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Dipendenza da Sostanze Dott. Marco Menchetti Università di Bologna

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Page 1: Dott. Marco Menchetti Università di Bologna

Dipendenza da Sostanze

Dott. Marco Menchetti

Università di Bologna

Page 2: Dott. Marco Menchetti Università di Bologna

“ SI DEFINISCE DROGA OGNI SOSTANZA ,

NATURALE O ARTIFICIALE , CHE

MODIFICA LA PSICOLOGIA O L’ATTIVITA’

MENTALE DEGLI ESSERI UMANI ”

OMS 1967

CRITERI DI CLASSIFICAZIONE DELLE DROGHE

•GIURIDICI (Legali ed Illegali Art.14 del DPR 309/90)

•DI PERICOLOSITA’ (Leggere e Pesanti)

•DI PREPARAZIONE (Naturali, Semisintetiche e Sintetiche)

•FARMACOLOGICI (In base a struttura chimica e caratt.

farmacodinamiche)

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Dipendenza da Sostanze

• Disturbo cronico con ricadute

• Le sostanze inducono sensazioni piacevoli e/o di rilassamento

• Sintomi cognitivi, comportamentali e fisici

• Comportamenti compulsivi di ricerca ed assunzione di sostanze con perdita di considerevole tempo e riduzione di importanti attività sociali, lavorative e ricreative a causa dell’uso delle sostanze

• Comportamenti persistenti nonostante conseguenze negative e gravi, tentativi falliti di controllare l’uso o sospendere

• Modificazioni adattative a livello del SNC

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Definizioni

• Dipendenza fisica: sviluppo di tolleranza (tendenza all’aumento delle dosi) e di sd da astinenza

• Sindrome da astinenza: segni e sintomi che insorgono dopo la brusca sospensione dell’uso della sostanza. I sintomi tendono ad essere opposti rispetto a quelli che sono prodotti dalla esposizione acuta alla sostanza

– causa di ricaduta a breve termine e di comportamenti compulsivi alla ricerca della sostanza

• Craving (dipendenza psicologica): intenso desiderio di riesperire gli effetti di una sostanza psicoattiva

– causa di ricaduta dopo lungo periodo di astinenza

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Abuso e Dipendenza

• Abuso: modalità patologica di uso che porta a menomazione o disagio clinicamente significativi come manifestato da 1 o + delle seguenti condizioni

1. Uso ricorrente che conduce ad incapacità di adempiere ai principali compiti connessi al ruolo (lavoro, scuola, casa)

2. Uso ricorrente in situazioni in cui è pericoloso (guida)

3. Problemi legali ricorrenti legati all’alcol

4. Uso continuativo nonostante persistenti problemi sociali o interpersonali causati da effetto dell’alcol

• Dipendenza: modalità patologica di uso che porta a menomazione o disagio clinicamente significativi come manifestato da 3 o + delle seguenti condizioni

1. Tolleranza (necessità di dosi crescenti per avere l’effetto desiderato)

2. Astinenza (in caso di brusca sospensione, assunzione per evitare sindrome)

3. Assunzione di quantità maggiori o per periodi più prolungati di quanto previsto

4. Desiderio persistente o tentativi infruttuosi di controllare l’uso

5. Impiego di grande quantità di tempo per procurarsi la sostanza o riprendersi dagli effetti

6. Interruzione/riduzione di importanti attività sociali, lavorative o ricreative

7. Uso continuativo nonostante la consapevolezza di avere problemi fisici o psichici

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Fattori che influenzano abuso e dipendenza

• Proprietà farmacologiche e fisicochimiche delle sostanze

– Effetto intenso e rapido (ricercato)

– Emivita breve Sintomi da sospensione pronunciati

• Tratti di personalità

– Novelty-seeking (risk-taking)

• Disturbi psichiatrici

– Schizofrenia

– Depressione e disturbo bipolare

– Disturbi d’ansia

• Fattori genetici

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Meccanismi metabotropici

delle sostanze di abuso

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Doppia diagnosi

• Tipo I: Disturbo psichiatrico Abuso di sostanze

– Autoterapia ?

• Tipo II: Abuso di sostanze Disturbo psichiatrico

– Danno sul SNC (acuto, cronico)

• Tipo III: Copresenza dei due aspetti che hanno

un’eziologia indipendente

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Classificazione

AllucinogeniLSD

Mescalina

PsicostimolantiCocaina

Amfetamine

DeprimentiOppiacei

Benzodiazepine

Etanolo

Cannabinoidi

Ecstasy

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Psicostimolanti

• Naturali: cocaina

• Di sintesi: amfetamine quali destroamfetamina, metamfetamina, metilfenidato

• Sostanze euforizzanti, energizzanti e socializzanti

• Effetti simili ma meno intensi e più prolungati con le amfetamine

• Usualmente le amfetamine vengono assunte in cpr mentre la cocaina viene inalata (anche e.v. o fumo)

• Rischi per la salute: eventi cardiaci e cerebrovascolari (vasocostrizione ?), aritmie, miocardiopatia da uso protratto, crisi comiziali, perforazione del setto nasale

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Meccanismo d’azione

degli psicostimolanti

• La cocaina blocca il reuptake presinaptico di:– Dopamina– Serotonina– Noradrenalina

• Induce la liberazione di dopamina dei neuroni dell’area ventrale tegmentale del sistema limbico (n. accumbens).

• Le amfetamine inducono il rilascio di catecolamine (spt dopamina) dalle terminazioni presinaptiche

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Intossicazione da psicostimolanti

• Esaltazione, euforia, aumento dell’autostima, irritabilità

• Miglioramento delle capacità mentali e fisiche, no fatica

• Ipervigilanza, insonnia

• Iperattività, agitazione psicomotoria, disorganizzazione

• Segni e sintomi da attivazione del SNV: ipertensione,

tachicardia, midriasi, sudorazione

• Riduzione del senso della fame

• Nei casi più gravi: sintomi maniacali, dist. del comportamento

(impulsività)

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Astinenza da psicostimolanti

• Deflessione del tono dell’umore, disforia, depressione

• Apatia, scarsa spinta a fare le cose, stanchezza

• Ipersonnia, letargia

• Aumento dell’appetito

• Nei casi più gravi: idee suicidiarie

• La sindrome (crash) può durare anche diversi giorni in relazione all’uso della sostanza

• E’ particolarmente forte nei soggetti che assumono cocaina (inizio rapido, picco dopo 2-3 giorni, poi 1 settimana)

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Dist. psichiatrici da uso di psicostimolanti

• Delirium da intossicazione

– Dosi elevate, breve periodo, poliabuso, danno SNC

• Disturbo psicotico

– Delirio paranoide, allucinazioni uditive e visive, sensazione di avere insetti sotto la cute, comp. bizzarri ed aggressivi

• Disturbo dell’umore

– Sintomi ipomaniacali e depressivi

• Disturbo d’ansia

– Crisi di ansia acuta, attacchi di panico, sint. ossessivi

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Allucinogeni

• Definite anche psichedeliche o psicomimetiche

• Naturali: Psilocibina (funghi), Mescalina (cactus)

• Di sintesi: Dietilamide dell’acido lisergico (LSD), ketamina, fenciclidina

• Inducono una perdita di contatto con la realtà con sensazione di aumento/espansione della coscienza ed allucinazioni

• Meccanismo d’azione sconosciuto, probabilmente implicato principalmente il sistema serotoninergico

• Rari dipendenza ed abuso

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Intossicazione da allucinogeni

• Alterazioni della sensopercezione

– Intensificazione soggettiva delle percezioni (colori più vivaci, profumi intensi)

– Fenomeni di sinestesia

– Senso di depersonalizzazione o di derealizzazione

– Sviluppo di illusioni o allucinazioni prev. visive

– Alterazione della percezione dello spazio e del tempo

• Sintomi psichiatrici: ansia, depressione, idee di riferimento o franca ideazione paranoide

• Recupero mnestico di esperienze passate: nascita

• Segni e sintomi da attivazione del SNV: tachicardia, midriasi, sudorazione, tremore

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Disturbi psichiatrici da allucinogeni

• Delirium

• Disturbo psicotico

• Disturbo percettivo persistente (flash-back)

• Attacchi di panico (bad trip)

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ECSTASY

(MDMA)

EFFETTI PSICOLOGICI

• Eccitamento / effetti psichedelici

• Euforia, fiducia, spensieratezza

• Affabilità, felicità, accondiscendenza

• Apertura mentale, loquacità

• Alteraz. sensopercezione

• Aumento del sentimento di intimità con gli altri

Entactogeni

Letteralmente "sostanze che

toccano dentro", cioè capaci di

aumentare la capacità di autoanalisi

e di introspezione, altrimenti

definite, come nel caso dell'ecstasy,

"empatogene", vale a dire in grado

di generare empatia.

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ECSTASY

(MDMA)

DIST. PSICHIATRICI

• Depressione (subdola)

• Irritabilità, comportamenti impulsivi

• Disturbi psicotici

• Disturbi alimentari

• Attacchi di Panico

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Il fenomeno delle droghe sintetiche

(designer drugs)

• Sono legate al mondo del

divertimento

• Vengono assunte allo

scopo di intensificare le

sensazioni individuali,

favorire le relazioni e

superare le inibizioni

• Poliabuso

• Uso occasionale (fine

settimana)

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Deprimenti

• Oppiacei

– naturali: morfina

– semisintetici: eroina

– sintetici: codeina

• Tranquillanti minori: benzodiazepine

• Etanolo

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Intossicazione da oppiacei

• Iniziale euforia seguita da apatia

• Rallentamento psicomotorio

• Sonnolenza

• Difficoltà a parlare, parola abburattata

• Alterazione della memoria e dell’attenzione

• Scarsi sintomi psichiatrici

• Rari agitazione, aggressività, disturbi del comportamento

• Miosi

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Astinenza da oppiacei

• Sindrome intensa e di lunga durata (6-12 h dopo ultima dose, picco dopo 2-3 giorni, risoluzione in 7-10 giorni)

• Umore disforico

• Nausea / Vomito

• Dolorabilità muscolare, crampi

• Rinorrea, lacrimazione

• Midriasi, piloerezione, sudorazione

• Diarrea

• Sbadigli

• Febbre

• Insonnia

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Disturbi psichiatrici da uso di oppiacei

• Delirium da intossicazione

• Disturbo psicotico

• Disturbo dell’umore

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CANNABINOIDI

MARIJUANA (Infiorescenze, foglie seccate) THC 0,5-14%

HASHISH ( Resina di cannabis e fiori pressati) THC 2-20%

OLIO DI HASHISH THC 15-50%

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Cannabinoidi

• Il cannabinoide che è stato identificato come responsabile primario degli effetti psicoattivi della cannabis è il delta-9-tetraidrocannabinolo (THC)

• I cannabinoidi hanno effetti diversi sul cervello tra cui è preminente l’azione sui recettori cannabinoidi CB1 e CB2 che si trovano diffusi nel sistema nervoso centrale.

• I ligandi endogeni per questi recettori si comportano come neurotasmettitori

• Inducono rilassatezza, piacevole senso di euforia, lieve compromissione cognitiva

• No marcata dipendenza fisica e sindrome da sospensione

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Intossicazione da cannabinoidi

• Senso di rilassamento, euforia

• Alterazioni della sensopercezione: colori più brillanti, intensificazione degli stimoli esterni

• Sensazione di rallentamento del tempo

• Alterazione delle abilità motorie (di lunga durata)

• Alte dosi possono indurre derealizzazione e depersonalizzazione

• Bad trip: ansia, reazione paranoide transitoria

• Iperemia congiuntivale, secchezza delle fauci, tachicardia, aumento dell’appetito

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Effetti negativi a lungo termine

• In circa un terzo dei soggetti che fanno uso regolare di cannabis si osservano lievi forme di depressione, ansia o irritabilità

• Mentre all’inizio la cannabis può avere un effetto antiansia o anti-ira (rischio di automedicazione) con l’uso cronico vi è un aumento della aggressività

• Letargia sia fisica che mentale e anedonia

• Aumento di peso e sindrome metabolica

• Sindrome amotivazionale: passività, diminuzione degli impulsi e delle attività mirate ad uno scopo, facile affaticabilità ed apatia

• Sono state documentate atrofia cerebrale e suscettibilità alle convulsioni

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Altri rischi legati all’uso di cannabinoidi

• Interferenza con i compiti lavorativi e scolastici,

• Rischi in situazioni come la guida dell’automobile

• Maggior rischio di malattie polmonari (incluse neoplasie)

• Alterazione della risposta immunitaria

• Rischio di difetti congeniti e leucemia per i bambini

esposti in utero

Page 30: Dott. Marco Menchetti Università di Bologna

Uso di cannabinoidi e schizofrenia

• L’uso di cannabis in persone con preesistenti disturbi

psichiatrici può essere molto pericoloso

• In pazienti schizofrenici compensati l’uso di cannabis

favorisce la ricomparsa di sintomi psicotici acuti

• La cannabis può indurre / slatentizzare la schizofrenia ?

• Alcune ricerche mostrano che il rischio di schizofrenia è

doppio fra i consumatori di cannabis (maggiore per uso di

alte dosi) in soggetti non psicotici

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Alcol

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Misurazione contenuto alcolico

• Gradi– Per ottenere i gr. di alcol in 100 ml occorre moltiplicare i gradi x

0.8

– Es. vino 12.5% x 0.8 = 10 gr in 100 ml, 1 bicchiere pieno = 25 gr

• Unità Alcoliche– 1 U.A. = 10-12 gr, smaltibile in 1-2 ore

– 1 lattina di birra (330 ml)

– 1 bicchiere di vino (125 ml)

– 1 aperitivo alcolico (80 ml)

– 1 superalcolico (40 ml)

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• Per l’OMS è da considerarsi a basso rischio una quantità di alcol

giornaliera di:

– 20-40 gr (2-4 UA) per gli uomini

– 10-20 gr (1-2 UA) per le donne

• Sopra tale quantità si parla di consumo a rischio, modalità che può

produrre conseguenze in futuro ma non al momento

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Come indagare l’uso di alcol

• CAGE Questionnaire

– Can you Cut down on your drinking?

– Are you Annoyed when asked to stop drinking?

– Do you feel Guilty about your drinking?

– Do you need an Eye-opener drink when you get up in

the morning?

• 2 (o +) risposte positive indicano un uso inadeguato di

alcol

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Esami di laboratorio

• Gamma-glutamil-transferasi (GGT)

• Volume cellulare medio (VCM)

• GGT x VCM sens 17-63%, spec 74-98%

• Transaminasi (AST, ALT)

• Alcolemia

• Alcoluria

• Trigliceridi

• Urea, acido urico

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Sindrome da Astinenza da Alcol

Stadio Tempo dall’ultima

assunzione di alcol (ore)Quadro clinico

I 6-12 Ansia, lieve agitazione , tremore,

sudorazione, cefalea, inappetenza,

nausea, vomito, ipertensione, tachicardia

II 24 + Allucinazioni uditive, visive, tattili

III 48 + Convulsioni, stato epilettico

IV 48-72

(anche dopo)

+ Confusione, disorientamento,

ipertermia (delirium tremens)

Page 37: Dott. Marco Menchetti Università di Bologna

Trattamento

Page 38: Dott. Marco Menchetti Università di Bologna

Interventi di primo livello

• Intervento breve di avvertimento

– In caso di consumo a rischio

– Fornire spiegazioni e informazioni rispetto alla categoria di rischio

ed ai pericoli connessi all’uso

– Indurre il paziente ad individuare un obiettivo

– Incoraggiare il paziente

• Intervento breve di supporto

– In caso di consumo a rischio o abuso alcolico

– Avvertire dei pericoli

– Intervento di tipo motivazionale, valutare ed adottare i consigli allo

stato del cambiamento

– Programmare follow-up per seguire la situazione

Page 39: Dott. Marco Menchetti Università di Bologna

Interventi in rete con altri servizi

• In caso di dipendenza da alcol occorrono quasi sempre

interventi multidisciplinari integrati

• Il MMG può supportare paziente e famiglia, gestire le

patologie alcol-correlate

• SerT o servizi di alcologia territoriali ed ospedalieri

• Servizi sociali per problematiche di tipo socio-economico e

di reinserimento sociale e lavorativo

• Associazioni di volontariato, gruppi di auto-aiuto rivolti ai

pazienti ed ai familiari (AA, ALANON/ALATEEN)

• Comunità terapeutiche: trattamento riabilitativo

residenziale

Page 40: Dott. Marco Menchetti Università di Bologna

Prevenzione delle ricadute

• Interventi farmacologici

– Disulfiram (Antabuse): terapia avversativa, rischio di

complicazioni

– Naltrexone: agonista oppiacei, controllare

periodicamente enzimi epatici

– SSRI: indicati soprattutto se comorbidità con ansia-

depressione

• Interventi psicosociali

Page 41: Dott. Marco Menchetti Università di Bologna

Trattamento della sindrome

da astinenza da alcol

• Misure generali, idratazione, vitamina B12 e folati

• Benzodiazepine a lunga durata di azione: clordiazepossido, diazepam, oxazepam

• Evitare prodotti ad alto potenziale di abuso e via parenterale

• Dopo 1-2 sett ridurre gradualmente la dose di bdz fino a sospensione

• Carbamazepina: anticonvulsivante, no potenziale di abuso, e.c. più comuni sono nausea, vomito, vertigini; no rischi epatotossicità e discrasie ematiche per uso a breve termine

• Antipsicotici ?, evitare quelli che possono causare convulsioni