Corso addetti antincendio
RISCHIO MEDIORISCHIO MEDIO
4 ORE
(DM 10/03/98)
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PERCHE’ SIAMO QUI?
D.Lgs 81/08 : prescrive le misure finalizzate
alla tutela della salute e alla sicurezza dei
lavoratori negli ambienti di lavoro.
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Valutazione dei rischi
Eliminazione dei rischi
Controllo dei rischi
PERCHE’ SIAMO QUI?
Il rischio incendio è uno dei maggiori rischi
per il luogo di lavoro
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PERCHE’ SIAMO QUI?
Valutazione rischio incendio
Rischio Rischio Rischio
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Rischio basso
Corso 4 ore
Rischio medio
Corso 8 ore
Rischio elevato
Corso 16 ore
Gli obblighi dei lavoratori (D.Lgs81/08)
Ciascun lavoratore deve prendersi cura dellapropria sicurezza e della propria salute e diquella delle altre persone presenti sul luogo dilavoro, sui cui possono ricadere gli effetti dellelavoro, sui cui possono ricadere gli effetti dellesue azioni o omissioni, conformemente allasua formazione ed alle istruzioni e i mezziricevuti dal datore di lavoro
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In particolare i lavoratori osservano:
Ciascun lavoratore deve prendersi cura dellapropria sicurezza e della propria salute e diquella delle altre persone presenti sul luogo dilavoro, sui cui possono ricadere gli effetti dellelavoro, sui cui possono ricadere gli effetti dellesue azioni o omissioni, conformemente allasua formazione ed alle istruzioni e i mezziricevuti dal datore di lavoro
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Argomenti del corso:
1. L’INCENDIO
• I principi della combustione
• I prodotti della combustione
• Effetti dell’incendio sull’uomo• Effetti dell’incendio sull’uomo
2. L’ESTINZIONE DEGLI INCENDIO
• Le sostanze estinguenti
• Tipi di fuoco e sostanze estinguenti
3. GLI ESTINTORI E IL LORO UTILIZZO
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Argomenti del corso:
4. PROCEDURE DA ADOTTARE IN CASO DI INCENDIO
• Piano di emergenza
• Norme generali di comportamento in caso di incendio
5. ASPETTI TECNICI GENERALI DI PREVENZIONE 5. ASPETTI TECNICI GENERALI DI PREVENZIONE
INCENDI
• Misure preventive
• Misure di prevenzione attiva /passiva
• Segnaletica di sicurezza
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1. L’INCENDIO
PRINCIPI DELLA COMBUSTIONE
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PRINCIPI DELLA COMBUSTIONE:LA COMBUSTIONE
Manifestazione visibile di una reazione chimica di rapidaossidazione (combustione) che avviene tra dueelementi diversi (1 combustibile e 1 comburente) indeterminate condizioni ed in presenza di un innesco.
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Combustibile comburente
innesco
IL TRIANGOLO DEL FUOCO
PRINCIPI DELLA COMBUSTIONE:LA COMBUSTIONE
COMBUSTIONE
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INCENDIO
DEFLAGAZIONE DETONAIZONE
ESPLOSIONE
PRINCIPI DELLA COMBUSTIONE:INCENDIO ED ESPLOSIONE
INCENDIO: COMBUSTIONE CON FIAMMA LIBERA E BASSA VELOCITA’ DEL FRONTE DIFIAMMA, CHE AVVINE NORMALMENTE CON SVILUPPO DI CALORE, DI FIAMMA, DI GASDI COMBUSTIONE, DI FUMO E DI LUCE.ESPLOSIONE: COMBUSTIONE MOLTO RAPIDA CON ELEVATA VELOCITA’ DEL FRNTEFIAMMA, CHE AVVIENE CON PRODUZIONE DI CALORE, LUCE ED UN FORTE AUMENTODI PRESSIONE.
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DI PRESSIONE.
ATTENZIONE: NON CONFONDERE SCOPPIO CON ESPLOSIONE!
SCOPPIO: ROTTURO DI UN CONTENITORE O COSTRUZIONE RISULTANTE DA UNAUMENTO DI PRESSIONE INTERNA, PRODOTTO DA UN FENOMENO FISICO(ESPANSIONR PER EFFETTO TERMICO, COMPRESSIONE DI FLUIDO ECC..) OLTRE I LOROLIMITI DI RESISTENZA.
PRINCIPI DELLA COMBUSTIONE:I COMBUSTIBILI
I COMBUSTIBILI: SONO SOSTANZE CAPACI DI BRUCIARE CIOE’ IN GRADO DARLUOGO ALLA REAZIONE CHIMICA APPENA DESCRITTA;POSSONO ESSERE:
•SOLIDI: AD ESEMPIO LEGNO, CARBONE, CARTA, TESSUTO, GOMMA,PLASTICA….
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PLASTICA….•LIQUIDI: AD ESEMPIO PETROLIO, OLIO COMBUSTIBILE, BENZINA, ALCOOLECC…•GASSOSI: AD ESEMPIO METANO, PROPANO, GPL, ACETILENE, IDORGENOECC…..
IN BASE AL COMBUSTIBILE SI DEFINISCE IL TIPO DI FUOCO:
LA CLASSIFICAZIOEN DEI FUOCHI AVVIENE SECONDO LA NORMA UN EN 2
PRINCIPI DELLA COMBUSTIONE:CLASSIFICAZIONE DEI FUOCHI
FUOCHI DI CLASSE A: fuochi generati da combustibilisolidi, generalmente di natura organica la cuicombustione avviene con produzione di braci (legno,carbone, carta, tessuto, gomma ecc….)
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carbone, carta, tessuto, gomma ecc….)
PRINCIPI DELLA COMBUSTIONE:CLASSIFICAZIONE DEI FUOCHI
FUOCHI DI CLASSE B: fuochi generati dacombustibili liquidi o solidi che si possonoliquefare (petrolio, olio combustibile, benzina,alcool ecc…)
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alcool ecc…)
PRINCIPI DELLA COMBUSTIONE:CLASSIFICAZIONE DEI FUOCHI
FUOCHI DI CLASSE C: fuochi generati da gas (metano, propano, GPL, acetilene, idrogeno ecc…)
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PRINCIPI DELLA COMBUSTIONE:CLASSIFICAZIONE DEI FUOCHI
FUOCHI DI CLASSE D: fuochi di metalli(alluminio, magnesio, sodio, potassio, calcioecc…) in polveri finemente suddivise.
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PRINCIPI DELLA COMBUSTIONE:CLASSIFICAZIONE DEI FUOCHI
FUOCHI DI CLASSE E: fuochi di natura elettricacioè fuochi generati da tutte le apparecchiatureelettriche e dai loro sistemi di servizio che, anchenel corso della combustione, potrebbero trovarsi
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nel corso della combustione, potrebbero trovarsisotto tensione (classificazione non compresanella UNI EN 2)
PRINCIPI DELLA COMBUSTIONE:CLASSIFICAZIONE DEI FUCHI
FUOCHI DI CLASSE F: fuochi di oli di cottura o digrassi (classificazione non compresa nella UNI EN2)
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PRINCIPI DELLA COMBUSTIONE:I COMBURENTI
COMBURENTE: solitamente si considera l’aria, maunicamente per la quota parte di ossigeno che contiene.Il vero comburente è l’ossigeno. Altri comburenti sonoquelle sostanze che contengono già di per sé nella loro
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quelle sostanze che contengono già di per sé nella loromolecola sia il combustibile che il comburente.
PRINCIPI DELLA COMBUSTIONE:INNESCO
INNESCO: si intende il fenomeno comportante iltrasferimento sul combustibile considerato di una dataquantità di calore necessaria a innescare la reazione.Sorgenti di innesco:
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Sorgenti di innesco:-Accensione diretta (es. fiammiferi, scariche statiche, operazioni ditaglio e saldatura….)-Accensione indiretta (es. correnti di aria calda generate da unincendio)-Attrito (quando il calore è prodotto dalla sfregamento di duemateriali, es. malfunzionamento di due parti meccaniche rotanti)
PRINCIPI DELLA COMBUSTIONE:INNESCO
Autocombustione o riscaldamento spontaneo:
Quando il calore viene prodotto dallo stessocombustibile come ad esempio lenti processi diossidazione, reazioni chimiche, decomposizioni
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ossidazione, reazioni chimiche, decomposizioniesotermiche in assenza di aria, azione biologica.Esempi:
- Cumuli di carbone- Polveri di ferro o nichel- Fermentazioni vegetali
PRINCIPI DELLA COMBUSTIONE:Il triangolo del fuoco
Una volta noti i tre elementi che possono creare unincendio è possbile costruire il triangolo del fuoco,dove su ogni angolo è riportato un elementonecessario alla reazione chimica
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Combustibile comburente
innesco
IL TRIANGOLO DEL FUOCO
PRINCIPI DELLA COMBUSTIONE:Il triangolo del fuoco
Per l’estinzione o la prevenzione dell’incendio sarànecessario “rompere” uno o più lati del triangolo:
1) Eliminando il combustibile;
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1) Eliminando il combustibile;2) Eliminando il comburente;3) Riducendo le possibilità di innesco
1. L’INCENDIO
PRODOTTI DELLA COMBUSTIONE
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I PRODOTTI DELLA COMBUSTIONE
FIAMME
CALORE
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COMBUSTIONE
CALORE
FUMI E PARTICELLE
GAS E VAPORI
I PRODOTTI DELLA COMBUSTIONE:
LE FIAMME
Sono il principale veicolo di propagazione dell’incendio.
Le fiamme sono costituite dall’emissione di luce.
È possibile valutare il valore della temperatura raggiunta dal
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È possibile valutare il valore della temperatura raggiunta dalcolore della fiamma; la temperatura di una fiamma si aggira sui1100 C°.
Effetti principali che possono avere sull’uomo: le ustioni chepossono essere anche mortali.
I PRODOTTI DELLA COMBUSTIONE:
IL CALORE
Il calore generato dipende dal potere calorifero del combustibile.Il potere calorifero è il calore massimo che il combustibile puòprodurre.Maggiore è il poter calorifero della sostanza che sta bruciando, emaggiore sarà la possibilità che si inneschino altri incendi in zone
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maggiore sarà la possibilità che si inneschino altri incendi in zonecircostanti a causa del forte calore (autoaccensione).
Distribuzione del calore di un incendio:25-35% dalle fiamme65-75% dai fumi e dai gas di combustione.
I PRODOTTI DELLA COMBUSTIONE:
I FUMI E LE PARTICELLE
Sono gli elementi incombusti o le ceneri che – essendoleggeri – vengono trascinati verso l’alto dalle correntiascensionali generate dal calore. Fra di essi non vatrascurato il vapore acqueo che è anch’esso un
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trascurato il vapore acqueo che è anch’esso unprodotto della combustione.I fumo possono essere: bianchi (vapore acque), neri(dalla combustione di sostanze plastiche), grigi (unmisto dei due ed i più comuni)
I PRODOTTI DELLA COMBUSTIONE:
I FUMI E LE PARTICELLE
Rischi principali:
Riduce o annulla la visibilità;Favorisce l’insorgenza del panico;Interferisce sulla funzione respiratoria;
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Interferisce sulla funzione respiratoria;Irritazione agli occhi;Gravi danni all’organismo o la morte per “ipertermia”.
Può essere molto utile far evacuare i fumi ed il calore più chetentare di spegnere le fiamme.NB: aprire le aperture verso l’alto se ce ne sono e sui soffitti; evitare di aprire le finestre in quantoalimentano le fiamme con nuovo ossigeno
I PRODOTTI DELLA COMBUSTIONE:
I GAS E I VAPORI
La loro composizione dipende:
-Tipo di combustibile;-Disponibilità di ossigeno;-Temperatura alla quale si formano.
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-Temperatura alla quale si formano.
I principali gas di combustione sono:Ossido di carbonio; Acido cianidrico;Anidride carbonica; Acido cloridrico;Idrogeno solforato; Perossido d’azoto;Anidride solforosa; Fosgene.Ammoniaca;
I PRODOTTI DELLA COMBUSTIONE:
I GAS E I VAPORI
RISCHI PRINCIPALI PER L’UOMO:
Tossici, nocivi e irritanti
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Altri rischi:
Corrosivi
I PRODOTTI DELLA COMBUSTIONE:
EFFETTI SULL’UOMO
E F F E T T I S U L L ’U O M O
1 ) A N O S S I A A C A U S A D E L L ’ A Z I O N E T O S S I C A D E I
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F U M I2 ) R I D U Z I O N E D E L L A
V I S I B I L I T A ’3 ) A Z I O N E T E R M I C A
1. L’INCENDIO
LO SVILUPPO DI UN INCENDIO
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LO SVILUPPO DI UN INCENDIO
DINAMICA DI UN INCENDIO E TEMPI DI EVACUAZIONE:
1. INNESCO
2. PROPAGAZIONE
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2. PROPAGAZIONE
3. INCENDIO GENERALIZZATO
4. ESTINZIONE
1. FASE DI INNESCO:
DIPENDE DA:
INFIAMMABILITA’ DEL COMBUSTIBILE;
POSSBILITA’ DI PROPAGAZIONE DELLA
FIAMMA;
GEOMETRIA E VOLUME DEGLI AMBIENTI;
CARATTERISTICHE:
IN QUESTA FASE VI E’ UN AUMENTO
PROPOZIONALE DELLA TEMPERATURA IN
FUNZIONE DEL TEMPO;
VI E’ LO SVILUPPO DI AEROSOL INVISIBILI,
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GEOMETRIA E VOLUME DEGLI AMBIENTI;
POSSIBILITA’ DI DISSIPAZIONE DEL CALORE;
VENTILAZIONE DEGLI AMBIENTI;
CARATTERISTICHE SUPERFICIALI DEL
COMBUSTIBILE;
DISTRIBUZIONE DEL COMBUSTIBILE.
VI E’ LO SVILUPPO DI AEROSOL INVISIBILI,
AVVERTIBILI ALL’OLFATTO O CON
RIVELATORI;
EMISSIONE DI PICCOLE FIAMME;
POSSBILITA’ DI ESTINZIONE DELLì’INCENDIO
SE SI INTERVIENE PRONTAMENTO (GLI
ESTINTORI HANO SUCCESSO;
2. FASE DI PROPAGAZIONE:
CARATTERIZZATA DA:
PRODUZIONE DI GAS TOSSICI E/O CORROSIVI;
SVILUPPO DI GRANDE QUANTITA’ DI FUMO;
BRUSCO AUMENTO DELLA PARTACIPAZIONE DEI COMBUASTIBLI;
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BRUSCO AUMENTO DELLA PARTACIPAZIONE DEI COMBUASTIBLI;
AUMENTO RAPIDO DELLE TEMPERATURE;
AUMENTO DELL’ENERGIA PER IRRAGGIAMENTO;
FASE CHE TERMINA CON IL FLASH OVER, INCENDIO GENRALIZZATO, PUNTO DI NON
RITORNO.
3. INCENDIO GENERALIZZATO:
CARATTERIZZATA DA:
BRUSCO INCREMENTO DELLA TEMPERATURA;
CRESCITA ESPONENZIALE DELLA VELOCITA’ DI COMBUATIONE;
FORTE AUMENTO DI EMISSIONI DI GAS E PARTICELLE INCANDESCENTI;
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FORTE AUMENTO DI EMISSIONI DI GAS E PARTICELLE INCANDESCENTI;
I COMBUSTIBLI VICINO AL FOCOLAIO SI AUTOACCENDONO;
FIAMME ALTE E BEN VISIBILI;
PERICOLO DI CROLLO DELLE STRUTTURE;
2. L’ESTINZIONE DEGLI INCENDI
LE SOSTANZE ESTINGUENTI
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SOSTANZE ESTINGUENTI
S o s t a n z e e s t i n g u e n t i p e r g l i e s t i n t o r i
S i d iv id o n o in 5 c a te g o r ie :
1 . a d a c q u a
2 . s c h iu m a
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3 . p o lv e r i
4 . g a s in e r t i
5 . id ro c a r b u r i a lo g e n a t i
SOSTANZE ESTINGUENTI
SOSTANZA AZIONE
SEPARAZIONE DILUZIONE SOFFOCAMENTO RAFFREDDA-MENTO
INIBIZIONE CHIMICA
Acqua x x x x
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Schiuma x X
Polveri X x x
Gas inerti (CO2)
x x x X
Halon e sostituti
x
SOSTANZE ESTINGUENTI
A c q u a
1 . è l ’ e s t in g u e n te p e r a n to n o m a s ia in q u a n to p u ò e s se re re p e r i ta fa c i lm e n te e a b a s so c o s to
2 . a b b a s sa la te m p e ra tu ra d e l c o m b u s t ib i le p e r a ss o rb im e n to d e l c a lo re
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3 . a z io n e d i so f fo c a m e n to p e r s o s t i tu z io n e d e l l ’ o ss ig e n o c o n v a p o r d ’a c q u a
4 . è c o n s ig l ia ta p e r in c e n d io d i c o m b u s t ib i l i s o l id i a d e c c e z io n e d i s o d io e p o ta ss io c h e c o n l ’a c q u a l ib e ra n o id ro g en o
5 . n o n è im p ie g a b i le s u im p ia n t i in te n s io n e
SOSTANZE ESTINGUENTI S c h i u m a
1 . è u n a g e n te e s t in g u e n te c o s t i tu i to d a u n a so lu z ion e d i a c q u a c o n l iq u id o sc h iu m o g e n o ( f lu o ro -s in te t ic i , flu o ro -p ro te in ic i , e c c … )
2 . se p a ra z io n e d e l c o m b u s tib i le d a l c o m b u re n te e p e r ra f f re d d a m e n to
3 . s i u t i l iz z a p e r in c e n d io su i l iq u id i in f ia m m a b i l i
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3 . s i u t i l iz z a p e r in c e n d io su i l iq u id i in f ia m m a b i l i
4 . n o n s i u t i l iz z a su g l i im p ia n t i in te n s io n e p e rc h é c o n tie n e a c q u a
SOSTANZE ESTINGUENTI
P o lv e r i
1 . so n o c o s titu ite da p a rt ic e lle f in iss im e a ba se d i b ica rb o n a to d i so d io , fo s fa t i, p o tass io , sa li o rga n ic i
2 . le p a rtice l le s i d ec o m p o n go n o p e r e ffe tto d e lle alte te m pe ra tu re de ll ’ inc e n d io , q u es to d a lu o go a d e ffe tt i
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te m pe ra tu re de ll ’ inc e n d io , q u es to d a lu o go a d e ffe tt i ch im ic i su lla f iam m a e a lla p ro d u z io n e d i an id rid e
c a rb o n ica e vap o re d ’acq ua
3 . i p ro d o tti d e lla d ec o m p o siz io n e d e lle p o lve r i sepa ran o e ra f fre d d an o i l co m b u stib ile , in o ltre in ib isc o n o il p roc esso
d e lla c om b u stio ne
4 . p e r in ce n d i d i c la sse D d evo n o e sse re u sa te p o lver i sp ec ia l i
SOSTANZE ESTINGUENTI
G a s I n e r t i
1 . s o n o g e n e r a lm e n te l ’ a n id r id e c a r b o n ic a e l ’ a z o to
2 . la l o r o p re s e n z a in a r ia r i d u c e la c o n c e n t r a z io n e d e l l ’ o s s ig e n o f i n o a d im p e d i r e la c o m b u s t i o n e
3 . la C O 2 l i q u e fa t ta ( s o t t o p re s s io n e ) h a a n c h e u n ’a z io n e
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3 . la C O 2 l i q u e fa t ta ( s o t t o p re s s io n e ) h a a n c h e u n ’a z io n e e s t in g u e n te p e r r a f f r e d d a m e n to d o v u ta a l l ’ a s s o r b im en to d i
c a lo re g e n e r a to d a l p a s s a g g io d a l la f a s e l i q u id a a q u e l la g a s s o s a
SOSTANZE ESTINGUENTI
I d r o c a r b u r i A l o g e n a t i ( H a l o n )
1 . s o n o id ro c a rb u r i in c u i g l i a to m i d i id ro g e n o so no s ta t i so s t i tu i t i c o n a to m i d i c ro m o , b ro m o o f lu o ro
2 . a g isc o n o p e r in te r ru z io n e c h im ic a d e l p ro c e ss o d i c o m b u s t io n e
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c o m b u s t io n e
3 . so n o e f f ic a c i s u in c e n d i c h e s i v e r i f ic a n o in lu og h i p o c o v e n t i la t i , in o lt re n o n d a n n e g g ia n o i m a te r ia l i
4 . a lc u n i H a lo n p e r e f fe t to d e l le a l te te m p e ra tu re s i d e c o m p o n g o n o p ro d u c e n d o g a s to s s ic i p e r l ’ u o m o
5 . i l lo ro u t i l iz z o è s ta to l im ita to d a d isp o s iz io n i le g is la t iv e e m a n a te p e r la p ro te z io n e d e l la fa sc ia d ’o z o n o
2. L’ESTINZIONE DEGLI INCENDI
TIPI DI FUOCO E SOSTANZE ESTINGUENTI
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TIPI DI FUOCO E SOSTANZE ESTINGUENTI
ESTINGUENTI
Acqua nebulizzata X X X*
Acqua frazionata X
Schiume X X
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Schiume X X
Polveri X X X X X**
Gas inerti X*** X X X
Halon e sostituti X*** X X X
X*= SOLO SE EROGATA DA UN IMPIANTO FISSO, NO IN PRESENZA DI OPERATOREX**= SPEGNE L’INCENDIO MA DANNEGGIA L’ATTREZZATURAX***=NON SPEGNE LE BRACI-
3. GLI ESTINTORI E IL LORO UTILIZZOUTILIZZO
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GLI ESTINTORI
Gli estintori sono apparecchi contenenti un estinguente che può essere proiettato e diretto su un fuoco sotto l’azione di una pressione interna.Tale pressione può essere fornita da una compressione preliminare permanente, da una reazione chimica, dalla liberazione di un gas ausiliario.
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GLI ESTINTORI SONO SUDDIVISI IN DUE CATEGORIE:
-PORTATILI (CON MASSA =<20 Kg)
-CARRELLATI
SONO MEZZI DI PRIMO INTERVENTO DA USARE NELLA FASE INIZIALE
(IGNIZIONE)
GLI ESTINTORI
E S T IN T O R I P O R T A T IL I
V e n g o n o s u d d iv is i n e l le v a r ie t ip o lo g ie :• a d a c q u a : (o rm a i in d is u s o )• a s c h iu m a : a d a t to p e r l iq u id i in f ia m m a b i l i• a d id r o c a r b u r i a lo g e n a t i : a d a t to p e r m o to r i d i
m a c c h in a r i• a p o lv e r e : a d a t t i p e r l iq u id i in f ia m m a b i l i e d
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• a p o lv e r e : a d a t t i p e r l iq u id i in f ia m m a b i l i e d a p p a re c c h i e le t t r ic i
• a d a n id r id e c a r b o n ic a : id o n e i p e r a p p a re c c h i e le t t r ic i
A p o lv e reA n id r id e c a rb o n ic a
GLI ESTINTORI
E S T IN T O R I C A R R E L L A T I
H a n n o le m e d e s im e c a ra tte r is t ic h e fu n z io n a l i d e g l i e s t in to r i p o r ta t i l i m a , a c a u sa d e l le m a g g io r i
d im e n s io n i e p e s o , p re s e n ta n o u n a m in o re p ra t ic i tà d ’u s o e m a n e g e v o le z z a c o n n e s sa a l lo s p o s ta m e n to
d e l c a r re l lo d i s u p p o r to
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GLI ESTINTORI DEVONO:
• Essere distribuiti in modo da poter essere raggiunti da ognipunto dell’area da proteggere con un percorso non superiore a15-20 cm;•In genere occorre almeno un apparecchio ogni 200/300 mq(valori indicativi da valutare in base all’effettivo rischio presente);•Essere disponibili nei pressi dei punti di maggiore pericolo;
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•Essere disponibili nei pressi dei punti di maggiore pericolo;•Essere presi con facilità: non devono quindi stare a terra nétroppo in alto ma ad altezza “uomo”;•Essere – se carrellati – agevolmente spostabili;•Essere segnalati da appositi cartelli indicatori che devono essererossi e devono riportare specifico pittogramma;
GLI ESTINTORI CORRETTO UTILIZZO
1. OSSERVARE CHE L’ESTINTORE CHE SI DEVEUTILIZZARE SIA IDONEO ALLOSPEGNIMENTO DEL COMBUSTIBILEINCENDIATO;
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2. PRENDERE L’ESTINTORE; UNA VOLTA INMANO UN ESTINTORE E’ COME UNAPISTOLA NON ARMATA;
3. STACCARE IL PIOMBINO CHE BLOCCA LAFORCELLA DI SICUREZZA;
GLI ESTINTORI CORRETTO UTILIZZO
4. TOGLIERE LA FORCELLA DI SICUREZZA (SICURA); DA QUESTOMOMENTO PRESTARE PARTICOLARE ATTENZIONE A COME SIMANOVRA L’ESTINTORE IN QUANTO E’ PRONTO ALL’EROGAZIONE;
5. IMPUGNARE CON LA MANO SINISTRA L’ESTINTORE, CON LA DESTRAIL DIFFUSORE (MANICHETTA);
6. TENENDO SALDAMENTE CON LA MANO DESTRA LA MANICHETTA
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6. TENENDO SALDAMENTE CON LA MANO DESTRA LA MANICHETTADIRIGERLA SUL FOCOLAIO. CIO’ E’MOLTO IMPORTANTE IN QUANTOLA MANICHETTA LASCIATA LIBERA, ALL’USCITA DELL’ESTINGUENTEIN PRESSIONE, SCHIZZEREBBE COME UNA FRUSTA;
7. PREMETE LA LEVA DI COMANDO TENENDO LA MANIGLIA EDEROGARE LA SOSTANZA ESTINGUENTE;
GLI ESTINTORI CORRETTO UTILIZZO
8. AGIRE PER GRADI INIZIANDO DAL FOCOLAIO PIU’ VICINO FINOA RAGGIUNGERE IL PRINCIPALE DIRIGENDO IL GETTOESTINGUENTE ALLA BASE DELLE FIAMME (SUL COMBUSTIBILE)IN MANIERA QUANSI PARALLELA AL TERRENO, EVITANDO DICOLPIRE LA FIAMMA DALL’ALTO;
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GLI ESTINTORI CORRETTO UTILIZZO
9. ALLA BASE DELLA FIAMMA ESEGUIRE CON IL GETTO UNMOVIMENTO DESTRA SINISTRA COME SPAZZOLATURE.
10.SE IL FUOCO E’ PROVOCATO DA UN LIQUIDO INFIAMMABILEDIRIGERE IL GETTO ALLA BASE DELLA FIAMMA E IN MODO DANON FAR AUMENTARE LA SUPERFICIE DEL LIQUIDO STESSO;
11.SE IL FUOCO E’ PROVOCATO DA COMBUSTIBILI SOLIDI, LA
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11.SE IL FUOCO E’ PROVOCATO DA COMBUSTIBILI SOLIDI, LASUPERFICIE DEL SOLIDO NON PUO’ AUMENTARE (COSA CHEPUO’ ACCADERE CON I LIQUIDI), MA PARTI DI ESSO – DATAL’ELEVATA TEMPERATURA- POSSONO STACCARSIUGUALMENTE. L’ANGOLO DI IMPATTO VA DUNQUEACCENTUATO.
GLI ESTINTORI CORRETTO UTILIZZO
ULTERIORI REGOLE:
Condurre l’azione di spegnimento in modo rapido e deciso per evitare che la velocità dipropagazione del fuoco sia superiore a quella del mezzo di estinzione;
Operare comunque sempre a distanza di sicurezza;Il focolaio non va mai abbandonato se non dopo essersi assicurati che sia impossibile la
sua riaccensione;
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sua riaccensione;La sostanza estinguente non va erogata controvento né contro le persone;Se il peso dell’estintore dovesse essere insostenibile, richiedere di farsi aiutare da una
altro operatore addestrato;In caso di erogazione contemporanea di 2 o più estintori, gli operatori devono erogare
parallelamente i fino a formare un angolo al massimo di 90°;In caso di erogazione su liquido infiammato in recipiente aperto, erogare in modo da
evitare spandimenti di liquido infiammato, facendo rimbalzare l’estinguente sul latointerno del recipiente opposto a quello di erogazione.
4. PROCEDURE DA ADOTTARE IN CASO DI INCENDIOCASO DI INCENDIO
PIANO DI EMERGENZA
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VALUTAZIONE DEL RISCHIO INCENDIO
Per poter effettuare una corretta valutazione dei rischi, diventa
indispensabile:
1) Effettuare una individuazione di ogni pericolo d’incendio;
2) Individuare i lavoratori o altre persone presenti nel luogo di lavoro
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2) Individuare i lavoratori o altre persone presenti nel luogo di lavoro
esposte a rischio;
3) Eliminare o ridurre il pericolo d’incendio;
4) Fare una valutazione del rischio residuo;
5) Fare una verifica dell’adeguatezza delle misure esistenti.
VALUTAZIONE DEL RISCHIO INCENDIO
all’esito della valutazione dei rischi d’incendio, il datore di lavoro adotta
le necessarie misure organizzative e gestionali da attuare in caso di
incendio riportandole in un piano di emergenza elaborato in conformità
ai criteri che verranno descritti nelle successive slides.
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ai criteri che verranno descritti nelle successive slides.
Prima di descrivere il Piano di emergenza di seguito la definizione di
EMERGENZA:una situazione di emergenza può essere determinata da
un principio di incendio, da uno scoppio, da un’esplosione, da un crollo,
da un’alluvione, da una nube tossica, da un attentato terroristico…
PIANO DI EMERGENZA
Il datore di lavoro, in base alla valutazione dei rischi, secondo il D.M. 10/03/98, provvede a redigere in forma scritta il Piano d’Emergenza.
La funzione principale, di tale strumento, è fornire degli strumenti validicomportamentali e procedurali, da mettere in atto in caso di incendio.Seppure sia uno strumento ipotetico d’intervento, viene supportato da
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Seppure sia uno strumento ipotetico d’intervento, viene supportato daaddestramento aziendale, nell’intento di pianificare ogni singolo imprevisto
Questo deve contenere:- Azioni che i lavoratori devono mettere in atto;- Procedure per l’evacuazione;- Procedure per chiedere l’intervento degli organi competenti (vigili del fuoco);- Specifiche misure da adottare in caso siano presenti persone diversamente abili.
PIANO DI EMERGENZA
P IA N O D ’E M E R G E N Z A
E m e rg e n z a P ia n o d ’e m e rg e n z a A r r iv o S o c c o rs i
C O N T IE N ES E R V E O B IE T T IV I
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G e s t io n e d e g l i in c id e n t i In fo rm a z io n i - c h ia v e c h e s e rv o n o p e r m e t te re in a t to i p r im i c o m p o r ta m e n t i e le p r im e m a n o v re
C O N T IE N ES E R V E O B IE T T IV I
• S a lv a g u a rd ia e d e v a c u a z io n e d e l le p e r s o n e
• M e s s a in s ic u re z z a d i im p ia n t i , b e n i e d a t t r e z z a tu re
• C o n f in a m e n tod e l l ’ in c e n d io
• E s t in z io n e p r in c ip io d ’ in c e n d io .
4. PROCEDURE DA ADOTTARE IN CASO DI INCENDIOCASO DI INCENDIO
NORME GENERALI DICOMPORTAMENTO IN CASO DI
INCENDIO
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IN CASO D’INCENDIO
Le prime azioni da mettere in atto sono:
�suonare l’allarme, di modo che i lavoratori possano tempestivamentemettere in opera i comportamenti previsti (evitando di sottovalutare lavelocità di propagazione delle fiamme).
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velocità di propagazione delle fiamme).� evitare di intralciare la messa in opera dello spegnimento delle fiamme,collocandosi dove il fuoco è già passato.� chiudere finestre e porte facendo particolare attenzione alle maniglie.� nel caso in cui si debbano oltrepassare delle fiamme, bagnare
preventivamente con acqua i vestiti.
NORME GENERALI DI COMPORTAMENTO
IN CASO D’INCENDIO
EVITARE DI;
-Transitare su solai, scale, soffitti o nelle vicinanze di pareti sottoposte a lungo alle fiamme
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- Utilizzare ascensori o montacarichi
- Avvicinarsi a materiale altamente incendiabile, sia solidi che liquidi
- Avvicinarsi a vetrate, che con il calore potrebbero infrangersi
NORME GENERALI DI COMPORTAMENTO IN CASO DI INCENDIO
Se gli abiti prendessero fuoco;
• non correre• togliersi i vestiti• rotolarsi in una coperta o in untappeto
Se il fumo dovesse ostacolare la
visibilità;
• cercare di ricordarementalmente la strada più breveverso l’uscita
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tappeto• rotolarsi a terra• usare l’estintore seguendo leistruzioni riportate
verso l’uscita• cercare di trovare dei punti diriferimento, eventualmente dasegnalare ai soccorritori• proteggere bocca e naso, sepossibile con un fazzolettobagnato• avvicinarsi a terra per poterrespirare aria più fresca
IN CASO D’INCENDIO
Se le vie di fuga fossero inagibili;
• cercare rifugio in un luogo dove vi siauna finestra• chiudere la porta ed aprire la finestraper areare il locale
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per areare il locale• utilizzare dei pani umidi per bagnare laporta• chiedere aiuto, facendo vedere la nostracollocazione tramite la finestra
5. ASPETTI TECNICI GERALI DIPREVENZIONE INCENDIPREVENZIONE INCENDI
MISURE PREVENTIVE
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CAUSE DI INCENDIO PIU’ COMUNI
• Deposito e manipolazione non idonea di sostanze infiammabili ecombustibili• Accumulo di rifiuti: carta o altro materiale combustibile• Negligenza nell’uso di fiamme libere o generatori calore• Inadeguata pulizia aree di lavoro e scarsa manutenzione delleapparecchiature
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apparecchiature• Impianti elettrici o utilizzatori difettosi, sovraccaricati, lasciati sottotensione• Ostruzione della ventilazione degli apparecchi di riscaldamento,macchinari, ecc
PREVENZIONE INCENDI
Riguarda tutta quella materia volta a evitare l’insorgenza di incendi o limitarne le conseguenze, nel caso in cui questi siano inevitabili.
PREVENZIONE INCENDIPREVENZIONE INCENDIMISURE DI ESERCIZIO
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PROTEZIONE PREVENZIONE
ATTIVA PASSIVA
MISURE DI ESERCIZIO
1) Manutenzione impianti e disposizione sicurezza
2) Registro dei controlli
3) Organizzazione lotta servizio antincendio
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3) Organizzazione lotta servizio antincendio
4) Piano di emergenza e di evacuazione
MISURE PREVENTIVE
� Corretta destinazione dell’uso dei locali� Limitazione del carico d’incendio (quantità totale di calore che può essere
prodotto dalla combustione di tutti i materiali presenti nell’area d’esame, ivi compreso muri, pavimenti, ecc.)
� Realizzazione di aree ubicate per materiali a rischio specifico
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� Realizzazione di aree ubicate per materiali a rischio specifico� Corretta apposizione di impianti certificati e visionati
periodicamente� Gestione della sicurezza (Il D.M. marzo/98 decreto 81/08 prevede che tale
onere di programmazione ed organizzazione di un sistema di sicurezza aziendale, spetti al datore di lavoro)
MISURE PREVENTIVE
Gestione della sicurezza;
� Norme di esercizio e misure comportamentali�Piano d’emergenza
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�Piano d’emergenza�Registro dei controlli� Servizi antincendio aziendale� Informazione e formazione dei lavoratori
6. ASPETTI TECNICI GERALI DIPREVENZIONE INCENDIPREVENZIONE INCENDI
MISURE DI PREVENZIONE PASSIVA E MISURE DI PROTEZIONE ATTIVA
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PROTEZIONE INCENDI
Protezione passiva � Non c’è bisogno d’intervento
Protezione attiva � C’è bisogno d’intervento
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Protezione attiva � C’è bisogno d’intervento
PROTEZIONE PASSIVA
� Resistenza al fuoco della struttura (in Italia la normativa prevede che lestrutture siano dimensionate sulla base del carico d’incendio)� Compartimentazione (suddivisione dell’edificio in parti ermeticamenteimpermeabili agli effetti di un incendio)� Vie di esodo (percorso senza ostacoli al deflusso che consente alle persone cheoccupano un edificio o locale di raggiungere un luogo sicuro)
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occupano un edificio o locale di raggiungere un luogo sicuro)� Reazione al fuoco dei materiali (vengono suddivisi i materiali in classi da zero acinque, tramite delle prove sperimentali in laboratorio, rappresenta ilcomportamento al fuoco dei materiali)� Distanze di sicurezza�Areazione e ventilazione
PROTEZIONE ATTIVA
a. Impianti e mezzi d’estinzioneb. Impianti automatici di rivelazionec. Impianti di segnalazioned. Illuminazione di sicurezza
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d. Illuminazione di sicurezza e. Alimentazione elettrica d’emergenzaf. Squadra antincendio aziendale
PROTEZIONE ATTIVA
Devono essere in numero adeguato e comunque non meno di uno per impianto;Devono essere ubicati lungo la via d’uscita e non devono ostacolare il deflussodelle persone;Devono essere di tipo omologato e comunque controllati ogni sei mesi;Devono essere agganciati alle pareti ad un’altezza della maniglia di un metro.
a.
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ESTINTORI
PROTEZIONE ATTIVA
b. Impianti automatici di rilevazione
Finalizzati alla tempestiva rilevazione del processo di combustione.Possono essere specifici per: -Fumo-Calore-Gas
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-Gas-Fiamma
d. Illuminazione d’emergenza;Deve fornire una illuminazione sufficiente a permettere di evacuare in sicurezza i locali
6. ASPETTI TECNICI GENERALI DIPREVENZIONE INCENDIPREVENZIONE INCENDI
SEGNALETICA DI SICUREZZA
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SEGNALETICA
COLORE SIGNIFICATO/SCOPO INDICAZIONI/PRECISAZIONI
Rosso Divieto Atteggiamenti pericolosi
Pericolo/allarme Alt, arresto, dispositivi di
interruzione d’emergenza
Materiali e attrezzature
antincendio
Identificazione e ubicazione
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antincendio
Giallo / giallo arancione Segnale di avvertimento Attenzione, cautela, verifica
Azzurro Segnale di prescrizione Comportamento o azione specifica
Obbligo di portare un mezzo di
sicurezza personale
Verde Segnale di salvataggio o di
soccorso
Porte uscite percorsi materiali
postazioni locali
Situazioni di sicurezza Ritorno alla normalità
SEGNALETICA DI SICUREZZA
Divieti;Colore ROSSO
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SEGNALETICA DI SICUREZZA
AvvertimentoColore GIALLO
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SEGNALETICA DI SICUREZZA
SalvataggioColore VERDE
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SEGNALETICA DI SICUREZZA
Attrezzatura antincendioColore ROSSO
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SEGNALETICA DI SICUREZZA
PrescrizioneColore BLU
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SEGNALETICA DI PRESCRIZIONE
I DPI (Dispositivi di Protezione Individuale), rappresentanol’attrezzatura necessaria al lavoratore, da indossare, allo scopo diproteggerlo contro i rischi ai quali il lavoratore è sottoposto, quandonon possono essere evitati mediante i processi ed i comportamentimessi in atto.
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messi in atto.L’obbligatorietà dei DPI deve essere richiesta tramite appositasegnaletica di sicurezza.
Non si intendono per DPI, gli indumenti ordinari di lavoro
DPI
Maschera filtrante per bocca e naso;Non protegge gli occhi, né dalle polveri più fini, ma da quelle grossolane.
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DPI
Maschera a filtro; Protegge dalle polveri di qualsiasi dimensione e dai gas, ma non protegge gli occhi
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DPI
Maschera a filtro completa; E’ dotata anche da uno schermo sigillato per la protezione degli occhi.E’ anche dotata di un sistema che impedisce l’appannamento del dispositivo
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DPI
Autorespiratori; Permettono la respirazione all’interno di aree sature di gas tossici
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