Download - Adam Lewis Interview Dec 2012
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Come si nota dal tuo numero velico, hai origini
inglesi ma vivi qui a Tenerife ormai da svariati
anni. Ti senti un po’ canario?
Hahaha, forse un pochino. Sono una persona
abbastanza tranquilla se è questo che intendi. È
ormai da 5/6 anni che son qui a Tenerife. Sono
comunque un vero inglese, e adoro ovviamente le
cene a base di arrosto e Fish and Chips. Adoro il
windsurf ed era davvero difficile allenarmi quanto
volessi, quindi ho deciso di trasferirmi qui,
abbandonando la mia Inghilterra natia.
Come sei arrivato a Tenerife? E perchè? Avevi
già in mente di gareggiare a livello mondiale
prima di prendere la decisione di trasferirti?
Mi hanno offerto un lavoro all’Official Test Centre
del Medano, a Tenerife. Penso sia uno dei centri più
specializzati e orientati alla performance in
assoluto e quindi ho preso quest’opportunità al
volo ed ho iniziato a lavorare con loro. È iniziato
tutto da lì. Sono arrivato sullo spot quando avevo
solo 18 anni ed a malapena sapevo fare il Forward,
quindi, all’epoca, potevo solamente sognare di
competere in una gara di coppa del mondo. Qui
però le condizioni sono così consistenti, sia come
frequenza che come qualità, che è difficile non
migliorare, e infatti lo standard di quasi tutti i rider
locali è veramente alto, e continua a salire uscendo
insieme e spingendosi a vicenda.
Come riesci a suddividere le tue giornate tra
lavoro al centro e allenamento personale, e
test del tuo materiale?
In questo momento sono davvero concentrato sul
testare le vele e allenarmi nel miglior modo
possibile per tutti gli eventi. Anche fare solo
queste due cose è già abbastanza complicato.
Cerco di aiutare al centro il più possibile. Dany
Bruch ed io, infatti, facciamo un po’ di lezioni
private e camp proprio con l’aiuto dell’OTC.
Abbiamo appena completato la prima sessione
ed è stato un vero successo, con un sacco
d’iscritti che hanno imparato senza problemi a
fare il Forward Loop, migliorando anche
notevolmente il loro livello nel waveriding. È stato
davvero divertente e sicuramente ne faremo
tantissime altre ancora, quindi informatevi se
avete intenzione di migliorare veramente il
vostro livello in windsurf!
Quest’anno sei riuscito ad arrivare tra i primi
10 in un evento di coppa del mondo PWA. Era il
primo della tua stagione?
In un certo senso sì. Questo è il stato il mio
primo anno in tour, mentre gli anni scorsi ho
solo partecipato a qualche evento qui in zona.
Una volta che cominci a gareggiare a tempo
pieno è difficile tornare indietro. Sei sempre
concentrato sul capire cosa avresti potuto fare
meglio in una batteria ed è molto frustrante per
me finchè riesco a fare meglio la prossima volta
che sono in gara. È una specie di lotta continua,
ma mi spinge a progredire e ad essere sempre
motivato.
Cosa pensi di Tenerife come location per
allenarti per il PWA?
Penso che sia la location perfetta, in quanto abbiamo
un ottimo mix tra salti e surfate, e in inverno poi si
può uscire sia mure a destra che mure a sinistra,
anche con onde enormi più su al nord.
Qual è il tuo obiettivo per quest’anno? Cosa
farai per puntare sempre più in alto?
Quest’anno vorrei ottenere più risultati nella top 10,
puntando a consolidare una decima posizione
overall a fine stagione. Sarebbe anche bello riuscire
a testare le vele a fondo e dare un po’ di feedback
per aiutare nello sviluppo.
Cosa fai per Point-7?
Sono incaricato della ricerca e sviluppo per le vele
wave.
Point-7 ha appena presentato la Swag a 3
stecche. Da dove è partita l’idea?
Abbiamo iniziato pensando come avremmo potuto
ottenere la vela più leggera in assoluto, più
manovrabile e divertente, senza però
compromettere l’integrità e la resistenza dei
materiali. Naturalmente, quindi, abbiamo pensato di
eliminare una stecca e semplificare l’outline della
vela, e questo si è rivelato essere l’approccio giusto.
Adesso la nuova 4.7 pesa circa 2.2 Kg, che è molto
meno rispetto a qualsiasi altra vela in commercio
della stessa misura.
Chi ha messo giù le prime idee per il progetto?
Com’è stato poi implementato?
Point-7 è davvero fortunata ad aver un designer ed
un team veramente motivati e sia io che Andrea
abbiamo una profonda passione per la ricerca e lo
sviluppo di nuovi materiali e concetti. Penso che
l’unico modo efficace per sviluppare una vela sia di
testarle in più condizioni possibili, una alla volta.
Abbiamo quindi iniziato dalla 5.0 e da subito è
apparsa leggerissima ma non aveva un range
ottimale ed era abbastanza gonfia. Abbiamo quindi
cominciato a lavorare sulla stabilità e sulla
tensione superficiale per aumentarne il range di
vento e la reattività generale della vela.
Avete testato tutte le misure?
Sì!
Pensi che si possa realizzare anche qualcosa
più grande della 5.1 in futuro?
Forse, ma per ora la 5.1 è probabilmente la misura
più grande che mi possa servire. Solo 4 anni fa
tutte le vele erano a 5 stecche, quindi non resta che
vedere un po’ come evolverà la situazione!
Qual è stata la prima impressione quando hai
avuto la vela tra le mani?
Wow, è leggerissima!
Pensi che sarà soprattutto una questione di
moda o pensi che ci siano dei vantaggi effettivi
che ti permettono anche di performare meglio
in gara?
In questo momento io utilizzo una vela che è un
mix tra la Salt e la Swag nelle
batterie di PWA e mi sembra che i
risultati siano buoni!
Va bene anche per i freestyler?
Penso che un freestyler preferisca
la Salt ma stiamo anche
sviluppando una vela dedicata al
freestyle al 100%, quindi non
perdete di vista blog, riviste, siti e
articoli, sarà uno spettacolo!
Se dovessi fare una distinzione
per categoria, come divideresti e
catalogheresti le Sado, Salt e
Swag?
È un po’ complicato definire chi
debba usare quale vela, è più una
questione di quale tipologia di vela
preferisce il rider. Le nostre vele a
5 stecche sono le Sado, che
offrono potenza e ottima velocità,
dando il meglio in condizioni molto
varie, prettamente di bump and
jump o anche indicata per i rider
più pesanti che vogliono più spinta
e potenza per distruggere le onde.
La nostra 4 stecche è la Salt ed è
una vela orientata alla pura performance, con
un’altissima tensione superficiale che la rende
iper reattiva. Resta un po’ più piatta, quindi più
neutra e spinge un po’ meno, facilitando i trick
nelle onde ed anche in freestyle. Lo shape è
davvero compatto e la potenza è leggermente più
arretrata, ideale per aver maggiore controllo nei
salti. La Swag invece… bhè la Swag per il
momento è qualcosa di davvero speciale, che ti
fa divertire sia sulle onde ed è anche
eccezionalmente manovrabile in qualsiasi
condizione, eccezionale in condizioni down the
line, con buona potenza ed anche ottima velocità.
È una vela davvero fantastica, che copre un
enorme range di vento, e la facilità d’utilizzo è a
dir poco incredibile. Se la tua priorità è il
waveriding, allora non ti puoi lasciar scappare
questa vela!
Grazie Adam e congratulazioni per essere
entrato a far parte dell’elite del wave
mondiale.
WHO ISADAMLEWIS?
WHO IS ADAM LEWIS? QUESTO ERA IL TITOLO DELVIDEO CHE È USCITO QUESTO INVERNO. ADAM ÈUNA DELLE NEW ENTRY TRA I TOP WAVERIDER DELTOUR PWA DI COPPA DEL MONDO, CHE ORA CISPIEGHERÀ QUALCOSA IN PIÙ SULLA SUA STORIA ESU COME SIA RIUSCITO A CLASSIFICARSI 9°ALL'EVENTO WAVE DI TENERIFE.
ADAM LEWISNAZIONALITÀ: Inglese
ETÀ: 24
SPONSOR:
Point-7, Patrik, ION, The Official Test Centre
TESTO E FOTO DI courtesy Point-7