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R. Gallo sulla politica industriale italianaTRANSCRIPT
Giornate di Studio NoiseFromAmeriKa.org
Villa La Pietra, Firenze28 Giugno - 1 Luglio 2009
La crisi dell'economia europea ed italiana, politiche economiche:
politica industriale
Riccardo Gallo
Sapienza Università di Roma e Adam Smith Society
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Condivisione di diagnosi e politiche industriali strutturali (1)
“Le condizioni per crescere”a cura di R. Gallo e F. Silva, IPI, Ed. Il Sole 24 Ore, luglio 2006 (titolo dell’Introduzione: “Cambiare per crescere”):
○ di fronte all’accelerazione di tendenze nello sviluppo mondiale, in Italia mancate risposte (solo
salvataggi, aiuti, svalutazioni, mantenimento controllo aziendale e non strategia m/l termine, pmi non high tech);
○ occorrono politiche industriali per: efficienza e qualità dei servizi per le imprese; formazione; rapporto tra conoscenze scientifico-tech e imprese; rapporto tra banche e pmi; internazionalizzazione, domanda pubblica qualificata, aumento dimensionale delle imprese, fiscalità dei redditi d’impresa, semplificazione amministrativa
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Condivisione di diagnosi e politiche industriali strutturali (2)
“Cambiare per crescere”a cura del Centro Studi Confindustria, Ed. Sipi, apr 2008In Italia negli anni 70 e 80:○ crescita lenta, più poveri nel Pil procapite, produttività gamba mancante, export alla riscossa ma ancora poco tech, stagnazione manifatturiera, conti pubblici senza requie;○ IDE poco attratti, la competitività affonda, cara energia, nodo scorsoio della P.A., fisco oppressivo, il costo della casta, capitale umano inadeguato, declino delle infrastrutture, handicap logistico, Cenerentola in ricerca
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Politiche, quasi sempre dell’emergenza, incoerenti con diagnosi strutturali
Politiche dell’emergenza:○ generalmente conservatrici, incoerenti con l’obiettivo dichiarato di rinnovamento○ generalmente favorevoli nel senso di indennizzatorî
per chi (organizzazioni sindacali di imprenditori e lavoratori) il rinnovamento l’aveva invocato e che poi incassa l’indennizzo e per un po’ tace
○ Un esempio per tutti: 1976: ddl 2.01.76 in risposta dinamica alla 1a crisi petrolifera; poi Ipo-Gepi e L. 675/77
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1976: Mancato adeguamento alla dinamica…
Dalla relazione al ddl 2 gennaio 1976 n° 2397:○ “Crisi economia italiana non solo nel dissesto della
finanza pubblica…
○ ma caduta del livello dell’attività produttiva”
○ “Stimolo dal lato della domanda strumento non più sufficiente, nemmeno utile, per rilanciare… gli
investimenti continuerebbero a cadere… in assenza di una politica in grado di favorire un miglioramento della nostra competitività sull’estero…”
○ “Governo: priorità all’azione di rafforzamento del sistema industriale”
○ “Adeguata mobilità del lavoro con sufficienti garanzie per i lavoratori…”
Invece:○ salvataggio imprese in crisi, tanti piani di settore
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Già da 10 anni troppo pochi investimenti
Fonte: Ns. elaborazioni su Dati cumulativi 2008 - Ufficio Studi Mediobanca
○ dividendi eccessivi (mai <70%) e, nonostante ciò:○ investimenti (tecn + finanz) < flusso di cassa entrante○ quindi, declino industriale e al tempo stesso:→ non aumento debiti finanziari→ aumento redditività capitale di rischio per assenza di effetto leva○ dopo la crisi, ancor meno investimenti
INDICATORI DI SOCIETA' INDUSTRIALI 1999 2001 2003 2005 2007
DIVIDENDI / RISULTATO D'ESERCIZIO 100.4% 78.3% 1332.5% 88.6% 70.2%FLUSSO DI CASSA ENTRANTE ('000€) 18,521,425 20,136,434 12,925,496 18,340,702 26,352,724FLUSSO DI CASSA USCENTE ('000€) 9,336,955 8,952,144 15,409,149 24,183,939 24,228,444FLUSSO DI CASSA NETTO ('000€) 9,184,470 11,184,290 -2,483,653 -5,843,237 2,124,280VA/VP% 24.7% 22.3% 21.8% 19.5% 18.3%VITA UTILE 18.3 15.5 16.4 20.5 22.4ETA' MEDIA 12.0 9.2 10.5 12.6 14.0NUMERO DIPENDENTI MEDIO 1,041,580 1,005,119 967,976 944,282 943,756INDICE DI INDEBITAMENTO 0.73 0.74 0.77 0.61 0.80INDICE DI LIQUIDITA' PRIMARIA 0.76 0.75 0.74 0.86 0.86ROS% 6.3% 5.4% 4.7% 5.5% 5.9%RONA% 6.8% 5.6% 4.5% 5.2% 5.8%ROE% 9.9% 7.5% 1.2% 9.5% 11.3%OFIN/DFINM% 6.8% 7.3% 6.0% 6.6% 8.5%
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Dl governo: Detassazione parziale degli utili reinvestiti in macchinari
Misura:○ “È escluso da imposizione su reddito il 50% del
valore degli investimenti in impianti e macchinari, fatti da fine giu ‘09 a fine giu 2010”:
○ Pregio: vincola l’incentivo a beni d’investimento, esclude fini diversi (+ΔCircolante, -ΔDebfin)
○ Difetti:→ non vera condizione di reinvestimento utili→ non affronta i veri problemi: basso utilizzo della capacità produttiva
installata bassa competitività del Sistema Paese (servizi
a rete, formazione, R&S, ecc.), quindi manca ripristino delle condizioni di
convenienza a investire
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Dl governo: Incentivi solo a chi non delocalizza al di fuori dei Paese See
Misura:○ “Gli incentivi per l'acquisto di auto, elettrodomestici e mobili, si applicano ad aziende che si impegnano a non delocalizzare al di fuori dei Paesi membri dello Spazio economico europeo”
○ protezionistica, non giustificabile, comprensibile
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Dl governo: Aumentata la dotazione del Fondo per il passaggio al digitale Misura:
○ “Nel 2009, 20% di maggiori entrate derivanti da assegnazione dei diritti d'uso di «frequenze radio
o risorse di numerazione»… sarà riassegnata per aumentare il Fondo per il passaggio al digitale”
○ oltre 300,000 ricevitori digitali venduti. 2 milioni di telefonate in una settimana a Mediaset Premium. Ogni anno in Italia si vendono piu’ di 5 milioni di Tv
○ entro il 2011, 15 milioni di Tv digitali nelle famiglie italiane, oltre ad almeno 10 milioni di decoder
○ tutto import da Sudest Asiatico. Contraddittorio!
nel 1973:○ Ugo La Malfa (e tutti concordano che sbagliò) bloccò l’introduzione della tv a colori perché temeva una deriva consumistica in luogo di infrastrutture sociali (ospedali, ecc.). E oggi?
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Tempi e misure per la ripresa produttiva
Domanda di mercato:○ prevista stabilmente depressa. Componente psicologica non trascurabile
Offerta di mercato:○ basso grado di utilizzo della capacità produttiva
installata○ quasi impossibilità ad abbassare il punto di break-
even, perché outsourcing già realizzato in passato e costo lavoro non ulteriormente flessibilizzabile
○ investimenti di potenziamento capacità improbabili○ nuova generazione di innovazioni tech non subito○ razionalizzazioni aziendali e societarie opportune
(es.: Fiat Auto)
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Strategia “fiducia” e lotta al catastrofismo
Nel 1981-82 Spadolini, presidente del Consiglio:○ stupì analisti economici perché puntò a strategia
di fiducia ed esempio di buon governo senza unapolitica economica di vero risanamento della
finanza pubblica e abbassò inflazione da 21% a meno di 15%
Oggi Berlusconi:○ vuol fare altrettanto per ripresa dei consumi○ ma lo dice e usa strategia per fare polemica○ il mercato pretende fiducia, ma invocarla è controproducente, la gente sospetta○ non valorizza l’eredità di Spadolini