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Federico III di Prussia (1831 - 1888)

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Federico III di Prussia(1831 - 1888)

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Giorgio Sperati

Un caso storico di cancro della laringe

Cento anni orsono, il 15 Giugno 1888, moriva per cancro dellalaringe Federico III re di Prussia ed imperatore di Germania, dopo

un regno durato appena 99giorni. La scomparsa all’età disoli 56 anni di questo monarcasaggio ed illuminato, cosìamato dai liberali che affettuo-samente lo avevano battezzatounser Fritz (il nostro Fritz), sirisolse per la Germania e perl’Europa intera in un verodisastro dal punto di vistapolitico, tanto da costituire,secondo l’opinione di alcuni,12

addirittura una causa non irri-levante della Prima GuerraMondiale. Il giovane Gugliel-mo II che gli succette al trono

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Figura 1. Federico Guglielmo Hohenzollern,futuro Federico III.

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fu infatti, come è noto, tanto autoritario ed impulsivo quanto il padreera stato assennato ed equilibrato ed inoltre il nuovo sovrano sidimostrò sempre sensibile all’influsso della parte più retriva dellacasta militare prussiana, di quella cioè che considerava la guerracome l’unico mezzo per risolvere le controversie politiche odimporre rivendicazioni territoriali.

Ma al di là di queste implicazioni la tragica fine dell’imperatore ela malattia che ne fu la causa suscitarono comunque in tutta la vec-chia Europa una particolare e vastissima eco. Questa triste vicendacostituì davvero quello che in linguaggio giornalistico attualepotrebbe essere definito un avvenimento che commosse il mondo eciò non solo a causa dell’importanza dei personaggi coinvolti, maanche, e soprattutto, per le feroci dispute tra alcuni dei più celebrimedici del tempo, che non si risparmiarono i colpi bassi pur di fartrionfare la propria opinione a proposito della natura del male cheaffliggeva l’augusto paziente e della relativa condotta terapeutica.

Le numerose polemiche che opposero i laringologi tedeschi, iquali fin dall’inizio avevano sospettato il cancro, a Sir MorellMackenzie, laringologo inglese, ostinatamente ancorato ad una dia-gnosi benigna, furono notevolmente ampliate, oltre che da quellamedica, dalla stampa politica europea che diede ampio risalto

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Figura 2. Il Kronprinz Federico alla battaglia di Sadowa con il generale von Moltke, nellaguerra franco-prussiana del 1870.

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soprattutto agli aspettiscandalistici della vi-cenda.

Sono quindi compren-sibili l’interesse e lacuriosità che può risve-gliare in noi il riesumaregli avvenimenti di que-gli anni lontani e ciò nonsolo perché essi coin-volsero i primi grandimaestri della nostra di-sciplina, allora agli al-bori, ma anche perchèquest’ultima fu signifi-cativamente influenzatanel suo sviluppo, per al-meno un quarto di seco-lo, da quello che puòessere considerato senzadubbio il più spiacevoleaffair della storia dellalaringologia.

Diario Clinico*

Gennaio 1887. Dopo un banale episodio da raffreddamento ilKronprinz Federico presenta una disfonia di grado modesto che tut-tavia non recede. La persistenza del sintomo viene attribuita all’abu-so vocale ed al non aver eseguito le opportune terapie. Le cure sonocomunque inutili e la disfonia, pur se leggermente migliorata, con-tinua.

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* Le notizie riportate sono state ricavate dalle testimonianze dei medici curanti2,11 e dalla stampa del-l’epoca.

Figura 3. La Principessa Vicky, moglie di Federico diPrussia e figlia della Regina Vittoria.

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6 Marzo 1887. Viene chiamato a consulto il Prof. Carl AdolfGerhardt, dell’Università di Berlino, uno dei padri della laringolo-gia, il quale rileva un diffuso arrossamento di entrambe le cordevocali ed a sinistra la presenza di una piccola neoformazione (mm.2x4) localizzata al terzo posteriore della corda stessa. La mobilità ènormale. La laringoscopia è particolarmente disagevole per la diffi-coltà del paziente a protrudere la lingua. Nei giorni successiviGehrardt dopo la cocainizzazione (questo tipo di anestesia era statointrodotto tre anni prima da Jelinek7) tenta di asportare la neoforma-zione senza però riuscirvi, data la durezza dei tessuti, e decide per-ciò di ricorrere alla galvanocaustica.

14 Marzo. La neoformazione pare estendersi anche a livello sotto-cordale con una propaggine rossastra a superficie irregolare. La cau-sticazione provoca nel paziente persistenti dolori nella deglutizione.

16 Marzo. Viene ripetuta la cauterizzazione e questa volta si osser-va una minore reazione dolorosa e la voce appare lievementemigliorata.

18 Marzo. Il tumore è regredito, la mobilità è sempre normale, mail paziente risulta assai disfonico. Il trattamento viene sospeso per unasettimana in occasione delle feste reali per il genetliaco del Kaiser.

26 Marzo. Vengono riprese le causticazioni, che saranno ripetutequotidianamente per 10 giorni.

7 Aprile. La neoformazione glottica pare scomparsa, ma persistel’infiltrazione sottocordale, oltre a gonfiore e ad arrossamento reat-tivo di tutta la emiglottide sinistra. Persistono la disfonia, specieserotina, ed i dolori alla deglutizione, non si palpano linfoghiando-le. Vengono prescritte inalazioni con soluzione di Cloruro di sodio(0,5%) e Sublimato corrosivo (0,05%).

8-9 Aprile. Gerhardt, visto il quadro clinico, sospetta trattarsi di unepitelioma ed esterna i suoi dubbi al Dott. Wegner, medico persona-le del principe, il quale propone di inviare ad Ems, per un ciclo diterapia inalatoria termale, l’illustre paziente anche allo scopo di farloriposare e riprendere. La proposta viene accolta alla condizione cheal ritorno dalle terme se si fosse rivelata una ripresa del tumore oduna ipomobilità cordale si sarebbe consultato subito un chirurgo.

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13 Aprile. Il Kronprinz si sente molto migliorato e parte sereno perEms.

15 Maggio. Al ritorno dalle cure termali la situazione appare net-tamente peggiorata: la disfonia è aumentata, la neoplasia si è rifor-mata, la corda vocale sinistra è divenuta ipomobile. Come stabilitoviene convocato a palazzo Ernst Von Bergmann, il celebre chirurgo,collega di Gehrardt alla Università di Berlino.

16 Maggio. Bergmann visita il paziente, confermando la diagnosidi epitelioma, e propone una laringofissura (secondo la tecnica codi-ficata 18 anni prima da Desormeaux), intervento che egli dice diimpiegare sempre nei casi sospetti di malignità. Bergmann affermadi aver operato con questa tecnica 15 pazienti negli ultimi 4 anni conesiti soddisfacenti (tranne un decesso per difterite) e che analoghirisultati hanno riportato Koeler e Rauchfuss.

Egli sostiene poi che l’intervento, che prevede l’escissione dei tes-suti intorno alla neoplasia, essendo il principe un uomo valido, incondizioni generali ottime, non presenta grossi rischi, tranne la

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Figura 4. Il quadro laringeo come appariva il 20 Maggio 1887 (da M. Mackenzie “Fre-derick the Noble” Londra 1888).

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disfonia, data la limitataestensione del tumore.

18 Maggio. Bergmannvisita nuovamente ilpaziente consultandosicon Aldalbert Tobold eLeopold Schrader, in-viati del cancelliereBismarck, e con i curan-ti Gehrardt e Wegner etutti concordano sulladiagnosi di malignitàper i caratteri della neo-plasia (durezza, superfi-cie irregolare, recidiveripetute, corda ipomobi-le) e sulla necessità del-l’intervento. Il pazienteaccetta l’operazione cheviene stabilita per il 21Maggio, tuttavia per ul-teriore conferma e so-

prattutto per le pressioni di parte della famiglia reale e della corte, sidecide di ascoltare ancora il parere di un altro laringologo non tede-sco, e vengono fatti i nomi di Schrötter di Vienna, di Rauchfuss diPietroburgo e di Morell Mackenzie di Londra, il quale ultimo a queltempo era senza dubbio il più famoso. La scelta cade su Mackenzieche, essendo inglese, è maggiormente gradito alla moglie delpaziente, la principessa Vicky, figlia della regina Vittoria.

20 Maggio. Mackenzie giunge a Postdam in serata e visita subitoil paziente. Sicuro di sè il laringologo inglese afferma non trattarsidi cancro, ma di una forma benigna, riservando però la confermadella diagnosi dopo la esecuzione di un prelievo bioptico che vienefissato per il mattino successivo. L’esame obiettivo dettato daMackenzie è il seguente: presenza di una piccola neoformazione

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Figura 5. Federico con il figlio Guglielmo nel suo viag-gio in Scozia del giugno 1887

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della grandezza di un pisello localizzata in vicinanza del processovocale della corda vera sinistra, sotto la quale sono apprezzabili gra-nulazioni rosa pallido di aspetto papillomatoso (Figura 4). La cordastessa è leggermente ipomobile.

21 Maggio. Mackenzie esegue il prelievo di un piccolo frammen-to servendosi di una pinza di fabbricazione francese, non avendo adisposizione la propria pinza ad angolo retto. L’esame istologicoviene affidato a Rudolf Virchow il celebre patologo, il quale nonriscontra la presenza di cellule atipiche, ma solo di una pachidermiacon fatti flogistici sottomucosi. Sembra quindi trionfare la diagnosiottimistica di Sir Morell, ma i medici tedeschi pur rischiando diapparire degli incompetenti non modificano la loro opinione.

23 Maggio. Mackenzie si decide ad effettuare un altro prelievo,impiegando una pinza diversa, ma dopo alcuni tentativi infruttuosidesiste. Gehrardt, nel suo rapporto, dà di questo episodio una testi-monianza a dir poco sconcertante. Egli sostiene di aver visto Ma-ckenzie introdurre la pinza senza averla pulita, di aver effettuato lamanovra alla cieca, in quanto la luce era rivolta altrove e, dulcis infundo, di aver ferito la corda vocale sana. Accusato di ciò daGehrardt, pare che Mackenzie abbia risposto con glaciale impertur-babilità britannica: “It can be!” (“Può essere!”). Viene comunquestabilito di curare il paziente, molto disfonico, con polverizzazioniquotidiane di un composto di morfina, bismuto, catechù (estratto diareca) e zucchero.

24 Maggio. Consulto tra Gehrardt, Wegner e Mackenzie. Quest’ultimo asserisce di essere sicuro di poter eliminare la neo-

formazione per mezzo della pinza laringea o solo con le causticazio-ni e poter fare normalizzare la voce in breve tempo, mentre Gehrardtesprime il suo scetticismo. La stampa britannica (in particolare ilDaily Telegraph) che aveva iniziato a diffondere la notizia dellamalattia del Kronprinz esalta ora Mackenzie come fosse dotato dipoteri taumaturgici, mentre i medici tedeschi vengono fatti apparirequasi degli incapaci.

25 Maggio. Si riuniscono nuovamente a consulto Wegner,Gehrardt, Bergmann, Tobold e Mackenzie, il quale pur mantenendo-

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si sempre ostinatamenteantinterventista (almenofino a prova istologicacontraria) comincia adimostrarsi un po’ menosicuro della riuscita delsuo piano terapeutico,sentendosi contestaredagli altri la possibilitàdi eliminare radicalmen-te per la sola via endola-ringea una neoformazio-ne così dura e recidivan-te.

27 Maggio. Dal castel-lo di Charlottenburg,Mackenzie scrive al suoamico Mr. Cook che èsua intenzione fare ritor-no al più presto in In-ghilterra, anche se ilKaiser cerca in ognimodo di trattenerlo*.

1 Giugno. Partito Mackenzie, Gehrardt visita per l’ultima volta ilpaziente e segnala una maggiore estensione posteriore del tumore eduna più marcata fissità cordale. Persiste il dolore alla deglutizione,non vi sono turbe respiratorie nè si apprezzano adenopatie.

8 Giugno. Mackenzie, tornato dall’Inghilterra, esegue un altro pre-lievo bioptico (questa volta a porte chiuse, viste le critiche mossegliin precedenza) e l’esame istologico viene ancora affidato a RudolfVirchow, il quale neppure questa volta trova segni di malignità e fadiagnosi di Pachydermia verrucosa.

Mackenzie propone un soggiorno climatico all’isola di Wight,

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* La lettera in questione fu reperita del tutto casualmente anni orsono da Maxwell Ellis che la pubblicòcol titolo “A letter from Sir Morell Mackenzie” sul British Medical Journal del 30/12/1967.

Figura 6. Rudolph Virchow fu il più grande patologodel suo tempo ed eseguì i controlli istologici dei prelie-vi effettuati su Federico Hohenzollern.

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soggiorno che i medici tedeschi ritengono invece del tutto inutile. Lastampa esaspera notevolmente il contrasto tra le due fazioni.

14 Giugno. Convinti che il viaggio del principe sia stato ormaideciso da tempo, in quanto compreso nel programma di recarsi inInghilterra per partecipare alle cerimonie per il giubileo dellaRegina Vittoria, e convinti altresì della inutilità di ogni opposizioneal riguardo, Gehrardt, Bergmann, Tobold, Schrader, Lauer e Wegner,decidono di dare il proprio assenso a condizione che lo stessoWegner e Landgraf (un giovane assistente di Gehrardt) accompagni-no il Kronprinz per poter valutare l’evoluzione della malattia e tene-re informati i colleghi.

19 Giugno. Landgraf, partito al seguito del principe per Norwood,rileva la presenza di una infiltrazione sottocordica destra e di unamaggiore ipomobilità sinistra che Mackenzie nega. Visti i contrastid’opinione, Landgraf cerca di ottenere dal Kaiser un ordine checostringa Mackenzie a segnalare in anticipo ai medici tedeschi, ognivariazione delle misure terapeutiche, ma senza risultato in quantoormai l’autorità del laringologo inglese è tale da renderlo inattacca-bile. Lo stesso paziente ripone la più completa fiducia in Sir Morelle tollera a malapena Landgraf.

20 Giugno. Mackenzie esegue per alcuni giorni toccature endola-ringee con soluzione di Percloruro di Ferro e segnala una riduzionedi volume del tumore.

28 Giugno. Nuova biopsia da parte di Sir Morell, ancora con esitonegativo.

15 Luglio. Il Kronprinz apparentemente migliorato si reca aLondra al Throat Hospital di Golden Square, la fondazione creata daMackenzie, e visita l’istituto intrattenendosi con i ricoverati. Tutta lastampa europea parla ora di trionfo della medicina inglese su quellatedesca e di una grande affermazione personale di sir Morell che hasaputo porre rimedio agli errori degli altri.

4 Agosto. Dal punto di vista soggettivo il paziente appare peggio-rato: è comparso respiro affannoso, e sono aumentati i dolori alladeglutizione, peraltro presenti, in modo più o meno costante fino dalmese di Marzo, Mackenzie effettua cauterizzazione dei residui neo-

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plastici e propone un cambiamento di clima dall’isola di Wight allaScozia.

7 Agosto. Il tumore si estende in basso e la fissità dell’emilarginesinistro è pressoché completa. Landgraf e Wegner constatano quan-to mal riposto sia l’ottimismo di Sir Morell, ma rinunciano a convo-care i colleghi berlinesi rendendosi conto che ormai a quel punto unintervento conservativo non avrebbe avuto più senso.

9 Agosto. Il principe si reca in Scozia: prima ad Edimburgo e poiad Aberdeen ed a Braemar. Viene aggregato allo staff medico alseguito il dottor Mark Hovell, assistente di Sir Morell.

23 Agosto. Landgraf visita per l’ultima volta il paziente e riscon-tra un progresso del tumore.

28 Agosto. Dal castello di Balmoral la regina Vittoria scrive algenero: “Caro Fritz, sarei felice di decorare come cavaliere il medi-co che ti ha così ben curato poichè bisogna riconoscere che il dottorMorell Mackenzie ti ha veramente seguito con molta assiduità. Sonolieta che tu ti sia ripreso durante il tuo soggiorno in Inghilterra ed inScozia…”

29 Agosto. Mackenzie ed Hovell ritengono che il quadro clinicosia immodificato e giudicano superflue altre biopsie.

3 Settembre. Landgraf ritorna a Berlino, mentre il principe si recaprima a Dobbiaco, poi a Venezia ed a Baveno, infine a Sanremo,sempre accompagnato da Hovell.

3 Novembre. Il Kronprinz raggiunge Sanremo per trascorrere l’in-verno a Villa Zirio.

6 Novembre. Mackenzie giunto anch’egli a Sanremo effettua unavisita di controllo, e rileva la presenza di un edema aritenoideo sinistro,di una neoformazione rossastra delle dimensioni di circa 1 cm, sotto lacorda vocale sinistra e di un’altra più piccola sotto la corda destra.

9-10 Novembre. Consulto tra Mackenzie ed Hovell con LeopoldVon Schrötter di Vienna, Hermann Krause di Berlino, e MoritzSchmidt di Francoforte (inviato dal vecchio Kaiser). Si concorda,nonostante i dubbi di Mackenzie, sulla diagnosi di carcinoma eviene proposta al paziente l’alternativa tra la laringectomia totale ela tracheotomia palliativa. Il principe rifiuta per iscritto l’intervento

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radicale (che a quel tempo aveva ancora una mortalità operatoria dioltre il 50%).13

13 Novembre. Bergmann da Berlino decide di inviare il proprioaiuto Bramann affinché sia disponibile qualora si presenti la neces-sità di una tracheotomia di urgenza.

23 Novembre. Visto il cambiamento della situazione la stampaincomincia a manifestare delle perplessità, ma sul World compareancora una affermazione di Mackenzie il quale sostiene che certa-mente non era cancro quello che lui aveva visto all’inizio, e che con-tinua ad avere dei seri dubbi sul quadro clinico attuale.

25 Novembre. Bramann riscontra che il tumore invade tutta la emi-glottide di sinistra e che ancora non si apprezzano adenopatie.

10 Dicembre. Krause ed Hovell rilevano una iniziale ulcerazionedel tumore.

15 Dicembre. Mackenzie, tornato a Sanremo, non condivide que-sto giudizio ed afferma che il tumore gli appare regredito e che con-tinua a ritenerlo di natura non maligna. Il British Medical Journalriporta questa ottimistica notizia.

23 Dicembre. Bramann, che si lamenta di non poter visitare conassiduità il paziente, constata un peggioramento della situazionelocale per aumento dell’edema del vestibolo laringeo che ora inte-ressa il lato destro.

26 Dicembre. Mackenzie, che non rinuncia al suo ottimismo, inter-preta il quadro clinico come conseguenza di una pericondrite nonneoplastica.

7 Gennaio 1888. Il British Medical Journal riporta con ottimismoun po’ eccessivo che i sintomi dell’augusto paziente sono quasi deltutto spariti, e che la neoformazionne è regredita sensibilmente.Tutto ciò conferma, a detta dell’autorevole periodico, la diagnosi dilaringite cronica.

14 Gennaio. Il paziente comincia a lamentare cefalea, febbre edispnea.

17 Gennaio. Un frammento necrotico eliminato con la tosse, esa-minato prima a Sanremo da un patologo polacco e poi dallo stessoVirchow, rivela la presenza di perle cornee, ma a questo punto tutti

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hanno paura di sbagliare, ed esprimono per iscritto giudizi diagno-stici solo al condizionale ed in forma dubitativa.

29 Gennaio. Mackenzie invita Bramann a visitare con lui ilpaziente. Ecco il risultato dei due esami obiettivi.

Mackenzie: miglioramento a sinistra, il minor gonfiore lasciaintravedere la corda sottostante che non appare ulcerata, a destra èpiù rilevante che a Natale, ma è di tipo flogistico, se l’edema doves-se aumentare ancora, si renderà necessaria la tracheotomia.

Bramann: (dopo cocainizzazione) a sinistra il gonfiore è maggio-re che a Natale, lo spazio glottico è ridotto a meno della metà edanche la corda vocale di destra è ipomobile. Vi è edema sottocuta-neo prelaringeo. La disfonia è marcata e la dispnea è presente ancheper i piccoli sforzi.

31 Gennaio. Bramann chiede sia avvertito Bergmann in modo chequesti possa avere il tempo di arrivare a Sanremo per la tracheoto-mia. Ma Sir Morell, che ormai odia visceralmente Bergmann, insi-ste perchè l’intervento sia affidato allo stesso Bramann, e pronosti-ca che ci vorranno comunque almeno 2-4 settimane prima che lecondizioni respiratorie rendano indifferibile l’atto operatorio.

7 Febbraio. Consulto tra Krause, Schrader e Mackenzie, il qualeultimo conferma l’aumento della stenosi laringea.

8 Febbraio. Il paziente trascorre una notte insonne tormentatodalla cefalea e dall’aumento della dispnea, Bramann prega ancoraMackenzie di chiamare Bergmann, ma l’inglese è dell’opinione chepossono passare ancora 8-10 giorni.

9 Febbraio. Visto il peggioramento della situazione, il collegio deicuranti reputa ormai indilazionabile la tracheotomia e ne affidal’esecuzione a Bramann.

Questi, emarginato dai consulti precedenti, gode ora della propriarivincita e afferma di non poter procedere immediatamente all’inter-vento, ma di aver bisogno di tempo per studiare la situazione e chie-de inoltre un consulto con il suo maestro Bergmann. Mackenzie nonè certo tipo da subire imposizioni, ed alle 12,30 convoca Bramann enon gli lascia alternative dicendogli: “Il Kronprinz l’attende tramezz’ora, devo ricordarle che d’ora innanzi tutte le responsabilità

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circa il paziente ricadono su di lei”. Alla visita il principe appare pal-lido, sofferente, in decubito seduto obbligato, notevolmente disfoni-co, è presente tirage ad ogni atto respiratorio e tosse con escreatoematico. Alla laringoscopia anche l’emilaringe destro appare fisso ela rima glottidea non è più visibile, l’aria può passare solo grazie aldislivello esistente tra le tumefazioni dei due lati.

Dopo la visita viene stilato un rapporto nel quale si afferma che latracheotomia è ormai indispensabile e che sarà rinviata solo qualorasi verifichi nelle ore successive un sensibile miglioramento. Mentreil paziente viene trattato con cocainizzazioni e ghiaccio, Bramann,aiutato da Schrader, prepara l’operazione. Un’altra divergenza diopinioni si manifesta a proposito dell’anestesia: Mackenzie sostieneche in Inghilterra le tracheotomie vengono eseguite senza anestesiaper diminuire il rischio operatorio, mentre Bramann afferma di

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Figura 7. La tracheotomia eseguita a Sanremo da Bramann il 9 febbraio 1888.7 (Da sin.Mackenzie, Krause, Bramann, Hovel, Schrader).

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avere eseguito a Berlino oltre 400 tracheotomie su adulti e bambinisempre in narcosi cloroformica e senza inconvenienti e si rifiuta dioperare altrimenti. Raggiunto l’accordo si procede con l’interventoche viene eseguito da Bramann aiutato da Schrader, mentre Krausefunge da assistente, Hovell somministra il cloroformio e Mackenziecontrolla il polso.* Dopo un arresto respiratorio momentaneo ed unabreve crisi vagale con pallore, bradicardia e midriasi, viene esegui-ta una tracheotomia sottoistmica con incisione mediana della tra-chea tra il terzo ed il quinto anello, con posizionamento di una can-nula in argento del diametro di 11 mm. e con zaffamento pericannu-lare con garza iodoformica. L’intervento dura, compresa la narcosi,20 minuti. Al risveglio il paziente vomita, ma respira bene e si sentemolto sollevato. Schrader telegrafa a Bergmann.

11 Febbraio. Bergmann arriva a Sanremo con l’ordine del Kaiserdi trasferire il paziente a Berlino non appena le sue condizioni loconsentano.

12 Febbraio. Lo stato generale è soddisfacente, non c’è febbre edanche la ferita va bene. Viene cambiata la cannula. Appare su un set-timanale medico di Berlino una dichiarazione di Mackenzie il qualeafferma in base ai segni clinici ed alla negatività delle biopsie diessere indotto ad escludere il cancro ed a orientarsi verso la pericon-drite.

13 Febbraio. Il paziente ha tosse con escreato ematico.14 Febbraio. Nuova disputa fra i medici: Mackenzie sostiene che

il sangue e la tosse dipendono da un decubito della cannula sullaparete posteriore della trachea, mentre Bergmann è ovviamente delparere contrario. La notizia che la cannula causa sanguinamenti rim-balza sui giornali di Vienna e di Berlino e di lì si diffonde per tuttaEuropa.

15 Febbraio. La visita di Kussmaul di Strasburgo, uno dei padridella pneumologia, esclude che il sangue provenga da lesioni pol-monari.

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* La scena dell’intervento fu ritratta da un ignoto testimone e stampata. Tutte le copie furono, pocotempo dopo, ricercate e distrutte; un esemplare, sfuggito a tale sorte, fu acquisito dalla collezione delProf. Seiferth (che fu il successore di Gehrardt a Wurzburg) ed è stato pubblicato da Guerrier e daMounier-Kuhn nel loro volume sulla storia dell’ORL (fig.7).7

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16 Febbraio. Iniziano esami microscopici quotidiani dell’espetto-rato, in cui si evidenziano corpi sferoidali con cellule epiteliali, fibreelastiche e, a volte, frammenti di cartilagine, che vengono ritenuti daBergmann e Krause espressione dell’usura prodotta dalla neoplasia,mentre per Mackenzie sono gli esiti del decubito della cannula.

20 Febbraio. Mackenzie fa prevalere il proprio punto di vista esostituisce la cannula con una da 12 mm. più adattabile (cannula diDuhram).

21 Febbraio. Il paziente sembra tollerare meglio la nuova cannu-la e l’escreato non è più ematico.

La notizia trapela ed i giornali esaltano un’altra affermazione diSir Morell: lo Standard riferisce che la cannula era inadeguata e chei medici tedeschi avevano sbagliato ancora una volta.

22 Febbraio. Ricompare escreato ematico e si manifesta adenopa-tia laterocervicale sinistra. Mackenzie fa costruire da un orafo loca-le una cannula più corta (cannula di Sanremo).

24 Febbraio. Il paziente presenta tosse, escreato gelatinoso emati-co, dolori all’emitorace sinistro per cui viene richiamato Kussmaulil quale esclude ancora lesioni neoplastiche polmonari.

Morell Mackenzie, dopo aver accusato Schrader di non aver cam-biato correttamente la cannula, riconosce che anche la sua producedecubito, ma egli rimane ancora ostinatamente ancorato alla diagno-si di pericondrite flogistica e si dichiara disposto a cambiare ideasolo se si avrà una conferma istologica di malignità da parte di unautorevole oncologo quale Rudolf Virchow.

In sostituzione di Virchow, in quei giorni irraggiungibile in Egitto,viene convocato Wilhelm Waldeyer.

25 Febbraio. Il British Medical Journal riporta che il Principe fapiccoli progressi, che i sintomi negativi erano causati dalla cannulainadatta e che la nuova, costruita con grande impegno dai mediciinglesi, ha portato grande sollievo al paziente.

Secondo il World, Hovell avrebbe accusato Bramann di aver effet-tuato una tracheotomia eccentrica, provocando così la scarsa adatta-bilità delle cannule.

28 Febbraio. Il Kaiser invita Bergmann, già pronto a tornare a

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Berlino, a trattenersi a Sanremo almeno fino all’arrivo del principeereditario Guglielmo, previsto per il 2 Marzo.

4 Marzo. Waldeyer, giunto a Sanremo la sera prima, esamina i pre-parati allestiti con l’espettorato e con i tessuti necrotici espulsi dallacannula e conclude senza lasciare adito a dubbi, per un carcinomaepidermoidale vista la presenza di numerose perle cornee. Tuttifinalmente concordano sulla diagnosi (che viene taciuta alla stampa)e sulla decisione di affidare a Morell Mackenzie la condotta terapeu-tica (ovviamente ormai solo palliativa).

9 Marzo. Muore il Kaiser Guglielmo I.10 Marzo. Il Kronprinz lascia Sanremo con il treno reale per rag-

giungere Berlino dove sarà incoronato con il nome di Federico III.15 Marzo. Viene rimessa la cannula di Duhram, posizionandola in

modo più adeguato.23 Marzo. Viene espulso dallo stoma tracheale un frammento di

tessuto 12x6 mm., che esaminato al microscopio da Hartmann, sirileva costituito da cartilagine ialina senza localizzazioni neoplasti-che.

25 Marzo. Il paziente presenta sempre tosse con espettorato ema-tico e cefalea (che viene combattuta con la morfina). All’esameobiettivo si rileva che l’epiglottide è ancora libera mentre un visto-so edema del vestibolo impedisce la visione delle parti sottostanti: lacute peristomale è infiltrata.

29 Marzo. Vengono ancora espulsi frammenti di cartilagine e ditessuto necrotico.

6 Aprile. Viene rilevata la presenza di noduli sottocutanei peristo-mali. Waldeyer compie un nuovo esame sull’espettorato e confermaquanto da lui stesso diagnosticato un mese prima.

10 Aprile. Federico III, dopo la sua incoronazione insignisceMorell Mackenzie della Comthur Kreuz e della Stella dei RealiOrdini degli Hoenzhollern e Mark Hovell del Kronorden di II classe.

11 Aprile. Il Kaiser è tormentato nella notte da una intensadispnea.

12 Aprile. Mackenzie chiede l’aiuto di Bergmann inviandogli que-sto biglietto: “Dear Professor von Bergmann. We have difficulties

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with the canula and I shall be glad if you will see the Emperor withme as soon as possible, your truly Morell Mackenzie”.

Il paziente è in gravissime condizioni respiratorie, cianotico, conun tirage intensissimo e con uno stridore inspiratorio che viene uditoanche nelle stanze vicine. I curanti non erano riusciti a reintrodurrela cannula che a causa delle voluminose escrescenze peristomali,aveva creato una falsa strada. Bergmann e Bramann riescono a ripo-sizionare la cannula ed il paziente finalmente si riprende nonostanteun rialzo febbrile a 38 gradi.

14 Aprile. La febbre sale a 39,4 gradi accompagnata da un aumen-to della tosse e dell’espettorato che fanno sospettare una broncopol-monite, una mediastinite (Mackenzie) od una polmonite metastatica(Bergmann).

16 Aprile. Il Prof Hermann Senator di Berlino, consultato per valu-tare i motivi del peggioramento, concorda con la diagnosi di polmo-nite metastatica.

17 Aprile. Diminuisce la febbre ma aumentano la tosse e l’espet-torato.

25 Aprile. Bergmann a causa della sua incompatibilità versoMackenzie, al quale rimprovera un comportamento deontologicamen-te scorretto, rassegna le proprie dimissioni nelle mani della regina.

28 Aprile. Il British Medical Journal sostiene ancora che la causadel peggioramento è da ricercarsi nella errata introduzione dellacannula il 12 Aprile, e quindi non può essere in alcun modo attribui-bile ai medici inglesi.

30 Aprile. Bardeleben, che ha preso il posto di Bergmann, visita ilpaziente dopo essersi assicurato che tutti i componenti dello staffmedico siano d’accordo con la diagnosi di cancro. Viste le vegeta-zioni periostomali, chiede di poter impiegare una cannula più legge-ra in alluminio, cannula che Mackenzie promette di procurargli peril giorno successivo.

1 Maggio. Viene sostituita la cannula e si iniziano applicazionilocali di sali di Bismuto sulle vegetazioni cutanee peristomali.

4 Maggio. La cannula è ben tollerata e lo stato generale paremigliorato. Il paziente è sfebbrato.

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Figura 8. Sir Morell Mackenzie in una caricatura di Leslie Ward del 15 Ottobre 1889.(da Vanity Fair)

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Figura 9. Sir Felix Semon. (da Vanity Fair del 1 Maggio 1902)

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9 Maggio. Cambiata la cannula le vegetazioni peristomali appaio-no ridotte. Lo stato generale è buono.

14 Maggio. Mackenzie esprime il timore che la cannula possa cau-sare una fistola tracheo-esofagea per decubito sulla parete posterio-re tracheale, ma Bardeleben esclude questa possibilità.

1 Giugno. Il paziente è invariato, secondo il giudizio dei medicicuranti riuniti a consulto al castello di Charlottenburg.

8 Giugno. Durante la colazione il Kaiser espelle latte attraverso iltracheostoma. Si sospetta una fistola.

12 Giugno. Viste le difficoltà dell’alimentazione anche con i liqui-di si introduce una sonda alimentare esofagea in caucciù. Il pazien-te è febbrile ed in preda a grave astenia.

14 Giugno. Le condizioni generali si aggravano notevolmente, lafebbre permane alta, polso e respiro si fanno frequentissimi.

Bardeleben avverte il principe ereditario, il cancelliere Bismark, eil ministro della Giustizia che al Kaiser non rimangono che pocheore di vita.

15 Giugno. Dopo perdite di conoscenza ripetute Federico IIImuore alle 11,12.

Nel pomeriggio Wegner, Bardeleben, Hartmann e l’imbalsamato-re Wickersheimer preparano la salma dopo che lo stesso Wegner haprovveduto a riconfermare ufficialmente l’avvenuto decesso.

16 Giugno. L’autopsia, praticata da Virchow e Waldeyer, dimostrala distruzione cancerosa della laringe con metastasi linfonodali loco-regionali (laterocervicale sinistra e peristomale destra). Indenni dalocalizzazioni neoplastiche sono invece l’esofago ed i polmoni doveappaiono solo fatti broncopneumonici con bronchiectasie. Il docu-mento conclusivo viene sottoscritto dal conte Stolberg-Wernigerodee da tutti i medici (Mackenzie, Leuthold, Bramann, Hovell, Wegner,Bardeleben, Bergmann, Virchow e Waldeyer). Un altro documentoviene allegato al voluminoso fascicolo:2 si tratta delle dichiarazionidi Mackenzie ed Hovell espressamente invitati dal nuovo KaiserGuglielmo II a riferire per iscritto sulla malattia del defunto.

Mackenzie nel suo rendiconto afferma che non è possibile saperese il tumore era già maligno all’inizio o se lo divenne in seguito e

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che la pericondrite e la carie cartilaginea hanno giuocato un ruoloimportante rendendo difficile la diagnosi. Hovell, da fedele collabo-ratore, non fa che confermare quanto sostenuto dal suo maestro.

Ecco la trascrizione dei due attestati:

“Schloss Friedrichskron, June 16th 1888

It’s my opinion that the disease from which the Emperor FriedrichIII died was cancer. The morbid process probably commenced in thedeeper tissue, and the cartilaginous structure of the larynx becameaffected at a very early date. A small growth which was presentwhen I first examined the late Emperor was removed by me by seve-ral intralaryngeal operations and though all the portions taken awaywere submitted to Professor Virchow he was unable to detect inthem any evidence of the existence of cancer.

Examinations of the sputa made at the beginning of March byProfessor Waldeyer, hower, led that pathologist to believe that can-cer was then present.

Whether the disease was originally cancerous, or assumed a mali-gnant character some months after its first apparence it is impossi-ble to state.

The fact that perichondritis and caries of the cartilages played anactive and important part in the development of the disease no doubtlargely contributed to make it impossible to form a decided opinionas to its nature till quite recently.

Morell Mackenzie”

“June 16th 1888In so far as my observations since last August permit me to form

an opinion. I concur entire with Sir Morell Mackenzie’s view.T. Mark Hovell”

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Epilogo

Si chiude così molto tristemente questa vicenda che per oltre unanno aveva tenuto desta l’attenzione delle Corti e dei salotti di tuttaEuropa, ma le polemiche non si arrestano, anzi vengono rinfocolatecon il passare del tempo grazie alla creazione di due fazioni contrap-poste, ognuna delle quali tenta con ogni mezzo di far prevalere lapropria tesi. L’11 Luglio 1888 viene pubblicato, da parte dei medicitedeschi, un rapporto su “La malattia dell’Imperatore Federico IIIdescritta e analizzata dai testimoni ufficiali”,2 e nell’Ottobre dellostesso anno Sir Morell Mackenzie, risponde dando alle stampel’opuscolo dedicato a “La fatale malattia di Federico il Nobile”11

dove espone il proprio punto di vista cercando di dimostrare di nonaver commesso errori. Nella prefazione del suo libro, nelle cui pagi-ne si avverte incombente il sapore della sconfitta, Mackenzie, nonpiù baldanzoso, ma disilluso ed amareggiato per le critiche subite,tenta di giustificare i 13 mesi di cure prestate al Kaiser Federico, delquale magnifica le doti di sopportazione e di coraggio.

La linea di difesa appare tuttavia abbastanza debole basata com’èsulle quattro biopsie negative, sulla condrite e sul fatto che il pazien-te aveva rifiutato la laringectomia totale, trascurando però di ricor-dare che questi aveva però accettato la laringofissura nei primi mesidi malattia quando l’intervento avrebbe forse potuto risultare risolu-tivo. Tutti ormai, a questo punto, hanno compreso che la tenace osti-nazione nel sostenere una diagnosi ottimistica ed il costante rifiutodella terapia chirurgica hanno condotto al disastro.

Così la morte di Federico segna anche la fine della splendida car-riera di Sir Morell Mackenzie al quale rimangono quale unica con-solazione, oltre alle onorificenze ricevute, le 12.000 sterline del-l’onorario. Anche i colleghi inglesi hanno ormai abbandonato l’illu-stre laringologo che viene censurato persino dalla British MedicalAssociation e dal Royal College of Surgeons.5 Sir Felix Semon, ilcelebre medico di origine tedesca che fu allievo di Mackenzie e chegli sarebbe succeduto nella direzione del Golden Square Hospitaldice addirittura di lui: “Er hat meinen Kaiser getötet” (Egli ha ucci-

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so il mio re). Ma ormai è troppo facile maramaldeggiare contro unuomo finito ed obbligato a ritirarsi nell’oblio.

Sir Morell Mackenzie morirà pochi anni dopo, il 3 Febbraio 1892,per una broncopolmonite influenzale giunta a complicare l’asma dicui soffriva da tempo.

Forse per reazione ad una fine tanto amara si è tentato, soprattuttoda parte di AA. di scuola anglosassone,1,8,10,15 di riabilitare la figura diquesto personaggio, cercando di giustificarne il comportamentomentre, ancora a distanza di un secolo, da parte degli AA. tedeschiviene mantenuto, in genere, un duro atteggiamento di critica nei suoiconfronti.6

Certo la diagnosi sbagliata, l’ostinata perseveranza nell’errore, lescorrettezze deontologiche (peraltro ben ricambiate dagli avversari)non possono essere dimenticate, ma altrettanto non può e non deveessere cancellato, per questo disgraziato episodio, quanto di merito-rio Mackenzie compì per il progresso della nostra disciplina. Egli fuinfatti il padre della laringologia britannica, il fondatore del Golden

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Figura 10. Mausoleo di Federico III a Potsdam.

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Square Throat Hospital nel 1863, del Journal of Laryngology (insie-me a Norris Wolfenden) nel 1887, della British RhinolaryngologicalAssociation nel 1888, e fu autore, nel 1884, di quel celebre trattatosulle malattie del naso e della gola tradotto e diffuso in tutto ilmondo.5

Il cardine della difesa, anche recente, di Mackenzie, è rappresen-tato, come abbiamo detto, dall’esito negativo di ben quattro biopsie,avallate dall’autorità indiscussa di Rudolf Virchow che evidente-mente doveva indurre alla prudenza, soprattutto in considerazionedella posizione sociale del paziente.

L’evoluzione del quadro clinico doveva tuttavia far tenere in debi-to conto la possibilità di falsi negativi. Oggi siamo tutti ben consa-pevoli di queste evenienze, ma anche un secolo fa c’era chi si ren-deva ben conto del problema: tra i tedeschi lo stesso Gehrardt chenel suo rapporto2 citò numerosi casi in cui la diagnosi istologica noncorrispondeva a quella clinica e, tra gli inglesi, Henry Butlin, il notochirurgo cui lo stesso Semon affidava i propri pazienti. Butlin, in unarticolo apparso il 4 Giugno 1887 sul numero 1379 del BritishMedical Journal, sostenne di sapere per esperienza quanto fosse dif-ficile eseguire in laringe un prelievo mirato, per cui, non raramente,o per insufficienza di materiale o per biopsie in zona paraneoplasti-ca, si avevano risposte falsamente negative.

Il caso di Federico III non condizionò soltanto la vita dei protago-nisti, ma ebbe conseguenze ben più vaste influenzando in manieradeterminante il progresso della laringologia. Questo influsso si eser-citò sia in senso positivo, grazie alla enorme ed imprevista propa-ganda che agì da stimolo,9 sia, purtroppo, anche in senso negativoperchè la sfiducia sulla affidabilità della biopsia portò per molti anniad enfatizzare solo la evidenza clinica giungendo fino all’eccesso diproscrivere le biopsie preoperatorie.1,6

La crociata che si scatenò contro i prelievi veniva motivata nonsolo dalla incerta attendibilità dei risultati (Virchow stesso avevasempre sostenuto che l’istologia non era infallibile2), ma soprattuttodalla convinzione che i traumi, specie se ripetuti, potevano avere uneffetto cancerizzante su un substrato predisposto.9 Per restare al caso

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specifico di Federico III si ipotizzò che le ripetute manipolazioniendolaringee subite dal paziente fossero state la causa della trasfor-mazione maligna di un processo morboso benigno, e vennero accu-sati per questo di volta in volta sia Gehrardt che Mackenzie.*

In tutta questa vicenda, comunque, l’elemento più significativoche ancora oggi colpisce di più è, a mio avviso, non tanto l’influssosulla vita dei protagonisti, sulla politica europea o sullo sviluppodella laringologia, quanto l’estrema acrimonia e l’assoluta mancan-za di fair play che caratterizzò la divergenza di opinioni tra i fauto-ri delle due fazioni. Questi, pur di prevalere, abbandonarono ogniregola deontologica, divulgando le proprie opinioni attraverso lastampa, che da parte sua amplificava e distorceva, come d’abitudi-ne, le notizie apprese facendosi influenzare anche da spinte naziona-listiche. Fu il disgustoso trionfo della calunnia e del pettegolezzoimpiegati per annullare un avversario a rendere emblematico questocaso, divenuto così una delle più tristi pagine della storia della medi-cina. Non si risparmiarono da ambo le parti le accuse più crude edinfamanti: Mackenzie bollato quale incompetente ed arrivista sidifendeva affermando che un assistente cieco del suo ospedalesarebbe stato senz’altro più qualificato del clinici tedeschi,2 eBergmann fu addirittura accusato di indulgere ai piaceri dell’al-cool.16 Neppure il povero paziente potè salvarsi dall’ondata dei pet-tegolezzi; lo si accusava di aver tollerata la disputa tra i medici e sivociferava persino che la sua lesione laringea fosse di natura lueti-ca, chiamando in causa al proposito una relazione del principe conla celebre danzatrice Dolores Cada, conosciuta in Egitto nel 1869 inoccasione delle cerimonie per l’inaugurazione del canale di Suez.5 Aquesta voce aveva dato credito lo stesso Moritz Schmidt che avevaconsigliato di trattare la lesione con Ioduro di Potassio e che neaccennò nelle sue lezioni agli studenti della Università di Fran-

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* La pachidermia verrucosa, diagnosticata da Virchow, che pubblicò il resoconto delle proprie osser-vazioni sul Berliner Med. Wochenschrift del 1887 (Vol. 25, pag 445), era allora poco conosciuta (ilprimo caso era stato descritto, come è noto, da Jurgens nel 1881), ma si sapeva che essa poteva can-cerizzare per l’azione protratta di stimoli diversi. Divenne famoso in quegli anni uno studio bibliogra-fico condotto da Sir Felix Semon su 8216 casi di tumori benigni laringei ( poi divenuti 10747) dei quali31 avevano avuto evoluzione maligna.10

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coforte.5 A questo punto ritengo che l’esposizione dei fatti sia statasufficientemente esauriente per permettere ad ognuno di formarsiuna opinione e di trarre con facilità le proprie conclusioni.

Se una morale può essere ricavata da questo celebre ed infaustocaso clinico essa può essere condensata in una breve domanda reto-rica: se invece del futuro Imperatore di Germania si fosse trattato diun semplice operaio berlinese o di un contadino della Baviera, l’esi-to sarebbe stato lo stesso od una terapia radicale tempestivamenteinstaurata avrebbe potuto salvarlo?

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