adam lewis interview dec 2012

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22 23 People Come si nota dal tuo numero velico, hai origini inglesi ma vivi qui a Tenerife ormai da svariati anni. Ti senti un po’ canario? Hahaha, forse un pochino. Sono una persona abbastanza tranquilla se è questo che intendi. È ormai da 5/6 anni che son qui a Tenerife. Sono comunque un vero inglese, e adoro ovviamente le cene a base di arrosto e Fish and Chips. Adoro il windsurf ed era davvero difficile allenarmi quanto volessi, quindi ho deciso di trasferirmi qui, abbandonando la mia Inghilterra natia. Come sei arrivato a Tenerife? E perchè? Avevi già in mente di gareggiare a livello mondiale prima di prendere la decisione di trasferirti? Mi hanno offerto un lavoro all’Official Test Centre del Medano, a Tenerife. Penso sia uno dei centri più specializzati e orientati alla performance in assoluto e quindi ho preso quest’opportunità al volo ed ho iniziato a lavorare con loro. È iniziato tutto da lì. Sono arrivato sullo spot quando avevo solo 18 anni ed a malapena sapevo fare il Forward, quindi, all’epoca, potevo solamente sognare di competere in una gara di coppa del mondo. Qui però le condizioni sono così consistenti, sia come frequenza che come qualità, che è difficile non migliorare, e infatti lo standard di quasi tutti i rider locali è veramente alto, e continua a salire uscendo insieme e spingendosi a vicenda. Come riesci a suddividere le tue giornate tra lavoro al centro e allenamento personale, e test del tuo materiale? In questo momento sono davvero concentrato sul testare le vele e allenarmi nel miglior modo possibile per tutti gli eventi. Anche fare solo queste due cose è già abbastanza complicato. Cerco di aiutare al centro il più possibile. Dany Bruch ed io, infatti, facciamo un po’ di lezioni private e camp proprio con l’aiuto dell’OTC. Abbiamo appena completato la prima sessione ed è stato un vero successo, con un sacco d’iscritti che hanno imparato senza problemi a fare il Forward Loop, migliorando anche notevolmente il loro livello nel waveriding. È stato davvero divertente e sicuramente ne faremo tantissime altre ancora, quindi informatevi se avete intenzione di migliorare veramente il vostro livello in windsurf! Quest’anno sei riuscito ad arrivare tra i primi 10 in un evento di coppa del mondo PWA. Era il primo della tua stagione? In un certo senso sì. Questo è il stato il mio primo anno in tour, mentre gli anni scorsi ho solo partecipato a qualche evento qui in zona. Una volta che cominci a gareggiare a tempo pieno è difficile tornare indietro. Sei sempre concentrato sul capire cosa avresti potuto fare meglio in una batteria ed è molto frustrante per me finchè riesco a fare meglio la prossima volta che sono in gara. È una specie di lotta continua, ma mi spinge a progredire e ad essere sempre motivato. Cosa pensi di Tenerife come location per allenarti per il PWA? Penso che sia la location perfetta, in quanto abbiamo un ottimo mix tra salti e surfate, e in inverno poi si può uscire sia mure a destra che mure a sinistra, anche con onde enormi più su al nord. Qual è il tuo obiettivo per quest’anno? Cosa farai per puntare sempre più in alto? Quest’anno vorrei ottenere più risultati nella top 10, puntando a consolidare una decima posizione overall a fine stagione. Sarebbe anche bello riuscire a testare le vele a fondo e dare un po’ di feedback per aiutare nello sviluppo. Cosa fai per Point-7? Sono incaricato della ricerca e sviluppo per le vele wave. Point-7 ha appena presentato la Swag a 3 stecche. Da dove è partita l’idea? Abbiamo iniziato pensando come avremmo potuto ottenere la vela più leggera in assoluto, più manovrabile e divertente, senza però compromettere l’integrità e la resistenza dei materiali. Naturalmente, quindi, abbiamo pensato di eliminare una stecca e semplificare l’outline della vela, e questo si è rivelato essere l’approccio giusto. Adesso la nuova 4.7 pesa circa 2.2 Kg, che è molto meno rispetto a qualsiasi altra vela in commercio della stessa misura. Chi ha messo giù le prime idee per il progetto? Com’è stato poi implementato? Point-7 è davvero fortunata ad aver un designer ed un team veramente motivati e sia io che Andrea abbiamo una profonda passione per la ricerca e lo sviluppo di nuovi materiali e concetti. Penso che l’unico modo efficace per sviluppare una vela sia di testarle in più condizioni possibili, una alla volta. Abbiamo quindi iniziato dalla 5.0 e da subito è apparsa leggerissima ma non aveva un range ottimale ed era abbastanza gonfia. Abbiamo quindi cominciato a lavorare sulla stabilità e sulla tensione superficiale per aumentarne il range di vento e la reattività generale della vela. Avete testato tutte le misure? Sì! Pensi che si possa realizzare anche qualcosa più grande della 5.1 in futuro? Forse, ma per ora la 5.1 è probabilmente la misura più grande che mi possa servire. Solo 4 anni fa tutte le vele erano a 5 stecche, quindi non resta che vedere un po’ come evolverà la situazione! Qual è stata la prima impressione quando hai avuto la vela tra le mani? Wow, è leggerissima! Pensi che sarà soprattutto una questione di moda o pensi che ci siano dei vantaggi effettivi che ti permettono anche di performare meglio in gara? In questo momento io utilizzo una vela che è un mix tra la Salt e la Swag nelle batterie di PWA e mi sembra che i risultati siano buoni! Va bene anche per i freestyler? Penso che un freestyler preferisca la Salt ma stiamo anche sviluppando una vela dedicata al freestyle al 100%, quindi non perdete di vista blog, riviste, siti e articoli, sarà uno spettacolo! Se dovessi fare una distinzione per categoria, come divideresti e catalogheresti le Sado, Salt e Swag? È un po’ complicato definire chi debba usare quale vela, è più una questione di quale tipologia di vela preferisce il rider. Le nostre vele a 5 stecche sono le Sado, che offrono potenza e ottima velocità, dando il meglio in condizioni molto varie, prettamente di bump and jump o anche indicata per i rider più pesanti che vogliono più spinta e potenza per distruggere le onde. La nostra 4 stecche è la Salt ed è una vela orientata alla pura performance, con un’altissima tensione superficiale che la rende iper reattiva. Resta un po’ più piatta, quindi più neutra e spinge un po’ meno, facilitando i trick nelle onde ed anche in freestyle. Lo shape è davvero compatto e la potenza è leggermente più arretrata, ideale per aver maggiore controllo nei salti. La Swag invece… bhè la Swag per il momento è qualcosa di davvero speciale, che ti fa divertire sia sulle onde ed è anche eccezionalmente manovrabile in qualsiasi condizione, eccezionale in condizioni down the line, con buona potenza ed anche ottima velocità. È una vela davvero fantastica, che copre un enorme range di vento, e la facilità d’utilizzo è a dir poco incredibile. Se la tua priorità è il waveriding, allora non ti puoi lasciar scappare questa vela! Grazie Adam e congratulazioni per essere entrato a far parte dell’elite del wave mondiale. WHO IS ADAM LEWIS? WHO IS ADAM LEWIS? QUESTO ERA IL TITOLO DEL VIDEO CHE È USCITO QUESTO INVERNO. ADAM È UNA DELLE NEW ENTRY TRA I TOP WAVERIDER DEL TOUR PWA DI COPPA DEL MONDO, CHE ORA CI SPIEGHERÀ QUALCOSA IN PIÙ SULLA SUA STORIA E SU COME SIA RIUSCITO A CLASSIFICARSI 9° ALL'EVENTO WAVE DI TENERIFE. ADAM LEWIS NAZIONALITÀ: Inglese ETÀ: 24 SPONSOR: Point-7, Patrik, ION, The Official Test Centre TESTO E FOTO DI courtesy Point-7

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Interview by the italian magazine Funboard to our wave tester Adam Lewis

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Page 1: Adam Lewis Interview Dec 2012

22 23People

Come si nota dal tuo numero velico, hai origini

inglesi ma vivi qui a Tenerife ormai da svariati

anni. Ti senti un po’ canario?

Hahaha, forse un pochino. Sono una persona

abbastanza tranquilla se è questo che intendi. È

ormai da 5/6 anni che son qui a Tenerife. Sono

comunque un vero inglese, e adoro ovviamente le

cene a base di arrosto e Fish and Chips. Adoro il

windsurf ed era davvero difficile allenarmi quanto

volessi, quindi ho deciso di trasferirmi qui,

abbandonando la mia Inghilterra natia.

Come sei arrivato a Tenerife? E perchè? Avevi

già in mente di gareggiare a livello mondiale

prima di prendere la decisione di trasferirti?

Mi hanno offerto un lavoro all’Official Test Centre

del Medano, a Tenerife. Penso sia uno dei centri più

specializzati e orientati alla performance in

assoluto e quindi ho preso quest’opportunità al

volo ed ho iniziato a lavorare con loro. È iniziato

tutto da lì. Sono arrivato sullo spot quando avevo

solo 18 anni ed a malapena sapevo fare il Forward,

quindi, all’epoca, potevo solamente sognare di

competere in una gara di coppa del mondo. Qui

però le condizioni sono così consistenti, sia come

frequenza che come qualità, che è difficile non

migliorare, e infatti lo standard di quasi tutti i rider

locali è veramente alto, e continua a salire uscendo

insieme e spingendosi a vicenda.

Come riesci a suddividere le tue giornate tra

lavoro al centro e allenamento personale, e

test del tuo materiale?

In questo momento sono davvero concentrato sul

testare le vele e allenarmi nel miglior modo

possibile per tutti gli eventi. Anche fare solo

queste due cose è già abbastanza complicato.

Cerco di aiutare al centro il più possibile. Dany

Bruch ed io, infatti, facciamo un po’ di lezioni

private e camp proprio con l’aiuto dell’OTC.

Abbiamo appena completato la prima sessione

ed è stato un vero successo, con un sacco

d’iscritti che hanno imparato senza problemi a

fare il Forward Loop, migliorando anche

notevolmente il loro livello nel waveriding. È stato

davvero divertente e sicuramente ne faremo

tantissime altre ancora, quindi informatevi se

avete intenzione di migliorare veramente il

vostro livello in windsurf!

Quest’anno sei riuscito ad arrivare tra i primi

10 in un evento di coppa del mondo PWA. Era il

primo della tua stagione?

In un certo senso sì. Questo è il stato il mio

primo anno in tour, mentre gli anni scorsi ho

solo partecipato a qualche evento qui in zona.

Una volta che cominci a gareggiare a tempo

pieno è difficile tornare indietro. Sei sempre

concentrato sul capire cosa avresti potuto fare

meglio in una batteria ed è molto frustrante per

me finchè riesco a fare meglio la prossima volta

che sono in gara. È una specie di lotta continua,

ma mi spinge a progredire e ad essere sempre

motivato.

Cosa pensi di Tenerife come location per

allenarti per il PWA?

Penso che sia la location perfetta, in quanto abbiamo

un ottimo mix tra salti e surfate, e in inverno poi si

può uscire sia mure a destra che mure a sinistra,

anche con onde enormi più su al nord.

Qual è il tuo obiettivo per quest’anno? Cosa

farai per puntare sempre più in alto?

Quest’anno vorrei ottenere più risultati nella top 10,

puntando a consolidare una decima posizione

overall a fine stagione. Sarebbe anche bello riuscire

a testare le vele a fondo e dare un po’ di feedback

per aiutare nello sviluppo.

Cosa fai per Point-7?

Sono incaricato della ricerca e sviluppo per le vele

wave.

Point-7 ha appena presentato la Swag a 3

stecche. Da dove è partita l’idea?

Abbiamo iniziato pensando come avremmo potuto

ottenere la vela più leggera in assoluto, più

manovrabile e divertente, senza però

compromettere l’integrità e la resistenza dei

materiali. Naturalmente, quindi, abbiamo pensato di

eliminare una stecca e semplificare l’outline della

vela, e questo si è rivelato essere l’approccio giusto.

Adesso la nuova 4.7 pesa circa 2.2 Kg, che è molto

meno rispetto a qualsiasi altra vela in commercio

della stessa misura.

Chi ha messo giù le prime idee per il progetto?

Com’è stato poi implementato?

Point-7 è davvero fortunata ad aver un designer ed

un team veramente motivati e sia io che Andrea

abbiamo una profonda passione per la ricerca e lo

sviluppo di nuovi materiali e concetti. Penso che

l’unico modo efficace per sviluppare una vela sia di

testarle in più condizioni possibili, una alla volta.

Abbiamo quindi iniziato dalla 5.0 e da subito è

apparsa leggerissima ma non aveva un range

ottimale ed era abbastanza gonfia. Abbiamo quindi

cominciato a lavorare sulla stabilità e sulla

tensione superficiale per aumentarne il range di

vento e la reattività generale della vela.

Avete testato tutte le misure?

Sì!

Pensi che si possa realizzare anche qualcosa

più grande della 5.1 in futuro?

Forse, ma per ora la 5.1 è probabilmente la misura

più grande che mi possa servire. Solo 4 anni fa

tutte le vele erano a 5 stecche, quindi non resta che

vedere un po’ come evolverà la situazione!

Qual è stata la prima impressione quando hai

avuto la vela tra le mani?

Wow, è leggerissima!

Pensi che sarà soprattutto una questione di

moda o pensi che ci siano dei vantaggi effettivi

che ti permettono anche di performare meglio

in gara?

In questo momento io utilizzo una vela che è un

mix tra la Salt e la Swag nelle

batterie di PWA e mi sembra che i

risultati siano buoni!

Va bene anche per i freestyler?

Penso che un freestyler preferisca

la Salt ma stiamo anche

sviluppando una vela dedicata al

freestyle al 100%, quindi non

perdete di vista blog, riviste, siti e

articoli, sarà uno spettacolo!

Se dovessi fare una distinzione

per categoria, come divideresti e

catalogheresti le Sado, Salt e

Swag?

È un po’ complicato definire chi

debba usare quale vela, è più una

questione di quale tipologia di vela

preferisce il rider. Le nostre vele a

5 stecche sono le Sado, che

offrono potenza e ottima velocità,

dando il meglio in condizioni molto

varie, prettamente di bump and

jump o anche indicata per i rider

più pesanti che vogliono più spinta

e potenza per distruggere le onde.

La nostra 4 stecche è la Salt ed è

una vela orientata alla pura performance, con

un’altissima tensione superficiale che la rende

iper reattiva. Resta un po’ più piatta, quindi più

neutra e spinge un po’ meno, facilitando i trick

nelle onde ed anche in freestyle. Lo shape è

davvero compatto e la potenza è leggermente più

arretrata, ideale per aver maggiore controllo nei

salti. La Swag invece… bhè la Swag per il

momento è qualcosa di davvero speciale, che ti

fa divertire sia sulle onde ed è anche

eccezionalmente manovrabile in qualsiasi

condizione, eccezionale in condizioni down the

line, con buona potenza ed anche ottima velocità.

È una vela davvero fantastica, che copre un

enorme range di vento, e la facilità d’utilizzo è a

dir poco incredibile. Se la tua priorità è il

waveriding, allora non ti puoi lasciar scappare

questa vela!

Grazie Adam e congratulazioni per essere

entrato a far parte dell’elite del wave

mondiale.

WHO ISADAMLEWIS?

WHO IS ADAM LEWIS? QUESTO ERA IL TITOLO DELVIDEO CHE È USCITO QUESTO INVERNO. ADAM ÈUNA DELLE NEW ENTRY TRA I TOP WAVERIDER DELTOUR PWA DI COPPA DEL MONDO, CHE ORA CISPIEGHERÀ QUALCOSA IN PIÙ SULLA SUA STORIA ESU COME SIA RIUSCITO A CLASSIFICARSI 9°ALL'EVENTO WAVE DI TENERIFE.

ADAM LEWISNAZIONALITÀ: Inglese

ETÀ: 24

SPONSOR:

Point-7, Patrik, ION, The Official Test Centre

TESTO E FOTO DI courtesy Point-7