dr.miglio v. indicazioni alla chirurgia laser prk e femtolasik
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• Dott. Vincenzo Miglio
• Responsabile U. Funzionale Complessa Oculistica
• Fondazione Poliambulanza
BREVI CENNI STORICI
• 1939: Sato pubblica una serie di lavori sulla modificazione del potere refrattivo corneale mediante incisioni lineari anteriori e posteriori (risultati disastrosi)
• 1949: Barraquer idea tecnica cheratomileusi (KM); resezione di un cappuccio corneale e sua lavorazione refrattiva mediante l'utilizzo del cryolathe, un particolare tornio che consente la lavorazione refrattiva del lembo corneale previo congelamento dello stesso.
• Tra il 62 e il 63 lo stesso Barraquer per primo usò un microcheratomo su cornee umane per correggere miopia o ipermetropia
• 1980-83: La tecnica fu rivista e rielaborata da altri chirurghi, i quali grazie anche allo sviluppo di nuove tecnologie ne apportarono modifiche tali da renderla più semplice e più affidabile. Uno dei problemi maggiori della tecnica originaria fu superato dall'avvento della tecnica planare senza congelamento di Krumeich: ci si liberava dalla necessità del congelamento del lembo
• Dal 1972 al 1979 Fyodorov, Durneve e Yenaliev avendo intuito che il punto debole della tecnica di Sato era il grave danno all'endotelio che veniva indotto dalle incisioni posteriori, eseguirono un notevole numero di radiali ma questa volta praticando solo delle incisioni anteriori.
• 1986: primo occhio vedente trattato da Seiler a Berlino
• 1987-89: Summit Technology, Tauton Technologies e VISX: i tre insieme presentano gli studi per l’ approvazione FDA
• 1988: primo occhio vedente trattato dalla Dott.ssa McDonald in USA
• 1989: primo laser commerciale in Italia da Buratto che esegui' il primo intervento di associazione (mileusi-eccimeri)
• 1991: Stephen Brint effettua la prima Lasik in USA.
Nacquero così i laser di prima generazione e poi, attraverso una continuo miglioramento di strumenti, tecniche e conoscenze, arriviamo agli strumenti attuali di quarta generazione dotati di eye-tracker sofisticati per seguire
anche i movimenti più impercettibili dell’occhio e in grado di realizzare un
trattamento personalizzato, la cosiddetta “custom ablation”.
WAVELIGHT ALLEGRETTO ALCON
BAUSH&LOMB NIDEK
SWIND AMARIS VISX STAR MEL 80 ZEISS
Ad oggi sono le due tecniche di chirurgia refrattiva più utilizzate per
la correzione dei difetti visivi tramite il rimodellamento della cornea:
LASER AD ECCIMERI: asporta i tessuti per evaporazione con la precisione delmillesimo di millimetro (micron) → PRK E LASIK
FEMTOLASER: laser IR in grado di modellare LA geometria corneale; IL nome derivadal tempo impiegato dal laser per creare gli spot sulla cornea: un femtosecondorappresenta un milionesimo di miliardesimo di secondo
1
3
4
2
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Distribuzione ottimizzata degli spot Diametri spot più piccoli
7/05/13 Ablation Profiles 7
tre
atm
ent
zon
e
tran
siti
on
zo
ne
optical zone
treatment zone
transition zone
Ablazioni e profili ottimizzati
Ablation Profiles 9
Peripheral Pulse Control
Ablation Profiles
Normal Ablation
Peripheral Ablation
Meccanismo d’ azione
FOTODISTRUZIONE
Il laser a femtosecondi , è un laser ultraveloce che emette una radiazione di lunghezza d’ onda nell’ infrarosso della durata di pochi femtosecondi (come il più noto YAG laser che però è più lento).Dunque agisce con un emissione di energia che induce la formazione di una BOLLA DI PLASMA capace di separare le lamelle di un tessuto circostante: questo plasma si espande formando bolle di cavitazione che a loro volta vanno a separare i tessuti
I° passo : COLLOQUIO COL PAZIENTE• Tipo di intervento e perchè
• Descrizione intervento
• Aspettative
• Possibili complicanze
• Decorso post-op
• Risposta a quesiti e dubbi
• Farsi un’idea sulla tipologia di paziente che si ha di fronte, DEDICARE IL GIUSTO
TEMPO IN BASE ALLE ESIGENZE DEL PAZIENTE
INDICAZIONI
CLINICHE
• Età > 18-24 anni• Refrazione stabile da almeno un anno e valutata
anche in cicloplegia
OTTICHE
• Miopia: range da - 1.00 a - 7.00 D (in rari casi fino a -10.00 D)
• Ipermetropia: range da + 1.00 D a + 4.00 D (in rari casi fino a + 5.00 D)
• Astigmatismo: range da 1.00 a 4.00 D (meglio se miopico, ma anche ipermetropico e misto)
CONTROINDICAZIONIASSOLUTE
• Cheratocono o altre ectasie• Patologie retiniche; cataratta• Cheratiti• Cornea patologicamente sottile; molto piatta; molto curva• Diametro pupillare > 7.00 mm in luce mesopica, con alta ametropia• Malattie del connettivo• Gravidanza• Stati psicotici• Epilessia
RELATIVE
• Monocoli (più assoluta che relativa)
• Distrofia endoteliale o della membrana basale
• Occhio secco
• Glaucoma o familiarità per glaucoma
• Paziente iperteso oculare
• Diabete
Scelta della procedura
• PRKda -1.00 a -5.00 sf. Da + 1.00 a +200 sf.da – 1.00 a – 3 .00 cyl. Da +1.00 a+2.00 cyl.
• LASIKnon oltre – 7.00 sf , non oltre +4.00 sf. e oltre 4.00 cyl.CURVATURA CORNEALE : compresa fra 40 e 45.50 diottrie
NON IDONEI A PRK
• Desiderio di rapido recupero visivo
• Tendenza alla formazione di cheloidi
• Risposta alla terapia steroidea
NON IDONEI A LASIK• Occhio piccolo o infossato• Orbita stretta o arcata orbitaria prominente• Problemi congiuntivali che possono indurre perdita di suzione
( pterigio, pinguecola..)• Leucomi corneali
VANTAGGI
PRK• Tecnica semplice• Relativa assenza di rischi intraoperatori• Rapida curva d’ apprendimento
LASIK• Assenza di dolore post-operatorio• Recupero visivo rapido• < rischio di regressione in ipermetropia e astigmatismo• Rapida ripresa attività lavorativa
SVANTAGGI
PRK
• Dolore post-operatorio intenso• Fotofobia• Recupero visivo non immediato
LASIK
• > rischi intraoperatori• > possibilità di infezioni• Secchezza oculare• Curva d’apprendimento lunga
PREPARAZIONE
• Visita oculistica completa con refrazione in cicloplegia e valutazione
ortottica
• Topografia: sia con disco di Placido che con Scheimpflug camera
• Pachimetria: > 500 micron per miopie medie e basse> 550 micron per miopie alte
• Pupillometria: < a 7.0 mm per miopie medio basse< a 6.5 mm per miopie medio alte
• Endoteliometria
• Test lacrimali
Questi esami servono per...
... programmare al meglio il trattamento in modo che:
• la zona ottica principale sia maggiore o uguale al diametro della pupilla
scotopica
• lo spessore corneale totale a fine intervento sia almeno 400 micron
( 110-120 di lembo + 290 di stroma)
• In caso dubbio → ASTENERSI!!
CONSENSO INFORMATO
• Consegnato al paziente già alla fine della visita per leggerlo a casa
• Chiaro
• Completo
• Eventualmente personalizzato, in caso di occhi con possibili complicanze (occhio secco, possibilità di ritocco..)
IL GIORNO DELL’ INTERVENTO• Affidarsi ad un key-operator di esperienza (fondamentale per il buon
uso del lasere programmazione intervento)
• Eventuale blando sedativo per pazienti agitati
• Il paziente non deve: - avere trucco da almeno 2 gg- avere profumo e dopobarba, che alterano l’energia del laser
• Pulire la regione oculare e perioculare con soluzione iodata (Betadine)
• Spiegare al paziente le varie fasi dell’ intervento, quali sensazioni aspettarsi, cosadovrà e cosa non dovrà fare
• Eseguire gli interventi in campo sterile come fosse un intervento intraoculare
Procedura LASIK
• Applicazione di telo adesivo palpebrale• Applicazione di blefarostato• Marcatura corneale ( no nella femto )• Applicazione di microcheratomo o di anello
suzione di femtolaser• Suzione e taglio• Sollevamento del flap• Centratura e fissaggio eye tracker• Fotoablazione• Riposizionamento del flap• Verifica della pulizia dell’interfaccia
ANIMAZIONE FEMTOLASIK
ALLA DIMISSIONE
• Controllare sempre bene il paziente prima di dimetterlo; nel caso di LASIK,
se necessario, non esitare a riportarlo sotto microscopio per riposizionare
flap
• Terapia: collirio antibiotico, cortisonico di superficie e lacrimeLAC nella PRK
• Controlli: a 1 ga 5 gga 30 gga 6 mesia 1 anno
COMPLICANZE
«... In medicina le regole possono essere assolute, ma le conseguenze sono variabili...» (Celso)
Per fare bene questa chirurgia è essenziale saper gestire le complicanze; il paziente entra in sala operatoria «da sano»!
PRKHAZE→ Anomala cicatrizzazione della superficie corneale con formazione di zone meno trasparenti
→ In genere risponde a terapia cortisonica locale
→ PTK (MMC) in ultima istanza e casi gravi
TRATTAMENTO DECENTRATO
→ decentramenti < 0.50 mm non creano di solito problemi
→ se > 1 mm possono dare: ALONI
DIPLOPIA MONOCULARE
RIDUZIONE SENSIBILITA’ AL CONTRASTO
CALO VISIVO
CHERATITE INFETTIVA
→ immediatamente tampone→ terapia antibiotica ad ampio spettro
(ed ev. anche antifungina)
DIFETTI DI REFRAZIONE
IPERCORREZIONE: * di solito limitata a primo periodo post operatorio* legata ad iperplasia epiteliale che tende a
normalizzarsi
IPOCORREZIONE: * cattiva calibrazione laser* alterata idratazione cornea in fase di trattamento* errata valutazione parametri refrattivi nel pre-op
REGRESSIONE DEL DIFETTO: di solito a distanza di qualche mese
LASIK
INCIDENTI INTRAOPERATORI
• Perdita di suzione
• Impossibilità ad alzare il lembo RIMANDARE INTERVENTO ANCHE SOLO DI UN
OCCHIO
• Taglio decentrato o incompleto
• Rottura della cerniera (free cap): in questo caso utile marcatura pre op
COMPLICANZE POST-OPERATORIE
Dislocazione del lembo
Cause:- Errato posizionamento durante l’ intervento
- Dislocamento da sfregameno
- Dislocamento da trauma
RIPORTARE PAZIENTE IN SALA OPERATORIA IL GIORNO DOPO E RIPOSIZIONARE LEMBO
Pieghe del lembo
Cause:
- Elevata ametropia (principalmente ipermetropia) corretta e quindi elevato cambio di curvatura della cornea
- Errato posizionamento del lembo a fine intervento
- Lieve spostamento del lembo
Soluzioni:
- Se fuori dal campo pupillare possono essere lasciate
- Se limitano la qualità della visione è necessario provare ad eliminarle, cioè ridistendere il lembo
Erosioni epiteliali
Botton hole
Epiteliazzizzazione dell’interfaccia
Sindrome del Sahara (DLK)
• Cheratite lamellare diffusa (4 stadi progressivi)
• Base infiammatoria, non infettiva (haze dell’ interfaccia)
• Descrive l’ aspetto sabbioso del materiale evidente nell’ interfaccia
Fase precoce → prednisone 1% ogni ora
Intervento tardivo o persistenza quadro → sollevamento lembo
lavaggio con cortisone ed antibiotico
esame colturale
Infezioni
• Microorganismi più frequentemente coinvolti:
- Staph Aureus (insorgenza precoce)
- Mycobacterium Chelonae (insorgenza tardiva)
- Candida, Fusarium (insorgenza tardiva)
• Sintomi: fotofobia, dolore, sensazione di corpo estraneo, iperemia, calo del visus
Cosa fare?
• Sollevare il lembo
• Prelievo per esame colturale prima di iniziare terapia
• Terapia dell’ interfaccia con Vancomicina o Amicacina, eventualmente anche antifungino
• Iniziare terapia con colliri antibiotici rinforzati ed antifungini; se quadro clinico grave iniziare anche terapia sistemica
• Se situazione non migliora procedere ad amputazione lembo
Complicanze tardive PRK
• Dry Eye
• Regressione
• Haze
Complicanze tardive LASIK
• Dry eye
• Corneal neuralgia
• Riduzione sensibilità al contrasto
• Aloni in visione mesopica
• Ectasia corneale
TAKE HOME MESSAGE
• Grande tecnologia
• Accurata selezione paziente ed onestà: saper dire di no!
• Meticolose valutazioni e verifiche pre ed intraoperatorie
• Scrupolosi controlli post-operatori e consegna dei dati preoperatori
• La prudenza non è mai troppa!