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STORIA DELLA PSICOLOGIA ITALIANA I riferimenti filosofico culturali della psicologia scientifica in occidente Fino alla metà dell’ottocento la psicologia non ha avuto nessuno di quei caratteri per cui potesse essere classificata come scienza autonoma. Essa, come osservazione attenta del comportamento umano, è sempre stata considerata un aspetto della filosofia. L'empirismo inglese, a partire da Hobbes per proseguire poi con Locke, Berkeleye Hume, nell’esonerare il concetto dell'io metafisico e nell'affermare che la coscienza dell'io è solo fenomenica, crea una profonda scissione tra filosofia e psicologia. Con Herbart, Weber e Fechner si cerca di introdurre l'applicazione di procedimenti matematici in psicologia, dimostrando cosi che anche questa disciplina può vestirsi di un certo rigorismo scientifico. Il carattere sperimentale si viene affermando sempre di più per opera, oltre che di Weber e Fechner, anche di Muller e di Helmholtz. Wundt ha il merito di condurre il metodo psicofisico su base matematica e di applicarlo alle diverse situazioni sperimentali. Alla nascita della psicologia scientifica contribuisce lo sviluppo ed il progresso delle varie discipline che si verifica nella prima metà dell'800, così gli studi di fisiologia portano all'affermazione della dicotomia tra le funzioni sensorie e motorie del sistema nervoso; la definizione di arco riflesso, ad esempio, esclude l'azione del1a volontà dell'uomo nella trasformazione di un eccitamento sensorio in uno motorio, mentre la scoperta della velocità dell'impulso nervoso apre una nuova prospettiva nella misurazione dei processi psichici. Particolare influsso esercitano inoltre gli studi di neurofisiologia e di frenologia, che hanno il merito di ipotizzare il concetto di molteplicità delle funzioni delle diverse parti del cervello. E' comunque in Germania che si sente più marcata l'esigenza di scientificità. Qui nascono i primi laboratori sperimentali, dove si formano generazioni di studiosi, non solo tedeschi, ma anche inglesi, francesi, italiani, russi e in particolar modo americani. Diversa è l’impostazione degli studi psicologici in

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STORIA DELLA PSICOLOGIA ITALIANA

I riferimenti filosofico culturali della psicologiascientifica in occidente

Fino alla metà dell’ottocento la psicologia non ha avutonessuno di quei caratteri per cui potesse essere classificatacome scienza autonoma. Essa, come osservazione attenta delcomportamento umano, è sempre stata considerata un aspettodella filosofia.L'empirismo inglese, a partire da Hobbes per proseguire poi

con Locke, Berkeleye Hume, nell’esonerare il concetto dell'iometafisico e nell'affermare che la coscienza dell'io è solofenomenica, crea una profonda scissione tra filosofia epsicologia. Con Herbart, Weber e Fechner si cerca diintrodurre l'applicazione di procedimenti matematici inpsicologia, dimostrando cosi che anche questa disciplina puòvestirsi di un certo rigorismo scientifico. Il caratteresperimentale si viene affermando sempre di più per opera,oltre che di Weber e Fechner, anche di Muller e di Helmholtz.Wundt ha il merito di condurre il metodo psicofisico su basematematica e di applicarlo alle diverse situazionisperimentali. Alla nascita della psicologia scientificacontribuisce lo sviluppo ed il progresso delle variediscipline che si verifica nella prima metà dell'800, così glistudi di fisiologia portano all'affermazione della dicotomiatra le funzioni sensorie e motorie del sistema nervoso; ladefinizione di arco riflesso, ad esempio, esclude l'azionedel1a volontà dell'uomo nella trasformazione di un eccitamentosensorio in uno motorio, mentre la scoperta della velocitàdell'impulso nervoso apre una nuova prospettiva nellamisurazione dei processi psichici. Particolare influssoesercitano inoltre gli studi di neurofisiologia e difrenologia, che hanno il merito di ipotizzare il concetto dimolteplicità delle funzioni delle diverse parti del cervello.E' comunque in Germania che si sente più marcata l'esigenza discientificità. Qui nascono i primi laboratori sperimentali,dove si formano generazioni di studiosi, non solo tedeschi, maanche inglesi, francesi, italiani, russi e in particolar modoamericani. Diversa è l’impostazione degli studi psicologici in

Inghilterra, l'orientamento prevalente è quello dell'analisidelle differenze interindividuali, da cui nasce il problemadella loro misurazione con appositi strumenti quali i test edi metodi statistici.In Francia la psicologia, strettamente legata alla

psichiatria, si orienta verso la psicopatologia intesa comestrumento per approfondire la struttura dei processiintellettivi normali.Negli stati Uniti invece, specie ad opera del pensiero di

James e più tardi di Dewey, ha un orientamento pragmatico-funzionale; solo in seguito, con la diffusione della teoriadella Gestalt, nata in Germania come reazione all’elementismoe associazionismo wundtiano, essa si avvia verso una fase piùteorica e di ricerca.E’ importante sottolineare che, al di là delle differenti

tradizioni filosofico culturali, ovunque e quasicontemporaneamente è avvertita la necessità di dotare,immediatamente, la nascente disciplina di un solido statutoepistemologico. L’obiettivo che ci si pone è definire con chiarezza oggetto e

metodi di studio in modo che una futura scienza psicologica,emancipata da retaggi filosofici e metafisici, possadistinguersi dalle altre scienze. Secondo la recente analisistorica di Cimino e Dazzi (1998) sarebbe stata questaconsapevolezza epistemologica e non l’inizio di unasperimentazione di laboratorio in sé a preludere alla nascitadi una vera psicologia scientifica.

1870-1900 Le origini in Italia

In tutti i maggiori paesi occidentali, studiosi e scienziatidi varie discipline sono coinvolti in un lungo dibattito perstabilire se la psicologia possa essere ritenuta una verascienza, in Italia però, anche per la presenza di pochepersonalità di spicco, tale dibattito risulta povero di spuntidavvero originali; d’altronde il nostro paese, all’indomaniimmediato dell’unità politica, si presenta ancora come uncoagulo di realtà sociali e culturali divise e isolate nelloro provincialismo. Una situazione che, unita all’assenza diun coordinamento nazionale delle strutture e delle risorsefinanziarie e intellettuali presenti sul territorio, limitanon poco le possibilità di confronto e cooperazione; lacircolazione e lo scambio delle informazioni nel mondoscientifico. In questo periodo storico le redini del potere economico e

politico sono, per lo più, nelle mani di una borghesiamoderata centro settentrionale nel cui animo convivono, nonsenza contraddizione, una visione ancora fortementespiritualista e religiosa ed una forte propensione e fiduciaverso i principi e i valori del positivismo. Questi stessiatteggiamenti di fondo si traducono, nel mondo accademico, inuna contrapposizione spesso troppo rigida e conflittuale trapositivisti e neoidealisti; tra i fautori di una psicologiascientifica e filosofica. Benedetto Croce e Giovanni Gentile1,ad esempio, rappresentanti di punta della corrente di pensieroidealista, criticheranno aspramente la psicologia scientifica;ritenendola priva di valore euristico e gnoseologico in quantodedita allo studio di un individuo “isolato”, “ritagliato”,“chiuso in sé”, ridotto a “pseudoconcetto”.E’, dunque, in un clima di scontro e di arroccamento su

posizioni ideologiche opposte che in Italia, a partire dallaseconda meta dell’ottocento, si consolida una psicologia dimatrice positivo evoluzionista grazie, soprattutto,all’impegno e alla passione intellettuale di due pionieriquali furono Roberto Ardigò e Giuseppe Sergi2: il primo1 (Dalle parole ai fatti Gentile, nel ruolo di ministro dell’istruzione, firmerà nel 1923 una riforma scolastica che porterà ad un ridimensionamentodella trasmissione del sapere psicologico, nella scuola).2 Iniziata la sua attività come professore di filosofia nei Licei nel 1880,approdò all'Ateneo bolognese con un insegnamento di antropologia presso laFacoltà di Lettere. Negli anni seguenti, grazie all'attività del suo

interessandosi alla possibilità di applicare alle scienzeumane i risultati della ricerca biologica darwiniana scrivenel 1870 “La psicologia come scienza positiva” (da molti storiciritenuto l’atto di nascita della psicologia sperimentale inItalia); il secondo, assertore di una concezione dell’eventopsichico quale epifenomeno dell’attività biologica fonda, nel1876, l’Istituto di Antropologia e Psicologia dell’Universitàdi Roma. Di rilievo in questo periodo sono anche i lavori di Gabriele

Buccola, tra i primi ad utilizzare il metodo di studio basatosui tempi di reazione e autore di un’opera: “La legge del tempo neifenomeni del pensiero” che costituisce il più importante contributoitaliano di psicologia sperimentale nell’Ottocento. In generale, la propensione positivistica ad indagare con

metodo scientifico il fenomeno psichico, fino ad allora invece“soggetto” metafisico e “oggetto” di speculazione filosofica,trova un valido ancoraggio teorico nella teoria evoluzionista3:considerare l’attività psichica il punto d’arrivo, il culminedi un processo evolutivo che accomuna uomini e animali nonsolo per l’aspetto fisico ma anche per quello psicologico,consente di ridefinire il problema della mente in termininaturalistici, in modo che possa essere studiato attraverso imetodi delle scienze empiriche

Sintesi cronologica

1870 Roberto Ardigò pubblica “La psicologia come scienzapositiva”

Laboratorio di antropologia e psicologia sperimentale presso l'Ateneoromano dove si era trasferito, sviluppò un programma di ricerchescientifiche nell'ambito della psicologia e dell'antropologia. Nel 1893fondò la Società romana di antropologia. Noto anche all'estero per i suoicontributi nelle scienze dell'uomo, riuscirà a portare il III Congressointernazionale di psicologia a Roma, nel 1905, sotto la sua presidenza.3 In seguito, principi e concetti estrapolati dalla teoria biologicadell’evoluzione furono generalizzati a molti aspetti della realtà. Ildarwinismo sociale, ad esempio, concepì una società governata dalla “lottaper l’esistenza” e la sopravvivenza del più adatto, tale visione del mondoaccrebbe l’interesse verso lo studio di metodi e strumenti utili adescrivere e valutare le caratteristiche psicologiche in relazione allaloro funzione sociale favorendo, di fatto, lo sviluppo di specializzazionicome la psicologia delle differenze individuali e la psicologia applicata.

1876 Giuseppe Sergi fonda l’Istituto di Antropologia ePsicologia dell’Università di Roma.

1883 Gabriele Buccola pubblica “La legge del tempo neifenomeni del pensiero” che costituisce il più importantecontributo italiano di psicologia sperimentale nell’Ottocento.

1900 Viene pubblicata a Torino, a cura di L. Agliardi, latraduzione della terza edizione tedesca del Compendio dipsicologia di W. Wundt.

1900 – 1920 Luci e ombre

Abbiamo visto che la neonata psicologia scientifica italianasi confronta, in origine, con una serie di difficoltà eproblemi di ordine economico, politico, culturale e che, pureper questi motivi, soffre del complesso del “bruttoanatroccolo” sia nei confronti delle altre discipline inpatria, che nei confronti delle altre scuole psicologiche incampo internazionale. Gli storici, tuttavia, sono concordinell’individuare, già negli ultimi anni dell’ottocento,segnali di una relativa riscossa: inizia, infatti,parallelamente allo sviluppo industriale ed economico, unafase di “decollo” ed “affermazione” testimoniata dalfunzionamento di un numero sempre maggiore di laboratori dipsicologia all’interno di università di filosofia, medicina eantropologia (ricordiamo De Sarlo a Firenze, Kiesow a Torino,Corleo a Palermo ecc.) e da un forte incremento dellaproduzione psicologica in italiano. In questa fase il 1905 rappresenta un anno fondamentale, vi

avvengono almeno tre eventi particolarmente significativi: L’istituzione, per volere del ministro

dell’istruzione Bianchi, di tre cattedre di psicologia aRoma, Napoli e Torino affidate rispettivamente a De Sanctis,Colucci e Kiesow.

La nascita, grazie a Giulio Cesare Ferrari, dellaprima rivista italiana specificamente psicologica: la

rivista di psicologia, che legherà da lì a pochi anni le suesorti a quelle della SIPS di cui è, ancora oggi, organoufficiale

Lo svolgimento a Roma del 5° congresso internazionaledi psicologia, presieduto da Sergi e Sante de Sanctis4,evento che rappresenta un importante attestato di stimadella comunità internazionale per la ricerca psicologicaitaliana.

In realtà “non è tutto oro quello che luccica”: i problemi chehanno caratterizzato la prima fase della psicologia italianaseppur attenuati persistono. In fondo, a ben vedere, gli unicigrandi centri, in cui la ricerca è integrata e al passo congli altri paesi, sono quello di Torino, sviluppatosi intornoal laboratorio diretto da Federico Kiesow5 e, dopo la primaguerra mondiale, quello di Padova diretto da Vittorio Benussi.Di lì a poco fosche nubi tornano ad addensarsi all’orizzonte:

la classe dirigente, interessata ad allargare il consenso trale masse contadine e la piccola borghesia, tradizionalmentemoderate e cattoliche, sposa l’idealismo di Croce el’attualismo di Gentile. Nella società italiana si verifica unritorno all’antiscientismo, all’irrazionale a discapito delpositivismo ancora radicato nella comunità scientifica; forti4 Personalità di grande spessore e vitalità intellettuale nel panoramaculturale italiano: pioniere di una psicologia su basi scientificheautonoma dalla filosofia e in armonia con l’evoluzione della ricercapsicologica in Europa ed in America. Ricercatore eclettico e disponibile alconfronto interdisciplinare stabili relazioni con i più grandi psicologidell’epoca Freud, Binet, Janet, James, ecc,. La sua attività di ricerca ele sue pubblicazioni spaziarono dalla metodologia agli studipsicofisiologici sul sonno , dalla psicopedagogia, alla psicologiagiudiziaria e criminale, dalla psicopatologia alla neuropsichiatriainfantile. Utilizzò, precorrendo la psicoanalisi freudiana, l’analisi deisogni insieme all’intervista e allo studio della stroria individuale comemetodo di indagine nella clinica psicopatologica; scoprì la demenzaprecocissima ossia l’autismo prima di kanner e fu autore nel 1925 del primomanuale di Neuropsichiatria infantile, che segno la nascita nel nostro paese diquesta disciplina.5 di origine polacca, acquisisce a Lipsia una solida formazione naturalistica e lavora a lungo con Wundt. Nel l896; assistente di Mosso a Torino, è direttore di un laboratorio di psicologia sperimentale "ufficioso". Nel 1906 ottiene una cattedra autonoma di psicologia sperimentale che occuperà fino al 1933. Le sue ricerche sono quasi esclusivamente di laboratorio e vertono sulla sensazione (gustativa, tattile , termica e dolorifica), sui tempi di reazione, sulla percezione visiva, sui fenomeni eidetici; tutte le sue ricerche sono improntate ad unostretto sperimentalismo wundtiano

dell’appoggio politico, che diventa incondizionato durante ilfascismo, i neoidealisti e gli attualisti attaccano anche daposizioni istituzionali la psicologia ritenuta pseudoscienza(vedi la già citata riforma Gentile del 1923) ed, in genere,hanno vita facile nella loro azione poiché dall’altra partenon trovano l’opposizione corporativa di chi si riconosce inun ruolo e un’identità forte e coerente. In tal senso la SIP(che diventerà SIPS nel 1960 e SIPs nel 1976): primaassociazione ufficiale di psicologi in Italia, fondata nel1910 a Firenze per iniziativa di Giulio Cesare Ferrari, svolgesicuramente una funzione importante e positiva (organizzò duecongressi nazionali già prima del 1915) seppure nonsufficiente a salvare la psicologia italiana da una crisialimentata, anche intestinamente, dall’inasprirsi delloscontro tra sostenitori di una psicologia sperimentale ebiologica (De Sanctis, Kiesow, Colucci ecc…) e sostenitori diuna psicologia filosofica (De Sarlo, Aliotta, Gemelli ecc…). E’ necessario chiarire però che quest’ultima poco ha a che

fare con la vecchia psicologia puramente astratta especulativa, in realtà non si tratta neanche di una verascuola o corrente di pensiero che abbia raggiunto una certasistematicità; bensì di una prospettiva, un punto di vista cheaccomuna, trasversalmente, studiosi di formazione diversanella volontà di difendere l’autonomia e l’identità dellapsicologia anche fuori le ristrette mura dei laboratori,cercando una strada alternativa sia al riduzionismoscientista; sia alla speculazione astratta priva di riscontrisperimentali; una via di mezzo insomma tra questi due estremi,che valorizzi la componente umanistica e, pur non potendoprescindere da considerazioni di ordine filosofico, riporta alcentro dell’indagine psicologica il pensiero, la coscienza, iprocessi superiori (Cfr Sava G. 2000). Colui che, maggiormente, sostiene e promuove il progetto di

una psicologia non subalterna sebbene legata alla filosofia è,indubbiamente, Francesco De Sarlo: personalità di rilievo siaperché fonda a Firenze uno dei primi laboratori di psicologiasperimentale in Italia; sia perché autore di unarielaborazione originale del rapporto tra conoscenzascientifica e indagine filosofica in chiave psicologica. Profondamente influenzato dalla “fenomenologia” di Brentano,

De Sarlo fa del concetto brentaniano di “intenzionalità”,

l’architrave della sua riflessione teoretica sul valoregnoseologico della psicologia, scrive De Sarlo (1903 p.6):

“L’esperienza psichica diretta rappresenta il solo mezzo cha noi abbiamo perarrivare al fondo della realtà” e poi: “Una nuova psicologia ha la suaragione in se stessa, avendo per oggetto quella peculiare forma di esperienzache è l’esperienza interna”

Le idee di Brentano, anche grazie alla rielaborazione “desarliana”, hanno un forte impatto sulla scena culturaleitaliana. L’interesse che suscitano, nell’ambito del dibattitotra psicologi e filosofi sull’epistemologia della conoscenza,si traduce spesso, sul piano pratico della ricercasperimentale psicologica, in una revisione dei criteri e deiprincipi metodologici: considerare oggetto d’indagine dellapsicologia l’evento psichico in sè, così come si presenta allacoscienza nell’immediato implicava, necessariamente, assumerel’introspezione come metodo indispensabile di analisi dei datisperimentali. Aliotta6, che era stato allievo di De Sarlo, sostiene a

riguardo, nel suo interessante lavoro “La misurazione in psicologiasperimentale”, che i fenomeni psichici, essendo prodotti dellacoscienza, non possono essere soggetti ad una quantificazionerealistica; pur tuttavia, a patto che se ne consideri lanatura convenzionale e puramente simbolica, forme dimisurazione matematiche possono essere utilizzate perfacilitare una classificazione qualitativa. Anche il già menzionato Vittorio Benussi, formatosi

all’università austriaca di Graz, è influenzato dallafenomenologia di Brentano. Come direttore del laboratorio dipsicologia di Padova conduce tra il 1919 e il 1927 (anno della6 filosofo e docente universitario. Fondò la rivista internazionale difilosofia Logos e fu autore di una decina di monografie. allievo di DeSarlo, fu influenzato molto dalla concezione della conoscenza scientificadel suo maestro che si rifaceva alle teorie di Franz Brentano. Nel primoperiodo della sua vita, Aliotta si interessò in particolar modo allapsicologia sperimentale come ricercatore, mentre in un secondo periodo dal1944 circa, rivolse il suo interesse alla filosofia e all'epistemologia.Nella sua prima fase, prettamente psicologica,agli inizi del nuovo secolo,Aliotta afferma che i fatti psichici non possono essere quantificati comeavviene con i fatti fisici esistenti e misurabili, in quanti i fattipsichici sono elementi costitutivi della coscienza. La psicologia, perciò,essendo una scienza empirica che studia i fatti psichici interni alsoggetto, avrebbe dovuto servirsi del metodo dell'introspezione,riferendosi a formulazioni matematiche al solo scopo simbolico.

sua morte prematura per suicidio) una serie di ricerchesperimentali utilizzando il metodo dell’introspezione, loscopo di tali ricerche è indagare la relazione traatteggiamento psichico (desideri, bisogni, stati d’animo) eatto percettivo. Nella stessa prospettiva di ricerca sono daconsiderare i i suoi studi sulla percezione soggettiva deltempo, che diventarono un punto di riferimento per quanti sioccuparono, in seguito, dell’argomento (primo fra tutti EnzoBonaventura7). Lo psicologo triestino si occupa anche difenomeni ipnosuggestivi e, negli ultimi anni della sua vita,in modo originale della psicoanalisi, cercando riscontrisperimentali alla teoria. Allievo di Benussi fu Cesare Musatti che ne conserva e

sviluppa la doppia anima di scienziato e di clinicocontinuando l’attività di ricerca sui fenomeni percettivi, inambito gestaltista, e diventando uno dei padri dellapsicoanalisi italiana. In questi anni, insieme alla fenomenologia di Brentano, si

ritaglia un ruolo importante, nella storia della psicologiaitaliana, il pragmatismo americano di Pearce e James cheinizia ad essere conosciuto, nei circoli culturali dell’epoca,grazie all’opera di divulgazione di un gruppo diintellettuali, legato alla rivista di psicologia, moltoeterogeneo per formazione culturale. Proprio inquest’eterogeneità, probabilmente, si può ravvisare il motivoper cui ognuno di loro finisce con l’elaborare una personalevisione del pragmatismo. Giovanni Papini, ad esempio, predica un pragmatismo ingenuo,

superficiale, intriso di elementi magici, volto a rimarcare lacentralità dell’agire dell’uomo nel mondo; Giovanni Vailati,invece, che è un matematico, approfondisce la lezionemetodologica di Pearce traendone ispirazione per la stesura diuna serie di saggi e articoli (molti dei quali pubblicati

7 Dopo aver frequentato il laboratorio di psicologia sperimentale diFirenze, si laureò nel 1913 con Francesco de Sarlo di cui divenne prestoassistente. Convinto assertore della dimensione sperimentale dellapsicologia e in particolare della psicologia applicata, Bonaventura svolsele sue ricerche nel laboratorio fiorentino fino al 1938 quando, per le"leggi razziali", fu costretto a trasferirsi in Palestina. Qui, in unambiente plurietnico, focalizzò i propri interessi scientifici sullapsicologia sociale, nonché sull'orientamento scolastico e professionale.Prima di lasciare l'Italia aveva dedicato un lavoro monografico a Lapsicoanalisi.

dalla “Rivista di psicologia”) incentrati sulla possibilità diapplicare una soluzione pragmatista alla questionegnoseologica riguardante la psicologia; una questione cheVailati considera non risolvibile nell’ambito della sterilecontesa tra materialismo-positivista e spiritualismo-idealista. Il progetto di una via pragmatista alla conoscenza in

psicologia è condiviso da Giulio Cesare Ferrari che tuttavianon fornisce, sull’argomento, un contributo teoretico dellostesso valore, in compenso, dopo aver impiantato un importanteLaboratorio di Psicologia a Reggio Emilia, si dedica assiduamente alladivulgazione del pensiero “jamesiano”, evidenziandone lepotenzialità applicative in psicologia. Instancabileorganizzatore di seminari e convegni, traduce in italianol’opera fondamentale di James “The principles of psychology”e, nelle vesti di direttore, dà alla “Rivista di psicologia”,almeno nei primi anni, un taglio editoriale spiccatamentepragmatista. Sempre a Ferrari va riconosciuto il merito diaver promosso la concezione funzionalista della teoria diJames in alternativa a quella strutturalista “wundtiana”,peculiare della scuola psicologica torinese di cui Kiesow èstato massimo rappresentante. Con la morte precoce di Vailatigli studi epistemologici vengono abbandonati, tra glipsicologi prevale una versione ingenua del pragmatismofinalizzato alla risoluzione pratica dei problemi della vitadi tutti i giorni. In generale, questi primi due decenni del 900 rappresentano

per la psicologia italiana un periodo molto complesso econfuso con una molteplicità di orientamenti, correnti,indirizzi di ricerca che si sovrappongono e intersecanomostrando una vitalità superficiale ed estemporanea più fruttodell’interessamento e dell’iniziativa di singoli cultori estudiosi della materia che di gruppi e movimenti organizzati

Cronologia

1900 Viene pubblicata a Torino, a cura di L. Agliardi, latraduzione della terza edizione tedesca del Compendio dipsicologia di W. Wundt.

1901 Giulio Cesare Ferrari e Augusto Tamburini curano latraduzione italiana dei Principles of Psychology di W. James. Duemilacopie vendute nel 1905 ne decreteranno il successo.

1903 Francesco De Sarlo dà vita presso la Facoltà di lettere efilosofia di Firenze al primo laboratorio italianouniversitario di psicologia sperimentale.

1903 Francesco De Sarlo pubblica a Firenze I dati dell'esperienzapsichica.

1904 Il 14 febbraio viene emanata la Legge n° 36 "Sui manicomie gli alienati"; ne fu relatore in Parlamento il cattedraticodi psichiatria Leonardo Bianchi.

1904 Sante De Sanctis pubblica, nella collana "Piccolaenciclopedia del XX secolo" della Sandron , La mimica del pensiero;l'opera viene tradotta in lingua tedesca.

1905 Leonardo Bianchi pubblica a Napoli il Trattato dipsichiatria ad uso dei medici e degli studenti; verrà stampatauna seconda edizione nel 1915.

1905 Esce a Firenze La misura in psicologia sperimentale diAntonio Aliotta che affronta la possibilità di applicazionedei metodi quantitativi alla psicologia.

1905 Si tiene a Roma il V congresso internazionale dipsicologia ( presidenza d'onore : lo psichiatra LeonardoBianchi, ministro della pubblica istruzione; presidenzaeffettiva : Giuseppe Sergi; segreteria scientifica: Sante deSanctis).

1905 Esce il primo periodico italiano di psicologia: la"Rivista di psicologia applicata alla pedagogia e allapsicopatologia", fondata a Bologna da Giulio Cesare Ferrari.Fino al 1919 - anno di fondazione dell'"Archivio italiano dipsicologia" - la "Rivista di psicologia" resterà l'unicoperiodico di psicologia presente in Italia.

1906 Giuseppe Sergi fonda la "Rivista di antropologia", organodella Società romana di antropologia.

1906 Grazie anche all'iniziativa del ministro della pubblicaistruzione, lo psichiatra Leonardo Bianchi, vengono istituitele prime cattedre universitarie di psicologia. La commissione,composta da Angelo Mosso, Vittorio Aducco, Enrico Morselli,Camillo Golgi e Eugenio Tanzi, designa come vincitori: aTorino F. Kiesow, a Roma S. De Sanctis, a Napoli C. Colucci.

1907 Francesco De Sarlo fonda "La cultura filosofica"; ilperiodico darà spazio alla discussione di problemi psicologicie presterà attenzione a quanto avviene in campo psicologico edepistemologico negli altri paesi.

1907 Si costituisce la Società italiana di neurologia.

1908 Sorge a Milano un Laboratorio civico di psicologia pura eapplicata diretto da Zaccaria Treves; è la trasformazione diquello fondato nel 1898 a Crevalcore (Bologna) da Ugo Pizzoli,autore e realizzatore di apparecchi per la ricercapsicologica.

1908 Luigi Baroncini, psichiatra presso il manicomio di Imola,pubblica sulla "Rivista di psicologia" : Il fondamento e ilmeccanismo della psicoanalisi.

1908 Gustavo Modena, vicedirettore del manicomio di Ancona,pubblica sulla "Rivista sperimentale di freniatria"Psicopatologia ed etiologia dei fenomeni psiconeurotici;contributo alla dottrina di Freud. Insieme all'articolo diBaroncini è tra i primi studi italiani dedicati a Freud.

1908 Sante De Sanctis pubblica sul "Bollettino della R.Accademia medica di Roma" Dementia praecocissima catatonica ocatatonia della prima infanzia ?

1909 Maria Montessori pubblica in due opere dal titoloL'antropologia pedagogica e Il metodo della pedagogiascientifica i risultati delle sue ricerche antropologiche epsicopedagogiche. Le sue idee hanno immediata diffusione negliStati Uniti e in altre nazioni europee.

1910 Per iniziativa di G. C. Ferrari si costituisce la"Società italiana di psicologia".

1910 Guido della Valle pubblica Le leggi del lavoro mentale.

1911 Mario Ponzo pubblica su "Archives italiennes de biologie"Intorno ad alcune illusioni nel campo delle sensazioni tattilisull'illusione di Aristotele e fenomeni analoghi.

1911 All'interno del libro di L. Löwenfeld, La vita sessuale ele malattie nervose (Torino, Utet) viene tradotto per la primavolta in lingua italiana un articolo di Freud : Mie opinionisulla parte della sessualità nella etiologia delle neurosi.

1912-15 Si pubblica a Firenze la rivista "Psiche". Ne èredattore capo Roberto Assagioli. Tra i gli autori: F. DeSarlo, A. Gemelli, E. Bonaventura.

1913 Esce a Heidelberg la Psychologie der Zeitauffassung diVittorio Benussi.

1914-17 Sante De Sanctis pubblica i "Contributi dellaboratorio di psicologia sperimentale della R.U. di Roma ".

1915 Marco Levi Bianchini, direttore del manicomio di NoceraInferiore, pubblica nella "Biblioteca psichiatricainternazionale" (da lui stesso fondata a Nocera) la traduzionedelle Cinque conferenze sulla psicoanalisi di Freud.

1915 Enzo Bonaventura pubblica su "Psiche" Ricerchesperimentali sulle illusioni dell'introspezione in cui cercadi identificare significato e validità delle metodichescientifiche per la psicologia.

1917 Agostino Gemelli viene chiamato a dirigere il Gabinettoper le ricerche psicofisiologiche sull'Aviazione del ComandoSupremo del Regio Esercito italiano; qui imposta su nuove basile indagini compiute sull'idoneità degli aviatori da Falchi,Nieddu-Semidei e Belli.

1919 Kiesow e Gemelli fondano a Torino l'"Archivio italiano dipsicologia".

1920 Marco Levi Bianchini fonda "L'Archivio generale dineurologia, psichiatria e psicoanalisi". Un settore dellarivista è dedicato specificamente alla recensione deicontributi psicoanalitici stranieri.

1920 – 1945 Il periodo fascista e la Psicotecnica

Sotto il profilo epistemologico la disputa tra materialismopositivistico e spiritualismo idealista, svolgendosi in unclima di aprioristica delegittimazione reciproca, condizionalo sviluppo della nostra psicologia in modo più negativo chein altri paesi. Le ragioni storiche di questa differenza sono da ricercare,

forse, nella particolarità dell’intreccio che vi è in Italiatra cultura e istanze ideologiche, politiche e religiose; unintreccio così stretto che risulta difficile, per unadisciplina già per “natura”costretta ad un continuo sforzo didefinizione di confini e metodo, affermare una propriaautonomia e identità culturale al di fuori di una logica diasservimento e funzionalità al potere. A conferma di questa tesi sembra quasi scontato citare il

rapporto che la psicologia instaura con il fascismo.Indubbiamente il regime, sotto molti punti di vista, è avversoalla psicologia sia attraverso la sua estensione culturaleneoidealista: colpendo la trasmissione del sapere psicologicoe le posizioni accademiche (basti pensare che alla fine dellaguerra vi sono solo due cattedre di psicologia in Italia:quella di Ponzo all’università di Roma e di Gemelli allacattolica di Milano); sia attraverso la politica autarchicaprovocando, parallelamente ad una riduzione delle possibilitàdi confronto critico su i temi e le idee che le grandi scuolepsicologiche (comportamentismo, gestalt, psicoanalisi)elaborano in Europa e negli Usa, un improduttivo ripiegamentodella ricerca su temi autoctoni e strumentali (Riccardo Luccioscrive a riguardo che vi è il tentativo di affermare “unapsicologia fascista con sue caratteristiche peculiari segni chiari del genio italico”)(1978c pag 38).

Ciò nonostante appare semplicistico, assegnare al regimel’intera colpa dello stato di arretratezza e ritardo culturalein cui versa la psicologia italiana in questo periodo, ancheprima del ventennio la strumentalizzazione ideologica epolitica del dibattito epistemologico limitava lo sviluppo diun dialogo costruttivo sulla base di scopi e interessipuramente scientifici: non di rado le discussioni assumevano,tanto per dare l’idea, dei toni da “crociata”, vi siscontravano non solo punti di vista teorici ma interi sistemiideologici; non solo idealismo contro positivismo, quindi, maanche chiesa contro marxismo ad esempio. I condizionamenti politici e ideologici diventarono una sorta

di “letto di Procuste” per il “dibattito” interferendo con ilprogresso della ricerca metodologica pura, ragione per cui inItalia viene a mancare un’impostazione in grado di collegare,adeguatamente, la prassi di ricerca sperimentale con la teoriadi riferimento. Gli unici tentativi, in questa direzione,possono essere considerati quelli del pragmatismofunzionalista, della fenomenologia e dello strutturalismo ma,in fin dei conti, neppure questi indirizzi di ricerca riesconoad imporsi come solidi contenitori teorici, restando letteramorta; esperienze incomplete nel panorama storico dellapsicologia italiana.In sintesi il fascismo per lo più acutizza solo problemi gia

esistenti, enfatizza le lacune strutturali ma buona parte deldanno la psicologia italiana se l’era già inflitto da solaanzi, a voler fare “l’avvocato del diavolo”, si può direche“non tutto il male fascista venne per nuocere” se è veroche, durante il ventennio, in un momento in cui il dibattitoepistemologico è stato abbandonato o comunque si è ridotto aduna sorta di polemica privata tra Gemelli e Gentile, (cfr.Cimino, Dazzi 1998) il regime almeno incentiva gli studi sullepossibili applicazioni pratiche della psicologia in particolarmodo in campo militare e industriale, in questa fase infattiil termine psicotecnica diventa di moda tra gli psicologi.

“Non è azzardato affermare… scrive Lombardo (1997 pag 68)… chela psicologia, dagli anni trenta fino al secondo dopo guerra, è riuscita solo inquanto psicotecnica a ritagliarsi un proprio spazio sia pure di modestasignificatività nella cultura italiana”.

Il VII congresso della SIP, (svoltosi a Torino nel 1929),intitolato appunto: “Congresso Nazionale di Psicologia Sperimentale e di

Psicotecnica”, rappresenta una ribalta importante per gli studiconsiderati utili allo sviluppo sociale ed economico delpaese.Padre Agostino Gemelli, presidente del congresso, nella

relazione introduttiva definisce la psicotecnica:

“somma di applicazioni della psicologia allo studio dei problemi dell’attivitàumana utile ai fini sociali” (cit. in Spaltro 1966 p. 17) .

In seguito vengono creati in varie parti d’Italia centri diapplicazioni psicotecniche e di orientamento scolastico eprofessionale. Nel 1939 allo scopo di promuovere e coordinare la ricerca

applicativa il governo istituisce la Commissione Permanente per leApplicazioni della Psicologia (trasformatasi dopo la guerra nel CentroSperimentale di Psicologia applicata del CNR.). Il fatto che anche talecommissione è presieduta da Gemelli testimonia il rispetto ela fiducia di cui questi gode presso le istituzioni culturalifasciste.

“Egli… sintetizza Marhaba (1981 p. 37)…religioso francescano erettore della più importante istituzione cattolica (l’Università del SacroCuore di Milano) svolse, nell'Italia del Concordato fra stato e Chiesa, un ruolostrategico di mediazione tra, la cultura idealistica ufficiale, avversa alla psicologia, ela psicologia stessa.”

Mediazione tanto più efficace poiché condotta sulla base diuna parziale contiguità ideologica, di matrice cattolicospiritualista, tra la sua impostazione filosofica neotomista8 equella idealista. Nella antropologia gemelliana l’individuo èconsiderato una unità somato-psichica integrata e organica, lacui complessità va indagata attraverso un approccio

8 Nella antropologia gemelliana l’individuo è considerato una unitàsomato-psichica integrata e organica, la cui complessità va indagataattraverso un approccio metodologicamente eclettico ossia: valorizzando icontributi di scuole diverse (dal comportamentismo alla riflessologia,dalla psicologia della forma, alla psicologia dinamica) ciò non di meno glistudi psicologici di tipo sperimentale restano per il “Nostro” soggetti adun vincolo ontologico ineludibile; implicito nella natura anche spirituale,oltre che biologica, dell’essere umano.

In sintesi, la psicologia ha un fondamento scientifico; una sua ragionedi essere; produce conoscenze utili e accertabili sulla natura umanaseppure entro un limite gnoseologico oltre il quale è necessario ricorreread un’ermeneutica di ordine filosofico-religioso.

metodologicamente eclettico ossia: valorizzando i contributidi scuole diverse (dal comportamentismo alla riflessologia,dalla psicologia della forma, alla psicologia dinamica) ciònon di meno gli studi psicologici di tipo sperimentale restanoper il “Nostro” soggetti ad un vincolo ontologico ineludibile;implicito nella natura anche spirituale, oltre che biologica,dell’essere umano. In sintesi, la psicologia ha un fondamento scientifico; una

sua ragione di essere; produce conoscenze utili e accertabilisulla natura umana seppure entro un limite gnoseologico oltreil quale è necessario ricorrere ad un’ermeneutica di ordinefilosofico-religioso. Non va dimenticato, inoltre, che, nello stabilire un rapportoprivilegiato con il regime, Gemelli può contare sulla lungaesperienza di ricerca maturata, già durante la prima guerramondiale, proprio in quei settori applicativi della psicologiaa cui il fascismo guarda con forte interesse utilitaristico(famose sono le sue ricerche del 1917 sulla selezione degliaviatori). Da quanto fin qui detto emerge, anche e soprattutto in questa

fase storica, un quadro generale dello stato di salute dellapsicologia italiana poco confortante per una serie di motivi,non ultimo la condizione di isolamento culturale provocatadalle politiche autarchiche del regime eppure, se ci poniamoancora una volta nell’ottica di guardare il bicchiere mezzopieno, possiamo rilevare come, proprio in questo periodo, lanostra psicologia riesca, almeno in parte, a colmare il gapculturale che la divide dai paesi più avanzati. Esemplare è il caso della psicoanalisi, che inizia in questi

anni ad essere conosciuta e praticata in Italia nonostantel’ostilità fascista (era considerata una scienza giudaica); edella cultura cattolica idealista per la quale non èconcepibile una “scienza dell’anima”. Risale al 1925 la fondazione per iniziativa di Marco Levi

Bianchini della Società Psicoanalitica italiana. Dopo lariorganizzazione voluta nel 1932 da Edoardo Weiss (medicotriestino che era stato allievo di Freud) alla nuova societàsi iscrivono studiosi come Nicola Perotti, Emilio Servadio eCesare Musatti: i loro articoli ospitati sulla neonata Rivistaitaliana di Psicoanalisi (fondata sempre da Weiss nel 1931)saranno importanti in ottica divulgativa così come la

pubblicazione dei primi manuali teorici (Morselli nel 1926,Weiss nel 1931, e Bonaventura nel 1938.). Inizialmente comunque ad eccezione dell’università di Padova,

dove operano Benussi prima e Musatti poi, negli ambientiaccademici la psicoanalisi non suscita molto interesse; èancora considerata un’oggetto misterioso, una teoria fumosa escientificamente inconsistente. Rilevante, invece, riultaessere l’impatto sull’arte e la letteratura italiana, apartire da Trieste, città di Weiss dove ispirò autori comeSvevo, Saba, Calvino. Sebbene in pochi gli psicoanalisti italiani sono molto attivi

organizzano riunioni scientifiche pubblicano lavori originaliin riviste italiane e straniere poi,” dal 1939 sino a tutto il1945, la psicoanalisi in Italia praticamente sparisce, glianalisti si contano sulle dita di una mano trattanosporadicamente qualche “caso” ma sono isolati dal movimentopsicoanalitico mondiale.

Cronologia

1921 Edoardo Weiss espone nell'articolo Alcuni concetti fondamentalidella psicoanalisi, pubblicato sulla "Rivista sperimentale difreniatria", le differenti concezioni della libido in Freud eJung.

1922 Esce nei Manualetti Hoepli la Introduzione allo studio dellapsicoanalisi di Edoardo Weiss.

1924 Padre Agostino Gemelli istituisce presso l'UniversitàCattolica del Sacro Cuore di Milano, da lui fondata nel 1921,un laboratorio di psicologia. Nello stesso anno inizia lapubblicazione Contributi del laboratorio di psicologiadell'Università Cattolica del Sacro Cuore.

1924 Per iniziativa di Giulio Cesare Ferrari nasce la Legaitaliana per l'igiene mentale; la riunione si tiene a Bologna,il 19 ottobre, nella sala del Consiglio provinciale.

1924 De Sanctis pubblica Neuropsichiatria infantile (Stock,Roma); oltre a tematiche di psicologia patologica, vi avanzaun'analisi critica di alcuni aspetti della psicoanalisi.

1925 Vittorio Benussi pubblica presso la casa editriceZanichelli di Bologna La suggestione e l'ipnosi come mezzi dianalisi psichica reale.

1925 Marco Levi Bianchini fonda la Società psicoanaliticaitaliana, rifondata nel 1932 da Edoardo Weiss.

1925 Il congresso della Società italiana di freniatria si aprecon una relazione di M.Kobylinsky e G.Vidoni su Lacostituzione in psichiatria. Il costituzionalismo è in queglianni l'indirizzo egemone nella psichiatria italiana.

1926 Cesare Musatti pubblica Analisi del concetto di realtàempirica, in cui viene affrontato il problema della fondazioneteoretica della psicologia.

1926 Roberto Assagioli fonda a Roma l'Istituto diPsicosintesi.

1927 Ferruccio Banissoni pubblica La psicologia della volontà.

1929 E. Bonaventura pubblica a Milano Il problema psicologico deltempo.

1929 Mario Ponzo pubblica a Torino Alla ricerca delle attitudini deigiovani.

1929-30 Esce a Roma la Psicologia sperimentale di Sante De Sanctis.

1930 G. E. Morselli pubblica sulla "Rivista sperimentale difreniatria" l'articolo Sulla dissociazione mentale. E' laprima lettura in chiave antropologica di un caso clinico.

1930 Si apre a Firenze un ufficio comunale per l'orientamentoprofessionale diretto da Alberto Marzi.

1930 Enzo Bonaventura pubblica La psicologia dell'etàevolutiva (infanzia e adolescenza). Apparso come libro ditesto per gli allievi della Scuola Magistrale Ortofrenica diFirenze resta per un ventennio il manuale di psicologainfantile più utilizzato in Italia.

1931 Vittorio Benussi pubblica Suggestione e psicoanalisi.

1931 Cesare Musatti pubblica Elementi di psicologia della testimonianzain cui applica alla testimonianza le idee generali dellateoria della forma.

1931 E.Rizzani, direttore dell'ospedale psichiatrico diRacconigi, fonda "Schizofrenie"; sul periodico vengonopubblicati e discussi i primi mezzi di cura fisica dellaschizofrenia (lobotomie, shock insulinico, shockcardiozolico).

1931 Arcangelo Galli, formatosi alla scuola di Wertheimer,pubblica il primo dei suoi lavori sulla percezione visiva notia livello internazionale (Contributo allo studio dellapercezione delle variazioni di chiarore e di illuminazione)

1932 Viene fondata la "Rivista italiana di psicoanalisi",organo della Società psicoanalitica italiana, diretta daEdoardo Weiss.

1935 Presso la clinica delle malattie nervose dell'Universitàdi Roma viene aperto il primo Reparto dedicato alla pratica eallo studio delle terapie di shock diretto da Ugo Cerletti.

1935 Emilio Servadio pubblica, su "Imago", l'articoloPsychoanalyse und Telepatie.

1935 Alessandro Gatti fonda a Milano il Centro di studi sullavoro.

1935 Gemelli riesce a far inserire la psicologia come materiafondamentale per la laurea in filosofia e come materiacomplementare per le lauree in medicina, pedagogia egiurisprudenza.

1936 Alberto Marzi pubblica Il controllo psicotecnico deglioperai qualificati tradotto nello stesso anno in linguafrancese.

1937 Al congresso internazionale di Münsingen Bini (eCerletti) avanzano l'ipotesi di sostituire, nelle terapie dishock, a insulina e cardiazol la scossa elettrica.

1938 Enzo Bonaventura pubblica, nella collana "Cultura d'oggi"della Mondatori, La psicoanalisi, prima esposizione delpensiero di Freud. Oltre dieci pagine sono dedicate a Jung.Dato il successo, il libro viene ristampato appena cinque mesidopo la prima edizione.

1938 Ugo Cerletti, in collaborazione con Bini, pratica ilprimo elettroshock sull'uomo. Ritenuta allora efficace, lapratica si diffonde per i vantaggi che sembra manifestarerispetto alle tecniche utilizzate fino a quel momento neltrattamento di gravi patologie psichiatriche mediante shock.

1938 Cesare Musatti pubblica Gli elementi della psicologiadella forma, sunto delle lezioni tenute all'Università diPadova sull'argomento, peraltro già affrontato in Forma edassimilazione(1931) e Forma e movimento (1937). Proseguirà lericerche in questo campo Ferruccio Metelli, autore di ricerchesulla percezione del movimento e le relazioni tra figura esfondo.

1938 Gemelli tratta con Levi Bianchinil'acquistodell'"Archivio" e subentra nella direzione ; nel primofascicolo, che compare come "Archivio di psicologia,neurologia e psicoterapia", è espunto il termine psicoanalisi.Trimestrale, viene pubblicato sotto gli auspici del C.N.R. esi avvale della collaborazione di due psicologi (Ponzo eBanissoni) e quattro psichiatri (Cerletti, Medea, Besta, DeLisi).

1938 Marco Levi Bianchini fonda "L'Archivio generale dineurologia, psichiatria e psicoanalisi". Un settore dellarivista è dedicato specificamente alla recensione deicontributi psicoanalitici stranieri.

1938 Con la promulgazione delle "leggi razziali", EnzoBonaventura è costretto a emigrare e si reca in Palestina,Cesare Musatti viene sospeso dall'insegnamento, la Società

psicoanalitica di Edoardo Weiss si scioglie, Weiss stessoemigra negli Stati Uniti, Marco Levi Bianchini sospende lapubblicazione del suo "Archivio generale di neurologia,psichiatria e psicoanalisi", Emilo Servadio emigra in India eSilvano Arieti lascia Pisa per gli Stati Uniti.

1939 Esce a Milano il Trattato di biotipologia umana di NicolaPende.

1939 Viene costituita presso il Consiglio Nazionale delleRicerche una Commissione permanente per le applicazioni dellapsicologia (Presidente : A.Gemelli, Vicepresidente : M.Ponzo,Segretario: F.Banissoni).

1940 A.Gemelli, in collaborazione con Bottazzi, pubblica perla Vallardi Il fattore umano del lavoro (collaborano: Banissoni,Boldrini, Margaria, Palma, Pizzuti, Ponzo, Quagliarello,Vito). E' un lavoro organico sul tema e le applicazionipratiche della ricerca psicotecnica.

1942 La Einaudi pubblica nella collana "Collezione di studireligiosi, etnologici e psicologici", diretta da Ernesto DeMartino e Cesare Pavese, Il problema dell'inconscio nella psicologiamoderna (1932) di C. G. Jung. Il volume, che raccoglie saggiscritti tra il 1920 e 1930, viene tradotto da Giovanni Bolleae Arrigo Vita che mantengono l'anonimato.

1942 Danilo Cargnello pubblica sulla "Rivista di psicologia"L'analisi esistenziale in psichiatria in cui, riferendosi alcaso di Ellen West di L.Binswanger, espone i principifondamentali della psicologia esistenziale e i rapporti traquesta e la psicoanalisi.

1942 Viene istituito il Servizio psicologico dell'esercitodiretto da Ferruccio Banissoni.

1942 A. Gemelli pubblica La psicotecnica applicataall'industria e L'operaio nell'industria moderna. Le operesegnano lo spostamento di Gemelli dalla psicotecnica allapsicosociologia.

1942 E.G Morselli pubblica sulla "Rivista di psicologia"Mescalina e schizofrenia.

1945 – 1960 Dalle ceneri

Giungiamo cosi alla fine della seconda guerra mondiale,periodo in cui le istituzioni culturali italiane devono fare iconti con i danni causati da 20 anni di gestione ideologicadel regime. Luccio (1978e p. 45) ci ricorda che

“l’ostracismo fascista nei confronti dela psicologia accademica fece si che siinterrrompesse il normale ricambio generazionale tra psicologi, il risultato fuche mancò alla psicologia un tessuto culturale una comunità scientifica nelvero senso della parola inoltre i contatti con cio che avviene nel mondo dellapsicologia in altri paesi sono pressoche interrotti”.

Dopo la guerra dunque anche la psicologia in Italia,soprattutto quella accademica, è ridotta in macerie, non restache rimboccarsi le maniche. Alle due superstiti cattedre di Roma e Milano si aggiungono

in pochi anni quella di Torino, Padova, Firenze, Trieste ePalermo. Tra i protagonisti del processo di ricostruzione vi è ancora

Agostino Gemelli fautore, ad esempio, dell’apertura di unascuola di specializzazione presso la “Cattolica” di Milano cherappresenta, fino agli anni ’70, l’unica opportunità formativaper acquisire, dopo una laurea in filosofia o medicina, unacompetenza e una professionalità specificamente psicologiche.Un altro protagonista di questa rinascita della psicologia

italiana nel dopoguerra è indubbiamente Cesare Musatti: semprediviso tra ricerca sperimentale e psicoanalisi sceglie, inquesta fase, di dedicarsi maggiormente alla divulgazione diquest’ultima. Trasferitosi stabilmente a Milano nel 1947, dove è statochiamato a ricoprire la nuova cattedra di psicologia,introduce, per la prima volta ufficialmente, argomentipsicoanalitici nei corsi universitari. Importante è anche il

suo costante quanto prezioso per l’epoca, contributo dicritica epistemologica: allievo di Aliotta oltre che diBenussi già nel 1926, con il suo volume “Analisi del concettodi realtà empirica”, aveva anticipato temi che solo molti annidopo saranno trattati dalla psicologia internazionale. Nonostante però l’attivismo di personaggi del calibro di

Gemelli e Musatti la ripresa è lenta e faticosa e,indubbiamente, a parte la storica diffidenza della culturacattolica da un lato e quella di sinistra, figlia dellaresistenza, dall’altro che, come osserva Soro (1999 p.69),considerava la psicologia e la psicoanalisi in particolare:

“una dottrina per patologie tipiche della decadenza borghese ma inadatta eforse anche pericolosa per intepretare la normalità dell nuove classi socialiitaliane”

Il problema principale della nostra psicologia restal’incapacità a risolvere le questioni epistemologiche difondo: infatti, si è ancora ben lontani dal definire conchiarezza l’ “oggetto” di studio. Tale incapacità, checondiziona negativamente il livello qualitativo della ricerca,costa alla psicologia applicata e di riflesso all’immagineprofessionale degli psicologi la perdita di una credibilitàscientifico culturale. Non c’è da meravigliarsi, pertanto, se in questo periodo,

molto spesso il lavoro dello psicologo risulta esseresottodimensionato rispetto alla competenza esso, infatti inconcomitanza con il proliferare di studi psicometrici, che inrealta consistono in semplici tarature e adattamenti di teststranieri, si riduce per lo più alla mera somministrazione direattivi (intelligenza, attitudine, personalità) nelle scuole:per individuazione di soggetti ipodotati da assegnare alleclassi differenziali; nelle aziende: per la selezione delpersonale; nelle istituzioni sanitarie: per individuare malatidi mente e devianti. In pratica, lo psicologo è visto come unasorta di tecnico che si occupa della somministrazione dei teste della verifica dei risultati ma non della gestionedell’intervento vero e proprio; compito che invece è affidatoa psichiatri, medici o altre figure professionali. A partire dalla fine degli anni ‘50, gradualmente nell’ambito

della ricerca accademica italiana, all’interesse verso lapsicometria si sostituisce, sulla spinta della diffusione

della teoria della gestalt, quello per gli studi sullapercezione visiva. Con l’XI congresso della SIPs, tenutosi a Milano nel 1956, si

intensificano i contatti con la psicologia internazionale.Angiola Masucco Costa porta Jean Piaget in italia e sicomincia a discutere di psicologia sociale. Due anni dopo durante il XII congresso che si tiene a Trieste

è la cosidetta scuola veneta a far la parte del leone, sonopresentati i lavori di Metelli9 e Kanisza che erano statiallievi di Musatti. Intanto si afferma un nuovo importanteistituto di ricerca quello di Bologna diretto da RenzoCanestrari che per la prima volta sostenuto da finanziamentiadeguati, affronta in modo sistematico ed efficace, una grandevarieta di temi e progetti in diversi campi di studio dallosperimentale a quello applicativo, dalla clinica al sociale.Il successo dell’istituto di Bologna va contestualizzato

all’interno di un antagonismo metodologico che vedecontrapporsi in questi anni due approcci diversi alla ricerca:uno privo di finalità applicative, caratteristico di queglistudi sulla percezione svolti asetticamente in laboratoriisolati dall’ambiente sociale; l’altro, piu pragmatico,caratteristico di studi che mirano alla risoluzione diproblemi riguardanti la prevenzione degli infortuni,l’adattamento scolastico, le motivazioni, le dinamiche digruppo, la formazione ecc. Tale diversità di modi di intendere e sviluppare la ricerca

caratterizzerà a lungo (forse la caratterizza tuttora) lanostra psicologia accademica, per questo motivo il progetto di9 nel 1940 succede a Musatti nella direzione dell'Istituto, e si stabilisce definitivamente a Padova a partire dal 1954. Sebbene inizialmente interessato alla psicoanalisi, Metelli, continuando la tradizione musattiana e benussiana, compie ricerche nell'ambito della psicologia dellatestimonianza, in particolare sull'errore mnestico e testimoniale, e scopreil valore interpretativo della psicologia della Gestalt. Il campo di ricerca da lui preferito diventa allora quello della psicologia della percezione, cui contribuisce in un lungo corso di anni con pregevoli ricerche sperimentali sulla percezione visiva del movimento, sull'organizzazione figura-sfondo, sull'identità fenomenica, sulla percezione della causalità, sulla percezione della trasparenza. In quest'ultimo settore specifico di ricerca, la percezione della trasparenza,Metelli fornisce alcuni contributi originali di notevole valore scientifico, e viene riconosciuto come uno specialista di livello internazionale, ottenendo, quasi unico fra gli italiani dell'epoca, l'onoredella pubblicazione del suo lavoro principale (appunto sulla trasparenza) nella prestigiosa rivista "Scientific American" (1974).

un corso di laurea in psicologia, presentato da ErnestoValentini nel 1967 in occasione del convegno tenutosi a Milano“Le scienze dell’uomo e la riforma universitaria”, prevede,dopo un biennio propedeutico, un biennio di preparazionespecifica in uno dei seguenti indirizzi: didattico,professionale- applicativo e sperimentale.

Cronologia

1946 Nell'ottobre si tiene a Roma il primo Congresso italianodi psicoanalisi sotto la presidenza di Nicola Perrotti.

1946 Esce a Padova Introduzione alla caratterologia moderna diF.Metelli.

1947 La Astrolabio di Roma inaugura "Psiche ecoscienza.Collana di testi e documenti della psicologia delprofondo" diretta da Ernst Bernhard; escono in quell'anno diS.Freud, Introduzione allo studio della psicoanalisi, A.Adler, Prassi e teoria della psicologia individuale, C.G.Jung,Sulla psicologa dell'inconscio e Psicologia e educazione.

1948 Esce a Torino Il mondo magico di Ernesto De Martino.

1949 Cesare Musatti pubblica il Trattato di psicoanalisi,esposizione generale delle teorie di Freud illustrate da unacasistica personale. Nel manuale, del 1938 ma dato alle stampesolo un decennio dopo, Musatti riprende le lezioni tenutepresso l'Università di Padova negli anni accademici 1933-34 e 1934-35.

1950 Il filosofo Antonio Banfi intervenendo su L'Unità del 3agosto ("Psicologia in guardia!") dà il via a una polemica,nella cultura politica di sinistra, con Cesare Musatti.

1950 Viene costituito presso il C.N.R. l'Istituto nazionale dipsicologia; lo dirige F.Banissoni.

1950 Ugo Cerletti presenta al primo congresso mondiale dipsichiatria, che si tiene a Parigi, una relazione suL'électrochoc.

1951 Esce la collana "Collezione di psicologia" diretta daAlberto Marzi per la Editrice Universitaria (dal 1967 casaeditrice G.Barbera, poi Giunti-Barbèra). Escono in quell'anno:Medicina psicosomatica di F.Alexander, Introduzione allapsicologia sociale di O.Friedmann, Che cos'è la psicoanalisi?di E.Jones.

1951 Esce, nella "Biblioteca di cultura scientifica" dellaEinaudi, lo scritto di Freud Inibizione, sintomo e angoscia(traduzione di E.Servadio).

1951 La Astrolabio pubblica il Trattato di psicoanalisi dellenevrosi e delle psicosi di O.Fenichel

1952 Esce nell' "Archivio di psicologia, neurologia epsichiatria", Legittimità di un'analisi del processopercettivo fondata su una distinzione in "fasi" o "stadi" diG. Kanizsa.

1952 Bruno Callieri pubblica nella "Rassegna di studipsichiatrici" Psicopatologia ed esistenzialismo.

1953 F. Basaglia pubblica Il mondo dell'"incomprensibile"schizofrenico attraverso la Daseinsanalyse.

1954 Nasce la "Rivista di psicologia sociale": la dirigeAngiola Masucco Costa; allieva e successore di Kiesow, giàall'inizio degli anni quaranta si è applicata nel settoredella psicologa sociale.

1954 Esce il primo numero del "Bollettino di psicologiaapplicata": lo dirige A.Marzi.

1955 Gaetano Benedetti viene invitato da Agostino Gemelli aivenerdì della Cattolica per riferire sui trattamentipsicoterapeutici delle psicosi schizofreniche iniziati nel1950 al Bürghölzli di Zurigo (G.Benedetti,Möglichkeiten undGrenzen der Psychotherapie Schizophrener, 1955).

1956 Renzo Canestrari pubblica sulla "Rivista di psicologia"Osservazioni sul fenomeno del trapezio ruotante.

1956 Esce la "Rassegna di psicologia generale e clinica": ladirige G.Canziani.

1958 Le amministrazioni provinciali di Milano, Torino e Genovaistituiscono i primi tre Centri d'Igiene Mentale che segnanoil passaggio dai Dispensari extraospedalieri all'assistenzaesterna globale.

1959 La casa editrice Feltrinelli programma la "Biblioteca dipsichiatria e di psicologia clinica" impostata da PierFrancesco Galli insieme a Gaetano Benedetti. La pubblicazione,che inizia nel 1962, comprenderà traduzioni che aprono nuoveprospettive(Balint, Sullivan, Binswanger, Frieda Fromm-Reichmann, Minkowski, Lebovici, Ackerman) accanto a produzionioriginali di autori italiani (Cargnello, Balduzzi, MaraSelvini Palazzoli,Calmieri, Giberti, De Giacomo,Morselli,Piro).

1960 Il "Gruppo milanese per lo sviluppo della psicoterapia-Centro studi di psicoterapia clinica" viene fondato a Milanoda Pier Francesco Galli, Berta Neumann, Mara SelviniPalazzoli, Enzo Spaltro.

1960 – 1980 Il definitivo rilancio

Negli anni ‘60 gli psicologi sono poche centinaia, impiegatisopratutto nell’Università, l’Ente Nazionale PrevenzioneInfortuni , nel settore risorse umane di qualche grandeazienda e nelle commissioni o nei servizi scolastici. (Carli,Grasso 1991) Relativamente alla ricerca Mecacci distingue, in base

all’orientamento ideologico: i laici generalmente gestaltisti(Cesare Musatti, e i suoi allievi Gaetano Kanizsa a Trieste eFabio Metelli a Padova; Renzo Canestrari e i suoi allievi abologna); i cattolici della scuola di Agostino Gemelli e deisuoi allievi Marcello Cesa-Bianchi e Leonardo Ancona10 a

10 Psichiatra, psicoanalista, gruppo-analista. Già Ordinario di Psichiatriaall'Università Cattolica del Sacro Cuore, è stato direttore dell'Istituto

Milano; i cattolici della scuola di Ernesto Valentini assiemeai laici della scuola di Eraldo De Grada a Roma, senzadimenticare l'istituto di psicologia del C.N.R. di Roma e ilsuo direttore Raffaello Misiti. (Mecacci 1998).In questi anni cresce il numero di cultori della materia:

numerosi studenti di filosofia scelgono di laurearsi con unatesi in psicologia anche i mass media cominciano adinteressarsi ad argomenti psicologici; più specificamenteaumenta l’interesse verso la psicoterapia e la psicoanalisi unpo meno considerate un “vezzo borghese”. Tra i più attivi promulgatori della dottrina freudiana

possiamo citare, oltre a Musatti, Emilio Servadio11 a Roma,Leonardo Ancona primo psicoanalista cattolico praticante.Alla fine degli anni ‘60 i tempi sono ormai maturi per un

grande salto di qualita; sull’onda della rivoluzione culturaledel ‘68, vengono infatti approvate in Italia alcune leggiimportanti ai fini di una ridefinizione dello statusistituzionale e del ruolo sociale degli psicologi: è il caso,ad esempio, della legge 118 del 1971, la quale prescrivel’abolizione delle classi differenziali e l’inserimento deibambini portatori di handicap nelle classi normali.La stipula di convenzioni tra le province, i comuni e i primi

centri medico psicopedagogici, che risponde all’esigenza disupportare gli insegnanti nel compito nuovo di inserire iportatori di handicap e gestire forme di didattica piùadeguate, oltre a creare e rafforzare nuovi rapporti tra

di Psicologia della stessa Università a Milano (1959-1965) e di quello diPsichiatria e Psicologia a Roma (1965-1992). Ha dedicato un'attenzioneparticolare agli studi di psicologia sperimentale (percezione,apprendimento e pensiero), di psicologia sociale (dinamica di gruppo) e,nell'ambito della psichiatria, alle questioni inerenti la depressione, laschizofrenia e le perversioni. Nel campo della psicoanalisi i suoiinteressi si sono rivolti in maniera specifica allo studio delle nevrosi edelle psicosomatosi. È autore di numerosi volumi e articoli scientifici. 11 psichiatra, psicoanalista, gruppo-analista. Già Ordinario di Psichiatriaall'Università Cattolica del Sacro Cuore, è stato direttore dell'Istitutodi Psicologia della stessa Università a Milano (1959-1965) e di quello diPsichiatria e Psicologia a Roma (1965-1992). Ha dedicato un'attenzioneparticolare agli studi di psicologia sperimentale (percezione,apprendimento e pensiero), di psicologia sociale (dinamica di gruppo) e,nell'ambito della psichiatria, alle questioni inerenti la depressione, laschizofrenia e le perversioni. Nel campo della psicoanalisi i suoiinteressi si sono rivolti in maniera specifica allo studio delle nevrosi edelle psicosomatosi. È autore di numerosi volumi e articoli scientifici.

psicologi, insegnanti, enti locali e famiglie; innesca unprocesso virtuoso di sensibilizzazione della scuola e dellastessa società civile a temi e problematiche, fino ad alloraconsiderati specialistici, inerenti: l’aggiornamentodidattico, la formazione picopedagogica, il processo disocializzazione infantile, il disadattamento sociale, ecc.Parallelamente, negli ambienti accademici cresce l’interesse

verso le teorie sullo sviluppo infantile e sull’apprendimento.Il lavoro di studiosi come Piaget, Vygotsky, Bruner, Stern,Winnicott… diventa fonte d’ispirazione per molti nostriaddetti ai lavori. L’evento fondamentale però, che segna il definitivo rilancio

della psicologia italiana e della professionalità psicologica,è sancito dal DPR del 21 luglio 1971 che, dopo una lungagestazione durata tutti gli anni ’60, istituisce, in Italia,il primo corso di laurea in psicologia; per la precisioneall’interno della facoltà di magistero di Roma (ricordiamo chefino ad allora potevano svolgere la professione di psicologosolo i laureati in medicina o filosofia che avesserofrequentato apposite scuole tiennali di specializzazione). Il corso di studi progettato da Ernesto Valentini ebbe subito

un grande successo; alla fine degli anni ‘70 si registrò un“boom” di iscrizioni che creò non pochi disagi a livelloorganizzativo: sia per la mancanza di strutture adatte adaccogliere migliaia di studenti, sia per l’inpreparazionedelle istituzioni a gestire il fenomeno. In questi anni anche la scienza psichiatrica si rinnova

profondamente: la legge 180 del 1978, facendo tesorodell’esperienza portata avanti da Basaglia e i suoicollaboratori all’ospedale psichiatrico di Gorizia; promuovela deistituzionalizzazione della malattia psichica,prescrivendone la cura al di fuori dei recinti manicomiali. Poco dopo con la legge di Riforma Sanitaria n.833 del 22dicembre 1978, gli psicologi sono chiamati a svolgere nellestrutture e servizi, divenuti territoriali, attivitàdirettamente inerenti la tutela della salute; contribuendodirettamente alla prevenzione, la diagnosi, la cura e lariabilitazione di varie forme di difficoltà e disturbi”(Cecchini 1980).

Cronologia

1961 Esce sulla "Rivista di psicologia" Caratteri espressivied intenzionali dei movimenti :"la percezione dell'attesa" diGian Franco Minguzzi. Sulla base di tre prove sperimentali, sidimostra che è possibile realizzare situazioni che diano luogoa impressioni genuine e univoche di attesa.

1962 Franco Basaglia, assieme ad Antonio Slavich, avvianell'ospedale psichiatrico di Gorizia un tentativo dirinnovamento nel trattamento dei malati di mente che porteràalla costituzione della prima "comunità terapeutica" italiana.

1962 Inizia con i "Corsi di aggiornamento" l'attività pubblicadel Centro studi di psicoterapia clinica di Milano che verràdiretto fino al 1967 da Gaetano Benedetti; nel 1963 vieneistituita presso il Centro la prima scuola italiana dipsicoterapia.

1963 B.Callieri pubblica sulla "Rivista sperimentale difreniatria" Presupposti fenomenologico-esistenziali per unapsichiatria interpersonale.

1963 Angiola Masucco Costa pubblica per la casa editriceBoringhieri una messa a punto su La psicologia sovietica.

1963 Esce nella "Biblioteca di psichiatria e di psicologiaclinica" di Einaudi la traduzione italiana dell' Interpretazionedella schizofrenia di Silvano Arieti.

1963 Leonardo Ancona pubblica La psicoanalisi , un compendio delleteorie freudiane che tenta una riconciliazione trapsicoanalisi e pensiero cattolico. Nel volume vengono presi inesame anche i postfreudiani e in particolare Erikson.

1964 L'esperienza di Gorizia comincia ad attirare psichiatriimpegnati come Domenico Casagrande, Giovanni Jervis, VieriMarzi, Agostino Pirella, Lucio Schittar. Inizia la riflessionesociopolitica sulla trasformazione dell'ospedale psichiatriconella sua totalità. All'esperienza di Gorizia faranno seguitoquelle di Perugia, Nocera Superiore, Arezzo, Parma, Trieste ealtri tentativi alternativi centrati sull'esperienza di

pratica territoriale alternativa alla pratica manicomiale siatradizionale che centrata sull'abbattimento della mura(Giovanni Jervis, Reggio Emilia 1969).

1964 Viene tradotta in italiano, da R.Priori, laPsicopatologia generale di K.Jaspers ( Il PensieroScientifico, Roma).

1964 L'editore Paolo Boringhieri programma la serie dipsicologia, psicoanalisi, psichiatria curata da Pier FrancescoGalli.

1964 La Editrice Universitaria di Firenze apre la collana"Biblioteca internazionale di psicologia"; in quell'annoescono: Condizione dell'esperienza e fondazione dellapsicologia di C.Musatti e Psicologia differenziale diA.Inastasi.

1965 La Editrice Universitaria di Firenze apre la collana "Ifondamenti della psicologia moderna" diretta da P.Bozzi ,G.Kanizsa, G.Setter e pubblicata sotto gli auspici dellaSocietà italiana di psicologia scientifica. Vengono pubblicatele traduzioni di Teoria dinamica della personalità di K. Lewin, Principidinamici in psicologia di W.Köhler, Il pensiero produttivo di M.Wertheimer.

1965 L'editore Boringhieri dà inizio alla edizione completadelle opere di Jung a cura di Luigi Aurigemma.

1965 Esce sulla "Rivista sperimentale di freniatria"Psicopatologia del vissuto corporeo nella schizofrenia: studioclinico e fenomenologico dei deliri a tema somatico diC.Gentili, C.F.Moscatello, A.Ballerini, E.Agresti.

1967 Esce sulla "Rivista sperimentale di freniatria"Caratteristiche dell'attività psicofisiologica durante ilsonno: un contributo alle tecniche di valutazione diM.Bosinelli, G.Bagnaresi, S.Molinari, S.Salzarulo.

1967 L'editore Paolo Boringhieri progetta e dà inizioall'edizione completa dell'opera di Freud. L'impresa viene

realizzata grazie al concorso di Elvio Fachinelli, CesareMusatti, Michele Ranchetti e Renata Colorni.

1967 Edita dal "Gruppo milanese per lo sviluppo dellapsicoterapia" inizia la pubblicazione della rivista"Psicoterapia e Scienze umane", pubblicata dal 1982 da FrancoAngeli; costituisce una intersezione culturale e scientificainternazionale con la direzione di Pier Francesco Galli,Marianna Bolko e Berthold Rothschild.

1967 Esce nella "Biblioteca di psichiatria e di psicologiaclinica" la traduzione italiana del Trattato di psichiatria di EugenBleuler.

1967 Viene pubblicata la traduzione italiana di Il mito dellamalattia mentale (1960) di T.Szasz.

1967 Edito dall'Amministrazione provinciale di Parma esce acura di Franco Basaglia. Che cos'è la psichiatria? .

1971 La legge 118 prescrive l’abolizione delle classidifferenziali e l’inserimento dei bambini portatori dihandicap nelle classi normali.

1971 Il DPR del 21 luglio istituisce, in Italia, il primocorso di laurea in psicologia; all’interno della facoltà dimagistero di Roma

1977 la legge 180, detta anche legge Basaglia; prescrive lacura della malattia psichica al di fuori dei recintimanicomiali in una seride di strutture non coercitive maeducative come le case famiglia integrate nel tessuto sociale

1978 La Riforma Sanitaria n.833 del 22 dicembre, organizzal’assitenza sanitaria in strutture e servizi territoriali; inquesti ambiti gli psicologi hanno il compito di contribuirealla prevenzione, la diagnosi, la cura e la riabilitazione

BIBLIOGRAFIA

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