filosofia di progettazione sismica e metodi di analisi

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 Capitolo 1 Filosofie di progettazione sismica e metodi di analisi Prima di discutere a proposito di sistemi di dissipazione passiva, s’introducono in questo capitolo alcuni aspetti inerenti alle filosofie di  progettazione sismica, a criteri di analisi strutturale e alla modellazione del comportamento non lineare di tali sistemi. Dopo una breve introduzione sul rischio sismico, in prima analisi ci si focalizza sui metodi di progettazione sismica basati sulle forze (  Force-based design), che costituiscono la base dei  più moderni codici di progettazione. Si dà una breve descrizione sui concetti fondamentali dietro a questi metodi illustrando l’analisi statica lineare e l’analisi dinamica lineare in modo estremamente sintetico. In seguito, si evidenziano la filosofia del  Performance-based Seismic Design e le procedure di analisi non lineari, necessarie per capire la risposta dei sistemi sismo- resistenti nel range non lineare. Infine si definisce la modellazione del comportamento non lineare utilizzato per il presente lavoro di tesi. Dal momento che i sistemi di dissipazione dell’energia e i sistemi di isolamento possono essere implementati utilizzando ognuno di queste filosofie di progettazione sismica e di metodi di analisi, questo capitolo costituisce uno schema di base per gli argomenti trattati in questa tesi. 1.1 Il rischio sismico Il rischio sismico è definito dall’Istituto internazionale per la ricerca in Ingegneria Sismica (EERI, Earthquake Engineering Research Institute) come la  probabilità che le perdite attese (in termini sia di vite umane, sia di immobili o attività economiche) superino una soglia prestabilita, a seguito di un fenomeno accidentale (hazard), in un determinato sito e per un fissato intervallo temporale di esposizione. La stima del rischio sismico rappresenta un’informazione molto importante perché può spingere le pubbliche

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Capitolo 1 della Tesi di Laurea in Costruzioni in zona Sismica, intitolata "Sul dimensionamento e distribuzione di dissipatori fluido viscosi non lineari lungo l'altezza delle strutture"

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  • Capitolo 1

    Filosofie di progettazione sismica e metodi di analisi

    Prima di discutere a proposito di sistemi di dissipazione passiva,

    sintroducono in questo capitolo alcuni aspetti inerenti alle filosofie di

    progettazione sismica, a criteri di analisi strutturale e alla modellazione del

    comportamento non lineare di tali sistemi. Dopo una breve introduzione sul

    rischio sismico, in prima analisi ci si focalizza sui metodi di progettazione

    sismica basati sulle forze (Force-based design), che costituiscono la base dei

    pi moderni codici di progettazione. Si d una breve descrizione sui concetti

    fondamentali dietro a questi metodi illustrando lanalisi statica lineare e

    lanalisi dinamica lineare in modo estremamente sintetico. In seguito, si

    evidenziano la filosofia del Performance-based Seismic Design e le procedure

    di analisi non lineari, necessarie per capire la risposta dei sistemi sismo-

    resistenti nel range non lineare. Infine si definisce la modellazione del

    comportamento non lineare utilizzato per il presente lavoro di tesi.

    Dal momento che i sistemi di dissipazione dellenergia e i sistemi di

    isolamento possono essere implementati utilizzando ognuno di queste filosofie

    di progettazione sismica e di metodi di analisi, questo capitolo costituisce uno

    schema di base per gli argomenti trattati in questa tesi.

    1.1 Il rischio sismico

    Il rischio sismico definito dallIstituto internazionale per la ricerca in

    Ingegneria Sismica (EERI, Earthquake Engineering Research Institute) come la

    probabilit che le perdite attese (in termini sia di vite umane, sia di immobili o

    attivit economiche) superino una soglia prestabilita, a seguito di un fenomeno

    accidentale (hazard), in un determinato sito e per un fissato intervallo

    temporale di esposizione. La stima del rischio sismico rappresenta

    uninformazione molto importante perch pu spingere le pubbliche

  • Filosofie di progettazione sismica e metodi di analisi

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    amministrazioni a un adeguato stanziamento di risorse economiche e tecniche

    per lo sviluppo di specifici piani per la prevenzione e la riduzione dei danni.

    La stima del rischio connesso a un determinato evento implica due

    considerazioni: in primo luogo la valutazione dellhazard in termini

    probabilistici, ovvero stimare la probabilit che il fenomeno si verifichi con

    una data intensit e con un certo periodo di ritorno in una certa area geografica;

    in secondo luogo determinare la vulnerabilit delle strutture (nel caso dei

    manufatti edilizi), ovvero valutare la risposta degli elementi a rischio nei

    confronti dellhazard considerato. Si pu esprimere il legame tra rischio,

    hazard e vulnerabilit, attraverso la seguente espressione simbolica:

    Rischio =Hazard !Vulnerabilit !Esposizione dove per Esposizione si intende il livello di importanza strategica del

    manufatto e quindi di esposizione al danno. Da questa relazione facile capire

    che il crollo di una struttura (rischio) tanto pi probabile quanto pi il sisma

    severo (Hazard); a parit di Hazard, e quindi per uno stesso luogo, il crollo

    tanto pi probabile quanto pi elevata la propensione delledificio ad essere

    danneggiato (Vulnerabilit); infine, a parit di hazard e di vulnerabilit, le

    perdite causate dal terremoto (in termini di vite umane, di patrimonio storico-

    artistico, ecc) sono tanto maggiori tanto pi la costruzione esposta al danno

    (importanza strategica, come ospedali e industrie).

    Sulla base delle intensit registrate dei passati eventi sismici si

    dedotto che lItalia un paese caratterizzato da un livello di pericolosit medio-

    alta. Anche se ci sono paesi caratterizzati da pericolosit pi elevate

    (Giappone, Nuova Zelanda, California), lItalia caratterizzata da una

    Vulnerabilit molto alta a causa della notevole fragilit del suo patrimonio

    artistico e del sistema infrastrutturale.

    condiviso che, per un determinato evento sismico, se la Vulnerabilit

    cresce, la probabilit che levento calamitoso si tramuti in disastro aumenta.

    Poich non possibile ridurre lHazard e quindi il livello sismico, ma solo

    prevederlo, lunica strategia percorribile per mitigare le perdite, ridurre la

    Vulnerabilit, valutandone il livello per le diverse classi di elementi a rischio e

  • Filosofie di progettazione sismica e metodi di analisi

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    scegliendo, su tale base, gli interventi di riabilitazione pi efficaci. Questo

    approccio si inserisce nel quadro pi generale di una politica di prevenzione: si

    tende a mitigare il danno potenzialmente atteso prima ancora che questo

    accada. Tale aspetto riguarda non solo le costruzioni esistenti con livelli di

    comportamento inadeguati alle prestazioni richieste da normativa, ma anche i

    criteri di progettazione antisismica per le costruzioni di nuova edificazione.

    La ricerca di metodi di analisi in grado di consentire una

    quantificazione economica dei danni a livello preventivo ha portato negli ultimi

    anni allo sviluppo e alla codifica procedurale del cosiddetto performance based

    design basata sul rispetto di standard prestazionali predefiniti in funzione del

    tipo di terremoto e del rischio sismico di riferimento. Tale filosofia inverte il

    tradizionale processo di progettazione consentendo di lavorare con livelli

    prestazionali differenziati, permettendo inoltre di definire livelli di risposta e di

    operare delle limitazioni dirette sul tipo di risorse da impiegare a ogni livello.

  • Filosofie di progettazione sismica e metodi di analisi

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    1.2 Procedura di progettazione basata sulle forze

    Tutti i correnti codici normativi internazionali, tra cui si citano le

    normative americane (FEMA 273, FEMA 356 e FEMA 450) e quella europea

    (Eurocodice 8) utilizzano un approccio di progettazione sismica basato sulle

    forze (Force-based seismic design). In Italia le Norme Tecniche per le

    Costruzioni, introdotte con D.M. 14/01/08 (chiamate dora in poi NTC 08),

    riprendono molti degli aspetti racchiusi negli eurocodici tra cui le filosofie di

    gerarchia delle resistenze e di Performance-based design.

    Se in passato la progettazione e la verifica delle strutture avevano

    lobiettivo di rendere la resistenza degli elementi strutturali maggiore

    delleffetto sollecitante, nella progettazione sismica la forza elastica di progetto

    passa in secondo piano. stato confermato infatti, che nel corso di eventi

    sismici, il danneggiamento della struttura un fatto ordinario. Per questo

    motivo, diventa importante comprendere in che modo le strutture tendono a

    danneggiarsi per poter sfruttare i meccanismi di dissipazione dellenergia

    dovuti alla plasticizzazione degli elementi strutturali e quindi quantificare

    queste risorse plastiche in termini di duttilit. Se si osserva la Figura 1.1, si

    nota che per uno stesso spostamento richiesto alla struttura, possibile

    progettare lelemento per differenti livelli di forza di progetto (secondo

    lapprossimazione di uguagliare lo spostamento massimo di una struttura

    elastica con quello di una elasto-plastica equivalente).

    Figura 1.1 Legame forza spostamento per differenti livelli di progetto.

  • Filosofie di progettazione sismica e metodi di analisi

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    Indipendentemente dal fatto che la struttura rimanga in campo elastico

    o superi tale limite utilizzando le proprie risorse inelastiche, lo spostamento

    massimo richiesto alla struttura rimane invariato. Se si considera quindi che gli

    eventi sismici sono caratterizzati da differenti probabilit di accadimento

    connessi a determinati periodi di ritorno e non si trascura laspetto economico

    nellesecuzione di unopera, in generale si cerca di seguire questa filosofia

    progettuale:

    - per eventi caratterizzati da un basso periodo di ritorno, ovvero eventi

    frequenti e non particolarmente intensi, si progetta la struttura in modo

    che si comporti in maniera elastica o subisca piccole plasticizzazioni;

    - per eventi sismici con periodo di ritorno pi elevato, ovvero eventi rari

    e particolarmente intensi, si progetta la struttura in modo da sfruttare le

    proprie capacit post-elastiche, consentendole di plasticizzarsi ovvero di

    raggiungere un determinato livello di danneggiamento.

    Le sezioni degli elementi strutturali si progettano per stati di

    sollecitazioni ridotti rispetto a quelli della struttura che rimane in campo

    elastico. Riducendo lazione sismica attraverso appositi coefficienti di

    riduzione della domanda, si ottengono dimensioni degli elementi minori e

    quindi costi minori. Nellesempio di Figura 1.1 il fattore di riduzione delle

    forze (indicato generalmente con la lettera R) coincide con la duttilit della

    struttura, termine invece legato a effetti quali deformazioni, curvature o

    spostamenti:

    FelFRi

    =!max!yi

    = i !1 (1.1)

    dove il pedice i indica la struttura 1, 2 o 3 in questo caso. Le Norme

    Tecniche per le Costruzioni (NTC 08) introducono il fattore di struttura (q) per

    tenere in considerazione il comportamento dissipativo della struttura dovuto

    alle sue risorse anelastiche e quindi per ridurre di conseguenza la forza sismica;

    in genere si considera il solo stato limite di Salvaguardia della vita umana. Il

    fattore di riduzione dellazione sismica tiene conto dei seguenti aspetti

    strutturali:

  • Filosofie di progettazione sismica e metodi di analisi

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    - la duttilit intesa come capacit di dissipare energia;

    - il grado diperstaticit;

    - la rigidezza complessiva.

    Lapproccio alle forze pu essere applicato secondo i due tipi di analisi:

    - Analisi statica lineare:

    Questo tipo di analisi applicabile solo se esistono determinate

    condizioni di regolarit strutturale e nel caso in cui siano trascurabili gli

    effetti torsionali. Il primo modo di vibrare della struttura quello

    fondamentale ed necessario che sia calcolato in condizioni elastiche.

    Sono fornite anche relazioni semplificate per il calcolo del periodo

    fondamentale, ad esempio la normativa italiana impiega: T1 =C1H 3/4 . Noto il periodo, tramite lo spettro di risposta elastico in termini di

    accelerazione si determina la massima accelerazione che subisce la

    massa sismica della struttura. Tale azione riferita a un sistema dal

    comportamento indefinitamente elastico poi divisa per il fattore di

    riduzione il quale imposto dalla normativa secondo la tipologia

    strutturale. Una volta nota la forza, come prodotto di massa per

    accelerazione, si ripartisce ai diversi piani. Il contributo legato a

    questazione in termini di sollecitazione si somma a quello dei carichi

    verticali. In tal modo si passa alla verifica dei dettagli strutturali.

    Definite e verificate le sezioni si passa allanalisi dei limiti in termini di

    deformazione o spostamenti dinterpiano imposti dalla normativa. Nel

    caso questi ultimi non siano rispettati, occorre eseguire un

    ridimensionamento degli elementi strutturali.

    - Analisi dinamica lineare:

    adatta ai casi in cui le strutture manifestino una certa irregolarit e

    qualora siano non trascurabili gli effetti torsionali. In pratica ai quei casi

  • Filosofie di progettazione sismica e metodi di analisi

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    in cui il primo modo di vibrare di una struttura si ritiene non sufficiente

    a descriverne completamente il comportamento dinamico. La forza

    sismica agente determinata per sovrapposizione modale degli effetti.

    Ciascun modo di vibrare della struttura rappresentato da un oscillatore

    semplice elastico, di periodo pari a quello del relativo modo, cui

    compete una certa percentuale della massa totale. necessario

    considerare un numero di oscillatori che attivi una percentuale minima

    di massa sismica della struttura. Al singolo oscillatore corrisponde

    quindi una forza, provocata da unaccelerazione agente sulla relativa

    massa, dedotta dallo spettro di risposta elastico opportunamente ridotto

    per il fattore di riduzione. Determinati gli effetti dinteresse su ciascun

    oscillatore (sollecitazioni, spostamenti, ecc.) necessario combinarli

    attraverso metodi di natura statistica come il CQC (Complete Quadratic

    Combination) o lSRSS (Square Root of the Sum of the Squares).

    La filosofia progettuale basata sulle forze affetta da varie

    problematiche e limitazione fra le quali:

    - il Force-Based Design si basa sulla stima della rigidezza iniziale della

    struttura per determinarne il periodo e la distribuzione delle forze di

    progetto nonostante essa possa essere determinata solo al termine

    dellintero processo progettuale (cio una volta definiti gli elementi

    strutturali che la costituiscono);

    - il Force-Based Design consente di utilizzare per una determinata

    tipologia di struttura realizzata con un certo materiale un unico fattore

    di riduzione delle forze (cio di indicarne la capacit duttile);

    - il sistema resistente progettato per sostenere i carichi verticali viene

    concepito anche per sostenere i carichi orizzontali derivanti dallazione

    sismica.

    Inoltre, occorre sottolineare che la progettazione in zona sismica un

    problema molto complesso, anche perch l'azione sismica influenzata dalla

    risposta dinamica del sistema strutturale, quindi in funzione del comportamento

  • Filosofie di progettazione sismica e metodi di analisi

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    del sistema varia lazione che lo stesso sistema pu subire. In conclusione,

    quindi, possibile notare che la progettazione sismica delle strutture si basa sul

    fatto che la risposta dinamica del sistema strutturale valutata, in un certo

    senso, passivamente ed anzi non governata in modo tale da ottimizzarla;

    infatti, il sistema strutturale che inizialmente viene concepito per portare solo i

    carichi verticali, viene successivamente predisposto anche per portare i carichi

    orizzontali sulla base del suo comportamento dinamico.

    Proprio a causa delle diverse problematiche insite nellattuale

    metodologia di progettazione sismica delle strutture, recentemente, si

    assistito allo sviluppo di nuovi metodi di progettazione sismica. I recenti

    contributi innovativi che si sono sviluppati nellambito della progettazione

    sismica mirano (al contrario dellapproccio tradizionale), ad un controllo della

    risposta dinamica del sistema strutturale, basato su differenti livelli di

    performance.

  • Filosofie di progettazione sismica e metodi di analisi

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    1.3 Performance-based seismic design

    Il Performance Based Seismic Design, (PBSD), stato introdotto dal

    PEER attraverso il documento Vision 2000 del 1995. Lintento del

    Performance Based Seismic Design quello di fornire ai progettisti un metodo

    che consenta loro di progettare, costruire e conservare gli edifici in modo tale

    che questi siano in grado di esplicare determinate prestazioni se sottoposti a

    determinati livelli di intensit sismica, ovvero siano in grado di soddisfare

    prefissati obiettivi prestazionali.

    Figura 1.2 Obiettivi prestazionali performance based design.

    Come rappresentato in Figura 1.2, gli obiettivi prestazionali

    (Performance Objectives) nascono dunque dallunione dei cosiddetti livelli

    prestazionali e i cosiddetti livelli di intensit sismica previsti e descritti nel

    documento Vision2000, e possono essere pi o meno stringenti in base

    allimportanza della struttura stessa. Il Performance Based Design si pone

    dunque come approccio nuovo alla progettazione sismica, ma anche come un

    approccio di tipo diretto, in quanto consente al progettista di dare delle

    informazioni al cliente sul prodotto e sulle prestazioni che tale prodotto in

    grado di garantire. Si pu in un certo senso affermare che con il Performance

    Based Seismic Design la figura dellingegnere diventa una figura attiva e

    abbandona il ruolo di mero esecutore di calcoli.

  • Filosofie di progettazione sismica e metodi di analisi

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    Gi con la definizione degli stati limite, presenti nelle nuove Norme

    Tecniche per le Costruzioni (NTC 08), si fissano di fatto, delle performance

    che una struttura deve possedere. Con il performance-based design sono stati

    introdotti chiaramente i seguenti livelli prestazionali che possono essere

    verificati oltre allo stato limite di salvaguardia della vita umana:

    - Stato Limite di Operativit (SLO);

    - Stato Limite di Danno (SLD);

    - Stato Limite di Salvaguardia della vita umana (SLV);

    - Stato Limite di Collasso.

    Figura 1.3 Curva di capacit con i diversi livelli di performance.

    In Figura 1.3 raffigurata una generica curva di capacit lungo la quale

    si possono individuare i differenti stati limite raggiunti. A ciascun stato limite

    assegnato un determinato spettro di risposta secondo il livello di performance

    considerato, caratterizzato da una determinata probabilit di essere superato

    nella vita utile della struttura (Figura 1.4).

    Figura 1.4 Spettro elastico in accelerazione per i differenti stati limite

  • Filosofie di progettazione sismica e metodi di analisi

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    1.4 Metodi di analisi strutturale e Modellazione non lineare

    Parlando di approccio alle forze sono stati presentati due tipi di analisi

    lineare: statica e dinamica. Sono stati poi introdotti altri strumenti per valutare

    in maniera pi raffinata il comportamento non lineare di una struttura e quindi

    procedere alla verifica della capacit che essa possiede. Di seguito sono

    elencati i tipi di analisi a disposizione consentiti anche dalla normativa italiana:

    - analisi statica lineare;

    - analisi dinamica lineare;

    - analisi statica non lineare;

    - analisi dinamica non lineare.

    Le prime due sono state descritte al 1.2, mentre di seguito si illustrano le

    rimanenti due tipologie di analisi.

    1.4.1 Analisi statica non lineare

    1.4.1.1 Caratteristiche generali

    Lanalisi statica non lineare consiste nellapplicare alla struttura i

    carichi gravitazionali e, per la direzione considerata dellazione sismica, un

    sistema di forze orizzontali distribuite, ad ogni livello della costruzione,

    proporzionalmente alle forze dinerzia ed aventi risultante (taglio alla base) Fb.

    Tali forze sono scalate in modo da far crescere monotonamente, sia in

    direzione positiva che negativa e fino al raggiungimento delle condizioni di

    collasso locale o globale, lo spostamento orizzontale dc di un punto di controllo

    coincidente con il centro di massa dellultimo livello della costruzione (sono

    esclusi eventuali torrini). Il diagramma Fb - dc rappresenta la curva di capacit

    della struttura (D.M. 14-01-08). Questo metodo consente tra laltro di valutare i

    rapporti di sovraresistenza !u /!1 , verificare leffettiva distribuzione della domanda inelastica negli edifici progettati con il fattore di struttura q, e di

    essere utilizzato come metodo di progetto per gli edifici di nuova costruzione

  • Filosofie di progettazione sismica e metodi di analisi

    16

    sostitutivo dei metodi di analisi lineari e come metodo per la valutazione della

    capacit di edifici esistenti.

    Figura 1.5 Sistema e diagramma bilineare equivalente

    La Circolare n.617 02-02-2009, al paragrafo C7.3.4.1, illustra pi nel

    dettaglio questo metodo di analisi. In particolare specifica che utilizzabile

    solo per costruzioni il cui comportamento, sotto la componente del terremoto

    considerata, governato da un modo di vibrare naturale principale,

    caratterizzato da una significativa partecipazione di massa. Inoltre lanalisi

    richiede che al sistema strutturale reale venga associato un sistema strutturale

    equivalente ad un grado di libert. La forza F* e lo spostamento d* del sistema equivalente sono legati alle corrispondenti grandezze Fb e dc del sistema reale dalle relazioni:

    F* = Fb /!d* = db /!

    (1.2)

    dove ! il fattore di partecipazione modale definito dalla relazione:

    ! = !TM"

    !TM! (1.3)

    in cui ! il vettore di trascinamento corrispondente alla direzione del

    sisma considerata, ! il vettore del modo fondamentale di vibrare del sistema

    reale normalizzato ponendo dc =1 e M la matrice di massa del sistema reale.

  • Filosofie di progettazione sismica e metodi di analisi

    17

    Alla curva di capacit del sistema equivalente occorre sostituire una

    curva bilineare avente un primo tratto elastico ed un secondo tratto

    perfettamente plastico (vedi Figura 1.5). Detta Fbu la resistenza massima del

    sistema strutturale reale ed Fbu* = Fbu /! la resistenza massima del sistema equivalente, il tratto elastico si individua imponendone il passaggio per il punto

    0,6Fbu* della curva di capacit del sistema equivalente; la forza di

    plasticizzazione Fy* si individua imponendo luguaglianza delle aree sottese

    dalla curva bilineare e dalla curva di capacit per lo spostamento massimo du*

    corrispondente ad una riduzione di resistenza ! 0,15Fbu* . Il periodo elastico del sistema bilineare dato dallespressione:

    T * = 2! m*

    k* (1.4)

    dove m* = !TM" e k* la rigidezza del tratto elastico della bilineare.

    Nel caso in cui il periodo elastico della costruzione T * risulti T * ! TC la domanda in spostamento per il sistema anelastico assunta uguale a quella di

    un sistema elastico di pari periodo (Figura 1.6, a sinistra):

    dmax* = de,max* = SDe(T *) (1.5)

    Nel caso in cui T * < TC , ovvero per sistemi pi rigidi, la domanda in

    spostamento per il sistema anelastico maggiore di quella di un sistema

    elastico di pari periodo (vedi Figura 1.6, a destra) e si ottiene da questultima

    mediante lespressione riportata nella Circolare (C7.3.7).

    Figura 1.6 Spostamento di riferimento per la struttura anelastica

  • Filosofie di progettazione sismica e metodi di analisi

    18

    1.4.1.2 Metodo dello Spettro di Capacit

    Una altro metodo per valutare la risposta inelastica della struttura una

    volta nota la curva di pushover il Metodo dello Spettro di Capacit (Capacity

    Spectrum Method, CSM), che pu essere applicato nellottica del PBSD. un

    metodo introdotto negli anni 70 (Freeman et al., 1975) che consente di

    confrontare la capacit della struttura (nella forma di una curva di pushover)

    con la domanda sismica sulla struttura (nella forma di uno spettro di capacit).

    Lintersezione grafica delle due curve approssima la risposta della struttura.

    Per tenere conto del comportamento inelastico non lineare della struttura, si

    applicano valori di smorzamento effettivo allo spettro di risposta elastico

    lineare.

    Figura 1.7 Capacity spectrum Method

    Convertendo il taglio alla base e lo spostamento in sommit di una

    pushover non lineare, in accelerazioni e spostamenti spettrali equivalenti e

    sovrapponendo una curva di domanda sismica, la pushover non lineare diventa

    una curva di capacit spettrale e si ottiene una rappresentazione grafica nel

    formato accelerazione-spostamento spettrali. La curva di domanda spettrale

    rappresentata da differenti spettri di risposta corrispondenti a differenti livelli

    di smorzamento viscoso equivalente. Tramite la determinazione del punto,

    dove questa capacit spettrale incrocia la domanda sismica, lingegnere pu

    sviluppare una stima dellaccelerazione spettrale, spostamento e danno che pu

    0

    0,1

    0,2

    0,3

    0,4

    0,5

    0,6

    0,7

    0,8

    0 0,02 0,04 0,06 0,08 0,1 0,12 0,14 0,16 0,18 0,2

    Domanda spettrale elastica

    Domanda spettrale di progetto

    Capacit spettrale

    SLO

    SLV

    SLC

  • Filosofie di progettazione sismica e metodi di analisi

    19

    occorrere per una specifica struttura sottoposta ad un dato sisma (Figura 1.7). Il

    passaggio dal legame tra taglio alla base e spostamento in sommit al formato

    ADRS avviene secondo le seguenti relazioni:

    SD = !! =

    !"1;

    Sa =F

    "1m!=F!m! .

    (1.6)

    1.4.2 Analisi dinamica non lineare

    lanalisi pi realistica e onerosa fra quelle disponibili e richiede

    limpiego di accelerogrammi reali e artificiali; tali accelerogrammi devono

    essere spettro-compatibili. La normativa italiana prescrive ad esempio, che per

    un set di accelerogrammi artificiali il loro spettro medio non sottostimi per pi

    del 10% quello definito dalla normativa stessa, per uno smorzamento pari al

    5%. Questo in un range di periodi che pu variare da 0,15 a 2 secondi o da 0,15

    a 2T1, dove T1 il periodo fondamentale della struttura. Luso di un set di

    accelerogrammi artificiali consente di avere una forte coincidenza tra il loro

    spettro medio e quello introdotto dai codici ma non in grado di fornire una

    rappresentazione realistica dellevento sismico.

    Per quel che riguarda gli accelerogrammi reali, la normativa italiana

    riporta solo il fatto che questi debbano essere spettro-compatibili oltre che

    rappresentativi delle caratteristiche sismogenetiche al sito di costruzione.

    LEurocodice 8 riporta, sia per accelerogrammi reali che artificiali, ai punti

    3.2.3.1.2 e 3.2.3.1.3 i seguenti requisiti che necessario rispettare:

    - Devono essere impiegati set con almeno tre accelerogrammi;

    - La media delle PGA degli accelerogrammi reali non deve essere

    inferiore alla PGA dello spettro fornito dalla normativa in questione;

    - Lo spettro medio degli accelerogrammi valutati per uno smorzamento

    elastico del 5%, non deve sottostimare per pi del 10% lo spettro

  • Filosofie di progettazione sismica e metodi di analisi

    20

    fornito convenzionalmente per lo stesso livello di smorzamento. Tutto

    ci deve valere in un range di periodi che varia da 0,2T1 2T1 .

    In letteratura si trovano precisazioni riguardo allanalisi dei risultati

    ottenuti con diversi set di accelerogrammi: qualora siano impiegati tre

    accelerogrammi sar necessario prendere leffetto massimo dalle tre analisi

    come risultato finale. Usando invece un numero di accelerogrammi pari a 7, o

    superiore, si pu prendere come risultato dellanalisi la media degli effetti

    valutati con ciascun accelerogramma.

    Figura 1.8 Scelta di un set di sette accelerogrammi spettro-compatibili con lo spettro di risposta

    elastico in termini di accelerazione fornito dalle NTC 08.

    In questapprofondimento saranno impiegati 7 diversi accelerogrammi

    spettro-compatibili in un range di periodi variabile da 0,15 a 2 secondi (vedi

    Figura 1.8). La scelta degli accelerogrammi stata effettuata attraverso il

    software Rexel fornito dallUniversit degli Studi di Napoli II. I database

    inclusi nel software sono:

  • Filosofie di progettazione sismica e metodi di analisi

    21

    - European Strong-motion Database (ESD);

    - Italian Accelerometric Archive (ITACA);

    - Selected Input Motions for displacement-Based Assessment and Design

    (SIMBAD v.2.0).

    Lanalisi dinamica non lineare risolve direttamente le equazioni del

    moto che caratterizzano il comportamento dinamico della struttura ad ogni

    fissato passo temporale. Con questo tipo di analisi si riescono a tenere conto le

    non linearit geometriche e meccaniche presenti nella struttura. Il software di

    calcolo impiegato (SAP2000) consente diversi metodi dintegrazione diretta

    delle equazioni del moto. Il metodo utilizzato nel presente studio di tesi

    lalgoritmo di Newmark, che si dimostra di essere il pi accurato dal punto di

    vista computazionale.

    I risultati forniti da questanalisi saranno presi come soluzione di

    riferimento, fornendo cos un affidabile strumento di controllo dei metodi

    semplificati utilizzati nello studio.

    1.4.3 Comportamento non lineare dei telai

    Per definire la curva di capacit (o di pushover) di una struttura,

    necessario modellare il comportamento della stessa oltre il limite elastico.

    Infatti nelle analisi non lineari si considera la capacit delle sezioni di

    plasticizzarsi e di fornire resistenza anche dopo aver superato il limite elastico.

    In sostanza si valutano le variazioni delle capacit meccaniche degli elementi

    dopo lo snervamento e in particolare le deformazioni di tipo plastico non

    reversibili allo scarico.

    Si genera quindi un modello pi realistico della struttura che varia il

    proprio comportamento con il variare dellentit della sollecitazione. Si

    assegnano valori ultimi in termini di sollecitazioni e movimenti per ogni

    sezione, dopodich si applicano gli incrementi di carico per step successivi.

    Progressivamente gli elementi si plasticizzano, dando la possibilit di

  • Filosofie di progettazione sismica e metodi di analisi

    22

    riconoscere gli elementi di debolezza e di valutare il margine di sicurezza della

    struttura e il livello prestazionale raggiunto.

    necessario quindi modellare il comportamento plastico di travi e

    pilastri allinterno del software di calcolo. Le possibili alternative sono due: da

    un lato vi sono i modelli a plasticit concentrata sulle estremit dellelemento

    (modelli a cerniere plastiche), dallaltro quelli a plasticit distribuita sullintero

    elemento (modelli a fibre). In questa tesi si utilizza il modello a plasticit

    concentrata, inserendo cerniere plastiche in corrispondenza dei punti di

    maggiore sollecitazione di ogni elemento. Per ogni asta si definiscono due

    punti di plasticizzazione concentrata, collocati alle due estremit in prossimit

    dei nodi, dove ci si aspettano le maggiori sollecitazioni per un evento sismico

    in una struttura intelaiata in cemento armato.

    1.4.3.1 Definizione delle cerniere plastiche

    Volendo cogliere il comportamento strutturale reale necessario

    innanzitutto impiegare, come parametri meccanici dei materiali, i valori

    caratteristici e non quelli di progetto. Per edifici esistenti necessario dedurre,

    da prove di cantiere o dalle normative in vigore nel periodo di costruzione, la

    media della resistenza dei materiali. Tale valore deve essere poi diviso per il

    fattore di confidenza (FC), fattore che quantifica numericamente il livello di

    conoscenza che si possiede nei riguardi di una determinata struttura.

    Figura 1.9 Valutazione della rotazione di corda e della luce di taglio

  • Filosofie di progettazione sismica e metodi di analisi

    23

    Nel caso di analisi statica non lineare la valutazione della capacit degli

    elementi duttili da intendersi in termini di deformazioni (limiti di

    deformabilit ovvero capacit deformativa) (Manfredi et al., 2007). La capacit

    deformativa definita in riferimento alla rotazione (rotazione rispetto alla

    corda)

    !

    " della sezione destremit dellelemento valutata rispetto alla

    congiungente di tale sezione con la sezione di momento nullo a distanza pari

    alla luce di taglio

    !

    Lv = M /V . Tale rotazione anche pari allo spostamento relativo delle due sezioni diviso per la luce di taglio, vedi Figura 1.9.

    Il legame momento rotazione andrebbe definito per ogni sezione di

    interesse, tuttavia per semplificare lanalisi, si stabilito un andamento comune

    a tutte le sezioni descritto in Figura 1.10. Le coordinate principali di tale

    spezzata sono state ottenute dagli studi di Panagiotakos e Fardis (2001), e

    recepite dalle istruzioni per lapplicazione delle NTC 08, che le introduce al

    paragrafo C8.7.2.5 e al C8A.6.1.

    Figura 1.10 Legame Momento-Rotazione alla corda, cerniere plastiche

    Nel legame di Figura 1.10 possibile individuare tre differenti livelli di

    rotazione descritti in normativa:

    - Stato limite di esercizio (SLD)

  • Filosofie di progettazione sismica e metodi di analisi

    24

    !

    "ySLD = #y

    Lv3 + 0,0013 1+1,5

    hLv

    $

    % &

    '

    ( ) + 0,13#y

    db fyfc

    (1.7)

    dove:

    -

    !

    "y la curvatura della sezione allo snervamento;

    - h laltezza della sezione;

    -

    !

    db il diametro medio delle barre di armature longitudinali; -

    !

    Lv la luce di taglio; -

    !

    fc, fy sono le tensioni medie a snervamento rispettivamente del calcestruzzo e delle barre darmatura longitudinali.

    I tre addendi presenti nellEquazione (1.7) che descrivono la rotazione

    di snervamento, rappresentano, rispettivamente, i contributi deformativi

    flessionali, tagliante e di aderenza acciaio-calcestruzzo.

    - Stato limite di collasso (SLC)

    !

    "uSLC =

    1# el0,016 $ 0,3v( ) max(0,01; % & )max(0,01;&) fc

    '

    ( ) *

    + ,

    0,225 Lvh

    - . /

    0 1 2

    0,3525

    34 sxfywfc

    -

    . /

    0

    1 2 1,25( )1004 d (1.8)

    dove i parametri che non compaiono gi nellEquazione (1.2) sono:

    -

    !

    " el un fattore pari a 1,5 per elementi primari e a 1,0 per i secondari;

    -

    !

    v lo sforzo assiale normalizzato agente sullintera sezione di cls;

    -

    !

    " =As # fy(bh # fc )

    e

    !

    " # =" A s $ fy

    (bh $ fc ) le percentuali meccaniche di armatura

    rispettivamente in trazione e in compressione;

    -

    !

    "sx =Asxbwsh

    la percentuale geometrica di armatura trasversale;

    -

    !

    "d la percentuale di eventuali armature diagonali;

    -

    !

    fyw tensione media a snervamento dellacciaio trasversale; -

    !

    " fattore di efficienza del confinamento dovuto alle staffe.

    Negli elementi non dotati di adeguati dettagli di tipo antisismico il

    valore fornito dallEquazione (1.8) deve essere moltiplicato per 0,85.

  • Filosofie di progettazione sismica e metodi di analisi

    25

    - Stato limite di salvaguardia della vita (SLV)

    !

    "uSLV = 0,75"uSLC (1.9)

    La capacit di rotazione rispetto alla corda in condizioni salvaguardia

    della vita, assunto quindi come aliquota della rotazione ultima di collasso. Il

    totale collasso dellelemento si assume al verificarsi di una rotazione pari a:

    !

    1,5"uSLC

    Si analizza ora il grafico in Figura 1.10. Il primo tratto caratterizzato

    da un comportamento elastico della sezione. La pendenza del segmento si

    ricava dalla rigidezza dellelemento ed calcolata automaticamente dal

    programma attraverso la geometria dellelemento e le propriet del materiale.

    Questo tratto non viene quindi descritto nel programma in fase di inserimento

    dati.

    Con My sintende il momento di snervamento della sezione, al cui

    raggiungimento corrisponde linizio del tratto plastico. Questo dato pu essere

    calcolato automaticamente dal programma nel caso in cui si lasci a

    questultimo il compito di calcolare la curva, ma ci implica laver fornito

    lindicazione delle armature presenti in ogni sezione critica. Si quindi

    preferito generare le cerniere manualmente calcolando in autonomia le

    coordinate dei punti significativi della curva, al fine di avere un maggior

    controllo del comportamento della struttura e una maggiore rispondenza ai

    dettami della normativa italiana. Il valore di My viene calcolato per i pilastri a

    partire dal diagramma di interazione M-N, in funzione dello sforzo normale

    dovuto ai carichi verticali e in base alle caratteristiche geometriche della

    sezione. Per le travi il momento di snervamento viene ricavato con buona

    approssimazione secondo:

    !

    My = As fyk0,9d (1.10) dove As indica larmatura tesa della sezione, fyk la resistenza

    caratteristica dellacciaio e il prodotto 0,9d approssima il braccio della coppia

    interna nellipotesi di rottura bilanciata. Inoltre !yel il valore della rotazione di

  • Filosofie di progettazione sismica e metodi di analisi

    26

    snervamento valutata in base ai soli effetti flessionali. Si consideri infatti la

    deformata tipo di unasta del telaio come rappresentata in Figura 1.9. Visto il

    corrispondente diagramma del momento flettente si pu pensare di isolare una

    porzione di asta della lunghezza approssimativa di L/2, la quale si comporter

    come una mensola sollecitata da una forza trasversale in sommit. Per la

    mensola in questione, in condizioni di snervamento possibile ricavare lo

    spostamento orizzontale !y ottenuto da:

    !y =Fy (L / 2)33EJ (1.11)

    dove Fy la generica forza orizzontale applicata in sommit in

    condizioni di snervamento. Poich la reazione si considera dincastro, il

    momento alla base per la mensola pu essere descritto come:

    My = Fy (L / 2) (1.12) Sostituendo lEquazione (1.12) nellEquazione (1.11) si ottiene:

    !y =MyL212EJ (1.13)

    Da semplici considerazioni geometriche, per la mensola di lunghezza

    L/2 si ricava quindi:

    !yel =

    "yL / 2 =

    MyL6EJ (1.14)

    Il tratto successivo a quello elastico, descrive il comportamento plastico

    della cerniera, dallo snervamento al raggiungimento del momento ultimo, posto

    convenzionalmente pari a 1,2My che si raggiunge in corrispondenza della

    rotazione ultima !u . Questo stadio fatto corrispondere anche al

    raggiungimento dello Stato Limite di Collasso (SLC) e la rotazione descritta

    dallEquazione (1.8). Gli altri punti significativi di questo ramo sono le

    rotazioni allo Stato Limite di Esercizio e allo Stato Limite di Salvaguardia della

    Vita. Il primo descritto dallEquazione (1.7) mentre il secondo

    dallEquazione (1.9).

    Per determinare la curvatura al limite elastico si proceduto secondo i

    seguenti procedimenti, a seconda che si calcoli per una trave o un pilastro.

  • Filosofie di progettazione sismica e metodi di analisi

    27

    Per le travi sipotizza un comportamento elastico lineare e si calcola il

    momento di snervamento per la sezione. Questo si ottiene implicitamente

    ipotizzando la deformazione !y dellacciaio al valore di snervamento. Sulla

    base della teoria statica del cemento armato e considerando il comportamento

    lineare dei materiali, dallequazione di equilibrio orizzontale si ricava la

    posizione dellasse neutro:

    xy =n2b2 As

    2 + !As2 + 2As !As( )+ 2nb Asd + !As !d( ) "nb As +

    !As( ) (1.15)

    dove As e !As sono le aree dellarmatura tesa e compressa, b la larghezza della sezione ed n il coefficiente di omogeneizzazione tra il modulo elastico dellacciaio e del calcestruzzo. Determinato lasse neutro si

    ricava la curvatura al limite elastico con:

    !y =fy

    Es d ! x( ) (1.16)

    Per i pilastri bisogna invece considerare anche lo sforzo assiale agente

    sulla sezione. Riscrivendo quindi lequazione di equilibrio alla traslazione ed

    ipotizzando che le armature tese abbiano raggiunto la deformazione di

    snervamento si ottiene:

    !As fyd + "AsEs "!s +bx2 !cEC = N (1.17)

    dove Es e Ec sono il modulo elastico dellacciaio e del calcestruzzo mentre !!s e !c sono le deformazioni dellarmatura compressa e del

    calcestruzzo. Risolvendo lEquazione (1.17) in funzione del rapporto x/d,

    ovvero per la profondit della zona compressa, si ricava una formula

    semplificata che pu essere scritta come:

    !y = n2A2 + 2nB( ) ! nA (1.18)

    dove i termini A e B sono definiti da:

    A = ! + !! + !v +Nbdfy

    B = ! + !! !" + 0,5!v (1+ !" )+Nbdfy

    (1.19)

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    28

    dove ! , !! e !v sono i rapporti geometrici di armatura rispettivamente

    in zona tesa, compressa e nellanima (se si considerano pilastri o pareti, sono

    generalmente presenti ferri longitudinali anche nella zona centrale e non solo ai

    lembi estremi della sezione). Pu porsi ! = As / bd , !! = !As / bd e!v = Av / bd , dove As , !As e Av sono rispettivamente le armature al lembo teso, al lembo compresso e nellanima. Il termine !! il rapporto tra il copri ferro e laltezza

    utile della sezione !d / d . Infine N rappresenta lo sforzo normale, positivo se di compressione. Risolta lEquazione (1.18) possibile determinare la curvatura a

    snervamento con:

    !y =fy

    Es 1!"y( )d (1.20)

    Una volta raggiunta la rotazione di collasso, si ha il cedimento della

    cerniera, perdendo resistenza e aumentando la rotazione. Questo processo non

    avviene drasticamente per cui si convenzionalmente posto un limite alla

    rotazione pari a 1,5!u e ad un momento resistente residuo pari a 0,2My . Oltre

    tale rotazione la resistenza crolla a zero quindi lasta perde ogni capacit

    resistente e gli sforzi che le competono si ripartiscono sulle aste adiacenti.

    1.4.3.2 Implementazione delle cerniere plastiche

    Sulla base degli aspetti evidenziati, necessario, per generare una

    cerniera plastica, conoscere una serie di dati costituiti dalle caratteristiche del

    materiale, dalle caratteristiche geometriche della sezione, dalla quantit e

    disposizione delle armature nonch dalla presenza o meno di armatura danima

    e dal rapporto di questultima con larmatura ai lembi. Infine, il dato che esula

    dalla geometria della struttura e che richiede di aver svolto una prima analisi

    per carichi gravitazionali, in combinazione sismica, lo sforzo normale

    presente nei pilastri che occorre per il calcolo del momento resistente e che

    interviene significativamente nella determinazione delle rotazioni critiche. Il

    momento resistente per i pilastri per, varia a seconda del valore dello sforzo

    normale presente, il quale a sua volta variabile nel processo di carico.

  • Filosofie di progettazione sismica e metodi di analisi

    29

    La creazione di un modello rigoroso imporrebbe quindi lintroduzione

    di apposite cerniere per i pilastri in cui inserire anche un diagramma di

    interazione sforzo normale-momento flettente. Tuttavia, si cercato di snellire

    lanalisi per il programma utilizzando soltanto cerniere tipo trave; si

    inserito cio per ogni sezione di estremit dei pilastri un solo momento

    resistente, ricavato dal diagramma dinterazione M-N della sezione in

    corrispondenza dello sforzo normale ottenuto con lapplicazione dei carichi

    verticali, valutati in combinazione sismica. Questo costituisce

    unapprossimazione, ma se si considera un telaio con unestensione orizzontale

    significativa, la variazione dello sforzo normale sensibile soltanto nei pilastri

    di bordo, mentre nelle campate intermedie il fenomeno risulta trascurabile. Nel

    complesso quindi lapprossimazione introdotta risulta accettabile.