Dipartimento di Economia e Politica Agraria
Università di Napoli Federico II
Progetto Equal “Capacity building nel campo dell’agriturismo”
Agriturismo e fabbisogni formativi
Prof. Pasquale Lombardiresponsabile scientifico
Prof. Gaetano MarencoDott. ssa Teresa Del GiudiceDott. ssa Teresa Panico
Obiettivi
Fornire informazioni sulla consistenza e le caratteristiche del settore agrituristico nella Regione Campania e nelle province di Avellino e Benevento in particolare
Fornire informazioni sulle caratteristiche dell’offerta attraverso un’analisi campionaria su aziende agrituristiche operanti nelle province di Avellino e Benevento
Individuare i fabbisogni formativi per lo sviluppo del settore
Metodologie di analisi
L’analisi descrittiva è basata su:•dati ISTAT;•dati Regione Campania;•studi disponibili sull’argomento
L’indagine di campo •Questionario somministrato ad un campione rappresentativo di aziende agrituristiche•analisi dell’offerta sui dati rilevati tramite metodologie di statistica multivariata.
Risultati
Primo rapporto di ricerca
• Descrizione del settore agrituristico Italiano
• Descrizione del settore agrituristico campano
Provincia di AvellinoProvincia di Benevento
Settore agrituristico Italiano
Tra il 1998 ed il 2003 le aziende agrituristiche aumentano del34%.
Regioni settentrionali: + 3,3%.Regioni centrali: + 88,7%Mezzogiorno (Sud e Isole): + 64,6%
In questo contesto le regioni meridionali si caratterizzano per un maggiore dinamismo che riguarda tutte le tipologie di servizi offerti: alloggio, ristorazione, degustazione, altre attività.
Settore agrituristico Italiano
Tra il 2003 ed il 2005 la crescita continua17,7%
Regioni settentrionali: + 7,5%.Regioni centrali: + 13,4%Mezzogiorno (Sud e Isole): + 1%
Settore agrituristico Regione Campania
AVELLINO 104BENEVENTO 175CASERTA 54NAPOLI 56SALERNO 236TOTALE 625
Operatori agrituristici autorizzati per provincia
AVELLINO
BENEVENTO
CASERTA
NAPOLI
SALERNO
Settore agrituristico Regione Campania
Tabella 1 - Aziende agrituristiche autorizzate in Campania
1998 2003 200598-03 03-05 98-03 03-05
132 581 710 449 129 340,2 22,2Fonte: Istat, Regione Campania
Variazioni
Caratteristiche dell’agriturismo regionale
In Campania l’agriturismo è collegato principalmente ad aziende di medie e piccole
dimensioni.
Circa il 50% si colloca nella classe 1-5 ettari
Più dei tre quarti ha una dimensione inferiore ai 20 ettari
Caratteristiche dell’agriturismo regionale
Dimensioni operative
quasi il 71% delle aziende si concentra nella classe 1-10 posti letto
della quota rimanente circa il 26% ha una dimensione compresa tra gli 11 ed i 20 posti letto.
Caratteristiche dell’agriturismo regionale
Ristorazionededicata quasi sempre anche a clienti occasionali
Il 60% delle aziende è in grado di far fronte a più di 30 coperti
Il rimanente 40% si distribuisce equamente nelle classi 11-20 e 21-30 coperti.
Caratteristiche dell’agriturismo regionale
Pochi investimenti fissi
Pochi servizi volti ad arricchire l’offerta aziendale sì da soddisfare segmenti di domanda più esigenti:PiscinaManeggiSale o aree attrezzate per il tempo libero
Caratteristiche dell’agriturismo regionale
Servizi ricreativiprevalgono tipologie piuttosto tradizionali:
possibilità di effettuare escursioni partecipare alle attività agricole
emerge un certo ritardo nello specializzarsi in attività più particolari quali corsi di artigianato, assistenza ai bambini ed altro.
Caratteristiche dell’agriturismo regionale
Qualità generalmente medio-alta dei tradizionali servizi alberghieri (pulizia delle stanze e cambio della biancheria);
Possibilità di sistemazione: piuttosto ampie (si spazia dalla mezza pensione alla pensione completa e/o al pernottamento con prima colazione)
Caratteristiche dell’agriturismo regionale
Periodo di apertura: nella quasi totalità dei casi tutto l’anno nonostante il carattere fortemente stagionale della domanda per lo più concentrata nei fine settimana
Accoppiata alla ristorazione molto spesso si ritrova la vendita dei prodotti aziendali.
Settore agrituristico Avellino
Aziende agrituristiche attive nella provincia di Avellino
N. totale di aziende
N. di aziende
che offrono alloggio
N. di aziende
che offrono ristorazione
N. di aziende
che vendono i prodotti
aziendali
N. di aziende con agri-
campeggio
N. max di posti letto
N. max di posti
mensa
98 81 91 67 32 611 2637Fonte: ns. elaborazioni su dati Regione Campania
Settore agrituristico Benevento
N. totale di aziende
N. di aziende che
offrono alloggio
N. di aziende che
offrono ristorazione
N. di aziende che vendono i prodotti aziendali
N. di aziende con
agri-campeggio
N. max di posti letto
N. max di posti
mensa
154 128 148 119 35 1110 5813Fonte: ns. elaborazioni su dati Regione Campania
Aziende agrituristiche attive nella provincia di Benevento per tipologia di servizi forniti
Caratteristiche dell’agriturismo nelle province di Avellino e Benevento
Agriturismo tipico delle aree interne
Soddisfa una domanda rivolta sì verso luoghi tranquilli ma che ha molto più a che fare con il turismo
enogastronomicoreligiosol’ecoturismo
Entrambe le province possono contare su un ricco patrimonio di risorse naturali e tradizioni storico-culturali legate anche alla civiltà contadina
Caratteristiche dell’agriturismo nelle province di Avellino e Benevento
Aree Protette
Sia la provincia di Avellino che quella di Benevento ricadono, per buona parte, in aree protette
Parchi Regionali del Matese, Taburno-Camposauro, Partenio, Monti Picentini e le Riserve Naturali Regionali come quella della Foce Sele e Tanagro.
Caratteristiche dell’agriturismo nelle province di Avellino e Benevento
Produzioni tipiche
Significativamente numerose
Molti marchi di certificazione della provenienza
famosissimi vini DOCG,(la sola provincia di Avellino vanta, in particolare, le DOCG per il Taurasi, il Fiano ed il Greco di Tufo)
vini DOC e IGT
prodotti DOP, IGP e STG
Caratteristiche dell’agriturismo nelle province di Avellino e Benevento
Vini DOC
Aglianico del Taburno, Fiano di Avellino, Greco di Tufo, Guardia Sanframondi o Guardiolo, Sannio, Sant’Agata dei Goti, Solopaca, Taburno.
Vini IGT: l’Irpinia, il Beneventano, il Dugenta.
Caratteristiche dell’agriturismo nelle province di Avellino e Benevento
DOP in corso di registrazione con protezione transitoria nazionale:
Olio extravergine di oliva Colline Beneventane,Olio extravergine di oliva Irpinia-Colline dell’Ufita,Olio extravergine di oliva Sannio Caudino Telesino.
DOP in fase di istruttoria ministerialeCastagna di SerinoOlio extravergine di oliva Terre del MatesePecorino di Laticauda Sannita.
Caratteristiche dell’agriturismo nelle province di Avellino e Benevento
IGP già registrate dalla UE
Castagna di MontellaNocciola di GiffoniVitellone Bianco dell’Appennino CentraleMelannurca Campana
IGP in fase di istruttoria ministeriale
Salame di Mugnano del Cardinale Torrone di BeneventoTorroncino croccantino di san Marco dei Cavoti.
Numerose sono, infine, le STG.
Caratteristiche dell’agriturismo nelle province di Avellino e Benevento
Tutto ciò ha contribuito alla istituzione delle
Città del vino e dell’olio
parti integranti dei percorsi enogastronomici che si svolgono lungo itinerari comprendenti
Strade del vino Strade dell’olio
Caratteristiche dell’agriturismo nelle province di Avellino e Benevento
Nelle province di Avellino e Benevento ricadono due delle 10 Strade del vino istituite dalla Regione Campania:
la Strada del vino e dei sapori d’Irpiniala Strada del vino e dei prodotti tipici Terre dei Sanniti.
Tutto ciò concorre ad incrementare l’offerta turistica locale ed a sviluppare sinergie con altre forme di turismo, pure importanti, come quello religioso.
Caratteristiche dell’agriturismo nelle province di Avellino e Benevento
Consistenza e caratteristiche principali dell’offerta agrituristica
450 operatori iscritti al registro regionalecirca il 36% dell’intera regione252 operatori effettivi il 42% del totale regionale
Benevento ha un peso superiore rispetto ad Avellino (circa il 26% ed il 16% rispettivamente).
Avellino
Consistenza e caratteristiche principali dell’offerta agrituristica
Diffusione piuttosto omogenea sul territorio provinciale
I comuni nei quali è presente per lo meno un’azienda agrituristica sono 53.
Ariano Irpino 12,2%Serino 7%Flumeri e Guardia Lombardi 5%
Nei rimanenti comuni sono presenti 1-2 aziende.
Avellino
Consistenza e caratteristiche principali dell’offerta agrituristica
Spiccato orientamento verso la ristorazione 93%l’alloggio 82%vendita dei prodotti aziendali 68%
In genere
Ristorazione-alloggioRistorazione-alloggio-vendita Ristorazione-vendita dei prodotti
praticamente inesistenti sono le aziende che offrono solo alloggio (solo due)
Avellino
Consistenza e caratteristiche principali dell’offerta agrituristica
Capacità operativa media
posti mensa 29posti letto 7,5
Benevento
Consistenza e caratteristiche principali dell’offerta agrituristica
Comuni con almeno un’azienda agrituristica
50 Benevento ha il peso maggiore 10,4%.
Benevento
Consistenza e caratteristiche principali dell’offerta agrituristica
Diverse aree di concentrazione
Benevento, Pietrelcina, Pago Veiano, Calvi, Torrecuso,
Turismo religioso alimentato dai flussi verso i luoghi natali di Padre Pio a Pietrelcina.
Questa forma di turismo, unitamente a quello enogastronomico, sta alla base dell’indubbio dinamismo del settore turistico provinciale
Benevento
Consistenza e caratteristiche principali dell’offerta agrituristica
Aree di concentrazione
Morcone, Circello, Colle Sannita, Castelpagano
Sant’Agata dei Goti, Tocco Gaudio e Cautano
Benevento
Consistenza e caratteristiche principali dell’offerta agrituristica
Ristorazione 96%Alloggio 83%e/o vendita dei prodotti aziendali 77%Presenza di spazi per agricameggio circa 23%
Benevento
Consistenza e caratteristiche principali dell’offerta agrituristica
Si punta, in primo luogo, sulla ristorazione, quindi sull’ospitalità e sulla vendita dei prodotti aziendali.
Praticamente inesistenti aziende che offrono solo alloggio (una sola)Alloggio-ristorazioneAlloggio-ristorazione-vendita dei prodotti
Benevento
Consistenza e caratteristiche principali dell’offerta agrituristica
Capacità operativa media
posti mensa 38posti letto 9
L’indagine di campo
Il Campione
65 aziende Provincia di Avellino
9 aziende Provincia di Benevento
L’indagine di campo
Il Questionario – aree informative
L’imprenditore
L’azienda agricola e quella agrituristica
Profilo del cliente
Attività promozionali
Fabbisogni formativi
L’imprenditore
Gli imprenditori agrituristici sono più giovani degli imprenditori agricoli in genere
95% degli imprenditori sono full-time
I problemi principali per l’avvio dell’attività agrituristica sono le procedure burocratiche
Non si incontrano problemi nella ricerca di competenze di promozione commerciale e nell’ospitalità !!!!
Forse questo dipende dalla bassa percezione dell’importanza di questi aspetti per lo sviluppo delle attività agrituristica
L’azienda agrituristica
18 ettari
30% delle aziende pratica l’agricoltura biologica
100% offre pasti
88% offre B&B
Il livello qualitativo dei servizi offerti è medio-alto
Il consumatore
44% delle aziende ospita solo clienti Italiani (soprattutto dalla Campania)
I clienti stranieri provengono soprattutto dall’Europa
I servizi maggiormente richiesti sono B&B, ristorazione, sport
I clienti trascorrono nell’azienda agrituristica solo un giorno o brevi periodi, come un weekend
Attività promozionali
56% delle aziende si avvale di attività promozionale via web
Altre attività promozionali sono le Fattorie didattiche, Corsi di cucina per la preparazione di pasti tradizionali, partecipazione ad attività aziendali, escursioni
Non c’è una rete di relazioni tra gli imprenditori al fine di organizzare e favorire lo sviluppo di politiche promozionali
Fabbisogni formativi ed esperenziali
65,6% delle aziende rivela una domanda per il miglioramento delle attività promozionali
54% delle aziende rivela una domanda per il miglioramento nelle attività di organizzazione e direzione
Solo il 25% per servizi di cucina e personale di sala
15% per l’ospitalità e per l’accoglienza
Conclusioni
L’indagine evidenzia una domanda per tre distinti gruppi di innovazioni
1) Innovazioni strutturali
volte a migliorare l’azienda (camere, piscine, attrezzature per la ristorazione
ed altri investimenti in capitale fisico aziendale) il capitale umanol’offerta di servizi, sul piano qualitativo e di ampliamento
della gamma.
Conclusioni
2) Innovazioni di marketing
Per lo sviluppo di poltiche promozionali moderne ed intensive, sia pubbliche che private
Conclusioni
3) Innovazioni di network
Di certo la categoria pù importante
Per creare relazioni stabili tra i differenti operatori economici e tra i differenti settori economici, quali agricoltori, tour operator, imprese di servizi ricreativi e culturali, operatori turistici, altri attori coinvolti nel sistema socio-economico dell’area
Quadro normativo
Agriturismo e ruolo multifunzionale dell’agricolturaAzienda agrituristica e contesto territoriale circostante:
Altri operatori economici, agricoli e nonLivelli istituzionali Circuito turistico più ampio per particolari condizioni naturali e di contesto socio-economico-istituzionale che puntano alla valorizzazione delle potenzialità del territorio proprio attraverso lo sviluppo di svariate forme di turismo, rurale, enogastronomico, religioso, termale e così via
Quadro normativo
Agriturismo e ruolo multifunzionale dell’agricoltura
Legge quadro nazionale sull’agriturismoLeggi regionali
occupano il posto centrale ma non ne esauriscono la complessità.
Tutte le leggi ed i regolamenti che hanno a che fare con le diverse forme di turismo enogastronomicoil riconoscimento di produzioni di qualità, tipiche e/o tradizionali legate ad uno specifico territorioma anche con l’uso dello spazio rurale e con l’ambiente in genere
Quadro normativo
Leggi regionaliLegge nazionale n. 730 del 1985Legge Regionale n. 41/84 Decreto legislativo 228/2001, “Orientamento e modernizzazione del settore agricolo”Legge quadro N. 96/2006, “Disciplina dell’Agriturismo”
Quadro normativo
La spinta verso una legislazione nazionale adeguata ai mutamenti della realtà agricola proviene anche dal livello comunitario.
Direttiva socio strutturale sulla montagna, 5/268
prevede la possibilità di incentivare la realizzazione di investimenti aventi carattere turistico in aziende agricole ubicate in zone montane e/o svantaggiate
Quadro normativo
Regolamento n. 2615/80: uso del termine turismo ruraleAffermazione di una nuova visione: questa forma turismo come possibile elemento propulsivo di un processo di sviluppo di più ampia portata.
Finanziamenti per tutta una serie di investimenti non necessariamente legati ad un’azienda agricola, potendovi accedere anche operatori non agricoli in quanto soggetti pienamente legittimati a partecipare ai suoi processi di sviluppo. Un nuovo modello di SVILUPPO RURALE nel quale l’attività turistica, per le sue favorevoli prospettive, acquista maggiore rilevanza.
Quadro normativoevoluzione successiva
Regolamento n. 1257/99
Decreto legislativo 228/2001, “Orientamento e modernizzazione del settore agricolo”
Riforma della legislazione sul turismo: legge 135/2001.
Quadro normativo
Legge 730/85:primo momento di “emersione giuridica” della multifunzionalità in agricoltura nel nostro ordinamento”Finalità: sostenere l’agricoltura anche mediante idonee forme di turismo nelle campagne”Modifica nella sostanza la definizione di imprenditore agricolo prevedendo, accanto a quelle tradizionali, una categoria ampia di attività connesse e complementari.
Quadro normativo Reg. 1257/99.
Unifica tutte le misure messe in piedi nel tempoVisione integrata delle politiche che possono influire sullo sviluppo delle aree rurali.Sancisce il ruolo multifunzionale dell’agricoltura in particolare, delle funzioni che essa può esercitare per la valorizzazione del patrimonio rurale, naturale e non. Ciò implica la piena consacrazione delle attività ricettive svolte dalle aziende agricole, ossia dell’agriturismo.
Quadro normativo
Legge 730/85: Tra le sue finalità, quella di “sostenere l’agricoltura anche mediante idonee forme di turismo nelle campagne” costituisce un importante elemento innovatore che ne fa una legge proiettata verso il turismo rurale in genere.
Quadro normativo
Decreto legislativo 228/2001
accoglie quanto già affermato dalla legislazione agrituristica vigente
pone le basi per il superamento di taluni vincoli e problematiche emerse in sede applicativa.
Quadro normativo Decreto legislativo 228/2001
art. 1: introduce importanti elementi di novità
Accanto a quelle tradizionali di coltivazione del fondo, selvicoltura, allevamento di animali si introduce un’ampia categoria di attività connesse, quali quelle dirette alla manipolazione, conservazione, trasformazione, commercializzazione e valorizzazione di prodotti di origine prevalentemente e, quindi, non esclusivamente aziendale.
Quadro normativo attività connesse
Attività “dirette alla fornitura di beni o servizi mediante utilizzazione di attrezzature o risorse dell’azienda, normalmente impiegate nell’attività agricola, ivi comprese le attività di valorizzazione del territorio e del patrimonio rurale e forestale, ovvero di ricezione ed ospitalità..”.
Quadro normativo Decreto legislativo 228/2001
Art. 3 introduce altri importanti cambiamenti.rende possibile organizzare attività anche all’esterno del perimetro del fondo
Quadro normativo Decreto legislativo 228/2001
Attività ricreative, culturali e didattiche, di pratica sportiva, escursionistiche e di ippoturismo finalizzate ad una migliore fruizione e conoscenza del territorio,
nonché la degustazione dei prodotti aziendali, ivi compresa la mescita del vino ai sensi della legge 268/99 (Disciplina delle strade del vino).
Quadro normativo Decreto legislativo 228/2001
Art. 3Si risolvono alcune annose questioni di grande rilevanza operativaCarattere stagionale dell’ospitalità: si chiarisce che esso va riferito alla durata del soggiorno dei singoli ospiti.Rispetto della legislazione sull’accessibilità ed il superamento delle barriere architettoniche: gli edifici rurali adattati per l’attività agrituristica vengono equiparati agli immobili di interesse storico quanto all’utilizzabilità di opere di tipo provvisionale in sostituzione di interventi strutturali.
Quadro normativo Decreto legislativo 228/2001
Ulteriori disposizioni che hanno a che fare con lo sviluppo dell’agriturismo, direttamente o indirettamente:
Quadro normativo Decreto legislativo 228/2001
definizione dei distretti rurali, intesi come sistemi produttivi locali caratterizzati da un’identità storica e territoriale;
Quadro normativo Decreto legislativo 228/2001
Stipula di contratti di collaborazione e convenzioni tra pubbliche amministrazioni ed imprenditori agricoli per il loro coinvolgimentonella tutela delle produzioni di qualità e delle tradizioni alimentari locali nella promozione delle vocazioni produttive del territorionella sistemazione e manutenzione del territorio per la salvaguardia del paesaggio agrario e forestale, la cura ed il mantenimento dell’assetto idrogeologico.
Quadro normativo
Legge 135/2001“Riforma della legislazione nazionale del
turismo” il turismo rurale a pieno titolo nell’offerta turistica complessiva
Sistemi rurali locali Valorizzazione dei prodotti tipici
Quadro normativo
Legge 135/2001“Riforma della legislazione nazionale
del turismo” Sistemi rurali locali
caratterizzati da attrazioni turistiche comprendenti i prodotti tipici dell’agricoltura e dell’artigianato locale.
Decreto legislativo 228/2001
Forte ispirazione alla multifunzionalità come nuovo equilibrio tra produttori agricoli e consumatori
Mutato ruolo dei produttoriAssicurare alimenti sani e di qualitàSalvaguardia del territorio e dell’ambienteContributo a rendere tali risorse disponibili ad un numero crescente di cittadini.
Il tutto a fronte di un incremento dei redditi agricoli, di nuovi sbocchi occupazionali, nuova imprenditorialità
Legge quadro N. 96/2006, “Disciplina dell’Agriturismo”
Importanti novità
come recepimento di quanto previsto nel decreto di orientamento e modernizzazione del settore agricolo.
Legge quadro 96/2006 “Disciplina dell’Agriturismo”
Riferimento esplicito alla multifunzionalità dell’agricoltura, all’origine della possibile differenziazione dei rediti agricoli.
Legge quadro 96/2006 “Disciplina dell’Agriturismo”
Richiamo alla nuova definizione di imprenditore agricolo con riferimento all’ampliamento delle attività consentite che devono essere in rapporto di connessione, e non più di complementarietà, con quelle considerate tradizionalmente agricole.
Legge quadro 96/2006“Disciplina dell’Agriturismo”
Trasferimento nella nuova legge della rinnovata definizione di attività agrituristica e delle nuove opportunità introdotte per il suo svolgimento.
Legge quadro 96/2006 “Disciplina dell’Agriturismo”
In particolare possibilità di adibire alle attività agrituristiche:
l’imprenditore ed i suoi familiarilavoratori dipendenti che, ai fini della vigente disciplina previdenziale, assicurativa e fiscale, vengono considerati lavoratori agricoli, quale che sia il loro tempo di impiego.
Legge quadro 96/2006 “Disciplina dell’Agriturismo”
Utilizzazione di prodotti per la preparazione dei pastiorigine aziendale (prevalente),ma anche aziende agricole della zona o,da altre zone (in casi eccezionali) qualora si tratti di prodotti necessari per la preparazione dei pasti ma altrimenti non disponibili. (In ogni caso l’insieme delle due quote, quella aziendale e quella di altre aziende della stessa zona agricola, deve essere prevalente rispetto alla totalità dei prodotti utilizzati)
Legge quadro 96/2006 “Disciplina dell’Agriturismo”
Aziende agricole della zona aziende collocate in ambito regionale o in zone omogenee contigue di regioni limitrofe
Legge quadro 96/2006 “Disciplina dell’Agriturismo”
Dimensione dell’attività agrituristicaLimiti
Le attività strettamente agricole devono rimanere prevalenti, con riferimento al tempo di lavoro necessario all’esercizio delle stesse attività
L’attività agricola si considera, comunque, prevalente quando la ricezione e la somministrazione di pasti e bevande interessa un numero di ospiti non superiore a dieci.
Legge quadro 96/2006 “Disciplina dell’Agriturismo”
Dimensione dell’attività agrituristicaLimiti
Il reddito proveniente dalle attività agrituristiche è considerato a tutti gli effetti reddito agricolo assoggettabile alla nuova normativa fiscale (art. 5, L. 413/91).
Legge quadro 96/2006, “Disciplina dell’Agriturismo”
Art. 9: “Riserva di denominazione. Classificazione”,
al fine di “una maggiore trasparenza ed uniformità del rapporto tra domanda ed offerta di agriturismo, si determinano criteri di classificazione omogenei per l’intero territorio nazionale e si definiscono le modalità per l’utilizzo, da parte delle regioni, di parametri di valutazione riconducibili a peculiarità territoriali”
Legge 268/99 “Disciplina delle strade del vino””
Percorsi attraverso i quali “i territori vinicoli e le relative produzioni possono essere divulgati, commercializzati e fruiti in forma di offerta turistica”
Le “attività di ricezione ed ospitalità, compresa la degustazione e la organizzazione di attività ricreative e didattiche, svolte da aziende agricole nell’ambito delle strade del vino possono essere ricondotte alle attività agrituristiche”.
Legge 268/99 “Disciplina delle strade del vino”
Molto importante
Possibilità di sinergie con il settore agrituristico
Possibile estendere tutto quanto da essa previsto per la valorizzazione congiunta di altre produzioni di qualità, (olio di oliva e prodotti tipici in genere)
Normativa regionale
Legge 22/2006
“Norme in materia di tutela, salvaguardia e valorizzazione dell’architettura rurale”
“Regolamento per la Disciplina delle strade del Vino in Campania, adottato con DPGR nell’ottobre 2001.
Normativa regionale
Riconoscimento di numerose produzioni tipiche con marchi DOP, IGP, STG, DOC, DOCG ed ITG
Notevole importanza riveste l’estensione ragguardevole di aree protette rientranti in Parchi Nazionali, Regionali o Riserve Naturali Regionali che fanno di questa una delle regioni con la maggiore consistenza di superficie protetta.