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Processo produttivo, i curricoli di Processo produttivo, i curricoli di Media Education e la Media Education e la
sperimentazione dei percorsisperimentazione dei percorsinelle scuolenelle scuole
Alessia Rosa Alessia Rosa Università di TorinoUniversità di Torino
Nella società odierna l’immagine pervade il tempo e lo spazio in cui viviamo ed è parte
integrante del nostro ambiente di vita
Nella storia l’ideologia e la pratica iconoclasta si sono periodicamente manifestate e alle immagini veniva attribuito un potere non
solo simbolico tanto da condizionare l’identità collettiva
Oggi assistiamo ad un interessante paradosso si mostrano le immagini della distruzione delle
immagini
Icone della iconoclastia
Secondo Fulchignoni le immagini per la loro specificità e forza comunicativa sono
destinate periodicamente, sulla base della loro consistenza mediatica, ad essere al
centro di controversie, di cui il fenomeno iconoclasta costituisce l’evento eclatante e
rivoluzionario sia materialmente.
Nell’universo mediatico contemporaneo assistiamo a ciò che si definisce “Iconoclash”
cioè al processo per cui le immagini si affermano e si negano nell’arco di un
brevissimo spazio di tempo
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Progettazione Progettazione educativa/didatticaeducativa/didattica
Elaborazione del progetto educativo che deve fare Elaborazione del progetto educativo che deve fare da guida ideale a tutta l’attività educativa e da guida ideale a tutta l’attività educativa e
didattica che si svolge in un istituzione formativa, didattica che si svolge in un istituzione formativa, fornendo a tutte le sue componenti un riferimento fornendo a tutte le sue componenti un riferimento
prospettico chiaro e condiviso diprospettico chiaro e condiviso di valori, mete formative,principi d’azione, sistemi di relazioni
interpersonali ee istituzionali e e modalità di valutazione
(Dizionario di scienze dell’educazione)
I contesti scolastici devono oggi ripensare:I contesti scolastici devono oggi ripensare:
1)La 1)La struttura dei saperistruttura dei saperi ( gerarchie, articolazioni e ( gerarchie, articolazioni e rapporti);rapporti);
2)la 2)la struttura dei poteristruttura dei poteri (competenze dell’allievo e (competenze dell’allievo e competenze del docente)competenze del docente); ;
3)la 3)la struttura dei tempistruttura dei tempi e degli e degli spazi inerentispazi inerenti all’educazione.all’educazione.
MARAGLIANO R., Nuovo manuale di didattica multimediali, Roma-Bari, Laterza, 2000, p. 59.
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La scuola, operando in un contesto con La scuola, operando in un contesto con accelerate dinamiche di informazione, deve accelerate dinamiche di informazione, deve
ripensare i contenuti e le modalità ripensare i contenuti e le modalità d’insegnamentod’insegnamento ponendosi nuove finalità tese ponendosi nuove finalità tese
a sviluppare nel singolo quelle abilità utili a a sviluppare nel singolo quelle abilità utili a discernere le conoscenze importanti discernere le conoscenze importanti
all’interno dell’universo mediaticoall’interno dell’universo mediatico, in cui è , in cui è possibile ritrovare prospettive differenti e possibile ritrovare prospettive differenti e
sviluppare percorsi conoscitivi diversificati.sviluppare percorsi conoscitivi diversificati.
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““se la scuola vuole sopravvivere, deve se la scuola vuole sopravvivere, deve conservare un “margine di sapere”: gli allievi conservare un “margine di sapere”: gli allievi devono continuare ad avere la sensazione devono continuare ad avere la sensazione che grazie alla scuola essi sono “al corrente che grazie alla scuola essi sono “al corrente di cose segrete”. La scuola deve adattarsi al di cose segrete”. La scuola deve adattarsi al nuovo ambiente informativo. Ma non deve nuovo ambiente informativo. Ma non deve accontentarsi di accettare di malavoglia accontentarsi di accettare di malavoglia
ciò che i bambini imparano fuori da scuola. ciò che i bambini imparano fuori da scuola. La scuola deve loro insegnare più di quanto La scuola deve loro insegnare più di quanto
essi imparano altrove”essi imparano altrove”
18MEYROWITZ J., Oltre il senso del luogo. L’impatto dei media elettronici sul comportamento sociale, Bologna, Baskerville, 1985, p.438.
Le scelte che hanno orientato il lavoro diLe scelte che hanno orientato il lavoro di progettazione e costruzione del curricoloprogettazione e costruzione del curricolo
2. La distribuzione armonica dei percorsi nel tempo ponendo attenzione sia lo sviluppo cognitivo dei bambini sia l’intensità delle attività proposte
3. La tipologia dei media presi in considerazione;4. Le grandi aree concettuali di riferimento.
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La disposizione nel tempoLa disposizione nel tempo
Rispettare la graduale precomprensione degli studenti intorno agli argomenti
trattati. Ciò ha ispirato l’articolazione del corso su 3 bienni diversi3 bienni diversi, pensando sia
all’aggancio con la progettazione nella scuola di base, sia alla calibratura di ogni singolo percorso sulle effettive effettive
capacitàcapacità degli studenti.
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La tipologia dei mediaLa tipologia dei media
Disegnare un ventaglio di incontri con i diversi media, già presenti
nell’esperienza comunicativa dei bambini
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PRIMO BIENNIOPRIMO BIENNIO: incontro iniziale con le grandi aree : incontro iniziale con le grandi aree espressive dei media, l’immagine e il suono (aree espressive dei media, l’immagine e il suono (aree simboliche specifiche alternative alla scrittura e simboliche specifiche alternative alla scrittura e
all’oralità immediata), attraverso un percorso all’oralità immediata), attraverso un percorso sull’immagine sull’immagine fotograficafotografica, uno sulla rappresentazione , uno sulla rappresentazione
televisivatelevisiva, uno sul suono , uno sul suono radiofonicoradiofonico
SECONDO BIENNIO:SECONDO BIENNIO: approfondimento dei concetti approfondimento dei concetti incontrati nei percorsi affrontati nel I biennio (con un incontrati nei percorsi affrontati nel I biennio (con un percorso sulla fotografia e uno sulla televisione, che percorso sulla fotografia e uno sulla televisione, che ampliano però il ventaglio dei temi) e apertura a tre ampliano però il ventaglio dei temi) e apertura a tre
altre modalità espressive tipiche del consumo mediale altre modalità espressive tipiche del consumo mediale dei bambini di questa età: il fumetto, il cartoon, dei bambini di questa età: il fumetto, il cartoon,
l’ipermedialitàl’ipermedialità
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TERZO BIENNIO:TERZO BIENNIO: un percorso di approfondimento un percorso di approfondimento ulteriore del mondo ulteriore del mondo televisivotelevisivo (che riteniamo (che riteniamo quello più frequentato dagli stessi bambini e quello più frequentato dagli stessi bambini e
quindi degno di maggiori sforzi esplorativi), uno quindi degno di maggiori sforzi esplorativi), uno ancora sul ancora sul cartooncartoon (anch’esso linguaggio (anch’esso linguaggio
espressivo di grande consumo giovanile) e tre espressivo di grande consumo giovanile) e tre percorsi d’incontro con altrettanti ambienti percorsi d’incontro con altrettanti ambienti
mediali: la mediali: la stampastampa (con particolare attenzione (con particolare attenzione alla dimensione comunicativa, più che formale, alla dimensione comunicativa, più che formale,
dal momento che essa fa già parte della dal momento che essa fa già parte della progettazione disciplinare della scuola di progettazione disciplinare della scuola di
base), base), InternetInternet (tenendo presente che il tema (tenendo presente che il tema sarà oggetto di attenzioni ripetute negli ordini sarà oggetto di attenzioni ripetute negli ordini
scolastici superiori) e i scolastici superiori) e i videogiochi videogiochi (tema di (tema di pressante attualità nei discorsi sociali).pressante attualità nei discorsi sociali).
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BIENNIO foto fumetto cartone tv radio stampa iper-media
internet videogame
I 1, 41, 4 11 22
II 2, 32, 3 11 44 2, 42, 4 22
III 1, 21, 2 2, 3, 2, 3, 55
3, 53, 5 55 44
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Le cinque aree concettualiLe cinque aree concettuali
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ELEMENTARYELEMENTARYMEDIA MEDIA
COMPETENCECOMPETENCE
1. LETTORE 2. SCRITTORE
3. CRITICO
4. SPETTATORE/FRUITORE
5. CITTADINO
I cinque postulatiI cinque postulati
1. i messaggi dei media sono “costruiti” con linguaggi (e apparati tecnologici) diversi
2. i messaggi dei media hanno intenzioni comunicative diverse
3. ogni messaggio contiene punti di vista e valori4. è sempre possibile scegliere le modalità della
mia fruizione mediale5. i media mettono in relazione e costruiscono la
società
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Le domande chiaveLe domande chiave
1. quale linguaggio è utilizzato per costruire questo messaggio?
2. con quale intento è stato realizzato questo messaggio?
3. quale punto di vista /valore ispira questo messaggio?
4. sono veramente interessato a fruire di questo messaggio?
5. questo messaggio modifica la mia relazione con gli altri e con il mondo? il messaggio mi aiuta a capire meglio la realtà? in che modo questo messaggio mi mette in relazione con gli altri?
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AREE POSTULATI DOMANDE STRATEGICHE
1 lettorei messaggi dei media sono “costruiti” con linguaggi (e apparati tecnici) diversi
quale linguaggio è utilizzato per costruire questo messaggio?
2 scrittore i messaggi dei media hanno intenzioni comunicative diverse
qual è l’intento di questo messaggio?
3 criticoogni messaggio contiene punti di vista e valori, anche in relazione ad interessi economici o politici
quale punto di vista ispira questo messaggio?
4 fruitoreè sempre possibile scegliere le modalità della mia fruizione mediale
sono veramente interessato a fruire di questo messaggio?
5 cittadino i media mettono in relazione e costruiscono la società
questo messaggio migliora la mia relazione con gli altri e il mondo?
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Concetti Postulati Sotto-concetti1 lettore i messaggi dei media
sono “costruiti” con linguaggi (e apparati tecnici) diversi
LINGUAGGIO, TESTO, SEGNO, CODICE, ECC.TECNICAFORMAT
2 scrittore i messaggi dei media hanno intenzioni comunicative diverse
AUTOREINTENZIONALITÀ COMUNICATIVAFUNZIONE
3 critico ogni messaggio contiene punti di vista e valori
STEREOTIPOIDEA DIMOTIVI
4 fruitore è sempre possibile scegliere le modalità della mia fruizione mediale
SCELTAMOTIVAZIONISODDISFAZIONEUSO DEL TEMPO
5 cittadino i media mettono in relazione e costruiscono la società
PARTECIPAZIONE SOCIALIZZAZIONE,INTERAZIONEMODELLO,RESPONSABILITÀ 29
La fase produttiva inizia il primo La fase produttiva inizia il primo giorno giorno e ……….dopo un accurata e ……….dopo un accurata
analisi del territorioanalisi del territorio
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Progettare la produzioneProgettare la produzione1 Definizione della situazione concreta in cui nasce la soluzione problematica ed individuazione degli obiettivi educativi
2 Delimitazione dell’orizzonte disciplinare o interdisciplinare in cui inserire l’attività di media education
3 Individuazione del media o dei media
4 Definizione dei tempi di realizzazione
5 Individuazione delle risorse umane
6 Individuazione delle risorse tecnologiche,degli strumenti e dei materiali
7 Mappare la possibilità di utilizzare supporti territoriali
8 Riflettere sulla possibilità di inserire il proprio progetto all’interno di più ampie iniziative nazionali o internazionali
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Nella fase produttiva: è utile Nella fase produttiva: è utile Lavorare per progettiLavorare per progetti
Lavorare per singoli percorsi progettuali Lavorare per singoli percorsi progettuali (in relazione ai media o per (in relazione ai media o per
competenze) che devono avere deicompetenze) che devono avere dei tratti in comunetratti in comune
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Attenzione a non confondere la Attenzione a non confondere la media education con l’uso delle media education con l’uso delle
tecnologie educative o con i tecnologie educative o con i media educativimedia educativi
Buckingham, 2006 p.23
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Occorre ideare un percorso in cui:
• Vengano studiati ed analizzati i contenuticontenuti• In cui si stabilisca cosa si vuole ottenere
(obiettivi)(obiettivi)• Attraverso quali passaggi (metodologia)(metodologia)• Che avvengono in determinate fasi (tempistica)(tempistica)• Un percorso al termine del quale vi sia una
valutazione dello stesso (verifica)(verifica)
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Iniziare a costruire un progetto di educazione ai media
A partire dalla definizione di media education stessa che si propone di sviluppare sia una comprensione critica sia una partecipazione attiva.
È importante il CONTESTO
Dei fruitori Specifico Allargato
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La progettazione degli interventi formativi non può dirsi completa se non si effettua l’analisi dei bisogni formativi.
Si tratta di un’attività che dovrebbe essere attivata nell’ambito di qualsiasi
processo formativo e che risulta fondamentale per un’adeguata
progettazione dell’intervento
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Successivamente è possibile analizzare alcuni aspetti
1.1. I I LinguaggiLinguaggi (significati, Codici, Convenzioni, Generi, Combinazioni e tecnologia)
2. I condizionamenticondizionamenti (industria, pratica professionale, collegamenti, regolamentazione, distribuzione)
3. L’iideologiadeologia (accesso e partecipazione, stereotipi, interpretazioni e stile)
4. I recettorirecettori (audience) target, fruizione, gradimento, differenze sociali
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Un progetto di educazione ai media
Un elemento fondamentale è la flessibilità
Aggiornando continuamente gli obiettivi, l’evoluzione tecnologica, i contenuti e così via…..
L’utilizzo degli stessi media si modifica a seconda delle generazioni
Ogni nuovo medium modifica con la sua presenza il significato degli altri già presenti
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L’obiettivoobiettivo è
Un intento espresso in modo chiaro e non ambiguo, rispetto al quale è possibile
decidere se un percorso o un processo è giunto al termine e/o è valido per giungervi
(Pellerey 1999)
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Gli obiettivi a breve e Gli obiettivi a breve e a lungo terminea lungo termine
La media education propone l’unione alla conoscenza formale della struttura dei linguaggi e alla capacità di analisi e di comprensione dei testi (area del sapere), la capacità produttiva
concreta (area del saper fare) e quella di riflessione critica (area del saper essere)
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Metodologia di un progetto di educazione Metodologia di un progetto di educazione ai mediaai media
La media education ha sperimentato e sperimenta strumenti e tecniche, ma non si è mai dotata di un metodo,di cui solo
saltuariamente ha posto la questioneRivoltella 2006
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Se non un metodo almeno 10 punti su cui Se non un metodo almeno 10 punti su cui riflettereriflettere
1. Partire sempre dal contesto2. Utilizzare tecniche partecipative3. Definire gli obiettivi in rapporto ai tempi e alle
risorse4. Prevedere verifiche intermedie5. Coinvolgere le realtà locali6. Adattare non solo l’oggetto ma i linguaggio e
gli esempi concreti da cui partire all’età dei partecipanti del laboratori
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1. Far scegliere il tema del prodotto mediale che verrà realizzato nel progetto ai partecipanti
2. Affiancare dove possibile l’analisi dei testi alla produzione concreta di un prodotto mediale
3. Curare le fasi burocratiche e le autorizzazioni
4. Prevedere un momento di restituzione dei lavori.
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Tempi e programmazione di un Tempi e programmazione di un progetto di educazione ai mediaprogetto di educazione ai media
Definire tempi e fasi sia per dare un ordine interno e logico alle azioni, sia per fornire direttive puntuali e precise a chi lavora, sia per ottimizzare le risorse disponibili e
infine per rendere comprensibili il progetto alle persone esterne.
(Grollo, Nardo 2006)
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