documento politico iv congresso adi bari

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IV Congresso ADI Bari – Documento Politico Chi Rappresentiamo? Il Valore della Rappresentanza Oggi “Cercare e saper riconoscere chi e cosa, in mezzo all’inferno, non è inferno, e farlo durare, e dargli spazio” I. Calvino Premessa Il congresso rappresenta un momento fondamentale nella storia di un’organizzazione, attraverso il quale si può fermare il tempo e tracciare un bilancio della sua condizione e del suo stato di salute: si tratta di un’istantanea della fase politica in cui si vive e ci si muove, un’occasione di riconoscimento dei traguardi raggiunti e degli obbiettivi ancora aperti. In una società fondata sul mito della velocità e della competizione, questo momento è per la nostra associazione molto importante e si riassume nelle parole di I. Calvino: “cercare e saper riconoscere” il senso dell’azione del dottorando e del ricercatore, che non può essere fine a sé stessa, ma deve avere una prospettiva più ampia, quella di colmare una valle della morte che separa, nel nostro paese, la conoscenza dalla decisione. E certamente la rappresentanza è una di quelle buone pratiche che spesso viene svilita e strumentalizzata per interessi corporativi. Oggi, il nostro compito è quello di avviare una riflessione che faccia riscoprire il suo valore ai tanti che non hanno più fiducia e che, “nell’inferno di tutti i giorni”, vedono perdersi i diritti, il futuro e la dignità. Fase politica ADI nazionale L’attuale fase politica ci consegna i devastanti effetti dell’austerità, dei tagli al sistema di istruzione, delle riforme dell’università e del lavoro come il Jobs Act. Se da un lato, come lavoratori della conoscenza, subiamo fortemente la precarietà e i processi di espulsione di massa dal sistema pubblico della ricerca, dall’altro il governo Renzi sta assumendo ormai come linea guida un processo di limitazione degli spazi di partecipazione alla politica da parte dei cittadini, svuotando di senso la democrazia in questo paese. Questo Governo non si discosta dai precedenti, continuando un'opera di precarizzazione del lavoro e della formazione. A colpi di slogan vengono promesse nuove ricette per uscire dalla crisi, che sanno di vecchio e coincidono con lo smantellamento delle tutele nel mondo del lavoro e con il mantenimento di un sistema universitario ormai in disfacimento, in cui il merito, la valutazione e la formazione in generale sono al tempo stesso un capitolo di spesa e un prodotto di mercato da offrire. Le battaglie nazionali In questi anni l’ADI è stata presente nel contrastare i piani dei governi, proponendo nuove riforme al sistema di reclutamento così come a quello di assegnazione delle borse, ottenendo l’aumento dell’ammontare delle borse di studio, promuovendo la valorizzazione del titolo di dottore di ricerca nei percorsi di abilitazione all'insegnamento etc. Per raggiungere questi obiettivi, è necessario insistere sull’importanza della ricostruzione dei corpi intermedi di rappresentanza, indispensabili per provare a

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IV Congresso ADI Bari – Documento PoliticoChi Rappresentiamo? Il Valore della Rappresentanza Oggi“Cercare e saper riconoscere chi e cosa, in mezzo all’inferno, non è inferno,e farlo durare, e dargli spazio” I. Calvino

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  • IV Congresso ADI Bari Documento Politico Chi Rappresentiamo? Il Valore della Rappresentanza Oggi

    Cercare e saper riconoscere chi e cosa, in mezzo allinferno, non inferno, e farlo durare, e dargli spazio I. Calvino

    Premessa

    Il congresso rappresenta un momento fondamentale nella storia di unorganizzazione, attraverso il quale si pu fermare il tempo e tracciare un bilancio della sua condizione e del suo stato di salute: si tratta di unistantanea della fase politica in cui si vive e ci si muove, unoccasione di riconoscimento dei traguardi raggiunti e degli obbiettivi ancora aperti. In una societ fondata sul mito della velocit e della competizione, questo momento per la nostra associazione molto importante e si riassume nelle parole di I. Calvino: cercare e saper riconoscere il senso dellazione del dottorando e del ricercatore, che non pu essere fine a s stessa, ma deve avere una prospettiva pi ampia, quella di colmare una valle della morte che separa, nel nostro paese, la conoscenza dalla decisione. E certamente la rappresentanza una di quelle buone pratiche che spesso viene svilita e strumentalizzata per interessi corporativi. Oggi, il nostro compito quello di avviare una riflessione che faccia riscoprire il suo valore ai tanti che non hanno pi fiducia e che, nellinferno di tutti i giorni, vedono perdersi i diritti, il futuro e la dignit. Fase politica ADI nazionale Lattuale fase politica ci consegna i devastanti effetti dellausterit, dei tagli al sistema di istruzione, delle riforme delluniversit e del lavoro come il Jobs Act. Se da un lato, come lavoratori della conoscenza, subiamo fortemente la precariet e i processi di espulsione di massa dal sistema pubblico della ricerca, dallaltro il governo Renzi sta assumendo ormai come linea guida un processo di limitazione degli spazi di partecipazione alla politica da parte dei cittadini, svuotando di senso la democrazia in questo paese. Questo Governo non si discosta dai precedenti, continuando un'opera di precarizzazione del lavoro e della formazione. A colpi di slogan vengono promesse nuove ricette per uscire dalla crisi, che sanno di vecchio e coincidono con lo smantellamento delle tutele nel mondo del lavoro e con il mantenimento di un sistema universitario ormai in disfacimento, in cui il merito, la valutazione e la formazione in generale sono al tempo stesso un capitolo di spesa e un prodotto di mercato da offrire.

    Le battaglie nazionali

    In questi anni lADI stata presente nel contrastare i piani dei governi, proponendo nuove riforme al sistema di reclutamento cos come a quello di assegnazione delle borse, ottenendo laumento dellammontare delle borse di studio, promuovendo la valorizzazione del titolo di dottore di ricerca nei percorsi di abilitazione all'insegnamento etc. Per raggiungere questi obiettivi, necessario insistere sullimportanza della ricostruzione dei corpi intermedi di rappresentanza, indispensabili per provare a

  • costruire un conflitto e delle proposte condivise nel mondo accademico. Il valore della rappresentanza oggi Nelle universit italiane viviamo tutti i giorni lo svuotamento della democrazia, iniziato con la Riforma Gelmini nel quadro generale di attuazione di un regime di austerity: la nostra risposta sta nella rivendicazione di una rappresentanza dei dottorandi in tutti gli organi. Oggi, porsi la domanda che cosa rappresentiamo? significa riconoscere il ruolo della rappresentanza dei dottorandi e dei dottori di ricerca nei nostri atenei e in tutte le Universit italiane ed interrogarsi su come estendere e migliorare questo strumento nelle mani dei precari della ricerca. La rappresentanza come strumento di tutela dei diritti dei dottorandi, di miglioramento delle condizioni materiali e immateriali di chi vive la condizione di ricercatore in formazione, troppo spesso sminuita e mortificata nel nostro paese. La rappresentanza non pu essere un fine per chi si riconosce nella stessa condizione di generazione frammentata, senza prospettive di stabilit nel futuro, in cui il paradigma dominante basato sullindividualismo e la competizione distruttiva. Incastrate fra la flessibilit e il merito, la ricerca e la conoscenza sono oggi distanti dal ruolo pedagogico e di emancipazione dellindividuo nella societ, che spetterebbe loro. Nellultimo anno, ci si trovati spesso a riflettere con i nostri colleghi sullatomizzazione dei rapporti e sulla competizione sfrenata, che avviene spesso anche allinterno dello stesso gruppo di ricerca. Viviamo costantemente con un senso di ansia da prestazione per il bisogno di produrre risultati in tempistiche irreali rispetto ai passi naturali che il processo di ricerca scientifica richiederebbe. Spesso vediamo nel nostro collega di dottorato un nemico con cui misurarci sempre in unottica da mors tua vita mea. LADI Bari, nellultimo anno e mezzo, partendo proprio da questi interrogativi ha provato a ribaltare questo paradigma, iniziando proprio dalle ultime elezioni. La candidatura e la successiva elezione di Alda Kushi, dottoranda albanese, al Senato Accademico dellUniBa, rappresenta il primo passo verso questo percorso di integrazione che deve coinvolgerci tutti in maniera trasversale. Un percorso che mette al centro il senso di comunit e di appartenenza ad una categoria che, tramite la ricerca e la divulgazione della conoscenza, deve abbattere confini e barriere sostenute da chi semina odio e razzismo per mantenere il controllo del potere. La rappresentanza come pratica quotidiana di costruzione di un modello di universit inclusivo, che si alimenta con la partecipazione dei soggetti in formazione che vivono quel luogo. Rappresentanza come spazio di incontro, analisi e azione condivisa tra chi oggi emarginato nelluniversit e nel mondo del lavoro. Uno spazio che non pu limitarsi soltanto a chi sta vivendo il percorso di formazione del dottorato, ma deve estendersi anche a chi lha terminato, valorizzando il titolo acquisito. Aumentare le relazioni e le connessioni con i singoli dottorandi e ricercatori precari che oggi non sono rappresentati deve essere un tema che lADI Bari dovr affrontare nel prossimo futuro ampliando questa discussione anche a livello regionale, lavorando per questo a stretto contatto con le sedi di Lecce e Foggia. Impegni e prospettive Nellultimo anno e mezzo, lADI Bari si trovata a lavorare in un quadro di continua mutazione, a causa delle elezioni del Rettore dellUniBa prima e delle amministrative poi. Inoltre, il quadro ancora in movimento a causa delle prossime elezioni regionali. In tale difficile situazione lADI ha saputo ritagliarsi un proprio ruolo, inserendosi e facendo emergere la propria idea di universit e societ sia

  • nel dibattito politico, sia portando avanti lazione vertenziale su diverse scale. Sulla base degli interventi della Regione Puglia a sostegno del dottorato e dei ricercatori, lADI Bari ha chiesto espressamente ai candidati delle primarie di centro-sinistra di esprimere la propria posizione sugli investimenti da fare nel settore della formazione e della ricerca, questione che a livello nazionale trattata poco pi che come un capitolo di spesa. evidente che nellarena delle promesse politiche che si faranno da qui a maggio , saremo posti nella condizione di dover perseguire un lavoro di interlocuzione molto forte, che abbia un respiro di livello regionale. A livello vertenziale, invece, il nostro impegno si espresso in diverse battaglie, tra cui quella sulla risoluzione dellincompatibilit dottorato-lavoro (per i non borsisti dal XXIX ciclo in poi) e quella per il pagamento delle borse regionali ai dottorandi pugliesi del XXV e XXVI ciclo e ai dottorandi dellUnisalento del XXVII ciclo, che ancora attendono il saldo e a cui continueremo a dare tutto il nostro sostegno nell'interlocuzione con la Regione. Questa, per parte sua, si impegnata con delibera di Giunta a inserire questa questione come prioritaria non appena si liberer uno spazio nel Patto di Stabilit. Sar inoltre indispensabile portare avanti nel prossimo mandato la vertenza sullabolizione della tassazione per i dottorandi senza borsa, come avvenuto in altre sedi universitarie. Importante stata lattenzione profusa per il bando Future in Research, il cui svolgimento ci ha impegnati soprattutto nella seconda fase (dopo l'uscita delle prime graduatorie ad ottobre), con interventi sia presso la Regione, sia nei Senati accademici dei nostri atenei, per cercare di superare alcune criticit che questa meritoria azione presentava. Continueremo a seguire la vicenda e ci poniamo sin da ora l'importantissimo quesito su come rappresentare in futuro anche questi nuovi precari della ricerca. Il lavoro della nostra sede non deve essere inteso in termini di mero assistenzialismo ai dottorandi, ma deve mirare alla comprensione del funzionamento del sistema universitario, alla diagnosi dei suoi problemi, il riconoscimento dei suoi bisogni e delle sue necessit, affrontandoli come un Noi che cresce quotidianamente. Questo messaggio alla base dellidentit dellADI e delle buone pratiche che persegue, coincidenti con il radicamento e il rinnovamento dellassociazione. Il tesseramento, pratica vitale per l'autofinanziamento dellassociazione, pu aiutare sostanzialmente la diffusione di questo messaggio e contribuire notevolmente al radicamento dellidentit. Pianificare il tesseramento a partire da questo congresso rappresenta una questione centrale a livello organizzativo.

    Fuori dallUniversit, un mondo di relazioni da intessere e coltivare

    Intendere la rappresentanza come pratica di confronto per costruire ununiversit alternativa a quella del rischio e dellincertezza, conduce la nostra associazione a dover organizzare anche nuove pratiche di coinvolgimento dei dottorandi, tra loro e con il mondo esterno. Pratiche attraverso cui luniversit e la ricerca devono diventare dei luoghi che offrono e condividono la conoscenza, i saperi e le innovazioni utili allo sviluppo sostenibile del territorio. Oggi, se si pensa alle contraddizioni insite nel modello EXPO in cui la strategia di sviluppo va in direzione opposta alla valorizzazione delle conoscenze scientifiche prodotte in ambito accademico e, al tempo stesso, si cerca di reclutare studenti

  • e dottorandi come lavoratori volontari non pagati c da preoccuparsi seriamente di come la classe politica si figura linterlocuzione con le istituzioni accademiche: da soggetti che dovrebbero guidare le decisioni strategiche a meri bacini di forza-lavoro. LADI non pu che opporsi con forza a questo modello votato alla creazione di nuova subalternit. Sperimentare dei percorsi che rimettano al centro i rapporti tra Universit e territorio, tra conoscenza e lavoro, rappresenta un obiettivo che vogliamo raggiungere insieme ad altre realt, presenti fuori e dentro lUniversit: la necessit di farci promotori di relazioni che vivano di contenuti e riconoscimento dei diritti collettivi non pi rimandabile. C bisogno di radicare una nuova cultura, quella del Cercare e Dare Spazio a quel mondo che, dentro e fuori laccademia, compie sforzi importanti volti alla rivendicazione di una societ basata sulla giustizia sociale e sulluguaglianza. In tal senso, la partecipazione alla campagna Riparte il Futuro, promossa dallassociazione Libera per combattere la corruzione nella pubblica amministrazione, sar un ottimo punto di inizio.