rapporto di fine tirocinio: termdat e tiproject

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Cancelleria federale CaF Servizi linguistici centrali, Sezione di terminologia Rapporto di fine tirocinio Smaltimento dei rifiuti (DEC05) Inquinamento del suolo (SOL08) Agricoltura (LBW93) Protezione delle acque (GWS01) TIProject Chiara Barbagianni

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Cancelleria federale CaFServizi linguistici centrali, Sezione di terminologia

Rapporto di fine tirocinio

Smaltimento dei rifiuti (DEC05)

Inquinamento del suolo (SOL08)

Agricoltura (LBW93)

Protezione delle acque (GWS01)

TIProject

Chiara Barbagianni

1. Introduzione

2. TERMDAT

2.1 Metodologia

2.2 DEC05 – smaltimento dei rifiuti

2.3 SOL08 – inquinamento del suolo

2.4 LBW93 – agricoltura

2.5 GWS01 – protezione delle acque

2.6 Rilettura di schede

3. Altre attività

3.1 TermInfo

3.2 Un anno di Termdat

3.3 Seminario della prof.ssa Michèle Lenoble

4. TIProject

4.1 Introduzione

4.2 Colloqui con gli interpreti

4.3 Obbiettivi

4.4 Questionari

4.4.1 Selezione del campione

4.4.2 Pubblicazione

4.4.3 Multilinguismo, localizzazione e validazione dei dati

4.4.4 Questionario 1 – Parlamento svizzero (DE)

4.4.5 Questionario 2 – Canton Zurigo (FR)

4.5 Raccolta dei dati

4.6 Discussione dei risultati

4.7 Ringraziamenti

5. Conclusione

5.1 Proposte

2

1. Introduzione

Il mio tirocinio presso la Sezione di Terminologia della Cancelleria federale di Berna era

stato pensato inizialmente per dare supporto alla sezione italofona nella revisione delle

schede sprovviste di equivalenti in italiano, sotto la guida della terminologa Chiara Messina.

In preparazione a questo compito, il 22 ottobre 2013 avevo partecipato al seminario di

formazione su Termdat per i traduttori italofoni della sede distaccata della Cancelleria

federale a Bellinzona.

In realtà, nei quattro mesi che ho trascorso a Berna, dal 1 febbraio al 31 marzo 2014, ho

avuto la possibilità di approfondire anche molti altri aspetti, sia legati alla pratica

terminologica in senso lato, sia legati a questioni specifiche di politica linguistica svizzera.

Contrariamente alla staticità della teoria studiata sui banchi di scuola, modus operandi e

contesto di applicazione sono strettamente interconnessi e flessibili, adattabili di volta in

volta per rispondere a esigenze specifiche.

Parallelamente a queste attività ho ideato e condotto un progetto di ricerca originale

riguardante le modalità d’uso di Termdat da parte degli interpreti operanti nelle istituzioni

svizzere. Non avendo avuto la possibilità di presentare risultati durante una riunione di

sezione, esporrò brevemente in questa sede la metodologia adottata e alcune proposte

formulate sulla base dei dati raccolti.

2. Termdat

Il compito principale che mi è stato affidato su Termdat è stato quello di rileggere un numero

ristretto di schede redatte in tedesco e in francese, e di completare la parte italiana

mancante. Le schede mi sono state assegnate periodicamente a blocchi e ciascun blocco

faceva riferimento a una singola collezione.

Dopo aver terminato l’aggiunta dell’italiano e la revisione delle altre lingue sotto la guida

di Chiara Messina e di Sergio Gregorio, le schede venivano rilette da un collega di

madrelingua tedesca e una collega di madrelingua francese per essere validate o

ulteriormente modificate. Per il tedesco ho inoltrato le bozze da revisionare a terminologi

diversi per ogni collezione, in modo da avere periodicamente il riscontro di più colleghi

possibili e poter famigliarizzare con approcci anche molto diversi tra loro. In questo modo

sono riuscita ad avere un parere da quasi tutti i terminologi della sezione: Chiara Messina e

Sergio Gregorio per l'italiano; Anne-Marie Gendron per il francese; Antonella Nicoletti,

Madeleine Aviolat ed Elmar Meier per il tedesco.

3

La versione definitiva doveva essere convalidata da tutti i terminologi interpellati e solo

allora la scheda poteva essere pubblicata su Termdat con il codice di validità 3 – scheda

corretta (controllo linguistico/formale). Una volta terminato un blocco, ossia una serie di

revisioni puntuali all’interno di una collezione, si poteva procedere al blocco successivo,

ossia a una nuova collezione.

2.1 Metodologia

Dal punto di vista formale ho applicato gli standard definiti nella Guida alla redazione di

schede terminologiche, sia per l’inserimento di nuovi contenuti, sia per la revisione dei

contenuti già presenti. Spesso, infatti, le schede che ho dovuto revisionare erano state

importate dalla versione precedente di Termdat e la disposizione delle informazioni non era

stata ancora aggiornata. Una della caratteristiche più ricorrenti era la presenza di un

contesto o di una nota erroneamente visualizzati nel campo fraseologia.

Dal punto di vista del contenuto, non ho potuto avvalermi di strumenti mirati per il

trattamento di corpora. Per quanto riguarda la documentazione, non mi è stato possibile

usare né programmi (es. WordSmith, usato dai colleghi terminologi), né risorse online (es.

TheSketchEngine.co.uk) per la creazione di corpora. Le ricerche sono state condotte

principalmennte su Google con criteri restrittivi (es. “testo cercato” site:admin.ch/opc) o nel

concordancer WebCorpus.co.uk, utile non tanto per l'impostazione di criteri di ricerca ma per

la modalità di visualizzazione schematica dei risultati tipica di un programma di

concordanze: la striga cercata è evidenziata e circondata da una breve porzione del testo

immediatamente precedente e seguente.

Per questa ragione è stato fondamentale il parere degli esperti. Questo risponde

all’esigenza di ottenere informazioni di qualità col minor sforzo possibile; trovare un esperto

in grado di risolvere un dubbio concettuale o in grado di dare informazioni sull’uso ha

permesso di abbreviare i tempi di documentazione, considerato che i termini presentavano

un alto grado di specializzazione e che i domini erano molto diversi tra di loro. Nel caso della

terminologia analizzata, gli esperti contattati erano sia tecnici dell’amministrazione federale

con alle spalle studi accademici specifici, sia traduttori dell’amministrazione federale. In

quest’ultimo caso le richieste miravano ad appurare l’uso effettivo di un termine e dei suoi

potenziali traducenti.

Questa riflessione mi permette di sfatare il mito dell’esistenza del cosiddetto linguaggio

giuridico tout court: la terminologia che mi è stata assegnata era, dal punto di vista del

contenuto, essenzialmente tecnica, scientifica, ingegneristica. Quello che l’ha resa giuridica,

o definibile come tale, è la cornice istituzionale (piano extratestuale) e lo stile (piano

testuale) in cui è stata trasposta.

4

In linea di principio il contenuto delle schede dovrebbe essere identico nelle tre lingue

(tedesco, francese e italiano) dal momento che, teoricamente, dovrebbe esserci piena

corrispondenza concettuale tra termini equivalenti. In realtà questo non sempre è vero. La

piena corrispondenza concettuale è spesso raggiunta con forzosi meccanismi denominativi.

Nella maggioranza dei casi, infatti, il francese e l’italiano sono modellati su strutture che

ricalcano pesantemente il testo tedesco, come nel caso della scheda recno:86820.

Un altro esempio investe le schede che hanno come entrata non un termine in senso

stretto, bensì una fraseologia, una collocazione o altri tipi di sintagmi. Ne è un esempio la

scheda recno:86861, in cui inizialmente era Brach liegen la voce tedesca; in questo caso la

prospettiva semantica delle valenze del verbo era diversa rispetto alle voci francese e

italiana. L'opzione mit einer Brache belegt werden, di cui è stato verificato l'uso effettivo,

permette di mantenere questo parallelismo.

Oltre alle peculiarità linguistiche, le scelte adottate riflettono un altro compromesso, che

tiene conto dei destinatari diversi per ogni lingua, con conseguenti necessità e modalità di

consultazione diverse: i redattori per il tedesco, gli specialisti di un settore per il francese e i

traduttori per l’italiano. Questa ripartizione rispecchia gli equilibri di prestigio tra lingue

nazionali nella politica linguistica adottata in Svizzera.

Per venire incontro alle necessità lavorative dei traduttori, ad esempio, spesso si trovano

fraseologismi, collocazioni o altri tipi di sintagmi non solo come campi integranti di una

scheda, ma come entrate singole, in deroga alle prescrizioni ortodosse della teoria

terminografica. Questa scelta metodologica è pienamente legittima, dal momento che

Termdat è pensato non come puro esercizio accademico, ma come strumento destinato ad

essere consultato concretamente in funzione della politica linguistica attuata in Svizzera.

La massima divergenza tra teoria accademica e approccio pragmatico adottato si è

riscontrata quando le entrate erano gruppi di sintagmi o interi periodi complessi. Queste

entrate svolgono una funzione simile alle memorie di traduzione, ossia rispondono al

bisogno di avere un aiuto rapido per formulare un traducente sulla base di equivalenze

attestate in altri testi. Questo aiuto potrebbe essere inteso erroneamente come risposta

preconfezionata a carattere normativo: per questa ragione, nelle schede evidentemente

redatte a beneficio dei traduttori, ho inserito nel campo nota la dicitura EXP: proposta d'uso

da adattare al contesto.

Ecco due casi particolarmente significativi. Nel caso di im Ofen getrocknet non era chiaro

il soggetto a cui si riferiva il predicato nominale nel dominio della protezione del suolo per

poter far`e ulteriori ricerche e precisare la scheda in modo significativo. Non essendo stato

possibile desumere queste informazioni, nemmeno dalla documentazione sulla collezione

SOL08 che poteva esser presente su GEVER, la scheda è stata cancellata. Per un motivo

diverso ho rimosso, ad esempio, la scheda della collezione LWB93 Werden Tiere

5

gesömmert, vermindert sich die Zahl der raufutterverzehrenden GVE um den

Sömmerungsabzug. In questo caso si trattava di un intero articolo presente in una versione

precedente della Oterm (RS 910.91), ora abrogato e potenzialmente fuorviante. Inoltre i

concetti di maggiore importanza, ossia Raufutterverzehr (recno:86908) raufutterverzehrende

Grossvieheinheit (GVE, recno:86819), erano già descritti in due apposite schede della

stessa collezione LWB93 che avevo precedentemente revisionato. Per queste ragioni la

cancellazione di quest'ultima scheda non ha comportato una perdita di dati utili.

2.2 DEC05 – smaltimento dei rifiuti

La prima collezione è stata la naturale prosecuzione della mia tesi di laurea magistrale, un

lavoro di terminologia descrittiva e terminografia giuridica multilingue nel dominio della

gestione dei rifiuti. Ecco l'elenco delle schede revisionate e integrate in modo sostanziale nel

corso del tirocinio:

51664 Mehr-Mulden-Konzept

51667 Mulde

51673 Wirbelstromabscheider

51678 Umschlagstelle

51729 Holderbank-Schmelz-Redox-Verfahren

51757 Rostasche

51783 Untertagedeponie, unterirdische Deponie

51787 illegale Deponie, wilde Deponie

51798 Feldrandkompostierung

51809 Reststoffe aus Shredderwerken, RESH

51868 Lithium-Batterie

51871 Verbundware

51677 Kehrichtabfuhr

2.3 SOL08 – inquinamento del suolo

La seconda collezione è stata decisamente tecnica, per la quale è stato necessario

approfondire alcuni concetti per poter fornire nelle schede informazioni pertinenti e non

dispersive. L'elenco che mi era stato assegnato comprendeva una ventina di schede;

nonostante tutte siano state analizzate, non tutte sono state poi completate anche su

Termdat. Quando le schede non riportavano altro che gli equivalenti in tedesco e in

francese, spesso non è stato possibile reperire informazioni o collocare i concetti in modo

soddisfacente all'interno del dominio, in modo da poter aggiungere l'equivalente in italiano

ed eventualmente una definizione, un contesto o una nota d'uso. Le schede revisionate e

integrate in modo sostanziale sono le seguenti:

132850 Luftkapazität

6

132862 Nährstoffaufnahme

132963 Oberboden, Horizont A

132970 Erdbau, Erdarbeiten

132994 Kernbohrgerät, Kernbohrer

133100 Torfsackung

133337 Pedon

133396 Polypedon

133418 O-Horizont

2.4 LBW93 – agricoltura

La terza collezione esaminata faceva parte di un progetto parallelo a quello condotto da

Chiara Messina nel dominio dell'apicoltura. Trattandosi di un progetto parallelo, ho

revisionato l'intera collezione al posto di soffermarmi solo sulle schede in cui mancava

l'italiano. Inoltre, le fasi metodologiche sono state pianificate in modo da far procedere i due

progetti di pari passo almeno nella fase iniziale e poter eventualmente integrare la ricerca

sulla terminologia dell'apicoltura con il contenuto di questa collezione.

Sfortunatamente, da una prima fase di revisione non solo non sono emersi punti di

contatto con una collezione recentemente redatta dal servizio linguistico dell'UFAG e

appena importata su Termdat, ma non erano presenti nemmeno schede inerenti l'apicoltura.

L'unico contributo che ho potuto dare al lavoro di Chiara Messina è stata la lista degli

elvetismi incontrati nel corso della revisione.

La ragione dell'insuccesso di questa collaborazione è dovuto alla peculiare composizione

della collezione LWB93, formata dallo spoglio quasi esclusivo delle versioni del 1993 e del

2003 della Oterm (RS 910.91), l'Ordinanza sulla Terminologia agricola. La OTerm si

presentava inizialmente come una descrizione della struttura tipica delle aziende agricole e

degli allevamenti in Svizzera, con precisi riferimenti alle funzioni dei singoli edifici e delle

superfici. Le modifiche sostanziali apportate nel corso del tempo hanno cambiato

completamente la struttura e il contenuto del testo; si può supporre che alcune informazioni

successivamente abrogate oppure omesse fossero state date per acquisite, in un

procedimento analogo a quanto avviene in linguistica con la riduzione dei termini complessi.

Oltre alla limitatezza, quindi alla potenziale poca rappresentatività del corpus preso in

considerazione, il problema di fondo riguardava anche la natura dei termini accolti. Le

entrate presentavano spesso solo parole chiave o sintagmi rilevanti dal punto di vista

contenutistico all'interno del testo dell'ordinanza, che diventavano occasionalismi se

rapportati all'insieme dei testi legislativi e burocratici in materia (es. im Lohn). Altre volte era

assegnata un'entrata per il termine (es. Dauerweide), senza il campo definizione, e un'altra

entrata per il sintagma della definizione contenuta nell'ordinanza (es. Fläche mit

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ausschliesslicher Weidenutzung), spesso non più riportato nella versione attualmente in

vigore della OTerm.

Per questo è stato necessario approfondire la conoscenza del dominio attraverso una

seconda fase di documentazione approfondita. Questo ha permesso la compilazione del

sistema concettuale della collezione: solo le relazioni gerarchiche sono state prese in

considerazione in modo da poter inserire il sistema concettuale anche in Termdat. La

documentazione è stata affiancata da una fitta corrispondenza con la traduttrice dell'UFAG

Patrizia Singaram per capire se i sintagmi o i (presunti) termini abrogati/omessi più

problematici fossero ancora in uso, nonostante non risultassero occorrenze dalla ricerca su

Google. Se il termine risultava non interamente abrogato, ma omesso dall'ordinanza e in uso

presso l'UFAG, la scheda veniva mentenuta per non privare i traduttori di un suggerimento

linguistico. In queste schede è stata aggiunta in nota la dicitura EXP: proposta da adattare

al contesto d'uso, in modo da rendere consapevole l'utente del basso grado di vincolo d'uso.

Inoltre, in base alle indicazioni della terminologa Anne-Marie Gendron, è stata mantenuta la

fonte non più in vigore con l'aggiunta della nota USG: diritto previgente.

Questo procedimento ha portato all'eliminazione di molti occasionalismi e di interi periodi

abrogati, probabilmente usati come memorie di traduzione ante litteram. La riduzione delle

schede è stata drastica: da un numero iniziale di 150 se ne sono salvate 113. Le schede

superstiti sono le seguenti:

86799 Produktionsstätte

86800 Betriebszentrum

86801 Sömmerungsbetrieb

86802 Hirtenbetrieb

86803 Gemeinschaftsstall

86804 Ackerfläche

86805 Halmfrucht

86806 Blattfrucht

86807 Dauergrünfläche

86809 Dauerwiese

86810 Maiensäss

86811 Streuefläche

86812 Obstanlage

86813 Hecke

86815 Gemeinschaftsweide

86816 Sömmerungsweide

86818 Rindergrossvieheinheit

86819 raufutterverzehrende Grossvieheinheit

8

86820 Düngergrossvieheinheit

86821 vermarktete Milch

86822 Verkehrsmilchproduzent

86823 Sömmerung

86824 Landwirtschaftsrecht

86825 betriebliche Zusammenarbeit

86835 nebenberuflich tätig sein

86836 die Buchhaltung führen

86838 Betriebszweiggemeinschaft

86842 gemeinsam nutzen

86843 einen Betrieb führen

86847 Tiere kennzeichnen

86848 Viehregister

86850 finanziell beteiligt sein

86851 ein Verzeichnis führen

86856 nichtlandwirtschaftlich genutzte Fläche

86857 landwirtschaftliche Nutzfläche

86858 offene Ackerfläche

86859 Fläche mit Kulturen in ganzjährig geschütztem Anbau

86860 Vegetationsperiode

86861 mit einer Brach belegt werden

86867 botanische Zusammensetzung

86869 Futtergewinnung

86870 Heimweide

86872 extensiv genutzte Fläche

86873 Feuchtstandort

86874 Nassstandort

86876 eine Fläche schneiden

86878 als Futter verwerten

86879 gärtnerische Freilandkultur

86880 Forstgarten

86881 Waldareal

86882 Christbaum

86884 Gehölzstreifen

86886 Krautsaum

86887 privatrechtliche Körperschaft

86889 Zufütterung

86890 Futterverzehr

86891 Anfall von Mist und Gülle

86894 Rindviehgattung

9

86895 rauhfutterverzehrendes Tier

86900 die Anerkennung widerrufen

86901 Anerkennungsverfügung

86902 zur Grossviehmast

86903 Zuchthengst

86904 Jungziege

86905 Jager

86907 Mastpoulet

86908 Raufutterverzehr

86909 Flächenbeitrag

86910 Sömmerungsbeitrag

86913 Heimbetrieb

86915 extensive Weidenutzung

86916 geweidetes Tier

86917 besonders schützenswerte Pflanzenbestände

86918 beitragsberechtigte Fläche

86919 Trockenstandort

86920 beitragsberechtigtes Tier

86921 Raufuttergrundlage

86922 raufutterverzehrender Tierbestand

86923 betriebseigene Raufuttergrundlage

86924 Ackerbauzone

86925 erweiterte Übergangszone

86926 Übergangszone

86927 voralpine Hügelzone

86928 Bergzone I

86929 Bergzone II

86930 Bergzone III

86931 Bergzone IV

86934 Nutztierhaltung

86937 Betriebsfläche

86938 Dauerkultur

86939 Grossvieheinheit

86940 Raufutter

86941 Heuwiese

86942 Pferdegattung

86945 ausdrückliche Anerkennung

86946 zur Zucht und Nutzung

86947 mehrjährige Kultur

86948 stillschweigende Anerkennung

10

86951 Biologischer Landbau

86952 Schnittzeitpunkt

86953 Grünlandfläche

86955 Stillegungsbeiträge

86956 Anbauprämie

86958 Garantiemenge

86959 Alpweide

2.5 GWS01 – protezione delle acque

Anche l'ultima collezione revisionata ha richiesto un'attenta attività di documentazione, a

segiuto della quale alcune schede sono state fusionate o modificate in modo sostanziale. Le

schede risultanti da queste operazioni sono le seguenti:

68545 Abscheidegutbecken

68546 Schlammbecken

68547 Abflusskorridor

68552 Ökomorphologie

68554 Ausgleichsgebiet

68555 Epilitoral

68556 Eulitoral

68557 Uferfiltrat

68559 Einzelklärgrube

68542 Regenwasserrückhaltebecken

68560 Gefahrengrenze Qb

68561 Schadensgrenze Qa

68562 Litoral

68564 Grundwasserneubildung

68567 Supralitoral

68568 im Überlastfall

68569 Zonation

68607 Groupe romand pour la formation des exploitants de stations d'épuration

68769 kommunaler GEP

Nel caso dei recno:68545 e recno:68546, le schede senza equivalenti in italiano

riguardavano termini usati esclusivamente nel Canton Friburgo e attualmente omessi nella

versione vigente della legge cantonale in questione. Come era già stato fatto per la

collezione precedente, anche qui è stata inserita la dicitura USG: altes Recht / ancien droit.

Nel caso del recno:68554 non è stato trovato nessun equivalente italiano usato in

Svizzera, mentre si è trovata molta documentazione su una tecnica corrispondente usata in

11

Italia. Per questa ragione è stato inserito l'equivalente usato in Italia, segnalando nel campo

note l'etichetta d'uso geografico.

2.6 Rilettura di schede

Questa attività rientra nella politica linguistica interna alla sezione, secondo cui i contenuti di

ciascuna lingua devono essere riletti e convalidati da un madrelinguista in modo da

garantirne l'accettabilità. Per questo, parallelamente alla revisione delle quattro collezioni

assegnatemi, ho affiancato la terminologa Madeleine Aviolat nella rilettura puntuale della

parte italiana delle schede seguenti:

382496 Amtsnotar

382497 Allgemeineigentümer

382495 Amtsnotariat

55451 gesetzlicher Erbe

91098 Erbe/-in

175010 Erbschleicherei, Erbschleichung

217310 eingesetzter Erbe

217319 Ausschlagung einer Erbschaft, Erbschaftsausschlagung

217324 Gemeinderschaft

217325 Gemeinder

382473 unverteilte Erbschaft

382474 ausgeschlagene Erbschaft

382475 überschuldete Erbschaft

382499 Alleinerbe/-in

382546 Erbschaft, Erbe

In sede di rilettura ho proposto alcuni ulteriori approfondimenti, come del caso della

differenza tra notaio ufficiale e pubblico ufficiale rogatore. Le mie riflessioni, scaturite in parte

dalla mia poca famigliarità col sistema giuridico svizzero, sono state sempre accolte

positivamente e la verifica che ne è seguita ha sicuramente contribuito ad affinare le

conoscenze dei terminologi coinvolti e a migliorare a qualità delle schede.

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3. Altre attività

La revisione e la rilettura delle schede non è stato l'unico compito che ho dovuto svolgere.

La Sezione di Terminologia, infatti, mi ha permesso di prendere parte ad altre attività e

progetti comuni.

3.1 TermInfo

A fine febbraio mi è stato delegato da Chiara Messina il compito co-redattrice di TermInfo, il

quadrimestrale di informazione della sezione redatto a turno in una delle tre lingue nazionali.

L'intera pubblicazione, comprensiva dal numero in senso stretto e delle soluzioni del gioco, è

consultabile qui.1

Come co-redattrice mi è stato richiesto di selezionare il materiale da pubblicare nelle varie

rubriche e redarre i contenuti sotto la supervisione di Chiara Messina. In una prima fase ho

raccolto informazioni e suggerimenti dai colleghi; dopo averli presentati e aver ricevuto

l'approvazione, avevo in cantiere un numero piuttosto ricco, in cui erano previsti tra l'altro

• tra le novità della sezione, le testimonianze della praticante Tharushka

Paramanantan, della tirocinante della Sezione inglese Bridget Black e della

sottoscritta;

• un contributo sul primo compleanno del nuovo Termdat;

• una selezione di convegni ed eventi di formazione di terminologia e linguistica

applicata;

• il gioco finale, consistente in un quiz fotografico originale sulle tradizionali

celebrazioni svizzere per il carnevale.

In realtà la buona riuscita della pubblicazione è stata frutto di un bel lavoro di squadra.

Oltre alla supervisione di Chiara Messina, in quest'occasione ho dovuto coordinarmi con

• Anne-Marie Gendron, la responsabile del progetto;

• Adrian Wymann, incaricato di tradurre il numero in tedesco;

• la praticante Tharushka Paramanantan, incaricata di pubblicare materialmente il

nuovo numero sul sito della cancelleria.

Colgo l'occasione per ringraziare tutti i partecipanti al progetto per aver condiviso con me

questa esperienza.

3.2 Un anno di Termdat

Il primo marzo 2014 ricorreva il primo anniversario della pubblicazione in rete della nuova

versione di Termdat. I festeggiamenti orchestrati dalla Sezione prevedevano anche la

1 http://www.bk.admin.ch/themen/sprachen/00083/00561/index.html?lang=it (consultato il 9 giugno 2014).

13

pubblicazione di un teaser e un un breve articolo in tre lingue sul sito della Cancelleria

federale.

La riscrittura in lingua italiana dei testi previsti è stata quasi una sfida di localizzazione, e

di riscrittura creativa più che di traduzione: il testo doveva essere coinvolgente per il lettore,

piacevole per la lettura e per raggiungere questo scopo, a parità di altri fattori contenutistici,

le strategie sintattiche per cui ho optato erano intese a evitare gli effetti stranianti.

3.3 Seminario della prof.ssa Michèle Lenoble

In occasione della settimana della francofonia, la prof.ssa Michèle Lenoble ha tenuto un

intervento nella sala riunioni della Sezione di terminologia sulle diverse politiche di

femminizzazione dei testi e di femminizzazione delle parole delle parole adottate nei Paesi di

lingua francese. Questo piacevolissimo intervento, oltre a dare una spolverata alle mie

conoscenze di grammatica francese, mi ha permesso di avere una maggiore

consapevolezza delle dimaniche storiche e degli ultimi cambiamenti di questa lingua,

nonché sulle ragioni del suo carattere apparentemente più normativo rispetto, ad esempio,

all'italiano.

4. TIProject

Il progetto TIP (Termdat for Interpreters Project) è stato in assoluto la prima occasione in cui

mi sono dedicata all'ideazione e alla realizzazione di un percorso originale di ricerca

empirica. Nonostante il supporto istituzionale della Sezione di terminologia e la

collaborazione attiva di alcuni colleghi terminologi, ho potuto disporre della massima libertà

di azione nel rispetto dell'etica prevista dalla ricerca sociale (informazioni fornite ai

partecipanti, benefici risultanti dalla partecipazione, redazione del questionario, diffusione e

divulgazione dei dati raccolti) e delle norme della Confederazione elvetica (utilizzo del logo

federale).

4.1 Introduzione

Il nome TIP allude all'approccio collaborativo dai risvolti pragmatici, fondato su una proposta

che avevo presentato a novembre 2013 nell'ambito della conferenza IPCITI (International

Postgraduate Conference in Translation and Interpreting, Edimburgo 15-17 novembre

2013).2 La mia proposta aggiunge all'approccio pragmatico proposto da Cameron e colleghi

(1992)3 la dimensione collaborativa tra terminologi e interpreti: questo aiuto reciproco può

2 https://www.academia.edu/5221932/Rethinking_Terminology_with_the_Interpreter_in_Mind_A_Collaborative_Approach (consultato il 9 giugno 2014).

3 Cameron, D. e altri (1992) Researching Language: Issues of Power and Method, London:Routledge.

14

fornire delle indicazioni, dei suggerimenti validi per entrambe le categorie di professionisti

per facilitare eventuali problematiche lavorative e ottimizzare la qualità del lavoro svolto da

ambedue le parti.

Questa dimensione collaborativa è una novità per Termdat. Tra le collaborazioni attivate

in precedenza dalla Sezione di terminologia troviamo quelle con redattori, specialisti e

traduttori, ma non con interpreti. Questi ultimi costituiscono un'importante fonte della

comunicazione istituzionale in Svizzera, e la diffusione di questo servizio va dagli interpreti di

conferenza del Parlamento svizzero agli interpreti di comunità nei tribunali cantonali.

Anche se la traduzione e l'interpretazione hanno punti in comune, non si può assumere

automaticamente che le necessità terminologiche siano le stesse. Rispondere ai bisogni

terminologici degli interpreti va sicuramente nella direzione già intrapresa dalla Sezione di

terminologia per fornire uno strumento utile ai traduttori. Tuttavia, è necessario tenere in

considerazione che cambia sia il canale comunicativo, sia il grado di settorializzazione dei

testi da convertire in un'altra lingua. Inoltre sono diverse le condizioni materiali di lavoro, le

modalità di accesso alla tecnologia e i metodi di documentazione precedenti o

contemporanei all'esecuzione della ricodifica linguistica.4

4.2 Colloqui con gli interpreti

Grazie alla collaborazione della terminologa Anne-Marie Gendron sono entrata in contatto

con alcuni professionisti che, a vario titolo, si erano già confrontati con questioni di

terminologia e interpretazione. Conoscere la loro opinione mi ha permesso di osservare

questo delicato rapporto da altri punti di vista e di avere una visione d'insieme più completa.

Il primo professionista contattato è stato l'interprete e docente di interpretazione Daniel

Glon, già coordinatore del servizio di interpretariato per le Olimpiadi di Pechino. La breve

conversazione ha avuto come tema la possibile natura dei bisogni terminologici degli

interpreti e se, dal punto di vista personale, questi bisogni sono diversi dalle pur analoghe

necessità dei traduttori.

4 Cfr. Bilgen B. (2011) Investigating Terminology Management for Conference Interpreters: A user-

oriented study, Saarbrücken, Lambert Academic Publishing.

García de Quesada, M. (2011) «Terminologie», in (a cura di) Ángela Collados Aís, Emilia Iglesias

Fernández, E. Macarena Pradas Macías, Elisabeth Stévaux, Qualitätsparameter beim

Simultandolmetschen: Interdisziplinäre Perspektiven, Tübingen, Gunter Narr, pp. 219-252.

Rütten, A. (2006) Informations- und Wissensmanagement im Konferenzdolmetschen,

Frankfurt/Main, Peter Lang.

Will, M. (2009) Dolmetschorientierte Terminologiearbeit. Modell und Methode, Tübingen, Gunter

Narr.

15

Ma réponse sera simple : pour un même sujet (médecine par exemple) les besoins sont les

mêmes car la complexité terminologique ne diffère pas, d’autant moins que les intervenants

utilisent souvent des textes tout préparés. L’oral n’est plus vraiment de l’oral, donc

l’interprétation rejoint la traduction, avec la vitesse en plus.

La seul différence est dans le format: il faut avoir un format permettant une consultation facile

et surtout rapide sur son ordinateur portable, lorsque l’interprète est en cabine

(comunicazione personale del 26/03/2014).

Su quest'ultimo punto si è espressa anche Renate Wessel, traduttrice del

Bundesministerium des Inneren tedesco. Secondo la sua esperienza, sarebbero proprio

l'insufficiente rapidità di accesso e l'assoluta necessità di avere un equivalente a tutti i costi

le ragioni per cui la banca dati terminologica comune dei ministeri federali tedeschi non

viene pressoché usata dagli interpreti. Queste testimonianze sono in linea con le principali

posizioni espresse dalla letteratura scientifica.5

Se non vengono usati strumenti tradizionali, almeno in modo non preponderante, si può

supporre che gli interpreti coltivino metodi personali della gestione della terminologia.

Questo è stato confermato nei colloqui avuti con Suzanne Metthez, interprete freelance e

responsabile del gruppo di interpreti del Parlamento svizzero, e Corinne Dill, della Sezione

inglese della Cancelleria federale. In mancanza di programmi didattici mirati esclusivamente

a questa utenza specifica sia nei curricula universitari, sia nei corsi di formazione, sembra

che i professionisti sviluppino individualmente tecniche di documentazione e di gestione

della terminologia.

Da parte degli interpreting studies, la descrizione di queste tecniche richiede un lungo

lavoro di ricerca qualitativa sul campo per poter individuare comunanze e differenze tra i vari

casi di studio, in relazione al cotesto e al contesto lavorativo specifico. I risultati potrebbero

essere rielaborati in chiave didattica per offrire una preparazione mirata già in sede

accademica e semplificare così il lavoro dei professionisti.

La descrizione dei punti deboli e, perché no, delle caratteristiche vincenti degli strumenti

terminografici tradizionali è il primo passo per verificare l'apporto che la terminologia può

5 Cfr. Bilgen B. (2011) Investigating Terminology Management for Conference Interpreters: A user-

oriented study, Saarbrücken, Lambert Academic Publishing.

García de Quesada, M. (2011) «Terminologie», in (a cura di) Ángela Collados Aís, Emilia Iglesias

Fernández, E. Macarena Pradas Macías, Elisabeth Stévaux, Qualitätsparameter beim

Simultandolmetschen: Interdisziplinäre Perspektiven, Tübingen, Gunter Narr, pp. 219-252.

Rütten, A. (2006) Informations- und Wissensmanagement im Konferenzdolmetschen,

Frankfurt/Main, Peter Lang.

Will, M. (2009) Dolmetschorientierte Terminologiearbeit. Modell und Methode, Tübingen, Gunter

Narr.

16

dare nel dialogo con gli interpreti. Il progetto TIP è il primo studio in questo filone di ricerca,

e Termdat è il primo oggetto di studio in questo progetto pensato con e per gli interpreti.

4.3 Obbiettivi

In questo progetto pilota ho voluto verificare la fattibilità dell'approccio collaborativo in ambito

istituzionale svizzero nella sola fase precedente il servizio di interpretariato, ossia quella

designata per la documentazione e la compilazione di glossari.6 Questo contesto offre un

caso estremo inteso in senso positivo: gli interpreti istituzionali possono avvalersi

teoricamente di uno strumento terminologico messo a punto dal proprio datore di lavoro che

descrive il discorso legale e amministrativo svizzero, quindi corrispondente al discorso che

essi sono chiamati a interpretare.

Teoricamente, se il lavoro terminografico della Cancelleria federale soddisfacesse

appieno ai bisogni degli interpreti prima dell'esecuzione dell'interpretazione, questi non

avrebbero più la necessità di investire un'ingente quantità di tempo per la compilazione di

glossari personali e potrebbero quindi dedicarsi maggiormente alla documentazione o ad

altre attività. Tuttavia, non essendo mai stato condotto un progetto mirato, si può supporre

che gli interpreti non siano rimasti pienamente soddisfatti di Termdat e che preferiscano

avvalersi di altri strumenti terminologici.

Trattandosi di un'indagine esplorativa,7 l'obbiettivo principale era quello di verificare

l'effettiva opinione degli interpreti su Termdat e di identificare eventuali punti a favore da

potenziare (ad esempio collezioni, domini, tematiche maggiormente consultate) ed elementi

negativi da migliorare. Dal punto di vista teorico ho valutato l'utilità sulla base di due variabili:

l'entità del contenuto e la sua rappresentazione grafica. Ogni variabile è stata suddivista in

più sottovariabili:

a) entità del contenuto: qualità e quantità (cosa e in che grado di dettaglio);

b) rappresentazione grafica: rapidità di accesso e caricamento, layout, dispositivi

supportati per la fruizione dei contenuti.

Nello specifico, le domande di ricerca con cui mi sono confrontata sono le seguenti:

1) gli interpreti istituzionali usano già abitualmente Termdat per preparare un incarico?

2) Se sì, qual è il loro grado di soddisfazione?

a) entità del contenuto

b) rappresentazione grafica

3) Quali altri strumenti terminografici usano?

6 Cfr. Gile, D. (2009) Basic Concepts and Models for Interpreter and Translator Training. Revised Edition, Amsterdam: Benjamins, pp. 144-145.

7 Hale, S. E Napier, J. (2013) Research Methods in Interpreting. A Practical Resource, London: Bloomsbury, p. 12.

17

a) rappresentazione grafica

Solo la rappresentazione grafica è stata inclusa come variabile per individuare le

caratteristiche vantaggiose degli altri eventuali strumenti terminografici, dal momento che

l'entità del contenuto può variare notevolmente da un incarico all'altro almeno nel caso degli

interpreti del Parlamento svizzero. Pertanto quest'ultima variabile non può essere indagata

in modo soddisfacente da un questionario e richiede un lavoro approfondito di ricerca

qualitativa sul campo.

4.4 Questionario

Le questioni sollevate dalle domande di ricerca sopra esposte sono state indagate a mezzo

di un questionario somministrato a due gruppi: quelli del Parlamento svizzero e quelli del

Canton Zurigo aventi come come lingue di lavoro almeno due delle tre lingue nazionali. Le

stesse domande si riferiscono all'attività svolta nei soli rispettivi contesti istituzionali, da e

verso le sole lingue nazionali. Questo permette di poter restringere il numero di variabili

coinvolte nel contesto lavorativo, quindi di poter comparare i dati raccolti.

Informazioni dettagliate riguardanti i rispettivi contesti lavorative sono state acquisite

prima della stesura dei questionari. Per il Parlamento svizzero, è stata condotta un'intervista

approfondita con la referente Suzanne Metthez. Successivamente ho messo a disposizione

della signora Metthez le trascrizioni e il sunto della conversazione, in modo che potesse

confermare le informazioni fornite ed evendialmente rettificarle o modificarle. Con questo

procedimento siamo giunte a concordare un resoconto definitivo da usare come base per la

redazione del questionario e per future ricerche quantitative.

Per quanto riguarda il Canton Zurigo, erano già stati pubblicati alcuni articoli contenenti

informazioni organizzative e metodologiche dalla coordinatrice del servizio di interpretariato

Tanja Huber.8 La signora Huber è stata contattata telefonicamente per avere alcune

precisazioni e, in fase di redazione del questionario, ha fornito dei consigli sulla formulazione

di alcune domande per renderle più attinenti al contesto zurighese.

4.4.1. Selezione del campione

Fin dall'inizio del progetto i due gruppi sono stati trattati come destinatari di due ricerche

distinte, dal momento che ciascuno è contraddistinto da tecniche e contesti lavorativi diversi.

Mentre i primi sono attivi in un settore particolare dell'interpretariato di conferenza, mentre i

8 Schärer, A e Huber, T (2008) “Das Dolmetscherwesen des Kantons Zürich – Rechtsprechung undQualitätsmassnahmen seit der neuen Dolmetscherverordnung”, SJZ 104, n. 13, pp. 322-324.

Huber, T. (2011) “Blick über die Grenze – Das Zürcher Modell”, in (a cura di) Faire Verfahren brauchen qualifizierte Sprachmittler. Tagungsband des 5. Deutschen Gerichtsdolmetschertages. Hannover, 25./26. März 2011, Berlin, BDÜ, pp. 32-41.

18

secondi rientrano nel vasto settore dell'interpretazione di comunità, dal momento che, a

seconda della necessità del momento, possono prestare servizio per diverse autorità

cantonali: il tribunale cantonale, il pubblico ministero, la polizia e altre autorità.9 Pur se

adattato a un contesto lavorativo diverso, il secondo questionario si può considerare una

replica del primo, dal momento che è stato redatto e somministrato in una seconda fase a

partire dalla stessa struttura.

Di conseguenza le domande di ricerca sono state precisate ulteriormente come segue, in

modo da poter formulare di conseguenza le domande dei questionari:

Ricerca 1

1) gli interpreti del Parlamento svizzero usano già abitualmente Termdat per

preparare un incarico? (domanda 9)

2) Se sì, qual è il loro grado di soddisfazione?

a) entità del contenuto (domande 10-13)

b) rappresentazione grafica (domanda 14)

3) Quali altri strumenti terminografici usano?

a) rappresentazione grafica (domande 8, 15-17)

Ricerca 2

1) gli interpreti di comunità del Canton Zurigo usano già abitualmente Termdat

per preparare un incarico? (domanda 7)

2) Se sì, qual è il loro grado di soddisfazione?

a) entità del contenuto (domande 8-11)

b) rappresentazione grafica (domanda 12)

3) Quali altri strumenti terminografici usano?

a) rappresentazione grafica (domande 6, 13-15)

Oltre a quelle citate, sono state aggiunte domande sulla formazione linguistica e

professionale dell'utente (questionario 1: domande 1-6; questionario 2; domande 1-4), e una

domanda sul ruolo della terminologia tradizionalmente intesa (questionario 1: domanda 7;

questionario 2: domanda 5). Le risposte alle prime possono essere confrontate col grado di

accesso e uso alla tecnologia (questionario 1: domanda 8; questionario 2: domanda 6),

mentre la seconda permette di sondare il grado di applicabilità dei principi tradizionali della

terminologia alla pratica interpretativa.

4.3.2 Pubblicazione

I questionari sono stati messi a disposizione online su un sito allestito ad hoc, interamente

consultabile da qualsiasi dispositivo personale (computer, tablet o smartphone) e

accessibile attraverso un apposito dominio (www.tiproject.ch, cfr. Fig. 1). Il link doveva

9 Pöchhacker, F (2004) Introducing Interpreting Studies, London, Routledge, pp. 14, 16.

19

essere trasmesso alle due referenti per ogni gruppo, Suzanne Metthez e Tanja Huber, che

avrebbero provveduto a inoltrarlo agli interpreti coinvolti.

Fig. 1 – Home page

La barra di navigazione in alto consentiva di avere accesso alla descrizione del progetto, del

trattamento dei dati e alla pagina dei contatti in qualsiasi fase della compilazione. Il layout è

stato mantenuto il più semplice possibile per non risultare pesante dal punto di vista visivo

(cfr. Figg. 2-4).

20

Fig. 2 – Pagina di inizio compilazione

Fig. 3 – Domanda 11

21

Fig.4 – Pagina conclusiva

Fig. 5 – Pagina di registrazione

L'accesso al questionario era possibile solo dopo aver completato una breve procedura di

registrazione (cfr. Fig. 5). Questo requisito andava innegabilmente un po' a scapito alla

celerità di compilazione e avrebbe potuto arrivare a scoraggiare alcuni potenziali utenti tanto

da far abbandonar loro la compilazione. Tuttavia la scelta comportava alcuni benefici

organizzativi: scoraggiava un utente a compilare più volte il questionario, consentiva la

22

scelta della lingua e dell'instituzione di appartenenza in modo da reindirizzare

immediatamente l'utente alla modalità desiderata.

4.4 Multilinguismo, localizzazione e validazione dei dati

Trattandosi di un progetto rivolto a destinatari svizzeri, il testo dei questionari e l'intero

contenuto del sito sono stati localizzati nelle tre lingue nazionali, in modo da rispettare la

politica linguistica svizzera. Inoltre ne è stata redatta anche una versione in lingua inglese da

tenere agli atti per scopo scientifico.

Ogni versione localizzata è stata redatta in prima istanza dalla sottoscritta ed è stata

sottoposta a una severa revisione da parte di madrelinguisti della Sezione di Terminologia e

della Sezione inglese. I questionari in francese sono stati rivisti da Anne-Marie Gendron e

Claude Leuba, quelli in tedesco da Antonella Nicoletti e per l'inglese ha collaborato Philippa

Hurni-Bainbridge. Alla localizzazione del sito hanno collaborato Anne-Marie Gendron per il

francese, Madeleine Aviolat per il tedesco e Sergio Gregorio per l'italiano.

In ogni fase della redazione e della revisione si è cercato di formulare i contenuti in modo

addomesticante per ciascuna lingua e di minimizzare i rischi derivanti dalla diversa

interpretazione del senso delle domande a seconda delle convenzioni peculiari di ogni lingua

di compilazione. Questo ha comportato un intenso scambio con i colleghi coinvolti per

raggiungere una versione definitiva approvata da tutti i madrelinguisti. In questo modo i

contenuti sono risultati totalmente equivalenti in ciascuna delle quattro lingue ed è stato

possibile valutare le risposte a prescindere dalla lingua di compilazione, che veniva

comunque registrata dal database.

Nelle prossime due sezioni sono consultabili i testi integrali dei due questionari. A scopo

dimostrativo, il primo questionario è consultabile in lingua tedesca, mentre il secondo è

presentato in lingua francese.

4.3.4 Questionario 1 – Parlamento svizzero (DE)

Dieser Umfragebogen besteht aus 18 Fragen.

Zuerst möchten wir Ihnen einige Fragen zu Ihrer Tätigkeit als Dolmetscher/-in stellen.

Alle Informationen werden anonym gespeichert und lediglich für Forschungszwecke

statistisch ausgewertet.

1. Bitte geben Sie Ihre A-Sprache(n) an:

□ Deutsch □ Französisch □ Italienisch □ Sonstige Sprachen (bitte angeben).

23

2. Bitte geben Sie Ihre B-Sprache(n) an:

□ Deutsch

□ Französisch

□ Italienisch

□ keine

□ Sonstige Sprachen (bitte angeben).

3. Bitte geben Sie Ihre C-Sprache(n) an:

□ Deutsch

□ Französisch

□ Italienisch

□ keine

□ Sonstige Sprachen (bitte angeben).

4. Haben Sie ein Dolmetscherstudium abgeschlossen oder einen Berufsabschluss

erworben?

□ Universitätsabschluss in Dolmetschen

□ AIIC-Mitgliedschaft

□ Ich habe weder ein Dolmetscherstudium abgeschlossen, noch einen Berufsabschluss

erworben.

□ Sonstiges (bitte angeben).

5. Seit wann sind Sie beim Schweizerischen Parlament als Dolmetscher/-in tätig?

□ Seit weniger als 1 Jahr

□ Seit 1 bis 5 Jahren

□ Seit 5 bis 10 Jahren

□ Seit 11 bis 20 Jahren

□ Seit mehr als 20 Jahren.

6. Seit wann sind Sie im Allgemeinen als Dolmetscher/-in tätig?

□ Seit weniger als 1 Jahr

□ Seit 1 bis 5 Jahren

□ Seit 5 bis 10 Jahren

□ Seit 11 bis 20 Jahren

□ Seit mehr als 20 Jahren.

24

Unter Terminologie versteht man den Fachwortschatz, d. h. die Gesamtheit der

Fachausdrücke (Fachwörter und Fachwendungen, z. B. Substantive, Verben,

Redewendungen usw.) eines bestimmten Fachgebiets, die der Vermittlung des jeweiligen

Fachwissens dienen.

7. Wie oft sind Sie mit terminologischen Fragen (z. B. Fachwörter klären oder

Übersetzungen finden) konfrontiert bei der Verdolmetschung für das Schweizerische

Parlament?

□ Jedes Mal

□ Sehr oft

□ Manchmal, je nach Kontext

□ Fast nie

□ Nie.

8. Wie halten Sie bei der Vorbereitung eines Dolmetschereinsatzes beim Schweizerischen

Parlament allfällige Termini (Fachwörter, Fachwendungen) fest? (Angabe von mehreren

Antworten möglich.)

□ In einem gedruckten oder handschriftlichen Glossar (Papierform).

□ In einer Datei, die auf Ihrem Computer bzw. Laptop gespeichert ist.

□ In einer Datei, die auf Ihrem Tablet gespeichert ist.

□ Ich habe keine Zeit, um Glossare zu verfassen.

□ In sonstiger Form (bitte angeben).

9. Wie oft fragen Sie TERMDAT ab, wenn Sie sich für einen Dolmetschereinsatz für das

Parlament? vorbereiten?

□ Jedes Mal (siehe Frage 11)

□ Sehr oft (siehe Frage 11)

□ Manchmal (siehe Frage 11)

□ Fast nie (siehe Frage 11)

□ Nie. (siehe Frage 10)

10. Falls Sie TERMDAT nicht abfragen: Warum benutzen Sie TERMDAT nicht? (Ankreuzen

von mehreren Antworten möglich.)

□ Ich kannte TERMDAT noch nicht.

□ Ich brauche zu viel Zeit für die TERMDAT-Abfrage.

25

□ Ich hatte TERMDAT in der Vergangenheit zwar abgefragt, jedoch kein Ergebnis erhalten.

□ Ich hatte TERMDAT in der Vergangenheit zwar abgefragt, war aber mit den erhaltenen

Informationen nicht zufrieden.

□ Sonstiges (bitte angeben).

(siehe Frage 15)

11. Falls Sie TERMDAT abfragen: Wie oft ist Ihre Abfrage erfolgreich?

□ Immer (100%)

□ Sehr oft (von 99 bis 75%)

□ Manchmal (von 74 bis 50%)

□ Fast nie (von 49 bis 1%)

□ Nie. (0%)

12. Welchem Fachgebiet gehören die Fachausdrücke, die Sie in TERMDAT suchen, an?

(Angabe von mehreren Antworten möglich.)

□ Juristische Terminologie (bitte genauer angeben, z. B. Terminologie des Strafrechts, des

Zivilrechts usw.)

□ Amtliche Terminologie (bitte genauer angeben)

□ Finanzterminologie (bitte genauer angeben, z. B. Börse, Finanzmarkt, Zahlungsverkehr

usw.)

□ Technische Terminologie (bitte genauer angeben, z. B. Elektrotechnik usw.)

□ Sonstige Terminologie (bitte genauer angeben).

13. Die nachfolgenden Aussagen beziehen sich auf TERMDAT.

□ Alle Informationen sind vollständig erhalten und verständlich formuliert.

□ Die Informationen sind im Allgemeinen vollständig und verständlich formuliert.

□ Die Informationen sind zum Grossteil unvollständig und unverständlich formuliert.

□ Ich weiss nicht.

14. Die nachfolgenden Aussagen beziehen sich auf TERMDAT. Bitte kreuzen Sie alle

Aussagen an, mit denen Sie einverstanden sind.

□ Die Informationen sind übersichtlich und klar dargestellt.

□ Die Darstellung sollte verbessert werden.

□ Die Informationen sind unübersichtlich dargestellt.

□ Ich weiss nicht.

15. Wäre eine TERMDAT-App bei Ihrer Dolmetschertätigkeit behilflich?

26

□ Ja □ Wahrscheinlich ja □ Keine Ahnung □ Wahrscheinlich nicht □ Nein.

16. Wenn Sie sich für einen Dolmetschereinsatz beim Schweizerischen Parlament

vorbereiten, schlagen Sie Fachwörter in anderen Glossaren bzw. Wörterbüchern nach oder

fragen Sie andere Online-Datenbanken ab?

□ Ja (siehe Frage 17)□ Nein. (siehe Frage 18).

17. Nennen Sie bitte die Glossare oder Terminologie-Datenbanken, die Sie am häufigsten

konsultieren. Warum sind diese für Sie nützlich?

18. Schreiben Sie hier bitte Ihre Kommentare und Hinweise auf oder beschreiben Sie

allfällige terminologische Schwierigkeiten, mit denen Sie bei Ihren Dolmetschereinsätzen

konfrontiert wurden.

4.3.5 Questionario 2 – Canton Zurigo (FR)

Ce questionnaire se compose de 16 questions.

Les questions suivantes concernent votre activité d’interprète pour les institutions du canton

de Zurich. Quand on parle d’interprétation on entend la traduction de toutes les formes de

communication orale (discours, débats, etc.) à l’exclusion des textes écrits. Si vous

traduisez aussi des textes écrits, vous nous prions de ne tenir compte que de votre

expérience de traduction orale.

Les informations que vous nous communiquerez seront enregistrées de façon anonyme et

traitées du point de vue statistique uniquement à des fins de recherche.

1. Merci d’indiquer vos langues de travail :

□ allemand et français

□ allemand et italien

□ autres langues (spécifier éventuellement)

2. Avez-vous un titre universitaire en interprétation ou une autre qualification professionnelle

spécifique ? Merci d’indiquer toutes les réponses pertinentes.

□ oui, j’ai un diplôme universitaire en interprétation

□ oui, j’ai un diplôme universitaire en traduction

□ oui, j’ai un diplôme CAS Interprétation judiciaire

27

□ oui, j’ai un certificat INTERPRET

□ oui, je suis membre de l’AIIC

□ non

□ autre qualification professionnelle (spécifier éventuellement)

3. Depuis combien de temps êtes-vous enregistré comme interprète des institutions du

canton de Zurich ?

□ moins d’un an

□ d’un à cinq ans

□ de six à dix ans

□ de dix à vingt ans

□ plus de vingt ans

4. Dans quels contextes travaillez-vous comme interprète ? Merci d’indiquer toutes les

réponses pertinentes.

□ auprès du tribunal

□ pour la police

□ pour le ministère public

□ autre(s) institution(s) (spécifier éventuellement)

Par terminologie on entend tous les termes (noms, verbes, phrases, etc.) qui sont propres à

un domaine spécialisé et qui sont généralement consignés dans des glossaires.

5. Rencontrez-vous des problèmes terminologiques (c’est-à-dire des problèmes de

compréhension des termes utilisés ou de traduction des termes dans l’autre langue) ?

□ tout le temps

□ très souvent

□ parfois, ça dépend du contexte

□ presque jamais

□ jamais

6. Si vous élaborez des glossaires pour gérer les termes nouveaux avant votre travail

d’interprète, merci d’indiquer toutes les réponses pertinentes.

□ un glossaire sur papier (soit imprimé soit écrit à main)

□ un fichier sur mon ordinateur fixe ou portable

□ un fichier sur ma tablette électronique

28

□ je n’ai pas le temps d’élaborer des glossaires

□ autre (spécifier éventuellement)

7. Combien de fois consultez vous TERMDAT pour préparer votre travail pour les institutions

du canton de Zurich ?

□ toujours (question 9)

□ très souvent (question 9)

□ quelque fois (question 9)

□ presque jamais (question 9)

□ jamais (question 8)

8. Si c’est le cas, pourquoi n’utilisez-vous pas TERMDAT ? Merci d’indiquer toutes les

réponses pertinentes.

□ Je ne le connaissais pas encore.

□ Je n’ai pas le temps.

□ Je l’ai utilisé dans le passé, mais je n’ai pas trouvé de réponses.

□ Je l’ai utilisé dans le passé, mais je n’étais pas satisfait des informations qui s’y trouvaient.

□ autre (spécifier éventuellement)

(question 13)

9. Combien de fois avez-vous trouvé une réponse pertinente dans TERMDAT ?

□ toujours (100%)

□ très souvent (de 99 à 75%)

□ quelque fois (de 74 à 50%)

□ presque jamais (de 49 à 1%)

□ jamais (0%)

10. Si vous effectuez des recherches dans un domaine spécifique, merci de cocher toutes

les réponses pertinentes.

□ domaine juridique (spécifier éventuellement)

□ domaine administratif (spécifier éventuellement)

□ domaine de l’économie et de la finance (spécifier éventuellement)

□ domaine technique (spécifier éventuellement)

□ autre domaine (spécifier éventuellement)

11. Que pensez vous de TERMDAT ?

29

□ Toutes les informations sont complètes et compréhensibles.

□ Les informations sont généralement complètes et compréhensibles.

□ Les informations sont généralement incomplètes et peu compréhensibles.

□ sans opinion

12. Que pensez vous de TERMDAT ? Cochez toutes les réponses avec lesquelles vous êtes

d’accord.

□ Les informations sont présentées clairement.

□ Il faudrait améliorer la manière dont les informations sont présentées.

□ Les informations sont présentées de manière peu claire.

□ sans opinion

13. D’après vous, une application pour smartphone et tablette électronique sur TERMDAT

serait-elle utile pour votre travail d’interprète ?

□ oui □ probablement oui □ je ne sais pas □ je ne crois pas □ non

14. Lors de la préparation du votre mandat pour les institutions du canton de Zurich,

consultez-vous d’autres glossaires et dictionnaires, éventuellement sur Internet ?

□ oui (question 15) □ non (question 16)

15. Indiquez les glossaires et les dictionnaires principaux, éventuellement sur Internet, que

vous utilisez. Pourquoi sont-ils utiles dans votre cas ?

16. Si vous le souhaitez, vous pouvez commenter vos réponses ou faire partager des

questions terminologiques rencontrées dans votre travail.

4.4 Raccolta dei dati

Nonostante il meticoloso lavoro di squadra i risultati raccolti non sono statisticamente

rilevanti sul campione totale preso in considerazione. Su nove interpreti del Parlamento

svizzero, solo tre hanno risposto al questionario. Di queste risposte, due sono state

compilate in francese e una in italiano. Trattandosi di un questionario anonimo, non sono

state conservate le informazioni anagrafiche degli utenti. L'esposizione dei risultati che

seguono deve quindi fare i conti con la loro poca rappresentatività: ulteriori collaborazioni

potranno confermare o smentire quanto sotto esposto. Il numero esigue di risposte consente

di rappresentare le riposte di ogni utente alle domante di ricerca formulate. Per convenienza,

30

l'utente 1 e 2 corrispondono ai questionari compilati in francese, mentre l'utente 3 riporta i

dati del questionario compilato in italiano.

1) gli interpreti del Parlamento svizzero usano già abitualmente Termdat per

preparare un incarico? (domanda 9)

Utente 1 – Quasi mai.

Utente 2 – Mai, non conosceva Termdat, né sapeva di poterne avere accesso dal pc

personale. (Nota: in genere la prima settimana di ogni sessione i computer fissi

messi a disposizione dal parlamento non funzionano.)

Utente 3 – Sì, molte volte.

2) Se sì, qual è il loro grado di soddisfazione?

a) entità del contenuto (domande 10-13)

Utente 1 – I termini cercati (terminologia giuridica, amministrativa, economico-finanziaria,

tecnica) sono spesso presenti su Termdat. Non si esprime sulla completezza

delle informazioni.

Utente 3 – I termini cercati (terminologia giuridica e amministrativa) sono spesso presenti su

Termdat. Le informazioni sono generalmente complete e comprensibili.

b) rappresentazione grafica (domanda 14)

Utente 1 – Il layout è chiaro.

Utente 3 – Il layout è chiaro.

3) Quali altri strumenti terminografici usano?

a) rappresentazione grafica (domande 8, 15-17)

Utente 1 – Usa glossari cartacei, glossari su file, IATE, a volte Linguee. Ritiene che un'app

basata su Termdat potrebbe essere utile per il suo lavoro.

Utente 2 – Usa glossari cartacei, glossari su file (con cui ha creato una piccola banca dati

apposita), legge Perspectives in francese e in tedesco oltre ad altre pubblicazioni a

carattere generale, alle leggi federali. Effettua ricerche online per contenuti

reperibili nelle due lingue di lavoro sul sito admin.ch, sul sito del tribunale federale

o sui siti delle associazioni professionali. Ritiene che un'app basata su Termdat

potrebbe essere utile per il suo lavoro.

Utente 3 – Usa glossari cartacei, glossari su file, LEO, il sito admin in generale e vari

dizionari monolongui e bilingui.. Ritiene che un'app basata su Termdat sarebbe

sicuramente utile per il suo lavoro.

La domanda frequenza delle difficoltà terminologiche ha dato i seguenti risultati:

31

Utente 1 – Sono riscontrate solo a volte, a seconda del contesto.

Utente 2 – Sono riscontrate solo a volte, a seconda del contesto.

Utente 3 – Sono riscontrate molto frequentemente.

Per quanto riguarda il Canton Zurigo, la signora Huber ha ritirato la propria disponibilità

proprio nella fase decisiva della collaborazione; pertanto i circa 90 interpreti riconosciuti dal

tribunale cantonale di Zurigo aventi tedesco e francese o tedesco e italiano come coppia

linguistica non hanno ricevuto il questionario. Nei prossimi mesi verrà contattata

l'associazione Interpret (www.inter-pret.ch), che rilascia certificati di interpretazione di

comunità in Svizzera, per valutare la possibilità di una collaborazione.

4.5 Discussione dei risultati

I dati raccolti da questa ricerca, pur non statisticamente rilevanti, mostrano che Termdat è

usato almeno in piccola parte dagli interpreti del Parlamento svizzero nello svolgimento dei

loro incarichi istituzionali. Non si tratta però di uno strumento esclusivo: parallelamente

vengono consultati altri repertori, soprattuto in rete, e i glossari redatti personalmente da

ciascun interprete, sia in forma cartacea, sia su file.

Grazie al colloquio con la signora Metthez si sono delineate due funzioni e contenuti

diversi a seconda del tipo di supporto. Il computer portatile viene usato per consultare

glossari su file: a volte si tratta di un unico file con tutti gli argomenti, a volte di più glossari

suddivisi per argomento a seconda delle preferenze dell’interprete. Questi glossari

comprendono sia termini di base, inseriti in virtù del fatto che l'interprete spesso non è un

esperto in materia, sia termini più specifici. Al contrario il glossario cartaceo ricopre un ruolo

molto ben delimitato: non più lungo di una pagina, contenente prevalentemente sigle,

specialmente se quasi omofone per evitare di confonderle, per averle sotto mano e leggerle

non appena vengono pronunciate dall’oratore.

Per gli utenti che lo consultano almeno qualche volta, Termdat è considerato

principalmente un raccoglitore di terminologia giuridica e amministrativa, caratterizzato da un

layout chiaro. C'è un consenso generale sul fatto che un'app basata sui contenuti di Termdat

possa essere utile e agevolare il lavoro svolto presso il Parlamento svizzero.

Anche il dato sulla percezione dell'importanza della terminologia è incoraggiante: a

prescindere dalle conoscenze pregresse dei singoli interpreti in fatto di teoria terminologica,

le difficoltà in questo campo sono un problema generalmente sentito a seconda del

contesto. Per l'utente italiano la problematicità delle questioni terminologiche è percepita in

modo maggiore, forse anche a causa alla difficoltà di reperire certe tipologie testuali anche

in italiano.

32

4.8 Ringraziamenti

Come già menzionato più volte in questa sede, la realizzazione di questo progetto non è

dovuta all'impresa in solitaria della sottoscritta, ma è stata possibile grazie all'aiuto e alle

competenze di molti colleghi. Il mio ringraziamento pertanto va ad Anne-Marie Gendron,

Antonella Nicoletti, Bettina Vital, Claude Leuba, Madeleine Aviolat, Philippa Hurni-

Bainbridge, Sergio Gregorio e Suzanne Metthez: grazie per questo un buon esempio di

lavoro di squadra.

5. Conclusione

Il tirocinio svolto per quattro mesi alla Cancelleria federale è stato caratterizzato da incarichi

di varia natura che mi hanno permesso di mettermi in gioco per migliorare le mie

competenze linguistiche e risolvere problematiche sempre nuove, dalle questioni concettuali

alle attività di coordinamento e di lavoro di gruppo. Ho particolarmente apprezzato la

possibilità di lavorare in autonomia e di ricevere un riscontro personale a scadenze

concordate, in modo da potermi organizzare e cercare di migliorare il mio operato.

Sono particolarmente grata per la fiducia e per la libertà accordatemi per la realizzazione

del mio progetto di ricerca, che ha portato nuova conoscenza per tutti i soggetti coinvolti.

Dallo scambio di opinioni con vari professionisti e dai dati raccolti con i questionari, emerge

che ci sono i presupposti perché la terminologia sia integrata:

1) sia nella ricerca delle lingue speciali nel campo degli interpreting studies,

2) sia nella pratica lavorativa dell’interprete come contributo all’(auto)valutazione della

qualità.

In nessuno di questi due casi la terminologia può essere imposta come una serie di norme

ISO a cui conformarsi. Piuttosto, la terminologia può contribuire come un modus operandi

per sviluppare una nuova visione della comunicazione specialistica laddove è necessaria

l’analisi delle lingue speciali, andando a integrare le altre prassi virtuose che si sono già

consolidate nei rispettivi settori. Per quanto riguarda Termdat, sarebbe da considerare una

campagna informativa almeno per gli interpreti del Parlamento svizzero, in modo da poter

continuare a indagare i loro bisogni terminologici ed acquisire un nuovo bacino di utenti.

5.1 Proposte

Le attività svolte nel corso di tirocinio hanno lasciato in sospeso alcuni punti che possono

essere eventualmente tenuti in considerazione dalla Sezione di terminologia per nuove

collaborazioni.

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Uno degli esperti contattati durante la revisione della collezione SOL08, Fabio Wegmann,

si era mostrato estremamente interessato a contribuire, insieme ad alcuni colleghi, a una

nuova collezione in materia di tutela del suolo. Il suo contatto è stato inserito nell'apposito

file degli esperti disponibile su GEVER.

Alcune proposte riguardano anche alcuni piccoli accorgimenti che potrebbero essere

adottati per rendere Termdat un po' più a misura d'interprete. Termdat si presenta come uno

strumento essenzialmente semasiologico, orientato alle equivalenze linguistiche. Questa

impostazione è già sicuramente vantaggiosa per il traduttore come per l'interprete. Tuttavia

la parte onomasiologica, ossia le funzioni che permettono di situare velocemente il concetto

e la denominazione all'interno di un dominio, sono presenti solo ancora in stato embrionale.

Sono proprio queste funzioni che permettono di avere informazioni (testuali ed

extratestuali) rappresentabili in forma grafica comprensibile a colpo d'occhio, riuscendo a

venire incontro alla rapidità tanto invocata dagli intepreti. Un esempio è rappresentato dalle

fuzioni che caratterizzano gli altri strumenti terminografici consultati, ad esempio Linguee.

Questo permette di vedere a colpo d'occhio la dimensione discorsiva della stringa

linguistica, le variazioni a cui è sottoposto e le diverse strategie traduttive date dal cotesto e

dal contesto, con tanto di statistica desunta dall'analisi istantanea di corpora.

Ma cosa è concretamente fattibile? Dal punto di vista del terminologo sarebbe bene

inserire ogni qual volta possibile la struttura del dominio e di specificare in nota iponimi e

iperonimi, in modo da consentire la documentazione anche attraverso le schede e di favorire

una serie di legami semantici a livello cognitivo per permettere all'interprete di poter ricorrere

a strategie di tipo discorsivo.

Un altro punto di partenza incentrato sull'utente è quello di potenziare l'ambiente di lavoro

personalizzabile con la lista di selezione: l'interprete potrebbe selezionare in fase di

preparazione un determinato numero di schede a seconda delle tematiche toccate nel corso

del singolo incarico. La novità potrebbe consistere nella facoltà di aggiungere le proprie

schede e salvare la selezione come un glossario attribuito all'account utente, in modo da

poterlo consultare a ogni nuovo accesso. Per avere diritto a diritti di scrittura, gli interpreti

dovrebbero essere incoraggiati a seguire i corsi di terminologia della Sezione, in modo da

permettere uno scambio di conoscenze e lavorare insieme per l'implementazione di pratiche

virtuose nell'uso istituzionale delle lingue nazionali svizzere.

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