tradizioni antiche sul tema delle origini e lettura dei dati linguistici dell’italia...

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Mélanges de l'École française de Rome - Antiquité 126–2 (2014) « Origines » : percorsi di ricerca sulle identità etniche nell'Italia antica – Identity problems in Early Italy : a workshop on methodology – Varia – Regards croisés ................................................................................................................................................................................................................................................................................................ Paolo Poccetti Tradizioni antiche sul tema delle origini e lettura dei dati linguistici dell’Italia pre-romana Tra confronti necessari e intersezioni pericolose ................................................................................................................................................................................................................................................................................................ Avertissement Le contenu de ce site relève de la législation française sur la propriété intellectuelle et est la propriété exclusive de l'éditeur. Les œuvres figurant sur ce site peuvent être consultées et reproduites sur un support papier ou numérique sous réserve qu'elles soient strictement réservées à un usage soit personnel, soit scientifique ou pédagogique excluant toute exploitation commerciale. La reproduction devra obligatoirement mentionner l'éditeur, le nom de la revue, l'auteur et la référence du document. Toute autre reproduction est interdite sauf accord préalable de l'éditeur, en dehors des cas prévus par la législation en vigueur en France. Revues.org est un portail de revues en sciences humaines et sociales développé par le Cléo, Centre pour l'édition électronique ouverte (CNRS, EHESS, UP, UAPV). ................................................................................................................................................................................................................................................................................................ Référence électronique Paolo Poccetti, « Tradizioni antiche sul tema delle origini e lettura dei dati linguistici dell’Italia pre-romana », Mélanges de l'École française de Rome - Antiquité [En ligne], 126–2 | 2014, mis en ligne le 17 décembre 2014, consulté le 19 décembre 2014. URL : http://mefra.revues.org/2334 Éditeur : École française de Rome http://mefra.revues.org http://www.revues.org Document accessible en ligne sur : http://mefra.revues.org/2334 Document généré automatiquement le 19 décembre 2014. © École française de Rome

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Meacutelanges de lEacutecole franccedilaisede Rome - Antiquiteacute126ndash2 (2014)laquo Origines raquo percorsi di ricerca sulle identitagrave etniche nellItalia antica ndash Identityproblems in Early Italy a workshop on methodology ndash Varia ndash Regards croiseacutes

Paolo Poccetti

Tradizioni antiche sul tema delleorigini e lettura dei dati linguisticidellrsquoItalia pre-romanaTra confronti necessari e intersezioni pericolose

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Reacutefeacuterence eacutelectroniquePaolo Poccetti laquo Tradizioni antiche sul tema delle origini e lettura dei dati linguistici dellrsquoItalia pre-romana raquoMeacutelanges de lEacutecole franccedilaise de Rome - Antiquiteacute [En ligne] 126ndash2 | 2014 mis en ligne le 17 deacutecembre 2014consulteacute le 19 deacutecembre 2014 URL httpmefrarevuesorg2334

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Paolo Poccetti

Tradizioni antiche sul tema delle originie lettura dei dati linguistici dellrsquoItalia pre-romanaTra confronti necessari e intersezioni pericolose

I percorsi della linguistica comparata lungo le piste delletradizioni antiche

1 Per quanto la scienza moderna soprattutto di impronta positivista abbia cercato di liberarsidal peso delle tradizioni antiche nellrsquoaffrontare i nodi cruciali delle origini delle lingue edelle civiltagrave iuxta propria principia queste tradizioni talora nel loro complesso talora persingoli filoni non hanno mai smesso di condizionare gli approcci moderni nellrsquointerpretazionedei dati linguistici e nella conseguente posizione delle lingue di volta in volta chiamate incausa Diversi percorsi della linguistica e dellrsquoermeneutica del Novecento si sono inseriti nellepiste aperte dalle tradizioni antiche su lingue di diverso spessore documentario e di diversaappartenenza genealogica Gli esempi piugrave eclatanti ci sono offerti dalle due lingue inerentile civiltagrave laquo maggiori raquo (per spessore storico e documentario oltre che per estensione areale)dellrsquoItalia antica quella etrusca e quella latina

2 Il caso esemplare e piugrave discusso anche per le problematiche legate alla classificazione dellalingua egrave sicuramente offerto dallrsquoannoso dibattito sulle origini degli Etruschi che egrave statocostantemente angolato tra i due principali filoni delle tradizioni antiche quella erodotea equella dionigiana Non egrave un mistero ormai che non di rado lrsquoadesione allrsquouno o allrsquoaltrofilone delle tradizioni antiche egrave stata ora piegata a pregiudizi ideologici come il nazionalismofavorevole allrsquoautoctonia ora pilotata dalla chiave interpretativa laquo invasionista raquo con cui sisono a lungo spiegati i processi di diffusione delle lingue indoeuropee nella Penisola Italianae nel Mediterraneo

3 Egrave di tutta evidenza che entrambi i filoni risalenti alle fonti antiche hanno esercitato un pesorilevante nei percorsi dellrsquoetruscologia tra XIX e XX secolo in cui ndash come sottolineavaPallottino ndash nella discussione delle origini etrusche preminente incidenza ha avuto il laquo fattolinguistico raquo1 In realtagrave il laquo fatto linguistico raquo ha avuto preminenza fin dallrsquoAntichitagrave datoche lrsquoaffermazione dionigiana dellrsquoautoctonia egrave sostanzialmente argomentata in base allacircostanza che la lingua giagrave allora non sembrava confrontabile con nessun altra2

4 Questo tipo di argomentazione era del resto comune nel pensiero antico in quanto fa partedella base della percezione etnografica dellrsquolaquo alteritagrave raquo e della laquo ipseitagrave raquo3 Che la linguain quanto elemento saliente e immediatamente percettivo dellrsquoidentitagrave costituisca un mezzoelementare ed universale di definizione etnica e strumento di classificazione in tema di origininon egrave certo sorprendente Di tale criterio si trovano le tracce giagrave presso Erodoto dove in variecircostanze le nozioni di laquo consanguineitagrave raquo e di laquo affinitagrave di lingua raquo sono saldate insieme inun nesso inscindibile4 E inversamente giagrave presso Omero la descrizione dellrsquolaquo alteritagrave raquo avvieneattraverso lrsquoindicazione della diversitagrave linguistica come nel noto passo dellrsquoOdissea doveMente re dei Tafi si reca a Temesa per commerciare metalli presso uomini definiti ἀλλόθροοι5aggettivo che negli scoli omerici viene glossato con ἀλλοφώνους cioegrave laquo alloglotti raquo

5 Inoltre nel mondo antico vengono significativamente messe in rilievo le circostanze in cui lalingua non converge con altri tratti culturali che definiscono lrsquoidentitagrave etnica come fa Strabonenel segnalare che i Falisci pur costituendo una enclave in territorio etrusco non possonoessere considerati Etruschi ma un ἴδιον ἔθνος in quanto ἰδιόγλωσσον6 Analogamente sicomporta Polibio quando sottolinea che Celti e Veneti sono del tutto simili per costumi ecultura materiale ma non per lingua7

6 Ora per ritornare allrsquoimpatto moderno dei diversi filoni sulle origini etrusche egrave facile notarecome la tradizione dionigiana dellrsquoautoctonia ha contribuito ad alimentare la visione di una

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lingua appartenente al sostrato laquo mediterraneo raquo di cui appunto lrsquoetrusco costituirebbe la parteemergente piugrave cospicua di un iceberg sommerso8 mentre la tradizione erodotea circa lrsquooriginelidia degli Etruschi ha ripetutamente orientato la ricerca verso le connessioni anatoliche dellalingua Le ricerche lungo i due filoni si sono ndash certo non casualmente ndash ripartite tra diversiambiti nazionali Per esempio la linguistica laquo mediterranea raquo egrave stata coltivata soprattuttoin ambiente italiano (e ndash forse nemmeno questo casualmente ndash in particolar modo in annidominati da istanze nazionalistiche) cosigrave che lrsquoetrusco egrave stato spesso investito del ruolo chiaveper la ricostruzione di relitti lessicali le cui tracce sarebbero serbate dallrsquoonomastica

7 Invece i confronti con le lingue di ambiente asianico si sono intensificati con il progresso dellalinguistica anatolica marcato nel XX secolo in particolar modo dallrsquoittitologia inserendosinella cornice piugrave ampia dei tentativi di ricondurre lrsquoetrusco nel novero della famigliaindoeuropea Tali tentativi hanno contrassegnato soprattutto lrsquoambito tedesco tra la fine delXIX secolo (es Corssen) e la prima metagrave del XX (es Goldmann)9 Lungo la direttrice asianicatracciata da Erodoto si sono indirizzati linguisti di grande calibro come F De Saussure cheperfino nel suffisso -ηνός di Τυρρηνός vedeva una laquo extraordinaire confirmation pour ce quiconcerne les Eacutetrusques de leur origine orientale raquo10 o lo stesso decifratore dellrsquoittito HroznyMa lrsquoulteriore conoscenza di altre lingue del variegato mosaico anatolico ha aperto ulterioricesure tra la considerazione dellrsquoetrusco come anatolico di tipo (tardo) ittito (Georgiev) o dialtro ramo (Adrados Woudhuizen)

8 Egrave difficile sottrarsi alla forte sensazione che senza lrsquoombra della tradizione erodotea iconfronti tra lrsquoetrusco e le lingue anatoliche non avrebbero avuto tale intensitagrave e pervicaciaOvviamente i due diversi solchi tracciati dalle tradizioni antiche entro i quali si sono orientatele ricerche moderne sulle origini etrusche hanno avuto ripercussioni importanti anche negliapprocci allrsquoermeneutica testuale iscrivendosi nel cosiddetto metodo etimologico11

9 Ma le tradizioni antiche hanno influenzato anche le indagini in altri campi al di fuori dellalingua Per esempio i piugrave moderni orizzonti di ricerca legati alla genetica difficilmenteavrebbero direzionato la campionatura delle indagini sul DNA (Barbujani Caramelli) da unlato verso lrsquoarea anatolica e dallrsquoaltro verso gli abitanti della Toscana medievale e modernaritenuti piugrave diretti conservatori del prototipo genetico etrusco senza il faro delle notizie diErodoto e di Dionigi Infine la prospettiva legata alle due tradizioni antiche si egrave riverberataanche nei filoni interpretativi della lingua delle iscrizioni di Lemno ricondotta da una partead unrsquoespansione protostorica di Etruschi da Occidente (De Simone) e dallrsquoaltra ad unsostrato preistorico microasiatico esteso appunto dallrsquoAsia Minore allrsquoItalia (Rix Eichner)12La discussione intorno alla lingua di Lemno egrave stata riaccesa dai recenti ritrovamenti che hannospinto a contrastanti conclusioni13

10 Tuttavia anche sul versante di una lingua come il latino ben diversa sul piano dellaconsistenza e dellrsquoermeneutica non sono mancati orientamenti di ricerca almeno per fasipre-documentarie fortemente pilotati da filoni delle tradizioni antiche Egrave ovvio che anchelrsquoaccertata appartenenza genealogica della lingua ha segnato una profonda differenza rispettoai condizionamenti toccati allrsquoetrusco Egrave stata infatti la fede quasi incondizionata nellatradizione su Evandro e gli Arcadi nel Lazio per quanto riguarda in particolare lrsquointroduzionedelle pratiche dellrsquoagricoltura e della scrittura ad indirizzare la ricerca dellrsquoorigine di elementilessicali del latino dal greco del II millennio aC tale linea investigativa egrave stata vigorosamentee pervicacemente sostenuta da E Peruzzi14

11 In questo caso le tradizioni antiche portano a misurarsi con due ordini di problemi lrsquounoarcheologico lrsquoaltro linguistico I ritrovamenti archeologici dischiudono innegabili contatticon genti egee legati anche a frequentazioni delle coste tirreniche della Penisola Italiana Seegrave vero che le frequentazioni e i commerci non costituiscono da soli argomento sufficiente perdare fondamento allrsquoagnizione di fatti di interferenza linguistica o di fenomeni acculturativiprofondi egrave altresigrave ineludibile la domanda su quale sia stato lrsquoimpatto del greco e di altrelingue di ambiente egeo di II millennio aC nelle lingue indigene della Penisola Taledomanda egrave sollecitata dallrsquoinsieme delle tradizioni antiche e dalle evidenze archeologiche deicontatti manifestati dalla cultura materiale Se qualche processo di acculturazione crsquoegrave stato

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a quellrsquoepoca egrave ragionevole attendersi che abbia lasciato qualche traccia nel vocabolariosoprattutto nellrsquoambito di laquo saperi raquo tecnici

12 Tale domanda ovviamente attende ancora una risposta e non tocca solo il latino ma interferisceanche con la laquo questione delle origini etrusche raquo qualora ci si ponga nellrsquoangolazione diPallottino che privilegia la dinamica storica laquo della convergenza e coesistenza di elementidi varia origine dovuti allrsquoincontro di tradizioni linguistiche locali e di apporti innovatoridallrsquoesterno raquo15

13 Tuttavia il latino sia percheacute egrave lingua assai meno frammentaria di altre sia percheacute consente laconoscenza di lessici tecnici di vari ambiti presta il fianco in misura notevolmente maggioredi altre alla ricerca di laquo mots de civilisation raquo piugrave suscettibili di prestito A ciograve si aggiunge ilfatto che il latino pur essendo uno dei pilastri su cui si regge la comparazione e la ricostruzionedella famiglia linguistica indoeuropea e su cui si sono basate in passato le teorie dellevarie laquo ondate di indo-europeizzazione raquo linguistica della Penisola presenta nel vocabolarioun numero piuttosto basso di elementi lessicali assoggettabili ad una chiara etimologiaindoeuropea condizione efficacemente riassunta in apertura del dizionario etimologico latinodi Ernout-Meillet

Rien ne serait plus vain que de vouloir expliquer tout le vocabulaire laquo latin raquo par la traditionindo-europeacuteenne et par les formes normales du latin de Rome En particulier parmi les termestechniques et dans les mots laquo populaires raquo la plus grande partie est drsquoorigine inconnue ou malconnue16

14 Lo stimolo alla ricerca di miceneismi egrave venuto anche dal fatto che un certo numero di elementilessicali di uso laquo popolare raquo o di pertinenza a lessici tecnici non assoggettabili ad etimologiaindoeuropea condivide in diversa misura somiglianze formali con parole greche senza perograveriuscire neacute ad inserirsi in un sistema coerente di corrispondenze morfo-fonologiche17 neacute acostituirne uno coerente al proprio interno Tale condizione ha dato luogo a due possibiliesiti che hanno determinato i percorsi dellrsquoetimologia latina nel corso del XX secolo Dauna parte lo sbocco appena accennato della ricerca di elementi di ascendenza miceneaavallata dalla tradizione antica e dalle tracce archeologiche dei contatti con lrsquoambiente egeodi II millennio dallrsquoaltra lrsquoagnizione di sconosciute lingue di sostrato mediterraneo a cuiavrebbero attinto per canali indipendenti le due lingue classiche A differenza del primo filonedi indagine che si colloca a quota protostorica lrsquoaltro filone della ricerca si situa ad una quotaastorica o metastorica Tuttavia non raro egrave stato nei percorsi della linguistica lo slittamentodellrsquointerpretazione di elementi lessicali dallrsquouno allrsquoaltro filone

15 Per esempio per quanto riguarda i termini per laquo vino raquo e laquo olio raquo si egrave passati da un orientamentoaperto un secolo fa da Meillet che vedeva nel greco e nel latino gli esiti autonomi didue parole emergenti da unrsquoignota lingua di sostrato laquo mediterraneo raquo18 al riconoscimentodella provenienza greca di queste parole (anche se non necessariamente il greco ne egrave statalrsquoorigine ultima)19 con probabile mediazione etrusca nella trasmissione alle altre lingue dellaPenisola20 Egrave evidente che le due parole in questione oltre ai percorsi linguistici implicati dalpassaggio da una lingua allrsquoaltra comportano implicazioni ben piugrave profonde relativamentealla trasmissione di tecniche di coltivazione di produzione e di consumo dei due elementicaratteristici dellrsquoalimentazione mediterranea Comunque fatti salvi rari casi come questi perla stragrande maggioranza delle parole latine tanto lrsquoorigine dal greco miceneo quanto daunrsquoignota lingua di laquo sostrato raquo resta sul piano delle prove linguistiche niente piugrave che un attodi fede

16 Tuttavia inversamente tradizioni antiche pur cospicue sulle origines gentium non semprehanno orientato o stimolato le ricerche sulle laquo origini raquo delle lingue chiamate a sostegno dellefonti Per esempio pur in presenza della nota tradizione sulle forti compromissioni troianedella civiltagrave latina legate alla saga di Enea nessuno si egrave mai sognato di cercare connessionispecificamente anatoliche del latino Ma anche questa circostanza egrave un effetto sia pure innegativo di quanto elaborato giagrave nellrsquoAntichitagrave circa le componenti linguistiche del latinoInfatti nella coscienza metalinguistica dei Romani non si egrave mai radicata la convinzione che nellatino si serbassero tracce della lingua della terra di origine di Enea La leggenda troiana che ha

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alimentato un lungo filone accreditato dalla cultura augustea in relazione alle origini di Romanon ha avuto alcun riverbero nelle idee dei Romani sulle origini della loro lingua21 Anzi ancheallo scopo di non accreditare la propria lingua come laquo barbara raquo secondo la categorizzazioneetno-glottocentrica ellenica egrave stata in vario modo accentuata la stretta parentela con il greco22Piugrave in generale nella coscienza metalinguistica romana sono due le componenti fondamentalia cui sono state ricondotte le origini piugrave remote del latino rispettivamente quella greca e quellaindigena a sua volta articolata nei due macroambiti linguistici della Penisola cioegrave il mondoetrusco e quello sabellico23 Egrave noto che la diversa accentuazione di queste due componenti egravestata variamente strumentalizzata a fini ideologici e politici nella Roma tardo-repubblicana24

17 Nel panorama del mondo antico lrsquoItalia egrave indubbiamente un terreno eccezionalmente fertilee privilegiato per misurare le interferenze e i reciproci condizionamenti tra i due pianidocumentari su cui si reggono le nostre conoscenze delle civiltagrave antiche della Penisola quellodella documentazione diretta costituita dai dati epigrafici e quello della documentazioneindiretta offerta dalle tradizioni antiquarie Lrsquoeccezionalitagrave dellrsquoItalia discende da due ordinidi ragioni concomitanti la diversitagrave di lingue (anche allrsquointerno della stessa famiglia) icui testi hanno un diverso grado di accessibilitagrave ermeneutica e la molteplicitagrave di tradizioniantiquarie che si sono intrecciate intorno a ciascuna entitagrave etnica I rapporti tra i duepiani documentari che concorrono a formare lrsquoedificio incompleto delle nostre conoscenzerelative al mosaico etno-linguistico che ha popolato lrsquoItalia antica hanno segnato i percorsimetodologici della ricerca sfociando talora in intersezioni reciproche talora in insanabilidivaricazioni

18 Le tradizioni antiche non solo hanno aperto piste lungo le quali si egrave orientata la ricercamoderna ma non di rado hanno perfino surrogato lrsquoassenza o lrsquoestrema povertagrave di dati delladocumentazione diretta Bisogna innanzitutto tener presente il fatto che il vero terreno su cui sigioca il confronto tra tradizioni antiche e le ricostruzioni moderne egrave costituito essenzialmentedallrsquouniverso dei nomi Infatti qualsiasi tradizione relativa alle origini di una comunitagrave hacome punto di forza un nome nella fattispecie un laquo etnonimo raquo etichetta che a sua volta egravegenerica percheacute puograve sottendere realtagrave nozioni o rappresentazioni diverse di una stessa entitagravecosigrave come oggi possono essere Lombardo Bergamasco Brianzolo Padano Italiano

Gli etnonimi come fulcro delle tradizioni sulle origini trafiltri e miraggi

19 Il laquo nome raquo egrave notoriamente lrsquoelemento fondante e costitutivo di qualunque identitagrave tanto diindividui quanto di gruppi di individui Ma il nome egrave anche lrsquoelemento su cui convoglianoargomentazioni e conclusioni di ordine sia linguistico sia extra-linguistico ed egrave lrsquoelementosul quale si intersecano le analisi di diversi canali documentari diretti ed indiretti edinevitabilmente ne reggono il peso Rispetto ai singoli individui per i quali la variazionedelle denominazioni egrave subordinata alle varietagrave di contesti per i gruppi di individui cioegrave lecomunitagrave il nome piugrave spesso si scala tra un laquo autonimo raquo e un laquo eteronimo raquo25 Il primo egravelrsquoautodesignazione connessa allrsquoautopercezione della comunitagrave che vi si identifica e per lo piugraveappartenente alla lingua propria della comunitagrave stessa il secondo egrave la definizione attribuita aduna comunitagrave da osservatori laquo esterni raquo quasi sempre alloglotti cosigrave che il nome appartienead una lingua diversa o si presenta in veste formale diversa rispetto alla lingua della comunitagraveda esso designata Altro problema che si colloca in una prospettiva strettamente socio-etno-antropologica egrave la definizione di laquo comunitagrave raquo questione tra le piugrave complesse e tormentatenellrsquoambito delle scienze umane La definizione convenzionale e basilare di comunitagrave chiamain causa ancora una volta la comunanza di laquo origine raquo e di laquo lingua raquo oltre che di culturainteressi e consuetudini di vita

20 Ma se lrsquolaquo origine raquo egrave aspetto impalpabile astratto e astorico egrave ancora una volta la linguache in quanto fatto concreto tangibile e pienamente calato nella storia egrave elemento salienteper la definizione di una comunitagrave che serve appunto per delimitare il campo e lrsquooggettodellrsquoindagine Ma anche sotto questo riguardo lrsquoonomastica intorno a cui ruotano i varimodelli di definizione e di classificazione dellrsquoidentitagrave comporta unrsquoulteriore sottodistinzioneche si incrocia con la precedente cioegrave la distinzione tra la designazione della comunitagrave in

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quanto gruppo di individui che si identifica in un laquo etnonimo raquo e il nome di una linguache quasi mai egrave circoscritta ad una sola comunitagrave cioegrave il laquo glottonimo raquo26 Lrsquoesempio piugravenoto nellrsquoAntichitagrave di distinzione tra laquo etnonimo raquo e laquo glottonimo raquo ci viene offerto dallacoppia Romanus e Latinus nella cultura romana di etagrave classica entrambi sono autonimima solo il secondo funziona come glottonimo (Latina lingua Latine loqui e non Romanalingua Romane loqui) Invece in greco si usa lsquoΡωμαῖος in riferimento tanto alla comunitagrave(in senso istituzionale giuridico) quanto alla lingua di questrsquoultima accezione sono testimoniespressioni come ἡ τῶν Ῥωμαίων διάλεκτος usata anche come titolo di trattati tecnici a cuicorrisponde in latino Lingua Latina Allo stesso modo egrave significativo lrsquoimpiego dellrsquoavverbiolaquo glottonimico raquo lsquoΡωμαιστί funzionalmente equivalente a Latine mentre in greco non egraveattestato Λατινιστί In altre parole il derivato dal nome di Roma presenta usi divergenti tragreco e latino di cui ulteriori riflessi sono i continuatori di lsquoΡωμαῖος nel greco bizantino emoderno

21 Pertanto anche tutte le tradizioni antiche sulle origines gentium che ruotano intorno ad unnome assunto come vessillo ed indicatore dellrsquoidentitagrave etnica devono commisurarsi con laquestione preliminare attinente la pertinenza designativa del nome in relazione alla tradizionelinguistica a cui esso appartiene A queste variabili fondamentali si correla il nodo di fondoattinente la relazione tra il nome a cui si riferiscono le tradizioni sulle origini e il dossier delladocumentazione collegabile alla tradizione antica

22 La scienza moderna che si occupa di civiltagrave antiche laquo minoritarie raquo a fronte di quelle classichesi trova ad operare costantemente una saldatura tra i dati epigrafici articolati a loro volta tralivello della lingua e pratiche della scrittura e le informazioni topografico-antiquarie delle fontiantiche Non di rado questa saldatura egrave difficile se non impossibile percheacute una parte rilevantedi etnonimi dellrsquoItalia antica egrave difficilmente ancorabile ad una precisa fisionomia linguistica ead una prassi scrittoria ben netta e al contempo si sottrae anche ad una esatta delimitazionecartografica Tale condizione appare ancor piugrave marcata quanto piugrave un nome si proietta indietronel tempo mentre nelle epoche piugrave recenti ne resta una memoria vaga ed opaca come siverifica nel caso dei nomi degli rsquoΟπικοί Aὔσονες Oἰνωτροί attribuiti dalle fonti greche piugraveantiche alle popolazioni italiche insistenti sulla fascia costiera basso-tirrenica

Alcuni etnonimi del gruppo sabellico luci ed ombre dellatradizione

23 I nomi degli rsquoΟπικοί Aὔσονες Oἰνωτροί risalgono alla documentazione piugrave antica fornitadalle fonti greche relativamente alle popolazioni del gruppo sabellico stanziate lungo ilversante tirrenico della porzione meridionale della Penisola Tali nomi erano accomunaterealtagrave culturali ed istituzionali diverse ma che da parte della colonizzazione greca venivanopercepite ciascuna in modo relativamente unitario al proprio interno Eppure articolazioniinterne esistevano come ci lasciano intravedere indizi pur tenui sia dellrsquoepigrafia sia delle fontiletterarie Per esempio i quattro ἔθνη assoggettati allrsquolaquo impero di Sibari raquo insieme alle 25cittagrave menzionate come ὑπήκoοι27 dovevano comprendere comunitagrave ed insediamenti indigeniIl tutto doveva ricadere nellrsquoarea compresa sotto il nome degli Oἰνωτροί i quali pertantodovevano articolarsi in almeno quattro ambiti laquo cantonali raquo28 Quanto poi alle 25 laquo cittagrave raquo egraveverosimile che non tutte quelle che sono attribuite agli Oἰνωτροί dalle fonti antiche a partiredalla lsquolistarsquo di Ecateo ricadessero sotto lrsquoἀρχή di Sibari29 e che diverse comunitagrave godesseronon solo di autonomia ma anche di un grado di pariteticitagrave con la colonia achea come nelcaso dei Σερδαῖοι Ciograve fa pensare che Oἰνωτροί fosse un laquo iperonimo raquo di probabile matricegreca assegnato a comunitagrave distinte e autonome istituzionalmente ma legate da lingua e datratti culturali comuni inserite nellrsquoorbita delle colonie achee Resta tuttavia incerta lrsquooriginedellrsquoetnonimo anche in relazione alla sua inconsueta morfologia Lrsquoipotesi piugrave ragionevoleegrave un travestimento greco di un nome indigeno ispirato alla nozione di laquo unitagrave raquo (oinos)che probabilmente egrave stato sottoposto ad un riaccostamento paretimologico al nome del vino(οἶνος)30

24 Non molto diversamente il nome rsquoΟπικοί ha almeno a partire dal V secolo lrsquoapparenzadi un laquo iperonimo raquo cioegrave nome sotto il quale erano designate diverse comunitagrave che fino ad

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una certa fase storica erano caratterizzate da una sensibile varietagrave linguistica ed alfabetica alproprio interno Egrave quanto appare dai dati epigrafici di quel periodo nellrsquoarea prospiciente ilgolfo di Napoli Queste differenziazioni tendono ad attenuarsi se non ad annullarsi un secolopiugrave tardi giaccheacute un frammento di Eudosso di Cnido ridotto allrsquoespressione scarna rsquoΟπικοίγλώσσας συνέμιξαν31 rende testimonianza del fatto che allrsquointerno del gruppo degli rsquoΟπικοίsi era attivato un processo di convergenza e di standardizzazione linguistica che ha superatole precedenti differenziazioni32

25 Ciograve permette di concludere che sotto il nome collettivo di rsquoΟπικοί sono state inizialmentecomprese realtagrave caratterizzate da sensibili differenze linguistico-culturali come per esempiosi coglie presso Tucidide il quale collocando Cuma ἐν rsquoΟπικίᾳ allude ad una regione cheaveva certamente il pernio nella Campania identificata in modo unitario ma certamentecomposita culturalmente e linguisticamente come ci mostrano le evidenze epigrafiche33 Aquestrsquoepoca infatti nella regione si registra lrsquoimpiego di diversi sistemi alfabetici in cui ilVesuvio costituiva in qualche modo lo spartiacque ma anche la presenza di diverse varietagravelinguistiche risultanti dallrsquoamalgama delle lingue sabelliche da una parte con il greco degliinsediamenti coloniali insistenti nel golfo di Napoli e dallrsquoaltra con lrsquoetrusco presente tantonella Campania settentrionale quanto in quella meridionale34

26 Anche il giagrave citato frammento attribuito a Eudosso di Cnido da Stefano di Bisanzio dipinge peril IV secolo un quadro piuttosto coerente con lrsquoimmagine che si ricava dalla documentazioneepigrafica segnalando nellrsquoarea in questione quel processo di convergenza linguistica cheattenuando le precedenti divergenze ha portato alla creazione di una lingua interregionaleabbastanza unitaria e coesa almeno a livello della comunicazione pubblica In sostanza ilfenomeno che si evince dal frammento di Eudosso corrisponde al processo di formazione dellalingua osca Lrsquoimmagine relativamente unitaria che emerge di questa lingua egrave confermatasia dal corpus epigrafico osco giagrave a partire dalla seconda metagrave del IV secolo sia dalla stessadenominazione di lingua Osca assegnata dai Romani che evidentemente vi coglievano uncarattere unitario e sovra regionale Tale glottonimo infatti nelle fonti letterarie latine siapplica ad ambiti diversi come il Sannio la Campania e il Bruzio

27 Il caso appena citato degli rsquoΟπικοί costituisce un esempio abbastanza raro in cui la filieradelle tradizioni antiche si armonizza perfettamente con i dati della documentazione epigraficaentro un quadro coerente che mette in evidenza i processi evolutivi interni alle comunitagrave Manon sempre anzi purtroppo raramente egrave cosigrave Egrave evidente che le difficoltagrave di mettere in sintoniai due canali documentari tanto piugrave si accentuano con il divaricarsi della forbice cronologicatra i dati situati in epoca pienamente storica e la proiezione delle tradizioni sulle origini adunrsquoepoca remota e affondata nelle nebbie intermedie tra mito e protostoria

28 Ma egrave altrettanto ovvio che il complesso delle tradizioni antiche sulle origini delle popolazioniindigene dellrsquoItalia non puograve essere accantonato o eluso dalla scienza moderna anche solo perla semplice ragione che il sistema classificatorio delle evidenze documentarie si avvale comedetto in precedenza dellrsquouniverso onomastico trasmesso dal mondo antico Egrave infatti sullabase di questi dati onomastici che classifichiamo come laquo retica raquo laquo venetica raquo laquo messapica raquolaquo elima raquo ecc unrsquoepigrafe coerente con il corpus rinvenuto nel territorio degli antichi RaetiVeneti Μεσσάπιοι Ἔλυμοι e cosigrave via

Tradizioni antiche e dati epigrafici saldature (im)possibili

Sicani e Paeligni a confronto29 La tradizione antica ha esercitato ed esercita tuttora un peso notevole ed inevitabile nel

moderno sistema di classificazione dei dati della documentazione diretta I percorsi dellescienze dellrsquoAntichitagrave dal XIX secolo sono stati contrassegnati da fasi alterne nelle qualicon posizioni non di rado estremistiche nellrsquouno e nellrsquoaltro senso egrave stato ora dato eccessivocredito ora gettato totale discredito sulle tradizioni sulle etnie indigene dellrsquoItalia antica Infattisulla scorta delle tradizioni antiche talora sono state materializzate documentazioni ed identitagravelinguistiche che non sono mai esistite talora queste documentazioni sono state piegate allaricostruzione di laquo protolingue raquo talora allrsquoopposto egrave stata respinta in toto lrsquoaffidabilitagrave delle

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tradizioni antiche Del primo atteggiamento costituisce un esempio il nome dei Sicani per lopiugrave menzionati nelle fonti greche di V secolo aC a cui in vario modo la scienza modernasi egrave sforzata di attribuire una fisionomia linguistica autonoma sulla base dei dati delle glossee delle informazioni antiche Del secondo invece un esempio ci viene offerto dal nome deiPaeligni riguardo alle cui laquo origini raquo le tradizioni antiche si divaricano in due filoni lrsquounoriferito da Ovidio che fa cenno agli antenati laquo Sabini raquo35 lrsquoaltro rappresentato da una glossa diFesto che invece allude alla loro provenienza dallrsquoaltra sponda dellrsquoAdriatico riassunta dallaformula Paeligni ex Illyrico orti

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30 Queste due tradizioni sulle laquo origini peligne raquo sono state recepite dalla scienza moderna e

considerate segno del carattere composito della regione come per esempio esplicita Devotosenza tuttavia darne motivazione

Le due tradizioni illirica e sabina non si contraddicono percheacute cosigrave lrsquoelemento montano comequello transadriatico avevano concorso entrambi a dare unrsquoimpronta alla regione37

31 Le iscrizioni peligne per quanto addensate verso la fine dellrsquoepoca repubblicana e fortementepermeate dal latino non ci mostrano alcuncheacute di laquo illirico raquo (etichetta a cui peraltronon corrisponde alcuna realtagrave linguistica concretizzata da testi) bensigrave una lingua di tiposabellico dove i tratti piugrave antichi (di varietagrave settentrionali piugrave affini allrsquoumbro e al sabino) sisono incrociati con flussi di provenienza meridionale (affini allrsquoosco campano-sannita)38 Insostanza la lingua delle iscrizioni peligne dagrave piena conferma alla tradizione delle origini sabinerappresentata da Ovidio Egrave verosimile che il poeta augusteo nato proprio nellrsquoarea peligna sifacesse portavoce di tradizioni locali e che lui stesso avesse interesse a darne credito Dallalingua delle iscrizioni invece non trapela nulla sulle relazioni con lrsquoambiente illirico nellalinea della tradizione recepita dalla glossa di Festo

32 Lrsquounico legame per la veritagrave flebile con lrsquoambito illirico potrebbe essere rappresentato daalcuni antroponimi presenti ma non esclusivi di questa area che si ritrovano anche nellrsquoaltrasponda dellrsquoAdriatico Tuttavia la convergenza tra nomi personali puograve essere agevolmentericondotta nel quadro di contatti e di afflussi transadriatici di isolati gruppi di individui Infattiil numero limitato dei nomi personali peligni che trovano riscontro nellrsquoaltra sponda adriaticalascia pensare ad un flusso migratorio relativamente modesto limitato a pochi gruppi difamiglie e che comunque non ha avuto alcun impatto nella lingua e nella cultura locale Delresto come giagrave dettto la rivendicazione delle origini laquo sabine raquo da parte dellrsquoindigeno Ovidioegrave coerente anche con i ritrovamenti di alcune iscrizioni laquo paleo-sabelliche raquo riferibili ad unalaquo sabinitagrave arcaica raquo in una parte del territorio peligno

33 La lingua delle iscrizioni peligne concentrate tra il 150 e il 50 aC per quanto segnatacome appena ricordato nella fase piugrave recente dallrsquointersezione di diverse correnti linguistichedella Penisola sia da sud verso nord (le varietagrave sabelliche) ma anche da ovest verso est (lalatinizzazione) appare solidamente ancorata al gruppo delle lingue sabelliche fin dalle fasipiugrave arcaiche come rivelano le iscrizioni in alfabeto sud-piceno rinvenute in quellrsquoarea39 e ilperpetuarsi di tradizioni di forme di poesia di antica tradizione indigena anche nella fase piugravetarda della romanizzazione40 E comunque se ci sono stati flussi migratori dallrsquoaltra spondaadriatica riflessi dallrsquoonomastica lrsquoinstallazione di tali gruppi allogeni nel territorio pelignodeve essere avvenuta in epoca pre-documentaria dal momento che i portatori di nomi personalisuscettibili di raffronti con lrsquoambiente illirico rivelano una piena integrazione nelle tradizionie nella lingua indigene e hanno dato luogo a gentes di spicco nel contesto locale alle sogliedella romanizzazione

34 In conclusione le presunte origini laquo illiriche raquo che la glossa di Festo attribuisce ai Peligni allaprova della documentazione epigrafica non trovano alcun riscontro Al massimo si traduconoin sporadiche coincidenze di onomastica personale con lrsquoaltra sponda adriatica che nullaprovano al di lagrave dei fenomeni di mobilitagrave peraltro limitata di individui che investono qualsiasitipo di societagrave

35 Tuttavia la glossa di Festo che accredita ai Peligni unrsquoorigine illirica non ha mancato diesercitare un qualche peso nella ricostruzione di una facies linguistica laquo illirica raquo che haanimato filoni della linguistica comparata intorno alla prima metagrave del XX secolo di cui si

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era fatto principale paladino H Krahe che aveva accentuato la visione di un laquo panillirismo raquoeuropeo Tuttavia la lingua laquo illirica raquo non egrave documentabile in quanto tale percheacute notoriamentepriva di testi La sola fonte documentaria invocata a favore della ricostruzione dellrsquolaquo illirico raquoegrave lrsquoonomastica (per lo piugrave lrsquoepigrafia latina e greca delle coste adriatiche) che di per seacute nonpuograve costituire la base per lrsquoaccertamento e tanto meno per la ricostruzione di una lingua Egravesicuramente sulla base della glossa di Festo che accredita origini laquo illiriche raquo ai Peligni cheH Krahe inserisce antroponimi di ambito peligno (anche di iscrizioni latine) nel suo repertoriodi nomi personali illirici41

36 Il tramonto della teoria laquo panillirica raquo in seno alla linguistica storica ha contribuitoal ridimensionamento del valore documentario della glossa di Festo lasciando tuttaviasostanzialmente intatta la questione della sua genesi La glossa infatti sunteggia unatradizione ben piugrave ricca ed articolata secondo la quale dai discendenti di un mitico capo che liavrebbe guidati nelle sedi storiche si sarebbero originati da una parte i Paeligni e i Pacinates

inde enim profecti Volsimi regis ductu cui cognomen fuit Lucullo partem Italiae occupaveruntHuius fuerunt nepotes Pacinus a quo Pacinates et Pelicus a quo Paeligni

37 Pacinates egrave un etnonimo altrimenti ignoto ma formalmente plausibile condividendo unamorfostruttura ndashīn-āt- ricorrente nellrsquoonomastica italica (come per esempio TarinatesAbellinates Ferentinates) oltre ad una base ben nota nel lessico italico Anche lrsquoantroponimoVolsimus nome del presunto capo del quale viene indicato perfino il cognomen Lucullus hauna plausibilitagrave morfologica a suo tempo giagrave segnalata da Schulze42 che aveva richiamatoil parallelismo tra Volsus Volsimus con la coppia di prenomi messapici Dazos DazimosPertanto la glossa di Festo contiene dati meritevoli di attenzione e di interesse anche senon trovano riscontro nella documentazione epigrafica locale ponendo interrogativi circa leragioni connesse alla sua genesi

Un caso esemplare lrsquouso delle tradizioni sulle origini dellegenti della Sicilia antica

38 Un caso emblematico dellrsquouso che egrave stato fatto del complesso delle tradizioni antiche daparte della scienza moderna allo scopo sia di definire identitagrave linguistiche sia di individuareentitagrave etniche egrave rappresentato dalla Sicilia antica La grande isola al centro del Mediterraneocostituisce infatti un terreno di elezione e di esercizio ma anche di sfida metodologica peril corretto ed equilibrato uso tra le numerose e variegate pieghe delle tradizioni antiche e glialtri canali documentari rappresentati con diverso spessore dallrsquoepigrafia e dalle glosse Egravesuperfluo ricordare che la Sicilia proprio in grazia della sua centralitagrave nel Mediterraneo egrave statameta di vari flussi migratori fin da epoca piugrave remota ma egrave anche stata nel corso del tempoal centro di contrastanti interessi laquo imperialistici raquo (es quello di Siracusa quello di Atenequello di Cartagine quello di Roma) Per questo lrsquoisola ha attirato molteplici attenzioni diordine etnografico comportando diverse tradizioni sul tema delle origini ora stratificate oraaggrovigliate in matasse inestricabili

39 In estrema sintesi i flussi migratori che hanno investito la grande isola e sui quali tanto lefonti letterarie quanto i dati epigrafici sostanzialmente convergono si iscrivono in due grandivettori quello proveniente dallrsquoEgeo a cui si rifanno le tradizioni sugli insediamenti colonialigreci e quello proveniente dalla Penisola Italiana in cui si sono stratificate varie ondatemigratorie fino alle soglie dellrsquoetagrave romana Crsquoegrave poi un vettore per cosigrave dire eterodosso che legauna popolazione dellrsquoisola i Sicani allrsquoestremo Occidente cioegrave lrsquoarea iberica rappresentatoda Tucidide

40 I filoni che rannodano le origini delle genti indigene della Sicilia alla Penisola Italiana siinseriscono in un flusso naturale che ha i suoi effetti tangibili in piena epoca storica Si trattadel flusso alimentato dallrsquoattivitagrave del mercenariato esercitato nellrsquoisola non solo da maestranzecampano-sannite43 ma anche galliche e iberiche44

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Tra Italia e Sicilia i flussi tra storia e preistoria come motivo dietnogenesi I Mamertini e i Siculi

41 Nella cornice di fenomeni migratori inseribili nella dinamica della ricerca di nuove risorse e disostentamento comune a tutti gli spostamenti migratori si inserisce una tradizione delle originidei Mamertini lrsquoultimo dei Σαυνιτικὰ ἔθνη che si costituisce come comunitagrave autonomaallrsquoinizio del III secolo aC con lrsquooccupazione di Messina Sullrsquoetnogenesi dei Mamertiniegrave stata intessuta una saga nota da Festo che ha come fonte un ignoto poeta Alfio45 saganella quale i motivi della cultura di origine (sostanzialmente il filone del ver sacrum) siintrecciano con i tratti della nuova identitagrave assunti nella terra di arrivo quali per esempiola sostituzione della figura di Marte con quella di Apollo nel ruolo di guida e di divinitagravetutelare della comunitagrave Come aveva giagrave mostrato Heurgon tale particolare della saga rivelache il filone prettamente italico del ver sacrum si era innestato su connotati greci46 Questaconclusione trova conferma nei dati epigrafici che sottolineando la sacralitagrave ad Apollo dellatouta Mamertina47 mostrano il ruolo politico assunto dalla divinitagrave nel costituirsi della nuovacomunitagrave e manifestano cosigrave una piena convergenza con la tradizione confluita in Festo

42 Un altro interessante punto di convergenza tra la tradizione delle origini dei Mamertini e idati epigrafici egrave costituito dalla loro sosta nella Tauricana silva nel percorso che li porta dalSannio verso la Sicilia Al di lagrave della funzione simbolica del toponimo che evoca il termineper laquo toro raquo animale alla guida nella tradizione del ver sacrum sannita la sosta dei Mamertininella regione prospiciente lo Stretto trova conferma nei rinvenimenti di bolli e monete conil nome dei Mamertini oltre al toponimo Mamertion tradigraveto da Strabone nellrsquoappendicemeridionale della Calabria48 In questa cornice appare indiscutibile che lrsquoaccenno alla sosta deiMamertini nella zona connessa al nome dei Tauriani egrave funzionale allrsquoordito della saga sulle lorolaquo origini raquo Egrave pertanto meritevole di interesse la proposta di legare il filone delle laquo origini raquodei Mamertini al filone delle laquo origini raquo dei Tauriani trasmesso da un noto passo di Catone49con la suggestione di sanare la corruttela del nome iniziale in Mamertini Tauriani vocanturde fluvio quia propter fluit che porterebbe a riconoscere laquo Tauriani e fondatori di Mamertionbruzia come appartenenti allo stesso gruppo etnico giunto nel Bruzio in una una o forse piugraveondate migratorie dal Sannio e dalla Campania raquo50 Se cosigrave fosse la sosta dei Mamertini trai Tauriani secondo la saga attribuita ad Alfio che certamente si ispirava a fonti indigeneavrebbe il senso di ripercorre le tracce di un cammino piugrave antico di cui evidentemente nellacultura dei Mamertini si serbava memoria egrave questo in pratica un segnale importante delserbarsi del patrimonio di tradizioni comuni ai Σαυνιτικὰ ἔθνη

43 In altre parole la saga dellrsquoetnogenesi dei Mamertini presenta i connotati essenziali fatti propridalla cultura sannita che riemergono nellrsquoideologia della guerra sociale a) il rapporto con ilMarte italico conservato nel nome dei Mamertini attribuito ai due siti a cavallo dello Strettocioegrave Messina e Mamertion b) il rapporto con lrsquoideologia del laquo toro raquo (a cui si lega la sosta trai Tauriani) c) il focalizzare lo scenario degli eventi nellrsquoarea che aveva costituito il nucleoprimitivo dellrsquo rsquoIταλία Tale nome almeno nella tradizione raccolta da Ellanico che saldava inuna continuitagrave linguistico-culturale le due sponde dello Stretto e le origini del nome al termineper laquo vitellotoro raquo51 ritorna poi nellrsquoidea dellrsquolaquo Italia raquo designata come Viteliu nelle monetedella guerra sociale

Le tradizioni su Sicani e Siculi e le ipotesi sulla consistenza dellerispettive lingue

44 Per quanto riguarda invece le origini delle tre grandi componenti in cui si articola lrsquoetnografiaantica della Sicilia cioegrave i Siculi i Sicani e gli Elimi colpisce innanzitutto lo squilibrio tralrsquoestrema povertagrave della documentazione linguistica tanto in quantitagrave quanto in qualitagrave ela varietagrave considerevole di tradizioni antiche su di esse addensata52 Gran parte di questetradizioni egrave giagrave presente nella storiografia greca di V secolo aC che per ragioni diverseha manifestato spiccati interessi verso il mondo indigeno dellrsquoisola Queste ragioni traggonoevidente ispirazione da motivi contingenti essendo riconducibili ora alle mire e ai contrasti

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interni al mondo greco (tanto tra colonie e madrepatria quanto allrsquointerno degli ambienticoloniali) ora al contrasto tra Greci e indigeni

45 Entro tali cornici le digressioni sulle origini diventano parte integrante delle descrizionietnografiche cosigrave che la definizione delle origini remote egrave strumento per inquadrare laquo da cheparte sta raquo una determinata comunitagrave Non crsquoegrave bisogno di ricordare che il tema delle origini hanotoriamente un ruolo centrale nella propaganda politica e nel sistema delle alleanze anticheche spesso vengono giustificate in base agli antichi rapporti di consanguineitagrave (συγγένεια)Cosigrave per esempio Tucidide insiste sul fatto che la richiesta di aiuto degli abitanti di Λεοντῖνοιad Atene e la conseguente alleanza siglata nel 427 aC era motivata dal fatto che i Leontinoierano συγγενεῖς degli Ateniesi53 Lo stesso argomento della omophylia verragrave utilizzato piugravetardi dai Romani per correre in aiuto ai Mamertini minacciati dai Cartaginesi argomento inquesto caso palesemente strumentale e tanto piugrave sorprendente in considerazione del fatto chelrsquoepisodio si colloca allrsquoindomani delle guerre contro i Sanniti e che i Mamertini accreditavanoper se stessi secondo la tradizione trasmessa dal poeta Alfio origine sannite

46 Sullrsquoetnografia della Sicilia antica la storiografia greca tra V e IV secolo si articola traunrsquoangolazione laquo occidentale raquo espressa da storici della Magna Grecia e Sicilia qualiAntioco di Siracusa e Filisto che risentono delle proiezioni della politica siracusana siaallrsquointerno che allrsquoesterno dellrsquoisola e unrsquoangolazione laquo ateniese raquo che ha la sua piugrave compiutarappresentazione nel noto capitolo sullrsquolaquo archaiologia siciliana raquo di Tucidide ma rispecchiatain diversa misura anche da Ellanico di Lesbo Questi ultimi si ispirano infatti ad orizzonticoloniali laquo ionici raquo a cui fanno riferimento le mire occidentali di Atene54 Sono infatti i diversiambienti delle colonie drsquoOccidente che hanno veicolato da una parte tradizioni indigenee dallrsquoaltra le diverse rappresentazioni delle relazioni tra Greci e popolazioni anellenicheovviamente variabili anche in rapporto alle circostanze e ai contesti in cui tali relazioni siinseriscono

47 Un esempio di queste diverse percezioni con evidenti ricadute sul tema delle origini ci vieneofferto dallrsquoarea dello Stretto antica zona di occupazione calcidese Lrsquoambiente dello Strettosembra rivestire nella versione di Ellanico di Lesbo relativa allrsquoorigine del nome rsquoΙταλία chenella fase iniziale designava lrsquoappendice meridionale della Calabria un ruolo diverso da quelloriflesso dai frammenti attribuiti ad Antioco di Siracusa relativamente allo stesso tema

48 Presso Ellanico quel braccio di mare viene rappresentato come un tratto di sostanzialecontinuitagrave linguistico-culturale che unisce le due sponde egrave lrsquoimplicazione sottesa alla sagadel bovino che sfugge alla mandria di Ercole attraversando lo Stretto e che viene designatodagli indigeni con la stessa parola per laquo vitello raquo presente nel latino e nelle lingue sabelliche55Egrave importante sottolineare che nel contesto della saga riferita da Ellanico questa stessa parolaviene sentita da Ercole al di lagrave dello Stretto oltrepassato appunto dal bovino fuggito ilparticolare egrave importante percheacute denuncia la percezione e la rappresentazione di una continuitagravelinguistica tra le due sponde Come abbiamo accennato sopra il sottofondo di questa eziologiadel nome laquo Italia raquo si rannoda alle tradizioni laquo sannite raquo per le seguenti ragioni a) mette incausa il nome del laquo vitello raquo nella forma italica b) salda il nome del bovino al coronimo Italiadi cui si faranno piugrave tardi vessillo le leggende monetali della guerra sociale56 c) si collegaimplicitamente allrsquoideologia del laquo toro raquo che gioca un ruolo centrale nella tradizione del versacrum sannita57 d) i due temi quello del laquo toro raquo e quello del legame tra le due sponde delloStretto riaffiorano indirettamente nella saga sullrsquoetnogenesi dei Mamertini

49 Presso Antioco invece lo Stretto si configura come un elemento di frattura che segna con il suoattraversamento la formazione e lo sviluppo di un nuovo ethnos quello dei Σικελοί Le diverseprospettive sul tema delle origini della nozione di rsquoΙταλία rispecchiano le rispettive visualidei due storici a cui vengono attribuite le versioni sulle laquo origini raquo dei Siculi Da una parteEllanico di Lesbo si poneva nellrsquoottica delle colonie calcidesi Rhegion e Zankle che installatesulle sponde opposte dello Stretto avevano interesse a vederne la coesione attraverso unasorta di laquo ponte raquo ideale58 contrassegnato da una cultura comune mentre dallrsquoaltra Antiocoguardava da una prospettiva siracusana che tendeva ad accentuare la separazione della Siciliadalla Magna Grecia Antioco infatti sul tema dei Σικελοί pur non disconoscendone la remota

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provenienza dalla Penisola pone lrsquoaccento sulla nuova identitagrave acquisita sul suolo sicilianoimplicando cosigrave una cesura rispetto ai luoghi di origine e dunque rispetto al mondo italico

50 Lrsquoorigine dei Siculi appare dunque un tema centrale per la storiografia greca di V secoloLrsquoetnonimo egrave certamente ben piugrave antico come mostrano le menzioni in documenti accadicied egiziani fin dal II millennio aC e dal suo uso come antroponimo nei poemi omerici e iniscrizioni dallrsquoAttica di VI secolo59

51 Tuttavia lrsquointeresse storiografico per i Σικελοί nel corso V secolo ha motivazioni contingentilegate ai processi di autonomia politica e di identitagrave etnica del mondo indigeno che culminanoproprio in quel periodo Lrsquoepisodio della rivolta capeggiata da Ducezio accreditato come redei Siculi intorno al 450 aC si accompagna allrsquoapparire della documentazione epigraficaascrivibile al siculo cronologicamente concentrata nella seconda metagrave del V secolo e situatanella parte centro-orientale dellrsquoisola60 La concomitanza dei due fatti rivela la maturazione diuna forte spinta identitaria allrsquointerno del mondo indigeno proprio nei decenni centrali del Vsecolo di cui appunto i diversi storici piugrave o meno coevi Antioco Ellanico e Tucidide sonotestimoni sia pure da prospettive diverse come giagrave detto pocrsquoanzi il primo da una visualesiracusana gli altri due dallrsquoottica delle mire ateniesi verso Occidente

52 Tuttavia nella scansione cronologica delle origini dei Siculi come ondata migratoriaproveniente dalla Penisola le fonti si divaricano sensibilmente come mette in evidenzaDionigi di Alicarnasso che ce ne offre una lucida sintesi61 Tucidide colloca lrsquoarrivo dei Siculi300 anni prima dellrsquoarrivo dei Greci mentre Ellanico lo data alla terza generazione prima dellaguerra di Troia62 e in modo non troppo dissimile Filisto lo pone ottanta anni prima di questostesso evento63

53 Allo stesso modo si registrano considerevoli discordanze anche nei collegamenti istituiti dallemedesime fonti tra i Siculi e le popolazioni della Penisola Cosigrave mentre Tucidide presenta laloro migrazione nellrsquoisola come conseguenza della pressione esercitata dagli rsquoOπικοί nomesotto il quale in Tucidide e in altre fonti64 vengono comprese popolazioni stanziate nella fasciamedio-basso-tirrenica e specificamente la Campania (come denuncia lrsquoubicazione tucididea diCuma ἐν Oπικίᾳ) Antioco recepisce il filone che mette in relazione i Siculi con le popolazionimeridionali piugrave vicine allo Stretto cioegrave gli Enotri Come ulteriore differenza tra i due storicicoevi egrave da sottolineare il fatto che Antioco diversamente da Tucidide sembra porre lrsquoaccentonon tanto sul fenomeno della laquo migrazione raquo alla base dellrsquoetnogenesi dei Siculi quantopiuttosto sul processo evolutivo interno al mondo laquo italico raquo della Penisola di cui essi sonouna proiezione Un frammento che ha lrsquoaria di essere una citazione letterale rispecchiaun linguaggio di sapore filosofico e di taglio sorprendentemente moderno in cui si lega laformazione di unrsquoidentitagrave etnica allrsquolaquo essere raquo e al laquo divenire raquo in un quadro piugrave ampio diricomposizione di varie entitagrave etniche

lsquoοὕτω δὲ Σικελοὶ καὶ Μόργητες ἐγένοντο καὶ rsquoIταλιῆτεςἐόντεςΟἴνωτροιrsquo(DH AR I 12 3 = FGH 555 frg 2 Jacoby)

54 Un filone importante della tradizione sulle origini sicule egrave rappresentato dai legami conil mondo latino e specificamente con Roma Di questo filone che egrave stato sicuramentesponsorizzato dalla cultura romana sotto diversi riguardi ed ha avuto come vedremosignificativi riverberi anche nei percorsi della scienza moderna si trova giagrave traccianellrsquoannalistica efficacemente sintetizzata dallrsquoespressione varroniana a Roma quod ortiSiculi annales veteres dicunt65 Del resto sappiamo che annalisti come Fabio Pittore e CassioHemina66 si erano occupati di antiche relazioni tra cittagrave del Lazio e centri indigeni della Sicilia

55 Queste relazioni si iscrivono nella cornice della saga di Enea e delle origini troiane sotto la cuiegida un filone della tradizione certamente antico ha voluto saldare i primordi di Roma e dicittagrave del Latium Vetus con varie localitagrave della Sicilia Il radicamento di tali rapporti remoti traLazio e Sicilia egrave altresigrave rivelato dai pinakes della biblioteca del ginnasio di Tauromenion cheparlano della vicenda di un Lανoῖος eroe eponimo di Lanuvium67 e dalla tradizione recepitanellrsquoEneide che prevede una doppia sosta di Enea in Sicilia Egrave in particolare lrsquoarea elima che egraveteatro degli eventi legati alla leggenda di Enea quali lrsquoarrivo a Drepano la sepoltura del padreAnchise presso Erice considerata uno dei siti piugrave rappresentativi del territorio elimo insieme

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a Segesta ed Entella la menzione degli atleti in gara nei giochi in onore di Anchise Elimo eEntello nomi chiaramente desunti dallrsquoetno-toponomastica locale

56 La trama virgiliana si inserisce nella cornice piugrave ampia di tradizioni che legavano il mondoelimo allrsquoambiente troiano sintetizzate da Servio68 che ricorda anche la figura di Egesta altroeponimo del sito elimo di Segesta donna troiana che arrivata in Sicilia avrebbe generatoAceste il re siculo che accoglie benevolmente Enea celebrando i riti funebri in onore diAnchise Queste tradizioni hanno radici ben piugrave antiche tanto che le tracce di diversi filoni siritrovano giagrave nel V secolo attraverso i frammenti di Ellanico69 Pertanto la sosta di Enea e lasepoltura del padre proprio nel territorio elimo sancita dallrsquoordito dellrsquoEneide sembra aver ilsapore simbolico di rinsaldare gli antichi legami segnati dallrsquoascendenza da una comune terradi origine

57 Piugrave difficile invece egrave dipanare i fili e la cronologia a cui risale il complesso delle tradizionisui remoti legami tra la Sicilia e il Lazio di cui lrsquoannalistica romana egrave stata non lrsquoartefice malrsquoerede Infatti come giagrave accennato se ne trovano chiare tracce nella storiografia di V e IVsecolo da Ellanico e Antioco fino a Timeo

58 Si delineano almeno due filoni distinti per quanto in parte finiscano per intrecciarsi Da unlato quello delle comuni origini troiane che lega lrsquoarea elima a Roma secondo la tradizionerecepita nellrsquoEneide ma giagrave presente presso Ellanico dallrsquoaltro un filone un porsquo piugrave opacoe intricato che riguarda le origini dei Siculi di cui si asserisce lrsquoorigine dalla PenisolaInfatti la loro provenienza peninsulare egrave sostenuta da Tucidide che fa risalire agli rsquoOπικοίubicati tra basso Lazio e Campania la pressione migratoria che avrebbe portato i Siculi aspostarsi verso sud e da Antioco il quale presenta lrsquoetnogenesi dei Σικελοί in modo piugravecomplesso e piugrave difficilmente districabile tra diverse componenti Lo storico siracusanoinfatti presenta la genesi dei Siculi per un verso come un processo di trasformazione internaal mondo enotrio (secondo il frammento sopra citato) e per un altro verso come conseguenzadellrsquoinserimento di un elemento straniero (ἐπιξενωθείς) che ne avrebbe fatto da guida questrsquoultimo particolare si accorda con il filone di cui lo stesso Antioco sembra altrove farsiportavoce nel presentare lrsquoeponimo Σικελός come esule da Roma70

59 Ora significativamente a queste due componenti etniche focalizzate dalle tradizioni antichecioegrave quella elima nella parte occidentale e quella sicula nella parte orientale dellrsquoisolacorrispondono due distinti corpora epigrafici mentre la documentazione attribuibile ai Sicaniegrave evanescente cosigrave come lo sono le tradizioni antiche a loro carico Significativamente DiodoroSiculo annuncia di volersi occupare in seguito della questione ma nella sua opera non vi egrave piugravealcuna menzione dei Sicani71

60 Neacute saragrave del tutto casuale che proprio ai Siculi a cui sono accreditate le parentele piugrave dirette coni Latini sia assegnato un numero abbastanza elevato di glosse anche se buona parte di essesi spiega allrsquointerno di variazioni interne al greco locale72 Una buona parte di queste glosse egravenota da Varrone che evidentemente era consapevole di questo filone di tradizioni a lui benantecedenti delle quali egli fa largo uso nel quadro delle origini del lessico latino

61 Ora qui interessa sottolineare il fatto che alle glosse laquo sicule raquo egrave stato affidato a lungo il ruolodi fonte primaria di documentazione della lingua denominata appunto laquo siculo raquo a fronte diun dossier epigrafico indigeno estremamente esiguo Lrsquouso di tale materiale glossograficoinsieme alle soggiacenti tradizioni sulle relazioni remote tra le genti indigene dellrsquoisola equelle della Penisola si egrave riverberato nella scienza moderna ora surrogando le carenze orasommandosi alle risultanze della documentazione epigrafica Un esempio significativo egrave ilquadro che nel 1933 offriva il manuale di Conway ˗ Whatmough ˗ Johnson che per gran partedel Novecento ha costituito unrsquoopera di consultazione e un punto di riferimento per gli studisulle lingue della Sicilia antica offrendo la raccolta piugrave completa e riccamente commentata dimateriale glossografico relativo allrsquoisola In realtagrave lrsquoorientamento adottato nel commento nonfa altro che accreditare il filone largamente rappresentato nelle fonti antiche che attribuisce aiSiculi una provenienza dalla Penisola

62 In particolare si pone lrsquoaccento sulla tradizione che riconduce al Lazio le origini sicule dietrola precisazione che se egrave vero che dai documenti epigrafici non viene nessuna conferma dellepresunte affinitagrave tra siculo e latino non ne viene neppure alcuna smentita

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The Sicels (Siculi ) must be reckoned one of the ancient peoples of Italy as well as of Sicily[hellip]The ancient tradition makes the Sicels close kin if not identical with the early inhabitants ofLatium the linguistic evidence scanty as it is if it does not confirm the tradition at least doesnot so far as it goes disprove it73

63 Drsquoaltra parte la circolaritagrave del ragionamento appare evidente dal fatto che si utilizza ilmateriale delle glosse tanto come prova delle affinitagrave tra siculo e latino quanto come confermadellrsquoaffidabilitagrave della tradizione antica che ce le ha tramandate

The glosses on Sicel words may certainly be interpreted to imply that Sicel was closely related tothe idioms of ancient Italy and perhaps even to the tongue which afterwards developed intowhat we know as the Lingua Latina74

Le tradizioni sugli Elimi e le ipotesi sulla posizione linguisticadellrsquoelimo

64 Analoga pressione delle fonti sul tema delle origini si egrave esercitata anche negli orientamentimoderni intorno alla lingua degli Elimi Il peso di queste tradizioni ha in particolare gravatosulla definizione della posizione linguistica dellrsquoelimo la cui documentazione epigraficacostituita da circa 300 frammenti di iscrizioni e da alcune leggende monetali con i nomi diErice e Segesta non egrave solo quantitativamente esigua ma egrave anche qualitativamente insufficientea dare unrsquoidea concreta della natura della lingua al di lagrave della sua appartenenza al noverodelle lingue indo-europee75 Infatti gli approcci alla lingua degli Elimi particolarmente nellaseconda metagrave del XX secolo hanno sostanzialmente ricalcato la dicotomia consegnataci dallefonti antiche anche accendendo aspre polemiche

65 Le fonti si divaricano tra il filone raccolto da Tucidide76 e quello assegnato ad Ellanico77Il primo accredita agli Elimi la provenienza da Troia al seguito della sua distruzionesottolineando altresigrave il loro amalgamarsi con la componente indigena rappresentata daiΣικανοί che avrebbe dato alla comunitagrave una nuova configurazione Lrsquoatto di nascita diquesta nuova comunitagrave viene connesso da Tucidide allrsquoassunzione del nome di rsquoEλυμοι che liaccomuna laquo tutti quanti raquo (ξύμπαντες Ἔλυμοι ἐκλήθησαν)78 La questione egrave anche su questopunto assai delicata giaccheacute il nome degli Elimi ha lrsquoaria di essere non un laquo autonimo raquoma piuttosto un laquo eteronimo raquo di tono spregiativo creato dai Greci stessi79 Se dunque cisi basa su questo particolare si potrebbe essere portati a pensare che lrsquoethnos degli Elimisia frutto di una costruzione greca Tale impressione converge con il carattere eterogeneodegli Elimi adombrato tanto da Tucidide quanto da Ellanico Piugrave precisamente i frammentidi Ellanico sembrano veicolare due versioni non necessariamente in contrasto tra loro Lrsquounapresenta gli Elimi come originari dalla Penisola Italiana spinti in Sicilia dagli Enotri80lrsquoaltro fa allusione alla fuga da Troia di Elimo e di Egesto81 laquo che non possono non essereidentificati come i protagonisti della versione troiana dellrsquoetnogenesi elima raquo82 In altre paroleEllanico sembra consapevole dei due filoni della tradizione sullrsquoorigine degli Elimi cioegravetanto quello dellrsquoascendenza italica quanto quello della provenienza anatolica che egrave il solorecepito da Tucidide Drsquoaltra parte il dettato di Tucidide sembra distinguere due livelli dellaformazione dellrsquoethnos elimo il primo egrave quello dellrsquoorigine remota lrsquoaltro quello della lorotrasformazione in situ Egrave a questrsquoultimo livello che si colloca lrsquoassunzione di tale nome daparte di comunitagrave in origine diverse (ξύμπαντες Ἔλυμοι ἐκλήθησαν)

66 Nella cornice della tradizione che assegna loro lrsquoorigine dalla Penisola italiana gli Elimicondividerebbero lo stesso processo di etnogenesi che viene attribuito ai Σικελοί dallo stessoEllanico e da altre fonti coeve come Antioco di Siracusa Tale processo sembra consistere nellaquo distacco raquo da una comunitagrave stanziata nella parte meridionale della Penisola

67 Momento cruciale del distacco egrave segnato dallrsquolaquo attraversamento raquo (διάβασις) dello Strettoche di fatto avrebbe sancito lrsquoautonomia etnico-politica tanto dei Siculi quanto degli ElimiAppaiono dunque evidenti alcuni elementi comuni alle tradizioni sulle origini dei Siculi edegli Elimi a) la provenienza geografica egrave strettamente legata al processo di etnogenesi b)lrsquoetnogenesi si estrinseca nel conseguimento di unrsquoidentitagrave etnica segnalata dallo status dellaquo nomen raquo che egrave simbolo di una raggiunta autonomia politico-istituzionale c) tale autonomiaegrave conseguenza di un processo di sviluppo maturato in seno alla comunitagrave di origine d) il

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raggiungimento di tale autonomia egrave sancita da un distacco che nel caso specifico delle gentidella Sicilia egrave costituito una barriera fisica rappresentata dallo Stretto In conclusione nel casodei Siculi e degli Elimi la questione delle origini non egrave che lrsquointerfaccia del problema del lorocostituirsi come entitagrave politica secondo lrsquoottica che poteva essere di interesse agli interessistoriografici di V secolo aC

68 Come egrave accaduto per i Siculi i due filoni delle tradizioni antiche sulle origini elimehanno tracciato le piste delle discussioni moderne sullrsquoermeneutica testuale e sulla posizionelinguistica dellrsquoelimo in seno alle lingue indo-europee Lo mostrano chiaramente i frontiopposti su cui si sono schierati nel corso degli anni Sessanta da una parte M Durante edallrsquoaltra R Ambrosini lrsquouno schierato a favore dellrsquoappartenenza dellrsquoelimo alla famiglialinguistica laquo italica raquo e quindi con parentele piugrave strette con lrsquoosco-umbro e il latino seguitocon sfumature diverse (soprattutto per i rapporti con il latino e il siculo) da G Alessio e OParlangeli lrsquoaltro deciso assertore del carattere anatolico della lingua83 Non sono mancateneppure proposte di soluzioni intermedie volte a conciliare le due tradizioni antiche cosigravedistanti come quella di M Lejeune

La premiegravere (que jappellerai laquo proto-eacutelyme raquo) est celle venue du monde eacutegeacuteen agrave laquelle sereacutefegravere Thucydide La seconde (que jappellerai laquo eacutelyme raquo) est celle venue de la Lucanie et duBruttium agrave laquelle se reacutefegravere Hellanicos elle a finalement imposeacute sa langue (qui est disonsitaloiumlde) agrave lOuest de la Sicile cest cette langue qui y demeure en usage vers le milieu du premiermilleacutenaire et qui se manifeste dans les inscriptions de Seacutegeste84

69 Tra le due diverse stratificazioni migratorie testimoniate dalle fonti antiche vengono perfinoripartite le evidenze epigrafiche

Au substrat proto-eacutelyme on assignera 1deg la survivance de certains symboles graphiques (doublehache etc) qui se perpeacutetuent avec valeur magique jusquau Ve siegravecle 2deg la survivance decertains thegravemes deacutecoratifs dans la poterie inciseacutee de Seacutegeste 3deg la survivance de certainshydronymes comme Krimissos Telmēssos Helbēsus 4deg la survivance de certains anthroponymes(figurant sur nos tessons votifs) comme Atis ou DoaAux Eacutelymes de la seconde invasion on assignera (outre la langue mecircme de nos deacutedicaces) 1deg latradition des deacutecors de la poterie peinte de Seacutegeste (qui constitue leacutenorme majoriteacute du mateacuterielceacuteramique) 2deg les anthroponymes (qui constituent la grande majoriteacute du stock fourni par nosdeacutedicaces) tels que Atros Botulos Lepanos Metilos Titelos etc

70 In questa soluzione per cosigrave dire compromissoria sostenuta da M Lejeune desta non pocasorpresa il fatto che oltre a dati linguistici di natura eterogenea come toponimi e antroponimisi faccia ricorso a simboli grafici e ad elementi decorativi addotti come prove a favore dellepresunte origini anatoliche nel solco della tradizione tucididea Appare quanto meno singolareinfatti che alla metagrave del I millennio aC potessero essersi conservate abitudini grafiche opratiche decorative in uso secoli prima nella terra di origine di cui peraltro restano oscuri imodelli Sul piano piugrave strettamente linguistico poi la presenza di onomastica suscettibile diaccostamenti al mondo egeo-anatolico non sembra essere nellrsquoarea elima piugrave caratterizzanterispetto ad altre zone dentro e fuori la Sicilia I dati onomastici che si vuole condivisi con unospecifico ambiente anatolico cosa che peraltro egrave tutta da dimostrare sono alquanto fluidi epossono pertanto iscriversi nellrsquoalveo piugrave o meno esteso dei contatti con il bacino orientaledel Mediterraneo A tali contatti di piena epoca storica allude lo stesso passo di Tucidide chea proposito delle origini degli Elimi fa cenno ad insediamenti di Focei proprio in ambienteelimo

71 Lrsquoaccenno tucidideo alle presenze focee nella zona elima rafforza il sospetto che la tradizionecirca le origini anatoliche degli Elimi abbia una matrice focea e sia pertanto da ricondursi alcircuito di questo flusso coloniale85 Allo stesso modo sempre ad una matrice focea potrebbericondursi anche la notizia recepita nellrsquoarchaiologia siciliana di Tucidide sulle originiiberiche dei Σικανοί Non si deve inoltre dimenticare che i rapporti tra la Sicilia e la PenisolaIberica passavano anche attraverso il flusso di mercenari che da questrsquoultima muovevano versolrsquoisola almeno dallrsquoinizio del V secolo aC86

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I filoni delle origini delle genti della Sicilia tra PenisolaIberica e Penisola Anatolica

72 Lrsquoattribuzione di antichi legami con popoli dellrsquoestremitagrave occidentale del Mediterraneo vaper cosigrave dire in controtendenza rispetto alla ben piugrave corposa matassa di fili che riportacon vari accenti e declinazioni ad Oriente lrsquoorigine di genti tanto della Sicilia quanto dellaPenisola italiana come i Veneti gli Etruschi i Latini gli Elimi Tuttavia anche questo duplicefilone delle origini che collega i due gruppi anellenici situati nellrsquoarea centro-occidentale dellaSicilia lrsquouno con lrsquoOriente e lrsquoaltro con lrsquoestremo Occidente si lascia perfettamente inserirenel circuito della colonizzazione focea che costituisce il filo conduttore che unisce le costeanatoliche e quelle mediterranee della Gallia e della Spagna Forse non egrave un caso che proprionellrsquoisola strategicamente centrale nel Mediterraneo si colga il nodo di tale filo che da unaparte congiunge i due terminali della colonizzazione focea e dallrsquoaltra amalgama le duecomponenti indigene quella elima e quella sicana in un unico processo di formazione comesegnalato dal dettato tucidideo sopra ricordato

73 La natura strumentale dei due fili che congiungono le origini dei Sicani e degli Elimialle due sponde estreme del Mediterraneo confluiti nellrsquoarchaiologiacutea siciliana di Tucididesi rivela anche dallrsquoassenza di significativi frutti che il loro uso ha portato nella scienzamoderna Le supposte origini anatoliche non hanno avuto alcun effetto nellrsquoermeneutica deitesti riconoscibili come Elimi neacute i presunti legami laquo iberici raquo del Sicano hanno contribuitoad identificare con certezza alcun testo come laquo sicano raquo o inversamente gettato qualcheluce sulla lingua iberica che invece dispone di un discreto numero di testi Il credito datoalle connessioni sicano-iberiche ha solo contribuito a dar vita ai fantasmi di un sostratomediterraneo occidentale denominato appunto sicano-ligure-iberico (Ribezzo Alessio)

74 Invece egrave dalla valorizzazione dei contatti con lrsquoambiente indigeno adombrati da Tucidideche si sono ottenuti i maggiori benefici nellrsquoermeneutica dei testi elimi Egrave infatti questo ilpercorso piugrave proficuo che abbandonata la via senza uscita delle origini remote ha privilegiatoi processi acculturativi in situ e specificamente i contatti con gli ambienti ellenici o ellenizzatiportatori di elementi morfo-lessicali che mostrano la permeabilitagrave al contatto con gli ambienticoloniali87 Egrave attraverso questa via che il materiale elimo pur nella sua povertagrave documentaria egraveriuscito a manifestare i caratteri di una lingua flessiva indoeuropea che nella morfologia lasciaintravedere piugrave accentuate relazioni laquo italiche raquo e una profonda influenza da parte del greco88

Origini anatoliche e origini italiche come temi e filonicomuni a lingue e culture diverse dellrsquoItalia preromana

75 Il caso delle origini degli Elimi offre uno spunto di riflessione conclusiva che permette diricongiungersi ai filoni relativi alle origini degli Etruschi da cui eravamo partiti Per gliuni come per gli altri le tradizioni antiche sulle origini hanno fortemente indirizzato lericerche linguistiche dei moderni innescando sui corpora epigrafici di entrambi pur tra loroincommensurabili un circolo vizioso che ha alimentato lrsquoermeneutica testuale dietro lrsquoassuntodi presunte parentele Le tradizioni antiche sugli Elimi e sugli Etruschi condividono anchela bipartizione tra origine anatolica e autoctonia Su questrsquoultima tuttavia risalta subito unasensibile divergenza Infatti a rigore di autoctonia propriamente detta si puograve parlare solo per latradizione dionigiana relativa agli Etruschi mentre agli Elimi inquadrati da Ellanico in uno deidue στόλοι rsquoΙταλικοί arrivati dalla Penisola si ascrive comunque una provenienza dallrsquoareaitalica Ciograve comporta quanto meno la visione di unrsquoautoctonia relativa in quanto conseguentead un movimento migratorio da territori prossimi che implica un legame di parentela con altrigruppi etnici appunto gli Enotri imputati come responsabili della loro espulsione

76 Invece nel caso degli Etruschi la tradizione antica sullrsquoautoctonia implica lrsquoisolamentolinguistico esplicitato dallo stesso Dionigi con la giagrave ricordata formula οὐδενὶ ἄλλῳ γένειοὔτε ὁμόγλωσσον οὔτε ὁμοδίαιτον

77 In realtagrave come si egrave giagrave detto anche lrsquoisolamento dellrsquoetrusco finora eretto come muro di difesada avventurosi confronti etimologici e a vessillo di prudenza nellrsquoermeneutica testuale sembravenir meno Le piugrave recenti acquisizioni fuori dellrsquoEtruria in particolare in ambiente retico e

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a Lemno mostrano che anche lrsquoanzidetta formula dionigiana di laquo lingua totalmente priva diconfronti raquo ormai non egrave piugrave sostenibile La prudenza del totale isolamento suggerita comereazione alle ripetute audaci speculazioni a cui la lingua egrave stata massicciamente sottopostaviene ora allentata proprio da coloro che ne avevano richiamato lrsquoopportunitagrave di tenerla comelinea-guida per non incorrere nei miraggi dellrsquoetimologia lasciando spazio a tentativi diricostruzione di uno stemma genealogico di parentele tra le tre lingue frammentarie in nomedi un laquo Tirrenico comune raquo89 In realtagrave i dati linguistici sembrano ancora flebili per permettereconclusioni solide in tal senso e soprattutto prestano il fianco a differenti interpretazioni inchiave storica

78 Tuttavia ancora una volta diventa inevitabile commisurarsi con le tradizioni antiche checi offrono elementi in qualche misura convergenti con le evidenze linguistiche ma nonimmediatamente saldabili con esse Per esempio sul versante del retico di cui ora sembranoessere sempre piugrave solide le affinitagrave con lrsquoetrusco90 si riapre il tema del confronto con letradizioni antiche documentate da Livio Plinio e Trogo che rappresentano la lingua dei Reticome una sorta di etrusco imbarbarito in conseguenza del suo isolamento nelle sedi alpine91Ma anche sul versante del lemnio il groviglio delle tradizioni che situano Tirreni nellrsquoisolasenza naturalmente precisarne i legami con quelli drsquoOccidente entrano inevitabilmente incausa nella valutazione storica dei rapporti di quella lingua con lrsquoetrusco

Riflessione conclusiva79 La valutazione e lrsquouso delle tradizioni sulle laquo origini raquo pur con tutte le loro complesse e

rischiose problematiche sopra delineate restano i nodi centrali delle scienze dellrsquoAntichitagraveSono anzi le pietre miliari che ne hanno contrassegnato la nascita e ne hanno accompagnatoi progressi scanditi dalle nuove acquisizioni adeguandosi e ricalibrandosi di volta in voltacon esse Ovviamente come tutti i fatti e i dati della storia lrsquoutilizzazione di questetradizioni egrave stata piegata ai metodi alle ideologie e alle finalitagrave diverse che hanno segnato ilcammino dellrsquoanalisi storica e di quella filologico-linguistica In seno a questi approcci sonoscaturite a fasi alterne divaricazioni e sovrapposizioni tra fonti dirette ed indirette altrettantopericolosamente estremistiche che spaziano dalla supina ed univoca accettazione del dettatodelle tradizioni antiche al loro altrettanto totale diniego Con tutto ciograve il confronto critico conil patrimonio delle fonti classiche non solo non puograve perdere la sua centralitagrave ma rivela altresigravecome le problematiche ad esse connesse diventano piugrave complesse ed articolate man mano chesi incrementano le conoscenze e si accresce la quantitagrave dei dati disponibili grazie allrsquoapporto dialtri canali documentari in particolare lrsquoepigrafia e lrsquoarcheologia Pertanto tale confronto cheegrave parte inerente delle scienze dellrsquoAntichitagrave richiede un continuo rinnovamento della dialetticainterdisciplinare e una messa a punto metodologica in conseguenza dellrsquoacquisizione di nuovidati Il versante delle lingue di frammentaria attestazione appare in tale prospettiva il terrenopiugrave fertile non solo per la conoscenza delle civiltagrave e delle lingue laquo minoritarie raquo ma anche unfondamentale strumento per ripensare storicamente la rappresentazione delle origini fornitadagli osservatori laquo esterni raquo appartenenti alle civiltagrave e a lingue che si sono affermate a scapitodi quelle laquo minoritarie raquo appunto quelle che si sono canalizzate nei grandi bacini fonti dellatradizione greca e romana

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Vaxelaire 2005 = J-L Vaxelaire Les noms propres une analyse lexicologique et historique Parigi2005

Wikeacuten 1937 = E Wikeacuten Die Kunde der Hellenen von dem Lande der Apeninenhalbinsel bis 300 v ChrLund 1937

Notes

1 Pallottino 19772 DionHal AR I 30 4-5 κινδυνεύουσι γὰρ τοῖς ἀληθέσι μᾶλλον ἐοικότα λέγειν ltοἱgt μηδαμόθενἀφιγμένον ἀλλ ἐπιχώριον τὸ ἔθνος ἀποφαίνοντες ἐπειδὴ ἀρχαῖόν τε πάνυ καὶ οὐδενὶ ἄλλῳ γένειοὔτε ὁμόγλωσσον οὔτε ὁμοδίαιτον ltὂνgt εὑρίσκεται3 Cf Poccetti 1984 p 146-1494 Ad es Herodot VIII 14415 τὸ Ἑλληνικόν ἐὸν ὅμαιμόν τε καὶ ὁμόγλωσσον5 Od I 183-184 ἐπὶ οἴνοπα πόντον ἐπ ἀλλοθρόους ἀνθρώπους ἐς Τεμέσην ἀλλοθρόουςἀνθρώπους6 Strab V 2 9 225 C ἔνιοι δ οὐ Τυρρηνούς φασι τοὺς Φαλερίους ἀλλὰ Φαλίσκους τινὲς δὲ καὶτοὺς Φαλίσκους πόλιν ἰδιόγλωσσον7 Pol II 17 5-6 προσαγορεύονται δ Οὐένετοι τοῖς μὲν ἔθεσι καὶ τῷ κόσμῳ βραχεῖ διαφέροντεςΚελτῶν γλώττῃ δ ἀλλοίᾳ χρώμενοι8 Cf Silvestri 19849 Cf ad es la rassegna in Imperato 199010 Cf De Saussure 1922 p 57311 Cf De Simone 198512 Filone che aveva trovato i suoi sostenitori giagrave in Rix 1996 e Eichner 1985 p 1413 Mahlzan 1999 De Simone 2004 Eichner 2012 Agostiniani 2012 De Simone 201214 In vari lavori tra cui per tutti la sintesi in Peruzzi 198015 Citazione da Pallottino 1977 p 13416 Ernout ndash Meillet 1985 p XI17 Poccetti 199118 Meillet 190819 Silvestri 1974

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20 Agostiniani 199821 Pascucci 197922 Gabba 196323 Poccetti 198424 Gabba 196325 Si veda su ciograve Vaxelaire 2005 p 48 s26 Cardona 1982 Poccetti 1984 Vaxelaire 200527 Strab VI 1 13 263 C28 Mele 200129 Lombardo 200130 Poccetti 2001 Mele 200131 Eudoxos von Knidos frg 321 Lasserre32 Pooccetti 198933 Wikeacuten 1937 Lepore 197634 Poccetti 201035 Ov Fast III 95 et tibi cum proavis miles Paeligne Sabinis convenit36 P Fest 248 L37 Devoto 1977 p 11038 Lazzeroni 1976 Meiser 198739 Come le stele iscritte dallrsquoarea superequana (Casteldieri) ImIt Paeligni Superaequum 1 240 Poccetti 200741 Es Krahe 1929 sv Accaus Annaeus42 Schulze 1904 p 43-4743 Tagliamonte 199444 Graells Fabregat 201445 Fest 150 L = HRR 372 Peter2

46 Heurgon 195747 ImIt Messana 448 De Franciscis ndash Parlangeli 1960 p 27 Costabile 200749 Cat HRR 75 Peter2

50 Citazione da Costabile 2007 p 32651 Riferimenti e dettagli in Mele 201152 Cf Sammartano 199853 Thuk III 86 3 VI 77 154 Poccetti 201255 DH I 35 2 = FGH 4 F 11156 Briquel 1996 p 12357 De Cazanove 200058 Vallet 1958 p 79-10559 Riferimenti in Poccetti 2012 p51 ss60 Agostiniani 1992a61 DH AR I 3562 DH A R I 22 3 = FGH 4 F 7963 DH A R 1222 = FGH 556 F 4664 Lepore 197665 Varr LL 510166 Cassius Hemina fr 2 3 Peter = 2 3 Santini67 Zevi 199968 Serv ad Aen I 550 V 3069 Mele 1994 p 7770 Zevi 1999 p 337

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71 Diod Sic V 6572 Campanile 196973 Conway ˗ Whatmough ˗ Johnson 1933 II p 43174 Conway ˗ Whatmough ˗ Johnson 1933 II p 43275 Agostiniani 1992b76 Thuk VI 277 DionHal ARi I 22 = FGH F 79b78 Thuk VI 279 Nenci 198980 DionHal AR I 22 3 = FGH 4 F 79b 81 DionHal AR I 45 4-481 = FGH 4 F 3182 Moggi 1997 117083 Ambrosini 196884 Lejeune 1969 p 24185 Mele 199486 Graells Fabregat 2014 p 16887 Agostiniani 1977 p XXIII88 Agostiniani 1997 p 889 Marchesini 2013 p 8990 Rovesciando cosigrave la linea prudente espressa ancora da Beekes 199391 Liv V 33 7 e 11 Iust XX 59 Plin NH III 133

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Paolo Poccetti laquo Tradizioni antiche sul tema delle origini e lettura dei dati linguistici dellrsquoItalia pre-romana raquo Meacutelanges de lEacutecole franccedilaise de Rome - Antiquiteacute [En ligne] 126ndash2 | 2014 mis en ligne le17 deacutecembre 2014 consulteacute le 19 deacutecembre 2014 URL httpmefrarevuesorg2334

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Paolo PoccettiUniversitagrave degli studi di Roma 2 Tor Vergata ndash paolopoccetti[at]tiscaliit

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copy Eacutecole franccedilaise de Rome

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Le tradizioni antiche sulle origini dei popoli dellrsquoItalia antica hanno avuto un grande peso neipercorsi della linguistica moderna non solo nellrsquoapproccio a lingue di incerta appartenenzagenealogica dellrsquoItalia antica (es lrsquoetrusco e lrsquoelimo) ma anche nel disegno storico di linguedi acclarata classificazione come lrsquoosco e il siculo con ricadute nellrsquoermeneutica dei testiIl riesame critico delle fonti antiche in un confronto interdisciplinare metodologicamenterinnovato ed aggiornato dai nuovi dati egrave una delle sfide avvincenti e sempre attuali dellescienze dellrsquoAntichitagrave Ancient traditions about origins of civilisations of Pre-Roman Italy not only deeply influencedmodern attempts to classification of languages whose genealogical tree is unknown such asEtruscan and Elymian but also oriented the history of languages genealogically well known

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such as Oscan and Sicel A new critical assessment of ancient sources in an interdisciplinaryperspective is needed by epigraphic data newly acquired that pose a methodical challenge tothe advancement of the investigation in the field of antiquity

Entreacutees drsquoindex

Keywords ancient traditions pre-roman Italy linguistic classificationParole chiave tradizioni antiche Italia preromana classificazione linguistica

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Paolo Poccetti

Tradizioni antiche sul tema delle originie lettura dei dati linguistici dellrsquoItalia pre-romanaTra confronti necessari e intersezioni pericolose

I percorsi della linguistica comparata lungo le piste delletradizioni antiche

1 Per quanto la scienza moderna soprattutto di impronta positivista abbia cercato di liberarsidal peso delle tradizioni antiche nellrsquoaffrontare i nodi cruciali delle origini delle lingue edelle civiltagrave iuxta propria principia queste tradizioni talora nel loro complesso talora persingoli filoni non hanno mai smesso di condizionare gli approcci moderni nellrsquointerpretazionedei dati linguistici e nella conseguente posizione delle lingue di volta in volta chiamate incausa Diversi percorsi della linguistica e dellrsquoermeneutica del Novecento si sono inseriti nellepiste aperte dalle tradizioni antiche su lingue di diverso spessore documentario e di diversaappartenenza genealogica Gli esempi piugrave eclatanti ci sono offerti dalle due lingue inerentile civiltagrave laquo maggiori raquo (per spessore storico e documentario oltre che per estensione areale)dellrsquoItalia antica quella etrusca e quella latina

2 Il caso esemplare e piugrave discusso anche per le problematiche legate alla classificazione dellalingua egrave sicuramente offerto dallrsquoannoso dibattito sulle origini degli Etruschi che egrave statocostantemente angolato tra i due principali filoni delle tradizioni antiche quella erodotea equella dionigiana Non egrave un mistero ormai che non di rado lrsquoadesione allrsquouno o allrsquoaltrofilone delle tradizioni antiche egrave stata ora piegata a pregiudizi ideologici come il nazionalismofavorevole allrsquoautoctonia ora pilotata dalla chiave interpretativa laquo invasionista raquo con cui sisono a lungo spiegati i processi di diffusione delle lingue indoeuropee nella Penisola Italianae nel Mediterraneo

3 Egrave di tutta evidenza che entrambi i filoni risalenti alle fonti antiche hanno esercitato un pesorilevante nei percorsi dellrsquoetruscologia tra XIX e XX secolo in cui ndash come sottolineavaPallottino ndash nella discussione delle origini etrusche preminente incidenza ha avuto il laquo fattolinguistico raquo1 In realtagrave il laquo fatto linguistico raquo ha avuto preminenza fin dallrsquoAntichitagrave datoche lrsquoaffermazione dionigiana dellrsquoautoctonia egrave sostanzialmente argomentata in base allacircostanza che la lingua giagrave allora non sembrava confrontabile con nessun altra2

4 Questo tipo di argomentazione era del resto comune nel pensiero antico in quanto fa partedella base della percezione etnografica dellrsquolaquo alteritagrave raquo e della laquo ipseitagrave raquo3 Che la linguain quanto elemento saliente e immediatamente percettivo dellrsquoidentitagrave costituisca un mezzoelementare ed universale di definizione etnica e strumento di classificazione in tema di origininon egrave certo sorprendente Di tale criterio si trovano le tracce giagrave presso Erodoto dove in variecircostanze le nozioni di laquo consanguineitagrave raquo e di laquo affinitagrave di lingua raquo sono saldate insieme inun nesso inscindibile4 E inversamente giagrave presso Omero la descrizione dellrsquolaquo alteritagrave raquo avvieneattraverso lrsquoindicazione della diversitagrave linguistica come nel noto passo dellrsquoOdissea doveMente re dei Tafi si reca a Temesa per commerciare metalli presso uomini definiti ἀλλόθροοι5aggettivo che negli scoli omerici viene glossato con ἀλλοφώνους cioegrave laquo alloglotti raquo

5 Inoltre nel mondo antico vengono significativamente messe in rilievo le circostanze in cui lalingua non converge con altri tratti culturali che definiscono lrsquoidentitagrave etnica come fa Strabonenel segnalare che i Falisci pur costituendo una enclave in territorio etrusco non possonoessere considerati Etruschi ma un ἴδιον ἔθνος in quanto ἰδιόγλωσσον6 Analogamente sicomporta Polibio quando sottolinea che Celti e Veneti sono del tutto simili per costumi ecultura materiale ma non per lingua7

6 Ora per ritornare allrsquoimpatto moderno dei diversi filoni sulle origini etrusche egrave facile notarecome la tradizione dionigiana dellrsquoautoctonia ha contribuito ad alimentare la visione di una

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lingua appartenente al sostrato laquo mediterraneo raquo di cui appunto lrsquoetrusco costituirebbe la parteemergente piugrave cospicua di un iceberg sommerso8 mentre la tradizione erodotea circa lrsquooriginelidia degli Etruschi ha ripetutamente orientato la ricerca verso le connessioni anatoliche dellalingua Le ricerche lungo i due filoni si sono ndash certo non casualmente ndash ripartite tra diversiambiti nazionali Per esempio la linguistica laquo mediterranea raquo egrave stata coltivata soprattuttoin ambiente italiano (e ndash forse nemmeno questo casualmente ndash in particolar modo in annidominati da istanze nazionalistiche) cosigrave che lrsquoetrusco egrave stato spesso investito del ruolo chiaveper la ricostruzione di relitti lessicali le cui tracce sarebbero serbate dallrsquoonomastica

7 Invece i confronti con le lingue di ambiente asianico si sono intensificati con il progresso dellalinguistica anatolica marcato nel XX secolo in particolar modo dallrsquoittitologia inserendosinella cornice piugrave ampia dei tentativi di ricondurre lrsquoetrusco nel novero della famigliaindoeuropea Tali tentativi hanno contrassegnato soprattutto lrsquoambito tedesco tra la fine delXIX secolo (es Corssen) e la prima metagrave del XX (es Goldmann)9 Lungo la direttrice asianicatracciata da Erodoto si sono indirizzati linguisti di grande calibro come F De Saussure cheperfino nel suffisso -ηνός di Τυρρηνός vedeva una laquo extraordinaire confirmation pour ce quiconcerne les Eacutetrusques de leur origine orientale raquo10 o lo stesso decifratore dellrsquoittito HroznyMa lrsquoulteriore conoscenza di altre lingue del variegato mosaico anatolico ha aperto ulterioricesure tra la considerazione dellrsquoetrusco come anatolico di tipo (tardo) ittito (Georgiev) o dialtro ramo (Adrados Woudhuizen)

8 Egrave difficile sottrarsi alla forte sensazione che senza lrsquoombra della tradizione erodotea iconfronti tra lrsquoetrusco e le lingue anatoliche non avrebbero avuto tale intensitagrave e pervicaciaOvviamente i due diversi solchi tracciati dalle tradizioni antiche entro i quali si sono orientatele ricerche moderne sulle origini etrusche hanno avuto ripercussioni importanti anche negliapprocci allrsquoermeneutica testuale iscrivendosi nel cosiddetto metodo etimologico11

9 Ma le tradizioni antiche hanno influenzato anche le indagini in altri campi al di fuori dellalingua Per esempio i piugrave moderni orizzonti di ricerca legati alla genetica difficilmenteavrebbero direzionato la campionatura delle indagini sul DNA (Barbujani Caramelli) da unlato verso lrsquoarea anatolica e dallrsquoaltro verso gli abitanti della Toscana medievale e modernaritenuti piugrave diretti conservatori del prototipo genetico etrusco senza il faro delle notizie diErodoto e di Dionigi Infine la prospettiva legata alle due tradizioni antiche si egrave riverberataanche nei filoni interpretativi della lingua delle iscrizioni di Lemno ricondotta da una partead unrsquoespansione protostorica di Etruschi da Occidente (De Simone) e dallrsquoaltra ad unsostrato preistorico microasiatico esteso appunto dallrsquoAsia Minore allrsquoItalia (Rix Eichner)12La discussione intorno alla lingua di Lemno egrave stata riaccesa dai recenti ritrovamenti che hannospinto a contrastanti conclusioni13

10 Tuttavia anche sul versante di una lingua come il latino ben diversa sul piano dellaconsistenza e dellrsquoermeneutica non sono mancati orientamenti di ricerca almeno per fasipre-documentarie fortemente pilotati da filoni delle tradizioni antiche Egrave ovvio che anchelrsquoaccertata appartenenza genealogica della lingua ha segnato una profonda differenza rispettoai condizionamenti toccati allrsquoetrusco Egrave stata infatti la fede quasi incondizionata nellatradizione su Evandro e gli Arcadi nel Lazio per quanto riguarda in particolare lrsquointroduzionedelle pratiche dellrsquoagricoltura e della scrittura ad indirizzare la ricerca dellrsquoorigine di elementilessicali del latino dal greco del II millennio aC tale linea investigativa egrave stata vigorosamentee pervicacemente sostenuta da E Peruzzi14

11 In questo caso le tradizioni antiche portano a misurarsi con due ordini di problemi lrsquounoarcheologico lrsquoaltro linguistico I ritrovamenti archeologici dischiudono innegabili contatticon genti egee legati anche a frequentazioni delle coste tirreniche della Penisola Italiana Seegrave vero che le frequentazioni e i commerci non costituiscono da soli argomento sufficiente perdare fondamento allrsquoagnizione di fatti di interferenza linguistica o di fenomeni acculturativiprofondi egrave altresigrave ineludibile la domanda su quale sia stato lrsquoimpatto del greco e di altrelingue di ambiente egeo di II millennio aC nelle lingue indigene della Penisola Taledomanda egrave sollecitata dallrsquoinsieme delle tradizioni antiche e dalle evidenze archeologiche deicontatti manifestati dalla cultura materiale Se qualche processo di acculturazione crsquoegrave stato

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a quellrsquoepoca egrave ragionevole attendersi che abbia lasciato qualche traccia nel vocabolariosoprattutto nellrsquoambito di laquo saperi raquo tecnici

12 Tale domanda ovviamente attende ancora una risposta e non tocca solo il latino ma interferisceanche con la laquo questione delle origini etrusche raquo qualora ci si ponga nellrsquoangolazione diPallottino che privilegia la dinamica storica laquo della convergenza e coesistenza di elementidi varia origine dovuti allrsquoincontro di tradizioni linguistiche locali e di apporti innovatoridallrsquoesterno raquo15

13 Tuttavia il latino sia percheacute egrave lingua assai meno frammentaria di altre sia percheacute consente laconoscenza di lessici tecnici di vari ambiti presta il fianco in misura notevolmente maggioredi altre alla ricerca di laquo mots de civilisation raquo piugrave suscettibili di prestito A ciograve si aggiunge ilfatto che il latino pur essendo uno dei pilastri su cui si regge la comparazione e la ricostruzionedella famiglia linguistica indoeuropea e su cui si sono basate in passato le teorie dellevarie laquo ondate di indo-europeizzazione raquo linguistica della Penisola presenta nel vocabolarioun numero piuttosto basso di elementi lessicali assoggettabili ad una chiara etimologiaindoeuropea condizione efficacemente riassunta in apertura del dizionario etimologico latinodi Ernout-Meillet

Rien ne serait plus vain que de vouloir expliquer tout le vocabulaire laquo latin raquo par la traditionindo-europeacuteenne et par les formes normales du latin de Rome En particulier parmi les termestechniques et dans les mots laquo populaires raquo la plus grande partie est drsquoorigine inconnue ou malconnue16

14 Lo stimolo alla ricerca di miceneismi egrave venuto anche dal fatto che un certo numero di elementilessicali di uso laquo popolare raquo o di pertinenza a lessici tecnici non assoggettabili ad etimologiaindoeuropea condivide in diversa misura somiglianze formali con parole greche senza perograveriuscire neacute ad inserirsi in un sistema coerente di corrispondenze morfo-fonologiche17 neacute acostituirne uno coerente al proprio interno Tale condizione ha dato luogo a due possibiliesiti che hanno determinato i percorsi dellrsquoetimologia latina nel corso del XX secolo Dauna parte lo sbocco appena accennato della ricerca di elementi di ascendenza miceneaavallata dalla tradizione antica e dalle tracce archeologiche dei contatti con lrsquoambiente egeodi II millennio dallrsquoaltra lrsquoagnizione di sconosciute lingue di sostrato mediterraneo a cuiavrebbero attinto per canali indipendenti le due lingue classiche A differenza del primo filonedi indagine che si colloca a quota protostorica lrsquoaltro filone della ricerca si situa ad una quotaastorica o metastorica Tuttavia non raro egrave stato nei percorsi della linguistica lo slittamentodellrsquointerpretazione di elementi lessicali dallrsquouno allrsquoaltro filone

15 Per esempio per quanto riguarda i termini per laquo vino raquo e laquo olio raquo si egrave passati da un orientamentoaperto un secolo fa da Meillet che vedeva nel greco e nel latino gli esiti autonomi didue parole emergenti da unrsquoignota lingua di sostrato laquo mediterraneo raquo18 al riconoscimentodella provenienza greca di queste parole (anche se non necessariamente il greco ne egrave statalrsquoorigine ultima)19 con probabile mediazione etrusca nella trasmissione alle altre lingue dellaPenisola20 Egrave evidente che le due parole in questione oltre ai percorsi linguistici implicati dalpassaggio da una lingua allrsquoaltra comportano implicazioni ben piugrave profonde relativamentealla trasmissione di tecniche di coltivazione di produzione e di consumo dei due elementicaratteristici dellrsquoalimentazione mediterranea Comunque fatti salvi rari casi come questi perla stragrande maggioranza delle parole latine tanto lrsquoorigine dal greco miceneo quanto daunrsquoignota lingua di laquo sostrato raquo resta sul piano delle prove linguistiche niente piugrave che un attodi fede

16 Tuttavia inversamente tradizioni antiche pur cospicue sulle origines gentium non semprehanno orientato o stimolato le ricerche sulle laquo origini raquo delle lingue chiamate a sostegno dellefonti Per esempio pur in presenza della nota tradizione sulle forti compromissioni troianedella civiltagrave latina legate alla saga di Enea nessuno si egrave mai sognato di cercare connessionispecificamente anatoliche del latino Ma anche questa circostanza egrave un effetto sia pure innegativo di quanto elaborato giagrave nellrsquoAntichitagrave circa le componenti linguistiche del latinoInfatti nella coscienza metalinguistica dei Romani non si egrave mai radicata la convinzione che nellatino si serbassero tracce della lingua della terra di origine di Enea La leggenda troiana che ha

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alimentato un lungo filone accreditato dalla cultura augustea in relazione alle origini di Romanon ha avuto alcun riverbero nelle idee dei Romani sulle origini della loro lingua21 Anzi ancheallo scopo di non accreditare la propria lingua come laquo barbara raquo secondo la categorizzazioneetno-glottocentrica ellenica egrave stata in vario modo accentuata la stretta parentela con il greco22Piugrave in generale nella coscienza metalinguistica romana sono due le componenti fondamentalia cui sono state ricondotte le origini piugrave remote del latino rispettivamente quella greca e quellaindigena a sua volta articolata nei due macroambiti linguistici della Penisola cioegrave il mondoetrusco e quello sabellico23 Egrave noto che la diversa accentuazione di queste due componenti egravestata variamente strumentalizzata a fini ideologici e politici nella Roma tardo-repubblicana24

17 Nel panorama del mondo antico lrsquoItalia egrave indubbiamente un terreno eccezionalmente fertilee privilegiato per misurare le interferenze e i reciproci condizionamenti tra i due pianidocumentari su cui si reggono le nostre conoscenze delle civiltagrave antiche della Penisola quellodella documentazione diretta costituita dai dati epigrafici e quello della documentazioneindiretta offerta dalle tradizioni antiquarie Lrsquoeccezionalitagrave dellrsquoItalia discende da due ordinidi ragioni concomitanti la diversitagrave di lingue (anche allrsquointerno della stessa famiglia) icui testi hanno un diverso grado di accessibilitagrave ermeneutica e la molteplicitagrave di tradizioniantiquarie che si sono intrecciate intorno a ciascuna entitagrave etnica I rapporti tra i duepiani documentari che concorrono a formare lrsquoedificio incompleto delle nostre conoscenzerelative al mosaico etno-linguistico che ha popolato lrsquoItalia antica hanno segnato i percorsimetodologici della ricerca sfociando talora in intersezioni reciproche talora in insanabilidivaricazioni

18 Le tradizioni antiche non solo hanno aperto piste lungo le quali si egrave orientata la ricercamoderna ma non di rado hanno perfino surrogato lrsquoassenza o lrsquoestrema povertagrave di dati delladocumentazione diretta Bisogna innanzitutto tener presente il fatto che il vero terreno su cui sigioca il confronto tra tradizioni antiche e le ricostruzioni moderne egrave costituito essenzialmentedallrsquouniverso dei nomi Infatti qualsiasi tradizione relativa alle origini di una comunitagrave hacome punto di forza un nome nella fattispecie un laquo etnonimo raquo etichetta che a sua volta egravegenerica percheacute puograve sottendere realtagrave nozioni o rappresentazioni diverse di una stessa entitagravecosigrave come oggi possono essere Lombardo Bergamasco Brianzolo Padano Italiano

Gli etnonimi come fulcro delle tradizioni sulle origini trafiltri e miraggi

19 Il laquo nome raquo egrave notoriamente lrsquoelemento fondante e costitutivo di qualunque identitagrave tanto diindividui quanto di gruppi di individui Ma il nome egrave anche lrsquoelemento su cui convoglianoargomentazioni e conclusioni di ordine sia linguistico sia extra-linguistico ed egrave lrsquoelementosul quale si intersecano le analisi di diversi canali documentari diretti ed indiretti edinevitabilmente ne reggono il peso Rispetto ai singoli individui per i quali la variazionedelle denominazioni egrave subordinata alle varietagrave di contesti per i gruppi di individui cioegrave lecomunitagrave il nome piugrave spesso si scala tra un laquo autonimo raquo e un laquo eteronimo raquo25 Il primo egravelrsquoautodesignazione connessa allrsquoautopercezione della comunitagrave che vi si identifica e per lo piugraveappartenente alla lingua propria della comunitagrave stessa il secondo egrave la definizione attribuita aduna comunitagrave da osservatori laquo esterni raquo quasi sempre alloglotti cosigrave che il nome appartienead una lingua diversa o si presenta in veste formale diversa rispetto alla lingua della comunitagraveda esso designata Altro problema che si colloca in una prospettiva strettamente socio-etno-antropologica egrave la definizione di laquo comunitagrave raquo questione tra le piugrave complesse e tormentatenellrsquoambito delle scienze umane La definizione convenzionale e basilare di comunitagrave chiamain causa ancora una volta la comunanza di laquo origine raquo e di laquo lingua raquo oltre che di culturainteressi e consuetudini di vita

20 Ma se lrsquolaquo origine raquo egrave aspetto impalpabile astratto e astorico egrave ancora una volta la linguache in quanto fatto concreto tangibile e pienamente calato nella storia egrave elemento salienteper la definizione di una comunitagrave che serve appunto per delimitare il campo e lrsquooggettodellrsquoindagine Ma anche sotto questo riguardo lrsquoonomastica intorno a cui ruotano i varimodelli di definizione e di classificazione dellrsquoidentitagrave comporta unrsquoulteriore sottodistinzioneche si incrocia con la precedente cioegrave la distinzione tra la designazione della comunitagrave in

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quanto gruppo di individui che si identifica in un laquo etnonimo raquo e il nome di una linguache quasi mai egrave circoscritta ad una sola comunitagrave cioegrave il laquo glottonimo raquo26 Lrsquoesempio piugravenoto nellrsquoAntichitagrave di distinzione tra laquo etnonimo raquo e laquo glottonimo raquo ci viene offerto dallacoppia Romanus e Latinus nella cultura romana di etagrave classica entrambi sono autonimima solo il secondo funziona come glottonimo (Latina lingua Latine loqui e non Romanalingua Romane loqui) Invece in greco si usa lsquoΡωμαῖος in riferimento tanto alla comunitagrave(in senso istituzionale giuridico) quanto alla lingua di questrsquoultima accezione sono testimoniespressioni come ἡ τῶν Ῥωμαίων διάλεκτος usata anche come titolo di trattati tecnici a cuicorrisponde in latino Lingua Latina Allo stesso modo egrave significativo lrsquoimpiego dellrsquoavverbiolaquo glottonimico raquo lsquoΡωμαιστί funzionalmente equivalente a Latine mentre in greco non egraveattestato Λατινιστί In altre parole il derivato dal nome di Roma presenta usi divergenti tragreco e latino di cui ulteriori riflessi sono i continuatori di lsquoΡωμαῖος nel greco bizantino emoderno

21 Pertanto anche tutte le tradizioni antiche sulle origines gentium che ruotano intorno ad unnome assunto come vessillo ed indicatore dellrsquoidentitagrave etnica devono commisurarsi con laquestione preliminare attinente la pertinenza designativa del nome in relazione alla tradizionelinguistica a cui esso appartiene A queste variabili fondamentali si correla il nodo di fondoattinente la relazione tra il nome a cui si riferiscono le tradizioni sulle origini e il dossier delladocumentazione collegabile alla tradizione antica

22 La scienza moderna che si occupa di civiltagrave antiche laquo minoritarie raquo a fronte di quelle classichesi trova ad operare costantemente una saldatura tra i dati epigrafici articolati a loro volta tralivello della lingua e pratiche della scrittura e le informazioni topografico-antiquarie delle fontiantiche Non di rado questa saldatura egrave difficile se non impossibile percheacute una parte rilevantedi etnonimi dellrsquoItalia antica egrave difficilmente ancorabile ad una precisa fisionomia linguistica ead una prassi scrittoria ben netta e al contempo si sottrae anche ad una esatta delimitazionecartografica Tale condizione appare ancor piugrave marcata quanto piugrave un nome si proietta indietronel tempo mentre nelle epoche piugrave recenti ne resta una memoria vaga ed opaca come siverifica nel caso dei nomi degli rsquoΟπικοί Aὔσονες Oἰνωτροί attribuiti dalle fonti greche piugraveantiche alle popolazioni italiche insistenti sulla fascia costiera basso-tirrenica

Alcuni etnonimi del gruppo sabellico luci ed ombre dellatradizione

23 I nomi degli rsquoΟπικοί Aὔσονες Oἰνωτροί risalgono alla documentazione piugrave antica fornitadalle fonti greche relativamente alle popolazioni del gruppo sabellico stanziate lungo ilversante tirrenico della porzione meridionale della Penisola Tali nomi erano accomunaterealtagrave culturali ed istituzionali diverse ma che da parte della colonizzazione greca venivanopercepite ciascuna in modo relativamente unitario al proprio interno Eppure articolazioniinterne esistevano come ci lasciano intravedere indizi pur tenui sia dellrsquoepigrafia sia delle fontiletterarie Per esempio i quattro ἔθνη assoggettati allrsquolaquo impero di Sibari raquo insieme alle 25cittagrave menzionate come ὑπήκoοι27 dovevano comprendere comunitagrave ed insediamenti indigeniIl tutto doveva ricadere nellrsquoarea compresa sotto il nome degli Oἰνωτροί i quali pertantodovevano articolarsi in almeno quattro ambiti laquo cantonali raquo28 Quanto poi alle 25 laquo cittagrave raquo egraveverosimile che non tutte quelle che sono attribuite agli Oἰνωτροί dalle fonti antiche a partiredalla lsquolistarsquo di Ecateo ricadessero sotto lrsquoἀρχή di Sibari29 e che diverse comunitagrave godesseronon solo di autonomia ma anche di un grado di pariteticitagrave con la colonia achea come nelcaso dei Σερδαῖοι Ciograve fa pensare che Oἰνωτροί fosse un laquo iperonimo raquo di probabile matricegreca assegnato a comunitagrave distinte e autonome istituzionalmente ma legate da lingua e datratti culturali comuni inserite nellrsquoorbita delle colonie achee Resta tuttavia incerta lrsquooriginedellrsquoetnonimo anche in relazione alla sua inconsueta morfologia Lrsquoipotesi piugrave ragionevoleegrave un travestimento greco di un nome indigeno ispirato alla nozione di laquo unitagrave raquo (oinos)che probabilmente egrave stato sottoposto ad un riaccostamento paretimologico al nome del vino(οἶνος)30

24 Non molto diversamente il nome rsquoΟπικοί ha almeno a partire dal V secolo lrsquoapparenzadi un laquo iperonimo raquo cioegrave nome sotto il quale erano designate diverse comunitagrave che fino ad

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una certa fase storica erano caratterizzate da una sensibile varietagrave linguistica ed alfabetica alproprio interno Egrave quanto appare dai dati epigrafici di quel periodo nellrsquoarea prospiciente ilgolfo di Napoli Queste differenziazioni tendono ad attenuarsi se non ad annullarsi un secolopiugrave tardi giaccheacute un frammento di Eudosso di Cnido ridotto allrsquoespressione scarna rsquoΟπικοίγλώσσας συνέμιξαν31 rende testimonianza del fatto che allrsquointerno del gruppo degli rsquoΟπικοίsi era attivato un processo di convergenza e di standardizzazione linguistica che ha superatole precedenti differenziazioni32

25 Ciograve permette di concludere che sotto il nome collettivo di rsquoΟπικοί sono state inizialmentecomprese realtagrave caratterizzate da sensibili differenze linguistico-culturali come per esempiosi coglie presso Tucidide il quale collocando Cuma ἐν rsquoΟπικίᾳ allude ad una regione cheaveva certamente il pernio nella Campania identificata in modo unitario ma certamentecomposita culturalmente e linguisticamente come ci mostrano le evidenze epigrafiche33 Aquestrsquoepoca infatti nella regione si registra lrsquoimpiego di diversi sistemi alfabetici in cui ilVesuvio costituiva in qualche modo lo spartiacque ma anche la presenza di diverse varietagravelinguistiche risultanti dallrsquoamalgama delle lingue sabelliche da una parte con il greco degliinsediamenti coloniali insistenti nel golfo di Napoli e dallrsquoaltra con lrsquoetrusco presente tantonella Campania settentrionale quanto in quella meridionale34

26 Anche il giagrave citato frammento attribuito a Eudosso di Cnido da Stefano di Bisanzio dipinge peril IV secolo un quadro piuttosto coerente con lrsquoimmagine che si ricava dalla documentazioneepigrafica segnalando nellrsquoarea in questione quel processo di convergenza linguistica cheattenuando le precedenti divergenze ha portato alla creazione di una lingua interregionaleabbastanza unitaria e coesa almeno a livello della comunicazione pubblica In sostanza ilfenomeno che si evince dal frammento di Eudosso corrisponde al processo di formazione dellalingua osca Lrsquoimmagine relativamente unitaria che emerge di questa lingua egrave confermatasia dal corpus epigrafico osco giagrave a partire dalla seconda metagrave del IV secolo sia dalla stessadenominazione di lingua Osca assegnata dai Romani che evidentemente vi coglievano uncarattere unitario e sovra regionale Tale glottonimo infatti nelle fonti letterarie latine siapplica ad ambiti diversi come il Sannio la Campania e il Bruzio

27 Il caso appena citato degli rsquoΟπικοί costituisce un esempio abbastanza raro in cui la filieradelle tradizioni antiche si armonizza perfettamente con i dati della documentazione epigraficaentro un quadro coerente che mette in evidenza i processi evolutivi interni alle comunitagrave Manon sempre anzi purtroppo raramente egrave cosigrave Egrave evidente che le difficoltagrave di mettere in sintoniai due canali documentari tanto piugrave si accentuano con il divaricarsi della forbice cronologicatra i dati situati in epoca pienamente storica e la proiezione delle tradizioni sulle origini adunrsquoepoca remota e affondata nelle nebbie intermedie tra mito e protostoria

28 Ma egrave altrettanto ovvio che il complesso delle tradizioni antiche sulle origini delle popolazioniindigene dellrsquoItalia non puograve essere accantonato o eluso dalla scienza moderna anche solo perla semplice ragione che il sistema classificatorio delle evidenze documentarie si avvale comedetto in precedenza dellrsquouniverso onomastico trasmesso dal mondo antico Egrave infatti sullabase di questi dati onomastici che classifichiamo come laquo retica raquo laquo venetica raquo laquo messapica raquolaquo elima raquo ecc unrsquoepigrafe coerente con il corpus rinvenuto nel territorio degli antichi RaetiVeneti Μεσσάπιοι Ἔλυμοι e cosigrave via

Tradizioni antiche e dati epigrafici saldature (im)possibili

Sicani e Paeligni a confronto29 La tradizione antica ha esercitato ed esercita tuttora un peso notevole ed inevitabile nel

moderno sistema di classificazione dei dati della documentazione diretta I percorsi dellescienze dellrsquoAntichitagrave dal XIX secolo sono stati contrassegnati da fasi alterne nelle qualicon posizioni non di rado estremistiche nellrsquouno e nellrsquoaltro senso egrave stato ora dato eccessivocredito ora gettato totale discredito sulle tradizioni sulle etnie indigene dellrsquoItalia antica Infattisulla scorta delle tradizioni antiche talora sono state materializzate documentazioni ed identitagravelinguistiche che non sono mai esistite talora queste documentazioni sono state piegate allaricostruzione di laquo protolingue raquo talora allrsquoopposto egrave stata respinta in toto lrsquoaffidabilitagrave delle

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tradizioni antiche Del primo atteggiamento costituisce un esempio il nome dei Sicani per lopiugrave menzionati nelle fonti greche di V secolo aC a cui in vario modo la scienza modernasi egrave sforzata di attribuire una fisionomia linguistica autonoma sulla base dei dati delle glossee delle informazioni antiche Del secondo invece un esempio ci viene offerto dal nome deiPaeligni riguardo alle cui laquo origini raquo le tradizioni antiche si divaricano in due filoni lrsquounoriferito da Ovidio che fa cenno agli antenati laquo Sabini raquo35 lrsquoaltro rappresentato da una glossa diFesto che invece allude alla loro provenienza dallrsquoaltra sponda dellrsquoAdriatico riassunta dallaformula Paeligni ex Illyrico orti

36

30 Queste due tradizioni sulle laquo origini peligne raquo sono state recepite dalla scienza moderna e

considerate segno del carattere composito della regione come per esempio esplicita Devotosenza tuttavia darne motivazione

Le due tradizioni illirica e sabina non si contraddicono percheacute cosigrave lrsquoelemento montano comequello transadriatico avevano concorso entrambi a dare unrsquoimpronta alla regione37

31 Le iscrizioni peligne per quanto addensate verso la fine dellrsquoepoca repubblicana e fortementepermeate dal latino non ci mostrano alcuncheacute di laquo illirico raquo (etichetta a cui peraltronon corrisponde alcuna realtagrave linguistica concretizzata da testi) bensigrave una lingua di tiposabellico dove i tratti piugrave antichi (di varietagrave settentrionali piugrave affini allrsquoumbro e al sabino) sisono incrociati con flussi di provenienza meridionale (affini allrsquoosco campano-sannita)38 Insostanza la lingua delle iscrizioni peligne dagrave piena conferma alla tradizione delle origini sabinerappresentata da Ovidio Egrave verosimile che il poeta augusteo nato proprio nellrsquoarea peligna sifacesse portavoce di tradizioni locali e che lui stesso avesse interesse a darne credito Dallalingua delle iscrizioni invece non trapela nulla sulle relazioni con lrsquoambiente illirico nellalinea della tradizione recepita dalla glossa di Festo

32 Lrsquounico legame per la veritagrave flebile con lrsquoambito illirico potrebbe essere rappresentato daalcuni antroponimi presenti ma non esclusivi di questa area che si ritrovano anche nellrsquoaltrasponda dellrsquoAdriatico Tuttavia la convergenza tra nomi personali puograve essere agevolmentericondotta nel quadro di contatti e di afflussi transadriatici di isolati gruppi di individui Infattiil numero limitato dei nomi personali peligni che trovano riscontro nellrsquoaltra sponda adriaticalascia pensare ad un flusso migratorio relativamente modesto limitato a pochi gruppi difamiglie e che comunque non ha avuto alcun impatto nella lingua e nella cultura locale Delresto come giagrave dettto la rivendicazione delle origini laquo sabine raquo da parte dellrsquoindigeno Ovidioegrave coerente anche con i ritrovamenti di alcune iscrizioni laquo paleo-sabelliche raquo riferibili ad unalaquo sabinitagrave arcaica raquo in una parte del territorio peligno

33 La lingua delle iscrizioni peligne concentrate tra il 150 e il 50 aC per quanto segnatacome appena ricordato nella fase piugrave recente dallrsquointersezione di diverse correnti linguistichedella Penisola sia da sud verso nord (le varietagrave sabelliche) ma anche da ovest verso est (lalatinizzazione) appare solidamente ancorata al gruppo delle lingue sabelliche fin dalle fasipiugrave arcaiche come rivelano le iscrizioni in alfabeto sud-piceno rinvenute in quellrsquoarea39 e ilperpetuarsi di tradizioni di forme di poesia di antica tradizione indigena anche nella fase piugravetarda della romanizzazione40 E comunque se ci sono stati flussi migratori dallrsquoaltra spondaadriatica riflessi dallrsquoonomastica lrsquoinstallazione di tali gruppi allogeni nel territorio pelignodeve essere avvenuta in epoca pre-documentaria dal momento che i portatori di nomi personalisuscettibili di raffronti con lrsquoambiente illirico rivelano una piena integrazione nelle tradizionie nella lingua indigene e hanno dato luogo a gentes di spicco nel contesto locale alle sogliedella romanizzazione

34 In conclusione le presunte origini laquo illiriche raquo che la glossa di Festo attribuisce ai Peligni allaprova della documentazione epigrafica non trovano alcun riscontro Al massimo si traduconoin sporadiche coincidenze di onomastica personale con lrsquoaltra sponda adriatica che nullaprovano al di lagrave dei fenomeni di mobilitagrave peraltro limitata di individui che investono qualsiasitipo di societagrave

35 Tuttavia la glossa di Festo che accredita ai Peligni unrsquoorigine illirica non ha mancato diesercitare un qualche peso nella ricostruzione di una facies linguistica laquo illirica raquo che haanimato filoni della linguistica comparata intorno alla prima metagrave del XX secolo di cui si

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era fatto principale paladino H Krahe che aveva accentuato la visione di un laquo panillirismo raquoeuropeo Tuttavia la lingua laquo illirica raquo non egrave documentabile in quanto tale percheacute notoriamentepriva di testi La sola fonte documentaria invocata a favore della ricostruzione dellrsquolaquo illirico raquoegrave lrsquoonomastica (per lo piugrave lrsquoepigrafia latina e greca delle coste adriatiche) che di per seacute nonpuograve costituire la base per lrsquoaccertamento e tanto meno per la ricostruzione di una lingua Egravesicuramente sulla base della glossa di Festo che accredita origini laquo illiriche raquo ai Peligni cheH Krahe inserisce antroponimi di ambito peligno (anche di iscrizioni latine) nel suo repertoriodi nomi personali illirici41

36 Il tramonto della teoria laquo panillirica raquo in seno alla linguistica storica ha contribuitoal ridimensionamento del valore documentario della glossa di Festo lasciando tuttaviasostanzialmente intatta la questione della sua genesi La glossa infatti sunteggia unatradizione ben piugrave ricca ed articolata secondo la quale dai discendenti di un mitico capo che liavrebbe guidati nelle sedi storiche si sarebbero originati da una parte i Paeligni e i Pacinates

inde enim profecti Volsimi regis ductu cui cognomen fuit Lucullo partem Italiae occupaveruntHuius fuerunt nepotes Pacinus a quo Pacinates et Pelicus a quo Paeligni

37 Pacinates egrave un etnonimo altrimenti ignoto ma formalmente plausibile condividendo unamorfostruttura ndashīn-āt- ricorrente nellrsquoonomastica italica (come per esempio TarinatesAbellinates Ferentinates) oltre ad una base ben nota nel lessico italico Anche lrsquoantroponimoVolsimus nome del presunto capo del quale viene indicato perfino il cognomen Lucullus hauna plausibilitagrave morfologica a suo tempo giagrave segnalata da Schulze42 che aveva richiamatoil parallelismo tra Volsus Volsimus con la coppia di prenomi messapici Dazos DazimosPertanto la glossa di Festo contiene dati meritevoli di attenzione e di interesse anche senon trovano riscontro nella documentazione epigrafica locale ponendo interrogativi circa leragioni connesse alla sua genesi

Un caso esemplare lrsquouso delle tradizioni sulle origini dellegenti della Sicilia antica

38 Un caso emblematico dellrsquouso che egrave stato fatto del complesso delle tradizioni antiche daparte della scienza moderna allo scopo sia di definire identitagrave linguistiche sia di individuareentitagrave etniche egrave rappresentato dalla Sicilia antica La grande isola al centro del Mediterraneocostituisce infatti un terreno di elezione e di esercizio ma anche di sfida metodologica peril corretto ed equilibrato uso tra le numerose e variegate pieghe delle tradizioni antiche e glialtri canali documentari rappresentati con diverso spessore dallrsquoepigrafia e dalle glosse Egravesuperfluo ricordare che la Sicilia proprio in grazia della sua centralitagrave nel Mediterraneo egrave statameta di vari flussi migratori fin da epoca piugrave remota ma egrave anche stata nel corso del tempoal centro di contrastanti interessi laquo imperialistici raquo (es quello di Siracusa quello di Atenequello di Cartagine quello di Roma) Per questo lrsquoisola ha attirato molteplici attenzioni diordine etnografico comportando diverse tradizioni sul tema delle origini ora stratificate oraaggrovigliate in matasse inestricabili

39 In estrema sintesi i flussi migratori che hanno investito la grande isola e sui quali tanto lefonti letterarie quanto i dati epigrafici sostanzialmente convergono si iscrivono in due grandivettori quello proveniente dallrsquoEgeo a cui si rifanno le tradizioni sugli insediamenti colonialigreci e quello proveniente dalla Penisola Italiana in cui si sono stratificate varie ondatemigratorie fino alle soglie dellrsquoetagrave romana Crsquoegrave poi un vettore per cosigrave dire eterodosso che legauna popolazione dellrsquoisola i Sicani allrsquoestremo Occidente cioegrave lrsquoarea iberica rappresentatoda Tucidide

40 I filoni che rannodano le origini delle genti indigene della Sicilia alla Penisola Italiana siinseriscono in un flusso naturale che ha i suoi effetti tangibili in piena epoca storica Si trattadel flusso alimentato dallrsquoattivitagrave del mercenariato esercitato nellrsquoisola non solo da maestranzecampano-sannite43 ma anche galliche e iberiche44

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Tra Italia e Sicilia i flussi tra storia e preistoria come motivo dietnogenesi I Mamertini e i Siculi

41 Nella cornice di fenomeni migratori inseribili nella dinamica della ricerca di nuove risorse e disostentamento comune a tutti gli spostamenti migratori si inserisce una tradizione delle originidei Mamertini lrsquoultimo dei Σαυνιτικὰ ἔθνη che si costituisce come comunitagrave autonomaallrsquoinizio del III secolo aC con lrsquooccupazione di Messina Sullrsquoetnogenesi dei Mamertiniegrave stata intessuta una saga nota da Festo che ha come fonte un ignoto poeta Alfio45 saganella quale i motivi della cultura di origine (sostanzialmente il filone del ver sacrum) siintrecciano con i tratti della nuova identitagrave assunti nella terra di arrivo quali per esempiola sostituzione della figura di Marte con quella di Apollo nel ruolo di guida e di divinitagravetutelare della comunitagrave Come aveva giagrave mostrato Heurgon tale particolare della saga rivelache il filone prettamente italico del ver sacrum si era innestato su connotati greci46 Questaconclusione trova conferma nei dati epigrafici che sottolineando la sacralitagrave ad Apollo dellatouta Mamertina47 mostrano il ruolo politico assunto dalla divinitagrave nel costituirsi della nuovacomunitagrave e manifestano cosigrave una piena convergenza con la tradizione confluita in Festo

42 Un altro interessante punto di convergenza tra la tradizione delle origini dei Mamertini e idati epigrafici egrave costituito dalla loro sosta nella Tauricana silva nel percorso che li porta dalSannio verso la Sicilia Al di lagrave della funzione simbolica del toponimo che evoca il termineper laquo toro raquo animale alla guida nella tradizione del ver sacrum sannita la sosta dei Mamertininella regione prospiciente lo Stretto trova conferma nei rinvenimenti di bolli e monete conil nome dei Mamertini oltre al toponimo Mamertion tradigraveto da Strabone nellrsquoappendicemeridionale della Calabria48 In questa cornice appare indiscutibile che lrsquoaccenno alla sosta deiMamertini nella zona connessa al nome dei Tauriani egrave funzionale allrsquoordito della saga sulle lorolaquo origini raquo Egrave pertanto meritevole di interesse la proposta di legare il filone delle laquo origini raquodei Mamertini al filone delle laquo origini raquo dei Tauriani trasmesso da un noto passo di Catone49con la suggestione di sanare la corruttela del nome iniziale in Mamertini Tauriani vocanturde fluvio quia propter fluit che porterebbe a riconoscere laquo Tauriani e fondatori di Mamertionbruzia come appartenenti allo stesso gruppo etnico giunto nel Bruzio in una una o forse piugraveondate migratorie dal Sannio e dalla Campania raquo50 Se cosigrave fosse la sosta dei Mamertini trai Tauriani secondo la saga attribuita ad Alfio che certamente si ispirava a fonti indigeneavrebbe il senso di ripercorre le tracce di un cammino piugrave antico di cui evidentemente nellacultura dei Mamertini si serbava memoria egrave questo in pratica un segnale importante delserbarsi del patrimonio di tradizioni comuni ai Σαυνιτικὰ ἔθνη

43 In altre parole la saga dellrsquoetnogenesi dei Mamertini presenta i connotati essenziali fatti propridalla cultura sannita che riemergono nellrsquoideologia della guerra sociale a) il rapporto con ilMarte italico conservato nel nome dei Mamertini attribuito ai due siti a cavallo dello Strettocioegrave Messina e Mamertion b) il rapporto con lrsquoideologia del laquo toro raquo (a cui si lega la sosta trai Tauriani) c) il focalizzare lo scenario degli eventi nellrsquoarea che aveva costituito il nucleoprimitivo dellrsquo rsquoIταλία Tale nome almeno nella tradizione raccolta da Ellanico che saldava inuna continuitagrave linguistico-culturale le due sponde dello Stretto e le origini del nome al termineper laquo vitellotoro raquo51 ritorna poi nellrsquoidea dellrsquolaquo Italia raquo designata come Viteliu nelle monetedella guerra sociale

Le tradizioni su Sicani e Siculi e le ipotesi sulla consistenza dellerispettive lingue

44 Per quanto riguarda invece le origini delle tre grandi componenti in cui si articola lrsquoetnografiaantica della Sicilia cioegrave i Siculi i Sicani e gli Elimi colpisce innanzitutto lo squilibrio tralrsquoestrema povertagrave della documentazione linguistica tanto in quantitagrave quanto in qualitagrave ela varietagrave considerevole di tradizioni antiche su di esse addensata52 Gran parte di questetradizioni egrave giagrave presente nella storiografia greca di V secolo aC che per ragioni diverseha manifestato spiccati interessi verso il mondo indigeno dellrsquoisola Queste ragioni traggonoevidente ispirazione da motivi contingenti essendo riconducibili ora alle mire e ai contrasti

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interni al mondo greco (tanto tra colonie e madrepatria quanto allrsquointerno degli ambienticoloniali) ora al contrasto tra Greci e indigeni

45 Entro tali cornici le digressioni sulle origini diventano parte integrante delle descrizionietnografiche cosigrave che la definizione delle origini remote egrave strumento per inquadrare laquo da cheparte sta raquo una determinata comunitagrave Non crsquoegrave bisogno di ricordare che il tema delle origini hanotoriamente un ruolo centrale nella propaganda politica e nel sistema delle alleanze anticheche spesso vengono giustificate in base agli antichi rapporti di consanguineitagrave (συγγένεια)Cosigrave per esempio Tucidide insiste sul fatto che la richiesta di aiuto degli abitanti di Λεοντῖνοιad Atene e la conseguente alleanza siglata nel 427 aC era motivata dal fatto che i Leontinoierano συγγενεῖς degli Ateniesi53 Lo stesso argomento della omophylia verragrave utilizzato piugravetardi dai Romani per correre in aiuto ai Mamertini minacciati dai Cartaginesi argomento inquesto caso palesemente strumentale e tanto piugrave sorprendente in considerazione del fatto chelrsquoepisodio si colloca allrsquoindomani delle guerre contro i Sanniti e che i Mamertini accreditavanoper se stessi secondo la tradizione trasmessa dal poeta Alfio origine sannite

46 Sullrsquoetnografia della Sicilia antica la storiografia greca tra V e IV secolo si articola traunrsquoangolazione laquo occidentale raquo espressa da storici della Magna Grecia e Sicilia qualiAntioco di Siracusa e Filisto che risentono delle proiezioni della politica siracusana siaallrsquointerno che allrsquoesterno dellrsquoisola e unrsquoangolazione laquo ateniese raquo che ha la sua piugrave compiutarappresentazione nel noto capitolo sullrsquolaquo archaiologia siciliana raquo di Tucidide ma rispecchiatain diversa misura anche da Ellanico di Lesbo Questi ultimi si ispirano infatti ad orizzonticoloniali laquo ionici raquo a cui fanno riferimento le mire occidentali di Atene54 Sono infatti i diversiambienti delle colonie drsquoOccidente che hanno veicolato da una parte tradizioni indigenee dallrsquoaltra le diverse rappresentazioni delle relazioni tra Greci e popolazioni anellenicheovviamente variabili anche in rapporto alle circostanze e ai contesti in cui tali relazioni siinseriscono

47 Un esempio di queste diverse percezioni con evidenti ricadute sul tema delle origini ci vieneofferto dallrsquoarea dello Stretto antica zona di occupazione calcidese Lrsquoambiente dello Strettosembra rivestire nella versione di Ellanico di Lesbo relativa allrsquoorigine del nome rsquoΙταλία chenella fase iniziale designava lrsquoappendice meridionale della Calabria un ruolo diverso da quelloriflesso dai frammenti attribuiti ad Antioco di Siracusa relativamente allo stesso tema

48 Presso Ellanico quel braccio di mare viene rappresentato come un tratto di sostanzialecontinuitagrave linguistico-culturale che unisce le due sponde egrave lrsquoimplicazione sottesa alla sagadel bovino che sfugge alla mandria di Ercole attraversando lo Stretto e che viene designatodagli indigeni con la stessa parola per laquo vitello raquo presente nel latino e nelle lingue sabelliche55Egrave importante sottolineare che nel contesto della saga riferita da Ellanico questa stessa parolaviene sentita da Ercole al di lagrave dello Stretto oltrepassato appunto dal bovino fuggito ilparticolare egrave importante percheacute denuncia la percezione e la rappresentazione di una continuitagravelinguistica tra le due sponde Come abbiamo accennato sopra il sottofondo di questa eziologiadel nome laquo Italia raquo si rannoda alle tradizioni laquo sannite raquo per le seguenti ragioni a) mette incausa il nome del laquo vitello raquo nella forma italica b) salda il nome del bovino al coronimo Italiadi cui si faranno piugrave tardi vessillo le leggende monetali della guerra sociale56 c) si collegaimplicitamente allrsquoideologia del laquo toro raquo che gioca un ruolo centrale nella tradizione del versacrum sannita57 d) i due temi quello del laquo toro raquo e quello del legame tra le due sponde delloStretto riaffiorano indirettamente nella saga sullrsquoetnogenesi dei Mamertini

49 Presso Antioco invece lo Stretto si configura come un elemento di frattura che segna con il suoattraversamento la formazione e lo sviluppo di un nuovo ethnos quello dei Σικελοί Le diverseprospettive sul tema delle origini della nozione di rsquoΙταλία rispecchiano le rispettive visualidei due storici a cui vengono attribuite le versioni sulle laquo origini raquo dei Siculi Da una parteEllanico di Lesbo si poneva nellrsquoottica delle colonie calcidesi Rhegion e Zankle che installatesulle sponde opposte dello Stretto avevano interesse a vederne la coesione attraverso unasorta di laquo ponte raquo ideale58 contrassegnato da una cultura comune mentre dallrsquoaltra Antiocoguardava da una prospettiva siracusana che tendeva ad accentuare la separazione della Siciliadalla Magna Grecia Antioco infatti sul tema dei Σικελοί pur non disconoscendone la remota

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provenienza dalla Penisola pone lrsquoaccento sulla nuova identitagrave acquisita sul suolo sicilianoimplicando cosigrave una cesura rispetto ai luoghi di origine e dunque rispetto al mondo italico

50 Lrsquoorigine dei Siculi appare dunque un tema centrale per la storiografia greca di V secoloLrsquoetnonimo egrave certamente ben piugrave antico come mostrano le menzioni in documenti accadicied egiziani fin dal II millennio aC e dal suo uso come antroponimo nei poemi omerici e iniscrizioni dallrsquoAttica di VI secolo59

51 Tuttavia lrsquointeresse storiografico per i Σικελοί nel corso V secolo ha motivazioni contingentilegate ai processi di autonomia politica e di identitagrave etnica del mondo indigeno che culminanoproprio in quel periodo Lrsquoepisodio della rivolta capeggiata da Ducezio accreditato come redei Siculi intorno al 450 aC si accompagna allrsquoapparire della documentazione epigraficaascrivibile al siculo cronologicamente concentrata nella seconda metagrave del V secolo e situatanella parte centro-orientale dellrsquoisola60 La concomitanza dei due fatti rivela la maturazione diuna forte spinta identitaria allrsquointerno del mondo indigeno proprio nei decenni centrali del Vsecolo di cui appunto i diversi storici piugrave o meno coevi Antioco Ellanico e Tucidide sonotestimoni sia pure da prospettive diverse come giagrave detto pocrsquoanzi il primo da una visualesiracusana gli altri due dallrsquoottica delle mire ateniesi verso Occidente

52 Tuttavia nella scansione cronologica delle origini dei Siculi come ondata migratoriaproveniente dalla Penisola le fonti si divaricano sensibilmente come mette in evidenzaDionigi di Alicarnasso che ce ne offre una lucida sintesi61 Tucidide colloca lrsquoarrivo dei Siculi300 anni prima dellrsquoarrivo dei Greci mentre Ellanico lo data alla terza generazione prima dellaguerra di Troia62 e in modo non troppo dissimile Filisto lo pone ottanta anni prima di questostesso evento63

53 Allo stesso modo si registrano considerevoli discordanze anche nei collegamenti istituiti dallemedesime fonti tra i Siculi e le popolazioni della Penisola Cosigrave mentre Tucidide presenta laloro migrazione nellrsquoisola come conseguenza della pressione esercitata dagli rsquoOπικοί nomesotto il quale in Tucidide e in altre fonti64 vengono comprese popolazioni stanziate nella fasciamedio-basso-tirrenica e specificamente la Campania (come denuncia lrsquoubicazione tucididea diCuma ἐν Oπικίᾳ) Antioco recepisce il filone che mette in relazione i Siculi con le popolazionimeridionali piugrave vicine allo Stretto cioegrave gli Enotri Come ulteriore differenza tra i due storicicoevi egrave da sottolineare il fatto che Antioco diversamente da Tucidide sembra porre lrsquoaccentonon tanto sul fenomeno della laquo migrazione raquo alla base dellrsquoetnogenesi dei Siculi quantopiuttosto sul processo evolutivo interno al mondo laquo italico raquo della Penisola di cui essi sonouna proiezione Un frammento che ha lrsquoaria di essere una citazione letterale rispecchiaun linguaggio di sapore filosofico e di taglio sorprendentemente moderno in cui si lega laformazione di unrsquoidentitagrave etnica allrsquolaquo essere raquo e al laquo divenire raquo in un quadro piugrave ampio diricomposizione di varie entitagrave etniche

lsquoοὕτω δὲ Σικελοὶ καὶ Μόργητες ἐγένοντο καὶ rsquoIταλιῆτεςἐόντεςΟἴνωτροιrsquo(DH AR I 12 3 = FGH 555 frg 2 Jacoby)

54 Un filone importante della tradizione sulle origini sicule egrave rappresentato dai legami conil mondo latino e specificamente con Roma Di questo filone che egrave stato sicuramentesponsorizzato dalla cultura romana sotto diversi riguardi ed ha avuto come vedremosignificativi riverberi anche nei percorsi della scienza moderna si trova giagrave traccianellrsquoannalistica efficacemente sintetizzata dallrsquoespressione varroniana a Roma quod ortiSiculi annales veteres dicunt65 Del resto sappiamo che annalisti come Fabio Pittore e CassioHemina66 si erano occupati di antiche relazioni tra cittagrave del Lazio e centri indigeni della Sicilia

55 Queste relazioni si iscrivono nella cornice della saga di Enea e delle origini troiane sotto la cuiegida un filone della tradizione certamente antico ha voluto saldare i primordi di Roma e dicittagrave del Latium Vetus con varie localitagrave della Sicilia Il radicamento di tali rapporti remoti traLazio e Sicilia egrave altresigrave rivelato dai pinakes della biblioteca del ginnasio di Tauromenion cheparlano della vicenda di un Lανoῖος eroe eponimo di Lanuvium67 e dalla tradizione recepitanellrsquoEneide che prevede una doppia sosta di Enea in Sicilia Egrave in particolare lrsquoarea elima che egraveteatro degli eventi legati alla leggenda di Enea quali lrsquoarrivo a Drepano la sepoltura del padreAnchise presso Erice considerata uno dei siti piugrave rappresentativi del territorio elimo insieme

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a Segesta ed Entella la menzione degli atleti in gara nei giochi in onore di Anchise Elimo eEntello nomi chiaramente desunti dallrsquoetno-toponomastica locale

56 La trama virgiliana si inserisce nella cornice piugrave ampia di tradizioni che legavano il mondoelimo allrsquoambiente troiano sintetizzate da Servio68 che ricorda anche la figura di Egesta altroeponimo del sito elimo di Segesta donna troiana che arrivata in Sicilia avrebbe generatoAceste il re siculo che accoglie benevolmente Enea celebrando i riti funebri in onore diAnchise Queste tradizioni hanno radici ben piugrave antiche tanto che le tracce di diversi filoni siritrovano giagrave nel V secolo attraverso i frammenti di Ellanico69 Pertanto la sosta di Enea e lasepoltura del padre proprio nel territorio elimo sancita dallrsquoordito dellrsquoEneide sembra aver ilsapore simbolico di rinsaldare gli antichi legami segnati dallrsquoascendenza da una comune terradi origine

57 Piugrave difficile invece egrave dipanare i fili e la cronologia a cui risale il complesso delle tradizionisui remoti legami tra la Sicilia e il Lazio di cui lrsquoannalistica romana egrave stata non lrsquoartefice malrsquoerede Infatti come giagrave accennato se ne trovano chiare tracce nella storiografia di V e IVsecolo da Ellanico e Antioco fino a Timeo

58 Si delineano almeno due filoni distinti per quanto in parte finiscano per intrecciarsi Da unlato quello delle comuni origini troiane che lega lrsquoarea elima a Roma secondo la tradizionerecepita nellrsquoEneide ma giagrave presente presso Ellanico dallrsquoaltro un filone un porsquo piugrave opacoe intricato che riguarda le origini dei Siculi di cui si asserisce lrsquoorigine dalla PenisolaInfatti la loro provenienza peninsulare egrave sostenuta da Tucidide che fa risalire agli rsquoOπικοίubicati tra basso Lazio e Campania la pressione migratoria che avrebbe portato i Siculi aspostarsi verso sud e da Antioco il quale presenta lrsquoetnogenesi dei Σικελοί in modo piugravecomplesso e piugrave difficilmente districabile tra diverse componenti Lo storico siracusanoinfatti presenta la genesi dei Siculi per un verso come un processo di trasformazione internaal mondo enotrio (secondo il frammento sopra citato) e per un altro verso come conseguenzadellrsquoinserimento di un elemento straniero (ἐπιξενωθείς) che ne avrebbe fatto da guida questrsquoultimo particolare si accorda con il filone di cui lo stesso Antioco sembra altrove farsiportavoce nel presentare lrsquoeponimo Σικελός come esule da Roma70

59 Ora significativamente a queste due componenti etniche focalizzate dalle tradizioni antichecioegrave quella elima nella parte occidentale e quella sicula nella parte orientale dellrsquoisolacorrispondono due distinti corpora epigrafici mentre la documentazione attribuibile ai Sicaniegrave evanescente cosigrave come lo sono le tradizioni antiche a loro carico Significativamente DiodoroSiculo annuncia di volersi occupare in seguito della questione ma nella sua opera non vi egrave piugravealcuna menzione dei Sicani71

60 Neacute saragrave del tutto casuale che proprio ai Siculi a cui sono accreditate le parentele piugrave dirette coni Latini sia assegnato un numero abbastanza elevato di glosse anche se buona parte di essesi spiega allrsquointerno di variazioni interne al greco locale72 Una buona parte di queste glosse egravenota da Varrone che evidentemente era consapevole di questo filone di tradizioni a lui benantecedenti delle quali egli fa largo uso nel quadro delle origini del lessico latino

61 Ora qui interessa sottolineare il fatto che alle glosse laquo sicule raquo egrave stato affidato a lungo il ruolodi fonte primaria di documentazione della lingua denominata appunto laquo siculo raquo a fronte diun dossier epigrafico indigeno estremamente esiguo Lrsquouso di tale materiale glossograficoinsieme alle soggiacenti tradizioni sulle relazioni remote tra le genti indigene dellrsquoisola equelle della Penisola si egrave riverberato nella scienza moderna ora surrogando le carenze orasommandosi alle risultanze della documentazione epigrafica Un esempio significativo egrave ilquadro che nel 1933 offriva il manuale di Conway ˗ Whatmough ˗ Johnson che per gran partedel Novecento ha costituito unrsquoopera di consultazione e un punto di riferimento per gli studisulle lingue della Sicilia antica offrendo la raccolta piugrave completa e riccamente commentata dimateriale glossografico relativo allrsquoisola In realtagrave lrsquoorientamento adottato nel commento nonfa altro che accreditare il filone largamente rappresentato nelle fonti antiche che attribuisce aiSiculi una provenienza dalla Penisola

62 In particolare si pone lrsquoaccento sulla tradizione che riconduce al Lazio le origini sicule dietrola precisazione che se egrave vero che dai documenti epigrafici non viene nessuna conferma dellepresunte affinitagrave tra siculo e latino non ne viene neppure alcuna smentita

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The Sicels (Siculi ) must be reckoned one of the ancient peoples of Italy as well as of Sicily[hellip]The ancient tradition makes the Sicels close kin if not identical with the early inhabitants ofLatium the linguistic evidence scanty as it is if it does not confirm the tradition at least doesnot so far as it goes disprove it73

63 Drsquoaltra parte la circolaritagrave del ragionamento appare evidente dal fatto che si utilizza ilmateriale delle glosse tanto come prova delle affinitagrave tra siculo e latino quanto come confermadellrsquoaffidabilitagrave della tradizione antica che ce le ha tramandate

The glosses on Sicel words may certainly be interpreted to imply that Sicel was closely related tothe idioms of ancient Italy and perhaps even to the tongue which afterwards developed intowhat we know as the Lingua Latina74

Le tradizioni sugli Elimi e le ipotesi sulla posizione linguisticadellrsquoelimo

64 Analoga pressione delle fonti sul tema delle origini si egrave esercitata anche negli orientamentimoderni intorno alla lingua degli Elimi Il peso di queste tradizioni ha in particolare gravatosulla definizione della posizione linguistica dellrsquoelimo la cui documentazione epigraficacostituita da circa 300 frammenti di iscrizioni e da alcune leggende monetali con i nomi diErice e Segesta non egrave solo quantitativamente esigua ma egrave anche qualitativamente insufficientea dare unrsquoidea concreta della natura della lingua al di lagrave della sua appartenenza al noverodelle lingue indo-europee75 Infatti gli approcci alla lingua degli Elimi particolarmente nellaseconda metagrave del XX secolo hanno sostanzialmente ricalcato la dicotomia consegnataci dallefonti antiche anche accendendo aspre polemiche

65 Le fonti si divaricano tra il filone raccolto da Tucidide76 e quello assegnato ad Ellanico77Il primo accredita agli Elimi la provenienza da Troia al seguito della sua distruzionesottolineando altresigrave il loro amalgamarsi con la componente indigena rappresentata daiΣικανοί che avrebbe dato alla comunitagrave una nuova configurazione Lrsquoatto di nascita diquesta nuova comunitagrave viene connesso da Tucidide allrsquoassunzione del nome di rsquoEλυμοι che liaccomuna laquo tutti quanti raquo (ξύμπαντες Ἔλυμοι ἐκλήθησαν)78 La questione egrave anche su questopunto assai delicata giaccheacute il nome degli Elimi ha lrsquoaria di essere non un laquo autonimo raquoma piuttosto un laquo eteronimo raquo di tono spregiativo creato dai Greci stessi79 Se dunque cisi basa su questo particolare si potrebbe essere portati a pensare che lrsquoethnos degli Elimisia frutto di una costruzione greca Tale impressione converge con il carattere eterogeneodegli Elimi adombrato tanto da Tucidide quanto da Ellanico Piugrave precisamente i frammentidi Ellanico sembrano veicolare due versioni non necessariamente in contrasto tra loro Lrsquounapresenta gli Elimi come originari dalla Penisola Italiana spinti in Sicilia dagli Enotri80lrsquoaltro fa allusione alla fuga da Troia di Elimo e di Egesto81 laquo che non possono non essereidentificati come i protagonisti della versione troiana dellrsquoetnogenesi elima raquo82 In altre paroleEllanico sembra consapevole dei due filoni della tradizione sullrsquoorigine degli Elimi cioegravetanto quello dellrsquoascendenza italica quanto quello della provenienza anatolica che egrave il solorecepito da Tucidide Drsquoaltra parte il dettato di Tucidide sembra distinguere due livelli dellaformazione dellrsquoethnos elimo il primo egrave quello dellrsquoorigine remota lrsquoaltro quello della lorotrasformazione in situ Egrave a questrsquoultimo livello che si colloca lrsquoassunzione di tale nome daparte di comunitagrave in origine diverse (ξύμπαντες Ἔλυμοι ἐκλήθησαν)

66 Nella cornice della tradizione che assegna loro lrsquoorigine dalla Penisola italiana gli Elimicondividerebbero lo stesso processo di etnogenesi che viene attribuito ai Σικελοί dallo stessoEllanico e da altre fonti coeve come Antioco di Siracusa Tale processo sembra consistere nellaquo distacco raquo da una comunitagrave stanziata nella parte meridionale della Penisola

67 Momento cruciale del distacco egrave segnato dallrsquolaquo attraversamento raquo (διάβασις) dello Strettoche di fatto avrebbe sancito lrsquoautonomia etnico-politica tanto dei Siculi quanto degli ElimiAppaiono dunque evidenti alcuni elementi comuni alle tradizioni sulle origini dei Siculi edegli Elimi a) la provenienza geografica egrave strettamente legata al processo di etnogenesi b)lrsquoetnogenesi si estrinseca nel conseguimento di unrsquoidentitagrave etnica segnalata dallo status dellaquo nomen raquo che egrave simbolo di una raggiunta autonomia politico-istituzionale c) tale autonomiaegrave conseguenza di un processo di sviluppo maturato in seno alla comunitagrave di origine d) il

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raggiungimento di tale autonomia egrave sancita da un distacco che nel caso specifico delle gentidella Sicilia egrave costituito una barriera fisica rappresentata dallo Stretto In conclusione nel casodei Siculi e degli Elimi la questione delle origini non egrave che lrsquointerfaccia del problema del lorocostituirsi come entitagrave politica secondo lrsquoottica che poteva essere di interesse agli interessistoriografici di V secolo aC

68 Come egrave accaduto per i Siculi i due filoni delle tradizioni antiche sulle origini elimehanno tracciato le piste delle discussioni moderne sullrsquoermeneutica testuale e sulla posizionelinguistica dellrsquoelimo in seno alle lingue indo-europee Lo mostrano chiaramente i frontiopposti su cui si sono schierati nel corso degli anni Sessanta da una parte M Durante edallrsquoaltra R Ambrosini lrsquouno schierato a favore dellrsquoappartenenza dellrsquoelimo alla famiglialinguistica laquo italica raquo e quindi con parentele piugrave strette con lrsquoosco-umbro e il latino seguitocon sfumature diverse (soprattutto per i rapporti con il latino e il siculo) da G Alessio e OParlangeli lrsquoaltro deciso assertore del carattere anatolico della lingua83 Non sono mancateneppure proposte di soluzioni intermedie volte a conciliare le due tradizioni antiche cosigravedistanti come quella di M Lejeune

La premiegravere (que jappellerai laquo proto-eacutelyme raquo) est celle venue du monde eacutegeacuteen agrave laquelle sereacutefegravere Thucydide La seconde (que jappellerai laquo eacutelyme raquo) est celle venue de la Lucanie et duBruttium agrave laquelle se reacutefegravere Hellanicos elle a finalement imposeacute sa langue (qui est disonsitaloiumlde) agrave lOuest de la Sicile cest cette langue qui y demeure en usage vers le milieu du premiermilleacutenaire et qui se manifeste dans les inscriptions de Seacutegeste84

69 Tra le due diverse stratificazioni migratorie testimoniate dalle fonti antiche vengono perfinoripartite le evidenze epigrafiche

Au substrat proto-eacutelyme on assignera 1deg la survivance de certains symboles graphiques (doublehache etc) qui se perpeacutetuent avec valeur magique jusquau Ve siegravecle 2deg la survivance decertains thegravemes deacutecoratifs dans la poterie inciseacutee de Seacutegeste 3deg la survivance de certainshydronymes comme Krimissos Telmēssos Helbēsus 4deg la survivance de certains anthroponymes(figurant sur nos tessons votifs) comme Atis ou DoaAux Eacutelymes de la seconde invasion on assignera (outre la langue mecircme de nos deacutedicaces) 1deg latradition des deacutecors de la poterie peinte de Seacutegeste (qui constitue leacutenorme majoriteacute du mateacuterielceacuteramique) 2deg les anthroponymes (qui constituent la grande majoriteacute du stock fourni par nosdeacutedicaces) tels que Atros Botulos Lepanos Metilos Titelos etc

70 In questa soluzione per cosigrave dire compromissoria sostenuta da M Lejeune desta non pocasorpresa il fatto che oltre a dati linguistici di natura eterogenea come toponimi e antroponimisi faccia ricorso a simboli grafici e ad elementi decorativi addotti come prove a favore dellepresunte origini anatoliche nel solco della tradizione tucididea Appare quanto meno singolareinfatti che alla metagrave del I millennio aC potessero essersi conservate abitudini grafiche opratiche decorative in uso secoli prima nella terra di origine di cui peraltro restano oscuri imodelli Sul piano piugrave strettamente linguistico poi la presenza di onomastica suscettibile diaccostamenti al mondo egeo-anatolico non sembra essere nellrsquoarea elima piugrave caratterizzanterispetto ad altre zone dentro e fuori la Sicilia I dati onomastici che si vuole condivisi con unospecifico ambiente anatolico cosa che peraltro egrave tutta da dimostrare sono alquanto fluidi epossono pertanto iscriversi nellrsquoalveo piugrave o meno esteso dei contatti con il bacino orientaledel Mediterraneo A tali contatti di piena epoca storica allude lo stesso passo di Tucidide chea proposito delle origini degli Elimi fa cenno ad insediamenti di Focei proprio in ambienteelimo

71 Lrsquoaccenno tucidideo alle presenze focee nella zona elima rafforza il sospetto che la tradizionecirca le origini anatoliche degli Elimi abbia una matrice focea e sia pertanto da ricondursi alcircuito di questo flusso coloniale85 Allo stesso modo sempre ad una matrice focea potrebbericondursi anche la notizia recepita nellrsquoarchaiologia siciliana di Tucidide sulle originiiberiche dei Σικανοί Non si deve inoltre dimenticare che i rapporti tra la Sicilia e la PenisolaIberica passavano anche attraverso il flusso di mercenari che da questrsquoultima muovevano versolrsquoisola almeno dallrsquoinizio del V secolo aC86

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I filoni delle origini delle genti della Sicilia tra PenisolaIberica e Penisola Anatolica

72 Lrsquoattribuzione di antichi legami con popoli dellrsquoestremitagrave occidentale del Mediterraneo vaper cosigrave dire in controtendenza rispetto alla ben piugrave corposa matassa di fili che riportacon vari accenti e declinazioni ad Oriente lrsquoorigine di genti tanto della Sicilia quanto dellaPenisola italiana come i Veneti gli Etruschi i Latini gli Elimi Tuttavia anche questo duplicefilone delle origini che collega i due gruppi anellenici situati nellrsquoarea centro-occidentale dellaSicilia lrsquouno con lrsquoOriente e lrsquoaltro con lrsquoestremo Occidente si lascia perfettamente inserirenel circuito della colonizzazione focea che costituisce il filo conduttore che unisce le costeanatoliche e quelle mediterranee della Gallia e della Spagna Forse non egrave un caso che proprionellrsquoisola strategicamente centrale nel Mediterraneo si colga il nodo di tale filo che da unaparte congiunge i due terminali della colonizzazione focea e dallrsquoaltra amalgama le duecomponenti indigene quella elima e quella sicana in un unico processo di formazione comesegnalato dal dettato tucidideo sopra ricordato

73 La natura strumentale dei due fili che congiungono le origini dei Sicani e degli Elimialle due sponde estreme del Mediterraneo confluiti nellrsquoarchaiologiacutea siciliana di Tucididesi rivela anche dallrsquoassenza di significativi frutti che il loro uso ha portato nella scienzamoderna Le supposte origini anatoliche non hanno avuto alcun effetto nellrsquoermeneutica deitesti riconoscibili come Elimi neacute i presunti legami laquo iberici raquo del Sicano hanno contribuitoad identificare con certezza alcun testo come laquo sicano raquo o inversamente gettato qualcheluce sulla lingua iberica che invece dispone di un discreto numero di testi Il credito datoalle connessioni sicano-iberiche ha solo contribuito a dar vita ai fantasmi di un sostratomediterraneo occidentale denominato appunto sicano-ligure-iberico (Ribezzo Alessio)

74 Invece egrave dalla valorizzazione dei contatti con lrsquoambiente indigeno adombrati da Tucidideche si sono ottenuti i maggiori benefici nellrsquoermeneutica dei testi elimi Egrave infatti questo ilpercorso piugrave proficuo che abbandonata la via senza uscita delle origini remote ha privilegiatoi processi acculturativi in situ e specificamente i contatti con gli ambienti ellenici o ellenizzatiportatori di elementi morfo-lessicali che mostrano la permeabilitagrave al contatto con gli ambienticoloniali87 Egrave attraverso questa via che il materiale elimo pur nella sua povertagrave documentaria egraveriuscito a manifestare i caratteri di una lingua flessiva indoeuropea che nella morfologia lasciaintravedere piugrave accentuate relazioni laquo italiche raquo e una profonda influenza da parte del greco88

Origini anatoliche e origini italiche come temi e filonicomuni a lingue e culture diverse dellrsquoItalia preromana

75 Il caso delle origini degli Elimi offre uno spunto di riflessione conclusiva che permette diricongiungersi ai filoni relativi alle origini degli Etruschi da cui eravamo partiti Per gliuni come per gli altri le tradizioni antiche sulle origini hanno fortemente indirizzato lericerche linguistiche dei moderni innescando sui corpora epigrafici di entrambi pur tra loroincommensurabili un circolo vizioso che ha alimentato lrsquoermeneutica testuale dietro lrsquoassuntodi presunte parentele Le tradizioni antiche sugli Elimi e sugli Etruschi condividono anchela bipartizione tra origine anatolica e autoctonia Su questrsquoultima tuttavia risalta subito unasensibile divergenza Infatti a rigore di autoctonia propriamente detta si puograve parlare solo per latradizione dionigiana relativa agli Etruschi mentre agli Elimi inquadrati da Ellanico in uno deidue στόλοι rsquoΙταλικοί arrivati dalla Penisola si ascrive comunque una provenienza dallrsquoareaitalica Ciograve comporta quanto meno la visione di unrsquoautoctonia relativa in quanto conseguentead un movimento migratorio da territori prossimi che implica un legame di parentela con altrigruppi etnici appunto gli Enotri imputati come responsabili della loro espulsione

76 Invece nel caso degli Etruschi la tradizione antica sullrsquoautoctonia implica lrsquoisolamentolinguistico esplicitato dallo stesso Dionigi con la giagrave ricordata formula οὐδενὶ ἄλλῳ γένειοὔτε ὁμόγλωσσον οὔτε ὁμοδίαιτον

77 In realtagrave come si egrave giagrave detto anche lrsquoisolamento dellrsquoetrusco finora eretto come muro di difesada avventurosi confronti etimologici e a vessillo di prudenza nellrsquoermeneutica testuale sembravenir meno Le piugrave recenti acquisizioni fuori dellrsquoEtruria in particolare in ambiente retico e

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a Lemno mostrano che anche lrsquoanzidetta formula dionigiana di laquo lingua totalmente priva diconfronti raquo ormai non egrave piugrave sostenibile La prudenza del totale isolamento suggerita comereazione alle ripetute audaci speculazioni a cui la lingua egrave stata massicciamente sottopostaviene ora allentata proprio da coloro che ne avevano richiamato lrsquoopportunitagrave di tenerla comelinea-guida per non incorrere nei miraggi dellrsquoetimologia lasciando spazio a tentativi diricostruzione di uno stemma genealogico di parentele tra le tre lingue frammentarie in nomedi un laquo Tirrenico comune raquo89 In realtagrave i dati linguistici sembrano ancora flebili per permettereconclusioni solide in tal senso e soprattutto prestano il fianco a differenti interpretazioni inchiave storica

78 Tuttavia ancora una volta diventa inevitabile commisurarsi con le tradizioni antiche checi offrono elementi in qualche misura convergenti con le evidenze linguistiche ma nonimmediatamente saldabili con esse Per esempio sul versante del retico di cui ora sembranoessere sempre piugrave solide le affinitagrave con lrsquoetrusco90 si riapre il tema del confronto con letradizioni antiche documentate da Livio Plinio e Trogo che rappresentano la lingua dei Reticome una sorta di etrusco imbarbarito in conseguenza del suo isolamento nelle sedi alpine91Ma anche sul versante del lemnio il groviglio delle tradizioni che situano Tirreni nellrsquoisolasenza naturalmente precisarne i legami con quelli drsquoOccidente entrano inevitabilmente incausa nella valutazione storica dei rapporti di quella lingua con lrsquoetrusco

Riflessione conclusiva79 La valutazione e lrsquouso delle tradizioni sulle laquo origini raquo pur con tutte le loro complesse e

rischiose problematiche sopra delineate restano i nodi centrali delle scienze dellrsquoAntichitagraveSono anzi le pietre miliari che ne hanno contrassegnato la nascita e ne hanno accompagnatoi progressi scanditi dalle nuove acquisizioni adeguandosi e ricalibrandosi di volta in voltacon esse Ovviamente come tutti i fatti e i dati della storia lrsquoutilizzazione di questetradizioni egrave stata piegata ai metodi alle ideologie e alle finalitagrave diverse che hanno segnato ilcammino dellrsquoanalisi storica e di quella filologico-linguistica In seno a questi approcci sonoscaturite a fasi alterne divaricazioni e sovrapposizioni tra fonti dirette ed indirette altrettantopericolosamente estremistiche che spaziano dalla supina ed univoca accettazione del dettatodelle tradizioni antiche al loro altrettanto totale diniego Con tutto ciograve il confronto critico conil patrimonio delle fonti classiche non solo non puograve perdere la sua centralitagrave ma rivela altresigravecome le problematiche ad esse connesse diventano piugrave complesse ed articolate man mano chesi incrementano le conoscenze e si accresce la quantitagrave dei dati disponibili grazie allrsquoapporto dialtri canali documentari in particolare lrsquoepigrafia e lrsquoarcheologia Pertanto tale confronto cheegrave parte inerente delle scienze dellrsquoAntichitagrave richiede un continuo rinnovamento della dialetticainterdisciplinare e una messa a punto metodologica in conseguenza dellrsquoacquisizione di nuovidati Il versante delle lingue di frammentaria attestazione appare in tale prospettiva il terrenopiugrave fertile non solo per la conoscenza delle civiltagrave e delle lingue laquo minoritarie raquo ma anche unfondamentale strumento per ripensare storicamente la rappresentazione delle origini fornitadagli osservatori laquo esterni raquo appartenenti alle civiltagrave e a lingue che si sono affermate a scapitodi quelle laquo minoritarie raquo appunto quelle che si sono canalizzate nei grandi bacini fonti dellatradizione greca e romana

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Notes

1 Pallottino 19772 DionHal AR I 30 4-5 κινδυνεύουσι γὰρ τοῖς ἀληθέσι μᾶλλον ἐοικότα λέγειν ltοἱgt μηδαμόθενἀφιγμένον ἀλλ ἐπιχώριον τὸ ἔθνος ἀποφαίνοντες ἐπειδὴ ἀρχαῖόν τε πάνυ καὶ οὐδενὶ ἄλλῳ γένειοὔτε ὁμόγλωσσον οὔτε ὁμοδίαιτον ltὂνgt εὑρίσκεται3 Cf Poccetti 1984 p 146-1494 Ad es Herodot VIII 14415 τὸ Ἑλληνικόν ἐὸν ὅμαιμόν τε καὶ ὁμόγλωσσον5 Od I 183-184 ἐπὶ οἴνοπα πόντον ἐπ ἀλλοθρόους ἀνθρώπους ἐς Τεμέσην ἀλλοθρόουςἀνθρώπους6 Strab V 2 9 225 C ἔνιοι δ οὐ Τυρρηνούς φασι τοὺς Φαλερίους ἀλλὰ Φαλίσκους τινὲς δὲ καὶτοὺς Φαλίσκους πόλιν ἰδιόγλωσσον7 Pol II 17 5-6 προσαγορεύονται δ Οὐένετοι τοῖς μὲν ἔθεσι καὶ τῷ κόσμῳ βραχεῖ διαφέροντεςΚελτῶν γλώττῃ δ ἀλλοίᾳ χρώμενοι8 Cf Silvestri 19849 Cf ad es la rassegna in Imperato 199010 Cf De Saussure 1922 p 57311 Cf De Simone 198512 Filone che aveva trovato i suoi sostenitori giagrave in Rix 1996 e Eichner 1985 p 1413 Mahlzan 1999 De Simone 2004 Eichner 2012 Agostiniani 2012 De Simone 201214 In vari lavori tra cui per tutti la sintesi in Peruzzi 198015 Citazione da Pallottino 1977 p 13416 Ernout ndash Meillet 1985 p XI17 Poccetti 199118 Meillet 190819 Silvestri 1974

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20 Agostiniani 199821 Pascucci 197922 Gabba 196323 Poccetti 198424 Gabba 196325 Si veda su ciograve Vaxelaire 2005 p 48 s26 Cardona 1982 Poccetti 1984 Vaxelaire 200527 Strab VI 1 13 263 C28 Mele 200129 Lombardo 200130 Poccetti 2001 Mele 200131 Eudoxos von Knidos frg 321 Lasserre32 Pooccetti 198933 Wikeacuten 1937 Lepore 197634 Poccetti 201035 Ov Fast III 95 et tibi cum proavis miles Paeligne Sabinis convenit36 P Fest 248 L37 Devoto 1977 p 11038 Lazzeroni 1976 Meiser 198739 Come le stele iscritte dallrsquoarea superequana (Casteldieri) ImIt Paeligni Superaequum 1 240 Poccetti 200741 Es Krahe 1929 sv Accaus Annaeus42 Schulze 1904 p 43-4743 Tagliamonte 199444 Graells Fabregat 201445 Fest 150 L = HRR 372 Peter2

46 Heurgon 195747 ImIt Messana 448 De Franciscis ndash Parlangeli 1960 p 27 Costabile 200749 Cat HRR 75 Peter2

50 Citazione da Costabile 2007 p 32651 Riferimenti e dettagli in Mele 201152 Cf Sammartano 199853 Thuk III 86 3 VI 77 154 Poccetti 201255 DH I 35 2 = FGH 4 F 11156 Briquel 1996 p 12357 De Cazanove 200058 Vallet 1958 p 79-10559 Riferimenti in Poccetti 2012 p51 ss60 Agostiniani 1992a61 DH AR I 3562 DH A R I 22 3 = FGH 4 F 7963 DH A R 1222 = FGH 556 F 4664 Lepore 197665 Varr LL 510166 Cassius Hemina fr 2 3 Peter = 2 3 Santini67 Zevi 199968 Serv ad Aen I 550 V 3069 Mele 1994 p 7770 Zevi 1999 p 337

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71 Diod Sic V 6572 Campanile 196973 Conway ˗ Whatmough ˗ Johnson 1933 II p 43174 Conway ˗ Whatmough ˗ Johnson 1933 II p 43275 Agostiniani 1992b76 Thuk VI 277 DionHal ARi I 22 = FGH F 79b78 Thuk VI 279 Nenci 198980 DionHal AR I 22 3 = FGH 4 F 79b 81 DionHal AR I 45 4-481 = FGH 4 F 3182 Moggi 1997 117083 Ambrosini 196884 Lejeune 1969 p 24185 Mele 199486 Graells Fabregat 2014 p 16887 Agostiniani 1977 p XXIII88 Agostiniani 1997 p 889 Marchesini 2013 p 8990 Rovesciando cosigrave la linea prudente espressa ancora da Beekes 199391 Liv V 33 7 e 11 Iust XX 59 Plin NH III 133

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Paolo Poccetti laquo Tradizioni antiche sul tema delle origini e lettura dei dati linguistici dellrsquoItalia pre-romana raquo Meacutelanges de lEacutecole franccedilaise de Rome - Antiquiteacute [En ligne] 126ndash2 | 2014 mis en ligne le17 deacutecembre 2014 consulteacute le 19 deacutecembre 2014 URL httpmefrarevuesorg2334

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Paolo PoccettiUniversitagrave degli studi di Roma 2 Tor Vergata ndash paolopoccetti[at]tiscaliit

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Le tradizioni antiche sulle origini dei popoli dellrsquoItalia antica hanno avuto un grande peso neipercorsi della linguistica moderna non solo nellrsquoapproccio a lingue di incerta appartenenzagenealogica dellrsquoItalia antica (es lrsquoetrusco e lrsquoelimo) ma anche nel disegno storico di linguedi acclarata classificazione come lrsquoosco e il siculo con ricadute nellrsquoermeneutica dei testiIl riesame critico delle fonti antiche in un confronto interdisciplinare metodologicamenterinnovato ed aggiornato dai nuovi dati egrave una delle sfide avvincenti e sempre attuali dellescienze dellrsquoAntichitagrave Ancient traditions about origins of civilisations of Pre-Roman Italy not only deeply influencedmodern attempts to classification of languages whose genealogical tree is unknown such asEtruscan and Elymian but also oriented the history of languages genealogically well known

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such as Oscan and Sicel A new critical assessment of ancient sources in an interdisciplinaryperspective is needed by epigraphic data newly acquired that pose a methodical challenge tothe advancement of the investigation in the field of antiquity

Entreacutees drsquoindex

Keywords ancient traditions pre-roman Italy linguistic classificationParole chiave tradizioni antiche Italia preromana classificazione linguistica

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lingua appartenente al sostrato laquo mediterraneo raquo di cui appunto lrsquoetrusco costituirebbe la parteemergente piugrave cospicua di un iceberg sommerso8 mentre la tradizione erodotea circa lrsquooriginelidia degli Etruschi ha ripetutamente orientato la ricerca verso le connessioni anatoliche dellalingua Le ricerche lungo i due filoni si sono ndash certo non casualmente ndash ripartite tra diversiambiti nazionali Per esempio la linguistica laquo mediterranea raquo egrave stata coltivata soprattuttoin ambiente italiano (e ndash forse nemmeno questo casualmente ndash in particolar modo in annidominati da istanze nazionalistiche) cosigrave che lrsquoetrusco egrave stato spesso investito del ruolo chiaveper la ricostruzione di relitti lessicali le cui tracce sarebbero serbate dallrsquoonomastica

7 Invece i confronti con le lingue di ambiente asianico si sono intensificati con il progresso dellalinguistica anatolica marcato nel XX secolo in particolar modo dallrsquoittitologia inserendosinella cornice piugrave ampia dei tentativi di ricondurre lrsquoetrusco nel novero della famigliaindoeuropea Tali tentativi hanno contrassegnato soprattutto lrsquoambito tedesco tra la fine delXIX secolo (es Corssen) e la prima metagrave del XX (es Goldmann)9 Lungo la direttrice asianicatracciata da Erodoto si sono indirizzati linguisti di grande calibro come F De Saussure cheperfino nel suffisso -ηνός di Τυρρηνός vedeva una laquo extraordinaire confirmation pour ce quiconcerne les Eacutetrusques de leur origine orientale raquo10 o lo stesso decifratore dellrsquoittito HroznyMa lrsquoulteriore conoscenza di altre lingue del variegato mosaico anatolico ha aperto ulterioricesure tra la considerazione dellrsquoetrusco come anatolico di tipo (tardo) ittito (Georgiev) o dialtro ramo (Adrados Woudhuizen)

8 Egrave difficile sottrarsi alla forte sensazione che senza lrsquoombra della tradizione erodotea iconfronti tra lrsquoetrusco e le lingue anatoliche non avrebbero avuto tale intensitagrave e pervicaciaOvviamente i due diversi solchi tracciati dalle tradizioni antiche entro i quali si sono orientatele ricerche moderne sulle origini etrusche hanno avuto ripercussioni importanti anche negliapprocci allrsquoermeneutica testuale iscrivendosi nel cosiddetto metodo etimologico11

9 Ma le tradizioni antiche hanno influenzato anche le indagini in altri campi al di fuori dellalingua Per esempio i piugrave moderni orizzonti di ricerca legati alla genetica difficilmenteavrebbero direzionato la campionatura delle indagini sul DNA (Barbujani Caramelli) da unlato verso lrsquoarea anatolica e dallrsquoaltro verso gli abitanti della Toscana medievale e modernaritenuti piugrave diretti conservatori del prototipo genetico etrusco senza il faro delle notizie diErodoto e di Dionigi Infine la prospettiva legata alle due tradizioni antiche si egrave riverberataanche nei filoni interpretativi della lingua delle iscrizioni di Lemno ricondotta da una partead unrsquoespansione protostorica di Etruschi da Occidente (De Simone) e dallrsquoaltra ad unsostrato preistorico microasiatico esteso appunto dallrsquoAsia Minore allrsquoItalia (Rix Eichner)12La discussione intorno alla lingua di Lemno egrave stata riaccesa dai recenti ritrovamenti che hannospinto a contrastanti conclusioni13

10 Tuttavia anche sul versante di una lingua come il latino ben diversa sul piano dellaconsistenza e dellrsquoermeneutica non sono mancati orientamenti di ricerca almeno per fasipre-documentarie fortemente pilotati da filoni delle tradizioni antiche Egrave ovvio che anchelrsquoaccertata appartenenza genealogica della lingua ha segnato una profonda differenza rispettoai condizionamenti toccati allrsquoetrusco Egrave stata infatti la fede quasi incondizionata nellatradizione su Evandro e gli Arcadi nel Lazio per quanto riguarda in particolare lrsquointroduzionedelle pratiche dellrsquoagricoltura e della scrittura ad indirizzare la ricerca dellrsquoorigine di elementilessicali del latino dal greco del II millennio aC tale linea investigativa egrave stata vigorosamentee pervicacemente sostenuta da E Peruzzi14

11 In questo caso le tradizioni antiche portano a misurarsi con due ordini di problemi lrsquounoarcheologico lrsquoaltro linguistico I ritrovamenti archeologici dischiudono innegabili contatticon genti egee legati anche a frequentazioni delle coste tirreniche della Penisola Italiana Seegrave vero che le frequentazioni e i commerci non costituiscono da soli argomento sufficiente perdare fondamento allrsquoagnizione di fatti di interferenza linguistica o di fenomeni acculturativiprofondi egrave altresigrave ineludibile la domanda su quale sia stato lrsquoimpatto del greco e di altrelingue di ambiente egeo di II millennio aC nelle lingue indigene della Penisola Taledomanda egrave sollecitata dallrsquoinsieme delle tradizioni antiche e dalle evidenze archeologiche deicontatti manifestati dalla cultura materiale Se qualche processo di acculturazione crsquoegrave stato

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a quellrsquoepoca egrave ragionevole attendersi che abbia lasciato qualche traccia nel vocabolariosoprattutto nellrsquoambito di laquo saperi raquo tecnici

12 Tale domanda ovviamente attende ancora una risposta e non tocca solo il latino ma interferisceanche con la laquo questione delle origini etrusche raquo qualora ci si ponga nellrsquoangolazione diPallottino che privilegia la dinamica storica laquo della convergenza e coesistenza di elementidi varia origine dovuti allrsquoincontro di tradizioni linguistiche locali e di apporti innovatoridallrsquoesterno raquo15

13 Tuttavia il latino sia percheacute egrave lingua assai meno frammentaria di altre sia percheacute consente laconoscenza di lessici tecnici di vari ambiti presta il fianco in misura notevolmente maggioredi altre alla ricerca di laquo mots de civilisation raquo piugrave suscettibili di prestito A ciograve si aggiunge ilfatto che il latino pur essendo uno dei pilastri su cui si regge la comparazione e la ricostruzionedella famiglia linguistica indoeuropea e su cui si sono basate in passato le teorie dellevarie laquo ondate di indo-europeizzazione raquo linguistica della Penisola presenta nel vocabolarioun numero piuttosto basso di elementi lessicali assoggettabili ad una chiara etimologiaindoeuropea condizione efficacemente riassunta in apertura del dizionario etimologico latinodi Ernout-Meillet

Rien ne serait plus vain que de vouloir expliquer tout le vocabulaire laquo latin raquo par la traditionindo-europeacuteenne et par les formes normales du latin de Rome En particulier parmi les termestechniques et dans les mots laquo populaires raquo la plus grande partie est drsquoorigine inconnue ou malconnue16

14 Lo stimolo alla ricerca di miceneismi egrave venuto anche dal fatto che un certo numero di elementilessicali di uso laquo popolare raquo o di pertinenza a lessici tecnici non assoggettabili ad etimologiaindoeuropea condivide in diversa misura somiglianze formali con parole greche senza perograveriuscire neacute ad inserirsi in un sistema coerente di corrispondenze morfo-fonologiche17 neacute acostituirne uno coerente al proprio interno Tale condizione ha dato luogo a due possibiliesiti che hanno determinato i percorsi dellrsquoetimologia latina nel corso del XX secolo Dauna parte lo sbocco appena accennato della ricerca di elementi di ascendenza miceneaavallata dalla tradizione antica e dalle tracce archeologiche dei contatti con lrsquoambiente egeodi II millennio dallrsquoaltra lrsquoagnizione di sconosciute lingue di sostrato mediterraneo a cuiavrebbero attinto per canali indipendenti le due lingue classiche A differenza del primo filonedi indagine che si colloca a quota protostorica lrsquoaltro filone della ricerca si situa ad una quotaastorica o metastorica Tuttavia non raro egrave stato nei percorsi della linguistica lo slittamentodellrsquointerpretazione di elementi lessicali dallrsquouno allrsquoaltro filone

15 Per esempio per quanto riguarda i termini per laquo vino raquo e laquo olio raquo si egrave passati da un orientamentoaperto un secolo fa da Meillet che vedeva nel greco e nel latino gli esiti autonomi didue parole emergenti da unrsquoignota lingua di sostrato laquo mediterraneo raquo18 al riconoscimentodella provenienza greca di queste parole (anche se non necessariamente il greco ne egrave statalrsquoorigine ultima)19 con probabile mediazione etrusca nella trasmissione alle altre lingue dellaPenisola20 Egrave evidente che le due parole in questione oltre ai percorsi linguistici implicati dalpassaggio da una lingua allrsquoaltra comportano implicazioni ben piugrave profonde relativamentealla trasmissione di tecniche di coltivazione di produzione e di consumo dei due elementicaratteristici dellrsquoalimentazione mediterranea Comunque fatti salvi rari casi come questi perla stragrande maggioranza delle parole latine tanto lrsquoorigine dal greco miceneo quanto daunrsquoignota lingua di laquo sostrato raquo resta sul piano delle prove linguistiche niente piugrave che un attodi fede

16 Tuttavia inversamente tradizioni antiche pur cospicue sulle origines gentium non semprehanno orientato o stimolato le ricerche sulle laquo origini raquo delle lingue chiamate a sostegno dellefonti Per esempio pur in presenza della nota tradizione sulle forti compromissioni troianedella civiltagrave latina legate alla saga di Enea nessuno si egrave mai sognato di cercare connessionispecificamente anatoliche del latino Ma anche questa circostanza egrave un effetto sia pure innegativo di quanto elaborato giagrave nellrsquoAntichitagrave circa le componenti linguistiche del latinoInfatti nella coscienza metalinguistica dei Romani non si egrave mai radicata la convinzione che nellatino si serbassero tracce della lingua della terra di origine di Enea La leggenda troiana che ha

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alimentato un lungo filone accreditato dalla cultura augustea in relazione alle origini di Romanon ha avuto alcun riverbero nelle idee dei Romani sulle origini della loro lingua21 Anzi ancheallo scopo di non accreditare la propria lingua come laquo barbara raquo secondo la categorizzazioneetno-glottocentrica ellenica egrave stata in vario modo accentuata la stretta parentela con il greco22Piugrave in generale nella coscienza metalinguistica romana sono due le componenti fondamentalia cui sono state ricondotte le origini piugrave remote del latino rispettivamente quella greca e quellaindigena a sua volta articolata nei due macroambiti linguistici della Penisola cioegrave il mondoetrusco e quello sabellico23 Egrave noto che la diversa accentuazione di queste due componenti egravestata variamente strumentalizzata a fini ideologici e politici nella Roma tardo-repubblicana24

17 Nel panorama del mondo antico lrsquoItalia egrave indubbiamente un terreno eccezionalmente fertilee privilegiato per misurare le interferenze e i reciproci condizionamenti tra i due pianidocumentari su cui si reggono le nostre conoscenze delle civiltagrave antiche della Penisola quellodella documentazione diretta costituita dai dati epigrafici e quello della documentazioneindiretta offerta dalle tradizioni antiquarie Lrsquoeccezionalitagrave dellrsquoItalia discende da due ordinidi ragioni concomitanti la diversitagrave di lingue (anche allrsquointerno della stessa famiglia) icui testi hanno un diverso grado di accessibilitagrave ermeneutica e la molteplicitagrave di tradizioniantiquarie che si sono intrecciate intorno a ciascuna entitagrave etnica I rapporti tra i duepiani documentari che concorrono a formare lrsquoedificio incompleto delle nostre conoscenzerelative al mosaico etno-linguistico che ha popolato lrsquoItalia antica hanno segnato i percorsimetodologici della ricerca sfociando talora in intersezioni reciproche talora in insanabilidivaricazioni

18 Le tradizioni antiche non solo hanno aperto piste lungo le quali si egrave orientata la ricercamoderna ma non di rado hanno perfino surrogato lrsquoassenza o lrsquoestrema povertagrave di dati delladocumentazione diretta Bisogna innanzitutto tener presente il fatto che il vero terreno su cui sigioca il confronto tra tradizioni antiche e le ricostruzioni moderne egrave costituito essenzialmentedallrsquouniverso dei nomi Infatti qualsiasi tradizione relativa alle origini di una comunitagrave hacome punto di forza un nome nella fattispecie un laquo etnonimo raquo etichetta che a sua volta egravegenerica percheacute puograve sottendere realtagrave nozioni o rappresentazioni diverse di una stessa entitagravecosigrave come oggi possono essere Lombardo Bergamasco Brianzolo Padano Italiano

Gli etnonimi come fulcro delle tradizioni sulle origini trafiltri e miraggi

19 Il laquo nome raquo egrave notoriamente lrsquoelemento fondante e costitutivo di qualunque identitagrave tanto diindividui quanto di gruppi di individui Ma il nome egrave anche lrsquoelemento su cui convoglianoargomentazioni e conclusioni di ordine sia linguistico sia extra-linguistico ed egrave lrsquoelementosul quale si intersecano le analisi di diversi canali documentari diretti ed indiretti edinevitabilmente ne reggono il peso Rispetto ai singoli individui per i quali la variazionedelle denominazioni egrave subordinata alle varietagrave di contesti per i gruppi di individui cioegrave lecomunitagrave il nome piugrave spesso si scala tra un laquo autonimo raquo e un laquo eteronimo raquo25 Il primo egravelrsquoautodesignazione connessa allrsquoautopercezione della comunitagrave che vi si identifica e per lo piugraveappartenente alla lingua propria della comunitagrave stessa il secondo egrave la definizione attribuita aduna comunitagrave da osservatori laquo esterni raquo quasi sempre alloglotti cosigrave che il nome appartienead una lingua diversa o si presenta in veste formale diversa rispetto alla lingua della comunitagraveda esso designata Altro problema che si colloca in una prospettiva strettamente socio-etno-antropologica egrave la definizione di laquo comunitagrave raquo questione tra le piugrave complesse e tormentatenellrsquoambito delle scienze umane La definizione convenzionale e basilare di comunitagrave chiamain causa ancora una volta la comunanza di laquo origine raquo e di laquo lingua raquo oltre che di culturainteressi e consuetudini di vita

20 Ma se lrsquolaquo origine raquo egrave aspetto impalpabile astratto e astorico egrave ancora una volta la linguache in quanto fatto concreto tangibile e pienamente calato nella storia egrave elemento salienteper la definizione di una comunitagrave che serve appunto per delimitare il campo e lrsquooggettodellrsquoindagine Ma anche sotto questo riguardo lrsquoonomastica intorno a cui ruotano i varimodelli di definizione e di classificazione dellrsquoidentitagrave comporta unrsquoulteriore sottodistinzioneche si incrocia con la precedente cioegrave la distinzione tra la designazione della comunitagrave in

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quanto gruppo di individui che si identifica in un laquo etnonimo raquo e il nome di una linguache quasi mai egrave circoscritta ad una sola comunitagrave cioegrave il laquo glottonimo raquo26 Lrsquoesempio piugravenoto nellrsquoAntichitagrave di distinzione tra laquo etnonimo raquo e laquo glottonimo raquo ci viene offerto dallacoppia Romanus e Latinus nella cultura romana di etagrave classica entrambi sono autonimima solo il secondo funziona come glottonimo (Latina lingua Latine loqui e non Romanalingua Romane loqui) Invece in greco si usa lsquoΡωμαῖος in riferimento tanto alla comunitagrave(in senso istituzionale giuridico) quanto alla lingua di questrsquoultima accezione sono testimoniespressioni come ἡ τῶν Ῥωμαίων διάλεκτος usata anche come titolo di trattati tecnici a cuicorrisponde in latino Lingua Latina Allo stesso modo egrave significativo lrsquoimpiego dellrsquoavverbiolaquo glottonimico raquo lsquoΡωμαιστί funzionalmente equivalente a Latine mentre in greco non egraveattestato Λατινιστί In altre parole il derivato dal nome di Roma presenta usi divergenti tragreco e latino di cui ulteriori riflessi sono i continuatori di lsquoΡωμαῖος nel greco bizantino emoderno

21 Pertanto anche tutte le tradizioni antiche sulle origines gentium che ruotano intorno ad unnome assunto come vessillo ed indicatore dellrsquoidentitagrave etnica devono commisurarsi con laquestione preliminare attinente la pertinenza designativa del nome in relazione alla tradizionelinguistica a cui esso appartiene A queste variabili fondamentali si correla il nodo di fondoattinente la relazione tra il nome a cui si riferiscono le tradizioni sulle origini e il dossier delladocumentazione collegabile alla tradizione antica

22 La scienza moderna che si occupa di civiltagrave antiche laquo minoritarie raquo a fronte di quelle classichesi trova ad operare costantemente una saldatura tra i dati epigrafici articolati a loro volta tralivello della lingua e pratiche della scrittura e le informazioni topografico-antiquarie delle fontiantiche Non di rado questa saldatura egrave difficile se non impossibile percheacute una parte rilevantedi etnonimi dellrsquoItalia antica egrave difficilmente ancorabile ad una precisa fisionomia linguistica ead una prassi scrittoria ben netta e al contempo si sottrae anche ad una esatta delimitazionecartografica Tale condizione appare ancor piugrave marcata quanto piugrave un nome si proietta indietronel tempo mentre nelle epoche piugrave recenti ne resta una memoria vaga ed opaca come siverifica nel caso dei nomi degli rsquoΟπικοί Aὔσονες Oἰνωτροί attribuiti dalle fonti greche piugraveantiche alle popolazioni italiche insistenti sulla fascia costiera basso-tirrenica

Alcuni etnonimi del gruppo sabellico luci ed ombre dellatradizione

23 I nomi degli rsquoΟπικοί Aὔσονες Oἰνωτροί risalgono alla documentazione piugrave antica fornitadalle fonti greche relativamente alle popolazioni del gruppo sabellico stanziate lungo ilversante tirrenico della porzione meridionale della Penisola Tali nomi erano accomunaterealtagrave culturali ed istituzionali diverse ma che da parte della colonizzazione greca venivanopercepite ciascuna in modo relativamente unitario al proprio interno Eppure articolazioniinterne esistevano come ci lasciano intravedere indizi pur tenui sia dellrsquoepigrafia sia delle fontiletterarie Per esempio i quattro ἔθνη assoggettati allrsquolaquo impero di Sibari raquo insieme alle 25cittagrave menzionate come ὑπήκoοι27 dovevano comprendere comunitagrave ed insediamenti indigeniIl tutto doveva ricadere nellrsquoarea compresa sotto il nome degli Oἰνωτροί i quali pertantodovevano articolarsi in almeno quattro ambiti laquo cantonali raquo28 Quanto poi alle 25 laquo cittagrave raquo egraveverosimile che non tutte quelle che sono attribuite agli Oἰνωτροί dalle fonti antiche a partiredalla lsquolistarsquo di Ecateo ricadessero sotto lrsquoἀρχή di Sibari29 e che diverse comunitagrave godesseronon solo di autonomia ma anche di un grado di pariteticitagrave con la colonia achea come nelcaso dei Σερδαῖοι Ciograve fa pensare che Oἰνωτροί fosse un laquo iperonimo raquo di probabile matricegreca assegnato a comunitagrave distinte e autonome istituzionalmente ma legate da lingua e datratti culturali comuni inserite nellrsquoorbita delle colonie achee Resta tuttavia incerta lrsquooriginedellrsquoetnonimo anche in relazione alla sua inconsueta morfologia Lrsquoipotesi piugrave ragionevoleegrave un travestimento greco di un nome indigeno ispirato alla nozione di laquo unitagrave raquo (oinos)che probabilmente egrave stato sottoposto ad un riaccostamento paretimologico al nome del vino(οἶνος)30

24 Non molto diversamente il nome rsquoΟπικοί ha almeno a partire dal V secolo lrsquoapparenzadi un laquo iperonimo raquo cioegrave nome sotto il quale erano designate diverse comunitagrave che fino ad

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una certa fase storica erano caratterizzate da una sensibile varietagrave linguistica ed alfabetica alproprio interno Egrave quanto appare dai dati epigrafici di quel periodo nellrsquoarea prospiciente ilgolfo di Napoli Queste differenziazioni tendono ad attenuarsi se non ad annullarsi un secolopiugrave tardi giaccheacute un frammento di Eudosso di Cnido ridotto allrsquoespressione scarna rsquoΟπικοίγλώσσας συνέμιξαν31 rende testimonianza del fatto che allrsquointerno del gruppo degli rsquoΟπικοίsi era attivato un processo di convergenza e di standardizzazione linguistica che ha superatole precedenti differenziazioni32

25 Ciograve permette di concludere che sotto il nome collettivo di rsquoΟπικοί sono state inizialmentecomprese realtagrave caratterizzate da sensibili differenze linguistico-culturali come per esempiosi coglie presso Tucidide il quale collocando Cuma ἐν rsquoΟπικίᾳ allude ad una regione cheaveva certamente il pernio nella Campania identificata in modo unitario ma certamentecomposita culturalmente e linguisticamente come ci mostrano le evidenze epigrafiche33 Aquestrsquoepoca infatti nella regione si registra lrsquoimpiego di diversi sistemi alfabetici in cui ilVesuvio costituiva in qualche modo lo spartiacque ma anche la presenza di diverse varietagravelinguistiche risultanti dallrsquoamalgama delle lingue sabelliche da una parte con il greco degliinsediamenti coloniali insistenti nel golfo di Napoli e dallrsquoaltra con lrsquoetrusco presente tantonella Campania settentrionale quanto in quella meridionale34

26 Anche il giagrave citato frammento attribuito a Eudosso di Cnido da Stefano di Bisanzio dipinge peril IV secolo un quadro piuttosto coerente con lrsquoimmagine che si ricava dalla documentazioneepigrafica segnalando nellrsquoarea in questione quel processo di convergenza linguistica cheattenuando le precedenti divergenze ha portato alla creazione di una lingua interregionaleabbastanza unitaria e coesa almeno a livello della comunicazione pubblica In sostanza ilfenomeno che si evince dal frammento di Eudosso corrisponde al processo di formazione dellalingua osca Lrsquoimmagine relativamente unitaria che emerge di questa lingua egrave confermatasia dal corpus epigrafico osco giagrave a partire dalla seconda metagrave del IV secolo sia dalla stessadenominazione di lingua Osca assegnata dai Romani che evidentemente vi coglievano uncarattere unitario e sovra regionale Tale glottonimo infatti nelle fonti letterarie latine siapplica ad ambiti diversi come il Sannio la Campania e il Bruzio

27 Il caso appena citato degli rsquoΟπικοί costituisce un esempio abbastanza raro in cui la filieradelle tradizioni antiche si armonizza perfettamente con i dati della documentazione epigraficaentro un quadro coerente che mette in evidenza i processi evolutivi interni alle comunitagrave Manon sempre anzi purtroppo raramente egrave cosigrave Egrave evidente che le difficoltagrave di mettere in sintoniai due canali documentari tanto piugrave si accentuano con il divaricarsi della forbice cronologicatra i dati situati in epoca pienamente storica e la proiezione delle tradizioni sulle origini adunrsquoepoca remota e affondata nelle nebbie intermedie tra mito e protostoria

28 Ma egrave altrettanto ovvio che il complesso delle tradizioni antiche sulle origini delle popolazioniindigene dellrsquoItalia non puograve essere accantonato o eluso dalla scienza moderna anche solo perla semplice ragione che il sistema classificatorio delle evidenze documentarie si avvale comedetto in precedenza dellrsquouniverso onomastico trasmesso dal mondo antico Egrave infatti sullabase di questi dati onomastici che classifichiamo come laquo retica raquo laquo venetica raquo laquo messapica raquolaquo elima raquo ecc unrsquoepigrafe coerente con il corpus rinvenuto nel territorio degli antichi RaetiVeneti Μεσσάπιοι Ἔλυμοι e cosigrave via

Tradizioni antiche e dati epigrafici saldature (im)possibili

Sicani e Paeligni a confronto29 La tradizione antica ha esercitato ed esercita tuttora un peso notevole ed inevitabile nel

moderno sistema di classificazione dei dati della documentazione diretta I percorsi dellescienze dellrsquoAntichitagrave dal XIX secolo sono stati contrassegnati da fasi alterne nelle qualicon posizioni non di rado estremistiche nellrsquouno e nellrsquoaltro senso egrave stato ora dato eccessivocredito ora gettato totale discredito sulle tradizioni sulle etnie indigene dellrsquoItalia antica Infattisulla scorta delle tradizioni antiche talora sono state materializzate documentazioni ed identitagravelinguistiche che non sono mai esistite talora queste documentazioni sono state piegate allaricostruzione di laquo protolingue raquo talora allrsquoopposto egrave stata respinta in toto lrsquoaffidabilitagrave delle

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tradizioni antiche Del primo atteggiamento costituisce un esempio il nome dei Sicani per lopiugrave menzionati nelle fonti greche di V secolo aC a cui in vario modo la scienza modernasi egrave sforzata di attribuire una fisionomia linguistica autonoma sulla base dei dati delle glossee delle informazioni antiche Del secondo invece un esempio ci viene offerto dal nome deiPaeligni riguardo alle cui laquo origini raquo le tradizioni antiche si divaricano in due filoni lrsquounoriferito da Ovidio che fa cenno agli antenati laquo Sabini raquo35 lrsquoaltro rappresentato da una glossa diFesto che invece allude alla loro provenienza dallrsquoaltra sponda dellrsquoAdriatico riassunta dallaformula Paeligni ex Illyrico orti

36

30 Queste due tradizioni sulle laquo origini peligne raquo sono state recepite dalla scienza moderna e

considerate segno del carattere composito della regione come per esempio esplicita Devotosenza tuttavia darne motivazione

Le due tradizioni illirica e sabina non si contraddicono percheacute cosigrave lrsquoelemento montano comequello transadriatico avevano concorso entrambi a dare unrsquoimpronta alla regione37

31 Le iscrizioni peligne per quanto addensate verso la fine dellrsquoepoca repubblicana e fortementepermeate dal latino non ci mostrano alcuncheacute di laquo illirico raquo (etichetta a cui peraltronon corrisponde alcuna realtagrave linguistica concretizzata da testi) bensigrave una lingua di tiposabellico dove i tratti piugrave antichi (di varietagrave settentrionali piugrave affini allrsquoumbro e al sabino) sisono incrociati con flussi di provenienza meridionale (affini allrsquoosco campano-sannita)38 Insostanza la lingua delle iscrizioni peligne dagrave piena conferma alla tradizione delle origini sabinerappresentata da Ovidio Egrave verosimile che il poeta augusteo nato proprio nellrsquoarea peligna sifacesse portavoce di tradizioni locali e che lui stesso avesse interesse a darne credito Dallalingua delle iscrizioni invece non trapela nulla sulle relazioni con lrsquoambiente illirico nellalinea della tradizione recepita dalla glossa di Festo

32 Lrsquounico legame per la veritagrave flebile con lrsquoambito illirico potrebbe essere rappresentato daalcuni antroponimi presenti ma non esclusivi di questa area che si ritrovano anche nellrsquoaltrasponda dellrsquoAdriatico Tuttavia la convergenza tra nomi personali puograve essere agevolmentericondotta nel quadro di contatti e di afflussi transadriatici di isolati gruppi di individui Infattiil numero limitato dei nomi personali peligni che trovano riscontro nellrsquoaltra sponda adriaticalascia pensare ad un flusso migratorio relativamente modesto limitato a pochi gruppi difamiglie e che comunque non ha avuto alcun impatto nella lingua e nella cultura locale Delresto come giagrave dettto la rivendicazione delle origini laquo sabine raquo da parte dellrsquoindigeno Ovidioegrave coerente anche con i ritrovamenti di alcune iscrizioni laquo paleo-sabelliche raquo riferibili ad unalaquo sabinitagrave arcaica raquo in una parte del territorio peligno

33 La lingua delle iscrizioni peligne concentrate tra il 150 e il 50 aC per quanto segnatacome appena ricordato nella fase piugrave recente dallrsquointersezione di diverse correnti linguistichedella Penisola sia da sud verso nord (le varietagrave sabelliche) ma anche da ovest verso est (lalatinizzazione) appare solidamente ancorata al gruppo delle lingue sabelliche fin dalle fasipiugrave arcaiche come rivelano le iscrizioni in alfabeto sud-piceno rinvenute in quellrsquoarea39 e ilperpetuarsi di tradizioni di forme di poesia di antica tradizione indigena anche nella fase piugravetarda della romanizzazione40 E comunque se ci sono stati flussi migratori dallrsquoaltra spondaadriatica riflessi dallrsquoonomastica lrsquoinstallazione di tali gruppi allogeni nel territorio pelignodeve essere avvenuta in epoca pre-documentaria dal momento che i portatori di nomi personalisuscettibili di raffronti con lrsquoambiente illirico rivelano una piena integrazione nelle tradizionie nella lingua indigene e hanno dato luogo a gentes di spicco nel contesto locale alle sogliedella romanizzazione

34 In conclusione le presunte origini laquo illiriche raquo che la glossa di Festo attribuisce ai Peligni allaprova della documentazione epigrafica non trovano alcun riscontro Al massimo si traduconoin sporadiche coincidenze di onomastica personale con lrsquoaltra sponda adriatica che nullaprovano al di lagrave dei fenomeni di mobilitagrave peraltro limitata di individui che investono qualsiasitipo di societagrave

35 Tuttavia la glossa di Festo che accredita ai Peligni unrsquoorigine illirica non ha mancato diesercitare un qualche peso nella ricostruzione di una facies linguistica laquo illirica raquo che haanimato filoni della linguistica comparata intorno alla prima metagrave del XX secolo di cui si

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era fatto principale paladino H Krahe che aveva accentuato la visione di un laquo panillirismo raquoeuropeo Tuttavia la lingua laquo illirica raquo non egrave documentabile in quanto tale percheacute notoriamentepriva di testi La sola fonte documentaria invocata a favore della ricostruzione dellrsquolaquo illirico raquoegrave lrsquoonomastica (per lo piugrave lrsquoepigrafia latina e greca delle coste adriatiche) che di per seacute nonpuograve costituire la base per lrsquoaccertamento e tanto meno per la ricostruzione di una lingua Egravesicuramente sulla base della glossa di Festo che accredita origini laquo illiriche raquo ai Peligni cheH Krahe inserisce antroponimi di ambito peligno (anche di iscrizioni latine) nel suo repertoriodi nomi personali illirici41

36 Il tramonto della teoria laquo panillirica raquo in seno alla linguistica storica ha contribuitoal ridimensionamento del valore documentario della glossa di Festo lasciando tuttaviasostanzialmente intatta la questione della sua genesi La glossa infatti sunteggia unatradizione ben piugrave ricca ed articolata secondo la quale dai discendenti di un mitico capo che liavrebbe guidati nelle sedi storiche si sarebbero originati da una parte i Paeligni e i Pacinates

inde enim profecti Volsimi regis ductu cui cognomen fuit Lucullo partem Italiae occupaveruntHuius fuerunt nepotes Pacinus a quo Pacinates et Pelicus a quo Paeligni

37 Pacinates egrave un etnonimo altrimenti ignoto ma formalmente plausibile condividendo unamorfostruttura ndashīn-āt- ricorrente nellrsquoonomastica italica (come per esempio TarinatesAbellinates Ferentinates) oltre ad una base ben nota nel lessico italico Anche lrsquoantroponimoVolsimus nome del presunto capo del quale viene indicato perfino il cognomen Lucullus hauna plausibilitagrave morfologica a suo tempo giagrave segnalata da Schulze42 che aveva richiamatoil parallelismo tra Volsus Volsimus con la coppia di prenomi messapici Dazos DazimosPertanto la glossa di Festo contiene dati meritevoli di attenzione e di interesse anche senon trovano riscontro nella documentazione epigrafica locale ponendo interrogativi circa leragioni connesse alla sua genesi

Un caso esemplare lrsquouso delle tradizioni sulle origini dellegenti della Sicilia antica

38 Un caso emblematico dellrsquouso che egrave stato fatto del complesso delle tradizioni antiche daparte della scienza moderna allo scopo sia di definire identitagrave linguistiche sia di individuareentitagrave etniche egrave rappresentato dalla Sicilia antica La grande isola al centro del Mediterraneocostituisce infatti un terreno di elezione e di esercizio ma anche di sfida metodologica peril corretto ed equilibrato uso tra le numerose e variegate pieghe delle tradizioni antiche e glialtri canali documentari rappresentati con diverso spessore dallrsquoepigrafia e dalle glosse Egravesuperfluo ricordare che la Sicilia proprio in grazia della sua centralitagrave nel Mediterraneo egrave statameta di vari flussi migratori fin da epoca piugrave remota ma egrave anche stata nel corso del tempoal centro di contrastanti interessi laquo imperialistici raquo (es quello di Siracusa quello di Atenequello di Cartagine quello di Roma) Per questo lrsquoisola ha attirato molteplici attenzioni diordine etnografico comportando diverse tradizioni sul tema delle origini ora stratificate oraaggrovigliate in matasse inestricabili

39 In estrema sintesi i flussi migratori che hanno investito la grande isola e sui quali tanto lefonti letterarie quanto i dati epigrafici sostanzialmente convergono si iscrivono in due grandivettori quello proveniente dallrsquoEgeo a cui si rifanno le tradizioni sugli insediamenti colonialigreci e quello proveniente dalla Penisola Italiana in cui si sono stratificate varie ondatemigratorie fino alle soglie dellrsquoetagrave romana Crsquoegrave poi un vettore per cosigrave dire eterodosso che legauna popolazione dellrsquoisola i Sicani allrsquoestremo Occidente cioegrave lrsquoarea iberica rappresentatoda Tucidide

40 I filoni che rannodano le origini delle genti indigene della Sicilia alla Penisola Italiana siinseriscono in un flusso naturale che ha i suoi effetti tangibili in piena epoca storica Si trattadel flusso alimentato dallrsquoattivitagrave del mercenariato esercitato nellrsquoisola non solo da maestranzecampano-sannite43 ma anche galliche e iberiche44

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Tra Italia e Sicilia i flussi tra storia e preistoria come motivo dietnogenesi I Mamertini e i Siculi

41 Nella cornice di fenomeni migratori inseribili nella dinamica della ricerca di nuove risorse e disostentamento comune a tutti gli spostamenti migratori si inserisce una tradizione delle originidei Mamertini lrsquoultimo dei Σαυνιτικὰ ἔθνη che si costituisce come comunitagrave autonomaallrsquoinizio del III secolo aC con lrsquooccupazione di Messina Sullrsquoetnogenesi dei Mamertiniegrave stata intessuta una saga nota da Festo che ha come fonte un ignoto poeta Alfio45 saganella quale i motivi della cultura di origine (sostanzialmente il filone del ver sacrum) siintrecciano con i tratti della nuova identitagrave assunti nella terra di arrivo quali per esempiola sostituzione della figura di Marte con quella di Apollo nel ruolo di guida e di divinitagravetutelare della comunitagrave Come aveva giagrave mostrato Heurgon tale particolare della saga rivelache il filone prettamente italico del ver sacrum si era innestato su connotati greci46 Questaconclusione trova conferma nei dati epigrafici che sottolineando la sacralitagrave ad Apollo dellatouta Mamertina47 mostrano il ruolo politico assunto dalla divinitagrave nel costituirsi della nuovacomunitagrave e manifestano cosigrave una piena convergenza con la tradizione confluita in Festo

42 Un altro interessante punto di convergenza tra la tradizione delle origini dei Mamertini e idati epigrafici egrave costituito dalla loro sosta nella Tauricana silva nel percorso che li porta dalSannio verso la Sicilia Al di lagrave della funzione simbolica del toponimo che evoca il termineper laquo toro raquo animale alla guida nella tradizione del ver sacrum sannita la sosta dei Mamertininella regione prospiciente lo Stretto trova conferma nei rinvenimenti di bolli e monete conil nome dei Mamertini oltre al toponimo Mamertion tradigraveto da Strabone nellrsquoappendicemeridionale della Calabria48 In questa cornice appare indiscutibile che lrsquoaccenno alla sosta deiMamertini nella zona connessa al nome dei Tauriani egrave funzionale allrsquoordito della saga sulle lorolaquo origini raquo Egrave pertanto meritevole di interesse la proposta di legare il filone delle laquo origini raquodei Mamertini al filone delle laquo origini raquo dei Tauriani trasmesso da un noto passo di Catone49con la suggestione di sanare la corruttela del nome iniziale in Mamertini Tauriani vocanturde fluvio quia propter fluit che porterebbe a riconoscere laquo Tauriani e fondatori di Mamertionbruzia come appartenenti allo stesso gruppo etnico giunto nel Bruzio in una una o forse piugraveondate migratorie dal Sannio e dalla Campania raquo50 Se cosigrave fosse la sosta dei Mamertini trai Tauriani secondo la saga attribuita ad Alfio che certamente si ispirava a fonti indigeneavrebbe il senso di ripercorre le tracce di un cammino piugrave antico di cui evidentemente nellacultura dei Mamertini si serbava memoria egrave questo in pratica un segnale importante delserbarsi del patrimonio di tradizioni comuni ai Σαυνιτικὰ ἔθνη

43 In altre parole la saga dellrsquoetnogenesi dei Mamertini presenta i connotati essenziali fatti propridalla cultura sannita che riemergono nellrsquoideologia della guerra sociale a) il rapporto con ilMarte italico conservato nel nome dei Mamertini attribuito ai due siti a cavallo dello Strettocioegrave Messina e Mamertion b) il rapporto con lrsquoideologia del laquo toro raquo (a cui si lega la sosta trai Tauriani) c) il focalizzare lo scenario degli eventi nellrsquoarea che aveva costituito il nucleoprimitivo dellrsquo rsquoIταλία Tale nome almeno nella tradizione raccolta da Ellanico che saldava inuna continuitagrave linguistico-culturale le due sponde dello Stretto e le origini del nome al termineper laquo vitellotoro raquo51 ritorna poi nellrsquoidea dellrsquolaquo Italia raquo designata come Viteliu nelle monetedella guerra sociale

Le tradizioni su Sicani e Siculi e le ipotesi sulla consistenza dellerispettive lingue

44 Per quanto riguarda invece le origini delle tre grandi componenti in cui si articola lrsquoetnografiaantica della Sicilia cioegrave i Siculi i Sicani e gli Elimi colpisce innanzitutto lo squilibrio tralrsquoestrema povertagrave della documentazione linguistica tanto in quantitagrave quanto in qualitagrave ela varietagrave considerevole di tradizioni antiche su di esse addensata52 Gran parte di questetradizioni egrave giagrave presente nella storiografia greca di V secolo aC che per ragioni diverseha manifestato spiccati interessi verso il mondo indigeno dellrsquoisola Queste ragioni traggonoevidente ispirazione da motivi contingenti essendo riconducibili ora alle mire e ai contrasti

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interni al mondo greco (tanto tra colonie e madrepatria quanto allrsquointerno degli ambienticoloniali) ora al contrasto tra Greci e indigeni

45 Entro tali cornici le digressioni sulle origini diventano parte integrante delle descrizionietnografiche cosigrave che la definizione delle origini remote egrave strumento per inquadrare laquo da cheparte sta raquo una determinata comunitagrave Non crsquoegrave bisogno di ricordare che il tema delle origini hanotoriamente un ruolo centrale nella propaganda politica e nel sistema delle alleanze anticheche spesso vengono giustificate in base agli antichi rapporti di consanguineitagrave (συγγένεια)Cosigrave per esempio Tucidide insiste sul fatto che la richiesta di aiuto degli abitanti di Λεοντῖνοιad Atene e la conseguente alleanza siglata nel 427 aC era motivata dal fatto che i Leontinoierano συγγενεῖς degli Ateniesi53 Lo stesso argomento della omophylia verragrave utilizzato piugravetardi dai Romani per correre in aiuto ai Mamertini minacciati dai Cartaginesi argomento inquesto caso palesemente strumentale e tanto piugrave sorprendente in considerazione del fatto chelrsquoepisodio si colloca allrsquoindomani delle guerre contro i Sanniti e che i Mamertini accreditavanoper se stessi secondo la tradizione trasmessa dal poeta Alfio origine sannite

46 Sullrsquoetnografia della Sicilia antica la storiografia greca tra V e IV secolo si articola traunrsquoangolazione laquo occidentale raquo espressa da storici della Magna Grecia e Sicilia qualiAntioco di Siracusa e Filisto che risentono delle proiezioni della politica siracusana siaallrsquointerno che allrsquoesterno dellrsquoisola e unrsquoangolazione laquo ateniese raquo che ha la sua piugrave compiutarappresentazione nel noto capitolo sullrsquolaquo archaiologia siciliana raquo di Tucidide ma rispecchiatain diversa misura anche da Ellanico di Lesbo Questi ultimi si ispirano infatti ad orizzonticoloniali laquo ionici raquo a cui fanno riferimento le mire occidentali di Atene54 Sono infatti i diversiambienti delle colonie drsquoOccidente che hanno veicolato da una parte tradizioni indigenee dallrsquoaltra le diverse rappresentazioni delle relazioni tra Greci e popolazioni anellenicheovviamente variabili anche in rapporto alle circostanze e ai contesti in cui tali relazioni siinseriscono

47 Un esempio di queste diverse percezioni con evidenti ricadute sul tema delle origini ci vieneofferto dallrsquoarea dello Stretto antica zona di occupazione calcidese Lrsquoambiente dello Strettosembra rivestire nella versione di Ellanico di Lesbo relativa allrsquoorigine del nome rsquoΙταλία chenella fase iniziale designava lrsquoappendice meridionale della Calabria un ruolo diverso da quelloriflesso dai frammenti attribuiti ad Antioco di Siracusa relativamente allo stesso tema

48 Presso Ellanico quel braccio di mare viene rappresentato come un tratto di sostanzialecontinuitagrave linguistico-culturale che unisce le due sponde egrave lrsquoimplicazione sottesa alla sagadel bovino che sfugge alla mandria di Ercole attraversando lo Stretto e che viene designatodagli indigeni con la stessa parola per laquo vitello raquo presente nel latino e nelle lingue sabelliche55Egrave importante sottolineare che nel contesto della saga riferita da Ellanico questa stessa parolaviene sentita da Ercole al di lagrave dello Stretto oltrepassato appunto dal bovino fuggito ilparticolare egrave importante percheacute denuncia la percezione e la rappresentazione di una continuitagravelinguistica tra le due sponde Come abbiamo accennato sopra il sottofondo di questa eziologiadel nome laquo Italia raquo si rannoda alle tradizioni laquo sannite raquo per le seguenti ragioni a) mette incausa il nome del laquo vitello raquo nella forma italica b) salda il nome del bovino al coronimo Italiadi cui si faranno piugrave tardi vessillo le leggende monetali della guerra sociale56 c) si collegaimplicitamente allrsquoideologia del laquo toro raquo che gioca un ruolo centrale nella tradizione del versacrum sannita57 d) i due temi quello del laquo toro raquo e quello del legame tra le due sponde delloStretto riaffiorano indirettamente nella saga sullrsquoetnogenesi dei Mamertini

49 Presso Antioco invece lo Stretto si configura come un elemento di frattura che segna con il suoattraversamento la formazione e lo sviluppo di un nuovo ethnos quello dei Σικελοί Le diverseprospettive sul tema delle origini della nozione di rsquoΙταλία rispecchiano le rispettive visualidei due storici a cui vengono attribuite le versioni sulle laquo origini raquo dei Siculi Da una parteEllanico di Lesbo si poneva nellrsquoottica delle colonie calcidesi Rhegion e Zankle che installatesulle sponde opposte dello Stretto avevano interesse a vederne la coesione attraverso unasorta di laquo ponte raquo ideale58 contrassegnato da una cultura comune mentre dallrsquoaltra Antiocoguardava da una prospettiva siracusana che tendeva ad accentuare la separazione della Siciliadalla Magna Grecia Antioco infatti sul tema dei Σικελοί pur non disconoscendone la remota

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provenienza dalla Penisola pone lrsquoaccento sulla nuova identitagrave acquisita sul suolo sicilianoimplicando cosigrave una cesura rispetto ai luoghi di origine e dunque rispetto al mondo italico

50 Lrsquoorigine dei Siculi appare dunque un tema centrale per la storiografia greca di V secoloLrsquoetnonimo egrave certamente ben piugrave antico come mostrano le menzioni in documenti accadicied egiziani fin dal II millennio aC e dal suo uso come antroponimo nei poemi omerici e iniscrizioni dallrsquoAttica di VI secolo59

51 Tuttavia lrsquointeresse storiografico per i Σικελοί nel corso V secolo ha motivazioni contingentilegate ai processi di autonomia politica e di identitagrave etnica del mondo indigeno che culminanoproprio in quel periodo Lrsquoepisodio della rivolta capeggiata da Ducezio accreditato come redei Siculi intorno al 450 aC si accompagna allrsquoapparire della documentazione epigraficaascrivibile al siculo cronologicamente concentrata nella seconda metagrave del V secolo e situatanella parte centro-orientale dellrsquoisola60 La concomitanza dei due fatti rivela la maturazione diuna forte spinta identitaria allrsquointerno del mondo indigeno proprio nei decenni centrali del Vsecolo di cui appunto i diversi storici piugrave o meno coevi Antioco Ellanico e Tucidide sonotestimoni sia pure da prospettive diverse come giagrave detto pocrsquoanzi il primo da una visualesiracusana gli altri due dallrsquoottica delle mire ateniesi verso Occidente

52 Tuttavia nella scansione cronologica delle origini dei Siculi come ondata migratoriaproveniente dalla Penisola le fonti si divaricano sensibilmente come mette in evidenzaDionigi di Alicarnasso che ce ne offre una lucida sintesi61 Tucidide colloca lrsquoarrivo dei Siculi300 anni prima dellrsquoarrivo dei Greci mentre Ellanico lo data alla terza generazione prima dellaguerra di Troia62 e in modo non troppo dissimile Filisto lo pone ottanta anni prima di questostesso evento63

53 Allo stesso modo si registrano considerevoli discordanze anche nei collegamenti istituiti dallemedesime fonti tra i Siculi e le popolazioni della Penisola Cosigrave mentre Tucidide presenta laloro migrazione nellrsquoisola come conseguenza della pressione esercitata dagli rsquoOπικοί nomesotto il quale in Tucidide e in altre fonti64 vengono comprese popolazioni stanziate nella fasciamedio-basso-tirrenica e specificamente la Campania (come denuncia lrsquoubicazione tucididea diCuma ἐν Oπικίᾳ) Antioco recepisce il filone che mette in relazione i Siculi con le popolazionimeridionali piugrave vicine allo Stretto cioegrave gli Enotri Come ulteriore differenza tra i due storicicoevi egrave da sottolineare il fatto che Antioco diversamente da Tucidide sembra porre lrsquoaccentonon tanto sul fenomeno della laquo migrazione raquo alla base dellrsquoetnogenesi dei Siculi quantopiuttosto sul processo evolutivo interno al mondo laquo italico raquo della Penisola di cui essi sonouna proiezione Un frammento che ha lrsquoaria di essere una citazione letterale rispecchiaun linguaggio di sapore filosofico e di taglio sorprendentemente moderno in cui si lega laformazione di unrsquoidentitagrave etnica allrsquolaquo essere raquo e al laquo divenire raquo in un quadro piugrave ampio diricomposizione di varie entitagrave etniche

lsquoοὕτω δὲ Σικελοὶ καὶ Μόργητες ἐγένοντο καὶ rsquoIταλιῆτεςἐόντεςΟἴνωτροιrsquo(DH AR I 12 3 = FGH 555 frg 2 Jacoby)

54 Un filone importante della tradizione sulle origini sicule egrave rappresentato dai legami conil mondo latino e specificamente con Roma Di questo filone che egrave stato sicuramentesponsorizzato dalla cultura romana sotto diversi riguardi ed ha avuto come vedremosignificativi riverberi anche nei percorsi della scienza moderna si trova giagrave traccianellrsquoannalistica efficacemente sintetizzata dallrsquoespressione varroniana a Roma quod ortiSiculi annales veteres dicunt65 Del resto sappiamo che annalisti come Fabio Pittore e CassioHemina66 si erano occupati di antiche relazioni tra cittagrave del Lazio e centri indigeni della Sicilia

55 Queste relazioni si iscrivono nella cornice della saga di Enea e delle origini troiane sotto la cuiegida un filone della tradizione certamente antico ha voluto saldare i primordi di Roma e dicittagrave del Latium Vetus con varie localitagrave della Sicilia Il radicamento di tali rapporti remoti traLazio e Sicilia egrave altresigrave rivelato dai pinakes della biblioteca del ginnasio di Tauromenion cheparlano della vicenda di un Lανoῖος eroe eponimo di Lanuvium67 e dalla tradizione recepitanellrsquoEneide che prevede una doppia sosta di Enea in Sicilia Egrave in particolare lrsquoarea elima che egraveteatro degli eventi legati alla leggenda di Enea quali lrsquoarrivo a Drepano la sepoltura del padreAnchise presso Erice considerata uno dei siti piugrave rappresentativi del territorio elimo insieme

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a Segesta ed Entella la menzione degli atleti in gara nei giochi in onore di Anchise Elimo eEntello nomi chiaramente desunti dallrsquoetno-toponomastica locale

56 La trama virgiliana si inserisce nella cornice piugrave ampia di tradizioni che legavano il mondoelimo allrsquoambiente troiano sintetizzate da Servio68 che ricorda anche la figura di Egesta altroeponimo del sito elimo di Segesta donna troiana che arrivata in Sicilia avrebbe generatoAceste il re siculo che accoglie benevolmente Enea celebrando i riti funebri in onore diAnchise Queste tradizioni hanno radici ben piugrave antiche tanto che le tracce di diversi filoni siritrovano giagrave nel V secolo attraverso i frammenti di Ellanico69 Pertanto la sosta di Enea e lasepoltura del padre proprio nel territorio elimo sancita dallrsquoordito dellrsquoEneide sembra aver ilsapore simbolico di rinsaldare gli antichi legami segnati dallrsquoascendenza da una comune terradi origine

57 Piugrave difficile invece egrave dipanare i fili e la cronologia a cui risale il complesso delle tradizionisui remoti legami tra la Sicilia e il Lazio di cui lrsquoannalistica romana egrave stata non lrsquoartefice malrsquoerede Infatti come giagrave accennato se ne trovano chiare tracce nella storiografia di V e IVsecolo da Ellanico e Antioco fino a Timeo

58 Si delineano almeno due filoni distinti per quanto in parte finiscano per intrecciarsi Da unlato quello delle comuni origini troiane che lega lrsquoarea elima a Roma secondo la tradizionerecepita nellrsquoEneide ma giagrave presente presso Ellanico dallrsquoaltro un filone un porsquo piugrave opacoe intricato che riguarda le origini dei Siculi di cui si asserisce lrsquoorigine dalla PenisolaInfatti la loro provenienza peninsulare egrave sostenuta da Tucidide che fa risalire agli rsquoOπικοίubicati tra basso Lazio e Campania la pressione migratoria che avrebbe portato i Siculi aspostarsi verso sud e da Antioco il quale presenta lrsquoetnogenesi dei Σικελοί in modo piugravecomplesso e piugrave difficilmente districabile tra diverse componenti Lo storico siracusanoinfatti presenta la genesi dei Siculi per un verso come un processo di trasformazione internaal mondo enotrio (secondo il frammento sopra citato) e per un altro verso come conseguenzadellrsquoinserimento di un elemento straniero (ἐπιξενωθείς) che ne avrebbe fatto da guida questrsquoultimo particolare si accorda con il filone di cui lo stesso Antioco sembra altrove farsiportavoce nel presentare lrsquoeponimo Σικελός come esule da Roma70

59 Ora significativamente a queste due componenti etniche focalizzate dalle tradizioni antichecioegrave quella elima nella parte occidentale e quella sicula nella parte orientale dellrsquoisolacorrispondono due distinti corpora epigrafici mentre la documentazione attribuibile ai Sicaniegrave evanescente cosigrave come lo sono le tradizioni antiche a loro carico Significativamente DiodoroSiculo annuncia di volersi occupare in seguito della questione ma nella sua opera non vi egrave piugravealcuna menzione dei Sicani71

60 Neacute saragrave del tutto casuale che proprio ai Siculi a cui sono accreditate le parentele piugrave dirette coni Latini sia assegnato un numero abbastanza elevato di glosse anche se buona parte di essesi spiega allrsquointerno di variazioni interne al greco locale72 Una buona parte di queste glosse egravenota da Varrone che evidentemente era consapevole di questo filone di tradizioni a lui benantecedenti delle quali egli fa largo uso nel quadro delle origini del lessico latino

61 Ora qui interessa sottolineare il fatto che alle glosse laquo sicule raquo egrave stato affidato a lungo il ruolodi fonte primaria di documentazione della lingua denominata appunto laquo siculo raquo a fronte diun dossier epigrafico indigeno estremamente esiguo Lrsquouso di tale materiale glossograficoinsieme alle soggiacenti tradizioni sulle relazioni remote tra le genti indigene dellrsquoisola equelle della Penisola si egrave riverberato nella scienza moderna ora surrogando le carenze orasommandosi alle risultanze della documentazione epigrafica Un esempio significativo egrave ilquadro che nel 1933 offriva il manuale di Conway ˗ Whatmough ˗ Johnson che per gran partedel Novecento ha costituito unrsquoopera di consultazione e un punto di riferimento per gli studisulle lingue della Sicilia antica offrendo la raccolta piugrave completa e riccamente commentata dimateriale glossografico relativo allrsquoisola In realtagrave lrsquoorientamento adottato nel commento nonfa altro che accreditare il filone largamente rappresentato nelle fonti antiche che attribuisce aiSiculi una provenienza dalla Penisola

62 In particolare si pone lrsquoaccento sulla tradizione che riconduce al Lazio le origini sicule dietrola precisazione che se egrave vero che dai documenti epigrafici non viene nessuna conferma dellepresunte affinitagrave tra siculo e latino non ne viene neppure alcuna smentita

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The Sicels (Siculi ) must be reckoned one of the ancient peoples of Italy as well as of Sicily[hellip]The ancient tradition makes the Sicels close kin if not identical with the early inhabitants ofLatium the linguistic evidence scanty as it is if it does not confirm the tradition at least doesnot so far as it goes disprove it73

63 Drsquoaltra parte la circolaritagrave del ragionamento appare evidente dal fatto che si utilizza ilmateriale delle glosse tanto come prova delle affinitagrave tra siculo e latino quanto come confermadellrsquoaffidabilitagrave della tradizione antica che ce le ha tramandate

The glosses on Sicel words may certainly be interpreted to imply that Sicel was closely related tothe idioms of ancient Italy and perhaps even to the tongue which afterwards developed intowhat we know as the Lingua Latina74

Le tradizioni sugli Elimi e le ipotesi sulla posizione linguisticadellrsquoelimo

64 Analoga pressione delle fonti sul tema delle origini si egrave esercitata anche negli orientamentimoderni intorno alla lingua degli Elimi Il peso di queste tradizioni ha in particolare gravatosulla definizione della posizione linguistica dellrsquoelimo la cui documentazione epigraficacostituita da circa 300 frammenti di iscrizioni e da alcune leggende monetali con i nomi diErice e Segesta non egrave solo quantitativamente esigua ma egrave anche qualitativamente insufficientea dare unrsquoidea concreta della natura della lingua al di lagrave della sua appartenenza al noverodelle lingue indo-europee75 Infatti gli approcci alla lingua degli Elimi particolarmente nellaseconda metagrave del XX secolo hanno sostanzialmente ricalcato la dicotomia consegnataci dallefonti antiche anche accendendo aspre polemiche

65 Le fonti si divaricano tra il filone raccolto da Tucidide76 e quello assegnato ad Ellanico77Il primo accredita agli Elimi la provenienza da Troia al seguito della sua distruzionesottolineando altresigrave il loro amalgamarsi con la componente indigena rappresentata daiΣικανοί che avrebbe dato alla comunitagrave una nuova configurazione Lrsquoatto di nascita diquesta nuova comunitagrave viene connesso da Tucidide allrsquoassunzione del nome di rsquoEλυμοι che liaccomuna laquo tutti quanti raquo (ξύμπαντες Ἔλυμοι ἐκλήθησαν)78 La questione egrave anche su questopunto assai delicata giaccheacute il nome degli Elimi ha lrsquoaria di essere non un laquo autonimo raquoma piuttosto un laquo eteronimo raquo di tono spregiativo creato dai Greci stessi79 Se dunque cisi basa su questo particolare si potrebbe essere portati a pensare che lrsquoethnos degli Elimisia frutto di una costruzione greca Tale impressione converge con il carattere eterogeneodegli Elimi adombrato tanto da Tucidide quanto da Ellanico Piugrave precisamente i frammentidi Ellanico sembrano veicolare due versioni non necessariamente in contrasto tra loro Lrsquounapresenta gli Elimi come originari dalla Penisola Italiana spinti in Sicilia dagli Enotri80lrsquoaltro fa allusione alla fuga da Troia di Elimo e di Egesto81 laquo che non possono non essereidentificati come i protagonisti della versione troiana dellrsquoetnogenesi elima raquo82 In altre paroleEllanico sembra consapevole dei due filoni della tradizione sullrsquoorigine degli Elimi cioegravetanto quello dellrsquoascendenza italica quanto quello della provenienza anatolica che egrave il solorecepito da Tucidide Drsquoaltra parte il dettato di Tucidide sembra distinguere due livelli dellaformazione dellrsquoethnos elimo il primo egrave quello dellrsquoorigine remota lrsquoaltro quello della lorotrasformazione in situ Egrave a questrsquoultimo livello che si colloca lrsquoassunzione di tale nome daparte di comunitagrave in origine diverse (ξύμπαντες Ἔλυμοι ἐκλήθησαν)

66 Nella cornice della tradizione che assegna loro lrsquoorigine dalla Penisola italiana gli Elimicondividerebbero lo stesso processo di etnogenesi che viene attribuito ai Σικελοί dallo stessoEllanico e da altre fonti coeve come Antioco di Siracusa Tale processo sembra consistere nellaquo distacco raquo da una comunitagrave stanziata nella parte meridionale della Penisola

67 Momento cruciale del distacco egrave segnato dallrsquolaquo attraversamento raquo (διάβασις) dello Strettoche di fatto avrebbe sancito lrsquoautonomia etnico-politica tanto dei Siculi quanto degli ElimiAppaiono dunque evidenti alcuni elementi comuni alle tradizioni sulle origini dei Siculi edegli Elimi a) la provenienza geografica egrave strettamente legata al processo di etnogenesi b)lrsquoetnogenesi si estrinseca nel conseguimento di unrsquoidentitagrave etnica segnalata dallo status dellaquo nomen raquo che egrave simbolo di una raggiunta autonomia politico-istituzionale c) tale autonomiaegrave conseguenza di un processo di sviluppo maturato in seno alla comunitagrave di origine d) il

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raggiungimento di tale autonomia egrave sancita da un distacco che nel caso specifico delle gentidella Sicilia egrave costituito una barriera fisica rappresentata dallo Stretto In conclusione nel casodei Siculi e degli Elimi la questione delle origini non egrave che lrsquointerfaccia del problema del lorocostituirsi come entitagrave politica secondo lrsquoottica che poteva essere di interesse agli interessistoriografici di V secolo aC

68 Come egrave accaduto per i Siculi i due filoni delle tradizioni antiche sulle origini elimehanno tracciato le piste delle discussioni moderne sullrsquoermeneutica testuale e sulla posizionelinguistica dellrsquoelimo in seno alle lingue indo-europee Lo mostrano chiaramente i frontiopposti su cui si sono schierati nel corso degli anni Sessanta da una parte M Durante edallrsquoaltra R Ambrosini lrsquouno schierato a favore dellrsquoappartenenza dellrsquoelimo alla famiglialinguistica laquo italica raquo e quindi con parentele piugrave strette con lrsquoosco-umbro e il latino seguitocon sfumature diverse (soprattutto per i rapporti con il latino e il siculo) da G Alessio e OParlangeli lrsquoaltro deciso assertore del carattere anatolico della lingua83 Non sono mancateneppure proposte di soluzioni intermedie volte a conciliare le due tradizioni antiche cosigravedistanti come quella di M Lejeune

La premiegravere (que jappellerai laquo proto-eacutelyme raquo) est celle venue du monde eacutegeacuteen agrave laquelle sereacutefegravere Thucydide La seconde (que jappellerai laquo eacutelyme raquo) est celle venue de la Lucanie et duBruttium agrave laquelle se reacutefegravere Hellanicos elle a finalement imposeacute sa langue (qui est disonsitaloiumlde) agrave lOuest de la Sicile cest cette langue qui y demeure en usage vers le milieu du premiermilleacutenaire et qui se manifeste dans les inscriptions de Seacutegeste84

69 Tra le due diverse stratificazioni migratorie testimoniate dalle fonti antiche vengono perfinoripartite le evidenze epigrafiche

Au substrat proto-eacutelyme on assignera 1deg la survivance de certains symboles graphiques (doublehache etc) qui se perpeacutetuent avec valeur magique jusquau Ve siegravecle 2deg la survivance decertains thegravemes deacutecoratifs dans la poterie inciseacutee de Seacutegeste 3deg la survivance de certainshydronymes comme Krimissos Telmēssos Helbēsus 4deg la survivance de certains anthroponymes(figurant sur nos tessons votifs) comme Atis ou DoaAux Eacutelymes de la seconde invasion on assignera (outre la langue mecircme de nos deacutedicaces) 1deg latradition des deacutecors de la poterie peinte de Seacutegeste (qui constitue leacutenorme majoriteacute du mateacuterielceacuteramique) 2deg les anthroponymes (qui constituent la grande majoriteacute du stock fourni par nosdeacutedicaces) tels que Atros Botulos Lepanos Metilos Titelos etc

70 In questa soluzione per cosigrave dire compromissoria sostenuta da M Lejeune desta non pocasorpresa il fatto che oltre a dati linguistici di natura eterogenea come toponimi e antroponimisi faccia ricorso a simboli grafici e ad elementi decorativi addotti come prove a favore dellepresunte origini anatoliche nel solco della tradizione tucididea Appare quanto meno singolareinfatti che alla metagrave del I millennio aC potessero essersi conservate abitudini grafiche opratiche decorative in uso secoli prima nella terra di origine di cui peraltro restano oscuri imodelli Sul piano piugrave strettamente linguistico poi la presenza di onomastica suscettibile diaccostamenti al mondo egeo-anatolico non sembra essere nellrsquoarea elima piugrave caratterizzanterispetto ad altre zone dentro e fuori la Sicilia I dati onomastici che si vuole condivisi con unospecifico ambiente anatolico cosa che peraltro egrave tutta da dimostrare sono alquanto fluidi epossono pertanto iscriversi nellrsquoalveo piugrave o meno esteso dei contatti con il bacino orientaledel Mediterraneo A tali contatti di piena epoca storica allude lo stesso passo di Tucidide chea proposito delle origini degli Elimi fa cenno ad insediamenti di Focei proprio in ambienteelimo

71 Lrsquoaccenno tucidideo alle presenze focee nella zona elima rafforza il sospetto che la tradizionecirca le origini anatoliche degli Elimi abbia una matrice focea e sia pertanto da ricondursi alcircuito di questo flusso coloniale85 Allo stesso modo sempre ad una matrice focea potrebbericondursi anche la notizia recepita nellrsquoarchaiologia siciliana di Tucidide sulle originiiberiche dei Σικανοί Non si deve inoltre dimenticare che i rapporti tra la Sicilia e la PenisolaIberica passavano anche attraverso il flusso di mercenari che da questrsquoultima muovevano versolrsquoisola almeno dallrsquoinizio del V secolo aC86

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I filoni delle origini delle genti della Sicilia tra PenisolaIberica e Penisola Anatolica

72 Lrsquoattribuzione di antichi legami con popoli dellrsquoestremitagrave occidentale del Mediterraneo vaper cosigrave dire in controtendenza rispetto alla ben piugrave corposa matassa di fili che riportacon vari accenti e declinazioni ad Oriente lrsquoorigine di genti tanto della Sicilia quanto dellaPenisola italiana come i Veneti gli Etruschi i Latini gli Elimi Tuttavia anche questo duplicefilone delle origini che collega i due gruppi anellenici situati nellrsquoarea centro-occidentale dellaSicilia lrsquouno con lrsquoOriente e lrsquoaltro con lrsquoestremo Occidente si lascia perfettamente inserirenel circuito della colonizzazione focea che costituisce il filo conduttore che unisce le costeanatoliche e quelle mediterranee della Gallia e della Spagna Forse non egrave un caso che proprionellrsquoisola strategicamente centrale nel Mediterraneo si colga il nodo di tale filo che da unaparte congiunge i due terminali della colonizzazione focea e dallrsquoaltra amalgama le duecomponenti indigene quella elima e quella sicana in un unico processo di formazione comesegnalato dal dettato tucidideo sopra ricordato

73 La natura strumentale dei due fili che congiungono le origini dei Sicani e degli Elimialle due sponde estreme del Mediterraneo confluiti nellrsquoarchaiologiacutea siciliana di Tucididesi rivela anche dallrsquoassenza di significativi frutti che il loro uso ha portato nella scienzamoderna Le supposte origini anatoliche non hanno avuto alcun effetto nellrsquoermeneutica deitesti riconoscibili come Elimi neacute i presunti legami laquo iberici raquo del Sicano hanno contribuitoad identificare con certezza alcun testo come laquo sicano raquo o inversamente gettato qualcheluce sulla lingua iberica che invece dispone di un discreto numero di testi Il credito datoalle connessioni sicano-iberiche ha solo contribuito a dar vita ai fantasmi di un sostratomediterraneo occidentale denominato appunto sicano-ligure-iberico (Ribezzo Alessio)

74 Invece egrave dalla valorizzazione dei contatti con lrsquoambiente indigeno adombrati da Tucidideche si sono ottenuti i maggiori benefici nellrsquoermeneutica dei testi elimi Egrave infatti questo ilpercorso piugrave proficuo che abbandonata la via senza uscita delle origini remote ha privilegiatoi processi acculturativi in situ e specificamente i contatti con gli ambienti ellenici o ellenizzatiportatori di elementi morfo-lessicali che mostrano la permeabilitagrave al contatto con gli ambienticoloniali87 Egrave attraverso questa via che il materiale elimo pur nella sua povertagrave documentaria egraveriuscito a manifestare i caratteri di una lingua flessiva indoeuropea che nella morfologia lasciaintravedere piugrave accentuate relazioni laquo italiche raquo e una profonda influenza da parte del greco88

Origini anatoliche e origini italiche come temi e filonicomuni a lingue e culture diverse dellrsquoItalia preromana

75 Il caso delle origini degli Elimi offre uno spunto di riflessione conclusiva che permette diricongiungersi ai filoni relativi alle origini degli Etruschi da cui eravamo partiti Per gliuni come per gli altri le tradizioni antiche sulle origini hanno fortemente indirizzato lericerche linguistiche dei moderni innescando sui corpora epigrafici di entrambi pur tra loroincommensurabili un circolo vizioso che ha alimentato lrsquoermeneutica testuale dietro lrsquoassuntodi presunte parentele Le tradizioni antiche sugli Elimi e sugli Etruschi condividono anchela bipartizione tra origine anatolica e autoctonia Su questrsquoultima tuttavia risalta subito unasensibile divergenza Infatti a rigore di autoctonia propriamente detta si puograve parlare solo per latradizione dionigiana relativa agli Etruschi mentre agli Elimi inquadrati da Ellanico in uno deidue στόλοι rsquoΙταλικοί arrivati dalla Penisola si ascrive comunque una provenienza dallrsquoareaitalica Ciograve comporta quanto meno la visione di unrsquoautoctonia relativa in quanto conseguentead un movimento migratorio da territori prossimi che implica un legame di parentela con altrigruppi etnici appunto gli Enotri imputati come responsabili della loro espulsione

76 Invece nel caso degli Etruschi la tradizione antica sullrsquoautoctonia implica lrsquoisolamentolinguistico esplicitato dallo stesso Dionigi con la giagrave ricordata formula οὐδενὶ ἄλλῳ γένειοὔτε ὁμόγλωσσον οὔτε ὁμοδίαιτον

77 In realtagrave come si egrave giagrave detto anche lrsquoisolamento dellrsquoetrusco finora eretto come muro di difesada avventurosi confronti etimologici e a vessillo di prudenza nellrsquoermeneutica testuale sembravenir meno Le piugrave recenti acquisizioni fuori dellrsquoEtruria in particolare in ambiente retico e

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a Lemno mostrano che anche lrsquoanzidetta formula dionigiana di laquo lingua totalmente priva diconfronti raquo ormai non egrave piugrave sostenibile La prudenza del totale isolamento suggerita comereazione alle ripetute audaci speculazioni a cui la lingua egrave stata massicciamente sottopostaviene ora allentata proprio da coloro che ne avevano richiamato lrsquoopportunitagrave di tenerla comelinea-guida per non incorrere nei miraggi dellrsquoetimologia lasciando spazio a tentativi diricostruzione di uno stemma genealogico di parentele tra le tre lingue frammentarie in nomedi un laquo Tirrenico comune raquo89 In realtagrave i dati linguistici sembrano ancora flebili per permettereconclusioni solide in tal senso e soprattutto prestano il fianco a differenti interpretazioni inchiave storica

78 Tuttavia ancora una volta diventa inevitabile commisurarsi con le tradizioni antiche checi offrono elementi in qualche misura convergenti con le evidenze linguistiche ma nonimmediatamente saldabili con esse Per esempio sul versante del retico di cui ora sembranoessere sempre piugrave solide le affinitagrave con lrsquoetrusco90 si riapre il tema del confronto con letradizioni antiche documentate da Livio Plinio e Trogo che rappresentano la lingua dei Reticome una sorta di etrusco imbarbarito in conseguenza del suo isolamento nelle sedi alpine91Ma anche sul versante del lemnio il groviglio delle tradizioni che situano Tirreni nellrsquoisolasenza naturalmente precisarne i legami con quelli drsquoOccidente entrano inevitabilmente incausa nella valutazione storica dei rapporti di quella lingua con lrsquoetrusco

Riflessione conclusiva79 La valutazione e lrsquouso delle tradizioni sulle laquo origini raquo pur con tutte le loro complesse e

rischiose problematiche sopra delineate restano i nodi centrali delle scienze dellrsquoAntichitagraveSono anzi le pietre miliari che ne hanno contrassegnato la nascita e ne hanno accompagnatoi progressi scanditi dalle nuove acquisizioni adeguandosi e ricalibrandosi di volta in voltacon esse Ovviamente come tutti i fatti e i dati della storia lrsquoutilizzazione di questetradizioni egrave stata piegata ai metodi alle ideologie e alle finalitagrave diverse che hanno segnato ilcammino dellrsquoanalisi storica e di quella filologico-linguistica In seno a questi approcci sonoscaturite a fasi alterne divaricazioni e sovrapposizioni tra fonti dirette ed indirette altrettantopericolosamente estremistiche che spaziano dalla supina ed univoca accettazione del dettatodelle tradizioni antiche al loro altrettanto totale diniego Con tutto ciograve il confronto critico conil patrimonio delle fonti classiche non solo non puograve perdere la sua centralitagrave ma rivela altresigravecome le problematiche ad esse connesse diventano piugrave complesse ed articolate man mano chesi incrementano le conoscenze e si accresce la quantitagrave dei dati disponibili grazie allrsquoapporto dialtri canali documentari in particolare lrsquoepigrafia e lrsquoarcheologia Pertanto tale confronto cheegrave parte inerente delle scienze dellrsquoAntichitagrave richiede un continuo rinnovamento della dialetticainterdisciplinare e una messa a punto metodologica in conseguenza dellrsquoacquisizione di nuovidati Il versante delle lingue di frammentaria attestazione appare in tale prospettiva il terrenopiugrave fertile non solo per la conoscenza delle civiltagrave e delle lingue laquo minoritarie raquo ma anche unfondamentale strumento per ripensare storicamente la rappresentazione delle origini fornitadagli osservatori laquo esterni raquo appartenenti alle civiltagrave e a lingue che si sono affermate a scapitodi quelle laquo minoritarie raquo appunto quelle che si sono canalizzate nei grandi bacini fonti dellatradizione greca e romana

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Notes

1 Pallottino 19772 DionHal AR I 30 4-5 κινδυνεύουσι γὰρ τοῖς ἀληθέσι μᾶλλον ἐοικότα λέγειν ltοἱgt μηδαμόθενἀφιγμένον ἀλλ ἐπιχώριον τὸ ἔθνος ἀποφαίνοντες ἐπειδὴ ἀρχαῖόν τε πάνυ καὶ οὐδενὶ ἄλλῳ γένειοὔτε ὁμόγλωσσον οὔτε ὁμοδίαιτον ltὂνgt εὑρίσκεται3 Cf Poccetti 1984 p 146-1494 Ad es Herodot VIII 14415 τὸ Ἑλληνικόν ἐὸν ὅμαιμόν τε καὶ ὁμόγλωσσον5 Od I 183-184 ἐπὶ οἴνοπα πόντον ἐπ ἀλλοθρόους ἀνθρώπους ἐς Τεμέσην ἀλλοθρόουςἀνθρώπους6 Strab V 2 9 225 C ἔνιοι δ οὐ Τυρρηνούς φασι τοὺς Φαλερίους ἀλλὰ Φαλίσκους τινὲς δὲ καὶτοὺς Φαλίσκους πόλιν ἰδιόγλωσσον7 Pol II 17 5-6 προσαγορεύονται δ Οὐένετοι τοῖς μὲν ἔθεσι καὶ τῷ κόσμῳ βραχεῖ διαφέροντεςΚελτῶν γλώττῃ δ ἀλλοίᾳ χρώμενοι8 Cf Silvestri 19849 Cf ad es la rassegna in Imperato 199010 Cf De Saussure 1922 p 57311 Cf De Simone 198512 Filone che aveva trovato i suoi sostenitori giagrave in Rix 1996 e Eichner 1985 p 1413 Mahlzan 1999 De Simone 2004 Eichner 2012 Agostiniani 2012 De Simone 201214 In vari lavori tra cui per tutti la sintesi in Peruzzi 198015 Citazione da Pallottino 1977 p 13416 Ernout ndash Meillet 1985 p XI17 Poccetti 199118 Meillet 190819 Silvestri 1974

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20 Agostiniani 199821 Pascucci 197922 Gabba 196323 Poccetti 198424 Gabba 196325 Si veda su ciograve Vaxelaire 2005 p 48 s26 Cardona 1982 Poccetti 1984 Vaxelaire 200527 Strab VI 1 13 263 C28 Mele 200129 Lombardo 200130 Poccetti 2001 Mele 200131 Eudoxos von Knidos frg 321 Lasserre32 Pooccetti 198933 Wikeacuten 1937 Lepore 197634 Poccetti 201035 Ov Fast III 95 et tibi cum proavis miles Paeligne Sabinis convenit36 P Fest 248 L37 Devoto 1977 p 11038 Lazzeroni 1976 Meiser 198739 Come le stele iscritte dallrsquoarea superequana (Casteldieri) ImIt Paeligni Superaequum 1 240 Poccetti 200741 Es Krahe 1929 sv Accaus Annaeus42 Schulze 1904 p 43-4743 Tagliamonte 199444 Graells Fabregat 201445 Fest 150 L = HRR 372 Peter2

46 Heurgon 195747 ImIt Messana 448 De Franciscis ndash Parlangeli 1960 p 27 Costabile 200749 Cat HRR 75 Peter2

50 Citazione da Costabile 2007 p 32651 Riferimenti e dettagli in Mele 201152 Cf Sammartano 199853 Thuk III 86 3 VI 77 154 Poccetti 201255 DH I 35 2 = FGH 4 F 11156 Briquel 1996 p 12357 De Cazanove 200058 Vallet 1958 p 79-10559 Riferimenti in Poccetti 2012 p51 ss60 Agostiniani 1992a61 DH AR I 3562 DH A R I 22 3 = FGH 4 F 7963 DH A R 1222 = FGH 556 F 4664 Lepore 197665 Varr LL 510166 Cassius Hemina fr 2 3 Peter = 2 3 Santini67 Zevi 199968 Serv ad Aen I 550 V 3069 Mele 1994 p 7770 Zevi 1999 p 337

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71 Diod Sic V 6572 Campanile 196973 Conway ˗ Whatmough ˗ Johnson 1933 II p 43174 Conway ˗ Whatmough ˗ Johnson 1933 II p 43275 Agostiniani 1992b76 Thuk VI 277 DionHal ARi I 22 = FGH F 79b78 Thuk VI 279 Nenci 198980 DionHal AR I 22 3 = FGH 4 F 79b 81 DionHal AR I 45 4-481 = FGH 4 F 3182 Moggi 1997 117083 Ambrosini 196884 Lejeune 1969 p 24185 Mele 199486 Graells Fabregat 2014 p 16887 Agostiniani 1977 p XXIII88 Agostiniani 1997 p 889 Marchesini 2013 p 8990 Rovesciando cosigrave la linea prudente espressa ancora da Beekes 199391 Liv V 33 7 e 11 Iust XX 59 Plin NH III 133

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Paolo Poccetti laquo Tradizioni antiche sul tema delle origini e lettura dei dati linguistici dellrsquoItalia pre-romana raquo Meacutelanges de lEacutecole franccedilaise de Rome - Antiquiteacute [En ligne] 126ndash2 | 2014 mis en ligne le17 deacutecembre 2014 consulteacute le 19 deacutecembre 2014 URL httpmefrarevuesorg2334

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Paolo PoccettiUniversitagrave degli studi di Roma 2 Tor Vergata ndash paolopoccetti[at]tiscaliit

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copy Eacutecole franccedilaise de Rome

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Le tradizioni antiche sulle origini dei popoli dellrsquoItalia antica hanno avuto un grande peso neipercorsi della linguistica moderna non solo nellrsquoapproccio a lingue di incerta appartenenzagenealogica dellrsquoItalia antica (es lrsquoetrusco e lrsquoelimo) ma anche nel disegno storico di linguedi acclarata classificazione come lrsquoosco e il siculo con ricadute nellrsquoermeneutica dei testiIl riesame critico delle fonti antiche in un confronto interdisciplinare metodologicamenterinnovato ed aggiornato dai nuovi dati egrave una delle sfide avvincenti e sempre attuali dellescienze dellrsquoAntichitagrave Ancient traditions about origins of civilisations of Pre-Roman Italy not only deeply influencedmodern attempts to classification of languages whose genealogical tree is unknown such asEtruscan and Elymian but also oriented the history of languages genealogically well known

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such as Oscan and Sicel A new critical assessment of ancient sources in an interdisciplinaryperspective is needed by epigraphic data newly acquired that pose a methodical challenge tothe advancement of the investigation in the field of antiquity

Entreacutees drsquoindex

Keywords ancient traditions pre-roman Italy linguistic classificationParole chiave tradizioni antiche Italia preromana classificazione linguistica

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a quellrsquoepoca egrave ragionevole attendersi che abbia lasciato qualche traccia nel vocabolariosoprattutto nellrsquoambito di laquo saperi raquo tecnici

12 Tale domanda ovviamente attende ancora una risposta e non tocca solo il latino ma interferisceanche con la laquo questione delle origini etrusche raquo qualora ci si ponga nellrsquoangolazione diPallottino che privilegia la dinamica storica laquo della convergenza e coesistenza di elementidi varia origine dovuti allrsquoincontro di tradizioni linguistiche locali e di apporti innovatoridallrsquoesterno raquo15

13 Tuttavia il latino sia percheacute egrave lingua assai meno frammentaria di altre sia percheacute consente laconoscenza di lessici tecnici di vari ambiti presta il fianco in misura notevolmente maggioredi altre alla ricerca di laquo mots de civilisation raquo piugrave suscettibili di prestito A ciograve si aggiunge ilfatto che il latino pur essendo uno dei pilastri su cui si regge la comparazione e la ricostruzionedella famiglia linguistica indoeuropea e su cui si sono basate in passato le teorie dellevarie laquo ondate di indo-europeizzazione raquo linguistica della Penisola presenta nel vocabolarioun numero piuttosto basso di elementi lessicali assoggettabili ad una chiara etimologiaindoeuropea condizione efficacemente riassunta in apertura del dizionario etimologico latinodi Ernout-Meillet

Rien ne serait plus vain que de vouloir expliquer tout le vocabulaire laquo latin raquo par la traditionindo-europeacuteenne et par les formes normales du latin de Rome En particulier parmi les termestechniques et dans les mots laquo populaires raquo la plus grande partie est drsquoorigine inconnue ou malconnue16

14 Lo stimolo alla ricerca di miceneismi egrave venuto anche dal fatto che un certo numero di elementilessicali di uso laquo popolare raquo o di pertinenza a lessici tecnici non assoggettabili ad etimologiaindoeuropea condivide in diversa misura somiglianze formali con parole greche senza perograveriuscire neacute ad inserirsi in un sistema coerente di corrispondenze morfo-fonologiche17 neacute acostituirne uno coerente al proprio interno Tale condizione ha dato luogo a due possibiliesiti che hanno determinato i percorsi dellrsquoetimologia latina nel corso del XX secolo Dauna parte lo sbocco appena accennato della ricerca di elementi di ascendenza miceneaavallata dalla tradizione antica e dalle tracce archeologiche dei contatti con lrsquoambiente egeodi II millennio dallrsquoaltra lrsquoagnizione di sconosciute lingue di sostrato mediterraneo a cuiavrebbero attinto per canali indipendenti le due lingue classiche A differenza del primo filonedi indagine che si colloca a quota protostorica lrsquoaltro filone della ricerca si situa ad una quotaastorica o metastorica Tuttavia non raro egrave stato nei percorsi della linguistica lo slittamentodellrsquointerpretazione di elementi lessicali dallrsquouno allrsquoaltro filone

15 Per esempio per quanto riguarda i termini per laquo vino raquo e laquo olio raquo si egrave passati da un orientamentoaperto un secolo fa da Meillet che vedeva nel greco e nel latino gli esiti autonomi didue parole emergenti da unrsquoignota lingua di sostrato laquo mediterraneo raquo18 al riconoscimentodella provenienza greca di queste parole (anche se non necessariamente il greco ne egrave statalrsquoorigine ultima)19 con probabile mediazione etrusca nella trasmissione alle altre lingue dellaPenisola20 Egrave evidente che le due parole in questione oltre ai percorsi linguistici implicati dalpassaggio da una lingua allrsquoaltra comportano implicazioni ben piugrave profonde relativamentealla trasmissione di tecniche di coltivazione di produzione e di consumo dei due elementicaratteristici dellrsquoalimentazione mediterranea Comunque fatti salvi rari casi come questi perla stragrande maggioranza delle parole latine tanto lrsquoorigine dal greco miceneo quanto daunrsquoignota lingua di laquo sostrato raquo resta sul piano delle prove linguistiche niente piugrave che un attodi fede

16 Tuttavia inversamente tradizioni antiche pur cospicue sulle origines gentium non semprehanno orientato o stimolato le ricerche sulle laquo origini raquo delle lingue chiamate a sostegno dellefonti Per esempio pur in presenza della nota tradizione sulle forti compromissioni troianedella civiltagrave latina legate alla saga di Enea nessuno si egrave mai sognato di cercare connessionispecificamente anatoliche del latino Ma anche questa circostanza egrave un effetto sia pure innegativo di quanto elaborato giagrave nellrsquoAntichitagrave circa le componenti linguistiche del latinoInfatti nella coscienza metalinguistica dei Romani non si egrave mai radicata la convinzione che nellatino si serbassero tracce della lingua della terra di origine di Enea La leggenda troiana che ha

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alimentato un lungo filone accreditato dalla cultura augustea in relazione alle origini di Romanon ha avuto alcun riverbero nelle idee dei Romani sulle origini della loro lingua21 Anzi ancheallo scopo di non accreditare la propria lingua come laquo barbara raquo secondo la categorizzazioneetno-glottocentrica ellenica egrave stata in vario modo accentuata la stretta parentela con il greco22Piugrave in generale nella coscienza metalinguistica romana sono due le componenti fondamentalia cui sono state ricondotte le origini piugrave remote del latino rispettivamente quella greca e quellaindigena a sua volta articolata nei due macroambiti linguistici della Penisola cioegrave il mondoetrusco e quello sabellico23 Egrave noto che la diversa accentuazione di queste due componenti egravestata variamente strumentalizzata a fini ideologici e politici nella Roma tardo-repubblicana24

17 Nel panorama del mondo antico lrsquoItalia egrave indubbiamente un terreno eccezionalmente fertilee privilegiato per misurare le interferenze e i reciproci condizionamenti tra i due pianidocumentari su cui si reggono le nostre conoscenze delle civiltagrave antiche della Penisola quellodella documentazione diretta costituita dai dati epigrafici e quello della documentazioneindiretta offerta dalle tradizioni antiquarie Lrsquoeccezionalitagrave dellrsquoItalia discende da due ordinidi ragioni concomitanti la diversitagrave di lingue (anche allrsquointerno della stessa famiglia) icui testi hanno un diverso grado di accessibilitagrave ermeneutica e la molteplicitagrave di tradizioniantiquarie che si sono intrecciate intorno a ciascuna entitagrave etnica I rapporti tra i duepiani documentari che concorrono a formare lrsquoedificio incompleto delle nostre conoscenzerelative al mosaico etno-linguistico che ha popolato lrsquoItalia antica hanno segnato i percorsimetodologici della ricerca sfociando talora in intersezioni reciproche talora in insanabilidivaricazioni

18 Le tradizioni antiche non solo hanno aperto piste lungo le quali si egrave orientata la ricercamoderna ma non di rado hanno perfino surrogato lrsquoassenza o lrsquoestrema povertagrave di dati delladocumentazione diretta Bisogna innanzitutto tener presente il fatto che il vero terreno su cui sigioca il confronto tra tradizioni antiche e le ricostruzioni moderne egrave costituito essenzialmentedallrsquouniverso dei nomi Infatti qualsiasi tradizione relativa alle origini di una comunitagrave hacome punto di forza un nome nella fattispecie un laquo etnonimo raquo etichetta che a sua volta egravegenerica percheacute puograve sottendere realtagrave nozioni o rappresentazioni diverse di una stessa entitagravecosigrave come oggi possono essere Lombardo Bergamasco Brianzolo Padano Italiano

Gli etnonimi come fulcro delle tradizioni sulle origini trafiltri e miraggi

19 Il laquo nome raquo egrave notoriamente lrsquoelemento fondante e costitutivo di qualunque identitagrave tanto diindividui quanto di gruppi di individui Ma il nome egrave anche lrsquoelemento su cui convoglianoargomentazioni e conclusioni di ordine sia linguistico sia extra-linguistico ed egrave lrsquoelementosul quale si intersecano le analisi di diversi canali documentari diretti ed indiretti edinevitabilmente ne reggono il peso Rispetto ai singoli individui per i quali la variazionedelle denominazioni egrave subordinata alle varietagrave di contesti per i gruppi di individui cioegrave lecomunitagrave il nome piugrave spesso si scala tra un laquo autonimo raquo e un laquo eteronimo raquo25 Il primo egravelrsquoautodesignazione connessa allrsquoautopercezione della comunitagrave che vi si identifica e per lo piugraveappartenente alla lingua propria della comunitagrave stessa il secondo egrave la definizione attribuita aduna comunitagrave da osservatori laquo esterni raquo quasi sempre alloglotti cosigrave che il nome appartienead una lingua diversa o si presenta in veste formale diversa rispetto alla lingua della comunitagraveda esso designata Altro problema che si colloca in una prospettiva strettamente socio-etno-antropologica egrave la definizione di laquo comunitagrave raquo questione tra le piugrave complesse e tormentatenellrsquoambito delle scienze umane La definizione convenzionale e basilare di comunitagrave chiamain causa ancora una volta la comunanza di laquo origine raquo e di laquo lingua raquo oltre che di culturainteressi e consuetudini di vita

20 Ma se lrsquolaquo origine raquo egrave aspetto impalpabile astratto e astorico egrave ancora una volta la linguache in quanto fatto concreto tangibile e pienamente calato nella storia egrave elemento salienteper la definizione di una comunitagrave che serve appunto per delimitare il campo e lrsquooggettodellrsquoindagine Ma anche sotto questo riguardo lrsquoonomastica intorno a cui ruotano i varimodelli di definizione e di classificazione dellrsquoidentitagrave comporta unrsquoulteriore sottodistinzioneche si incrocia con la precedente cioegrave la distinzione tra la designazione della comunitagrave in

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quanto gruppo di individui che si identifica in un laquo etnonimo raquo e il nome di una linguache quasi mai egrave circoscritta ad una sola comunitagrave cioegrave il laquo glottonimo raquo26 Lrsquoesempio piugravenoto nellrsquoAntichitagrave di distinzione tra laquo etnonimo raquo e laquo glottonimo raquo ci viene offerto dallacoppia Romanus e Latinus nella cultura romana di etagrave classica entrambi sono autonimima solo il secondo funziona come glottonimo (Latina lingua Latine loqui e non Romanalingua Romane loqui) Invece in greco si usa lsquoΡωμαῖος in riferimento tanto alla comunitagrave(in senso istituzionale giuridico) quanto alla lingua di questrsquoultima accezione sono testimoniespressioni come ἡ τῶν Ῥωμαίων διάλεκτος usata anche come titolo di trattati tecnici a cuicorrisponde in latino Lingua Latina Allo stesso modo egrave significativo lrsquoimpiego dellrsquoavverbiolaquo glottonimico raquo lsquoΡωμαιστί funzionalmente equivalente a Latine mentre in greco non egraveattestato Λατινιστί In altre parole il derivato dal nome di Roma presenta usi divergenti tragreco e latino di cui ulteriori riflessi sono i continuatori di lsquoΡωμαῖος nel greco bizantino emoderno

21 Pertanto anche tutte le tradizioni antiche sulle origines gentium che ruotano intorno ad unnome assunto come vessillo ed indicatore dellrsquoidentitagrave etnica devono commisurarsi con laquestione preliminare attinente la pertinenza designativa del nome in relazione alla tradizionelinguistica a cui esso appartiene A queste variabili fondamentali si correla il nodo di fondoattinente la relazione tra il nome a cui si riferiscono le tradizioni sulle origini e il dossier delladocumentazione collegabile alla tradizione antica

22 La scienza moderna che si occupa di civiltagrave antiche laquo minoritarie raquo a fronte di quelle classichesi trova ad operare costantemente una saldatura tra i dati epigrafici articolati a loro volta tralivello della lingua e pratiche della scrittura e le informazioni topografico-antiquarie delle fontiantiche Non di rado questa saldatura egrave difficile se non impossibile percheacute una parte rilevantedi etnonimi dellrsquoItalia antica egrave difficilmente ancorabile ad una precisa fisionomia linguistica ead una prassi scrittoria ben netta e al contempo si sottrae anche ad una esatta delimitazionecartografica Tale condizione appare ancor piugrave marcata quanto piugrave un nome si proietta indietronel tempo mentre nelle epoche piugrave recenti ne resta una memoria vaga ed opaca come siverifica nel caso dei nomi degli rsquoΟπικοί Aὔσονες Oἰνωτροί attribuiti dalle fonti greche piugraveantiche alle popolazioni italiche insistenti sulla fascia costiera basso-tirrenica

Alcuni etnonimi del gruppo sabellico luci ed ombre dellatradizione

23 I nomi degli rsquoΟπικοί Aὔσονες Oἰνωτροί risalgono alla documentazione piugrave antica fornitadalle fonti greche relativamente alle popolazioni del gruppo sabellico stanziate lungo ilversante tirrenico della porzione meridionale della Penisola Tali nomi erano accomunaterealtagrave culturali ed istituzionali diverse ma che da parte della colonizzazione greca venivanopercepite ciascuna in modo relativamente unitario al proprio interno Eppure articolazioniinterne esistevano come ci lasciano intravedere indizi pur tenui sia dellrsquoepigrafia sia delle fontiletterarie Per esempio i quattro ἔθνη assoggettati allrsquolaquo impero di Sibari raquo insieme alle 25cittagrave menzionate come ὑπήκoοι27 dovevano comprendere comunitagrave ed insediamenti indigeniIl tutto doveva ricadere nellrsquoarea compresa sotto il nome degli Oἰνωτροί i quali pertantodovevano articolarsi in almeno quattro ambiti laquo cantonali raquo28 Quanto poi alle 25 laquo cittagrave raquo egraveverosimile che non tutte quelle che sono attribuite agli Oἰνωτροί dalle fonti antiche a partiredalla lsquolistarsquo di Ecateo ricadessero sotto lrsquoἀρχή di Sibari29 e che diverse comunitagrave godesseronon solo di autonomia ma anche di un grado di pariteticitagrave con la colonia achea come nelcaso dei Σερδαῖοι Ciograve fa pensare che Oἰνωτροί fosse un laquo iperonimo raquo di probabile matricegreca assegnato a comunitagrave distinte e autonome istituzionalmente ma legate da lingua e datratti culturali comuni inserite nellrsquoorbita delle colonie achee Resta tuttavia incerta lrsquooriginedellrsquoetnonimo anche in relazione alla sua inconsueta morfologia Lrsquoipotesi piugrave ragionevoleegrave un travestimento greco di un nome indigeno ispirato alla nozione di laquo unitagrave raquo (oinos)che probabilmente egrave stato sottoposto ad un riaccostamento paretimologico al nome del vino(οἶνος)30

24 Non molto diversamente il nome rsquoΟπικοί ha almeno a partire dal V secolo lrsquoapparenzadi un laquo iperonimo raquo cioegrave nome sotto il quale erano designate diverse comunitagrave che fino ad

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una certa fase storica erano caratterizzate da una sensibile varietagrave linguistica ed alfabetica alproprio interno Egrave quanto appare dai dati epigrafici di quel periodo nellrsquoarea prospiciente ilgolfo di Napoli Queste differenziazioni tendono ad attenuarsi se non ad annullarsi un secolopiugrave tardi giaccheacute un frammento di Eudosso di Cnido ridotto allrsquoespressione scarna rsquoΟπικοίγλώσσας συνέμιξαν31 rende testimonianza del fatto che allrsquointerno del gruppo degli rsquoΟπικοίsi era attivato un processo di convergenza e di standardizzazione linguistica che ha superatole precedenti differenziazioni32

25 Ciograve permette di concludere che sotto il nome collettivo di rsquoΟπικοί sono state inizialmentecomprese realtagrave caratterizzate da sensibili differenze linguistico-culturali come per esempiosi coglie presso Tucidide il quale collocando Cuma ἐν rsquoΟπικίᾳ allude ad una regione cheaveva certamente il pernio nella Campania identificata in modo unitario ma certamentecomposita culturalmente e linguisticamente come ci mostrano le evidenze epigrafiche33 Aquestrsquoepoca infatti nella regione si registra lrsquoimpiego di diversi sistemi alfabetici in cui ilVesuvio costituiva in qualche modo lo spartiacque ma anche la presenza di diverse varietagravelinguistiche risultanti dallrsquoamalgama delle lingue sabelliche da una parte con il greco degliinsediamenti coloniali insistenti nel golfo di Napoli e dallrsquoaltra con lrsquoetrusco presente tantonella Campania settentrionale quanto in quella meridionale34

26 Anche il giagrave citato frammento attribuito a Eudosso di Cnido da Stefano di Bisanzio dipinge peril IV secolo un quadro piuttosto coerente con lrsquoimmagine che si ricava dalla documentazioneepigrafica segnalando nellrsquoarea in questione quel processo di convergenza linguistica cheattenuando le precedenti divergenze ha portato alla creazione di una lingua interregionaleabbastanza unitaria e coesa almeno a livello della comunicazione pubblica In sostanza ilfenomeno che si evince dal frammento di Eudosso corrisponde al processo di formazione dellalingua osca Lrsquoimmagine relativamente unitaria che emerge di questa lingua egrave confermatasia dal corpus epigrafico osco giagrave a partire dalla seconda metagrave del IV secolo sia dalla stessadenominazione di lingua Osca assegnata dai Romani che evidentemente vi coglievano uncarattere unitario e sovra regionale Tale glottonimo infatti nelle fonti letterarie latine siapplica ad ambiti diversi come il Sannio la Campania e il Bruzio

27 Il caso appena citato degli rsquoΟπικοί costituisce un esempio abbastanza raro in cui la filieradelle tradizioni antiche si armonizza perfettamente con i dati della documentazione epigraficaentro un quadro coerente che mette in evidenza i processi evolutivi interni alle comunitagrave Manon sempre anzi purtroppo raramente egrave cosigrave Egrave evidente che le difficoltagrave di mettere in sintoniai due canali documentari tanto piugrave si accentuano con il divaricarsi della forbice cronologicatra i dati situati in epoca pienamente storica e la proiezione delle tradizioni sulle origini adunrsquoepoca remota e affondata nelle nebbie intermedie tra mito e protostoria

28 Ma egrave altrettanto ovvio che il complesso delle tradizioni antiche sulle origini delle popolazioniindigene dellrsquoItalia non puograve essere accantonato o eluso dalla scienza moderna anche solo perla semplice ragione che il sistema classificatorio delle evidenze documentarie si avvale comedetto in precedenza dellrsquouniverso onomastico trasmesso dal mondo antico Egrave infatti sullabase di questi dati onomastici che classifichiamo come laquo retica raquo laquo venetica raquo laquo messapica raquolaquo elima raquo ecc unrsquoepigrafe coerente con il corpus rinvenuto nel territorio degli antichi RaetiVeneti Μεσσάπιοι Ἔλυμοι e cosigrave via

Tradizioni antiche e dati epigrafici saldature (im)possibili

Sicani e Paeligni a confronto29 La tradizione antica ha esercitato ed esercita tuttora un peso notevole ed inevitabile nel

moderno sistema di classificazione dei dati della documentazione diretta I percorsi dellescienze dellrsquoAntichitagrave dal XIX secolo sono stati contrassegnati da fasi alterne nelle qualicon posizioni non di rado estremistiche nellrsquouno e nellrsquoaltro senso egrave stato ora dato eccessivocredito ora gettato totale discredito sulle tradizioni sulle etnie indigene dellrsquoItalia antica Infattisulla scorta delle tradizioni antiche talora sono state materializzate documentazioni ed identitagravelinguistiche che non sono mai esistite talora queste documentazioni sono state piegate allaricostruzione di laquo protolingue raquo talora allrsquoopposto egrave stata respinta in toto lrsquoaffidabilitagrave delle

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tradizioni antiche Del primo atteggiamento costituisce un esempio il nome dei Sicani per lopiugrave menzionati nelle fonti greche di V secolo aC a cui in vario modo la scienza modernasi egrave sforzata di attribuire una fisionomia linguistica autonoma sulla base dei dati delle glossee delle informazioni antiche Del secondo invece un esempio ci viene offerto dal nome deiPaeligni riguardo alle cui laquo origini raquo le tradizioni antiche si divaricano in due filoni lrsquounoriferito da Ovidio che fa cenno agli antenati laquo Sabini raquo35 lrsquoaltro rappresentato da una glossa diFesto che invece allude alla loro provenienza dallrsquoaltra sponda dellrsquoAdriatico riassunta dallaformula Paeligni ex Illyrico orti

36

30 Queste due tradizioni sulle laquo origini peligne raquo sono state recepite dalla scienza moderna e

considerate segno del carattere composito della regione come per esempio esplicita Devotosenza tuttavia darne motivazione

Le due tradizioni illirica e sabina non si contraddicono percheacute cosigrave lrsquoelemento montano comequello transadriatico avevano concorso entrambi a dare unrsquoimpronta alla regione37

31 Le iscrizioni peligne per quanto addensate verso la fine dellrsquoepoca repubblicana e fortementepermeate dal latino non ci mostrano alcuncheacute di laquo illirico raquo (etichetta a cui peraltronon corrisponde alcuna realtagrave linguistica concretizzata da testi) bensigrave una lingua di tiposabellico dove i tratti piugrave antichi (di varietagrave settentrionali piugrave affini allrsquoumbro e al sabino) sisono incrociati con flussi di provenienza meridionale (affini allrsquoosco campano-sannita)38 Insostanza la lingua delle iscrizioni peligne dagrave piena conferma alla tradizione delle origini sabinerappresentata da Ovidio Egrave verosimile che il poeta augusteo nato proprio nellrsquoarea peligna sifacesse portavoce di tradizioni locali e che lui stesso avesse interesse a darne credito Dallalingua delle iscrizioni invece non trapela nulla sulle relazioni con lrsquoambiente illirico nellalinea della tradizione recepita dalla glossa di Festo

32 Lrsquounico legame per la veritagrave flebile con lrsquoambito illirico potrebbe essere rappresentato daalcuni antroponimi presenti ma non esclusivi di questa area che si ritrovano anche nellrsquoaltrasponda dellrsquoAdriatico Tuttavia la convergenza tra nomi personali puograve essere agevolmentericondotta nel quadro di contatti e di afflussi transadriatici di isolati gruppi di individui Infattiil numero limitato dei nomi personali peligni che trovano riscontro nellrsquoaltra sponda adriaticalascia pensare ad un flusso migratorio relativamente modesto limitato a pochi gruppi difamiglie e che comunque non ha avuto alcun impatto nella lingua e nella cultura locale Delresto come giagrave dettto la rivendicazione delle origini laquo sabine raquo da parte dellrsquoindigeno Ovidioegrave coerente anche con i ritrovamenti di alcune iscrizioni laquo paleo-sabelliche raquo riferibili ad unalaquo sabinitagrave arcaica raquo in una parte del territorio peligno

33 La lingua delle iscrizioni peligne concentrate tra il 150 e il 50 aC per quanto segnatacome appena ricordato nella fase piugrave recente dallrsquointersezione di diverse correnti linguistichedella Penisola sia da sud verso nord (le varietagrave sabelliche) ma anche da ovest verso est (lalatinizzazione) appare solidamente ancorata al gruppo delle lingue sabelliche fin dalle fasipiugrave arcaiche come rivelano le iscrizioni in alfabeto sud-piceno rinvenute in quellrsquoarea39 e ilperpetuarsi di tradizioni di forme di poesia di antica tradizione indigena anche nella fase piugravetarda della romanizzazione40 E comunque se ci sono stati flussi migratori dallrsquoaltra spondaadriatica riflessi dallrsquoonomastica lrsquoinstallazione di tali gruppi allogeni nel territorio pelignodeve essere avvenuta in epoca pre-documentaria dal momento che i portatori di nomi personalisuscettibili di raffronti con lrsquoambiente illirico rivelano una piena integrazione nelle tradizionie nella lingua indigene e hanno dato luogo a gentes di spicco nel contesto locale alle sogliedella romanizzazione

34 In conclusione le presunte origini laquo illiriche raquo che la glossa di Festo attribuisce ai Peligni allaprova della documentazione epigrafica non trovano alcun riscontro Al massimo si traduconoin sporadiche coincidenze di onomastica personale con lrsquoaltra sponda adriatica che nullaprovano al di lagrave dei fenomeni di mobilitagrave peraltro limitata di individui che investono qualsiasitipo di societagrave

35 Tuttavia la glossa di Festo che accredita ai Peligni unrsquoorigine illirica non ha mancato diesercitare un qualche peso nella ricostruzione di una facies linguistica laquo illirica raquo che haanimato filoni della linguistica comparata intorno alla prima metagrave del XX secolo di cui si

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era fatto principale paladino H Krahe che aveva accentuato la visione di un laquo panillirismo raquoeuropeo Tuttavia la lingua laquo illirica raquo non egrave documentabile in quanto tale percheacute notoriamentepriva di testi La sola fonte documentaria invocata a favore della ricostruzione dellrsquolaquo illirico raquoegrave lrsquoonomastica (per lo piugrave lrsquoepigrafia latina e greca delle coste adriatiche) che di per seacute nonpuograve costituire la base per lrsquoaccertamento e tanto meno per la ricostruzione di una lingua Egravesicuramente sulla base della glossa di Festo che accredita origini laquo illiriche raquo ai Peligni cheH Krahe inserisce antroponimi di ambito peligno (anche di iscrizioni latine) nel suo repertoriodi nomi personali illirici41

36 Il tramonto della teoria laquo panillirica raquo in seno alla linguistica storica ha contribuitoal ridimensionamento del valore documentario della glossa di Festo lasciando tuttaviasostanzialmente intatta la questione della sua genesi La glossa infatti sunteggia unatradizione ben piugrave ricca ed articolata secondo la quale dai discendenti di un mitico capo che liavrebbe guidati nelle sedi storiche si sarebbero originati da una parte i Paeligni e i Pacinates

inde enim profecti Volsimi regis ductu cui cognomen fuit Lucullo partem Italiae occupaveruntHuius fuerunt nepotes Pacinus a quo Pacinates et Pelicus a quo Paeligni

37 Pacinates egrave un etnonimo altrimenti ignoto ma formalmente plausibile condividendo unamorfostruttura ndashīn-āt- ricorrente nellrsquoonomastica italica (come per esempio TarinatesAbellinates Ferentinates) oltre ad una base ben nota nel lessico italico Anche lrsquoantroponimoVolsimus nome del presunto capo del quale viene indicato perfino il cognomen Lucullus hauna plausibilitagrave morfologica a suo tempo giagrave segnalata da Schulze42 che aveva richiamatoil parallelismo tra Volsus Volsimus con la coppia di prenomi messapici Dazos DazimosPertanto la glossa di Festo contiene dati meritevoli di attenzione e di interesse anche senon trovano riscontro nella documentazione epigrafica locale ponendo interrogativi circa leragioni connesse alla sua genesi

Un caso esemplare lrsquouso delle tradizioni sulle origini dellegenti della Sicilia antica

38 Un caso emblematico dellrsquouso che egrave stato fatto del complesso delle tradizioni antiche daparte della scienza moderna allo scopo sia di definire identitagrave linguistiche sia di individuareentitagrave etniche egrave rappresentato dalla Sicilia antica La grande isola al centro del Mediterraneocostituisce infatti un terreno di elezione e di esercizio ma anche di sfida metodologica peril corretto ed equilibrato uso tra le numerose e variegate pieghe delle tradizioni antiche e glialtri canali documentari rappresentati con diverso spessore dallrsquoepigrafia e dalle glosse Egravesuperfluo ricordare che la Sicilia proprio in grazia della sua centralitagrave nel Mediterraneo egrave statameta di vari flussi migratori fin da epoca piugrave remota ma egrave anche stata nel corso del tempoal centro di contrastanti interessi laquo imperialistici raquo (es quello di Siracusa quello di Atenequello di Cartagine quello di Roma) Per questo lrsquoisola ha attirato molteplici attenzioni diordine etnografico comportando diverse tradizioni sul tema delle origini ora stratificate oraaggrovigliate in matasse inestricabili

39 In estrema sintesi i flussi migratori che hanno investito la grande isola e sui quali tanto lefonti letterarie quanto i dati epigrafici sostanzialmente convergono si iscrivono in due grandivettori quello proveniente dallrsquoEgeo a cui si rifanno le tradizioni sugli insediamenti colonialigreci e quello proveniente dalla Penisola Italiana in cui si sono stratificate varie ondatemigratorie fino alle soglie dellrsquoetagrave romana Crsquoegrave poi un vettore per cosigrave dire eterodosso che legauna popolazione dellrsquoisola i Sicani allrsquoestremo Occidente cioegrave lrsquoarea iberica rappresentatoda Tucidide

40 I filoni che rannodano le origini delle genti indigene della Sicilia alla Penisola Italiana siinseriscono in un flusso naturale che ha i suoi effetti tangibili in piena epoca storica Si trattadel flusso alimentato dallrsquoattivitagrave del mercenariato esercitato nellrsquoisola non solo da maestranzecampano-sannite43 ma anche galliche e iberiche44

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Tra Italia e Sicilia i flussi tra storia e preistoria come motivo dietnogenesi I Mamertini e i Siculi

41 Nella cornice di fenomeni migratori inseribili nella dinamica della ricerca di nuove risorse e disostentamento comune a tutti gli spostamenti migratori si inserisce una tradizione delle originidei Mamertini lrsquoultimo dei Σαυνιτικὰ ἔθνη che si costituisce come comunitagrave autonomaallrsquoinizio del III secolo aC con lrsquooccupazione di Messina Sullrsquoetnogenesi dei Mamertiniegrave stata intessuta una saga nota da Festo che ha come fonte un ignoto poeta Alfio45 saganella quale i motivi della cultura di origine (sostanzialmente il filone del ver sacrum) siintrecciano con i tratti della nuova identitagrave assunti nella terra di arrivo quali per esempiola sostituzione della figura di Marte con quella di Apollo nel ruolo di guida e di divinitagravetutelare della comunitagrave Come aveva giagrave mostrato Heurgon tale particolare della saga rivelache il filone prettamente italico del ver sacrum si era innestato su connotati greci46 Questaconclusione trova conferma nei dati epigrafici che sottolineando la sacralitagrave ad Apollo dellatouta Mamertina47 mostrano il ruolo politico assunto dalla divinitagrave nel costituirsi della nuovacomunitagrave e manifestano cosigrave una piena convergenza con la tradizione confluita in Festo

42 Un altro interessante punto di convergenza tra la tradizione delle origini dei Mamertini e idati epigrafici egrave costituito dalla loro sosta nella Tauricana silva nel percorso che li porta dalSannio verso la Sicilia Al di lagrave della funzione simbolica del toponimo che evoca il termineper laquo toro raquo animale alla guida nella tradizione del ver sacrum sannita la sosta dei Mamertininella regione prospiciente lo Stretto trova conferma nei rinvenimenti di bolli e monete conil nome dei Mamertini oltre al toponimo Mamertion tradigraveto da Strabone nellrsquoappendicemeridionale della Calabria48 In questa cornice appare indiscutibile che lrsquoaccenno alla sosta deiMamertini nella zona connessa al nome dei Tauriani egrave funzionale allrsquoordito della saga sulle lorolaquo origini raquo Egrave pertanto meritevole di interesse la proposta di legare il filone delle laquo origini raquodei Mamertini al filone delle laquo origini raquo dei Tauriani trasmesso da un noto passo di Catone49con la suggestione di sanare la corruttela del nome iniziale in Mamertini Tauriani vocanturde fluvio quia propter fluit che porterebbe a riconoscere laquo Tauriani e fondatori di Mamertionbruzia come appartenenti allo stesso gruppo etnico giunto nel Bruzio in una una o forse piugraveondate migratorie dal Sannio e dalla Campania raquo50 Se cosigrave fosse la sosta dei Mamertini trai Tauriani secondo la saga attribuita ad Alfio che certamente si ispirava a fonti indigeneavrebbe il senso di ripercorre le tracce di un cammino piugrave antico di cui evidentemente nellacultura dei Mamertini si serbava memoria egrave questo in pratica un segnale importante delserbarsi del patrimonio di tradizioni comuni ai Σαυνιτικὰ ἔθνη

43 In altre parole la saga dellrsquoetnogenesi dei Mamertini presenta i connotati essenziali fatti propridalla cultura sannita che riemergono nellrsquoideologia della guerra sociale a) il rapporto con ilMarte italico conservato nel nome dei Mamertini attribuito ai due siti a cavallo dello Strettocioegrave Messina e Mamertion b) il rapporto con lrsquoideologia del laquo toro raquo (a cui si lega la sosta trai Tauriani) c) il focalizzare lo scenario degli eventi nellrsquoarea che aveva costituito il nucleoprimitivo dellrsquo rsquoIταλία Tale nome almeno nella tradizione raccolta da Ellanico che saldava inuna continuitagrave linguistico-culturale le due sponde dello Stretto e le origini del nome al termineper laquo vitellotoro raquo51 ritorna poi nellrsquoidea dellrsquolaquo Italia raquo designata come Viteliu nelle monetedella guerra sociale

Le tradizioni su Sicani e Siculi e le ipotesi sulla consistenza dellerispettive lingue

44 Per quanto riguarda invece le origini delle tre grandi componenti in cui si articola lrsquoetnografiaantica della Sicilia cioegrave i Siculi i Sicani e gli Elimi colpisce innanzitutto lo squilibrio tralrsquoestrema povertagrave della documentazione linguistica tanto in quantitagrave quanto in qualitagrave ela varietagrave considerevole di tradizioni antiche su di esse addensata52 Gran parte di questetradizioni egrave giagrave presente nella storiografia greca di V secolo aC che per ragioni diverseha manifestato spiccati interessi verso il mondo indigeno dellrsquoisola Queste ragioni traggonoevidente ispirazione da motivi contingenti essendo riconducibili ora alle mire e ai contrasti

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interni al mondo greco (tanto tra colonie e madrepatria quanto allrsquointerno degli ambienticoloniali) ora al contrasto tra Greci e indigeni

45 Entro tali cornici le digressioni sulle origini diventano parte integrante delle descrizionietnografiche cosigrave che la definizione delle origini remote egrave strumento per inquadrare laquo da cheparte sta raquo una determinata comunitagrave Non crsquoegrave bisogno di ricordare che il tema delle origini hanotoriamente un ruolo centrale nella propaganda politica e nel sistema delle alleanze anticheche spesso vengono giustificate in base agli antichi rapporti di consanguineitagrave (συγγένεια)Cosigrave per esempio Tucidide insiste sul fatto che la richiesta di aiuto degli abitanti di Λεοντῖνοιad Atene e la conseguente alleanza siglata nel 427 aC era motivata dal fatto che i Leontinoierano συγγενεῖς degli Ateniesi53 Lo stesso argomento della omophylia verragrave utilizzato piugravetardi dai Romani per correre in aiuto ai Mamertini minacciati dai Cartaginesi argomento inquesto caso palesemente strumentale e tanto piugrave sorprendente in considerazione del fatto chelrsquoepisodio si colloca allrsquoindomani delle guerre contro i Sanniti e che i Mamertini accreditavanoper se stessi secondo la tradizione trasmessa dal poeta Alfio origine sannite

46 Sullrsquoetnografia della Sicilia antica la storiografia greca tra V e IV secolo si articola traunrsquoangolazione laquo occidentale raquo espressa da storici della Magna Grecia e Sicilia qualiAntioco di Siracusa e Filisto che risentono delle proiezioni della politica siracusana siaallrsquointerno che allrsquoesterno dellrsquoisola e unrsquoangolazione laquo ateniese raquo che ha la sua piugrave compiutarappresentazione nel noto capitolo sullrsquolaquo archaiologia siciliana raquo di Tucidide ma rispecchiatain diversa misura anche da Ellanico di Lesbo Questi ultimi si ispirano infatti ad orizzonticoloniali laquo ionici raquo a cui fanno riferimento le mire occidentali di Atene54 Sono infatti i diversiambienti delle colonie drsquoOccidente che hanno veicolato da una parte tradizioni indigenee dallrsquoaltra le diverse rappresentazioni delle relazioni tra Greci e popolazioni anellenicheovviamente variabili anche in rapporto alle circostanze e ai contesti in cui tali relazioni siinseriscono

47 Un esempio di queste diverse percezioni con evidenti ricadute sul tema delle origini ci vieneofferto dallrsquoarea dello Stretto antica zona di occupazione calcidese Lrsquoambiente dello Strettosembra rivestire nella versione di Ellanico di Lesbo relativa allrsquoorigine del nome rsquoΙταλία chenella fase iniziale designava lrsquoappendice meridionale della Calabria un ruolo diverso da quelloriflesso dai frammenti attribuiti ad Antioco di Siracusa relativamente allo stesso tema

48 Presso Ellanico quel braccio di mare viene rappresentato come un tratto di sostanzialecontinuitagrave linguistico-culturale che unisce le due sponde egrave lrsquoimplicazione sottesa alla sagadel bovino che sfugge alla mandria di Ercole attraversando lo Stretto e che viene designatodagli indigeni con la stessa parola per laquo vitello raquo presente nel latino e nelle lingue sabelliche55Egrave importante sottolineare che nel contesto della saga riferita da Ellanico questa stessa parolaviene sentita da Ercole al di lagrave dello Stretto oltrepassato appunto dal bovino fuggito ilparticolare egrave importante percheacute denuncia la percezione e la rappresentazione di una continuitagravelinguistica tra le due sponde Come abbiamo accennato sopra il sottofondo di questa eziologiadel nome laquo Italia raquo si rannoda alle tradizioni laquo sannite raquo per le seguenti ragioni a) mette incausa il nome del laquo vitello raquo nella forma italica b) salda il nome del bovino al coronimo Italiadi cui si faranno piugrave tardi vessillo le leggende monetali della guerra sociale56 c) si collegaimplicitamente allrsquoideologia del laquo toro raquo che gioca un ruolo centrale nella tradizione del versacrum sannita57 d) i due temi quello del laquo toro raquo e quello del legame tra le due sponde delloStretto riaffiorano indirettamente nella saga sullrsquoetnogenesi dei Mamertini

49 Presso Antioco invece lo Stretto si configura come un elemento di frattura che segna con il suoattraversamento la formazione e lo sviluppo di un nuovo ethnos quello dei Σικελοί Le diverseprospettive sul tema delle origini della nozione di rsquoΙταλία rispecchiano le rispettive visualidei due storici a cui vengono attribuite le versioni sulle laquo origini raquo dei Siculi Da una parteEllanico di Lesbo si poneva nellrsquoottica delle colonie calcidesi Rhegion e Zankle che installatesulle sponde opposte dello Stretto avevano interesse a vederne la coesione attraverso unasorta di laquo ponte raquo ideale58 contrassegnato da una cultura comune mentre dallrsquoaltra Antiocoguardava da una prospettiva siracusana che tendeva ad accentuare la separazione della Siciliadalla Magna Grecia Antioco infatti sul tema dei Σικελοί pur non disconoscendone la remota

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provenienza dalla Penisola pone lrsquoaccento sulla nuova identitagrave acquisita sul suolo sicilianoimplicando cosigrave una cesura rispetto ai luoghi di origine e dunque rispetto al mondo italico

50 Lrsquoorigine dei Siculi appare dunque un tema centrale per la storiografia greca di V secoloLrsquoetnonimo egrave certamente ben piugrave antico come mostrano le menzioni in documenti accadicied egiziani fin dal II millennio aC e dal suo uso come antroponimo nei poemi omerici e iniscrizioni dallrsquoAttica di VI secolo59

51 Tuttavia lrsquointeresse storiografico per i Σικελοί nel corso V secolo ha motivazioni contingentilegate ai processi di autonomia politica e di identitagrave etnica del mondo indigeno che culminanoproprio in quel periodo Lrsquoepisodio della rivolta capeggiata da Ducezio accreditato come redei Siculi intorno al 450 aC si accompagna allrsquoapparire della documentazione epigraficaascrivibile al siculo cronologicamente concentrata nella seconda metagrave del V secolo e situatanella parte centro-orientale dellrsquoisola60 La concomitanza dei due fatti rivela la maturazione diuna forte spinta identitaria allrsquointerno del mondo indigeno proprio nei decenni centrali del Vsecolo di cui appunto i diversi storici piugrave o meno coevi Antioco Ellanico e Tucidide sonotestimoni sia pure da prospettive diverse come giagrave detto pocrsquoanzi il primo da una visualesiracusana gli altri due dallrsquoottica delle mire ateniesi verso Occidente

52 Tuttavia nella scansione cronologica delle origini dei Siculi come ondata migratoriaproveniente dalla Penisola le fonti si divaricano sensibilmente come mette in evidenzaDionigi di Alicarnasso che ce ne offre una lucida sintesi61 Tucidide colloca lrsquoarrivo dei Siculi300 anni prima dellrsquoarrivo dei Greci mentre Ellanico lo data alla terza generazione prima dellaguerra di Troia62 e in modo non troppo dissimile Filisto lo pone ottanta anni prima di questostesso evento63

53 Allo stesso modo si registrano considerevoli discordanze anche nei collegamenti istituiti dallemedesime fonti tra i Siculi e le popolazioni della Penisola Cosigrave mentre Tucidide presenta laloro migrazione nellrsquoisola come conseguenza della pressione esercitata dagli rsquoOπικοί nomesotto il quale in Tucidide e in altre fonti64 vengono comprese popolazioni stanziate nella fasciamedio-basso-tirrenica e specificamente la Campania (come denuncia lrsquoubicazione tucididea diCuma ἐν Oπικίᾳ) Antioco recepisce il filone che mette in relazione i Siculi con le popolazionimeridionali piugrave vicine allo Stretto cioegrave gli Enotri Come ulteriore differenza tra i due storicicoevi egrave da sottolineare il fatto che Antioco diversamente da Tucidide sembra porre lrsquoaccentonon tanto sul fenomeno della laquo migrazione raquo alla base dellrsquoetnogenesi dei Siculi quantopiuttosto sul processo evolutivo interno al mondo laquo italico raquo della Penisola di cui essi sonouna proiezione Un frammento che ha lrsquoaria di essere una citazione letterale rispecchiaun linguaggio di sapore filosofico e di taglio sorprendentemente moderno in cui si lega laformazione di unrsquoidentitagrave etnica allrsquolaquo essere raquo e al laquo divenire raquo in un quadro piugrave ampio diricomposizione di varie entitagrave etniche

lsquoοὕτω δὲ Σικελοὶ καὶ Μόργητες ἐγένοντο καὶ rsquoIταλιῆτεςἐόντεςΟἴνωτροιrsquo(DH AR I 12 3 = FGH 555 frg 2 Jacoby)

54 Un filone importante della tradizione sulle origini sicule egrave rappresentato dai legami conil mondo latino e specificamente con Roma Di questo filone che egrave stato sicuramentesponsorizzato dalla cultura romana sotto diversi riguardi ed ha avuto come vedremosignificativi riverberi anche nei percorsi della scienza moderna si trova giagrave traccianellrsquoannalistica efficacemente sintetizzata dallrsquoespressione varroniana a Roma quod ortiSiculi annales veteres dicunt65 Del resto sappiamo che annalisti come Fabio Pittore e CassioHemina66 si erano occupati di antiche relazioni tra cittagrave del Lazio e centri indigeni della Sicilia

55 Queste relazioni si iscrivono nella cornice della saga di Enea e delle origini troiane sotto la cuiegida un filone della tradizione certamente antico ha voluto saldare i primordi di Roma e dicittagrave del Latium Vetus con varie localitagrave della Sicilia Il radicamento di tali rapporti remoti traLazio e Sicilia egrave altresigrave rivelato dai pinakes della biblioteca del ginnasio di Tauromenion cheparlano della vicenda di un Lανoῖος eroe eponimo di Lanuvium67 e dalla tradizione recepitanellrsquoEneide che prevede una doppia sosta di Enea in Sicilia Egrave in particolare lrsquoarea elima che egraveteatro degli eventi legati alla leggenda di Enea quali lrsquoarrivo a Drepano la sepoltura del padreAnchise presso Erice considerata uno dei siti piugrave rappresentativi del territorio elimo insieme

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a Segesta ed Entella la menzione degli atleti in gara nei giochi in onore di Anchise Elimo eEntello nomi chiaramente desunti dallrsquoetno-toponomastica locale

56 La trama virgiliana si inserisce nella cornice piugrave ampia di tradizioni che legavano il mondoelimo allrsquoambiente troiano sintetizzate da Servio68 che ricorda anche la figura di Egesta altroeponimo del sito elimo di Segesta donna troiana che arrivata in Sicilia avrebbe generatoAceste il re siculo che accoglie benevolmente Enea celebrando i riti funebri in onore diAnchise Queste tradizioni hanno radici ben piugrave antiche tanto che le tracce di diversi filoni siritrovano giagrave nel V secolo attraverso i frammenti di Ellanico69 Pertanto la sosta di Enea e lasepoltura del padre proprio nel territorio elimo sancita dallrsquoordito dellrsquoEneide sembra aver ilsapore simbolico di rinsaldare gli antichi legami segnati dallrsquoascendenza da una comune terradi origine

57 Piugrave difficile invece egrave dipanare i fili e la cronologia a cui risale il complesso delle tradizionisui remoti legami tra la Sicilia e il Lazio di cui lrsquoannalistica romana egrave stata non lrsquoartefice malrsquoerede Infatti come giagrave accennato se ne trovano chiare tracce nella storiografia di V e IVsecolo da Ellanico e Antioco fino a Timeo

58 Si delineano almeno due filoni distinti per quanto in parte finiscano per intrecciarsi Da unlato quello delle comuni origini troiane che lega lrsquoarea elima a Roma secondo la tradizionerecepita nellrsquoEneide ma giagrave presente presso Ellanico dallrsquoaltro un filone un porsquo piugrave opacoe intricato che riguarda le origini dei Siculi di cui si asserisce lrsquoorigine dalla PenisolaInfatti la loro provenienza peninsulare egrave sostenuta da Tucidide che fa risalire agli rsquoOπικοίubicati tra basso Lazio e Campania la pressione migratoria che avrebbe portato i Siculi aspostarsi verso sud e da Antioco il quale presenta lrsquoetnogenesi dei Σικελοί in modo piugravecomplesso e piugrave difficilmente districabile tra diverse componenti Lo storico siracusanoinfatti presenta la genesi dei Siculi per un verso come un processo di trasformazione internaal mondo enotrio (secondo il frammento sopra citato) e per un altro verso come conseguenzadellrsquoinserimento di un elemento straniero (ἐπιξενωθείς) che ne avrebbe fatto da guida questrsquoultimo particolare si accorda con il filone di cui lo stesso Antioco sembra altrove farsiportavoce nel presentare lrsquoeponimo Σικελός come esule da Roma70

59 Ora significativamente a queste due componenti etniche focalizzate dalle tradizioni antichecioegrave quella elima nella parte occidentale e quella sicula nella parte orientale dellrsquoisolacorrispondono due distinti corpora epigrafici mentre la documentazione attribuibile ai Sicaniegrave evanescente cosigrave come lo sono le tradizioni antiche a loro carico Significativamente DiodoroSiculo annuncia di volersi occupare in seguito della questione ma nella sua opera non vi egrave piugravealcuna menzione dei Sicani71

60 Neacute saragrave del tutto casuale che proprio ai Siculi a cui sono accreditate le parentele piugrave dirette coni Latini sia assegnato un numero abbastanza elevato di glosse anche se buona parte di essesi spiega allrsquointerno di variazioni interne al greco locale72 Una buona parte di queste glosse egravenota da Varrone che evidentemente era consapevole di questo filone di tradizioni a lui benantecedenti delle quali egli fa largo uso nel quadro delle origini del lessico latino

61 Ora qui interessa sottolineare il fatto che alle glosse laquo sicule raquo egrave stato affidato a lungo il ruolodi fonte primaria di documentazione della lingua denominata appunto laquo siculo raquo a fronte diun dossier epigrafico indigeno estremamente esiguo Lrsquouso di tale materiale glossograficoinsieme alle soggiacenti tradizioni sulle relazioni remote tra le genti indigene dellrsquoisola equelle della Penisola si egrave riverberato nella scienza moderna ora surrogando le carenze orasommandosi alle risultanze della documentazione epigrafica Un esempio significativo egrave ilquadro che nel 1933 offriva il manuale di Conway ˗ Whatmough ˗ Johnson che per gran partedel Novecento ha costituito unrsquoopera di consultazione e un punto di riferimento per gli studisulle lingue della Sicilia antica offrendo la raccolta piugrave completa e riccamente commentata dimateriale glossografico relativo allrsquoisola In realtagrave lrsquoorientamento adottato nel commento nonfa altro che accreditare il filone largamente rappresentato nelle fonti antiche che attribuisce aiSiculi una provenienza dalla Penisola

62 In particolare si pone lrsquoaccento sulla tradizione che riconduce al Lazio le origini sicule dietrola precisazione che se egrave vero che dai documenti epigrafici non viene nessuna conferma dellepresunte affinitagrave tra siculo e latino non ne viene neppure alcuna smentita

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The Sicels (Siculi ) must be reckoned one of the ancient peoples of Italy as well as of Sicily[hellip]The ancient tradition makes the Sicels close kin if not identical with the early inhabitants ofLatium the linguistic evidence scanty as it is if it does not confirm the tradition at least doesnot so far as it goes disprove it73

63 Drsquoaltra parte la circolaritagrave del ragionamento appare evidente dal fatto che si utilizza ilmateriale delle glosse tanto come prova delle affinitagrave tra siculo e latino quanto come confermadellrsquoaffidabilitagrave della tradizione antica che ce le ha tramandate

The glosses on Sicel words may certainly be interpreted to imply that Sicel was closely related tothe idioms of ancient Italy and perhaps even to the tongue which afterwards developed intowhat we know as the Lingua Latina74

Le tradizioni sugli Elimi e le ipotesi sulla posizione linguisticadellrsquoelimo

64 Analoga pressione delle fonti sul tema delle origini si egrave esercitata anche negli orientamentimoderni intorno alla lingua degli Elimi Il peso di queste tradizioni ha in particolare gravatosulla definizione della posizione linguistica dellrsquoelimo la cui documentazione epigraficacostituita da circa 300 frammenti di iscrizioni e da alcune leggende monetali con i nomi diErice e Segesta non egrave solo quantitativamente esigua ma egrave anche qualitativamente insufficientea dare unrsquoidea concreta della natura della lingua al di lagrave della sua appartenenza al noverodelle lingue indo-europee75 Infatti gli approcci alla lingua degli Elimi particolarmente nellaseconda metagrave del XX secolo hanno sostanzialmente ricalcato la dicotomia consegnataci dallefonti antiche anche accendendo aspre polemiche

65 Le fonti si divaricano tra il filone raccolto da Tucidide76 e quello assegnato ad Ellanico77Il primo accredita agli Elimi la provenienza da Troia al seguito della sua distruzionesottolineando altresigrave il loro amalgamarsi con la componente indigena rappresentata daiΣικανοί che avrebbe dato alla comunitagrave una nuova configurazione Lrsquoatto di nascita diquesta nuova comunitagrave viene connesso da Tucidide allrsquoassunzione del nome di rsquoEλυμοι che liaccomuna laquo tutti quanti raquo (ξύμπαντες Ἔλυμοι ἐκλήθησαν)78 La questione egrave anche su questopunto assai delicata giaccheacute il nome degli Elimi ha lrsquoaria di essere non un laquo autonimo raquoma piuttosto un laquo eteronimo raquo di tono spregiativo creato dai Greci stessi79 Se dunque cisi basa su questo particolare si potrebbe essere portati a pensare che lrsquoethnos degli Elimisia frutto di una costruzione greca Tale impressione converge con il carattere eterogeneodegli Elimi adombrato tanto da Tucidide quanto da Ellanico Piugrave precisamente i frammentidi Ellanico sembrano veicolare due versioni non necessariamente in contrasto tra loro Lrsquounapresenta gli Elimi come originari dalla Penisola Italiana spinti in Sicilia dagli Enotri80lrsquoaltro fa allusione alla fuga da Troia di Elimo e di Egesto81 laquo che non possono non essereidentificati come i protagonisti della versione troiana dellrsquoetnogenesi elima raquo82 In altre paroleEllanico sembra consapevole dei due filoni della tradizione sullrsquoorigine degli Elimi cioegravetanto quello dellrsquoascendenza italica quanto quello della provenienza anatolica che egrave il solorecepito da Tucidide Drsquoaltra parte il dettato di Tucidide sembra distinguere due livelli dellaformazione dellrsquoethnos elimo il primo egrave quello dellrsquoorigine remota lrsquoaltro quello della lorotrasformazione in situ Egrave a questrsquoultimo livello che si colloca lrsquoassunzione di tale nome daparte di comunitagrave in origine diverse (ξύμπαντες Ἔλυμοι ἐκλήθησαν)

66 Nella cornice della tradizione che assegna loro lrsquoorigine dalla Penisola italiana gli Elimicondividerebbero lo stesso processo di etnogenesi che viene attribuito ai Σικελοί dallo stessoEllanico e da altre fonti coeve come Antioco di Siracusa Tale processo sembra consistere nellaquo distacco raquo da una comunitagrave stanziata nella parte meridionale della Penisola

67 Momento cruciale del distacco egrave segnato dallrsquolaquo attraversamento raquo (διάβασις) dello Strettoche di fatto avrebbe sancito lrsquoautonomia etnico-politica tanto dei Siculi quanto degli ElimiAppaiono dunque evidenti alcuni elementi comuni alle tradizioni sulle origini dei Siculi edegli Elimi a) la provenienza geografica egrave strettamente legata al processo di etnogenesi b)lrsquoetnogenesi si estrinseca nel conseguimento di unrsquoidentitagrave etnica segnalata dallo status dellaquo nomen raquo che egrave simbolo di una raggiunta autonomia politico-istituzionale c) tale autonomiaegrave conseguenza di un processo di sviluppo maturato in seno alla comunitagrave di origine d) il

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raggiungimento di tale autonomia egrave sancita da un distacco che nel caso specifico delle gentidella Sicilia egrave costituito una barriera fisica rappresentata dallo Stretto In conclusione nel casodei Siculi e degli Elimi la questione delle origini non egrave che lrsquointerfaccia del problema del lorocostituirsi come entitagrave politica secondo lrsquoottica che poteva essere di interesse agli interessistoriografici di V secolo aC

68 Come egrave accaduto per i Siculi i due filoni delle tradizioni antiche sulle origini elimehanno tracciato le piste delle discussioni moderne sullrsquoermeneutica testuale e sulla posizionelinguistica dellrsquoelimo in seno alle lingue indo-europee Lo mostrano chiaramente i frontiopposti su cui si sono schierati nel corso degli anni Sessanta da una parte M Durante edallrsquoaltra R Ambrosini lrsquouno schierato a favore dellrsquoappartenenza dellrsquoelimo alla famiglialinguistica laquo italica raquo e quindi con parentele piugrave strette con lrsquoosco-umbro e il latino seguitocon sfumature diverse (soprattutto per i rapporti con il latino e il siculo) da G Alessio e OParlangeli lrsquoaltro deciso assertore del carattere anatolico della lingua83 Non sono mancateneppure proposte di soluzioni intermedie volte a conciliare le due tradizioni antiche cosigravedistanti come quella di M Lejeune

La premiegravere (que jappellerai laquo proto-eacutelyme raquo) est celle venue du monde eacutegeacuteen agrave laquelle sereacutefegravere Thucydide La seconde (que jappellerai laquo eacutelyme raquo) est celle venue de la Lucanie et duBruttium agrave laquelle se reacutefegravere Hellanicos elle a finalement imposeacute sa langue (qui est disonsitaloiumlde) agrave lOuest de la Sicile cest cette langue qui y demeure en usage vers le milieu du premiermilleacutenaire et qui se manifeste dans les inscriptions de Seacutegeste84

69 Tra le due diverse stratificazioni migratorie testimoniate dalle fonti antiche vengono perfinoripartite le evidenze epigrafiche

Au substrat proto-eacutelyme on assignera 1deg la survivance de certains symboles graphiques (doublehache etc) qui se perpeacutetuent avec valeur magique jusquau Ve siegravecle 2deg la survivance decertains thegravemes deacutecoratifs dans la poterie inciseacutee de Seacutegeste 3deg la survivance de certainshydronymes comme Krimissos Telmēssos Helbēsus 4deg la survivance de certains anthroponymes(figurant sur nos tessons votifs) comme Atis ou DoaAux Eacutelymes de la seconde invasion on assignera (outre la langue mecircme de nos deacutedicaces) 1deg latradition des deacutecors de la poterie peinte de Seacutegeste (qui constitue leacutenorme majoriteacute du mateacuterielceacuteramique) 2deg les anthroponymes (qui constituent la grande majoriteacute du stock fourni par nosdeacutedicaces) tels que Atros Botulos Lepanos Metilos Titelos etc

70 In questa soluzione per cosigrave dire compromissoria sostenuta da M Lejeune desta non pocasorpresa il fatto che oltre a dati linguistici di natura eterogenea come toponimi e antroponimisi faccia ricorso a simboli grafici e ad elementi decorativi addotti come prove a favore dellepresunte origini anatoliche nel solco della tradizione tucididea Appare quanto meno singolareinfatti che alla metagrave del I millennio aC potessero essersi conservate abitudini grafiche opratiche decorative in uso secoli prima nella terra di origine di cui peraltro restano oscuri imodelli Sul piano piugrave strettamente linguistico poi la presenza di onomastica suscettibile diaccostamenti al mondo egeo-anatolico non sembra essere nellrsquoarea elima piugrave caratterizzanterispetto ad altre zone dentro e fuori la Sicilia I dati onomastici che si vuole condivisi con unospecifico ambiente anatolico cosa che peraltro egrave tutta da dimostrare sono alquanto fluidi epossono pertanto iscriversi nellrsquoalveo piugrave o meno esteso dei contatti con il bacino orientaledel Mediterraneo A tali contatti di piena epoca storica allude lo stesso passo di Tucidide chea proposito delle origini degli Elimi fa cenno ad insediamenti di Focei proprio in ambienteelimo

71 Lrsquoaccenno tucidideo alle presenze focee nella zona elima rafforza il sospetto che la tradizionecirca le origini anatoliche degli Elimi abbia una matrice focea e sia pertanto da ricondursi alcircuito di questo flusso coloniale85 Allo stesso modo sempre ad una matrice focea potrebbericondursi anche la notizia recepita nellrsquoarchaiologia siciliana di Tucidide sulle originiiberiche dei Σικανοί Non si deve inoltre dimenticare che i rapporti tra la Sicilia e la PenisolaIberica passavano anche attraverso il flusso di mercenari che da questrsquoultima muovevano versolrsquoisola almeno dallrsquoinizio del V secolo aC86

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I filoni delle origini delle genti della Sicilia tra PenisolaIberica e Penisola Anatolica

72 Lrsquoattribuzione di antichi legami con popoli dellrsquoestremitagrave occidentale del Mediterraneo vaper cosigrave dire in controtendenza rispetto alla ben piugrave corposa matassa di fili che riportacon vari accenti e declinazioni ad Oriente lrsquoorigine di genti tanto della Sicilia quanto dellaPenisola italiana come i Veneti gli Etruschi i Latini gli Elimi Tuttavia anche questo duplicefilone delle origini che collega i due gruppi anellenici situati nellrsquoarea centro-occidentale dellaSicilia lrsquouno con lrsquoOriente e lrsquoaltro con lrsquoestremo Occidente si lascia perfettamente inserirenel circuito della colonizzazione focea che costituisce il filo conduttore che unisce le costeanatoliche e quelle mediterranee della Gallia e della Spagna Forse non egrave un caso che proprionellrsquoisola strategicamente centrale nel Mediterraneo si colga il nodo di tale filo che da unaparte congiunge i due terminali della colonizzazione focea e dallrsquoaltra amalgama le duecomponenti indigene quella elima e quella sicana in un unico processo di formazione comesegnalato dal dettato tucidideo sopra ricordato

73 La natura strumentale dei due fili che congiungono le origini dei Sicani e degli Elimialle due sponde estreme del Mediterraneo confluiti nellrsquoarchaiologiacutea siciliana di Tucididesi rivela anche dallrsquoassenza di significativi frutti che il loro uso ha portato nella scienzamoderna Le supposte origini anatoliche non hanno avuto alcun effetto nellrsquoermeneutica deitesti riconoscibili come Elimi neacute i presunti legami laquo iberici raquo del Sicano hanno contribuitoad identificare con certezza alcun testo come laquo sicano raquo o inversamente gettato qualcheluce sulla lingua iberica che invece dispone di un discreto numero di testi Il credito datoalle connessioni sicano-iberiche ha solo contribuito a dar vita ai fantasmi di un sostratomediterraneo occidentale denominato appunto sicano-ligure-iberico (Ribezzo Alessio)

74 Invece egrave dalla valorizzazione dei contatti con lrsquoambiente indigeno adombrati da Tucidideche si sono ottenuti i maggiori benefici nellrsquoermeneutica dei testi elimi Egrave infatti questo ilpercorso piugrave proficuo che abbandonata la via senza uscita delle origini remote ha privilegiatoi processi acculturativi in situ e specificamente i contatti con gli ambienti ellenici o ellenizzatiportatori di elementi morfo-lessicali che mostrano la permeabilitagrave al contatto con gli ambienticoloniali87 Egrave attraverso questa via che il materiale elimo pur nella sua povertagrave documentaria egraveriuscito a manifestare i caratteri di una lingua flessiva indoeuropea che nella morfologia lasciaintravedere piugrave accentuate relazioni laquo italiche raquo e una profonda influenza da parte del greco88

Origini anatoliche e origini italiche come temi e filonicomuni a lingue e culture diverse dellrsquoItalia preromana

75 Il caso delle origini degli Elimi offre uno spunto di riflessione conclusiva che permette diricongiungersi ai filoni relativi alle origini degli Etruschi da cui eravamo partiti Per gliuni come per gli altri le tradizioni antiche sulle origini hanno fortemente indirizzato lericerche linguistiche dei moderni innescando sui corpora epigrafici di entrambi pur tra loroincommensurabili un circolo vizioso che ha alimentato lrsquoermeneutica testuale dietro lrsquoassuntodi presunte parentele Le tradizioni antiche sugli Elimi e sugli Etruschi condividono anchela bipartizione tra origine anatolica e autoctonia Su questrsquoultima tuttavia risalta subito unasensibile divergenza Infatti a rigore di autoctonia propriamente detta si puograve parlare solo per latradizione dionigiana relativa agli Etruschi mentre agli Elimi inquadrati da Ellanico in uno deidue στόλοι rsquoΙταλικοί arrivati dalla Penisola si ascrive comunque una provenienza dallrsquoareaitalica Ciograve comporta quanto meno la visione di unrsquoautoctonia relativa in quanto conseguentead un movimento migratorio da territori prossimi che implica un legame di parentela con altrigruppi etnici appunto gli Enotri imputati come responsabili della loro espulsione

76 Invece nel caso degli Etruschi la tradizione antica sullrsquoautoctonia implica lrsquoisolamentolinguistico esplicitato dallo stesso Dionigi con la giagrave ricordata formula οὐδενὶ ἄλλῳ γένειοὔτε ὁμόγλωσσον οὔτε ὁμοδίαιτον

77 In realtagrave come si egrave giagrave detto anche lrsquoisolamento dellrsquoetrusco finora eretto come muro di difesada avventurosi confronti etimologici e a vessillo di prudenza nellrsquoermeneutica testuale sembravenir meno Le piugrave recenti acquisizioni fuori dellrsquoEtruria in particolare in ambiente retico e

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a Lemno mostrano che anche lrsquoanzidetta formula dionigiana di laquo lingua totalmente priva diconfronti raquo ormai non egrave piugrave sostenibile La prudenza del totale isolamento suggerita comereazione alle ripetute audaci speculazioni a cui la lingua egrave stata massicciamente sottopostaviene ora allentata proprio da coloro che ne avevano richiamato lrsquoopportunitagrave di tenerla comelinea-guida per non incorrere nei miraggi dellrsquoetimologia lasciando spazio a tentativi diricostruzione di uno stemma genealogico di parentele tra le tre lingue frammentarie in nomedi un laquo Tirrenico comune raquo89 In realtagrave i dati linguistici sembrano ancora flebili per permettereconclusioni solide in tal senso e soprattutto prestano il fianco a differenti interpretazioni inchiave storica

78 Tuttavia ancora una volta diventa inevitabile commisurarsi con le tradizioni antiche checi offrono elementi in qualche misura convergenti con le evidenze linguistiche ma nonimmediatamente saldabili con esse Per esempio sul versante del retico di cui ora sembranoessere sempre piugrave solide le affinitagrave con lrsquoetrusco90 si riapre il tema del confronto con letradizioni antiche documentate da Livio Plinio e Trogo che rappresentano la lingua dei Reticome una sorta di etrusco imbarbarito in conseguenza del suo isolamento nelle sedi alpine91Ma anche sul versante del lemnio il groviglio delle tradizioni che situano Tirreni nellrsquoisolasenza naturalmente precisarne i legami con quelli drsquoOccidente entrano inevitabilmente incausa nella valutazione storica dei rapporti di quella lingua con lrsquoetrusco

Riflessione conclusiva79 La valutazione e lrsquouso delle tradizioni sulle laquo origini raquo pur con tutte le loro complesse e

rischiose problematiche sopra delineate restano i nodi centrali delle scienze dellrsquoAntichitagraveSono anzi le pietre miliari che ne hanno contrassegnato la nascita e ne hanno accompagnatoi progressi scanditi dalle nuove acquisizioni adeguandosi e ricalibrandosi di volta in voltacon esse Ovviamente come tutti i fatti e i dati della storia lrsquoutilizzazione di questetradizioni egrave stata piegata ai metodi alle ideologie e alle finalitagrave diverse che hanno segnato ilcammino dellrsquoanalisi storica e di quella filologico-linguistica In seno a questi approcci sonoscaturite a fasi alterne divaricazioni e sovrapposizioni tra fonti dirette ed indirette altrettantopericolosamente estremistiche che spaziano dalla supina ed univoca accettazione del dettatodelle tradizioni antiche al loro altrettanto totale diniego Con tutto ciograve il confronto critico conil patrimonio delle fonti classiche non solo non puograve perdere la sua centralitagrave ma rivela altresigravecome le problematiche ad esse connesse diventano piugrave complesse ed articolate man mano chesi incrementano le conoscenze e si accresce la quantitagrave dei dati disponibili grazie allrsquoapporto dialtri canali documentari in particolare lrsquoepigrafia e lrsquoarcheologia Pertanto tale confronto cheegrave parte inerente delle scienze dellrsquoAntichitagrave richiede un continuo rinnovamento della dialetticainterdisciplinare e una messa a punto metodologica in conseguenza dellrsquoacquisizione di nuovidati Il versante delle lingue di frammentaria attestazione appare in tale prospettiva il terrenopiugrave fertile non solo per la conoscenza delle civiltagrave e delle lingue laquo minoritarie raquo ma anche unfondamentale strumento per ripensare storicamente la rappresentazione delle origini fornitadagli osservatori laquo esterni raquo appartenenti alle civiltagrave e a lingue che si sono affermate a scapitodi quelle laquo minoritarie raquo appunto quelle che si sono canalizzate nei grandi bacini fonti dellatradizione greca e romana

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Meacutelanges de lEacutecole franccedilaise de Rome - Antiquiteacute 126ndash2 | 2014

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Wikeacuten 1937 = E Wikeacuten Die Kunde der Hellenen von dem Lande der Apeninenhalbinsel bis 300 v ChrLund 1937

Notes

1 Pallottino 19772 DionHal AR I 30 4-5 κινδυνεύουσι γὰρ τοῖς ἀληθέσι μᾶλλον ἐοικότα λέγειν ltοἱgt μηδαμόθενἀφιγμένον ἀλλ ἐπιχώριον τὸ ἔθνος ἀποφαίνοντες ἐπειδὴ ἀρχαῖόν τε πάνυ καὶ οὐδενὶ ἄλλῳ γένειοὔτε ὁμόγλωσσον οὔτε ὁμοδίαιτον ltὂνgt εὑρίσκεται3 Cf Poccetti 1984 p 146-1494 Ad es Herodot VIII 14415 τὸ Ἑλληνικόν ἐὸν ὅμαιμόν τε καὶ ὁμόγλωσσον5 Od I 183-184 ἐπὶ οἴνοπα πόντον ἐπ ἀλλοθρόους ἀνθρώπους ἐς Τεμέσην ἀλλοθρόουςἀνθρώπους6 Strab V 2 9 225 C ἔνιοι δ οὐ Τυρρηνούς φασι τοὺς Φαλερίους ἀλλὰ Φαλίσκους τινὲς δὲ καὶτοὺς Φαλίσκους πόλιν ἰδιόγλωσσον7 Pol II 17 5-6 προσαγορεύονται δ Οὐένετοι τοῖς μὲν ἔθεσι καὶ τῷ κόσμῳ βραχεῖ διαφέροντεςΚελτῶν γλώττῃ δ ἀλλοίᾳ χρώμενοι8 Cf Silvestri 19849 Cf ad es la rassegna in Imperato 199010 Cf De Saussure 1922 p 57311 Cf De Simone 198512 Filone che aveva trovato i suoi sostenitori giagrave in Rix 1996 e Eichner 1985 p 1413 Mahlzan 1999 De Simone 2004 Eichner 2012 Agostiniani 2012 De Simone 201214 In vari lavori tra cui per tutti la sintesi in Peruzzi 198015 Citazione da Pallottino 1977 p 13416 Ernout ndash Meillet 1985 p XI17 Poccetti 199118 Meillet 190819 Silvestri 1974

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20 Agostiniani 199821 Pascucci 197922 Gabba 196323 Poccetti 198424 Gabba 196325 Si veda su ciograve Vaxelaire 2005 p 48 s26 Cardona 1982 Poccetti 1984 Vaxelaire 200527 Strab VI 1 13 263 C28 Mele 200129 Lombardo 200130 Poccetti 2001 Mele 200131 Eudoxos von Knidos frg 321 Lasserre32 Pooccetti 198933 Wikeacuten 1937 Lepore 197634 Poccetti 201035 Ov Fast III 95 et tibi cum proavis miles Paeligne Sabinis convenit36 P Fest 248 L37 Devoto 1977 p 11038 Lazzeroni 1976 Meiser 198739 Come le stele iscritte dallrsquoarea superequana (Casteldieri) ImIt Paeligni Superaequum 1 240 Poccetti 200741 Es Krahe 1929 sv Accaus Annaeus42 Schulze 1904 p 43-4743 Tagliamonte 199444 Graells Fabregat 201445 Fest 150 L = HRR 372 Peter2

46 Heurgon 195747 ImIt Messana 448 De Franciscis ndash Parlangeli 1960 p 27 Costabile 200749 Cat HRR 75 Peter2

50 Citazione da Costabile 2007 p 32651 Riferimenti e dettagli in Mele 201152 Cf Sammartano 199853 Thuk III 86 3 VI 77 154 Poccetti 201255 DH I 35 2 = FGH 4 F 11156 Briquel 1996 p 12357 De Cazanove 200058 Vallet 1958 p 79-10559 Riferimenti in Poccetti 2012 p51 ss60 Agostiniani 1992a61 DH AR I 3562 DH A R I 22 3 = FGH 4 F 7963 DH A R 1222 = FGH 556 F 4664 Lepore 197665 Varr LL 510166 Cassius Hemina fr 2 3 Peter = 2 3 Santini67 Zevi 199968 Serv ad Aen I 550 V 3069 Mele 1994 p 7770 Zevi 1999 p 337

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71 Diod Sic V 6572 Campanile 196973 Conway ˗ Whatmough ˗ Johnson 1933 II p 43174 Conway ˗ Whatmough ˗ Johnson 1933 II p 43275 Agostiniani 1992b76 Thuk VI 277 DionHal ARi I 22 = FGH F 79b78 Thuk VI 279 Nenci 198980 DionHal AR I 22 3 = FGH 4 F 79b 81 DionHal AR I 45 4-481 = FGH 4 F 3182 Moggi 1997 117083 Ambrosini 196884 Lejeune 1969 p 24185 Mele 199486 Graells Fabregat 2014 p 16887 Agostiniani 1977 p XXIII88 Agostiniani 1997 p 889 Marchesini 2013 p 8990 Rovesciando cosigrave la linea prudente espressa ancora da Beekes 199391 Liv V 33 7 e 11 Iust XX 59 Plin NH III 133

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Paolo Poccetti laquo Tradizioni antiche sul tema delle origini e lettura dei dati linguistici dellrsquoItalia pre-romana raquo Meacutelanges de lEacutecole franccedilaise de Rome - Antiquiteacute [En ligne] 126ndash2 | 2014 mis en ligne le17 deacutecembre 2014 consulteacute le 19 deacutecembre 2014 URL httpmefrarevuesorg2334

Agrave propos de lrsquoauteur

Paolo PoccettiUniversitagrave degli studi di Roma 2 Tor Vergata ndash paolopoccetti[at]tiscaliit

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copy Eacutecole franccedilaise de Rome

Reacutesumeacutes

Le tradizioni antiche sulle origini dei popoli dellrsquoItalia antica hanno avuto un grande peso neipercorsi della linguistica moderna non solo nellrsquoapproccio a lingue di incerta appartenenzagenealogica dellrsquoItalia antica (es lrsquoetrusco e lrsquoelimo) ma anche nel disegno storico di linguedi acclarata classificazione come lrsquoosco e il siculo con ricadute nellrsquoermeneutica dei testiIl riesame critico delle fonti antiche in un confronto interdisciplinare metodologicamenterinnovato ed aggiornato dai nuovi dati egrave una delle sfide avvincenti e sempre attuali dellescienze dellrsquoAntichitagrave Ancient traditions about origins of civilisations of Pre-Roman Italy not only deeply influencedmodern attempts to classification of languages whose genealogical tree is unknown such asEtruscan and Elymian but also oriented the history of languages genealogically well known

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such as Oscan and Sicel A new critical assessment of ancient sources in an interdisciplinaryperspective is needed by epigraphic data newly acquired that pose a methodical challenge tothe advancement of the investigation in the field of antiquity

Entreacutees drsquoindex

Keywords ancient traditions pre-roman Italy linguistic classificationParole chiave tradizioni antiche Italia preromana classificazione linguistica

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alimentato un lungo filone accreditato dalla cultura augustea in relazione alle origini di Romanon ha avuto alcun riverbero nelle idee dei Romani sulle origini della loro lingua21 Anzi ancheallo scopo di non accreditare la propria lingua come laquo barbara raquo secondo la categorizzazioneetno-glottocentrica ellenica egrave stata in vario modo accentuata la stretta parentela con il greco22Piugrave in generale nella coscienza metalinguistica romana sono due le componenti fondamentalia cui sono state ricondotte le origini piugrave remote del latino rispettivamente quella greca e quellaindigena a sua volta articolata nei due macroambiti linguistici della Penisola cioegrave il mondoetrusco e quello sabellico23 Egrave noto che la diversa accentuazione di queste due componenti egravestata variamente strumentalizzata a fini ideologici e politici nella Roma tardo-repubblicana24

17 Nel panorama del mondo antico lrsquoItalia egrave indubbiamente un terreno eccezionalmente fertilee privilegiato per misurare le interferenze e i reciproci condizionamenti tra i due pianidocumentari su cui si reggono le nostre conoscenze delle civiltagrave antiche della Penisola quellodella documentazione diretta costituita dai dati epigrafici e quello della documentazioneindiretta offerta dalle tradizioni antiquarie Lrsquoeccezionalitagrave dellrsquoItalia discende da due ordinidi ragioni concomitanti la diversitagrave di lingue (anche allrsquointerno della stessa famiglia) icui testi hanno un diverso grado di accessibilitagrave ermeneutica e la molteplicitagrave di tradizioniantiquarie che si sono intrecciate intorno a ciascuna entitagrave etnica I rapporti tra i duepiani documentari che concorrono a formare lrsquoedificio incompleto delle nostre conoscenzerelative al mosaico etno-linguistico che ha popolato lrsquoItalia antica hanno segnato i percorsimetodologici della ricerca sfociando talora in intersezioni reciproche talora in insanabilidivaricazioni

18 Le tradizioni antiche non solo hanno aperto piste lungo le quali si egrave orientata la ricercamoderna ma non di rado hanno perfino surrogato lrsquoassenza o lrsquoestrema povertagrave di dati delladocumentazione diretta Bisogna innanzitutto tener presente il fatto che il vero terreno su cui sigioca il confronto tra tradizioni antiche e le ricostruzioni moderne egrave costituito essenzialmentedallrsquouniverso dei nomi Infatti qualsiasi tradizione relativa alle origini di una comunitagrave hacome punto di forza un nome nella fattispecie un laquo etnonimo raquo etichetta che a sua volta egravegenerica percheacute puograve sottendere realtagrave nozioni o rappresentazioni diverse di una stessa entitagravecosigrave come oggi possono essere Lombardo Bergamasco Brianzolo Padano Italiano

Gli etnonimi come fulcro delle tradizioni sulle origini trafiltri e miraggi

19 Il laquo nome raquo egrave notoriamente lrsquoelemento fondante e costitutivo di qualunque identitagrave tanto diindividui quanto di gruppi di individui Ma il nome egrave anche lrsquoelemento su cui convoglianoargomentazioni e conclusioni di ordine sia linguistico sia extra-linguistico ed egrave lrsquoelementosul quale si intersecano le analisi di diversi canali documentari diretti ed indiretti edinevitabilmente ne reggono il peso Rispetto ai singoli individui per i quali la variazionedelle denominazioni egrave subordinata alle varietagrave di contesti per i gruppi di individui cioegrave lecomunitagrave il nome piugrave spesso si scala tra un laquo autonimo raquo e un laquo eteronimo raquo25 Il primo egravelrsquoautodesignazione connessa allrsquoautopercezione della comunitagrave che vi si identifica e per lo piugraveappartenente alla lingua propria della comunitagrave stessa il secondo egrave la definizione attribuita aduna comunitagrave da osservatori laquo esterni raquo quasi sempre alloglotti cosigrave che il nome appartienead una lingua diversa o si presenta in veste formale diversa rispetto alla lingua della comunitagraveda esso designata Altro problema che si colloca in una prospettiva strettamente socio-etno-antropologica egrave la definizione di laquo comunitagrave raquo questione tra le piugrave complesse e tormentatenellrsquoambito delle scienze umane La definizione convenzionale e basilare di comunitagrave chiamain causa ancora una volta la comunanza di laquo origine raquo e di laquo lingua raquo oltre che di culturainteressi e consuetudini di vita

20 Ma se lrsquolaquo origine raquo egrave aspetto impalpabile astratto e astorico egrave ancora una volta la linguache in quanto fatto concreto tangibile e pienamente calato nella storia egrave elemento salienteper la definizione di una comunitagrave che serve appunto per delimitare il campo e lrsquooggettodellrsquoindagine Ma anche sotto questo riguardo lrsquoonomastica intorno a cui ruotano i varimodelli di definizione e di classificazione dellrsquoidentitagrave comporta unrsquoulteriore sottodistinzioneche si incrocia con la precedente cioegrave la distinzione tra la designazione della comunitagrave in

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quanto gruppo di individui che si identifica in un laquo etnonimo raquo e il nome di una linguache quasi mai egrave circoscritta ad una sola comunitagrave cioegrave il laquo glottonimo raquo26 Lrsquoesempio piugravenoto nellrsquoAntichitagrave di distinzione tra laquo etnonimo raquo e laquo glottonimo raquo ci viene offerto dallacoppia Romanus e Latinus nella cultura romana di etagrave classica entrambi sono autonimima solo il secondo funziona come glottonimo (Latina lingua Latine loqui e non Romanalingua Romane loqui) Invece in greco si usa lsquoΡωμαῖος in riferimento tanto alla comunitagrave(in senso istituzionale giuridico) quanto alla lingua di questrsquoultima accezione sono testimoniespressioni come ἡ τῶν Ῥωμαίων διάλεκτος usata anche come titolo di trattati tecnici a cuicorrisponde in latino Lingua Latina Allo stesso modo egrave significativo lrsquoimpiego dellrsquoavverbiolaquo glottonimico raquo lsquoΡωμαιστί funzionalmente equivalente a Latine mentre in greco non egraveattestato Λατινιστί In altre parole il derivato dal nome di Roma presenta usi divergenti tragreco e latino di cui ulteriori riflessi sono i continuatori di lsquoΡωμαῖος nel greco bizantino emoderno

21 Pertanto anche tutte le tradizioni antiche sulle origines gentium che ruotano intorno ad unnome assunto come vessillo ed indicatore dellrsquoidentitagrave etnica devono commisurarsi con laquestione preliminare attinente la pertinenza designativa del nome in relazione alla tradizionelinguistica a cui esso appartiene A queste variabili fondamentali si correla il nodo di fondoattinente la relazione tra il nome a cui si riferiscono le tradizioni sulle origini e il dossier delladocumentazione collegabile alla tradizione antica

22 La scienza moderna che si occupa di civiltagrave antiche laquo minoritarie raquo a fronte di quelle classichesi trova ad operare costantemente una saldatura tra i dati epigrafici articolati a loro volta tralivello della lingua e pratiche della scrittura e le informazioni topografico-antiquarie delle fontiantiche Non di rado questa saldatura egrave difficile se non impossibile percheacute una parte rilevantedi etnonimi dellrsquoItalia antica egrave difficilmente ancorabile ad una precisa fisionomia linguistica ead una prassi scrittoria ben netta e al contempo si sottrae anche ad una esatta delimitazionecartografica Tale condizione appare ancor piugrave marcata quanto piugrave un nome si proietta indietronel tempo mentre nelle epoche piugrave recenti ne resta una memoria vaga ed opaca come siverifica nel caso dei nomi degli rsquoΟπικοί Aὔσονες Oἰνωτροί attribuiti dalle fonti greche piugraveantiche alle popolazioni italiche insistenti sulla fascia costiera basso-tirrenica

Alcuni etnonimi del gruppo sabellico luci ed ombre dellatradizione

23 I nomi degli rsquoΟπικοί Aὔσονες Oἰνωτροί risalgono alla documentazione piugrave antica fornitadalle fonti greche relativamente alle popolazioni del gruppo sabellico stanziate lungo ilversante tirrenico della porzione meridionale della Penisola Tali nomi erano accomunaterealtagrave culturali ed istituzionali diverse ma che da parte della colonizzazione greca venivanopercepite ciascuna in modo relativamente unitario al proprio interno Eppure articolazioniinterne esistevano come ci lasciano intravedere indizi pur tenui sia dellrsquoepigrafia sia delle fontiletterarie Per esempio i quattro ἔθνη assoggettati allrsquolaquo impero di Sibari raquo insieme alle 25cittagrave menzionate come ὑπήκoοι27 dovevano comprendere comunitagrave ed insediamenti indigeniIl tutto doveva ricadere nellrsquoarea compresa sotto il nome degli Oἰνωτροί i quali pertantodovevano articolarsi in almeno quattro ambiti laquo cantonali raquo28 Quanto poi alle 25 laquo cittagrave raquo egraveverosimile che non tutte quelle che sono attribuite agli Oἰνωτροί dalle fonti antiche a partiredalla lsquolistarsquo di Ecateo ricadessero sotto lrsquoἀρχή di Sibari29 e che diverse comunitagrave godesseronon solo di autonomia ma anche di un grado di pariteticitagrave con la colonia achea come nelcaso dei Σερδαῖοι Ciograve fa pensare che Oἰνωτροί fosse un laquo iperonimo raquo di probabile matricegreca assegnato a comunitagrave distinte e autonome istituzionalmente ma legate da lingua e datratti culturali comuni inserite nellrsquoorbita delle colonie achee Resta tuttavia incerta lrsquooriginedellrsquoetnonimo anche in relazione alla sua inconsueta morfologia Lrsquoipotesi piugrave ragionevoleegrave un travestimento greco di un nome indigeno ispirato alla nozione di laquo unitagrave raquo (oinos)che probabilmente egrave stato sottoposto ad un riaccostamento paretimologico al nome del vino(οἶνος)30

24 Non molto diversamente il nome rsquoΟπικοί ha almeno a partire dal V secolo lrsquoapparenzadi un laquo iperonimo raquo cioegrave nome sotto il quale erano designate diverse comunitagrave che fino ad

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una certa fase storica erano caratterizzate da una sensibile varietagrave linguistica ed alfabetica alproprio interno Egrave quanto appare dai dati epigrafici di quel periodo nellrsquoarea prospiciente ilgolfo di Napoli Queste differenziazioni tendono ad attenuarsi se non ad annullarsi un secolopiugrave tardi giaccheacute un frammento di Eudosso di Cnido ridotto allrsquoespressione scarna rsquoΟπικοίγλώσσας συνέμιξαν31 rende testimonianza del fatto che allrsquointerno del gruppo degli rsquoΟπικοίsi era attivato un processo di convergenza e di standardizzazione linguistica che ha superatole precedenti differenziazioni32

25 Ciograve permette di concludere che sotto il nome collettivo di rsquoΟπικοί sono state inizialmentecomprese realtagrave caratterizzate da sensibili differenze linguistico-culturali come per esempiosi coglie presso Tucidide il quale collocando Cuma ἐν rsquoΟπικίᾳ allude ad una regione cheaveva certamente il pernio nella Campania identificata in modo unitario ma certamentecomposita culturalmente e linguisticamente come ci mostrano le evidenze epigrafiche33 Aquestrsquoepoca infatti nella regione si registra lrsquoimpiego di diversi sistemi alfabetici in cui ilVesuvio costituiva in qualche modo lo spartiacque ma anche la presenza di diverse varietagravelinguistiche risultanti dallrsquoamalgama delle lingue sabelliche da una parte con il greco degliinsediamenti coloniali insistenti nel golfo di Napoli e dallrsquoaltra con lrsquoetrusco presente tantonella Campania settentrionale quanto in quella meridionale34

26 Anche il giagrave citato frammento attribuito a Eudosso di Cnido da Stefano di Bisanzio dipinge peril IV secolo un quadro piuttosto coerente con lrsquoimmagine che si ricava dalla documentazioneepigrafica segnalando nellrsquoarea in questione quel processo di convergenza linguistica cheattenuando le precedenti divergenze ha portato alla creazione di una lingua interregionaleabbastanza unitaria e coesa almeno a livello della comunicazione pubblica In sostanza ilfenomeno che si evince dal frammento di Eudosso corrisponde al processo di formazione dellalingua osca Lrsquoimmagine relativamente unitaria che emerge di questa lingua egrave confermatasia dal corpus epigrafico osco giagrave a partire dalla seconda metagrave del IV secolo sia dalla stessadenominazione di lingua Osca assegnata dai Romani che evidentemente vi coglievano uncarattere unitario e sovra regionale Tale glottonimo infatti nelle fonti letterarie latine siapplica ad ambiti diversi come il Sannio la Campania e il Bruzio

27 Il caso appena citato degli rsquoΟπικοί costituisce un esempio abbastanza raro in cui la filieradelle tradizioni antiche si armonizza perfettamente con i dati della documentazione epigraficaentro un quadro coerente che mette in evidenza i processi evolutivi interni alle comunitagrave Manon sempre anzi purtroppo raramente egrave cosigrave Egrave evidente che le difficoltagrave di mettere in sintoniai due canali documentari tanto piugrave si accentuano con il divaricarsi della forbice cronologicatra i dati situati in epoca pienamente storica e la proiezione delle tradizioni sulle origini adunrsquoepoca remota e affondata nelle nebbie intermedie tra mito e protostoria

28 Ma egrave altrettanto ovvio che il complesso delle tradizioni antiche sulle origini delle popolazioniindigene dellrsquoItalia non puograve essere accantonato o eluso dalla scienza moderna anche solo perla semplice ragione che il sistema classificatorio delle evidenze documentarie si avvale comedetto in precedenza dellrsquouniverso onomastico trasmesso dal mondo antico Egrave infatti sullabase di questi dati onomastici che classifichiamo come laquo retica raquo laquo venetica raquo laquo messapica raquolaquo elima raquo ecc unrsquoepigrafe coerente con il corpus rinvenuto nel territorio degli antichi RaetiVeneti Μεσσάπιοι Ἔλυμοι e cosigrave via

Tradizioni antiche e dati epigrafici saldature (im)possibili

Sicani e Paeligni a confronto29 La tradizione antica ha esercitato ed esercita tuttora un peso notevole ed inevitabile nel

moderno sistema di classificazione dei dati della documentazione diretta I percorsi dellescienze dellrsquoAntichitagrave dal XIX secolo sono stati contrassegnati da fasi alterne nelle qualicon posizioni non di rado estremistiche nellrsquouno e nellrsquoaltro senso egrave stato ora dato eccessivocredito ora gettato totale discredito sulle tradizioni sulle etnie indigene dellrsquoItalia antica Infattisulla scorta delle tradizioni antiche talora sono state materializzate documentazioni ed identitagravelinguistiche che non sono mai esistite talora queste documentazioni sono state piegate allaricostruzione di laquo protolingue raquo talora allrsquoopposto egrave stata respinta in toto lrsquoaffidabilitagrave delle

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tradizioni antiche Del primo atteggiamento costituisce un esempio il nome dei Sicani per lopiugrave menzionati nelle fonti greche di V secolo aC a cui in vario modo la scienza modernasi egrave sforzata di attribuire una fisionomia linguistica autonoma sulla base dei dati delle glossee delle informazioni antiche Del secondo invece un esempio ci viene offerto dal nome deiPaeligni riguardo alle cui laquo origini raquo le tradizioni antiche si divaricano in due filoni lrsquounoriferito da Ovidio che fa cenno agli antenati laquo Sabini raquo35 lrsquoaltro rappresentato da una glossa diFesto che invece allude alla loro provenienza dallrsquoaltra sponda dellrsquoAdriatico riassunta dallaformula Paeligni ex Illyrico orti

36

30 Queste due tradizioni sulle laquo origini peligne raquo sono state recepite dalla scienza moderna e

considerate segno del carattere composito della regione come per esempio esplicita Devotosenza tuttavia darne motivazione

Le due tradizioni illirica e sabina non si contraddicono percheacute cosigrave lrsquoelemento montano comequello transadriatico avevano concorso entrambi a dare unrsquoimpronta alla regione37

31 Le iscrizioni peligne per quanto addensate verso la fine dellrsquoepoca repubblicana e fortementepermeate dal latino non ci mostrano alcuncheacute di laquo illirico raquo (etichetta a cui peraltronon corrisponde alcuna realtagrave linguistica concretizzata da testi) bensigrave una lingua di tiposabellico dove i tratti piugrave antichi (di varietagrave settentrionali piugrave affini allrsquoumbro e al sabino) sisono incrociati con flussi di provenienza meridionale (affini allrsquoosco campano-sannita)38 Insostanza la lingua delle iscrizioni peligne dagrave piena conferma alla tradizione delle origini sabinerappresentata da Ovidio Egrave verosimile che il poeta augusteo nato proprio nellrsquoarea peligna sifacesse portavoce di tradizioni locali e che lui stesso avesse interesse a darne credito Dallalingua delle iscrizioni invece non trapela nulla sulle relazioni con lrsquoambiente illirico nellalinea della tradizione recepita dalla glossa di Festo

32 Lrsquounico legame per la veritagrave flebile con lrsquoambito illirico potrebbe essere rappresentato daalcuni antroponimi presenti ma non esclusivi di questa area che si ritrovano anche nellrsquoaltrasponda dellrsquoAdriatico Tuttavia la convergenza tra nomi personali puograve essere agevolmentericondotta nel quadro di contatti e di afflussi transadriatici di isolati gruppi di individui Infattiil numero limitato dei nomi personali peligni che trovano riscontro nellrsquoaltra sponda adriaticalascia pensare ad un flusso migratorio relativamente modesto limitato a pochi gruppi difamiglie e che comunque non ha avuto alcun impatto nella lingua e nella cultura locale Delresto come giagrave dettto la rivendicazione delle origini laquo sabine raquo da parte dellrsquoindigeno Ovidioegrave coerente anche con i ritrovamenti di alcune iscrizioni laquo paleo-sabelliche raquo riferibili ad unalaquo sabinitagrave arcaica raquo in una parte del territorio peligno

33 La lingua delle iscrizioni peligne concentrate tra il 150 e il 50 aC per quanto segnatacome appena ricordato nella fase piugrave recente dallrsquointersezione di diverse correnti linguistichedella Penisola sia da sud verso nord (le varietagrave sabelliche) ma anche da ovest verso est (lalatinizzazione) appare solidamente ancorata al gruppo delle lingue sabelliche fin dalle fasipiugrave arcaiche come rivelano le iscrizioni in alfabeto sud-piceno rinvenute in quellrsquoarea39 e ilperpetuarsi di tradizioni di forme di poesia di antica tradizione indigena anche nella fase piugravetarda della romanizzazione40 E comunque se ci sono stati flussi migratori dallrsquoaltra spondaadriatica riflessi dallrsquoonomastica lrsquoinstallazione di tali gruppi allogeni nel territorio pelignodeve essere avvenuta in epoca pre-documentaria dal momento che i portatori di nomi personalisuscettibili di raffronti con lrsquoambiente illirico rivelano una piena integrazione nelle tradizionie nella lingua indigene e hanno dato luogo a gentes di spicco nel contesto locale alle sogliedella romanizzazione

34 In conclusione le presunte origini laquo illiriche raquo che la glossa di Festo attribuisce ai Peligni allaprova della documentazione epigrafica non trovano alcun riscontro Al massimo si traduconoin sporadiche coincidenze di onomastica personale con lrsquoaltra sponda adriatica che nullaprovano al di lagrave dei fenomeni di mobilitagrave peraltro limitata di individui che investono qualsiasitipo di societagrave

35 Tuttavia la glossa di Festo che accredita ai Peligni unrsquoorigine illirica non ha mancato diesercitare un qualche peso nella ricostruzione di una facies linguistica laquo illirica raquo che haanimato filoni della linguistica comparata intorno alla prima metagrave del XX secolo di cui si

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era fatto principale paladino H Krahe che aveva accentuato la visione di un laquo panillirismo raquoeuropeo Tuttavia la lingua laquo illirica raquo non egrave documentabile in quanto tale percheacute notoriamentepriva di testi La sola fonte documentaria invocata a favore della ricostruzione dellrsquolaquo illirico raquoegrave lrsquoonomastica (per lo piugrave lrsquoepigrafia latina e greca delle coste adriatiche) che di per seacute nonpuograve costituire la base per lrsquoaccertamento e tanto meno per la ricostruzione di una lingua Egravesicuramente sulla base della glossa di Festo che accredita origini laquo illiriche raquo ai Peligni cheH Krahe inserisce antroponimi di ambito peligno (anche di iscrizioni latine) nel suo repertoriodi nomi personali illirici41

36 Il tramonto della teoria laquo panillirica raquo in seno alla linguistica storica ha contribuitoal ridimensionamento del valore documentario della glossa di Festo lasciando tuttaviasostanzialmente intatta la questione della sua genesi La glossa infatti sunteggia unatradizione ben piugrave ricca ed articolata secondo la quale dai discendenti di un mitico capo che liavrebbe guidati nelle sedi storiche si sarebbero originati da una parte i Paeligni e i Pacinates

inde enim profecti Volsimi regis ductu cui cognomen fuit Lucullo partem Italiae occupaveruntHuius fuerunt nepotes Pacinus a quo Pacinates et Pelicus a quo Paeligni

37 Pacinates egrave un etnonimo altrimenti ignoto ma formalmente plausibile condividendo unamorfostruttura ndashīn-āt- ricorrente nellrsquoonomastica italica (come per esempio TarinatesAbellinates Ferentinates) oltre ad una base ben nota nel lessico italico Anche lrsquoantroponimoVolsimus nome del presunto capo del quale viene indicato perfino il cognomen Lucullus hauna plausibilitagrave morfologica a suo tempo giagrave segnalata da Schulze42 che aveva richiamatoil parallelismo tra Volsus Volsimus con la coppia di prenomi messapici Dazos DazimosPertanto la glossa di Festo contiene dati meritevoli di attenzione e di interesse anche senon trovano riscontro nella documentazione epigrafica locale ponendo interrogativi circa leragioni connesse alla sua genesi

Un caso esemplare lrsquouso delle tradizioni sulle origini dellegenti della Sicilia antica

38 Un caso emblematico dellrsquouso che egrave stato fatto del complesso delle tradizioni antiche daparte della scienza moderna allo scopo sia di definire identitagrave linguistiche sia di individuareentitagrave etniche egrave rappresentato dalla Sicilia antica La grande isola al centro del Mediterraneocostituisce infatti un terreno di elezione e di esercizio ma anche di sfida metodologica peril corretto ed equilibrato uso tra le numerose e variegate pieghe delle tradizioni antiche e glialtri canali documentari rappresentati con diverso spessore dallrsquoepigrafia e dalle glosse Egravesuperfluo ricordare che la Sicilia proprio in grazia della sua centralitagrave nel Mediterraneo egrave statameta di vari flussi migratori fin da epoca piugrave remota ma egrave anche stata nel corso del tempoal centro di contrastanti interessi laquo imperialistici raquo (es quello di Siracusa quello di Atenequello di Cartagine quello di Roma) Per questo lrsquoisola ha attirato molteplici attenzioni diordine etnografico comportando diverse tradizioni sul tema delle origini ora stratificate oraaggrovigliate in matasse inestricabili

39 In estrema sintesi i flussi migratori che hanno investito la grande isola e sui quali tanto lefonti letterarie quanto i dati epigrafici sostanzialmente convergono si iscrivono in due grandivettori quello proveniente dallrsquoEgeo a cui si rifanno le tradizioni sugli insediamenti colonialigreci e quello proveniente dalla Penisola Italiana in cui si sono stratificate varie ondatemigratorie fino alle soglie dellrsquoetagrave romana Crsquoegrave poi un vettore per cosigrave dire eterodosso che legauna popolazione dellrsquoisola i Sicani allrsquoestremo Occidente cioegrave lrsquoarea iberica rappresentatoda Tucidide

40 I filoni che rannodano le origini delle genti indigene della Sicilia alla Penisola Italiana siinseriscono in un flusso naturale che ha i suoi effetti tangibili in piena epoca storica Si trattadel flusso alimentato dallrsquoattivitagrave del mercenariato esercitato nellrsquoisola non solo da maestranzecampano-sannite43 ma anche galliche e iberiche44

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Tra Italia e Sicilia i flussi tra storia e preistoria come motivo dietnogenesi I Mamertini e i Siculi

41 Nella cornice di fenomeni migratori inseribili nella dinamica della ricerca di nuove risorse e disostentamento comune a tutti gli spostamenti migratori si inserisce una tradizione delle originidei Mamertini lrsquoultimo dei Σαυνιτικὰ ἔθνη che si costituisce come comunitagrave autonomaallrsquoinizio del III secolo aC con lrsquooccupazione di Messina Sullrsquoetnogenesi dei Mamertiniegrave stata intessuta una saga nota da Festo che ha come fonte un ignoto poeta Alfio45 saganella quale i motivi della cultura di origine (sostanzialmente il filone del ver sacrum) siintrecciano con i tratti della nuova identitagrave assunti nella terra di arrivo quali per esempiola sostituzione della figura di Marte con quella di Apollo nel ruolo di guida e di divinitagravetutelare della comunitagrave Come aveva giagrave mostrato Heurgon tale particolare della saga rivelache il filone prettamente italico del ver sacrum si era innestato su connotati greci46 Questaconclusione trova conferma nei dati epigrafici che sottolineando la sacralitagrave ad Apollo dellatouta Mamertina47 mostrano il ruolo politico assunto dalla divinitagrave nel costituirsi della nuovacomunitagrave e manifestano cosigrave una piena convergenza con la tradizione confluita in Festo

42 Un altro interessante punto di convergenza tra la tradizione delle origini dei Mamertini e idati epigrafici egrave costituito dalla loro sosta nella Tauricana silva nel percorso che li porta dalSannio verso la Sicilia Al di lagrave della funzione simbolica del toponimo che evoca il termineper laquo toro raquo animale alla guida nella tradizione del ver sacrum sannita la sosta dei Mamertininella regione prospiciente lo Stretto trova conferma nei rinvenimenti di bolli e monete conil nome dei Mamertini oltre al toponimo Mamertion tradigraveto da Strabone nellrsquoappendicemeridionale della Calabria48 In questa cornice appare indiscutibile che lrsquoaccenno alla sosta deiMamertini nella zona connessa al nome dei Tauriani egrave funzionale allrsquoordito della saga sulle lorolaquo origini raquo Egrave pertanto meritevole di interesse la proposta di legare il filone delle laquo origini raquodei Mamertini al filone delle laquo origini raquo dei Tauriani trasmesso da un noto passo di Catone49con la suggestione di sanare la corruttela del nome iniziale in Mamertini Tauriani vocanturde fluvio quia propter fluit che porterebbe a riconoscere laquo Tauriani e fondatori di Mamertionbruzia come appartenenti allo stesso gruppo etnico giunto nel Bruzio in una una o forse piugraveondate migratorie dal Sannio e dalla Campania raquo50 Se cosigrave fosse la sosta dei Mamertini trai Tauriani secondo la saga attribuita ad Alfio che certamente si ispirava a fonti indigeneavrebbe il senso di ripercorre le tracce di un cammino piugrave antico di cui evidentemente nellacultura dei Mamertini si serbava memoria egrave questo in pratica un segnale importante delserbarsi del patrimonio di tradizioni comuni ai Σαυνιτικὰ ἔθνη

43 In altre parole la saga dellrsquoetnogenesi dei Mamertini presenta i connotati essenziali fatti propridalla cultura sannita che riemergono nellrsquoideologia della guerra sociale a) il rapporto con ilMarte italico conservato nel nome dei Mamertini attribuito ai due siti a cavallo dello Strettocioegrave Messina e Mamertion b) il rapporto con lrsquoideologia del laquo toro raquo (a cui si lega la sosta trai Tauriani) c) il focalizzare lo scenario degli eventi nellrsquoarea che aveva costituito il nucleoprimitivo dellrsquo rsquoIταλία Tale nome almeno nella tradizione raccolta da Ellanico che saldava inuna continuitagrave linguistico-culturale le due sponde dello Stretto e le origini del nome al termineper laquo vitellotoro raquo51 ritorna poi nellrsquoidea dellrsquolaquo Italia raquo designata come Viteliu nelle monetedella guerra sociale

Le tradizioni su Sicani e Siculi e le ipotesi sulla consistenza dellerispettive lingue

44 Per quanto riguarda invece le origini delle tre grandi componenti in cui si articola lrsquoetnografiaantica della Sicilia cioegrave i Siculi i Sicani e gli Elimi colpisce innanzitutto lo squilibrio tralrsquoestrema povertagrave della documentazione linguistica tanto in quantitagrave quanto in qualitagrave ela varietagrave considerevole di tradizioni antiche su di esse addensata52 Gran parte di questetradizioni egrave giagrave presente nella storiografia greca di V secolo aC che per ragioni diverseha manifestato spiccati interessi verso il mondo indigeno dellrsquoisola Queste ragioni traggonoevidente ispirazione da motivi contingenti essendo riconducibili ora alle mire e ai contrasti

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interni al mondo greco (tanto tra colonie e madrepatria quanto allrsquointerno degli ambienticoloniali) ora al contrasto tra Greci e indigeni

45 Entro tali cornici le digressioni sulle origini diventano parte integrante delle descrizionietnografiche cosigrave che la definizione delle origini remote egrave strumento per inquadrare laquo da cheparte sta raquo una determinata comunitagrave Non crsquoegrave bisogno di ricordare che il tema delle origini hanotoriamente un ruolo centrale nella propaganda politica e nel sistema delle alleanze anticheche spesso vengono giustificate in base agli antichi rapporti di consanguineitagrave (συγγένεια)Cosigrave per esempio Tucidide insiste sul fatto che la richiesta di aiuto degli abitanti di Λεοντῖνοιad Atene e la conseguente alleanza siglata nel 427 aC era motivata dal fatto che i Leontinoierano συγγενεῖς degli Ateniesi53 Lo stesso argomento della omophylia verragrave utilizzato piugravetardi dai Romani per correre in aiuto ai Mamertini minacciati dai Cartaginesi argomento inquesto caso palesemente strumentale e tanto piugrave sorprendente in considerazione del fatto chelrsquoepisodio si colloca allrsquoindomani delle guerre contro i Sanniti e che i Mamertini accreditavanoper se stessi secondo la tradizione trasmessa dal poeta Alfio origine sannite

46 Sullrsquoetnografia della Sicilia antica la storiografia greca tra V e IV secolo si articola traunrsquoangolazione laquo occidentale raquo espressa da storici della Magna Grecia e Sicilia qualiAntioco di Siracusa e Filisto che risentono delle proiezioni della politica siracusana siaallrsquointerno che allrsquoesterno dellrsquoisola e unrsquoangolazione laquo ateniese raquo che ha la sua piugrave compiutarappresentazione nel noto capitolo sullrsquolaquo archaiologia siciliana raquo di Tucidide ma rispecchiatain diversa misura anche da Ellanico di Lesbo Questi ultimi si ispirano infatti ad orizzonticoloniali laquo ionici raquo a cui fanno riferimento le mire occidentali di Atene54 Sono infatti i diversiambienti delle colonie drsquoOccidente che hanno veicolato da una parte tradizioni indigenee dallrsquoaltra le diverse rappresentazioni delle relazioni tra Greci e popolazioni anellenicheovviamente variabili anche in rapporto alle circostanze e ai contesti in cui tali relazioni siinseriscono

47 Un esempio di queste diverse percezioni con evidenti ricadute sul tema delle origini ci vieneofferto dallrsquoarea dello Stretto antica zona di occupazione calcidese Lrsquoambiente dello Strettosembra rivestire nella versione di Ellanico di Lesbo relativa allrsquoorigine del nome rsquoΙταλία chenella fase iniziale designava lrsquoappendice meridionale della Calabria un ruolo diverso da quelloriflesso dai frammenti attribuiti ad Antioco di Siracusa relativamente allo stesso tema

48 Presso Ellanico quel braccio di mare viene rappresentato come un tratto di sostanzialecontinuitagrave linguistico-culturale che unisce le due sponde egrave lrsquoimplicazione sottesa alla sagadel bovino che sfugge alla mandria di Ercole attraversando lo Stretto e che viene designatodagli indigeni con la stessa parola per laquo vitello raquo presente nel latino e nelle lingue sabelliche55Egrave importante sottolineare che nel contesto della saga riferita da Ellanico questa stessa parolaviene sentita da Ercole al di lagrave dello Stretto oltrepassato appunto dal bovino fuggito ilparticolare egrave importante percheacute denuncia la percezione e la rappresentazione di una continuitagravelinguistica tra le due sponde Come abbiamo accennato sopra il sottofondo di questa eziologiadel nome laquo Italia raquo si rannoda alle tradizioni laquo sannite raquo per le seguenti ragioni a) mette incausa il nome del laquo vitello raquo nella forma italica b) salda il nome del bovino al coronimo Italiadi cui si faranno piugrave tardi vessillo le leggende monetali della guerra sociale56 c) si collegaimplicitamente allrsquoideologia del laquo toro raquo che gioca un ruolo centrale nella tradizione del versacrum sannita57 d) i due temi quello del laquo toro raquo e quello del legame tra le due sponde delloStretto riaffiorano indirettamente nella saga sullrsquoetnogenesi dei Mamertini

49 Presso Antioco invece lo Stretto si configura come un elemento di frattura che segna con il suoattraversamento la formazione e lo sviluppo di un nuovo ethnos quello dei Σικελοί Le diverseprospettive sul tema delle origini della nozione di rsquoΙταλία rispecchiano le rispettive visualidei due storici a cui vengono attribuite le versioni sulle laquo origini raquo dei Siculi Da una parteEllanico di Lesbo si poneva nellrsquoottica delle colonie calcidesi Rhegion e Zankle che installatesulle sponde opposte dello Stretto avevano interesse a vederne la coesione attraverso unasorta di laquo ponte raquo ideale58 contrassegnato da una cultura comune mentre dallrsquoaltra Antiocoguardava da una prospettiva siracusana che tendeva ad accentuare la separazione della Siciliadalla Magna Grecia Antioco infatti sul tema dei Σικελοί pur non disconoscendone la remota

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provenienza dalla Penisola pone lrsquoaccento sulla nuova identitagrave acquisita sul suolo sicilianoimplicando cosigrave una cesura rispetto ai luoghi di origine e dunque rispetto al mondo italico

50 Lrsquoorigine dei Siculi appare dunque un tema centrale per la storiografia greca di V secoloLrsquoetnonimo egrave certamente ben piugrave antico come mostrano le menzioni in documenti accadicied egiziani fin dal II millennio aC e dal suo uso come antroponimo nei poemi omerici e iniscrizioni dallrsquoAttica di VI secolo59

51 Tuttavia lrsquointeresse storiografico per i Σικελοί nel corso V secolo ha motivazioni contingentilegate ai processi di autonomia politica e di identitagrave etnica del mondo indigeno che culminanoproprio in quel periodo Lrsquoepisodio della rivolta capeggiata da Ducezio accreditato come redei Siculi intorno al 450 aC si accompagna allrsquoapparire della documentazione epigraficaascrivibile al siculo cronologicamente concentrata nella seconda metagrave del V secolo e situatanella parte centro-orientale dellrsquoisola60 La concomitanza dei due fatti rivela la maturazione diuna forte spinta identitaria allrsquointerno del mondo indigeno proprio nei decenni centrali del Vsecolo di cui appunto i diversi storici piugrave o meno coevi Antioco Ellanico e Tucidide sonotestimoni sia pure da prospettive diverse come giagrave detto pocrsquoanzi il primo da una visualesiracusana gli altri due dallrsquoottica delle mire ateniesi verso Occidente

52 Tuttavia nella scansione cronologica delle origini dei Siculi come ondata migratoriaproveniente dalla Penisola le fonti si divaricano sensibilmente come mette in evidenzaDionigi di Alicarnasso che ce ne offre una lucida sintesi61 Tucidide colloca lrsquoarrivo dei Siculi300 anni prima dellrsquoarrivo dei Greci mentre Ellanico lo data alla terza generazione prima dellaguerra di Troia62 e in modo non troppo dissimile Filisto lo pone ottanta anni prima di questostesso evento63

53 Allo stesso modo si registrano considerevoli discordanze anche nei collegamenti istituiti dallemedesime fonti tra i Siculi e le popolazioni della Penisola Cosigrave mentre Tucidide presenta laloro migrazione nellrsquoisola come conseguenza della pressione esercitata dagli rsquoOπικοί nomesotto il quale in Tucidide e in altre fonti64 vengono comprese popolazioni stanziate nella fasciamedio-basso-tirrenica e specificamente la Campania (come denuncia lrsquoubicazione tucididea diCuma ἐν Oπικίᾳ) Antioco recepisce il filone che mette in relazione i Siculi con le popolazionimeridionali piugrave vicine allo Stretto cioegrave gli Enotri Come ulteriore differenza tra i due storicicoevi egrave da sottolineare il fatto che Antioco diversamente da Tucidide sembra porre lrsquoaccentonon tanto sul fenomeno della laquo migrazione raquo alla base dellrsquoetnogenesi dei Siculi quantopiuttosto sul processo evolutivo interno al mondo laquo italico raquo della Penisola di cui essi sonouna proiezione Un frammento che ha lrsquoaria di essere una citazione letterale rispecchiaun linguaggio di sapore filosofico e di taglio sorprendentemente moderno in cui si lega laformazione di unrsquoidentitagrave etnica allrsquolaquo essere raquo e al laquo divenire raquo in un quadro piugrave ampio diricomposizione di varie entitagrave etniche

lsquoοὕτω δὲ Σικελοὶ καὶ Μόργητες ἐγένοντο καὶ rsquoIταλιῆτεςἐόντεςΟἴνωτροιrsquo(DH AR I 12 3 = FGH 555 frg 2 Jacoby)

54 Un filone importante della tradizione sulle origini sicule egrave rappresentato dai legami conil mondo latino e specificamente con Roma Di questo filone che egrave stato sicuramentesponsorizzato dalla cultura romana sotto diversi riguardi ed ha avuto come vedremosignificativi riverberi anche nei percorsi della scienza moderna si trova giagrave traccianellrsquoannalistica efficacemente sintetizzata dallrsquoespressione varroniana a Roma quod ortiSiculi annales veteres dicunt65 Del resto sappiamo che annalisti come Fabio Pittore e CassioHemina66 si erano occupati di antiche relazioni tra cittagrave del Lazio e centri indigeni della Sicilia

55 Queste relazioni si iscrivono nella cornice della saga di Enea e delle origini troiane sotto la cuiegida un filone della tradizione certamente antico ha voluto saldare i primordi di Roma e dicittagrave del Latium Vetus con varie localitagrave della Sicilia Il radicamento di tali rapporti remoti traLazio e Sicilia egrave altresigrave rivelato dai pinakes della biblioteca del ginnasio di Tauromenion cheparlano della vicenda di un Lανoῖος eroe eponimo di Lanuvium67 e dalla tradizione recepitanellrsquoEneide che prevede una doppia sosta di Enea in Sicilia Egrave in particolare lrsquoarea elima che egraveteatro degli eventi legati alla leggenda di Enea quali lrsquoarrivo a Drepano la sepoltura del padreAnchise presso Erice considerata uno dei siti piugrave rappresentativi del territorio elimo insieme

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a Segesta ed Entella la menzione degli atleti in gara nei giochi in onore di Anchise Elimo eEntello nomi chiaramente desunti dallrsquoetno-toponomastica locale

56 La trama virgiliana si inserisce nella cornice piugrave ampia di tradizioni che legavano il mondoelimo allrsquoambiente troiano sintetizzate da Servio68 che ricorda anche la figura di Egesta altroeponimo del sito elimo di Segesta donna troiana che arrivata in Sicilia avrebbe generatoAceste il re siculo che accoglie benevolmente Enea celebrando i riti funebri in onore diAnchise Queste tradizioni hanno radici ben piugrave antiche tanto che le tracce di diversi filoni siritrovano giagrave nel V secolo attraverso i frammenti di Ellanico69 Pertanto la sosta di Enea e lasepoltura del padre proprio nel territorio elimo sancita dallrsquoordito dellrsquoEneide sembra aver ilsapore simbolico di rinsaldare gli antichi legami segnati dallrsquoascendenza da una comune terradi origine

57 Piugrave difficile invece egrave dipanare i fili e la cronologia a cui risale il complesso delle tradizionisui remoti legami tra la Sicilia e il Lazio di cui lrsquoannalistica romana egrave stata non lrsquoartefice malrsquoerede Infatti come giagrave accennato se ne trovano chiare tracce nella storiografia di V e IVsecolo da Ellanico e Antioco fino a Timeo

58 Si delineano almeno due filoni distinti per quanto in parte finiscano per intrecciarsi Da unlato quello delle comuni origini troiane che lega lrsquoarea elima a Roma secondo la tradizionerecepita nellrsquoEneide ma giagrave presente presso Ellanico dallrsquoaltro un filone un porsquo piugrave opacoe intricato che riguarda le origini dei Siculi di cui si asserisce lrsquoorigine dalla PenisolaInfatti la loro provenienza peninsulare egrave sostenuta da Tucidide che fa risalire agli rsquoOπικοίubicati tra basso Lazio e Campania la pressione migratoria che avrebbe portato i Siculi aspostarsi verso sud e da Antioco il quale presenta lrsquoetnogenesi dei Σικελοί in modo piugravecomplesso e piugrave difficilmente districabile tra diverse componenti Lo storico siracusanoinfatti presenta la genesi dei Siculi per un verso come un processo di trasformazione internaal mondo enotrio (secondo il frammento sopra citato) e per un altro verso come conseguenzadellrsquoinserimento di un elemento straniero (ἐπιξενωθείς) che ne avrebbe fatto da guida questrsquoultimo particolare si accorda con il filone di cui lo stesso Antioco sembra altrove farsiportavoce nel presentare lrsquoeponimo Σικελός come esule da Roma70

59 Ora significativamente a queste due componenti etniche focalizzate dalle tradizioni antichecioegrave quella elima nella parte occidentale e quella sicula nella parte orientale dellrsquoisolacorrispondono due distinti corpora epigrafici mentre la documentazione attribuibile ai Sicaniegrave evanescente cosigrave come lo sono le tradizioni antiche a loro carico Significativamente DiodoroSiculo annuncia di volersi occupare in seguito della questione ma nella sua opera non vi egrave piugravealcuna menzione dei Sicani71

60 Neacute saragrave del tutto casuale che proprio ai Siculi a cui sono accreditate le parentele piugrave dirette coni Latini sia assegnato un numero abbastanza elevato di glosse anche se buona parte di essesi spiega allrsquointerno di variazioni interne al greco locale72 Una buona parte di queste glosse egravenota da Varrone che evidentemente era consapevole di questo filone di tradizioni a lui benantecedenti delle quali egli fa largo uso nel quadro delle origini del lessico latino

61 Ora qui interessa sottolineare il fatto che alle glosse laquo sicule raquo egrave stato affidato a lungo il ruolodi fonte primaria di documentazione della lingua denominata appunto laquo siculo raquo a fronte diun dossier epigrafico indigeno estremamente esiguo Lrsquouso di tale materiale glossograficoinsieme alle soggiacenti tradizioni sulle relazioni remote tra le genti indigene dellrsquoisola equelle della Penisola si egrave riverberato nella scienza moderna ora surrogando le carenze orasommandosi alle risultanze della documentazione epigrafica Un esempio significativo egrave ilquadro che nel 1933 offriva il manuale di Conway ˗ Whatmough ˗ Johnson che per gran partedel Novecento ha costituito unrsquoopera di consultazione e un punto di riferimento per gli studisulle lingue della Sicilia antica offrendo la raccolta piugrave completa e riccamente commentata dimateriale glossografico relativo allrsquoisola In realtagrave lrsquoorientamento adottato nel commento nonfa altro che accreditare il filone largamente rappresentato nelle fonti antiche che attribuisce aiSiculi una provenienza dalla Penisola

62 In particolare si pone lrsquoaccento sulla tradizione che riconduce al Lazio le origini sicule dietrola precisazione che se egrave vero che dai documenti epigrafici non viene nessuna conferma dellepresunte affinitagrave tra siculo e latino non ne viene neppure alcuna smentita

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The Sicels (Siculi ) must be reckoned one of the ancient peoples of Italy as well as of Sicily[hellip]The ancient tradition makes the Sicels close kin if not identical with the early inhabitants ofLatium the linguistic evidence scanty as it is if it does not confirm the tradition at least doesnot so far as it goes disprove it73

63 Drsquoaltra parte la circolaritagrave del ragionamento appare evidente dal fatto che si utilizza ilmateriale delle glosse tanto come prova delle affinitagrave tra siculo e latino quanto come confermadellrsquoaffidabilitagrave della tradizione antica che ce le ha tramandate

The glosses on Sicel words may certainly be interpreted to imply that Sicel was closely related tothe idioms of ancient Italy and perhaps even to the tongue which afterwards developed intowhat we know as the Lingua Latina74

Le tradizioni sugli Elimi e le ipotesi sulla posizione linguisticadellrsquoelimo

64 Analoga pressione delle fonti sul tema delle origini si egrave esercitata anche negli orientamentimoderni intorno alla lingua degli Elimi Il peso di queste tradizioni ha in particolare gravatosulla definizione della posizione linguistica dellrsquoelimo la cui documentazione epigraficacostituita da circa 300 frammenti di iscrizioni e da alcune leggende monetali con i nomi diErice e Segesta non egrave solo quantitativamente esigua ma egrave anche qualitativamente insufficientea dare unrsquoidea concreta della natura della lingua al di lagrave della sua appartenenza al noverodelle lingue indo-europee75 Infatti gli approcci alla lingua degli Elimi particolarmente nellaseconda metagrave del XX secolo hanno sostanzialmente ricalcato la dicotomia consegnataci dallefonti antiche anche accendendo aspre polemiche

65 Le fonti si divaricano tra il filone raccolto da Tucidide76 e quello assegnato ad Ellanico77Il primo accredita agli Elimi la provenienza da Troia al seguito della sua distruzionesottolineando altresigrave il loro amalgamarsi con la componente indigena rappresentata daiΣικανοί che avrebbe dato alla comunitagrave una nuova configurazione Lrsquoatto di nascita diquesta nuova comunitagrave viene connesso da Tucidide allrsquoassunzione del nome di rsquoEλυμοι che liaccomuna laquo tutti quanti raquo (ξύμπαντες Ἔλυμοι ἐκλήθησαν)78 La questione egrave anche su questopunto assai delicata giaccheacute il nome degli Elimi ha lrsquoaria di essere non un laquo autonimo raquoma piuttosto un laquo eteronimo raquo di tono spregiativo creato dai Greci stessi79 Se dunque cisi basa su questo particolare si potrebbe essere portati a pensare che lrsquoethnos degli Elimisia frutto di una costruzione greca Tale impressione converge con il carattere eterogeneodegli Elimi adombrato tanto da Tucidide quanto da Ellanico Piugrave precisamente i frammentidi Ellanico sembrano veicolare due versioni non necessariamente in contrasto tra loro Lrsquounapresenta gli Elimi come originari dalla Penisola Italiana spinti in Sicilia dagli Enotri80lrsquoaltro fa allusione alla fuga da Troia di Elimo e di Egesto81 laquo che non possono non essereidentificati come i protagonisti della versione troiana dellrsquoetnogenesi elima raquo82 In altre paroleEllanico sembra consapevole dei due filoni della tradizione sullrsquoorigine degli Elimi cioegravetanto quello dellrsquoascendenza italica quanto quello della provenienza anatolica che egrave il solorecepito da Tucidide Drsquoaltra parte il dettato di Tucidide sembra distinguere due livelli dellaformazione dellrsquoethnos elimo il primo egrave quello dellrsquoorigine remota lrsquoaltro quello della lorotrasformazione in situ Egrave a questrsquoultimo livello che si colloca lrsquoassunzione di tale nome daparte di comunitagrave in origine diverse (ξύμπαντες Ἔλυμοι ἐκλήθησαν)

66 Nella cornice della tradizione che assegna loro lrsquoorigine dalla Penisola italiana gli Elimicondividerebbero lo stesso processo di etnogenesi che viene attribuito ai Σικελοί dallo stessoEllanico e da altre fonti coeve come Antioco di Siracusa Tale processo sembra consistere nellaquo distacco raquo da una comunitagrave stanziata nella parte meridionale della Penisola

67 Momento cruciale del distacco egrave segnato dallrsquolaquo attraversamento raquo (διάβασις) dello Strettoche di fatto avrebbe sancito lrsquoautonomia etnico-politica tanto dei Siculi quanto degli ElimiAppaiono dunque evidenti alcuni elementi comuni alle tradizioni sulle origini dei Siculi edegli Elimi a) la provenienza geografica egrave strettamente legata al processo di etnogenesi b)lrsquoetnogenesi si estrinseca nel conseguimento di unrsquoidentitagrave etnica segnalata dallo status dellaquo nomen raquo che egrave simbolo di una raggiunta autonomia politico-istituzionale c) tale autonomiaegrave conseguenza di un processo di sviluppo maturato in seno alla comunitagrave di origine d) il

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raggiungimento di tale autonomia egrave sancita da un distacco che nel caso specifico delle gentidella Sicilia egrave costituito una barriera fisica rappresentata dallo Stretto In conclusione nel casodei Siculi e degli Elimi la questione delle origini non egrave che lrsquointerfaccia del problema del lorocostituirsi come entitagrave politica secondo lrsquoottica che poteva essere di interesse agli interessistoriografici di V secolo aC

68 Come egrave accaduto per i Siculi i due filoni delle tradizioni antiche sulle origini elimehanno tracciato le piste delle discussioni moderne sullrsquoermeneutica testuale e sulla posizionelinguistica dellrsquoelimo in seno alle lingue indo-europee Lo mostrano chiaramente i frontiopposti su cui si sono schierati nel corso degli anni Sessanta da una parte M Durante edallrsquoaltra R Ambrosini lrsquouno schierato a favore dellrsquoappartenenza dellrsquoelimo alla famiglialinguistica laquo italica raquo e quindi con parentele piugrave strette con lrsquoosco-umbro e il latino seguitocon sfumature diverse (soprattutto per i rapporti con il latino e il siculo) da G Alessio e OParlangeli lrsquoaltro deciso assertore del carattere anatolico della lingua83 Non sono mancateneppure proposte di soluzioni intermedie volte a conciliare le due tradizioni antiche cosigravedistanti come quella di M Lejeune

La premiegravere (que jappellerai laquo proto-eacutelyme raquo) est celle venue du monde eacutegeacuteen agrave laquelle sereacutefegravere Thucydide La seconde (que jappellerai laquo eacutelyme raquo) est celle venue de la Lucanie et duBruttium agrave laquelle se reacutefegravere Hellanicos elle a finalement imposeacute sa langue (qui est disonsitaloiumlde) agrave lOuest de la Sicile cest cette langue qui y demeure en usage vers le milieu du premiermilleacutenaire et qui se manifeste dans les inscriptions de Seacutegeste84

69 Tra le due diverse stratificazioni migratorie testimoniate dalle fonti antiche vengono perfinoripartite le evidenze epigrafiche

Au substrat proto-eacutelyme on assignera 1deg la survivance de certains symboles graphiques (doublehache etc) qui se perpeacutetuent avec valeur magique jusquau Ve siegravecle 2deg la survivance decertains thegravemes deacutecoratifs dans la poterie inciseacutee de Seacutegeste 3deg la survivance de certainshydronymes comme Krimissos Telmēssos Helbēsus 4deg la survivance de certains anthroponymes(figurant sur nos tessons votifs) comme Atis ou DoaAux Eacutelymes de la seconde invasion on assignera (outre la langue mecircme de nos deacutedicaces) 1deg latradition des deacutecors de la poterie peinte de Seacutegeste (qui constitue leacutenorme majoriteacute du mateacuterielceacuteramique) 2deg les anthroponymes (qui constituent la grande majoriteacute du stock fourni par nosdeacutedicaces) tels que Atros Botulos Lepanos Metilos Titelos etc

70 In questa soluzione per cosigrave dire compromissoria sostenuta da M Lejeune desta non pocasorpresa il fatto che oltre a dati linguistici di natura eterogenea come toponimi e antroponimisi faccia ricorso a simboli grafici e ad elementi decorativi addotti come prove a favore dellepresunte origini anatoliche nel solco della tradizione tucididea Appare quanto meno singolareinfatti che alla metagrave del I millennio aC potessero essersi conservate abitudini grafiche opratiche decorative in uso secoli prima nella terra di origine di cui peraltro restano oscuri imodelli Sul piano piugrave strettamente linguistico poi la presenza di onomastica suscettibile diaccostamenti al mondo egeo-anatolico non sembra essere nellrsquoarea elima piugrave caratterizzanterispetto ad altre zone dentro e fuori la Sicilia I dati onomastici che si vuole condivisi con unospecifico ambiente anatolico cosa che peraltro egrave tutta da dimostrare sono alquanto fluidi epossono pertanto iscriversi nellrsquoalveo piugrave o meno esteso dei contatti con il bacino orientaledel Mediterraneo A tali contatti di piena epoca storica allude lo stesso passo di Tucidide chea proposito delle origini degli Elimi fa cenno ad insediamenti di Focei proprio in ambienteelimo

71 Lrsquoaccenno tucidideo alle presenze focee nella zona elima rafforza il sospetto che la tradizionecirca le origini anatoliche degli Elimi abbia una matrice focea e sia pertanto da ricondursi alcircuito di questo flusso coloniale85 Allo stesso modo sempre ad una matrice focea potrebbericondursi anche la notizia recepita nellrsquoarchaiologia siciliana di Tucidide sulle originiiberiche dei Σικανοί Non si deve inoltre dimenticare che i rapporti tra la Sicilia e la PenisolaIberica passavano anche attraverso il flusso di mercenari che da questrsquoultima muovevano versolrsquoisola almeno dallrsquoinizio del V secolo aC86

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I filoni delle origini delle genti della Sicilia tra PenisolaIberica e Penisola Anatolica

72 Lrsquoattribuzione di antichi legami con popoli dellrsquoestremitagrave occidentale del Mediterraneo vaper cosigrave dire in controtendenza rispetto alla ben piugrave corposa matassa di fili che riportacon vari accenti e declinazioni ad Oriente lrsquoorigine di genti tanto della Sicilia quanto dellaPenisola italiana come i Veneti gli Etruschi i Latini gli Elimi Tuttavia anche questo duplicefilone delle origini che collega i due gruppi anellenici situati nellrsquoarea centro-occidentale dellaSicilia lrsquouno con lrsquoOriente e lrsquoaltro con lrsquoestremo Occidente si lascia perfettamente inserirenel circuito della colonizzazione focea che costituisce il filo conduttore che unisce le costeanatoliche e quelle mediterranee della Gallia e della Spagna Forse non egrave un caso che proprionellrsquoisola strategicamente centrale nel Mediterraneo si colga il nodo di tale filo che da unaparte congiunge i due terminali della colonizzazione focea e dallrsquoaltra amalgama le duecomponenti indigene quella elima e quella sicana in un unico processo di formazione comesegnalato dal dettato tucidideo sopra ricordato

73 La natura strumentale dei due fili che congiungono le origini dei Sicani e degli Elimialle due sponde estreme del Mediterraneo confluiti nellrsquoarchaiologiacutea siciliana di Tucididesi rivela anche dallrsquoassenza di significativi frutti che il loro uso ha portato nella scienzamoderna Le supposte origini anatoliche non hanno avuto alcun effetto nellrsquoermeneutica deitesti riconoscibili come Elimi neacute i presunti legami laquo iberici raquo del Sicano hanno contribuitoad identificare con certezza alcun testo come laquo sicano raquo o inversamente gettato qualcheluce sulla lingua iberica che invece dispone di un discreto numero di testi Il credito datoalle connessioni sicano-iberiche ha solo contribuito a dar vita ai fantasmi di un sostratomediterraneo occidentale denominato appunto sicano-ligure-iberico (Ribezzo Alessio)

74 Invece egrave dalla valorizzazione dei contatti con lrsquoambiente indigeno adombrati da Tucidideche si sono ottenuti i maggiori benefici nellrsquoermeneutica dei testi elimi Egrave infatti questo ilpercorso piugrave proficuo che abbandonata la via senza uscita delle origini remote ha privilegiatoi processi acculturativi in situ e specificamente i contatti con gli ambienti ellenici o ellenizzatiportatori di elementi morfo-lessicali che mostrano la permeabilitagrave al contatto con gli ambienticoloniali87 Egrave attraverso questa via che il materiale elimo pur nella sua povertagrave documentaria egraveriuscito a manifestare i caratteri di una lingua flessiva indoeuropea che nella morfologia lasciaintravedere piugrave accentuate relazioni laquo italiche raquo e una profonda influenza da parte del greco88

Origini anatoliche e origini italiche come temi e filonicomuni a lingue e culture diverse dellrsquoItalia preromana

75 Il caso delle origini degli Elimi offre uno spunto di riflessione conclusiva che permette diricongiungersi ai filoni relativi alle origini degli Etruschi da cui eravamo partiti Per gliuni come per gli altri le tradizioni antiche sulle origini hanno fortemente indirizzato lericerche linguistiche dei moderni innescando sui corpora epigrafici di entrambi pur tra loroincommensurabili un circolo vizioso che ha alimentato lrsquoermeneutica testuale dietro lrsquoassuntodi presunte parentele Le tradizioni antiche sugli Elimi e sugli Etruschi condividono anchela bipartizione tra origine anatolica e autoctonia Su questrsquoultima tuttavia risalta subito unasensibile divergenza Infatti a rigore di autoctonia propriamente detta si puograve parlare solo per latradizione dionigiana relativa agli Etruschi mentre agli Elimi inquadrati da Ellanico in uno deidue στόλοι rsquoΙταλικοί arrivati dalla Penisola si ascrive comunque una provenienza dallrsquoareaitalica Ciograve comporta quanto meno la visione di unrsquoautoctonia relativa in quanto conseguentead un movimento migratorio da territori prossimi che implica un legame di parentela con altrigruppi etnici appunto gli Enotri imputati come responsabili della loro espulsione

76 Invece nel caso degli Etruschi la tradizione antica sullrsquoautoctonia implica lrsquoisolamentolinguistico esplicitato dallo stesso Dionigi con la giagrave ricordata formula οὐδενὶ ἄλλῳ γένειοὔτε ὁμόγλωσσον οὔτε ὁμοδίαιτον

77 In realtagrave come si egrave giagrave detto anche lrsquoisolamento dellrsquoetrusco finora eretto come muro di difesada avventurosi confronti etimologici e a vessillo di prudenza nellrsquoermeneutica testuale sembravenir meno Le piugrave recenti acquisizioni fuori dellrsquoEtruria in particolare in ambiente retico e

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a Lemno mostrano che anche lrsquoanzidetta formula dionigiana di laquo lingua totalmente priva diconfronti raquo ormai non egrave piugrave sostenibile La prudenza del totale isolamento suggerita comereazione alle ripetute audaci speculazioni a cui la lingua egrave stata massicciamente sottopostaviene ora allentata proprio da coloro che ne avevano richiamato lrsquoopportunitagrave di tenerla comelinea-guida per non incorrere nei miraggi dellrsquoetimologia lasciando spazio a tentativi diricostruzione di uno stemma genealogico di parentele tra le tre lingue frammentarie in nomedi un laquo Tirrenico comune raquo89 In realtagrave i dati linguistici sembrano ancora flebili per permettereconclusioni solide in tal senso e soprattutto prestano il fianco a differenti interpretazioni inchiave storica

78 Tuttavia ancora una volta diventa inevitabile commisurarsi con le tradizioni antiche checi offrono elementi in qualche misura convergenti con le evidenze linguistiche ma nonimmediatamente saldabili con esse Per esempio sul versante del retico di cui ora sembranoessere sempre piugrave solide le affinitagrave con lrsquoetrusco90 si riapre il tema del confronto con letradizioni antiche documentate da Livio Plinio e Trogo che rappresentano la lingua dei Reticome una sorta di etrusco imbarbarito in conseguenza del suo isolamento nelle sedi alpine91Ma anche sul versante del lemnio il groviglio delle tradizioni che situano Tirreni nellrsquoisolasenza naturalmente precisarne i legami con quelli drsquoOccidente entrano inevitabilmente incausa nella valutazione storica dei rapporti di quella lingua con lrsquoetrusco

Riflessione conclusiva79 La valutazione e lrsquouso delle tradizioni sulle laquo origini raquo pur con tutte le loro complesse e

rischiose problematiche sopra delineate restano i nodi centrali delle scienze dellrsquoAntichitagraveSono anzi le pietre miliari che ne hanno contrassegnato la nascita e ne hanno accompagnatoi progressi scanditi dalle nuove acquisizioni adeguandosi e ricalibrandosi di volta in voltacon esse Ovviamente come tutti i fatti e i dati della storia lrsquoutilizzazione di questetradizioni egrave stata piegata ai metodi alle ideologie e alle finalitagrave diverse che hanno segnato ilcammino dellrsquoanalisi storica e di quella filologico-linguistica In seno a questi approcci sonoscaturite a fasi alterne divaricazioni e sovrapposizioni tra fonti dirette ed indirette altrettantopericolosamente estremistiche che spaziano dalla supina ed univoca accettazione del dettatodelle tradizioni antiche al loro altrettanto totale diniego Con tutto ciograve il confronto critico conil patrimonio delle fonti classiche non solo non puograve perdere la sua centralitagrave ma rivela altresigravecome le problematiche ad esse connesse diventano piugrave complesse ed articolate man mano chesi incrementano le conoscenze e si accresce la quantitagrave dei dati disponibili grazie allrsquoapporto dialtri canali documentari in particolare lrsquoepigrafia e lrsquoarcheologia Pertanto tale confronto cheegrave parte inerente delle scienze dellrsquoAntichitagrave richiede un continuo rinnovamento della dialetticainterdisciplinare e una messa a punto metodologica in conseguenza dellrsquoacquisizione di nuovidati Il versante delle lingue di frammentaria attestazione appare in tale prospettiva il terrenopiugrave fertile non solo per la conoscenza delle civiltagrave e delle lingue laquo minoritarie raquo ma anche unfondamentale strumento per ripensare storicamente la rappresentazione delle origini fornitadagli osservatori laquo esterni raquo appartenenti alle civiltagrave e a lingue che si sono affermate a scapitodi quelle laquo minoritarie raquo appunto quelle che si sono canalizzate nei grandi bacini fonti dellatradizione greca e romana

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20 Agostiniani 199821 Pascucci 197922 Gabba 196323 Poccetti 198424 Gabba 196325 Si veda su ciograve Vaxelaire 2005 p 48 s26 Cardona 1982 Poccetti 1984 Vaxelaire 200527 Strab VI 1 13 263 C28 Mele 200129 Lombardo 200130 Poccetti 2001 Mele 200131 Eudoxos von Knidos frg 321 Lasserre32 Pooccetti 198933 Wikeacuten 1937 Lepore 197634 Poccetti 201035 Ov Fast III 95 et tibi cum proavis miles Paeligne Sabinis convenit36 P Fest 248 L37 Devoto 1977 p 11038 Lazzeroni 1976 Meiser 198739 Come le stele iscritte dallrsquoarea superequana (Casteldieri) ImIt Paeligni Superaequum 1 240 Poccetti 200741 Es Krahe 1929 sv Accaus Annaeus42 Schulze 1904 p 43-4743 Tagliamonte 199444 Graells Fabregat 201445 Fest 150 L = HRR 372 Peter2

46 Heurgon 195747 ImIt Messana 448 De Franciscis ndash Parlangeli 1960 p 27 Costabile 200749 Cat HRR 75 Peter2

50 Citazione da Costabile 2007 p 32651 Riferimenti e dettagli in Mele 201152 Cf Sammartano 199853 Thuk III 86 3 VI 77 154 Poccetti 201255 DH I 35 2 = FGH 4 F 11156 Briquel 1996 p 12357 De Cazanove 200058 Vallet 1958 p 79-10559 Riferimenti in Poccetti 2012 p51 ss60 Agostiniani 1992a61 DH AR I 3562 DH A R I 22 3 = FGH 4 F 7963 DH A R 1222 = FGH 556 F 4664 Lepore 197665 Varr LL 510166 Cassius Hemina fr 2 3 Peter = 2 3 Santini67 Zevi 199968 Serv ad Aen I 550 V 3069 Mele 1994 p 7770 Zevi 1999 p 337

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71 Diod Sic V 6572 Campanile 196973 Conway ˗ Whatmough ˗ Johnson 1933 II p 43174 Conway ˗ Whatmough ˗ Johnson 1933 II p 43275 Agostiniani 1992b76 Thuk VI 277 DionHal ARi I 22 = FGH F 79b78 Thuk VI 279 Nenci 198980 DionHal AR I 22 3 = FGH 4 F 79b 81 DionHal AR I 45 4-481 = FGH 4 F 3182 Moggi 1997 117083 Ambrosini 196884 Lejeune 1969 p 24185 Mele 199486 Graells Fabregat 2014 p 16887 Agostiniani 1977 p XXIII88 Agostiniani 1997 p 889 Marchesini 2013 p 8990 Rovesciando cosigrave la linea prudente espressa ancora da Beekes 199391 Liv V 33 7 e 11 Iust XX 59 Plin NH III 133

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Paolo Poccetti laquo Tradizioni antiche sul tema delle origini e lettura dei dati linguistici dellrsquoItalia pre-romana raquo Meacutelanges de lEacutecole franccedilaise de Rome - Antiquiteacute [En ligne] 126ndash2 | 2014 mis en ligne le17 deacutecembre 2014 consulteacute le 19 deacutecembre 2014 URL httpmefrarevuesorg2334

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Paolo PoccettiUniversitagrave degli studi di Roma 2 Tor Vergata ndash paolopoccetti[at]tiscaliit

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copy Eacutecole franccedilaise de Rome

Reacutesumeacutes

Le tradizioni antiche sulle origini dei popoli dellrsquoItalia antica hanno avuto un grande peso neipercorsi della linguistica moderna non solo nellrsquoapproccio a lingue di incerta appartenenzagenealogica dellrsquoItalia antica (es lrsquoetrusco e lrsquoelimo) ma anche nel disegno storico di linguedi acclarata classificazione come lrsquoosco e il siculo con ricadute nellrsquoermeneutica dei testiIl riesame critico delle fonti antiche in un confronto interdisciplinare metodologicamenterinnovato ed aggiornato dai nuovi dati egrave una delle sfide avvincenti e sempre attuali dellescienze dellrsquoAntichitagrave Ancient traditions about origins of civilisations of Pre-Roman Italy not only deeply influencedmodern attempts to classification of languages whose genealogical tree is unknown such asEtruscan and Elymian but also oriented the history of languages genealogically well known

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such as Oscan and Sicel A new critical assessment of ancient sources in an interdisciplinaryperspective is needed by epigraphic data newly acquired that pose a methodical challenge tothe advancement of the investigation in the field of antiquity

Entreacutees drsquoindex

Keywords ancient traditions pre-roman Italy linguistic classificationParole chiave tradizioni antiche Italia preromana classificazione linguistica

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quanto gruppo di individui che si identifica in un laquo etnonimo raquo e il nome di una linguache quasi mai egrave circoscritta ad una sola comunitagrave cioegrave il laquo glottonimo raquo26 Lrsquoesempio piugravenoto nellrsquoAntichitagrave di distinzione tra laquo etnonimo raquo e laquo glottonimo raquo ci viene offerto dallacoppia Romanus e Latinus nella cultura romana di etagrave classica entrambi sono autonimima solo il secondo funziona come glottonimo (Latina lingua Latine loqui e non Romanalingua Romane loqui) Invece in greco si usa lsquoΡωμαῖος in riferimento tanto alla comunitagrave(in senso istituzionale giuridico) quanto alla lingua di questrsquoultima accezione sono testimoniespressioni come ἡ τῶν Ῥωμαίων διάλεκτος usata anche come titolo di trattati tecnici a cuicorrisponde in latino Lingua Latina Allo stesso modo egrave significativo lrsquoimpiego dellrsquoavverbiolaquo glottonimico raquo lsquoΡωμαιστί funzionalmente equivalente a Latine mentre in greco non egraveattestato Λατινιστί In altre parole il derivato dal nome di Roma presenta usi divergenti tragreco e latino di cui ulteriori riflessi sono i continuatori di lsquoΡωμαῖος nel greco bizantino emoderno

21 Pertanto anche tutte le tradizioni antiche sulle origines gentium che ruotano intorno ad unnome assunto come vessillo ed indicatore dellrsquoidentitagrave etnica devono commisurarsi con laquestione preliminare attinente la pertinenza designativa del nome in relazione alla tradizionelinguistica a cui esso appartiene A queste variabili fondamentali si correla il nodo di fondoattinente la relazione tra il nome a cui si riferiscono le tradizioni sulle origini e il dossier delladocumentazione collegabile alla tradizione antica

22 La scienza moderna che si occupa di civiltagrave antiche laquo minoritarie raquo a fronte di quelle classichesi trova ad operare costantemente una saldatura tra i dati epigrafici articolati a loro volta tralivello della lingua e pratiche della scrittura e le informazioni topografico-antiquarie delle fontiantiche Non di rado questa saldatura egrave difficile se non impossibile percheacute una parte rilevantedi etnonimi dellrsquoItalia antica egrave difficilmente ancorabile ad una precisa fisionomia linguistica ead una prassi scrittoria ben netta e al contempo si sottrae anche ad una esatta delimitazionecartografica Tale condizione appare ancor piugrave marcata quanto piugrave un nome si proietta indietronel tempo mentre nelle epoche piugrave recenti ne resta una memoria vaga ed opaca come siverifica nel caso dei nomi degli rsquoΟπικοί Aὔσονες Oἰνωτροί attribuiti dalle fonti greche piugraveantiche alle popolazioni italiche insistenti sulla fascia costiera basso-tirrenica

Alcuni etnonimi del gruppo sabellico luci ed ombre dellatradizione

23 I nomi degli rsquoΟπικοί Aὔσονες Oἰνωτροί risalgono alla documentazione piugrave antica fornitadalle fonti greche relativamente alle popolazioni del gruppo sabellico stanziate lungo ilversante tirrenico della porzione meridionale della Penisola Tali nomi erano accomunaterealtagrave culturali ed istituzionali diverse ma che da parte della colonizzazione greca venivanopercepite ciascuna in modo relativamente unitario al proprio interno Eppure articolazioniinterne esistevano come ci lasciano intravedere indizi pur tenui sia dellrsquoepigrafia sia delle fontiletterarie Per esempio i quattro ἔθνη assoggettati allrsquolaquo impero di Sibari raquo insieme alle 25cittagrave menzionate come ὑπήκoοι27 dovevano comprendere comunitagrave ed insediamenti indigeniIl tutto doveva ricadere nellrsquoarea compresa sotto il nome degli Oἰνωτροί i quali pertantodovevano articolarsi in almeno quattro ambiti laquo cantonali raquo28 Quanto poi alle 25 laquo cittagrave raquo egraveverosimile che non tutte quelle che sono attribuite agli Oἰνωτροί dalle fonti antiche a partiredalla lsquolistarsquo di Ecateo ricadessero sotto lrsquoἀρχή di Sibari29 e che diverse comunitagrave godesseronon solo di autonomia ma anche di un grado di pariteticitagrave con la colonia achea come nelcaso dei Σερδαῖοι Ciograve fa pensare che Oἰνωτροί fosse un laquo iperonimo raquo di probabile matricegreca assegnato a comunitagrave distinte e autonome istituzionalmente ma legate da lingua e datratti culturali comuni inserite nellrsquoorbita delle colonie achee Resta tuttavia incerta lrsquooriginedellrsquoetnonimo anche in relazione alla sua inconsueta morfologia Lrsquoipotesi piugrave ragionevoleegrave un travestimento greco di un nome indigeno ispirato alla nozione di laquo unitagrave raquo (oinos)che probabilmente egrave stato sottoposto ad un riaccostamento paretimologico al nome del vino(οἶνος)30

24 Non molto diversamente il nome rsquoΟπικοί ha almeno a partire dal V secolo lrsquoapparenzadi un laquo iperonimo raquo cioegrave nome sotto il quale erano designate diverse comunitagrave che fino ad

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una certa fase storica erano caratterizzate da una sensibile varietagrave linguistica ed alfabetica alproprio interno Egrave quanto appare dai dati epigrafici di quel periodo nellrsquoarea prospiciente ilgolfo di Napoli Queste differenziazioni tendono ad attenuarsi se non ad annullarsi un secolopiugrave tardi giaccheacute un frammento di Eudosso di Cnido ridotto allrsquoespressione scarna rsquoΟπικοίγλώσσας συνέμιξαν31 rende testimonianza del fatto che allrsquointerno del gruppo degli rsquoΟπικοίsi era attivato un processo di convergenza e di standardizzazione linguistica che ha superatole precedenti differenziazioni32

25 Ciograve permette di concludere che sotto il nome collettivo di rsquoΟπικοί sono state inizialmentecomprese realtagrave caratterizzate da sensibili differenze linguistico-culturali come per esempiosi coglie presso Tucidide il quale collocando Cuma ἐν rsquoΟπικίᾳ allude ad una regione cheaveva certamente il pernio nella Campania identificata in modo unitario ma certamentecomposita culturalmente e linguisticamente come ci mostrano le evidenze epigrafiche33 Aquestrsquoepoca infatti nella regione si registra lrsquoimpiego di diversi sistemi alfabetici in cui ilVesuvio costituiva in qualche modo lo spartiacque ma anche la presenza di diverse varietagravelinguistiche risultanti dallrsquoamalgama delle lingue sabelliche da una parte con il greco degliinsediamenti coloniali insistenti nel golfo di Napoli e dallrsquoaltra con lrsquoetrusco presente tantonella Campania settentrionale quanto in quella meridionale34

26 Anche il giagrave citato frammento attribuito a Eudosso di Cnido da Stefano di Bisanzio dipinge peril IV secolo un quadro piuttosto coerente con lrsquoimmagine che si ricava dalla documentazioneepigrafica segnalando nellrsquoarea in questione quel processo di convergenza linguistica cheattenuando le precedenti divergenze ha portato alla creazione di una lingua interregionaleabbastanza unitaria e coesa almeno a livello della comunicazione pubblica In sostanza ilfenomeno che si evince dal frammento di Eudosso corrisponde al processo di formazione dellalingua osca Lrsquoimmagine relativamente unitaria che emerge di questa lingua egrave confermatasia dal corpus epigrafico osco giagrave a partire dalla seconda metagrave del IV secolo sia dalla stessadenominazione di lingua Osca assegnata dai Romani che evidentemente vi coglievano uncarattere unitario e sovra regionale Tale glottonimo infatti nelle fonti letterarie latine siapplica ad ambiti diversi come il Sannio la Campania e il Bruzio

27 Il caso appena citato degli rsquoΟπικοί costituisce un esempio abbastanza raro in cui la filieradelle tradizioni antiche si armonizza perfettamente con i dati della documentazione epigraficaentro un quadro coerente che mette in evidenza i processi evolutivi interni alle comunitagrave Manon sempre anzi purtroppo raramente egrave cosigrave Egrave evidente che le difficoltagrave di mettere in sintoniai due canali documentari tanto piugrave si accentuano con il divaricarsi della forbice cronologicatra i dati situati in epoca pienamente storica e la proiezione delle tradizioni sulle origini adunrsquoepoca remota e affondata nelle nebbie intermedie tra mito e protostoria

28 Ma egrave altrettanto ovvio che il complesso delle tradizioni antiche sulle origini delle popolazioniindigene dellrsquoItalia non puograve essere accantonato o eluso dalla scienza moderna anche solo perla semplice ragione che il sistema classificatorio delle evidenze documentarie si avvale comedetto in precedenza dellrsquouniverso onomastico trasmesso dal mondo antico Egrave infatti sullabase di questi dati onomastici che classifichiamo come laquo retica raquo laquo venetica raquo laquo messapica raquolaquo elima raquo ecc unrsquoepigrafe coerente con il corpus rinvenuto nel territorio degli antichi RaetiVeneti Μεσσάπιοι Ἔλυμοι e cosigrave via

Tradizioni antiche e dati epigrafici saldature (im)possibili

Sicani e Paeligni a confronto29 La tradizione antica ha esercitato ed esercita tuttora un peso notevole ed inevitabile nel

moderno sistema di classificazione dei dati della documentazione diretta I percorsi dellescienze dellrsquoAntichitagrave dal XIX secolo sono stati contrassegnati da fasi alterne nelle qualicon posizioni non di rado estremistiche nellrsquouno e nellrsquoaltro senso egrave stato ora dato eccessivocredito ora gettato totale discredito sulle tradizioni sulle etnie indigene dellrsquoItalia antica Infattisulla scorta delle tradizioni antiche talora sono state materializzate documentazioni ed identitagravelinguistiche che non sono mai esistite talora queste documentazioni sono state piegate allaricostruzione di laquo protolingue raquo talora allrsquoopposto egrave stata respinta in toto lrsquoaffidabilitagrave delle

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tradizioni antiche Del primo atteggiamento costituisce un esempio il nome dei Sicani per lopiugrave menzionati nelle fonti greche di V secolo aC a cui in vario modo la scienza modernasi egrave sforzata di attribuire una fisionomia linguistica autonoma sulla base dei dati delle glossee delle informazioni antiche Del secondo invece un esempio ci viene offerto dal nome deiPaeligni riguardo alle cui laquo origini raquo le tradizioni antiche si divaricano in due filoni lrsquounoriferito da Ovidio che fa cenno agli antenati laquo Sabini raquo35 lrsquoaltro rappresentato da una glossa diFesto che invece allude alla loro provenienza dallrsquoaltra sponda dellrsquoAdriatico riassunta dallaformula Paeligni ex Illyrico orti

36

30 Queste due tradizioni sulle laquo origini peligne raquo sono state recepite dalla scienza moderna e

considerate segno del carattere composito della regione come per esempio esplicita Devotosenza tuttavia darne motivazione

Le due tradizioni illirica e sabina non si contraddicono percheacute cosigrave lrsquoelemento montano comequello transadriatico avevano concorso entrambi a dare unrsquoimpronta alla regione37

31 Le iscrizioni peligne per quanto addensate verso la fine dellrsquoepoca repubblicana e fortementepermeate dal latino non ci mostrano alcuncheacute di laquo illirico raquo (etichetta a cui peraltronon corrisponde alcuna realtagrave linguistica concretizzata da testi) bensigrave una lingua di tiposabellico dove i tratti piugrave antichi (di varietagrave settentrionali piugrave affini allrsquoumbro e al sabino) sisono incrociati con flussi di provenienza meridionale (affini allrsquoosco campano-sannita)38 Insostanza la lingua delle iscrizioni peligne dagrave piena conferma alla tradizione delle origini sabinerappresentata da Ovidio Egrave verosimile che il poeta augusteo nato proprio nellrsquoarea peligna sifacesse portavoce di tradizioni locali e che lui stesso avesse interesse a darne credito Dallalingua delle iscrizioni invece non trapela nulla sulle relazioni con lrsquoambiente illirico nellalinea della tradizione recepita dalla glossa di Festo

32 Lrsquounico legame per la veritagrave flebile con lrsquoambito illirico potrebbe essere rappresentato daalcuni antroponimi presenti ma non esclusivi di questa area che si ritrovano anche nellrsquoaltrasponda dellrsquoAdriatico Tuttavia la convergenza tra nomi personali puograve essere agevolmentericondotta nel quadro di contatti e di afflussi transadriatici di isolati gruppi di individui Infattiil numero limitato dei nomi personali peligni che trovano riscontro nellrsquoaltra sponda adriaticalascia pensare ad un flusso migratorio relativamente modesto limitato a pochi gruppi difamiglie e che comunque non ha avuto alcun impatto nella lingua e nella cultura locale Delresto come giagrave dettto la rivendicazione delle origini laquo sabine raquo da parte dellrsquoindigeno Ovidioegrave coerente anche con i ritrovamenti di alcune iscrizioni laquo paleo-sabelliche raquo riferibili ad unalaquo sabinitagrave arcaica raquo in una parte del territorio peligno

33 La lingua delle iscrizioni peligne concentrate tra il 150 e il 50 aC per quanto segnatacome appena ricordato nella fase piugrave recente dallrsquointersezione di diverse correnti linguistichedella Penisola sia da sud verso nord (le varietagrave sabelliche) ma anche da ovest verso est (lalatinizzazione) appare solidamente ancorata al gruppo delle lingue sabelliche fin dalle fasipiugrave arcaiche come rivelano le iscrizioni in alfabeto sud-piceno rinvenute in quellrsquoarea39 e ilperpetuarsi di tradizioni di forme di poesia di antica tradizione indigena anche nella fase piugravetarda della romanizzazione40 E comunque se ci sono stati flussi migratori dallrsquoaltra spondaadriatica riflessi dallrsquoonomastica lrsquoinstallazione di tali gruppi allogeni nel territorio pelignodeve essere avvenuta in epoca pre-documentaria dal momento che i portatori di nomi personalisuscettibili di raffronti con lrsquoambiente illirico rivelano una piena integrazione nelle tradizionie nella lingua indigene e hanno dato luogo a gentes di spicco nel contesto locale alle sogliedella romanizzazione

34 In conclusione le presunte origini laquo illiriche raquo che la glossa di Festo attribuisce ai Peligni allaprova della documentazione epigrafica non trovano alcun riscontro Al massimo si traduconoin sporadiche coincidenze di onomastica personale con lrsquoaltra sponda adriatica che nullaprovano al di lagrave dei fenomeni di mobilitagrave peraltro limitata di individui che investono qualsiasitipo di societagrave

35 Tuttavia la glossa di Festo che accredita ai Peligni unrsquoorigine illirica non ha mancato diesercitare un qualche peso nella ricostruzione di una facies linguistica laquo illirica raquo che haanimato filoni della linguistica comparata intorno alla prima metagrave del XX secolo di cui si

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era fatto principale paladino H Krahe che aveva accentuato la visione di un laquo panillirismo raquoeuropeo Tuttavia la lingua laquo illirica raquo non egrave documentabile in quanto tale percheacute notoriamentepriva di testi La sola fonte documentaria invocata a favore della ricostruzione dellrsquolaquo illirico raquoegrave lrsquoonomastica (per lo piugrave lrsquoepigrafia latina e greca delle coste adriatiche) che di per seacute nonpuograve costituire la base per lrsquoaccertamento e tanto meno per la ricostruzione di una lingua Egravesicuramente sulla base della glossa di Festo che accredita origini laquo illiriche raquo ai Peligni cheH Krahe inserisce antroponimi di ambito peligno (anche di iscrizioni latine) nel suo repertoriodi nomi personali illirici41

36 Il tramonto della teoria laquo panillirica raquo in seno alla linguistica storica ha contribuitoal ridimensionamento del valore documentario della glossa di Festo lasciando tuttaviasostanzialmente intatta la questione della sua genesi La glossa infatti sunteggia unatradizione ben piugrave ricca ed articolata secondo la quale dai discendenti di un mitico capo che liavrebbe guidati nelle sedi storiche si sarebbero originati da una parte i Paeligni e i Pacinates

inde enim profecti Volsimi regis ductu cui cognomen fuit Lucullo partem Italiae occupaveruntHuius fuerunt nepotes Pacinus a quo Pacinates et Pelicus a quo Paeligni

37 Pacinates egrave un etnonimo altrimenti ignoto ma formalmente plausibile condividendo unamorfostruttura ndashīn-āt- ricorrente nellrsquoonomastica italica (come per esempio TarinatesAbellinates Ferentinates) oltre ad una base ben nota nel lessico italico Anche lrsquoantroponimoVolsimus nome del presunto capo del quale viene indicato perfino il cognomen Lucullus hauna plausibilitagrave morfologica a suo tempo giagrave segnalata da Schulze42 che aveva richiamatoil parallelismo tra Volsus Volsimus con la coppia di prenomi messapici Dazos DazimosPertanto la glossa di Festo contiene dati meritevoli di attenzione e di interesse anche senon trovano riscontro nella documentazione epigrafica locale ponendo interrogativi circa leragioni connesse alla sua genesi

Un caso esemplare lrsquouso delle tradizioni sulle origini dellegenti della Sicilia antica

38 Un caso emblematico dellrsquouso che egrave stato fatto del complesso delle tradizioni antiche daparte della scienza moderna allo scopo sia di definire identitagrave linguistiche sia di individuareentitagrave etniche egrave rappresentato dalla Sicilia antica La grande isola al centro del Mediterraneocostituisce infatti un terreno di elezione e di esercizio ma anche di sfida metodologica peril corretto ed equilibrato uso tra le numerose e variegate pieghe delle tradizioni antiche e glialtri canali documentari rappresentati con diverso spessore dallrsquoepigrafia e dalle glosse Egravesuperfluo ricordare che la Sicilia proprio in grazia della sua centralitagrave nel Mediterraneo egrave statameta di vari flussi migratori fin da epoca piugrave remota ma egrave anche stata nel corso del tempoal centro di contrastanti interessi laquo imperialistici raquo (es quello di Siracusa quello di Atenequello di Cartagine quello di Roma) Per questo lrsquoisola ha attirato molteplici attenzioni diordine etnografico comportando diverse tradizioni sul tema delle origini ora stratificate oraaggrovigliate in matasse inestricabili

39 In estrema sintesi i flussi migratori che hanno investito la grande isola e sui quali tanto lefonti letterarie quanto i dati epigrafici sostanzialmente convergono si iscrivono in due grandivettori quello proveniente dallrsquoEgeo a cui si rifanno le tradizioni sugli insediamenti colonialigreci e quello proveniente dalla Penisola Italiana in cui si sono stratificate varie ondatemigratorie fino alle soglie dellrsquoetagrave romana Crsquoegrave poi un vettore per cosigrave dire eterodosso che legauna popolazione dellrsquoisola i Sicani allrsquoestremo Occidente cioegrave lrsquoarea iberica rappresentatoda Tucidide

40 I filoni che rannodano le origini delle genti indigene della Sicilia alla Penisola Italiana siinseriscono in un flusso naturale che ha i suoi effetti tangibili in piena epoca storica Si trattadel flusso alimentato dallrsquoattivitagrave del mercenariato esercitato nellrsquoisola non solo da maestranzecampano-sannite43 ma anche galliche e iberiche44

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Tra Italia e Sicilia i flussi tra storia e preistoria come motivo dietnogenesi I Mamertini e i Siculi

41 Nella cornice di fenomeni migratori inseribili nella dinamica della ricerca di nuove risorse e disostentamento comune a tutti gli spostamenti migratori si inserisce una tradizione delle originidei Mamertini lrsquoultimo dei Σαυνιτικὰ ἔθνη che si costituisce come comunitagrave autonomaallrsquoinizio del III secolo aC con lrsquooccupazione di Messina Sullrsquoetnogenesi dei Mamertiniegrave stata intessuta una saga nota da Festo che ha come fonte un ignoto poeta Alfio45 saganella quale i motivi della cultura di origine (sostanzialmente il filone del ver sacrum) siintrecciano con i tratti della nuova identitagrave assunti nella terra di arrivo quali per esempiola sostituzione della figura di Marte con quella di Apollo nel ruolo di guida e di divinitagravetutelare della comunitagrave Come aveva giagrave mostrato Heurgon tale particolare della saga rivelache il filone prettamente italico del ver sacrum si era innestato su connotati greci46 Questaconclusione trova conferma nei dati epigrafici che sottolineando la sacralitagrave ad Apollo dellatouta Mamertina47 mostrano il ruolo politico assunto dalla divinitagrave nel costituirsi della nuovacomunitagrave e manifestano cosigrave una piena convergenza con la tradizione confluita in Festo

42 Un altro interessante punto di convergenza tra la tradizione delle origini dei Mamertini e idati epigrafici egrave costituito dalla loro sosta nella Tauricana silva nel percorso che li porta dalSannio verso la Sicilia Al di lagrave della funzione simbolica del toponimo che evoca il termineper laquo toro raquo animale alla guida nella tradizione del ver sacrum sannita la sosta dei Mamertininella regione prospiciente lo Stretto trova conferma nei rinvenimenti di bolli e monete conil nome dei Mamertini oltre al toponimo Mamertion tradigraveto da Strabone nellrsquoappendicemeridionale della Calabria48 In questa cornice appare indiscutibile che lrsquoaccenno alla sosta deiMamertini nella zona connessa al nome dei Tauriani egrave funzionale allrsquoordito della saga sulle lorolaquo origini raquo Egrave pertanto meritevole di interesse la proposta di legare il filone delle laquo origini raquodei Mamertini al filone delle laquo origini raquo dei Tauriani trasmesso da un noto passo di Catone49con la suggestione di sanare la corruttela del nome iniziale in Mamertini Tauriani vocanturde fluvio quia propter fluit che porterebbe a riconoscere laquo Tauriani e fondatori di Mamertionbruzia come appartenenti allo stesso gruppo etnico giunto nel Bruzio in una una o forse piugraveondate migratorie dal Sannio e dalla Campania raquo50 Se cosigrave fosse la sosta dei Mamertini trai Tauriani secondo la saga attribuita ad Alfio che certamente si ispirava a fonti indigeneavrebbe il senso di ripercorre le tracce di un cammino piugrave antico di cui evidentemente nellacultura dei Mamertini si serbava memoria egrave questo in pratica un segnale importante delserbarsi del patrimonio di tradizioni comuni ai Σαυνιτικὰ ἔθνη

43 In altre parole la saga dellrsquoetnogenesi dei Mamertini presenta i connotati essenziali fatti propridalla cultura sannita che riemergono nellrsquoideologia della guerra sociale a) il rapporto con ilMarte italico conservato nel nome dei Mamertini attribuito ai due siti a cavallo dello Strettocioegrave Messina e Mamertion b) il rapporto con lrsquoideologia del laquo toro raquo (a cui si lega la sosta trai Tauriani) c) il focalizzare lo scenario degli eventi nellrsquoarea che aveva costituito il nucleoprimitivo dellrsquo rsquoIταλία Tale nome almeno nella tradizione raccolta da Ellanico che saldava inuna continuitagrave linguistico-culturale le due sponde dello Stretto e le origini del nome al termineper laquo vitellotoro raquo51 ritorna poi nellrsquoidea dellrsquolaquo Italia raquo designata come Viteliu nelle monetedella guerra sociale

Le tradizioni su Sicani e Siculi e le ipotesi sulla consistenza dellerispettive lingue

44 Per quanto riguarda invece le origini delle tre grandi componenti in cui si articola lrsquoetnografiaantica della Sicilia cioegrave i Siculi i Sicani e gli Elimi colpisce innanzitutto lo squilibrio tralrsquoestrema povertagrave della documentazione linguistica tanto in quantitagrave quanto in qualitagrave ela varietagrave considerevole di tradizioni antiche su di esse addensata52 Gran parte di questetradizioni egrave giagrave presente nella storiografia greca di V secolo aC che per ragioni diverseha manifestato spiccati interessi verso il mondo indigeno dellrsquoisola Queste ragioni traggonoevidente ispirazione da motivi contingenti essendo riconducibili ora alle mire e ai contrasti

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interni al mondo greco (tanto tra colonie e madrepatria quanto allrsquointerno degli ambienticoloniali) ora al contrasto tra Greci e indigeni

45 Entro tali cornici le digressioni sulle origini diventano parte integrante delle descrizionietnografiche cosigrave che la definizione delle origini remote egrave strumento per inquadrare laquo da cheparte sta raquo una determinata comunitagrave Non crsquoegrave bisogno di ricordare che il tema delle origini hanotoriamente un ruolo centrale nella propaganda politica e nel sistema delle alleanze anticheche spesso vengono giustificate in base agli antichi rapporti di consanguineitagrave (συγγένεια)Cosigrave per esempio Tucidide insiste sul fatto che la richiesta di aiuto degli abitanti di Λεοντῖνοιad Atene e la conseguente alleanza siglata nel 427 aC era motivata dal fatto che i Leontinoierano συγγενεῖς degli Ateniesi53 Lo stesso argomento della omophylia verragrave utilizzato piugravetardi dai Romani per correre in aiuto ai Mamertini minacciati dai Cartaginesi argomento inquesto caso palesemente strumentale e tanto piugrave sorprendente in considerazione del fatto chelrsquoepisodio si colloca allrsquoindomani delle guerre contro i Sanniti e che i Mamertini accreditavanoper se stessi secondo la tradizione trasmessa dal poeta Alfio origine sannite

46 Sullrsquoetnografia della Sicilia antica la storiografia greca tra V e IV secolo si articola traunrsquoangolazione laquo occidentale raquo espressa da storici della Magna Grecia e Sicilia qualiAntioco di Siracusa e Filisto che risentono delle proiezioni della politica siracusana siaallrsquointerno che allrsquoesterno dellrsquoisola e unrsquoangolazione laquo ateniese raquo che ha la sua piugrave compiutarappresentazione nel noto capitolo sullrsquolaquo archaiologia siciliana raquo di Tucidide ma rispecchiatain diversa misura anche da Ellanico di Lesbo Questi ultimi si ispirano infatti ad orizzonticoloniali laquo ionici raquo a cui fanno riferimento le mire occidentali di Atene54 Sono infatti i diversiambienti delle colonie drsquoOccidente che hanno veicolato da una parte tradizioni indigenee dallrsquoaltra le diverse rappresentazioni delle relazioni tra Greci e popolazioni anellenicheovviamente variabili anche in rapporto alle circostanze e ai contesti in cui tali relazioni siinseriscono

47 Un esempio di queste diverse percezioni con evidenti ricadute sul tema delle origini ci vieneofferto dallrsquoarea dello Stretto antica zona di occupazione calcidese Lrsquoambiente dello Strettosembra rivestire nella versione di Ellanico di Lesbo relativa allrsquoorigine del nome rsquoΙταλία chenella fase iniziale designava lrsquoappendice meridionale della Calabria un ruolo diverso da quelloriflesso dai frammenti attribuiti ad Antioco di Siracusa relativamente allo stesso tema

48 Presso Ellanico quel braccio di mare viene rappresentato come un tratto di sostanzialecontinuitagrave linguistico-culturale che unisce le due sponde egrave lrsquoimplicazione sottesa alla sagadel bovino che sfugge alla mandria di Ercole attraversando lo Stretto e che viene designatodagli indigeni con la stessa parola per laquo vitello raquo presente nel latino e nelle lingue sabelliche55Egrave importante sottolineare che nel contesto della saga riferita da Ellanico questa stessa parolaviene sentita da Ercole al di lagrave dello Stretto oltrepassato appunto dal bovino fuggito ilparticolare egrave importante percheacute denuncia la percezione e la rappresentazione di una continuitagravelinguistica tra le due sponde Come abbiamo accennato sopra il sottofondo di questa eziologiadel nome laquo Italia raquo si rannoda alle tradizioni laquo sannite raquo per le seguenti ragioni a) mette incausa il nome del laquo vitello raquo nella forma italica b) salda il nome del bovino al coronimo Italiadi cui si faranno piugrave tardi vessillo le leggende monetali della guerra sociale56 c) si collegaimplicitamente allrsquoideologia del laquo toro raquo che gioca un ruolo centrale nella tradizione del versacrum sannita57 d) i due temi quello del laquo toro raquo e quello del legame tra le due sponde delloStretto riaffiorano indirettamente nella saga sullrsquoetnogenesi dei Mamertini

49 Presso Antioco invece lo Stretto si configura come un elemento di frattura che segna con il suoattraversamento la formazione e lo sviluppo di un nuovo ethnos quello dei Σικελοί Le diverseprospettive sul tema delle origini della nozione di rsquoΙταλία rispecchiano le rispettive visualidei due storici a cui vengono attribuite le versioni sulle laquo origini raquo dei Siculi Da una parteEllanico di Lesbo si poneva nellrsquoottica delle colonie calcidesi Rhegion e Zankle che installatesulle sponde opposte dello Stretto avevano interesse a vederne la coesione attraverso unasorta di laquo ponte raquo ideale58 contrassegnato da una cultura comune mentre dallrsquoaltra Antiocoguardava da una prospettiva siracusana che tendeva ad accentuare la separazione della Siciliadalla Magna Grecia Antioco infatti sul tema dei Σικελοί pur non disconoscendone la remota

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provenienza dalla Penisola pone lrsquoaccento sulla nuova identitagrave acquisita sul suolo sicilianoimplicando cosigrave una cesura rispetto ai luoghi di origine e dunque rispetto al mondo italico

50 Lrsquoorigine dei Siculi appare dunque un tema centrale per la storiografia greca di V secoloLrsquoetnonimo egrave certamente ben piugrave antico come mostrano le menzioni in documenti accadicied egiziani fin dal II millennio aC e dal suo uso come antroponimo nei poemi omerici e iniscrizioni dallrsquoAttica di VI secolo59

51 Tuttavia lrsquointeresse storiografico per i Σικελοί nel corso V secolo ha motivazioni contingentilegate ai processi di autonomia politica e di identitagrave etnica del mondo indigeno che culminanoproprio in quel periodo Lrsquoepisodio della rivolta capeggiata da Ducezio accreditato come redei Siculi intorno al 450 aC si accompagna allrsquoapparire della documentazione epigraficaascrivibile al siculo cronologicamente concentrata nella seconda metagrave del V secolo e situatanella parte centro-orientale dellrsquoisola60 La concomitanza dei due fatti rivela la maturazione diuna forte spinta identitaria allrsquointerno del mondo indigeno proprio nei decenni centrali del Vsecolo di cui appunto i diversi storici piugrave o meno coevi Antioco Ellanico e Tucidide sonotestimoni sia pure da prospettive diverse come giagrave detto pocrsquoanzi il primo da una visualesiracusana gli altri due dallrsquoottica delle mire ateniesi verso Occidente

52 Tuttavia nella scansione cronologica delle origini dei Siculi come ondata migratoriaproveniente dalla Penisola le fonti si divaricano sensibilmente come mette in evidenzaDionigi di Alicarnasso che ce ne offre una lucida sintesi61 Tucidide colloca lrsquoarrivo dei Siculi300 anni prima dellrsquoarrivo dei Greci mentre Ellanico lo data alla terza generazione prima dellaguerra di Troia62 e in modo non troppo dissimile Filisto lo pone ottanta anni prima di questostesso evento63

53 Allo stesso modo si registrano considerevoli discordanze anche nei collegamenti istituiti dallemedesime fonti tra i Siculi e le popolazioni della Penisola Cosigrave mentre Tucidide presenta laloro migrazione nellrsquoisola come conseguenza della pressione esercitata dagli rsquoOπικοί nomesotto il quale in Tucidide e in altre fonti64 vengono comprese popolazioni stanziate nella fasciamedio-basso-tirrenica e specificamente la Campania (come denuncia lrsquoubicazione tucididea diCuma ἐν Oπικίᾳ) Antioco recepisce il filone che mette in relazione i Siculi con le popolazionimeridionali piugrave vicine allo Stretto cioegrave gli Enotri Come ulteriore differenza tra i due storicicoevi egrave da sottolineare il fatto che Antioco diversamente da Tucidide sembra porre lrsquoaccentonon tanto sul fenomeno della laquo migrazione raquo alla base dellrsquoetnogenesi dei Siculi quantopiuttosto sul processo evolutivo interno al mondo laquo italico raquo della Penisola di cui essi sonouna proiezione Un frammento che ha lrsquoaria di essere una citazione letterale rispecchiaun linguaggio di sapore filosofico e di taglio sorprendentemente moderno in cui si lega laformazione di unrsquoidentitagrave etnica allrsquolaquo essere raquo e al laquo divenire raquo in un quadro piugrave ampio diricomposizione di varie entitagrave etniche

lsquoοὕτω δὲ Σικελοὶ καὶ Μόργητες ἐγένοντο καὶ rsquoIταλιῆτεςἐόντεςΟἴνωτροιrsquo(DH AR I 12 3 = FGH 555 frg 2 Jacoby)

54 Un filone importante della tradizione sulle origini sicule egrave rappresentato dai legami conil mondo latino e specificamente con Roma Di questo filone che egrave stato sicuramentesponsorizzato dalla cultura romana sotto diversi riguardi ed ha avuto come vedremosignificativi riverberi anche nei percorsi della scienza moderna si trova giagrave traccianellrsquoannalistica efficacemente sintetizzata dallrsquoespressione varroniana a Roma quod ortiSiculi annales veteres dicunt65 Del resto sappiamo che annalisti come Fabio Pittore e CassioHemina66 si erano occupati di antiche relazioni tra cittagrave del Lazio e centri indigeni della Sicilia

55 Queste relazioni si iscrivono nella cornice della saga di Enea e delle origini troiane sotto la cuiegida un filone della tradizione certamente antico ha voluto saldare i primordi di Roma e dicittagrave del Latium Vetus con varie localitagrave della Sicilia Il radicamento di tali rapporti remoti traLazio e Sicilia egrave altresigrave rivelato dai pinakes della biblioteca del ginnasio di Tauromenion cheparlano della vicenda di un Lανoῖος eroe eponimo di Lanuvium67 e dalla tradizione recepitanellrsquoEneide che prevede una doppia sosta di Enea in Sicilia Egrave in particolare lrsquoarea elima che egraveteatro degli eventi legati alla leggenda di Enea quali lrsquoarrivo a Drepano la sepoltura del padreAnchise presso Erice considerata uno dei siti piugrave rappresentativi del territorio elimo insieme

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a Segesta ed Entella la menzione degli atleti in gara nei giochi in onore di Anchise Elimo eEntello nomi chiaramente desunti dallrsquoetno-toponomastica locale

56 La trama virgiliana si inserisce nella cornice piugrave ampia di tradizioni che legavano il mondoelimo allrsquoambiente troiano sintetizzate da Servio68 che ricorda anche la figura di Egesta altroeponimo del sito elimo di Segesta donna troiana che arrivata in Sicilia avrebbe generatoAceste il re siculo che accoglie benevolmente Enea celebrando i riti funebri in onore diAnchise Queste tradizioni hanno radici ben piugrave antiche tanto che le tracce di diversi filoni siritrovano giagrave nel V secolo attraverso i frammenti di Ellanico69 Pertanto la sosta di Enea e lasepoltura del padre proprio nel territorio elimo sancita dallrsquoordito dellrsquoEneide sembra aver ilsapore simbolico di rinsaldare gli antichi legami segnati dallrsquoascendenza da una comune terradi origine

57 Piugrave difficile invece egrave dipanare i fili e la cronologia a cui risale il complesso delle tradizionisui remoti legami tra la Sicilia e il Lazio di cui lrsquoannalistica romana egrave stata non lrsquoartefice malrsquoerede Infatti come giagrave accennato se ne trovano chiare tracce nella storiografia di V e IVsecolo da Ellanico e Antioco fino a Timeo

58 Si delineano almeno due filoni distinti per quanto in parte finiscano per intrecciarsi Da unlato quello delle comuni origini troiane che lega lrsquoarea elima a Roma secondo la tradizionerecepita nellrsquoEneide ma giagrave presente presso Ellanico dallrsquoaltro un filone un porsquo piugrave opacoe intricato che riguarda le origini dei Siculi di cui si asserisce lrsquoorigine dalla PenisolaInfatti la loro provenienza peninsulare egrave sostenuta da Tucidide che fa risalire agli rsquoOπικοίubicati tra basso Lazio e Campania la pressione migratoria che avrebbe portato i Siculi aspostarsi verso sud e da Antioco il quale presenta lrsquoetnogenesi dei Σικελοί in modo piugravecomplesso e piugrave difficilmente districabile tra diverse componenti Lo storico siracusanoinfatti presenta la genesi dei Siculi per un verso come un processo di trasformazione internaal mondo enotrio (secondo il frammento sopra citato) e per un altro verso come conseguenzadellrsquoinserimento di un elemento straniero (ἐπιξενωθείς) che ne avrebbe fatto da guida questrsquoultimo particolare si accorda con il filone di cui lo stesso Antioco sembra altrove farsiportavoce nel presentare lrsquoeponimo Σικελός come esule da Roma70

59 Ora significativamente a queste due componenti etniche focalizzate dalle tradizioni antichecioegrave quella elima nella parte occidentale e quella sicula nella parte orientale dellrsquoisolacorrispondono due distinti corpora epigrafici mentre la documentazione attribuibile ai Sicaniegrave evanescente cosigrave come lo sono le tradizioni antiche a loro carico Significativamente DiodoroSiculo annuncia di volersi occupare in seguito della questione ma nella sua opera non vi egrave piugravealcuna menzione dei Sicani71

60 Neacute saragrave del tutto casuale che proprio ai Siculi a cui sono accreditate le parentele piugrave dirette coni Latini sia assegnato un numero abbastanza elevato di glosse anche se buona parte di essesi spiega allrsquointerno di variazioni interne al greco locale72 Una buona parte di queste glosse egravenota da Varrone che evidentemente era consapevole di questo filone di tradizioni a lui benantecedenti delle quali egli fa largo uso nel quadro delle origini del lessico latino

61 Ora qui interessa sottolineare il fatto che alle glosse laquo sicule raquo egrave stato affidato a lungo il ruolodi fonte primaria di documentazione della lingua denominata appunto laquo siculo raquo a fronte diun dossier epigrafico indigeno estremamente esiguo Lrsquouso di tale materiale glossograficoinsieme alle soggiacenti tradizioni sulle relazioni remote tra le genti indigene dellrsquoisola equelle della Penisola si egrave riverberato nella scienza moderna ora surrogando le carenze orasommandosi alle risultanze della documentazione epigrafica Un esempio significativo egrave ilquadro che nel 1933 offriva il manuale di Conway ˗ Whatmough ˗ Johnson che per gran partedel Novecento ha costituito unrsquoopera di consultazione e un punto di riferimento per gli studisulle lingue della Sicilia antica offrendo la raccolta piugrave completa e riccamente commentata dimateriale glossografico relativo allrsquoisola In realtagrave lrsquoorientamento adottato nel commento nonfa altro che accreditare il filone largamente rappresentato nelle fonti antiche che attribuisce aiSiculi una provenienza dalla Penisola

62 In particolare si pone lrsquoaccento sulla tradizione che riconduce al Lazio le origini sicule dietrola precisazione che se egrave vero che dai documenti epigrafici non viene nessuna conferma dellepresunte affinitagrave tra siculo e latino non ne viene neppure alcuna smentita

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The Sicels (Siculi ) must be reckoned one of the ancient peoples of Italy as well as of Sicily[hellip]The ancient tradition makes the Sicels close kin if not identical with the early inhabitants ofLatium the linguistic evidence scanty as it is if it does not confirm the tradition at least doesnot so far as it goes disprove it73

63 Drsquoaltra parte la circolaritagrave del ragionamento appare evidente dal fatto che si utilizza ilmateriale delle glosse tanto come prova delle affinitagrave tra siculo e latino quanto come confermadellrsquoaffidabilitagrave della tradizione antica che ce le ha tramandate

The glosses on Sicel words may certainly be interpreted to imply that Sicel was closely related tothe idioms of ancient Italy and perhaps even to the tongue which afterwards developed intowhat we know as the Lingua Latina74

Le tradizioni sugli Elimi e le ipotesi sulla posizione linguisticadellrsquoelimo

64 Analoga pressione delle fonti sul tema delle origini si egrave esercitata anche negli orientamentimoderni intorno alla lingua degli Elimi Il peso di queste tradizioni ha in particolare gravatosulla definizione della posizione linguistica dellrsquoelimo la cui documentazione epigraficacostituita da circa 300 frammenti di iscrizioni e da alcune leggende monetali con i nomi diErice e Segesta non egrave solo quantitativamente esigua ma egrave anche qualitativamente insufficientea dare unrsquoidea concreta della natura della lingua al di lagrave della sua appartenenza al noverodelle lingue indo-europee75 Infatti gli approcci alla lingua degli Elimi particolarmente nellaseconda metagrave del XX secolo hanno sostanzialmente ricalcato la dicotomia consegnataci dallefonti antiche anche accendendo aspre polemiche

65 Le fonti si divaricano tra il filone raccolto da Tucidide76 e quello assegnato ad Ellanico77Il primo accredita agli Elimi la provenienza da Troia al seguito della sua distruzionesottolineando altresigrave il loro amalgamarsi con la componente indigena rappresentata daiΣικανοί che avrebbe dato alla comunitagrave una nuova configurazione Lrsquoatto di nascita diquesta nuova comunitagrave viene connesso da Tucidide allrsquoassunzione del nome di rsquoEλυμοι che liaccomuna laquo tutti quanti raquo (ξύμπαντες Ἔλυμοι ἐκλήθησαν)78 La questione egrave anche su questopunto assai delicata giaccheacute il nome degli Elimi ha lrsquoaria di essere non un laquo autonimo raquoma piuttosto un laquo eteronimo raquo di tono spregiativo creato dai Greci stessi79 Se dunque cisi basa su questo particolare si potrebbe essere portati a pensare che lrsquoethnos degli Elimisia frutto di una costruzione greca Tale impressione converge con il carattere eterogeneodegli Elimi adombrato tanto da Tucidide quanto da Ellanico Piugrave precisamente i frammentidi Ellanico sembrano veicolare due versioni non necessariamente in contrasto tra loro Lrsquounapresenta gli Elimi come originari dalla Penisola Italiana spinti in Sicilia dagli Enotri80lrsquoaltro fa allusione alla fuga da Troia di Elimo e di Egesto81 laquo che non possono non essereidentificati come i protagonisti della versione troiana dellrsquoetnogenesi elima raquo82 In altre paroleEllanico sembra consapevole dei due filoni della tradizione sullrsquoorigine degli Elimi cioegravetanto quello dellrsquoascendenza italica quanto quello della provenienza anatolica che egrave il solorecepito da Tucidide Drsquoaltra parte il dettato di Tucidide sembra distinguere due livelli dellaformazione dellrsquoethnos elimo il primo egrave quello dellrsquoorigine remota lrsquoaltro quello della lorotrasformazione in situ Egrave a questrsquoultimo livello che si colloca lrsquoassunzione di tale nome daparte di comunitagrave in origine diverse (ξύμπαντες Ἔλυμοι ἐκλήθησαν)

66 Nella cornice della tradizione che assegna loro lrsquoorigine dalla Penisola italiana gli Elimicondividerebbero lo stesso processo di etnogenesi che viene attribuito ai Σικελοί dallo stessoEllanico e da altre fonti coeve come Antioco di Siracusa Tale processo sembra consistere nellaquo distacco raquo da una comunitagrave stanziata nella parte meridionale della Penisola

67 Momento cruciale del distacco egrave segnato dallrsquolaquo attraversamento raquo (διάβασις) dello Strettoche di fatto avrebbe sancito lrsquoautonomia etnico-politica tanto dei Siculi quanto degli ElimiAppaiono dunque evidenti alcuni elementi comuni alle tradizioni sulle origini dei Siculi edegli Elimi a) la provenienza geografica egrave strettamente legata al processo di etnogenesi b)lrsquoetnogenesi si estrinseca nel conseguimento di unrsquoidentitagrave etnica segnalata dallo status dellaquo nomen raquo che egrave simbolo di una raggiunta autonomia politico-istituzionale c) tale autonomiaegrave conseguenza di un processo di sviluppo maturato in seno alla comunitagrave di origine d) il

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raggiungimento di tale autonomia egrave sancita da un distacco che nel caso specifico delle gentidella Sicilia egrave costituito una barriera fisica rappresentata dallo Stretto In conclusione nel casodei Siculi e degli Elimi la questione delle origini non egrave che lrsquointerfaccia del problema del lorocostituirsi come entitagrave politica secondo lrsquoottica che poteva essere di interesse agli interessistoriografici di V secolo aC

68 Come egrave accaduto per i Siculi i due filoni delle tradizioni antiche sulle origini elimehanno tracciato le piste delle discussioni moderne sullrsquoermeneutica testuale e sulla posizionelinguistica dellrsquoelimo in seno alle lingue indo-europee Lo mostrano chiaramente i frontiopposti su cui si sono schierati nel corso degli anni Sessanta da una parte M Durante edallrsquoaltra R Ambrosini lrsquouno schierato a favore dellrsquoappartenenza dellrsquoelimo alla famiglialinguistica laquo italica raquo e quindi con parentele piugrave strette con lrsquoosco-umbro e il latino seguitocon sfumature diverse (soprattutto per i rapporti con il latino e il siculo) da G Alessio e OParlangeli lrsquoaltro deciso assertore del carattere anatolico della lingua83 Non sono mancateneppure proposte di soluzioni intermedie volte a conciliare le due tradizioni antiche cosigravedistanti come quella di M Lejeune

La premiegravere (que jappellerai laquo proto-eacutelyme raquo) est celle venue du monde eacutegeacuteen agrave laquelle sereacutefegravere Thucydide La seconde (que jappellerai laquo eacutelyme raquo) est celle venue de la Lucanie et duBruttium agrave laquelle se reacutefegravere Hellanicos elle a finalement imposeacute sa langue (qui est disonsitaloiumlde) agrave lOuest de la Sicile cest cette langue qui y demeure en usage vers le milieu du premiermilleacutenaire et qui se manifeste dans les inscriptions de Seacutegeste84

69 Tra le due diverse stratificazioni migratorie testimoniate dalle fonti antiche vengono perfinoripartite le evidenze epigrafiche

Au substrat proto-eacutelyme on assignera 1deg la survivance de certains symboles graphiques (doublehache etc) qui se perpeacutetuent avec valeur magique jusquau Ve siegravecle 2deg la survivance decertains thegravemes deacutecoratifs dans la poterie inciseacutee de Seacutegeste 3deg la survivance de certainshydronymes comme Krimissos Telmēssos Helbēsus 4deg la survivance de certains anthroponymes(figurant sur nos tessons votifs) comme Atis ou DoaAux Eacutelymes de la seconde invasion on assignera (outre la langue mecircme de nos deacutedicaces) 1deg latradition des deacutecors de la poterie peinte de Seacutegeste (qui constitue leacutenorme majoriteacute du mateacuterielceacuteramique) 2deg les anthroponymes (qui constituent la grande majoriteacute du stock fourni par nosdeacutedicaces) tels que Atros Botulos Lepanos Metilos Titelos etc

70 In questa soluzione per cosigrave dire compromissoria sostenuta da M Lejeune desta non pocasorpresa il fatto che oltre a dati linguistici di natura eterogenea come toponimi e antroponimisi faccia ricorso a simboli grafici e ad elementi decorativi addotti come prove a favore dellepresunte origini anatoliche nel solco della tradizione tucididea Appare quanto meno singolareinfatti che alla metagrave del I millennio aC potessero essersi conservate abitudini grafiche opratiche decorative in uso secoli prima nella terra di origine di cui peraltro restano oscuri imodelli Sul piano piugrave strettamente linguistico poi la presenza di onomastica suscettibile diaccostamenti al mondo egeo-anatolico non sembra essere nellrsquoarea elima piugrave caratterizzanterispetto ad altre zone dentro e fuori la Sicilia I dati onomastici che si vuole condivisi con unospecifico ambiente anatolico cosa che peraltro egrave tutta da dimostrare sono alquanto fluidi epossono pertanto iscriversi nellrsquoalveo piugrave o meno esteso dei contatti con il bacino orientaledel Mediterraneo A tali contatti di piena epoca storica allude lo stesso passo di Tucidide chea proposito delle origini degli Elimi fa cenno ad insediamenti di Focei proprio in ambienteelimo

71 Lrsquoaccenno tucidideo alle presenze focee nella zona elima rafforza il sospetto che la tradizionecirca le origini anatoliche degli Elimi abbia una matrice focea e sia pertanto da ricondursi alcircuito di questo flusso coloniale85 Allo stesso modo sempre ad una matrice focea potrebbericondursi anche la notizia recepita nellrsquoarchaiologia siciliana di Tucidide sulle originiiberiche dei Σικανοί Non si deve inoltre dimenticare che i rapporti tra la Sicilia e la PenisolaIberica passavano anche attraverso il flusso di mercenari che da questrsquoultima muovevano versolrsquoisola almeno dallrsquoinizio del V secolo aC86

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I filoni delle origini delle genti della Sicilia tra PenisolaIberica e Penisola Anatolica

72 Lrsquoattribuzione di antichi legami con popoli dellrsquoestremitagrave occidentale del Mediterraneo vaper cosigrave dire in controtendenza rispetto alla ben piugrave corposa matassa di fili che riportacon vari accenti e declinazioni ad Oriente lrsquoorigine di genti tanto della Sicilia quanto dellaPenisola italiana come i Veneti gli Etruschi i Latini gli Elimi Tuttavia anche questo duplicefilone delle origini che collega i due gruppi anellenici situati nellrsquoarea centro-occidentale dellaSicilia lrsquouno con lrsquoOriente e lrsquoaltro con lrsquoestremo Occidente si lascia perfettamente inserirenel circuito della colonizzazione focea che costituisce il filo conduttore che unisce le costeanatoliche e quelle mediterranee della Gallia e della Spagna Forse non egrave un caso che proprionellrsquoisola strategicamente centrale nel Mediterraneo si colga il nodo di tale filo che da unaparte congiunge i due terminali della colonizzazione focea e dallrsquoaltra amalgama le duecomponenti indigene quella elima e quella sicana in un unico processo di formazione comesegnalato dal dettato tucidideo sopra ricordato

73 La natura strumentale dei due fili che congiungono le origini dei Sicani e degli Elimialle due sponde estreme del Mediterraneo confluiti nellrsquoarchaiologiacutea siciliana di Tucididesi rivela anche dallrsquoassenza di significativi frutti che il loro uso ha portato nella scienzamoderna Le supposte origini anatoliche non hanno avuto alcun effetto nellrsquoermeneutica deitesti riconoscibili come Elimi neacute i presunti legami laquo iberici raquo del Sicano hanno contribuitoad identificare con certezza alcun testo come laquo sicano raquo o inversamente gettato qualcheluce sulla lingua iberica che invece dispone di un discreto numero di testi Il credito datoalle connessioni sicano-iberiche ha solo contribuito a dar vita ai fantasmi di un sostratomediterraneo occidentale denominato appunto sicano-ligure-iberico (Ribezzo Alessio)

74 Invece egrave dalla valorizzazione dei contatti con lrsquoambiente indigeno adombrati da Tucidideche si sono ottenuti i maggiori benefici nellrsquoermeneutica dei testi elimi Egrave infatti questo ilpercorso piugrave proficuo che abbandonata la via senza uscita delle origini remote ha privilegiatoi processi acculturativi in situ e specificamente i contatti con gli ambienti ellenici o ellenizzatiportatori di elementi morfo-lessicali che mostrano la permeabilitagrave al contatto con gli ambienticoloniali87 Egrave attraverso questa via che il materiale elimo pur nella sua povertagrave documentaria egraveriuscito a manifestare i caratteri di una lingua flessiva indoeuropea che nella morfologia lasciaintravedere piugrave accentuate relazioni laquo italiche raquo e una profonda influenza da parte del greco88

Origini anatoliche e origini italiche come temi e filonicomuni a lingue e culture diverse dellrsquoItalia preromana

75 Il caso delle origini degli Elimi offre uno spunto di riflessione conclusiva che permette diricongiungersi ai filoni relativi alle origini degli Etruschi da cui eravamo partiti Per gliuni come per gli altri le tradizioni antiche sulle origini hanno fortemente indirizzato lericerche linguistiche dei moderni innescando sui corpora epigrafici di entrambi pur tra loroincommensurabili un circolo vizioso che ha alimentato lrsquoermeneutica testuale dietro lrsquoassuntodi presunte parentele Le tradizioni antiche sugli Elimi e sugli Etruschi condividono anchela bipartizione tra origine anatolica e autoctonia Su questrsquoultima tuttavia risalta subito unasensibile divergenza Infatti a rigore di autoctonia propriamente detta si puograve parlare solo per latradizione dionigiana relativa agli Etruschi mentre agli Elimi inquadrati da Ellanico in uno deidue στόλοι rsquoΙταλικοί arrivati dalla Penisola si ascrive comunque una provenienza dallrsquoareaitalica Ciograve comporta quanto meno la visione di unrsquoautoctonia relativa in quanto conseguentead un movimento migratorio da territori prossimi che implica un legame di parentela con altrigruppi etnici appunto gli Enotri imputati come responsabili della loro espulsione

76 Invece nel caso degli Etruschi la tradizione antica sullrsquoautoctonia implica lrsquoisolamentolinguistico esplicitato dallo stesso Dionigi con la giagrave ricordata formula οὐδενὶ ἄλλῳ γένειοὔτε ὁμόγλωσσον οὔτε ὁμοδίαιτον

77 In realtagrave come si egrave giagrave detto anche lrsquoisolamento dellrsquoetrusco finora eretto come muro di difesada avventurosi confronti etimologici e a vessillo di prudenza nellrsquoermeneutica testuale sembravenir meno Le piugrave recenti acquisizioni fuori dellrsquoEtruria in particolare in ambiente retico e

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a Lemno mostrano che anche lrsquoanzidetta formula dionigiana di laquo lingua totalmente priva diconfronti raquo ormai non egrave piugrave sostenibile La prudenza del totale isolamento suggerita comereazione alle ripetute audaci speculazioni a cui la lingua egrave stata massicciamente sottopostaviene ora allentata proprio da coloro che ne avevano richiamato lrsquoopportunitagrave di tenerla comelinea-guida per non incorrere nei miraggi dellrsquoetimologia lasciando spazio a tentativi diricostruzione di uno stemma genealogico di parentele tra le tre lingue frammentarie in nomedi un laquo Tirrenico comune raquo89 In realtagrave i dati linguistici sembrano ancora flebili per permettereconclusioni solide in tal senso e soprattutto prestano il fianco a differenti interpretazioni inchiave storica

78 Tuttavia ancora una volta diventa inevitabile commisurarsi con le tradizioni antiche checi offrono elementi in qualche misura convergenti con le evidenze linguistiche ma nonimmediatamente saldabili con esse Per esempio sul versante del retico di cui ora sembranoessere sempre piugrave solide le affinitagrave con lrsquoetrusco90 si riapre il tema del confronto con letradizioni antiche documentate da Livio Plinio e Trogo che rappresentano la lingua dei Reticome una sorta di etrusco imbarbarito in conseguenza del suo isolamento nelle sedi alpine91Ma anche sul versante del lemnio il groviglio delle tradizioni che situano Tirreni nellrsquoisolasenza naturalmente precisarne i legami con quelli drsquoOccidente entrano inevitabilmente incausa nella valutazione storica dei rapporti di quella lingua con lrsquoetrusco

Riflessione conclusiva79 La valutazione e lrsquouso delle tradizioni sulle laquo origini raquo pur con tutte le loro complesse e

rischiose problematiche sopra delineate restano i nodi centrali delle scienze dellrsquoAntichitagraveSono anzi le pietre miliari che ne hanno contrassegnato la nascita e ne hanno accompagnatoi progressi scanditi dalle nuove acquisizioni adeguandosi e ricalibrandosi di volta in voltacon esse Ovviamente come tutti i fatti e i dati della storia lrsquoutilizzazione di questetradizioni egrave stata piegata ai metodi alle ideologie e alle finalitagrave diverse che hanno segnato ilcammino dellrsquoanalisi storica e di quella filologico-linguistica In seno a questi approcci sonoscaturite a fasi alterne divaricazioni e sovrapposizioni tra fonti dirette ed indirette altrettantopericolosamente estremistiche che spaziano dalla supina ed univoca accettazione del dettatodelle tradizioni antiche al loro altrettanto totale diniego Con tutto ciograve il confronto critico conil patrimonio delle fonti classiche non solo non puograve perdere la sua centralitagrave ma rivela altresigravecome le problematiche ad esse connesse diventano piugrave complesse ed articolate man mano chesi incrementano le conoscenze e si accresce la quantitagrave dei dati disponibili grazie allrsquoapporto dialtri canali documentari in particolare lrsquoepigrafia e lrsquoarcheologia Pertanto tale confronto cheegrave parte inerente delle scienze dellrsquoAntichitagrave richiede un continuo rinnovamento della dialetticainterdisciplinare e una messa a punto metodologica in conseguenza dellrsquoacquisizione di nuovidati Il versante delle lingue di frammentaria attestazione appare in tale prospettiva il terrenopiugrave fertile non solo per la conoscenza delle civiltagrave e delle lingue laquo minoritarie raquo ma anche unfondamentale strumento per ripensare storicamente la rappresentazione delle origini fornitadagli osservatori laquo esterni raquo appartenenti alle civiltagrave e a lingue che si sono affermate a scapitodi quelle laquo minoritarie raquo appunto quelle che si sono canalizzate nei grandi bacini fonti dellatradizione greca e romana

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Notes

1 Pallottino 19772 DionHal AR I 30 4-5 κινδυνεύουσι γὰρ τοῖς ἀληθέσι μᾶλλον ἐοικότα λέγειν ltοἱgt μηδαμόθενἀφιγμένον ἀλλ ἐπιχώριον τὸ ἔθνος ἀποφαίνοντες ἐπειδὴ ἀρχαῖόν τε πάνυ καὶ οὐδενὶ ἄλλῳ γένειοὔτε ὁμόγλωσσον οὔτε ὁμοδίαιτον ltὂνgt εὑρίσκεται3 Cf Poccetti 1984 p 146-1494 Ad es Herodot VIII 14415 τὸ Ἑλληνικόν ἐὸν ὅμαιμόν τε καὶ ὁμόγλωσσον5 Od I 183-184 ἐπὶ οἴνοπα πόντον ἐπ ἀλλοθρόους ἀνθρώπους ἐς Τεμέσην ἀλλοθρόουςἀνθρώπους6 Strab V 2 9 225 C ἔνιοι δ οὐ Τυρρηνούς φασι τοὺς Φαλερίους ἀλλὰ Φαλίσκους τινὲς δὲ καὶτοὺς Φαλίσκους πόλιν ἰδιόγλωσσον7 Pol II 17 5-6 προσαγορεύονται δ Οὐένετοι τοῖς μὲν ἔθεσι καὶ τῷ κόσμῳ βραχεῖ διαφέροντεςΚελτῶν γλώττῃ δ ἀλλοίᾳ χρώμενοι8 Cf Silvestri 19849 Cf ad es la rassegna in Imperato 199010 Cf De Saussure 1922 p 57311 Cf De Simone 198512 Filone che aveva trovato i suoi sostenitori giagrave in Rix 1996 e Eichner 1985 p 1413 Mahlzan 1999 De Simone 2004 Eichner 2012 Agostiniani 2012 De Simone 201214 In vari lavori tra cui per tutti la sintesi in Peruzzi 198015 Citazione da Pallottino 1977 p 13416 Ernout ndash Meillet 1985 p XI17 Poccetti 199118 Meillet 190819 Silvestri 1974

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20 Agostiniani 199821 Pascucci 197922 Gabba 196323 Poccetti 198424 Gabba 196325 Si veda su ciograve Vaxelaire 2005 p 48 s26 Cardona 1982 Poccetti 1984 Vaxelaire 200527 Strab VI 1 13 263 C28 Mele 200129 Lombardo 200130 Poccetti 2001 Mele 200131 Eudoxos von Knidos frg 321 Lasserre32 Pooccetti 198933 Wikeacuten 1937 Lepore 197634 Poccetti 201035 Ov Fast III 95 et tibi cum proavis miles Paeligne Sabinis convenit36 P Fest 248 L37 Devoto 1977 p 11038 Lazzeroni 1976 Meiser 198739 Come le stele iscritte dallrsquoarea superequana (Casteldieri) ImIt Paeligni Superaequum 1 240 Poccetti 200741 Es Krahe 1929 sv Accaus Annaeus42 Schulze 1904 p 43-4743 Tagliamonte 199444 Graells Fabregat 201445 Fest 150 L = HRR 372 Peter2

46 Heurgon 195747 ImIt Messana 448 De Franciscis ndash Parlangeli 1960 p 27 Costabile 200749 Cat HRR 75 Peter2

50 Citazione da Costabile 2007 p 32651 Riferimenti e dettagli in Mele 201152 Cf Sammartano 199853 Thuk III 86 3 VI 77 154 Poccetti 201255 DH I 35 2 = FGH 4 F 11156 Briquel 1996 p 12357 De Cazanove 200058 Vallet 1958 p 79-10559 Riferimenti in Poccetti 2012 p51 ss60 Agostiniani 1992a61 DH AR I 3562 DH A R I 22 3 = FGH 4 F 7963 DH A R 1222 = FGH 556 F 4664 Lepore 197665 Varr LL 510166 Cassius Hemina fr 2 3 Peter = 2 3 Santini67 Zevi 199968 Serv ad Aen I 550 V 3069 Mele 1994 p 7770 Zevi 1999 p 337

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71 Diod Sic V 6572 Campanile 196973 Conway ˗ Whatmough ˗ Johnson 1933 II p 43174 Conway ˗ Whatmough ˗ Johnson 1933 II p 43275 Agostiniani 1992b76 Thuk VI 277 DionHal ARi I 22 = FGH F 79b78 Thuk VI 279 Nenci 198980 DionHal AR I 22 3 = FGH 4 F 79b 81 DionHal AR I 45 4-481 = FGH 4 F 3182 Moggi 1997 117083 Ambrosini 196884 Lejeune 1969 p 24185 Mele 199486 Graells Fabregat 2014 p 16887 Agostiniani 1977 p XXIII88 Agostiniani 1997 p 889 Marchesini 2013 p 8990 Rovesciando cosigrave la linea prudente espressa ancora da Beekes 199391 Liv V 33 7 e 11 Iust XX 59 Plin NH III 133

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Paolo Poccetti laquo Tradizioni antiche sul tema delle origini e lettura dei dati linguistici dellrsquoItalia pre-romana raquo Meacutelanges de lEacutecole franccedilaise de Rome - Antiquiteacute [En ligne] 126ndash2 | 2014 mis en ligne le17 deacutecembre 2014 consulteacute le 19 deacutecembre 2014 URL httpmefrarevuesorg2334

Agrave propos de lrsquoauteur

Paolo PoccettiUniversitagrave degli studi di Roma 2 Tor Vergata ndash paolopoccetti[at]tiscaliit

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copy Eacutecole franccedilaise de Rome

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Le tradizioni antiche sulle origini dei popoli dellrsquoItalia antica hanno avuto un grande peso neipercorsi della linguistica moderna non solo nellrsquoapproccio a lingue di incerta appartenenzagenealogica dellrsquoItalia antica (es lrsquoetrusco e lrsquoelimo) ma anche nel disegno storico di linguedi acclarata classificazione come lrsquoosco e il siculo con ricadute nellrsquoermeneutica dei testiIl riesame critico delle fonti antiche in un confronto interdisciplinare metodologicamenterinnovato ed aggiornato dai nuovi dati egrave una delle sfide avvincenti e sempre attuali dellescienze dellrsquoAntichitagrave Ancient traditions about origins of civilisations of Pre-Roman Italy not only deeply influencedmodern attempts to classification of languages whose genealogical tree is unknown such asEtruscan and Elymian but also oriented the history of languages genealogically well known

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such as Oscan and Sicel A new critical assessment of ancient sources in an interdisciplinaryperspective is needed by epigraphic data newly acquired that pose a methodical challenge tothe advancement of the investigation in the field of antiquity

Entreacutees drsquoindex

Keywords ancient traditions pre-roman Italy linguistic classificationParole chiave tradizioni antiche Italia preromana classificazione linguistica

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una certa fase storica erano caratterizzate da una sensibile varietagrave linguistica ed alfabetica alproprio interno Egrave quanto appare dai dati epigrafici di quel periodo nellrsquoarea prospiciente ilgolfo di Napoli Queste differenziazioni tendono ad attenuarsi se non ad annullarsi un secolopiugrave tardi giaccheacute un frammento di Eudosso di Cnido ridotto allrsquoespressione scarna rsquoΟπικοίγλώσσας συνέμιξαν31 rende testimonianza del fatto che allrsquointerno del gruppo degli rsquoΟπικοίsi era attivato un processo di convergenza e di standardizzazione linguistica che ha superatole precedenti differenziazioni32

25 Ciograve permette di concludere che sotto il nome collettivo di rsquoΟπικοί sono state inizialmentecomprese realtagrave caratterizzate da sensibili differenze linguistico-culturali come per esempiosi coglie presso Tucidide il quale collocando Cuma ἐν rsquoΟπικίᾳ allude ad una regione cheaveva certamente il pernio nella Campania identificata in modo unitario ma certamentecomposita culturalmente e linguisticamente come ci mostrano le evidenze epigrafiche33 Aquestrsquoepoca infatti nella regione si registra lrsquoimpiego di diversi sistemi alfabetici in cui ilVesuvio costituiva in qualche modo lo spartiacque ma anche la presenza di diverse varietagravelinguistiche risultanti dallrsquoamalgama delle lingue sabelliche da una parte con il greco degliinsediamenti coloniali insistenti nel golfo di Napoli e dallrsquoaltra con lrsquoetrusco presente tantonella Campania settentrionale quanto in quella meridionale34

26 Anche il giagrave citato frammento attribuito a Eudosso di Cnido da Stefano di Bisanzio dipinge peril IV secolo un quadro piuttosto coerente con lrsquoimmagine che si ricava dalla documentazioneepigrafica segnalando nellrsquoarea in questione quel processo di convergenza linguistica cheattenuando le precedenti divergenze ha portato alla creazione di una lingua interregionaleabbastanza unitaria e coesa almeno a livello della comunicazione pubblica In sostanza ilfenomeno che si evince dal frammento di Eudosso corrisponde al processo di formazione dellalingua osca Lrsquoimmagine relativamente unitaria che emerge di questa lingua egrave confermatasia dal corpus epigrafico osco giagrave a partire dalla seconda metagrave del IV secolo sia dalla stessadenominazione di lingua Osca assegnata dai Romani che evidentemente vi coglievano uncarattere unitario e sovra regionale Tale glottonimo infatti nelle fonti letterarie latine siapplica ad ambiti diversi come il Sannio la Campania e il Bruzio

27 Il caso appena citato degli rsquoΟπικοί costituisce un esempio abbastanza raro in cui la filieradelle tradizioni antiche si armonizza perfettamente con i dati della documentazione epigraficaentro un quadro coerente che mette in evidenza i processi evolutivi interni alle comunitagrave Manon sempre anzi purtroppo raramente egrave cosigrave Egrave evidente che le difficoltagrave di mettere in sintoniai due canali documentari tanto piugrave si accentuano con il divaricarsi della forbice cronologicatra i dati situati in epoca pienamente storica e la proiezione delle tradizioni sulle origini adunrsquoepoca remota e affondata nelle nebbie intermedie tra mito e protostoria

28 Ma egrave altrettanto ovvio che il complesso delle tradizioni antiche sulle origini delle popolazioniindigene dellrsquoItalia non puograve essere accantonato o eluso dalla scienza moderna anche solo perla semplice ragione che il sistema classificatorio delle evidenze documentarie si avvale comedetto in precedenza dellrsquouniverso onomastico trasmesso dal mondo antico Egrave infatti sullabase di questi dati onomastici che classifichiamo come laquo retica raquo laquo venetica raquo laquo messapica raquolaquo elima raquo ecc unrsquoepigrafe coerente con il corpus rinvenuto nel territorio degli antichi RaetiVeneti Μεσσάπιοι Ἔλυμοι e cosigrave via

Tradizioni antiche e dati epigrafici saldature (im)possibili

Sicani e Paeligni a confronto29 La tradizione antica ha esercitato ed esercita tuttora un peso notevole ed inevitabile nel

moderno sistema di classificazione dei dati della documentazione diretta I percorsi dellescienze dellrsquoAntichitagrave dal XIX secolo sono stati contrassegnati da fasi alterne nelle qualicon posizioni non di rado estremistiche nellrsquouno e nellrsquoaltro senso egrave stato ora dato eccessivocredito ora gettato totale discredito sulle tradizioni sulle etnie indigene dellrsquoItalia antica Infattisulla scorta delle tradizioni antiche talora sono state materializzate documentazioni ed identitagravelinguistiche che non sono mai esistite talora queste documentazioni sono state piegate allaricostruzione di laquo protolingue raquo talora allrsquoopposto egrave stata respinta in toto lrsquoaffidabilitagrave delle

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tradizioni antiche Del primo atteggiamento costituisce un esempio il nome dei Sicani per lopiugrave menzionati nelle fonti greche di V secolo aC a cui in vario modo la scienza modernasi egrave sforzata di attribuire una fisionomia linguistica autonoma sulla base dei dati delle glossee delle informazioni antiche Del secondo invece un esempio ci viene offerto dal nome deiPaeligni riguardo alle cui laquo origini raquo le tradizioni antiche si divaricano in due filoni lrsquounoriferito da Ovidio che fa cenno agli antenati laquo Sabini raquo35 lrsquoaltro rappresentato da una glossa diFesto che invece allude alla loro provenienza dallrsquoaltra sponda dellrsquoAdriatico riassunta dallaformula Paeligni ex Illyrico orti

36

30 Queste due tradizioni sulle laquo origini peligne raquo sono state recepite dalla scienza moderna e

considerate segno del carattere composito della regione come per esempio esplicita Devotosenza tuttavia darne motivazione

Le due tradizioni illirica e sabina non si contraddicono percheacute cosigrave lrsquoelemento montano comequello transadriatico avevano concorso entrambi a dare unrsquoimpronta alla regione37

31 Le iscrizioni peligne per quanto addensate verso la fine dellrsquoepoca repubblicana e fortementepermeate dal latino non ci mostrano alcuncheacute di laquo illirico raquo (etichetta a cui peraltronon corrisponde alcuna realtagrave linguistica concretizzata da testi) bensigrave una lingua di tiposabellico dove i tratti piugrave antichi (di varietagrave settentrionali piugrave affini allrsquoumbro e al sabino) sisono incrociati con flussi di provenienza meridionale (affini allrsquoosco campano-sannita)38 Insostanza la lingua delle iscrizioni peligne dagrave piena conferma alla tradizione delle origini sabinerappresentata da Ovidio Egrave verosimile che il poeta augusteo nato proprio nellrsquoarea peligna sifacesse portavoce di tradizioni locali e che lui stesso avesse interesse a darne credito Dallalingua delle iscrizioni invece non trapela nulla sulle relazioni con lrsquoambiente illirico nellalinea della tradizione recepita dalla glossa di Festo

32 Lrsquounico legame per la veritagrave flebile con lrsquoambito illirico potrebbe essere rappresentato daalcuni antroponimi presenti ma non esclusivi di questa area che si ritrovano anche nellrsquoaltrasponda dellrsquoAdriatico Tuttavia la convergenza tra nomi personali puograve essere agevolmentericondotta nel quadro di contatti e di afflussi transadriatici di isolati gruppi di individui Infattiil numero limitato dei nomi personali peligni che trovano riscontro nellrsquoaltra sponda adriaticalascia pensare ad un flusso migratorio relativamente modesto limitato a pochi gruppi difamiglie e che comunque non ha avuto alcun impatto nella lingua e nella cultura locale Delresto come giagrave dettto la rivendicazione delle origini laquo sabine raquo da parte dellrsquoindigeno Ovidioegrave coerente anche con i ritrovamenti di alcune iscrizioni laquo paleo-sabelliche raquo riferibili ad unalaquo sabinitagrave arcaica raquo in una parte del territorio peligno

33 La lingua delle iscrizioni peligne concentrate tra il 150 e il 50 aC per quanto segnatacome appena ricordato nella fase piugrave recente dallrsquointersezione di diverse correnti linguistichedella Penisola sia da sud verso nord (le varietagrave sabelliche) ma anche da ovest verso est (lalatinizzazione) appare solidamente ancorata al gruppo delle lingue sabelliche fin dalle fasipiugrave arcaiche come rivelano le iscrizioni in alfabeto sud-piceno rinvenute in quellrsquoarea39 e ilperpetuarsi di tradizioni di forme di poesia di antica tradizione indigena anche nella fase piugravetarda della romanizzazione40 E comunque se ci sono stati flussi migratori dallrsquoaltra spondaadriatica riflessi dallrsquoonomastica lrsquoinstallazione di tali gruppi allogeni nel territorio pelignodeve essere avvenuta in epoca pre-documentaria dal momento che i portatori di nomi personalisuscettibili di raffronti con lrsquoambiente illirico rivelano una piena integrazione nelle tradizionie nella lingua indigene e hanno dato luogo a gentes di spicco nel contesto locale alle sogliedella romanizzazione

34 In conclusione le presunte origini laquo illiriche raquo che la glossa di Festo attribuisce ai Peligni allaprova della documentazione epigrafica non trovano alcun riscontro Al massimo si traduconoin sporadiche coincidenze di onomastica personale con lrsquoaltra sponda adriatica che nullaprovano al di lagrave dei fenomeni di mobilitagrave peraltro limitata di individui che investono qualsiasitipo di societagrave

35 Tuttavia la glossa di Festo che accredita ai Peligni unrsquoorigine illirica non ha mancato diesercitare un qualche peso nella ricostruzione di una facies linguistica laquo illirica raquo che haanimato filoni della linguistica comparata intorno alla prima metagrave del XX secolo di cui si

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era fatto principale paladino H Krahe che aveva accentuato la visione di un laquo panillirismo raquoeuropeo Tuttavia la lingua laquo illirica raquo non egrave documentabile in quanto tale percheacute notoriamentepriva di testi La sola fonte documentaria invocata a favore della ricostruzione dellrsquolaquo illirico raquoegrave lrsquoonomastica (per lo piugrave lrsquoepigrafia latina e greca delle coste adriatiche) che di per seacute nonpuograve costituire la base per lrsquoaccertamento e tanto meno per la ricostruzione di una lingua Egravesicuramente sulla base della glossa di Festo che accredita origini laquo illiriche raquo ai Peligni cheH Krahe inserisce antroponimi di ambito peligno (anche di iscrizioni latine) nel suo repertoriodi nomi personali illirici41

36 Il tramonto della teoria laquo panillirica raquo in seno alla linguistica storica ha contribuitoal ridimensionamento del valore documentario della glossa di Festo lasciando tuttaviasostanzialmente intatta la questione della sua genesi La glossa infatti sunteggia unatradizione ben piugrave ricca ed articolata secondo la quale dai discendenti di un mitico capo che liavrebbe guidati nelle sedi storiche si sarebbero originati da una parte i Paeligni e i Pacinates

inde enim profecti Volsimi regis ductu cui cognomen fuit Lucullo partem Italiae occupaveruntHuius fuerunt nepotes Pacinus a quo Pacinates et Pelicus a quo Paeligni

37 Pacinates egrave un etnonimo altrimenti ignoto ma formalmente plausibile condividendo unamorfostruttura ndashīn-āt- ricorrente nellrsquoonomastica italica (come per esempio TarinatesAbellinates Ferentinates) oltre ad una base ben nota nel lessico italico Anche lrsquoantroponimoVolsimus nome del presunto capo del quale viene indicato perfino il cognomen Lucullus hauna plausibilitagrave morfologica a suo tempo giagrave segnalata da Schulze42 che aveva richiamatoil parallelismo tra Volsus Volsimus con la coppia di prenomi messapici Dazos DazimosPertanto la glossa di Festo contiene dati meritevoli di attenzione e di interesse anche senon trovano riscontro nella documentazione epigrafica locale ponendo interrogativi circa leragioni connesse alla sua genesi

Un caso esemplare lrsquouso delle tradizioni sulle origini dellegenti della Sicilia antica

38 Un caso emblematico dellrsquouso che egrave stato fatto del complesso delle tradizioni antiche daparte della scienza moderna allo scopo sia di definire identitagrave linguistiche sia di individuareentitagrave etniche egrave rappresentato dalla Sicilia antica La grande isola al centro del Mediterraneocostituisce infatti un terreno di elezione e di esercizio ma anche di sfida metodologica peril corretto ed equilibrato uso tra le numerose e variegate pieghe delle tradizioni antiche e glialtri canali documentari rappresentati con diverso spessore dallrsquoepigrafia e dalle glosse Egravesuperfluo ricordare che la Sicilia proprio in grazia della sua centralitagrave nel Mediterraneo egrave statameta di vari flussi migratori fin da epoca piugrave remota ma egrave anche stata nel corso del tempoal centro di contrastanti interessi laquo imperialistici raquo (es quello di Siracusa quello di Atenequello di Cartagine quello di Roma) Per questo lrsquoisola ha attirato molteplici attenzioni diordine etnografico comportando diverse tradizioni sul tema delle origini ora stratificate oraaggrovigliate in matasse inestricabili

39 In estrema sintesi i flussi migratori che hanno investito la grande isola e sui quali tanto lefonti letterarie quanto i dati epigrafici sostanzialmente convergono si iscrivono in due grandivettori quello proveniente dallrsquoEgeo a cui si rifanno le tradizioni sugli insediamenti colonialigreci e quello proveniente dalla Penisola Italiana in cui si sono stratificate varie ondatemigratorie fino alle soglie dellrsquoetagrave romana Crsquoegrave poi un vettore per cosigrave dire eterodosso che legauna popolazione dellrsquoisola i Sicani allrsquoestremo Occidente cioegrave lrsquoarea iberica rappresentatoda Tucidide

40 I filoni che rannodano le origini delle genti indigene della Sicilia alla Penisola Italiana siinseriscono in un flusso naturale che ha i suoi effetti tangibili in piena epoca storica Si trattadel flusso alimentato dallrsquoattivitagrave del mercenariato esercitato nellrsquoisola non solo da maestranzecampano-sannite43 ma anche galliche e iberiche44

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Tra Italia e Sicilia i flussi tra storia e preistoria come motivo dietnogenesi I Mamertini e i Siculi

41 Nella cornice di fenomeni migratori inseribili nella dinamica della ricerca di nuove risorse e disostentamento comune a tutti gli spostamenti migratori si inserisce una tradizione delle originidei Mamertini lrsquoultimo dei Σαυνιτικὰ ἔθνη che si costituisce come comunitagrave autonomaallrsquoinizio del III secolo aC con lrsquooccupazione di Messina Sullrsquoetnogenesi dei Mamertiniegrave stata intessuta una saga nota da Festo che ha come fonte un ignoto poeta Alfio45 saganella quale i motivi della cultura di origine (sostanzialmente il filone del ver sacrum) siintrecciano con i tratti della nuova identitagrave assunti nella terra di arrivo quali per esempiola sostituzione della figura di Marte con quella di Apollo nel ruolo di guida e di divinitagravetutelare della comunitagrave Come aveva giagrave mostrato Heurgon tale particolare della saga rivelache il filone prettamente italico del ver sacrum si era innestato su connotati greci46 Questaconclusione trova conferma nei dati epigrafici che sottolineando la sacralitagrave ad Apollo dellatouta Mamertina47 mostrano il ruolo politico assunto dalla divinitagrave nel costituirsi della nuovacomunitagrave e manifestano cosigrave una piena convergenza con la tradizione confluita in Festo

42 Un altro interessante punto di convergenza tra la tradizione delle origini dei Mamertini e idati epigrafici egrave costituito dalla loro sosta nella Tauricana silva nel percorso che li porta dalSannio verso la Sicilia Al di lagrave della funzione simbolica del toponimo che evoca il termineper laquo toro raquo animale alla guida nella tradizione del ver sacrum sannita la sosta dei Mamertininella regione prospiciente lo Stretto trova conferma nei rinvenimenti di bolli e monete conil nome dei Mamertini oltre al toponimo Mamertion tradigraveto da Strabone nellrsquoappendicemeridionale della Calabria48 In questa cornice appare indiscutibile che lrsquoaccenno alla sosta deiMamertini nella zona connessa al nome dei Tauriani egrave funzionale allrsquoordito della saga sulle lorolaquo origini raquo Egrave pertanto meritevole di interesse la proposta di legare il filone delle laquo origini raquodei Mamertini al filone delle laquo origini raquo dei Tauriani trasmesso da un noto passo di Catone49con la suggestione di sanare la corruttela del nome iniziale in Mamertini Tauriani vocanturde fluvio quia propter fluit che porterebbe a riconoscere laquo Tauriani e fondatori di Mamertionbruzia come appartenenti allo stesso gruppo etnico giunto nel Bruzio in una una o forse piugraveondate migratorie dal Sannio e dalla Campania raquo50 Se cosigrave fosse la sosta dei Mamertini trai Tauriani secondo la saga attribuita ad Alfio che certamente si ispirava a fonti indigeneavrebbe il senso di ripercorre le tracce di un cammino piugrave antico di cui evidentemente nellacultura dei Mamertini si serbava memoria egrave questo in pratica un segnale importante delserbarsi del patrimonio di tradizioni comuni ai Σαυνιτικὰ ἔθνη

43 In altre parole la saga dellrsquoetnogenesi dei Mamertini presenta i connotati essenziali fatti propridalla cultura sannita che riemergono nellrsquoideologia della guerra sociale a) il rapporto con ilMarte italico conservato nel nome dei Mamertini attribuito ai due siti a cavallo dello Strettocioegrave Messina e Mamertion b) il rapporto con lrsquoideologia del laquo toro raquo (a cui si lega la sosta trai Tauriani) c) il focalizzare lo scenario degli eventi nellrsquoarea che aveva costituito il nucleoprimitivo dellrsquo rsquoIταλία Tale nome almeno nella tradizione raccolta da Ellanico che saldava inuna continuitagrave linguistico-culturale le due sponde dello Stretto e le origini del nome al termineper laquo vitellotoro raquo51 ritorna poi nellrsquoidea dellrsquolaquo Italia raquo designata come Viteliu nelle monetedella guerra sociale

Le tradizioni su Sicani e Siculi e le ipotesi sulla consistenza dellerispettive lingue

44 Per quanto riguarda invece le origini delle tre grandi componenti in cui si articola lrsquoetnografiaantica della Sicilia cioegrave i Siculi i Sicani e gli Elimi colpisce innanzitutto lo squilibrio tralrsquoestrema povertagrave della documentazione linguistica tanto in quantitagrave quanto in qualitagrave ela varietagrave considerevole di tradizioni antiche su di esse addensata52 Gran parte di questetradizioni egrave giagrave presente nella storiografia greca di V secolo aC che per ragioni diverseha manifestato spiccati interessi verso il mondo indigeno dellrsquoisola Queste ragioni traggonoevidente ispirazione da motivi contingenti essendo riconducibili ora alle mire e ai contrasti

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interni al mondo greco (tanto tra colonie e madrepatria quanto allrsquointerno degli ambienticoloniali) ora al contrasto tra Greci e indigeni

45 Entro tali cornici le digressioni sulle origini diventano parte integrante delle descrizionietnografiche cosigrave che la definizione delle origini remote egrave strumento per inquadrare laquo da cheparte sta raquo una determinata comunitagrave Non crsquoegrave bisogno di ricordare che il tema delle origini hanotoriamente un ruolo centrale nella propaganda politica e nel sistema delle alleanze anticheche spesso vengono giustificate in base agli antichi rapporti di consanguineitagrave (συγγένεια)Cosigrave per esempio Tucidide insiste sul fatto che la richiesta di aiuto degli abitanti di Λεοντῖνοιad Atene e la conseguente alleanza siglata nel 427 aC era motivata dal fatto che i Leontinoierano συγγενεῖς degli Ateniesi53 Lo stesso argomento della omophylia verragrave utilizzato piugravetardi dai Romani per correre in aiuto ai Mamertini minacciati dai Cartaginesi argomento inquesto caso palesemente strumentale e tanto piugrave sorprendente in considerazione del fatto chelrsquoepisodio si colloca allrsquoindomani delle guerre contro i Sanniti e che i Mamertini accreditavanoper se stessi secondo la tradizione trasmessa dal poeta Alfio origine sannite

46 Sullrsquoetnografia della Sicilia antica la storiografia greca tra V e IV secolo si articola traunrsquoangolazione laquo occidentale raquo espressa da storici della Magna Grecia e Sicilia qualiAntioco di Siracusa e Filisto che risentono delle proiezioni della politica siracusana siaallrsquointerno che allrsquoesterno dellrsquoisola e unrsquoangolazione laquo ateniese raquo che ha la sua piugrave compiutarappresentazione nel noto capitolo sullrsquolaquo archaiologia siciliana raquo di Tucidide ma rispecchiatain diversa misura anche da Ellanico di Lesbo Questi ultimi si ispirano infatti ad orizzonticoloniali laquo ionici raquo a cui fanno riferimento le mire occidentali di Atene54 Sono infatti i diversiambienti delle colonie drsquoOccidente che hanno veicolato da una parte tradizioni indigenee dallrsquoaltra le diverse rappresentazioni delle relazioni tra Greci e popolazioni anellenicheovviamente variabili anche in rapporto alle circostanze e ai contesti in cui tali relazioni siinseriscono

47 Un esempio di queste diverse percezioni con evidenti ricadute sul tema delle origini ci vieneofferto dallrsquoarea dello Stretto antica zona di occupazione calcidese Lrsquoambiente dello Strettosembra rivestire nella versione di Ellanico di Lesbo relativa allrsquoorigine del nome rsquoΙταλία chenella fase iniziale designava lrsquoappendice meridionale della Calabria un ruolo diverso da quelloriflesso dai frammenti attribuiti ad Antioco di Siracusa relativamente allo stesso tema

48 Presso Ellanico quel braccio di mare viene rappresentato come un tratto di sostanzialecontinuitagrave linguistico-culturale che unisce le due sponde egrave lrsquoimplicazione sottesa alla sagadel bovino che sfugge alla mandria di Ercole attraversando lo Stretto e che viene designatodagli indigeni con la stessa parola per laquo vitello raquo presente nel latino e nelle lingue sabelliche55Egrave importante sottolineare che nel contesto della saga riferita da Ellanico questa stessa parolaviene sentita da Ercole al di lagrave dello Stretto oltrepassato appunto dal bovino fuggito ilparticolare egrave importante percheacute denuncia la percezione e la rappresentazione di una continuitagravelinguistica tra le due sponde Come abbiamo accennato sopra il sottofondo di questa eziologiadel nome laquo Italia raquo si rannoda alle tradizioni laquo sannite raquo per le seguenti ragioni a) mette incausa il nome del laquo vitello raquo nella forma italica b) salda il nome del bovino al coronimo Italiadi cui si faranno piugrave tardi vessillo le leggende monetali della guerra sociale56 c) si collegaimplicitamente allrsquoideologia del laquo toro raquo che gioca un ruolo centrale nella tradizione del versacrum sannita57 d) i due temi quello del laquo toro raquo e quello del legame tra le due sponde delloStretto riaffiorano indirettamente nella saga sullrsquoetnogenesi dei Mamertini

49 Presso Antioco invece lo Stretto si configura come un elemento di frattura che segna con il suoattraversamento la formazione e lo sviluppo di un nuovo ethnos quello dei Σικελοί Le diverseprospettive sul tema delle origini della nozione di rsquoΙταλία rispecchiano le rispettive visualidei due storici a cui vengono attribuite le versioni sulle laquo origini raquo dei Siculi Da una parteEllanico di Lesbo si poneva nellrsquoottica delle colonie calcidesi Rhegion e Zankle che installatesulle sponde opposte dello Stretto avevano interesse a vederne la coesione attraverso unasorta di laquo ponte raquo ideale58 contrassegnato da una cultura comune mentre dallrsquoaltra Antiocoguardava da una prospettiva siracusana che tendeva ad accentuare la separazione della Siciliadalla Magna Grecia Antioco infatti sul tema dei Σικελοί pur non disconoscendone la remota

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provenienza dalla Penisola pone lrsquoaccento sulla nuova identitagrave acquisita sul suolo sicilianoimplicando cosigrave una cesura rispetto ai luoghi di origine e dunque rispetto al mondo italico

50 Lrsquoorigine dei Siculi appare dunque un tema centrale per la storiografia greca di V secoloLrsquoetnonimo egrave certamente ben piugrave antico come mostrano le menzioni in documenti accadicied egiziani fin dal II millennio aC e dal suo uso come antroponimo nei poemi omerici e iniscrizioni dallrsquoAttica di VI secolo59

51 Tuttavia lrsquointeresse storiografico per i Σικελοί nel corso V secolo ha motivazioni contingentilegate ai processi di autonomia politica e di identitagrave etnica del mondo indigeno che culminanoproprio in quel periodo Lrsquoepisodio della rivolta capeggiata da Ducezio accreditato come redei Siculi intorno al 450 aC si accompagna allrsquoapparire della documentazione epigraficaascrivibile al siculo cronologicamente concentrata nella seconda metagrave del V secolo e situatanella parte centro-orientale dellrsquoisola60 La concomitanza dei due fatti rivela la maturazione diuna forte spinta identitaria allrsquointerno del mondo indigeno proprio nei decenni centrali del Vsecolo di cui appunto i diversi storici piugrave o meno coevi Antioco Ellanico e Tucidide sonotestimoni sia pure da prospettive diverse come giagrave detto pocrsquoanzi il primo da una visualesiracusana gli altri due dallrsquoottica delle mire ateniesi verso Occidente

52 Tuttavia nella scansione cronologica delle origini dei Siculi come ondata migratoriaproveniente dalla Penisola le fonti si divaricano sensibilmente come mette in evidenzaDionigi di Alicarnasso che ce ne offre una lucida sintesi61 Tucidide colloca lrsquoarrivo dei Siculi300 anni prima dellrsquoarrivo dei Greci mentre Ellanico lo data alla terza generazione prima dellaguerra di Troia62 e in modo non troppo dissimile Filisto lo pone ottanta anni prima di questostesso evento63

53 Allo stesso modo si registrano considerevoli discordanze anche nei collegamenti istituiti dallemedesime fonti tra i Siculi e le popolazioni della Penisola Cosigrave mentre Tucidide presenta laloro migrazione nellrsquoisola come conseguenza della pressione esercitata dagli rsquoOπικοί nomesotto il quale in Tucidide e in altre fonti64 vengono comprese popolazioni stanziate nella fasciamedio-basso-tirrenica e specificamente la Campania (come denuncia lrsquoubicazione tucididea diCuma ἐν Oπικίᾳ) Antioco recepisce il filone che mette in relazione i Siculi con le popolazionimeridionali piugrave vicine allo Stretto cioegrave gli Enotri Come ulteriore differenza tra i due storicicoevi egrave da sottolineare il fatto che Antioco diversamente da Tucidide sembra porre lrsquoaccentonon tanto sul fenomeno della laquo migrazione raquo alla base dellrsquoetnogenesi dei Siculi quantopiuttosto sul processo evolutivo interno al mondo laquo italico raquo della Penisola di cui essi sonouna proiezione Un frammento che ha lrsquoaria di essere una citazione letterale rispecchiaun linguaggio di sapore filosofico e di taglio sorprendentemente moderno in cui si lega laformazione di unrsquoidentitagrave etnica allrsquolaquo essere raquo e al laquo divenire raquo in un quadro piugrave ampio diricomposizione di varie entitagrave etniche

lsquoοὕτω δὲ Σικελοὶ καὶ Μόργητες ἐγένοντο καὶ rsquoIταλιῆτεςἐόντεςΟἴνωτροιrsquo(DH AR I 12 3 = FGH 555 frg 2 Jacoby)

54 Un filone importante della tradizione sulle origini sicule egrave rappresentato dai legami conil mondo latino e specificamente con Roma Di questo filone che egrave stato sicuramentesponsorizzato dalla cultura romana sotto diversi riguardi ed ha avuto come vedremosignificativi riverberi anche nei percorsi della scienza moderna si trova giagrave traccianellrsquoannalistica efficacemente sintetizzata dallrsquoespressione varroniana a Roma quod ortiSiculi annales veteres dicunt65 Del resto sappiamo che annalisti come Fabio Pittore e CassioHemina66 si erano occupati di antiche relazioni tra cittagrave del Lazio e centri indigeni della Sicilia

55 Queste relazioni si iscrivono nella cornice della saga di Enea e delle origini troiane sotto la cuiegida un filone della tradizione certamente antico ha voluto saldare i primordi di Roma e dicittagrave del Latium Vetus con varie localitagrave della Sicilia Il radicamento di tali rapporti remoti traLazio e Sicilia egrave altresigrave rivelato dai pinakes della biblioteca del ginnasio di Tauromenion cheparlano della vicenda di un Lανoῖος eroe eponimo di Lanuvium67 e dalla tradizione recepitanellrsquoEneide che prevede una doppia sosta di Enea in Sicilia Egrave in particolare lrsquoarea elima che egraveteatro degli eventi legati alla leggenda di Enea quali lrsquoarrivo a Drepano la sepoltura del padreAnchise presso Erice considerata uno dei siti piugrave rappresentativi del territorio elimo insieme

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a Segesta ed Entella la menzione degli atleti in gara nei giochi in onore di Anchise Elimo eEntello nomi chiaramente desunti dallrsquoetno-toponomastica locale

56 La trama virgiliana si inserisce nella cornice piugrave ampia di tradizioni che legavano il mondoelimo allrsquoambiente troiano sintetizzate da Servio68 che ricorda anche la figura di Egesta altroeponimo del sito elimo di Segesta donna troiana che arrivata in Sicilia avrebbe generatoAceste il re siculo che accoglie benevolmente Enea celebrando i riti funebri in onore diAnchise Queste tradizioni hanno radici ben piugrave antiche tanto che le tracce di diversi filoni siritrovano giagrave nel V secolo attraverso i frammenti di Ellanico69 Pertanto la sosta di Enea e lasepoltura del padre proprio nel territorio elimo sancita dallrsquoordito dellrsquoEneide sembra aver ilsapore simbolico di rinsaldare gli antichi legami segnati dallrsquoascendenza da una comune terradi origine

57 Piugrave difficile invece egrave dipanare i fili e la cronologia a cui risale il complesso delle tradizionisui remoti legami tra la Sicilia e il Lazio di cui lrsquoannalistica romana egrave stata non lrsquoartefice malrsquoerede Infatti come giagrave accennato se ne trovano chiare tracce nella storiografia di V e IVsecolo da Ellanico e Antioco fino a Timeo

58 Si delineano almeno due filoni distinti per quanto in parte finiscano per intrecciarsi Da unlato quello delle comuni origini troiane che lega lrsquoarea elima a Roma secondo la tradizionerecepita nellrsquoEneide ma giagrave presente presso Ellanico dallrsquoaltro un filone un porsquo piugrave opacoe intricato che riguarda le origini dei Siculi di cui si asserisce lrsquoorigine dalla PenisolaInfatti la loro provenienza peninsulare egrave sostenuta da Tucidide che fa risalire agli rsquoOπικοίubicati tra basso Lazio e Campania la pressione migratoria che avrebbe portato i Siculi aspostarsi verso sud e da Antioco il quale presenta lrsquoetnogenesi dei Σικελοί in modo piugravecomplesso e piugrave difficilmente districabile tra diverse componenti Lo storico siracusanoinfatti presenta la genesi dei Siculi per un verso come un processo di trasformazione internaal mondo enotrio (secondo il frammento sopra citato) e per un altro verso come conseguenzadellrsquoinserimento di un elemento straniero (ἐπιξενωθείς) che ne avrebbe fatto da guida questrsquoultimo particolare si accorda con il filone di cui lo stesso Antioco sembra altrove farsiportavoce nel presentare lrsquoeponimo Σικελός come esule da Roma70

59 Ora significativamente a queste due componenti etniche focalizzate dalle tradizioni antichecioegrave quella elima nella parte occidentale e quella sicula nella parte orientale dellrsquoisolacorrispondono due distinti corpora epigrafici mentre la documentazione attribuibile ai Sicaniegrave evanescente cosigrave come lo sono le tradizioni antiche a loro carico Significativamente DiodoroSiculo annuncia di volersi occupare in seguito della questione ma nella sua opera non vi egrave piugravealcuna menzione dei Sicani71

60 Neacute saragrave del tutto casuale che proprio ai Siculi a cui sono accreditate le parentele piugrave dirette coni Latini sia assegnato un numero abbastanza elevato di glosse anche se buona parte di essesi spiega allrsquointerno di variazioni interne al greco locale72 Una buona parte di queste glosse egravenota da Varrone che evidentemente era consapevole di questo filone di tradizioni a lui benantecedenti delle quali egli fa largo uso nel quadro delle origini del lessico latino

61 Ora qui interessa sottolineare il fatto che alle glosse laquo sicule raquo egrave stato affidato a lungo il ruolodi fonte primaria di documentazione della lingua denominata appunto laquo siculo raquo a fronte diun dossier epigrafico indigeno estremamente esiguo Lrsquouso di tale materiale glossograficoinsieme alle soggiacenti tradizioni sulle relazioni remote tra le genti indigene dellrsquoisola equelle della Penisola si egrave riverberato nella scienza moderna ora surrogando le carenze orasommandosi alle risultanze della documentazione epigrafica Un esempio significativo egrave ilquadro che nel 1933 offriva il manuale di Conway ˗ Whatmough ˗ Johnson che per gran partedel Novecento ha costituito unrsquoopera di consultazione e un punto di riferimento per gli studisulle lingue della Sicilia antica offrendo la raccolta piugrave completa e riccamente commentata dimateriale glossografico relativo allrsquoisola In realtagrave lrsquoorientamento adottato nel commento nonfa altro che accreditare il filone largamente rappresentato nelle fonti antiche che attribuisce aiSiculi una provenienza dalla Penisola

62 In particolare si pone lrsquoaccento sulla tradizione che riconduce al Lazio le origini sicule dietrola precisazione che se egrave vero che dai documenti epigrafici non viene nessuna conferma dellepresunte affinitagrave tra siculo e latino non ne viene neppure alcuna smentita

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The Sicels (Siculi ) must be reckoned one of the ancient peoples of Italy as well as of Sicily[hellip]The ancient tradition makes the Sicels close kin if not identical with the early inhabitants ofLatium the linguistic evidence scanty as it is if it does not confirm the tradition at least doesnot so far as it goes disprove it73

63 Drsquoaltra parte la circolaritagrave del ragionamento appare evidente dal fatto che si utilizza ilmateriale delle glosse tanto come prova delle affinitagrave tra siculo e latino quanto come confermadellrsquoaffidabilitagrave della tradizione antica che ce le ha tramandate

The glosses on Sicel words may certainly be interpreted to imply that Sicel was closely related tothe idioms of ancient Italy and perhaps even to the tongue which afterwards developed intowhat we know as the Lingua Latina74

Le tradizioni sugli Elimi e le ipotesi sulla posizione linguisticadellrsquoelimo

64 Analoga pressione delle fonti sul tema delle origini si egrave esercitata anche negli orientamentimoderni intorno alla lingua degli Elimi Il peso di queste tradizioni ha in particolare gravatosulla definizione della posizione linguistica dellrsquoelimo la cui documentazione epigraficacostituita da circa 300 frammenti di iscrizioni e da alcune leggende monetali con i nomi diErice e Segesta non egrave solo quantitativamente esigua ma egrave anche qualitativamente insufficientea dare unrsquoidea concreta della natura della lingua al di lagrave della sua appartenenza al noverodelle lingue indo-europee75 Infatti gli approcci alla lingua degli Elimi particolarmente nellaseconda metagrave del XX secolo hanno sostanzialmente ricalcato la dicotomia consegnataci dallefonti antiche anche accendendo aspre polemiche

65 Le fonti si divaricano tra il filone raccolto da Tucidide76 e quello assegnato ad Ellanico77Il primo accredita agli Elimi la provenienza da Troia al seguito della sua distruzionesottolineando altresigrave il loro amalgamarsi con la componente indigena rappresentata daiΣικανοί che avrebbe dato alla comunitagrave una nuova configurazione Lrsquoatto di nascita diquesta nuova comunitagrave viene connesso da Tucidide allrsquoassunzione del nome di rsquoEλυμοι che liaccomuna laquo tutti quanti raquo (ξύμπαντες Ἔλυμοι ἐκλήθησαν)78 La questione egrave anche su questopunto assai delicata giaccheacute il nome degli Elimi ha lrsquoaria di essere non un laquo autonimo raquoma piuttosto un laquo eteronimo raquo di tono spregiativo creato dai Greci stessi79 Se dunque cisi basa su questo particolare si potrebbe essere portati a pensare che lrsquoethnos degli Elimisia frutto di una costruzione greca Tale impressione converge con il carattere eterogeneodegli Elimi adombrato tanto da Tucidide quanto da Ellanico Piugrave precisamente i frammentidi Ellanico sembrano veicolare due versioni non necessariamente in contrasto tra loro Lrsquounapresenta gli Elimi come originari dalla Penisola Italiana spinti in Sicilia dagli Enotri80lrsquoaltro fa allusione alla fuga da Troia di Elimo e di Egesto81 laquo che non possono non essereidentificati come i protagonisti della versione troiana dellrsquoetnogenesi elima raquo82 In altre paroleEllanico sembra consapevole dei due filoni della tradizione sullrsquoorigine degli Elimi cioegravetanto quello dellrsquoascendenza italica quanto quello della provenienza anatolica che egrave il solorecepito da Tucidide Drsquoaltra parte il dettato di Tucidide sembra distinguere due livelli dellaformazione dellrsquoethnos elimo il primo egrave quello dellrsquoorigine remota lrsquoaltro quello della lorotrasformazione in situ Egrave a questrsquoultimo livello che si colloca lrsquoassunzione di tale nome daparte di comunitagrave in origine diverse (ξύμπαντες Ἔλυμοι ἐκλήθησαν)

66 Nella cornice della tradizione che assegna loro lrsquoorigine dalla Penisola italiana gli Elimicondividerebbero lo stesso processo di etnogenesi che viene attribuito ai Σικελοί dallo stessoEllanico e da altre fonti coeve come Antioco di Siracusa Tale processo sembra consistere nellaquo distacco raquo da una comunitagrave stanziata nella parte meridionale della Penisola

67 Momento cruciale del distacco egrave segnato dallrsquolaquo attraversamento raquo (διάβασις) dello Strettoche di fatto avrebbe sancito lrsquoautonomia etnico-politica tanto dei Siculi quanto degli ElimiAppaiono dunque evidenti alcuni elementi comuni alle tradizioni sulle origini dei Siculi edegli Elimi a) la provenienza geografica egrave strettamente legata al processo di etnogenesi b)lrsquoetnogenesi si estrinseca nel conseguimento di unrsquoidentitagrave etnica segnalata dallo status dellaquo nomen raquo che egrave simbolo di una raggiunta autonomia politico-istituzionale c) tale autonomiaegrave conseguenza di un processo di sviluppo maturato in seno alla comunitagrave di origine d) il

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raggiungimento di tale autonomia egrave sancita da un distacco che nel caso specifico delle gentidella Sicilia egrave costituito una barriera fisica rappresentata dallo Stretto In conclusione nel casodei Siculi e degli Elimi la questione delle origini non egrave che lrsquointerfaccia del problema del lorocostituirsi come entitagrave politica secondo lrsquoottica che poteva essere di interesse agli interessistoriografici di V secolo aC

68 Come egrave accaduto per i Siculi i due filoni delle tradizioni antiche sulle origini elimehanno tracciato le piste delle discussioni moderne sullrsquoermeneutica testuale e sulla posizionelinguistica dellrsquoelimo in seno alle lingue indo-europee Lo mostrano chiaramente i frontiopposti su cui si sono schierati nel corso degli anni Sessanta da una parte M Durante edallrsquoaltra R Ambrosini lrsquouno schierato a favore dellrsquoappartenenza dellrsquoelimo alla famiglialinguistica laquo italica raquo e quindi con parentele piugrave strette con lrsquoosco-umbro e il latino seguitocon sfumature diverse (soprattutto per i rapporti con il latino e il siculo) da G Alessio e OParlangeli lrsquoaltro deciso assertore del carattere anatolico della lingua83 Non sono mancateneppure proposte di soluzioni intermedie volte a conciliare le due tradizioni antiche cosigravedistanti come quella di M Lejeune

La premiegravere (que jappellerai laquo proto-eacutelyme raquo) est celle venue du monde eacutegeacuteen agrave laquelle sereacutefegravere Thucydide La seconde (que jappellerai laquo eacutelyme raquo) est celle venue de la Lucanie et duBruttium agrave laquelle se reacutefegravere Hellanicos elle a finalement imposeacute sa langue (qui est disonsitaloiumlde) agrave lOuest de la Sicile cest cette langue qui y demeure en usage vers le milieu du premiermilleacutenaire et qui se manifeste dans les inscriptions de Seacutegeste84

69 Tra le due diverse stratificazioni migratorie testimoniate dalle fonti antiche vengono perfinoripartite le evidenze epigrafiche

Au substrat proto-eacutelyme on assignera 1deg la survivance de certains symboles graphiques (doublehache etc) qui se perpeacutetuent avec valeur magique jusquau Ve siegravecle 2deg la survivance decertains thegravemes deacutecoratifs dans la poterie inciseacutee de Seacutegeste 3deg la survivance de certainshydronymes comme Krimissos Telmēssos Helbēsus 4deg la survivance de certains anthroponymes(figurant sur nos tessons votifs) comme Atis ou DoaAux Eacutelymes de la seconde invasion on assignera (outre la langue mecircme de nos deacutedicaces) 1deg latradition des deacutecors de la poterie peinte de Seacutegeste (qui constitue leacutenorme majoriteacute du mateacuterielceacuteramique) 2deg les anthroponymes (qui constituent la grande majoriteacute du stock fourni par nosdeacutedicaces) tels que Atros Botulos Lepanos Metilos Titelos etc

70 In questa soluzione per cosigrave dire compromissoria sostenuta da M Lejeune desta non pocasorpresa il fatto che oltre a dati linguistici di natura eterogenea come toponimi e antroponimisi faccia ricorso a simboli grafici e ad elementi decorativi addotti come prove a favore dellepresunte origini anatoliche nel solco della tradizione tucididea Appare quanto meno singolareinfatti che alla metagrave del I millennio aC potessero essersi conservate abitudini grafiche opratiche decorative in uso secoli prima nella terra di origine di cui peraltro restano oscuri imodelli Sul piano piugrave strettamente linguistico poi la presenza di onomastica suscettibile diaccostamenti al mondo egeo-anatolico non sembra essere nellrsquoarea elima piugrave caratterizzanterispetto ad altre zone dentro e fuori la Sicilia I dati onomastici che si vuole condivisi con unospecifico ambiente anatolico cosa che peraltro egrave tutta da dimostrare sono alquanto fluidi epossono pertanto iscriversi nellrsquoalveo piugrave o meno esteso dei contatti con il bacino orientaledel Mediterraneo A tali contatti di piena epoca storica allude lo stesso passo di Tucidide chea proposito delle origini degli Elimi fa cenno ad insediamenti di Focei proprio in ambienteelimo

71 Lrsquoaccenno tucidideo alle presenze focee nella zona elima rafforza il sospetto che la tradizionecirca le origini anatoliche degli Elimi abbia una matrice focea e sia pertanto da ricondursi alcircuito di questo flusso coloniale85 Allo stesso modo sempre ad una matrice focea potrebbericondursi anche la notizia recepita nellrsquoarchaiologia siciliana di Tucidide sulle originiiberiche dei Σικανοί Non si deve inoltre dimenticare che i rapporti tra la Sicilia e la PenisolaIberica passavano anche attraverso il flusso di mercenari che da questrsquoultima muovevano versolrsquoisola almeno dallrsquoinizio del V secolo aC86

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I filoni delle origini delle genti della Sicilia tra PenisolaIberica e Penisola Anatolica

72 Lrsquoattribuzione di antichi legami con popoli dellrsquoestremitagrave occidentale del Mediterraneo vaper cosigrave dire in controtendenza rispetto alla ben piugrave corposa matassa di fili che riportacon vari accenti e declinazioni ad Oriente lrsquoorigine di genti tanto della Sicilia quanto dellaPenisola italiana come i Veneti gli Etruschi i Latini gli Elimi Tuttavia anche questo duplicefilone delle origini che collega i due gruppi anellenici situati nellrsquoarea centro-occidentale dellaSicilia lrsquouno con lrsquoOriente e lrsquoaltro con lrsquoestremo Occidente si lascia perfettamente inserirenel circuito della colonizzazione focea che costituisce il filo conduttore che unisce le costeanatoliche e quelle mediterranee della Gallia e della Spagna Forse non egrave un caso che proprionellrsquoisola strategicamente centrale nel Mediterraneo si colga il nodo di tale filo che da unaparte congiunge i due terminali della colonizzazione focea e dallrsquoaltra amalgama le duecomponenti indigene quella elima e quella sicana in un unico processo di formazione comesegnalato dal dettato tucidideo sopra ricordato

73 La natura strumentale dei due fili che congiungono le origini dei Sicani e degli Elimialle due sponde estreme del Mediterraneo confluiti nellrsquoarchaiologiacutea siciliana di Tucididesi rivela anche dallrsquoassenza di significativi frutti che il loro uso ha portato nella scienzamoderna Le supposte origini anatoliche non hanno avuto alcun effetto nellrsquoermeneutica deitesti riconoscibili come Elimi neacute i presunti legami laquo iberici raquo del Sicano hanno contribuitoad identificare con certezza alcun testo come laquo sicano raquo o inversamente gettato qualcheluce sulla lingua iberica che invece dispone di un discreto numero di testi Il credito datoalle connessioni sicano-iberiche ha solo contribuito a dar vita ai fantasmi di un sostratomediterraneo occidentale denominato appunto sicano-ligure-iberico (Ribezzo Alessio)

74 Invece egrave dalla valorizzazione dei contatti con lrsquoambiente indigeno adombrati da Tucidideche si sono ottenuti i maggiori benefici nellrsquoermeneutica dei testi elimi Egrave infatti questo ilpercorso piugrave proficuo che abbandonata la via senza uscita delle origini remote ha privilegiatoi processi acculturativi in situ e specificamente i contatti con gli ambienti ellenici o ellenizzatiportatori di elementi morfo-lessicali che mostrano la permeabilitagrave al contatto con gli ambienticoloniali87 Egrave attraverso questa via che il materiale elimo pur nella sua povertagrave documentaria egraveriuscito a manifestare i caratteri di una lingua flessiva indoeuropea che nella morfologia lasciaintravedere piugrave accentuate relazioni laquo italiche raquo e una profonda influenza da parte del greco88

Origini anatoliche e origini italiche come temi e filonicomuni a lingue e culture diverse dellrsquoItalia preromana

75 Il caso delle origini degli Elimi offre uno spunto di riflessione conclusiva che permette diricongiungersi ai filoni relativi alle origini degli Etruschi da cui eravamo partiti Per gliuni come per gli altri le tradizioni antiche sulle origini hanno fortemente indirizzato lericerche linguistiche dei moderni innescando sui corpora epigrafici di entrambi pur tra loroincommensurabili un circolo vizioso che ha alimentato lrsquoermeneutica testuale dietro lrsquoassuntodi presunte parentele Le tradizioni antiche sugli Elimi e sugli Etruschi condividono anchela bipartizione tra origine anatolica e autoctonia Su questrsquoultima tuttavia risalta subito unasensibile divergenza Infatti a rigore di autoctonia propriamente detta si puograve parlare solo per latradizione dionigiana relativa agli Etruschi mentre agli Elimi inquadrati da Ellanico in uno deidue στόλοι rsquoΙταλικοί arrivati dalla Penisola si ascrive comunque una provenienza dallrsquoareaitalica Ciograve comporta quanto meno la visione di unrsquoautoctonia relativa in quanto conseguentead un movimento migratorio da territori prossimi che implica un legame di parentela con altrigruppi etnici appunto gli Enotri imputati come responsabili della loro espulsione

76 Invece nel caso degli Etruschi la tradizione antica sullrsquoautoctonia implica lrsquoisolamentolinguistico esplicitato dallo stesso Dionigi con la giagrave ricordata formula οὐδενὶ ἄλλῳ γένειοὔτε ὁμόγλωσσον οὔτε ὁμοδίαιτον

77 In realtagrave come si egrave giagrave detto anche lrsquoisolamento dellrsquoetrusco finora eretto come muro di difesada avventurosi confronti etimologici e a vessillo di prudenza nellrsquoermeneutica testuale sembravenir meno Le piugrave recenti acquisizioni fuori dellrsquoEtruria in particolare in ambiente retico e

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a Lemno mostrano che anche lrsquoanzidetta formula dionigiana di laquo lingua totalmente priva diconfronti raquo ormai non egrave piugrave sostenibile La prudenza del totale isolamento suggerita comereazione alle ripetute audaci speculazioni a cui la lingua egrave stata massicciamente sottopostaviene ora allentata proprio da coloro che ne avevano richiamato lrsquoopportunitagrave di tenerla comelinea-guida per non incorrere nei miraggi dellrsquoetimologia lasciando spazio a tentativi diricostruzione di uno stemma genealogico di parentele tra le tre lingue frammentarie in nomedi un laquo Tirrenico comune raquo89 In realtagrave i dati linguistici sembrano ancora flebili per permettereconclusioni solide in tal senso e soprattutto prestano il fianco a differenti interpretazioni inchiave storica

78 Tuttavia ancora una volta diventa inevitabile commisurarsi con le tradizioni antiche checi offrono elementi in qualche misura convergenti con le evidenze linguistiche ma nonimmediatamente saldabili con esse Per esempio sul versante del retico di cui ora sembranoessere sempre piugrave solide le affinitagrave con lrsquoetrusco90 si riapre il tema del confronto con letradizioni antiche documentate da Livio Plinio e Trogo che rappresentano la lingua dei Reticome una sorta di etrusco imbarbarito in conseguenza del suo isolamento nelle sedi alpine91Ma anche sul versante del lemnio il groviglio delle tradizioni che situano Tirreni nellrsquoisolasenza naturalmente precisarne i legami con quelli drsquoOccidente entrano inevitabilmente incausa nella valutazione storica dei rapporti di quella lingua con lrsquoetrusco

Riflessione conclusiva79 La valutazione e lrsquouso delle tradizioni sulle laquo origini raquo pur con tutte le loro complesse e

rischiose problematiche sopra delineate restano i nodi centrali delle scienze dellrsquoAntichitagraveSono anzi le pietre miliari che ne hanno contrassegnato la nascita e ne hanno accompagnatoi progressi scanditi dalle nuove acquisizioni adeguandosi e ricalibrandosi di volta in voltacon esse Ovviamente come tutti i fatti e i dati della storia lrsquoutilizzazione di questetradizioni egrave stata piegata ai metodi alle ideologie e alle finalitagrave diverse che hanno segnato ilcammino dellrsquoanalisi storica e di quella filologico-linguistica In seno a questi approcci sonoscaturite a fasi alterne divaricazioni e sovrapposizioni tra fonti dirette ed indirette altrettantopericolosamente estremistiche che spaziano dalla supina ed univoca accettazione del dettatodelle tradizioni antiche al loro altrettanto totale diniego Con tutto ciograve il confronto critico conil patrimonio delle fonti classiche non solo non puograve perdere la sua centralitagrave ma rivela altresigravecome le problematiche ad esse connesse diventano piugrave complesse ed articolate man mano chesi incrementano le conoscenze e si accresce la quantitagrave dei dati disponibili grazie allrsquoapporto dialtri canali documentari in particolare lrsquoepigrafia e lrsquoarcheologia Pertanto tale confronto cheegrave parte inerente delle scienze dellrsquoAntichitagrave richiede un continuo rinnovamento della dialetticainterdisciplinare e una messa a punto metodologica in conseguenza dellrsquoacquisizione di nuovidati Il versante delle lingue di frammentaria attestazione appare in tale prospettiva il terrenopiugrave fertile non solo per la conoscenza delle civiltagrave e delle lingue laquo minoritarie raquo ma anche unfondamentale strumento per ripensare storicamente la rappresentazione delle origini fornitadagli osservatori laquo esterni raquo appartenenti alle civiltagrave e a lingue che si sono affermate a scapitodi quelle laquo minoritarie raquo appunto quelle che si sono canalizzate nei grandi bacini fonti dellatradizione greca e romana

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20 Agostiniani 199821 Pascucci 197922 Gabba 196323 Poccetti 198424 Gabba 196325 Si veda su ciograve Vaxelaire 2005 p 48 s26 Cardona 1982 Poccetti 1984 Vaxelaire 200527 Strab VI 1 13 263 C28 Mele 200129 Lombardo 200130 Poccetti 2001 Mele 200131 Eudoxos von Knidos frg 321 Lasserre32 Pooccetti 198933 Wikeacuten 1937 Lepore 197634 Poccetti 201035 Ov Fast III 95 et tibi cum proavis miles Paeligne Sabinis convenit36 P Fest 248 L37 Devoto 1977 p 11038 Lazzeroni 1976 Meiser 198739 Come le stele iscritte dallrsquoarea superequana (Casteldieri) ImIt Paeligni Superaequum 1 240 Poccetti 200741 Es Krahe 1929 sv Accaus Annaeus42 Schulze 1904 p 43-4743 Tagliamonte 199444 Graells Fabregat 201445 Fest 150 L = HRR 372 Peter2

46 Heurgon 195747 ImIt Messana 448 De Franciscis ndash Parlangeli 1960 p 27 Costabile 200749 Cat HRR 75 Peter2

50 Citazione da Costabile 2007 p 32651 Riferimenti e dettagli in Mele 201152 Cf Sammartano 199853 Thuk III 86 3 VI 77 154 Poccetti 201255 DH I 35 2 = FGH 4 F 11156 Briquel 1996 p 12357 De Cazanove 200058 Vallet 1958 p 79-10559 Riferimenti in Poccetti 2012 p51 ss60 Agostiniani 1992a61 DH AR I 3562 DH A R I 22 3 = FGH 4 F 7963 DH A R 1222 = FGH 556 F 4664 Lepore 197665 Varr LL 510166 Cassius Hemina fr 2 3 Peter = 2 3 Santini67 Zevi 199968 Serv ad Aen I 550 V 3069 Mele 1994 p 7770 Zevi 1999 p 337

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71 Diod Sic V 6572 Campanile 196973 Conway ˗ Whatmough ˗ Johnson 1933 II p 43174 Conway ˗ Whatmough ˗ Johnson 1933 II p 43275 Agostiniani 1992b76 Thuk VI 277 DionHal ARi I 22 = FGH F 79b78 Thuk VI 279 Nenci 198980 DionHal AR I 22 3 = FGH 4 F 79b 81 DionHal AR I 45 4-481 = FGH 4 F 3182 Moggi 1997 117083 Ambrosini 196884 Lejeune 1969 p 24185 Mele 199486 Graells Fabregat 2014 p 16887 Agostiniani 1977 p XXIII88 Agostiniani 1997 p 889 Marchesini 2013 p 8990 Rovesciando cosigrave la linea prudente espressa ancora da Beekes 199391 Liv V 33 7 e 11 Iust XX 59 Plin NH III 133

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Paolo Poccetti laquo Tradizioni antiche sul tema delle origini e lettura dei dati linguistici dellrsquoItalia pre-romana raquo Meacutelanges de lEacutecole franccedilaise de Rome - Antiquiteacute [En ligne] 126ndash2 | 2014 mis en ligne le17 deacutecembre 2014 consulteacute le 19 deacutecembre 2014 URL httpmefrarevuesorg2334

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Paolo PoccettiUniversitagrave degli studi di Roma 2 Tor Vergata ndash paolopoccetti[at]tiscaliit

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Reacutesumeacutes

Le tradizioni antiche sulle origini dei popoli dellrsquoItalia antica hanno avuto un grande peso neipercorsi della linguistica moderna non solo nellrsquoapproccio a lingue di incerta appartenenzagenealogica dellrsquoItalia antica (es lrsquoetrusco e lrsquoelimo) ma anche nel disegno storico di linguedi acclarata classificazione come lrsquoosco e il siculo con ricadute nellrsquoermeneutica dei testiIl riesame critico delle fonti antiche in un confronto interdisciplinare metodologicamenterinnovato ed aggiornato dai nuovi dati egrave una delle sfide avvincenti e sempre attuali dellescienze dellrsquoAntichitagrave Ancient traditions about origins of civilisations of Pre-Roman Italy not only deeply influencedmodern attempts to classification of languages whose genealogical tree is unknown such asEtruscan and Elymian but also oriented the history of languages genealogically well known

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such as Oscan and Sicel A new critical assessment of ancient sources in an interdisciplinaryperspective is needed by epigraphic data newly acquired that pose a methodical challenge tothe advancement of the investigation in the field of antiquity

Entreacutees drsquoindex

Keywords ancient traditions pre-roman Italy linguistic classificationParole chiave tradizioni antiche Italia preromana classificazione linguistica

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tradizioni antiche Del primo atteggiamento costituisce un esempio il nome dei Sicani per lopiugrave menzionati nelle fonti greche di V secolo aC a cui in vario modo la scienza modernasi egrave sforzata di attribuire una fisionomia linguistica autonoma sulla base dei dati delle glossee delle informazioni antiche Del secondo invece un esempio ci viene offerto dal nome deiPaeligni riguardo alle cui laquo origini raquo le tradizioni antiche si divaricano in due filoni lrsquounoriferito da Ovidio che fa cenno agli antenati laquo Sabini raquo35 lrsquoaltro rappresentato da una glossa diFesto che invece allude alla loro provenienza dallrsquoaltra sponda dellrsquoAdriatico riassunta dallaformula Paeligni ex Illyrico orti

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30 Queste due tradizioni sulle laquo origini peligne raquo sono state recepite dalla scienza moderna e

considerate segno del carattere composito della regione come per esempio esplicita Devotosenza tuttavia darne motivazione

Le due tradizioni illirica e sabina non si contraddicono percheacute cosigrave lrsquoelemento montano comequello transadriatico avevano concorso entrambi a dare unrsquoimpronta alla regione37

31 Le iscrizioni peligne per quanto addensate verso la fine dellrsquoepoca repubblicana e fortementepermeate dal latino non ci mostrano alcuncheacute di laquo illirico raquo (etichetta a cui peraltronon corrisponde alcuna realtagrave linguistica concretizzata da testi) bensigrave una lingua di tiposabellico dove i tratti piugrave antichi (di varietagrave settentrionali piugrave affini allrsquoumbro e al sabino) sisono incrociati con flussi di provenienza meridionale (affini allrsquoosco campano-sannita)38 Insostanza la lingua delle iscrizioni peligne dagrave piena conferma alla tradizione delle origini sabinerappresentata da Ovidio Egrave verosimile che il poeta augusteo nato proprio nellrsquoarea peligna sifacesse portavoce di tradizioni locali e che lui stesso avesse interesse a darne credito Dallalingua delle iscrizioni invece non trapela nulla sulle relazioni con lrsquoambiente illirico nellalinea della tradizione recepita dalla glossa di Festo

32 Lrsquounico legame per la veritagrave flebile con lrsquoambito illirico potrebbe essere rappresentato daalcuni antroponimi presenti ma non esclusivi di questa area che si ritrovano anche nellrsquoaltrasponda dellrsquoAdriatico Tuttavia la convergenza tra nomi personali puograve essere agevolmentericondotta nel quadro di contatti e di afflussi transadriatici di isolati gruppi di individui Infattiil numero limitato dei nomi personali peligni che trovano riscontro nellrsquoaltra sponda adriaticalascia pensare ad un flusso migratorio relativamente modesto limitato a pochi gruppi difamiglie e che comunque non ha avuto alcun impatto nella lingua e nella cultura locale Delresto come giagrave dettto la rivendicazione delle origini laquo sabine raquo da parte dellrsquoindigeno Ovidioegrave coerente anche con i ritrovamenti di alcune iscrizioni laquo paleo-sabelliche raquo riferibili ad unalaquo sabinitagrave arcaica raquo in una parte del territorio peligno

33 La lingua delle iscrizioni peligne concentrate tra il 150 e il 50 aC per quanto segnatacome appena ricordato nella fase piugrave recente dallrsquointersezione di diverse correnti linguistichedella Penisola sia da sud verso nord (le varietagrave sabelliche) ma anche da ovest verso est (lalatinizzazione) appare solidamente ancorata al gruppo delle lingue sabelliche fin dalle fasipiugrave arcaiche come rivelano le iscrizioni in alfabeto sud-piceno rinvenute in quellrsquoarea39 e ilperpetuarsi di tradizioni di forme di poesia di antica tradizione indigena anche nella fase piugravetarda della romanizzazione40 E comunque se ci sono stati flussi migratori dallrsquoaltra spondaadriatica riflessi dallrsquoonomastica lrsquoinstallazione di tali gruppi allogeni nel territorio pelignodeve essere avvenuta in epoca pre-documentaria dal momento che i portatori di nomi personalisuscettibili di raffronti con lrsquoambiente illirico rivelano una piena integrazione nelle tradizionie nella lingua indigene e hanno dato luogo a gentes di spicco nel contesto locale alle sogliedella romanizzazione

34 In conclusione le presunte origini laquo illiriche raquo che la glossa di Festo attribuisce ai Peligni allaprova della documentazione epigrafica non trovano alcun riscontro Al massimo si traduconoin sporadiche coincidenze di onomastica personale con lrsquoaltra sponda adriatica che nullaprovano al di lagrave dei fenomeni di mobilitagrave peraltro limitata di individui che investono qualsiasitipo di societagrave

35 Tuttavia la glossa di Festo che accredita ai Peligni unrsquoorigine illirica non ha mancato diesercitare un qualche peso nella ricostruzione di una facies linguistica laquo illirica raquo che haanimato filoni della linguistica comparata intorno alla prima metagrave del XX secolo di cui si

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era fatto principale paladino H Krahe che aveva accentuato la visione di un laquo panillirismo raquoeuropeo Tuttavia la lingua laquo illirica raquo non egrave documentabile in quanto tale percheacute notoriamentepriva di testi La sola fonte documentaria invocata a favore della ricostruzione dellrsquolaquo illirico raquoegrave lrsquoonomastica (per lo piugrave lrsquoepigrafia latina e greca delle coste adriatiche) che di per seacute nonpuograve costituire la base per lrsquoaccertamento e tanto meno per la ricostruzione di una lingua Egravesicuramente sulla base della glossa di Festo che accredita origini laquo illiriche raquo ai Peligni cheH Krahe inserisce antroponimi di ambito peligno (anche di iscrizioni latine) nel suo repertoriodi nomi personali illirici41

36 Il tramonto della teoria laquo panillirica raquo in seno alla linguistica storica ha contribuitoal ridimensionamento del valore documentario della glossa di Festo lasciando tuttaviasostanzialmente intatta la questione della sua genesi La glossa infatti sunteggia unatradizione ben piugrave ricca ed articolata secondo la quale dai discendenti di un mitico capo che liavrebbe guidati nelle sedi storiche si sarebbero originati da una parte i Paeligni e i Pacinates

inde enim profecti Volsimi regis ductu cui cognomen fuit Lucullo partem Italiae occupaveruntHuius fuerunt nepotes Pacinus a quo Pacinates et Pelicus a quo Paeligni

37 Pacinates egrave un etnonimo altrimenti ignoto ma formalmente plausibile condividendo unamorfostruttura ndashīn-āt- ricorrente nellrsquoonomastica italica (come per esempio TarinatesAbellinates Ferentinates) oltre ad una base ben nota nel lessico italico Anche lrsquoantroponimoVolsimus nome del presunto capo del quale viene indicato perfino il cognomen Lucullus hauna plausibilitagrave morfologica a suo tempo giagrave segnalata da Schulze42 che aveva richiamatoil parallelismo tra Volsus Volsimus con la coppia di prenomi messapici Dazos DazimosPertanto la glossa di Festo contiene dati meritevoli di attenzione e di interesse anche senon trovano riscontro nella documentazione epigrafica locale ponendo interrogativi circa leragioni connesse alla sua genesi

Un caso esemplare lrsquouso delle tradizioni sulle origini dellegenti della Sicilia antica

38 Un caso emblematico dellrsquouso che egrave stato fatto del complesso delle tradizioni antiche daparte della scienza moderna allo scopo sia di definire identitagrave linguistiche sia di individuareentitagrave etniche egrave rappresentato dalla Sicilia antica La grande isola al centro del Mediterraneocostituisce infatti un terreno di elezione e di esercizio ma anche di sfida metodologica peril corretto ed equilibrato uso tra le numerose e variegate pieghe delle tradizioni antiche e glialtri canali documentari rappresentati con diverso spessore dallrsquoepigrafia e dalle glosse Egravesuperfluo ricordare che la Sicilia proprio in grazia della sua centralitagrave nel Mediterraneo egrave statameta di vari flussi migratori fin da epoca piugrave remota ma egrave anche stata nel corso del tempoal centro di contrastanti interessi laquo imperialistici raquo (es quello di Siracusa quello di Atenequello di Cartagine quello di Roma) Per questo lrsquoisola ha attirato molteplici attenzioni diordine etnografico comportando diverse tradizioni sul tema delle origini ora stratificate oraaggrovigliate in matasse inestricabili

39 In estrema sintesi i flussi migratori che hanno investito la grande isola e sui quali tanto lefonti letterarie quanto i dati epigrafici sostanzialmente convergono si iscrivono in due grandivettori quello proveniente dallrsquoEgeo a cui si rifanno le tradizioni sugli insediamenti colonialigreci e quello proveniente dalla Penisola Italiana in cui si sono stratificate varie ondatemigratorie fino alle soglie dellrsquoetagrave romana Crsquoegrave poi un vettore per cosigrave dire eterodosso che legauna popolazione dellrsquoisola i Sicani allrsquoestremo Occidente cioegrave lrsquoarea iberica rappresentatoda Tucidide

40 I filoni che rannodano le origini delle genti indigene della Sicilia alla Penisola Italiana siinseriscono in un flusso naturale che ha i suoi effetti tangibili in piena epoca storica Si trattadel flusso alimentato dallrsquoattivitagrave del mercenariato esercitato nellrsquoisola non solo da maestranzecampano-sannite43 ma anche galliche e iberiche44

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Tra Italia e Sicilia i flussi tra storia e preistoria come motivo dietnogenesi I Mamertini e i Siculi

41 Nella cornice di fenomeni migratori inseribili nella dinamica della ricerca di nuove risorse e disostentamento comune a tutti gli spostamenti migratori si inserisce una tradizione delle originidei Mamertini lrsquoultimo dei Σαυνιτικὰ ἔθνη che si costituisce come comunitagrave autonomaallrsquoinizio del III secolo aC con lrsquooccupazione di Messina Sullrsquoetnogenesi dei Mamertiniegrave stata intessuta una saga nota da Festo che ha come fonte un ignoto poeta Alfio45 saganella quale i motivi della cultura di origine (sostanzialmente il filone del ver sacrum) siintrecciano con i tratti della nuova identitagrave assunti nella terra di arrivo quali per esempiola sostituzione della figura di Marte con quella di Apollo nel ruolo di guida e di divinitagravetutelare della comunitagrave Come aveva giagrave mostrato Heurgon tale particolare della saga rivelache il filone prettamente italico del ver sacrum si era innestato su connotati greci46 Questaconclusione trova conferma nei dati epigrafici che sottolineando la sacralitagrave ad Apollo dellatouta Mamertina47 mostrano il ruolo politico assunto dalla divinitagrave nel costituirsi della nuovacomunitagrave e manifestano cosigrave una piena convergenza con la tradizione confluita in Festo

42 Un altro interessante punto di convergenza tra la tradizione delle origini dei Mamertini e idati epigrafici egrave costituito dalla loro sosta nella Tauricana silva nel percorso che li porta dalSannio verso la Sicilia Al di lagrave della funzione simbolica del toponimo che evoca il termineper laquo toro raquo animale alla guida nella tradizione del ver sacrum sannita la sosta dei Mamertininella regione prospiciente lo Stretto trova conferma nei rinvenimenti di bolli e monete conil nome dei Mamertini oltre al toponimo Mamertion tradigraveto da Strabone nellrsquoappendicemeridionale della Calabria48 In questa cornice appare indiscutibile che lrsquoaccenno alla sosta deiMamertini nella zona connessa al nome dei Tauriani egrave funzionale allrsquoordito della saga sulle lorolaquo origini raquo Egrave pertanto meritevole di interesse la proposta di legare il filone delle laquo origini raquodei Mamertini al filone delle laquo origini raquo dei Tauriani trasmesso da un noto passo di Catone49con la suggestione di sanare la corruttela del nome iniziale in Mamertini Tauriani vocanturde fluvio quia propter fluit che porterebbe a riconoscere laquo Tauriani e fondatori di Mamertionbruzia come appartenenti allo stesso gruppo etnico giunto nel Bruzio in una una o forse piugraveondate migratorie dal Sannio e dalla Campania raquo50 Se cosigrave fosse la sosta dei Mamertini trai Tauriani secondo la saga attribuita ad Alfio che certamente si ispirava a fonti indigeneavrebbe il senso di ripercorre le tracce di un cammino piugrave antico di cui evidentemente nellacultura dei Mamertini si serbava memoria egrave questo in pratica un segnale importante delserbarsi del patrimonio di tradizioni comuni ai Σαυνιτικὰ ἔθνη

43 In altre parole la saga dellrsquoetnogenesi dei Mamertini presenta i connotati essenziali fatti propridalla cultura sannita che riemergono nellrsquoideologia della guerra sociale a) il rapporto con ilMarte italico conservato nel nome dei Mamertini attribuito ai due siti a cavallo dello Strettocioegrave Messina e Mamertion b) il rapporto con lrsquoideologia del laquo toro raquo (a cui si lega la sosta trai Tauriani) c) il focalizzare lo scenario degli eventi nellrsquoarea che aveva costituito il nucleoprimitivo dellrsquo rsquoIταλία Tale nome almeno nella tradizione raccolta da Ellanico che saldava inuna continuitagrave linguistico-culturale le due sponde dello Stretto e le origini del nome al termineper laquo vitellotoro raquo51 ritorna poi nellrsquoidea dellrsquolaquo Italia raquo designata come Viteliu nelle monetedella guerra sociale

Le tradizioni su Sicani e Siculi e le ipotesi sulla consistenza dellerispettive lingue

44 Per quanto riguarda invece le origini delle tre grandi componenti in cui si articola lrsquoetnografiaantica della Sicilia cioegrave i Siculi i Sicani e gli Elimi colpisce innanzitutto lo squilibrio tralrsquoestrema povertagrave della documentazione linguistica tanto in quantitagrave quanto in qualitagrave ela varietagrave considerevole di tradizioni antiche su di esse addensata52 Gran parte di questetradizioni egrave giagrave presente nella storiografia greca di V secolo aC che per ragioni diverseha manifestato spiccati interessi verso il mondo indigeno dellrsquoisola Queste ragioni traggonoevidente ispirazione da motivi contingenti essendo riconducibili ora alle mire e ai contrasti

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interni al mondo greco (tanto tra colonie e madrepatria quanto allrsquointerno degli ambienticoloniali) ora al contrasto tra Greci e indigeni

45 Entro tali cornici le digressioni sulle origini diventano parte integrante delle descrizionietnografiche cosigrave che la definizione delle origini remote egrave strumento per inquadrare laquo da cheparte sta raquo una determinata comunitagrave Non crsquoegrave bisogno di ricordare che il tema delle origini hanotoriamente un ruolo centrale nella propaganda politica e nel sistema delle alleanze anticheche spesso vengono giustificate in base agli antichi rapporti di consanguineitagrave (συγγένεια)Cosigrave per esempio Tucidide insiste sul fatto che la richiesta di aiuto degli abitanti di Λεοντῖνοιad Atene e la conseguente alleanza siglata nel 427 aC era motivata dal fatto che i Leontinoierano συγγενεῖς degli Ateniesi53 Lo stesso argomento della omophylia verragrave utilizzato piugravetardi dai Romani per correre in aiuto ai Mamertini minacciati dai Cartaginesi argomento inquesto caso palesemente strumentale e tanto piugrave sorprendente in considerazione del fatto chelrsquoepisodio si colloca allrsquoindomani delle guerre contro i Sanniti e che i Mamertini accreditavanoper se stessi secondo la tradizione trasmessa dal poeta Alfio origine sannite

46 Sullrsquoetnografia della Sicilia antica la storiografia greca tra V e IV secolo si articola traunrsquoangolazione laquo occidentale raquo espressa da storici della Magna Grecia e Sicilia qualiAntioco di Siracusa e Filisto che risentono delle proiezioni della politica siracusana siaallrsquointerno che allrsquoesterno dellrsquoisola e unrsquoangolazione laquo ateniese raquo che ha la sua piugrave compiutarappresentazione nel noto capitolo sullrsquolaquo archaiologia siciliana raquo di Tucidide ma rispecchiatain diversa misura anche da Ellanico di Lesbo Questi ultimi si ispirano infatti ad orizzonticoloniali laquo ionici raquo a cui fanno riferimento le mire occidentali di Atene54 Sono infatti i diversiambienti delle colonie drsquoOccidente che hanno veicolato da una parte tradizioni indigenee dallrsquoaltra le diverse rappresentazioni delle relazioni tra Greci e popolazioni anellenicheovviamente variabili anche in rapporto alle circostanze e ai contesti in cui tali relazioni siinseriscono

47 Un esempio di queste diverse percezioni con evidenti ricadute sul tema delle origini ci vieneofferto dallrsquoarea dello Stretto antica zona di occupazione calcidese Lrsquoambiente dello Strettosembra rivestire nella versione di Ellanico di Lesbo relativa allrsquoorigine del nome rsquoΙταλία chenella fase iniziale designava lrsquoappendice meridionale della Calabria un ruolo diverso da quelloriflesso dai frammenti attribuiti ad Antioco di Siracusa relativamente allo stesso tema

48 Presso Ellanico quel braccio di mare viene rappresentato come un tratto di sostanzialecontinuitagrave linguistico-culturale che unisce le due sponde egrave lrsquoimplicazione sottesa alla sagadel bovino che sfugge alla mandria di Ercole attraversando lo Stretto e che viene designatodagli indigeni con la stessa parola per laquo vitello raquo presente nel latino e nelle lingue sabelliche55Egrave importante sottolineare che nel contesto della saga riferita da Ellanico questa stessa parolaviene sentita da Ercole al di lagrave dello Stretto oltrepassato appunto dal bovino fuggito ilparticolare egrave importante percheacute denuncia la percezione e la rappresentazione di una continuitagravelinguistica tra le due sponde Come abbiamo accennato sopra il sottofondo di questa eziologiadel nome laquo Italia raquo si rannoda alle tradizioni laquo sannite raquo per le seguenti ragioni a) mette incausa il nome del laquo vitello raquo nella forma italica b) salda il nome del bovino al coronimo Italiadi cui si faranno piugrave tardi vessillo le leggende monetali della guerra sociale56 c) si collegaimplicitamente allrsquoideologia del laquo toro raquo che gioca un ruolo centrale nella tradizione del versacrum sannita57 d) i due temi quello del laquo toro raquo e quello del legame tra le due sponde delloStretto riaffiorano indirettamente nella saga sullrsquoetnogenesi dei Mamertini

49 Presso Antioco invece lo Stretto si configura come un elemento di frattura che segna con il suoattraversamento la formazione e lo sviluppo di un nuovo ethnos quello dei Σικελοί Le diverseprospettive sul tema delle origini della nozione di rsquoΙταλία rispecchiano le rispettive visualidei due storici a cui vengono attribuite le versioni sulle laquo origini raquo dei Siculi Da una parteEllanico di Lesbo si poneva nellrsquoottica delle colonie calcidesi Rhegion e Zankle che installatesulle sponde opposte dello Stretto avevano interesse a vederne la coesione attraverso unasorta di laquo ponte raquo ideale58 contrassegnato da una cultura comune mentre dallrsquoaltra Antiocoguardava da una prospettiva siracusana che tendeva ad accentuare la separazione della Siciliadalla Magna Grecia Antioco infatti sul tema dei Σικελοί pur non disconoscendone la remota

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provenienza dalla Penisola pone lrsquoaccento sulla nuova identitagrave acquisita sul suolo sicilianoimplicando cosigrave una cesura rispetto ai luoghi di origine e dunque rispetto al mondo italico

50 Lrsquoorigine dei Siculi appare dunque un tema centrale per la storiografia greca di V secoloLrsquoetnonimo egrave certamente ben piugrave antico come mostrano le menzioni in documenti accadicied egiziani fin dal II millennio aC e dal suo uso come antroponimo nei poemi omerici e iniscrizioni dallrsquoAttica di VI secolo59

51 Tuttavia lrsquointeresse storiografico per i Σικελοί nel corso V secolo ha motivazioni contingentilegate ai processi di autonomia politica e di identitagrave etnica del mondo indigeno che culminanoproprio in quel periodo Lrsquoepisodio della rivolta capeggiata da Ducezio accreditato come redei Siculi intorno al 450 aC si accompagna allrsquoapparire della documentazione epigraficaascrivibile al siculo cronologicamente concentrata nella seconda metagrave del V secolo e situatanella parte centro-orientale dellrsquoisola60 La concomitanza dei due fatti rivela la maturazione diuna forte spinta identitaria allrsquointerno del mondo indigeno proprio nei decenni centrali del Vsecolo di cui appunto i diversi storici piugrave o meno coevi Antioco Ellanico e Tucidide sonotestimoni sia pure da prospettive diverse come giagrave detto pocrsquoanzi il primo da una visualesiracusana gli altri due dallrsquoottica delle mire ateniesi verso Occidente

52 Tuttavia nella scansione cronologica delle origini dei Siculi come ondata migratoriaproveniente dalla Penisola le fonti si divaricano sensibilmente come mette in evidenzaDionigi di Alicarnasso che ce ne offre una lucida sintesi61 Tucidide colloca lrsquoarrivo dei Siculi300 anni prima dellrsquoarrivo dei Greci mentre Ellanico lo data alla terza generazione prima dellaguerra di Troia62 e in modo non troppo dissimile Filisto lo pone ottanta anni prima di questostesso evento63

53 Allo stesso modo si registrano considerevoli discordanze anche nei collegamenti istituiti dallemedesime fonti tra i Siculi e le popolazioni della Penisola Cosigrave mentre Tucidide presenta laloro migrazione nellrsquoisola come conseguenza della pressione esercitata dagli rsquoOπικοί nomesotto il quale in Tucidide e in altre fonti64 vengono comprese popolazioni stanziate nella fasciamedio-basso-tirrenica e specificamente la Campania (come denuncia lrsquoubicazione tucididea diCuma ἐν Oπικίᾳ) Antioco recepisce il filone che mette in relazione i Siculi con le popolazionimeridionali piugrave vicine allo Stretto cioegrave gli Enotri Come ulteriore differenza tra i due storicicoevi egrave da sottolineare il fatto che Antioco diversamente da Tucidide sembra porre lrsquoaccentonon tanto sul fenomeno della laquo migrazione raquo alla base dellrsquoetnogenesi dei Siculi quantopiuttosto sul processo evolutivo interno al mondo laquo italico raquo della Penisola di cui essi sonouna proiezione Un frammento che ha lrsquoaria di essere una citazione letterale rispecchiaun linguaggio di sapore filosofico e di taglio sorprendentemente moderno in cui si lega laformazione di unrsquoidentitagrave etnica allrsquolaquo essere raquo e al laquo divenire raquo in un quadro piugrave ampio diricomposizione di varie entitagrave etniche

lsquoοὕτω δὲ Σικελοὶ καὶ Μόργητες ἐγένοντο καὶ rsquoIταλιῆτεςἐόντεςΟἴνωτροιrsquo(DH AR I 12 3 = FGH 555 frg 2 Jacoby)

54 Un filone importante della tradizione sulle origini sicule egrave rappresentato dai legami conil mondo latino e specificamente con Roma Di questo filone che egrave stato sicuramentesponsorizzato dalla cultura romana sotto diversi riguardi ed ha avuto come vedremosignificativi riverberi anche nei percorsi della scienza moderna si trova giagrave traccianellrsquoannalistica efficacemente sintetizzata dallrsquoespressione varroniana a Roma quod ortiSiculi annales veteres dicunt65 Del resto sappiamo che annalisti come Fabio Pittore e CassioHemina66 si erano occupati di antiche relazioni tra cittagrave del Lazio e centri indigeni della Sicilia

55 Queste relazioni si iscrivono nella cornice della saga di Enea e delle origini troiane sotto la cuiegida un filone della tradizione certamente antico ha voluto saldare i primordi di Roma e dicittagrave del Latium Vetus con varie localitagrave della Sicilia Il radicamento di tali rapporti remoti traLazio e Sicilia egrave altresigrave rivelato dai pinakes della biblioteca del ginnasio di Tauromenion cheparlano della vicenda di un Lανoῖος eroe eponimo di Lanuvium67 e dalla tradizione recepitanellrsquoEneide che prevede una doppia sosta di Enea in Sicilia Egrave in particolare lrsquoarea elima che egraveteatro degli eventi legati alla leggenda di Enea quali lrsquoarrivo a Drepano la sepoltura del padreAnchise presso Erice considerata uno dei siti piugrave rappresentativi del territorio elimo insieme

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a Segesta ed Entella la menzione degli atleti in gara nei giochi in onore di Anchise Elimo eEntello nomi chiaramente desunti dallrsquoetno-toponomastica locale

56 La trama virgiliana si inserisce nella cornice piugrave ampia di tradizioni che legavano il mondoelimo allrsquoambiente troiano sintetizzate da Servio68 che ricorda anche la figura di Egesta altroeponimo del sito elimo di Segesta donna troiana che arrivata in Sicilia avrebbe generatoAceste il re siculo che accoglie benevolmente Enea celebrando i riti funebri in onore diAnchise Queste tradizioni hanno radici ben piugrave antiche tanto che le tracce di diversi filoni siritrovano giagrave nel V secolo attraverso i frammenti di Ellanico69 Pertanto la sosta di Enea e lasepoltura del padre proprio nel territorio elimo sancita dallrsquoordito dellrsquoEneide sembra aver ilsapore simbolico di rinsaldare gli antichi legami segnati dallrsquoascendenza da una comune terradi origine

57 Piugrave difficile invece egrave dipanare i fili e la cronologia a cui risale il complesso delle tradizionisui remoti legami tra la Sicilia e il Lazio di cui lrsquoannalistica romana egrave stata non lrsquoartefice malrsquoerede Infatti come giagrave accennato se ne trovano chiare tracce nella storiografia di V e IVsecolo da Ellanico e Antioco fino a Timeo

58 Si delineano almeno due filoni distinti per quanto in parte finiscano per intrecciarsi Da unlato quello delle comuni origini troiane che lega lrsquoarea elima a Roma secondo la tradizionerecepita nellrsquoEneide ma giagrave presente presso Ellanico dallrsquoaltro un filone un porsquo piugrave opacoe intricato che riguarda le origini dei Siculi di cui si asserisce lrsquoorigine dalla PenisolaInfatti la loro provenienza peninsulare egrave sostenuta da Tucidide che fa risalire agli rsquoOπικοίubicati tra basso Lazio e Campania la pressione migratoria che avrebbe portato i Siculi aspostarsi verso sud e da Antioco il quale presenta lrsquoetnogenesi dei Σικελοί in modo piugravecomplesso e piugrave difficilmente districabile tra diverse componenti Lo storico siracusanoinfatti presenta la genesi dei Siculi per un verso come un processo di trasformazione internaal mondo enotrio (secondo il frammento sopra citato) e per un altro verso come conseguenzadellrsquoinserimento di un elemento straniero (ἐπιξενωθείς) che ne avrebbe fatto da guida questrsquoultimo particolare si accorda con il filone di cui lo stesso Antioco sembra altrove farsiportavoce nel presentare lrsquoeponimo Σικελός come esule da Roma70

59 Ora significativamente a queste due componenti etniche focalizzate dalle tradizioni antichecioegrave quella elima nella parte occidentale e quella sicula nella parte orientale dellrsquoisolacorrispondono due distinti corpora epigrafici mentre la documentazione attribuibile ai Sicaniegrave evanescente cosigrave come lo sono le tradizioni antiche a loro carico Significativamente DiodoroSiculo annuncia di volersi occupare in seguito della questione ma nella sua opera non vi egrave piugravealcuna menzione dei Sicani71

60 Neacute saragrave del tutto casuale che proprio ai Siculi a cui sono accreditate le parentele piugrave dirette coni Latini sia assegnato un numero abbastanza elevato di glosse anche se buona parte di essesi spiega allrsquointerno di variazioni interne al greco locale72 Una buona parte di queste glosse egravenota da Varrone che evidentemente era consapevole di questo filone di tradizioni a lui benantecedenti delle quali egli fa largo uso nel quadro delle origini del lessico latino

61 Ora qui interessa sottolineare il fatto che alle glosse laquo sicule raquo egrave stato affidato a lungo il ruolodi fonte primaria di documentazione della lingua denominata appunto laquo siculo raquo a fronte diun dossier epigrafico indigeno estremamente esiguo Lrsquouso di tale materiale glossograficoinsieme alle soggiacenti tradizioni sulle relazioni remote tra le genti indigene dellrsquoisola equelle della Penisola si egrave riverberato nella scienza moderna ora surrogando le carenze orasommandosi alle risultanze della documentazione epigrafica Un esempio significativo egrave ilquadro che nel 1933 offriva il manuale di Conway ˗ Whatmough ˗ Johnson che per gran partedel Novecento ha costituito unrsquoopera di consultazione e un punto di riferimento per gli studisulle lingue della Sicilia antica offrendo la raccolta piugrave completa e riccamente commentata dimateriale glossografico relativo allrsquoisola In realtagrave lrsquoorientamento adottato nel commento nonfa altro che accreditare il filone largamente rappresentato nelle fonti antiche che attribuisce aiSiculi una provenienza dalla Penisola

62 In particolare si pone lrsquoaccento sulla tradizione che riconduce al Lazio le origini sicule dietrola precisazione che se egrave vero che dai documenti epigrafici non viene nessuna conferma dellepresunte affinitagrave tra siculo e latino non ne viene neppure alcuna smentita

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The Sicels (Siculi ) must be reckoned one of the ancient peoples of Italy as well as of Sicily[hellip]The ancient tradition makes the Sicels close kin if not identical with the early inhabitants ofLatium the linguistic evidence scanty as it is if it does not confirm the tradition at least doesnot so far as it goes disprove it73

63 Drsquoaltra parte la circolaritagrave del ragionamento appare evidente dal fatto che si utilizza ilmateriale delle glosse tanto come prova delle affinitagrave tra siculo e latino quanto come confermadellrsquoaffidabilitagrave della tradizione antica che ce le ha tramandate

The glosses on Sicel words may certainly be interpreted to imply that Sicel was closely related tothe idioms of ancient Italy and perhaps even to the tongue which afterwards developed intowhat we know as the Lingua Latina74

Le tradizioni sugli Elimi e le ipotesi sulla posizione linguisticadellrsquoelimo

64 Analoga pressione delle fonti sul tema delle origini si egrave esercitata anche negli orientamentimoderni intorno alla lingua degli Elimi Il peso di queste tradizioni ha in particolare gravatosulla definizione della posizione linguistica dellrsquoelimo la cui documentazione epigraficacostituita da circa 300 frammenti di iscrizioni e da alcune leggende monetali con i nomi diErice e Segesta non egrave solo quantitativamente esigua ma egrave anche qualitativamente insufficientea dare unrsquoidea concreta della natura della lingua al di lagrave della sua appartenenza al noverodelle lingue indo-europee75 Infatti gli approcci alla lingua degli Elimi particolarmente nellaseconda metagrave del XX secolo hanno sostanzialmente ricalcato la dicotomia consegnataci dallefonti antiche anche accendendo aspre polemiche

65 Le fonti si divaricano tra il filone raccolto da Tucidide76 e quello assegnato ad Ellanico77Il primo accredita agli Elimi la provenienza da Troia al seguito della sua distruzionesottolineando altresigrave il loro amalgamarsi con la componente indigena rappresentata daiΣικανοί che avrebbe dato alla comunitagrave una nuova configurazione Lrsquoatto di nascita diquesta nuova comunitagrave viene connesso da Tucidide allrsquoassunzione del nome di rsquoEλυμοι che liaccomuna laquo tutti quanti raquo (ξύμπαντες Ἔλυμοι ἐκλήθησαν)78 La questione egrave anche su questopunto assai delicata giaccheacute il nome degli Elimi ha lrsquoaria di essere non un laquo autonimo raquoma piuttosto un laquo eteronimo raquo di tono spregiativo creato dai Greci stessi79 Se dunque cisi basa su questo particolare si potrebbe essere portati a pensare che lrsquoethnos degli Elimisia frutto di una costruzione greca Tale impressione converge con il carattere eterogeneodegli Elimi adombrato tanto da Tucidide quanto da Ellanico Piugrave precisamente i frammentidi Ellanico sembrano veicolare due versioni non necessariamente in contrasto tra loro Lrsquounapresenta gli Elimi come originari dalla Penisola Italiana spinti in Sicilia dagli Enotri80lrsquoaltro fa allusione alla fuga da Troia di Elimo e di Egesto81 laquo che non possono non essereidentificati come i protagonisti della versione troiana dellrsquoetnogenesi elima raquo82 In altre paroleEllanico sembra consapevole dei due filoni della tradizione sullrsquoorigine degli Elimi cioegravetanto quello dellrsquoascendenza italica quanto quello della provenienza anatolica che egrave il solorecepito da Tucidide Drsquoaltra parte il dettato di Tucidide sembra distinguere due livelli dellaformazione dellrsquoethnos elimo il primo egrave quello dellrsquoorigine remota lrsquoaltro quello della lorotrasformazione in situ Egrave a questrsquoultimo livello che si colloca lrsquoassunzione di tale nome daparte di comunitagrave in origine diverse (ξύμπαντες Ἔλυμοι ἐκλήθησαν)

66 Nella cornice della tradizione che assegna loro lrsquoorigine dalla Penisola italiana gli Elimicondividerebbero lo stesso processo di etnogenesi che viene attribuito ai Σικελοί dallo stessoEllanico e da altre fonti coeve come Antioco di Siracusa Tale processo sembra consistere nellaquo distacco raquo da una comunitagrave stanziata nella parte meridionale della Penisola

67 Momento cruciale del distacco egrave segnato dallrsquolaquo attraversamento raquo (διάβασις) dello Strettoche di fatto avrebbe sancito lrsquoautonomia etnico-politica tanto dei Siculi quanto degli ElimiAppaiono dunque evidenti alcuni elementi comuni alle tradizioni sulle origini dei Siculi edegli Elimi a) la provenienza geografica egrave strettamente legata al processo di etnogenesi b)lrsquoetnogenesi si estrinseca nel conseguimento di unrsquoidentitagrave etnica segnalata dallo status dellaquo nomen raquo che egrave simbolo di una raggiunta autonomia politico-istituzionale c) tale autonomiaegrave conseguenza di un processo di sviluppo maturato in seno alla comunitagrave di origine d) il

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raggiungimento di tale autonomia egrave sancita da un distacco che nel caso specifico delle gentidella Sicilia egrave costituito una barriera fisica rappresentata dallo Stretto In conclusione nel casodei Siculi e degli Elimi la questione delle origini non egrave che lrsquointerfaccia del problema del lorocostituirsi come entitagrave politica secondo lrsquoottica che poteva essere di interesse agli interessistoriografici di V secolo aC

68 Come egrave accaduto per i Siculi i due filoni delle tradizioni antiche sulle origini elimehanno tracciato le piste delle discussioni moderne sullrsquoermeneutica testuale e sulla posizionelinguistica dellrsquoelimo in seno alle lingue indo-europee Lo mostrano chiaramente i frontiopposti su cui si sono schierati nel corso degli anni Sessanta da una parte M Durante edallrsquoaltra R Ambrosini lrsquouno schierato a favore dellrsquoappartenenza dellrsquoelimo alla famiglialinguistica laquo italica raquo e quindi con parentele piugrave strette con lrsquoosco-umbro e il latino seguitocon sfumature diverse (soprattutto per i rapporti con il latino e il siculo) da G Alessio e OParlangeli lrsquoaltro deciso assertore del carattere anatolico della lingua83 Non sono mancateneppure proposte di soluzioni intermedie volte a conciliare le due tradizioni antiche cosigravedistanti come quella di M Lejeune

La premiegravere (que jappellerai laquo proto-eacutelyme raquo) est celle venue du monde eacutegeacuteen agrave laquelle sereacutefegravere Thucydide La seconde (que jappellerai laquo eacutelyme raquo) est celle venue de la Lucanie et duBruttium agrave laquelle se reacutefegravere Hellanicos elle a finalement imposeacute sa langue (qui est disonsitaloiumlde) agrave lOuest de la Sicile cest cette langue qui y demeure en usage vers le milieu du premiermilleacutenaire et qui se manifeste dans les inscriptions de Seacutegeste84

69 Tra le due diverse stratificazioni migratorie testimoniate dalle fonti antiche vengono perfinoripartite le evidenze epigrafiche

Au substrat proto-eacutelyme on assignera 1deg la survivance de certains symboles graphiques (doublehache etc) qui se perpeacutetuent avec valeur magique jusquau Ve siegravecle 2deg la survivance decertains thegravemes deacutecoratifs dans la poterie inciseacutee de Seacutegeste 3deg la survivance de certainshydronymes comme Krimissos Telmēssos Helbēsus 4deg la survivance de certains anthroponymes(figurant sur nos tessons votifs) comme Atis ou DoaAux Eacutelymes de la seconde invasion on assignera (outre la langue mecircme de nos deacutedicaces) 1deg latradition des deacutecors de la poterie peinte de Seacutegeste (qui constitue leacutenorme majoriteacute du mateacuterielceacuteramique) 2deg les anthroponymes (qui constituent la grande majoriteacute du stock fourni par nosdeacutedicaces) tels que Atros Botulos Lepanos Metilos Titelos etc

70 In questa soluzione per cosigrave dire compromissoria sostenuta da M Lejeune desta non pocasorpresa il fatto che oltre a dati linguistici di natura eterogenea come toponimi e antroponimisi faccia ricorso a simboli grafici e ad elementi decorativi addotti come prove a favore dellepresunte origini anatoliche nel solco della tradizione tucididea Appare quanto meno singolareinfatti che alla metagrave del I millennio aC potessero essersi conservate abitudini grafiche opratiche decorative in uso secoli prima nella terra di origine di cui peraltro restano oscuri imodelli Sul piano piugrave strettamente linguistico poi la presenza di onomastica suscettibile diaccostamenti al mondo egeo-anatolico non sembra essere nellrsquoarea elima piugrave caratterizzanterispetto ad altre zone dentro e fuori la Sicilia I dati onomastici che si vuole condivisi con unospecifico ambiente anatolico cosa che peraltro egrave tutta da dimostrare sono alquanto fluidi epossono pertanto iscriversi nellrsquoalveo piugrave o meno esteso dei contatti con il bacino orientaledel Mediterraneo A tali contatti di piena epoca storica allude lo stesso passo di Tucidide chea proposito delle origini degli Elimi fa cenno ad insediamenti di Focei proprio in ambienteelimo

71 Lrsquoaccenno tucidideo alle presenze focee nella zona elima rafforza il sospetto che la tradizionecirca le origini anatoliche degli Elimi abbia una matrice focea e sia pertanto da ricondursi alcircuito di questo flusso coloniale85 Allo stesso modo sempre ad una matrice focea potrebbericondursi anche la notizia recepita nellrsquoarchaiologia siciliana di Tucidide sulle originiiberiche dei Σικανοί Non si deve inoltre dimenticare che i rapporti tra la Sicilia e la PenisolaIberica passavano anche attraverso il flusso di mercenari che da questrsquoultima muovevano versolrsquoisola almeno dallrsquoinizio del V secolo aC86

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I filoni delle origini delle genti della Sicilia tra PenisolaIberica e Penisola Anatolica

72 Lrsquoattribuzione di antichi legami con popoli dellrsquoestremitagrave occidentale del Mediterraneo vaper cosigrave dire in controtendenza rispetto alla ben piugrave corposa matassa di fili che riportacon vari accenti e declinazioni ad Oriente lrsquoorigine di genti tanto della Sicilia quanto dellaPenisola italiana come i Veneti gli Etruschi i Latini gli Elimi Tuttavia anche questo duplicefilone delle origini che collega i due gruppi anellenici situati nellrsquoarea centro-occidentale dellaSicilia lrsquouno con lrsquoOriente e lrsquoaltro con lrsquoestremo Occidente si lascia perfettamente inserirenel circuito della colonizzazione focea che costituisce il filo conduttore che unisce le costeanatoliche e quelle mediterranee della Gallia e della Spagna Forse non egrave un caso che proprionellrsquoisola strategicamente centrale nel Mediterraneo si colga il nodo di tale filo che da unaparte congiunge i due terminali della colonizzazione focea e dallrsquoaltra amalgama le duecomponenti indigene quella elima e quella sicana in un unico processo di formazione comesegnalato dal dettato tucidideo sopra ricordato

73 La natura strumentale dei due fili che congiungono le origini dei Sicani e degli Elimialle due sponde estreme del Mediterraneo confluiti nellrsquoarchaiologiacutea siciliana di Tucididesi rivela anche dallrsquoassenza di significativi frutti che il loro uso ha portato nella scienzamoderna Le supposte origini anatoliche non hanno avuto alcun effetto nellrsquoermeneutica deitesti riconoscibili come Elimi neacute i presunti legami laquo iberici raquo del Sicano hanno contribuitoad identificare con certezza alcun testo come laquo sicano raquo o inversamente gettato qualcheluce sulla lingua iberica che invece dispone di un discreto numero di testi Il credito datoalle connessioni sicano-iberiche ha solo contribuito a dar vita ai fantasmi di un sostratomediterraneo occidentale denominato appunto sicano-ligure-iberico (Ribezzo Alessio)

74 Invece egrave dalla valorizzazione dei contatti con lrsquoambiente indigeno adombrati da Tucidideche si sono ottenuti i maggiori benefici nellrsquoermeneutica dei testi elimi Egrave infatti questo ilpercorso piugrave proficuo che abbandonata la via senza uscita delle origini remote ha privilegiatoi processi acculturativi in situ e specificamente i contatti con gli ambienti ellenici o ellenizzatiportatori di elementi morfo-lessicali che mostrano la permeabilitagrave al contatto con gli ambienticoloniali87 Egrave attraverso questa via che il materiale elimo pur nella sua povertagrave documentaria egraveriuscito a manifestare i caratteri di una lingua flessiva indoeuropea che nella morfologia lasciaintravedere piugrave accentuate relazioni laquo italiche raquo e una profonda influenza da parte del greco88

Origini anatoliche e origini italiche come temi e filonicomuni a lingue e culture diverse dellrsquoItalia preromana

75 Il caso delle origini degli Elimi offre uno spunto di riflessione conclusiva che permette diricongiungersi ai filoni relativi alle origini degli Etruschi da cui eravamo partiti Per gliuni come per gli altri le tradizioni antiche sulle origini hanno fortemente indirizzato lericerche linguistiche dei moderni innescando sui corpora epigrafici di entrambi pur tra loroincommensurabili un circolo vizioso che ha alimentato lrsquoermeneutica testuale dietro lrsquoassuntodi presunte parentele Le tradizioni antiche sugli Elimi e sugli Etruschi condividono anchela bipartizione tra origine anatolica e autoctonia Su questrsquoultima tuttavia risalta subito unasensibile divergenza Infatti a rigore di autoctonia propriamente detta si puograve parlare solo per latradizione dionigiana relativa agli Etruschi mentre agli Elimi inquadrati da Ellanico in uno deidue στόλοι rsquoΙταλικοί arrivati dalla Penisola si ascrive comunque una provenienza dallrsquoareaitalica Ciograve comporta quanto meno la visione di unrsquoautoctonia relativa in quanto conseguentead un movimento migratorio da territori prossimi che implica un legame di parentela con altrigruppi etnici appunto gli Enotri imputati come responsabili della loro espulsione

76 Invece nel caso degli Etruschi la tradizione antica sullrsquoautoctonia implica lrsquoisolamentolinguistico esplicitato dallo stesso Dionigi con la giagrave ricordata formula οὐδενὶ ἄλλῳ γένειοὔτε ὁμόγλωσσον οὔτε ὁμοδίαιτον

77 In realtagrave come si egrave giagrave detto anche lrsquoisolamento dellrsquoetrusco finora eretto come muro di difesada avventurosi confronti etimologici e a vessillo di prudenza nellrsquoermeneutica testuale sembravenir meno Le piugrave recenti acquisizioni fuori dellrsquoEtruria in particolare in ambiente retico e

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a Lemno mostrano che anche lrsquoanzidetta formula dionigiana di laquo lingua totalmente priva diconfronti raquo ormai non egrave piugrave sostenibile La prudenza del totale isolamento suggerita comereazione alle ripetute audaci speculazioni a cui la lingua egrave stata massicciamente sottopostaviene ora allentata proprio da coloro che ne avevano richiamato lrsquoopportunitagrave di tenerla comelinea-guida per non incorrere nei miraggi dellrsquoetimologia lasciando spazio a tentativi diricostruzione di uno stemma genealogico di parentele tra le tre lingue frammentarie in nomedi un laquo Tirrenico comune raquo89 In realtagrave i dati linguistici sembrano ancora flebili per permettereconclusioni solide in tal senso e soprattutto prestano il fianco a differenti interpretazioni inchiave storica

78 Tuttavia ancora una volta diventa inevitabile commisurarsi con le tradizioni antiche checi offrono elementi in qualche misura convergenti con le evidenze linguistiche ma nonimmediatamente saldabili con esse Per esempio sul versante del retico di cui ora sembranoessere sempre piugrave solide le affinitagrave con lrsquoetrusco90 si riapre il tema del confronto con letradizioni antiche documentate da Livio Plinio e Trogo che rappresentano la lingua dei Reticome una sorta di etrusco imbarbarito in conseguenza del suo isolamento nelle sedi alpine91Ma anche sul versante del lemnio il groviglio delle tradizioni che situano Tirreni nellrsquoisolasenza naturalmente precisarne i legami con quelli drsquoOccidente entrano inevitabilmente incausa nella valutazione storica dei rapporti di quella lingua con lrsquoetrusco

Riflessione conclusiva79 La valutazione e lrsquouso delle tradizioni sulle laquo origini raquo pur con tutte le loro complesse e

rischiose problematiche sopra delineate restano i nodi centrali delle scienze dellrsquoAntichitagraveSono anzi le pietre miliari che ne hanno contrassegnato la nascita e ne hanno accompagnatoi progressi scanditi dalle nuove acquisizioni adeguandosi e ricalibrandosi di volta in voltacon esse Ovviamente come tutti i fatti e i dati della storia lrsquoutilizzazione di questetradizioni egrave stata piegata ai metodi alle ideologie e alle finalitagrave diverse che hanno segnato ilcammino dellrsquoanalisi storica e di quella filologico-linguistica In seno a questi approcci sonoscaturite a fasi alterne divaricazioni e sovrapposizioni tra fonti dirette ed indirette altrettantopericolosamente estremistiche che spaziano dalla supina ed univoca accettazione del dettatodelle tradizioni antiche al loro altrettanto totale diniego Con tutto ciograve il confronto critico conil patrimonio delle fonti classiche non solo non puograve perdere la sua centralitagrave ma rivela altresigravecome le problematiche ad esse connesse diventano piugrave complesse ed articolate man mano chesi incrementano le conoscenze e si accresce la quantitagrave dei dati disponibili grazie allrsquoapporto dialtri canali documentari in particolare lrsquoepigrafia e lrsquoarcheologia Pertanto tale confronto cheegrave parte inerente delle scienze dellrsquoAntichitagrave richiede un continuo rinnovamento della dialetticainterdisciplinare e una messa a punto metodologica in conseguenza dellrsquoacquisizione di nuovidati Il versante delle lingue di frammentaria attestazione appare in tale prospettiva il terrenopiugrave fertile non solo per la conoscenza delle civiltagrave e delle lingue laquo minoritarie raquo ma anche unfondamentale strumento per ripensare storicamente la rappresentazione delle origini fornitadagli osservatori laquo esterni raquo appartenenti alle civiltagrave e a lingue che si sono affermate a scapitodi quelle laquo minoritarie raquo appunto quelle che si sono canalizzate nei grandi bacini fonti dellatradizione greca e romana

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Zevi 1999 = F Zevi Siculi e Troiani in La colonisation grecque en Meacutediterraneacutee Occidentale [Actes dela rencontre scientifique en hommage agrave Georges Vallet Rome-Naples 15-18 Novembre 1995] Roma1999 p 315-343

Vaxelaire 2005 = J-L Vaxelaire Les noms propres une analyse lexicologique et historique Parigi2005

Wikeacuten 1937 = E Wikeacuten Die Kunde der Hellenen von dem Lande der Apeninenhalbinsel bis 300 v ChrLund 1937

Notes

1 Pallottino 19772 DionHal AR I 30 4-5 κινδυνεύουσι γὰρ τοῖς ἀληθέσι μᾶλλον ἐοικότα λέγειν ltοἱgt μηδαμόθενἀφιγμένον ἀλλ ἐπιχώριον τὸ ἔθνος ἀποφαίνοντες ἐπειδὴ ἀρχαῖόν τε πάνυ καὶ οὐδενὶ ἄλλῳ γένειοὔτε ὁμόγλωσσον οὔτε ὁμοδίαιτον ltὂνgt εὑρίσκεται3 Cf Poccetti 1984 p 146-1494 Ad es Herodot VIII 14415 τὸ Ἑλληνικόν ἐὸν ὅμαιμόν τε καὶ ὁμόγλωσσον5 Od I 183-184 ἐπὶ οἴνοπα πόντον ἐπ ἀλλοθρόους ἀνθρώπους ἐς Τεμέσην ἀλλοθρόουςἀνθρώπους6 Strab V 2 9 225 C ἔνιοι δ οὐ Τυρρηνούς φασι τοὺς Φαλερίους ἀλλὰ Φαλίσκους τινὲς δὲ καὶτοὺς Φαλίσκους πόλιν ἰδιόγλωσσον7 Pol II 17 5-6 προσαγορεύονται δ Οὐένετοι τοῖς μὲν ἔθεσι καὶ τῷ κόσμῳ βραχεῖ διαφέροντεςΚελτῶν γλώττῃ δ ἀλλοίᾳ χρώμενοι8 Cf Silvestri 19849 Cf ad es la rassegna in Imperato 199010 Cf De Saussure 1922 p 57311 Cf De Simone 198512 Filone che aveva trovato i suoi sostenitori giagrave in Rix 1996 e Eichner 1985 p 1413 Mahlzan 1999 De Simone 2004 Eichner 2012 Agostiniani 2012 De Simone 201214 In vari lavori tra cui per tutti la sintesi in Peruzzi 198015 Citazione da Pallottino 1977 p 13416 Ernout ndash Meillet 1985 p XI17 Poccetti 199118 Meillet 190819 Silvestri 1974

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20 Agostiniani 199821 Pascucci 197922 Gabba 196323 Poccetti 198424 Gabba 196325 Si veda su ciograve Vaxelaire 2005 p 48 s26 Cardona 1982 Poccetti 1984 Vaxelaire 200527 Strab VI 1 13 263 C28 Mele 200129 Lombardo 200130 Poccetti 2001 Mele 200131 Eudoxos von Knidos frg 321 Lasserre32 Pooccetti 198933 Wikeacuten 1937 Lepore 197634 Poccetti 201035 Ov Fast III 95 et tibi cum proavis miles Paeligne Sabinis convenit36 P Fest 248 L37 Devoto 1977 p 11038 Lazzeroni 1976 Meiser 198739 Come le stele iscritte dallrsquoarea superequana (Casteldieri) ImIt Paeligni Superaequum 1 240 Poccetti 200741 Es Krahe 1929 sv Accaus Annaeus42 Schulze 1904 p 43-4743 Tagliamonte 199444 Graells Fabregat 201445 Fest 150 L = HRR 372 Peter2

46 Heurgon 195747 ImIt Messana 448 De Franciscis ndash Parlangeli 1960 p 27 Costabile 200749 Cat HRR 75 Peter2

50 Citazione da Costabile 2007 p 32651 Riferimenti e dettagli in Mele 201152 Cf Sammartano 199853 Thuk III 86 3 VI 77 154 Poccetti 201255 DH I 35 2 = FGH 4 F 11156 Briquel 1996 p 12357 De Cazanove 200058 Vallet 1958 p 79-10559 Riferimenti in Poccetti 2012 p51 ss60 Agostiniani 1992a61 DH AR I 3562 DH A R I 22 3 = FGH 4 F 7963 DH A R 1222 = FGH 556 F 4664 Lepore 197665 Varr LL 510166 Cassius Hemina fr 2 3 Peter = 2 3 Santini67 Zevi 199968 Serv ad Aen I 550 V 3069 Mele 1994 p 7770 Zevi 1999 p 337

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71 Diod Sic V 6572 Campanile 196973 Conway ˗ Whatmough ˗ Johnson 1933 II p 43174 Conway ˗ Whatmough ˗ Johnson 1933 II p 43275 Agostiniani 1992b76 Thuk VI 277 DionHal ARi I 22 = FGH F 79b78 Thuk VI 279 Nenci 198980 DionHal AR I 22 3 = FGH 4 F 79b 81 DionHal AR I 45 4-481 = FGH 4 F 3182 Moggi 1997 117083 Ambrosini 196884 Lejeune 1969 p 24185 Mele 199486 Graells Fabregat 2014 p 16887 Agostiniani 1977 p XXIII88 Agostiniani 1997 p 889 Marchesini 2013 p 8990 Rovesciando cosigrave la linea prudente espressa ancora da Beekes 199391 Liv V 33 7 e 11 Iust XX 59 Plin NH III 133

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Paolo Poccetti laquo Tradizioni antiche sul tema delle origini e lettura dei dati linguistici dellrsquoItalia pre-romana raquo Meacutelanges de lEacutecole franccedilaise de Rome - Antiquiteacute [En ligne] 126ndash2 | 2014 mis en ligne le17 deacutecembre 2014 consulteacute le 19 deacutecembre 2014 URL httpmefrarevuesorg2334

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Paolo PoccettiUniversitagrave degli studi di Roma 2 Tor Vergata ndash paolopoccetti[at]tiscaliit

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copy Eacutecole franccedilaise de Rome

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Le tradizioni antiche sulle origini dei popoli dellrsquoItalia antica hanno avuto un grande peso neipercorsi della linguistica moderna non solo nellrsquoapproccio a lingue di incerta appartenenzagenealogica dellrsquoItalia antica (es lrsquoetrusco e lrsquoelimo) ma anche nel disegno storico di linguedi acclarata classificazione come lrsquoosco e il siculo con ricadute nellrsquoermeneutica dei testiIl riesame critico delle fonti antiche in un confronto interdisciplinare metodologicamenterinnovato ed aggiornato dai nuovi dati egrave una delle sfide avvincenti e sempre attuali dellescienze dellrsquoAntichitagrave Ancient traditions about origins of civilisations of Pre-Roman Italy not only deeply influencedmodern attempts to classification of languages whose genealogical tree is unknown such asEtruscan and Elymian but also oriented the history of languages genealogically well known

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such as Oscan and Sicel A new critical assessment of ancient sources in an interdisciplinaryperspective is needed by epigraphic data newly acquired that pose a methodical challenge tothe advancement of the investigation in the field of antiquity

Entreacutees drsquoindex

Keywords ancient traditions pre-roman Italy linguistic classificationParole chiave tradizioni antiche Italia preromana classificazione linguistica

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era fatto principale paladino H Krahe che aveva accentuato la visione di un laquo panillirismo raquoeuropeo Tuttavia la lingua laquo illirica raquo non egrave documentabile in quanto tale percheacute notoriamentepriva di testi La sola fonte documentaria invocata a favore della ricostruzione dellrsquolaquo illirico raquoegrave lrsquoonomastica (per lo piugrave lrsquoepigrafia latina e greca delle coste adriatiche) che di per seacute nonpuograve costituire la base per lrsquoaccertamento e tanto meno per la ricostruzione di una lingua Egravesicuramente sulla base della glossa di Festo che accredita origini laquo illiriche raquo ai Peligni cheH Krahe inserisce antroponimi di ambito peligno (anche di iscrizioni latine) nel suo repertoriodi nomi personali illirici41

36 Il tramonto della teoria laquo panillirica raquo in seno alla linguistica storica ha contribuitoal ridimensionamento del valore documentario della glossa di Festo lasciando tuttaviasostanzialmente intatta la questione della sua genesi La glossa infatti sunteggia unatradizione ben piugrave ricca ed articolata secondo la quale dai discendenti di un mitico capo che liavrebbe guidati nelle sedi storiche si sarebbero originati da una parte i Paeligni e i Pacinates

inde enim profecti Volsimi regis ductu cui cognomen fuit Lucullo partem Italiae occupaveruntHuius fuerunt nepotes Pacinus a quo Pacinates et Pelicus a quo Paeligni

37 Pacinates egrave un etnonimo altrimenti ignoto ma formalmente plausibile condividendo unamorfostruttura ndashīn-āt- ricorrente nellrsquoonomastica italica (come per esempio TarinatesAbellinates Ferentinates) oltre ad una base ben nota nel lessico italico Anche lrsquoantroponimoVolsimus nome del presunto capo del quale viene indicato perfino il cognomen Lucullus hauna plausibilitagrave morfologica a suo tempo giagrave segnalata da Schulze42 che aveva richiamatoil parallelismo tra Volsus Volsimus con la coppia di prenomi messapici Dazos DazimosPertanto la glossa di Festo contiene dati meritevoli di attenzione e di interesse anche senon trovano riscontro nella documentazione epigrafica locale ponendo interrogativi circa leragioni connesse alla sua genesi

Un caso esemplare lrsquouso delle tradizioni sulle origini dellegenti della Sicilia antica

38 Un caso emblematico dellrsquouso che egrave stato fatto del complesso delle tradizioni antiche daparte della scienza moderna allo scopo sia di definire identitagrave linguistiche sia di individuareentitagrave etniche egrave rappresentato dalla Sicilia antica La grande isola al centro del Mediterraneocostituisce infatti un terreno di elezione e di esercizio ma anche di sfida metodologica peril corretto ed equilibrato uso tra le numerose e variegate pieghe delle tradizioni antiche e glialtri canali documentari rappresentati con diverso spessore dallrsquoepigrafia e dalle glosse Egravesuperfluo ricordare che la Sicilia proprio in grazia della sua centralitagrave nel Mediterraneo egrave statameta di vari flussi migratori fin da epoca piugrave remota ma egrave anche stata nel corso del tempoal centro di contrastanti interessi laquo imperialistici raquo (es quello di Siracusa quello di Atenequello di Cartagine quello di Roma) Per questo lrsquoisola ha attirato molteplici attenzioni diordine etnografico comportando diverse tradizioni sul tema delle origini ora stratificate oraaggrovigliate in matasse inestricabili

39 In estrema sintesi i flussi migratori che hanno investito la grande isola e sui quali tanto lefonti letterarie quanto i dati epigrafici sostanzialmente convergono si iscrivono in due grandivettori quello proveniente dallrsquoEgeo a cui si rifanno le tradizioni sugli insediamenti colonialigreci e quello proveniente dalla Penisola Italiana in cui si sono stratificate varie ondatemigratorie fino alle soglie dellrsquoetagrave romana Crsquoegrave poi un vettore per cosigrave dire eterodosso che legauna popolazione dellrsquoisola i Sicani allrsquoestremo Occidente cioegrave lrsquoarea iberica rappresentatoda Tucidide

40 I filoni che rannodano le origini delle genti indigene della Sicilia alla Penisola Italiana siinseriscono in un flusso naturale che ha i suoi effetti tangibili in piena epoca storica Si trattadel flusso alimentato dallrsquoattivitagrave del mercenariato esercitato nellrsquoisola non solo da maestranzecampano-sannite43 ma anche galliche e iberiche44

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Tra Italia e Sicilia i flussi tra storia e preistoria come motivo dietnogenesi I Mamertini e i Siculi

41 Nella cornice di fenomeni migratori inseribili nella dinamica della ricerca di nuove risorse e disostentamento comune a tutti gli spostamenti migratori si inserisce una tradizione delle originidei Mamertini lrsquoultimo dei Σαυνιτικὰ ἔθνη che si costituisce come comunitagrave autonomaallrsquoinizio del III secolo aC con lrsquooccupazione di Messina Sullrsquoetnogenesi dei Mamertiniegrave stata intessuta una saga nota da Festo che ha come fonte un ignoto poeta Alfio45 saganella quale i motivi della cultura di origine (sostanzialmente il filone del ver sacrum) siintrecciano con i tratti della nuova identitagrave assunti nella terra di arrivo quali per esempiola sostituzione della figura di Marte con quella di Apollo nel ruolo di guida e di divinitagravetutelare della comunitagrave Come aveva giagrave mostrato Heurgon tale particolare della saga rivelache il filone prettamente italico del ver sacrum si era innestato su connotati greci46 Questaconclusione trova conferma nei dati epigrafici che sottolineando la sacralitagrave ad Apollo dellatouta Mamertina47 mostrano il ruolo politico assunto dalla divinitagrave nel costituirsi della nuovacomunitagrave e manifestano cosigrave una piena convergenza con la tradizione confluita in Festo

42 Un altro interessante punto di convergenza tra la tradizione delle origini dei Mamertini e idati epigrafici egrave costituito dalla loro sosta nella Tauricana silva nel percorso che li porta dalSannio verso la Sicilia Al di lagrave della funzione simbolica del toponimo che evoca il termineper laquo toro raquo animale alla guida nella tradizione del ver sacrum sannita la sosta dei Mamertininella regione prospiciente lo Stretto trova conferma nei rinvenimenti di bolli e monete conil nome dei Mamertini oltre al toponimo Mamertion tradigraveto da Strabone nellrsquoappendicemeridionale della Calabria48 In questa cornice appare indiscutibile che lrsquoaccenno alla sosta deiMamertini nella zona connessa al nome dei Tauriani egrave funzionale allrsquoordito della saga sulle lorolaquo origini raquo Egrave pertanto meritevole di interesse la proposta di legare il filone delle laquo origini raquodei Mamertini al filone delle laquo origini raquo dei Tauriani trasmesso da un noto passo di Catone49con la suggestione di sanare la corruttela del nome iniziale in Mamertini Tauriani vocanturde fluvio quia propter fluit che porterebbe a riconoscere laquo Tauriani e fondatori di Mamertionbruzia come appartenenti allo stesso gruppo etnico giunto nel Bruzio in una una o forse piugraveondate migratorie dal Sannio e dalla Campania raquo50 Se cosigrave fosse la sosta dei Mamertini trai Tauriani secondo la saga attribuita ad Alfio che certamente si ispirava a fonti indigeneavrebbe il senso di ripercorre le tracce di un cammino piugrave antico di cui evidentemente nellacultura dei Mamertini si serbava memoria egrave questo in pratica un segnale importante delserbarsi del patrimonio di tradizioni comuni ai Σαυνιτικὰ ἔθνη

43 In altre parole la saga dellrsquoetnogenesi dei Mamertini presenta i connotati essenziali fatti propridalla cultura sannita che riemergono nellrsquoideologia della guerra sociale a) il rapporto con ilMarte italico conservato nel nome dei Mamertini attribuito ai due siti a cavallo dello Strettocioegrave Messina e Mamertion b) il rapporto con lrsquoideologia del laquo toro raquo (a cui si lega la sosta trai Tauriani) c) il focalizzare lo scenario degli eventi nellrsquoarea che aveva costituito il nucleoprimitivo dellrsquo rsquoIταλία Tale nome almeno nella tradizione raccolta da Ellanico che saldava inuna continuitagrave linguistico-culturale le due sponde dello Stretto e le origini del nome al termineper laquo vitellotoro raquo51 ritorna poi nellrsquoidea dellrsquolaquo Italia raquo designata come Viteliu nelle monetedella guerra sociale

Le tradizioni su Sicani e Siculi e le ipotesi sulla consistenza dellerispettive lingue

44 Per quanto riguarda invece le origini delle tre grandi componenti in cui si articola lrsquoetnografiaantica della Sicilia cioegrave i Siculi i Sicani e gli Elimi colpisce innanzitutto lo squilibrio tralrsquoestrema povertagrave della documentazione linguistica tanto in quantitagrave quanto in qualitagrave ela varietagrave considerevole di tradizioni antiche su di esse addensata52 Gran parte di questetradizioni egrave giagrave presente nella storiografia greca di V secolo aC che per ragioni diverseha manifestato spiccati interessi verso il mondo indigeno dellrsquoisola Queste ragioni traggonoevidente ispirazione da motivi contingenti essendo riconducibili ora alle mire e ai contrasti

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interni al mondo greco (tanto tra colonie e madrepatria quanto allrsquointerno degli ambienticoloniali) ora al contrasto tra Greci e indigeni

45 Entro tali cornici le digressioni sulle origini diventano parte integrante delle descrizionietnografiche cosigrave che la definizione delle origini remote egrave strumento per inquadrare laquo da cheparte sta raquo una determinata comunitagrave Non crsquoegrave bisogno di ricordare che il tema delle origini hanotoriamente un ruolo centrale nella propaganda politica e nel sistema delle alleanze anticheche spesso vengono giustificate in base agli antichi rapporti di consanguineitagrave (συγγένεια)Cosigrave per esempio Tucidide insiste sul fatto che la richiesta di aiuto degli abitanti di Λεοντῖνοιad Atene e la conseguente alleanza siglata nel 427 aC era motivata dal fatto che i Leontinoierano συγγενεῖς degli Ateniesi53 Lo stesso argomento della omophylia verragrave utilizzato piugravetardi dai Romani per correre in aiuto ai Mamertini minacciati dai Cartaginesi argomento inquesto caso palesemente strumentale e tanto piugrave sorprendente in considerazione del fatto chelrsquoepisodio si colloca allrsquoindomani delle guerre contro i Sanniti e che i Mamertini accreditavanoper se stessi secondo la tradizione trasmessa dal poeta Alfio origine sannite

46 Sullrsquoetnografia della Sicilia antica la storiografia greca tra V e IV secolo si articola traunrsquoangolazione laquo occidentale raquo espressa da storici della Magna Grecia e Sicilia qualiAntioco di Siracusa e Filisto che risentono delle proiezioni della politica siracusana siaallrsquointerno che allrsquoesterno dellrsquoisola e unrsquoangolazione laquo ateniese raquo che ha la sua piugrave compiutarappresentazione nel noto capitolo sullrsquolaquo archaiologia siciliana raquo di Tucidide ma rispecchiatain diversa misura anche da Ellanico di Lesbo Questi ultimi si ispirano infatti ad orizzonticoloniali laquo ionici raquo a cui fanno riferimento le mire occidentali di Atene54 Sono infatti i diversiambienti delle colonie drsquoOccidente che hanno veicolato da una parte tradizioni indigenee dallrsquoaltra le diverse rappresentazioni delle relazioni tra Greci e popolazioni anellenicheovviamente variabili anche in rapporto alle circostanze e ai contesti in cui tali relazioni siinseriscono

47 Un esempio di queste diverse percezioni con evidenti ricadute sul tema delle origini ci vieneofferto dallrsquoarea dello Stretto antica zona di occupazione calcidese Lrsquoambiente dello Strettosembra rivestire nella versione di Ellanico di Lesbo relativa allrsquoorigine del nome rsquoΙταλία chenella fase iniziale designava lrsquoappendice meridionale della Calabria un ruolo diverso da quelloriflesso dai frammenti attribuiti ad Antioco di Siracusa relativamente allo stesso tema

48 Presso Ellanico quel braccio di mare viene rappresentato come un tratto di sostanzialecontinuitagrave linguistico-culturale che unisce le due sponde egrave lrsquoimplicazione sottesa alla sagadel bovino che sfugge alla mandria di Ercole attraversando lo Stretto e che viene designatodagli indigeni con la stessa parola per laquo vitello raquo presente nel latino e nelle lingue sabelliche55Egrave importante sottolineare che nel contesto della saga riferita da Ellanico questa stessa parolaviene sentita da Ercole al di lagrave dello Stretto oltrepassato appunto dal bovino fuggito ilparticolare egrave importante percheacute denuncia la percezione e la rappresentazione di una continuitagravelinguistica tra le due sponde Come abbiamo accennato sopra il sottofondo di questa eziologiadel nome laquo Italia raquo si rannoda alle tradizioni laquo sannite raquo per le seguenti ragioni a) mette incausa il nome del laquo vitello raquo nella forma italica b) salda il nome del bovino al coronimo Italiadi cui si faranno piugrave tardi vessillo le leggende monetali della guerra sociale56 c) si collegaimplicitamente allrsquoideologia del laquo toro raquo che gioca un ruolo centrale nella tradizione del versacrum sannita57 d) i due temi quello del laquo toro raquo e quello del legame tra le due sponde delloStretto riaffiorano indirettamente nella saga sullrsquoetnogenesi dei Mamertini

49 Presso Antioco invece lo Stretto si configura come un elemento di frattura che segna con il suoattraversamento la formazione e lo sviluppo di un nuovo ethnos quello dei Σικελοί Le diverseprospettive sul tema delle origini della nozione di rsquoΙταλία rispecchiano le rispettive visualidei due storici a cui vengono attribuite le versioni sulle laquo origini raquo dei Siculi Da una parteEllanico di Lesbo si poneva nellrsquoottica delle colonie calcidesi Rhegion e Zankle che installatesulle sponde opposte dello Stretto avevano interesse a vederne la coesione attraverso unasorta di laquo ponte raquo ideale58 contrassegnato da una cultura comune mentre dallrsquoaltra Antiocoguardava da una prospettiva siracusana che tendeva ad accentuare la separazione della Siciliadalla Magna Grecia Antioco infatti sul tema dei Σικελοί pur non disconoscendone la remota

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provenienza dalla Penisola pone lrsquoaccento sulla nuova identitagrave acquisita sul suolo sicilianoimplicando cosigrave una cesura rispetto ai luoghi di origine e dunque rispetto al mondo italico

50 Lrsquoorigine dei Siculi appare dunque un tema centrale per la storiografia greca di V secoloLrsquoetnonimo egrave certamente ben piugrave antico come mostrano le menzioni in documenti accadicied egiziani fin dal II millennio aC e dal suo uso come antroponimo nei poemi omerici e iniscrizioni dallrsquoAttica di VI secolo59

51 Tuttavia lrsquointeresse storiografico per i Σικελοί nel corso V secolo ha motivazioni contingentilegate ai processi di autonomia politica e di identitagrave etnica del mondo indigeno che culminanoproprio in quel periodo Lrsquoepisodio della rivolta capeggiata da Ducezio accreditato come redei Siculi intorno al 450 aC si accompagna allrsquoapparire della documentazione epigraficaascrivibile al siculo cronologicamente concentrata nella seconda metagrave del V secolo e situatanella parte centro-orientale dellrsquoisola60 La concomitanza dei due fatti rivela la maturazione diuna forte spinta identitaria allrsquointerno del mondo indigeno proprio nei decenni centrali del Vsecolo di cui appunto i diversi storici piugrave o meno coevi Antioco Ellanico e Tucidide sonotestimoni sia pure da prospettive diverse come giagrave detto pocrsquoanzi il primo da una visualesiracusana gli altri due dallrsquoottica delle mire ateniesi verso Occidente

52 Tuttavia nella scansione cronologica delle origini dei Siculi come ondata migratoriaproveniente dalla Penisola le fonti si divaricano sensibilmente come mette in evidenzaDionigi di Alicarnasso che ce ne offre una lucida sintesi61 Tucidide colloca lrsquoarrivo dei Siculi300 anni prima dellrsquoarrivo dei Greci mentre Ellanico lo data alla terza generazione prima dellaguerra di Troia62 e in modo non troppo dissimile Filisto lo pone ottanta anni prima di questostesso evento63

53 Allo stesso modo si registrano considerevoli discordanze anche nei collegamenti istituiti dallemedesime fonti tra i Siculi e le popolazioni della Penisola Cosigrave mentre Tucidide presenta laloro migrazione nellrsquoisola come conseguenza della pressione esercitata dagli rsquoOπικοί nomesotto il quale in Tucidide e in altre fonti64 vengono comprese popolazioni stanziate nella fasciamedio-basso-tirrenica e specificamente la Campania (come denuncia lrsquoubicazione tucididea diCuma ἐν Oπικίᾳ) Antioco recepisce il filone che mette in relazione i Siculi con le popolazionimeridionali piugrave vicine allo Stretto cioegrave gli Enotri Come ulteriore differenza tra i due storicicoevi egrave da sottolineare il fatto che Antioco diversamente da Tucidide sembra porre lrsquoaccentonon tanto sul fenomeno della laquo migrazione raquo alla base dellrsquoetnogenesi dei Siculi quantopiuttosto sul processo evolutivo interno al mondo laquo italico raquo della Penisola di cui essi sonouna proiezione Un frammento che ha lrsquoaria di essere una citazione letterale rispecchiaun linguaggio di sapore filosofico e di taglio sorprendentemente moderno in cui si lega laformazione di unrsquoidentitagrave etnica allrsquolaquo essere raquo e al laquo divenire raquo in un quadro piugrave ampio diricomposizione di varie entitagrave etniche

lsquoοὕτω δὲ Σικελοὶ καὶ Μόργητες ἐγένοντο καὶ rsquoIταλιῆτεςἐόντεςΟἴνωτροιrsquo(DH AR I 12 3 = FGH 555 frg 2 Jacoby)

54 Un filone importante della tradizione sulle origini sicule egrave rappresentato dai legami conil mondo latino e specificamente con Roma Di questo filone che egrave stato sicuramentesponsorizzato dalla cultura romana sotto diversi riguardi ed ha avuto come vedremosignificativi riverberi anche nei percorsi della scienza moderna si trova giagrave traccianellrsquoannalistica efficacemente sintetizzata dallrsquoespressione varroniana a Roma quod ortiSiculi annales veteres dicunt65 Del resto sappiamo che annalisti come Fabio Pittore e CassioHemina66 si erano occupati di antiche relazioni tra cittagrave del Lazio e centri indigeni della Sicilia

55 Queste relazioni si iscrivono nella cornice della saga di Enea e delle origini troiane sotto la cuiegida un filone della tradizione certamente antico ha voluto saldare i primordi di Roma e dicittagrave del Latium Vetus con varie localitagrave della Sicilia Il radicamento di tali rapporti remoti traLazio e Sicilia egrave altresigrave rivelato dai pinakes della biblioteca del ginnasio di Tauromenion cheparlano della vicenda di un Lανoῖος eroe eponimo di Lanuvium67 e dalla tradizione recepitanellrsquoEneide che prevede una doppia sosta di Enea in Sicilia Egrave in particolare lrsquoarea elima che egraveteatro degli eventi legati alla leggenda di Enea quali lrsquoarrivo a Drepano la sepoltura del padreAnchise presso Erice considerata uno dei siti piugrave rappresentativi del territorio elimo insieme

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a Segesta ed Entella la menzione degli atleti in gara nei giochi in onore di Anchise Elimo eEntello nomi chiaramente desunti dallrsquoetno-toponomastica locale

56 La trama virgiliana si inserisce nella cornice piugrave ampia di tradizioni che legavano il mondoelimo allrsquoambiente troiano sintetizzate da Servio68 che ricorda anche la figura di Egesta altroeponimo del sito elimo di Segesta donna troiana che arrivata in Sicilia avrebbe generatoAceste il re siculo che accoglie benevolmente Enea celebrando i riti funebri in onore diAnchise Queste tradizioni hanno radici ben piugrave antiche tanto che le tracce di diversi filoni siritrovano giagrave nel V secolo attraverso i frammenti di Ellanico69 Pertanto la sosta di Enea e lasepoltura del padre proprio nel territorio elimo sancita dallrsquoordito dellrsquoEneide sembra aver ilsapore simbolico di rinsaldare gli antichi legami segnati dallrsquoascendenza da una comune terradi origine

57 Piugrave difficile invece egrave dipanare i fili e la cronologia a cui risale il complesso delle tradizionisui remoti legami tra la Sicilia e il Lazio di cui lrsquoannalistica romana egrave stata non lrsquoartefice malrsquoerede Infatti come giagrave accennato se ne trovano chiare tracce nella storiografia di V e IVsecolo da Ellanico e Antioco fino a Timeo

58 Si delineano almeno due filoni distinti per quanto in parte finiscano per intrecciarsi Da unlato quello delle comuni origini troiane che lega lrsquoarea elima a Roma secondo la tradizionerecepita nellrsquoEneide ma giagrave presente presso Ellanico dallrsquoaltro un filone un porsquo piugrave opacoe intricato che riguarda le origini dei Siculi di cui si asserisce lrsquoorigine dalla PenisolaInfatti la loro provenienza peninsulare egrave sostenuta da Tucidide che fa risalire agli rsquoOπικοίubicati tra basso Lazio e Campania la pressione migratoria che avrebbe portato i Siculi aspostarsi verso sud e da Antioco il quale presenta lrsquoetnogenesi dei Σικελοί in modo piugravecomplesso e piugrave difficilmente districabile tra diverse componenti Lo storico siracusanoinfatti presenta la genesi dei Siculi per un verso come un processo di trasformazione internaal mondo enotrio (secondo il frammento sopra citato) e per un altro verso come conseguenzadellrsquoinserimento di un elemento straniero (ἐπιξενωθείς) che ne avrebbe fatto da guida questrsquoultimo particolare si accorda con il filone di cui lo stesso Antioco sembra altrove farsiportavoce nel presentare lrsquoeponimo Σικελός come esule da Roma70

59 Ora significativamente a queste due componenti etniche focalizzate dalle tradizioni antichecioegrave quella elima nella parte occidentale e quella sicula nella parte orientale dellrsquoisolacorrispondono due distinti corpora epigrafici mentre la documentazione attribuibile ai Sicaniegrave evanescente cosigrave come lo sono le tradizioni antiche a loro carico Significativamente DiodoroSiculo annuncia di volersi occupare in seguito della questione ma nella sua opera non vi egrave piugravealcuna menzione dei Sicani71

60 Neacute saragrave del tutto casuale che proprio ai Siculi a cui sono accreditate le parentele piugrave dirette coni Latini sia assegnato un numero abbastanza elevato di glosse anche se buona parte di essesi spiega allrsquointerno di variazioni interne al greco locale72 Una buona parte di queste glosse egravenota da Varrone che evidentemente era consapevole di questo filone di tradizioni a lui benantecedenti delle quali egli fa largo uso nel quadro delle origini del lessico latino

61 Ora qui interessa sottolineare il fatto che alle glosse laquo sicule raquo egrave stato affidato a lungo il ruolodi fonte primaria di documentazione della lingua denominata appunto laquo siculo raquo a fronte diun dossier epigrafico indigeno estremamente esiguo Lrsquouso di tale materiale glossograficoinsieme alle soggiacenti tradizioni sulle relazioni remote tra le genti indigene dellrsquoisola equelle della Penisola si egrave riverberato nella scienza moderna ora surrogando le carenze orasommandosi alle risultanze della documentazione epigrafica Un esempio significativo egrave ilquadro che nel 1933 offriva il manuale di Conway ˗ Whatmough ˗ Johnson che per gran partedel Novecento ha costituito unrsquoopera di consultazione e un punto di riferimento per gli studisulle lingue della Sicilia antica offrendo la raccolta piugrave completa e riccamente commentata dimateriale glossografico relativo allrsquoisola In realtagrave lrsquoorientamento adottato nel commento nonfa altro che accreditare il filone largamente rappresentato nelle fonti antiche che attribuisce aiSiculi una provenienza dalla Penisola

62 In particolare si pone lrsquoaccento sulla tradizione che riconduce al Lazio le origini sicule dietrola precisazione che se egrave vero che dai documenti epigrafici non viene nessuna conferma dellepresunte affinitagrave tra siculo e latino non ne viene neppure alcuna smentita

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The Sicels (Siculi ) must be reckoned one of the ancient peoples of Italy as well as of Sicily[hellip]The ancient tradition makes the Sicels close kin if not identical with the early inhabitants ofLatium the linguistic evidence scanty as it is if it does not confirm the tradition at least doesnot so far as it goes disprove it73

63 Drsquoaltra parte la circolaritagrave del ragionamento appare evidente dal fatto che si utilizza ilmateriale delle glosse tanto come prova delle affinitagrave tra siculo e latino quanto come confermadellrsquoaffidabilitagrave della tradizione antica che ce le ha tramandate

The glosses on Sicel words may certainly be interpreted to imply that Sicel was closely related tothe idioms of ancient Italy and perhaps even to the tongue which afterwards developed intowhat we know as the Lingua Latina74

Le tradizioni sugli Elimi e le ipotesi sulla posizione linguisticadellrsquoelimo

64 Analoga pressione delle fonti sul tema delle origini si egrave esercitata anche negli orientamentimoderni intorno alla lingua degli Elimi Il peso di queste tradizioni ha in particolare gravatosulla definizione della posizione linguistica dellrsquoelimo la cui documentazione epigraficacostituita da circa 300 frammenti di iscrizioni e da alcune leggende monetali con i nomi diErice e Segesta non egrave solo quantitativamente esigua ma egrave anche qualitativamente insufficientea dare unrsquoidea concreta della natura della lingua al di lagrave della sua appartenenza al noverodelle lingue indo-europee75 Infatti gli approcci alla lingua degli Elimi particolarmente nellaseconda metagrave del XX secolo hanno sostanzialmente ricalcato la dicotomia consegnataci dallefonti antiche anche accendendo aspre polemiche

65 Le fonti si divaricano tra il filone raccolto da Tucidide76 e quello assegnato ad Ellanico77Il primo accredita agli Elimi la provenienza da Troia al seguito della sua distruzionesottolineando altresigrave il loro amalgamarsi con la componente indigena rappresentata daiΣικανοί che avrebbe dato alla comunitagrave una nuova configurazione Lrsquoatto di nascita diquesta nuova comunitagrave viene connesso da Tucidide allrsquoassunzione del nome di rsquoEλυμοι che liaccomuna laquo tutti quanti raquo (ξύμπαντες Ἔλυμοι ἐκλήθησαν)78 La questione egrave anche su questopunto assai delicata giaccheacute il nome degli Elimi ha lrsquoaria di essere non un laquo autonimo raquoma piuttosto un laquo eteronimo raquo di tono spregiativo creato dai Greci stessi79 Se dunque cisi basa su questo particolare si potrebbe essere portati a pensare che lrsquoethnos degli Elimisia frutto di una costruzione greca Tale impressione converge con il carattere eterogeneodegli Elimi adombrato tanto da Tucidide quanto da Ellanico Piugrave precisamente i frammentidi Ellanico sembrano veicolare due versioni non necessariamente in contrasto tra loro Lrsquounapresenta gli Elimi come originari dalla Penisola Italiana spinti in Sicilia dagli Enotri80lrsquoaltro fa allusione alla fuga da Troia di Elimo e di Egesto81 laquo che non possono non essereidentificati come i protagonisti della versione troiana dellrsquoetnogenesi elima raquo82 In altre paroleEllanico sembra consapevole dei due filoni della tradizione sullrsquoorigine degli Elimi cioegravetanto quello dellrsquoascendenza italica quanto quello della provenienza anatolica che egrave il solorecepito da Tucidide Drsquoaltra parte il dettato di Tucidide sembra distinguere due livelli dellaformazione dellrsquoethnos elimo il primo egrave quello dellrsquoorigine remota lrsquoaltro quello della lorotrasformazione in situ Egrave a questrsquoultimo livello che si colloca lrsquoassunzione di tale nome daparte di comunitagrave in origine diverse (ξύμπαντες Ἔλυμοι ἐκλήθησαν)

66 Nella cornice della tradizione che assegna loro lrsquoorigine dalla Penisola italiana gli Elimicondividerebbero lo stesso processo di etnogenesi che viene attribuito ai Σικελοί dallo stessoEllanico e da altre fonti coeve come Antioco di Siracusa Tale processo sembra consistere nellaquo distacco raquo da una comunitagrave stanziata nella parte meridionale della Penisola

67 Momento cruciale del distacco egrave segnato dallrsquolaquo attraversamento raquo (διάβασις) dello Strettoche di fatto avrebbe sancito lrsquoautonomia etnico-politica tanto dei Siculi quanto degli ElimiAppaiono dunque evidenti alcuni elementi comuni alle tradizioni sulle origini dei Siculi edegli Elimi a) la provenienza geografica egrave strettamente legata al processo di etnogenesi b)lrsquoetnogenesi si estrinseca nel conseguimento di unrsquoidentitagrave etnica segnalata dallo status dellaquo nomen raquo che egrave simbolo di una raggiunta autonomia politico-istituzionale c) tale autonomiaegrave conseguenza di un processo di sviluppo maturato in seno alla comunitagrave di origine d) il

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raggiungimento di tale autonomia egrave sancita da un distacco che nel caso specifico delle gentidella Sicilia egrave costituito una barriera fisica rappresentata dallo Stretto In conclusione nel casodei Siculi e degli Elimi la questione delle origini non egrave che lrsquointerfaccia del problema del lorocostituirsi come entitagrave politica secondo lrsquoottica che poteva essere di interesse agli interessistoriografici di V secolo aC

68 Come egrave accaduto per i Siculi i due filoni delle tradizioni antiche sulle origini elimehanno tracciato le piste delle discussioni moderne sullrsquoermeneutica testuale e sulla posizionelinguistica dellrsquoelimo in seno alle lingue indo-europee Lo mostrano chiaramente i frontiopposti su cui si sono schierati nel corso degli anni Sessanta da una parte M Durante edallrsquoaltra R Ambrosini lrsquouno schierato a favore dellrsquoappartenenza dellrsquoelimo alla famiglialinguistica laquo italica raquo e quindi con parentele piugrave strette con lrsquoosco-umbro e il latino seguitocon sfumature diverse (soprattutto per i rapporti con il latino e il siculo) da G Alessio e OParlangeli lrsquoaltro deciso assertore del carattere anatolico della lingua83 Non sono mancateneppure proposte di soluzioni intermedie volte a conciliare le due tradizioni antiche cosigravedistanti come quella di M Lejeune

La premiegravere (que jappellerai laquo proto-eacutelyme raquo) est celle venue du monde eacutegeacuteen agrave laquelle sereacutefegravere Thucydide La seconde (que jappellerai laquo eacutelyme raquo) est celle venue de la Lucanie et duBruttium agrave laquelle se reacutefegravere Hellanicos elle a finalement imposeacute sa langue (qui est disonsitaloiumlde) agrave lOuest de la Sicile cest cette langue qui y demeure en usage vers le milieu du premiermilleacutenaire et qui se manifeste dans les inscriptions de Seacutegeste84

69 Tra le due diverse stratificazioni migratorie testimoniate dalle fonti antiche vengono perfinoripartite le evidenze epigrafiche

Au substrat proto-eacutelyme on assignera 1deg la survivance de certains symboles graphiques (doublehache etc) qui se perpeacutetuent avec valeur magique jusquau Ve siegravecle 2deg la survivance decertains thegravemes deacutecoratifs dans la poterie inciseacutee de Seacutegeste 3deg la survivance de certainshydronymes comme Krimissos Telmēssos Helbēsus 4deg la survivance de certains anthroponymes(figurant sur nos tessons votifs) comme Atis ou DoaAux Eacutelymes de la seconde invasion on assignera (outre la langue mecircme de nos deacutedicaces) 1deg latradition des deacutecors de la poterie peinte de Seacutegeste (qui constitue leacutenorme majoriteacute du mateacuterielceacuteramique) 2deg les anthroponymes (qui constituent la grande majoriteacute du stock fourni par nosdeacutedicaces) tels que Atros Botulos Lepanos Metilos Titelos etc

70 In questa soluzione per cosigrave dire compromissoria sostenuta da M Lejeune desta non pocasorpresa il fatto che oltre a dati linguistici di natura eterogenea come toponimi e antroponimisi faccia ricorso a simboli grafici e ad elementi decorativi addotti come prove a favore dellepresunte origini anatoliche nel solco della tradizione tucididea Appare quanto meno singolareinfatti che alla metagrave del I millennio aC potessero essersi conservate abitudini grafiche opratiche decorative in uso secoli prima nella terra di origine di cui peraltro restano oscuri imodelli Sul piano piugrave strettamente linguistico poi la presenza di onomastica suscettibile diaccostamenti al mondo egeo-anatolico non sembra essere nellrsquoarea elima piugrave caratterizzanterispetto ad altre zone dentro e fuori la Sicilia I dati onomastici che si vuole condivisi con unospecifico ambiente anatolico cosa che peraltro egrave tutta da dimostrare sono alquanto fluidi epossono pertanto iscriversi nellrsquoalveo piugrave o meno esteso dei contatti con il bacino orientaledel Mediterraneo A tali contatti di piena epoca storica allude lo stesso passo di Tucidide chea proposito delle origini degli Elimi fa cenno ad insediamenti di Focei proprio in ambienteelimo

71 Lrsquoaccenno tucidideo alle presenze focee nella zona elima rafforza il sospetto che la tradizionecirca le origini anatoliche degli Elimi abbia una matrice focea e sia pertanto da ricondursi alcircuito di questo flusso coloniale85 Allo stesso modo sempre ad una matrice focea potrebbericondursi anche la notizia recepita nellrsquoarchaiologia siciliana di Tucidide sulle originiiberiche dei Σικανοί Non si deve inoltre dimenticare che i rapporti tra la Sicilia e la PenisolaIberica passavano anche attraverso il flusso di mercenari che da questrsquoultima muovevano versolrsquoisola almeno dallrsquoinizio del V secolo aC86

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I filoni delle origini delle genti della Sicilia tra PenisolaIberica e Penisola Anatolica

72 Lrsquoattribuzione di antichi legami con popoli dellrsquoestremitagrave occidentale del Mediterraneo vaper cosigrave dire in controtendenza rispetto alla ben piugrave corposa matassa di fili che riportacon vari accenti e declinazioni ad Oriente lrsquoorigine di genti tanto della Sicilia quanto dellaPenisola italiana come i Veneti gli Etruschi i Latini gli Elimi Tuttavia anche questo duplicefilone delle origini che collega i due gruppi anellenici situati nellrsquoarea centro-occidentale dellaSicilia lrsquouno con lrsquoOriente e lrsquoaltro con lrsquoestremo Occidente si lascia perfettamente inserirenel circuito della colonizzazione focea che costituisce il filo conduttore che unisce le costeanatoliche e quelle mediterranee della Gallia e della Spagna Forse non egrave un caso che proprionellrsquoisola strategicamente centrale nel Mediterraneo si colga il nodo di tale filo che da unaparte congiunge i due terminali della colonizzazione focea e dallrsquoaltra amalgama le duecomponenti indigene quella elima e quella sicana in un unico processo di formazione comesegnalato dal dettato tucidideo sopra ricordato

73 La natura strumentale dei due fili che congiungono le origini dei Sicani e degli Elimialle due sponde estreme del Mediterraneo confluiti nellrsquoarchaiologiacutea siciliana di Tucididesi rivela anche dallrsquoassenza di significativi frutti che il loro uso ha portato nella scienzamoderna Le supposte origini anatoliche non hanno avuto alcun effetto nellrsquoermeneutica deitesti riconoscibili come Elimi neacute i presunti legami laquo iberici raquo del Sicano hanno contribuitoad identificare con certezza alcun testo come laquo sicano raquo o inversamente gettato qualcheluce sulla lingua iberica che invece dispone di un discreto numero di testi Il credito datoalle connessioni sicano-iberiche ha solo contribuito a dar vita ai fantasmi di un sostratomediterraneo occidentale denominato appunto sicano-ligure-iberico (Ribezzo Alessio)

74 Invece egrave dalla valorizzazione dei contatti con lrsquoambiente indigeno adombrati da Tucidideche si sono ottenuti i maggiori benefici nellrsquoermeneutica dei testi elimi Egrave infatti questo ilpercorso piugrave proficuo che abbandonata la via senza uscita delle origini remote ha privilegiatoi processi acculturativi in situ e specificamente i contatti con gli ambienti ellenici o ellenizzatiportatori di elementi morfo-lessicali che mostrano la permeabilitagrave al contatto con gli ambienticoloniali87 Egrave attraverso questa via che il materiale elimo pur nella sua povertagrave documentaria egraveriuscito a manifestare i caratteri di una lingua flessiva indoeuropea che nella morfologia lasciaintravedere piugrave accentuate relazioni laquo italiche raquo e una profonda influenza da parte del greco88

Origini anatoliche e origini italiche come temi e filonicomuni a lingue e culture diverse dellrsquoItalia preromana

75 Il caso delle origini degli Elimi offre uno spunto di riflessione conclusiva che permette diricongiungersi ai filoni relativi alle origini degli Etruschi da cui eravamo partiti Per gliuni come per gli altri le tradizioni antiche sulle origini hanno fortemente indirizzato lericerche linguistiche dei moderni innescando sui corpora epigrafici di entrambi pur tra loroincommensurabili un circolo vizioso che ha alimentato lrsquoermeneutica testuale dietro lrsquoassuntodi presunte parentele Le tradizioni antiche sugli Elimi e sugli Etruschi condividono anchela bipartizione tra origine anatolica e autoctonia Su questrsquoultima tuttavia risalta subito unasensibile divergenza Infatti a rigore di autoctonia propriamente detta si puograve parlare solo per latradizione dionigiana relativa agli Etruschi mentre agli Elimi inquadrati da Ellanico in uno deidue στόλοι rsquoΙταλικοί arrivati dalla Penisola si ascrive comunque una provenienza dallrsquoareaitalica Ciograve comporta quanto meno la visione di unrsquoautoctonia relativa in quanto conseguentead un movimento migratorio da territori prossimi che implica un legame di parentela con altrigruppi etnici appunto gli Enotri imputati come responsabili della loro espulsione

76 Invece nel caso degli Etruschi la tradizione antica sullrsquoautoctonia implica lrsquoisolamentolinguistico esplicitato dallo stesso Dionigi con la giagrave ricordata formula οὐδενὶ ἄλλῳ γένειοὔτε ὁμόγλωσσον οὔτε ὁμοδίαιτον

77 In realtagrave come si egrave giagrave detto anche lrsquoisolamento dellrsquoetrusco finora eretto come muro di difesada avventurosi confronti etimologici e a vessillo di prudenza nellrsquoermeneutica testuale sembravenir meno Le piugrave recenti acquisizioni fuori dellrsquoEtruria in particolare in ambiente retico e

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a Lemno mostrano che anche lrsquoanzidetta formula dionigiana di laquo lingua totalmente priva diconfronti raquo ormai non egrave piugrave sostenibile La prudenza del totale isolamento suggerita comereazione alle ripetute audaci speculazioni a cui la lingua egrave stata massicciamente sottopostaviene ora allentata proprio da coloro che ne avevano richiamato lrsquoopportunitagrave di tenerla comelinea-guida per non incorrere nei miraggi dellrsquoetimologia lasciando spazio a tentativi diricostruzione di uno stemma genealogico di parentele tra le tre lingue frammentarie in nomedi un laquo Tirrenico comune raquo89 In realtagrave i dati linguistici sembrano ancora flebili per permettereconclusioni solide in tal senso e soprattutto prestano il fianco a differenti interpretazioni inchiave storica

78 Tuttavia ancora una volta diventa inevitabile commisurarsi con le tradizioni antiche checi offrono elementi in qualche misura convergenti con le evidenze linguistiche ma nonimmediatamente saldabili con esse Per esempio sul versante del retico di cui ora sembranoessere sempre piugrave solide le affinitagrave con lrsquoetrusco90 si riapre il tema del confronto con letradizioni antiche documentate da Livio Plinio e Trogo che rappresentano la lingua dei Reticome una sorta di etrusco imbarbarito in conseguenza del suo isolamento nelle sedi alpine91Ma anche sul versante del lemnio il groviglio delle tradizioni che situano Tirreni nellrsquoisolasenza naturalmente precisarne i legami con quelli drsquoOccidente entrano inevitabilmente incausa nella valutazione storica dei rapporti di quella lingua con lrsquoetrusco

Riflessione conclusiva79 La valutazione e lrsquouso delle tradizioni sulle laquo origini raquo pur con tutte le loro complesse e

rischiose problematiche sopra delineate restano i nodi centrali delle scienze dellrsquoAntichitagraveSono anzi le pietre miliari che ne hanno contrassegnato la nascita e ne hanno accompagnatoi progressi scanditi dalle nuove acquisizioni adeguandosi e ricalibrandosi di volta in voltacon esse Ovviamente come tutti i fatti e i dati della storia lrsquoutilizzazione di questetradizioni egrave stata piegata ai metodi alle ideologie e alle finalitagrave diverse che hanno segnato ilcammino dellrsquoanalisi storica e di quella filologico-linguistica In seno a questi approcci sonoscaturite a fasi alterne divaricazioni e sovrapposizioni tra fonti dirette ed indirette altrettantopericolosamente estremistiche che spaziano dalla supina ed univoca accettazione del dettatodelle tradizioni antiche al loro altrettanto totale diniego Con tutto ciograve il confronto critico conil patrimonio delle fonti classiche non solo non puograve perdere la sua centralitagrave ma rivela altresigravecome le problematiche ad esse connesse diventano piugrave complesse ed articolate man mano chesi incrementano le conoscenze e si accresce la quantitagrave dei dati disponibili grazie allrsquoapporto dialtri canali documentari in particolare lrsquoepigrafia e lrsquoarcheologia Pertanto tale confronto cheegrave parte inerente delle scienze dellrsquoAntichitagrave richiede un continuo rinnovamento della dialetticainterdisciplinare e una messa a punto metodologica in conseguenza dellrsquoacquisizione di nuovidati Il versante delle lingue di frammentaria attestazione appare in tale prospettiva il terrenopiugrave fertile non solo per la conoscenza delle civiltagrave e delle lingue laquo minoritarie raquo ma anche unfondamentale strumento per ripensare storicamente la rappresentazione delle origini fornitadagli osservatori laquo esterni raquo appartenenti alle civiltagrave e a lingue che si sono affermate a scapitodi quelle laquo minoritarie raquo appunto quelle che si sono canalizzate nei grandi bacini fonti dellatradizione greca e romana

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Notes

1 Pallottino 19772 DionHal AR I 30 4-5 κινδυνεύουσι γὰρ τοῖς ἀληθέσι μᾶλλον ἐοικότα λέγειν ltοἱgt μηδαμόθενἀφιγμένον ἀλλ ἐπιχώριον τὸ ἔθνος ἀποφαίνοντες ἐπειδὴ ἀρχαῖόν τε πάνυ καὶ οὐδενὶ ἄλλῳ γένειοὔτε ὁμόγλωσσον οὔτε ὁμοδίαιτον ltὂνgt εὑρίσκεται3 Cf Poccetti 1984 p 146-1494 Ad es Herodot VIII 14415 τὸ Ἑλληνικόν ἐὸν ὅμαιμόν τε καὶ ὁμόγλωσσον5 Od I 183-184 ἐπὶ οἴνοπα πόντον ἐπ ἀλλοθρόους ἀνθρώπους ἐς Τεμέσην ἀλλοθρόουςἀνθρώπους6 Strab V 2 9 225 C ἔνιοι δ οὐ Τυρρηνούς φασι τοὺς Φαλερίους ἀλλὰ Φαλίσκους τινὲς δὲ καὶτοὺς Φαλίσκους πόλιν ἰδιόγλωσσον7 Pol II 17 5-6 προσαγορεύονται δ Οὐένετοι τοῖς μὲν ἔθεσι καὶ τῷ κόσμῳ βραχεῖ διαφέροντεςΚελτῶν γλώττῃ δ ἀλλοίᾳ χρώμενοι8 Cf Silvestri 19849 Cf ad es la rassegna in Imperato 199010 Cf De Saussure 1922 p 57311 Cf De Simone 198512 Filone che aveva trovato i suoi sostenitori giagrave in Rix 1996 e Eichner 1985 p 1413 Mahlzan 1999 De Simone 2004 Eichner 2012 Agostiniani 2012 De Simone 201214 In vari lavori tra cui per tutti la sintesi in Peruzzi 198015 Citazione da Pallottino 1977 p 13416 Ernout ndash Meillet 1985 p XI17 Poccetti 199118 Meillet 190819 Silvestri 1974

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20 Agostiniani 199821 Pascucci 197922 Gabba 196323 Poccetti 198424 Gabba 196325 Si veda su ciograve Vaxelaire 2005 p 48 s26 Cardona 1982 Poccetti 1984 Vaxelaire 200527 Strab VI 1 13 263 C28 Mele 200129 Lombardo 200130 Poccetti 2001 Mele 200131 Eudoxos von Knidos frg 321 Lasserre32 Pooccetti 198933 Wikeacuten 1937 Lepore 197634 Poccetti 201035 Ov Fast III 95 et tibi cum proavis miles Paeligne Sabinis convenit36 P Fest 248 L37 Devoto 1977 p 11038 Lazzeroni 1976 Meiser 198739 Come le stele iscritte dallrsquoarea superequana (Casteldieri) ImIt Paeligni Superaequum 1 240 Poccetti 200741 Es Krahe 1929 sv Accaus Annaeus42 Schulze 1904 p 43-4743 Tagliamonte 199444 Graells Fabregat 201445 Fest 150 L = HRR 372 Peter2

46 Heurgon 195747 ImIt Messana 448 De Franciscis ndash Parlangeli 1960 p 27 Costabile 200749 Cat HRR 75 Peter2

50 Citazione da Costabile 2007 p 32651 Riferimenti e dettagli in Mele 201152 Cf Sammartano 199853 Thuk III 86 3 VI 77 154 Poccetti 201255 DH I 35 2 = FGH 4 F 11156 Briquel 1996 p 12357 De Cazanove 200058 Vallet 1958 p 79-10559 Riferimenti in Poccetti 2012 p51 ss60 Agostiniani 1992a61 DH AR I 3562 DH A R I 22 3 = FGH 4 F 7963 DH A R 1222 = FGH 556 F 4664 Lepore 197665 Varr LL 510166 Cassius Hemina fr 2 3 Peter = 2 3 Santini67 Zevi 199968 Serv ad Aen I 550 V 3069 Mele 1994 p 7770 Zevi 1999 p 337

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71 Diod Sic V 6572 Campanile 196973 Conway ˗ Whatmough ˗ Johnson 1933 II p 43174 Conway ˗ Whatmough ˗ Johnson 1933 II p 43275 Agostiniani 1992b76 Thuk VI 277 DionHal ARi I 22 = FGH F 79b78 Thuk VI 279 Nenci 198980 DionHal AR I 22 3 = FGH 4 F 79b 81 DionHal AR I 45 4-481 = FGH 4 F 3182 Moggi 1997 117083 Ambrosini 196884 Lejeune 1969 p 24185 Mele 199486 Graells Fabregat 2014 p 16887 Agostiniani 1977 p XXIII88 Agostiniani 1997 p 889 Marchesini 2013 p 8990 Rovesciando cosigrave la linea prudente espressa ancora da Beekes 199391 Liv V 33 7 e 11 Iust XX 59 Plin NH III 133

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Paolo Poccetti laquo Tradizioni antiche sul tema delle origini e lettura dei dati linguistici dellrsquoItalia pre-romana raquo Meacutelanges de lEacutecole franccedilaise de Rome - Antiquiteacute [En ligne] 126ndash2 | 2014 mis en ligne le17 deacutecembre 2014 consulteacute le 19 deacutecembre 2014 URL httpmefrarevuesorg2334

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Paolo PoccettiUniversitagrave degli studi di Roma 2 Tor Vergata ndash paolopoccetti[at]tiscaliit

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Le tradizioni antiche sulle origini dei popoli dellrsquoItalia antica hanno avuto un grande peso neipercorsi della linguistica moderna non solo nellrsquoapproccio a lingue di incerta appartenenzagenealogica dellrsquoItalia antica (es lrsquoetrusco e lrsquoelimo) ma anche nel disegno storico di linguedi acclarata classificazione come lrsquoosco e il siculo con ricadute nellrsquoermeneutica dei testiIl riesame critico delle fonti antiche in un confronto interdisciplinare metodologicamenterinnovato ed aggiornato dai nuovi dati egrave una delle sfide avvincenti e sempre attuali dellescienze dellrsquoAntichitagrave Ancient traditions about origins of civilisations of Pre-Roman Italy not only deeply influencedmodern attempts to classification of languages whose genealogical tree is unknown such asEtruscan and Elymian but also oriented the history of languages genealogically well known

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such as Oscan and Sicel A new critical assessment of ancient sources in an interdisciplinaryperspective is needed by epigraphic data newly acquired that pose a methodical challenge tothe advancement of the investigation in the field of antiquity

Entreacutees drsquoindex

Keywords ancient traditions pre-roman Italy linguistic classificationParole chiave tradizioni antiche Italia preromana classificazione linguistica

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Tra Italia e Sicilia i flussi tra storia e preistoria come motivo dietnogenesi I Mamertini e i Siculi

41 Nella cornice di fenomeni migratori inseribili nella dinamica della ricerca di nuove risorse e disostentamento comune a tutti gli spostamenti migratori si inserisce una tradizione delle originidei Mamertini lrsquoultimo dei Σαυνιτικὰ ἔθνη che si costituisce come comunitagrave autonomaallrsquoinizio del III secolo aC con lrsquooccupazione di Messina Sullrsquoetnogenesi dei Mamertiniegrave stata intessuta una saga nota da Festo che ha come fonte un ignoto poeta Alfio45 saganella quale i motivi della cultura di origine (sostanzialmente il filone del ver sacrum) siintrecciano con i tratti della nuova identitagrave assunti nella terra di arrivo quali per esempiola sostituzione della figura di Marte con quella di Apollo nel ruolo di guida e di divinitagravetutelare della comunitagrave Come aveva giagrave mostrato Heurgon tale particolare della saga rivelache il filone prettamente italico del ver sacrum si era innestato su connotati greci46 Questaconclusione trova conferma nei dati epigrafici che sottolineando la sacralitagrave ad Apollo dellatouta Mamertina47 mostrano il ruolo politico assunto dalla divinitagrave nel costituirsi della nuovacomunitagrave e manifestano cosigrave una piena convergenza con la tradizione confluita in Festo

42 Un altro interessante punto di convergenza tra la tradizione delle origini dei Mamertini e idati epigrafici egrave costituito dalla loro sosta nella Tauricana silva nel percorso che li porta dalSannio verso la Sicilia Al di lagrave della funzione simbolica del toponimo che evoca il termineper laquo toro raquo animale alla guida nella tradizione del ver sacrum sannita la sosta dei Mamertininella regione prospiciente lo Stretto trova conferma nei rinvenimenti di bolli e monete conil nome dei Mamertini oltre al toponimo Mamertion tradigraveto da Strabone nellrsquoappendicemeridionale della Calabria48 In questa cornice appare indiscutibile che lrsquoaccenno alla sosta deiMamertini nella zona connessa al nome dei Tauriani egrave funzionale allrsquoordito della saga sulle lorolaquo origini raquo Egrave pertanto meritevole di interesse la proposta di legare il filone delle laquo origini raquodei Mamertini al filone delle laquo origini raquo dei Tauriani trasmesso da un noto passo di Catone49con la suggestione di sanare la corruttela del nome iniziale in Mamertini Tauriani vocanturde fluvio quia propter fluit che porterebbe a riconoscere laquo Tauriani e fondatori di Mamertionbruzia come appartenenti allo stesso gruppo etnico giunto nel Bruzio in una una o forse piugraveondate migratorie dal Sannio e dalla Campania raquo50 Se cosigrave fosse la sosta dei Mamertini trai Tauriani secondo la saga attribuita ad Alfio che certamente si ispirava a fonti indigeneavrebbe il senso di ripercorre le tracce di un cammino piugrave antico di cui evidentemente nellacultura dei Mamertini si serbava memoria egrave questo in pratica un segnale importante delserbarsi del patrimonio di tradizioni comuni ai Σαυνιτικὰ ἔθνη

43 In altre parole la saga dellrsquoetnogenesi dei Mamertini presenta i connotati essenziali fatti propridalla cultura sannita che riemergono nellrsquoideologia della guerra sociale a) il rapporto con ilMarte italico conservato nel nome dei Mamertini attribuito ai due siti a cavallo dello Strettocioegrave Messina e Mamertion b) il rapporto con lrsquoideologia del laquo toro raquo (a cui si lega la sosta trai Tauriani) c) il focalizzare lo scenario degli eventi nellrsquoarea che aveva costituito il nucleoprimitivo dellrsquo rsquoIταλία Tale nome almeno nella tradizione raccolta da Ellanico che saldava inuna continuitagrave linguistico-culturale le due sponde dello Stretto e le origini del nome al termineper laquo vitellotoro raquo51 ritorna poi nellrsquoidea dellrsquolaquo Italia raquo designata come Viteliu nelle monetedella guerra sociale

Le tradizioni su Sicani e Siculi e le ipotesi sulla consistenza dellerispettive lingue

44 Per quanto riguarda invece le origini delle tre grandi componenti in cui si articola lrsquoetnografiaantica della Sicilia cioegrave i Siculi i Sicani e gli Elimi colpisce innanzitutto lo squilibrio tralrsquoestrema povertagrave della documentazione linguistica tanto in quantitagrave quanto in qualitagrave ela varietagrave considerevole di tradizioni antiche su di esse addensata52 Gran parte di questetradizioni egrave giagrave presente nella storiografia greca di V secolo aC che per ragioni diverseha manifestato spiccati interessi verso il mondo indigeno dellrsquoisola Queste ragioni traggonoevidente ispirazione da motivi contingenti essendo riconducibili ora alle mire e ai contrasti

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interni al mondo greco (tanto tra colonie e madrepatria quanto allrsquointerno degli ambienticoloniali) ora al contrasto tra Greci e indigeni

45 Entro tali cornici le digressioni sulle origini diventano parte integrante delle descrizionietnografiche cosigrave che la definizione delle origini remote egrave strumento per inquadrare laquo da cheparte sta raquo una determinata comunitagrave Non crsquoegrave bisogno di ricordare che il tema delle origini hanotoriamente un ruolo centrale nella propaganda politica e nel sistema delle alleanze anticheche spesso vengono giustificate in base agli antichi rapporti di consanguineitagrave (συγγένεια)Cosigrave per esempio Tucidide insiste sul fatto che la richiesta di aiuto degli abitanti di Λεοντῖνοιad Atene e la conseguente alleanza siglata nel 427 aC era motivata dal fatto che i Leontinoierano συγγενεῖς degli Ateniesi53 Lo stesso argomento della omophylia verragrave utilizzato piugravetardi dai Romani per correre in aiuto ai Mamertini minacciati dai Cartaginesi argomento inquesto caso palesemente strumentale e tanto piugrave sorprendente in considerazione del fatto chelrsquoepisodio si colloca allrsquoindomani delle guerre contro i Sanniti e che i Mamertini accreditavanoper se stessi secondo la tradizione trasmessa dal poeta Alfio origine sannite

46 Sullrsquoetnografia della Sicilia antica la storiografia greca tra V e IV secolo si articola traunrsquoangolazione laquo occidentale raquo espressa da storici della Magna Grecia e Sicilia qualiAntioco di Siracusa e Filisto che risentono delle proiezioni della politica siracusana siaallrsquointerno che allrsquoesterno dellrsquoisola e unrsquoangolazione laquo ateniese raquo che ha la sua piugrave compiutarappresentazione nel noto capitolo sullrsquolaquo archaiologia siciliana raquo di Tucidide ma rispecchiatain diversa misura anche da Ellanico di Lesbo Questi ultimi si ispirano infatti ad orizzonticoloniali laquo ionici raquo a cui fanno riferimento le mire occidentali di Atene54 Sono infatti i diversiambienti delle colonie drsquoOccidente che hanno veicolato da una parte tradizioni indigenee dallrsquoaltra le diverse rappresentazioni delle relazioni tra Greci e popolazioni anellenicheovviamente variabili anche in rapporto alle circostanze e ai contesti in cui tali relazioni siinseriscono

47 Un esempio di queste diverse percezioni con evidenti ricadute sul tema delle origini ci vieneofferto dallrsquoarea dello Stretto antica zona di occupazione calcidese Lrsquoambiente dello Strettosembra rivestire nella versione di Ellanico di Lesbo relativa allrsquoorigine del nome rsquoΙταλία chenella fase iniziale designava lrsquoappendice meridionale della Calabria un ruolo diverso da quelloriflesso dai frammenti attribuiti ad Antioco di Siracusa relativamente allo stesso tema

48 Presso Ellanico quel braccio di mare viene rappresentato come un tratto di sostanzialecontinuitagrave linguistico-culturale che unisce le due sponde egrave lrsquoimplicazione sottesa alla sagadel bovino che sfugge alla mandria di Ercole attraversando lo Stretto e che viene designatodagli indigeni con la stessa parola per laquo vitello raquo presente nel latino e nelle lingue sabelliche55Egrave importante sottolineare che nel contesto della saga riferita da Ellanico questa stessa parolaviene sentita da Ercole al di lagrave dello Stretto oltrepassato appunto dal bovino fuggito ilparticolare egrave importante percheacute denuncia la percezione e la rappresentazione di una continuitagravelinguistica tra le due sponde Come abbiamo accennato sopra il sottofondo di questa eziologiadel nome laquo Italia raquo si rannoda alle tradizioni laquo sannite raquo per le seguenti ragioni a) mette incausa il nome del laquo vitello raquo nella forma italica b) salda il nome del bovino al coronimo Italiadi cui si faranno piugrave tardi vessillo le leggende monetali della guerra sociale56 c) si collegaimplicitamente allrsquoideologia del laquo toro raquo che gioca un ruolo centrale nella tradizione del versacrum sannita57 d) i due temi quello del laquo toro raquo e quello del legame tra le due sponde delloStretto riaffiorano indirettamente nella saga sullrsquoetnogenesi dei Mamertini

49 Presso Antioco invece lo Stretto si configura come un elemento di frattura che segna con il suoattraversamento la formazione e lo sviluppo di un nuovo ethnos quello dei Σικελοί Le diverseprospettive sul tema delle origini della nozione di rsquoΙταλία rispecchiano le rispettive visualidei due storici a cui vengono attribuite le versioni sulle laquo origini raquo dei Siculi Da una parteEllanico di Lesbo si poneva nellrsquoottica delle colonie calcidesi Rhegion e Zankle che installatesulle sponde opposte dello Stretto avevano interesse a vederne la coesione attraverso unasorta di laquo ponte raquo ideale58 contrassegnato da una cultura comune mentre dallrsquoaltra Antiocoguardava da una prospettiva siracusana che tendeva ad accentuare la separazione della Siciliadalla Magna Grecia Antioco infatti sul tema dei Σικελοί pur non disconoscendone la remota

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provenienza dalla Penisola pone lrsquoaccento sulla nuova identitagrave acquisita sul suolo sicilianoimplicando cosigrave una cesura rispetto ai luoghi di origine e dunque rispetto al mondo italico

50 Lrsquoorigine dei Siculi appare dunque un tema centrale per la storiografia greca di V secoloLrsquoetnonimo egrave certamente ben piugrave antico come mostrano le menzioni in documenti accadicied egiziani fin dal II millennio aC e dal suo uso come antroponimo nei poemi omerici e iniscrizioni dallrsquoAttica di VI secolo59

51 Tuttavia lrsquointeresse storiografico per i Σικελοί nel corso V secolo ha motivazioni contingentilegate ai processi di autonomia politica e di identitagrave etnica del mondo indigeno che culminanoproprio in quel periodo Lrsquoepisodio della rivolta capeggiata da Ducezio accreditato come redei Siculi intorno al 450 aC si accompagna allrsquoapparire della documentazione epigraficaascrivibile al siculo cronologicamente concentrata nella seconda metagrave del V secolo e situatanella parte centro-orientale dellrsquoisola60 La concomitanza dei due fatti rivela la maturazione diuna forte spinta identitaria allrsquointerno del mondo indigeno proprio nei decenni centrali del Vsecolo di cui appunto i diversi storici piugrave o meno coevi Antioco Ellanico e Tucidide sonotestimoni sia pure da prospettive diverse come giagrave detto pocrsquoanzi il primo da una visualesiracusana gli altri due dallrsquoottica delle mire ateniesi verso Occidente

52 Tuttavia nella scansione cronologica delle origini dei Siculi come ondata migratoriaproveniente dalla Penisola le fonti si divaricano sensibilmente come mette in evidenzaDionigi di Alicarnasso che ce ne offre una lucida sintesi61 Tucidide colloca lrsquoarrivo dei Siculi300 anni prima dellrsquoarrivo dei Greci mentre Ellanico lo data alla terza generazione prima dellaguerra di Troia62 e in modo non troppo dissimile Filisto lo pone ottanta anni prima di questostesso evento63

53 Allo stesso modo si registrano considerevoli discordanze anche nei collegamenti istituiti dallemedesime fonti tra i Siculi e le popolazioni della Penisola Cosigrave mentre Tucidide presenta laloro migrazione nellrsquoisola come conseguenza della pressione esercitata dagli rsquoOπικοί nomesotto il quale in Tucidide e in altre fonti64 vengono comprese popolazioni stanziate nella fasciamedio-basso-tirrenica e specificamente la Campania (come denuncia lrsquoubicazione tucididea diCuma ἐν Oπικίᾳ) Antioco recepisce il filone che mette in relazione i Siculi con le popolazionimeridionali piugrave vicine allo Stretto cioegrave gli Enotri Come ulteriore differenza tra i due storicicoevi egrave da sottolineare il fatto che Antioco diversamente da Tucidide sembra porre lrsquoaccentonon tanto sul fenomeno della laquo migrazione raquo alla base dellrsquoetnogenesi dei Siculi quantopiuttosto sul processo evolutivo interno al mondo laquo italico raquo della Penisola di cui essi sonouna proiezione Un frammento che ha lrsquoaria di essere una citazione letterale rispecchiaun linguaggio di sapore filosofico e di taglio sorprendentemente moderno in cui si lega laformazione di unrsquoidentitagrave etnica allrsquolaquo essere raquo e al laquo divenire raquo in un quadro piugrave ampio diricomposizione di varie entitagrave etniche

lsquoοὕτω δὲ Σικελοὶ καὶ Μόργητες ἐγένοντο καὶ rsquoIταλιῆτεςἐόντεςΟἴνωτροιrsquo(DH AR I 12 3 = FGH 555 frg 2 Jacoby)

54 Un filone importante della tradizione sulle origini sicule egrave rappresentato dai legami conil mondo latino e specificamente con Roma Di questo filone che egrave stato sicuramentesponsorizzato dalla cultura romana sotto diversi riguardi ed ha avuto come vedremosignificativi riverberi anche nei percorsi della scienza moderna si trova giagrave traccianellrsquoannalistica efficacemente sintetizzata dallrsquoespressione varroniana a Roma quod ortiSiculi annales veteres dicunt65 Del resto sappiamo che annalisti come Fabio Pittore e CassioHemina66 si erano occupati di antiche relazioni tra cittagrave del Lazio e centri indigeni della Sicilia

55 Queste relazioni si iscrivono nella cornice della saga di Enea e delle origini troiane sotto la cuiegida un filone della tradizione certamente antico ha voluto saldare i primordi di Roma e dicittagrave del Latium Vetus con varie localitagrave della Sicilia Il radicamento di tali rapporti remoti traLazio e Sicilia egrave altresigrave rivelato dai pinakes della biblioteca del ginnasio di Tauromenion cheparlano della vicenda di un Lανoῖος eroe eponimo di Lanuvium67 e dalla tradizione recepitanellrsquoEneide che prevede una doppia sosta di Enea in Sicilia Egrave in particolare lrsquoarea elima che egraveteatro degli eventi legati alla leggenda di Enea quali lrsquoarrivo a Drepano la sepoltura del padreAnchise presso Erice considerata uno dei siti piugrave rappresentativi del territorio elimo insieme

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a Segesta ed Entella la menzione degli atleti in gara nei giochi in onore di Anchise Elimo eEntello nomi chiaramente desunti dallrsquoetno-toponomastica locale

56 La trama virgiliana si inserisce nella cornice piugrave ampia di tradizioni che legavano il mondoelimo allrsquoambiente troiano sintetizzate da Servio68 che ricorda anche la figura di Egesta altroeponimo del sito elimo di Segesta donna troiana che arrivata in Sicilia avrebbe generatoAceste il re siculo che accoglie benevolmente Enea celebrando i riti funebri in onore diAnchise Queste tradizioni hanno radici ben piugrave antiche tanto che le tracce di diversi filoni siritrovano giagrave nel V secolo attraverso i frammenti di Ellanico69 Pertanto la sosta di Enea e lasepoltura del padre proprio nel territorio elimo sancita dallrsquoordito dellrsquoEneide sembra aver ilsapore simbolico di rinsaldare gli antichi legami segnati dallrsquoascendenza da una comune terradi origine

57 Piugrave difficile invece egrave dipanare i fili e la cronologia a cui risale il complesso delle tradizionisui remoti legami tra la Sicilia e il Lazio di cui lrsquoannalistica romana egrave stata non lrsquoartefice malrsquoerede Infatti come giagrave accennato se ne trovano chiare tracce nella storiografia di V e IVsecolo da Ellanico e Antioco fino a Timeo

58 Si delineano almeno due filoni distinti per quanto in parte finiscano per intrecciarsi Da unlato quello delle comuni origini troiane che lega lrsquoarea elima a Roma secondo la tradizionerecepita nellrsquoEneide ma giagrave presente presso Ellanico dallrsquoaltro un filone un porsquo piugrave opacoe intricato che riguarda le origini dei Siculi di cui si asserisce lrsquoorigine dalla PenisolaInfatti la loro provenienza peninsulare egrave sostenuta da Tucidide che fa risalire agli rsquoOπικοίubicati tra basso Lazio e Campania la pressione migratoria che avrebbe portato i Siculi aspostarsi verso sud e da Antioco il quale presenta lrsquoetnogenesi dei Σικελοί in modo piugravecomplesso e piugrave difficilmente districabile tra diverse componenti Lo storico siracusanoinfatti presenta la genesi dei Siculi per un verso come un processo di trasformazione internaal mondo enotrio (secondo il frammento sopra citato) e per un altro verso come conseguenzadellrsquoinserimento di un elemento straniero (ἐπιξενωθείς) che ne avrebbe fatto da guida questrsquoultimo particolare si accorda con il filone di cui lo stesso Antioco sembra altrove farsiportavoce nel presentare lrsquoeponimo Σικελός come esule da Roma70

59 Ora significativamente a queste due componenti etniche focalizzate dalle tradizioni antichecioegrave quella elima nella parte occidentale e quella sicula nella parte orientale dellrsquoisolacorrispondono due distinti corpora epigrafici mentre la documentazione attribuibile ai Sicaniegrave evanescente cosigrave come lo sono le tradizioni antiche a loro carico Significativamente DiodoroSiculo annuncia di volersi occupare in seguito della questione ma nella sua opera non vi egrave piugravealcuna menzione dei Sicani71

60 Neacute saragrave del tutto casuale che proprio ai Siculi a cui sono accreditate le parentele piugrave dirette coni Latini sia assegnato un numero abbastanza elevato di glosse anche se buona parte di essesi spiega allrsquointerno di variazioni interne al greco locale72 Una buona parte di queste glosse egravenota da Varrone che evidentemente era consapevole di questo filone di tradizioni a lui benantecedenti delle quali egli fa largo uso nel quadro delle origini del lessico latino

61 Ora qui interessa sottolineare il fatto che alle glosse laquo sicule raquo egrave stato affidato a lungo il ruolodi fonte primaria di documentazione della lingua denominata appunto laquo siculo raquo a fronte diun dossier epigrafico indigeno estremamente esiguo Lrsquouso di tale materiale glossograficoinsieme alle soggiacenti tradizioni sulle relazioni remote tra le genti indigene dellrsquoisola equelle della Penisola si egrave riverberato nella scienza moderna ora surrogando le carenze orasommandosi alle risultanze della documentazione epigrafica Un esempio significativo egrave ilquadro che nel 1933 offriva il manuale di Conway ˗ Whatmough ˗ Johnson che per gran partedel Novecento ha costituito unrsquoopera di consultazione e un punto di riferimento per gli studisulle lingue della Sicilia antica offrendo la raccolta piugrave completa e riccamente commentata dimateriale glossografico relativo allrsquoisola In realtagrave lrsquoorientamento adottato nel commento nonfa altro che accreditare il filone largamente rappresentato nelle fonti antiche che attribuisce aiSiculi una provenienza dalla Penisola

62 In particolare si pone lrsquoaccento sulla tradizione che riconduce al Lazio le origini sicule dietrola precisazione che se egrave vero che dai documenti epigrafici non viene nessuna conferma dellepresunte affinitagrave tra siculo e latino non ne viene neppure alcuna smentita

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The Sicels (Siculi ) must be reckoned one of the ancient peoples of Italy as well as of Sicily[hellip]The ancient tradition makes the Sicels close kin if not identical with the early inhabitants ofLatium the linguistic evidence scanty as it is if it does not confirm the tradition at least doesnot so far as it goes disprove it73

63 Drsquoaltra parte la circolaritagrave del ragionamento appare evidente dal fatto che si utilizza ilmateriale delle glosse tanto come prova delle affinitagrave tra siculo e latino quanto come confermadellrsquoaffidabilitagrave della tradizione antica che ce le ha tramandate

The glosses on Sicel words may certainly be interpreted to imply that Sicel was closely related tothe idioms of ancient Italy and perhaps even to the tongue which afterwards developed intowhat we know as the Lingua Latina74

Le tradizioni sugli Elimi e le ipotesi sulla posizione linguisticadellrsquoelimo

64 Analoga pressione delle fonti sul tema delle origini si egrave esercitata anche negli orientamentimoderni intorno alla lingua degli Elimi Il peso di queste tradizioni ha in particolare gravatosulla definizione della posizione linguistica dellrsquoelimo la cui documentazione epigraficacostituita da circa 300 frammenti di iscrizioni e da alcune leggende monetali con i nomi diErice e Segesta non egrave solo quantitativamente esigua ma egrave anche qualitativamente insufficientea dare unrsquoidea concreta della natura della lingua al di lagrave della sua appartenenza al noverodelle lingue indo-europee75 Infatti gli approcci alla lingua degli Elimi particolarmente nellaseconda metagrave del XX secolo hanno sostanzialmente ricalcato la dicotomia consegnataci dallefonti antiche anche accendendo aspre polemiche

65 Le fonti si divaricano tra il filone raccolto da Tucidide76 e quello assegnato ad Ellanico77Il primo accredita agli Elimi la provenienza da Troia al seguito della sua distruzionesottolineando altresigrave il loro amalgamarsi con la componente indigena rappresentata daiΣικανοί che avrebbe dato alla comunitagrave una nuova configurazione Lrsquoatto di nascita diquesta nuova comunitagrave viene connesso da Tucidide allrsquoassunzione del nome di rsquoEλυμοι che liaccomuna laquo tutti quanti raquo (ξύμπαντες Ἔλυμοι ἐκλήθησαν)78 La questione egrave anche su questopunto assai delicata giaccheacute il nome degli Elimi ha lrsquoaria di essere non un laquo autonimo raquoma piuttosto un laquo eteronimo raquo di tono spregiativo creato dai Greci stessi79 Se dunque cisi basa su questo particolare si potrebbe essere portati a pensare che lrsquoethnos degli Elimisia frutto di una costruzione greca Tale impressione converge con il carattere eterogeneodegli Elimi adombrato tanto da Tucidide quanto da Ellanico Piugrave precisamente i frammentidi Ellanico sembrano veicolare due versioni non necessariamente in contrasto tra loro Lrsquounapresenta gli Elimi come originari dalla Penisola Italiana spinti in Sicilia dagli Enotri80lrsquoaltro fa allusione alla fuga da Troia di Elimo e di Egesto81 laquo che non possono non essereidentificati come i protagonisti della versione troiana dellrsquoetnogenesi elima raquo82 In altre paroleEllanico sembra consapevole dei due filoni della tradizione sullrsquoorigine degli Elimi cioegravetanto quello dellrsquoascendenza italica quanto quello della provenienza anatolica che egrave il solorecepito da Tucidide Drsquoaltra parte il dettato di Tucidide sembra distinguere due livelli dellaformazione dellrsquoethnos elimo il primo egrave quello dellrsquoorigine remota lrsquoaltro quello della lorotrasformazione in situ Egrave a questrsquoultimo livello che si colloca lrsquoassunzione di tale nome daparte di comunitagrave in origine diverse (ξύμπαντες Ἔλυμοι ἐκλήθησαν)

66 Nella cornice della tradizione che assegna loro lrsquoorigine dalla Penisola italiana gli Elimicondividerebbero lo stesso processo di etnogenesi che viene attribuito ai Σικελοί dallo stessoEllanico e da altre fonti coeve come Antioco di Siracusa Tale processo sembra consistere nellaquo distacco raquo da una comunitagrave stanziata nella parte meridionale della Penisola

67 Momento cruciale del distacco egrave segnato dallrsquolaquo attraversamento raquo (διάβασις) dello Strettoche di fatto avrebbe sancito lrsquoautonomia etnico-politica tanto dei Siculi quanto degli ElimiAppaiono dunque evidenti alcuni elementi comuni alle tradizioni sulle origini dei Siculi edegli Elimi a) la provenienza geografica egrave strettamente legata al processo di etnogenesi b)lrsquoetnogenesi si estrinseca nel conseguimento di unrsquoidentitagrave etnica segnalata dallo status dellaquo nomen raquo che egrave simbolo di una raggiunta autonomia politico-istituzionale c) tale autonomiaegrave conseguenza di un processo di sviluppo maturato in seno alla comunitagrave di origine d) il

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raggiungimento di tale autonomia egrave sancita da un distacco che nel caso specifico delle gentidella Sicilia egrave costituito una barriera fisica rappresentata dallo Stretto In conclusione nel casodei Siculi e degli Elimi la questione delle origini non egrave che lrsquointerfaccia del problema del lorocostituirsi come entitagrave politica secondo lrsquoottica che poteva essere di interesse agli interessistoriografici di V secolo aC

68 Come egrave accaduto per i Siculi i due filoni delle tradizioni antiche sulle origini elimehanno tracciato le piste delle discussioni moderne sullrsquoermeneutica testuale e sulla posizionelinguistica dellrsquoelimo in seno alle lingue indo-europee Lo mostrano chiaramente i frontiopposti su cui si sono schierati nel corso degli anni Sessanta da una parte M Durante edallrsquoaltra R Ambrosini lrsquouno schierato a favore dellrsquoappartenenza dellrsquoelimo alla famiglialinguistica laquo italica raquo e quindi con parentele piugrave strette con lrsquoosco-umbro e il latino seguitocon sfumature diverse (soprattutto per i rapporti con il latino e il siculo) da G Alessio e OParlangeli lrsquoaltro deciso assertore del carattere anatolico della lingua83 Non sono mancateneppure proposte di soluzioni intermedie volte a conciliare le due tradizioni antiche cosigravedistanti come quella di M Lejeune

La premiegravere (que jappellerai laquo proto-eacutelyme raquo) est celle venue du monde eacutegeacuteen agrave laquelle sereacutefegravere Thucydide La seconde (que jappellerai laquo eacutelyme raquo) est celle venue de la Lucanie et duBruttium agrave laquelle se reacutefegravere Hellanicos elle a finalement imposeacute sa langue (qui est disonsitaloiumlde) agrave lOuest de la Sicile cest cette langue qui y demeure en usage vers le milieu du premiermilleacutenaire et qui se manifeste dans les inscriptions de Seacutegeste84

69 Tra le due diverse stratificazioni migratorie testimoniate dalle fonti antiche vengono perfinoripartite le evidenze epigrafiche

Au substrat proto-eacutelyme on assignera 1deg la survivance de certains symboles graphiques (doublehache etc) qui se perpeacutetuent avec valeur magique jusquau Ve siegravecle 2deg la survivance decertains thegravemes deacutecoratifs dans la poterie inciseacutee de Seacutegeste 3deg la survivance de certainshydronymes comme Krimissos Telmēssos Helbēsus 4deg la survivance de certains anthroponymes(figurant sur nos tessons votifs) comme Atis ou DoaAux Eacutelymes de la seconde invasion on assignera (outre la langue mecircme de nos deacutedicaces) 1deg latradition des deacutecors de la poterie peinte de Seacutegeste (qui constitue leacutenorme majoriteacute du mateacuterielceacuteramique) 2deg les anthroponymes (qui constituent la grande majoriteacute du stock fourni par nosdeacutedicaces) tels que Atros Botulos Lepanos Metilos Titelos etc

70 In questa soluzione per cosigrave dire compromissoria sostenuta da M Lejeune desta non pocasorpresa il fatto che oltre a dati linguistici di natura eterogenea come toponimi e antroponimisi faccia ricorso a simboli grafici e ad elementi decorativi addotti come prove a favore dellepresunte origini anatoliche nel solco della tradizione tucididea Appare quanto meno singolareinfatti che alla metagrave del I millennio aC potessero essersi conservate abitudini grafiche opratiche decorative in uso secoli prima nella terra di origine di cui peraltro restano oscuri imodelli Sul piano piugrave strettamente linguistico poi la presenza di onomastica suscettibile diaccostamenti al mondo egeo-anatolico non sembra essere nellrsquoarea elima piugrave caratterizzanterispetto ad altre zone dentro e fuori la Sicilia I dati onomastici che si vuole condivisi con unospecifico ambiente anatolico cosa che peraltro egrave tutta da dimostrare sono alquanto fluidi epossono pertanto iscriversi nellrsquoalveo piugrave o meno esteso dei contatti con il bacino orientaledel Mediterraneo A tali contatti di piena epoca storica allude lo stesso passo di Tucidide chea proposito delle origini degli Elimi fa cenno ad insediamenti di Focei proprio in ambienteelimo

71 Lrsquoaccenno tucidideo alle presenze focee nella zona elima rafforza il sospetto che la tradizionecirca le origini anatoliche degli Elimi abbia una matrice focea e sia pertanto da ricondursi alcircuito di questo flusso coloniale85 Allo stesso modo sempre ad una matrice focea potrebbericondursi anche la notizia recepita nellrsquoarchaiologia siciliana di Tucidide sulle originiiberiche dei Σικανοί Non si deve inoltre dimenticare che i rapporti tra la Sicilia e la PenisolaIberica passavano anche attraverso il flusso di mercenari che da questrsquoultima muovevano versolrsquoisola almeno dallrsquoinizio del V secolo aC86

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I filoni delle origini delle genti della Sicilia tra PenisolaIberica e Penisola Anatolica

72 Lrsquoattribuzione di antichi legami con popoli dellrsquoestremitagrave occidentale del Mediterraneo vaper cosigrave dire in controtendenza rispetto alla ben piugrave corposa matassa di fili che riportacon vari accenti e declinazioni ad Oriente lrsquoorigine di genti tanto della Sicilia quanto dellaPenisola italiana come i Veneti gli Etruschi i Latini gli Elimi Tuttavia anche questo duplicefilone delle origini che collega i due gruppi anellenici situati nellrsquoarea centro-occidentale dellaSicilia lrsquouno con lrsquoOriente e lrsquoaltro con lrsquoestremo Occidente si lascia perfettamente inserirenel circuito della colonizzazione focea che costituisce il filo conduttore che unisce le costeanatoliche e quelle mediterranee della Gallia e della Spagna Forse non egrave un caso che proprionellrsquoisola strategicamente centrale nel Mediterraneo si colga il nodo di tale filo che da unaparte congiunge i due terminali della colonizzazione focea e dallrsquoaltra amalgama le duecomponenti indigene quella elima e quella sicana in un unico processo di formazione comesegnalato dal dettato tucidideo sopra ricordato

73 La natura strumentale dei due fili che congiungono le origini dei Sicani e degli Elimialle due sponde estreme del Mediterraneo confluiti nellrsquoarchaiologiacutea siciliana di Tucididesi rivela anche dallrsquoassenza di significativi frutti che il loro uso ha portato nella scienzamoderna Le supposte origini anatoliche non hanno avuto alcun effetto nellrsquoermeneutica deitesti riconoscibili come Elimi neacute i presunti legami laquo iberici raquo del Sicano hanno contribuitoad identificare con certezza alcun testo come laquo sicano raquo o inversamente gettato qualcheluce sulla lingua iberica che invece dispone di un discreto numero di testi Il credito datoalle connessioni sicano-iberiche ha solo contribuito a dar vita ai fantasmi di un sostratomediterraneo occidentale denominato appunto sicano-ligure-iberico (Ribezzo Alessio)

74 Invece egrave dalla valorizzazione dei contatti con lrsquoambiente indigeno adombrati da Tucidideche si sono ottenuti i maggiori benefici nellrsquoermeneutica dei testi elimi Egrave infatti questo ilpercorso piugrave proficuo che abbandonata la via senza uscita delle origini remote ha privilegiatoi processi acculturativi in situ e specificamente i contatti con gli ambienti ellenici o ellenizzatiportatori di elementi morfo-lessicali che mostrano la permeabilitagrave al contatto con gli ambienticoloniali87 Egrave attraverso questa via che il materiale elimo pur nella sua povertagrave documentaria egraveriuscito a manifestare i caratteri di una lingua flessiva indoeuropea che nella morfologia lasciaintravedere piugrave accentuate relazioni laquo italiche raquo e una profonda influenza da parte del greco88

Origini anatoliche e origini italiche come temi e filonicomuni a lingue e culture diverse dellrsquoItalia preromana

75 Il caso delle origini degli Elimi offre uno spunto di riflessione conclusiva che permette diricongiungersi ai filoni relativi alle origini degli Etruschi da cui eravamo partiti Per gliuni come per gli altri le tradizioni antiche sulle origini hanno fortemente indirizzato lericerche linguistiche dei moderni innescando sui corpora epigrafici di entrambi pur tra loroincommensurabili un circolo vizioso che ha alimentato lrsquoermeneutica testuale dietro lrsquoassuntodi presunte parentele Le tradizioni antiche sugli Elimi e sugli Etruschi condividono anchela bipartizione tra origine anatolica e autoctonia Su questrsquoultima tuttavia risalta subito unasensibile divergenza Infatti a rigore di autoctonia propriamente detta si puograve parlare solo per latradizione dionigiana relativa agli Etruschi mentre agli Elimi inquadrati da Ellanico in uno deidue στόλοι rsquoΙταλικοί arrivati dalla Penisola si ascrive comunque una provenienza dallrsquoareaitalica Ciograve comporta quanto meno la visione di unrsquoautoctonia relativa in quanto conseguentead un movimento migratorio da territori prossimi che implica un legame di parentela con altrigruppi etnici appunto gli Enotri imputati come responsabili della loro espulsione

76 Invece nel caso degli Etruschi la tradizione antica sullrsquoautoctonia implica lrsquoisolamentolinguistico esplicitato dallo stesso Dionigi con la giagrave ricordata formula οὐδενὶ ἄλλῳ γένειοὔτε ὁμόγλωσσον οὔτε ὁμοδίαιτον

77 In realtagrave come si egrave giagrave detto anche lrsquoisolamento dellrsquoetrusco finora eretto come muro di difesada avventurosi confronti etimologici e a vessillo di prudenza nellrsquoermeneutica testuale sembravenir meno Le piugrave recenti acquisizioni fuori dellrsquoEtruria in particolare in ambiente retico e

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a Lemno mostrano che anche lrsquoanzidetta formula dionigiana di laquo lingua totalmente priva diconfronti raquo ormai non egrave piugrave sostenibile La prudenza del totale isolamento suggerita comereazione alle ripetute audaci speculazioni a cui la lingua egrave stata massicciamente sottopostaviene ora allentata proprio da coloro che ne avevano richiamato lrsquoopportunitagrave di tenerla comelinea-guida per non incorrere nei miraggi dellrsquoetimologia lasciando spazio a tentativi diricostruzione di uno stemma genealogico di parentele tra le tre lingue frammentarie in nomedi un laquo Tirrenico comune raquo89 In realtagrave i dati linguistici sembrano ancora flebili per permettereconclusioni solide in tal senso e soprattutto prestano il fianco a differenti interpretazioni inchiave storica

78 Tuttavia ancora una volta diventa inevitabile commisurarsi con le tradizioni antiche checi offrono elementi in qualche misura convergenti con le evidenze linguistiche ma nonimmediatamente saldabili con esse Per esempio sul versante del retico di cui ora sembranoessere sempre piugrave solide le affinitagrave con lrsquoetrusco90 si riapre il tema del confronto con letradizioni antiche documentate da Livio Plinio e Trogo che rappresentano la lingua dei Reticome una sorta di etrusco imbarbarito in conseguenza del suo isolamento nelle sedi alpine91Ma anche sul versante del lemnio il groviglio delle tradizioni che situano Tirreni nellrsquoisolasenza naturalmente precisarne i legami con quelli drsquoOccidente entrano inevitabilmente incausa nella valutazione storica dei rapporti di quella lingua con lrsquoetrusco

Riflessione conclusiva79 La valutazione e lrsquouso delle tradizioni sulle laquo origini raquo pur con tutte le loro complesse e

rischiose problematiche sopra delineate restano i nodi centrali delle scienze dellrsquoAntichitagraveSono anzi le pietre miliari che ne hanno contrassegnato la nascita e ne hanno accompagnatoi progressi scanditi dalle nuove acquisizioni adeguandosi e ricalibrandosi di volta in voltacon esse Ovviamente come tutti i fatti e i dati della storia lrsquoutilizzazione di questetradizioni egrave stata piegata ai metodi alle ideologie e alle finalitagrave diverse che hanno segnato ilcammino dellrsquoanalisi storica e di quella filologico-linguistica In seno a questi approcci sonoscaturite a fasi alterne divaricazioni e sovrapposizioni tra fonti dirette ed indirette altrettantopericolosamente estremistiche che spaziano dalla supina ed univoca accettazione del dettatodelle tradizioni antiche al loro altrettanto totale diniego Con tutto ciograve il confronto critico conil patrimonio delle fonti classiche non solo non puograve perdere la sua centralitagrave ma rivela altresigravecome le problematiche ad esse connesse diventano piugrave complesse ed articolate man mano chesi incrementano le conoscenze e si accresce la quantitagrave dei dati disponibili grazie allrsquoapporto dialtri canali documentari in particolare lrsquoepigrafia e lrsquoarcheologia Pertanto tale confronto cheegrave parte inerente delle scienze dellrsquoAntichitagrave richiede un continuo rinnovamento della dialetticainterdisciplinare e una messa a punto metodologica in conseguenza dellrsquoacquisizione di nuovidati Il versante delle lingue di frammentaria attestazione appare in tale prospettiva il terrenopiugrave fertile non solo per la conoscenza delle civiltagrave e delle lingue laquo minoritarie raquo ma anche unfondamentale strumento per ripensare storicamente la rappresentazione delle origini fornitadagli osservatori laquo esterni raquo appartenenti alle civiltagrave e a lingue che si sono affermate a scapitodi quelle laquo minoritarie raquo appunto quelle che si sono canalizzate nei grandi bacini fonti dellatradizione greca e romana

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Notes

1 Pallottino 19772 DionHal AR I 30 4-5 κινδυνεύουσι γὰρ τοῖς ἀληθέσι μᾶλλον ἐοικότα λέγειν ltοἱgt μηδαμόθενἀφιγμένον ἀλλ ἐπιχώριον τὸ ἔθνος ἀποφαίνοντες ἐπειδὴ ἀρχαῖόν τε πάνυ καὶ οὐδενὶ ἄλλῳ γένειοὔτε ὁμόγλωσσον οὔτε ὁμοδίαιτον ltὂνgt εὑρίσκεται3 Cf Poccetti 1984 p 146-1494 Ad es Herodot VIII 14415 τὸ Ἑλληνικόν ἐὸν ὅμαιμόν τε καὶ ὁμόγλωσσον5 Od I 183-184 ἐπὶ οἴνοπα πόντον ἐπ ἀλλοθρόους ἀνθρώπους ἐς Τεμέσην ἀλλοθρόουςἀνθρώπους6 Strab V 2 9 225 C ἔνιοι δ οὐ Τυρρηνούς φασι τοὺς Φαλερίους ἀλλὰ Φαλίσκους τινὲς δὲ καὶτοὺς Φαλίσκους πόλιν ἰδιόγλωσσον7 Pol II 17 5-6 προσαγορεύονται δ Οὐένετοι τοῖς μὲν ἔθεσι καὶ τῷ κόσμῳ βραχεῖ διαφέροντεςΚελτῶν γλώττῃ δ ἀλλοίᾳ χρώμενοι8 Cf Silvestri 19849 Cf ad es la rassegna in Imperato 199010 Cf De Saussure 1922 p 57311 Cf De Simone 198512 Filone che aveva trovato i suoi sostenitori giagrave in Rix 1996 e Eichner 1985 p 1413 Mahlzan 1999 De Simone 2004 Eichner 2012 Agostiniani 2012 De Simone 201214 In vari lavori tra cui per tutti la sintesi in Peruzzi 198015 Citazione da Pallottino 1977 p 13416 Ernout ndash Meillet 1985 p XI17 Poccetti 199118 Meillet 190819 Silvestri 1974

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20 Agostiniani 199821 Pascucci 197922 Gabba 196323 Poccetti 198424 Gabba 196325 Si veda su ciograve Vaxelaire 2005 p 48 s26 Cardona 1982 Poccetti 1984 Vaxelaire 200527 Strab VI 1 13 263 C28 Mele 200129 Lombardo 200130 Poccetti 2001 Mele 200131 Eudoxos von Knidos frg 321 Lasserre32 Pooccetti 198933 Wikeacuten 1937 Lepore 197634 Poccetti 201035 Ov Fast III 95 et tibi cum proavis miles Paeligne Sabinis convenit36 P Fest 248 L37 Devoto 1977 p 11038 Lazzeroni 1976 Meiser 198739 Come le stele iscritte dallrsquoarea superequana (Casteldieri) ImIt Paeligni Superaequum 1 240 Poccetti 200741 Es Krahe 1929 sv Accaus Annaeus42 Schulze 1904 p 43-4743 Tagliamonte 199444 Graells Fabregat 201445 Fest 150 L = HRR 372 Peter2

46 Heurgon 195747 ImIt Messana 448 De Franciscis ndash Parlangeli 1960 p 27 Costabile 200749 Cat HRR 75 Peter2

50 Citazione da Costabile 2007 p 32651 Riferimenti e dettagli in Mele 201152 Cf Sammartano 199853 Thuk III 86 3 VI 77 154 Poccetti 201255 DH I 35 2 = FGH 4 F 11156 Briquel 1996 p 12357 De Cazanove 200058 Vallet 1958 p 79-10559 Riferimenti in Poccetti 2012 p51 ss60 Agostiniani 1992a61 DH AR I 3562 DH A R I 22 3 = FGH 4 F 7963 DH A R 1222 = FGH 556 F 4664 Lepore 197665 Varr LL 510166 Cassius Hemina fr 2 3 Peter = 2 3 Santini67 Zevi 199968 Serv ad Aen I 550 V 3069 Mele 1994 p 7770 Zevi 1999 p 337

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71 Diod Sic V 6572 Campanile 196973 Conway ˗ Whatmough ˗ Johnson 1933 II p 43174 Conway ˗ Whatmough ˗ Johnson 1933 II p 43275 Agostiniani 1992b76 Thuk VI 277 DionHal ARi I 22 = FGH F 79b78 Thuk VI 279 Nenci 198980 DionHal AR I 22 3 = FGH 4 F 79b 81 DionHal AR I 45 4-481 = FGH 4 F 3182 Moggi 1997 117083 Ambrosini 196884 Lejeune 1969 p 24185 Mele 199486 Graells Fabregat 2014 p 16887 Agostiniani 1977 p XXIII88 Agostiniani 1997 p 889 Marchesini 2013 p 8990 Rovesciando cosigrave la linea prudente espressa ancora da Beekes 199391 Liv V 33 7 e 11 Iust XX 59 Plin NH III 133

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Paolo Poccetti laquo Tradizioni antiche sul tema delle origini e lettura dei dati linguistici dellrsquoItalia pre-romana raquo Meacutelanges de lEacutecole franccedilaise de Rome - Antiquiteacute [En ligne] 126ndash2 | 2014 mis en ligne le17 deacutecembre 2014 consulteacute le 19 deacutecembre 2014 URL httpmefrarevuesorg2334

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Paolo PoccettiUniversitagrave degli studi di Roma 2 Tor Vergata ndash paolopoccetti[at]tiscaliit

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Le tradizioni antiche sulle origini dei popoli dellrsquoItalia antica hanno avuto un grande peso neipercorsi della linguistica moderna non solo nellrsquoapproccio a lingue di incerta appartenenzagenealogica dellrsquoItalia antica (es lrsquoetrusco e lrsquoelimo) ma anche nel disegno storico di linguedi acclarata classificazione come lrsquoosco e il siculo con ricadute nellrsquoermeneutica dei testiIl riesame critico delle fonti antiche in un confronto interdisciplinare metodologicamenterinnovato ed aggiornato dai nuovi dati egrave una delle sfide avvincenti e sempre attuali dellescienze dellrsquoAntichitagrave Ancient traditions about origins of civilisations of Pre-Roman Italy not only deeply influencedmodern attempts to classification of languages whose genealogical tree is unknown such asEtruscan and Elymian but also oriented the history of languages genealogically well known

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such as Oscan and Sicel A new critical assessment of ancient sources in an interdisciplinaryperspective is needed by epigraphic data newly acquired that pose a methodical challenge tothe advancement of the investigation in the field of antiquity

Entreacutees drsquoindex

Keywords ancient traditions pre-roman Italy linguistic classificationParole chiave tradizioni antiche Italia preromana classificazione linguistica

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interni al mondo greco (tanto tra colonie e madrepatria quanto allrsquointerno degli ambienticoloniali) ora al contrasto tra Greci e indigeni

45 Entro tali cornici le digressioni sulle origini diventano parte integrante delle descrizionietnografiche cosigrave che la definizione delle origini remote egrave strumento per inquadrare laquo da cheparte sta raquo una determinata comunitagrave Non crsquoegrave bisogno di ricordare che il tema delle origini hanotoriamente un ruolo centrale nella propaganda politica e nel sistema delle alleanze anticheche spesso vengono giustificate in base agli antichi rapporti di consanguineitagrave (συγγένεια)Cosigrave per esempio Tucidide insiste sul fatto che la richiesta di aiuto degli abitanti di Λεοντῖνοιad Atene e la conseguente alleanza siglata nel 427 aC era motivata dal fatto che i Leontinoierano συγγενεῖς degli Ateniesi53 Lo stesso argomento della omophylia verragrave utilizzato piugravetardi dai Romani per correre in aiuto ai Mamertini minacciati dai Cartaginesi argomento inquesto caso palesemente strumentale e tanto piugrave sorprendente in considerazione del fatto chelrsquoepisodio si colloca allrsquoindomani delle guerre contro i Sanniti e che i Mamertini accreditavanoper se stessi secondo la tradizione trasmessa dal poeta Alfio origine sannite

46 Sullrsquoetnografia della Sicilia antica la storiografia greca tra V e IV secolo si articola traunrsquoangolazione laquo occidentale raquo espressa da storici della Magna Grecia e Sicilia qualiAntioco di Siracusa e Filisto che risentono delle proiezioni della politica siracusana siaallrsquointerno che allrsquoesterno dellrsquoisola e unrsquoangolazione laquo ateniese raquo che ha la sua piugrave compiutarappresentazione nel noto capitolo sullrsquolaquo archaiologia siciliana raquo di Tucidide ma rispecchiatain diversa misura anche da Ellanico di Lesbo Questi ultimi si ispirano infatti ad orizzonticoloniali laquo ionici raquo a cui fanno riferimento le mire occidentali di Atene54 Sono infatti i diversiambienti delle colonie drsquoOccidente che hanno veicolato da una parte tradizioni indigenee dallrsquoaltra le diverse rappresentazioni delle relazioni tra Greci e popolazioni anellenicheovviamente variabili anche in rapporto alle circostanze e ai contesti in cui tali relazioni siinseriscono

47 Un esempio di queste diverse percezioni con evidenti ricadute sul tema delle origini ci vieneofferto dallrsquoarea dello Stretto antica zona di occupazione calcidese Lrsquoambiente dello Strettosembra rivestire nella versione di Ellanico di Lesbo relativa allrsquoorigine del nome rsquoΙταλία chenella fase iniziale designava lrsquoappendice meridionale della Calabria un ruolo diverso da quelloriflesso dai frammenti attribuiti ad Antioco di Siracusa relativamente allo stesso tema

48 Presso Ellanico quel braccio di mare viene rappresentato come un tratto di sostanzialecontinuitagrave linguistico-culturale che unisce le due sponde egrave lrsquoimplicazione sottesa alla sagadel bovino che sfugge alla mandria di Ercole attraversando lo Stretto e che viene designatodagli indigeni con la stessa parola per laquo vitello raquo presente nel latino e nelle lingue sabelliche55Egrave importante sottolineare che nel contesto della saga riferita da Ellanico questa stessa parolaviene sentita da Ercole al di lagrave dello Stretto oltrepassato appunto dal bovino fuggito ilparticolare egrave importante percheacute denuncia la percezione e la rappresentazione di una continuitagravelinguistica tra le due sponde Come abbiamo accennato sopra il sottofondo di questa eziologiadel nome laquo Italia raquo si rannoda alle tradizioni laquo sannite raquo per le seguenti ragioni a) mette incausa il nome del laquo vitello raquo nella forma italica b) salda il nome del bovino al coronimo Italiadi cui si faranno piugrave tardi vessillo le leggende monetali della guerra sociale56 c) si collegaimplicitamente allrsquoideologia del laquo toro raquo che gioca un ruolo centrale nella tradizione del versacrum sannita57 d) i due temi quello del laquo toro raquo e quello del legame tra le due sponde delloStretto riaffiorano indirettamente nella saga sullrsquoetnogenesi dei Mamertini

49 Presso Antioco invece lo Stretto si configura come un elemento di frattura che segna con il suoattraversamento la formazione e lo sviluppo di un nuovo ethnos quello dei Σικελοί Le diverseprospettive sul tema delle origini della nozione di rsquoΙταλία rispecchiano le rispettive visualidei due storici a cui vengono attribuite le versioni sulle laquo origini raquo dei Siculi Da una parteEllanico di Lesbo si poneva nellrsquoottica delle colonie calcidesi Rhegion e Zankle che installatesulle sponde opposte dello Stretto avevano interesse a vederne la coesione attraverso unasorta di laquo ponte raquo ideale58 contrassegnato da una cultura comune mentre dallrsquoaltra Antiocoguardava da una prospettiva siracusana che tendeva ad accentuare la separazione della Siciliadalla Magna Grecia Antioco infatti sul tema dei Σικελοί pur non disconoscendone la remota

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provenienza dalla Penisola pone lrsquoaccento sulla nuova identitagrave acquisita sul suolo sicilianoimplicando cosigrave una cesura rispetto ai luoghi di origine e dunque rispetto al mondo italico

50 Lrsquoorigine dei Siculi appare dunque un tema centrale per la storiografia greca di V secoloLrsquoetnonimo egrave certamente ben piugrave antico come mostrano le menzioni in documenti accadicied egiziani fin dal II millennio aC e dal suo uso come antroponimo nei poemi omerici e iniscrizioni dallrsquoAttica di VI secolo59

51 Tuttavia lrsquointeresse storiografico per i Σικελοί nel corso V secolo ha motivazioni contingentilegate ai processi di autonomia politica e di identitagrave etnica del mondo indigeno che culminanoproprio in quel periodo Lrsquoepisodio della rivolta capeggiata da Ducezio accreditato come redei Siculi intorno al 450 aC si accompagna allrsquoapparire della documentazione epigraficaascrivibile al siculo cronologicamente concentrata nella seconda metagrave del V secolo e situatanella parte centro-orientale dellrsquoisola60 La concomitanza dei due fatti rivela la maturazione diuna forte spinta identitaria allrsquointerno del mondo indigeno proprio nei decenni centrali del Vsecolo di cui appunto i diversi storici piugrave o meno coevi Antioco Ellanico e Tucidide sonotestimoni sia pure da prospettive diverse come giagrave detto pocrsquoanzi il primo da una visualesiracusana gli altri due dallrsquoottica delle mire ateniesi verso Occidente

52 Tuttavia nella scansione cronologica delle origini dei Siculi come ondata migratoriaproveniente dalla Penisola le fonti si divaricano sensibilmente come mette in evidenzaDionigi di Alicarnasso che ce ne offre una lucida sintesi61 Tucidide colloca lrsquoarrivo dei Siculi300 anni prima dellrsquoarrivo dei Greci mentre Ellanico lo data alla terza generazione prima dellaguerra di Troia62 e in modo non troppo dissimile Filisto lo pone ottanta anni prima di questostesso evento63

53 Allo stesso modo si registrano considerevoli discordanze anche nei collegamenti istituiti dallemedesime fonti tra i Siculi e le popolazioni della Penisola Cosigrave mentre Tucidide presenta laloro migrazione nellrsquoisola come conseguenza della pressione esercitata dagli rsquoOπικοί nomesotto il quale in Tucidide e in altre fonti64 vengono comprese popolazioni stanziate nella fasciamedio-basso-tirrenica e specificamente la Campania (come denuncia lrsquoubicazione tucididea diCuma ἐν Oπικίᾳ) Antioco recepisce il filone che mette in relazione i Siculi con le popolazionimeridionali piugrave vicine allo Stretto cioegrave gli Enotri Come ulteriore differenza tra i due storicicoevi egrave da sottolineare il fatto che Antioco diversamente da Tucidide sembra porre lrsquoaccentonon tanto sul fenomeno della laquo migrazione raquo alla base dellrsquoetnogenesi dei Siculi quantopiuttosto sul processo evolutivo interno al mondo laquo italico raquo della Penisola di cui essi sonouna proiezione Un frammento che ha lrsquoaria di essere una citazione letterale rispecchiaun linguaggio di sapore filosofico e di taglio sorprendentemente moderno in cui si lega laformazione di unrsquoidentitagrave etnica allrsquolaquo essere raquo e al laquo divenire raquo in un quadro piugrave ampio diricomposizione di varie entitagrave etniche

lsquoοὕτω δὲ Σικελοὶ καὶ Μόργητες ἐγένοντο καὶ rsquoIταλιῆτεςἐόντεςΟἴνωτροιrsquo(DH AR I 12 3 = FGH 555 frg 2 Jacoby)

54 Un filone importante della tradizione sulle origini sicule egrave rappresentato dai legami conil mondo latino e specificamente con Roma Di questo filone che egrave stato sicuramentesponsorizzato dalla cultura romana sotto diversi riguardi ed ha avuto come vedremosignificativi riverberi anche nei percorsi della scienza moderna si trova giagrave traccianellrsquoannalistica efficacemente sintetizzata dallrsquoespressione varroniana a Roma quod ortiSiculi annales veteres dicunt65 Del resto sappiamo che annalisti come Fabio Pittore e CassioHemina66 si erano occupati di antiche relazioni tra cittagrave del Lazio e centri indigeni della Sicilia

55 Queste relazioni si iscrivono nella cornice della saga di Enea e delle origini troiane sotto la cuiegida un filone della tradizione certamente antico ha voluto saldare i primordi di Roma e dicittagrave del Latium Vetus con varie localitagrave della Sicilia Il radicamento di tali rapporti remoti traLazio e Sicilia egrave altresigrave rivelato dai pinakes della biblioteca del ginnasio di Tauromenion cheparlano della vicenda di un Lανoῖος eroe eponimo di Lanuvium67 e dalla tradizione recepitanellrsquoEneide che prevede una doppia sosta di Enea in Sicilia Egrave in particolare lrsquoarea elima che egraveteatro degli eventi legati alla leggenda di Enea quali lrsquoarrivo a Drepano la sepoltura del padreAnchise presso Erice considerata uno dei siti piugrave rappresentativi del territorio elimo insieme

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a Segesta ed Entella la menzione degli atleti in gara nei giochi in onore di Anchise Elimo eEntello nomi chiaramente desunti dallrsquoetno-toponomastica locale

56 La trama virgiliana si inserisce nella cornice piugrave ampia di tradizioni che legavano il mondoelimo allrsquoambiente troiano sintetizzate da Servio68 che ricorda anche la figura di Egesta altroeponimo del sito elimo di Segesta donna troiana che arrivata in Sicilia avrebbe generatoAceste il re siculo che accoglie benevolmente Enea celebrando i riti funebri in onore diAnchise Queste tradizioni hanno radici ben piugrave antiche tanto che le tracce di diversi filoni siritrovano giagrave nel V secolo attraverso i frammenti di Ellanico69 Pertanto la sosta di Enea e lasepoltura del padre proprio nel territorio elimo sancita dallrsquoordito dellrsquoEneide sembra aver ilsapore simbolico di rinsaldare gli antichi legami segnati dallrsquoascendenza da una comune terradi origine

57 Piugrave difficile invece egrave dipanare i fili e la cronologia a cui risale il complesso delle tradizionisui remoti legami tra la Sicilia e il Lazio di cui lrsquoannalistica romana egrave stata non lrsquoartefice malrsquoerede Infatti come giagrave accennato se ne trovano chiare tracce nella storiografia di V e IVsecolo da Ellanico e Antioco fino a Timeo

58 Si delineano almeno due filoni distinti per quanto in parte finiscano per intrecciarsi Da unlato quello delle comuni origini troiane che lega lrsquoarea elima a Roma secondo la tradizionerecepita nellrsquoEneide ma giagrave presente presso Ellanico dallrsquoaltro un filone un porsquo piugrave opacoe intricato che riguarda le origini dei Siculi di cui si asserisce lrsquoorigine dalla PenisolaInfatti la loro provenienza peninsulare egrave sostenuta da Tucidide che fa risalire agli rsquoOπικοίubicati tra basso Lazio e Campania la pressione migratoria che avrebbe portato i Siculi aspostarsi verso sud e da Antioco il quale presenta lrsquoetnogenesi dei Σικελοί in modo piugravecomplesso e piugrave difficilmente districabile tra diverse componenti Lo storico siracusanoinfatti presenta la genesi dei Siculi per un verso come un processo di trasformazione internaal mondo enotrio (secondo il frammento sopra citato) e per un altro verso come conseguenzadellrsquoinserimento di un elemento straniero (ἐπιξενωθείς) che ne avrebbe fatto da guida questrsquoultimo particolare si accorda con il filone di cui lo stesso Antioco sembra altrove farsiportavoce nel presentare lrsquoeponimo Σικελός come esule da Roma70

59 Ora significativamente a queste due componenti etniche focalizzate dalle tradizioni antichecioegrave quella elima nella parte occidentale e quella sicula nella parte orientale dellrsquoisolacorrispondono due distinti corpora epigrafici mentre la documentazione attribuibile ai Sicaniegrave evanescente cosigrave come lo sono le tradizioni antiche a loro carico Significativamente DiodoroSiculo annuncia di volersi occupare in seguito della questione ma nella sua opera non vi egrave piugravealcuna menzione dei Sicani71

60 Neacute saragrave del tutto casuale che proprio ai Siculi a cui sono accreditate le parentele piugrave dirette coni Latini sia assegnato un numero abbastanza elevato di glosse anche se buona parte di essesi spiega allrsquointerno di variazioni interne al greco locale72 Una buona parte di queste glosse egravenota da Varrone che evidentemente era consapevole di questo filone di tradizioni a lui benantecedenti delle quali egli fa largo uso nel quadro delle origini del lessico latino

61 Ora qui interessa sottolineare il fatto che alle glosse laquo sicule raquo egrave stato affidato a lungo il ruolodi fonte primaria di documentazione della lingua denominata appunto laquo siculo raquo a fronte diun dossier epigrafico indigeno estremamente esiguo Lrsquouso di tale materiale glossograficoinsieme alle soggiacenti tradizioni sulle relazioni remote tra le genti indigene dellrsquoisola equelle della Penisola si egrave riverberato nella scienza moderna ora surrogando le carenze orasommandosi alle risultanze della documentazione epigrafica Un esempio significativo egrave ilquadro che nel 1933 offriva il manuale di Conway ˗ Whatmough ˗ Johnson che per gran partedel Novecento ha costituito unrsquoopera di consultazione e un punto di riferimento per gli studisulle lingue della Sicilia antica offrendo la raccolta piugrave completa e riccamente commentata dimateriale glossografico relativo allrsquoisola In realtagrave lrsquoorientamento adottato nel commento nonfa altro che accreditare il filone largamente rappresentato nelle fonti antiche che attribuisce aiSiculi una provenienza dalla Penisola

62 In particolare si pone lrsquoaccento sulla tradizione che riconduce al Lazio le origini sicule dietrola precisazione che se egrave vero che dai documenti epigrafici non viene nessuna conferma dellepresunte affinitagrave tra siculo e latino non ne viene neppure alcuna smentita

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The Sicels (Siculi ) must be reckoned one of the ancient peoples of Italy as well as of Sicily[hellip]The ancient tradition makes the Sicels close kin if not identical with the early inhabitants ofLatium the linguistic evidence scanty as it is if it does not confirm the tradition at least doesnot so far as it goes disprove it73

63 Drsquoaltra parte la circolaritagrave del ragionamento appare evidente dal fatto che si utilizza ilmateriale delle glosse tanto come prova delle affinitagrave tra siculo e latino quanto come confermadellrsquoaffidabilitagrave della tradizione antica che ce le ha tramandate

The glosses on Sicel words may certainly be interpreted to imply that Sicel was closely related tothe idioms of ancient Italy and perhaps even to the tongue which afterwards developed intowhat we know as the Lingua Latina74

Le tradizioni sugli Elimi e le ipotesi sulla posizione linguisticadellrsquoelimo

64 Analoga pressione delle fonti sul tema delle origini si egrave esercitata anche negli orientamentimoderni intorno alla lingua degli Elimi Il peso di queste tradizioni ha in particolare gravatosulla definizione della posizione linguistica dellrsquoelimo la cui documentazione epigraficacostituita da circa 300 frammenti di iscrizioni e da alcune leggende monetali con i nomi diErice e Segesta non egrave solo quantitativamente esigua ma egrave anche qualitativamente insufficientea dare unrsquoidea concreta della natura della lingua al di lagrave della sua appartenenza al noverodelle lingue indo-europee75 Infatti gli approcci alla lingua degli Elimi particolarmente nellaseconda metagrave del XX secolo hanno sostanzialmente ricalcato la dicotomia consegnataci dallefonti antiche anche accendendo aspre polemiche

65 Le fonti si divaricano tra il filone raccolto da Tucidide76 e quello assegnato ad Ellanico77Il primo accredita agli Elimi la provenienza da Troia al seguito della sua distruzionesottolineando altresigrave il loro amalgamarsi con la componente indigena rappresentata daiΣικανοί che avrebbe dato alla comunitagrave una nuova configurazione Lrsquoatto di nascita diquesta nuova comunitagrave viene connesso da Tucidide allrsquoassunzione del nome di rsquoEλυμοι che liaccomuna laquo tutti quanti raquo (ξύμπαντες Ἔλυμοι ἐκλήθησαν)78 La questione egrave anche su questopunto assai delicata giaccheacute il nome degli Elimi ha lrsquoaria di essere non un laquo autonimo raquoma piuttosto un laquo eteronimo raquo di tono spregiativo creato dai Greci stessi79 Se dunque cisi basa su questo particolare si potrebbe essere portati a pensare che lrsquoethnos degli Elimisia frutto di una costruzione greca Tale impressione converge con il carattere eterogeneodegli Elimi adombrato tanto da Tucidide quanto da Ellanico Piugrave precisamente i frammentidi Ellanico sembrano veicolare due versioni non necessariamente in contrasto tra loro Lrsquounapresenta gli Elimi come originari dalla Penisola Italiana spinti in Sicilia dagli Enotri80lrsquoaltro fa allusione alla fuga da Troia di Elimo e di Egesto81 laquo che non possono non essereidentificati come i protagonisti della versione troiana dellrsquoetnogenesi elima raquo82 In altre paroleEllanico sembra consapevole dei due filoni della tradizione sullrsquoorigine degli Elimi cioegravetanto quello dellrsquoascendenza italica quanto quello della provenienza anatolica che egrave il solorecepito da Tucidide Drsquoaltra parte il dettato di Tucidide sembra distinguere due livelli dellaformazione dellrsquoethnos elimo il primo egrave quello dellrsquoorigine remota lrsquoaltro quello della lorotrasformazione in situ Egrave a questrsquoultimo livello che si colloca lrsquoassunzione di tale nome daparte di comunitagrave in origine diverse (ξύμπαντες Ἔλυμοι ἐκλήθησαν)

66 Nella cornice della tradizione che assegna loro lrsquoorigine dalla Penisola italiana gli Elimicondividerebbero lo stesso processo di etnogenesi che viene attribuito ai Σικελοί dallo stessoEllanico e da altre fonti coeve come Antioco di Siracusa Tale processo sembra consistere nellaquo distacco raquo da una comunitagrave stanziata nella parte meridionale della Penisola

67 Momento cruciale del distacco egrave segnato dallrsquolaquo attraversamento raquo (διάβασις) dello Strettoche di fatto avrebbe sancito lrsquoautonomia etnico-politica tanto dei Siculi quanto degli ElimiAppaiono dunque evidenti alcuni elementi comuni alle tradizioni sulle origini dei Siculi edegli Elimi a) la provenienza geografica egrave strettamente legata al processo di etnogenesi b)lrsquoetnogenesi si estrinseca nel conseguimento di unrsquoidentitagrave etnica segnalata dallo status dellaquo nomen raquo che egrave simbolo di una raggiunta autonomia politico-istituzionale c) tale autonomiaegrave conseguenza di un processo di sviluppo maturato in seno alla comunitagrave di origine d) il

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raggiungimento di tale autonomia egrave sancita da un distacco che nel caso specifico delle gentidella Sicilia egrave costituito una barriera fisica rappresentata dallo Stretto In conclusione nel casodei Siculi e degli Elimi la questione delle origini non egrave che lrsquointerfaccia del problema del lorocostituirsi come entitagrave politica secondo lrsquoottica che poteva essere di interesse agli interessistoriografici di V secolo aC

68 Come egrave accaduto per i Siculi i due filoni delle tradizioni antiche sulle origini elimehanno tracciato le piste delle discussioni moderne sullrsquoermeneutica testuale e sulla posizionelinguistica dellrsquoelimo in seno alle lingue indo-europee Lo mostrano chiaramente i frontiopposti su cui si sono schierati nel corso degli anni Sessanta da una parte M Durante edallrsquoaltra R Ambrosini lrsquouno schierato a favore dellrsquoappartenenza dellrsquoelimo alla famiglialinguistica laquo italica raquo e quindi con parentele piugrave strette con lrsquoosco-umbro e il latino seguitocon sfumature diverse (soprattutto per i rapporti con il latino e il siculo) da G Alessio e OParlangeli lrsquoaltro deciso assertore del carattere anatolico della lingua83 Non sono mancateneppure proposte di soluzioni intermedie volte a conciliare le due tradizioni antiche cosigravedistanti come quella di M Lejeune

La premiegravere (que jappellerai laquo proto-eacutelyme raquo) est celle venue du monde eacutegeacuteen agrave laquelle sereacutefegravere Thucydide La seconde (que jappellerai laquo eacutelyme raquo) est celle venue de la Lucanie et duBruttium agrave laquelle se reacutefegravere Hellanicos elle a finalement imposeacute sa langue (qui est disonsitaloiumlde) agrave lOuest de la Sicile cest cette langue qui y demeure en usage vers le milieu du premiermilleacutenaire et qui se manifeste dans les inscriptions de Seacutegeste84

69 Tra le due diverse stratificazioni migratorie testimoniate dalle fonti antiche vengono perfinoripartite le evidenze epigrafiche

Au substrat proto-eacutelyme on assignera 1deg la survivance de certains symboles graphiques (doublehache etc) qui se perpeacutetuent avec valeur magique jusquau Ve siegravecle 2deg la survivance decertains thegravemes deacutecoratifs dans la poterie inciseacutee de Seacutegeste 3deg la survivance de certainshydronymes comme Krimissos Telmēssos Helbēsus 4deg la survivance de certains anthroponymes(figurant sur nos tessons votifs) comme Atis ou DoaAux Eacutelymes de la seconde invasion on assignera (outre la langue mecircme de nos deacutedicaces) 1deg latradition des deacutecors de la poterie peinte de Seacutegeste (qui constitue leacutenorme majoriteacute du mateacuterielceacuteramique) 2deg les anthroponymes (qui constituent la grande majoriteacute du stock fourni par nosdeacutedicaces) tels que Atros Botulos Lepanos Metilos Titelos etc

70 In questa soluzione per cosigrave dire compromissoria sostenuta da M Lejeune desta non pocasorpresa il fatto che oltre a dati linguistici di natura eterogenea come toponimi e antroponimisi faccia ricorso a simboli grafici e ad elementi decorativi addotti come prove a favore dellepresunte origini anatoliche nel solco della tradizione tucididea Appare quanto meno singolareinfatti che alla metagrave del I millennio aC potessero essersi conservate abitudini grafiche opratiche decorative in uso secoli prima nella terra di origine di cui peraltro restano oscuri imodelli Sul piano piugrave strettamente linguistico poi la presenza di onomastica suscettibile diaccostamenti al mondo egeo-anatolico non sembra essere nellrsquoarea elima piugrave caratterizzanterispetto ad altre zone dentro e fuori la Sicilia I dati onomastici che si vuole condivisi con unospecifico ambiente anatolico cosa che peraltro egrave tutta da dimostrare sono alquanto fluidi epossono pertanto iscriversi nellrsquoalveo piugrave o meno esteso dei contatti con il bacino orientaledel Mediterraneo A tali contatti di piena epoca storica allude lo stesso passo di Tucidide chea proposito delle origini degli Elimi fa cenno ad insediamenti di Focei proprio in ambienteelimo

71 Lrsquoaccenno tucidideo alle presenze focee nella zona elima rafforza il sospetto che la tradizionecirca le origini anatoliche degli Elimi abbia una matrice focea e sia pertanto da ricondursi alcircuito di questo flusso coloniale85 Allo stesso modo sempre ad una matrice focea potrebbericondursi anche la notizia recepita nellrsquoarchaiologia siciliana di Tucidide sulle originiiberiche dei Σικανοί Non si deve inoltre dimenticare che i rapporti tra la Sicilia e la PenisolaIberica passavano anche attraverso il flusso di mercenari che da questrsquoultima muovevano versolrsquoisola almeno dallrsquoinizio del V secolo aC86

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I filoni delle origini delle genti della Sicilia tra PenisolaIberica e Penisola Anatolica

72 Lrsquoattribuzione di antichi legami con popoli dellrsquoestremitagrave occidentale del Mediterraneo vaper cosigrave dire in controtendenza rispetto alla ben piugrave corposa matassa di fili che riportacon vari accenti e declinazioni ad Oriente lrsquoorigine di genti tanto della Sicilia quanto dellaPenisola italiana come i Veneti gli Etruschi i Latini gli Elimi Tuttavia anche questo duplicefilone delle origini che collega i due gruppi anellenici situati nellrsquoarea centro-occidentale dellaSicilia lrsquouno con lrsquoOriente e lrsquoaltro con lrsquoestremo Occidente si lascia perfettamente inserirenel circuito della colonizzazione focea che costituisce il filo conduttore che unisce le costeanatoliche e quelle mediterranee della Gallia e della Spagna Forse non egrave un caso che proprionellrsquoisola strategicamente centrale nel Mediterraneo si colga il nodo di tale filo che da unaparte congiunge i due terminali della colonizzazione focea e dallrsquoaltra amalgama le duecomponenti indigene quella elima e quella sicana in un unico processo di formazione comesegnalato dal dettato tucidideo sopra ricordato

73 La natura strumentale dei due fili che congiungono le origini dei Sicani e degli Elimialle due sponde estreme del Mediterraneo confluiti nellrsquoarchaiologiacutea siciliana di Tucididesi rivela anche dallrsquoassenza di significativi frutti che il loro uso ha portato nella scienzamoderna Le supposte origini anatoliche non hanno avuto alcun effetto nellrsquoermeneutica deitesti riconoscibili come Elimi neacute i presunti legami laquo iberici raquo del Sicano hanno contribuitoad identificare con certezza alcun testo come laquo sicano raquo o inversamente gettato qualcheluce sulla lingua iberica che invece dispone di un discreto numero di testi Il credito datoalle connessioni sicano-iberiche ha solo contribuito a dar vita ai fantasmi di un sostratomediterraneo occidentale denominato appunto sicano-ligure-iberico (Ribezzo Alessio)

74 Invece egrave dalla valorizzazione dei contatti con lrsquoambiente indigeno adombrati da Tucidideche si sono ottenuti i maggiori benefici nellrsquoermeneutica dei testi elimi Egrave infatti questo ilpercorso piugrave proficuo che abbandonata la via senza uscita delle origini remote ha privilegiatoi processi acculturativi in situ e specificamente i contatti con gli ambienti ellenici o ellenizzatiportatori di elementi morfo-lessicali che mostrano la permeabilitagrave al contatto con gli ambienticoloniali87 Egrave attraverso questa via che il materiale elimo pur nella sua povertagrave documentaria egraveriuscito a manifestare i caratteri di una lingua flessiva indoeuropea che nella morfologia lasciaintravedere piugrave accentuate relazioni laquo italiche raquo e una profonda influenza da parte del greco88

Origini anatoliche e origini italiche come temi e filonicomuni a lingue e culture diverse dellrsquoItalia preromana

75 Il caso delle origini degli Elimi offre uno spunto di riflessione conclusiva che permette diricongiungersi ai filoni relativi alle origini degli Etruschi da cui eravamo partiti Per gliuni come per gli altri le tradizioni antiche sulle origini hanno fortemente indirizzato lericerche linguistiche dei moderni innescando sui corpora epigrafici di entrambi pur tra loroincommensurabili un circolo vizioso che ha alimentato lrsquoermeneutica testuale dietro lrsquoassuntodi presunte parentele Le tradizioni antiche sugli Elimi e sugli Etruschi condividono anchela bipartizione tra origine anatolica e autoctonia Su questrsquoultima tuttavia risalta subito unasensibile divergenza Infatti a rigore di autoctonia propriamente detta si puograve parlare solo per latradizione dionigiana relativa agli Etruschi mentre agli Elimi inquadrati da Ellanico in uno deidue στόλοι rsquoΙταλικοί arrivati dalla Penisola si ascrive comunque una provenienza dallrsquoareaitalica Ciograve comporta quanto meno la visione di unrsquoautoctonia relativa in quanto conseguentead un movimento migratorio da territori prossimi che implica un legame di parentela con altrigruppi etnici appunto gli Enotri imputati come responsabili della loro espulsione

76 Invece nel caso degli Etruschi la tradizione antica sullrsquoautoctonia implica lrsquoisolamentolinguistico esplicitato dallo stesso Dionigi con la giagrave ricordata formula οὐδενὶ ἄλλῳ γένειοὔτε ὁμόγλωσσον οὔτε ὁμοδίαιτον

77 In realtagrave come si egrave giagrave detto anche lrsquoisolamento dellrsquoetrusco finora eretto come muro di difesada avventurosi confronti etimologici e a vessillo di prudenza nellrsquoermeneutica testuale sembravenir meno Le piugrave recenti acquisizioni fuori dellrsquoEtruria in particolare in ambiente retico e

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a Lemno mostrano che anche lrsquoanzidetta formula dionigiana di laquo lingua totalmente priva diconfronti raquo ormai non egrave piugrave sostenibile La prudenza del totale isolamento suggerita comereazione alle ripetute audaci speculazioni a cui la lingua egrave stata massicciamente sottopostaviene ora allentata proprio da coloro che ne avevano richiamato lrsquoopportunitagrave di tenerla comelinea-guida per non incorrere nei miraggi dellrsquoetimologia lasciando spazio a tentativi diricostruzione di uno stemma genealogico di parentele tra le tre lingue frammentarie in nomedi un laquo Tirrenico comune raquo89 In realtagrave i dati linguistici sembrano ancora flebili per permettereconclusioni solide in tal senso e soprattutto prestano il fianco a differenti interpretazioni inchiave storica

78 Tuttavia ancora una volta diventa inevitabile commisurarsi con le tradizioni antiche checi offrono elementi in qualche misura convergenti con le evidenze linguistiche ma nonimmediatamente saldabili con esse Per esempio sul versante del retico di cui ora sembranoessere sempre piugrave solide le affinitagrave con lrsquoetrusco90 si riapre il tema del confronto con letradizioni antiche documentate da Livio Plinio e Trogo che rappresentano la lingua dei Reticome una sorta di etrusco imbarbarito in conseguenza del suo isolamento nelle sedi alpine91Ma anche sul versante del lemnio il groviglio delle tradizioni che situano Tirreni nellrsquoisolasenza naturalmente precisarne i legami con quelli drsquoOccidente entrano inevitabilmente incausa nella valutazione storica dei rapporti di quella lingua con lrsquoetrusco

Riflessione conclusiva79 La valutazione e lrsquouso delle tradizioni sulle laquo origini raquo pur con tutte le loro complesse e

rischiose problematiche sopra delineate restano i nodi centrali delle scienze dellrsquoAntichitagraveSono anzi le pietre miliari che ne hanno contrassegnato la nascita e ne hanno accompagnatoi progressi scanditi dalle nuove acquisizioni adeguandosi e ricalibrandosi di volta in voltacon esse Ovviamente come tutti i fatti e i dati della storia lrsquoutilizzazione di questetradizioni egrave stata piegata ai metodi alle ideologie e alle finalitagrave diverse che hanno segnato ilcammino dellrsquoanalisi storica e di quella filologico-linguistica In seno a questi approcci sonoscaturite a fasi alterne divaricazioni e sovrapposizioni tra fonti dirette ed indirette altrettantopericolosamente estremistiche che spaziano dalla supina ed univoca accettazione del dettatodelle tradizioni antiche al loro altrettanto totale diniego Con tutto ciograve il confronto critico conil patrimonio delle fonti classiche non solo non puograve perdere la sua centralitagrave ma rivela altresigravecome le problematiche ad esse connesse diventano piugrave complesse ed articolate man mano chesi incrementano le conoscenze e si accresce la quantitagrave dei dati disponibili grazie allrsquoapporto dialtri canali documentari in particolare lrsquoepigrafia e lrsquoarcheologia Pertanto tale confronto cheegrave parte inerente delle scienze dellrsquoAntichitagrave richiede un continuo rinnovamento della dialetticainterdisciplinare e una messa a punto metodologica in conseguenza dellrsquoacquisizione di nuovidati Il versante delle lingue di frammentaria attestazione appare in tale prospettiva il terrenopiugrave fertile non solo per la conoscenza delle civiltagrave e delle lingue laquo minoritarie raquo ma anche unfondamentale strumento per ripensare storicamente la rappresentazione delle origini fornitadagli osservatori laquo esterni raquo appartenenti alle civiltagrave e a lingue che si sono affermate a scapitodi quelle laquo minoritarie raquo appunto quelle che si sono canalizzate nei grandi bacini fonti dellatradizione greca e romana

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Wikeacuten 1937 = E Wikeacuten Die Kunde der Hellenen von dem Lande der Apeninenhalbinsel bis 300 v ChrLund 1937

Notes

1 Pallottino 19772 DionHal AR I 30 4-5 κινδυνεύουσι γὰρ τοῖς ἀληθέσι μᾶλλον ἐοικότα λέγειν ltοἱgt μηδαμόθενἀφιγμένον ἀλλ ἐπιχώριον τὸ ἔθνος ἀποφαίνοντες ἐπειδὴ ἀρχαῖόν τε πάνυ καὶ οὐδενὶ ἄλλῳ γένειοὔτε ὁμόγλωσσον οὔτε ὁμοδίαιτον ltὂνgt εὑρίσκεται3 Cf Poccetti 1984 p 146-1494 Ad es Herodot VIII 14415 τὸ Ἑλληνικόν ἐὸν ὅμαιμόν τε καὶ ὁμόγλωσσον5 Od I 183-184 ἐπὶ οἴνοπα πόντον ἐπ ἀλλοθρόους ἀνθρώπους ἐς Τεμέσην ἀλλοθρόουςἀνθρώπους6 Strab V 2 9 225 C ἔνιοι δ οὐ Τυρρηνούς φασι τοὺς Φαλερίους ἀλλὰ Φαλίσκους τινὲς δὲ καὶτοὺς Φαλίσκους πόλιν ἰδιόγλωσσον7 Pol II 17 5-6 προσαγορεύονται δ Οὐένετοι τοῖς μὲν ἔθεσι καὶ τῷ κόσμῳ βραχεῖ διαφέροντεςΚελτῶν γλώττῃ δ ἀλλοίᾳ χρώμενοι8 Cf Silvestri 19849 Cf ad es la rassegna in Imperato 199010 Cf De Saussure 1922 p 57311 Cf De Simone 198512 Filone che aveva trovato i suoi sostenitori giagrave in Rix 1996 e Eichner 1985 p 1413 Mahlzan 1999 De Simone 2004 Eichner 2012 Agostiniani 2012 De Simone 201214 In vari lavori tra cui per tutti la sintesi in Peruzzi 198015 Citazione da Pallottino 1977 p 13416 Ernout ndash Meillet 1985 p XI17 Poccetti 199118 Meillet 190819 Silvestri 1974

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20 Agostiniani 199821 Pascucci 197922 Gabba 196323 Poccetti 198424 Gabba 196325 Si veda su ciograve Vaxelaire 2005 p 48 s26 Cardona 1982 Poccetti 1984 Vaxelaire 200527 Strab VI 1 13 263 C28 Mele 200129 Lombardo 200130 Poccetti 2001 Mele 200131 Eudoxos von Knidos frg 321 Lasserre32 Pooccetti 198933 Wikeacuten 1937 Lepore 197634 Poccetti 201035 Ov Fast III 95 et tibi cum proavis miles Paeligne Sabinis convenit36 P Fest 248 L37 Devoto 1977 p 11038 Lazzeroni 1976 Meiser 198739 Come le stele iscritte dallrsquoarea superequana (Casteldieri) ImIt Paeligni Superaequum 1 240 Poccetti 200741 Es Krahe 1929 sv Accaus Annaeus42 Schulze 1904 p 43-4743 Tagliamonte 199444 Graells Fabregat 201445 Fest 150 L = HRR 372 Peter2

46 Heurgon 195747 ImIt Messana 448 De Franciscis ndash Parlangeli 1960 p 27 Costabile 200749 Cat HRR 75 Peter2

50 Citazione da Costabile 2007 p 32651 Riferimenti e dettagli in Mele 201152 Cf Sammartano 199853 Thuk III 86 3 VI 77 154 Poccetti 201255 DH I 35 2 = FGH 4 F 11156 Briquel 1996 p 12357 De Cazanove 200058 Vallet 1958 p 79-10559 Riferimenti in Poccetti 2012 p51 ss60 Agostiniani 1992a61 DH AR I 3562 DH A R I 22 3 = FGH 4 F 7963 DH A R 1222 = FGH 556 F 4664 Lepore 197665 Varr LL 510166 Cassius Hemina fr 2 3 Peter = 2 3 Santini67 Zevi 199968 Serv ad Aen I 550 V 3069 Mele 1994 p 7770 Zevi 1999 p 337

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71 Diod Sic V 6572 Campanile 196973 Conway ˗ Whatmough ˗ Johnson 1933 II p 43174 Conway ˗ Whatmough ˗ Johnson 1933 II p 43275 Agostiniani 1992b76 Thuk VI 277 DionHal ARi I 22 = FGH F 79b78 Thuk VI 279 Nenci 198980 DionHal AR I 22 3 = FGH 4 F 79b 81 DionHal AR I 45 4-481 = FGH 4 F 3182 Moggi 1997 117083 Ambrosini 196884 Lejeune 1969 p 24185 Mele 199486 Graells Fabregat 2014 p 16887 Agostiniani 1977 p XXIII88 Agostiniani 1997 p 889 Marchesini 2013 p 8990 Rovesciando cosigrave la linea prudente espressa ancora da Beekes 199391 Liv V 33 7 e 11 Iust XX 59 Plin NH III 133

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Paolo Poccetti laquo Tradizioni antiche sul tema delle origini e lettura dei dati linguistici dellrsquoItalia pre-romana raquo Meacutelanges de lEacutecole franccedilaise de Rome - Antiquiteacute [En ligne] 126ndash2 | 2014 mis en ligne le17 deacutecembre 2014 consulteacute le 19 deacutecembre 2014 URL httpmefrarevuesorg2334

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Paolo PoccettiUniversitagrave degli studi di Roma 2 Tor Vergata ndash paolopoccetti[at]tiscaliit

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copy Eacutecole franccedilaise de Rome

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Le tradizioni antiche sulle origini dei popoli dellrsquoItalia antica hanno avuto un grande peso neipercorsi della linguistica moderna non solo nellrsquoapproccio a lingue di incerta appartenenzagenealogica dellrsquoItalia antica (es lrsquoetrusco e lrsquoelimo) ma anche nel disegno storico di linguedi acclarata classificazione come lrsquoosco e il siculo con ricadute nellrsquoermeneutica dei testiIl riesame critico delle fonti antiche in un confronto interdisciplinare metodologicamenterinnovato ed aggiornato dai nuovi dati egrave una delle sfide avvincenti e sempre attuali dellescienze dellrsquoAntichitagrave Ancient traditions about origins of civilisations of Pre-Roman Italy not only deeply influencedmodern attempts to classification of languages whose genealogical tree is unknown such asEtruscan and Elymian but also oriented the history of languages genealogically well known

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such as Oscan and Sicel A new critical assessment of ancient sources in an interdisciplinaryperspective is needed by epigraphic data newly acquired that pose a methodical challenge tothe advancement of the investigation in the field of antiquity

Entreacutees drsquoindex

Keywords ancient traditions pre-roman Italy linguistic classificationParole chiave tradizioni antiche Italia preromana classificazione linguistica

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provenienza dalla Penisola pone lrsquoaccento sulla nuova identitagrave acquisita sul suolo sicilianoimplicando cosigrave una cesura rispetto ai luoghi di origine e dunque rispetto al mondo italico

50 Lrsquoorigine dei Siculi appare dunque un tema centrale per la storiografia greca di V secoloLrsquoetnonimo egrave certamente ben piugrave antico come mostrano le menzioni in documenti accadicied egiziani fin dal II millennio aC e dal suo uso come antroponimo nei poemi omerici e iniscrizioni dallrsquoAttica di VI secolo59

51 Tuttavia lrsquointeresse storiografico per i Σικελοί nel corso V secolo ha motivazioni contingentilegate ai processi di autonomia politica e di identitagrave etnica del mondo indigeno che culminanoproprio in quel periodo Lrsquoepisodio della rivolta capeggiata da Ducezio accreditato come redei Siculi intorno al 450 aC si accompagna allrsquoapparire della documentazione epigraficaascrivibile al siculo cronologicamente concentrata nella seconda metagrave del V secolo e situatanella parte centro-orientale dellrsquoisola60 La concomitanza dei due fatti rivela la maturazione diuna forte spinta identitaria allrsquointerno del mondo indigeno proprio nei decenni centrali del Vsecolo di cui appunto i diversi storici piugrave o meno coevi Antioco Ellanico e Tucidide sonotestimoni sia pure da prospettive diverse come giagrave detto pocrsquoanzi il primo da una visualesiracusana gli altri due dallrsquoottica delle mire ateniesi verso Occidente

52 Tuttavia nella scansione cronologica delle origini dei Siculi come ondata migratoriaproveniente dalla Penisola le fonti si divaricano sensibilmente come mette in evidenzaDionigi di Alicarnasso che ce ne offre una lucida sintesi61 Tucidide colloca lrsquoarrivo dei Siculi300 anni prima dellrsquoarrivo dei Greci mentre Ellanico lo data alla terza generazione prima dellaguerra di Troia62 e in modo non troppo dissimile Filisto lo pone ottanta anni prima di questostesso evento63

53 Allo stesso modo si registrano considerevoli discordanze anche nei collegamenti istituiti dallemedesime fonti tra i Siculi e le popolazioni della Penisola Cosigrave mentre Tucidide presenta laloro migrazione nellrsquoisola come conseguenza della pressione esercitata dagli rsquoOπικοί nomesotto il quale in Tucidide e in altre fonti64 vengono comprese popolazioni stanziate nella fasciamedio-basso-tirrenica e specificamente la Campania (come denuncia lrsquoubicazione tucididea diCuma ἐν Oπικίᾳ) Antioco recepisce il filone che mette in relazione i Siculi con le popolazionimeridionali piugrave vicine allo Stretto cioegrave gli Enotri Come ulteriore differenza tra i due storicicoevi egrave da sottolineare il fatto che Antioco diversamente da Tucidide sembra porre lrsquoaccentonon tanto sul fenomeno della laquo migrazione raquo alla base dellrsquoetnogenesi dei Siculi quantopiuttosto sul processo evolutivo interno al mondo laquo italico raquo della Penisola di cui essi sonouna proiezione Un frammento che ha lrsquoaria di essere una citazione letterale rispecchiaun linguaggio di sapore filosofico e di taglio sorprendentemente moderno in cui si lega laformazione di unrsquoidentitagrave etnica allrsquolaquo essere raquo e al laquo divenire raquo in un quadro piugrave ampio diricomposizione di varie entitagrave etniche

lsquoοὕτω δὲ Σικελοὶ καὶ Μόργητες ἐγένοντο καὶ rsquoIταλιῆτεςἐόντεςΟἴνωτροιrsquo(DH AR I 12 3 = FGH 555 frg 2 Jacoby)

54 Un filone importante della tradizione sulle origini sicule egrave rappresentato dai legami conil mondo latino e specificamente con Roma Di questo filone che egrave stato sicuramentesponsorizzato dalla cultura romana sotto diversi riguardi ed ha avuto come vedremosignificativi riverberi anche nei percorsi della scienza moderna si trova giagrave traccianellrsquoannalistica efficacemente sintetizzata dallrsquoespressione varroniana a Roma quod ortiSiculi annales veteres dicunt65 Del resto sappiamo che annalisti come Fabio Pittore e CassioHemina66 si erano occupati di antiche relazioni tra cittagrave del Lazio e centri indigeni della Sicilia

55 Queste relazioni si iscrivono nella cornice della saga di Enea e delle origini troiane sotto la cuiegida un filone della tradizione certamente antico ha voluto saldare i primordi di Roma e dicittagrave del Latium Vetus con varie localitagrave della Sicilia Il radicamento di tali rapporti remoti traLazio e Sicilia egrave altresigrave rivelato dai pinakes della biblioteca del ginnasio di Tauromenion cheparlano della vicenda di un Lανoῖος eroe eponimo di Lanuvium67 e dalla tradizione recepitanellrsquoEneide che prevede una doppia sosta di Enea in Sicilia Egrave in particolare lrsquoarea elima che egraveteatro degli eventi legati alla leggenda di Enea quali lrsquoarrivo a Drepano la sepoltura del padreAnchise presso Erice considerata uno dei siti piugrave rappresentativi del territorio elimo insieme

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a Segesta ed Entella la menzione degli atleti in gara nei giochi in onore di Anchise Elimo eEntello nomi chiaramente desunti dallrsquoetno-toponomastica locale

56 La trama virgiliana si inserisce nella cornice piugrave ampia di tradizioni che legavano il mondoelimo allrsquoambiente troiano sintetizzate da Servio68 che ricorda anche la figura di Egesta altroeponimo del sito elimo di Segesta donna troiana che arrivata in Sicilia avrebbe generatoAceste il re siculo che accoglie benevolmente Enea celebrando i riti funebri in onore diAnchise Queste tradizioni hanno radici ben piugrave antiche tanto che le tracce di diversi filoni siritrovano giagrave nel V secolo attraverso i frammenti di Ellanico69 Pertanto la sosta di Enea e lasepoltura del padre proprio nel territorio elimo sancita dallrsquoordito dellrsquoEneide sembra aver ilsapore simbolico di rinsaldare gli antichi legami segnati dallrsquoascendenza da una comune terradi origine

57 Piugrave difficile invece egrave dipanare i fili e la cronologia a cui risale il complesso delle tradizionisui remoti legami tra la Sicilia e il Lazio di cui lrsquoannalistica romana egrave stata non lrsquoartefice malrsquoerede Infatti come giagrave accennato se ne trovano chiare tracce nella storiografia di V e IVsecolo da Ellanico e Antioco fino a Timeo

58 Si delineano almeno due filoni distinti per quanto in parte finiscano per intrecciarsi Da unlato quello delle comuni origini troiane che lega lrsquoarea elima a Roma secondo la tradizionerecepita nellrsquoEneide ma giagrave presente presso Ellanico dallrsquoaltro un filone un porsquo piugrave opacoe intricato che riguarda le origini dei Siculi di cui si asserisce lrsquoorigine dalla PenisolaInfatti la loro provenienza peninsulare egrave sostenuta da Tucidide che fa risalire agli rsquoOπικοίubicati tra basso Lazio e Campania la pressione migratoria che avrebbe portato i Siculi aspostarsi verso sud e da Antioco il quale presenta lrsquoetnogenesi dei Σικελοί in modo piugravecomplesso e piugrave difficilmente districabile tra diverse componenti Lo storico siracusanoinfatti presenta la genesi dei Siculi per un verso come un processo di trasformazione internaal mondo enotrio (secondo il frammento sopra citato) e per un altro verso come conseguenzadellrsquoinserimento di un elemento straniero (ἐπιξενωθείς) che ne avrebbe fatto da guida questrsquoultimo particolare si accorda con il filone di cui lo stesso Antioco sembra altrove farsiportavoce nel presentare lrsquoeponimo Σικελός come esule da Roma70

59 Ora significativamente a queste due componenti etniche focalizzate dalle tradizioni antichecioegrave quella elima nella parte occidentale e quella sicula nella parte orientale dellrsquoisolacorrispondono due distinti corpora epigrafici mentre la documentazione attribuibile ai Sicaniegrave evanescente cosigrave come lo sono le tradizioni antiche a loro carico Significativamente DiodoroSiculo annuncia di volersi occupare in seguito della questione ma nella sua opera non vi egrave piugravealcuna menzione dei Sicani71

60 Neacute saragrave del tutto casuale che proprio ai Siculi a cui sono accreditate le parentele piugrave dirette coni Latini sia assegnato un numero abbastanza elevato di glosse anche se buona parte di essesi spiega allrsquointerno di variazioni interne al greco locale72 Una buona parte di queste glosse egravenota da Varrone che evidentemente era consapevole di questo filone di tradizioni a lui benantecedenti delle quali egli fa largo uso nel quadro delle origini del lessico latino

61 Ora qui interessa sottolineare il fatto che alle glosse laquo sicule raquo egrave stato affidato a lungo il ruolodi fonte primaria di documentazione della lingua denominata appunto laquo siculo raquo a fronte diun dossier epigrafico indigeno estremamente esiguo Lrsquouso di tale materiale glossograficoinsieme alle soggiacenti tradizioni sulle relazioni remote tra le genti indigene dellrsquoisola equelle della Penisola si egrave riverberato nella scienza moderna ora surrogando le carenze orasommandosi alle risultanze della documentazione epigrafica Un esempio significativo egrave ilquadro che nel 1933 offriva il manuale di Conway ˗ Whatmough ˗ Johnson che per gran partedel Novecento ha costituito unrsquoopera di consultazione e un punto di riferimento per gli studisulle lingue della Sicilia antica offrendo la raccolta piugrave completa e riccamente commentata dimateriale glossografico relativo allrsquoisola In realtagrave lrsquoorientamento adottato nel commento nonfa altro che accreditare il filone largamente rappresentato nelle fonti antiche che attribuisce aiSiculi una provenienza dalla Penisola

62 In particolare si pone lrsquoaccento sulla tradizione che riconduce al Lazio le origini sicule dietrola precisazione che se egrave vero che dai documenti epigrafici non viene nessuna conferma dellepresunte affinitagrave tra siculo e latino non ne viene neppure alcuna smentita

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The Sicels (Siculi ) must be reckoned one of the ancient peoples of Italy as well as of Sicily[hellip]The ancient tradition makes the Sicels close kin if not identical with the early inhabitants ofLatium the linguistic evidence scanty as it is if it does not confirm the tradition at least doesnot so far as it goes disprove it73

63 Drsquoaltra parte la circolaritagrave del ragionamento appare evidente dal fatto che si utilizza ilmateriale delle glosse tanto come prova delle affinitagrave tra siculo e latino quanto come confermadellrsquoaffidabilitagrave della tradizione antica che ce le ha tramandate

The glosses on Sicel words may certainly be interpreted to imply that Sicel was closely related tothe idioms of ancient Italy and perhaps even to the tongue which afterwards developed intowhat we know as the Lingua Latina74

Le tradizioni sugli Elimi e le ipotesi sulla posizione linguisticadellrsquoelimo

64 Analoga pressione delle fonti sul tema delle origini si egrave esercitata anche negli orientamentimoderni intorno alla lingua degli Elimi Il peso di queste tradizioni ha in particolare gravatosulla definizione della posizione linguistica dellrsquoelimo la cui documentazione epigraficacostituita da circa 300 frammenti di iscrizioni e da alcune leggende monetali con i nomi diErice e Segesta non egrave solo quantitativamente esigua ma egrave anche qualitativamente insufficientea dare unrsquoidea concreta della natura della lingua al di lagrave della sua appartenenza al noverodelle lingue indo-europee75 Infatti gli approcci alla lingua degli Elimi particolarmente nellaseconda metagrave del XX secolo hanno sostanzialmente ricalcato la dicotomia consegnataci dallefonti antiche anche accendendo aspre polemiche

65 Le fonti si divaricano tra il filone raccolto da Tucidide76 e quello assegnato ad Ellanico77Il primo accredita agli Elimi la provenienza da Troia al seguito della sua distruzionesottolineando altresigrave il loro amalgamarsi con la componente indigena rappresentata daiΣικανοί che avrebbe dato alla comunitagrave una nuova configurazione Lrsquoatto di nascita diquesta nuova comunitagrave viene connesso da Tucidide allrsquoassunzione del nome di rsquoEλυμοι che liaccomuna laquo tutti quanti raquo (ξύμπαντες Ἔλυμοι ἐκλήθησαν)78 La questione egrave anche su questopunto assai delicata giaccheacute il nome degli Elimi ha lrsquoaria di essere non un laquo autonimo raquoma piuttosto un laquo eteronimo raquo di tono spregiativo creato dai Greci stessi79 Se dunque cisi basa su questo particolare si potrebbe essere portati a pensare che lrsquoethnos degli Elimisia frutto di una costruzione greca Tale impressione converge con il carattere eterogeneodegli Elimi adombrato tanto da Tucidide quanto da Ellanico Piugrave precisamente i frammentidi Ellanico sembrano veicolare due versioni non necessariamente in contrasto tra loro Lrsquounapresenta gli Elimi come originari dalla Penisola Italiana spinti in Sicilia dagli Enotri80lrsquoaltro fa allusione alla fuga da Troia di Elimo e di Egesto81 laquo che non possono non essereidentificati come i protagonisti della versione troiana dellrsquoetnogenesi elima raquo82 In altre paroleEllanico sembra consapevole dei due filoni della tradizione sullrsquoorigine degli Elimi cioegravetanto quello dellrsquoascendenza italica quanto quello della provenienza anatolica che egrave il solorecepito da Tucidide Drsquoaltra parte il dettato di Tucidide sembra distinguere due livelli dellaformazione dellrsquoethnos elimo il primo egrave quello dellrsquoorigine remota lrsquoaltro quello della lorotrasformazione in situ Egrave a questrsquoultimo livello che si colloca lrsquoassunzione di tale nome daparte di comunitagrave in origine diverse (ξύμπαντες Ἔλυμοι ἐκλήθησαν)

66 Nella cornice della tradizione che assegna loro lrsquoorigine dalla Penisola italiana gli Elimicondividerebbero lo stesso processo di etnogenesi che viene attribuito ai Σικελοί dallo stessoEllanico e da altre fonti coeve come Antioco di Siracusa Tale processo sembra consistere nellaquo distacco raquo da una comunitagrave stanziata nella parte meridionale della Penisola

67 Momento cruciale del distacco egrave segnato dallrsquolaquo attraversamento raquo (διάβασις) dello Strettoche di fatto avrebbe sancito lrsquoautonomia etnico-politica tanto dei Siculi quanto degli ElimiAppaiono dunque evidenti alcuni elementi comuni alle tradizioni sulle origini dei Siculi edegli Elimi a) la provenienza geografica egrave strettamente legata al processo di etnogenesi b)lrsquoetnogenesi si estrinseca nel conseguimento di unrsquoidentitagrave etnica segnalata dallo status dellaquo nomen raquo che egrave simbolo di una raggiunta autonomia politico-istituzionale c) tale autonomiaegrave conseguenza di un processo di sviluppo maturato in seno alla comunitagrave di origine d) il

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raggiungimento di tale autonomia egrave sancita da un distacco che nel caso specifico delle gentidella Sicilia egrave costituito una barriera fisica rappresentata dallo Stretto In conclusione nel casodei Siculi e degli Elimi la questione delle origini non egrave che lrsquointerfaccia del problema del lorocostituirsi come entitagrave politica secondo lrsquoottica che poteva essere di interesse agli interessistoriografici di V secolo aC

68 Come egrave accaduto per i Siculi i due filoni delle tradizioni antiche sulle origini elimehanno tracciato le piste delle discussioni moderne sullrsquoermeneutica testuale e sulla posizionelinguistica dellrsquoelimo in seno alle lingue indo-europee Lo mostrano chiaramente i frontiopposti su cui si sono schierati nel corso degli anni Sessanta da una parte M Durante edallrsquoaltra R Ambrosini lrsquouno schierato a favore dellrsquoappartenenza dellrsquoelimo alla famiglialinguistica laquo italica raquo e quindi con parentele piugrave strette con lrsquoosco-umbro e il latino seguitocon sfumature diverse (soprattutto per i rapporti con il latino e il siculo) da G Alessio e OParlangeli lrsquoaltro deciso assertore del carattere anatolico della lingua83 Non sono mancateneppure proposte di soluzioni intermedie volte a conciliare le due tradizioni antiche cosigravedistanti come quella di M Lejeune

La premiegravere (que jappellerai laquo proto-eacutelyme raquo) est celle venue du monde eacutegeacuteen agrave laquelle sereacutefegravere Thucydide La seconde (que jappellerai laquo eacutelyme raquo) est celle venue de la Lucanie et duBruttium agrave laquelle se reacutefegravere Hellanicos elle a finalement imposeacute sa langue (qui est disonsitaloiumlde) agrave lOuest de la Sicile cest cette langue qui y demeure en usage vers le milieu du premiermilleacutenaire et qui se manifeste dans les inscriptions de Seacutegeste84

69 Tra le due diverse stratificazioni migratorie testimoniate dalle fonti antiche vengono perfinoripartite le evidenze epigrafiche

Au substrat proto-eacutelyme on assignera 1deg la survivance de certains symboles graphiques (doublehache etc) qui se perpeacutetuent avec valeur magique jusquau Ve siegravecle 2deg la survivance decertains thegravemes deacutecoratifs dans la poterie inciseacutee de Seacutegeste 3deg la survivance de certainshydronymes comme Krimissos Telmēssos Helbēsus 4deg la survivance de certains anthroponymes(figurant sur nos tessons votifs) comme Atis ou DoaAux Eacutelymes de la seconde invasion on assignera (outre la langue mecircme de nos deacutedicaces) 1deg latradition des deacutecors de la poterie peinte de Seacutegeste (qui constitue leacutenorme majoriteacute du mateacuterielceacuteramique) 2deg les anthroponymes (qui constituent la grande majoriteacute du stock fourni par nosdeacutedicaces) tels que Atros Botulos Lepanos Metilos Titelos etc

70 In questa soluzione per cosigrave dire compromissoria sostenuta da M Lejeune desta non pocasorpresa il fatto che oltre a dati linguistici di natura eterogenea come toponimi e antroponimisi faccia ricorso a simboli grafici e ad elementi decorativi addotti come prove a favore dellepresunte origini anatoliche nel solco della tradizione tucididea Appare quanto meno singolareinfatti che alla metagrave del I millennio aC potessero essersi conservate abitudini grafiche opratiche decorative in uso secoli prima nella terra di origine di cui peraltro restano oscuri imodelli Sul piano piugrave strettamente linguistico poi la presenza di onomastica suscettibile diaccostamenti al mondo egeo-anatolico non sembra essere nellrsquoarea elima piugrave caratterizzanterispetto ad altre zone dentro e fuori la Sicilia I dati onomastici che si vuole condivisi con unospecifico ambiente anatolico cosa che peraltro egrave tutta da dimostrare sono alquanto fluidi epossono pertanto iscriversi nellrsquoalveo piugrave o meno esteso dei contatti con il bacino orientaledel Mediterraneo A tali contatti di piena epoca storica allude lo stesso passo di Tucidide chea proposito delle origini degli Elimi fa cenno ad insediamenti di Focei proprio in ambienteelimo

71 Lrsquoaccenno tucidideo alle presenze focee nella zona elima rafforza il sospetto che la tradizionecirca le origini anatoliche degli Elimi abbia una matrice focea e sia pertanto da ricondursi alcircuito di questo flusso coloniale85 Allo stesso modo sempre ad una matrice focea potrebbericondursi anche la notizia recepita nellrsquoarchaiologia siciliana di Tucidide sulle originiiberiche dei Σικανοί Non si deve inoltre dimenticare che i rapporti tra la Sicilia e la PenisolaIberica passavano anche attraverso il flusso di mercenari che da questrsquoultima muovevano versolrsquoisola almeno dallrsquoinizio del V secolo aC86

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I filoni delle origini delle genti della Sicilia tra PenisolaIberica e Penisola Anatolica

72 Lrsquoattribuzione di antichi legami con popoli dellrsquoestremitagrave occidentale del Mediterraneo vaper cosigrave dire in controtendenza rispetto alla ben piugrave corposa matassa di fili che riportacon vari accenti e declinazioni ad Oriente lrsquoorigine di genti tanto della Sicilia quanto dellaPenisola italiana come i Veneti gli Etruschi i Latini gli Elimi Tuttavia anche questo duplicefilone delle origini che collega i due gruppi anellenici situati nellrsquoarea centro-occidentale dellaSicilia lrsquouno con lrsquoOriente e lrsquoaltro con lrsquoestremo Occidente si lascia perfettamente inserirenel circuito della colonizzazione focea che costituisce il filo conduttore che unisce le costeanatoliche e quelle mediterranee della Gallia e della Spagna Forse non egrave un caso che proprionellrsquoisola strategicamente centrale nel Mediterraneo si colga il nodo di tale filo che da unaparte congiunge i due terminali della colonizzazione focea e dallrsquoaltra amalgama le duecomponenti indigene quella elima e quella sicana in un unico processo di formazione comesegnalato dal dettato tucidideo sopra ricordato

73 La natura strumentale dei due fili che congiungono le origini dei Sicani e degli Elimialle due sponde estreme del Mediterraneo confluiti nellrsquoarchaiologiacutea siciliana di Tucididesi rivela anche dallrsquoassenza di significativi frutti che il loro uso ha portato nella scienzamoderna Le supposte origini anatoliche non hanno avuto alcun effetto nellrsquoermeneutica deitesti riconoscibili come Elimi neacute i presunti legami laquo iberici raquo del Sicano hanno contribuitoad identificare con certezza alcun testo come laquo sicano raquo o inversamente gettato qualcheluce sulla lingua iberica che invece dispone di un discreto numero di testi Il credito datoalle connessioni sicano-iberiche ha solo contribuito a dar vita ai fantasmi di un sostratomediterraneo occidentale denominato appunto sicano-ligure-iberico (Ribezzo Alessio)

74 Invece egrave dalla valorizzazione dei contatti con lrsquoambiente indigeno adombrati da Tucidideche si sono ottenuti i maggiori benefici nellrsquoermeneutica dei testi elimi Egrave infatti questo ilpercorso piugrave proficuo che abbandonata la via senza uscita delle origini remote ha privilegiatoi processi acculturativi in situ e specificamente i contatti con gli ambienti ellenici o ellenizzatiportatori di elementi morfo-lessicali che mostrano la permeabilitagrave al contatto con gli ambienticoloniali87 Egrave attraverso questa via che il materiale elimo pur nella sua povertagrave documentaria egraveriuscito a manifestare i caratteri di una lingua flessiva indoeuropea che nella morfologia lasciaintravedere piugrave accentuate relazioni laquo italiche raquo e una profonda influenza da parte del greco88

Origini anatoliche e origini italiche come temi e filonicomuni a lingue e culture diverse dellrsquoItalia preromana

75 Il caso delle origini degli Elimi offre uno spunto di riflessione conclusiva che permette diricongiungersi ai filoni relativi alle origini degli Etruschi da cui eravamo partiti Per gliuni come per gli altri le tradizioni antiche sulle origini hanno fortemente indirizzato lericerche linguistiche dei moderni innescando sui corpora epigrafici di entrambi pur tra loroincommensurabili un circolo vizioso che ha alimentato lrsquoermeneutica testuale dietro lrsquoassuntodi presunte parentele Le tradizioni antiche sugli Elimi e sugli Etruschi condividono anchela bipartizione tra origine anatolica e autoctonia Su questrsquoultima tuttavia risalta subito unasensibile divergenza Infatti a rigore di autoctonia propriamente detta si puograve parlare solo per latradizione dionigiana relativa agli Etruschi mentre agli Elimi inquadrati da Ellanico in uno deidue στόλοι rsquoΙταλικοί arrivati dalla Penisola si ascrive comunque una provenienza dallrsquoareaitalica Ciograve comporta quanto meno la visione di unrsquoautoctonia relativa in quanto conseguentead un movimento migratorio da territori prossimi che implica un legame di parentela con altrigruppi etnici appunto gli Enotri imputati come responsabili della loro espulsione

76 Invece nel caso degli Etruschi la tradizione antica sullrsquoautoctonia implica lrsquoisolamentolinguistico esplicitato dallo stesso Dionigi con la giagrave ricordata formula οὐδενὶ ἄλλῳ γένειοὔτε ὁμόγλωσσον οὔτε ὁμοδίαιτον

77 In realtagrave come si egrave giagrave detto anche lrsquoisolamento dellrsquoetrusco finora eretto come muro di difesada avventurosi confronti etimologici e a vessillo di prudenza nellrsquoermeneutica testuale sembravenir meno Le piugrave recenti acquisizioni fuori dellrsquoEtruria in particolare in ambiente retico e

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a Lemno mostrano che anche lrsquoanzidetta formula dionigiana di laquo lingua totalmente priva diconfronti raquo ormai non egrave piugrave sostenibile La prudenza del totale isolamento suggerita comereazione alle ripetute audaci speculazioni a cui la lingua egrave stata massicciamente sottopostaviene ora allentata proprio da coloro che ne avevano richiamato lrsquoopportunitagrave di tenerla comelinea-guida per non incorrere nei miraggi dellrsquoetimologia lasciando spazio a tentativi diricostruzione di uno stemma genealogico di parentele tra le tre lingue frammentarie in nomedi un laquo Tirrenico comune raquo89 In realtagrave i dati linguistici sembrano ancora flebili per permettereconclusioni solide in tal senso e soprattutto prestano il fianco a differenti interpretazioni inchiave storica

78 Tuttavia ancora una volta diventa inevitabile commisurarsi con le tradizioni antiche checi offrono elementi in qualche misura convergenti con le evidenze linguistiche ma nonimmediatamente saldabili con esse Per esempio sul versante del retico di cui ora sembranoessere sempre piugrave solide le affinitagrave con lrsquoetrusco90 si riapre il tema del confronto con letradizioni antiche documentate da Livio Plinio e Trogo che rappresentano la lingua dei Reticome una sorta di etrusco imbarbarito in conseguenza del suo isolamento nelle sedi alpine91Ma anche sul versante del lemnio il groviglio delle tradizioni che situano Tirreni nellrsquoisolasenza naturalmente precisarne i legami con quelli drsquoOccidente entrano inevitabilmente incausa nella valutazione storica dei rapporti di quella lingua con lrsquoetrusco

Riflessione conclusiva79 La valutazione e lrsquouso delle tradizioni sulle laquo origini raquo pur con tutte le loro complesse e

rischiose problematiche sopra delineate restano i nodi centrali delle scienze dellrsquoAntichitagraveSono anzi le pietre miliari che ne hanno contrassegnato la nascita e ne hanno accompagnatoi progressi scanditi dalle nuove acquisizioni adeguandosi e ricalibrandosi di volta in voltacon esse Ovviamente come tutti i fatti e i dati della storia lrsquoutilizzazione di questetradizioni egrave stata piegata ai metodi alle ideologie e alle finalitagrave diverse che hanno segnato ilcammino dellrsquoanalisi storica e di quella filologico-linguistica In seno a questi approcci sonoscaturite a fasi alterne divaricazioni e sovrapposizioni tra fonti dirette ed indirette altrettantopericolosamente estremistiche che spaziano dalla supina ed univoca accettazione del dettatodelle tradizioni antiche al loro altrettanto totale diniego Con tutto ciograve il confronto critico conil patrimonio delle fonti classiche non solo non puograve perdere la sua centralitagrave ma rivela altresigravecome le problematiche ad esse connesse diventano piugrave complesse ed articolate man mano chesi incrementano le conoscenze e si accresce la quantitagrave dei dati disponibili grazie allrsquoapporto dialtri canali documentari in particolare lrsquoepigrafia e lrsquoarcheologia Pertanto tale confronto cheegrave parte inerente delle scienze dellrsquoAntichitagrave richiede un continuo rinnovamento della dialetticainterdisciplinare e una messa a punto metodologica in conseguenza dellrsquoacquisizione di nuovidati Il versante delle lingue di frammentaria attestazione appare in tale prospettiva il terrenopiugrave fertile non solo per la conoscenza delle civiltagrave e delle lingue laquo minoritarie raquo ma anche unfondamentale strumento per ripensare storicamente la rappresentazione delle origini fornitadagli osservatori laquo esterni raquo appartenenti alle civiltagrave e a lingue che si sono affermate a scapitodi quelle laquo minoritarie raquo appunto quelle che si sono canalizzate nei grandi bacini fonti dellatradizione greca e romana

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1 Pallottino 19772 DionHal AR I 30 4-5 κινδυνεύουσι γὰρ τοῖς ἀληθέσι μᾶλλον ἐοικότα λέγειν ltοἱgt μηδαμόθενἀφιγμένον ἀλλ ἐπιχώριον τὸ ἔθνος ἀποφαίνοντες ἐπειδὴ ἀρχαῖόν τε πάνυ καὶ οὐδενὶ ἄλλῳ γένειοὔτε ὁμόγλωσσον οὔτε ὁμοδίαιτον ltὂνgt εὑρίσκεται3 Cf Poccetti 1984 p 146-1494 Ad es Herodot VIII 14415 τὸ Ἑλληνικόν ἐὸν ὅμαιμόν τε καὶ ὁμόγλωσσον5 Od I 183-184 ἐπὶ οἴνοπα πόντον ἐπ ἀλλοθρόους ἀνθρώπους ἐς Τεμέσην ἀλλοθρόουςἀνθρώπους6 Strab V 2 9 225 C ἔνιοι δ οὐ Τυρρηνούς φασι τοὺς Φαλερίους ἀλλὰ Φαλίσκους τινὲς δὲ καὶτοὺς Φαλίσκους πόλιν ἰδιόγλωσσον7 Pol II 17 5-6 προσαγορεύονται δ Οὐένετοι τοῖς μὲν ἔθεσι καὶ τῷ κόσμῳ βραχεῖ διαφέροντεςΚελτῶν γλώττῃ δ ἀλλοίᾳ χρώμενοι8 Cf Silvestri 19849 Cf ad es la rassegna in Imperato 199010 Cf De Saussure 1922 p 57311 Cf De Simone 198512 Filone che aveva trovato i suoi sostenitori giagrave in Rix 1996 e Eichner 1985 p 1413 Mahlzan 1999 De Simone 2004 Eichner 2012 Agostiniani 2012 De Simone 201214 In vari lavori tra cui per tutti la sintesi in Peruzzi 198015 Citazione da Pallottino 1977 p 13416 Ernout ndash Meillet 1985 p XI17 Poccetti 199118 Meillet 190819 Silvestri 1974

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20 Agostiniani 199821 Pascucci 197922 Gabba 196323 Poccetti 198424 Gabba 196325 Si veda su ciograve Vaxelaire 2005 p 48 s26 Cardona 1982 Poccetti 1984 Vaxelaire 200527 Strab VI 1 13 263 C28 Mele 200129 Lombardo 200130 Poccetti 2001 Mele 200131 Eudoxos von Knidos frg 321 Lasserre32 Pooccetti 198933 Wikeacuten 1937 Lepore 197634 Poccetti 201035 Ov Fast III 95 et tibi cum proavis miles Paeligne Sabinis convenit36 P Fest 248 L37 Devoto 1977 p 11038 Lazzeroni 1976 Meiser 198739 Come le stele iscritte dallrsquoarea superequana (Casteldieri) ImIt Paeligni Superaequum 1 240 Poccetti 200741 Es Krahe 1929 sv Accaus Annaeus42 Schulze 1904 p 43-4743 Tagliamonte 199444 Graells Fabregat 201445 Fest 150 L = HRR 372 Peter2

46 Heurgon 195747 ImIt Messana 448 De Franciscis ndash Parlangeli 1960 p 27 Costabile 200749 Cat HRR 75 Peter2

50 Citazione da Costabile 2007 p 32651 Riferimenti e dettagli in Mele 201152 Cf Sammartano 199853 Thuk III 86 3 VI 77 154 Poccetti 201255 DH I 35 2 = FGH 4 F 11156 Briquel 1996 p 12357 De Cazanove 200058 Vallet 1958 p 79-10559 Riferimenti in Poccetti 2012 p51 ss60 Agostiniani 1992a61 DH AR I 3562 DH A R I 22 3 = FGH 4 F 7963 DH A R 1222 = FGH 556 F 4664 Lepore 197665 Varr LL 510166 Cassius Hemina fr 2 3 Peter = 2 3 Santini67 Zevi 199968 Serv ad Aen I 550 V 3069 Mele 1994 p 7770 Zevi 1999 p 337

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71 Diod Sic V 6572 Campanile 196973 Conway ˗ Whatmough ˗ Johnson 1933 II p 43174 Conway ˗ Whatmough ˗ Johnson 1933 II p 43275 Agostiniani 1992b76 Thuk VI 277 DionHal ARi I 22 = FGH F 79b78 Thuk VI 279 Nenci 198980 DionHal AR I 22 3 = FGH 4 F 79b 81 DionHal AR I 45 4-481 = FGH 4 F 3182 Moggi 1997 117083 Ambrosini 196884 Lejeune 1969 p 24185 Mele 199486 Graells Fabregat 2014 p 16887 Agostiniani 1977 p XXIII88 Agostiniani 1997 p 889 Marchesini 2013 p 8990 Rovesciando cosigrave la linea prudente espressa ancora da Beekes 199391 Liv V 33 7 e 11 Iust XX 59 Plin NH III 133

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Paolo Poccetti laquo Tradizioni antiche sul tema delle origini e lettura dei dati linguistici dellrsquoItalia pre-romana raquo Meacutelanges de lEacutecole franccedilaise de Rome - Antiquiteacute [En ligne] 126ndash2 | 2014 mis en ligne le17 deacutecembre 2014 consulteacute le 19 deacutecembre 2014 URL httpmefrarevuesorg2334

Agrave propos de lrsquoauteur

Paolo PoccettiUniversitagrave degli studi di Roma 2 Tor Vergata ndash paolopoccetti[at]tiscaliit

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copy Eacutecole franccedilaise de Rome

Reacutesumeacutes

Le tradizioni antiche sulle origini dei popoli dellrsquoItalia antica hanno avuto un grande peso neipercorsi della linguistica moderna non solo nellrsquoapproccio a lingue di incerta appartenenzagenealogica dellrsquoItalia antica (es lrsquoetrusco e lrsquoelimo) ma anche nel disegno storico di linguedi acclarata classificazione come lrsquoosco e il siculo con ricadute nellrsquoermeneutica dei testiIl riesame critico delle fonti antiche in un confronto interdisciplinare metodologicamenterinnovato ed aggiornato dai nuovi dati egrave una delle sfide avvincenti e sempre attuali dellescienze dellrsquoAntichitagrave Ancient traditions about origins of civilisations of Pre-Roman Italy not only deeply influencedmodern attempts to classification of languages whose genealogical tree is unknown such asEtruscan and Elymian but also oriented the history of languages genealogically well known

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such as Oscan and Sicel A new critical assessment of ancient sources in an interdisciplinaryperspective is needed by epigraphic data newly acquired that pose a methodical challenge tothe advancement of the investigation in the field of antiquity

Entreacutees drsquoindex

Keywords ancient traditions pre-roman Italy linguistic classificationParole chiave tradizioni antiche Italia preromana classificazione linguistica

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a Segesta ed Entella la menzione degli atleti in gara nei giochi in onore di Anchise Elimo eEntello nomi chiaramente desunti dallrsquoetno-toponomastica locale

56 La trama virgiliana si inserisce nella cornice piugrave ampia di tradizioni che legavano il mondoelimo allrsquoambiente troiano sintetizzate da Servio68 che ricorda anche la figura di Egesta altroeponimo del sito elimo di Segesta donna troiana che arrivata in Sicilia avrebbe generatoAceste il re siculo che accoglie benevolmente Enea celebrando i riti funebri in onore diAnchise Queste tradizioni hanno radici ben piugrave antiche tanto che le tracce di diversi filoni siritrovano giagrave nel V secolo attraverso i frammenti di Ellanico69 Pertanto la sosta di Enea e lasepoltura del padre proprio nel territorio elimo sancita dallrsquoordito dellrsquoEneide sembra aver ilsapore simbolico di rinsaldare gli antichi legami segnati dallrsquoascendenza da una comune terradi origine

57 Piugrave difficile invece egrave dipanare i fili e la cronologia a cui risale il complesso delle tradizionisui remoti legami tra la Sicilia e il Lazio di cui lrsquoannalistica romana egrave stata non lrsquoartefice malrsquoerede Infatti come giagrave accennato se ne trovano chiare tracce nella storiografia di V e IVsecolo da Ellanico e Antioco fino a Timeo

58 Si delineano almeno due filoni distinti per quanto in parte finiscano per intrecciarsi Da unlato quello delle comuni origini troiane che lega lrsquoarea elima a Roma secondo la tradizionerecepita nellrsquoEneide ma giagrave presente presso Ellanico dallrsquoaltro un filone un porsquo piugrave opacoe intricato che riguarda le origini dei Siculi di cui si asserisce lrsquoorigine dalla PenisolaInfatti la loro provenienza peninsulare egrave sostenuta da Tucidide che fa risalire agli rsquoOπικοίubicati tra basso Lazio e Campania la pressione migratoria che avrebbe portato i Siculi aspostarsi verso sud e da Antioco il quale presenta lrsquoetnogenesi dei Σικελοί in modo piugravecomplesso e piugrave difficilmente districabile tra diverse componenti Lo storico siracusanoinfatti presenta la genesi dei Siculi per un verso come un processo di trasformazione internaal mondo enotrio (secondo il frammento sopra citato) e per un altro verso come conseguenzadellrsquoinserimento di un elemento straniero (ἐπιξενωθείς) che ne avrebbe fatto da guida questrsquoultimo particolare si accorda con il filone di cui lo stesso Antioco sembra altrove farsiportavoce nel presentare lrsquoeponimo Σικελός come esule da Roma70

59 Ora significativamente a queste due componenti etniche focalizzate dalle tradizioni antichecioegrave quella elima nella parte occidentale e quella sicula nella parte orientale dellrsquoisolacorrispondono due distinti corpora epigrafici mentre la documentazione attribuibile ai Sicaniegrave evanescente cosigrave come lo sono le tradizioni antiche a loro carico Significativamente DiodoroSiculo annuncia di volersi occupare in seguito della questione ma nella sua opera non vi egrave piugravealcuna menzione dei Sicani71

60 Neacute saragrave del tutto casuale che proprio ai Siculi a cui sono accreditate le parentele piugrave dirette coni Latini sia assegnato un numero abbastanza elevato di glosse anche se buona parte di essesi spiega allrsquointerno di variazioni interne al greco locale72 Una buona parte di queste glosse egravenota da Varrone che evidentemente era consapevole di questo filone di tradizioni a lui benantecedenti delle quali egli fa largo uso nel quadro delle origini del lessico latino

61 Ora qui interessa sottolineare il fatto che alle glosse laquo sicule raquo egrave stato affidato a lungo il ruolodi fonte primaria di documentazione della lingua denominata appunto laquo siculo raquo a fronte diun dossier epigrafico indigeno estremamente esiguo Lrsquouso di tale materiale glossograficoinsieme alle soggiacenti tradizioni sulle relazioni remote tra le genti indigene dellrsquoisola equelle della Penisola si egrave riverberato nella scienza moderna ora surrogando le carenze orasommandosi alle risultanze della documentazione epigrafica Un esempio significativo egrave ilquadro che nel 1933 offriva il manuale di Conway ˗ Whatmough ˗ Johnson che per gran partedel Novecento ha costituito unrsquoopera di consultazione e un punto di riferimento per gli studisulle lingue della Sicilia antica offrendo la raccolta piugrave completa e riccamente commentata dimateriale glossografico relativo allrsquoisola In realtagrave lrsquoorientamento adottato nel commento nonfa altro che accreditare il filone largamente rappresentato nelle fonti antiche che attribuisce aiSiculi una provenienza dalla Penisola

62 In particolare si pone lrsquoaccento sulla tradizione che riconduce al Lazio le origini sicule dietrola precisazione che se egrave vero che dai documenti epigrafici non viene nessuna conferma dellepresunte affinitagrave tra siculo e latino non ne viene neppure alcuna smentita

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The Sicels (Siculi ) must be reckoned one of the ancient peoples of Italy as well as of Sicily[hellip]The ancient tradition makes the Sicels close kin if not identical with the early inhabitants ofLatium the linguistic evidence scanty as it is if it does not confirm the tradition at least doesnot so far as it goes disprove it73

63 Drsquoaltra parte la circolaritagrave del ragionamento appare evidente dal fatto che si utilizza ilmateriale delle glosse tanto come prova delle affinitagrave tra siculo e latino quanto come confermadellrsquoaffidabilitagrave della tradizione antica che ce le ha tramandate

The glosses on Sicel words may certainly be interpreted to imply that Sicel was closely related tothe idioms of ancient Italy and perhaps even to the tongue which afterwards developed intowhat we know as the Lingua Latina74

Le tradizioni sugli Elimi e le ipotesi sulla posizione linguisticadellrsquoelimo

64 Analoga pressione delle fonti sul tema delle origini si egrave esercitata anche negli orientamentimoderni intorno alla lingua degli Elimi Il peso di queste tradizioni ha in particolare gravatosulla definizione della posizione linguistica dellrsquoelimo la cui documentazione epigraficacostituita da circa 300 frammenti di iscrizioni e da alcune leggende monetali con i nomi diErice e Segesta non egrave solo quantitativamente esigua ma egrave anche qualitativamente insufficientea dare unrsquoidea concreta della natura della lingua al di lagrave della sua appartenenza al noverodelle lingue indo-europee75 Infatti gli approcci alla lingua degli Elimi particolarmente nellaseconda metagrave del XX secolo hanno sostanzialmente ricalcato la dicotomia consegnataci dallefonti antiche anche accendendo aspre polemiche

65 Le fonti si divaricano tra il filone raccolto da Tucidide76 e quello assegnato ad Ellanico77Il primo accredita agli Elimi la provenienza da Troia al seguito della sua distruzionesottolineando altresigrave il loro amalgamarsi con la componente indigena rappresentata daiΣικανοί che avrebbe dato alla comunitagrave una nuova configurazione Lrsquoatto di nascita diquesta nuova comunitagrave viene connesso da Tucidide allrsquoassunzione del nome di rsquoEλυμοι che liaccomuna laquo tutti quanti raquo (ξύμπαντες Ἔλυμοι ἐκλήθησαν)78 La questione egrave anche su questopunto assai delicata giaccheacute il nome degli Elimi ha lrsquoaria di essere non un laquo autonimo raquoma piuttosto un laquo eteronimo raquo di tono spregiativo creato dai Greci stessi79 Se dunque cisi basa su questo particolare si potrebbe essere portati a pensare che lrsquoethnos degli Elimisia frutto di una costruzione greca Tale impressione converge con il carattere eterogeneodegli Elimi adombrato tanto da Tucidide quanto da Ellanico Piugrave precisamente i frammentidi Ellanico sembrano veicolare due versioni non necessariamente in contrasto tra loro Lrsquounapresenta gli Elimi come originari dalla Penisola Italiana spinti in Sicilia dagli Enotri80lrsquoaltro fa allusione alla fuga da Troia di Elimo e di Egesto81 laquo che non possono non essereidentificati come i protagonisti della versione troiana dellrsquoetnogenesi elima raquo82 In altre paroleEllanico sembra consapevole dei due filoni della tradizione sullrsquoorigine degli Elimi cioegravetanto quello dellrsquoascendenza italica quanto quello della provenienza anatolica che egrave il solorecepito da Tucidide Drsquoaltra parte il dettato di Tucidide sembra distinguere due livelli dellaformazione dellrsquoethnos elimo il primo egrave quello dellrsquoorigine remota lrsquoaltro quello della lorotrasformazione in situ Egrave a questrsquoultimo livello che si colloca lrsquoassunzione di tale nome daparte di comunitagrave in origine diverse (ξύμπαντες Ἔλυμοι ἐκλήθησαν)

66 Nella cornice della tradizione che assegna loro lrsquoorigine dalla Penisola italiana gli Elimicondividerebbero lo stesso processo di etnogenesi che viene attribuito ai Σικελοί dallo stessoEllanico e da altre fonti coeve come Antioco di Siracusa Tale processo sembra consistere nellaquo distacco raquo da una comunitagrave stanziata nella parte meridionale della Penisola

67 Momento cruciale del distacco egrave segnato dallrsquolaquo attraversamento raquo (διάβασις) dello Strettoche di fatto avrebbe sancito lrsquoautonomia etnico-politica tanto dei Siculi quanto degli ElimiAppaiono dunque evidenti alcuni elementi comuni alle tradizioni sulle origini dei Siculi edegli Elimi a) la provenienza geografica egrave strettamente legata al processo di etnogenesi b)lrsquoetnogenesi si estrinseca nel conseguimento di unrsquoidentitagrave etnica segnalata dallo status dellaquo nomen raquo che egrave simbolo di una raggiunta autonomia politico-istituzionale c) tale autonomiaegrave conseguenza di un processo di sviluppo maturato in seno alla comunitagrave di origine d) il

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raggiungimento di tale autonomia egrave sancita da un distacco che nel caso specifico delle gentidella Sicilia egrave costituito una barriera fisica rappresentata dallo Stretto In conclusione nel casodei Siculi e degli Elimi la questione delle origini non egrave che lrsquointerfaccia del problema del lorocostituirsi come entitagrave politica secondo lrsquoottica che poteva essere di interesse agli interessistoriografici di V secolo aC

68 Come egrave accaduto per i Siculi i due filoni delle tradizioni antiche sulle origini elimehanno tracciato le piste delle discussioni moderne sullrsquoermeneutica testuale e sulla posizionelinguistica dellrsquoelimo in seno alle lingue indo-europee Lo mostrano chiaramente i frontiopposti su cui si sono schierati nel corso degli anni Sessanta da una parte M Durante edallrsquoaltra R Ambrosini lrsquouno schierato a favore dellrsquoappartenenza dellrsquoelimo alla famiglialinguistica laquo italica raquo e quindi con parentele piugrave strette con lrsquoosco-umbro e il latino seguitocon sfumature diverse (soprattutto per i rapporti con il latino e il siculo) da G Alessio e OParlangeli lrsquoaltro deciso assertore del carattere anatolico della lingua83 Non sono mancateneppure proposte di soluzioni intermedie volte a conciliare le due tradizioni antiche cosigravedistanti come quella di M Lejeune

La premiegravere (que jappellerai laquo proto-eacutelyme raquo) est celle venue du monde eacutegeacuteen agrave laquelle sereacutefegravere Thucydide La seconde (que jappellerai laquo eacutelyme raquo) est celle venue de la Lucanie et duBruttium agrave laquelle se reacutefegravere Hellanicos elle a finalement imposeacute sa langue (qui est disonsitaloiumlde) agrave lOuest de la Sicile cest cette langue qui y demeure en usage vers le milieu du premiermilleacutenaire et qui se manifeste dans les inscriptions de Seacutegeste84

69 Tra le due diverse stratificazioni migratorie testimoniate dalle fonti antiche vengono perfinoripartite le evidenze epigrafiche

Au substrat proto-eacutelyme on assignera 1deg la survivance de certains symboles graphiques (doublehache etc) qui se perpeacutetuent avec valeur magique jusquau Ve siegravecle 2deg la survivance decertains thegravemes deacutecoratifs dans la poterie inciseacutee de Seacutegeste 3deg la survivance de certainshydronymes comme Krimissos Telmēssos Helbēsus 4deg la survivance de certains anthroponymes(figurant sur nos tessons votifs) comme Atis ou DoaAux Eacutelymes de la seconde invasion on assignera (outre la langue mecircme de nos deacutedicaces) 1deg latradition des deacutecors de la poterie peinte de Seacutegeste (qui constitue leacutenorme majoriteacute du mateacuterielceacuteramique) 2deg les anthroponymes (qui constituent la grande majoriteacute du stock fourni par nosdeacutedicaces) tels que Atros Botulos Lepanos Metilos Titelos etc

70 In questa soluzione per cosigrave dire compromissoria sostenuta da M Lejeune desta non pocasorpresa il fatto che oltre a dati linguistici di natura eterogenea come toponimi e antroponimisi faccia ricorso a simboli grafici e ad elementi decorativi addotti come prove a favore dellepresunte origini anatoliche nel solco della tradizione tucididea Appare quanto meno singolareinfatti che alla metagrave del I millennio aC potessero essersi conservate abitudini grafiche opratiche decorative in uso secoli prima nella terra di origine di cui peraltro restano oscuri imodelli Sul piano piugrave strettamente linguistico poi la presenza di onomastica suscettibile diaccostamenti al mondo egeo-anatolico non sembra essere nellrsquoarea elima piugrave caratterizzanterispetto ad altre zone dentro e fuori la Sicilia I dati onomastici che si vuole condivisi con unospecifico ambiente anatolico cosa che peraltro egrave tutta da dimostrare sono alquanto fluidi epossono pertanto iscriversi nellrsquoalveo piugrave o meno esteso dei contatti con il bacino orientaledel Mediterraneo A tali contatti di piena epoca storica allude lo stesso passo di Tucidide chea proposito delle origini degli Elimi fa cenno ad insediamenti di Focei proprio in ambienteelimo

71 Lrsquoaccenno tucidideo alle presenze focee nella zona elima rafforza il sospetto che la tradizionecirca le origini anatoliche degli Elimi abbia una matrice focea e sia pertanto da ricondursi alcircuito di questo flusso coloniale85 Allo stesso modo sempre ad una matrice focea potrebbericondursi anche la notizia recepita nellrsquoarchaiologia siciliana di Tucidide sulle originiiberiche dei Σικανοί Non si deve inoltre dimenticare che i rapporti tra la Sicilia e la PenisolaIberica passavano anche attraverso il flusso di mercenari che da questrsquoultima muovevano versolrsquoisola almeno dallrsquoinizio del V secolo aC86

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I filoni delle origini delle genti della Sicilia tra PenisolaIberica e Penisola Anatolica

72 Lrsquoattribuzione di antichi legami con popoli dellrsquoestremitagrave occidentale del Mediterraneo vaper cosigrave dire in controtendenza rispetto alla ben piugrave corposa matassa di fili che riportacon vari accenti e declinazioni ad Oriente lrsquoorigine di genti tanto della Sicilia quanto dellaPenisola italiana come i Veneti gli Etruschi i Latini gli Elimi Tuttavia anche questo duplicefilone delle origini che collega i due gruppi anellenici situati nellrsquoarea centro-occidentale dellaSicilia lrsquouno con lrsquoOriente e lrsquoaltro con lrsquoestremo Occidente si lascia perfettamente inserirenel circuito della colonizzazione focea che costituisce il filo conduttore che unisce le costeanatoliche e quelle mediterranee della Gallia e della Spagna Forse non egrave un caso che proprionellrsquoisola strategicamente centrale nel Mediterraneo si colga il nodo di tale filo che da unaparte congiunge i due terminali della colonizzazione focea e dallrsquoaltra amalgama le duecomponenti indigene quella elima e quella sicana in un unico processo di formazione comesegnalato dal dettato tucidideo sopra ricordato

73 La natura strumentale dei due fili che congiungono le origini dei Sicani e degli Elimialle due sponde estreme del Mediterraneo confluiti nellrsquoarchaiologiacutea siciliana di Tucididesi rivela anche dallrsquoassenza di significativi frutti che il loro uso ha portato nella scienzamoderna Le supposte origini anatoliche non hanno avuto alcun effetto nellrsquoermeneutica deitesti riconoscibili come Elimi neacute i presunti legami laquo iberici raquo del Sicano hanno contribuitoad identificare con certezza alcun testo come laquo sicano raquo o inversamente gettato qualcheluce sulla lingua iberica che invece dispone di un discreto numero di testi Il credito datoalle connessioni sicano-iberiche ha solo contribuito a dar vita ai fantasmi di un sostratomediterraneo occidentale denominato appunto sicano-ligure-iberico (Ribezzo Alessio)

74 Invece egrave dalla valorizzazione dei contatti con lrsquoambiente indigeno adombrati da Tucidideche si sono ottenuti i maggiori benefici nellrsquoermeneutica dei testi elimi Egrave infatti questo ilpercorso piugrave proficuo che abbandonata la via senza uscita delle origini remote ha privilegiatoi processi acculturativi in situ e specificamente i contatti con gli ambienti ellenici o ellenizzatiportatori di elementi morfo-lessicali che mostrano la permeabilitagrave al contatto con gli ambienticoloniali87 Egrave attraverso questa via che il materiale elimo pur nella sua povertagrave documentaria egraveriuscito a manifestare i caratteri di una lingua flessiva indoeuropea che nella morfologia lasciaintravedere piugrave accentuate relazioni laquo italiche raquo e una profonda influenza da parte del greco88

Origini anatoliche e origini italiche come temi e filonicomuni a lingue e culture diverse dellrsquoItalia preromana

75 Il caso delle origini degli Elimi offre uno spunto di riflessione conclusiva che permette diricongiungersi ai filoni relativi alle origini degli Etruschi da cui eravamo partiti Per gliuni come per gli altri le tradizioni antiche sulle origini hanno fortemente indirizzato lericerche linguistiche dei moderni innescando sui corpora epigrafici di entrambi pur tra loroincommensurabili un circolo vizioso che ha alimentato lrsquoermeneutica testuale dietro lrsquoassuntodi presunte parentele Le tradizioni antiche sugli Elimi e sugli Etruschi condividono anchela bipartizione tra origine anatolica e autoctonia Su questrsquoultima tuttavia risalta subito unasensibile divergenza Infatti a rigore di autoctonia propriamente detta si puograve parlare solo per latradizione dionigiana relativa agli Etruschi mentre agli Elimi inquadrati da Ellanico in uno deidue στόλοι rsquoΙταλικοί arrivati dalla Penisola si ascrive comunque una provenienza dallrsquoareaitalica Ciograve comporta quanto meno la visione di unrsquoautoctonia relativa in quanto conseguentead un movimento migratorio da territori prossimi che implica un legame di parentela con altrigruppi etnici appunto gli Enotri imputati come responsabili della loro espulsione

76 Invece nel caso degli Etruschi la tradizione antica sullrsquoautoctonia implica lrsquoisolamentolinguistico esplicitato dallo stesso Dionigi con la giagrave ricordata formula οὐδενὶ ἄλλῳ γένειοὔτε ὁμόγλωσσον οὔτε ὁμοδίαιτον

77 In realtagrave come si egrave giagrave detto anche lrsquoisolamento dellrsquoetrusco finora eretto come muro di difesada avventurosi confronti etimologici e a vessillo di prudenza nellrsquoermeneutica testuale sembravenir meno Le piugrave recenti acquisizioni fuori dellrsquoEtruria in particolare in ambiente retico e

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a Lemno mostrano che anche lrsquoanzidetta formula dionigiana di laquo lingua totalmente priva diconfronti raquo ormai non egrave piugrave sostenibile La prudenza del totale isolamento suggerita comereazione alle ripetute audaci speculazioni a cui la lingua egrave stata massicciamente sottopostaviene ora allentata proprio da coloro che ne avevano richiamato lrsquoopportunitagrave di tenerla comelinea-guida per non incorrere nei miraggi dellrsquoetimologia lasciando spazio a tentativi diricostruzione di uno stemma genealogico di parentele tra le tre lingue frammentarie in nomedi un laquo Tirrenico comune raquo89 In realtagrave i dati linguistici sembrano ancora flebili per permettereconclusioni solide in tal senso e soprattutto prestano il fianco a differenti interpretazioni inchiave storica

78 Tuttavia ancora una volta diventa inevitabile commisurarsi con le tradizioni antiche checi offrono elementi in qualche misura convergenti con le evidenze linguistiche ma nonimmediatamente saldabili con esse Per esempio sul versante del retico di cui ora sembranoessere sempre piugrave solide le affinitagrave con lrsquoetrusco90 si riapre il tema del confronto con letradizioni antiche documentate da Livio Plinio e Trogo che rappresentano la lingua dei Reticome una sorta di etrusco imbarbarito in conseguenza del suo isolamento nelle sedi alpine91Ma anche sul versante del lemnio il groviglio delle tradizioni che situano Tirreni nellrsquoisolasenza naturalmente precisarne i legami con quelli drsquoOccidente entrano inevitabilmente incausa nella valutazione storica dei rapporti di quella lingua con lrsquoetrusco

Riflessione conclusiva79 La valutazione e lrsquouso delle tradizioni sulle laquo origini raquo pur con tutte le loro complesse e

rischiose problematiche sopra delineate restano i nodi centrali delle scienze dellrsquoAntichitagraveSono anzi le pietre miliari che ne hanno contrassegnato la nascita e ne hanno accompagnatoi progressi scanditi dalle nuove acquisizioni adeguandosi e ricalibrandosi di volta in voltacon esse Ovviamente come tutti i fatti e i dati della storia lrsquoutilizzazione di questetradizioni egrave stata piegata ai metodi alle ideologie e alle finalitagrave diverse che hanno segnato ilcammino dellrsquoanalisi storica e di quella filologico-linguistica In seno a questi approcci sonoscaturite a fasi alterne divaricazioni e sovrapposizioni tra fonti dirette ed indirette altrettantopericolosamente estremistiche che spaziano dalla supina ed univoca accettazione del dettatodelle tradizioni antiche al loro altrettanto totale diniego Con tutto ciograve il confronto critico conil patrimonio delle fonti classiche non solo non puograve perdere la sua centralitagrave ma rivela altresigravecome le problematiche ad esse connesse diventano piugrave complesse ed articolate man mano chesi incrementano le conoscenze e si accresce la quantitagrave dei dati disponibili grazie allrsquoapporto dialtri canali documentari in particolare lrsquoepigrafia e lrsquoarcheologia Pertanto tale confronto cheegrave parte inerente delle scienze dellrsquoAntichitagrave richiede un continuo rinnovamento della dialetticainterdisciplinare e una messa a punto metodologica in conseguenza dellrsquoacquisizione di nuovidati Il versante delle lingue di frammentaria attestazione appare in tale prospettiva il terrenopiugrave fertile non solo per la conoscenza delle civiltagrave e delle lingue laquo minoritarie raquo ma anche unfondamentale strumento per ripensare storicamente la rappresentazione delle origini fornitadagli osservatori laquo esterni raquo appartenenti alle civiltagrave e a lingue che si sono affermate a scapitodi quelle laquo minoritarie raquo appunto quelle che si sono canalizzate nei grandi bacini fonti dellatradizione greca e romana

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Notes

1 Pallottino 19772 DionHal AR I 30 4-5 κινδυνεύουσι γὰρ τοῖς ἀληθέσι μᾶλλον ἐοικότα λέγειν ltοἱgt μηδαμόθενἀφιγμένον ἀλλ ἐπιχώριον τὸ ἔθνος ἀποφαίνοντες ἐπειδὴ ἀρχαῖόν τε πάνυ καὶ οὐδενὶ ἄλλῳ γένειοὔτε ὁμόγλωσσον οὔτε ὁμοδίαιτον ltὂνgt εὑρίσκεται3 Cf Poccetti 1984 p 146-1494 Ad es Herodot VIII 14415 τὸ Ἑλληνικόν ἐὸν ὅμαιμόν τε καὶ ὁμόγλωσσον5 Od I 183-184 ἐπὶ οἴνοπα πόντον ἐπ ἀλλοθρόους ἀνθρώπους ἐς Τεμέσην ἀλλοθρόουςἀνθρώπους6 Strab V 2 9 225 C ἔνιοι δ οὐ Τυρρηνούς φασι τοὺς Φαλερίους ἀλλὰ Φαλίσκους τινὲς δὲ καὶτοὺς Φαλίσκους πόλιν ἰδιόγλωσσον7 Pol II 17 5-6 προσαγορεύονται δ Οὐένετοι τοῖς μὲν ἔθεσι καὶ τῷ κόσμῳ βραχεῖ διαφέροντεςΚελτῶν γλώττῃ δ ἀλλοίᾳ χρώμενοι8 Cf Silvestri 19849 Cf ad es la rassegna in Imperato 199010 Cf De Saussure 1922 p 57311 Cf De Simone 198512 Filone che aveva trovato i suoi sostenitori giagrave in Rix 1996 e Eichner 1985 p 1413 Mahlzan 1999 De Simone 2004 Eichner 2012 Agostiniani 2012 De Simone 201214 In vari lavori tra cui per tutti la sintesi in Peruzzi 198015 Citazione da Pallottino 1977 p 13416 Ernout ndash Meillet 1985 p XI17 Poccetti 199118 Meillet 190819 Silvestri 1974

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20 Agostiniani 199821 Pascucci 197922 Gabba 196323 Poccetti 198424 Gabba 196325 Si veda su ciograve Vaxelaire 2005 p 48 s26 Cardona 1982 Poccetti 1984 Vaxelaire 200527 Strab VI 1 13 263 C28 Mele 200129 Lombardo 200130 Poccetti 2001 Mele 200131 Eudoxos von Knidos frg 321 Lasserre32 Pooccetti 198933 Wikeacuten 1937 Lepore 197634 Poccetti 201035 Ov Fast III 95 et tibi cum proavis miles Paeligne Sabinis convenit36 P Fest 248 L37 Devoto 1977 p 11038 Lazzeroni 1976 Meiser 198739 Come le stele iscritte dallrsquoarea superequana (Casteldieri) ImIt Paeligni Superaequum 1 240 Poccetti 200741 Es Krahe 1929 sv Accaus Annaeus42 Schulze 1904 p 43-4743 Tagliamonte 199444 Graells Fabregat 201445 Fest 150 L = HRR 372 Peter2

46 Heurgon 195747 ImIt Messana 448 De Franciscis ndash Parlangeli 1960 p 27 Costabile 200749 Cat HRR 75 Peter2

50 Citazione da Costabile 2007 p 32651 Riferimenti e dettagli in Mele 201152 Cf Sammartano 199853 Thuk III 86 3 VI 77 154 Poccetti 201255 DH I 35 2 = FGH 4 F 11156 Briquel 1996 p 12357 De Cazanove 200058 Vallet 1958 p 79-10559 Riferimenti in Poccetti 2012 p51 ss60 Agostiniani 1992a61 DH AR I 3562 DH A R I 22 3 = FGH 4 F 7963 DH A R 1222 = FGH 556 F 4664 Lepore 197665 Varr LL 510166 Cassius Hemina fr 2 3 Peter = 2 3 Santini67 Zevi 199968 Serv ad Aen I 550 V 3069 Mele 1994 p 7770 Zevi 1999 p 337

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71 Diod Sic V 6572 Campanile 196973 Conway ˗ Whatmough ˗ Johnson 1933 II p 43174 Conway ˗ Whatmough ˗ Johnson 1933 II p 43275 Agostiniani 1992b76 Thuk VI 277 DionHal ARi I 22 = FGH F 79b78 Thuk VI 279 Nenci 198980 DionHal AR I 22 3 = FGH 4 F 79b 81 DionHal AR I 45 4-481 = FGH 4 F 3182 Moggi 1997 117083 Ambrosini 196884 Lejeune 1969 p 24185 Mele 199486 Graells Fabregat 2014 p 16887 Agostiniani 1977 p XXIII88 Agostiniani 1997 p 889 Marchesini 2013 p 8990 Rovesciando cosigrave la linea prudente espressa ancora da Beekes 199391 Liv V 33 7 e 11 Iust XX 59 Plin NH III 133

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Paolo Poccetti laquo Tradizioni antiche sul tema delle origini e lettura dei dati linguistici dellrsquoItalia pre-romana raquo Meacutelanges de lEacutecole franccedilaise de Rome - Antiquiteacute [En ligne] 126ndash2 | 2014 mis en ligne le17 deacutecembre 2014 consulteacute le 19 deacutecembre 2014 URL httpmefrarevuesorg2334

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Paolo PoccettiUniversitagrave degli studi di Roma 2 Tor Vergata ndash paolopoccetti[at]tiscaliit

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Le tradizioni antiche sulle origini dei popoli dellrsquoItalia antica hanno avuto un grande peso neipercorsi della linguistica moderna non solo nellrsquoapproccio a lingue di incerta appartenenzagenealogica dellrsquoItalia antica (es lrsquoetrusco e lrsquoelimo) ma anche nel disegno storico di linguedi acclarata classificazione come lrsquoosco e il siculo con ricadute nellrsquoermeneutica dei testiIl riesame critico delle fonti antiche in un confronto interdisciplinare metodologicamenterinnovato ed aggiornato dai nuovi dati egrave una delle sfide avvincenti e sempre attuali dellescienze dellrsquoAntichitagrave Ancient traditions about origins of civilisations of Pre-Roman Italy not only deeply influencedmodern attempts to classification of languages whose genealogical tree is unknown such asEtruscan and Elymian but also oriented the history of languages genealogically well known

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such as Oscan and Sicel A new critical assessment of ancient sources in an interdisciplinaryperspective is needed by epigraphic data newly acquired that pose a methodical challenge tothe advancement of the investigation in the field of antiquity

Entreacutees drsquoindex

Keywords ancient traditions pre-roman Italy linguistic classificationParole chiave tradizioni antiche Italia preromana classificazione linguistica

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The Sicels (Siculi ) must be reckoned one of the ancient peoples of Italy as well as of Sicily[hellip]The ancient tradition makes the Sicels close kin if not identical with the early inhabitants ofLatium the linguistic evidence scanty as it is if it does not confirm the tradition at least doesnot so far as it goes disprove it73

63 Drsquoaltra parte la circolaritagrave del ragionamento appare evidente dal fatto che si utilizza ilmateriale delle glosse tanto come prova delle affinitagrave tra siculo e latino quanto come confermadellrsquoaffidabilitagrave della tradizione antica che ce le ha tramandate

The glosses on Sicel words may certainly be interpreted to imply that Sicel was closely related tothe idioms of ancient Italy and perhaps even to the tongue which afterwards developed intowhat we know as the Lingua Latina74

Le tradizioni sugli Elimi e le ipotesi sulla posizione linguisticadellrsquoelimo

64 Analoga pressione delle fonti sul tema delle origini si egrave esercitata anche negli orientamentimoderni intorno alla lingua degli Elimi Il peso di queste tradizioni ha in particolare gravatosulla definizione della posizione linguistica dellrsquoelimo la cui documentazione epigraficacostituita da circa 300 frammenti di iscrizioni e da alcune leggende monetali con i nomi diErice e Segesta non egrave solo quantitativamente esigua ma egrave anche qualitativamente insufficientea dare unrsquoidea concreta della natura della lingua al di lagrave della sua appartenenza al noverodelle lingue indo-europee75 Infatti gli approcci alla lingua degli Elimi particolarmente nellaseconda metagrave del XX secolo hanno sostanzialmente ricalcato la dicotomia consegnataci dallefonti antiche anche accendendo aspre polemiche

65 Le fonti si divaricano tra il filone raccolto da Tucidide76 e quello assegnato ad Ellanico77Il primo accredita agli Elimi la provenienza da Troia al seguito della sua distruzionesottolineando altresigrave il loro amalgamarsi con la componente indigena rappresentata daiΣικανοί che avrebbe dato alla comunitagrave una nuova configurazione Lrsquoatto di nascita diquesta nuova comunitagrave viene connesso da Tucidide allrsquoassunzione del nome di rsquoEλυμοι che liaccomuna laquo tutti quanti raquo (ξύμπαντες Ἔλυμοι ἐκλήθησαν)78 La questione egrave anche su questopunto assai delicata giaccheacute il nome degli Elimi ha lrsquoaria di essere non un laquo autonimo raquoma piuttosto un laquo eteronimo raquo di tono spregiativo creato dai Greci stessi79 Se dunque cisi basa su questo particolare si potrebbe essere portati a pensare che lrsquoethnos degli Elimisia frutto di una costruzione greca Tale impressione converge con il carattere eterogeneodegli Elimi adombrato tanto da Tucidide quanto da Ellanico Piugrave precisamente i frammentidi Ellanico sembrano veicolare due versioni non necessariamente in contrasto tra loro Lrsquounapresenta gli Elimi come originari dalla Penisola Italiana spinti in Sicilia dagli Enotri80lrsquoaltro fa allusione alla fuga da Troia di Elimo e di Egesto81 laquo che non possono non essereidentificati come i protagonisti della versione troiana dellrsquoetnogenesi elima raquo82 In altre paroleEllanico sembra consapevole dei due filoni della tradizione sullrsquoorigine degli Elimi cioegravetanto quello dellrsquoascendenza italica quanto quello della provenienza anatolica che egrave il solorecepito da Tucidide Drsquoaltra parte il dettato di Tucidide sembra distinguere due livelli dellaformazione dellrsquoethnos elimo il primo egrave quello dellrsquoorigine remota lrsquoaltro quello della lorotrasformazione in situ Egrave a questrsquoultimo livello che si colloca lrsquoassunzione di tale nome daparte di comunitagrave in origine diverse (ξύμπαντες Ἔλυμοι ἐκλήθησαν)

66 Nella cornice della tradizione che assegna loro lrsquoorigine dalla Penisola italiana gli Elimicondividerebbero lo stesso processo di etnogenesi che viene attribuito ai Σικελοί dallo stessoEllanico e da altre fonti coeve come Antioco di Siracusa Tale processo sembra consistere nellaquo distacco raquo da una comunitagrave stanziata nella parte meridionale della Penisola

67 Momento cruciale del distacco egrave segnato dallrsquolaquo attraversamento raquo (διάβασις) dello Strettoche di fatto avrebbe sancito lrsquoautonomia etnico-politica tanto dei Siculi quanto degli ElimiAppaiono dunque evidenti alcuni elementi comuni alle tradizioni sulle origini dei Siculi edegli Elimi a) la provenienza geografica egrave strettamente legata al processo di etnogenesi b)lrsquoetnogenesi si estrinseca nel conseguimento di unrsquoidentitagrave etnica segnalata dallo status dellaquo nomen raquo che egrave simbolo di una raggiunta autonomia politico-istituzionale c) tale autonomiaegrave conseguenza di un processo di sviluppo maturato in seno alla comunitagrave di origine d) il

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raggiungimento di tale autonomia egrave sancita da un distacco che nel caso specifico delle gentidella Sicilia egrave costituito una barriera fisica rappresentata dallo Stretto In conclusione nel casodei Siculi e degli Elimi la questione delle origini non egrave che lrsquointerfaccia del problema del lorocostituirsi come entitagrave politica secondo lrsquoottica che poteva essere di interesse agli interessistoriografici di V secolo aC

68 Come egrave accaduto per i Siculi i due filoni delle tradizioni antiche sulle origini elimehanno tracciato le piste delle discussioni moderne sullrsquoermeneutica testuale e sulla posizionelinguistica dellrsquoelimo in seno alle lingue indo-europee Lo mostrano chiaramente i frontiopposti su cui si sono schierati nel corso degli anni Sessanta da una parte M Durante edallrsquoaltra R Ambrosini lrsquouno schierato a favore dellrsquoappartenenza dellrsquoelimo alla famiglialinguistica laquo italica raquo e quindi con parentele piugrave strette con lrsquoosco-umbro e il latino seguitocon sfumature diverse (soprattutto per i rapporti con il latino e il siculo) da G Alessio e OParlangeli lrsquoaltro deciso assertore del carattere anatolico della lingua83 Non sono mancateneppure proposte di soluzioni intermedie volte a conciliare le due tradizioni antiche cosigravedistanti come quella di M Lejeune

La premiegravere (que jappellerai laquo proto-eacutelyme raquo) est celle venue du monde eacutegeacuteen agrave laquelle sereacutefegravere Thucydide La seconde (que jappellerai laquo eacutelyme raquo) est celle venue de la Lucanie et duBruttium agrave laquelle se reacutefegravere Hellanicos elle a finalement imposeacute sa langue (qui est disonsitaloiumlde) agrave lOuest de la Sicile cest cette langue qui y demeure en usage vers le milieu du premiermilleacutenaire et qui se manifeste dans les inscriptions de Seacutegeste84

69 Tra le due diverse stratificazioni migratorie testimoniate dalle fonti antiche vengono perfinoripartite le evidenze epigrafiche

Au substrat proto-eacutelyme on assignera 1deg la survivance de certains symboles graphiques (doublehache etc) qui se perpeacutetuent avec valeur magique jusquau Ve siegravecle 2deg la survivance decertains thegravemes deacutecoratifs dans la poterie inciseacutee de Seacutegeste 3deg la survivance de certainshydronymes comme Krimissos Telmēssos Helbēsus 4deg la survivance de certains anthroponymes(figurant sur nos tessons votifs) comme Atis ou DoaAux Eacutelymes de la seconde invasion on assignera (outre la langue mecircme de nos deacutedicaces) 1deg latradition des deacutecors de la poterie peinte de Seacutegeste (qui constitue leacutenorme majoriteacute du mateacuterielceacuteramique) 2deg les anthroponymes (qui constituent la grande majoriteacute du stock fourni par nosdeacutedicaces) tels que Atros Botulos Lepanos Metilos Titelos etc

70 In questa soluzione per cosigrave dire compromissoria sostenuta da M Lejeune desta non pocasorpresa il fatto che oltre a dati linguistici di natura eterogenea come toponimi e antroponimisi faccia ricorso a simboli grafici e ad elementi decorativi addotti come prove a favore dellepresunte origini anatoliche nel solco della tradizione tucididea Appare quanto meno singolareinfatti che alla metagrave del I millennio aC potessero essersi conservate abitudini grafiche opratiche decorative in uso secoli prima nella terra di origine di cui peraltro restano oscuri imodelli Sul piano piugrave strettamente linguistico poi la presenza di onomastica suscettibile diaccostamenti al mondo egeo-anatolico non sembra essere nellrsquoarea elima piugrave caratterizzanterispetto ad altre zone dentro e fuori la Sicilia I dati onomastici che si vuole condivisi con unospecifico ambiente anatolico cosa che peraltro egrave tutta da dimostrare sono alquanto fluidi epossono pertanto iscriversi nellrsquoalveo piugrave o meno esteso dei contatti con il bacino orientaledel Mediterraneo A tali contatti di piena epoca storica allude lo stesso passo di Tucidide chea proposito delle origini degli Elimi fa cenno ad insediamenti di Focei proprio in ambienteelimo

71 Lrsquoaccenno tucidideo alle presenze focee nella zona elima rafforza il sospetto che la tradizionecirca le origini anatoliche degli Elimi abbia una matrice focea e sia pertanto da ricondursi alcircuito di questo flusso coloniale85 Allo stesso modo sempre ad una matrice focea potrebbericondursi anche la notizia recepita nellrsquoarchaiologia siciliana di Tucidide sulle originiiberiche dei Σικανοί Non si deve inoltre dimenticare che i rapporti tra la Sicilia e la PenisolaIberica passavano anche attraverso il flusso di mercenari che da questrsquoultima muovevano versolrsquoisola almeno dallrsquoinizio del V secolo aC86

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I filoni delle origini delle genti della Sicilia tra PenisolaIberica e Penisola Anatolica

72 Lrsquoattribuzione di antichi legami con popoli dellrsquoestremitagrave occidentale del Mediterraneo vaper cosigrave dire in controtendenza rispetto alla ben piugrave corposa matassa di fili che riportacon vari accenti e declinazioni ad Oriente lrsquoorigine di genti tanto della Sicilia quanto dellaPenisola italiana come i Veneti gli Etruschi i Latini gli Elimi Tuttavia anche questo duplicefilone delle origini che collega i due gruppi anellenici situati nellrsquoarea centro-occidentale dellaSicilia lrsquouno con lrsquoOriente e lrsquoaltro con lrsquoestremo Occidente si lascia perfettamente inserirenel circuito della colonizzazione focea che costituisce il filo conduttore che unisce le costeanatoliche e quelle mediterranee della Gallia e della Spagna Forse non egrave un caso che proprionellrsquoisola strategicamente centrale nel Mediterraneo si colga il nodo di tale filo che da unaparte congiunge i due terminali della colonizzazione focea e dallrsquoaltra amalgama le duecomponenti indigene quella elima e quella sicana in un unico processo di formazione comesegnalato dal dettato tucidideo sopra ricordato

73 La natura strumentale dei due fili che congiungono le origini dei Sicani e degli Elimialle due sponde estreme del Mediterraneo confluiti nellrsquoarchaiologiacutea siciliana di Tucididesi rivela anche dallrsquoassenza di significativi frutti che il loro uso ha portato nella scienzamoderna Le supposte origini anatoliche non hanno avuto alcun effetto nellrsquoermeneutica deitesti riconoscibili come Elimi neacute i presunti legami laquo iberici raquo del Sicano hanno contribuitoad identificare con certezza alcun testo come laquo sicano raquo o inversamente gettato qualcheluce sulla lingua iberica che invece dispone di un discreto numero di testi Il credito datoalle connessioni sicano-iberiche ha solo contribuito a dar vita ai fantasmi di un sostratomediterraneo occidentale denominato appunto sicano-ligure-iberico (Ribezzo Alessio)

74 Invece egrave dalla valorizzazione dei contatti con lrsquoambiente indigeno adombrati da Tucidideche si sono ottenuti i maggiori benefici nellrsquoermeneutica dei testi elimi Egrave infatti questo ilpercorso piugrave proficuo che abbandonata la via senza uscita delle origini remote ha privilegiatoi processi acculturativi in situ e specificamente i contatti con gli ambienti ellenici o ellenizzatiportatori di elementi morfo-lessicali che mostrano la permeabilitagrave al contatto con gli ambienticoloniali87 Egrave attraverso questa via che il materiale elimo pur nella sua povertagrave documentaria egraveriuscito a manifestare i caratteri di una lingua flessiva indoeuropea che nella morfologia lasciaintravedere piugrave accentuate relazioni laquo italiche raquo e una profonda influenza da parte del greco88

Origini anatoliche e origini italiche come temi e filonicomuni a lingue e culture diverse dellrsquoItalia preromana

75 Il caso delle origini degli Elimi offre uno spunto di riflessione conclusiva che permette diricongiungersi ai filoni relativi alle origini degli Etruschi da cui eravamo partiti Per gliuni come per gli altri le tradizioni antiche sulle origini hanno fortemente indirizzato lericerche linguistiche dei moderni innescando sui corpora epigrafici di entrambi pur tra loroincommensurabili un circolo vizioso che ha alimentato lrsquoermeneutica testuale dietro lrsquoassuntodi presunte parentele Le tradizioni antiche sugli Elimi e sugli Etruschi condividono anchela bipartizione tra origine anatolica e autoctonia Su questrsquoultima tuttavia risalta subito unasensibile divergenza Infatti a rigore di autoctonia propriamente detta si puograve parlare solo per latradizione dionigiana relativa agli Etruschi mentre agli Elimi inquadrati da Ellanico in uno deidue στόλοι rsquoΙταλικοί arrivati dalla Penisola si ascrive comunque una provenienza dallrsquoareaitalica Ciograve comporta quanto meno la visione di unrsquoautoctonia relativa in quanto conseguentead un movimento migratorio da territori prossimi che implica un legame di parentela con altrigruppi etnici appunto gli Enotri imputati come responsabili della loro espulsione

76 Invece nel caso degli Etruschi la tradizione antica sullrsquoautoctonia implica lrsquoisolamentolinguistico esplicitato dallo stesso Dionigi con la giagrave ricordata formula οὐδενὶ ἄλλῳ γένειοὔτε ὁμόγλωσσον οὔτε ὁμοδίαιτον

77 In realtagrave come si egrave giagrave detto anche lrsquoisolamento dellrsquoetrusco finora eretto come muro di difesada avventurosi confronti etimologici e a vessillo di prudenza nellrsquoermeneutica testuale sembravenir meno Le piugrave recenti acquisizioni fuori dellrsquoEtruria in particolare in ambiente retico e

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a Lemno mostrano che anche lrsquoanzidetta formula dionigiana di laquo lingua totalmente priva diconfronti raquo ormai non egrave piugrave sostenibile La prudenza del totale isolamento suggerita comereazione alle ripetute audaci speculazioni a cui la lingua egrave stata massicciamente sottopostaviene ora allentata proprio da coloro che ne avevano richiamato lrsquoopportunitagrave di tenerla comelinea-guida per non incorrere nei miraggi dellrsquoetimologia lasciando spazio a tentativi diricostruzione di uno stemma genealogico di parentele tra le tre lingue frammentarie in nomedi un laquo Tirrenico comune raquo89 In realtagrave i dati linguistici sembrano ancora flebili per permettereconclusioni solide in tal senso e soprattutto prestano il fianco a differenti interpretazioni inchiave storica

78 Tuttavia ancora una volta diventa inevitabile commisurarsi con le tradizioni antiche checi offrono elementi in qualche misura convergenti con le evidenze linguistiche ma nonimmediatamente saldabili con esse Per esempio sul versante del retico di cui ora sembranoessere sempre piugrave solide le affinitagrave con lrsquoetrusco90 si riapre il tema del confronto con letradizioni antiche documentate da Livio Plinio e Trogo che rappresentano la lingua dei Reticome una sorta di etrusco imbarbarito in conseguenza del suo isolamento nelle sedi alpine91Ma anche sul versante del lemnio il groviglio delle tradizioni che situano Tirreni nellrsquoisolasenza naturalmente precisarne i legami con quelli drsquoOccidente entrano inevitabilmente incausa nella valutazione storica dei rapporti di quella lingua con lrsquoetrusco

Riflessione conclusiva79 La valutazione e lrsquouso delle tradizioni sulle laquo origini raquo pur con tutte le loro complesse e

rischiose problematiche sopra delineate restano i nodi centrali delle scienze dellrsquoAntichitagraveSono anzi le pietre miliari che ne hanno contrassegnato la nascita e ne hanno accompagnatoi progressi scanditi dalle nuove acquisizioni adeguandosi e ricalibrandosi di volta in voltacon esse Ovviamente come tutti i fatti e i dati della storia lrsquoutilizzazione di questetradizioni egrave stata piegata ai metodi alle ideologie e alle finalitagrave diverse che hanno segnato ilcammino dellrsquoanalisi storica e di quella filologico-linguistica In seno a questi approcci sonoscaturite a fasi alterne divaricazioni e sovrapposizioni tra fonti dirette ed indirette altrettantopericolosamente estremistiche che spaziano dalla supina ed univoca accettazione del dettatodelle tradizioni antiche al loro altrettanto totale diniego Con tutto ciograve il confronto critico conil patrimonio delle fonti classiche non solo non puograve perdere la sua centralitagrave ma rivela altresigravecome le problematiche ad esse connesse diventano piugrave complesse ed articolate man mano chesi incrementano le conoscenze e si accresce la quantitagrave dei dati disponibili grazie allrsquoapporto dialtri canali documentari in particolare lrsquoepigrafia e lrsquoarcheologia Pertanto tale confronto cheegrave parte inerente delle scienze dellrsquoAntichitagrave richiede un continuo rinnovamento della dialetticainterdisciplinare e una messa a punto metodologica in conseguenza dellrsquoacquisizione di nuovidati Il versante delle lingue di frammentaria attestazione appare in tale prospettiva il terrenopiugrave fertile non solo per la conoscenza delle civiltagrave e delle lingue laquo minoritarie raquo ma anche unfondamentale strumento per ripensare storicamente la rappresentazione delle origini fornitadagli osservatori laquo esterni raquo appartenenti alle civiltagrave e a lingue che si sono affermate a scapitodi quelle laquo minoritarie raquo appunto quelle che si sono canalizzate nei grandi bacini fonti dellatradizione greca e romana

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1 Pallottino 19772 DionHal AR I 30 4-5 κινδυνεύουσι γὰρ τοῖς ἀληθέσι μᾶλλον ἐοικότα λέγειν ltοἱgt μηδαμόθενἀφιγμένον ἀλλ ἐπιχώριον τὸ ἔθνος ἀποφαίνοντες ἐπειδὴ ἀρχαῖόν τε πάνυ καὶ οὐδενὶ ἄλλῳ γένειοὔτε ὁμόγλωσσον οὔτε ὁμοδίαιτον ltὂνgt εὑρίσκεται3 Cf Poccetti 1984 p 146-1494 Ad es Herodot VIII 14415 τὸ Ἑλληνικόν ἐὸν ὅμαιμόν τε καὶ ὁμόγλωσσον5 Od I 183-184 ἐπὶ οἴνοπα πόντον ἐπ ἀλλοθρόους ἀνθρώπους ἐς Τεμέσην ἀλλοθρόουςἀνθρώπους6 Strab V 2 9 225 C ἔνιοι δ οὐ Τυρρηνούς φασι τοὺς Φαλερίους ἀλλὰ Φαλίσκους τινὲς δὲ καὶτοὺς Φαλίσκους πόλιν ἰδιόγλωσσον7 Pol II 17 5-6 προσαγορεύονται δ Οὐένετοι τοῖς μὲν ἔθεσι καὶ τῷ κόσμῳ βραχεῖ διαφέροντεςΚελτῶν γλώττῃ δ ἀλλοίᾳ χρώμενοι8 Cf Silvestri 19849 Cf ad es la rassegna in Imperato 199010 Cf De Saussure 1922 p 57311 Cf De Simone 198512 Filone che aveva trovato i suoi sostenitori giagrave in Rix 1996 e Eichner 1985 p 1413 Mahlzan 1999 De Simone 2004 Eichner 2012 Agostiniani 2012 De Simone 201214 In vari lavori tra cui per tutti la sintesi in Peruzzi 198015 Citazione da Pallottino 1977 p 13416 Ernout ndash Meillet 1985 p XI17 Poccetti 199118 Meillet 190819 Silvestri 1974

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20 Agostiniani 199821 Pascucci 197922 Gabba 196323 Poccetti 198424 Gabba 196325 Si veda su ciograve Vaxelaire 2005 p 48 s26 Cardona 1982 Poccetti 1984 Vaxelaire 200527 Strab VI 1 13 263 C28 Mele 200129 Lombardo 200130 Poccetti 2001 Mele 200131 Eudoxos von Knidos frg 321 Lasserre32 Pooccetti 198933 Wikeacuten 1937 Lepore 197634 Poccetti 201035 Ov Fast III 95 et tibi cum proavis miles Paeligne Sabinis convenit36 P Fest 248 L37 Devoto 1977 p 11038 Lazzeroni 1976 Meiser 198739 Come le stele iscritte dallrsquoarea superequana (Casteldieri) ImIt Paeligni Superaequum 1 240 Poccetti 200741 Es Krahe 1929 sv Accaus Annaeus42 Schulze 1904 p 43-4743 Tagliamonte 199444 Graells Fabregat 201445 Fest 150 L = HRR 372 Peter2

46 Heurgon 195747 ImIt Messana 448 De Franciscis ndash Parlangeli 1960 p 27 Costabile 200749 Cat HRR 75 Peter2

50 Citazione da Costabile 2007 p 32651 Riferimenti e dettagli in Mele 201152 Cf Sammartano 199853 Thuk III 86 3 VI 77 154 Poccetti 201255 DH I 35 2 = FGH 4 F 11156 Briquel 1996 p 12357 De Cazanove 200058 Vallet 1958 p 79-10559 Riferimenti in Poccetti 2012 p51 ss60 Agostiniani 1992a61 DH AR I 3562 DH A R I 22 3 = FGH 4 F 7963 DH A R 1222 = FGH 556 F 4664 Lepore 197665 Varr LL 510166 Cassius Hemina fr 2 3 Peter = 2 3 Santini67 Zevi 199968 Serv ad Aen I 550 V 3069 Mele 1994 p 7770 Zevi 1999 p 337

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71 Diod Sic V 6572 Campanile 196973 Conway ˗ Whatmough ˗ Johnson 1933 II p 43174 Conway ˗ Whatmough ˗ Johnson 1933 II p 43275 Agostiniani 1992b76 Thuk VI 277 DionHal ARi I 22 = FGH F 79b78 Thuk VI 279 Nenci 198980 DionHal AR I 22 3 = FGH 4 F 79b 81 DionHal AR I 45 4-481 = FGH 4 F 3182 Moggi 1997 117083 Ambrosini 196884 Lejeune 1969 p 24185 Mele 199486 Graells Fabregat 2014 p 16887 Agostiniani 1977 p XXIII88 Agostiniani 1997 p 889 Marchesini 2013 p 8990 Rovesciando cosigrave la linea prudente espressa ancora da Beekes 199391 Liv V 33 7 e 11 Iust XX 59 Plin NH III 133

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Paolo Poccetti laquo Tradizioni antiche sul tema delle origini e lettura dei dati linguistici dellrsquoItalia pre-romana raquo Meacutelanges de lEacutecole franccedilaise de Rome - Antiquiteacute [En ligne] 126ndash2 | 2014 mis en ligne le17 deacutecembre 2014 consulteacute le 19 deacutecembre 2014 URL httpmefrarevuesorg2334

Agrave propos de lrsquoauteur

Paolo PoccettiUniversitagrave degli studi di Roma 2 Tor Vergata ndash paolopoccetti[at]tiscaliit

Droits drsquoauteur

copy Eacutecole franccedilaise de Rome

Reacutesumeacutes

Le tradizioni antiche sulle origini dei popoli dellrsquoItalia antica hanno avuto un grande peso neipercorsi della linguistica moderna non solo nellrsquoapproccio a lingue di incerta appartenenzagenealogica dellrsquoItalia antica (es lrsquoetrusco e lrsquoelimo) ma anche nel disegno storico di linguedi acclarata classificazione come lrsquoosco e il siculo con ricadute nellrsquoermeneutica dei testiIl riesame critico delle fonti antiche in un confronto interdisciplinare metodologicamenterinnovato ed aggiornato dai nuovi dati egrave una delle sfide avvincenti e sempre attuali dellescienze dellrsquoAntichitagrave Ancient traditions about origins of civilisations of Pre-Roman Italy not only deeply influencedmodern attempts to classification of languages whose genealogical tree is unknown such asEtruscan and Elymian but also oriented the history of languages genealogically well known

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such as Oscan and Sicel A new critical assessment of ancient sources in an interdisciplinaryperspective is needed by epigraphic data newly acquired that pose a methodical challenge tothe advancement of the investigation in the field of antiquity

Entreacutees drsquoindex

Keywords ancient traditions pre-roman Italy linguistic classificationParole chiave tradizioni antiche Italia preromana classificazione linguistica

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raggiungimento di tale autonomia egrave sancita da un distacco che nel caso specifico delle gentidella Sicilia egrave costituito una barriera fisica rappresentata dallo Stretto In conclusione nel casodei Siculi e degli Elimi la questione delle origini non egrave che lrsquointerfaccia del problema del lorocostituirsi come entitagrave politica secondo lrsquoottica che poteva essere di interesse agli interessistoriografici di V secolo aC

68 Come egrave accaduto per i Siculi i due filoni delle tradizioni antiche sulle origini elimehanno tracciato le piste delle discussioni moderne sullrsquoermeneutica testuale e sulla posizionelinguistica dellrsquoelimo in seno alle lingue indo-europee Lo mostrano chiaramente i frontiopposti su cui si sono schierati nel corso degli anni Sessanta da una parte M Durante edallrsquoaltra R Ambrosini lrsquouno schierato a favore dellrsquoappartenenza dellrsquoelimo alla famiglialinguistica laquo italica raquo e quindi con parentele piugrave strette con lrsquoosco-umbro e il latino seguitocon sfumature diverse (soprattutto per i rapporti con il latino e il siculo) da G Alessio e OParlangeli lrsquoaltro deciso assertore del carattere anatolico della lingua83 Non sono mancateneppure proposte di soluzioni intermedie volte a conciliare le due tradizioni antiche cosigravedistanti come quella di M Lejeune

La premiegravere (que jappellerai laquo proto-eacutelyme raquo) est celle venue du monde eacutegeacuteen agrave laquelle sereacutefegravere Thucydide La seconde (que jappellerai laquo eacutelyme raquo) est celle venue de la Lucanie et duBruttium agrave laquelle se reacutefegravere Hellanicos elle a finalement imposeacute sa langue (qui est disonsitaloiumlde) agrave lOuest de la Sicile cest cette langue qui y demeure en usage vers le milieu du premiermilleacutenaire et qui se manifeste dans les inscriptions de Seacutegeste84

69 Tra le due diverse stratificazioni migratorie testimoniate dalle fonti antiche vengono perfinoripartite le evidenze epigrafiche

Au substrat proto-eacutelyme on assignera 1deg la survivance de certains symboles graphiques (doublehache etc) qui se perpeacutetuent avec valeur magique jusquau Ve siegravecle 2deg la survivance decertains thegravemes deacutecoratifs dans la poterie inciseacutee de Seacutegeste 3deg la survivance de certainshydronymes comme Krimissos Telmēssos Helbēsus 4deg la survivance de certains anthroponymes(figurant sur nos tessons votifs) comme Atis ou DoaAux Eacutelymes de la seconde invasion on assignera (outre la langue mecircme de nos deacutedicaces) 1deg latradition des deacutecors de la poterie peinte de Seacutegeste (qui constitue leacutenorme majoriteacute du mateacuterielceacuteramique) 2deg les anthroponymes (qui constituent la grande majoriteacute du stock fourni par nosdeacutedicaces) tels que Atros Botulos Lepanos Metilos Titelos etc

70 In questa soluzione per cosigrave dire compromissoria sostenuta da M Lejeune desta non pocasorpresa il fatto che oltre a dati linguistici di natura eterogenea come toponimi e antroponimisi faccia ricorso a simboli grafici e ad elementi decorativi addotti come prove a favore dellepresunte origini anatoliche nel solco della tradizione tucididea Appare quanto meno singolareinfatti che alla metagrave del I millennio aC potessero essersi conservate abitudini grafiche opratiche decorative in uso secoli prima nella terra di origine di cui peraltro restano oscuri imodelli Sul piano piugrave strettamente linguistico poi la presenza di onomastica suscettibile diaccostamenti al mondo egeo-anatolico non sembra essere nellrsquoarea elima piugrave caratterizzanterispetto ad altre zone dentro e fuori la Sicilia I dati onomastici che si vuole condivisi con unospecifico ambiente anatolico cosa che peraltro egrave tutta da dimostrare sono alquanto fluidi epossono pertanto iscriversi nellrsquoalveo piugrave o meno esteso dei contatti con il bacino orientaledel Mediterraneo A tali contatti di piena epoca storica allude lo stesso passo di Tucidide chea proposito delle origini degli Elimi fa cenno ad insediamenti di Focei proprio in ambienteelimo

71 Lrsquoaccenno tucidideo alle presenze focee nella zona elima rafforza il sospetto che la tradizionecirca le origini anatoliche degli Elimi abbia una matrice focea e sia pertanto da ricondursi alcircuito di questo flusso coloniale85 Allo stesso modo sempre ad una matrice focea potrebbericondursi anche la notizia recepita nellrsquoarchaiologia siciliana di Tucidide sulle originiiberiche dei Σικανοί Non si deve inoltre dimenticare che i rapporti tra la Sicilia e la PenisolaIberica passavano anche attraverso il flusso di mercenari che da questrsquoultima muovevano versolrsquoisola almeno dallrsquoinizio del V secolo aC86

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I filoni delle origini delle genti della Sicilia tra PenisolaIberica e Penisola Anatolica

72 Lrsquoattribuzione di antichi legami con popoli dellrsquoestremitagrave occidentale del Mediterraneo vaper cosigrave dire in controtendenza rispetto alla ben piugrave corposa matassa di fili che riportacon vari accenti e declinazioni ad Oriente lrsquoorigine di genti tanto della Sicilia quanto dellaPenisola italiana come i Veneti gli Etruschi i Latini gli Elimi Tuttavia anche questo duplicefilone delle origini che collega i due gruppi anellenici situati nellrsquoarea centro-occidentale dellaSicilia lrsquouno con lrsquoOriente e lrsquoaltro con lrsquoestremo Occidente si lascia perfettamente inserirenel circuito della colonizzazione focea che costituisce il filo conduttore che unisce le costeanatoliche e quelle mediterranee della Gallia e della Spagna Forse non egrave un caso che proprionellrsquoisola strategicamente centrale nel Mediterraneo si colga il nodo di tale filo che da unaparte congiunge i due terminali della colonizzazione focea e dallrsquoaltra amalgama le duecomponenti indigene quella elima e quella sicana in un unico processo di formazione comesegnalato dal dettato tucidideo sopra ricordato

73 La natura strumentale dei due fili che congiungono le origini dei Sicani e degli Elimialle due sponde estreme del Mediterraneo confluiti nellrsquoarchaiologiacutea siciliana di Tucididesi rivela anche dallrsquoassenza di significativi frutti che il loro uso ha portato nella scienzamoderna Le supposte origini anatoliche non hanno avuto alcun effetto nellrsquoermeneutica deitesti riconoscibili come Elimi neacute i presunti legami laquo iberici raquo del Sicano hanno contribuitoad identificare con certezza alcun testo come laquo sicano raquo o inversamente gettato qualcheluce sulla lingua iberica che invece dispone di un discreto numero di testi Il credito datoalle connessioni sicano-iberiche ha solo contribuito a dar vita ai fantasmi di un sostratomediterraneo occidentale denominato appunto sicano-ligure-iberico (Ribezzo Alessio)

74 Invece egrave dalla valorizzazione dei contatti con lrsquoambiente indigeno adombrati da Tucidideche si sono ottenuti i maggiori benefici nellrsquoermeneutica dei testi elimi Egrave infatti questo ilpercorso piugrave proficuo che abbandonata la via senza uscita delle origini remote ha privilegiatoi processi acculturativi in situ e specificamente i contatti con gli ambienti ellenici o ellenizzatiportatori di elementi morfo-lessicali che mostrano la permeabilitagrave al contatto con gli ambienticoloniali87 Egrave attraverso questa via che il materiale elimo pur nella sua povertagrave documentaria egraveriuscito a manifestare i caratteri di una lingua flessiva indoeuropea che nella morfologia lasciaintravedere piugrave accentuate relazioni laquo italiche raquo e una profonda influenza da parte del greco88

Origini anatoliche e origini italiche come temi e filonicomuni a lingue e culture diverse dellrsquoItalia preromana

75 Il caso delle origini degli Elimi offre uno spunto di riflessione conclusiva che permette diricongiungersi ai filoni relativi alle origini degli Etruschi da cui eravamo partiti Per gliuni come per gli altri le tradizioni antiche sulle origini hanno fortemente indirizzato lericerche linguistiche dei moderni innescando sui corpora epigrafici di entrambi pur tra loroincommensurabili un circolo vizioso che ha alimentato lrsquoermeneutica testuale dietro lrsquoassuntodi presunte parentele Le tradizioni antiche sugli Elimi e sugli Etruschi condividono anchela bipartizione tra origine anatolica e autoctonia Su questrsquoultima tuttavia risalta subito unasensibile divergenza Infatti a rigore di autoctonia propriamente detta si puograve parlare solo per latradizione dionigiana relativa agli Etruschi mentre agli Elimi inquadrati da Ellanico in uno deidue στόλοι rsquoΙταλικοί arrivati dalla Penisola si ascrive comunque una provenienza dallrsquoareaitalica Ciograve comporta quanto meno la visione di unrsquoautoctonia relativa in quanto conseguentead un movimento migratorio da territori prossimi che implica un legame di parentela con altrigruppi etnici appunto gli Enotri imputati come responsabili della loro espulsione

76 Invece nel caso degli Etruschi la tradizione antica sullrsquoautoctonia implica lrsquoisolamentolinguistico esplicitato dallo stesso Dionigi con la giagrave ricordata formula οὐδενὶ ἄλλῳ γένειοὔτε ὁμόγλωσσον οὔτε ὁμοδίαιτον

77 In realtagrave come si egrave giagrave detto anche lrsquoisolamento dellrsquoetrusco finora eretto come muro di difesada avventurosi confronti etimologici e a vessillo di prudenza nellrsquoermeneutica testuale sembravenir meno Le piugrave recenti acquisizioni fuori dellrsquoEtruria in particolare in ambiente retico e

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a Lemno mostrano che anche lrsquoanzidetta formula dionigiana di laquo lingua totalmente priva diconfronti raquo ormai non egrave piugrave sostenibile La prudenza del totale isolamento suggerita comereazione alle ripetute audaci speculazioni a cui la lingua egrave stata massicciamente sottopostaviene ora allentata proprio da coloro che ne avevano richiamato lrsquoopportunitagrave di tenerla comelinea-guida per non incorrere nei miraggi dellrsquoetimologia lasciando spazio a tentativi diricostruzione di uno stemma genealogico di parentele tra le tre lingue frammentarie in nomedi un laquo Tirrenico comune raquo89 In realtagrave i dati linguistici sembrano ancora flebili per permettereconclusioni solide in tal senso e soprattutto prestano il fianco a differenti interpretazioni inchiave storica

78 Tuttavia ancora una volta diventa inevitabile commisurarsi con le tradizioni antiche checi offrono elementi in qualche misura convergenti con le evidenze linguistiche ma nonimmediatamente saldabili con esse Per esempio sul versante del retico di cui ora sembranoessere sempre piugrave solide le affinitagrave con lrsquoetrusco90 si riapre il tema del confronto con letradizioni antiche documentate da Livio Plinio e Trogo che rappresentano la lingua dei Reticome una sorta di etrusco imbarbarito in conseguenza del suo isolamento nelle sedi alpine91Ma anche sul versante del lemnio il groviglio delle tradizioni che situano Tirreni nellrsquoisolasenza naturalmente precisarne i legami con quelli drsquoOccidente entrano inevitabilmente incausa nella valutazione storica dei rapporti di quella lingua con lrsquoetrusco

Riflessione conclusiva79 La valutazione e lrsquouso delle tradizioni sulle laquo origini raquo pur con tutte le loro complesse e

rischiose problematiche sopra delineate restano i nodi centrali delle scienze dellrsquoAntichitagraveSono anzi le pietre miliari che ne hanno contrassegnato la nascita e ne hanno accompagnatoi progressi scanditi dalle nuove acquisizioni adeguandosi e ricalibrandosi di volta in voltacon esse Ovviamente come tutti i fatti e i dati della storia lrsquoutilizzazione di questetradizioni egrave stata piegata ai metodi alle ideologie e alle finalitagrave diverse che hanno segnato ilcammino dellrsquoanalisi storica e di quella filologico-linguistica In seno a questi approcci sonoscaturite a fasi alterne divaricazioni e sovrapposizioni tra fonti dirette ed indirette altrettantopericolosamente estremistiche che spaziano dalla supina ed univoca accettazione del dettatodelle tradizioni antiche al loro altrettanto totale diniego Con tutto ciograve il confronto critico conil patrimonio delle fonti classiche non solo non puograve perdere la sua centralitagrave ma rivela altresigravecome le problematiche ad esse connesse diventano piugrave complesse ed articolate man mano chesi incrementano le conoscenze e si accresce la quantitagrave dei dati disponibili grazie allrsquoapporto dialtri canali documentari in particolare lrsquoepigrafia e lrsquoarcheologia Pertanto tale confronto cheegrave parte inerente delle scienze dellrsquoAntichitagrave richiede un continuo rinnovamento della dialetticainterdisciplinare e una messa a punto metodologica in conseguenza dellrsquoacquisizione di nuovidati Il versante delle lingue di frammentaria attestazione appare in tale prospettiva il terrenopiugrave fertile non solo per la conoscenza delle civiltagrave e delle lingue laquo minoritarie raquo ma anche unfondamentale strumento per ripensare storicamente la rappresentazione delle origini fornitadagli osservatori laquo esterni raquo appartenenti alle civiltagrave e a lingue che si sono affermate a scapitodi quelle laquo minoritarie raquo appunto quelle che si sono canalizzate nei grandi bacini fonti dellatradizione greca e romana

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20 Agostiniani 199821 Pascucci 197922 Gabba 196323 Poccetti 198424 Gabba 196325 Si veda su ciograve Vaxelaire 2005 p 48 s26 Cardona 1982 Poccetti 1984 Vaxelaire 200527 Strab VI 1 13 263 C28 Mele 200129 Lombardo 200130 Poccetti 2001 Mele 200131 Eudoxos von Knidos frg 321 Lasserre32 Pooccetti 198933 Wikeacuten 1937 Lepore 197634 Poccetti 201035 Ov Fast III 95 et tibi cum proavis miles Paeligne Sabinis convenit36 P Fest 248 L37 Devoto 1977 p 11038 Lazzeroni 1976 Meiser 198739 Come le stele iscritte dallrsquoarea superequana (Casteldieri) ImIt Paeligni Superaequum 1 240 Poccetti 200741 Es Krahe 1929 sv Accaus Annaeus42 Schulze 1904 p 43-4743 Tagliamonte 199444 Graells Fabregat 201445 Fest 150 L = HRR 372 Peter2

46 Heurgon 195747 ImIt Messana 448 De Franciscis ndash Parlangeli 1960 p 27 Costabile 200749 Cat HRR 75 Peter2

50 Citazione da Costabile 2007 p 32651 Riferimenti e dettagli in Mele 201152 Cf Sammartano 199853 Thuk III 86 3 VI 77 154 Poccetti 201255 DH I 35 2 = FGH 4 F 11156 Briquel 1996 p 12357 De Cazanove 200058 Vallet 1958 p 79-10559 Riferimenti in Poccetti 2012 p51 ss60 Agostiniani 1992a61 DH AR I 3562 DH A R I 22 3 = FGH 4 F 7963 DH A R 1222 = FGH 556 F 4664 Lepore 197665 Varr LL 510166 Cassius Hemina fr 2 3 Peter = 2 3 Santini67 Zevi 199968 Serv ad Aen I 550 V 3069 Mele 1994 p 7770 Zevi 1999 p 337

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71 Diod Sic V 6572 Campanile 196973 Conway ˗ Whatmough ˗ Johnson 1933 II p 43174 Conway ˗ Whatmough ˗ Johnson 1933 II p 43275 Agostiniani 1992b76 Thuk VI 277 DionHal ARi I 22 = FGH F 79b78 Thuk VI 279 Nenci 198980 DionHal AR I 22 3 = FGH 4 F 79b 81 DionHal AR I 45 4-481 = FGH 4 F 3182 Moggi 1997 117083 Ambrosini 196884 Lejeune 1969 p 24185 Mele 199486 Graells Fabregat 2014 p 16887 Agostiniani 1977 p XXIII88 Agostiniani 1997 p 889 Marchesini 2013 p 8990 Rovesciando cosigrave la linea prudente espressa ancora da Beekes 199391 Liv V 33 7 e 11 Iust XX 59 Plin NH III 133

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Le tradizioni antiche sulle origini dei popoli dellrsquoItalia antica hanno avuto un grande peso neipercorsi della linguistica moderna non solo nellrsquoapproccio a lingue di incerta appartenenzagenealogica dellrsquoItalia antica (es lrsquoetrusco e lrsquoelimo) ma anche nel disegno storico di linguedi acclarata classificazione come lrsquoosco e il siculo con ricadute nellrsquoermeneutica dei testiIl riesame critico delle fonti antiche in un confronto interdisciplinare metodologicamenterinnovato ed aggiornato dai nuovi dati egrave una delle sfide avvincenti e sempre attuali dellescienze dellrsquoAntichitagrave Ancient traditions about origins of civilisations of Pre-Roman Italy not only deeply influencedmodern attempts to classification of languages whose genealogical tree is unknown such asEtruscan and Elymian but also oriented the history of languages genealogically well known

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such as Oscan and Sicel A new critical assessment of ancient sources in an interdisciplinaryperspective is needed by epigraphic data newly acquired that pose a methodical challenge tothe advancement of the investigation in the field of antiquity

Entreacutees drsquoindex

Keywords ancient traditions pre-roman Italy linguistic classificationParole chiave tradizioni antiche Italia preromana classificazione linguistica

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I filoni delle origini delle genti della Sicilia tra PenisolaIberica e Penisola Anatolica

72 Lrsquoattribuzione di antichi legami con popoli dellrsquoestremitagrave occidentale del Mediterraneo vaper cosigrave dire in controtendenza rispetto alla ben piugrave corposa matassa di fili che riportacon vari accenti e declinazioni ad Oriente lrsquoorigine di genti tanto della Sicilia quanto dellaPenisola italiana come i Veneti gli Etruschi i Latini gli Elimi Tuttavia anche questo duplicefilone delle origini che collega i due gruppi anellenici situati nellrsquoarea centro-occidentale dellaSicilia lrsquouno con lrsquoOriente e lrsquoaltro con lrsquoestremo Occidente si lascia perfettamente inserirenel circuito della colonizzazione focea che costituisce il filo conduttore che unisce le costeanatoliche e quelle mediterranee della Gallia e della Spagna Forse non egrave un caso che proprionellrsquoisola strategicamente centrale nel Mediterraneo si colga il nodo di tale filo che da unaparte congiunge i due terminali della colonizzazione focea e dallrsquoaltra amalgama le duecomponenti indigene quella elima e quella sicana in un unico processo di formazione comesegnalato dal dettato tucidideo sopra ricordato

73 La natura strumentale dei due fili che congiungono le origini dei Sicani e degli Elimialle due sponde estreme del Mediterraneo confluiti nellrsquoarchaiologiacutea siciliana di Tucididesi rivela anche dallrsquoassenza di significativi frutti che il loro uso ha portato nella scienzamoderna Le supposte origini anatoliche non hanno avuto alcun effetto nellrsquoermeneutica deitesti riconoscibili come Elimi neacute i presunti legami laquo iberici raquo del Sicano hanno contribuitoad identificare con certezza alcun testo come laquo sicano raquo o inversamente gettato qualcheluce sulla lingua iberica che invece dispone di un discreto numero di testi Il credito datoalle connessioni sicano-iberiche ha solo contribuito a dar vita ai fantasmi di un sostratomediterraneo occidentale denominato appunto sicano-ligure-iberico (Ribezzo Alessio)

74 Invece egrave dalla valorizzazione dei contatti con lrsquoambiente indigeno adombrati da Tucidideche si sono ottenuti i maggiori benefici nellrsquoermeneutica dei testi elimi Egrave infatti questo ilpercorso piugrave proficuo che abbandonata la via senza uscita delle origini remote ha privilegiatoi processi acculturativi in situ e specificamente i contatti con gli ambienti ellenici o ellenizzatiportatori di elementi morfo-lessicali che mostrano la permeabilitagrave al contatto con gli ambienticoloniali87 Egrave attraverso questa via che il materiale elimo pur nella sua povertagrave documentaria egraveriuscito a manifestare i caratteri di una lingua flessiva indoeuropea che nella morfologia lasciaintravedere piugrave accentuate relazioni laquo italiche raquo e una profonda influenza da parte del greco88

Origini anatoliche e origini italiche come temi e filonicomuni a lingue e culture diverse dellrsquoItalia preromana

75 Il caso delle origini degli Elimi offre uno spunto di riflessione conclusiva che permette diricongiungersi ai filoni relativi alle origini degli Etruschi da cui eravamo partiti Per gliuni come per gli altri le tradizioni antiche sulle origini hanno fortemente indirizzato lericerche linguistiche dei moderni innescando sui corpora epigrafici di entrambi pur tra loroincommensurabili un circolo vizioso che ha alimentato lrsquoermeneutica testuale dietro lrsquoassuntodi presunte parentele Le tradizioni antiche sugli Elimi e sugli Etruschi condividono anchela bipartizione tra origine anatolica e autoctonia Su questrsquoultima tuttavia risalta subito unasensibile divergenza Infatti a rigore di autoctonia propriamente detta si puograve parlare solo per latradizione dionigiana relativa agli Etruschi mentre agli Elimi inquadrati da Ellanico in uno deidue στόλοι rsquoΙταλικοί arrivati dalla Penisola si ascrive comunque una provenienza dallrsquoareaitalica Ciograve comporta quanto meno la visione di unrsquoautoctonia relativa in quanto conseguentead un movimento migratorio da territori prossimi che implica un legame di parentela con altrigruppi etnici appunto gli Enotri imputati come responsabili della loro espulsione

76 Invece nel caso degli Etruschi la tradizione antica sullrsquoautoctonia implica lrsquoisolamentolinguistico esplicitato dallo stesso Dionigi con la giagrave ricordata formula οὐδενὶ ἄλλῳ γένειοὔτε ὁμόγλωσσον οὔτε ὁμοδίαιτον

77 In realtagrave come si egrave giagrave detto anche lrsquoisolamento dellrsquoetrusco finora eretto come muro di difesada avventurosi confronti etimologici e a vessillo di prudenza nellrsquoermeneutica testuale sembravenir meno Le piugrave recenti acquisizioni fuori dellrsquoEtruria in particolare in ambiente retico e

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a Lemno mostrano che anche lrsquoanzidetta formula dionigiana di laquo lingua totalmente priva diconfronti raquo ormai non egrave piugrave sostenibile La prudenza del totale isolamento suggerita comereazione alle ripetute audaci speculazioni a cui la lingua egrave stata massicciamente sottopostaviene ora allentata proprio da coloro che ne avevano richiamato lrsquoopportunitagrave di tenerla comelinea-guida per non incorrere nei miraggi dellrsquoetimologia lasciando spazio a tentativi diricostruzione di uno stemma genealogico di parentele tra le tre lingue frammentarie in nomedi un laquo Tirrenico comune raquo89 In realtagrave i dati linguistici sembrano ancora flebili per permettereconclusioni solide in tal senso e soprattutto prestano il fianco a differenti interpretazioni inchiave storica

78 Tuttavia ancora una volta diventa inevitabile commisurarsi con le tradizioni antiche checi offrono elementi in qualche misura convergenti con le evidenze linguistiche ma nonimmediatamente saldabili con esse Per esempio sul versante del retico di cui ora sembranoessere sempre piugrave solide le affinitagrave con lrsquoetrusco90 si riapre il tema del confronto con letradizioni antiche documentate da Livio Plinio e Trogo che rappresentano la lingua dei Reticome una sorta di etrusco imbarbarito in conseguenza del suo isolamento nelle sedi alpine91Ma anche sul versante del lemnio il groviglio delle tradizioni che situano Tirreni nellrsquoisolasenza naturalmente precisarne i legami con quelli drsquoOccidente entrano inevitabilmente incausa nella valutazione storica dei rapporti di quella lingua con lrsquoetrusco

Riflessione conclusiva79 La valutazione e lrsquouso delle tradizioni sulle laquo origini raquo pur con tutte le loro complesse e

rischiose problematiche sopra delineate restano i nodi centrali delle scienze dellrsquoAntichitagraveSono anzi le pietre miliari che ne hanno contrassegnato la nascita e ne hanno accompagnatoi progressi scanditi dalle nuove acquisizioni adeguandosi e ricalibrandosi di volta in voltacon esse Ovviamente come tutti i fatti e i dati della storia lrsquoutilizzazione di questetradizioni egrave stata piegata ai metodi alle ideologie e alle finalitagrave diverse che hanno segnato ilcammino dellrsquoanalisi storica e di quella filologico-linguistica In seno a questi approcci sonoscaturite a fasi alterne divaricazioni e sovrapposizioni tra fonti dirette ed indirette altrettantopericolosamente estremistiche che spaziano dalla supina ed univoca accettazione del dettatodelle tradizioni antiche al loro altrettanto totale diniego Con tutto ciograve il confronto critico conil patrimonio delle fonti classiche non solo non puograve perdere la sua centralitagrave ma rivela altresigravecome le problematiche ad esse connesse diventano piugrave complesse ed articolate man mano chesi incrementano le conoscenze e si accresce la quantitagrave dei dati disponibili grazie allrsquoapporto dialtri canali documentari in particolare lrsquoepigrafia e lrsquoarcheologia Pertanto tale confronto cheegrave parte inerente delle scienze dellrsquoAntichitagrave richiede un continuo rinnovamento della dialetticainterdisciplinare e una messa a punto metodologica in conseguenza dellrsquoacquisizione di nuovidati Il versante delle lingue di frammentaria attestazione appare in tale prospettiva il terrenopiugrave fertile non solo per la conoscenza delle civiltagrave e delle lingue laquo minoritarie raquo ma anche unfondamentale strumento per ripensare storicamente la rappresentazione delle origini fornitadagli osservatori laquo esterni raquo appartenenti alle civiltagrave e a lingue che si sono affermate a scapitodi quelle laquo minoritarie raquo appunto quelle che si sono canalizzate nei grandi bacini fonti dellatradizione greca e romana

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Notes

1 Pallottino 19772 DionHal AR I 30 4-5 κινδυνεύουσι γὰρ τοῖς ἀληθέσι μᾶλλον ἐοικότα λέγειν ltοἱgt μηδαμόθενἀφιγμένον ἀλλ ἐπιχώριον τὸ ἔθνος ἀποφαίνοντες ἐπειδὴ ἀρχαῖόν τε πάνυ καὶ οὐδενὶ ἄλλῳ γένειοὔτε ὁμόγλωσσον οὔτε ὁμοδίαιτον ltὂνgt εὑρίσκεται3 Cf Poccetti 1984 p 146-1494 Ad es Herodot VIII 14415 τὸ Ἑλληνικόν ἐὸν ὅμαιμόν τε καὶ ὁμόγλωσσον5 Od I 183-184 ἐπὶ οἴνοπα πόντον ἐπ ἀλλοθρόους ἀνθρώπους ἐς Τεμέσην ἀλλοθρόουςἀνθρώπους6 Strab V 2 9 225 C ἔνιοι δ οὐ Τυρρηνούς φασι τοὺς Φαλερίους ἀλλὰ Φαλίσκους τινὲς δὲ καὶτοὺς Φαλίσκους πόλιν ἰδιόγλωσσον7 Pol II 17 5-6 προσαγορεύονται δ Οὐένετοι τοῖς μὲν ἔθεσι καὶ τῷ κόσμῳ βραχεῖ διαφέροντεςΚελτῶν γλώττῃ δ ἀλλοίᾳ χρώμενοι8 Cf Silvestri 19849 Cf ad es la rassegna in Imperato 199010 Cf De Saussure 1922 p 57311 Cf De Simone 198512 Filone che aveva trovato i suoi sostenitori giagrave in Rix 1996 e Eichner 1985 p 1413 Mahlzan 1999 De Simone 2004 Eichner 2012 Agostiniani 2012 De Simone 201214 In vari lavori tra cui per tutti la sintesi in Peruzzi 198015 Citazione da Pallottino 1977 p 13416 Ernout ndash Meillet 1985 p XI17 Poccetti 199118 Meillet 190819 Silvestri 1974

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20 Agostiniani 199821 Pascucci 197922 Gabba 196323 Poccetti 198424 Gabba 196325 Si veda su ciograve Vaxelaire 2005 p 48 s26 Cardona 1982 Poccetti 1984 Vaxelaire 200527 Strab VI 1 13 263 C28 Mele 200129 Lombardo 200130 Poccetti 2001 Mele 200131 Eudoxos von Knidos frg 321 Lasserre32 Pooccetti 198933 Wikeacuten 1937 Lepore 197634 Poccetti 201035 Ov Fast III 95 et tibi cum proavis miles Paeligne Sabinis convenit36 P Fest 248 L37 Devoto 1977 p 11038 Lazzeroni 1976 Meiser 198739 Come le stele iscritte dallrsquoarea superequana (Casteldieri) ImIt Paeligni Superaequum 1 240 Poccetti 200741 Es Krahe 1929 sv Accaus Annaeus42 Schulze 1904 p 43-4743 Tagliamonte 199444 Graells Fabregat 201445 Fest 150 L = HRR 372 Peter2

46 Heurgon 195747 ImIt Messana 448 De Franciscis ndash Parlangeli 1960 p 27 Costabile 200749 Cat HRR 75 Peter2

50 Citazione da Costabile 2007 p 32651 Riferimenti e dettagli in Mele 201152 Cf Sammartano 199853 Thuk III 86 3 VI 77 154 Poccetti 201255 DH I 35 2 = FGH 4 F 11156 Briquel 1996 p 12357 De Cazanove 200058 Vallet 1958 p 79-10559 Riferimenti in Poccetti 2012 p51 ss60 Agostiniani 1992a61 DH AR I 3562 DH A R I 22 3 = FGH 4 F 7963 DH A R 1222 = FGH 556 F 4664 Lepore 197665 Varr LL 510166 Cassius Hemina fr 2 3 Peter = 2 3 Santini67 Zevi 199968 Serv ad Aen I 550 V 3069 Mele 1994 p 7770 Zevi 1999 p 337

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71 Diod Sic V 6572 Campanile 196973 Conway ˗ Whatmough ˗ Johnson 1933 II p 43174 Conway ˗ Whatmough ˗ Johnson 1933 II p 43275 Agostiniani 1992b76 Thuk VI 277 DionHal ARi I 22 = FGH F 79b78 Thuk VI 279 Nenci 198980 DionHal AR I 22 3 = FGH 4 F 79b 81 DionHal AR I 45 4-481 = FGH 4 F 3182 Moggi 1997 117083 Ambrosini 196884 Lejeune 1969 p 24185 Mele 199486 Graells Fabregat 2014 p 16887 Agostiniani 1977 p XXIII88 Agostiniani 1997 p 889 Marchesini 2013 p 8990 Rovesciando cosigrave la linea prudente espressa ancora da Beekes 199391 Liv V 33 7 e 11 Iust XX 59 Plin NH III 133

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Paolo Poccetti laquo Tradizioni antiche sul tema delle origini e lettura dei dati linguistici dellrsquoItalia pre-romana raquo Meacutelanges de lEacutecole franccedilaise de Rome - Antiquiteacute [En ligne] 126ndash2 | 2014 mis en ligne le17 deacutecembre 2014 consulteacute le 19 deacutecembre 2014 URL httpmefrarevuesorg2334

Agrave propos de lrsquoauteur

Paolo PoccettiUniversitagrave degli studi di Roma 2 Tor Vergata ndash paolopoccetti[at]tiscaliit

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copy Eacutecole franccedilaise de Rome

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Le tradizioni antiche sulle origini dei popoli dellrsquoItalia antica hanno avuto un grande peso neipercorsi della linguistica moderna non solo nellrsquoapproccio a lingue di incerta appartenenzagenealogica dellrsquoItalia antica (es lrsquoetrusco e lrsquoelimo) ma anche nel disegno storico di linguedi acclarata classificazione come lrsquoosco e il siculo con ricadute nellrsquoermeneutica dei testiIl riesame critico delle fonti antiche in un confronto interdisciplinare metodologicamenterinnovato ed aggiornato dai nuovi dati egrave una delle sfide avvincenti e sempre attuali dellescienze dellrsquoAntichitagrave Ancient traditions about origins of civilisations of Pre-Roman Italy not only deeply influencedmodern attempts to classification of languages whose genealogical tree is unknown such asEtruscan and Elymian but also oriented the history of languages genealogically well known

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such as Oscan and Sicel A new critical assessment of ancient sources in an interdisciplinaryperspective is needed by epigraphic data newly acquired that pose a methodical challenge tothe advancement of the investigation in the field of antiquity

Entreacutees drsquoindex

Keywords ancient traditions pre-roman Italy linguistic classificationParole chiave tradizioni antiche Italia preromana classificazione linguistica

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a Lemno mostrano che anche lrsquoanzidetta formula dionigiana di laquo lingua totalmente priva diconfronti raquo ormai non egrave piugrave sostenibile La prudenza del totale isolamento suggerita comereazione alle ripetute audaci speculazioni a cui la lingua egrave stata massicciamente sottopostaviene ora allentata proprio da coloro che ne avevano richiamato lrsquoopportunitagrave di tenerla comelinea-guida per non incorrere nei miraggi dellrsquoetimologia lasciando spazio a tentativi diricostruzione di uno stemma genealogico di parentele tra le tre lingue frammentarie in nomedi un laquo Tirrenico comune raquo89 In realtagrave i dati linguistici sembrano ancora flebili per permettereconclusioni solide in tal senso e soprattutto prestano il fianco a differenti interpretazioni inchiave storica

78 Tuttavia ancora una volta diventa inevitabile commisurarsi con le tradizioni antiche checi offrono elementi in qualche misura convergenti con le evidenze linguistiche ma nonimmediatamente saldabili con esse Per esempio sul versante del retico di cui ora sembranoessere sempre piugrave solide le affinitagrave con lrsquoetrusco90 si riapre il tema del confronto con letradizioni antiche documentate da Livio Plinio e Trogo che rappresentano la lingua dei Reticome una sorta di etrusco imbarbarito in conseguenza del suo isolamento nelle sedi alpine91Ma anche sul versante del lemnio il groviglio delle tradizioni che situano Tirreni nellrsquoisolasenza naturalmente precisarne i legami con quelli drsquoOccidente entrano inevitabilmente incausa nella valutazione storica dei rapporti di quella lingua con lrsquoetrusco

Riflessione conclusiva79 La valutazione e lrsquouso delle tradizioni sulle laquo origini raquo pur con tutte le loro complesse e

rischiose problematiche sopra delineate restano i nodi centrali delle scienze dellrsquoAntichitagraveSono anzi le pietre miliari che ne hanno contrassegnato la nascita e ne hanno accompagnatoi progressi scanditi dalle nuove acquisizioni adeguandosi e ricalibrandosi di volta in voltacon esse Ovviamente come tutti i fatti e i dati della storia lrsquoutilizzazione di questetradizioni egrave stata piegata ai metodi alle ideologie e alle finalitagrave diverse che hanno segnato ilcammino dellrsquoanalisi storica e di quella filologico-linguistica In seno a questi approcci sonoscaturite a fasi alterne divaricazioni e sovrapposizioni tra fonti dirette ed indirette altrettantopericolosamente estremistiche che spaziano dalla supina ed univoca accettazione del dettatodelle tradizioni antiche al loro altrettanto totale diniego Con tutto ciograve il confronto critico conil patrimonio delle fonti classiche non solo non puograve perdere la sua centralitagrave ma rivela altresigravecome le problematiche ad esse connesse diventano piugrave complesse ed articolate man mano chesi incrementano le conoscenze e si accresce la quantitagrave dei dati disponibili grazie allrsquoapporto dialtri canali documentari in particolare lrsquoepigrafia e lrsquoarcheologia Pertanto tale confronto cheegrave parte inerente delle scienze dellrsquoAntichitagrave richiede un continuo rinnovamento della dialetticainterdisciplinare e una messa a punto metodologica in conseguenza dellrsquoacquisizione di nuovidati Il versante delle lingue di frammentaria attestazione appare in tale prospettiva il terrenopiugrave fertile non solo per la conoscenza delle civiltagrave e delle lingue laquo minoritarie raquo ma anche unfondamentale strumento per ripensare storicamente la rappresentazione delle origini fornitadagli osservatori laquo esterni raquo appartenenti alle civiltagrave e a lingue che si sono affermate a scapitodi quelle laquo minoritarie raquo appunto quelle che si sono canalizzate nei grandi bacini fonti dellatradizione greca e romana

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Notes

1 Pallottino 19772 DionHal AR I 30 4-5 κινδυνεύουσι γὰρ τοῖς ἀληθέσι μᾶλλον ἐοικότα λέγειν ltοἱgt μηδαμόθενἀφιγμένον ἀλλ ἐπιχώριον τὸ ἔθνος ἀποφαίνοντες ἐπειδὴ ἀρχαῖόν τε πάνυ καὶ οὐδενὶ ἄλλῳ γένειοὔτε ὁμόγλωσσον οὔτε ὁμοδίαιτον ltὂνgt εὑρίσκεται3 Cf Poccetti 1984 p 146-1494 Ad es Herodot VIII 14415 τὸ Ἑλληνικόν ἐὸν ὅμαιμόν τε καὶ ὁμόγλωσσον5 Od I 183-184 ἐπὶ οἴνοπα πόντον ἐπ ἀλλοθρόους ἀνθρώπους ἐς Τεμέσην ἀλλοθρόουςἀνθρώπους6 Strab V 2 9 225 C ἔνιοι δ οὐ Τυρρηνούς φασι τοὺς Φαλερίους ἀλλὰ Φαλίσκους τινὲς δὲ καὶτοὺς Φαλίσκους πόλιν ἰδιόγλωσσον7 Pol II 17 5-6 προσαγορεύονται δ Οὐένετοι τοῖς μὲν ἔθεσι καὶ τῷ κόσμῳ βραχεῖ διαφέροντεςΚελτῶν γλώττῃ δ ἀλλοίᾳ χρώμενοι8 Cf Silvestri 19849 Cf ad es la rassegna in Imperato 199010 Cf De Saussure 1922 p 57311 Cf De Simone 198512 Filone che aveva trovato i suoi sostenitori giagrave in Rix 1996 e Eichner 1985 p 1413 Mahlzan 1999 De Simone 2004 Eichner 2012 Agostiniani 2012 De Simone 201214 In vari lavori tra cui per tutti la sintesi in Peruzzi 198015 Citazione da Pallottino 1977 p 13416 Ernout ndash Meillet 1985 p XI17 Poccetti 199118 Meillet 190819 Silvestri 1974

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20 Agostiniani 199821 Pascucci 197922 Gabba 196323 Poccetti 198424 Gabba 196325 Si veda su ciograve Vaxelaire 2005 p 48 s26 Cardona 1982 Poccetti 1984 Vaxelaire 200527 Strab VI 1 13 263 C28 Mele 200129 Lombardo 200130 Poccetti 2001 Mele 200131 Eudoxos von Knidos frg 321 Lasserre32 Pooccetti 198933 Wikeacuten 1937 Lepore 197634 Poccetti 201035 Ov Fast III 95 et tibi cum proavis miles Paeligne Sabinis convenit36 P Fest 248 L37 Devoto 1977 p 11038 Lazzeroni 1976 Meiser 198739 Come le stele iscritte dallrsquoarea superequana (Casteldieri) ImIt Paeligni Superaequum 1 240 Poccetti 200741 Es Krahe 1929 sv Accaus Annaeus42 Schulze 1904 p 43-4743 Tagliamonte 199444 Graells Fabregat 201445 Fest 150 L = HRR 372 Peter2

46 Heurgon 195747 ImIt Messana 448 De Franciscis ndash Parlangeli 1960 p 27 Costabile 200749 Cat HRR 75 Peter2

50 Citazione da Costabile 2007 p 32651 Riferimenti e dettagli in Mele 201152 Cf Sammartano 199853 Thuk III 86 3 VI 77 154 Poccetti 201255 DH I 35 2 = FGH 4 F 11156 Briquel 1996 p 12357 De Cazanove 200058 Vallet 1958 p 79-10559 Riferimenti in Poccetti 2012 p51 ss60 Agostiniani 1992a61 DH AR I 3562 DH A R I 22 3 = FGH 4 F 7963 DH A R 1222 = FGH 556 F 4664 Lepore 197665 Varr LL 510166 Cassius Hemina fr 2 3 Peter = 2 3 Santini67 Zevi 199968 Serv ad Aen I 550 V 3069 Mele 1994 p 7770 Zevi 1999 p 337

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Le tradizioni antiche sulle origini dei popoli dellrsquoItalia antica hanno avuto un grande peso neipercorsi della linguistica moderna non solo nellrsquoapproccio a lingue di incerta appartenenzagenealogica dellrsquoItalia antica (es lrsquoetrusco e lrsquoelimo) ma anche nel disegno storico di linguedi acclarata classificazione come lrsquoosco e il siculo con ricadute nellrsquoermeneutica dei testiIl riesame critico delle fonti antiche in un confronto interdisciplinare metodologicamenterinnovato ed aggiornato dai nuovi dati egrave una delle sfide avvincenti e sempre attuali dellescienze dellrsquoAntichitagrave Ancient traditions about origins of civilisations of Pre-Roman Italy not only deeply influencedmodern attempts to classification of languages whose genealogical tree is unknown such asEtruscan and Elymian but also oriented the history of languages genealogically well known

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Notes

1 Pallottino 19772 DionHal AR I 30 4-5 κινδυνεύουσι γὰρ τοῖς ἀληθέσι μᾶλλον ἐοικότα λέγειν ltοἱgt μηδαμόθενἀφιγμένον ἀλλ ἐπιχώριον τὸ ἔθνος ἀποφαίνοντες ἐπειδὴ ἀρχαῖόν τε πάνυ καὶ οὐδενὶ ἄλλῳ γένειοὔτε ὁμόγλωσσον οὔτε ὁμοδίαιτον ltὂνgt εὑρίσκεται3 Cf Poccetti 1984 p 146-1494 Ad es Herodot VIII 14415 τὸ Ἑλληνικόν ἐὸν ὅμαιμόν τε καὶ ὁμόγλωσσον5 Od I 183-184 ἐπὶ οἴνοπα πόντον ἐπ ἀλλοθρόους ἀνθρώπους ἐς Τεμέσην ἀλλοθρόουςἀνθρώπους6 Strab V 2 9 225 C ἔνιοι δ οὐ Τυρρηνούς φασι τοὺς Φαλερίους ἀλλὰ Φαλίσκους τινὲς δὲ καὶτοὺς Φαλίσκους πόλιν ἰδιόγλωσσον7 Pol II 17 5-6 προσαγορεύονται δ Οὐένετοι τοῖς μὲν ἔθεσι καὶ τῷ κόσμῳ βραχεῖ διαφέροντεςΚελτῶν γλώττῃ δ ἀλλοίᾳ χρώμενοι8 Cf Silvestri 19849 Cf ad es la rassegna in Imperato 199010 Cf De Saussure 1922 p 57311 Cf De Simone 198512 Filone che aveva trovato i suoi sostenitori giagrave in Rix 1996 e Eichner 1985 p 1413 Mahlzan 1999 De Simone 2004 Eichner 2012 Agostiniani 2012 De Simone 201214 In vari lavori tra cui per tutti la sintesi in Peruzzi 198015 Citazione da Pallottino 1977 p 13416 Ernout ndash Meillet 1985 p XI17 Poccetti 199118 Meillet 190819 Silvestri 1974

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20 Agostiniani 199821 Pascucci 197922 Gabba 196323 Poccetti 198424 Gabba 196325 Si veda su ciograve Vaxelaire 2005 p 48 s26 Cardona 1982 Poccetti 1984 Vaxelaire 200527 Strab VI 1 13 263 C28 Mele 200129 Lombardo 200130 Poccetti 2001 Mele 200131 Eudoxos von Knidos frg 321 Lasserre32 Pooccetti 198933 Wikeacuten 1937 Lepore 197634 Poccetti 201035 Ov Fast III 95 et tibi cum proavis miles Paeligne Sabinis convenit36 P Fest 248 L37 Devoto 1977 p 11038 Lazzeroni 1976 Meiser 198739 Come le stele iscritte dallrsquoarea superequana (Casteldieri) ImIt Paeligni Superaequum 1 240 Poccetti 200741 Es Krahe 1929 sv Accaus Annaeus42 Schulze 1904 p 43-4743 Tagliamonte 199444 Graells Fabregat 201445 Fest 150 L = HRR 372 Peter2

46 Heurgon 195747 ImIt Messana 448 De Franciscis ndash Parlangeli 1960 p 27 Costabile 200749 Cat HRR 75 Peter2

50 Citazione da Costabile 2007 p 32651 Riferimenti e dettagli in Mele 201152 Cf Sammartano 199853 Thuk III 86 3 VI 77 154 Poccetti 201255 DH I 35 2 = FGH 4 F 11156 Briquel 1996 p 12357 De Cazanove 200058 Vallet 1958 p 79-10559 Riferimenti in Poccetti 2012 p51 ss60 Agostiniani 1992a61 DH AR I 3562 DH A R I 22 3 = FGH 4 F 7963 DH A R 1222 = FGH 556 F 4664 Lepore 197665 Varr LL 510166 Cassius Hemina fr 2 3 Peter = 2 3 Santini67 Zevi 199968 Serv ad Aen I 550 V 3069 Mele 1994 p 7770 Zevi 1999 p 337

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71 Diod Sic V 6572 Campanile 196973 Conway ˗ Whatmough ˗ Johnson 1933 II p 43174 Conway ˗ Whatmough ˗ Johnson 1933 II p 43275 Agostiniani 1992b76 Thuk VI 277 DionHal ARi I 22 = FGH F 79b78 Thuk VI 279 Nenci 198980 DionHal AR I 22 3 = FGH 4 F 79b 81 DionHal AR I 45 4-481 = FGH 4 F 3182 Moggi 1997 117083 Ambrosini 196884 Lejeune 1969 p 24185 Mele 199486 Graells Fabregat 2014 p 16887 Agostiniani 1977 p XXIII88 Agostiniani 1997 p 889 Marchesini 2013 p 8990 Rovesciando cosigrave la linea prudente espressa ancora da Beekes 199391 Liv V 33 7 e 11 Iust XX 59 Plin NH III 133

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Paolo Poccetti laquo Tradizioni antiche sul tema delle origini e lettura dei dati linguistici dellrsquoItalia pre-romana raquo Meacutelanges de lEacutecole franccedilaise de Rome - Antiquiteacute [En ligne] 126ndash2 | 2014 mis en ligne le17 deacutecembre 2014 consulteacute le 19 deacutecembre 2014 URL httpmefrarevuesorg2334

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Paolo PoccettiUniversitagrave degli studi di Roma 2 Tor Vergata ndash paolopoccetti[at]tiscaliit

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copy Eacutecole franccedilaise de Rome

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Le tradizioni antiche sulle origini dei popoli dellrsquoItalia antica hanno avuto un grande peso neipercorsi della linguistica moderna non solo nellrsquoapproccio a lingue di incerta appartenenzagenealogica dellrsquoItalia antica (es lrsquoetrusco e lrsquoelimo) ma anche nel disegno storico di linguedi acclarata classificazione come lrsquoosco e il siculo con ricadute nellrsquoermeneutica dei testiIl riesame critico delle fonti antiche in un confronto interdisciplinare metodologicamenterinnovato ed aggiornato dai nuovi dati egrave una delle sfide avvincenti e sempre attuali dellescienze dellrsquoAntichitagrave Ancient traditions about origins of civilisations of Pre-Roman Italy not only deeply influencedmodern attempts to classification of languages whose genealogical tree is unknown such asEtruscan and Elymian but also oriented the history of languages genealogically well known

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such as Oscan and Sicel A new critical assessment of ancient sources in an interdisciplinaryperspective is needed by epigraphic data newly acquired that pose a methodical challenge tothe advancement of the investigation in the field of antiquity

Entreacutees drsquoindex

Keywords ancient traditions pre-roman Italy linguistic classificationParole chiave tradizioni antiche Italia preromana classificazione linguistica

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Wikeacuten 1937 = E Wikeacuten Die Kunde der Hellenen von dem Lande der Apeninenhalbinsel bis 300 v ChrLund 1937

Notes

1 Pallottino 19772 DionHal AR I 30 4-5 κινδυνεύουσι γὰρ τοῖς ἀληθέσι μᾶλλον ἐοικότα λέγειν ltοἱgt μηδαμόθενἀφιγμένον ἀλλ ἐπιχώριον τὸ ἔθνος ἀποφαίνοντες ἐπειδὴ ἀρχαῖόν τε πάνυ καὶ οὐδενὶ ἄλλῳ γένειοὔτε ὁμόγλωσσον οὔτε ὁμοδίαιτον ltὂνgt εὑρίσκεται3 Cf Poccetti 1984 p 146-1494 Ad es Herodot VIII 14415 τὸ Ἑλληνικόν ἐὸν ὅμαιμόν τε καὶ ὁμόγλωσσον5 Od I 183-184 ἐπὶ οἴνοπα πόντον ἐπ ἀλλοθρόους ἀνθρώπους ἐς Τεμέσην ἀλλοθρόουςἀνθρώπους6 Strab V 2 9 225 C ἔνιοι δ οὐ Τυρρηνούς φασι τοὺς Φαλερίους ἀλλὰ Φαλίσκους τινὲς δὲ καὶτοὺς Φαλίσκους πόλιν ἰδιόγλωσσον7 Pol II 17 5-6 προσαγορεύονται δ Οὐένετοι τοῖς μὲν ἔθεσι καὶ τῷ κόσμῳ βραχεῖ διαφέροντεςΚελτῶν γλώττῃ δ ἀλλοίᾳ χρώμενοι8 Cf Silvestri 19849 Cf ad es la rassegna in Imperato 199010 Cf De Saussure 1922 p 57311 Cf De Simone 198512 Filone che aveva trovato i suoi sostenitori giagrave in Rix 1996 e Eichner 1985 p 1413 Mahlzan 1999 De Simone 2004 Eichner 2012 Agostiniani 2012 De Simone 201214 In vari lavori tra cui per tutti la sintesi in Peruzzi 198015 Citazione da Pallottino 1977 p 13416 Ernout ndash Meillet 1985 p XI17 Poccetti 199118 Meillet 190819 Silvestri 1974

Tradizioni antiche sul tema delle origini e lettura dei dati linguistici dellrsquoItalia pre- () 21

Meacutelanges de lEacutecole franccedilaise de Rome - Antiquiteacute 126ndash2 | 2014

20 Agostiniani 199821 Pascucci 197922 Gabba 196323 Poccetti 198424 Gabba 196325 Si veda su ciograve Vaxelaire 2005 p 48 s26 Cardona 1982 Poccetti 1984 Vaxelaire 200527 Strab VI 1 13 263 C28 Mele 200129 Lombardo 200130 Poccetti 2001 Mele 200131 Eudoxos von Knidos frg 321 Lasserre32 Pooccetti 198933 Wikeacuten 1937 Lepore 197634 Poccetti 201035 Ov Fast III 95 et tibi cum proavis miles Paeligne Sabinis convenit36 P Fest 248 L37 Devoto 1977 p 11038 Lazzeroni 1976 Meiser 198739 Come le stele iscritte dallrsquoarea superequana (Casteldieri) ImIt Paeligni Superaequum 1 240 Poccetti 200741 Es Krahe 1929 sv Accaus Annaeus42 Schulze 1904 p 43-4743 Tagliamonte 199444 Graells Fabregat 201445 Fest 150 L = HRR 372 Peter2

46 Heurgon 195747 ImIt Messana 448 De Franciscis ndash Parlangeli 1960 p 27 Costabile 200749 Cat HRR 75 Peter2

50 Citazione da Costabile 2007 p 32651 Riferimenti e dettagli in Mele 201152 Cf Sammartano 199853 Thuk III 86 3 VI 77 154 Poccetti 201255 DH I 35 2 = FGH 4 F 11156 Briquel 1996 p 12357 De Cazanove 200058 Vallet 1958 p 79-10559 Riferimenti in Poccetti 2012 p51 ss60 Agostiniani 1992a61 DH AR I 3562 DH A R I 22 3 = FGH 4 F 7963 DH A R 1222 = FGH 556 F 4664 Lepore 197665 Varr LL 510166 Cassius Hemina fr 2 3 Peter = 2 3 Santini67 Zevi 199968 Serv ad Aen I 550 V 3069 Mele 1994 p 7770 Zevi 1999 p 337

Tradizioni antiche sul tema delle origini e lettura dei dati linguistici dellrsquoItalia pre- () 22

Meacutelanges de lEacutecole franccedilaise de Rome - Antiquiteacute 126ndash2 | 2014

71 Diod Sic V 6572 Campanile 196973 Conway ˗ Whatmough ˗ Johnson 1933 II p 43174 Conway ˗ Whatmough ˗ Johnson 1933 II p 43275 Agostiniani 1992b76 Thuk VI 277 DionHal ARi I 22 = FGH F 79b78 Thuk VI 279 Nenci 198980 DionHal AR I 22 3 = FGH 4 F 79b 81 DionHal AR I 45 4-481 = FGH 4 F 3182 Moggi 1997 117083 Ambrosini 196884 Lejeune 1969 p 24185 Mele 199486 Graells Fabregat 2014 p 16887 Agostiniani 1977 p XXIII88 Agostiniani 1997 p 889 Marchesini 2013 p 8990 Rovesciando cosigrave la linea prudente espressa ancora da Beekes 199391 Liv V 33 7 e 11 Iust XX 59 Plin NH III 133

Pour citer cet article

Reacutefeacuterence eacutelectronique

Paolo Poccetti laquo Tradizioni antiche sul tema delle origini e lettura dei dati linguistici dellrsquoItalia pre-romana raquo Meacutelanges de lEacutecole franccedilaise de Rome - Antiquiteacute [En ligne] 126ndash2 | 2014 mis en ligne le17 deacutecembre 2014 consulteacute le 19 deacutecembre 2014 URL httpmefrarevuesorg2334

Agrave propos de lrsquoauteur

Paolo PoccettiUniversitagrave degli studi di Roma 2 Tor Vergata ndash paolopoccetti[at]tiscaliit

Droits drsquoauteur

copy Eacutecole franccedilaise de Rome

Reacutesumeacutes

Le tradizioni antiche sulle origini dei popoli dellrsquoItalia antica hanno avuto un grande peso neipercorsi della linguistica moderna non solo nellrsquoapproccio a lingue di incerta appartenenzagenealogica dellrsquoItalia antica (es lrsquoetrusco e lrsquoelimo) ma anche nel disegno storico di linguedi acclarata classificazione come lrsquoosco e il siculo con ricadute nellrsquoermeneutica dei testiIl riesame critico delle fonti antiche in un confronto interdisciplinare metodologicamenterinnovato ed aggiornato dai nuovi dati egrave una delle sfide avvincenti e sempre attuali dellescienze dellrsquoAntichitagrave Ancient traditions about origins of civilisations of Pre-Roman Italy not only deeply influencedmodern attempts to classification of languages whose genealogical tree is unknown such asEtruscan and Elymian but also oriented the history of languages genealogically well known

Tradizioni antiche sul tema delle origini e lettura dei dati linguistici dellrsquoItalia pre- () 23

Meacutelanges de lEacutecole franccedilaise de Rome - Antiquiteacute 126ndash2 | 2014

such as Oscan and Sicel A new critical assessment of ancient sources in an interdisciplinaryperspective is needed by epigraphic data newly acquired that pose a methodical challenge tothe advancement of the investigation in the field of antiquity

Entreacutees drsquoindex

Keywords ancient traditions pre-roman Italy linguistic classificationParole chiave tradizioni antiche Italia preromana classificazione linguistica

Tradizioni antiche sul tema delle origini e lettura dei dati linguistici dellrsquoItalia pre- () 20

Meacutelanges de lEacutecole franccedilaise de Rome - Antiquiteacute 126ndash2 | 2014

contesto della Campania antica [Atti della giornata di studio in omaggio a Paola Zancani Montuoro(1901-1987) Sorrento 19 maggio 2007] Roma 2010 (Quaderni di OEBALUS 1) p 65-102

Poccetti 2012 = P Poccetti Language relations in Sicily evidence for the speech of the Σικανοί Σικελοίand others in O Tribulato (ed) Language and linguistic contacts in ancient Sicily Cambridge 2012p 49-94

Rix 1996 = H Rix Il problema del Retico in Varietagrave e continuitagrave nella storia linguistica del Veneto [Attidel convegno SIG Padova-Venezia 3-5 ottobre 1996] Roma 1996 p 25-48

Sammartano 1998 = R Sammartano Origines gentium Siciliae Ellanico Antioco Tucidide Roma1998

Schulze 1904 = W Schulze Zur Geschichte der lateinischen Eigennamen Berlino 1904(AbhGesellWiss Goumltt V 5)

Silvestri 1974 = D Silvestri La stratificazione dei nomi del vino nelle lingue classiche in Studi linguisticiin onore di T Bolelli Pisa 1974 p 258-267

Silvestri 1984 = D Silvestri Preistoria linguistica italiana e la posizione linguistica dellrsquoetrusco inLrsquoetrusco e le lingue dellrsquoItalia antica [Atti del convegno SIG Pisa 8-9 dicembre 1984] Pisa 1985p 69-93

Tagliamonte 1994 = G Tagliamonte I figli di Marte Mobilitagrave mercenari e mercenariato italici inMagna Grecia e Sicilia Roma 1994

Vallet 1958 = G Vallet Rheacutegion et Zancle Histoire commerce et civilisation des citeacutes chalcidiennesdu deacutetroit de Messine Parigi 1958

Zevi 1999 = F Zevi Siculi e Troiani in La colonisation grecque en Meacutediterraneacutee Occidentale [Actes dela rencontre scientifique en hommage agrave Georges Vallet Rome-Naples 15-18 Novembre 1995] Roma1999 p 315-343

Vaxelaire 2005 = J-L Vaxelaire Les noms propres une analyse lexicologique et historique Parigi2005

Wikeacuten 1937 = E Wikeacuten Die Kunde der Hellenen von dem Lande der Apeninenhalbinsel bis 300 v ChrLund 1937

Notes

1 Pallottino 19772 DionHal AR I 30 4-5 κινδυνεύουσι γὰρ τοῖς ἀληθέσι μᾶλλον ἐοικότα λέγειν ltοἱgt μηδαμόθενἀφιγμένον ἀλλ ἐπιχώριον τὸ ἔθνος ἀποφαίνοντες ἐπειδὴ ἀρχαῖόν τε πάνυ καὶ οὐδενὶ ἄλλῳ γένειοὔτε ὁμόγλωσσον οὔτε ὁμοδίαιτον ltὂνgt εὑρίσκεται3 Cf Poccetti 1984 p 146-1494 Ad es Herodot VIII 14415 τὸ Ἑλληνικόν ἐὸν ὅμαιμόν τε καὶ ὁμόγλωσσον5 Od I 183-184 ἐπὶ οἴνοπα πόντον ἐπ ἀλλοθρόους ἀνθρώπους ἐς Τεμέσην ἀλλοθρόουςἀνθρώπους6 Strab V 2 9 225 C ἔνιοι δ οὐ Τυρρηνούς φασι τοὺς Φαλερίους ἀλλὰ Φαλίσκους τινὲς δὲ καὶτοὺς Φαλίσκους πόλιν ἰδιόγλωσσον7 Pol II 17 5-6 προσαγορεύονται δ Οὐένετοι τοῖς μὲν ἔθεσι καὶ τῷ κόσμῳ βραχεῖ διαφέροντεςΚελτῶν γλώττῃ δ ἀλλοίᾳ χρώμενοι8 Cf Silvestri 19849 Cf ad es la rassegna in Imperato 199010 Cf De Saussure 1922 p 57311 Cf De Simone 198512 Filone che aveva trovato i suoi sostenitori giagrave in Rix 1996 e Eichner 1985 p 1413 Mahlzan 1999 De Simone 2004 Eichner 2012 Agostiniani 2012 De Simone 201214 In vari lavori tra cui per tutti la sintesi in Peruzzi 198015 Citazione da Pallottino 1977 p 13416 Ernout ndash Meillet 1985 p XI17 Poccetti 199118 Meillet 190819 Silvestri 1974

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20 Agostiniani 199821 Pascucci 197922 Gabba 196323 Poccetti 198424 Gabba 196325 Si veda su ciograve Vaxelaire 2005 p 48 s26 Cardona 1982 Poccetti 1984 Vaxelaire 200527 Strab VI 1 13 263 C28 Mele 200129 Lombardo 200130 Poccetti 2001 Mele 200131 Eudoxos von Knidos frg 321 Lasserre32 Pooccetti 198933 Wikeacuten 1937 Lepore 197634 Poccetti 201035 Ov Fast III 95 et tibi cum proavis miles Paeligne Sabinis convenit36 P Fest 248 L37 Devoto 1977 p 11038 Lazzeroni 1976 Meiser 198739 Come le stele iscritte dallrsquoarea superequana (Casteldieri) ImIt Paeligni Superaequum 1 240 Poccetti 200741 Es Krahe 1929 sv Accaus Annaeus42 Schulze 1904 p 43-4743 Tagliamonte 199444 Graells Fabregat 201445 Fest 150 L = HRR 372 Peter2

46 Heurgon 195747 ImIt Messana 448 De Franciscis ndash Parlangeli 1960 p 27 Costabile 200749 Cat HRR 75 Peter2

50 Citazione da Costabile 2007 p 32651 Riferimenti e dettagli in Mele 201152 Cf Sammartano 199853 Thuk III 86 3 VI 77 154 Poccetti 201255 DH I 35 2 = FGH 4 F 11156 Briquel 1996 p 12357 De Cazanove 200058 Vallet 1958 p 79-10559 Riferimenti in Poccetti 2012 p51 ss60 Agostiniani 1992a61 DH AR I 3562 DH A R I 22 3 = FGH 4 F 7963 DH A R 1222 = FGH 556 F 4664 Lepore 197665 Varr LL 510166 Cassius Hemina fr 2 3 Peter = 2 3 Santini67 Zevi 199968 Serv ad Aen I 550 V 3069 Mele 1994 p 7770 Zevi 1999 p 337

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71 Diod Sic V 6572 Campanile 196973 Conway ˗ Whatmough ˗ Johnson 1933 II p 43174 Conway ˗ Whatmough ˗ Johnson 1933 II p 43275 Agostiniani 1992b76 Thuk VI 277 DionHal ARi I 22 = FGH F 79b78 Thuk VI 279 Nenci 198980 DionHal AR I 22 3 = FGH 4 F 79b 81 DionHal AR I 45 4-481 = FGH 4 F 3182 Moggi 1997 117083 Ambrosini 196884 Lejeune 1969 p 24185 Mele 199486 Graells Fabregat 2014 p 16887 Agostiniani 1977 p XXIII88 Agostiniani 1997 p 889 Marchesini 2013 p 8990 Rovesciando cosigrave la linea prudente espressa ancora da Beekes 199391 Liv V 33 7 e 11 Iust XX 59 Plin NH III 133

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Paolo Poccetti laquo Tradizioni antiche sul tema delle origini e lettura dei dati linguistici dellrsquoItalia pre-romana raquo Meacutelanges de lEacutecole franccedilaise de Rome - Antiquiteacute [En ligne] 126ndash2 | 2014 mis en ligne le17 deacutecembre 2014 consulteacute le 19 deacutecembre 2014 URL httpmefrarevuesorg2334

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Paolo PoccettiUniversitagrave degli studi di Roma 2 Tor Vergata ndash paolopoccetti[at]tiscaliit

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Le tradizioni antiche sulle origini dei popoli dellrsquoItalia antica hanno avuto un grande peso neipercorsi della linguistica moderna non solo nellrsquoapproccio a lingue di incerta appartenenzagenealogica dellrsquoItalia antica (es lrsquoetrusco e lrsquoelimo) ma anche nel disegno storico di linguedi acclarata classificazione come lrsquoosco e il siculo con ricadute nellrsquoermeneutica dei testiIl riesame critico delle fonti antiche in un confronto interdisciplinare metodologicamenterinnovato ed aggiornato dai nuovi dati egrave una delle sfide avvincenti e sempre attuali dellescienze dellrsquoAntichitagrave Ancient traditions about origins of civilisations of Pre-Roman Italy not only deeply influencedmodern attempts to classification of languages whose genealogical tree is unknown such asEtruscan and Elymian but also oriented the history of languages genealogically well known

Tradizioni antiche sul tema delle origini e lettura dei dati linguistici dellrsquoItalia pre- () 23

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such as Oscan and Sicel A new critical assessment of ancient sources in an interdisciplinaryperspective is needed by epigraphic data newly acquired that pose a methodical challenge tothe advancement of the investigation in the field of antiquity

Entreacutees drsquoindex

Keywords ancient traditions pre-roman Italy linguistic classificationParole chiave tradizioni antiche Italia preromana classificazione linguistica

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20 Agostiniani 199821 Pascucci 197922 Gabba 196323 Poccetti 198424 Gabba 196325 Si veda su ciograve Vaxelaire 2005 p 48 s26 Cardona 1982 Poccetti 1984 Vaxelaire 200527 Strab VI 1 13 263 C28 Mele 200129 Lombardo 200130 Poccetti 2001 Mele 200131 Eudoxos von Knidos frg 321 Lasserre32 Pooccetti 198933 Wikeacuten 1937 Lepore 197634 Poccetti 201035 Ov Fast III 95 et tibi cum proavis miles Paeligne Sabinis convenit36 P Fest 248 L37 Devoto 1977 p 11038 Lazzeroni 1976 Meiser 198739 Come le stele iscritte dallrsquoarea superequana (Casteldieri) ImIt Paeligni Superaequum 1 240 Poccetti 200741 Es Krahe 1929 sv Accaus Annaeus42 Schulze 1904 p 43-4743 Tagliamonte 199444 Graells Fabregat 201445 Fest 150 L = HRR 372 Peter2

46 Heurgon 195747 ImIt Messana 448 De Franciscis ndash Parlangeli 1960 p 27 Costabile 200749 Cat HRR 75 Peter2

50 Citazione da Costabile 2007 p 32651 Riferimenti e dettagli in Mele 201152 Cf Sammartano 199853 Thuk III 86 3 VI 77 154 Poccetti 201255 DH I 35 2 = FGH 4 F 11156 Briquel 1996 p 12357 De Cazanove 200058 Vallet 1958 p 79-10559 Riferimenti in Poccetti 2012 p51 ss60 Agostiniani 1992a61 DH AR I 3562 DH A R I 22 3 = FGH 4 F 7963 DH A R 1222 = FGH 556 F 4664 Lepore 197665 Varr LL 510166 Cassius Hemina fr 2 3 Peter = 2 3 Santini67 Zevi 199968 Serv ad Aen I 550 V 3069 Mele 1994 p 7770 Zevi 1999 p 337

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71 Diod Sic V 6572 Campanile 196973 Conway ˗ Whatmough ˗ Johnson 1933 II p 43174 Conway ˗ Whatmough ˗ Johnson 1933 II p 43275 Agostiniani 1992b76 Thuk VI 277 DionHal ARi I 22 = FGH F 79b78 Thuk VI 279 Nenci 198980 DionHal AR I 22 3 = FGH 4 F 79b 81 DionHal AR I 45 4-481 = FGH 4 F 3182 Moggi 1997 117083 Ambrosini 196884 Lejeune 1969 p 24185 Mele 199486 Graells Fabregat 2014 p 16887 Agostiniani 1977 p XXIII88 Agostiniani 1997 p 889 Marchesini 2013 p 8990 Rovesciando cosigrave la linea prudente espressa ancora da Beekes 199391 Liv V 33 7 e 11 Iust XX 59 Plin NH III 133

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71 Diod Sic V 6572 Campanile 196973 Conway ˗ Whatmough ˗ Johnson 1933 II p 43174 Conway ˗ Whatmough ˗ Johnson 1933 II p 43275 Agostiniani 1992b76 Thuk VI 277 DionHal ARi I 22 = FGH F 79b78 Thuk VI 279 Nenci 198980 DionHal AR I 22 3 = FGH 4 F 79b 81 DionHal AR I 45 4-481 = FGH 4 F 3182 Moggi 1997 117083 Ambrosini 196884 Lejeune 1969 p 24185 Mele 199486 Graells Fabregat 2014 p 16887 Agostiniani 1977 p XXIII88 Agostiniani 1997 p 889 Marchesini 2013 p 8990 Rovesciando cosigrave la linea prudente espressa ancora da Beekes 199391 Liv V 33 7 e 11 Iust XX 59 Plin NH III 133

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Le tradizioni antiche sulle origini dei popoli dellrsquoItalia antica hanno avuto un grande peso neipercorsi della linguistica moderna non solo nellrsquoapproccio a lingue di incerta appartenenzagenealogica dellrsquoItalia antica (es lrsquoetrusco e lrsquoelimo) ma anche nel disegno storico di linguedi acclarata classificazione come lrsquoosco e il siculo con ricadute nellrsquoermeneutica dei testiIl riesame critico delle fonti antiche in un confronto interdisciplinare metodologicamenterinnovato ed aggiornato dai nuovi dati egrave una delle sfide avvincenti e sempre attuali dellescienze dellrsquoAntichitagrave Ancient traditions about origins of civilisations of Pre-Roman Italy not only deeply influencedmodern attempts to classification of languages whose genealogical tree is unknown such asEtruscan and Elymian but also oriented the history of languages genealogically well known

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such as Oscan and Sicel A new critical assessment of ancient sources in an interdisciplinaryperspective is needed by epigraphic data newly acquired that pose a methodical challenge tothe advancement of the investigation in the field of antiquity

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such as Oscan and Sicel A new critical assessment of ancient sources in an interdisciplinaryperspective is needed by epigraphic data newly acquired that pose a methodical challenge tothe advancement of the investigation in the field of antiquity

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