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54 Indice

Il volume è stato reso possibile grazie al sostegno di

Dipartimento di Studi Letterari, Linguistici e Comparati

UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI NAPOLI “L’ORIENTALE”

Dipartimento di Scienze Documentarie, Linguistico-Filologiche e Geografiche

UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI ROMA “LA SAPIENZA”

NEDERLANDS LETTERENFONDS

AMBASCIATA DEI PAESI BASSI.

Le illustrazioni alle pagine 656-657 sono per gentile concessione di Troubleyn / Jan Fabre Le illustrazioni alle pagine 23, 364, 454 sono per gentile concessione dello Stichting Ons Erfdeel. L’illustrazione alla pagina 573 è per gentile concessione di Apeiron Editori.

56 Indice

In copertina:

- APPUNTI - disegno di Franco Paris (Acquapendente, luglio 2011)

INDICE

Introduzione

Lo stato dell’arte 9

1150-1550

Lo splendore delle Fiandre e del Brabante 25

1. Fulvio Ferrari, Heinric van Veldeken. Sente Servas tra epica e

agiografia 35

2. Letizia Vezzosi, Reynaert e il suo mondo. Sulle tracce della volpe 53

3. Luisa Ferrini, La scelta di Beatrice. Tra amore sacro e amor

profano 69

4. Sabrina Corbellini, Jacob van Maerlant, Jan van Boendale, Dirc

Potter. La letteratura didattica nel tardo Medioevo 81

5. Fulvio Ferrari, Gli abele spelen. La cultura cavalleresca sulla scena 99

6. Lucia Basso, Anna Bijns. Le camere di retorica e la Riforma

protestante 113

1550-1800

L’età della Repubblica delle Province Unite 131

Una nuova patria per le Muse

7. Ricardo De Mambro Santos, La morale dei segni. Il pensiero

neostoico nella cultura letteraria e figurativa tra Cinque e

Seicento 145

8. Marco Prandoni, Il Parnaso dei Paesi Bassi. La poesia

rinascimentale ‘moderna’ 163

9. Francesca Terrenato, Vasari e Machiavelli. Pittori e principi

italiani nella Repubblica 181

10. Franco Paris, Gerbrand Adriaenszoon Bredero. Dalla pattumiera

allo scrigno 199

Fermenti e pulsioni

11. Francesca Terrenato, Jacob Cats. La scuola delle mogli 217

6 Indice

12. Marco Prandoni, P.C. Hooft, G.A. Bredero, Joost van den

Vondel. Amsterdam a teatro 237

13. Matteo Trombin, Nel nome di Cartesio. Traduttori ed editori,

lingua e ideologia 261

14. Leen Spruit, Vondel difensore del cattolicesimo. Fede e ragione

nei poemi didascalici 275

15. Lia van Gemert, Il laboratorio. Il romanzo in neerlandese tra Sei

e Settecento 291

Educare alla felicità

16. Anna de Haas, Teatro tra 1670 e 1770. Religione, patria e politica 309

17. Marleen de Vries, Il secolo delle donne. Scrittrici dell’Illuminismo 325

18. Jeannette E. Koch, Elisabeth Wolff & Agatha Deken, Sara

Burgerhart. Fede Fortuna Felicità 343

1800-1900

Letterature nazionali tra Romanticismo e Naturalismo 363

19. Martien J.C. de Jong, Willem Bilderdijk. Classicismo

preromantico e romanticismo reazionario 373

20. Roberto Dagnino, Hildebrand e Conscience. Romanticismo

fiammingo, realismo olandese 387

21. Roberto Dagnino, La rivista «De Gids». La letteratura olandese

allo specchio 403

22. Jaap Grave, Multatuli, Max Havelaar, ovvero le aste del caffè della

Società di Commercio Olandese. «Sì, voglio essere letto!» 421

23. Ton Anbeek, Il naturalismo nei Paesi Bassi. Nervi deboli e pugni

di ferro 439

1900-2010

Lacerazioni, sperimentalismi, globalizzazione 453

Nell’officina della poesia

24. Giorgio Faggin, Gezelle, Van Ostaijen, Elsschot, Gilliams. Lirici

fiamminghi 463

Indice 7

25. Jean Robaey, Karel van de Woestijne, poeta del simbolismo 481

26. Herman van der Heide, La poesia del secondo dopoguerra.

Castelli di carte 499

27. Franco Paris, Poeti contemporanei. Voci, colori, suoni 527

L’incubo della Seconda Guerra mondiale

28. Gerrit van Oord, Etty Hillesum (Middelburg 1914 – Auschwitz

1943). Spiritualità e scrittura nei diari e nelle lettere 559

29. Marika Di Canio, Gerard Reve. Dal disagio postbellico al

cattolicesimo eterodosso 575

30. Ton Anbeek, W.F. Hermans. Un nichilismo creativo 591

31. Sven Vitse, Hugo Claus, Lo stupore. La prosa fiamminga negli

anni Sessanta 605

Sinestesie

32. Emiliano Biagio Manzillo, Hugo Claus, letteratura e cinema.

L’arte multimediale tra mercato e innovazione 621

33. Veronica Di Matteo & Franco Paris, Jan Fabre. ‘Guerriero della

Bellezza’ 639

34. Franco Paris, Johan Huizinga, Hella Haasse e la saggistica

letteraria. Dove la Storia si fa storia 659

Vecchi e nuovi mondi

35. Marco Prandoni, La letteratura marocchino-olandese. Nuove

scritture della migrazione 677

36. Jeannette E. Koch, L’esperienza coloniale nella letteratura

olandese. Osservazioni, impressioni, memorie 697

Bibliografia 719

Profili dei collaboratori 767

Indice dei nomi 773

FRANCESCA TERRENATO

JACOB CATS FRA MORALE E IRONIA

LA SCUOLA DELLE MOGLI

Addio al celibato!

Verginità, castità e vita matrimoniale sono temi fondamentali nel dibatti-

to religioso e morale nella Repubblica delle Province Unite del Seicento.

Istanze vecchie e nuove sono rese accessibili ad un largo pubblico grazie

all’immissione sul mercato di numerose pubblicazioni, fra cui spiccano le

raccolte di emblemi. L’obiettivo è di raggiungere soprattutto il pubblico dei

giovani, e delle donne, contribuendo alla loro educazione morale. Se

l’obiettivo edificante non è di per sé un aspetto innovativo, sembra esserlo

invece l’attenzione data ad argomenti specificamente connessi alla vita delle

donne, alle quali viene insegnato come comportarsi prima, durante e dopo il

matrimonio (le vedove sono numerosissime). Castità, misura, sobrietà, dol-

cezza e quel tanto di conoscenze necessarie a fare di loro delle piacevoli

compagne per i mariti sono le qualità che predicatori, teologi, scrittori attri-

buiscono alla donna ideale.

I Paesi Bassi del Nord attraversano una fase di radicali trasformazioni nel

periodo coincidente con la Guerra degli Ottant’Anni (1568-1648). Il raggiun-

gimento dell’indipendenza dal Regno di Spagna, e l’affermarsi della dottrina

calvinista, impongono una riorganizzazione delle istituzioni politiche e reli-

giose. Molte abitudini e regole sociali diffuse sotto il dominio della Spagna

cattolica scompaiono nella società dei Paesi Bassi settentrionali, altre ne so-

pravvivono, ma si può notare in particolare l’emergere di una visione total-

mente nuova del matrimonio1. Questo rinnovamento è direttamente legato

all’atteggiamento dei teologi riformati. Erasmo da Rotterdam, che aveva de-

dicato diversi scritti all’argomento, sottolineando l’importanza del sentimen-

to che unisce la coppia2 e l’ipocrisia a cui sono costretti i sacerdoti incapaci di

1 Vedi E. KLOEK, Seksualiteit, huwelijk en gezinsleven tijdens de lange zestiende eeuw, 1450-1650

in T. ZWAAN (a cura di), Familie, huwelijk en gezin in West-Europa, van Middeleeuwen tot moderne tijd, Heerlen, Boom, 1993, pp. 107-138, p. 110 e ss.

2 L’atteggiamento di Erasmo si può così riassumere: «Per Erasmo il sacramento era soprat-tutto un segno di amicitia, e il vincolo matrimoniale una unione mistica di due anime che ricor-dava la philia maschile del mondo classico, un aspetto che nessun teologo prima di lui aveva sottolineato con tanta forza». R. LEUSHUIS, The Mimesis of Marriage: Dialogue and Intimacy in Erasmus’s Matrimonial Writings, «Renaissance Quarterly», LVII, 2004, 4, pp. 1278-1307, p. 1286.

218 Francesca Terrenato

rispettare l’imposizione del celibato, aveva aperto la strada alle riflessioni di

Lutero, Zwingli e Calvino. Nella società riformata il matrimonio non è più

visto come una seconda scelta rispetto alla condizione, massimamente au-

spicata dai cattolici, di totale astinenza. Il celibato non costituisce più un me-

rito, poiché il matrimonio è il fondamento della società protestante. Il ma-

trimonio in realtà smette di essere un sacramento: è elemento fondante della

creazione divina, santificato ab ovo nell’unione fra Adamo ed Eva. La sfera

domestica acquisisce, grazie a questa promozione, un’importanza primaria:

qui si celebra l’amore che unisce la coppia ed i figli, qui le donne esprimono

al meglio le qualità a loro richieste. Dalla centralità del matrimonio in ambito

sociale discende la necessità di preparare le donne a questo importante

compito attraverso veri e propri decaloghi di comportamento.

L’appetito sessuale di per sé non costituisce peccato nella dottrina calvini-

sta; rigide sono però le norme che regolano il suo soddisfacimento, che deve

essere perseguito con temperanza, ed esclusivamente fra coniugi. Ogni desi-

derio impuro deve invece essere condannato come adulterio, secondo

l’interpretazione di Calvino3. Pudore e autocontrollo garantiscono il manteni-

mento di una forma di castità relativa durante e dopo il matrimonio: l’amore

non deve mai trasformarsi in passione. La morale protestante disegna le con-

dizioni che consentono un duraturo e onesto legame di coppia: alla base c’è il

mutuo consenso dei contraenti, ma importante è anche l’assenso dei genitori e

delle autorità spirituali; è proibito congiungersi a un parente stretto; auspicabi-

le poi che non esista un divario troppo marcato quanto a educazione, censo,

età o religione fra gli sposi. La procreazione è un importante addentellato del-

la vita matrimoniale, ma un elemento caratteristico della nuova morale è

l’accento sul sentimento che unisce la coppia, e l’attribuzione di ruoli e doveri

differenziati e complementari. Alle donne è riconosciuto il ruolo centrale

nell’organizzazione e nella sfera affettiva della vita domestica4. Le aspettative

che questa società proietta sulla coppia spiegano sia la diffusa presenza sul

mercato di opere riguardanti il matrimonio, sia la parallela presenza di temi

relativi all’ambito matrimoniale e al rapporto fra i due sessi nella pittura

dell’epoca5.

3 Vedi W. GEESINK, Gereformeerde ethiek, Kampen, Kok, 1931, 2 voll., vol. II, p. 1. 4 Ivi, p. 13. 5 Salomon sottolinea la connessione fra istanze sessuali e Riforma in relazione alla pittura

‘di genere’ dell’epoca, vedi: N. SALOMON, Early Netherlandish Bordeeltjes and the Construction of Social ‘Realities’ in A.K. WHEELOCK-A. SEEF (a cura di), Public and Private in Dutch Culture of the Golden Age, Cranbury-London-Mississauga, Associated University Presses, 2000, pp. 141-163, p.146.

Jacob cats fra morale e ironia. La scuola delle mogli 219

Diviene conseguentemente necessario un contesto legislativo in cui posi-

zionare il matrimonio nella società: al 1580 risale la cosiddetta ordinanza poli-

tica (Politieke Ordonnantie) per la provincia d’Olanda che prevede la possibilità

per i membri della Chiesa calvinista di stringere il vincolo matrimoniale, dopo

aver informato il magistrato locale, di fronte a un predicatore; tutti gli altri cit-

tadini devono invece ricorrere esclusivamente alle autorità amministrative.

Simili ordinanze vengono adottate nello stesso periodo dalle altre province. Il

fidanzamento ufficiale, ratificato da un magistrato, rimane un passo importan-

te e non può essere spezzato che per cause di forza maggiore. Secondo l’antica

legge canonica della Chiesa cattolica, il fidanzamento apriva alla coppia la

possibilità di concretizzare questa promessa con il congiungimento carnale;

esistono inoltre antiche usanze, ancora vive nel Seicento, come quella del cor-

teggiamento notturno (nacht vrijen), che consentono all’aspirante marito il di-

ritto di trascorrere la notte nella stanza della futura sposa. Da qui nasce una

certa confusione, soprattutto fra i ceti medio-bassi, in merito alla possibilità di

avere rapporti sessuali prematrimoniali6. La ricca produzione di opere acces-

sibili a questa fascia sociale, in particolare rivolte ai giovani e alle donne, con-

tenenti ammonimenti sull’argomento, conferma che le autorità calviniste sono

impegnate in un’offensiva contro radicate pratiche sociali. Nella sfera del ses-

so illecito ricade naturalmente anche la prostituzione, diffusissima, soprattutto

ad Amsterdam, nel diciassettesimo secolo.

In generale si registra, nella Repubblica delle Province Unite, come altro-

ve in Europa, una forte attenzione ai temi della reputazione e della vergo-

gna. Una buona reputazione è determinante ai fini del successo sociale

dell’individuo; nel caso delle donne questa reputazione discende diretta-

mente dalla preservazione della verginità, prima del matrimonio, e della ca-

stità in ogni fase della vita. Queste qualità concorrono inoltre alla formazio-

ne di un’immagine rappresentativa per la virtù civica locale e nazionale nei

Paesi Bassi del Nord. Il protestantesimo, avverso alle immagini sacre, aveva

cancellato le icone della Beata Vergine e di altre sante dalla cultura religiosa

e figurativa, ma nuove immagini di virtù femminile affollano libri, dipinti e

incisioni dell’epoca. Sono molti gli esempi di personificazioni femminili

(maagden), giovani feconde ed al tempo stesso oneste, simboleggianti le buo-

ne qualità di città, province e dell’intero paese7. Risulta evidente che il cor-

6 Cfr. D. HAKS, Huwelijk en gezin in Holland in de 17de en 18de eeuw, Utrecht, HES Uitgevers,

1985, p. 71 e ss. 7 Vedi A.J. GELDERBLOM, De maagd en de mannen. Psychokritiek van de stadsuitbeelding in de

zeventiende en achttiende eeuw in ID., Mannen en maagden in Hollands tuin. Interpretatieve studies van Nederlandse letterkunde 1575-1781, Amsterdam, tesi dottorale Rijksuniversiteit Utrecht, 1991, pp.

220 Francesca Terrenato

retto comportamento sessuale delle donne, oltre che incidere direttamente

sulla sfera familiare e domestica, assume valenze assai più ampie, fino a

rappresentare una promessa di salute e prosperità per l’intero corpo sociale.

All’educazione di questa ampia fascia della popolazione, in generale più

longeva rispetto a quella maschile e ben disposta alla lettura (almeno nella

fase pre- o post-matrimoniale), si dedica Jacob Cats nella maggior parte delle

sue opere. Autore popolare per eccellenza, accessibile a lettrici e lettori privi

di una formazione scolastica avanzata, ma in grado di offrire qualche stimo-

lo anche a un pubblico erudito grazie alla sua dimestichezza con le opere di

tanti autori (dalle Scritture e dai teologi ai classici dell’antichità ai contempo-

ranei di successo), Cats contribuisce in maniera determinante all’edificazione

morale e culturale della popolazione della Repubblica delle Province Unite

ed è lettura trasversale e condivisa almeno fino a tutto il Settecento.

Interessante è il destino critico di quest’autore: Cats esordisce nell’anno in

cui, dopo aver scritto De Spaanschen Brabander (Il brabantino spagnolo) muore il

grande commediografo Bredero; l’opera di Cats diviene la ‘seconda Bibbia’,

presente in tutte le case, mentre Vondel scrive il suo controverso Palamedes

(Palamede) e Hooft inizia le sue Nederlandsche Historien (Storia dei Paesi Bassi).

Ma la sua stella, dopo due secoli di primato per diffusione rispetto a questi il-

lustri colleghi, sarà completamente offuscata nell’Ottocento dal giudizio nega-

tivo del feroce e brillante critico Busken Huet: «Tutto ciò che vi può essere di

insopportabile nel nostro carattere nazionale si incarnò a quel tempo nella

persona di Jacob Cats» («Al hetgeen er onhebbelijks wezen mag in onzen lan-

daard is weleer vleesch geworden in den persoon van Jakob Cats»)8: ipocrisia,

bacchettoneria, attaccamento al denaro, meschinità.

Negli ultimi dieci o vent’anni è forse proprio questa la caratteristica che

lo fa tornare all’attenzione degli studiosi. Cats ci apre una diversa prospetti-

va sul carattere nazionale, ammesso che questo esista, o comunque ci conse-

gna con la sua opera quella che era una diffusa ed accettata chiave di lettura

del mondo, e della vita degli uomini e delle donne, nella sua epoca. E ci mo-

stra anche una propensione al gioco verbale e una spigliatezza

nell’avvicinarsi alla sfera del sesso, che è caratteristica di scritti, emblemi,

dipinti, almeno in tutta la prima metà del Seicento nella Repubblica. Cats

avvicina il lettore all’interpretazione morale e religiosa della realtà anche at-

traverso il suo talento per la descrizione dell’aspetto quotidiano, spicciolo,

78-93 e R. HELGERSON, Soldiers and Enigmatic Girls: the Politics of Dutch Domestic Realism, 1650-1672, «Representations», LVIII, 1997, pp. 49-87, p. 64.

8 C. BUSKEN HUET, Kronijk en kritiek, «De Gids», XXVII, 1863, pp. 99-127, p. 99.

Jacob cats fra morale e ironia. La scuola delle mogli 221

ridicolo e – perché no? – grassoccio e pruriginoso della sfera relazionale.

D’altronde questo libertinismo della lingua, del modo espressivo e del tono9,

proprio dell’epoca, si ritrova anche in autori più paludati.

Nato nella provincia di Zelanda nel 1577, addottorato in diritto in Fran-

cia, oltre a costruirsi una buona carriera nell’amministrazione che lo porterà

fino alle più alte cariche, Cats si dedica già maturo all’arduo compito di edu-

care il popolo e soprattutto le giovani donne. Fra le opere da lui dedicate ai

temi del corteggiamento, dell’amore, del matrimonio e della vita familiare,

sono giustamente famose le sue raccolte di emblemi. Gli emblemi sono un

prodotto perfettamente adatto allo scopo: grazie alla presenza di numerose e

vivide immagini (picturae), intrecciate in maniera significativa al testo (mot-

to, citazioni sapienziali e subscriptio in versi), gli emblemi dispensano lezioni

che si imprimono nella memoria secondo il principio del delectando docere.

Versi, esempi, proverbi, citazioni da autori classici o contemporanei arricchi-

scono queste raccolte offrendo un digesto di saggezza popolare, e al tempo

stesso erudita, sui vari argomenti.

Immagini e parole

La raccolta di emblemi è un prodotto di sicuro successo nel mercato li-

brario dei Paesi Bassi (anche nelle Fiandre è un genere assai diffuso), come

altrove in Europa. A un italiano, il giurista Andrea Alciato, spetta il titolo di

inventore della raccolta di emblemi rinascimentali, con l’Emblematum Liber

(1531, Libro degli emblemi), di recente riedito in una splendida edizione italia-

na10. Il fortunato connubio fra parola e immagine, probabilmente pensato dal

primo editore della raccolta, è sicuramente ispirato dalla natura visuale degli

epigrammi scritti da Alciato. È un’idea che conquisterà l’Europa del Cinque

e Seicento. Originale contributo olandese a questa produzione sono gli em-

blemi di argomento amoroso (Alciato vi dedicava solo una ‘sezione’ del suo

9 Cfr. E. DE JONGH, Erotica in vogelperspectief. De dubbelzinnigheid van een reeks zeventiende-

eeuwse genrevoorstellingen, in ID., Kwesties van betekenis. Thema en motief in de Nederlandse schilderkunst van de zeventiende eeuw, Leiden, Primavera Pers, 1995, pp. 21-58, 245-254, p. 46. La raccolta di studi è apparsa in traduzione inglese: E. DE JONGH, Questions of Meaning, Leiden, Primavera Pers, 2000.

10 A. ALCIATO, Il libro degli emblemi, secondo le edizioni del 1531 e 1534, M. GABRIELE (a cura di), Milano, Adelphi, 2009.

222 Francesca Terrenato

libro)11. È un vistoso fenomeno culturale ed editoriale, che coinvolge autori

ed incisori (nella Repubblica l’incisione è arte praticata ad altissimi livelli),

con decine di titoli pubblicati e immissione sul mercato di edizioni per tutte

le tasche. Questo interesse trova origine, oltre che nella necessità di una revi-

sione della morale matrimoniale in chiave protestante, nella volontà di

prendere parte a quella tendenza diffusa in tutta Europa che vede nelle for-

me stilizzate del corteggiamento raffinate manifestazioni di eleganza. Lo

svago offerto da molte raccolte di emblemi è poi particolarmente gradito in

un paese ancora in guerra. Si può tuttavia individuare una funzione ancor

più ampia e generale per questo tipo di pubblicazioni: libri di emblemi ed

altre opere (spesso illustrate) sul tema dell’amore vengono a formare un cor-

pus variegato ma compatto, che illustra sentimenti e passioni individuali ge-

neralizzandoli in un codice etico che consente una ‘organizzazione del desi-

derio’ nella società12.

Le prime raccolte presentano quel carattere piuttosto leggero e libertino

che si incontra fra i trastulli letterari di tanti gravi accademici europei.

L’espressione letteraria del sentimento amoroso è in quest’epoca modellata

sui sonetti di Petrarca che divengono serbatoi di spunti testuali per gli em-

blemi. Quaeris quid sit amor (1601, Chiedi cosa sia l’amore?) di Daniel Heinsius,

capostipite del genere amoroso, ne è un buon esempio, assieme ai raffinati

Emblemata amatoria / Afbeeldinghen van Minne / Emblèmes d’amour (1611) tri-

lingui di P.C. Hooft. Nella produzione successiva, e in particolare nell’opera

di Cats, prevale l’aspetto prescrittivo13. Un altro ramo della numerosa fami-

glia emblematica è costituito dalle raccolte dedicate all’amor sacro, che spes-

so riciclano incisioni e testi delle raccolte profane, adattandoli al diverso cli-

ma religioso (specie nelle Fiandre interessate dalla Controriforma) o alla di-

versa committenza e più matura età del loro autore, ciò che avviene agli

Amorum emblemata (1608, Emblemi amorosi) di Otto van Veen (Vaenius), tra-

sformati in Amoris divinis emblemata (1615, Emblemi dell’amore divino).

L’emblematica di gusto popolare e tendenza moraleggiante è la specialità

di Cats. Lui stesso delinea, nella prefazione alla raccolta che va sotto il titolo

di Proteus, la funzione di quello che lui definisce un «modo di scrivere» ere-

11 Vedi, fra i molti studi dedicati dalla studiosa all’argomento, E. STRONKS, The Emblem and

the Low Countries in P.M. DALY (a cura di), Companion to Emblem Studies, New York, AMS Press, 2008, pp. 267-289.

12 A. J. GELDERBLOM, Investing in Your Relationship in E. STRONKS-P. BOOT (a cura di), Learned Love. Proceedings of the Emblem Project Utrecht Conference on Dutch Love Emblems and the Internet (November 2006), The Hague, DANS Symposium Publications 1, 2007, pp. 131-142, p. 135.

13 Karel Porteman parla di questa evoluzione nella sua introduzione a: P.C. HOOFT, Emble-mata Amatoria, K. PORTEMAN (a cura di), Leiden, Nijhoff, 1983, pp. 6 e ss.

Jacob cats fra morale e ironia. La scuola delle mogli 223

ditato dall’antichità, caratterizzato dalla presenza sulla pagina di «qualcosa

che non sembra esserci», un significato nascosto. La forza del metodo ‘em-

blematico’ è poi corroborata dalla sua diffusa presenza nelle Sacre Scritture,

che offrono immagini, ovvero metafore, prese dal quotidiano o dalla natura,

per far comprendere alti messaggi. In altre parole, come ci dimostra l’opera

di Cats, ‘emblematico’ è lo stile e l’intendimento dell’autore, che può servirsi

di immagini concrete – le incisioni degli emblemi – o di metafore e similitu-

dini, per spiegare i suoi concetti. La raccolta di emblemi è particolarmente

adatta all’insegnamento e a ogni tipo di pubblico perché offre al lettore, dice

Cats, stomme beelden, ende nochtans sprekende: geringe saecken, ende niet te min van gewichte: belachelijcke dingen, ende nochtans niet sonder wijsheyt: In dewelcke men de goede zeden als met vinghers wysen, ende met handen tasten kan, in dewelcke (segg' ick) men gemeenlijck altijt meer leest, alsser staet: ende noch meer denckt, alsmen siet: geen onbequaem middel (naer ons gevoelen) om alle leersame verstanden, met een sekere vermakelijckheyt, in te leyden, ende als uyt te locken tot veelderley goede bedenckinghen, yder na sijn gelegentheyt. 14 immagini mute, e tuttavia parlanti; fatti di poco conto, eppure di gran peso; ridicolaggini, non prive però di saggezza. Qui si possono indicare i buoni co-stumi col dito, e toccarli con mano, e qui solitamente (dico io) si legge più di quel che c’è, e ancora più si riflette oltre il vedere. Uno strumento non inadat-to (a nostro giudizio) per condurre tutti gli intelletti desiderosi di apprendere, attirandoli col divertimento ad ogni sorta di buone riflessioni, ciascuno se-condo la sua disposizione.

Le raccolte di emblemi presentano una fusione (in proporzioni assai va-

riabili) di immagine e testo. Nella vasta scelta di temi e generi iconografici

che presentano le incisioni (fra cui amorini, animali, figure mitologiche, case

e giardini) è soprattutto la vivida rappresentazione di scenette di vita quoti-

diana, di oggetti d’uso comune, ad affascinare il lettore e lo studioso moder-

no, che ora può contare su riproduzioni digitali accessibili sulla rete di molti

di questi emblemi15, preziosi per la nostra ricostruzione della cultura mate-

riale, e non solo, del Seicento. I Sinnepoppen (Emblemi, 1614) di Roemer Vis-

scher partono proprio dall’oggetto d’uso comune (la chiusa, la zangola, la

14 J. CATS, Proteus, Middelburgh, Hans van der Hellen, 1618, p. 4. 15 Raccolte di emblemi online possono essere consultate su http://emblems.let.uu.nl/ (sito dedi-

cato ad emblemi d’amore olandesi e fiamminghi) e http://dinamico1.unibg.it/cav/emblematica/ (sito che raccoglie emblematica di vari paesi europei), oltre che in più ampie biblioteche digitali come www.dbnl.org, www.gutenberg.org, http://openlibrary.org/.

224 Francesca Terrenato

banderuola) per istruire divertendo. Anche l’emblematica di Cats è ricca di

questi spiragli aperti sulla vita familiare e soprattutto sulla vita delle donne

nel Seicento. La componente testuale delle raccolte varia da un minimo di un

motto o sentenza, accompagnati da qualche verso, spesso in latino e in qual-

che volgare europeo, a un massimo di diverse pagine di spiegazione o com-

mento in prosa, cui si aggiungono citazioni da autorità classiche, religiose o

contemporanee16. In alcuni casi (come avviene per alcuni testi di morale ma-

trimoniale di Cats) la struttura stessa dell’opera, pur arricchita da immagini

di carattere emblematico, devia dalla prassi comune: dialoghi o lunghe di-

squisizioni in prosa appaiono semplicemente intercalati da incisioni.

«Dai pantaloni dipende tutta la felicità della sottana»: il Dovere delle fanciulle

La scelta di non sposarsi, ostentata da alcune ‘vergini erudite’ nel Seicen-

to, non viene difesa nemmeno da chi, come Cats, ne celebra le doti intellet-

tuali. Ad Anna Roemers. Visscher, una delle due figlie di Roemer Visscher,

colte poetesse dotate di infinite qualità artistiche che animano la cerchia di

intellettuali (fra cui Hooft, Constantijn Huygens, Vondel, Bredero e lo stesso

Cats) spesso riuniti nella loro casa, è dedicata la sua prima opera di argo-

mento matrimoniale, Maechden-plicht (1618, Il dovere delle fanciulle [o vergi-

ni])17. L’implicito augurio di un futuro matrimoniale per la giovane amica

diventerà realtà solo molti anni dopo. Anche Anna Maria van Schurman,

poetessa e studiosa di lingue classiche e orientali, nota per la sua appassio-

nata apologia (scritta in latino) in favore dell’educazione superiore delle

donne18 e prima studentessa a frequentare come uditrice l’università di Utre-

cht, riceverà da Cats un omaggio simile. A lei infatti il maturo e bonario

mentore dedica De proef-steen van den Trou-ringh (La pietra di paragone della

16 Oltre all’Erasmo della Istituzione del matrimonio cristiano (1526), grande modello, fra gli au-

tori contemporanei Cats predilige ad esempio Montaigne (con i suoi Essais, Saggi) e l’italiano Stefano Guazzo, autore di un diffuso libro sulle buone maniere, antecedente al Galateo, la Civil Conversazione.

17 La stessa Anna aveva tradotto pochi anni prima il libro di emblemi religiosi della francese Georgette de Montenay, cfr. R. SCHENKEVELD-VAN DER DUSSEN ET AL. (a cura di), Met en zonder lauwerkrans, Amsterdam University Press, Amsterdam 1997, pp. 150-155. Il volume è stato recentemente tradotto e rielaborato in inglese: L. VAN GEMERT, Women’s Writing from the Low Coutries, 1200-1875. A Bilingual Anthology, Amsterdam, AUP, 2010. Fenomeno diffuso fra le donne che scrivono in quell’epoca è la ricerca di contatto, ideale o reale, con altre autrici, in una sorta di Repubblica delle lettere parallela a quella maschile.

18 La Dissertatio de ingenii muliebris ad doctrinam et meliores litteras aptitudine, 1638.

Jacob cats fra morale e ironia. La scuola delle mogli 225

fede nuziale, 1637) una nutrita monografia sull’argomento: ignorando la cele-

brazione del matrimonio come pietra fondante della società fatta dall’autore,

Van Schuurman non si sposerà mai, aderendo anzi ad una controversa setta

pietistica.

Con Maechden-plicht, opera in forma di dialogo, arricchita da numerosi

emblemi, Cats affronta soprattutto i temi del corteggiamento e dell’ingresso

nella vita coniugale. Scevera poi diversi aspetti della vita amorosa nella sua

raccolta di emblemi Silenus Alcibiadis, sive Proteus (1618, Il Sileno di Alcibiade,

o Proteo), poi riedita con aggiunte sotto il titolo Sinne- en Minnebeelden (1627,

Emblemi morali e amorosi), con le magnifiche incisioni elaborate da Adriaen

van de Venne, che con maestria accompagnerà Cats anche in altre occasioni.

Qualche anno dopo esce Houwelick (1625, Matrimonio), in cui fra dialoghi,

versi, citazioni e emblemi, Cats prende per mano le lettrici accompagnando-

le attraverso i perigli delle diverse fasi della vita: da fanciulle a fidanzate, da

mogli a madri e infine a vedove. Ogni fase ha le proprie problematiche e re-

gole di comportamento, dispensate da Cats con la sua tipica bonomia e una

peculiare combinazione di severità e ilarità. Una seconda raccolta di emble-

mi, Spiegel van de ouden en nieuwen tyt (1632, Specchio dei vecchi e nuovi tempi),

arricchita da proverbi raccolti in diverse culture europee, spazia su vari ar-

gomenti fra cui quello del corteggiamento e della vita coniugale, ma è con

De proef-steen van den Trou-ringh che Cats crea un vero e proprio bestseller sul

matrimonio: si calcola che fra il 1637 e il 1880 più di centomila esemplari

dell’opera circolassero fra i lettori.

Maechden-plicht, o il Dovere delle fanciulle, è una forma impura di raccolta

di emblemi: l’ossatura del testo è costituita da un dialogo (in due versioni,

latina e nederlandese) fra la più matura e saggia Anna e la giovane e impa-

ziente Phyllis. Anna (nella scelta del nome si riconferma l’omaggio alla dedi-

cataria) con le sue considerazioni ponderate tempera i bollenti spiriti

dell’amica, troppo sconsiderata e incline a dimenticare il dovere. Ma nella

partita verbale fra le due si dipana con tipico procedimento rinascimentale

un’analisi dei pro e dei contro dell’uno e dell’altro atteggiamento: lo stesso

autore ci tiene ad ammonire le lettrici che sebbene Phyllis sia talvolta nel

giusto, è l’atteggiamento razionale di Anna che deve essere preso a modello.

I quarantaquattro emblemi sono intercalati al testo: ognuno di essi ha una

relazione precisa, anche se non sempre evidente, con le affermazioni delle

interlocutrici. Si tratta di metafore visuali, generalmente provenienti dal

mondo della natura o dall’ambiente domestico. Le anatre in un fosso star-

nazzano felici all’arrivo dell’esemplare maschio: il testo narra di come madre

e figlia attendano con trepidazione il ritorno del capofamiglia, che riporterà

226 Francesca Terrenato

la gioia. Phyllis è convinta infatti che «dai pantaloni dipenda tutta la felicità

della sottana» («*<+ aen den broeck/Hangt al de vreuchde vanden doeck»)19:

per questo ha fretta di sposarsi! Nell’emblema successivo un Cupido con-

trolla le fiamme costringendole in una gabbia di ferro (come fanno i bottai

per curvare il legno): Anna ribatte a Phyllis che un matrimonio frettoloso

può essere infelice. Bisogna saper controllare gli ardori e seguire i saggi con-

sigli dei genitori. In un succedersi di battute ed emblemi, l’argomento viene

affrontato sotto gli aspetti più svariati: il ruolo di guida dei genitori, la rela-

tiva libertà di movimento che va concessa alle giovani, il pericolo di conce-

dere troppo al pressante corteggiatore, di lasciarsi ingannare e poi restare

prive non solo del proprio onore ma anche di uno sposo.

Senso della misura è richiesto però nella difesa ad oltranza della propria

verginità in vista di un matrimonio felice: triste è infatti il destino di colei

che per troppa cautela rimane zitella. Due emblemi (nn.10-11) rafforzano

metaforicamente quest’idea. Il gabbiano che vola a raso sul mare in cerca di

una preda invita le giovani a cogliere la buona occasione quando si presenta.

Infatti, ammonisce l’emblema successivo, la rosa appassita scompare al con-

fronto con i begli esemplari ancora in fiore: qui un elegante giovane non ha

occhi per i boccioli che ha davanti, e non si accorge nemmeno che sta calpe-

stando una rosa ormai sfiorita. Strettamente correlato a questo tema è

l’emblema (fig. 1) che mostra una fanciulla intenta ad incidere la scorza delle

castagne che dovranno arrostire sul fuoco acceso presso cui siede: qui

l’ammonimento è rivolto ai genitori, e in particolare ai padri. Non si do-

vranno tenere sotto chiave le fanciulle, ma consentire una moderata libertà

(il taglio nella scorza), altrimenti le fanciulle esploderanno, come già stanno

facendo alcune castagne messe ad arrostire senza essere incise. La perdita

del prezioso frutto contenuto nella scorza evoca metaforicamente la perdita

della ragione, o la perdita della verginità, come reazione ad eccessive restri-

zioni imposte dalla famiglia. Si tratta anche dell’unico caso in cui la saggia

Anna riconosce le ragioni di Phyllis. Le sue considerazioni, pur temperate da

sobrietà, mettono in luce quello che possiamo considerare un atteggiamento

condiviso, e quindi una specifica attitudine socio-culturale presente nei Paesi

Bassi del Nord: Den vrouwen-dwanck houd ick voor quaet, En weet dat sluyten niet en baet, Want is een vrou eerbaer en goet, Het sluyten is ten overvloet;

19 J. CATS, Maechden-plicht, Middelburgh, Hans van der Hellen, 1618, p. 7.

Jacob cats fra morale e ironia. La scuola delle mogli 227

En ist misschien een lichte schuyt Soo ist verloren wat men sluyt. Daer wy zijn in een lant (God danck) Daer niet en is dees vrouwen-dwanck Laet ons maer zijn niet al te vry Dat ons dit voor-recht blijve by. 20 Considero un male la cattività delle donne, E so che rinchiuderle è inutile Perché se una donna è onesta e buona Rinchiuderla è un’esagerazione; E se per caso fosse una donna leggera Quel ch’è rinchiuso sarà presto perduto. Viviamo in un paese (grazie a Dio) In cui non esiste la cattività delle donne Cerchiamo quindi di non essere troppo libere Per mantenere questo privilegio.

Lardo e cipolla, fringuello e tartaruga: le raccolte di emblemi

Nella raccolta di emblemi che va sotto il nome di Proteus, e in seguito di

Sinne- en Minnebeelden, pubblicato sempre nel 1618, l’argomento matrimo-

niale, e le prescrizioni di temperanza e razionalità che lo accompagnano, so-

no ricorrenti. La raccolta è caratterizzata da un’innovazione introdotta dallo

stesso Cats: ogni emblema è dotato di un apparato testuale che estende la

possibile ricezione a lettori di età e gusti differenti. La prima interpretazione

è legata al tema amoroso, ed è rivolta ai giovani. La seconda si lega invece a

tematiche sociali o relazionali più ampie, ed ha come destinatari lettori adul-

ti e maturi. La terza infine ha carattere religioso, e procura insegnamenti e

conforto alla terza età, che deve prepararsi ad abbandonare la vita terrena.

Nella sezione amorosa si incontra una sostanziale omogeneità di temi con

le altre opere catsiane dedicate alla vita della donna e al matrimonio, anche

se qui vi è un sostanziale equilibrio fra ammonimenti per gli uomini e am-

monimenti per le donne. La bonaria ironia combinata a più o meno coperti

riferimenti al sesso, già presente nell’emblema che insegna ‘come arrostire le

castagne’, è presente in diversi emblemi soprattutto legati al tema della ver-

ginità. La difesa di questo bene prezioso passa per una serie di prescrizioni

che riguardano il periodo del corteggiamento e del fidanzamento. È severa-

mente stigmatizzato chi indulge nella pratica pur piuttosto diffusa del sesso

20 J. CATS, Maechden-plicht, cit., p. 72.

228 Francesca Terrenato

prematrimoniale, che viene in maniera indiretta rappresentato da un topoli-

no che corre verso il bocconcino di lardo che lo attende in fondo alla trappo-

la. Il lardo è una non troppo elegante metafora per il corpo femminile, ed in

particolare per l’organo sessuale; è la donna che nei versi che accompagnano

l’incisione rimprovera al suo ‘amico’, pur sapendolo sincero, di non amarla

in modo corretto. Prima di addentare il bocconcino il topo dovrà farsi pren-

dere nella trappola (il matrimonio), chi invece «fa lo sciocco / non arriverà

con la bocca / al lardo» («Die speelt de geck / En krijght den beck / Niet aen

het speck»)21. Non è d’altronde casuale il fatto che nella cultura popolare il

giovane che cerca di avvicinarsi a una fanciulla senza il permesso dei genito-

ri riceva l’epiteto di spekdief, ladro di lardo.

Alle giovani donne è affidato il compito di evitare allettamenti che pos-

sano rafforzare questa naturale disposizione dell’uomo ad esigere troppo

presto piaceri carnali. Una delle regole da seguire è la costumatezza che im-

pone di evitare l’esposizione alla vista delle grazie femminili. «Nuda genera

lacrime», dice il motto latino di un emblema (n. 28) che mostra un uomo e

una donna in una strada cittadina che si tengono per mano; la donna tiene

nella mano libera una treccia di cipolle che sembra voler allontanare dal

compagno. Sullo sfondo una seconda donna, seduta, sta pelando le cipolle.

La corrispondenza donna-cipolla è esplicitata nel testo che ricorda come per

evitare di piangere sia necessario mantenere l’integrità della buccia, ovvero:

solo disgrazie toccheranno a colei che si esporrà nuda alla vista e a colui che

cercherà di vedere ciò che deve essere tenuto nascosto. Nonostante il tono

dell’autore sia così drammatico il pubblico avrà sorriso, ricollegando questo

emblema alla diffusa convinzione, propagata anche attraverso autorevoli er-

bari cinque - secenteschi, che la cipolla abbia comprovati effetti afrodisiaci.

Per le giovanissime, la via migliore per mantenere la propria virtù è una

certa dose di ignoranza. In calce all’emblema (fig. 2) che mostra un’elegante

damigella che apre una scatolina, liberando il fringuello che vi era rinchiuso,

Cats racconta di una tale Els, nome diffuso nell’emblematica, che chiede in-

sistentemente alla sua balia dove si trovi la sua verginità. La balia per taglia-

re corto le indica una scatolina, che dovrebbe contenere la sua verginità, e le

intima di non aprirla mai. Appena l’anziana donna volta le spalle, la fanciul-

la disobbedisce e libera, perdendolo, il simbolico uccellino. L’autore com-

menta, moraleggiando: «Oh, verginità, fragile fiore, che tanto facilmente

sfuggi! / Se lo cerchi, vola via; se lo trovi lo hai perduto» («Ach! maeghdom,

teer gewas, dat ons soo licht ontglijt!/Met soecken raecktet wech, met vinden

21 J. CATS, Proteus, cit., p. 35.

Jacob cats fra morale e ironia. La scuola delle mogli 229

isset quijt»)22, ma alla gran parte dei lettori dell’epoca non può sfuggire l’eco

di un ben più diretto riferimento: vogel (uccello) è voce popolare per indicare

il pene, e il verbo vogelen (uccellare) per indicare il coito23.

Queste incisioni si iscrivono iconograficamente in quel fecondo reperto-

rio di immagini prese dalla vita quotidiana, di cui abbonda anche la cosid-

detta ‘pittura di genere’ del Seicento olandese. Nell’emblematica un altro re-

pertorio offre materiale per l’elaborazione di emblemi: quello della vita ani-

male (molto presente anche nel Maechden-plicht). Come già nelle Scritture,

nei bestiari medievali, e nella fiaba di discendenza esopica, il comportamen-

to animale viene stilizzato (talvolta senza alcun fondamento reale) ed avvi-

cinato al comportamento umano per istruire ed ammonire. È quanto vedia-

mo in un emblema che unisce due animali antitetici, ad indicare altrettanto

contrastanti atteggiamenti: la tartaruga e la scimmia. La tartaruga che porta

sempre con sé la sua casa, e spesso vi si rinchiude, è la donna di buoni co-

stumi che fa della sfera domestica il suo regno, e che non si mostra troppo

spesso in strada custodendo il suo buon nome e la sua virtù. Il suo contralta-

re è la folle e rumorosa scimmia, che cerca il divertimento. La scimmia-

corteggiatore preferisce compagne vivaci, allegre e disponibili, ma deve sa-

pere che simili donne vanno evitate, poiché non saranno mai buone mogli24.

Le immagini che evocano le virtù femminili acquistano particolare rilevanza

nel contrasto con i loro pendant negativi, che evocano abitudini sbagliate,

piccoli e grandi vizi o plateali contravvenzioni alle prescrizioni sociali e reli-

giose.

Nella sezione dello Spiegel van den ouden en nieuen tyt dedicata all’’onesto

corteggiamento’ due emblemi, ispirati ad altrettanti proverbi, invitano le

fanciulle a custodire attentamente la loro virtù. Una bottiglia e una pentola

servono a tradurre in immagine l’ammonimento. Un’elegante donzella porta

fra le mani una bottiglia di vetro sottile; è concentrata sul suo prezioso carico

e mette con cautela un piede avanti all’altro: basta un passo falso, infatti, di-

ce il proverbio francese, per rompere la bottiglia (Il ne faut qu’un faux pas pour

casser la boteille), che contiene un liquido volatile, pronto a sfuggire, che una

volta perso non potrà essere recuperato25. Nell’emblema successivo vediamo

in primo piano un cane che lecca lo stufato fuoriuscito da una pentola rove-

22 J. CATS, Proteus, cit., p. 41. 23 Vedi E. DE JONGH, Erotica in vogelperspectief, cit., p. 24. 24 J. CATS, Sinne- en Minnebeelden, Rotterdam, Pieter van Waesberge, 1627, p. 286. Edizione

monumentale: J. CATS, Sinne- en Minnebeelden, H. LUIJTEN (a cura di), Den Haag, Constantijn Huygens Instituut, 1996, ora disponibile in http://emblems.let.uu.nl/.

25 J. CATS, Spiegel van den ouden en nieuen tyt, ’s Gravenhage, Isaac Burchoorn, 1632, p. 101.

230 Francesca Terrenato

sciata; sullo sfondo la padrona sta facendo una sfuriata alla domestica che

contrita abbassa la testa. Accanto a loro la figlia della padrona osserva la

scena. È facile che un cane metta il muso in una pentola aperta, dice il pro-

verbio olandese (Een open pot, een open kuyl, daarin steekt licht een hond syn

muyl), ma è fin troppo chiaro che non si tratta di una lezione di ergonomia

domestica. «Hai lasciato la pentola aperta!» urla la signora alla povera ra-

gazza, «ormai il danno è fatto». La lezione potrà almeno servire a sua figlia:

«Ma tu figlia mia *<+ segui ancor più attentamente il mio monito, e copri, mi

raccomando, copri la pentola» («Maer ghy mijn dochter *<+ Let des te meer

op mijn gebot/ En deckt, ey lieve, deckt den pot»)26.

La chiesa in casa: il Matrimonio e l’Anello Nuziale

Il matrimonio è un affare serio. Cats è molto esplicito con le sue lettrici, e

minaccioso sentenzia: Men smeet om uwen hals een jock van stale banden; Indien het wel geluckt, het is een groot gemack, Indien het qualick valt, het is een eeuwigh pack. 27 Un giogo d’acciaio vi serrerà il collo Se siete fortunate, sarà un grande piacere Se vi va male, sarà un eterno fardello.

È in Houwelick, e in particolare nei capitoli dedicati a fidanzate, mogli e

madri, che le complesse questioni che riguardano questo grande passo ven-

gono sviscerate dal padre Cats (che oltre che padre putativo dell’intera na-

zione, è anche padre di due figlie). Qui la parte testuale sopravanza decisa-

mente quella figurativa. L’opera contiene solo qualche incisione di carattere

emblematico, e vengono da Cats riutilizzati materiali precedentemente pub-

blicati per giungere a quella completezza (coprire tutte le fasi della vita delle

donne) cui aspira. Per le fanciulle viene ripresentato il Maechden-plicht; se-

gue, per le fidanzate, un nuovo dialogo fra donne, di simile fattura, su ar-

gomenti connessi al corteggiamento. Cats abbandona poi la forma dialogica

26 J. CATS, Spiegel, cit., p. 104. 27 J. CATS, Houwelick, Middelburgh, Jan Pieters. vande Venne, 1625 è la prima edizione. Per

questo studio è stata consultata l’opera in J. CATS, Alle de werken, J. VAN VLOTEN (a cura di), 2 voll., Zwolle, De Erven J.J.Tijl, 1861-1862, I, p. 399. Utile per un primo approccio l’antologia J. CATS, Huwelijk, B. THIJS-A. SNELLER (a cura di), Amsterdam, Querido, 1993.

Jacob cats fra morale e ironia. La scuola delle mogli 231

e in un continuum di versi scanditi e non sempre felici impartisce le sue le-

zioni per il matrimonio vero e proprio.

I consigli e le prescrizioni sono sempre perlopiù rivolti al solito pubblico

femminile, ma non mancano regole e ammonimenti per padri, fidanzati e

mariti. Il matrimonio è oggetto di interesse comune, poiché è pietra d’angolo

dell’intero edificio sociale. I vincoli che con esso si contraggono sono definiti

«sostegni della casa, travi della nazione, pilastri dello stato e calce della chie-

sa» («steunsels voor het huys, stijlen van de landen, stutten voor den Staet,

en stoffe voor de kerck»)28. Per tenere in piedi la costruzione sono necessarie,

oltre a una buona scelta iniziale, ogni sorta di attenzioni. Così dalla selezione

di un buon partito al banchetto nuziale, dalla reciproca comprensione alla

suddivisione di compiti e doveri, dalla cura della casa alla cura dei figli, pas-

sando per il sesso, la via migliore, la regola aurea da seguire, è la middelmaet,

la giusta misura.

La middelmaet va ricercata nelle qualità del futuro sposo e della futura

sposa: troppa bellezza, troppa ricchezza, troppo divario fra i coniugi sono da

evitare. Risulta chiaro, anche se molte pagine sono dedicate alla cura dei fi-

gli, che un aspetto di primaria importanza è proprio quello del rapporto di

coppia. Cats invita ripetutamente gli sposi al dialogo e alla disponibilità, ma

contemporaneamente a far notare al partner, con dolcezza ed fermezza, le

sue mancanze: «Il rimprovero, anche se pesa, è solo un gesto amichevole /

Un reciproco ammonirsi, una chiesa in casa» («De tucht, al valtse swaer, is

enckel vriendewerck / Een onderlingh vermaen, een huyselijcke kerck»)29.

In questa chiesa domestica è ovviamente inconcepibile che l’amore apra

le porte al vizio, anzi all’adulterio: infatti, spiega Cats, si può commettere

adulterio anche fra coniugi, quando la libidine regna nel letto degli sposi. La

donna può allontanare questa tentazione con il suo onesto pudore: appena

«toglie la veste deve indossare subito la vergogna» («als een jonge vrou haer

kleet heeft uyt gedaen, / Soo moetse metter daet de schaemte trecken aen»)30;

l’uomo deve ricordare che «il piacere è tollerato come conseguenza, non co-

me fine» («De lust wordt by gevolgh, niet als een wit, gedult»)31. Il tema del-

la procreazione, che dalla carnalità discende, viene affrontato con una serie

di indicazioni pratiche in forma di metafora: nel caso che la gravidanza non

arrivi, ad esempio, la donna ha il diritto di far scendere dalla carrozza colui

che vi è salito (ovvero di recedere dal matrimonio); l’uomo non dovrà arare

28 J. CATS, Houwelick, cit., p. 400. 29 Ivi, p. 421. 30 J. CATS, Houwelick, cit., p. 522. 31 Ivi, p. 523.

232 Francesca Terrenato

il campo che ha già seminato, pena la rovina del raccolto (il sesso durante la

gravidanza può essere rischioso). A beneficio del popolo olandese, Cats non

rifugge da argomenti scabrosi, anzi, secondo alcuni contemporanei indulge

fin troppo volentieri in simili faccende, se è vero che Vondel lo chiama, in un

versetto satirico, Jaap Priaap (Giacomino Priapo)32.

Anche nella più seria delle sue opere sul matrimonio Cats non tace su ca-

si di stupro, di adulterio, di smodato ardore. Se Houwelick, opera di ambizio-

ne enciclopedica ma di ispirazione essenzialmente pratica, si diffonde su una

quantità di aspetti disparati, combinando strumenti diversi (dialogo, imma-

gini, inserti di versi da opere precedenti, citazioni, poesia didascalica) con

effetto piuttosto disomogeneo, più limpido e coerente appare invece il pro-

getto sottostante a De proef-steen van den Trou-ringh. A questo suo volumino-

so «figlio di carta» (così Cats definisce l’opera nell’introduzione) l’autore af-

fida la funzione di banco di prova, pietra di paragone (come dice il titolo)

del matrimonio. Il repertorio di esempi, ispirati dal Vecchio Testamento, da

autori antichi come Plutarco e Ovidio, da autori delle letterature volgari eu-

ropee come Boccaccio e Cervantes, serve da insegnamento a coniugi, o futuri

coniugi: l’intera storia dell’uomo, guidata dalla Provvidenza, è fondata sul

matrimonio. L’unione di Eva e Adamo nell’Eden ne è il primo modello33. A

seguire altri modelli positivi o negativi servono a indicare la retta via in

un’ampia casistica di buoni e cattivi sentimenti, avventure e sventure, danni

e risarcimenti legati a questioni amorose e matrimoniali. Ogni ‘caso’ trattato

viene da Cats presentato nella forma di una novella in versi, letta e commen-

tata da due interlocutori, un giovane che deve ancora sposarsi, pieno di

dubbi e di curiosità, e un saggio vedovo.

L’opera si configura quindi come una raccolta di novelle, un genere for-

tunato nel Rinascimento, e già presente in traduzioni e opere originali nei

Paesi Bassi34. L’innovazione di Cats consiste nell’uso del verso e nella decisa

impostazione didattica dell’insieme. Il matrimonio esce dalla sfera domesti-

ca, nazionale, che Cats ha ormai trattato sotto tante diverse angolazioni, e

diventa legge universale. Nella sezione conclusiva del libro si celebra

32 Vedi K. TER LAAN, Letterkundig woordenboek voor Noord en Zuid, Den Haag-Djakarta, G.B.

van Goor Zonen's Uitgeversmaatschappij, 1952², p. 418. 33 Vedi J. CATS, Verhalen uit de trou-ringh, J. KOPPENOL (a cura di), AUP, Amsterdam 2003,

pp. 2-10, che fornisce una buona introduzione agli argomenti trattati e presenta una selezione di novelle tratte dall’opera. Vedi anche J. KOPPENOL, Adam en Eva in het paradijs van Jacob Cats, «Literatuur», XIX, 2002, pp. 330-338.

34 Di D.V. Coornhert è la prima traduzione del Decameron di Boccaccio, uscita nel 1564; vi sono precedenti esempi di raccolte originali di racconti ‘scherzosi’ (kluchtboeken), lettura assai apprezzata dal pubblico.

Jacob cats fra morale e ironia. La scuola delle mogli 233

l’unione fra Dio l’uomo nella forma di un matrimonio: Cristo si unisce

all’anima del credente o alla chiesa, e il cerchio si chiude.

È impensabile che il successo di Trou-ringh, anche nella sua epoca, fosse

legato alle sue non sempre ispirate pagine conclusive. La sua forza è nella

leggerezza dei racconti in versi, coloriti di vividi dettagli (spesso aggiunti da

Cats alle più spoglie fonti), e nell’articolato lessico dei sentimenti e delle

emozioni qui dispiegato. Gli autori tanto spesso citati, nelle precedenti opere

di Cats, in calce a pagine dai versi semplici e dalle vivide immagini, vengono

in Trou-ringh rimpastati in un universo intertestuale, con ampie licenze

dell’autore. Nella novella ispirata a quella boccacciana di Federico degli Al-

berighi (IX), ad esempio, la penna di Cats, distaccandosi dall’originale,

riempie di subitanea passione e spontaneità dei gesti una figura di donna

che finalmente si converte all’amore: Haer gansche sinnen mallen, Haer breyn dat suyse-bolt, meer alsset is gevvent, Gelijck een vvagen doet die sonder voer-man rent. Sy berst ten lesten uyt, sy voelt haer geest ontfermen, Sy valt den joncker toe, en perst hem in haer ermen, Sy geeft hem boven dat een onvervvachten kus, Sy recht haer vveder op, en seyt ten lesten dus: Svvijgt, trouvve ridder, svvijgt, 't is langh genoegh gesproken, Ghy hebt door langh gedult mijn steenigh hert gebroken. Tutti i suoi sensi si rimescolano Il suo cervello, più dell’usato, è in subbuglio Come una carrozza che corra senza guida. Infine erompe nel suo animo la compassione, Si getta sul cavaliere, lo serra fra le braccia E gli dà perfino un inatteso bacio. Poi si ricompone, e dice così infine: Taci, fedele cavaliere, taci, hai Parlato abbastanza: Col tuo lungo pazientare hai spezzato il mio cuore di pietra.35

35 J. CATS, De proef-steen van den Trouringh, Hendrick van Esch, Dordrecht 1637, p. 226.

234 Francesca Terrenato

Fig. 1. Emblema 35 in Jacob Cats, Maechden-plicht (1618)

Jacob cats fra morale e ironia. La scuola delle mogli 235

Fig.2. Emblema 21 in Jacob Cats, Sinne- and minne-beelden (1618)

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IL TORCOLIERE • Officine Grafico-Editoriali d’AteneoUniversità degli stUdi di napoli “L’Orientale”finito di stampare nel mese di Luglio 2012