RETE
• Cos’è? (definizione) • Che tipi di reti esistono? (tipologie/classificazioni) • Come funzionano? • Come le rappresentiamo? (modelli)
Una definizione di rete
• un insieme di entità materiali o astratte (nodi) tra loro interconnesse, che hanno uno o più legami che li mettono in relazione l’una con l’altra
• In una rete il funzionamento del singolo nodo influenza (ed è influenzato) dal comportamento dei nodi cui è legato, determinando un comportamento della rete come “entità” complessiva
• Studiando “la rete” (ossia i legami tra i singoli nodi, la struttura di tali legami, il modo con cui si formano, evolvono, ecc.) si può dedurre comportamenti utili per spiegare fenomeni altrimenti non compresi
Esempi di fenomeni con spiegazioni “reticolari”
(cfr. Barabasi – “Linked”, 2004)
• Traffico nelle strade, funzionamento di sistemi di computer, ecc.
• Il world wide web come struttura informativa • Gruppi di amici e conoscenti • Il fenomeno del contagio • Le molecole negli stati critici della materia • ….
Rappresentazioni di una rete: il grafo
• Insieme di “nodi” collegati tra loro da “archi” • Evidenzia proprietà “strutturali” della rete • Non spiega l’emergere della rete, la sua evoluzione, ecc.
Fonte: wikipedia
Come si sviluppa una rete? Che tipi di rete esistono?
• Le reti aleatorie (Erdos, Renyi) – Tutti i nodi hanno (approssimativamente) lo stesso numero di collegamenti
Es.: “cocktail party” nodi autostradali
Conseguenze: i nodi sono “sullo stesso piano” il funzionamento della rete non dipende marcatamente da un singolo nodo la rete evolve per “aggregazioni” successive e con legami “casuali”
Come si sviluppa una rete? Che tipi di rete esistono?
• Le reti “scalefree” (Barabasi) – Alcuni (pochi) nodi hanno molti più collegamenti della grande maggioranza degli altri
Es.: hub aeroportuali il web
Conseguenze: esistono nodi con ruoli diversi il funzionamento della rete dipende grandemente da pochi nodi la rete evolve per “aggregazioni” successive con legami preferenziali verso alcuni nodi
Impresa verticalmente integrata
Disintegrazione verticale – catena di fornitura filiera
Supply chain complesse: livelli di fornitori, multiple sourcing, parallel sourcing, etc.
Criticità di gestione: • Dalla gestione di una singola entità …
– Contesto e modelli decisionali definiti – Controllo pieno delle risorse; soluzioni gerarchiche e burocraticoamministrative
• … alla gestione di un “sistema” – Unità connesse ma autonome – Divisione del lavoro e dei compiti – Specializzazioni diverse – Perseguimento di obiettivi differenti (anche se interdipendenti)
Modelli interpretativi del funzionamento
Catena del valore – sistema del valore: – Le attività economiche sono identificabili come insiemi di attività/processi
– Sulla base delle proprie competenze e strategie le imprese scelgono le attività/processi a maggior valore aggiunto su cui concentrarsi
Il modello dei costi di transazione
• La scelta di “fare all’interno” (controllo gerarchico) o “delegare all’esterno” (relazioni di mercato) dipende dal rapporto tra costi di coordinamento interno e costi di transazione con l’esterno
• Questo rapporto dipende da aspetti legati al tipo di prodotto, produzione, contesto di mercato, ecc.
Criticità di gestione • Le imprese hanno relazioni non esclusive, e anche con più
soggetti in contemporanea • Problemi di:
– Gestione contemporanea di molteplici clienti/fornitori – Allocazione delle risorse interne (ad es. capacità produttiva) in relazione ai rapporti con l’esterno
– Scelta del tipo di prodotto/produzione • Prodotti/servizi ripetitivi o personalizzati? • Differenziazione o standardizzazione? • Economie di scala o economie di scopo?
– Modalità di coordinamento • Mercato, (quasi)gerarchia, o cos’altro?
• Economie di scopo: – Risparmi/vantaggi nella produzione/vendita congiunta di beni diversi o con l perseguimento di obiettivi diversi con gli stessi fattori produttivi (risorse, impianti, knowhow, ecc.)à anche "economie di diversificazione" o "economie di gamma“
• Economie di scala: – Risparmi/vantaggi con il crescere della quantità di produzione di un bene (in condizioni di rendimenti di scala crescenti)
Altri modelli: il distretto • Insieme di imprese (spesso di piccola dimensione) in un territorio
circoscritto (e storicamente determinato) che condividono competenze e knowhow
• Le imprese si specializzano in una o più fasi di un processo produttivo • Sono connesse mediante una rete complessa di interazioni di carattere
economico ma anche sociale • La fitta rete di relazioni dà al processo nel suo complesso elevata
adattabilità in termini di volumi e di differenziazione di prodotto, per adeguare rapidamente l'offerta alle variazioni della domanda
• Le imprese cooperano e collaborano al tempo stesso • Esempi storici (oggi le cose sono in evoluzione): le calzature della riviera
del Brenta, il distretto tessile di Prato
Altri modelli: business network e imprese estese (extended enterprise)
• Nessuna impresa è in grado di sviluppare tutte le attività al proprio interno • Le imprese devono relazionarsi spesso in modo stretto o quantomeno su base
regolare • C’è una suddivisione del lavoro e dei compiti ma intorno a un progetto/obiettivo
comune (ad es. un nuovo automezzo, un nuovo cellulare, un nuovo servizio, ecc.) • Le relazioni tra le imprese si attivano all’inizio di un nuovo progetto fino al termine
dello stesso, poi possono riattivarsi per un nuovo progetto, ecc. • Il successo del progetto determina il successo anche della singola impresa • Le imprese possono far parte di più network • Le imprese sono diffuse su scala globale e necessitano di mezzi di comunicazione
efficaci ed efficienti • Le imprese hanno ruoli diversi nella rete; possono averne anche di molteplici
contemporaneamente • Esiste quasi sempre un’impresa leader (di solito una grande impresa che controlla il
marchio, la distribuzione, il mercato) che assume funzioni di governo del sistema
Criticità di gestione • Reti come sistemi:
– con relazioni trasversali, reticolari, multilivello – dinamici, in cui le relazioni anche quando stabili possono mutare nel tempo (ad es. in relazione a un dato progetto)
– sparsi su scala globale (per sfruttare le risorse “dove esse sono”) – i cui nodi hanno ruoli diversi, ma possono essere intercambiabili, o combinarsi (reti sovrapposte)
• Problemi di gestione: – Scelta dei partner (ossia dei nodi con cui relazionarsi): chi sa fare cosa? Come lo trovo? Come lo riconosco? Come mi ci relaziono?
– Come coordinare le attività? Come organizzare le transazioni? – Chi fissa gli obiettivi? Chi “gestisce” la rete? Come la gestisce? – Come comunicare con i partner (quali linguaggi? Quali obiettivi? Cosa condividere e cosa deve rimanere riservato?)
Nuove nozioni utili: ESTERNALITÀ DI RETE
• Positive: – il valore o utilità di un sistema/servizio per un individuo aumenta all'aumentare delle persone che posseggono o accedono allo stesso sistema/servizio. Es. telefono; standard mp3; ecc.
• Negative: – quando l'utilità diminuisce all'aumentare dell'utilizzo che se ne fa (es: fenomeni di congestione di una rete)
Nuove nozioni utili: altri esempi • Gli standard:
– una base di riferimento o un paradigma codificato per sistemi, tecnologie, processi ecc. che siano fra loro compatibili e interoperabili
• Lockin – Situazione in cui l’utilizzatore di un sistema/servizio/tecnologia diventa dipendente dal fornitore di tale sistema
• Switching cost – I costi che un utente deve sostenere per cambiare sistema/servizio/tecnologia e/o per cambiare fornitore
Interpretazione informativo/cognitiva delle reti di imprese
• Reti di imprese come sistemi in cui – C’è una divisione dei compiti su base informativo/cognitiva (ciascuno fa ciò che sa fare)
– La gestione delle relazioni in rete diventa un problema di gestione: • della suddivisione delle competenze tra i vari nodi • della connessione/coordinamento delle conoscenze/competenze dei vari nodi • dell’integrazione dei vari elementi di conoscenza al fine di perseguire un obiettivo finale (ad es. la creazione di valore tramite la vendita di un bene
– L’uso delle ICT può diventare utile (in alcuni casi decisivo)à minore importanza della prossimità fisica, maggiore importanza della prossimità cognitiva
– Le reti possono diventare globali essendo costruite su base informativo/cognitiva
Reti di imprese come “reti multilivello” • Per comprendere il funzionamento delle relazioni in rete tra le
imprese si devono considerare che vi sono relazioni sovrapposte ai vari livelli: – il “sistema di comunicazione”
• Quali reti tecnologiche, quali reti digitali, ecc. – le relazioni tra organizzazioni (e anche tra individui)
• Quali informazioni/conoscenze sono scambiati tra chi e come • Quali attività e processi sono interconnessi • Quali elementi “sociali” entrano in gioco
– gli scambi economici • Come viene creato il valore • Con quali meccanismi vengono effettuate le transazioni • Che relazione c’è tra gli scambi economici e gli scambi di informazione/conoscenza
Reti chiuse e reti aperte rete aperta rete chiusa
In senso tecnologico
protocolli di connessione standard; infrastrutture di rete a facile accesso; protezioni accesso modeste
protocolli di connessione proprietari o specifici; infrastrutture di rete private protezioni all’accesso elevate
In senso informativo
messaggi standardizzati per vaste tipologie di utenti; codifiche diffuse e condivise
messaggi ad alta specificità; formati e codifiche private e “proprietarie”
In senso economico organizzativo
relazioni anche occasionali e di mercato; mercati elettronici
elevata integrazione e/o relazioni di tipo ripetuto e continuativo; spesso quasigerarchia