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Fare di più, insieme Muoversi meglio, vivere bene, crescere ancora a Ferrara
Elezioni comunali Ferrara
Programma elettorale di Aldo Modonesi
26/05/2019
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FARE DI PIÙ. INSIEME.
Il mio programma per la città parte da queste parole. Le ho scelte perché raccontano in modo chiaro e
semplice qual è l’obiettivo che mi sono posto per Ferrara nei prossimi cinque anni e come voglio centrarlo.
Fare di più significa portare Ferrara ad essere più aperta al mondo, più vicina a chi ha bisogno. Un luogo
dove occupazione e lavoro, sostenibilità ambientale e nuovi servizi al cittadino siano prospettive concrete,
misurabili, possibilità da cogliere ogni giorno. Dove arrivino più investimenti e le persone vengano a
studiare, a conoscere l'arte, a cercare un impiego, a vivere, a costruire una famiglia.
L’obiettivo del fare di più è declinato in tre temi: vivere bene, muoversi meglio e crescere ancora. Sono le
tre grandi dimensioni su cui dobbiamo intervenire per migliorare la qualità delle nostre vite, proseguendo
lungo la strada tracciata finora, ma con soluzioni più innovative e incisività ancora maggiore.
I livelli di occupazione di Ferrara sono migliori di quelli della provincia ed eguagliare i risultati di altri
capoluoghi è un traguardo alla nostra portata. Per raggiungerlo, deve continuare il confronto con le
Istituzioni, le associazioni di categoria, i sindacati, l’Università, il comparto produttivo. Connessioni virtuose
tra pubblico, privato e società civile, tra profit e no profit, mondo dell’istruzione e imprese, grande impresa
e artigiani. Ma serve un salto di qualità: bisogna coniugare la disponibilità di aree con una burocrazia light,
con meno regole e più incentivi, con servizi più accessibili – anche grazie alle nuove tecnologie –, una bassa
fiscalità che favorisca gli investimenti privati, e la formazione al lavoro per creare occupazione qualificata. E
serve un patto per il lavoro a tutela di quell’ampia fascia di cittadini disoccupati che non hanno i requisiti
per richiedere il reddito cittadinanza e che le aziende non assorbiranno mai. Tirocini, apprendistati,
esperienze e opportunità nuove di lavoro, affinché nessuno resti indietro. A ogni sussidio e forma di
assistenza deve accompagnarsi, quando possibile, la possibilità di apprendere e di investire sulla propria
professionalità per tornare a essere autonomi. La pianificazione degli interventi sarà di lungo periodo e
determinata dall’orientamento al risultato: di ogni azione a favore dei cittadini verranno misurati in modo
trasparente l’impatto reale, l’efficacia, per valutare in tempo utile se una certa misura sta davvero
rispondendo ai bisogni della città.
Una Ferrara che funziona meglio diventa anche più attrattiva e questo ci aiuterà a rovesciare la curva
demografica, ad avere più ferraresi, più giovani famiglie, a trattenere gli studenti anche quando hanno
terminato l’università, a inserire più compiutamente gli immigrati nel nostro tessuto sociale ed economico.
Per farlo, occorre intervenire su asili e scuole, case e trasporti, e strutturare un nuovo welfare di comunità.
Dare un futuro a chi sta invecchiando e a chi sta crescendo, perché dove ci sono prospettive non c’è spazio
per le paure e per l'insicurezza, per il timore di non farcela, di restare soli e di essere superati da qualcun
altro.
Per attrarre persone e investimenti, un territorio deve avere infrastrutture adeguate ed è per questo che io
dico sì alla Cispadana, sì alla terza corsia dell'A13 tra Ferrara e Bologna, sì al collegamento ferroviario veloce
con Bologna, sì alla SS16 verso il porto di Ravenna. E sì all’ampliamento nel giardino di Palazzo dei Diamanti
e alla riqualificazione di Palazzo Massari, bloccati dal governo per danneggiare Ferrara, far sfumare gli
enormi benefici che il turismo può portare alla nostra economia e condannare la città a un ruolo
secondario, malgrado il boom di visitatori che continua a registrare.
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A Ferrara la ripresa economica c’è e va sostenuta con gli investimenti. Mentre le politiche recessive
dell’esecutivo, unite all'inesperienza e all’incompetenza del centrodestra locale, la paralizzerebbero.
Lavoro, welfare e infrastrutture hanno un riverbero immediato anche sul fronte della sicurezza. Un diritto di
tutti – a prescindere dal credo politico –, che deve essere garantito dallo Stato, con le opportune dotazioni
di uomini e mezzi. Il mio impegno sarà teso a richiamare con più forza il Ministero dell’Interno e le Forze
dell’Ordine a rendere le nostre strade più sicure, a ottenere più agenti in città, a far espellere chi non ha più
alcun titolo a rimanere. E la zona in cui oggi il problema della sicurezza è più acuto, ovvero il quartiere
Giardino, diventerà un quartiere universitario, senza più spazio per risse, spaccio e delinquenza. Ma con
zero tasse per chi affitta gli immobili agli studenti, sgravi per chi avvia nuove attività commerciali e servizi,
una nuova farmacia, una biblioteca, una sala studio.
Un territorio più controllato, più sicuro e più vicino al cittadino. Che con dodici nuove delegazioni ritroverà
finalmente, anche nelle periferie, l’assistenza e il rapporto umano con l’amministrazione in parte venuti a
mancare con l’abolizione delle circoscrizioni. Non solo: le distanze dal centro verranno abbattute, e le
comunicazioni migliorate, anche grazie alla diffusione capillare della banda larga e a una rete più fitta ed
efficiente di trasporti ecologici.
Sì, perché l’altra voce che ho messo al primo posto, nel mio programma per Ferrara, riguarda l’ambiente.
Più mobilità sostenibile, con un maggior numero di autobus e abbonamenti gratis per gli studenti dai 12 ai
16 anni; più raccolta differenziata; più geotermia. Perché una città più sana e pulita, più rispettosa della
natura, più moderna, è un posto dove le relazioni crescono in numero e qualità, mentre le distanze tra le
persone, tra le generazioni, tra il centro e la periferia si accorciano. Una città meno inquinata e più
consapevole è un posto dove le tensioni sociali, culturali ed economiche possono essere gestite più
facilmente. Una città dove si vive meglio, insomma.
Per fare tutto questo, serve un lavoro di squadra. E quando parlo di squadra, penso innanzitutto a quella
dei dipendenti del Comune di Ferrara e delle aziende partecipate: la prima grande risorsa sulla quale i
cittadini devono poter contare. Perché il rapporto funzioni, quella squadra dovrà essere sempre più
formata, competente, aggiornata, e ciò comporterà un ingente sforzo da parte dell’Amministrazione. Che
vigilerà, dall’altro lato, affinché i servizi risultino sempre all’altezza dei cittadini, che sono molto più di
semplici soci o clienti.
Non c’è alcuna intenzione di cedere partecipazioni del Comune nelle aziende che forniscono servizi pubblici
né di rinunciare a realtà consolidate come le Farmacie Comunali.
I nostri interventi riguarderanno, piuttosto, la promozione dell’ascolto, del confronto e del dialogo con i
ferraresi, anche quando si tratterà di condividere con loro certe decisioni, novità, cambiamenti. Più
concretezza, disponibilità, puntualità: dobbiamo ripartire da qui, con un’attenzione speciale alle persone
che hanno più bisogno e che finora si sono sentite poco considerate.
È questa la Ferrara che ho in mente, quella di cui ti parlo qui. E voglio costruirla insieme ai ferraresi che
l’hanno davvero a cuore.
Aldo Modonesi
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MUOVERSI MEGLIO
FRAZIONI E DECENTRAMENTO
La dimensione politica: i Delegati del Sindaco e le Consulte
La dimensione organizzativa: le delegazioni, il punto mobile e la rete degli uffici decentrati
La dimensione aggregativa: le reti di comunità
Più sicurezza con il controllo di vicinato e il vigile di quartiere
MOBILITÀ E TRASPORTI
Incentivare l’uso del TPL, migliorandolo
Estendere la rete ciclabile e premiare pedoni e ciclisti
Garantire la sicurezza stradale, nel benessere di tutti
DIGITALE
Il fascicolo digitale a servizio del cittadino, sempre e ovunque
L’oasi digitale in centro e nei luoghi di incontro
Abbattere i muri intangibili con la banda ultralarga
La città intelligente
VIVERE BENE
SANITÀ
La prevenzione
La Cittadella della Salute
La sanità territoriale
La sanità ospedaliera
La governance sanitaria
La qualità del servizio sanitario
Il contrasto alla mobilità sanitaria
La carenza di professionisti
WELFARE
Welfare di comunità
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La socialità compartecipata
Il diritto alla casa e all’alloggio
La non autosufficienza
FRAGILITÀ
Anziani, adulti e bambini
La disabilità
SERVIZI EDUCATIVI E SCOLASTICI
Prima i bambini
Le scuole di frazione
Scuole belle, accessibili, funzionali, sostenibili
La scuola della città
FAMIGLIE
Sostegno alle giovani coppie
Più servizi e più flessibili per le famiglie
Il nuovo Centro per le famiglie
Conciliazione famiglia-lavoro
GIOVANI
DIRITTI E PARI OPPORTUNITÀ
La Casa delle Donne
Il ruolo dell’Assessorato alle Pari opportunità
Diritti
SPORT
Impiantistica
Accessibilità allo sport
Sport a km0
Semplificazione delle procedure e valorizzazione degli istruttori qualificati
TERZO SETTORE
SICUREZZA
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AMBIENTE
Clima, salute e difesa del suolo
Qualità dell’aria
Verde e decoro urbano
Rifiuti
Deplastificazione
Azioni di risparmio e tutela della risorsa idrica
POLITICHE PER LA TUTELA DEGLI ANIMALI
CRESCERE ANCORA
LA CITTÀ DEL LAVORO
INFRASTRUTTURE
SVILUPPO ECONOMICO
Economia circolare
Industria
Artigianato
Logistica
Agricoltura
Cooperazione
Commercio
Turismo
Sostegno alle imprese
Semplificazione e processo di de‐burocratizzazione interna al Comune
Progetti europei
CULTURA
I capisaldi della rete culturale
Patrimonio monumentale e rigenerazione
La cultura diffusa
Il Palio
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Industrie culturali creative e Ferrara contemporanea
I musicisti: Ferrara capofila per la loro tutela
Il progetto per le Mura
CREDITO
UNIVERSITÀ
Più studenti Unife: nuove opportunità per il futuro di Ferrara
La terza missione
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MUOVERSI MEGLIO
FRAZIONI E DECENTRAMENTO
LA DIMENSIONE POLITICA: I DELEGATI DEL SINDACO E LE CONSULTE
Nuova centralità alla dimensione politica dei territori superando la chiusura delle Circoscrizioni e
reintroducendo uno strumento che consenta ai cittadini residenti in aree omogenee di partecipare
attivamente alla vita e alle scelte politico-amministrative locali.
Individuazione di 12 aree omogenee come riferimento di 12 Delegazioni che garantiscano la
rappresentanza, il rapporto di mutuo scambio periferia-centro, il ruolo delle aggregazioni sociali presenti e
attive sul territorio.
Istituzione della figura del Delegato del Sindaco e di un organismo collegiale (indicativamente Consulta,
oppure Consiglio, ecc) in suo supporto per favorire la partecipazione attiva dei cittadini alla gestione
politico-amministrativa dei territori più decentrati. Grazie alla composizione rappresentativa delle volontà
dei residenti, la Consulta rappresenterà un valido collegamento con l’Amministrazione comunale, in
materie definite, capace di rendere note le problematiche sollevate e vissute dai cittadini dell’area e di
diventare un luogo istituzionale di ascolto e consultazione dei cittadini e delle associazioni che lì vivono e
operano. Presieduta dal Delegato del Sindaco, avrà funzioni consultive e propositive.
Grazie al meccanismo di rappresentanza individuato per definire i nuovi riferimenti, in sostanza, si otterrà la
rappresentatività del territorio, delle realtà attive e presenti, delle esigenze locali, dei rapporti di forza
presenti nella zona per meglio definire le scelte e le politiche dell’Amministrazione comunale.
LA DIMENSIONE ORGANIZZATIVA: LE DELEGAZIONI, IL PUNTO MOBILE E LA RETE DEGLI UFFICI
DECENTRATI
Riapertura graduale delle sedi decentrate del Comune in 12 aree omogenee del territorio, le Delegazioni.
Gli uffici si occuperanno di funzioni anagrafiche, aiuto nella compilazione di modulistica, raccolta e inoltro
di segnalazioni/istanze, collaborazione con il servizio veterinario e raccordo con le Consulte per proposte da
attuare.
Istituzione di un ufficio mobile del Comune attrezzato per arrivare anche dove non esisteranno le sedi delle
Delegazioni. Sarà un mezzo elettrico attrezzato che erogherà servizi di pubblica utilità dell’Amministrazione
comunale e, con la collaborazione di altri soggetti, anche di enti e aziende che erogano pubblici servizi
(servizi ambientali, elettrici, gas, ecc). Raggiungerà le aree dove non sono disponibili luoghi nei quali
l’Amministrazione possa istituire un proprio presidio a disposizione dei cittadini.
Rafforzamento della rete degli uffici decentrati (Pontelagoscuro, Porotto, Gaibanella, ospedale Sant’Anna a
Cona, Putinati, Boara) degli uffici dell’Amministrazione comunale, attraverso l’apertura o il miglioramento
di quelli già esistenti. Individuazione di spazi anche all’interno di sedi da riconvertire o in cui si vuole offrire
una varietà di servizi di pubblica utilità, che rappresentino per i cittadini dei punti di riferimento (Sportello
del Cittadino) dove:
✓ fruire dei servizi essenziali dell’Ente, ma anche di altri Enti/Aziende esterne,
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✓ ricevere ascolto, attenzioni, risposte,
✓ ricevere assistenza al fine di avvicinarsi al mondo digitale e alle opportunità che questo può dare (punti
pane&internet).
LA DIMENSIONE AGGREGATIVA: LE RETI DI COMUNITÀ
Supporto alla partecipazione dei cittadini e delle loro aggregazioni sociali (Associazioni del terzo settore,
comitati, gruppi organizzati, ecc) nelle frazioni e nei quartieri più distanti dal centro. Le reti sociali, culturali,
sportive, ricreative presenti sul territorio, grazie alle attività programmate e attuate, svolgono, infatti,
un’utile azione di promozione e interazione sociale con la popolazione e di pungolo nei confronti del
Comune che può consentire di attivare iniziative di solidarietà in un rapporto di sussidiarietà con l’ente
pubblico, come: l’aiuto ed il sostegno alla popolazione anziana, la promozione di attività per i giovani, la
creazione di luoghi di ascolto, iniziative culturali e di spettacolo, ecc.
Supporto all’attività delle reti di associazioni presenti nelle Delegazioni tramite l’individuazione di spazi
pubblici per la partecipazione e la promozione all’uso delle nuove tecnologie.
PIÙ SICUREZZA CON IL CONTROLLO DI VICINATO E IL VIGILE DI QUARTIERE
Sollecitare la nascita di nuove esperienze di Controllo di vicinato per prevenire reati ed episodi di micro
criminalità. Il Controllo di vicinato è frutto dell’intesa tra Prefettura, Forze di Polizia e Amministrazione
comunale. Ruota attorno a tre cardini: la ricostruzione delle relazioni che creano coesione per evitare che
l’isolamento alimenti la paura e un’incapacità di attivarsi, il secondo è l’insegnamento e la formazione dei
cittadini per evitare che i cittadini stessi si mettano in situazioni “pericolose”, infine la vigilanza e la capacità
di fare segnalazioni alle Forze dell’ordine anche usando nuove tecnologie. Oggi a Ferrara risulta attivo già in
20 frazioni/quartieri, coinvolge 55 gruppi e 387 nuclei abitativi.
Implementare la rete di videosorveglianza nelle aree pubbliche e sostenere l’installazione di sistemi di
sicurezza negli immobili privati, sia ad uso abitativo che commerciale.
Reintrodurre la figura del vigile di quartiere.
MOBILITÀ E TRASPORTI
INCENTIVARE L’USO DEL TPL, MIGLIORANDOLO
Rimodulazione delle linee e degli orari dei bus urbani affinché sia ridotto il tempo di attraversamento del
territorio tra i poli più distanti e sia reso più efficiente il servizio anche per chi vive nelle frazioni verificando
gli orari più consoni all’utenza, in un’ottica di sostenibilità economica del servizio.
Proseguire dopo aver esteso la zona urbana a tutto il territorio del comune (incidenza sulla tariffa) e
allungato le linee a Cona e a Boara, con questo progetto: portare l'11 fino a San Martino, il 7 fino a
Francolino, il 6 fino a Quartesana e zona Pmi Cassana-Mizzana, ecc.
Introdurre mezzi sempre più ecologici (elettrici o a metano) e di dimensioni differenziate a seconda della
percorrenza e degli itinerari percorsi dalla flotta bus.
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Anche al fine di favorire l’autonomia della popolazione più giovane e incentivare comportamenti virtuosi
sul piano della sostenibilità e del rispetto ambientale, garantire abbonamenti bus gratuiti dai 12 ai 16 anni
di età.
ESTENDERE LA RETE CICLABILE E PREMIARE PEDONI E CICLISTI
Investire sulle ciclabili attraverso la manutenzione di quelle esistenti e l’ampliamento della rete ciclabile del
Comune per raggiungere sempre più poli.
Migliorare i collegamenti con le frazioni dal centro: San Martino, Chiesuol del Fosso, Boara, Fossanova-
Torrefossa, Aguscello-Cocomaro-Cona-Quartesana, Focomorto, asse del Primaro, circolare Ferrara-
Fossanova-Gaibana ecc. Facilitare nel territorio urbano gli spostamenti ciclabili fino a luoghi di interesse dei
giovani: poli che ospitano servizi universitari, Fiera, Corti di Medoro, impianti sportivi ecc.
Previsione di premi e incentivi per chi si muove a piedi e in bicicletta in città, con rimborsi o detrazioni
fiscali per ogni chilometro percorso o con ‘buoni mobilità’ che potranno essere spesi nelle attività
commerciali della città, incentivando così anche il commercio locale.
GARANTIRE LA SICUREZZA STRADALE, NEL BENESSERE DI TUTTI
Introdurre la Zona 30 in tutto il territorio entro Mura della città consentendo una migliore convivenza di
tutti gli utenti della strada. Punteremo a salvaguardare maggiormente la cosiddetta “utenza debole”
formata da pedoni e ciclisti e al tempo stesso diminuiremo le emissioni inquinanti grazie alla riduzione della
fase di accelerazione dei veicoli a motore.
Mappare tutti gli attraversamenti pedonali in prossimità delle scuole per garantire maggiore illuminazione
e visibilità delle strisce a terra. Valutare caso per caso la realizzazione di dossi artificiali per rallentare il
traffico veicolare o la sperimentazione di strisce pedonali intelligenti o luminose.
Prevedere un ciclico piano di interventi per la manutenzione di strade, marciapiedi, piste ciclabili.
DIGITALE
IL FASCICOLO DIGITALE A SERVIZIO DEL CITTADINO, SEMPRE E OVUNQUE
Realizzare un’area riservata del portale istituzionale nella quale il Comune rende disponibili a cittadini e
titolari di imprese in modo immediato e con dati di accesso unificato: i contenuti delle principali banche
dati comunali che li riguardano (anagrafe, tributi, servizi scolastici e sociali, attività produttive, edilizia
privata) e tutti i documenti scambiati, in entrata ed uscita, con il Comune. L’accesso sicuro all’area riservata
e a tutti i documenti ed ai dati associati ad un determinato soggetto avviene con l’utilizzo dell’identità
digitale FedERa / SPID.
L’OASI DIGITALE IN CENTRO E NEI LUOGHI DI INCONTRO
Efficientare e potenziare il sistema wi-fi in centro storico per andare incontro alle esigenze dei ferraresi e
dei turisti e visitatori italiani e stranieri semplificando e velocizzando l’accesso alla rete.
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Prevedere un’area di accesso pubblica alla rete anche nelle frazioni, gradualmente, a partire da quelle più
popolose.
In generale si intende garantire un forte impegno per lo sviluppo digitale della città, per il potenziamento
della connettività e il miglioramento della copertura wireless del territorio attraverso la creazione una rete
cittadina formata da “oasi telematiche” ovvero punti in cui è presente un hotspot che consente il
collegamento libero e gratuito a Internet, dando luogo al potenziamento di access point già esistenti e
l’installazione di nuovi hotspot a completa copertura del centro e nelle aree di alta frequentazione.
ABBATTERE I MURI INTANGIBILI CON LA BANDA ULTRALARGA
Incentivare maggiormente lo sviluppo della banda ultra larga, grazie alla sinergia pubblico-privato,
prevedendo una copertura con una velocità di almeno 100Mbit per le unità immobiliari (comprese quelle
nelle frazioni) entro il 2020, secondo quanto programmato dalla Regione Emilia-Romagna. Efficientare il
sistema dei controlli e delle autorizzazioni comunale per la posa di impianti tecnologici (fibra ottica e
apparati tecnici).
LA CITTÀ INTELLIGENTE
Ridurre le distanze intangibili attraverso la promozione dell’uso delle tecnologie per il monitoraggio e
l’integrazione di dati eterogenei, connettendo infrastrutture fisiche, ICT, infrastrutture sociali e di business
per sviluppare l’intelligenza della città e migliorare la qualità della vita dei cittadini, l’efficienza e la
competitività dei servizi urbani.
Sviluppare la “città intelligente” quale ecosistema organico fondato sulla sostenibilità ambientale, sociale
ed economico finanziaria, nel quale le persone interagiscono e partecipano ai processi decisionali.
Declinare l’obiettivo di “città intelligente” in un ampio programma progettuale che preveda l’integrazione
delle dimensioni del monitoraggio e tutela del territorio, del ciclo dei rifiuti, della gestione idrica, del
controllo dell’inquinamento, dell’utilizzo efficiente delle fonti energetiche, l’ottimizzazione della logistica e
dello sviluppo di nuovi sistemi di mobilità, la creazione di condizioni favorevoli all’insediamento delle
imprese, e il contrasto al digital divide e alla disuguaglianza digitale anche in un’ottica di valorizzazione e
fruizione intelligente del patrimonio culturale e del supporto al turismo e al tempo libero.
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VIVERE BENE
SANITÀ
Il primo punto fermo da chiarire è che sanità, sociale e socio-sanitario sono temi da tenere strettamente
uniti, proponendo un cambio rispetto al paradigma più tradizionale che immaginava sanità e sociale come
linee vicine, ma parallele.
LA PREVENZIONE
Investire su campagne di prevenzione in raccordo con l’Azienda USL per continuare a migliorare le
performance rispetto alle coperture vaccinali sia nella fascia dell’infanzia, sia per gli altri soggetti più
esposti. Promuovere sani stili di vita a partire dall’educazione scolastica, passando dalla pratica sportiva per
ogni età
LA CITTADELLA DELLA SALUTE
Pensiamo alla Casa della Salute come un luogo di innovazione, che si occupa di prevenzione, assistenza,
cura per l’intero territorio: promuove percorsi di presa in carico della cronicità (cosiddetta medicina di
iniziativa), progetti di prevenzione, ed educazione alla salute in ogni età della vita, intercetta i bisogni non
solo sanitari ,ma anche sociali e sociosanitari della popolazione.
E’ necessario continuare a migliorare spazi e servizi a disposizione dei ferraresi nella Cittadella San Rocco,
luogo dell’integrazione socio-sanitaria e della risposta ai bisogni di informazione e sostegno delle famiglie e
degli assistiti oltre che del loro coinvolgimento al fine di migliorare l'assistenza e la cura.
Per rendere efficiente il sistema sanitario ferrarese è importante la valorizzazione della Casa della Salute
come luogo di sviluppo delle cure primarie e gestione dei pazienti cronici. Riconoscimento della stessa e
delle altre Case della salute come nodi della rete socio-sanitaria provinciale con specifici percorsi di
accoglienza, orientamento e presa in carico delle persone.
La Casa della salute sarà il centro di cure primarie che si colloca tra l’ospedale e il domicilio. Una struttura
polivalente in grado di erogare in unico spazio fisico l’insieme di prestazioni sanitarie e socio-sanitarie,
favorendo, anche attraverso la continuità spaziale, l’unitarietà e l’integrazione dei servizi. Deve
rappresentare la struttura di riferimento per l’erogazione delle cure primarie; al centro di questo sistema vi
sono le persone con i loro problemi e le loro famiglie.
La figura professionale dedicata alla organizzazione dell’assistenza nella casa della salute è un infermiere
che lavora in collaborazione con i medici di famiglia, i medici specialisti, gli assistenti sociali, e altre figure
amministrative e rappresentanti dei cittadini e del volontariato.
LA SANITÀ TERRITORIALE
Garanzia in ogni frazione del medico di medicina generale mettendo gratuitamente a disposizione propri
spazi del Comune per garantire la presenza di nuovi medici.
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Un punto di riferimento per i cittadini delle frazioni e dei quartieri sarà l’infermiere di comunità.
Recuperare spazi pubblici, anche in disuso, per realizzare ambulatori infermieristici nei quartieri e nelle
frazioni più lontane dal centro in modo da garantire la presenza di una figura integrata con gli infermieri
della Casa della salute, con i medici di famiglia e con i servizi sociali che funga da riferimento per i cittadini
che abitano in frazioni o quartieri lontani dal centro. Grazie all’ascolto e allo scambio di informazioni con la
comunità territoriali diventa un contatto diretto tra le persone e il sistema socio-sanitario e quello
assistenziale, capace di facilitare i percorsi sanitari e sociosanitari.
Puntiamo a garantire una risposta veloce alla domanda di salute del cittadino, migliorare la qualità delle
prestazioni sanitarie con conseguente accrescimento del senso di gratificazione e soddisfazione percepito
dall’utente, ridurre i costi e i tempi di degenza ospedaliera dei pazienti, ma anche assicurare una continuità
assistenziale dopo le dimissioni, favorire, con gli aiuti necessari, la domiciliarità, aumentare i posti di lavoro
per fornire un’assistenza qualitativamente e quantitativamente elevata nei confronti di tutti i cittadini, e
ancora diminuire le liste di attesa per gli interventi chirurgici a bassa complessità, ridurre gli accessi al
Pronto Soccorso e, non ultimo, rassicurare il paziente riconoscendo, prevedendo e riducendo le situazioni
di rischio.
LA SANITÀ OSPEDALIERA
Rafforzamento della rete ospedaliera rispetto ai percorsi di emergenza clinica (ictus, infarto, traumatologia,
ecc) e valorizzazione delle competenze specifiche di tutti gli ospedali provinciali. Rafforzamento della
centrale unica di dimissioni anche attraverso un maggior raccordo con le strutture di lungodegenza e di
accoglienza territoriale.
LA GOVERNANCE SANITARIA
Conclusione entro il 2019 del percorso di integrazione delle Azienda Ospedaliera e Azienda Usl con
l’attivazione reale dei dipartimenti interaziendali. La gestione unitaria della direzione dei dipartimenti
ospedalieri deve mirare al governo dei tempi di attesa per gli interventi, all’utilizzo efficiente di tutte le
strutture sanitarie, alla valorizzazione dei professionisti.
LA QUALITÀ DEL SERVIZIO SANITARIO
Previsione di un investimento straordinario sui professionisti della salute (medici, infermieri, psicologi,
assistenti sociali, OSS, ecc) attraverso percorsi di formazione innovativi che valorizzino l’integrazione tra le
diverse professionalità e tra ambiti ancora poco comunicanti: sociale e sanitario.
Vigilanza sui servizi delle strutture ospedaliere private convenzionate con il sistema sanitario regionale, così
da garantire determinati livelli di qualità delle prestazioni erogate, qualità dell’assistenza, livello di
professionalità del personale, requisiti strutturali e comfort.
Impegno per il mantenimento della Facoltà di Medicina e del sistema ad essa correlato: scuole di
specializzazione, settori di ricerca, corsi di laurea brevi, ecc.
IL CONTRASTO ALLA MOBILITÀ SANITARIA
Impegno a sollecitare l’Azienda USL a reinvestire quanto risparmiato a causa della mobilità passiva in servizi
sanitari e sociosanitari al fine di ridurre il dato della mobilità.
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LA CARENZA DI PROFESSIONISTI
Puntare alla collaborazione con Unife al fine di mitigare il problema della carenza di specialisti della Sanità
(medici specialisti, infermieri, tecnici della riabilitazione) sostenendo l’Università nell’ipotesi dell’arrivo di
un maggior numero di studenti, dando a loro servizi a costo agevolato per locazioni e spostamenti (focus
sul quartiere Giardino).
Favorire, anche attraverso politiche abitative ad hoc, la permanenza a Ferrara dei professionisti del settore
sanitario che si laureano e specializzano nel nostro Ateneo, per aumentare il bacino da cui attingere per i
nuovi professionisti da destinare alle nostre strutture sanitarie che rischiano il collasso legato
all’invecchiamento della popolazione.
WELFARE
WELFARE DI COMUNITÀ
Il Patto per il lavoro ferrarese prevede un progetto dedicato al welfare di comunità, al fine di diffonderne la
cultura, confrontarsi sulla nuova ed emergente domanda di servizi da parte di una popolazione che ha
un’aspettativa di vita sempre crescente, individuare azioni rivolte alle giovani generazioni quale fattore di
attrattività del territorio e, infine, favorire la diffusione di un lessico condiviso tra pubblico, privato sociale e
mondo imprenditoriale, attraverso la promozione delle azioni positive di responsabilità sociale d'impresa.
Responsabilità sociale d’impresa alla quale dare una nuova dimensione proprio per il valore che
l’imprenditoria deve rappresentare per l’intera comunità provinciale.
Partendo dalla sperimentazione di alcune azioni di welfare universale da realizzare nel territorio del
Comune di Ferrara, l’obiettivo è quello di arrivare alla condivisione di un modello che sperimenti la
possibilità di utilizzare le risorse a copertura parziale di servizi a domanda individuale, erogati da imprese o
enti locali del territorio.
Puntiamo alla coprogettazione come paradigma per costruire le politiche sociali del territorio: mettere
insieme i soggetti attivi e produttivi per costruire pazientemente relazioni e progetti di sviluppo e
cambiamento per la popolazione e il territorio. Associazioni di rappresentanza del sistema delle imprese,
organizzazioni sindacali, soggetti del terzo settore, insieme ai cittadini responsabili che vogliono partecipare
devono essere messi insieme nelle condizioni di fare sistema.
Strutturare co-progettazioni, esperienze e progetti di breve e medio termine con obiettivi condivisi e
misurabili, capaci di rispondere ai fabbisogni, anche emergenziali, delle persone che abitano la città che
siano comunicati e che siano valutati insieme. Coinvolgendo operatori dei servizi pubblici e non pubblici,
con pratiche multidisciplinari ed integrate (pubblico-non-profit-profit, sociale e sanitario, educativo-
scolastico-sociale, ecc).
LA SOCIALITÀ COMPARTECIPATA
Il soggetto pubblico governa la lettura dei fabbisogni e ne ordina le priorità, nell’ambito di un percorso di
svolgimento del Piano di zona profondamente rinnovato dal processo di socialità compartecipata che
implica una cultura condivisa della responsabilità sociale.
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Sviluppo del co-housing e della residenzialità condivisa anziani- studenti con sviluppo del rapporto
intergenerazionale, dalla sussidiarietà pensionati giovani-anziani fragili con valorizzazione del tempo di non
lavoro, al trasporto sociale rivolto a persone in difficoltà.
Accanto alla razionalizzazione e all’efficientamento della spesa pubblica, che deve garantire i livelli
essenziali dei servizi e delle prestazioni, vanno messi a valore in modo strutturato i percorsi di attivazione
della disponibilità e della competenza di persone disponibili a fare comunità, anche valorizzando le
esperienze positive avviate e realizzate in questi anni, così da costruire un vero volano delle risorse locali di
solidarietà.
Aumento del numero di posti letto per l’accoglienza di persone senza fissa dimora in situazione di
precarietà e abbandono. Nascita di un “pronto intervento sociale” per minori con il coinvolgimento del
servizio sociale territoriale e delle Forze dell’ordine oltre che del sistema dell’accoglienza e dormitori.
Potenziare in collaborazione con il privato sociale, i posti disponibili per l'Emergenza freddo, con servizi di
pronta accoglienza notturna e di prima assistenza.
Piano di uscita dalle situazioni di povertà: microcredito locale con percorsi personalizzati e soluzioni mirate,
finalizzate al mantenimento della capacità di reddito della famiglia, condizioni abitative adeguate,
scolarizzazione dei minori, inserimento socio lavorativo e qualificazione professionale degli adulti.
Rafforzare le azioni di giustizia riparativa e di inclusione che favoriscano il reinserimento nel tessuto sociale
cittadino degli ex detenuti. Sostenere le attività sportive, culturali, sociali rivolte ai detenuti.
IL DIRITTO ALLA CASA E ALL’ALLOGGIO
3,6 milioni di euro per un piano biennale di investimenti straordinari per riaprire e rendere abitabili i 600
alloggi di edilizia residenziale pubblica oggi non utilizzati a Ferrara: nuove abitazioni per azzerare le liste di
attesa.
Piano Casa per altri 250 nuovi alloggi: l'apertura delle Corti di Medoro con nuovi alloggi a canone
convenzionato e il completamento degli interventi di edilizia pubblica nel quartiere Barco.
Anche con il coinvolgimento delle ESCo riqualificazione e efficientamento energetico degli edifici di edilizia
residenziale pubblica, con l'obiettivo di contenere i costi di riscaldamento e le spese condominiali.
L'Agenzia Casa, per aiutare le famiglie in difficoltà nel reperire appartamenti in affitto, anche con
agevolazioni fiscali a chi stipula locazioni a canone concordato, utilizzando il patrimonio abitativo privato
"invenduto"
Favorire i progetti di housing sociale, con parternariati pubblico privati trasparenti e convenienti per
l'utenza (affitto calmierato, acquisto a prezzi convenzionati, alloggi protetti per fasce deboli, quali anziani e
giovani famiglie)
Revisione dei criteri di accesso all’alloggio a partire dalla constatazione che anche la separazione del nucleo
familiare deve comportare un adeguato punteggio per l’accesso all’abitazione (ERP e ERS) e sostenendo le
giovani famiglie.
Sostegno alle famiglie temporaneamente in difficoltà con contributi o prestiti d’onore per il pagamento di
utenze e spese condominiali a volte motivo di sfratto.
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LA NON AUTOSUFFICIENZA
Impegno del Comune a garantire fondi propri (almeno 300.000 euro) per la non autosufficienza al fine di
sopperire al problema dell’esaurimento dei fondi residui per garantire servizi per la domiciliarità.
Nuovo Regolamento comunale per le case famiglia al fine di orientare i gestori a garantire un'assistenza di
qualità e accompagnare familiari e anziani in questa delicata scelta di vita. A tal proposito ci si impegna per
la promozione, entro la fine della legislatura e la nascita di esperienze di micro residenze per anziani, di una
“banca del tempo” con sconti e agevolazioni sui servizi comunali per tutti i cittadini/ragazzi che si
impegnano in attività rivolte all’integrazione e alla socializzazione degli anziani
FRAGILITÀ
ANZIANI, ADULTI E BAMBINI
Incremento delle risorse stanziate dal Comune volte al sostegno di anziani soli al domicilio attraverso il
potenziamento del servizio di assistenza domiciliare e l’aumento del numero degli assegni di cura finalizzati
al permanere al domicilio.
Stimolo e sostegno all’innovazione nella gestione privata e pubblica di strutture non accreditate per
l’accoglienza di persone anziane ma anche adulte alle quali non sia più possibile permanere al domicilio a
causa di mancanza di reti familiari e sociali, contemplando la possibilità di cessione dell’immobile – se di
proprietà – da porre a reddito per sostenere i costi della retta
Potenziamento e coordinamento dei punti per l’accesso ai servizi sociali, sanitari, sociosanitari attraverso
sportelli decentrati nei quartieri, frazioni, con operatori (sociali e/o sanitari e/o volontari), anche in sedi non
istituzionali ma riconosciute dai cittadini con funzioni informative, di raccordo, di accompagnamento e
facilitazione dei percorsi per promuovere l’autonomia e la competenza del paziente e il sostegno dei
caregiver familiari.
Incremento delle risorse per gli inserimenti lavorativi per adulti fragili implementando il rapporto con le
imprese del territorio con l’obiettivo di un loro maggiore coinvolgimento nell’ambito della responsabilità
sociale d'impresa.
Consolidamento del servizio di un “pronto intervento sociale” per minori a rischio di violenza e
maltrattamento, con il coinvolgimento del servizio sociale territoriale e delle Forze dell’ordine.
Incremento alle azioni di sostegno alla fragilità genitoriale, mediante interventi socioeducativi anche di tipo
domiciliare.
LA DISABILITÀ
Promozione di un progetto di prevenzione, monitoraggio e formazione degli insegnanti delle scuole per
conoscere e riconoscere le difficoltà emotive dei bambini e ragazzi.
Maggiore uniformità nelle scuole per le iniziative di formazione, investimenti, coinvolgimento delle famiglie
che siano finalizzate al miglioramento della situazione per alunni e studenti con disabilità.
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Focus del Comune per migliorare e coordinare il più possibile, stante la piena autonomia di ogni soggetto, la
rete delle associazioni che operano nel settore della disabilità per promuovere servizi più integrati,
omogenei ed efficaci. Sebbene nella nostra città non manchino i servizi dedicati, si rileva la necessità di
migliorare i dati sulla presa in carico, il che rende l’intervento coordinato delle associazioni di volontariato
assolutamente essenziale.
Attenzione al cambio di paradigma per “adeguare il lavoro al disabile” innovando i servizi cercando così di
coinvolgere nel mondo del lavoro più soggetti disabili rispetto al presente. Miglioramento della fase di
transizione tra scuola e mondo del lavoro in raccordo tra scuola, formazione e servizi per il lavoro.
Incentivi a forme di progettazione comune e condivisa tra sociale, sanità e lavoro, valorizzando l’esperienza
delle associazioni di rappresentanza e delle famiglie, il tessuto imprenditoriale e produttivo e l’impegno dei
servizi sociali e sanitari territoriali in una logica unitaria e circolare capace di costruire legami tra persone e
territorio.
Sostegno all’autonomia nel percorso di vita del disabile con il miglioramento e la strutturazione sistemica di
percorsi di autonomia e interventi di politiche di domiciliarità (adattamento domestico, assegno di cura;
sostegno ai caregiver). Riorganizzazione delle attività promosse nei centri socio-riabilitativi diurni.
Una città senza barriere: completamento del PEBA (Piano Comunale per l'Eliminazione delle Barriere
Architettoniche) e potenziamento del ruolo dell'Ufficio Benessere Ambientale, con la creazione della figura
di accessibility manager e progetti per diffondere la cultura dell'accessibilità. Rifacimento delle strade, dei
marciapiedi, dei parchi pubblici abbattendo le barriere architettoniche; nuovi impianti semaforici con
allertamento sonoro e percorsi pedonali tattili per chi ha capacità visive ridotte.
Previsione di una quota di alloggi di edilizia residenziale pubblica a misura di persone diversamente abili.
Favorire l'autonomia nelle abitazioni private promuovendo l'installazione di ascensori e montascale,
ristrutturazione dei bagni, ecc.
SERVIZI EDUCATIVI E SCOLASTICI
Il futuro di Ferrara è anche quello di una “città dei bambini e delle bambine” con scuole belle, accessibili,
funzionali, sostenibili e con le famiglie al centro dell’azione politica messa in atto dal Comune. Il benessere
di una città si misura su come si affrontano le politiche che vedono al centro le generazioni future.
Vogliamo che Ferrara sia una città sempre più accogliente per ringiovanirla, facendo sì che chi viene da
fuori città per motivi di studio o di lavoro abbia vantaggio a costruire qui il proprio futuro e quello della
propria famiglia.
PRIMA I BAMBINI
Per azzerare le liste di attesa creazione di tre nuove sezioni 0-6 anni (una di nido alla Pacinotti, una di nido
alle Margherite di Boara, una di materna alla Pacinotti) e più posti in convenzione dal privato sociale sia in
strutture esistenti che nuove. Proseguire con le assunzioni di educatori. Confermare l’abbassamento rette.
Garantire a coloro che frequentano servizi comunali, statali o privati 0-6 pari opportunità di educazione e di
istruzione, di cura, di relazioni e di gioco.
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Realizzare una “Ferrara città dei bambini e delle bambine” con Centri Ricreativi per l'Infanzia, Centri
Ricreativi Estivi, Estate Bambini, Festebà, La Notte Bianca dei Bambini, iniziative in rete da ampliare e
sostenere.
LE SCUOLE DI FRAZIONE
Ampliamento della scuola primaria di San Martino. Valorizzazione delle scuole nelle frazioni, fondamentali
per le comunità locali.
Implementazione del servizio di trasporto scolastico, sia di linea che dedicato.
SCUOLE BELLE, ACCESSIBILI, FUNZIONALI, SOSTENIBILI
Investire 2 milioni di euro all'anno per la manutenzione delle scuole garantendo benessere ad alunni,
studenti e personale e rassicurando le famiglie.
Proseguire con gli adeguamenti antisismici, strutturali, per la prevenzione incendi e con l’abbattimento
delle barriere architettoniche.
Puntare al “Piano Kyoto” e programmare un piano straordinario di efficientamento energetico delle scuole
(caldaie, impianti termosanitari, coperti e finestre, ecc).
Fare delle nostre scuole dei veri Beni Comuni: l’amministrazione comunale e i genitori al lavoro insieme per
rendere più belle scuole e più piacevole il tempo che bambini e ragazzi vi trascorrono ogni giorno.
Per le scuole superiori, il Comune favorisce il contatto tra realtà produttive e scuole per l'alternanza scuola-
lavoro sul territorio, rendendo più facile l’accesso alla formazione specializzata e al mondo del lavoro per i
ragazzi e consentendo alle imprese di definire insieme alle scuole percorsi formativi in linea con la domanda
di lavoro.
Impariamo a seguire sani stili di vita fin da piccoli. Ampliare la rete del Pedibus 2.0 estendendola in tutte
scuole con il controllo della Polizia Locale. Nelle scuole d'infanzia statali riattiviamo le cucine interne. Stop
alla plastica monouso nelle mense scolastiche comunali. E accordo di filiera corta con il mondo agricolo: più
prodotti a km zero nelle nostre scuole.
LA SCUOLA DELLA CITTÀ
Realizzazione in Darsena di uno spazio di lavoro e riflessione sulla scuola, dedicato alla creatività degli
studenti, aperto a tutti quelli che si occupano di scuola (insegnanti, studenti, famiglie, terzo settore).
Fare della Memoria storica, Diritti, Educazione alla Pace, Educazione alla cittadinanza attiva le 4 macroaree
dell'offerta formativa extrascolastica.
Promuovere più turismo scolastico in città, con percorsi didattici pensati appositamente per le scuole: i
luoghi bassaniani; la Ferrara di Ariosto e Tasso; i percorsi della Novecento e della Resistenza; il cammino di
Sant'Antonio.
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FAMIGLIE
SOSTEGNO ALLE GIOVANI COPPIE
Family card: per ogni neonato o figlio adottato per il primo anno una card prepagata con dai 1000 ai 500
euro a seconda delle fasce di reddito per comprare presso le Farmacie Comunali pannolini e prodotti per la
prima infanzia. E sconti negli esercizi e servizi che si convenzionano.
Casa: più punti per accesso all'edilizia residenziale pubblica per le giovani famiglie. Alle Corti di Medoro
riduzione del 20% del canone convenzionato per le giovani famiglie.
PIÙ SERVIZI E PIÙ FLESSIBILI PER LE FAMIGLIE
Realizzazione di una Agenzia per le famiglie, in staff al Sindaco, per promuovere politiche per le famiglie e
per mettere a sistema azioni e progetti. Rilancio della Consulta della Genitorialità.
Ferrara family friendly: certifichiamo chi si impegna per una città a misura di famiglie. Asili, scuole,
supermercati, esercizi pubblici e aziende con servizi (spazi per allattamento) e parcheggi dedicati alle
mamme e alle famiglie.
Per azzerare le liste di attesa in nidi e materne, aprire tre nuove sezioni (1 di nido alla Pacinotti, 1 di nido
alle Margherite di Boara, 1 di materna alla Pacinotti) e acquisire più posti in convenzione dal privato sociale
sia in strutture esistenti che nuove. Sperimentare in un nido e in una scuola d'infanzia la flessibilità oraria
fino alle 18, adeguando le risorse di organico. Confermare abbassamento rette nei nidi e nelle scuole
d'infanzia. Mantenere il bonus alle famiglie per le attività dei centri estivi.
Estensione del servizio di prescuola a tutte le medie inferiori per agevolare i genitori nella conciliazione dei
tempi di lavoro e di cura dei figli.
“Ferrara città dei bambini e delle bambine”: Centri Ricreativi per l'Infanzia, Centri Ricreativi Estivi, Estate
Bambini, Festebà, La Notte Bianca dei Bambini, Teatro Ragazzi, offerta pedagogica delle grandi mostre.
IL NUOVO CENTRO PER LE FAMIGLIE
Una nuova sede nel quartiere Giardino, che permetta di riunire tutte le attività oggi divise su più spazi.
Con più servizi, intensificando la rete con il terzo settore e sul territorio: sostegno ai neogenitori (incontri di
accompagnamento alla nascita rivolti alle mamme in gravidanza; consulenze per il primo anno di vita;
incontri di sostegno all'allattamento; punto di ascolto “Ben arrivato”); aumentare i servizi dedicati alle
famiglie con particolare attenzione a quelle monogenitoriali (counseling genitoriale; consulenza legale;
mediazione familiare); favorire le reti di comunità (progetti di affiancamento familiare; Scuole Beni
Comuni).
CONCILIAZIONE FAMIGLIA-LAVORO
Con “Un anno in famiglia” sosteniamo la maternità: assegni di maternità integrativi e sostegno economico
alle mamme non coperte dalla previdenza.
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Sostegno all'occupazione, soprattutto femminile: orientamento lavorativo per mamme disoccupate;
supporto al reinserimento lavorativo per lavoratrici autonome o precarie al rientro dalla maternità;
sostegno economico al congedo parentale dei papà. Garantire contributi per le imprese che promuovono
misure di conciliazione famiglia-lavoro (flessibilità oraria, telelavoro, convenzioni servizi infanzia per
dipendenti, ecc).
Istituire un fondo di sostegno alla genitorialità per lavoratori atipici, anche con il coinvolgimento di imprese
e banche.
GIOVANI
Favorire il più possibile l’autonomia e l’intraprendenza, oltre che la creatività dei giovani sostenendo le
associazioni giovanili del territorio, capaci di creare aggregazione, formazione e socialità. Previsione di un
fondo di sostegno ai progetti giovanili promuovendo percorsi di coprogettazione e sussidiarietà.
Potenziamento del ruolo dell'InformaGiovani, sia per le attività di sportello, sia per quelle di orientamento.
Promozione delle attività musicali di giovani band e giovani musicisti attraverso il sostegno alla nascita di un
network tra etichette-produttori-booking.
Promozione di progetti e opere di street art per riqualificare e valorizzare spazi urbani anonimi o da
recuperare.
Agenzia formativa: continuare nella progettazione e realizzazione di interventi nel campo della formazione
professionale, con finanziamenti FSE, sostenendo l'apertura di nuovi corsi per drop-out e nuove modalità
orientate alla riqualificazione di giovani a rischio dispersione formativa.
DIRITTI E PARI OPPORTUNITÀ
Revisione dei tempi della città e dei servizi, in modo più flessibile per sostenere singoli e famiglie nella
gestione dei tempi di lavoro, di cura di sé e di cura della rete famigliare.
LA CASA DELLE DONNE
Riconoscimento di un comodato in uso gratuito della sede di via Terranuova 12 per le associazioni ospitate
considerando la pubblica utilità del lavoro svolto. Formalizzazione di un accordo di reciproca utilità e
collaborazione per la realizzazione di iniziative di interesse pubblico sulle tematiche di genere.
IL RUOLO DELL’ASSESSORATO ALLE PARI OPPORTUNITÀ
Considerare il lavoro dell’Assessorato alle Pari Opportunità come “ponte di collegamento” con tutti gli
Assessorati per una trasversalità delle politiche portate avanti dal Comune (politiche di genere, familiari, a
tutela di minori, disabili ecc). Sostenere una maggiore trasversalità nell’approccio alle politiche contro la
violenza di genere e sui minori che coinvolga l’informazione e la formazione, le scuole di ogni ordine e
grado e anche percorsi di formazione del lavoro e delle professioni.
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Controllo e sollecitazione alle Aziende Sanitarie Locali per una piena e corretta applicazione della Legge 194
del 1978.
Richiesta alle Aziende sanitarie affinché si impegnino perché i Consultori familiari e gli Spazi Giovani siano
adeguatamente forniti di operatori pluriprofessionali e non siano qualificabili solo come ambulatori
sanitari.
DIRITTI
Continuità al tavolo PICO interistituzionale per il contrasto di ogni forma di omofobia e discriminazione in
ragione degli orientamenti sessuali. Partecipazione e sostegno attivo alle reti locali nate per la tutela dei
diritti e per il contrasto delle discriminazioni.
Incentivazione dell'imprenditorialità e del lavoro femminile e monitoraggio del mercato del lavoro locale
affinché non alimenti discriminazioni salariali e di trattamento delle donne.
Promozione, nell’ambito delle misure a contrasto della povertà, di misure dirette a sollevare le donne dai
debiti contratti dal partner maltrattante (bollette che rimangono insolute, assegni di mantenimento non
pagati, debiti da attività produttive intestate alle donne con l’inganno e il raggiro, subentrando nelle
pretese verso il maltrattante) e contributi economici di emergenza legata alle separazioni.
Sostegno alle donne separate o che hanno subito violenze per l’inserimento dei figli a scuola.
Impegno in raccordo col Centro Donne Giustizia per l’iscrizione all’anagrafe cittadina delle donne
richiedenti asilo e richiedenti permesso di soggiorno per motivi umanitari al fine di sostenerle in un
percorso di integrazione e autonomia e limitarne l’esposizione a situazioni di emarginazione sociale e
violenza ai danni loro e di eventuali figli a loro carico. Mantenere unitaria la Convenzione Quadro tra
Comune di Ferrara, Asp e Centro Donna Giustizia.
Ma nell’agenda dei diritti, e per il contrasto a tutte le discriminazioni, sta anche il tema dell’accoglienza ai
migranti.
A fronte delle nuove gravi disposizioni della legge 132/18, conversione del decreto sicurezza, che toglie ogni
possibilità di intervento da parte dei Comuni per l’integrazione dei migranti richiedenti asilo sul territorio, si
farà il possibile, di fronte alla evoluzione normativa in corso in materia, per trasformare gli attuali posti di
ospitalità per gli ordinari, in posti per persone che hanno visto accolta la richiesta di asilo, e per minori
stranieri non accompagnati o persone con disagio mentale.
SPORT
IMPIANTISTICA
Adeguamento normativo per palestre, impianti e campi funzionali prevedendo uno stanziamento annuale
di 1 milione di euro destinato all’accessibilità, alla realizzazione di nuovi servizi e alla ristrutturazione di
spogliatoi.
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Passaggio delle 14 palestre della Provincia sotto il controllo comunale: si risolve così il problema della
manutenzioni non svolte dalla Provincia svuotata di risorse, con un programma di investimenti straordinari
grazie al coinvolgimento delle ESCo, garantendo più efficienza energetica che permetterà di sistemare
coperture e impianti termici e caldaie.
Realizzazione della nuova Cittadella dello Sport, anche con il coinvolgimento delle società sportive e dei
privati. Nuovi e rinnovati impianti saranno la sede del Canottaggio in Darsena, l'Ippodromo e la piscina di
via Bacchelli.
Il Palasport sarà rilanciato con un progetto pubblico e privato che ne consenta la ristrutturazione.
Sostegno all’implementazione della Rete delle Palestre che promuovono la salute con strutture a norma e
accessibili.
ACCESSIBILITÀ ALLO SPORT
Sconto del 50% delle tariffe per le società che fanno attività sportiva giovanile (under 16) e per gli over 65
che fanno attività fisica.
Proposte ad hoc per l’attività motoria delle famiglie (attenzione a bambini, donne e anziani).
Progetto con il mondo sportivo e l’Università, per conoscere quello che già si promuove nella nostra Città,
il monitoraggio della pratica motoria auto organizzata e la valutazione di quali azioni mettere in atto per
coinvolgere più persone nell’aggregazione sportiva.
Accesso gratuito alle attività sportive per 100 bambini in difficoltà economica con il coinvolgimento delle
associazioni.
Sostegno economico alle attività del CIP (Comitato Italiano Paralimpico).
SPORT A KM0
Più aree sportive polivalenti nei quartieri e nelle frazioni. particolare attenzione alle persone anziane e alle
attività di condominio e domiciliari. Sostegno alla politica dei piccoli gruppi, degli incontri in spazi comuni o
negli appartamenti per rafforzare le reti di vicinato e il presidio del territorio. Spazio alle polisportive di
quartiere che considerino il proprio quartiere come un impianto sportivo (strade, marciapiedi, spazi verdi,
condomini, centri di promozione sociale).
Nuovo progetto per le Mura, più illuminate, con servizi per i podisti (bagni, spogliatoi e docce all'ex pesa di
via Barriere) e più palestre all'aperto (come quella alla Porta degli Angeli).
Percorsi di allenamento per ciclisti e cicloturisti, con mappe e segnaletica adeguata.
SEMPLIFICAZIONE DELLE PROCEDURE E VALORIZZAZIONE DEGLI ISTRUTTORI QUALIFICATI
L'Ufficio Sport del Comune diventa lo Sportello unico per chi organizza eventi e manifestazioni sportive per
puntare alla semplificazione delle procedure, minori costi, e percorsi autorizzativi certi e rapidi. Revisione
del regolamento TARI per gli spazi sportivi.
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Approfondimento con Unife-corso Scienze Motorie per la valorizzazione degli studenti: tirocini curricolari
nelle scuole primarie.
Accreditamento di corsi e strutture che impiegano istruttori qualificati: percorsi privilegiati per contributi e
sostegno organizzativo.
TERZO SETTORE
Piena cittadinanza al Terzo Settore, rete che coinvolge diversi ambiti: sociale, sanitario, sportivo ecc tutti
attinenti alla sfera del benessere e della risposta ai bisogni.
Incontri periodici con il volontariato, antenna capace di leggere e anticipare i bisogni del territorio, suddivisi
per aree di interesse in un confronto che porti le istituzioni a capire fragilità, opportunità, definizione di
proposte. Sostegno al Terzo Settore rispetto alla burocrazia necessaria per realizzare eventi, iniziative, ecc.
Sostegno particolare a chi si occupa di progettualità rivolte alle famiglie, in particolare i nuclei
monogenitoriali, alla cura di anziani e disabili. Potenziamento delle attività di comunicazione, informazione
e orientamento rispetto alle opportunità presenti e operanti sul territorio puntando soprattutto su figure
ponte formate e luoghi strategici per migliorare l’accompagnamento dei soggetti tra servizi e realtà già
esistenti.
Potenziamento dei collegamenti tra volontariato e servizi comunali (Sert, Promeco, Centro H) e servizi socio
sanitari garantiti dall’Asl per individuare in anticipo situazioni di disagio e migliorare la risposta ai bisogni.
SICUREZZA
Vivere bene oggi vuol dire più sicurezza. Un tema da affrontare senza ideologia e con più risolutezza, senza
percezioni e con più concretezza.
La sicurezza è un diritto che deve essere garantito in primo luogo dallo Stato e per questo massimo
impegno sarà richiesto in primis alle figure di riferimento locale: Prefetto e Questore, nel pieno rispetto
delle reciproche e complementari competenze. Chiederemo allo Stato il potenziamento dell'organico di
Polizia, Carabinieri, Guardia di Finanza ed Esercito.
Alla Polizia Locale, che in questi anni ha saputo accettare le sfide del cambiamento, chiederemo massima
collaborazione per istituire il 4° turno, anche rivedendo le dotazioni d'ordinanza, e investendo con forza
sulla formazione. Tornerà anche la figura del vigile di quartiere, come punto di riferimento delle comunità
periferiche, sviluppando politiche di prossimità e in stretta relazione con i cittadini e le associazioni del
territorio. Proseguiremo il lavoro dell'unità cinofila e dell'unità mobile, che devono diventare sempre più
punti di riferimento per la sicurezza in città. Doteremo i nostri agenti di nuove divise, nuovi veicoli e mezzi,
nuove dotazioni e strumenti. E formazione per farsi trovare sempre preparati alle nuove sfide che il
cambiamento impone.
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Nell’autunno 2019 si concluderanno i lavori della nuova sede della Polizia Locale, nel cuore dell’intervento
di riqualificazione urbana de Le Corti di Medoro, là dove una volta c'era il PalaSpecchi. Una sede nuova,
funzionale, con spazi e dotazioni adeguate per rendere migliore il lavoro dei nostri agenti.
Proseguiremo la positiva esperienza del Controllo di Vicinato, oggi attivo in 20 frazioni e quartieri periferici,
e che coinvolge centinaia di cittadini nella vigilanza partecipata e attiva del territorio.
Aggiungeremo almeno altre 100 telecamere al sistema di videosorveglianza cittadino, posizionandole non
solo in centro storico e lungo le vie di accesso alla città, ma anche nelle frazioni. Doteremo del sistema di
lettura targhe collegato alle banche dati ministeriali il sistema di videosorveglianza alle vie di accesso alla
città, in modo da far scattare alert in tempo reale in caso di ingressi di veicoli sospetti o già attenzionati.
Inoltre, in collaborazione con la Camera di Commercio, proseguiremo i bandi per finanziare gli interventi
degli operatori economici in ambito della sicurezza, favorendo la creazione di sistemi di videosorveglianza
che integrino le telecamere pubbliche con quelle private.
Una comunità si rende più sicura lavorando insieme sulla rinascita delle periferie, attraverso la
riqualificazione degli spazi, la lotta al degrado che passa dai cantieri per rendere quegli stessi spazi pubblici
un bene che sia davvero comune, di cui ognuno avverta la responsabilità del prendersene cura. E anche con
maggiore illuminazione, che potenzieremo e metteremo a led in tutta la città
Il Quartiere Giardino sarà il Quartiere universitario, con tasse azzerate per chi affitta a studenti, sgravi per
chi porta o mantiene attività commerciali e servizi, con una rinnovata farmacia comunale, una nuova
biblioteca e una sala studio a disposizione degli studenti che lì vivono o transitano per le lezioni quotidiane,
migliori collegamenti tra le sedi universitarie (aule, dipartimenti, uffici, studentati, impianti sportivi) e la
stazione ferroviaria come hub cittadino della mobilità sostenibile.
AMBIENTE
CLIMA, SALUTE E DIFESA DEL SUOLO
Realizzazione delle 25 azioni concrete contenute nel PAESC per contrastare gli effetti del cambiamento
climatico e migliorare la resilienza della città, nei settori dell’acqua, dell’agricoltura e della biodiversità,
della pianificazione, della salute, dei trasporti, del turismo, della comunicazione, della Protezione civile e
dell’energia.
Porre azioni che siano alla base della promozione di scelte di vita più salubri e sostenibili da parte dei
cittadini: con una rete di teleriscaldamento più efficiente e capillare per riscaldare le case dei ferraresi, una
rimodulazione della mobilità puntando ancora di più alla condivisione dei mezzi, un trasporto pubblico
pulito e leggero e la riduzione del traffico veicolare privato anche grazie all’ampliamento della rete ciclabile,
la rigenerazione urbana attraverso nuove infrastrutture verdi, partendo dalla proposta di piantare un
albero per ogni nato a Ferrara.
Incentivare il bonus verde che prevede una detrazione Irpef pari al 36% fino a 5000 euro, portandola al 50%
con un'ulteriore detrazione Irpef comunale (applicabile sia ai condomini sia ai privati proprietari di unità
indipendenti, nel centro urbano, che hanno investito del denaro in giardini, terrazze, installazioni di verde
pensile, coperture e messa a dimora di piante e arbusti).
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Incentivare l'utilizzo della geotermia attraverso uno sconto in TCP ai nuovi utenti.
Occorre perseguire la minimizzazione del consumo di suolo, la valorizzazione dei parchi esistenti, la
creazione di nuove aree verdi anche di quartiere (piantumazione di nuovi alberi, aiuole della biodiversità,
orti e verde condiviso, interventi di de-pavimentazione e recupero a verde di piccole aree degradate, green
street e giardini della pioggia). Si tratta di azioni che, se sviluppate in modo integrato, servono a difendere e
ampliare la diffusione degli spazi verdi in città e la loro capacità di gestire le crisi climatiche.
In questi anni abbiamo toccato con mano la forza e il cuore del nostro sistema di Protezione Civile,
impegnato nella gestione di tante emergenze, dal sisma 2012 al rischio esondazioni del Po. Un sistema
efficiente, preparato, dotato di mezzi e attrezzature è una delle migliori risposte che un territorio può dare.
Ci impegneremo: ad avviare, di concerto con la Regione Emilia-Romagna, i lavori della nuova sede del
Centro Provinciale di Protezione Civile presso la zona della Fiera di Ferrara, area strategica dal punto di vista
della logistica; a ospitare presso la nuova sede anche il Coordinamento Provinciale delle Associazioni di
Protezione Civile, confermando inoltre la convenzione con loro sottoscritta; a proseguire i percorsi di
formazione per dipendenti, addetti e volontari; a dotare di mezzi e strumentazioni idonee il sistema
comunale di protezione civile; a proseguire le campagne di informazione per la cittadinanza (progetto
Sirene; incontri nei quartieri, simulazioni di emergenze, ecc) e scuole (La protezione civile sono io, rivolta
agli studenti delle scuole primarie).
QUALITÀ DELL’ARIA
Previsione di detrazioni fiscali dalla tassazione comunale per realizzare un importante investimento su una
città a emissione zero. Prevedere l’incentivo di un bonus verde che sarà applicabile sia ai condomini sia ai
privati proprietari di unità indipendenti che nel centro urbano investiranno in giardini, terrazze, installazioni
di verde pensile, coperture e messa a dimora di piante e arbusti.
Piantumazione di nuovi alberi e arbusti (via all’iniziativa un albero per ogni nato) in aree degradate che
migliorino l’assorbimento delle polveri sottili. Obbligo nella progettazione e manutenzione delle
infrastrutture viarie prevedendo barriere e quinte verdi.
Utilizzo di tecnologie innovative nella pulizia delle strade, per bloccare al suolo le polveri sottili riducendone
la dispersione nell’aria.
VERDE PUBBLICO E DECORO URBANO
Interventi massicci di piantumazione di alberi e nuovi arbusti in città. Tutela delle aree verdi, del Parco
urbano, del Parco Abbado e dei parchi e dei giardini comunali. Destinazione di più risorse a Ferrara Tua per
sfalci, verifiche di staticità degli alberi e potature.
Investimenti straordinari nel rinnovo dei giochi e delle attrezzature delle aree verdi attrezzate in città e
nelle frazioni.
Una nuova gestione, specifica, del Parco Urbano, che ne valorizzi il ruolo di primo polmone verde della città
e di collegamento tra la città e il fiume Po: attenzione alla cura del verde, interventi di manutenzione del
manto erboso, dei laghetti e delle piste ciclabili, valorizzazione del collegamento ciclabile con la destra Po,
integrazione con l'intervento di project financing della piscina di via Bacchelli, ecc.
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Incentivare il coinvolgimento dei cittadini nella cura del verde in città e nelle frazioni. Seguendo quanto già
tracciato portare a quattro le giornate annuali dedicate al bel progetto Ferrara Mia con cittadini e
associazioni e incentivare la pulizia dei muri dai graffiti, installare più cestini, incentivare il diserbo manuale.
Realizzare nuove isole interrate in centro storico, modificando quelle già esistenti, per migliorare il decoro
urbano e facilitare le attività commerciali. Dotare i mezzi di raccolta dei rifiuti di un sistema di lavaggio e
sanificazione dei cassonetti.
RIFIUTI
Incentivare una minore produzione di rifiuti (indifferenziati e non) pro capite e premiare puntualmente chi
produce meno indifferenziata. Migliorare il sistema di raccolta dei rifiuti rendendo la tariffa sempre più
puntuale: sempre più riferita all’effettiva produzione dei rifiuti di famiglie e imprese e meno basata su mq e
numero di componenti della famiglia, anche introducendo incentivi per chi differenzia di più.
Organizzazione di una task force della società di gestione del servizio per raccogliere segnalazioni e
recuperare i rifiuti abbandonati in strada. Potenziamento della squadra interna alla Polizia Locale dedicata
alla lotta agli abbandoni dei rifiuti, utilizzando i proventi delle sanzioni per l'acquisto di nuove fototrappole
e per iniziative di educazione ambientale per le scuole e i cittadini.
Raddoppio del centro di raccolta di via Ferraresi, con apertura domenicale per l'intera giornata e aperture
serali per favorire l'utilizzo da parte dei cittadini che lavorano. Prevedere un sistema premiante per i
cittadini che si rivolgono ai centri di raccolta, per cui oltre a maturare uno sconto in tariffa, vengano
accumulati punti da utilizzare come buoni spesa nei negozi della città, in collaborazione con i
commercianti. Mantenere e possibilmente implementare il servizio di ecomobile di raccolta nelle frazioni.
Prevedere una "tariffa di zona", con agevolazioni per famiglie, associazioni e imprese che risiedono nelle
frazioni.
Favorire la lotta allo spreco alimentare e alla produzione dei rifiuti introducendo un sostegno alle attività
commerciali che promuovono il vuoto a rendere e la family bag.
DEPLASTIFICAZIONE
Eliminazione della plastica monouso nelle scuole con mensa a gestione comunale da settembre 2019.
Prevedere sgravi nei costi di occupazione di suolo pubblico e di TCP per gli eventi che eliminano l'utilizzo
della plastica fin dal 2019.
In accordo con le associazioni di categoria che operano nel settore agroalimentare e agroindustriale
puntare all’utilizzo di materiali ecocompatibili promuovendo la fornitura di materie prime (amido di mais,
oli vegetali, melasso di barbabietola, ecc) per la produzione di quegli stessi materiali da parte delle stesse
aziende ferraresi.
Creare un tavolo di lavoro con le aziende agricole del territorio e le aziende del polo chimico, al fine di
costruire una filiera di produzione di bioplastica locale, dove è nata la plastica grazie a Natta, agevolare la
creazione di un polo della plastica bio.
AZIONI DI RISPARMIO E TUTELA DELLA RISORSA IDRICA
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Oltre al miglioramento della rete idrica già avviato negli anni scorsi è necessario chiedere ai gestori un
ammodernamento dei sistemi di prelievo e stoccaggio della risorsa anche attraverso sistemi di riciclo delle
acque depurate per loro utilizzo in impianti agricoli e industriali, limitando fortemente le captazioni,
riutilizzate le acque reflue, incentivando le attrezzature a basso consumo di risorsa.
La sicurezza idraulica, che deve adeguarsi alle variazioni climatiche (aumento dei fenomeni di precipitazione
intense “bombe d’acqua”) deve essere riprogettata attraverso sistemi attivi di raccolta e bacinizzazione.
POLITICHE PER LA TUTELA DEGLI ANIMALI
Potenziamento, attraverso la previsione di maggiori risorse, delle strutture che sorgono in area pubblica per
la cura e l’accoglienza degli animali: Canile e Gattile municipali, Giardino delle Capinere.
Realizzazione di nuove aree di sgambamento cani nel sottomura e nelle frazioni (dalle attuali 4 a 10,
iniziando da Pontelagoscuro, Porotto e Malborghetto di Boara). Potenziamento della Consulta animalista,
realizzazione del Cimitero degli animali e istituzione della figura del Garante dei diritti degli animali.
Annullamento della TARI per chi adotta un cane al Canile comunale di Ferrara per tutta la durata della vita
del cane (risultante dall’anagrafe canina), valutando l’ISEE del privato e previsione di un bando per la
compartecipazione alle spese veterinarie dei possessori di animali da compagnia per i redditi più bassi.
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CRESCERE ANCORA
LA CITTÀ DEL LAVORO
Il lavoro è il primo elemento di inclusione sociale delle persone, una leva di mobilità sociale e di benessere
per una comunità. In quest’ottica, la buona e piena occupazione è un obiettivo da promuovere in ogni
azione messa in campo dall’Amministrazione comunale, partendo dalla promozione dell’attrattività del
territorio verso nuove imprese, in linea con quanto previsto dal Focus Ferrarese del Patto per il lavoro
regionale.
Abbiamo bisogno di più lavoro e il Patto per il lavoro segna il paradigma con cui pianificare politiche e
interventi pubblici e privati, grazie al confronto con le associazioni di categoria, i sindacati, Unife, la Camera
di Commercio e le istituzioni.
Vogliamo fare di Ferrara un modello che coniughi per le aziende disponibilità di aree, poca burocrazia,
bassa fiscalità, formazione al lavoro.
Questo modello deve essere capace di tutelare chi è disoccupato, giovani e over 50, chi non ha i requisiti
per richiedere il reddito di cittadinanza e che le aziende faticano ad assumere: tirocini, apprendistati,
formazione, esperienze e opportunità nuove di lavoro, affinché nessuno resti indietro.
INFRASTRUTTURE
La prima priorità per la crescita economica di Ferrara passa dalla realizzazione di strade e collegamenti più
veloci che rendano la nostra città più attrattiva per l’insediamento di nuove aziende e più sicuro il
consolidamento di quelle che già esistono.
Completamento quindi della rete infrastrutturale a servizio della città e dei collegamenti con i poli
produttivi e di trasporto di merci e persone della rete regionale. Fare rete insieme a tutti i soggetti
istituzionali del territorio per il raggiungimento di questo obiettivo.
Priorità alla Cispadana, al completamento della SS16 per raggiungere il polo portuale di Ravenna in modo
semplice e diretto, messa in sicurezza della Ferrara-Porto Garibaldi per andare incontro alle esigenze di
pendolari e turisti, linea treno veloce per raggiungere Bologna e terza corsia della A13.
Programmazione puntuale della manutenzione stradale e di lavori pubblici al fine di non danneggiare le
attività industriali, artigianali, commerciali.
SVILUPPO ECONOMICO
ECONOMIA CIRCOLARE
Incentivare l’attrattività delle aree interne al Polo chimico come previsto dal Protocollo di Intesa con
Syndial, per facilitare la nascita di nuove attività imprenditoriali legate alla bioplastica, per accompagnare la
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transizione verso la chimica verde creando posti di lavoro di qualità, prevedendo agevolazioni fiscali per le
nuove imprese.
Istituire un tavolo di lavoro Assessorato all’ambiente, Assessorato alle attività produttive, Università e Polo
Chimico per sviluppare proposte congiunte verso Aziende leader del settore della chimica verde e
tradizionale al fine di agevolare il loro insediamento sul territorio, anche grazie ad una politica fiscale locale
agevolata (sgravi in TCP, TASI e IMU).
Costituire un Fondo di garanzia comunale per facilitare l’accesso al credito di nuove imprese innovative nel
settore della green economy.
INDUSTRIA
Promozione dell’insediamento di nuove realtà di grandi dimensioni partendo dalle aree industriali e
artigianali già presenti.
Istituzione un tavolo di lavoro che riunisca Assessorato all’ambiente, Assessorato alle attività produttive,
Università e polo chimico per sviluppare proposte congiunte verso Aziende leader del settore della chimica
verde e tradizionale al fine di agevolare il loro insediamento sul territorio. Istituzione di un tavolo di
confronto tra Comune e grandi imprese.
Percorsi di riqualificazione delle aziende obsolete o di parti di esse abbandonate, per trasformarle in
incubatori d’azienda.
Costituzione di una relazione stretta tra il Comune e i gruppi industriali e associazioni di categoria per
favorire la messa in rete di tutto il tessuto imprenditoriale esistente, anche in una logica di maggior
fruibilità da parte del cittadino: promozione di portali tematici e sportelli informativi, bandi che favoriscano
forme di collaborazione tra attori del territorio, circolazione delle informazioni, aggregazioni d’imprese (es:
presenza di capannoni dismessi destinabili a nuove attività produttive, negozi sfitti, ecc).
ARTIGIANATO
Le aree artigianali beneficeranno di una tassazione e di una burocrazia diversa, quindi essere definite “zone
a servizi agevolati” abbinando un bando pubblico rivolto alle reti/consorzi di imprese per riqualificare e
rilanciarle creando un grande anello di subfornitura intorno alla città.
Adeguamento delle aree artigianali esistenti per renderle oltre il 4.0 ad altissima connettività, con una
gestione dei rifiuti specifica. Con videosorveglianza h24, ad alta efficienza energetica e con autosostenibilità
energetica. Aree che possano risultare attrattive per imprese di altri territori e che siano in grado di
coniugare esigenze di prossimità con un aumento dell'export che diventino supporto ad alcuni settori di
alto sviluppo (Polo Chimico, il mondo della ricerca tecnologica collegata all’università, Biomedicale
collegato con Cona, ecc).
Ridurre la burocrazia, favorendo la digitalizzazione delle pratiche e razionalizzando i passaggi autorizzativi
tra i vari enti.
Proseguire la collaborazione con la Camera di Commercio per gli incentivi e i bandi multidisciplinari per
sostenere gli investimenti delle imprese del territorio comunale. Proseguire le azioni di riduzione della
pressione fiscale per le imprese a livello di tassazione locale, con misure ad hoc pensate per le neo imprese.
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LOGISTICA
Progettare grazie al partenariato pubblico/privato l’implementazione delle aree artigianali unitamente al
collegamento intermodale delle merci in transito verso l'est Europa.
Intervenire per rendere più verde e sostenibile la logistica anche entro il perimetro della città con poli
esterni e con il coinvolgimento di corrieri e vettori favorendo l’accesso entro le mura a mezzi ecologici,
elettrici e a basso impatto ambientale.
AGRICOLTURA
Insistere per un coordinamento delle politiche rivolte alle aziende del settore con gli altri Comuni della
provincia. Sostegno e agevolazioni ai giovani imprenditori per favorire il necessario ricambio generazionale
in questo settore, non aumentare la pressione fiscale complessiva e intervenire sulla TARI per favorire il
recupero o il compostaggio delle materie di scarto. Rivedere, di concerto con le associazioni del settore, le
politiche di fiscalità locale (IMU terreni condotti da coltivatori diretti, da pensionato che continuano a
condurre i fondi, coadiuvanti agricoli, Consorzio di Bonifica, Fondazione Navarra, passi carrai agricoli a raso,
Tari agriturismi).
Dal punto di vista dello sviluppo economico del settore è importante favorire la capacità di aggregazione
dei produttori per conquistare nuovi mercati e trattare con la GDO. Sostenere i mercati contadini in
un’ottica di tutela della filiera agricola nel suo complesso. Sostenere la promozione e la
commercializzazione dei prodotti tipici, ad iniziare dalla pera (proseguire la positiva esperienza di
Futurpera).
Agire per un equilibrio idrogeologico, faunistica, sanitario ed economico del sistema agricolo, anche con
l’ausilio dei Coadiutori riconosciuti dalla Provincia. Incentivare, anche attraverso i gestori della risorsa idrica
quali Consorzio di Bonifica, un razionale utilizzo dell’acqua a fini irrigui anche attraverso l’incentivazione di
acquisto di sistemi a basso impatto e a maggior efficacia.
Agevolare le aziende che investono sui sistemi di videosorveglianza, continuare a implementare la
videosorveglianza pubblica e dare seguito agli interventi di manutenzione di strade e ponti per migliorare
trasporto e commercio dei prodotti agroindustriali.
Favorire lo sviluppo e l’innovazione del settore in raccordo con gli istituti scolastici superiori e l’Università
per progetti di ricerca, studio, alta formazione per il settore agroalimentare, valorizzando e sostenendo la
Fondazione Fratelli Navarra.
Incentivare, anche attraverso la messa a bando di terreni di proprietà pubblica, l’agricoltura sociale fatta da
imprese che coinvolgono persone in difficoltà o diversamente abili.
Farsi carico del problema di reperimento di manodopera stagionale per il settore agricolo, sia con il
coinvolgimento dei Centri per l'impiego sia sollecitando una modifica dei flussi da paesi comunitari e non.
COOPERAZIONE
La cooperazione nel territorio provincia di Ferrara si stima impieghi 12.000 occupati, pari al 10% circa del
totale. Si tratta di un sistema ben radicato e con caratteristiche molto peculiari: le imprese cooperative non
delocalizzano e capitalizzano i margini. Sono tra le imprese più grandi e strutturate del territorio (Il 30%
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delle imprese con più di 100 addetti, in provincia di Ferrara, sono cooperative); hanno maggiore
propensione all'investimento e alla programmazione a lungo termine, restano radicate al territorio, che
sostengono quotidianamente con donazioni, progetti e attività, consentono di aggregare micro imprese e
lavoratori, collaborano generando filiere e promuovendo la nascita di nuove cooperative.
Il supporto a questa rete passa dal rafforzamento del tessuto produttivo e dalla creazione di tutte le
condizioni affinché il territorio risulti competitivo e attrattivo per l’industria e attività che richiedano servizi.
È quindi necessario operare, anche all’interno del perimetro tracciato dal Patto per il Lavoro, per una
programmazione strategica di sviluppo sostenibile del territorio di medio-lungo periodo insieme a una
coralità di soggetti pubblici e privati. Agire per emarginare dagli appalti le cosiddette coop spurie, che
operano ai margini della legalità alimentando una concorrenza sleale e lo schiacciamento al ribasso dei
salari.
Promuovere un tavolo permanente Comune-forze economiche per definire una co-progettazione pubblico-
privata di piani di investimento a opera delle imprese, che possano creare contemporaneamente
occupazione nel campo dei servizi alla persona e maggiori servizi, anche con riferimento alle potenzialità
della silver e orange economy (anziani, cultura, turismo). Sostegno ai Workers buyout (cooperative di
lavoratori che acquistano la propria impresa in crisi o mancato ricambio generazionale) e alle cooperative di
comunità (periferie e frazioni).
Il Comune capoluogo è chiamato a svolgere il ruolo di promotore delle connessioni tra Ferrara e i territori
circostanti in una logica di area vasta, intervenendo anche nelle scelte e negli investimenti delle società
pubbliche e partecipate regionali e territoriali che devono essere volano di sviluppo locale (Hera, Tper,
Acer, Holding, Asp, ecc). Promuovere il dialogo costante con i livelli di governo del territorio superiore per
attivare ulteriori risorse finalizzate a ridurre il divario tra alto e basso ferrarese e tra centro della città e
periferie.
COMMERCIO
Il commercio nel centro storico come in altri quartieri della città ha una valenza oltre che economica anche
di presidio del territorio. Per gli esercizi polifunzionali che si trovano in aree a bassa densità di popolazione
è recentemente intervenuta la legge regionale che riconosce contributi specifici per queste attività che
hanno una funzione che va oltre quella meramente commerciale, ma sono veri e propri punti di riferimento
di un territorio e di una comunità. Il Comune dovrà intervenire per informare al meglio gli esercenti in
merito a questa opportunità.
Per il centro storico è invece intervenire con un’azione di rivitalizzazione commerciale facilitando le
procedure per distese, insegne, permessi e ipotizzando percorsi “guidati” per chi intende aprire un esercizio
e vuole conoscere in anticipo e con chiarezza adempimenti, tempistiche, spese necessarie.
È urgente prevedere sgravi fiscali per le attività in aree di nuovo insediamento oppure di riqualificazione
urbanistica e commerciale come ad esempio il quartiere Giardino, le Corti di Medoro, l’asse Porta Mare –
Porta Po, ecc incidendo, anche azzerandola, sulla spesa Ica, per le distese ecc.
Non prevedere nuove espansioni e ampliamenti di nuove aree commerciali destinate alla GDO, anche in
un’ottica di contenimento e riduzione del consumo di suolo.
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Sostegno al mercato ambulante del venerdì nel centro città prevedendo una ricucitura delle due aree
mercatali oggi esistenti in piazza Savonarola e corso Porta Reno.
Intervenire sulla pianificazione dei lavori che comportano cantieri in aree pubbliche e strade ma anche
interventi su opere monumentali, che possono avere effetti negativi sul turismo e sul commercio se
concomitanti, prevedendo anche una concertazione tra soggetti diversi (Comune, Open Fiber, Hera, Curia,
ecc).
Dare piena attuazione al nuovo Regolamento Unesco per tutelare il nostro centro storico e dare un fattivo
riconoscimento agli esercenti che puntano alla qualità, contribuendo a restituire ai cittadini e ai turisti
un’immagine di Ferrara in linea con il suo patrimonio storico-artistico e monumentale.
TURISMO
La crescita turistica della nostra città e il suo trend positivo confermano l’importanza strategica del
comparto che produce effetti positivi sul tessuto economico di Ferrara, e in particolare su quello del
commercio. Occorre quindi puntare a raggiungere e superare stabilmente l’obiettivo delle 500.000
presenze annuali.
Città d’arte e sito del Patrimonio Mondiale dell’Umanità, Ferrara è luogo ideale per sviluppare nei suoi
confini e attorno ad essi una strategia di valorizzazione che sia al contempo rispettosa della propria storia e
innovatrice.
Ferrara non ha un unico attrattore turistico. Può crescere solo diversificando interventi e con un aumento
in diversi ambiti. I più importanti sui quali investire sono: la cultura (eventi, sistema museale, patrimonio
mondiale Unesco), lo sport (eventi soprattutto giovanili e dilettantistici), il cicloturismo, il paesaggio (fiume
e naturalismo), l’enogastronomia, la convegnistica, il turismo religioso (con Ferrara tappa del Cammino di
Sant'Antonio e con la ricchezza delle sue Chiese e dei suoi luoghi di fede). Si devono sviluppare
maggiormente i circuiti del Ducato Estense, della città e il suo territorio, Unesco Heritage e MaB Unesco,
VenTo, ebraismo, e avviare nuovi percorsi (Certosa, arte e architettura del ‘900, bassaniani,
cinematografici).
Investire sulla comunicazione e il marketing digitale di Ferrara.
Dotare il Comune di una figura di riferimento ad hoc con competenze manageriali che sia incaricata di
reperire risorse private per la promozione turistica della città di Ferrara e la collaborazione con i privati per
la realizzazione di eventi di richiamo turistico.
Raddoppiare il contributo a VisitFerrara per migliorare l’attività di marketing e di promozione sui mercati
turistici internazionali. Garantire una leale concorrenza tramite una puntuale verifica delle nuove offerte di
alloggi venduti sulle piattaforme online.
Gettare le basi per una nuova pianificazione delle iniziative e degli eventi di richiamo turistico in modo da
avere una proposta culturale di alto livello continuativa. Fare di Ferrara una rete museale europea costruita
attorno a 4 poli: quello del contemporaneo nell’area del quadrivio rossettiano (Palazzo dei Diamanti,
Palazzina Cavalieri di Malta, Palazzo Massari, Museo del Risorgimento e della Resistenza), quella dell’arte
antica nella zona est del centro storico (Palazzo Schifanoia, Palazzo di Ludovico il Moro, Casa Romei, Palazzo
Bonaccossi), il polo rappresentato dal Museo dell’Ebraismo Italiano e della Shoah in Piangipane e
ovviamente Il Castello.
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Valorizzare il Castello Estense che ad oggi risulta essere il monumento più visitato di Ferrara con 200.000
accessi annui. Il suo futuro passa dall’apertura al pubblico di più spazi rispetto a quelli attuali (ospita ancora
uffici provinciali) e dal miglioramento della sua accessibilità, con proposte innovative che lo rendano un
monumento riconoscibile a livello nazionale (illuminazione, interventi per renderlo la sede di iniziative ed
esperienze uniche come una passerella, cucina per eventi, ecc).
Differenziare l’offerta turistica puntando alla convegnistica. Prevedere un polo congressuale in centro
all’interno di Palazzo Prosperi Sacrati.
Progetti per la Darsena e le vie d’acqua per dare sviluppo al turismo fluviale in una città che è nata e
cresciuta attorno al suo fiume. Con i fondi ottenuti dal bando periferie realizzazione degli interventi sulla
Darsena di San Paolo per banchine e sponde dove sarà possibile passeggiare o andare in bicicletta.
Intervenire presso la Regione per il dragaggio della Darsena e la manutenzione dei corsi d’acqua.
Valutazione dello studio di fattibilità che ipotizza di utilizzare i quattro corsi d’acqua che attraversano la
città nella direzione dei quattro punti cardinali, ovvero Boicelli, Volano, Primaro, Burana come assi
intermodali di trasporto passeggeri. Puntare ad una strategia urbana (Metropoli di Paesaggio) che consideri
il paesaggio come un’infrastruttura, capace di generare, come esternalità positiva, scenari turistici e di
connessione tra spazi fino ad oggi impensabili.
SOSTEGNO ALLE IMPRESE
Incubatori di azienda per sostenere e avviare la nascita di nuove imprese nel campo della cultura, del
turismo e dell'agroalimentare coinvolgendo gli istituti professionali del territorio. Detassazione e incentivi
specifici per le nuove imprese che accettano di insediarsi in aree considerate degradate o a rischio degrado.
Mantenimento della Camera di Commercio a Ferrara come ente promotore delle strategie di sviluppo e
punto di riferimento per i servizi.
Sussidiarietà nella gestione dei servizi tra pubblico e privato e incentivi alla realizzazione di servizi di welfare
aziendale.
Agevolare le piccole e medie imprese del territorio rivedendo e semplificando i metodi di aggiudicazione
degli appalti pubblici per interventi di piccolo importo e di manutenzione, dare particolare attenzione alla
sicurezza dei lavoratori e alle clausole sociali nei contratti d’appalto, graduare l’applicazione del criterio di
assegnazione mediante l’offerta economicamente più vantaggiosa in relazione all’importo e alla natura
delle opere, elaborare regole chiare e procedure certe per l’assegnazione dei lavori.
SEMPLIFICAZIONE E PROCESSO DI DE‐BUROCRATIZZAZIONE INTERNA AL COMUNE
Revisione completa (nei limiti imposti dalla legge) delle procedure autorizzative e di controllo sulle imprese
per eliminare ciò che non è indispensabile e affidare alle Associazioni imprenditoriali il restante, almeno per
quanto riguarda le attività di back office, in regime di accreditamento riservandosi solo una funzione di
controllo sulla qualità della procedura.
PROGETTI EUROPEI
Alla vigilia della partenza della nuova fase di programmazione dei Fondi 2021-2027, è necessario proseguire
e rafforzare il ruolo di Ferrara città aperta ed europea, che ci ha consentito negli ultimi cinque anni di
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realizzare 40 progetti portando circa 8 milioni di euro sul territorio, che hanno contribuito a cambiare il
volto della città.
La partecipazione a bandi e progetti europei deve diventare sempre più una politica strategica
dell’Amministrazione, rafforzando l’ufficio esistente e i partenariati internazionali, con una Convenzione
con la Regione che preveda l’utilizzo dell’ufficio regionale di Bruxelles per il Comune di Ferrara.
È fondamentale infatti cogliere al meglio l’occasione che deriva da scelte di politiche europee sempre più
basate sul ruolo delle città come attori fondamentali per lo sviluppo e la crescita dell’Unione, grazie a
politiche locali di riqualificazione e recupero del patrimonio edilizio, adozione di strumenti per l’inclusione
sociale e lavorativa, progetti di partecipazione dei cittadini alla definizione delle scelte per la comunità.
Tutto questo senza ovviamente tralasciare il valore di crescita umana e professionale che deriva dal
confronto con realtà diverse, con cui condividere idee e progettualità.
CULTURA
Ferrara ha potuto ideare e sperimentare con successo un modello culturale che, oltre alla valorizzazione
delle grandi istituzioni culturali tradizionali, ha avuto la lungimiranza di riportare al centro luoghi e persone.
Il modello che legava l’idea di Ferrara alla città dei grandi eventi e della cultura degli Estensi è stato
arricchito attraverso la narrazione del fermento e della produzione culturale contemporanea e che ha
trovato la sua espressione nei gruppi associativi, nei consorzi. Questi hanno saputo trovare gli strumenti
opportuni con cui realizzare e sviluppare idee che hanno avuto ricadute sulla città e sul territorio,
generando nuove opportunità di crescita professionale, formativa, sociale, di incontro e di apertura.
Occorre coinvolgere in questo “patto sociale” la partecipazione di istituzioni come la Scuola e l’Università,
considerandoli luoghi in cui, non solo le menti si formano o l’aspetto didattico è preponderante, ma si
sviluppa un senso civico e di appartenenza dell’individuo alla città.
I CAPISALDI DELLA RETE CULTURALE FERRARESE
Ferrara Arte, Teatro, Ferrara Musica, sistema museale, eventi, spazi culturali: deve continuare lo stimolo
verso una sempre migliore qualità delle proposte, anche rafforzando reti nazionali e internazionali delle
quali essere parte attiva.
Il sistema museale di Ferrara, già molto forte sotto il profilo dell’efficienza e della proposta culturale, può
essere sistematizzato su 4 grandi poli, accorpati per quartiere: Castello/centro città; Quadrivio Rossettiano;
Schifanoia con Marfisa, Palazzo Bonacossi, Lapidario, Casa Romei, Museo Archeologico e quartiere
medioevale – cui si aggiungerà la nuova sede del Museo del Risorgimento e della Resistenza; ad essi si
potrebbe aggiungere, in ottica rigenerativa, il recupero della Cavallerizza); Meis.
L’apertura di due nuove biblioteche in città, quella di Casa Niccolini, dedicata ai bambini e ai ragazzi, la
futura biblioteca comunale che aprirà alle Corti di Medoro, ma anche la “sperimentale” Biblioteca Popolare
Giardino, è l’occasione per rilanciare il sistema bibliotecario come “piazze del sapere, della conoscenza e
dell’incontro”. Per questo obiettivo serve un idoneo investimento (anche in personale) per garantire orari
di apertura adeguati.
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Se Ferrara è un Bene Comune, nell’ottica del sempre maggiore coinvolgimento dei privati nella cura e nello
sviluppo della città, proponiamo l’istituzione di un Ufficio Art Bonus (che consente un credito d’imposta,
pari al 65% dell’importo donato, a chi effettua erogazioni liberali a sostegno del patrimonio culturale
pubblico italiano) che sia in grado di amplificare tale strumento e possa creare partnership per
sponsorizzazioni ad hoc su progetti specifici di valorizzazione.
PATRIMONIO MONUMENTALE E RIGENERAZIONE
Puntiamo alla valorizzazione e alla cura del nostro patrimonio artistico e monumentale, l’asset più prezioso
del sistema culturale e di richiamo turistico ferrarese. Superata ampiamente la fase dell’emergenza post-
sisma continuiamo nell’opera di ricostruzione di quanto ancora necessità di interventi, auspicando che
anche gli altri enti pubblici e privati possano rapidamente proseguire sulla medesima strada, con la piena
collaborazione del Comune.
Bisogna puntare ai fondi del sisma, a quelli del Ducato Estense e quelli regionali Por-Fesr per completare la
progettazione e la realizzazione degli interventi ancora mancanti per consolidare il nostro patrimonio
(Chiesa di San Carlo, ex Chiesa di San Nicolò, secondo stralcio di Palazzo Municipale, Palazzo Prosperi,
Palazzina Marfisa e il suo Loggiato, Palazzo Pico Cavalieri-Casa della Patria, ex scuola IPSIA, Biblioteca
Ariostea, locale pompe al Montagnone, Chiesa di San Paolo, secondo Chiostro del Convento di Sant’Antonio
in Polesine, senza dimenticare i progetti stoppati dal Governo a Palazzo dei Diamanti e a Palazzo Massari e
Palazzina Cavalieri di Malta).
La rigenerazione e la riqualificazione degli spazi urbani continuano ad essere esigenze primarie per una città
che vuole limitare se non azzerare il consumo di suolo e vuole evitare di lasciare spazi abbandonati
all’incuria e al rischio di degrado. Puntiamo al rilancio di una cultura urbanistica e della vivibilità della città
che rioccupi gli spazi indeboliti. In particolare, i quartieri con maggiore pressione abitativa, più esposti ai
rischi della conflittualità e della marginalità sociale.
Il Comune può intervenire soprattutto dove trova la collaborazione del privato e deve agire per far sì che gli
strumenti pubblici consentano iniziative sia pubbliche sia private destinate al recupero del patrimonio
edilizio esistente e di nuove politiche di risparmio nel consumo del territorio.
Massima priorità al recupero di luoghi che devono essere “riconsegnati” alla Città e ai residenti, come la
Darsena di San Paolo. Il Comune dovrà promuovere e attivarsi dai diversi soggetti proprietari anche per altri
spazi che hanno urgenza di un’adeguata iniziativa di recupero: tutta l’area dell’ex Sant’Anna, la Stazione
ferroviaria, l’ex Caserma di Pozzuolo del Friuli.
LA CULTURA DIFFUSA
La sussidiarietà culturale non è solo un metodo ma parte centrale dell’identità culturale di Ferrara. La
cultura diffusa e di tutti significa protagonismo di tutti - pubblico, privato sociale, privato - secondo logiche
di coinvolgimento (la cultura “della” città).
Crediamo nel consolidamento e nella promozione di un nuovo policentrismo culturale che leghi a sé le
iniziative ed i luoghi sul territorio, garantendo a tutti i cittadini di poter fruire di una proposta ricreativa e
quindi di soddisfare i propri interessi culturali e sociali.
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L’obiettivo da promuovere è quindi quello di riuscire a sostenere e sviluppare l’animazione culturale di
Ferrara coinvolgendo anche le frazioni connettendole grazie al potenziamento delle infrastrutture e dei
servizi di trasporto pubblico.
Il territorio è ricco di spazi e luoghi già attivi e di altri spazi che potrebbero essere messi a disposizione di
giovani e non solo. La connessione tra questi luoghi garantisce il presidio del territorio. La presenza di snodi
di accesso ad attività culturali di qualità e a costo contenuto o a iniziative di aggregazione ludiche e
ricreative mantiene vivi e rinsalda le relazioni umane.
Le tante iniziative culturali sul territorio sono promosse e gestite da diverse forme (associazione,
cooperativa, impresa ed altro) che avranno sempre più l’esigenza di lavorare assieme. Questo lavoro
comune, infatti, potrà aiutare la programmazione di attività nei piccoli centri del forese. L'unione delle
forze sosterrà la capacità di ospitare iniziative anche grazie a protocolli con le reti attive su tutto il territorio
provinciale.
La presenza di strutture scolastiche va rivalutata e quindi va incentivata la possibilità di aprire gli spazi
(biblioteche, sale, palestre) con utenti e a orari diversi. Anche le competenze di studenti e di insegnanti
potrebbero generare progetti innovativi che, una volta sostenuti ed in rete con gli altri plessi scolastici,
contribuirebbero ad animare le comunità del territorio.
IL PALIO
Il Palio di Ferrara ha compiuto da poco 50 anni di vita, e oggi, grazie al lavoro delle Contrade, non solo è una
delle più importanti manifestazioni del settore in Italia ma è un importante fattore di aggregazione socio
culturale in città.
Il nostro impegno nella prossima legislatura sarà soprattutto concentrato su: garantire l'attuale sostegno
economico alle iniziative del Palio, anche con la ricerca di sponsor; sostenere le altre iniziative e eventi
organizzati sia dall'Ente Palio (Tenzoni, Carnevale Rinascimentale, ecc) sia dalle Contrade; lavorare per un
consolidamento delle sedi, sia per le nuove (la nuova sede dell'Ente Palio nella Torre dell'Orologio), sia sulla
manutenzione e il mantenimento di quelle di Borghi, Rioni e Corte Ducale; garantire spazi per gli
allenamenti di sbandieratori e musici nelle palestre comunali.
La promozione delle manifestazioni deve essere fatta dall'Amministrazione Comunale, per garantire una
maggiore integrazione con il calendario cittadino degli eventi e la possibilità di raggiungere nuovi mercati
turistici.
INDUSTRIE CULTURALI CREATIVE E FERRARA CONTEMPORANEA
Immaginiamo strutture di supporto allo sviluppo imprenditoriale del settore industriale culturale creativo,
che punti a creare reti dinamiche, progetti di filiera, ecc.
Il contemporaneo, declinato in tutte le sue forme è il settore rispetto al quale la città esprime il maggiore
tasso di crescita potenziale. La costruzione del brand “Ferrara città di arte e cultura” ha richiesto un
investimento costante nel tempo che ha fatto leva sul valore riconosciuto dall’Unesco del paesaggio urbano
rinascimentale. È necessario immaginare una fase di investimenti specifici per la creazione di un nuovo
brand cittadino che collochi al centro dell’attenzione il settore che ha le maggiori possibilità di crescita. Tali
investimenti non possono più essere veicolati in via quasi esclusiva dall’amministrazione comunale.
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È necessario riportare il privato all’investimento sulla città. L’amministrazione pubblica deve farsi carico di
un’azione di dialogo e di stimolo nei confronti dei soggetti privati che devono riscoprire in nuove forme
l’importanza di investire risorse nello sviluppo culturale della città. Il dialogo deve essere fondato sul
riconoscimento reciproco di capacità progettuali, superando distinzioni rigide tra finanziatore e
programmatore.
Rafforzare la capacità del territorio di accedere a fondi pubblici provenienti dall’esterno.
“Ferrara città dei Festival”, oppure “Ferrara Contemporanea”: investendo in modo mirato e strutturato su
progetti di questo tipo, si può generare nuovo indotto economico e crescita del settore.
Se si vuole potenziare il binomio cultura-lavoro, è importante andare verso partenariati e progetti di co-
progettazione pubblico-privato, in grado di sperimentare forme innovative di co-gestione del patrimonio, in
sostituzione alla logica degli appalti di servizi al massimo ribasso.
Diffondere una cultura del valore del lavoro e della professionalità in ambito culturale: è compito anche
delle amministrazioni favorire il radicarsi di una concezione che dia adeguato riconoscimento al valore delle
professioni in ambito culturale.
Sostenere l’integrazione complementare tra il lavoro in ambito culturale da una parte e l’associazionismo e
partecipazione attiva delle comunità dall’altra, senza mettere il lavoro in concorrenza con il volontariato.
Investire risorse in progettualità di filiera e con efficacia a lungo termine, in grado di generare occupazione
e sviluppo sostenibile, prediligendole rispetto a piccoli investimenti a pioggia. Le progettualità a lungo
termine sono le uniche capaci di dare credibilità ai privati che decidono di investire, consentendo loro un
più semplice accesso al credito.
Oggi Ferrara deve fare sempre più rete tra gli spazi che in questi anni sono stati costruiti e realizzati per le
imprese creative e innovative: il Tecnopolo, la rete degli Incubatori, lo Spazio Grisù, le imprese che lavorano
su questi temi. Ferrara deve diventare un sistema di fab-lab territoriale, diffuso, che metta in rete le realtà
che già operano, che faccia squadra tra Istituzioni, Unife, imprese e associazioni, che diventi una reale
opportunità di sviluppo e crescita per i cittadini e le imprese.
Vanno studiati nuovi strumenti finanziari che consentano l’accesso al credito per consolidare e sviluppare
start up e imprese creative.
Va lanciato il nuovo Teatro Verdi, che completerà il suo percorso di riqualificazione entro l'estate 2019, il
nuovo Open Lab per l’incubazione di impresa, la formazione professionale, lo sviluppo di tecnologie al
servizio della mobilità sostenibile o di forme nuove di spettacolo, l’organizzazione di eventi e la messa a
punto di progetti per favorire l’inclusione digitale.
Va rafforzata e integrata con la realtà produttiva cittadina l’attività del nuovo Data Center regionale all'ex
Macello, favorendo l'insediamento di nuove imprese interessate e incentivando la fornitura di servizi di
data recovering alle aziende non solo ferraresi ma di tutto il nord est.
I MUSICISTI: FERRARA CAPOFILA PER LA LORO TUTELA
Troppo spesso, anche a Ferrara, ci si concentra sulla musica trascurando chi la crea e chi la suona. E si tratta
quasi sempre di professionisti che, oltre al proprio talento, hanno maturato un bagaglio di studi e di
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esperienze altamente qualificati, di respiro internazionale. Mancano però un albo professionale che
consenta di quantificare i musicisti presenti nel nostro comune; una legge che li tuteli; il mercato, visti i
costi ingenti imposti dalla Siae.
Per chi esce dal Conservatorio e dalle tante scuole di musica, per i neodiplomati e i neolaureati
scarseggiano le opportunità di avviare una professione, di fare musica dal vivo, ricerca, improvvisazione.
Così molti finiscono per mettere da parte la passione e i titoli di studio, e prendono altre strade. Mentre per
chi decide di provare comunque a suonare e magari a insegnare, la scelta è spesso tra la costituzione di una
cooperativa, di un'associazione o di una fondazione, che comportano tasse molto elevate, e il ricorso agli
escamotage come il lavoro in nero.
Ferrara, che si è sempre distinta per la qualità della sua offerta musicale e il prestigio dei luoghi dedicati alla
musica, deve diventare la città capofila di una serie di azioni che portino a un più pieno e concreto
riconoscimento di questo strumento di formazione culturale, di aggregazione sociale, di espressione
artistica e di sviluppo economico. Tra le azioni da promuovere, la revisione della normativa esistente, la
semplificazione delle procedure burocratiche, l’apertura di un tavolo di trattativa con la Siae e l’attuazione,
della legge n. 2 del 16 marzo 2018 “Norme in materia di sviluppo del settore musicale”, promulgata dalla
Regione Emilia-Romagna.
Le potenzialità di crescita e sviluppo del settore vanno supportate con misure e interventi legislativi e di
sostegno economico che agiscano sui segmenti educativo-formativo e creativo, non meno che su quelli
produttivo, distributivo e promozionale. In questo percorso, a Ferrara spetta un ruolo di protagonista: lo
deve ai suoi musicisti. E l’Amministrazione comunale dovrà assumersi l’impegno di favorire l’occupazione e
la qualificazione di quante più figure artistiche, tecniche e gestionali possibile, insieme alla cultura della
legalità e del rispetto dei diritti degli autori, degli esecutori e dei lavoratori del settore.
IL PROGETTO PER LE MURA
Lanciare il festival che manca “Le Mura intorno alla città. La città intorno alle Mura” che celebra Ferrara e la
ferraresità uscendo dal paradigma un po’ stantio della cultura dialettale (che pure avrebbe un suo spazio).
Ovviamente intorno alle Mura che da secoli abbracciano Ferrara, essendo parte integrante della sua
identità non solo visiva.
Associazioni, artisti, esercizi commerciali, artigiani. Tutti sparsi intorno alle Mura che da strumento di difesa
diventano luogo di incontro; un festival diffuso, in cui diverse parti dell’antica cinta muraria si animano e
ospitano concerti, stand gastronomici, laboratori di arte, artigianato, cucina ferrarese.
Riqualificazione del manto di pavimentazione del percorso pedociclabile del sottomura, uniformandone la
superficie. Nuovo arredo urbano funzionale a chi frequenta l’area e progetti specifici per determinate aree
(sgambamento cani, palestra a cielo aperto, spogliatoi e docce per runner, ecc). Conferma degli interventi
di manutenzione straordinaria (completamento dell’intervento al Baluardo dell’Amore) e ordinaria delle
Mura, anche con il coinvolgimento di soggetti privati tramite l’Art bonus.
CREDITO
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La crisi dell'istituto di credito locale ha evidenziato che in questa città il credito erogato da tutte principali
banche presenti sul territorio si è fortemente contratto.
Ferrara non è una città povera. Ferrara sa risparmiare, ma fa fatica a investire. Lo dice il saldo fra risparmi e
crediti erogati in questi anni che evidenzia come circa un miliardo e mezzo di euro di risparmi ferraresi
finanzi altri territori italiani.
Puntiamo quindi ad azioni di concerto con le banche, gli imprenditori e le associazioni di categoria per
sviluppare, da una parte una efficace e condivisa cultura del credito, d’altra parte, un linguaggio comune tra
tutti questi attori. Sostegno al sistema di confidi territoriali e rilancio del tavolo del credito per Ferrara
all'interno del Patto del Lavoro territoriale potrebbe essere una buona base di partenza.
UNIVERSITÀ
Il fatto che a Ferrara vi sia una Università da oltre 600 anni, ma proiettata nel futuro, è un elemento di forza
della cultura della città, per la sua stessa presenza, per gli studenti che provengono da ogni regione d’Italia
e dall’estero, per il lavoro di studio e ricerca svolto dai suoi docenti e ricercatori. Il superamento della soglia
dei 20.000 iscritti, dovuto all’apertura del numero chiuso di corsi di laurea scientifici, ha fatto crescere
tanto l’Università di Ferrara, con conseguente forte impatto sulla città. Un impatto che va governato e in
questo il Comune deve assumere un ruolo centrale: può farlo solo attraverso uno scambio sempre attivo e
tavoli congiunti con Unife, non solo con incontri saltuari e settoriali.
PIÙ STUDENTI UNIFE: NUOVE OPPORTUNITÀ PER IL FUTURO DI FERRARA
Per fare crescere Ferrara, l’obiettivo deve essere quello che coloro che sono arrivati da studenti, rimangano
qui come lavoratori e cittadini. Innanzitutto rendendo positiva la loro esperienza grazie a spazi adeguati,
alloggi confortevoli, un’offerta ricreativa, culturale e sportiva all’altezza.
Proponiamo di fare del Quartiere Giardino il nuovo quartiere universitario: grazie a sgravi fiscali per chi
affitta agli studenti, grazie ad una rete ciclabile che permetta agli studenti di muoversi in libertà senza che
sia loro precluso raggiungere poli distanti per usufruire di servizi, frequentare lezioni, ecc (necessario il
completamento della ciclabile da via Beethoven alla Fiera), a una rete di trasporto pubblico locale con orari
modulati per coprire anche le esigenze di chi vuole uscire/rincasare dopo le 20.00 e che raggiunga anche i
centri e gli impianti sportivi, come lo stesso Centro Universitario Sportivo.
L’accoglienza ai nuovi studenti che può essere smart, ad esempio sviluppando #WelcomeToFerrara: un
portale dedicato (anche mobile) assieme a Unife e a tutti gli attori coinvolti (enti di diritto allo studio,
associazioni di proprietari di immobili e ACER, società di trasporto pubblico, agenzia per la mobilità, enti e
associazioni culturali e di promozione sportiva) che oltre a guidare lo studente negli aspetti della didattica e
della formazione, lo guidino nella ricerca di un alloggio, nella scoperta dei quartieri e di come muoversi
nella città, dell’offerta culturale, degli eventi in programma, delle opportunità di svago e sport.
L’Amministrazione Comunale deve dare ascolto all’Università, ma allo stesso modo le istanze del territorio
devono trovare ascolto nell’ambito universitario. Piena collaborazione quindi, nel rispetto dell’autonomia
dell’Ateneo, per azioni condivise con l’ente comunale e appoggio anche ad un più efficace dialogo con le
organizzazioni delle imprese, e quelle che rappresentano i proprietari di immobili.
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Confronto anche sulle sedi che saranno necessarie per far fronte alle nuove dimensioni dell’Ateneo, e
sull’istituzione di corsi di studio che intercettino le necessità del territorio.
LA TERZA MISSIONE
Diventa prioritario creare un processo di osmosi tra Ferrara e la sua Università, di una interazione vera che
vada nella direzione della terza missione delle Università, ovvero l’apertura verso la società civile, la
trasmissione dei saperi, la divulgazione, la valorizzazione delle competenze e delle idee, ma anche la
creazione di nuove opportunità per il territorio, che possano avere ricadute positive per la città e le sue
periferie.
Unife deve essere decisiva nell’aiutare Ferrara ad essere una vera smartcity, anche attraverso l’emanazione
di bandi congiunti tra Comune e Università al fine di attirare competenze di ricerca specifiche da applicare
in iniziative di pubblica utilità per la città con una ricaduta positiva immediata (salute, mobilità e trasporti,
incremento dell’utilizzo del digitale nella pubblica amministrazione, miglioramento dei servizi al cittadino).
Costruzione di legami internazionali utili allo scambio di conoscenze, sempre nell’ottica di una integrazione
tra Città e Università, riprendendo a fare parte in modo attivo di una rete internazionale di “tandem”
città/università con caratteristiche e dimensioni simili (come la rete internazionale Unitown di cui Ferrara è
stata capofila).
È necessario lo sviluppo del partenariato tra città e Università per determinare percorsi condivisi nella
definizione dello sviluppo territoriale. Pensiamo alla creazione di una struttura finalizzata alla co-
progettazione di iniziative rivolte al territorio.
Promozione inoltre del “sapere diffuso”: una collaborazione organizzata, tra i servizi comunali e i
Dipartimenti dell’Università, al fine di sviluppare al meglio le rispettive competenze, e una “ricerca
applicata”, intesa come materializzazione delle idee e trasferimento della conoscenza scientifica, anche in
parte finanziata dal Comune su progetti di ricerca che abbiano impatto diretto sul miglioramento della
qualità della vita a Ferrara, superando la logica della consulenza chiesta a singoli professori
Nuove opportunità in tema di residenzialità: sperimentazione di nuove forme dell’abitare, spazi ad uso
collettivo e spazi comuni, ma soprattutto pianificazione e monitoraggio di quantità e qualità degli alloggi
destinati agli studenti, con un impegno a far emergere le situazioni di illegalità e i contratti irregolari: per
questo bisogna prevedere sistemi di incentivi e sgravi che aiutino a combattere gli affitti in nero.