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Alla Conferenza piddista di Lamezia Bersani,in un passaggio del suo discorso, ha assicuratoil sostegno militante del Partito alle sindachedella Locride. Siccome è peccato mortalesupporre che Bersani ignori che nella Locridec'è una sola sindaca prelibata, la conclusione èche non si è affatto sbagliato. Una sindacaantimafia vale almeno per tre. Il plurale diBersani è a posto.

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La ruga dell’Aurora era unmicrocosmo nel piccolomondo di un piccolo paesedella Locride. Venti fami-glie in venti casette popola-ri, disposte intorno al corti-le della ruga. Un centinaiodi anime avvinte da un vin-colo che andava oltre illegame di sangue. Tutti peruno e tutti per tutti. Tuttiuniti in un destino comune.Una grande famiglia. Lafesta era festa per tutti e ildolore un dolore comune. Ibambini si alzavano all’alba,d'estate, giocavano sino asfinirsi. Una pausa per ilpranzo e poi di nuovo incortile fino al tramonto.L’imbrunire all’Aurora eraun evento, magico e stranoallo stesso tempo. I bambi-ni fermavano il gioco, ledonne portavano fuori lesedie e aspettavano il rien-tro degli uomini dalla cam-pagna. Anche quelle avvin-te nel nero si sedevanodavanti all’uscio, pur nonavendo uomini che poteva-no rientrare. I bambini lescrutavano con compassio-ne, senza capire.Compresero più avanti.Così i ragazzi dell’Auroradiventavano grandi, abbe-verati alla fonte dell’odio ealla sete della vendetta. Ecosì i ragazzi dell’Auroraimpararono a cambiare icolori del dolore in quellidell'odio placato.Percorsero le strade infer-nali e il nero lo portaronoaltrove, a colorare altrecase e altre donne e crearealtre attese. I ragazziall'Aurora diventavanograndi all'imbrunire quandola luce abbagliante del solenon riusciva più a nascon-dere la durezza della vita. Ealla fine all’Aurora l’Auroranon arrivò più e il giornodivenne notte e l'imbruniresi prese tutto.

Le Chevalier

Le quoteeroiche

IL DITO NELL’OCCHIOIL DITO NELL’OCCHIOUNA STORIAUNA STORIA

Aspromonte

CCARARTOLINE PER LA PTOLINE PER LA PADADANIAANIA * di Antonio Calabrò

Le notizie più lette della settimana su larivieraonline.com1) INCIDENTE SULLA A3: PULLMAN CONTRO CAMION

Dati larivieraonline.com

Tra faggi, lecci, betulle e castagni scorrono,lontano dal pericolo umano, ruscelli d’argentosolcati da pesci vivaci. Farfalle coloratedanzano per amore, scoiattoli neri siarrampicano sfuggenti alla vista, le apipreparano il miele e diffondono il polline. Rariposti incontaminati ci ricordano la magia dellanatura, il suo splendore e la sua ferocebellezza. L’opera dell’uomo fa da arco ecornice, accolta con grazia dalla montagna cherespira ed il suo fiato ha il profumo della vita.

2) UCCISO A TORINO IL SIDERNESE DOMENICO GALEA

3)CHIESTI TRE ANNI DI RECLUSIONE PER LA DEPUTATA M.G. LAGANÀ

4) PIZZAIOLO DI M.NA GIOIOSA JONICA MASSACRATO A SPRANGATE

5) SIDERNO DASPO PER SETTE PERSONE

6) OMICIDIO GALEA: ARRESTATI I PRESUNTI KILLER

7) CAULONIA: FINANZA SCOPRE AGRITURISMO FANTASMA

RODERIGO DI CASTIGLIA

Le quote rosa resistono imperterri-te, essendo vasto lo schieramento aloro difesa. E di ciò persuase ledame sensibili del Pd, con il cuorestraziato solo per l’incerto destinod’Italia, tranquille andavano su egiù per l’ampia sala dell’Agrolimentare di Lamezia. Nullahanno da temere le donne in politi-ca, le donne in antimafia, che pure sisentono sempre in pericolo, semprein bilico. Una quota è sempre lorodestinata, si tratti di consigli comu-nali, provinciali, regionali o di scran-ni parlamentari. Tale non sembrapiù il destino delle quote nere, riser-vate, con grave squilibrio della lin-gua italiana, alle vittime delle vitti-me di mafia e anche del terrorismointernazionale. Il lutto non puòdurare in eterno e viene anche ilmomento in cui i morti si stancanodi dover continuare a fare la fortu-na dei vivi, volendo infine riposarein pace, com’è loro sacrosanto dirit-to. Ce ne dspiace per la signoraMaria Grazia Laganà, che allo spi-rare della legislatura lascia Locricom’era e oscura il suo diamanticocurriculum con una richiesta daparte del Pm di tre anni di carcere.E ce ne dispiace per la signoraVillecco, per la quale la Calabria èstata meno d’una cartolina postale.Tendono a scomparire i tempi delmors tua, vita mea. Altro preme. Lespecie politiche reclamano nuoveincarnazioni. In tempi di conigli, di questa nostrasocietà calabrese, rannicchiata sottoi colpi della ‘ndrangheta, semprepiù, però, epistolare, abbiamo biso-gno non di donne parlamentari, cheversano lacrime sulle tombe, ma diatlete del coraggio, che spargonopiù sudore di quanto sia possibile,andando su e giù a predicare laguerra alla mafia dove non c’è. Èl’ora delle quote eroiche. Alle qualitutto bisogna sacrificare, perchésiano inverate, persino il principioaltamente democratico, anche senon altamente puro, del voto dipreferenza. Maria Lanzetta diMonasterace, Elisabetta Tripodi diRosarno, Caterina Girasole di IsolaCapo Rizzuto, Anna MariaCardamone di Decollatura merita-no questo ed altro. E piangono leoppresse popolazioni diDecollatura, di Isola Capo Rizzato,di Rosarno, di Monasterace per lequattro sante patrone dell’antimafiain marcia verso Montecitorio,sapendosi da qui a frappoco senzachi possa tutelarle e proteggerledalla piovra mafiosa.

I ragazzidell’Aurora

E il Governo ci snobbaE il Governo ci snobbaIl Consiglio dei Ministri non ha deciso su Reggio Calabria. Non erascritto da nessuna parte che il Governo dovesse affrontare il caso delloscioglimento del Comune per infiltrazioni mafiose ma,nell’immaginario dei cittadini, ci si aspettava una resa dei conti. IlGoverno presieduto da Mario Monti, invece, ha evaso una serie diprovvedimenti riguardanti soprattutto l’aspetto economico del Paese,nel tentativo di rimettere in moto la crescita dell’Italia, ma ancheprovveduto ad alcune decisioni riguardanti la Sicilia. Di Reggio Calabria, invece, non v’è traccia.

REGGIO CALABRIA

la Riviera

Controcopertina

Salviamo la tradizione a Km zeroSalviamo la tradizione a Km zeroIL CACIOCAVALLO DI CIMINA’

Si produce da tempi immemorabili e trova il suo antenato nelkaskaval, una pasta filata prodotta ancora oggi dallaMacedonia alle isole dell’Egeo. La tecnica è più o meno lastessa per tutti, ma la differenza la fanno i pascoli, i climi, lemani dei casari. A Ciminà si fa a due testine, è un formaggiopiccolo, allungato, caso unico nel panorama caseario. Sicoagula ancora il latte crudo, di vacca e a volte ancheparzialmente di capra, quasi sempre con caglio naturale dicapretto. A Ciminà i produttori sono una trentina, ma solo unadecina lavorano quotidianamente per il mercato.

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Parlandodi...

Miracolo Cipro senza treni né polizia

NORDICI & SUDICIDI GIOACCHINO CRIACO

ASSOCIAZIONE DEI SINDACI BASTA INIZIATIVE A FINI PROPAGANDISTICI

I ciprioti sono sudici quanto i calabresi, sia per climache per mentalità. Lavorano poco, il giusto secondoloro. Quanto gli basta per vivere dignitosamente.Anche loro hanno l’euro, ma la benzina costa la metàdella nostra. Guidano taxi, autobus, conducono alber-ghi e ristoranti. Stanno bene, per i parametri delbenessere occidentale. Ospitano nordici pallidi perdieci mesi all'anno, campano con i soldi che questi glilasciano in cambio di un’ospitalità a pagamento chegli permette di stare al sole e di respirare un’ariamediorientale nel cuore dell’Europa. Cipro somigliaun sacco alla Calabria, che forse è anche più bella.Eppure il miracolo di Cipro da noi non si riproduce.Colpa del crimine, della viabilità, delle strutture, dellagente? Così dicono. Eppure nell’isola-Stato i treninon arrivano mai puntuali. Anzi non ci sono proprio,non esiste nemmeno la ferrovia. Le strade sono simi-li alle nostre, con cantieri perennemente aperti.L’orario degli autobus è un “può darsi”, una pura uto-pia. Gli alberghi poco più che pensioni. La sabbia èsimile a quella di Rimini, ma l’acqua è trasparentequanto la nostra, e quella del rubinetto è frutto di unadesalinizzazione approssimativa. Eppure i nordicisono felici, si adeguano alle regole che li circondano,e sborsano senza fiatare. Quanto alla cronaca, l’indi-pendenza è arrivata solo nel 60, e nel 74 il golpe grecodei colonnelli ha portato il caos nell’isola con l’invasio-ne turca, la divisione di Cipro in tre zone d’influenza,compresa una inglese. Centinaia di migliaia di depor-tazioni, guerre e faide familiari con migliaia di morti,odi razziali e clima da guerra civile. Una situazionecosì ingarbugliata da far desistere gli stranieri. Ed eccoil miracolo. I ciprioti, abbandonati al loro destinodalle potenze occidentali, hanno trovato all’improvvi-so la pace. Hanno ripreso i loro ritmi di vita, propri deisudici. Non c’è stato bisogno né di repressione giudi-ziaria né poliziesca. La natura ha ripreso il suo corso,e la vita fluisce tranquilla. Chissà che provando la stes-sa ricetta non funzioni anche da noi. Abbandonatecial nostro destino, portatevi via anche i segni della civi-lizzazione coloniale. Forse ci scanneremo. O forsevivremo una vita a misura della nostra sudicia razza.Ah, dimenticavo, per trovare un poliziotto bisognaandare a bussare nel commissariato e le gioiellerie,cariche d’oro, lasciano le porte aperte per fare entra-re un po’ d’aria e rinfrescare il sonno degli orefici nelpisolino pomeridiano.

Dopo il delitto Fortugno la Locride haavuto le luci alla ribalta. Nessun risultatoconcreto. La svolta si verificò a fine 2010 evenne dal basso in un tentativo generosodi superare la cesura tra l’associazione deicomuni e la gente.Si iniziò sui binari di Roccella, si proseguìcon la manifestazione di Caulonia “LaLocride non abbassa la testa” indetta nelmomento in cui alcuni provvedimenti delgoverno regionale, privi scelte program-matiche, tendevano ad escludere il nostroterritorio.La sintesi del lavoro fu esposta nella riu-nione congiunta dei consigli comunalidella Locride. Una manifestazione di altissimo livellocon l’esposizione di un piano strategico dilavoro.La piattaforma rivendicativa è stata inte-ramente recepita dall’ANCI in seguito aifatti di Monesterace.In occasione della presenza del ministra

Cancellieri a Locri, l’allora presidente delComitato dei sindaci, Ilario Ammendolia,è stato chiarissimo: combattere la ‘ndran-gheta significa sterilizzare il ventre da cuiquesta si genera. Si chiese, in maniera con-giunta ANCI-Associazione dei Comuni,un tavolo di lavoro a cui avrebbero dovutopartecipare, oltre che l’Associazione deiComuni, anche la Regione Calabria e laProvincia di Reggio. Una strategia diimpegno dall’alto e dal basso, senza nessunMasaniello e senza nessuna deriva daaccattoni e mendicanti da zittire con qual-che regalia. Questo ha chiesto Ilario Ammendolia nelsuo intervento alla presenza del ministroCancellieri a Locri.È da salutare positivamente la convocazio-ne del tavolo tecnico presso il Ministerodegli Interni il 10 ottobrea Roma , con lapresenza di otto ministeri, ma non si puònon restare perplessi dinanzi alla confusio-ne che regna nell’Associazione.

Va benissimo l’ANCI, ma perché esclude-re l’Associazione dei Comuni?A che titolo i sindaci Varacalli e Lanzetta,sempre assenti alle riunioni dell’assem-blea, vengono chiamati a rappresentare lalocride?I sindaci del territorio non si parlano piùper cui ognuno si costruisce un piccolotavolo a fini propagandistici?Che senso hanno due tavoli di concertazio-ne a Roma slegati tra di loro?Riteniamo che l’Associazione dei sindaci,giorno 15, debba eleggere il presidente. Cipermettiamo di ribadire che ci vorrebbeun presidente con la passione politicanecessaria accanto ad una assemblea chechiarisca, una volta per tutte, gli obiettivida raggiungere e la strategia da mettere incampo.Senza questa chiarezza, il massimo che siotterrà qualche articolo di giornale, che traqualche mese nessuno ricorderà!

Vladimir

IN EVIDENZA

Riteniamo chel’Associazione deisindaci, giorno 15ottobre, debba eleggereil presidente. In più,dovrebbe chiarire, unavolta per tutte, gliobiettivi daraggiungere.

Ripartire sempre da zero significanon andare in alcun posto

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la Riviera

DIAVOLO NERO

L’infame Calabria dell’incolpevole Sarra e del moralista Stella

Alberto Sarra, sottosegretario regionale, non ci sta. E replica all’articolo diGian Antonio Stella, che sul «Corriere della Sera» (5 ott.) ha sarcasticmentedenunciato la fruizione da parte sua di un supervitalizio mensile di oltre7,000Û al mese. Così Sarra: “Io ho rinunciato all’indennita per l’inabilità allavoro. E quest già da settembre. E aggiunge : “È una vicenda assurda que-sta qui. Dovrei essere indicato come un caso al contrario rispetto a ciò chesta avvenendo in Italia ed invece...Io potrei stare a casa e percepire l’inden-nita per inabilita e invece vi ho rinunciato per poter continuare a lavorare.Cosa devo fare? Ho avuto un infarto terribile, da allora vivo con una protesiche non mi consente nemmeno di dormire, imbottito di farmaci. Ho decisodi dare una mano alla collettività, non prendo l’assegno di inabilità, ma solol’indennita’ da sottosegretario’’.In Italia non esiste l’istituto delle dimissioni, questo è storicamente provatoe consolidato. Non vorremmo che non esistesse neppure l’istituto del pren-dere atto dell’errore di fatto in cui si precipita, facendsi così propagatori dinotizie false e tendenziose. Attendiamo Gian Antonio Stella al delicatovarco. Prenderà atto? Rettificherà sulla prima pagina del «Corriere dellaSera»? O anche per lui, il giornalista che ama la verità, cosa fatta, capo ha?

Secondo acclarati cronostorici delpassato, la Calabria offrì i robustifustigatori di Cristo , e lo stessoGiuda Iscariota, aggiustato inIscaleota ( di Scalea) era calabrese.Brutali e traditori i calabresi. Di que-sta Calabria infame si può scrivere

quel che si vuole. E questa Calabria , appunto, per lasua comprovata- come no?- infamia storica, è terrache si presta corrivamente agli esercizi spirituali e alcatechismo morale dei chierici della grande stampa. Iquali, come il cane Argo, hanno 100 occhi e nullasfugge alle loro pupille, arrossate fino al pianto, quan-do si tratta di Calabria e di calabresi, e di scandalicalabresi. Che, a ben usare il metro, sono dei fiorettidi San Francesco rispetto a quello che succede e stasuccedendo da Roma fiorita a Milano doveFormigoni ha fatto il voto di castità, ma non quello dipovertà. Non voglio generalizzare. Il caso in questione è benconcreto. È quello di Gian Antonio Stella che sul«Corriere della Sera» ( 5 ottobre) affonda la sualama, assetata di purezza, sul vibrante supervitaliziodecretato in favore dell’ex consigliere regionaledestrorso avv. Alberto Sarra. Un tipo davvero incon-tentabile, mai sazio. Poiché non solo intasca e insaccail vitalizio, offensore d’ ogni giustizia sociale, mavieppù anche lo stipendio di sottosegretario regionaleala presidenza. “Una ridicola carica da retrobottegapolitico inventata dalla precedente giunta sinistrorsadi Agazio Loiero”, la definisce correttamente GianAntonio Stella. Che è un moralista a inframmettenza,come le luci d’ un night, considerato che della “ridi-cola carica” non fece parola quando uscì dalla capacetesta spartitoria di Agazio Loiero.In fatto. Come risulta dalla dichiarazione di AlbertoSarra, che pubblichiamo in questa stessa pagina, ilSottosegretario alla Presidenza ha rinunciato all’in-dennità. E un giornalista, saputo come Gian AntonioStella, dovrebbe documentasi prima di scrivere eimbrattare. Se non prevenuto.In diritto. La Regione Calabria, come tutte le altreregioni italiane, prevede per legge i vitalizi per gli exconsiglieri regionali. Finché non vengono aboliti,vanno purtroppo somministrati. E fare, perciò, diAlberto Sarra il capro espiatorio, anche essendonefuori dal godimento, è una vergogna che si chiamaGian Antonio Stella. E non solo.

POLAROID

Turnover al comando di Reggio

In questi giorni è avvenuto l’avvicendamento al Comandodella Compagnia Carabinieri di Reggio Calabria. IlCapitano Nicola De Tullio ha lasciato il Comando dopocirca quattro anni. Al comando della Compagnia diReggio Calabria è stato chiamato il Capitano PantaleoneGrimaldi.

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Il supervitalizio di Stellae la replica di Sarra

Chiediamo scusa ailettori per averescritto interamentela puzzolente paro-la. Ma quando civuole, ci vuole. Enon avevamo altraparola per qualifi-care il pdiellinoFiorito e il piddistaPenati: supponenti,arroganti, ladri. Masentiamo come l’ob-bligo di chiederescusa alla merda.Questa, se nonaltro, feconda iseminati campi .

Due facce di merda

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SSEERRVVIIZZIIOO DDII IINNFFOORRMMAAZZIIOONNEE PPEERR II CCIITTTTAADDIINNII,, nnuummeerroo vveerrddee::SSEERRVVIIZZIIOO DDII IINNFFOORRMMAAZZIIOONNEE PPEERR II CCIITTTTAADDIINNII,, nnuummeerroo vveerrddee:: 800 678 910 11800 678 910 11

IINNDDIIRRIIZZIINNDDIIRRIIZZZZOO ZZOO Tutti i bandi sono disponibili sul sito dell’Unione Europea e della Commissione

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nostri uffici: Centro di informazione dell’UE - Europe Direct “Calabria&Europa”

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“ C“ CALABRIA & Europa”ALABRIA & Europa”

L’Europa festeggia i ventianni del Mercato Unico

Ma cos’è Il Mercato Unico...

Una strategia europea per “la nuvola informatica”

Mancano solo pochi mesi al ventesimo “com-pleanno” di quella che viene definita una dellemaggiori conquiste dell’integrazione europea

e la Commissione ha deciso di celebrarla organizzandofra il 15 e il 20 ottobre, in contemporanea in tutti gliStati membri, un’iniziativa speciale e senza precedenti:la Settimana del Mercato unico - una settimana diincontri e iniziative per parlare di futuro dell’Unione,economia, crescita e delle opportunità che il mercatounico può dare in tutte le fasi della vita, tanto persona-le quanto professionale, di tutti i cittadini europei.Opportunità impensabili per le generazioni preceden-ti. In Italia le celebrazioni avranno luogo a Roma dovel’iniziativa vedrà la partecipazione, fra gli altri, del vice-

presidente della Commissione Antonio Tajani, deivicepresidenti del Parlamento europeo RobertaAngelilli e Gianni Pittella, del ministro degli Affarieuropei Enzo Moavero Milanesi e di tanti altri parla-mentari europei, rappresentanti delle istituzioni, delmondo economico e della società civile.Eventi istitu-zionali e workshop tematici ribadiranno il ruolo crucia-le che il Mercato unico ha avuto per il processo di inte-grazione e approfondiranno singoli aspetti chiave. Lasettimana sarà anche l’occasione per presentare l’azio-ne delle reti europee sul territorio italiano e le loro atti-vità tese a garantire la fruizione del mercato unico daparte dei cittadini europei. A chi ha vent’anni sarà inve-ce riservato il concorso Generazione 1992.

Un’occasione unica per dire la propria, presentare ilproprio lavoro – come scritto, video, fotografie, fumet-ti e perfino applicazione per smartphone – e vincerericchi premi, nelle categorie istruzione e cittadinanzaattiva, lavoro e imprenditoria, cultura e tempo libero oconsumatori e ambiente. La Settimana arriva proprioquando, dopo le dodici “azioni chiave” per dare slan-cio e completamento al mercato unico varate nell’apri-le del 2011, la Commissione ha già deciso per il prossi-mo futuro un secondo, e altrettanto innovativo, insie-me di norme di modernizzazione. L’obiettivo restaquello di ridurre il più possibile la frammentazione edeliminare gli ostacoli che ancora si frappongono allalibera circolazione di persone, merci servizi e capitali.

L’idea alla base del Mercato Unico è estremamentesemplice: trattare l’Unione europea come un unicoterritorio in cui persone, denaro, beni e servizi inte-

ragiscano liberamente per stimolare la concorrenza e ilcommercio, nonché una maggiore efficienza. L’aumentodella scelta di merci e servizi ne avrebbe migliorato la qua-lità e ridotto i prezzi. È questa la ricetta chiave della prospe-rità di un Paese. Il Mercato Unico è uno dei principali suc-cessi dell’Unione europea, poiché non solo ha alimentatola crescita economica dell’Unione, ma è diventato parteintegrante della vita quotidiana dei cittadini europei. Nel1986 l’Unione europea adottava l’Atto unico europeo, chepermetteva ad oltre 280 atti legislativi di preparare la stra-da per una legislazione comune dell’Unione europea inbase al principio del reciproco riconoscimento delle leggie dei regolamenti degli Stati membri. Il 1° gennaio 1993 i

controlli alle frontiere interne tra i paesi dell’Unione euro-pea venivano aboliti e veniva istituito il Mercato Unicoeuropeo – basato sulla libera circolazione di persone,merci, servizi e capitali. Originariamente ne facevano parte12 Stati Membri - Belgio, Danimarca, Francia, Germania,Grecia, Irlanda, Italia, Lussemburgo, Paesi Bassi,Portogallo, Spagna e Regno Unito- i quali comprendevano345 milioni di persone; oggi, vent’anni dopo, il MercatoUnico è accessibile ad oltre 500 milioni di persone in 27Stati membri. Le restrizioni tra gli Stati membri in materia dicommercio e libera concorrenza sono state gradualmenteeliminate, con il risultato che gli standard di vita sonoaumentati. Quest’anno mentre si celebra il 20 ° anniversa-rio del mercato unico, l’Europa si propone di fare il puntosui principali risultati ottenuti negli ultimi 20 anni e riflette-re su come il mercato unico ha cambiato la vita quotidiana

di 500 milioni di cittadini europei e circa 23 milioni diimprese europee. Secondo il Commissario EuropeoMichel Barnier, membro della Commissione europearesponsabile per il Mercato interno e servizi “Questo non èil momento di compiacersi. Venti anni dopo il 1992, i cit-tadini e le imprese europee stanno ancora soffrendo leconseguenze di una serie senza precedenti di crisi. Ladisoccupazione è alta, le aziende devono affrontare diffi-coltà di accesso a finanziamenti e populismo è in crescitain tutta Europa.Vi è il rischio che il mercato unico sarà laprima vittima di questi sviluppi cupe, mentre dovrebbe alcontrario essere considerata come la nostra principalerisorsa per farci uscire dalla crisi.Questo anniversario dovrebbe anche essere l’occasioneper guardare avanti, e di riflettere su ciò che potrebberoessere i futuri traguardi del nostro mercato unico”.

Più produttività per imprese e pubbliche amministrazionigrazie alla “nuvola informatica”. La Commissione euro-pea ha presentato una strategia per “sfruttare al meglio il

potenziale” del cloud computing. Il documento prevede inizia-tive volte a creare entro il 2020 ben 2,5 milioni di nuovi posti dilavoro e realizzare un aumento annuo di circa 160 miliardi dieuro del PIL dell’Unione europea (circa l’1% del valore totale).Più produttività per imprese e pubbliche amministrazioni gra-zie alla “nuvola informatica”. La Commissione europea ha pre-sentato una strategia per “sfruttare al meglio il potenziale” delcloud computing. Il documento prevede iniziative volte a crea-re entro il 2020 ben 2,5 milioni di nuovi posti di lavoro e rea-lizzare un aumento annuo di circa 160 miliardi di euro delPIL dell’Unione europea (circa l’1% del valore totale).La nuova strategia della Commissione europea che si proponedi “sfruttare al meglio il potenziale della nuvola informatica inEuropa” prevede iniziative intese a realizzare entro il 2020 unguadagno netto pari a 2,5 milioni di nuovi posti di lavoro inEuropa e un aumento annuo del PIL dell’UE corrispondente a160 miliardi di euro (circa l’1%).La strategia si propone di accelerare e potenziare l’accesso allanuvola informatica in tutti i settori economici. Per “nuvola

informatica” si intende la memorizzazione di dati (comefile di testo, immagini e video) e di software su elementiremoti ai quali gli utenti accedono via internet utilizzan-do il dispositivo che preferiscono. Si tratta di una modalitàpiù rapida, economica, flessibile e potenzialmente più sicurarispetto al ricorso a soluzioni informatiche locali. Molti sitiestremamente popolari — come Facebook, Spotify o la postaelettronica in rete — utilizzano già le tecnologie offerte dalcloudcomputing ma i reali vantaggi economici si ottengono tramitel’uso capillare di questa tecnologia a livello delle imprese e delsettore pubblico. Le azioni chiave della strategia sono volte a:eliminare gli svantaggi costituiti dalla pletora di norme tecnichein uso, in modo che gli utenti della nuvola informatica tragganovantaggio da interoperabilità, portabilità dei dati e reversibilità;le norme necessarie dovranno essere identificate entro il 2013;sostenere i sistemi di certificazione a livello europeo destinati afornitori affidabili di servizi condivisibili nella nuvola;elaborare clausole contrattuali tipo che siano “sicure ed eque”per i contratti relativi ai servizi condivisibili nella nuvola, inclu-si accordi sul livello di tali servizi;creare un “partenariato europeo per la nuvola informatica” checoinvolga Stati membri e industria, in modo da sfruttare il pote-

re d’acquisto del settore pubblico (pari al 20% di tutta la spesanel settore delle tecnologie dell’informazione) per orientare ilmercato europeo del cloud computing, incrementare la com-petitività dei provider europei di servizi condivisibili nella nuvo-la e offrire servizi migliori e più convenienti in materia di e-government. La vicepresidente Neelie Kroes ha dichiarato: “Lanuvola informatica rappresenta una tecnologia rivoluzionariaper la nostra economia. Senza l’intervento dell’Unione i confi-ni nazionali possono trasformarsi in fortezze invalicabili che ciimpediranno di fruire di vantaggi economici dell’ordine dimiliardi di euro. Dobbiamo raggiungere una massa critica edefinire un unico insieme di norme per tutta l’Europa. Occorreinoltre affrontare senza indugio i presunti rischi associati allanuvola informatica.”. La vicepresidente Viviane Reding haaffermato: “L’Europa deve pensare in grande. La strategia sullanuvola informatica aumenterà il livello di fiducia nei confron-ti di soluzioni innovative e stimolerà un mercato digitale unicocompetitivo, dove i cittadini europei si sentano al sicuro. Perottenere questi risultati è necessario adottare velocemente ilnuovo quadro generale sulla protezione dei dati proposto que-st’anno dalla Commissione e definire clausole e condizionicontrattuali che siano sicure ed eque.”.

Agricoltura e Pesca - AZIONI DI INFORMAZIONERIGUARDANTI LA POLITICA AGRICOLA COMU-NE (LINEA DI BILANCIO 05 08 06)Scadenza 31/10/2012Il tema prioritario di questo invito a presentare propo-ste è la PAC in generale e, più in particolare, le propo-ste di riforma.Obiettivi:I progetti proposti dovranno mirare a:far conoscere meglio la PAC, in particolare nell’ambitodelle proposte di riforma,- illustrare il ruolo della PAC nello sviluppo di una cre-scita intelligente, sostenibile e inclusiva come illustratonella strategia Europa 2020, - contribuire a far comprendere il ruolo della PAC nel-l’assicurare per tutti i cittadini una produzione di ali-menti sani e di qualità, nel tutelare l’ambiente e nelcontribuire allo sviluppo delle aree rurali nell’Unioneeuropea,- destare l’interesse del pubblico sul ruolo degli agricol-tori, dell’agricoltura e dello sviluppo rurale valorizzan-do le molteplici funzioni degli agricoltori e evidenziareil contributo della PAC sostenendo gli agricoltori, l’agri-coltura e lo sviluppo rurale nell’Unione europea.Azioni Nell’ambito del presente invito, la Commissione desi-dera sostenere due tipi di azioni integrate di comunica-zione pubblica:- a livello nazionale, riunendo più partner attorno adun progetto comune di ampia portata,- a livello europeo, in un massimo di Stati membri alfine di rafforzarne l’impatto.Le campagne di informazione integrata dovrebberoavere un impatto significativo misurabile medianteindicatori oggettivamente verificabili (a livello internoed esterno) che dovrebbero essere stabiliti tenendoconto dei criteri SMART (specifici, misurabili, conse-guibili, pertinenti).Le varie attività devono essere collegate tra loro e chia-re sotto il profilo dell’impostazione concettuale e deirisultati perseguiti. Il calendario dei lavori deve essererealistico e conforme agli obiettivi del progetto. Le campagne devono comprendere - produzione e distribuzione di materiale multimedialee/o audiovisivo,- produzione e distribuzione di materiale stampato(pubblicazioni, poster ecc),- creazione di strumenti per le reti sociali e su Internet,- eventi mediatici,- conferenze, seminari e gruppi di lavoro,- eventi del tipo “fattoria in città” che aiutano ad illu-strare l’importanza dell’agricoltura agli abitanti in città,- eventi del tipo “porte aperte” destinati a spiegare aicittadini il ruolo dell’agricoltura,- mostre fisse o itineranti o sportelli d’informazione.Le azioni di informazione si dovranno realizzare (com-presa la preparazione, l’attuazione, il follow up e lavalutazione) tra il 1° Marzo 2013 e il 28 Febbraio 2014.Beneficiari:I proponenti, al momento dell’invio della proposta,devono essere persone giuridiche legalmente costituitein uno Stato membro da almeno due anni.Info dettagliate:http://ec.europa.eu/agriculture/grants/index_it.htm

Programmi e progetti in scadenza:

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Parlandodi...

Un caposala dell’ospedale diLocri, Alessandro Marcianò, chediventa un capo banda, il capo diuna cosca così miserabile aritmeti-camente da essere costretto areclutare tra gli esecutori materialidel delitto Fortugno anche il pro-prio figlio Giuseppe, è fuori dallepiù elementari leggi della logica

comune. Ma ciò che la logicacomune rifiuta, fu la regina delleprove per la Corte d’Assise diLocri e per la Corte d’Assised’Appello di Reggio, che l’una inprimo grado, l’altra in secondogrado emisero sentenza di con-danna all’ergastolo per Marcianòpadre e Marcianò figlio e per i cor-

rei Salvatore Ritorto e DomenicoAudino. In alto i calici, giustizia erastata fatta. Il risarcimento moraleera in atto, quello materialesarebbe venuto in seguito,ancorché dovesse ancora pronun-ziarsi la VI sezione penale dellaCassazione. Ma non era che unaquestione d’attesa. Nient’altro che

una questione d’attesa. I rovescia-menti riguardano i romanzi gialli,non le cronache giudiziarie chedanno la rappresentazione delleCorti d’Assise, delle Corti d’Assised’Appello, della Gran Corte diCassazione come casse di riso-nanze. Una sorta d’inesorabileABC della giustizia italiana, che

DELITTO FORTUGNO

Ciò che la logica comune rifiuta, fu la regina delle prove per la Corte d’Assise di Locri e per laCorte d’Assise d’Appello di Reggio, che l’una in primo grado , l’altra in secondo gradoemiserosentenza di condanna all’ergastolo per Marcianò padre e Marcianò figlio e per i correi Salvatore

Ritorto e Domenico Audino. In alto i calici , giustizia era stata fatta. Ma non era che unaquestione d’attesa. Nient’altro che una questione d’attesa.

Abbiamo riportato tal quale,per dovere d’informazione, iltitolo di <<Libero>> sulla

Laganà. Noi, però,continuiamo a essere

garantisti

Alessandro Marcianò non è il mandante

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la Riviera

DOMENICA 07 OTTOBRE 2012 LA RIVIERA 09

calma il suo univoco cammino nel-l’allungare i tempi della speranzadel condannato.E, invece, così non è stato. La VIsezione penale della Cassazionenon ha funzionato come cassa dirisonanza della Corte d’Assised’Appello di Reggio Calabria. Eha annullato con rinvio la senten-za della Corte d’Assise d’Appelloche condannava all’ergastolo - finepena mai - quale mandante del-l’assassinio Fortugno l’infermiereAlessandro Marcianò. «Non sonostati raccolti elementi di prova,oltre ogni ragionevole dubbio, chepermettono di individuare laresponsabilità dell’imputatoAlessandro Marcianò», avevadetto nella sua requisitoria ilprocuratore generale AlfredoMontagna, mostrando così di nonsoffrire di torcicollo. Di irresitibilevocazione al passato, che nonpassa mai, dei codici della SantaInquisizione, asseveranti esserecosa giusta che un innocente siacondannato al rogo piuttosto cheun eretico presunto circoli libera-mente. Ciò che continua a farel’allegria di quanti scambiano lagiustizia come corridoio al placa-mento dell’allarme sociale, che

non richiede i colpevoli effettivi,ma solo e soltanto il capro espiato-rio.Diremo di più quando conoscere-mo le motivazioni della sentenzadella Suprema Corte diCassazione. E in attesa ci sonodomande che urgono: Ci sonoesecutori senza mandante? Se ilmandante non è, come non èAlessandro Marcianò, chi ha“mandato” Giuseppe Marcianò,Salvatore Ritorto, DomenicoAudino? Non poggiava tutto ilcastello accusatorio su AlessandroMarcianò, vertice della piramidecriminale? E se crolla il vertice,come fa il resto a restare in piedi?Per le torri gemelle non accadde.Ma son questioni che non aller-tano l’attenzione della grandestampa, ora muta sulla decisionedella Suprema Corte diCassazione, e prima venuta a sol-lievo degli inquirenti con la rac-colta di prove suppletive, accor-rente lieta a tutte le voci dellaProcura, dolente solo di non poterusare la saponetta per renderescorrevole la corda attorno al collodegli efferati assassini. Visto chel’impiccagione è fuori moda, nonsi usa più.

Ero un bambino di nove anni, ilcinque luglio 1970, fummo par-cheggiati io e i miei fratelli più pic-coli, dai nonni paterni.Capimmo subito che quello dove-va essere un giorno importante. Atarda sera mio padre tornò a casaaccompagnato da migliaia di per-sone, da quel momento Reggiofece parlare il mondo intero. Non è mia abitudine polemizzarené tanto meno parlare per il pia-cere di farlo, in una terra cosìafflitta, i fiumi di parole dovreb-bero lasciare lo spazio ad atti con-creti.Né mi appassiona il refrend tantodi moda: sarà sciolto, non saràsciolto perché nell’uno o nell’altrocaso a pagare sarebbe sempre lacittà di Reggio.Il rapporto alla città del 5 lugliodel 1970 e la rivolta di Reggiosono consegnati alla storia d’Italiae la rilettura attenta di oggi e nonfrettolosa di quei tempi, assegna-no un valore assoluto a questaimportante pagina del nostro

paese.Reggio allora subì un vero e pro-prio sopruso subendo la logicaspartitoria dei potentati politici diCatanzaro e Cosenza, e il sindacodi allora, Piero Battaglia, ebbe ilcoraggio di denunciarlo, in barbaa tutte le scorciatoie e alle offertedi “facili” carriere politiche.Scelse di difendere e di non ven-dere la sua città.

Quella sindacatura iniziata nel1966 aveva ridato nuovo smalto enuovo vigore alla città: la realizza-zione di numerosi edifici scolasti-ci, l’approvazione del 1° pianoregolatore, lo spostamento dell’a-rea industriale a Sud, i primi vagi-ti di una idea di conurbazione,con l’unione di due città periferi-che nelle rispettive regioni diviseda tre chilometri di mare, con un

potenziale di 500.000 abitanti.Si era disegnato un nuovo ruolodella città.Ecco perché Reggio rispose alrapporto alla città del 5 luglio1970.Ecco perché la Reggio di oggi,mortificata ed offesa, non rispon-de.

Domenico BattagliaConsigliare Provinciale

Perché Reggio non risponde?

Si era disegnato un nuovo ruolo della Città. Ecco perchéReggio rispose al rapporto alla città del 5 luglio 1970. Eccoperchéla Reggio di oggi, mortificata ed offesa, non risponde.

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Parlandodi...

Supporti dell’amore

ANTONELLA ITALIANO

Era anziano ma dal cuorecaldo. Il desiderio vivo comeun ragazzino e il corpo

segnato dal tempo. Lei invece erabella, giovane, irriverente, fintroppo cosciente del suo fascino.Gli vendette il corpo a buon prez-zo. E le distanze furono colmatedalla pillola della giovinezza. Chenon fece effetto subito, così lei loderise. Poi la pillola agì. Lei nonrise più.L’ometto, di età imprecisabile, siavvicinò al farmacista. Avrà avuto70, forse 80 anni.- Una confezione di Testovis, quel-la di due fiale – disse al dottore,che lo guardava stupito da dietroil banco. Accadde tanto tempo fa.Il vecchio avrebbe potuto essereuno dei nostri nonni, l’altro era ilnonno del Viagra. Puro testoste-rone. E il “nonno” ogni seradivenne un toro, poi al mattino unappuntamento fisso al banco.Finché gli resse il cuore.Sono storie, storie d’amore, diquelle che si continuano a vivereanche quando la carne va in pen-sione. E, ad accese e giovaniliintenzioni, si affiancano realiimpotenze fisiche. La soluzionec’è ed è la giusta misura la veraforza. A colloquio col farmacista sfatia-mo finalmente ogni tabù. Si sghi-gnazza in redazione, qualcunoarrossisce ma, aiutati dalla suaprofessionalità, scopriamo unmondo straordinario e nascosto,pullulante di amori clandestini,paure giovanili, rimedi dell’ultimomomento, mere premeditazioni. Iltutto colorato da fragranze frutta-te, spot e miracoli di strada. E c’èchi, dal farmacista, ci bussa dinotte per occultare il peccato.Originale? Il peccato può darsi,ma la scelta dell’orario decisa-mente meno: attenzione alla filadei nottambuli. “Mal comunemezzo gaudio”, si dice. A prover-bio si risponde con proverbio :“Tanto va la gatta al lardo che cilascia lo zampino”. Ché le con-

troindicazioni vanno lette al paridegli effetti. Attenzione.L’uso del Viagra inizia fin da gio-vanissimi, e le ragazze sono veremaestre nel settore. Dal Cialis,detta “pillola da weekend” per lesue 48 ore no-stop, al Levitra sug-gerito (anche dal farmacista) perle prestazioni istantanee e occa-sionali, chi si reca al temuto bancod’acquisto sono le temerariedonne. Vorrebbero forse scansareil senso di frustrazione dovuto adun flop dell’uomo? Forse è soloquestione di complicità, difattianche l’uomo ricambia: procuran-do la “pillola del giorno dopo” alladonna per rimediare al fattaccio.“Prestazioni da spiaggia”, insom-ma, ed incremento delle venditenel periodo estivo. Lo dicono idottori. Ma, tra i bollori senili equelli giovanili, c’è la quiete dei 30anni. è l’era del preservativo edella pillola antifecondativa. C’è un tempo per tutto insomma.Solo per l’azzurro del cielo no.Accettiamolo. Ammettiamolo:meglio l’azzurro del Viagra. Ma seè l’amore ad andare in pensione (enon il corpo) scordate quantodetto. Non c’è pillola che tenga.

VIAGRA, LEVITRA O CIALIS? È TUTTA UNA QUESTIONE DI TEMPI

La pillola, figlia del Viagra, è adatta a

prestazioni occasionali e dagli effetti immediati

ed è la più venduta nelle farmacie di Siderno.

Levitra È questa l’età dei consumatori abituali di

Cialis, Viagra e Levitra. Ma non mancano

degli arzilli 75enni all’appello dei clienti.

45-50 anni““ ““

IN EVIDENZA

L’impotenza è unproblema reale,oltre che unpassaggio più omeno naturaledegli anni. Uomininon temete. Lasoluzione c’è, ed èla giusta misura lavera forza.

Attrazione fatale

SBANCA A SIDERNO IL “LEVITRA”

ELEONORA ARAGONA

Vendite boom per il Levitra aSiderno. Questo farmaco è unadelle famose pillole magiche per

risolvere i problemi d’erezione degliuomini. I farmaci di questo genere incommercio sono tre. Il capostipite, ilViagra ha un effetto che va dalle 6 alle8 ore e va assunto almeno mezz’oraprima della prestazione. Abbiamo poiil Cialis i cui effetti perdurano per 48ore. Ed infine scopriamo a cosa serveil Levitra. Quest’ultima pillola è adassunzione sublinguale, quindi adassorbimento immediato, e la suaazione è immediata. È la pillola giustaper incontri occasionali. Date le ven-dite registrate nell’ultimo mese nelle

farmacie è proprio quest’ultima pillo-la ad aver sbaragliato la concorrenzacon 140 pezzi venduti in un mese.Anche gli altri due farmaci hannofatto registrare degli ottimi consumi: ilViagra 70 pezzi al mese, il Cialis 130. Abbiamo fatto qualche domanda adun farmacista del posto e ci ha illumi-nato su alcuni dettagli. Innanzitutto,l’età degli acquirenti delle tre pilloledell’amore. La fascia d’età, che vince, è 45-50 anni,seppure non manchino i casi di ven-tenni, che se ne sono avvalsi. E anchetra i settantenni - perfettamente legit-timati - è stato registrato l’uso di que-sti farmaci. I clienti, che acquistano ledette pillole dell’amore chimicatonelle farmacie di Siderno, provengo-

no - per il 50 % o su di lì - dai paesilimitrofi. E dobbiamo immaginareche i sidernesi, che non son tuttimaschi angioini, facciano una gitafuori porta per la caccia all’oro. Ma sitenga conto anche del fatto che unbuon 50% commissiona alla moglie,amante o compagna questa spesanecessaria alla pace delle paretidomestiche, e non domestiche. Comealtrimenti soddisfare moglie e aman-te? Ma racconta il nostro farmacista: «Lasa la novità? Sta diventando di modache come regalo di compleanno o diNatale la moglie regali al marito unascatola di pillole dell’amore». E final-mente abbiamo compreso perché inegozi d’abbigliamento sono in crisi.

E i 45enni si erigono

Si chiamaFemigra ed èil viagra delledonne. Ansia,depressione,stanchezza,parto? Il calodel desiderioaffligge il 43%della popolazione femminile

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Parlandodi...

Abbiamo tutti seguito le recenti con-tingenze giudiziarie di enorme impat-to mediatico e la nostra matrice cultu-rale e la nostra endemia non neganol’atteggiamento fattivo e operoso deigiudici della DDA e l’estrema abnega-zione spesa senza termine di orari enon comune intelletto. La loro attivitàvarcava i confini regionali, se purdovessimo giudicare col cuore anzichécol raziocinio ci soffermeremmo sumete ritenute intoccabili. La profana-zione del tempio ovvero del partitodel rigore, della giustizia, del lavoro edel populismo lombardo veneto e dicontro della lotta al malcostume clien-telare del meridione. L’indagine deigiovani magistrati della DDA segnavala via alle tante indagini ora apertesmascherando l’atteggiamento di par-titi di maggioranza che poco avevanoda insegnare al Sud. Però essa indagi-ne può offrire al cittadino una piùampia lettura, dolorosa, lancinante,squarciando quel residuo dubbio sulperché un partito così intransigentepotesse sostenere quell’infinita serie dileggi ad personam in favore del pre-mier che tanto nuocciono al collettivo.Una legge che fondi la sua ratio sull’in-teresse del singolo è mille, diecimila,centomila volte delitto, in quanto peranalizzare gl’interessi dell’uno copreuna numerosità infinita di crimini.Ora sembra che il popolo inizi a com-prendere. Sarà vero? Ora è nata l’an-tipolitica e per equanimità di espres-sione di pensiero - bisogna dirlo - ilmalcostume era ed è generato anchedall’assoluta passività di una sinistrache per fatti, o dovere morale didenuncia quale aveva, non ne escecinta d’alloro.Invero, nel calendario delle immensebrutture, taluna parte della magistra-tura ha tentato di opporsi allo smem-bramento della democrazia, attiran-dosi gli strali quotidiani di quei giorna-li di parte che ora inneggiano allalibertà di espressione per un lorodirettore condannato; ma libertà distampa non è diritto di offendere.Talune volte si è offeso anche lo Statoe le sue istituzioni per interessi secon-dari; basti prendere la prima pagina ditaluni quotidiani per vederla presidia-ta per un’estate intera dalle vicendefamiliari del presidente della camera;è questa la libertà di pensiero? Essadiritto quesito di entrare nelle famiglie

e nelle case travolgendone serenità edequilibrio? Trattare di mogli e cogna-ti? Tutti ed ogni giorno? Se devo guar-dare ad altra vicenda che è anch’essarestituzione di dignità allo Stato attra-verso dei suoi organi istituzionaliricorderei quando il senatore/mini-stro, onorevole Previti, il paladino delpremier e delle battaglie contro lamagistratura indicata di parte, assisosui banchi di un’aula giudiziaria, risar-civa versando una cospicua sommaalla d.ssa Boccassini e ad un suo colle-ga perché ritirassero la costituzione diparte civile in un ulteriore processo

che era frutto di quella boria politicadel tempo e che portava ilministro/senatore a denunciare esso imagistrati. Evidentemente il caratteredi quella denuncia aveva poco di con-creto così come poco concreta erastata la coerenza dell’intero partito neiconfronti di quei giudici e di quei citta-dini tempestati dalle contumelie con-tro la Procura. Il popolo sino ad oggisi è diviso in due schiere: l’una osan-nante il liberismo ed i valori democra-tici di un partito che aveva saputo cosìvendere la sua immagine per quelpoco prezzo che potevano costare leparole distribuite ad un popolo ignaro,l’altro, gli oppositori, un coagulo digente che assisteva inerme allo sgreto-larsi dello Stato. La storia ha le suerivisitazioni, dobbiamo ad un Francoe ad una tedesca lo scalzamento diquel governo, in questo caso il lorointervento è stato probabilmente salvi-fico. E’ la storia che propone rovescia-menti di ruolo. Manzoni recitava nelprimo coro dell’Adelchi: il forte simesce col vinto nemico, col novo signo-re rimane l’antico. Un popolo e l’altrosul collo gli sta. Contrariamente aquanto avvenuto nell’Ottocento, inostri storici nemici ci hanno svincola-to da un leader che già prevede il suorientro a colpi di modifica dell’ultimalegge sulla corruzione per salvare sestesso.Ma il maggior merito di queste indagi-

ni è stato quello di aiutarci a com-prendere le dinamiche di una politicache vicendevolmente sorreggeva leproprie zoppie, e la sinistra da taleperiodo non ne esce fuori cinta d’allo-ro. Nessun livore contro il premier edil suo delfino, i quali avranno certa-mente l’uno la simpatia innata delpanda e l’altro l’abito austero di chi ènato per il comando, ma capirannoquanto ci abbiano fatto bersaglio distupidità indefessa per molto tempo. Igiudici ci hanno in parte reso giustizia.Hactesus quasi de principe, residua utde monstro narranda sunt. Fino a que-sto momento abbiamo parlato di unprincipe. Ora dobbiamo parlare di unmostro. Abbiamo lasciato i nostri giu-dici riconoscendo loro ciò che hannodato di buono, dall’attivismo operosoche non si era mai visto contro lamafia, alle lotte alla mala politica; maora mutatio libelli, come tutte le pre-ziose porpore, qualcosa si stinge, gliori colano, le lampade si spengono el’organo suona una strana musica.Una musica che anche dagl’incultoridel pentagramma cominciano adavvertire come un’ingiusta soma postasu un carro troppo debole.Le miserie sono e il diritto è ancoraoggi prerogativa del ceto più agiato,esso inquisito, accertato del crimine,raramente soggiace al giogo dellagalera e comunque torna al mondocivile con la tracotanza del saraceno

che imperversava le coste del mediter-raneo assoggettando le popolazioni alterrore, la sua cangiante maschera edil sostegno indiscusso lo rende incon-tenibile privilegiato. Così non è evi-dentemente per la classe menoabbiente ne la vita integerrima né ladisconoscenza assoluta che di esso hasino a tarda età anche il più anzianodei marescialli della sua stazione, né lamancanza di un ricovero stabile o laragionevolezza dell’idioma locale,quand’anche usato con l’ubriacanteveste della forma espressiva usurata

dal tempo lo salvano dalla dubbiezzadi un indizio. Il plurale maiestatisdiviene così sinonimo di gruppo, l’in-vito ad una cena significazione di sum-mit, ed anche un riferimento o attribu-to pronunciati in forma interrogativa,segno indelebile di una carica dindrangheta. Insomma, una parola dialtri pesa più dell’intera vita quand’an-che spesa dabbene e di moralità rico-nosciuta viene condita dalla insostitui-bile galera. Quanto giovanissimeaziende a reddito quasi nullo possanospirare perché sequestrate sull’altaredi un nome si segnato da una condan-na, ma non necessariamente forierodella mancanza di volontà di giovanid’intraprendere la giusta via; la con-gettura che diviene mestamente indi-zio, anzi prova di reato.Quanti danni residuati all’esito di unprocesso assolutorio che nessuno ripa-gherà mai e quale il solco psicologicoscavato nelle menti dei familiari odancora piccole imprese artigiane chestentavano nella loro quotidianità epoi sfumano ogni possibilità di sussi-stenza.Insomma, la presunta o menopartecipazione mafiosa non è come ilconio delle monete la cui stampa neriproduce la forma della matrice origi-naria. In ciò sta l’anacronismo di unanorma che impedisca la concessionedegli arresti domiciliari, ovvero per unreato a forma libera le cui vicende pos-sono essere milioni, lecite o criminose.Moltiplichiamo la libertà di forme delreato alla infinitezza dei fatti della vitasociale, ne rinveniamo quanto siaimpossibile col tocco magico delvasaio dell’argilla se una determinataazione sia sufficiente a qualificare unapartecipazione criminosa. Le SezioniUnite della corte di cassazione hannosostenuto che integri il reato solo unrapporto organico con il gruppo, unacontinua compartecipazione, fisiologi-ca; una provata condivisione di fina-lità; ma il loro monito è lettera morta.Seguire l’indirizzo delle SupremeMagistrature certamente aiuterebbead evitare tanti errori giudiziari, maciò non avviene ed è dunque necessa-rio che il giudice abbia gli elementi perevitare i danni, forme di carcerazioneanche temperata nei casi di presenta-zione incerta; che sia il giudizio defini-tivo la necessaria conseguenza dellasanzione.

avv. Armando Gerace

SUL WEB

I colleghi che intendano solleva-re la questione di costituziona-lità su quanto detto la troveran-no per esteso sul sito de “laRiviera”.

IN EVIDENZA

«L’indagine deigiovani magistratidella DDA segnavala via alle tanteindagini ora apertesmascherandol’atteggiamento dipartiti dimaggioranza chepoco avevano dainsegnare al Sud»

Processo Crimine e mala politica

SPENDORI E POCHEZZE DEL NOSTRO PROCESSO PENALE

Taluna parte della magistratura ha tentato di opporsiallo smembramento della democrazia, attirandosi glistrali quotidiani di quei giornali di parte che orainnegiano alla libertà di espressione per un lorodirettore condannato; ma libertà di stampa non èdiritto di offendere. Talune volte si è offeso anche loStato e le sue istituzioni per interessi secondari

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Parlandodi... Polaroid

Il sindaco Domenico Lucanodiserta la processione che, neigiorni 25, 26 e 27 settembre, hatenuto Riace col fiato sospeso perla festa in onore dei SS. Cosma eDamiano. Le iniziative di solida-rietà che hanno contaddistinto ilsuo mandato non necessitano dipasserelle. Ma, anche senza fasciatricolore, il Sindaco è per stradatra la sua gente.

PolaroidFrancesco Macrì, ex-sindaco alComune di Locri, è stato immor-talato a Lourdes in questi giorni.La notizia è ufficiale: sta pregan-do per il sindaco Lombardo, incarica da qualche anno. La rispo-sta di Dio però non è stata anco-ra resa pubblica; anche inParadiso si temono le querele diCavo, presidente e braccio sini-stro e destro del Sindaco locrese.

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Locride

IN EVIDENZA

L’ex-vicesindacovorrebbe far caderel’amministrazione,boicottando Mazzain Consigliocomunale. IlPrefetto comunicache l’equilibrio delbilancio nonnecessital’approvazione delConsiglio. Il Sindacoresta al suo posto,scampato il pericolocommissariamento

GIOIOSA IONICA/ Intervista al sindaco Mario Mazza

«Mazzaferro? Sarà sempre solo una comparsa, mai un attore principale»

Sono soddisfatto da quanto fatto in questi anni diamministrazione. Abbiamo preso un paese alla derivae, con impegno costante, siamo riusciti a modificarnel’aspetto urbano e sociale, grazie soprattutto a iniziati-ve tese ad elevare la qualità della vita. Abbiamo favo-rito la partecipazione delle associazioni, dei commer-cianti e dei cittadini alla vita pubblica. Questi sono soloalcuni dei nostri risultati.

L’urbanisticaBitumazione di tutte le strade tra cui quelle del centrostorico; rifacimento della segnaletica orizzontale e ver-ticale; completamento dei lavori di piazza Plebiscito;ristrutturazione di piazza Vittorio Veneto; riattivazio-ne dei campetti da tennis in contrada Limina che, datrent’anni, erano abbandonati; recupero delConvento degli agostiniani con l’assegnazione all’asso-ciazione Ars Musicae; ammodernamento dei palidella pubblica illuminazione; regolamentazione delmercato domenicale e creazione di uno all’aperto.

La scuolaAbbiamo investito molto in questo settore e sono incorso di realizzazione opere pubbliche per 2 milioni e300 mila euro, tra cui la realizzazione di un plesso sco-lastico nel centro di Gioiosa Jonica. 450 mila euroinvece per la messa in sicurezza di due plessi periferi-ci in collaborazione con la direzione didattica, mentrecon la Provincia si sta portando avanti la realizzazionedel liceo scientifico, del palazzetto dello sport e il recu-pero dell’ex scuola elementare di Sant’Antonio con la

successiva assegnazione all’associazione per i disabili.

L’associazionismo Particolare attenzione è stata rivolta al mondo dell’as-sociazionismo, con l’agevolazione degli scambi cultu-rali con il Trentino attraverso protocolli d’intesa conl’associazione Don Milani e con l’associazione Goel inmerito al progetto Aiutamundi. Il centro storico èstato rivitalizzato da iniziative portate avanti dall’am-ministrazione e dal residente Salvatore Alì, con il con-tributo costante della Pro-Loco diretta da NicodemoVitetta. Grande il lavoro della Consulta giovanile, cheha tenuto manifestazioni di alto livello con migliaia divisitatori.

Altre attivitàAbbiamo stimolato l’attività artigianale ed agricolacon la creazione di “Gioiosa città mercato” un puntodi incontro e una vetrina importante per i produttorilocali. È stato riattivato un finanziamento di un milio-ne di euro per la messa in sicurezza e la valorizzazionedell’importante sito del Naniglio, anche grazie al con-tributo della Sovrintenda archeologica che si è resadisponibile a mettere in sinergia un tavolo istituziona-le con tutti gli enti interessati. Si è intervenuti nel siste-ma di depurazione adeguando il depuratore esistentecon interventi strutturali, utilizzando finanziamentiregionali e comunali. Abbiamo modernizzato PalazzoAmeduri, oggi un museo dell’arte del legno unico inItalia, ed il campo sportivo, grazie ad un finanziamen-to regionale di 430 mila euro e a fondi comunali.

ANTONELLA ITALIANO

Si tratterebbe solo diuna maldestra strate-gia elettorale. Non ildepuratore, non ilpresunto atteggiamen-

to da “despota” del sindacoMazza, ma l’odore delle prossi-me amministrative avrebbe spin-to l’ex-vicesindaco Mazzaferro aboicottare l’equilibrio del bilan-cio comunale. Come “fiuto”,però, lascia un po’ a desiderare.Si è accorto, infatti, solo dopoaver portato acqua in campagnaelettorale, e dopo aver accettatol’altisonante carica di “secondo”,che si trattava di acqua sporca.Meglio tardi che mai? Dipende.A sei mesi dalla scadenza dalmandato di Mazza meglio mai…che il commissario. Perché apagare le manie di grandezza delpolitico di turno saranno sempree solo i cittadini. E il sindacoMazza, in redazione, chiarisce.Sindaco, l’ex-vicesindaco l’hadefinita un despota. Lei invececome si definirebbe?Qual è l’atto o la circostanza incui avrei manifestato questoaspetto? Io sono un democrati-co, ho sempre coltivato il dialo-go, non mi sono lasciato condi-zionare o imporre le scelte daglialtri. Se per autoritario si inten-de che sono stato restio alleimposizioni allora si: sono auto-ritario. Ma sono soprattutto unuomo libero, a posto con lacoscienza, ho fatto il mio doverepensando agli interessi generali.Assegnando, ad esempio, tutti ibeni sequestrati alla ‘ndranghe-ta, bloccati da decenni, alle asso-ciazioni che ne avevano fattorichiesta.Che ha atteggiamento ha avutoMazzaferro, uomo da lei stessodesignato come suo vice, duran-te gli anni di amministrazione?Nell’ultimo periodo ha cercatodi porre dei freni all’attivitàamministrativa, tentando di nonapprovare il bilancio; ma eratutto frutto della volontà, dimo-strata a posteriori con un votocontrario, di boicottare l’ammi-nistrazione, andando contro ascelte che lui stesso aveva fatto.Cosa sarebbe accaduto ai citta-dini con il commissariamento?È vergognoso che l’ex-vicesinda-co Mazzaferro e il suo gruppo

abbiano insistito tanto nel chie-dere la venuta di un commissa-rio, il quale avrebbe affrontato iproblemi sotto un profilo squisi-tamente tecnico, non politico. E,se avesse ritenuto l’Ente man-cante di capacità finanziarie,avrebbe aumentato in modoindiscriminato tutti i tributi, sce-gliendo in base al pareggio deiconti e non della salvaguardiadell’economia locale e dellesituazioni di disagio dei cittadini.Fortunatamente il Prefetto nonha preso in considerazione laloro richiesta, precisando cheper l’equilibrio del bilancio nonera necessario convocare il con-siglio comunale. Quindi, l’ammi-nistrazione, finirà il mandato.E che fine farà Mazzaferro? Lovede come un probabile capoli-sta alle prossime elezioni?Lui lo vorrebbe, ma non credoche abbia le caratteristiche poli-tiche per coalizzare intorno a seun gruppo competitivo; o cheabbia alcuna possibilità di vitto-ria alle prossime elezioni.Rimarrà solo un suo desiderio,non potendo certo contare su unconsenso elettorale tale da farsupporre una sua indicazione acapolista. Mazzaferro sarà sem-pre e comunque una comparsa,e mai un attore principale.Lo rivorrebbe come vicesindaco?Assolutamente no, non l’avreinemmeno messo in lista se aves-si saputo. Perché, dopo unaprima partecipazione politica edattiva all’attività amministrativa,si è defilato, abbandonando lagestione quotidiana dei proble-mi del paese.Perché non l’ha sostituito primaallora?Per un senso di responsabilità edi spirito di coalizione non horitenuto di revocare la delega a lui assegnata, ancheperché l’attività amministrativacontinuava, sia pure con qualchedifficoltà.Come hanno reagito i cittadinidopo la crisi amministrativa?Sono molto soddisfatto perché icittadini mi hanno espressogrande solidarietà, criticandoapertamente il comportamentodei consiglieri che hanno votatocontro agli equilibri del bilancioin modo ingiustificato e senzaalcuna motivazione credibile.

4 anni e 6 mesi di mandato. I risultati del sindaco Mazza

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la RivieraPolaroid

Riunione del Cids a Siderno,tenuta qualche giorno fa daDemetrio Costantino, con ospitiautorevoli e numerosi giornali-sti. Costantino si occupa daanni dei problemi della Locride,ma queste riunioni, da anni,non portano a nulla. Più con-cretezza e meno teoria. ForzaDemetrio, cambiamo registro!

PolaroidSono spauriti, confusi. Se nestanno stretti stretti a PalazzoSan Giorgio. Sono i 28 studentiche hanno manifestato contro loscioglimento del Comune diReggio Calabria. Dietro di loroun immenso striscione: “Nonpotete commissariare il nostrofuturo”. Un pezzo di stoffa suun muro di un palazzo cheormai non si regge più in piedi.

Mercoledì 3 ottobre haavuto luogo presso ilComune di Marina di

Gioiosa Jonica l'incontro tra igenitori delle scuole dell'infanzia,primarie e secondarie di primogrado e la commissaria straordi-naria di governo Patrizia Adorno.Tema centrale la questione relati-va ai servizi di ristorazione in favo-re degli alunni. A sollevare la pro-testa alcuni genitori, che hannocontestato l'aumento dei prezzidei buoni mensa. I 46Û (per 20buoni) dello scorso anno sonoinfatti diventati 60Û per il nuovoanno scolastico, il tutto senza unavviso che ne spiegasse le cause.Un rincaro giudicato troppo altodai genitori, i quali hanno decisodi far sentire la loro voce.«Vogliono far diventare la mensaun lusso, quando in realtà è undiritto di ogni bambino - ci rac-conta una delle tante mammeaccorse per l'incontro - non si pos-sono aumentare i prezzi dei buonicosì, senza un vero e proprio moti-

vo». Una polemica alla quale èintervenuto anche il gestore delservizio mensa, Gilberto Lopresti,vincitore del bando di gara per iltriennio scolastico 2010/2013. Unaposizione, quella del signorLopresti, di massima solidarietànei confronti dei genitori per unrincaro definito inaspettato inquanto «si tratta dello stesso servi-zio che è stato garantito, secondoquanto stabilito dal bando di gara,per il triennio 2010-2013 e che,proprio per questo motivo, avreb-be dovuto vedere inalterato ilprezzo dei buoni mensa». Pronta la risposta del commissariostraordinario che, dopo averdiscusso con i genitori e il gestoredel servizio mensa, ci ha accoltoper chiarire gli aspetti più com-plessi del “caso mensa”. «Lamensa è un servizio a domanda -ha detto la Adorno - la tariffa èrimasta la stessa rispetto agli anniprecedenti. Era di 4.16Û e lo è tuttora. La dif-ferenza è data dal fatto che, men-

tre lo scorso anno i genitori paga-vano 2,30Û, adesso si trovano adoverne pagare 3Û. Si tratta diuna scelta forzata, dovuta a pro-blemi di bilancio. Avendo ricevuto meno fondirispetto agli scorsi anni, siamostati costretti a chiedere un sacrifi-cio maggiore alle famiglie». Unadifferenza di 0,70 centesimi algiorno, cifra all'apparenza piccolache può, però, assumere un certopeso in famiglie che posseggonodue o più figli. Riguardo la presunta mancanza dichiarezza, il commissario ci

risponde che la modifica era stataregolarmente pubblicata sul sitodel Comune di Marina di GioiosaJonica. Sul sito effettivamente ètutto presente, ma è giusto segna-lare come la delibera non sia cosìfacilmente reperibile. Resta da pensare che forse sareb-be stato meglio fornire un altrotipo di comunicazione ai genitori,come una circolare o un avviso,qualcosa che arrivasse a tutti efosse chiaramente consultabile. Ilproblema, tuttavia, persiste e igenitori attendono una soluzione.

Giovanni Larosa

MARINA DI GIOIOSA JONICA ASPROMONTE

Caso mensa. Genitori inferociti Notte scura 2012

Cara Giovanna,io che sono convinta che ildolore per la dipartita dellepersone a noi più care è edebba rimanere un fattoprivato, ho sentito, però, ilbisogno di fare delle rifles-sioni ad alta voce perchè lepersone che non ti hannoconosciuto sappiano che,anche la fredda morte, chenel tuo caso si è preannun-ciata implacabilmente inlargo anticipo, sarà rimastasicuramente stupita edinterdetta dinnanzi alladignità e compostezza chetu hai dimostrato nella sof-ferenza infinita che neimesi scorsi, fino alla fine,

ha accompagnato le tuegiornate.La tua esistenza, vissutaintensamente e fondata susani valori che a volte sipensa non esistano più, siad'esempio a chi ti ama esoprattutto ai tuoi figli perconservare e perpetraresentimenti “nobili, puri edequilibrati”, come sostene-va Plutarco nel suo brevesaggio Consolazione allamoglie. Il mio pensiero, in questomomento, va ai tuoi figli,alla tua cara mamma, aFrancesco, ai tuoi fratellisperando che il tempopossa mitigare il loro

grande dolore. Nel tuo ricordo, orgogliosadell' “eredità d'affetti” chehai lasciato in tutti noi cheti abbiamo voluto bene,

deve nascere la speranza ela volontà di andare avantiper continuare il percorsoda te tracciato.

tua cugina Daniela

Incidente mortale è avvenuto giovedì sera sul lungo-mare di Siderno, nel reggino, a perdere la vita èstato un quarantottenne del posto Lillo Tropiano,conosciuto in città perché titolare di una avviatapalestra e partecipante, in passato, a numerose garedi culturismo. Forse a causa dell’elevata velocitàoppure di un improvviso malore, il centauro è cadu-to violentemente dalla moto battendo violente-mente con la schiena sull’asfalto rimanendoesanime a terra. Neanche il casco protettivo è servi-to a salvargli la vita. Sul posto sono subito intervenu-ti i Carabinieri della stazione di Siderno, diretti dalcomandante Luigi Zeccardo, per i rilievi del caso.

Un pensiero per Giovanna

Siderno: Incidente, muore motociclista

Spiacenti ma hanno scelto l'Aspromonte! Sono i Cofs, i sol-dati del Comando interforze per le Operazioni delle ForzeSpeciali costituito nel dicembre del 2004 alle dipendenze delCapo di Smd, e con la competenza delle operazioni condottedal 9° Reggimento d'Assalto paracadutisti “Col Moschin”,del Gruppo Operativo Incursori del Comsubin, del 17°Stormo Incursori dell'Aeronautica Militare e del GruppoIntervento Speciale dei Carabinieri (per le esigenze dellaDifesa). I militari, arrivati in Calabria la scorsa settimana perun'esercitazione, si sono divisi tra la frazione Carrà di AfricoAntica e il rifugio di Spanò, le cui strutture ben si adattanoall'esigenza di realismo necessaria all'addestramento.Obiettivo della “visita” è la simulazione di un attacco. Altronon ci è dato di sapere, così colmiamo la curiosità con la nos-tra vivida immaginazione.Il motto dei Cofs è tratto dagli scritti di S. Paolo «etiam siomnes ego non», e il loro simbolo rappresenta la difesa dellaPatria. La mano del padre che stringe tre spade: terra, mare,cielo. Tutti elementi che, nelle nostre terre, si mostrano inmodo sconvolgente.

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CORSIVO 12

Il PD finiscea Napoli. Da lì in giùcominciano ibeduiniFacciamo un po' di storia, che nonsempre è maestra di vita. C'era il PCI,guidato da grandi personalità. C'era ilPCI di Togliatti, di Longo, di Berlinguer.Togliatti era un capo politico onnivoro.Un protagonista nel campo della politi-ca e della cultura di cui sembrava chi-udere tutti gli spazi. I comunisti calabre-si erano presenti negli organismi nazion-ali, la loro voce s'avvertiva distinta erispettata. Svettavano Fausto Gullo,Francesco Spezzano, Mario Alicata,Paolo Cinanni. Così fu nell'era Longo,tolto dalla circolazione da una paresi. Edei comunisti calabresi si faceva contosotto la guida di Enrico Berlinguer. Conlo scioglimento del PCI e le sue ripidetrasformazioni nel PDS e nei DS i ver-niciati comunisti calabresi tendono aimpallidire, ma ci sono ancora. Se bat-tono un colpo, sono sentiti dalla gerar-chia nazionale. Poi arriva l'avvento:comunisti verniciati e democristiani ver-niciati danno fondamento al PD. E gliex comunisti calabresi diventano colonipolitici, che splendono nei paesi e neirioni calabresi, esibendo il ciondolo diamici di D'Alema o Veltroni, secondocome comoda, e come si può propiziareun posto in parlamento o in consiglioregionale. Un capovolgimento cosìtotale della storia gloriosa dei comunisticalabresi non s'era mai visto. Ma ilpeggio doveva venire, ed è venuto conBersani in quel di Lamezia. I dirigenticalabresi del Pd, anche il verificatore dipesi e misure, il deputato MarcoMinniti, sono stati totalmente cancellatidalla Conferenza meridionale: a nes-suno di loro è stata affidata unarelazione e, al minimo, uno spazio diintervento. E se ne sono stati accucciati,come cani di macelleria, aspettanti unosso, salvo a guaire a Conferenzameridionale conclusa con le deputatein deliquio quando Bersani ha annun-ciato la sua avversione alle preferenze.Che vergogna.Il Pd finisce a Napoli, dove c'è- omutazione dei tempi!- Umberto Ranieri.Da lì in giù ci sono i beduini, buoni aportare l'acqua, cioè i voti.

Ma il Mezzogiorno non c’è LA PARATA DI BERSANI

PASQUINO CRUPI

La Questione meridionale, per-dendo di vista la complessità delMezzogiorno, è stata ridotta sem-plicisticamente a questione crimi-nale. É falso, ma è un falso bene-fico. Uno scioglilingua, così rapi-do, può essere ospitato da tutti ipalati senza scomodare la testa,lasciata al dominio dell’emicrania.

Su questa falsariga il Mezzogiornonon è più una questione, ma unterritorio, fatto di buchi da tappa-re: strade, ferrovie, ospedali. Ma,prima di tutto, da tappare è il buconero della criminalità organizzata.Le monache di clausura hanno losguardo più ampio. A questa bas-sezza d’analisi si è precipitati.Ossia, l’analisi è stata surrogatadalla propaganda di slogan, che

indicano il Mezzogiorno come unacloaca massima. Un tempo, si erapiù fidenti. Il Mezzogiorno venivadetto, con proverbiale frase antica,un Paradiso abitato dai diavoli.Che cosa, perciò, s’attendeva dallaConferenza meridionale del Pd aLamezia? Io mi attendevo unbilancio degli studi sulMezzogiorno e, sulla base di questistudi, un piano meridionalista per

ILARIO AMMENDOLIA

Alla conferenza meridionaledel Pd vi era un clima da «faila ninna, fai la nanna» che ti

invitava al sonno e richiamava allamemoria un’antica canzone:«Quindi, dormi quieto e muto e nelbuio più assoluto; senza grida e senzapianto, ti trascini questo canto. Ma sepoi rompi i coglioni… chiamerò lapolizia che ti ammazza e ti porta via». I dati Svimez ci avevano appenadetto ciò che noi sapevamo: se quasitutta l’Europa è in recessione, il Sudva sprofondando a una velocitàsupersonica verso il basso.Avremmo avuto bisogno di un parti-to capace di indicare la riscossa.Nessuna fuga in avanti, solo proposteprecise, concrete, capaci di darecoraggio, forza, speranza al popolomeridionale.Il Partito Democratico è il mio parti-to, ma il popolo meridionale è il miopopolo.Nessun partito mi può chiedere ditradire la mia gente che individuosoprattutto in coloro che subisconol’arroganza dei poteri forti.

Io avrei voluto che il segretario delpartito prendesse la parole per direquattro o cinque cose per il Sud, dafare subito, in caso di vittoria.Per esempio: drastica riduzione deicosti della politica e impiego dei fondiper la progetti strategici nelle Regionimeridionali; tassazione delle transa-zioni finanziarie; patrimoniale pro-gressiva; capacità di coniugare la lottaalla criminalità e alla disgregazionesociale e territoriale a una politica disviluppo; rispetto delle garanzie costi-tuzionali. Proposte come parte di un“Progetto Italia” chiaro e semplice.Poche cose limpide da dire e facili dacomprendere.Poche cose da discutere in ogni piaz-za, in ogni viuzza, in ogni luogo dilavoro del Meridione d’Italia.Invece è stata una conferenza dell’ov-vio e del banale.Per dirla con chiarezza estrema: nonmi importa niente del nome del pros-simo primo ministro, mi importa lapolitica che farà.Il popolo italiano è stanco dei perso-nalismi esasperati, è stanco di com-battere guerre che non capisce.Per anni abbiamo combattuto chivoleva ridurre la politica ad un corodi stellette pronte a cantare «menomale che Silvio c’è». Oggi gli aspiran-ti Silvio sono molti e non solo adestra.Abbiamo compreso bene che Renzivorrebbe fare il primo ministro, nonabbiamo compreso per fare cosa. C’è il rischio che il Pd scivoli su unpiano inclinato di una contrapposi-zione personalistica priva di contenu-ti politici.Rispetto molto la storia di Pier LuigiBersani. Non mi sembra assimilabileall’agitarsi demagogico di altri. Il pro-blema non è quindi personale, pur-troppo è più serio.Il Pd ha bisogno di colmare un vuoto

politico pauroso.Da molti anni le liste elettorali delPD devono coprire un vuoto immanecandidando il prefetto, il magistrato,la vittima, il parente della vittima, ildemagogo che agita la mafia per farsieleggere, l’industriale alla Calearopassato poi alla destra. Nelle ultimeelezioni il Pd ha candidato al nord eal sud personaggi inconsistenti, spes-so selezionati per rapporti personali,che nulla hanno a che vedere con lapolitica.Ed è appunto la Politica, quella vera,e con radici profonde, che deve ritor-nare al centro.Per esempio, e per dirlo con estremachiarezza: non mi importa nulla se

scioglieranno il Comune di ReggioCalabria per infiltrazioni mafiose.Anzi, vorrei proprio che le accusenon fossero vere. Se io fossi un diri-gente del PD avrei l’ambizione disconfiggere Scopelliti e il Pdl sul ter-reno politico.Il Pd non può pensare a scorciatoie,ma deve ritrovare le ragioni del suoessere partito. Deve recuperare leproprie radici: da Salvemini, aDossetti, da Gramsci a Pertini.Non può essere un partito di «ninnananna» ma di chi riesce ancora a sen-tire l’eco del vento che fischia e chia-ma all’impegno per una nuovaPrimavera.

IN EVIDENZA

«Il PartitoDemocratico è ilmio partito, ma ilpopolomeridionale è ilmio popolo.Nessun partito mipuò chiedere ditradire la miagente»

Il partitodella ninnananna

LA CONFERENZA DELL’OVVIO E DEL BANALE

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Bersani ha fatto un bell’intervento aLamezia (non lo dico per...partito preso.Chi mi conosce sa che sono spesso molto

critico col mio partito). Bersani si è dimostratoleader vero, con una sempre più evidente auto-revolezza. Debole è stato il contesto di Lamezia,l’organizzazione degli interventi, l’assenza di unaproposta forte, vera sul Sud, che lasciasse unatraccia della due-giorni. Ma anche quell’aria unpo’ triste, un clima datato. Ma nessuno puònegare che, almeno in parte, si sono sentite otti-

me argomentazioni. Peccato per l’assenza diAlfredo Reichlin: avrebbe fatto la differenza! Inogni caso, va anche detto che è grazie al Pd, conuna Mozione alla Camera prima e laConvention di Lamezia poi, se oggi si torna aparlare di Sud e di Calabria a livello nazionale.Non accadeva da anni. Almeno questo al Pd diBersani dobbiamo riconoscerlo. Lo so chesiamo tutti, stampa per prima, a essere forte-mente critici verso il Pd e verso la sua gestione.Ma sappiamo anche che sarà attorno al Pd chesi potrà costruire una nuova stagione politica inItalia. Altro non c’è!

Franco Laratta

DIVERSO PARERE

Tra critiche e speranze

Franco Larattaè un giornalista,scrittore epolitico

il Mezzogiorno. Soprattutto dopola denuncia dello Svimez, che col-loca alla distanza siderale di 400anni il ricongiungimento del Sudcon il Nord. Niente di tutto questo.Il Pd è diventato un partito effime-ro, cioè un partito, fraseologico,contento e sazio di contrapporefrase a frase, formula a formula. EBersani qui sceso?Bersani aveva un orecchio a

Cesena dove Renzi avrebbe dovu-to incontrarsi con Clinton e unorecchio a Lamezia dove i piddi-sti, anche di stinto colore, come ilmartire Nicola Adamo, romazava-no come api. Ne è rimasto frastor-nato. Doveva parlare diMezzogiorno e si è diffuso controil Montibis. Doveva parlare di que-stione meridionale e s’è sbracciatocontro il sistema delle preferenze.

Un discorso il suo senza un asseordinatore. Neutro come il saponeper i bambini. Poteva essere pro-nunciato indifferentemente aMilano o a Bologna o nella detest-tata Firenze di Matteo Renzi. Nonvaleva certamente la pena di sco-modarsi, lontano dal grato profu-mo del grana emiliamo.

Il Pd è diventato un partito effimero, cioè un partito fraseologico, contento e sazio di contrappore frase a frase,formula a formula. E l’indegna giaculatoria che la questionemeridionale è una questione meridionale.

Bersani e l’inutileviaggio a Lamezia

leader del PD, e probabile azionistadi maggioranza dello schieramentoprossimo venturo, post elezioni 2013,non ha fatto altro che denunciare ilimiti della politica nazionale nellacomprensione della realtà e nel capi-re la specificità della situazione cala-brese. Un canovaccio già visto e inuso a tutti i politici di Roma che cidegnano delle loro visite. Un male-dettamente già visto e sentito, fruttodi una concezione stereotipata delSud e del poco rispetto e poco ascol-to dedicato ai rappresentanti localidel partito.

Con chi si è consultato Bersaniprima di parlare? Non certo con irappresentanti nostrani del partitodemocratico. Senz’altro, se l'avessefatto, si sarebbe e ci avrebbe rispar-miato un sacco di ovvietà. Niente dinuovo sotto il sole, frase ovvia, perparlare della consueta e obsoletaretorica che i politici riservano alleterre di frontiera. Per continuare con l’ovvio, Bersaninon ha infuocato il parterre, non hamesso in campo una sola sana ideaconcreta. Le solite promesse vane, il solitosforzo ridotto che poggia sulla con-vinzione di trovarsi in un luogo mino-re che si attaccherà a un carro vincen-te perché non ha altra scelta, vista poi

la carrozza scassata degli avversari. Einvece il segretario del PD forse nonha capito che le alternative ci sono,per modo di dire. Che magari gli elet-tori di sinistra se ne possono stare acasa facendo vincere gli altri. Omagari possono andarsene in piazzaa saltare come grilli. La verità è chese per il Sud si pensa quello che hadetto Bersani, non ci sono grandiidee nemmeno a sinistra per cambia-re l’andazzo in Calabria. La verità èche noi per tutti siamo sempre e soloun bacino elettorale. E non pensiamo di avere centinaia diuomini di sinistra in grado di propor-re dall’interno soluzioni al problemacalabrese. Però siamo certi che, sor-volando su vedove e martiri, inCalabria ci siano all’interno del PDvoci che sarebbe giusto ascoltare, cisiano persone che hanno sacrificatol'esistenza alla causa della sinistra edella Calabria, che non hanno maicercato ribalte e scranni, ma hannolavorato e lavorano. E sarebbe utile,oltre che giusto, sentirle e, magari,metterle in lista per le politiche pros-sime, al posto di personaggi che disinistra non hanno nulla. Comesarebbe necessario che l’ammalatocalabrese lo si venisse a visitare piùspesso, al fine di guarirlo e non diproporgli i soliti palliativi.

IN EVIDENZA

«Le solite promesse vane,il solito sforzo ridotto chepoggia sulla convinzione ditrovarsi in un luogominore che si attaccherà aun carro vincente perchénon ha altra scelta»

FERNANDO SAGADO

«Mica siam qua a friggere l’aria?»,avrebbe detto Maurizio Crozza. E, ineffetti, Bersani in Calabria ha fattoun discorso in vuoto politichese cheavrebbe potuto fare tranquillamenteda Roma e risparmiarsi il viaggio lowcost, magari sfruttabile da un biso-gnoso vero, su Ryanair, ampliamentee comicamente pubblicizzato. È venuto a far che, Bersani? A darequalche rampognata alla destranostrana già claudicante di suo? Si èmosso per tanto poco? In verità, chistava ad ascoltarlo era abbastanzadeluso. Aldilà degli applausi da edu-cazione, fioccavano, sussurrate nelleorecchie, le critiche. Il discorso del

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la RivieraRegistrazione Tribunale diLocri (RC)n. 1 del 19/06/1998R.O.C. n°11602 del 02/11/98Questo periodico è associato all’Unione Stampa PeriodicaItaliana AmministratoreUnico Rosario Vladimir Condarcuri

RUBRICHENordici e sudici di Gioacchino CriacoBrizzolato di Ruggero Brizzi,Cronache dal nord di VincenzoCarrozza Loqui e sproloqui di Filomena Cataldo,COLLABORATORIAnna Laura Tringali, Mara Rechichi,Benjamin Boson, Nik Spatari, AngeloLetizia, Marilene Bonavita, FrancoCrinò, Isabella Galimi ,Maria TeresaD’Agostino.

Direttore responsabile: PASQUINO CRUPICoordinatrice di redazione: MARIAELENA FILIPPONEIn redazione: ANTONELLA ITALIANO, DOMENICOMACRÌ, ELEONORA ARAGONA, NINO SIGILLI, ILARIOAMMENDOLIA, ANTONIO TASSONE(SPORT)Editorialista: GIOACCHINO CRIACOArt Director: PAOLA D’ORSAImpaginazione: EUGENIO FIMOGNARI

RISPONDE il direttore

Caro Direttore Crupi,seguo con particolare interesse il pensie-ro che, molto spesso va ad adulcorare iproblemi economici e socio culturaliimmanenti sulla nostra madre terra,ormai veramente ridotta ad un "Ostellodi dolori", per dirla con Alighieri.Sei un grande maestro e un difensoreindomito dei valori meridionali che, Diosolo sa quanto questo povera comunitàabbia bisogno! Ma, senza rivangare quitutta la storia, dell'unita d'Italia, che Tuconosci molto meglio di me: i massacri diPontelandolfo e paesi limitrofi, gli stupri,i furti e quant'altro perpetrati dai vincito-ri ai danni della nostra comunità. Tuttociò premesso, è sufficiente a giustificare- dopo centocinquantanni - lo stato in cuiversa il nostro sud?Dico, senza mai dimenticare il passato,non sarebbe il caso di prendere il corag-

gio a due mani, e provare ad avviare i"motori " per rifondare casa nostra, cer-cando con tutte le nostre forze, di avvia-re la coltivazione del nostro "Giardinodella Cultura" ormai ridotto solo allagramigna?Comprendo benissimo che la distribu-zione del coraggio misefariano non èmolto diffusa, ma, piuttosto che restareancorati al solo mugugno, non sarebbe ilcaso di drizzare le antenne, e perorare lacausa prendendoci, ora, i nostri dirittitutti?Sperando di non averTI annoiato trop-po, leggerei molto volentieri la Tuarisposta sulle colonne de Lariviera ( solose disponibile al computer ).

Un cordialissimo saluto e grazie dalTuo Giuseppe Martelli.

Caro direttoreLe ultime incredibili vicende,mi riferi-sco allo scandalo dei “rimborsi elettora-li”,costituiscono la classica ciliegina sullatorta dello sperpero del denaro pubbli-co e, mi si consenta, sull'ingordigia spu-dorata e la tracotanza dei politici.Era nata nel 1974,la legge sul finanzia-mento pubblico ai partiti dell'arco costi-tuzionale,per cercare di sottrarli ai con-dizionamenti dei privati che elargivanocontributi non trasparenti e molte volteilleciti, affinchè i partiti potessero sce-gliere liberamente e secondo statuto laloro linea politica. Col passare deglianni ci si accorge che nonostante lagaranzia della legge, la corruzione e losperpero dilagano,cosi nel 1993 con unreferendum popolare la legge si abrogacon il 90% dei voti a favore. I governan-ti di allora nello stesso anno vanificanoquesto risultato con una legge che pre-vede il rimborso ai partiti per le speseelettorali. Ma i nostri politici,animaliinsaziabili, con varie modifiche successi-ve,lo fanno diventare un reale contribu-to calcolato,non più sulle spese elettora-li,ma per i 5 anni di legislatura. Si capi-sce benissimo come oggi ci troviamocon pseudo-partiti senza idee e senzastoria, qualcuno addirittura morto esepolto e gruppi parlamentari persona-lizzati e autoreferenziali, che possonocontare su un bel malloppo,i cui tesorie-ri-faccendieri, gentaglia senza scrupoloalcuno e anche,bisogna dirlo, senza con-trollo da parte degli organi competenti,

continuano a gestire in modo disinvolto,come risulta dalle indagini della magi-stratura, spendendo e spandendo i soldinostri in festini,pranzi da sceicchi,com-pra-vendita di case e regali da migliaia dieuro, in spregio ai sacrifici di pensionatied operai e soprattutto in barba a tuttiquei lavoratori che muoiono per disoc-cupazione. Non è ammissibile che i poli-tici saccheggino le casse del denaro pub-blico e i pensionati con 470,00 Û e anchemeno non riescano a mettere insieme ilpranzo con la cena. Lo scandalo dellaregione Lazio è solo l'ultimo in ordine ditempo,in attesa che vengano fuori glialtri. Sarà pure vero che senza gli aiutieconomici dello stato,la politica sarebbeappannaggio solo dei ricchi. Allora per-ché non pensare ad un apparato disostegno che preveda, anzichè rimborsicon moneta sonante,un circuito dibuoni-consumo,da consegnare ai partitiin occasione delle tornate elettorali,sta-bilendo un tetto di spesa complessivo,per campagne elettorali,pubblicità estrumentazioni varie con aziende con-venzionate su tutto il territorio. C'è biso-gno che si abbatta questo sistema mar-cio fatto di clientela e corruzione, che siripristini la politica con la Pmaiuscola,della passione e delleidee,quella senza grossi compensi o gua-dagni. E intnto sta di fatto chela distan-za tra i cittadini e la politica aumenta…Pasquale Aiello

Rifondare casa nostra

Rimborsi elettorali, ossia bottini

BRUNO MOLLICA

Erano le nove quella mattina.Jo aveva dormito pochissimo. La vodkadella sera prima, il caldo di luglio... bar,discoteche. Donne e uomini facili. Pocheore di un sonno agitato. Dal suo terrazzoguardava il mare.La Costa Azzurra. Pronta ad affogare ognisperanza, logorante di tanta bellezza natu-rale calpestata da altrettanta (in)umanità.Finiva spesso per prenderlo alla gola. Quelmare, però, gli rammentava che anche luiera stato felice, una volta, e solo per qual-che mese della sua vita. Lontano da lì,distante soprattutto da dove era cresciuto,in un’Alsazia a dir poco ostile, da un’infan-zia dai toni grigi. Da una terra tedesca inuna Francia di ciminiere, né tedesca néfrancese. E lui, né tedesco né francese,forse nemmeno italiano. Solo calabrese.Figlio di un promontorio che violenta loIonio, su cui nasce lo Zefiro che per quan-to si sforzi non è mai riuscito a violare letante dogane e portare fin su il sapore dellaPrimavera.Per Jo il miracolo arrivava a ogni luglio. Jotornava Giuseppe in braccio al nonno, pertre mesi di Calabria. Giù, in paradiso. Ilsole cocente, il mare, il canto delle cicale digiorno e dei grilli di notte. L’odore pungen-te delle greggi, quello amarognolo deglieucalipti. La pace degli ulivi e la ribellione

delle capre che provava ad accudire. Losguardo divertito del nonno. Camminarescalzo nelle viuzze del paese, deserte comedi un’eterna domenica pomeriggio, con imocciosi della sua età. Senza regole nèorari. Il profumo della libertà, Jo lo conob-be lì. L’unica via possibile, che l’autunnoalsaziano dissolveva a ogni, inevitabile,ritorno, con quel cielo nero contro la suapelle cotta dal sole, nera anche questa nel-l'immagine riflessa in quegli occhi azzurridi tante teste bionde. Passarono gli anni, eluglio smise di arrivare in una terra dalnovembre eterno. Hai vent’anni, e il caos s’impossessa dellatua vita in un baleno, e lo Zefiro è così lon-tano che la Calabria pensi di averla costrui-ta con la fantasia di un bambino. La mae-stosità delle montagne, lo smeraldo delmare, ti tornano in sogno solo per derider-ti, ormai.. e anche tu li sbeffeggi, e ti rim-proveri la tenerezza di un tempo. Hai unmondo davanti, tutto da conquistare e nonc'è spazio per la nostalgia. Jo non aveva piùdieci anni.e se non sei più un bambino, i paradisi per-duti non devi andare a ritrovarli. Ti imbat-terai in una terra sempre cosi bella e sel-vaggia. Rivedrai le capre, ma accudite dadisperati venuti da altri lidi, sottolo sguardo sprezzante dei loro proprietari.Troverai le porte, un tempo spalancate, orairrimediabilmente serrate. E le case non

saranno più case, ma orrende escrescenzegiganti.Jo non aveva più dieci anni e, ora, anche isuoi vent'anni erano distanti. Così, malgra-do i suoi quarant’anni, passati a macinarevuoto, la rivoleva, anche per un attimo, lafelicità perduta del bambino che era stato.Sperava ancora. Jo non veniva dal nulla,ma la sua esistenza quello era diventata.Niente inchini alle bandiere e ancor menoa chi le salutava. Lui era di un posto uffi-cialmente non censito. Per patria solo suoiamici, i suoi amori, capaci solo di partireper la guerra.. o partire e basta.Jo era solo quella mattina sul suo terrazzo,guardava il mare. Neanche la vodka dellasera prima, quella Costa gliela facevadiventare Azzurra.Giuseppe, quella mattina, era lontano,stava sentendo le cicale alle prese con unasinfonia supportata dallo Zefiro. Si chiede-va se la terra di suo padre fosse ancora unpo' la sua. Se davvero quello era tutto ciòche gli restava. Se la casa, abbandonata, disuo nonno, un po' ancora gli apparteneva.Giuseppe ci provava, a ridurre i bisogni alminimo e farsi bastare la contemplazionedel quadro, visibile dalla sua collina. Cisperava, nel teatro che solo aveva issato sulpalco la gioia nella sua vita, di sentirsi ungiorno, finalmente, a casa.

Racconto adattato dal francese da G. Criaco

Caro Gino,40 anni di onorata carriera sonopassati come vigile urbano qui, aSierno E non possono esserecerto dimenticati. In questi annihai prestato servizio con grandegiustizia ed onestà, avvicinandotial cuore e alle vite della gentedimostrando tanta umanità. Latua presenza ai tuoi colleghi sicu-ramente mancherà e ancor di piùalla gente di tutta la tua comunitàperché non c'è persona che non tiè grata nella tua città. Ed è questariconoscenza della gente comune,con i suoi sorrisi e le sue dolci

parole che per te costituisce l'ELOGIO MIGLIORE, perché iltuo lavoro è stato in mezzo allagente e se questa ti è riconoscentee ti porta nel cuore allora vuol direche il tuo mestiere l'hai svolto nelmodo migliore. So già che il tuolavoro ti mancherà, la tua quoti-dianità cambierà ma anche se l'oradi mettere da parte paletta efischietto è arrivata, guarda avan-ti…un'altra fase della tua vita è inizia-ta e credo proprio sarà una nuovagioventù vicino a chi vuoi bene tu!!E ti dovrai impegnare ancora di

più Perché non vediamo l'ora diessere viziati come sai tu e di vive-re insieme momenti pieni di emo-zione e divertenti perché la noianon è pane per i nostri denti.Oggi è il tuo giorno. Dopo tantolavoro e sacrifici goditi questameritata pensione. E anche se avolte, voltandoti indietro, ti verràun po' di commozione sono sicurache la strada in avanti sarà ancorapiù ricca di emozione Perchéricorda: per NOI non andraimai in pensione.

Con immenso affettoOlga

LO SPAZIO dei lettori

Note e schermaglie

L’appartenenza di JoPer i nostri lettori vorrei chiarire che con l'espressione “coraggiomisefariano” Giuseppe Martelli intende fare riferimento al coraggiodimostrato per tutta la vita dall'anarchico calabrese. nativo di Palizzi,Bruno Misefari. O forse il riferimento è al fratello Enzo, anch'egli nati-vo di Palizzi, comunista, deputato comunista, quindi fuori dal Partitocounista per dissenso teorico e pratico. Un grande combattente. Ciòdetto, non c'è dubbio che, senza perdere ulteriore tempo nello scavo delpassato, l'impegno meridionalista deve essere una costante. Unimpegno oggi, reso duro, non portatore di immediati risultati, nonessendoci in Calabria classi sociali e non essendoci in Italia e nelMezzogiorno partiti all'opposizione. Comunque, non disperiamo.

DALLA ALSAZIA ALLO ZEFIRO

Per Gino Felicità

Page 21: La riviera n° 41 del 07-10-2012

la RivieraHANNO COLLABORATO

Francesco Laddarina,Giuseppe Patamia, ,BrunoGemelli, Carmelo Carabetta,Antonio Cormaci, GiulioRomeo, Sara Caccamo,Giuseppe Fiorenza, DanieleMangiola.

Le COLLABORAZIONI non precedute dallasottoscrizione di preventivi accordi tral’editore e gli autori sono da intendersigratuite. FOTOGRAFIE e ARTICOLI inviati allaredazione, anche se non pubblicati, nonverranno restituiti. I SERVIZI sono coperti da copyright dirittoesclusivo di “la Riviera Editore” per tutto ilterritorio nazionale ed estero. GLI AUTORI delle rubriche in cui siesprimono giudizi o riflessioni personali, sonoda ritenersi direttamente responsabili.

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KAPPADUE di RUGGERO CALVANO

Nel senso del Beppe nazio-nale. Ci provi qualcuno aspiegarmi perché non dovreifarlo, soprattutto si provi aconvincere i tantissimi chesono, al momento, intenzio-nati a votare per il movimen-to cinquestelle. Si indichinole alternative, i progetti con-creti, i partiti e gli uominibuoni. Si potrà dire di tuttosu Grillo, persino che sia unburattino della CIA, madegli altri che siano a voltecialtroni e altre inetti non losi può ipotizzare. E' un teore-ma dimostrato più volte.Perché chi andrà a votaredovrebbe rimettere allaprova persone e partiti chehanno totalmente fallito?Ridare la fiducia a chi? AiBersani, Vendola, Alfano, DiPietro, Casini. Non fossevero che ci ritroveremo inlizza udc, pd, pdl e c. cisarebbe da ridere. E invecenon si riderà per nulla, e lesolite facce di sempre passe-ranno la sera da Vespa a farfinta di scannarsi per conti-nuare a banchettare sullanostra pelle. Anzi, sullavostra dacché io per tempomi sia ritirato sulle vette,quelle si leali e probe,

dell'Aspromonte. E visto chenon metto una croce su unascheda elettorale da decenni.Tifo per l'anarchia e pensoche ognuno avrebbe diritto aun pezzo di terra su cui eser-citare la propria libertà, limi-tata solo dal rispetto dellelibertà altrui. Tifo Grillo, e voterei per lui,non con la speranza cheaggiusti tutto e vi ridia gliApple e le Hogan, ma confi-dando nella possibilità chelui sparigli le carte, spezzi ilsistema e si instauri un sanoe benefico caos dal qualepossa nascere una societàdiversa. Magari menomediocre, un pizzico menorancorosa, un tantino piùaperta e con negli occhi unadiversa visione della vita, unpo' più secondo natura e unpo' meno secondo i nostriegoismi. Mi sforzerò di anda-re alle urne stavolta, fregan-domene su chi stia dietro aCasaleggio e Grillo. Per merappresentano solo due palleda bowling, e in questomomento l'unica possibilitàche vedo per il futuro e chequalcuno sbatta a terra ibirilli che inquinano questaparte di mondo da una vita.

Io salto sul Grillo

«Sinistra non parolaia , ma in grado di governare »

Irma trema come una foglia.L'accompagna, per la visita,l'infermiera. Piange. Sta conla testa bassa. La lascio pian-gere ancora un poco, primadi chiedergli del suo males-sere. “Sono depressa daanni. Adesso mi sono rotta,non ce la faccio più. Ho pro-vato a farla finita, mi hannosalvato. Lo rifarò. E' l'unicasoluzione.” Irma è convintadi quello che dice. Lo rifaràprima o poi, non sta bleffan-do e si vede. Ha cin-quant'anni e una figlia spo-sata. Vive da sola, è separatada molti anni. Lavora in unamensa scolastica. Continua

a parlare “ ieri ho messo lozucchero al posto del sale.Ho preso la pentola permetterla sul fuoco, non cel'ho fatta, l'ho mollata sulpavimento. Sono lentissimasul lavoro. Tutto mi sembrainsuperabile.” Cerco di rin-cuorarla. Gli dico che non èvecchia, che può rifarsi unavita, che non può mollarecosì. Irma sta zitta. Pensa.Dopo un poco sta meglio ela dimetto inviandola allopsicologo. “Sa dottore” midice, prima di andare via “èvero. Non sono vecchia eneanche brutta. Ma ilmondo mi fa schifo”. Pensoalle parole di Irma. So checerte sconfitte sono inevita-bili nel mio mestiere.

MIMMO PANETTA

L’Assemblea sul Mezzogiorno, tenu-ta dal nostro Partito a LameziaTerme, mi chiarisce ulteriormente leidee sulla posizione da tenere nelleprimarie per la scelta del candidatoPremier dello schieramento diCentrosinistra, anche se rimangonoalcune perplessità sul programmacomplessivo da presentare agli elet-tori nella competizione elettoraledell’anno prossimo. Io sostengo ilsegretario del Partito, PierluigiBersani, perché sento che egli rapp-resenti, meglio di chiunque altro, lavoglia di riscatto e di rinascita delpopolo italiano. Oggi la deriva pop-ulista e demagogica della Destradeve trovare un argine e un’offensivadi riscatto da un rinnovato fronte chefaccia leva e trova propulsione daivalori e dalle idee di una Sinistra nonparolaia, ma in grado di governare ildifficile processo, e riempire concontenuti di giustizia sociale e diforza della legge, la Democrazia ital-iana. Altro che parole vuote e prive di sig-nificato, Destra e Sinistra rappresen-tano due concezioni del mondo edella vita di ognuno, che sonoantitetiche tra loro. Quella dellaDestra, visione che trova la sua forzanell’accentuazione delle dis-eguaglianze sociali, l’abbiamo subitain questi anni e, oggi, le maceriesono in termini di più povertà in tuttii sensi, dalla disoccupazione e man-canza di prospettive per i giovani enon solo, alla mancanza di diritti, disicurezze e di solidarietà nell’azionecomplessiva dello Stato. Quella dellaSinistra, invece, è una visione fonda-ta sull’impegno imprescindibile perabbattere le disuguaglianze, che oggicreano diffusa disperazione, attra-verso una maggiore giustizia sociale,una valorizzazione della prassi di sol-idarietà dello Stato verso la partedebole della comunità italiana, eduno sviluppo della persona umanacome portatrice di diritti e di doveridi cittadinanza. È una proposta di Sinistra questa chevede il Mezzogiorno d’Italia comeoccasione importante per lasoluzione della pesante crisi cheinveste il nostro Paese, resa ancorapiù grave dalla dualità tra il Nord e ilSud, quest’ultimo sempre più appe-santito dalle scelte nazionali diabbandonarlo al suo destino.Finalmente il Sud diventa centralenell’agenda di un Partito e la ques-tione Meridionale ritorna prepon-derante nel dibattito politiconazionale. È una propsta di Sinistraquella che vuole per l’Italia un ruolosempre maggiore e incisivo per rifor-mare l’Europa contro ogni derivapopulista e xenofoba, facendo delvecchio continente un luogo di pace,

di progresso e di forte democrazia.Non mi stupisco del fatto che tantisoggetti politici continuino a vedere ilMezzogiorno come regione di mer-cato, consumi e serbatoi di voti.Sostengo Bersani perché so chequesta visione e questo progetto nonsono condivisi da tutti nel PD. Avreipreferito, infatti, vedere e ascoltarenella conferenza nazionale diLamezia anche gli altri che si pro-pongono alle primarie del Partito: èimportante sapere cosa pensano delMezzogiorno d’Italia gli altri aspiran-ti premier. Rinnovamento significa in primischiarezza nelle proposte e lungimi-ranza di un progetto politico per ilgoverno del Paese. Affrontare erisolvere la dualità nazionale, chevuole da sempre mezza Italia poverae senza prospettive, significa per meil massimo della novità politica e ilmassimo del processo rinnovatoreper l’intero Paese. Sostengo Bersani,però senza dimenticare alcune

critiche che qui voglio manifestareritenendole importanti per la cresci-ta e lo sviluppo della Calabria cosìcome pure per il superamento delledifficoltà del PD calabrese. Primo, lasciare il PD nella palude,senza avere privilegiato la strada delcongresso regionale per l’elezionedella nuova classe dirigente mi èsembrato più un blocco derivante davecchie logiche, che un aiuto allavoro difficile che in tanti circoliviene fatto; secondo, il rinnovamentodella classe dirigente non puoseguire metodi e scelte che tuttosembrano tranne che una selezionedi classe dirigente. Insomma, peressere precisi, occorre dare un taglionetto con la scelta di candidati e diri-genti che non rappresentano nulla eche nulla hanno a che spartire con ilnostro territiorio e le nostre comp-lesse problematiche. Nella scelta dicandidati e dirigenti mi sembra si siafortemente allentata la rete che pre-cludeva a chiunque di accedervi senon rispondente, sul piano della seri-età e del rigore morale, a criteri diassoluta garanzia. Ed oggi non è dif-ficile che la gente percepisca anchenoi come uguale a tutti gli altri. Perquesto dico subito che mi convincepoco l’abbandono della linea che vol-eva ripristinare le preferenze perrestituirci la possibilità di scegliere inostri eletti. Perché, se sono veretante obiezioni che vorrebbero lapreferenza come concausa del decli-no della politica è pur vero, che unpartito come il PD non dovrebbecandidare gente che possa essereportata a deviare dal piano dell’asso-luta correttezza e non dovrebbeavere nessun tipo di rapporto con lacriminalità organizzata e/o con qual-siasi centro di potere lobbistico.Dovrebbe avere rapporti con la

gente semplice, ma il più delle volteciò non avviene; con il mondo dellacultura e del lavorono nonché, e per-ché no, della disperazione e delle sof-ferenze, che vivono la comunità deglionesti cittadini. Infine, trovo preoc-cupante, che di fronte alla gravitàdella crisi che investe in particolare laCalabria, non ci sia né una forteopposizione del gruppo regionale ené una massiccia mobilitazione delPartito, per definire un progetto digoverno per la nostra regione e perfarlo conoscere ai calabresi. Credoche occorra una fase di studio delpartito per mettere assieme gli ele-menti costituenti questo progetto,che non può non fare leva sullepotenzialità regionali. Allora bisognaavere il coraggio d’imboccare la stra-da delle energie alternative, valoriz-zando massicciamente il solare equant’altro in questa terra esiste giàin natura, così come bisogna priori-tariamente fare la scelta di mettere insicurezza il territorio, in tutti i sensi,dalla difesa idrogeologica allasicurezza sismica sino alle bonificheambientali. Solo così si può innescareuno sviluppo della ricerca attraversole nostre università e mettere inmoto un processo virtuoso in gradodi ridarare la forte nebbia che oscurail futuro di gran parte dei giovani cal-abresi. Ecco, di questo vorrei sentire parlarein questa importante competizione,perché così ognuno potrebbeesprimersi con più convinzione. Ma,soprattutto, credo che questo sia ilmetodo di fare politica e di eliminaremolta di quella fondatezza chepurtroppo alimenta l'antipolitica. Ecredo che tanta gente,che soffre disfiducia motivata, non ci penserebbemolto a mettersi al lavoro per costru-ire il domani di tutti noi.

STORIE DA PRONTO SOCCORSOdi Vincenzo Carrozza

LA LETTERA

DOMENICA 07 OTTOBRE 2012 LA RIVIERA 21

IRMA

IN EVIDENZA

«Io sostengo ilsegretario del Partito,Pierluigi Bersani,perchésento che eglirappresenti la voglia diriscatto e di rinascitadel popolo italiano».

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la Riviera

Sport / responsabile Antonio Tassone

DOMENICA 07 OTTOBRE 2012 LA RIVIERA 23

6 gol: Cavani (Napoli)5 reti: Gilardino 4 reti: Stevan Jovetic(Fiorentina), AntonioCassano (Stephan ElShaarawy (Milan) ,Rolando Bianchi(Torino)3 reti: Milito (Inter),Giovinco (Juventus),Klose (Lazio), Pazzini(Milan), Miccoli(Palermo), Osvaldo(Roma), Maxy Lopez.

SERIE A- QUARTA GIORNATA

CHIEVO-SAMP. GIOCATA IERI

ROMA-ATALANTA H.12,30GENOA-PALERMO GIOCATA IERI

FIORENTINA-BOLOGNA

SIENA-JUVENTUSPESCARA-LAZIO

CATANIA-PARMA

MILAN-INTER H.20,45NAPOLI-UDINESE H.20,45

TORINO-CAGLIARI

PROSSIMO TURNO

JUVENTUS - NAPOLI

CAGLIARI - BOLOGNA

LAZIO - AC MILAN

CHIEVO - FIORENTINA

ATALANTA - SIENA

CLASSIFICA

JUVENTUS

INTERNAPOLI 16

16

12

SAMP. -1 10

ROMA 8 PALERMO 4

UDINESE 6TORINO -1 8 ATALANTA -2 5

LAZIO 12

MILAN 7BOLOGNA 7PESCARA 7PARMA 6

GENOA 8 SIENA -6 2CATANIA 8 CAGLIARI 2

FIORENTINA 8 CHIEVO 3

20-10-2012

INTER - CATANIA

PALERMO - TORINO

PARMA - SAMPDORIA

UDINESE - PESCARA

GENOA - AS ROMA

* UNA GARA IN PIÙ

Quando il 26 marzo 2012 fu chiamatoa sostituire sulla panchina nerazzurraClaudio Ranieri, in pochi, probabil-mente neanche Massimo Moratti, sisarebbero immaginanti di ritrovareAndrea Stramaccioni saldo allo stessoposto alla vigilia del derby numero157 della massima divisione. Da quel-la data, Sor Andrea ha scalato diverseposizioni e un gradino alla volta si èsaputo guadagnare prima la fiducia diuno spogliatoio tra i più “spinosi”d'Italia, mettendo d'accordo “senato-ri” argentini e resto del gruppo, poigrazie all'obbiettivo sesto posto cen-trato e alcune buone prestazionianche sul piano del gioco (la vittoria aUdine e il bel 4-2 proprio al Milan nelgiorno dello scudetto juventino), purela riconferma e un bel triennale concui Massimo Moratti gli ha servitol'Inter su un piatto d'argento.Il resto è storia nota e più recente:dopo un mercato segnato dall'auste-rità finanziaria e dal doloroso addioad alcune “colonne” dello storico tri-plete (Julio Cesar, Maicon, Lucio),all'Inter si è dato il via alla rifondazio-ne affidando ad Andrea Stramaccionila gestione dell'area tecnica. Comeprevedibile, non tutto è sempre filatoliscio, molti degli obbiettivi di merca-to sfumati e alcuni risultati indigestitra le mura amiche di San Siro (sututti, l'1-3 subito dalla Roma e ancorpiù lo 0-2 davanti al Siena ultimo in

classifica), hanno ringalluzzito idetrattori di un allenatore per il qualenon si è perso tempo per rimprovera-re scarso peso nelle scelta dei giocato-ri da acquistare ed eccesiva inespe-rienza unita a poco equilibrio tatticonella guida di una delle big del calcioitaliano. Ad alcuni, specie tra i suoicolleghi della panchina, non è andatogiù nemmeno il fatto che un “pivello”alle prime armi, si ritrovasse d'impul-so catapultato in rampa di lancio,mentre a loro, schiavi della gavetta,nessuno a torto o ragione se li filava,così come ad altri, anche tra gli stessitifosi nerazzurri, non hanno convintoil “buonismo” riservato ai suoi calcia-tori e l'attitudine spavalda a sbilancia-re la squadra in chiave offensiva, adiscapito di equilibrio di centrocampoe tenuta difensiva. Nel calcio però sisa, è difficile, forse impossibile, otte-nere unanimità di consenso e simpa-tia, e il primo a esserne consapevole èlo stesso Andrea Stramaccioni che,partendo da questo presupposto, haumilmente ha incassato le criticherivolte, traendone anche spunto perun'analisi a 360 gradi degli eventua-li errori da correggerli e, possibil-mente, da non commettere dinuovo. In tal senso, la riprova si èavuta con l'immediato ricorso alladifesa a tre dopo il tonfo casalingonella gara col Siena, senza dubbio ilpunto più basso della mini era di

Stramaccioniinterista: inquella occasio-ne, al terminedi una gara atratti giocataanche dignito-samente e con ilrimpianto di piùdi una occasioneda gol gettata alleortiche, l'Inter sir i t r o v òcon dueg o l

sul groppone, zero punti guadagnati ela cupa sensazione che molto, se nonproprio tutto, fosse da rifare. Tre gior-ni dopo, a Verona contro il Chievo,Andrea Stramaccioni senza indugi einutili perdite di tempo ha allora vol-tato pagina: con tre difensori centrali,due esterni di centrocampo larghi asostegno dei mediani dietro al tre-quartista (a turno uno tra Coutinho oAlvarez, in attesa del rientro del redi-vivo Wes Sneijder), ha subito restitui-to solidità a centrocampo e difesa,riportando la squadra sulla retta viadella vittoria con sei punti in due garee sprazzi di gioco brillante che hannotrovato in Antonio Cassano il più lorofine costruttore, interprete e finaliz-zatore di manovra, per un totale didue assist e quattro reti in sei gare, ilmiglior bottino iniziale di sempre del“ribelle” di Bari Vecchia. Domenicasera, il derby dirà ora a che punto è

arrivata l'opera di Stramaccioni, ma aldi là di quello che sarà il verdetto delcampo, resta l'impressione di unuomo “quadrato” e competente che,

insieme alla verve legata alla suagiovane età, ne fanno un

personaggio fresco epositivo di cuitanto e spessoall'Inter, ma nonsolo, si è pesan-temente avver-tita la mancan-za. In bocca allupo, Strama.

AngeloLetizia

Cinque gol in dieci giorni. Stephan ElShaarawy si prende il Milan e lanciala sfida all'Inter in vista della gara distasera . Dopo la vittoria inChampions League contro lo Zenitdi Spalletti, l'attaccante ha caricato isuoi per la stracittadina: "Questa vit-toria ci da' morale e fiducia in vistadella sfida con l'Inter. Sarà difficilissi-ma e dovremo entrare in campo con-centrati, come qui a SanPietroburgo". I derby sono tutti belli,soprattutto quando si vincono. Liricordo bene tutti, magari il primo,quello che abbiamo vinto quattro azero nel 2010. E' stata una partita,secondo me, giocata benissimo daparte nostra. Questa è stata la partitache ricordo con tanto affetto perchéera il mio primo derby ufficiale eabbiamo fatto una grandissima parti-ta". Diego Milito si scalda per il derbydi domenica sera, ricordando la suaprima stracittadina e quella delloscorso anno con Stramaccioni in pan-

china. "Ricordo una settimana sere-na. Lui è molto bravo a preparare lepartite e noi siamo arrivati tranquillial derby, sapendo che dovevamo vin-cere per forza per poter lottare anco-ra per la Champions, che poi non èarrivata. Abbiamo preparato moltobene la partita, il Milan si giocavaanche il campionato". Sarà il primoderby di Cassano con la magliadell'Inter dopo la sua militanza in ros-sonero. Sarà per lui una partita spe-ciale - ha proseguito il Principe -Sicuramente può essere un uomochiave per noi per il derby, perchéstiamo parlando di un grandissimoattaccante e di un grandissimo gioca-tore che può fare la differenza inqualsiasi momento. Timore nell'af-frontare Pazzini? Timore no, ovvia-mente rispetto". ZAPATA: "MARCIA IN PIU' PERIL DERBY"Il difensore colombiano del Milan haparlato, ai microfoni di Milan

Channel, dopo la vittoria contro loZenit: "A San Pietroburgo abbiamoraccolto una vittoria importantissimasu un campo non facile. Mi sento didire che questa vittoria ci dà una mar-cia in più per il derby".INTER: STRAMA FA RIFIATA-RE I BIG L'Inter pensa al derby e, in vista dellasfida di Europa League contro ilNeftchi, lascia a casa i big. Non sonopartiti, infatti, Zanetti, Samuel,Alvarez, Cassano e Milito oltre agliinfortunati Sneijder, Chivu e Palacio.Dubbi specialmente per quest'ulti-mo. La sue presenza, che potrebbeessere decisiva, non è del tutto certa.

ABBIATI: "VITTORIA CHE DA'MORALE" "In vista del derby questo risultatoviene accolto benissimo perché, aparte l'importanza di questa partita,da ancora più entusiasmo alla squa-dra e alla gente che c'è intorno. Da

giovedì penseremo al derby, ad un'al-tra gara difficile da affrontare. Il ram-marico di Parma c'è ancora, perchéabbiamo disputate, secondo me,un'ottima partita e su una nostra

disattenzione, sulla barriera, il Parmaha pareggiato. Ma la prestazione diParma non e' da cancellare".

L.R

FORMAZIONI

Milan (4-2-3-1): Abbiati; Abate,Bonera, Zapata, Antonini;Montolivo, De Jong;Emanuelson, Boateng, ElSharaawy; Pazzini. All.: Allegri

Inter (3-5-1-1): Handanovic;Ranocchia, Samuel, Juan Jesus;Nagatomo, Zanetti, Guarin,Cambiasso, Pereira; Cassano;Milito. All.Stramaccioni

Arbitro: Valeri di Roma

Il Derby della MadonninaSerie A

Stramaccioni erededello special one ?

Serie A

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DOMENICA 07 OTTOBRE 2012 LA RIVIERA 24

Parlandodi...

Sport

Eccellenza

Siderno: arriva la capolista N.GioieseLa vicenda che ha visto il DASPO colpire 4 componen-

ti biancoazzurri, 3 calciatori ed un dirigente, oltre a tretifosi, e dopo la riunione tenutasi mercoledì sera dove

si è registrata l'assenza di soci importanti che avevano presodegli impegni in seno al sodalizio, gli stessi calciatori veden-do mancare le condizioni minime per proseguire l'attività,erano pronti anche a non scendere in campo oggi pomerig-gio contro la Gioiese. A confermarlo il Presidente pro tem-pore Alessandro Panetta che ha riferito : “Siamo amareggia-ti, ma per dovere di chiarezza nei confronti della città, dellatifoseria, dello staff tecnico e dei giocatori, ci preme eviden-ziare che stanno così le cose: “Mercoledì sera diversi soci,che pure avevano preso degli impegni, non si sono presenta-ti alla riunione e così diventa difficile andare avanti”. “Giustoperché si sappia, la squadra mercoledì ha affrontato la tra-sferta di Soveria Mannelli con le auto, partendo alle 11,30,ed i giocatori hanno mangiato panini”. “Noi dirigenti abbia-mo sentito il dovere di mettere al corrente il gruppo dell'at-tuale delicata situazione e senza aiuti è impossibile prosegui-re”. “Chiaramente la vicenda dei Daspo ha influenzatomolto le scelte di qualche dirigente importante”. “Mi augu-ro, comunque, che la squadra possa scendere in campo, maquesto potrà avvenire solo se chi ha preso degli impegni deci-derà di mantenerli fino alla fine, io personalmente farò ditutto insieme ai pochi dirigenti rimasti al mio fianco, affinchèil Siderno prosegua la stagione anche solo con la Juniores, itifosi sono sicuro faranno la loro parte standoci accanto,come stanno facendo anche oggi”. In ogni caso sembra chela situazione potrebbe essere chiarita già nella riunione pre-vista per domani sera dove verrà esaminata la situazione equello che bisognerà fare per garantire la permanenza delcalcio a Siderno. Non è facile, in tempi difficili come quelliattuali, poter programmare una stagione di vertice maSiderno può e deve rimanere nell’eccellenza del calcio cala-brese, lo richiede la storia calcistica centenaria della città e lorichedono anche quei tifosi che non si rassegnano ad accet-tare passivamente un eventuale declino calcistico Intanto,oggi pomeriggio, mister Laface dovrà fare a meno diAnthony Commisso, De Leo e Giuffrida oltre allo squalifi-cato Rametta. E’ chiaro che le scelte sono obbligate e i dubbipossono riguardare solo l’utilizzazione dei fuoriquota vistoche due dei tre calciatori assenti sono proprio under. Il tec-

nico melitese saprà anche questa volta rimediare alle diffi-coltà e proporrà una compagine disposta a lottare dal primoall’ultimo minuto pur di ottenere un risultato di prestigiocontro l’attuale capolista. La tradizione è favorevole alSiderno che l’anno scorso battè i viola pianegiani sia in casache fuori raggiungendo una “miracolosa” salvezza. Occhio aLeone ed Autelitano che dovranno convincere.

A.T.

Sergio Lombardo, è un ragazzo dellaLocride, molto bravo a giocare a calcio.Centrocampista dai piedi buoni si è semprecontraddistinto in campo per la naturalezzae l’eleganza delle sue giocate. Lombardo èuno che fà gruppo e che nello spogliatoio sifà sentire. Non si permetterà mai di mette-re in difficoltà i suoi compagni, quelli con cuisi allena ogni giorno. Per questo è benvolu-to da tutti. Ama la professione di calciatoree dà sempre il massimo sia negli allenamen-ti che durante le gare ufficiali. Si dice moltolegato ai valori della famiglia. Di lui, giova-nissimo, si accorsero subito gli osservatoridel Genoa, dove Sergio ha fatto tutta la tra-fila delle giovanili, per poi muovere gli inizidella sua carriera calcistica snodatasi attra-verso tanti campionati professionisti e diserie D. Savona in C2, Vado Ligure, l’espe-rienza di Siderno e poi ancora Voghera,Alessandria (con vittoria del campionato),Casale, Valle d’Aosta, Derthona e quindi dinuovo in Calabria con l’Hinterreggio. PoiLombardo viene contattato dal Roccella eda mister Tonino Figliomeni che lo conoscebene avendolo avuto alle dipendenze delSiderno qualche anno prima, Lombardoaccetta di buon grado il trasferimento in unacategoria inferiore, allettato dal progetto delRoccella, ed anche, diciamo noi, perchè sà

che l’ambiente roccellese è tranquillo e ladirigenza “eccelle” in quanto al rispettodegli impegni assunti con i suoi tesserati.Lombardo disputa una stagione “normale”,cosi come del resto tutti i suoi compagni disquadra. Nonostante i risultati non in lineacon gli obiettivi stagionali della società, afine giugno di quest’anno, molti atleti ven-gono confermati mentre per scelta tecnicaLombardo non viene inserito nell’organicodel Roccella. E’ naturale che lo stesso cirimanga male anche perchè voleva avereuna chance di riscatto qui nella sua zona edanche e soprattutto davanti agli occhi di unpresidente come Achille Giannitti che luistesso definisce “eccezionale”.“Quellaopportunità- dichiara Lombardo- che orami sta dando la Nuova Gioiese”. Da qui inizia la nostra intervista . Sergio, ma come mai sei stato “scaricato”per motivi tecnici se a volerti al Roccella èstato proprio mister Figliomeni ? Questo non lo saprei dire . Per me il misterche ho avuto al Siderno ed il mister che hoavuto al Roccella non sono la stessa perso-na. A Siderno avevo trovato una personadisponibile e perbene e per questo motivoavevo accettato il Roccella anche a costo discendere di categoria . Credevo nel proget-to e nelle persone che me lo avevano sotto-

posto ed avevo accettato anche con grandeentusiasmo. A Roccella, invece, ho trovatouna persona differente scontrosa e condelle paure inspiegabili. Ma tatticamente ti utilizzava bene ? Diciamo che a livello tattico il mio è unruolo particolare, davanti alla difesa, aveva-mo iniziato con un 4-4-2 poi abbiamo cam-biato subito. Tatticamente non è che miabbia utilizzato male però ho trovato qual-cosa di diverso anche negli allenamenti,nelle questioni tattiche. A Siderno era moltopiù attento nella cura dei particolari, alme-no secondo la mia esperienza, al Roccellainvece ho visto un’altra persona, cambiata. Forse Figliomeni avverte maggiori respon-sabilità? Può essere. Ho visto un pizzico di “presun-zione” che prima non avevo mai notato. Ora sei alla N.Gioiese. Oggi sarete aSiderno? Noi siamo consapevoli della nostra forza escenderemo in campo per vincere.Vogliamo continuare a fare bene, siamoprimi in classifica, abbiamo preso solo duegol e c’è l’entusiasmo, la voglia e la consa-pevolezza di poter raggiungere obiettiviimportanti. Siamo forti e ben attrezzati everremo a Siderno per dimostrare che ilnostro primato non è frutto del caso.

Vincendo al “Raciti”, uno dei campi più dif-ficili, si darebbe un segnale importante circale nostre ambizioni di vittoria del campiona-to. Voi ci credete alla vittoria del campionato? Certo che noi ci crediamo. Abbiamo il dove-re di crederci sino all’ultimo. Lo richiede lapiazza importante di Gioia Tauro, il nostrosplendido presidente e tutta la società. Noidobbiamo crederci soprattutto per i nostritifosi. A Roccella sono stati splendidi spe-riamo che possano esserci numerosi ancheoggi a Siderno . Giocheremo per loro e perconfermare quanto di buono abbiamo fattosino ad ora. Non abbiamo paura, rispettia-mo il Siderno, sarà una partita difficile manoi giocheremo la partita per vincerla. I tifosi ti hanno coniato come appellattivo“il professore”? Mi fà piacere aver dato questa impressioneai tifosi della Gioiese. Loro mi vedonoanche negli allenamenti e sanno con qualededizione, con quale impegno e quantoattaccamento ho verso questa la maglia. Iosono fatto così, gioco perchè è il miomestiere e gioco per la maglia che indosso.Fanno bene ad aspettarsi tanto da me ed ioaltrettanto debbo ricambiare ciò che loro siaspettano di ricevere da me.

Antonio Tassone

Locri

Il Locri non“ingrana”. Oggiil match veritàcon il TaureanaInizio difficile per il Locri nel campionato di PrimaCategoria. Dopo il pareggio per 1-1 nella gara d’esor-dio casalinga contro il Santa Cristina è arrivata lasconfitta contro la Bianchese . Un Locri che PeppeAlia dovrà ancora plasmare al meglio per via di alcu-ne defezioni e per le condizioni fisiche di qualche cal-ciatore non ancora al top della condizione. A Biancosi è vista una squadra sottotono che ha fatto un pas-settino indietro rispetto alla settimana precedentedove il Locri avrebbe sicuramente meritato di vince-re per via delle tante occasioni da rete sciupate. Oggipomeriggio al Comunale di Via Cosmano arriverà ilforte Taureana, una delle compagini più agguerritedella prima categoria, partita con grandi ambizioni eche si trova attualmente al primo posto della classifi-ca assieme al Caulonia ed alla Benestarnatilese. Peril Locri la gara odierna sarà il vero banco di prova percapire se la compagine cara al presidente EugenioMinniti potrà disputare un campionato da protagon-sta oppure “anonimo”. Le componenti per fare beneci sono tutte. Ora serve solo una vittoria.

QUINTA GIORNATA H.15,30ACRI-PAOLANA

ROCCELLA-BRANCALEONERENDE-GUARDAVALLE

SERSALE- ISOLA C.R.

SILANA-CASTROVILLARISIDERNO-N.GIOIESE

SAN LUCIDO- CATONA

SOVERATO-BOCALE

CLASSIFICA

N.GIOIESE 10

RENDE 9 PAOLANA 4

ACRI 5GUARDAVALLE 10 ROCCELLA 4

CATONA 7

ISOLA C.R. 6 SAN LUCIDO 0

SIDERNO 3CASTROV. 6 BRANCALEONE 3

SERSALE 8 SILANA 4

BOCALE 6SOVERATO 6

Panuccio

VindigniTavernitiCassaroCosoleto

Pascu

Autelitano

Iervasi

Leone

DieniLombardo Crucitti

Tringali

RumboMascaroCandido

Autolitano

PettinatoCarabettaAfflitto

Marra

N.GioieseAll.Dal Torrione

SidernoAll.Laface

Vita

Lombardo: “scaricato” dal Roccella diventa “professore” a Gioia T.

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DOMENICA 07 OTTOBRE 2012 LA RIVIERA 25

la Rivieradi...

QUINTA GIORNATA

BIANCO -TAURIAN. IERI

REGGIOMED. - POLISTENA IERIREAL CZ - GALLICESE IERI

PALMESE - M. DI GIOIOSA

SAN CALOGERO - GIMIGLIANORIZZICONI- BOVALINESE

GIOIOSA J. - MONTEPAONE

V.VILLESE- DAVOLI

CLASSIFICA

TAURIANOVA 10

M.GIOIOSA 8 GIMIGLIANO 4

PALMESE 5GALLICESE 10 V.VILLESE 4

BIANCO 7

GIOIOSA J. 6 R. CATANZARO 0

POLISTENA 3S.CALOGERO 6 SP.DAVOLI 2

MONTEPAONE 7 BOVALINESE 4

RIZZICONI 5REGGIOMED. 6

PROMOZIONE

Seconda vittoria dopo quattropartite per il Marina di Gioiosadi Gianni Scigliano e terzo posto

in classifica. Bel ruolino di marcia peri ragazzi del presidente VincenzoTavernese che anche domenica con ilblasonato Reggio Mediterraneohanno dimostrato sul terreno delcomunale Lombardo tanto carattere,bel gioco e la forma smagliante deifratelli Vincenzo e Matteo Carboneche sono stati determinanti insieme alpacchetto difensivo nella super sfidacon i Reggini. I Giallorossi in attesadella partitissima di oggi pomeriggioa Palmi contro la Palmese continuanola striscia positiva che si allunga per lagioia della dirigenza che in questa sta-gione ha investito tanto puntandosoprattutto sul gruppo storico che siva riconfermando alla grande anchein questa annata calcistica. GianniScigliano si gode il terzo posto in clas-sifica e il grande momento che stannovivendo i suoi ragazzi il tecnico giallo-rosso si sofferma ben volentieri a inostri taccuini :” Oggi pomeriggiosaremo chiamati ad un'importantepartita contro la Palmese, avversario

davvero ostico. In allenamento in set-timana abbiamo lavorato con tantoimpegno cercando altre soluzioni tat-tiche che ci aiuteranno ad affrontarela gara nel migliore dei modi.Sicuramente una vittoria contribui-rebbe ad aumentare in noi la convin-

zione che questo gruppo può davverofare grandi cose ci proveremo nonabbiamo nulla da perdere". MatteoPalermo estroso attaccante delMarina di Gioiosa alla seconda sta-gione in giallorosso si sofferma sulmomento positivo della sua squadra:”Sono contento per la vittoria di dome-nica e in particolare per il terzo postoampiamente meritato. Il nostro alle-natore e il nostro preparatore sonodue splendide persone, disponibili,aperte al dialogo e molto preparate,che ci seguono ogni giorno. Lasocietà ha fatto tanti sacrifici per alle-stire un organico competitivo, e ades-so sta a noi ripagare i loro sforzi sulcampo, sia nel lavoro settimanale chela domenica. Credo che quest'annoassisteremo ad un campionato abba-stanza competitivo e molto più equili-brato rispetto al precedente, per viadelle tante squadre che si sono rinfor-zate”All'inizio della preparazionedurante la settimana i più festeggiatisono stati i fratelli Carbone ma ancheil portiere Spadola autori di una gran-de partita.

Nicodemo Barillaro

II Categoria

Il Mammola ainastri di partenzaE' un Mammola carico di ottimismo, quello che si presenta ainastri di partenza del campionato di Seconda categoria.L'allenatore Toto' Logozzo ha completato la prima parte dellapreparazione. Il Presidente Pino Neve insieme al suo viceSalvatore Bruzzese affermano:” Siamo contenti di questo ini-zio di preparazione, ringrazio tutti i presenti, compreso lo stafftecnico, che sta lavorando sodo insieme a tutti i componentidella rosa. Abbiamo riscontrato tanto entusiasmo tra i nuoviarrivi ma puntiamo soprattutto sui calciatori di innata espe-rienza. L'entusiasmo è alle stelle, il gruppo è compatto e noidirigenti stiamo lavorando in piena sintonia per offrire ilmeglio a tutti i ragazzi. Per tutti è un inizio importante e saran-no chiamati a dare il massimo impegno, avendo tutti la possi-bilità di conquistarsi un posto in Prima Squadra. Gli allena-menti hanno inizio tutti i giorni alle ore 15.30 e l'intensità deglistessi è altissima. Da sottolineare l'abbigliamento sportivo chetutti i calciatori indossano con il marchio Sità e la grandeorganizzazione che in una società di seconda categoria è unvero lusso. Il dirigente Francesco Agostini ritornato in societàdopo la prima uscita stagionale afferma:” Una politica calci-stica fatta e costruita sui giovani, quella messa in campo dallanostra società , perché è proprio da loro che si vuole partire,per ottenere i risultati sperati. Ragazzi che abbiano motivazio-ni, voglia di mettersi in discussione e di divertirsi giocando acalcio, il tutto senza chiedere nulla in cambio” -. L'assessoreallo sport Pino Agostino intanto annuncia una novità impor-tante per i lavori di messa in sicurezza dello stadio comunaleche dovrebbero iniziare tra qualche giorno con l' integrazio-ne di circa 3 tremila euro, in aggiunta ai quindicimila euro giàprevisti con l'approvazione del bilanci odi qualche mese fa, unbel sospiro di sollievo per tutta la nuova dirigenza che spera dipoter iniziare il campionato tra le mura amiche inaugurandola nuova struttura calcistica.

N. B.

Il Gioiosa Jonica con una gara giocata a buonilivelli espugna Polistena ottenendo la primavittoria in campionato. La squadra di mister

Silvano finalmente è riuscita a trovare il primoacuto stagionale, nonera facile in terra piani-giana in quanto ilPolistena aveva dimo-strato in queste ultimedomeniche buona orga-nizzazione di gioco e siera ulteriormente rinfor-zato per disputare uncampionato tranquillo.La compagine bianco-rossa dopo la vittoria didomenica adesso devedare continuità ad inco-minciare da oggi pome-riggio quando al comu-nale fa tappa ilMontepaone la forma-zione catanzarese nonsembra irresistibile ma il Gioiosa non deve sotto-valutare il mach che Cosimo Silvano ha prepara-to molto bene in settimana spronando i suoiragazzi ad essere attenti e determinati. Si bloccaDiego Giovinazzo è questa è la lieta notizia incasa Gioiosa da lui i tifosi la società e il tecnicosi aspettano tanto i suoi gol potrebbero essere

determinanti per una stagione esaltante. L'altrabuona notizia che arriva da Polistena la buonagara di Domenico Libri che Silvano ha utilizzatocome difensore esterno come lo utilizzava a

Marina di Gioiosa con otti-mi risultati e dunque il jollyha subito ricambiato conuna buona gara e con unaspinta sulla fascia che èstata costante a tal punto dimettere in crisi il pacchettodifensivo Polistenese.Peppe Denaro invece inco-mincia a crescere da pocoin quadra possiede dellebuone giocate e dai suoipiedi e da quelli di GianniLibri partono i suggerimen-ti per le offensive bianco-rossi. Il Gioiosa non è anco-ra una Ferrari ma puòdiventarlo visti i progressiche ci sono stati in terra

pianigiana a questo punto quella di oggi pome-riggio contro il Montepaone potrebbe essere unbanco di prova importante. Una vittoria potreb-be proiettare i biancorossi nelle primissime posi-zioni se si tratti di una prima fuga lo scopriremosolo stasera.

N.B.

Caputo

PisanoRotoloDatoTrentinelli

Catalano

Carbone M.

Fiorino

Raso

AmorusoSpoletiMusumeci

Ieraci

CommissoCarbone VVallellonga

Patrizio

Aquino VAquino F.Scattarreggia

Frascà

PalmeseAll.Perna

M.GioiosaAll.Scigliano

Giovinazzo

Fiorentino

Nania NotarisChiefari Fiorentino I

Pisano

Giovinazzo

Giglio

Mazzone

MoniaciMercurioRanieri

Macri

SiclariLibri G.Denaro

Albanese M.

RomeoCosenzaLibri D.

Saraco

MontepaoneAll.Ortolini

Gioiosa J.All.Silvano

Rotundo

M.di Gioiosa non fermarti

Gioiosa Jonica: dopo la prima sicerca il bis contro il Montepaone

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DOMENICA 07 OTTOBRE 2012 LA RIVIERA 26

DNA: LA VIOLA IN TRASFERTA SUL PARQUET DELL’OMEGNADopo la sconfitta patita all’esordio incasa per mano della Moncada SolarAgrigento (67-82 lo score finale), laViola Reggio Calabria ha disputato, ierisera, il suo secondo incontro nella DNA(Divisione Nazionale A). Ad attendere lasquadra di coach Bolignano è stata laPaffoni Omegna. Un match tra sconfitteall’esordio, in quanto anche la squadrapiemontese aveva inaugurato la regularseason uscendo battuta in trasferta permano della Bawer Matera (70-78). Un incontro che, seppure alla secondagiornata, rappresenta già uno spartiac-que importante per la squadra reggina.L’esordio in casa ha, infatti, lasciato l’a-maro in bocca sia al pubblico delPalaCalafiore sia agli stessi giocatori, inquanto ci si aspettava di portare a casa idue punti contro una diretta concorren-te, peraltro battuta in entrambi gli scon-tri diretti durante la scorsa stagione, einvece, alla fine, i ragazzi in neroaranciosono rimasti a bocca asciutta, vittime diun black-out totale nella seconda metàdella partita.Come sottolineato sia da coachBolignano che dagli stessi giocatori, èmancata, nel match contro Agrigento, lacontinuità nella costruzione del gioco e

la lucidità necessaria nei momenti cloudell’incontro. Un aspetto che può essereconsiderato comprensibile se si pensa alfatto che l’età media della squadra èmolto bassa e, soprattutto, che l’organicoè ancora in fase di rodaggio e, quindi,necessita di un paio di incontri per potertrovare i ritmi e gli schemi giusti.Si riparte quindi da un match non sem-plice, sul parquet di una squadra sì solidama non impossibile da battere. È impor-tante che arrivi una risposta forte e chia-ra sin da subito da parte della squadra dicoach Bolignano. Le potenzialità ci sonoe la squadra ha chiaramente dimostrato

di sapersi esprimere a buoni livelli (sipensi ai primi due quarti controAgrigento). La chiave sarà rappresentatadalla difesa viola. Sarà, infatti, moltoimportante riuscire a difendere bene,evitando di concedere troppi “tiri facili”alla squadra di coach Di Lorenzo.Consistenza in difesa e una buona dosedi cinismo in attacco potrebbero rivelarsicome le armi chiavi per un successoesterno che darebbe alla Viola, oltre aiprimi due punti stagionali, la consapevo-lezza di riuscire a esprimersi a buonilivelli per un intero incontro.

All’apparenza una ventiseiennecome tante: bella, bionda, occhidolci da cerbiatto e il classico visoangelico. In realtà, dietro questafaccia da biondina stereotipata siscopre una ragazza dal grandespessore: forte, determinata,matura e con la voglia di spaccareil mondo a suon di calci, rotazionie prese. Rosalba Forciniti è laprima medaglia calabrese femmi-nile ai Giochi Olimpici. Mai,prima di lei, una nostra conterra-nea era riuscita a salire sul podiodi un’edizione olimpica. Questabella e tenace ragazza ha invecedeciso di sfatare un tabù decisa-mente scomodo e, in quel diLondra, si è conquistata unamedaglia tanto bella quanto ina-spettata, che l’ha inserita di dirittonell’Olimpo dello sport calabrese.Un successo meritato, frutto ditanto duro lavoro che, unito algrande talento e a un’irriducibiletenacia, l’ha portata a essere un’a-tleta di altissimo livello. Judokaaggressiva sul tatami e “ragazzac-cia” fuori, come ha dimostrato leistessa quando, al termine delbronzo conquistato alle scorseOlimpiadi, ha deciso di sfoggiareuna maglietta con su scritto «Thegood girls go to heaven, the badgirls go to London». La grinta e larabbia di lei che ha cercato, volu-to, perseguito e sognato quelpodio sin da quando era bambina,quando per potersi allenare eracostretta a spostarsi ogni giornodalla piccola Longobucco, sua cit-tadina d’origine, a Cosenza,distante più di 60 km. Una vita disacrifici, tutto per una passione, iljudo, che lei stessa definisce «ilmio fidanzato da quando ho ottoanni». Nonostante i tanti proble-mi avuti nel corso degli anni, que-sta strabiliante judoka ha dimo-strato che, con dedizione e durolavoro, si può fare bene ancherimanendo in Calabria, evitandodi trasferirsi a centinaia di chilo-metri di distanza dal proprioluogo d’origine. Fare sport e farlobene, in maniera professionale, èpossibile anche in terre come lanostra, nonostante le ovvie caren-ze a livello strutturale. Rosalba èla pura rappresentazione dellosport calabrese che s’impegna,soffre, lotta e, alla fine, vince.Simbolo di una Calabria che spor-tivamente c’è anche in discipline,come quella del judo, ancora infase di crescita e di assestamentosul territorio.

PERSONAGGIPERSONAGGI

RosalbaForciniti

la Riviera

Oltre la rete

QUARTA GIORNATA H.15,30OMEGNA-REGGIO CALABRIA IERI

PERUGIA-SAN SEVEROTREVIGLIO-RECANATI OGGI

CASTELLETTO-CHIETI

AGRIGENTO-MIRANDOLABARI-MATERA

LUCCA-LATINA

CASALPUSTERLENGO-TORINOFIRENZE-BOLOGNA

CLASSIFICA

AGRIGENTO 2

MATERA 2 CASTELLETTO 0

CHIETI 0TORINO 2 FIRENZE 0

FERRARA 2

LUCCA 2 REGGIO CAL. 0

OMEGNA. 0TREVIGLIO 2 PERUGIA 0

RECANATI 2 MIRANDOLA 0

CASALPUST. 0 BARI 0BOLOGNA 2 SAN SEVERO 0

Avrà ufficialmente inizio oggi,alle ore 18:00, il campionato diserie A1 della Tonno CallipoVibo Valentia. A far da corniceall'evento sarà il bellissimoPalatrento, palazzetto nel quale ilsestetto giallorosso di misterBlengini affronterà l'Itas DiatecTrentino. Un match difficile,quasi impossibile, per la compagi-ne vibonese che si trova di frontealla squadra da molti consideratacome la vera favorita del campio-nato. A peggiorare un quadro giàdi per sé non particolarmenteesaltante ci pensano i precedenti,che parlano di uno sconfortante 0su 10 della Tonno Callipo al

Palatrento. Tuttavia, il buon precampionatodisputato dai giallorossi e l’arrivodi una serie di giovani dalle gran-di potenzialità fanno sperare inuna buona prestazione e, soprat-tutto, in una stagione positiva.Una rosa che è, finalmente, alcompleto, dopo gli arrivi deglischiacciatori Kaliberda, Urnaut eRocamora, al rientro dopo gliimpegni di qualificazione europeacon le rispettive nazionali. Per Vibo, che si presenta per laquinta stagione consecutiva ainastri di partenza della massimaserie, quello odierno rappresentaun impegno da affrontare con laserenità di chi non ha nulla daperdere. Non è oggi e non è con-tro l'Itas Diatec (che ha individua-lità del calibro di Kaziyski,Birarelli e Stokr, giusto per citar-ne alcuni) che si deve conquistare

la salvezza. Una salvezza che èconsiderata da molti come l’obiet-tivo minimo stagionale. C’è, inrealtà, la consapevolezza di avereun organico dalle buone potenzia-lità tecniche che potrebbe regala-re grandi soddisfazioni.Dall’ottimo Coscione al solidoFarina, passando per il talentuosoKlapwijk e arrivando ai giovanis-simi Lavia e Presta, Vibo iniziaquesta regular season come asso-luta underdog del campionato,squadra fresca e difficile da deci-frare. Una squadra che ha cam-biato tanto e che, proprio perquesto motivo, ha come compitoprincipale quello di riuscire a tro-vare la propria quadratura, cer-cando di consolidare velocementeschemi e ritmi di gioco. Spetterà amister Blengini convertire il buonpotenziale della compagine vibo-nese in una solida realtà.

CLASSIFICA

CASTELLANA 0

LATINA 0CUNEO 0

MODENA 0

PIACENZA 0PERUGIA 0

MACERATA 0

S. GIUSTINO 0RAVENNA 0

VERONA 0TRENTO 0

VIBO VAL. 0

A1: Vibo, esordio sul difficilecampo dell’Itas Diatec

LATINA 0

AVVIENE IN CALABRIA

Giro 2013: due le tappe calabresi

Ufficialmente presentata l’edizione 2013 del Giro d’Italia. La più importan-te corsa a tappe italiana avrà luogo dal 4 al 26 maggio. 21 le tappe previste,due delle quali vedranno come protagonista la Calabria. Il 7 maggio ci saràla Policastro-Serra San Bruno di 244 km, tappa più lunga della competizio-ne e dall’alto tasso di spettacolo per la presenza di alcuni tratti di pura sali-ta. Il gruppo si sposterà poi a Cosenza da dove, il giorno successivo, partiràla quinta tappa che, dopo un percorso di 199 km, arriverà a Matera.

Reggio Calabria ospiterà dall’1 al 4 novembre la ventottesima edizionedella Mediterranean Cup di vela. Una competizione dal sapore internazio-nale, grazie alla presenza di equipaggi nazionali esteri del calibro di Serbia,Slovenia e Croazia. Durante le prime due giornate è previsto un clinic, unraduno per inviti con la presenza di grandi personalità tecniche, mentre leultime due saranno dedicate alle regate, alle quali prenderanno parte 150imbarcazioni.

Mediterranean Cup a Reggio

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la Riviera

A proposito di 'ndrangheta,della sua azione politica e dellasua base sociale, credo chebisogni aggiornare le analisi.Ciò sicuramente per quantoriguarda Siderno, ma credoanche per altri luoghi di anticatradizione 'ndranghetistica,come la Piana, Reggio,Nicastro, Sambiase, Cutro etc. La 'ndrangheta di Siderno è unorganismo scaltrito da un seco-lo d'esperienza politica. Neiricordi della generazione cheprecedette la mia, qualcheanno prima della guerra e delfascismo, i notabili sidernesiimpiegarono la 'ndrina diMirto contro gli accoliti deinotabili di Locri (allora GeraceMarina), tanto che fu mandatol'esercito per ristabilire l'ordinepubblico. Il passaggio da'ndrangheta contadina a capi-talismo a mano armata è venu-to dall'emigrazione contadina.La 'ndrangheta sidernese èandata a scuola dalla mafia ita-loamericana e si è fatta moder-na in senso capitalistico traNew York e Toronto. Con la NON costituzione diparte civile nel processoCongiusta, mi viene difficileimmaginare che una 'ndran-gheta così esperta delle cosedel mondo e così integrata nelsistema politico ed economicoitaliano - il quale accetta rico-noscente la pax mafiosa, i votidei capibastone mafiosi e dàspazio ai danari provenienti daitraffici illeciti - abbia deciso didarsi la zappa sui piedi, rifiu-tando un atto di pura routine,qual è quello di abbaiare allaluna. C'è dell'altro, sicuramen-te. La spiegazione che mi girain testa è che Siderno sia statainfettata dalla 'ndranghetacalabrese di più recente battesi-mo, la quale somiglia più allacamorra napoletana che allamafia siciliana. Prendiamo aesempio Locri. Qui la 'ndran-gheta non esisteva fino allanascita dell'Ospedale. A partiredal momento che cominciaro-no ad arrivare soldi da Roma,la 'ndrina locrese è salita aglionori del mondo per gli assassi-ni in nome della carriera e peril borseggio di medicine e stru-menti medici. Quando è natoquesto nuovo tipo di mafia, unsidernese di antico pelo l'hagiudicata un fottisterio di dena-

ro pubblico, tipico della camor-ra urbana esistente a Napoliprima del fascismo e risortademocraticamente e costitu-zionalmente dopo la caduta delfascismo, anziché qualcosasimile alla compaesana 'ndrinadi Mirto, di Salvi, di Ferraro. Inun articolo di due anni fa, hochiamato con il sostantivo'tamarria' questa nuova cultura,la quale è fatta di atteggiamen-ti rozzi, che sottintendono eincorporano una sfida e ildisprezzo per l'interlocutoreesterno al giro; che usa un lin-guaggio volutamente aggressi-vo, comportamenti intimidato-ri, prepotenti e l'uso del tritolo,con vetrine che saltano, conautomobili che bruciano, conimpianti devastati; che ricorreall'assassinio per motivi che aben guardare risultano futili. La legge elettorale che prevedel'elezione diretta del sindaco haagevolato l'espansione politicadella tamarria. Lettera (ottobre 2006) inviata

alla redazione de La Riviera

In ricordo: a 2 anni dalla sua morte

LA SCOMPARSA

MALAVITA CALABRESE / L’ATTUALITÀ DI NICOLA

DOMENICA 07 OTTOBRE 2012 LA RIVIERA 27

Siamo sul lato sud del lungo-mare di Locri che ospita ilmonumento dei Caduti delmare, inaugurato in occasionedel 32°anniversario della batta-glia navale di Stilo (9 luglio1940). Si trattò del primo scon-tro, seguito all’entrata in guer-ra dell’Italia (10 giugno 1940),tra le navi della Royal Navy

britannica e quelle della RegiaMarina italiana nelle acque delmar Jonio, a sud-est di PuntaStilo cui si aggiunsero le rispet-tive aviazioni. Perdite italiane:un caccia (lo “Zeffiro”) e unsommergibile. Perdite britan-niche: un piroscafo, un caccia e18 aerei. Nessun vincitore. Mapuò, in effetti, una Guerra,guardando all'interno delle sueramate sdruciture, operareuna distinzione tra vincitori eperdenti? No. In ogni guerra siè sempre e solo tutti, irrime-diabilmente, sconfitti.

Un mioomaggioai Cadutidel mare“ La mia lapide è il marené amena l'ondail terrore molcisceai mesti abissi,gli occhi sbarratisu imperituro strazioche all'iniquo suppliziochiede ancora un perché.”

MESSAGGI NEL TEMPOdi Daniela Ferraro

Ai cadutidel mare

Siderno, da ‘ndrangheta contadina a capitalistica andata e ritorno

Ciao zia Nella,Sei un grande esempio da seguire per tutti noi. La tua dedizione per la famigliaè stata la ragione della tua vita. Con la tua grande generosità hai sempre intesola famiglia non soltanto composta dal tuo adorato marito e dai tuoi amatissimifigli, ma da fratelli, nipoti e cognati. Non c'è nipote che non ricordi le tue carezzeo le tue coccole, non c'è parente che tu non abbia amorevolmente consigliato.Tu sarai sempre con noi, grande nei nostri cuori, semplice e amorevole come lamamma che sei sempre stata. Grazie a nome della grande famiglia a cui hai dedi-cato la tua vita…

TAMARRIA Caro Ercolino, La Tamarria non ha niente in comunecon il modello della “Gioventù bruciata”di James Dean, o peggio con quello dell'”Arancia meccanica” o della droga.Questi fenomeni attengono al degradodella civiltà urbana e non al degradodella civiltà contadina. Il mondo contadi-no affronta oggi tematiche del tipoRivolta di Pugac_v. Una maschera che siavvicina al fenomeno reale è il film diBenigni, “Jonny Stecchino”. La tamarria si presenta con gli stessicaratteri di una casta sociale. Come sefosse l'aristocrazia del paese; gli unti dellaMaffia Vittoriosa; un nuovo e privilegia-to corpo di Cavalieri crociati, che agiscein nome di un segretissimo pontefice, ilBoss della 'ndrina. Ma, se è il voto discambio ad affermarli come corpo, comeFianchi di Ferro del senatore e del depu-tato in carica, il nodo sociale che liastringe e separa è costituito dal danaro,o meglio dal modello che il capitalismoha imposto al guadagno. In passato, icontadini. Il danaro lo vedevano poco oniente. Il dominio padronale - di solito diun padrone che abitava in paese o in città- si è esplicato nel toglierglielo di mano,

anzi dalla bocca (o traducendo, nella vio-lenza della fame). Adesso che il danaro icontadini ce l'hanno, frutto di lavoro o diviolenza, s'intendono come i padroni;pretendono di essere loro a dettare leregole. Ma la pretesa è impossibile, datoche essi stessi hanno scelto d'inurbarsi.Non esiste né praticamente né teorica-mente l'urbe campagnola. C'è il villaggio, ma esso è campagna enon città. Il problema di portare l'ex con-tadino inurbato alla civiltà urbana, Romanon può risolverlo né con i suoi cara-binieri, né più che mai con i suoi giudiciForse l'avrebbe risolto l'industrializ-zazione, ma non c'è stata e non ci saràmai fin quando il Sud starà assieme alNord.

La civiltà urbana è molto più comp-lessa e variegata del semplice rapporto disussistenza, strutturato nella trilogia“economia naturale-rendita-danaro”.Per il contadino, il resto del mondo eraun estraneo. Il danaro era l'unico mezzoper penetrarlo, per farsi riconoscere eapprezzare. Chi, per vivere, poteva soltanto zappare,restava analfabeta e imbussolato cul-turalmente tra la terra e Dio, non sempreben rappresentato in parrocchia. Per mil-lenni il tamarro è stato tagliato fuori dallacultura urbana, che è articolata, sfac-

cettata, geograficamente dilatata, dinam-ica in termini di produttività, filosofica-mente capace di mettere in discussionesé stessa e le sue procedure sociali. Laciviltà urbana sta nei libri e nella penna,ignoti al nostro contadino.La tamarria va vinta e superata. Fra icompiti nuovi, apparentemente impropridella prossima amministrazione, l'atten-zione alla scuola deve precederequalunque altra. La scuola è giunta al quasi fallimento.Ma se anche funzionasse ottimamente,così com'è non basterebbe all'opera dicreare una nuova armonia in paese. Inquanto scuola nazionale, essa non èpreparata a svolgere siffatto compito.Per questo motivo il Comune devecogliere le opportunità che alcune nuovenorme costituzionali danno alla periferia.Il curricolo scolastico va adeguato aibisogni locali. Il comune deve intervenire con idee epersone. Tanto per buttare giù qualcheesempio, dovrebbe integrare i normaliprogrammi con corsi di dizione, di com-posizione, di recitazione, di musica, dicanto, di applicazioni matematiche, diagricoltura, di manifattura, con corsi col-laterali di storia delle formazioni sociali,di folclore, con saggi ginnici e di danza.Troppo? Forse troppo poco.

Ciao zia

Nella

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DOMENICA 07 OTTOBRE 2012 LA RIVIERA 28

Parlandodi...

foto NOTIZIEBOVA SUPERIORE

Prevista per oggi a Bova la secon-da giornata della prima sagradella mela d’Aspromonte.L’iniziativa promossa e organizza-ta dall’Associazione Culturale “IChòra” in collaborazione conl’Azienda Agrituristica “San Leo”e col patrocinio del Comune diBova, dell’Ente Parco Nazionaledell’Aspromonte e di ColdirettiCalabria, si prefigge il duplicescopo di coniugare la parte pretta-mente gastronomica legata all’uti-lizzo diffuso della mela partendodal processo di lavorazione, allariscoperta dell’Aspromonte grecoe soprattutto alla possibilità digodere delle bellezze del centrostorico di Bova. Il programmadella due giorni, che si snoderàtra l’azienda agrituristica San Leoubicata in località Campi di Bovaa 1250 metri sul livello del mare ei 915 metri del centro storico diBova, prevede per la giornata disabato alle ore 10:00 la conferen-za stampa di presentazione dell’e-vento presso i locali del CentroVisitatori dell’Ente ParcoNazionale dell’Aspromonte cuiseguirà la visita guidata al centrostorico. Alle 12:00 il trasferimentoin Azienda dove si effettuerà ladegustazione di prodotti a base dimela. Dalle 17:00 parte didatticariservata all’illustrazione dellespecie varietali presenti in aziendae alle tecniche di coltivazione. Laserata terminerà con l'intratteni-mento culturale a cura di artistilocali. La giornata di domenica siaprirà sempre in Azienda, dove apranzo si potranno degustare pro-dotti a base di mela. Alle 17:00trasferimento nel centro storico diBova dove per l’occasione verran-no allestiti inPiazzaRoma glistand per l’e-sposizione e lavendita di pro-dotti tipicilocali. La chiu-sura dellaserata in musi-ca sarà affidataal gruppo dimusica tradizio-nale “Kardhja”.

Peppe Voltarelli e Otello Profazioancora insieme sul palco.Eccezione, due galli nello stessopollaio. Due calabrie si incontrano,irriverenti in modo diverso, straor-dinarie soprattutto fuori.

Arriva la 1° sagradella melad’Aspromonte

Calabria in concerto

Italo Calvino: «Voi non ve nepotete ricordare ma io si.L’avevamo sempre addosso, la

Luna, smisurata: quand’era il ple-nilunio pareva che ci schiacciasse;quand’era luna nuova rotolavaper il cielo come un nero ombrel-

lo portato dal vento; e a luna-crescente veniva avanti acorna così basse che pareva lìlì per infilzare la cresta d’unpromontorio e restarci anco-rata…».

Per il terzo anno consecutivo ilPlanetario provinciale Pitagora

ha aderito all’iniziativa internazio-

nale “Under the same moon” che,dal 20 al 23 settembre, ha festeg-giato le notti della luna e dell’equi-nozio d’autunno 2012. Gli incontri hanno avuto iniziocon una conferenza stampa tesa aspiegare il senso dell’iniziativa.Uno squarcio attraverso le quat-tro porte simboliche dell’anno: gliequinozi e i solstizi, ovvero i giorniche segnano i cambiamenti sta-gionali.Angela Misiano, responsabilescientifica del Planetario Pitagora,nell’occasione ha dichiarato: «Nel2011/2012 sono venuti a visitare il

Planetario 9000 alunni, non solocalabresi ma ragazzi provenientida città italiane e internazionali; ilPlanetario è l’unico polo interre-gionale scelto dal ComitatoOlimpico Nazionale per lo svolgi-mento delle Olimpiadi Nazionalidi Astronomia (gli altri poli sonotutte strutture dell’IstitutoNazionale di Astrofisica): dal2006, la Calabria esprime almenodue studenti che ogni anno rap-presentano l’Italia alleOlimpiadi». E poi, sempre a Reggio, si tengo-no i corsi di aggiornamento perdocenti di alta formazione, con il“modello Stilo” della “Scuola esti-va di Astronomia e Astrofisica”che sei anni fa è stato esportato aPesaro; i corsi di astronomia prati-ca per adulti; la partecipazione aeventi internazionali come ilPublic Comunication of Scienceand Technology (PCST); il conve-gno mondiale sulla comunicazio-ne scientifica che ha approvato untesto teatrale ideato e rappresen-tato proprio al Planetario.L’assessore alla cultura LambertiCastronuovo ha evidenziato che ilPlanetario è «un gioiello pococonosciuto» dagli stessi cittadini, eche dovrebbe essere inserito «alcentro di percorsi archeologici emuseali della nostra provincia,così da bilanciare la storia e la tec-nologia, la tradizione e l’innova-zione».

A.I.

L’INTERVISTA / Marò D’Agostino

Cultura e società

PLANETARIO PITAGORA DI REGGIO CALABRIA

Sotto la stessa lunaSCANDICCI, FIRENZE

«Ricominciamo da Pasolini»«Territorio vivo ma contradditto-rio. Ma sono proprio le sue con-traddizioni laceranti che lo rendo-no vivo» così Marò D’Agostino hadescritto la Locride all’inizio delnostro incontro. Marò è una desi-gner, architetto e curatrice d’artedi Locri. Autrice del saggio Arte ecultura contemporanea, nel volumeSiderno e la Locride, Ed.Rubbettino. È stata tra i 37 artistiche hanno partecipato alla mostra“Colori dal mondo” che si è con-clusa il 3 ottobre a Roccella Ionica. Continuiamo a parlare unmomento del territorio. Sembra cisia un gruppo di persone conmolta iniziativa e passione che siscontrano però con un’apatiagenerale?Sono sempre in pochi a combatte-re per il superamento dei limiti.Per sconfiggere il malessere e aiu-

tare il territorio ci vorrebbero soli-darietà e collaborazione tra gli arti-sti, gli intellettuali. C’è una base di persone che, purlamentandosi, accettano lo statusquo e poi c’è un sottobosco di arti-sti, scrittori, musicisti e di personevolitive e sensbili. Di fatto, la solu-zione dei problemi è demandata aquei pochi che, pur assumendotale carico, ne rivendicano l’esclu-sività e l’immane fatica. Cosa comporta questo atteggia-mento?Questo meccanismo finisce soentenella su deriva individualista e, alivello sociale, produce be n pochivantaggi. Rallenta molto lo svilup-po. Un’artista non dovrebbe lavo-rare per i riconoscimenti ma perapportare innovazione, per smuo-vere le acque. Si dovrebbero riuni-re le energie. Solo la rete, l’intrec-

cio di energie può dare nuovi inputal territorio. Quindi l’artista può influenzare ilsociale? O ne ha l’obbligo?L’arte ha valenza politica e sociale.L’artista al giorno d’oggi deveandare in questa direzione peressere veramente innovativo. C’èbisogno di impegnarsi come face-vano gli artisti negli anni ’70. Ilmodello ideale è Pasolini è il suoimpegno totale. Si deve interveni-re, essere attivi. Anzi, le energiedell’arte devono agire per capire,provocare, leggere la società e pernon lasciarsi schiacciare dalle ipo-crisie. La funzione sociale deveessere primaria.Portare la sua arte e le sue compe-tenze nel suo paese natale cos’hasignificato per Lei? Sente di esserestata compresa dalle persone a cuiha proposto la sua visione artisti-

IN EVIDENZA

«Sono sempre in pochi acombattere per ilsuperamento dei limiti.Per sconfiggere ilmalessere del territorioci vorrebbero solidarietàe collaborazione»

LA COLLINA DEL VENTOROMANZO ECUMENICOIl Consiglio regionale rendedovuto omaggio a CarmineAbate, che con «La collinadel vento» dà alla letteraturaitaliana un romanzoecumenico.

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DOMENICA 07 OTTOBRE 2012 LA RIVIERA 29

la Riviera

foto NOTIZIE

Gabriele Montera patron dellapellicola “Giulia Montera, unavita spezzata” presenterà ilprogetto del film a PalazzoCampanella a Reggio. Un lavorodegno di tale sede. Dobbiamo oraaspettare venerdì 9 novembre.

Saro Lombardo e il CentroInternazionale Scrittori stannotutti nel salone della chiesa di SanGiorgio, a Reggio Calabria, perdiscutere di “Salute: disagio epatologia mentale”. Un incontroche farebbe bene a tanti.

Antonio Tallura è stato convocatodal mister della Nazionale ItalianaAttori per il Derby del cuore Italia- America. Ne siamo fieri enient’affatto sorpresi. AntonioTallura è il cuore grande dellaCalabria.

L’Arazzo di Gerace provenientedal Palazzo Vescovile è, per raritàe pregio, un capolavoro dell’artetessile in Calabria. Elevato è ilgrado di raffinatezza raggiuntodalla scuola fiamminga ecomplessi i rapporti culturali.

Lo scorso giovedì ha avuto luogo a Catanzaro, pressoPalazzo Alemanni, una conferenza stampa per la presen-tazione della prima mostra archeologica “Progetto MagnaGrecia, un grande passato davanti a noi”. L'evento è statoorganizzato dall'Assessore Regionale alla Cultura MarioCaligiuri e dal Presidente della Società “Progetto MagnaGrecia” Pino Arlacchi. La mostra, che si svolgerà aBruxelles dal 12 al 16 novembre presso il ParlamentoEuropeo, prevede l'esposizione di una serie di reperti con-cessi in prestito temporaneo dalla Soprintendenza ai BeniArcheologici della Regione Calabria, che rappresentanola grandezza della presenza Magno-Greca nella regione.Tutte opere dal grande fascino, come il Dioscuro di Locri,

il Kouros di Reggio Calabria, la Testa del Filosofo, il ToroCozzante di Sibari, l'Elmo Corinzio di Vibo, il Cratere diGioia Tauro e la Stele di Crotone.«Occorre rilanciare a livello internazionale l'enorme patri-monio culturale e archeologico della nostra regione -afferma Caligiuri - La Calabria deve caratterizzarsi sem-pre di più come terra di cultura e di nuove opportunità.Con la presidenza Scopelliti stiamo compiendo significati-vi passi in avanti. Dall'insediamento a oggi, infatti, abbia-mo investito 250 milioni di euro e altri 100 milioni contia-mo di investirli nei prossimi mesi. Nonostante la crisi, lacultura resta un patrimonio ineusaribile». Sulla stessa sciaprosegue il Presidente Arlacchi «l'evento di Bruxelles ha

una duplice rilevanza. È la maggiore mostra ospitata dalParlamento Europeo negli ultimi trent'anni, nonché la piùimportante manifestazione sulla valorizzazione della ric-chezza archeologica della Calabria organizzata al di fuoridel nostro Paese. È un evento unico che ha suscitato moltointeresse nei parlamentari europei perché il progettoporta avanti l'idea che le vere radici dell'Europa sono quel-le greche».L'inaugurazione della mostra è prevista per martedì 13novembre alle ore 16.30 presso la Sala ASP3 D-G delParlamento Europeo a Bruxelles. Tra gli invitati anche laRegina del Belgio Paola Ruffo di Calabria.

Lr

Ilprogetto di Locriteatroparte da un’idea ben preci-sa di quella che sarà la

didattica del corso ma non sipone limiti relativamente allemolteplici funzionalità che daesso potranno ricavarsi. Il corso inizierà a ottobre e

andrà avanti fino a maggio del2013; è rivolto a persone ditutte le età; si prevedono treincontri la settimana, pome-

ridiani e mattutini aseconda delle necessitàdei partecipanti; si inse-gneranno materie qualidizione, danza/teatro,

recitazione, tango argentino

e commedia dell’arte. Durantel’anno, però, sono previsti incon-tri e stages con insegnanti didiversa provenienza (sia artisticache territoriale) dai quali potran-no nascere work in progress olavori definitivi. BernardoMigliaccio Spina è attore e regi-sta calabrese conosciuto per lasua esperienza sia in campo tea-trale che cinematografico. Vincenzo Muià è attore e balleri-no di tango argentino di originicalabresi, ha girato molti teatriitaliani e negli ultimi quattro annisi è dedicato al teatro internazio-nale. Si sono conosciuti durantela produzione del film “Fuori

tempo massimo” e la stima sin dasubito è stata reciproca. L’invito èaperto a tutti, dicono, perché «ilteatro è di tutti». L’intenzione èquella di legare quelle che sonole tecniche teatrali di base al vis-suto di ciascun partecipante. Aseconda della cultura e dell’espe-rienza umana di ciascun indivi-duo-attore, egli può rappresenta-re e rappresentarsi in infiniteespressioni. Da ciò la naturale e ormai matu-rata tendenza al rispetto delleespressioni altrui. Chi partecipa al corso di teatrodeve sapere, sin dall’inizio, cheandrà a fare parte di un gruppo

che avrà bisogno di tutta lasua espressività. Deve sapere inoltre che per unaespressività la più comprensibilepossibile dovrà affinare le tecni-che che regolano il passaggio diun’emozione da dentro-di-sé a fuori-di-sé. E quindidovrà fare i conti con lapropria naturalità, siacome studio di sé inquanto essere umano,sia come capacità diesprimere connaturalezza eserenità le proprieemozioni.

ca?Quella dell’artista è una linguaabusata e mal parlata. personal-mente m’interessa comunicare,creare intersezioni, relazioni, pro-cessi. Non mi pongo come unapersona ddepositaria di sapere.Porto le mie competenze. Perprima in Calabria ho portato i piùgrandi designer internazionali e liho esposti in una piccola galleria aLocri. Le sfumature che le perso-ne coglievano in quelle opere, sen-tire come per ciascuno quellecose potevano rappresentarequalcosa, questo è stato istrutti-vo. L’opera che ha presentato allamostra come s’incontra conquesta sua visione totale del-l’artista?“The soft structure of thetime” (1996) è un’opera chenon avevo mai esposto prima.È molto intima, l’ho realizza-ta con mia madre. È un qua-dro fatto di fili di lana, sono90 pezzi messi insiemesecondo una logica strut-turale e per ogni pezzomia madre ha usato unpunto diverso. Abbiamo

lavorato 5 mesi alla realizzazionedi quest’opera. È stato l’inizio delmio modo di concepire l’arte. Perme è più importante il processo direalizzazione del lavoro che ilrisultato finale. Nel caso dell’ope-ra esposta è stato un cooperare trame e lei. Io Le spiegavo la teoriadei colori di Itten e lei cercava direnderla nel suo lavoro.È stato un incontro tra duemondi, la sua dimensione artisti-ca e l’ambito casilingo di suamadre?È stato molto di più. Ho volutocreare qualcosa tra donne su cosefemminili. Ho scoperto il valoredella creatività del lavoro a maglia.Mi sono fermata a riflettere sullato artistico che ciascuna dellenostre madri possiede e che maga-ri ha sempre espresso nelle sueattività giornaliere. Io mi sonoaperta alla sua visione e Lei allamia. Per me l’opera finale è stataun quadro mentre nella sua con-cretezza mia madre l’ha vistacome una coperta. Ma è statotutto il percorso che ci ha portatoa realizzare questa quadro/coper-ta ad essere veramente importan-te.

LOCRITEATRO

NASCE IL NUOVO PROGETTO

Progetto Magna Grecia

Marò D’Agostinoinsieme a ValérieTelesca e MahmoudMenaysy, due degliartisti che hanno presoparte alla mostra tenutasi a Roccella.

Abate

Carmine

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Parlandodi...

La verità dell’Iride Il brizzolatodi Benjamin Bowson di Ruggero Brizzi

Non passa giorno, in Italia, senza che unautorevole giornalista o magistrato calabre-se non lanci un allarme 'ndrangheta inGermania. Questo da parecchio tempo, giàdalla caduta del muro di Berlino, dall'Italia,si paventava che la mafia calabrese avrebbesfondato a est. Niente, mentre da voi questiallarmi guadagnavano le prime pagine inGermania se ne fregavano continuando achiamarvi spaghetti mafiosi. Vent'anni diallarme e un fatto clamoroso, Duisburg, eniente. La Germania ha continuato a sotto-valutare i consigli italiani, rimanendo, nono-stante la mafia calabrese, la prima economiadel continente e, in sostanza, l'unica nazioneeuropea senza crisi. I ristoranti italiani sonoun po' aumentati di numero, ma a questo, almassimo, si è ridotta l'invasione al peperon-cino. In Italia, i ristoratori nostrani sonodiminuiti. I russi, i sudamericani si stannocomprando tutto. Panetterie e imprese edilisono, pressoché, appannaggio degli egiziani.Lo spaccio è in mano ai magrebini e aglialbanesi. I colossi mondiali della coca sonodiventati i messicani e l'eroina, come sem-pre, continua a transitare dalla Turchia.L'Italia, con la legislazione antimafia piùevoluta, le pene più dure, i suoi 41bis a iosa,è una terra in declino. In Calabria i cinesifanno incetta di negozi, case, centri com-merciali. Il modello Reggio viene additato,da giornalisti e magistrati calabresi, come ilpeggio della cattiva amministrazione mentrenei consigli regionali di fuori regione svetta-no immacolati i Fiorito e le Minetti diturno. Ecco dov'è forse la pecca. Vi soprav-valutate un po' troppo. Credete di avere ilmare più bello del mondo e siete convinti diprodurre le migliori canaglie in circolazione.E invece il mondo se ne sbatte degli allarmiperché riesce a produrre in loco cialtronimigliori dei vostri. Per cui rassegnatevi,Oppedisano e Nesci per i tedeschi sono quelche sono, non gli fanno paura. Voi, piutto-sto, dovreste stare attenti a quello che laMerkel ha in serbo per la Calabria, e l'Italia.

Niente treni nella locride, ma tanta puzzadi piscio. Nessun biglietto, nessuna obliteratrice,nessuna valigia nelle stazioni.Solo polfer, studenti che ce l'hanno con lapolfer e melting pot. Il capo stazione fa l'edicolante o il barista,la lunga percorrenza arriva a Sibari. Gli orari entrano in un foglio A4.Gli arrivi sono pochi. Uomini aleggiano tra panchine e binari,rancorosi osservatori e atletici sputatori.Le donne hanno tratti splendidi di luoghilontani.500 euro di multa a mozzicone e sisteme-remmo la Calabria.Paesaggi incantevoli oltre la cancellata.Voce computerizzate a scandire che solo aSan Sostene non si ferma, mentre la “galli-na” al bar continua a non pagare. La linea gialla non c'è più ma resistonodelle piantine di liquirizia ai bordi dellaferrovia.Suona la campanella anche se il monitorprevede il prossimo treno tra tre ore.Arriva l'Automotrice Fiat 668 della serie1000 con motore turbocompresso, anchedetta Littorina. Il capo ha i baffi. Come tutti i suoi colle-ghi.Insegnanti precari anche nel viaggio,indiani emarginati anche in treno, studen-ti in piedi e in attesa come nella vita.Il trenino parte. Mi toccano cinque ore per230km.La mia vicina di posto prova ad attacarbottone con una lamentela, tenace eincontestabile, sul suo fallimento lavorati-vo nonostante le lauree. Metto le cuffie e accendo la radio. Il tacatà si rivela maggiormente interes-sante.C'è della bellezza anche qui. Siamo in ritardo, ma non importa poitanto.

“Solidarietà calabrisi” è un gruppo chenasce nella Locride, sulla linea di un pensie-ro che impazza da qualche anno qui al Sud.Un pensiero che a tanti sembra più unamoda, che una reale presa di coscienza.Succede, anche nelle migliori famiglie. Malo spirito genuino dei Briganti resta allabase della scenografica folla. Ed oggi, traloro, ci stanno anche i calabresi, con un pen-siero più “locale” e meno meridionale. Percombattere il presente, non il passato, per

costruire un futuro che sia un dato di fatto,non una chimera. E dal pensiero all’azionenon hanno perso tempo. Scrivono alla gentedel Sud: «Lunedì 8 ottobre 2012 inizia la guerra con-tro il mal governo Monti con un Sit-In adoltranza a Rende/Cosenza Nord, viaMarconi. I diritti acquisiti non esistono.Tutto quello che i sostenitori della cattivapolitica chiamano “diritti acquisiti” nonsono altro che “ingiustizie acquisite”. Ed èproprio per questo che oggi insegniamo ladisobbedienza. Diceva Osho: “Io insegno ladisobbedienza. L’obbedienza non ha biso-gno di intelligenza, non ci vuole coraggioper obbedire. Per disobbedire si, perché inquesto caso camminerai da solo. Ma solostando in piedi sulle tue gambe arriverai aconoscere chi sei”. I briganti del Sud sonoormai pronti. La Calabria è pronta. Laguerra alle ingiustizie è stata dichiarata.Lunedì unitevi a noi per dare un futurosereno ai nostri figli. Noi non vogliamomorire per colpa di chi ci governa. Noiabbiamo deciso di vivere».Unitevi a loro. Ci siamo anche noi.

Rassegnatevi inGermania la‘ndrangheta non c’è

Niente treni nellaLocride, ma tantapuzza di piscio

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La mia fame di (sub)cultura spesse volte miobbliga a soffermarmi sul significato di moltedefinizioni note, quei termini a cui non badiamopiù di tanto perché ci accontenta conoscerli edusarli superficialmente. Tra le innumerevoliparole costrette nell'oblio del dimenticatoioquotidiano, ho scelto “Italianità”. Questo lemma è per lo più scomparso dai varidizionari ed enciclopedie sia cartacei che virtuali(perfino “Treccani.it” non da risultato), e sembraassumere significati spiccioli e abbastanza vaghi. Primo significato (noto ai più): “Indole, natura,

carattere, d'italiano”. Secondo significato (piùricercato): “Il sentirsi italiano: affermare lapropria i.”. Terzo significato (ve lo propongo io): “Prodottoalimentare di larghissimo consumo, cheraggiunge picchi di vendite mostruosi aldilà delconfine nazionale, specie laddove moltiemigranti nostalgici, mangiando una pizzacongelata, provano l'ebbrezza di casa”. Quandorifletto su come ci siamo ridotti, perrasserenarmi mi piace pensare al Rinascimento,e a quanto periodi del genere siano distanti.

DOMENICA 07 OTTOBRE 2012 LA RIVIERA 30

Fino a metà settimana tutto fila nelmigliore dei modi con chi amate perchévoi vi sentite pieni d'amore e di buonisentimenti. Poi subentra una certa calmanel cuore. L’opposizione di Mercurionon facilita la comunicazione e lo scam-bio. Sono, perciò, possibili incompren-sioni con i colleghi del vostro gruppo dilavoro. Cercate di stare più attenti edessere meno reattivi.

ARIETE

Vi sveglierete con la Luna in Toro. Nesarete confortati. Approfittate di questogiorno per fare il punto. Incombonobuone novità. Anche se il vostro amore fai capricci e i contatti sentimentali sonoruvidi, consolatevi: è imminente un fortu-nato cambiamento. Sotto un profilo lavo-rativo le cose sono ben impostate, ma èindispensabile affrettarsi.

TORO

Una ragguardevole parata di pianetischierati a vostro favore a inizio settima-na consiglia di sfruttare queste primegiornate per concludere trattative incorso, sfoggiare significativi lampi digenio, mettere in atto tutte le strategie adisposizione. Giovedì, infatti, l’ingressodi Venere in Vergine potrà mettervi difronte a interlocutori puntigliosi.

GEMELLI

Gli auspici favorevoli del cielo propi-ziano una bella settimana per la vitaamorosa. Col partner ci sarà una bellaintesa emozionale e fisica. Anche chi èsingle avrà di nuovo voglia di mettersiin gioco. La voglia di fare non vi manca,però siete deconcentrati e confusi.Rischiate, perciò, di incorrere in erroridi giudizio.

CANCRO

Il sospetto mette una punta d’amaro inun dolce rapporto. Interferenze didisturbo stendono un velo di brina neipressi del cuore. Un amore travolgentepuò risultare stressante. I ritmi accele-rati ancora per qualche giorno vi affati-cano. Prendete le distanze.Sul lavoro, l’insofferenza può farvi ingi-gantire anche una piccola contrarietà.

LEONE

L’arrivo del pianeta dell’amore nelsegno non passerà inosservato.Sentirete alzarsi la temperatura delcuore e sarete più disponibili verso ilpartner. Prendete tempo per lasciarvicatturare dai sentimenti. L’unica disso-nanza del momento è quella di Giove,che agisce soprattutto in campo lavora-tivo, levandovi opportunità.

VERGINE

Un’amorosa amicizia è meglio di passio-ni ribollenti. L’appoggio che vi danno èprezioso per l’amore. Va accettato senzaremore. È possibile che siate adeguata-mente riforniti di denaro per portare atermine i vostri progetti, anche quelli piùdispendiosi. Siete del tutto adeguati alcompito che vi affideranno. Avete inven-tiva e originalità di pensiero utili.

BILANCIA

Sono previsti sussulti o qualche scossarobusta sul fronte dei sentimenti tra oggie domani, determinati da astri disturban-ti. Può insorgere la tentazione di una ste-rile aggressività e un gusto compiaciutoper la battuta che provoca tensioni sullavoro. Fragili fondamenta. Daretecorpo alle ombre senza che ce ne siaalcun motivo.

SCORPIONE

Guardate bene in profondità, oltre leapparenze. Dovrete (per fortuna o pur-troppo) esercitare l'attenzione ai detta-gli, che, da soli, vi potranno svelaremolto più di quanto pensiate: allenatelo spirito di osservazione. Marte in con-giunzione vi farà sussultare e sbuffare,ma vi regalerà anche una buona dose ditolleranza. Dribblerete ogni ostacolo.

SAGITTARIO

Venere sarà a vostra disposizione perfarvi vivere da teneri innamorati con lapersona amata. Eros particolarmentepiccante, specie nel fine settimana.Single, occhio agli incontri! Periodocon poche soddisfazioni sul lavoro.Avrete situazioni urgenti da affrontaree il tempo per riflettere e capire dovestate andando sarà poco.

CAPRICORNO

La botta di fortuna che può capitarvi èfatta di vivacità mentale e gioco verba-le più che movimento o forza. La gelo-sia porta problemi in amore. I nervi afior di pelle vi rendono scontrosi.Staccate i contatti e rendetevi irreperi-bili. Il cielo vi favorisce nello stringerecontatti di affari. Sta maturando l'op-portunità di un buon guadagno.

ACQUARIO

La settimana vi vedrà alle prese coifavori di Saturno, Marte e Mercurio,con incremento di produttività e intra-prendenza, col corollario di qualchepossibile diversivo (come un viaggio oun cambiamento di abitudini). Più delsentimentalismo conteranno le mani-festazioni di concreta presenza.

PESCI

L’OROSCOPO

B R I G A N T I

Italianità, pizza e RinascimentoSuerte di Bruno Strangio

I briganti di “SolidarietàCalabrisi” al sit-in di Cosenza

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la Riviera

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Blob of the week

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1 Strastosferico Mimmo. L’uomo delle erbe 2Imbalzano e Ammendolia 3 Peppiniello “ilmago delle scommesse” 4 Il Fabri, il Padella e ilPompa 5 Auguri al sindaco di Benestare RosarioRocca, sposo in vespa 6 Al matrimonio diRosario Rocca un sorridente tavolo di Sindaci 7A facebook mancano tanto i suoi commenticalcistici 8 Compagni a Lamezia 9 I Primi citta-dini di Brancaleone e Staiti. Sindaci di periferia10 Zio e nipote in Ray-Ban. “Radio Balconesullo Stretto” e il mitico Riccardo, sciupafem-mine apprendista 11 Nino De Gaetano e SantoGioffre alla corte di Bersani 12 La nuova cente-naria di Marina di Gioiosa Maria Rosa Macrì 13La politica al tempo del PCI, Bova e Bassolino14 Tipi da kalahari 15 Demetrio Battaglia sem-pre al telefono 16 Mauro, Ciccio, Manuel,Peppe e Leandro... operativi anche a Rende! 17Nino incontra la natura 18 Palmi in primo piano19 Federica torna al PD... 19

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La Cooperativa Sociale Pathosricerca figure professionaliIl bando e la domanda di candidatura è possible scaricarli dai seguenti link:

cooperativapathos.org/bandi/selezionepersonale.pdf -cooperativapathos.org/moduli/candidatura.doc

La domanda e il curriculum vitae formatoeuropeo, dovranno pervenire entro il 18

ottobre 2012 [email protected] o spediteall'indirizzo Cooperativa Pathos, Via Ente

Sila snc, 89041, Caulonia.

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