneraccontata la tragedia di un uo-mo, che lascia l’aeronautica e sidedica a missioni umanitarie, vain Bosnia, diventa psicologo peraiutare le piccole vittime.

Il richiamo è forte: i parenti dellevittime sono indignate, la comu-nità sconcertata. A Casalecchiodi Reno nessuno sapeva della rea-lizzazione di questo film. A vialeMazzini, alla Rai, smentiscono

ogni riferimento con la cronacaterribile di quei giorni (”Quandoci è stato presentato il progettonon abbiamo mai pensato a quel-la tragedia - sostengono i respon-sabili di Raifiction -. A noi interes-sava perché è una storia mora-le”), ma la responsabile della pro-duzione, la “Good time Enterpri-se”, riconosce l’“espediente narra-tivo”.Gli elementi della cronaca, del re-sto, ci sono tutti: un aereo fuoricontrollo, il crollo in un edificioscolastico, le vittime, il trauma. Eritorna soprattutto l’impressioneviolenta, l’emozione, il dolore deitelespettatori di fronte a quelleimmagini di tg che non invecchia-no.

SEGUE A PAGINA 19

Anche l’Europapronta a lasciarela Conferenzasul razzismo

Fini, l’estremismo al potereIl vicepremier promette di frantumare lo stato sociale e protegge gli affari di Berlusconi«Un governo reazionario e pericoloso» (l’Ulivo) «che va duramente contrastato» (i sindacati)

ABBATE A PAGINA 9

LODATO A PAGINA 5

LONDRA Una bomba ieri è stata lancia-ta contro le bambine cattoliche dellascuola di Holy Cross nella zona norddi Belfast. Un ordigno artigianale cheha ferito quattro poliziotti delle squa-dre antisommossa che da tre giornicercano di proteggere l’ingresso delle

alunne dall’assedio dei protestantiunionisti. Le ragazzine, tutte compresetra i 4 e gli 11 anni, sono “colpevoli” diattraversare una strada della zona pro-testante per andare a scuola.

BERNABEI A PAGINA 9

Bruciail parco Kruger

Diciannovevittime

CRESPI A PAGINA 16

Scorte cancellateper Lumia e Fava

Protezionedimezzata a Orlando

BROLLI A PAGINA 22

L’assalto alle alunne

Scuola

Le decisioni della giunta regio-nale del Lazio sono un ulte-riore campanello d'allarme

non solo per la coscienza civile edemocratica, ma per la stessa co-scienza dei credenti. Vanno manmano allo sconto le cambiali che ivertici religiosi e la destra politicasi sono scambiate sulla testa dellacomunità. E la base dei credenti,per chi vi vive quotidianamente ene ascolta le ansie per un rinnova-mento ogni giorno più ineludibile?

SEGUE A PAGINA 27

STORACE EI CATTIVI CRISTIANI

don Roberto Sardelli

L’OPPOSIZIONENON È SOLO

IN PARLAMENTO

L’affare Telecom va in fumoTonfo in Borsa per la galassia di Tronchetti Provera: Olivetti perde il 17%

«Fantasmi su Marte»Il film di Carpenter

conquistala Mostra

Malattie, sequestriterrorismo

Grande successo perla guida dei pericoli

Diciamo la verità: in queste pri-me settimane di vita dellaquattordicesima legislatura e

di secondo governo Berlusconi le for-ze di opposizione hanno faticato adimmaginare ed attuare compiutamen-te una strategia di opposizione allamaggioranza di centrodestra. A pri-ma vista, molto è dipeso dalla situazio-ne contingente in cui si trovano i prin-cipali partiti del centrosinistra: i de-mocratici di sinistra impegnati in uncongresso che vede più concorrentialla segreteria e tre mozioni diversa-mente orientate ma anche la Marghe-rita che trova qualche difficoltà a di-ventare una formazione politica verae propria, qualcosa di più solido diquanto sia un’alleanza elettorale, perquanto efficiente e consolidata.Ma c’è da chiedersi se le incertezzeche abbiamo avuto modo di notarefino a oggi dipendano soltanto dallevicende delle due forze maggiori o seil problema sia legato, ancor prima eancor di più che a queste ragioni, alladifficoltà di scorgere con chiarezza leragioni immediate e meno vicine del-la sconfitta del 13 maggio e all’incer-tezza sulla strategia complessiva daadottare per mettere in difficoltà ilgoverno Berlusconi, fermare l’azionedevastante che su alcuni terreni è giàiniziata o è stata annunciata in questesettimane.Creare, insomma, sia pure gradual-mente, una piattaforma politica e pro-grammatica per mobilitare tutta quel-la parte del paese che si è fatta sedurredalle promesse del Cavaliere ma che,di fronte alle concrete scelte del cen-trodestra, potrebbe scoprire di nonessere d’accordo per nulla con l’azio-ne concreta del governo. Personal-mente sono convinto che le difficoltàdi immaginare e realizzare una strate-gia efficace di opposizione siano pro-prio in questi ultimi aspetti ancor piùche nelle vicende contingenti dei de-mocratici di sinistra e dalla Margheri-ta.

SEGUE A PAGINA 27

Venezia

Durban

Turisti

«Niente presidenza dellaCommissione di Vigilanzasulla Rai al Ds Petruccioli.

La goccia che ha fattotraboccare il vaso è statail rinnovo del contratto Rai

a Enzo Biagi,opinionista di parte».Il Velino, 9 settembre, pag. 4

Nicola Tranfaglia

Famiglie

Sudafrica

Mafia

Belfast, molotovcontro i cattoliciO la scuola o la vita

Raffica di ricorsi contro la Moratti:insegnanti pubblici sul piede di guerra

A PAGINA 4

anno 78 n.160 giovedì 6 settembre 2001 lire 1.500 (euro 0.77) www.unita.it ARRETRATI L IRE 3.000 – EURO 1.55SPEDIZ. IN ABBON. POST. 45\%ART. 2 COMMA 20/B LEGGE 662/96 – FILIALE DI ROMA

Page 2: Fini,l’estremismoalpotere - archivio.unita.news · essere: vedi il caso Pacciani. Mentre nel lavoro d’informa-zione a loro affidato, brillano sovente per la loro assenza: vediilcasodeiBlackBlocche

Colore: Composite ----- Stampata: 05/09/01 22.07 ----- Pagina: UNITA - NAZIONALE - 2 - 06/09/01

tg La7studio apertotg5tg4tg3tg2tg1

Riunito con Scajola il comitatoche si occuperà dell’ordine e dellasicurezza durante il vertice dellaFao e della Nato.

I Democratici di Sinistra semprepiù divisi sulla scelta del nuovo lea-der. Avanza in graduatoria Fassino.

I sondaggi di Datamedia confer-mano che aumenta, la fiducia nelnuovo governo: massimo gradi-mento oltre il 70% a Berlusconi.

itg

diie

riTorna la paura al nord. Assaltoalle ville con la roulette russa «Orispondi o premo il grilletto» tragi-ca roulette russa a Bergamo, im-prenditore costretto ad aprire lacassaforte.

Pacciani assassinato? Mostro diFirenze, ora si indaga sugli 007.

La scuola dell’odio. A Belfast unabomba contro i bambini Ancorascontri intorno alla scuola cattolica.

– È il giorno dei titoli telefoniciko in Borsa. Le azioni Olivetti,sospese più volte per eccessodi ribasso, hanno perso intor-no al 14 per cento. Per qualemotivo? Per i timori legati al-l’aumento di capitale e allemodalità di risanamento delgruppo. Questo dicono glianalisti.

– È il giorno in cui GianfrancoFini sposta a destra della de-stra il timone del governo.Non meraviglia tanto la formu-la: meno pensioni e più licen-ziamenti. Che il vicepremier diAn fosse un nemico dichiara-to dello stato sociale e dei piùdeboli lo si sapeva bene. Asorprendere, semmai, è il si-lenzio di Berlusconi davanti al-le esternazioni a tutto campodel suo numero due. Fini stacercando di dimostrare di es-sere lui l’uomo forte del gover-no. Possibile che il presiden-te-padrone lo lasci fare incambio del via libera alla leg-ge barzelletta che con un’Au-thority addomesticata dovreb-be risolvere il famoso conflit-to d’interessi.

– È il giorno di Gratteri, il poli-ziotto che non deve chiederemai. Le perquisizioni non pos-sono essere garbate ma deci-se ed energiche, ha detto ildirettore del Servizio operati-vo centrale della polizia (Sco),ascoltato dalla commissined’indagine sui fatti di Genova.Le teste spaccate e le muramacchiate di sangue dellascuola Diaz spiegano beneche cosa intende per «decisio-ne» ed «energia» questo lealeservitore dello Stato.

– È il giorno del ritorno del mo-stro di Firenze. Perquisite leabitazioni del criminologoFrancesco Bruno e di un altofunzionario dei servizi segreti.I quali servizi spuntano sem-pre là dove non dovrebberoessere: vedi il caso Pacciani.Mentre nel lavoro d’informa-zione a loro affidato, brillanosovente per la loro assenza:vedi il caso dei Black Bloc chenessuno di questi valenti 007ha cercato d’intercettare pri-ma che mettessero Genova aferro e a fuoco.

– È il giorno della bomba con-tro gli scolari in Ulster. Unagente gravemente ferito. Il ri-schio di una strage nella scuo-la cattolica di Holy Cross. È ilterzo giorno che si verificanoattacchi di protestanti controle bambine cattoliche. Dal Me-dio Oriente all’Irlanda delNord, a rimetterci sono sem-pre i più inermi.

Borsa, nuovo crollo. Che convie-ne fare ai risparmiatori? Oggi piaz-za affari ha perso tre punti.

Rapine in villa. Bande in trasfertaseminano il terrore Dopo il Venetoanche in Lombardia torna l’incubodegli assalti alle ville.

Vento e pioggia. Il maltempo sisposta a sud Il maltempo dal nordal centro-sud con pioggia, vento egrandine.

Borse sempre più giù Telefonici etecnologici trascinano al fondo leborse europee. Milano perde quasiil 3%.

Muro contro muro Immediato nodei sindacati e dell’opposizione allaproposta di Fini di cambiare le nor-me su licenziamenti e pensioni.

Non prevedo miracoli Peres cautodichiara: vedrò Arafat ma nonaspettatevi miracoli.

Studio aperto: torna la paura al nord, assalto alle ville con la roulette russa

La Porta di Manetta

Giornale chiuso in redazionealle ore 22.40

Conflitto d’interessi? Dissolvenza...Pronto il progetto del governo: un’authority vigilerà sul premier, senza poter interferire

‘‘

La lettura data daAn sui fatti del G8 èstata fatta propria dalgoverno. Ecco la firmapolitica: erano tutticriminali

Debacle di Olivetti Crolla la galas-sia guidata da Tronchetti Provera.Travolte anche Pirelli e Telecom.Borsa ai minimi di due anni fa.

Si va allo scontro Assaggio di au-tunno caldo. Centro sinistra , Rifon-dazione e sindacati contro le propo-ste di Fini su pensioni e lavoro.

Paura in Lombardia Dopo le setterapine nel Veneto, tre colpi nel girodi due giorni tra Bergamo e Brescia.

L’articolo 18 è unfinto problema. Sivuole solo sferrare uncolpocontro il mondosindacale

‘‘

ROMA No, non è una «simpatica provo-cazione» degli organi di stampa, «unoscherzo di fine estate», come si auguravail diessino Giuseppe Giulietti incline allebattute. Le anticipazioni sul provvedi-mento del governo in materia di conflit-to di interessi sono tutte confermate esottoscritte dal vicepremier GianfrancoFini. E’ vero, il testo è bell’e pronto earriverà in consiglio dei ministri moltopresto. Con pochi articoli di legge SilvioBerlusconi si caverà d’impaccio e archi-vierà il problema senza che, sul pianonormativo, venga aggiunta una sola rego-la in più rispetto all’esistente. Gianni Let-ta, Giuliano Urbani e Franco Frattinihanno unito i loro sforzi e con un giocodi alchimia sono riusciti a coglierel’obiettivo: sarà una authority a vigilaresul premier, sui ministri, sui governatoriregionali e sui sindaci delle aree metropo-litane e a segnalare al Paese e al Parla-mento i conflitti d’interesse in campo.Resta fermo che i tre componenti dell’au-thority sarebbero nominati dagli attualipresidenti di Camera e Senato (tutto infamiglia) e che non avrebbero nessunapossibilità di emanare sanzioni, né dibloccare i provvedimenti segnalati. Lapatata bollente sarebbe rimpallata al Par-lamento dove l’opposizione potrebbepresentare interrogazioni, interpellanze,e finanche la mozione di sfiducia. Macon la maggioranza blindata quale esitomai potrebbero avere? Nel caso di con-flitti evidenti e gravissimi l’authority po-trebbe ricorrere alla Magistratura con de-nuncia penale per imboccare una impro-babile strada lunga e irta... «Questa au-thority sarebbe un carrozzone privo disignificato, una mera superfetazione -taglia corto Massimo Villone ex presi-dente della Commissione Affari Costitu-zionali del Senato ai tempi del governodell’Ulivo - Non si aggiunge nessuna re-gola specifica a ciò che è già possibilefare: se è una attività ispettiva, la può giàfare benissimo il Parlamento. Noi suiconflitti di interesse di Lunardi e di Taor-mina abbiamo già fatto interrogazioni,

interpellanze. Dopodiché non è accadu-to nulla perché la maggioranza li ha co-perti». Insomma «un meccanismo truf-faldino», solo «fumo» per lasciare inten-dere che si è risolto il problema. «Unabarzelletta» dice Francesco Rutelli, «unafoglia di fico» per consentire a Berlusco-ni e ad altri membri del governo di conti-nuare a fare i propri interessi anzichéquelli del Paese» spara il capogruppo alla

Camera del Pdci, Marco Rizzo.I nuovi governanti dopo aver respin-

to a maggioranza a palazzo Madama,l’11 luglio, la richiesta dell’opposizionedi discutere con urgenza lo stesso Ddlapprovato a fine legislatura,e dopo avergirato a vuoto intorno al nocciolo ondeg-giando fra la riproposizione del testo ap-provato alla Camera nel 1998, la riesu-mazione dei tre saggi, prima italiani, poi

stranieri, hanno deciso di voltar pagina:basta blind trust e soluzioni all’america-na, l’uovo di colombo è che il controlla-to nomini i suoi controllori senza peraltro attribuire loro alcun potere concre-to. E’vero che agli italiani, secondo i son-daggi del premier, del conflitto di interes-si non importa un gran ché (la lungastoria ha stancato), ma è anche vero cheil senso della misura da qualche parte

starà pure di casa. Certo, la vecchia mag-gioranza, attuale opposizione, qualchepeccato in proposito ce l’ha da farsi per-donare. L’iter iniziò nel maggio ‘94 con itre saggi nominati da Berlusconi pre-mier. I suggerimenti dei saggi furonotrasformati in un disegno di legge che fuapprovato in Senato ma non fece in tem-po ad arrivare alla Camera e decadde.Per arrivare a un altro voto si deve aspet-tare l’aprile del 1998 (erano i tempi dellaBicamerale) quando la Camera approvaall’unanimità un testo (relatore FrancoFrattini, Fi) che poi viene congelato (lecui norme, strada facendo, vennero rite-nute dall’Ulivo troppo blande).

Dopo mesi di stallo nel febbraio2000 i capigruppo di Camera e Senatodecisero di accelerare i tempi. Il ddl ap-provato con i soli voti della maggioranzadi centrosinistra il 27 febbraio del 2001al Senato dopo un braccio di ferro conl’opposizione (la Casa delle libertà pre-sentò 1200 emendamenti)era profonda-

mente diverso e più restrittivo rispetto alprimitivo testo approvato alla Camera.Ma non si poteva fare prima? si sonochiesti in molti. «Il conflitto di interessi -spiega il diessino Vincenzo Vita - va risol-to in modo rigoroso e attraverso unanormativa chiara e non aggirabile. Il rife-rimento più adeguato rimane il testo di-scusso alla fine della scorso legislatura alSenato. Non vi possono essere infatti so-vrapposizioni di funzioni e la via mae-stra è quella dell’incompatibilità. Un’Au-thority senza poteri come quella ipotizza-ta, poco ha a che fare con un capitoloche continua a rappresentare una patolo-gia del sistema italiano».Tuttavia è chia-ro che adesso la partita si giocherà sultesto del governo. Il testo della vecchiamaggioranza confluirà nel dibattito par-lamentare, ma l’attuale opposizione dicentrosinistra potrà lavorare solo in ter-mini di emendamento al testo base delgoverno.

lu.b.

Luana Benini

ROMA «E’ Fini ad aver preso in manole redini spostando l’esecutivo a de-stra». Il coordinatore dei reggenti Ds,Pietro Folena, commenta l’intervistadel vicepremier Gianfranco Fini rila-sciata ieri al «Corriere della sera»,usando parole dure. Modifica dell’arti-colo 18 dello Statuto dei lavoratori,abolizione delle pensioni di anzianità,legge «barzelletta» sul conflitto di inte-ressi: Folena promette opposizione fer-ma da parte dell’Ulivo. E invita a medi-tare sulle linee guida del governo e sulsuo disegno di spaccare i sindacatinon solo quanti al momento dell’inse-diamento del nuovo esecutivo di cen-trodestra ne avevano avvalorato unaimmagine moderata, «neodemocristia-na» ma anche chi in questi giorni staprendendo le distanze da Fini e daCofferati al tempo stesso.

Meno tasse, più pensioni ma an-che abolizione delle pensioni di

anzianità, più occupazione maanche più licenziamenti metten-do mano allo statuto dei lavora-tori. Fini ha tracciato le idee gui-da del governo. Nell’opposizio-ne c’è chi ne coglie la confusio-ne, chi, come Rutelli parla di ac-qua fresca e chi, come Angius,dice che si conferma la naturareazionaria del governo...«Se si aspettava una conferma, ri-

spetto agli argomenti severi e duri dicritica al governo che ha mosso SergioCofferati, eccola qui la conferma...L’as-se politico del governo nel corso degliultimi due mesi si è nettamente sposta-to a destra e non solo sotto il profiloeconomico sociale ma anche sotto ilprofilo democratico e istituzionale. Lasensazione è che il peso politico di Fininell’ambito della coalizione sia aumen-tato a partire dai fatti di Genova, dalruolo che lo stesso Fini ha svolto inquei giorni. E questo fa giustizia diquel giudizio un po’ approssimativo esuperficiale che era stato dato anche in

alcuni settori del centrosinistra quan-do Berlusconi si presentò alle Camere:discorso neodemocristiano, neomode-rato, si disse...Nel corso degli ultimidue mesi non è successo niente, non èstata approvata una sola legge, ma ilgoverno ha via via accentuato, sottotutti i punti di vista, il suo segno politi-co. In questo non c’è polemica conRutelli. Lui dice che alcune osservazio-ni di Fini sono acqua fresca. Ad esem-pio la proposta sul conflitto di interes-si. Dice che è una barzelletta e io sonototalmente d’accordo: è l’ennesimaipotesi fantasiosa con il risultato chealla data attuale siamo ancora a zero».

Ha annunciato che sul conflittodi interessi ci sarà una propostaunitaria dell’Ulivo...«Su questo tema abbiamo lanciato

da tempo una sfida molto chiara: Ber-lusconi non può ricevere i capi di Statoe di governo di altri paesi senza averrisolto o avviato a soluzione questoproblema. Ora è evidente che non sipuò rimanere ancora a lungo in questasituazione. Le nostre proposte di leggesono in Parlamento e si ispirano altesto approvato al Senato in conclusio-ne di legislatura. Ma noi siamo mino-ranza in Parlamento. Al di là dell’inizia-tiva legislativa occorre una forte inizia-tiva politica dell’Ulivo. Anche una ini-ziativa europea. Perché il conflitto diinteressi è tema di rilevanza europea.Gli altri capi di governo e l’Ue nonpossono non porsi il problema di que-sta anomalia italiana. Se si aggiunge ilfatto che ancora non è stata insediatala commissione di vigilanza Rai, tipica

commissione di controllo dell’opposi-zione (nella scorsa legislatura era pre-sieduta da Storace)che ha compiti deci-sivi di equilibrio democratico, irrinun-ciabili ora che stiamo entrando in cam-pagna elettorale per il referendum con-fermativo della legge sul federalismo ebisogna calibrare le tribune televisive eradiofoniche, siamo davvero di frontea un vulnus drammatico. La commis-sione non è insediata, la maggioranzafa ostruzionismo e non la fa riunire.C’è il rischio di una Rai priva del con-trollo democratico previsto dalla leg-ge».

Anche Cisl e Uil ora sostengonoche Fini in questo modo portaal conflitto sociale...«Mi dispiace che poi la Cisl accom-

pagni questa valutazione con una sor-ta di equidistanza fra Fini e Cofferati.Eppure Cisl e Uil hanno già avuto laprova che questo governo ha una linearadicale in materia economica e socia-le quando durante l’incontro sul Dpef,Tremonti, che non aveva parlato dicifre con Cofferati, Pezzotta e Giuliet-ti, interruppe la riunione e andò intelevisione a dire del finto buco. Poic’è stata la trattativa sui metalmeccani-ci. Il governo vuole affermare la lineadegli accordi separati per spaccare ilsindacato come aveva già fatto Alberti-ni a Milano quando cercò di costruireun accordo separato con Cisl e Uil con-tro la Cgil. Insomma, non si possonorovesciare le responsabilità su Coffera-ti. E’ il governo che tenta di dividere isindacati. Io credo che di fronte a que-sto attacco violento (la Confindustria

ha chiesto apertamente al governo deirisultati, anche di valenza simbolicache diano il segno dei nuovi equilibrinel paese) si debba fare di tutto perchési riprenda un tessuto di relazioni uni-tarie».

Fra i risultati ambiti da Confin-dustria c’è sicuramente l’artico-lo 18 dello statuto dei lavoratoriche Fini prospetta di cancellare.Pensa che sia possibile una op-posizione unitaria da parte del-l’Ulivo?«Da parte nostra c’è una totale in-

disponibilità a una ipotesi del genere.L’articolo 18 non si tocca. In realtà èun finto problema. Non c’è nessun in-teresse di merito. L’unico interesse evi-dente è quello di sferrare un colpo poli-tico e sindacale. L’Ulivo dovrà assume-re nei prossimi giorni su questo puntouna posizione comune netta e chiara».

Torniamo allo spostamento adestra, di cui parlava all’inizio,dell’asse di governo. Ha dettoche gli avvenimenti di Genova

hanno segnato una chiave di vol-ta...«Fini e la destra di governo a Geno-

va hanno cercato di strumentalizzare,con fini evidenti, settori delle forze del-l’ordine con l’obiettivo di nasconderela verità sull’accaduto e avvalorare unadoppia bugia: bollare tutti i manife-stanti come violenti e indicare Ds eUlivo come registi di una spallata chesi sarebbe voluta dare al governo Berlu-sconi. E’ un tentativo goffo di rovescia-re la realtà. E’ stato evidente a tutti cheil governo a Genova invece di preoccu-parsi di isolare i Black bloc e di impedi-re che i violenti prendessero in manola piazza ha dato precise disposizioniperché ci fosse un atteggiamento indi-scriminato nei confronti di tutti i ma-nifestanti. Quella di Fini oggi è la fir-ma politica di quanto è accaduto a Ge-nova. Torna a dire che tutto il movi-mento è criminale e che dietro il movi-mento ci sono l’Ulivo e i Ds. Una dop-pia bugia. Penso che questa intervistadovrebbe fare meditare molti»

Mercoledì nero in borsa titoliOlivetti in caduta libera Milanoperde il 3%.

G8: mancava un comando uni-co nel blitz alla Diaz Lo dice ildirettore del servizio operativodella polizia Gratteri.

Aspra polemica su pensioni elicenziamenti La ricetta di Finisu lavoro pensione e conflittod’interessi.

che giornoè

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C’è unaoffensiva incorso, anchese in due mesinon hannofatto nulla

Vertici: allo studio la sicurezza mAl Viminale in vista del summit Faoe Nato.

Pensioni: scontro d’autunno Allavigilia del varo della finanziaria pro-di avverte: linea dura con i paesiche non rispettano il patto di stabi-lità.

Bufera in borsa su Olivetti e Pirel-li Ondata di ribassi in apertura delleborse europee .

Le paroledelvicepremierconfermanole critiche diCofferati

«Di Berlusconi si deve occupare anche l’Europa. Un presidente del Consiglio a capo di un impero è un problema anche per i nostri partner»

Folena: dopo Genova è Fini a dare la linea

SilvioBerlusconi

2 giovedì 6 settembre 2001oggi

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Bisognerà penare per conoscere la vera improntadel governo di Silvio Berlusconi. Parola del suovice unico, Gianfranco Fini, evidentemente insod-

disfatto di quanto seminato e raccolto nei fatidici centogiorni: «A palazzo Chigi - ha dettato a mo’ di epitaffioalla monumentale intervista pubblicata da “Il Corrieredella sera” di ieri - non ci si muove nella logica dei centogiorni né in quella di un semestre». Come dire che nonc’è da far affidamento neppure sulla imminente leggefinanziaria che, appunto, coronerà i primi sei mesi delgoverno. Aspetta e spera, è insomma il messaggio delleader di An al proprio elettorato. «Abbiamo un’agendache è tarata sui cinque anni di legislatura». Che, però,suona come un avvertimento a prepararsi al peggio.

Lasciamo pure al quotidiano di via Solferino l’in-combenza della sintesi: «Aboliremo le pensioni di anzia-nità. Nuova legge sui licenziamenti. Meno tasse allefamiglie, alle imprese abbiamo già dato». Anche a farela tara delle espressioni ad effetto, colpisce il vuoto diun disegno strategico. Come definire, infatti, una lineadel genere? Sociale, manco a parlarne, con buona pacedell’anima di An che la rivendica. Sotto tiro, infatti,finiscono per essere esattamente i diritti assurti a simbo-lo della questione sociale dell’ultimo decennio: dallaprova di forza del primo governo Berlusconi nel ‘94sulle pensioni, alla scesa in campo della Confindustriacon il referendum per la cancellazione dell’articolo 18dello Statuto dei lavoratori. La rivincita dovrebbe esserescambiati con una riduzione del carico fiscale alle fami-glie? Ma se la compensazione sociale è questa, l’iniquitàè già in essere. Dimostrata tanto dal rinvio giustificatoda Fini con la difficile congiuntura, quanto - se non,soprattutto - dalla candida confessione che alle impresesi è «già dato» non solo le defiscalizzazioni, le depenaliz-zazioni e i condoni ma una «priorità» assoluta.

Per quanto il vice premier tradisca un certo fastidioper la voracità dei referenti imprenditoriali del governo,quella «priorità» si rivela essere vincolante anche per luiche non ha altra ricetta da opporre all’anima liberistadel centrodestra. È, dunque, la linea thatcheriana chesta prendendo il sopravvento? Parrebbe di sì, se nonfosse che il teorema elettorale di Berlusconi (e primaancora della Confindustria) stenta a mettere in moto imeccanismi virtuosi della ripresa. Tant’è che Fini provaa inserirsi esattamente in questo interstizio, inseguendoTremonti nelle bugie sull’«extra deficit», ma anche «sup-portando» il ministro del Tesoro nell’elemosinare unarinegoziazione dei parametri fissati dal patto di stabilitàeuropeo.

Proprio questo «strappo» con la scelta riformatricepiù alta dei governi dell’Ulivo appare essere la chiave divolta della rincorsa a destra. Non può certamente Finilasciarsi scavalcare sul terreno nazional-popolare, concui storicamente An si identifica. Anche lui, come Um-berto Bossi, ha il problema di tenere le redini di unabase inquieta. Così non gli resta che far leva sulle tradi-zionali pulsioni della contrapposizione, ricorrendo per-sino ai cascami ideologici (e demagogici) delle «provedi piazza», della «strategia eversiva» e dei servizi segretiincapaci, pur di additare il «nemico» nella sinistra e nelsindacato.

Hanno, dunque, ragione tanto Francesco Rutelli,nel liquidare la sortita di Fini come «acqua fresca»,quanto gli altri esponenti dell’opposizione che hannoletto l’intervista come una «dichiarazione di guerra». Senon è il presidente di An a segnare la novità, ha peròbisogno dello scontro per legittimare la scelta di ade-guarsi alla linea liberista e piegarsi alle «priorità» dettatedalla Confindustria. Anzi, ha bisogno, ben più dei suoialleati, di offrire allo scontro una caratura ideologica.Solo se si rivela essere il «valore aggiunto» rispetto alleprove di forza già tentate e fallite, appunto: sulle pensio-ni di anzianità e la legge sui finanziamenti, An può farsivalere al di là dei cento giorni berlusconiani. E magaripassare a riscuotere qualche credito anche a viale del-l’Astronomia.

ROMA Raccogliamo le frasi piùsignificative dell’intervista rila-sciata al Corriere della Sera dalvice premier Gianfranco Fini.Proclami per l’autunno caldo,quello che il governo prometteall’Italia intera.

Ordine pubblico-G8. Finiha detto: «A Genova vi sono sta-te le prove generali di una vera epropria strategia eversiva. Altroche desaparecidos e campi diconcentramento». Più avanti.«Certo c’è stata sottovalutazionedi quanto stava per accadere, piùda parte dei servizi che delle for-ze dell’ordine».

Pensioni. «Le riforme vanno

fatte. Avendo come obiettivostrategico l’abolizione delle pen-sioni di anzianità. Nel tempo noidovremo intervenire sulla previ-denza».

Europa. «A novembre, al ver-tice Ecofin, inizieremo a discute-re la possibilità di una rinegozia-zione dei parametri, sapendoche non è un problema solo ita-liano è un problema europeo...».

Licenziamenti. «L’articolo18 va modificato in questa dire-zione: l’arbitrato garantisce sia illavoratore che l’impresa e rendel’indennizzo più equo. E tuttociò non significa libertà di licen-ziare».

ROMA «L'Italia è un Paese che ha biso-gno di riforme strutturali». Il leader diAn e vicepremier si presenta in un'in-tervista al Corriere della Sera. E diceche il governo è intenzionato a pro-grammare il cambiamento a partire dal-le pensioni e dai licenziamenti.

«Sulla previdenza - afferma - agire-mo senza scontro sociale, avendo comeobiettivo strategico l'abolizione dellepensioni di anzianità». Fini sottolineacome anche l'articolo 18 della Costitu-zione sui licenziamenti vada modifica-to. «Bisogna consentire - afferma - un'intesa senza il reintegro forzato. Sarànecessario stabilire un maggior ricorsoa indenizzi ed arbitrati». Al prossimoEcofin - annuncia infine Fini - verràdiscussa la possibilità di rivedere i para-metri di Maastricht.

Se c’erano stati dubbi e divisioni inpassato l'intervista del vicepremier hacompattato il sindacato e suscitato unalevata di scudi della sinistra. Da Fassi-no a Rutelli, in tutte le anime dell’Uli-vo questo disegno viene letto come le-va per future tensioni. Per la Cgil con-ferma le preoccupazioni su un possibi-le scontro sulle politiche sociali del go-verno. «Fini - ha detto Epifani - è lapersona più autorevole tra quelle inter-venute nel dibattito estivo. Sostanzial-mente egli oggi ha confermato quelloche pensa la Cgil e cioè che il governoha una linea che tende probabilmentea tagliare, a volersi misurare con la ridu-zione dei diritti dell' art.18 dello Statu-to e anche a mettere mano ad un siste-ma importante della riforma Dini, co-me le pensioni di anzianità.

Anche la Uil dice no. «Non c'è al-cun motivo - ha detto il segretario gene-rale della confederazione, Luigi Ange-letti - di cambiare la riforma Dini per-ché i conti previdenziali sono in equili-brio». Altrettanto esplicito il no di An-geletti ad ipotesi di modifica dell'art. 18della legge 300. L'articolo 18 dello Sta-

tuto dei lavoratori e le pensioni di an-zianità non si toccano anche per il se-gretario generale della Cisl, Savino Pez-zotta che chiede al governo di avviareun confronto con le parti sociali permettere fine ad «una trattativa virtualeche genera solo confusione, timori esospetti».

«I diritti di chi lavora e di chi va inpensione sono la merce di scambio traquesta destra e i poteri economici. Que-sti ultimi li hanno aiutati a vincere eloro si preparano a pagare il conto. Finiè chiaro come il sole: le pensioni dianzianità si tagliano, l'art. 18 va in sof-fitta». La responsabile Lavoro dei Ds

Gloria Buffo vede nell'intervista diGianfranco Fini motivo per l'opposizio-ne di «prendere lo slancio finora man-cato, senza risentirsi se qualche sindaca-lista ce lo ricorda nell'interesse di tut-ti». A questo governo delle grandi im-prese, bisogna rispondere anche condei no chiari e tondi, sulle pensioni elicenziamenti -dice- Perché questa è lacondizione per far capire chi sta dallaparte dei diritti delle persone e chi dallaparte del potere indiscriminato delleimprese. Da qui si parte per fare leproprie proposte, ad esempio, perestendere la protezione dal licenzia-mento ingiustificato a tutti».

Sull’abolizione dell’articolo 18 e sulla verifica previdenziale si prepara una dura opposizione. Buffo: noi stiamo dalla parte dei diritti

Licenziamenti liberi e scure sulle pensioni di anzianitàFini annuncia la ricetta del governo. L’Ulivo insorge. Sindacati uniti: proposte irricevibili

Governo pronto al prossimo Ecofin a chiedere un allentamento dei vincoli sul rapporto deficit/Pil

Il Polo contro i parametri di MaastrichtProdi: il Patto di stabilità non si tocca

LO SCONTROIDEOLOGICO

LA VERA STRATEGIAPasquale Cascella

Bruno Miserendino

Sarà perché Giuliano Ferrara è ridiven-tato comunista, come ormai sostengonoalcuni falchi della Destra, ma il com-mento più duro all’ultima uscita diFrancesco Storace, è comparso l’altrogiorno sul Foglio. In sintesi: il presidentedella Regione Lazio, che vuole dare aiu-ti economici solo per i figli delle coppieregolarmente sposate, cassando le cop-pie di fatto, dà una brutta immaginedella Destra. Poco moderna, scrive ilFoglio, molto ideologica, anche lontanadalla realtà, visto che in questi anni lafamiglia è cambiata parecchio. È proba-bile che la sortita di Storace finirà neldimenticatoio. Sia perché il dibattito èsproporzionato al fatto (se si va a vederei soldi stanziati per le coppie autenticatesono spiccioli), sia perché il governatore

del Lazio ne ha fatte tante di uscite osè,che l’effetto sorpresa tende a scompari-re. Storace, che pure è un uomo simpati-co e un gran lavoratore, non parla acaso, risponde al suo elettorato. Vorreb-be controllare se i libri di testo scrivonola storia come piace a lui. Fa battuteirripetibili sui gay, sul gay pride e suiministri che partecipano al gay pride. Siscaglia contro la pillola del giorno dopo,ce l’ha col metadone, vorrebbe aggirarela legge sull’aborto. Storace, in generale,dice e progetta cose sulla famiglia chepiacciono molto alla parte più retrivadelle gerarchie ecclesiastiche, nonchè al-l’elettorato più duro di Alleanza nazio-nale. Lo fa come leader della cosiddettaDestra sociale, quella che rivendica lapropria specifica e datata identità in Ane all’interno della casa delle libertà. Ilproblema è che è presidente di una delleregioni più importanti d’Italia. A chi gli

obietta che la discriminazione delle cop-pie di fatto è non solo antimoderna maanche moralmente odiosa, perchè colpi-sce i figli, lui risponde che si limita adapplicare il programma annunciatoagli elettori. Può apparire paradossale,ma è vero. Non c’è inganno. Storace, laDestra, An e con loro Berlusconi e Bossinon hanno mai nascosto di voler fare,nell’economia, come nella società, le ra-dicali riforme invocate da una parte del-l’elettorato e soprattutto dai poteri fortiche li hanno sostenuti. Per il centrosini-stra sono pericolose controriforme, maquesto non cambia il dato di fatto.

E pochi hanno notato la novità rap-presentata dal turbinoso inizio del secon-do governo Berlusconi. Lo storacismo,non è affatto la malattia infantile delladestra, come l’estremismo lo era (lo èancora) per il comunismo e la sinistra.Lo storacismo e il suo espandersi sono il

connotato naturale di una coalizioneche non sente più l’obbligo del moderati-smo. Nel ‘94, spiegano quelli dell’Ulivoma anche i pochi veri moderati e libera-li del Polo, Berlusconi e An erano tal-mente condizionati dall’anomalia cherappresentavano nell’Europa occidenta-le, che le loro mosse erano incerte e con-traddittorie, «dettate dalla paura di farpaura». Oggi le cose sono cambiate:l’anomalia è sempre lì, (vedi il conflittod’interessi), ma la larga maggioranzaparlamentare e anche l’assuefazione del-l’elettorato, consentono alla destra di da-re sfogo agli istinti più profondi. Le sfac-cettature sono molte ma, come dice Ge-rardo Bianco, questa maggioranza haun tratto comune: l’assenza di culturaliberale.

La paura della Destra, come inse-gna il caso Storace, sembra aver cambia-to segno. Non è quella di apparire trop-

po di destra, ma di sembrarlo troppopoco. La convinzione che anima la coali-zione di governo è che bisogna lasciare atutti i costi un segno. È, oggettivamente,visti i numeri, anche un’occasione irripe-tibile per farlo. L’intervista di Fini alCorriere della Sera è indicativa. Il succoè questo: il governo Berlusconi è forte,ha un’agenda tarata su almeno cinqueanni, ha una maggioranza compatta,farà le riforme annunciate (anche pen-sioni e abolizione dell’articolo 18 dellostatuto dei lavoratori), l’opposizione èimpotente e tenta «la spallata». Come?Ovviamente con la piazza, il più classi-co dei tabù della maggioranza silenzio-sa: «A Genova si sono viste le prove diuna vera e propria strategia eversi-va...hanno provato a far cadere il gover-no con la piazza, ma gli è andata ma-le».

La vittoria di Forza Italia che ha

mangiato elettoralmente gli alleati, haaggravato la situazione. Con un leaderche sogna di ripercorrere i fasti dellaThatcher, ognuno deve ritagliarsi unospazio di visibilità, per non apparire in-significante o totalmente schiacciato sulcapo del governo. Questo spiega i com-portamenti di An su Genova e sul pro-blema sicurezza, che evocano una maca-bra nostalgia da uomo forte e da bloccod’ordine. Questo spiega i comportamen-ti di Bossi, costretto a declamare e an-nunciare una devolution che non c’è eche probabilmente non ci sarà. Questospiega perché Buttiglione chieda a gior-ni alterni di cambiare la legge sull’abor-to.

Questo, nel suo piccolo, spiega an-che perché uno dietro l’altro i ministri,di tutti i partiti, dicano a ruota liberaciò che pensano, per poi fare, con l’uni-ca eccezione di Tremonti, parziali mar-

ce indietro. Lo storacismo, in questo con-testo, non è un’anomalia. È la rappre-sentazione, solo rudemente sincera, delmodo di essere ordierno della Destra.Da questo punto di vista la lunga traver-sata del deserto, come Berlusconi hachiamato i sette anni d’opposizione,non sembra aver insegnato molto.

Non è un caso che oggi anche Giu-liano Ferrara, esprimendo qualche obie-zione sul modo di essere della Destra, ètornato ad essere sospettato di comuni-smo. Totalmente afoni i veri moderatidel Polo, ancora alla ricerca di una giu-sta misura l’opposizione, ancora benevo-li gli elettori, l’unico vero limite allaDestra e al suo storacismo è la incertacultura di governo della destra stessa: lamaggior parte delle vere grandi riformeche annuncia vedrà la luce con difficol-tà, perché la realtà, come la famiglia, èpiù complessa di quel pensa Storace.

Il piano di battagliadel “subcomandante”

DALL’INVIATO Sergio Sergi

STRASBURGO L’Europa e la destra ita-liana. Cominciano gli strappi veri.Dopo l’estate, si vede che è giuntal’ora di passare ai fatti. Mentre il mi-nistro degli esteri, Renato Ruggiero,ritenuto garante della continuità, èlontano, chiuso nel Cremlino con idirigenti russi, il Polo apre la praticadella rottura con Bruxelles. E lo fa sulterreno più delicato, quello delle que-stioni economiche e finanziarie. An eForza Italia mandano un messaggioinquietante alla Commissione euro-pea e ai partner dell’Ecofin, proprionell’imminenza dell’ingresso dellamoneta unica. Il vicepresidente delConsiglio, Gianfranco Fini, lancial’assalto al Patto di stabilità e al Trat-tato di Maastricht, travolgendo persi-no le evoluzioni imbarazzate dellescorso settimane del ministro del-l’economia, Giulio Tremonti sul ri-spetto degli impegni italiani assunti

nel programma di stabilità già appro-vato dagli organismi dell’Unione.

Afferma Fini: «A novembre, al-l’Ecofin, inizieremo a discutere la pos-sibilità di una rinegoziazione dei para-metri di Maastricht, sapendo chenon è un problema solo italiano maeuropeo e che comporta delicate rica-dute sociali». Rinegoziare i parame-tri, dice il vicepremier. Ma anche ol-tre. Il vicepresidente dei deputati diForza Italia a Strasburgo, FrancescoFiori, aggiunge: «I parametri non so-no una cosa irreversibile. Va fattaun’analisi della situazione economi-ca e decidere di conseguenza». Se delcaso, l’on. Fiori ipotizza persino unarivisitazione dello stesso Trattato fir-mato a Maastricht e che diede origi-ne all’unione economica e monetariache si fonda sull’euro. Via il Patto,introducendo «flessibilità» ed «elasti-cità», ma «riflettere» anche sullo stes-so processo che ha condotto gli Statia firmare e ratificare il testo di Maa-stricht.

Dunque, in forse c’è il Patto, sigla-to nel 1997 ad Amsterdam, e che hafissato le regole sui deficit di bilancioe il loro cammino di risanamento ver-so il pareggio. Ma c’è anche la dichia-rata volontà di aprire un delicatissi-mo processo di revisione dei Trattati.Del resto, «il difetto di fondo di Maa-stricht è che si scrivono le regole epoi sono considerate immutabili persempre». Roba vecchia di otto annifa che non va più bene. Ma la dichia-razione, non si sa quanto intrisa divelleitarismo, appare insidiosa pro-prio a tre mesi dall’arrivo nelle taschedei cittadini di dodici paesi dell’euro.L’on. Fiori lo dice candidamente:«Ruggiero ha chiesto l’anticipazionedella conclusione del processo di ri-forma che comincerà a Laaken, indicembre, e che dovrebbe concluder-si nel 2004». In questo processo, ilcentro-destra italiano vorrebbe met-terci dentro persino una rilettura diMaastricht, senza forse rendersi con-to quantomeno dell’estrema difficol-

tà di un processo del genere, aspettipolitici a parte. A detta di Fiori, nelgruppo del Ppe è già aperta una di-scussione: «Noi italiani ci stiamo lavo-rando già da luglio», confessa. E con-ferma che il governo italiano, conTremonti, darà inizio all’offensivasin dalla riunione dei ministri Ecofin,il 16 ottobre a Lussemburgo. Una li-nea ai confini con l’antieuropeismo eche, per quel che se ne sa, preoccupanon poco i partner europei e, in Ita-lia, le istituzioni più alte della Repub-blica. Il presidente della Commissio-ne, Romano Prodi, è dell’idea del tut-to opposta. In un’intervista ad unquotidiano tedesco, afferma categori-camente che i parametri di Maastri-cht non si toccano. «I parametri delpatto di stabilità - dice - sono impor-tanti, con essi l’euro acquista fiduciasulla scena mondiale».

Il presidente chiarisce il concettoanche in riferimento a certe richiestedi flessibilità che vengono da Germa-nia e Francia, un poco in affanno sul

rispetto degli impegni di riduzionedel rapporto tra deficit e prodottointerno lordo. Richieste che si fonda-no sulla possibilità di sforare gli impe-gni non per quanto riguarda i capito-li di bilancio delle spese ma quellodegli investimenti in conto capitale.La posizione di Prodi e della Commis-sione non muta: «Io non penso - ag-giunge il presidente - che il ministrodelle finanze della Germania, HansEichel, voglia un allentamento dei pa-rametri. Il fatto è che alcuni paesihanno dei problemi. Ma se ora cicede di fronte alle loro richieste, laprossima volta saranno gli altri a chie-dere delle modifiche». E così via. Ilrischio, insomma, è che tutto l’im-pianto venga seriamente minato conun pericolo immane: il crollo dellamoneta unica. Invece, per Prodi, l’eu-ro «metterà le ali all’economia euro-pea, crescerà la produttività» e l’Euro-pa acquisirà un «ruolo sempre piùimportante nell’economia mondia-le».

la nota

Il secondo governo Berlusconi accelera e dà sfogo agli istinti profondi dell’estremismo, complici la larga maggioranza parlamentare e l’assuefazione dell’elettorato

Lo storacismo è l’ anima della Destra, non la sua malattia infantile

Ipse dixit

giovedì 6 settembre 2001 oggi 3

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Cgil, un manuale on line sulle supplenze

Virginia Lori

ROMA In arrivo, contro i recenti prov-vedimenti del governo in materia discuola, una valanga di ricorsi. Assisten-za legale e pieno appoggio, dai sindaca-ti Cgil,Cisl,Uil e Snals, agli insegnantiche intenderanno inoltrare ricorso ri-guardo alle nomine, sia quelle definiti-ve che quelle di supplenza.

La Cgil Scuola ha già predispostouna serie di ricorsi per tutelare i «diritticompromessi da scelte sbagliate assun-te dal ministero in occasione dell'avviodell'anno scolastico». E «task force» diavvocati a disposizione dei ricorsisti so-no in corso di organizzazione anche daparte di Cisl, Uil e Snals. Dal canto suo,il ministro della Pubblica Istruzione,Letizia Moratti, si è esibita ieri in unarassicurante chilometrica intervistaospitata dal Tg1, in cui ha ripetutoquanto già esternato nei giorni scorsi.«Di fronte all'apertura del nuovo annoscolastico - ha sostenuto praticamentesenza o quasi interruzioni - gli studen-ti, le famiglie e gli insegnanti devonoaspettarsi serenità e certezze». Secondoil ministro, sette milioni e mezzo distudenti avranno tutti gli insegnanti incattedra dal primo giorno di scuola.Accenno fugace al tema dei precari chesta suscitando le preoccupazioni deisindacati: il ministro si è limitato a par-lare del sito Internet messo a disposizio-ne.

Caustico il commento di GiuseppeGiulietti, responsabile informazionedei Ds: stasera l'intervista con LetiziaMoratti ma domani al Tg1 si parleràdei problemi della scuola? «Nel corsodel Tg1 delle 20 - continua Giulietti -imitando il modello dell'intervista aTremonti, Moratti ha descritto la scuo-la italiana alla riapertura come un mon-do idilliaco. I problemi sono tutti risol-ti, o stanno per esserlo. Mi auguro co-munque che si sia trattato solo dellaprima puntata di una serie sulla scuolae che ci si occupi anche di precari, diblocchi della riforma, delle mille insod-disfazioni e delle grandi questioni aper-te. Spero - conclude Giulietti - che se-gua una seconda puntata in cui emerga-no anche solo la metà dei problemi chenon sono emersi, a completare unamappa della scuola italiana». Le uscitedel ministro, a partire da quella al mee-ting di Cl a Rimini, sono state uno deitemi posti sotto osservazione al Diretti-vo della Cgil conclusosi ieri e che haespresso «preoccupazione» sui proposi-ti della Moratti di privilegiare la scuolaprivata rispetto a quella pubblica.

Ma torniamo ai ricorsi. Una parteconsistente - ha spiegato Enrico Pani-ni, leader della Cgil Scuola - sarà rivol-ta contro l'unificazione tra la terza e laquarta fascia delle graduatorie per l'im-missione in ruolo voluta dal decretolegge n˚ 255 presentato dal governo».Per effetto di questa unificazione, infat-ti, circa 10.000 docenti delle scuole pri-vate hanno scavalcato altrettanti preca-ri che hanno maturato il servizio nellascuola pubblica. Altri ricorsi, invece,contesteranno, sollevando un proble-ma di legittimità costituzionale, l'unifi-cazione del punteggio tra scuole pubbli-che e private disposto dallo stesso de-creto. Quanto alle nomine in ruolo,

oggetto dei ricorsi saranno la limitatez-za dei posti disponibili per le nominerispetto ai posti effettivi da ricoprire elo slittamento al 2002 della retribuzio-ne corrispondente per circa 5.000 do-centi nominati dopo il 31 agosto inseguito alle rinunce di vincitori di con-corso.

Daniela Colturani, segretario gene-rale della Cisl-Scuola, giudica positiva-mente il risultato raggiunto con l'im-missione in ruolo di 60.000 docenti,ma si riserva un giudizio definitivo adavvenuto inizio delle lezioni. «Anche senon ci aggreghiamo al coro dei disfatti-sti - afferma la Colturani - siamo preoc-cupati per le disfunzioni che, data laristrettezza dei tempi, possono essersi

verificate nelle operazioni di immissio-ne in ruolo con possibile lesione di di-ritti».

Sulla stessa lunghezza d'onda an-che la Uil-Scuola che garantisce «pienosostegno a garanzia dei ricorrenti neicasi in cui siano stati lesi i loro diritti».Per quanto riguarda le immissioni inruolo, secondo Massimo di Menna, se-gretario generale della componente sin-dacale, pesano ancora tre elementi ne-gativi: 4.000 persone rimaste fuori puravendo maturato pieno diritto; errorinelle nomine nei grandi provveditoratia causa della fretta con cui si è operato;nessuna certezza per le immissioni inruolo di 5.000 non docenti. «Attivere-mo tutti i contenziosi che si riterranonecessari anche per quanto riguarda lenomine dei capi di istituto». E una«task force» di avvocati, la sta «crean-do» anche lo Snals perchè, secondo ilsegretario generale Fedele Ricciato, so-no stati «lesi i diritti di numerosi inse-gnanti. Le note operative di dubbia le-gittimità unite alla rigidità del sistemainformatico cui ha fatto ricorso il mini-stero dell'istruzione - ha commentatoancora Ricciato - stanno creando vinco-li operativi inaccettabili».

NAPOLI Professori state attenti a con-sigliare ai genitori di alunni«somari» di mandare i figli aripetizione. Il rischio è quello diritrovarsi tra capo e collo unacondanna penale per concussione,che prevede la reclusione da 4 a 12anni. Il monito arriva dallaCassazione che ha accolto il ricorsodel Procuratore della Repubblica diNapoli che si era opposto allaassoluzione di un'insegnante di unliceo statale indagata per aversuggerito alla famiglia di un suoallievo che incontrava difficoltà diprendere lezioni private daun'insegnante da lei consigliata,prospettando altrimenti una sicurabocciatura del ragazzo.Raffaella D. - questo il nome dellaprof - consigliò ai genitori di DiegoV., di mandarlo a ripetizioniprivate da un insegnante inmaniera tale che lo potesse aiutare«privatamente a superare difficoltàaltrimenti insormontabili».L'insegnante privata, una voltaesaminato il ragazzo, aveva chiestoun compenso «eccessivo», a dettadei genitori che rifiutarono dimandare il figlio a lezione,ritornando dall'insegnante di ruoloche li invitò «a tirare la cinghia»,informandoli comunque delladisponibilità di un' altra insegnante«per un prezzo inferiore». I genitoridel ragazzo non aderirono neppurea questa proposta e, segnalatalavicenda alla preside del liceo,ottennero il trasferimentodelragazzo ad altra sezione.Untrasferimento che alla fine non glievitò la bocciatura.Scattarono le indagini del pm edemerse che una vicenda analoga eraaccaduta anche ad un'altrastudentessa che incontrava difficoltàin greco e i latino. L'insegnanteaveva consigliato anche in questocaso delle ripetizioni private.Immediato il provvedimento delGip che nei confronti di RaffaellaD., indagata per concussionetentata e consumata, applicò la«misura cautelare interdittiva dellasospensione dell'esercizio dipubblico ufficio». Misura annullatadal Tribunale di Napoli che mandòassolta l'insegnante per mancanzadi «gravi indizi».Contro l'assoluzione si è peròopposto in Cassazione il pm diNapoli, rilevando una errataapplicazione della legge penale, esostenendo che i giudici nonavevano tenuto conto della«strumentalizzazione del proprioufficio da parte dell'insegnante cheaveva approfittato della soggezionepsicologica dei genitori di unalunno per indurli a compiere unatto patrimonialmentesvantaggioso».

ROMA Un manuale «di sopravviven-za» per gli interessati alle supplenzescolastiche che rischiano di confon-dersi in un mare di regole, tra l'altrorecentemente modificate. Il «kit disopravvivenza» per gli uffici, le scuo-le e il personale precario è messo adisposizione on-line dalla Cgil-Scuo-la.«Spieghiamo in modo chiaro e sinte-tico - sottolinea il leader del sindaca-to, Enrico Panini - le note tecnicheredatte autonomamente dal ministe-ro, e che non sono state diffuse.Insomma, conoscere le cose serveper essere più sereni nelle decisionie per tutelare al meglio i propri dirit-

ti».Il manuale è sul sito Internet dellaCgil Scuola all'indirizzo www.cgil-scuola.it. Quanto alle modalità diconferimento delle supplenze, sotto-linea ancora la Cgil, al termine delleconferenze di servizio le scuole, adesclusione dei casi di Piacenza e diCuneo, hanno deciso di organizzarsicon il sistema delle «scuole polo»,senza dunque polverizzare le stesseoperazioni in tutti gli istituti».«Le regole sulle supplenze - si leggenel comunicato stampa - sono cam-biate e tanto. Quasi nessuno degliinteressati ne è a conoscenza e sirischia la confusione».

Cgil, Cisl, Uil e Snals mettono a disposizione i propri legali «per tutelare i diritti lesi degli insegnanti precari»

Scuola, pioggia di ricorsi contro la MorattiRassicurante esibizione del ministro al Tg1. Giulietti: ci sarà una seconda puntata per parlare dei problemi aperti?

La Cassazione:consigliare ripetizionipuò essere reato

TORINO Dopo il Lipobay, un altrofarmaco è all’attenzione della giu-stizia.

Da una decina di giorni la Pro-cura di Torino sta svolgendo ac-certamenti sulla Cisapride, unprincipio attivo contenuto in al-cuni farmaci tra i quali figura ilPrepulsid, ritirato dal commercionegli Stati Uniti perché sospetta-to di aver provocato disturbi ga-strici, aritimie e addirittura lamorte di almeno 80 persone.

In Italia, invece, pur essendoal centro di un acceso dibattitoriguardante i suoi effetti collatera-li e le sue controindicazioni, è tut-t’ora in commercio, così come

l’Alimix e il Cipril, altri due far-maci contenenti Cisapride.

L’inchiesta, coordinata dalpm Raffaele Guariniello, procededi pari passo con quella avviatasulla diffusione del Lipobay, che -secondo indiscrezioni non confer-mate dagli inquirenti - starebbeportando a nuove iscrizioni nelregistro degli indagati: oltre ad al-cuni medici che non hanno segna-lato tempestivamente (violandocosì una legge del 1997) i casi dieffetti collaterali provocati dal me-dicinale anticolesterolo, nel miri-no dovrebbero finire alcuni diri-genti della casa-madre di Leverku-sen della Bayer.

Sulla Cisapride, Guariniello la-vora a seguito di una denunciadel Codacons.

Il principio attivo finito orasotto inchiesta insieme alla Ceri-vastatina (presente nel Lipobay)si trova in farmaci usati per com-battere i disturbi gastrici.

Il Prepulsid, in particolare, èun medicinale della classe dei pro-cinetici, cioè quei prodotti che,accelerando il transito del cibo al-l’interno del tubo digerente, alle-viano bruciori, dolori di stoma-co, rigurgiti e impediscono inol-tre il reflusso gastro-esofageo.

Si teme però - come ha giàcertificato nel 1998, in Italia, il

ministero della Sanità - che provo-chi aritmie e altre anomalie cardi-ache, ragion per cui il suo utilizzoè soggetto a particolari restrizio-ni.

Il magistrato disporrà in que-sti giorni una consulenza tecnicaper accertare se le misure adotta-te fino ad oggi siano state suffi-cienti.

Intanto, il ministero della Sa-lute rende noto che sarà l’UnioneEuropea a decidere se applicareprovvedimenti restrittivi nei con-fronti del Prepulsid e degli altrimedicinali contenenti Cisapride.

Viene inoltre sottolineato chedal 14 luglio 2000 - periodo in cui

il farmaco venne ritirato negli Sta-ti Uniti e successivamente inGran Bretagna - il Comitato difarmacovigilanza dell'Emea ha de-ciso che, a livello europeo, il medi-cinale deve essere prescritto soloin ospedale, per indicazioni ri-strette e molto limitate e con ricet-ta non ripetibile.

È stato anche reso noto che ilprossimo 17 settembre la Com-missione Europea per la valutazio-ne dei farmaci (gruppo del-l’Emea) ha messo all’ordine delgiorno se imporre ulteriori restri-zioni alla prescrizione o provvedi-menti di revoca del medicinaledal mercato.

Dal giudice torinese accertamenti su un medicinale per la gastrite. Negli Usa lo hanno già ritirato dal commercio. È sospettato di aver provocato 80 vittime

Guariniello indaga su un altro farmaco: il Prepulsid

Insegnanti in attesa, nei giorni scorsi, per la distribuzione delle nomine davanti al Provedditorato di Napoli

Panini, Cgil:«Ci opponiamoal decreto che parificadocenti di istitutiprivati e pubblici»

4 giovedì 6 settembre 2001oggi

Page 5: Fini,l’estremismoalpotere - archivio.unita.news · essere: vedi il caso Pacciani. Mentre nel lavoro d’informa-zione a loro affidato, brillano sovente per la loro assenza: vediilcasodeiBlackBlocche

Colore: Composite ----- Stampata: 05/09/01 22.08 ----- Pagina: UNITA - NAZIONALE - 5 - 06/09/01

Saverio Lodato

Con la mafia bisogna convivere. Giusto? E alloraeliminiamo le barriere fra mafiosi e antimafio-si, cominciando con l’eliminare le scorte. Co-

stringiamo gli eterni duellanti a familiarizzare. Ad an-nusarsi, così, un po’ più da vicino. Magari a scambiarsiqualche parola, rivolgersi qualche convenevole, perchéda cosa nasce cosa, e figurarsi cosa potrebbe nascere dauna Cosa Nostra in vena di fare amicizia… L’unicaspiegazione possibile di quanto sta accadendo, è che gliuomini del centrodestra siciliano abbiano garantito ailoro dante causa romani, che l’isola è ormai terra pacifi-cata, serena, dove il gusto per la vita ha definitivamente,e per sempre, scalzato il gusto tragico - e secolare - per lamorte, per il delitto e per la tragedia. Mi spiego meglio:avendo conquistato i 61 seggi in palio alle ultime politi-che, e ottenuto il quasi en plein alle regionali, i governa-tori del Polo devono essersi fatti mallevadori anche deicomportamenti mafiosi, al punto da assicurare che daCosa Nostra non dobbiamo più aspettarci coltellate allespalle, eclatanti spargimenti di sangue, sfida agli uomi-ni più significativi della lotta al malaffare.Come spiegare altrimenti la decisione di sfilare le scortea Giuseppe Lumia, fino a ieri presidente della commis-sione Antimafia, a Leoluca Orlando, la cui storia politi-ca contiene un capitolo dedicato alla lotta alla mafia, e aClaudio Fava, anche lui rappresentativo di una stagioneche per alcuni ormai sembrerebbe inesorabilmente tra-montata? Si è parlato tanto di Scajola a proposito delleleggendarie imprese di Genova, che non vorremmo sca-dere di tono, e fargli torto, tirandolo in ballo per una

bagatella che secondo alcuni riguarderebbe solo Palermoe i siciliani: la questione mafiosa, appunto. Cosa pensaScajola in tema di lotta alla mafia, non è dato sapere.Potrebbe anche darsi che l’uomo si esprima coi fatti, evoglia fare a meno di parole o giaculatorie. Sappiamo -questo è certo - che in Sicilia taglia e toglie scorte.Sappiamo che invece si tiene al suo fianco - scortato eguardato con simpatia dalla sua clientela - il buonavvocato Carlo Taormina, sottosegretario al Viminale.Su proposta di Scajola sono stati sciolti per mafia treconsigli comunali (Pompei, Cinisi, Caltavuturo), tutti etre amministrati - guarda caso - dal centrosinistra.Sappiamo, infine, cosa pensa, sull’argomento, il mini-stro Lunardi che invita a convivere i siciliani, ma nonsolo loro, con la mafia. Né ci risulta che Scajola abbiapreso le distanze dal Lunardi-pensiero. Se tanto mi dàtanto - ed è espressione tipicamente siciliana - la lineadel centrodestra sulla mafia è davvero compatta, quasiun concento universale: con la mafia bisogna convivere.Dorma sonni tranquilli, Bernardo Provenzano… dor-mano sonni tranquilli gli otto del suo direttorio: Antoni-no Giuffrè, Salvatore Lo Piccolo, Giuseppe Balsano, Gio-vanni Motisi, Matteo Messina Denaro, Andrea Mancia-racini, Luigi Putrone, Joseph Focoso… tutti bellamentelatitanti.Mi sono permesso questo modestissimo promemoria -tratto dal mio libro-intervista al procuratore di PalermoPiero Grasso, “La mafia invisibile”- nella speranza chequalche solerte funzionario del Viminale metta unabella pulce nell’orecchio al ministro Scajola. Magari conun discorsetto di questo tipo: «Eccellenza, va bene convi-vere con la mafia, va bene mandare a piedi gli uominidell’Antimafia, va bene sciogliere i consigli comunalidiretti dai rossi con la scusa della mafia, ma non sarebbeora che anche lei dicesse qualche parola, ogni tanto,contro questi benedetti nove signori siciliani che nonhanno ancora capito che, in fondo, essendo cambiato ilclima politico, potrebbero finalmente tornare a viverealla luce del sole?».Chissà che Scajola non ci stupisca con effetti speciali.Certo è buffo che un governo renda più vulnerabili i suoiavversari politici, mentre gli uomini del Polo, in Sicilia,continuano a scorrazzare scortatissimi. Ma se la ma-fia in Sicilia non c’è più?

PALERMO Segnali contro la mafia: ri-dotta la scorta a Leoluca Orlando, az-zerate del tutto quelle assegnate all’expresidente della commissione antima-fia Giuseppe Lumia e all’ex segretarioregionale dei Ds, Claudio Fava. Lohanno stabilito i vertici del comitatoprovinciale per l’ordine e la sicurezza(su direttive del Viminale) e la decisio-ne appare quanto mai sorprendente.Il livello di protezione all'ex sindaco diPalermo, Leoluca Orlando, scortatodal gennaio dell'80 entrato nel mirinodi Cosa Nostra dopo l'uccisione diPiersanti Mattarella, viene di fatto di-mezzato. Fino al luglio scorso Orlan-do, infatti, era accompagnato da dueauto blindate con cinque agenti di po-lizia, aveva il presidio dei vigili urbanie la bonifica autobomba sotto casa.Adesso, deputato regionale, circolacon una blindata della Regione,conun solo poliziotto a bordo. Non na-sconde l'amarezza: «Mi adeguo, maloro si assumano le loro responsabili-tà».

Provvedimento ancor più drasti-co per l'ex presidente della commissio-ne antimafia, Giuseppe Lumia e perl'ex segretario regionale dei Ds, Clau-dio Fava, figlio del giornalista uccisodalla mafia a Catania, «protetto» finoalla settimana scorsa. Fava ha ricevutoin passato minacce di morte dal clanSantapaola. Entrambi sono stati priva-ti di ogni protezione. A niente sonovalsi gli appelli al prefetto, Renato Pro-fili, e all'ex questore, Oscar Fioriolli,ora a Genova. «Prendo atto di quantoè stato deciso. Spero solo che alla basedella determinazione di togliermiogni tutela non vi siano odiose ragionidi natura politica - commenta Beppe -da parte mia continuerò a combatterei boss, a fare nomi e cognomi degliuomini di Cosa Nostra per colpire iloro patrimoni, il business degli appal-ti e rompere sempre più i rapporti trapolitica e mafia».

Intanto un’altra notizia, questavolta di segno diametralmente oppo-sto, risolleva dalla discutibilità delprovvedimento «cancellascorta». È sta-to stabilito che il «tesoro» del capo deicapi di Cosa Nostra andrà a rimpin-guare il Fondo per le vittime della ma-fia. L'occasione sarà offerta da un’astache, a chi lo vorrà e avrà abbastanzafortuna, consentirà di mettere le manisu uno dei cimeli appartenuti a TotòRiina.

Non sarà facile, però. L'evento, in-fatti, si svolgerà in forma assolutamen-te anonima e lontano da Palermo, perimpedire che partecipi qualcuno degliuomini del super boss interessato aritornare in possesso dei suoi preziosi.Valore all'ingrosso dell'intera collezio-ne Riina: 526 milioni, ma l'asta, secon-do stime, frutterà almeno 3 volte tan-to. Il tesoro di Riina, oggi al sicuro inun caveau di un'agenzia trapanese delBanco di Sicilia, consta di gioielli, oro-logi, lingotti d'oro, persino un diaman-te che il vecchio boss nascondeva inuno dei suoi bunker in una botolaanonima individuata a Castelvetrano(Trapani), nel settembre del '96. Pez-zo forte della collezione del boss delboss è un orologio Cartier al quarzocon quadrante e bracciale decoratocon brillanti. Il suo peso è 122 gram-mi, il valore all'ingrosso cinque milio-ni e, al dettaglio, almeno di 15.

ROMA Una riunione dei reggenti de-dicata ai temi dell’opposizione. Unmodo per intrecciare il dibattito pre-congressuale alla iniziativa esternadella Quercia. Gli echi delle dichiara-zioni di Sergio Cofferati (dov’è il cen-trosinistra?) sono rimbalzati nella sa-la dove si è svolto ieri l’incontro delcomitato degli undici. La prossimasettimana i reggenti dedicherannoun'intera riunione ai temi della finan-ziaria, della scuola, della libertà dimanifestare, dei problemi concreti le-gati all’azione del governo, ma - piùin generale - al tipo d’opposizioneche bisognerà mettere in campo neiprossimi mesi.

E se martedì, nel corso della con-ferenza stampa di presentazione del-la sua mozione congressuale, PieroFassino aveva auspicato un rilanciodell’unità sindacale - parlando dellanecessità di un’opposizione da svilup-pare in Parlamento, ma anche nellasocietà - il tema del rapporto traCgil, Cisl e Uil e del ruolo del sindaca-

to è stato presente nella discussionedi ieri e nelle parole di MassimoD’Alema. Quanto al congresso: nonci sarà una riunione della direzionedella Quercia di qui alle assise di me-tà novembre. Il clima nel partito nonè più quello bollente di inizio estate;il confronto tra i candidati si è inca-nalato entro binari di reciproco ri-spetto; i toni del dibattito non sonopiù quelli avvelenati di qualche mesefa. La preoccupazione che il dibattitoin direzione possa riproporre spuntipolemici, anche sul tema della quali-

tà dell’opposizione, ha sconsigliato laconvocazione dell’organismo diri-gente della Quercia.

D’altra parte era stata già messain soffitta la proposta di un“preambolo” comune alle tre mozio-ni congressuali - che la direzioneavrebbe dovuto approvare - che, ine-vitabilmente, avrebbe dovuto ispirar-si a principi generalissimi. Una boz-za molto corposa messa assieme daValdo Spini era stata giudicata, giànei giorni scorsi, in qualche modosuperata dai fatti da molti dirigentiDs. I tre candidati, tra l’altro, hannoripetuto più volte - in occasioni diver-se - che non si considerano tre leaderdi partiti in competizione tra loroper vincere le elezioni. E questo ri-marcando, contestualmente, la lorovolontà di rimanere nella Quercia in-dipendentemente dall’esito del Con-gresso. Questi propositi convergeran-no in un’unica dichiarazione, che sa-rà resa pubblica - con molta probabi-lità - martedì prossimo alla Festa na-

zionale dell’Unità di Reggio Emilia,in occasione della presentazione pub-blica delle mozioni congressuali.

Berlinguer, Fassino e Morando,assieme a Spini, si sentiranno nelleprossime ore per definire un testocomune. Ieri si è anche parlato dellamarcia Perugia-Assisi: i tre candidatialla segreteria parteciperanno assie-me al tradizionale appuntamento pa-cifista. E a proposito della festa diReggio Emilia i reggenti hanno deci-so la presentazione contestuale deitre documenti congressuali. L’11 set-tembre Berlinguer, Fassino e Moran-do siederanno assieme nello stessopalco per rispondere pubblicamentealle domande di uno o più giornali-sti. Perplessità su questo metodo so-no state avanzate ieri da Fassino e daD’Alema che hanno espresso dubbisulla presentazione contemporaneadelle mozioni. La preoccupazione èquella che l’esito del confronto vengaregolato più dall’applausometro chedai contenuti politici delle singole po-

sizioni in campo. I reggenti, ieri, han-no confermato la proposta di tenereil congresso, che si svolgerà dal 16 al18 novembre, al palasport di Pesaro,La città marchigiana è una roccafor-te dove l'Ulivo ha vinto in tutti i colle-gi e dove la Quercia conta 10 milaiscritti. Oggi, intanto, la mozione dicentrosinistra presenterà ufficialmen-te la candidatura di Giovanni Berlin-guer alla segreteria Ds. Mentre Ema-nuele Macaluso ha spiegato ieri i mo-tivi che lo hanno convinto a sostene-re la mozione di Enrico Morando«che a mio avviso è la più innovativaproprio sul terreno dei contenuti po-litici e programmatici». Fra i meritidella mozione Macaluso sottolineain particolare quale «fatto nuovo, equalificante», l'affermazione «cheper raggiungere l'obiettivo di unapartito unitario dei socialisti riformi-sti italiani occorre uscire dalle muradei Ds e incrociare l'iniziativa di Giu-liano Amato».

n.a.

E Scajola tacesui grandi latitantisparsi in Sicilia

Il provvedimento preso dal comitato provinciale per l’ordine pubblico e la sicurezza su direttive emanate dal Viminale

Lotta alla mafia, scorte cancellateDimezzata la protezione a Orlando, niente auto blindata e guardie del corpo per Lumia e Fava

Giovedì 6 settembre

Palacoop:ore 21.00 Tobin Tax: con Famiano Crucianelli– Responsabile Nazionale DS Area Giustizia eSicurezza; Fausto Giovanelli – SenatoreDS-L’Ulivo; Marina Ponti – Responsabile rela-zioni internazionali di Mani Tese; GiampieroRasimelli – Presidente Consiglio NazionaleARCI; Paolo Palazzi – Docente universitarioEconomia e Sviluppo – Università di RomaSala della Fontana:ore 17.00 Caccia e cacciatori: l’attività fauni-stico-venatoria per il riequilibrio e la valorizza-zione del territorio. - Iniziativa del gruppo con-sigliare DS della Provincia DI Reggio EmiliaSaletta Libreria:ore 18.00 L’Europa della solidarietà interna-zionale. “Restituire un volto, ricostruire unavita” iniziativa di solidarietà con le donne delBangladesh con: Fiorella Ghilardotti – Deputa-to al Parlamento Europeo; Clarice Felli – Presi-dente associazione Smile Again; Rina Roy–Coordinatore Health Team, consultorio Na-rippoko di Dacca; Francesca Izzo – DirezioneNazionale DS; Rahman Golam– Medico delBangladesh - (organizzata dal gruppo parla-mentare PSE al Parlamento Europeo)ore 21.00 Presentazione del video “Casa Cer-vi. Un nuovo documento filmato per un nuo-vo Museo” a cura dell’Istituto Alcide Cervicon Jeris Fochi - Regista; Franco Boiardi –Curatore storico; Massimo Storchi – CoautoriPaola Varesi - Coautori; Ugo Benassi – Istitu-to Alcide Cervi; Maria Cervi – Istituto AlcideCerviTunnel Factory:ore 20.00 Ciro Piccinini presenta “L’ultimoapplauso dell’ultima amante”

ore 22.00 Africa Unite ingresso L. 15.000Caffè EuropaOre 22.30 Mirco Ghirardini in “Persona” +Enea Virgilio Stefano Raspini in “G9”Pina Colada:ore 22.00 Matteo Corghi DuoBalera:ore 21.00 Orchestra: Mike e LoryLudoteca:ore 20.00 Giochi, laboratori, musica, danze,spettacoli e …..divertimento

Venerdì 7 settembre

Palacoop:ore 21.00 Il futuro dell’Ulivo con FrancescoRutelli – leader de L’Ulivo; Intervistato da Enri-co Mentana – Giornalista; Interverrà MainoMarchi – Segretario Provinciale DSSala della Fontana:ore 18.00 L’Europa e le ultime crisi balcani-che Demetrio Volcic – Deputato al Parlamen-to Europeo; Umberto Ranieri - Vice-presiden-te della Commissione Affari Esteri alla Came-ra dei Deputati; Ennio Remondino - Giornali-sta; Enzo Amendola – Esecutivo NazionaleSinistra Giovanile - (organizzata dal gruppoparlamentare PSE al parlamento Europeo)ore 21.30 Presentazione del filmato “Una sto-ria Sahrawi” con il regista Mario MartoneSaletta Libreria:ore 21.00 “Scritture diverse, diverse creativi-tà”: con Andrea De Marchi ; Francesco GnerreAlessandro Golinelli; Fabio Croce intervistatida Gianni GeraciTunnel Factory:ore 20.00 Root & Future – viaggio nella sto-ria della musica elettronica con Valerio Tama-gniniore 22.00 Skiantos (ingresso con drink card)ore 00.30 Tempo RockCaffè Europa:ore 22.30 Acoustic Road (chitarre d’autore)Pina Colada:ore 22.00 Vittorio BonettiBalera:ore 21.00 Onda latina: ballo e animazionelatinaLudoteca:ore 20.00 Giochi, laboratori, musica, danze,spettacoli e …..divertimentoArea ingresso B:ore 21.00 Torneo di calcetto sull’Acqua trian-golare girone B

Il confronto Ds, le dure critiche di Cofferati, i segretari confederali che firmano le mozioni: così si prepara anche il congresso del sindacato

La Cgil e un compito: non lasciare il lavoro alla Destra

Ds, decisione dei reggenti su cui ha espresso perplessità Fassino. Confermata la sede del congresso: Pesaro, Palasport, tra il 16 e il 18 novembre

Candidati segretario, presentazione comune

l’analisi

Oreste Pivetta

MILANO Tener fuori dalla porta lapolitica è sempre difficile. E il con-gresso dei Ds sembra lì apposta permuovere anche i sentimenti, il cuo-re e tutto quanto, in un modo onell’altro, guarda alla politica. Ledistinzioni di Violante sono inecce-pibili: «L’iscritto ai Ds Cofferati hatutti i diritti, il segretario della Cgilè chiaro che ha una serie di limita-zioni». Ma chi ascolta non semprepuò distinguere quando parlal’iscritto e quando interviene il segre-tario, nel momento in cui i congres-si si incrociano e si incrociano i desti-ni degli uomini.

Cofferati ha riferito a lungo aldirettivo del suo sindacato a proposi-to di piano finanziario del governo,pensioni, licenziamenti. Chi atten-deva propositi per un futuro politi-co (anche il suo futuro politico), èandato deluso. Dicono: neanche

una sfumatura. Il dibattito ha segui-to la relazione: stiamo tutti dentro inostri confini. Finito il direttivo, lecose si complicano, perchè la palladella politica e quella del partitotornano a rimbalzare nello stessocampo di gioco del sindacato. Chedovrà schierarsi e definire il proprioruolo (e quindi la propria autono-mia) in un progetto che tocca perforza la politica. Se la Cgil conoscel’unità sulle questioni urgenti, quel-le concrete, quei due o tre punti sucui dare battaglia, battaglia inevita-bile quando si toccano questioni diprincipio, la vita è dura appena l’op-posizione diventa qualche cosa davivere giorno per giorno, quando ladestra al governo ha inevitabilmen-te imposto un mutamento delle «re-gole» e chiamato la Cgil a ridiscute-re i propri obiettivi.

Prima delle polemiche e delledivisioni (anche a proposito di car-riere future: ma Cofferati verrà ri-confermato fino alla primavera

prossima, poi è impossibile prevede-re deroghe alle scadenze dello statu-to), in vista del proprio congresso, laCgil aveva per lo meno chiarito cheuna concezione bipolare della politi-ca chiedeva al sindacato program-mi più forti (proprio in difesa diuna autonomia di progetto) e che lavittoria di Berlusconi obbligava aun rilancio del tema del lavoro, nonsolo nella difesa di diritti ma soprat-tutto nel ridisegnare una base socia-le: il lavoro come condizione di mo-dernità e come via di dialogo conzone della società, catturate dalladestra. Questo significherebbe for-mulare ad esempio un’idea del wel-fare che finalmente parli a quei lavo-ratori di nuove professioni, altri-menti esclusi: proporre riforme nelmerito di assistenza e previdenzaanche a chi, fuori dal ciclo produtti-vo tradizionale, s’è ritagliato altrispazi di lavoro autonomo. Insom-ma i conti si fanno fino in fondocon la modernità, tornando al lavo-

ro, senza abbandonarlo come un la-scito fordista (o, al contrario, offren-do il pretesto alla costruzione di unimmagine del sindacato come anti-quato tutore di un lavoro che nonesiste più o di un lavoro garantitoda norme che frenerebbero lo svilup-po, accusa più o meno esplicita allasinistra).

Quello che ha detto poi Coffera-ti è noto: l’opposizione in Parlamen-to è stata insufficiente. Le rispostesono state pronte, secondo stili diver-si: quando si fanno accuse del gene-re è bene essere più precisi (ancoraViolante); l'opposizione non si esau-risce in Parlamento, perchè di fron-te alla larga maggioranza di seggidel centrodestra, «anche l'opposizio-ne più intransigente rischia di esse-re spuntata se non si salda il suorapporto con la società e con quegliinteressi che via via vengono investi-ti» (Fassino), è difficile non concor-dare con l’analisi di Cofferati (An-gius). Che, analizzando la condotta

del governo, ha una volta almenocosteggiato le rive della politica,quando ha detto che non si puòtoccare il diritto a manifestare (co-me hanno promesso invece alcuniministri, per tenere al sicuro i sum-mit mondiali). Dal direttivo s’è ag-giunto: le posizioni che abbiamoespresso sono tutte in controtenden-za nei confronti di quelle anticipatedal governo. Quindi il dialogo socia-le (a questo Maroni ha ridotto quel-la che fino a pochi mesi si chiamavaconcertazione) si avvierà verso unoscontro molto teso e la «rottura saràevidente nei prossimi giorni, quan-do Berlusconi espliciterà certi pia-ni». Ci si misurerà tutti «nel vivodella lotta, consapevoli che una op-posizione parlamentare è sconfittain partenza, i numeri sono troppofavorevoli al centro destra». Il pri-mo appuntamento, quello peraltropiù doloroso perchè confermerà ledivisioni di pochi mesi fa, sarà conil contratto dei metalmeccanici (in

ottobre, dopo l’assemblea nazionaledei delegati). Così i conti con il con-gresso dei Ds rischiano di ridimen-sionarsi di fronte alla concretezzadei problemi politici e sociali: la real-tà corre ben oltre le strategie e letattiche. Però in mezzo, e non soloper Cofferati, sopravvivono destinipersonali e per questo probabilmen-te gli schieramenti, che ancora sistanno annunciando, dei sindacali-sti alle prese con il congresso dei Dsprima che con il loro, qualche cosasignificheranno. I nomi sono statifatti, sempre quelli: Aldo Amoretti(segretario regionale della Sicilia),schierato con Fassino come CesareDamiano (Veneto), come AntonioPanzeri (segretario della Cameradel lavoro di Milano); Claudio Sa-battini, segretario dei metalmeccani-ci, con Berlinguer (come Mario Ago-stinelli, ex regionale lombardo). Mala prospettiva per il sindacato non èsolo di un cambio al timone di co-mando.

Claudio Fava durante la commemorazione nel 2000 di La Torre e Di Salvo

Berlinguer, Fassino eMorandoparteciperanno allamarcia pacifistaPerugia-Assisi

giovedì 6 settembre 2001 oggi 5

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oggi

Viminale, solo parole contro la criminalitàCortei, Scajola smentisce Giovanardi. Intanto un sindacato di polizia vicino ad An raccoglie firme di protesta per Genova

I rapporti tra il precedente governo e le Ong in vista del G8non sono mai stati interrotti. Lo ha precisato l’ex presiden-te del Consiglio, Giuliano Amato, in una lettera inviata alcomitato parlamentare di indagine sui fatti di Genova,davanti a quale l’architetto Margherita Paolini, consulentedel precedente esecutivo, aveva parlato di calo di interesse,da parte del governo Amato, nei confronti delle associazio-ni che si preparavano al vertice.«Ho letto con sorpresa - ha scritto Amato - delle testimo-nianze rese dalla dottoressa Paolini secondo cui nel meseprecedente alle elezioni il mio governo avrebbe di fattocessato di avere rapporti con le Ong. Spero di aver letto unresoconto non esatto, perchè quei rapporti erano invece incorso, tanto d’aver avuto la loro conclusione ben al di làdelle elezioni». «Mi riferisco - ha proseguito Amato - allarete che avevamo costituito con le Ong interessate a discute-re dei contenuti del G8. Da molti mesi era al lavoro quellache avevamo battezzato Genoa Non Governamental Initia-tive, retta da un comitato rappresentativo delle Ong, com-presi alcuni dei promotori del Genoa Social Forum. Oltrealle presidenze italiane delle Ong in questo ambito si sonosvolti seminari in Italia e in altri paesi e io stesso avevopartecipato a quello tenuto a Firenze il 3 aprile». SecondoAmato, il tutto doveva portare «alla stesura di un documen-to consegnato a Palazzo Chigi da un folto numero di rap-presentanti delle Ong il 5 giugno alla vigilia dello scambiodi consegne tra me e il presidente Berlusconi».

La destra preparail grande processoagli anti-global

Roberto Arduini

ROMA Mentre tra le mura del Viminalesi ripetono cose già dette, in piazza scen-dono i sindacati legati alla destra. Il Co-mitato per l’ordine e la sicurezza avreb-be dovuto decidere ieri mattina comeaffrontare i prossimi vertici. Ma al di làdelle dichiarazioni di intenti, nessunprovvedimento è stato preso. I sindaca-ti di polizia più vicini alle posizioni delcentrodestra, invece, si sono mossi. Ehanno incassato la solidarietà di Vincen-zo Canterini.

Con un comunicato stampa scrittoin un burocratese più burocratese delsolito, il ministero dell’interno ha fattosapere che il Comitato per l’ordine e lasicurezza ha predisposto «concrete mi-sure di intervento» contro la criminali-tà. Un esempio è il modello di «poliziadi prossimità», che impegnerà tutte leforze dell’ordine, che dovrà garantire«nuove modalità di presenza sul territo-rio e di vicinanza ai cittadini».

Se le parole non mancano per de-scrivere le intenzioni del governo, man-ca la sostanza. Non ci sono atti concretio provvedimenti. O se ci sono, non sicolgono dal documento. «Al Viminalec’è una filosofia di governo che nonprevede un cambio di strategia dopo ifatti del G8», dice il segretario del sinda-cato di polizia Silp-Cgil, Claudio Giar-dullo. «A Genova il problema più graveera stato l’eccessivo accentramento diorganizzazione. Da lì, sono emerse lelacune maggiori. Servirebbe ora più in-telligence, più dialogo con i manifestan-

ti, più coordinamento tra le forze del-l’ordine, più poteri e responsabilità alleforze territoriali, più velocità e flessibili-tà per i nuclei operativi. Servirebberopiccoli nuclei da contrapporre ai violen-ti, non per picchiare i pacifisti. Disper-dere chi fa violenza è l’unico obbiettivo.Nessuna di queste lacune è stata colma-ta».

L’unica novità di un certo rilievo èla correzione del tiro su alcune dichiara-zioni incostituzionali dei giorni scorsi.Il ministro per i Rapporti con il Parla-mento, Carlo Giovanardi, aveva detto,domenica scorsa, «è un dovere vietarele manifestazioni». Ora il documentodel Comitato per l’ordine e la sicurezzaammette che «le autorità provinciali dipubblica sicurezza dovranno valutarecon grande attenzione forme e modali-tà di ogni manifestazione, salvaguardan-do, al tempo stesso, con rigore la liberama pacifica espressione del dissenso».

È un diritto, quindi, dissentire. Al-meno questo è un punto fermo. La di-chiarazione, però, colma anche un’altramezza lacuna. Alle autorità locali vienedelegata la responsabilità di valutare e

decidere. Sono i poteri e una maggioreflessibilità che non vengono concessi al-le forze territoriali. Solo la responsabili-tà, niente potere quindi. «Si sarebbe po-tuto fare un passo in più e chiarire conmolta nettezza questo punto», affermaancora Giardullo.

Sulla poca flessibilità delle forze del-l’ordine, la conferma è in molti episodiavvenuti a Genova, come quelli raccon-tati alla Commissione d’indagine cono-scitiva dall’ex vicecapo vicario della Po-lizia, Ansoino Andreassi, sul battaglio-ne dei carabinieri «Tuscania», che im-piegò più di 45 minuti per uscire e sba-gliò strada, non trovando i manifestan-ti. O ancora l'irruzione alla scuola Diaz,di cui non sono ancora chiarite le re-sponsabilità.

Decisioni concrete sono invece sta-te prese dal Consap e da altri sindacatidi polizia, per lo più legati al centrode-stra. Il sindacato vicino ad An ha orga-nizzato una raccolta di firme controquella che chiama la criminalizzazionedella polizia, in contemporanea con lariunione al Viminale. A dare il suo so-stegno c’era anche Vincenzo Canterini,

il capo del primo reparto della Mobiledi Roma, tra gli indagati per i fatti diGenova. In altre piazze italiane avveni-va la stessa cosa. Un film sui fatti del G8è in preparazione e sarà proiettato inalcune sale cinematografiche.

Anche il Lisipo, altro sindacato didestra, prosegue una sua raccolta di fir-me. Ed è tornato a chiedere al Governola sostituzione del capo della Polizia,Gianni De Gennaro, ma anche di tuttigli alti vertici del dipartimento di Pub-blica Sicurezza. Un filmato inedito didieci minuti sulle scene di violenza chehanno sconvolto Genova sarà presenta-to poi sabato dal Sap, altro sindacatoconservatore.

Il primo sindacato per numero diiscritti, il Siulp, è invece all’opera perorganizzare un convegno sulla sicurez-za, nel tentativo di arginare queste ma-nifestazioni di protesta.

Per avere un quadro più chiaro del-le richieste dei sindacati di polizia, pri-ma del vertice Nato a Napoli verrà aper-to un tavolo di confronto con tutte lesigle sindacali sulla sicurezza del perso-nale.

Enrico Fierro

ROMA Che il Comitato parlamenta-re sui fatti di Genova possa conclu-dersi con un documento unitario èsempre più una ipotesi lontana.«Dopo quello che abbiamo sentitoin quest’aula, le contraddizioni, ledisorganizzazioni ridicole, lo sfa-scio di quei giorni, è difficilissimoaccettare un documento all’acquadi rose», taglia corto Antonio Soda,dei Ds. Certo,gli fa eco l’ex sottose-gretario all’Interno Giannicola Sini-si, della Margherita, «se la maggio-ranza continuerà a chiudere gli oc-chi e ad insistere che la colpa è tuttadel governo Amato, allora non cisiamo proprio». «No, con questa de-stra, con la destra che non spiegacosa ci facevano deputati comeAscierto e gli altri nelle sale operati-ve e che vuole stendere un velo suBolzaneto e sul blitz alla Diaz ionon voto documenti», aggiungeGrazia Labate, parlamentare geno-vese diessina. Le riunioni dell’Ulivosi susseguono a catena, l’ultima ierisera. «Per il momento - avverte Sini-si - stiamo ancora discutendo deicontenuti, se ci saranno punti signi-ficativi di convergenza si potrà valu-tare una conclusione unitaria». Maa sparare ad alzo zero contro la mag-gioranza è Franco Bassanini. «La ve-rità - dice - è che non possiamonascondere che a Genova ci sonostati casi insopportabilmente nume-rosi di eccessi da parte delle forzedell’ordine. Pezzi di mondo politi-co e pezzi di apparato si sono mossiall’unisono, sono stati volutamenteflessibili con i violenti con l’obietti-vo di screditare il movimentono-global». Bassanini chiede di ri-

sentire l’ex capo dell’antiterrorismoLa Barbera e il capo della Polizia deGennaro, perché il Comitato nonpuò limitarsi a prendere atto dellecontraddizioni. «L'opinione pubbli-ca italiana e internazionale ci chiededi capire cos'è successo». Una rela-zione unitaria? La risposta dell’exministro è ferma: «Se la maggioran-za intende travisare la verità e direche il Governo Amato ha gravi re-sponsabilità, che il Gsf era assoluta-mente complice e concorde con lefrange violente, evidentemente nonsarà possibile. La verità non la sidecide a maggioranza». Riunionianche nel centrodestra, dove An el’ala dura di Forza Italia non voglio-

no relazioni unitarie. Per tutti parlaFrabrizio Cicchitto: «Non si prolun-gano i lavori del Comitato». Stop! .

Intanto ieri altre audizioni. Par-la Franco Gratteri, il capo dello Sco,il servizio investigativo anticriminedella polizia. E racconta della Diaz,degli errori e delle contraddizionidi quella notte maledetta. La poliziaentrò per errore nel press center delGenoa Social Forum. «Personale dipolizia si recò all' interno del centrostampa per mero errore di chi gui-dava il reparto. Quando un funzio-nario me lo riferì feci subito uscireil personale». Computer distrutti,hard-disk portati via, dischetti spari-ti. Distruzioni che a Gratteri non

risultano. Nel corso della sua audi-zione, il superpoliziotto si è a lungosoffermato su quella perquisizione.Che fu decisa dopo che alcune autodella polizia erano state danneggia-te e che i poliziotti avevano riferitoche alla Diaz si annidavanoviolentie Black-bloc. Ma, sottolinea Gratte-ri, nella scuola non avevamo infiltra-ti: «Non mi risulta assolutamente».Eppure in una relazione riservatatrasmessa dal vice-sovrintendentedel reparto mobile di Roma, PietroStraniero, si legge che il via libera alblitz venne dato proprio da un agen-te sotto copertura infiltratosi tra glianarchici. Di un «collega in borghe-se», parla un altro sottufficiale del-

l’antiguerriglia, Emiliano Zaccaria.«Il portone del lato destro dellascuola - scrive - ci veniva aperto daun collega in borghese». Si tratta dialcune delle sette relazioni di servi-zio che gli uomini del comandanteCanterini (capo dell’antiguerriglia)hanno consegnato ai magistrati diGenova e che l’ispettore ministeria-le Pippo Micalizio non ha volutoacquisire. Ma quali erano i repartischierati davanti alla Diaz, il quar-tier generale del Gsf? Gratteri diceche in prima fila dovevano essercigfli agenti del Reparto Mobile, quel-li di Canterini, seguiti dai poliziottidella Digos. Agenti dell’Antiterrori-smo e carabinieri sarebbero stati in

posizione arretrata «a cinturazio-ne», dice Gratteri, dell’edificio. Manella sua audizione Canterini rac-conta una versione diversa delle co-se. I miei uomini sono stati precedu-ti da un massa di agenti di altri re-parti. Agenti in borghese. E nellestesse relazioni di dirigenti e agentidel Reparto Mobile emerge una real-tà diversa. Scrive Alessandro Four-nier, vice di Canterini: «Arrivai ir-rompendo in un corridoio dellascuola pensando che lì avrei trovatoterribili avversari. Quando arrivaitrovai invece 10-12 giovani rannic-chiati a terra e una ragazza grave-mente ferita alla testa». Più duro ilquadro fornito dal sovrintendenteVincenzo Compagnoni: «Entrai evidi operatori ed altri accanirsi e pic-chiare come belve dei ragazzi». Suchi sia entrato per primo in quellascuola è ancora un mistero fitto.Mistero anche su chi comandavaquella sera. Durante la riunione cheprecedette l'irruzione alla scuola,racconta Gratteri, «non venne espli-citato il nome del funzionario chedoveva dirigere l'operazione per ilsemplice fatto che a ciascun gruppodi polizia era preposto un funziona-rio, con il compito di dare direttivee farle rispettare». «Non dico - haperò precisato il funzionario - chesia normale il fatto che non ci sia unresponsabile».

Parla Giampaolo Granzer, gene-rale e vicecomandante dei Ros, ilRaggruppamento speciale dei cara-binieri, e apre uno squarcio interes-sante sui centri sociali. «Sicuramen-te molti centri sociali, anche delnord-est, non hanno partecipato adazioni di devastazione, ad azioni ille-cite; mentre altri, anche delnord-est, vi hanno partecipato».

«Domani, domani vedrete:porto le intercettazioni telefo-niche che parlano di Casari-ni, ci faremo due risate». Pip-po Ascierto, l’ex maresciallodei carabinieri diventato de-putato e “teorico” della politi-ca della sicurezza di An, è rag-giante, preannuncia rivelazio-ni clamorose che inchioderan-no finalmente il sovversivo, ilnemico numero uno, il re-sponsabile primo dei disordi-ni di Genova: Luca Casarini.Questa mattina il leader delleTute bianche parlerà davantialla Commissione parlamen-tare che indaga sul G8. La de-stra è pronta per il grande pro-cesso. Sentite la giovanissimaErminia Mazzoni, del Ccd:«Con l'audizione dei portavo-ce dei movimenti No Globalemergeranno tutte le contrad-dizioni interne al centrosini-stra». E’ il momento dei Gran-di Inquisitori del Polo, gli stre-nui difensori delle forze del-l’ordine in servizio permanen-te effettivo. Luigi Bobbio eFranco Nitto Palma, ex pmd’assalto, pronti a scarnifica-re Casarini. Con voce ferma elinguaggio tribunalizio gli leg-geranno intercettazioni telefo-niche e ambientali nelle qualiil logorroico leader delle Tutebianche parla col suo linguag-gio da guerrafondaio per gio-co . Gli sventoleranno sotto ilnaso resoconti dei nostri 007sui viaggi del mistero. Nei cor-ridoi della sala del Mappa-mondo ieri si sussurrava digite nei Paesi Baschi, di qual-che puntatina in Polonia.«Ne vedrete delle belle», gon-gola il maresciallone Ascier-to. E poi sarà la volta di Vitto-rio Agnoletto, anche lui finiràsulla graticola. Perché la de-stra ha un solo obiettivo: di-mostrare l’assunto che a Ge-nova non c’erano Black-bloce innocui pacifisti, ma che tut-ti i no-global, dai monaci tibe-tani agli scout, fino ai cattoli-ci dellla Rete Lilliput, tutti so-no dei violenti. Che farà Casa-rini? Indiscrezioni racconta-no che il leader delle Tutebianche potrebbe scegliere lastrada di non rispondere alledomande dei commissari,che si limiterebbe a presenta-re un documento. «Ma non èdetto - commenta un senato-re dell’opposizione - per co-me conosco Casarini, temoche cadrà nella rete e si preste-rà a tutte le provocazioni».Ilprocesso ha già un colpevole.

e.f.

Scajola con ilcapo dellapolizia DeGennarodurante ilcomitato

nazionale perl'ordine e lasicurezza al

Viminale.In basso,

un momentodell’incontro

di ieri del “RomaSocial Forum”

in piazza delCampidoglio

a Roma

«G8, senza verità nessuna relazione unitaria»Gratteri, Criminalpol: alla Diaz nessun infiltrato, ma le carte top-secret lo smentiscono

ROMA I napoletani di Ya Basta nonci stavano. Non erano d’accordo aseguire quegli scellerati degli anar-chici antagonisti sulla strada delleviolenze dure. La sera del 18 luglio,due giorni prima della morte di Car-lo Giuliani e dell’inizio della deva-stazione di Genova, ci fu una riunio-ne al Centro sociale Pinelli. Ci sonoi greci, almeno 500, che parlano delloro «odio inaudito» contro i poli-ziotti italiani. Gli anarchici e gli an-tagonisti tosti che vogliono sfonda-re la linea rossa e «causare ingentidanni» il 20 e il 21. Si progetta «l’eli-minazione fisica di sbirri». E «azio-ni punitive» contro chi non è d’ac-cordo. Quelli del centro sociale Ya

Basta, in primo luogo.E’ il resoconto di un documen-

to dei servizi segreti del 19 luglio,trasmesso al ministro dell’Interno,al Cesis, al Dipartimento di Ps e aicomandi di Carabinieri e Guardiadi Finanza. Che i no-global fosseronel mirino lo si legge in un altrodocumento datato addirittura 3 lu-glio, sedici giorni prima dell’iniziodel G8. In una riunione al centrosociale Gramigna di Padova, l’aladura concorda azioni di provocazio-ne nei confronti di aderenti al Ge-noa social forum «al fine di elevarela tensione». Il summit dei violentidecide inoltre di fare una serie diazioni di guerriglia urbana per il

giorno 21. Con meticolosità vengo-no indicati gli obiettivi da colpire:negozi, banche, supermarket. Adagire, si legge nell’informativa, sa-rebbero stati gruppi di stranieri.

Anche in un’altra informativadell’11 luglio, si riferisce di una riu-nione tenuta al Centro sociale Gata-negra di Pordenone, nel quale siprogetta l’adesione del centro al co-siddetto Blocco ingovernabile, «nelquale dovrebbero confluire gli schie-ramenti blu e nero». L’ala più durae più disposta alle violenze.

Black-bloc e violenti avevanoun piano: infiltrarsi tra gli antiglo-bal. C’è una riunione al centro socia-le Immensa di Genova, con inglesi,

tedeschi e greci, che decidono disistemarsi allo Stadio Carlini per mi-metizzarsi tra i manifestanti, infor-ma un documento del 19 luglio. Il20 luglio un’altra informativa cheriguarda sempre l’Immensa, parladi una riunione con 12 rappresen-tanti del «movimento antagonista»e anarchici italiani e stranieri. Cisono anche i Black-bloc che manife-stano l’intenzione di sfondare la zo-na rossa attraverso il varco di PiazzaColombo. Agiranno 300-500 mili-tanti che si «concentreranno alleore 12 in Piazza Paolo de Novi» persferrare l’attacco. Tutti sapevanotutto dei Black-bloc. Non li hannovoluti fermare. e.f..

Informative prima del summit, i servizi sapevano come le tute nere si mimetizzavano nel movimento

Gli 007: azioni punitive dei Black bloc contro i centri sociali

Amato: «Mai interrottoil dialogo con le Ong»

6 giovedì 6 settembre 2001oggi

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Simone Collini

ROMA Si sono svolti ieri pome-riggio nella Basilica pontificia diSan Mauro Abate, a Casoria, ifunerali di Stefano Ciaramella, ilragazzo di 17 anni ucciso conuna coltellata al petto la nottetra domenica e lunedì duranteun tentativo di rapina.

Circa seimila le persone chehanno partecipato alla celebra-zione, molte delle quali sono do-vute rimanere all’esterno dellachiesa. Pa-renti, amici,ma anchetantissimi cit-tadini di Ca-soria che sisono uniti aldolore dellafamiglia Cia-ramella perdare l’estre-mo saluto al-la giovanevittima. Du-rante il ritofunebre, cele-brato da donCarmine Ge-novese, è sta-to letto unmessaggio dell’arcivescovo diNapoli, Michele Giordano, incui si denunciava il «degradomorale» e una «cultura di mor-te, purtroppo vissuta nella gene-ralizzata indifferenza e insensibi-lità». «Questo ennesimo, effera-to delitto - ha anche scritto ilcardinale - getta un’ombra oscu-ra, un diffuso malessere e un’in-quietudine sulle nostre città. Sia-mo consapevoli, infatti, che èsempre più diffusa una mentali-tà che spinge ad emergere confurbizia e senza scrupoli, conostilità e violenza, avallando sestessi ed i propri istinti».

Proseguono intanto senzasosta le indagini dei carabinieriper identificare i quattro balordiche, in sella a due scooter, han-no aggredito Stefano e la sua fi-danzata Daiana, di 15 anni, nel

tentativo di rubargli il motori-no.

È stato istituito presso il co-mando provinciale di Napoli unnucleo investigativo che lavorain stretta collaborazione con lecompagnie e delle stazioni del-l’hinterland napoletano, teatrodell’omicidio. I carabinieri strin-gono il cerchio intorno ai quat-tro malviventi, ma smentisconole voci fatte circolare ieri da alcu-ni organi di informazione, se-condo cui alcuni componentidella banda siano stati già identi-

ficati grazieai particola-ri fornitidalla stessaDaiana.

Gli in-quirentihannoascoltato latestimo-nianza del-la ragazza,peraltronon ancoradel tutto ri-presasi dal-lo chock,ma neganoche sia sta-to già predi-

sposto un identikit dei malviven-ti e anche che la giovane sia sot-toposta ad uno speciale regimedi sorveglianza. Fanno notare in-fatti gli investigatori, che neidrammatici e concitati momen-ti dell’omicidio sarebbe statomolto difficile per Daiana fissa-re l’attenzione sui componentidella banda in modo tale da po-terne fare poi una descrizioneminuziosa e precisa. Per quantoriguarda, invece, la sua incolumi-tà, viene sottolineato che non viè motivo di temere eventuali ri-percussioni, in quanto la ragaz-za non avrebbe assistito a un cri-mine legato ad attività della cri-minalità organizzata, bensì a unfatto casuale, provocato dalla re-azione improvvisa e sproposita-ta di quattro «sbandati» della zo-na.

Una donna dall'apparente età di 35-40 anni è stata trovata morta e completamente nuda sulla spiaggia diCastellammare di Stabia, nel napoletano. La donna aveva solo gli orecchini e, da quanto risulta da un esamesommario, non sarebbe annegata. Potrebbe trattarsi, secondo gli investigatori, di una immigrata dei paesi dell'Est.

Hanno cercatoin tutti i modidi far passarel’equazionecentrosinistra ugualelassismo

Non usiamo i lorostessi metodima non possiamonasconderele reponsabilitàdel governo

Castellammare di Stabia

‘‘ ‘‘

ROMA Gli assalti a ville in questi gior-ni sembrano essere diventati il nuovocorso della malavita. I colpi vengonomessi a segno tutto l’anno, anche sevi sono delle punte che rispondono aduna certa ciclicità. Primadell’intensificarsi di oggi, il culminedei furti venne registrato nei primidue mesi del 2000, sempre nel nordItalia.13 gennaio: un commando compostoda due italiani, due albanesi e unmarocchino assalta una villa aPadenghe del Garda, sul lago. Ipadroni di casa, un imprenditore diorigine veneta proprietario di unafabbrica di abbigliamento in Siria esua moglie vengono immobilizzati dadue banditi, mentre gli altri treprelevano denaro in contante epreziosi.9 febbraio: a Lucca, tre banditiincappucciati e armati di pistolafanno irruzione nella villa di SandroFratini, erede della Rifle.L’industriale, che si trovava in acasacon la moglie, il figlio e la donna diservizio, viene obbligato ad aprire lacassaforte.12 febbraio: tre rapinatoriextracomunitari dall’accento slavoassaltano la villa di un imprenditorecartario di Lucca. I banditi hannoaddormentato i cani da guardia chesi trovavano in giardino e hanno poiobbligato i figli dell’industriale, gliunici in casa, ad aprire la cassaforte,rubando denaro e gioielli.24 febbraio: la moglie del proprietariodi una nota azienda di elettronica diAbbiategrasso (Milano) vienenarcotizzata nel sonno mentre i ladrisvuotano la sua abitazione.

Gianni Cipriani

ROMA «Nei diciotto mesi in cui sonostato ministro dell’Interno, il Polo hachiesto per 21 volte le mie dimissioni.Non c’è stato sbarco di clandestini orapina che, secondo quanto dicevano,non avveniva per colpa mia. Se oggi sidovesse usare lo stesso metro di giudi-zio, non so già quante volte avremmodovuto chiedere l’allontanamento diScajola. Ma, da questo punto di vista, ilnuovo ministro può stare tranquillo. Adifferenza di quanto è stato fatto daloro, a volte in maniera irresponsabile,né io come ex ministro, né il centro-si-nistra ha intenzione di utilizzare la sicu-rezza come materia di facili strumenta-lizzazioni. Noi siamo seri. Certo è cheai proclami del Polo durante la campa-gna elettorale non stanno seguendo ifatti. Anzi, stiamo attraversando un mo-mento molto difficile per quanto riguar-da sicurezza e ordine pubblico».

L’ex ministro dell’Interno Enzo

Bianco, come molti, sta assisten-do alla recrudescenza della crimi-nalità, al ritorno dei killer delclan, dei rapinatori che uccido-no. Solo pochi mesi fa, per ognivicenda di cronaca nera, il Poloinsorgeva con veemenza, facen-do passare messaggi attraverso iquali, quasi quasi, si invitavano icittadini a restare tappati in casa.Oggi, più tranquillamente, si fafinta di nulla.«Quando entrò in azione il serial

killer di Padova, il presidente della re-gione Veneto, Galan, chiese le mie di-missioni. Erano passate solo 48 ore da-gli omicidi, però io ero già il colpevole.Peccato per lui, parlò proprio il giornoin cui la polizia arrestò il presunto assas-sino. Lo stesso accadde a Novi Ligure,quando Erika e Omar assassinarono lamamma e il fratello della ragazza. Nellaprima versione si parlava di una rapinacommessa da albanesi: l’onorevole Bor-ghezio aveva già organizzato la piazzaper manifestare contro il governo. Lastoria, drammatica, era assai diversa, co-me s’è visto».

E adesso, dopo i tanti omicidi,rapine, sbarchi, non avrebbe vo-glia di togliersi qualche sassoli-no?«Sono un ex ministro, ho una cultu-

ra di governo, so quanto è difficile go-vernare il Viminale e ho il massimorispetto per i ruoli istituzionali perchépossa trasformarmi in un agitatore cheesterna in maniera strumentale. Non lofarò. Però è giusto ricordare quantoqueste persone dicevano e facevano so-

lo pochi mesi fa, quando erano all’oppo-sizione…».

Ricordiamolo meglio.«C’erano dei veri e propri picchia-

tori. Dirigenti del Polo che avevano ilcompito di dare sempre e comunque lacolpa al governo, al ministro, alla mag-gioranza. Hanno in tutti i modi cercatodi far passare l’equazione attraverso laquale centro-sinistra era sinonimo dilassismo, criminalità, insicurezza. Anco-ra oggi provo amarezza per quelle presedi posizione, dettate da calcolo politicoe insensibilità istituzionale. Non si ren-devano e rendono conto dei danni gra-vi che hanno prodotto nei confronti dichi è chiamato a tutelare la sicurezza».

Oggi, da ex ministro, se la sentedi fare un primo bilancio dellanuova gestione del Viminale perquanto riguarda la sicurezza?«La situazione è grave. Proprio per

i motivi che esponevo prima, mi guar-derò bene dal dire che la recrudescenzacriminale è solo colpa del governo. Pe-rò non possiamo chiudere gli occhi difronte all’escalation di rapine nelle villein Veneto, al ritorno degli omicidi inCampania, al ripetersi delle rapine e aicontinui sbarchi. E il nuovo governoalcune responsabilità le ha».

Quali sono?«Prima voglio fare una premessa:

la questione sicurezza è scomparsa co-me d’incanto dalle prime pagine deigiornali, soprattutto dalle televisioni edai quotidiani vicini al Polo. Prima, at-traverso il bombardamento continuoriuscivano a tirarsi dietro tutta la stam-pa. Oggi, ripeto, c’è una situazione gra-

ve e il governo che fa?».Dica lei, che fa?«A tre mesi dal suo insediamento

non è riuscito ancora a distribuire ledeleghe ai sottosegretari. Lo sappiamo:litigano tra di loro, ognuno non si fidadell’altro. Intanto al Viminale manca ilvice che sia responsabile della gestionedei pentiti e abbia la delega alla polizia.Un ministro dell’Interno ha compitienormi e una mancanza del genere haun peso negativo sul funzionamentodell’amministrazione. Ricordo chequando io sono stato nominato mini-stro dell’Interno, dopo soli tre giornigià il senatore Massimo Brutti era alsuo posto».

Ma è solo una questione di man-cate deleghe?«Certo che no. Prendiamo gli sbar-

chi dei clandestini. Noi riuscimmo astabilire un contatto con la Turchia, ilpaese nel quale i clan organizzavano iltraffico di esseri umani. Sapevamo chela mafia turca aveva basisti in Calabria eper questo mandammo lì i migliori in-

vestigatori. I risultati furono così eccel-lenti che, come si ricorderà, i trafficantifurono costretti a organizzare uno sbar-co in Francia, perché il sistema di sicu-rezza sulle nostre coste, anche grazie aquesta attività di intelligence, funziona-va benissimo. Ora, apprendo, questi in-vestigatori sono stati destinati ad altriincarichi. Evidentemente per il Polonon esiste più quest’emergenza. Glisbarchi sono ripresi, ma non diventanoun caso nazionale. Del resto, a parte gli

effetti annuncio, non mi sembra nem-meno che siano d’accordo su ciò cheoccorre fare».

Ora lei è presidente del Comitatodi controllo sui servizi segreti. Te-me che anche la questione terro-rismo possa essere agitata stru-mentalmente dal centro-destra?«Quest’estate abbiamo assistito alle

esternazioni di Umberto Bossi, che for-se non aveva capito di essere diventatoministro. Del resto la tradizione risale a

prima, a quando Silvio Berlusconi sipresentò come unico "bersaglio" deigruppi eversivi, mentre in quegli elen-chi c’erano più di duecento persone.Disse che non poteva fare campagnaelettorale e abbiamo visto che non eravero. Ora voglio metterli in guardia:siate più responsabili e non utilizzatequestioni così delicate, come il terrori-smo, per polemiche di bottega. Noi vigi-leremo con la massima attenzione: nonlo consentiremo».

Giovanni Laccabò

MILANO Le villette isolate sono nelmirino delle bande di clandestinialbanesi e slavi che imperversanotra Lombardia e Veneto e tra Pie-monte ed Emilia. Tre colpi nellaBergamasca in soli due giorni, altrisette tra Padova, Vicenza e Verona.Si teme un salto di qualità, oltre chedi quantità, un crimine che da episo-dico diventi di massa in certe areegeografiche, come gli stagionali bor-seggi ai turisti. Tra gli inquirenti c’ècautela: «Per ora è fenomeno di mo-deste dimensioni, una nicchia delcrimine che aumenta o decresce inbase a molti fattori, e che suscita ungiustificato allarme sociale». Perchéquesta è gente che si commuove sestrilla un bimbo in fasce, ma sa an-che essere spietata, come ieri nottea Torre Boldone, nella Bergamasca,quando in tre hanno messo in ma-no alla vittima, un imprenditore di51 anni svegliato nottetempo, la suastessa pistola che custodiva in uncassetto. Hanno lasciato nel tambu-ro un solo proiettile e la vitima èstata costretta a farsi la roulette rus-sa con la sola alternativa di aprire lacassaforte che però non c’era, maloro non gli credevano. Dopo treore sono scappati con la collezionedi rolex.

Gli altri due colpi in rapida suc-cessione la notte scorsa. Tre incap-pucciati bloccano sul cancello, nellazona industriale di Seriate, una cop-pia di imprenditori edili, GiovanniPecis e la moglie Marzia Algisi, cherientrano con il figlio Matteo di po-chi mesi. Il solito copione: uno pun-ta la pistola contro la donna perindurre il marito ad aprire la cassa-forte ma quando il bandito sta perpassare dalla minaccia alla violenzaper vincere le resistenze, il piccoloMatteo comincia a strillare e stavol-ta i banditi desistono. Prelevano so-lo il portafogli con 400 mila lire.Bande di albanesi, dicono i carabi-nieri costretti a indagini complica-te. Si devono conoscere i dialettiper individuare il clan, e poiché irapinatori slavi di solito non lascia-no impronte, perché usano i guantiin quanto sono già tutti schedati,bisogna avere fortuna e rintracciarealmeno qualche capello, che è piùfacile recuperare se la vittima ha rea-gito, ed allora il Dna arricchisce lamappa delle informazioni che pri-ma o poi forniranno la pista. Indagi-ni di queste genere nell’Arma sonoroutine che dà risultati, come i rapi-natori catturati dai carabinieri diBologna grazie alla dritta dei colle-ghi milanesi. Anche l’interscambio

del crimine è ormai la norma, per-ché le bande migrano da un capoall’altro non appena la terra comin-cia a scottare. C’è chi si dedica allacassaforte della casa ricca e chi pun-ta alle auto di lusso - le «bande dellaMercedes» - per alimentare il traffi-co da riciclare all’est, soppiantandoi taroccatori specializzati della mala-vita che impacchettava nei contai-ner le Porche e le Ferrari destinateagli emirati. La mala slava ha appre-so nella guerra civile le tecniche, acominciare dal sopralluogo da con-durre senza destare sospetti spessocon l’appoggio del basista, beffare la

tecnologia degli antifurti e coglierenel sonno i padroni di casa. Nientearrembaggi alla disperata, mai colpi-re a casaccio, ma tecnica e freddez-za, determinazione e lucidità. Quasimai sfoggio di violenza gratuita,arance meccaniche e spari all’impaz-zata che fanno il morto sono segnodi improvvisazione e nervosismoda tossicomani senza “mestiere”.Botte e minacce sono invece stretta-mente funzionali all’esito, strumen-ti di pressione. Compaiono pistole,talvolta mitra, ma possono bastareun cacciavite o una scure raccoltastrada facendo in giardino. Gente

di cui aver paura perché pronta atutto, come ben sa Luigi Ciscato, 71anni,titolare della metallurgica Focdi Seghe di Velo d’Astico (Vicenza),sorpreso addormentato sul divanodavanti alla tivù da tre a viso scoper-to. Uno gli ha puntato alla gola ilcacciavite e quando lui ha spiegatoche era inutile cercare la cassaforte,perchè non c’era, lo hanno riempi-to di botte mentre la moglie Angeli-na, 67 anni, li implorava per pietàdi smetterla ma loro si sono calmatisolo davanti a 5 milioni in contantie ad altri 53 in gioielli e poi sonospariti con la Mercedes del garage.

Tre giorni prima a Schio, dieci chilo-metri in là, forse sempre quei tre,sempre tre visi scoperti, sempre ilcacciavite. Stavolta è toccato a Gian-carlo Pellegrini. E ancora il cacciavi-te qualche giorno addietro a SanBonifacio di Verona, ai danni di unpiccolo imprenditore. Ma in un ca-so, il 2 settembre dopo avere rapina-to Walter Fattore a Villanova diCamposanpiero (Padova), i banditisono stati intercettai dalla polizia edhanno mollato la Bmw e la refurti-va per fuggire nei campi dell’auto-strada. Ora le pattuglie circolanocon le loro facce sui cruscotti.

Ieri l’addio a StefanoAssassini ancora introvabili

Lunga serie di furti spesso accompagnati da atti di violenza. Le bande si spostano appena avvertono di essere in pericolo

Obiettivo ville isolate, dieci rapine in due giorniTre colpi vicino a Bergamo, altri sette in Veneto. Gli inquirenti per ora minimizzano

L’ex ministro ricorda le aggressioni subite dalla destra quando era agli Interni: «Provo ancora amarezza, e adesso la criminalità è scomparsa dalle prime pagine di tanti giornali»

Enzo Bianco: in 18 mesi il Polo ha chiesto 21 volte le mie dimissioni

Un fenomenosviluppatosiagli inizi del 2000

Casoria

giovedì 6 settembre 2001 oggi 7

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Colore: Composite ----- Stampata: 05/09/01 21.42 ----- Pagina: UNITA - NAZIONALE - 8 - 06/09/01

Una città militarizzata, attra-versata da jeep militari, blin-dati posti da Ariel Sharon a

protezione dei rioni ebraici piùesposti agli attacchi palestinesi. ÈGerusalemme, il giorno dopo l’at-tentato-suicida che ha provocatoquindici feriti. Ma la blindatura de-cisa dal premier israeliano, impe-gnato in una visita ufficiale a Mo-sca, non riguarda solo la Città San-ta. L’esercito israeliano, infatti, siaccingerebbe a proclamre «zona mi-litare chiusa» ampi tratti della lineaarmistiziale fra Israele e la Cisgior-dania, in particolare nella zona diGerusalemme. Nelle aree prescelte,estese anche alla zona a est di TelAviv, sarà ristretta la libertà di movi-menti dei palestinesi. Quanti di lo-ro abbiano abitazioni o terreni agri-coli nelle zone chiuse potranno ac-cedervi solo dietro autorizzazioneisraeliana. La misura rappresentaun passo verso la creazione dellazona cuscinetto annunciata in giu-gno dal ministro della Difesa Benja-min Ben Eliezer dopo l’attentato auna discoteca di Tel Aviv in cui mo-rirono 21 giovani. Una misura estre-ma che ieri è stata al centro di unautentico «giallo». In mattinata siera sparsa la voce, supportata daindiscrezioni provenienti dai verticidelle forze armate, che l’esercitoisraeliano stava per proclamare la«zona militare chiusa». Poche oredopo, con un laconico comunicato,Tsahal, l’esercito ebraico, smentivaquesta indiscrezione temporale manon il progetto. L’operazione è sta-ta sospesa. Il perché resta «top se-cret». A decidere il rinvio, all’ulti-mo momento, è stato dalla lontanaMosca - dove in mattinata ha im-provvisamente annullato i previstiincontri con il presidente della Du-ma, Viktor Ceriomukhin, e il pa-

triarca russo-ortodosso Alessio II -lo stesso Sharon.Ciò che non si arre-sta è la guerra. La Striscia di Gaza ètornata a infiammarsi, con ripetutitiri di mortaio contro un insedia-mento ebraico e la rappresaglia diIsraele, che ha colpito con due mis-sili terra-terra una base di «Forza17», la guardia presidenziale di Yas-ser Arafat. Un primo colpo di mor-taio - che come quelli successivinon ha provocato né vittime né dan-ni - era stato sparato l’altra nottecontro l’insediamento ebraico diGush Katif, mentre un altro era ca-duto in territorio israeliano. Dopoche in mattinata i soldati israelianiavevano scoperto altri due ordignivicino al valico di Sufa, l’insedia-mento di Gush Katif è stato poi ber-sagliato con altri tre colpi di morta-io. A quel punto, è scattata la rap-presaglia israeliana, che ha preso dimira una base di «Forza 17» nellazona di Beit Hanun, nel nord dellaStriscia di Gaza. I due missili hannoridotto la base in un ammasso dimacerie fumanti e un palestinese èrimasto ferito. Scene di guerra an-che in Cisgiordania. Carri armaticon la stella di David hanno apertoil fuoco contro il campo profughidi Nur A Sham e il vicino villaggiodi Bala, nei pressi di Tulkarem. Ilcannoneggiamento ha provocatosolo l’incendio di due agrumeti, macentinaia di profughi palestinesi sisono concentrati all’entrata orienta-le del campo di Nur A Sham peropporsi ad un asserito tentativo diincursione dei soladti israeliani.Questa è la realtà. Fatta di missili,cannoneggiamenti, città blindate eattentati-suicidi. Il «virtuale», alme-no finora, è rappresentato dal sum-mit tra Shimon Peres e Yasser Ara-fat. Tutti ne parlano, in una sner-vante rincorsa di luoghi e date. Per

Nabil Abu Rudeina, uno dei piùstretti consiglieri di Arafat, l’incon-tro potrebbe svolgersi a partire dalunedì prossimo «nella regione»(molto probabilmente in Egitto).Ma altre fonti palestinesi sostengo-no che potrebbe invece aver luogo«in un Paese europeo» venerdì,quando si aprirà a Cernobbio (sullago di Como) l’annuale convegnoeconomico della Fondazione Am-brosetti a cui Arafat è stato invitatoinsieme a Peres (che ha confermatola sua partecipazione). Ancora deveavvenire, ma sul ventilato summitc’è già una marea montante di scet-ticismo. Un suo «eventuale annulla-mento non sarebbe una tragedia»,sottolinea da Mosca Ghideon Saar,segretario del governo israeliano. Ipalestinesi insistono dal canto loroperché l’incontro non si limiti alladiscussione del cessate il fuoco, co-me invece prevede il rigido manda-to «non negoziabile», che Sharonha affidato a Peres. u.d.g.

Francesco Peloso

L’abbandono dei rappresentantidi Israele e Stati Uniti rischi di dele-gittimare la Conferenza di Durban.Il dibattito sul Medio Oriente anda-va affrontato in altre sedi e ha distol-to l'attenzione dalla discussione sul-le nuove forme di razzismo. Com-menta così il cardinal Francois VanThuan, presidente del Pontifico con-siglio giustizia e pace. «Dai lavori miauguro che emerga almeno la neces-sità della solidarietà all'interno dellafamiglia umana».

Eminenza, nel documento«La Chiesa di fronte al razzi-

smo» si delinea una stradache parte dalla riconciliazionee dal perdono e arriva al rista-bilimento della verità e all'af-fermazione del principio digiustizia. Cosa vuol dire inconcreto?«Questa strada rappresenta il

contributo specifico della Chiesa cat-tolica alla lotta contro il razzismo. Èdal cuore dell'uomo che ha origine ilpregiudizio razziale, negazione dellauguale dignità di tutti i membri delgenere umano. È quindi da lì, dallasua radice, dal cuore, che il pregiudi-zio va estirpato con un processo diconversione che produca perdono ericonciliazione. Ma il perdono ha

due esigenze fondamentali: il rispet-to della verità, da ristabilire con pro-cedure che non trasformino la ricer-ca della verità in sete di vendetta, e ilrispetto della giustizia, il quale si tra-duce, dove possibile, in riparazio-ne».

Qual è la posizione dalla San-ta Sede rispetto alla questionedegli indennizzi chiesti dai pa-esi che hanno subito schiavi-smo e colonialismo alle ex po-tenze coloniali?«Ecco, riparazione dove possibi-

le, dicevo. Quando ciò è irrealizzabi-le, l'esigenza della riparazione si tra-duce in domanda di indennizzo. Maanche qui, il calcolo dell'indennizzoè, il più delle volte, difficile e soprat-tutto inadeguato a riparare un pre-giudizio morale. Non spetta allaChiesa proporre soluzioni tecniche.Tuttavia, anche nel documento cuilei accennava prima, la Santa Sedesottolinea come la necessità di unariparazione rafforzi l'obbligo di aiu-

tare sostanzialmente i paesi in via disviluppo, obbligo che pesa principal-mente sui paesi più sviluppati».

L'abbandono delle delegazio-ni di Usa e Israele, già di bassoprofilo come quella del Cana-da, ha delegittimato la confe-renza?«La Santa Sede attribuisce gran-

de importanza alla Conferenza diDurban, avrebbe quindi visto confavore una stessa valutazione dell'evento da parte di tutta la comunitàinternazionale. Ora, se non credoche il differente livello delle delega-zioni avrebbe, di per sé, potuto dele-gittimare la conferenza, esso costitui-va comunque una spia di un effetti-vo disagio. Più gravi conseguenzesui risultati dell'incontro può avere,ovviamente, l'abbandono dei rappre-sentanti di Stati Uniti e Israele».

Come giudica il dibattito sul«caso Israele» in corso in SudAfrica?«Il caso di Israele e della questio-

ne mediorientale, la cui soluzione varicercata in altre sedi, ha preso sfor-tunatamente il sopravvento sul qua-dro generale e sugli altri temi collega-ti alle nuove e più insidiose forme didiscriminazione, quali ad esempioquelle etniche o le nuove schiavitù,come il racket della prostituzione olo sfruttamento dei bambini».

Quali risultati concreti è leci-to attendersi da Durban?«Di fronte ai recentissimi svilup-

pi della Conferenza sono anch'io ten-tato dal pessimismo. Ma nella miavita mi sono sempre dato come im-pegno di testimoniare la speranza.

Mi auguro quindi, malgrado tutto,che da questo incontro nasca alme-no una rinnovata convinzione dellanecessità della solidarietà della fami-glia umana. Come ha detto il papadue domeniche fa "al razzismo si de-ve contrapporre la cultura della reci-proca accoglienza, riconoscendo inogni uomo e donna un fratello e unasorella con cui percorrere le stradedella solidarietà e della pace". C'è,inoltre, da rallegrarsi per il riconosci-mento attribuito da tutti i parteci-panti al contributo positivo delle reli-gioni per il superamento del pregiu-dizio razziale».

Le compagne e i compagni dellaUdB DS Mandelli Bicocca sono vici-ni alla compagna Bruna Banfi per lascomparsa della sua cara

MAMMAMilano, 4 settembre 2001

Rosa Rossi ricorda con straziato do-lore

PIETRO PINTUSche ebbe la gioia di avere per amicoelegante e sobrio per quarantanni

Roma, 6 settembre 2001

Ricorre oggi il 3˚ anniversario dellamorte di

ELSA SCARRONEla ricordano Paola, Angelo, Alessia,Claudio, Valentina, Maurizio, Fran-cesca, Stefano e sottoscrivono perl’Unità.

Umberto De Giovannangeli

«Queste elezioni rischiano di risultareil più grande scandalo politico nellastoria del partito». Parola di BenjaminBen Eliezer, ministro della Difesa labu-rista per un giorno scatenato non con-tro il «bieco Arafat» ma contro i suoi«truffaldini» compagni di partito. Vo-ti contestati, accuse di brogli, minaccedi scissioni, scesa in campo degli avvo-cati. Bufera sul Labour, alla ricerca diun’improbabile unità e di un contesta-to leader. Si conclude nel caos più tota-le e si trasforma in rissa politica il gran-de appuntamento indetto dai laburistiisraeliani per scegliere il nuovo leaderche, in vista delle elezioni politiche del2003, dovrebbe rilanciare il partito, og-gi parte del governo di Ariel Sharon.

E sì che l’inizio di questa avventu-ra non era niente male. Vincendo loscetticismo maturato in una soporife-ra campagna elettorale, il 60% dei120mila iscritti al Labour aveva infattideciso di partecipare alla consultazio-ne affollando le urne per scegliere fraBen Eliezer e il presidente della Knes-set, il Parlamento israeliano, AvrahamBurg. Sorrisi, strette di mano, congra-tulazioni reciproche tra i due schiera-

menti per l’affluenza al voto. Segno divitalità, di amore verso un partito cheper decenni ha legato la propria storiaa quella dello Stato ebraico. Ma queisorrisi diventano ghigni, le strette dimano si trasformano in pugni chiusiper la rabbia già in nottata quando,con l’estenuante spoglio dei voti e ilsospetto ritardo nell’arrivo a Tel Avivdi decine di urne dalla Galilea, nellasede centrale del partito cominciano adiffondersi le prime voci di brogli ingrande stile. Voci che divengono urladi proteste dei sostenitori del ministrodella Difesa quando, di primo matti-no e in mancanza dei risultati relativia una quindicina di urne sospette,Burg precedeva il suo rivale di misura:34mila voti contro 33mila, più milleastenuti. Senza indugiare oltre, il gio-vane Burg (46 anni contro i 65 del suosfidante) convoca i giornalisti per pro-clamare il suo successo.

Una provocazione per i sostenito-ri di Ben Eliezer. Che passano al con-trattacco. Poche ore dopo l’affrontosubito, il ministro della Difesa convo-ca una conferenza stampa in cui, ros-so in volto e con voce adirata, accusaBurg di aver «rubato» la vittoria e,senza mezzi termini, denuncia «quelloche appare come uno dei maggiori

scandali politici» del partito che fu diDavid Ben Gurion, Golda Meir, Yi-tzhak Rabin. Ai collaboratori, Ben Elie-zer aggiunge: «Non posso accettare unpartito di stile latino-americano». Nel-la conferenza stampa, l’incontenibileministro lamenta che ai suoi seguacisia stato impedito di seguire il voto trai drusi israeliani, salvo poi «meravi-gliarsi» nel vedere che in quella zona«Burg aveva ricevuto un sostegno ple-biscitario, quasi fosse - nota velenosa-mente - l’ex presidente rumeno Nico-lae Ceausescu».

La battaglia è appena iniziata, pro-mette Ben Eliezer. E detto da un mini-stro della Difesa che ha trascorso gliultimi undici mesi a progettare rappre-saglie contro i terroristi palestinesi e iloro (presunti) sponsor, c’è solo dacredergli. Oggi, alla pubblicazione del-l’esito del voto, farà di certo appello: sitratta di una procedura della durata dialmeno 48 ore. La nomina del nuovosegretario generale del partito slitta co-sì a domenica. Almeno. Perché BenEliezer ha anche chiesto che un giudi-ce in pensione indaghi a fondo suipresunti brogli. Con amarezza c’è chi,tra gli osservatori politici a Tel Aviv,parla di «cupio dissolvi» del gloriosoLabour. A Ben Eliezer replica secca-

mente il segretario uscente del partitoRaanan Cohen. Le accuse del mini-stro, dice, sono «generiche e intimida-torie». Finora, la Commissione eletto-rale ha annulato una sola urna, men-tre altre cinque saranno oggetto di ul-teriori verifiche. Considerato una co-lomba «pragmatica» (pragmatica nelsenso di non invocare la fine immedia-ta del governo di unità nazionale conSharon, conquistandosi così se non ifavori di certo la neutralità di ShimonPeres), Burg ha promesso che una vol-ta insediato alla guida del partito lasce-rà la Knesset per dedicarsi a tempiopieno alla ricostruzione del disastratoLabour. Ma qualora la rissa sul votonon fosse risolta in maniera soddisfa-cente anche per Ben Eliezer, più che aricostruire, Burg dovrebbe impegnar-si ad evitare nuove macerie. Tanto piùche i sostenitori del ministro della Di-fesa, considerato un «falco», non esclu-dono una scissione. E, per la verità,non la esclude neanche lui, l’infuriatoBen Eliezer che, ad un giornalista chegli chiede se è disposto oggi a restarenel partito, sotto laguida di Burg, repli-ca con frasi sibilline e allusioni chelasciano aperte le porte della rotturacome quelle di una dolorosa ricompo-sizione.

Sharon prepara zone cuscinettolungo il confine con la Cisgiordania

l’intervista

Il cardinale Van Thuan:«Ignorate le nuove schiavitù»

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ESTERO

Bruno Marolo

WASHINGTON Operetta o melodramma?La conferenza di Durban contro il razzi-smo somiglia a quegli spettacoli in cui ilcoro canta «Partiam, partiam», ma rima-ne impalato mentre il pubblico perde lapazienza. Ieri la Francia ha minacciatodi abbandonare i lavori, trascinando consé gli altri paesi dell’Unione Europea, seentro 24 ore non sarà corretta la dichiara-zione che accusa Israele di razzismo. DaMosca il ministro degli Esteri Ruggiero,ha detto che il testo finale per ora è inac-cettabile e che l’Italia è pronta a bocciar-lo. Il risultato è stata una nuova riunionein cui i rappresenti degli arabi e dei paesioccidentali cercano un testo che salvi lo-ro la faccia, anche se ormai è chiaro chenon avrà alcuna conseguenza pratica, al-cuna credibilità morale.

Intanto, a Washington, si levano re-criminazioni contro i vertici dell’Onu ein particolare contro la commissaria peri diritti umani Mary Robinson, segreta-ria generale della conferenza. A Ginevra,dove è stata preparata la bozza della di-chiarazione da votare a Durban, la signo-ra Robinson avrebbe forse potuto apriregli occhi agli arabi, chiarire che si andavaverso il disastro. Ha invece ostentato otti-mismo e lasciato che le delegazioni di165 paesi si imbarcassero per la crocieradel Titanic. La prima conseguenza saràevidente quando il presidente GeorgeBush andrà a New York per l’assembleagenerale dell’Onu. Chi si illudeva che gliStati Uniti avrebbero sborsato, o almenopromesso, le centinaia di milioni di dol-lari di debiti arretrati si dovrà rassegna-re. Dopo quello che è successo, il Con-gresso americano non darebbe i soldinemmeno se il presidente li chiedesse.

A Durban, dopo la partenza delladelegazione americana e di quella israe-liana, gli organizzatori della conferenzahanno cercato di fare finta di nulla. Han-no proposto ai paesi occidentali di ap-provare la dichiarazione contro il razzi-

smo che sarà messa ai voti venerdì emettere a verbale il loro dissenso sul solocapoverso in cui Israele è definito unostato razzista.

Da Parigi, il primo ministro france-se Lionel Jospin ha chiarito che in que-sto modo non si poteva andare avanti.Secondo il suo portavoce Jean JaquesQueyranne, Jospin ha annunciato al con-siglio dei ministri francese che avrebbechiesto «entro qualche ora» il ritiro delledelegazioni europee se non fosse statocancellato il capoverso inaccettabile.

A quel punto un costernato gruppodi lavoro si è riunito a Durban per scrive-re un nuovo testo. Ne fanno parte Bel-gio, Namibia, Sudafrica, Norvegia, LegaAraba e Autorità Palestinese. L’Europa è

rappresentata dal ministro degli esteribelga Louis Michel. Il suo portavoce, Oli-vier Alsteens, ha tradotto l’ultimatumdella Francia nel linguaggio sfumato del-la diplomazia. «Entro 24 ore – ha detto –valuteremo se vi sarà la possibilità di unaccordo. Se le trattative non saranno fini-te ma si capirà che l’accordo è possibile,resteremo».

Il compromesso non sembra facile.Il testo attuale sostiene che lo stato diIsraele è «fondato sulla superiorità razzia-le» e lo accusa di «pratiche razziste» neiterritori occupati. Gli arabi vogliono cheuna nota di biasimo per Israele rimangaagli atti, i paesi occidentali esigono che laparola «razzista» venga cancellata.

I temi scabrosi di cui la conferenza

avrebbe dovuto occuparsi sarebbero sta-ti molti, se la tragedia del Medio Orientenon li avesse messi in ombra. La schiavi-tù che in molti paesi esiste ancora, ladiscriminazione degli immigrati in Euro-pa, la società delle caste in India, la giusti-zia degli Stati Uniti che manda soprattut-to neri nella camera della morte. Nessu-no dei paesi in cui avvengono questi or-rori è citato nel documento dell’Onu. Ècitato soltanto Israele, e gli israeliani, chenon meritano certamente elogi per il lo-ro comportamento nei territori occupa-ti, hanno avuto buon gioco nel sostenereche sono stati usati due pesi e due misu-re. A Ginevra, dove si è trattato per mesisul testo da portare in assemblea a Dur-ban, la signora Robinson aveva forse

una possibilità di convincere gli arabi eperfino i palestinesi che non era nel lorointeresse esporsi al boicottaggio degli Sta-ti Uniti e mettere in imbarazzo tutti ipaesi occidentali. Invece l’Onu annuncia-va trionfalmente che era stata cancellatauna frase in cui si definiva razzista ilsionismo, senza precisare che veniva an-cora chiamato razzista lo stato di Israele.Tentava di nascondere dietro un ditol’iceberg che si stagliava all’orizzonte, al-to come un grattacielo. Ora la commis-sione incaricata di trovare le parole permascherare il fallimento fa la figura del-l’orchestra del Titanic che continuava asuonare mentre la nave andava a fondo.È difficile non stonare, in queste condi-zioni.

La Francia minaccia di abbandonare i lavori. Ruggiero: così come è quel testo è inaccettabile

Razzismo, l’Europa pronta al ritiroScontro sul processo a Israele. Solo 24 ore per trovare un compromesso

Elezioni nel caos. Il presidente della Knesset Burg si autoproclama vincitore. Il suo rivale, il ministro della Difesa Ben Eliezer, denuncia brogli: è uno scandalo politico

Laburisti israeliani senza guida, rissa per il segretario

Un’immagine delle proteste a Durban

Ben Eliezer legge i risultati del voto

8 giovedì 6 settembre 2001pianeta

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Colore: Composite ----- Stampata: 05/09/01 21.16 ----- Pagina: UNITA - NAZIONALE - 9 - 06/09/01

Rischiano l’impiccagione gli ottooperatori umanitari stranieri -quattro tedeschi, due america-

ne e due australiani - arrestati a Kabulil 5 agosto scorso, insieme a 16 colla-boratori afghani, perché accusati daiTaleban di presunto proselitismo cri-stiano nei confronti dei credenti mu-sulmani.

A due giorni dall’inizio del proces-so, che si è aperto martedì nella capita-le afghana, il capo della Corte Supre-ma afghana Noor Mohammad Saqid,ieri non ha usato mezzi termini neldelineare la futura sorte degli ottosventurati, rappresentanti della Shel-ter Now International (Sni), un’orga-nizzazione umanitaria tedesca operan-te in Afghanistan dal 1998. «I prigio-nieri saranno giudicati secondo la Sha-ria (la legge coranica, ndr) - ha dettoSaqid. Se il crimine meriterà il carce-re, allora saranno imprigionati, se in-vece meriterà l’impiccagione, allora sa-ranno impiccati». I 24 imputati sareb-bero stati trovati in possesso di copiedella Bibbia scritte in pashtu e dari,due lingue locali. Nella sede della Sni,i Taleban avrebbero inoltre sequestra-to video cassette e Cd contenenti «pro-paganda religiosa», come la narrazio-ne della vita di Gesù. Materiale, cheavrebbe indotto alcuni musulmani aconvertirsi al cristianesimo.

In base alla legge dei Taleban pe-rò, solo gli afghani che si convertonoo tentano di convertire altri al cristia-nesimo rischiano la pena capitale. Pergli stranieri, accusati dagli studenti in-tegralisti dello stesso reato, la Shariaprevede solo l’espulsione dal paese do-po un breve periodo di detenzione.Ma, dopo l’ammonimento di Saqid, èdifficile dire se le cose andranno pro-prio così.

Piuttosto, le sue parole lasciano

presagire quanto sia reale il rischioche i sei uomini e le due donne stra-nieri possano finire appesi ad un cap-pio in una piazza gremita di gente,«spettacolo» purtroppo consueto inAfganistan. Ma lo stesso Saqid, fa poiintravedere uno spiraglio di luce nelladelicata vicenda. Sottolineando la tota-le trasparenza del processo, il procura-tore ha infatti annunciato che i prigio-nieri «se lo desiderano, potranno farsiassistere da avvocati stranieri», persi-no se di fede non islamica.

Una notizia questa, che ha rassicu-rato i diplomatici dei tre paesi di pro-venienza dei prigionieri - Germania,Usa, Australia, - già da alcuni giorni aKabul per seguire da vicino il procedi-mento penale. Finora, però, non sonoriusciti nemmeno a vedere i loro con-nazionali, dopo che martedì, il primogiorno del processo, la milizia taleba-na aveva proibito loro di entrare nel-l’aula del tribunale, dove presumibil-mente si stava svolgendo il primo in-terrogatorio. «Vogliamo sapere cosasta accadendo - ha dichiarato ieri ilconsole australiano Alastar Adams -fino a questo momento siamo statitenuti completamente all’oscuro».Secca la risposta di Saqid: «I diploma-tici verranno convocati quando saràritenuto necessario».

Intanto, ieri è anche circolata lanotizia che la vicenda potesse trovareil suo epilogo attraverso il rilascio diun’integralista egiziano, in prigionenegli Usa, in cambio della libertà degliotto prigionieri. Dal Cairo, la famigliadi Omar Abdel Rahman, coinvoltonell’attentato al Word Trade Center,aveva infatti proposto agli Stati Unitie ai Taleban lo scambio dei detenuti.Ma dalla prima pagina del quotidianoarabo «Al Hayat» i Taleban hanno im-mediatamente smentito la notizia.

Belfast, bomba sulle scolare cattolicheEsplode un ordigno vicino alla scuola della discordia, feriti 4 agenti. Arrestati tre estremisti

Alfio Bernabei

LONDRA «Quando ho sentito il boatoho avuto paura di voltarmi. Pensavoche le bambine che erano dietro di mefossero tutte morte». Isabel McGrannnon si aspettava si arrivasse a tanto,mentre accompagnava a scuola la figliadi sette anni, scortata per il terzo giornoconsecutivo dai poliziotti in tenuta anti-sommossa. Paura, come sempre. Ma ie-ri mattina a Belfast non c’è stata solouna pioggia di pietre. Al passaggio dellebambine della scuola cattolica, estremi-sti protestanti hanno fatto esplodereuna bomba. Un ordigno di fattura arti-gianale, che ha ferito solo leggermentequattro poliziotti, ma ha scavato feritepiù profonde e laceranti nella mentedelle piccole, tutte bambine tra i quat-tro e gli undici anni. Colpevoli di nien-te.

L’ordigno èstato scagliato daimilitanti unioni-sti protestanti neipressi della scuolaHoly Cross, SantaCroce, che è stataal centro di violen-ti incidenti negliultimi giorni. Gliestremisti non vo-gliono che le alun-ne attraversino la«loro» strada, mol-ti genitori rifiuta-no il diktat delleformazioni para-militari che han-no ingiunto ai ge-nitori di passaredall’entrata poste-riore, evitandocontaminazionitra le due comuni-tà.

Il ministro in-glese per il nordir-landa John Reid oggi si recherà sul po-sto, ma per il resto il governo britanni-co rimane stranamente muto davantiad un episodio che ha scioccato l’opi-nione pubblica. «No, il premier non haintenzione di commentare», ha dettoDowning Street all’Unità.

Le bambine prese di mira dai terro-

risti protestanti sono figlie di cattoli-co-repubblicani che abitano nella zonaNord di Belfast. Al centro di questa zo-na c’è una strada chiamata ArdoyneRoad che divide le case dei cattolici daquelle degli unionisti protestanti. Infondo alla strada c’è la scuola cattolicadi Holy Cross aperta più di trent’annifa. Per accedere all’entrata principale igenitori devono far percorrere alle bam-bine un tratto di strada nella zona abita-ta dai protestanti. Quest’anno questi ul-timi hanno deciso di non far passare lebambine. Vogliono che le piccole «papi-ste» e i loro «genitori di merda» - grida-no - usino una strada secondaria che dàaccesso all’ingresso posteriore dopoaver attraversato un campo sportivo eun’altra scuola.

I genitori cattolici insistono che ènel loro diritto usare la strada più cortae fare entrare le alunne dall’entrata prin-

cipale. Dopo tre mattinate in cui la poli-zia ha creato un corridoio per permette-re ai genitori di portare le figlie dentrola scuola, sia pure sotto una grandinatadi insulti, sputi, pietre e bottiglie, ierimattina c’è stata l’escalation che era sta-ta promessa dai terroristi unionisti delgruppo Red Hand Defenders.

Una bomba. I genitori in preda alpanico si sono gettati sulle figlie copren-dole con le braccia, i cappotti, le cartel-le. Le bambine gridavano terrorizzate.Non sapevano se tornare indietro o an-dare avanti, temendo un altro ordigno.Una donna è svenuta, quattro poliziottisono stati colpiti dalle schegge. A terraanche uno dei cani poliziotto. Dentrola scuola, finalmente al riparo, lo stupo-re incredulo delle madri ancora treman-ti. Allibiti anche i molti cameramen e igiornalisti che seguivano gli avvenimen-ti in diretta. Più tardi sono state arresta-te tre persone.

I Red Hand Defenders o «difensori

dalle mani rosse», dal colore del sanguecattolico-repubblicano che intendonoversare in nome della causa unionista,vogliono difendere il legame col restodel Regno Unito. Non vogliono nessunprocesso di pace, odiano l’accordo delVenerdì Santo stipulato nel 1998, odia-no Blair e i laburisti che lo hanno pro-mosso. L’incidente di ieri mattina eradel resto stato preceduto da una nottatadi violenza nei pressi della scuola e lapolizia era finita sotto una sassaiola traauto incendiate e tiri di arma da fuoco.

Per il momento non si intravedeuna soluzione per le bimbe della scuolacattolica. Non c’è dialogo tra le due co-

munità. Il clima è inasprito dal fattoche l’assemblea di Belfast, principale or-gano del governo locale, rimane sospe-sa a causa delle dimissioni del suo firstminister unionista, David Trimble.Non si sa neppure se sarà ripristinata ose si dovrà ricorrere a nuove elezioni.C’è un vuoto. L’Ira, l’ala militare delpartito Sinn Fein, dal canto suo è decisaa consegnare le armi solo se il governobritannico darà inizio alla smilitarizza-zione dell’Ulster e al graduale ritiro del-le truppe britanniche. Non prima. Gliestremisti unionisti sanno che più vio-lenza ci sarà, più verrà rallentato ogniprogresso in questo senso.

A decidere ormai sono solo Dick Cheney e Condoleezza Rice. Da Colin Powell a Christine Whitman aumenta la frustrazione

Bush s’affida al governo ombra, ministri delusi

Genitori e figli della scuola cattolica di Belfast scortati dalla polizia; a lato l’agente ferito dalla bomba McErlane/Reuters

Cinque funzionari della Nazioni Uniteche lavoravano nel quadro del pro-gramma «Petrolio in cambio di cibo»sono stati espulsi dall'Irak. Lo ha resonoto ieri il Palazzo di Vetro, precisan-do che le autorità di Baghdad accusa-no i funzionari dell'organizzazione in-ternazionale di aver violato la sicurez-za nazionale del paese. Si tratta di quat-tro nigeriani, tre uomini e una donna,e di una bosniaca. Stando a fonti del-l’Onu, i cinque hanno già lasciato ilpaese. L'Onu ha protestato ma ha deci-so di obbedire all'ingiunzione per salva-guardare l'incolumità dei cinque. Be-non Sevan, sottosegretario generale del-le Nazioni Unite con delega per il pro-gramma umanitario, ha denunciato lacondotta dei dirigenti iracheni, affer-

mando che è stato violato il trattatointernazionale sul trattamento del per-sonale Onu in missione, e che nessunaprova è stata adottata a dimostrazionedegli addebiti mossi ai cinque funzio-nari. Il provvedimento emanato dal re-gime di Saddam Hussein è intanto alvaglio degli esperti in servizio presso ilConsiglio di Sicurezza. L'impressioneè comunque che l'Irak abbia intesocompiere un gesto dimostrativo perprotestare contro il piano «cibo contropetrolio» in sè, che Baghdad considerauna ingiustificata estensione delle san-zioni decretate dopo l'invasione del Ku-wait nel 1990. Il programma, fortemen-te sostenuto dagli Usa, è sottoposto datempo a severe critiche anche da moltipaesi che pur lo attuano.

Il Presidente americano Bush lavora ad una pressa durante una visita di una fabbrica del Wisconsin Downing/Reuters

Bruno Marolo

WASHINGTON A Washington c’è ungoverno ombra. È quello nominatodal presidente George Bush. Diventasempre più evidente la frustrazione diministri costretti a obbedire tacendo.

Il segretario di Stato Colin Powellè l’esempio più illustre, ma non èl’unico. È stato zittito dal capo quan-do ha annunciato prima del tempo laripresa dei negoziati con la Corea delNord, trascinato suo malgrado nellapericolosa avventura dello scudo stel-lare, obbligato a rimanere a casa quan-do avrebbe voluto andare in MedioOriente per cercare di porre un frenoalla violenza e in Sudafrica per farrisuonare la voce della ragione nellaconferenza contro il razzismo.

I suoi colleghi meno famosi ven-gono trattati ancora peggio. ChristineWhitman, ministro dell’ambiente,rimpiange i giorni in cui era governa-trice del New Jersey. Amministravauno Stato più grande, ricco e popolo-so di molte nazioni europee. Ha ri-nunciato a tutto per trasferirsi aWashington, ma ha avuto la sua lezio-ne quando alla conferenza internazio-nale di Trieste ha promesso che gliStati Uniti avrebbero rispettato gli ac-cordi di Kyoto contro l’effetto serra.

Due settimane dopo Bush la smentivasenza avvertirla. Da allora, il presiden-te le telefona di rado. «Di solito, parlia-mo del cane», ha confessato alWashington Post l’infelice signora. Siriferiva a un terrier scozzese che ellastessa ha regalato a Bush, in tempi piùfelici.

Mel Martinez era il presidente diuna regione importante come l’Oran-ge County, in Florida, quando Bushgli ha offerto il posto di ministro del-l’edilizia. Pensava di essere stato scel-to per la sua esperienza e consideravail nuovo incarico un trampolino dilancio verso posizioni ancora più pre-stigiose. «Nelle riunioni di gabinetto– ammette oggi – mi è stata data laparola un paio di volte. In una occa-sione il presidente mi ha chiesto direcitare ad alta voce le preghiere, el’ho fatto».

Bush riunisce qualche volta i mi-nistri per pregare, quasi mai per gover-nare. Prende personalmente tutte ledecisioni e il governo viene chiamato

ad applicarle, senza consultazione.Personalmente? Si fa per dire. Bush,ormai lo sanno tutti, non è un grandepensatore, e nemmeno un grande la-voratore. Come il suo idolo RonaldReagan, si è circondato di esperti chepensano e lavorano per lui: prima ditutto il vicepresidente Dick Cheney ela consigliera per la sicurezza naziona-le Condoleezza Rice. Alla Casa Biancaci sono alcuni personaggi poco noti alpubblico ma estremamente potenti,che di fatto danno ordini ai ministri:il capo di gabinetto Andrew Card, ilconsigliere di politica interna Karl Ro-ve, che ha impostato la campagna elet-torale di Bush, e il consigliere per gliaffari sociali Kare Hughes. Il ministrodel tesoro, Paul O’Neill, era stato ap-pena nominato quando si è permessoqualche osservazione critica sull’op-portunità di tagliare le tasse. I fatti glihanno dato ragione, ma si guarda be-ne dal sottolinearlo. Il ministro del-l’istruzione, Roderick Paige, ha tenta-to di dire la sua su un argomento di

cui nessuno gli aveva chiesto di occu-parsi: la riforma della pubblica istru-zione. Bush preferiva ascoltare altripareri, cominciando da quello dellamoglie ex insegnante. Nelle trattativecon il Congresso il ministro è statosostituito senza complimenti da unfunzionario della Casa Bianca, SandyKress. Colin Powell ha ancora il privi-legio di essere ricevuto dal presidenteuna volta alla settimana, ma diventasempre più ovvio quanto conti poco.E le divergenze sono subito emerse:Powell vorrebbe cogliere le occasionicreate dalla fine della guerra fredda esvolgere il ruolo di guida democraticain cui credevano presidenti come BillClinton e George Bush padre. GeorgeBush figlio vuole vincere le elezionidel 2004 e gli affari internazionali gliinteressano soltanto se hanno un im-patto sull’elettorato moderato. Nel1996 Colin Powell rinunciò a candi-darsi per diventare il primo presiden-te nero, per paura di essere fermatodalla pallottola di un razzista. Ora harinunciato anche a essere un segreta-rio di stato alla Henry Kissinger. È unex militare, abituato all’obbedienza.«Qualche volta – ha confessato allarivista Time – il presidente ed io ab-biamo gravi disaccordi…. Ma io pre-ferisco cercare soluzioni che creareproblemi per i miei superiori».

Elisabetta Abbate

Paura e panico per l’incendio scop-piato due giorni fa nel parco nazio-nale Kruger, nella parte nord est delSudafrica. Diciannove persone mor-te, circa 5 mila ettari di terreno deva-stato e a rischio anche centinaia dianimali. Nonostante l’immediato in-tervento dei vigili del fuoco l’immen-sa riserva naturale è diventata in po-co meno di 24 ore, un’inferno difiamme indomabili, che non accen-nano a placarsi anche a causa delclima secco e degli intensi venti chespirano nella regione. «Sedici deimorti erano braccianti stagionali, as-

sunti proprio per tagliare l’erba sec-ca - ha spiegato il direttore del par-co, David Mabunda - gli altri tre,erano ranger accorsi sul posto percercare di domare l’incendio. Sonostate uccisi dalle fiamme e dal densofumo mentre tentavano di fuggire.Ci sono anche cinque feriti con ustio-ni gravissime. Al momento non sap-piamo cosa possa aver causato l’inci-dente. Un fulmine, o forse inavverti-tamente gli stessi lavoranti. Ci stia-mo impegnando al massimo, ma lagravità del rogo non ci consente diricercare altri eventuali cadaveri».

Intanto è stata già avviata un’in-chiesta, per stabilire le responsabilitàe chiarire il perché di questo disastro

umano e ambientale. Oasi inconta-minata di straodinaria bellezza infat-ti, il Kruger è il parco più vasto delcontinente africano e ogni anno regi-stra oltre un milione di visitatori datutto il mondo. Per questo all’inizio,grande era stato il timore, che anchealcuni turisti potessero essere coin-volti. «Abbiamo temuto che la trage-dia potesse estendersi anche a queglistranieri che circolano liberamente abordo della loro auto per fare safarifotografici - ha aggiunto Mabunda -ma fortunatamente non è stato così.L’incendio tra l’altro è divampatolontano dalle zone abitate e questoha evitato ulteriori danni». Il fuocoha distrutto il campo di Numbi a

500 km da Johannesburg, ma ha ri-sparmiato uno dei centri di acco-glienza più importanti, quello di Pre-toriuskop, con una capacità ricettivadi 350 posti letto.

Sarebbero già due gli elefantimorti nel rogo. Le loro carcasse, avvi-luppate dalle fiamme, erano comple-tamente bruciate. Grande dunque ilrischio anche per la splendida faunaafricana, già messa in pericolo, tral’altro, da una recente epidemia ditubercolosi bovina di bufali. A farnele spese i grossi predatori come leonie leopardi, inconsapevoli vittime del-le loro prede, dalla carne gustosa maquantomai infetta. I ranger hannocercato di ovviare al problema co-

struendo grandi recinti per impedireil contatto tra animali, ma l'abbatti-mento massiccio dei capi in cui l'in-fezione è più avanzata appare inevita-bile. Tra gli altri problemi che le au-torità del parco hanno dovuto af-frontare recentemente, anche la so-vrappopolazione di elefanti. È in at-to infatti un trasferimento di massa:mille pachidermi verranno trasporta-ti in Mozambico. Proprio quest'an-no Sudafrica, Zimbabwe e Mozambi-co hanno siglato un accordo per rad-doppiare l'estensione del Kru-ger,(che si estende all’incirca per30.000 ettari) creando un parco tran-sfrontaliero da 40.000 chilometriquadrati, il più grande del mondo.

Avevano una bibbia, 8 stranieririschiano di essere impiccati

Tra le vittime tre ranger e sedici braccianti. Nel rogo muoiono anche due elefanti. A rischio fauna e flora della riserva visitata ogni anno da un milione di turisti

Brucia il grande parco Kruger, 19 morti in SudafricaSaddam caccia cinque funzionari dell’Onu«Hanno violato la sicurezza dell’Irak»

Afghanistan

giovedì 6 settembre 2001 pianeta 9

Page 10: Fini,l’estremismoalpotere - archivio.unita.news · essere: vedi il caso Pacciani. Mentre nel lavoro d’informa-zione a loro affidato, brillano sovente per la loro assenza: vediilcasodeiBlackBlocche

Colore: Composite ----- Stampata: 05/09/01 21.15 ----- Pagina: UNITA - NAZIONALE - 10 - 06/09/01

MILANO L'occupazione femminile non sarebbe più un osta-colo al desiderio di figli per una coppia: a questa conclusio-ne arriva uno studio della Cgia di Mestre che ha messo aconfronto i dati Istat relativi al tasso di natalità e a quellorelativo all'occupazione femminile nel periodo 1990/2000.Il risultato che si ottiene è che di fronte a una crescitacostante nel decennio scorso dell'occupazione femminilein tutte le regioni d'Italia (anche se più marcata al Nord chenon al Sud), il tasso di natalità è cresciuto esclusivamentenelle regioni del Nord ed è diminuito in tutte quelle delMezzogiorno.

Da questo, il Centro Studi della Cgia mestrina evinceche siamo davanti ad un'inversione di tendenza: il lavoroper le donne «sembra non essere più un ostacolo alla vogliadi aver figli. Infatti -sostiene il Centro Studi-, se nei decen-

ni scorsi le donne del Sud hanno mantenuto un grado difecondità molto alto, nelle regioni settentrionali abbiamoassistito ad un preoccupante declino delle nascite facendopiombare la media nazionale tra i livelli più bassi del mon-do. Oggi sembra che la situazione si stia invertendo».

Secondo la ricerca della Cgia di Mestre, se il tasso dioccupazione femminile a livello nazionale è aumentato di5 punti e mezzo nel decennio scorso, tutte le regioni delNord hanno registrato un tasso di occupazione più altodella media nazionale. Al tempo stesso, le regioni del Nordhanno visto aumentare il tasso di natalità: 2,5% in più perl'Emilia Romagna, 1,6% per la Val d'Aosta, 1% il Friuli,0,9% Veneto, Lombardia e Piemonte, Toscana 0,8% e Ligu-ria 0,6% contro un dato medio nazionale che segna undeclino dello 0,5%.

DONNE AL NORD, PIÙ LAVORO E PIÙ FIGLI

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MILANO In Europa le telecomunica-zioni non hanno avuto vita facileieri. Sul fronte dei tecnologici è sta-ta un’ondata continua di vendite.in tutto il continente. Sono statesoprattutto due le società colpite,France Telecom e Alcatel.

Per il colosso delle comunica-zione francese i problemi sono datidal livello di indebitamento che haraggiunto i 64,9 miliardi di euroalla fine del primo semestre. E dellariduzione del debito ha parlato an-che il presidente Michel Bon allapresentazione dei dati economicisemestrali. Bon ha detto che questosarà proprio il suo scopo, nonostan-te il forte calo del valore delle azio-ni di Ft, che, scese dall’inizio del-l’anno di oltre il 60%, si trovanoora al livello più basso dal gennaio1998.

Bon ha anche precisato chenon intende nè vendere azioni del-la divisione di telefonia mobileOrange nè procedere a un aumen-to di capitale per ridurre il suo inde-bitamento. Il colosso telecom fran-cese ha anche indicato di attendersiper l’intero 2001 una crescita delfatturato del 25% e quella dell’Ebi-tda del 14-15% quest’anno e del

15% per i prossimi anni.France Telecom, le cui azioni

lasceranno il 24 settembre l’indiceStoxx 50 a causa del forte calo dellacapitalizzazione di borsa, ha chiusoi primi sei mesi dell’anno con unutile netto di 1,9 miliardi di euro,cioè dimezzato rispetto all’annoprecedente ma con un utile operati-vo in aumento del 2,8% a 2,7 mi-liardi di euro.

Alla Borsa di Parigi, Alcatel in-vece ha fatto registrare un nuovoscivolone, dopo che il suo presiden-te Serge Tchuruk aveva espressodubbi sulla possibilità di raggiunge-re gli obiettivi del gruppo franceseper il 2001 sul fronte dell’utile ope-

rativo a causa delle difficili condi-zioni di mercato. I titoli di Alcatelhanno perso l’11,5% e sono scesi a15 euro.Tchuruk ha anche messoin guardia contro «un eccesso diottimismo» per il 2002 in quantouna ripresa del settore telecomuni-cazioni non è attesa a breve. Il presi-dente del gruppo francese ha ancheprecisato che per il momento le ten-denze per Alcatel «non vanno mol-to bene» ma che la sua società «staandando meglio di altre, aumentan-do la sua parte di mercato in modosignificativo».

Ai blocchi di partenza un’altragara per l’assegnazione delle licen-ze Umts, i telefonini di terza genera-

zione: oggi è infatti scaduto il tem-po per la presentazione delle offer-te per la gara in Danimarca. A depo-sitarla sono state Tdc (ex-Tele Dan-mark), Orange (France Telecom),la svedese Telia e la norvegese Tele-nor. È quanto hanno comunicatole stesse società, mentre l’agenziadanese per le telecomunicazioninon ha diffuso il numero totale e ilnome dei candidati che hanno de-positato l’offerta per partecipare al-l’asta. Alla gara sicuramente nonprenderà parte il secondo operato-re di telefonia mobile danese, Sono-fon, controllato da Telenor, vista lapartecipazione diretta dell’operato-re norvegese alla gara.

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La scuderia Tronchetti Provera brucia 13mila miliardi. Assogestioni lamenta la mancanza di informazioni. Attesa per l’Antitrust

Bufera in Borsa su Pirelli-OlivettiIl titolo d’Ivrea crolla del 17%. Bondi nega l’aumento di capitale. Fiducia a Marco De Benedetti

Laura Matteucci

MILANO Pesano come macigni i tito-li di Marco Tronchetti Provera inpiazza Affari. E trascinano al ribas-so l’intero listino, con il Mibtel checede quasi il 3% raggiungendo inuovi minimi degli ultimi due an-ni, e posizionandosi buon ultimotra tutte le piazze europee, comun-que in crisi.

Clamoroso il tonfo di Olivetti(-17,22%), che già martedì avevaaccusato una perdita secca (ma «so-lo» del 6%), seguito a ruota da Pirel-li (-9,63). Non vanno meglio Tele-com (-8,27), Tim e nemmeno Seat.Il gruppo ha “bruciato” ieri 13milamiliardi di lire. A zavorrare il merca-to, soprattutto la raffica di sospen-sioni al ribasso dei titoli di Tron-chetti Provera, arrivate già in avviodi seduta sulla scia della prospettivadi una maxi ricapitalizzazione, an-che se non imminente, di Olivetti.

Un’operazione che, infatti, glianalisti giudicano troppo onerosa epoco chiara, almeno oggi. E a nullasono valse le precisazioni dell’ammi-nistratore delegato della holding diIvrea, Enrico Bondi, che si è precipi-tato a smentire la notizia secondocui sarebbe imminente un’operazio-ne sul capitale per fronteggiare ilpeso dei debiti. «Nessuna operazio-ne sul capitale o anche di solo rifi-nanziamento verrà decisa prima delcompletamento e dell’approvazio-ne del piano strategico di gruppo -si legge infatti in una nota diffusada Olivetti - In conseguenza di ciòescludo che vi sia alcuna decisionegià presa circa la tempistica, l’entitàe tantomeno il prezzo di sottoscri-zione di emissione di titoli; emissio-ni che oggi sono da ritenere del tut-to eventuali».

Una nota che Assogestioni, cheraccoglie le società di fondi di inve-stimento, non considera evidente-mente esaustiva, e a cui ribatte conuna richiesta di maggiori delucida-zioni circa le future strategie delgruppo. Secondo Assogestioni, ladecisione di convocare l’assembleaper deliberare su un ingente aumen-to di capitale nei prossimi anni «hadeterminato consistenti perdite deltitolo Olivetti», ascrivibili soprattut-to «all’assenza di sufficienti informa-zioni sulle nuove strategie del grup-po e sul piano industriale, che possa-no giustificare la richiesta di nuoverisorse finanziarie».

L’ipotesi che ha tenuto banco inpiazza Affari, già nel corso della se-duta di martedì e ancor più nellagiornata di ieri, è che l’aumento dicapitale sarà varato ad un prezzoparecchio inferiore a quello attuale- 1 euro per azione: pesante, in que-sto caso, la penalizzazione della quo-ta degli attuali azionisti. Secondo glianalisti, mentre i telefonici soffronogià la debolezza generalizzata delletelecomunicazioni europee, il mer-cato italiano starebbe esprimendola propria sfiducia nei confronti delmanagement Olivetti, che perun’operazione pluriennale da 34 mi-liardi si è limitato ad emettere, nellaserata di martedì, un laconico co-municato stampa. Una «rivolta»

che potrebbe continuare anche neiprossimi giorni: i titoli di Olivettirischiano di rimanere sotto pressio-ne, e di vivere ancora sedute nervo-se e volatili, almeno fino a quandola strategia industriale e finanziariadel gruppo non verrà illustrata consufficiente chiarezza dopo il via libe-ra dell’Antitrust. Inoltre, ieri, sonocircolate anche voci di possibili arri-

vi di nuovi manager ai vertici dellaTelecom, ad esempio Vito Gambe-rale, che in passato è stato alla guidadi Tim.

E dire che, proprio ieri, per tut-to il gruppo Tim è arrivata un’inie-zione di ottimismo. Positivi, infatti,i dati del primo semestre, chiusocon oltre 50 milioni di abbonati, eun aumento dell’utile consolidato

pari al 7,1% rispetto allo stesso peri-odo dell’anno precedente. Tantoche è stata immediatamente confer-mata «la piena fiducia» nel manage-ment di Tim. In una nota lo stessopresidente Enrico Bondi, assieme atutto il consiglio, «ha sottolineato lapiena fiducia all’attuale manage-ment nelle persone di Marco DeBenedetti e di Mauro Sentinelli».

Ma la frana della Borsa milane-se non ha investito solo Olivetti chesi ritrova in una crisi di altri tempi eche appare in parte ingiustificata.La morsa negativa che ha bloccato,fin dai primi scambi della mattina-ta, piazza Affari e le principali Borseeuropee, non si è arrestata per l’inte-ra giornata.

Un (ennesimo) mercoledì nero

per tutti i listini, dunque, semprepiù travolti dalle vendite su telefoni-ci, media e tecnologici (l’accoglien-za riservata alla fusione tra i colossiHewlett-Packard e Compaq è statadecisamente fredda) dopo più d’unallarme sugli utili e nuovi downgra-de, in particolare da parte dell’ame-ricana Merril Lynch che ha ridottodel 9% le stime sulle vendite di tele-

fonini nel 2002, e che ha anche ta-gliato le sue raccomandazioni a lun-go termine su Ericsson, Alcatel eMarconi.

E, com’è ovvio, la bufera sui te-lefonici, italiana ed internazionale,ha spinto il denaro - che non puòuscire completamente dall’aziona-riato - su titoli più difensivi, Enel eEni soprattutto.

MILANO Fondi comuni di investi-mento in attivo per il terzo meseconsecutivo. Con i risparmiatoriche si orientano verso i più sicuriobbligazionari, mentre si ritirano daquelli azionari. Secondo le anticipa-zioni di Assogestioni, la raccolta net-ta nel mese di agosto è positiva percirca 2.300 milioni di euro (4.453miliardi di lire).

I dati evidenziano un saldo nega-tivo tra riscatti e sottoscrizioni pergli azionari (-130 milioni di euro,pari a 252 miliardi di lire). Boominvece per gli obbligazionari(+1.050 milioni di euro, cioè 2.033miliardi di lire) e per i fondi di liqui-dità (+2.150 milioni di euro, pari a

4.163 miliardi di lire).In agosto i fondi armonizzati di

diritto italiano hanno registrato unaraccolta netta positiva per 580 milio-ni di euro (1.123 miliardi di lire). Ifondi non armonizzati di diritto ita-liano (riservati, speculativi e altri)hanno evidenziato una raccolta net-ta positiva di 126 milioni di euro(244 miliardi di lire), mentre i fondie gli organismi di diritto estero costi-tuiti da intermediari italiani hannofatto segnare una raccolta netta posi-tiva per 1.450 milioni di euro (2.808miliardi di lire). I fondi lussembur-ghesi storici hanno registrato unaraccolta netta positiva per 135 milio-ni di euro (261 miliardi di lire).

L'analisi per macro aree, oltreall'andamento degli azionari, degliobbligazionari e dei fondi di liquidi-tà, mostra in agosto per i bilanciatiuna raccolta netta negativa per -790milioni di euro (1.530 miliardi dilire) e per i flessibili un saldo positi-vo per 20 milioni di euro (39 miliar-di di lire).

I fondi di fondi, che non vengo-no inclusi nei totali per evitare dupli-cazioni, hanno registrato nel mesedi agosto una raccolta netta positivaper circa 140 milioni di euro (271miliardi di lire) e un patrimonio pa-ri a 7.200 milioni di euro (13.941miliardi di lire).

Il patrimonio dei fondi armoniz-

zati di diritto italiano risulta, alla fi-ne di agosto, di 408.625 milioni dieuro (pari a 791.208 miliardi di li-re). Il patrimonio dei fondi non ar-monizzati di diritto italiano è pari a4.738 milioni di euro (9.174 miliar-di di lire). Il patrimonio dei fondi didiritto estero degli intermediari ita-liani è di 67.878 milioni di euro(131.430 miliardi di lire). Il patrimo-nio dei fondi lussemburghesi storiciè di 31.785 milioni di euro (61.544miliardi di lire). Complessivamenteil patrimonio gestito dalle forme col-lettive degli intermediari italiani am-monta a 513.029 milioni di euro edè sotto quota un milione di miliardi(993.363 miliardi di lire).

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Ad agosto il saldo è stato di 2.300 milioni di euro. Privilegiati quelli obbligazionari rispetto agli azionari

Il risparmio ritorna verso i fondi comuni

telecomunicazioni

L’andamentodei titoli Olivetti

e Pirellinell’ultimo

mese. Asinistra, Marco

TronchettiProvera

La recessionedelle tecnologie

PARIGI La battaglia per il controllo diGucci potrebbe essere vicina alla suaconclusione: Louis Vuitton MH e Pi-nault Printemps Redoute in guerra daoltre due anni a causa della griffe fioren-tina, sarebbe ormai in dirittura d'arrivo.

Sia LVMH, che detiene il 20,6% diGucci, che PPR, che ne è il primo azioni-sta con il 42%, sia la casa fiorentinastessa hanno confermato l'esistenza deinegoziati dopo che il quotidiano 'Finan-cial Times' aveva rivelato ieri l'esistenzadi nuove trattative tra i due gruppi riva-li. Un primo tentativo di sotterrarel'ascia di guerra e mettere fine a compli-cate azioni legali era fallito un anno faproprio quando un accordo sembravavicino.

PPR sarebbe disposto a compraresubito da LVMH una quota dell'8% a94 dollari ad azione in cambio del ritirodel gruppo guidato da Bernard Arnaultdi tutte le azioni legali davanti al tribuna-le olandese. Questa operazione, che fa-rebbe salire al 50% la quota detenuta daPPR, sarebbe seguita a novembre dalversamento di un dividendo di 7 dollariad azione a tutti gli azionisti di Gucci,ad eccezione di PPR.

Una seconda operazione sarebbeprevista nel marzo 2004 con l'offerta daparte di PPR di 100 dollari ad azione perla partecipazione ancora detenuta daLVMH, con un capital gain complessi-vo per il leader mondiale del lusso dioltre 600 milioni di dollari.

Gucci, la guerra della modasta arrivando alla conclusione

10 giovedì 6 settembre 2001

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‘‘Roberto Rossi

MILANO Elserino Piol, ovvero l’uo-mo che inventò il personal compu-ter italiano. Una storia professiona-le di tecnologia, ricerca e innovazio-ne. Un uomo che ha legato partedella sua vita e del suo nome algruppo Olivetti.

Lo abbiamo sentito all’indoma-ni della fusione tra HewlettPackard e Compaq, annunciata co-me la rivoluzione nel mercato dellatecnologia. Un maxigruppo per sfi-dare la crisi e rilanciare un settoreche sta vivendo fasi di appanna-mento.

Ma è proprio così? Che cosacambia per il mercato delcomputer la firma tra CarlyFiorina e Michael Capellas, idue amministratori delegatidi Hp e Compaq?«Secondo me non cambia nul-

la. Si creerà un’azienda più grande,ma dal punto di vista del mercatonon cambia nulla».

E allora come la spiega questafusione?«In tempi di difficoltà, con un

mercato fermo e saturo e le venditeche hanno subito vistose flessioni,le due aziende hanno cercato di ri-sollevarsi cambiando le regole delgioco e guadagnando altro tempoagli occhi dei clienti».

Si può spiegare meglio?«Esaminiamo la cosa partendo

da un’analisi generale. Alla base diquesta unione c’è una considerazio-ne da fare. Come prima cosa Hew-lett Packard e Compaq hanno deci-so di razionalizzare le proprie ener-gie in un momento in cui il merca-to appariva saturo. Questo è il pun-to di partenza. Ecco, allora, le eco-nomie di scala, accorpamenti e tut-to quello che consegue da una fusio-ne. Inoltre, bisogna considerare ilforcing che stanno subendo dal-l’Ibm che si è specializzata in pro-dotti più sofisticati e soprattuttonel fornire migliori servizi».

E per questo la soluzione piùlogica è sembrata quella difondersi?«Sì. La soluzione migliore era

quella di trovare una strada in co-mune per cercare di cambiare il ta-volo del gioco. Esplorare strade di-verse a quella della costruzione dihardware, come quella dei servizi edel migloramento dei sistemi sof-tware. Altrimenti l’altenativa sareb-be stata quella di vedere ridotte le

possibilità di sopravvivenza. In que-sto modo, invece, si rimanda tuttodi qualche anno cercando di attrar-re capitali e, allo stesso tempo, dicambiare rotta ai propri investi-menti. È una strada rischiosa, ma èla stessa che avrei sottoscritto an-ch’io se avessi dovuto decidere».

Qual è il rischio maggiore chesi corre?«È quello di vedere avvantag-

giarsi società concorrenti. Non solol’Ibm, ma anche aziende più picco-le. Penso alla Dell, per esempio, laquale si dedica solamente allo svi-luppo di un solo settore, quello del-l’hardware».

Problemi di mercato, concor-

renza sfrenata. Ci sono altreragioni per questa fusione?«Dietro questa decisione c’è an-

che la fine di una di quelle che erastata la bandiera del mercato infor-matico e per lungo tempo anchedell’Olivetti: quella del “one stopshopping”. Oggi il cliente è abitua-to a utilizzare servizi e prodotti didiverse aziende e non necessarimen-te si serve dello stesso rivenditore edei prodotti di una stessa ditta».

E come lo spiega questo?«Essenzialmente perchè il clien-

te è più maturo e sofisticato. E per-chè c’è anche una scelta maggiore ediversa».

Secondo lei il matrimonio traHp e Compaq funzionerà?«È difficile dirlo. Secondo la

mia esperienza le fusioni sono so-prattutto integrazioni tra uomini.Hp e Compaq hanno una storiadiversa e l’integrazione sarà diffici-le».

Lei accennava a software e ser-vizi. Sono questi il futuro delcomputer?«Io direi essenzialmente servizi.

Oggi quasi tutte le aziende che pro-ducono hardware offrono un pro-dotto similare. Però allo stesso tem-po è aumentata la complessità gene-rale dei sistemi. E qui che sta il veronocciolo della questione. L’Ibm loha capito prima di tutti: se vuoi

cambiare il tuo sistema, adattarloalle tue esigenze, risolvere problemipratici ecco che la società ti viene inaiuto. E anche per questo non mistupirei se tra due anni Hp-Com-paq iniziasse una politica dispin-off, cominciando a scorporarecomparti (le stampanti tanto perfare un esempio), per rimanerecompetitiva in settori che sono og-gi alternativi».

E questo che cosa comporta alivello occupazionale?«Ha un’implicazione sociale no-

tevevole. Ritornando sull’accordoHewlett Packard-Compaq, ad

esempio, chi ne farà le spese saran-no circa 10-20mila lavoratori. Inuna fusione si duplicano i settori.La vera sinergia sta nel risparmiaresul costo del lavoro. Per produrrelo stesso pezzo non utilizzo due la-voratori ma solamente uno».

Chi ne farà le spese?«Soprattutto i lavoratori non

qualificati. Quelli che saranno ri-sparmiati saranno coloro specializ-zati nella realizzazione di software.Ma questo a patto che la societàabbia programmi di sviluppo ambi-ziosi. Altrimenti saranno fatti fuorianche loro».

MILANO Ieri il coordinamentosindacale della Bayer ha valutatocon l’amministratore delegato leprospettive industriali edoccupazionali in seguito allavicenda Lipobay: «Lapreccoccupazione rimane alta»,dice il segretario Filcea GiovanniSartini. «I timori sono legati allatenuta del marchio oltre che agliaspetti finanziarie ed ai problemidi redditività cui potremmoandare incontro in futuro».Il Lipobay esce dalla produzione.Quali le conseguenzesull’occupazione?Con 5 milioni di pezzi prodottirispetto a un totale di 52 milioni, ilfarmaco rappresenta soltanto il 2per cento del fatturato globale ecirca il 10 per cento del fatturatofarmaceutico Bayer. Dal punto di

vista finanziario quest’anno laperdita non mette in discussione ilbilancio, ma per l’anno prossimopuò nascere qualchepreoccupazione perché per il 2002era previsto un raddoppio delfatturato Lipobay, Pertanto ora laBayer dovrà rilanciare altriprodotti per recuperare la quota difatturato perduta a causa del casoLipobay. A tutt’oggi è difficileprevedere eventuali ripercussionianche sul marchio. L’utenza èintimorita e, anche se la causa deidecessi non spetta in esclusiva alsolo Lipobay, ma agli effetti che siscatenano a contatto con altrimedicinali, tuttavianell’immaginario collettivo lasciagura viene attribuita al soloLipobay e quindi il marchio Bayerne potrebbe soffrire.

MILANO Dopo la pubblicazione deibandi di gara per gli appalti dellepulizie nelle Fs, i sindacati deitrasporti si preparano alla protestaed hanno già avviato le procedurepreviste dalla legge che disciplina ildiritto di sciopero nei servizipubblici chiedendo un incontrourgente al ministro del Lavoro perla conciliazione preventiva allaproclamazione delle iniziative disciopero nel comparto degli appaltiferroviari. I segretari generali diFilt, Fit e Uilt Abbadessa,Claudiani e Degni hanno richiestol'intervento del ministro delleInfrastrutture Pietro Lunardi.Per il segretario generale dela FiltCgil, Guido Abbadessa, «con lapubblicazione dei bandi di gara perl'affidamento dei servizi di puliziadi treni e stazioni, le Ferroviehanno disdettato il Patto sulleRegole firmato dal governo e dalle

parti sociali, il 23 dicembre del1998». Secondo Abbadessa «se ilTesoro, azionista della società Fs,ha avallato l'operazione, si potrebbeparlare di disdetta anche da partedel governo, e allora ci potremmoritenere tutti liberi dagli impegniassunti». «Con questa vicenda -prosegue Abbadessa - esecutivo eFerrovie hanno gettato la maschera.Parlano di concertazione e dialogocon le parti sociali, ma poiprocedono unilateralmente, senzaneppure informare il sindacato e sidichiarano pronti allo scontro».Secondo i sindacati con i bandi digara si rischia una riduzione dellecondizioni contrattuali deilavoratori, passando ad applicarecontratti i meno onerosi possibili, ela netta contrazionedell’occupazione per circa un terzodella categoria e quindi per 4milalavoratori.

Intervista al padre dei personal computer in Italia: sono due aziende con una storia molto diversa, l’integrazione sarà difficile

Hp e Compaq, una fusione inutilePiol: per fronteggiare la crisi cambiano il tavolo da gioco, ma il mercato resta com’è

L’unicoobiettivoè risparmiaresul costodel lavoro,taglieranno10-20miladipendenti

Bianca Di Giovanni

ROMA Procede a ritmi sostenutil’operazione Lotto e lotterie, mentrequella sulla dismissione degli immo-bili non esce ancora dalla fase preli-minare, mantenendo parecchi aspet-ti ancora oscuri. Per incassare subitoi proventi delle scommesse, GiulioTremonti ha dato il via alla cartola-rizzazione il 3 settembre e oggi già siparla di tre cordate (su un totale diotto) di banche d’affari in «pole posi-tion» per aggiudicarsi l’operazione.Secondo voci di mercato sarebbero itre gruppi formati da Banca Imi, Cre-dit Suisse e Jp Morgan; Ubs, Intesa,City Bank e Bnl; Morgan Stanley,Mediocredito e Deutsche Bank.L’Economia sceglierà in tempi assairavvicinati il vincitore della gara (pa-re la settimana prossima), riuscendoad ottenere tra i tre e i cinquemilamiliardi in un sol colpo prima dellafine dell’anno, con cui si ridurrà ildeficit.

Assai diversa la «partita» per lavendita di immobili, che per la veri-tà non è ancora iniziata. Ancora nonsi sono formate le cordate di bancheche dovranno costituire la società ve-icolo cui dovrebbe essere affidata ladismissione. Quanto alle società im-mobiliari, i nomi che circolano sonola Pirelli real estate o la Er di Romeo.Vale a dire i grandi del panoramanazionale, visto che per gli stranieriè senz’altro complicato entrare inuna dismissione complessa che qua-si tutti i governi italiano hanno tenta-to di effettuare.

La giornata di ieri, comunque,ha confermato le indiscrezioni dei

giorni passati sul patrimonio deglienti che sicuramente entrerà nel girocartolarizzazioni. A confermarlo èstato il presidente Inps Massimo Pa-ci a margine dell’incontro con il mi-nistro Roberto Maroni. «Le inizialiperplessità che i rappresentanti deglienti previdenziali avevano - ha chia-rito Paci - sono state smussate. Tec-nicamente l'operazione può esserepossibile. Il possesso degli immobiliresta agli enti previdenziali. La pro-

prietà passa alla società veicolo». An-che il presidente dell'Inpdap, RoccoFamiliari ha detto che gli Istituti«hanno avuto assicurazioni da Maro-ni che non cambia niente per inquili-ni e enti» che continuano a mantene-re la gestione del patrimonio. «Allesocietà di cartolarizzaizone - ha det-to - andrà la nuda proprietà. Aglienti resterà il possesso e la gestione».Così, quasi per un paradosso, pro-prio la gestione che si voleva togliere

agli enti (per questo si era deciso divendere) vi ritorna. Ma a questopunto non si capisce bene che ruoloavrà la società veicolo, se l’operazio-ne vendita resterà nelle mani di chigià la sta effettuando, con 10mila ro-giti già firmati. Con la cartolarizza-zione Tremonti ottiene subito quel-lo che il precedente governo avrebbeottenuto in tempi lunghi, ma pagan-do anche consistenti commissionibancarie.

Ma c’è di più. Il sistema inaugu-rato dal nuovo ministro non piacealle rappresentanze di base del-l’Inpdap, che denunciano l’«espro-prio» effettuato dal ministero ai dan-ni degli enti. Secondo i rappresentan-ti sindacali «un patrimonio creato ariserva di garanzia per le pensioni,venga smantellato, senza che gli isti-tuti possano intervenire per tutelar-lo». «Le migliaia di miliardi di valoredel patrimonio immobiliare - sostie-ne Carmelo Calabrese, coordinatoredella commissione patrimonio dell'Inpdap - rappresentano la cassafortedel regime pensionistico dei lavora-tori pubblici e privati che, se oculata-mente gestiti potrebbero fruttarne al-trettanti. Ma una volta svaligiato ilpatrimonio sarà facile smantellare,con la prossima riforma pensionisti-ca, il sistema previdenziale pubbli-co». Riguardo agli immobili di pre-gio, il sindacato chiede che «venga-no bloccate le vendite, per evitaremanovre a vantaggio degli inquilini'd'oro». Mentre «vanno difesi gli in-quilini di case non di pregio che intutti questi anni si sono preso caricodella manutenzione degli immobi-li». Quanto al Sunia ribadisce: tutela-re i diritti degli inquilini.

La prossima settimana l’esito della gara. Il ministro dell’Economia vuole cedere presto anche gli immobili degli enti

Lotto e lotterie, tre cordate in pole position

ROMA L'ipotesi di un licenziamentodel direttore dell'Agenzia delle entra-te Massimo Romano da parte delministro dell'Economia, circolatanei giorni scorsi, «se attuata effettiva-mente, sarebbe una vera e propriaritorsione: Romano pagherebbe perl'indagine dell'Agenzia nei confrontidi Mediaset».

A lanciare il j’accuse è l'ex sottose-gretario alle Finanze Alfiero Grandi.«Se l'intenzione del ministro - affer-ma - fosse confermata sarebbe diuna gravità inaudita e saremmo difronte ad un comportamento fazio-so e di parte. Non solo perché Massi-mo Romano è un tecnico di grandevalore che ha reso efficiente comenon è mai stata la struttura delle en-trate dello Stato. Ma soprattutto per-

ché Romano è oggi il protagonista diun contenzioso giudiziario, in nomedello Stato e in particolare del mini-stero delle Finanze contro Mediaset,cioè l'azienda di cui è proprietario ilpresidente del consiglio, per aver uti-lizzato gli sconti fiscali previsti dallaprecedente legge Tremonti in modoimproprio, cioè senza averne diritto,per circa 250 miliardi».

Inoltre, ad avviso dell'onorevoleGrandi, lo stesso Tremonti, nell'in-tervallo tra il precedente ruolo di mi-nistro e quello attuale «ha trovato ilmodo di dare un parere come consu-lente, naturalmente a favore di Me-diaset e contro lo Stato, proprio nel-la vicenda che vede l'Agenzia delleentrate in contenzioso con l'aziendadel presidente del consiglio. Siamo

di fronte -conclude Grandi- ad unnuovo caso di conflitto di interessi».Romano era stato nominato alla gui-da dell'Agenzia dall'ex ministro delleFinanze, Ottaviano Del Turco. Inprecedenza Vincenzo Visco lo avevachiamato alla guida del Dipartimen-to delle entrate al posto di GiuseppeRoxas.

Con un passato da ufficiale dellaGuardia di Finanza e di ispettore delSecit, Massimo Romano è considera-to il principale artefice del risana-mento della macchina fiscale e deibrillanti risultati raggiunti negli anniscorsi sul versante delle entrate fisca-li.

Proprio in relazione a tali risulta-ti il presidente della Repubblica, Car-lo Azeglio Ciampi lo aveva insignito

dell'onoreficenza istituita per pre-miare le persone che maggiormentehanno contribuito all'ingresso nell'euro. Il direttore dell'Agenzia delleentrate ha un contratto di natura pri-vatistica, legato al raggiungimentodi precisi obiettivi indicati dal con-tratto stesso e dalla convenzione sti-pulata tra il ministero e l'Agenziache potrebbe non ricadere nel mec-canismo dello spoil sistem previstodalla riforma Bassanini. Tremonti,comunque, avrebbe ormai preso lasua decisione ed individuato giàl'eventuale sostituto di Romano. Sitratterebbe di Raffaele Ferrara, ex uf-ficiale della Guardia di Finanza pas-sato otto anni fa alle Ferrovie dovericopre l'incarico di responsabiledell'ufficio legale e finanza alle Fs.

Giulio Tremonti ha intenzione di sostituire Massimo Romano, direttore dell’Agenzia delle entrate

Ha indagato su Mediaset, licenziamolo Bayer, timori per l’occupazione

Elserino Piol

Appalti Fs, sindacati verso lo sciopero

giovedì 6 settembre 2001 economia e lavoro 11

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Piazza Affari negativa conil Mibtel a -2,97%, trasci-nato ai minimi dal settem-bre '99 dal crollo del titoloOlivetti che ha chiuso a-15,57%. Le vendite hannointeressato i titoli conin-volti nella vicenda, con lastessa Pirelli sospesa pereccesso di ribasso e scam-biata in chiusura a-8,06%. Telecom ha persol'8,27%, Tim il 2,28% e Se-at il 3,17% Non certo mi-gliore la seduta per i tecno-logici con il Numtel cheha risentito della maxi fu-sione Hp-Compaq - boc-ciata dal mercato america-no - chiudendo a -2,26%.Continua la bocciaturadel mercato per Unicerdit,che ha accusato un calodel 6,59%, così come Me-diolanum e Generali, chesu voci di un'eventuale fu-sione, hanno perso rispet-tivamente il 5,98% el'1,68%.

AZIONI

Borsa

A A.S. ROMA 7943 4,10 4,12 -1,44 -32,58 74 3,80 6,82 - 213,30ACEA 14894 7,69 7,75 -1,20 -37,11 95 7,30 12,54 0,0981 1638,13ACEGAS 13844 7,15 7,13 -0,63 - 24 7,15 10,49 - 254,38ACQ MARCIA 512 0,26 0,27 -0,37 6,14 55 0,24 0,40 0,0207 102,20ACQ NICOLAY 3969 2,05 2,05 - -14,58 0 2,00 2,56 0,0775 27,51ACQ POTABILI 26430 13,65 13,65 -2,43 15,09 0 11,30 14,50 0,0568 77,89ACSM 5234 2,70 2,68 -0,89 -29,79 17 2,44 3,96 0,0516 100,55ADF 32181 16,62 16,80 -1,37 0,22 15 12,47 18,68 0,2402 150,16AEDES 6595 3,41 3,50 5,93 -20,01 177 3,13 4,26 0,0723 125,17AEDES RNC 5187 2,68 2,77 5,96 -36,77 23 2,62 4,30 0,0775 11,25AEM 4159 2,15 2,16 0,79 -30,01 4138 2,08 3,09 0,0413 3866,50AEM TO 4684 2,42 2,45 0,45 -24,92 79 2,29 3,22 0,0310 837,72AIR DOLOMITI 19901 10,28 10,39 -2,00 - 2 10,02 11,93 - 85,56ALITALIA 1994 1,03 1,02 -2,20 -45,99 518 1,02 2,08 0,0413 1594,90ALLEANZA 24978 12,90 12,78 -1,94 -22,53 2300 11,92 17,55 0,1472 9220,07ALLEANZA R 16743 8,65 8,52 -1,68 -13,86 311 7,24 10,63 0,1720 1138,01AMGA 2190 1,13 1,13 -3,68 -37,96 257 1,13 1,82 0,0145 368,72AMPLIFON 41088 21,22 21,06 -0,66 - 8 19,62 24,30 - 410,20ANSALDO TRAS 1337 0,69 0,68 -2,47 -23,56 95 0,68 0,95 0,0785 68,62ARQUATI 3030 1,56 1,56 - -10,88 2 1,51 1,85 0,0130 38,20AUTO TO MI 24031 12,41 12,46 -1,13 -22,15 79 12,28 15,94 0,2841 1092,17AUTOGRILL 22021 11,37 11,37 -0,77 -11,73 562 10,53 13,77 0,0413 2893,29AUTOSTRADE 14580 7,53 7,48 -1,63 7,94 3136 6,68 7,99 0,1756 8909,15

B B AGR MANTOV 19632 10,14 10,20 -0,36 9,94 32 8,92 11,03 0,3615 1361,69B BILBAO 26914 13,90 13,90 - -13,12 0 13,53 16,80 0,0850 44422,34B CARIGE 19390 10,01 10,02 -0,13 8,54 41 8,96 10,09 0,3744 1972,93B CHIAVARI 9889 5,11 5,09 -1,93 -14,71 25 4,81 6,98 0,1756 357,49B DESIO-BR 6790 3,51 3,52 -0,28 -11,80 7 3,48 4,54 0,0671 410,32B DESIO-BR R 3840 1,98 1,98 0,25 0,10 6 1,81 2,72 0,0806 26,18B FIDEURAM 19374 10,01 9,83 -5,01 -29,76 1955 9,67 15,68 0,1400 9098,01B LOMBARDA 19521 10,08 10,07 0,17 -7,91 74 9,96 11,60 0,3357 2889,01B NAPOLI RNC 2014 1,04 1,04 -1,32 -14,33 63 1,03 1,37 0,0413 133,20B PROFILO 5851 3,02 2,98 -4,00 -48,58 336 3,02 5,88 0,0955 366,49B ROMA 6477 3,35 3,34 -0,03 -28,71 4369 3,24 5,26 0,0129 4596,30B SANTANDER 18782 9,70 9,70 0,31 -11,42 0 9,32 12,00 0,0751 44246,90B SARDEG RNC 19010 9,82 9,88 -1,13 -34,82 21 9,82 16,25 0,2970 64,80B TOSCANA 7826 4,04 4,07 - 5,45 29 3,83 4,57 0,1033 1283,93BASICNET 2118 1,09 1,08 -3,32 -44,52 19 1,09 1,97 0,0930 32,14BASSETTI 9859 5,09 5,10 -1,92 -14,07 6 5,05 5,93 0,2300 132,39BASTOGI 336 0,17 0,17 -2,81 -26,79 410 0,17 0,26 - 117,27BAYER 70558 36,44 36,33 0,03 -35,75 5 33,09 56,72 1,4000 -BAYERISCHE 18185 9,39 9,40 0,48 -24,35 38 8,97 13,76 0,0775 704,40BEGHELLI 2035 1,05 1,04 -0,96 -44,24 28 1,05 1,89 0,0258 210,20BENETTON 27491 14,20 14,27 -0,80 -36,56 175 13,11 22,38 0,0465 2577,77BENI STABILI 1065 0,55 0,55 -0,42 6,65 2332 0,51 0,59 0,0150 920,82BIESSE 15544 8,03 8,01 -1,57 - 25 8,03 8,97 - 219,91BIM 10138 5,24 5,18 -4,52 -48,25 52 5,24 10,12 0,2582 652,03BIM 04 W 1002 0,52 0,54 -5,83 -74,69 11 0,51 2,04 - -BIPOP-CARIRE 5906 3,05 3,00 -3,94 -56,08 9649 3,04 7,70 0,0671 5981,14BNL 6132 3,17 3,14 -2,42 -3,03 5091 3,17 3,90 0,0801 6726,70BNL RNC 5106 2,64 2,65 -2,29 -8,60 0 2,64 3,34 0,1007 61,17BOERO 18439 9,52 9,60 - 2,40 0 8,37 9,80 0,2582 41,33BON FERRAR 19556 10,10 10,10 1,00 -7,84 1 9,85 11,72 0,2066 50,50BONAPARTE 562 0,29 0,29 -0,21 -15,65 335 0,28 0,36 0,0026 105,80BONAPARTE R 532 0,28 0,28 -4,84 -11,86 15 0,26 0,33 0,0129 7,05BREMBO 15204 7,85 7,84 -1,11 -15,42 47 7,58 10,57 0,1033 437,38BRIOSCHI 449 0,23 0,23 -4,17 -32,24 180 0,23 0,35 0,0026 111,79BRIOSCHI W 88 0,05 0,05 -2,13 -35,54 90 0,05 0,07 - -BULGARI 23899 12,34 12,31 -1,04 -4,90 758 10,58 14,17 0,0860 3612,47BURANI F.G. 13792 7,12 7,21 0,49 3,14 43 6,45 8,01 0,0362 199,44BUZZI UNIC 15488 8,00 8,02 -0,17 -12,74 163 7,93 12,05 0,2000 1017,54BUZZI UNIC R 10359 5,35 5,35 - -5,13 1 5,19 7,59 0,2240 67,38

C C LATTE TO 7263 3,75 3,75 -0,27 -31,91 2 3,75 5,51 0,0300 37,51CALP 5352 2,76 2,77 -1,46 0,36 8 2,64 2,88 0,1549 77,22CALTAG EDIT 14356 7,41 7,31 -3,44 -33,57 173 7,41 13,77 0,2500 926,75CALTAGIRON R 8934 4,61 4,75 - -7,72 0 4,50 5,71 0,0336 4,20CALTAGIRONE 8233 4,25 4,18 -3,44 -14,63 5 4,25 5,57 0,0232 460,45CAMFIN 6980 3,61 3,58 -7,73 -22,57 116 3,61 5,41 0,1291 351,15CAMPARI 58049 29,98 30,00 - - 40 28,58 30,93 - 870,62CARRARO 3882 2,00 2,02 -2,18 -32,88 6 2,00 3,10 0,1549 84,21CATTOLICA AS 51098 26,39 26,78 1,02 -21,39 21 23,53 34,90 0,6972 1136,96CEMBRE 4616 2,38 2,37 -0,21 1,53 4 2,14 2,76 0,0878 40,53CEMENTIR 5123 2,65 2,60 -4,97 -11,12 186 2,65 3,78 0,0258 421,03CENTENAR ZIN 3332 1,72 1,78 - -6,47 0 1,64 1,91 0,0362 24,52CIR 2219 1,15 1,14 -1,90 -57,94 977 1,15 2,86 0,0413 882,85CIRIO FIN 732 0,38 0,38 -1,32 -53,91 80 0,38 0,83 0,0129 140,16CLASS EDIT 9139 4,72 4,70 -4,80 -58,90 161 4,72 12,45 0,0439 435,35CMI 2941 1,52 1,50 -1,96 1,95 16 1,39 2,05 0,0207 77,47COFIDE 1178 0,61 0,61 -2,58 -60,77 487 0,61 1,55 0,0155 344,55COFIDE R 1109 0,57 0,57 -1,52 -50,13 453 0,54 1,21 0,0780 87,53CR ARTIGIANO 6934 3,58 3,56 -1,20 16,61 29 2,99 3,75 0,1162 369,60CR BERGAM 30887 15,95 15,82 -3,88 -11,64 1 15,95 19,31 0,6197 984,67CR FIRENZE 2277 1,18 1,18 - -4,93 221 1,12 1,25 0,0516 1277,41CR VALTEL 17363 8,97 8,96 -0,29 -1,04 30 8,72 9,52 0,3615 463,76CREDEM 13176 6,80 6,70 -2,73 -21,82 111 6,09 9,48 0,0930 1854,61CREMONINI 2850 1,47 1,48 -1,34 -30,44 314 1,34 2,17 0,0230 208,76CRESPI 2308 1,19 1,19 -1,33 -7,09 13 1,19 1,39 0,0671 71,52CSP 5997 3,10 3,07 0,10 -27,99 7 2,99 4,33 0,0516 75,88CUCIRINI 2207 1,14 1,14 - -20,83 0 1,04 1,50 0,0516 13,68

D DALMINE 531 0,27 0,27 -3,22 -16,45 615 0,27 0,37 0,0023 317,28DANIELI 7598 3,92 3,88 -4,78 -13,80 37 3,92 4,67 0,0723 160,41DANIELI RNC 4238 2,19 2,17 -1,67 -11,05 37 2,15 2,56 0,0930 88,49DANIELI W03 469 0,24 0,26 1,81 -34,27 591 0,24 0,39 - -DE FERRARI 9871 5,10 5,01 -7,05 -15,97 1 5,00 6,59 0,1085 114,08DE FERRARI R 6291 3,25 3,25 - -6,88 0 3,12 3,60 0,1136 48,94DE'LONGHI 6324 3,27 3,25 -1,78 - 186 3,16 3,38 - 488,27DUCATI 3117 1,61 1,62 0,43 -13,11 74 1,38 2,22 - 255,19

E EDISON 21113 10,90 10,91 -0,48 -5,64 119 9,28 11,73 0,1400 6914,58EMAK 4463 2,31 2,29 -2,14 12,55 2 1,99 2,42 0,1033 63,74ENEL 14334 7,40 7,41 0,64 -6,54 15357 6,62 7,94 0,1301 44884,95ENI 28759 14,85 14,81 0,12 8,46 14301 13,05 15,60 0,2117 59429,07ERG 7486 3,87 3,87 -0,08 7,81 157 3,43 4,37 0,1549 621,11ERICSSON 47787 24,68 24,32 -4,93 -50,76 28 22,66 51,29 0,2396 635,26ESAOTE 7569 3,91 3,93 0,59 9,77 167 2,88 3,91 0,0420 180,93ESPRESSO 6862 3,54 3,59 1,47 -60,11 2282 3,54 10,08 0,0930 1526,13

F FERRETTI 6883 3,56 3,52 -2,14 -19,13 88 3,34 4,40 - 551,02FIAT 49317 25,47 25,33 -1,09 -2,79 985 22,39 27,55 0,6200 9357,68FIAT PRIV 32946 17,02 16,94 -0,66 -2,64 259 14,99 18,34 0,6200 1757,52FIAT RNC 29061 15,01 14,98 -1,12 -1,02 66 13,98 16,38 0,7750 1199,41FIL POLLONE 2750 1,42 1,42 0,50 -21,89 9 1,34 1,85 0,0930 15,12FIN PART 2358 1,22 1,23 - -34,83 421 1,20 1,87 0,0168 282,79FIN PART W 218 0,11 0,11 -0,26 -71,49 284 0,11 0,41 - -FINARTE ASTE 4957 2,56 2,53 -2,81 -12,30 15 2,18 3,06 0,0362 64,00FINCASA 771 0,40 0,40 0,50 -24,06 107 0,40 0,54 0,0258 67,62FINMECCANICA 1790 0,92 0,92 -3,52 -22,60 17260 0,92 1,30 0,0723 7758,65FOND ASSIC 11362 5,87 5,87 -0,93 -1,11 189 5,06 6,57 0,1033 2258,42FOND ASSIC R 9079 4,69 4,63 -1,41 -0,80 8 4,36 5,07 0,1239 63,06

G GABETTI 6227 3,22 3,23 0,56 -4,51 23 3,11 4,89 0,0723 102,91GARBOLI 1831 0,95 0,94 3,18 -13,25 5 0,88 1,21 0,1033 25,53GEFRAN 7929 4,09 4,10 -2,38 -10,84 5 4,09 5,58 0,0775 73,71GEMINA 2265 1,17 1,17 - -13,59 633 1,01 1,38 0,0103 426,44GEMINA RNC 2790 1,44 1,47 1,31 -25,30 2 1,35 2,13 0,0500 5,42GENERALI 65872 34,02 33,86 -1,68 -18,81 5378 33,20 42,11 0,2582 42626,99GEWISS 8922 4,61 4,58 -1,25 -29,17 15 4,61 6,75 0,0500 552,96

GIACOMELLI 4196 2,17 2,19 -1,13 - 25 2,10 2,27 - 118,64GILDEMEISTER 7648 3,95 3,95 - -1,50 2 3,76 4,15 0,1000 114,59GIM 2008 1,04 1,02 -6,53 -12,93 128 1,02 1,24 0,0310 154,15GIM RNC 2672 1,38 1,38 - -1,78 0 1,32 1,50 0,0723 18,85GIUGIARO 10615 5,48 5,46 -0,46 -27,60 19 5,29 7,57 0,2686 274,10GRANDI NAVI 4341 2,24 2,24 -0,93 -14,30 14 2,11 2,71 0,0671 145,73GRANDI VIAGG 1379 0,71 0,70 -4,16 -17,87 23 0,68 1,07 0,0129 32,04GRANITIFIAND 14805 7,65 7,66 -0,96 - 18 7,14 8,01 - 281,87GRUPPO COIN 24356 12,58 12,55 -2,30 -9,63 16 12,58 15,32 - 825,32

H HDP 8307 4,29 4,18 -6,22 -14,33 4068 3,38 5,30 0,0400 3136,89HDP RNC 4806 2,48 2,40 -7,93 -38,36 39 2,48 4,03 0,0600 72,85

I IDRA PRESSE 4213 2,18 2,21 -1,34 3,62 7 1,78 2,29 0,0516 32,64IFI PRIV 67518 34,87 34,75 -0,32 -9,36 56 30,23 39,10 0,6300 1076,61IFIL 12965 6,70 6,65 -0,48 -24,18 353 6,58 8,87 0,1800 1725,26IFIL RNC 9073 4,69 4,70 -0,51 -9,33 167 4,19 5,44 0,2007 862,61IM LOMB W03 44 0,02 0,02 -4,17 -58,21 142 0,02 0,05 - -IM LOMBARDA 290 0,15 0,15 0,07 -41,14 110 0,15 0,25 - 89,85IM METANOP 3834 1,98 1,98 -0,15 2,59 117 1,86 2,07 0,0480 831,06IMA 16474 8,51 8,51 -1,05 7,78 1 7,71 9,24 0,2324 307,14IMMSI 1445 0,75 0,73 -3,52 -23,63 297 0,52 0,98 - 164,21IMPREGIL RNC 1118 0,58 0,56 -8,35 -15,31 22 0,58 0,73 0,0398 9,33IMPREGIL W01 60 0,03 0,03 -2,90 -72,13 477 0,03 0,12 - -IMPREGILO 1037 0,54 0,53 -1,13 -7,60 995 0,47 0,71 0,0098 386,86INA 4347 2,25 2,25 0,27 -35,23 43 2,25 3,47 0,0465 8096,22INTBCI R W02 848 0,44 0,44 -1,95 -29,67 510 0,41 0,73 - -INTBCI W PUT 4438 2,29 2,32 4,08 151,67 336 0,69 2,73 - -INTBCI W02 1297 0,67 0,66 -1,49 -38,95 71 0,66 1,22 - -INTEK 838 0,43 0,43 - -45,06 20 0,43 0,79 0,0155 40,18INTEK RNC 789 0,41 0,41 -9,11 -31,97 32 0,41 0,60 0,0207 14,94INTERBANCA 28967 14,96 15,00 - 5,79 11 13,75 15,19 0,4648 741,72INTERPUMP 8117 4,19 4,20 -0,26 -2,10 84 3,78 4,31 0,0870 344,85INTESABCI 7118 3,68 3,64 -1,97 -28,27 21809 3,34 5,44 0,0930 21575,91INTESABCI R 4632 2,39 2,38 -1,00 -22,96 1350 2,20 3,42 0,1033 2009,78INV IMM LOMB 7077 3,65 3,62 -3,80 -41,94 18 3,65 6,30 - 173,61IPI 7561 3,90 4,02 1,06 -13,74 13 3,90 4,56 0,1950 159,26IRCE 5238 2,71 2,71 -2,24 -27,28 22 2,71 3,88 0,1549 76,09IT HOLDING 6916 3,57 3,64 -0,33 -5,70 47 3,57 4,48 0,0258 714,86ITALCEM 17668 9,13 9,12 0,12 1,90 330 8,72 10,50 0,1800 1616,20ITALCEM RNC 8107 4,19 4,20 0,74 0,60 363 4,11 4,84 0,2100 441,44ITALGAS 22101 11,41 11,38 -0,53 7,31 1787 9,37 11,66 0,1756 3977,63ITALMOBIL 71603 36,98 36,47 -4,20 23,06 23 30,05 40,16 0,9400 820,31ITALMOBIL R 36048 18,62 18,41 -3,66 12,18 44 16,43 20,40 1,0180 304,26

J JOLLY HOTELS 12861 6,64 6,61 -1,05 -1,04 9 6,41 7,53 0,1033 132,54JOLLY RNC 12779 6,60 6,60 - -2,41 0 5,76 7,23 0,2035 0,30

L LA DORIA 3880 2,00 1,92 -3,03 -9,57 10 2,00 2,31 0,0536 62,12LA GAIANA 2401 1,24 1,24 - -2,11 1 1,02 1,51 0,0619 22,27LAVORWASH 7799 4,03 3,96 -4,35 -15,25 5 4,03 4,75 0,1549 53,71LAZIO 5048 2,61 2,60 -0,65 -21,90 44 2,52 3,66 - 240,99LINIFICIO 3098 1,60 1,60 - -6,43 4 1,60 1,84 0,0600 19,01LINIFICIO R 2540 1,31 1,28 -1,91 -11,65 6 1,30 1,56 0,0900 8,22LOCAT 1718 0,89 0,89 -0,03 8,98 365 0,73 0,89 0,0325 479,84LOTTOMATICA 9052 4,67 4,63 -0,58 - 494 4,33 4,94 - 796,03LUXOTTICA 36547 18,88 18,85 -0,88 24,93 40 14,31 20,73 0,1400 8538,30

M MAFFEI 2463 1,27 1,28 - -0,24 5 1,23 1,34 0,0439 38,16MANULI RUB 2569 1,33 1,34 - -24,56 27 1,30 1,77 0,0258 122,27MARANGONI 4763 2,46 2,46 -6,11 -32,04 0 2,46 3,69 0,0516 49,20MARCOLIN 3197 1,65 1,65 - 1,04 19 1,52 1,77 0,0250 74,92MARZOTTO 16954 8,76 8,54 -8,34 -29,65 360 8,76 15,43 0,2800 579,97MARZOTTO RIS 19460 10,05 10,05 - -26,78 0 10,04 15,03 0,3000 34,76MARZOTTO RNC 15672 8,09 8,00 -5,56 1,16 1 7,90 9,71 0,3400 20,18MEDIASET 15635 8,07 8,04 -3,40 -35,18 4037 8,07 13,92 0,2402 9538,41MEDIOBANCA 25381 13,11 13,11 -1,39 9,41 2232 9,85 13,74 0,1291 8419,35MEDIOLANUM 22678 11,71 11,45 -5,98 -10,32 2532 9,64 15,53 0,0955 8491,44MELIORBANCA 10500 5,42 5,45 -0,69 -15,56 48 5,33 6,75 0,2324 397,89MERLONI 8796 4,54 4,55 -1,43 -5,43 32 4,47 5,21 0,1529 487,51MERLONI RNC 5431 2,81 2,80 -1,41 19,21 0 2,28 3,21 0,1632 7,02MIL ASS W02 155 0,08 0,09 14,83 -71,69 131 0,08 0,30 - -MILANO ASS 6322 3,27 3,26 -1,45 -13,30 269 3,25 4,04 0,2066 1107,05MILANO ASS R 6291 3,25 3,23 -2,00 -8,30 25 3,19 3,82 0,2221 99,87MIRATO 9265 4,79 4,81 -0,87 -20,04 16 4,78 5,98 0,1808 82,30MITTEL 6982 3,61 3,63 0,83 -4,85 2 3,03 4,07 0,1002 140,63MONDADORI 12797 6,61 6,66 -0,48 -31,82 453 6,61 11,00 0,2066 1713,57

MONDADORI R 20311 10,49 10,49 3,35 -34,44 0 9,70 16,00 0,2117 1,59MONRIF 1746 0,90 0,90 -0,54 -46,66 43 0,90 1,73 0,0258 135,22MONTE PASCHI 6537 3,38 3,38 -0,82 -20,09 2693 3,26 4,58 0,1033 8734,00MONTEDISON 5154 2,66 2,65 -1,30 16,30 170 2,10 3,57 0,0300 4670,64MONTEDISON R 3383 1,75 1,75 0,75 13,15 1054 1,39 1,86 0,0600 293,74MONTEFIBRE 1463 0,76 0,75 -5,68 -34,99 67 0,76 1,21 0,0155 98,23MONTEFIBRE R 1535 0,79 0,78 -3,34 -25,00 2 0,79 1,08 0,0258 20,62

N NAV MONTAN 2810 1,45 1,47 -0,54 3,87 38 1,38 1,66 0,0400 178,27NECCHI 500 0,26 0,26 -2,87 -49,56 312 0,26 0,54 0,0516 56,43NECCHI RNC 2519 1,30 1,30 - -1,36 0 1,19 1,60 0,0413 0,59NECCHI W05 266 0,14 0,14 -8,33 -57,77 10 0,14 0,34 - -

O OLCESE 1027 0,53 0,52 -4,94 -19,66 16 0,53 0,82 0,0775 18,76OLI EXTEC04W 379 0,20 0,19 -10,82 -67,45 857 0,20 0,69 - -OLIDATA 6033 3,12 2,92 -11,53 -29,72 121 2,75 5,61 0,0909 105,94OLIVETTI 2473 1,28 1,23 -15,57 -48,13 290702 1,28 2,89 0,0350 9308,13OLIVETTI W 1667 0,86 0,87 -15,11 -58,12 216 0,86 2,41 - -OLIVETTI W02 225 0,12 0,12 -7,61 - 3375 0,12 0,42 - -

P P BG-C VA 36210 18,70 18,63 -1,04 -9,66 105 18,16 21,90 0,9296 2473,63P BG-C VA W4 832 0,43 0,43 -5,03 -32,29 349 0,42 0,67 - -P COM IN 19533 10,09 9,98 -1,97 -40,51 234 10,09 19,40 0,6197 983,49P COM IN W 247 0,13 0,13 1,74 -55,85 25 0,13 0,30 - -P CREMONA 18817 9,72 9,67 -2,31 -22,45 30 9,24 12,63 0,2221 326,38P ETR-LAZIO 19657 10,15 10,15 -0,09 -23,71 7 9,85 13,58 0,3615 260,80P INTRA 25193 13,01 12,94 -0,84 -12,63 62 11,90 15,34 0,4132 382,30P LODI 19430 10,04 10,00 -2,11 -21,76 161 10,04 13,37 0,1808 1403,62P MILANO 8905 4,60 4,57 -1,25 -13,25 729 4,18 6,02 0,2272 1767,34P NOVARA 14278 7,37 7,42 0,83 -3,96 444 6,53 8,58 0,1291 1932,68P NOVARA W01 1385 0,72 0,70 -2,42 -18,69 198 0,59 1,26 - -P SPOLETO 13554 7,00 7,00 - -17,36 0 6,71 8,77 0,3099 105,81P VER-S GEM 21618 11,16 11,16 -1,24 -8,18 334 10,40 12,43 0,3512 2613,61PAGNOSSIN 6457 3,34 3,30 -1,46 13,67 41 2,64 3,45 0,0749 66,70PARMALAT 6041 3,12 3,15 -0,06 -9,01 1011 2,83 3,43 0,0129 2486,00PARMALAT W03 1728 0,89 0,90 0,56 -13,79 216 0,75 1,05 - -PERLIER 426 0,22 0,22 -1,57 -23,08 20 0,22 0,29 0,0026 10,66PERMASTEELIS 32700 16,89 16,95 -0,42 16,60 7 14,10 17,89 0,1400 466,11PININFARIN R 43566 22,50 22,50 -1,36 -47,67 0 21,95 45,50 0,3770 4,93PININFARINA 45444 23,47 23,38 -0,17 -27,44 7 23,05 34,86 0,3357 213,53PIRELLI 3638 1,88 1,87 -8,06 -49,83 43564 1,88 4,05 0,1550 3603,62PIRELLI R 3433 1,77 1,72 -11,45 -48,25 254 1,77 3,71 0,1654 156,03PIRELLI&CO 5152 2,66 2,67 -6,90 -27,75 12256 2,66 3,86 0,2065 1572,74PIRELLI&CO R 5147 2,66 2,63 -6,90 -22,84 55 2,66 3,72 0,2169 91,48POL EDITOR 2225 1,15 1,14 -3,63 -55,64 47 1,15 2,64 0,0413 151,67PREMAFIN 2711 1,40 1,40 -0,71 -8,08 51 1,24 1,87 0,1033 226,77PREMUDA 2324 1,20 1,19 -2,93 19,67 28 0,99 1,30 0,0516 74,26PREMUDA RNC 2924 1,51 1,51 - -15,77 0 1,41 1,79 0,0697 0,33

R R DEMEDICI 2734 1,41 1,41 -0,99 -22,80 28 1,41 1,89 0,0310 190,94R DEMEDICI R 3098 1,60 1,60 - -12,56 0 1,56 1,98 0,0413 5,42RAS 26955 13,92 13,90 0,22 -15,08 1470 12,27 16,46 0,3099 10011,95RAS RNC 19839 10,25 10,27 0,41 -18,79 6 9,61 12,62 0,3409 98,72RATTI 1956 1,01 1,01 1,00 -36,20 4 1,00 1,61 0,0516 31,51RECORDATI 31321 16,18 16,20 -0,74 56,82 58 9,79 18,22 0,1549 806,13RICCHETTI 1408 0,73 0,74 -0,04 -38,56 31 0,73 1,20 0,0139 147,78RICCHETTI W 51 0,03 0,03 -9,97 -72,00 378 0,03 0,12 - -RICH GINORI 2800 1,45 1,43 -2,85 37,58 93 1,04 1,52 0,0491 131,30RINASCENTE 8595 4,44 4,37 -3,23 -28,66 303 4,44 6,22 0,1033 1326,93RINASCENTE P 8665 4,47 4,42 0,23 -10,30 3 4,36 5,06 0,1033 14,08RINASCENTE R 7488 3,87 3,86 -0,05 -3,42 56 3,57 4,21 0,1343 397,65RISANAM RNC 5383 2,78 2,77 -1,42 73,10 40 1,60 2,97 0,1394 9,46RISANAMENTO 5410 2,79 2,80 - 63,87 27 1,66 3,04 0,0504 187,68ROLAND EUROP 2138 1,10 1,09 - -39,01 0 1,09 1,81 0,0780 24,29ROLO BANCA 31755 16,40 16,26 -3,24 -15,67 880 16,40 21,21 0,8522 7984,73RONCADIN 1936 1,00 0,99 -4,18 -65,28 30 1,00 2,88 0,0413 40,59ROTONDI EV 4260 2,20 2,20 -0,90 1,38 2 1,95 2,51 0,0955 43,56

S SABAF 23578 12,18 12,27 -0,20 -11,63 16 12,13 14,12 0,3099 138,01SADI 5431 2,81 2,81 - 11,44 0 2,46 3,19 0,1500 28,05SAECO 7892 4,08 4,08 -1,35 1,12 16 3,99 5,54 0,0300 815,20SAES GETT 23799 12,29 11,97 -4,25 -44,88 5 12,22 22,30 0,4132 170,54SAES GETT R 14139 7,30 7,40 2,11 -21,63 21 6,55 10,64 0,4288 70,28SAFILO 24908 12,86 12,78 -0,99 32,37 4 9,38 13,49 0,0723 1318,56SAI 29185 15,07 15,05 -1,23 -28,70 17 14,95 21,14 0,3100 924,73SAI RIS 15188 7,84 7,79 -1,02 -16,81 44 7,84 9,82 0,3514 285,25SAIAG 8063 4,16 4,16 -2,25 -16,92 12 4,05 5,05 0,1291 72,48SAIAG RNC 5228 2,70 2,70 -2,17 -12,14 0 2,70 3,08 0,1394 26,30SAIPEM 12595 6,50 6,48 1,55 9,99 830 5,45 7,60 0,0620 2862,35SAIPEM RIS 12683 6,55 6,75 - 11,02 0 5,72 7,49 0,0775 1,40SAV DEL BENE 4790 2,47 2,50 -2,19 -20,63 24 2,47 3,41 0,1033 90,40SCHIAPPAREL 301 0,16 0,15 -1,22 -17,98 280 0,15 0,19 0,0155 33,38SEAT PG 1677 0,87 0,84 -3,17 -62,20 72509 0,81 2,33 0,1048 9686,29SEAT PG RNC 1157 0,60 0,60 -0,99 -54,40 590 0,58 1,47 0,0013 112,11SIMINT 11676 6,03 6,03 0,17 20,77 0 4,48 6,28 0,1033 281,51SIRTI 2478 1,28 1,28 -0,23 -30,25 386 1,28 2,04 0,1782 281,60SMI METAL R 1220 0,63 0,63 -0,32 -1,50 15 0,62 0,68 0,0362 36,06SMI METALLI 1154 0,60 0,60 -1,81 -7,13 667 0,60 0,69 0,0258 384,35SMURFIT SISA 1299 0,67 0,69 -1,86 -0,96 5 0,62 0,89 0,0103 41,33SNAI 11889 6,14 4,86 -20,07 -51,15 2614 3,66 14,37 0,0387 337,35SNIA 3452 1,78 1,78 -0,61 -18,54 200 1,78 2,37 0,0650 894,44SNIA RIS 3582 1,85 1,85 - -19,73 0 1,85 2,35 0,0970 7,14SNIA RNC 3328 1,72 1,72 -2,00 -9,41 8 1,72 2,12 0,1070 26,10SOGEFI 4498 2,32 2,33 -0,72 -10,10 51 2,32 2,82 0,1239 252,73SOL 3855 1,99 1,96 -1,61 3,37 30 1,83 2,11 0,0542 180,58SOPAF 810 0,42 0,40 -7,05 -39,16 137 0,42 0,75 0,0620 48,89SOPAF RNC 642 0,33 0,33 -4,99 -33,30 107 0,33 0,54 0,0723 13,48SPAOLO IMI 26324 13,60 13,29 -3,65 -20,52 4808 13,24 18,63 0,5680 19093,38STAYER 1065 0,55 0,54 - -23,08 0 0,46 0,74 0,0258 11,83STEFANEL 3541 1,83 1,78 -5,27 -36,09 37 1,83 2,87 0,0300 98,86STEFANEL RNC 5615 2,90 2,90 - -8,49 0 1,54 3,25 0,0300 0,29STMICROEL 63393 32,74 32,64 -4,34 -25,66 4149 32,43 51,66 0,0451 28362,92

T TARGETTI 7261 3,75 3,75 -2,39 -30,40 0 3,42 5,70 0,0826 56,25TECNODIF W04 3177 1,64 1,62 -6,76 -17,95 4 1,58 3,36 - -TELECOM IT 16245 8,39 8,15 -8,27 -28,08 69696 8,39 13,65 0,3125 44142,99TELECOM IT R 9021 4,66 4,50 -11,92 -25,89 49384 4,66 7,08 0,3238 9565,50TERME ACQ R 463 0,24 0,24 -1,00 -39,80 37 0,23 0,45 0,0232 2,60TERME ACQUI 637 0,33 0,33 0,49 -27,31 59 0,33 0,50 0,0155 5,38TIM 10483 5,41 5,44 -2,28 -37,29 61561 5,41 9,14 0,1937 45661,70TIM RNC 6961 3,60 3,61 -2,32 -22,87 1254 3,46 4,98 0,2055 474,79TOD'S 94819 48,97 49,00 0,80 6,57 23 42,00 54,78 0,1300 1481,34TREVI FIN 3948 2,04 2,02 -1,94 -9,74 16 1,95 2,51 0,0150 130,50

U UNICREDIT 8247 4,26 4,18 -6,59 -23,39 58229 4,26 5,87 0,1291 21347,17UNICREDIT R 7002 3,62 3,63 -2,37 -18,45 28 3,62 4,75 0,1369 78,49UNIMED 2866 1,48 1,48 -1,33 -4,52 3 1,48 1,66 0,0697 128,57UNIPOL 7247 3,74 3,75 0,13 9,96 93 3,23 3,80 0,0826 1023,09UNIPOL P 3284 1,70 1,70 -0,18 -6,14 405 1,66 1,99 0,0878 301,73UNIPOL P W05 235 0,12 0,12 -3,14 -31,91 525 0,12 0,19 - -UNIPOL W05 310 0,16 0,16 -0,31 -10,16 195 0,14 0,19 - -

V V VENTAGLIO 5511 2,85 2,83 -2,38 - 14 2,84 4,24 - 92,50VEMER SIBER 3830 1,98 1,92 3,01 -55,88 395 1,62 4,48 0,0516 105,82VIANINI IND 5193 2,68 2,68 -2,19 -2,88 2 2,05 3,04 0,0129 80,74VIANINI LAV 8893 4,59 4,60 -3,16 0,82 1 4,46 5,28 0,0500 201,16VITTORIA ASS 8022 4,14 4,18 2,45 -17,55 3 4,03 5,11 0,1033 124,29VOLKSWAGEN 97433 50,32 50,68 3,22 -7,69 10 47,68 62,45 1,2000 -

Z ZIGNAGO 23857 12,32 12,29 -2,11 3,18 5 11,59 13,89 0,4200 308,02ZUCCHI 10688 5,52 5,64 -0,70 4,15 0 5,16 5,86 0,2500 115,92ZUCCHI RNC 9023 4,66 4,75 - 5,91 1 4,31 4,82 0,2800 15,97

ACOTEL GROUP 73714 38,07 38,54 -0,62 -63,17 3 33,75 121,31 - 158,75AISOFTWARE 15628 8,07 7,82 -6,31 -36,66 33 8,07 27,10 - 55,13ALGOL 16431 8,49 8,44 0,62 - 14 7,19 9,35 - 29,85ART'E' 70577 36,45 36,50 -1,08 -6,37 1 32,00 44,07 - 104,98BB BIOTECH 143865 74,30 74,22 0,42 -34,28 4 61,37 113,06 - 206,55BIOSEARCH IT 31472 16,25 16,35 -1,72 -62,09 12 16,25 52,47 - 197,66CAD IT 49356 25,49 25,11 -5,32 1,47 1 20,28 35,79 0,3564 228,90CAIRO COMMUN 46412 23,97 23,79 -5,97 -34,90 9 23,97 52,86 - 185,77CDB WEB TECH 6223 3,21 3,19 -3,48 -63,88 67 3,21 10,42 - 323,97CDC 22984 11,87 11,81 -5,06 -57,70 4 11,35 36,52 - 145,54CHL 15548 8,03 7,96 -5,86 -74,48 11 8,03 33,68 - 46,56CTO 17637 9,11 9,04 -2,30 -73,60 7 8,89 34,68 0,2453 91,09DADA 27019 13,95 13,99 -1,12 -50,76 9 13,95 33,43 - 166,40DATA SERVICE 86067 44,45 44,86 -1,08 8,44 1 35,53 53,10 - 200,43DATALOGIC 26008 13,43 13,51 -1,97 - 3 13,43 20,77 - 159,89DATAMAT 13436 6,94 6,90 -2,20 -47,46 40 6,94 16,78 - 185,49DIGITAL BROS 9949 5,14 5,07 -6,30 -63,27 44 5,14 18,97 - 64,22DMAIL.IT 18133 9,37 9,14 -3,37 -43,65 5 9,37 17,82 - 60,40E.BISCOM 85293 44,05 44,07 -2,78 -56,65 16 42,62 127,72 - 2134,22EL.EN. 28237 14,58 14,58 -0,27 -32,52 0 14,02 25,86 0,2000 67,08ENGINEERING 64245 33,18 33,37 1,34 -17,03 0 28,98 49,22 0,1239 414,75EPLANET 25952 13,40 13,80 -2,69 -50,41 15 13,40 40,50 - 100,52ESPRINET 24399 12,60 12,60 -1,37 - 0 12,60 13,97 - 60,24EUPHON 55106 28,46 28,69 -1,48 -50,80 1 26,29 57,84 0,2582 135,47FIDIA 19527 10,09 10,04 -2,64 -19,95 2 10,09 14,01 0,1394 47,40FINMATICA 23735 12,26 11,93 -7,48 -68,01 89 11,95 44,07 0,0258 547,35FREEDOMLAND 22436 11,59 11,50 -5,29 -46,23 22 11,59 47,50 - 166,98GANDALF 46703 24,12 24,76 -0,68 -63,77 2 23,37 87,06 - 27,69I.NET 164583 85,00 84,30 -4,15 -63,54 1 75,73 263,11 - 348,50INFERENTIA 39868 20,59 20,49 -4,16 -53,61 2 17,89 60,26 - 84,42IT WAY 29032 14,99 15,03 0,20 - 1 14,99 15,29 - 66,23MONDO TV 96349 49,76 49,99 -0,04 -47,62 1 48,01 94,99 - 190,08NOVUSPHARMA 68273 35,26 35,30 -2,65 -20,33 3 31,52 58,81 - 231,52ON BANCA 64187 33,15 33,33 -0,30 -59,75 0 33,15 89,79 - 85,60OPENGATE GR 28544 14,74 14,59 -4,86 -48,54 9 14,64 42,76 0,2066 128,92PCU ITALIA 13147 6,79 6,58 1,00 - 177 5,62 16,61 - 35,10POLIGRAF S F 93774 48,43 47,61 -2,48 -38,80 0 48,43 87,88 0,3615 43,59PRIMA INDUST 28831 14,89 14,96 -2,50 -38,44 8 14,89 26,03 - 58,22REPLY 28773 14,86 14,63 -3,60 15,17 3 11,78 21,56 - 121,29TAS 74546 38,50 38,69 -1,68 -45,10 1 35,22 81,10 1,0000 66,79TC SISTEMA 54061 27,92 27,86 -2,07 -33,62 1 25,48 47,93 - 120,61TECNODIFFUS 39732 20,52 20,41 -3,95 -28,13 7 20,52 44,68 - 101,27TISCALI 13217 6,83 6,77 -4,43 -60,92 2108 6,83 22,16 - 2446,56TXT 58437 30,18 29,48 -5,45 -67,10 2 30,18 110,03 - 75,45VITAMINIC 44844 23,16 22,73 -3,48 87,99 27 9,09 43,01 - 128,88

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MILANO Si era scherzato. Il possibileacquirente non esiste e per di piùsmentisce ogni contatto. La Snai, lasocietà che gestisce le scommesse inItalia e che è proprietaria anche an-che della Trenno spa, ha avuto unagiornata particolarmente inquieta.

Il perchè non è difficile capirlo.Il mercato non ha digerito le voci diun’immenente ingresso della Gte-ch, colosso americano delle scom-messe. E nel paniere dei medi laSnai è salita sull’otto volante. Sospe-sa al rialzo in apertura, ha subìtonumerosi stop al ribasso per chiude-re in calo del 20%.

Come dicevamo, alla base del-l’altalenante prestazioni la smentitadella Gtech. Il gruppo Usa ha smen-tito le dichiarazioni dei vertici dellaSnai circa un presunto interesse perla società italiana quotata in PiazzaAffari e al centro, negli ultimi gior-ni, di una serie di sospensioni alrialzo in Borsa che hanno portato laConsob a chiedere chiarimenti (il

titolo è passato in poche sedute da3,6 ad oltre 7,4 euro).

In una nota, la società america-na «dichiara di non aver acquisitoalcuna partecipazione al capitaleSnai Spa e smentisce altresì ogni in-discrezione relativa ad un suo im-mediato coinvolgimento all’acqui-sto di quote Snai servizi srl». Gtechribadisce che «ad oggi il solo rappor-to che la lega a Snai è una fornitura(mai pagato e per la quale è in corsoun arbitrato presso la Camera diCommercio Internazionale di Pari-gi) alla società Teseo, interamentecontrollata da Snai, per l’importo di10 milioni di dollari. Gtech - conclu-de la nota - non vuole prestarsi adindiscrezioni e possibili strumenta-lizzazioni borsistiche dalle quali sisente unicamente danneggiata».

Nonostante in questi giorni sia-no passate di mano quote consisten-ti di azioni Snai nessuno al momen-to ha comunicato alla Consob il su-peramento della soglia del 2% e gli

stessi manager Snai, secondo quan-to riportato dalla stampa, hannospiegato di essere all’oscuro di quan-to sta accadendo in Piazza Affari.Da qui l’iniziativa della Consob cheha chiesto chiarimenti alla società laquale, attraverso il suo amministra-tore delegato Maurizio Ughi, hachiarito che con Gtech non c’è al-cun rapporto anche se la societàamericana avrebbe chiesto di entra-re nel capitale di Snai servizi conquote minoritarie pur non essendo-ci nulla di formalizzato.

Comunque, il titolo è andatogiù anche in relazione a presuntipagamenti, relativi ai minimi garan-titi, che la società doveva assolvere aConi e Unire. Pagamenti che la stes-sa Snai ha smentito in maniera cate-gorica diffondendo una nota. Secon-do la società, sono i singoli titolaridi concessioni che si sono assunti ivari obblighi contrattuali nei con-fronti di Coni e ministero delle Fi-nanze.

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L’americana Gtech smentisce un suo ingresso. Il titolo crolla del 20% e la Consob indaga

Snai, il socio è sparito nel nulla

NUOVO MERCATO

I CAMBI1 EURO 1936,27 lire

1 FRANCO FRANCESE 295,18 lire

1 MARCO 989,18 lire

1 PESETA 11,63 lire

1 FRANCO BELGA 47,99 lire

1 FIORINO OLANDESE 878,64 lire

1 DRACMA 5,68 lire

1 SCELLINO AUSTRIACO 140,71 lire

1 euro 0,889 dollari -0,008

1 euro 106,930 yen -0,170

1 euro 0,614 sterline -0,005

1 euro 1,510 fra. svi. -0,005

dollaro 2.177,786 lire +19,180

yen 18,107 lire +0,029

sterlina 3.149,430 lire +24,903

franco svi. 1.282,213 lire +4,231

zloty pol. 514,158 lire +7,056

BOTBot a 3 mesi 99,54 3,70

Bot a 6 mesi 98,19 3,58

Bot a 12 mesi 96,41 3,42

ROMA Utile netto in crescita per ilMediocredito Centrale nel primo se-mestre di quest’anno. I guadagnidella banca d'affari del gruppo Ban-ca di Roma hanno raggiunto quota87 miliardi, con un miglioramentodel 33% rispetto ai 65 miliardi regi-strati nello stesso periodo dell'annoscorso. La redditività sui capitali in-vestiti su base annualizzata, si è atte-stata al 14,2%.

I buoni risultati del primo seme-stre dell’anno hanno messo le ali altitolo Banca di Roma, che nelmib30 si è mosso in controtenden-za mettendo a segno un rialzo del-l’1,2% a 3,38 euro.

Al risultato, spiega un comuni-cato emanato dalla banca d’affari,ha contribuito in larga parte il signi-ficativo incremento dei ricavi da ser-vizi e operazioni finanziarie chehanno superato i 100 miliardi dilire. Dimezzato il rapporto tra soffe-renze e impieghi, sceso dal 2,4%all'1,2%. Il consiglio d’amministra-

zione presieduto da Franco Carrarooltre ad approvare il bilancio, haquindi espresso anche il suo «vivoringraziamento» all'amministrato-re delegato uscente, Mario Mauro,che da ottobre sarà sostituito nell'in-carico da Matteo Arpe.

Tra le altre voci che hanno con-tribuito ai buoni risultati - miglioridi quelli previsti dal budget - com-paiono anche il credito industriale el’attività di gestione dei fondi pub-blici di agevolazione alle imprese.In particolare, con riferimento aicrediti verso la clientela (+7%) si èregistrata una crescita dei finanzia-menti strutturati (che includono ilproject financing e l’export credit) edei finanziamenti «corporate» e allePmi. È da segnalare, inoltre, il mi-glioramento della qualità del porta-foglio crediti in termini di inciden-za delle sofferenze nette sul totaledei crediti a clienti, pari a 1,2% ri-spetto al 2,4% del primo semestre2000.

Mediocredito aumenta l’utilee Banca di Roma migliora

12 giovedì 6 settembre 2001economia e lavoro

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Titolo Quot. Quot.Ultimo Prec.

AZIONARI ITALIAALBERTO PRIMO RE 8,735 8,745 16913 -18,180ALBOINO RE 7,929 7,961 15353 -44,416APULIA AZIONARIO 11,883 11,896 23009 -23,102ARCA AZITALIA 20,994 21,027 40650 -23,959ARTIG. AZIONIITALIA 4,553 4,554 8816 -13,210AUREO PREVIDENZA 20,125 20,164 38967 -25,759AZIMUT CRESCITA ITA. 24,313 24,334 47077 -22,619BCI INDEX FUND 4,547 4,557 8804 0,000BIM AZION.ITALIA 7,338 7,363 14208 -19,733BIPIEMME ITALIA 15,173 15,194 29379 -23,895BLUE CIS 10,077 10,088 19512 -25,000BN AZIONI ITALIA 12,823 12,844 24829 -23,164BPB TIZIANO 16,576 16,600 32096 -23,774BPL ITALIA 9,099 9,117 17618 -25,092BPVI AZ. ITALIA 4,516 4,513 8744 0,000C.S. AZ. ITALIA 12,963 12,975 25100 -23,800CAPITALG. ITALIA 18,393 18,394 35614 -23,244CARIFONDO AZ.ITALIA 9,825 9,850 19024 -25,787CENTRALE ITALIA 15,007 15,028 29058 -25,449CISALPINO INDICE 15,245 15,283 29518 -26,900COMIT AZIONE 18,207 18,220 35254 -18,755COMIT AZIONI ITALIA 12,929 12,940 25034 -19,208DUCATO AZ. ITALIA 13,955 13,965 27021 -28,307EFFE AZ. ITALIA 6,776 6,788 13120 -23,339EPTA AZIONI ITALIA 13,091 13,105 25348 -30,095EPTA MID CAP ITALIA 4,098 4,109 7935 -23,100EUROCONSULT ZECCHINO 11,783 11,816 22815 -30,360EUROM. AZ. ITALIANE 23,670 23,814 45832 -22,732F&F GESTIONE ITALIA 21,752 21,768 42118 -23,551F&F LAGEST ITALIA 4,176 4,176 8086 0,000F&F SELECT ITALIA 13,007 13,013 25185 -23,483FONDERSEL ITALIA 19,239 19,269 37252 -21,267FONDERSEL P.M.I. 13,188 13,226 25536 -15,580FONDICRI SEL.ITALIA 24,210 24,280 46877 -23,555FONDINVEST P.AFFARI 20,373 20,420 39448 -22,356GEPOCAPITAL 17,481 17,495 33848 -22,341GESTICREDIT BORSIT. 17,337 17,374 33569 -22,349GESTICREDIT CRESCITA 14,095 14,132 27292 -22,788GESTIELLE ITALIA 15,795 15,892 30583 -27,909GESTIFONDI AZ.IT. 14,710 14,734 28483 -26,732GESTNORD P.AFFARI 11,261 11,273 21804 -23,342GRIFOGLOBAL 11,887 11,908 23016 -23,304IIS TRADING AZ.ITAL. 4,928 4,930 9542 0,000IMI ITALY 21,242 21,274 41130 -24,135ING AZIONARIO 23,076 23,125 44681 -23,962INVESTIRE AZION. 20,271 20,294 39250 -23,140ITALY STOCK MAN. 13,728 13,744 26581 -24,200LEONARDO AZ. ITALIA 8,632 8,626 16714 -24,240LEONARDO SMALL CAPS 8,434 8,442 16331 -26,565MIDA AZIONARIO 20,375 20,376 39452 -31,482OASI AZ. ITALIA 12,168 12,177 23561 -24,809OASI CRESCITA AZION. 15,320 15,320 29664 -26,932OASI ITAL EQUITYRISK 17,789 17,794 34444 -27,397OLTREMARE AZIONARIO 13,532 13,547 26202 -29,744OPTIMA AZIONARIO 5,941 5,956 11503 -23,715PADANO INDICE ITALIA 12,104 12,136 23437 -26,005PRIME ITALY 18,717 18,735 36241 -31,190PRIMECAPITAL 50,584 50,633 97944 -31,208PRIMECLUB AZ. ITALIA 18,089 18,107 35025 -31,571QUADRIFOGLIO AZ.ITA 6,140 6,144 11889 -27,354R&SUNALL. SMALL CAP 12,791 12,847 24767 -34,796RAS CAPITAL 22,526 22,537 43616 -23,059RAS PIAZZA AFFARI 9,291 9,296 17990 -22,845RISPARMIO IT.CRESC. 16,175 16,210 31319 -16,709ROLOITALY 12,325 12,352 23865 -22,828ROMAGEST AZ.ITALIA 31,065 31,108 60150 -26,523ROMAGEST SC ITALY 3,998 4,010 7741 0,000ROMAGEST SEL.AZ.IT 4,192 4,197 8117 -23,251SAI ITALIA 19,156 19,189 37091 -21,443SANPAOLO AZIONI ITA. 30,071 30,100 58226 -27,403SANPAOLO OPP.ITALIA 4,659 4,662 9021 0,000VENETOBLUE 17,826 17,870 34516 -22,055VENETOVENTURE 12,958 12,984 25090 -23,560ZENIT AZIONARIO 11,677 11,727 22610 -30,856ZETA AZIONARIO 19,386 19,386 37537 -26,058

AZ. AREA EUROALPI AZIONARIO 10,242 10,181 19831 -13,824ALTO AZIONARIO 16,204 16,199 31375 -13,133AUREO E.M.U. 12,025 11,932 23284 -29,260BCI EUROINDEX FUND 4,461 4,416 8638 0,000BPL MEDITERRANEO 14,557 14,524 28186 -20,444BSI AZIONARIO EURO 5,000 0,000 9681 0,000CISALPINO AZIONARIO 15,672 15,589 30345 -41,972COMIT CAPITAL 14,274 14,282 27638 -19,970COMIT PLUS 12,161 12,066 23547 -25,951EPSILON Q GROWTH 4,355 4,329 8432 0,000EUROM. EURO EQUITY 4,015 3,992 7774 -24,102GESTICREDIT AZ. EURO 9,406 9,352 18213 -26,331LEONARDO EUROSTOXX 5,276 5,241 10216 -24,628MIDA AZIONARIO EURO 5,443 5,393 10539 -36,965OASI AZ. EURO 4,589 4,558 8886 -31,812PRIME EURO INNOVAT. 2,750 2,749 5325 -51,050R&SUNALL. AZIONARIO 11,777 11,748 22803 -37,376SANPAOLO EURO 17,785 17,619 34437 -36,995

AZ. EUROPAANIMA EUROPA 4,421 4,415 8560 -25,684ARCA AZEUROPA 10,989 10,856 21278 -27,335ARTIG. EUROAZIONI 3,861 3,821 7476 -25,735ASTESE EUROAZIONI 5,886 5,817 11397 -23,189AZIMUT EUROPA 14,232 14,082 27557 -23,913BIPIEMME EUROPA 13,830 13,721 26779 -23,658BIPIEMME IN.EUROPA 4,715 4,713 9130 0,000BN AZIONI EUROPA 8,553 8,472 16561 -28,162BPL EUROPA 7,478 7,412 14479 -22,346BPVI AZ. EUROPA 4,501 4,445 8715 0,000CAPITALG. EUROPA 7,478 7,386 14479 -29,909CARIFONDO AZ.EUROPA 6,740 6,654 13050 -28,601CENTRALE EUROPA 21,306 21,050 41254 -31,021COMIT EURO TOP 4,311 4,269 8347 -26,257COMIT EUROPA 20,071 19,884 38863 -24,838CONSULTINVEST AZIONE 9,339 9,307 18083 -36,038DUCATO @ N.MERCATI 1,640 1,623 3175 -67,200DUCATO AZ. EUROPA 9,277 9,198 17963 -31,545EFFE AZ. EUROPA 3,434 3,396 6649 -28,829EPTA SELEZ. EUROPA 5,532 5,452 10711 -29,384EUROCONSULT CORONA 6,168 6,097 11943 -32,085EUROM. EUROPE E.F. 17,211 17,076 33325 -24,417EUROPA 2000 17,045 16,943 33004 -34,328F&F LAGEST AZ.EUROPA 23,554 23,318 45607 -29,071F&F POTENZ. EUROPA 6,932 6,861 13422 -44,074F&F SELECT EUROPA 19,434 19,239 37629 -29,975F&F TOP 50 EUROPA 4,026 3,982 7795 -25,965FONDERSEL EUROPA 14,074 13,903 27251 -29,608FONDICRI CONVERGENZA 3,501 3,489 6779 -29,825FONDICRI SEL.EURO. 7,188 7,127 13918 -23,523FONDINVEST EUROPA 16,317 16,168 31594 -24,910FONDINVEST S. EUROPA 5,982 5,949 11583 -34,971GEO EUROPEAN EQUITY 4,050 4,050 7842 0,000GEODE EURO EQUITY 5,035 4,988 9749 -23,850GEPOEUROPA 4,546 4,499 8802 0,000GESTICREDIT EURO AZ. 17,099 16,940 33108 -24,912GESTIELLE EUROPA 13,498 13,393 26136 -27,379GESTNORD EUROPA 10,140 10,044 19634 -26,114GRIFOEUROPE STOCK 4,900 4,842 9488 0,000IAM AZ.EMER.EUROPA 5,941 5,848 11503 -35,092IAM AZ.PMI EUROPA 6,851 6,811 13265 -48,290IIS TRADING AZ.EUR. 4,846 4,788 9383 0,000IMI EUROPE 19,490 19,267 37738 -22,248ING EUROPA 19,684 19,442 38114 -22,335ING SELEZIONE EUROPA 13,441 13,303 26025 -24,560INVESTIRE EUROPA 12,664 12,530 24521 -31,005LAURIN EUROSTOCK 3,986 3,945 7718 -22,451MC EU-AZ EUROPA 4,159 4,150 8053 -34,791OPEN FUND AZ EUROPA 4,003 3,992 7751 -23,548OPTIMA EUROPA 3,699 3,658 7162 -27,313PRIME EUROPA 4,444 4,409 8605 0,000PRIME FUNDS EUROPA 24,292 24,124 47036 -8,408PUTNAM EUROPE EQUITY 9,279 9,203 17967 -25,217QUADRIFOGLIO AZ.EUR. 14,305 14,196 27698 -28,692RAS EUROPE FUND 16,598 16,396 32138 -27,790ROLOEUROPA 10,052 9,961 19463 -25,197ROMAGEST AZ.EUROPA 13,710 13,588 26546 -27,510SAI EUROPA 11,694 11,589 22643 -32,874SANPAOLO EUROPE 9,161 9,047 17738 -36,084ZETA EUROSTOCK 5,046 5,011 9770 -31,477ZETASWISS 22,825 22,612 44195 -17,688

AZ. AMERICAALTO AMERICA AZ. 6,448 6,397 12485 -23,283AMERICA 2000 14,184 14,098 27464 -22,871ANIMA AMERICA 4,664 4,688 9031 -14,937ARCA AZAMERICA 22,791 22,635 44130 -27,769ARTIG. AZIONIAMERICA 4,349 4,317 8421 -23,270AUREO AMERICHE 4,190 4,165 8113 -27,219AZIMUT AMERICA 12,966 12,886 25106 -24,730

BIPIEMME AMERICHE 11,400 11,394 22073 -24,317BN AZIONI AMERICA 8,734 8,642 16911 -26,201BPL AMERICA 9,717 9,634 18815 -29,841CAPITALG. AMERICA 11,556 11,407 22376 -19,487COMIT NORD AMERICA 24,520 24,297 47477 -24,512DUCATO AZ. AMERICA 6,805 6,757 13176 -30,119EFFE AZ. AMERICA 3,517 3,487 6810 -31,549EPTA SELEZ. AMERICA 5,804 5,790 11238 -34,815EUROM. AM.EQ. FUND 21,330 21,114 41301 -23,074F&F SELECT AMERICA 14,026 13,911 27158 -33,339FONDERSEL AMERICA 15,187 15,072 29406 -17,273FONDICRI SEL.AMERICA 7,217 7,153 13974 -29,438FONDINVEST WSTREET 6,575 6,539 12731 -27,057GEO US EQUITY 3,566 3,566 6905 0,000GEODE NORDA. EQUITY 4,976 4,953 9635 -27,653GEPOAMERICA 4,652 4,612 9008 0,000GESTICREDIT AMERICA 10,434 10,385 20203 -27,080GESTIELLE AMERICA 16,795 16,566 32520 -17,074GESTNORD AMERICA 18,677 18,515 36164 -27,796GESTNORD AMERICA-$ 16,753 16,797 0 -27,796IAM AZ.EMER.AMER. 7,943 7,847 15380 -23,499IAM AZ.NORD AMER. 8,488 8,397 16435 -19,338IAM AZ.PMI AMERICA 19,632 19,312 38013 -17,457IIS TRADING AZ.AMER. 4,666 4,630 9035 0,000IMIWEST 23,051 22,687 44633 -23,720ING AMERICA 19,967 19,799 38662 -24,924INVESTIRE AMERICA 20,854 20,628 40379 -34,829OPEN FUND AZ AMERICA 3,956 3,916 7660 -26,290OPTIMA AMERICHE 5,337 5,311 10334 -26,759PRIME FUNDS AMERICA 25,180 24,882 48755 -0,210PRIME USA 3,689 3,664 7143 -39,504PUTNAM USA EQ-$ 6,803 6,870 0 -37,595PUTNAM USA EQUITY 7,584 7,573 14685 -37,595PUTNAM USA OP.-$ 6,127 6,211 0 -51,968PUTNAM USA OPPORT. 6,831 6,846 13227 -51,965PUTNAM USA V.$ USA 4,402 4,415 0 0,000PUTNAM USA V.EURO 4,907 4,867 9501 0,000RAS AMERICA FUND 19,566 19,309 37885 -26,193ROLOAMERICA 12,816 12,754 24815 -27,061ROMAGEST AZ.NORDA. 14,406 14,287 27894 -34,282SAI AMERICA 13,985 13,966 27079 -29,737SANPAOLO AMERICA 12,052 11,865 23336 -25,161

AZ. PACIFICOALTO PACIFICO AZ. 5,197 5,102 10063 -24,866ANIMA ASIA 4,411 4,338 8541 -13,611ARCA AZFAR EAST 6,161 5,984 11929 -29,248ARTIG. AZIONIORIENTE 3,502 3,430 6781 -31,761AUREO PACIFICO 3,816 3,739 7389 -24,881AZIMUT PACIFICO 6,233 6,073 12069 -28,257BIPIEMME PACIFICO 4,525 4,417 8762 -31,052BN AZIONI ASIA 7,744 7,560 14994 -34,395BPL ASIA 3,350 3,301 6487 -25,256BPL GIAPPONE 5,198 5,052 10065 -30,106CAPITALG. PACIFICO 3,955 3,882 7658 -35,301COMIT PACIFICO 5,720 5,595 11075 -28,473DUCATO AZ. ASIA 4,253 4,215 8235 -22,644DUCATO AZ. GIAPPONE 3,882 3,778 7517 -35,781EFFE AZ. PACIFICO 3,029 2,927 5865 -35,907EPTA SELEZ. PACIFIC 6,666 6,496 12907 -38,414EUROM. JAPAN EQUITY 3,814 3,713 7385 -24,475EUROM. TIGER 9,220 9,079 17852 -26,038F&F SELECT PACIFICO 6,806 6,626 13178 -35,889F&F TOP 50 ORIENTE 3,233 3,166 6260 -31,576FONDERSEL ORIENTE 5,120 5,015 9914 -25,635FONDICRI SEL.ORIENTE 4,491 4,398 8696 -31,309FONDINVEST PACIFICO 4,960 4,895 9604 -35,027FONDINVEST SOLLEVAN. 5,557 5,393 10760 -38,786GEO JAPANESE EQUITY 3,304 3,304 6397 0,000GEODE PACIFIC EQUITY 5,071 4,949 9819 -34,065GEPOPACIFICO 3,869 3,777 7491 -33,281GESTICREDIT FAR EAST 4,613 4,508 8932 -32,901GESTIELLE GIAPPONE 5,865 5,677 11356 -29,802GESTIELLE PACIFICO 8,618 8,513 16687 -14,274GESTNORD FAR EAST 6,979 6,796 13513 -29,936GESTNORD FAR EAST-Y 747,451 733,424 0 -29,936IAM AZ.EMER.ASIA 5,998 5,869 11614 -22,676IAM AZIONI ASIA 4,106 3,964 7950 -27,596IAM AZIONI GIAPPONE 4,372 4,197 8465 -30,964IIS TRADING AZ.GIAP. 4,832 4,639 9356 0,000IMI EAST 6,806 6,600 13178 -26,397ING ASIA 4,752 4,649 9201 -27,538INVESTIRE PACIFICO 6,476 6,322 12539 -34,247OPEN FUND AZ PACIFIC 3,441 3,356 6663 -32,383OPTIMA FAR EAST 3,400 3,308 6583 -31,575ORIENTE 2000 8,048 7,899 15583 -26,889PRIME FUNDS PACIFICO 14,826 14,506 28707 -33,824PRIME JAPAN 3,384 3,292 6552 -35,197PUTNAM PACIFIC EQ-$ 4,240 4,209 0 -34,338PUTNAM PACIFIC EQUIT 4,727 4,640 9153 -34,338RAS FAR EAST FUND 5,952 5,770 11525 -29,470ROLOORIENTE 5,455 5,331 10562 -33,369ROMAGEST AZ.PACIFICO 5,226 5,107 10119 -27,697SAI PACIFICO 3,258 3,202 6308 -33,941SANPAOLO PACIFIC 5,527 5,350 10702 -34,374

AZ. PAESI EMERGENTIANIMA EMER.MARKETS 4,321 4,292 8367 -19,922ARCA AZPAESI EMERG. 4,638 4,550 8980 0,000AUREO MERC.EMERG. 3,722 3,675 7207 -24,226AZIMUT EMERGING 4,099 4,048 7937 -28,651BPL AMERICA LATINA 5,781 5,757 11194 -21,411CAPITALG. EQ EM 11,267 11,092 21816 -22,733DUCATO AZ. PAESI EM. 3,271 3,222 6334 -30,255EPTA MERCATI EMERG. 6,253 6,166 12107 -33,251EUROM. EM.M.E.F. 4,880 4,844 9449 -18,598F&F SELECT NUOVIMERC 4,649 4,583 9002 -36,774FONDICRI ALTO POTENZ 9,130 8,992 17678 -26,329FONDINVEST A.LATINA 6,589 6,536 12758 -23,124FONDINVEST PAESI EM. 6,595 6,535 12770 -31,996GEODE PAESI EMERG. 5,239 5,182 10144 -26,542GESTICREDIT MER.EMER 4,409 4,366 8537 -30,060GESTIELLE EM. MARKET 6,728 6,622 13027 -27,554GESTNORD PAESI EM. 5,142 5,086 9956 -30,616IAM AZ.PAESI EMERG. 4,338 4,246 8400 -29,024IIS TRADING AZ.EMER. 5,116 5,078 9906 0,000ING EMERGING MARK.EQ 4,788 4,714 9271 -26,586INVESTIRE PAESI EME. 4,358 4,306 8438 -32,065LEONARDO EM MKTS 3,732 3,700 7226 0,000OASI AZ. EMERGENTI 3,417 3,359 6616 -34,288PRIME EMERGING MKT 5,952 5,896 11525 -29,653PUTNAM EMER.MARK.-$ 3,669 3,661 0 -28,379PUTNAM EMERG. MARK. 4,090 4,036 7919 -28,383R&SUNALL. EMERG. MKT 5,331 5,248 10322 -29,530RAS EMERG.MKT EQ.F. 4,767 4,682 9230 -27,121ROLOEMERGENTI 5,732 5,680 11099 -28,188SAI PAESI EMERGENTI 3,175 3,143 6148 -36,853SANPAOLO ECON. EMER. 5,100 5,005 9875 -30,922

AZ. INTERNAZIONALIALTO INTERN. AZ. 5,562 5,512 10770 -19,414ANIMA FONDO TRADING 11,774 11,715 22798 -19,251APULIA INTERNAZ. 8,126 8,000 15734 -29,486ARCA 27 14,624 14,479 28316 -28,345ARCA 5STELLE D 4,296 4,295 8318 -17,400ARCA 5STELLE E 4,044 4,043 7830 -22,662AUREO BLUE CHIPS 4,778 4,723 9251 -11,910AUREO GLOBAL 10,969 10,852 21239 -28,152AZIMUT BORSE INT. 13,071 12,942 25309 -25,167BANCOPOSTA AZ.INTER. 4,295 4,248 8316 0,000BIM AZION.GLOBALE 4,650 4,618 9004 -31,818BIPIEMME COMPARTO 90 4,726 4,725 9151 0,000BIPIEMME GLOBALE 23,207 23,090 44935 -24,537BIPIEMME TREND 3,724 3,695 7211 0,000BN AZIONI INTERN. 12,319 12,187 23853 -25,726BNL BUSS.FDF G.GROWT 3,496 3,488 6769 0,000BNL BUSS.FDF G.VALUE 4,430 4,412 8578 0,000BPB RUBENS 9,287 9,196 17982 -28,352BPVI AZ. INTERNAZ. 4,473 4,437 8661 0,000BSI AZIONARIO INTERN 5,000 0,000 9681 0,000C.S. AZ. INTERNAZ. 8,928 8,784 17287 -29,154CARIFONDO ARIETE 13,350 13,159 25849 -26,474CARIFONDO CARIGE AZ 7,518 7,398 14557 -26,214CARIFONDO DELTA 24,273 23,904 46999 -27,007CARIFONDO MGRECIAAZ. 6,768 6,662 13105 -25,330CENTRALE G8 BLUE C. 11,334 11,157 21946 -28,392CENTRALE GLOBAL 16,626 16,389 32192 -27,324COMIT INTERNAZIONALE 18,492 18,300 35806 -25,378CONSULTINVEST GLOBAL 4,209 4,201 8150 0,000DUCATO AZ. INTERNAZ. 25,648 25,279 49661 -33,787DUCATO GLOBAL EQUITY 4,343 4,312 8409 0,000DUCATO IMM. ATTIVO 7,278 7,247 14092 3,424DUCATO MEGATRENDS 4,385 4,358 8491 0,000DUCATO TREND 3,628 3,574 7025 -27,440EFFE AZ. GLOBALE 3,743 3,693 7247 -31,534EFFE AZ. TOP 100 3,591 3,545 6953 -35,075EFFE LIN. AGGRESSIVA 4,443 4,438 8603 0,000EPTA CARIGE EQUITY 3,515 3,475 6806 -31,654EPTA EXECUTIVE RED 4,626 4,638 8957 0,000

EPTAINTERNATIONAL 13,554 13,404 26244 -31,944EUROCONSULT TALLERO 7,277 7,175 14090 -40,871EUROM. BLUE CHIPS 15,009 14,856 29061 -24,902EUROM. GROWTH E.F. 8,972 8,878 17372 -21,132F&F GESTIONE INTERN. 15,433 15,298 29882 -32,093F&F LAGEST AZ.INTER. 13,244 13,127 25644 -33,097F&F TOP 50 6,087 6,025 11786 -33,358FIDEURAM AZIONE 15,079 14,828 29197 -24,469FONDICRI INTERN. 20,644 20,373 39972 -23,974FONDINVEST WORLD 13,871 13,702 26858 -26,937GEN.ALL.SERV.COM.A 4,562 4,571 8833 0,000GEODE 13,574 13,402 26283 -25,310GEPOBLUECHIPS 6,389 6,321 12371 -30,021GESTICREDIT AZ. 15,953 15,762 30889 -26,351GESTIELLE INTERNAZ. 13,821 13,640 26761 -20,946GESTIFONDI AZ. INT. 12,618 12,470 24432 -31,259GESTNORD INT.EQUITY 3,410 3,362 6603 -34,157GRIFOGLOBAL INTERN. 7,264 7,160 14065 -27,735IAM PORT.MULTI.EQ. 4,307 4,269 8340 0,000ING INDICE GLOBALE 15,101 14,875 29240 -25,964ING WSF GLOBALE 4,299 4,271 8324 0,000ING WSF TEMATICO 4,425 4,368 8568 0,000INTERN. STOCK MAN. 14,368 14,181 27820 -34,684INVESTIRE INT. 11,165 11,026 21618 -31,607LEONARDO EQUITY 3,810 3,762 7377 0,000MC KW-AZ SET.FINANZ. 4,457 4,425 8630 -17,248MIDA AZ. INTERNAZ. 3,698 3,665 7160 0,000OASI PANIERE BORSE 6,562 6,504 12706 -33,890OLTREMARE STOCK 9,428 9,323 18255 -32,560OPEN FUND AZ GLOBALE 3,784 3,753 7327 -28,156OPTIMA INTERNAZION. 6,065 5,986 11743 -32,136PADANO EQUITY INTER. 4,932 4,854 9550 -26,244PARITALIA O. AZ.INT. 90,266 89,573 174779 0,000PRIME ALL.SERV.COM.A 4,511 4,519 8735 0,000PRIME GLOBAL 15,722 15,551 30442 -36,925PRIME WORLD TOP 50 4,226 4,184 8183 0,000PRIMECLUB AZ. INTER. 7,934 7,847 15362 -37,016PUTNAM GL.VAL.$ USA 4,206 4,212 0 0,000PUTNAM GL.VAL.EURO 4,689 4,643 9079 0,000PUTNAM GLOBAL EQ.-$ 7,244 7,311 0 -41,375PUTNAM GLOBAL EQUITY 8,076 8,059 15637 -41,372R&SUNALL. EQUITY 4,706 4,666 9112 -43,143RAS BLUE CHIPS 4,441 4,367 8599 -22,033RAS GLOBAL FUND 14,877 14,687 28806 -27,443RAS MULTIPARTNER90 4,468 4,424 8651 0,000RAS RESEARCH 3,950 3,907 7648 -30,248RISPARMIO AZ.TOP 100 15,004 14,862 29052 -24,256RISPARMIO IT.BORSEI. 18,562 18,434 35941 -27,903ROLOTREND 11,316 11,175 21911 -25,937ROMAGEST AZ.INTERN. 10,322 10,203 19986 -29,427ROMAGEST SEL.AZ.INT. 3,925 3,869 7600 -31,750SAI GLOBALE 12,730 12,593 24649 -24,808SANPAOLO INTERNAT. 14,541 14,313 28155 -32,854SOFID SIM BLUE CHIPS 6,614 6,510 12806 -27,021SPAZIO AZION. GLOB 4,145 4,085 8026 -31,780ZETA GROWTH 3,473 3,446 6725 -34,864ZETASTOCK 15,341 15,234 29704 -32,287

AZ. INTERNAZIONALI NTTAZIMUT INTERNET 1,781 1,784 3448 0,000BIPIEMME INNOVAZIONE 9,457 9,481 18311 -47,344CAPITALG. H. TECH 2,468 2,461 4779 -50,856COMIT HIGH TECH 2,512 2,541 4864 -54,118COMIT WEB 2,290 2,325 4434 -59,099DUCATO WEB 2,086 2,089 4039 -58,280EFFE AZ. B. SECTOR 3,415 3,388 6612 -38,424EPTA TECHNOLOGY FUND 2,439 2,449 4723 -56,258EUROM. HI-TECH E.F. 15,346 15,463 29714 -53,501F&F SELECT HIGH TECH 2,008 1,989 3888 -55,604GEPO HIGH TECH 2,278 2,295 4411 -58,664GESTIELLE HIGH TECH 2,498 2,497 4837 0,000GESTIELLE PHARMATECH 4,085 4,012 7910 0,000GESTIELLE WORLD COMM 8,066 7,940 15618 -44,383GESTIELLE WORLD NET 2,023 2,028 3917 -61,729GESTNORD TECNOLOGIA 1,638 1,650 3172 -65,289IIS TRADING AZ.H.TEC 4,473 4,519 8661 0,000ING COM TECH 1,627 1,637 3150 0,000ING I.T. FUND 7,141 7,264 13827 -62,669ING INTERNET 3,030 3,064 5867 -71,525KAIROS PAR.H-T FUND 2,717 2,750 5261 -58,739MC HW-AZ SET.BENINV 3,714 3,740 7191 -54,779MC SW-AZ SET.SERVIZI 2,544 2,519 4926 -51,086PRIME TMT EUROPA 3,482 3,458 6742 0,000RAS ADVANCED SERVIC. 3,212 3,162 6219 -37,643RAS HIGH TECH 2,864 2,859 5545 -57,576RAS MULTIMEDIA 6,616 6,528 12810 -51,162SANPAOLO HIGH TECH 5,807 5,823 11244 -61,644SPAZIO EURO.NM 2,067 2,041 4002 -74,613ZENIT INTERNETFUND 2,107 2,129 4080 -61,600

AZ. ALTRE SPECIALIZZAZIONIAMERIGO VESPUCCI 6,885 6,881 13331 -31,246ARCA AZALTA CRESCITA 4,787 4,745 9269 0,000AUREO BENI CONSUMO 4,803 4,723 9300 -5,116AUREO FF AGGRESSIVO 3,876 3,889 7505 -23,745AUREO FINANZA 4,898 4,846 9484 -10,701AUREO MATERIE PRIME 4,952 4,868 9588 -4,161AUREO MULTIAZIONI 8,945 8,863 17320 -28,037AUREO PHARMA 5,068 5,003 9813 -4,665AUREO TECNOLOGIA 2,497 2,482 4835 -49,949AZIMUT CONSUMERS 5,486 5,372 10622 -4,905AZIMUT ENERGY 5,194 5,152 10057 -8,038AZIMUT GENERATION 6,216 6,155 12036 -6,778AZIMUT MULTI-MEDIA 3,744 3,726 7249 -58,597AZIMUT REAL ESTATE 5,262 5,255 10189 -1,571BIPIEMME BENESSERE 5,159 5,084 9989 3,056BIPIEMME FINANZA 4,789 4,747 9273 -9,058BIPIEMME RIS. BASE 5,097 5,041 9869 -3,209BN COMMODITIES 10,107 9,986 19570 1,486BN ENERGY & UTILIT. 11,085 10,950 21464 -3,297BN FASHION 10,823 10,627 20956 -8,743BN FOOD 11,350 11,166 21977 5,073BN PROPERTY STOCKS 10,250 10,195 19847 -5,004BNL BUSS.FDF E N FRO 3,499 3,509 6775 0,000CAPITALG. C. GOODS 15,205 14,952 29441 -10,815CAPITALG. SMALL CAP 5,683 5,702 11004 -27,990COMIT CRESCITA 3,177 3,151 6152 -37,014COMIT SMALL CAP 4,214 4,222 8159 -18,570COMIT VALORE 4,347 4,310 8417 -16,724CRISTOFORO COLOMBO 18,162 18,111 35167 -18,778DUCATO AMBIENTE 4,356 4,311 8434 0,000DUCATO COMMODITY 4,446 4,433 8609 0,000DUCATO FINANZA 4,392 4,356 8504 -12,160DUCATO HIGH TECH 4,034 4,000 7811 0,000DUCATO INDUSTRIA 3,814 3,763 7385 -23,720DUCATO PIC.MEDIEIMP. 3,359 3,329 6504 -32,820DUCATO SMALL CAPS 4,476 4,450 8667 0,000EPTA FINANCE FUND 4,920 4,869 9526 -6,782EPTA H. CARE FUND 4,562 4,482 8833 -11,589EPTA UTILITIES FUND 4,804 4,766 9302 -9,084EUROM. GREEN E.F. 11,933 11,746 23106 -5,802EUROM. R. ESTATE EQ. 5,107 5,077 9889 -6,327EUROM. RISK FUND 32,349 32,406 62636 -23,850F&F SELECT FASHION 4,760 4,705 9217 -7,302F&F SELECT GERMANIA 10,739 10,541 20794 -32,784F&F SELECT N FINANZA 4,718 4,687 9135 0,000FERDINANDO MAGELLANO 5,586 5,518 10816 -22,330FONDINVEST SERVIZI 15,680 15,515 30361 -19,602GEODE RISORSE NAT. 5,184 5,094 10038 -1,125GEPOALIMENT/FARMAC. 6,066 5,966 11745 -1,733GEPOBANCARIO/ASSICUR 4,923 4,877 9532 -12,526GEPOENERGIA 5,975 5,896 11569 -6,097GESTICREDIT PHARMAC. 15,104 14,892 29245 -8,399GESTIELLE WORLD FIN 4,916 4,859 9519 0,000GESTIELLE WORLD UTI 5,062 4,973 9801 0,000GESTNORD AMBIENTE 7,753 7,705 15012 -3,449GESTNORD BANKING 10,921 10,795 21146 -13,524GESTNORD TEMPO LIB. 5,175 5,119 10020 -20,335IAM ATL.PMI INTERN. 13,502 13,357 26144 -38,987IAM AZ. BENI DI CONS 8,080 7,900 15645 -15,903IAM AZ. E&M PRIME 7,826 7,690 15153 -5,116IAM AZ.IMMOB. 6,330 6,263 12257 5,324IAM AZ.TEC.AVANZATE 5,422 5,388 10498 -52,355IAM AZIONI BENESSERE 8,262 8,101 15997 2,671IAM AZIONI FINANZA 7,395 7,272 14319 -9,419IAM CAP.AZ.FLESSIB. 24,935 24,595 48281 -26,111ING GLOBAL BRAND NAM 5,252 5,161 10169 -19,620ING INIZIATIVA 20,793 20,777 40261 -34,565ING QUALITA' VITA 6,040 5,940 11695 -4,521ING REAL ESTATE FUND 5,153 5,107 9978 -2,442MIDA AZ. MID CAP ITA 4,204 4,227 8140 0,000OASI FRANCOFORTE 11,739 11,568 22730 -28,832OASI LONDRA 5,978 5,930 11575 -21,030OASI NEW YORK 9,068 9,066 17558 -34,232OASI PARIGI 14,282 14,202 27654 -29,859OASI TOKYO 5,265 5,159 10194 -27,319PARITALIA O. MEGATR. 90,343 89,621 174928 0,000PRIME FIN. EUROPA 4,613 4,586 8932 0,000PRIME HEL. EUROPA 4,576 4,562 8860 0,000

PRIME SPECIAL 10,415 10,463 20166 -57,301PRIME UTIL. EUROPA 5,002 4,981 9685 0,000PUTNAM INTER.OPP. 5,007 4,980 9695 -41,294PUTNAM INTER.OPP.-$ 4,491 4,518 0 -41,297RAS CONSUMER GOODS 7,144 6,966 13833 -5,502RAS ENERGY 7,221 7,067 13982 -9,329RAS FINANCIAL SERV 5,708 5,637 11052 -6,257RAS INDIVID. CARE 8,633 8,461 16716 -5,732RAS LUXURY 4,767 4,678 9230 -28,573SANPAOLO AZ.INT.ETI 8,119 8,004 15721 -35,589SANPAOLO FINANCE 28,347 27,889 54887 -9,344SANPAOLO INDUSTRIAL 13,074 12,872 25315 -36,761SANPAOLO SALUTE AMB. 19,823 19,409 38383 -3,311ZETA MEDIUM CAP 5,001 4,991 9683 -29,444

BILANCIATIALTO BILANCIATO 14,289 14,259 27667 -8,462ARCA 5STELLE A 4,971 4,965 9625 -3,004ARCA 5STELLE B 4,758 4,751 9213 -7,521ARCA 5STELLE C 4,563 4,556 8835 -11,689ARCA BB 29,879 29,873 57854 -13,258ARMONIA 12,486 12,410 24176 -10,095ARTIG. MIX 4,668 4,652 9039 -10,591AUREO BILANCIATO 23,937 23,942 46348 -14,547AZIMUT BIL. 18,763 18,754 36330 -13,490AZIMUT BILAN.INTERN. 6,461 6,438 12510 -11,698BIM BILANCIATO 19,810 19,767 38358 -17,896BIPIEMME COMPARTO 50 4,851 4,838 9393 0,000BIPIEMME INTERNAZ. 12,521 12,477 24244 -13,133BN BILANCIATO 8,208 8,152 15893 -18,222BNL BUSS.FDF CRESCIT 4,334 4,321 8392 0,000BNL BUSS.FDF DINAMIC 4,010 3,989 7764 0,000BNL SKIPPER 3 4,758 4,731 9213 0,000CAPITALCREDIT 14,485 14,390 28047 -13,351CAPITALG. BILANC. 20,329 20,182 39362 -15,260CARIFONDO LIBRA 31,319 31,339 60642 -12,881CISALPINO BILANCIATO 18,438 18,395 35701 -24,397COMIT BILANCIATO 29,737 29,736 57579 -8,910COMIT ESPANSIONE 7,031 6,980 13614 -14,868COMIT MULTI SMERALDO 4,514 4,502 8740 0,000DUCATO BIL. GLOBALE 5,016 4,971 9712 -19,395DUCATO BIL.EUROPA 5,049 5,037 9776 0,000DUCATO CAPITAL PLUS 4,686 4,660 9073 0,000DUCATO EQUITY 50 4,685 4,657 9071 0,000EFFE LIN. DINAMICA 4,655 4,648 9013 0,000EPSILON LONG RUN 4,596 4,604 8899 0,000EPTA EXECUTIVE BLUE 4,777 4,783 9250 0,000EPTA MULTIFONDO 2CAP 4,988 4,998 9658 0,000EPTA MULTIFONDO 3CAP 4,641 4,632 8986 0,000EPTACAPITAL 13,821 13,751 26761 -15,504EUROCONSULT LIRADORO 6,131 6,075 11871 -26,442EUROM. CAPITALFIT 28,929 28,932 56014 -10,984F&F EURORISPARMIO 20,365 20,302 39432 -11,487F&F LAGEST PORT. 2 5,460 5,437 10572 -18,189F&F PROFESSIONALE 52,095 52,012 100870 -19,905FIDEURAM PERFORMANCE 12,646 12,497 24486 -12,762FONDERSEL 43,517 43,401 84261 -10,887FONDERSEL TREND 9,697 9,632 18776 -9,627FONDICRI BILANCIATO 12,473 12,398 24151 -14,556FONDINVEST FUTURO 21,861 21,756 42329 -11,882FONDO CENTRALE 19,286 19,091 37343 -11,304GEN.ALL.SERV.COM.C 4,756 4,757 9209 0,000GEO EUROPEAN ETHICAL 4,432 4,432 8582 0,000GEPOREINVEST 15,786 15,794 30566 -11,903GEPOWORLD 10,764 10,686 20842 -17,409GESTICREDIT FIN. 15,340 15,250 29702 -14,976GRIFOCAPITAL 16,514 16,352 31976 -14,568HELIOS BILANCIATO 70 12,152 12,055 23530 -14,205IAM BIL.GLOBALE 9,629 9,532 18644 -11,335IMI CAPITAL 29,826 29,674 57751 -12,289ING PORTFOLIO 31,683 31,695 61347 -15,966ING WSF MODERATO 4,629 4,605 8963 0,000INVESTIRE BIL. 13,893 13,872 26901 -15,569NAGRACAPITAL 18,988 18,883 36766 -13,972NORDCAPITAL 13,662 13,627 26453 -13,135NORDMIX 12,988 12,903 25148 -14,860OASI FINANZA P.25 4,883 4,878 9455 -18,412OPEN FUND BILANCIATO 4,570 4,540 8849 -12,852OPEN FUND GNF MULTIF 4,535 4,503 8781 -12,434PARITALIA O. ADAGIO 96,167 96,091 186205 0,000PRIME ALL.SERV.COM.C 4,755 4,756 9207 0,000PRIMEREND 25,634 25,637 49634 -18,570PUTNAM GL BAL 4,839 4,825 9370 -10,305PUTNAM GL BAL-$ 4,341 4,377 0 -10,306QUADRIFOGLIO BIL.INT 9,758 9,680 18894 -15,734RAS BILANCIATO 25,123 25,000 48645 -13,722RAS MULTI FUND 12,053 11,990 23338 -15,131RAS MULTIPARTNER50 4,744 4,718 9186 0,000ROLOINTERNATIONAL 12,854 12,779 24889 -14,710ROLOMIX 12,487 12,410 24178 -12,488ROMAGEST PROF.ATT. 5,473 5,447 10597 -12,585SAI BILANCIATO 4,048 4,026 7838 -22,865SANPAOLO SOLUZIONE 4 5,669 5,642 10977 -9,527SANPAOLO SOLUZIONE 5 24,370 24,211 47187 -12,992SPAZIO BILANC.ITALIA 5,794 5,792 11219 -11,663VENETOCAPITAL 13,698 13,695 26523 -13,100ZETA BILANCIATO 17,764 17,692 34396 -18,685ZETA GROWTH & INCOME 4,250 4,237 8229 -16,074

BIL. AZIONARIAUREO FF DINAMICO 3,965 3,976 7677 -22,102BIPIEMME COMPARTO 70 4,798 4,790 9290 0,000BIPIEMME VALORE 4,686 4,652 9073 0,000BN INIZIATIVA SUD 11,856 11,857 22956 -15,144BNL BUSS.FDF SVILUPP 3,812 3,776 7381 0,000COMIT MULTI DIAMANTE 4,227 4,213 8185 0,000DUCATO CRESCITA GL. 4,930 4,872 9546 -26,483DUCATO EQUITY 70 4,588 4,558 8884 0,000EPTA EXECUTIVE GREEN 4,677 4,689 9056 0,000F&F LAGEST PORT. 3 5,639 5,604 10919 -25,222GEN.ALL.SERV.COM.B 4,630 4,634 8965 0,000IMINDUSTRIA 13,096 12,976 25357 -18,201ING WSF AGGRESSIVO 4,492 4,469 8698 0,000OASI FINANZA P.35 4,268 4,240 8264 -24,191PRIME ALL.SERV.COM.B 4,606 4,609 8918 0,000RAS MULTIPARTNER70 4,611 4,577 8928 0,000ROMAGEST PROF.DINA. 5,106 5,057 9887 -26,405SANPAOLO SOLUZIONE 6 20,945 20,733 40555 -19,479SANPAOLO SOLUZIONE 7 8,634 8,508 16718 -25,337

BIL. OBBLIGAZIONARIARCA TE 15,034 15,016 29110 -7,534AUREO FF PONDERATO 4,749 4,749 9195 -5,829AZIMUT PROTEZIONE 6,436 6,440 12462 1,226BIPIEMME COMPARTO 30 4,921 4,901 9528 0,000BIPIEMME MIX 4,960 4,965 9604 0,000BIPIEMME VISCONTEO 27,878 27,870 53979 -5,912BNL BUSS.FDF EVOLUZ 4,653 4,647 9009 0,000BNL SKIPPER 1 5,014 5,013 9708 0,000BNL SKIPPER 2 4,883 4,866 9455 0,000BPC STRADIVARI 4,947 4,941 9579 -5,843DUCATO EQUITY 30 4,778 4,752 9251 0,000DUCATO REDDITO GLOB. 5,297 5,264 10256 -11,790EFFE LIN. PRUDENTE 4,797 4,795 9288 0,000EPTA EXECUTIVE WHITE 4,863 4,862 9416 0,000F&F LAGEST PORT. 1 5,930 5,913 11482 -6,304GEN.ALL.SERV.COM.D 4,913 4,911 9513 0,000HELIOS BILANCIATO 40 12,150 12,065 23526 -12,696OASI FINANZA P.15 5,283 5,264 10229 -5,169PARITALIA O. PIANO 98,494 98,469 190711 0,000PRIME ALL.SERV.COM.D 4,937 4,934 9559 0,000RAS MULTIPARTNER20 4,964 4,957 9612 0,000ROMAGEST PROF.MODER. 10,627 10,604 20577 -5,065SANPAOLO SOLUZIONE 2 5,936 5,935 11494 -0,385SANPAOLO SOLUZIONE 3 6,272 6,263 12144 -3,000

OB. MISTIALTO OBBLIGAZIONARIO 6,791 6,798 13149 3,726ANIMA FONDIMPIEGO 14,983 15,034 29011 -6,560ARCA OBBLIGAZIONI EU 6,610 6,626 12799 1,504ARTIG. OBBLIGAZIONI 5,699 5,697 11035 7,285AZIMUT SOLIDITY 6,696 6,708 12965 3,429BIM GLOBAL CONV. 4,974 4,967 9631 0,000BIPIEMME PLUS 5,096 5,108 9867 0,000BIPIEMME SFORZESCO 7,825 7,830 15151 1,438BN OBB. DINAMICO 11,945 11,923 23129 -4,217BNL PER TELETHON 4,992 4,993 9666 0,000BPB TIEPOLO 6,970 6,988 13496 1,618BPC MONTEVERDI 5,138 5,145 9949 0,058BPL REDDITO 7,594 7,593 14704 -1,555CISALPINO IMPIEGO 5,436 5,448 10526 1,835COMIT RENDITA 6,361 6,366 12317 2,366COMIT RISPARMIO 5,114 5,114 9902 1,927CR TRIESTE OBBL. 5,915 5,919 11453 2,449DUCATO EURO PLUS 17,742 17,769 34353 -3,612EPSILON LIMITED RISK 5,123 5,136 9920 0,000EPSILON PORTFOLIOINS 5,119 5,124 9912 0,000EPTA MULTIFONDO 1CAP 5,072 5,084 9821 0,000

EUROCONSULT FIORINO 6,226 6,214 12055 -4,670FONDICRI EUROBOND 8,035 8,046 15558 4,704FONDICRI ROMA CAPUTM 9,297 9,303 18002 3,128GEPO CORPORATE BOND 5,347 5,351 10353 6,429GEPOBONDEURO 5,290 5,296 10243 0,685GESTIELLE OBB. MISTO 9,222 9,235 17856 1,151GRIFOBOND 6,641 6,631 12859 -0,360GRIFOREND 7,463 7,453 14450 -0,361HELIOS OBB. MISTO 7,506 7,511 14534 1,928IAM BOND CONV.INTER. 4,620 4,590 8946 0,000IAM EQUILIBRIO 7,617 7,570 14749 -1,956INVESTIRE OBBLIGAZ. 19,133 19,146 37047 -0,803LEONARDO 80/20 5,079 5,090 9834 0,000NAGRAREND 8,404 8,400 16272 0,876NORDFONDO ETICO 5,411 5,418 10477 1,767OASI RENDIMENTO 5,107 5,112 9889 0,000PADANO EQUILIBRIO 5,572 5,537 10789 -2,638PRIMECASH 5,397 5,403 10450 -1,531QUADRIFOGLIO OBB.MIS 7,941 7,905 15376 -7,576R&SUNALL. 80/20 8,499 8,502 16456 -7,114RAS LONG TERM BOND F 5,502 5,514 10653 2,591RENDICREDIT 7,429 7,427 14385 1,934ROLOGEST 15,481 15,474 29975 1,255ROMAGEST PROF.PRUD. 5,365 5,363 10388 1,264ROMAGEST VALORE PR85 5,010 4,999 9701 0,000ROMAGEST VALORE PR90 5,044 5,040 9767 0,000ROMAGEST VALORE PR95 5,085 5,083 9846 0,000SPAZIO OBBLIGAZION. 5,483 5,488 10617 1,461TEODORICO MISTO INT. 5,085 5,084 9846 0,177VENETOREND 13,488 13,508 26116 1,253ZENIT OBBLIGAZIONAR. 6,698 6,701 12969 1,700

OB. AREA EURO A BREVE TERMINEALTO MONETARIO 5,962 5,964 11544 3,849ARCA BT 7,411 7,412 14350 4,262ARCA MM 11,744 11,750 22740 5,402ARTIG. BREVE TERMINE 5,202 5,207 10072 4,060ASTESE MONETARIO 5,373 5,374 10404 4,669AUREO MONETARIO 5,649 5,654 10938 4,312BANCOPOSTA MONETARIO 5,050 5,053 9778 0,000BIM OBBLIG.BT 5,336 5,337 10332 4,096BIPIEMME MONETARIO 9,977 9,986 19318 4,285BIPIEMME TESORERIA 5,630 5,631 10901 5,194BN EURO MONETARIO 10,314 10,321 19971 4,710BN REDDITO 6,103 6,108 11817 3,984BPL MONETARIO 7,265 7,269 14067 4,743BPVI BREVE TERMINE 5,131 5,134 9935 0,000C.S. MON. ITALIA 6,619 6,620 12816 3,811CAPITALG. BOND BT 8,659 8,661 16766 4,602CARIFONDO CARIGE MON 9,548 9,552 18488 4,555CARIFONDO EURO PIU' 12,818 12,824 24819 4,585CARIFONDO MGRECMON. 8,034 8,036 15556 4,568CENTRALE CASH EURO 7,427 7,430 14381 4,561CISALPINO CASH 7,539 7,541 14598 4,346COMIT BREVE TERRMINE 6,378 6,382 12350 4,403COMIT MONETARIO 11,206 11,214 21698 4,475COMIT REDDITO 6,586 6,586 12752 4,489CR CENTO VALORE 5,710 5,711 11056 5,021DUCATO OBBL. EURO BT 5,260 5,271 10185 5,200DUCATO OBBL. TV 5,166 5,168 10003 3,320EFFE OB. EURO BT 5,242 5,244 10150 4,256EPSILON LOW COSTCASH 5,183 5,185 10036 0,000EPTA CARIGE CASH 5,267 5,271 10198 4,753EPTA TV 5,921 5,921 11465 3,749EUROCONSULT MARENGO 7,278 7,282 14092 4,644EUROM. CONTOVIVO 10,352 10,357 20044 4,523EUROM. LIQUIDITA' 6,116 6,119 11842 4,708EUROM. RENDIFIT 6,989 6,994 13533 4,814F&F LAGEST MONETARIO 6,984 6,987 13523 4,864F&F MONETA 6,014 6,017 11645 5,103F&F RISERVA EURO 7,069 7,072 13687 5,021FIDEURAM SECURITY 8,320 8,322 16110 3,676FONDERSEL REDDITO 11,643 11,649 22544 5,014FONDICRI INDIC. PLUS 8,196 8,200 15870 3,419FONDICRI MONETARIO 12,122 12,127 23471 4,365GEO EUROPA ST BOND 1 5,385 5,385 10427 6,003GEO EUROPA ST BOND 2 5,400 5,400 10456 6,194GEO EUROPA ST BOND 3 5,394 5,394 10444 5,785GEO EUROPA ST BOND 4 5,364 5,364 10386 5,590GEO EUROPA ST BOND 5 5,387 5,387 10431 6,294GEO EUROPA ST BOND 6 5,400 5,400 10456 6,007GEPOCASH 6,135 6,138 11879 4,336GESTICREDIT MONETE 11,726 11,731 22705 4,733GESTIELLE BT EURO 6,274 6,277 12148 3,908GESTIFONDI MONET. 8,446 8,450 16354 4,117GRIFOCASH 6,062 6,065 11738 4,014IAM BOND TASSO VAR. 5,936 5,936 11494 4,030IMI 2000 14,738 14,740 28537 3,620ING EUROBOND 7,506 7,512 14534 4,250INVESTIRE EURO BT 6,018 6,025 11652 4,442LAURIN MONEY 5,804 5,807 11238 4,201MC EB-OBB BREV.TERM. 5,353 5,354 10365 4,591NORDFONDO CASH 7,543 7,547 14605 4,343OASI FAMIGLIA 6,318 6,319 12233 3,794OASI MONETARIO 8,119 8,121 15721 5,277OLTREMARE MONETARIO 6,814 6,818 13194 5,414OPTIMA REDDITO 5,495 5,497 10640 4,606PADANO MONETARIO 6,053 6,055 11720 4,398PASSADORE MONETARIO 5,854 5,856 11335 4,535PERSEO RENDITA 5,836 5,842 11300 5,020PERSONAL CEDOLA 5,226 5,228 10119 4,698PERSONALFONDO MON. 11,930 11,934 23100 4,337PRIME MONETARIO EURO 13,749 13,753 26622 4,507QUADRIFOGLIO MON. 5,743 5,752 11120 3,608R&SUNALL. MONETARIO 6,295 6,298 12189 3,946RAS CASH 5,806 5,811 11242 4,068RAS MONETARIO 13,175 13,184 25510 4,150RISPARMIO IT.CORR. 11,399 11,404 22072 4,645ROLOMONEY 9,302 9,306 18011 4,505ROMAGEST MONETARIO 11,167 11,172 21622 4,569ROMAGEST SEL. SHORTT 5,286 5,288 10235 4,860SAI EUROMONETARIO 13,884 13,894 26883 3,565SANPAOLO OB. EURO BT 6,333 6,343 12262 5,304SANPAOLO SOLUZ. CASH 8,186 8,198 15850 5,789SANPAOLO SOLUZIONE 1 5,207 5,215 10082 5,210SICILFONDO MONETARIO 7,761 7,760 15027 4,850SOLEIL CIS 6,001 6,004 11620 4,310SPAZIO MONETARIO 5,710 5,715 11056 4,406TEODORICO MONETARIO 6,064 6,065 11742 4,623VENETOCASH 10,836 10,839 20981 4,152ZENIT MONETARIO 6,261 6,261 12123 3,368ZETA MONETARIO 7,043 7,048 13637 4,557

OB. AREA EURO A MED/LUN TERMALLEANZA OBBL. 5,357 5,363 10373 4,725ALPI OBBLIGAZIONARIO 6,017 6,036 11651 4,789ANIMA OBBL. EURO 5,265 5,270 10194 5,026APULIA OBBLIGAZ. 6,229 6,243 12061 4,830ARCA RR 7,011 7,032 13575 5,610ARTIG. EUROBBLIGAZ. 5,349 5,368 10357 5,878ASTESE OBBLIGAZION. 5,164 5,171 9999 6,178AZIMUT FIXED RATE 7,819 7,848 15140 5,405BANCOPOSTA OBB.EURO 5,108 5,119 9890 0,000BIM OBBLIG.EURO 5,075 5,091 9827 0,000BIPIEMME GV.BOND EUR 5,490 5,500 10630 5,617BN OBB. EUROPA 5,980 5,990 11579 4,600BPL OBBL. EURO 6,305 6,339 12208 4,352BPVI OBBL. EURO 5,133 5,145 9939 0,000BRIANZA REDDITO 5,787 5,795 11205 5,448BSI OBBLIGAZ.EURO 5,000 0,000 9681 0,000C.S. OBBL. ITALIA 6,868 6,880 13298 5,677CAPITALG. BOND EUR 8,361 8,373 16189 5,461CARIFONDO ALA 8,194 8,209 15866 4,836CARIFONDO CARIGE OBB 8,519 8,535 16495 4,720CENTRALE REDDITO 16,992 17,024 32901 4,514CISALPINO CEDOLA 5,447 5,458 10547 5,537COMIT REDDITO FISSO 5,424 5,437 10502 5,669CONSULTINVEST REDDIT 6,487 6,487 12561 -0,719DUCATO OBBL. EURO MT 5,877 5,909 11379 2,565EFFE OB. ML TERMINE 5,923 5,937 11469 5,054EPSILON Q INCOME 5,291 5,313 10245 0,000EPTA CARIGE BOND 5,305 5,320 10272 5,153EPTA LT 6,640 6,677 12857 6,121EPTA MT 6,198 6,227 12001 6,239EPTABOND 17,586 17,635 34051 5,085EUROM. EURO LONGTERM 6,374 6,390 12342 6,286EUROM. REDDITO 12,072 12,098 23375 5,969F&F CORPOR.EUROBOND 6,337 6,350 12270 6,809F&F EUROREDDITO 10,854 10,874 21016 6,099F&F LAGEST OBBL. 15,326 15,361 29675 5,754FONDERSEL EURO 6,014 6,018 11645 5,564FONDICRI LUNGO TERM. 5,314 5,329 10289 6,025GARDEN CIS 5,906 5,917 11436 3,923GEODE EURO BOND 5,225 5,239 10117 5,662GEPOREND 5,716 5,722 11068 4,960GESTICREDIT CEDOLA 6,275 6,286 12150 5,391GESTIELLE LT EURO 5,865 5,902 11356 4,396GESTIELLE MT EURO 11,427 11,473 22126 4,327IAM BOND EURO 5,723 5,741 11081 4,855

IAM LONG BOND EURO 6,861 6,897 13285 2,940IMIREND 8,593 8,602 16638 4,899ING REDDITO 14,861 14,899 28775 5,629INVESTIRE EURO BOND 5,314 5,332 10289 4,606ITALMONEY 6,719 6,731 13010 5,213ITALY B. MANAGEMENT 7,188 7,202 13918 5,799LEONARDO OBBL. 5,494 5,510 10638 5,087MC OL-OBB LUNG.TERM. 5,422 5,433 10498 1,081MC OM-OBB MED.TERM. 5,480 5,490 10611 6,139MIDA OBBLIGAZ. 14,306 14,330 27700 6,064NORDFONDO 13,499 13,533 26138 4,416OASI EURO RISK 10,504 10,521 20339 6,026OASI OBBL. EURO 5,700 5,712 11037 5,457OASI OBBL. ITALIA 11,201 11,224 21688 5,421OLTREMARE OBBLIGAZ. 7,102 7,114 13751 4,610OPTIMA OBBLIGAZION. 5,390 5,400 10436 4,965PADANO OBBLIGAZ. 7,833 7,856 15167 4,384PERSONAL EURO 9,822 9,840 19018 5,612PERSONAL ITALIA 7,247 7,253 14032 4,978PRIME BOND EURO 7,571 7,582 14660 5,681PRIMECLUB OB. EURO 14,738 14,758 28537 5,573QUADRIFOGLIO OBB. 13,220 13,295 25597 2,711R&SUNALL. OBBLIGAZ. 12,467 12,492 24139 4,764RAS OBBLIGAZ. 24,326 24,388 47102 5,737ROLORENDITA 5,409 5,417 10473 5,008ROMAGEST EURO BOND 7,348 7,359 14228 5,151SAI EUROBBLIG. 9,905 9,924 19179 4,903SANPAOLO OB. EURO D. 10,176 10,215 19703 6,022SANPAOLO OB. EURO LT 5,881 5,912 11387 6,021SANPAOLO OB. EURO MT 6,207 6,223 12018 5,885TEODORICO OB. EURO 5,239 5,249 10144 3,660ZETA OBBLIGAZION. 14,230 14,276 27553 4,532ZETA REDDITO 6,235 6,243 12073 4,526

OB. AREA EUROPAAUREO RENDITA 15,869 15,927 30727 4,318AZIMUT REDDITO EURO 12,323 12,361 23861 5,568CAPITALG. B.EUROPA 8,274 8,281 16021 5,253CISALPINO REDDITO 12,001 12,030 23237 4,520COMIT EUROBOND 6,667 6,682 12909 6,263EPTA EUROPA 5,671 5,699 10981 4,805EUROM. EUROPE BOND 5,287 5,297 10237 5,172EUROMONEY 6,933 6,942 13424 5,275F&F BOND EUROPA 7,856 7,869 15211 5,690FONDICRI I 6,502 6,535 12590 5,317IAM BOND CONV.EURO 6,181 6,171 11968 3,551NORDFONDO EUROPA 6,858 6,872 13279 4,526OASI OBBL. EUROPA 11,726 11,751 22705 5,582PERSONAL CONVERGENZA 6,959 6,977 13475 6,114PUTNAM EURO.SH.T.LIT 5,618 5,619 10878 3,462VENETOPAY 5,383 5,396 10423 4,790

OB. AREA DOLLAROARCA BOND DOLLARI 9,004 8,944 17434 9,192ARTIG. AREADOLLARO 5,676 5,657 10990 6,371AUREO DOLLARO 6,151 6,141 11910 6,124AZIMUT REDDITO USA 6,379 6,327 12351 7,589BPL OBBL. AMERICA 8,110 8,084 15703 5,833CAPITALG. BOND-$ 7,576 7,534 14669 6,121COLUMBUS INT. BOND 9,511 9,418 18416 5,537COLUMBUS INT. BOND-$ 8,531 8,544 0 5,529COMIT AMERICABOND 8,641 8,622 16731 8,080COMIT AMERICABOND-$ 7,751 7,822 0 8,072DUCATO MON. DOLLARO 5,102 5,049 9879 2,040DUCATO OBBL. DOLLARO 7,881 7,855 15260 5,827EFFE OB. DOLLARO 5,926 5,882 11474 9,598EUROM. NORTH AM.BOND 9,271 9,227 17951 9,443F&F RIS.DOLLARI $ 6,921 6,947 0 8,316F&F RISER.DOLLAR-EUR 7,716 7,658 14940 8,309FONDERSEL DOLLARO 9,347 9,292 18098 8,509GEO USA ST BOND 1 5,493 5,493 10636 6,743GEO USA ST BOND 2 5,480 5,480 10611 7,514GEODE NORDA. BOND 6,428 6,407 12446 9,842GEPOBOND DOLLARI 7,624 7,594 14762 7,455GEPOBOND DOLLARI-$ 6,839 6,889 0 7,451GESTIELLE BOND-$ 8,652 8,577 16753 6,029GESTIELLE CASH DLR 6,630 6,533 12837 5,472IAM BOND DOLLARO 9,111 9,027 17641 8,091IAM BOND DOLLARO ($) 8,116 8,182 0 7,344IAM CASH DOLLARO 14,929 14,718 28907 0,000IAM CASH DOLLARO ($) 13,299 13,340 0 6,043INVESTIRE N.AM.BOND 6,305 6,289 12208 5,966NORDFONDO AREA DOL $ 13,460 13,511 0 7,250NORDFONDO AREA DOLL 15,006 14,893 29056 7,254OASI DOLLARI 7,851 7,806 15202 6,367PERSONALDOLLARO-$ 14,499 14,626 0 10,838PRIME BOND DOLLARI 7,010 6,938 13573 8,128PUTNAM USA BOND 6,635 6,627 12847 6,364PUTNAM USA BOND-$ 5,952 6,012 0 6,375RAS US BOND FUND 6,623 6,560 12824 8,805SANPAOLO BONDS DOL. 7,490 7,424 14503 8,362

OB. AREA YENAUREO ORIENTE 5,133 5,102 9939 -5,573CAPITALG. BOND YEN 5,961 5,923 11542 -7,667EUROM. YEN BOND 10,026 9,964 19413 -9,959INVESTIRE PACIFIC B. 5,326 5,289 10313 -6,904OASI YEN 5,123 5,098 9920 -9,439PERSONAL YEN-Y 1016,165 1018,009 0 -3,753SANPAOLO BONDS YEN 6,880 6,786 13322 -4,231

OB. PAESI EMERGENTIARCA BOND PAESI EMER 7,752 7,635 15010 6,017AUREO ALTO REND. 5,994 5,940 11606 5,231CAPITALG. BOND EM 6,827 6,730 13219 5,289DUCATO OBBL. P.EMERG 8,636 8,534 16722 7,306EFFE OB. PAESI EMERG 5,214 5,201 10096 1,796EPTA HIGH YIELD 6,107 6,005 11825 -2,986F&F EMERG. MKT. BOND 7,285 7,191 14106 5,748FONDICRI BOND PLUS 6,092 6,043 11796 5,125GEODE B.EMERG.MKT. 6,731 6,673 13033 4,518GEPOBOND P.EMERGENTI 6,666 6,599 12907 5,625GESTIELLE E.MKTS BND 7,262 7,134 14061 5,782IAM BOND EM.VA.ATTIV 8,233 8,133 15941 7,874IAM BOND EM.VAL.COP. 6,468 6,443 12524 4,104ING EMERGING MARKETS 14,174 13,960 27445 5,942INVESTIRE EMERG.BOND 14,756 14,579 28572 8,031NORDFONDO EMERG.BOND 6,283 6,199 12166 3,834OASI OBBL. EMERG. 5,048 4,979 9774 7,817

OB. INTERNAZIONALIALTO INTERN. OBBL. 5,693 5,692 11023 4,593ARCA BOND 11,233 11,195 21750 4,144ARTIG. OBB. INTERNAZ 5,511 5,510 10671 5,131AUREO BOND 7,335 7,346 14203 2,047AUREO FF PRUDENTE 5,166 5,156 10003 2,785AZIMUT REND. INT. 8,114 8,102 15711 5,185BIM OBBLIG.GLOBALE 5,584 5,580 10812 5,398BIPIEMME PIANETA 7,689 7,679 14888 5,719BN OBBL. INTERN. 8,574 8,551 16602 8,807BPB REMBRANDT 7,635 7,609 14783 4,246BPVI OBBL. INTERN. 5,223 5,209 10113 0,000BSI OBBLIG.INTERNAZ. 5,000 0,000 9681 0,000C.S. OBBL. INTERNAZ. 7,538 7,525 14596 4,346CAPITALG. GLOBAL B 8,583 8,570 16619 1,947CARIFONDO BOND 8,090 8,056 15664 4,414CENTRALE MONEY 13,340 13,285 25830 3,966COMIT OBBL. ESTERO 6,793 6,786 13153 2,088COMIT OBBL. INTER. 6,880 6,872 13322 1,820CONSULTINVEST H YIE. 4,916 4,907 9519 0,000DUCATO GLOBAL BOND 4,985 4,962 9652 0,000DUCATO OBBL. INTER. 8,115 8,101 15713 1,577EFFE OB. GLOBALE 5,399 5,390 10454 5,243EPTA 92 11,272 11,258 21826 3,110EUROCONSULT SCUDO 6,756 6,741 13081 1,183EUROM. INTER. BOND 8,697 8,704 16840 5,610F&F LAGEST OBBL.INT. 11,052 11,036 21400 6,289F&F REDDITO INTERNAZ 7,342 7,332 14216 5,367FONDERSEL INTERN. 12,611 12,584 24418 4,551FONDICRI PRIMARY B. 10,139 10,132 19632 0,695GEODE GLOBAL BOND 5,518 5,508 10684 3,140GEPOBOND 7,780 7,766 15064 2,978GESTICREDIT GLOBAL R 10,971 10,954 21243 3,266GESTIELLE BOND 9,796 9,754 18968 2,522GESTIELLE BT OCSE 6,584 6,555 12748 2,395GESTIFONDI OBBL. INT 8,001 7,986 15492 2,040HELIOS OBB. INTERNAZ 5,763 5,733 11159 2,235IAM BOND TOP RATING 7,760 7,728 15025 3,923IMI BOND 14,170 14,087 27437 3,032ING BOND 14,449 14,403 27977 2,417INTERMONEY 7,717 7,708 14942 2,823INTERN. BOND MANAG. 7,097 7,086 13742 3,109INVESTIRE GLOB.BOND 8,696 8,682 16838 5,739LAURIN BOND 5,444 5,439 10541 5,360LEONARDO BOND 5,155 5,159 9981 0,000MIDA OBBLIG.INTERNAZ 11,345 11,327 21967 3,987NORDFONDO GLOBAL 12,014 11,995 23262 1,969OASI BOND RISK 9,681 9,684 18745 6,104OASI OBBL. INTERNAZ. 11,169 11,152 21626 4,765

OLTREMARE BOND 7,396 7,390 14321 4,154OPTIMA OBBL. H.YIELD 5,548 5,569 10742 7,000PADANO BOND 8,555 8,521 16565 3,898PERSONAL BOND 7,385 7,374 14299 3,692PRIME BOND INTERNAZ. 13,389 13,358 25925 4,308PRIMECLUB OB. INTER. 7,276 7,259 14088 4,046PUTNAM GLOBAL BOND 7,561 7,567 14640 1,968PUTNAM GLOBAL BOND-$ 6,782 6,865 0 1,958QUADRIFOGLIO OBB.INT 5,578 5,575 10801 1,197R&SUNALL. BOND 7,692 7,684 14894 3,359RAS BOND FUND 14,836 14,764 28727 3,806ROLOBONDS 8,695 8,679 16836 2,620ROMAGEST OBBL.INTERN 13,150 13,110 25462 2,350ROMAGEST SEL.BOND 5,217 5,202 10102 1,974SAI OBBLIG. INTERN. 7,964 7,963 15420 5,190SANPAOLO BONDS 7,044 7,002 13639 3,042SOFID SIM BOND 6,678 6,649 12930 4,621SPAZIO OBBLIG.GLOB. 5,569 5,556 10783 1,809ZENIT BOND 6,621 6,616 12820 4,021ZETA INCOME 5,342 5,331 10344 3,247ZETABOND 14,025 14,006 27156 2,118

OB. ALTRE SPECIALIZZAZIONIAGRIFUTURA 14,214 14,226 27522 4,908ANIMA CONVERTIBILE 4,535 4,549 8781 -10,675ARCA BOND CORPORATE 5,166 5,192 10003 0,000AUREO GESTIOBB 9,046 9,065 17515 2,877AZIMUT FLOATING RATE 6,574 6,575 12729 3,267AZIMUT TREND TASSI 7,147 7,173 13839 5,991BIPIEMME COR.BO.EUR. 5,456 5,481 10564 5,450BIPIEMME PREMIUM 5,189 5,205 10047 0,000BIPIEMME RISPARMIO 6,995 7,008 13544 5,920BN OBBLIG.ALTI REND. 9,933 9,932 19233 -2,684BN VALUTA FORTE-CHF 12,572 12,526 0 5,848BNL BUSS.FDF G H Y 4,894 4,858 9476 0,000CAPITALG. BOND CORP. 5,459 5,472 10570 6,767CARIFONDO MGRECIAOBB 6,273 6,269 12146 5,075COMIT CORPORATE BOND 5,423 5,440 10500 6,920COMIT ITAL.CORP.BOND 5,420 5,434 10495 6,840DUCATO REDDITO IMPR. 4,968 4,984 9619 -5,533EFFE OB. CORPORATE 5,160 5,163 9991 2,952EUROM. RISK BOND 5,033 5,028 9745 -2,347FONDICRI CORPORATE 4,579 4,571 8866 -8,984GEO GLOBAL BOND TR 1 5,290 5,290 10243 4,793GEO GLOBAL BOND TR 2 5,261 5,261 10187 4,488GESTIELLE CORP. BOND 5,085 5,107 9846 0,000GESTIELLE GLOB.CONV. 6,053 6,041 11720 -4,421GESTIELLE H.R. BOND 4,083 4,086 7906 -26,019IAM BOND CORP. EURO 5,262 5,285 10189 0,000IAM BOND CORP. INT. 5,234 5,220 10134 0,000IAM BOND FLESSIBILE 15,955 15,923 30893 10,714MIDA OBBL.EURO RAT. 5,240 5,259 10146 5,987NORDFONDO C.BOND 5,527 5,557 10702 6,493OASI FINANZA P.CASH 6,925 6,925 13409 3,823PERSONAL FRANCO-CHF 10,450 10,441 0 7,482PERSONAL HIGHYIELD-$ 11,344 11,370 0 2,272PRIME CORP.BOND EURO 5,096 5,112 9867 0,000PUTNAM GLOBAL HY 5,154 5,129 9980 -2,293PUTNAM GLOBAL HY-$ 4,623 4,653 0 -2,307RAS CEDOLA 6,269 6,281 12138 5,069RAS SPREAD FUND 4,819 4,837 9331 -5,970RISPARMIO IT.REDDITO 13,358 13,335 25865 0,540ROMAGEST PROF.CONS. 5,329 5,333 10318 5,108SANPAOLO BOND HY 5,171 5,159 10012 -7,396SANPAOLO BONDS FSV 5,698 5,695 11033 7,773SANPAOLO OB. EST.ETI 6,235 6,201 12073 3,468SANPAOLO OB. ETICO 5,395 5,407 10446 5,346SANPAOLO VEGA COUPON 6,115 6,127 11840 5,093SPAZIO CORPORATE B. 5,403 5,428 10462 5,342VASCO DE GAMA 10,186 10,198 19723 3,217ZETA CORPORATE BOND 5,339 5,355 10338 5,576

SICAV ITALIANESYMPHONIA AZ. INTER 9,025 8,950 17475 -22,981SYMPHONIA AZ. ITALIA 11,710 11,714 22674 -24,495SYMPHONIA C.AZ.EURNM 4,808 4,770 9310 0,000SYMPHONIA C.AZ.EURO 4,944 4,909 9573 0,000SYMPHONIA FORTISSIMO 2,992 2,992 5793 -39,616SYMPHONIA MONETARIA 6,124 6,124 11858 4,612SYMPHONIA OB.A.EUROP 6,927 6,937 13413 6,177SYMPHONIA PAT.GL.RED 5,929 5,932 11480 1,558SYMPHONIA PAT.GLOB. 5,212 5,207 10092 -13,622

F. DI LIQUIDITÀ AREA EUROANIMA LIQUIDITA' 5,275 5,275 10214 4,393ARTIG. LIQUIDITA' 5,135 5,135 9943 2,720AZIMUT GARANZIA 10,659 10,659 20639 3,636BN LIQUIDITA' 5,994 5,997 11606 4,171BNL CASH 18,910 18,906 36615 3,775BNL MONETARIO 8,678 8,676 16803 3,803CAPITALG. LIQUID. 6,116 6,116 11842 4,084CARIFONDO TESORERIA 6,472 6,472 12532 4,018CASH ROMAGEST 5,311 5,311 10284 3,913CENTRALE C/C 8,574 8,573 16602 3,763COMIT TESORERIA 5,354 5,357 10367 4,163DUCATO MON. EURO 7,244 7,248 14026 3,737EFFE LIQ. AREA EURO 5,735 5,735 11105 3,501EPTAMONEY 11,918 11,919 23076 4,278EUGANEO 6,306 6,308 12210 4,025EUROM. TESORERIA 9,614 9,616 18615 4,386FIDEURAM MONETA 12,604 12,604 24405 3,634FONDERSEL CASH 7,691 7,690 14892 4,058FONDICRI LIQUIDITA' 6,850 6,850 13263 4,388GESTICREDIT CASH MAN 7,071 7,072 13691 3,741GESTIELLE CASH EURO 5,994 5,994 11606 3,990ING EUROCASH 5,635 5,636 10911 3,565MIDA MONETAR. 10,468 10,468 20269 3,736NORDFONDO MONETA 5,259 5,257 10183 3,932OASI 3 MESI 6,276 6,276 12152 3,718OASI CRESCITA RISP. 7,023 7,023 13598 3,798OASI TESOR. IMPRESE 6,986 6,987 13527 4,424OPTIMA MONEY 5,257 5,257 10179 3,811PERSEO MONETARIO 6,301 6,302 12200 4,183PERSONAL LIQUIDITA' 5,618 5,618 10878 3,940PRIME LIQUIDITA' 5,571 5,571 10787 4,150RISPARMIO IT.MON. 5,411 5,411 10477 3,709ROLOCASH 7,127 7,127 13800 3,801ROMAGEST LIQUIDITA' 5,176 5,176 10022 0,000SAI LIQUIDITA' 9,340 9,341 18085 3,858SANPAOLO LIQ.CL B 6,297 6,296 12193 0,000SANPAOLO LIQUIDITA' 6,292 6,292 12183 3,708

F. FLESSIBILIALARICO RE 4,940 4,918 9565 0,000ANIMA FONDATTIVO 12,080 12,033 23390 -13,541AUREO FLESSIBILE 4,953 4,966 9590 0,012AZIMUT TREND 16,538 16,414 32022 -9,365AZIMUT TREND I 14,920 14,935 28889 -28,680BIM FLESSIBILE 4,868 4,861 9426 0,000BN NEW LISTING 6,891 6,844 13343 -48,370BN OPPORTUNITA' 5,223 5,180 10113 -38,035BNL TREND 21,641 21,493 41903 -32,299CAPITALG. RED.PIU' 6,128 6,128 11865 3,164CAPITALG. RISK 7,793 7,787 15089 -12,888CISALPINO ATTIVO 3,437 3,426 6655 -31,163DUCATO CIVITA 4,915 4,884 9517 0,000DUCATO SECURPAC 11,546 11,482 22356 -20,863DUCATO STRATEGY 4,659 4,632 9021 0,000EUROM. STRATEGIC 3,861 3,859 7476 -24,780FONDINVEST OPPORT. 5,074 5,033 9825 -21,442FORMULA 1 BALANCED 5,823 5,833 11275 0,206FORMULA 1 CONSERVAT. 5,776 5,789 11184 3,345FORMULA 1 HIGH RISK 5,673 5,686 10984 -8,366FORMULA 1 LOW RISK 5,736 5,746 11106 3,202FORMULA 1 RISK 5,614 5,627 10870 -5,868GEO EUR.EQ.TOTAL RET 4,917 4,917 9521 0,000GESTIELLE FLESSIBILE 13,994 13,978 27096 -25,189GESTNORD TRADING 5,868 5,843 11362 -20,065IAM OBBIETTIVO RED. 6,859 6,860 13281 5,022IAM PORTFOLIO 1 5,144 5,144 9960 2,592IAM PORTFOLIO 2 4,878 4,880 9445 -3,021IAM PORTFOLIO 3 4,556 4,563 8822 -9,782IAM PORTFOLIO 4 4,187 4,198 8107 -17,383IAM TOP DYNAMIC 6,170 6,170 11947 0,000IAM TREND 3,549 3,556 6872 -31,274IIS TRADING AZ.FL.GL 5,272 5,272 10208 0,000KAIROS PAR. INCOME 5,148 5,163 9968 0,000KAIROS PARTNERS FUND 4,523 4,519 8758 -14,708LEONARDO FLEX 2,766 2,747 5356 -44,680OASI HIGH RISK 7,821 7,771 15144 -36,352OASI TREND 4,403 4,352 8525 0,000PARITALIA O. ALLEGRO 93,974 93,959 181959 0,000QUADRIFOGLIO FLESS. 17,875 17,849 34611 -20,108R&SUNALL. FREE 5,186 5,211 10041 -46,766RAS OPPORTUNITIES 5,372 5,328 10402 -14,130SAI INVESTILIBERO 6,710 6,695 12992 -8,843SANPAOLO HIGH RISK 5,666 5,586 10971 -35,555SPAZIO AZIONARIO 5,989 5,999 11596 -26,107SPAZIO CONCENTRATO 3,300 3,301 6390 -37,771ZENIT TARGET 7,454 7,447 14433 -34,470

BCA AGRILEAS /04 TV 99,600 99,470BCA CRT/03 TV 99,130 99,110BCA FIDEURAM 99/09 TV 98,200 98,000BCA INTESA 96/03 IND 99,250 99,300BCA INTESA 98/05 SUB 99,370 99,270BCA ROMA /09 SUB 101,500 101,800BCA ROMA 03 277 IND 99,890 99,880BEI /06 STICKY FL 98,650 98,650BEI 96/03 ZC 92,710 92,550BEI 96/16 ZC 41,900 42,200BEI 97/04 IND 99,600 99,500BEI 98/13 FIXED REVERSE FL 91,800 91,850BEI 98/13 ONE COUPON TRASF 91,700 0,000BIOP /16 REV FL 73,100 73,810BIRS 97/02 INDEX BI 117,260 117,850BIRS 97/04 IND 99,200 99,060BIRS 97/07 ZC 77,100 77,790BNL /04 NIKKEI FLOORED 92,490 92,000BNL/06 BIS OICR 90,080 90,020CENTROB /03 TF TRASF IN TV 99,840 99,800CENTROB /04 TV TRASF IN TF 99,990 100,000CENTROB /05 TV 99,120 99,050CENTROB /13 RFC 80,490 81,480CENTROB /18 ZC 33,780 33,990COMIT /08 TV 2 97,300 97,600

COMIT 97/03 IND 99,700 99,700COMIT 97/04 6,75% 105,530 105,290COMIT 97/07 SUB TV 98,600 98,540COMIT 98/08 SUB TV 97,630 97,690CR BO OF 97/04 314 TV 99,070 98,890CREDIOP /02 ZP 7 100,250 100,350CREDIOP /05 TMT 9 91,500 92,000CREDIOP 98/18 TF CAPPED REVFLO 10 65,350 66,400CREDITOIT 96/03 IND 99,950 99,900DANIELI 03 EXW 2,50% 96,440 96,160EFIBANCA /02 FLOATING RATE 100,030 100,030EFIBANCA /06 REV FLOAT 86,300 87,000EFIBANCA 98/13 FIX REV 1 84,990 84,500ENI 93/03 IND 106,700 106,600ENTE FS 94/02 IND 100,150 100,150ENTE FS 96/08 IND 100,040 100,040GRANAROLO /03 TV 99,400 99,400IMI 98/02 INDEX BOND MIB30 127,520 127,700IMI 98/03 VII 99,200 98,950INTERB /02 272IND 100,100 99,990INTERB /02 288 TV 99,950 100,000INTERB /04 384 100,900 101,090ITALCEMENTI 97/02 ZC 97,640 97,500MED CENT /03 MER LY 92,600 92,700MED CENT /04 EQ L 102,410 102,600

MED CENT /18 REV FL 74,500 74,600MED CENT/05 DJEU 91,250 91,300MED LOM /05 18 90,300 90,500MED LOM /18 RF C 75 68,560 69,160MED LOM 00/05 375A IND TLC 84,950 84,800MED ROMA /03 TV 98,250 97,600MEDIO /04 TV CAP 100,020 100,200MEDIO /05 M&IB 84,360 84,100MEDIO LOMB 04 38 NIKKEI 88,000 88,250MEDIO/06 TRI OPZ 94,000 94,070MEDIOB /04 NIK CALL 87,490 87,110MEDIOB /04 NIKKEI 97,040 97,000MEDIOB /05 CUM PRE IND 95,500 95,470MEDIOB /06 IND 85,950 85,990MEDIOB 94/02 IND 100,050 100,010MEDIOB 94/04 100,200 100,050MEDIOB 96/06 ZC 79,300 79,500MEDIOB 96/11 ZC 55,260 55,410MEDIOB 97/07 IND 100,200 100,180MEDIOB 98/08 TT 95,300 95,420MEDIOB 98/18 REVERSE FLOATER 68,400 69,010MEDIOCR C/13 TF 92,460 93,200MEDIOCR L/13 FL C 66 EM 82,600 83,000MPASCHI /03 15A 4,65% 100,400 100,750MPASCHI /05 43 TF 100,940 100,970

MPASCHI /08 16A 5% 101,000 99,750MPASCHI 99/09 2 92,890 92,710MPASCHI 99/14 3 SD 92,000 92,000OLIVETTI FIN/04 TV 101,420 101,630OPERE 93/00 31 IND 100,110 100,120OPERE 97/02 7 6,75% 100,750 100,760OPERE 97/04 2 IND 99,250 99,250PAN EURO BONDS /04 85,990 84,630PAN EURO BONDS /04 8,5% 82,510 82,450PAN EURO BONDS /06 80,000 78,990PAN EURO BONDS /09 77,000 76,800PARMALAT /07 2 98,500 98,300PARMALAT F /07 7,25% 102,250 102,250POP BG CV /08 TV 101,200 101,400R COLOMBIA/05 105,900 109,000REP ARGENT /02 97,800 98,000REP ARGENT /02 BOND 9,25% 93,700 92,300SPAOLO /02 169 ZC 112,800 113,070SPAOLO /05 CONC 86,910 86,870SPAOLO /05 I BON 18 83,330 83,500SPAOLO /13 ST DOWN 82,300 82,200SPAOLO /19 SW EURO 82,900 82,600UNICR IT /04 IND 96,210 97,010UNICR/10 S-U 100,020 100,200UNIPOL /05 2 95,950 95,490

BTP AG 01/11 100,560 101,100

BTP AG 93/03 110,490 110,780

BTP AG 94/04 111,020 111,300

BTP AP 00/03 101,030 101,200

BTP AP 94/04 110,170 110,500

BTP AP 95/05 119,590 120,050

BTP AP 99/02 99,400 99,430

BTP AP 99/04 97,650 97,900

BTP DC 00/05 102,820 103,260

BTP DC 93/03 0,000 0,000

BTP DC 93/23 0,000 0,000

BTP FB 01/04 101,830 102,070

BTP FB 96/06 119,450 119,910

BTP FB 97/07 109,730 110,290

BTP FB 98/03 101,300 101,410

BTP FB 99/02 99,510 99,530

BTP FB 99/04 97,900 98,110

BTP GE 00/03 100,600 100,730

BTP GE 92/02 101,920 102,000

BTP GE 93/03 109,610 109,800BTP GE 94/04 109,330 109,620

BTP GE 95/05 115,310 115,670BTP GE 97/02 100,610 100,610

BTP GN 00/03 101,520 101,700BTP GN 93/03 111,100 111,330

BTP GN 99/02 99,200 99,240BTP LG 00/05 101,080 101,470

BTP LG 01/04 100,700 100,920

BTP LG 96/06 117,580 118,130BTP LG 97/07 110,010 110,600

BTP LG 98/03 100,770 100,950BTP LG 99/04 99,410 99,670

BTP MG 00/31 102,970 103,750BTP MG 92/02 104,560 104,680

BTP MG 97/02 101,450 101,500

BTP MG 98/03 101,100 101,220BTP MG 98/08 100,750 101,300

BTP MG 98/09 96,910 97,400BTP MZ 01/04 100,740 100,960

BTP MZ 01/06 100,880 101,330BTP MZ 93/03 110,260 110,440

BTP MZ 97/02 100,990 101,010BTP NV 93/23 141,190 0,000

BTP NV 96/06 114,000 114,540BTP NV 96/26 119,510 120,330

BTP NV 97/07 106,320 106,900BTP NV 97/27 109,670 110,550

BTP NV 98/01 99,890 99,890

BTP NV 98/29 92,820 93,540BTP NV 99/09 94,660 95,140

BTP NV 99/10 102,650 103,180BTP OT 00/03 102,260 102,440

BTP OT 93/03 109,430 109,700BTP OT 98/03 99,840 100,020

BTP ST 92/02 107,110 107,230

BTP ST 95/05 121,660 122,100BTP ST 96/01 100,020 100,030

BTP ST 97/02 101,660 101,780BTP ST 99/02 99,720 99,850

CCT AG 00/07 100,620 100,650CCT AG 95/02 100,490 100,480

CCT AP 01/08 100,530 100,550CCT AP 95/02 100,120 100,130

CCT AP 96/03 100,750 100,780CCT DC 93/03 0,000 101,960

CCT DC 94/01 100,040 100,060CCT DC 95/02 100,690 100,690

CCT DC 99/06 100,630 100,640

CCT FB 95/02 100,110 100,130CCT FB 96/03 100,740 100,750

CCT GE 95/03 100,730 100,690CCT GE 96/06 102,990 103,010

CCT GE 97/04 100,600 100,610CCT GE 97/07 102,020 102,010

CCT GE2 96/06 101,540 101,890

CCT GN 95/02 100,340 100,360CCT LG 00/07 100,690 100,500

CCT LG 96/03 100,900 100,920CCT LG 98/05 100,680 100,740

CCT MG 96/03 100,860 100,880CCT MG 97/04 100,530 100,550

CCT MG 98/05 100,670 100,680CCT MZ 97/04 100,520 100,530

CCT MZ 99/06 100,550 100,560CCT NV 95/02 100,630 100,630

CCT NV 96/03 100,520 100,520CCT OT 94/01 99,940 99,940

CCT OT 95/02 100,500 100,510

CCT OT 98/05 100,640 100,670CCT ST 01/08 100,560 100,600

CCT ST 96/03 101,020 101,020CCT ST 97/04 100,530 100,550

CTZ DC 01/02 94,900 95,040CTZ GN 01/03 93,120 93,250

CTZ LG 00/02 96,700 96,600

CTZ MZ 00/02 97,945 97,945CTZ MZ 01/03 93,975 94,100

CTZ NV 00/01 99,080 99,052CTZ OT 99/01 99,592 99,561

DATI A CURA DI RADIOCOR

giovedì 6 settembre 2001 economia e lavoro 13

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ROMA Sembrava tutto risolto nell'obiettivocomune di ritornare nel gruppo mondiale,ma non ci saranno novità nella squadraazzurra di Coppa Davis, che dal 21 al 23settembre al Foro Italico affronterà la Croa-zia nel match-spareggio.Tra Federtennis e giocatori ribelli (Gauden-zi, Pozzi, Sanguinetti e Nargiso i più noti)non è stato firmato alcun armistizio e Corra-do Barazzutti ha convocato i giovani Gior-gio Galimberti, Federico Luzzi, Mosè Navar-ra e Filippo Volandri.Tra i croati è invece sicura la presenza co-me n. 1 di Goran Ivanisevic, vincitore dell'ul-timo torneo di Wimbledon e personaggio

notissimo del tennis internazionale.La squadra azzurra si riunirà al Foro italiconei prossimi giorni, Luzzi e Navarra sonogià a Roma. Galimberti e Volandri, impegna-ti nel torneo di Kiev, non hanno potuto fe-steggiare il loro compleanno (25 anni il pri-mo, 20 il secondo) nel migliore dei modi:Galimberti è stato sconfitto dallo spagnoloLopez in tre set 4-6 7-6 (7/0) 6-0 mentreVolandri ha ceduto al russo Davydenko 6-34-6 6-1.L’unica novità rispetto alla squadra che havinto all’inizio di aprile in Finlandia è l’avvi-cendamento tra Galimberti e Santopadre, iltennista romano che pochi giorni fa si è

sposato con Carolina, figlia dell’ex campio-ne di Juve e Roma, Zibì Boniek.Continuano intanto le prenotazioni (nume-ro verde 800-62.26.62 dal lunedì al venerdì10-13 e 14-18) degli abbonamenti per latre giorni di gare sul Campo Centrale delForo Italico. È possibile prenotarsi anchepresso l’ufficio biglietteria del Foro Italicoin Viale dei Gladiatori 31 (lunedì/venerdì10-17). Questi i prezzi: Tribuna SponsorLit. 120.000; Tribuna Monte Mario Lit.100.000; Tribuna Tevere Lit. 80.000; Tribu-na Internazionale Nord/Sud Lit. 40.000.Nei prossimi giorni sarà, inoltre, disponibi-le un limitato numero di biglietti giornalieri.

Gianni Olmi

MILANO Vieri spacca, Ronaldo è pronto: senon ora quando? I tifosi nerazzurri più coltise lo stavano chiedendo da giorni, eccitati estrapronti a rivedere in campionato ciò cheavevano intuito dopo metà agosto dentroun’amichevole da paletta e secchiello controuna squadra nigeriana. Con una fiducia for-se eccessiva si erano già dati appuntamento aParma dopo la pausa, domenica 9 settembre.Poi, ieri, la solita implosione d’entusiasmo,quando è stato chiaro che anche per questavolta Bobo e Il Fenomeno insieme ci staran-no forse al tavolo di briscola. Il bollettinomedico diramato ad Appiano Gentile era te-muto come Radio Londra e alla fine ha sorti-to un po’ gli stessi effetti: Ronaldo non èancora pronto. Mentalmente, prima ancorache fisicamente. Lavora, il ragazzo, ma spes-so a parte. Fa molto, ma non tutto. E la suamente non sembra ancora abbastanza sgom-bra per fargli accendere l’interruttore dellanuova vita. Il caso del giorno però, tanto percambiare, è Christian Vieri, tornato dal riti-ro della Nazionale (dove non andava da unavita) con un risentimento al tendine d'Achil-le della gamba destra. Il professor FrancoCombi, capo dello staff medico dell'Inter, haconfermato la diagnosi. Nulla di gravissimo,anzi qualcuno sussurra che il bomber in pas-sato abbia giocato stando anche peggio. Vie-ri, che come se non bastasse ieri pomeriggiosi è anche dovuto sottoporre a una lungaseduta dal dentista, oggi sarà alla Pinetina

ma la possibilità che giochi domenica restavaga, quasi nulla.

E così l’Inter, dopo tanto girare intornoall’idea della rivoluzione compiuta, si ritrovaal punto di partenza: il brasiliano in cantieree la bandiera ammainata. Una non notizia,non fosse che ormai i tifosi impazienti e iprogrammi della società sembrano non po-ter più attendere. Per non parlare dei direttiinteressati, i cui destini paralleli sembranonon volersi mai incontrare neanche per sba-glio. Se davvero la squadra dev’essere compe-titiva, come sostiene Cuper, buttarsi a Parma(la trasferta tradizionalmente più grama peril club dopo quella con la Juve) senza nem-meno uno di quei due e con una coppiad’attacco insolita come Ventola-Kallon signi-fica senz’altro un regresso.

L’attenuante è che nessuno all’Inter vedequesta partita come un crocevia per la gloria,tanto più che la squadra di Ulivieri volge albrasato e l’ideologia dell’hombre argentinoin panchina prevede che la disciplina sia sem-pre mas importante dell’individuo. Però,che il collettivo conta lo diceva anche Tardel-li e la situazione sa molto di già visto. Forse,pensare che Ronaldo fosse già rinato perchéfinalmente sorrideva e che Vieri, un giocato-re da poco più di 20 partite l’anno (le 27della stagione scorsa furono un’eccezione),potesse d’improvviso diventare indistruttibi-le solo perché appare più contento degli altrianni, ha voluto dire fidarsi troppo della psi-cosomatica e poco della programmazione.Se è così, anche una vittoria non basterà adire che questa Inter è già cambiata.

Davis, nessun armistizio: Barazzutti chiama i giovaniI senatori non tornano. Con la Croazia giocano Luzzi, Volandri, Galimberti e Navarra

Max Di Sante

PIACENZA La nazionale vince e anchese si tratta di una amichevole c’è daesserne contenti, vista l’aria che tira.Sì, perché la Romania batte l’Unghe-ria e la festa è rinviata ancora. Nientebiglietto anticipato per i mondiali(per merito altrui), niente festeggia-menti, ci sarà ancora da soffrire, al-meno fino al 6 ottobre quando ce lagiocheremo a Parma contro l’Unghe-ria. Dunque, bene la vittoria, bene laprestazione degli esordienti, benequalche veterano (Zambrotta e Tom-masi). Bene tutto questo, sì. Ma po-co altro.

Certo, il Marocco gioca sul serioe, a dispetto dallo spirito amichevolee dei tifosi festanti sugli spalti delGarilli, non è in vena di regali. Nonvuol perdere davvero, combatte suogni pallone, ha anche qualche gioca-tore degno di nota (Bassir, Safri) equalche scherma da non sottovaluta-re. Contro una nazionale tra le piùforti del mondo vuol fare bella figu-ra. E ci riesce anche... Perché l’Italianon fa faville, ha qualche spunto buo-no e certe intuizioni, ma non graffia.Le manca la cattiveria, la determina-zione.

Sarà anche una amichevole, mal’Italia appare appannata, lenta, pre-vedibile. Arriva raramente alla con-clusione, è farraginosa a centrocam-po. Così nel primo tempo va al tirosolo quattro volte, con Zambrotta,con Di Vaio (benino l’attaccante delParma) e con Tommasi. Solo que-st’ultimo centra la porta. E fa gol. È il18’ e il romanista si libera in area,approfitta di un triangolo con Mate-razzi e Zambrotta e buca il portieretirandogli in mezzo alle gambe.

Bravo Tommasi, bel gol. A dimo-strazione del suo buon momento Da-miano si mette in mostra con unpaio di ottime intercettazioni a cen-trocampo. Fa buon argine alle avan-zate avversarie. Per fortuna che c’èlui, perché il Marocco viene avantipericolosamente e minaccia anche laporta di Toldo. Ma poi la nostraarea, nonostante la cattiva giornata

di Cannavaro, la passa liscia. Nonsuccede più niente nel primo tempo,niente bel gioco, niente occasioni dagol, niente emozioni.

E la ripresa è anche peggio. Entra-no Tacchinardi (al posto di Tomma-

si) Bertotto (al posto di Cannavaro)Liverani (al posto di Fiore) Zauri (alposto di Zambrotta) (successivamen-te Pancaro per Di Vaio). Ma il gioconon decolla. Anzi peggiora. Tantoche il Marocco va anche vicino al gol

in un paio di volte con Chippo eBassir. Ma non è aria neanche perloro, i tiri sono imprecisi, Toldo èsicuro.

Così il gioco ristagna a centroca-smpo e con un pressing davvero po-

co entusiasmante, si finisce per vivac-chiare nella speranza di uno spuntoindividuale. Che non c’è. C’è invecel’espulsione di Tacchinardi per unagomitata in faccia ad un avversario.Brutto fatto, pessimo segnale...

È un’amichevole che dovrebbeservire al Trap per provare uomini eschemi. Mettiamola così. E poi man-ca Totti, d’accordo. Però il gioco co-mincia a preoccupare, perché la stes-sa confusione si è vista a Kaunas,

contro la Lituania. E quella non eraun’amichevole... Trapattoni ha indi-cazioni interessanti, Bonera, Di Va-io, Zauri. Ha un mese di tempo, do-vrà lavorare sodo. Contro l’Unghe-ria bisogna cambiare marcia.

08,30 Sci, salto: Super Gp Eurosport10,00 Auto, Automagazine Eurosport11,30 Mountain Bike, C.d.M. Eurosport15,00 Baseball Mbl Tele+17,00 Tennis, Us Open Eurosport18,30 Tiro a volo, Gp Italia RaiSportSat19,30 Paracadutismo, precisione RaiSportSat20,15 Basket, Eurospei Tele+23,00 Calcio, America-Corinthians Stream23,30 Auto, Formula Indy Stream

Solo un lampo di Tommasi per il TrapGli azzurri superano il Marocco 1-0. Bene gli esordienti, male il gioco. Espulso Tacchinardi

Massimo De Marzi

TORINO Da ferroviere a «re del merca-to». E adesso addirittura consigliered'amministrazione della Juventus. Inquarant'anni ne ha fatta di strada Lucia-no Moggi. Nato a Monticiano (Siena) il10 luglio 1937, in gioventù Moggi face-va il talent-scout a tempo, ma il suolavoro era di capo gestione delle Ferro-vie a Civitavecchia. Il calcio, però, gliera entrato già nel sangue e, dopo unpassato come «mediano di ingombro»(sono parole sue) nell’Akragas in serieD nel '61, durante il viaggio di nozze,convinse la moglie Giovanna a venire aTorino per assistere all'amichevole traJuve e Santos, Sivori contro Pelè, i suoiidoli giovanili. Allora non era ancora

Lucky Luciano, ma era già evidente cheil ragazzo aveva un innato fiuto per gliaffari e il calcio. Così, dopo aver segnala-to alcuni ragazzi di talento, nel 1970 laJuve decise di puntare su di lui per farneprima il capo degli osservatori e poi ilresponsabile del settore giovanile. Ma igiovani, ben presto, divennero un oriz-zonte troppo limitato per Big Luciano.Nel '76 Moggi passò alla Roma del presi-dente Anzalone e fece acquistare un cer-to Roberto Pruzzo. Poi tante altre tappe(Lazio, con Lenzini presidente, poi ilTorino di Sergio Rossi), incarichi diri-genziali di crescente prestigio fino adarrivare nel 1987 al Napoli di Marado-na. Qui Moggi diventa Don Luciano, ildirettore sportivo che ha in mano il mer-cato. Amico e consigliere di tutti (i po-tenti), nemico di nessuno. Moggi ha or-

mai messo in piedi una rete (di osserva-tori e procuratori) che gli permette dicontrollar tutto. Se gli pesti i calli, puoiscordarti di arrivare ad un giocatore. Losa bene il presidente della Roma Sensi,col quale tra il 1993 e il '94 ebbe unabreve e tormentata esperienza. Dopo ildivorzio dai giallorossi, Moggi ha fattoin modo che tutti i big che inseguiva laRoma finissero altrove. E quando Sensiha comprato Montella e Batistuta, ci èriuscito solo perché ha fatto offerte chenon si potevano rifiutare…

Se giura di non aver cercato un gio-catore, vuol dire che l'ha già messo sottocontratto. Se dice che Bobo Vieri è ince-dibile (giugno 1997), vuol dire che l'hagià venduto per l'(allora) esorbitante ci-fra di 34 miliardi. E quando si fissa suun giocatore, spesso lo prende pagando

meno della concorrenza. È per questoche la Juve di Umberto Agnelli, dal 1994ad oggi, se lo tiene ben stretto. Vince(anche con la sua scuderia di cavalli) efa anche tornare i conti. Cosa si puòchiedergli di più? E se il figlio Alessan-dro, procuratore, adesso gestisce unadelle «scuderie» più ricche del calcio ita-liano (con molti calciatori della Juve,guarda di nuovo che combinazione…)lui dice che non c'entra nulla. Lavoraper la Juve ma a lui si rivolgono perconsigli anche Napoli, Inter e Torino.In fondo, una parola buona non si negaa nessuno… Maestro nel dire e non di-re, Moggi è riuscito (lo ha confessato luistesso) a soffiare Nedved alla Lazioquando si è trovato ospite insieme a luiin una nota trasmissione televisiva. Zida-ne al Real Madrid? Sono solo storie tira-

te fuori dai giornali spagnoli, dicevaqualche mese fa. Ma appena le storiesono diventate (150) miliardi sonanti,l'affare è stato concluso in mezza giorna-ta. A maggio, mentre garantiva sulla ri-conferma di Ancelotti, tesseva la tela,allo scopo di riportare Lippi a Torino.Marcello bello non si era lasciato benecon Giraudo, ci ha pensato Big Lucianoa smussare gli angoli e a restaurare l'anti-co rapporto. Proprio Antonio Giraudoè l'uomo che si è battuto di più per farloentrare nel consiglio d'amministrazionedella Juventus e ieri lo ha confermato inun comunicato: «A Moggi devo attribui-re molti meriti dei risultati ottenuti inquesti sette anni di comune lavoro». Seera già potente prima, ora che è nel con-siglio d'amministrazione della Juve, qua-le altra diavoleria riuscirà a combinare?

Tutto rinviato per la qualificazionedell’Italia alla fase finale dei mondia-li del 2002 (in Giappone e Corea dal31 maggio al 30 giugno). La Roma-nia, vincendo 2-0 in Ungheria (retidi Ilie e Niculae) può ancora supera-re gli azzurri. La classifica del GRUP-PO 8 vede al comando l’Italia con 17punti, 2 in più della Romania. Il 6ottobre si giocano Italia-Ungheria (aParma) e Romania-Georgia. Vincen-do gli azzurri avrebbero la matemati-ca certezza della qualificazione maanche un pareggio potrebbe bastare(+12 la differenza reti dell’Italia, +3quella dei rumeni). Nell’altro incon-tro del girone Georgia-Lituania 2-0.Qaulificazione raggiunta, invece, perSvezia e Spagna. Questi i risultati traparentesi i punti in classifica:GRUPPO 1 Jugoslavia (16)-Slovenia(17) 1-1 e Lussemburgo (0)-Svizzera(14) 0-3; GRUPPO 2 Olanda(17)-Estonia (8) 5-0 e Cipro (8)-Por-togallo (21) 1-3; GRUPPO 3 Rep.Ceca (17)-Malta (1) 3-2 e Bulgaria(17)-Danimarca (19) 0-2; GRUPPO4 Turchia (18)-Svezia (23) 1-2, Slo-vacchia (14)-Moldova (6) 4-2 e Azer-baigian (5)-Macedonia (7) 1-1;GRUPPO 5 Ucraina (16)-Armenia(5) 3-0, Bielorussia (15)-Polonia(20) 4-1 e Norvegia (7)-Galles (6)3-2; GRUPPO 6 San Marino(1)-Croazia (15) 0-4 e Belgio (17)-Scozia (12) 2-0; GRUPPO 7 Lie-chtenstein (0)-Spagna (20) 0-2 e Au-stria (14)-Bosnia (5) 2-0; GRUPPO9 Finlandia (11)-Grecia (6) 5-1.

Ronaldo-Vieri ancora fermi ai boxL’eterna attesa dei tifosi dell’Inter

ESTRAZIONE DEL LOTTOBARI 69 13 37 56 15CAGLIARI 23 26 11 79 2FIRENZE 79 57 20 8 82GENOVA 69 85 35 41 7MILANO 74 52 28 12 35NAPOLI 53 24 83 12 20PALERMO 8 71 67 39 21ROMA 43 28 51 82 62TORINO 90 55 19 53 1VENEZIA 75 36 72 65 44

I NUMERI DEL SUPERENALOTTOJOLLY

8 43 53 69 74 79 75Montepremi L. 17.899.050.050

Nessun 6 Jackpot L. 57.669.466.338Nessun 5+1 Jackpot L. 8.885.616.508Vincono con punti 5 L. 85.915.500Vincono con punti 4 L. 957.500Vincono con punti 3 L. 25.700

la coppia “inedita”

Grande boss del calciomercato, dirigente sportivo bianconero da anni, diventa adesso membro del consiglio di amministrazione della Juventus

Le mani di Moggi nel salotto buono della Signora

La Romania vinceQualificazionerinviata al 6 ottobre

14 giovedì 6 settembre 2001

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Gabriel Bertinetto

Ankara e Atene, una volta tantoall’unisono, si candidano ad ospi-tare congiuntamente una grandemanifestazione sportiva interna-zionale. I due storici «nemici»chiedono che sui loro territori sigiochino i campionati europei dicalcio del 2008, e le probabilitàche la proposta venga accettatasono notevoli. È vero che l’Uefadeciderà solo nel 2003, e che ilbinomio greco-turco dovrà ve-dersela con la concorrenza di al-tre joint-ventures multinaziona-li. In lizza c’è già infatti il quartet-to Finlandia-Svezia-Danimar-ca-Austria, e si accinge a scende-re in campo anche il tandem Sco-zia-Irlanda, mentre l’Ungheria sicandiderà da sola dopo avere ten-tato anch’essa di presentarsi incoppia, con la Croazia per la pre-cisione.

Ma dalla parte di Grecia eTurchia stanno sia i recenti note-voli progressi del calcio in en-trambi i paesi, sia il significatostorico-politico dellla cooperazio-ne fra paesi divisi da secolari riva-lità e odi, al quale i responsabilidel football europeo potrebberorivelarsi sensibili.

Potenziali fratelli nello sport,ma per trovare tracce dell’inimici-zia fra i due popoli e i due gover-ni non c’è bisogno di risalire trop-po indietro nel tempo. Basta tor-nare con la memoria al 1996,quando le forze armate dei duepaesi, per una questione di punti-glio, andarono ad un passo dallaguerra. La bagarre si scatenò in-torno ai pochi metri quadri di unisolotto deserto su cui i comman-dos greci e turchi si alternavano apiantare la propria bandiera ed astrappare l’altrui. In ballo nonc’era nemmeno l’ipocrita esigen-za di ammantare di rivendicazio-ni ideal-giuridiche il persegui-mento di più sostanziali obiettivistrategici, il ché lungi dal nobilita-re quella pericolosa schermaglia,le avrebbe almeno fornito una ra-gione seria. No, quel fazzoletto diterra in mezzoal Mediterra-neo non servi-va a nulla, tran-ne che comeparafulmine sucui scaricareformidabilipulsioni nazio-naliste. I moti-vi di contrastoerano altri: il contenzioso sui con-fini marittimi e terrestri, il proble-ma degli spazi aerei, e soprattut-to Cipro, fulcro della contrappo-sizione greco-turca.

L’isola mediterranea ha ripro-posto, per fortuna su scala mino-re, all’inizio degli anni settanta loscenario di ferocia che cin-

quant’anni prima aveva contrad-distinto il conflitto fra comunitàellenofone e turcofone nell’Ana-tolia occidentale all’epoca delcrollo dell’impero ottomano.L’epilogo fu la netta separazioneetnica, con la minoranza turcaammassata nella porzione nordo-rientale dell’isola, che le truppedi Ankara invasero e occuparonosenza più allontanarsene. A tut-t’oggi quella fetta di Cipro è difatto un’appendice militarizzatadella Turchia continentale, men-tre il governo riconosciuto dallacomunità internazionale esercitala propria effettiva autorità solosui rimanenti due terzi del territo-rio. Nicosia, la capitale, è divisain due: in mezzo stanno i caschi

blu dell’Onu,ai lati esercito epolizia della Ci-pro greca e del-la Cipro turca.Ogni tanto sul-la «linea ver-de» si spara,qualche voltaci scappa ilmorto.

Ultimamente gli sforzi inter-nazionali per mediare un’intesasi sono intensificati, perché si av-vicina l’ora in cui l’Unione euro-pea dovrà decidere sull’ammissio-ne di Cipro. Ma è evidente chesenza una preventiva soluzione(federale, come vogliono i greci,confederale come esigono i tur-

chi) che riunifichi le due metàdell’isola, l’ingresso nella Ue ri-guarderebbe solo la Cipro greca erischierebbe di avallare e perpe-tuare il distacco della parte turca.Quanto sia centrale la soluzionedi questa vicenda per il migliora-mento delle relazioni fra Ateneed Ankara, l’ha ribadito solo l’al-tro giorno il ministro degli Esterigreco George Papandreou in visi-ta a Nicosia: «Prima o poi essaporterà i nostri due paesi e popo-li ad unirsi o ad allontanarsi. Ab-biamo già vissuto in tensione permolti anni. Ma credo -ha conclu-so ottimisticamente il ministro-che ci siano forze in Turchia e fra

i turcociprioti che lentamente co-minciano ad assumere atteggia-menti diversi verso la Grecia e laquestione cipriota».

Probabilmente è vero. Se cosìnon fosse, se non stesse maturan-do una nuova consapevolezzadei valori e dei vantaggi del dialo-go, non sarebbe nato né l’accor-do fra le due federazioni calcisti-che per proporsi assieme comesede degli Europei, né l’aiuto reci-proco che organizzazioni umani-tarie, governative e non, si sonogenerosamente prestato in occa-sione dei terremoti che hannocolpito prima l’uno poi l’altro pa-ese negli ultimi anni.

Un tempo gli sponsorservivano per tirarefuori lo sportdalle sue angustie,ora lo stannosoffocando

Troppe diversitàQuale modelloprevarrà? Quelloelastico di Ateneo quello rigidodi Ankara?

‘‘‘‘

Il giornalista-scrittore: «Positivo che lo sport aiuti a superare i contrasti ma il sospetto che la molla sia il business è forte»

Minà scettico: «È solo un buon affare»

Grecia e Turchiaunite per organizzaregli Europei del 2008

ROMA In un critico appassionato del-lo spettacolo sportivo e della politica,come Gianni Minà, l’intreccio fra idue argomenti suscita inevitabile cu-riosità. Magari perché, come spiegain questa intervista, che trae spuntodalla candidatura comune greco-tur-ca per gli Europei di calcio del 2008,in realtà la politica c’entra poco, e losport oramai è un’altra cosa.

Grecia e Turchia si candidanoad ospitare assieme gli euro-pei di Calcio del 2008. Eppuresono paesi tuttora divisi dacontrasti politici laceranti.Che considerazioni ti vengo-no in mente?«La prima è che il denaro non

puzza. Due nazioni ancora politica-mente, se così posso dire, ai ferri cor-ti, di fronte alla prospettiva di unbuon affare, sono pronte a collabora-re. In un certo senso è positivo che losport aiuti ad attenuare le incom-prensioni politiche. Ma c’è il sospet-to consistente che la molla principalesiano gli affari più che la voglia difratellanza. Aggiungerei che lo sport

è oramai diventato uno dei campi diattività economica più importanti,perché racchiude in sé il business del-la comunicazione mediatica e dellapromozione pubblicitaria, e in ulti-ma analisi è pienamente inserito nelbusiness della finanza speculativa,che in questa fase storica sembra dav-vero essere l’anima della politica.

Dunque tenderesti a minimiz-zare l’aspetto positivo dell’ab-binamento Atene-Ankara. L’in-teresse è la spinta principale,non la volontà di risolvere o

mettere tra parentesi le diffe-renze, per lo meno laddove èpiù facile farlo, com’è il casodella competizione ludica ?Il punto è che sono paesi con

livelli di sviluppo democratico trop-po diversi. Da quel punto di vista laGrecia ha un assetto istituzionalemolto più collaudato rispetto a quel-lo della Turchia. Ora, l’organizzazio-ne di un grande torneo internaziona-le riguardante lo sport più popolaredel mondo richiede la messa in attodi strumenti di controllo, prevenzio-ne, repressione di eventuali disordi-ni. Quale modello prevarrà? Quelloelastico di Atene o quello rigido diAnkara?

Da qui al 2008 però il processodi perfezionamento democrati-co della Turchia dovrebbe ave-re dato i suoi frutti, anche per-ché se così non fosse le sarebbeprecluso l’accesso all’UnioneEuropea, cui tiene moltissimo.Non lo so. Temo invece che mol-

ti segnali indichino che Ankara nonstia percorrendo quella strada. Basta

guardare al modo in cui tuttora vie-ne affrontata la questione curda. Larepressione in atto in questi giorni ètalmente feroce che se vivessimo unaltro momento storico, l’Unione eu-ropea, anziché tenere aperte le porteal futuro ingresso della Turchia, do-vrebbe cogliere l’occasione per dirledi restarsene fuori.

L’abbinamento greco-turco haun precedente, seppure colloca-to nel futuro: la co-gestione deimondiali di calcio 2002 da par-te di Giappone e Corea delSud. Che ne pensi?Quello sarà un buon banco di

prova. Il diverso livello di organizza-zione sociale e politica non è cosìevidente come nel caso di Grecia eTurchia. Ma anche in questo caso,un conto è il Giappone in cui il plura-lismo esiste da decenni, un altro laCorea del Sud che sino ad epoca re-cente viveva in un regime repressivo.

In epoca non lontana lo sport èstato cassa di risonanza di pole-miche e contrapposizioni poli-tiche violente. Pensiamo alle

Olimpiadi in Usa disertate daisovietici, e a quelle di Moscaboicottate dagli americani. Og-gi invece si usa lo sport comecanale per raggiungere inteseladdove lo scontro politico per-mane. Perché?È vero, ed agli esempi che hai

fatto aggiungerei la clamorosa prote-sta degli atleti neri statunitensi Smithed Evans nel 1968, ritti sul podio conil pugno chiuso teso verso il cielomentre nello stdio risuonava l’innonazionale. Senza dimenticare la stra-ge di atleti israeliani compiuta a Mo-naco nel 1972 da un commando diterroristi arabi. Allora i contrasti poli-tici esplodevano anche nello sport,oggi ne restano fuori perché lo sportveicola altri interessi, di natura essen-zialmente commerciale.

Ed è quindi per mero calcoloeconomico secondo te, che inalternativa alla candidaturagreco-turca, si è messo in motoun quartetto stranamente as-sortito, che comprende oltre aDanimarca Finlandia e Svezia,

geograficamente contigue, an-che l’Austria, che proprio vici-na non è?Ecco, qui ci sarebbe da fare

un’alra osservazione. Ed è che certenazioni piccole, che abbiano il cultodella rigorosa e buona amministra-zione, capiscono che oramai non po-tranno più organizzare da sole eventisportivi di rilievo. Perché i costi sonotroppo alti. Non mi stupirei troppodella lontananza chilometrica fraVienna e Stoccolma. Gli aerei consen-tono oggi di accorciare nel tempo le

distanze spaziali. Mi fa paura piutto-sto rilevare come in prospettiva i pae-si minori siano destinati ad esseretagliati fuori dal grande sport, a me-no che non ricorranno al complicatoespediente della joint-venture. È co-me se gli sponsor si stiano mangian-do lo sport. Un tempo erano i benve-nuti, perchè tirarono fuori lo sportdalle sue angustie. Ora lo stanno sof-focando, perché oramai regole e ora-ri sono dettati dalle esigenze dellospettacolo televisivo e della comuni-cazione pubblicitaria. L’atleta è ridot-to a un saltimbanco che, come accad-de ai mondiali Usa di calcio nel 1994,deve esibirsi d’estate a mezzogiornoquando il caldo è atroce, perché aquell’ora in un altro continente è se-ra e gli appassionati possono como-damente seguire numerosi l’eventosui teleschermi. Così richiedono glisponsor, e la pubblicità. Pazienza peri bioritmi del calciatore. Lo sponsorda salvatore dello sport si è trasfor-mato nello strumento della sua mor-tificazione.

ga.b.

VERONA Boy scout nelle curve, tragli ultrà veronesi, per richiamare apiù miti consigli le ali più scatena-te del tifo e proporre «eventi posi-tivi» fatti di canti e musica da con-trapporre ai beceri cori. Si affidaanche al volontariato ora il Vero-na per accentuare l'azione di pre-venzione alla violenza e al razzi-smo. L'annuncio è stato fatto ieriin prefettura del presidente del Ve-rona Giambattista Pastorello cheha così raccolto l'invito ad accen-tuare la prevenzione avanzato aidirigenti di Hellas e Chievo dallaLega Calcio che proprio da Vero-na ha avviato il giro d'Italia tra lesocietà di A e di B per promuove-re il progetto «cultura e prevenzio-ne contro la violenza».La più anziana società gialloblùmanderà sugli spalti le sue «giova-ni marmotte» già dalla quarta par-tita in casa Verona-Bologna il 14ottobre: si tratta di una task force- così l'ha definita l'amministrato-re delegato Luigi Agnolin - di ra-gazzi di istituti superiori già appar-tenenti a organizzazioni sociali ap-punto come gli scout che stannofrequentando nella sede veronesecorsi per «educatori da stadio».Per il Verona è la prima rispostaalla necessità, indicata dalla Legadi affiancare alla nuova legge anti-violenza del 20 agosto scorso nuo-ve azioni per la diffusione di unamaggiore cultura sportiva.«Muoviamo da Verona il primopasso - ha spiegato il consigliere diLega Francesco Ghirelli - perchèla piazza è stata teatro di qualcheepisodio spiacevole ma anche perun omaggio alla città che è riusci-ta a portare due squadre nella mas-sima serie». Per la Lega l'impegnodelle società dovrà riguardare unmaggiore coinvolgimento dei gio-vani nelle scuole con interventidei campioni attuali e del passato,un' intensificazione dei rapporticon i tifosi a patto che questi ulti-mi riescano a isolare i violenti eun adeguato intervento nelle infra-strutture degli stadi. È su quest'ul-timo punto che a Verona le socie-tà e la questura si sono trovate suposizioni diverse di fronte alla ri-chiesta del questore Armando Zin-gales relativa alla creazione all'esterno del Bentegodi di un nuo-vo ulteriore sbarramento con tran-senne mobili per un «prefiltrag-gio» degli accessi alle curve. Unarichiesta definita «impensabile»da Pastorello (che proprio come ilquestore durante il vertice è statocolto da un piccolo e momenta-neo malore subito passato) e «im-proponibile » dal presidente delChievo Luca Campedelli. Studiatala planimetria dello stadio le parti,su mediazione del prefetto Gio-vannucci, hanno convenuto cheun primo esperimento di «prefil-taggio» sarà effettuato senza strut-ture ulteriori.

Una postazionedell’Onu a Cipro,in alto a sinistra

GrigoriosGeorgatos e in

alto a destraHakan Sukur

il primo greco eil secondo turco

giocano nell’Inter

La richiesta dei duePaesi che per secoli

sono stati divisida odi e inimicizie

La questione di Cipro

Boy scouttra gli ultràin curva a Verona

giovedì 6 settembre 2001 lo sport 15

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venezia cinema ---- Stampata: 05/09/01 22.05 ----- Pagina: UNITA - NAZIONALE - 16 - 06/09/01

Alberto Crespi

VENEZIA John Carpenter era davvero stupi-to di dover venire a Venezia. Intanto, cre-deva che la città stesse sprofondando, co-me per altro si ipotizza anche nell’incipitdi A.I. (che lui comunque non ha ancoravisto). Inoltre, lui non è davvero abituatoai festival del cinema: «Sono un artigiano,costruisco macchine e spero che funzioni-no. Credevo che qui venissero solo gli auto-ri». Ovviamente Carpenter è un grandissi-mo autore e ieri la Mostra gli ha tributatoalcuni degli applausi più belli e caldi che sisiano mai sentiti. Carpenter ha lunghi ca-pelli bianchi, la pelle arrossata, l’aria unpo’ precocemente invecchiata. Quando glisi fa notare che Fantasmi da Marte è sì unfilm di fantascienza, ma ha elementi hor-ror (gli spettri, la «possessione») e unastruttura decisamente western, lui sorride:«Certo che è un western! In realtà Fanta-smi da Marte è un’ottima scusa per rifaredue o tre dei miei film preferiti». Ovvero?«Un dollaro d’onore, Un dollaro d’onore eUn dollaro d’onore», risponde ridendo.Quando si dice un grande amore: in fondoCarpenter non ha fatto che rifare Un dolla-ro d’onore, vecchio capolavoro western diHawks con John Wayne, Dean Martin,Walter Brennan e Ricky Nelson, per tuttala vita. Eppure Fantasmi da Marte è unfilm incredibilmente politico. Sentiamo co-me il regista stesso lo spiega: «Noi ipotizzia-mo che Marte nel suo futuro sia una socie-tà matriarcale, dominata da un esercito asua volta controllato dalle donne. Non èun’idea così malvagia: se immaginiamoche nel giro di qualche secolo la Terra siacosì sovrappopola-ta da aver distruttol’ambiente e le ri-sorse naturali nelnome della globaliz-zazione, ecco chel’idea di affidare ilpianeta alle donne,per avere un poterepiù umano ed equi-librato, non è inve-rosimile. D’altron-de mi piacciono ledonne forti esatta-mente come piace-vano a Hawks. Maè certo che ognistruttura di potereha i propri lati nega-tivi e tende inevita-bilmente, se non controllata, al totalitari-smo. Il film, se volete, è ambiguo proprioperché io ho sensazioni ambigue nel con-fronto della globalizzazione e del capitali-smo: essendo americano sono felice di esse-re nato in un paese ricco, e resto convintoche il progresso tecnologico sia fondamen-tale per la sopravvivenza, ma esiste comun-que nella fantascienza un lato cautionary,di monito, di avvertimento. La dimensio-ne politica di Fantasmi da Marte si nascon-de anche, di nuovo, nel suo lato western. Èla storia di una terra conquistata: i terrestril’hanno colonizzata, ma lì c’è qualcosa diantico, una forza che si ribella ai colonizza-tori; è un po’ come la storia degli indianid’America, una lotta fra vecchi padroni enuovi occupanti. Un tema eterno, che siripete ogni volta che un popolo si sposta:basta guardare cosa succede in Israele fraebrei e palestinesi. Dovunque l’umanità an-drà, anche su Marte, porterà con sé conflit-ti e pregiudizi».

Carpenter è un regista «basico»: mette

in scena conflitti semplici, lotte primordia-li, paure ancestrali. Sentite cosa pensa dellapaura: «Tutti temiamo le stesse cose. Lamorte, l’essere sfigurati, l’idea di invecchia-re, ciò che è sconosciuto, la perdita di colo-ro che amiamo, la perdita dell’identità. Perquesto l’horror è il genere più universale:le paure sono le stesse in tutti gli individuie in tutte le culture, mentre la risata è sog-gettiva e spesso “nazionale”, non traducibi-

le». In fondo, poi, l’horror si riduce a duearchetipi: «Le storie horror sono fonda-mentalmente due ed entrambe richiedonola stessa ambientazione: una foresta, unfuoco acceso nella notte, alcune personeattorno al fuoco. Nella storia numero 1 ilcapo della spedizione racconta come il Ma-le sia fuori, nella foresta buia, e possa attac-carli in qualunque momento; nella storianumero 2 il capo della spedizione spiega

invece che il Male e fra di loro e li distrugge-rà dal di dentro. Io di solito racconto lastoria numero 1: Fog, Distretto 13, Hallowe-en (una saga che, per motivo che non sa-prei spiegare, continua a distanza divent’anni: il che mi rende felice perché adogni nuovo capitolo mi arriva un asse-gno), anche questo film; ma qualche voltaho raccontato anche la numero 2, come inFuga da New York o in La cosa, e trovo chein ultima analisi sia la più interessante».

Nel film si ipotizza anche l’invenzionedi una droga che permette ai protagonistidi «estraniarsi» dalla violenza che li circon-da e di non essere posseduti dagli spettri

marziani. Un giornalista rivolge a Carpen-ter, al proposito, una domanda un po’ mo-ralista, ma il regista non perde la battuta:«La droga di cui parliamo non esiste, ma sela inventassero io la vorrei, e la consigliereia tutti: ti rende invulnerabile ai problemi ela mattina dopo non dà il mal di testa.Capisco il versante etico di questa doman-da: posso rispondere che io racconto storiedi persone intrappolate dal male, che com-battono, si sostengono l’un l’altra, soprav-vivono. È una situazione essenziale e pro-fondamente morale. Esattamente come ivecchi western». Come Un dollaro d’onore,Un dollaro d’onore e Un dollaro d’onore.

Oggi non potevamo non dedicare questa rubrica alMito che si è incarnato: il sottosegretario Sgarbi èfinalmente venuto a Venezia per salutare, accanto aGillo Pontecorvo, la nascita di un Istituto per il cine-ma e la cultura «latini» che dovrebbe unire in uncaldo abbraccio i paesi mediterranei e quelli sudameri-cani. Legandosi a questo progetto (che il nuovo gover-no ha subito abbracciato, dimostrando di sapersi dareobiettivi grandiosi) il sottosegretario ha annunciatol’idea di un clamoroso festival del cinema da svolgersiin tre città: Tangeri (dove deve avere molti amici,visto che ci va di continuo), Alessandria e Palermo.Ma, per incredibile che possa sembrarvi , la notiziadel festival in transatlantico non è la più clamorosa.Seguiteci. Innanzi tutto, il sottosegretario ha pratica-

mente confermato Baratta e Barbera qui a Venezia:la notizia è inclusa in questa rubrica satirica perché,appunto, non è una notizia, visto che dirlo non spettaa lui. Il sottosegretario ha smentito «ogni dubbio dipregiudizio e di antipatia nei confronti della Mostra edel cinema di sinistra». Le polemiche sulla Mostrasarebbero nate da un’intervista alla «Nuova Vene-zia», «imprescindibile giornale dall’eco mondiale» (sa-ranno contenti i colleghi della «Nuova»: perché ilsottosegretario non si procura un sotto-ufficio stampache gli scelga i giornali ai quali concedere interviste?).Da lì è nato l’equivoco della «possibile rimozione diBaratta», al quale ha riconfermato stima; di Barbera,ha detto di «apprezzarne il lavoro a parte piccoleincomprensioni personali», e ha concluso: «non posso

immaginare che non venga riconfermato visto che ilCda Biennale scade ad aprile».Date queste sottonotizie, le cose più straordinarie sonole rivelazioni del sottosegretario sul cinema italiano:abbiamo finalmente scoperto che il Polo ha vinto leelezioni per noi! «Siamo andati al governo per il benedel cinema di sinistra. È inevitabile che la creativitàstia all’opposizione, e il governo di destra è qui pergarantire il cinema d’opposizione. Con la sinistra algoverno il cinema rischiava di diventare di regime,come a Cuba, dove il cinema d’opposizione non esiste.Come la prenderebbe Leni Riefenstahl-Karlucci? Co-munque è vero, per ogni uomo di cultura di destra nevedo 25 di sinistra; quelli di destra, come Veneziani eBettiza, andrebbero protetti come specie in via d’estin-

zione». Poi, gli è anche scappata una battuta sul fattoche il Polo sarebbe al governo grazie «agli idioti chel’hanno votato», ma l’eloquio del sottosegretario ètalmente torrenziale che c’è sfuggito il nesso. Infine, legrandi novità per il cinema italiano. Qui si è toccato ilvertice. Indicando Pontecorvo, il sottosegretario hadetto: «Non è vero che non vogliamo finanziare gliautori. Pontecorvo, ad esempio, è un tesoro viventedel cinema italiano e se presenta un progetto lui nondeve nemmeno passare dalla commissione. Bisogneràinvece rivedere i criteri per le opere prime». Sul giorna-le di domani vi daremo, in esclusiva, le modalità peressere nominati «tesori viventi»: tutti i registi italianisono in lizza, ma molti saranno i chiamati e pochi glieletti. Anzi, i sotto-eletti.po

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SKARBI PROTECCE CINEMA DI SINISTRA? MATTAKKIONEN

Carpenter, Carpenter e Carpenter«Fantasmi da Marte» è forse il primofilm di Venezia 2001 che accontenta

quasi tutti (proprio tutti, è davveroimpossibile). John Carpenter ha fatto

centro: ha regalato al pubblico un filmdi fantascienza, ambientato su una

Marte dominata dal matriarcato, nellaquale ci sono decisivi elementi horror

(gli «spettri» che possiedono i terrestrie li tramutano in mostri) e una

limpidissima struttura western (gli«sceriffi», o se vogliamo le poliziotte,

che debbono riportare in città undetenuto ma vengono attaccati dai

mostri, ovvero dagli «indiani»). Il filmha avuto un tifo da curva Sud e

lunghissimi applausi; la conferenzastampa del regista è stata la più

partecipe e affettuosa del festival.Carpenter ha detto che «Fantasmi daMarte» è una scusa per rifare i suoi

due o tre western preferiti, ovvero «Undollaro d’onore», «Un dollaro d’onore»

e «Un dollaro d’onore».

L’amore trionfa (sul serio?) Dopo «Lucedei miei occhi» di Piccioni (che è da

ieri nelle sale), un altro film diproduzione italiana (anche se la

regista, Clare Peploe, è straniera: ma èla moglie di Bernardo Bertolucci)suscita reazioni contrastanti: «Il

trionfo dell’amore» si rifà a Marivaux,schiera un cast notevole (Mira

Sorvino, Ben Kingsley e numerosiattori italiani), ma appare come un

esempio di teatro filmato (in digitale)elegante ma tutto sommato inutile.Più interessante «Il voto è segreto»

dell’iraniano Babak Payami, anch’egliin concorso.

A.I. Francia e Brasile (o Albania?) Oggi, incompetizione, tocca ad uno dei film

più attesi della Mostra: «Aprildespedaçado» di Walter Salles. Il

regista brasiliano torna dopo uno deititoli più apprezzati e premiati degliultimi dieci anni, quel «Central do

Brasil» che vinse l’Orso d’oro a Berlinoe contese a «La vita è bella» di Benigni

l’Oscar come miglior film straniero.Come tutti sanno, è ispirato a un libro

dell’albanese Ismail Kadaré, che Sallesha trasportato nel Nordeste brasiliano

di inizio secolo. Sempre in concorso sivedrà «Sauvage innocence» di

Philippe Garrel. E poi è il giorno di«A.I.»: con il videomessaggio di

Spielberg e la presenza della vera starvirtuale del film, il prodigioso bambino

Haley Joel Osment.

diariodi bordo

Alberto Crespi

BERNARDO BERTOLUCCIFARÀ UN FILM SUL ‘68Racconterà il prologo del '68 aParigi il nuovo film di BernardoBertolucci che sarà girato aprimavera. Il regista lo haanticipato, senza dare ulterioridettagli, presentando il film che loha impegnato come produttore, «Iltrionfo dell'amore» diretto dallamoglie Clare Peploe. Il nuovo film,ancora senza titolo, è un vecchioprogetto che risale a più di 10 annifa ed ha preso il posto del progettosulla figura di Gesualdo da Venosa.

Sono un artigiano, costruiscomacchine, spero funzionino

Pensieri e parole di Carpenterche firma «Fantasmi da Marte»

Stefano Della Casa

VENEZIA Non c’è dubbio: uno dei film più attesi dellamostra di Venezia, Fantasmi di Marte di John Car-penter, è anche uno dei più belli. È un film semplice,proprio come i western che lo ispirano e come Distret-to 13 le brigate della morte, il suo film degli annisettanta che ha reinventato l’horror metropolitano edel quale Fantasmi di Marte è un remake. Ma altempo stesso è anche un film molto complesso, per-ché non è certo facile in epoca di kolossal dispendiosie di effetti speciali tonitruanti riuscire a catturarel’attenzione di un pubblico sempre più distratto esmaliziato: e invece è accaduto, come prova l’entusia-smo che ha accompagnato tutta la proiezione vene-ziana. Per la prima volta Carpenter usa il flash-back:nella società del futuro (un matriarcato che ha preso

il potere assoluto in tutto il sistema solare) una poli-ziotta viene interrogata come unica superstite di unaspedizione su Marte finalizzata a trasferire un perico-loso criminale. La poliziotta, peraltro, assume ognigiorno sostanze allucinogene (saranno proprio que-ste sostanze a salvarla quando gli spiriti marziani siimpossessano del suo corpo proprio come hannofatto con quello di molti suoi compagnid¹avventura).

Nella spedizione ci sono due attrici che hanno unruolo importante nella storia delle donne d’azione, laJoanna Cassidy di Blade Runner e la Pam Grier recen-temente riportata in auge da Quentin Tarantino. Glizombie invasati dai marziani assediano prima il po-sto di polizia e poi il treno che trasporta la comitiva(«mi sono ispirato ai miei western preferiti: Un dolla-ro d’onore, Un dollaro d’onore, Un dollaro d’onore»),la tensione rimane altissima per tutto il film, la musi-

ca martellante com-posta dallo stessoCarpenter esaltaogni fotogramma apartire dai titoli. Èevidente che Fanta-smi di Marte riprodu-ce con sapienza l’anti-co segreto del cine-ma americano: quel-lo di fare film genialiriuscendo ad adattar-si senza problemi al-la griglia del cinema di genere, e in questo sensoCarpenter è l’ultimo dei grandi della Hollywood clas-sica, la Hollywood che non esiste più perché neglistudios hanno prevalso le ricerche di mercato e leprogrammazioni economiche. Il grande successo di

Carpenter è anche un tratto distintivodella Mostra gestione Alberto Barbera:la vera politica degli autori, oggi, è avereCarpenter e Rohmer come «grandi mae-stri» da ospitare, e cioè due autori lonta-ni mille miglia dall’art pompier che do-mina nel cinema di qualità.

In una Mostra nella quale la presen-za italiana non è poi così mal, L’amoreimperfetto di Giovanni Maderna ripro-duce purtroppo i difetti tradizionalmen-te attribuiti al cinema italiano. Una cop-pia ha un bambino con un grave difettofisico che lo condurrà a morte sicura mavuole lo stesso la sua nascita: un po’ perdonare gli organi, un po’ per fede cattoli-ca. Una ragazza si butta sotto la metro-politana (a Genova!) perché è stata vio-lentata, e un poliziotto politicamentemolto corretto indaga sul caso. Il mate-riale di sceneggiatura basterebbe sì e

non per un cortometraggio, ma il regista lo portaavanti per un’ora e mezza, cercando di riprodurreaddirittura atmosfere da Europa ‘51. Peccato: i primifilm di Maderna erano decisamente più promettenti,più riusciti.

Ipotizzo una societàmatriarcale dominata daun esercito a sua voltacontrollato da donne.Pensateci: non è idea cosìmalvagia

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Bellissimo, semplice e al tempo stesso complesso: Carpenter ha fatto di nuovo centro. Maderna? Deludente

È un horror, un western, un capolavoro

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Una scena dal film «Fantasmi da Marte». In basso il regista John Carpenter ieri a Venezia

16 giovedì 6 settembre 2001

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venezia cinema ----- Stampata: 05/09/01 22.22 ----- Pagina: UNITA - NAZIONALE - 17 - 06/09/01

Entra il soldato. Proprio come a teatro. Entra eraccoglie sulla spiaggia l’urna paracadutata da unaereo. Poi sveglia il compagno per il suo turno diguardia. Arriva una barca in bella luce, ne scendeuna donna vestita di scuro: «torneremo a prender-ti alle 5, sii puntuale». Tutto molto puntuale, pur-troppo le didascalie da sceneggiatura o da teatronon sono scritte sullo schermo, sarebbe più curioso.Il film (Il voto è segreto dell’iraniano Payami),“fatto bene”, e benissimo intenzionato (come IlCerchio dell’anno scorso), avanza stanco e dimo-strativo, ma potrebbe lo stesso affascinare, ci fosse-ro almeno un John Huston su quest’isola a filma-re, o l’improbabilità di divi anche odiosi, o (perrestare in Iran) l’energia folle di Naderi (cito per

primo l’apolide che vive in America), l’intelligenzadi Makhmalbaf scompaginante ogni accademi-smo, l’enigmaticità accanita di Kiarostami.Mi allontano da questa oliata faticosità teatralrap-presentativa ripensando al grande film di PedroCosta su Daniele Huillet et Jean-Marie Straub,Cineastes, visto ieri, doppia attesa di epifanie daun punto iperbolico all’interno della fabbrica cine-ma, la moviola degli autori di Sicilia! Epifaniadelle immagini che i due animano bloccano taglia-no sulla moviola, e epifania di loro due, esempioenorme di binocularità conflittuale, di regia discre-pante rispetto all’integrale parzialità dell’immagi-ne, di lotta dura sull’impiego e sulle piegature deltempo, sulle minime configurazioni dello spazio.

Implacabili e comici nel rimbrottarsi, nel marcarsia vicenda come schermi reciproci e ulteriori (e c’èl’amore anche, dichiarato..) su cui proiettare laresistenza delle immagini, la materialità delle ideeche dissolve anche l’illusione dell’inquadratura,che proprio mentre lo lavora fotogramma per foto-gramma disputando spazio al tempo della morte edella chiusura sgretola l’aseità del cinema, ripor-tandolo non alla costruzione ma appunto all’atte-sa anche di sé, dicendo l’assurdo del «montare lavita».E: «Ma nella vita non ci sono le inquadrature»(ribatte esasperata Daniele a Jean-Marie che dicespesso «è come nella vita»); oppure: «il tempo nonè denaro», non è sommabile a piacimento, smonta-

bile/rimontabile. Mai visto così intensamente l’in-telligenza artificiale che è il cinema passare attra-verso gli autori, nel loro gesto materiale che sipensa si contesta ribadisce corregge mentre i foto-grammi slittano bruciano attendono in «surpla-ce». Più ancora della flagranza dei luoghi e deipercorsi (che unisce i film più appassionanti vistiqui) colpisce nel film di Costa, oltre alla «regia»aggiunta messa in atto da Huillet e Straub verso ilfilm che si gira con essi, il ribadirsi di una presenza/resistenza dell’immagine fissa. Che si nasconde oesibisce nel cuore o nella pelle di film diversi di etàe di intenti come quelli di Debord, di Sokurov, diOliveira, nella moviola di Straub e Huillet e nelleimmagini fisse che disintegrano il grande La pas-seggera di Munk (che appunto si riapre nelle cica-trici irrimarginabili delle foto fisse, alfaomega eye-swideshut di un cineasta letteralmente ossessiona-to - che si tratti di treni o di lavoro in miniera, di

fughe o di carriere attraverso lo spazio fluido quasislapstick di un ufficio - dal movimento e dallafissità che in esso giace generandolo). Anche ilbellissimo Giorni di Nietzsche a Torino di Bressa-ne, esalta alla fine le immagini fisse, le foto dell’ulti-mo Nietzsche morente che, maschera del soggettoovunque - volante/ogniessente (come in Sokurov)vengono animate e (s)mascherate dal movimento,dal virus che illude di vivere.Ora mi avvio verso gli spettri / ghosts di Carpenter.«Da Marte», forse già qui. (Intanto quel fermoimmagine sull’oscurità e sulla trasparenza accecan-te della luce che è Urla in favore di Sade resisteanche a se stesso e al proprio restauro e al setveneziano, impeccabilmente. In un festival serioimportante moderno non può avvenire: il «nero»,illuminato da mille lucette di sicurezza, svanisce,non è più. Nessuna consolazione; neanche si può«non vedere» davvero).sc

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QUANDO LE IMMAGINI SI MUOVONO (IL MONDO RESTA FERMO?)

Dario Zonta

VENEZIA Trionfo dell’amore, tonfo del ci-nema. Ancora una volta il Festival di Vene-zia, forse inconsapevolmente, affianca nel-la selezione ufficiale del Concorso duefilm che dagli antipodi si illuminano e ciilluminano, sul senso e la ragione di farecinema. Stiamo parlando di Il trionfo del-l’amore di Clare Peploe e di Secret Ballotdel regista iraniano Babak Payami. Il pri-mo come esempio massimo di cinema chesi autocompiace nella celebrazione delleproprie possibilità intellettuali, cinema diparola, cinema di teatro. Il secondo comeesempio di cinema che narra la vita trarealtà e assurdo. Prodotto dal BernardoBertolucci, marito della regista Clara Pe-ploe, Il trionfo dell’amore è la trasposizionecinematografica dell’omonima opera deldrammaturgo francese Pierre Carlet deChamblain de Marivaux . Tutto rappresointorno alla recitazione di Ben Kingsley,Mira Sorvino e Fiona Shaw, riprende letematiche dell’amore ai tempi dell’illumi-nismo mettendo in scena le imprese diuna giovane e androgina principessa (Sor-vino) che per conquistare il cuore del prin-cipe Agis, pupillo del filosofo razionalistaErmocrate, si traveste da maschietto. Cosìconciata si fa ammettere nella casa delprincipi illuminati sconvolgendone le abi-tudini con menzogne e complotti. La ve-diamo, l’ingenua Sorvino, muoversi comeun primate dotato di favella teatrale e cir-cuire l’amato principe in un carosello diinchini e ammiccamenti sopraccigliari,ospitati tra le mura di una villa rinascimen-tale e e la complicità muta di un giardinoall’italiana.

Commedia degli equivoci, dunque, te-sa nello sforzo di rendere credibile la tra-sposizione, di equilibrare parola e immagi-ne, sforzo che affoga il film e il senso dellasua operazione,legittima ma inutile. È uncinema che sempre più si allontana da ciòche ha vicino, in una miopia di interesse ecuriosità che, in questo caso, non offendenessuno, dato che si protegge dietro gliscudi della alta cultura, ma allo stesso tem-po non interessa a nessuno.

Mentre il cinema europeo recupera ilSettecento, il cinema iraniano guarda alsuo presente e lo fa con Secret Ballot (Ilvoto è segreto), una commedia dell’assur-do semplice e minimale che, per forza nar-rativa e per necessità delle idee, coglie gli

alti strati della vita e della politica. L’Irandi Babak Payami è quella del giorno delleelezioni vissuta da un soldato messo aguardia di una spiaggia deserta e una gio-vane donna responsabile del governo. En-trambi devono raccogliere il voto di quellaparte della popolazione dispersa tra villag-gi, paesini e piccole postazioni. L’occasio-ne per compiere un viaggio affascinante epoetico nella provincia iraniana con i tonileggeri ma lucidi di una commedia dell’as-surdo. I protagonisti bussano alle porte diun villaggio tiraneggiato dal capo Baghoo,trovano i voti lasciati quattro anni primasotto un sasso nel deserto, prendono labarca per far esprimere le preferenze a ungruppo di pescatori in alto mare, fermanosolitari corridori nel mezzo del deserto.

Ispirato da un cortometraggio di unodei maestri del cinema iraniano, MohsenMahkmalbaf, dal titolo Prove di democra-zia, nel quale una donna viene paracaduta-ta in mare con un’urna elettorale tra lebraccia, Secret Ballot dimostra come è pos-sibile raccontare storie senza cadere neltranello della falsa mistificazione critica odell’esotismo retorico, limite che peraltronon corre buona parte del cinema irania-no. Il tema socio-politico delle riforme edel cambiamento impersonato dalla giova-ne responsabile governativa, non a casouna donna, non tracima mai nell’apolo-gia, rimanendo ancorato ai personaggi ealla loro relazione, così come accadeva nelprecedente film di Payami Un giorno inpiù. Il film si muove tra gli intenti pedago-gici, sui diritti politici in democrazia, e lafotografia di un paese che vive di contrad-dizioni. Il cinema iraniano ci ha abituatogià da tempo a questa poetica del reale,ma con Payami si aggiunge un capitolo inpiù alla recente storia del cinema iranianoe un regista in più tra la schiera di quelligià posti al sole.

11.45 SALA GRANDECinema del PresenteLA FIEBRE DEL LOCO di Andrés Wood(Cile / Spagna / Messico, 90')13.00 PALABNLFuori ConcorsoA.I. ARTIFICIAL INTELLIGENCE di Ste-ven Spielberg (Usa, 146') con Haley JoelOsment, Jude Law, William Hurt13.30 SALA EXCELSIORFuori ConcorsoBIRTHDAY GIRL di Jez Butterworth(Gran Bretagna, 93') con Nicole Kidman,Vincent Cassel, Matthieu Kassovitza inviti14.45 SALA GRANDEFuori ConcorsoATRAKSION di Raoul Servais (Belgio /Francia, 10')a seguireCinema del PresenteL'AMORE IMPERFETTO di Giovanni Da-vide Maderna (Italia / Spagna, 92') conEnrico Lo Verso, Marta Belaustegui16.00 PALABNLCinema del PresenteLA FIEBRE DEL LOCO di Andrés Wood(Cile / Spagna / Messico, 90')17.00 SALA GRANDEVenezia 58SAUVAGE INNOCENCE di Philippe Gar-rel (Francia / Olanda, 125') con MedhiBelhai Kacem, Julia Faure, Michel Subor18.00 PALABNLFuori ConcorsoATRAKSION di Raoul Servais (Belgio /Francia, 10')a seguireCinema del PresenteL'AMORE IMPERFETTO di Giovanni Da-vide Maderna (Italia / Spagna, 92')19.45 SALA GRANDEVenezia 58ABRIL DESPEDAÇADO di Walter Salles(Brasile, 106') con Rodrigo Santoro, Jo-sé Dumont20.00 SALA EXCELSIORFuori ConcorsoATRAKSION di Raoul Servais (Belgio /Francia, 10')a seguireCinema del PresenteL'AMORE IMPERFETTO di Giovanni Da-vide Maderna (Italia / Spagna, 92')20.30 PALABNLVenezia 58SAUVAGE INNOCENCE di Philippe Gar-rel (Francia / Olanda, 125') con MedhiBelhai Kacem, Julia Faure, Michel Subora seguireVenezia 58ABRIL DESPEDAÇADO di Walter Salles(Brasile, 106') con Rodrigo Santoro, Jo-sé Dumont22.00 SALA GRANDEFuori ConcorsoA.I. ARTIFICIAL INTELLIGENCE di Ste-ven Spielberg (Usa, 146') con Haley JoelOsment, Jude Law, William Hurt23.00 SALA PERLACinema del PresenteLA FIEBRE DEL LOCO di Andrés Wood(Cile / Spagna / Messico, 90')

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DALL’INVIATA Gabriella Gallozzi

VENEZIA C’è il volontario della campagnadi Russia. C’è un «ragazzo di vita» che hatrascorso 27 anni in prigione. Ci sono le«scolarette» dell’Italia fascista. C’è poi chi,contro il fascismo, ha visto combattere isuoi genitori. E ancora, c’è un «ragazzo di71 anni» sardo che ha diviso la sua vita tral’orfanatrofio e la strada. Insomma, ci so-no tante storie personali e tanta Italia inquesti «Diari della Sacher» presentati alfestival nella sezione Nuovi Territori. E,soprattutto, c’è lo «zampino» di NanniMoretti, in veste di produttore (in collabo-razione con Telepiù e Raitre) e ideatore diquesto progetto destinato a crescere neltempo.

Stiamo parlando, infatti, dei sette docu-mentari nati dalle testimonianze raccoltenell’Archivio diaristico nazionale di PieveSanto Stefano. Una sorta di gigantesca ca-sa della memoria «in prima persona» do-ve, Saverio Tutino e il suo staff accumula-no da anni i racconti personali della «gentecomune».

«Proprio venendo a Venezia anni fa -racconta Nanni Moretti - mi sono trovatoper caso a passare di là, davanti al cartello:“Pieve Santo Stefano la città dei diari”. Ecosì è nata l’idea». Messa in pratica da unvariegato gruppo di cortisti e registi «orbi-tanti» in zona Sacher. Da Giuseppe Gaudi-no, autore del superpremiato Giro di lunetra terra e mare, a Isabella Sandri che hastupito di recente col suo Animali che attra-versano la strada, impietoso ritratto dellaperiferia romana. Da Susanna Nicchiarelli,cortista romana a Valia Santella, aiuto del-lo stesso Moretti, Martone, Soldini. Da Ma-ra Chiaretti vincitrice del Sacher d’argentocol documentario Swing -Hil!, a RobertoNanni, cineasta con un passato di collabo-razioni col gruppo dei Tuxedomoon e, infi-ne Andrea Molaioli, aiuto di Moretti.

«Insieme ad Angelo Barbagallo - prose-gue Nanni - abbiamo selezionato una cin-quantina di diari tra i 3500 dell’archivio.Poi ogni regista ha fatto la sua ulterioreselezione». Ed è così che sono venuti fuoriquesti racconti. Queste storie da ascoltaree da vedere, come i ricordi dei nonni o deigenitori che sentivamo da piccoli. Pezzi di

storia del nostro paese, in bianco e nero oa colori. Dove ai filmati di repertorio siintrecciano le memorie in prima personadei protagonisti. Memorie a volte doloro-se, sofferte come quelle evocate da Costan-tino Congiu, autore del diario che ha ispi-rato Scalamare di Giuseppe Gaudino. Unviaggio poetico nell’esistenza di un orfanosardo e del suo attaccamento alla madreche l’ha abbandonato piccolissimo nell’Ita-lia della seconda guerra mondiale. Oppurepiene di ironia e spensieratezza come quel-le di Cra Cri Do Bo quattro adolescentidell’era fascista, raccontate da Susanna Nic-chiarelli. Il loro diario, scritto a otto manidurante l’orario scolastico, è un divertentis-simo affresco dell’Italia del ventennio tra ifesteggiamenti per le vittorie in Etiopia e isaggi ginnici davanti al Duce.

Ironia, seppure dolorosa, è poi quelladi Davai bistré avan-ti! Presto! in cui Ma-ra Chiaretti dà voceai ricordi sul fronterusso di FrancescoStefanile, contadi-no napoletano par-tito volontario perla guerra e ritrova-tosi prigioniero inSiberia. E ancorauna storia sarda èquella raccontatada Roberto Nanniin Antonio Ruju. Vi-ta di un anarchicosardo, dove seguel’esistenza di Anto-nio trascorsa tra lot-ta al fascismo e lafede anarchica, purlavorando primacome guardia di fi-nanza e poi comeagente di borsa.

Sono tanti ritratti, tanti piccoli affre-schi di un’umanità «avventurosa». Coltain un quotidiano di piccole e grandi batta-glie di sopravvivenza. Tante storie, dun-que, dice Nanni Moretti «per raccontarequesto paese e il secolo appena finito».Insomma, storie per non dimenticare. «Vi-sto che noi italiani - conclude il regista -abbiamo dei problemi con la memoria».

il programma di oggi

Un carosello di inchini il film della Peploe. «Secret ballot» conferma invece la felice stagione iraniana

«Il trionfo dell’amore». E della noiaLo sforzodi renderecredibilela trasposizioneda Marivauxaffoga il film

Babak Payami presenta il suo «Il voto è segreto», divertente satira «elettorale»: «Ho voluto raccontare la distanza siderale tra i potenti e la gente»

Viva le donne che salveranno il mio Iran

Enrico Ghezzi

Se i raccontidi una vitadiventano cortiMoretti presenta i «Diari della Sacher»

DALL’INVIATA

VENEZIA Un’urna elettorale paracadutata dal cie-lo. Una donna responsabile del seggio «mobile»che vaga in pieno deserto iraniano in cerca dielettori. Un soldato che la scorta, rincorrendocol fucile chi non vuole votare. Ecco a voi Il votoè segreto, film in concorso nella selezione ufficia-le dell’iraniano Babak Payami, rappresentanteal festival di questa fertile cinematografia che,proprio l’anno scorso, ha portato a casa il Leoned’oro con Il cerchio di Jafar Panahi, quest’annogiurato per il Leone all’opera prima.

Ma se Il cerchio era un drammatico atto didenuncia della condizione femmile in Iran, Il

voto è segreto, invece, è una commedia dell’assur-do in cui si ride tantissimo. Senza rinunciareperò a denunciare le limitazioni sociali che vivo-no le donne iraniane. Anzi, dice lo stesso regi-sta, tornato da poco nel suo paese dopo unlungo periodo in Canada: «Il film è un omaggioalla forza combattiva delle donne. Alla loro vo-lontà di cambiamento». Armata di incredibilebuona volontà e di una fede illimitata nella de-mocrazia è, infatti, la giovane protagonista di Ilvoto è segreto. Che, accompagnata dal soldato,invece, del tutto pessimista, percorre chilometrie chilometri di deserto in cerca di potenzialielettori. Contadini analfabeti, donne velate chedicono di non poter neanche guardare le fotodei candidati perché è peccato, uomini del tutto

ignari di cosa sia una scheda e tanto menoun’elezione.

«Spero che il film - prosegue il regista - siariuscito a raccontare la lontananza estrema cheesiste tra le forze politiche, anche quelle progres-siste, e la gente. Del resto questo distacco dalmondo politico non è solo un problema irania-no, riguarda il contesto mondiale: il recentevertice del G8 ne è un esempio per tutti».

Per Payami, come spesso fa ripetere alla suaprotagonista, i cambiamenti hanno bisogno ditempi lunghi. Per questo rispetto al nuovo go-verno di Khatami si mostra «fiducioso». «Se voiin Occidente non vedete i cambiamenti è unproblema di lontananza. Se guardi il mondodalla luna non puoi vedere nulla. L’Iran è un

paese in continua evoluzione e stiamo assisten-do a tanti cambiamenti, piccoli ma progressivi».

E ne è così sicuro da dire che il suo film -coprodotto dall’italiana Fabrica cinema - «nonvuole sminuire il processo democratico in Iran.Ma piuttosto dimostrare che non basta mettereun voto nell’urna per sentirsi liberi da ogni re-sponsabilità. Come del resto anche i politicinon possono deresponsabilizzarsi quando sonostati eletti. Però sia il pessimismo nella democra-zia del soldato che l’ottimismo ingenuo delladonna, sono due strade che non portano a nul-la. Quale sia quella giusta, però, io davvero nonlo so. Faccio film per porre domande, non perdare risposte».

ga.g.

In alto, una scenadal film

«Il trionfo dell’amore»,di Clare Peploe

A fianco,un’immagine

dalla campagnadi Russia

giovedì 6 settembre 2001 in scena 17

Page 18: Fini,l’estremismoalpotere - archivio.unita.news · essere: vedi il caso Pacciani. Mentre nel lavoro d’informa-zione a loro affidato, brillano sovente per la loro assenza: vediilcasodeiBlackBlocche

Colore: Composite ----- Stampata: 05/09/01 20.05 ----- Pagina: UNITA - NAZIONALE - 18 - 06/09/01

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Rete 4 20.40FRANTICRegia di Roman Polanski - con HarrisonFord, Betty Buckley, Emmanuelle Seigner.Usa 1988. 119 minuti. Thriller.

Un chirurgo americano arriva aParigi con la moglie, ma unavolta alloggiati in albergo lei spa-risce. Spaesato in una città chenon conosce e senza sapere unaparola di francese, il chirurgo siritrova in una girandola di av-venture assieme a una bizzarraragazza. Polanski sulle tracce diHitchcock. Tensione non male,trama un po’ farraginosa.

Italia 1 22.35HOT SHOTS! 2Regia di Jim Abraham - con Charlie She-en, Valeria Golino, Lloyd Bridges. Usa1993. 89 minuti. Comico.

Il dittatore di uno stato medio-rientale tiene sotto schiaffo il go-verno americano che non riescea liberare tre soldati in ostaggio.Arriva però l’eroe di turno, Top-per Harley, che sbaraglia tutto etutti e salva l’onore degli Usa.Abraham continua a imbastiredi citazioni e parodie i suoi filmcon un ritmo irresistibilmentedemenziale

Rete 4 23.10LA MIA AFRICARegia di Sydney Pollack - con MerylStreep, Robert Redford, Klaus Maria Bran-dauer. Usa 1986. 161 minuti. Biografico.

Anno 1914: Karen arriva inKenya per ritrovare il marito, ilbarone von Blixen, che ha sposa-to senza amarlo. Qui troverà eperderà l’amore vero, si ammale-rà e tornerà in Europa per inizia-re una nuova vita. Dal romanzoautobiografico di Karen Blixenun melò di grandi paesaggi, tem-pi lenti, lacrime e un sentimentopersistente di nostalgia.

Canale 5 2.30GO NOWRegia di Michael Winterbottom - con Ro-bert Carlyle, Juliet Aubrey, James Nesbitt.Gran Bretagna 1996. 107 minuti.

Nick è un ragazzo che vive aBristol, diviso fra il lavoro distuccatore e l’hobby del calcioper diletto. Un giorno incontraanche l’amore ma iniziano i pri-mi sintomi di un brutto male.Winterbottom sa dirigere la vi-cenda senza scadere nel pateti-co, con un’asciuttezza degna del-le storie sociali alla Ken Loach.Grande Carlyle.

così così

da vedere

da non perdere

da evitare

Una perturbazione di origine atlantica sta interessando la nostra penisola, presentan-dosi in queste ore più attiva sul versante adriatico e sulle regioni meridionali. Lapresente circolazione depressionaria è accompagnata da venti sostenuti.

Nord: nuvolosità variabile con annuvolamenti più intensisul settore alpino e sulle regioni del settore orientale, Cen-tro e Sardegna: nuvolosità variabile o poco nuvoloso. Sud eSicilia: poco nuvoloso con annuvolamenti più intensi sulleregioni adriatiche durante la seconda parte della giornata.

Nord, Centro e Sardegna: sereno o poco nuvoloso. Sudpenisola e Sicilia: poco nuvoloso con locali residui annuvo-lamenti al mattino sul settore adriatico ove si potrannoavere isolate precipitazioni ma con tendenza ad ampieschiarite.

HELSINKI 16 19 OSLO 7 16 STOCCOLMA 10 14

COPENAGHEN 9 19 MOSCA 8 15 BERLINO 11 19

VARSAVIA 14 21 LONDRA 8 18 BRUXELLES 13 17

BONN 12 18 FRANCOFORTE 11 17 PARIGI 10 18

VIENNA 14 23 MONACO 10 16 ZURIGO 10 14

GINEVRA 9 17 BELGRADO 16 28 PRAGA 9 19

BARCELLONA 18 25 ISTANBUL 20 28 MADRID 15 32

LISBONA 18 31 ATENE 23 31 AMSTERDAM 13 17

ALGERI 22 36 MALTA 22 31 BUCAREST 8 27

BOLZANO 15 22 VERONA 15 24 AOSTA 11 21

TRIESTE 15 21 VENEZIA 14 20 MILANO 13 26

TORINO 10 25 MONDOVÌ 16 22 CUNEO 12 18

GENOVA 18 28 IMPERIA 17 24 BOLOGNA 14 20

FIRENZE 15 23 PISA 16 25 ANCONA 16 19

PERUGIA 10 17 PESCARA 16 24 L’AQUILA 15 16

ROMA 18 23 CAMPOBASSO 14 19 BARI 19 23

NAPOLI 23 24 POTENZA 15 17 S. M. DI LEUCA 24 26

R. CALABRIA 21 30 PALERMO 23 27 MESSINA 21 29

CATANIA 21 34 CAGLIARI 23 27 ALGHERO 21 23

RETE 4

6.00 EURONEWS.Attualità6.30 TG 1 / RASSEGNA STAMPA6.40 CCISS. 6.45 RAIUNO MATTINA ESTATE.Contenitore10.45 APPUNTAMENTO AL CINEMA.Rubrica10.50 LA DIRETTRICE CON I BAFFI.Film (USA, 1998). Con Harland Williams, Katey Sagal, Shawna Waldron.All’interno:11.30 Tg 1. Notiziario12.35 LA SIGNORA IN GIALLO.Telefilm. “Jack e Bill”13.30 TELEGIORNALE. Notiziario14.00 TG 1 ECONOMIA. Attualità14.05 QUARK ATLANTE. Documenti.“Immagini dal pianeta”15.00 RIDATEMI MIA FIGLIA. Film (USA, 1985). Con Lindsay Wagner, Chris Sarandon, Michael Lerner17.00 TG 1. Notiziario17.15 LA SIGNORA DEL WEST.Telefilm. “L’ombra del passato”18.00 VARIETÀ. 19.05 IL COMMISSARIO REX. Telefilm. “Ambizioni pericolose”

6.35 VIAGGIO NEL MONDO DELSOCIALE. Rubrica “Mercato globale”6.50 COSA ACCADE NELLA STANZADEL DIRETTORE. Rubrica“Incontro con...”7.00 GO CART MATTINA. Contenitore10.15 ELLEN. Telefilm. “Vicini”10.40 UN MONDO A COLORI. Attualità11.00 TG 2 - MATTINA. Notiziario11.20 IL VIRGINIANO. Telefilm. “Billie Jo”12.35 TG 2 COSTUME E SOCIETÀ.Rubrica13.00 TG 2 - GIORNO. Notiziario13.30 TG 2 MEDICINA 33. Rubrica13.45 SERENO VARIABILE. Rubrica14.10 JAKE & JASON DETECTIVES.Telefilm. “Il prezzo di una vita”15.00 THE PRACTICE - PROFESSIONEAVVOCATI. Telefilm. “Diffamazione”15.50 TRIS DI CUORI. Situation comedy. “Il trono”16.15 DUE POLIZIOTTI A PALMBEACH. Telefilm. “Paura”17.00 THE NET. Telefilm. “La trappola”17.45 LAW & ORDER - I DUE VOLTIDELLA GIUSTIZIA. Telefilm. “Un buon amico”18.30 TG 2 - FLASH L.I.S. Notiziario18.40 RAI SPORT SPORTSERA.Rubrica19.00 IL NOSTRO AMICO CHARLY.Telefilm. “Florida”

6.00 RAI NEWS 24 MORNING NEWS. Contenitore8.05 IL GRILLO. Rubrica “AmosLuzzato: l’ombra della storia - La Shoah?”8.35 LA STORIA SIAMO NOI.PER UNA STORIA SOCIALE D’ITALIA1945-2000. Rubrica“Il paese del bel canto?”9.05 CAMMIN LEGGENDO.Rubrica “Recanati - Cesenatico”9.35 DUE SOLDI DI FELICITÀ. Film (Italia, 1954). Con Armando Francioli, Maria Pia Casilio, Tina Pica10.55 COMINCIAMO BENE ESTATE.Rubrica12.30 TG 3. Notiziario—.— RAI SPORT NOTIZIE. Notiziario sportivo12.55 COMINCIAMO BENE ESTATE.Rubrica13.10 MATLOCK. Telefilm. “La rapina”14.00 TG 3. Notiziario14.50 LA MELEVISIONE E LE SUE STORIE. Contenitore16.15 RAI SPORT - POMERIGGIOSPORTIVO. Rubrica. All’interno:Vela & vela. Rubrica17.00 GEO MAGAZINE. Documentario18.05 AI CONFINI DELL’ARIZONA.Telefilm. “Legittima difesa”19.00 TG 3. Notiziario

6.00 UN AMORE ETERNO. Telenovela.Con Veronica Castro, Omar Fierro6.20 MANUELA. Telenovela7.00 CI TROVIAMO IN GALLERIA.Film (Italia, 1953). Con Nilla Pizzi, Carlo Dapporto, Sophia Loren, Alberto Sordi. All’interno:7.35 Meteo. Previsioni del tempo8.20 TG 4 - RASSEGNA STAMPA.Attualità. (R)8.45 UN DOTTORE TRA LE NUVOLE.Telefilm. “La morte e la fanciulla”9.30 LIBERA DI AMARE. Telenovela10.30 FEBBRE D’AMORE. Soap opera11.30 TG 4 - TELEGIORNALE11.40 FORNELLI D’ITALIA. Show12.30 FORUM - IL MEGLIO. Rubrica13.30 TG 4 - TELEGIORNALE14.00 LA RUOTA DELLA FORTUNA.Gioco15.00 SENTIERI. Soap opera15.50 IL CARABINIERE. Film (Italia, 1981). Con Fabio Testi, Massimo Ranieri,Valeria Valeri, Enrico Maria Salerno.All’interno: 17.00 Meteo.Previsioni del tempo18.00 HUNTER. Telefilm. “Allegra”18.55 TG 4 - TELEGIORNALE.Notiziario.All’interno:19.24 Meteo. Previsioni del tempo19.35 LA FORZA DEL DESIDERIO.Soap opera

6.00 TG 5 - PRIMA PAGINA. Notiziario7.55 TRAFFICO / METEO 5. Previsioni del tempo7.58 BORSA E MONETE. Rubrica8.00 TG 5 - MATTINA. Notiziario8.30 LA CASA NELLA PRATERIA.Telefilm. “Un ragazzo selvaggio”9.30 SETTIMO CIELO. Telefilm. “La stagione delle magnolie”10.30 TERRA PROMESSA. Telefilm. “Una vita normale”11.30 UNA FAMIGLIA COME TANTE.Telefilm. “La fiaba”12.30 VIVERE. Teleromanzo. Con Alessandro Preziosi, Mavi Felli,Lorenzo Ciompi, Sara Ricci13.00 TG 5. Notiziario13.40 BEAUTIFUL. Soap opera14.10 CENTOVETRINE. Teleromanzo14.40 ALLY MCBEAL. Telefilm. “Levisioni di Ally”. Con Calista Flockhart,Courtney Thorne, Greg Germany Smith15.40 MISS A TUTTI I COSTI. Film Tv(USA, 1997). Con Yasmine Bleeth, JillClayburgh, Cassidy Rae. All’interno:16.35 TGCOM. Attualità17.45 DISTRETTO DI POLIZIA. Telefilm.“La verità”. Con Isabella Ferrari, GiorgioTirabassi, Ricky Memphis18.45 FINCHÉ C’È DITTA C’È SPERANZA.Show. Con Roberto Ciufoli, FrancescaDraghetti, Tiziana Foschi, Pino Insegno19.15 VERISSIMO VACANZE. Attualità.Conduce Rosa Teruzzi e Alberto Bilà

7.00 DUE SOUTH. Telefilm. “Irene”9.30 BAYSIDE SCHOOL. Telefilm. “Hollywood arrivo!”10.30 BILLY MADISON. Film (USA, 1995). Con Adam Sandler, Darren McGavin, Bridgette Wilson, Bradley Whitford.All’interno:12.25 Studio aperto. Notiziario12.55 BELLAVITA. Rubrica14.00 UNA FOLLE ESTATE.Film (USA, 1986). Con Demi Moore, John Cusack, Curtis Armstrong, Bobcat Goldthwait17.30 BAYWATCH. Telefilm. “I fuggiaschi”18.30 STUDIO APERTO. Notiziario19.00 REAL TV. Attualità.Conduce Guido Bagatta

13.00 MTV ON THE BEACH. Musicale14.00 MTV VIDEO MUSIC AWARDS 2000. Musicale17.00 VMA’S DIARY OF BRITNEYSPEARS. Musicale. “La giovane pop starracconta la sua esperienza ai VMA’s”18.00 FLASH. Notiziario18.10 MTV TRIP18.20 MUSIC NON STOP. Musicale19.00 SELECT. Musicale. “I video surichiesta da Londra”21.00 2GETHER. Telefilm22.00 SINGLES. Musicale. “Storie d’a-more raccontate ad Mtv dai ragazzi”22.30 MTV VMA 2000 UNCENSORED. “Speciale sui Video Music Awards”23.00 NOMINATION SPECIAL. Musicale23.55 FLASH. Notiziario

gior

nose

ra

13.00 LA PECCATRICE. Film drammati-co (Italia, 1975). Con Zeudi Araya15.00 LA LEGGE DEL NORD. Film drammatico (Francia, 1930). Regia di Jacques Feyder17.00 UN POLIZIOTTO SCOMODO.Film poliziesco (Italia, 1978). ConMaurizio Merli. Regia di Stelvio Massi19.00 IL SEGRETO DI ANNA ROTTNER.Film drammatico (Germania, 1941)21.00 DELITTO IN FORMULA UNO.Film poliziesco (Italia, 1983). Con Tomas Milian. Regia di Bruno Corbucci23.00 LA LEGGE DEL NORD. Film drammatico (Francia, 1930). ConMichele Morgan. Regia di Jacques Feyder1.00 MESSALINA VENERE IMPERA-TRICE. Film storico (Italia, 1960)

8.00 CALL GAME. Contenitore.“Il primo programma interattivo di quiz, puzzle e rebus enigmistici”.All’interno:—.— Mango. Gioco;9.15 Sì o No. Gioco;10.40 Zengi. Gioco12.00 TG LA7. Notiziario12.30 SARANNO FAMOSI. Telefilm. “Un modo di vincere”.Con Carlo Imperato13.30 MAMMA HO PRESO IL BANDITO.Film Tv (USA, 1994). Con Mikey Lebeau15.00 OASI. Conduce Tessa Gelisio16.00 PARADISE. Telefilm. “Vita da sceriffo”.Con Lee Horsley17.00 LOIS & CLARK - LE NUOVE AVVENTURE DI SUPERMAN.Telefilm. “Il rapimento”.Con Dean Cain18.30 EXTREME. Rubrica“La realtà attraverso le immagini più spettacolari ed emozionanti”.Conduce Roberta Cardarelli19.00 STARGATE SG1. Telefilm. “Veleno”.Con Richard Dean Anderson

20.00 TELEGIORNALE. Notiziario.20.40 MISS ITALIA 2001 - LE EMOZIO-NI. Varietà. Conduce Fabrizio Frizzi.Regia di Maurizio Ventriglia23.40 TG 1. Notiziario23.45 VENEZIA CINEMA 2001. 0.10 TROFEO STEFANIA ROTOLO0.45 PIAZZA LA DOMANDA. Gioco1.00 TG 1 - NOTTE. Notiziario1.05 STAMPA OGGI. Attualità—.— APPUNTAMENTO AL CINEMA1.20 MEDIAMENTE.IT. Rubrica “Net Art”1.55 SOTTOVOCE. Attualità2.15 UN UOMO SENZA SCAMPO. Film (USA, 1971). Con Gregory Peck,Tuesday Weld, Estelle Parsons, Ralph Meeker3.45 STASERA NIENTE DI NUOVO

20.00 ZORRO. Telefilm. “Il padre scomparso”20.30 TG 2 - 20.30. Notiziario.20.50 LA TEMPESTA DEL SECOLO.Film horror (USA/Canada, 1999). Con Timothy Daly, Colm Feore, Debrah Farentino. Regia di Craig R. Baxley22.35 NIKITA. Telefilm. “Amare e tradire”. Con Peta Wilson, Roy Dupuis, Alberta Watson23.25 TG 2 - NOTTE. Notiziario24.00 APPUNTAMENTO AL CINEMA0.05 EUROGOAL. Rubrica0.50 ULTIMA ANALISI: OMICIDIO.Telefilm. “Fermo posta”1.45 ITALIA INTERROGA. Attualità.Con Stefania Quattrone

20.00 RAI SPORT TRE. Rubrica sportiva20.10 BLOB VENEZIA. Attualità.20.30 UN POSTO AL SOLE.Teleromanzo. 20.50 IO SPERIAMO CHE ME LA CAVO.Film commedia (Italia, 1992). Con Paolo Villaggio, Paolo Bonacelli,Isa Danieli, Gigio Morra. Regia di Lina Wertmuller22.40 TG 3. Notiziario.23.00 SFIDE. Rubrica sportiva23.55 TG 3. Notiziario. telegiornale0.05 APPUNTAMENTO AL CINEMA.Rubrica0.10 FUORI ORARIO. COSE (MAI) VISTE. “Gorghi da Venezia Duemilauno”1.15 RAI NEWS 24. Contenitore

20.40 FRANTIC. Film thriller (GB,1988). Con Harrison Ford, Betty Buckley,Emmanuelle Seigner, Yorgo Voyagis.Regia di Roman Polanski. All’interno:21.25 Meteo. Previsioni del tempo. 23.10 LA MIA AFRICA. Film drammatico (USA, 1985). Con Meryl Streep, Robert Redford,Klaus Maria Brandauer, Michael Kitchen.Regia di Sydney Pollack. All’interno:0.20 Meteo. Previsioni del tempo2.00 TG 4 - RASSEGNA STAMPA.Attualità2.25 ANNA OZ.Film (Francia/Italia/Svizzera, 1996). Con Charlotte Gainsbourg, Gérard Lanvin, Sami Bouajila, Gregori Darangere. All’interno: Meteo

20.00 TG 5 / METEO 5. Notiziario.20.30 PAPERISSIMA SPRINT. Show. Conduce Mike Bongiorno. Con Gabibbo, Antonella Mosetti21.00 ARMA LETALE 4. Film azione(USA, 1998). Con Mel Gibson, Danny Glover, Rene Russo, Joe Pesci.Regia di Richard Donner. All’interno:22.00 Meteo 5. Previsioni del tempo. 23.25 PREDATOR. Film (USA, 1987).Con Arnold Schwarzenegger, Carl Weathers, Bill Duke, Elpidia Carillo.All’interno: 0.30 Meteo 51.30 TG 5 - NOTTE / METEO 52.00 GO NOW. Film (GB, 1995). Con Robert Carlyle, Juliet Aubrey, James Nesbitt, Sophie Okonedo.All’interno: 2.45 Meteo 5

20.15 HAPPY DAYS. Telefilm. “Fonzie un nuovo James Dean”. ConHenry Winkler, Ron Howard. 3ª parte20.50 SABRINA VACANZE ROMANE.Film Tv commedia (USA, 1998). Con Eddie Mills, Melissa Joan Hart.Regia di Tibor Takas22.35 HOT SHOTS 2. Film comico (USA, 1993).Con Charlie Sheen, Lloyd Bridges,Valeria Golino, Brenda Bakke. Regia di Jim Abrahams. All’interno: 0.25Studio aperto - La giornata. Notiziario0.35 STUDIO SPORT1.05 UNA FAMIGLIA DEL 3° TIPO.Situation comedy. “I crackers delladiscordia” - “Complotto all’università”2.00 PAPPA E CICCIA. Telefilm

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RADIO

20.25 100%. Gioco.“Il primo game show condotto intera-mente da una voce fuori campo”21.00 SFERA. Rubrica“Dalla genetica alle scoperte astronomi-che fino alle nuove tecnologie”.Conduce Andrea Monti23.00 SCELTE PERICOLOSE. Film (USA, 1997). Con Matthew Modine. Regia di Tim Hunter1.00 CALL GAME. Contenitore.“Il primo programma interattivo di quiz,puzzle e rebus enigmistici”.All’interno:—.— Zengi. Gioco;2.30 Mango. Gioco.3.30 FLUIDO. Rubrica di attualità

14.00 VISIONI. Rubrica di cinema14.15 L’UOMO DELLA FORTUNA. Film commedia (Italia, 2000)15.45 CHE FINE HA FATTO HAROLDSMITH? Film commedia (GB, 1999)17.30 CUBA LIBRE - LA NOTTE DEL GIU-DIZIO. Film drammatico (USA, 1993). ConEmilio Estevez. Regia di Stephen Hopkins19.30 TAXXI 2. Film azione. Con Samy Naceri. Regia di Gérard Krawczyk21.00 VISIONI. Rubrica di cinema21.15 DRUIDS - LA RIVOLTA. Film avventura (Canada/Francia, 2000).Con Christophe Lambert. Regia di Jacques Dorfmann23.05 VISIONI. Rubrica di cinema23.30 IL CACCIATORE DI TESTE. Film fantascienza (USA, 1991)

15.00 IL RITORNO DEL PUMA. Doc.15.30 STREGATI DALLA TIGRE. Doc.16.00 LA SCIENZA DELLA NAVIGAZIO-NE. Documentario.17.00 IL CLAN DEL COCCODRILLO. Doc.17.30 IL MISTERO DEI CERCHI NEI CAMPI. Documentario.18.00 DANI: CANE DA TERAPIA. Doc.18.30 LA LOTTA PER LA SOPRAVVI-VENZA. Documentario.19.00 I CACCIATORI DELLA TUNDRA20.00 EXPLORER. Documentario.21.00 GLI INDOMABILI. Doc. “Il ritornodel puma”; “Stregati dalla tigre”22.00 LO SPIRITO DEI MARI. Doc.23.00 IL CLAN DEL COCCODRILLO. Doc.23.30 IL MISTERO DEI CERCHI NEI CAMPI. Documentario

13.05 FINAL DESTINATION. Film thriller (USA, 2000)14.45 CASPER MEETS WENDY. Filmfantascienza (USA, 1998). Con H. Duff16.20 LOS ANGELES SENZA META.Film commedia (Finlandia/Francia/GB,1998). Con David Tennant18.20 LA VOCE DELL’AMORE. Film drammatico (USA, 1998). Con Meryl Streep. Regia di Carl Franklin20.25 GIORNALE DEL CINEMA:VENEZIA 2001. Rubrica di cinema21.00 AMORI SOSPESI. Film drammatico (USA, 1999). ConDiane Keaton. Regia di Peter Masterson22.45 THE BEACH. Film drammatico(USA, 2000). Con Leonardo DiCaprio0.45 MISS JULIE. Film drammatico

14.00 AUTOMOBILISMO. ZONA MOTORI ITALIA. 14.30 US OPEN OGGI. Rubrica sportiva15.00 BASEBALL. MLB. Cincinnati Reds-Houston Astros17.00 TENNIS. US OPEN. Flushing Meadows 200122.00 BASKET. CAMPIONATI EUROPEI MASCHILI.Russia - Spagna23.35 BASKET. CAMPIONATI EUROPEI MASCHILI.Lettonia - Jugoslavia

14.40 FOLLOWING. Film drammatico(GB, 1998). Con Jeremy Theobald.Regia di Christopher Nolan15.50 MAYBE BABY. Film commedia (GB,2000). Con Hugh Laurie. Regia di Ben Elton17.35 CARO FIDEL LA STORIA DI MARITA. Documenti.19.10 MERCY STREETS. Film drammatico (USA, 2000). Con E. Roberts21.00 IL CERCHIO. Film drammatico(Iran/Svizzera, 2000). Con FereshtehSadr Orafai. Regia di Jafar Panahi22.30 IRAN: SOGNO DI LIBERTÀ. Doc.23.30 GIORNALE DEL CINEMAVENEZIA ‘01. Rubrica di cinema24.00 THREE KINGS. Film guerra(USA, 1999). Con George Clooney

18 giovedì 6 settembre 2001in scena tv

Page 19: Fini,l’estremismoalpotere - archivio.unita.news · essere: vedi il caso Pacciani. Mentre nel lavoro d’informa-zione a loro affidato, brillano sovente per la loro assenza: vediilcasodeiBlackBlocche

Colore: Composite ----- Stampata: 05/09/01 21.45 ----- Pagina: UNITA - NAZIONALE - 19 - 06/09/01

Metti una sera d’estate, un telespettatore appassiona-to del misterioso Oriente: in tv c’è un interessanteréportage dal Giappone, un gustoso ritratto di unascrittrice di Shanghai, un viaggio da Pechino a Roma.Di che far nottata, con una scorta di pistacchi e birra(pop corn e coca-cola non sono più di moda). E dun-que, come costruire il palinsesto ideale? Male, malissi-mo. Anzi, impossibile. L’altra sera, infatti, la Rai hamandato in onda Overland 5, Sciuscià e Uno scritto-re, una città alla stessa ora: tre reti, tre programmi diinformazione, e tutti tra le dieci e mezza e mezzanotteSiamo ancora d’estate e le trasmissioni, soprattutto diseconda serata, sono quasi tutte «tappabuchi», repli-che scovate in fondo agli archivi. Il problema è che chisceglie cosa replicare, evidentemente, ha palato fine, e

sceglie il meglio. Gente di mestiere, insomma. Ecco,perciò, che su Raiuno va in onda l’avventura delviaggio, la quinta serie di Overland, una fotografia intempo reale del nostro pianeta, che nella quinta serieattraversa l’Asia Meridionale. La carovana di pesantiautomezzi che ha già attraversato mezzo mondo faquesta volta un viaggio nella sofferenza, tra Paesi checercano di emergere, che affondano nei conflitti, dovela vita ha scarso valore.In questa serie i quattro camion arancione, lasciataPechino, attraversano il Vietnam, il Laos, la Cambo-gia, la Thailandia, Myanmar (ex Birmania), l’India,il Pakistan, l’Afghanistan.Raidue, dal canto suo, replica i migliori servizi diSciuscià: non poteva mancare il viaggio (davvero affa-

scinante e a tratti, per noi occidentali, incredibile) cheCorrado Formigli ha compiuto in Giappone, intitola-to Sushi per tutti. A Tokyo ogni notte apre Tsukiji, ilmercato di pesce più grande del mondo, in cui vienescambiato pesce per 50 miliardi. La passione per l'este-tica dei piatti, l’ossessione per la freschezza, i simboli-smi sessuali: attraverso il sushi, Sciuscià ha raccontatocome sono i giapponesi e soprattutto come stannocambiando i giovani in un paese sempre più scossodalla crisi economica.Infine, Raitre, sempre martedì, sempre a fine giorna-ta, è andata in onda l’interessante Uno scrittore, unacittà, dedicato questa volta Mian-Mian, la scrittriceche con il suo romanzo d’esordio, La la la, ha conqui-stato il pubblico (romanzo del ‘95 che sarà presto

pubblicato in Italia). L’incontro con Mian Mian e conla sua famiglia è l’occasione per l’incontro con unacittà, Shanghai, che appare piovosa, cupa, narcisa,quasi una Parigi orientale. È la città che fa da sfondoai romanzi della giovane scrittrice «dark». Figlia dellaCina post-rivoluzionaria, Mian Mian è animatricedelle scene underground e delle notti della metropolicinese.Cosa avrà scelto, infine, il nostro telespettatore aman-te dell’Oriente? Avrà fatto zapping all’esaurimento?Speriamo che non fosse lo stesso che lunedì sera ha giàdovuto scegliere tra una trasmissione di storia di rarointeresse come l’intervista a Edda Ciano Mussolini(Raitre), e Ovosodo in prima tv (Raiuno).

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SORPRESA: TRE OTTIMI PROGRAMMI IN TV. MA PERCHÈ ALLA STESSA ORA?

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«Ho delle forte vibrazioni…ho delle forti vibrazioni…ho icomandi laschi e mi sa che mi lancio», dice il Pilota. «Allo-ra dirigi il velivolo in zona disabitata», risponde la torre dicontrollo. Ancora pochi secondi e il pilota si lancia azionan-do il seggiolino eiettabile, ma il muso beccheggiante dell’ae-reo non punta verso una zona disabitata, va verso Casalec-chio di Reno, un comune alle porte di Bologna. Alle 10,33del 6 dicembre 1990, l’Aermacchi MB326 centra l’Istitutotecnico commerciale Salvemini, penetra in mezzo ai ban-chi , cancella 12 vite, procura ferite gravi e danni permanen-ti ad altri 90 allievi. Racconterà Daniele, uno dei sopravvis-suti. «Ero rimasto incastrato, quando l’areo è entrato inmezzo ai banchi e, appunto, quando mi sono accorto diquello che stava succedendo, inconsciamente sono uscitodall’aula. Penso che il mio sia stato un caso molto fortuna-to, e sia dovuto tutto al destino perché un momento primapotevo morire e invece sono stato salvato dalla chiamatadella prof di tedesco. Prima mi trovavo nel banco vicinoalla finestra, e sarei stato schiacciato».

Sono passati quasi undici anni da quella tragedia, ilpilota dell’areo, sottotenente Bruno Viviani, e i suoi supe-riori, condannati in primo grado per omicidio colposoplurimo e disastro colposo, sono stati tutti assolti. Il fattonon costituisce reato, ha stabilito la Corte d’appello. L’Ae-ronautica militare ha rigettato la proposta di transazionedei parenti delle vittime, che più o meno suonava così:rinunciamo ai nostri risarcimenti – la proposta irrisoria eradi 50 milioni per i genitori e 20 per ogni fratello dellevittime - purché vengano sospese le esercitazioni militarisopra i centri abitati. Una proposta coraggiosa, peraltromai raccolta dalle forze politiche e passata solo di sfuggitasulle pagine nazionali dei quotidiani. A suo tempo erarimasta lettera morta persino la richiesta di non permetterea Bruno Viviani di volare, almeno sino alla conclusione delprocesso. Dichiarò Alessandro Gamberini, avvocato di par-te civile: «Sappiamo che in qualsiasi incidente stradale ,quando si cagionano vittime e a volte è sufficiente anchecagionare ferite gravi, il prefetto sospende la patente. Nelnostro caso, nulla è avvenuto nonostante vi sia una periziatecnica, che ha valore peraltro di prova perché fatta in sededi incidente probatorio».

L’aereo pilotato da Bruno Viviani, un MB 326 da adde-stramento, era decollato alle 9,48 dall’aeroporto di VeronaVillafranca. Il volo prevedeva una missione di aerocoopera-zione con l’esercito: in pratica l’aereo doveva fungere dabersaglio per i radar della difesa aerea in una zona compre-sa tra Zevio (Verona), Crevalcore (Bologna) e Ceneselli(Ferrara). A 30 minuti dal decollo, il motore dell’aereo sipiantò. Il pilota comunicò l’emergenza alla torre di control-lo e cercò di riaccendere il motore premendo sul tasto

relight. Il velivolo riacquistò parzial-mente potenza e così il pilota scartòl’idea di atterrare all’aeroporto più vici-no, quello di Ferrara, e fece prua versoBologna. Viviani non si era accortoche la perdita di potenza del velivoloera dovuta a una perdita di carburantee questo sarà una delle contestazionimossegli dalla pubblica accusa. Dirige-re su Bologna era l’unica scelta possibi-le? Per la parte civile no. Il pilota avreb-be potuto fare rotta sull’aeroporto diprovenienza, oppure dirigersi verso ilmare. «Siamo a nord di Ferrara», spie-gherà l’avvocato Gamberini, «il mareAdriatico è a due passi, io ho un aereoin avaria, il pilota non segue la sorte diquell’aereo, l’aereo militare consente alpilota di essere espulso, tant’è che ilpilota si salverà nonostante il disastroche quell’aereo combina. Ancora ogginon comprendiamo le ragioni per cuiquell’aereo non sia stato diretto versoil mare al quale è così vicino, con ciòevitando, crediamo, ogni pericolo perle popolazioni civili che abitano co-munque, quando non le città, le cam-pagne».

Ma quella decisione non fu presa.Quando il pilota, in vista di Bologna,manovrò il carrello per l’atterraggio, ilcarburante che fuorusciva dal serbato-io prese fuoco, per effetto dell’attrito.La parte posteriore dell’aereo prese fuo-

co, i comandi diventarono ingovernabili, il pilota si lanciò,salvandosi. Meno fortunati furono quei 12 ragazzi dell’Isti-tuto Salvemini.

g.m.

BONO, BRITNEY, LOPEZ & COMOBILITATI CONTRO L’AIDSChiusi da ieri l’altro in uno studio diregistrazione di Manhattan i divi delrock si sono mobilitati contro l'Aids:guidati da Bono degli U2, BritneySpears, Christina Aguilera, JenniferLopez, 'N Sinc, Destiny's Child, NoDoubt e altri stanno incidendo unsingolo i cui proventi saranno destinatialla lotta contro la malattia in Africa.«What's going on» di Marvin Gaye saràla canzone testimonial di una campagnache verrà presentata il primo dicembrein occasione della giornata mondialedell'Aids: l'obiettivo di Bono è quello difar impallidire «Live Aid», che nell’85raccolse 200 milioni di dollari per levittime della fame in Etiopia.

Gigi Marcucci

BOLOGNA «È un polpettone che lascia sbigottitie, peraltro, fa passare da eroe chi ha procurato ildanno. Chi ha un po’ di memoria e sente parlaredi un aereo e di una scuola, non può che pensareal Salvemini. La realtà è che si sono rifatti a unfatto di cronaca, senza tenere conto dei senti-menti dei familiari, delle sofferenze che hannopatito. Del resto non mi meraviglio, realtà comele nostre bisogna viverle per capirle e comunqueio non le auguro nemmeno all’uomo più cattivodi questo mondo». Vittorio Gennari è un fiumein piena. Undici anni fa, nella tragedia del Salve-mini, perse la figlia Alessandra, l’altro giorno haletto del film prodotto dalla «Good Time Enter-prise» che verrà trasmesso dalla Rai. Nella fic-tion c’è un pilota che di sicuro non cerca lastrage, ma il suo aereo sfonda la barriera delsuono e due bambini muoiono perché si rompela vetrata della scuola in cui si trovano. A questopunto l’aviatore entra in crisi, studia la menteumana, si aggiorna in Bosnia tra le vittime deibombardamenti e alla fine si fa inserire comeinsegnante nella stessa scuola su cui il suo aereoè precipitato.

Se l’arte, come ricordava Picasso, è una men-

zogna, bisogna dire che in questo caso la somi-glianza con la realtà appare notevole. Un quoti-diano locale ha dedicato al film due pagine, tito-lando: «In un film il dramma di Casalecchio».«Non c’è nessuna attinenza con quanto accaddeal Salvemini», dichiara però Gabriella Bontem-po, responsabile di produzione della «Good Ti-me Entreprise». E le analogie col Salvemini?Non sono molti gli aerei militari che hanno avu-to a che fare con scuole in Italia, anzi non risultanemmeno che fatti simili siano accaduti in altrezone del mondo. «È solamente un espedientenarrativo», replica Bontempo, «un evento trau-matico che spinge un uomo a cambiare la suavita. Il film parla di una vicenda psicologica,racconta la crisi e il cambiamento di una perso-na. Se il film avesse avuto qualcosa a che farecon il Salvemini, sicuramente ci saremmo docu-mentati, saremmo andati a Casalecchio, avrem-mo parlato con i familiari delle vittime e i soprav-vissuti». Roberto Alutto, che al Salvemini persela figlia Debora, è prudente. «Non so nulla dellasceneggiatura. Secondo quanto mi hanno detto,il film racconta una storia che prende spuntodalla nostra, ma non è la nostra. Vedremo se èdavvero così». Anche il sindaco di Casalecchio,Luigi Castagna, non si sbilancia prima di cono-scere con esattezza il contenuto della fiction.

«Fermo restando che la libertà d’espressione èun diritto fondamentale e che non conosciamoancora soggetto e sceneggiatura, bisogna direche se, come hanno dichiarato, il film è libera-mente tratto dalla vicenda del Salvemini, dovreb-be presupporre una certa conoscenza dei fatti.La banalizzazione degli stessi rischia di travolge-re la verità e con essa i sentimenti di quanti sonostati colpiti da quella tragedia».

Il precedente a cui va la memoria è la fictionsulla Uno bianca realizzata dal regista MicheleSoavi, un’altra sanguinosa vicenda bolognese,un altro caso al centro di polemiche. «Ma lìalmeno una parte dei fatti era rispettata», sbottaGennari, «la vicenda dei due poliziotti che aveva-no scoperto la banda in qualche modo venivaricostruita, più o meno fedelmente. Noi nonvogliamo inutili pietismi, non ci interessa chequalche giornalista venga a chiederci cosa provia-mo a tanti anni di distanza. Vorremo solo che ilsacrificio dei nostri figli avesse un senso, che nonfosse stato inutile. Il mio dolore non è diverso daquello di qualsiasi padre che abbia perso unfiglio. Il problema è che quando mia figlia èmorta si trovava all’interno di una struttura del-lo Stato e che lo stesso Stato, quando si trattò discegliere se difendere i diritti della scuola e di chila frequentava o quelli dell’Aeronautica militare,

si schierò con quest’ultima, come se noi fossimocittadini di serie B. La giustizia ha deciso che farpiombare un aereo su una scuola non è reato,ora noi chiediamo solo un po’ di rispetto».

Segue dalla prima

Nel Bolognese è sembrato di rivivere queigiorni. Al “Resto del Carlino” la notizia delnuovo film-tv di Raiuno, “L’uomo del ven-to”, prodotto dalla “Good time Enterpri-se” e diretto da Paolo Bianchini, ha provo-cato un sobbalzo: c’è un solo caso in Euro-pa di ragazzini vittime di un incidente ae-reo mentre, nei loro banchi, seguono lespiegazioni della maestra alla lavagna, quel-lo di Casalecchio di Reno, provincia diBologna. Una tragedia che non si dimenti-ca, un dolore che ha ferito l’intera comuni-tà: sono passati undici anni da quandol’aereo militare si schiantò sulla scuola Sal-vemini. Non solo le immagini trasmessecento volte dai tg sono rimaste indelebilinella memoria, persino il nome di quellaelementare di provincia è rimasto doloro-samente familiare. “Salvemini, film tv ispi-rato alla strage”, ha titolato il quotidianolocale, che poi ha dedicato due pagine allaproduzione televisiva, con pallide messe apunto da parte della produzione.

Spesso i fatti di cronaca diventanofilm, spesso aiutano a non dimenticare, adenunciare, come è avvenuto con “Murodi gomma” di Marco Risi sulla tragedia diUstica; film rispettosi della sensibilità deifamiliari delle vittime, che permettono dilasciare alla storia le vicende che scuotonola nazione. Altre volte, però, i film rappre-sentano nuovi schiaffi a chi è stato vittima,e - essendo “liberamente ispirati” - posso-no “addomesticare” la storia, riscrivere icaratteri, lasciare una memoria falsata: ègià successo con un film televisivo prodot-to da Canale 5, sulla “Uno bianca”, di Mi-chele Soavi. L’anno scorso la messa in on-da della fiction sulla vicenda dei fratelliSavi creò polemica, divenne un caso. I ruo-li erano stati rispettati, ma non il doloredelle famiglie delle vittime. Ora, le primenotizie sulla fiction di Raiuno raccontanodi un pilota-eroe: “così il più vago degliaccostamenti può suscitare ondate di risen-timento”, scrive il “Resto del Carlino”. An-che “L’uomo del vento” arriva in tv presen-tandosi come un nuovo caso.

La responsabile della produzione, Ga-briella Bontempo, non smentisce che ilfilm sia “liberamente ispirato” ai fatti diCasalecchio ma sostiene che non c’è atti-nenza con quel caso, le somiglianze sareb-bero un “espediente narrativo”. Insomma,la produzione aveva bene impresse nellamente quelle drammatiche immagine deitg, la scuola sventrata, il dolore cupo diquei giorni. Ma alla Rai sono sorpresi dallapolemica. I responsabili di Raifiction, lastruttura che produce il tv-movie,fanno in-

vece sapere che “quando è stato presentatoil progetto del tv-movie non si è mai parla-to di un legame con la tragedia di Casalec-chio”. Anzi, era “una storia di grande mo-rale, interessante”, per il ruolo del protago-nista ed il suo percorso umano, e per que-sto è stata scelta.

La storia che si sta girando ad Arezzoda più di un mese (le riprese sono iniziateil 27 luglio), protagonisti Alessio Boni eTosca D’Aquino, è quella di un pilota, diun errore fatidico, di una vita spesa in quelricordo. Il film tv inizia infatti con le provedi un aereo sperimentale, un aereo milita-

re. Il pilota, insieme a un Colonnello, effet-tua un giro di prova; la responsabilità ètutta sua anche quando cede i comandi alcompagno di viaggio, che vuole provare ilprototipo. Un errore, l’aereo sta precipitan-do, il pilota riesce a riprendere il controlloma per farlo deve dare il massimo, superail muro del suono. Nonostante voli bassis-simo sulle case. E’ la tragedia: nella scuolache stanno sorvolando tremano i muri,una vetrata crolla, dei bambini restano vit-time sotto le macerie.

Il film si snoda tutto da qui: il pilotalascia l’aereonautica, si dedica allo studio

della psicologia, a missioni umanitarie (sa-rà in Bosnia, per portare il suo contributocome psicologo) infine “l’uomo del vento”tornerà in quel paese, in quella scuola, peraiutare i bambini ancora sconvolti dallatragedia. In particolare una bambina, chenon parla più da quel giorno... Un film chesegue passo dopo passo il dramma umanodell’ex pilota, che si tinge di rosa (la bambi-na è “figlia” della D’Aquino), che“dimentica” però che le tragedie italianenon possono essere utilizzate come sempli-ce “idea da film”.

Silvia Garambois

Un aereo entra in classeLa beffa dopo il sangue

Le reazioni dei familiari delle vittime: «Chiediamo rispetto». La produzione replica: «Solo un espediente narrativo»

«Travolgono la verità e le sofferenze»

Un caccia, una scuola, una strage. In tvUna fiction Raiuno evocherà Casalecchio. Il pilota sarà un eroe triste e la storia sarà tradita

6 dicembre 1990

Due immagini dellastrage diCasalecchio: in alto,le vittime e i primisoccorsi, sotto, lacarcassa dell’aereoestratta dallemacerie dellascuola

giovedì 6 settembre 2001 in scena 19

Page 20: Fini,l’estremismoalpotere - archivio.unita.news · essere: vedi il caso Pacciani. Mentre nel lavoro d’informa-zione a loro affidato, brillano sovente per la loro assenza: vediilcasodeiBlackBlocche

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Prodotto dalla DreamWorks diSpielberg, diretto da due geniettidell’animazione computerizzatache rispondono ai nomi di Adam-son & Jenson, ecco a voi l’orcopiù «politicamente scorretto»mai visto in una fiaba. Pelle verdee rutto libero, Shrek vive felice inuna palude ma un giorno è co-stretto a fare l’eroe: salverà unabella principessa che gli regaleràuna bellissima sorpresa. Genialila comparsata di Robin Hood e laparodia di «La tigre e il dragone».

Shrek

tram

e

Guerra e amore nel nuovo kolos-sal a stelle e strisce messo a puntodalla Disney sperando di eguaglia-re il successo del Titanic. Sullosfondo dello storico attacco giap-ponese del 7 dicembre 1941 chesegnò l’ingresso degli Usa nel se-condo conflitto mondiale, si rac-conta l’appassionata storia d’amo-re tra due piloti e una bella infer-miera. Lei sceglierà ovviamente ilpiù eroico, quello che andrà volon-tario a combattere contro Hitler.Il suo aereo, però, sarà abbattuto...

BeautifulJoeUscita estiva inaspettata e (forse)insensata per un tv-movie chepunta tutto sul fascino un po’ sfio-rito di Sharon Stone. La diva sexydi «Basic Instinct» è qui una ma-dre di famiglia con un mare diguai: deve soldi a tutti gli strozzi-ni della città e ha vari vizietti, dalgioco alla bottiglia. Ma il destinola fa incontrare con Joe (BillyConnolly), un uomo solo e mala-to, ma con un cuore grande così.Fuggono a Las Vegas, e scommet-tiamo che sboccerà l’amore?

Liberamente ispirato al libro diErmanno Rea, il film di FabioRosi racconta della misteriosascomparsa di Federico Caffè,uno dei più grandi economistiitaliani. A partire dalla notte del14 aprile 1987 quando il profes-sore esce per l’ultima volta dallasua casa di Monte Mario a Ro-ma. Sulle sue tracce, sperandodi ritrovarlo, si mettono Moni-ca e Andrea due suoi ex allievi.Nei panni dell’economista è ilbravissimo Roberto Herlitzka.

Il dolore, quello struggente cheinvece di unire, come vuole la re-torica buonista, divide le personeche si amano. E’ questo il temadell’ultimo Moretti. Un Morettiche cambia completamente regi-stro e ci racconta la sofferenza diuna famiglia davanti alla mortedel figlio. Un film drammaticosull’elaborazione del lutto, in cuiNanni veste i panni di uno psicoa-nalista, incapace di far fronte alsuo dolore. E soprattutto un filmin cui si piange come vitelli.

Si rifà di tutto, perché non rifare«Get Carter», vecchio thriller del1971 interpretato (allora) da Mi-chael Caine? Il ruolo passa a Sylve-ster Stallone: è lui il pistolero ma-nolesta che da Las Vegas tornanella natìa Seattle per il funeraledel fratello, scopre che è stato uc-ciso e giura vendetta. Guai ai catti-voni che incroceranno la sua stra-da... Stallone tenta di rispolverarel’antico carisma: è più legnoso edolente del solito, ma s’è visto dipeggio. Dirige Stephen T. Kay.

Da un romanzo di John Le Carré,una classica spy-story che la regiasempre originale di John Boor-man trasporta qua e là nel grotte-sco. Pierce Brosnan è il nuovoagente britannico in quel di Pana-ma, Geoffrey Rush è il sarto (daltorbido passato) che sarà il suo«Virgilio» nei gironi infernali in-torno al canale. Nel cast c’è ancheHarold Pinter, scrittore importan-te quanto Le Carré: fa il vecchiozio Benny, che ogni tanto appareal sarto e gli dà buoni consigli...

MILANOANTEOVia Milazzo, 9 Tel. 02.65.97.732sala Cento A l'attaque!100 posti commedia di R. Guediguian, con A. Ascaride, P. Banderet, P. Bonnel

15,00-16,50 (£ 7.000) 18,40-20,30-22,30 (£ 13.000)sala Duecento Il mestiere delle armi200 posti drammatico di E. Olmi, con H. Jivkov, S. Grammatico, S. Ceccarelli

15,40-18,10 (£ 7.000) 20,30-22,30 (£ 13.000)sala Quattrocento Luce dei miei occhi400 posti drammatico di G. Piccioni, con L. Lo Cascio, S. Ceccarelli, S. Orlando

15,10-17,40 (£ 7.000) 20,15-22,30 (£ 13.000)

APOLLOGalleria De Cristoforis, 3 Tel. 02.78.03.901200 posti Il dottor Dolittle 2

commedia di S. Carr, con E. Murphy, K. Pollak, J. Jones16,30-18,30-20,30-22,30 (£ 13.000)

ARCOBALENOViale Tunisia, 11 Tel. 02.29.40.60.54sala 1 The hole318 posti thriller di N. Hamm, con T. Birch, D. Harrington, K. Knightley

15,00 (£ 7.000) 17,30-20,00-22,30 (£ 13.000)sala 2 Storie108 posti drammatico di M. Haneke, con J. Binoche, T. Neuvich, J. Bierbichler

15,00 (£ 7.000) 17,30-20,00-22,30 (£ 13.000)sala 3 Driven108 posti azione di R. Harlin, con S. Stallone, B. Reynolds, K. Pardue

15,0017,30-20,00-22,30

ARIOSTOVia Ariosto, 16 Tel. 02.48.00.39.01270 posti Se fossi in te

commedia di G. Manfredonia, con E. Solfrizzi, F. De Luigi, G. Dix18,00-20,15-22,30 (£ 10.000)

ARLECCHINOVia San Pietro all'Orto, 9 Tel. 02.76.00.12.14300 posti Ritorno a casa

drammatico di M. de Oliveira, con M. Piccoli, J. Malkovich, C.Deneuve16,30-18,30 (£ 10.000) 20,30-22,30 (£ 14.000)

BRERACorso Garibaldi, 99 Tel. 02.29.00.18.90sala 1 Come si fa un Martini350 posti commedia di C. Stella, con E. S. Ricci, E. Fantastichini, M. Scattini

15,30-17,50 (£ 10.000) 20,10-22,30 (£ 14.000)sala 2 L'amore probabilmente150 posti drammatico di G. Bertolucci, con S. Bergamasco, M. Melato, R.

Celentano15,30-17,50 (£ 10.000) 20,10-22,30 (£ 14.000)

CAVOURPiazza Cavour, 3 Tel. 02.65.95.779650 posti Heartbreakers - Vizio di famiglia

commedia di D. Mirkin, con S. Weaver, J. Love Hewitt, R. Liotta15,10 (£ 7.000) 17,35-20,05-22,35 (£ 13.000)

CENTRALEVia Torino, 30/32 Tel. 02.87.48.26sala 1 Scoprendo Forrester - Finding Forrester120 posti drammatico di G. Van Sant, con S. Connery, F. Murray Abraham

14,30 (£ 7.000) 17,00-19,50-22,30 (£ 13.000)

sala 2 Chocolat90 posti commedia di L. Hallstrom, con J. Binoche, L. Olin, J. Depp

15,00 (£ 7.000) 17,30-20,00-22,30 (£ 13.000)

COLOSSEOViale Monte Nero, 84 Tel. 02.59.90.13.61sala Allen Una moglie ideale191 posti commedia di M. Binder, con M. Hemingway, M. Binder, R. Humphrey

15,30-17,50 (£ 10.000) 20,10-22,30 (£ 14.000)sala Chaplin L'uomo in più198 posti drammatico di P. Sorrentino, con A. Renzi, T. Servillo, S. Porter

15,30-17,50 (£ 10.000) 20,10-22,30 (£ 14.000)sala Visconti Heartbreakers - Vizio di famiglia666 posti commedia di D. Mirkin, con S. Weaver, J. Love Hewitt, R. Liotta

15,00-17,30 (£ 10.000) 20,00-22,30 (£ 14.000)

CORALLOLargo Corsia dei Servi, 9 Tel. 02.76.02.07.21380 posti Tutta la conoscenza del mondo

drammatico di E. Puglielli, con G. Mezzogiorno, M. Bonini, C. Guain16,00 (£ 7.000) 18,10-20,20-22,30 (£ 13.000)

DUCALEPiazza Napoli, 27 Tel. 02.47.71.92.79sala 1 The hole359 posti thriller di N. Hamm, con T. Birch, D. Harrington, K. Knightley

15,00-17,30 (£ 7.000) 20,00-22,30 (£ 13.000)sala 2 Shrek128 posti animazione di A. Adamson, V. Jenson

15,10-17,40 (£ 7.000) 20,10-22,30 (£ 13.000)sala 3 Driven116 posti azione di R. Harlin, con S. Stallone, B. Reynolds, K. Pardue

15,00-17,30 (£ 7.000) 20,00-22,30 (£ 13.000)sala 4 Le fate ignoranti118 posti drammatico di F. Ozpetek, con M. Buy, S. Accorsi

15,10-17,40 (£ 7.000) 20,00-22,30 (£ 13.000)

ELISEOVia Torino, 64 Tel. 02.86.92.752

Chiuso per lavori

EXCELSIORGalleria del Corso, 4 Tel. 02.76.00.23.54sala Excelsior The hole600 posti thriller di N. Hamm, con T. Birch, D. Harrington, K. Knightley

15,00-17,30 (£ 7.000) 20,00-22,30 (£ 13.000)sala Mignon Luce dei miei occhi313 posti drammatico di G. Piccioni, con L. Lo Cascio, S. Ceccarelli, S. Orlando

15,00-17,30 (£ 7.000) 20,00-22,30 (£ 13.000)

GLORIACorso Vercelli, 18 Tel. 02.48.00.89.08sala Garbo The Gift316 posti thriller di S. Raimi, con C. Bianchett, K. Reeves, H. Swank

15,10 (£ 7.000) 17,30-20,00-22,30 (£ 14.000)sala Marilyn Jurassic Park III329 posti avventura di J. Johnston, con S. Neill, T. Leoni, W. H. Macy

14,40 (£ 7.000) 16,35-18,30-20,30-22,30 (£ 14.000)

MAESTOSOCorso Lodi, 39 Tel. 02.55.16.4381346 posti Jurassic Park III

avventura di J. Johnston, con S. Neill, T. Leoni, W. H. Macy14,30 (£ 7.000) 16,30-18,30-20,30-22,30 (£ 13.000)

MANZONIVia Manzoni, 40 Tel. 02.76.02.06.501170 posti Spy Kids

azione di R. Rodriguez, con A. Banderas, C. Cugino15,30 (£ 7.000) 17,50-20,10-22,30 (£ 13.000)

MEDIOLANUMCorso Vittorio Emanuele, 24 Tel. 02.76.02.08.18588 posti Shriek - Hai impegni per venerdì 17?

comico-horror di J. Blanchard, con T. A. Thiessen, H. Cross15,30 (£ 7.000) 17,50-20,10-22,30 (£ 13.000)

METROPOLViale Piave, 24 Tel. 02.79.99.131070 posti Jurassic Park III

avventura di J. Johnston, con S. Neill, T. Leoni, W. H. Macy15,00 (£ 7.000) 16,50-18,40-20,30-22,30 (£ 13.000)

MEXICOVia Savona, 57 Tel. 02.48.95.18.02362 posti Il sarto di Panama

thriller di J. Boorman, con P. Brosnan, G. Rush, J. Lee Curtis15,40-17,40 (£ 7.000) 20,00-22,00 (£ 10.000)

NUOVO ARTIVia Mascagni, 8 Tel. 02.76.02.00.48504 posti La voce del cigno

animazione di R. Rich15,00 (£ 7.000) 17,00-18,50-20,40-22,30 (£ 13.000)

NUOVO CORSICAViale Corsica, 68 Tel. 02.70.00.61.99200 posti La mummia - Il ritorno

fantastico di S. Sommers, con B. Fraser, R. Weisz, J. Hannah18,30-21,30 (£ 13.000)

NUOVO ORCHIDEAVia Terraggio, 3 Tel. 02.87.53.89200 posti 27 Baci perduti

drammatico di N. Djordjadze, con N. Kuchanidze, E. Sidichin16,10 (£ 7.000) 18,10-20,20-22,30 (£ 13.000)

ODEONVia Santa Radegonda, 8 Tel. 02.87.45.47 info/prev.: 02.80.51.041sala 1 Jurassic Park III1169 posti avventura di J. Johnston, con S. Neill, T. Leoni, W. H. Macy

14,40-16,35 (£ 8.000) 18,25-20,30-22,40 (£ 14.000)sala 2 The Gift537 posti thriller di S. Raimi, con C. Bianchett, K. Reeves, H. Swank

15,00-17,30 (£ 8.000) 20,00-22,40 (£ 14.000)sala 3 Final Fantasy250 posti fantastico di H. Sakaguchi

15,00-17,30 (£ 8.000) 20,00-22,35 (£ 14.000)sala 4 Il sarto di Panama143 posti thriller di J. Boorman, con P. Brosnan, G. Rush, J. Lee Curtis

15,00-17,30 (£ 8.000) 20,00-22,35 (£ 14.000)sala 5 Senza filtro171 posti commedia di M. Raimondi, con J. Ax, D.J. Jad

15,30-17,50 (£ 8.000) 20,10-22,40 (£ 14.000)sala 6 Final Fantasy162 posti fantastico di H. Sakaguchi

15,20-17,40 (£ 8.000) 20,10-22,40 (£ 14.000)sala 7 Pearl Harbor144 posti guerra di M. Bay, con B. Affleck, J. Hartnett, K. Beckinsale

15,00 (£ 8.000) 18,30-22,00 (£ 14.000)

sala 8 L'ultimo bacio100 posti commedia di G. Muccino, con S. Accorsi, G. Mezzogiorno, S.

Sandrelli15,00-17,30 (£ 8.000) 20,00-22,35 (£ 14.000)

sala 9 Jurassic Park III133 posti avventura di J. Johnston, con S. Neill, T. Leoni, W. H. Macy

15,30-17,50 (£ 8.000) 20,10-22,15 (£ 14.000)sala 10 Heartbreakers - Vizio di famiglia124 posti commedia di D. Mirkin, con S. Weaver, J. Love Hewitt, R. Liotta

14,45-17,20 (£ 8.000) 19,50-22,35 (£ 14.000)

ORFEOViale Coni Zugna, 50 Tel. 02.89.40.30.392000 posti Final Fantasy

fantastico di H. Sakaguchi15,45 (£ 7.000) 18,00-20,15-22,30 (£ 13.000)

PALESTRINAVia Palestrina, 7 Tel. 02.67.02.700225 posti Yi Yi e uno... e due...

drammatico di E. Yang, con I. Ogata, Wu Nianzhen15,00-18,00-21,15 (£ 10.000)

PASQUIROLOCorso Vitt. Emanuele, 28 Tel. 02.76.02.07.57438 posti Shrek

animazione di A. Adamson, V. Jenson15,30 (£ 7.000) 17,50-20,10-22,30 (£ 13.000)

PLINIUSViale Abruzzi, 28/30 Tel. 02.29.53.11.03sala 1 L'ultimo bacio438 posti commedia di G. Muccino, con S. Accorsi, G. Mezzogiorno, S.

Sandrelli15,00 (£ 7.000) 17,30-20,00-22,30 (£ 13.000)

sala 2 Tutta la conoscenza del mondo250 posti drammatico di E. Puglielli, con G. Mezzogiorno, M. Bonini, C. Guain

15,30 (£ 7.000) 17,50-20,10-22,30 (£ 13.000)sala 3 Sotto la sabbia250 posti drammatico di F. Ozon, con C. Rampling, B. Cremer, J. Nolot

15,30 (£ 7.000) 17,50-20,10-22,30 (£ 13.000)sala 4 Shrek249 posti animazione di A. Adamson, V. Jenson

15,30 (£ 7.000) 17,50-20,10-22,30 (£ 13.000)sala 5 Il mestiere delle armi141 posti drammatico di E. Olmi, con H. Jivkov, S. Grammatico, S. Ceccarelli

15,00 (£ 7.000) 17,30-20,00-22,30 (£ 13.000)sala 6 La stanza del figlio74 posti drammatico di N. Moretti, con N. Moretti, L. Morante, S. Orlando

15,00 (£ 7.000) 17,30-20,00-22,30 (£ 13.000)

PRESIDENTLargo Augusto, 1 Tel. 02.76.02.21.90253 posti Il trionfo dell'amore

commedia di C. Peploe, con B. Kingsley, M. Sorvino15,30 (£ 7.000) 17,50-20,10-22,30 (£ 13.000)

SAN CARLOVia Morozzo della Rocca 4 Tel. 02.48.13.442490 posti Spy Kids

azione di R. Rodriguez, con A. Banderas, C. Cugino15,30 (£ 7.000) 17,50-20,10-22,30 (£ 13.000)

SPLENDOR MULTISALAViale Gran Sasso 50 Tel. 02.23.65.124550 posti Final Fantasy

fantastico di H. Sakaguchi15,00 (£ 7.000) 17,30-20,00-22,30 (£ 13.000)

175 posti Il dottor Dolittle 2commedia di S. Carr, con E. Murphy, K. Pollak, J. Jones15,30 (£ 7.000) 17,30 (£ 13.000)Le fate ignorantidrammatico di F. Ozpetek, con M. Buy, S. Accorsi20,00-22,30 (£ 13.000)

175 posti Shriek - Hai impegni per venerdì 17?comico-horror di J. Blanchard, con T. A. Thiessen, H. Cross15,30 (£ 7.000) 17,50-20,10-22,30 (£ 13.000)

D'ESSAI

AUDITORIUM SAN CARLO PANDORACorso Matteotti, 14 Tel. 02.76.02.04.96

Riposo

DE AMICISVia Caminadella, 15 Tel. 02.86.45.27.16340 posti Lavagne

drammatico di S. Makhmalbaf, con B. Ghobadi, S. Mohamadi16,30-20,00 (£ 8.000)I figli della violenzaIn lingua originale di L. Bunuel18,00-22,00 (£ 8.000)

IL BARCONEVia Daverio 7 Tel. 02.54.10.16.71

Riposo

SANLORENZOCorso di Porta Ticinese, 45 Tel. 02.66.71.20.77

Riposo

ABBIATEGRASSOAL CORSOC.so S. Pietro, 62 Tel. 02.94.62.616

Riposo

AGRATE BRIANZADUSEVia M. d'Agrate, 41 Tel. 039.60.58.694

Riposo

ARCORENUOVOVia S. Gregorio, 25 Tel. 039.60.12.493

Riposo

ARESECINEMA ARESEVia Caduti, 75 Tel. 02.93.80.390

Riposo

BIASSONOCINE TEATRO S. MARIAVia Segramora, 15 Tel. 039.275.56.27

Riposo

PearlHarbor

L’ultimalezione

La stanzadel figlio

Il sartodi Panama

La vendettadi Carter

20 giovedì 6 settembre 2001cinema e teatri

Page 21: Fini,l’estremismoalpotere - archivio.unita.news · essere: vedi il caso Pacciani. Mentre nel lavoro d’informa-zione a loro affidato, brillano sovente per la loro assenza: vediilcasodeiBlackBlocche

Colore: Composite ----- Stampata: 05/09/01 23.10 ----- Pagina: UNITA - NAZIONALE - 21 - 06/09/01

Orso d’oro all’ultimo festival diBerlino, il film è ispirato ai rac-conti dell’ anglo-pachistano Ha-nif Kureishi. Il francese PatriceChéreau ambienta, infatti, la sto-ria a Londra. In un appartamentosi incontrano, ogni mercoledì,due insoliti amanti: l’uno non saniente dell’altra. Così va avanti illoro rapporto, senza una parola,senza una sola spiegazione. Il tut-to fino al giorno in cui l’uomodeciderà di seguire la sua amanteper scoprire chi è realmente.

Il mestieredelle armiErmanno Olmi, reduce dal festi-val di Cannes, racconta in questosuo nuovo film la vita breve ed«eroica» di Giovanni delle bandenere, storico capitano di ventura,ucciso giovanissimo da una palladi cannone. L’azione si svolge nelCinquecento, durante l’invasionedei lanzichenecchi che misero asacco Roma, per conto dell’impe-ratore. Ne viene fuori un raffina-tissimo affresco d’epoca che sipropone come una riflessione sul-la morte e sulla guerra.

Evolution

State facendo jogging nel desertodell’Arizona e un meteorite vipiomba tra capo e collo. Dateun’occhiata e vi ritrovate invasidagli alieni, che cominciano adevolversi a velocità supersonica,riscrivendo a modo loro le teoriedi Darwin... Fantascienza comica,secondo un cliché che a Hollywo-od ha funzionato più di una vol-ta. Ivan Reitman, il regista, dires-se nel 1984 un classico del genere,«Ghostbusters». Ma qui, 17 annidopo, ha proprio perso la mano.

L’ultimobacioFilm rivelazione del giovane Ga-briele Muccino, apprezzato dapubblico e critica. Il racconto ècorale e ritrae passioni, tradimen-ti e vita di coppia dei trentenni dioggi. Una generazione che ha pau-ra di crescere, che pensa alla car-riera, ai soldi, ma teme ogni re-sponsabilità. Nell’affresco, però,sono immortalati anche i loro ge-nitori: cinquantenni spesso in cri-si e insoddisfatti della vita familia-ri che, a loro volta, hanno pauradi invecchiare.

La cienagaAmericanPsycho

Il titolo significa «la palude» e vainteso in senso letterale e metafo-rico: si riferisce alla zozzissima pi-scina nella quale i protagonisticercano refrigerio dall’inverno au-strale, ma anche ai sentimenti sta-gnanti che regnano fra loro. Ri-tratto impietoso di una piccolaborghesia argentina in vacanza,con tocchi che hanno fatto parla-re di Cechov. Il cinema di BuenosAires e dintorni è fra i più creatividel mondo, e l’opera prima di Lu-crecia Martel è da vedere.

Il celebre romanzo di Bret EastonEllis ha fatto, a Hollywood, il girodelle sette chiese. Registi come Da-vid Cronenberg e divi come Leo-nardo DiCaprio hanno declinato,e alla fine ce l’ha fatta Mary Har-ron, chiamando - nel ruolo delloyuppy-killer Patrick Bateman -l’inglese Christian Bale. Poteva an-dar peggio. Il film è meno sangui-noso e visionario del libro: il para-gone non ha senso, ma il ritrattodella Wall Street cinica degli anni‘80 è giustamente spietato.

Un affaredi gustoRaffinato noir sul gusto perversodella manipolazione, firmato daBernard Rapp, celebre mezzo- bu-sto francese col pallino del cine-ma. Al centro del racconto è unricco e ambiguo industriale cheassume come assaggiatore perso-nale un giovane cameriere.

Tra gustosi manicaretti di altacucina e vini prestigiosi, l’ignarogiovanotto finirà per diventareuna sorta di «clone» del suo dato-re di lavoro. Dal quale non riusci-rà più a distaccarsi, salvo...

Intimacy

teatriARIBERTOVia D. Crespi, 9 - Tel. 02.89400455Riposo

ARSENALEVia C. Correnti,11 - Tel. 02.8321999Riposo

ATELIER CARLO COLLA E FIGLIVia Montegani, 35/1 - Tel. 02.89531301Riposo

CARCANOCorso di Porta Romana, 63 - Tel. 02.55181377Campagna Abbonamenti Stagione 2001/2002 da lunedì al venerdì ore10-18.30

CIAKVia Sangallo, 33 - Tel. 02.76110093Riposo

CRT-SALONEVia Ulisse Dini, 7 - Tel. 02.89011644Riposo

FILODRAMMATICIVia Filodrammatici, 1 - Tel. 02.8693659Riposo

INTEATRO SMERALDOPiazza XXV Aprile, 10 - Tel. 02.29006767Riposo

LIBEROVia Savona, 10 - Tel. 02.8323126Riposo

LITTACorso Magenta, 24 - Tel. 02.86454545Riposo

MANZONIVia Manzoni, 42 - Tel. 02.76000231-76001285Campagna Abbonamenti Stagione 2001/2002 da lunedi al venerdì dalleore 10 alle ore 18

NUOVOP.zza San Babila - Tel. 02.781219Campagna Abbonamenti Stagione 2001/2002 al lunedì al venerdì dalleore 10 alle ore 13 e dalle ore 14 alle ore 18 e il sabato dalle ore 10 alle ore13

NUOVO PICCOLO TEATRO (TEATRO GIORGIO STREHLER)Largo Greppi, 1 - Tel. 02.723331Riposo

OLMETTOVia Olmetto, 8a - Tel. 02.875185-86453554Riposo

ORIONEVia Fezzan 1 ang. v.le Caterina da Forlì - Tel. 02.4294437Riposo

OSCARVia Lattanzio, 58 - Tel. 02.55184465Riposo

OUT OFFVia Dupré, 4 - Tel. 02.39262282Riposo

SALA GREGORIANUMVia Settala, 27 - Tel. 02.29529038Riposo

SALA LEONARDOPiazza L. Da Vinci - Tel. 02.66988993Riposo

SAN BABILACorso Venezia, 2/A - Tel. 02.76002985Campagna abbonamenti Stagione 2001-2002 abbonamenti fino al vener-dì ore 10.30-13; 15.30-19, sab. 11-13; 15.30-18.30

SPAZIO STUDIO ATTO PRIMOVia Turroni, 21 - Tel. 02.7490354Riposo

TEATRIDITHALIA - TEATRO DI PORTAROMANACorso di Porta Romana, 124 - Tel. 02.58315896Riposo

TEATRINO DEI PUPIVia S. Cristoforo, 1 - Tel. 02.4230249Riposo

TEATRO DELLA 14EMAVia Oglio, 18 - Tel. 02.55211300Riposo

TEATRO DELLE ERBEVia Mercato, 3 - Tel. 02.8646498Riposo

TEATRO LA CRETAVia Allodola, 5 - Tel. 02.4153404Riposo

TEATRO STUDIOVia Rivoli, 6 - Tel. 02.723331Riposo

VENTAGLIO NAZIONALE MILANO-MUSICALPiazza Piemonte, 12 - Tel. 02.48007700Campagna Abbonamenti Stagione 2001/2002 dal lunedì al venerdi dalleore 11 alle ore 18. Info: 02/29017020

VERDIVia Pastrengo, 16 - Tel. 02.6071695Riposo

Musica ALLA SCALAPiazza della Scala - Tel. 02.72003744Oggi ore 20.00 fuori abb. Un giorno di regno Progetto giovani

AUDITORIUM DI MILANOCorso San Gottardo (angolo via Torricelli) - Tel. 02.83389201Oggi dalle ore 10.00 alle ore 19.00 Campagna abbonamenti Stagione2001/2002

BINASCOS. LUIGILargo Loriga, 1

Riposo

BOLLATESPLENDORP.zza S. Martino, 5 Tel. 02.35.02.379700 posti Jurassic Park III

avventura di J. Johnston, con S. Neill, T. Leoni, W. H. Macy21,15

BOLLATE - CASCINA DEL SOLEAUDITORIUMVia Battisti, 14 Tel. 02.35.13.15.3

Riposo

BRESSOS. GIUSEPPEVia Isimbardi, 30 Tel. 02.66.50.24.94

Riposo

BRUGHERIOS. GIUSEPPEVia Italia, 68 Tel. 039.87.01.81

Riposo

CANEGRATEAUDITORIUM S. LUIGIVia Volontari della Libertà, 3 Tel. 0331.40.34.62

Riposo

CARATE BRIANZAL'AGORA'Via A. Colombo, 2 Tel. 0362.90.00.22

Riposo

CARUGATEDON BOSCOVia Pio XI, 36 Tel. 02.92.54.499

Riposo

CASSINA DE' PECCHICINEMA ORATORIOVia C. Ferrari, 2 Tel. 02.95.29.200

Chiuso per lavori

CERNUSCO S. NAVIGLIOAGORA'Via Marcelline, 37 Tel. 02.92.45.343

Riposo

MIGNONVia G. Verdi, 38/d Tel. 02.92.38.098

Riposo

CESANO BOSCONECRISTALLOVia Pogliani, 7/a Tel. 02.45.80.242550 posti Jurassic Park III

avventura di J. Johnston, con S. Neill, T. Leoni, W. H. Macy21,15 (£ 8.000)

CESANO MADERNOEXCELSIORVia S.Carlo, 20 Tel. 0362.54.10.28

Riposo

CINISELLO BALSAMOMARCONIVia Libertà, 108 Tel. 02.66.01.55.60584 posti Jurassic Park III

avventura di J. Johnston, con S. Neill, T. Leoni, W. H. Macy20,30-22,30

PAXVia Fiume, 19 Tel. 02.66.00.102

Riposo

COLOGNO MONZESECINE TEATRO SAN MARCOVia Don P. Giudici 19/21

Riposo

CINETEATROVia Volta Tel. 02.25.30.82.92

Riposo

CONCOREZZOS. LUIGIVia De Giorgi, 56 Tel. 039.60.40.948

Riposo

CORNAREDOMIGNONVia M. di Belfiore, 25 Tel. 02.93.64.79.94

Riposo

CORSICOSAN LUIGIVia Dante, 3 Tel. 02.44.71.403

Riposo

CUSANO MILANINOSAN GIOVANNI BOSCOVia Lauro, 2 Tel. 02.61.33.577

Riposo

DESIOCINEMA TEATRO IL CENTROVia Conciliazione, 17 Tel. 0362.62.62.66

Riposo

GARBAGNATEAUDITORIUM S. LUIGIVia Vismara, 2 Tel. 02.99.59.403

Riposo

ITALIAVia Varese, 29 Tel. 02.99.56.978

Riposo

GORGONZOLASALA ARGENTIAVia Matteotti, 30 Tel. 02.95.30.06.16728 posti Le follie dell'imperatore

animazione di M. Dindal21,00

LEGNANOGALLERIAP.zza S. Magno Tel. 0331.54.78.651377 posti The hole

thriller di N. Hamm, con T. Birch, D. Harrington, K. Knightley20,20-22,30

GOLDENVia M. Venegoni, 112 Tel. 0331.59.22.10448 posti Jurassic Park III

avventura di J. Johnston, con S. Neill, T. Leoni, W. H. Macy

MIGNONVia Palestro, 23 Tel. 0331.54.75.27245 posti Heartbreakers - Vizio di famiglia

commedia di D. Mirkin, con S. Weaver, J. Love Hewitt, R. Liotta20,10-22,30

SALA RATTIC.so Magenta, 9 Tel. 0331.54.62.91175 posti Final Fantasy

fantastico di H. Sakaguchi20,10-22,30

TEATRO LEGNANOPiazza IV Novembre, 3 Tel. 0331.54.75.29700 posti Shriek - Hai impegni per venerdì 17?

comico-horror di J. Blanchard, con T. A. Thiessen, H. Cross

LENTATE SUL SEVESOCINEMA S. ANGELOVia Garibaldi, 49 Tel. 0362.56.24.99

Riposo

LISSONEEXCELSIORVia Don C. Colnaghi, 3 Tel. 039.24.57.233

Riposo

LODIDEL VIALEViale Rimembranze, 10 Tel. 0371.42.60.28

Riposo

FANFULLAViale Pavia, 4 Tel. 0371.30.740

Jurassic Park IIIavventura di J. Johnston, con S. Neill, T. Leoni, W. H. Macy20,10-22,30

MARZANIVia Gaffurio, 38 Tel. 0371.42.33.28590 posti Final Fantasy

fantastico di H. Sakaguchi20,10-22,30

MODERNO MULTISALACorso Adda, 97 Tel. 0371.42.00.17sala 1 Senza filtro

commedia di M. Raimondi, con J. Ax, D.J. Jad20,10-22,30

sala 2 The holethriller di N. Hamm, con T. Birch, D. Harrington, K. Knightley20,15-22,30

MACHERIOPAXVia Milano, 15 Tel. 0347.087.34.44

Chiuso per lavori

MAGENTACENTRALEP.zza V. Veneto, 1/3 Tel. 02.97.29.85.60

Shriek - Hai impegni per venerdì 17?comico-horror di J. Blanchard, con T. A. Thiessen, H. Cross

CINEMATEATRO NUOVOVia S. Martino, 19 Tel. 02.97.29.13.37

Riposo

MELZOARCADIA MULTIPLEXVia M. della Libertà Tel. 02.95.41.64.44

Final Fantasyfantastico di H. Sakaguchi17,50-20,20-22,30Il dottor Dolittle 2commedia di S. Carr, con E. Murphy, K. Pollak, J. Jones17,20-20,10Drivenazione di R. Harlin, con S. Stallone, B. Reynolds, K. Pardue22,10The holethriller di N. Hamm, con T. Birch, D. Harrington, K. Knightley20,00-22,00Jurassic Park IIIavventura di J. Johnston, con S. Neill, T. Leoni, W. H. Macy17,40-20,30-22,40Spy Kidsazione di R. Rodriguez, con A. Banderas, C. Cugino17,30Shriek - Hai impegni per venerdì 17?comico-horror di J. Blanchard, con T. A. Thiessen, H. Cross18,00

MEZZAGOBLOOMVia Curiel, 39 Tel. 039.62.38.53

Riposo

MONZAAPOLLOVia Lecco, 92 Tel. 039.36.26.49500 posti L'amore probabilmente

drammatico di G. Bertolucci, con S. Bergamasco, M. Melato, R.Celentano

ASTRAVia Manzoni, 23 Tel. 039.32.31.90700 posti Driven

azione di R. Harlin, con S. Stallone, B. Reynolds, K. Pardue20,00-22,30

CAPITOLVia A. Pennati, 10 Tel. 039.32.42.72

Riposo

CENTRALEP.zza S. Paolo, 5 Tel. 039.32.27.46590 posti The hole

thriller di N. Hamm, con T. Birch, D. Harrington, K. Knightley20,15-22,30

MAESTOSOVia S. Andrea, 23 Tel. 039.38.05.12

Riposo

METROPOL MULTISALAVia Cavallotti, 124 Tel. 039.74.01.28557 posti Heartbreakers - Vizio di famiglia

commedia di D. Mirkin, con S. Weaver, J. Love Hewitt, R. Liotta15,15-17,30-20,00-22,30

270 posti Il dottor Dolittle 2commedia di S. Carr, con E. Murphy, K. Pollak, J. Jones16,00Shriek - Hai impegni per venerdì 17?comico-horror di J. Blanchard, con T. A. Thiessen, H. Cross18,10-20,30-22,30

270 posti Senza filtrocommedia di M. Raimondi, con J. Ax, D.J. Jad16,00-18,10-20,30-22,30

TEODOLINDA MULTISALAVia Cortelonga, 4 Tel. 039.32.37.88550 posti Final Fantasy

fantastico di H. Sakaguchi15,40-18,00-20,20-22,40 (£ 13.000)

157 posti Spy Kidsazione di R. Rodriguez, con A. Banderas, C. Cugino15,30-17,15-19,00-20,45-22,30 (£ 13.000)

TRIANTEVia Duca d'Aosta, 8 Tel. 039.74.80.81

Riposo

MOTTA VISCONTICINEMA TEATRO ARCOBALENOVia S. Luigi Tel. 02.90.00.76.91

Spettacolo teatrale

NOVATE MILANESENUOVOVia Cascina del Sole, 26 Tel. 02.35.41.641

Riposo

OPERAEDUARDOVia Giovanni XXIII, 5/f Tel. 02.57.60.38.81

Riposo

PADERNOMANZONIVia Manzoni, 19 Tel. 02.91.81.93.4

Riposo

METROPOLIS MULTISALAVia Oslavia, 8 Tel. 02.91.89.181285 posti Heartbreakers - Vizio di famiglia

commedia di D. Mirkin, con S. Weaver, J. Love Hewitt, R. Liotta21,00

180 posti Senza filtrocommedia di M. Raimondi, con J. Ax, D.J. Jad21,00

PESCHIERADE SICAVia D.Sturzo, 2 Tel. 02.55.30.00.86

Chiusura estiva

PIEVE FISSIRAGACINELANDIA MULTIPLEXSS. n. 235 Tel. 0371.23.70.12

Jurassic Park IIIavventura di J. Johnston, con S. Neill, T. Leoni, W. H. Macy20,20-22,30Final Fantasyfantastico di H. Sakaguchi20,20-22,40The holethriller di N. Hamm, con T. Birch, D. Harrington, K. Knightley20,10-22,40Shriek - Hai impegni per venerdì 17?comico-horror di J. Blanchard, con T. A. Thiessen, H. Cross20,30-22,40The Giftthriller di S. Raimi, con C. Bianchett, K. Reeves, H. Swank20,15-22,45Drivenazione di R. Harlin, con S. Stallone, B. Reynolds, K. Pardue20,10-22,40

PIOLTELLOKINEPOLISVia S. Francesco, 33 Tel. 02/92.44.36.1

Shrekanimazione di A. Adamson, V. Jenson17,00Tickerthriller di A. Pyun, con S. Seagal, D. Hopper, T. Sizemore20,00-22,30Shriek - Hai impegni per venerdì 17?comico-horror di J. Blanchard, con T. A. Thiessen, H. Cross17,00-20,00-22,30Spy Kidsazione di R. Rodriguez, con A. Banderas, C. Cugino17,00-20,00-22,30La voce del cignoanimazione di R. Rich17,00Paniccommedia nera di H. Bromell, con D. Sutherland, N. Campbell, W. H.Macy20,00-22,30Senza filtrocommedia di M. Raimondi, con J. Ax, D.J. Jad17,00-20,00-22,30Final Fantasyfantastico di H. Sakaguchi17,00-20,00-22,30Il dottor Dolittle 2commedia di S. Carr, con E. Murphy, K. Pollak, J. Jones17,00-20,00-22,30Le fate ignorantidrammatico di F. Ozpetek, con M. Buy, S. Accorsi17,00-20,00Jurassic Park IIIavventura di J. Johnston, con S. Neill, T. Leoni, W. H. Macy17,00-20,00-22,30Drivenazione di R. Harlin, con S. Stallone, B. Reynolds, K. Pardue17,00-20,00-22,30The Giftthriller di S. Raimi, con C. Bianchett, K. Reeves, H. Swank17,00-20,00-22,30Pearl Harborguerra di M. Bay, con B. Affleck, J. Hartnett, K. Beckinsale22,00The holethriller di N. Hamm, con T. Birch, D. Harrington, K. Knightley17,00-20,00-22,30Heartbreakers - Vizio di famigliacommedia di D. Mirkin, con S. Weaver, J. Love Hewitt, R. Liotta17,00-20,00-22,30

RHOCAPITOLVia Martinelli, 55 Tel. 02.93.02.420

Riposo

ROXYVia Garibaldi, 92 Tel. 02.93.03.571724 posti The Gift

thriller di S. Raimi, con C. Bianchett, K. Reeves, H. Swank20,30-22,30 (£ 10.000)

ROBECCO SUL NAVIGLIOAGORA'P.zza XXI Luglio, 29 Tel. 02.94.97.50.21

Riposo

RONCO BRIANTINOPIO XIIVia della Parrocchia, 39 Tel. 039.60.79.921

Riposo

ROZZANOFELLINIV.le Lombardia, 53 Tel. 02.57.50.19.23

Riposo

SAN DONATO MILANESETROISIPiazza G. Dalla Chiesa Tel. 02.55.60.42.25

Riposo

SAN GIULIANOARISTONvia Matteotti, 42 Tel. 02.98.46.496

Riposo

SEREGNOROMAVia Umberto I, 14 Tel. 0362.23.13.85

Riposo

S. ROCCOVia Cavour, 83 Tel. 0362.23.05.55

Riposo

SESTO SAN GIOVANNIAPOLLOVia Marelli, 158 Tel. 02.24.81.291597 posti The Gift

thriller di S. Raimi, con C. Bianchett, K. Reeves, H. Swank20,10-22,30 (£ 11.000)

CORALLOVia XXIV Maggio, 87 Tel. 02.22.47.39.39600 posti Shriek - Hai impegni per venerdì 17?

comico-horror di J. Blanchard, con T. A. Thiessen, H. Cross20,30-22,30 (£ 12.000)

DANTEVia Falck, 13 Tel. 02.22.47.08.78560 posti Final Fantasy

fantastico di H. Sakaguchi20,15-22,30 (£ 12.000)

ELENAVia San Martino, 1 Tel. 02.24.80.707960 posti Jurassic Park III

avventura di J. Johnston, con S. Neill, T. Leoni, W. H. Macy20,30-22,30 (£ 12.000)

MANZONIP.zza Petazzi, 18 Tel. 02.24.21.603605 posti The hole

thriller di N. Hamm, con T. Birch, D. Harrington, K. Knightley20,30-22,30 (£ 11.000)

RONDINELLAViale Matteotti, 425 Tel. 02.22.47.81.83571 posti Storie

drammatico di M. Haneke, con J. Binoche, T. Neuvich, J. Bierbichler21,00 (£ 12.000)

VILLA VISCONTI D'ARAGONAVia Dante, 6 Tel. 02.22.47.81.83

La stanza del figliodrammatico di N. Moretti, con N. Moretti, L. Morante, S. Orlando20,30

SETTIMO MILANESEAUDITORIUMVia Grandi, 4 Tel. 02.32.82.992

Riposo

SOVICONUOVOVia Baracca, 22/24 Tel. 039.20.14.667

Riposo

TREZZO SULL'ADDAKINGVia Brasca, 1 Tel. 02.90.90.252

Riposo100 posti Jurassic Park III

avventura di J. Johnston, con S. Neill, T. Leoni, W. H. Macy

VILLASANTAASTROLABIOVia Mameli, 8

Riposo

VIMERCATEARENA ESTIVAVia Terraggio della pace

Quasi famosicommedia di C. Crowe, con B. Crudup, F. McDormand21,30

CAPITOL MULTISALAVia Garibaldi, 24 Tel. 039.66.80.13

RiposoRiposo

giovedì 6 settembre 2001 cinema e teatri 21

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QUANDO LA MUSICA FINÌ IN TASCA

Q uando la musica scese dal piedistallo, e decise di accompa-gnarci nelle gite domenicali, la partita si giocava ancora ad

armi pari: da una parte la colonna sonora di un’adolescenza chesembrava non dovesse finire mai e dall’altra il design libero di speri-mentare forme, più o meno ardite, in un settore dove le tipologie nonerano ancora state fissate. Gli strumenti per la riproduzione del suonosi chiamavano radiofonografo, fonovaligia, radioricevitore e i nomidichiaravano la funzione ufficiale dell’oggetto. Ai designer toccavadargli un volto tanto vario quanto riconoscibile. È il periodo in cuidesigner come Rodolfo Bonetto, Achille Castiglioni e Marco Zanusocon Richard Sapper, per citarne solo alcuni, disegnano per Brionvegaradio portatili dall’aspetto del tutto diverso tra loro. Alcune, come laTS502 (il cubo rosso dagli angoli stondati), finiranno persino neimusei d’oltreoceano.Ma un giorno qualcuno inventa la storiella dell’alta fedeltà e le cose

cambiano di colpo. C’è ancora solo il tempo di qualche divertissementcome il mangiadischi, che una volta ingoiato il 45 giri di Toto&Tatadiventa una sorta di protobaby-sitter, prima di trasformarci, in massa,in veri cultori del suono puro. Parte la caccia al basso che non sovrastigli archi, alle sfumature della voce di Ella e via discettando. Pocoimporta se c’è chi non distingue il suono di una tromba da quello diun pianoforte, l’importante è che ognuno possa fare riferimento adun mitico suono puro e perfetto e che, una volta esploso nell’aria, latecnologia ci aiuti a riacciuffarlo. La partita è ormai persa. Come puòla bruta plasticona della radiolina, anche se hi-fi, competere conl’immateriale poesia della musica?Il colpo di grazia arriva con il walkman. Con un rapporto che si fasempre più intimo e diretto la musica penetra nelle nostre orecchiesalendo attraverso minuscoli cavi, mentre la fonte del suono vieneprogettata per essere nascosta sotto la giacca. A che serve preoccuparsi

ormai del suo aspetto? E invece gli street boys metropolitani scelgonouna strada opposta. Decidono di urlare la propria musica, anche insenso metaforico, e con i loro mega impianti portatili, appariscenti,esagerati e persino «mostruosi» in certi casi, torna a vivere il ritocollettivo dell’ascolto musicale.Non sarà forse design in senso ortodosso, ma questi grandi impiantisuperano persino la vecchia formula «form follows function» perché èevidente che la loro funzione prima, l’ascolto ottimale, è un datoormai acquisito. La loro funzione reale è quella di farsi vedere, didichiarare un’appartenenza e di difendere un’identità. Anche con losguardo cattivo di un formicone gigante. L’altra musica, quella che sinasconde discretamente nel taschino o sotto la cravatta di un executi-ve, è ormai diventata per il design solo un terreno per raffinati bizanti-nismi. Recitava una canzone: «video killed the radio star». La radio si èvendicata sul design, ma non è il caso di farne un melodramma.

Daniele Brolli

Se il vostro aereo è precipitato mentrestavate leggendo l’Herald Tribune, seun insetto vi ha morso sulla spiaggia

e siete andati in coma per shock anafilatti-co, se vi siete vestiti pesanti perché la caluradura poco ma è il freddo che fa paura, se unosso di prugna vi è andato di traverso e nonc’è stato più verso di togliervelo dal garga-rozzo… non avete più bisogno di niente, ciavete già pensato da soli a fare della vostravacanza qualcosa di diverso. Ma non tuttigodono dell’estrema fortuna dell’imprevi-sto.Una guida ha la funzione di dire al turistacosa deve fare e cosa evitare assolutamente.Ci sono viaggi celebrati nei loro risvolti stuc-chevoli e contemplativi, come se la diversitàdei luoghi (e la loro indiscutibile bellezza)fosse un arredamento deciso da un cosmicodesigner di esterni. Ci sono anche gli aspettidi rinnovamento spirituale o di rievocazio-ne storica con cui alcuni posti riaccendonole nostre passioni ideologiche. Itinerario edestinazione mettono in gioco un reperto-rio di occasioni offerte al viaggiatore chesoddisfa alcune sue necessità basilari: unpo’ di avventura, un pizzico di comfort erisvolti occasionali di mondanità (se non ilposto in sé, che almeno i racconti da fare alritorno abbiano una valenza di unicità). Mala promessa è che tutto è programmato,sotto controllo. Persino quel «tutto compre-so» olandese in cui potete vivere per una odue settimane come barboni in qualche ca-pitale, include la sorveglianza delle vostrecondizioni di alcuni addetti che si aggiranocon circospezione nei pressi del vostro tom-bino caldo (o del vostro androne ombroso,a seconda delle latitudini) perché non viaccada niente che non desiderate.Del resto il racconto di esplorazione con lesue inevitabili sorprese ha avuto un suosenso fino a che esistevano posti mai visti…Ma cosa ci poteva più essere di invisibiledopo che l’occhio aveva abbracciato l’inte-ro mappamondo dallo spazio? Niente piùemozioni dall’ignoto. A parte il fastidio de-gli inconvenienti che fanno parte del luogocomune del turista: ritardi nei trasporti, av-velenamenti da cibo, alloggi fantasma…per recuperare le insidie che rendono il viag-gio un’emozione irripetibile si ricorre spes-so al connubio con gli sport estremi buttan-dosi da cascate e rapide o sbarrando il passoa povere belve che si fanno i fatti loro. Delresto è certo meglio papparsi un’antilopeche ha brucato erba brada che assaggiare lacarne al radicale libero di un coriaceo turi-sta che ha mangiato salsicce abbrustolite oche ha ancora nello stomaco l’hamburgerdel McDonald dell’ultima stazione di servi-zio?L’ideale per avere il brivido dell’imprevistosu questa terra è andare a scoprire qualimetodi di tortura l’uomo ha saputo inven-tarsi. E la guida ai luoghi caldi è alla suaquarta edizione, riveduta e aggiornata. Si tratta della monumentale (più di mille pagi-

ne) The World’s Most Dangerous Places(Harper & Collins) ideata e scritta quasi perintero da Robert Young Pelton. Sulla coper-tina, insieme alla foto dell’autore e la foto-grafia di un cartello di divieto di ingressoagli stranieri posto a una sconosciuta fron-tiera, il simbolo della guida: il disegno mar-chio con un teschio che ride indossandoocchiali neri e cappellino con visiera. L’av-ventura è per l’uomo del «primo mondo»una comoda sospensione delle proprie re-sponsabilità… La fibrillazione della menteusata come strumento di sopravvivenza èperò anche il capolinea del suo quotidiano

dominio sulle cose. E il lavoro di Pelton(alla faccia della banalità consolatoria del«no logo») è anche una visione grottesca eimpietosa (il suo humor nero a volte sem-bra discendere direttamente da Poe e daAmbrose Bierce) delle contraddizioni impo-ste dal nostro mondo sul resto del pianeta.La premessa del volume è chiara: cos’è peri-coloso? Pelton fa un esame statistico di inci-denti e malattie… Il risultato è che siamomaggiormente rassicurati da tutto ciò chepercentualmente provoca più morti: unviaggio in auto è preferito a uno in trenoche a sua volta è vissuto più sicuro dell’ae-reo. La qual cosa è inversamente proporzio-

nale al numero degli incidenti fatali. Infattine uccidono più gli infortuni domestici: «lagente tra i 70 e i 90 anni sente il richiamodelle scale come i lemming quello delle sco-gliere». Ma anche se si è giovani: «se voletevivere pericolosamente sul serio, rimanete acasa». Al massimo, poi, nel raggio di menodi dieci chilometri può succedervi di tutto.C’è più imprevisto che nel rischio di incon-trare un ribelle armato in Cecenia.Un capitolo importante della guida di Pel-ton è dedicato ai mezzi di trasporto delTerzo Mondo. C’è una mappatura delle ra-gioni di conflitto nelle regioni armate e indi-cazioni su come usare la piccola corruzioneper superare situazioni incresciose.Poi c’è il grande capitolo delle malattie infet-tive. Ogni sezione, è dotata di consigli gene-rali e di indirizzi in rete per avere informa-zioni aggiornate (e prevenire per quantopossibile disagi e pericoli). L’elenco dellemalattie promette emozioni come il catalo-go di una videoteca d’essai. Anche un vec-chio classico come la diarrea trova un suospazio. Ma sono soprattutto misteri degnidi un film di Carl Th. Dreyer come il virusEbola a promettere emozioni definitive. Do-ve si trova: tra le popolazioni originarie delCongo. Da cosa proviene: è una malattia

rara anche se se ne è parlato molto. Portato-ri: sconosciuti, ma molto contagosi. Nel1989 il virus fu rintracciato nelle scimmiein un laboratorio di Reston, in Virginia. Lescimmie furono prontamente distrutte. Learee del Congo e del Centr’Africa sono arischio epidemico. Sintomi: è stato dettoche il virus spappola le persone, provoca lacoagulazione del sangue, perdita di coscien-za e morte. Trattamento: nessuno. Comeevitarlo: non si sa.Questo è il modo in cui viene esaminataogni malattia, con ogni ragguaglio su comeevitarla o guarirne (quando questo sia possi-bile…).Ma le malattie non sono tutto. Sapere dadove vengono le droghe, in quali paesi sonoproibite e in quali tollerate può essere fonda-mentale. Come il modo in cui procederequando si viene arrestati in un posto in cuile leggi sono distanti dalle nostre. Ed è altret-tanto importante sapere come comportarsiquando si è vittima in un rapimento (comesempre dipende dal posto in cui si è e dallanazione di cui abbiamo il passaporto, e avolte anche dalla nostra razza).Ci sono poi i territori minati, le organizza-zioni militari e paramilitari, terroristi e fa-zioni… Ma quando l’avventura chiamanon c’è rischio che tenga, e allora arriva ilmomento di partire con la propria cartucce-ra di brividi piena. E dopo tutti i capitoligenerali la guida arriva alla sua funzionedefinitiva: l’introduzione in ordine alfabeti-co ai luoghi in cui salvare la pelle è unmestiere difficile.Nell’ambito dell’ironia a cui è improntatatutto il volume (con titoletti del tipo: Comenon vuoi restare?… Dai rimani solo un altropo’, a proposito dell’essere arrestati; Siete inbuone mani, per i rapimenti; Ricordini dal-l’inferno, per le malattie; Professione vittima,per chi viaggia per lavoro in nazioni comeAlgeria, Angola o Russia…) rientra anchela classificazione a stellette per i paesi. Cin-que stelle, ovvero «Apocalypse Now»: unposto in cui più rimarrete, più breve sarà lavostra permanenza su questo pianeta. Postiche combinano guerra, banditismo, malat-tia, terreni minati e violenza in un’avventu-ra pressoché terminale (alcuni esempi: Ce-cenia, Somalia, Burundi…).La classifica scema fino a una stella… poiiniziano le manine. Le manine vengono at-

tribuite a nazioni che magari non sarannobelle, ma la cui cattiva reputazione si deveesclusivamente alla propaganda del Diparti-mento di Stato americano. Lì i vostri viaggiattraverseranno regioni in cui l’analogo diBaywatch sono soldati in uniforme a guar-dia delle spiagge dietro i loro pezzi d’artiglie-ria. Pelton li descrive come luoghi gradevo-li, quantomeno sicuri, vittime della parano-ia di stato americana, e tra questi rientranoIran, Iraq e Nord Corea.Oltre a una cartina abbastanza dettagliata(e soprattutto aggiornata) con città e vie dicomunicazione, le sezioni sono piuttostoarticolate. Dapprima viene spiegato comela nazione è diventata un posto pericoloso equali sono le fazioni in campo. I modi incui ci si arriva riguardano anche lo statodelle frontiere mentre come andarsene ingiro, i luoghi più pericolosi, le cose da nonfarsi e quelle che si possono fare… sonoalcuni dei perni della sopravvivenza.Allegati a molti di questi paesi vi sono an-che degli autentici reportage di viaggio diPelton o di alcuni dei suoi collaboratori.Ovviamente dall’elenco non potevano man-care gli Stati Uniti (una stelletta, ovveropaesi con una pessima reputazione, postiche non sono veramente pericolosi ma incui con un po’ di tentativi si può finirecomunque sotto terra).Pelton non è indulgente con l’amata patria,teme le associazioni, che spesso divengonoricettacoli di una follia latente, e mette anudo le contraddizioni di uno stato in cuiciviltà e ipocrisia vanno a braccetto. Peresempio: al viaggiatore non sono richiesteparticolari precauzioni contro le malattie,vi sono medicine e assistenza in abbondan-za; se non si è assicurati è fondamentaleperò pagare l’assistenza in contanti o con lacarta di credito.In chiusura c’è una lista delle nazioni che siapprestano a entrare in questa monumenta-le guida. Tra le coming attractions ci sonoCina, Corsica, Grecia, Cipro, Perù, Ve-nezuela… solo per dirne alcune.L’elenco delle cose utili da portarsi dietro,dalle penne con il proprio nome stampatosopra, agli sticker con sopra foto, nome ee-mail, alle sigarette (i musulmani, dice laguida, non bevono ma amano fumare incompagnia) fino all’ovvio survival kit rien-tra nell’ambito delle comunicazioni di servi-zio.È chiaro che la guida, pur in grado di assol-vere pienamente al suo compito (giocandoalla rovescia: è più preoccupata di dirci incosa dobbiamo evitare di incorrere che diillustrarci le bellezze a disposizione), propo-ne una sottile visione politica del mondo.Tendenza evidenziata da una speciale rasse-gna, sotto il titolo di Save the World, dicoloro che si battono per i diritti umani.D’altra parte The World’s Most DangerousPlaces è leggibile come satira swiftiana dellasmania del mondo industrializzato di inol-trarsi in universo sconosciuto, dove l’impre-visto non ha solo una valenza cardiaca, madi scoperta del lato oscuro dello sviluppo.

feti

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Jean Mirò

L’arte popolaremi emoziona sempreÈ un’arte che non ricorrea trucchi o a imbrogli.Va dritta allo scopo.Sorprende,ed è così ricca di possibilità

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Uno sguardo ironicoche propone ancheuna sottile visionepolitica del mondoe del lato oscurodello sviluppo

Una classifica con tantodi voti e stellettedei luoghi in cuisalvare la pelleè davvero un mestieredifficile

Maria Gallo

‘‘‘‘

‘‘S’intitola«The World’sMost DangerousPlace» e l’hascritta RobertYoung Pelton

Malattie, rapimenti, terrorismo:in una guida di successotutti i pericoli da evitare

per chi va in giro per il mondo

Qui a destrala copertinadella guida

«The World’sMost Dangerous

Places»di Robert Young

Pelton

Un gruppo di turistinella città vecchia di

Gerusalemmescattano fotografie

a pochi passida un militare

israelianoin servizio di

guardia

22 giovedì 6 settembre 2001

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Colore: Composite ----- Stampata: 05/09/01 20.24 ----- Pagina: UNITA - NAZIONALE - 23 - 06/09/01

P er due anni, Maria Teresa Gavazzi ha fotogra-fato le mani dei passanti che a Lisbona e a

Tokyo, a Sarajevo e a Londra hanno accolto, maga-ri un po’ stupiti, il suo invito a scrivere sul palmoun pensiero, una frase, una piccola storia. Centina-ia di scatti, soggetto sempre eguale, storie tuttediverse, frammenti dell’esistere, sguardi nell’ani-ma, confessioni e desideri che si possono imprigio-nare in un’immagine. La cubana Marta Perez Bra-vo si mette davanti all’obiettivo seduta, due remiaccanto, la schiena ripiegata in una posizione chesuggerisce la forma di una canoa: un’idea di fuga,un anelito di libertà? L’ironia è il linguaggio dellaspagnola Pilar Alborracin che offre un flash causti-co sull’uso e l’abuso delle tradizioni popolari: in

smagliante costume da ballerina di flamenco, si fariprendere mentre bacia sul muso un gigantescotoro da corrida.«Border stories» è il tema della IX Biennale interna-zionale di fotografia che ha aperto i battenti (finoal 7 ottobre) a Torino, nelle sale di Palazzo Priche-rasio. Una rassegna davvero mondiale, 50 artistiprovenienti da tutti i continenti che presentanoquasi mezzo migliaio di opere. «Foto che conden-sano azioni e sentimenti, emozioni, domande,esperienze che aiutano a conoscere e capire, picco-le storie alle frontiere della vita, dentro la vita» diceil direttore della Biennale Denis Curti. Conosceresignifica in qualche modo anche esporsi, prendereposizione. Lo fa con eleganza mordace lo statuni-

tense Zed Nelson che non ama le armi né la facilitàcon cui è possibile procurarsele, e mette insiemeun gruppetto di gentili signore che attorno al tavo-lo del thè, anziché di bevande, si occupano dipistole. Graffianti anche i lavori di Merry Alpernche sotto il titolo «Shopping» racconta in chiavefarsesca le liturgie del consumismo, frenesia che siconsuma tra commesse e camerini, acquisti, spec-chi e «narcisate». Luigi Ghirri punta il suo obietti-vo sulle periferie per restituirci scenari e storie chesembrano sottintendere una riflessione introspetti-va.Quantitativamente rilevante e di qualità la parteci-pazione femminile, con le opere di Milagros de laTorre, Sophie Calle, Shirin Neshat, Isabella Gherar-

di, Marina Abramovich, Mona Hatoum, ElenaNemkova.Nel contesto della biennale, anche due personali.Alla Galleria San Filippo, «Oly and… Gerusa-lemme città del confine» riunisce 90 immagini chelo svedese Borje Tobiasson dedica alla città santa«che dovrebbe unire e invece divide», e alla gramavita di tre palestinesi alle prese con le stressantidifficoltà che la presenza del confine impone quoti-dianamente. Tazio Secchiaroli, il notissimo Papa-razzo della Roma felliniana, fa rivivere alla Fonda-zione della Fotografia, con un centinaio dei suoiscatti, l’epoca della dolce vita e della «caccia» aidivi del cinema. Protagonisti, anche in questa occa-sione, Marcello Mastroianni e Sophia Loren.pr

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«BORDER STORIES», AI CONFINI DELLA FOTOGRAFIA

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Per cercare di rimediare a una polemica ha scatenato una bufera cherischia di creare un caso diplomatico tra Francia e Lega Araba. Èsuccesso allo scrittore francese Michel Houellebecq che, intervistato dalmensile «Lire» sul caso suscitato dal suo libro, «Plateforme» (lo scrittoreè stato accusato di compiacenza verso la pedofilia), ha rilasciatodichiarazioni contro l’Islam. Nell'intervista, infatti, lo scrittore dichiara diprovare «odio» contro la religione di Maometto. e sostiene che «l'Islam èuna religione pericolosa, fin dalla sua apparizione». «Quando ho letto ilCorano, mi sono accasciato, sono crollato a terra», afferma Houllebecq.«Rispetto all'Islam il materialismo è un male inferiore. I valori delmaterialismo sono spregevoli, ma sicuramente sono meno distruttivi ecrudeli di quelli dell'Islam» Per il rappresentante della Lega Araba inFrancia, Nassif Hitti, «le abiette affermazioni di Houellebecq sull'Islam egli arabi suscitano una legittima indignazione». «Riteniamo chel'indifferenza con cui questi giudizi sono state accolti in Francia - hacommentato Hitti - rischi di favorire una banalizzazione del pericolo delrazzismo anti-arabo e anti-musulmano».

Nel mio paese è il cetomedio che più ciguadagna dai soldi chegirano. Ma mi domando:A parte i soldi, che cosafacciamo?

Per assoluta mancanza di spaziola pagina «le religioni» oggi non esce.Ce ne scusiamo con i lettorie diamo appuntamentoa giovedì prossimo, 13 settembre.

Oreste Pivetta

Formidabile Nick. Con tre libri, havenduto solo in Italia (comunicanogli editori) un milione di copie. Del

nuovo romanzo, Come diventare buoni, èandata esaurita in tre giorni la prima edi-zione: sessantamila volumi, al prezzo cia-scuno di ventottomila lire. Fate i conti. DeNiro avrebbe acquistato i diritti cinemato-grafici di Un ragazzo per tre milioni didollari. Esagerazioni da marketing, forse,secondo la logica che soldi tirano soldi.Ma intanto Nick s’è fatto ricco, diventan-do prima oggetto di culto e poi fenomenodi mercato. Si presenta in sandali, magliet-ta rossa stropicciata che non occulta l’adi-pe, occhi assonnati («Ho dormito tre ore.Troppi caffè»). Nelle trecento pagine diCome diventarebuoni, una donna,Katie, racconta ilsuo rapporto, nonproprio felice, conil marito, David,uno scrittore chetenta la via del ro-manzo (interrottoa metà) e intantoimperversa su ungiornale locale conuna rubrica catti-vissima che lo ren-de popolare come«l’uomo più catti-vo di Halloway».Scoperto il tradi-mento della mo-glie, David ce lamette tutta per di-ventare buono,ospitando barbo-ni, impegnandosiper il terzo mon-do, dividendo le la-sagne con gli affamati del quartiere, racco-gliendo giocattoli, incitando gli abitantidella via a accogliere i senzatetto. Risultatofinale: la famiglia si ricompone. Ma...

Hornby, mi aiuti a capire. Nell’ulti-ma pagina del suo libro la famigliasembra dapprima più salda chemai, poi, all’improvviso, nel giro di

poche righe, il cielo sullo sfondo tor-na minaccioso. Che succederà?«Non lo so. Staremo a vedere. I proble-

mi non mancano».Una conclusione problematica?«Infatti»Un finale aperto...«Vuol dire che tutto il libro è stato una

perdita di tempo».Non disperi. Però, se facciamo unaclassifica, tra madre, moglie, lavoroe Arsenal, cioè il calcio, chi mette-rebbe al primo posto?«L’Arsenal perde punti. Ogni anno per-

de punti. È una questione di età».Allora la moglie...«Sono divorziato. Diciamo: mio figlio

al primo posto».Autobiografia?«No, sono i casi della vita. Quelli che si

incontrano per strada. Vita di tutti»Ma lei le idee per scrivere dove lepesca? Nella vita di tutti?«Boh. È una domanda difficilissima

perchè prevede quasi sempre risposte creti-ne. Non lo so. Faccio l’artista. Il lavorodell’artista consiste nel cercare idee. Cosìanch’io vado in giro in cerca di idee...».

Gira molto?«Per scrivere questo libro ho girato un

anno. L’ho scritto in quindici mesi, ognimattina, nel mio ufficio, poco lontano dacasa».

Dove ha casa?«Nel quartiere di Arsenal, sotto lo sta-

dio, naturalmente».Come scrive?«Al computer. Non potrei neanche

compilare un modulo a mano. Quandovedo la mia calligrafia, avverto un motod’orrore. L’intreccio nasce da un personag-gio. Gli si dà un’anima. Poco alla volta il

personaggio si ritrova anche un corpo, poiun luogo, un posto, una strada, una casa...Attorno a quest’identità si costruisce la sto-ria».

In questo caso attorno a una donna,Katie Carr, alle prese con il fallimen-to presunto del matrimonio con Da-vid. Come si è ritrovato nelle gonnedi una donna?«Bene. Non fa poi molta differenza.

Negli ultimi cinquant’anni uomini e don-ne hanno imparato a pensare allo stessomodo».

Soprattutto a fare le stesse cose. Sidice scambio di ruoli...«Certo. Il marito bada ai bambini e

alla cucina e la moglie fa carriera lavoran-do. Giusto. C’è una linea che divide, è natu-rale, ma la linea è un confine sempre piùpermeabile...».

C’è una linea che divide anche legenerazioni. Finora lei aveva narra-to di giovani, adolescenti, ragazzi.Con questo romanzo entriamo nel-la middle class, per età e per censo...«Siamo nel ventre inglese».Che parlerà un inglese medio...Niente bestemmie, niente slang,niente brutalità linguistiche. Siamolontani dagli stadi...«Certo. Ovviamente la lingua è un pro-

blema. In questo caso forse meno graveche in altri, proprio per la sua medietà, perla sua pulizia formale. Ovviamente il dialo-go è il pezzo forte e nel dialogo può scappa-re di tutto...».

Non anticipiamo nulla. Per una que-stione di suspense...Lei ha avutomoltra fortuna con il cinema, primacon «Febbre a 90’» poi con «Alta

fedeltà», con Paul il tifoso e Rob ildj . Spera in un altro film?«Il mio rapporto con il cinema è stato

fortunatissimo e casuale: mi sono sempredomandato come potessero ricavare unfilm dai miei libri. Ce l’hanno fatta, conbuoni risultati. Dipende dai registi e dalloro grado d’amore per le mie storie...».

E quale regista spererebbe s’innamo-rasse di quest’ultima storia? Ken Lo-ach?«Non mi sembra abbastanza ironico».Non sono d’accordo, ma...«Be’, bravissino è Stephen Frears».Non scrive solo romanzi, scrive an-che per i giornali...«Adesso solo per il New Yorker. Scrivo

di musica. Non la classica. Non mi piacel’heavy metal e non mi piace l’hip hop».

Ha iniziato con un quasi-saggio,

«Febbre a 90’», poi s’è dato al ro-manzo. Le distinzioni sono vecchie,ma qualcosa delle origini resta. Infondo anche la lite familiare tra Ka-tie e David è una lente sulla societàinglese, dopo la Thatcher...«Una lente sulle crisi individuali di

quel ceto medio, che vive la crescita econo-mica di questo paese, ceto medio che siidentifica in una sinistra liberale, base del-lo straordinario, anche nei numeri, risulta-to ottenuto da Blair. Il ceto medio che piùci guadagna dai soldi che girano. Ma illibro arriva proprio quando, dopo tantisuccessi, ci si domanda: e adesso, a parte isoldi, che cosa facciamo. Insomma la felici-tà dei tempi offuscata da qualche delusio-ne...».

Lei ci sembrerebbe più a sinistra diBlair?«Tutti quelli che hanno votato Blair,

sono più a sinistra di Blair».

Stasera a MantovaNick Hornby torna in campo con «Comediventare buoni», pubblicato da Guandacome gli altri suoi lavori («Febbre a 90’»,«Alta fedeltà», «Un ragazzo») e sembrapronto (così dicono anche le prime giorna-te di vendita nelle librerie) a replicare ilsuo successo, confermando la vivacità diuna giovane letteratura inglese (gli altrinomi celebri: Irvine Welsh e Roddy Doyle)che sembra aver maturato negli anni dellaThatcher una ispirazione che ha via viacompiutamente espresso negli anni di Bla-ir. Qualche idea dunque anche per la lette-ratura italiana, nella speranza di un dopoBerlusconi altrettanto ricco (come dimen-ticare la ricchezza della cinematografia in-glese di questi anni, da Kean Loach a

Stephen Frears aPeter Cattaneo).Avvicinato a più ri-prese al suo direttopredecessore tragli scrittori britanni-ci, Martin Amis,Hornby si è sem-pre dichiarato lusin-gato da una simileparentela lettera-ria. Hornby è un exgiornalista che dapoco superato iquarant'anni (è na-to nel 1947) e cheha sbarcato il luna-rio un po' in tutti imodi, nella miglio-re tradizioneneo-anglosassone.La sua affermazio-ne, grazie anche alcinema, è stata cla-morosa, merito an-che della sua coin-

volgente lettura della società britannica,prima tra i tifosi del calcio, poi tra i giova-ni delusi, infine tra un ceto medio in crisidi affetti e di ideali, lettura sempre effica-ce, forte di una scrittura rapida (talvoltaforse troppo rapida, in dialoghi che conce-dono molto a un’ironia di maniera). Hor-nby (che sarà questa sera a Mantova, alFestivaletteratura, alle 19,15 nel Cortiledella Cavallerizza di Palazzo Ducale) hacurato anche una raccolta di dodici rac-conti di altrettanti scrittori di lingua ingle-se, «Le parole per dirlo». I soldi raccolticon la vendita del libro verranno impiegatiper iniziative di solidarietà.E da Mantova arriva la notizia del forfaitdel Premio Nobel Gao Xingjian che nonpotrà partecipare al Festivaletteratura«per seri motivi di salute». Lo ha comuni-cato lo scrittore cinese con una lettera agliorganizzatori e alla casa editrice Rizzoli.

DA AUGIAS A ZAVOLI:ECCO I FINALISTI DEL P.E.N.Sarà proclamato sabato prossimo aCampiano, caratteristico borgomedievale in provincia di Parma, ilvincitore del Premio P.E.N. ClubItaliano, giunto all’undicesimaedizione. Il P.E.N. è un’associazionemondiale di scrittori che si batteper il superamento delle barriereideologiche e per gli scrittoriimprigionati per delitti d’opinione.La rosa dei cinque finalisti èformata da Corrado Augias («Isegreti di New York»), Marco Beck(«Il pane sulle acque»), RosettaLoy («Ahi, Paloma»), GiuseppePontiggia («Nati due volte») eSergio Zavoli («Se Dio c’è »).

Houellebecq se la prende con l’Islam

‘‘

ai lettori

Bruno Gravagnuolo

Rottura tra Vaticano e Congresso ebraicomondiale sul ruolo della Chiesa neglianni dell’Olocausto. Ieri l’altro, annun-

cia Le Monde, i tre studiosi ebrei dell’organismoparitetico, chiamato ad indagare anche con stu-diosi cattolici, il comportamento di Pio XII, sisono dimessi. Con una lettera al cardinale Wal-ter Kasper, presidente del Pontificio Consiglioper l’Unità dei cristiani e i rapporti con l’ebrai-smo. La missiva è firmata dai professori MichelMarrus, dell’Università di Toronto, Bernard Su-cheky, dell’Università di Bruxelles, e RobertWistrich dell’Università di Gerusalemme. Le di-missioni pongono fine al dialogo tra cattolici edebrei per fare luce sul presunto silenzio di PioXII sullo sterminio nazista. L’ennesima, e aquanto pare definitiva rottura, è stata innescatadalle dichiarazioni di Peter Gumpel, il gesuitapostulatore della causa di beatificazione di Pio

XII, nonché custode degli Archivi vaticani relati-vamente agli anni in questione. Gumpel avevarecentemente sostenuto l’esistenza di «una cam-pagna denigratoria contro la Santa Sede da par-te dela componente ebraica della commissione,interessata a creare un clima di scontro ideologi-co più che a cercare la verità sull’opera di PioXII». E tutto questo era stato detto da Gumpelin luglio. Proprio quando gli storici ebrei aveva-no manifestato l’intenzione di sospendere i lavo-ri, ritirando la loro partecipazione alla commis-sione. A motivo degli ostacoli frapposti all’aper-tura degli archivi, inaccessibili per la parte relati-va agli anni 1939-45.Quelle dichiarazioni, già ritenute dai tre studio-si «di straordinaria durezza e totalmente ingiu-stificate», sono state poi accompagnate il 7 ago-sto da ulteriori giudizi di Gumpel, che avevarincarato la dose. Sino a denunciare di nuovo«la presenza di una campagna diffamatoria con-tro il Vaticano orchestrata da esponenti del Con-gresso ebraico mondiale, e da storici scorretti

preoccupati unicamente di diffondere sospetti».Di qui,dopo una tregua apparente,la lettera diMarkus, Suchey e Wistrich, i quali, nel rivolger-si al cardinale Kasper, scrivono che «gli attacchiradicali contro l’integrità morale degli espertiebrei sono contrari allo spirito di rispetto reci-proco che la Chiesa cattolica stessa tenta di farprevalere dal Concilio vaticano II in poi». E anulla è valsa a questo punto anche l’ultima pre-sa di posizione di Kasper, che fino al’ultimoaveva tentato di scongiurare la rottura, dissua-dendo i tre storici dal rassegnare le dimissioni.Kasper tra l’altro, in un comunicato del 25 ago-sto, aveva sottolineato che si era creato all’inter-no della commissione «un clima di diffidenzadopo le fughe di notizie provenienti dal versan-te ebraico». Allo stesso tempo il cardinale espri-meva «rincrescimento per lo stato di cose deter-minatosi», precisando altresì che non era maistato promessa l’apertura degli archivi su PioXII».Nondimeno, proprio in luglio, al momento del-

l’esplodere della polemica sotterranea, lo stessogesuita Gumpel, criticato per le lungaggini op-poste all’apertura degli archivi, aveva in qualchemodo garantito che, a suo tempo, le carte sareb-bero state disponibili. Previo lavoro di riordino,necessario alla loro consultazione. Alla fine pe-rò, tra denuncie, promesse e tentativi di media-zione, ogni intesa è naufragata. Talché, scrivononella loro lettera i tre storici, «per tutti questimotivi riteniamo impossibile prevedere la ripre-sa del lavoro comune».Dunque un colpo duro all’offensiva ecumenicalanciata da Giovanni Paolo II in occasione delGiubileo. Una ferita che non si sa come possaessere rimarginata, a meno di altri colpi di scenao di concessioni sostanziose da parte della Chie-sa sul punto delicatissimo dell’apertura di archi-vi, a quanto pare spinosi sull’operato di Pio XII.Frattanto, sul fronte documentario e storiografi-co, la polemica non si placa. Da un lato ci sono irecenti documenti decritatti dell’Oss, il serviziospioniostico Usa, che rivelano la conoscenza del-

l’Olocausto in Vaticano sin dal 1942, anno incui la soluzione finale fu programmata alla Wan-nsee dalle Ss. Dall’altro si segnala l’uscita di unvolume firmato da David I. Kertzer, storico Usaalla Brown University di Providence, nel RodheIsland. Kertzer, che aveva ricostruito la vicendadel rapimento del bambino ebreo battezzato aforza per ordine di Pio IX nel 1858, sostiene oranel suo I Papi contro gli ebrei. Il ruolo del Vatica-no nella nascita dell’antisemitismo moderno(Knopf, in uscita il 18 settembre) che la Chiesadi Roma ha fomentato sin dal medioevo la men-talità antisemita. Favorendo indirettamentel’ideologia nazista nel Novecento, pur senzamai approvare l’Olocausto o concorrere ad es-so.Tra gli argomenti usati dallo studioso nel suolungo excursus storico compaiono tra l’altroantologie e passi tratti dalla Civiltà cattolica edall’Osservatore Romano tra anni venti e trenta.Dove gli ebrei venivano definiti «cospiratori alle-ati dei comunisti», oppure «abominevoli usu-

rai». Un insieme di posizioni, secondo Kertzerche hanno «consentito il più terribile dei genoci-di consumati in età contemporanea». Immedia-te le reazioni. Eugene Fisher, vicedirettore delSegretariato per l’Ecumenismo, ha accusato Ker-tzer di «confondere antisemitismo e antigiudai-smo». Mentre Marrus, uno degli storici dellacommissione su Pio XII, ha ribadito in accordocon Kertzer «che per tanti secoli il potere papaleha sentito come sua missione proprio la lottacontro gli ebrei».

In una lettera al cardinale Kasper i tre studiosi israeliti della commissione su Chiesa e Olocausto formalizzano le loro dimissioni: «Clima ostile contro di noi e ostacoli alla verità»

Pio XII, tra Il Vaticano e gli storici ebrei la rottura è totale

Pier Giorgio Betti

Buonissimi e delusi all’epoca di BlairNick Hornby presenta il suo ultimo romanzo: moglie e marito, crisi e conciliazione

Gli occhidello scrittoreingleseNick Hornbyin un’elaborazionegrafica trattadal sitowww.salon.com

giovedì 6 settembre 2001 orizzonti 23

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giorni di storia 1943

4 settembre sabato

Si tenta di mettere a punto la colla-borazione tra le forze alleate e quelleitaliane dopo la firma dell'Armistizio.Il generale Castellano comincia la di-scussione sui progetti di collaborazio-ne tra Alleati e forze armate italiane,relativamente allo svolgimento dell'operazione Giant II, nome in codiceper l'atterraggio dell'82˚ divisione avio-trasportata nei pressi di Roma. Gli in-terlocutori sono il generale ingleseStrong dell'Intelligence service, il com-modoro inglese Dick e il generale ame-ricano Cannon.

Dick impone la consegna della flot-ta italiana a Malta e non alla Maddale-na o a Palermo come richiesto da Ca-stellano. Il generale Cannon avanzal'identica richiesta per il trasferimentodegli aerei.

Le operazioni relative all'aviosbar-co sono definite con il capo del repartooperazioni del Co-mando alleato, gene-rale Rooks, il coman-dante della 82˚ divi-sione aviotrasporta-ta, generale Ridgwaye il vice comandantegenerale Taylor. Ven-gono scartati gli aero-porti di Centocelle edell'Urbe in quantogià controllati dai te-deschi; la scelta cadesu quelli di Furbara,Cerveteri e in un secondo tempo Gui-donia. Il generale italiano propone l'in-vio a Roma di un ufficiale per discute-re le modalità dell'intervento e l'affida-mento del comando della divisione algenerale Carboni, già comandante delcorpo d'armata motocorazzato asse-gnato alla difesa di Roma.

Riferendosi a queste conversazioni,Castellano nelle sue memorie scrive:«Silenzio generale a questa mia propo-sta. Il comandante della divisione para-cadutisti rimane impassibile e non faalcun cenno né di approvazione né didisappunto. Smith, dopo qualche mo-mento di riflessione, domanda al colle-ga paracadutista se ha qualcosa in con-trario. Questi risponde di no. Allora,quasi facendo uno sforzo su se stesso eguardandomi con uno sguardo chenon dimenticherò, perché in esso eraquasi l'offerta di un dono fatto al mioPaese mi dice che la divisione america-na sarebbe stata posta agli ordini delgenerale Carboni».

La riunione viene sospesa alle ore 5

e ripresa alle ore 8 per la definizionedell'ordine dell'operazione Giant II edelle questioni inerenti agli sbarchi alle-ati a cui è legato l'annuncio dell'armisti-zio. Vengono annunciati gli sbarchi inCalabria, peraltro già in corso con tredivisioni, e quello su Taranto con una.L'attacco principale sarebbe stato effet-tuato in zona sconosciuta con un con-tingente di sei divisioni alla quale se nesarebbero aggiunte da altre nove. A fi-ne della riunione Bedell Smith avvici-na Castellano e gli dice: «Capisco benis-simo la grande ansia che lei ha di cono-scere questi dati, ma purtroppo nonposso dirle niente: è un segreto milita-re che devo mantenere» e ancora: «Pos-so dirle soltanto che lo sbarco avverràtra due settimane».

Le truppe alleate liberano ReggioCalabria. Le forze tedesche si prepara-no per un eventuale sbarco nella zonadel salernitano.

Giunge agli ultimi reparti il prome-moria "44 OP". Il documento stabiliscei compiti delle diverse unità di fronte a

un'eventuale attacco tedesco, pur nonfacendo esplicito riferimento all'immi-nente armistizio. Sono informati tutti icomandi dipendenti dallo Stato Mag-giore dell'esercito. Per mantenere il ri-serbo più assoluto, quelli dipendentidallo Stato Maggiore Generale (Grup-po Armate Est, 11˚ armata - Grecia,Comando Forze armate) non vengonoinformati; vengono tenuti all'oscuroanche i capi di Stato Maggiore di Mari-na e Aviazione. Nonostante in seguitovengano emanati altri ordini contenutinel "Promemoria n˚ 1", nel "Promemo-ria n˚ 2" e nella "Memoria 45 O.P.",questo sarà il documento a cui la mag-gior parte delle forze italiane farà riferi-mento.

Badoglio ha un tempestoso collo-quio con Bonomi. Il capo del governochiede al portavoce del Comitato delleopposizioni che l'ordine del giorno vo-tato nel corso della riunione plenariadel 2 settembre, in cui si proclamava la

fine dell'alleanza coitedeschi, non vengareso noto, richia-mando alla discipli-na e alla prudenza inun momento delica-tissimo di vigilia digrandi avvenimenti.Nel pomeriggio ilComitato delle oppo-sizioni accoglie l'invi-to di Badoglio.

Gli esponenti an-tifascisti trentini con-

tinuano gli incontri nel disperato tenta-tivo di ricevere aiuti dal governo. Do-po l'incontro con il Capo di stato mag-giore dell'esercito Roatta, in merito al-la questione della difesa delle valli tren-tine, Virgilio Neri e Giovanni Gronchisi rivolgono, anche in seguito all'inter-vento di Alcide de Gasperi, a MarioBadoglio, il figlio del Capo del gover-no, già console italiano a Tangeri e orafunzionario governativo. Dopo avergliraccontato degli infruttuosi incontriavuti con Ambrosio, Roatta e Zanussichiedono che si eserciti una forte pres-sione sugli ambienti militari per rende-re concreta l'iniziativa di difesa di quellembo di territorio da un mese attraver-sato dai reparti tedeschi che scendonoin Italia. Mario Badoglio promette dimuoversi in tal senso. Nel pomeriggio,Gronchi e Neri ricevono comunicazio-ne che il mattino seguente, 5 settem-bre, un'auto dello Stato maggiore liavrebbe accompagnati a Monteroton-do, sede dello Stato maggiore dell'eser-cito.

Italiani e Alleati iniziano la collaborazione militare.Le truppe alleate libera-no Reggio Calabria. Giunge agli ultimi reparti il promemoria «44 OP».Scontro tra Badoglio e Bonomi, continua la tensione tra governo e forzeantifasciste. Gli esponenti antifascisti trentini vanno da un palazzo all’al-tro nel disperato tentativo di ricevere un sostegno militare. Anche Bado-glio allontana i propri familiari da Roma. Il giorno dopo, il 5 settembre, ilgoverno Badoglio a Roma riceve i documenti relativi alle clausole dell’ar-mistizio appena firmato. Verso sera Ambrosio incontra i vertici militari.

Arrivano i generali alleati a Roma. La Marina italiana «spia» gli angloame-ricani. A Milano e a Torino il Comitato delle Opposizioni comincia ilreclutamento di volontari. Gli antifascisti trentini tornano allo Statomaggiore dell’esercito, nel disperato tentativo di ricevere aiuto. Il re eBadoglio continuano i preparativi per la fuga. Il capo di Stato maggioredell’esercito Roatta assume il comando di tutte le forze italiane a presidiodi Roma. Si apre a Firenze il convegno nazionale del Partito d’azione. GliAlleati informano i comandi sovietici sulla situazione italiana.

Gli alleati liberano Reggio CalabriaAngloamericani ed esercito italiano iniziano a collaborare militarmente tra mille diffidenze

Alleati per lestrade diReggio. Nellapagina a frontepartigiani e inbasso Badoglio(calvo) eRoatta in divisa

24 giovedì 6 settembre 2001

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giorni di storia 0.05 ----- Pagina: UNITA - NAZIONALE - 25 - 06/09/01

Nell'attesa, Gronchi e Neri stendono ilseguente promemoria:

"1. a) sostituire il gen. Gloria conaltro generale proveniente da truppe al-pine;

b) allontanare dai reparti dislocatinel Trentino e in Alto Adige gli ex gerar-chi e i filotedeschi in genere;

c) costituire robusti capisaldi a For-tezza, Dobbiaco, Spondigna e alla Men-dola, concentrandovi artiglieria e scor-te;

d) trasferire in montagna fuori daifondovalle e dalla fascia concordata di 4chilometri lungo la linea del Brennerotutte le altre unità, decentrandole sullabase della autonomia organica dellacompagnia alpina;

e) trasferire in montagna depositi dimunizionamento leggero e di viveri;

f) fornire di mezzi radio e di mitra-gliatori leggeri i reparti in montagna;

g) tenere aperte al traffico e protettele strade dello Stelvio, del Tonale, dellaMendola, del Cordevole e d'Alemagna;

h) concentrare a rincalzo in Val Ca-monica, in Valtellina e nelle Giudicariele forze stazionanti nella vallata del Po econcentrare nella provincia di Bellunoquelle stazionanti nella pianura veneta;

i) predisporre il brillamento della di-ga "ad ombrello" del bacino idroelettri-co di Fortezza, unico punto debole rile-vato nella sorveglianza tedesca. L'allu-vione, che ne potrebbe derivare e chepotrebbe essere rinforzata dal brilla-mento, meno facile, della diga del baci-no di Val di Vizze (Vipiteno), arreche-rebbe alla stretta valle bassa dell'Isarco,alla ferrovia e alla rotabile che la percor-rono danni gravissimi e difficilmente elentamente riparabili: (seguono alcunidati tecnici relativi alle caratteristichedella diga, alla quantità e al metodo diimmersione dell'esplosivo e alcuni detta-gli sulla disposizione delle truppe).

2. a) Raccoglierenel gruppo di Brenta(Trentino) con ap-poggio presso rifugiAgostini, Pedrotti, 12Apostoli, Brentei unabanda ausiliaria dellaforza di 250-400 uo-mini formata preva-lentemente di volon-tari romagnoli, inqua-drati da ufficiali e sot-tufficiali alpini;

b) armarla conmateriale americano e inglese di predabellica;

c) impiegare la "banda" in azioni diprovocazione e di disturbo contro i tede-schi in territorio nazionale e, eventual-mente, dopo una certa esperienza, interritorio germanico prossimo alla Sviz-zera (zone dell'Arlberg e di Bregenz).

Il maresciallo Badoglio provvedead allontanare i propri familiari da Ro-ma. Il capo del Governo spedisce inSvizzera, la moglie, la figlia Maria, e lanuora Annina, vedova del primogenitoPaolo, le quali si stabiliscono a Lugano.Stessa cosa per il ministro della RealCasa, il duca Pietro Acquarone, il qualemanda in Vaticano oltre a una serie divalori, la duchessa Maddalena con i figliUmberta, Luigi Filippo, Cesare e Pia.

Benedetto Croce appunta sul suodiario l'avvenuta firma dell'Armistizio:

«Un amico mi ha comunicato unatelefonata da Roma, fatta alla sede localedella Banca Commerciale: "Il malato èguarito. Avvertitene il senatore Croce":che abbiamo interpretato come annun-zio della conclusione dell'accordo aspet-tato».

5 settembre domenica

Il governo Badoglio a Roma riceve idocumenti relativi alle clausole dell'ar-mistizio appena firmato. I due ufficialiLuigi Marchesi e Paolo Vassallo giungo-no a Roma di ritorno dalla Sicilia dovehanno presenziato alla firma dell'armi-stizio tra gli Alleati e il generale Castella-no plenipotenziario del governo italia-no nella persona del generale Castella-no. Hanno con loro i documenti conte-nenti le informazione tecniche per losvolgimento delle operazioni militari ele indicazioni sulla condotta da tenere.Le carte comprendono il testo dell'Armi-stizio corto, le clausole aggiuntive (Armi-stizio lungo), il foglio redatto e firmatodal generale americano Bedell Smithche modifica l'armistizio, in merito allapossibilità che l'esercito italiano nonvenga disarmato qualora collabori allaguerra antitedesca; le indicazioni sullerotte che navi e aerei dovranno tenereper consegnarsi agli Alleati all'indomanidell'armistizio; le indicazioni relative all'annuncio della firma dell'armistizio, un

appunto per Badoglio dove sono conte-nuti alcuni "consigli", tra cui quello diregistrare preventivamente il messaggiosu disco nell'evenienza eventualità di unimpedimento al momento fissato perl'annuncio e quello di accompagnare lacomunicazione con il discorso di unapersonalità politica e di un operaio infi-ne il piano operativo per l'impiego delladivisione aviotrasportata, che sarebbedovuta arrivare in tre diversi aeroportinel corso di tre o quattro notti successi-ve.

Gli aeroporti avrebbero dovuto esse-re illuminati da fari a luce azzurra; adaccogliere i reparti, che sarebbero entra-ti in azione solo una volta "al completo"ci sarebbero dovuti essere 400 autocarri.Inoltre le prescrizioni richiedono di libe-rare dai nazisti una zona di 6 miglia acavallo del Tevere (dove si trova buonaparte della 2˚ divisione paracadutisti te-desca), di posizionare ad Ostia un farocon luce fissa volta ad occidente, di met-tere a tacere le batterie contraeree, com-prese quelle tedesche e di impedire alletruppe tedesche di impadronirsi degliaeroporti.

Il generale Roatta commenta: «Sefossimo in grado di fare tutto ciò, nonavremmo avuto bisogno di un concorsoalleato».

I documenti contengono anche unalettera personale di Castellano per il ge-nerale Ambrosio in cui tra l'altro si affer-ma: «Per quanto abbia fatto l'impossibi-le per riuscirvi, non ho potuto averealcuna notizia sulla precisa località dellosbarco. Circa la data non posso dire nul-la di preciso: ma da informazioni confi-denziali prevedo che lo sbarco potrà av-venire tra il 10 e il 15 settembre, forse il12».

Verso sera il Capo di Stato Maggio-re Generale, Vittorio Ambrosio riuni-sce alla presenza del maresciallo Bado-glio i tre ministri delle forze armate (An-tonio Sorice, de Courten e Renato San-dalli,) e comunica loro le linee operativedegli Alleati sostenendo che le condizio-ni armistiziali appaiono dure, ma chetale durezza viene mitigata nell'eventua-lità di un concorso italiano nella guerracontro i tedeschi. Ambrosio ordina algenerale Sandalli di assicurare il comple-to "approntamento degli aeroporti" del-la capitale per consentire l'atterraggiodella divisione aviotrasportata america-na nell'ambito dell'operazione Giant II.Nasce una discussione, in quanto il mi-nistro Sandalli sostiene di aver bisognodi almeno sette giorni per portare a com-pimento l'operazione.

Si prepara l'arrivo dei generali alle-ati a Roma. Nel pomeriggio, durante lariunione con i vertici militari, Ambro-sio incarica l'ammiraglio de Courten direperire una motosilurante per portare

un gruppo di ufficiali da Gaeta a Ustica:all'alba del 7 avrebbero incontrato unamotosilurante inglese, la quale, dopoaver preso in consegna gli ufficiali italia-ni, li avrebbe trasportati a Palermo eavrebbe consegnato a sua volta due uffi-ciali alleati da trasportare a Roma. Vie-ne designato come ufficiale incaricatodi affiancare l'operazione il tenente divascello Giuriati del Reparto Operazio-ni di Supermarina e si decide l'utilizzodi una corvetta in luogo di una motosi-lurante. Verso sera si organizza nel detta-glio la missione: la partenza viene con-cordata alle ore 20 del giorno 6 e l'arri-vo, alle ore 7 del giorno 7. Non vieneimpartito nessun ordine scritto, e vieneincaricato di condurre la missione il con-trammiraglio Maugeri, capo del Repar-to Informazioni dello Stato Maggiore.

La Marina registra i movimenti de-gli Alleati. La Marina italiana effettuauna serie di rilevamenti sulla posizionidelle forze navali nemiche e ne dà noti-zia alle 18 al Comando supremo e agliStati maggiori di esercito e aeronauticacon l'avviso segreto n˚ 12882:

«Le ricognizioni fotografiche su Ora-no e porti adiacenti hanno rilevato situa-zione praticamente invariata dei pirosca-fi e un sensibile incremento nei mezzida sbarco che possono essere ora valuta-ti circa cento unità convenzionali. Partedi detti mezzi sono a bordo di piroscafi.Tutte le navi portaerei già presenti aGibilterra sono partite per il Mediterra-neo. A conferma di quanto comunicatoieri si deve quindi ritenere che il nemicosta ultimando i preparativi per una se-conda operazione, più importante e amaggior raggio di quelle in atto. Manca-no tutt'ora le ricognizioni nei porti dimaggior interesse (Diserta-Malta) nonest possibile precisare quale sia la dire-zione più probabile. Si deve però ritene-re che l'operazione può essere seguita apartire anche dalle prossime 48 ore».Firmato: de Courten.

Dopo le riunioni del Comitato delleOpposizioni, comincia a Milano e a To-rino il reclutamento dei volontari dellaGuardia nazionale, composta in massi-ma parte da operai. Nelle fabbriche cir-colano fogli che invocano alla lotta. Do-po la ricostituzione delle commissioneinterne, in "La Fabbrica", giornale sinda-cale pubblicato a Milano, si legge: «Leautorità debbono favorire la formazio-ne di una guardia nazionale armata, in-quadrata da ufficiali dell'Esercito, com-posta da masse popolari, da affiancare alnostro esercito per stroncare il pericolonazifascista».

A Roma si susseguono i contatti conla giunta militare per la definizione del-la difesa territoriale nella prospettiva diuna battaglia che veda unito esercito epopolo contro i tedeschi. Rivivendo

quei momenti Luigi Longo avrebbescritto nelle sue Lettere a Milano: «(…)sia pure con lentezza e parsimonia, qual-cosa si ottenne. Io stesso (…) a nome diuna giunta militare di cui facevo partecon Pertini e Bauer, potei prendere im-portanti accordi con lo Stato maggioreper affrettare l'armamento popolare. Di-chiarai apertamente che non intendevoarmare, come molti temevano, esclusi-vamente i membri del mio partito, matutto il popolo italiano per la lotta checertamente esso, per difendere la pro-pria libertà, avrebbe dovuto sostenerecontro i tedeschi».

Nei giorni successivi risulterà chiaroche il Re e il governo ostacoleranno ladifesa di Roma, decisamente avversi all'idea di un'azione popolare.

Gli esponenti trentini del Comitatodelle opposizioni tornano allo StatoMaggiore dell'esercito. Nel pomerig-gio del 5, a Monterotondo, non è presen-te Roatta. A ricevere i due esponenti

antifascisti Giovanni Gronchi e VirgilioNeri c'è soltanto il generale Zanussi. Idue ospiti consegnano un promemoriariguardante una serie di misure atte aresistere nelle valli trentine all'imminen-te invasione tedesca. Il generale, gentilee affabile, segna a matita alcuni puntidel promemoria consegnatogli, in mo-do particolare quello che si riferisce allapossibilità di provocare un' alluvionenel basso Isarco; avanza alcune osserva-zioni, di valore integrativo in un climadi fiducia. All' annuncio dell'armistizionulla sarà stato fatto.

Il Re e Badoglio preparano la fuga.Il generale Francesco Rossi, vice di Am-brosio, finisce di predisporre uno studiooperativo per la fuga del Re e del gover-no verso la Sardegna, unica regioned'Italia in cui le forze italiane hanno unasicura superiorità su quelle tedesche.Questo piano prevede di utilizzare duecacciatorpedinieri, l'Antonino da Noli el'Ugolino Vivaldi, per il trasferimento da

Civitavecchia verso la Maddalena e diun certo numero di caccia che garanti-scano la copertura aerea; la mobilitazio-ne del 59˚ reggimento di fanteria e di ungruppo di artiglieria alla Maddalena perla sicurezza degli ospiti; la ridistribuzio-ne delle truppe italiane nell'isola.

Già nel pomeriggio viene informatol'ammiraglio de Courten, ministro dellaMarina, il quale a sua volta allerta i co-mandi delle due unità navali ancorate aGenova e La Spezia. Inoltre si allertanodue corvette di stanza a Gaeta e vieneapprontato un gruppo di motoscafi aFiumicino nel caso si necessitasse di unimbarco di fortuna.

Il comando di tutte le forze italianea presidio di Roma viene assunto diret-tamente dal Capo di Stato Maggioredell'esercito, il quale ha ai suoi ordini seidivisioni di cui due corazzate, la Centau-ro e l'Ariete, oltre alle divisioni Piave,Piacenza, Granatieri e Sassari, le ultimedue impiegate prevalentemente in com-piti di ordine pubblico. A queste si uni-scono parti delle divisioni Lupi di Tosca-na e Re, per un totale di circa 63.000uomini effettivamente impiegabili.

Le forze tedesche, inquadratenell'11˚ corpo paracadutisti comandatodal generale Student, comprendonouna divisione di fanteria corazzata e unadi paracadutisti, per un totale di circa35.000 uomini.

Si apre a Firenze il convegno nazio-nale del Partito d'azione, che dureràfino al 7, e nel corso del quale si organiz-za la rete del movimento attorno allefigure di Ferruccio Parri, Ugo La Malfa,Emilio Lussu. Gli azionisti, sulla stessalinea dei comunisti, intendono prepara-re una resistenza popolare armata con-tro i tedeschi, sulla base di un afflatodemocratico e antifascista dai toni risor-gimentali. È Parri in particolare a farsipromotore dell'iniziativa della creazio-

ne di milizie popola-ri, espressione di tut-te le forze democrati-che in modo da solle-vare una guerra di li-berazione nazionale,priva di etichette dipartito. Parri, che di-venterà uno dei capidella Resistenza e sa-rà presidente del Con-siglio del governo delCln, avrà modo di di-re: «Per parte nostra

si era già maturata la convinzione chebisognava passare attraverso la guerra,attraverso la rivolta militare contro l'oc-cupazione tedesca. Non vedevamo anco-ra il fascismo, la guerra civile in quelmomento, ma la necessità della guerracontro i tedeschi, questa l'abbiamo deci-samente vista».

Carlo Ludovico Ragghianti così rac-conta le parole di Parri in occasione delconvegno di Firenze:

«Il suo breve e calmo discorso ionon lo ricordo nei suoi termini testuali(…). Né alcuno vi era a verbalizzare,come sempre avviene proprio in queicasi nei quali gli storici vorrebbero i piùoggettivi materiali e documenti. Ma funé più né meno, bisogna dirlo senzaambagi, la decisione prima e chiara del-la guerra di liberazione».

Gli Alleati informano i comandi so-vietici circa gli aggiornamenti della si-tuazione italiana.

«Lettera di Churchill, primo ministrobritannico, al "primo ministro" Stalin:

Il generale Castellano, dopo molticontrasti, ha firmato i termini a brevescadenza dell'armistizio il 3 settembre esta ora studiando con i generali Ei-senhower e Alexander il modo miglioredi metterlo in atto. Questo porterà certoa combattimenti immediati tra le forzeitaliane e tedesche e noi aiuteremo gliitaliani in ogni modo il più efficacemen-te e rapidamente possibile. La settimanaprossima mostrerà sviluppi impressio-nanti. Lo sbarco sulla punta dello stivaleè stato coronato da successo e continuatuttora, mentre l'"Avalanche" (nome incodice dello sbarco a Salerno) e l'aviotra-sporto della divisione presso Roma so-no entrambi imminenti. Sebbene io ri-tenga che sbarcheremo durante l'"Ava-lanche" ingenti forze, non posso preve-dere che cosa accadrà a Roma e in tuttaItalia. Scopo dominante dev'essere ucci-dere tedeschi, e indurre gli italiani a ucci-dere tedeschi nel maggior numero possi-bile in questo settore di guerra. Resto suquesto lato dell'Atlantico finché la fac-cenda non sia risolta. Vogliate frattantoaccogliere le mie più calde congratula-zioni per la vostra serie di vittorie e dipenetrazioni sul fronte principale».

A cura di Augusto Cherchi, EnricoManera, Gian Luca Caporale

Armi agli operai, inizia la ResistenzaAzionisti e comunisti preparano le milizie popolari. Parri: «È guerra di liberazione»

giovedì 6 settembre 2001 25

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Sei povero? È tutta colpa tuaL

'estate che finisce non dissi-pa il velo d'incertezza chegrava sul futuro dell'econo-

mia internazionale, poiché la ripre-sa americana stenta a delinearsi, ladiscesa dei titoli borsistici non siferma, e gli indicatori economicireali e monetari confermano unquadro di debolezza. Mentre laBanca Centrale Europea mantienela sua attitudine prudenziale e sidiscute di adattamenti limitati deiparametri del Patto di stabilità, ilgoverno Berlusconi lascia affastel-lare gli opposti estremismi dellasua anima "sociale" e di quella "li-berista", in un disordine che è soloapparente e di cui va, anzi, decifra-to il senso.Nel quadro indicato, infatti, si vafacendo nuovo spazio, sia a livellointernazionale sia a livello interno,la tesi di quanti sostengono che viè incompatibilità tra sviluppo eco-nomico e sviluppo sociale, che,cioè, per avere più sviluppo econo-mico occorre meno sviluppo socia-le, il che significa anche meno rego-le e meno diritti. Non è forse que-sta l'ispirazione di fondo del gover-

no Berlusconi, quella che sostienetanto l'ulteriore detassazione a fa-vore dei super ricchi, quanto i dise-gni di privatizzazione di istruzio-ne, sanità, previdenza, l'una e glialtri in gestazione con la prossimaFinanziaria e con i "collegati" dinovembre?Si tratta di una tesi che la destraoggi ripropone in tutto il mondocon particolare virulenza. Ma an-che alcuni esponenti della sinistra,in forme ovviamente diverse, so-stengono spezzoni di questa tesi,facendone anzi talora l'occasioneper autoattribuirsi la patente di "in-novatori", dando a tutti gli altriquella di "conservatori" e "tradizio-nalisti". Il momento è, dunque, op-portuno per soffermarsi sulla tesidell'incompatibilità tra sviluppoeconomico e sviluppo sociale, inquanto viene posta in questionenon questa o quella politica socialedeviata o superata - da riformare oda eliminare - ma l'idea stessa, ilnucleo strutturale del welfare, conle sue profonde pulsioni redistribu-tive egualitarie. Il nesso di causali-tà viene, infatti, rovesciato: non so-

no i problemi della disoccupazio-ne e della povertà ad avere indot-to, storicamente, le risposte rappre-sentate dagli istituti del welfare,ma, al contrario, sono questi istitu-ti e le loro ispirazioni egualitarieche generano i problemi odierni didisoccupazione.Gli imputati si chiamano: eccessodi tassazione, invadenza del setto-re pubblico, sovrabbondanza di re-golamentazione, peso della concer-tazione e delle organizzazioni sin-dacali. Con il che si spiega ancheperché va ribaltato un pregiudizioche fa capolino nella sinistra italia-na: non è l'iniziativa politica delsindacato che minaccia l'autono-mia del partito, è la stentata azionedel partito che mette a rischio lastessa sopravvivenza del sindacato.Non per caso rispunta perfinol'adagio - stigmatizzato da Fitoussi

- secondo cui sarebbero gli stessisalariati a portare la responsabilitàpiù grande nell'evoluzione della di-soccupazione, perché l'egoismodei "garantiti" condurrebbe a dina-miche salariali eccessive a spese dicoloro che si trovano al marginedel mercato del lavoro. Il ragiona-mento - che fa il paio con il parossi-smo della contrapposizione giova-ni/anziani sul tema crucialedell'"equità fra generazioni" - ètroppo caricaturale per essere cre-dibile. Esso condurrebbe, peraltro,a ritenere che nelle nostre società iclassici conflitti distributivi (perl'appropriazione del surplus e de-gli incrementi di produttività) sia-no scomparsi, risucchiati entro unmagma in cui sarebbero distingui-bili solo conflitti fra corporazioni,lotta fra le generazioni, guerra fra isessi.

In tutti i casi la ricetta economicache ne discende è brutale: per ave-re più crescita occorre più disegua-glianza, poiché solo una maggiorediseguaglianza è in grado di impri-mere il necessario dinamismo allasocietà. Il presupposto è che l'ac-centuazione della competizione inatto a livello mondiale ponga finealla possibilità delle imprese di la-sciar dirottare una parte del lorosurplus verso impieghi sociali.Non ci si chiede né quanto il sur-plus e gli incrementi di produttivi-tà siano in realtà persistenti e ap-propriati da profitti e utili finanzia-ri, né quanto ciò che chiamiamoglobalizzazione corrisponda davve-ro a un'intensificazione della con-correnza e non piuttosto a quelloche De Cecco definisce un "rinno-vato processo di ristrutturazioneoligopolistica mondiale".

Tutto ciò spiega un paradosso: laparola "eguaglianza", mentre appa-re caduta in disuso nel lessico diparte della sinistra, anima oggi ungrande dibattito a livello interna-zionale, non certo come piattoegualitarismo, ma - direbbe Amart-ya Sen - come interazione libertà/eguaglianza e come "dimensionidell'eguaglianza" (sesso, razza, età,etnia, ecc.). Nelle sedi internazio-nali - tra cui la Banca Mondiale -due opinioni si fronteggiano.L'una sostiene che per combatterela diseguaglianza e la povertà l'ar-ma esclusiva è la crescita economi-ca, non la redistribuzione del red-dito tra ricchi e poveri, la qualesarebbe anzi dannosa in quantol'ulteriore arricchimento dei ricchiaiuta più effettivamente i poveri;dunque, le politiche da seguire deb-bono essere ultraortodosse: tagli al-le spese pubbliche (che impoveri-scono i poveri e le classi medie) eriduzioni delle tasse (che arricchi-scono i ricchi). L'altra opinioneconsidera la crescita necessaria mainsufficiente a contrastare povertàe diseguaglianze, in assenza: a) di

un cambiamento degli stessi mo-delli di crescita, regolando, adesempio, diversamente quella mo-le enorme di flussi finanziari la cuideregolamentazione indiscrimina-ta è all'origine di tante turbolenzeodierne; b) di una consapevole re-distribuzione del reddito e quindidi sistemi adeguati di sicurezza so-ciale.Cosa ha da dire la sinistra italianarispetto a tutto ciò? Proporre co-me asse di riflessione la dicotomiamodernità/insicurezza appare asso-lutamente insufficiente. Perchénon c'è da una parte la modernità,dall'altra la insicurezza, così comenon c'è una modernizzazione natu-ralisticamente necessitata di cui cisi debba limitare a discutere "chi"la governa. Ci sono grovigli di do-mande e di questioni rispetto allequali il compito della politica nonè solo di rassicurare ma anche didistricare e di scegliere "assi inter-pretativi culturali" da cui derivarepossibili soluzioni. Per questo perla sinistra avere "autonomia cultu-rale" è la base per esercitare auto-nomia politica.

Manca un vero esamedella realtàRosalia Grande, Roma

Caro direttore, cara Unità,intanto vorrei esprimere stima per la Nuova Unità, sia per la vittoriadalla sua ricomparsa, sia per come è impostata. Spero che migliorisempre più, anche perché siamo in una situazione politica e cultura-le, in Italia, di stallo, per non dire di regresso e di piattezza di idee.C’è un governo che segue una logica «noi siamo così e che volete?».Ma non è il solo ad essere attestato sul fronte della chiusura mentale.Nel nostro paese ha preso uno spazio spropositato l’attacco caustico,la svalorizzazione preconcetta, il privilegiare lo sguardo sul meccani-smo piuttosto che sulle persone, e tutto questo non produrrà certoun clima di avanzamento, di progresso. Trovo che sia carente unvero esame di realtà. Cosa c’è alla base della politica, delle espressioniche usano tanti politici, uomini di potere ecc.? Si è detto e ridetto chela politica non si basa sulle emozioni, ma il modo di parlare di moltidi loro lo smentisce clamorosamente. Cosa c’è alla base di unaespressione come quella di Amato a proposito di Giovanni Berlin-guer: «alla sua età si è pronti per la candidatura al Quirinale?». È unaespressione di contenuto? dice qualcosa di interessante? No, a mio

parere c’è un sentimento, una emozione negativa, di invidia o chealtro, che l’interessato potrebbe, naturalmente, negare, come fannotutti coloro che conoscono molto poco se stessi e si credono comenon sono. D’altra parte, dare dello scemo a Buttiglione, cambiaqualche cosa? Contiene delle indicazioni utili? No, è un commentoda linguaggio degli istinti, e non della ragione. Non c’è elaborazione.Ecco, questo manca in Italia; quando si viaggia all’estero, bastanodue giorni per capire le differenze. Siamo il paese dell’insulto, dellabattuta scontata che non fa ridere, ma che mostra piuttosto l’impor-tanza e l’amarezza. Così viene trattata anche la «cronaca». Non cisono persone, con i loro pensieri, sentimenti, decisioni, con la lorosoggettività da rispettare, ci sono manichini. Così il caso della signo-ra Sung, l’arcivescovo Milingo, il reverendo Moon e il Vaticano. Holetto ben pochi commenti ponderati, si evita un esame serio dellasituazione, si usano le solite parole per liquidare la questione. Peresempio «setta». Perché non «movimento di carattere protestante?».I protestanti, con le tante loro espressioni, sono delle sette? Solo ilcattolicesimo ha la dignità di religione? Moon è straricco? Perché, ilVaticano è povero? Moon ostenta? Perché, il Papa parla senza l’ap-poggio delle televisioni? La signora Sung «è manovrata?». È unburattino, non una persona in carne ed ossa? Non ha una testapropria? Perché, allora Milingo non potrebbe essere altrettanto «ma-novrato»? Ma non vorrei dilungarmi su questa situazione. Vorreidire, invece, che le emozioni, gli istinti, sono ben presenti e come,nella politica, ne sono una base molto vasta. Sarebbe il caso dicominciare a riconoscerlo, e quindi di sviluppare l’intento di capire

davvero le persone. Perché non partire dalla realtà umana, positiva onegativa che sia, che conduce le persone a certe scelte? Gli interessimateriali sono buoni se stanno da una certa parte a cui si aderisce,sono cattivi se stanno da un’altra parte? Io sono convinta che ci siabisogno di una crescita del pensiero, di una razionalità più ampiaper capire le interdipendenze tra interessi, ragione, istinti, sentimen-ti. L’attuale modo di descrivere, di intendere le cose è alquantoinefficace, non è concreto. Sbrigarsi con qualche etichetta svaloriz-zante e generica, non è assolvere al compito di saper elaborare larealtà. È affidarsi ad un atteggiamento «genitoriale» dal giudiziofacile e generalizzante che va a tutto discapito della intelligenzacreativa di cui una persona, e una società adulta, quindi complessa,ha sempre più bisogno.Ci vuole un cambiamento di pensiero e di linguaggio: portare ilpartito, ma anche il paese, ad una dignità complessivamente più alta,e questo, certo, non si fa in un giorno, è necessario studiare, avereuna formazione adeguata. Forse non dà risultati eclatanti immediati,ma è una scelta strategica, fondamentale.

La dimensione tragicadi NapoliGiuseppe Pesce, Casoria - Napoli

Caro Direttore, cosa ci aspetta, ancora? Quanti inutili parole dallecolonne dei nostri giornali. Quanta rabbia, quanta impotenza. Di-

menticheremo anche Stefano. Perché siamo uomini, noi, e presto otardi dimentichiamo. Ma intanto il degrado intorno a noi resta. Qui,sembra che non cambi mai niente. La nostra speranza è abusiva,come le case e i palazzi che abbiamo costruito. In questo deserto dicemento che è l’hinterland di Napoli, periferia della periferia, im-mensamente abbandonata. A Napoli c’è la guerra civile, a Napoli sipuò morire tutti i giorni. Non è come nelle altre città. Esiste unadimensione tragica, che sfugge ai più, che rende Napoli simile allegrandi metropoli sudamericane. È la sopravvivenza al margine. LaResistenza. La vita, malgrado tutto. Per chi è nato in questa terra, ècome una condanna. La provincia di Napoli vive il dopostoria del-l’era industriale. Gli stabilimenti della Cassa del Mezzogiorno sonofalliti tutti, Casoria è un cimitero di lamiere e di capannoni abbando-nati. L’era industriale doveva risolvere tutto, ma avuto un ciclo vitaledi trent’anni. Quanto durerà l’era di questa incipiente ed inevitabile“globalizzazione”, e cosa si lascerà dietro?

Le lettere (massimo 20 righe dattiloscritte) vanno indirizza-te a: «Cara Unità», via Due Macelli 23/13 00187 Roma oalla casella e-mail «[email protected]»

FIDUCIA NELLO SVILUPPO O FUGHE IN PAPUASIA

Maramotti

È un refolo di vento dispettoso, nell’aria frescadi questa fine estate. Un ponentino deviato,una tramontana rancorosa. Non so se sia del-l’est o dell’ovest, certo è che soffia con forza,travolge conquiste che parevano solide, rove-scia convenzioni e convinzioni, alza onde diimprevedibile restaurazione. Ve ne siete accor-ti? Qualcuno spinge, nascosto fra la folla deinuovi ministri, per farci tornare dove erava-mo: alla scuola «classista», all’aborto illegale,all’antico diritto di famiglia che limita i dirittialle coppie regolari (a quando la reintroduzio-ne della figura del bastardo? Spero presto, eracosì letteraria!), alla riduzione della tutela delposto di lavoro. Le donne e gli uomini dellamia generazione, se a sedici anni non faceva-no parte della maggioranza silenziosa bensìdella minoranza rumorosa, soffrono d’un ma-lessere molto particolare, una sorta di labirinti-te mentale, con piccole improvvise perdited’equilibrio e buon umore.«Che cosa sta suc-cedendo?», si chiedono l’un l’altro, allarma-ti,«sono passati trent’anni, perché siamo di

nuovo qui?». I più facili alla recriminazione silamentano: «Ma come? A vent’anni, invece diandare a ballare passavo le serate alle riunioni,i sabati alle manifestazioni e l¹eredità di non-na l’ho devoluta tutta al gruppo extraparla-mentare, per ritrovarmi, sul far della cinquan-tina, di nuovo nell’Italia contadina, precivile,sudeuropea, schiava della Chiesa, di nuovo inmano ai leccavaticano?». Le più ostili (spessosi tratta di donne), si fanno prendere da nostal-gie battagliere: «Secondo Loro noi dovremmoassistere come tante penelopi decerebrate aldisfarsi della tela che abbiamo tessuto in annidi lotta e di pazienza? La scuola pubblica, ildiritto a scegliere la maternità, il diritto a con-vivere in base a un patto d’amore, l’equipara-zione dei diritti fra cattolici e non cattolici(poiché di questo si tratta!). Tutto questo nonsi tocca! Se Loro credono che siamo troppovecchie per rompere i c... si sbagliano di gros-so». I più remissivi si chiudono in un silenziotorvo e senza sbocchi. Dicono frasi inquietan-ti: «No, io i giornali non li leggo più, mi viene

la depressione». Vendono il sudato bicamerenel centro storico per acquistare un lotto diterreno in Papuasia e campare da nababbi conil resto. Spiegazione: «Almeno lì non mi sentoresponsabile di eventuali condizioni di arretra-tezza culturale». I più aggressivi chiedonol¹indirizzo di Francesco Storace : «Mica perniente, voglio solo che me la ridica guardando-mi in faccia quella battutaccia sulla GiovannaMelandri (titolare di una coppia di fatto, conl’aggravante della non -povertà)». I più ambi-ziosi si vergognano: «Se questi riportano l’Ita-lia agli anni cinquanta, io, che amo tanto viag-giare, con che faccia rispondo alla domanda dirito: where are you from? Che cosa dico?Ruanda Burundi?». I più ottimisti (una mino-ranza toccata dalla grazia della fiducia nellosviluppo) mi rassicurano: «Riportare indietrole lancette dell’orologio della storia è difficile,se ci provi con il costume, il comportamento,gli stili di vita, è addirittura impossibile. Stora-ce, Moratti e soci stanno firmando la lorostessa condanna». E se avessero ragione?

Il tiro al piccione su Sergio Cofferati sem-bra diventato di moda. Prima Tremonti(senza consultare il vocabolario) di fron-

te alla platea di CL gli ha dato del reaziona-rio poi Maroni gli ha dato del bugiardoperché le accuse del segretario generale dellaCgil sarebbero inventate e strumentali, inquanto il governo non avrebbe deciso nulla.Né sul «buco» della spesa pubblica, né suilicenziamenti, sulla flessibilità e sulla libertàdi manifestare in occasione dei vertici inter-nazionali. E tanto meno sulle misure finan-ziarie e della giustizia in via di approvazio-ne, che favoriscono una sola parte sociale,gli imprenditori, il presidente del consiglio ela ristretta cerchia dei suoi amici. Maroni,che Berlusconi non prende molto sul serio,non si è accorto che nello stesso giorno incui aveva incontrato i sindacati, senza nem-meno accennare al problema, Tremonti èandato in televisione a informare i cittadinisulla catastrofe finanziaria del paese eredita-ta dal centro sinistra, nel silenzio più assor-dante del presidente del consiglio. E non si ènemmeno accorto che il collega Marzano,dopo l’imput del governatore della Bancad’Italia, ha teorizzato flessibilità, licenzia-menti facili e modifiche allo statuto dei lavo-ratori, sempre nel silenzio del capo del go-

verno. Così come per lui è passato inosserva-to l’attacco brutale del ministro Moratti allascuola pubblica. Mi dispiace per Maroni,del quale alcune posizioni sono condivisibi-li, ma quando parla del governo, purtroppo,non siamo tranquilli per la semplice ragioneche non lo rappresenta alla pari del ministrodell’economia e degli altri vicini al cuore delCavaliere. E Maroni converrà che il terrori-smo di Tremonti non è solo dovuto all’esu-beranza e alla presunzione del ministro, maad un obiettivo preciso: stare al governo perumiliare l’opposizione. D’altronde è stato lostesso Maroni a ricordare che il ministro deltesoro vuole solo battere cassa e che sarebbeuna iattura lasciarlo decidere su temi delica-ti come quello delle pensioni perché si ripe-terebbe l’esperienza del 1994. Però i fattisono quelli che sono e Tremonti viene consi-derato anche il garante della Lega e nonviceversa. Tanto è vero che ogni volta che

Bossi fa le bizze, Berlusconi gli manda Tre-monti il quale dice: «Presidente, non preoc-cuparti ci penso io».A questo punto c’è da chiedersi cosa dovreb-be fare il leader del più grande sindacatooperaio del paese. Sono almeno due mesiche ministri e giornalisti fanno la mistica deilicenziamenti, dei licenziamenti, badate be-ne e non delle assunzioni e dell’occupazio-ne, al punto che il Corriere della Sera (2settembre 2001) pubblica un articolo di Pie-tro Ichino con questo titolo: «Licenziare,missione impossibile». Che si continua a

battere la grancassa della flessibilità come sei nostri industriali del nord non facesserofatica a trovare manodopera e non fosserocostretti ad assumere immigrati senza i qua-li rischierebbero di chiudere. Come se al sudnon fosse la criminalità e la illegalità, anchequella che uccide un ragazzo per imposses-sarsi di un motorino, a tenere lontani inve-stimenti italiani e di altri paesi. Ebbene, difronte ad un quadro che non è fatto solo diintenzioni ministeriali, ma di ministri chenel peggio fanno sul serio, secondo tanticritici che spaccano il capello in quattro,

anche nel centro sinistra, Cofferati dovreb-be starsene buono e dire: «Fate pure chetanto poi ci incontriamo e facciamo quadra-re il cerchio». Ma ci rendiamo conto che ilgoverno nella sovrana incapacità di governa-re rinuncia anche ai vertici internazionali,perché ossessionato dalla piazza, e sceglie lalatitanza di fronte alle più elementari respon-sabilità che un grande paese come il nostroha, quasi che la convocazione di un verticefosse più rischiosa di una missione di pacein una zona di guerra, mentre il ministrodei rapporti con il Parlamento ci fa sapereche sono sospese le manifestazioni pubbli-che, quasi fossimo in regime di coprifuoco.Oggi si fa tutto questo per timore dei NoGlobal. E domani? Che il governo Berlusco-ni si comporti così e, d’accordo con unadirigenza della Confindustria poco avvedu-ta e lungimirante, tenti di dividere il sindaca-to, demonizzando il capo della Cgil, è idio-

ta, ma, visti i personaggi della compaginegovernativa non meraviglia più di tanto.Che però arrivino attacchi a Cofferati anchedal centro sinistra è incomprensibile. I diri-genti del centro sinistra dovrebbero ricorda-re che in politica succede come in natura: sec’è un vuoto qualcuno lo riempie. E la colpanon è certo di chi lo riempie, ma di chi locrea. Se non si vuole che Cofferati riempia ilvuoto e rischi di colorare la sua azione sinda-cale con qualche venatura politica c’è unsolo rimedio certo: riempire il vuoto e farel’opposizione così come la qualità di questogoverno richiede e impone. Altrimenti lecritiche i cittadini le spediranno al mittente.Una delle definizioni più convincenti dellademocrazia che ho trovato è di un sociologoamericano: «La democrazia è un’arena nellaquale si entra lasciando fuori il portafogli ela pistola». Naomi Klein, che non so se cono-sce la definizione, all’Unità ha ricordato unmodo di dire americano che suona così:«chi ha la pistola più veloce è quello che ha isoldi». Di fronte a un governo che stravolgeogni regola morale della democrazia, il sin-dacato ha non solo il diritto, ma il dovere difar sentire la sua voce e poco importa se illeader vota per una mozione o per un’altranel suo partito.

cara unità...

È la tesi di Berlusconi: per avere più sviluppoeconomico occorre meno sviluppo sociale,

il che significa anche meno regole e meno diritti

Sono almeno due mesi che ministrie giornalisti fanno la mistica dei licenziamenti

e non delle assunzioni e dell’occupazione

Dì qualcosa di sinistra di Lidia Ravera

Cofferati dovrebbe dire «Fate pure»?ELIO VELTRI

LAURA PENNACCHI

26 giovedì 6 settembre 2001commenti

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Colore: Composite ----- Stampata: 05/09/01 22.02 ----- Pagina: UNITA - NAZIONALE - 27 - 06/09/01

la foto del giorno

Francia, un manifestante tenta di difendere la statua di Gilbert Bourdin.

Lo sdegnato rifiuto dell’Euro-pa concepita soltanto comemercato e come moneta è

da tempo ormai un luogo comu-ne della buona retorica europeisti-ca. L’Europa, si dice con giustaenfasi, è una impresa politica chepoggia su un vasto sostrato cultu-rale.Questo concetto è stato di recentesolennemente riconosciuto daiTrattati dell’Unione, che ricono-scono alla cooperazione culturaleuna funzione centrale nella costru-zione europea. Tuttavia queste af-fermazioni virtuose hanno avutofinora un ben modesto riscontronelle istituzioni e nelle decisioniconcrete. La cultura e la coopera-zione culturale continuano a svol-gere un ruolo residuale. Un ruoloche ha avuto un’amara confermanel Trattato di Nizza, dove, soprat-tutto per responsabilità francese,le iniziative culturali comunitariesono rimaste vincolate dalla rego-la paralizzante dell’unanimità.È vero che, dopo il Trattato diMaastricht, con il quale la culturaè entrata a far parte formalmentedelle politiche comunitarie, laCommissione Europea ha lancia-to una serie di programmi volti aincoraggiare la creazione artisticae culturale, la valorizzazione delpatrimonio culturale, il sostegnoal settore librario e letterario. Re-centemente, questi programmi di-sparati (Caleidoscopio, Raffaello,Arianna) sono stati fusi e ristruttu-rati organicamente nel program-ma Cultura 2000 che, insieme alprogramma Mediaplus sul settoreaudiovisivo, costituisce lo stru-mento operativo più importantea disposizione della Commissio-ne. Si tratta di iniziative intelligen-ti, stimolanti, importanti: ma chenell’insieme non configurano unavera «politica culturale».Uno dei limiti più evidenti di talepolitica è l’esiguità delle risorse fi-nanziarie.Basti pensare che, nell’anno 2000,alla cultura e al settore audiovisi-vo è stato attribuito lo 0,1% del

bilancio comunitario. Queste ci-fre non comprendono i finanzia-menti di ammontare assai piùconsistente destinati alla culturadai fondi strutturali e da altri in-terventi comunitari aventi una ri-caduta diretta o indiretta sul setto-re culturale. Ma purtroppo nonesiste un’analisi accurata sullacomplementarità dei flussi finan-ziari comunitari e nazionale, stru-mento che sarebbe essenziale percomprendere le sinergie che agi-scono in ambito culturale tra lediverse politiche comunitarie etra i diversi livelli istituzionali del-l’Unione.Un limite ancor più serio sta nelvuoto assoluto tra i programmigestiti a livello dell’Unione e lepolitiche culturali nazionali, a par-tire dalla pura e semplice informa-zione reciproca.Questa situazione paradossale èconsiderata da alcuni paesi comeuna garanzia di autonomia, sanci-ta dal sacrosanto principio dellasussidiarietà. Ma qui si annida ungrottesco equivoco.Il principio della sussidiarietà nonsolo non esclude la cooperazionetra i diversi livelli, comunitario,nazionale e regionale, ma la richie-de. Esso non va inteso come prote-zionismo culturale bigotto, ma insenso positivo e attivo, come in-contro fecondo di tradizioni e diesperienze diverse.Da queste constatazioni è nata,nella Commissione Cultura delParlamento Europeo, l’idea diun’iniziativa del Parlamento, vol-ta a porre le premesse per la costi-tuzione di una vera e propria retedi cooperazione culturale tra i pae-si dell’Unione. Dopo aver, per laprima volta, svolto un’indagine

comparativa sulle politiche cultu-rali dei quindici paesi dell’Unio-ne, si è elaborato, presentato e di-scusso un Rapporto d’iniziativa le-

gislativa sulla cooperazione cultu-rale, che invita la CommissioneEsecutiva ad assumere una seriedi iniziative concrete, tra le quali

la elaborazione di un piano trien-nale di cooperazione culturale,l’istituzione di una consulta di“operatori” culturali, la creazione

di un “osservatorio” permanentesulla politiche e sulle esperienzedei vari paesi dell’Unione nel cam-po della cultura.Il rapporto, approvato ieri a Stra-sburgo, ribadisce il concetto, nonperegrino, che la diversità delleculture nazionali e regionali costi-tuisce la ricchezza e la specificacaratteristica della civiltà europea.Perciò si è adottato, come mottodel rapporto, l’espressione “unitàdelle diversità”.È chiaro: la cultura europea non èuna unità omogenea. È un insie-me di culture diverse ciascuna del-le quali ha le sue radici storiche eil suo spazio di irradiazione. Sta-rei per dire, è una sinfonia nelsenso tecnico musicale della paro-la, dal momento che si svolge at-traverso consonanze e dissonan-ze.Una sinfonia non creata, però, daun singolo compositore ma risul-tante dal corso della storia, attra-verso conflitti drammatici e occa-sionali massacri: religiosi, naziona-li, ideologici; e tuttavia oggi, final-mente, convergenti su valori uma-nistici comuni di libertà, di equitàe, se non di fratellanza - che sareb-be chiedere troppo - di attiva esolidale tolleranza.Valori che si riconoscono in unospazio comune, in un’aria di fami-glia; che si distinguono sia dalleculture spiccatamente mercantisti-che, che da quelle fondamentalisti-che; e che si alimentano delle gran-di tradizioni cristiane, liberali, so-cialiste.Una comune cultura europea eradel resto riconosciuta dai tempi diTommaso Moro e di Erasmo daRotterdam, quando Erasmo si re-cava a dorso di una mula aOxford per portare all’amico l’Elo-

gio della follia, e c’era una linguafranca, ma non l’Unione moneta-ria, per cui gli sequestrarono alritorno le sterline onestamenteguadagnate.Oggi non ci sono più i viaggi adorso di mulo perché usiamo gliaerei.Non c’è più lingua franca, ma cisono i nostri bravissimi traduttorisimultanei.Insomma, ci sono tutte le condi-zioni materiali perché una culturaeuropea possa diffondere nelmondo il suo messaggio pacificoe civile; perché gli europei possa-no attivare una ricca cooperazio-ne nel campo culturale.Questa cooperazione è affermata,anzi invocata dai Trattati e nei di-scorsi ufficiali. Ma l’intendenzanon segue, come dovrebbe e po-trebbe.Anzi, le decisioni concrete finisco-no per contraddire clamorosa-mente le dichiarazioni solenni. Ledecisioni e le non decisioni. Co-me quella sciagurata di Nizza, cheha costretto la politica culturaleeuropea alla paralisi.Questo progetto di risoluzione èun tentativo di reagire a questaparalisi. Di promuovere pragmati-camente la cooperazione tra i pae-si europei nel campo della cultu-ra, a cominciare dalle ovvie esigen-ze dell’adozione di un linguaggiocomune, di statistiche comparabi-li, di una reciproca informazione,di un sistematico confronto, diuna selezione delle migliori prati-che; e della apertura di zone nellequali appare più conveniente e op-portuno adottare atteggiamenti epolitiche comuni.C’è da augurarsi che la Commis-sione, accordando alle parole so-lenni gli impegni concreti, dia aquesta risoluzione il seguito cheessa auspica, ponendo il proble-ma della cultura e della coopera-zione culturale al centro dellagrande impresa europea. Siamodiversi e uniti al tempo stesso.Questa è un’occasione per dimo-strarlo.

Alla ricercadella quercia perdutaLa sezione Ds Isolotto di Firenze

Cara Unitàebbene sì, vogliamo dire al presidente Berlusconi che anche noiabbiamo la cultura del fare. Fare qualcosa di sinistra. La Festadell’Unità dell’Isolotto a Firenze ( via Maccari dal 6 al 16 settem-bre) è nata dalla voglia di reagire di alcuni compagni fortementedelusi dal risultato elettorale e dalla apparente incapacità dirisollevarsi del partito ma il suo interesse è cresciuto per il taglioche un gruppo di giovani dell’Isolotto iscritti e non ai Ds sonoriusciti a imprimere con il prezioso aiuto di Sergio Staino. I temie gli argomenti che i ragazzi hanno voluto affrontare si sonomaterializzati in una serie di incontri che costituiscono l’ossatu-ra di una Festa che ha l’ambizione di riproporre la sinistra comestrumento di passioni politiche per le giovani generazioni. «Pas-sioni di persone di sinistra» è proprio il titolo dato alla festa , eirrimediabilmente di sinistra sono i temi che tratteremo conl’aiuto degli ospiti che verranno ( tra i quali Cederna, Bisio,Teresa Sarti Strada, Mauro Pagani e Raiss degli Almamegretta )a farci partecipi delle loro passioni. Si parlerà dunque di com-mercio equo, satira sociale, musica tra ribellione e conformi-smo, toccando le corde più intime della politica in modo indiret-

to. L’unico incontro esplicitamente politico sarà con MassimoD’Alema e il filosofo Sergio Givone che parleranno di etica epolitica, un rapporto sempre più difficile. La voglia di confron-tarsi, mettersi in discussione e riscoprire i valori propri dellasinistra è tanta e la «passione» che ha mosso i Ds Isolotto sispera sia contagiosa. L’intento dichiarato è quello di recuperarela preziosità e l’importanza della comunicazione e dell’agirepolitico inteso nel suo senso più alto di impegno civile e morale,non svilito da inutili tecnicismi e svendita di valori.

Il ricambio nei DsAndrea Laguardia, Barbara Auleta (sezioni romane)

Il congresso dei Ds ci offre l’occasione importante per coniuga-re esperienza di chi milita nel partito da anni con l’entusiasmodi chi, pur con la medesima passione, solo da poco tempo si staimpegnando per gli stessi ideali. Utilizziamo l’assise di Novem-bre per rinnovare dal basso (veramente), partendo da una pro-posta semplice, ma che può assumere un significato importantee superare gli schieramenti delle mozioni. Approviamo nei con-gressi un o.d.g. col quale si stabilisca che almeno il 50% deidelegati ai congressi e dei futuri gruppi dirigenti ad ogni livellosiano rappresentati da compagne/i che non sono mai stati dele-gati e che non abbiamo già ricoperto ruoli nello stesso organi-smo. Stiamo preparando un o.d.g. specifico da far approvare neicongressi di sezione. Contattiamoci! La tiratura dell’Unità del 5 settembre è stata di 135.382 copie

Ci sono tutte le condizioni materialiperché gli europei attivino una riccacooperazione, sfuggendo alla paralisi

Un rapporto approvato a Strasburgoribadisce che la civiltà europea è ricca

per le diversità nazionali e regionali

Storacee i cattivi cristiani

L’opposizione non èsolo in Parlamento

Non chiede di essere manovrato peroperazioni in contrasto con la caritàevangelica. Quando i politici si im-

provvisano predicatori della morale cadonoinevitabilmente nella rete del moralismo cheè la patologia della morale, dell'indice punta-to contro la persona per seminare la divisio-ne là dove il vangelo ci propone di esseretestimoni della misericordia.Dobbiamo metterci ben in testa che i dirittialla soddisfazione dei bisogni primari dellapersona appartengono costitutivamente aquesta, indipendentemente dalla sua fede reli-giosa, della razza, della professione di unamorale o delle sue scelte sessuali. So che que-sto è un discorso arduo per l'uomo e per ilcredente, ma è altrettanto vero che noi nonpossiamo appiattirci sugli slogans. Il dirittoalla casa appartiene pari pari a coloro chesono uniti in matrimonio quanto a coloroche, etero o omo non interessa un fico secco,costituiscono una coppia o una convivenzadi fatto. Negli anni della mia presenza tra ibaraccati romani mi sono battuto con tuttele mie forze perché l'abitazione non fossegarantita solo alle famiglie formalmente costi-tuite, ma anche alla comunità gay e alla co-munità dei transessuali.Mi ricordavo delle parole del Signore della

gloria nel giorno del giudizio (Mt.25.31):"Ero senza casa e voi mi alloggiaste. Signorequando mai ti abbiamo visto senza casa e tiabbiamo alloggiato? In verità vi dico che qual-siasi cosa avrete fatto ad uno degli ultimi peralleviarne la sofferenza, l'avete fatto a me".Ecco le parole guida che ci fanno uscire dallenostre beghe di sacrestia e ci restituisconoalla visione della Politica che per il credente"è come la luce e l'aria che respira" (La Pira).Il diritto all'assistenza sanitaria e a tutte leforme di previdenza e di provvidenza noncessa per i vecchi o per i bambini o per gliadulti che formano una famiglia di fatto, noncessano per la coppia omosex o per i trans."Ero malato e veniste a visitarmi" questo èl'unico titolo per entrare tra i beati, senzasottoporsi ad esami che non siano quelli difarsi carico del bisogno altrui: "Altez alterinsossera portate". La stessissima cosa si puòdire del bisogno della scuola, del cibo, delrispetto reciproco che non è un "optional"ma un diritto ed un dovere che inerisce allanostra comune natura.Tutte queste cose devono governare ogni va-lutazione di carattere morale sul comporta-mento sociale o sessuale. Io vorrei sapere aquali principi sociali, morali o di fede ci siappiglia per pratiche politiche che non si col-locano nei nostri schemi. Ancora: coloro chescelgono di vivere secondo una regola mora-le che abbia salde ed autentiche radici nellafede nel Dio della speranza e della liberazio-ne, sanno, ripeto sanno molto bene, che lega-lizzazione non significa moralizzazione. Noisappiamo che le leggi umane non possonoesaurire l'ideale evangelico. S.Paolo e S. Tom-maso d'Aquino ce lo spiegavano per lungo e

per largo. Ma questo forse è pretendere trop-po da Storace. Noi sappiamo che le leggiquando si chinano e prendono in considera-zione la fatica e l'affanno della condizioneumana, tendono a rendere più sopportabileil nostro già pesante fardello fatto di angosciee di solitudini, di emarginazione e di isola-mento, meritano il nostro rispetto. Tuttoquesto non lo sanno i bigotti e le beghine, iclericali e le destre nostrane preoccupate piùad aprir ferite che a rimarginarle. La leggeBadaloni era una legge che pur nella sua timi-dezza, estendeva il bene del diritto, questadella giunta di destra lo restringe in nome diun idea (ideologia) della famiglia. La Politicadeve proporsi di governare la realtà e non leideologie. Questo atteggiamento è propriodei regimi etici, reazionari ed integralisti, deiregimi del bastone e della "garrota", che ama-no la mannaia e la divisione più che la frater-nità e la crescita.Le decisioni della giunta del Lazio suonanocome una discriminante ideologica che, men-tre elargisce aiuti a chi rientra nello schematradizionale della famiglia, li nega, e questoappare ancora più crudele ed inumano, acoloro che non rientrano in quello schema.Per l'uomo vanno a farsi sfottere i principi diuguaglianza e di solidarietà; per i credentivengono vanificati i principi della misericor-dia e della carità. Tutto si tiene unito poiché"gratia supponit naturam". Una ferita provo-cata sul fianco dell'umano impedisce la veico-lazione della "grazia". Quando non si guardaai bisogni di tutti, ma solo a quelli degli ami-ci, il nostro orizzonte si restringe e rischiamodi trovarci intrappolati in un vicolo cieco.

don Roberto Sardelli

segue dalla prima

Sinfonia di culture per l’Europa

E vorrei spiegare le ragioni di questa mia opinione.Il primo punto riguarda l’analisi della sconfitta del13 maggio. Dovremo aspettare fino a novembre ochissà quando perché nel centrosinistra si mettanoin fila non alla rinfusa i motivi che hanno condottola maggioranza degli italiani a seguire Berlusconi?Si è scritto più volte che i governi di centrosinistrahanno compiuto uno sforzo notevole per interveni-re con riforme significative nella società italiana esarò l’ultimo a negarlo visto che ad alcune chiscrive ha dato un proprio, sia pur piccolo, contribu-to per alcuni anni. Ma occorre prendere atto che,al di là del grande sforzo compiuto per risanare ilbilancio dello Stato e portare l’Italia in Europa, lealtre riforme o non sono state interamente compiu-te per gli ostacoli che hanno incontrato nella buro-crazia o all’interno di una società fortemente corpo-rativa. Inoltre queste riforme, che pure hanno avu-to in generale aspetti sicuramente positivi, nonsono state comunicate in maniera efficace agli ita-liani.

Questo è dipeso, a mio avviso, in parte daerrori compiuti dai protagonisti delle riforme e inaltra parte, non meno rilevante, da un sistema dellecomunicazioni di massa che (per usare un eufemi-smo) non svolge al meglio il proprio dovere diinformare lettori e spettatori, ma punta il proprioobiettivo essenzialmente sugli scandali e sulle pole-miche contingenti. Ma anche questo è un elemen-

to su cui è necessario riflettere, soprattutto ora cheil cambio di maggioranza sta producendo un’onda-ta di conformismo e di silenzio che rischia di ripor-tarci assai indietro nel tempo.

Il secondo punto che occorre sottolineare conforza è che la strategia del governo Berlusconi si stadelineando ormai con chiarezza e consiste di undoppio registro che, mi pare, nessuno cerca dianalizzare anche all’interno dell’opposizione.

Il doppio registro consiste nell’alternare an-nunci più o meno drastici e scioccanti fatti dasingoli ministri ed esponenti della maggioranzache servono soprattutto a rincuorare i propri soste-nitori più decisi a cui segue successivamenteun’azione politica e parlamentare di mediazioneda parte di Forza Italia e del leader carismatico cheporta avanti passo dopo passo il programma giànoto durante la campagna elettorale.

È indubbio che finora, nei famosi cento giornipiù volte esaltati dal Cavaliere, ha trovato postosoprattutto la preoccupazione di pagare le cambia-li contratte a suo tempo con gli industriali e con ilVaticano e sistemare i problemi giudiziari del capoe di alcuni suoi influenti collaboratori ma è altret-tanto vero che, a livello dei ministeri più importan-ti, stanno prendendo corpo decreti e misure ammi-nistrative che tendono a consolidare la maggioran-za e ad attuare il programma annunciato. Sottova-lutare il doppio registro e i provvedimenti in corsodi attuazione da parte del governo sarebbe, a mioavviso, un grave errore che non è il caso di commet-tere.

L’ultimo aspetto che è urgente indicare riguar-da le forme dell’opposizione. Di fronte a un siste-ma delle comunicazioni di massa radiotelevisive egiornalistiche che si sta adeguando in gran fretta alpotere politico economico, è indispensabile, credo,ripristinare o rafforzare i rapporti con quella parte

ampia della società, penso, accanto ai lavoratoriorganizzati, ai tecnici e ai professionisti, ai giovani,agli intellettuali che hanno creduto alle promessedel centrodestra, immaginando di trovarsi di fron-te a una forza di governo moderata e in un certosenso responsabile, una sorta di Democrazia cristia-na del XXI secolo. Occorre trovare i modi percomunicare a tutta questa parte degli italiani chesegue poco o nulla la politica ufficiale e che ha acuore le sorti delle democrazia e del futuro, che citroviamo di fronte a una compagine di governoche sta dimostrando in tutti i modi di nutrire fasti-dio per il dissenso come per il gioco democratico,che coltiva e vuole attuare un progetto di societàilliberale e che non potrà farlo soltanto se i singolicome le masse vi si opporranno non solo nel Parla-mento ma anche nel paese, a livello nazionale co-me a livello locale, nelle istituzioni e in ogni sedepossibile di dibattito e di confronto.

Ma perché una simile opposizione non riman-ga isolata e inefficace è necessario un grande sforzodi elaborazione politica e culturale dentro e fuori ipartiti, i sindacati, le istituzioni educative. Ed èindispensabile uno sforzo di critica di quello cheanche a sinistra o al centro non risponde più aibisogni della società, alla coscienza dei cittadini,alle regole della democrazia moderna.

Se questo non avverrà nei prossimi mesi, lesperanze di modificare la situazione attuale saran-no destinate a non realizzarsi per lungo tempo eciascuno di noi assumerà pesanti responsabilità.Non voglio e non posso crederlo ma sono altresìconvinto della necessità di non porre tempo inmezzo e di lavorare fin da ora per obiettivi che indefinitiva non riguardano una parte politica matutti quelli che credono ancora in valori di demo-crazia, di libertà, di pari opportunità per tutti gliitaliani. Nicola Tranfaglia

segue dalla prima

GIORGIO RUFFOLO

giovedì 6 settembre 2001 commenti 27

Page 28: Fini,l’estremismoalpotere - archivio.unita.news · essere: vedi il caso Pacciani. Mentre nel lavoro d’informa-zione a loro affidato, brillano sovente per la loro assenza: vediilcasodeiBlackBlocche

Colore: Composite