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Filiere sostenibili e reti d Filiere sostenibili e reti d impresa per lo impresa per lo sviluppo delle singole imprese e dei territori sviluppo delle singole imprese e dei territori Piceno Consind 24 maggio 2011 D.G.P.I.C.

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Filiere sostenibili e reti dFiliere sostenibili e reti d’’impresa per lo impresa per lo

sviluppo delle singole imprese e dei territorisviluppo delle singole imprese e dei territori

Piceno Consind

24 maggio 2011

D.G.P.I.C.

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La globalizzazioneLa globalizzazioneLa Globalizzazione è “un processo attraverso il quale

mercati e produzione nei diversi Paesi diventano sempre

più interdipendenti, in virtù dello scambio di beni e servizi e

del movimento di capitale e tecnologia”

OCSE

• La globalizzazione ha subito un’accelerazione a causa di fattori legati all’innovazione tecnologica: fine delle distanze tra nazioni, mercati, territori.

Durante la guerra civile americana Durante la guerra civile americana Benjamin FranklinBenjamin Franklinimpiegò 42 giorni per raggiungere la Francia.impiegò 42 giorni per raggiungere la Francia.

Al giorno dAl giorno d’’oggi avrebbe impiegato poche ore. oggi avrebbe impiegato poche ore.

La globalizzazione ha sviluppato una forte mobilità di merci, persone, ricchezze, conoscenze e denaro.

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Il mondo Il mondo èè piattopiatto

• Se la globalizzazione ha accelerato le comunicazioni e lo scambio di beni servizi, capitali, conoscenza, rendendo gli ostacoli geografici pressoché irrilevanti, allora possiamo affermare di vivere in un “mondo piatto” che è caratterizzato dalla dispersione della supply-chain di numerose organizzazioni.

• La sfida che tutti abbiamo, nel “mondo piatto” è trovare un equilibrio tra appartenenza al territorio e partecipazione ai grandi cluster globali

• Una impresa eccellente può essere inserita in un cluster globale

Territorio Cluster globaliEquilibrio

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Il cluster globale e la supplyIl cluster globale e la supply --chain di BOEINGchain di BOEING

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Gestione responsabile della catena di Gestione responsabile della catena di forniturafornitura

Modalità con cui le imprese gestiscono i rischi etic i, sociali e

ambientali derivanti dai loro processi di approvvig ionamento,

influenzando i fornitori a comportamenti responsabi li sui fattori ESG

(di governance, sociali e ambientali), mediante azi oni formative, di

engagement e di partnership per la condivisione e l a promozione del

cambiamento e della sostenibilità.

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Gli effetti della globalizzazione sulla catena di Gli effetti della globalizzazione sulla catena di forniturafornitura

Fonte: Quaderni Osservatorio Operandi

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I fattori che spingono le imprese a gestire I fattori che spingono le imprese a gestire responsabilmente la filiera produttivaresponsabilmente la filiera produttiva

Fonte: Quaderni Osservatorio Operandi

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Cosa fanno i leader delleCosa fanno i leader dellefiliere internazionali: alcuni esempifiliere internazionali: alcuni esempi

Telecomunicazioni IT GDO

Coinvolgimento dei fornitori strategici

per la riduzione della CO2

Linee guida per implementare standard sociali e ambientali lungo

tutte le supply chain globali, fino ai più piccoli

fornitori

Standard IKEA Way of Furnishing Product

Richiede ai fornitori lo standard FSC (tracciabilità

e gestione foreste)

Confezionamento prodotti

Abbigliamento

I suoi fornitori devono adeguarsi al Codice di Condotta. H&M svolge contro9lli regolari presso i propri

fornitori

VODAFONE

HP

TETRA PAK

IKEA

H&M

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Attenzione a nuovi parametri ambientali Attenzione a nuovi parametri ambientali per lper l ’’export: lexport: l ’’esempio della Germaniaesempio della Germania

Dal 1° gennaio 2009 è entrata in vigore la V riforma della Legge tedesca sul recupero e lo smaltimento degli imballaggi.

La legge si rivolge a tutti i produttori e i distributori che immettono sul mercato tedesco prodotti confezionati destinati ai consumatori finali attraverso i vari canali di distribuzione.

Obbligo di associazione ad un sistema duale tedesco per delegare il recupero e lo smaltimento dei rifiuti da imballaggi ad una delle società riconosciute evitando di incorrere in sanzioni pecuniarie in caso di inadempienza (fino a 50.000 euro per prodotto).

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Etica, ambiente, sostenibilitEtica, ambiente, sostenibilit àà: una opportunit: una opportunit àà

V

A

L

O

R

E

Contesti internazionaliEticaProfittoSostenibilità

Mancata gestione aspetti socio-ambientaliVisione limitata della strategiaDistruzione di valorePerdita di profitto

VODAFONE

HP TETRA PAK

IKEA

H&M

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Attenzione alla supply chain in ItaliaAttenzione alla supply chain in ItaliaSu 183 imprese, rappresentative del mercato italiano:

Oltre un terzo delle imprese considera molto importante la sostenibilità di filiera

29% imprese dichiarano di avere molta familiarità con questo concetto

45% ha 'abbastanza‘ familiarità, a conferma della progressiva integrazione di questa dimensione nella cultura aziendale

Attenzione anche da parte di piccole imprese e le aziende che operano anche sui mercati esteri, secondo tre criteri di selezione:

1. qualità del prodotto/servizio acquistato (96%)2. tempi di consegna e le condizioni commerciali (entrambi all'89%) 3. rispetto dei criteri etici, sociali e ambientali (63%),

Fonte: ricerca 'Per una Filiera Sostenibile: il punto di vista di imprese e consumatori', sviluppata dal Laboratorio Pmi e condotta da Eurisko.

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Attenzione alla supply chain in ItaliaAttenzione alla supply chain in ItaliaSu 500 consumatori intervistati:

76% ritiene molto importante che un'impresa garantisca la sostenibilità della propria filiera

Un quarto dei consumatori italiani sceglie quali prodotti acquistare anche in base alla sostenibilità di filiera

Tre quarti dei consumatori accetterebbero inoltre di pagare di piùper un prodotto garantito in termini di sostenibilità

Alimentari, detersivi, cosmetici ed elettrodomestici sono le 4 categorie di prodotto sulle quali si ritiene particolarmente importante poter disporre di questo tipo di informazione

Fonte: ricerca 'Per una Filiera Sostenibile: il punto di vista di imprese e consumatori', sviluppata dal Laboratorio Pmi e condotta da Eurisko.

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I rischi derivanti da un mancato controllo etico I rischi derivanti da un mancato controllo etico della catena di fornituradella catena di fornitura

Per i lavoratori Per l’impresa

Orari di lavoro sproporzionati e troppo lunghi e multe in caso di

rifiuto

Rischio reputazionale

Salari non equi o insufficienti Brand awareness negativa

Instabilità del lavoro Mancate performance commerciali

Libertà associativa negata Rischio di boicottaggio

Violazione di norme sulla salute e sulla sicurezza

Forza di lavoro demotivata, ridotta produttività individuale, elevato turn-

over,conflittualità interna

Lavoro minorile e/o forzato Impatto negativo sull’ambiente e sulle biodiversità

Minacce, abusi fisici e/o psicologici Danni diretti derivanti da tensioni sociali nei Paesi produttori

Discriminazioni Riduzione di competitività sui mercati

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Le azioni cardine di una filiera sostenibileLe azioni cardine di una filiera sostenibile

Report di sostenibilità, sociali ambientali;

Engagement

Integrare la RSI nella strategia acquisti delle organizzazioni (sia

private che pubbliche)

Cultura, prassi, procedure, strumenti

Screening etico, sociale, ambientale

Procedure di controllo e se necessario, sanzionatorie

Misurare= gestire: focus sul

miglioramento dei processi

Valore sostenibile

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La correlazione tra politiche responsabili, La correlazione tra politiche responsabili, sostenibilitsostenibilit àà e innovazionee innovazione

Esiste una correlazione direttamente proporzionale tra competitività di un territorio e il tessuto sociale: quest’ultimo diventa allora necessario per supportare ulteriori progressi verso la competitività responsabile, costituendo cassa di risonanza per l’innovazione e la collaborazione delle imprese.

fonte: Growth Competitiveness Index, World Economic Forum 06/07

Es. Finlandia

Francia

Danimarca

Svezia

Giappone

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Competere con successo attraverso Competere con successo attraverso comportamenti responsabilicomportamenti responsabili

• Abbiamo una certezza: lo sviluppo reale delle organizzazioni non dipende dal settore economico di appartenenza.

• Non ci sono settori al tramonto ma strategie destinate al tramonto: strategie insostenibili.

Es: costituzione di un modello di Es: costituzione di un modello di business basato sullbusiness basato sull’’utilizzo di utilizzo di manodopera a basso costo, scarsamente manodopera a basso costo, scarsamente tutelata e valorizzatatutelata e valorizzata

• Esiste un legame tra competitività, successo e comportamenti sostenibili

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++ consapevolezza della RSIconsapevolezza della RSI

++ conoscenza dei progetti di matrice istituzionaleconoscenza dei progetti di matrice istituzionale

(Linee Guida OCSE, Libro Verde CE, ex D.Lgs 231)

+ + comunicazione performante (bilanci di sostenibilitcomunicazione performante (bilanci di sostenibilitàà))

++ visibilitvisibilitàà e fiducia dagli stakeholder e fiducia dagli stakeholder

++ ritorni (di immagine, economici, motivazionali) ritorni (di immagine, economici, motivazionali)

++ competitivitcompetitivitàà

++ attenzione al consumatore attenzione al consumatore

RSI > 2 anni:RSI > 2 anni:

Benefici dalla responsabilitBenefici dalla responsabilit àà sociale sociale dd’’ impresa (RSI): alcune considerazioni impresa (RSI): alcune considerazioni inizialiiniziali

fonte: La leva competitiva della RSI

nelle PMI – ricerca 2007

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• Le organizzazioni che realizzano RSI per più di 2 anni iniziano a sviluppare benefici dall’investimento effettuato.

• I due anni rappresentano uno scoglio che ha fatto arenare alcune delle imprese del campione nello sviluppo di programmi diRSI.

Ne deriva che:

�� ll’’ input istituzionale ha una forte validitinput istituzionale ha una forte validitàà da da parte delle imprese che attuano RSI da piparte delle imprese che attuano RSI da piùùdi 2 annidi 2 anni

Per cui:

�� èè opportuno che le Istituzioni deputate alla opportuno che le Istituzioni deputate alla divulgazione della RSI continuino con divulgazione della RSI continuino con fermezza la loro opera di sensibilizzazionefermezza la loro opera di sensibilizzazione

Benefici dalla responsabilitBenefici dalla responsabilit àà sociale sociale dd’’ impresa: alcune considerazioni inizialiimpresa: alcune considerazioni iniziali

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La metodologia del La metodologia del ““ punto criticopunto critico ””applicata alla RSIapplicata alla RSI

La ricerca ha identificato un Punto CriticoPunto Critico :

Il periodo di tempo di due anni sembra essere uno scoglio che ha causato l’abbandono della RSI da parte di un gruppo di imprese del campione.

Alcune di esse hanno superato queste difficoltà, ottenendo benefici dalla RSI…

…ma molte altre invece hanno cessato la propria attivitàdi RSI.

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Le due domande del Le due domande del ““ punto criticopunto critico ””

Come possono le Istituzioni Pubbliche aiutare Come possono le Istituzioni Pubbliche aiutare le imprese a superare il punto critico dei due le imprese a superare il punto critico dei due

anni?anni?

Come creare una forte diffusione di RSI?Come creare una forte diffusione di RSI?

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Perché la RSI si diffonda rapidamente nelle impreseRSI si diffonda rapidamente nelle impresesono necessari:

Un modello per la massima diffusione della RSIUn modello per la massima diffusione della RSI

Diffusione dellaRSI

Diffusione dellaRSI

1 2 3

Connettori/ divulgatori

Esperti in conoscenza Persuasori

Organizzazioni che

accumulano conoscenza in modo attivo,

diffondendo le informazioni acquisite ad altri soggetti

Organizzazioni dotate della

capacitàpeculiare di mettere in

comunicazione chi detiene

informazioni e chi invece le

deve utilizzare

Organizzazioni che

persuadano le imprese e i territori ad

attuare la RSI perché si

inneschi una vera e propria

diffusione virtuosa

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Esperti inconoscenza

Connettori/ divulgatori

Persuasori

• Min. Sviluppo Economico, altri Min.• PCN (Punto di Contatto Nazionale)• Università

• Organizzazioni Territoriali Regionali• Associazioni di categoria nazionali• Associazioni dei consumatori

• Organizzazioni Territoriali Provinciali• Associazioni di categoria s.l.• Associazioni dei consumatori s.l.

Gli attori della diffusione di RSIGli attori della diffusione di RSI

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Quale potrebbe essere il ruolo delle Istituzioni Quale potrebbe essere il ruolo delle Istituzioni territoriali in questo contesto?territoriali in questo contesto?

• Riprendendo il “Punto Critico della RSI”, le Istituzioni territoriali dovrebbero avere il ruolo di NETWORK ORCHESTRATION.

il successo di un'impresa è sempre meno legato a ciò che l'impresa stessa riesce a conseguire al proprio interno e sempre di piùalle connessioni che riesce a stabilire con l'esterno.

Poiché esistono molte Piccole e Medie Imprese (PMI) che non hanno volontà né cultura di mettersi in rete, le Istituzioni territoriali devono avere la visione globale dell’interna supply-chain e del territorio per assicurare la diffusione di una cultura sostenibile ed il dialogo dei diversi attori lungo l’intera filiera.

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La sfida delle Istituzioni territorialiLa sfida delle Istituzioni territoriali

• Se l’Information Technology (IT) ha abbattuto le distanze tra i mercati e i territori, tuttavia il valore di una impresa è generato per la maggior parte dalla sua capacità di fare rete e gestire correttamente una serie di fattori a monte e a valle della filiera: politiche sostenibili, relazioni stabili con i diversi stakeholder, condivisione di know-how, di responsabilitàed obiettivi sostenibili comuni.

• Poiché al giorno d’oggi gran parte della creazione del valore di una impresa risiede fuori dai confini del territorio di appartenenza, è quasi impossibile per una organizzazione e un territorio prosperare nel lungo periodo, ignorando i rischi etici, sociali e ambientali insiti nelle filiere produttive in cui sono inserite le imprese e che caratterizzano molteplici territori.

• In questo contesto le Linee Guida OCSE costituiscono un modello che offre efficaci principi alla base della costruzione dello sviluppo sostenibile delle filiere e delle relazioni di fiducia tra imprese, Istituzioni del territorio e tutti i soggetti che in esso vivono.