ecomafia 2016: storie e numeri della criminalità ambientale in italia

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Ecomafia ed ecocrimine

• Non è solo questione di mafie (anche se queste

sono sempre state presenti, caratterizzandosi per il

loro tratto moderno e affaristico)

• Nell’ambito della criminalità ambientale operano

attivamente e con ruoli chiave imprenditori, colletti

bianchi, funzionari pubblici, politici corrotti (soggetti

che spesso coincidono con gli affiliati)

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I Sistemi criminali• In campo ambientale operano sistemi criminali complessi,

definibili come Nodi essenziali di reti criminali informali, flessibili

e aterritoriali, dinamici ed efficienti, pronti a sfruttare ogni

occasione offerta dai mercati (dai rifiuti al ciclo del cemento,

coinvolgendo per intero le risorse ambientali), traendo

vantaggio dalle lacune normative e dei sistemi di controllo.

• Reti che sono a capo di sistemi relazionali dinamici, cangianti

e situazionali, che proprio per questo si distinguono dai gruppi

criminali veri e propri, non avendo necessariamente forme

strutturate di coordinamento, patrimoni valoriali da

condividere, confini stabili e gerarchici entro i quali muoversi.

Page 12: Ecomafia 2016: storie e numeri della criminalità ambientale in Italia

Ecocrimine: uno dei modi più spregiudicati di

manifestarsi dell’economia criminale, che si basa

sul sistematico saccheggio e devastazione dei beni

comuni. Compromettendo anche il tessuto sociale

dei vari territori e delle realtà economiche più

innovative e sane; non è sufficiente guardare solo

alla mera violazione normativa (Typological

approach).

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Ecocriminalità

Come reticolo di Srl, regolarmente iscritte alle

Camere di Commercio, operative sia nei mercati

leciti che in quelli illeciti.

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Il caso dei Pallet usati

1 marzo 2016, indagine “Piazza pulita” (Gdf e Procura di Lodi);

30 persone denunciate per contraffazione marchi Epal e commercializzazione in nero dei pallet (provenienti anche da furti);

I movimenti illeciti dei pallet venivano coperti da 23 società cartiere (intestate a teste di legno) gestite da un commercialista milanese che hanno emesso fatture false per oltre 15 milioni di euro; fatture ricevute e annotate da 7 società lodigiane fra loro collegate;

Hanno precisato i finanzieri che “l’operatività economica del settore nel lodigiano è risultata essere nella quasi totalità regolata in nero, anche grazie al lavoro nero”.

Operazioni del genere si sono avute a San Giovanni Lupatoto (Vr), Pegognaga (Mn), Verona, San Giovanni Lupatoto (Vr), Zero Branco (Tv), Falconara Marittima (An), Ancona, Lodi, Castelfidardo (An), Fabriano (An), Modugno, Casamassima, Corato e Caporso (Ba), Milano, Potenza Picena (Mc).

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Green corruption

• Necessario collante fra mondi diversi

• Vale, secondo la Corte dei conti, 60 miliardi

all’anno

• Fondamentale nei fenomeni di criminalità

ambientale

• L’approccio normativo basato sul Cec (Comando

e controllo), con gli ampi spazi lasciati alla

discrezionalità, moltiplica le situazioni di potenziale

rischio intrusione delle pratiche corruttive

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Ladri di biodiversità

Già negli anni Ottanta il giudice «ragazzino» Rosario Livatino

(ucciso dalla mafia il 21 settembre del 1990) aveva scoperto

l’interesse della mafia e la complicità di una parte delle

istituzioni sul controllo delle risorse ambientali (incendi aree

boschivi e appalti per rimboschimento e manutenzione);

Forte illegalità nelle aree protette (abusivismo edilizio, appalti,

manipolazione dei sistemi autorizzatori, gestione di rifiuti,

pesca di frodo, bracconaggio, etc.);

Gestione illecita di legname e il mercato nero dei pallet;

I predoni del Po

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Una regola sempre valida: più le aree sono di pregio più

alto è il valore da tutelare, più alti i margini di guadagni illeciti

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La mafie dei boschi e delle

aree agricole

Controllo atavico delle aree agricole e boschive, coerente con il controllo del territorio (che è fatto di codici culturali, oltre che di tipo militare..);

Controllo sfuggito ai riflettori della consueta lotta antimafia, concentrata sulle mafie urbane (droga, speculazione edilizia, armi, etc.);

In maniera sostanzialmente indisturbata hanno continuato a coltivare reati tradizionali: abigeato, macellazione clandestina, pascoli abusivi, ricettazione, caporalato, trasporto, imposizione di prodotti agricoli, Gdo, etc.

Controllare le terre (anche tramite estorsioni e finti atti di compravendita) vuol dire avere accesso ai fondi pubblici della Pac, che rendono più dei prodotti stessi;

Controllare le terre significa anche decidere dello sviluppo (o meglio del sottosviluppo) economico e sociale dei territori;

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In sintesi..

Il ruolo delle mafie nelle aree agricole e/o interne procedono alla

desertificazione biologica, economica e sociale, facendo terra

bruciata verso le aziende sane;

K. Polanyi: «la conquista economica di un territorio è preceduta

dalla sua disintegrazione culturale». Le mafie lo sanno bene,

imponendo i loro codici valoriali;

Grande operazione di legalità nelle aree protette deve essere

una priorità nazionale, il punto di partenza per un nuovo modo di

guardare alle risorse ambientali e alla loro bellezza, capace di

cambiare paradigma economico e sbarrare la strada a ogni

forme di ecocriminalità

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Sistemi criminali e approcci

criminogeni

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Legislazione penale ambientale

• Normativa impostata sul «pericolo astratto», che

punisce mere inadempienza formali, mancate

autorizzazioni, etc.; non i danni ambientali causati;

sparpagliata in diversi provvedimenti legislativi;

• Reati contravvenzionali, scarsa efficacia deterrente

(prescrizione quasi certa..)

• In palese violazione con i principi della Direttiva Ue

99/2008 che prescrive sanzione “efficaci,

proporzionate e dissuasive”

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• 6 delitti ambientali entrano nel codice

penale;

• Raddoppio termini prescrizione;

• Aggravante ecocriminale ed ecomafiosa;

• Aggravante per pubblici ufficiali o incaricati

di pubblico servizio;

• Confisca (anche per equivalente)

• Disciplina sanzionatoria degli illeciti

amministrativi e penali per reati

contravvenzionali.

La Legge 68 del 22 maggio 2015

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Deregulation normativa dovuta a una visione

antropocentrica ed economicista che non considera le

esternalità ambientali (causate soprattutto, ma non solo, dalle attività produttive) tra i costi da tenere in

considerazione per la valutazione delle scelte politiche ed

economiche. In breve, un approccio che privatizza gli utili,

socializza i costi (ambientali e sociali).

Legame troppo stretto tra economia e politica. Che ha

creato quella sorta di capitalismo di stato che ha fatto

prevalere le esigenze economiche su tutto il resto.

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La polvere sotto il tappeto (non solo in Italia)

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Miniera di StocaMine, Alsazia francese, dove sono stati seppelliti

44mila tons di rifiuti industriali pericolosi a 550 metri di profondità:

ritenuta oggi pericolosa dalle autorità francesi per lacontaminazione della falda

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La Nuova Ecologia, marzo 2013

Page 27: Ecomafia 2016: storie e numeri della criminalità ambientale in Italia

Per comprendere questo fenomeno non basta la

dimensione giudiziaria, cioè l’attività repressiva.

Serve piuttosto allargare il ragionamento al modello di

sviluppo imperante e al suo corollario culturale che lo

ha determinato, e alla stessa qualità del capitale

sociale messo in campo nei vari contesti

Non bastano norme penali e guardie, insomma

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k

Modello economico classico lineare

Modello che si muove in un contesto astratto, statico, senza considerare l’ambiente, le sue risorse e la sua stessa capacità di carico

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La Curva di Kuznets

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• La Curva di Kuznets ambientale EKC è una

ipotetica relazione tra vari indicatori di degrado

ambientale (inquinamento) e reddito pro capite.

• Nelle prime fasi di sviluppo, le emissioni inquinanti e il

degrado ambientale aumentano;

successivamente, al raggiungimento di un livello di

reddito – punto di svolta – l’andamento muta, e le

emissioni diminuiscono.

• Elevati livelli di crescita economica porterebbero a

un miglioramento nella qualità ambientale.

Page 31: Ecomafia 2016: storie e numeri della criminalità ambientale in Italia

Sulla base di questo modello, con il

consolidamento del modello industriale e la

crescita del reddito pro capite, ci saremmo

dovuto aspettare un miglioramento degli

standard ambientali..

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Economia circolare

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Ambiente collettore di rifiuti

Riciclo

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Vincoli ambientali

• Uso di risorse non rinnovabili

• Uso di risorse rinnovabili, ma con intensità

eccessiva rispetto alla capacità di

riproduzione

• Produzione di rifiuti in eccesso rispetto alla

capacità di assorbimento del sistema

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Club di Roma e Fred Hirsch

• Il Rapporto “I Limiti dello sviluppo” del Club di Roma

del 1972 è il primo tentativo di affermare i limiti fisici

della crescita economica (gruppo di ricerca del

Mit)

• nel 1976 Hirsch invece sottolinea i limiti sociali dello

sviluppo (teorizzazione dei cd beni posizionali); falso

mito della crescita; meccanismo di azione e

reazione, feedback; approccio opposto alla visione

classica che pensa solo a sommare

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• Lo smaltimento incontrollato dei rifiuti è stato un

fatto storicamente accettato da tutti, scienza

compresa; per Hirsch invece questo è un

problema..

• Ad esempio nel caso dei rifiuti radioattivi,

l’affondamento in mare è stata l’unica soluzione

preposta; sia per materiali radioattivi a scopi bellici

che civili;

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Anche l’Italia, attraverso l’ENEA (allora CNEN), ha a

suo tempo partecipato con propri rifiuti a campagne

internazionali di affondamento, come ha ricordato il

Commissario dell’ENEA stessa, Giovanni Lelli,

nell’audizione del 29 novembre 2011, riferendo in

particolare di affondamenti avvenuti al largo del

Canale della Manica intorno alla fine degli anni

Sessanta.

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Bioeconomia o economia ecologica

• Necessità di legare l’economia alle leggi della

termodinamica, cioè ai limiti chimico-fisici della

biosfera.

• Bisogna cmq prendere atto che il principio

utilitaristico, dogma del liberalismo, è incompatibile

con i limiti di natura termodinamica degli ecosistemi

Page 39: Ecomafia 2016: storie e numeri della criminalità ambientale in Italia

Quali sono i fenomeni più diffusi di

illegalità ambientale?

• ciclo del cemento

• ciclo dei rifiuti

• commercio e sfruttamento illegale di specie

animali e vegetali (alcune protette dalla

Convenzione internazionale Cites)

• Archeomafia (traffici e trafugamenti illeciti

di opere d’arte)

• Incendi, furti d’acqua, agromafia

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Bari, tonnellate di amianto seppellite e sequestrate dal Cfs in un terreno agricolo 5 marzo 2015

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Datteri di mare sequestrati a Bari

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Seq. finta pasta di Gragnano..Marzo 2014

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ciclo dei rifiuti

Per ciclo dei rifiuti s’intende quell’insieme di attività

che vanno dalla raccolta allo smaltimento dei rifiuti

prodotti nel nostro Paese. Si tratta, in sostanza, di

una filiera assai simile a quella del cemento: sul

mercato dei rifiuti operano, accanto ad imprese

sane e rispettose della legge, soggetti senza

scrupoli e vere e proprie organizzazioni malavitose.

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Le filiere

La domanda di partenza per capire i circuiti illegali è: come

funziona il mercato legale e come si strutturano le singole

filiere?

Mappare le filiere significa passare al setaccio ciascun

passaggio di iter spesso complessi e macchinosi, che

vedono coinvolti una molteplicità di soggetti economici e

amministrativi, mezzi logistici e apparati di controllo di diversi

paesi;

Dall’analisi dei singoli attori della rete ai processi innestati;

Nel caso dei rifiuti, problema della tracciabilità e della

corretta e trasparente classificazione dei codici Cer;

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La mappatura

La mappatura è utile per intercettare le vulnerabilità, cioè situazioni a forte rischio di

offrire spazi all’illegalità. Attraverso un approccio sistemico, capace di investigare

soprattutto i modelli di governance e le policy applicate

Vulnerabilità che possono essere causate da:

Normative o regolamenti incoerenti o nei fatti criminogeni (ad esempio Legge 9 del

2014; sistema delle autorizzazioni, etc.);

Iter di gestione farraginosi e inutilmente costosi;

Controlli inefficaci e/o del tutto formali (sistema Arpa in Italia);

Filiere troppo lunghe;

Scelte politiche ed economiche sbagliate;

Qualità della rete sociale e dei livelli di partecipazione.

Il progetto Civic

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Dimensione globale dei

traffici di rifiuti

Esistenza di strutture reticolari ben organizzate ed efficienti di trafficanti di rifiuti, capaci di muoversi sia sul mercato illegale dei servizi di mero

smaltimento che del riciclo in nero, drenando potenziali materie prime dai circuiti legali verso quelli illegali. Dove molto spesso compaiono ditte

e imprenditori più o meno espressione di clan mafiosi, con altissimi tassi

di recidività;

Intercettare partite di rifiuti significa, quindi, non solo risparmiare sui costi

di smaltimento, ma anche entrare in possesso di preziose materie prime

seconde, che valgono ogni anno sul mercato globale – solo per le

principali cinque tipologie di scarti più importanti (alluminio, carta,

plastica, materiali ferrosi e legno) – circa 90 miliardi di dollari (fonte

United Nations, Comtrade Database 2013).

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La filiera dei RAEE

Tutti processi di trattamento dei RAEE possono esse suddivisi in tre

fasi principali che descrivono i flussi fisici dei beni attraverso i

punti fondamentali del sistema.

Ricevimento e raccolta

Pretrattamento e messa in sicurezza dei materiali

Smontaggio e recupero dei componenti

Frantumazione e selezione dei materiali

Recupero di materia e/o energia

Smaltimento della frazione residuale

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Tutti tutti i rifiuti prodotti sono

necessari??

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I trafficanti

• Settore pubblico: questi soggetti concorrono

all’aggiudicazione degli appalti per la raccolta

e il trasporto dei rifiuti urbani

• Settore privato: operano sul mercato della

raccolta e del trasporto dei rifiuti speciali, nella

maggior parte dei casi di origine industriale

• gestiscono impianti di trattamento e di

smaltimento

• Oggi gli inquirenti le illegalità nel ciclo dei rifiuti

come Reati spia

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Le tecniche di smaltimento illegale

Una grande fantasia nelle attività di smaltimento illegale:

- fanghi industriali altamente contaminati diventano fertilizzati

utilizzati in aziende agricole;

- polveri di abbattimento fumi, particolarmente tossiche,

finiscono nelle fornaci in cui si producono laterizi o nei

cementifici;

- residui di fonderia vengono smaltiti, illegalmente, nelle

fondamenta di cantieri edili o come sottofondo di strade eautostrade

- rifiuti speciali e pericolosi vengono “trasformati” in innocui rifiuti

urbani da avviare a impianti di incenerimento;

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Industrie produttrici dei

rifiuti

Trasporto verso società di smaltimento

“Giro Bolla”Declassificazione fittizia dei rifiuti

Smaltimento illecito come fertilizzanti.

Falsificazione della documentazione analitica e di trasportodei rifiuti, al fine di poterli fraudolentemente immettere,annullando i costi di smaltimento, nel circuito delle materieprime quali soprattutto fertilizzanti per l’impiego inagricoltura.

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Autocarri adibiti al trasporto e sversamento di rifiuti provenienti

dall’impianto BIOFERT rimasti impantanati nei terreni nelle

vicinanze dell’impianto

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Veduta aerea della cava in ripristino

ambientale MA.GEST

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Alla luce delle più recenti indagini..

• Gli inquirenti trovano più rifiuti nei cantieri, compresi

quelli di opere pubbliche, che nelle discariche..

• Le “Grandi opere” ne sono un tipico esempio

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Le inchieste contro i trafficanti di rifiuti (art.

260 Dlgs 152/06)

• Il 2010 ha il record di inchieste contro i

trafficanti di veleni, ben 30.

• Nel 2011 solo 13 (passaggio Dda?)

• Dal 2002 ad oggi sono diventate 235

• 1.415 arresti, 4,197 denunciati, 740 aziende e

90 procure coinvolte, coinvolgendo anche

28 paesi esteri

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Ecoballe

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Terra dei fuochi

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Curiosità: che fine hanno fatto i rifiuti

dell’emergenza Campania?

Ferrandelle (Ce), su un terreno confiscato al boss Francesco Schiavone detto Sandokan. La zona è stata recintata e non vi si può accedere. Qui sono stoccati circa un milione di metri cubi di rifiuti solidi urbani non selezionati: quindi inutilizzabili nell’inceneritore di Acerra

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In questi terreni doveva sorgere una fattoria per la coltivazione di prodotti tipici. Invece è stata requisita dal Commissario straordinario per lo stoccaggio dei rifiuti.

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Dove?

• Santa Maria La Fossa, paese alle porte di Casal di

Principe, abitata da circa 2700 anime. Una paese in

cui sono nate ben 70 aziende agricole che

allevano bufale. Si pensi che il 70 per cento circa

del latte utilizzato per produrre la mozzarella

nell’Agro aversano e in provincia proviene da qui.

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Giovedì 25 Ottobre 2012

Rifiuti, i veleni di FerrandelleIl Gip: «Devastazione irrimediabile, danni incalcolabili per le falde acquifere»

di Marilù Musto

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• «Incalcolabile risulta il danno prodotto

dall’inquinamento delle falde acquifere,

che pare praticamente irrimediabile». Così

descrive nella sua ordinanza il gip di Napoli,

Francesco Chiaromonte, lo scempio

ambientale compiuto a Ferrandelle dai rifiuti

portati da Napoli e Caserta.

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Rifiuti e contraffazione

• Un aspetto che sta emergendo con forza dale

indagini più recenti, soprattutto in Campania, è lo

stretto legame tra smaltimenti illegali di rifiuti (e la

loro combustione incontrollata) e le attività illegali

legate alla contraffazione: circuito nero su nero

• Classico esempio sono gli Pfu e i tessuti

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Il ciclo dei rifiuti e le truffe

• Sempre più spesso gli inquirenti si imbattono,

come è successo recentemente a Latina e

Pomezia e in varie regioni (Veneto) in truffe

erariali

• Vincere appalti pubblici serve per

accaparrarsi risorse, riciclare denaro sporco,

simulare posizioni debitorie, emettere fatture

false e, in genere, non pagare l’Iva

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Il finto riciclo è il nuovo affare

si vedano le indagini siciliane (in

provincia di Catania) degli ultimi mesi,

sia quella sulla Jonia Ambiente che su

Kalat Ambiente e Aimeri Ambiente

Occhio all’End of waste (rottami ferrosi,

terre e rocce da scavo..)

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Il modello classico

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Oggi

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Compressori di frigoriferi Parti di auto rottamate

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Nuova rivoluzione industriale

• Controllo di materie prime sotto forma di rifiuti

• Le aziende italiane soffrono l’emorragia di materiali verso l’estero (Cina)

• Nuova veste del dumping ambientale: gli scarti vanno dove sono più blande le norme ambientali e più operativi i network ecocriminali

• Rifiuti rientrano nei Paesi Ocse sotto forma di manufatti

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EU considers REE as highly critical materials(high economic importance with high supply risk).

However, globally REE recovery is negligible.

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Agenzia delle dogane

Tabella 3. Sequestri di rifiuti – Anni 2011,2012,2013

Sequestri di rifiuti effettuati negli spazi doganali

Quantità (kg) Numero di sequestri

Anno 2011 7.374.761 113

Anno 2012 14.050.277 147

Anno 2013 4.379.095 206

Fonte: Agenzia delle Dogane - Banca Dati Antifrode

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Ag. Dogane (sequestri 2013)

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ciclo del cemento

S’intende l’intera filiera dell’illegalità che parte dallecave abusive, che distruggono intere colline,continua con la predazione di fiumi, torrenti espiagge per l’acquisizione dei materiali necessarialla produzione di calcestruzzo (tufo, pozzolana,sabbia, ghiaia e pietrisco) e si conclude con lacostruzione di immobili abusivi (sia in aree privateche pubbliche) fino all’infiltrazione criminale negliappalti pubblici

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21 marzo 2014: abusi edilizi nel cimitero di Napoli, tra le tombe spuntano le verande

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Case sui rifiuti. Quarto Flegreo (Na) sequestro di un cantiere abusivo in corso di sbancamento per la costruzione di opera edile. Si osserva la stratificazione di rifiuti posti nel tempo..

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Alì Muri – Vico Equense (Na)

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Demolito il 30 nov 2014

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Pizzo Sella (Pa) mafia’s style

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Palafitta (Cz)

Colpa del mare?

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Il villaggio abusivo di Torre Mileto (Lesina – Fg)

2.800 alloggi lungo 10 chilometri di costa che separa il lago di Lesina dal mare

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Acireale (Ct)

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Ostuni (Br), lungomare

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Giochi di prestigio a Nardò (Le): et voilà, la casa incartata

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Gargano, Baia dei Faraglioni; struttura Baia delle Zagare

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Verbone (Imperia)

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Falerna (Cz), ovvero delle case mobili

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Sant’angelo d’Alife (Ce) Il castello abusivo.

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Ecomafia e catastrofi naturali

Il saccheggio del territorio operato dalle

ecomafie è una delle cause principali

delle frequenti catastrofi naturali (vedi

Sarno).

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Palafitte sul Verbone (Liguria)

Nuove edificazioni sulle fiumare (Calabria)

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Edifici per studenti nel letto della fiumara Annunziata (Reggio Calabria)

Palazzo sul torrente Chiaravagna (Genova)

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Multisala e centro commerciale sulla frana, con reti metalliche di protezione (Zumpano, CS)

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Frana di Maierato (Vv), 18 feb. 2010

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San Fratello (Me), feb. 2010

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Dissesto idrogeologico

• Fragilità del territorio

• Scarsa manutenzione e messa in

sicurezza

• Politiche urbanistiche

• Mutamenti climatici

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Grazie per l’attenzione

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