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Offida e dintorni AUTUNNO - INVERNO 2016 N°38 Direttore Responsabile : Nicola Savini Trimestrale dell’Amministrazione Comunale Pag. 4 Intervista all’Assessore Davide Butteri Pag. 5 Terremoto: Offida affronta l’emergenza “ma pensa anche alla ricostruzione” Pag. 6 Energie Offida: intervista al Presidente Marchei Pag. 7 I vini offidani protagonisti nell’anno dedicato a Gioacchino Rossini Pag. 1o Premio cultura e impresa alla fondazione Lavoro Per La Persona Pag. 9 Un Natale tra jazz, tradizioni e teatro Pag. 8 Una nuova casa per l’Unione dei Comuni della Vallata del Tronto Pag. 11 II edizione del Festival Nazionale di Teatro Amatoriale Pag. 12 Brevi da Offida Pag. 13 Terremoti ad Offida dall’anno 1000 in poi Pag. 14 Detti, motti e fatti offidani Pag. 15 Sport: il bilancio del 2016 distribuito gratuitamente a tutte le famiglie

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Page 1: e dintorni - Offida · Tanti auguri a tutti i dipendenti della pubblica amministrazione cittadina, alle associazioni di volontariato civi-le, sociale, culturale e sportivo. Un augurio

Offidae dintorni

AUTU

NN

O - IN

VERNO

2016 N°38 D

irettore Responsabile : Nicola Savini

Comune di Offida

Trimestrale dell’Amministrazione Comunale

Pag. 4 Intervista all’Assessore Davide Butteri

Pag. 5 Terremoto: Offida affronta l’emergenza “ma pensa anche alla ricostruzione”

Pag. 6 Energie Offida: intervista al Presidente Marchei

Pag. 7 I vini offidani protagonisti nell’anno dedicato a Gioacchino Rossini

Pag. 1o Premio cultura e impresa alla fondazione Lavoro Per La Persona

Pag. 9 Un Natale tra jazz, tradizioni e teatro

Pag. 8 Una nuova casa per l’Unione dei Comuni della Vallata del Tronto

Pag. 11 II edizione del Festival Nazionale di Teatro Amatoriale

Pag. 12 Brevi da Offida

Pag. 13 Terremoti ad Offida dall’anno 1000 in poi

Pag. 14 Detti, motti e fatti offidani

Pag. 15 Sport: il bilancio del 2016

distribuito gratuitamente a tutte le famiglie

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redazione

editorialeDIRETTORE EDITORIALE

Valerio Lucciarini [email protected]

DIRETTORE RESPONSABILE

Nicola [email protected]

DIRETTORE ESECUTIVO

Alessandro [email protected]

RESPONSABILE AREA DEMOS e SPORT

Mauro [email protected]

RESPONSABILE RELAZIONI ESTERNE

Emanuela [email protected]

RESPONSABILE RELAZIONI CON ASSOCIAZIONI

Alessandra [email protected]

COORDINATORI REDAZIONALI

Piero [email protected]

Serena [email protected]

HANNO COLLABORATO

Lucia LadowskiConsorzio Sportivo Offida

Non si assume come propria l’opinione di quanti collaborando con “Offida e dintor-ni”, esprimono liberamente giudizi ed af-fermazioni con scritti e servizi a loro firma.E’ vietata la riproduzione totale o parziale dei testi, disegni, foto riprodotte su questo numero del giornale, senza autorizzazione.

Care concittadine e cari concittadini,

il 2016, purtroppo, sarà ricordato come l’anno dei grandi terremoti che hanno coinvolto e martoriato la nostra regio-ne, il nostro territorio ed anche il nostro comune inserito nella lista normativa del cosiddetto cratere. Dopo eventi di tale portata che sconvolgono la vita delle persone, delle imprese, delle istituzioni generando paure, timori, condizio-ni disagiate e una diversa percezione della dimensione dei problemi, si è obbligati a cambiare, a rimodulare lo stato delle priorità, ognuno nel proprio contesto. Esiste un prima ma, soprattutto, esiste un dopo. Dobbiamo metterci nelle condizioni migliori possibili per reagire e ri-partire con più forza, più tenacia e più determinazione di pri-ma. Oltre alle condizioni di sostegno che la legge prevede e che ci consentiranno di darci una mano per ripartire, noi, la nostra collettività, possiede delle risorse straordinarie in grado di rimetterci nella giusta carreggiata del progresso e della crescita con il protagonismo di chi non si sente secon-do a nessuno. Con questo spirito auspico che guarderemo al nuovo anno.Per quanto riguarda la responsabilità che il sottoscritto ri-copre, insieme a tutti i rappresentanti l’Amministrazione Comunale, possiamo certamente dire di essere riusciti, nel miglior modo possibile, a gestire la fase di emergenza attra-verso una modalità che ha, addirittura, anticipato la gestio-ne e l’attività degli enti nazionali e regionali. E’ chiaro, però che anche per noi, per la Pubblica Ammi-nistrazione, evidentemente, esiste un prima e un dopo. Abbiamo dovuto apportare le varianti indispensabili nella programmazione amministrativa. In un primo momento le necessarie ipotesi prevedevano di dare precedenza a nuove iniziative facendo a meno di realizzare quelle programma-te. Successivamente, invece, siamo stati in grado di riuscire a cogliere ulteriori e grandi opportunità finanziarie che ci consentono di ottemperare alle scelte indispensabili senza modificare la programmazione individuata e configurata negli strumenti di sostenibilità operativa. Siamo a lavoro, in queste ore, per dare una risposta di sicurezza esempla-re sulle strutture che ospitano i servizi essenziali dando massima centralità a quelle scolastiche che, grazie ai lavori recenti di miglioramento sismico, hanno retto l’urto sismi-co nella maniera accertata dai tecnici delle sovrastrutture

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competenti. Dopo il terremoto del 30 di ottobre scorso, però, siamo convenuti nel considerare matura la scel-ta di prevedere un nuovo Campus Scolastico che sia in grado di ospitare tutte le scuole di ogni ordine e grado, risolvendo, nel frattempo, il problema dei doppi turni scolastici attraverso l’individuazione di una nuova sede per la scuola media. Le norme non ci obbligano ad adeguare sismicamente i plessi scolastici anche in virtù del fatto della certificata tenuta strutturale degli esistenti. Ciò nonostante crediamo che sia questa la strada da anticipare e sulla quale lavorare da subito accelerando, parallelamente, una riconversione complessiva e obbligata del patrimonio pubblico sito nel nostro meraviglioso Centro Storico dando seguito all’obiettivo economico e di caratterizzazione territoriale della promozione turistica, in ogni sua sfaccettatura, finanche a garantire quella adeguata ricettività a cui non abbiamo ancora corrisposto nella misura indispensabile alla nostra naturale e attualizzata vocazione.Come si accennava, nel contempo, stiamo procedendo con l’attività ordinaria che vede al centro, sempre e comunque, il sostegno alle politiche sociali, vertice delle priorità nella piramide amministrativa senza trala-sciare gli altri settori. Nelle prossime settimane partiranno i lavori di quasi un milione di euro per il piano asfalti che interesseranno tutto il territorio comunale; sono iniziati i lavori di manutenzione straordinaria riferiti ai progetti di ristrutturazione delle strade bianche; inizieranno nel 2017, grazie al finanziamento del CIPE a cui siamo riusciti ad attingere, i lavori per la riqualificazione di Viale IV Novembre e di Piazzale Loris Annibaldi; approveremo i progetti per la pavimentazione delle piazzette storiche del nostro Centro Storico. Tutto que-sto rilanciando il territorio dal punto di vista culturale e turistico continuando a valorizzare il nostro settore primario che vede nell’agricoltura il punto di sintesi e di efficacia in grado di generare ed assicurare tenuta di visibilità alle nostre tradizioni e alla nostra storia.L’augurio che voglio fare a tutti noi è quello di essere uniti. Sentirci parte di una comunità, nelle differenzia-zioni naturali di partecipazione alla vita pubblica. La propensione all’unità sostanziale, autentica e semplice è l’arma vincente di ogni popolo affinché esso sia in grado di corrispondere ad una vivibilità personale perse-guendo, ognuno per la propria parte, il bene comune. “La vita è quello che succede mentre siamo occupati a fare altro” diceva John Lennon; cerchiamo di occupar-ci di più della vita anche mentre siamo occupati dalle responsabilità quotidiane che investono ognuno di noi ma sappiamo dare il giusto senso alla vita anche con la elevata aderenza individuale ad un progetto largo di cooperazione e collaborazione.

A mio nome e dell’Amministrazione Comunale tutta, auguro a voi e alle vostre famiglie un gioioso e sereno Natale e un 2017 ricco di soddisfazioni personali e collettive, di riscatti, di successi e di felicità.

Tanti auguri a tutti i dipendenti della pubblica amministrazione cittadina, alle associazioni di volontariato civi-le, sociale, culturale e sportivo.

Un augurio speciale a tutte le bambine e a tutti i bambini, la nostra ricchezza e il motivo di impegno per un futuro migliore.

Un abbraccio a tutti voi.

Dalla Residenza Municipale, lì 15 dicembre 2016 Il Sindaco Dott. Valerio Lucciarini De Vincenzi

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di Emanuela Voltattorni

I DUE ANNI E MEZZO DELL’ASSESSORE DAVIDE BUTTERI

Alla sua prima esperienza politica, l’Assessore all’O-peratività e al Territorio si è impegnato per il proget-to di riqualificazione del Cimitero e sull’importante piano asfalti. Oltre che per la valutazione dei danni e la ricostruzione postsismica.

Davide Butteri, classe ‘84; Il suo as-sessorato è all’Operatività e al Terri-torio, con deleghe a Lavori e Opere Pubbliche, Patrimonio e Manuten-zione, Viabilità, Sicurezza, Protezio-ne Civile, Polizia Municipale, Politi-che Giovanili. Giudica positivi questi

ultimi 2 anni e mezzo, sia a livello politico, sia lavo-rativo.

Come e quando ha deciso di entrare in politica?“Mi contattò Valerio, quando era in lizza per il se-condo mandato, ma io all’inizio ero un po’ tituban-te. Solo dopo un paio di settimane di riflessioni, gli dissi di sì. Il ruolo che mi è stato affidato, riguarda il settore in cui ho studiato. Ma un cittadino, come lo ero io - anche se del mestiere – non poteva dall’e-sterno comprendere l’iter burocratico delle opere pubbliche. Appena insediato ho capito che c’era una sostanziale differenza tra il privato, che ero abituato a trattare, e il pubblico. Ecco perché sostengo che, in questo due anni e mezzo, sono cresciuto anche a livello lavorativo”.

Da subito ha avuto a che fare con i problemi del Cimi-tero. Ci può aggiornare?“C’è voluto un anno e mezzo per censirlo e ora tutti i documenti sono informatizzati. Ora però è il mo-mento di agire. Abbiamo previsto la prima tranche di riqualificazione per le sezioni 12° e 13°. Inoltre, stia-mo progettando un ampliamento su cui la soprinten-denza ha già dato un parere favorevole di massima. Ora non rimane altro che stabilire alcuni parametri tecnici. I lavori partiranno quanto prima”.

Poi è arrivata la grande opportunità del piano asfal-ti...“Sì. Dopo un periodo per il risanamento, per Of-fida, era arrivata l’ora delle grandi manutenzioni. Abbiamo già il progetto e sappiamo su quali strade

intervenire per di-verse centinaia di migliaia di euro. Il piano asfalti sarà diviso in zone: cen-tro storico, zona artigianale, centro urbano e Borgo Miriam. L’idea è quella di partire dal centro storico e via via risolveremo le problematiche di tutto il territorio. Ora però dobbiamo pensare a risolvere i problemi causati dal terremoto”.

A proposito, come stanno procedendo i lavori a Offida?“Se da un lato Offida si trova ancora nella fase dell’e-mergenza terremoto, in cui si valutano i danni, si pensa già alla seconda fase, quella della ricostruzio-ne. Il Governo Renzi ha emanato in merito due de-creti: il 189, quello successivo al primo sisma del 24 agosto - che ha definito il cratere, le misure urgenti e la ricostruzione – e il 205, promulgato lo scorso 11 novembre, che ha allargato il cratere e definito nuo-ve misure urgenti anche per i Comuni fuori dal crate-re. Rimango in attesa del terzo decreto che, caduto il presidente del consiglio, sarà approvato, nel caso, dal nuovo Governo Gentiloni. Per quanto concerne il nostro impegno, abbiamo subito dato un incarico a una squadra di ingegneri agibilitatori per verificare lo stato degli edifici pubblici e privati offidani. Abbia-mo ricevuto oltre 600 segnalazioni. Da subito abbia-mo messo in sicurezza Corso Serpente Aureo per la lesione di una parete della Sala consiliare e abbiamo cerchiato il colonnato del palazzo comunale. Inoltre, a causa dell’inagibilità della Chiesa di Sant’Agostino, abbiamo dovuto sospendere le lezioni alla adiacen-te Scuola Ciabattoni e gli studenti sono stati trasfe-riti nel plesso di Via della Repubblica. Per quanto riguarda il museo, abbiamo riaperto il bookshop e anche Santa Maria della Rocca riaprirà anche se con delle parti transennate”.

Chiesa del Civico Cimitero lesionata dal sisma

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di RedazioneTerremoto, Offida affronta l’emergenza: “Ma pensa anche alla ricostruzione”

Se da un lato il territo-rio si trova ancora nel-la fase dell’emergen-za terremoto in cui si valutano i danni, ad Offida, dopo la scossa avvenuta il 30 Otto-bre 2016, si è deciso di informare i cittadini su quella che sarà la seconda fase, quella della ricostruzione. Si è tenuto, infatti, nella serata del 1 di-cembre all’Enoteca Regionale, un’assem-blea informativa sul-le novità del Decreto governativo. Presenti all’incontro: il Sindaco Valerio Lucciarini, due degli ingegneri che stanno valutando le lesioni degli edi-fici, Fabio Amabili, tecnico agibilitatore Aedes e Lucio D’Angelo, tecnico accreditato in procedura di ricostru-zione Fast, l’Onorevole Luciano Agostini e il Vice Presi-dente della Regione Marche, Anna Casini.“In questi mesi abbiamo attivato tutti i possibili canali di informazione – ha ricordato Lucciarini – per avere un filo diretto con i cittadini. Siamo intervenuti per far ri-entrare più persone possibili nelle loro abitazioni, come nel caso degli edifici dell’Erap, la cui gestione si è dimo-strata invece distante dai cittadini. Attualmente abbia-mo 70 evacuati”.Durante l’assemblea si è parlato soprattutto dei decre-ti legge che il Governo ha emanato. Il 189, quello suc-cessivo al primo sisma del 24 agosto – che ha definito il cratere, le misure urgenti e la ricostruzione – e il 205, promulgato lo scorso 11 novembre, che ha allargato il cratere e definito nuove misure urgenti, anche per i Co-muni fuori dal cratere.Il Governo nella prima fase ha cercato di favorire la si-stemazione autonoma, stanziando contributi (400 euro a persona, 900 euro 4 persone, ulteriore contributo se presenti disabili). Per la seconda fase, quella della rico-struzione, sono previsti invece finanziamenti che copri-ranno il 100% dei lavori da fare negli edifici pubblici e pri-vati del cratere; il 100% per le prime case e le abitazioni del centro storico dei comuni fuori cratere e il 50% per le seconde case dei comuni fuori cratere”.A Offida sono ancora in corso accertamenti, viste le

tante chiamate (oltre 600), e l’ingegnere Amabili ha spiegato che per ogni abitazione si sta compilando una scheda sotto incarico del Comune che di fatto fa una fotografia dell’edificio e che serve per dire alle persone se lo stesso sia utilizzabile o no, mentre per la richiesta di incentivi sarà fondamentale la scheda Aedes redatta dai tecnici agibilitatori mandati dalla Protezione civile. Per accelerare la ricostruzione, il Governo accetterà an-che una scheda Fast (una valutazione più rapida). “Il commissario Errani punta infatti a interventi imme-diati – ha chiarito D’Angelo – e se nel ‘97 furono effet-tuati nel rispetto di una graduatoria stabilita in base alla gravità, oggi saranno indipendenti dal costo. Parti-ranno tutti insieme” – L’iter per accedere agli incentivi prevede la scheda Aedes o Fast, la perizia giurata di un tecnico, la presentazione del progetto e la contabili-tà dell’intervento all’Ufficio della Ricostruzione (nella sede del Piceno Consind, per l’ascolano), una gara per selezionare una ditta edile. Poi si potrà accedere al mu-tuo con un credito d’imposta pari alla stessa rata. “Sarà il Governo ad avere rapporto diretto con le banche”, precisa D’Angelo. “Lo scopo di questo incontro – ha concluso Anna Casini – è stato quello di diffondere un’informazione corretta e seria. Le esigenze del territorio sono state inserite nel decreto, a mano a mano che si presentavano e ciò ha rappresentato un esperimento di buona politica. Errani e Curcio incontrano il governatore Ceriscioli ogni setti-mana a Roma, per aggiornamenti vis à vis. Per Pasqua si pensa già a promozioni particolari, per far ripartire il turismo nelle nostre zone”.

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MARCHEI: “NEL PROSSIMO FUTURO PREVEDO MARGINI DI GUADAGNO PER ENERGIE OFFIDA”

Eletto presidente a ottobre 2015, dall’ aprile 2016, Enio Marchei è stato confermato dal Sindaco, Valerio Luccia-rini, come Amministratore unico di Energie Offida. L’in-carico al quale fu chiamato aveva un obiettivo preciso: avviare il processo di rinnovamento della società, che a seguito dell’impegno per la costruzione degli impianti fotovoltaici a Offida, risultava in sovradimensionamento.

Che realtà ha trovato al suo insediamento?“Il problema maggiore è stato mettere in sicurezza il bi-lancio che, nonostante si fosse chiuso sempre in pareg-gio, non poteva più sostenere 21 dipendenti. A distanza di un anno, abbiamo avuto due pensionamenti e con 3 dipendenti abbiamo fatto un accordo bonario, insieme ai sindacati, che ha previsto degli incentivi per la sospensio-ne del rapporto lavorativo”.

In un anno ha ridotto i dipendenti da 21 a 12. Quali sono state le sue mosse successive?“Per il 2017, la società riprenderà la propria attività con un organico di 12 dipendenti. Abbiamo infatti conferito la quota delle reti gas di Energie Offida alla Centria srl di Arezzo, la società che diversi mesi fa aveva acquistato le rete di metano appartenenti al Comune di Offida. Ci ten-go a ribadire che queste due operazioni (vendita e confe-rimento) sono state un bel colpo per il territorio, visto che la Centria è una eccellenza nel settore, avanzata a livello tecnologico. Inoltre, a seguito del conferimento, siamo entrati in società con loro, per far rimanere un presidio nella zona e abbiamo concordato la cessione di 4 nostri dipendenti. Ecco perché attualmente siamo a quota 12”.

Ciò vi ha permesso di liberare una liquidità da destinare agli investimenti?“Sì, è stato predisposto un piano di investimenti sulla rete elettrica, allo scopo di aumentare il livello di qualità del servizio, attraverso l’istallazione di sezionatori lungo le linee, che permetteranno di ridurre il numero di utenti interessati dai guasti; lo smantellamento di tratti di linea obsoleti; la predisposizione di nuovi apparati di telecon-trollo, attraverso i quali i maggiori tatti di rete elettrica potranno essere controllati da remoto, riducendo così i tempi di arrivo in cabina. Inoltre, a seguito del nuovo as-setto aziendale, per assolvere all’esigenza del Comune di rientrare in possesso dei locali di Via dei Martiri della Resi-stenza, si è provveduto a una nuova riorganizzazione de-gli spazi adibiti a uffici, trasferendo gli stessi al primo pia-

no dello stabile di Via Alcide De Gasperi e provvedendo alla sistemazione del piazzale antistante per il parcheggio dei mezzi. E poi c’è una trattativa in corso con l’Enel”.

Di cosa si tratta?“Stiamo valutando la cessione delle reti elettriche all’ Enel. Un’azienda come quella di Offida è troppo piccola per competere da sola nel mondo dell’elettricità. Una trat-tativa che trovai già in corso appena presi l’incarico, ma oggi i termini sono cambiati a nostro favore”.

Si spieghi meglio...“Certamente. Quando mi insediai, la vendita era una ne-cessità. Pensi che dopo l’esperienza con il fotovoltaico, la Corte Costituzionale si è espressa nei confronti degli incentivi che Energie Offida si era aggiudicata in passato, dichiarandoli non dovuti. Per cui abbiamo dovuto recu-perare una parte di quegli incentivi ed è stata dura per le casse della società. Oggi le cose sono però cambiate: la necessità si è trasformata in una convenienza. Non è più un obbligo vendere, ma una volontà. Un’eventuale conclusione della trattativa con l’Enel passerebbe, innan-zitutto, per la salvaguardia dei posti di lavoro, con un ri-collocamento di almeno 6 dipendenti”.

Qual è il futuro prossimo di Energie Offida?“Se riuscissimo a portare a compimento la vendita delle reti elettriche, potremmo garantire una conduzione otti-male, ma addirittura ci sarebbero finalmente dei margini di guadagno con la sola gestione degli impianti fotovol-taici”.

L’Amministratore unico della società, dopo aver ridimensionato l’organico da 21 a 12 dipendenti, punta ora a una conveniente trattativa di vendita con l’Enel.

di Emanuela Voltattorni

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I VINI OFFIDANI PROTAGONISTI NELL’ANNO DEDICATO A GIOACCHINO ROSSINI

OFFIDA, TRA I 20 PAESI PIÙ BELLI D’ITALIA

Il terremoto che ha colpito le Marche non danneggerà ulteriormente l’Economia, né il Turismo della Regione. Lo hanno dichiarato con determinazione e all’unisono il Sindaco di Offida Valerio Lucciarini e il Sindaco di Pesaro Matteo Ricci, in occasione della firma, avvenuta nella mat-tinata di sabato 26 novembre a Offida, di un importante protocollo d’Intesa finalizzato alla promozione Turistica e Culturale dei territori da loro amministrati. I due ammi-nistratori hanno hanno ribadito l’importanza di guardare oltre il proprio confine e di mettersi in rete, per una mag-giore opportunità di sviluppo economico. Hanno presen-tato un’occasione di rilancio per le Marche in chiave squi-sitamente rossiniana.Il 2018 sarà infatti un anno dedicato completamente al grande compositore pesarese, per i 150 anni dalla sua morte, avvenuta nel 1868, e sarà per questo istituito un comitato nazionale al quale presiederà anche Giorgio Na-politano. “Gioacchino Rossini era un compositore pop – commenta Ricci – sfido chiunque a non conoscere le sue opere più famose, ma era anche un buongustaio: amava il cibo e il buon vino. Abbiamo pensato di valorizzare an-che questo suo aspetto, coinvolgendo i territori famosi per le loro tipicità enogastronomiche. E non esiste altra città delle Marche che ha costruito un brand sul vino più di Offida”.A questo proposito il Sindaco Lucciarini ricordando che Rossini, in effetti, paragonava l’appetito per lo stomaco come all’amore per il cuore, aggiunge: “Offida è la città del vino, con l’unica Enoteca regionale rimasta nelle Mar-che. In più, se sei anni fa si rischiava la liquidazione di Can-

tina Offida, oggi siamo qui, proprio in uno spazio da loro gestito e che vende i loro vini. Siamo orgogliosi di poter valorizzare la Docg offidana, attraverso eventi presenti in un cartellone di respiro internazionale come quello del 150esimo di Rossini. E se Pesaro è la città della musica, Offida è quella dei musicisti vista l’alta percentuale di cit-tadini che suonano”.Lucciarini torna poi sul terremoto, sottolineando che an-che se Offida è nel cratere e ha subito molti danni, gli offi-dani non si sentono in difficoltà: “Non è nelle nostre corde. La capacità e l’ambizione di sentirci sempre protagonisti ci fa fare sempre passi avanti anche verso altre realtà con cui ci piace confrontarci. Anche le più grandi, come quella di Pesaro”.

di Redazione

Offida tra i 20 paesi più belli d’Italia nella classifica del 2016 di Skyscanner.Skyscanner è un leader globale di ricerca di viag-gi, un luogo dove le persone sono ispirate per pianificare e prenotare direttamente da milioni di opzioni di viaggio ai migliori prezzi. Nella classifica sono stati presi in considerazione i paesi con una popolazione inferiore ai 16mila abitanti, che avessero una storia e un borgo ben conservato, e che esprimessero nel migliore dei modi le caratteristiche architettoniche e del pae-saggio della Regione. Skyscanner ha inoltre tenu-to conto di tutti i commenti e messaggi inviati dai nostri utenti, includendo alcune delle bellissime destinazioni suggerite da loro nella lista finale dei paesi più belli d’Italia per il 2016.

Vista dal Campanile di Santa Maria della Rocca

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di Redazione

UNA NUOVA CASA PER L’UNIONE DEI COMUNI DELLA VALLATA DEL TRONTO

Ancora più uniti: è stata inaugurata nella mattinata del 3 dicembre la nuo-va sede dell’Unione dei Comuni della Vallata del Tronto e dell’Ambito 23, a Spinetoli. “Anche in un periodo di grande difficoltà a causa del terremo-to – ha esordito il presidente Valerio Lucciarini – grazie all’intesa di forze dei sindaci della Vallata, oggi presen-tiamo alla cittadinanza una grande op-portunità di rinascita per il nostro ter-ritorio. L’ Unione dei Comuni continua a guardare avanti, al futuro. L’Unione è il futuro”.Se in questi ultimi anni si parla di fu-sione tra i comuni, la sperimentazione avvenuta nella Vallata del Tronto – uni-ca in tutte le Marche, a detta del Vice Presidente della Regione presente all’i-naugurazione, Anna Casini – negli anni ha imparato a condividere i servizi. “Le difficoltà si superano se si met- tono insieme le risorse umane – ha precisato Lucciarini –andando oltre quelli che sono i “campanili”. Per il bene del territorio, e per mettersi sempre di più a disposizio-ne dei cittadini. E questa volta l’abbiamo fatto, inaugu-rando questo nuovo spazio”. Se la sede legale dell’Unione rimarrà Castel di Lama, laddove continueranno a svolgersi i Consigli comunali, Spinetoli ha concesso in comodato d’uso la struttura dell’ex polo universitario per nuovi uffici dell’Unione e dell’Ambito 23. “L’Ambito aveva già sede a Spinetoli – continua il sin-daco Alessandro Luciani – e questa nuova struttura, lo vorrei sottolineare, che è stata riqualificata in soli 10 giorni, grazie al gran lavoro della ditta edile, che ha provveduto tra le tante cose, a eliminare le barriere ar-chitettoniche, e ai volontari che poi l’hanno resa frui-bile”.Durante l’incontro è stato messo in evidenza il grande lavoro del dottor Luigi Ficcadenti dell’Ambito 23 “È il nostro scudo – ha commentato il Sindaco di Colli, An-drea Cardilli – ci permette di risolvere velocemente situazioni di disagio in ambito sociale”. Ma anche lo spirito di collaborazione: “Abbiamo raggiunto un giu-sto equilibrio – continua il Sindaco di Castel di Lama, Francesco Ruggieri – che ci fa ben sperare sul raggiun-gimento di obiettivi futuri”. “Una collaborazione che parte da lontano e che oggi

vede la nascita di una nuova sede”, ha aggiunto il Sindaco di Castorano, Daniel Claudio Ficcadenti. L’Onorevole Luciano Agostini, presente all’incontro, ha ricordato, in-fatti, che è dagli ‘90 che la Vallata ha cominciato a mettere insieme i servizi sociali, precisando anche che i politi-ci che si sono alternati hanno dimostrato grande intelli-genza e maturità nell’intravedere, nel superamento dei confini comunali, un’opportunità. Un’opportunità che ha ben evidenzia-to il Sindaco di Appignano (Ambito 23) Sara Moreschini, parlando dell’utilità del Cuc (Centrale Unica di Commit-tenza) dell’Unione, che evita di fare lunghe file a Fermo. “L’Unione della Vallata è una risorsa per il territorio per-ché non ha presentato un’iniziativa politica unica, ma ne ha collegato diverse”, conclude Valentina Bellini del-la Provincia di Ascoli Piceno.

Da sinistra: Ruggieri, Lucciarini, Casini, Ficcadenti, Moreschini, Luciani, Cardilli

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di Redazionedi Redazione

OFFIDA, UN NATALE TRA JAZZ, TRADIZIONE E TEATRO: “COSÌ SCACCIAMO LE PAURE DEL TERREMOTO”

Un Natale che ha risposto alla crisi ma anche alle dif-ficoltà di un 2016 segnato dalle scosse di terremoto. Così l’Amministrazione Comunale di Offida ha svilup-pato il cartellone delle iniziative natalizie: “Dopo un calo sostanziale per il commercio, le attività culturali e il Turismo, dovu-to al terremoto, abbiamo dato una ventata di positività e di novità per le festività”, Così l’Assessore alla Cultura, Isabella Bosano, ha ricorda-to a tutti che Offida ha reagito, e si è impegnata a ricevere tutti i visitatori che hanno partecipato alle festività natalizie.E’ stato un periodo natalizio de-dicato al teatro, con tutte le sue sfaccettature, da quello amatoriale (8 dicembre, con la premiazione del Festival nazionale) al teatro con i professionisti dell’Associazione culturale numeri 11 (11 dicembre, Malato Immaginario); alla lirica con “A Solis Ortus Cardine – la natività tra arte e musica” dell’associazio-ne culturale Medea.Ma anche caratterizzato, per la prima volta, dai Mer-catini di Natale. “Una sorta di anno zero, per Offida, che punta alle sua enogastronomia e alle sue bellezze –commenta l’Assessore al Turismo, Piero Antimiani – ma anche alla solidarietà, di fatti Offida ha ospitato le tipicità delle zone terremotate. I mercatini si sono svolti il 17-18-27-28-29 dicembre in Piazza del Popolo. Il 28 e 29 dicembre si è svolto, come anticipato quest’e-state, il Marche Jazz&Wine Festival winter edition con 14 gruppi musicali che hanno suonato nei locali”. Sia i mercatini che il Marche Jazz wine sono stati or-ganizzati in collaborazione con la cooperativa Oikos: “Ripartiamo da qui – ha commentato il presidente

Mario Sergiacomi – Il terremoto ci ha causato un dan-no alle strutture da noi gestite. Ma i lavori stanno procedendo. I tecnici stanno valutando i lavori da fare a Santa Maria della Rocca, ma pensiamo di poterla ri-aprire al pubblico, anche con delle zone in sicurezza, il prima possibile”.Che a Offida gran parte dei cittadini suoni uno stru-mento musicale è ormai assodato ed è immancabile, il contributo del Corpo Bandistico “Città di Offida” du-rante il periodo natalizio è stato il 24 dicembre, per le vie cittadine e il 25 dicembre al Teatro Serpente Aureo con il concerto di Natale. “Parafrasando Giambattista Vico – ha commentato il presidente del Corpo Bandi-stico, Giancarlo Premici – dopo il terremoto, le avver-

sità diventano opportunità”.Il 24 dicembre e il 6 gennaio sono arrivati i Babbo Natale e le befane in Piazza del Popolo per tutti i più pic-coli. “Un evento, quello del 6 gen-naio – commenta il presidente della Pro loco, Tonino Pierantozzi – che è stato all’insegna della solidarietà, visto che il ricavato della tombola di beneficenza è stato devoluto alla Pro Loco di Arquata”. Il 18 dicembre, sempre nel Teatro si è tenuto il concerto di Natale a cura dell’Istituzioni musicali G. Sieber; il

28 e 29 dicembre si è svolto il X Piceno International Volley cup 2016; il 31 dicembre il gran cenone di capo-danno all’Enoteca Regionale e il 5 gennaio si è rinno-vato l’appuntamento con “La farfalla d’oro”.

Da sinistra: Ruggieri, Lucciarini, Casini, Ficcadenti, Moreschini, Luciani, Cardilli

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L’IMPRESA COME INNOVAZIONE ACCOGLIENZA E RESTITUZIONEPREMIO CULTURA E IMPRESA ALLA FONDAZIONE LAVOROPERLAPERSONAA dicembre presso il Teatro Comunale di Porto San Giorgio la Fondazione Lavoroperlapersona nella persona del suo Pre-sidente Gabriele Gabrielli ha ritirato il Premio “Cultura e Im-presa” all’interno del Premio Nazionale Letterario “Paolo Volponi”/Letteratura e Impegno Civile.L’intervista al Presidente Gabriele Gabrielli, a margine del prestigioso riconoscimento, per conoscere la Fondazione Lavoroperlapersona, la sua visione dell’impresa e della cul-tura ricordando Paolo Volponi e Adriano Olivetti.

LA FONDAZIONE LAVOROPERLAPERSONALavoroperlapersona è una Fondazione di Partecipazione senza scopo di lucro nata nel 2011, con sede a Roma e a Of-fida, un piccolo borgo nelle Marche in provincia di Ascoli Piceno.

Perché questo impegno della Fondazione Lavoroperlaperso-na. Da dove nasce questo progetto?Ho maturato nel tempo l’idea che quest’epoca ci sta portan-do via il lavoro. Non solo perché non c’è, ma anche perché quando c’è viene svilito, reso non degno, ridotto a mezzo per consumare e non per realizzare la persona e l’umanità. Questo succede quando alla concezione dell’uomo accolto nella sua pienezza si sostituisce l’homo economicus che ri-duce a una sola dimensione la vita: performance e consu-mo. Uno slittamento di senso che è drammatico. Il lavoro però non è questo, il lavoro è espressione della persona e mezzo per servire gli altri.

Com’è potuto accadere?Rispondere in poche battute è davvero impossibile, però noi siamo convinti che sia necessario rimettere mano ai fondamentali, recuperare il senso del lavoro e valorizzare la cultura del lavoro in un’epoca in cui è ridotto a merce, è frammentato e liquido. Una situazione che lascia immagina-re anche una sua progressiva uscita di scena come compo-nente dell’identità della persona. Per questo dobbiamo tor-nare a parlare di lavoro con i bambini, con gli adolescenti, con i giovani. Chi parla del lavoro come fattore di sviluppo dell’uomo e dell’umanità alle nuove generazioni? Chi parla del lavoro come atto creativo? Il rischio che stiamo corren-do è che del lavoroperlapersona non ne parli più nessuno o che se ne parli solo come strumento di successo personale, economico per lo più, e mezzo per produrre profitto sgan-ciato dai bisogni e dalla felicità.

Dietro questo ragionamento c’è forse una critica anche ai nuovi lavori della cosiddetta gig-economy?La questione è molto complessa. Comincio subito con il dire che non dobbiamo demonizzare l’innovazione e la tecnolo-gia. Sarebbe profondamente sbagliato. Il lavoro flessibile, agile, smart - ricorrendo alle terminologie in uso ancora non univoche - sono opportunità. È necessario però approfon-dire le implicazioni dell’innovazione e della trasformazione del lavoro sulla vita, sulla identità della persona e sulla sua

soddisfazione. La trasformazione del lavoro va compresa anche con lenti diverse da quelle della legittima ricerca di efficienza e profitti; occorrono lenti multidisciplinari, quelle che ci domandano fin dove questa trasformazione sia com-patibile con il lavoroperlapersona, che significa rispetto della dignità dell’uomo, lavoro decente e generativo. Nutro molti dubbi che si possano chiamare “lavoro” alcune “pre-stazioni” richieste dai nuovi modelli di business.

Possiamo dire dunque che l’impegno della Fondazione è a tutto campo…È proprio così, la nostra vocazione è al tempo stesso edu-cativa, culturale e di ricerca e prende forma con l’ascolto, l’apertura, la contaminazione di saperi e delle culture. La preoccupazione che sta al fondo del nostro impegno è sem-plice. Non ci preoccupa soltanto la dimensione – purtroppo drammatica in questa fase - dell’uomo senza lavoro. Ci do-mandiamo piuttosto in che stato può ridursi l’uomo e l’u-manità quando il lavoro non è per la persona, ma serve altri: serve il profitto soltanto, serve l’avidità, serve la speculazio-ne allontanando il prodotto del lavoro dal suo creatore che per questo rimane smarrito e senza senso.

Cos’è l’impresa?Credo che l’impresa sia un dono e progetto per molti. Quan-do penso all’impresa e ai tanti imprenditori che l’hanno con-cepita come mezzo di ricerca del bene comune, mi viene in mente l’immagine di una tavola imbandita che tanti sog-getti contribuiscono ad apparecchiare - imprenditori, mana-gement, collaboratori, territorio, comunità, famiglie - e che deve accogliere e ristorare molti. L’impresa ha una funzio-ne sociale essenziale, l’impresa è innovazione, accoglienza e anche restituzione.

Qualche parola ancora sulla cultura. Cosa significa per voi?Cultura per noi significa lavorare su una risorsa chiave per l’uomo e per la democrazia: il pensiero critico. Ossia, svilup-pare la virtù del rimanere sempre liberi. È il valore più forte che traggo da molte pagine di Paolo Volponi, oltre che dalla sua vita. Ricordo per esempio la storia di Albino Saluggia, protagonista di Memoriale. Una storia di libertà. Una sto-ria che assegna valore al non accontentarsi, al voler andare oltre. Quella di Paolo Volponi è una testimonianza da recu-perare in un’epoca in cui prevale l’indifferenza e una cultura omologata. Sostenere lo sviluppo del pensiero critico però ha i suoi costi, ma sono i costi benefici della democrazia e non possono essere tagliati, sacrificandoli sull’altare dell’ef-ficienza in cui si annida la tentazione del potere nelle mani di pochi, una scorciatoia che ancora rassicura molti. Semmai vanno accresciuti ed estesi mutandone il segno, perché co-stituiscono l’investimento più redditizio per il vivere civile.Un impegno quello della Fondazione Lavoroperlapersona, che continuerà anche nel 2017 con le sue attività e iniziative.

di Lucia Ladowski

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Nonostante il terremoto, pieno successo anche per la 2^ edizione del Festival nazionale di teatro amato-riale “Serpente aureo-città di Offida” organizzato dal Gad’a con il patrocinio dell’Amministrazione Comuna-le. Sono state otto serate di grandi spettacoli, dal 25 settembre all’8 dicembre, con compagnie provenien-ti da diverse località italiane. La serata conclusiva, che ha visto l’assegnazione di otto premi, si è aperta con la rappresentazione della commedia fuori concorso “La ridiculosa historia de Pulcinella cornuto immagi-nario” a cura della compagnia (professionista) Acca-demia creativa di città di Castello (PG). Al termine, i riconoscimenti. Tutti bravi, ma la parte del leone l’ha fatta, meritatamente, la compagnia “F. Valenti” di Treia con la commedia “Più de là che de qua”. Tre, infatti, gli allori portati a casa: Premio mi-glior spettacolo (premio Serpente aureo) per essere risultato “Ben costruito e gioca-to su ritmi sostenuti, curato nei dettagli e caratterizzato da una piacevole ironia che conquista lo spettatore”; premio a Fabio Macedoni quale miglior attore protagoni-sta per aver “saputo reggere la scena con naturalezza e sicurezza” e ancora premio per Alice Menichelli miglior attrice non pro-tagonista per “aver interpretato il proprio ruolo con grande spontaneità e freschez-za”. Passando agli altri gruppi, Il premio scenografia è andato alla compagnia la Betulla di Nave (BS) che ha presentato

“Sotto un ponte lungo un fiume”, dove “la scenogra-fia costituisce di fatto un vero elemento narrativo e colpisce lo spettatore con immediatezza”. Due rico-noscimenti alla compagnia Ctr di Macerata per l’ope-ra “Il berretto a sonagli” : premio gradimento del pubblico e premio a Ful-via Zampa quale migliore attrice protagonista per aver “toccato il cuore del-lo spettatore grazie alla sua notevole capacità in-terpretativa”. Migliore

regia a Marcello Andria della compagnia dell’eclissi di Salerno con la commedia “O di uno o di nessuno” per “aver saputo far emergere con grande intensità e sensibilità l’anima di ciascun personaggio”. Il premio miglior caratterista, dedicato alla memoria del com-pianto attore del Gad’a Franco Travaglini, è stato as-segnato a Luigi Pedone della compagnia Pipariello di Nola (NA) con l’opera “Fatemi capire”, avendo “ben caratterizzato il personaggio dal punto di vista fisico e retto perfettamente i ritmi comici”. Con tale even-to, Offida ha dato tutta l’impressione di essere ormai capitale nazionale del teatro amatoriale grazie a tutti i membri del Gad’a che non si risparmiano, con il loro meticoloso lavoro, per fare del teatro un momento di vera e sana cultura.

II Festival Nazionale di Teatro Amatorialedi Nicola Savini

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di Nicola Savini

ARRIVEDERCI PADRE MARIOL’intera comunità religiosa di Offida ha salutato con una giornata di festa il parroco di San Lazzaro e guar-diano del convento dei Cappuccini di Offida, Padre Mario Traini. L’amato frate, dopo diversi anni di attivi-tà pastorale nella città dove, nel ‘600, nacque, operò e morì il Beato Bernardo, è stato trasferito al conven-to cappuccino di Macerata di cui è, ora, guardiano. Il Cappuccino padre Mario, ancor giovane sacerdote, arrivò una prima volta ad Offida, nel 1979 ma vi rimase solo per tre anni, offrendo, di volta in volta, la propria opera presso altri conventi del Piceno . E’ tornato poi nel 2004 per assumere, poco dopo, il ruolo di parroco della chiesa di San Lazzaro nell’omonimo quartiere e, quindi, di guardiano del convento. L’undici settembre scorso, alle ore 11, nella “sua” chiesa di Borgo Cap-puccini dove si custodiscono le reliquie del Beato Ber-nardo, fratello Mario ha celebrato la sua ultima messa in Offida e, al termine, l’abbraccio di numerosissimi fe-deli con il saluto musicale del locale Corpo bandistico al completo. Nel pomeriggio, poi, tutti i parrocchiani, tanti sacerdoti con il vescovo diocesano Mons. Gio-vanni D’Ercole, autorità locali ed altro ancora, si sono stretti intorno a lui in un convito fraterno ricordando, con gratitudine, le tante iniziative da lui intraprese: il catechismo ai bambini, l’aggregazione giovanile, l’organizzazione della pesca di beneficenza che ogni anno si tiene in occasione della festa del Beato Ber-nardo, i gruppi sportivi ed altro ancora. Ha saputo

sempre confortare chi è nella sofferenza infonden-do coraggio e pazienza e mai che abbia mandato via qualcuno accostatosi alla porta del convento per chie-dere un’elemosina. I fedeli tutti, il gruppo organizza-tore della pesca di beneficenza, con Maria D’Angelo in primis, lo ringraziano per quanto ha fatto a beneficio della comunità, come pure tanta riconoscenza viene dai giovani che con lui hanno collaborato. Non ulti-mo il sindaco della città Valerio Lucciarini De Vincenzi che, augurandogli “tanta serenità nel prosieguo del suo ministero” ne rimarca la “qualità di sacerdote e di uomo buono che, come ha fatto con noi, continuerà a fare ancora del bene, insegnando quella solidarietà attiva a favore degli ultimi della terra”. A Padre Mario, gli auguri di ogni bene e l’affetto della redazione di “Offida e Dintorni”.

BREVI DA OFFIDAOSPEDALE DI COMUNITÀ Lunedì 5 dicembre si è svolto presso il Teatro Serpente Au-reo di Offida, un importante corso di formazione sulle Cure intermedie e sull’Ospedale di Comunità rivolto a tutto il personale medico, infermieristico e delle diverse profes-sioni sanitarie dell’Area Vasta 5, condotto da professionisti dell’Area Vasta 5 e dell’ASUR.Dopo l’introduzione del Direttore dell’Area Vasta 5 Avv. Giulietta Capocasa, il convegno è stato aperto dal saluto del Sindaco Dott. Valerio Lucciarini che ha ricordato come il percorso di riconversione dei piccoli ospedali, ora in atto in tutto il territorio regionale, sia iniziato nel nostro ter-ritorio circa 15 anni fa. Ha inoltre espresso soddisfazione per il miglioramento dei servizi erogati in Offida e rivolti a tutti i residenti dell’area vasta, in particolare ai cittadini residenti nell’Ambito territoriale della Vallata del Tronto, con la garanzia di una rapida prossima implementazione delle attività di integrazione socio-sanitaria.

Il corso è propedeutico all’attivazione di una sperimenta-zione, che sarà avviata presso la Casa della salute di tipo C di Offida, tramite riconversione di n.10 posti letto di re-sidenza protetta anziani in 10 posti letto di Cure Interme-die. Le Cure intermedie completano i livelli assistenziali residenziali, in particolare per anziani ma non solo, essen-do intermedi tra il livello ospedaliero, degenza per acuti e post-acuzie (lungodegenza e riabilitazione), ed il domicilio. Sono posti letto extraospedalieri destinati ai residenti di tutta l’Area Vasta 5. La permanenza dei pazienti in questo livello assistenziale, che non prevede compartecipazione economica da parte dell’ospite, è di 30 giorni, prorogabile a massimo 60 giorni.Si tratta di pazienti stabili dal punto di vista clinico per i quali l’assistenza medica è garantita da medici di medicina generale negli orari diurni e dai medici di continuità assi-stenziale di notte e nei festivi e prefestivi.

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di Nicola Savini

Le testimonianze storiche sui terremoti risentiti a Offida sono piuttosto poche.Questo non vuol dire che a Offida si sentono poco i ter-remoti, ma solo che non sono ancora state fatte ricerche specifiche e molto approfondite su questo tema.

Il 2 febbraio 1703 un catastrofico terremoto distrusse gran parte di L’Aquila.Venne avvertito violentemente in tutte le Marche e ad esso risale la più antica testimonianza attualmente nota del risentimento di un terremoto a Offida.In un registro degli annali capitolari della Collegiata di Of-fida si legge che “nel suddetto giorno per la tremenda scossa i Canonici mentre si trovavano in Coro videro spac-carsi la Chiesa e mirarono con gran panico la collinetta ove sorge la Chiesetta della Madonna della Salute. Subito dopo però la spaccatura si richiuse”.Se il terremoto del 1703 non causò danni significativi ad Offida, certamente esso terrorizzò gli offidani. Infatti - dopo aver saputo delle terribili distruzioni di L’Aquila e aver capito che l’avevano scampata bella - gli offidani sta-bilirono che in futuro, la mattina del 2 febbraio, si sarebbe cantato un solenne Te Deum nella Collegiata “ in ringra-ziamento per la liberazione dal flagello del terremoto av-venuto nello stesso giorno del 1703”. Questa usanza era ancora seguita nel 1943. Non si sà quando sia stata abbandonata ma e’ molto probabile che il forte terremoto del 3 ottobre di quell’anno abbia contri-buito a cancellare il ricordo dell’evento più antico.Dal 1703, in mancanza di ricerche più approfondite biso-gna saltare al 16 agosto 1882, quando ad Offida fu avver-tito senza danni un terremoto che ebbe il suo epicentro sulla costa, tra S. Benedetto del T. e Grottammare.Causò invece danni il terribile terremoto di Avezzano del 3 gennaio 1915 (che secondo i cataloghi sismici correnti sarebbe il più violento mai avvenuto in Italia).Il censimento dei danni ai monumenti, fatto dal Ministe-ro della Pubblica Istruzione, segnala il crollo di parti del campanile di S. Maria della Rocca; anche i muri della chie-sa subirono delle lesioni. Il terremoto del 23 luglio 1930 (Irpinia) e quello del 26 settembre 1933 (Maiella) venne-ro avvertiti abbastanza distintamente ad Offida ma non fecero danni.Il 1943, come se non bastasse la guerra, fu anche un anno di terremoti.In particolare la provincia di Ascoli Piceno fu sede di pro-lungate sequenze sismiche a partire dal dicembre 1943, specie nell’area dei Monti Sibillini. Il 16 gennaio 1943 un terremoto abbastanza forte causò danni lievi ad Ascoli; le scosse proseguirono a farsi sentire specie nell’area al

confine con Amatrice fino alla fine di genna-io.Il 2 febbraio ... lascia-mo la parola ad un testimone oculare, il parroco della Colle-giata, che descrisse la sua esperienza in un articolo pubblicato nel periodico della Curia ascolana, Vita Picena (13/2/1943):

“Offida. Con grande solennità liturgica al mattino del 2 febbraio

si era cantato il Te Deum per la liberazione dal flagello del terremoto avvenuto nello stesso giorno del 1703. Mi volli prendere la bega di squinternare gli annali capitolari di que-sta insigne collegiata per saperne (...) i particolari. La tradizione racconta che nel suddetto giorno per la tre-menda scossa i Canonici mentre si trovavano in Coro vi-dero spaccarsi la Chiesa e mirarono con gran panico la col-linetta ove sorge la Chiesetta della Madonna della Salute (...). Mi accingevo a ricollocare il libro, quando uno spaven-toso scossone mi fece tremare (...). Mi affaccio (...) e vedo un getto di popolo sfollare il Cinema e riversarsi nella Piazza gridando:Sante Emidie mie aiutaci tu. Dopo un qualche minuto le osterie rigurgitavano di folla per riacquistare un po’ di san-gue caldo (...)”Ma, come oggi sappiamo, per Offida il peggio doveva an-cora venire. E venne il 3 ottobre 1943, alle 9.28 circa ora locale. Mol-tissimi testimoni del “terremoto di Offida” (come lo chia-mano i sismologi) sono vivi e vegeti e possono portare la loro preziosa testimonianza orale. Si sottolinea una curio-sità, nota forse a pochi offidani. Questo terremoto è de-scritto nel primo capitolo di un bel romanzo ambientato a Offida (e ingiustamente dimenticato): IL NEMICO NON ARRIVAVA MAI di Angela Latini.

Il resto è cronaca, come si dice, e tutti noi ne abbiamo ricordi personali:il terremoto di Ascoli del 1972 (“quando tintinnavano i bic-chieri nella credenza”), quello di Norcia del 1979 (“quan-do si ruppe lo specchio”), quello dell’Irpinia del 1980 (“quando ballava l’ascensore”), giù giù fino a “quello di Colfiorito” del 1997-1998, l’Aquila 2009 e Norcia 2016.

Terremoti a Offida: dall'anno 1000 in poi

dal sito inoffida.it

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dI Nicola Savini

Detti, motti e fatti offidaniL’ OSTERIA D’ CELLO’Fra le tante iniziative estive programmate dall’Associazione Pro Loco e dall’Amministrazione Comunale, di particolare interesse suscita la manife-stazione denominata “GustandOffida”. Essa tende alla riscoperta di alcu-ni angoli del centro storico meritevoli di essere maggiormente valorizzati. Una delle tappe è riservata a piazza Marconi, zona San Martino, dalla quale si diparte il caratteristico vicolo che può contendere il primato a quello più famoso di Ripatransone ritenuto il più stretto d’Italia. “Ritrovarsi in queste piazzette – diceva sempre il compianto amico e giornalista professor Serafi-no Camilli – per tanti sono tutte novità, ma nella mente dei non più giovani tornano i bei ricordi e quelle figure che nel passato hanno caratterizzato quei luoghi”. Ricordiamone alcuni, allora, di questi estrosi e simpatici per-sonaggi offidani. Ecco Cellò, nella cui osteria si poteva gustare dell’ottimo baccala, lu ciech d’ Pciacchie, lu mbrellar, Pietr d’ Giongiò, la Sbreccios abile mediatrice di matrimoni, Gigg Biell, Mimì d’ Mellucc caratteristica figura del carnevale offidano, Gigge l’ispettor sempre attento affinché in città tutto si svolgesse regolarmente, Demì Pagnott abile armaiolo, poeta e amatore di scienze occulte, Natalin d’ Giedettò, Carechì, la Paparellon, il simpaticissimo Là Là che nelle serate dei veglionissimi faceva il lustrascarpe davanti la bar-beria di Liò e, a causa della sua infermità, girava sempre con il suo fedele asinello. Poi, ecco lu Re e lu Princepe, Mariannì d’ Steppì, Bernardì d’Gregò che girava per i casolari di campagna a confezionare vestiti e, nel tempo libero, era anche bravissimo suonatore di trombone, Sandrì d Pelecà, Ninnì d’ lu fattor, la Gregon che è stata la nonnina di Offida, Felipp lu ‘nfermier, Cammill d’ la Gregon bravo trombettista, Emilia d’ lu Picchie nella cui botte-ga si sono formate abili sarte, il banco lotto di Sisinn d’ Querrar, poi Scè Scè, lu fattor, la Pelon e tanti altri ancora sempre pronti a dispensare saggi consigli e sana allegria.

Splendidamente armonioso l’elegante volumetto dato re-centemente alle stampe: “Il Ciafone – Pagine di vita” di Lorenzo Gabrielli. L’autore, dottore in pedagogia in pen-sione, racconta con puntualità e precisione, com’era ne-gli anni passati l’estesa e ridente contrada offidana dove ha avuto i natali e dove ha vissuto gli anni della sua gio-vinezza, il Ciafone appunto. Con mano leggera, ma emo-tivamente partecipe, attinge al patrimonio dei ricordi del luogo e non lo fa soltanto con semplici racconti che pur attraggono il lettore per le sue reminiscenze intrise di ve-lata emotività, ma ne ripercorre i tempi da attento storico e serio narratore. Dalle pagine semplici e toccanti escono quadri di vita di gente onesta e laboriosa in cui “la mez-zadria, con le sue leggi e leggine regolavano i rapporti padrone – contadino”, ma anche momenti di feste come quando nelle raccolte di grano e uva “si poteva socializ-zare con tanta allegria”, facendo sbocciare i primi amori tra “fantelle e giovanotti”. Oggi, tutto è diverso, i casolari sono vuoti. Ci sono ville e villette. E’ nato Borgo Miriam,

quello che una volta era “lu bivie d’ Casterà”. Tutto questo e tante altre amene storie racconta Gabrielli con gusto poetico misto a garbata e piacevole ironia. Ci sono poi le persone care, ora non più: i familiari, il parroco don Marco Moretti, la vecchia e cara maestra Corinna Ghetti, gli amici e così via, con tanto di foto d’epoca e disegni. Ma Gabrielli è anche poeta. Suggestive quelle inserite nel libro: Nonno Checchì e M’schitt in vernacolo e il Merletto di Offida in lingua. Questo interessante e al tempo stesso divertente lavoro, dove rivivono episodi e personaggi, è dedicato ai “Ciafonesi” (gli abitanti di contrada Ciafone) ai quali l’au-tore ne fa dono, ma è auspicabile che possa essere anche nelle case di tutti gli offidani, quale prezioso scrigno di me-morie cittadine. “Quali i motivi di questa pubblicazione?” Abbiamo chiesto all’autore. “Mi ha guidato l’amore per la mia terra, a volte con un pizzico di umorismo e di benevola ironia – ha risposto. Inoltre, non dimenticare mai le pro-prie origini, anche se si chiamano Ciafone”.

IL CIAFONE - PAGINE DI VITA

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del Consorzio Sportivo OffidadI Nicola Savini

Prosegue a gonfie vele la stagione del Con-sorzio Sortivo Offida, le prime squadre stanno incontrando qualche difficoltà nei campionati maggiori con i risultati che tar-dano un pò ad arrivare, ma come sempre l’ unione e il lavoro alla fine permetteranno di raggiungere gli obbieitivi prefissati cer-cando in primis di dare lustro alla città di Of-fida, una menzione particolare merita poi il settore giovanile che sta effettuando un ot-timo lavoro sull’ attività di base, riuscendo ad incanalare nella città del tombolo e del vino diversi atleti provenienti da Castigna-no, Cossignano,Castorano ed AppignanoPartendo dalla B maschile, dopo un otti-mo inizio di stagione, sono arrivate alcune sconfitte che hanno fatto precipitare i rossoazzurri a metà classifica, ora i ragazzi di mister Chiovini sono tornati in palestra con rinnovati stimoli ed ambizio-ni, la voglia di fare meglio non manca e sicuramente nel girone di ritorno proveranno in qualche modo ad invertire la rotta per provare piano piano a risalire la cima della classifica. Per la serie C femminile, dopo un inizio non entusia-smante con le offidane che sono cadute nella zona play out, con il cambio d’ allenatore e l’ arrivo di Jana Kruzikova, si sta cercando anche qui di cambiare la rotta della stagione, e nonostante le numerosi gio-vani in campo le rossoazzure hanno iniziato a con-quistare qualche successo per cercare di risalire in zone di classifica piu tranquille.Per la prima categoria di calcio, inizio in sordina ed anche qui la società ha provveduto ad un cambio tecnico con l’ arrivo di mister Pasqualino Minuti, con la speranza e la voglia di ridare serenità a tutto l’ am-biente per cercare di rimanere in una tranquilla zona lay off e provare ad accorciare piano piano le distan-ze dalla vetta con la speranza di essere protagonista per tutta la stagione.Il settore giovanile procede in maniera ottima nel volley, da segnalare la fantastica stagione del grup-po under 13 e seconda divisione che sta ben figuran-do contro atlete decisamente piu grandi, nel calcio bene tutto il settore giovanile con tanti numeri che sicuramente permetteranno una grande crescita a tutta l’ Offida calcio.L’ atletica leggera ha conquistato traguardi deside-

rati. Il settore giovanile ha superato i 30 iscritti e ha ottenuto ottimi piazzamenti in tutta la Regione. Dal 2017 ci sarà una collaborazione con la collection San Benedetto che permetterà ad alcuni atleti di matura-re con maggiori stimoli, con lo scopo di primeggiare ai campionati nazionali allievi.Il settore Master del podismo continua a partecipare a gare nel territorio. Una menzione speciale per Ma-riano Apicella che quest’anno ha corso piú di 5 ma-ratone e ultramaratone; Ultime in ordine di tempo Rieti e Sorrento.La squadra podistica ha partecipato al Criterium Pi-ceni e Pretuzi e ha chiuso la stagione al 14o posto. Tutto pronto per ripartire l’8 gennaio dalla Marato-nina dei Magi a San Benedetto. Il Basket da novembre ha preso parte a tutti i cam-pionati della stagione 2016 -2017.La squadra partecipa a due campionati l’Under 14 maschile e l’Under 18 femminile; La prima femminile giovanile del piceno dopo 14 anni!Al circolo tennis “Remo Barbizzi” si é tenuta la cena sociale che conclude un anno pieno di eventi. La so-cietà ha organizzato molti tornei interni ed esterni ed ha partecipato a diverse competizioni tra cui la coppa marche d4.La Società Ciclistica Amatori Offida organizzerà il pri-mo Maggio 2017 la Coppa Delle Nazioni - XX Coppa Città di Offida per dilettanti Under 23, una manifesta-zione che vedrà al via i ciclisti impegnati con le maglie delle rispettive nazionali di appartenenza, insomma una sorta di prova del campionato del Mondo.

Sport: bilancio del 2016

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...e contorniDatteri ripieni di mascarpone e noci

Ingredienti per 24 datteri ripieni

Datteri 12 Zucchero a velo 50 g Mascarpone 100 g Cannella in polvere ½ cucchiaino Gherigli di noci 12 Rum 1 cucchiaio

Per preparare i datteri ripieni di mascarpone e noci iniziate versando in una ciotola capiente il mascarpone e lo zucche-ro a velo. Aromatizzate con la cannella.Insaporite con il rum e amalgamate gli ingredienti mesco-lando con le fruste a mano fino ad ottenere un composto omogeneo che trasferirete in una sac-à-poche munita di bocchetta stellata. Se non disponete di una sac-à-poche po-tete anche utilizzare un cucchiaino per farcire i datteri.Tenete la sac-à-poche da parte mentre vi dedicate alla pre-parazione dei datteri. Iniziate tagliandoli a metà: ripetete l’operazione per tutti quanti i datteri. Quindi privateli dei noccioli interni: otterrete così dei datteri a forma di bar-

chetta che saranno pronti per essere farciti. Prendete la sac-à-poche e cominciate a riempire i datteri nell’incavo.Adagiate sopra alla crema di mascarpone metà gheriglio di noce aiutandovi se preferite con delle pinzette da cucina. Assestate la noce nella crema di mascarpone. Dopo aver ripetuto tutte le operazioni per tutti i datteri ripieni di ma-scarpone e noci, riponeteli in frigorifero per circa 2 ore per far meglio assestare la crema prima di gustarli!Buon appetito!