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  • Copyright © 2005 Esselibri S.p.A.Via F. Russo 33/D80123 Napoli

    Tutti i diritti riservatiÈ vietata la riproduzione anche parzialee con qualsiasi mezzo senza l’autorizzazionescritta dell’editore.

    Per citazioni e illustrazioni di competenza altrui, riprodotte in questo libro,l’editore è a disposizione degli aventi diritto. L’editore provvederà, altresì, alleopportune correzioni nel caso di errori e/o omissioni a seguito dellasegnalazione degli interessati.

    Prima edizione: Dicembre 2005PK6/1 Storia anticaISBN 88-244-7991-X

    Ristampe8 7 6 5 4 3 2 1 2005 2006 2007

    Questo volume è stato stampato presso«Officina Grafica Iride»Via Prov.le Arzano-Casandrino, VII Trav., 24 - Arzano (NA)

    Per informazioni, suggerimenti, proposte: [email protected]

    Autore: Annalisa Korinthios

    Grafica e copertina: Gianfranco De Angelis

    Impaginazione Susy Grosso

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    Presentazione

    Il volume offre un quadro completo del periodo che va dalla Preistoriaalla caduta dell’impero romano d’Occidente, utile per chi deve affron-tare esami e concorsi o per un ripasso rapido prima di un’interrogazio-ne.Il linguaggio è semplice ma preciso e i termini specifici sono chiariti inglosse esplicative a margine del testo. Il testo è arricchito da cartestoriche e da rubriche che introducono spunti di interdisciplinari-tà.Ogni capitolo si conclude con un test di verifica, con soluzioni com-mentate che consente di autovalutare il livello di preparazione rag-giunto.

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    1. La Preistoria

    Di cosa parleremo

    La Preistoria è il periodo che va dalle più remote origini della specie umanaal sorgere delle prime civiltà. In quest'epoca non è documentata la presenzadi classi sociali, la divisione del lavoro, l'esistenza di strutture urbane e poli-tiche e la scrittura. Tra i 5 e i 2 milioni di anni fa appare l’Australopithecus, ilprimo ominide. Circa 2,5 milioni di anni fa, inizia il periodo paleolitico (etàdella pietra), cui risale la scoperta del fuoco. Circa 60mila anni fa comparel’homo sapiens e circa 30mila anni fa appare l’homo sapiens sapiens. Tra il5000 a.C. e il 4000 a.C. termina il Neolitico (e quindi la preistoria) e comin-cia la storia.

    TAVOLA CRONOLOGICA

    Paleolitico o della pietra antica:• inferiore (ca. 650.000-170.000 a.C.);• medio (ca. 170.000-35.000 a.C.);• superiore (ca. 35.000-10.000 a.C.): si divide in Perigordiano, Aurignaziano, Solutreano e Ma-

    gdaleniano; si sviluppano le società nomadi di cacciatori. Prime manifestazioni dell'arte rupe-stre; sculture in osso, avorio o pietra.

    Mesolitico (ca. 10.000-6.000 a.C.).Neolitico o della Pietra levigata (ca. 6.000-4.000 a.C. e oltre). Accanto alle società di cacciatori, sisviluppano culture agricole; appare la ceramica.Eneolitico (ca. 5.000-4.000 a.C.). Inizia la lavorazione del rame.Età del bronzo (ca. 4.000-1.000 a.C.). Si sviluppa la lavorazione dei metalli; sorgono le grandiciviltà dell’Egitto, della Mesopotamia e dell’Egeo, mentre in Europa si sviluppa la civiltà megalitica.Età del ferro. Con la lavorazione del ferro (ca. 1200 a.C.), si passa dall’ambito della Preistoria aquello storico.

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    1) Origini della terra

    Secondo la teoria detta del Big Bang, l’universo avrebbe avutoorigine da uno scontro di particelle avvenuto a temperature moltoelevate che ha prodotto un globo di materiali incandescenti allo statoliquido.

    Circa 3 miliardi di anni fa, in seguito auna serie di processi chimici, appaiono ibatteri, la prima manifestazione di vita; quin-di compaiono i primi organismi atti a com-piere la fotosintesi clorofilliana e a produr-re ossigeno, le alghe cianoficee.

    La storia della Terra viene suddivisa incinque ere geologiche: Archeozoica, Pa-leozoica, Mesozoica, Cenozoica, Neozoica.

    Ogni era si articola in periodi e questi, a loro volta, in epoche. La storiageologica della Terra viene analizzata attraverso lo studio degli organi-smi vissuti milioni di anni fa, grazie ai fossili.

    2) Storia, storiografia e Preistoria

    La storia (dal greco historía = indagine, ricerca) è il complessodelle vicende umane nel loro svolgersi secondo una successionecronologica e una concatenazione di cause e di effetti. La storio-grafia è l’insieme delle opere letterarie che mirano a valutare criti-camente i fatti storici scientificamente accertati.La Preistoria, a differenza della storia, non viene ricostruita sullabase di fonti scritte; non si serve di testimonianze intenzionali (idocumenti con cui gli uomini intendono lasciare il ricordo di sé aiposteri); viene ricostruita soltanto attraverso l’esame scientifico deireperti archeologici.

    Fossili: avanzi di parti dure edi impronte e tracce di orga-nismi animali e vegetali con-servati negli strati della cro-sta terrestre mediante il pro-cesso di fossilizzazione, do-vuto a carbonizzazione, pietri-ficazione, silicizzazione, incro-stazione ecc. dei corpi orga-nici.

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    Lo studio della Preistoria, a sua volta, si avvale dell’apporto deirisultati raggiunti da alcune scienze speciali quali:

    Geologia Consente di conoscere le trasformazioni subite dalla crosta terre-stre attraverso l’analisi dei diversi strati e di stabilire l’età dei corpie degli oggetti ritrovati

    Paleontologia Cerca di individuare la fauna e la flora di epoche remote, attraversol’esame dei fossili, delle impronte e delle tracce lasciate dagli es-seri viventi poi scomparsi

    Antropologia Studia l’origine dell’uomo, le razze esistenti sulla Terra e quelleestinte

    Paletnografia Analizza i relitti delle età più remote (armi, utensili ecc.)

    Etnologia Studia le culture e le relazioni sociali di gruppi viventi o estinti

    Linguistica Cerca di stabilire l’identità dei vari popoli in base alla conoscenzascientifica e storica della lingua

    3) Dalla scimmia all’uomo

    La necessità di adattarsi all’ambiente determina una differenziazio-ne tra i mammiferi: si distinguono molti ordini, cioè gruppi di animalicon caratteristiche comuni. Tra questi rivestono particolare importanzanello studio sull’origine della specie umana i primati (le cosiddetteprotoscimmie), che sono considerati gli antenati dell’uomo.

    Il progenitore più antico della specieumana è il Ramapithecus, una scimmia concaratteri umani vissuta tra i 14 e i 12 milionidi anni fa. Di esso sono stati trovati restifossili in Asia e Africa. Il suo diretto discen-dente è l’Australopithecus africanus, i cui resti, trovati in Sudafricae in Africa orientale, risalgono a un periodo compreso tra i 5 e i 2milioni di anni fa. Si tratta di un bipede che si nutre di caccia e diraccolta e si serve degli strumenti che la natura gli offre: pietre scheg-giate, ossa, corna e denti di animali. Vive in comunità formate da 20-30

    Amigadale: pietra scheggia-ta sulle due facce, appuntita ea bordo tagliente, ricavata dal-la selce o dal quarzo. Venivausata anche come arma.

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    individui e probabilmente si esprime attraverso emissioni di suoni chepreludono al linguaggio.

    Dall’Australopithecus discende l’homo abilis che risale a circa60mila anni fa, come dimostrano i resti fossili rinvenuti in Tanzania.L’homo abilis sa ricavare dalle schegge dei ciottoli rudimentali stru-menti che gli archeologi hanno chiamato choppers (asce).

    Circa 1,5 milioni anni fa compaiono strumenti più evoluti, dettiamigdale (mandorle) per la caratteristica forma a mandorla, operadell’homo erectus. A circa 60mila anni fa risale l’homo sapiens. Aquesta fase dell’evoluzione umana appartiene l’uomo di Neander-thal, i cui resti sono stati trovati in una località presso Düsseldorfverso la metà del secolo scorso.

    Si suppone che le genti di Neanderthal siano vissute in Europaper circa 70mila anni fino all’avvento dei climi più temperati e sisarebbero estinte perché incapaci di sopportare le temperature piùcalde. Invece, 30mila anni fa compare l’homo sapiens sapiens, ildiretto progenitore dell’uomo moderno. La sua presenza è testimo-niata dal ritrovamento di utensili sempre più funzionali che rivela-no l’evoluzione delle capacità tecniche e dell’inventiva della specieumana.

    4) Dall’età della pietra all’età dei metalli

    La Preistoria è stata suddivisa dagli studiosi in tre età principali: etàdella pietra, età del rame, età del bronzo, età del ferro.

    Età della pietra. Durante la prima fase della Preistoria l’uomo èsoprattutto raccoglitore e cacciatore e si sposta da una regione all’altrain cerca di cibo (nomadismo). Costruisce utensili rudimentali ricavan-doli dalla selce e dalle ossa di animali.

    L’età della pietra si articola a sua volta in tre periodi: Paleolitico(della pietra antica), Mesolitico (della pietra di mezzo), Neolitico (dellapietra nuova).

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    Risalgono al Paleolitico la scoperta delfuoco e le prime manifestazioni dell’arte ru-pestre. Le glaciazioni dell’età paleolitica cre-ano dei veri e propri «ponti continentali» su-gli oceani, collegando tra loro, temporanea-mente, i continenti. Durante l’ultima glacia-zione, gruppi di asiatici, spinti dalla necessi-tà di sopravvivere al clima glaciale, si spostano dalla Siberia in Alaskaattraverso lo stretto di Bering e rimangono isolati nel nuovo continentequando i ghiacci si ritirano. Questi gruppi sono probabilmente gli ante-nati delle popolazioni «indiane» incontrate in America da Colombo edagli altri esploratori.

    Il Mesolitico, al termine dell’ultima glaciazione, è un periodobreve di transizione dai limiti cronologici piuttosto sfumati. In segui-to allo scioglimento dei ghiacciai la Terra si ricopre di acque e, poi-ché scompare la grossa selvaggina che si ritira nelle zone meno ac-cessibili, l’uomo inizia a praticare le prime forme di allevamento. Lanormalizzazione del clima consente la «rivoluzione agricola» alla basedella civiltà.

    Il Neolitico è il periodo della Preistoriapiù ricco di trasformazioni caratterizzatodall’uso della pietra non più scheggiata, malevigata. L’innovazione fondamentale è lanascita dell’agricoltura, che segna il pas-saggio da un’economia di raccolta a unaproduttiva. Sorgono i primi villaggi, le pri-me forme di vita sociale e una serie di attività connesse all’agricolturatra cui la produzione della ceramica e quindi di vasi necessari allacottura e alla conservazione dei prodotti della terra, la filatura e latessitura. Viene praticato il baratto. La trasformazione della vita uma-na da un sistema nomade a uno sedentario è più frequente dove lecondizioni climatiche sono più favorevoli: nel bacino del Mediterra-neo e nelle fertili regioni della Mesopotamia. I villaggi più antichi sor-gono in Medio Oriente e in Anatolia.

    Arte rupestre: disegni graffitisulle pareti delle grotte. L’arterupestre ritrae scene di cac-cia a scopo magico: per com-battere la paura di fronte aigrandi animali e per chiederela protezione divina.

    Baratto: scambio di merci ec-cedenti con prodotti di cui lacomunità ha bisogno. Questaprima forma di commercioavviene non solo tra villaggivicini, ma, grazie all’invenzio-ne della ruota e del carro, traregioni distanti.

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    Età del bronzo. È definita età calcolitica (età del rame e della pietra)ed è difficilmente separabile, dal punto di vista cronologico, dal conte-sto neolitico. La caratteristica di questo periodo è la lavorazione delrame, che viene utilizzato come si trova in natura battendolo con stru-menti di pietra. Soltanto più tardi viene sperimentato il sistema di rica-varlo dai minerali che lo contengono e di fonderlo per imprimergli leforme desiderate. In seguito l’uomo scopre che, aggiungendo al rameuna certa quantità di stagno, ottiene un materiale molto più resistente,il bronzo, che permette di realizzare strumenti nuovi: martelli, seghe,scalpelli, trapani ecc.

    Viene introdotto il sistema di rotazione delle colture per impedirel’impoverimento del terreno e si inizia a far uso del cavallo e dell’asi-no.

    Sorgono in questo periodo le prime grandi civiltà potamiche: inprossimità del Nilo, in Egitto; del Tigri e dell’Eufrate, in Mesopotamia;dell’Indo, nell’odierno Pakistan; dell’Huang-ho, nella Cina settentrio-nale.

    Età del ferro. La scoperta del ferro rivoluziona il mondo preistoricodeterminando radicali trasformazioni in tutti gli aspetti della vita socia-le.

    L’uso del ferro è introdotto in Europa dall’Oriente, probabilmentein occasione di guerre. Sono gli Ittiti, infatti, i primi a conoscerne letecniche di lavorazione e a trasmetterle agli altri popoli.

    La scoperta del ferro consente la costruzione di armi più perfezio-nate e di attrezzi più resistenti e funzionali che danno un nuovo impul-so alla produzione agricola.

    L’età del ferro è caratterizzata da altre significative invenzioni: lalavorazione del vetro, il diffondersi della ruota da vasaio, che rendepiù rapida la produzione del vasellame creando la prima industria«meccanizzata» dell’umanità, la bardatura per i cavalli, la vela.

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    Test di verifica

    1. Quando appare il primo ominide?

    ❏ a) Tra i 3 e i 2 milioni di anni fa.❏ b) Tra i 5 e i 2 milioni di anni fa.❏ c) Tra i 4 e i 3 milioni di anni fa.❏ d) Tra i 5 e i 3 milioni di anni fa.❏ e) Tra i 6 e i 4 milioni di anni fa.

    2. La storia della Terra si suddivide:

    ❏ a) in cinque ere geologiche;❏ b) in cinque epoche geologiche;❏ c) in tre ere geologiche;❏ d) in quattro ere antropozoiche;❏ e) in cinque periodi geologici;

    3. Chi è il progenitore più antico dell’uomo?

    ❏ a) L’uomo di Neanderthal.❏ b) L’homo abilis.❏ c) Il Ramapithecus.❏ d) L’Australopithecus africanus.❏ e) L’homo sapiens.

    4. Dove sono stati trovati i resti dell’uomo di Neanderthal?

    ❏ a) Tanzania.❏ b) Africa Orientale.❏ c) Sudafrica.❏ d) Asia.❏ e) Una località presso Düsseldorf.

    5. L’età calcolitica:

    ❏ a) appartiene alla prima fase «storica» dell’uomo;

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    ❏ b) coincide con il periodo mesolitico;❏ c) è difficilmente separabile dal contesto neolitico;❏ d) comprende l’ultima glaciazione;❏ e) è caratterizzata dall’uso del ferro.

    Soluzioni e commenti

    1. Risposta: b). Tra i 5 e i 2 milioni di anni fa appare l'Australo-piyhecus africanus, il primo ominida.

    2. Risposta: a). La storia della terra si divide in cinque ere geologi-che: Archeozoica, Paleozoica, Mesozoica, Cenozoica, Neozoica.

    3. Risposta: c). Il progenitore più antico dell’uomo è il Ramapithe-cus, vissuto tra i 14 e i 12 milioni di anni fa. Di esso sono statitrovati resti fossili in Asia e Africa.

    4. Risposta: e). I resti dell’uomo di Neanderthal furono trovati in unalocalità presso Düsseldorf verso la metà del secolo scorso.

    5. Risposta: c). L’età calcolitica è difficilmente separabile dal con-testo neolitico. Sorgono in questo periodo le prime grandi civiltàpotamiche.

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    2. L’Egitto e le civiltà mesopotamiche

    Di cosa parleremo

    Le più grandi civiltà dell’antichità si sviluppano in zone pianeggianti e fertili,protette da catene montuose, lungo il corso di grandi fiumi (Tigri, Eufrate,Nilo) e vicino al mar Mediterraneo. La civiltà mesopotamica (3500 a.C.) equella egizia (3100 a.C.) sorgono nell’area geografica detta, per la sua con-formazione, Mezzaluna fertile.

    TAVOLA CRONOLOGICA

    3500 a.C. Prime notizie storiche sui Sumeri.ca. 3000 - 2200 a.C. Regno Antico in Egitto.2500 a.C. Primo impero sumerico.2400 - 2150 a.C. Impero accadico.2250 a.C. Distruzione di Ebla.ca. 2050 - 1750 a.C. Regno Medio in Egitto.1800 - 1750 a.C. Regno di Hammurabi.ca. 1570 - 1100 a.C. Regno Nuovo in Egitto.700 a.C. Fondazione di Ninive.604 - 562 a.C. Regno di Nabucodonosor.

    1) La civilità egizia

    I confini dell’antico Egitto non differiscono da quelli attuali: il Medi-terraneo a nord, il mar Rosso ad est e il deserto libico a sud e a ovest.Il Nilo attraversa il Paese e con le sue inondazioni deposita sul terre-no uno strato di limo, una sostanza fertilizzante ricca di minerali.Gli Egiziani appartengono alla stirpe camitica, ma, nei frequenticontatti con le popolazioni semite, assimilano molti caratteri di que-ste.

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    Nella seconda metà del IV millennio il Paese si divide in due Statimonarchici: l’Alto Egitto a sud e il Basso Egitto a nord, fino al deltadel Nilo. L’unificazione dei due regni viene attuata nel 2850 a.C. dalfaraone Menes, che fonda la capitale Menfi sul delta del Nilo.

    Dall’Antico al Nuovo Regno. Viene chiamato Antico Regno il perio-do compreso tra l’unificazione dello Stato e il 2200 a.C. È ricordatoanche come l’«età delle piramidi», perché le più imponenti piramidiegiziane vengono erette dai faraoni della IV dinastia, Cheope, Chefrene Micerino.

    Alla fine dell’Antico Regno, l’Egitto attraversa un periodo di decli-no. Il largo impiego nelle opere pubbliche di manodopera sottrattaall’agricoltura contribuisce ad aggravare una crisi economica dovutaalle insufficienti inondazioni del Nilo, mentre nelle province lo strapo-tere di alcuni governatori determina una situazione di anarchia feuda-le. Alla situazione di disordine mettono fine i principi di Tebe cheristabiliscono gradualmente un’unica sovranità su tutto il Regno: hacosì inizio il Medio Regno, collocabile tra il 2050 e il 1750 a.C. circa,che segna una fase di ripresa economica e politica. Si importano daiPaesi del Vicino Oriente generi di lusso, come il legname di cedro dalLibano o l’oro dalla Nubia. Il faraone Sesostris I promuove anche unariforma amministrativa che risana il bilancio statale.

    Nell’ultima fase del Medio Regno (1780-1670 a.C.) si assiste alla decadenza del po-tere centrale e alla costituzione di vari regniindipendenti. La crisi contribuisce a favori-re l’invasione degli Hyksos.

    Sono ancora una volta i principi di Tebei fautori della ripresa egiziana: avviano unperiodo di espansione (Nuovo Regno:

    1570-1085 a.C.) con l’assoggettamento della Fenicia, della Palestina edella Siria ad opera del faraone Tutmosi III. Vengono erette in questoperiodo le monumentali costruzioni funerarie della Valle dei re.

    Hyksos: popolo di predoni se-minomadi di stirpe semitica.Valle dei Re: è una necropolisituata sulla riva occidentaledel Nilo di fronte a Luxor, luo-go di sepoltura dei faraoni delNuovo Regno (1570-1070a.C).

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    La struttura sociale. In Egitto il potere assoluto è nelle mani delfaraone, che lo esercita nelle province, attraverso i governatori, conun’organizzazione fortemente accentrata.

    Non esiste la proprietà privata ed è lo Stato a incamerare e ridistri-buire i prodotti del suolo e a reperire la manodopera per le grandicostruzioni pubbliche. Contadini, operai, soldati e schiavi non perce-piscono salario: lo Stato provvede direttamente al loro sostentamentoattraverso i funzionari distribuiti nelle varie province. Gli agricoltorinon possono disporre del raccolto, poiché le terre che lavorano sonodi proprietà del faraone o della casta sacerdotale.

    La società egiziana, di tipo piramidale, èrigidamente suddivisa in caste chiuse, trale quali gode grande prestigio quella deisacerdoti, che provengono dalle famiglie piùnobili. La classe militare ha invece minorprestigio, a differenza di quanto avvienepresso altri popoli antichi. L’Egitto, protettodai suoi confini naturali (il mare e il deser-to), raramente è costretto a guerre di difesa.I soldati sono per lo più mercenari stranieri,mentre gli ufficiali sono egiziani e vengonoscelti tra i governatori delle province. Grande importanza nel sistemasociale rivestono gli scribi.

    La religione. La religione degli Egizi hacarattere teriomorfico (dal greco terion,bestia), cioè conserva, accanto agli dèi chehanno sembianze umane, divinità animali(il bue Api e la vacca Athor). La divinizza-zione dei fenomeni naturali viene personi-ficata nella figura di Osiri che simboleggiala fertilità della Terra. Il faraone è conside-rato appunto il figlio di Osiri e della suasorella-sposa, Isi. Egli si identifica però an-che con Ra, la divinità che rappresenta il

    Scribi: affiancano i funziona-ri nella contabilità e nella ge-stione degli affari. Gli scribiapprendono fin dall’infanzia lacomplessa scrittura geroglifi-ca, il calcolo, le mansioni am-ministrative e hanno il com-pito, necessario in una socie-tà in cui tutto è diretto dall’al-to, di calcolare, inventariare eregistrare le merci contenutenei magazzini.

    Ka: fluido vitale dell’uomo. Lapiramide, la tomba del farao-ne, è la casa del Ka. La mum-mificazione fa sì che il corposia preservato dal disfacimen-to, affinché la forza vitale pos-sa rientrarvi ogni volta che lovoglia. Cibi, oggetti preziosi,armi circondano la mummiaperché il Ka rientrando nelcorpo del faraone possa go-dere di ciò che il popolo glioffre.

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    Sole. Nel faraone si riconosce l’intera comunità: il suo Ka diventa il Kadell’Egitto.

    A partire dalla XII dinastia viene introdotto il culto di Ammon cherappresenta la fase più evoluta della religiosità neolitica, in quanto sitratta di una specie di semimonoteismo. Pur conservando i culti terio-morfici e naturalistici, gli Egizi pongono Ammon al punto più altodella gerarchia religiosa ufficiale.

    L’arte. Gli Egizi primeggiano soprattutto nelle opere architettoniche conla costruzione delle piramidi. Molte delle imponenti costruzioni tombalidei faraoni si possono ancora ammirare nella valle del Nilo. Le più antichehanno una struttura a gradoni che ricorda le Ziqqurat mesopotamiche.Nella fase considerata «classica» della civiltà egiziana, tra la IV e la V dinastia,vengono erette le piramidi più grandiose: quella di Cheope, a Gaza, la piùalta, raggiunge i 146 metri. La forma di questi edifici funebri, tendente versol’alto, e la loro ubicazione, orientata secondo i quattro punti cardinali, ris-pecchiano il carattere divino attribuito al faraone e la tendenza a contrap-porre la regalità della tomba del sovrano alla semplicità dei sudditi.

    Spunti di interdisciplinarità

    LE PIRAMIDITra le più note e famose testimonianze della civiltà egiziana, le piramidi sono costruite inun primo tempo a gradoni (piramide di Zoser a Saqqarah) e solo con la IV Dinastiaassumono l’aspetto geometrico di piramidi dalle facce lisce e perfettamente triangolari.Il più imponente gruppo di piramidi è quello di Gizah, costituito da Cheope, Che-fren e Micerino. La più grande è la piramide di Cheope, con la sua altezza di 147metri, la sua base di 230 metri e il perfetto orientamento delle sue facce, origina-riamente rivestite da lastroni levigati. Composta da più di due milioni e mezzo diblocchi calcarei disposti su 210 assetti, presenta al suo interno tre camere sepol-crali (camera del re, della regina e camera sotterranea), raggiungibili da corridoiinclinati, i cui accessi erano stati accuratamente occultati.Completa il gruppo la Sfinge di Gizah, un’enorme architettura dal corpo leonino edal volto umano, scavata nella roccia viva per 20 metri di altezza e 74 di lunghez-za. L’enigmatico volto della Sfinge, rivolto a Oriente, rappresenta il faraone Che-fren, che commissionò l’opera nel 2500 a.C. ca.

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    2) La Mesopotamia

    Nella Mesopotamia, corrispondente più o meno all’odierno Iraq,nacquero alcune tra le più significative civiltà del Mediterraneo. Findai tempi più antichi si alternarono nella regione popoli diversi,provenienti soprattutto dalle zone desertiche dell’Arabia e dell’Alto-piano iranico. Le cause di questo continuo stanziamento di popolivanno ricercate soprattutto nella fertilità del suolo dovuta alle pe-riodiche piene del Tigri e dell’Eufrate.

    Anticamente, il territorio compreso tra l’odierna capitale dell’Iraq,Baghdad, e il Golfo Persico comprendeva la Terra di Sumer e la Terradi Accad. Più tardi la Bassa Mesopotamia venne indicata con il nomedi Caldea o Babilonia.

    Nella valle del Tigri, invece, gli Assiri fondarono la loro capitale,Assur.

    Alle vicende storiche della Mesopotamia contribuisce l’immigra-zione di altre tribù dai deserti occidentali, come gli Aborriti, i Gutei egli Elamiti. Questi popoli semiti, che hanno in comune l’etnia, la lin-gua e la religione, fondano le loro civiltà adottando le forme organiz-zative dei Sumeri, i primi abitatori della regione mesopotamica cheabbiano dato origine a una civiltà urbana.

    3) I Sumeri, gli Accadi e i Babilonesi

    I Sumeri sviluppano, nel terzo millennio a.C., una civiltà caratterizzatada un sistema di idee religiose molto rigide. Essi ritengono che le arti e imestieri siano doni degli dèi e pertanto li considerano immutabili. Ognicosa, per avere esistenza, deve avere un nome: conoscerlo significa acqui-stare potere su di essa. Antichi documenti sumeri sono costituiti da elenchidi pietre, di animali, di piante, classificati in base alle proprie qualità esterne.

    Dalle necessità della vita economica e associata nasce l’aritmeti-ca, fondata sulle unità decimali e su quelle sessagesimali (sessanta

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    elementi), che poi saranno usate in astronomia. Verso il primo mil-lennio a.C. i Sumeri formulano il concetto di una numerazione fondatasul valore della posizione della cifra, che è alla base del nostro sistemadecimale.

    La geometria viene inventata per il bisogno di misurare i campi egli edifici. L’anno solare è diviso in dodici mesi lunari (28 giorni), conun mese supplementare inserito ogni tre anni circa. Per costruire edi-fici, templi e case vengono usati mattoni di fango e di cotto, dandoorigine a un’architettura massiccia.

    La religione. La civiltà sumera è fortemente improntata al pensieroreligioso, cui tutto è subordinato.

    An (cielo) è la divinità principale. Enlil è la forza attiva della naturache presiede ai temporali. Niu-Khursag, la dea della terra, ed Enki, diodelle acque della fertilità e delle attività intellettuali, completano ilquadrilatero dei creatori. Ad essi si aggiunge un pantheon di cinquan-ta dèi e numerosi demoni.

    Gli Accadi. L’unificazione che le città-Stato dei Sumeri tentano piùvolte senza mai realizzarla, viene raggiunta nel corso del terzo millen-nio a.C. da Sargon, re degli Accadi. Le sue imprese saranno resefamose dall’epopea mesopotamica, quando il dominio di questo so-vrano si estenderà dall’Assiria alla costa mediterranea della Siria. Sar-gon è il coppiere del re sumero di Kish. Verso il 2350, appoggiato dauna comunità accadica che vive a Sumer, depone il re, rovescia ladinastia regnante e inizia una serie di fortunate imprese militari e fon-da una nuova capitale Accad.

    La dinastia sargonide dura quattro generazioni e costituisce il pri-mo esempio di uno Stato organizzato su una burocrazia centralizzatae su quello che verrà poi definito «dispotismo orientale». Tuttavia pro-prio durante la dominazione accadica si sviluppa nell’Asia occidentaleun movimento di popoli che provoca la pressione delle tribù confi-nanti con l’impero. Nel territorio dello Stato fondato da Sargon entranoMorrei, Churiti, Elamiti, Gutei, provocando una serie di disordini dicui si avvantaggiano i re sumeri di Lagash e di Ur.

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    La rinascenza sumera ha però breve durata. Verso il 2000 a.C. Urviene distrutta dagli Elamiti, mentre i Morrei hanno il sopravvento su-gli altri popoli e stabiliscono a Babil (Babilonia) la loro capitale.

    L’impero di Hammurabi. Intorno al 1700 a.C. il re di Babilonia Ham-murabi mira a ricostruire un impero in Mesopotamia, favorendo unacoalizione tra le città situate lungo il Tigri e l’Eufrate, per fronteggiaregli attacchi dei popoli nomadi. Sovrano illuminato, egli riesce in que-sto tentativo e unifica sotto il proprio dominio le regioni già apparte-nute all’impero di Sargon; non si limita però a un’azione di conquista,in quanto realizza l’unificazione dell’impero anche sotto il profilo giu-ridico e amministrativo. Porta infatti il suo nome il più antico corpo dileggi della storia (Codice di Hammurabi), che comprende norme didiritto penale, civile e commerciale e può essere considerato una sin-tesi tra la più evoluta legislazione sumera e le consuetudini tribali deisemiti.

    4) Gli Assiri

    Mentre nella Mesopotamia meridionale si alternano le civiltà deiSumeri, degli Accadi e poi dei Babilonesi, nell’alta valle del Tigri hainizio l’ascesa economica degli Assiri. In origine essi sono mercantiche scambiano il rame e lo stagno dell’Anatolia con i prodotti dellaMesopotamia. In seguito fondano la capitale Assur. Dopo il 2000 a.C.intraprendono una politica espansionistica. Verso il 1800 il re diAssur controlla già l’alta Mesopotamia.

    La società assira ha un carattere militare. La classe dei contadini èdominata da una casta formata da dignitari dell’esercito e da sacerdoti,al vertice dei quali sta un re, considerato l’ «agente» del dio Assur sullaTerra.

    Per far fronte alle necessità del loro Stato gli Assiri impongonotributi a tutti i popoli conquistati. Poiché le guerre di conquista sot-traggono manodopera al Paese, i sovrani assiri risolvono il problemadeportando i popoli vinti.

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    L’espansione assira è opera di quattro re: Scialmanassar III, Tigla-tpileser III, Assarhaddon e Assurbanipal e inizia con il controllo dellevie commerciali tra la Mesopotamia e il Mediterraneo per poi estender-si alle città fenicie e all’Egitto. Intorno al 700 a.C. viene fondata Nini-ve, la nuova capitale e la più grande città del tempo.

    La spietata energia, che è uno dei fattori determinanti dell’imperoassiro, ne costituisce anche il principale limite, perché provoca conti-nue ribellioni nelle popolazioni sottomesse. L’impero si avvia versouna rapida decadenza: nel 612 a.C. i Caldei, insieme con i Medi, unapopolazione delle steppe dell’Asia centrale che si è stanziata sull’Alti-piano iranico, distruggono Ninive.

    5) Il secondo impero babilonese

    Sulle rovine dell’impero assiro si sviluppa nuovamente la potenzadi Babilonia che giunge all’apice della sua grandezza durante il regnodi Nabucodonosor (604-562 a.C.). Questo sovrano riesce per un bre-ve periodo a riunificare la Mesopotamia, assoggetta la Siria e distruggeGerusalemme, deportandone gli abitanti a Babilonia: è questa la nota«cattività babilonese» degli Ebrei.

    Nabucodonosor realizza imponenti opere pubbliche, fra le qualisono celebri i giardini pensili e il palazzo reale di Babilonia, e ripristi-na gli antichi culti, come quello del dio Marduk, dopo il periodo cheaveva visto diffondersi il culto di Assur, introdotto dagli Assiri.

    La casta sacerdotale del dio Marduk diviene molto potente e tendea ottenere la supremazia sul re: ciò contribuisce a indebolire lo Stato,che soccombe definitivamente nel 538 a.C. alla potenza persiana, quan-do il re Ciro riduce la Mesopotamia a una provincia del suo impero.

    6) La civiltà di Ebla

    Tra il 1964 e il 1976 una missione archeologica italiana impegnata inSiria settentrionale scopre una città le cui rovine testimoniano una civiltà

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    luminosa. È la città di Ebla, situata a una cinquantina di chilometri a suddi Aleppo. Nel punto in cui sorgeva il palazzo reale sono state riportatealla luce tavolette contenenti documenti che costituivano l’archivio delloStato. La scrittura è quella cuneiforme, usata dai popoli mesopotamici,ma la lingua risulta simile al fenicio e all’ebraico.

    Ebla era il centro di un regno esteso già nel 2400 a.C., cinquant’an-ni prima, cioè, che Sargon fondasse l’impero accadico in Mesopota-mia. Probabilmente fu proprio Sargon a sottomettere lo Stato eblaita,mentre uno dei suoi successori distrusse più tardi la città.

    La civiltà di Ebla presenta aspetti culturali e sociali che non si ritro-vano presso altri popoli dell’antichità.

    Il suo rapido sviluppo deriva dall’eccellente posizione geografica(all’incrocio delle più importanti vie che uniscono la Mesopotamia allitorale della Terra di Canaan), dalla florida agricoltura e dall’artigiana-to sviluppato soprattutto nel settore tessile.

    Le stoffe prodotte a Ebla raggiungono i mercati della Mesopota-mia, della Siria e dell’Egitto. Il prestigio economico si riflette anchenell’organizzazione sociale: la donna gode di una considerazione inso-lita nelle società di questo periodo e la regina affianca il re nell’ammi-nistrazione dello Stato.

    Spunti di interdisciplinarità

    DALLA SCRITTURA PITTOGRAFIA AI CARATTERI CUNEIFORMILa scrittura nasce con la città. La società urbana, che basa la sua esistenza sugliscambi rende necessaria una forma di comunicazione più duratura del linguaggioverbale e in grado di essere trasmissibile in luoghi che non sono raggiungibili conla voce.Tra le prime forme di scrittura vi sono quelle pittografiche, delle quali si trovanotracce in Mesopotamia. I sacerdoti sumeri registrano su tavolette di argilla le merci consegnate al tempiotracciando con una canna appuntita dei segni analogici. Una testa di animale,seguita da uno o più cerchietti, indica il numero dei capi di bestiame, una spigaindica il grano ecc. Questo sistema di registrazione richiede però l’introduzione dinumerosi segni e presenta inoltre l’inconveniente di non poter rappresentare iconcetti astratti.

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    L’evoluzione delle forme politiche e sociali, gli aspetti magico-religiosi del culto, leprime scoperte scientifiche rendono necessaria, invece, la codificazione scritta diconcetti astratti.Dalla scrittura pittografia si passa così alla scrittura logografica, formata cioè dasimboli che esprimono parole e non più cose. In questo modo si riduce il numerodi simboli da utilizzare perché basta variare la combinazione degli elementi perottenere significati diversi.Dalla scrittura di parole si arriva, verso il 2500 a.C., alla scrittura in sillabe cheriduce ulteriormente il numero dei simboli che lo scriba deve conoscere, impararea memoria e saper tracciare.Si semplifica anche la grafia: ogni sillaba viene indicata con un piccolo segno aforma di cuneo, che si può ripetere e disporre in modi diversi per rappresentareuna grande varietà di concetti. Nasce quindi la scrittura cuneiforme, anello dicongiunzione tra gli antichi pittogrammi e l’alfabeto introdotto più tardi dai Fe-nici.

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    Test di verifica

    1. Quale faraone realizza l'unificazione dell’Alto Egitto e del Basso Egitto?

    ❏ a) Sesostris.❏ b) Cheope.❏ c) Tutmosi III.❏ d) Menes.❏ e) Macerino.

    2. Chi sono gli Hiksos?

    ❏ a) Una popolazione che parlavano la lingua dell’antico Egitto.❏ b) Mercenari dei faraoni.❏ c) Seminomadi di stirpe semita.❏ d) Seminomadi di stirpe camita.❏ e) Seminomadi di lingua camita.

    3. Da chi è stato inventato il calendario?

    ❏ a) Dagli antichi egizi.❏ b) Dai Sumeri.❏ c) Dagli Ittiti.❏ d) Dagli Accadi.❏ e) Dagli Assiri.

    4. Che cosa si intende per «cattività babilonese»?

    ❏ a) La deportazione in Mesopotamia degli Ebrei dopo la distru-zione di Gerusalemme voluta da Nabucodonosor (586 a.C.).

    ❏ b) La deportazione in Egitto degli Ebrei.❏ c) L’assoggettamento di Babilonia all’impero persiano di Ciro

    (538 a.C.).❏ d) Le continue ribellioni che avvengono in Mesopotamia come

    reazione alla durezza dei sovrani assiri.❏ e) La schiavitù dei debitori insolventi, prevista a Babilonia dal

    Codice Hammurabi.

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    5. La prima forma di scrittura è:

    ❏ a) logografica;❏ b) cuneiforme;❏ c) geroglifica;❏ d) ideografica;❏ e) pittografica.

    Soluzioni e commenti

    1. Risposta: d). L’unificazione dell’Alto Egitto e del Basso Egitto vienerealizzata dal faraone Menes che fonda la nuova capitale Menfi.

    2. Risposta: c). Durante il Medio Regno gli Hyksos, un popolo semi-nomade di stirpe semita, assumono il dominio del Basso Egittoe assoggettano parzialmente l’Alto Egitto.

    3. Risposta: b). Il calendario è stato inventato dai Sumeri.4. Risposta: a). La deportazione in Mesopotamia degli Ebrei dopo

    la distruzione di Gerusalemme voluta da Nabucodonosor è notacome la «cattività babilonese».

    5. Risposta: e). La prima forma di scrittura è pittografia; le primetracce si trovano in Mesopotamia.

    Estratto della pubblicazione

    Presentazione1. La PreistoriaTest di verificaSoluzioni e commenti2. L’Egitto e le civiltà mesopotamicheTest di verificaSoluzioni e commenti