il colonnello medico dottor arturo gatti

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Felice Marciano

Personalità che hanno onorato Striano

Dottor Arturo Gatti 1895 - 1970

Quaderni di Cultura Strianese n. 26

Centro Studi Storici “HISTRICANUM”

MMX

Riproduzione vietata

Proprietà letteraria ed artistica riservata all’autore

© 2010

Centro Studi Storici “HISTRICANUM”

Via Sarno Parco Verde, 5 – Striano (NA)

Tel. 081 8277494

[email protected]

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LA FAMIGLIA

DEL COLONNELLO MEDICO

ARTURO GATTI

Il dottor Crescenzo Gatti, Medico Chirurgo, nato a Striano il 21 dicembre

1850 da Bernardino e Maria Iervolino, si unisce in matrimonio con Maria

Teresa Filomena Amalia Serafino, nata il 6 ottobre 1859 da Michele e Maria

Felicia Cordella e procrea:

1. Maria, nata il 13 maggio 1892, Presidente della locale Azione

Cattolica ed amata da tutti per la sua bontà e disponibilità. Nubile.

2. Bernardino, Notaio, nato il 24 gennaio 1894.

3. Arturo, Medico Chirurgo, nato il 21 novembre 1895. Celibe.

Il Notaio Bernardino, sposando Emilia Iervolino di Poggiomarino ha

generato:

Filomena, Preside delle Scuole Medie Inferiori;

Maria, Insegnante elementare;

Crescenzo detto Enzo, Avvocato.

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Il Colonnello Medico Arturo Gatti

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Il dottor Arturo Gatti ed i suoi amati nipoti: Filomena, Enzo e Maria.

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Striano, Palazzo Gatti, 1958

In questa casa il 21 novembre 1895 nacque il dottor Arturo Gatti. I Tedeschi in ritirata

verso Montecassino, nel settembre del 1943 la minarono, facendola crollare. Identica sorte

toccò pure al Municipio, a sinistra della foto.

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Il giovane Arturo Gatti, terminati gli studi secondari, nel 1911 viene

ammesso a far parte della prestigiosa Scuola Militare “Nunziatella” di

Napoli, iscrivendosi al 1° anno di Liceo con matricola 2774. Da notare che

il fratello Bernardino era già entrato nella Nunziatella l’anno prima!

Entrambi i fratelli vengono “raccomandati” (la “raccomandazione” era

obbligatoria!) dall’egregio cugino avvocato Carlo Serafino, figlio del loro

zio materno avvocato Francesco, nato a Striano il 14 gennaio 1853.

Napoli, Collegio Militare “Nunziatella”

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Annuario della Nunziatella stampato in Napoli il 1913

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Pagina interna dell’Annuario

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I fratelli Bernardino e Arturo Gatti Allievi della Nunziatella

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Foto giovanile del dottor Arturo Gatti

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Nominato Sottotenente di Complemento nel 1914, Arturo Gatti presta il

servizio militare fin dall’inizio della mobilitazione nel 12° Reggimento

Artiglieria Nola, rimanendo in zona di guerra dal 1915 al 1918, venendo due

volte ferito nella sua unità combattente.

Corriere della Sera del 24 maggio 1915

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Destinato in seguito a prestare servizio presso l’Ospedale Militare di Napoli,

il dottor Arturo Gatti espleta mansioni di Assistente nei reparti di Medicina

e Chirurgia. Viene trasferito per 5 mesi al Deposito militare di Persano

(Salerno) e quindi richiamato presso il Collegio Medico Legale

dell’Ospedale Militare di Napoli.

Cartolina d’epoca

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Dopo l’invasione dell’Etiopia delle truppe italiane (ottobre 1935) e la presa

di Addis Abeba del 6 maggio 1936 il 1° Capitano Medico Arturo Gatti viene

destinato a Decameré, cittadina della regione Eritrea, a 27 chilometri da

Asmara. Presso il presidio militare di Massaua svolge le funzioni di Capo

Ufficio Sanità.

Veduta di Asmara oggi

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Allo scoppio del Secondo conflitto mondiale, con l’entrata in guerra

dell’Italia (10 giugno 1940) il dottor Arturo Gatti viene destinato quale

Maggiore Medico dell’Esercito Italiano a Karlovac, in Iugoslavia a 130

chilometri da Fiume (oggi la ridente cittadina, capoluogo dell’omonima

regione, fa parte della Croazia e conta circa 60.000 abitanti).

Cartina della regione di Karlovac

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Con l’entrata in vigore delle prime norme naziste antisemite il dottor Arturo

Gatti portò soccorso a “parecchi Ebrei che cercavano di valicare la linea di

confine tra lo Stato indipendente di Croazia, dominato dagli ustasha,

ferocemente antiserbi e antisemiti, e la zona occupata dall’esercito italiano.

Quando le autorità croate proposero al dottor Gatti di usare la sinagoga

ebraica di Karlovac come ospedale, egli si rifiutò di farlo perché lo

considerò un atto dissacratorio”.

Ragazzino ebreo in fuga fermato dai Nazisti

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AIUTO AGLI EBREI

In quei terribili giorni il dottor Arturo Gatti si prodigò con tutto se stesso, a

rischio della propria vita, ad alleviare le sofferenze degli Ebrei ammalati e

ad aiutarli a nascondersi. “Bozidar Steiner (poi Natanel Sela), veterinario a

Karlovac, ha testimoniato che il dottor Gatti contribuì al salvataggio della

sua famiglia. Un giorno mentre tornava da un paese vicino, udì che le

autorità del posto stavano convocando gli ebrei e venne avvertito di non

recarsi nel suo studio poiché erano già lì ad attenderlo. Non tornò neppure a

casa, cercò invece immediatamente l’aiuto del dottor Gatti, suo buon amico,

per poter fuggire a Spalato nella Dalmazia annessa all’Italia. Gatti lo accolse

nel suo studio, lo fece attendere e tornò con documenti falsi che permisero a

Bozidar di passare la linea di confine. Fu fermato ed internato dalle autorità

italiane a Vela Luka, sull’isola di Korcula, da dove però riuscì a mantenere i

contatti con Gatti. Quando, più tardi, quel luogo fu evacuato, egli di nuovo

ricorse a Gatti per essere aiutato a fuggire in Italia. Ottenne nuovi documenti

falsificati che permisero a lui, a sua moglie e alla loro bambina di mettersi in

salvo”.

“Altri parenti di Bozidar

poterono contare sull’aiuto di

Gatti; per esempio i cugini,

Minka (Hermina nata Eisler) in

Kostic, sua figlia Zora in Alroy,

il bambino di questa Michael

Alroy furono trasportati a

Trieste su un’ambulanza

militare; internati in Italia, di

fatto si salvarono

dall’assassinio”.

Zora e Michael Alroy,

mamma e figlio salvati dal dottor Gatti

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“Gatti, mosso, com’era, da soli ideali umanitari, non si aspettò mai niente in

cambio della sua generosità. Per parecchi anni, dalla sua casa vicino Napoli,

mantenne i contatti con le persone che aveva salvato e andò a visitarle più

volte in Israele, loro nuova casa”.

Arturo Gatti, Zora Alroy e parenti di lei

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La famiglia di Zora Alroy, mamma di Michael,

nella foto rispettivamente la 5a ed il 6

o da sinistra in piedi.

Israele, Nahariya, giardino di casa di Michael Alroy, 2 ottobre 1997

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In una indimenticabile cerimonia tenutasi il 30 giugno 1993 in Campidoglio,

è stata consegnata una medaglia alla memoria con diploma ai fratelli Enzo e

Maria Gatti, nipoti carissimi del dottor Arturo Gatti, dall’Ambasciatore di

Israele in Italia S. E. A. Pazner.

Questa la scritta sulla medaglia:

“Chiunque salva una vita salva l’universo intero”. E la motivazione sul

diploma: “Il presente diploma attesta che nella seduta del 25 giugno 1991 la

Commissione d’onore ai Giusti delle Nazioni, stabilisce che l’Istituto

Commemorativo dei Martiri e degli Eroi YAD VASHEM, in fede alle

testimonianze raccolte dalla stessa, ha reso onore ad ARTURO GATTI che

a rischio della sua vita ha salvato degli Ebrei perseguitati durante il periodo

dello sterminio in Europa, gli ha conferito la medaglia dei Giusti fra le

Nazioni. Il suo nome sarà onorato per sempre, inciso sul muro dei Giusti

delle Nazioni alla memoria YAD VASHEM di Gerusalemme.

Gerusalemme, Israele 3 marzo 1993”.

L’Ambasciatore di Israele in Italia S. E. A. Pazner ed il dott. Enzo Gatti

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Medaglia commemorativa alla memoria del dott. Arturo Gatti

Sede dell’Istituto Commemorativo dei Martiri e degli Eroi

YAD VASHEM di Gerusalemme

24

La famiglia di Michael Alroy, Israele, 31 ottobre 2008

La famiglia di Michael Alroy in visita a Striano presso la professoressa

Maria Gatti, nipote del dottor Arturo Gatti.

Striano, 8 novembre 2008

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Biglietto di auguri natalizi spedito da Michael Alroy alla professoressa Maria Gatti

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MORTE DEL DOTTOR ARTURO GATTI

Terminate le ostilità, il dottor Arturo Gatti andò a vivere nella città di

Napoli, pur recandosi spessissime volte in Israele presso quella che oramai

era diventata la sua seconda famiglia!

Un giorno recandosi in treno a Foggia ad incontrare dei vecchi amici,

trovandosi il treno nella stazione ferroviaria di quella città, venne colto da

improvviso malore che lo condusse alla morte: era il 25 settembre 1970. I

suoi familiari vollero che il suo corpo fosse portato in Striano e tumulato

nella cappella di famiglia, ove tuttora riposa.

Il dottor Arturo Gatti nella sua casa di Napoli

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Pagellina di morte del dottor Arturo Gatti

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Certificato di morte del dottor Arturo Gatti

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Bibliografia

1996

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2000

31

2006

Questa pubblicazione è stata resa possibile grazie al contributo della sig.ra

prof.ssa Maria Gatti, amatissima nipote del dottor Arturo Gatti,

in memoria del suo carissimo marito prof. Aldo Plaustro