ducato nr. 6 / 2006

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il Ducato Periodico dell’Istituto per la formazione al giornalismo di Urbino Quindicinale - 24 marzo 2006 - Anno 16 - Numero 6 Internet: “Ducato on line” - www.uniurb.it/giornalismo Distribuzione gratuita Spedizione in a.p. 45% art.2 comma 20/b legge 662/ 96 - Filiale di Urbino Allarme per l’igiene, quartiere a rischio Gli immigrati vivono in condizioni difficili da sostenere. Preoccupati gli amministratori I dati sul movimento turistico dal 1998 al 2005 forniti dall'Os- servatorio regionale mostrano una crescita delle presenze e de- gli arrivi a Urbino fino al 2001. Dal 2002 si registra un calo co- stante. A penalizzare la città è la crisi della costa romagnola e pe- sarese. a pagina 7 Vacanze corte pochi stranieri Turismo L’occhio indiscreto contro i vandali Cause civili e burocrazia rallen- tano lo sviluppo dei poli com- merciali in periferia. Il centro di Trasanni è stato sospeso per un contenzioso tra privati. A Cana- vaccio inaugurano due locali su 44. Intanto il sindaco parla dei progetti futuri. a pagina 4 A Trasanni lavori sospesi Centri commerciali La sede amministrativa dell’Er- su apre le porte ai visitatori il 25 e il 26 marzo. E’ un’iniziativa del Fai ( il Fondo per l’ambiente ita- liano) giunta alla quattordicesi- ma edizione. Da visitare anche edifici e monumenti a Pesaro, Fano e Cagli. a pagina 8 Palazzo Corboli e i suoi tesori Giornata del Fai N elle vie del centro storico ci sono sei telecamere, attive 24 ore su 24. Il controllo è affidato alla polizia municipale. Da quando sono state installate, gli atti di teppismo si sono quasi azzerati. Ora c’è il problema di tutelare i monumenti della città a pagina 5 Un degrado anche nostro L’EDITORIALE A Ponte Armellina la situazio- ne ormai è arrivata al limite. Il quartiere è abitato da centi- naia di extracomunitari, alcu- ni irregolari. Le condizioni igienico-sanitarie sono dis- astrose: case invivibili e nei giardini fogne a cielo aperto. Polizia e carabinieri control- lano la zona, perché conside- rata a rischio. Ora il Prefetto affronterà il problema in una riunione sulla sicurezza. Il Comune vicino, Petriano, chiede a Urbino un aiuto per risolvere la situazione. I proprietari delle case non ci mettono più piede. Gli inqui- lini si alternano senza comu- nicarlo. Nessuno ci vuole più vivere, è rimasto solo il bari- sta: "Qui è il far west. Non pos- so più vendere birra perché ogni sera sarebbe una lite". alle pagine 2 e 3 Ponte Armellina: immondizia per le strade, fogne a cielo aperto e case in rovina Al via la nuova campa- gna della “Carlo Bo” per convincere i cittadini contribuenti a versare il cinque per mille della dichiarazione dei reddi- ti in favore della propria ricerca. Ma a beneficiare dei fondi non saranno sol- tanto gli istituti scienti- fici. Potranno approfit- tarne anche organizza- zioni di volontariato e società sportive. a pagina 13 Bogliolo: date all’ateneo il 5 per mille L a cattiva coscienza è quella cosa dentro di noi che cerchiamo di non vedere finché non ci sia- mo costretti. La cattiva coscienza di Urbino si chiama Ponte Armellina. Ce ne sia- mo occupati tante volte, in questi anni, che ormai era diventato qua- si un luogo comune, uno stereoti- po. Così, quando ci siamo tornati - sollecitati dalla gente di Petriano che vive lì, a due passi - lo abbiamo fatto con un po' di scetticismo, pensando: che ci sarà di nuovo? E di nuovo c'è molto; troppo, or- mai. Era un quartiere disagiato, con pochi servizi, diciamo pure de- gradato, abitato dagli ultimi arriva- ti, ma era pur sempre un quartiere. Ormai è un ghetto miserabile: le ca- se sono devastate, gli impianti non esistono più, qualche cosa di mai visto nella nostra civilissima terra. Due domande: come è potuto ac- cadere? E che cosa si può fare? La prima non serve per cercare col- pevoli, ma per stamparci nella mente che la malattia più grave di una collettività è la disattenzione ai beni collettivi: la convivenza, la decenza, la sicurezza, la solidarie- tà. In democrazia nessuno può ti- rarsi indietro, perché è retorico e banale - ma vero - che lo stato, la so- cietà, siamo noi e quello che acca- de intorno a noi parla di noi. La seconda domanda può avere due risposte; una semplice: occor- re intervenire subito a tutti i livelli. Comune, Provincia, Prefettura. E' una situazione che va rovesciata come un guanto, perché uno stato di degrado totale come quello, si- gnifica che si è perso il controllo so- ciale del territorio, mentre in que- sta nostra regione ci siamo sempre vantati della tranquillità e della scarsa presenza criminale proprio grazie al controllo sociale di cui tut- ti e ciascuno ci facciamo carico. L'altra risposta è più complessa, perché va oltre le apparenze. Ponte Armellina è solo un segnale. Gli strati sociali meno abbienti si stanno impoverendo (mentre chi ha soldi sta bene, anzi si arricchi- sce). Che sia colpa della Cina o del Governo importa poco; anche se la maggioranza cambiasse, per un bel po' non possiamo aspettarci grandi novità. Ma se le cose stanno così, l'attenzione ai beni collettivi di cui si parlava sopra è la sola arma che ci resta. Se non sapremo custo- dire la rete sociale che tutti ci lega, se non capiremo che ogni degrado è anche il nostro degrado, allora di situazioni come Ponte Armellina ce ne saranno sempre di più e le stesse regole democratiche diven- teranno un ricordo del passato.

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A cura della redazione dell'istituto per la Formazione al Giornalismo di Urbino

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  • ilDucatoP e r i o d i c o d e l l I s t i t u t o p e r l a f o r m a z i o n e a l g i o r n a l i s m o d i U r b i n o

    Quindicinale - 24 marzo 2006 - Anno 16 - Numero 6Internet: Ducato on line - www.uniurb.it/giornalismo

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    Allarme per ligiene, quartiere a rischioGli immigrati vivono in condizioni difficili da sostenere. Preoccupati gli amministratori

    I dati sul movimento turisticodal 1998 al 2005 forniti dall'Os-servatorio regionale mostranouna crescita delle presenze e de-gli arrivi a Urbino fino al 2001.Dal 2002 si registra un calo co-stante. A penalizzare la citt lacrisi della costa romagnola e pe-sarese.

    a pagina 7

    Vacanze cortepochi stranieri

    Turismo

    Locchio indiscreto contro i vandali

    Cause civili e burocrazia rallen-tano lo sviluppo dei poli com-merciali in periferia. Il centro diTrasanni stato sospeso per uncontenzioso tra privati. A Cana-vaccio inaugurano due locali su44. Intanto il sindaco parla deiprogetti futuri.

    a pagina 4

    A Trasannilavori sospesi

    Centri commerciali

    La sede amministrativa dellEr-su apre le porte ai visitatori il 25e il 26 marzo. E uniniziativa delFai ( il Fondo per lambiente ita-liano) giunta alla quattordicesi-ma edizione. Da visitare ancheedifici e monumenti a Pesaro,Fano e Cagli.

    a pagina 8

    Palazzo Corbolie i suoi tesori

    Giornata del Fai

    Nelle vie del centro storico ci sono sei telecamere, attive 24 ore su 24. Il controllo affidato alla polizia municipale. Da quando sono state installate, gli atti di teppismosi sono quasi azzerati. Ora c il problema di tutelare i monumenti della citt

    a pagina 5

    Un degradoanche nostro

    LEDITORIALE A Ponte Armellina la situazio-ne ormai arrivata al limite. Ilquartiere abitato da centi-naia di extracomunitari, alcu-ni irregolari. Le condizioniigienico-sanitarie sono dis-astrose: case invivibili e neigiardini fogne a cielo aperto.

    Polizia e carabinieri control-lano la zona, perch conside-rata a rischio. Ora il Prefettoaffronter il problema in unariunione sulla sicurezza. IlComune vicino, Petriano,chiede a Urbino un aiuto perrisolvere la situazione.

    I proprietari delle case non cimettono pi piede. Gli inqui-lini si alternano senza comu-nicarlo. Nessuno ci vuole pivivere, rimasto solo il bari-sta: "Qui il far west. Non pos-so pi vendere birra perchogni sera sarebbe una lite".

    alle pagine 2 e 3

    Ponte Armellina: immondizia per le strade, fogne a cielo aperto e case in rovina

    Al via la nuova campa-gna della Carlo Bo perconvincere i cittadinicontribuenti a versareil cinque per mille delladichiarazione dei reddi-ti in favore della propriaricerca. Ma a beneficiare deifondi non saranno sol-tanto gli istituti scienti-fici. Potranno approfit-tarne anche organizza-zioni di volontariato esociet sportive.

    a pagina 13

    Bogliolo: dateallateneoil 5 per mille

    La cattiva coscienza quella cosa dentro di noiche cerchiamo di nonvedere finch non ci sia-mo costretti. La cattivacoscienza di Urbino si

    chiama Ponte Armellina. Ce ne sia-mo occupati tante volte, in questianni, che ormai era diventato qua-si un luogo comune, uno stereoti-po. Cos, quando ci siamo tornati -sollecitati dalla gente di Petrianoche vive l, a due passi - lo abbiamofatto con un po' di scetticismo,pensando: che ci sar di nuovo?E di nuovo c' molto; troppo, or-mai. Era un quartiere disagiato,con pochi servizi, diciamo pure de-gradato, abitato dagli ultimi arriva-ti, ma era pur sempre un quartiere.Ormai un ghetto miserabile: le ca-se sono devastate, gli impianti nonesistono pi, qualche cosa di maivisto nella nostra civilissima terra.Due domande: come potuto ac-cadere? E che cosa si pu fare?La prima non serve per cercare col-pevoli, ma per stamparci nellamente che la malattia pi grave diuna collettivit la disattenzioneai beni collettivi: la convivenza, ladecenza, la sicurezza, la solidarie-t. In democrazia nessuno pu ti-rarsi indietro, perch retorico ebanale - ma vero - che lo stato, la so-ciet, siamo noi e quello che acca-de intorno a noi parla di noi.La seconda domanda pu averedue risposte; una semplice: occor-re intervenire subito a tutti i livelli.Comune, Provincia, Prefettura. E'una situazione che va rovesciatacome un guanto, perch uno statodi degrado totale come quello, si-gnifica che si perso il controllo so-ciale del territorio, mentre in que-sta nostra regione ci siamo semprevantati della tranquillit e dellascarsa presenza criminale propriograzie al controllo sociale di cui tut-ti e ciascuno ci facciamo carico. L'altra risposta pi complessa,perch va oltre le apparenze.Ponte Armellina solo un segnale.Gli strati sociali meno abbienti sistanno impoverendo (mentre chiha soldi sta bene, anzi si arricchi-sce). Che sia colpa della Cina o delGoverno importa poco; anche se lamaggioranza cambiasse, per unbel po' non possiamo aspettarcigrandi novit. Ma se le cose stannocos, l'attenzione ai beni collettividi cui si parlava sopra la sola armache ci resta. Se non sapremo custo-dire la rete sociale che tutti ci lega,se non capiremo che ogni degrado anche il nostro degrado, allora disituazioni come Ponte Armellinace ne saranno sempre di pi e lestesse regole democratiche diven-teranno un ricordo del passato.

  • ilDucato

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    Sporcizia e abbandonoma al portone la Bmw

    Viaggio a Ponte Armellina, dove gli extracomunitari vivono in condizioni igieniche

    Nessuno ci vuole pi vivere e il prezzo di un monolocale crollato fino a 5.000 euro

    Lodore quello deivicoli diMarrakech. Unmisto di fumi chesi espande pertutte le strade di

    Ponte Armellina. Il gas finito da tempo, il bom-bolone non viene pi riempitodi Gpl e per scaldarsi si brucia-no gli scarti dei legni delle fab-briche. Truciolari e compensatidallodore fortissimo che esceda canne fumarie improvvisatee si mescola a quello che saledalle fogne a cieloaperto. Per scaricarele acque reflue ci siarrangia nei giardi-ni, con tubi cheescono dalle paretidelle case. Tuttimonolocali e biloca-li, 25, massimo 50metri quadri. Ben120 appartamentiche avrebberodovuto far nascereuna cittadella uni-versitaria. Ma ora gliinquilini sono tuttiextracomunitari: slavi, mace-doni, marocchini e algerini. Lastruttura ha ceduto allusuradel tempo e alla mancatamanutenzione. In mezzo amuri scrostati, giardini dovelerba cresce a dismisura,immondizia sparsa ovunque,vivono loro. Difficile dire quanti sono. Per icarabinieri 150, ma c chiazzarda anche 600. I proprieta-ri non hanno pi il controllodella situazione, qui gli inquili-ni si alternano ripetutamenteed facile trovare appartamen-ti aperti.

    Si pu entrare. Lodore di muffa stucchevole, i muri sono verdidumidit. A terra lattine, botti-glie e sporcizia vicino a undivano sfondato. I servizi igie-nici sono fuori uso. Sui terrazziuna rete del letto stata utiliz-zata come tirante per stendere ipanni. Nei giardini, vestiti adasciugare e materassi inutiliz-zabili. Qualcuno ha anche pro-vato a costruirsi un atticoabusivo, riciclando finestre emateriali da altri appartamenti.Si passano la corrente elettricacon cavi che escono dalle fine-stre. Di giorno le vie sono deserte:alcuni uomini sono al lavoro in

    fabbrica, altristanno chiusiin casa e cchi si affacciainsospettito.Q u a l c h eb a m b i n os c h i a m a z z avicino alleauto par-c h e g g i a t e ,Bmw, Golf eAudi, che sto-nano contutto quelloche c intor-

    no.Viene chiamata Urbino 2, maanche citt ghetto. In pochihanno il coraggio di viverci,ormai. Chi ha comprato unappartamento nel 96, quando nata Ponte Armellina, oracerca di liberarsene o lha givenduto. Anche a pochi soldi.Un marocchino riuscito acomprarselo per soli 5.500euro. Tanta la svalutazione. Leagenzie immobiliari non tratta-no pi questa zona, perchnessuno andrebbe a viverci.Eppure qualcuno prova ancoraa vendere: Lo comprai nel 95

    a 115 milioni di vecchie lire -spiega un proprietario - unosquallore infinito e non riesco arivenderlo. rimasto un barista con lamadre. Mauro Marangonigestisce il bar e ristorantinoRaffaello. Al bancone si puchiedere tutto tranne birra.Non la vende pi perch ceraun gruppo che si ubriacavatutte le sere e rompeva le botti-glie. Mauro prova a tenere puliti igiardini, ma intorno c il farwest. Pi volte si lamentatocon il Comune di Urbino. Dasettembre prova a chiedere diripristinare lilluminazionepubblica, ben 22lampioni non funzio-nano, qui di notte tutto buio. Ma anco-ra non ha avutorisposte. Una cosa per statafatta: il Comune hamandato alcuniaddetti a raccoglierelimmondizia. Inuna settimana hannoriempito interi car-relli di materassi,pneumatici e altrioggetti abbandonatispiega sconsolatoMauro, che aggiunge:La situazione sfug-gita di mano, non sipu lasciare un quar-tiere in queste condi-zioni. In qualche modoComune e autoritdovranno interveni-re, perch un singoloproprietario non pufare tutto da solo.Ruggero Marchionniha 33 appartamenti eda anni non ci mettepi piede, ma vuole

    cambiare una condizione arri-vata a un punto di non ritorno:Io qui ci rimetto soldi tutti igiorni, non pagano niente. Hocercato anche di sfrattarli, masono tornati. Ho intenzione diripulire entro la primavera, poifar seguire la zona da una per-sona che vada a controllare, per-ch non si pu continuare cos.Lamministratore del condomi-nio se n andato ormai da anni,stanco della situazione. Da quelmomento non c nessuno chegestisce gli edifici. Ci ha rinun-ciato anche laddetto alla puliziadei giardini. Dal 1999 lerba cre-sce incolta e in estate si vedonopure le bisce.

    Ormaila situazione

    sfuggitadi mano

    non si pulasciare cosun quartiere

    LUIGI BENELLILEILA BEN SALAH

  • 3LINCHIESTA

    La responsabilitdi sanare un ghetto

    APetriano c' un'o-pinione diffusache denuncia unlivello di stanchez-za diffuso. Si rias-sume cos:

    "Guarda che bel regalo cihanno fatto quelli di Urbino".Gi, perch Ponte Armellina sotto il Comune ducale, masolo una strada separa la "cittghetto" da Gallo. Proprio perquesto il sindaco GiovanniAngelini ci tiene a dire: " chia-ro che a livello sociale ricadetutto su di noi. I lavoratori ven-gono da noi, tutta la loro vitagravita qua e ne subiamo leconseguenze". Una situazione che ilsindaco Angelininon pu fare ameno di monito-rare e seguireattentamente."Non certoquesto il siste-ma di integra-zione da perse-guire, questo colpa anchedella politica ditempi passati.Quella che dovevaessere una cittadella uni-versitaria diventata uno degliesempi peggiori delle Marche.Noi facciamo grandi sforzianche per dare un sostegno lin-guistico ai bambini dato chevengono a scuola da noi e nona Urbino". Quello che pi sconcerta, come

    fa notare il primo cittadino, che "da lontano sembra unazona residenziale gradevole,ma solo andandoci dentroche si scopre quello che vera-mente".Il degrado diventato un po'alla volta intollerabile. OraAngelini far la sua parte, machieder aiuto anche al comu-ne di Urbino. "C' chi ci abita elavora, ma gli appartamentidiventano anche nascondigli.Di notte si vede un gran viavaidi macchine di grossa cilindra-ta. venuto il momento che idue comuni si occupino delproblema per risolverlo una

    volta per tutte. Io presente-r tra due settimane

    un progetto alcomune di Urbino

    per riqualificaretutta la zona eriportarla alivelli di decen-za". E finalmenteanche a Urbino

    qualcosa simuove. Gli

    appelli degli abi-tanti della zona

    sono spesso caduti nelvuoto. Ormai i lampioni

    non funzionano da mesi e lestrade sono dissestate. "Entroun mese faremo un interventoda 85 mila euro per sistemarel'illuminazione e asfaltare lestrade" spiega l'assessore ailavori pubblici Lino Mechelli.Ma evidente che non basta.Gli appartamenti sono aperti econtinuer il viavai.Per quanto riguarda l'aspettoigienico sanitario il problemarester: "le condizioni lascianoa desiderare, ma intervenirenelle aree private difficile.Per la questione igienico sani-taria ci vorrebbe una denun-cia". Serve il tracollo per unintervento deciso? RispondeMechelli: "il servizio igieneurbano non sufficiente e laMegas solo a volte pu orga-nizzare interventi straordina-ri". Sul piano dei servizi sociali ilcaso macroscopico. La per-centuale di immigrati residentisul territorio del 7,7% ben trepunti in pi della media nazio-nale. L'assessore alle politichesociali Maria Clara Muci affer-ma che "la maggior parte vivel". Per questo nato uno spor-tello composto da due assi-stenti sociali e una sociologache "cercano di seguire da vici-no le persone e i loro proble-mi".Ma anche qui il confine frapubblico e privato ben deli-neato e l'assessore frena:"Difficilmente possiamo inter-venire sul privato perci cisiamo adoperati con la costru-zione di una ludoteca e uncentro di aggregazione .Facciamo in estate corsi di ita-liano per i bambini prima dellascuola". Ma il limite bennoto: "L'impegno ce lo mettia-mo, ma non possiamo mettercinel giardino di un altro e puli-re. chiaro che non basta mai,ma facciamo tanto. (l.b.)

    Una fognaa cieloapertoa PonteArmellina Nei dettagli,il degradodelle caseIn basso,la carcassa di unautoA destra,lassessoreMechelli

    E adesso si muove anche il PrefettoLa situazione di Ponte Armellina ben conosciuta alleforze dellordine. Il quartiere considerato a rischio,per lalta concentrazione di extracomunitari. Comespiegano i carabinieri di Urbino potrebbe essere unluogo dove si rifugia chi ha problemi con la giustizia, perdroga o spaccio magari. Quindi la zona va monitorataattentamente, ma non basta. Lautorit per eccellenza chedovrebbe intervenire, in casi come questi, la prefetturadi Pesaro e Urbino. Il prefetto sa bene com la situazionee, mentre andiamo in stam-pa, si tiene a Urbino unariunione per esaminare lasicurezza nella zona. Puntoallordine del giorno nonpu che essere PonteArmellina. I provvedimentisi vedranno.Intanto si discute sulle com-petenze. Sono urbinati, suquesto non c dubbio. Male lamentale arrivano neicommissariati limitrofi.Ponte Armellina, infatti,ricade nel territorio ducale,ma dista pochi chilometrida Petriano e Gallo. Per icarabinieri di Urbino gliextracomunitari residentinella zona sono 120, massi-mo 150, ma nessuno clan-destino, semmai si tratta di persone che si appoggianopresso parenti e poi lavorano fuori. Certo il monitoraggiova fatto, spiegano i carabinieri. Le pattuglie passano di fre-quente, assicurano. Ma gli agenti non possono entrarenelle case private. I carabinieri hanno recuperato qualchecarcassa di automobile abbandonata in mezzo alla strada,

    ma ce ne sono ancora. Per i vigili urbani di Petriano, inve-ce, gli extracomunitari che vivono a Ponte Armellina sono600, forse anche 700. Non possiamo andare a fare controlli dicono - perchnon di nostra competenza. una situazione sui generis,abbiamo avuto diverse lamentele dalla cittadinanza loca-le. Il punto che il quartiere molto vicino a Petriano,tanto che il problema grava su di noi, pi che su Urbino. Nei giorni scorsi, i carabinieri di Montecchio hanno fer-

    mato tre persone irregolariprovenienti da PonteArmellina, perch eranousciti allo scoperto, per pre-sentare le domande agliuffici postali della zona perchiedere il rilascio del nul-laosta al lavoro.Numeri a parte, chiaroche qualcosa bisogna fare.E su questo sono tutti dac-cordo. Dal commissariatodi polizia di Urbino assicu-rano che il pattugliamentoc, anche in borghese. Leattivit di controllo nonmancano e ci va pure lapolizia giudiziaria. In passato, i poliziotti sonointervenuti per sedare lerisse, ma anche perch

    hanno scoperto che in alcuni appartamenti non ci vivevapi il vecchio inquilino, ma altra gente. La polizia loammette per: i clandestini ci sono. Per le condizioni igie-niche, invece, non si pu far nulla. Le forze dellordinedicono che non possono intromettersi, come minimo civorrebbe una denuncia. (l.b.s.)

    disastrose, tra fogne a cielo aperto e immondizia Un problema tra due Comuni

  • ilDucato

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    Commercio tra liti e burocraziaIl centro di Trasanni sospeso per un contenzioso. Canavaccio: aperti 2 locali su 44

    Il sindaco: La vera concorrenza si avr con lapertura dei poli di Santa Lucia, lex consorzio e la Fornace

    Il modellino si trova all'a-genzia immobiliareAgor. Sta sotto vetro e ititolari ci tengono a direche risale a molti anni fa.Che adesso tutto cam-

    biato. "Molto pi bello". Lo stu-dio tecnico lo mostra addirittu-ra in forma tridimensionale.Ma per ora di costruito non c'niente. Il centro commercialedi Trasanni, a Ca' Mazzante,rimane un progetto di 7.000metri quadri e tre piani dialtezza disegnato al computer.Destinazione provvisoria: il tri-bunale.C' infatti una causa civile tral ' a z i e n d aBartolomei, laditta di costru-zioni del centro,e alcuni proprie-tari della collinasovrastante. Uncontenzioso cheblocca i lavoriiniziati nel 2004con lo sbanca-mento del terre-no e la demoli-zione di un vec-chio edificio. Ilproblema stanella costruzione di un muro diprotezione sostenuto da alcunitiranti che affondano sul terre-no di propriet di due aziendeprivate. Nessun accordo stato firmatotra Bartolomei e le due impre-

    se, che oggi rivendicano la pos-sibilit di costruire sulla colli-na. In realt lo studio tecnicoFerri-Feligiotti, che ha curato ilprogetto del centro commer-ciale, sostiene che esisteva unaccordo verbale tra i due con-tendenti: il muro poteva esserecostruito in cambio di una stra-da che avrebbe collegato lecase in collina al centro com-merciale. Poi, tutto va in fumo. "I tecnicichiamati da Gambedotti, unadelle aziende coinvolte nelcontenzioso - dicono dallo stu-dio legale dell'agenzia immobi-liare - hanno verificato che ipali e i tiranti del centro com-merciale rendono difficilmenteedificabile il terreno". Si cerca

    un accordofinanziario, unacompravenditadi terreni, ma idue privati sten-tano a venirsiincontro e il cen-tro commercialedi Trasanni fini-sce in tribunale.Il giudice in que-sti giorni hanominato unperito super par-tes che dovrvalutare se il pro-

    getto conforme agli strumen-ti urbanistici e se i due privatisiano stati danneggiati. "Noiabbiamo tutte le autorizzazioninecessarie - dice Bartolomei - eavremmo dovuto riprendere ilavori adesso, tra aprile e mag-

    gio. Siamo fermi gi da troppotempo, per questo abbiamochiesto al tribunale un provve-dimento d'urgenza". Che entrol'estate, dovrebbe decideredelle sorti di un centro com-merciale che per ora non haneanche pi un cartello asegnalarlo, ma solo tubi e pie-tre. Per una cittadella del commer-cio che si ferma, un'altra apre.Ma solo per un quarto. ACanavaccio, il centro Raffaello,piano attuativo del 2000, unaparte ancora in costruzione, hainaugurato l'11 febbraio con ilristorante e un negozio di arti-coli da regalo. Su tutti gli altrilocali, 44 in tutto tra negozi euffici, regna la scritta "Affittasi"o "Vendesi". "Sono sei anni chestiamo dietro a questo progettoe se tornassi indietro forse nonlo rifarei . A dirlo il titolaredell'agenzia immobiliareToccacieli di Fermignano, chesi occupa di vendere i locali delcentro commerciale diCanavaccio. Gli iter burocrati-ci sono troppo lunghi - conti-nua - e solo per prendere unappuntamento con un tecnicosi impiega mesi. Magari le cartearrivano, ma poi finiscono in

    qualche cassetto. Questo avvili-sce gli investitori e crea ritardinell'apertura dei negozi".E su alcune difficolt concor-dano anche dall'agenzia Agor,l'immobiliare che avrebbedovuto vendere i locali del cen-tro commerciale di Trasanni.Nel 2001 avrebbero potuto ven-dere tutto: oltre 50 compratorisi erano interessati ai localiattraverso un contratto - opzio-ne. Cio: si "pre-nota" il posto enon appena siha la certezzache sar costrui-to, si compra.Aziende impor-tanti comeChicco e Sma,che per sirischia di perde-re nel corso deltempo. Sia per lacausa civile cheha bloccato ilavori, ma ancheper la tempistica necessaria aottenere il permesso dell'Anas,la concessione e la valutazioned'impatto ambientale. E acca-de che gli investitori vannodove conviene: se un locale pronto prima, si compra l e si

    Lazienda dicostruzioneBartolomei:Abbiamotutte le

    autorizzazioninecessarie

    abbandona la prenotazionedall'altra parte. Cos, se svilup-pare il commercio alla periferiadi Urbino importante perAmministrazione e privati, sideve per fare i conti con iltempo: almeno sei anni trapiano attuativo e inizio deilavori.Intanto, sono stati presentatinel consiglio comunale del 9marzo, i due bandi per le opere

    che Urbinoaspetta da 15anni: l'ex consor-zio e la zona diSanta Lucia." C o s t r u i r e m odue grossi policommerciali -dice il sindacoFranco Corbucci- che sarannoveramente ingrado di fareconcorrenza aPesaro. Perch laconcorrenza non

    possono farla piccoli centricome Trasanni o Canavaccio,per quanto importanti".Sui tempi che ci vorranno e traquanti anni Urbino vedr le cit-tadelle del commercio davverocompetitive, non dato sapere.

    Nel 2001quasi tutti i

    locali del centro diTrasanni

    erano statiprenotati

    Nella foto grande, i lavori bloccatidella cittdel commerciodi Trasanni In basso,il centro dello shoppingdi Canavaccio,nella parteancorain costruzione

    ALESSANDRA BRAVI

  • 5CITT

    Locchio indiscretoper sorvegliarei vandali del gioved

    Sei telecamere in funzione in centro

    Le spie elettroniche attive ventiquattroore su ventiquattro. Azzerati gli atti di teppismo. Il problema dei monumenti

    Lass qualcuno ciguarda. Non tra lenuvole, ma qualchemetro pi in altodelle nostre teste. locchio indiscreto

    delle telecamere, che controlla-no quel che succede nelle vieprincipali della citt. Installateun anno fa per contrastare ilvandalismo, hanno davveromesso paura ai teppisti che sidivertivano a sfasciare vetrine elampioni. E mentre sullesem-pio di Urbino si installanonuove telecamere in vari paesidella provincia, nella nostracitt resta il problema di con-trollare i punti ancora vulnera-bili. Perch oltre alle vetrine, necessario proteggere i gioiel-li della citt ducale. Gli occhi elettronici nelle viecittadine sono sei.Linstallazione stata decisadal Comune nella primavera2004, ma sono attivi solo da unanno. Sono distribuiti tra piaz-za della Repubblica e la zonavicina: da via Veneto a piazzadelle Erbe, da via Mazzini alporticato di corso Garibaldi. Ilsistema di vigilanza affidatoalla polizia municipale: ilcomandante e i quattro tenentidi Urbino possono controllarela situazione in tempo reale suicomputer in ufficio. Le teleca-mere restano sempre in funzio-ne e le immagini filmate sonoconservate in una memoriadigitale per 48 ore. Poi si can-cellano automaticamente, pertutelare la privacy. Lobiettivo della giunta eracreare un deterrente contro gliatti vandalici, sempre pi fre-quenti contro negozi e arredourbano del centro storico. Cosagli ingressi della citt sonostati messi dei cartelli cheinformano sulla presenza di"spie" elettroniche. Dopo unanno - dice Lino Mechelli,assessore ai Lavori pubblici -possiamo essere soddisfatti. Letelecamere sono state ottimidissuasori e i casi di teppismoin centro si sono quasi azzerati.Solo due volte i magistratihanno chiesto le immaginiriprese, ma i filmati non sonostati utili alle indagini.Se il cuore della citt sembraprotetto, gli ultimi episodidimostrano che il problemadella sicurezza non affattorisolto. Non solo nei quartieri

    esterni alle mura, ma anche inmolte zone del centro storico.Nelle ultime settimane, soprat-tutto durante le notti etilichedel gioved, sono state danneg-giate auto ai collegi universita-ri, a porta S. Lucia, in viaPellipario. Pochi giorni fa, poi, stata presa di mira la sede deiDs. Luoghi poco controllati,come via Matteotti, dove adicembre stata distrutta lanuova illuminazione pubblicae danneggiato il cantiere dellaData. In quelloccasione i tep-pisti sono arrivati fino alle viedel centro, sfiorando Palazzoducale. Per proteggere il sim-bolo della citt, per, non cisono telecamere. Si potrebbe ampliare il siste-ma di controllo elettronicoanche ai monumenti - spiegaMechelli - ma sono contrario a

    riempire la citt di occhi chesorvegliano i cittadini. E canche un problema di costi.Per le otto telecamere installateun anno fa (sei nelle strade edue in municipio) linvesti-mento stato di 50mila euro,spalmati in pi di cinque anni.Una cifra importante, se si con-sidera che il bilancio comunale di circa 18mila euro. La sicurezza, il gioved notte, garantita da una pattuglia divigili, che controlla il centrostorico dalle 22 alle quattro.Appena fuori le mura poi, cisono tre auto di polizia, carabi-nieri e stradale. I problemi -spiegano Giorgio Focarini eDavide Branchesi, tenenti dellaMunicipale - spesso nasconodopo la chiusura dei pub incentro, alle due. I ragazzi sispostano verso i locali intorno

    alla citt e, se non sono moltolucidi, possono combinareguai. Noi cerchiamo di dialoga-re e prevenire azioni irrespon-sabili, ma non facile. E letelecamere? Sono utili, ma importante anche andare ingiro, farsi vedere nei locali. Intanto in altri paesi della pro-vincia il problema sicurezza allordine del giorno. Alcunihanno gi installato telecamere(Cantiano, San Costanzo) e amarzo sono stati messi i primiocchi elettronici a Fano. AFossombrone e Pergola, invece,se ne discute da tempo, soprat-tutto su pressione dei commer-cianti. Nonostante i dubbi sullatutela della privacy, molti pen-sano che solo una spia elet-tronica possa prevenire le azio-ni dei nuovi unni. Senza offesaper gli unni, naturalmente.

    A sinistra,un tenentedella poliziaMunicipalecontrolla la citt dal suocomputer In basso,il centro giochi di via Oddi

    Centro giochi, i bambini scappano Per ora le aule del centro giochi inVia Oddi si sono svuotate: nell'ulti-mo mese i bambini iscritti alle atti-vit della struttura sono circa duecentoin meno. Erano 266 a febbraio, ora sono41. Da marzo, infatti, bisogna pagare unaquota: fino a maggio si tratta di 12 europer lo spazio 0-3 e 20 euro per il Centrogioco. Prima il servizioera gratuito. I genitori hanno sapu-to delle nuove tariffesoltanto la scorsa set-timana: ad avvisarli stata una circolare delComune affissa nelcentro giochi, che sta-biliva come terminedel pagamento ildiciotto marzo. Dallo stesso docu-mento risulta che perl'iscrizione alle attivitdell'anno prossimo igenitori dovranno pagare 30 euro per lo"Spazio 0-3", destinato ai pi piccoli, e50 euro per il centro "Trentagiochi", cuisi pu partecipare fino a dodici anni. Leproteste di molti genitori sono stateimmediate.Osserva Francesco Zanarelli, padre di trebambini che frequentano la struttura di

    via Oddi: "Oltre alla quota del centrogiochi, devo pagare 35-40 euro in pi acausa degli aumenti per le tariffe scola-stiche di quest'anno: ho un figlio al nido,uno alla materna, uno alle elementari.Cos si colpiscono le famiglie pi nume-rose". Altri genitori pensano di iscrivere ibambini alle attivit di via Oddi soltantol'anno prossimo: nei mesi invernali,infatti, che la struttura si riempie.

    Si difende l'assessore al bilancio AlceoSerafini: "Il centro giochi era gratuito enelle scuole non c'erano aumenti da cin-que anni. Con l'aumento delle quote,copriamo appena il trenta per cento deicosti di gestione: purtroppo abbiamosubito anche il taglio dei fondi sociali daparte della Regione".

    Aggiunge Serafini: "Poco tempo faabbiamo incontrato anche i rappresen-tanti dei genitori per discutere della que-stione". Quest'anno il Comune prevededi ricavare almeno 60mila euro dallenuove tariffe per le scuole. Gli animatori del centro giochi continua-no la loro attivit con lo spirito di prima."Qui non abbiamo videogiochi: i bambi-ni imparano a scatenare la fantasia con

    tanti materiali: peresempio, nell'ambitodel laboratorio pas-quale, stiamo realiz-zando biglietti a formadi uovo e ovetti digesso", dice AndreaSignoretti, da pocolaureato in Scienzed e l l ' e d u c a z i o n e .L'anno prossimo ver-rano festeggiati anchei dieci anni dalla nasci-ta della struttura per ipi piccoli.Le aule di via Oddi

    sono un punto di riferimento per moltigenitori, soprattutto per le madri."Lavoro dal mattino fino alle sei delpomeriggio: se non avessi avuto la cer-tezza di poter contare su asilo e centrogiochi non avrei neanche pensato diavere dei figli", dice Roberta V., madre didue bambini.

    LUCA DELLO IACOVO

    GIANVITO LO VECCHIO

    La struttura di via Oddi, prima gratuita, ora a pagamento

  • Seduti sui gradini diPiazza della Repubblicasono un po' stanchi eforse spaesati tra i matto-ni antichi dei palazzi diUrbino. Da via Raffaello

    arriva un gruppetto di ciclisti.Vedere qualche bicicletta, anchequi tra i vicoli in sali-ta, a loro basta persentirsi a casa. Sonoun gruppo di 47ragazzi olandesi, inscambio culturalecon due classi delliceo "Raffaelo" diUrbino e sono appe-na stati ricevuti inmunicipio, inmaniera ufficiale. Liaspetta un tranquil-lo pomeriggio dapassare insieme allefamiglie degli alunniurbinati che li ospi-tano. Stasera olandesi e italianiinsieme andranno a ballare indiscoteca.Da dieci anni il liceo linguistico"Raffaello" porta avanti scambiculturali con il "MerewadeCollege" di Gorinchen in Olanda.Nel giro di un anno due classi siospitano a vicenda per una decinadi giorni: quest'anno la classeurbinate andata a Gorinchenprima di Natale e ora sta ricam-biando l'ospitalit. Non vedrannosolo Urbino, ma gireranno l'Italiain lungo e in largo. InnanzituttoFirenze, poi Perugia e Assisi, legrotte di Frasassi e i mosaici diRavenna. Hanno gi respirato l'a-ria di Urbino, il modello di cittideale. Sabato mattina, sono statiricevuti dall'assessore comunale

    ilDucato

    6

    Noi urbinati pi sveglima in Olandasono pi emancipati

    Tra il liceo Raffaello e il Merewade College dieci anni di gemellaggi

    Questanno 47 studenti ospiti a casa dei loro colleghi italiani

    alla Pubblica istruzione MassimoSpallacci. "Urbino - dichiara sod-disfatto l'assessore - stata chia-mata la citt del palazzo: nei nostrivicoli si respira ancora l'atmosferadel viaggio nella storia" Loro, gliolandesi di Gorinchen ascoltanodal traduttore il discorso diSpallacci. A guardarli danno l'im-pressione di essere pi grandi deiloro 17 anni, e non solo nel fisico.Marjolen, una ragazza del gruppo,

    ammette che inItalia i suoi coetaneihanno uno stile divita differente: "Io ilvenerd sera vado afare la cameriera inun pub per averequalche soldo mio,ma qui in Italia non una cosa moltocomune". Le diffe-renze per le vedo-no anche gli studen-ti italiani del III C edel IV A: "Sono pilenti di noi quasi intutto, anche nel pre-

    pararsi la mattina: si svegliano allesei - dice un gruppetto di loro - peruscire alle nove!". Ma gli Olandesidicono la stessa cosa dei ragazzi diqui: "Sono lenti, soprattutto nelcamminare, ma adesso abbiamocapito perch - dice Mandy, un'al-tra ragazza di Gorinchen - qui tutto in salita".Proprio superare le piccole diffe-renze uno degli obiettivi di scam-bi culturali come questi, sovven-zionati in parte dall'UnioneEuropea. Le prime a crederci sonole stesse professoresse che orga-nizzano il tutto: Ida Zeedijk eHannie De Raad del "MarewadeCollege" di Gorinchen; e le profes-soresse Maria Elena Betti,Gabriella Cimarelli e SerenellaZanarelli, del liceo urbinate

    "Raffaello". Stilano insieme unprogetto di massima che poi deveessere valutato dall' UnioneEuropea ; se passa il vaglio, riceveuna sovvenzione che copre unaparte dei costi del viaggio. Primagli studenti delle rispettive scuolesi contattano a distanza e solodopo si incontrano ospitandosi avicenda. Il tutto culmina in unlavoro finale: questanno gli stu-denti del Raffaello hanno scrittoun piccolo libro, in inglese, sul loroviaggio in Olanda. Oltre per alla didattica e allo stu-dio delle lingue straniere lo scopoprincipale sembra anche essereun altro, come si legge nel pro-gramma generale del gemellaggio:"Migliorare e rafforzare la consa-pevolezza interculturale delladimensione europea".

    Oltre le diversitper scoprire

    insiemela comune

    identiteuropea

    I ragazzi del Raffaello

    di Urbino al Merewade

    College di Gorinchen

    in Olanda.Sopra:

    un tipicomulino

    a vento

    FRANCESCOBARDARO GRELLA

    CITT

  • 7ECONOMIA

    In cerca del turista stranieroLa crisi della costa pesarese e romagnola influenza gli arrivi nelle citt darte

    I dati dellOsservatorio regionale indicano una contrazione delle presenze negli alberghi e negli agriturismo

    Cercasi turisti stra-nieri disperata-mente? Dalla costaalle colline lo slo-gan degli operatorie degli addetti del

    settore lo stesso, tuttavia areggere meglio la crisi propriol'entroterra. Il calo di turistidella riviera marchigiana eromagnola si ripercuote anchenelle citt d'arte come Urbino eSan Leo, ma a fare da salvagen-te il turismo verdePer verificare la tendenza ilDucato ha richiestoall'Osservatorio regionale delturismo i dati sul movimentoturistico, registrato dal 1998 al2005, nel Sistema turisticolocale Urbino e il Montefeltro,con particolare riferimento aUrbino, Urbania e San Leo. Lastatistica prende in considera-zione gli arrivi e le presenze (igiorni di permanenza) dei turi-sti italiani e stranieri registratidalle strutture ricettive. Nei 32 Comuni del Stl - spiegail presidente GuerrinoBuonalana - si verificata unacontrazione delle presenze inlinea con la propensione alrisparmio degli ultimi anni, maanche un aumento degli arrivi,che si aggira intorno al 2%. Urbino in 8 anni registra unacrescita nelle presenze e negliarrivi fino al 2001 e un calomoderato ma costante fino al2005. Dal 2004 al 2005 gli arrividiminuiscono dell'1,9% e lepresenze perdono solo qualcheunit. Il boom di stranieri c'stato nel 2002 con 20.845 arrivi;nel 2005, anche se diminuisco-no gli arrivi del 19,61%, c' unaumento incoraggiante dellepresenze del 3,35%. In praticasono di meno, ma si fermanopi a lungo.Urbino penalizzata dallamancanza di stranieri e delturismo mordi e fuggi - affermaBuonalana - ma regger sem-pre. La situazione migliorerquando la costa riacquisterturisti. Non possiamo appoggiarcisempre sul Palazzo Ducale e suipullman dalle citt costiere -sottolinea Lella Mazzoli, asses-sore al Turismo -, per promuo-vere Urbino dobbiamo studiareun nuovo modello di comuni-cazione e un modo di narrare lacitt attraverso le emozioni. Ilprimo passo stato commis-sionare uno studio alla societCodice di Vittorio Bo sul posi-zionamento nella citt in ter-mini di qualit degli eventi edelle manifestazioni. Da que-sti dati si costruir una campa-gna promozionale con un tar-get di riferimento - annuncial'assessore - mentre, per laprossima estate punteremosulla musica, da quella anticaal rock, e in autunno su unevento dedicato al libro, comeopera d'arte, e alla parola comegioco, dall'enigmistica allo svi-luppo della lingua.Anche San Leo sceglie linte-grazione tra mare e collina. Il

    confronto dei dati sul turismo,per, possibile solo per il2004 e il 2005, visto che i pre-cedenti non sono stati regi-strati. Sulla base delle statisti-che San Leo navigherebbe inacque oscure con una perditadel 20,6% negli arrivi e del63,2% delle presenze. Il calopi sensibile negli arrivi enelle presenze degli stranieri,che diminuiscono rispettiva-mente del 36,7% e del 64,9%.Sono dati incompleti - com-menta Carla Bonvicini, asses-sore al Turismo - anche se

    vero che abbiamo risentitodella crisi della costa. Riminiha registrato un calo del 2% enoi di conseguenza, i bigliettidi ingresso alla Rocca sonostati 95.487 nel 2004 e 94.401nel 2005. L'anno scorso la con-venzione con i parchi tematicie la rocca di Verucchio parti-ta a estate inoltrata, quest'an-no ci sar un miglioramento.A Urbania, invece, l'affluenzanon manca. I corsi di ceramicae la scuola di lingua italianaattirano tanti stranieri, olande-si in particolare. Gli arrivi e le

    presenze registrano numeri pipiccoli di Urbino, ma il trend in crescita. Negli ultimi 2 annic' stato un aumento degli arri-vi del 3,3% e un calo dell'11,9%nelle presenze. Per rilanciarel'ospitalit, stata presentatauna guida delle strutture ricet-tive a cura del responsabile del-l'ufficio turistico Tarcisio Cleri.Urbania ha fatto passi in avan-ti - commenta Cleri - nella sta-tistica dell'Osservatorio regio-nale sfuggono 12 mila presenzedi stranieri che affittano appar-tamenti ai privati.

    Paolo e Francesca battono FedericoLa rocca di Gradara il monumento pi visitato delle Marche

    Qual il monumento pi visitato delleMarche? Chi risponde "il palazzo duca-le di Urbino" sbaglia. E' la rocca diGradara che negli ultimi anni detiene costan-temente il record di presenze. Paolo eFrancesca, quindi, battono Federico daMontefeltro.Per i non addetti ai lavori questa davverouna sorpresa. I numeri parlano da soli: l'an-no scorso il botteghino di Urbino ha staccato192.751 biglietti, quello di Gradara 200.226.Oltre 7 mila ingressi in pi. E l'anno prece-dente le cose non erano state diverse, conuno scarto che si era aggirato intorno alle seimila unit. La verit che gi da tempo larocca malatestiana la meta marchigianapreferita dai turisti, e il primato urbinate solo una leggenda. L'anno del sorpasso il2000. Da quel momento la rocca, teatro deltragico amore dei dannati Paolo e Francesca,ha sempre viaggiato sopra le 200 mila pre-senze annuali. Un successo costruito in tuttafretta - solo dagli anni '90 la rocca comple-

    tamente visitabile - e fondato sulla promo-zione di una leggenda. S, perch il legametra la storia dei due amanti, protagonisti del Vcanto dell'Inferno dantesco, e Gradara unmito, anche se "con la sua dignit storica,visto che nato nell'800", come puntualizzaMaria Rosaria Valazzi, direttrice della rocca. E allora perch il palazzo creato da LucianoLaurana e Francesco di Giorgio Martini, cheospita la galleria nazionale delle Marche, concapolavori che ci invidia tutto il mondo, nonriesce a suscitare un interesse maggiore? PerVittorio Sgarbi la questione strettamenteturistica: "A Gradara c' tutto un borgo davisitare oltre alla rocca. E' un luogo pittorescobuono per escursioni. A Urbino, il palazzoducale sta in mezzo a una citt". Per la vice-direttrice della galleria nazionale delleMarche, Agnese Vastano, il problema invece nella diversa collocazione geografica delledue citt: "Gradara vicina a Riccione eRimini. Arrivare a Urbino invece scomodo.Se c' un evento che li attira, per, i turistivengono. Per esempio la mostra su Fra'Carnevale ha fatto schizzare gli ingressi.Promuovere iniziative continuamente, que-

    sta la nostra politica". Dello stesso avviso Guerrino Buonalana, presidente del siste-ma turistico locale urbinate. "A palazzoducale bisogna allestire mostre importantiche durino 4 mesi. Vi immaginate cherichiamo avrebbe riunire qui le uniche trecitt ideali esistenti al mondo?". La parolad'ordine a Urbino, quindi, "puntare sullaqualit dell'offerta". A Gradara insegnanoche su tutto vince la promozione del pro-dotto sul territorio. D'estate la rocca restaaperta anche di sera, ospita concerti, rap-presentazioni teatrali. Bisogna dire perche questo spesso non basta. Lo insegna ilcaso della Rocca di San Leo, che con i suoiquasi 100 mila visitatori l'anno al terzoposto nella classifica regionale. "Nel 2005 -spiega Davide Barbadoro, presidente dellasociet che gestisce la biglietteria - abbia-mo contenuto al 2% il calo dei visitatori chenegli anni precedenti era stato dell8%.Merito non delle molte iniziative che pro-muoviamo, ma di un'estate piovosa che haportato i turisti nell'entroterra". Certo,imbastire politiche turistiche sulla meteo-rologia davvero difficile.

    LEONARDO ZELLINO

    DESY DADDARIO

    Nella tabellalandamentodei flussituristici di Urbino negli ultimiotto anni.(FonteOsservatorioregionaledel turismo)

  • ilDucato

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    Il Fai a palazzo CorboliIl 24 e il 25 marzo la sede dellErsu sar aperta al pubblico

    ANNALISA SERPILLI

    Il Fondo per l'ambienteitaliano apre le porte delprezioso palazzo Corboli,per la prima volta visibilea tutti gli urbinati. Nella quattordicesima

    giornata dedicata all'arte e aibeni ambientali il Fai scegliel'attuale sede dell'Ersu, un edi-ficio costruito nel 1500 erestaurato nella facciata intor-no al 1700.Il palazzo in mattoni, realiz-

    zato come residenza dellafamiglia Corboli, una delle piprestigiose della citt. Il pro-prietario, Francesco Corboli ilprimo Priore del Collegio deidottori, istituito nel 1506 daGuidobaldo I. "Quest'anno - spiega EugeniaRigi Luperti del Fai di Urbino -abbiamo deciso di organizzaretre incontri con altrettantiimportanti storici dell'arte pro-prio all'interno del palazzo".La prima lezione prevista nelpomeriggio di sabato 25 quan-do Mario Luni, professore diarcheologia dell'UniversitCarlo B, descriver la storia e

    la struttura dell'edificio.Domenica 26 si prestano alruolo di ciceroni ancheGiuseppe Cucco, coordinatoredel corso di restaurodell'Universit e AgneseVastano della Soprintendenzaper il Patrimonio storico, arti-stico ed etnoantropologicodelle Marche, una specialistalaureata con una tesi discussaproprio su Palazzo Corboli.La giornata del Fai un'inizia-tiva che ogni anno accoglie estupisce visitatori in ogni parted'Italia. Nel 2005 hanno parte-cipato pi di 3 mila personenella sola provincia di Pesaro-Urbino.All'interno ambienti vasti efinemente decorati. Alle paretigli affreschi di Antonio Romiti edi Francesco Rondelli, operecommissionate nel 1788. Nelsoffitto del salone al piano

    nobile, rappresentata unacupola aperta verso il cielo incui compaiono le figure mito-logiche di Giove e Giunone.Nella sala accanto, al centro delsoffitto, sono dipinte otto sto-rie su San Crescentino, il patro-no di Urbino. Di gran pregioanche i grotteschi ornati neo-pompeiani, tipici del gustoottocentesco. Oltre a palazzo Corboli aUrbino possibile visitare labiblioteca del Convento deiFrati Minori di S. GiovanniBattista a Pesaro, palazzoPalazzi a Fano, riaperto dopo ilavori di restauro proprio inoccasione della giornata del Faie la Pieve di San Severo diPigno a Cagli. "Lo scopo del Fondo - spiegaAnna Siccoli delegata del Faidella provincia di PesaroUrbino - far visitare monu-

    menti e percorsi culturali chenormalmente non possonoessere fruiti per varie ragioni.Cos ci impegniamo nel restau-ro e grazie all'aiuto di ciceronicreiamo momenti in cui i visi-tatori imparano a conoscereanche le opere nascoste nelleloro citt". Il Fondo per l'ambiente ognianno si impegna ad aprirenuovi monumenti e a crearenuove occasioni per discuteredi cultura. "Negli scorsi anni - spiegaEugenia Rigi Luperti - abbiamoaperto il Palazzo Albani qui aUrbino, ora utilizzato comesede dell'Istituto di Storia del-l'arte. E' stato bello rendereaccessibile un edificio che disolito fruito solo dai docenti edagli studenti dell'Universit. Poi stata la volta della CorteRossa a Fossombrone. Infine lo scorso anno abbiamocreato un percorso d'arte intor-no all'acqua nel paese diFermignano. Per l'occasione stato restaurato l'ex mattatoioe la torre romanica. Liniziativaha riscosso un enorme succes-so. Hanno partecipato al per-corso quasi 2 mila persone".

    Pane allorzo contro il diabeteCereale macinato con mulino a pietra, ma per ora si usa quello di altre regioni

    In tutta la provincia si potrannovisitare monumenti ed edifici.Attesi almeno 3mila visitatori

    Io, un alieno che dipinge sui muri

    Sulle tavole degli urbinati arrivatoun nuovo tipo di pane speciale: ilpane all'orzo. Dopo quello al mais,alle patate, al farro e ai cereali, il biolo-gico "Panda" che finanzia il Wwf, dapoco pi di una settimana la "Casa delpane" sta producendo questa novit. Laricetta: un mix di farina d'orzo e di fru-mento, acqua, lievito naturale e pocosale. Gianni e Graziella, gestori dellapanetteria vicino all'ospeda-le, mostrano orgogliosi loscaffale vuoto perch "il paneall'orzo sta andando moltoforte", dicono. Protagonista della nuovaricetta l'orzo nudo, notonelle Marche anche come"mondo". Questa variet delpi antico cereale esistenteviene trasformata in farinadal mulino Prometeo diCanavaccio. "La molitura del-l'orzo - spiega Gianni Oliva -avviene con il mulino a pie-tra, che permette di mantene-re intatte le sue caratteristi-che". Altro segreto, cheriprende la tradizione artigia-na della produzione del pane, la lievitazione naturale: "Peril pane speciale noi usiamoun lievito creato e coltivato inpanificio, non il lievito dibirra industriale. Questo metodo rendeil pane pi gustoso e pi sano", affermaMario Pierleoni, proprietario dell'a-zienda "Casa del pane", un panificiostorico di Fossombrone fondato nel

    1896, da cui si riforniscono la panette-ria Raffaello e quella di fronte all'ospe-dale.L'iniziativa part qualche anno fa,quando la facolt di agrariadell'Universit politecnica delleMarche inizi una ricerca sulle proprie-t dell'orzo mondo marchigiano, graziea un finanziamento stanziato dallaRegione. Il panificio di Fossombrone,assieme ad altri partner, fu chiamato asperimentare la produzione di panecon farina d'orzo.

    La ricerca mostr che alcune variet diorzo mondo hanno un alto contenutodi fibre solubili che possono servire acontrastare il colesterolo e a ridurre illivello di glucosio nel sangue, fattoremolto importante per i diabetici. Laquantit di questa fibra, in base ai risulta-ti della ricerca, molto pi elevata nellavariet coltivata nelle Marche. "Certo, ibeta-glucani, la fibra solubile dell'orzo,non curano le malattie - puntualizzaRoberto Papa, professore della Facolt diagraria di Ancona - ma possono essere

    molto utili per le diete". La ricerca mirava anche a risco-prire e salvaguardare la biodi-versit delle variet d'orzomondo marchigiano. Peccatoche sia molto difficile trovarlosul mercato. Il mulinoPrometeo per adesso sta acqui-stando l'orzo coltivato nelleprovince di Piacenza e Parma.Per poter trasformare quellolocale dovr aspettare "il prossi-mo raccolto a luglio, perchabbiamo un contratto conun'azienda di Cagli", spiegaRoberto Oliva."Sono meno di cinquecento gliettari coltivati - dice OrianaPorfiri, agronomo e coordinato-re del gruppo di lavoro regiona-le 'L'orzo nudo, il Mondo delleMarche' - e si tratta di un mer-cato di nicchia. Per far s cheresti e che rimanga la biodiver-

    sit e l'interesse, indispensabile che lavendita avvenga attraverso organizzazionidi filiera". Insomma, coltivatori, mulini,panifici, unitevi per non far dimenticarel'orzo mondo marchigiano.

    CONCITA MINUTOLA

    La produzione del pane allorzoAl centro i disegni murali.

    A destra unopera di Luigi Carboni

    Fanno da cicerone gli storici dellarte Mario Luni, Giuseppe Cucco e Agnese Vastano

  • 9CULTURA

    Un viaggio dartefra stelle e mappe

    Lesposizione di Luigi Carboni

    ALESSIO SGHERZA

    Cielo e terra siincontreranno aPalazzo Ducalenelle opere di LuigiCarboni: l'esposi-zione dedicata

    all'artista pesarese, professoredi pittura all'accademia delleBelle Arti, sar ospitata nellasala del Castellare, dal 7 aprileal 1 maggio.Tre i temi affrontati dallamostra, in altrettanti cicli dilavoro: Giardini, Mappe eCostellazioni. "Leprime opere delciclo dei giardini- spiega LuigiCarboni -risalgono al1996, quindicoprono lamia espe-rienza degliultimi 10anni. Perchi giardini?Perch sonoqualcosa di rac-colto, di circo-scritto da un recin-to, di limitato. Il giar-dino, in contrapposizione albosco 'naturale', qualcosa diartificiale, di coltivato da unafigura umana che per non presente". Le opere pi recenti,tutte dipinte tra il 2005 e il2006, sono invece quelle delleMappe e delle Costellazioni.Due facce della stessa meda-glia? "Esatto. Il cielo guardatodalla terra e la terra guardatadal cielo. Ma c' anche, soprat-tutto nelle Mappe, un temalegato alla globalizzazione:sono opere che rappresentanoun mondo che registra e spostai propri confini continuamen-te, per motivi legati all'econo-mia o alle guerre". E Carboni, di confini, se neintende. Ha iniziato a viaggiareda giovanissimo: dalla vicinaFrancia, fino all'India eall'Indonesia, passando perNew York, la Turchia e l'Egitto."I viaggi in Oriente - spiegaCarboni - sono stati fondamen-tali, fatti sempre con l'occhiodell'occidente. Questo ancheperch il mio approccio ponemolta attenzione al ruolo delladecorazione, che in questipaesi molto importante". Tanti viaggi gi fatti, uno inCina in programma ("Ma per ilmomento - aggiunge Carboni - solo un progetto, nulla dideciso"), ma la decisione dirimanere a vivere a Pesaro, suacitt natale. "La provincia -spiega ancora - permette deitempi di ricerca artistici pirilassati rispetto alla citt".L'esposizione, la cui organizza-zione sar curata dall'accade-mia delle Belle Arti, statavoluta dal Comune. Per l'asses-sore alla Cultura, Lella Mazzoli," un appuntamento moltoimportante, sia per il nome cheospitiamo che per la qualitdelle opere. Per questo abbia-mo voluto organizzare un'i-naugurazione musicale alTeatro Sanzio, con la partecipa-zione di Lucio Dalla e di un'or-chestra di 23 elementi". Il con-

    certo sar a ingresso libero, conla possibilit di fare un'offerta:"Il ricavato - continua laMazzoli - sar completamentedevoluto in beneficenza all'as-sociazione 'Amici del cuore' diUrbino". Ancora non sicuro quantesaranno le opere presentantenella mostra. Dovrebbero esse-re tra le 12 e le 15 opere, spiegaCarboni: "Tutto dipende dal-l'allestimento. Una delle opere un lavoro tridimensionale,

    dipinto su un grandepannello circolare, a

    forma di parente-si per capirci.

    Dipende dacome dialo-gher con lealtre opere,poi deciderq u a n t esaranno ecome saran-

    no disposte". Quello che

    certo chesaranno tutte

    opere molto gran-di, di circa 3 metri

    ciascuna. Il tutto nel rina-scimentale Palazzo Ducale.Una cornice adatta? PerCarboni non ci sono dubbi: "Lamisura e l'eleganza sono sem-pre stati una caratteristica dellamia ricerca. Una cornice comePalazzo Ducale non pu cheessere il contesto storico piadatto, proprio perch i valoridella mia ricerca e quelli rina-scimentali coincidono".

    alieno che dipinge sui muri"Pierino e il lupo"incontra "Attenti allupo". Per l'inaugu-razione dellamostra dedicata aLuigi Carboni, il 7aprile il Sanzioospiter uno spe-ciale concerto diLucio Dalla. Il cantante bolo-gnese, accompa-gnato da un'or-chestra di 23 ele-menti, rilegger ilsuo repertorio,dando vita a espe-rimenti musicalisulle note diMozart e delcapolavoro diSergej Prokofiev.

    LUCIO DALLA

    Mi firmo dottor Spock come il vulcanianodi Star Treck. Sono un alieno che comuni-ca per strada". A parlare uno studenteventiquattrenne di Urbino che durante le serate dinebbia, bomboletta spray alla mano, ricama la cittcon volti di miti scomparsi. I suoi disegni sonoovunque: in piazza della Libert, nel giro deiDebitori e in via della Stazione. Il Ducato lo ha cer-cato e ha sparso la voce per la citt. Dopo cinquegiorni il dottor Spock ha telefonato in redazione manon ha voluto rivelare il suo vero nome n altregeneralit perch c' sempre il rischio che qualcunosi rivolga alla Polizia per denunciarlo."Non sono un artista. La mia una passione nata inSpagna a Madrid. Quando ho visto questi disegni ingiro per la citt mi sono appassionato e ho iniziato afarli anch'io. La tecnica simile alla serigrafia.Prendo un'immagine, la modifico al computer e poine ritaglio alcune parti. Gli spazi vuoti vengonoriempiti con il colore. Cos si ottiene quello che in

    gergo chiamato stencil.Quando hai iniziato a dipingere volti a Urbino?Circa due anni fa. Ho scelto la serie dei miti famosi escomparsi. Ho dipinto Marilyn Monroe, HumphreyBogart, Bruce Lee e Maradona. Voglio cogliere ladecadenza del mito e l'interesse della gente versoquesti personaggi. Credo che sia un modo picomunicativo per parlare con le persone. Meglio dimurales e graffiti. Oltre ai miti scomparsi ho creatoanche altri disegni come gli occhi sui cassonetti. Eun modo per dire che siamo continuamente sorve-gliati..Continuerai a dipingere stencil per i muri dellacitt? S certamente. Questa solo una fase di un progettopi ampio. Ora disegno anche su tela utilizzando lastessa tecnica ma in modo pi elaborato. Tra pocomi trasferir in un'altra citt e allora creer unanuova serie, come ho gi fatto in Abruzzo e in EmiliaRomagna. (a.ser)

  • ilDucato

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    cartellone

    TEATRO

    TILTUrbino, Teatro Sanzio27 marzo, ore 21.30Tilt racconta l'alienazione

    dell'uomonella vita quo-tidiana attra-verso la storiadegli inventoridi un biliardo

    elettrico, prigionieri del mec-canismo da loro stessiinventati. Uno spettacolo diTeatro Aenigma.

    LA LOCANDIERA Urbino, Teatro Sanzio

    5-6 aprile, ore 21.00Mirandolina, corteggiata dadue ospiti della sua locan-da, decide di fare innamora-re il cavaliere di Ripafratta,uomo burbero che ha inodio le donne. Di LucaGoldoni. Prevendita: dal 3aprile, ore 17. Prezzi: da8,50 a 19,50 euro.

    PENTESILEAUrbino, accademia diBelle Arti, 6 aprileUn rito tra teatro e danza,intriso di silenzi e inquietu-dini, sulla figura diPentesilea, regina delleamazzoni e assassina per

    amore. Unarappresenta-zione dellascuola dartedrammatica

    Paolo Grassi di Milano.Ingresso gratuito, prenota-zione consigliata.

    MOSTRE

    PASQUALE MARTINIFermignano, galleriaBramantedal 18 marzo al 22 aprileLa mostra antologica del-lautore presenta operescolpite negli ultimi ventan-ni, dal 1978 al 2006.

    LUIGI CARBONIUrbino, Palazzo Ducale dal 7 aprile al 1 maggioInaugurazione in musica alSanzio, con Lucio Dalla.

    INCONTRI

    LE MODELLE. ANTICHEDONNE & MODERNEUrbino, Teatro Sanzio25 marzo, ore 17.30Lettura di testi di HannahArendt e Ida Dominijanni.

    IMMAGINI DI UN FOTOGIORNALISTAUrbino, Sala Castellani25 marzo, ore 21.00

    Unesco: il 27 marzo tutto ilPer la giornata mondiale del teatro la compagnia Aenigma ripropone la pice Tilt.

    PAOLA CAVADI

    Forse in pochi losanno, ma anche ilteatro ha la sua gior-nata mondiale. Sicelebra da ben 45anni ogni 27 di marzo

    per decisione dellIti,International Theatre Institute,creato dallUnesco nel 1948.Anche Urbino si prepara alle-vento con una serie di inziativeorganizzate dallassociazioneTeatro Aenigma, proprio comefaranno compagnie, esperti eamatori nei 5 continenti. Il messaggio di una personalitdi spicco del mondo del teatroverr letto, tradotto in ventilingue, allinizio di ogni perfor-mance e trasmesso in pi di100 stazioni radiofoniche etelevisive. Nel 1962 fu JeanCocteau a inviare il primo mes-saggio sul teatro al mondo,oggi la volta di Victor HugoRascn Banda, regista messica-no che di s dice: Con il nomeche mi ha messo, mia madremi ha condannato a un destinoda scrittore e con linfanzia cheho avuto non potevo chediventare drammaturgo. Al Sanzio di Urbino la compa-gnia del teatro Aenigma ripro-porr il suo ultimo lavoroTilt, pice ispirata allopera ilPing Pong di Arthur Adamov,autore drammatico francese diorigine armena, creatore delteatro dellassurdo insieme aBeckett e Ionesco. La regia di Tilt affidata aLech Raczak, regista polaccoche ha fondato nel 1964, allu-niversit di Potsdam, il teatrodellOttavo Giorno (TeatrOsmego Dnia), teatro universi-tario diventato, negli anni 80,simbolo della contestazione alregime filosovietico diJaruzelki. Nel corso di una ses-sione di studio dedicata allastoria del teatro universitariopolacco, Raczak proietterSvendita per tutti, lavoro del1976 considerato emblematicodei fermenti e delle trasforma-zioni in atto allora nel paese.

    Ma in cosa laggettivo univer-sitario rende diverso questotipo di teatro da quello checomunemente crediamo diconoscere? Per Vito Minoia,presidente dellassociazioneTeatro Aenigma, Il teatro uni-versitario non n amatorialen professionale, ma si distin-gue soprattutto per limpor-tanza data alla ricerca da partedi chi lo fa o lo studia. In que-sto modo finisce per andare aldi l di condizionamenti, comequello economico, che pesano,invece, sul teatro professioni-stico. Attraverso la pratica sce-nica, dagli anni 60 in poi, il

    teatro diventato strumentovivo di ricerca. Questo ha per-messo di lasciare da parte lap-proccio solo letterario. E proprio a Urbino, dal 21 al 26luglio, lassociazione interna-zionale del TeatroUniversitario, la Iuta, celebreril suo sesto congresso mondia-le. Nata a Liegi nel 1994, las-sociazione pi rappresentativain questo campo con membri esedi in tutti e 5 i continenti. Enata con lo scopo di far incon-trare professionisti, amatori,studenti e studiosi di teatro,permettere loro di scambiarsiopinioni, conoscenze, espe-

    rienze pratiche. Un metodointeressante viste le attivit dialcuni teatri universitari, sortiin contesti tra di loro antitetici.Se il Camerun ha scoperto le-sistenza di una forma di tradi-zione orale in via di estinzione,luniversit americana lavoraai confini tra teatro e nuovimass media: sulla scena ancheun computer collegato, viainternet, con gli Stati Uniti.Sono 70, fino ad oggi, gli stu-diosi che hanno chiesto diintervenire durante le sessionidi studio. Ventiquattro le com-pagnie teatrali disposte a esi-birsi nello scenario suggestivodella citt ducale, anche sesolo 8 andranno in scena acausa dei pochi spazi disponi-bili. Oltre al teatro Sanzio sista pensando di allestire spaziallaperto - continua Minoia e uno di questi potrebbe esse-re il cortile del collegioRaffaello.

    La seduzione di Mirandolinae i cambiamenti della societLa regia di Giancarlo Cobelli pone laccento sulle trasformazioni della fine del Settecento nel capolavoro di Carlo Goldoni

    Una locandiera aperta al cambiamento, una manager che rifiuta pizzi e nobiltsettecentesche. Cos la Mirandolina del regista Carlo Cobelli. "Come la Rivoluzione francese ha traghettato il vecchio mondo verso un rinnova-mento - spiega Cobelli - cos Mirandolina, incarnazione di una intraprendentedonna d'affari, spalanca la finestra al nuovo secolo e ne scaraventa fuori mer-letti, parrucche, jabeaux e tricorni, reperti di un Settecento in agonia".La locandiera il ritratto sociale di un mondo in cui il 'dio denaro' comincia aimporre le proprie regole e a creare nuove classi sociali. La lettura di Cobelli dif-fida dei toni leggeri della commedia per indagare sui cambiamenti sociali, in unpassaggio di secolo segnato dalla rivoluzione Francese e dai primi scontri diclasse e di sesso.

    RAPPRESENTAZIONI

    Ospite il regista polacco Raczak che fond nel 1964

    il teatro universitario di Potsdam

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    SPETTACOLI

    Mauro Vallinotto, fotografo pernumerosi settimanali, presen-ta una serie di fotografie.

    CINEMA

    IL CAIMANOUrbino, Ducaledal 24/03, orari: feriali20/22; festivi 16/18/20/22Trama segreta per lultimofilm di Nanni Moretti.Polemiche per la decisionedi fare uscire il film, con

    protagonistaun personag-gio che ricordaSilvioBerlusconi,

    poco prima delle elezioni.

    IL MIO MIGLIOR NEMICOUrbino, Ducale, sala 2Il 25/03 e il 27/03 ore 20;il 26/03, ore 16/18/20 Di Carlo Verdone, con SilvioMuccino (Comm, 2006).

    V COME VENDETTAUrbino, Ducale, sala 225-27 marzo, ore 22.30

    CRASHUrbino, Ducale28-30 marzo (ora e salada stabilire)Premio Oscar come migliorFilm (Dramm., 2006).

    LA GUERRA DI MARIOUrbino, Nuova Lucedal 24/03, orari: feriali 21;festivi 18/21Per difenderlo da abusi, ilTribunale sottrae Mario, unbambino di 9 anni, alla fami-glia. Di Antonio Capuano(dramm, 2006).

    LA CURA DEL GORILLAUrbino, Ducale30 marzo, ore 20.30/22.30

    Sandrone, dettoGorilla, soffre didoppia personali-t. Investigatoresenza licenza, si

    ritrova ad investigare sulla

    misteriosa morte di un alba-nese. Di Carlo A. Sigon (thril-ler, 2006).

    LADY HENDERSONPRESENTAUrbino, Nuova Luce30 marzo, ore 21Una ricca e annoiata signo-ra acquista un teatro, senzaavere idea di come si gesti-sca. Di Stephen Frears(comm./dramm., 2005).

    LARMATA BRANCALEONEUrbino, Ducale 6 Aprile, ore 20.30/22.30In un'Italia medievale efamelica, Brancaleone, sol-

    dato di ventura, vaga alcomando di un'armata distraccioni. Di MarioMonicelli (comm., 1965)

    ME AND YOU AND EVERYONE WE KNOWUrbino, Nuova Luce6 aprile, ore 21Di Miranda July (dramm.,2005).

    DUCATO TV

    Il settimanale televisivodellI.F.G. In onda su TVRSda gioved 23/03 alle 20.05(in replica il sabato alle22.45) ogni due settimane.

    mondo teatroA luglio, in citt, un congresso internazionale

    Il delirio damoredi Pentesilea

    Laccademia Grassi in scena al Sanzio

    PIER LUIGI CARA

    Una scatola bian-ca di plexiglasdove si muovonoPentesilea, regi-na delleAmazzoni, e

    Achille, il suoamato. Uno spa-zio irreale, cherappresenta lamente, nellaquale si accen-dono le visionidei due perso-naggi mitologicie della loro pas-sione. la"Pentesilea" diHeinrich vonKleist, rivisitatadai ragazzi dellascuola di Artedrammatica "Aldo Grassi" diMilano, in scena al teatroSanzio di Urbino il 6 aprile.L'opera rappresenta la reginadelle "Amazzoni" secondo unapersonale rielaborazione delmito. Non pi l'eroina ferita daAchille che, nel vederla morire,si innamora di lei, bens laguerriera che, pur amando l'e-roe greco, lo divora in predaall'esaltazione. "Abbiamostrutturato la rappresentazionein quadri e ci siamo concentra-ti sulla scena in cui Pentesileasbrana Achille", spiega il regi-sta Fabio Cherstich. Ed pro-prio il desiderio famelico dellaregina delle Amazzoni al cen-tro della tragedia. "In realt i protagonisti sonosolo due icone, il loro nome lischiaccia. Tra i due non pu

    nascere un amore normale, mauna passione lacerante,distruttiva".Pentesilea diventa umana solodopo un eccesso di furore eroti-co, divora il suo amato, e si

    lascia moriresotto il suo cada-vere. Secondo ilregista, l'uccisio-ne di Achille per-mette aPentesilea di"svincolare ilproprio corpo daqualsiasi sovra-struttura per rag-giungere la con-sapevolezza delsuo essere primadi tutto donna".Non mancano i

    riferimenti ad altre donne delteatro classico, prima fra tuttelady Macbeth: "Come l'eroinadi Shakespeare, anchePentesilea ha un forte bisognodi lavarsi per cancellare la mac-chia del proprio delitto".Il corpo lo strumento attra-verso il quale le visioni diPentesilea prendono forma. La coreografia di Lara Guidettiindaga nello sviluppo dei per-sonaggi dalla condizione diicone a quella di corpi in movi-mento in relazione tra loro e lospazio. Il conflitto tra le duefigure filtrato attraverso ladanza moderna per dare unadimensione contemporaneaalla vicenda. La stessa Guidettiinterpreta la protagonista,mentre il ruolo di Achille delballerino Matteo Graziano.

    La regina delle

    Amazzonivive

    una passionedistruttiva

    per Achille

    Nella fotocentrale, diFrancoDeriu,una scena di Tilt. La foto a destraritrae,sul palco,gli attori dellaPentesilea

  • ilDucato

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    Carissimo libroComprare testi originali costa in media 400 euro

    Molti docenti pretendono che gli studenti adottino i loro lavori

    una guerra freddaquella che si combatteogni giorno fra libro efotocopia, librerie ecopisterie, studenti eSiae. "I testi si compra-

    no, non si fotocopiano", tuona-no la legge, i librai e molti pro-fessori". "A questi prezzi, o com-pro i libri o pago le tasse",rispondono molti ragazzi. Poiognuno fa quello che vuole. Ognitanto, per, l'ambiente si riscal-da, sul modello della guerra deimissili di Cuba fra Urss e StatiUniti. L'ultima volte successo adicembre quando una retatadella guardia di finanza ha por-tato alla denuncia dei titolari disei copisterie. "Da allora c' statauna flessione del 40% - spiegaStefano Volponi dell'Asterisco,una degli esercizi commercialicoinvolti - ma molti ragazzi sonovenuti a esprimermi la loro soli-dariet". E, passata la paura,"fotocopia selvaggia" continua. Il Ducato ha provato a fare iconti in tasca agli studenti.Quanto spenderebbero percomprare tutti i libri previsti dalvademecum? L'indagine (veditabella a lato) riguarda il primoanno di 11 corsi di laurea trien-nale, uno per ogni facolt, sceltifra quelli pi rappresentativi. Irisultati mostrano come si vadadai 229 euro di Giurisprudenzafino ai 671 di Lingue e letteratu-re moderne. La media di pocoinferiore ai 400 euro, vale a direcirca 55 euro ad esame. La sor-presa che costa molto di pistudiare in facolt umanistiche oconsiderate tali (Scienze dellacomunicazione, 456 euro;Psicologia, 467 euro; Filosofia,402 euro) che non in quellescientifiche. Infatti, se vero cheun manuale di biologia a Scienzeambientali pu costare oltre i 60euro, spesso si tratta dell'unicolibro da portare all'esame, men-tre chi studia Filosofia deve pre-parare quattro o cinque libri da15-20 euro ciascuno.Il risparmio con una fotocopia presto detto. Un libro di 200

    pagine equivale a cento fotoco-pie; al costo di 4 centesimi faquattro euro. "Se comprassi tuttii libri - spiega Antonella, studen-tessa di scienze della comunica-zione - spendereisui 400 euro l'an-no, con le fotoco-pie non arrivoalla met; dicia-mo 100-150euro". Lorenzo,Scienze dellacomunicazione, pragmatico:"Quando ho isoldi compro itesti, quandoinvece sono alverde li fotoco-pio". Le ragioni economiche, per,non spiegano da sole il successodelle fotocopie. Agli studentiabbiamo posto una domandache ad alcuni professori appar-sa tendenziosa: "Quali sono ilibri che vi d pi fastidio com-prare?". La risposta stata uni-voca: "I testi del professore chetiene il corso e ti obbliga a por-tarli all'esame". Dall'indagineeffettuata, quelli che se la passa-

    no peggio sono gli studenti diPsicologia clinica: solo nel primoanno devono studiare 12 libriscritti dai loro docenti, pi di unlibro ad esame; seguono Scienze

    della comunica-zione con sei eFilosofia eFarmacia concinque. "Sembrache scrivano librisolo per guada-gnarci, per arro-tondare allenostre spalle",sostiene Lorenzo.Ma si sbaglia, ilproblema unaltro: i libri dannopunti per i con-corsi universitari.

    Ai professori non interessanotanto i 500-1000 euro che posso-no ricevere come diritti d'autoreper un libro di media tiratura,ma la possibilit di un avanza-mento di carriera. Per salire igradini della gerarchia accade-mica bisogna dimostrare la pro-pria capacit di fare ricercascientifica e questa si misuraanche sui libri scritti. Questocomporta degenerazioni. Alcuni

    Basta passare dalle facolt uma-nistiche alle facolt scientificheche l'aria cambia. Nel primoanno del corso di laurea diScienze ambientali non c' nem-meno un libro scritto dai lorodocenti. Il professor GiovanniBoccia Artieri, presidente delCorso di laurea in scienze dellacomunicazione, spiega che nellefacolt umanistiche necessariodare fin dall'inizio "un imprin-ting di orientamento culturale" ela rivoluzione dei crediti impone"manuali pi agili, tagliati sullenecessit del corso, che spessonon si trovano sul mercato". Ilpreside della facolt di Scienzematematiche fisiche e naturali,Stefano Papa, sottolinea il bara-tro fra i due mondi. "Da noi laricerca si misura sugli articolipubblicati da riviste internazio-nali, per gli umanisti sui libri". Ea proposito dei libri scritti daidocenti, Papa ricorda un profes-sore che in altri tempi era riusci-to a guadagnare 30 milioni divecchie lire, "ma legarsi a questocome a un secondo reddito sbagliato, anche se, ovviamente,il professore ha piena autono-mia didattica".

    esempi di cui siamo venuti aconoscenza parlano di un pro-fessore di scienze della comuni-cazione che obbligava i propristudenti a comprare il libro e cheall'esame lo autografava per evi-tare che potesse essere prestatoad altri ragazzi. Un altro docen-te, nella stessa facolt, ha invita-to una ragazza con le fotocopie apresentarsi all'appello successi-vo perch, si difeso, "siccomeera un esame scritto con formu-le di logica e le fotocopie eranoconsumate, la ragazza nonavrebbe potuto sostenere l'esa-me nel migliore dei modi".Inoltre, ha aggiunto, "sono unautore e non vedo perch nondovrei difendere il mio dirittod'autore visto che il libro erainteramente fotocopiato". A psi-cologia, poi, c' un libro (oltre i50 euro di prezzo) scritto daldocente che contiene alcuneparti scritte in un colore che nonviene riconosciuto dalle fotoco-piatrici. Il professore sostieneche " una cosa decisa dalla casaeditrice e peraltro il mio libronon obbligatorio, sono sololucidi che possono aiutare glistudenti".

    Guerra apertafra studenti

    al verde e professori che chiedono

    il rispettodella Siae

    GUIDO MAURINO

    Lindagine si basa su unelaborazionetratta dai programmidel primo anno presidai vademecumdelle facolt

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    UNIVERSIT

    LUniversit chiedeil cinque per mille

    Il fisco in aiuto alla ricerca

    famiglie dei nostri studenti fuorisede". Per compilare i riquadrinel 730, nel modello Unico e nelCud si dovr tenere a mente unnumero a 11 cifre. questa lavera differenza tra gli istituti reli-giosi e quelli di ricerca. Perfinanziare i primi basta unafirma, per i secondi oltre a nome

    e cognome biso-gna ricopiare ilcodice fiscaledell'ente che sivuole beneficia-re. Senza sba-gliare. Perchaltrimenti, vai asapere a chi fini-ranno quei soldi.Infatti, a dispet-to della sua ori-ginaria vocazio-ne, il 5 per millepotr esseredevoluto anchea associazioni divolontariato e aenti assistenziali

    e socio-ricreativi. Nei giorni pas-sati alcuni quotidiani nazionaliavevano gi denunciato l'abuso,consultando gli elenchi dell'a-genzia per le entrate. Risultato:810 pagine di lista, oltre 16milaenti in tutta Italia che chiedonosoldi.Nella sola Urbino l'ateneo siritrover come diretti concor-renti anche la bocciofilal'Urbino Calcio, la religiosaFondazione del Sacro Cuore e,contro ogni principio logico, ilcentro sportivo universitario."L'idea originaria era buona -ricorda Bogliolo - visto che ilfondo doveva essere istituitosolo per finanziare la ricerca. Inquesto modo le risorse si disper-deranno in milioni di rivoli".Nessuno in universit vuolescommettere su quanti fondiarriveranno. Ma che ne sar diquesti soldi? Saranno investiti nella ricerca,con speciale riguardo ai giovaniricercatori. "Pi che saperequanti soldi arriveranno - diceuna ricercatrice dell'universitdi Urbino, a cui accordiamo l'a-nonimato - sono curiosa divedere come verranno distribui-ti. Purtroppo nelle universit ita-liane un giovane ricercatore cheha una buona idea ma non ha unnome, rimane nell'angolo".Stefano Azzar, ricercatore diScienze della Formazione, puntail dito contro il governo. "Peranni hanno ridotto i finanzia-menti alla ricerca e ora scari-cano il barile sui contribuenti.L'unica speranza per il futurodei ricercatori precari a Urbinopu essere la statalizzazione".Del resto i fondi raccolti dal 5per mille non serviranno perrisollevare le sorti finanziariedell'universit. Entro il 30aprile l'ateneo invier a Romaquel piano di rientro che ilministro Moratti chiese loscorso anno, congelando ilvoto parlamentare a favoredella statalizzazione. Qualche giorno fa anche ilsegretario del Prc FaustoBertinotti ha confermato alrettore la volont di dare corsoa quel voto.

    Non pi solo allechiese. Da que-st'anno, con ladichiarazione deiredditi, si potrfinanziare anche

    la ricerca scientifica. Accantoall'ormai canonico otto per milleper gli istituti religiosi, la legge dibilancio per il2006 d infatti lapossibilit alcontribuente didestinare il cin-que per milled e l l i m p o s t aIrpef a enti chesviluppano lar i c e r c a .Universit inclu-se. E quella diUrbino non si lasciata sfuggirel'occasione; hagi iniziato unacampagna, anco-ra in sordina perla verit, per invitare i cittadini afinanziare i suoi progetti di ricer-ca e i suoi giovani ricercatori. Delresto la scelta non costa nullaalle tasche del contribuente: sequei soldi non fossero devolutialla ricerca, sarebbero comun-que incamerati nelle casse del-l'erario."Se c' un'universit che puessere sostenuta dalla popola-zione del proprio territorio -osserva il rettore GiovanniBogliolo - questo proprio ilcaso dell'ateneo di Urbino". Intutte le case arriveranno prestodei pieghevoli rossi con l'invitoalla donazione. "Vogliamo farconoscere questa novit - spiegaancora Bogliolo - non soltanto atutte le famiglie di Urbino, maanche a tutti i nostri docenti estiamo pensando di contattarecon una lettera anche tutte le

    Sogesta allariaPresto partiranno i lavori di rinnovamento

    Vetrate sigillate e impianti di condizionamento inadeguati

    Era la casa dellener-gia, l dove doveva-no essere formate lementi e i managerdellEni. Oggi l sicombatte ogni gior-

    no con il caldo e il freddo, conla luce e lombra e con il rischiocontinuo di sprechi energetici.E pensare che proprio l studia,lavora e spesso vive lanimascientifica e ambientalistadellUniversit.Siamo alla Sogesta, il campusscientifico di Urbino a pochichilometri dal centro dellacitt: enormi vetrate, una vistastupenda sulla valle delMetauro, 200 ettari di verdeattorno, ma dentro il clima faperdere la pazienza. O muori di caldo e crepi difreddo dice ridendo Sara, unastudentessa al terzo anno diValutazione e controlloambientale, uno dei corsi dellafacolt di Scienze Ambientali.In tutto il campus per non cnemmeno una finestra. Legrandi vetrate sono sigillate, edentro c solo aria condizio-nata. Anche nelle stanze delleresidenze universitarie lunicomodo per fare circolare laria aprire la porta che d allester-no spiega Mattia, uno studen-te che vive alla Sogesta.Alla base del problemi energe-tici della struttura diCrocicchia ununica causa.Ledificio, per quanto futuristi-co, risale agli anni 70: Molteparti degli impianti non sonomai stati cambiati e messi anorma, spiega OlivieroRusciadelli, il tecnico che finda quando cera lEni, si occu-pato della manutenzione delsistema di condizionamento edella rete elettrica. Qualcosa si gi fatto, ma i soldi per luni-versit servono un po ovunque ammette Rusciadelli e lasituazione delle finanzedellAteneo la conoscono tutti.Ora stato commissionato unprogetto definitivo per lariqualificazione tecnologicadella Sogesta. Dopo i lavori spiega lingegner RolandoGirelli, dello studio di Pesaroche ha curato il progetto ilrisparmio sullenergia sarsuperiore al 20 per cento. Sperch oggi scaldare tutto ilcomplesso in gran parte fattodi vetro costa parecchio, circa100 mila euro allanno. Negli anni 70 le tecniche dicostruzione non consentivanoun gran risparmio energetico equesto tema non rappresenta-va nemmeno una priorit per iprogettisti, specie con ungigante petrolifero come com-mittente. Oggi invece, con ipicchi dei prezzi del petrolio edel metano, viene da sorriderea pensare che per poter seguirecorsi di scienze naturali alcaldo si debba usare tantaenergia. Nel 2006 sono previstilavori di manutenzione straor-dinaria ha spiegato il rettoreBogliolo al Ducato. Quindiimpianti nuovi s, per la gioia dialunni e professori, ma ci vorr

    molto: tre anni se si potessefare tutto in una sola volta. Intanto c chi studia comesfruttare al meglio le forme dienergia alternative.A l e s s a n d r oG a m b a r a r a ,ricercatore delCentro sistemia u d i o v i s i v i ,acustici ed elet-tromagnetici, sioccupa daquattro anni diun impiantofotovoltaico che stato installa-to su una partedel tetto dellaSogesta. Trapochi giorniuscir una pubblicazione sullarivista specializzataFotovoltaici in cui verranno

    illustrati i risultati dei novediversi tipi di pannello instal-lati. Oggi infatti sta diventan-do sempre pi convenientetentare la via del solare.

    Dallinstallazionenel 2002, sonostati recuperatigi 14 mila euro.Certo spiegaGambarara nonsi pu pensare dialimentare tuttoil complesso cos.Ci vorrebbe unettaro intero diterreno tappezza-to di pannelli. madi posto ce ndavvero tanto suitetti di questo

    campus e, vista la situazione,un tentativo forse varrebbe lapena farlo.

    Y: lincognita della riformaAncora un anno e anche la "Carlo Bo"imboccher il bivio della nuova riformauniversitaria. Quella che metter in soffit-ta il 3+2 per adottare il percorso a Y: annocomune per tutti gliiscritti alla stessa classe dilaurea, poi la biforcazio-ne. Chi sceglier una stra-da pi breve e professio-nalizzante, chi una pilunga verso il titolo magi-strale.C' voluta la ribellione dipresidi e rettori per spo-stare di un anno il varodell'ultima rivoluzioneaccademica. Eppure ilministro Moratti halasciato la porta aperta aquanti atenei vorrannoadottare la "Y" in via sperimentale gi a partiredal prossimo anno accademico. Il rettore Giovanni Bogliolo esclude che la suauniversit possa far partire la riforma il prossi-mo ottobre ma lamenta il fatto che agli ateneisia concesso di partire in ordine sparso. Il

    ministero d un termine ultimo entro il qualeadeguarsi - osserva - ma non stabilisce un ter-mine certo di partenza. In questo modo si creauna forma di concorrenza sleale tra universit,

    perch sembra che laprima che si adegua siala migliore". Le universit italianesono state costrette apubblicare l'offerta for-mativa per il prossimoanno lo scorso gennaio.Senza che si tenesseconto della nuova rifor-ma, che d alle singolefacolt ancor pi libertnella definizione dei cre-diti per ogni materia. Ivincoli dettati dal mini-stero si ridurranno infatti

    al 50% per il triennio. "Non sono stati ancoraassorbiti i cambiamenti del 3+2 e gi si fannonuove riforme. Mutamenti a ripetizione - sostie-ne Bernardo Valli, preside di Sociologia - posso-no solo creare confusione."

    (f.m.)

    FRANCESCO MAGNANI

    LORENZO LUZI

    Slittato al 2007 il pensionamento del 3+2

    La strutturarisale agli

    anni Settantae i sistemi

    di aerazioneconsumano

    molta energia

    A sinistra,laboratoriodellaSogestacon le sue tipichevetratesenza finestreA destrail rettoreGiovanniBogliolo

  • ilDucato

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    Domenicain garaalle Cesane

    Mountain bike

    Domenica per gliappassionati dimountain bikenon resta che sali-re in bici e sperareche ci sia bel

    tempo. Il 26 marzo si prospettainfatti una giornata all'insegnadel divertimento e della sanacompetizione. Una gara validaper il campionato provinciale econtemporaneamente provaunica per vincere il titolo di cam-pione d'inverno metter allaprova i partecipanti con un per-corso sterrato di 25 chilometrilungo i sentieri delle Cesane."E' uno dei pi belli per una garadi mountain bike" assicuraGiacomo Garbugli, proprietariodello Sugar caf e vice presidentedell'associazione Brombo Bikersche organizza l'evento. "Ci sonosalite molto ripide - continua -che costringono quasi a scenderedalla bici e andare a piedi, e unagrande variet di discese. Alcunefacili, altre tecniche".La partenza prevista per le 9.30da Canavaccio. Alla gara possonoiscriversi tutti gli affiliati all'UdaceUnione animatori ciclismo euro-peo e tutti quelli che domenicapresenteranno un certificatomedico. Gli iscritti verranno divisiin categorie in base all'et e il per-corso sar ridotto per i parteci-panti delle categorie Primavera,Supergentlemen e Donne. GliEscursionisti invece potrannoscegliere il tragitto. Per i vincitori,oltre alle maglie con il titolo dicampione d'inverno, ci sarannoanche premi molto appetitosi: unprosciutto andr sia alla societcon pi iscritti alla manifestazio-ne sia ai primi classificati dellecategorie pi numerose. Unagiacca in pelle su misura sar laricompensa per quelli che siaggiudicheranno il titolo di primiassoluti, sia tra gli uomini che trale donne. Accanto a questi tantipremi a estrazione, tra cui unweek end per due persone. A finegiornata i partecipanti potrannoristorarsi al Pasta party presso Lacasa dei cuochi a Canavaccio."L'anno scorso - spiega Garbugli- gli iscritti erano novanta.Quest'anno speriamo di superarei cento".

    Calci e pugni da titoloAl palazzetto dello sport il campionato nazionale di kick boxing

    Oltre 300 atleti parteciperanno alla manifestazione. Domenica 26 marzo le finali

    PAOLO RUSSO

    Sabato 25 e domenica26 sar meglio pensar-ci due volte prima diprotestare a voce altaper un parcheggiorubato a Borgo

    Mercatale. Pi pericoloso anco-ra sar provarci con una ragaz-za che in piazza dellaRepubblica non si era mai vista.Si potrebbe correre il rischio diritrovarsi al tappeto in men chenon si dica. In quei giorni pi ditrecento specialisti in arti mar-ziali, infatti, si sono dati appun-tamento a Urbino. Il palazzettodello sport di via SantissimaAnnunziata ospiter iCampionati italiani di KickBoxing organizzati dalla Womaa(Organizzazione mondiale degliatleti di arti marziali) in colla-borazione con la FederazioneNazionale Kickboxing, la Fnk. Ottantasette i titoli italiani inpalio nella due giorni di Urbino,che gli specialisti delle tecnichedell'autodifesa si contenderan-no. Ma la posta in gioco benpi importante e travalica iconfini nazionali.Dal tappeto del Palazzetto dellosport usciranno soprattutto inomi di 65 atleti che rappresen-teranno l'Italia ai prossimi cam-pionati del Mondo che si ter-ranno ad agosto in Costa Rica.A inaugurare i campionati ita-liani sabato mattina arriveran-no nel Montefeltro i pi titolatiKickboxer italiani. Ben 11 cam-pioni del mondo si esibirannoper il pubblico del palazzettodello sport. Tra di loro anche lapesarese Daniela Stefanelli,specialista di Full contact. Madopo i vecchi campioni delmondo, toccher agli oltre 300atleti iscritti alla competizionesgomitare per conquistare ititoli in palio. Gli incontri elimi-natori si terranno tutti entrosabato sera. Domenica sar gitempo di verdetti, con le finali el'assegnazione delle 87 meda-glie d'oro. La due giorni di sporte agonismo si potr gustare aUrbino senza pagare nessunbiglietto.

    Questi campionati mondialipotrebbero, cos, rivelarsianche un'importante risorsaeconomica per la citt. "Perorganizzare i campionati italia-ni - spiega il maestro Gino

    Vitrano, presidente del Womaa-abbiamo sempre scelto cittbelle da visitare, in modo datrasformare queste gare anchein un piacevole fine settimanada trascorrere tutti insieme.

    Urbino - aggiunge Vitrano - ci sembrata la location ideale.Stiamo pensando di fare di que-sta citt la sede fissa di tutti inostri futuri appuntamenti .

    Larte marziale agonisticaIl Kick Boxing una moderna disciplina sportiva nata negli USA nel 1974 per esaltareil lato agonistico delle arti marziali. Fu introdotta in Italia da Giandomenico Bellettini,, nel 1977 con il nome di "full contact karate", per distinguerlo dal karate tradiziona-le dove, teoricamente, non dovrebbe avvenire alcun contatto. In tutta Europa la fede-razioni ufficiali di Karate insorsero contro la neo disciplina. Fu adottato cos agli inizidegli anni '80 il termine inglese Kick boxing che letteralmente significa "calciareboxando". Oggi una delle arti marziali pi praticate in Italia.

    COS IL KICK BOXING

    FRANCESCA PIATANESI

    Caschetto dentiera e guantoni,ma ancheparatibia e calzari:per chi vuoleparteciparealle gare di kick boxingle protezionisonoobbligatorie

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    SPORT

    Niente docce rosaPer le piccole calciatrici mancano gli spogliatoi

    Al vaglio del Comune il progetto di rifare i manti sintetici

    Alessia tifa Roma,Simona tifa Milan.Classe 1996 laprima, 1992 laseconda. In comunenon hanno niente,

    ma entrambe hanno giocato nellegiovanili di calcio della US fermi-gnanese per una intera stagione.Alessia Coletta e SimonaMatteucci sono due tra le pocheragazzine di Fermignano ad averdeciso che il calcio poteva essereuno sport anche "da femmine". Senon fosse stato per gli spogliatoi."Non erano separati da quelli deimaschi - ha detto Antonio, il papdi Alessia, allenatore e responsa-bile tecnico dell'Associazionesportiva dilettantistica diFermignano - e le bambine eranocostrette a tornare a casa per farsila doccia. Per questo a settembreabbiamo deciso di sospendere iltesseramento per le ragazzine, mavorremmo ricominciare al pipresto e dare anche a loro la possi-bilit di giocare".Gi, perch Simona e Alessia,anche se in queste condizioni,hanno continuato per un'interastagione calcistica ad andare agliallenamenti, ma qualche altra si stancata prima.L'assessore allo sport diFermigano Daniele Arduini haconfermato che i lavori per crearedue nuovi spogliatoi stanno periniziare: "C' gi una ditta che havinto l'appalto e dovrebbe comin-ciare a lavorare ad aprile". I nuovispogliatoi saranno costruiti sottoalla tribuna dello stadio e sarannoad uso sia dei giocatori delleprime squadre sia dei pi piccoli,che si allenano nell'area dell'antistadio. Al campetto di Calpinoinvece, anche questo spesso usatoper gli allenamenti, i vecchi spo-gliatoi esistenti sono gi statirimessi a posto.Ancora al vaglio del comune diFermignano la decisione diristrutturare o meno i manti deidue campi, quello di Calpino equello supplementare dell'antistadio. "Per ora sono di terra - haspiegato Arduini - ma il comunedecider entro fine mese se dare ilvia o meno ai lavori per creare unfondo in erba sintetica". Intanto Simona e Alessia, ex attac-

    cante della categoria Piccoli amicidella fermignanese la prima e exdifensore dei Giovanissimi laseconda, hanno scelto la pallavo-lo. Non sanno se giocheranno dinuovo a calcio, ma ammettono diessersi divertite puressendo le unichefemmine in squa-dra. "Mi piaceva faregoal - ha dettoAlessia - e spesso miriusciva meglio deimaschi". Fino a giu-gno scorso Simonaandava ad allenarsitre volte alla setti-mana. "Anche se erada sola tra ventiragazzi - ha detto lamamma - si trovavabene, ha un caratte-re forte". La Fgc Federazione gioco calciopermette ai bambini e alle bambi-ne di tesserarsi a partire dai sei

    anni e di giocare insieme fino aidodici, ovvero fino alla categoriaesordienti. Poi le squadre mistesono proibite. Al massimo, comeha spiegato Coletta, maschi e fem-mine possono giocare insieme

    fino al primoanno deiGiovanissimi,ma in questocaso le ragazzedevono avereun anno in pirispetto aimaschi. "Se iprogetti colComune andas-sero in porto e leiscrizioni fosse-ro molte, dallaprossima sta-gione - haa g g i u n t o

    Coletta - ci piacerebbe creareuna vera e propria squadra dicalcio femminile. (f.p.)

    LassessoreArduini:

    Entro aprileal via i lavoriper costruire

    due nuovilocali

    Luca Braccioni, in Nazionale a 18 anniIl sogno di Luca si avverato all'inizio delsecondo tempo, quando il commissario tecni-co Roberto Polverelli gli ha fatto cenno chepoteva entrare in campo. Luca Braccioni ha solo18 anni ma gi tante partite alle spalle. Questacontro la primavera della Cisco Roma per ha perlui un sapore speciale. E' la prima in cui scendein campo con la mitica maglia azzurra, quelladella nazionale dilettanti under 18. LucaBraccioni, da Urbania, classe 1987, tornantenaturale stato l'unico pesarese convocato tra lefile della selezione dei giovani talenti che milita-no nei campionati minori. Lui, a detta di molti esperti, uno dei giovani piinteressanti del campionato di Eccellenza. Dallascorsa estate un giocatore del Fermignano.Doveva andare al Riccione ma il provino eraandato cos e cos e il presidente dellaFermignanese Cerioni non se l' fatto scappare.La Lega nazionale dilettanti impone ai club diutilizzare almeno due calciatori con meno di 19anni a partita, cos, mister Bruscolini ha fatto diquesta giovane ala un titolare fisso della sua for-mazione. Luca ha ripagato in pieno la fiducia del presiden-te e del suo allenatore: quest'anno, pur non

    essendo un'attaccante di ruolo, ha gi messo asegno 10 reti in campionato. Uno score davveroinvidiabile, una lunga serie di prestazioni positi-ve che non sfuggita all'occhio degli osservatorifederali che hanno segnalato il talentuosoBraccioni al CT dell'Under 18, Polverini. Lo scorso mercoled 22 marzo tra i convocati perl'amichevole contro la Primavera della CiscoRoma, c'era anche lui. Luca ha iniziato in pan-china, sotto la tuta nascondeva la maglia azzurranumero 17. La maglia del suo esordio nellaNazionale dilettanti. Per lui solo 45 minuti per mettersi in mostra: "Hogiocato bene - racconta Braccioni a fine partita -anche se il mister mi ha messo sulla fascia destra,mentre io, a Fermignano, gioco dall'altra partedel campo." Quando Luca entrato in campo ledue squadre erano ancora sullo 0-0. Quasi a finepartite arrivato il gol vittoria della nazionale.Non lo ha segnato Braccioni, sarebbe stato dav-vero l'esordio perfetto. E' andata bene lo stesso ese in campionato riuscir a giocare con la stessacostanza dimostrata fino ad oggi forse arriveran-no per lui altre convocazioni. Quello che certo che quella maglia azzurra numero 17 Luca laconserver per sempre. (p.r.) Luca Braccioni

    Alessia Coletta

  • il Ducato

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    MASS MEDIA

    oggi ancora possibilescattare foto comequelle di Doisnau oRobert Capa oppurebisogna prima chie-dere alle persone di

    compilare una bella liberato-ria? La domanda pu sembrarescherzosa ma, secondo alcunifotogiornalisti italiani, questa diventata la realt. Colpa del-l'applicazione della legge sullaprivacy, introdotta in Italiadalla legge 675 del 1996 ."La Carta di Treviso, il docu-mento che impegna i giornali-sti italiani alla tutela del mino-re, - spiega Mauro Vallinotto,photo editor del settimanaleSpecchio della Stampa - e lalegge sulla privacy impedisco-no davvero di fare foto comequelle dei celebri fotografi erischiano di portare alla morteil reportage fotogiornalistico".Ma le norme italiane in materiasono davvero cos rigide? Inrealt, l'articolo 137 della196/2003, le legge che ha resoobbligatorio il codice sui datipersonali, prevede che proprionell'esercizio della professionegiornalistica, per i personagginon noti, non sia necessariol'assenso dell'interessato per iltrattamento dei dati personali,'fermi restando i li