emergenza e complessità

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Emergenza e Complessità R.R. PEPE

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Health & Medicine


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Page 1: Emergenza e complessità

Emergenza e

Complessità

R.R. PEPE

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1980

Michel De Certeau, antropologo francese, pubblica “L’ invenzione del quotidiano”

Incipit del libro: descrizione di una persona dall’ alto delle

Torri gemelle a New York nel World Trade Center.

Vedasi anche il libro “L’ uomo che cade” di Don DeLillo

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Col suo libro, Michel De Certeau ci indica uno degli scopi

della filosofia...essa ”ci aiuta a stare nell’ incertezza”!

...cosi’ egli ci indica uno strumento da poter usare per sopravvivere in questa “Era della Complessità”.

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Era della Complessità:detta anche era post-moderna, a voler evidenziareil passaggio al dopo-moderno...

Implica il “cambiamento”. Il filosofo francese Patrick Viveret (nato nel 1948)

parla di “cambiamento d’ era, d’ aria, d’ area”(testo “la Sobrietà felice”)

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A descrivere questa complessità ho trovato aiutonella lettura di un’ opera di due neuro scienziati cileni:

Maturana e Varela “Autopoiesi e cognizione”.

Maturana introduce il concetto di AUTOPOIESI*(concetto nato fra gli anni 1971-1973)

*H.R. Maturana, F. J. Varela:”Autopoiesi e cognizione” 6° ed. 2012, Venezia

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Humberto Maturana

(Il profeta della Complessità)

(nato a Santiago del Cile il 14 sett. 1928)

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emergenza

imprevedibilecomplessa

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INDIVIDUO

INCOMPLETOUNICO

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AUTOPOIESI

“Tutto ciò che è detto è detto da un osservatore”(Maturana, riprendendo un pensiero di Bateson)

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L’ individuo è al centro della complessitàdei fenomeni umani…e l ’ operare in emergenzapone i l soccorritore in questo luogo/non luogo

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L’ emergenza possiamo paragonarla ad un“sistema complesso”

L’ individuo è, per sua natura, incompleto!

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Nel momento in cui il soccorritore arriva sul luogo della catastrofe l ‘ evento è già avvenuto; questo fa sì che lo stesso soccorritore sia chiamato a “raccontare”

un qualche cosa di per se già avvenuto.

AUTOPOIESI “Tutto ciò che è detto è detto da un osservatore”

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"La condition humaine" (1933)

René Magritte

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“Ceci n’ est pas une pipe” 1948

René Magritte

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BATESON: 

La parte destra del cervello scambia il segno per la cosa, il quadro della pipa per la pipa stessa,.Mappa = territorio

La parte sinistra del cervello si opporrà.Questa ''lotta'' avviene, ed è non poco dire che si rimanga condizionati, o concludendo

con questa affermazione:'’ l'informazione coinvolge '’ potremmo dire sposta, aziona le sfere superiori  del giudizio, e poi viene l'azione.

Anche scelleratamente ma esattamente. Bateson in altri casi parla di modelli…cioè di IDEE.

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La mappa non

è il territorio

Gregory Bateson

Alfred Korzybski

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Ecco perché in emergenza si parla attraverso i CODICI:

Uditivi (sonori: in marina sette campane e una sirena= allarme)Visivi (codice colori del triage)Verbali (fonetici…codice Icao)

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Regola di Pareto*

80/20

…soccorritore comincia a fare bene 20 e tuttoil resto, 80, vien da sé…

* Ingegnere 1848/1923

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Autopoiesi?...Sistemi autopoietici?Sono sistemi omeostatici che simantengono, cioè, in equilibrio

attraverso l’ entrare continuamentein comunicazione con se stessi.

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I sistemi autopoietici NON sono sistemichiusi (come direbbe Von Bertalanfly)ma sistemi che, per conservare la loroorganizzazione interna, hanno bisogno

di aprirsi con l’ esterno!

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Dalla complessità

all’ incertezza...”I cigni neri”di Nassim Nicholas Taleb

(docente USA in Scienze dell’ incertezza)

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Un teorico della complessità fu’ Gregory Bateson

“Dobbiamo acquisire una visione binoculare

del divenire...”

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Vista la “Complessità del vivere oggi” e la conseguenteincertezza del soccorritore nel vivere la propria

“Mission Impossible”

1919 Max Weber distinse:

Etica della responsabilità

Etica della convinzione

Anni ’70... E. Werner......resilienza!!!

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La “resilienza” vicaria la definizionedalla ingegneria meccanica:

capacità dell’ oggetto di deformarsi allostimolo nocivo esterno per poi ritornarealla forma iniziale.

Emma Werner: psicologa USA che usò per la prima volta il termine “resilienza” fine anni ‘70..

Nel 2002 Cyrulnik definì la “resilienza” come:“l’ arte di navigare nei torrenti”.

RESILIENZA

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-impossibilità di curare tutti......triage-Impossibilità di effettuare dei medevac realmente operativi-indice di mortalità, specie in età pediatrica, elevato

-Aumentato senso di frustrazione-Aumentato disagio comportamentale-Diminuzione della resilienza-Aumentata alessitimia

...COSA è SUCCESSOA NOI SOCCORRITORI IN TEATROOPERATIVO E COSA PUO’ RIACCADERCI?

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PERCHE’ LE COSE VANNO MALE

PERCHE’ LE COSE VANNO BENE

PERCHE’ LE COSE VANNO BENE, quando potevano andare male…

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Gli ostaggi libanesi

Edward TRACY John McCARTHY

5 anni di prigionia

SfinitoDisorientatoFu ricoverato in ospedale….

GentileEducatoDi buon umoreDi buon aspetto……

(Agosto 1991)

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1992……Emma Werner (psicologa)

Ricerca longitudinale durata 30 aa (inizi anni ‘60):

698 neonati dell’ isola di Kanai (Hawaii).

….a 18 aa 2/3 dei bambini presentavano difficoltà di apprendimento ed altri disagi.

Ma i restanti 72 avviarono relazioni stabili, si impegnarono nel lavoro, si prodigarono pergli altri.

Nascita difficile, povertà, famiglie con alcolismo,malattie mentali, aggressività, divorzi.

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Alessitimia:

-difficoltà ad esprimere verbalmente le emozioni-un’ attività fantasmatica limitata-stile comunicativo incolore (vocabolario emotivo limitato)

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ALESSITIMIA

1973

Peter Sifneos*

*(con John Nemiah del Beth Israel Hospital di Boston)

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Alessitimia: (dal greco)

a= privativoléxis= parolathimòs= emozione

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COMUNICARE

ASCOLTO ATTIVO

EMPATIA

Page 33: Emergenza e complessità

-impossibilità di curare tutti......triage-Impossibilità di effettuare dei medevac realmente operativi-indice di mortalità, specie in età pediatrica, elevato.

-Aumentato senso di frustrazione-Aumentato disagio comportamentale-Diminuzione della resilienza-Aumentata alessitimia

...COSA è SUCCESSOA NOI SOCCORRITORI IN TEATROOPERATIVO E COSA PUO’ RIACCADERCI?

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Col suo libro, Michel De Certeau ci indica uno degli scopi

della filosofia...essa ”ci aiuta a stare nell’ incertezza”!

...cosi’ egli ci indica uno strumento da poter usare per sopravvivere in questa “Era della Complessità”….

Riprendo dall’ inizio:

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…a NON prenderci MAI troppo sul serio!!!

R.R. PEPE