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Firenze, 13 luglio 2017 Comunicato Stampa
Legambiente presenta ecomafia 2017, le storie e i dati sulla criminalità ambientale in Italia
Grazie alla L. 68/2015 sensibile calo delle infrazioni registrate
La Toscana al 6° posto nella classifica nazionale degli ecoreati
Nella lotta contro le ecomafie e i ladri del futuro si sta percorrendo la giusta strada. A soli due anni
dall’entrata in vigore della legge sugli ecoreati, nel complesso diminuiscono gli illeciti ambientali e il fatturato
delle attività criminali contro l’ambiente, ma ci sono ancora molte criticità da sanare. Nel 2016, nonostante si
registri un calo sul valore assoluto, la Toscana mantiene la posizione più alta in classifica tra le regioni del
centro-nord e sale negativamente al 6° posto nella classifica nazionale, subito dopo quelle a tradizionale
presenza mafiosa: Campania, Calabria, Sicilia, Puglia, Lazio. A parlare ancora una volta sono i numeri: 1.722
infrazioni accertate (corrispondenti al 6,8% sul totale dei reati accertati su scala nazionale). In linea
generale, quest’anno si registra un decremento nel settore del cemento illegale (scende dal 6 al 7° posto) e in
quello del racket degli animali (dal 8° posto al 9°). Rimane sostanzialmente invariato il settore dei rifiuti
dove la Toscana mantiene il stabile il 6° posto nella classifica generale con il 5,7% sul totale. In negativo
peggiora il settore delle archeomafie e degli incendi dolosi.
I numeri e le storie di corrotti, clan e inquinatori sono stati presentati oggi, nel corso di una conferenza stampa
organizzata da Legambiente, che ha visto la partecipazione di Fausto Ferruzza, Presidente di Legambiente
Toscana, di Stefano Ciafani, Direttore Generale di Legambiente, Don Andrea Bigalli, Referente Regionale
di Libera, Col. Alessandro Bottacci, del Comando Regionale Carabinieri Forestale della Toscana.
Sono questi i primi dati che emergono da Ecomafia 2017 di Legambiente, le storie e i numeri della
criminalità ambientale in Italia, edito da Edizioni Ambiente, con il sostegno di Cobat e Novamont grazie al
capillare lavoro di monitoraggio e controllo svolto in tutta la regione dalle forze dell’ordine (in particolare da
Corpo Forestale dello Stato, Arma dei Carabinieri e Guardia di Finanza). Un volume che raccoglie i numeri
delle illegalità ambientali, quattro nuovi approfondimenti (dedicati allo sfruttamento degli animali da
reddito, al mercato degli shopper illegali, all’allarme delle illegalità nei parchi e alle navi dei veleni) e
una serie di best practices promosse da Legambiente; ma soprattutto anche per questa edizione Ecomafia 2017
fa il punto sui risultati che si stanno ottenendo in maniera sempre più sistematica grazie alla legge sugli
ecoreati. Il combinato disposto del calo di illeciti e dell’aumento di arresti e denunce è merito dei più efficaci
strumenti investigativi grazie al rinnovato impianto legislativo che nel 2015 ha inserito nel codice penale i
delitti ambientali (legge 68/2015).
“Da quasi 25 anni, con la redazione del Rapporto Ecomafia, raccontiamo la forza e il potere d’infiltrazione
degli ecocriminali nelle più svariate attività produttive - dichiara Stefano Ciafani, Direttore Generale di
Legambiente – Finalmente, all’indomani dell’approvazione e della messa in opera della Legge 68/2015, la
musica è cambiata. L’azione di deterrenza si sta facendo sentire in modo sensibile e nei numeri complessivi di
quest’anno registriamo infatti un calo complessivo degli ecoreati dell’ordine del 7%. Una buona notizia per
la nostra economia e per il futuro stesso del nostro Paese!”
“Dopo due anni di settimo posto, superata in negativo dalla Sardegna a causa del numero di incendi e per la
mole di reati contro la fauna, la Toscana è tornata nel 2016 a quel 6° posto che contraddistingue da una
decennio la nostra classifica del disonore – dichiara Fausto Ferruzza, Presidente di Legambiente Toscana –
Con un dato molto importante sul traffico dei rifiuti e un regresso molto sensibile sul ciclo del cemento. Luci e
ombre che si spiegano con la crisi del settore edilizio e la deterrenza della nostra ottima LR 65/2014”.
DATI - Per quanto riguarda le attività organizzate di traffico illecito dei rifiuti la nostra regione si conferma
al 6° posto anche nel 2017, con cifre preoccupanti: 324 infrazioni accertate nel 2016, il 5,7% del totale
nazionale, diminuiscono di poco le persone denunciate (431), e gli arresti, mentre salgono i sequestri
effettuati (99). Su scala provinciale le maggiori criticità si evidenziano nella provincia di Firenze (74
infrazioni accertate, 1,8% su totale nazionale, 101 denunce), seguita da Livorno (41 infrazioni accertate, 1%
su totale nazionale, 72 denunce) e da Siena (34 infrazioni accertate, 0,8% su totale nazionale, 48 denunce).
Nonostante il leggero miglioramento nella classifica di Legambiente anche nel ciclo del cemento, non si
riesce a voltare pagina. Il mattone selvaggio è servito in alcuni contesti per spalancare le porte alle ditte in
odore di mafia. Quest’anno la Toscana scende nella settima posizione, anche se diminuiscono le infrazioni
accertate da 342 a 222, (il 5 % sul totale nazionale), delle persone denunciate (304) e dei sequestri
effettuati (da 106 a 61). Su scala provinciale le maggiori criticità si evidenziano nella provincia di Livorno
(53 infrazioni accertate, 1,2% su totale nazionale, 62 denunce), seguita da Siena (53 infrazioni accertate, 1,2%
su totale nazionale, 76 denunce) e da Firenze (37 infrazioni accertate, 0,9% su totale nazionale, 41 denunce).
I reati contro gli animali vedono un notevole miglioramento generale. Bracconaggio, commercio illegale di
specie protette, allevamenti illegali, pesca di frodo ma anche le nuove norme contro il maltrattamento degli
animali di affezione. La Toscana, scende al 9° posto della classifica, con 249 infrazioni accertate, con una
percentuale sul totale del 4,2%, in diminuzione rispetto all'anno precedente, 249 denunce, 13 sequestri.
Nella classifica provinciale dell’illegalità della fauna però compare anche Livorno tra le città italiane con 174
infrazioni accertate e il 2,9% su totale nazionale.
Altro anno intenso per le forze dell’ordine, in particolare per il Comando dei Carabinieri, per le cosiddette
archeomafie alle prese con i tanti reati commessi ai danni del nostro immenso patrimonio storico-culturale. A
presidiare la classifica nazionale, come una delle regioni maggiormente colpite dai ladri di opere d'arte
troviamo la Toscana (2° posto, con 79 furti) che insieme al Lazio guida la classifica delle regioni con il
maggior numero di ruberie e insieme raggiungono il 28% del totale nazionale.
Quest'anno nemmeno sul fronte incendi ci sono buone notizie. La Toscana, infatti, sale in negativo di una
posizione dal 6° al 5° posto nella classifica nazionale con 377 infrazioni accertate 8,1% sul totale, 43
denunce e 22 sequestri.
Le proposte: Accanto alla nuova normativa che ha introdotto gli ecoreati nel Codine penale, per Legambiente
rimangono ancora molti fronti aperti sul piano normativo e interventi urgenti da attuare. Occorre mettere in
campo, prima di tutto, una grande attività di formazione sulla corretta applicazione della legge sugli ecoreati
che coinvolga tutti gli operatori del settore (magistrati, forze di polizia e Capitanerie di porto, ufficiali di
polizia giudiziaria e tecnici delle Arpa, polizie municipali ecc.). Vanno definite, inoltre, le linee guida
nazionali per garantire una uniforme applicazione in tutto il paese della legge, soprattutto nella parte che ha
inaugurato il nuovo sistema di estinzione dei reati ambientali contravvenzionali minori. Tra le altre proposte:
- Sempre in tema di legge sugli ecoreati, è necessario definire una modalità unica sul territorio
nazionale per far confluire le sanzioni che vengono fatte pagare ai responsabili dei reati
contravvenzionali minori in base a quanto previsto dalla parte Sesta Bis del Codice ambientale; si
deve rimuovere la clausola di invarianza dei costi per la spesa pubblica prevista nella legge sugli
ecoreati, così come in quella che ha istituito il Sistema nazionale a rete per la protezione
dell’ambiente;
- Completare al più presto l’iter di definizione dei decreti attuativi del Ministero dell’ambiente e della
presidenza del Consiglio dei ministri per rendere pienamente operativa la legge che ha riformato il
sistema nazionale delle Agenzie per la Protezione dell’Ambiente (le ARPA);
- Va approvata una legge che semplifichi l’iter di abbattimento delle costruzioni abusive e va approvato
in tempi rapidi il disegno di legge sui delitti contro fauna e flora protette; infine, un’ultima modifica
normativa riguarda l’accesso facilitato alla giustizia per le associazioni.
SEGUONO LE CLASSIFICHE REGIONALI
LA CLASSIFICA GENERALE DELL’ILLEGALITA’ AMBIENTALE IN ITALIA
L’ufficio stampa di Legambiente Toscana: 055.6810330
Il rapporto Ecomafia è stato realizzato, come ogni anno, grazie alla collaborazione delle forze dell’ordine
(l’Arma dei carabinieri, il Corpo forestale dello Stato e delle regioni e delle province a statuto speciale, la
Guardia di finanza, la Polizia di Stato, e delle Capitanerie di porto, e gli altri organi di polizia giudiziaria
l’Ufficio antifrode dell’Agenzia delle dogane e dei monopoli, la Direzione Investigativa Antimafia, la
Direzione Nazionale antimafia.
ECOMAFIA 2017, Le storie e i numeri della criminalità ambientale in Italia, è edito da Edizioni Ambiente
con il sostegno di Cobat e Novamont. Il testo è in vendita nelle librerie e sul sito www.noecomafia.it
Collana: Saggistica. Formato: 15x23. 192 pagine, 22,00 euro ISBN 978-88-6627-215-1
Le storie e i numeri della criminalità ambientale in Italia, regione per regione, le notizie di attualità e numerosi
approfondimenti sono disponibili sul portale www.noecomafia.it.