era superba n39

32
IL MENSILE GENOVESE A DISTRIBUZIONE GRATUITA ANNO V n 39 a.c. PIRRI

Upload: era-superba

Post on 13-Feb-2016

260 views

Category:

Documents


3 download

DESCRIPTION

Guerre moderne, Dialogo nel buio, Villa Piaggio, Wi-Fi gratis a Genova

TRANSCRIPT

Page 1: Era Superba n39

IL MENSILE GENOVESE A DISTRIBUZIONE GRATUITAANNO V

n 39a.c. PIRRI

Page 2: Era Superba n39
Page 3: Era Superba n39

46

91 01 213

14

17181920

2 1

2223242527

28

30

guerre modernEl ' intervista al buio

il peso dell ' impercepibilevilla piaggio

wi -fi gratis a genovamacchina del tempo

a genova c'è ventoa spasso per zena

palazzo spinola

lettere dalla lunaviaggio a londra

nice 2 meet u englishpenna sagace banni

vino veritasliberamente

flash back di dan simmonsserge van de put

fermata a richiesta il banditore

l 'angolo di gianni martini

parla come mangiun zeneize all ' inferno

agenda

varie ed eventuali

EDITORIALEMi fido della mia percezione, mi fido del mio istin-to. Ti ho guardata negli occhi e ho capito che eri tu quello che stavo aspettando da tanto tempo... una frazione di secondo, la certezza non dura mai più di una frazione di secondo. Poi mi sono svegliato all’improvviso e ho trovato tutto quello che stavo cercando in un solo pensiero felice, nell’esatto momento in cui aprivo gli occhi, per-ché una volta messo a fuoco il soffitto della stan-za il pensiero era già svanito. Eppure era quello giusto.Dove va a finire la certezza? Dove è andato a finire il primo pensiero mattutino? La nostra me-moria è perfetta, dicono, in fase di registrazione non sbaglia un colpo, ogni singola cosa viene perfettamente immagazzinata, il problema poi è accedere al database e trovare l’informazio-ne quando andiamo a cercarla. E se certezze e illuminazioni sono ordinatamente archiviate in un angolo del mio cervello, perché quando vado a cercare non ritrovo la stessa certezza, che si è già trasformata in dubbio, e neanche lo stes-so pensiero, che ormai è vecchio e impolvera-to? Probabilmente non cerco nel modo giusto, magari non ho rovistato abbastanza, d’altronde sono pigro da far schifo.E allora che sia con il sedere su qualche sedile o sellino, che siano le suole delle scarpe, questa estate parto e vado a cercare quel che ho lascia-to al buio nella mia testa. E non tornerò sino a che non avrò ritrovato quella certezza che i tuoi occhi avevano sbraitato e quel pensiero abba-gliante che mi aveva svegliato... Il segreto sta in quello che ricordo e a cui non penso mai.

Con affetto,Gabriele Serpe

SOTTO LA LENTE

A VOXE DE ZENA

di tutto un po'

il caffè degli artisti

EDITORE Associazione Culturale PirriDIRETTORE Gabriele Serpe

AMMINISTRAZIONE Manuela Stella, Marco Brancato GRAFICA E IMPAGINAZIONE Constanza Rojas

COPERTINA Gianmaria RocchiFOTO Daniele Orlandi, Diego Arbore

REDAZIONE Manuela Stella, Matteo Quadrone, ClaudiaBaghino, Marta Traverso, Adriana Morando

HANNO COLLABORATO Michela Alibrandi, Gianni Martini, Gigi Picetti, Sergio Alemanno, Gianluca Nicosia, Daniele Ca-nepa, Francesco Cascione,Giorgio Avanzino, Daniele Aureli

COLLABORAZIONE ARTISTICA Emiliano Bruzzone, COMMERCIALE Annalisa Serpe

([email protected])STAMPA Tipografia Meca

CONTATTI www.erasuperba.it 0103010352 [email protected]

Autorizzazione tribunale di Genova registro stampa n 22/08

Page 4: Era Superba n39

4 sotto la lente

«Le nostre ricerche devono dar luogo ad un profondo discorso sulla responsabilità che coinvolga tutti gli stati moderni, ben consapevoli delle conseguenze a lungo termine delle guerre moder-ne giustificate come umani-tarie», afferma Paola Mandu-ca, genetista dell’Università di Genova, membro del grup-po di ricerca New Weapons, commissione indipendente di scienziati che studia l’im-piego delle armi non con-venzionali ed i loro effetti di medio–lungo periodo sui re-sidenti delle zone di guerra.«Ogni innovazione, in campo militare, deve essere testata sul campo – spiega Mandu-ca – Negli ultimi anni in tutti i conflitti sono state usate armi nuove, senza frammenti».Armi aumentate dai metalli che producono ferite ano-male con cui, fino a qualche anno fa, non ci si doveva confrontare. «I primi a lan-ciare l’allarme sono stati, nel 2006, i chirurghi impegnati in Libano ed a Gaza – continua Manduca – Gli amputati ve-nivano trattati come di pras-si chiudendo l’amputazione però, dopo alcuni giorni, molti decedevano all’improv-viso. Eseguendo le autopsie i medici non hanno trovato frammenti d’arma ma gravi

g u e r r e m o d e r n e

lesioni agli organi interni».Le armi moderne contengono al loro interno polvere di me-tallo «Metalli cancerogeni e teratogeni che possono cau-sare alterazioni durante lo sviluppo dell’embrione». L’e-lenco è inquietante: cadmio, piombo, alluminio, uranio, mercurio, cobalto, tungste-no, vanadio, ecc. Sostan-ze che tendono a rimanere nell’organismo, polveri fini che contaminano l’ambiente circostante e con il trascorre-re del tempo si accumulano nell’organismo. Al momento

dell’esplosione degli ordigni le polveri vengono assorbite tramite inalazione. Ma i me-talli penetrano negli organi-smi viventi anche attraverso la pelle e tramite ingestione. «Negli anni successivi agli eventi bellici questi contami-nanti possono dare luogo a malformazioni nei neonati – racconta Manduca – Inoltre possono causare disfunzioni, oppure mutazioni, nei game-ti. Quando “l’ambiente mater-no” è saturo di metalli, alcuni di questi passano attraver-so la placenta e giungono

Illustrazione di Constanza Rojas

danni a lungo t e rm i n e di matteo quadrone

Page 5: Era Superba n39

sotto la lente 5

all’embrione durante le fasi in cui si formano gli organi, cau-sando danni significativi; ad esempio, alcuni bambini non sviluppano le ossa in maniera corretta e nascono con delle deformazioni allo scheletro. Ma i metalli possono essere alla base anche di malforma-zioni quali l’anencefalia, la spina bifida e difetti a carico del cuore». In Iraq, a Falluja, i maggiori eventi bellici sono stati gli attacchi militari sus-seguitesi nel 2004 e nel 2005.«A distanza rispettivamente di 6 e 5 anni, è stato ripor-tato un aumento dei casi di tumori, soprattutto infantili ed un aumento di malforma-zioni alla nascita. Abbiamo raccolto informazioni sulla storia delle famiglie e sui soggetti che hanno riportato danni riproduttivi, dimostran-do come questi ultimi, pre-sentassero un alto livello di contaminazione da metalli».Paola Manduca ha svolto la sua attività anche in un altro scenario drammatico, quello di Gaza, in Palestina, vittima di pesanti interventi militari, tra dicembre 2008 e genna-io 2009, con la famosa ope-razione “Piombo fuso” in cui

sono state utilizzate anche le famigerate bombe al fosforo bianco. La collaborazione con i medici palestinesi è par-tita nel 2011, ad una distanza più ravvicinata dagli eventi bellici «A Gaza la frequenza di malformazioni non è molto alta. È necessario un arco di 3-4 anni prima che si manife-stino i nefasti effetti sulla sa-lute, ma una volta che questi si iniziano ad evidenziare, la frequenza dei danni sembra crescere esponenzialmente. Oltre all’indagine sulla sto-ria della famiglia, abbiamo analizzato i crateri provocati da alcune bombe e le polve-ri contenute in munizioni al fosforo bianco. L’analisi dei capelli di alcuni bambini ha permesso di rilevare, in molti casi, la presenza di differenti metalli tossici e teratogeni».I dati che emergono dagli studi mettono le istituzioni mondiali ed i singoli stati di fronte a pesanti responsabi-lità. «Le armi usate in Iraq e Palestina sono le medesime che hanno aperto il fuoco in Afghanistan, Libia e Siria – spiega Manduca – Ma sono testate anche a casa nostra, basta pensare al poligono mi

litare di Quirra, in Sardegna».Gli Stati sono consapevoli delle loro azioni. I danni pro-vocati dalle armi moderne, infatti, colpiscono anche i mi-litari: come i soldati italiani im-pegnati nei Balcani, molti dei quali colpiti da tumori e leu-cemie, mali intrinsecamente legati all’uso di armi all’ura-nio impoverito. «Conosciamo parzialmente l’effetto quando nell’organismo si riscontra la presenza di una solo metallo e non le conseguenze dovu-te alla compresenza di più metalli. Quest’ultimi possono lavorare insieme o compete-re uno con l’altro e nell’orga-nismo causano cambiamenti anche a bassa concentrazio-ne». Fortunatamente però, esiste ancora una speranza «Un lasso di tempo, misura-bile in alcuni anni, in cui forse è possibile agire. Per Gaza questo termine si sta avvi-cinando». In conclusione, a parte l’aspetto medico, per comprendere i meccanismi che causano danni riprodut-tivi nelle zone di guerra «È necessario studiare un lavo-ro di prevenzione diretto ide-almente almeno alle giovani coppie in età riproduttiva».

Page 6: Era Superba n39

E all’improvviso, è tutto sot-tosopra. Oscurità totale, e tu, che di solito vai abbastanza spedito, non sei nemmeno si-curo di fare un passo avanti. Potresti inciampare. Potresti cadere. E poi, chissà cosa c’è lì davanti, in quel muro di buio che non si attenua, inuti-le spalancare gli occhi… Me-glio far strisciare lentamente un piede in avanti e sondare il terreno. È questa la sensa-zione che avvolge appena entrati nell’oscurità di Dialo-go nel Buio, e che accompa-gna per tutto il percorso: di capovolgimento della realtà cui siamo abituati. L’impaccio e l’incertezza connotano ogni singolo movimento. C’è solo una cosa che illumina questo buio: la presenza della gui-da non vedente che ti tende una mano sicura e gentile, ti parla e ti conduce attraverso gli ambienti che riproduco-no luoghi di vita quotidiana, con relativi oggetti, suoni e odori; viverli a occhi “chiusi” significa, ovviamente, acui-re gli altri sensi e trovare un modo diverso per “vedere”: le mani si allungano a cer-care riferimenti, la vicinanza non dà alcun fastidio, anzi rassicura, e diventa imme-diatamente normale pren-dersi la mano per guidarsi a

vicenda sui vari oggetti nelle stanze; non importano l’a-spetto, la postura, i vestiti; il che ti fa sentire alleggerito di un immenso fardello che tutti i giorni ci portiamo appresso senza nemmeno accorger-cene: l’apparenza. Resta im-portante solo la voce. L’ 1 lu-glio si è chiusa l’esperienza di Dialogo nel Buio, la “scatola buia” di piazza Caricamento, l’iniziativa promossa dall’Isti-tuto Chiossone che ha accol-to in meno di un anno (14 ot-tobre 2011) 23 mila visitatori.Abbiamo partecipato an-che noi alla visita guidata nel buio… e sempre al buio abbiamo intervistato due delle guide non vedenti, Da-niele e Carolina. «In questo luogo tutti i ruoli si inverto-no – dice Carolina – anche tra i visitatori. Il bambino per esempio è più spiglia-to e a suo agio dell’adulto.

6 sotto la lente

Personalmente fare quest’e-sperienza è stato complicato all’inizio per me, ma mi ha portata ad affrontare certe mie paure e superarle per poter aiutare gli altri. Questa è una cosa che mi ha raf-forzata». Aggiunge Daniele: «Trovarsi d’un tratto a esse-re non l’handicappato, ma quello che aiuta gli altri può sembrare una situazione di gratificazione, ma è un ele-mento che passa in secondo piano. La cosa più importan-te è che incontri persone di-verse, ognuna con la propria emozione, e le porti attraver-so il percorso. Il buio annul-la il fastidio della vicinanza, ci permette di stare vicini, e ci mette in una situazione più tranquilla, pacifica e più umana». Entrambi dicono: «Crollano tutti i pregiudizi, gli stereotipi… cogliamo lesfumature delle voci e ci

intervistaal buio di claudia baghino

DANIELE E CAROLINA, LE GUIDE NON VEDENTI

Page 7: Era Superba n39

Senza saperlo, i visitato-ri danno davvero tanto alle guide». Terminiamo con un aneddoto che allarga il cuo-re… «Durante la visita di una classe di scuola, un bambino mi faceva più domande di tut-ti, interessatissimo. Non ha smesso un secondo di par-lare. Quando usciamo, l’in-segnante mi abbraccia, “Hai fatto un miracolo” mi dice. Insomma, il ragazzino non aveva mai parlato prima».

sotto la lente 7

ascoltiamo di più. Usiamo l’istinto». Poi passiamo ad analizzare le reazioni dei visi-tatori. Carolina racconta: «Ap-pena entrano e prendo loro la mano, quasi tutti si spaven-tano perché sentono solo il contatto senza avermi vista, e non essendo abituati indie-treggiano. Così devo spiega-re cosa sto facendo». E alla mia osservazione su come fosse gentile e rassicurante il suo modo di guidare, Daniele risponde: «Ho imparato a far-mi guidare dall’istinto in molte occasioni e anche in questo caso il mio approccio è pu-ramente istintivo. Faccio ciò che mi viene naturale fare».Si sono sentiti chiedere diver-se volte se vedono al buio, da persone stupite dalla si-curezza con cui procedono nel percorso: «Non è che vedo al buio – continua Caro-lina – è che creo questo filo costante che dura fino alla fine del percorso. Per questo mi accorgo di tutto». La loro scioltezza nei movimenti, rac-contano, è frutto di una vita di addestramento e lavoro, aiu-tati dall’istinto che compensa quello che manca. Ancora sui visitatori, Carolina: «Mi sono capitate persone spaventate,

claustrofobiche, una ragazza che ha cominciato a piangere appena entrata e ha smesso quando è uscita, e nonostante questo ha voluto andare avan-ti, tenendomi forte la mano. Facendo la guida dai e ricevi tantissimo. Sei “costretto” a rispondere a domande che i visitatori ti fanno sul non vede-re, e dover spiegare a persone che non ne sanno niente ti dà la forza per parlarne e anche affrontare blocchi personali.

Page 8: Era Superba n39

SAMA srl • Novi L. • Ovada

La storia dell’autoritorna ad Ovada

Vendita nuovo e usato

Assistenzacon officina internae linea revisioni

Finanziamentipersonalizzati

Sama Ovada - Via Roccagrimalda 18 - Tel. 0143 838250 - 838200 - www.fiatsama.it

ConcessionariaSAMA srl • Novi L. • Ovada

Page 9: Era Superba n39

il peso dell'impercepibile

PERCEZIONE E CONSAPEVOLEZZASeduto al tavolino del Grap-polo a Campetto sorseggio un corroborante caffè mattu-tino osservando altri grappoli, quelli della notevole quantità ed apparente varietà dei pas-santi. Davanti all’ininterrotto scorrere mi è inevitabile una considerazione statistica sul loro comportamento: appareinnanzitutto evidente, per ra-gioni dimensionali, l’obesità dilagante senza distinzioni di età e sesso. Sfere di adul-ti con palloncini di bambini trascinano faticosamente un corpo gravato da quel-le traballanti fasce adipose costruite compulsivamen-te giorno dopo giorno con un’alimentazione a base di porcherie giudicate buone, come l’onnipresente sacca-rosio industriale. Ma subito dopo balza all’occhio un ulte-riore fenomeno: i bambini e i cani si voltano in giro a 360 gradi per analizzare con cu-riosità persone ad ambiente, mentre la maggioranza degli adulti cammina con lo sguar-do fisso in avanti…Allora capisco che una sub-dola sindrome si sta espan-dendo tra le persone incon-sapevoli, quelle che sfiorano senza vederli i manifesti suimuri che magari avvisano di salutari incontri socio-culturali, e poi si fermano

solo davanti ad una rutilante vetrina con miraggi consumi-stici da fissare in estasi giu-bilatoria.Sono le vittime di una patolo-gia senza nome perché non ancora riconosciuta, che col-pisce incontrastata con im-placabile determinazione.L’ho battezzata “schermosi atrofica” perché si sviluppa quotidianamente attraverso le immagini e le scritte dei tanti schermi che monopoliz-zano per lunghe ore la perce-zione visiva: dal più antico, il televisore, a playstation, smartphone, tablet, compu-ter, lettori dvd e video poker.Il viso è immobile, rivol-to in avanti, in asse con il piccolo rettangolo vici-no. Nell’occhio si attiva-no solo i ricettori centrali

mentre l’attenzione late-rale, quella delle cosiddet-te “code dell’occhio” che è il visus consapevole con cui i predati individuano i predatori, resta inutilizzata e si atrofizza progressivamente come ogni organismo costretto al ripetuto disuso. Anche la testa non ruota mai ai due lati, tanto è il display che fa scorrere le panoramiche.In un mondo che necessita di persone che si confrontino in carne e ossa per affrontare uniti le tante problematiche dell’esi-stenza, il finto sostituisce il vero e i rapporti interpersonali sono ridotti agli algoritmi di spersona-lizzanti codici di trasmissione.E se è proprio questa meta-morfosi che si vuole imporre, preferiamo accettarla o la vo-gliamo combattere insieme, a colpi di analogica socialità?

DI G

IGI PIC

ETTI

Illustrazione di Constanza Rojas

Page 10: Era Superba n39

1 0 a voxe de zena

Villa Piaggio è uno storico edi-ficio che sorge sulle pendici collinari di Carbonara, lungo l’antica salita di San Simone, a Castelletto. Attualmente ospita la sede della polizia municipale, il distretto sociale del Munici-pio Centro Est e l’Istituto delle Comunicazioni. La villa è cir-condata da un vasto parco di stile romantico, un “polmone verde” del quartiere, particolar-mente apprezzato dai cittadini.«Costruita nel XV dai Moneglia, famiglia patrizia proveniente da Chiavari, passata ai Salva-go e quindi ai Pinelli Gentile di Tagliolo, viene ristrutturata nel 1830 su progetto di Ippo-lito Cremona – si legge sul sito web www.fosca.unige.it - In-torno al 1890 viene acquistata dal senatore Erasmo Piaggio che ne fa la propria residenza e ne affida la ristrutturazione pri-ma a Severino Picasso e poi a

Luigi Rovelli. Nel 1958 la villa è venduta dagli eredi alle suore dell’Assunzione che l’adibisco-no ad uso scolastico senza ap-portare particolari trasformazio-ni». Nel 1971 l’edificio passa di proprietà al Comune di Genova.È possibile accedervi da due diversi ingressi: il più antico è quello su via Pertinace dove era posta l’antica portineria, ancora oggi esistente, costituita da un palazzo in stile neo medievale; l’altro è stato realizzato nel tardo ‘800 in seguito al taglio di corso Firenze ed è costituito da un ingresso monumentale in tono con lo stile della villa che si col-lega, dopo una serie di tornanti, alle scuderie e quindi all’ampia terrazza prospiciente la villa.Nel 2010 il Comune di Genova decide di fare cassa mettendo in vendita alcuni beni immobi-liari. Tra questi ci sono anche tre immobili sette-ottocenteschi

appartenenti al complesso ori-ginario di Villa Piaggio, ubicati nella parte bassa del parco.Parliamo delle antiche scuderie della villa, due fabbricati che si affacciano, da un lato sul parco della villa, dall’altro su Salita San Nicolò, mentre uno, quello di di-mensioni minori, si affaccia su Salita Inferiore San Simone.Tut-ti giacciono, ormai da molto tem-po, in stato di pesante degrado e necessitano di un importante intervento di ristrutturazione.«L’atto ufficiale di vendita è del 29 settembre 2011 - spiega il presi-dente di Spim (società per la ge-stione del patrimonio pubblico), l’ingegnereTommaso Cabella – il Comune ha deciso di mettere in vendita gli immobili per pro-vare a porre fine al degrado».I tre edifici, complessivamente, hanno una superficie agibile co-perta di 1690 metri quadri e sono accessibili da via Pertinace.

V I L L A P I A G G I O

NUOVE RESIDENZE CON VISTA PARCO di matteo quadrone

Page 11: Era Superba n39

a voxe de zena 1 1

Altri 775 metri quadri sono di terreni pertinenziali. Il com-plesso di immobili – vincolati dalla Soprintendenza - è stato messo all’asta per 1 milione e 850 mila euro. Ed è probabile immaginare che, considera-ta la difficile congiuntura del mercato immobiliare, non sia stato possibile ricavare di più.«Spesso si parla della necessità di spazi per le realtà associative – spiega Franco Montagnani, esponente di Legambiente – All’interno dei parchi e delle ville storiche questi luoghi ci sono. Con un po’ di buona volontà sarebbe possibile recuperar-li e destinarli alle attività delle associazioni. Vedere degli im-mobili in queste condizioni, in una zona come Castelletto, è un pugno nell’occhio. Pecca-to però che un domani, que-ste prestigiose residenze vista

parco, se le godranno esclu-sivamente pochi privilegiati».«A quanto ci risulta l’acquirente (una società non meglio preci-sata, ndr) sta sviluppando un progetto, in accordo con la So-printendenza, per stabilire il futu-ro utilizzo degli immobili – spie-ga Cabella – Probabilmente la funzione sarà residenziale».Per il momento i lavori di ristrut-turazione sono fermi al palo. Nell’edificio che sorge più in basso si può notare un cantie-re che sembra inattivo. Un car-tello con le autorizzazioni per gli interventi di manutenzione straordinaria indica come data di denuncia inizio attività il 5 ottobre 2011, pochi giorni dopo la vendita degli immobili. La proprietà è di Castalia s.r.l. con sede a Genova in via Ippolito D’Aste; il committente, invece, è Ambrosiana s.r.l. con sede

a Milano. Nel nuovo Puc l’a-rea della villa e del parco è considerata servizi pubblici, in particolare servizi territoriali e di quartiere di valore storico-paesaggistico. Gli immobili venduti da Spim sorgono sulla cornice esterna del giardino, una porzione che il Puc indivi-dua come Ambito AC-Us, am-bito di conservazione dell’im-pianto urbano storico. Tra le funzioni ammesse le principali sono residenza, strutture ricet-tive alberghiere, servizi privati, esercizi di vicinato e medie strutture di vendita ma anche parcheggi privati pertinenziali e parcheggi “fai da te”. Vedremo cosa succederà nei prossimi mesi, augurandosi che la so-cietà che si è aggiudicata edifici e terreni, rispetti le prescrizioni del piano urbanistico e le indi-cazioni della Soprintendenza.

Page 12: Era Superba n39

1 2 a voxe de zena

Negli scorsi numeri della ri-vista e sul nostro webmaga-zine abbiamo parlato spesso del progetto di copertura wifi gratuita a Genova, che per-metterebbe a cittadini e turisti di navigare in Rete dal pro-prio pc, tablet o cellulare nei “punti strategici” della città senza alcun costo e soprat-tutto senza limiti di tempo.

Un notevole passo avanti in questo senso arriverà dal prossimo settembre, grazie al progetto Rete Gratuita, nato dalla collaborazione tra Federfarma Genova e Vallicom Srl: wifi gratuito all’interno delle farmacie e nell’area circostante fino a un raggio di 300 metri, gra-zie ai ripetitori che verranno progressivamente installati nelle farmacie in tutti i quar-tieri di Genova e in molti comuni della Provincia, che permetteranno fino a 50 con-nessioni in contemporanea.

Finora il progetto è stato sot-toscritto da 78 farmacie, ma si tratta di un numero asso-lutamente provvisorio: con l’avvio ufficiale del progetto sono già previste almeno al-tre 50 adesioni. Capofila del progetto è stata la farmacia Serra di Voltri, il cui titola-re Edoardo Schenardi (che abbiamo intervistato su Era Superba) è anche segretario provinciale di Federfarma.

Si potrà accedere al serviziogratuitamente e senza scari-care alcun software: basterà ricercare sul proprio dispo-sitivo la rete denominata “Rete Gratuita”, registrare il proprio numero di cellulare e si riceverà immediatamen-te la password di accesso via sms, valida per tutti gli hotspot coperti dal servizio. Si potrà navigare gratis, sen-za limiti di tempo e nel più totale rispetto della privacy.Dopo mesi di battaglie tra pubblica amministrazio-ne e aziende private per la gestione del wifi citta-dino, perché a spuntarla sono proprio le farmacie? Una delle ragioni sta si-curamente nel fatto che la ricerca di notizie

sulla salute e sui farmaci da acquistare è uno dei capi-saldi dell’utilizzo quotidiano di Internet, e che farmacisti e operatori sanitari possono fornire un valido supporto nell’orientare a un uso cor-retto della rete. Avere la co-pertura wifi gratuita all’inter-no delle farmacie permette dunque di avere informazioni in tempo reale sul farmaco migliore da acquistare, con la guida di un professionista del settore. La sanità diven-ta pertanto servizio pubbli-co anche nell’accesso alla rete, proprio nei giorni in cui dalla Regione è arrivata la proposta di realizzare una copertura wifi gratuita anche all’interno degli ospedali, per i degenti e i loro familiari.

w i f i g r a t i s a g e n o v a ?

possibile grazie alle farmacie di marta traverso

Page 13: Era Superba n39

a voxe de zena 1 3

MACCHINA DEL TEMP

ESTATE 2011 – Estate ricca di eventi al Palacep organizzata dal Consorzio Pianacci di Carlo Besana. Tra gli appuntamenti in programma, tavole rotonde con personaggi come Don Gal-lo, Marco Travaglio e Antonio Padellaro, i concerti di De Scalzi, Orchestra Filarmonica Sestrese, Zero Plastica, Ky-Mani Marley. Un evento capace di portare oltre 8000 persone all’anno e di rilanciare un quartiere conosciuto ai più come un luogo perife-rico foriero di degrado ed emarginazione. Il Consorzio, solo nel 2011, ha svolto 5500 ore di attività a cui hanno preso parte mi-gliaia di fruitori.

ESTATE 2012 - Carlo Besana si dimette dalla presidenza del Consorzio Pianacci: niente eventi per l’estate nel quartiere del ponente genovese. Le denunce di un gruppo di residenti per disturbo della quiete pubblica hanno dato il la al “mal di pancia” dell’attivista, oltre alla mancanza di aiuti e di appoggi da parte delle istituzioni: «Non faremo le manifestazioni estive finché non ci sarà totale condivisione d’intenti» dichiara Besana.

ESTATE 2011 - Balla coi Cinghiali, uno dei più importanti eventi musicali dell’estate ligure, registra oltre 80 mila presenza. Il Fe-stival rock che si tiene ogni anno a Bardineto ospita in questa edizione band emergenti e più conosciute come Verdena, Il Ge-nio e Roy Paci.

ESTATE 2012 – Balla coi Cinghiali 2012 non si farà. Lo han-no comunicato gli organizzatori, spiegando «Una serie di pro-blematiche di natura logistica, che non avrebbero consentito lo svolgimento ottimale della prossima edizione, ci hanno fatto ritenere opportuno lo stop di un anno. Ci vediamo nel 2013». Gli organizzatori hanno comunque proposto nel mese di giugno Fe-stAfrica a Toirano, mentre “in sostituzione” di Balla coi Cinghia-li c’è Alpette Rock Free Festival, dal 26 al 29 luglio ad Alpette (TO), che si candida ad accogliere molti orfani – liguri e non – di Balla coi Cinghiali. Alpette Rock Free Festival e Balla Coi Cin-ghiali sono gemellati da uno stile che ha caratterizzato gli ultimi anni della fruizione musicale italiana: «In primis ci dispiace molto aver ricevuto la notizia della dipartita di BCC per questo 2012 – dice Salvatore, direttore artistico del festival – BCC è diventato ormai un punto di riferimento per gli amanti della musica live ita-liana e la voragine che ha creato non può destare che un grande dispiacere. Siamo certi che Balla tornerà e il suo Cinghiale sarà più testardo che mai. Noi li aspettiamo a braccia aperte».

…ma cos’è questa crisi… paraparaparaparaparapa-rapà. Già decenni fa era un tormentone, ma belin, c’era comunque ancora un’ironica speranza che la crisi passasse... ed infatti, ci sono stati boom… poi crack… adesso a forza di crack “ai ev in de beling” che il mondo si sia “crepa-to in talmente tanti punti che belin…”, oltre alle cre-pe reali provocate dalle scosse. Non amo criticare senza dare propositi per mutare in meglio la situazione, ma purtroppo non ho le capa-cità tecniche per farlo. Ci sono “fior di eletti che do-vrebbero farlo…” io posso soltanto constatare! Forse solamente gli extraterre-stri potrebbero salvarci, e poi carissimi lettoritrici… c’è un sintomo dramma-tico che ci fa toccare con mani e piedi quanto la crisi sia enorme, perchè ha toccato anche Era Su-perba, ebbene si! All’inizio certe rubriche erano sor-montate dalla foto a colori del titolare... poi in bianco e nero… adesso senza foto... solo un simbolo… ma belin vuoi vedere che con l’inchiostro risparmia-to… Ti abbraccio diretto-re, con affetto!!!

c'e' VentoA GENOVA

DI s e r g io a l e m a n n o

Page 14: Era Superba n39
Page 15: Era Superba n39

a voxe de zena 1 5

di adriana morando

“Tûtto a sô tempo”, direbbe un genovese citando il noto pro-verbio che corrisponde al lati-no “Omnia tempus habbent” e che, incautamente, Massimilia-no Spinola osò far apporre sul portone della sua dimora, che svetta, tuttora, in Largo Eros Lanfranco e che è sede della Prefettura di Genova. Così cita un antico testo: “Per avere il Marchese Massimiliano Spino-la, in luogo dello stemma, fatto porre sul portico del suo palaz-zo, in capo di via S. Giuseppe, uno scudo con questo motto latino, e la data 1815, ebbe di molte brighe con l’ombro-sa polizia di quel tempo, onde fu obbligato a toglierlo, come fece sostituendovi le sue cifre.”L’aneddoto si riferisce al rifiuto opposto, dal nobile, alla nomina di Ciambellano del re, conferita-gli da Vittorio Emanuele I. Inter-rogato sul perché della ripulsa, pare abbia risposto fieramente “Maestà son nato per essere servito e non per servire gli altri“. Ovviamente, davanti a tanta tra-cotanza, il re si sentì obbligato a bandirlo immediatamente dalla reggia. A sua volta il genovese, per ritorsione, mise in atto l’insa-no gesto di esplicitare il suo pen-siero con quella sibillina frase che, come sanno i cultori della lingua latina, ha un suo seguito in “et suis spatiis transeunt uni-versa sub caelo” (e tutte le cose, a tempo debito, passano sotto il cielo) come dire… chi se ne im-porta, neanche i regnanti sono eterni. La vendetta del sovrano

su cui poggiano statue di armi-geri ai lati dello stemma nobilia-re e un grande cortile interno su cui aggetta la galleria loggiata. Lo scalone laterale, a due ram-pe, porta agli ambienti interni ricchi di affreschi tra i quali si annoverano quelli Luca e Gio-vanni Cambiaso. Ampiamente rimaneggiato per la realizzazio-ne di via Roma, il ricordo del suo bel giardino rimane solo, come testimonianza, sulle tavole del pittore fiammingo Rubens. Ceduto al Comune nel 1876, figura tra gli edifici che testi-moniano l’evolversi urbanistico della nostra città come ricorda una lapide sita sotto il portico del cortile: “Acquistò per se con proprio denaro il suolo con le pertinenti un tempo caset-te con i gradini ed il mulino…”

fu repentina come si evince da un altro capoverso del testo: ”Lo scudo stette seppellito nella cor-te del palazzo per molto tempo finché fattolo trasportare a Tas-sarolo, ordinò fosse murato in un andito del suo castello, ove esiste tuttora”. Questo edificio, sulle colline del Gavi, è sede oggi di una fiorente azienda vi-nicola, proprietà degli eredi di questa antica casata. Insieme ai Doria, Grimaldi e Fieschi, gli Spinola erano una delle più importanti famiglie della città, la cui ricchezza, fondata sulla mercatura, si perde lontano nel tempo. Il palazzo, preceden-temente appartenuto ai Doria, vede la luce nel 1542 e oggi fa parte dei Palazzi dei Rolli. Un imponente portale impreziosito da 4 colonne e da un architrave

A SPASSo PER ZENA

palazzo spinola

Fotografia di Daniele Orlandi

Page 16: Era Superba n39
Page 17: Era Superba n39

LETTERE DALLA LUNAPiazza Embriaci arriva che non te lo aspetti, così semplice e perfetta, io però me l’aspetto, perché lo so già. Penso che potrei finalmente goder della mia nuova vita terrena, se solo la mia città cambiasse radicalmente dalla notte all’alba, ogni santo giorno. Maledetta, sempre uguale.Scalino dopo scalino guadagno il dorso del colle di Sarzano, che so essere l’insediamento più antico di Genova. Ho deciso questa mattina di non guardar-mi i piedi, pena un’ammenda di 159 euro da versare nelle mie stesse tasche. E di non accontentarmi della prima cosa che attira l’attenzione, come un gatto a caccia della preda mi volto a destra e a sinistra e poi in alto verso il cielo, quas-sù ogni cosa indica qualcos’altro, voglio riuscire a farmi cogliere impreparato.Altissima sopra la mia testa la Torre degli Embriaci e a pochi passi di distanza la facciata in stile romanico dell’antichissima chiesa di Santa Maria di Castello databile ancora prima dell’anno 900. Lungo la via di Santa Maria di Castello ecco la piccola piazza di Santa Maria in Passione…

La voragine, il cratere nel cuore,luce spenta, Santa Maria in Passione.E’ la scultura senza firma e nome,il dipinto a caso che ingoia il solee il taciuto inspira e attesa rimanda.Oltre la porta ferrata, socchiusa,un dio che non si prega e non si canta.

L’hanno bombardata, ancora scricchiolano i muri, ancora cadono i calcinacci. O forse non cade più niente e l’immaginazione mi suggestiona. Le crepe si allargano regolari un millimetro all’ora, forse anche più veloci, forse non si muovono affatto. Tutto è come pare, non come è.E intanto la riflessione ha accompagnato lentamente la mia testa verso il suolo e poi, inesorabile sulla punta dei piedi… maledetti, sempre uguali. Sfilo 159 euro dal mio portafoglio e infilo le banconote in tasca, piegandole con cura.

PS: sono tornato

sulla Terra!

Page 18: Era Superba n39

firme ma improntate sui giovani e sugli acquisti low cost. Lungo la Piccadilly, la strada che col-lega Green park a Piccadilly Circus, troviamo Fortnum & Mason, un grande magazzino famoso per essere il fornitore ufficiale di the della casa reale; aperto nel 1707 nel centro di Londra, nel tempo ha mante-nuto la stessa cura nella scel-ta delle migliori qualità di the da degustare comodamente in una sala allestita in perfetto stile British. Infine, adiacente a Fortnum & Mason, troviamo la piccola chiesa di St.James, nel cui cortile viene esposto un pic-colo mercato di merce usata e di produzione artigianale, facile da visitare per la sua comodità, utile per staccare la vista dalle grandi firme del centro cittadino.

giocattoli d’epoca e antiche cianfrusaglie recuperate in qualche scantinato di qualche casa in stile georgiano. Tra i più importanti e rinomati ci sono Portobello Road, Camden Market e il caratteristico Pet-ticoat Lane. Di tutt’altro gene-re è lo shopping nella celebre Piccadilly circus e lungo Re-gent street dove si possono trovare le marche più famose di abbigliamento e cosmeti-ca, mentre per i più piccoli c’è Hamleys, uno dei negozi di giocattoli più grandi al mondo, cinque piani di giochi interatti-vi con bolle di sapone giganti, piccoli aerei volanti e magie degne dei migliori prestigiatori. Da Regent street ci si collega a Oxford circus e Oxford stre-et, anch’esse ricche di grandi

Samuel Johnson aveva pro-prio ragione, “…chi è stanco di Londra è stanco della vita”. Unica come un pomeriggio in barca a remi nel lago di Hyde Park, speciale come la Union Jack e romantica come una passeggiata di mezzanotte nei dintorni del Tamigi ad ammirare la luna che illumina il Big Ben.La città è divisa in quartieri, da Westminster dove troviamo le più classiche e regali attrazioni londinesi, il Big Ben , Bucking-am palace e Trafalgar square per poi arrivare a Soho, dove turisti e persone di ogni etnia e gusti sessuali si mischiano per le vie sempre vive del quartiere più giovanile della città, ricco di bar, pub e ristoranti da ogni parte del mondo. Adiacente a Soho troviamo Chinatown, uno degli insediamenti cinesi più grandi e ordinati d’Europa, co-stituito principalmente da risto-ranti sempre colmi di persone amanti della loro cucina. Per vedere “l’inglese vero” invece bisogna recarsi nella City, dove uomini in giacca e cravatta con impermeabile e bombet-ta si aggirano a passo spedito nei dintorni di Liverpool street, tempio delle banche e degli isti-tuti assicurativi più prestigiosi.Una delle peculiarità di Lon-dra sono i suoi mercati fa-mosi in tutto il mondo, nei quali è facile trovare dagli og-getti più moderni a quelli più antichi, vestiti usati, dischi rari,

di DIEGO ARBORE

1 8 DI TUTTO UN po'

LA LONDRA DEI MERCATI, DEL VERDE DEL ROMANTICISMO

Fotografia di Diego Arbore

Page 19: Era Superba n39

di tutto un po' 1 9

corvi neri molto caratteristici, non particolarmente allegro ma sicuramente interessante per gli storici e amanti della fotografia. Londra è diventata facilmente raggiungibile grazie ai voli Low Cost che permetto-no da tutta Italia di spendere poche centinaia di euro in ogni stagione. Gli alloggi sono facili da trovare, si va dall’albergo di lusso ai più economici, men-tre chi vuole dormire in una vera casa Inglese può cerca-re un B&B dove troverà sicu-ramente accoglienza, pulizia, cortesia e l’odore del bacon con salsiccia che vi sveglia al mattino per la colazione.

cittadini. Hyde park e Green park su tutti, dove troviamo volatili di ogni genere non preoccuparsi della presenza delle persone, mentre picco-li scoiattoli si avvicinano ai bambini in attesa di qualche briciola. St.James park in-vece, è il più antico dei par-chi reali ed è situato a est di Buckingham Palace, al suo interno si trova un lago con due isole, la Duck Island e la West Island. Tra i parchi an-noveriamo anche alcuni cimi-teri, tra cui il West Brompton Cemetery, un enorme diste-sa di tombe di guerra sulle cui lapidi si trovano grossi

Per i viaggi in dolce compa-gnia si può passeggiare lungo il Tamigi intorno alla mezzanot-te, attraversare il Millennium Bridge e con un po’ di fortuna si può ammirare la luna piena che illumina Westminster, il tutto accompagnato dalle mu-siche dei Beatles suonate da improvvisati musicisti lungo le rive del fiume, oppure potete affittare una barca a remi nel lago di Hyde Park e navigare in mezzo ai cigni poco prima del tramonto. La frenesia del-la città e le migliaia di persone che si incrociano ogni minuto vengono spezzati dal verde e dalla tranquillità dei parchi

di daniele canepa

Nice 2 meet uENGLISHLa lingua del presente e del futuro - “In the right place at the right time”, nel posto giusto al mo-mento giusto. Questo in sintesi è il motivo per cui oggi l’inglese è la lingua franca globale. In the right place, perché tra il XVI e il XX secolo l’Inghilterra ha piantato la sua bandiera in tutti i continenti, arrivando a costruire un Impero nel quale l’inglese era la lingua del potere. Dopo il 1945, se l’Empire ormai si stava sgretolando, un altro paese anglosassone emergeva: gli USA, il punto di riferimento del mondo occiden-tale e non solo. L’affermazione dell’inglese come lingua ufficiale delle diverse organizzazioni internazionali del dopoguerra, quali UN (United Nations) e EU (European Union), è avvenuta quindi spontaneamente.At the right time, perché l’inglese era la lingua franca globale nel momento in cui si sono diffusi nel mondo i mass media e soprattutto Internet. Con le americane Google, Apple e Microsoft leader in campo informatico, l’inglese è naturalmente diventato la lingua della tecnologia. Vedendo però ciò che è accaduto in passato a un’altra lingua internazionale, il latino, sorge il dubbio se l’inglese continuerà a mantenere il suo ruolo, vista anche la crescita di altri giganti, quali Cina e Brasile.Prevedere il futuro è arduo, ma possiamo formulare delle ipotesi sulla base delle differenze, più che delle analogie, tra inglese e latino. Sono diversi i tempi: Internet è determinate per la supre-mazia dell’inglese. Poi, a differenza del latino, l’inglese è diffuso globalmente. Inoltre, milioni di nuovi studenti nei paesi emergenti citati prima si cimentano nell’inglese con grande convinzione. Il processo sembra quindi irreversibile. Peraltro, il contatto con le lingue delle ex-colonie, e non solo, ha arricchito il vocabolario inglese stesso, come nei casi di guru (dal sanscrito) e taboo (parola polinesiana). Il ritorno a una lingua globale comune, come nel periodo antecedente alla Torre di Babele, non sembra poi così un miraggio, sebbene sia auspicabile che a fianco alla lingua inglese si preservino anche le altre attualmente esistenti.

Page 20: Era Superba n39

penna sagace

banniV INOVER I TASdi gianluca nicosia

Il BARBERA D’ASTI DOCG, come già anticipato nelle scorse uscite, è l’unica denominazione che ha ottenuto la DOCG. L’area di produzione comprende 169 comuni tra la Provincia di Asti e parte della provincia di Ales-sandria collocati all’interno di un sistema collinare poco elevato. I vitigni con i quali è consentito produrlo sono: Barbera in una percentuale minima del 90%, Freisa, Grignolino e Dolcetto in una percentuale massima del 10%. Il colore è rosso rubino ten-dente al granato se invecchiato; ha profumo vinoso con sentore di viola, etereo con l’età. Il sapore è asciutto, corposo, più armonio-so se invecchiato. La gradazione alcolica minima del vino deve raggiungere i 12°. La temperatu-ra di sevizio è tra i 16/18°c , se invecchiato invece è tra i 18/20°c. Per ottenere la denominazione deve subire un invecchiamento obbligatorio di 4 mesi a partire dal 1° novembre dell’anno di pro-duzione delle uve. Per ottenere la qualifica ‘’SUPERIORE’’ deve essere sottoposto ad un anno di invecchiamento obbligatorio, di cui almeno 6 mesi in botti di rovere. Deve avere inoltre una gradazione minima obbligatoria di 12,5°. Gli abbinamenti consi-gliati, se giovane, sono salumi tipici piemontesi, bolliti e carni bianche. Se invecchiato piatti elaborati di carni rosse, selvaggi-na e maiale.

2 0 DI TUTTO UN po'

Il 27 Giugno il Parlamento ha definitivamente approvato il disegno di legge di riforma del mer-cato del lavoro. Avevo riposto molte speranze in questa riforma. Ero sicuro che un governo tec-nico potesse prendere quelle “decisioni difficili” che i numerosi governi che si sono susseguiti in questi anni non sono stati in grado di prende-re. “Flexicurity”, “lotta al precariato” e “semplifi-cazione” sarebbero dovuti essere i capisaldi di questa riforma, ma molto si è perso per strada. Nel passaggio parlamentare sono state intro-dotte alcune modifiche positive come l’intro-duzione di un salario minimo per i contratti a progetto, tuttavia molti nodi restano purtroppo ancora irrisolti. Le norme relative al licenzia-mento sono ancora troppo complicate e il lavo-ratore che vuole ottenere un indennizzo deve in ogni caso ricorrere in giudizio, mentre, così come accade in Francia e Germania, si sarebbe dovuto prevedere un indennizzo automatico. In generale sembra che, per prevenire un compor-tamento scorretto in un caso su cento, si sia-no complicati a dismisura gli altri novantanove casi. Questo tipo di approccio ha prodotto una riforma che non è certo caratterizzata da una semplicità tale da attirare investimenti stranieri. Ancora prima dell’insediamento del governo Monti erano già state formulate valide alterna-tive per riformare il mercato del lavoro. Sia il “contratto unico” proposto dagli economisti Bo-eri e Garibaldi sia il disegno di legge presentato dal senatore Ichino sarebbero stati validi punti di partenza su cui costruire una riforma del la-voro e, soprattutto, avrebbero rappresentato un vero punto di rottura con il passato. Purtroppo questa riforma, pur rappresentando nel com-plesso un timido passo nella giusta direzione, rappresenta l’ennesima occasione sprecata di dare una vera svolta al mercato del lavoro ed è quindi, come temevo, l’ennesimo compromesso “all’italiana”.

Page 21: Era Superba n39

di tutto un po' 2 1

saremo noi a concederglielo! Il rischio di stress é maggiore in caso di mete lontane, a causa del fuso orario e del cambia-mento di abitudini alimentari, e in vacanze in cui cerchiamo di incastrare troppe attività in poco tempo: anche in questo caso la scelta più sana é la modera-zione, privilegiando mete ade-guate ai tempi di permanenza e mantenendo un’alimentazione simile a quella a cui siamo abi-tuati durante l’anno, ricordan-do di lasciare spazio al dolce far niente! Buone vacanze!Per informazioni e contattiwww.psicologo-genova.it

Liberamente

dare tutto per scontato ma assaporare ogni momento, anche un semplice tuffo, vis-suto con intensità e piacere,restando con il pensiero nell’i-stante presente. É importante non avere aspettative troppo alte, non immaginarsi mete o situa-zioni inarrivabili, ma considerare la vacanza come un momento di pausa da dedicare alle nostre passioni, in compagnia delle per-sone che amiamo, e sapere che per la natura stessa del viaggio in-teso come cambiamento potran-no esserci dei momenti di stress, ma che non avranno il potere di rovinare tutto a meno che non

Sole, mare e voglia di staccare dal lavoro e dai ritmi quotidiani, maga-ri con un bel viaggio e una vacan-za rilassante con tutta la famiglia... Spesso però l’organizzazione e la gestione del tempo libero rap-presentano anch’essi una fonte di stress e di ansia. Quelle set-timane di pausa sono cariche di aspettative, vissute come un premio, un giusto riconoscimen-to alle proprie fatiche, pertanto occorre organizzarle bene per non restare delusi, ma se le idealizziamo troppo la delusio-ne é davvero dietro l’angolo! La vacanza é a tutti gli effetti un cambiamento, di abitudini, di am-biente, di alimentazione, e come tutti i cambiamenti può essere fonte di ansia: dobbiamo trovare compromessi tra i nostri desi-deri e quelli dei nostri familiari, organizzare giornate con nuove regole, senza orari o impegni pre-definiti, trascorrere il nostro tem-po con compagni di viaggio con cui di solito condividiamo solo le serate o i weekend e in posti che per quanto belli non sono casa nostra. Allora occorre trasformare l’ansia e lo stress in quelli che si definisce EUstress, cioè stress positivo, energia e motivazione per affrontare i cambiamenti con spirito di avventura e curiosità, chiedersi “cosa succederà?” con un senso di divertimento che ci spinge ad uscire fuori dal guscio. Per aiutare noi stessi in que-sto compito, cerchiamo di non

a cura della psicologamichela alibrandi

Illustrazione di Constanza Rojas

vacanze... che stress!!

Page 22: Era Superba n39

2 2 il caffè degli artisti

suonata male: ci distur-ba, eppure la riconosciamo.Disegnando un futuro posto in un crocevia tra Strange Days, Fuga da New York e Mad Max, l’autore costringe il lettore a porsi domande sul quotidiano. I dubbi sulla Dottrina Obama, il perico-lo costituito da Siria ed Iran, il potere dei mercati e la Vecchia Europa che arranca, sono argo-menti che, esasperati al peggio, diventano elementi di riflessione. Simmons non ci chiede, come ad colloquio di lavoro, come ci immaginiamo fra 30 anni, lo fa lui per noi, ma ci spinge a inter-rogarci sul presente, perché la fine del mondo è un processo lento che inizia nel presente.La letteratura racconta il mon-do perché, immaginandolo, lo crea. Quando Dante scriveva la sua Divina, in italiano, l’Ita-lia non era neppure un sogno.

come in 1984, spesso ci racconta che la Guerra è Pace, la libertà è schiavitù e l’ignoranza è forza. Come in passato anche nei libri di oggi possiamo trovare elementi per riflettere sul nostro futuro nei tempi della crisi. Quando uno scrittore immagina, crea, e il suo mondo di carta diventa reale quanto il nostro. Quando un paio di mesi fa ho incontrato il nuovo libro di Dan Simmons ho comin-ciato ad analizzare la crisi nella quale siamo immersi da altri punti di vista. Autore versatile ed estre-mamente preparato, con il suo Flashback Simmons immagina il mondo del 2030 come figlio il-legittimo del nostro presente. La sua è una distopia, un disturbante sogno all’incontrario. Il suo affre-sco è angosciante ma realistico: guardare a quel futuro con il no-stro presente fuori dalla finestra, è come ascoltare una canzone

Comprendere il futuro. In un mon-do nel quale le cose note sono sempre meno di quelle che non lo sono, il grande mistero, il gran-de sogno, resta il futuro. Quello di immaginare il mondo che verrà è sempre stato un rifugio ideale per scrittori e filosofi. Coniugare al fu-turo il presente è un esercizio al quale si sono sottoposti in molti, da Platone a Virgilio fino a molti immaginauti contemporanei, da Orwell ai fratelli Wachowski. Per alcuni il futuro è l’Età dell’Oro. Al-tri invece, vedono materializzate nell’avvenire le paure più grandi.Da sempre la letteratura Utopisti-ca e la fantascienza forniscono eccellenti manuali per compren-dere noi stessi e il mondo. Pren-dete Asimov, uno dei pilastri della SF del XX secolo. Il suo Impero Galattico è figlio delle angosce e speranze degli anni 50/60. La fine della guerra aveva portato grandi speranze, ma anche pau-re sconosciute. Il futuro per quegli anni era fatto di macchine volanti, voli spaziali e una Confederazio-ne Galattica nel quale il concetto stesso di nazione perdeva si-gnificato. Si immaginava la tele-patia come mezzo per comuni-care, noi la chiamiamo I-phone.Sull’altra faccia della Spirale, auto-ri come Bradbury o Orwell usava-no la loro penna per denunciare le degenerazioni del loro presente. Quei romanzi, letti oggi, se da un lato possono fare sorridere dall’al-tro raccontano con angosciante precisione le nostre decaden-ze. L’informazione, ad esempio,

di francesco Cascione

letteratura e futuroIL "FLASHBACK" DI DAN SIMMONS

SEI UNO SCRITTORE? ... SCRIVICI!Videoscrittori, il nuovo for-mat di EraSuperbaTV.Due persone che non si conoscono. Una di fronte all’altra.La prima è uno scrittore. Alla seconda piace fare domande ed ascoltare.Una penna che scrive, una voce che legge. Il mondo di uno scrittore che si compo-ne pian piano, la sua fac-cia, la sua storia, davanti alla telecamera per dieci minuti di libera creatività... Se sei interessato a par-tecipare scrivi una email a [email protected]

Page 23: Era Superba n39

il caffè degli artisti 2 3

ciascuno di noi produce in un anno. Ho fatto il Rumentosauro nell’estate 2011 e adesso è cir-ca un anno che l’installazione si trova qui. Purtroppo non ha esat-tamente il contorno che avevo pensato: le transenne da lavori in corso tutto intorno e la mancanza di un’illuminazione serale sulla scultura la penalizzano un po’. È pensata in realtà per essere avvi-cinata, toccata e perfino scalata dalle persone; ho fatto la struttura solidissima proprio per questo.

Una curiosità: la gomma da pneumatico è un materiale anomalo in scultura. È molto difficile da lavorare?Le gomme delle auto hanno un telaio in metallo che sarebbe troppo difficile da tagliare e lavo-rare nella forma che mi serve. Per questo io utilizzo esclusiva-mente gomme di moto e biciclet-te, che hanno al loro interno un telaio in nylon, molto più flessibile.

e biciclette. Adesso le gallerie richiedono specialmente le mie creazioni in gomma, ma ho fat-to anche quadri, sono un artista interessato a diverse possibilità.

Creare opere d’arte riciclan-do materiali molto inquinanti come le gomme usate, spesso viene interpretato come stimo-lo alla riflessione sul tema dei rifiuti… Sono molto contento che il mio lavoro abbia assunto questa valenza; non ho cominciato pre-cisamente con questo scopo, ma la gente guardando le mie opere ha visto questo, e io ora sono felice di contribuire in qual-che modo al tema del riciclo.

Veniamo a Hugo, il “dinosau-ro” di piazza Cavour…Nella sua pancia si vede un cumulo di metalli accartoc-ciati: il loro peso corrisponde al peso medio dei rifiuti che

Serge Van de Put è un artista bel-ga, nato ad Anversa nel ’58. Gran-de viaggiatore, attualmente vive in Liguria e ha realizzato un’opera per Genova, una grande scultu-ra alta 4 metri e lunga 8, visibile all’ingresso del Porto Antico in Piazza Cavour: Hugo, il rumento-sauro. Talento poliedrico, realizza quadri, disegni, oggetti, ma è noto soprattutto per le sue sculture re-alizzate con la gomma di vecchi pneumatici dismessi. Materiale flessibile (relativamente!) ma du-raturo, conferisce alle sue crea-zioni un aspetto particolarissimo. Come è arrivato a scegliere pneumatici per realizzare le sue opere? Dieci anni fa mi trovavo in Maroc-co e lavoravo a Marrakech. Lì ho incontrato un ragazzo che lavora-va la gomma: ho pensato subito che fosse un materiale molto interessante da usare per le mie sculture. Successivamente sono stato a Martinique e lì ho realiz-zato alcune sculture. Nel 2009 ho avuto l’opportunità, attraverso un contatto italiano, di esporre una mia opera di grandi dimensioni, L’Elefante, alla Biennale di Vene-zia. Dopodiché ho fatto diverse mostre in Italia, per esempio a Biella, Bergamo, Torino e di re-cente ho comprato una casa a Savona e ho stabilito il mio studio ad Albissola Marina. Per quanto riguarda i materiali, io procedo realizzando prima una struttura in metallo che poi ricopro com-pletamente con gomme di moto

di clauia baghino

serge van de put E IL "RUMENTOSAURO" DI PIAZZA CAVOUR

Fotografia di Daniele Orlandi

Page 24: Era Superba n39

Fermata a richiesta: una storia, una fotoRitrovata lettera in Via Nolan

a cura di daniele aurelie daniele orlandi

Mi chiamo Anna Della Notte e un giorno perderò anche questa lettera.Perdo ogni cosa. Mi perdo sempre il calzino destro, le penne e le ma-tite le dimentico ovunque. I soldi mi cadono e non li ritrovo più. Le sciarpe le lascio in ogni parte del mon-do al di fuori di dove dovrebbero essere. Magliette: le tolgo e poi non ricordo che fine fanno. Libri… I libri proprio non li capisco: sto leggendo, mi distraggo, arriva una chiamata, lascio il libro e poi non lo ritrovo più. Com’è possibile, dove cazzo è finito? Era qui! Lo ritrovo dopo mesi, sotto il mio letto, in cucina, in bagno, sotto a una pila di altri libri, immerso in un mare di boh e da tante altre parti assurde di questa storia. Perdo le mie idee. Una volta ho perso cono-scenza; ho bevuto talmente tanto vino da non ricor-dare più il mio nome: bicchieri su bicchieri a formare bottiglie su bottiglie a creare un vuoto di pensiero. Ho perso due chili a luglio e ho gioito, ne ho ritrovati quattro a dicembre e ho imprecato. In spiaggia ho perso il mio cellulare e dopo poco anche la speranza di ritrovarlo; granelli di sabbia che nascondono orme e oggetti di poco valore. Ho perso la strada più volte e spesso non l’ho più ritrovata. P.s.: tutt’ora sono in cerca della retta via. Ho perso la fede… E per non fare confusione vi confesso fra parentesi che (non ho mai avuto intenzione di sposarmi). Ho scritto il titolo di questa lettera su una pagina di un quaderno rosso. Il quaderno l’ho ritrovato, il titolo no. Dimenti-co nomi cose città obbligo e/o paragoni. Dimentico

di finire le frasi, a volte inizio a scrivere e non term Perdo la memoria di alcune parole e faccio confu-sione. Non distinguo lapsus da lapis, maglione da felpa e fogli da fogliame. Mi perdo in continuazione ad osservare il mare… è un loop che non si fer-ma. Quel rumore, quell’andare e tornare, è come se il tempo si allungasse… quel rumore, quell’an-dare e tornare, è come se il tempo si allungasse, in continuazione, mi perdo, ad osservare il mare. Dimentico gli amori passati. Ho amato ogni uomo che ho spogliato, amato per un giorno, per una not-te, per una vita. Perdo gli appunti che mi servono per ricordare di non perdermi gli appunti. Bracciali, anelli, orecchini, collane e cerchietti sono nella top five delle “cose che perdo con più facilità”. Ho perso la mia ingenuità poco tempo fa, la mia verginità molto tempo faHo dimenticato di mettere il punto nella frase prece-dente e ho dimenticato di terminare la frase alcune righe fa e ho dimenticato che ho scritto fa anche pri-ma quindi sarebbe meglio evitare la ripetizione. Di-mentico, perdo, lascio cadere, andare, non mi curo, scivolano via pensieri, cadono ricordi e mi lasciano leggera, si spengono rimembranze di giorni passati che non servono più. Tutto scorre e il mondo non si ferma. C’è una cosa che non riesco a dimenticare, che non mi lascia in pace, che mi viene a trovare nei momenti meno opportuni. Una cosa che non ri-esco a perdere. Non riesco a ricordare che mi devo dimenticare, dimenticare ormai… Il tuo nome.

Page 25: Era Superba n39

* Bicicletta è... concorso fotografico a cura di Fiab Genova. Invio a Libreria Finisterre (piazza Truogoli di Santa Brigida) fino a tre foto a colori o in b/n, no rielaborazioni digitali. Nessuna quota di iscrizione. In palio mostra collettiva alla biblioteca Berio, al vincitore anche buoni acquisto e stampa sulla copertina del programma 2013 del Circolo Amici della Bicicletta. Sca-denza 10 settembre.

* Una ricetta al giorno toglie i rifiuti di torno concorso di ricette create senza sprechi e riutilizzando gli avanzi. Invio a [email protected]. Per le tre ricette migliori realizzazione di un video e pubblicazione sul sito della Provincia di Savona. Scadenza 11 settembre.

* View social contest Bando per creativi digitali rivolto a creativi e designer per opere (video, corto, animazioni ecc.) realizzate tra il 2011 e il 2012 su temi di attualità e sociale. In palio partecipazione a View Conference (Torino, 13-19 ottobre 2012) e 1.500 €. Iscrizioni su www.viewconference.it. Scadenza 15 settembre.

* Immagini senza parole Concorso di illustrazioni fino a tre opere inedite ispirate alle parole “Bla bla bla”. Nessun limite di età o nazionalità. In palio realizzazione ebook con immagini e racconti (che saranno selezionati in un bando successivo). Invio in jpeg a [email protected]. Scadenza 30 settembre.

il caffè degli artisti 2 5

IL BANDITOREPer avere maggiori informazioni sui bandi e scoprire altreopportunità per gli artisti visita www.erasuperba.it

Page 26: Era Superba n39

www.palcosulmarefestival.it

La Nuova oNdadeLLo spettacoLo

venerdì 20 Luglio - LevaNtoPremio Onda di Risate - Stefano Chiodaroli

Lunedì 23 Luglio - GeNovaMusic Rights Show >> Genova Contest Band

Mercoledì 25 Luglio - GeNovaMusic Rights Show >> ut l’anima prog dei New Trolls

Giovedì 26 Luglio - GeNovaMusic Rights Show >> pFM in “Canta De André”

Martedì 31 Luglio - ReccoPremio Seriamente comici >> F. Rizzuto, E. Chiocchi, A. Di Tullio

Martedì 14 agosto - aReNzaNoPremio Gruppi de Sâ >> A. Corsi e Giua, C. Angelini, Rebis

Mercoledì 15 agosto - MoNeGLiaPremio Musica in Blu >> Gnu Quartet

venerdì 24 agosto - zoaGLiPremio “Via del Campo” >> Andrea Celeste

sponsor: media partners:

con il patrocinio:

Regione LiguRia

con il contributo:

REGIONE LIGURIA

Limited Edition dal 20.07al 24.08 2012

con il contributo:

Recco MonegliaArenzanoGenova ZoagliLevanto

Page 27: Era Superba n39

l' angolo diGianni Martini

Se l’espressione artistica, nelle sue punte più avanza-te, spesso “anticipa la storia” (intendendo con questo la capacità visionaria di prefi-gurare nuovi mondi possibili, indicare faticosi sentieri per un cambiamento praticabile, segnare direttamente la linea di rottura con linguaggi/schemi sociali/concezioni del mondo/abitudini e costumi radicati e tradizionali…), parallelamen-te libera energie creative che nel loro impatto con la socie-tà, continueranno a dare frutti (…”cattivo esempio”?...) per un periodo più o meno lungo, anche quando il magma rivo-luzionario avrà ormai attenua-to la propria incandescenza e le spinte più spontanee e anarcoidi saranno rifluite o ad-domesticate. Segno di questa “bolla di energia” potrebbero essere considerate da un lato la linea di continuità creativa e produttiva di musicisti, gruppi, etichette etc…che rimarranno in attività, con tutte le difficoltà esterne, dovute ad un paesag-gio sociale ormai radicalmente mutato, ed interne, “psicologi-che”, dovute ad un senso di isolamento, straniamento, cri-si di identità (sentimento che, bruciante, toccò soprattutto i compositori di aria colta). Questo da un lato, dall’altro una risposta “istituzionale” – di necessità in ritardo sulla storia

viva – che comunque rece-pì i desideri di cambiamento. Nel nostro paese l’epopea dei grandi festival iniziò verso la fine degli anni ’70, quando già si iniziavano ad intravedere i primi effetti del “riflusso”. Nuovi amministratori negli enti locali – conseguenza diretta di un di-verso assetto politico-istituzio-nale – permisero e/o attuarono (grosso modo fino alla seconda metà degli anni ’90) una pro-grammazione, a volte corag-giosamente aperta alle correnti espressive più recenti. Molti compositori contemporanei e “sperimentali” (pur in piena crisi di identità, come si è appena ricordato) ricevettero concre-te proposte di lavoro e le loro opere vennero messe in cartel-lone, insieme ai classici. Anche il jazz e il blues uscirono dalla dimensione “underground” per raggiungere, grazie a impor-tanti rassegne come Umbria Jazz, Siena Jazz, Pistoia Blues etc…un più vasto pubblico di appassionati. La riuscita di questi appuntamenti di grande risonanza si dovette anche ad un impegno istituzionale im-pensabile fino a qualche anno prima. Per la canzone d’auto-re – che , come si è visto ini-ziò in sordina e accompagnò in crescendo tutta l’evoluzione della vita politica italiana - ora, mentre il movimento stava ra-pidamente spegnendosi, arrivò

l’epoca dei grandi concerti ne-gli stadi: la tournèe di “Banana Republic”, di F. De Gregori e L. Dalla, i concerti di Vasco e, un po’ dopo, Ligabue. I nuovi equilibri politico-partitici porta-rono ad una riforma del ser-vizio pubblico radio-televisivo (…possiamo pure leggere “lottizzazione”…): nacque “Rai tre”, più sensibile alle tema-tiche socio culturali care alla sinistra. Il fenomeno di una maggiore considerazione isti-tuzionale riguardò, con preci-pue caratteristiche, anche le arti visive, la poesia, il teatro (ad esempio Dario Fo e Gior-gio Gaber, figure molto vicine al movimento approdarono in Tv). Ma se nei primi anni ’60 tutto avveniva magmaticamen-te, nel “fuoco degli eventi” (…non solo in senso figurato…), dove c’era chi si improvvisa-va organizzatore, impresario, discografico, conduttore radio-fonico, cantautore (molti che oggi sono affermati iniziarono così), ora – negli anni ’80 – tut-to diventerà “attività professio-nale” con i ricordi dell’entusia-smo movimentista ormai alle spalle. Ecco, a questo punto il mercato – che di solito è colto di sorpresa dai sommovimen-ti sociali realmente innovatori – iniziò a dare consistenza ai tentativi di recuperare terreno, cavalcando l’onda della grande diffusione delle “nuove idee”.

Considerando a distanza i movimenti storici, culturali, artistici si pone in evidenza un tratto comune: il massimo livello di carica espressiva viene raggiunto nel periodo in cui già si fanno sentire le prime avvisa-glie di “crisi”. Anche il periodo da noi affrontato non sfugge a questa “regola”, infatti l’impatto sociale massimo si ebbe nella seconda metà degli anni ’70, quando già si riconoscevano i primi segni del riflusso.

Page 28: Era Superba n39

28 parla come mangi

MANGI

A CURA DI BRUNO GATTORNO canto I (parte II)Mentre derrúavo in zù, me se offërto davanti a míchi pe lungo tempo no parlava ciù, e a sœ voxe a me resœnna,(òmmo pe sòrte son stæto za)(i mæ parenti êan Lombardi, ma primma ancòn che fise tardison nasciûo a Romma all época di fäsci e di böxardi. Poëta, mi hò cantòu o figgio d’Anchise,vegnûo da Troiaquando o lea stæto ûn leon da sò stòia.Ma! perché ti pensi a tanta nöia? guagna a montâ do monte, che o le o prinçipio ea raxion de tanta gioia.)(Öh, ti te o Virgilio, che ti parli comme ûn sciûm-me sciortïo da a fonte)ghò respòsto mi, co’o russô in sce a fronte; e le coscí o ma resposto:(A tûtti i poëti önô e lûmme, o lè stæto o stùdio eo grande amô che o ma fætodiventà cäo o tœ volümme.) Dunca mi: (Öh mæ Meistro, te ti..te ti o mæ autô!da ti hò imparòu o stile che o m’ha fæto önô,

ammia a béstia che me sòn trovòu…aggiûttime, che tremmo da puïa e pèrdo o scióu.) e le a mi’:(Te convegne piggiâ ûn’atro viagio, visto che ti cianzi e ti vœ sciortí da questopassággio, perché questa bèstia che a te fa sûa a fronte, a l’hà i respii all’inferno dovve a raggia e l’invidia a l’avià in eterno. Dunca vëgnime apprêuvo, e te portiò in te ûn po-sto eterno, là ti sentiæ cianze e crià, anime ciamà a morte pe no fale disperà, ti veddiæ chi do fêugo sòn contente, sperando de arrivâ in ta beata gente, se poi ti vor-riè in erto andâ, ûn’anima te daiö, e te dovviö lasciâ ; Perché l’Imperatô che dall’erto o regna…savændo che fœa da e so lezzi sòn visciûo, d’avéime o se sdegna.Ma in to trono do sò commando, mi te raccomando.)(ghe vaddo con a quæ de vedde San Pe)… ghe diggo, le allôa o se méscia, e mi ghe vaddo derrê.o l’ammia i mòuxei, e serio o i stâ a ammiâ.

centrale che andrà pestata nel mortaio con cedro, zucca, canditi tagliati a pezzettini. Aggiungete anche la polpa di una pesca e qualche cucchiaio di vino bianco. Riempite le mezze pesche con l’impasto ottenuto e mettetele quindi in una teglia unta di burro. Cospargete il tutto con zucchero e mettere in forno 30 minuti a 180° e servitele tiepide o fredde.Ottime anche con una crema zabaione op-pure nella variante che utilizza gli amaretti nel ripieno.

PESCHE RIPIENE PERSEGHE PINNN-EINGREDIENTI 8 pesche, cedro candito, zucca candita, zucchero, vino bianco, burroPREPARAZIONE Aprite le pesche (è preferibile usare la varietà detta Stacca-losso che si divide a metà in modo net-to), lavatele e togliete il nocciolo aven-do cura di conservare la mandorlina

Page 29: Era Superba n39
Page 30: Era Superba n39

30 agenda

SEGNALA I TUOI EVENTI [email protected]

GENOVA MUNDI. Fino al 20 agosto ore 19 - oltre tre settimane di spettacoli, danze, musica, ristora-zione ed eventi dalle Americhe e Mediterraneo. Fiera di GenovaPFM CANTA DE ANDRE’- Palco sul Mare Fe-stival. 26 luglio ore 21.30 Arena del Mare Porto Antico, biglietti da 25 a 32 euroBANCO DEL MUTUO SOCCORSO E LE ORME IN CONCERTO. 27 luglio ore 21 -serata conclu-siva di Goa Boa festival all’insegna della musica prog. Villa Serra di Comago, biglietti 30 euroRITMI E DANZE DAL SENEGAL 28 luglio ore 21.30 -un susseguirsi frenetico e pirotecnico di rit-mi e danze e interventi vocali che rimandano alla tradizione dei Cantastorie dell’Africa Nord Occi-dentale. Arena del Mar edel Porto Antico di Geno-va, biglietto 16 euroPRIARUGGIA IN FESTA. Sabato 28 luglio ore 18 - divertimento, shopping, musica live, dj set, ka-raoke per le vie del quartiere organizzata dal CIV. Grande concerto sulla spiaggia e spettacolo piro-tecnico! Quartiere di PriaruggiaDAWN PENN IN CONCERTO. Sabato 28 luglio ore 22.30 - la grande icona della musica giamai-cana si esibisce al centro sociale TDn di Lagaccio. Ingresso 5/8 euroSILVIO C’E? CON ANTONIO CORNACCHIONE Ridere d’Agosto ma anche prima. Domenica 29 luglio ore 21.30 - quattro anni dopo il fortunato “Po-vero Silvio”, il comico, in tandem con il cantautore Carlo Fava, torna ad attingere alla figura di Berlu-sconi pretesto per raccontare fatti e misfatti dell’I-talietta dei nostri tempi, fra gossip e politica. Arena del Mare Porto Antico, biglietto intero 16 euroSERIAMENTE COMICI Palco sul mare festival. 31 luglio ore 21.30 - spettacolo con Francesco Rizzato, Arturo Di Tullio, Eugenio Chiocchi. Recco, Lungo-mare BettoloAMORE SACRO AMOR PROFANO festival dellacanzone d’autore di Arenzano. 2/4/6 agosto ore

concerti - FEStiVAL - spettacoli21.30- Protagonisti Federcio Sirianni e Gnu Quar-tet (2/08), Max Manfredi (4/08) e Roberta Alloisio (6/08). Ingresso liberoJAZZ & WINE FESTIVAL Degustazioni enologi-che e buona musica. 26/7 Spazio Autori e mostra “Libri incatenati”, 2/8 Paolo Jannacci in una perfor-mance intimistica, accompagnato alla chitarra da Luca Meneghello, 9/8Fabio Capello ed il suo Quin-tetto, 16/8 serata dedicata al grande Natalino Otto, un reading jazzato nel centesimo anniversario della sua nascita. Cavi Borgo, LavagnaUN MARE DI LEGGENDE. Venerdì 3 agosto ore 21 - Partenza con battello da Genova Porto Antico per Portofino. Navigazione notturna alla scoperta delle leggende più misteriose dei borghi marinari della Riviera di Levante.DIMMI CHE MI AMI Ridere d’Agosto ma anche pri-ma. Venerdì 3 agosto ore 21.30 - Dopo i successi di “Super Boeing!” e “Aspetto e spero” AltraLuna torna con un nuovo e divertente spettacolo, in cui vengo-no affrontate le dinamiche della coppia, raccontate attraverso un mix di umorismo e riflessione. Il tutto accompagnato dalle musiche eseguite dal vivo di Gabriele Serpe. Biglietto intero 13 euro, ridotto 10. Villa Imperiale, San Fruttuoso. ALLA FIERA DELL’EST 3/19 agosto ore 18/0030 Un evento di piazza, pensato per raccontare la cul-tura di un mondo vicino, quello dell’Europa Orienta-le. Porto AnticoCONCERTI ALL’ABBAZIA DI SAN FRUTTUO-SO DI CAMOGLI. Musica classica nei giorni 4/11/15/18 agosto. Arrivo solo in battello, prezzi da 17 a 23 euroFESTIVAL DEL FAIALLO 4 agosto ore 13/04 - Una giornata di musica, natura e Grigliata . Live di Altavia (rock Italiano), Makadam (reggae), Mangarama (post rock Italiano), Youthana-sia (trash metal), Datakill (crossover), Nothing to lose (hard rock), Kill’em all (trash), Zena Soundscape Project (elettronica), Pulin and the little mice (country), Lastsmoking Band (grun

Page 31: Era Superba n39

agenda 3 1

LE SAGRE musei fuori orario

ge/dance 70’), Digiridù (rock). Urbe, SavonaSILENT DISCO 4 agosto Nell’ambito di Mojo-tic Festival, uno degli appuntamenti più origina-li dell’estate ligure con balli e danze a impatto sonoro zero. Baia del silenzio, Sestri LevanteVI INTERNATIONAL BLUES FESTIVAL 8 ago-sto ore 21.30 - “Rapsodia in Blues 2012” Big Harp blues band.Terrazza Miramare, Camogli MAURIZIO LASTRICO in ‘Quando fai qualco-sa in giro dimmelo’. 10 agosto ore 21.30 - 1/3 di sommo poeta, 1/3 di tempi che corrono, 1/3 di Maurizio Lastrico, il restante 10% la Genova del-le periferie, il calcetto dei perdenti. Teatro Arena Conchiglia Sestri Levante, biglietti 15 euroPREMIO GRUPPO DE SA, Palco sul Mare Festi-val. 14 agosto ore 21.30 - riservato ad artisti liguri: Giua e Armando, Corsi Rebis, Cristiano Angelini. Arenzano, piazza Rodocanachi ingresso 8 euro

GNU QUARTET IN CONCERTO Palco sul Mare Festival. 15 agosto ore 21.30 - Moneglia, piazza Caduti di tutte le guerreTHE BEETLEASDAY 2012 “All you need is love”. 17/18 agosto CamogliFORUNDIO FESTIVAL 22-26 agosto - Festival di teatro, musica e natura ecosostenibile con laboratori per grandi e piccini, spettacoli teatrali, artisti di strada e concerti, In più cibo biologico e vegetariano. Faggio Rotondo, NeironePREMIO VIA DEL CAMPO 2012 Palco sul Mare festival. 24 agosto ore 21.30 - Andrea Celeste Quartet. Zoagli piazza XXVII DicembreLA LEGGENDA DEI NEW TROLLS 25 agosto ore 21.30 Nico di Palo e Vittorio De Scalzi con la loro band per far rivivere agli spettatori i celebri successi di uno dei più grandi gruppi italiani di sempre. Teatro Arena Conchiglia Sestri Levante, biglietti 22 euro

FESTA DEL VINO. 28/29 luglio - Monterosso al Mare, piazza GaribaldiFESTA FOCACCIA. 28/29 luglio ore 15 - Degu-stazione di vari tipi di focaccia, in serata intratteni-mento musicale. Varese Ligure - Parco delle AcacieSAGRA DEL CINGHIALE Dal 2 al 6 agosto ore 19 - Ravioli, polenta, salsiccia, arrosto, spezzatino ecc. Inoltre 2 agosto Buio Pesto in concerto, 3-4-5 agosto - Rassegna di musica celtica CampoFesti-val e 6 agosto - Rock on the Rocks - rassegna rock con gruppi locali. Castello Spinola, Campo LigureSAGRA DELLA FOCACCIA ALLA SALVIA 4 agosto ore 19 Santa Giulia di Centaura,LavagnaSAGRA DEL RISOTTO ALLA MARINARA 9/12 agosto Località san Bartolomeo della Gi-nestra, Sestri LevanteSAGRA DEI PANSOTI 11 agosto ore 19 - Pan-soti fatti in casa conditi con sugo di noci, burro e salvia e tante altre specialità! A seguire concerto. Ceranesi -Loc. Gaiazza, Chiesa S. Maria AssuntaFESTA DELLA SANGRIA 13 agosto ore 22 –Fontanarossa di GorretoSAGRA DELLO STOCCAFISSO. 14 agosto ore 1830 -Stoccafisso, penne alla Valbrevenna, carni, prosciutto e salsiccia alla piastra, patati-ne fritte ed infine la crostata, birra e vino. Pisci-na di Molino Vecchio, ValbrevennaAUGUST FEST. 14 agosto ore 21 - Birre arti-gianali prodotte dalla Birreria Genovese, panini con salumi, salsiccia e wurstel, discoteca. Pie-tranera di RovegnoSAGRA DELLE MELANZANE. Dal 19 al 22 agosto - Loc. Campegli, Castiglione ChiavaresePOLENTATA 21 agosto ore 20 – Pietranera di RovegnoSAGRA DEL MIELE. 31 agosto/1/2 settem-bre. TorrigliaCAMMINGIANDO 26 agosto ore 9 - Cammina-ta nel verde con soste enogastronimiche. Bor-go di Campo Ligure

Nel periodo estivo è possibile visitare alcuni mu-sei genovesi anche nelle ore notturne. “Musei fuori orario”, questo il titolo dell’iniziativa, pre-vede aperture straordinarie dei musei di Strada Nuova di via Garibaldi, della Galleria d’Arte Mo-derna di Nervi e di Castello D’Albertis. Palazzo Rosso, Palazzo Bianco e nel piano nobile di Palazzo Tursi: fino al 19 ottobre con biglietto ridotto a 6 euro. Orari: da martedì a giovedì 9-19, venerdì 9-23; sabato e domenica 10-19 (lunedì chiuso). Per l’occasione sono or-ganizzati eventi e percorsi tematici per scoprire le opere, le storie, il passato dei musei e della città. Gossip d’autore tra tele e pennelli (10/8 – 7/9) alla scoperta delle curiosità delle opere più famose: dalla vita particolare di alcuni pittori ai misteri di alcune iconografie, da strane ricette di colori fino ai pettegolezzi dell’epoca.Vizi privati, pubbliche virtù (10/8-7/9) In questo percorso si svelano gli aspetti impensati e curiosi dei nobili dei palazzi, un tempo dimore: attraverso i quadri e gli arredi si rivive la quotidianità di quello che fu chiamato il secolo d’oro dei Genovesi.Voci dal passato (17/8-14/9) La storia della città si ricostruisce attraverso le voci di chi vi ha vissuto: dogi e streghe ci parlano attraverso i secoli, facendoci ridere, commuovere, sogna-re. Un itinerario che parte dai palazzi e prose-gue nelle strade della città vecchia, per trovare altre storie, altri protagonisti, noti o dimenticati.Serenata genovese (27/7-24/8-21/9): dal violino di Paganini alla chitarra di De Andrè, la città viene raccontata attraverso storie e luoghi seguendo il filo conduttore della musica.Appuntamento h 21 davanti al Bookshop di via Garibaldi. Costo 13 euro comprensivo di ingres-so ai musei (gratuito per bambini fino a 10 anni). GAM di Nervi , H: mart 12-19; merc, giov, ven e dom 10-19; sab 10-21; lunedì chiusoCastello D’Albertis, H: mart, merc e ven 10-18; giov 13-22; sab e dom 10-19; lunedì chiuso

Page 32: Era Superba n39