attivitÀ svolta dall'enea nel biennio 1985-1986

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ATTIVITÀ SVOLTA DALL'ENEA NEL BIENNIO 1985-1986 ' ' . •. RELAZIONE DEL PRESIDENTE * : INIS-mf--11344

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ATTIVITÀ SVOLTA DALL'ENEA NEL BIENNIO 1985-1986' ' . •. RELAZIONE DEL PRESIDENTE * :

IN IS -mf - -11344

SERIE RAPPORTI

ATTIVITÀ SVOLTA DALL'ENEA NEL BIENNIO 1985-1986RELAZIONE DEL PRESIDENTE

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Indice

Compiti e organizzazione dell'Enea

Aspetti istituzionali

Organi direttivi

Organi di controllo, consultivi ed esecutivi

L'Enea, ente energetico nazionale

L'Enea, ente responsabile della sicurezzanucleare

Rapporto sull'attività svolta nel biennio1985/1986

Relazione di sintesi

Vigilanza e controllo sulla sicurezza nuclearee la protezione sanitaria

Reattori termici ad acqua leggera

Reattore Cirene

Reattori a neutroni veloci

Reattore Pec

Ciclo del combustibile nucleare

Fusione nucleare controllata

Protezione dell'ambiente e della salute dell'uomo

Fonti alternative rinnovabili e risparmio energetico

Agrobiotecnologie

Progetto finalizzato energetica

Tecnologie intersettoriali di base

Relazioni, studi e affari internazionali

Attività funzionali e gestione finanziaria

COMPITI E ORGANIZZAZIONE DELL'ENEA

Aspetti istituzionali

La legge 5 marzo 1982, n. 84, ha trasformatoil Cnen (Comitato Nazionale per l'EnergiaNucleare) in Enea (Comitato Nazionale per lericerche e per lo sviluppo dell'Energia Nu-cleare e delle Energie Alternative), asse-gnandogli il compito di qualificare l'industrianazionale nel settore energetico.L'Enea svolge attività di ricerca, sviluppo epromozione industriale nei settori dell'ener-gia nucleare, delle fonti rinnovabili di energiae del risparmio energetico; effettua inoltrestudi e ricerche nel settore della protezionedell'ambiente e della salute dell'uomo in re-lazione all'insediamento e al funzionamentodi grandi impianti energetici.L'Enea opera in accordo con gli altri entienergetici e costituisce uno degli strumentiessenziali per l'attuazione del Piano Energe-tico Nazionale.L'Enea è impegnato nella diffusione e nel tra-

sferimento all'intero sistema produttivo, e inparticolare alla piccola e media industria,delle tecnologie innovative sviluppate nel-l'ambito delle proprie attività.All'Enea sono affidati compiti di sorveglianza econtrollo sulla sicurezza nucleare e la protezio-ne sanitaria dei lavoratori e delle popolazioni,svolti attraverso la Direzione per la SicurezzaNucleare e la Protezione Sanitaria (Disp).A questa Direzione, pur nel mantenimento distrettì legami scientifici con le altre unità del-l'Ente, è garantita la massima autonomia de-cisionale ed operativa.L'Enea, per lo svolgimento dei propri compitiistituzionali, può promuovere la costituzionedi consorti industriali anche in forma di So-cietà per Azioni. Attualmente l'Enea parteci-pa alla società Siet (insieme a Cise.Ansaldo,Belleli, F.B.M., Franco Tosi) e alla societàNucleco (insieme all'Agip spa).

Organi direttivi

• Presidente - È nominato con decreto delPresidente della Repubblica e dura in caricacinque anni. Ha la rappresentanza legale esovraintende all'andamento generale del-l'Ente. Presiede il Consiglio di amministrazio-ne e la Giunta esecutiva.

prof. Umberto Colombo

• Vicepresidente - È eletto nel proprio ambi-to dal Consiglio di amministrazione, svolge icompiti delegatigli dal Presidente e lo sosti-tuisce in caso di assenza.

ing. Luigi Noè

II Consiglio di amministrazione delibera i pro-grammi di attività sulla base delle direttivedel Cipe, adotta i provvedimenti amministrati-vi e finanziari per la gestione dell'Ente ed ècosi composto:

prof. Umberto Colombo (Presidente), ing.Luigi Noè (Vicepresidente), prof. GiuseppeAmmassari, prof. Giovanni Briganti, ing.Corrado Corvi, prof. Maurizio Cumo, prof.Camillo Dejak, prof. Tiziano Federighi, p.e.Giorgio Cocco, rag. Fortunato Mochi, ing.Giovanni Naschi, prof. Cesare Boffa, prof.Gherardo Stoppini

• Consiglio di amministrazione - È compostoda 15 membri nominati con decreto dei Pre-sidente del Consiglio dei ministri per la dura-ta di cinque anni. Ne fanno parte il Presiden-te, due esperti designati rispettivamente dalMinistro per il bilancio e dal Ministro per la ri-cerca scientifica, il Direttore generale dellefonti di energia del Ministero dell'industria,otto esperti di tecniche energetiche aziendalie industriali e tre rappresentanti del perso-nale dell'Ente.

• Giunta esecutiva - È composta dal Presi-dente e da quattro membri eletti dal Consi-glio di amministrazione nel proprio ambito.Svolge le funzioni che le sono state delegatedal Consiglio e lo sostituisce in caso di ur-genza adottando i provvedimenti necessari.E cosi composta:

prof. Umberto Colombo (Presidente), ing.Luigi Noè (Vicepresidente), prof. GiovanniBriganti, prof. Camillo Dejak, prof. TizianoFederighi

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Organi di controllo, consultivi ed esecutivi

ORGANI D! CONTROLLO

• Collegio dei Revisori - Provvede al riscon-tro degli atti di gestione, accerta la regolaritàdegli atti amministrativi ed effettua le verifi-che di cassa. È nominato con decreto del Mi-nistro dell'industria; dura in carica cinqueanni ed è composto da tre membri effettivi etre supplenti.

• Magistrato della Corte dei Conti - Assistealle sedute degli organi di amministrazione edi revisione.

ORGANI CONSULTIVI

• Commissione Tecnica - Esprime pareri, intutti i casi rilevanti, in materia di sicurezzanucleare e di protezione sanitaria dalle ra-diazioni ionizzanti a norma degli artt. 11 e 12del Dpr 185/64.È costituita da dieci membri designati rispet-tivamente dai Ministri dell'interno, dell'indu-stria, del lavoro, dei lavori pubblici e della sa-nità in numero di due per ciascun ministero eda quattro esperti designati dal Presidente

dell'Enea.Cumo.

È presieduta dal prof. Maurizio

ORGANI ESECUTIVI

• Direttore Generale - Sovraintende all'ese-cuzione delle decisioni degli organi collegialie ne é responsabile nei loro confronti. Parte-cipa con voto consultivo alle riunioni delConsiglio di Amministrazione e della GiuntaEsecutiva con facoltà di iniziativa e di propo-sta. È nominato su designazione del Consi-glio di Amministrazione, con decreto del Mi-nistro per l'industria, il commercio e l'artigia-nato.

dr. Fabio Pistella

• Direttore della Direzione Sicurezza Nu-cleare e Protezione Sanitaria (Disp) - So-vraintende all'esecuzione delle decisioni de-gli organi collegiali e ne è responsabile neiloro confronti. E nominato con decreto delMinistro dell'industria, sentito il Ministro dellasanità.

ing. Giovanni Naschi

PRESIDENTE

CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE

COMMISSIONETECNICA

GIUNTA ESECUTIVA

DIREZIONE SICUREZZA NUCLEAREE PROTEZIONE SANITARIA

DIREZIONE GENERALE

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L'Enea, ente energetico nazionale

L'Enea come ente preposto alla ricerca, allosviluppo e alla promozione industriale nelsettore energetico svolge i seguenti compiti:

• conduce nei propri centri programmi di ri-cerca di interesse applicativo e industriale;

• promuove la capacità dell'industria nazio-nale di realizzare, in condizioni di economici-tà, centrali elettronucleari e componenti eservizi del ciclo del combustibile nucleare;

• progetta, realizza e gestisce impianti dimo-strativi e reattori nucleari sperimentali;

»• sviluppa settori avanzati della tecnologianucleare, come i reattori veloci autofertiliz-zanti e, in una prospettiva a più lungo termi-ne, la fusione nucleare;

• collabora con l'industria nazionale, anche alivello di piccola e media industria per lo svi-luppo di tecnologie e processi innovativi nelsettore energetico;

•• conduce studi e ricerche nei campi dellaprotezione della salute dell'uomo e dalla pro-tezione dell'ambiente;

• sviluppa e promuove le tecnologie e le ap-plicazioni delle fonti energetiche rinnovabiliquali, ad esempio, la conversione fotovoltai-ca e l'energia eolica;

• promuove il risparmio energetico attraversolo sviluppo di tecnologie innovative, interventidi riduzione dei consumi nell'industria, nell'e-dilizia e in agricoltura e la preparazione dipersonale qualificato nel settore energetico;

*• cura la diffusione e il trasferimento all'in-terno del sistema produttivo, in particolarealla piccola e media industria, delle tecnolo-gie innovative sviluppate nell'ambito delleproprie attività;

• analizza i sistemi energetici sotto il profilotecnico ed economico e ne mette i risultati adisposizione dei responsabili della politicaenergetica e degli operatori nazionali;

• diffonde in collaborazione con gli Enti localie gli Enti energetici nazionali le informazionisulle tematiche energetiche;

• da assistenza alle regioni e agli Enti localiper la soluzione dei problemi derivanti dallaprogrammazione energetica e dall'insedia-mento di impianti energetici sul territorio;

• mantiene e sviluppa, in armonia con gli impe-gni internazionali dell'Italia, la collaborazionecon gli altri Paesi e con le organizzazioni inter-nazionali nel settore energetico e nucleare.

ORGANIZZAZIONE

Per assolvere ai suoi compiti istituzionali l'E-nea si articola nelle seguenti unità:

• Dipartimento Reattori Termici - Ha il com-pito fondamentale di contribuire all'attuazio-ne del programma nazionale di realizzazionedi centrali elettronucleari di tipo provato at-traverso le attività di ricerca teorica e speri-mentale, condotte direttamente presso leproprie Divisioni di competenza e attraversogli accordi di collaborazione con l'Enel e congli operatori industriali nazionali. Coordina leattività di ricerca svolte in questo campo da-gli altri Dipartimenti dell'Enea in collaborazio-ne con gli operatori nazionali.L'attività del Dipartimento è finalizzata priori-tariamente allo sviluppo di tecnologie affida-bili e all'adozione di elevati standard di sicu-rezza nelle fasi di progetto e realizzazionedei componenti e dei sottosistemi dei reatto-ri, in una prospettiva di svincolo dalle licenzeestere, con particolare riferimento al Proget-to unificato nucleare adottato, secondo ledelibere del Cipe, per la realizzazione delleprossime centrali nucleari.

• Unità Reattore Cirene - II Cirene è un reat-tore sperimentale a neutroni termici in corsodì costruzione a Borgo Sabotino (Latina) nel-l'ambito di un programma congiunto Enea-Enel. L'Unità preposta alla sua realizzazioneè autonoma rispetto al Dipartimento reattoritermici in considerazione della rilevante di-mensione tecnologica e finanziaria del pro-getto. Essa effettua il coordinamento genera-le delle attività collegate al completamento ealla utilizzazione sperimentale dell'impiantooperando anche, in collegamento con l'Enel,come Unità di committenza nei confronti del-la Società Nira (Raggruppamento Ansaldo)fornitrice della parte nucleare dell'impianto.Il Cirene costituisce la più significativa occa-sione per qualificare Enea, Enel e Nira, cia-scuno in relazione al proprio ruolo istituzio-nale, nella progettazione, costruzione, eser-cizio e utilizzazione sperimentale dì un im-pianto rappresentativo anche ai fini dellarealizzazione delle centrali nucleari di altrotipo previste nel Piano energetico nazionale.

• Dipartimento Reattori Veloci - Ha il compi-to di tenere aperta per l'Italia l'opzione deireattori veloci autofertilizzanti, in linea con ledecisioni del Parlamento e con le deliberedel Cipe sulla materia.

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Il Dipartimento svolge attività di ricerca, svi-luppo e promozione industriale, anche nel-l'ambito di accordi di collaborazione interna-zionale. Più in particolare svolge attività diprogettazione e sperimentazione di compo-nenti e sistemi relativi ai reattori a neutroniveloci raffreddati al sodio, con particolare ri-ferimento agli obiettivi della sicurezza e del-l'economicità, ed a quello della quaìificazionedel sistema industriale italiano nel settore.Un ruolo fondamentale è assegnato al Dipar-timento nell'utilizzo del reattore Pec del Bra-simone, alla cui realizzazione partecipa diret-tamente con la progettazione e l'analisi di si-curezza del nocciolo e con la effettuazione diun rilevante programma di prove ed espe-rienze in appoggio. Inoltre, tra gli obiettivi delDipartimento vi è quello di assicurare unapresenza coordinata italiana nel programmainternazionale per lo sviluppo della filiera ve-loce Superphénix.

• Unità Reattore Pec - II Pec (Prova elementidi combustibile) è un reattore a neutroni ve-loci dotato di un canale centrale che permet-te le prove di elementi di combustibile perreattori di questo tipo nelle condizioni di im-piego industriale. L'Unità Reattore Pec è in-caricata della realizzazione dell'intero im-pianto e della preparazione del suo esercizio.Le ragioni dell'autonomia rispetto al Diparti-mento reattori veloci sono motivate, comeper l'Unità Reattore Cirene, dalle rilevanti di-mensioni tecnologiche e finanziarie del pro-getto.L'Unità gestisce i contratti esterni e le com-messe interne e cura la direzione dei lavori dicostruzione, affidati alla Società Nira.Il programma di realizzazione del Pec, comequello del Cirene, oltre al significato intrinse-co di impresa di ricerca tecnologica, graziealla rilevante dimensione finanziaria, costitui-sce occasione di sostegno al mercato inter-no e di qualificazione per le industrie ai fini diuna partecipazione ad appalti internazionali.

• Dipartimento ciclo del combustibile nu-cleare - Interviene nelle attività di ricerca,sviluppo e promozione industriale riguardantile diverse fasi del ciclo del combustibile: ap-provvigionamento, arricchimento, fabbrica-zione, ritrattamento, gestione e condiziona-mento delle scorie.Tali attività sono svolte al livello di laborato-rio e di impianti sperimentali e pilota.Particolare attenzione viene dedicata allosviluppo dei processi e delle tecnologie rela-tivi all'intero ciclo al fine di ottimizzarne i co-sti e migliorarne l'affidabilità.Svolge attività di sviluppo industriale me-diante varie collaborazioni con le industrienazionali del settore ed in particolare conl'Agip.

• Dipartimento protezione ambientale e sa-lute dell'uomo - Opera nei campi della prote-zione della salute dell'uomo, della protezioneambientale, dell'interazione tra territorio eimpianti energetici, in particolare nucleari.Per l'impatto sanitario ed ambientale degliimpianti energetici e per la relativa attività dicontrollo studia e fornisce le metodologie divalutazione. Svolge attività di servizio scien-tifico nazionale in relazione alle competenzesviluppate nel campo della metrologia delleradiazioni, della taratura di strumenti di misu-ra, nella determinazione delle dosi individuali,nella qualificazione e riproduzione di animalida esperimento.Sviluppa studi e tecnologie e realizza espe-rienze dimostrative sulla gestione e smalti-mento dei rifiuti a bassa e media attività esullo smantellamento degli impianti nucleariobsoleti. Promuove un'attività industriale intali settori anche per mezzo della Nuclecospa, società mista Enea-Agip.Per quanto riguarda le scorie a lunga vitasviluppa le conoscenze e conduce esperien-ze preliminari ai fini dello smaltimento geolo-gico plurimillenario.Conduce studi sulla sismicità del territorionazionale ai fini della selezione delle aree diinsediamento e della protezione antisismicadegli impianti nucleari.Conduce esperienze sulle capacità di conte-nimento degli impianti nucleari, ivi compresi isistemi di filtrazione e di abbattimento deiprodotti radioattivi gassosi.

• Dipartimento fusione - Ha per obiettivo losviluppo delle conoscenze scientifiche e del-le tecnologie nel campo della fusione. Il Di-partimento opera in associazione con l'Eura-tom nei Laboratori di Frascati, dove è in fun-zione, nel quadro di un programma finanziatoanche dalla Comunità Europea, una macchi-na del tipo Tokamak Ft che ha già consegui-to risultati scientifici di rilievo intemazionale.È in corso di realizzazione una versione po-tenziata di Ft, il Frascati Tokamak Upgrade(Ftu) e si conducono ricerche tecnologichesui reattori a fusione. Le attività relative alleapplicazioni del laser sono finalizzate alla fu-sione a confinamento inerziale, alle diagno-stiche dei plasmi e alle tecnologie ottiche.

• Dipartimento fonti alternative e risparmioenergetico - Per le sue particolari caratteri-stiche si differenzia dagli altri Dipartimentidell'Enea. È, infatti, un Dipartimento pluriset-toriale in quanto il suo campo di intervento ècostituito dalle diverse energie rinnovabili(idroelettricità e geotermia escluse) e dal va-sto settore del risparmio energetico. Le sueattività sono finalizzate sia alla realizzazionedi prodotti e processi interessanti la produ-zione sia all'orientamento dell'utenza.

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Si possono distinguere obiettivi a breve e alunga scadenza. Tra i primi rientrano: l'intro-duzione di dispositivi di risparmio energeticoe di misure per il razionale utilizzo dell'ener-gia nei vari settori applicativi e la diffusionedi alcune tecnologie solari, quali la produzio-ne di acqua calda per uso domestico e indu-striale, che sono prossime alla maturità com-merciale.A più lunga scadenza il Dipartimento si pre-figge di fornire un contributo determinanteallo sviluppo di metodi di produzione di ener-gia di grande interesse potenziale quali laconversione fotovoltaica dell'energia solarein elettricità o l'utilizzo energetico degli scartiagricoli.

• Dipartimento tecnologie intersettoriali dibase - Le attività di ricerca e sviluppo del Di-partimento derivano in gran parte dall'esi-stenza di opportunità di intervento dell'Eneain aree di ricerca scientifico-tecnologica, icui risultati hanno in prospettiva una ricadutanell'ambito del sistema industriale e della co-munità scientifica nazionale.Il ruolo, per sua natura particolarmente com-plesso, che il Dipartimento deve svolgerepuò essere pertanto cosi articolato:

• identifica settori di intervento e dimensionain modo ottimale le attività di ricerca di inte-resse prioritario per la loro criticità e ampiez-za di spettro e di utilizzo multisettoriale;• sviluppa ricerche tecnologiche di base par-ticolarmente critiche per le industrie energe-tiche nazionali, anche in relazione allo statodi carenza di alcune loro strutture di ricercaed ai vincoli di costi e di mercato che le con-dizionano;• svolge attività di ricerca teorico-sperimen-

tali volte alla dimostrazione di fattibilità ditecnologie di elevato interesse per l'Ente inparticolare per il loro contenuto di innovazio-ne tecnologica;• promuove o realizza la conversione dellecompetenze sviluppate direttamente, o da al-tri Dipartimenti dell'Enea, in Servizi scientificinazionali, promuovendo o attuando, ove op-portuno, la realizzazione di adeguati mezzisperimentali;• collabora con la Direzione dell'Ente nel rile-vare e valutare il livello e l'adeguatezza delleconoscenze scientifiche e delle attività di ri-cerca di base condotte dall'Enea, anche incollaborazione con Università ed Enti di ri-cerca esterni.

• Le unità funzionali - In supporto alle unitàtecniche operano otto unità «funzionali». Tredi tali strutture (Relazioni, Studi e Affari Inter-nazionali) - poste alle dirette dipendenze delPresidente - consentono lo svolgimento deiseguenti compiti: rapporti con le istituzioni eamministrazioni dello Stato e degli enti localicon particolare riferimento alle Regioni e dif-fusione dell'informazione nel settore energe-tico; studio dei sistemi energetici ed elabora-zione di strategie; partecipazione e rappre-sentanza in organismi internazionali.Le altre cinque unità funzionali (Pianificazionee controllo, Amministrazione, Personale e svi-luppo organizzativo, Sistemi Informativi, Servizie affari Generali) - raccordate da un coordi-natore e poste alle dipendenze del Direttoregenerale - hanno il compito di far fronte alleaccentuate esigenze di pianificazione e con-trollo imposte dal nuovo ruolo dell'Ente e allanecessità di sopperire alle esigenze di ge-stione delle risorse umane, finanziarie e stru-mentali e degli affari generali.

L'Enea, ente responsabile della sicurezza nucleare

L'Enea attraverso la Direzione sicurezza nu-cleare e protezione sanitaria (Disp) svolge ilruolo di Ente di controllo in materia di sicu-rezza nucleare e protezione dei lavoratori,della popolazione e dell'ambiente e costitui-sce l'organo tecnico del Ministero dell'indu-stria ai fini autorizzativi. In questa attivitàfruisce dell'apporto della Commissione Tec-nica per la sicurezza nucleare e la protezionesanitaria dalle radiazioni ionizzanti.

I compiti fondamentali della Disp sono i se-guenti:

di sicurezza nucleare, di protezione sanitariae ambientale degli impianti nucleari e relativisiti;

• dettare le prescrizioni in materia di sicurez-za nucleare e protezione sanitaria dei lavora-tori e della popolazione;

•• fornire assistenza tecnica alle Regioni nel-le azioni di loro competenza in fase di loca-lizzazione degli impianti nucleari;

• esercitare la vigilanza tecnica sulla costru-zione ed esercizio degli impianti;

•• eseguire le attività di analisi per gli aspetti • esercitare i controlli relativi alla protezione

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sanitaria dei lavoratori e della popolazionecontro i pericoli delle radiazioni ionizzanti;

• esercitare il controllo sulle materie fissilispeciali, sulle materie grezze nucleari e suiminerali;

• esercitare il controllo sulle attività relativeai trasporti di materie radioattive e fissili;

• esercitare il controllo sull'applicazione del-le misure di protezione fisica passiva oegliimpianti e delle materie nucleari;

»• svolgere gli adempimenti derivanti dagli ac-cordi internazionali sul regime di salvaguar-dia da applicare alle materie fissili speciali,alle materie grezze nucleari e ai minerali;

• promuovere l'installazione delle reti nazio-nali e locali di sorveglianza della radioattivitàambientale;

• elaborare criteri, metodologie e guide ap-plicative nelle aree di competenza.

ORGANIZZAZIONE

Per assolvere ai suoi compiti istituzionali laDisp si avvale di una struttura operativa chesi articola nelle seguenti unità:

• Comitato consultivo per la protezione ra-diologica - Promuove e sviluppa indirizzi perl'attuazione dei principi di radioprotezioneelaborati in sede nazionale; costituisce lasede tecnico-scientifica ed il punto di riferi-mento per le unità Disp in materia di radio-protezione.

• Commissione medica per infortuni edemergenze nucleari - Ha funzioni consultiveper la Direzione Disp; si occupa degli aspettimedico-sanitari connessi alle attività nuclea-ri in situazioni normali o di emergenza; pro-muove e diffonde studi e conoscenze relativealle problematiche medico-sanitarie nucleari.

• Settore impianti in esercizio e salvaguar-die combustibile - Assolve ai compiti istitu-zionali di controllo e vigilanza sugli impiantiin esercizio (reattori e impianti del ciclo delcombustile); elabora le informazioni derivantidall'esperienza operativa acquisita; studia iproblemi del rapporto operatori/impianto;svolge funzioni di analisi e controllo per gliaspetti di protezione sanitaria; segue e coor-dina i problemi relativi alla revisione decen-nale delle licenze d'esercizio e aldecommissioning degli impianti; cura gli attirelativi all'autorizzazione del trasporto di so-

stanze radioattive; effettua il controllo sullacontabilità delle materie fissili speciali, mate-rie grezze e minerali.

»- Settore analisi sistemi integrati termici ecoordinamento - Svolge attività di "licens-ing" e vigila sulla costruzione delle centralielettronucleari provate e dei grossi impiantidel ciclo del combustibile; assicura la visioned'insieme a livello d'impianto e di filiera; for-nisce il coordinamento gestionale per i pro-getti.

• Settore analisi sistemi integrati veloci ecoordinamento - Svolge attività di "licens-ing" e assicura una visione d'insieme deireattori veloci con particolare riferimento allacostruzione del Pec.

• Settore analisi, controlli e omologazioni -Valuta l'adeguatezza dei progetti dei sistemie dei componenti degli impianti; vigila sullarispondenza della loro realizzazione; svolgeattività di valutazione tecnica e di garanziadella qualità; provvede alla omologazione diprodotti standardizzati forniti dalle industrie.

• Settore ambiente e radioprotezione -Svolge analisi e verifiche delle interazionicon l'ambiente di tutte le attività sottoposteal controllo Disp sia in fase autorizzativa siain fase di esercizio; cura l'acquisizione delleconoscenze e dei dati nel campo specificodella protezione radiologica; svolge attività dianalisi e controllo sull'utilizzazione dei ra-dioisotopi; cura le attività connesse con l'o-mologazione di prototipi di macchine radio-gene ed apparecchi contenenti radioisotopi.

• Settore sviluppi e ricerche - Cura lo svi-luppo di studi metodologici e normativi; rece-pisce in modo critico la normativa di altre na-zioni adattandola al contesto italiano; svilup-pa una committenza della ricerca mediantel'assegnazione e la gestione di commesse econtratti; provvede all'espletamento dell'iterautorizzativo di programmi sperimentali spe-ciali; coordina l'intervento Disp nel campodelle attività industriali a rischio d'incidenterilevante.

RAPPORTO SULL'ATTIVITÀ DELL'ENEANEL BIENNIO 1985/86

•Vi»

Relazionedi sintesi

Considerazioni introduttiveLa fase di espansione dell'economia mondiale, iniziata verso la fine del1983, ha subito nel biennio 1985-86 un rallentamento sensibile misurabi-le in una mancata decelerazione della produzione industriale, proprio inquelle aree (Stati Uniti) che nel 1984 avevano presentato i livelli di svilup-po più elevati, mentre altri Paesi del gruppo Ocse (Giappone, Cee) hannoregistrato solo lievi variazioni non significative.

Queste condizioni hanno determinato una forte caduta dei prezzi dellematerie prime minerali, alimentari ed energetiche ed un ulteriore migliora-mento del livello inflazionistico, che nei Paesi Ocse si è attestato al di sot-to del 5%.

La parallela crescita della produttività e la moderazione salariale hannoconsentito un miglioramento delle prospettive occupazionali e dei profitti,una sostanziale stabilità tendenziale dei cambi, nonché un ampio processodi rivalutazione degli indici delle quotazioni azionarie. L'attuale congiunturavede l'economia mondiale sperimentare all'interno del suo complesso si-stema di rapporti, tra aree a diverso livello di sviluppo, le possibilità offertedai nuovi strumenti tecnologici e da un approccio finanziario non più basa-to sull'ipotesi del potere trainante di alte spinte inflattive legate ad alti tas-si di crescita, ma su un ritmo di espansione più lento ed ordinato che in unregime generale di bassa inflazione consenta una più ampia distribuzionedelle risorse e dei profitti non solo fra le varie aree geopolitiche ma all'in-terno di esse anche fra i vari gruppi sociali.

Tali condizioni hanno però determinato una situazione di forte indeboli-mento della valuta statunitense e di corrispondente apprezzamento diquelle giapponese e tedesca innescando una lunga serie di squilibri nelsistema dei cambi e dei pagamenti internazionali.

Le difficoltà di fondo delle politiche economiche dei principali paesi indu-strializzati e la sempre più preoccupante situazione debitoria dei paesi invia di sviluppo ha d'altra parte reso più lontano l'avvio di grandi progettiinternazionali di investimento nel terzo mondo, rallentando la crescita diqueste aree e soprattutto rendendo più lontana l'introduzione di nuovetecnologie e sistemi produttivi meno inquinanti.

In questo contesto di sviluppo più contenuto il consumo mondiale di ener-gia ha proseguito nel suo andamento crescente iniziato nel 1984 ma conun ritmo lievemente ridotto e pari al 2,6% nel 1985 e al 2,1% nel 1986(contro il 3,7% del 1984).

Nel 1985 e nel 1986 sono infatti venuti a mancare alcuni fattori contin-genti che sommati alle condizioni strutturali di lungo termine avevano de-terminato una richiesta di energia molto vivace quale non era registrata damolti anni.

Questa crescita, ancora attiva nel 1986, e probabilmente anche per i

Domanda di energiaPii

Area Ocse

(D (2)

1,6 1,23,0 2,4

Paesi ad economiapianificata

(D (2)

4,5 3,03,3 3,5

Paesi in viadi sviluppo

(1) (2)

3,1 2,93,2 3,5

(1) Variazione percentuale 1985/84(2) Variazione percentuale 1986/85

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prossimi anni, è però concentrata nei Paesi in via di sviluppo e nei Paesiad economia pianificata ed è accoppiata ad analoghi tassi di sviluppo delPii; per l'area Ocse invece ad un discreto incremento del reddito (2,6%), iltasso di crescita del fabbisogno di energia è stato relativamente modestocon una riduzione dell'indice di elasticità, più accentuata nel 1985, menonel 1986.

All'interno di questa tendenza ad una stabilizzazione a livelli moderati del-l'aumento dei consumi energetici è stato assai diverso il corso delle variefonti nei due anni. Infatti mentre il 1985 ha rispecchiato del tutto le carat-teristiche del periodo precedente sia pure con quasi tutti gli indicatori incaduta (penetrazione di gas e carbone e quotazioni del petrolio), con il1986 ha avuto luogo un insieme di fenomeni (crollo del costo del petrolio,regressione delle vendite dì gas e carbone) che non è ancora possibileprevedere se destinati a caratterizzare lo scenario mondiale per un perio-do breve o lungo. Ciò ha determinato una forte incertezza previsionale an-che perché è emerso come gli stessi fattori che per alcuni versi possonoagire da stabilizzatori dei processi di crescita economica, quali i bassi co-sti delle materie prime energetiche, per molti altri versi tendono ad inne-scare processi (rallentamento nella diversificazione e nell'acquisizione dinuove risorse e nuove fonti, diminuito impegno nel risparmio e nello svi-luppo delle fonti rinnovabili) che nel medio termine possono compromette-re il settore energetico con pesanti effetti di trascinamento in senso di ri-dotto sviluppo su tutta l'economia.

Non a caso infatti malgrado i molto sforzi di carattere episodico il settoredelle fonti rinnovabili non incontra più i favori degli anni 7 0 e pur dopo unastagione di sviluppo non trascurabile stenta a trovare il sostegno politico,economico ed organizzativo che sarebbe necessario per raggiungere di-mensioni di largo mercato.I consumi petroliferi in calo costante dal 1979 hanno subito una riduzionedell'1 % (1,8% nell'area Ocse) nel 1985 per poi registrare una crescita del2% (2,5% nell'area Ocse) nel 1986.All'interno di questo scenario che ha registrato un sensibile recupero delruolo di primo piano del petrolio, già dato come declinante, in relazione alforte calo del suo costo, un dato interessante è costituito dal sorpasso diproduzione petrolifera da parte dei paesi Ocse sui paesi ad economia pia-nificata, con una quota assai prossima a quella dell'Opec. Resta però as-sai diversa la situazione delle riserve che se in totale oscillano fra 35 e 50anni, risultano assai diverse fra area Ocse (11 anni) ed area Opec (82anni).

Parallelamente i consumi di carbone e gas, la cui crescita era già in ral-lentamento nel 1985 (+ 4,7%) hanno fatto registrare ulteriori flessioni nel1986 crescendo rispettivamente l ' 1% e 1*1,5%, quando i differenziali dicosto medio con il petrolio, prima positivi, si sono almeno transitoriamenteannullati.La fonte nucleare ha continuato a fornire apporti in sensibile crescita sianel 1985 (+ 20%) che nel 1986 (+ 7,8%) e, nonostante i problemi sollevatisulla sicurezza di questa tecnologia dall'incidente di Chernobyl (26 aprile1986), ha continuato a riscuotere larga considerazione da parte di queipaesi sviluppati che non detengono riserve consistenti di altre fonti prima-rie (Giappone e Francia), o che comunque intendono conservare posizioniautonome nello sviluppo della tecnologia, e disporre di questa fonte comestrumento di diversificazione e pressione sul mercato internazionale del-l'energia (Repubblica Federale di Germania, Regno Unito).

Assai diversa la situazione, nell'area Ocse, di altri paesi che disponendodi strutture già sviluppate in questo campo intendono utilizzare a fondo le

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attuali disponibilità e puntano non tanto sull'ulteriore sviluppo di sistemigià provati e largamente diffusi, quanto sulla messa a punto di nuove tec-nologie dotate di caratteristiche originali ed attraenti per i mercati futuri,quali maggiore sicurezza (sicurezza intrinseca), moduiarità, prefabbrica-zione, brevi tempi di realizzazione (Stati Uniti, Svezia).

Nell'area dei paesi ad economia pianificata, invece, lo sviluppo del nuclea-re che pure ha posto problemi enormi, specie dopo l'incidente di Cherno-byl, non è previsto in riduzione anche se le scelte tecnologiche ed orga-nizzative dovranno essere fortemente aggiornate ed improntate ad unospirito assai diverso che in passato, quando l'urgenza del raggiungimentodegli obiettivi di piano ha determinato lo sviluppo di soluzioni risultate oggirischiose nell'attuale mutato contesto sociale, economico e politico. Unaforte cooperazione internazionale in questo senso potrà senz'altro contri-buire allo sviluppo di questa fonte in condizioni accettabili, chiarendosempre meglio le possibilità e le prospettive e risolvendo i problemi anco-ra incerti relativi ai rifiuti radioattivi ed alle fasi di fine attività degli impianti.

Il ruolo irrinunciabile di questa fonte è stato chiaramente riaffermato in tut-te le sedi, in particolar modo dopo l'incidente di Chernobyl che nelle primeincertezze delle sue cause e del suo impatto ambientale e sanitario avevasuscitato perplessità e timore in tutto il mondo. Già al vertice dei settepaesi più industrializzati, al quale ha partecipato anche il governo italiano,tenuto a Tokio dal 4 al 6 maggio 1986, i partecipanti avevano concordatosull'importanza dello sviluppo della fonte nucleare nei paesi industrializza-ti, anche al fine di non esercitare nel medio termine eccessive pressionisui costi dei combustibili fossili di vitale importanza per la crescita econo-mica dei paesi del terzo mondo.

Ma in tale settore i risultati più consistenti sono stati ottenuti con le Confe-renze dell'AlEA a Vienna sull'incidente di Chernobyl e sulla sicurezza nu-cleare (25-29 agosto e 24-27 settembre 1986), nel corso delle quali è sta-to possibile comprendere a fondo i problemi e le dinamiche relative all'inci-dente, e delineare non solo dei programmi integrativi per la sicurezza degliimpianti già esistenti, ma anche accordi di cooperazione di particolare im-portanza. Tra gli altri quello relativo alla notifica di incidenti ed alla pubbli-cazione delle informazioni sui malfunzionamenti; quest'ultimo purtroppo hadato adito ad interpretazioni difformi essendo spesso stato inteso come larivelazione di veri e propri incidenti nucleari in passato nascosti all'opinionepubblica, mentre si tratta di semplici guasti che in nessun modo hannoesposto lavoratori e popolazioni ai rischi delle radiazioni ionizzanti.

Di particolare rilievo infine la presentazione, avvenuta nel mese di dicem-bre 1986, del Rapporto conclusivo al Segretario di Stato per l'Energia delRegno Unito con il quale sono state fissate le condizioni per la realizzazio-ne di centrali nucleari PWR da 1.150 MWe ad iniziare dal sito di Sizewell(Suffolk). Il rapporto, prima della sua pubblicazione, è stato valutato dal-l'organo nazionale responsabile per la sicurezza nucleare alla luce delleconseguenze tecnologiche ed organizzative dell'incidente di Chernobyl.Esso ha rappresentato la conclusione di una vicenda avviata nel 1973 eche è passata, nelle ultime fasi, anche attraverso un'inchiesta pubblicadurata due anni.

In conclusione è necessario rilevare che nel 1986 sono entrati in funzione21 nuovi reattori (11 dopo il mese di maggio) per una potenza complessi-va di circa 18.000 MWe, portanto a 377 il numero totale di impianti in fun-zione nel mondo per una potenza globale di 265.000 MWe. Alla fine del1986 é stata avviata la costruzione di 25 nuovi reattori, mentre risultano incostruzione o in fase di avviamento 174 impianti per una potenza com-plessiva di 162.000 MWe.

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In particolare gli Stati Uniti, ove sono entrati in servizio commerciale 7nuove unità, sono ancora i maggiori produttori di energia elettrica da fontenucleare (414TWh nel 1986).

Nel mese di dicembre del 1986 l'impianto Superphénix, reattore veloceeuropeo da 1.200 MWe, ha raggiunto la potenza di progetto. Per il 1987 èprevisto l'avvio e/o l'esercizio commerciale di 47 nuove centrali per unapotenza complessiva di 45.000 MWe.

Sorte non meno controversa, anche se le prospettive di lungo termine ap-paiono altrettanto positive, hanno vissuto in questi due anni le fonti rinno-vabili. Infatti se, come accennato, il cedente costo dei combustibili fossiliha sottratto ad esse gran parte dell'interesse dei settori produttivi, allon-tanando cosi il giorno in cui potranno conseguire un largo mercato, ciònon di meno è risultato confermato il loro ruolo nel medio-lungo termine esono così stati più chiaramente individuati i passi temporali più probabiliper il conseguimento dei principali obiettivi.

In particolare sono risultati assai interessanti i settori del fotovolatico edell'eolico, nei quali già oggi, in particolari situazioni, esiste una precisaconvenienza economica e tecnologica e quindi è in aggregazione un mer-cato limitato ma dotato di sane prospettive.

Per quanto riguarda il risparmio energetico, esso è risultato essere fonda-mentalmente legato all'innovazione tecnologica di processo e di prodottoe quindi allo sviluppo del sistema industriale, all'interno del quale costitui-sce un vantaggioso elemento di razionalizzazione che però non offrirebbeprospettive valide se valutato autonomamente. Ne deriva la necessità diuna capillare diffusione di questa ritrovata cultura dell'uso razionale del-l'energia, in ogni settore della società, dal vivere comune del singolo a tut-te le infrastrutture di servizio e produttive per poter effettivamente conse-guire tutti gli obiettivi che oggi le conoscenze sviluppate rendono possibili

Queste considerazioni costituiscono un punto di riflessione importante sulruolo futuro delle varie fonti energetiche anche in relazione alla crescentepenetrazione del nucleare nei Paesi più sviluppati dove pur in presenza dirigorose politiche di risparmio ed uso razionale dell'energia l'evoluzionedei sistemi produttivi determina una crescita moderata ma decisa degliimpieghi elettrici obbligati.

Si delineano quindi degli scenari energetici di previsione diversificati per iPaesi sviluppati, che hanno notevoli possibilità di sostituzione dei combu-stibili fossili, e per i Paesi in via di sviluppo ancora legati a queste fontienergetiche in relazione alle scarse infrastrutture tecnologiche ed alla ne-cessità di sviluppare le fasi di industrializzazione primaria a maggiore con-tenuto energetico.

La gestione nel medio-lungo termine di queste strategie e quindi la dispo-nibilità di energia per lo sviluppo dei sistemi economici più o meno avan-zati, in attesa di realizzare lo sfruttamento su base industriale di fontienergetiche più disponibili, come la fusione nucleare, condizionerà inmodo decisivo i rapporti politici fra le varie nazioni e le opportunità di cre-scita per ciascuno di essi.

Molti problemi potranno essere superati soltanto attraverso l'organizza-zione di politiche di intervento concordate e piani di cooperazione tecnolo-gica e commerciale.

A livello delle politiche dei singoli Paesi l'adozione di interventi di variotipo per il risparmio e l'uso razionale dell'energia nonché per lo sviluppodelle fonti rinnovabili di tipo diffuso è senz'altro un elemento essenziale

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come il rinnovamento dei sistemi tecnologici produttivi orientato verso in-feriori consumi per unità di Pii.

Legato a questi aspetti è anche il problema ambientale che deriva princi-palmente dalla larga diffusione di sistemi produttivi inquinanti e da un si-stema di consumi di massa che non ha ancora alla base una cultura am-bientale corretta e completa.

Il progresso degli studi in questo settore ha posto l'accento negli ultimianni ed ancor più nel 1985 non solo sui danni immediati che sono taloraesperienza quotidiana, ma sopratutto sulle alterazioni a lungo termine i cuieffetti oggi sono difficilmente prevedibili ma che sicuramente avranno luo-go su scala globale coinvolgendo i settori più vitali ed importanti dell'am-biente in cui l'uomo vive ed opera, quali il clima, l'ambiente marino, il patri-monio boschivo.

È sempre più diffusa quindi l'esigenza di una pianificazione industriale edin particolare energetica legata all'elaborazione di rigorose politiche di ge-stione dell'ambiente in relazione ai problemi di breve e lungo termine.

Nel 1985 l'Ocse ha pubblicato il 2° rapporto sullo stato dell'ambiente evi-denziando come a partire dal 1970 siano stati compiuti importanti pro-gressi nella lotta contro l'inquinamento delle acque superficiali e dell'am-biente atmosferico urbano, nella gestione dei rifiuti urbani e nella protezio-ne dell'ambiente naturale; al contrario sussistono importanti problemi perquanto riguarda l'inquinamento diffuso a livello globale, dell'ambiente at-mosferico ed acquatico.

Un importante risultato è invece fornito dallo stimolo al cambiamento tec-nologico che rigorose regolamentazioni ambientali hanno determinato invarie nazioni, come emerso anche nella Conferenza internazionale di Vil-lach (Austria) tenutasi nel mese di ottobre, che ha ribadito come la viaoggi più idonea per pervenire ad un corretto uso delle risorse ed alla ridu-zione dell'inquinamento sia quella delle tecnologie a basso spreco.

In questa prospettiva si inquadrano sia gli accresciuti impegni finanziaridella Cee per il quinquennio 1986-1990 sulla protezione dell'ambiente,sia il lavoro svolto dal Technology, Growth and Employment WorkingGroup (Tco) al quale era stato affidato, nel corso del vertice economicodei Paesi più industrializzati, tenutosi a Londra nel 1984, ii compito di ap-prontare un rapporto sulle iniziative internazionali più importanti nel setto-re ambientale per individuare le aree specifiche per ulteriori studi sullecause, gli effetti ed i mezzi per limitare l'inquinamento.

Il gruppo Tco ha valutato questo problema come punto chiave del legametra tecnologia e scienza da una parte e sviluppo economico dall'altra,identificando sei aree di ricerca:

• inquinamento atmosferico;

• rifiuti tossici e radioattivi;

• inquinamento marino;

• inquinamento del suolo e delle acque;

• uso razionale del terreno coltivabile;

• cambiamenti climatici;

per ognuna delle quali sono state fatte proposte di attività e di collabora-zione a livello internazionale per pervenire anche alla istituzione di correttistandard ambientali in tutti i Paesi membri.

Nel 1986 è stato concluso il rapporto del World Council for Economie De-

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velopment sui rapporti a livello mondiale fra problemi energetici e problemiambientali, che ha condotto un'approfondita ed attenta analisi dei princi-pali problemi di livello mondiale.

Fra le indicazioni ed i risultati più importanti è necessario sottolineare ipunti cruciali in relazione alla situazione attuale al fine di comprenderequali sforzi devono essere compiuti per contribuire positivamente a soste-nere sia su base locale che internazionale un'armonica crescita socio-economica sia nelle aree sviluppate che in quelle in via di sviluppo. Infatti,pur nell'ipotesi di una domanda mondiale di energia costante, appare giàoggi chiaro come il crescente uso di combustibili fossili stia determinandolivelli di inquinamento acido nell'ambiente assai preoccupanti. Nei paesisviluppati la perdita delle aree forestate significa principalmente instabilitàgeologica dei pendii, rischio di inondazione delle valli sedi degli insedia-menti civili e produttivi. Mentre nei paesi in via di sviluppo, dove la legna èancora la principale fonte energetica, a livelli di pura sopravvivenza perquasi un miliardo di persone, ciò significa la progressiva sottrazione diuna delle risorse vitali.

Di ulteriore particolare importanza per la commissione il problema dell'au-mento dei livelli di anidride carbonica (COg) in atmosfera e dei conse-guenti potenziali effetti sul clima e sulle attività umane.

Sul piano nazionale, nel corso del biennio 1985-1986 l'economia italianaha mantenuto, seppure con ritmi generalmente non elevati in presenza dielementi contradditrori, la fase di espansione imboccata verso la fine del1983. Elementi di maggiore stabilità sono stati introdotti a partire daiia se-conda metà del 1985 in seguito alla svalutazione della lira del mese di lu-glio e gli incontri tra i cinque grandi del 22 settembre 1985 e 4 maggio1986, consentendo la ripresa della produzione industriale, la formazionedi capitale fisso e la ristrutturazione dell'apparato produttivo teso all'au-mento dell'efficienza per fronteggiare la forte dinamica di evoluzione delmercato.

Al calo dell'occupazione del settore industriale ha fatto riscontro una con-sistente crescita nell'insieme dei servizi, in particolare nelle attività dipubblicità, marketing ed informatica; l'accelerazione dello sviluppo che ilmigliorato contesto internazionale dovrebbe consentire all'economia ita-liana delinea prospettive favorevoli generalmente connesse alla capacitàdi creare nuove opportunità produttive.

I consumi globali di energia hanno subito nel 1985 e 1986, un incremento(1,4% e 1,5%), dopo quattro anni di flessione passando da 143 Mtep nel1984 a 146 e 148,5 Mtep, mentre l'intensità energetica, in diminuzione dal1976, è rimasta stabile ai livelli già raggiunti nel 1982.

L'evoluzione del sistema energetico italiano ha registrato nel biennio cam-biamenti e caratteristiche di rilievo. Nel 1985 la struttura dei consumi perfonti primarie è rimasta sostanzialmente invariata confermando la lentama progressiva riduzione del ruolo del petrolio, in accordo quindi con latendenza generale nell'area Ocse. Nel 1986 invece ha avuto luogo unsensibile discostamento dalla media dei paesi industrializzati non solonell'aumento dei consumi globali ma soprattutto nell'articolazione dellefonti primarie con una consistente riduzione del 6,2% dell'impiego di car-bone che nel 1985 aveva ancora registrato un aumento del 7,3%, una cre-scente penetrazione del gas ed una inversione nei consumi di petrolio chedopo un calo progressivo iniziato nel 1979, nel 1986 ha subito una cresci-ta dell'1,6%.

Queste tendenze, in netta antitesi con le linee guida di politica energetica,che hanno caratterizzato il 1986 sono da ricondursi al concomitante effet-

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to dovuto a! calo del costo del petrolio e del dollaro che hanno determina-to un netto dimezzamento della fattura energetica italiana, allentando per-tanto l'impegno in ordine al raggiungimento degli obiettivi di carattere ge-nerale che peraltro costituiscono le basi strutturali per il funzionamentodel sistema civile ed industriale del futuro. Questa pausa di riflessionequalora fosse gestita in modo non ottimale rischierebbe però di divenireuna comoda area di rifiuto di responsabilità per quei settori politici che in-tendessero sfruttare le perplessità del pubblico sulla realizzazione digrandi sistemi tecnologici ai fini di una più facile acquisizione di consenso,come già verificatosi nella Repubblica Federale di Germania nel 1986 inoccasione di consultazioni amministrative parziali e della campagna elet-torale per le consultazioni politiche del gennaio 1987.

Va registrato infine il costante aumento dei consumi elettrici pari al 2,5%annuo (5,1% nel 1985-86) che caratterizza ormai l'attuale fase del siste-ma economico italiano, e che ha visto nel 1986 un sostanziale incrementodell'apporto della fonte nucleare (+ 2,5% rispetto al 1985) che ha consen-tito una consistente riduzione della quota di importazione (- 7%).

Infatti pur registrando nel complesso un graduale miglioramento nel deficitenergetico, permane tuttavia una pesante dipendenza dall'estero, deri-vante dalla parziale realizzazione degli obiettivi fissati dal Pen e che ponel'Italia in una posizione di particolare vulnerabilità rispetto agli altri Paesiindustrializzati.

Perdurando tale situazione il grado di dipendenza dall'estero, oggi del-l'80%, passerebbe nel 2000 all'85%, l'emissione dei vari agenti inquina-menti prodotti dai combustibili fossili, sempre più diffusi, crescerebbe peruna quota variante tra il 10% ed il 30% con grave pregiudizio per l'am-biente, e infine peggiorerebbe il rapporto tra usi finali e fonti primarie ov-vero l'efficienza globale del sistema energetico nazionale.

Sul piano istituzionale nel biennio 1985-1986 il tema energetico ha avutoun peso di particolare rilievo, ed attraverso una lunga riflessione che hacoinvolto non solo il parlamento ma tutti i settori della società ha consen-tito di dare una giusta dimensione al ruolo di primo piano che il fattoreenergetico ha per il futuro del Paese.

Questa esperienza, vissuta nella revisione del Pen, ha consentito di valu-tare i primi risultati di una programmazione pluriennale avviata solo nel1981, ma ha indicato anche l'ampiezza del lavoro ancora da compiere perassicurare razionalità ed efficienza alla struttura energetica italiana sia alivello tecnico-operativo che a livello istituzionale.

I problemi aperti di maggiore importanza restano pur sempre quelli con-nessi alla insufficiente attenzione dedicata ai problemi ambientali, allamancanza di adeguati strumenti istituzionali necessari per un forte e coe-rente governo dell'energia e alla frammentazione e scarsa efficacia dellanormativa e delle procedure relative alla localizzazione degli impianti ener-getici.

In particolare resta aperto il grande e urgente problema orizzontale dellaricerca di un nuovo equilibrio nella coesistenza dell'energia con l'ambien-te che attraverso l'opera di sensibilizzazione delle associazioni ambientaliha raggiunto in varie forme l'opinione pubblica nel suo complesso, ma ri-schia di sfuggire ad una corretta impostazione che veda le uniche soluzio-ni percorribili in un concreto ed ampio sforzo di ricerca applicata e di inno-vazione tecnologica e non già in un generico rifiuto di alcuni aspetti dellatecnologia non sostenuto da realìstiche valutazioni delle potenzialità edelle attese della società.

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• Revisione del Pen 1985-87 - La revisione del Pen ha assorbito l'attivitàdegli organi istituzionali per quasi tutto il 1985:

- 2 7 febbraio: il Ministro dell'industria, commercio ed artigianato presentain Parlamento il documento "Aggiornamento 1985-87" del Pen;

- 13 marzo: le Commissioni bilancio ed industria della Camera, deliberanodi procedere ad un'indagine conoscitiva sul Pen;

- 2 2 maggio: la Commissione industria del Senato delibera di procederead un'indagine conoscitiva sul Pen;

- 28 novembre: la Camera approva una risoluzione contenente le linee perl'aggiornamento del Peri;

- 18 dicembre: il Senato approva un ordine del giorno nel quale recepiscela relazione presentata dalla Commissione industria sull'aggiornamentodel Pen.

All'inizio del 1986 il Cipe con propria deliberazione ha approvato l'Aggior-namento 1985-87 del Pen. L'aggiornamento del Pen ha sostanzialmenteribadito gli obiettivi e linee di azione della formulazione originaria, ponendoperò particolare attenzione alla necessità, che da parte dell'esecutivo,venga realizzata una più incisiva azione di effettivo governo per realizzaresecondo una precisa scala di tempo tutte le azioni previste dal Pen.

In particolare preso atto dei risultati acquisiti, anche oltre gli iniziali obiet-tivi, per lo sviluppo dell'uso del metano, di un ridimensionamento del pianocarbone per le gravi implicazioni ambientali ancora non superate dallenuove tecnologie, la revisione del Pen indica come obiettivi principali:

- lo sviluppo, ancora da realizzare, del piano nucleare entro un quadronormativo ed operativo di garanzia e di sicurezza assai più ampio di quan-to finora acquisito, ed applicato a tutto il ciclo energetico (centrali, gestio-ne rifiuti radioattivi);

- il potenziamento delle attività nel settore del risparmio energetico nelquale possono essere recuperate quote energetiche consistenti attraver-so lo sviluppo di tecnologie nuove nel settore civile, in quello industriale edei trasporti;

- lo sviluppo a livello di dimostrazione e di supporto per il decollo del mer-cato delle fonti rinnovabili di energia che in alcuni settori (eoiico, biomas-se) sono prossime ad assumere dimensioni industriali, mentre in altre (fo-tovoltaico) hanno già applicazioni vantaggiose in casi particolari o per iPaesi in via di sviluppo;

- l'introduzione delle procedure di valutazione di impatto ambientale (Via)in recepimento della Direttiva Cee 85/337, ed in risposta all'esigenza pri-maria di avviare una politica di difesa dell'ambiente organica ed efficace.

• Provvedimenti legislativi - I principali provvedimenti legislativi emanatinel 1985 e 1986 sono stati:

- Legge 5 marzo 1985, n. 131, concernente la ratifica e l'esecuzione deiprotocolli che modificano la Convenzione di Parigi del 29 luglio 1960 e laConvenzione di Bruxelles del 31 gennaio 1963 sulla responsabilità civilenel campo dell'energia nucleare, firmati a Parigi il 16 novembre 1982;

- Legge 9 marzo 1985, n. 110, per l'utilizzazione delle disponibilità residuesul fondo investimenti ed occupazione (Fio) nell'ambito del Fondo neces-sario per far fronte ad oneri derivanti da provvedimenti legislativi in corsoper l'anno 1984 e che destina 50 miliardi di lire come ulteriore finanzia-mento alla legge 308/82;

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- Legge 31 maggio 1935, n. 250, concernente la costituzione di una so-cietà per azioni tra l'Enea e l'Enel per l'esercizio dell'impianto Cirene;

- Legge 10 giugno 1985, n. 284, sul Programma nazionale di ricerche inAntartide, che ha autorizzato un programma di ricerche scientifiche e tec-nologiche, di rilievo anche per il settore energia, per consentire all'Italia dipartecipare al trattato sull'Antartide. La legge ha stanziato 230 miliardi dilire nel periodo 1985-1991, ed ha assegnato all'Enea la competenza perl'attuazione dei programmi;

- Legge 27 giugno 1985, n. 351, concernente le norme per la riattivazionedel bacino carbonifero del Sulcis;

- Legge 8 agosto 1985, n. 431, concernente la conversione in legge deldecreto legge 27 giugno 1985, n. 312, recante disposizioni urgenti per latutela delle zone di particolare interesse ambientale; la legge stabilisceparticolari vincoli su determinati elementi paesaggistici in tutto il territorionazionale e quindi è destinata a produrre effetti sulle procedure di localiz-zazione dei grandi impianti energetici;

- Decreto Legge del Presidente della Repubblica n. 667 del 25 novembre1985, concernente provvedimenti urgenti per il contenimento dei fenomenidi eutrofizzazione;

- Decreto del Presidente del Consiglio dell'I febbraio 1986 concernentele modalità procedurali per l'attuazione del regolamento del Consiglio del-le Comunità Europee n. 2088/85 del 23 luglio 1985 concernente i pro-grammi integrati mediterranei (Pim);

- Decreto Legge del Presidente della Repubblica del 15 marzo 1986 con-cernente misure provvisorie per gli scarichi degli insediamenti produttivi edegli impianti centralizzati di depurazione;

- Legge 8 luglio 1986, n. 349 concernente l'istituzione del Ministero del-l'ambiente e norme in materia di danno ambientale;

- Legge 9 agosto 1986, n. 495 e legge 19 dicembre 1986, n. 875 di con-versione dei decreti-legge n. 333 e n. 875 che assegnano all'Enea uncontributo ciascuno di 240 miliardi di lire, a titolo di anticipazione sul con-tributo globale per il quinquennio 1985-89;

- Legge 9 dicembre 1986, n. 896 concernente la ricerca e la coltivazionedelle risorse geotermiche;

- Legge 24 dicembre 1986, n. 918 concernente il finanziamento degli one-ri per l'organizzazione della Conferenza nazionale per l'energia.

• Provvedimenti amministrativi - Tra i provvedimenti amministrativi sonoda citare:

- Decreto del Ministro dell'industria, commercio ed artigianato del 6 gen-naio 1985 che autorizza l'Enel ad eseguire le opere preliminari per la rea-lizzazione della centrale di Trino Vercellese;

- Ordinanza del Ministro della sanità del 21 febbraio 1985 per l'effettua-zione da parte dell'lspesl del censimento delle attività industriali compor-tanti rischio di incidenti rilevanti, rientranti nel campo di applicazione delladirettiva Cee n. 82/501 del 24 giugno 1982;

- Decreto del Ministro dell'industria, commercio ed artigianato del 14 mar-zo 1985, contenente le modalità di esecuzione delle prove di omologazio-ne previste dall'art. 22 della legge 308/82 che stabilisce l'obbligo dei fab-bricanti e degli importatori di impianti ed apparecchi per l'utilizzazione del-le fonti di energia rinnovabile, di sottoporre i prototipi alla preventiva omo-

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logazione da parte del Ministero dell'industria commercio ed artigianato;obbligo esteso agli impianti di produzione ed utilizzazione del calore, se-condo quanto a suo tempo stabilito dalla legge 373/76;

- Decreto del Ministro dell'industria, commercio ed artigianato del maggio85 per la costruzione Gioia Tauro;

- Deliberazione del Comitato interministeriale la politica agricola ed alimen-tare del 19 dicembre 1985 che ha ripartito fra le Regioni e le Province au-tonome la somma di 10 miliardi di lire per la produzione di energia da fontirinnovabili nel settore agricolo, ai sensi dell'ari i,h) della legge 131/85;

- Decreti del Ministero della ricerca scientifica e tecnologica del 30 set-tembre e del 10 ottobre 1985 con i quali, in relazione alla legge 284/85sono state emanate le norme operative per l'attuazione del programmanazionale di ricerche in Antartide e per il trattamento del personale;

- Circolare del Ministero interni del 3 dicembre 1985 n. 35 che affida aiprefetti il compito di redigere i piani di emergenza esterni agli stabilmentisoggetti a rischi di incidenti rilevanti;

- Decreto del Ministro dell'industria, commercio ed artigianato del 27 di-cembre 1985 concernente modalità di erogazione dei contributi ed altreprescrizioni riguardanti i progetti dimostrativi nel campo delle fonti rinno-vabili e risparmio energetico;

- Delibere del Comitato interministeriale per la programmazione economicadel 19 dicembre 1985, 6 febbraio 1986, 15 aprile 1986, 14 ottobre 1986,concernenti l'attuazione di adempimenti derivanti dalla legge 308/82;

- Delibera del Comitato interministeriale per la programmazione economi-ca del 20 marzo 1986 concernente l'aggiornamento per il biennio1985-87 del Piano Energetico Nazionale;

- Ordinanza del Ministro della Sanità del 2 maggio 1986, concernente di-sposizioni contingibili ed urgenti, cautelari per la sanità pubblica con effi-cacia estesa all'intero territorio nazionale, relative alla situazione conse-guente all'incidente di Chernobyl (Urss);

- Ordinanze del Ministro della Sanità del 16 e 23 maggio 1986 concer-nenti disposizioni cautelari finalizzate alla protezione sanitaria della popo-lazione dai fenomeni di radioattività ambientale connessi all'episodio diChernobyl;

- Ordinanza del Ministro della Sanità dell'11 maggio 1986 concernentemodalità cautelative per lo smaltimento delle verdure fresche a foglie ra-diocontaminate e severo divieto di loro utilizzazione per alimentazione ani-male (episodio di Chernobyl);

- Decreto del Presidente della Repubblica del 3 dicembre 1986 concer-nente la costituzione del Consiglio nazionale per l'ambiente per il biennio1986-89;

- Decreto del Ministro dell'industria, commercio e artigianato del 4 dicem-bre 1986 concernente l'istituzione della Commissione tecnico-scientificaincaricata di predisporre le relazioni di base per la Conferenza nazionaleper l'energia, articolate in tre gruppi: energia e sviluppo, ambiente e sani-tà, assetto normativo;

- Delibera del Comitato interministeriale per la programmazione economi-ca del 18 dicembre 1986 concernente il programma generale di metaniz-zazione nel Mezzogiorno. Bacini di utenza a gestione unitaria;

- Delibera del Cipe 30 dicembre 1986 su legge 64 del Mezzogiorno.

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!»• Attività Parlamentari - Tra le molteplici azioni ed iniziative poste in es-sere sono di particolare rilievo !e seguenti:

- disegno di legge atto Senato n.1483, già approvato dalla Camera, con-cernente la "Modifica ed integrazione della legge 308/82" che prevedeun rifinanziamento della legge per gli anni 1985-87 di 285 miliardi di lire;

- disegno di legge atto Senato n. 723, concernente il "Controllo urbanisti-co delle opere relative al trasporto ed alla distribuzione di idrocarburi liqui-di e gassosi";- disegno di legge atto Camera n. 3410, concernente il finanziamento delprogramma generale di metanizzazione del Mezzogiorno per il triennio1985-87;

- disegno di legge atto Camera n.1539 riguardante il "Piano di metanizza-zione del Mezzogiorno";

- disegno di legge atto Camera n. 1567 sulle norme per l'impiego di car-boni con contenuto di zolfo fino al 3% negli impianti industriali;

- disegno di legge atto Camera n. 2239 sull'autorizzazione alla vendita dibenzina miscelata con alcool etilico di origine agricola;

- progetti di legge riguardanti la riduzione del contenuto di piombo nellebenzine (atto Camera n, 1266; atto Camera n. 1305; atto Camera n. 2629;atto Senato n. 1249);

- progetto di legge atto Senato n. 278 riguardante la delega al Governo ademanare norme per l'attuazione delle direttive 80/836 della Cee in mate-ria di radioprotezione e per l'adeguamento della vigente legislazione nu-cleare;

- progetto di legge atto Senato n. 1298 concernente la concessione all'E-nea di un contributo statale per l'attività del quinquennio 1985-89;

- risoluzione della Camera del 3 giugno 1986 e ordine del giorno del Se-nato del 12 giugno 1986 che impegnavano il governo a convocare dopol'incidente di Chernobyl una conferenza nazionale allo scopo di valutare lacompatibilita degli obiettivi di politica energetica già fissati dal Pen con legaranzie di sicurezza degli impianti, di protezione delle popolazioni e di tu-tela dell'ambiente;

- disegno di legge atto Camera n. 3011 concernente norme per la conser-vazione della natura e delle aree protette;

- disegno di legge atto Camera n. 3227 concernente l'interpretazione au-tentica del decreto legge 27 giugno 1985 n. 312 in materia di esclusionedel vincolo ambientale nell'esecuzione di determinate opere pubbliche diinteresse generale e privato;

- disegno di legge atto Camera n. 3841 concernente l'istituzione dell'A-genzia per l'uso controllato dell'energia e delle materie prime energetiche;

- disegno di legge atto Camera n. 4200 concernente norme relative allalocalizzazione ed alla realizzazione di opere di disinquinamento ambienta-le;

- disegno di legge atto Camera n. 4292 concernente interventi per la sal-vaguardia dell'ambiente;

- disegno di legge atto Camera n. 4474 concernente la promozione dellaqualità dell'ambiente e la creazione di nuova occupazione;

- disegno di legge atto Camera n. 4512 concernente norme sulla defini-zione e razionalizzazione di procedimenti amministrativi per la tutela pre-

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ventiva dell'ambiente (attuazione della Direttiva Cee sulla valutazioned'impatto ambientale);

- disegno di legge atto Camera n. 4613 concernente norme in materia dipolitica di uso razionale dell'energia e delle materie prime energetiche;

- progetto di legge atto Senato n. 1871 concernente il controllo dei rischidi incidenti rilevanti connessi con determinate attività industriali.

• Provvedimenti regionali - L'iniziativa regionale in materia di energia ri-guarda per le Regioni a statuto ordinario, compeienze di vario tipo, nonrientrando l'energia tra le materie ad esse delegate ai sensi dell'articolo117 della Costituzione.

La normativa regionale in campo energetico si sviluppa quindi principal-mente in attuazione di funzioni delegate o attribuite alle Regioni da parti-colari leggi riguardanti la localizzazione di centrali a carbone e nucleari el'incentivazione del risparmio energetico e delle fonti rinnovabili.

In tema di risparmio energetico e sviluppo delle fonti rinnovabili la gestio-ne dei fondi della legge 308/82 è pervenuta alle sue fasi finali dando lapossibilità di una concreta riflessione su questa esperienza che ha con-dotto anche all'enunciazione di proposte per il potenziamento delle strut-ture organizzative e/o di delega di poteri agli Enti locali per consentire infuturo una migliore gestione dei fondi statali.

In particolare i principali provvedimenti sono stati:

- Decreto Presidente Giunta Regione Lazio n. 1023 del 30 maggio 1985per l'individuazione dei Comuni destinatari dei contributi previsti dalla leg-ge 8/83 e ripartizione fra gli stessi (centrale di Montalto di Castro);

- Decreto Presidente Giunta Regione Lazio n. 1024 del 30 maggio 1985per l'individuazione dei Comuni destinatari dei contributi previsti dalla leg-ge 8/83 e ripartizione fra gli stessi (centrale di Civitavecchia);

- Decreto Presidente Giunta Regione Lazio n. 1406 del 28 giugno 1985per l'individuazione dei Comuni destinatari dei contributi previsti dalla leg-ge 8/83 e ripartizione fra gli stessi (Centrale di Borgo Sabotino, Latina);

- Legge Regione Lazio del 19 febbraio 1985, n. 16, concernente normeper la formazione e la gestione del programma regionale per l'energia enorme applicative della legge 308/82;

- Legge Regione Campania dell'8 marzo 1985 n. 19 riguardante i contri-buti regionali per il risparmio energetico e l'incentivazione delle energiealternative nell'edilizia ed in agricoltura, industria ed artigianato;

- Legge Regione Lombardia del 15 marzo 1985 n. 15 concernente la di-sciplina e coordinamento degli interventi nel settore energetico;

- Legge Regione Veneto del 16 aprile 1985 n. 33 concernente norme perla tutela dell'ambiente;

- Legge Regione Emilia Romagna del 2 maggio 1985 n. 17;

- Legge Regione Lazio del 17 maggio 1985 n. 72 recante integrazioni allaprecedente legge regionale 16/85;

- Legge Regione Emilia Romagna dell'8 agosto 1985 n. 431 concernentela tutela dell'ambiente;

- Deliberazione del Consiglio della Regione Lombardia del 13 febbraio1986 n. IV/163 concernente la revoca della Delibera dell'8 luglio 1982 n.NI/793 relativa alla determinazione della localizzazione di due gruppi a

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carbone per produzioni combinate da 30 MW ciascuno presso la Centraletermoelettrica sita nel territorio dei comuni di Tavazzano e Montanaso;- Legge Provinciale della Prov. Autonoma di Trento del 28 aprile 1986 n.12 concernente tassative disposizioni per la salvaguardia del territorio edell'ambiente;

- Legge Regione Friuli-Venezia Giulia del 6 giugno 1986 n. 25 concernen-te interventi straordinari contro gli inquinamenti atmosferico ed acusticodel territorio regionale;

- Legge Regione Abruzzo dell'11 giugno 1986 n. 19 concernente il pianoregionale di risanamento delle acque, in attuazione della legge 319/76.

• Provvedimenti della Comunità europea - L'attività della Comunità euro-pea nel corso del biennio è stata particolarmente vivace avendo riguarda-to un ampio spettro di problemi di carattere soprattutto operativo:

- Direttiva del 7 marzo 1985 n. 85/203 concernente le norme di qualità at-mosferica per il biossido d'azoto, con obbligo di adeguamento entro il 1°gennaio 1987;

- Risoluzione del Consiglio del 12 marzo 1985 per l'utilizzazione regionaledell'energia nel settore delle costruzioni (Diagnosi termiche e riabilitazio-ne del patrimonio edilizio esistente);

- Decisione del Consiglio del 12 marzo 1985 n. 85/198 che adotta un"Programma di ricerca e di sviluppo nel settore dell'energia non nucleareper il periodo 1985-1988: Energia solare, energia da biomassa, energiaeolica, energia geotermica - Risparmio energetico - Produzione ed utiliz-zazione di nuovi vettori energetici - Analisi ed elaborazione di modelli disistemi energetici - Ottimizzazione della produzione e della utilizzazione diidrocarburi";

- Decisione del Consiglio del 12 marzo 1985 n. 85/199/Euratom cheadotta un "Programma di ricerca e sviluppo per la gestione ed il depositodei residui radioattivi";

- Decisione del Consiglio del 12 marzo 1985 n. 85/200 che adotta un"Programma pluriennale (1985-1989) di ricerca e di insegnamento nelsettore della radioprotezione";

- Decisione del 12 marzo 1985 n. 85/201 che adotta un "Programma di ri-cerca e formazione nel campo della fusione termonucleare controllata(1985-1989)";

- Direttiva del Consiglio del 27 giugno 1985 n. 85/337 concernente l'isti-tuzione di principi generali di valutazione dell'impatto ambientale allo sco-po di completare e coordinare le procedure di autorizzazione dei processipubblici e privati che possono avere incidenza rilevante nell'impatto conl'ambiente;

- Firma ad Helsinki il 9 luglio 1985 del protocollo di accordo Ece-Onu perla riduzione del 30% entro il 1993 delle emissioni globali annue di anidridesolforosa rispetto al 1980;

- Regolamento Cee del 23 luglio 1985 n. 2088/85 per i Piani integrati me-diterranei;

- Decisione del Consiglio del 25 luglio 1985 n. 85/373/Euratom che com-pleta la Decisione 84/1 /Euratom per la costruzione di un laboratorio per lamanipolazione del trizio presso lo stabilimento Ccr di Ispra;

- Regolamento de! Consiglio del 20 dicembre 1985 n. 3640/85 inteso a

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promuovere, mediante un sostegno finanziario, progetti dimostrativi e pro-getti pilota industriali nel settore dell'energia;

- Decisione del Consiglio del 10 dicembre 1985 n. 558 che adotta il pro-gramma di lavoro 1986 per il programma strategico di ricerca e sviluppoeuropei sulle tecnologie dell'informazione (Esprit);

- Decisione della Commissione del 20 novembre 1985 n. 593/Euratomche riorganizza il Centro comune di ricerca di Ispra che va ad integrare laDirezione scientifica ed amministrativa della Direzione generale affariscientifici, ricerca e sviluppo;

- Proposta del Consiglio di Regolamento che istituisce un programma co-munitario per contribuire allo sviluppo di talune regioni svantaggiate dellaComunità mediante la valorizzazione del potenziale energetico endogeno(Programma Valoren), in particolare per Italia, zone del Mezzogiorno,Francia, Corsica e Dipartimento d'Oltremare, Irlanda, Grecia, Spagna ePortogallo per zone in definizione;

- Risoluzione del Consiglio del 6 marzo 1986 concernente il Programmad'azione per l'Anno Europeo dell'Ambiente;

- Raccomandazione della Commissione del 6 maggio 1986 n. 156 indiriz-zata a tutti gli Stati Membri concernente il coordinamento delle misure na-zionali adottate per i prodotti agricoli a seguito delle ricadute radioattiveprovenienti dall'Unione Sovietica;

- Progetto di Risoluzione della Commissione del 29 gennaio 1986 concer-nente un orientamento comunitario per lo sviluppo delle fonti di energianuova e rinnovabili;

- Decisione del Consiglio del 10 giugno 1986 n. 234 che adotta program-mi pluriennali di ricerca e sviluppo nel settore dell'ambiente per il periodo1986-1990 e per uno stanziamento globale di 55 MEcu;

- Decisione del Consiglio del 12 giugno 1986 n. 277 concernente la con-clusione del protocollo della convenzione 1979 sull'inquinamento atmo-sferico transfrontaliero a grande distanza, relativo al finanziamento a ter-mine del programma concertato di sorveglianza continua e di valutazionedel trasporto a grande distanza degli inquinamenti atmosferici in Europa(Emep);

- Progetto di proposta di Decisione del Consiglio per un sistema comuni-tario di scambio rapido d'informazioni nell'eventualità di livelli di radioatti-vità abnormemente elevati o di incidenti nucleari;

- Risoluzione del Consiglio del 15 settembre 1986 relativa al miglioramen-to dell'efficacia energetica nelle imprese industriali degli Stati Membri at-traverso il risparmio e la riduzione del consumo energetico e ad una suapiù razionale utilizzazione, facendo ricorso a già sperimentate nuove tec-nologie che hanno dimostrato la loro buona redditività economica e consi-derando che l'ammodernamento dell'apparato produttivo costituisce, atermine, la principale fonte di risparmio d'energia, avendo per effetto il mi-glioramento della competitivita dell'industria europea;

- Risoluzione del Consiglio del 16 settembre 1986 relativa ai nuovi obietti-vi comunitari di politica energetica per il 1995 ed alla convergenza dellepolitiche degli Stati Membri e tenendo conto che nel 1995 la quota partedell'elettricità prodotta a partire dagli idrocarburi dovrebbe essere conve-nientemente ridotta a meno del 15%.

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Principali linee dell'attività svoltaIn questa fase di profondo cambiamento che investe il Paese proiettando-lo verso nuovi equilibri, l'Enea ha svolto nel 1985 e 1986 un ruolo di parti-colare rilievo in armonia con le linee guida del V Piano Quinquennale, con-tribuendo sul versante istituzionale, su quello industriale e su quello cultu-rale ad individuare in modo più definito gli obiettivi del settore energeticoper i prossimi anni, favorendo al contempo in modo decisivo la diffusionedell'innovazione tecnologica, il rinnovamento delle strutture produttive, lapenetrazione di una corretta coscienza ambientale, sostenendo ricerchedi base applicate ed orientandole verso ricadute a largo raggio su settorianche diversi da queiio energetico e comunque a sosiegno di una mag-giore competitivita del nostro sistema industriale sul piano internazionale.

Gli obiettivi principali di questa attività sono:

- completamento degli impianti nucleari Pec, Cirene e Montalto;

- avvio della costruzione degli impianti del Pun;

- prosecuzione del programma per reattori veloci in accordo con le strate-gie concordate a livello della comunità europea;

- razionalizzazione di alcune attività legate al ciclo del combustibile qualila gestione dei rifiuti e lo smantellamento degli impianti per consentirnel'avvio su scala industriale in appoggio alla realizzazione del piano nu-cleare previsto dal Pen;

- la promozione delle attività relative al risparmio energetico ed alle fontirinnovabili per consentirne una sempre maggiore penetrazione nei varisettori civili ed industriali;

- lo sviluppo, in linea con gli sviluppi scientifici e normativi più avanzati,delle attività di protezione dell'ambiente, a supporto dei processi culturalied istituzionali avviati ad una sempre più rapida crescita nel nostro Paese.

Gli strumenti operativi ed organizzativi che l'Enea ha già messo a punto atale scopo nel corso del IV Piano Quinquennale e sottoposti ad un costan-te processo di aggiornamento ed adattamento attraverso analisi consunti-ve e sintesi di pianificazione, sono:- la promozione industriale e l'innovazione tecnologica, per una più rapidaqualificazione dell'industria italiana impegnata nel settore energetico, fi-nalizzate alla realizzazione di impianti sul territorio nazionale ed ad unamaggiore penetrazione dei prodotti italiani sui mercati internazionali;

- i rapporti con le strutture amministrative centrali e locali in rapporto alleattività di governo energetico, di impiego razionale dell'energia, di forma-zione e qualificazione di quadri e personale di protezione dell'ambiente.

Tali strumenti hanno trovato applicazione attraverso le seguenti principalilinee di attività:

- studio, ricerca e sviluppo, di base ed applicata, condotti presso i labora-tori e gli impianti dei centri dell'Ente e dei principali partners tecnico-scientifici;

- messa a punto, qualificazione e promozione, sviluppate attraverso appo-site convenzioni con le industrie nazionali e nell'ambito di collaborazioniinternazionali, di componenti, strumenti, sistemi, sottosistemi e procedureda utilizzare in impianti dimostrativi o commerciali nei campi dell'energianucleare, del risparmio energetico e delle energie rinnovabili e della fusio-ne nucleare, facilitando la possibilità di prospettive commerciali in altrisettori industriali;

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- la promozione di consorzi e società con imprese ed enti industriali per larealizzazione e la gestione di organici piani di collaborazione;

- la gestione di accordi di collaborazione con Università e istituti di ricercaanche attraverso la partecipazione alla gestione del Progetto finalizzatoenergetica 2 del Cnr, condotti anche per mezzo di apposite convenzioni;

- la gestione di collaborazioni con Regioni ed Enti Locali attraverso appo-site convenzioni per la realizzazione e l'attuazione dei Piani energetici re-gionali e per la promozione in sede locale delle iniziative previste dal Pene disciplinate attraverso le successive leggi attuative, delibere del Cipe edecreti governativi;

- lo sviluppo di una complessa ed articolata politica di promozione e divul-gazione dell'informazione nei confronti dell'opinione pubblica e delle po-polazioni maggiormente interessate ad insediamenti energetici, e di for-mazione a tutti i livelli dell'istruzione dell'obbligo, superiore ed universita-ria fino alla qualificazione post-universitaria, tecnica e manageriale.

Le attività Enea per il Mezzogiorno

Negli ultimi anni l'attività Enea ha sviluppato un notevole grado di integra-zione con la realtà sociale ed economica italiana, partecipando in modosempre più stretto ai processi di sviluppo in atto in vari settori e in variearee del paese.

In particolare l'Enea, ha posto uno speciale impegno nello sviluppo delleproprie attività nel Mezzogiorno ed a supporto della crescita delle struttu-re pubbliche e private a vari livelli. La parte più importante delle iniziativeche l'Enea ha intrapreso in questi anni riguarda ad esempio la realizzazio-ne di infrastrutture di particolare significato nel campo dello sviluppo dinuove fonti di energia e di nuove tecnologie.

È stato cosi realizzato una presenza molto articolata che ha come puntisalienti:

- il Centro della Trisaia in provincia di Matera nella regione Basilicata;

- l'impianto Cirene in provincia di Latina nella regione Lazio;

- rimpianto fotovoltaico Delphos di Manfredonia in provincia di Foggia nel-la regione Puglia;

- il Centro ricerche fotovoltaiche di Portici in provincia di Napoli nella re-gione Campania.

Tra le altre iniziative figurano l'avvio di importanti collaborazioni con entipubblici, centri di ricerca (Provincia di Teramo), università e industrie, for-malizzati con l'avvio della costituzione di consorzi per la ricerca scientificae tecnologica applicata ai processi industriali in relazione alle esigenzedelle imprese partecipanti, ad obiettivi di promozione di nuove metodolo-gie, processi e tecnologie e di diffusione ai settori operativi e produttivi,attraverso la collaborazione fra i settori della ricerca e quelli industriali, laformazione e lo sviluppo di attività di servizio avanzato quali la certifica-zione di materiali e prodotti.

In tale prospettiva sono in corso di formalizzazione due importanti realtàconsortili:

- il Campec che avrà sede a Portici, e al quale partecipano Aeritalia, Cnr,

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Comune di Portici, Enea, Eni, Montedison e vari operatori industriali priva- 'ti, per la ricerca su materiali plastici avanzati, materiali polimeri e materialicompositi;

- il Centro nazionale per la ricerca e lo sviluppo dei materiali (Cnrsm), cheavrà sede a Brindisi, e al quale partecipano Cise, Cnr, Enea, Finpuglia,Provincia di Brindisi, Università di Lecce, Università di Roma "Tor Verga-ta" e vari operatori industriali privati, per la ricerca e sviluppo dei materiali.

Le attività che l'Enea conduce, sviluppa e promuove nel Mezzogiorno ven-gono quindi a coprire in modo ampio, articolato e raccordato i settori piùsignificativi delle opportunità di trasferimento tecnologico e supporto aisettori industriali, grandi e piccoli, a partire da quelli di base quali i mate-riali fino a quelli applicativi riguardanti le fonti rinnovabili, le tecnologieavanzate, le imprese complesse, i'introduzione di nuove tecnologie in agri-coltura ed in altri importanti settori dell'industria alimentari quale quellodell'acquacultura.

Si tratta di un insieme molto consistente di iniziative tese a realizzareobiettivi di salvaguardia dell'ambiente, di sviluppo di sistemi produttivi in-tegrati con il tessuto sociale ed economico, di crescita culturale e profes-sionale e quindi di recupero rispetto agli squilibri che caratterizzano anco-ra oggi il Mezzogiorno.

Attività di vigilanza e controllonel settore della sicurezza nuclearee della protezione sanitaria

La Direzione Sicurezza Nucleare e Protezione Sanitaria (Disp) ha presen-tato annualmente al Ministro dell'Industria, Commercio ed Artigianato lerelazioni sulle attività svolte, in accordo con gli obiettivi indicati dal V Pia-no Quinquennale 1985-1989 e dalle linee guida.

Circa l'attuazione del Piano Energetico Nazionale, la Disp ha operato perquanto riguarda le attività anche relativamente all'esame del Pun, che èstato concluso nella prima metà del 1985.

In tema di localizzazioni è stata conclusa l'istruttoria relativa alla centralePiemonte, ed è stato dato avvio all'azione di vigilanza sulla realizzazionedell'impianto.

É invece temporaneamente sospesa la procedura di localizzazione relati-va alla Regione Puglia.

Per quanto riguarda gli impianti in costruzione: Pec, Alto Lazio e Cirene,nel corso del 1985 sono proseguite le attività autorizzative e di vigilanzasulla progettazione e realizzazione dei sistemi e componenti relativi aiprogetti particolareggiati approvati.

È continuata la funzione di vigilanza sugli impianti in esercizio, sviluppatain maniera da realizzare, nell'ambito della funzione stessa, l'integrazionecon i contenuti dell'analisi dell'esperienza operativa degli impianti stessianche al fine della sua applicazione agli impianti in costruzione.

Su queste basi è proseguita la vigilanza sulle centrali nucleari di Caorso,Trino Vercellese, Latina e Garigliano e sui reattori di ricerca che ha visto,tra l'altro, la conclusione delle istruttorie relative alle revisioni decennalidelle licenze di esercizio degli impianti di Latina e di Trino Vercellese.

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Nel quadro delle attività di vigilanza condotte dalla Disp è inserito l'impe-gno nel campo delle predisposizioni per emergenze nucleari, che assumeparticolare rilievo a fronte della domanda proveniente da AmministrazioniCentrali, Regioni ed Enti Locali per un supporto da parte della Direzionenella programmazione e gestione di interventi previsti in caso di emergen-ze sia nucleari, che di altra origine.

Durante il 1985, nell'ambito del programma di adeguamento delle propriecapacità di intervento, la Disp ha portato a piena efficienza il Centro diEmergenza basato sul Sistema Aries per il quale sono ormai in via di com-pletamento la rete di comunicazioni, le banche dati e il software, ed è sta-ta avviata l'istituzione di un Centro Operativo per la Sorveglianza Medicadell'Emergenza (Cosme).

Sono continuate le attività di controllo sui trasporti di materie nucleari,sull'impiego di radioisotopi e macchine radiogene ed infine sulla contabili-tà delle materie fissili, avendo cura di scegliere la metodologia più atta agarantire un'elevata ottimizzazione e razionalizzazione delle stesse.

Nel corso dell'anno le attività di studio e ricerca sono state intensificate;in particolar modo la Disp ha operato su tre linee principali:

- prevenzione degli incidenti;

- valutazione e mitigazione delle conseguenze incidentali;

- sviluppo e utilizzo di metodologie probabilistiche.

Notevole è stato l'impegno svolto dalla Disp nel settore delle ricerche disicurezza riguardanti la prevenzione di incidenti nell'ambito delle collabo-razioni interne con Dipartimento reattori termici e Dipartimento tecnologieintersettoriali di base e dei grandi programmi internazionali coordinati dal-l'Ocse e dall'Usnrc.

Gli studi nel campo di sicurezza nucleare e protezione sanitaria degli im-pianti nucleari, hanno confermato la necessità di approfondire ulterior-mente le tematiche, al fine di validare in modo più affidabile i risultati.

Di particolare rilievo sono i lavori del Comitato Consultivo per la Protezio-ne Radiologica che costituisce la sede tecnico-scientifica ed il punto di ri-ferimento per fornire una linea unitaria di analisi e valutazione.

Sulla base delle indicazioni ricevute dalla Direzione Sicurezza Nucleare eProtezione Sanitaria, il Comitato nel corso del 1985 ha affrontato gli argo-menti maggiormente dibattuti a livello internazionale, in modo da pervenirealla definizione di criteri ed indirizzi applicabili alla realtà italiana.

Ha anche provveduto alla revisione delle basi radiologiche della radiopro-tezione, affrontando il problema dell'esposizione della popolazione al fon-do naturale di radiazioni, con particolare riferimento all'esposizione da ra-don in ambienti confinati.

Uno dei più rilevanti compiti della Direzione Sicurezza Nucleare e Prote-zione Sanitaria è costituito dalla attività di normativa a cui partecipanotutte le altre Unità dell'Ente.

Una parte significativa dell'impegno in questo campo è stato dedicato alleesigenze del P^n, che richiede lo sviluppo di criteri e Guide Tecniche ne-cessarie alla ree zzazione del Pun.

Sono proseguite collaborazioni per lo sviluppo della disciplina giuridica etecnica relativa all'impiego pacifico dell'energia nucleare con amministra-zioni, con organismi e comitati nazionali (Unicen, Cei), e internazionali(Cee, Aiea), e sono stati rafforzati i rapporti con le maggiori Organizzazio-

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ni estere ed internazionali interessate all'uso pacifico dell'energia nuclea-re, al fine di sviluppare scambi tecnico-scientifici in materia e di fornireuna corretta informazione sulle attività svolte.

La Disp ha sostenuto con impegno lo sviluppo delle azioni nel campo delleattività industriali ad alto rischio in vista di una possibile estensione agliimpianti industriali convenzionali delle metodologie e delle tecniche adot-tate per gli impianti nucleari.

Il 1986 però è stato anche l'anno dell'incidente di Chernobyl che con lasua gravita e la sua eccezionaiità ha condizionato in gran parte l'attivitàdella Disp ed ha comportato un grosso sforzo per la Disp impegnata in pri-ma linea nella gestione dell'emergenza, per la sicurezza degli impianti na-zionali, per la protezione sanitaria dei lavoratori e della popolazione e perl'impatto sull'ambiente.

L'estrema gravita dell'incidente percepita fin dal momento della sua se-gnalazione ed aggravata nei giorni successivi dalla mancanza di informa-zioni provenienti dall'Urss e dal continuo rilascio di materiali radioattiviche, in modo apparentemente inarrestabile, venivano portati dal vento intutta l'Europa, hanno contribuito a dare all'evento un'enorme portata psi-cologica per le popolazioni, ed a renderlo motivo di grande perplessità peri tecnici.

Notevoli sono stati gli sforzi compiuti dalla Disp e dalle altre organizzazio-ni interessate dei vari paesi per comprendere le possibili cause e la dina-mica dell'incidente, avanzando ipotesi ed identificando, sulla base di infor-mazioni desunte dalla letteratura tecnica, aspetti specifici del progetto de-gli impianti Rbmk, con i quali fosse possibile correlare, anche solo in par-te, la genesi dell'incidente.

A molti dei quesiti fondamentali sono date soddisfacenti risposte nel cor-so del "Post Accident Review Meeting" tenuto a Vienna presso l'Aiea dal25 al 29 agosto. Un altro documento importante dal punto di vista cono-scitivo e di indirizzo, è stato il rapporto preparato per il Direttore Generaledell'laea dall"'International Nuclear Safety Advisory Group" (Insag).

Successivamente studi e indagini sull'incidente di Chernobyl hanno avutoun corso più concreto e finalizzato e le Organizzazioni interessate dei variPaesi nonché le Organizzazioni internazionali (Aiea, Oecd, Cee) hannopotuto svolgere un maggiore impegno nell'approfondimento dei temi spe-cifici.Le conoscenze e i dati resi cosi disponibili sono risultati sufficienti pertrarre, sotto il profilo impiantistico-gestionale, le seguenti importanti con-clusioni sulle quali hanno concordato tutti i Paesi interessati:

- l'incidente non ha rivelato fenomenologie o aspetti tecnici che non fos-sero già noti e adeguatamente studiati nell'area della tecnologia occiden-tale;

- non è emersa la necessità di apportare cambiamenti ai criteri ed alleprassi fondamentali di sicurezza dei reattori occidentali, in quanto la gravi-ta dell'incidente di Chernobyl è dovuta a carenze tecniche e gestionalinon riscontrabili all'esterno dei paesi ad economia pianificata.

Anche in materia di Ambiente e Radioprotezione le attività nel corso del1986 sono state notevolmente condizionate dalla necessità di seguire lacontaminazione ambientale a seguito dell'incidente.

Un fenomeno di contaminazione atmosferica di cosi ampie dimensioni hacostituito per la Disp e per le strutture sanitarie del Paese un indubbiomotivo per rinnovati studi per la comprensione e la verifica di una serie di

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dati e assunzioni, relativi al trasferimento dei radionuclidi nelle diversematrici ambientali, legato al fine di rispondere alle principali istanze di na-tura sanitaria in merito agli equivalenti di dose efficace derivabili ai diversigruppi della popolazione italiana.

Nelle ore immediatamente successive all'incidente (28 e 29 aprile) la Dispha chiesto alle stazioni di rilevamento dei Centri Enea, del Centro Cee diIspra, delle centrali nucleari Enel, nonché alle stazioni di monitoraggio del-l'Aeronautica Militare ed al Presidio della Usl2 di Piacenza, di intensificarele misure. Ha inoltre attivato il proprio Centro di Emergenza e le strutturead esso associate nonché il centro Aries, presso il quale, previa analisidella situazione meteo-diffusiva, è stato disposto il rilevamento continuodel quadro meteorologico.

Durante tutta la fase d'emergenza il Direttore delia Disp ha partecipatoalle riunioni del Comitato Grandi Rischi convocato dal Ministro della Prote-zione Civile per un esame della situazione.

I dati provenienti dalle stazioni di misura sono affluiti giorno dopo giornoalla Disp, e dopo essere stati archiviati, memorizzati e valutati sono statipresentati al Comitato Tecnico Scientifico istituito presso il Ministro dellaProtezione civile.

Da un punto di vista sostanzialmente protezionistico è apparso chiaro chela situazione non configurava rischi puntuali di carattere individuale mapiuttosto una sollecitazione ambientale di carattere generalizzato con im-plicazioni di tipo igienico-sanitario a livello collettivo. Ne sono derivate unaserie di raccomandazioni di tipo cautelativo espresse nell'ottica di una ri-duzione dell'impegno di dose collettiva. I numerosi dati raccolti nei con-trolli radiologici, che hanno interessato tutte le matrici ambientali e ali-mentari più rilevanti ai fini della valutazione dell'esposizione della popola-zione, sono stati presentati in un rapporto tecnico Doc/Disp (86)1 "Inci-dente di Chernobyl: conseguenze radiologiche in Italia" pubblicato già adun mese dall'incidente, e poi periodicamente aggiornato con i dati via viaraccolti sino al 30 novembre.

A partire dalla metà di giugno è stato attivato, in collaborazione con altriorgani un Osservatorio per la valutazione dell'andamento temporale dellaradioattività, mentre insieme alle autorità locali è stato approntato un pro-gramma di sorveglianza della radioattività ambientale che, tra l'altro, haimpegnato in maniera costante la struttura del Laboratorio mobile dellaDisp.

In questo stesso periodo, notevole è stato lo sforzo della Disp anche sulfronte istituzionale per la predisposizione, su richiesta del Ministro perl'Industria, Artigianato e Commercio, di un rapporto sullo stato di sicurez-za delle centrali nucleari italiane, per le audizioni del Direttore Disp daparte delle competenti Commissioni riunite della Camera dei Deputati edel Senato sui problemi di sicurezza degli impianti nucleari.

Va anche ricordato il lavoro compiuto dalla Disp nella fase di preparazionedella Conferenza Nazionale sull'Energia al fine di valutare, alla luce diquanto accaduto a Chernobyl, la compatibilita degli obiettivi di politicaenergetica (già fissati nell'aggiornamento del Pen) con le garanzie di sicu-rezza degli impianti, di protezione delle popolazioni e di tutela dell'ambien-te.

In questa occasione la Disp ha predisposto e reso disponibile per il pub-blico circa 20 monografie relative a tutti gli aspetti delle proprie attività ead una serie di autorevoli interventi presentati durante il corso dei lavori.

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Attività progettuali

II sistema gestionale dell'Enea si articola in una struttura di competenze,che assicura lo sviluppo e l'aggiornamento delle conoscenze di base at-traverso una fitta rete di rapporti con il mondo della ricerca fondamentaleed applicata a livello nazionale ed internazionale, ed in un insieme di pro-getti che finalizzano i prodotti delle competenze verso gli obiettivi pos..idagli impegni istituzionali che l'Ente svolge a servizio della nazione.

Questa struttura consente di attuare un processo di pianificazione e con-trollo che connette in modo efficace programmi, risorse, aspetti gestionalied obiettivi finali di medio e lungo termine facilitando la vantazione dellafunzionalità delle singole azioni e permettendo ove necessario, correzioninella programmazione e nella gestione.

Nel 1985, primo anno del V Piano Quinquennale, sono state applicate leaggiornate linee strategiche in modo da conseguire una prima valutazionedei programmi relativi ed essere in grado di introdurre eventuali opportuniperfezionamenti anche in riferimento alle indicazioni che fossero emesseal termine del dibattito politico-istituzionale sull'aggiornamento del Pen.

I principali obiettivi raggiunti nel corso del 1985-86, e riportati di seguito informa sintetica, vanno quindi considerati all'interno del più ampio quadrodella società italiana in una fase di profondi e rapidi mutamenti culturali estrutturali, ed in rapporto agli obiettivi del V Piano Quinquennale che perla seconda parte di questo decennio ha cercato di individuare i ruoli piùcritici e le attività più significative a supporto di questa evoluzione sociale.

• Promozione industriale e analisi di sicurezza dei reattori ad acqua leg-gera - In linea con gli indirizzi strategici indicati dal Cipe nella sua delibe-ra di approvazione del V Piano Quinquennale dell'Enea, che assegnano aquest'ultimo il ruolo di strumento pubblico per la programmazione, gestio-ne e controllo delle attività di sviluppo industriale, il Dipartimento reattoritermici (Term) opera con la finalità di:

- promuovere studi per assicurare le condizioni di massima sicurezza euna più rapida ed efficace realizzazione delle centrali nucleari ad acqualeggera previste dal Pen;

- estendere l'utilizzo delle tecnologie di sicurezza ed i sistemi innovativisviluppati per le centrali nucleari alle centrali convenzionali ed agli altriimpianti ad alta intensità energetica.

Nell'ambito di questi obiettivi il Programma di promozione industriale per-segue l'obiettivo strategico ed economico di migliorare l'autonomia del-l'industria nazionale diminuendo la dipendenza dall'estero per quanto ri-guarda l'acquisto di prodotti, i vincoli di licenza, il ricorso a consulenze.Obiettivo primario connesso al precedente è quello di migliorare il grado dicompetitivita sul mercato estero delle industrie nazionali sia nei settoridelle tecnologie avanzate sia in quelli delle tecnologie mature, puntandosempre su prodotti rispondenti a requisiti sempre più stringenti, per quan-to riguarda la qualità e la sicurezza.

All'interno di questo programma il Dipartimento reattori termici, ha datopriorità ad interventi finalizzati:

- allo sviluppo di versioni innovative di prodotti o di processi tramite laprestazione di servizi scientifici di ricerca e sviluppo e la partecipazione fi-nanziaria al progetto, a valle di una valutazione economica positiva delprogetto stesso;

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- ad assicurare supporto ai grandi componentisti e sistemisti ed alla pic-cola e media industria, per attività di qualifica di prodotti industriali, utiliz-zando le attrezzature e i servizi delle aree sperimentali esistenti, adottan-do criteri di tariffazione agevolata;

- ad assicurare attività di servizio a favore della piccola e media industria,relativa ad informazione e consulenze relative alla valutazione di opportu-nità economica di produzione di prodotti con tecnologie e processi inno-vativi in rapporto alla situazione del mercato;

- ad assicurare attività che consentano di accelerare la realizzazione del-la centrale Po-1 e di assicurargli sicurezza, affidabilità e disponibilità diesercizio anche superiori agli standard internazionali;

- alla partecipazione e al coordinamento di iniziative nazionali, senza va-riazione degli attuali criteri (priorità richieste Disp), relative a studi e speri-mentazioni sugli aspetti di sicurezza delle centrali nucleari e all'integrazio-ne con le ricerche svolte a livello intemazionale.

La complessità del Programma, accresciuta dall'allargamento del campodi intervento alle centrali convenzionali ed agli impianti ad alta intensitàenergetica, ha richiesto l'impiego di criteri di selezione che tenesseroconto degli interessi oggettivi del Paese oltre che delle singole impreseinteressate.Gli interventi effettuati hanno quindi riguardato la continuazione di attivitàprecedenti per il pieno raggiungimento degli specifici obiettivi e l'avvio diquei nuovi progetti che hanno offerto prospettive positive e risultati positi-vi sotto l'aspetto della redditività economica complessiva favorendo la dif-fusione dell'innovazione nell'intero sistema produttivo nazionale.

Nel 1985 è stato inoltre avviato un nuovo tipo di rapporto con gli operatoriindustriali basato su di un diverso tipo di compartecipazione finanziariaalle attività di Promozione industriale, commisurata alla redditività com-plessiva dell'investimento e tale quindi da coinvolgere in modo più signifi-cativo gli operatori stessi al rischio associato.

Nel 1985 sono stati sviluppati molti impianti, apparecchiature e sistemi piùo meno complessi ad esempio il Simulatore ingegneristico Pwr completatonel 1986, e che seppure originariamente progettati per provare e qualifi-care dal punto di vista ingegneristico e di sicurezza i componenti ed i si-stemi più rilevanti degli impianti nucleari sono utilizzabili, per lo stessoscopo, anche per le centrali convenzionali e per gli impianti ad alta inten-sità energetica in generale. In linea poi con il nuovo indirizzo strategico ilDipartimento ha dato un maggiore impulso alle attività di trasferimentodelle tecnologie di affidabilità e sicurezza già sviluppate, ai componenti edai sistemi delle centrali convenzionali e degli impianti ad alta intensitàenergetica tra le quali la valutazione della redditività complessiva di variprogetti tra cui quello relativo all'impianto di teleriscaldamento Rete-2.

Anche nel 1986 oltre all'impegno tecnico-finanziario rivolto al consegui-mento dell'obiettivo di supporto per la realizzazione e l'esercizio in sicu-rezza delle centrali nucleari, è stata realizzata una consistente crescita diimpegno delle attività rivolte agli altri impianti ad alta intensità energetica.

Il 1986, però, è stato caratterizzato dall'incidente occorso alla Centrale diChernobyl che ha veduto il Dipartimento impegnato sul fronte delle analisidel post-incidente, che hanno confermato l'importanza di effettuare ricer-che finalizzate alla comprensione del comportamento delle centrali italia-ne nel caso di una sequenza incidentale severa non controllata ed alla in-dividuazione e progettazione di eventuali sistemi adatti ad una sicura ge-stione dell'impianto incidentato.

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In particolare, nel corso dell'anno sono state effettuate prove, nell'ambitodel Programma Internazionale Lace, finalizzate alla comprensione di feno-meni quali il comportamento degli aerosols nel circuito primario e nel con-tenimento ed alle problematiche derivanti da grosse produzioni di idroge-no.Sempre nel 1986 è stato collaudato presso il Centro della Casaccia il Si-mulatore Ingegneristico che da una parte consente lo studio e lo sviluppodei più elevati standard di sicurezza preventiva delle centrali nucleari edall'altra permette di effettuare analisi e verifiche progettuali degli impiantidel tipo ad acqua in pressione quali i reattori del Pun. Con questo stru-mento è stata riprodotta una catena incidentale simile a quelle presumibil-mente verificatasi a Chernobyl nonché la parte più significativa dell'inci-dente di Three Mile Island.

È stato, inoltre, dato l'avvio ad azioni sia nel campo della computerizzazio-ne della gestione delle attività di cantiere relativamente alle attività im-piantistiche ed alla costruzione delle opere civili sia per lo sviluppo delletecniche progettistiche e costruttive nel campo della prefabbricazione fuo-ri opera di parti impiantistiche e di strutture delle opere civili.

Nel settore nucleare in particolare sono proseguite le attività di sviluppo equalifica dal punto di vista della sicurezza dei componenti e sistemi nu-cleari (ad es.: generatore di vapore modificato, combustibile additivato, si-mulatore ingegneristico Pwr-Pun, circuito Vapore), e particolare rilievo èstato dato alle problematiche connesse con la realizzazione e l'approvvi-gionamento di parti della centrale Po-1. Un nuovo campo di intervento èrappresentato dalla modularizzazione, dai montaggi e dalla gestione delcantiere in generale.Sono state avviate attività nel settore dell'alluminio per l'ottimizzazionedel processo di produzione primaria e per la produzione di parti ad elevatecaratteristiche meccaniche mediante la tecnologia di squeeze casting,con l'obiettivo primario di incrementare la competitivita del produttore na-zionale.Nell'ambito delle attività specificatamente non nucleari quali quelle con-nesse con la realizzazione dell'impianto di teleriscaldamento Rete-2, èstata individuata una procedura per la valutazione dell'impatto ambientaledovuto all'impianto nelle sue varie condizioni di esercizio, sono state con-siderate varie alternative per l'acquisizione dei principali componenti ed èstata avviata la realizzazione di un modello di simulazione dell'impiantostesso. Particolare attenzione è stata data alla diagnostica industriale edal "repowering" delle vecchie centrali perché attività suscettibili di coin-volgere i maggiori settori industriali.

Queste attività di promozione industriale, riguardanti lo sviluppo dei siste-mi di sicurezza ed affidabilità, hanno impegnato le unità di competenza delDipartimento per più del 50% delle risorse.

La gestione di queste attività è stata condotta per mezzo di Contratti diassociazione e Contratti di ricerca estendendo a tutti i progetti del Diparti-mento lo strumento attuativo rappresentato dai Comitati di gestione.

Dal punto di vista funzionale va segnalato il raggiungimento della pienaoperatività del sistema computerizzato Gepro di gestione di tutte le attivitàdel Dipartimento e di un nucleo funzionale di valutazione economico-fi-nanziaria delle proposte suscettibili di promozione e supporto. Gli inter-venti di promozione industriale verranno pertanto sistematicamente valu-tati con la metodologia del valore attuale netto del progetto e della suaredditività interna, sia dal punto di vista finanziario (sistema aziendale) siada quello economico (sistema nazionale).

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• Sviluppi tecnologici e studi di sicurezza relativi ai reattori a neutroniveloci - II biennio 1985-86 è stato caratterizzato da un progressivo raffor-zamento della collaborazione sulle attività di ricerca e sviluppo tra i Paesieuropei firmatari del protocollo intergovernativo del 10-2-1984 e del suc-cessivo memorandum di intesa del marzo dello stesso anno.

Anche se in assenza di un accordo formale, possibile solo a valle delladecisione di procedere alla realizzazione di un progetto europeo unificato,gli Enti di ricerca hanno operato conciuntamente in un settore ad elevatocontenuto scientifico e tecnologico, caratterizzato da una completa inter-diffusione delle conoscenze e dal comune utilizzo di impianti ed infrastrut-ture. In questo contesto l'Enea ha fornito un significativo contributo allacrescita delle conoscenze, privilegiando le attività teoriche e sperimentalipiù direttamente collegate agli aspetti di sicurezza e lo sviluppo di tecni-che e di tecnologie ad ampio spettro applicativo.

Il risultato più importante ottenuto nel corso del 1985 dalla collaborazionetra Francia, Italia e Repubblica Federale Tedesca è stata la criticità dellacentrale da 1200 MWe Superphenix-1 (Spx-1) di Creys Malville, raggiun-ta il 9 settembre al termine di un intenso programma di collaudi e provefunzionali che, nonostante la prototipicità di componenti e sottosistemi,non hanno evidenziato malfunzionamenti di rilievo.

Un secondo evento significativo è stato il completamento meccanico dellacentrale Snr-300 di Kalkar (Rft) da parte di un Consorzio industriale costi-tuito tra imprese tedesche, belghe ed olandesi.

Le conoscenze acquisite nelle fasi di progettazione e costruzione di que-sti impianti, i risultati ottenuti dai relativi programmi di sviluppo e convalidain appoggio e la esperienza fornita dall'operazione dei reattori sperimen-tali e prototipi hanno costituito la base dei nuovi progetti di riferimento(Spx-2 in Francia, Snr-2 nella Rft e Cdfr in Gran Bretagna) chiamati adorientare le attività comuni di Ricerca e Sviluppo. In questo quadro si col-loca l'impegno nazionale per la realizzazione del Pec, visto come impiantoeuropeo per la sperimentazione sia sul combustibile sia per componenti esottosistemi per reattori ad elevato contenuto di sicurezza passiva.

Il principale obiettivo resta la realizzazione del Pec, impresa alla quale ilDipartimento ha dedicato nel corso del 1985 circa il 75% delle proprie ri-sorse.

I più significativi risultati conseguiti su questa linea sono riferibili:

- alla fase delle prove ed esperienze in appoggio alla realizzazione dicomponenti e sottosistemi del nocciolo, blocco reattore e canale di prova,dedicata specificatamente agli aspetti di sicurezza del comportamento edi affidabilità;

- alla progettazione del nocciolo del Pec, progressivamente orientata asviluppare le migliori condizioni di sicurezza per il suo funzionamento an-che in fasi critiche in vista della preparazione dei rapporti di sicurezza in-termedio e finale;

- all'acquisizione di una approfondita conoscenza del "sistema sperimen-tale" Pec, già avviata attraverso il supporto fornito all'Unità di committen-za sulla fornitura del canale di prova, principale componente del suddettosistema.

L'attività di ricerca e sviluppo in collaborazione con gli altri Paesi europeié stata condotta privilegiando gli aspetti di sicurezza afferenti al "troncocomune" dei diversi progetti di riferimento, valorizzando al massimo glistudi e le esperienze, a supporto dell'impresa Pec di applicazione più ge-nerale. I principali risultati sono individuabili nei settori della sicurezza di

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impianto (progettazione sismica, esperienze sodio-acqua, fuochi di sodio)della sicurezza relativa alla fisica del reattore (contributo all'esecuzioneed interpretazione delle prove nucleari di Spx-1) e dello sviluppo del com-bustibile, dove va segnalata l'analisi delle prestazioni del Pec in relazionealle esigenze sperimentali della filiera europea.

Una logica analoga è stata seguita nel quadro delle attività di promozionedell'industria nazionale. Il 1985 ha visto svilupparsi le iniziative nei settoridi valenza più generale, con riduzione degli interventi sulle linee che piùsono dipendenti da precise scelte di progetto. Ne sono risultati privilegiatigli sviluppi di metodologie di progetto e di tecnologie a scapito della pro-gettazione di componenti e sottosistemì specifici. Una rilevante eccezioneè però costituita dalle attività dell'industria impegnata nello sviluppo delcombustibile dove alle attività di ricerca e sviluppo sono state affiancatequelle per le forniture degli elementi di nocciolo di Spx-1 e, in prospettiva,del Pec.

Sul piano dei rapporti industriali il 1985 ha evidenziato il progressivo coin-volgimento della piccola e media impresa ed un ulteriore rafforzamento delruolo dell'Enea quale capofila programmatico e diretto fornitore di metodidi progetto e di tecnologia innovativa.

La collaborazione europea nel settore dei reattori a neutroni veloci è statasviluppata nel corso del 1986 con significativi risultati nonostante non sisia verificato l'atteso accordo tra gli Enti elettrici per l'avvio degli studi diprogetto sulla centrale europea.

La piena potenza raggiunta dalla centrale Spx-1, il successo, ancorchéparziale, del processo di armonizzazione delle attività di sviluppo condottedai diversi partners, l'avvio di una serrata fase negoziale mirata alla stipu-la di due importanti accordi di collaborazione tra i Paesi europei da un latoe, rispettivamente, Stati Uniti e Giappone dall'altro, costituiscono i risultatipiù importanti conseguiti. Di segno opposto sono, oltre al mancato accor-do tra gli Enti elettrici, alcune difficoltà che hanno caratterizzato le attivitànella Rft dove, tra l'altro, è ancora in corso il processo autorizzativo per ilcaricamento del combustibile nel reattore Snr-300. Una situazione per al-cuni aspetti assimilabile è stata riscontrata in Italia: i contributi assegnatidalle Leggi 495/86 e 875/86 all'Enea, a copertura del III e IV trimestre1986, sono stati erogati con il vincolo della "esclusione di ulteriori con-tratti, iniziative e conseguenti impegni finanziari relativi alla filiera dei reat-tori veloci ed alla realizzazione dell'impianto Pec". Questa circostanza haavuto un impatto non trascurabile sulle attività nazionali nelle due lineeprincipali della realizzazione dell'impianto Pec e della ricerca e sviluppocondotta nel quadro delle collaborazioni internazionali. In particolare nonsono stati rinnovati alcuni importanti accordi con le industrie sistemistichee manifatturiere che da tempo collaborano con l'Ente in forme associativefortemente integrate. Più in generale non è stato possibile attivare iniziati-ve già concordate sul piano tecnico nei Gruppi di Lavoro (Agt) dell'Accor-do europeo di ricerca e sviluppo.

In una situazione di questo tipo le iniziative del Dipartimento sono statesviluppate sulla base di criteri selettivi mirati ad assicurarne la massimaefficacia nel rispetto delle indicazioni fornite dal Parlamento e dal Gover-no.

Sono state privilegiate le attività a supporto della realizzazione dell'im-pianto Pec il cui svolgimento, nel rispetto dei tempi e dei vincoli contrat-tuali, è stato considerato rilevante al fine di garantire il corretto andamen-to dell'impresa. Tra queste attività quelle di progettazione del nocciolo di-rettamente riferibili alla redazione dei rapporti di sicurezza, le verifiche di

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schermaggio e di alcune sistemazioni impiantistiche, la sperimentazione asupporto degli elementi dì combustibile, dei meccanismi del blocco reatto-re e dei componenti e sottosistemi della zona sperimentale, canale di pro-va e cella di trasferimento, l'analisi del comportamento del reattore in con-dizioni anomale, da quelle sismiche a quelle di incidente severo.

Nel settore più specificatamente riguardante il contributo italiano al pro-gramma europeo di ricerca e sviluppo sono state privilegiate le azioni che,pure strettamente finalizzate al soddisfacimento delle necessità comuni,più delle altre presentano caratteristiche di specifico interesse nazionalee di efficacia interna: quelle riferibili al dominio delie ricerche teorico-spe-rimentali di sicurezza, dalla sperimentazione sui grandi fuochi di sodio allosviluppo di modelli e metodi di calcolo per lo studio e la valutazione degliincidenti di tipo sia locale sia generalizzato.

Un'attenzione particolare è stata dedicata allo sviluppo delle tecnologie asupporto della realizzazione di componenti e sottosistemi del nocciolo edell'impianto, in particolare degli elementi di combustibile. Queste attivitàpresentano opportunità importanti e diversificate: costituiscono il neces-sario supporto alle forniture per il nocciolo di Spx-1 acquisite dall'indu-stria nazionale; si inseriscono a pieno titolo tra i principali contributi nazio-nali al programma comune di sviluppo; sono la base per la futura utilizza-zione dell'impianto Pec visto come strumento sperimentale; infine, per l'e-levato contenuto innovativo, rappresentano una delle occasioni più impor-tanti di sviluppo di tecnologie avanzate suscettibili di applicazione in set-tori non nucleari.

Questo richiamo introduce un aspetto che ha caratterizzato nel corso del1986 la gran parte delle attività del Dipartimento: la costante attenzionealla diffusione delle competenze acquisite verso il mondo esterno, in parti-colare l'industria. Il Dipartimento -appresenta, nel suo complesso, unatecnostruttura quantitativamente importante e qualitativamente diversifi-cata in competenze (progettazione, tecnologie, ingegneria sperimentale) ein funzioni progettuali e di servizio, completata e rafforzata dalle forme as-sociative realizzate con Enti, Istituzioni, Industrie e Società. La necessitàdi rispondere alle esigenze di progetti complessi ha avuto come conse-guenza lo sviluppo delle tecniche ma, soprattutto, la loro interiorizzazionee la loro convalida in campo. I metodi avanzati di progettazione (sistemaCastem 2000 e Trio (per le analisi termostrutturali e la meccanica dei flui-di), le tecniche informatiche di avanguardia (l'utilizzo delle tecniche Cadper la progettazione, la gestione dei Centri e l'analisi territoriale), le meto-dologie di controllo della qualità, gli sviluppi in materia di realizzazione,qualifica e controllo di componenti e processi fanno parte integrante delleattività condotte. Il loro utilizzo è, al di là della finalizzazione programmati-ca, del tutto generale e il trasferimento all'interno ed all'esterno dell'Ente,già in corso, costituirà materia di crescente impegno nei prossimi anni.

Va segnalato, infine, un importante risultato conseguito sul piano degliAccordi internazionali sui reattori a neutroni veloci. Nel maggio 1986 èstato concordato tra le parti il protocollo d'accordo sull'organizzazione edil funzionamento della società Serena, proprietaria delle conoscenze di si-stema e della gestione commerciale delle stesse. Il protocollo prevedeuna presenza dell'Italia per una quota pari al 13,2%, raggiunta attraversouna partecipazione diretta dell'Enea e dell'Ansaldo ed una, indiretta, attra-verso una società da costituirsi con Novatome e Cea.

• Impianto Cirene - L'impresa Cirene ha fatto registrare nel 1985 un ge-nerale progresso del suo stato di avanzamento vedendo convergere lamaggior parte delle attività realizzative in corso verso la loro naturale con-clusione.

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Rilevante, inoltre, è risultato l'impegno sui problemi riguardanti la prepara-zione del personale destinato all'esercizio e che è stato attuato attraversocorsi di specializzazione e di aggiornamento in cantiere con la collabora-zione del fornitore e verrà proseguito con l'addestramento presso impiantianaloghi canadesi funzionanti.

Nel 1986 sono state completate la maggior parte delle attività realizzativedell'Isola Nucleare. Ultimati i montaggi elettrici ha avuto inizio il gradualepassaggio di consegne dei sistemi costituenti l'impianto dall'area di co-struzione alla organizzazione di avviamento. Le attività ancora in corso afine anno riguardavano parte delle finlture, alcune infrastrutture ed il mon-taggio degli impianti ausiliari il cui completamento, tuttavia, non interferi-sce con le prove pre-operazionali.

Sul piano contrattuale sono stati definiti gli accordi con il Fornitore princi-pale per il proseguimento delle attività successive al completamento deimontaggi e fino al caricamento del combustibile.

L'approntamento alle prove dei singoli sistemi ha pressoché esaurito l'im-pegno realizzativo dell'Enea; l'inizio della fase di prova, all'avviamento, hamesso in risalto i limiti operativi dell'assetto organizzativo provvisoriamen-te adottato dall'Enel in attesa della società Cirene. La mancata attuazionedella legge 250 del Maggio 1985 per effetto della non ancora avvenuta ra-tifica del Consiglio d'Amministrazione dell'Enel, e che prevedeva la costi-tuzione della società mista Enea-Enel, ha comportato notevoli difficoltàoperative al momento dell'inizio delle prove.

È stato quindi possibile realizzare solo un avvio molto ridotto delle provepianificate andando ad accumulare ritardi, non recuperabili, che certa-mente si rifletteranno sulla data prevista per il caricamento del combusti-bile.

• Impianto Pec - Con delibera del 1 ° marzo 1985 il Cipe ha autorizzato unincremento di 150,4 miliardi di lire (valuta 1 marzo 1983) per il costo delcompletamento del Pec, secondo la proposta deliberata dal Consiglio diamministrazione dell'Enea in data 25 luglio 1984.

L'avanzamento totale dell'impresa alla fine del 1985 ha raggiunto circa il65%. Le forniture di sistemi e componenti e le opere civili sono state ca-ratterizzate da un deciso avanzamento; non è stato invece conseguito ildecollo "industriale" dei montaggi a causa della difficoltà di definire le si-stemazioni impiantistiche nei vari locali.

Per quanto riguarda l'avviamento dell'esercizio e la preparazione del per-sonale, nel corso del 1985 sono stati elaborati i documenti tecnici ed or-ganizzativi di carattere generale ed è stata avviata la definizione e la rea-lizzazione della struttura organizzativa per l'attività.

È stato anche assicurato un contributo all'avviamento di Superphénix-1con personale Enea inserito nei gruppi Cea e Novatome, e che ha copertotutte le competenze, cosi da assicurare una valida base per la struttura diavviamento dell'impianto.

Notevoli progressi sono stati realizzati nel corso del 1985 per quanto ri-guarda le indagini ambientali, con la progettazione del sistema di raccoltadalle acque superficiali interessanti l'area del Brasimone, rianalisi sismi-ca, geologica e geotecnica del sito Pec, redazione di una relazione organi-ca sullo stato del sito in tutti i suoi aspetti rilevanti.In tale ambito sono state attivate e realizzate indagini geotecniche, geo-morfologiche, meteorologiche, idrogeologiche ed ecologiche per la deter-minazione della ricettività ambientale e delle vie critiche di accumulo o didiffusione.

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L'avanzamento complessivo delle forniture nel 1986 ha raggiunto il 79%.Nel corso dell'anno sono stati completati o praticamente possono consi-derarsi tali, gli scambiatori intermedi, le pompe elettromagnetiche, gli ae-rotermi, la macchina di carico e scarico, i diesel di emergenza, i vasi diespansione dei circuiti sodio, le finestre schermanti della manipolazione, ilmanipolatore pesante, gli ammortizzatori idraulici ed alcuni quadri a bassatensione.

Per quanto riguarda le opere civili, tutti gli edifici principali risultano strut-turalmente ultimati (salvo le sopraelevazioni).

È stato completato il montaggio del falso nocciolo ed é pure completato ilmontaggio de! tappo rotante della tanca e della piscina di spedizione; lacentrale termica deve essere completata con i collegamenti elettrici.

Il totale generale dei montaggi meccanici, apparecchiature, tubazioni ecarpenterie, raggiunge le 2.105 t; i montaggi elettrici hanno riguardato al-cuni interventi per la messa a terra, la protezione catodica e l'inizio dellaposa di carpenterie di supporto.

Le prove ed esperienze in appoggio sono giunte alla fase finale; sono staticonseguiti positivamente i principali obiettivi delle prove che hanno con-fermato la funzionalità dei componenti in prova.

L'attività relativa alla fabbricazione elementi fissili è stata sospesa versola fine del 1986 a causa dei disposti di Legge 495/86 e 875/86, vincolantil'attività programmatico-gestionale.

• Ciclo del combustibile - Nel corso del biennio 1985-86, in Italia nonhanno avuto luogo eventi tali da modificare sensibilmente la situazione diriflessione che caratterizza ormai da tempo le iniziative industriali nel set-tore del ciclo del combustibile nucleare. Il protrarsi dei ritardi nello svilup-po del programma elettronucleare nazionale assommato al rallentamentodelle iniziative internazionali europee alle quali l'Italia partecipa, nel cam-po dell'industrializzazione dei reattori veloci, ha determinato l'esigenza diun sostanziale riesame delle priorità di intervento dell'Enea nel campo delciclo del combustibile.

In tale situazione generale è molto modesta la presenza di iniziative indu-striali, cosi come sono esigui gli sviluppi di mercato anche nelle aree piùimportanti. Da ciò deriva il rischio di vedere aumentare il divario tra ìo svi-luppo tecnologico del nostro sistema industriale e quello degli altri princi-pali Paesi europei impegnati, invece, in rilevanti programmi elettronucleari.

L'Fnea è stato pertanto impegnato a compiere nel settore del ciclo delcombustibile, un cospicuo sforzo di presenza per la prosecuzione dei pro-grammi di ricerca avviati in precedenza attraverso un approfondito e re-sponsabile esame dei problem1 esistenti ed una realistica valutazione del-le prospettive di sviluppo che na comportato anche una sostanziale revi-sione delle direttrici di attività dei Dipartimento.

Nell'operare in tal senso è stata sempre tenuta presente l'esigenza di in-tegrare e promuovere adeguatamente l'industria nazionale operante nelsettore per salvaguardare il mantenimento di un sufficiente grado di coin-volgimento e di qualificazione della stessa.

In relazione all'esito di tale valutazione, le azioni del Dipartimento sonostate prioritariamente indirizzate a proseguire la sanatoria delle situazionicritiche createsi negli ultimi quindici anni, soprattutto nel campo della ge-stione dei residui radioattivi già prodotti e in quello dei combustibili irrag-giati giacenti presso gli impianti del Dipartimento stesso o comunque incarico all'Ente.

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Parallelamente, si è operata una selezione delle attività di ricerca e svilup-po già in precedenza avviate nelle varie aree, prendendo in considerazio-ne, per la loro successiva prosecuzione, quelle di più evidente validitàstrategica e individuando, per ciascuna di esse, la soglia minima di rap-presentatività da avere come riferimento sul piano operativo.

Sono state infine avviate o create le premesse per alcune attività di ricer-ca e sviluppo originali, aventi la caratteristica di:

• essere coerenti con le attuali esigenze del mercato nazionale (tratta-mento e condizionamento dei residui di bassa attività; salvaguardie);

• inquadrarsi nelle più realistiche previsioni di sviluppo dei programmi nu-cleari del Paese (fabbricazione del combustibile per reattori termici);

• essere suscettibili di inserimento in un contesto di collaborazione euro-pea (ritrattamento del combustibile per reattori veloci).

Di seguito è riportata una sintesi delle principali attività ed evoluzioni avu-tesi nelle varie aree del ciclo del combustibile.

Arricchimento dell'uranio. La partecipazione dell'Italia all'iniziativa Eurodifassicura il soddisfacimento dei fabbisogni di uranio arricchito fino al 2010(16.000 MWe in esercizio) nella più ottimistica previsione di sviluppo delprogramma elettronucleare nazionale. D'altro canto, il conseguimento dirisultati significativi nello sviluppo della tecnica di arricchimento via laserrichiede la disponibilità di risorse umane e finanziarie di notevole entità,che però non risulta congrua con le esigue esigenze di servizi di arricchi-mento determinate dalle prevedibili evoluzioni elettronucleari nel Paese, econ le priorità che l'Enea ha definite nello sviluppo di tecnologie innovati-ve.

Di conseguenza, alla fine del 1985, il Consiglio di amministrazione dell'E-nea ha evidenziato l'opportunità di chiudere questa linea di attività utiliz-zando il non indifferente insieme di conoscenze acquisite per un potenzia-mento delle attività dell'Ente nel settore generale dello sviluppo laser.

Fabbricazione del combustibile per reattori termici. Il programma di rea-lizzazione di centrali Pwr previsto dal Pen, e la necessità di svilupparecombustibili di tipo speciale per le centrali Bwr già in esercizio o in costru-zione richiedono una sostanziale modifica nell'attuale sistema produttivonazionale, essenzialmente basato sulla fabbricazione di combustibile Bwrdi tipo standard. È stato pertanto ulteriormente rafforzato l'esame delle piùidonee forme di integrazione fra le risorse dell'Enea e quelle delle indu-strie nazionali, al fine di pervenire alla realizzazione di linee di produzionedi concezione avanzata e competitive sul piano internazionale.

Nel corso del 1986 particolare impegno è stato posto per lo sviluppo e laqualificazione dei processi di fabbricazione del combustibile destinato alreattore Cirene. La produzione della prima carica è prevista per la fine del1988 ed il completamento dell'intera fornitura alla metà dell'anno succes-sivo.

Fabbricazione del combustibile per reattori veloci. In tale area l'Enea haoperato attraverso la partecipazione ad iniziative industriali (come la ge-stione in comune con il Cea del complesso di fabbricazione di Cadarachenel quale, a fine anno, operavano 23 tecnici italiani), la realizzazione diautonome strutture di produzione in appoggio alla ricerca e sviluppo comel'impianto Plutonio del Centro della Casaccia che sarà dotato di una lineadi fabbricazione per le sezioni sperimentali del reattore Pec, per la produ-zione di combustibile speciale per reattori veloci e per lo sviluppo di pro-cessi di fabbricazione innovativi, l'esecuzione di attività di ricerca e svilup-po su tecniche di fabbricazione innovative.

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Vantazione delle prestazioni del combustibile. In tale area, le attivitàsono proseguite con l'attuazione di interventi sul Complesso Opec-1, delCentro della Casaccia, destinato a costituire una sede di immagazzina-mento provvisorio di materiali attivi speciali e con l'esecuzione delle provenon nucleari del Complesso Opec-2, in vista della successiva esecuzionedi quelle nucleari, previste ad inizio 1988.

Ritrattamento del combustibile irraggiato. In relazione ai problemi strategicidi questa area le attività sono state ampiamente ristrutturate orientandolesullo sviluppo di processi automatici, di processi chimico-fisici innovativi,di sistemi di analisi e controllo rilevanti ai fini della salvaguardia, sull'orga-nizzazione di ridotte, ma significative, campagne sperimentali.

Rilevante è stato l'impulso dato alle attività di sviluppo di strumentazionee automazione per controlli di processo e di salvaguardia. In proposito, im-portanti accordi internazionali sono stati stipulati dall'Enea con l'Aiea econ il Ccr-lspra.

Nella più generale aerea del "fine ciclo", sono state avviate concrete ini-ziative per pervenire alla formazione in collaborazione con l'Agip, di unasocietà operante nel campo dell'ingegneria di processo.

Trattamento e condizionamento dei residui radioattivi. Un cospicuo sfor-zo è stato dedicato, in questa area, alla soluzione di numerosi problemi,talora originati da iniziative avviate in passato.

Particolari campi di intervento sono stati quello della sistemazione deicombustibili irraggiati che, per la loro specificità e per l'assenza di un mer-cato, sono ormai da considerarsi residui radioattivi e quello dei residui adalta e bassa attività derivanti da campagne di ritrattamento effettuatepresso i centri Enea o dall'esercizio di altri impianti dell'Ente.

Nel complesso le attività sono state globalmente finalizzate all'esigenza diadempiere con la massima affidabilità alle prescrizioni dell'organo di con-trollo riguardanti tutte le fasi del ciclo del combustibile che si esercita invia sperimentale e dimostrativa presso i centri dell'Ente, perseguendo alcontempo l'obiettivo di sviluppare e mettere a punto le tecniche economi-camente più vantaggiose e i sistemi di sicurezza più avanzati.

Un crescente rilievo hanno assunto le iniziative di valorizzazione, in campiconvenzionali e attività condotte nel settore del ciclo del combustibile nu-cleare, con potenziali applicazioni al campo della superconduttività delletecniche di separazione e recupero dei metalli preziosi o di particolare in-teresse tecnologico, dei difetti di strutture meccaniche, dei residui tossiciindustriali convenzionali.

• Fusione termonucleare controllata - La decisione del Consiglio dei mi-nistri della Cee di ridurre di circa il 15% i finanziamenti previsti per lo svi-luppo della fusione nucleare controllata relativi al piano quinquennale1985-1986, accompagnata peraltro dalla decisione di riesaminare nelcorso del 1986 i finanziamenti per il periodo 1987-1991, ha impegnato,per l'intero 1985 e buona parte del 1986, tutti i gruppi della Comunità eu-ropea coinvolti in questo settore ad un riesame approfondito degli obiettiviprevisti.Gli indirizzi originari fissati già nel 1982 sono risultati sostanzialmenteconfermati:- importanza dell'esperimento Jet;

- ruolo del progetto Net;

- riaffermazione dell'essenzialità delle ricerche condotte nell'ambito delleassociazioni dell'Euratom con le singole nazioni europee;

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- conferma nell'ambito di tali associazioni del programma di investimentiper la realizzazione di macchine complementari al Jet e di alcune macchi-ne su linee alternative promettenti per i futuri impianti Rfx di Padova eStellarator in Germania;

- sforzo limitato, ma perseguito anche nel prossimo Piano Quinquennale,negli studi sulla fusione a confinamento inerziale;

- incremento progressivo delle attività nel campo delle tecnologie reattori-stiche.

I rilevanti risultati sperimentali ottenuti nel 1986 in particolare sulle mac-chine Jet (Cee - Culham) e Tftr (Usa - Princeton) hanno proposto più in-coraggianti prospettive per il futuro.

L'Euratom ha quindi completato molto sollecitamente l'iter di approvazionedel Piano Quinquennale 1987-1991 sulla fusione, per un ammontare paria circa 1.100 milioni di unità di conto e così articolato:

a) conferma della linea strategica Jet-Net-Demo, con estensione della vitadell'impresa Jet a tutto il 1992; estensione dell'attività di progettazione dimassima Net a tutto il 1989; il successivo passaggio alla fase di progetta-zione dettagliata e alla fase di costruzione (quest'ultima prevista con ini-zio nel 1993) richiederanno un ulteriore iter di approvazione;

b) conferma dell'impegno sulle macchine ausiliarie di tipo tokamak (Ftu,Asdex Upgrade, Tor Supra) ormai vicine al completamento e sulle linee al-ternative Rfp (Cnr-Enea Padova) e Stellarator (Germania - Spagna);

e) progressivo aumento dello sforzo tecnologico, orientato principalmentea fini di realizzazione dell'obiettivo Net.

Sul piano mondiale è da segnalare una ancora maggiore concentrazionedegli sforzi Usa sulla linea Tokamak e l'esecuzione di uno studio compa-rativo di soluzioni proposte da diverse organizzazioni per la realizzazionedi una macchina compatta ad alto campo, con obiettivo il raggiungimentodella zona di ignizione. Nel 1986 è stato completato il disegno concettualee con l'approvazione da parte del Congresso del bilancio 1988, dovrebbeessere avviata la fase di progetto esecutivo e di costruzione, mentre il re-lativo programma sperimentale dovrebbe essere avviato nel 1992.

Degno di nota anche l'entrata in funzione del grosso impianto giapponeseJt 60.

1 Sul piano delle collaborazioni internazionali notevole è stata l'attività voltaad una maggiore integrazione e complementarietà degli sforzi su basemondiale; in particolare è stato firmato un accordo di collaborazione tra letre grandi macchine (Jet-Europa, Tftr-Usa e Jt 60-Giappone), e sono abuon punto le trattative in corso per un accordo generale sulla fusione trala Comunità europea ed il Giappone.

Nel 1986, inoltre, sono pervenute a maggiore concretezza le azioni di col-laborazione internazionale nel campo della fusione proposte durante il pri-mo incontro Reagan-Gorbaciov: è stato riconosciuto che un essenzialeelemento di collaborazione potrebbe essere la realizzazione del prossimopasso sulla via tokamak definito con la sigla Etr (Engineering Test Reac-tor; per l'Europa il Net); che partners di tale collaborazione internazionaledovrebbero essere i quattro grandi programmi mondiali sulla fusione (Cee,Usa, Giappone e Urss).

Le prime riunioni a quattro dovrebbero aver luogo a partire dal 1987, sottogli auspici dell'Aiea, nel tentativo di arrivare partendo dalle specifiche deiquattro progetti indipendenti (Net-Cee; Fer-Giappone; Tiber li-Usa e Otr-

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Urss) a concordare le caratteristiche di massima e gli obiettivi di un Etr, dicui avviare nel 1988 un progetto concettuale in collaborazione.

Il V Piano Quinquennale Enea ha confermato gli indirizzi precedenti per leattività riguardanti la fusione nucleare controllata:

- stretto coordinamento delle attività condotte in Italia nell'ambito Enea eCnr fino all'unificazione dei due Contratti di associazione tra i due Enti el'Euratom che è stata formalizzata nel mese di luglio;

- realizzazione delle due macchine Ftu e Rfx che hanno ottenuto nel 1983il supporto prioritario e per le quali l'attività condotta permette di confer-mare le date previste per il completamento rispettivamente metà 1988 efine 1989, e l'investimento complessivo dell'ordine di 200 miliardi;

- continuazione della ricerca nel campo della fusione;

- incremento della partecipazione diretta all'esecuzione dei programmisperimentali Jet;

- incremento dello sforzo di sviluppo competenze nel campo delle tecnolo-gie intrinseche della fusione, volto ad aumentare il contributo italiano intale campo allo sforzo comunitario.

Ha superato l'esame di fase I al Ccfp per l'ottenimento del supporto priori-tario anche la proposta di esperimento con riscaldamento alla frequenzaciclotronica elettronica proposto dall'Istituto Fisica del Plasma dell'Univer-sità di Milano per esecuzione su Ftu.

Per quanto riguarda il progetto Ignitor, il contratto di fattibilità affidato nel1985 dall'Enea al Tecnomasio Italiano Brown Boveri con la consulenzascientifica del prof. B. Coppi, ha avuto come seguito un contratto di provein appoggio, per un valore complessivo di circa 1,8 miliardi di lire affidatoverso la fine del 1986 ad un'Associazione d'Imprese formate da Ansaldo,Fiat, Tecnomasio Italiano Brown Boveri.

Su richiesta da parte italiana nell'ottobre 1986 la Comunità ha accettatodi includere nel programma dell'Associazione Euratom-Enea l'esecuzionedel progetto della macchina Ignitor, che dovrà peraltro sottostare all'ap-provazione fase I e fase II della Comunità stabilita per la realizzazione digrossi impianti nell'ambito del Programma Comunitario sulla Fusione Ter-monucleare: la Comunità si è anche dichiarata disposta a iniziare imme-diatamente discussioni bilaterali (Commissione-partner italiano) ai fini diesplorare possibili modalità di finanziamento ed organizzative per l'even-tuale costruzione della macchina.

Per quanto riguarda collaborazioni internazionali occorre ricordare la con-clusione di un accordo di collaborazione tra Europa, Usa e Giappone sumacchine del tipo Reversed Field Pinch il cui pilastro fondamentale perl'Europa sarà l'attività condotta dall'Istituto Gas Ionizzati del Cnr di Pado-va con Rfx; l'accordo di collaborazione Frascati-Garching-Princeton perl'esecuzione sulla macchina Asdex di un programma comune su problemidi fisica ha avuto il riconoscimento del supporto prioritario da parte delCcfp; un accordo di collaborazione Princeton-Frascati sarà discusso nel-l'ambito dell'accordo bilaterale Usa-Euratom recentemente firmato.

• Tecnologie intersettoriali di base - La diversificazione e l'evoluzionedegli obiettivi dell'Ente, che caratterizza il V Piano Quinquennale, ha com-portato una ridefinizione ed un ampliamento delle funzioni e delle tipologieoperative del Dipartimento tecnologie intersettoriali di base (Tib), che, ac-canto alle attività programmatiche interne mirate alla ricerca ed allo svi-luppo di tecnologie innovative, ha visto accrescersi nel 1985 il numero ed

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il peso delle iniziative destinate al trasferimento del relativo know-how altessuto produttivo nazionale.

Questo processo ha poi trovato piena attuazione con la realizzazione del-la delibera del Consiglio d'Amministrazione del 29 luglio 1986 che ha ridi-segnato la struttura del Dipartimento, accorpando nei Settori le unità diprogetto e le unità di competenza destinate ad operare secondo le nuovelinee di ricerca, di promozione industriale e di prestazione di servizi.

Le varie forme di collaborazione e di supporto mediante le quali sono statecondotte queste attività presentano connotazioni diversificate, in funzionedel grado di maturità delle tecnologie sviluppate e gestite dal Dipartimentoe che sono state oggetto del trasferimento all'utenza.

Molte competenze conoscitive ed operative che identificano tecnologiemature a carattere diffusivo già idonee ad essere innestate nella realtàproduttiva nazionale, sono state trasferite ai relativi operatori attraversoazioni di consulenza, supporto, formazione, coordinamento e iniziative di-mostrative sia di carattere di sistema che di prototipo.

Le tematiche caratterizzate da contenuti rilevanti di ricerca e sviluppohanno invece costituito l'opportunità per iniziative programmatiche di col-laborazione con industrie pubbliche e private di maggiori dimensioni ed in-teressate a prospettive di più ampio respiro, anche alla luce dei contenutidei grandi programmi internazionali di sviluppo tecnologico e delle politi-che di ricerca e sviluppo nazionali.

Il Progetto affidabilità e qualificazione, il cui obiettivo consiste nella realiz-zazione di una struttura nazionale di qualificazione di componenti e sotto-sistemi, ha completato nel 1985 le fasi preliminari alla realizzazione deifabbricati ed impianti, dando inizio alla fase operativa. Nel 1986 è statacompletata la struttura dell'edificio ed è iniziata la predisposizione dellaparte impiantistica tradizionale; sono stati acquisiti l'impianto ed i sottosi-stemi di simulazione sismica, e sono in corso la fornitura di shaker, slip-tables, sistema di pilotaggio e controllo e prototipi dei segnali. Sono pro-seguite la formazione del personale e la messa a punto di metodologie diqualifica.

Il Progetto tecnologie avanzate della robotica e dell'informatica ha conse-guito importanti risultati quali la conclusione dell'analisi di fattibilità di unelaboratore ad altissimo parallelismo e architettura piramidale, l'accordocon il Comitato di gestione per lo sviluppo della macchina di fusione euro-pea per uno studio di fattibilità sull'unità di telemanipolazione per la manu-tenzione della macchina stessa, la definizione delle specifiche del simula-tore del Mascot.

È stata commissionata a Elsag la costruzione di tre unità Mascot IV di cuidue di interesse del Dipartimento Comb ed una destinata ad attività di svi-luppo Mascot V, mentre sono continuate le attività di studio di fattibilità, diprogettazione e di realizzazione di altri nuovi sistemi (Saver, Papa) di unsistema per la manutenzione remotizzata per conto del Gruppo Net, di si-stemi di supervisione per impianti e di una stazione di lavoro interattivaper automazione d'ufficio; in particolare è stato ottenuto l'inserimento del-l'Italia, attraverso la partecipazione di un gruppo di industrie e dell'Eneacon il ruolo di leader, nel Progetto Eureka "Advanced Mobile Robots".

Nell'area informatica i risultati conseguiti riguardano sistemi di controllo diimpianti nucleari relativi ai parametri di funzionamento ed alla organizza-zione della sala controllo.

Per quanto riguarda le tecnologie del trattamento e dell'irraggiamento ma-teriali le attività sono state condotte su quattro direttrici aventi in comune

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l'obiettivo di utilizzare le radiazioni per modificare, condizionare o conser-vare nel tempo le proprietà di materiali di vario tipo.

Nell'area relativa ai materiali sono stati effettuati studi sulle proprietà chi-mico-fisiche e microstrutturali di superfici metalliche sottoposte a tratta-menti con laser o ad operazioni di saldatura mediante laser o electron-beam, attività di irraggiamento e relative analisi di post-irraggiamento, col-legate a studi di meccanica della frattura sono state effettuate su acciaiper vessel e altri materiali strutturali. In particolare sono stati completatigli irraggiamenti e le relative analisi post-irraggiamento su acciai per ves-sel su contratto Cea e sono iniziate le attività sperimentali sulla meccani-ca della frattura in acciai irraggiati.

Sono proseguite le iniziative di sviluppo e acquisizione di sistemi e im-pianti di irraggiamento, tra i quali l'acquisizione di un impianto di irraggia-mento di potenzialità rilevante, nell'ambito di una partecipazione societa-ria Enea-ltalgamma, la realizzazione di un'unità deflessione fascio per uti-lizzo del microtrone nei processi industriali e l'avvio della costituzione diuna Società con Irvin ai fini dello sviluppo e della commercializzazione dimacchine acceleratrici di elettroni.

È stato anche realizzato il progetto di massima e l'analisi di fattibilità perun intervento di bonifica di liquami urbani per il comprensorio del lago diBolsena, e sono in corso di sperimentazione le tecnologie di polimerizza-zione su materiali termorestringenti.

Sono state definite le attività e il protocollo di prove per la tematica dellaradurizzazione de! pesce a bordo di pescherecci in accordo con l'IstitutoCentrale per le Ricerche Applicate alla Pesca e l'Istituto Superiore di Sa-nità.Sono proseguiti gli studi sugli effetti dell'irraggiamento su rivestimenti inmateriali plastici dei cavi e su fibre ottiche, la messa a punto di metodi perla conservzione di derrate alimentari e di fiori, e per la sterilizzazione dicontenitori per bevande.

Prendendo l'avvio da tematiche di tipo metallurgico classico già sviluppatenegli scorsi anni, è stato accentuato un processo di riorientamento e ride-finizione degli obiettivi, incentrato ora prevalentemente su tematiche ditrattamento di materiali metallici per il miglioramento delle proprietà su-perficiali mediante tecnologie avanzate quali laser e fascio elettronico, diricerca e sviluppo nel campo della saldatura di particolare criticità, di esa-mi e studi diagnostici con metodologie avanzate incentrati in particolaresulle proprietà superficiali, la meccanica della frattura, l'influenza dell'im-piantazione ionica e della lappatura sul comportamento tribologico.

Nel campo delle tecnologie ottiche ed elettro-ottiche i risultati conseguitihanno riguardato la realizzazione e commercializzazione di ottiche metalli-che per laser, lo sviluppo di metodi di deposizione di film sottili su superfi-ci di ottiche con monitoraggio in continuo, lo sviluppo di laser per telerile-vamento, di laser a eccimeri di elevata potenza, l'entrata in funzione dellaser a elettroni liberi, l'analisi e la sperimentazione su laser a centri di co-lore e lo sviluppo di reattori fotochimici laser per la deposizione di film disilicio e polveri ceramiche sinterizzabili, la realizzazione di una sorgenteRaman avente caratteristiche d'avanguardia.

Le attività di chimica e materiali hanno riguardato tematiche relative a pro-cessi di preparazione e caratterizzazione di materiali appartenenti a diver-se categorie di ceramici (ossidi, alluminati ed altri), la definizione di flow-sheet, la messa a punto di processi separativi di miscele liquide e gasso-se multicomponenti e di procedure preparative e di caratterizzazione dimateriali vari tra i quali in particolare quelli ceramici e quelli amorfi.

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Di particolare rilievo l'attività di preparazione e caratterizzazione di unblanket per reattore a fusione costituito da gamma-alluminato di litio, svol-ta nell'ambito di una commessa della Comunità europea.

Nell'ambito dello sviluppo di tecnologie separative sono stati sviluppatiprocessi separativi di componenti in miscele liquide e gassose, caratteriz-zati da elevate selettività e bassi consumi di energia, aventi tra l'altro fina-lità di decontaminazione e recupero di metalli preziosi in tracce; sono inol-tre in corso iniziative mirate ad applicazioni bio-medicali.

Nel Settore Fisica Applicata sono stati realizzati interventi di ricerca e svi-luppo al fine di trasferire ad operatori industriali ed altri utenti laser, com-ponenti e sistemi ottici, visti come mezzi strumentali innovativi idonei amodificare criticamente le potenzialità di processi di interesse del tessutoproduttivo nazionale.

È stata avviata presso Contek la produzione di ottiche metalliche piane esferiche per uso industriale, con rientro per l'Enea delle relative royalties,sono state sviluppate tecniche innovative e migliorative di produzione,standardizzazione e controllo di componenti, sono stati promossi sviluppinel campo del telerilevamento, dei sistemi spettroscopici, della fotoprodu-zione di materiali speciali, dei sistemi olografici, dei laser ed eccimeri, acentri di colore, del Free Electron Laser.

Nell'ambito dei servizi tecnologici e tecnico-scientifici sono state svilup-pate attività da parte di operatori diversificati, con il fine di mettere a puntoe assicurare l'aggiornamento e la pronta disponibilità per l'utenza sia in-terna che esterna all'Ente di metodiche e strumenti operativi diversi, chevanno dalle caratterizzazioni e determinazioni analitiche alla taratura concertificazione di componenti elettrici, dall'acquisizione, messa a punto emessa a disposizione dell'utenza di software, allo sviluppo di banche didati di interesse di utilizzatori anche esterni.

Rientrano in tale ambito:

- le attività di chimica analitica per conto di organismi nazionali come laMagistratura ed a supporto, consulenza e formazione di personale per al-tre unità, anche in campo internazionale;

- l'esercizio del reattore Triga Rc-1, che ha consentito l'irraggiamento dimateriali vari, nell'ambito di attività di servizio interne ed esterne;

- la programmoteca che ha gestito dati e codici di carattere nucleare assi-curandone l'aggiornamento e la disponibilità per l'utenza;

- gli studi di corrosione, su tematiche riguardanti il comportamento di ma-teriali metallici e ceramici in ambienti aggressivi, acquosi o costituiti dametalli alcalini;

- le attività di taratura di strumentazione elettrica ed elettro-meccanicache hanno garantito la disponibilità di campioni di riferimento certificati el'esecuzione di tarature di verifica e certificazioni su componenti e stru-mentazione di vario tipo;

- la caratterizzazione microstrutturale di materiali metallici e ceramici me-diante microscopia elettronica e raggi X effettuata su richiesta di utenzeinterne ed esterne all'Ente;

- l'attività riguardante le basi di dati scientifici che ha portato allo sviluppodi banche di dati a disposizione di utenti anche estemi all'Ente, tra le qualila banca dati dei materiali e componenti e quella riguardante i laboratoridella legge 46/8;

- le attività riguardanti la salvaguardia del patrimonio artistico concretiz-

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zate nello sviluppo di metodiche ed attrezzature per diagnosi e nell'esple-tamento di rilevanti interventi di prevenzione e di restauro di opere d'artefacenti parte del patrimonio nazionale.

• Protezione ambientale e salute dell'uomo - Le attività svolte dal Dipar-timento Pas nel corso del 1985-86 risultano in linea con il V Piano Quin-quennale e con le linee di sviluppo nel quadro generale dei problemi del-l'ambiente, che hanno registrato una dinamica evolutiva molto accentuatain questi ultimi anni in Italia.

Infatti a fronte di una repentina crescita della domanda di interventi sul-l'ambiente proveniente dal comparto pubblico sia centrale che periferico,è stata verificata una sostanziale carenza di strutture in grado di soddisfa-re compiutamente tale esigenza. Contemporaneamente è proseguita la fi-siologica evoluzione degli approcci ambientali verso momenti di maggiorcontenuto tecnologico, dì più stretta integrazione tra ambiente e salute, diesigenze sempre più concrete ed immediate in termini conoscitivi, soprat-tutto in relazione alla necessità di sviluppare e diffondere una cultura am-bientale, destinata a produrre nel medio periodo capacità operative de-centrate per la gestione in ambito locale dei problemi ambientali.

Le complesse problematiche, che hanno richiesto la pluridisciplinarietàche caratterizza questo settore, impongono una notevole attenzione nelcoordinare organicamente i molteplici interventi, cercando di realizzare unequilibrio tra le attività di ricerca tese allo sviluppo delle competenze edall'approfondimento delle cognizioni scientifiche e le attività di servizio de-stinatane di specifiche richieste di unità dell'Enea o di organismi esterniall'Ente.

L'approccio sistematico, anche come conseguenza del vasto spettro diobiettivi perseguiti, ha privilegiato gli sviluppi di maggiore contenuto inno-vativo ed ha di fatto operato nel senso di una sempre più stretta correla-zione tra ricerche ambientali e ricerche sanitarie.

La centralità che l'Enea è venuto via via ad assumere nel contesto italia-no, sia nei confronti della domanda, sia in relazione alla stessa industriaverde, è dovuta a motivi storici, metodologici, funzionali ed istituzionali:dalle metodologie della radioprotezione alla protezione ed alla gestionedell'ambiente in senso più ampio e riferito all'impatto di sostanze ed attivi-tà convenzionali.

La metodologia operativa ha spesso visto il coinvolgimento di organi cen-trali e periferici dello Stato e di qualificati settori dell'industria nazionale,in rapporti nei quali l'Enea ha svolto il proprio ruolo di centralità in terminidi conoscenze, capacità organizzativa, promozione di attività industriali,coordinamento e sviluppo di procedure tecniche ed amministrative, finaliz-zazione di ricerche e gestione di rapporti con il pubblico.

Tre le attività specifiche sono state di particolare rilievo:

- l'indagine sistematica sulle coste italiane per la qualificazione di alcuneriserve marine gestita attraverso una convenzione con il Ministero dellamarina mercantile;

- lo studio del carico termico del fiume Po, gestito attraverso un accordocon la regione Lombardia;

- lo studio inteso a conseguire la valutazione dell'impatto ambientale (Via)dell'area ad alta concentrazione energetica di Vado Ligure; esso non solorappresenta la prima concreta applicazione in Italia delle metodologie Via,ma viene a configurare un ruolo nodale dell'Enea tra Amministrazioni loca-li ed Enel;

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- la costruzione e la piena operatività della banca-dati epidemiologica,che ha raccolto numerose qualificate utenze;

- il trasferimento alle industrie specializzate delle soluzioni tecniche matu-rate nel campo delle ipertermia per la terapia antineoplastica multimodale;

- per la standardizzazione nel campo delle radiazioni, la costituzione ed ilriconoscimento di Centri di taratura, d'interesse industriale e sanitario e laqualificazione dei Servizi di dosimetria personale operanti nel Paese;

- la piena operatività in campo sismico, che ha trovato riscontro in nume-rose richieste esterne all'Ente: utilizzazione della banca-dati sismici, ac-quisizione - da parte di organismi italiani e stranieri - di una metodologiaoriginale di calcolo sviluppata all'Enea e, infine, rilevamenti sul comporta-mento di alcuni monumenti di Roma a fronte delle vibrazioni da traffico;

- l'entrata in operatività dell'impianto per la qualificazione di filtri industria-li (unico in Italia) che ha permesso di perfezionare le attività tecnologichenel settore delle emissioni;

- la formazione, per la destinazione ultima dei rifiuti tossici e radioattivi, dibasi tecniche per consentire ai pubblici poteri di operare le scelte sitologi-che;

- il coinvolgimento dell'Enea, quale operatore nazionale dei programmi ita-liani per l'Antartide (legge 284/85), che ha imposto al Dipartimento un no-tevole sforzo organizzativo ed imprenditoriale dal quale sono stati finoraottenuti risultati decisamente positivi anche per la stessa immagine del-l'Ente.

Ma è soprattutto in seguito alle attività straordinarie imposte dall'incidentedi Chernobyl, che il normale svolgimento delle attività previste è stato so-stanzialmente modificato o ritardato. Buona parte delle unità operative delPas sono state infatti mobilitate in modo massiccio con una intensificazio-ne delle specifiche attività che non trova precedenti nella storia dell'Ente.

Un'analisi critica sull'attività svolta ha dimostrato senza dubbio la buonatenuta delle unità operative dell'Ente, trovatesi ad operare in condizionianomale ed eccezionali, e la loro grande capacità tecnica, globalmenteconsiderata. L'esperienza maturata ha anche indicato alcune aree all'in-terno e all'esterno dell'Ente che meritano attenta considerazione ai fini diinterventi migliorativi e correttivi, quali ad esempio la intensificazione edestensione delle attività di standardizzazione di metodi e strumenti, e unapiù puntuale finalizzazione di alcune maglie delle reti nazionali per le qualil'Enea ha dovuto agire in carenza di adeguate strutture esterne o locali.

• Fonti rinnovabili e uso razionale dell'energia - I cambiamenti intervenu-ti nel mercato delle fonti di energia e gli attuali prezzi delle stesse, anchein relazione al più favorevole cambio lira/dollaro, mentre da un lato hannocostituito una congiuntura favorevole all'economia del Paese, dall'altropotrebbero indurre a ritenere che in tale fase evolutiva non sia più neces-sario o almeno conveniente perseguire gli obiettivi di riduzione del gradodi dipendenza dal petrolio, di diversificazione delle fonti energetiche pri-marie e dei mercati di approvvigionamenti o di adozione di una decisa etenace politica di risparmio energetico e di razionale uso dell'energia an-che mediante l'uso delle fonti rinnovabili, da conseguirsi attraverso cam-pagne di investimenti in tutti i settori interessati e con particolare riferi-mento a quelli civile ed industriale.

Tale valutazione, che potrebbe forse sembrare valida nel breve periodo,sicuramente non lo sarebbe nel medio termine ove la situazione dei prez-zi delle fonti di energia evolvesse, come da più parti condiviso, secondo

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un andamento ascendente per assestarsi su valori sicuramente più eleva-ti degli attuali. In tale previsione verrebbe certamente penalizzata una po-litica di rinuncia alle azioni di risparmio energetico o di produzione dellefonti rinnovabili che non sarebbe certamente in grado di garantire il Paesesotto il profilo energetico ed economico.

Il Pen, per la parte attinente al risparmio ed all'uso razionale dell'energia,ha trovato un suo primo strumento di attuazione nella Legge 308/82, cheha incentivato nel periodo 1982-86 numerose iniziative di risparmio ener-getico, specie a livello industriale, concretizzate in risparmi di rilevante in-teresse per il Paese valutabili ad oggi a circa 1,5 Mtep/a, e destinate araddoppiarsi se tutti gli impegni passeranno dallo stadio di progetto aquella di realizzazione.

Oltre alla Legge 308, lo Stato ha messo a disposizione finanziamenti inquesto settore, attraverso l'Enea, il Pfe/2, il Dipartimento per la Coopera-zione del Ministero degli Esteri, la Legge 46/82, la Legge 44/86, la nuovalegge sul Mezzogiorno 64/86, l'Enel, l'Eni, le leggi regionali.

Le attività dell'Enea avviate in questo settore nel corso del IV Piano Quin-quennale, e sviluppate nel corso del V Piano Quinquennale, si sono rivela-te particolarmente efficaci ed articolate nel biennio 1985-86, per quantoriguarda l'uso razionale dell'energia e lo sviluppo delle fonti rinnovabili ar-monizzandosi con i suddetti strumenti di intervento pubblico e con i variOrganismi esterni all'Ente.

Esse hanno riguardato:

- Interventi di sviluppo e diffusione delle conoscenze

• azioni informative (pubblicazioni su specifici argomenti, manuali, guide diprogetto, periodici, convegni, corsi ecc);

• azioni formative (corsi per la preparazione di "esperti" per l'uso raziona-le dell'energia a vari livelli);

• attività di sviluppo della normativa tecnica;

• attività propositiva di procedure attuative della legislazione esistente e dianalisi e monitoraggio della sua attuazione.

Sono state infine effettuate integrazioni agli studi di climatologia già svi-luppati da altri organismi nel nostro Paese, prevalentemente a supportodelle conoscenze di base necessarie allo sviluppo delle fonti energeticherinnovabili, quali essenzialmente solare ed eolico.

- Interventi di promozione dell'uso razionale dell'energia

• sviluppo, assieme con l'industrie interessate, di tecnologie, sistemi ecomponenti nei settori dell'industria, delle applicazioni civili, dei trasporti edell'agricoltura;

• attività di diagnostica sui consumi energetici in impianti industriali e nel-l'edilizia;

• studi di fattibilità di interventi di razionalizzazione dei consumi energetici;

• interventi di sperimentazione dimostrativa di razionalizzazione dell'usodell'energia, anche in sistemi integrati.

- Interventi di tipo promozionale delle fonti rinnovabili

• studio, valutazione e scelta delle opportunità di intervento a maggioreredditività attesa, in relazione alle tendenze di sviluppo dei vari settori diutenza;

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• realizzazione di programmi di sviluppo di componenti e sistemi fino allarealizzazione e alla sperimentazione dimostrativa di prototipi in collabora-zione e con la partecipazione anche finanziaria delle industrie nazionali;

• conferimento agli operatori nazionali interessati, di "risultati di ricerca"relativi ad attività svolte presso i Laboratori dell'Enea o di altri Istituti di ri-cerca;

• assistenza e consulenza prestata agli operatori industriali nella fase diattuazione di iniziative tendenti ad offrire sul mercato componenti e siste-mi per l'impiego delle fonti energetiche rinnovabili.

- Interventi di promozione nel campo dei combustibili non convenzionali e deiprodotti chimico-energetici

• sviluppo di tecnologie e componenti per l'utilizzo di combustibili non con-venzionali;

• raccolta e valutazione dei dati di esercizio degli impianti;

• progettazione e realizzazione di impianti sperimentali di prototipi di ca-rattere innovativo;

• avvio di impianti dimostrativi in scala industriale in collaborazione conutenti e con organismi internazionali.

- Interventi a supporto di organismi nazionali (Ministeri, Regioni ecc.) e inter-nazionali (Comunità europea)

In questo tipo di intervento rientrano in particolare il supporto fornito dal-l'Enea al Ministero dell'industria e alle Regioni in relazione alla già citatalegge 308/82.

Il supporto dell'Enea ha riguardato tra l'altro:

• consulenze per la valutazione delle proposte di intervento;

• assistenza nella fase esecutiva dei programmi e in quella di valutazionedei risultati;

• assunzione diretta delle responsabilità di gestione di determinate inizia-tive finanziate con fondi di organizzazioni esterne.

Nel contesto dell'evoluzione del quadro energetico generale è stato perònecessario nel 1986 condurre una riflessione critica sull'adeguatezza del-la nuova struttura del Dipartimento Fare rispetto allo specifico settore diinteresse, caratterizzato da vastità (estensione del campo di interesse) eda complessità (articolazione delle modalità d,'intervento), che in una pri-ma fase (1980-82) aveva suggerito l'avvio delle attività sotto la forma dicoordinamento piuttosto che sotto quella di una unità organizzativa vera epropria.

Soltanto nel 1984, superata la fase di primo decollo è stata condotta unaprima riorganizzazione della struttura e la suddivisione del campo di inter-vento in due settori: Impianti termici e Impianti elettrici, dando vita anchead un Coordinamento gestionale con compiti di gestione e dall'Unità Ap-plicazioni energetiche integrate con compiti di analisi integrate.

Per dare una risposta ai problemi emersi nel 1986 è stata elaborata unanuova struttura considerando due aspetti fondamentali:

- la scelta di un modello organizzativo a matrice rispetto ad un modellobasato su unità di settore;

- la specifica individuazione di criteri di aggregazione delle aree di inter-vento del Dipartimento Fare.

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La nuova struttura si articola in: quattro Unità di Progetti Settoriali; unaUnità Sviluppo nuove iniziative; cinque Divisioni ed una Unità di Coordina-mento dei Laboratori di Ispra e Bologna.

La scelta del modello organizzativo è stata completata mediante l'introdu-zione di due Unità per la Gestione Operativa e la Gestione Strategica.

In base alla nuova struttura del Dipartimento, le attività dei quattro campisettoriali sono cosi articolate:

• Uso razionale dell'energia articolato in cinque Progetti: Settore indu-striale, Settore Residenziale e Servizi, Settore Trasporti, Settore Agricol-tura, Teleriscaldamento.

• Fonti rinnovabili di energia articolato in tre Progetti: Energia solare foto-voltaica, Energia eolica, Siti solari ed eolici;

• Sistemi energetici avanzati articolati nei Progetti: Celle a combustibile,Accumulo elettrico, Nuovi impianti e processi;

• Combustibili non convenzionali articolato nei Progetti: Reflui organici,Residui agricoli e forestali, Nuove tecnologie di combustione.

Le modalità operative di intervento sono sintetizzabili come segue:

- produzione di risultati di ricerca in settori specifici sia con attività svoitein collaborazione con industrie ed enti esterni, sia con attività interne al-l'Enea;

- promozione industriale di nuovi processi e/o tecnologie e/o prodotti. Gliinterventi mirano al perseguimento degli obiettivi della politica economicanazionale (occupazione, sviluppo del Meridione, riequilibrio della bilanciadei pagamenti);

- promozione della domanda mediante diffusione di risuliati, studi, analisidi mercato;

- servizi agli utenti mediante informazione, certificazione e qualificazionedi prodotti e/o componenti;

- supporto all'amministrazione pubblica.

- Accordi quadro. Accordi e Convenzioni sono in atto con: Provincia diTrento, Comitato Nazionale Piccola Industria della Confindustria, Coni,Gepi, Associazione Tessile di Corno, Efim, Eni, Acea, Banco di Roma, Bnl,lacp Lombardia, Icie, Sies-Enea Kenia Training Center, Varie Regioni,Quota 8000, Politecnico di Milano.

Accordi e Convenzioni sono in fase di definizione con: Ministero della Di-fesa, Cai, Enel, Sovrintendenza ai beni artistici e storici, Conit-Casa, As-sociazione Ceramica di Sassuolo (Mo), Cer, Criai, Istituto Italiano per laZoologia, Ance.

- Società

• Società Enea-Enel-Eni per ricerche e sviluppo di tecnologie avanzate diutilizzo del carbone.

• Società Enea-Enel-Eni per la diffusione delle applicazioni delle fonti rin-novabili e risparmio energetico.

• Società Enea-Eni-Ansaldo per ricerche e sviluppo sulle tecnologie foto-voltaiche.

• Agrobiotecnologie - Nel corso del 1985 le attività di agrobiotecnologiegià inserite nel Dipartimento Fare sono state costituite come Unità auto-noma in ragione del considerevole sviluppo raggiunto da questo settore e

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dalla necessità di assicurare autonomia ed operatività ad iniziative chevanno assumendo sempre maggiore rilevanza per lo sviluppo del sistemaproduttivo agroalimentare italiano.

Le attività del settore agroalimentare hanno così potuto conseguire impor-tanti risultati in cereali, orticole e leguminose; sono state registrate nuovevarietà di cereali mentre sarà possibile disporre a brevi tempi di altre va-rietà originali ad alta produttività di cece; sono state realizzate combina-zioni ibride di pomodoro e peperone utilizzando linee Enea resistenti a fi-topatie.

Il programma di lotta guidata ai parassiti ha dimostrato la possibilità di ri-duzione del 70% del consumo di fitofarmaci e sono stati messi a punto ein corso di validazione sistemi microelettronici per la previsione di tratta-menti insetticidi mirati.

Per le colture protette è stato definito un sistema di elaborazione e di rile-vazione di parametri fisico-climatici che condizionano la produttività dellepiante ed è stata completata l'elaborazione di un manuale per imprenditoriagricoli per la gestione ottimale delle serre. È a buon punto la sperimenta-zione per la definizione di un know-how per l'uso di serre a pannelli solari,a pompe di calore e bioclimatiche mentre è stata completata la costruzio-ne della serra bioclimatica.

In acquacoltura sono stati ottenuti risultati rilevanti per l'allevamento dinuove specie ittiche pregiate, per l'accrescimento di avannotti a diversiregimi termici, per l'introduzione di nuove specie nel Mediterraneo e per laprogettazione e realizzazione di unità mobili per la produzione di fito ezooplancton.

Nuovo impulso è stato dato ad attività di ingegneria genetica delle pianteper il trasferimento di geni mediante la tecnica del Dna ricombinante edalla messa a punto di nuove metodologie di coltura in vitro in specie agra-rie per la propagazione e per l'induzione ed isolamento di tipi migliorati.

È stato definito l'effetto positivo dell'uso di inoculi di Rhizobium japonicume sono state avviate ricerche per valutare gli effetti della batterizzazionecon Azospirilli.

È stata completata la valutazione dei danni economici prodotti dall'inqui-namento atmosferico sulle colture agrarie della provincia di Piacenza.

• Progetto Finalizzato Energetica 2 - Agli inizi degli anni ottanta la situa-zione energetica nazionale ha determinato la necessità di interventi pro-grammatici nel settore dell'energia, concretizzati con la stesura del Pennel 1981, che ha, tra l'altro, indicato le linee di intervento e gli obiettivi perle attività di ricerca.

È stato quindi affrontato il Piano nazionale di ricerca per l'energia (Pnre)elaborato con il contributo degli operatori del settore e la cui realizzazioneè affidata alle strutture di ricerca nazionale.

In questo ambito il Progetto finalizzato energetica (Pfe2) rappresenta lostrumento operativo per la programmazione e la gestione degli interventidi ricerca e sviluppo nel settore del risparmio energetico e delle fonti rin-novabili. Il Progetto, affidato alla gestione congiunta Cnr-Enea, è articolatoin tredici sottoprogetti:

- Carbone e idrogeno

- Biomasse e agricoltura

- Energia solare, eolica e idraulica

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- Energia geotermica

- Usi finali, civili, industriali, energia e territorio

- Macchine e turbomacchine

- Produzione, accumulo, trasporto e distribuzione dell'energia elettrica

- Trasporto, accumulo e distribuzione del calore

- Mezzi di locomozione

- Modelli energetici e banche dati

- Problematiche socio-economiche

- Legislazione e normativa

-Ambiente e salute.

L'inserimento dei sottoprogetti "Legislazione e normativa", "Aspetti so-cio-economici" e "Ambiente e salute" assicura considerazione e collega-menti con gli aspetti sociali ed economici del ciclo produttivo industriale.

L'esperienza dei primi tre anni di attività ha posto in luce la complementa-rietà tra le azioni del Pfe2 e quelle condotte in proprio dall'Enea. Infatti nelrispetto dei ruoli istituzionali, l'Enea si è impegnato direttamente in queiprogetti di ricerca la cui maturità tecnologica consentiva una migliore uti-lizzazione della propria esperienza gestionale.

L'insieme degli interventi Enea e Cnr ha così contribuito:

- allo sviluppo delle tecnologie avanzate per l'impiego del carbone e dell'i-drogeno;

- alle ricerche sulle fonti rinnovabili, sul risparmio energetico e l'uso razio-nale dell'energia;

- alle necessarie integrazioni riguardanti gli aspetti socio-economici, i mo-delli energetici e le banche dati, i problemi di legislazione e normativanonché quelli dell'ambiente e salute.

Nel complesso le attività di ricerca e sviluppo condotte nell'ambito delPfe2 rappresentano un supporto scientifico e tecnologico alle azioni dipromozione industriale e costituiscono una base per l'individuazione e se-lezione degli interventi necessari per realizzare una sempre maggior pe-netrazione delle fonti rinnovabili nella struttura energetica nazionale.

Per gli aspetti gestionali sono stati registrati alcuni ritardi nell'approvazio-ne, da parte del Cnr, dei prgetti esecutivi annuali. Questi ritardi sono prin-cipalmente dovuti al complesso "iter" di valutazione e approvazione deiprogetti esecutivi stessi. L'avvio della convenzione tra Cnr ed Enea realiz-zato nel 1986 porterà un sensibile miglioramento in questi aspetti di ge-stione del Pfe2.

• Studi - Nel settore degli Studi l'impegno di maggiore rilievo è stato indi-rizzato verso l'elaborazione e l'approfondimento della dimensione sistemi-ca dei problemi energetici. Gli elementi tecnico-economici, quelli ambien-tali, istituzionali e sociali hanno costituito il punto di riferimento sia ai finidella elaborazione di strumenti e metodi di valutazione e programmazionegenerale e territoriale, sia ai fini dell'approfondimento e della definizione disingoli fattori e di particolari questioni rilevanti in relazione alla dimensio-ne orizzontale e alle componenti nazionali e internazionali che caratteriz-zano il settore energetico.

In questo quadro un particolare impegno è stato inoltre sviluppato ai finidello studio e degli interventi in materia di innovazione tecnologica, in par-

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ticolare lungo le due direttrici principali riguardanti i problemi dello svilup-po delle frontiere e delle filiere tecnologiche e dei problemi della diffusio-ne e trasferimento delle tecnologie avanzate nei comparti tradizionali del-l'economia.

Nel campo della documentazione e informazione scientifica svolta in rela-zione alle esigenze dell'Ente, è stata condotta una costante attività diadeguamento e sviluppo di capacità e di struttura sulla base delle indica-zioni derivanti dagli studi accennati. Ulteriori interventi in questo camposono stati avviati attraverso l'instaurazione di collaborazioni e di collega-menti a livello nazionale ed internazionale, attraverso lo sviluppo di basedati di tipo economico, tecnologico ed energetico e dei sistemi di interro-gazione ed elaborazione.

• Relazioni - Le attività nel settore delle relazioni sono state indirizzatesia ad assicurare la disponibilità delle informative richieste dagli organicentrali dello Stato, quali Parlamento e Ministeri, in relazione alla revisio-ne del Pen, sia alle normali attività di collaborazione con enti ed istituzionilocali e di informazione in materia di energia ed ambiente.

L'avvio di una serie di rapporti organici, regolati attraverso apposite con-venzioni, con un'ampia varietà di istituzioni pubbliche e private, ammini-strative ed industriali, ha segnato l'inizio di una fase di attività dell'Entetesa ad esplicare una funzione di coordinamento e consulenza all'internodi imprese complesse la cui gestione richiede la capacità di operare confunzione di capo commessa, ed in condizioni tali da assicurare livelli diqualità prefissati per il prodotto o servizio fornito.

In tal modo viene a realizzarsi per mezzo della promozione e gestione diun complesso sistema di rapporti l'attività propria dell'ente a servizio dellevarie realtà istituzionali della nazione ed orientato allo sviluppo innovativodel sistema industriale e del potenziamento del livello qualitativo dei siste-mi amministrativi e dei servizi pubblici nel campo dell'energia e dell'am-biente.

É stato in tal modo raggiunto un elevato livello di integrazione con le attivi-tà nazionali nei settori della pianificazione e della ricerca, quali:

• Piano Energetico Nazionale

• Programma Nazionale di Ricerca per l'Energia

• Programma Nazionale di Ricerca per l'Ambiente

• Programma Nazionale di Ricerca in Antartide

• Piani di Settore ex legge 46/82

• Progetti Finalizzati Cnr

• Comitato per lo Sviluppo di Nuova Imprenditorialità Giovanile (Ufficio delMinistro per gli interventi straordinari nel Mezzogiorno)

anche attraverso una più organica collaborazione con le Amministrazionidello Stato, le Regioni, le Istituzioni Locali e l'Università.

Le aree principali di tali collaborazioni hanno riguardato i problemi posti:

- dall'insediamento e dall'esercizio, in condizioni di sicurezza, di centralied altri impianti energetici;

- dalla gestione del contenimento dei consumi energetici;

-dalla promozione dell'uso delle fonti rinnovabili;

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- dallo sviluppo scientifico, tecnico ed organizzativo della protezione del-l'ambiente dagli effetti delle varie fonti energetiche;

- dall'inquinamento radioattivo conseguente all'incidente di Chernobyl.

L'attività di informazione che, per natura istituzionale dell'Enea, viene as-sicurata a supporto di tutte le realtà sociali del paese, è stata condotta siaattraverso gli strumenti centrali dei mezzi di comunicazione di massa, leedizioni periodiche e specialistiche destinate alla scuola, alle amministra-zioni locali, agli operatori della piccola e media industria, alle associazioniprofessionali e di categoria, sia attraverso le strutture che fanno capo aicentri e che sono orientate principalmente alle varie realtà locali.

I temi dell'informazione hanno riguardato i problemi dell'energia, le loro in-terconnessioni con gli altri aspetti della vita economica e sociale, le loroimplicazioni di carattere internazionale, nonché le attività Enea nei settoridell'energia, dell'innovazione e dell'ambiente con particolare riguardo alleazioni intese a garantirne la sicurezza ed a quelle rivolte alla promozionee qualificazione di attività industriali.

• Affari Internazionali - Le attività internazionali dell'Enea, che traggonoorigine da collaborazioni con Organismi Internazionali, dalla partecipazio-ne ad iniziative multilaterali e da collaborazioni con singoli Paesi, sonoproseguite e sono state incrementate, nel biennio 1985-86, anche a se-guito del coinvolgimento dell'Ente nell'iniziativa Eureka e alle azioni avvia-te dopo l'incidente di Chernobyl e volte a ridurre la probabilità di nuovi in-cidenti.

Nell'ambito della collaborazione con le Comunità Europee, in particolarenel primo semestre 1985 caratterizzato dalla Presidenza italiana del Con-siglio dei Ministri delle Comunità Europee, sono state ulteriormente svilup-pate le attività di supporto condotte dall'Enea per la definizione e la valu-tazione di problemi afferenti alle proprie competenze istituzionali.

Nel 1986 l'Enea ha contribuito alla definizione della posizione italiana inmerito alla pianificazione delle attività di ricerca scientifica e tecnologicadella Comunità Europea, ed ha partecipato, come di consueto, all'esecu-zione di azioni di ricerca finanziate dalla Comunità Europea nell'ambito delProgramma Quadro 84-87. Particolarmente attiva è stata poi la partecipa-zione di esperti Enea alle iniziative delle istituzioni comunitarie avviate aseguito dell'incidente di Chernobyl.

Nell'ambito della collaborazione con l'Agenzia Internazionale per l'EnergiaAtomica, nel 1986 è stato rilevante il contributo degli esperti dell'Enea perl'analisi dell'incidente di Chernobyl e per la definizione delle due Conven-zioni internazionali che riguardano la notifica tempestiva degli incidenti dicui sono previsti effetti transfrontalieri e la mutua assistenza in caso di in-cidenti nucleari.

Particolarmente intensa è stata la partecipazione di rappresentanti del-l'Ente alle attività dell'Agenzia per l'Energia Nucleare dell'Ocse, che han-no riguardato principalmente la sicurezza dei reattori, la protezione dalleradiazioni e il regime di responsabilità civile in materia di rischi nucleari.

Nell'ambito delle collaborazioni multilaterali è stata avviata, nel 1985, l'ini-ziativa Eureka a cui partecipano 19 Paesi, tra cui l'Italia e la Comunità Eu-ropea. Nel quadro di questa iniziativa, volta a catalizzare le risorse euro-pee per lo sviluppo delle tecnologie avanzate, l'Enea ha fornito supportotecnico, gestionale ed operativo al Ministero degli Affari Esteri e al Mini-stro per il Coordinamento della Ricerca Scientifica e Tecnologica. Il Diret-

ì tore Generale dell'Enea è stato nominato Alto Rappresentante italiano nel

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Comitato dei Rappresentanti Nazionali. Al fine di assicurare un'adeguatapartecipazione italiana ad Eureka, l'Enea ha, anche, stabilito una fitta retedi contatti con le imprese italiane.

Nel 1986 con il consolidamento dell'iniziativa Eureka è stata definita lapiena partecipazione dell'Enea a tre progetti riguardanti le seguenti aree:laser di potenza, robotica avanzata e tecnologie per la conservazione del-l'ambiente marino.

Sono proseguite da parte Enea le attività di promozione, coordinamento esupporto tecnico-operativo alle iniziative promosse dal Gruppo di LavoroTecnologia, Crescita economica ed Occupazione.

Per quanto riguarda la collaborazione nel settore dei reattori veloci, i risul-tati di maggior rilievo sono stati limitatamente al 1985, la conclusione deinegoziati per l'ingresso dell'Enea e dell'Ansaldo nella società Serena, allaquale verrà affidata la gestione commerciale delle conoscenze di sistemadei reattori veloci acquisite dai partner europei.

Nell'ambito dei rapporti instaurati con gli enti analoghi dei paesi industria-lizzati, l'Enea ha concentrato i propri sforzi, al fine di rendere proficue lecollaborazioni sul piano tecnico, scientifico ed industriale in particolarenei seguenti settori: nucleare, fonti energetiche nuove e rinnovabili, rispar-mio energetico ed ambiente.

A tale scopo nel corso del 1985 è stato firmato un accordo tra l'Enea eI'Australian Atomic Energy .Commission nel settore dei rifiuti radioattivi.

Sono proseguite ed in particolare con i Paesi in via di sviluppo tecnologi-camente più avanzati le collaborazioni già in corso nel settore delle appli-cazioni pacifiche dell'energia nucleare e delle fonti rinnovabili e dell'impie-go delle tecnologie nucleari in agricoltura e medicina.

È stata ulteriormente incrementata la partecipazione dell'Enea ai progettidi cooperazione con i Paesi in via di sviluppo, promossi dal Dipartimentoper la Cooperazione allo Sviluppo del Ministero degli Affari Esteri (Mae) eda altri Organismi Internazionali. Le attività di consulenza dell'Enea pre-state al Mae sono regolate da un'apposita Convenzione. I progetti hannoriguardato principalmente il settore delle fonti energetiche rinnovabili, ilcui impiego nelle aree rurali dei Paesi in via di sviluppo è, in molti casi,competitivo dal punto di vista tecnico-economico.

Nell'ambito delle collaborazioni internazionali dell'Enea numerosi ricerca-tori stranieri sono stati accolti presso i laboratori dell'Ente per svolgere at-tività di studio e ricerca.

Attività funzionaliLa gestione delle attività funzionali ha impegnato in modo consistente lestrutture dell'Enea in relazione all'accresciuto ruolo ed ai più ampi compitisvolti nell'ambito del IV Piano Quinquennale, nel quale, di conseguenza,ha assunto particolare rilievo l'adeguamento della politica di gestione del-le risorse umane. Infatti, il contributo partecipe delle risorse umane - giàdeterminante per la realizzazione dei processi di sviluppo delle conoscen-ze e delle tecnologie - è elemento indispensabile per l'espletamento delruolo di promozione delle capacità del Paese di acquisire e sviluppare ilrinnovamento tecnologico. A tale scopo, l'Ente ha elaborato una strategiadi "intervento globale" e ha utilizzato diversi strumenti organizzativi e ge-stionali per consentire l'introduzione di elementi derivati da quelli tipici deisettori produttivi. Tali elementi sono stati opportunamente rielaborati sia in

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relazione allo specifico ruolo dell'Enea, sia per tener conto dei mutamentigià in atto nei sistema produttivo nazionale, a seguito del rinnovamentotecnologico.

Per ottimizzare l'efficacia del cambiamento, originato dall'entrata in vigoredella Legge di riforma 84/82, la nuova politica di gestione del Personale èstata sviluppata attraverso due funzioni:

• quella diretta alla realizzazione degli strumenti gestionali e alla predispo-sizione degli atti documentali necessari a concretizzare la ristrutturazioneorganizzativa, l'elaborazione e l'attuazione del nuovo contratto collettivodi lavoro, l'acquisizione delle risorse umane;

• quella diretta al miglioramento e all'attivazione dei processi di pianifica-zione, formazione, vantazione e selezione, finalizzati allo sviluppo orga-nizzativo e del personale.

Le attività dei Servizi e Affari Generali hanno proseguito le azioni di sup-porto alle Unità tecniche dell'Ente finalizzandole al raggiungimento di unpiù elevato standard qualitativo dei servizi e alla realizzazione di alcuniprogetti aziendali. Tra questi sono da segnalare, per quanto riguarda i ser-vizi tecnici e generali:

- sviluppo della rete Eneatel nel campo delle telecomunicazioni;

- gestione e conservazione degli archivi;

- contabilizzazione automatica delle presenze e assenze;

- progetto gestione materiali e relativa gestione magazzini;

- automazione gestione autoparchi Enea.

Per quanto riguarda invece i servizi radioprotezionistici i progetti più rile-vanti sono:

- automazione della gestione delle emergenze nucleari;

- passaporto di radioprotezione;

- automazione archivio dosimetrico del personale;

- automazione contabilità nucleare;

- protezione fisica "Stato della qualità infrastrutturale" e "Manutenzioneimpianti di protezione fisica".

Oltre alle attività volte al miglior funzionamento dei Servizi, la Direzione haproseguito, nell'ambito delle linee di pianificazione territoriale, l'esame deiproblemi più rilevanti per il potenziamento delle infrastrutture primarie esecondarie dei vari Centri, curandone la concreta attuazione.

Nel campo della medicina e igiene del lavoro sono da segnalare:

- ottimizzazione standard medico-igienistici e radioprotezionistici;

- intensificazione delle iniziative di collaborazione con strutture nazionalied internazionali;

- qualificazione degli operatori sanitari esterni all'Ente nel campo della ra-dioprotezione medica, e più in generale della medicina del lavoro;

- intensificazione dei programmi di educazione sanitaria del personale di-pendente, quale presupposto fondamentale di una attività di medicina pre-ventiva.

Nel campo delle assicurazioni è stato riesaminato l'intero portafoglio assi-curativo, provvedendo nel corso dell'anno alla sua realizzazione con con-sistenti benefici economici. In particolare sono state rinegoziate le polizze

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assicurative in attuazione a quanto previsto dall'art. 53 del Contratto col-lettivo di lavoro, che prevede particolari sistemi di assicurazione per i la-voratori Enea.

• Gestione - La mancata conclusione dell'iter approvativo della legge di fi-nanziamento del V Piano Quinquennale già definito nella seconda metàdel 1984 ed, approvato dal Ministero dell'Industria verso la fine del 1984 edeliberato dal Cipe, il 1' marzo 1985, ha determinato una gestione opera-tiva dell'esercizio finanziario incerta e difficoltosa fino al 1 ° luglio quando ilMinistero dell'Industria ha autorizzato la gestione ordinaria del bilancio diprevisione 1985. La gestione è stata comunque condotta in base al bilan-cio preventivo già deliberato dal Consiglio di Amministrazione in data 20dicembre 1984 in termini di programmazione e di cassa per un importocomplessivo di

1.081 miliardi di lire, in termini di programma

1.241 miliardi di lire, in termini di cassa.

Positive sono state le attività tecniche e finanziarie delle due società nellequali l'Enea ha partecipazioni consistenti: la Nucleco che opera nel setto-re della gestione dei rifiuti radioattivi di bassa e media attività, e la Sietche opera nel settore della promozione industriale degli impianti nucleariper gli aspetti di rimessa.

• Sistemi Informativi - La Direzione Centrale Sistemi Informativi ha opera-to attivamente per promuovere e gestire l'utilizzo delle tecnologie dell'in-formazione in supporto ai programmi tecnico-scientifici ed alla gestioneamministrativa ed organizzativa dell'Enea. In questo ambito di attività unaparticolare attenzione è stata dedicata al settore del calcolo scientifico at-traverso la messa a disposizione dei nuovi supercalcolatori di tipo vetto-riale.

Per quanto riguarda i supporti informatici per la gestione, le linee di svilup-po hanno riguardato sia i sistemi centrali sia quelli distribuiti anche a livel-lo di automazione d'ufficio. Le vaste esperienze e conoscenze che vengo-no via via acquisite dall'Enea in questo settore sono anche oggetto di tra-sferimento all'esterno dell'Ente attraverso i numerosi carichi di rapporti ecollaborazioni intrattenuti con varie realtà istituzionali pubbliche e privatedel paese.

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Vigilanzae controllo

sulla sicurezzanucleare

e la protezionesanitaria

ATTIVITÀ SVOLTA NEL 1985

Attività autorizzativee di controllo

Le attività di competenza condotte dalla Dire-zione Sicurezza Nucleare e Protezione Sanita-ria (Disp) in questo settore sono state le se-guenti:

Attuazione del Piano EnergeticoNazionale (Pen)

II Pen, pur nel rispetto della vigente regolamen-tazione delle attività nucleari in Italia, introducealcune innovazioni operative nei rapporti tral'Enel, l'industria tornitrice e l'autorità di con-trollo (Disp).Per le procedure di localizzazione degli impiantidel Pen, l'aspetto nuovo, rispetto agli iter auto-rizzativi seguiti per i passati impianti nucleari, ècostituito dal mandato previsto nel Pen stessoe impartito dal Cipe alla Disp di seguire fin dal-l'inizio i processi di qualificazione dei siti con-dotti dall'Enel per evitare che la necessità di ul-teriori accertamenti emerga solo al termine ditali processi.Relativamente al Progetto unificato nucleare(Pun), il mandato del Pen alla Disp richiede lafinalizzazione del Progetto a fronte di un corpodi criteri di sicurezza e protezione sanitaria ag-giornato e stabile per applicazioni multiple.Tempi, risorse e modalità di attuazione del pro-gramma di attività sono condizionati quindi daun complesso di fattori, associati da un latoalla sequenzialità prevista per l'avvio della co-struzione delle prime centrali, e dall'altro allanecessità di raggiungere l'obiettivo sostanzialeche è quello di pervenire ad un avallo comples-sivo del progetto standard, completando leanalisi sulle fasi significative della progettazio-ne e congelando il pacchetto normativo. Per-tanto, la strategia di lavoro nel prossimo futurosugli impianti nucleari del Pen è relativa a duefiloni di attività diversi.

Il primo si riferisce al Pun. L'evoluzione del Pro-getto, comprensivo delle analisi Disp sulle fasipiù significative sulle quali verrà gradualmenteiterato lo studio probabilistico di sicurezza Pungià effettuato, si realizzerà secondo convenien-ti "raggruppamenti" di sistemi, in base a criterisia di omogeneità disciplinare (con l'obiettivo diridurre, per quanto possibile, le interfacce traraggruppamenti diversi), sia di priorità nello

sviluppo logico del Progetto stesso. La duratadi tale fase è prevista in circa 3 anni.Il secondo filone di attività si rife isce al primoimpianto del Pen localizzato nella regione Pie-monte. La data prevista per il Nulla Osta dellaCentrale Piemonte (autunno 1986) seguirà lafase conclusiva di definizione del Progetto nellaquale dovranno essere chiariti i presupposti diapplicabilità in armonia con il principio di stan-dardizzazione (finalizzazione dei criteri generalidi sicurezza e definizione delle soluzioni pro-gettuali da essi derivanti). Dovranno poi essereevidenziate le parti suscettibili di verifica dicompatibilita con il sito specifico e che caratte-rizzeranno diversamente le procedure autoriz-zative delle varie centrali secondo quanto pre-visto dal Dpr 185/64.Per quanto riguarda le attività relative al Punnel corso del 1985 sono state finalizzate le ap-plicazioni dei criteri generali di progetto Disped è stato concluso l'esame del progetto di ri-strutturazione dell'impianto che ha comportatol'analisi di 260 documenti di progetto. Tale faseè stata conclusa nella prima metà dell'annocon la presentazione da parte Enel di 70 docu-menti giustificativi delle modifiche concordate.È stata inoltre preparata la versione revisionatadel Rapporto preliminare di sicurezza del Pun.

Per quanto riguarda la Centrale Piemonte la lo-calizzazione è stata formalizzata nel mese digennaio, con due mesi di anticipo rispetto aitempi previsti. Nel mese di marzo è stato stipu-lato con la Regione un verbale di intesa per ilrecepimento delle prescrizioni Disp, ed è stataavviata la vigilanza sulle indagini di dettagliosul sito.Per ciò che concerne la fase di localizzazionenella regione Lombardia, l'Enel ha completatole indagini riguardanti le aree Viadana e S. Be-nedetto Po in provincia di Mantova ed ha redat-to il Rapporto per la localizzazione di una cen-trale elettronucleare nella Regione Lombardia,ai sensi dell'articolo 4 della legge 393/75.La Disp ha avviato la relativa istruttoria tecnicaed ha redatto la Relazione tecnica per la loca-lizzazione di una centrale elettronucleare inLombardia. L'analisi preliminare dei risultati fi-nali delle indagini condotte dall'Enel ha eviden-ziato la necessità di una migliore conoscenzadelle caratteristiche geotecniche dei terreni difondazione nei siti proposti nell'ambito dellesuddette aree al fine di poter esprimere un giu-

Cantiere di costruzione della centrale nucleare di Mon-talto di Castro. Relativamente a questo Impianto, nelcorso del 1985 sono stati approvati dall'Enea/Disp cin-que Progetti particolareggiati. È inoltre continuata la vi-gilanza sulla progettazione esecutiva di vari compo-nenti e la vigilanza in cantiere su tutti i sistemi in fasedi installazione.

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dizio definitivo di idoneità dei siti e di fattibilitàdegli interventi di bonifica sui terreni. Pertanto,a seguito di una formale richiesta da parte dellaDisp, l'Enel ha provveduto ad effettuare le inda-gini e le valutazioni suddette.

Il ritardo nel completamento di queste indaginiha comportato uno slittamento nella finalizza-zione della Relazione Disp che alla fine del1985 era in attesa di elementi aggiuntivi daparte Enel.

La localizzazione in Puglia è temporaneamentesospesa; infatti l'Enel non ha potuto avviare leindagini in sito per opposizioni locali.

Per quanto riguarda gli impianti in costruzionePec, Alto Lazio e Cirene, nel corso del 1985sono proseguite le attività autorizzative e di vi-gilanza sulla progettazione e realizzazione deisistemi e componenti relativi ai progetti parti-colareggiati approvati.

In particolare le azioni messe in atto per ilReattore Pec hanno riguardato:

- l'analisi semi-propabilistica dell'intero im-pianto;

- il pacchetto normativo, con particolare riguar-do alle parti più convenzionali e comunque noninteressate dal sodio;

- la struttura organizzativa dell'Unità Pec;

- le difficoltà relative alle sistemazioni impianti-stiche per alcuni locali dell'edificio reattore.

L'analisi semi-probabilistica a grandi maglie èstata sviluppata progressivamente sia comemezzo per legare in una visione globale di im-pianto le analisi eseguite a livello di sottosiste-ma, sia come verifica che tutte le vie critichefossero state indagate.

Il pacchetto di normativa ha riguardato il com-parto componenti meccanici ed il compartocomponenti elettrostrumentali.

Per il comparto componenti meccanici l'appro-fondimento interpretativo ha riguardato essen-zialmente le normative di realizzazione e le re-gole aggiuntive per le parti più convenzionali ecomunque non interessate dal sodio.

Per il comparto dei componenti elettrostrumen-tali non è stato possibile raggiungere l'appro-fondimento tecnico ed il grado di dettaglio paria quello dei componenti meccanici, data la rile-vanza e complessità dei sistemi, lo stato attua-le di progettazione esecutiva nonché la diversi-tà di comportamento dei fornitori.

Per quanto riguarda la struttura organizzativadell'Unità Reattore Pec, la Disp in più ripreseha ribadito la necessità prioritaria di ben indivi-duare le funzioni orizzontali e verticali per assi-curare una riorganizzazione idonea al conse-guimento del previsto obiettivo.

Con l'inizio dei montaggi meccanici sono statemeglio evidenziate le difficoltà connesse con lesistemazioni impiantistiche in diversi locali del-l'edificio reattore, difficoltà collegate alla ri-strettezza degli spazi disponibili, con conse-guente impatto sui prevedibili interventi di ispe-zione e manutenzione da prevedere fin d'ora, in.relazione alle esigenze di esercizio, con riflessifortemente negativi sul prevedibile fattore di di-sponibilità dell'impianto.

Per quanto riguarda la Centrale Alto Lazio nelcorso del 1985, sono stati apportati alcuni ridi-mensionamenti degli obiettivi iniziali, dovuti so-stanzialmente a ritardi Enel nella presentazionedella documentazione istruttoria o a necessitàdi ulteriori approfondimenti. Sono stati ugual-mente approvati 5 Progetti particolareggiati.

Le attività relative allo studio di Affidabilità AltoLazio, all'applicazione dei criteri Alara ed al ri-spetto delle prescrizioni allegate al nulla ostaalla costruzione, sono state debitamente svi-luppate e sono ancora in corso di svolgimento.

È stata avviata la vigilanza sulla progettazioneesecutiva relativa agli aspetti elettrici e di stru-mentazione. Inoltre la vigilanza sulla costruzio-ne in cantiere ha riguardato tutti i sistemi e icomponenti in fase di installazione.

Nel corso del 1985 sono stati emessi oltre 60piani di vigilanza di dettaglio e 30 piani di sor-veglianza generali e sono stati espletati oltre150 mandati di sopralluogo.

Per quanto riguarda l'impianto Cirene nel 1985sono state svolte prevalentemente attività di vi-gilanza, che in particolare sulla progettazioneesecutiva sono state condotte per temi discipli-nari specifici coprendo i sistemi previsti e svilup-pando tematiche generali: qualificazione deicomponenti all'interno del contenitore, revisioneanalisi sismiche tubazioni, aggiornamento delleindagini ambientali per il sito, vantazione delledosi da irraggiamento sui piazzali.

La vigilanza sulla costruzione in cantiere ha co-perto tutti i sistemi in via di installazione (siste-mi meccanici rilevanti, canali di potenza, stesu-ra cavi, macchina carico e scarico, sistemacomputerizzato di controllo). L'attività in cantie-re ha prodotto 22 piani di vigilanza. Nella fab-bricazione componenti sono stati emessi seipiani di vigilanza.

L'originalità dell'impianto Cirene e un non co-stante impegno dell'Enel hanno indotto que-st'ultimo ad affidare alcune verifiche all'AecI(Atomic Energy Canada Ltd) recuperando cosiun'attività tipica e qualificata a valle della qualeva visto logicamente collocato l'intervento Disp.

Con il 1985 si é conclusa la fase in cui hannoprevalso progetto, costruzione od installazione.Il 1986 sarà caratterizzato da atti autorizzativied avviamento non-nucleare.

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Vigilanza sugli impiantinucleari in esercizio

La funzione di vigilanza sugli impianti in eserci-zio è sviluppata dalla Disp in maniera da realiz-zare, nell'ambito della funzione stessa, l'inte-grazione con i contenuti dell'analisi dell'espe-rienza operativa degli impianti in costruzione.

L'obiettivo fondamentale associato a tale fun-zione è quello di:

- verificare la sorveglianza fisica e medica deilavoratori addetti agli impianti sia attuata nel ri-spetto delle vigenti normative e nello spirito delcriterio Alara;

- verificare la rispondenza dei sistemi e deicomponenti rilevanti per la sicurezza e prote-zione sanitaria ai requisiti richiesti (prescrizioniiniziali di progetto in termini di criteri base, nor-me, standards, codici e prescrizioni operative)ed, ove necessario, promuovere gli interventiatti ad assicurare che il livello di sicurezza siamantenuto tale da rendere estremamente bas-so il rischio connesso con l'esercizio degli im-pianti, non solo durante il normale funziona-mento, ma anche in condizioni incidentali;

- verificare che le reti di sorveglianza ambien-tale siano esercitate nel rispetto delle prescri-zioni impartite al fine di assicurare un continuomonitoraggio dell'impatto ambientale.

La proiezione di tali attività nelle linee guida delPiano Quinquennale, che richiede un sistemati-co e notevole impegno ed aggiornamento pro-fessionale, prevede:

- lo sviluppo di attività atte ad accertare e/opromuovere l'efficienza dei sistemi gestionalioperanti sugli impianti;

- l'ottimizzazione delle attività di vigilanza perrealizzare un indirizzo unico dell'attività stessacon l'obiettivo di facilitare un processo diosmosi che renda più sistematico ed organicolo sviluppo d'interventi prevenzionistici ai finidella sicurezza nucleare e protezione sanitaria.

Su queste basi é proseguita, nel corso del1985, la vigilanza sulle centrali nucleari diCaorso, Trino Vercellese, Latina e Garigliano esui reattori di ricerca che ha visto, tra l'altro, laconclusione delle istruttorie relative alle revi-sioni decennali delle licenze di esercizio degliimpianti di Latina e di Trino Vercellese.

Queste attività hanno richiesto complessiva-mente lo svolgimento di 240 interventi (sopral-luoghi o ispezioni), di cui 70 a Caorso, 75 a Tri-no Vercellese, 35 a Latina, 20 al Garigliano e40 presso gli impianti di ricerca. Sono prose-guite inoltre le attività di vigilanza sugli Impiantidel ciclo del combustibile (60 interventi tra so-pralluoghi e ispezioni).

Al fine di verificare le ipotesi di valutazione, imodelli previsionali impiegati e l'effettivo impat-to ambientale dovuto alla costruzione o all'e-sercizio degli impianti nucleari, la Disp svolgeper ogni impianto, con una periodicità quin-quennale, una serie di campagne di controlloecologico del sito (rilievi, raccolta informazionie dati, prelievi, misure di vari parametri sia sulcampo che in laboratorio), che si concludonocon la redazione di un rapporto.

Sono anche previste campagne straordinarienel caso in cui dovessero emergere, o dall'atti-vità delle reti di sorveglianza o da altre fonti, in-dicazioni di livelli anormali dell'ambiente.

Nel corso del 1985 sono state organizzate erealizzate due campagne stagionali sul sitodella centrale di Trino Vercellese, e sono statiaggiornati i dati relativi a pubblicazioni su cam-pagne già effettuate; su queste attività è statorealizzato, in collaborazione con la DirezioneSistemi Informativi, un filmato presentato allaProtexpo di Torino nel mese di novembre.

Nel quadro delle attività di vigilanza Disp è in-serito l'impegno nel campo delle predisposizio-ni per emergenze nucleari, il quale assume par-ticolare rilievo a fronte della domanda di Regio-ni, Enti locali e Amministrazioni centrali di sup-porto da parte della Disp nella programmazionee gestione di interventi previsti in caso di emer-genze sia nucleari, che di altra origine.

L'incidente avvenuto nel 1979 nella centrale diThree Mile Island ha dimostrato infatti che alverificarsi di una situazione di emergenza è ne-cessario raccogliere e razionalizzare tutte le ri-sorse che il Paese è in grado di fornire al fine dicoordinare con una visione integrata della si-tuazione incidentale, sia sul piano tecnico ope-rativo che in fase di predisposizione, gli inter-venti da svolgere e le informazioni che è ne-cessario acquisire e diffondere al pubblico eagli organi responsabili.

In tale ottica, la Disp ha avviato, e in parte rea-lizzato, un impegnativo programma di adegua-mento delle proprie capacità di intervento.

Nel corso del 1985 è stata raggiunta la pienaefficienza del Centro di emergenza Disp perquanto riguarda le attrezzature e la funzionalitàdel Sistema Aries ed è in via di completamentola rete di comunicazioni e la messa a puntodelle banche dati e del software necessario.

Per quanto riguarda gli interventi più diretta-mente operativi sarà affrontata nei prossimianni una revisione tecnica dei criteri dei livellidi riferimento e delle metodiche di intervento.Analoghe iniziative sono in corso in altri Paesieuropei (Germania, Svizzera, Svezia) e propo-ste e raccomandazioni in merito sono in via disviluppo presso le organizzazioni internazionali(Cee e Aiea).

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Come già fatto per Caorso e per Trino Vercelle-se, sarà condotta una revisione dei presuppostitecnici per gli altri impianti in esercizio e saran-no effettuate esercitazioni di emergenza, se-condo un programma articolato per impianti.

Un aspetto di rilievo è costituito dagli interventimedico-igienistici da porre in atto sulle personeeventualmente coinvolte da una emergenza nu-cleare; a tale fine la Commissione medica perinfortuni ed emergenze nucleari ha elaboratogià nel 1984 un documento propositivo nelquale viene suggerito alla Disp l'adozione diuno schema organizzativo di intervento per gliaspetti medici.

Nel 1985 sono state condotte le azioni formaliper dare attuazione allo schema organizzativoproposto, mediante l'istituzione di un organi-smo denominato Centro operativo per la sorve-glianza medica dell'emergenza (Cosme).

merosi casi per i quali le autorità competenti ri-tengano utile rivolgersi alla Disp per pareri tec-nicamente qualificati.

Nel corso del 1985 le attività hanno riguardatoil rilascio di 13 pareri tecnici al Ministero del-l'industria e l'esecuzione di complessivi 77 in-terventi di vigilanza ordinaria e straordinariaanche su richiesta dell'autorità giudiziaria.

È proseguito, inoltre, il programma Nation WideEvaluation of X - Rays Trend (Next), per la va-lutazione su base nazionale della dose da dia-gnostica medica a raggi x, in ottemperanza del-l'articolo 13 della direttiva Cee del 15 luglio1980 e che ha comportato lo svolgimento di 41sopralluoghi.

Verifica di contabilità delle materiefissili

Controlli sui trasporti di materienucleari

L'articolazione delle attività nel campo dei tra-sporti è condotta su più linee operative, qua'il'approvazione dei modelli dei contenitori, l'ap-provazione delle spedizioni, la vigilanza del tra-sporto, oltre allo sviluppo e adeguamento tec-nico delle metodologie del trasporto ed alla ge-stione della banca dati.

Di particolare rilievo nel corso del 1985 è statal'attività relativa all'avvio del trasferimento delcombustibile irradiato dalla centrale del Gari-gliano alla piscina di stoccaggio del depositoAvogadro (Fiat-Ttg Saluggia).

Al 31 dicembre 1985 i vettori autorizzati al tra-sporto di materiali radioattivi erano 133 (controi 127 del 1984); il relativo volume di traffico hariguardato circa 260.000 tratte di trasporto dicolli radioattivi, di cui circa 2000 sono da rife-rirsi a trasporti afferenti al ciclo del combustibi-le (uranio arricchito per la fabbricazione, ele-menti di combustibile fresco e irraggiato e rifiutidel ciclo). Sono stati, inoltre, rilasciati 48 bene-stari, 47 attestati di sicurezza e 54 certificazio-ni per spedizioni per complessivi 149 atti.

Controllo sull'impiego di radioisotopie macchine radiogene

I compiti che la vigente normativa assegna allaDisp in materia di controllo sull'utilizzazione deiradioisotopi e delle macchine radiogene com-portano come attività principali l'espressione dipareri tecnici e l'azione di vigilanza.

È da sottolineare che la Disp è anche chiamataad esprimere pareri non solo nei casi esplicita-mente previsti dalla legge, ma anche in altri nu-

Obiettivi della Disp in questo campo sono:

- assolvere ai compiti istituzionali di controllo,sulle materie fissili speciali e prime fonti, me-diante la vigilanza sull'impiego delle stesse daparte degli esercenti degli impianti nucleari edei detentori nazionali;

- svolgere le attività di competenza in materiadi adempimenti derivanti dagli accordi interna-zionali connessi al regime di salvaguardie.

Nel 1985 per l'attività di vigilanza sono stateeffettuate 16 tra ispezioni e sopralluoghi pres-so gli esercenti e i detentori nazionali; è statainoltre assicurata la partecipazione a 59 ispe-zioni di salvaguardia effettuate da organismi in-ternazionali. Sono state, infine, realizzate quat-tro campagne di misura presso i più importantidetentori ed esercenti.

Altre attività di rilievo hanno riguardato:

- lo sviluppo di studi metodologici e normativitendenti al recepimento della normativa inter-nazionale ed all'armonizzazione della normativanazionale con quella internazionale;

- l'intensificazione dei rapporti con gli organi-smi nazionali ed internazionali del settore spe-cifico al fine di assicurare unitarietà di strategiee di comportamento;

- lo sviluppo di sistemi di elaborazione dell'in-formazione necessari per lo svolgimento delleattività istituzionali di vigilanza e per soddisfarele esigenze conoscitive delle amministrazioniinteressate.

La centrale di Trino Vercellese e la centrale di Caorso.Dei 240 interventi (sopralluoghi e ispezioni), effettuatidall'Enea/'Disp nel 1985, 70 hanno riguardato Caorso e75 Trino Vercellese. Per quest'ultimo impianto è statainoltre portata a termine l'istruttoria relativa alla revi-sione decennale della licenza di esercizio.

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Attività di sviluppodelle metodologie di analisidi sicurezza nucleare

Gli obiettivi principali delle attività di studio e ri-cerca sono:

- lo sviluppo di strumenti di analisi necessariper il miglioramento della qualità del lavoro del-la Disp nell'esecuzione dei compiti istituzionali;

- l'acquisizione di dati tecnico-scientifici pecu-liari della realtà nazionale, non altrimenti otteni-bili (ad es. sulla natura dei fenomeni sismiciitaliani) e, d'altra parte, necessari per l'assolvi-mento dei compiti istituzionali;

- l'elevazione del livello professionale all'inter-no della Disp nella misura in cui le suddette at-tività consentono un contatto diretto con la fe-nomenologia fisica e comportano, per le fasi dipianificazione, gestione ed utilizzo, l'acquisizio-ne approfondita dei risultati di studi e analoghicondotti in ambito internazionale. Il coinvolgi-mento di tutte le Unità nelle attività di studio ericerca (tramite Comitati e Gruppi di lavoro perla ricerca) è strumento indispensabile per il ri-ciclo dei risultati degli studi e delle ricerchenelle attività istituzionali.

Per quanto riguarda l'attività di ricerca questa èsviluppata dalla Disp secondo lo schema dellacollaborazione con le altre Unità dipartimentidell'Enea e della committenza verso istitutiesterni, nazionali ed internazionali, in ogni casocon partecipazione diretta del proprio persona-le tecnico allo sviluppo dei rispettivi programmi.

Le aree di attività per studi e ricerche da attua-re nel corso del V Piano Quinquennale sono leseguenti:

- Termoidraulica - Sistemi di sicurezza avanza-ti.

- Neutronica - Combustibile.

- Problemi chimici - Vantazione termini di sor-gente - Incidenti con degradazione del nocciolo- Trattamento e condizionamento rifiuti.

- Integrità del circuito in pressione e di altri ele-menti strutturali.

- Eventi esterni naturali.

-Analisi di rischio ed affidabilità.

- Gestione impianti - Fattori umani.

- Radioprotezione - Preparazione per le situa-zioni di emergenza.

- Decommissioning - Smaltimento rifiuti - Tra-sporto.

- Impatto sanitario ed ambientale.

Nel corso del 1985 la Disp ha operato su tre li-nee principali:

- prevenzione degli incidenti;

- valutazione e mitigazione delle conseguenzeincidentali;

- sviluppo e utilizzo di metodologie probabilisti-che.

Attività di ricerca

Nel campo delle ricerche di tipo prevenzionisti-co, risultati particolarmente importanti sonostati conseguiti nelle attività volte ad assicura-re l'integrità del circuito in pressione, espletateper la massima parte dal Dipartimento reattoritermici e dal Dipartimento tecnologie interset-toriali di base, sotto la diretta responsabilitàtecnica della Disp.

Nel campo dello studio della risposta dei reat-tori a transitori ed incidenti è stata particolar-mente attiva ed efficace la partecipazione ita-liana al Programma internazionale Ocse-Loft,cui la Disp partecipa in collaborazione con il Di-partimento reattori termici.

Nell'ambito delle attività svolte per la valutazio-ne delle conseguenze degli incidenti con de-gradazione del nocciolo e rilasci massicci dimateriali radioattivi all'esterno degli impianti haavuto un rilievo particolare la partecipazione,iniziata sin dal 1982, della Disp al programmapluriennale della United States Nuclear Re-gulatory Commission (Usnrc) sui "Severe acci-dents" e la partecipazione al Programma inter-nazionale Marviken V.

Studi di sicurezza e protezionesanitaria

Gli studi sulle problematiche di sicurezza degliimpianti nucleari hanno riguardato la definizio-ne dei termini di sorgente, le analisi probabili-stiche e l'analisi di sicurezza degli impianti afusione.

Gli studi effettuati hanno confermato l'utilità diapprofondire le tematiche sopra esposte, men-tre i risultati ottenuti dovranno essere ulterior-mente validitati attraverso successivi sviluppinel corso del 1986 e degli anni seguenti.

Di particolare rilievo per la Disp sono le attivitàdi studio nel campo della protezione sanitariaper l'assolvimento dell'obiettivo primario relati-vo alla commessa radioprotezionistica.

In questo quadro si inseriscono i lavori del Co-mitato consultivo per la protezione radiologicache costituisce la sede tecnico-scientifica ed ilpunto di riferimento per fornire una linea unita-

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ria di analisi e vantazione alle unità Disp inca-ricate di compiti di radioprotezione.

Sulla base delle indicazioni ricevute dalla Disp,il Comitato nel corso del 1985 ha affrontatoprioritariamente gli argomenti maggiormente di-battuti in campo internazionale, in modo dapervenire alla definizione di criteri ed indirizziapplicabili alla realtà italiana. In particolare, ilComitato è pervenuto alla formulazione di pare-ri in merito alla ottimizzazione della protezione,ai criteri per l'allontanamento incondizionatodagli impianti nucleari di materiali solidi debol-mente attivi e/o contaminati e per il controllodella contaminazione interna dei lavoratori.

Ha anche provveduto, avvalendosi della colla-borazione di specialisti esterni all'Enea, a rive-dere le basi radiobiologiche della radioprote-zione, in modo che possa essere fornito a tuttigli operatori nazionali interessati un quadrochiaro di esse. È stato affrontato inoltre il pro-blema della esposizione della popolazione alfondo naturale di radiazioni, con particolare ri-ferimento all'esposizione da radon in ambienticonfinati.

tezione concernenti la progettazione, la costru-zione e l'esercizio degli impianti nucleari non-ché la gestione dei rifiuti radioattivi.

Un'altra attività che riguarda in generale la de-finizione del quadro normativo di riferimento, èstata la revisione sistematica delle RegulatoryGuides americane, al fine del loro recepimentocritico attraverso una verifica di congruenza dicriteri ed alla luce della prassi consolidatesicon le analisi di sicurezza degli impianti italiani.

Anche nel 1985 é proseguite la collaborazioneche la Disp presta alle altrp ';mministrazioni perlo sviluppo della disciplina sull'impiego pacificodell'energia nucleare.

È inoltre proseguita la collaborazione con gliorganismi ed i comitati (Unicen, Cei) che a li-vello nazionale operano nel campo della nor-mativa tecnica, per la promozione di standardsindustriali in armonia con i requisiti ed i criteridi sicurezza. É stata altresì assicurata la parte-cipazione all'attività delle organizzazioni e deigruppi di lavoro a carattere normativo operantia livello internazionale (Cee, Aiea).

Attività di normativa

Le attività di normativa costituiscono uno deipiù rilevanti compiti della Disp. A questa attivitàpartecipano tutte le Unità al fine di facilitarel'interiorizzazione della normativa prodotta invista della sua applicazione sulle attività dianalisi e di controllo. Una parte significativadell'impegno in questo campo è dedicato alleesigenze del Pen che richiede infatti criteri eguide tecniche necessarie allo sviluppo delPun. Altri temi rilevanti sono:

- l'estensione dei principi di base, già indicatinei criteri per reattori ad acqua pressurizzata,ad altri settori diversi dagli impianti nucleari dipotenza;

- le centrali in esercizio;

- gli aspetti operativi della radioprotezione;

- i radioisotopi e le macchine radiogene;

- i fattori umani;

- i trasporti;

- i rifiuti radioattivi;

- l'emergenza nucleare.

L'attività normativa per il 1985 ha riguardato, inparticolare, la revisione dei criteri generali diprogetto per reattori ad acqua leggera in pres-sione e l'elaborazione e revisione di 10 guidetecniche relative ad argomenti di particolare ri-levanza ai fini della sicurezza e della radiopro-

Attività nel campo dei rischiindustriali

Le attività della Disp nel campo delle iniziativeindustriali ad alto rischio sono state sviluppateanche in vista di una possibile estensione agliimpianti industriali convenzionali delle stessemetodologie e tecniche di sicurezza adottateper gli impianti nucleari.

A tale proposito è importante l'apertura dimo-strata dall'industria chimica a forme di collabo-razione culturale con la Disp, ciò avviene spe-cialmente nei seguenti campi:

- analisi di sicurezza integrate e sistematichedegli impianti (generalmente con l'uso di tecni-che probabilistiche). ove la Disp stessa è l'uni-ca realtà italiana con sufficienti e provate com-petenze;

- fenomenologie specifiche di interesse sia peril campo nucleare che per altri come: dispersio-ne di contaminanti nell'atmosfera (sistemaAries e rilevamenti di dispersione atmosfericadi contaminanti); efflusso di fluidi energetici egetti; interazione fra materiali strutturali e am-biente.

Il programma di lavoro nel corso del 1985 éstato sviluppato su quattro linee principali:

- acquisizione di informativa tecnica;

- approfondimento di sistemi normativi e meto-dologie adottate in Paesi europei per l'adempi-mento di Direttive della Cee;

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- incontri tecnici con esperti di organismi italia-ni e internazionali;- interventi tecnici di consulenza su richiestadella Commissione grandi rischi, Ministero del-l'industria, Enti locali.

Relazioni estemeed informazione

Gli obiettivi della Disp in questi campi sonoquelli di assicurare un'attiva rete di rapporti in-ternazionali con le maggiori organizzazioni in-teressate all'uso pacifico dell'energia nucleare,al fine di sviluppare scambi tecnico-scientificiin materia nonché quelli di stabilire un efficaceflusso informativo tra la Disp e l'ambienteesterno per fornire una corretta informazionesulle attività svolte ed acquisire tempestiva-mente le istanze provenienti dall'esterno.

Nel campo dei rapporti internazionali è prose-guita la collaborazione con gli Enti di controllodi Paesi esteri, in particolare del Regno Unito,della Francia, degli Stati Uniti e della Spagna,in merito allo scambio di informazioni e di espe-rienze attinenti la sicurezza nucleare e la pro-tezione sanitaria.

In particolare, per quanto si riferisce alla Spa-gna, va segnalata l'attività di assistenza tecni-ca prestata al Consejo de Seguridad Nuclearper il collaudo e l'avviamento della centraleelettronucleare di Confrentes, nonché per leprove dell'impianto di fabbricazione del combu-stibile di Juzbado.

Nelle sedi delle organizzazioni internazionali, laDisp è presente sia nei Comitati permanenti diinteresse per la sicurezza e protezione, sia neigruppi di studio e di lavoro che vengono attivatisu problemi specifici. É infine da segnalare l'in-tensa attività svolta dalla Disp in ambito Neaper gli aspetti di radioprotezione e di sicurezza.In tema d'informazione, sono stati intensificati irapporti con la stampa e con i mezzi di comuni-cazione di massa e la partecipazione di rappre-sentano Disp a convegni, congressi e dibattitiper soddisfare la richiesta di informazione pro-veniente dall'esterno in continua crescita.

Per quanto riguarda l'attività di organizzazionedi manifestazioni sia all'esterno che all'internodella Disp sono da ricordare il meeting speciali-stico a livello mondiale sulle analisi SmallBreak Loca (Pisa), il Simposio internazionaleAiea sui piani di emergenza (Roma) e la parte-cipazione alle mostre di Foligno e Torino-Expodedicate alla protezione civile dove la Disp hapresentato propri stand.

ATTIVITÀ SVOLTA NEL 1986

Attività autorizzativee di controlloLe attività condotte dalla Direzione sicurezzanucleare e protezione sanitaria (Disp) nel 1986in questo settore hanno riguardato le consuetelinee di attività concernenti: l'attuazione delPiano Energetico Nazionale, la vigilanza sugliimpianti nucleari in costruzione, in esercizio ein disattivazione, il controllo sui trasporti di ma-teriali radioattivi, il controllo sull'impiego di ra-dioisotopi e macchine radiogene, ma ha subitoconsistenti condizionamenti a causa dell'impe-gno che le unità coinvolte hanno dovuto svol-gere per altri settori in relazione all'incidente diChernobyl, alle incertezze dell'opinione pubbli-ca e del mondo politico relative allo sviluppodegli impianti nucleari ed al consistente lavorosvolto per la preparazione dei documenti dibase per la Conferenza Nazionale dell'Energia.

Attuazione del Pianoenergetico nazionale

Nel corso dei primi mesi dell'anno la Direzionesicurezza nucleare e protezione sanitaria haconcluso l'esame delle modifiche introdotte nelprogetto unificato nazionale rispetto alla primarevisione del 1983, acquisendo quindi il pareredella Commissione Tecnica per la sicurezzanucleare e la protezione sanitaria, e conclu-dendo nel mese di ottobre, come previsto dalPen, l'istruttoria tecnica atta a predisporre glielaborati utili al primo atto autorizzativo dellecentrali a progetto unificato.

Per il seguito del progetto l'Enel ha predispo-sto, d'intesa con la Disp, un Rapporto di sicu-rezza standard, volto ad illustrare il progettoesecutivo e/o dimostrare l'attuazione degliobiettivi di sicurezza enunciati nel rapporto pre-liminare.Il rapporto, corredato dell'insieme dei docu-menti di progetto riguardanti le parti rilevanti,costituirà il riferimento necessario all'interaistruttoria autorizzativa: è previsto che seguagli sviluppi del progetto con aggiornamenti, finoalla configurazione finale, la cui definizioneprecederà le installazioni.

Il progetto ha incorporato numerose miglioriecomprendendo sia provvedimenti adottati persoddisfare richieste dell'Enea/Disp, sia modifi-che di configurazione nel complesso degli edifi-ci e dei sistemi, motivate, oltre che da esigenze

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di economia costruttiva, da sviluppi di conce-zione.Il progetto risulta pertanto definito dalle se-guenti caratteristiche:- il Sistema Nucleare è il Pwr Westinghouse312, scelto come il più collaudato e diffuso,coerente con la scelta europea prevalente, del-la taglia prevista dal Pen, compatibile con lepossibilità di qualificazione e fornitura in ambitonazionale;- l'allineamento ai migliori standard di sicurez-za é stato ottenuto con aggiornamenti e opzionicompatibili con il Sistema Nucleare, riguardan-ti:

i sistemi di sicurezza;la protezione "integrata" da eventi esterni spe-ciali;il controllo della reattività;gli ausiliari e i componenti;- nel progetto degli edifici, caratteristiche di ri-lievo e specifiche del Pun riguardano:la progettazione antisismica;la protezione da eventi esterni;la protezione da aventi d'area;le disposizioni per radioprotezione;il contenimento.Lo Studio Probabilistico di Sicurezza (Sps)condotto è stato utilizzato per identificare ipunti suscettibili di miglioramento ed i tipi di in-tervento più produttivi al fine di diminuire laprobabilità di danneggiamento accidentale alnocciolo.Notevole è stata l'attività di addestramento e disimulazione ingegneristica a fini progettuali edi sicurezza con il Simulatore di impianto di tipoPwr. In particolare sono state simulate sull'im-pianto Pwr-Pun le condizioni incidentali diChernobyl evidenziando l'alto livello di sicurez-za intrinseca dell'impianto italiano.Per quanto riguarda la localizzazione di unacentrale nucleare nella regione Lombardia, aseguito del completamento da parte dell'Eneldelle indagini e delle vantazioni aggiuntive ri-chieste dalla Disp per migliorare la conoscenzadelle caratteristiche geotecniche dei terreni difondazione dei siti proposti nell'ambito dellearee Viadana e S. Benedetto Po, la Disp hacompletato l'istruttoria tecnica di propria com-petenza.Tuttavia, in attesa delle risultanze della Confe-renza Nazionale dell'Energia richiesta dal Par-lamento in conseguenza dell'incidente di Cher-nobyl, coerentemente con le disposizioni parla-mentari relative all'attuazione del Pen ed in ac-

cordo con il Ministero dell'Industria non è statodato seguito alle ulteriori fasi istruttorie cheprevedono i pareri dei Ministeri competenti edella Commissione Tecnica per la SicurezzaNucleare e la Protezione Sanitaria.I programmi di costruzione della Centrale Elet-tronucleare Piemonte-Trino prevedevano per il1986 il completamento delle opere preliminariautorizzate con decreto del Ministero dell'Indu-stria n. 202 del 6/2/1985.

Tali attività hanno registrato un notevole rallen-tamento sino ad un blocco quasi totale, sia peril mancato reperimento della quantità di inertinecessaria per la sistemazione del sito, siaperché ragioni di opportunità hanno consigliatodi non procedere alla realizzazione di quelleopere che avrebbero impedito una totale resti-tuzione del territorio all'uso originario in caso dìannullamento del programma di costruzione nelcaso di decisione in tal senso da parte del Par-lamento in sede di revisione del Pen.

Pertanto sono stati effettuati esclusivamenteoperazioni di sistemazione superficiale, lavoridi sterro con riporto di materiale inerte, indaginigeotecniche ed idrogeologiche.

(É stato inoltre completato il centro di informa-'zione provvisorio.Nel mese di marzo è stata comunque avviatal'attività di costruzione in fabbrica dei compo-nenti a lungo termine di fabbricazione.La Oisp, preso atto dei programmi di approvvi- -gionamento in relazione al rispetto dei prevedi-bili tempi di cantiere ha consentito ad effettua-re la vigilanza anticipata su tali attività, fermorestando la necessità di una verifica globalesuccessiva.

Sono stati cosi approntati i piani globali di vigi-lanza sul recipiente a pressione e sui genera-tori di vapore e sono state avviate (e attività perquelli relativi a pressurizzatore, strutture inter-ne del recipiente a pressione e meccanismi dicomando delle barre di controllo.Le attività di controllo e vigilanza relative allacentrale Alto Lazio di Montalto di Castro hannoriguardato:

- analisi dei progetti particolareggiati delle partidi impianto rilevanti ai fini della sicurezza nu-cleare e protezione sanitaria e relative appro-vazioni;

- vigilanza sulla progettazione esecutiva deiprogetti a valle della loro approvazione;- vigilanza sulle costruzioni in sito e in fabbrica;- vigilanza sui componenti a lungo tempo difabbricazione soggetti a certificazione;- interventi di riscontro sull'attuazione dei pro-grammi di Garanzia della Qualità;

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- completamento degli studi ambientali in cor-so.

Nel corso del 1986, in accordo con le previsioniformulate, le attività di analisi hanno portato alcompletamento di circa l'85% delle istruttoriedi approvazione dei progetti particolareggiati.

Questi dati fanno prevedere che l'intera istrut-toria sui progetti particolareggiati sarà ultimataentro il 1987.

Nel corso del 1986 sono stati approvati proget-ti particolareggiati relativi ai sistemi di regola-zione e protezione e ai sistemi trattamento ri-fiuti a media e bassa attività.

Per la parte ambientale sono stati esaminati irisultati degli studi condotti dall'Enel per lacompleta caratterizzazione dell'ambiente circo-stante in relazione a: popolazione, zootecnia,utilizzazione del suolo, produzioni e consumialimentari nonché caratterizzazione della radio-attività ambientale.

Le numerose azioni di vigilanza condotte nelcorso del 1986 (circa 200 sopralluoghi ed ispe-zioni, in cantiere e presso fornitori) sulla pro-gettazione esecutiva hanno interessato:

- strutture in cemento armato;

- strutture meccaniche;

- sistemi elettrici;

- sistemi di processo.

Tale attività di vigilanza, oltre a coprire gliaspetti tecnici legati al controllo di attuazionedei requisiti di progetto analizzati ed approvatiin sede di progetto particolareggiato, è stataorientata anche a verificare l'efficacia dei pro-grammi di Garanzia della Qualità delle organiz-zazioni coinvolte nella progettazione della cen-trale.

Particolare attenzione è stata inoltre data agliaspetti di qualificazione dei componenti rile-vanti per la sicurezza e radioprotezione.

L'attività di vigilanza in cantiere, ha riguardatoprevalentemente la realizzazione delle strutturecivili e meccaniche degli edifici delle due unità.

L'attività di vigilanza svolta presso i fornitori dialcuni componenti in corso di fabbricazione hariguardato gli aspetti tecnici legati al controllodei materiali, alla corretta attuazione dei requi-siti specificati nel progetto, alle prestazioni deicomponenti, e la verifica di efficacia dei pro-grammi di Garanzia della Qualità.

Le opere civili per la parte Isola nucleare delCirene sono state completate, ed é altresì infase di completamento la costruzione degli edi-fici della parte convenzionale dell'impianto; èstata completata l'installazione di tutti i sistemimeccanici a fluido, con i relativi flussaggi e col-laudi idraulici, e quella dei canali di potenza

nell'assieme reattore; sono stati ultimati i mon-taggi elettrostrumentali.

Presso le aziende manifatturiere sono statecompletate le attività di costruzione di tutta laresidua componentistica, con l'eccezione delsistema ricambio combustibile e di alcune ap-parecchiature del sistema impianti elettrici,cavi per strumentazione, elementi di combusti-bile, per i quali é proseguita l'attività di fabbri-cazione, qualificazione e coliaudi in fabbrica,oltre alle normali attività di controllo relative aiprogetti particolareggiati delle parti d'impiantorilevanti ai fini della sicurezza e protezione, e divigilanza sulla protezione esecutiva dei progettia valle della loro approvazione, sulle costruzio-ni in sito e in fabbrica, agli interventi di riscon-tro sull'attuazione dei programmi di garanziadella qualità, alla preparazione in vista degli im-pegni relativi ai collaudi e al futuro avviamento,nel 1986 l'attività autorizzativa ha riguardato ilcombustibile ed il nocciolo, ma soprattutto levantazioni dello schema del Rapporto Finale diSicurezza.

A seguito dell'incidente di Chernobyl, ancheper il Cirene è stata avviata una attività di ap-profondimento degli aspetti progettuali com-plessivi che portasse ad una rappresentazionedello stato dell'impianto nei riguardi sia del gra-do di sicurezza insito nel progetto sia dei mar-gini offerti dallo stesso per ipotesi incidentaliestremizzate rispetto a quelle assunte allabase di esso. Allo scopo, oltre ad una primafase, sviluppata nel periodo giugno-agosto perfornire riscontro ad aspetti specifici emergentidal confronto diretto tra le filiere e finalizzata afornire precise basi conoscitive utili per la par-tecipazione alla conferenza laea di fine agosto,sono state condotte analisi mirate alla cogni-zione della risposta dell'impianto Cirene a fron-te di temi avanzati di sicurezza come evoluti adoggi nel contesto internazionale. In tale quadrosono state sviluppate le seguenti analisi:

- estensione di analisi a seguito di rottura deltubo di forza;

- eventi di ostruzione di canale;

- eventi con mancato spegnimento del reatto-re;

- perdita dell'alimentazione elettrica esterna einterna al sito;

- produzione di idrogeno;

- ricadute seguenti all'incidente di Tmi-2 e al-l'evento di Pickering.

Alcune di queste analisi pur possedendo anco-ra un carattere parziale, hanno evidenziatoadeguati margini di sicurezza propri della confi-gurazione progettuale dell'impianto e comun-que saranno proseguite laddove meritevoli diulteriori approfondimenti.

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E stato inoltre promosso uno studio comparatotra l'impianto Cirene e la centrale di Chernobylche ha confermato la validità concettuale efunzionale del progetto dell'impianto nella at-tuale configurazione.

Per quanto riguarda l'impianto Pec, sono pro-seguiti i lavori di analisi relativi al sistema delcanale sperimentale (ultimo progetto particola-reggiato da approvare).

Nel contempo la Disp ha dato corso aH'attiv,itàdi vigilanza sulla progettazione esecutiva deiprogetti particolareggiati approvati.

La vigilanza sulla costruzione è stata articolataprincipalmente sui due seguenti punti fonda-mentali:

- esame dei piani di fabbricazione e controllidelle relative specifiche pervenute, con conse-guente emissione di piani di vigilanza sulle co-struzioni in sito o in officina;

- interventi in attuazione dei piani di vigilanza incantiere o in officina.

Il controllo sulla costruzione ha interessato leopere civili nonché le parti di impianto in mon-taggio in cantiere o in corso di costruzionepresso le officine.

In particolare è stata avviata una importante eonerosa verifica delle sistemazioni impiantisti-che dell'impianto Pec che ha coinvolto tutte lecompetenze presenti all'interno della Disp, edha richiesto anche il supporto di organizzazioniestere. Sono stati completati i lavori di verifica(stres-analysis) sulla tanca reattore, condottiin collaborazione con esperti francesi, ed é sta-ta espletata una serie di verifiche sui transitoridel reattore.

Con il 1986 la centrale di Trino ha concluso ilsuo nono ciclo di funzionamento, primo anchedi un nuovo periodo di esercizio commercialedell'impianto iniziato con il rilascio da parte delMinistero dell'Industria. Commercio e Artigia-nato della nuova licenza di esercizio e con l'a-dozione del nuovo corpo prescrittivo, rivistoglobalmente sia nella forma che nel contenuto.

Il decreto di licenza era stato rilasciato dopo unperiodo di funzionamento in prova (un anno)che aveva avuto lo scopo di valutare global-mente lo stato di salute dell'impianto dopo illungo periodo di fermata protrattasi, per la rea-lizzazione di grosse modifiche, dai giugno '79 almarzo '84.

Il nono ciclo, confermando sostanzialmente glistessi risultati positivi ottenuti nel periodo diprova, ha ulteriormente dimostrato il buon com-portamento dell'impianto senza evidenziare ca-renze tali da far preludere ad un progressivodegrado del sistema.

Per tutto l'anno 86 la centrale ha funzionato

regolarmente a potenza salvo alcuni fuori servi-zi programmati di breve durata ed alcuni arrestirapidi del reattore che in nessun caso hannoavuto impatto sulla sicurezza dell'impianto.

L'adozione del nuovo corpo prescrittivo hacomportato un'intensiva vigilanza sull'esercizioda parte della Disp, oltre alle attività già pianifi-cate ed inserite nel piano ordinario di vigilanza,per curare il rapido adeguamento ai nuovi do-cumenti di licenza.

La sorveglianza ha riguardato:

- la riqualificazione sismica della centrale;

- sistemi di ventilazione e condizionamento de-finitivo, protezione incendi, isolamento dopo si-sma, isolamento contenitore, monitoraggioarea.

Conclusa nel luglio 1985 la revisione comples-siva della centrale di Latina, ed emessa dal Mi-nistero Industria, Commercio e Artigianato,l'autorizzazione al funzionamento con prescri-zioni per l'esercizio opportunamente modifica-le, sono stati realizzati significativi provvedi-menti migliorativi, richiesti dalla Disp alla lucedella conclusione delle rianalisi effettuate peradeguare l'impianto ai più aggiornati criteri disicurezza

L'esercizio dell'impianto, cosi adeguato allenuove prescrizioni è stato svolto senza apprez-zabili interruzioni che, comunque non sono maistate originate da malfunzionamenti di sistemiinerenti la sicurezza nucleare o la protezionesanitaria della centrale.

L'impianto ha cosi funzionato, in modo regola-re, fino al 26 novembre 1986, data in cui è sta-to posto nella condizione di arresto a freddoper consentire l'espletamento delle periodiche,programmate ispezioni al circuito primario, non-ché per l'attuazione delle attività di manuten-zione essenzialmente nei confronti di quei si-stemi per cui l'intervento manutentivo è possi-bile solo se l'impianto trovasi nella citata condi-zione operativa.

Analoghe azioni di vigilanza sono state condot-te da parte della Direzione sicurezza nucleare eprotezione sanitaria anche su molti altri impian-ti nucleari di vario tipo, quali:

- reattori di ricerca;

- impianti del ciclo del combustibile;

- impianti in disattivazione.

Altrettanto di rilievo è stata la vigilanza nelcampo della protezione sanitaria dei lavoratoridegli impianti nucleari per la produzione dienergia elettrica e di ogni altro tipo, e finalizza-ta alla verifica dello stato della radioprotezioneattuata presso gli impianti stessi ed alla promo-zione di criteri di ottimizzazione convalidati dal-

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la ricerca scientifica e dall'esperienza operati-va di altri paesi.

Tale attività è stata svolta attraverso un'ampiagamma di azioni, quali:

- verifica della regolare esecuzione dei controllidelle irradiazioni e delle contaminazioni degliambienti di lavoro;

- controllo di buon funzionamento, taratura ecalibrazione della strumentazione di fisica sani-taria;

- verifica della funzionalità degli accessi a'Iezone controllate;

- verifica delle organizzazioni preposte alla sor-veglianza fisica della protezione dei lavoratori;

- verifica dell'andamento delle dosi assorbite egestione degli archivi dosimetrici;

- prove di funzionamento, taratura e calibrazio-ne delle apparecchiature per la misura deicampi di radiazione in ambienti di lavoro, deglieffluenti liquidi ed aeriformi;

- verifiche dei parametri relativi ai sistemi diventilazione in relazione al contenimento dellacontaminazione dell'aria negli ambienti di lavo-ro;

- controlli sulla gestione dei rifiuti radioattivi esulla loro registrazione;

- controlli radiometrici per l'allontanamento deicomponenti, le operazioni di carico e scaricodegli elementi di combustibile in occasione del-la disattivazione di impianti nucleari.

In particolare è risultato come le dosi occupa-zionali, riferite al normale esercizio degli im-pianti per la produzione di energia elettrica, nel1986 sono risultate pari ai livelli degli anni pre-cedenti.

Controlli sui trasportidi materie nucleari

A questo importante settore di attività il Consi-glio di Amministrazione, nella primavera del1986, ha riconosciuto la complessità degli in-terventi per la sicurezza nucleare e la radiopro-tezione nel trasporto di materie radioattive efissili.

L'attività condotta è stata comunque articolata,come in passato, su tre linee operative:

- linea approvazione modelli contenitori: istrutto-ria e vigilanza per l'autorizzazione, la costruzio-ne e l'uso dei contenitori di trasporto, e dellestrutture (mezzi di trasporto, di sollevamento,ammarraggi, etc.) interagenti con i contenitori(compiti prevalenti di sicurezza nucleare);

- linea approvazione e vigilanza attività di tra-sporto: istruttoria e vigilanza per l'autorizzazio-ne dei vettori e per il corretto svolgimento del-l'attività di trasporto sia seguendo l'organizza-zione dei vettori che i nodi del flusso del tra-sporto (compiti prevalenti di radioprotezione);

- linea modelli di calcolo e banca dati trasporto:supporto specialistico con modelli di calcolocomplessi nell'analisi-vigilanza sui contenitori(calcoli di struttura, scambio termico e criticità)e sulle spedizioni (calcolo dei livelli di dose edegli impatti radiologici); gestione e perfeziona-mento banca dati; analisi e vigilanza per il sof-tware dei vettori sulla raccolta dati trasporto;organizzazione ed editing dei medesimi.

Controllo sull'impiegodi radioisotopi e macchine radiogene

Nell'ambito dei compiti affidati alla Disp in temadi controlli sull'utilizzazione di radioisotopi e

QUADRO COMPLESSIVO DEI TRASPORTI DIA SORVEGLIANZA

Teleterapia

Irragg Indus.

Radiogr. Indus!

Combust. Irrag.

Ciclo Combust.

Radiofarmaci

Tratto strada

n. colli

95

4

5.000

48

1.341

270.000

Attività(TBq)

8.379

16.558

3.700

538.517

341

150

MATERIALI RADIOATTIVI SOGGETTI

Tratto aereo

n. colli

11

1

- -

- -

33

30.000

Attività(TBq)

1.342

7.400

- -

- -

55

17

Tratto mare

n. colli

- -

2

- -

16

9

- -

Attività(TBq)

- -

8.362

- -

398.978

231

- -

Tratto ferrovia

n. colli

11

1

2.000

- -

- -

190.000

Attività(TBq)

1.335

796

1.500

__

- -

140

80

macchine radiogene, l'azione di controllo ha ri-guardato attività istruttorie relative ad autoriz-zazioni ed attività di vigilanza, oltre ad un'attivi-tà di analisi e promozione di adeguati standardtecnici di radioprotezione.

Insieme alle istruttorie autorizzative che l'Eneaè stato chiamato ad esprimere (in totale circa45 istruttorie), alla vigilanza ordinaria svoltanegli impianti in esercizio e alle attività autoriz-zative, alla vigilanza straordinaria eseguita surichiesta o segnalazione di altre amministrazio-ni, alle ispezioni compiute su richiesta dell'Au-torità Giudiziaria, un'attività aggiuntiva non se-condaria è stata svolta a supporto e promozio-ne di molti operatori che impiegano sorgenti diradiazioni ionizzanti.

Rientrano in questa attività, l'organizzazione diseminari e lezioni, collaborazioni con le Ammi-nistrazioni Locali, la valutazione della dose allapopolazione da impieghi medici delle radiazioniionizzanti attraverso il programma Next, lo svi-luppo e la gestione di una banca dati degli uti-lizzatori di sorgenti di radiazioni ionizzanti, ilcensimento dei rifiuti radioattivi prodotti da atti-vità industriali, mediche e di ricerca e degliscarichi di materiali radioattivi nell'ambiente fi-nalizzato alla valutazione del potenziale contri-buto di dose alla popolazione.

Vigilanza sugli impiantinucleari in esercizio

Nel 1986 la Disp ha svolto attività di vigilanzasull'impianto nucleare di Caorso, durante il fun-zionamento a potenza essenzialmente per laverifica del rispetto delle prescrizioni tecniche,10 studio delle anomalie verificatesi e la valuta-zione di adeguatezza delle azioni correttive in-traprese dall'Enel; durante la 4a fermata per ri-carica, iniziata il 25 ottobre 1986, l'attività di vi-gilanza ha riguardato essenzialmente:

- l'esecuzione di tutte le procedure di sorve-glianza e di manutenzione previste da program-ma;

- la modifica di impianto riguardante il sistemadi protezione del reattore mediante la messa infunzione del nuovo sistema Analog Trip/UnitSystem (Ats). Tale modifica di impianto è sca-turita dalle difficoltà connesse con la prova pe-riodica dei canali di strumentazione facenticapo ai sistemi di protezione del reattore edalle logiche di avviamento automatice dei siste-mi di emergenza, e che hanno avuto come con-seguenza un accresciuto impegno di dose per11 personale operativo e le perturbazioni instau-rate dall'inserimento di segnali di prova, chehanno provocato interventi indesiderati (es.scram spurii per errore umano nel corso delleprove);

- i lavori di manutenzione e modifica di salamanovra riguardo gli aspetti connessi al fattoreumano, secondo gli standard adottati a livellointernazionale e tenendo conto di un'esigenzadel personale operativo. La Disp ha imposto larevisione e modifica della Sala Manovra conl'adozione di criteri di migliore identificazione disistemi, componenti e parti funzionalmenteconnesse, di omogeneizzazione della nomen-clatura e presentazione dell'informazione, dicompletamento dell'informazione presentataagli operatori, di gerarchizzazione degli allarmi,al fine di facilitare la manovra ed evitare gli er-rori;

- l'esecuzione del programma di Ispezioni nelcorso del funzionamento (Isi). Nell'ambito del-l'applicazione del programma di sorveglianzapredisposto per controllare l'evoluzione delledifettosità tipo cricche intergranulari (Igscc), ri-levate durante le verifiche di integrità del cir-cuito primario nelle fermate del 1984 e del1985, sono state ricontrollate le saldature conpresenza di Igscc con le stesse apparecchiatu-re, procedure e tecniche di esame delle ispe-zioni 1984-85.

I risultati hanno confermato la stabilità delle in-dicazioni da Igscc rilevate e analizzate nelleprecedenti fermate.

Si ritiene pertanto che i risultati delle Isi effet-tuate nel corso del 1986, abbiano riconfermatol'effetto beneficio dei trattamenti e la validitàdella riparazione temporanea fatti eseguire.

Nel corso della movimentazione del combusti-bile e delle barre di controllo inerenti la quintaricarica di combustibile ha avuto luogo unevento di caduta di una barra di controllo incorrispondenza della zona anulare esterna allaflangia del recipiente in pressione.

Tale evento, che non costituisce un incidentebase di progetto, non ha avuto alcuna conse-guenza dal punto di vista della sicurezza nu-cleare e la protezione sanitaria, nonostante larisonanza riservatagli dalla stampa.

È stata anche condotta un'analisi dell'espe-rienza operativa per la centrale di Caorso pren-dendo come più diretto riferimento i reattoriBwr americani della stessa generazione, ma te-nendo anche in considerazione esperienze pro-venienti da altri tipi di reattore.

II completamento della revisione a seguito del-l'incidente di Tmi ha comportato vari provvedi-menti impiantistici e la revisione sostanzialedelle procedure di emergenza.

Il problema della gestione dei rifiuti radioattiviprodotti dalla centrale é essenzialmente dovutoalla mancanza nel nostro paese di una soluzio-ne per lo smaltimento.

Per quanto riguarda gli interventi a breve medio

termine nei primi mesi dell'87 è previsto l'avviodell'iter tecnico-amministrativo per la sostitu-zione dell'attuale sistema di condizionamentodei rifiuti e la realizzazione di un nuovo edificiodeposito per i rifiuti a bassa attività per il qualesono già state concesse tutte le necessarieautorizzazioni.

La Disp, alla luce dei più recenti sviluppi delleconoscenze e sull'esperienza operativa di im-pianti in altri paesi, ha effettuato studi e valuta-zioni concernenti la produzione di considerevoliquantità di idrogeno in seguito a incidente e harichiesto all'Enel di procedere all'inertizzazionedel contenitore primario del reattore.

La Disp ha fatto altresì precise richieste perquanto riguarda la difesa da mancato arrestorapido in seguito a transitori, che comporteran-no modifiche di impianto.

Per la centrale di Caorso infine è stato avviatoed è ancora in corso uno studio probabilisticodi sicurezza. La Disp ritiene che da tale studio,che pur non costituisce un metodo alternativodi approccio alla sicurezza nucleare, potrannoemergere elementi per richiedere, se necessa-rio, modifiche di impianto nonché per valutare illivello di protezione offerto dai Piani di emer-genza esterni, anche a fronte di eventi a proba-bilità di accadimento estremamente basse edal di là di quelli assunti per il progetto dell'im-pianto.

Sviluppo metodologiedi radioprotezionee di valutazionedell'impatto ambientale

Le attività della Direzione sicurezza nucleare eprotezione sanitaria nel settore della radiopro-tezione e dell'impatto ambientale nel 1986 han-no registrato un andamento discontinuo e diso-mogeneo. Alcune linee di attività sono statetemporaneamente interrotte, modificate e stra-volte, mentre altre hanno ricevuto un impulsoparticolare, in conseguenza della necessità didedicare le risorse prevalentemente alla ge-stione della emergenza determinata dall'inci-dente di Chernobyl.

Una parte considerevole delle attività ha riguar-dato quindi azioni intraprese in riferimento allacontaminazione radioattiva derivante dall'inci-dente nucleare verificatosi in Unione Sovietica.

Un evento di contaminazione di tale portata,peraltro, una volta risolti gli aspetti di naturapiù strettamente sanitaria e radioprotezionisti-ca. rappresenta un'occasione particolarmenteimportante ed utile per l'avvio di attività di veri-

fica di dati e assunzioni teoriche, di ricerca ap-plicata, di affinamento metodologico per i pros-simi anni. Sono stati quindi messi a punto esvolti vari programmi, alcuni dei quali di concer-to con la Cee, altri in collaborazione con Ammi-nistrazioni e con Enti Locali, relativi ad appro-fondimenti dosimetrici e miglioramenti suggeritinella gestione delle Reti di rilevamento della ra-dioattività ambientale.

Alla Disp, nel corso del 1986, è stata anche po-sta la richiesta di fornire un parere in meritoalla compatibilita ambientale di centrali a car-bone, attività che ha costituito un impegno in-novativo per la struttura di controllo, ed ha po-sto la necessità di aprire le competenze versotematiche ambientali più vaste, ma sempre in li-nea con la logica delle valutazioni preventive diimpatto.

É prevedibile che questo impegno svilupperà ri-sultati assai validi non solo in relazione agliobiettivi posti ma in modo più ampio in terminidi qualificazione del personale e quindi di tuttala struttura stessa e della sua capacità operati-va.

Parallelamente sono state svolte le normali at-tività di competenza riguardanti lo studio, la vi-gilanza ed il controllo degli aspetti ambientali eprotezionistici relativi agli impianti nucleari incostruzione, in funzione e in via di smantella-mento.

Tali attività come di consueto sono supportateda rapporti di collaborazione con le regioni e glienti locali finalizzati a trasferire in modo diffusoe capillare conoscenze e capacità operative,nonché dalla partecipazione a gruppi di studioe di lavoro a livello internazionale finalizzataallo sviluppo ed alla disponibilità operativa del-le migliori capacità professionali. Tra queste ul-time attività di particolare importanza è stata lapartecipazione della Disp al Gruppo Insag-laeaper l'organizzazione della Conferenza di Viennarelativa all'incidente di Chernobyl.

In relazione a questo ultimo evento, nel 1986sono state sviluppate particolarmente le attivitàrelative all'analisi preventiva delle conseguen-ze ambientali di incidenti severi, ampliandoconsistentemente le possibilità già offerte dalsistema Aries, ed esaminando in profondità leimplicazioni degli scenari incidentali sulla pia-nificazione di emergenza anche attraverso si-stemi di analisi del traffico in diverse ipotesi dievacuazione della popolazione da una determi-nata area.

In questa attività è stato mantenuto uno strettocollegamento con i Comitati provinciali per l'e-mergenza, curando in particolare la formazionedel personale addetto, anche in occasione ditre esercitazioni condotte presso impianti nu-cleari (Centro di Saluggia, Centrale di Trino,Centro della Trisaia).

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A completamento di queste attività è statocompiuto uno sforzo nel settore dell'informazio-ne recuperando alcuni ritardi relativi alla pub-blicazione dei dati delle reti locali di sorveglian-za ambientale riguardanti tutti i principali im-pianti nucleari italiani. Questa informazione èassai importante non solo per le istituzioniscientifiche italiane e straniere, ma soprattuttoper le Amministrazioni pubbliche, centrali e lo-cali, e per il pubblico tutto, in quanto fornisconoun quadro completo e dettagliato della situa-zione della radioattività ambientale in Italia inrelazione alle ricadute radioattive atmosferiche,alle attività industriali, mediche e di ricerca.

Metodologie di indagineambientale

Uno degli obiettivi di fondo perseguiti dalla Dispriguarda lo sviluppo sistematico di proceduremetodologiche di approccio all'ambiente, e vie-ne conseguito attraverso la emanazione di Gui-de Tecniche, l'applicazione di logiche compute-rizzate alla ricerca di aree suscettibili di localiz-zazione di centrali elettronucleari, la discussio-ne in ambito scientifico e accademico circa lapossibile applicazione di metodologie messe apunto per la prevenzione degli impatti relativi aCentrali nucleari, anche al più vasto campodelle cause di nocività sanitaria e/o ambientalederivanti da origini diverse.

La richiesta del Ministero dell'industria rivoltaalla Disp per sviluppare un parere in merito allacompatibilita ambientale di centrali a carbone(Tavazzano-Montanaso, Brindisi e Gioia Tauro)ha consentito di applicare queste competenzeed una problematica ambientale per la quale,fatte salve le specificità delle noxae quanto atossicità ambientale e per l'uomo, è stato pos-sibile applicare sia l'approccio metodologico inmateria di impatto ambientale avviato per l'i-struttoria relativa alla localizzazione di unacentrale nucleare in Lombardia, sia i principiprevenzionistici derivati dall'esperienza dellaradioprotezione, per fa riduzione delle immis-sioni (e emissioni) in atmosfera di NOX, SOX,con particolare attenzione al problema ambien-tale delle ricadute acide.

Oltre a fornire una risposta puntuale riguardan-te l'analisi di compatibilita ambientale, la Oispha collaborate con il Ministero Industria e le al-tre Amministrazioni (Ministero Ambiente, LavoriPubblici, Marina Mercantile, Commissione Tec-nica del Comune di Brindisi, ed Enel) allo svi-luppo di aspetti metodologici ed al loro con-fronto con quelli presentati dall'Enel, concor-dando di perseguire la messa a punto di unprocedimento di Valutazioni di impatto ambien-tale (Via) come obiettivo a iungo termine, a cuiriferire il lavoro di analisi ambientale dell'Enel,

pur non ricorrendo le occasioni formali per unaprocedura codificata di applicazione dell'art. 6della Legge n. 349 dell'8/7/86, istitutiva del Mi-nistero dell'Ambiente.

Una successiva messa a punto metodologica edi considerazione dei diversi aspetti di nocivitàambientale che possono beneficiare di un ap-proccio preventivo multidisciplinare è stata svi-luppata dalla Disp nella risposta al Questiona-rio preparato dal Ministero dell'Industria in pre-visione della Conferenza Nazionale sull'Ener-gia.

Radioattività ambientale

Nei primi medi del 1986 sono proseguite le atti-vità avviate negli anni precedenti, relative allavantazione dell'esposizione della popolazioneitaliana all'interno delle abitazioni al fine di ot-tenere informazioni significative dell'equivalen-te di dose efficace medio ricevuto dalla popola-zione all'interno degli edifici, e all'esposizionedella popolazione a seguito di esami radiodia-gnostici.

Queste attività sono state però interrotte dal-l'emergenza seguita all'incidente di Chernobyl,che ha impegnato tutte le risorse nel lavoro or-ganizzativo di raccolta e analisi dati di deposi-zione e concentrazione nelle varie matrici am-bientali e alimentari, provenienti da tutta Italia,in stretto raccordo con il Comitato Tecnico eScientifico istituito presso il Ministero dellaProtezione Civile, ed a supporto informativo de-gli enti locali, del Ministero della Sanità e degliorgani di stampa.

La XXVI riunione annuale per la radioattivitàambientale proposta ai 10 ottobre, ha visto lapartecipazione della maggior parte dei Labora-tori coinvolti nel lavoro di analisi e misure a se-guito dell'incidente, oltre ai rappresentanti de-gli Assessorati Regionali alla Sanità ed il Diret-tore Generale dei Servizi di Igiene Pubblica delMinistero della Sanità. Nel corso della riunioneé stata presentata una proposta di ampliamen-to del programma di rilevamento delle reti na-zionali, al fine di ottenere un quadro quanto piùcompleto dell'andamento della concentrazionedella radioattività a seguito dell'incidente diChernobyl. Per rendere operativo tale program-ma, la Disp, d'intesa con il Ministero della Sani-tà, e con l'Istituto Superiore di Sanità ha chie-sto ad ogni Regione l'indicazione di un labora-torio in grado di eseguire misure e di una strut-tura in grado di effettuare campionamenti se-condo un programma che sarà operativo nel1987.

Sono state completate due banche di dati di ra-dioattività ambientale che consentono, con dif-ferenti scansioni temporali e territoriali, ma con

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eguale approccio metodologico, di avere unquadro globale dell'assetto radiologico dell'in-tero territorio nazionale, e costituiscono labase necessaria per studi di correlazione e perla valutazione dell'impegno annuale di dosealla popolazione.

Depositi a medioe lungo termine

Sul problema della integrità dei depositi per ri-fiuti radioattivi a medio e lungo termine, al finedi chiarire le incertezze relative all'eventualeingresso di acqua durante il periodo di riempi-mento dei depositi (20-25 anni) si è ritenutoopportuno intraprendere uno studio volto a evi-denziare, per le varie categorie dei rifiuti, le in-terazioni chimico-fisiche tra la forma del wasteed i! mezzo geologico ospitante (near field re-gion).

Tale studio si propone di individuare (attraver-so un'analisi del rischio, che coinvolge la sceltadel processo di trattamento, la "waste form", ilcontenitore ed i materiali di riempimento per lebarriere ingegneristiche, la scelta dei siti per lebarriere naturali) la composizione della "wasteform" in grado di fornire sufficienti garanzie dicontenimento anche nel caso di corrosione e/odifetti delle altre barriere artificiali e naturali in-terposte. Ne deriva che per ogni tipo di rifiutosarà possibile la formulazione di un sistema in-tegrato di trattamento, condizionamento, stoc-caggio temporaneo e smaltimento (tenendoconto delle formazioni geologiche esistenti nelnostro Paese), che si tradurrà in una riduzionedell'equivalente di dose agli operatori e in unminor rischio di esposizione per la popolazionedopo la chiusura del deposito.

In questo quadro si inserisce, tra l'altro, il pro-sieguo della:

- collaborazione con il Technical Committeedella laea sugli aspetti di sicurezza e protezio-ne dei sistemi di trattamento degli off-gas daincenerimento (ivi compresa la prevenzionedella formazione di diossine, la definizione deilimiti di rilascio in atmosfera degli inquinanti el'insolubilizzazione delle ceneri) e la concomi-tante consulenza alla industria nazionale cui èdemandato il compito della gestione dei rifiutiradioattivi;

- consulenza all'applicazione del brevetto Enean' 51669A/78 alla depurazione dell'acqua dellepiscine di stoccaggio e di smantellamento ri-spettivamente degli impianti Eurex e Itrec e alcondizionamento dei concentrati risultanti me-diante un sistema che propone una nuova filo-sofia che non solo consente l'applicazione delprincipio Alara, ma anche un'importante ridu-zione dei costi nei vari momenti della gestione,

ivi compreso lo smaltimento terrestre e marino.

Per la messa a punto dei sistemi integrati sud-detti è risultata di particolare interesse la par-tecipazione al IV Congresso Europeo dell'lrpa,che ha permesso un approfondimento degliaspetti radioprotezionistici che coinvolgono lagestione dei rifiuti radioattivi. Tra i vari temitrattati una particolare enfasi è stata rivolta aisistemi .computerizzati, che consentono note-voli semplificazioni nella gestione degli impianticon una sensibile riduzione della dose aglioperatori.

La partecipazione al corso "Clean-up of wastedisposal sites" sulla decontaminazione dei sitidi smaltimento non controllati ha consentitol'acquisizione delle metodologie e delle tecno-logie che vengono impiegate nell'indagine enella decontaminazione di siti di smaltimentoper rifiuti pericolosi. Il complesso delle proble-matiche affrontate presenta analogie con quel-lo di eventuali discariche di rifiuti radioattivi as-sociati a sostanze che presentino una tossicitàchimica più o meno elevata.

É proseguita la collaborazione, nell'ambito del-l'Unicen, al Gruppo di lavoro 2 "Contenitori",Studio di Norma n° 84 - Requisiti dei rifiuti radi-oattivi condizionati e imballati destinati all'af-fondamento in mare.

Nell'ambito della qualificazione del personale,inoltre é stato seguito il corso "AdvancedCourse on Radiation Protection", organizzato aStoccolma dal National Institute of RadiationProtection. Il corso ha fornito una completa edettagliata panoramica sia degli aspetti di baseche di quelli più avanzati della radioprotezione.L'illustrazione dei programmi svedesi di radio-protezione, la discussione approfondita delleazioni intraprese dalla Svezia dopo l'incidentedi Chernobyl e, in particolare, l'approfondimen-to del programma svedese per la gestione deirifiuti radioattivi di bassa e media attività e delcombustibile esaurito, con la visita ai depositiin esercizio, sono risultati di viva attualità e diutile completamento ad un corso di alto inte-resse e valore formativo.

Attività del laboratoriodi misure radioattive

Le attività svolte dal Laboratorio di Misure nelcorso del 1986 sono state principalmente rivol-te a soddisfare la richiesta di analisi in conse-guenza dell'incidente di Chernobyl.

A partire dal mese di maggio il laboratorio hasvolto un elevatissimo numero di analisi sfrut-tando al massimo le potenzialità delle propriestrutture.

Contemporaneamente ha assicurato il suppor-

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to necessario per intraprendere analoghe atti-vità a tutti i lavoratori che ne facevano richie-sta.Oltre alle attività afferenti alla emergenza nu-cleare il laboratorio ha svolto buona parte dellenormali attività previste nelle linee programma-tiche, quali:

- attività di supporto alle azioni di vigilanza econtrollo condotte dalla Disp;- studio e sviluppo metodologie di analisi;- controllo della qualità analitica all'interno dellaboratorio;- potenziamento delie infrastrutture.Il livello di aggiornamento ed automazione delLaboratorio ha assicurato immediatezza di in-tervento nella fase iniziale dell'incidente nu-cleare di Chernobyl, attraverso turni lavoratividi 24 ore che hanno coinvolto personale prove-niente da altre unità della Disp, ed ha consenti-to nei mese di maggio-giugno di effettuare2.500 misure i cui risultati sono stati tempesti-vamente trasmessi al centro elaborazione datidella Disp stessa, contribuendo fir» al 30% deltotale dei dati giornalieri disponibili.

Le attività di misura sono state focalizzate ini-zialmente a determinare i livelli di concentrazio-ne in aria degli elementi radioattivi emettitorigamma su campioni provenienti dalla "Retearia" gestita dall'Aeronautica Militare ed i valo-ri di deposizione al suolo attraverso l'analisi suicampioni di erba e foraggio prelevati in diverseparti d'Italia da squadre della Disp. Contempo-raneamente sono state avviate analisi su altricampioni ambientali di interesse radioprotezio-nistico con particolare attenzione, al latte ed aiprodotti orticoli.Le aree di raccolta più coperte sono state quel-le della Regione Friuli-Venezia Giulia e dellaRegione Lazio dove i comandi provinciali delVVF e le Usi hanno provveduto quotidianamen-te all'invio di campioni di latte, insalata, fo-raggio ed acqua raccolti anche su specifica ri-chiesta di singoli cittadini.

La Disp nel frattempo ha provvisto a monitorarein proprio molte colture agricole stagionali.A metà giugno è stata avviata una fase di con-trolio tutt'ora in corso basata sul raccordo conle attività di controllo ambientale organizzatedalla Disp in alcune regioni italiane, consenten-do in alcuni casi di individuare un quadro radio-logico puntuale (Lombardia, Abruzzo, Molise eMarche), ed in altri di seguire l'andamento tem-porale della situazione radiologica (Friuli-Venezia Giulia, Lazio).

Sviluppo metodologiedi analisi di sicurezzanucleare

Le attività di studio e ricerca in questo settore,durante il 1986 sono state condotte secondo ledue seguenti linee già in passato impostate;

- sviluppo ed applicazione di metodologie pro-babilistiche;

- studio, applicato alle centrali italiane degli in-cidenti severi e dei termini di sorgente.L'incidente di Chernobyl ha però richiesto unriordinamento delle suddette attività versoun'applicazione prioritaria alle centrali in eser-cizio (Caorso, Latina, Trino Vercellese) ed incostruzione (Alto Lazio).Inoltre è stato necessario eseguire tutta unaserie di valutazioni relative all'impianto Rmbk diChernobyl ed alle modalità secondo cui si èsvolto l'incidente.

Sviluppo ed applicazionedi metodologie probabilistiche

È stato portato ad una fase avanzata di esecu-zione il confronto metodologico tra gli studiprobabilistici di sicurezza relativi al Pun e quellirelativi all'impianto Alto Lazio, ai fine di svilup-pare, sulla base degli studi esistenti, un model-lo di analisi dei due impianti per giustificare daun punto di vista metodologico le differenze suivalori di probabilità di fusione del nocciolo otte-nuti negli studi condotti dall'Enel.Nel contempo un primo studio fatto per Alto La-zio è stato revisionato al fine di renderlo omo-geneo, dal punto di vista dei criteri di analisi(impiego di modelli realistici) con quello delPun e poter cosi disporre di un modello genera-lizzato da utilizzare anche su supporti di calco-lo limitati per analisi di sensibilità e di impor-tanza dei vari sistemi e per lo studio di modifi-che ed alternative di progetto migliorative per lasicurezza.La revisione dello studio di Caorso per la verifi-ca di rispondenza agli obiettivi probabilistici perla fusione del nocciolo è stata avviata e saràpresto terminata mentre a completamento deglistudi sugli incidenti severi eseguiti negli anniprecedenti, è stato anche definito lo studio chel'Enel sta eseguendo per la valutazione delladistribuzione probabilistica dei rilasci dallacentrale.Nel corso di questi studi, è stato completatoanche lo studio dei "transitori senza scarni"

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Studio applicato alle centraliitaliane degli incidenti severie dei termini di sorgente

Questa attività, naturale prosieguo degli studieseguiti nel 1985, ha permesso di studiare an-che per gli impianti italiani le conseguenze diun incidente di fusione e di valutare eventualiprovvedimenti per la loro mitigazione e di defi-nire e proporre all'Enel gli obiettivi probabilisticiper il contenimento, tenendo anche presente irisultati di uno studio probabilistico dei rilascidal contenitore Pun, che ha permesso di esa-minare l'influenza di determinati provvedimenti(progettuali e gestionali) sull'ottenimento degliobiettivi probabilistici, ed ha fornito termini disorgente di riferimento per l'emergenza ester-na.

È stato avviato un programma per la costituzio-ne di una banca di dati eventistico-affidabilisti-ca con l'utilizzo dell'esperienza di eserciziodelle centrali italiane di potenza.In tal contesto è stata avviata l'analisi sistema-tica dei dati di esercizio e di manutenzione deisistemi di impianto rilevanti per la sicurezzaallo scopo di verificare il permanere dei requisi-ti di disponibilità e di affidabilità previsti dalprogetto e di individuarne parti che necessitinoeventualmente di interventi di ripristino o mi-gliorativi.Allo scopo di ampliare le basi di dati disponibilie di automatizzare il processo di analisi, è statorealizzato il collegamento con la banca dei datiNea-lrs dell'Oecd, disponibile presso il centroricerche della comunità economica europea diIspra.La banca di dati contiene al momento quasi700 eventi di guasti e malfunzionamenti di reat-tori dei paesi membri. Sono eventi a soglia altarelativi a sistemi rilevanti per la sicurezza, ingrado di fornire utili elementi per il "backfitting"delle centrali italiane in esercizio e in costru-zione.Inoltre è stato fatto ricorso all'esperienza ope-rativa di altri impianti ed al rapporto di collabo-razione con l'Usnrc.Nell'importante area attinente al fattore umano,nel corso del 1986 sono stati predisposti emessi a punti parecchi criteri e metodologie,mentre sono state ulteriormente approfonditele analisi di progetto e la sorveglianza sullarealizzazione di molti altri sistemi. In particolarele azioni principali hanno riguardato:

- le postazioni di manovra di Caorso, con note-voli miglioramenti della Sala Manovra;- la Sala Manovra di Alto Lazio che verrà imple-mentata attraverso i nuovi sistemi di simulazio-ne;

- lo sviluppo delle nuove procedure di emer-genza per le centrali Bwr di Caorso ed Alto La-zio;- la qualificazione del personale, in particolareattraverso l'uso dei simulatori;- l'analisi dei nuovi Regolamenti di Esercizio diCaorso;- l'analisi dell'esperienza operativa dei fattoriumani presso gli impianti di Caorso e Trino.

Attività di normativaNel corso del 1986 le attività di normativa han-no risentito degli effetti dell'incidente di Cher-nobyl in termini di impegno diretto del persona-le nella gestione dell'emergenza, e in termini diimpegno per l'analisi della normativa russa perun suo confronto con gli standard nazionali edinternazionali, finalizzati poi alla preparazionedei documenti di base della Conferenza Nazio-nale sull'Energia.

Nel 1986 sono state comunque sviluppate varieazioni a medio termine intraprese negli anniprecedenti, quali:

- la revisione dei Criteri Generali di Progettoper reattori ad acqua leggera in pressione;- ii programma di sviluppo di Guide Tecniche suargomenti specifici quali il completamento dellaguida sulla valutazione delle conseguenze de-gli incidenti, l'avvio di uno studio sulla chimicadel refrigerante primario per la limitazione deiprodotti di attivazione e la conseguente riduzio-ne delle dosi ai lavoratori durante le operazionidi "Inservice Inspection" e di manutenzione,l'elaborazione di una Guida sulla difesa antin-cendio;- la revisione sistematica delle "RegulatoryGuides" emesse dall'Usnrc, al fine del loro re-cepimento critico attraverso una verifica dicongruenza ai Criteri ed alla prassi consolidataattraverso le analisi di sicurezza svolta sullecentrali italiane.Nel quadro più generale della normativa per lecentrali nucleari sono stati condotti degli studisu alcuni temi specifici di particolare rilevanza,come il problema dell'idrogeno che si producein condizioni incidentali, la perdita totale dellealimentazioni elettriche in corrente alternata ele implicazioni discendenti dal mancato arrestorapido del reattore, allo scopo di definire unquadro di riferimento normativo che possa co-stituire una base sia per la verifica della prote-zione degli impianti italiani dai rischi derivantida tali scenari, sia per la formulazione di prov-vedimenti da adottare per le future centrali.È stato anche definito, attraverso la sintesi del-

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le posizioni assunte dalla Disp per i diversi im-pianti italiani, il quadro di riferimento normativoper le principali tematiche sorte a seguito del-l'incidente di Tmi-2.

È in fase di completamento la posizione tecnicasull'ottimizzazione dell'esposizione dei lavora-tori e della popolazione, concordamente aquanto stabilito dall'lcrp e che prevede, nell'ap-plicazione di tale principio, un approccio siste-matico, che include elementi di valutazionecome: l'esperienza di esercizio di impianti ana-loghi, lo stato della tecnologia, i costi della ra-dioprotezione in relazione alla riduzione delleesposizioni, il bilanciamento fra protezione deilavoratori e rischio per la popolazione.

È inoltre proseguita la collaborazione con gliorganismi ed i comitati nazionali (Unicen, Cei)che operano nel campo della normativa tecni-ca, per la promozione di standard industriali inarmonia con i requisiti ed i criteri di sicurezza.

È stata altresì assicurata la partecipazione al-l'attività delle organizzazioni e dei gruppi di la-voro a carattere normativo operanti a livello in-ternazionale (Cee, Aiea, lec).

Particolare attenzione è stata infine dedicataallo studio ed alla più ampia diffusione dellenormative internazionali ed estere all'internodella Disp, attraverso la pubblicazione del cata-logo di normativa di sicurezza e protezione del-le normative nazionali ed estere.

Attività nel campodei rischi industriali

II programma di lavoro del 1986 è stato influen-zato ed in gran parte indirizzato dalle risoluzio-ni approvate dalla Camera dei Deputati e dalSenato sulla proposta di aggiornamento1985-87 del Piano Energetico Nazionale e suc-cessiva delibera di approvazione da parte delCipe (20/3/86).

Tale delibera al punto 7 (Ambiente e Sicurezza)conteneva indicazioni precise sul recepimentodi Direttive Cee in materia di controllo dei rischiindustriali (82/501), di procedura di Via(85/337) e della proposta per la limitazionedelle emissioni di sostanze inquinanti dai gran-di impianti di combustione. Per il controllo delleattività industriali a rischio rilevante, ivi com-presi gli impianti nucleari, il Cipe raccomanda-va la costituzione di un apposito ente, con laconfluenza dell'attuale Disp, come previsto dal-la legge n. 85 del 1962.

L'attività relativa si è sviluppata attraverso unospettro di azioni più ampio di quanto realizzatonei periodi precedenti pur proseguendo lungole stesse linee programmatiche di base.

Nell'ambito delle attività finalizzate all'indivi-duazione dei criteri e metodologiche più conso-ne per l'adempimento della Direttiva Cee82/501 sulle attività industriali a rischio di inci-dente rilevante, sono stati svolti, tra gli altri, iseguenti interventi:

- partecipazione (su delega del Mica) e predi-sposizione di documenti tecnici per riunioni or-ganizzate dalla D.G. X! della Cee per l'applica-zione della Direttiva 82/501 ;

- partecipazioni a riunioni interministeriali perazioni collaterali al recepimento della Direttivastessa;

- supporto tecnico fornito al comitato di coordi-namento delle attività di sicurezza nel settoreindustriale, istituito con Decreto del Presidentedel Consiglio dei Ministri del 9/7/'86;

- indirizzi metodologici forniti alla CommissioneCoordinamento Grandi Rischi istituita presso ilMinistero della Sanità con DM 23/12/'85;

- partecipazione al programma di ricerca suglialti rischi tecnologici, promossa dalla D.G. XIIdella Cee, a supporto dell'Ufficio Ambiente delMinistero della Ricerca Scientifica e Tecnologi-ca.

In tale ambito si è sviluppata un'attività di coo-perazione con il programma sul rischio indu-striale del JRC di Ispra e con l'associazione co-munitaria Esra (European Safety & ReliabilityAssociation).

Durante il 1986 si sono tenuti incontri traesperti di vari paesi, finalizzati ad un esame deirisultati di studi-pilota svolti o in via di definizio-ne in paesi industrializzati ed in paesi in via disviluppo.

È stata inoltre avviata una collaborazione conla Direzione Ambiente dell'Oecd, a cui sonostate fornite informazioni sulle metodologieprobabilistiche di sicurezza adottate in Italia esi sono ulteriormente sviluppati i rapporti con leAutorità competenti europee per l'adempimen-to delle Direttive Cee 82/501 e 85/337, ai finidi approfondimento di criteri e regolamentazio-ni adottati a livello nazionale.

In seguito alla richiesta alla Disp da parte delMinistro dell'Industria, del Commercio ed Arti-gianato per un parere di contabilità ambientalerelativo alle centrali Enel a carbone di Tavazza-no, Brindisi e Gioia Tauro, la Disp è stata inse-rita in un gruppo di lavoro ad hoc per coordina-re le molteplici competenze di tipo impiantisticoe protezionistico.

In tale ambito sono state svolte le seguentiazioni specifiche:

- indagine presso le Autorità competenti euro-pee (Francia, Germania, Gran Bretagna, Olan-da, Danimarca) sulle strategie e programmi av-

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viati per la tutela ambientale e sui criteri e nor-mative adottate? per la limitazione dell'inquina-mento atmosferico, in applicazione anche delleDirettive in materia, emesse o proposte dalConsiglio delle Comunità Europee;

- indagine presso progettisti ed esercenti dicentrali a carbone in alcuni paesi europei perricavare un panorama quanto più ampio possi-bile delle tecnologie adottate per il controllo el'abbattimento di inquinanti gassosi dei grandiimpianti di combustione.

Le due indagini suddette hanno contribuito allastesura di un primo "Rapporto quadro" fornitodalla Disp al Mica.

Infine, tra le attività svolte nel campo degli studidi sicurezza degli impianti sperimentali vannoricordate quelle relative agli impianti a fusione.

Queste importanti attività sono state condottein stretta collaborazione con organismi nazio-nali (Snamprogetti, Tema, Nia), comunitari (nel-l'ambito del Programma di Ricerca "Major Te-chnological Hazards della D.G. XII della Ceg edei programmi di sicurezza sulla fusione nu-cleare) ed internazionali (Usa, Canada, Rfg).

Infine degno di nota il "Rapporto sugli aspetti disicurezza e protezione sanitaria dei reattori afusione" che la Disp ha predisposto nell'ambitodell'indagine conoscitiva svolta nel mese di di-cembre dalla XII Commissione Industria dellaCamera dei Deputati sullo stato attuale dellafusione nucleare ai fini degli usi pacifici, sullesue prospettive e sui problemi di sicurezza.

Sul piano nazionale assai ampia è stata la pre-senza della Disp ai numerosissimi convegni,congressi e dibattiti organizzati per soddisfarel'enorme richiesta di informazione provenientedal pubblico a partire dal mese di maggio in poi.

Relazioni esterneed informazioneGli obiettivi della Disp in questi campi sono so-stanzialmente restati immutati, in presenza diun quadro generale reso più problematico manon alterato. Nel corso del 1986 gli impegni re-lativi a queste attività sono stati di grande por-tata e certamente hanno superato prove assaisevere e complesse, in connessione con l'e-mergenza seguita all'incidente di Chernobyl,dovendo ad un tempo assolvere a precisi com-piti istituzionali di supporto delle Amministra-zioni centrali dello Stato, fornire supporto ope-rativo alle Amministrazioni locali e costituire ilreferente principale per l'informazione ai mezzidi comunicazione di massa ed all'opinione pub-blica.

Nel campo dei rapporti internazionali oltre allaprosecuzione delle azioni già intraprese neglianni precedenti la Disp ha assolto un consi-stente impegno in occasione delle conferenzedi agosto e settembre dell'laea sull'incidente diChernobyl.

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Reattoritermici

ad acqualeggera

ATTIVITÀ SVOLTA NEL 1985

Le attività del Dipartimento reattori termici sonotutte finalizzate a sviluppare dal punto di vistadella sicurezza, dell'affidabilità d'esercizio, del-l'innovazione tecnologica, della convenienzaeconomica e della competitivita commerciale ilsistema produttivo elettronucleare italiano.

Molte attività sono state condotte nell'ambitodel sistema di promozione industriale; le indu-strie interessate e coinvolte in questo tipo dirapporto sono state molteplici con un impegnoglobale di risorse umane e finanziario assai ri-levante e con sintomi in termini di ampliamentodelle capacità tecnologiche degli operatori e disviluppo della competitivita dei loro prodotti as-sai consistente.

Infatti, come anche confermato in recenti studicondotti sui principali problemi di sicurezza del-la tecnologia nucleare (American Physical So-ciety) solo attraverso intensi e coordinati sforzidi ricerca applicata è possibile pervenire allarealizzazione e gestione di impianti con ampimargini di affidabilità riducendo a livelli minimi ipotenziali effetti derivanti da situazioni inciden-tali.

Sistema nucleare

Nell'area Analisi incidenti è stata completata lacampagna di prove in piccola scala volte a va-lutare il problema degli schermi necessari inpresenza di fuoriuscita di acqua o vapore in se-guito a rotture di tubazioni ad alta energia (An-saldo Oivisione Impianti). Sulla base dei risulta-ti ottenuti verranno approfonditi nell'ambito del-l'Accordo Enea/Ansaldo/Westinghouse alcunitemi nel campo dell'analisi incidenti, e degli in-cidenti con nocciolo degradato, da utilizzare aifini dell'analisi probabilistica di sicurezza del-l'impianto.

Nell'area Analisi di affidabilità, è stato sviluppa-to un pre-processor destinato alla determina-zione delle prestazioni dei vari sistemi di un im-pianto in termini di affidabilità (Ansaldo Oivisio-ne Nira).

Nell'area Strumentazione è stato completato,presso il fornitore Westinghouse, lo sviluppo edil collaudo del Simulatore ingegneristico del-l'impianto Pwr-Pun, strumento ingegneristicointerattivo di analisi di progetto in tempo reale,di validazione di componenti di impianto e distudio delle problematiche d'interfaccia uomo-macchina, che sarà reso disponibile a tutti glioperatori nazionali interessati nel nuovo edifi-

cio in fase di avanzata costruzione presso ilCentro della Casaccia (Ansaldo DivisioneNira). Sono stati, inoltre, definiti i criteri genera-li per la progettazione della sala manovra Bwrin condizioni operative normali e di emergenza(Enea, Ansaldo Divisione Impianti).

L'Unità è stata anche coinvolta nella partecipa-zione diretta dell'Enea a fianco dell'Enel all'ap-provvigionamento di parti della centrale Po-1 eriguardante la gestione e il controllo della forni-tura Ansaldo; in particolare, sulle aree dellapersonalizzazione del progetto standard di si-stema dell'analisi di sicurezza della modellazio-ne in scala e della sua gestione con le tecnichee gli strumenti informatici manageriali richiestidalla molteplicità degli operatori coinvolti.

Componenti meccanicidella caldaia nucleare

Nell'area Generatore rii vapore sono stati con-clusi i programmi di realizzazione di circuitisperimentali per esperienze di termoidraulica dicodici di calcolo termoidraulici per la sua pro-gettazione e verifica. Sulla base dei risultati ot-tenuti sarà effettuata la prima campagna diprove sui circuiti Cfa-Fregene e sul Gest-Genper l'analisi del comportamento termoidraulicodel generatore di vapore e verrà proseguitol'intervento promozionale dell'Enea per lo svi-luppo di un generatore di vapore di tipo innova-tivo, coperto dall'accordo con Westinghouse.

Sono state inoltre, concluse le prove sperimen-tali di qualifica della griglia bistrutturale prototi-po del generatore di vapore presso l'Ismes ed èstata effettuata la verifica comparata tra i risul-tati sperimentali ed i dati di progetto (AnsaldoComponenti Dgv).

Nell'area Internals è stata realizzata l'attrezza-tura di assemblaggio del prototipo di strutturatubi guida delle barre di controllo che consenteil montaggio e la saldatura "electron beam"dell'insieme, secondo tolleranze molto strette.

Nell'area Pompa primaria sono state eseguite lefasi di avviamento del prototipo di motopompaprimaria e di sperimentazione a freddo e moni-toraggio continuo del circuito di prova pompeprimarie per l'effettuazione delle prove prelimi-nari; le prove di qualifica del prototipo sarannoeffettuate nel 1986.

Nell'area Valvole è stata eseguita una campa-gna di prove di qualificazione dell'orifizio e dioperabilità dei protitipi delle valvole sfioro-sicu-rezza per centrali Bwr (Nuovo Pignone). Le atti-vità 1986 prevedono la progettazione e la rea-lizzazione di prototipi di valvole di sicurezza peri pressurizzatori delle centrali Pwr e lo sviluppo

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di processi di produzione di valvole per reattoriPwr.

Nel 1986 e prevista un'attività relativa allamessa a punto di tecnologie innovative mirantiall'aumento della produttività del processo difabbricazione delle caldaie a carbone, sviluppodelle tecnologie relative a caldaie a letto fluidocon possibilità di utilizzo di carbone e combu-stibili di recupero, sviluppo di componenti, qualiad esempio i bruciatori in relazione alle esigen-ze di utilizzazione di miscele policombustibili edin particolare miscele acqua-carbone.

Cariche di combustibileNell'area Sviluppo di combustibile innovato sonoproseguite le attività di sperimentazione e qua-lificazione del combustibile ad alto fattore dicarico ed alta resa energetica; in particolare:sono stati fabbricati ed inseriti nel reattore diCaorso quattro elementi ad alta resa energeti-ca (Agip-Fn); è proseguito nello stesso reattorel'irraggiamento di cinque elementi prototipo adalto fattore di carico e durante la fermata per ri-carica e stata eseguita su di essi una campa-

gna di raccolta di dati geometrici e di integrità(Ansaldo Divisione Impianti, Enel); sono statifabbricati campioni sperimentali (Medicina) perle prove di Ria e per la sezione di prova Ifa 509.

Nell'area Nocciolo e combustibile standard Bwr èstato effettuato uno studio di "control cell co-re " per cicli prolungati del reattore di Caorso(Agip-Fn). È stato effettuato uno studio di fatti-bilità di un sistema di controllo delle pastiglierettificate ed è stato progettato un nuovo siste-ma di captazione delle polveri disperse (Agip-Fn). Nell'ambito dello sviluppo delle tecnologiee capacità di fabbricazione proseguiranno leanalisi per la realizzazione della linea di produ-zione delle barre di controllo Pwr e di una lineadi assemblaggio dell'elemento di combustibilePwr e la definizione della localizzazione di unalinea di produzione di barrette con gadolinio.

Inoltre, sono previste vantazioni in merito al-l'opportunità dell'intervento Enea sull'utilizzodel carbone e delle miscele acqua-carbonenelle centrali termoelettriche con particolare ri-guardo ai problemi legati alla movimentazioneed all'impatto ambientale.

Prototipo di griglia bistrutturale concepita e realizzatanell'ambito del contratto di associazione Enea-Ansaldo.

StrumentazioneNell'area Sistemi di protezione e controllo e sta-to portato a termine l'addestramento di perso-nale Enea e di varie industrie (Ansaldo Divisio-ne Nira, Esacontrol, Sepa) relativamente allatecnologia Intel ed alla documentazione base diprogetto preparata dalla Westinghouse per ilSistema integrato di protezione e controllo amicroprocessori del Pwr-Pun.

Nell'area Monitoraggio radiazioni è stato defini-to il progetto e realizzato il prototipo di un si-stema d' gestione degli accessi in zone con-trollate mediante dosimetria personale (Sepa).

Nell'area Armadi, rack e montaggi per strumen-tazione sono state completate le attività di qua-lifica relativamente alla strumentazione da racke da quadro destinata alle centrali Pec ed AltoLazio (Nuovo Pignone). Ciò consentirà di svi-luppare dal 1986 la qualifica a tariffe agevolate,presso l'Enea o presso le aree sperimentali delBoschetto e del Cesi di numerosi componentidi strumentazione, di particolare interesse perle piccole e medie imprese.

Nell'area Sistemi di supervisione impianto sonostati definiti i cnten di progettazione e verificadei display di processo ed è stata realizzatauna base dati, personalizzata a Montalto di Ca-stro, per la verifica degli aspetti dinamici (An-saldo Divisione Impianti). Sulla base di questirisultati sarà inviata la realizzazione di sistemicon architetture di calcolatori ridondanti, pro-cedure di commutazione e di sviluppo dei sof-tware in modo da garantire la massima disponi-bilità e la messa a punto di strumenti hardwaree software per la presentazione delle informa-zioni ai fini di migliorare l'interfaccia uomo-macchina.

Ciclo termico

Nell'area Preriscaldatori sono state strumentateed assemblate le sezioni di prova Psiche, perl'esecuzione di campagne sperimentali in freonpresso il Centro della Casaccia (Ansaldo,Fbm). Sono stati realizzati i prototipi di passod'uomo per {'esecuzione di prove spenmentaiidi tenuta a caldo da effettuarsi nel 1986 pressoSiet (Beiteli). É stato qualificato un codice dicalcolo (Cond 2) per l'analisi termoidraulica diPaa orizzontali a diaframmi interi. Nel settoredelle saldature Internai Bore Welding Ibw sonostati raggiunti i seguenti risultati: messa a pun-to di trasduttori per l'esame di saldature nonaccessibili dall'esterno; caratterizzazione di unsistema automatico meccanico per controlli ul-trasonori di saldature Ibw (Beiteli).

Nell'area Condensatori è stata effettuata un'a-nalisi dei problemi connessi all'utilizzo del Cadnella tracciatura delle piastre tubiere; è stataeseguita la progettazione del modello prelimi-nare della cassa del condensatore da 1000MW per il Pun per l'effettuazione, nel corso del1986, della caratterizzazione fluidodinamica sulcircuito Primo; è stata completata la sperimen-tazione su un modello dì cassa di condensatoreper una centrale convenzionale (320 MW) (Bel-leli).

Nell'area Valvole è stata effettuata la progetta-zione dei prototipi di valvola anticavitazione perla regolazione della portata di alimento (NuovoPignone), che nel corso del 1986 consentirà larealizzazione e la qualifica di due prototipi perla centrale Bwr di Montalto di Castro.

Nell'area Torri di refrigerazione sono state effet-tuate prove sperimentali, che si concluderannonel corso del 1986, su di un modulo scambiato-re di materiale plastico per torri di raffredda-mento a secco e miste.

Gruppo turbina-alternatore

Nell'area Palettature di turbina sono state co-struite palette prototipo dotate di indurimentosuperficiale antierosione, realizzate con tecno-logie d'avanguardia (laser, electron beam) daindustrializzare nel settore specifico (Ansaldo,Tosi).

A supporto dello sviluppo di nuove palettaturee nuove turbine più competitive per il mercatoestero e nazionale è stato completato il proget-to di massima sia della galleria a vapore suscarico di turbina, e della turbina sperimentaleda installare presso la Siet prototipi la cui rea-lizzazione è prevista nel 1986 (Tosi).

Nell'area Alternatore è stata conseguita la pro-gettazione di un prototipo di alternatore eccita-tore a diodi rotanti e di un prototipo regolatoredi tensione a microprocessori per turboalterna-tori, prototipi che verranno realizzati nel 1966(Ansaldo). Sono stati inoltre ottenuti risultatiteorici e sperimentali di rilievo nel campo delladiagnostica delle oscillazioni torsionali dei tur-bogruppi, che hanno consentito la definizionedi ampi obiettivi nazionali di sviluppo di interes-se per tutti i costruttori nazionali e per l'Enel;tali risultati consentiranno in particolare nei1986 l'avvio della progettazione di w, sistemadi monitoraggio unificato nazionale per le oscil-lazioni torsionali degli alberi dei turbogruppi pereffetto di malfunzionamenti di origine elettricae, parallelamente lo sviluppo delle conoscenzeteorico-sperimentali di base per fare evolvere ilsuddetto sistema in un sistema diagnostico.

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Materiali di basee semilavorati

Nell'area Semilavorati per contenitori in pressio-ne e stata completata, la fabbricazione e carat-terizzazione di un prototipo di virola corpo fuci-nata per il vessel di reattori Pwr-Pun (Terni), larealizzazione di prototipi di parte curva e partedritta del circuito primario di reattori Pwr (Tec-tubi. Terni) e (attività relativa alla fabbricazionedi un prototipo di fondo di generatore di vaporemonoblocco fucinato con bocchelli estrusi(Terni), che consente quindi di eliminare leispezioni in servizio, e la fabbricazione di unprototipo di piastra tubiera fucinata per genera-tore di vapore.

Queste esperienze consentiranno nel 1986 lafabbricazione e caratterizzazione di una virola-bocchello e di un corpo pompa primaria, cheverranno impiegati nella prima centrale Pwr-Pun. e di una virola fucinata da lingotto cavo.Saranno inoltre conclusi studi di fattibilità rela-tivi allo sviluppo di capacità nazionali di fabbri-cazione di corpi cavi centrifugati.Nell'area Tubi per scambiatori di calore e stataproseguita la fabbricazione di sbozzati fucinatiin superlega a base nichel (Inconel 600) desti-nati alla produzione di tubi per generatore divapore (Deltasider).

Nellarea Guaine per elementi di combustibilesono state completate le modifiche di impiantoper eseguire le prove di fattibilità di tubi guainam lega di zirconio (Sameton). Parallelamentesono stati caratterizzati in laboratorio dueestrusi di provenienza estera che saranno suc-cessivamente trasformati a tubo.Il completamento di questa esperienza consen-te di avviare nel 1986 attività riguardanti la fab-bricazione di titanio elettrolitico e di semilavo-rati nello stesso materiale (nastri, tubi saldati,raccordi) e di avviare studi sull'ottimizzazionedel processo di fabbricazione di alluminio pri-mario e sulla produzione di getti in alluminio adalte caratteristiche meccaniche.

Queste attività rispondono all'esigenza di stu-diare e sviluppare materiali antiusura sostitutividelle leghe al cobalto e mettere a punto la fab-bricazione di getti in pressione in superlegheper impieghi ad alta temperatura in ambientimolto corrosivi.

(A fianco) Particolare dell'impianto leti 4 per esperien-ze termoidrauliche riguardanti i reattori nucleari realiz-zato presso l'Area sperimentale di Piacenza. (In alto)Impianto Pegasus per l'esecuzione delle prove di "qua-lifica ambientale" su componenti medio-piccoli in fun-zione presso l'Area sperimentale di Genova.

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Componenti minoriNell area Componenti minori e servai produttivisono stati realizzati: tre prototipi di porte anti-sabotaggio per centrali elettronuclean (Ansal-do Componenti, Oto Melara. Enel); un prototipodi attrezzature di controllo dimensionale di tu-bazioni gestito da calcolatore (Camib); un pro-totipo del tensionatore per l'apertura e chiusu-ra della testa del vessel della centrale di Mon-talto di Castro (Danieli); un prototipo di attrez-zatura automatica per la saldatura di pezzimeccanici (Nuzzo). Il proseguimento di questeattività di sviluppo di prodotti e processi inno-vativi, prevede anche la qualifica di componentie servizi.Nell'area Sistemi di ventilazione e condiziona-mento dell'aria e stato sviluppato: un sistemaautomatico di calcolo ed elaborazione disegni;una procedura di calcolo statico e dinamicodelle canalizzazioni; una serie di prototipi divalvole antiesplosione, di ventilatori, (Aerim-ptanti. De Cardenas, Inso, Boldrocchi, Innocen-ti, Romano). La continuazione dello sviluppodell'ingegneria di processo e di impianto, saràproseguita nel 1986 con particolare attenzioneallo sviluppo dell'organizzazione in termini digaranzia della qualità.Nell'area Sistemi di trattamento dei rifiuti a me-dia e bassa radioattività sono state messe apunto: tecniche di decontaminazione della cin-ghia del filtro a nastro per la centrale di AltoLazio. (Tmi); un'attrezzatura di controllo dei filtria carbone attivo (Comecer); tecniche di condi-zionamento con cemento dei rifiuti semiliquididella centrale di Alto Lazio (Castagneti).

Anche per gli anni successivi è previsto unconsistente sviluppo di queste attività finalizza-te all'ottimizzazione di soluzioni ingegneristicheaventi lo scopo di ridurre la quantità di sostan-ze radioattive prese, ni nei fluidi di processodelle centrali e il vriume di rifiuti radioattivi, dimigliorare la gestione di tali rifiuti e di facilitarel'esecuzione e la manutenzione degli impiantiai fini di una riduzione delle dosi al personale dicentrale.

Ricerche di sicurezza

Nell'area Incidenti e transitori è stata completa-ta la costruzione, la fornitura ed il montaggiodei tre generatori di vapore, l'installazione dellepompe del piping, della strumentazione e deiquadri di comando relativamente all'impiantoSpes (Siet); nel frattempo è terminata la realiz-zazione dell'impianto Piper-One (Università diPisa). Per il 1986 é prevista l'esecuzione di

prove pre-test e post-test su tali impianti alloscopo di studiare il comportamento degli im-pianti Bwr e Pwr a seguito di transitori inciden-tali.Nell'area Informazioni internazionali sono stateterminate le attività sperimentali riguardanti iprogrammi Loft e Marviken V con partecipazio-ne di personale Enea. È stato stipulato un nuo-vo accordo con l'Epri (Electric Power ResearchInstitute) sul programma Lace, che per il 1986prevede attività sperimentali.Nell'area Integrità strutture è stata effettuatauna prova sperimentale secondo normativestandard Usa per vessel di reattori pressurizza-ti (Università di Pisa).Questa attività proseguirà studiando e valutan-do la meccanica della frattura in relazione allostudio del comportamento del vessel in presen-za di difetti strutturali e di una tubazione conte-nente una cricca. In questa prospettiva pro-grammatica sono già stati individuati e reperitiuna serie di provini campione per la certifica-zione di alcune tecniche di controlli non distrut-tivi e sono stati definiti gli strumenti di caratte-rizzazione deHe apparecchiature ad ultrasuoniper il rilevamento dei liquidi penetranti.Nell'area Incidenti severi è stata portata a ter-mine la prima fase delle prove di bruciamentodi idrogeno volte alla valutazione dei transitoridi pressione e temperatura originati dalla defla-grazione di idrogeno in contenitori chiusi (Uni-versità di Pisa). Le attività proseguiranno nel1986. anche al fine dell, individuazione di pos-sibili sistemi di salvaguardia per l'impianto diCaorso.

Valutazione dei datidi esercizio delle centrali

Nell'area Valutazione dati è stata compiuta unaanalisi di affidabilità e disponibilità delle cen-trali nucleari con particolare riferimento ai fat-tori di invecchiamento; in particolare, sono statipresi in considerazione i gruppi diesel genera-tori della centrale di Caorso e delle centrali ter-moelettriche italiane ad olio combustibile e car-bone. É stato analizzato il comportamento inesercizio delle tubazioni di centrali Pwr, preve-dendo di effettuare nel 1986 l'analoga analisiper le centrali Bwr. Sono stati effettuati duestudi preliminari, uno sull'indisponibilità dellecentrali nucleari in funzione delle caratteristi-che progettuali dei componenti (Università diRoma), studio che sarà completato nel 1986, el'altro sul comportamento delle centrali nuclearifunzionanti a carico modulato.

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Nell'area Acquisizione dati sono state compiutevane analisi e valutazioni tramite l'utilizzo deidati contenuti in alcune banche dati, ad esem-pio quella dell'laea (Pns), dell'Ispra/Euratom(Irs) e dell'Enea/Disp (Ler); per il 1986 si pre-vede di estendere tale attività anche alle cen-trali termoelettnche

Coordinamento delle areesperimentali esterneNel corso del 1985 sono stati messi a puntopresso l'Area di Torino il Circuito prova pompeprimarie e il Circuito prova pompe ausiliarie,mentre presso l'Area di Genova sono statimessi a punto e collaudati l'impianto Orion 2per prove in ambiente Loca, e la tavola vibrantebiassiale Scorpius ad alta accelerazione percomponenti medio-piccoli.

Fase di tempra di una virola prototipo per vessel direattori PM Le attività di sviluppo sulla virola, fucinatae priva di saldature, sono svolte nell'ambito del contral-to di associazione Enea-Terni.

Per il 1986 e prevista la valutazione dell'adat-tamento della centrale Emilia dell'Enel al fine direalizzare una centrale sperimentale per espe-rienze su turbina, componenti del Ciclo termico,combustibile carbone-acqua e sistemi di su-pervisione impianti.

Per quanto riguarda i servizi di qualifica, nel1985 e stata costituita una rete nazionale dioperatori nel campo della qualifica. Infatti conle Aree sperimentaii del Cesi e dell'lsmes sonostati stipulati contratti quadro che regolamen-tano l'utilizzo delle attrezzature.

Altri contratti di tale tipo verranno attivati nelcorso del 1986, al fine di completare le attivitàdi qualifica dei componenti per gli impianti Pece Cirene; proseguirà l'attività di qualifica deicomponenti e per la Centrale di Montalto e peracquisire una preparazione alle attività di quali-fica dei componenti per la centrale Po-1 di Tri-no Vercellese.

Per quanto riguarda i Servizi di informazione econsulenza le attività 1985 hanno riguardato:

- la fornitura di Servizi di informazione e consu-lenza "a sportello", cioè attività di sensibilizza-zione del tessuto imprenditoriale locale, conparticolare riferimento alla piccola e media in-

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dustna. alle problematiche relative alle centralinucleari,

- la fornitura di Servizi di informazione e consu-lenza a carattere specifico presso numeroseditte che hanno riguardato essenzialmente lagaranzia della qualità;

- I effettuazione di un corso di addestramento equalificazione di addetti alle prove non distrutti-ve, corso rivolto essenzialmente alle piccole emedie industrie.

Nel 1986 le attività iniziate nel 1985, quali dioperare contratti di servizi con altre organizza-zioni specializzate per prestazioni di consulen-za ed assistenza, al fine di fornire agli operatoriinteressati, in particolare modo alle piccole emedie industrie, produrranno:

- servizi di prove tecnologiche e di caratterizza-zione dei materiali;

- servizi per prove non distruttive;

- servizi per tecnologie di saldatura.

Infine saranno rese operative, sia centralmentepresso il Centro della Casaccia che pressoCentri informativi esterni, strutture hardware(terminali) e software in grado di fornire rispo-ste immediate sulle informazioni richieste daglioperatori interessati.

Ingegneria sperimentale

Nell area Attrezzature sperimentali sono statirealizzati gli impianti Cf 3 e Lara 2 mentre é infase di avanzata costruzione il Vapore, un im-pegnativo impianto di qualificazione e provevalvole. Per il 1986 ne é previsto l'avviamento el'utilizzo per prove di Qualificazione di valvole disfiono-sicurezza per la centrale Alto Lazio.

Nell'area Tecnologia, sono state acquisite eprovate varie attrezzature ad ultrasuoni percontrolli non distruttivi ed è stata utilizzata, consuccesso, la termografia per analisi di disper-sione di calore. Nel 1986 è prevista la messa apunto di nuove tecniche per controlli ed esaminon distruttivi e la raccolta di dati per la costi-tuzione di un archivio difettologico di campionidi taratura con riferimento all'impiantistica in-dustriale.

Nell'area Strumentazione avanzata è stata rea-lizzata una sonda ottica miniaturizzata che éstata applicata nelle misure di grado di vuotosugli impianti sperimentali. Avanzati sono glisviluppi su altre tecniche quali l'anemometrialaser-doppler, le micro-termocoppie riscaldate,l'anemometria a film ecc. Lo sviluppo della stru-mentazione avanzata permetterà una applica-zione di tali tecniche sugli impianti sperimentali

della Divisione ed un utilizzo più ampio e pun-tuale delle esperienze condotte.

Per il 1986 e previsto un ampliamento delle at-tività della Divisione sui componenti dell"'isolaconvenzionale" quali preriscaldatori acqua ali-mento e condensatore; inoltre è previsto l'avviodella realizzazione di un impianto per attività ri-guardanti le centrali idroelettricHe e i compo-nenti "off shore".

Metodi di progettazione

Nell'area Sistemi termofluidodinamici è statacompiuta un'analisi dell'attività di sicurezza re-lativa all'impianto sperimentale Loft di IdahoFalls (Usa), dalla quale sono stati interiorizzatidiversi aspetti relativi ai transitori incidentalieseguiti sul Loft. Per il 1986 sono previste atti-vità su commessa della Disp, sia tradizionali,quali la continuazione delle analisi di incidentie la messa a punto di strumenti di verifica edanalisi, sia di consulenza su temi specifici acontenuti innovativi.

Nell'area Sistemi di supervisione, protezione econtrollo e stato messo in opera e provato il si-stema di sviluppo Tektronix 8550 con emulato-re in tempo reale Z80 per procedere nell'attivitàdi verifica del software del rateometio a micro-processore per centrali Pwr del Pun.

Nell'area Sistemi di elaborazione dati sono statirealizzati alcuni componenti speciali di un si-stema che, con l'accordo dell'Enel, renderàpossibile l'acquisizione sistematica dei datidalla centrale di Caorso, ed è stato ulterior-mente sviluppato ed aggiornato il sistema perelaborazione digitale dei dati impiantistici e nu-cleari (Mega) come supporto ai progetti di svi-luppo di sistemi di monitoraggio e sorveglianza"on-line" e di impianti. Nel 1986 é prevista larealizzazione e successiva gestione di un qua-lificato sistema di banche dati delle centrali adacqua leggera a supporto delle piccole e medieimprese per il loro inserimento nella fornitura disistemi e componenti delle centrali Pwr-Pun.

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ATTIVITÀ SVOLTA NEL 1986

Le attività svolte dal Dipartimento reattori ter-mici a supporto della innovazione tecnologica edella competitivita commerciale del sistemaproduttivo elettronucleare italiano sono state leseguenti:

Sistema nucleare- Nell'Area Analisi Incidenti, a conclusione delleattività da tempo svilupoate per verificare la ca-pacità dei sistemi di contenimento a sopportaregli effetti di grosse produzioni di idrogeno con-nesse ad incidenti severi, sono stati adattati adAlto Lazio i sistemi di calcolo già acquisiti equalificati per mezzo di risultati ottenuti pressogli impianti sperimentati dell'Università di Pisa(Ansaldo); nell'ambito del Gruppo di LavoroGast (Enea, Enel, Industria, Università), natoper interiorizzare i risultati dell'incidenze di Tmi,il partner industriale ha acquisito i codici svi-luppati dalla Unrc e ha individuato !e principalisequenze incidentali da studiare per il Pun(Enea, Ansaldo).

É stato, peraltro, effettuato l'esame di gran par-te degli eventi base di progetto e sono stateapprofondite le verifiche sulla adeguatezza del-le modifiche migliorative di impianto che il Punpresenta rispetto al riferimento standard We-stinghouse e sono state condotte a termine leanalisi preliminari sulla capacità dei principalicomponenti di impianto ad assorbire gli effettidell'impatto aereo sul contenimento. Specificheanalisi di sensibilità hanno riguardato i compo-nenti più rilevanti del circuito primario quali ge-neratore di vapore e contenitore primario (An-saldo).

- Nell'Area Affidabilità e Sicurezza è stata com-pletata la qualificazione dei codici che costitui-scono lo strumento più accurato e più econo-mico attualmente sul mercato per gli studi pro-babilistici di sicurezza (Enea, Ansaldo).

Inoltre, sono state portate a termine le verificheAnsaldo e, indipendentemente Westinghouse,della congruenza intrinseca della configurazio-ne di impianto e la compatibilita con la tecnolo-gia di riferimento; è stata elaborata la docu-mentazione necessaria all'emissione degli or-dini di progettazione esecutiva e di fabbricazio-ne dei componenti principali e la documenta-zione preliminare relativa alle unità funzionaliNocciolo, Sistemi di Automazione e SistemiMeccanici Nsss (Ansaldo).

- Nell'area Analisi Strutturale è stata effettuatala verifica sperimentale del metodo di progetta-zione e del comportamento di particolari vincoli

(del tipo "laminated straps") per tubazioni per-corse da fluidi ad alta energia (Ansaldo, Siet).

- Nell'area Normativa e Addestramento è statotenuto un corso sulle problematiche dilicensing, con particolare riferimento al Pwr edè stato compiuto presso Westinghouse iltraining di personale Ansaldo sui sistemi fluididel Pwr, (Enea, Ansaldo).

È continuata la collaboraziopne con Unicen(Enea, Cise) ed è stato elaborato un progettodi norma per supporti ed ancoraggi per tubazio-ni di impianti nucleari di tipo provato (Gilardini).

- Nell'area Sistemi di Strumentazione è statoportato a termine lo studio sullo stato dell'arterelativo alla diagnostica di impianto e sono statielaborati criteri e modalità applicative e prioritànei!o sviluppo di determinate tecnologie; inoltreè staio elaborato un esempio applicativo di unsistema diagnostico che affronta le problemati-che di integrazione fra singoli pacchetti appli-cativi (Enea, Ansaldo).

È stato collaudato, presso il Centro ricercheenergia Casaccia, i! Simulatore Ingegneristicodell'Enea, che consente di riprodurre in temporeale il comportamento di sistemi complessicon un elevato grado di precisione risultando,pertanto, utile per l'analisi dinamica d'impiantocome ausilio alla progettazione per valutazionidi sicurezza e per l'addestramento del perso-nale di centrale.

É stata, quindi, avviata l'attività di personalizza-zione del Simulatore alle soluzioni progettualipreviste per il Pun e sono state ottenute sia ladefinizione delle procedure per disporre di unabase di dati aggiornata a sistemi e componentidel Pun e per gestirne l'archivio sia la definizio-ne delle direttive e dei metodi da utilizzare pergarantire lo standard qualitativo delle attività dipersonalizzazione (Enea, Ansaldo).

- Nell'area Riduzione Dosi è terminata la cam-pagna delle rilevazioni sui prodotti di attivazio-ne e/o fissione in punti significativi del circuitodell'acqua di refrigerazione della Centrale diCaorso (Enea, Ansaldo).È stata, inoltre, completata la progettazione ela costruzione della macchina per la raccoltadel crud dalle barrette di combustibile (Ansal-do).- Nell'Area Tecniche e Strumenti Avanzati di Pro-gettazione e Gestione sono state realizzate perl'impianto Pun, in scala 1:16, il modello struttu-rale civile degli edifici reattore e ausiliari nor-mali nonché il modello impiantistico per unodegli edifici ausiliari e per parte dell'edificioreattore (Ansaldo).

È stato ulteriormente sviluppato, in ambitoCad/Cae Ansaldo, il software per la realizza-zione di fluogrammi di processo strumentati (P& Id) ed è stato realizzato il programma di tra-

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sfenmento dati per tubazioni e supporti dal si-stema di archiviazione computerizzata Westin-ghouse e quello Ansaldo (Ansaldo).

Inoltre e stato sviluppato e messo a punto lostandard descrittivo di un modello geometricoper la rappresentazione di strutture in calce-struzzo e lo standard di una struttura logico-gerarchica d<;lle informazioni per il trasferimen-to dei risultati di analisi ad elementi finiti (Enea,Ismes).

- HeW'Area Follow-up Progetto e FabbricazioneComponenti Nsss è stata condotta la verificadella convenienza dell'applicazione della tecni-ca modulare di premontaggio fuori opera diparti e/o componenti per impianti di produzionedi energia ed in particolare per la costruzionedell'edificio dei diesel d'emergenza per Alto La-zio.

Componenti meccanici della caldaianucleare

- UeWArea Recipienti in Pressione è stata porta-ta a termine l'attività di analisi del recipiente apressione ed è stata completata la caratteriz-zazione completa del mock up di vessel realiz-zato con la virola forgiata prototipo realizzatada Terni da lingotto pieno forato (AnsaldoComponenti).

- HeW'Area Generatori di Vapore è stata comple-tata la documentazione finale relativa alle atti-vità sul fondo del generatore di vapore conbocchelli estrusi (Ansaldo Componenti).

Tubazione del circuito primario: prototipo di curva fuci-nata dopo formatura (Tectubi).

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Sul circuito sperimentale Gest-3ep sono statecondotte le prove di qualifica di un separatore(da 20") di tipo innovativo, conseguendo risul-tati che hanno dimostrato come il separatoreitaliano ha prestazioni notevolmente superiori aquelle dell'analogo componente Westinghouse(Siet). Su questo stesso circuito sono stateeseguite le prove di un banco di separatori (da7") che saranno utilizzate come riferimentoper la valutazione delle prestazioni del modellofinale (Siet).

Sono state effettuate sul circuito Cfa le provein regime stazionario e transitorio della dinami-ca del generatore di calore ottenendo i risultatiche saranno utilizzati nella progettazione delgeneratore di vapore stesso (Enea).Infine, è terminata l'attività di messa a puntodella metodologia di fabbricazione del com-plesso fascio tubiero-piastra con specifico rife-rimento alle tecniche di montaggio (AnsaldoComponenti).

- Nell'Area Pompa Primaria ha preso avvio l'atti-vità di prova di un prototipo di pompa primariarealizzato negli anni precedenti ed è stata por-tata a termine la definizione e progettazionedelle modifiche necessarie per portare le pre-stazioni idrauliche ai valori massimi indicatidalla specifica (Fiat-Ciei).- Nell'Area Internals è stato completato il rimon-taggio dopo l'adeguamento della logica di con-trollo effettuato da Sepa e lo smontaggio edexpertise finale dopo le prove di verifica pre-stazioni (Fiat-Ciei).- Nell'/Area Valvole sono stati fabbricati tre pro-totipi delle valvole sfioro-sicurezza che saran-no utilizzate ad Alto Lazio e sono state comple-tate le prove di qualifica funzionale dei prototipi(Nuovo Pignone); inoltre sono state eseguite leprove di qualifica sotto sisma simulato su tavo-la vibrante e la verifica dello stato di usura deipezzi dopo le varie prove e riconciliazione delprogetto sulla base delle risultanze sperimen-tali (Nuovo Pignone).- Nell'Area Tubazioni è stato completato lo stu-dio sulla modularizzazione delle tubazioni del-l'anulus previsto dal Pun e sono stati messi apunto i procedimenti di saldatura che sarannoutilizzati per la realizzazione del circuito prima-rio di Trino (Belleli).

- Nell'Area Vincoli è stato concluso, con la fab-bricazione e prova di soffietti prototipo, il pro-gramma di qualificazione di soffietti a paretesemplice per le penetrazioni delle centrali Pwr-Pun (Fiat-Ciei).

- Nell'area Scambiatori di Calore Ausiliari è sta-to completato lo studio comparato dei diversimetodi industriali esistenti per eseguire l'anali-si semplificata delle tensioni ai collegamenti trapiastra di rinforzo e bocchello e tra piastra di

Impianto pilota per un nuovo processo di produzione dititanio primario (Elettrochimica M. Ginatta).

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Stadio finale di fucinatura di parte diritte di tubazionedel circuito primario (Terni).

rinforzo e mantello negli scambiatori ausiliari(Belleli).Inoltre, sul banco di prove appositamente co-struito con il concorso dell'Enea presso le offi-cine Belleli, é stato eseguito un primo ciclo diprove, definite "comparative", di vibrazione ditubi scambiatori ed è stata completata l'analisidell'influenza dell'elasticità della guarnizionesulla tensione di serraggio dei tiranti delle flan-ge di scambiatori ausiliari (Belleli).- Nell'area Caldaie Convenzionali è stato svilup-pato un codice di calcolo per la simulazione delcomportamento dinamico del circuito acqua-vapore di caldaie a combustibili fossili, checonsentirà di migliorare le prestazioni in condi-zioni di funzionamento ciclico.É stato progettato e realizzato un prototipo diseparatori di miscela ad efficienza maggiorataper i "flash tanks" del circuito di avviamentodelle caldaie a circolazione naturale (AnsaldoComponenti, Siet).Sono state sviluppate modifiche di progetto perle testine atomizzatrici e per l'impulsore di bru-ciatori a flussi paralleli da 50 Mwt che consen-

tono l'utilizzo di nafte pesanti oggi disponibilisul mercato a prezzi interessanti (AnsaldoComponenti).

- NeWArea Rete-2 sono stati condotti aggiorna-menti sulle valutazioni economiche effettuate inprecedenza e si sono determinati i parametrieconomici dell'impresa Rete-2 alla luce dellanuova situazione che si è ultimamente venuta acreare nel settore energetico.Nell'ambito dell'attivila di vantazione e monito-raggio dell'impatto ambientale è stata indivi-duata una procedura di Vantazione Impattoambientale (Via) che si pone in un'ottica inno-vativa oltre che nella precisa volontà di rispettodell'ambiente.

É stato fornito, da parte Enea, un supporto nel-la valutazione delle alternative per l'acquisizio-ne dei principali componenti dell'impianto ed èstata avviata la realizzazione di un modello disimulazióne dell'impianto.

Cariche di combustibile

- Nell'Area Combustibile Bwr ad Alto Fattore diCarico ed Alta Resa Energetica sono state effet-tuate presso il reattore Nsrr dello Jaeri (Giap-

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pone), delle prove di inserzione rapida di reatti-vità su campioni di combustibile innovato; taliprove sono finalizzate a verificare il comporta-mento di questo nuovo tipo di combustibile incondizioni operative estreme (F.N., Ansaldo).

E stato effettuato l'irraggiamento, nel reattoredi Halden (Svezia), di due sezioni di prova con-tenenti combustibile innovato per la caratteriz-zazione in pila (F.N.).

È proseguito l'irraggiamento, nel reattore diCaorso, di 9 elementi prototipi speciali. Tra il IVe V ciclo sono state effettuate misure non di-struttive e sostituiti alcuni segmenti da sotto-porre a rampe di potenza nel reattore di Stu-dsvik (Svezia) (F.N., Ansaldo).

- Nell'Area Nocciolo e Combustibile StandardBwr è stato realizzato, su progettazione intera-mente italiana, un primo prototipo sperimentalein grado di valutare la stabilità neutronica di unreattore Bwr; questo sistema potrà permettereun sofisticato monitoraggio delle condizioni dinocciolo e costituire un importante ausilio ope-rativo per il controllo del reattore (Enea, Ansal-do).

Sono stati realizzati prototipi per la qualifica-zione del processo produttivo delle griglie perAlto Lazio; questo ha permesso la qualificazio-ne di un fornitore italiano, la Frigostamp, deicomponenti elementari stampati di Zircaloy edInconel (Fiat-Ciei).

Sono state effettuate analisi delle fasi di avvia-mento del reattore spagnolo di Confrentes. Poi-ché detto reattore risulta del tutto simile adAlto Lazio, le competenze acquisite dai nostri •tecnici sono direttamente utilizzabili per il suoavviamento (Enea, Ansaldo).

- Nell'Area Combustibile Pwr sono state acqui-site le metodologie per l'analisi delle prestazio-ni di un nocciolo a bassa perdita neutronica eper la vantazione delle condizioni di refrigera-zione del nocciolo in caso di incidente (Nira).

É stato effettuato un intervento per la realizza-zione in Italia della fornitura delle barre di con-trollo per la centrale di Trino (Fiat-Ciei).

Strumentazione

- Nell'Area Sistemi di Protezione e Controllo èproseguita la partecipazione di personale ita-liano Enea ed Industria ai gruppi di lavoro ope-ranti presso la Westinghouse per lo sviluppodel Sistema Integrato di Protezione e Controlloa microprocessori del Pwr-Pun (Enea, Ansaldo,Esacontrol, Sepa).

Sono iniziate in ambito nazionale le prove preli-minari di qualifica su alcuni componenti del Si-stema. Presso l'Enea è stato realizzato e mes-

so a punto l'ambiente integrato di strumentihardware e software per l'attività di verifica delsoftware del Sistema, che verrà svolta nel cor-so del 1987.

- Nell'Area Monitoraggio Radiazioni è stata por-tata praticamente a termine l'azione di qualificarelativamente ai componenti del Sistema Moni-toraggio Radiazioni del Pec (Sepa).

- Nell'Area Componenti Vari di Strumentazionesono state svolte azioni di qualifica nell'ambitodei servizi di prova e certificazione a tariffeagevolate, a supporto delle forniture per gli im-pianti Pec e Alto Lazio.

Inoltre, è stata definita in collaborazione con ilCesi l'ingegneria di qualifica dei cavi per impie-ghi convenzionali.

- Nell'Area Sistemi di Supervisione Impianto èstata completata l'azione di supporto per le for-niture del Sistema Integrato di Supervisione diAlto Lazio (Ansaldo, Esacontrol); in quest'ambi-to sono state portate a termine le azioni riguar-danti la realizzazione di sistemi con architettu-ra di calcolatori ridondanti e la messa a puntodi strumenti hardware e software per la pre-

Sezione di prova dell'impianto Cfa-Psiche per esperien-ze sui preriscaldatori d'acqua di alimento (Enea-Centroricerche energia Casaccia).

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sentazione delle informazioni ai fini di ottimiz-zare l'interfaccia uomo-macchina.

- Nell'area Motori si è avviata un'azione di svi-luppo per motori asincroni per azionamenti efrequenze variabili, caratterizzati da alte poten-ze ed elevato numero di giri (Ansaido Compo-nenti).

Ciclo termico

- NeW'Area Preriscaldatori è stato sviluppato uncodice di calcolo per l'analisi di fenomeni dicondensazione (Cond 3) per i diaframmi a seg-mento sulla base dello studio metodologicoprecedentemente effettuato (Enea, Aco, Fbm),ed è stata definita la matrice per le prove infreon da svolgere sull'impianto sperimentaleCfa presso il Centro della Casaccia.

È stato anche esteso il programma di verificatermoidraulica (Ottprebe) ad una linea di preri-scaldatori per lo studio delle condizioni di "off-design" (Belleli). Sono state eseguite verifichee prove sperimentali presso Siet di Piacenza suprototipi di passo-d'uomo di preriscaldatori(Belleli, Siet), e sono state completate le verifi-che sismiche ed i confronti tra i risultati ottenutidai codici agli elementi finiti e dai metodi sem-plificati (Belleli).

Sono state compiute analisi di vibrazioni del fa-scio tubiera con metodologia analitica per inve-stigare gli aspetti termofludodinamici e mecca-nici (Aco, Fbm, Università di Genova).

È stato messo a punto il procedimento di sal-datura ed individuato il relativo sistema di guidadella torcia per la tecnica "narrow-gap" usatasu grossi spessori allo scopo di diminuire itempi di saldatura (una sola passata per stra-to) e di ottenere giunzioni di migliore qualitàmetallurgica (Belleli).

È stata avviata la caratterizzazione del manipo-latore e di sonde ultrasonore per lo sviluppo diun sistema automatizzato per controlli ultraso-nori nelle giunzioni tubo piastra ottenute con latecnica "internal bar welding" (Enea, Belleli).

- NelITlrea Condensatori è stata messa a puntouna metodologia di calcolo strutturale ed unatecnologia costruttiva per piastra tubiera deltipo a perdita nulla (Tosi).

È stata sviluppata una procedura interattiva perla trascrittura automatica di piastre tubiere tra-mite Cad e relativa verifica mediante applica-zioni a casi pratici (Belleli).

È stata conclusa la campagna sperimentale perlo studio della fluidodinamica del modello dicassa d'acqua di un condensatore per centraleda 1.000 MWe (Pwr-Pun) effettuata sul circuitoPrimo del Centro della Casaccia (Enea, Belleli).

È stato messo a punto un procedimento se-miautomatico di saldatura tra piastra tubiera inalluminio-bronzo e mantello in carbon-steel perpassare dall'accoppiamento flangiato conguarnizione a quello saldato, onde ottenereuna maggiore affidabilità di tenuta (Belleli).

- Nell'area Torri è stata conclusa la sperimen-tazione termoidraulica su prototipo di scambia-tore in fascio tubiera in plastica presso la so-cietà Balke-Durr e relativi studi sul raffredda-mento evaporativo (Belleli).

- NeW'Area Montaggi è stata sviluppata la tecni-ca costruttiva a moduli applicata al disiel diemergenza per Alto Lazio (Belleli).

- Nell'area Valvole è stata avviata la costruzio-ne dei prototipi di valvola di regolazione antica-vitazione per fluidi vaporizzati da sottoporre aprove di qualifica; l'attività è finalizzata alla for-nitura delle valvole di ricircolo dell'acqua di ali-mento per Alto Lazio (Nuovo Pignone).

- Nell'area Pompe è stata impostata l'esperien-za sui separatori liquido-gas per il pompaggiodi miscela greggio/gas da pozzi petroliferi off-shore (Enea, Nuovo Pignone).

- Nell'area Recupero Energetico è stato conse-guito uno studio tecnico-economico di dettaglioper un programma di sviluppo sulle caldaie direcupero (Enea, Fbm).

Gruppo turbina-alternatore

- Nell'area Palettature di Turbina è stata com-pletata la progettazione di massima e la valuta-zione dei costi dell'impianto della galleria suscarico di turbina a vapore che ha permesso diconfermare la validità della scelta fatta dall'E-nea di prevedere, presso i propri laboratori, unaattrezzatura che consenta di effettuare prove invapore umido con caratteristiche simili a quelledi una turbina reale (F. Tosi Industriale). È statoportato a termine il potenziamento del tunneltransonico Ansaido per la verifica delle perditedi profilo con il collaudo e la resa operativa delsistema interattivo con il calcolatore centrale(Ansaido Componenti).

È stata completata la caratterizzazione, analisie valutazione dei risultati di prove sperimentalidi erosione accelerata su provini e di screeningtra diverse soluzioni tecnologiche di protezionedelle palette di bassa tensione all'erosione, alfine di individuare la tecnologia alternativa al ri-porto di placchette di stellite sul bordo dellepalette (Enea, F. Tosi Industriale). Sempre suquesto tema è stato messo a punto un modellomatematico di interpretazione delle tecniche ditrattamento delle palette con laser ed "electronbeam" ed è stato concluso lo studio di fattibili-

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tà della misura, dell'erosione palette per attiva-zione di uno strato sottile (Enea).

- Nell'/Area Parti e Complessivo di Turbina è sta-ta completata l'acquisizione di un codice di cal-colo per vantazione di stress analysis di partidi turbina, che ha avuto un'importante ricadutasulla progettazione, particolarmente nell'analisistrutturale e negli aspetti vibratori delle palette,in termini di completezza ed affidabilità (F. TosiIndustriale).

È stato condotto a termine lo studio per la fatti-bilità di un rotore bassa pressione nucleare as-siemato per saldatura con definizione delle so-luzioni costruttive praticabili, dei materiali edelle tecniche di saldatura utilizzabili (AnsaldoComponenti); questa attività è volta alla possi-bilità di affrancamento dai vìncoli di mercatoestero per un prodotto strategico quale il rotoredi turbina.

- Nell'area Strumentazione e Servizi è stataconclusa l'attività di sviluppo di un sistema perl'avviamento automatico e la supervisione contecniche digitali per la gestione ed il monitorag-gio delle variazioni di velocità e di carico dellaturbina (Ansaldo Componenti).

È stata, infine, conclusa l'attività di definizionedi un sistema di strumentazione speciale per lavalutazione del comportamento delle macchine,nel tempo, con la stesura delle specifiche stru-

mentali e di trattamento dati di un sistema disorveglianza delle grandezze termodinamichecaratteristiche della turbina (Ansaldo Compo-nenti).

- NelIVlrea Alternatore-Diagnostica è stata com-piuta una verifica sulle possibilità di applicazio-ni diagnostiche nel gruppo turboalternatore ef-fettuando un'analisi generale del problema, unaanalisi delle cause che originano il fenomenodelle tensioni d'albero ed un'analisi conoscitivadello stato dell'arte relativo al fenomeno dellescariche parziali (Ansaldo Componenti).

- Nell'area Alternatore-Sviluppi di Macchina eAusiliari è stata portata a termine l'attività sulsistema di regolazione di tensione digitale conla definizione della struttura in termini matema-tici, costruzione del prototipo e prime prove(Ansaldo Componenti).

L'attività proseguirà in collaborazione tra An-saldo Componenti ed Enel/Cra con una serie diprove sul prototipo presso la Centrale di Mon-falcone alle quali parteciperà anche l'Enea.

Sono stati completati i rilievi sperimentali sia insala prove che in centrale (Torrevaldaliga Norde Malville) su statori, componenti e parti speci-

Impianto Vapore per prove di qualificazione su valvoledi sfioro e/o di sicurezza per Bwr e Pun (Enea-Centroricerche energia Casaccia).

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fiche di alternatori con riferimento agli aspettitermici al fine di una ottimizzazione del progettotermico degli alternatori (Ansaldo Componenti).

È stato inoltre completato l'allestimento delmodello termico di cava statore effettuando laprima campagna di prove su due semibobine,con verifica dei cicli termici simulanti gli avvia-menti ed i distacchi di rete dei generatori (An-saldo Componenti).

Tali risultati, unitamente a quelli conseguiti peril modello elettrodinamico, consentiranno neiprossimi anni ad Ansaldo Componenti di ripro-gettare in proprio le macchine elettriche rotanti(alternatori).

Materiali di base e semilavorati

- NeW'Area Materiali di Base e Semilavorati Fer-rosi è stata completata la fabbricazione di unavirola bocchelli fucinata destinata alla centraledi Po-1 (Terni). Sono stati fabbricati e caratte-rizzati prototipi di corpi cavi centrifugati in ac-ciaio austenitico (304 H e 347) per tubazioni dicentrali convenzionali (Tubificio di Solbiate). Èstata avviata un'attività di studio e controllo deiprocessi ossidativi nel forno di riscaldo di unimpianto di produzione di tubi medi senza sal-datura per impiego in impianti energetici e co-struzioni meccaniche al fine di migliorare laqualità e la competitivita del prodotto (Dalmi-ne).

- Nell'area Materiali di Base e Semilavorati nonFerrosi sono state avviate due attività nel setto-re dell'alluminio relative, rispettivamente, all'ot-timizzazione del processo di produzione prima-ria ed alla produzione di getti ad elevate carat-teristiche meccaniche mediante la tecnologia"squeeze casting" (Aluminia); obiettivo princi-pale di questa azione è l'incremento della com-petitivita del produttore nazionale di alluminio.

Inoltre, sono state avviate attività relative alLfabbricazione e caratte; izzazione di semilavo-rati prodotti a partire da titanio elettrolitico diproduzione nazionale (Elettrochimica M. Ginat-ta), alle messa a punto della tecnologia di fab-bricazione di tubi in titanio per condensatori adacqua di mare (Dalmine), allo sviluppo di unatecnologia innovativa di produzione di raccordiin titanio per impiego in impianti off-shore ed inambienti altamente corrosivi (Tetcubi), alla de-finizione di un progetto di impianto pilota per unnuovo processo elettrolitico di produzione di t i-tanio primario partendo direttamente dall'ossi-do minerale (Elettrochimica M. Ginatta).

- NeW'Area Superleghe è stata conclusa la fab-bricazione di sbozzati fucinati in superlega abase nichel di qualità nucleare (Deltasider); èproseguita l'attività relativa allo studio sui ma-teriali antiusura sostitutivi delle leghe al cobal-

to (Ansaldo); è stata avviata la messa a puntodi metodologie di caratterizzazione con metodinon distruttivi e tribologici di riporti duri in su-perleghe a base Ni e Fé (Fiat-Ciei); è iniziataun'attività relativa allo sviluppo delle tecnologie"Hot Isostatic Pressing e Vacuum PlasmaSpray" per riporti a base di polveri (Deltasider,Centro sperimentale metallurgico). È inoltrestata avviata una attività riguardante lo svilup-po della tecnologia di fusione a cera persa sot-to vuoto per getti di precisione destinati all'in-dustria avio, energetica e chimica (Deltasider,Centro sperimentale metallurgico).

Componenti minori e altricomponenti- HeW'Area Componenti e Servizi è stata portataa termine la qualificazione, presso Otomelara,di tre porte prototipiche antisabotaggio, proget-tate e realizzate da Ansaldo Componenti, conla collaborazione di Enel e Disp. È stata avviatala qualificazione, attraverso opportune provefunzionali di un prototipo di testa tensiomotrice,realizzato precedentemente, per l'apertura e lachiusura della testa del vessel di una centraleelettronucleare Bwr (Danieli). Sono state com-piute prove funzionali di qualifica del prototipodi attrezzatura per i controlli dimensionali dicomponenti di tubazioni assistite da calcolato-re (Camib). È stata portata a termine la messaa punto di una attrezzatura per la saldatura au-tomatica di profili curvi-piani, attraverso la rea-lizzazione e qualificazione di un prototipo ed èstato completato lo studio per lo sviluppo orga-nizzativo della Società (Nuzzo). Sono state ef-fettuate prove di irraggiamento di 14 prototipi divalvole a solenoide per impieghi di servizio(Morrei).

Inoltre è stata compiuta la progettazione per larealizzazione di un prototipo di generatore elet-trico ad induzione (Sistemi Erg), di un prototipodi valvola a solenoide per impieghi di processo(Bonetti, Selin) e degli stampi per la costruzio-ne di prototipi di giunzioni di pezzi d'armatura(Fiorentini).

- Nell'area Sistemi.di Ventilazione e Condiziona-mento sono state sviluppate soluzioni tecnolo-giche standardizzate per "treni filtranti" e "fancoolers" (Inso); è stata qualificata una piccolasocietà di ingegneria per eseguire la progetta-zione di componenti di impianti di ventilazionein regime di garanzia della qualità (Dsr); è statadefinita una metodologia di progettazione perla ottimizzazione economica per soluzioni co-struttive di canali e supporti e sono iniziate atti-vità relative alla creazione di una "Banca DatiFornitori" (Aerimpianti); è stata qualificata unaindustria tornitrice di servizi di montaggi mec-canici di impianti di ventilazione e condiziona-mento (Termotecnica).

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- Nell'/Area Sistemi Trattamento Rifiuti Radioattiviè stata avviata la progettazione di massima diun sistema per la concentrazione dei rifiuti li-quidi radioattivi prodotti da centrali elettronu-cleari (Fbm/Hudson); è iniziata la definizionedelle caratteristiche di un impianto pilota di"ossidazione" ad umido per la riduzione di vo-lume delle resine in polvere esaurite (Fbm/Hu-dson); è stata definita la specifica funzionale diun impianto di incenerimento dei rifiuti soliditecnologici combustibili (Enea, Castagneti,Snia Techint); è iniziata l'analisi e la definizionedelle varie soluzioni per l'automazione degli im-pianti di condizionamento ed immagazzinamen-to dei rifiuti radioattivi già infustati (Snia Te-chint, Cella); è iniziato lo studio del comporta-mento chimico-fisico delle resine in polvere uti-lizzate nelle centrali nucleari per la filtrazionedelle acque di processo (Enea, Interwat); è sta-to elaborato il progetto esecutivo di un sistemadi filtrazione magnetica per la separazione del-le particene magnetiche e paramagnetiche insospensione nell'acqua di processo di centraliconvenzionali ed elettronucleari (Timi).

Ricerche di sicurezza

- Nell'area Incidenti e Transitori è terminata larealizzazione dell'impianto sperimentale Spes(simulatore termoidraulico del circuito primariodi un Pwr-Pun) presso la Siet di Piacenza; èstato effettuato il collaudo generale dell'im-pianto ed è terminata la calibrazione di una pri-ma serie di strumentazione speciale per la mi-sura delle portate in bifase. Sono stati eseguitii calcoli per la preparazione delle prime provesperimentali dello Spes.

È terminata una prima fase di messa in eserci-zio dell'impianto Piper-One simulatore termoi-draulico del circuito primario di un Bwr, pressol'Università di Pisa, ed è stato organizzato unprimo "workshop" internazionale su questeproblematiche.

- Nell'area Informazioni Internazionali è statoseguito, con un'attiva partecipazione di tecniciitaliani, il Programma Internazionale Lace (ac-cordo Enea-Epri) per lo studio degli aerosolsnegli incidenti severi, con particolare riferimen-to ai meccanismi di ritenzione degli aerosolsnel contenimento.

È prevista per il 1987 la prosecuzione dell'ac-cordo con l'Epri per l'utilizzo di attrezzaturesperimentali Usa nel campo della mitigazionedelle conseguenze di incidenti nucleari (Pro-gramma Lace).

- NeU'Area Integrità Strutture è proseguito ilprogramma sperimentale presso il Cise sullameccanica della frattura di tubazioni e vessel. Irisultati sperimentali ottenuti insieme alla mes-sa a punto di modelli di calcolo opportuni, co-

stituiscono un fondamentale riferimento per lacomprensione del comportamento del vessel edelle tubazioni in presenza di difetti strutturali eper le decisioni che la Disp assume in materiadì normativa e criteri di progetto.

È stata inoltre portata a termine con successo,dal Politecnico di Torino, una campagna speri-mentale presso la centrale del Garigliano per lamessa a punto e verifica dei metodi di controllodella tenuta dell'edificio di contenimento.

- Nell'Area Incidenti Severi e Termini di Sorgentesono stati effettuati, dall'Università di Pisa edall'Asten, i calcoli di pre-test e post-test delleprove del Programma Internazionale Lace, siaper la parte termoidraulica del contenimentoche per il comportamento degli aerosols.

È proseguita l'attività di progettazione e realiz-zazione dell'impianto Sparta presso il Centrodella Casaccia per la verifica del fattore di de-contaminazione di una piscina d'acqua ingrande scala.

In particolare, sono state definite la matricedelle prove e la strumentazione speciale darealizzare per le misure degli aerosols.

Valutazione dati esercizio centrali- Nell'area Acquisizione e Selezione Dati diEsercizio sono stati avanzati contatti per l'ac-quisizione di dati di disponibilità di centrali ter-moelettriche Usa a combustibile fossile; è statacompletata la ricerca, iniziata precedentemen-te, sull'indisponibilità delle centrali nucleari nelmondo utilizzando i dati resi disponibili dallaBanca Dati Pris della laea (Enea, Università diRoma). I risultati della ricerca sono la base co-noscitiva per l'approfondimento selettivo e ra-gionato di ciascuna delle cause principali di in-disponibilità (fuori servizio maggiori di 50 ore) odi arresto rapido delle centrali nucleari.

- Nell'area Valutazione Dati di Esercizio i princi-pali risultati conseguiti riguardano analisi con-dotte sugli arresti rapidi (scram) della centraledi Caorso, sul comportamento in esercizio delletubazioni delle centrali Pwr-Usa, sul comporta-mento in esercizio delle centrlai Lwr a livellomondiale, con particolare riferimento alla cen-trale di Caorso, sui componenti del ciclo termi-co di una centrale nucleare. Tutte queste anali-si sono state particolarmente finalizzate alleanalisi post-Chernobyl.

Coordinamento delle areesperimentali esterne- Relativamente al Potenziamento degli Impianti,i risultati conseguiti si identificano, essenzial-mente, nella realizzazione e messa a disposi-zione degli Operatori Industriali nazionali di im-

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pianti ed attrezzature; in particolare: presso l'A-rea Sperimentale di Genova (Ansaldo Ricer-che) sono stati completati e col'audati gli im-pianti Orion-2, destinato alla effettuazione diprove Loca, e Scorpius per prove dinamiche adalta accelerazione; inoltre è stata completata ladotazione dell'Area che risulta ora l'unica inItalia nella quale è possibile eseguire tutto il ci-clo di prove di qualificazione di componenti de-stinati ad impianti nucleari ad eccezione delleprove d'irraggiamento.

Presso l'Area Sperimentale di Torino (Fiat Ciei)è stata completata la messa a punto del circui-to prova pompe primarie (Cppp) il quale è oradisponibile per i programmi di ricerca e caratte-rizzazione della pompa primaria di reattori adacqua in pressione, anche in condizioni ano-male e incidentali; quest'Area Sperimentale,con il completamento della prevista dotazioned'impianti, consente di collaudare, in condizionieffettive di funzionamento, componenti elettro-meccanici di impianto quali pompe, valvole,ecc.

Presso l'Area Sperimentale di Piacenza (Siet)è stata portata a compimento la valutazionetecnico-economica della realizzazione di unCentro Prova Grandi Componenti da realizzareriadattando la Centrale Emilia dell'Enel, al finedi disporre di attrezzature atte a sperimentare

Prototipo della pompa primaria modello 100D del circui-to prova pompe primarie (Fiat-dei).

turbine a vapore, valvole di processo di grandidimensioni, preriscaldatori di acqua, condensa-tori di vapore, ecc.

- Relativamente ai Servizi di Prova e Qualifica-zione lo sforzo sostenuto dall'Enea in relazioneal potenziamento delle Aree Sperimentali diGenova, Torino e Piacenza insieme a quello diaggregare le altre risorse e competenze distri-buite sul territorio nazionale, ha permesso lafornitura di servizi reali alle Imprese nazionali.L'intervento di Promozione Industriale è stato ditipo "a tariffa agevolata", attraverso il qualel'Enea ha finanziato parte del costo delle prove;interventi di questo tipo sono stati ottenuti peresempio nei confronti dei prodotti di aziendequali Fischer, Silena, Solezze e Rabaglio, Ital-set, Nuovo Pignone, Gavazzi, Tecnomatic, FiatAviazione, Pollice, Marconi, ecc.

Importanti risultati sono stati ottenuti anche nelcampo della ingegneria di qualifica; un esempioè la predisposizione, tramite il Cesi, dei piani diqualifica e delle specifiche di prova di cavi elet-trici destinati agli impianti termoelettrici e ter-monucleari dell'Enel.

Gli impianti installati presso le Aree sono statiutilizzati anche per prestare servizi al di fuoridella Promozione Industriale; per esempio,presso l'Area Sperimentale di Torino sono sta-te collaudate le pompe secondarie, primarie ecanale del reattore Pec e le pompe ausiliarieper Alto Lazio e le pompe per l'impianto Cirene.

- Relativamente ai Servizi di Informazione eConsulenza, organizzati centralmente dallosportello Casaccia e svolti localmente daglisportelli di Milano, Torino, Vercelli e Genova(operativo da fine anno), è stato realizzato unintervento su larga scala, avendo come interlo-cutori Associazioni di Categoria locali, per ladefinizione delle esigenze e per la corretta for-mulazione delle richieste di azioni promozionalidell'Enea. Sono stati attivati circa 150 interven-ti specifici di informazione sulla Promozione In-dustriale dell'Enea in generale e su quella svol-ta dal Dipartimento reattori termici in particola-re, hanno permesso il contatto con altrettanteAziende alle quali sono stale fornite, su richie-sta, informazioni sui problemi energetici, sul-l'innovazione tecnologica, sulla difesa dell'am-biente e della salute dell'uomo, sul risparmioenergetico e sulle agrobiotecnologie.

Inoltre, è stato realizzato un intervento su circatrenta Aziende, per la qualificazione professio-nale di personale specializzato (p. es. nella Ga-ranzia della Qualità e nella Saldatura).

Per interventi specifici, principalmente nel cam-po della Garanzia della Qualità, dei Controllinon Distruttivi, della Saldatura e della Certifica-zione dei Componenti, è stata fornita consulen-za a livello aziendale, avvalendosi delle AreeSperimentali dell'Enea e delle competenze

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specifiche interne; sono state svolte attività suprodotti d iv is i (p. es. valvolame, vernici, corpiilluminanti).

È stato organizzato un archivio computerizzatodi tutte le aziende entrate in contatto con il Di-partimento per azioni di Promozione Industriale;tale archivio permette una gestione razionaledelle informazioni relative ad oltre 600 Aziende.

La recente apertura dello sportello tecnologicodi Genova consentirà un'integrazione più effi-cace degli interventi promozionali dell'Enea inLiguria, dove sono stati avviati contatti con leAssociazioni provinciali di categoria.

Ingegneria Sperimentale

- Nell'y4rea Impianti e Attrezzature Sperimentali èstato studiato, sull'impianto Cfa-Fregene, ilcomportamento dinamico del generatore di va-pore in situazioni nominali ed incidentali e sonostati conclusi i tests per valutare la soglia di in-stabilità fluidodinamica del generatore stesso.

L'attività, relativa allo studio delle fenomenolo-gie all'interno dei preriscaldatori d'acqua d'ali-mento per la verifica dei codici di progetto, havisto l'assegnazione di tutte le gare e l'emissio-ne di tutti gli ordini per la realizzazione dell'im-pianto Psiche. Le prime sezioni di prova sonostate strumentate presso Fbm e saranno di-

sponibili in Casaccia, per il loro inserimentosull'impianto, entro il 1987.

Le valvole di sfioro e sicurezza previste per lacentrale Alto Lazio verranno qualificate sull'im-pianto Vapore la cui realizzazione è stata giàcompletata. L'impianto, le cui caratterisichetecniche consentono prove in condizioni opera-tive reali (portate di vapore fino a 120 kg/s allapressione di 8,6 MPa) è disponibile da novem-bre; le prove dì messa in esercizio sono iniziatee l'impianto ha raggiunto, alla fine dell'anno, lapressione di 4 MPa.

È stato completato il progetto dell'impiantoSparta per la determinazione sperimentale inscala significativa della capacità di filtraggiooperata dalla piscina di soppressione e sonostati approvvigionati tutti i componenti più critici.

È stato messo a punto l'impianto Ischia per stu-diare il comportamento delle resine polverizzatea scambio ionico, additivate con ammine, utili>zate per diminuire la concentrazione di ossidiradioattivi nell'acqua di processo dei Bwr. È sta-ta eseguita la prima prova sull'impianto ed èstata resa operativa la strumentazione digitale.

- Nell'area Termofluidodinamica e Sicurezza Nu-cleare sono state eseguite sul circuito Primo leprove di visualizzazione delle zone di turbolen-za presenti nella cassa d'acqua del condensa-

Simulatore d'ingegneria dell'impianto Pwr-Pun installa-to presso il Centro ricerche energia Casaccia.

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tore di impianti termoelettrici di potenza con loscopo di ottimizzare il progetto per evitare fe-nomeni di erosione all'imbocco dei tubi. Sonostate utilizzate anche tecniche di misura inno-vative come il processamento dell'immaginemediante computer e l'anemometria laser.

Uno sforzo particolare è stato compiuto nelcampo della sicurezza nucleare. Oltre alle giàcitate attività sul comportamento del generato-re di vapore in condizioni incidentali e sulla ri-tenzione degli aerosols in piscina, sono stateeseguite varie esperienze sulle fenomenologiedi fluidi bifase (in particolare crisi termica intransitorio, condensazione in disequilibrio ter-modinamico, efflussi critici).

Inoltre sono stati prodotti vari studi relativi agliincidenti severi, con particolare attenzione aChernobyl.

- Nell'area Tecnologie Industriali dei Componentilo sfozo maggiore è stato concentrato sugliesami non distruttivi. In particolare, per aumen-tare l'affidabilità dei sistemi diagnostici utilizza-ti nelle ispezioni dei componenti, è stata messaa punto la procedura di caratterizzazione deitrasduttori e delle apparecchiature ad ultrasuo-ni.

Sono state applicate nuove metodologie perl'analisi di saldature ed è iniziata l'interiorizza-zione di metodi innovativi nel campo degli ultra-suoni e delle correnti indotte.

Le applicazioni di alcune tecniche per controllinon distruttivi, sono risultate valide anche insettori non ingegneristici intervenendo sia incampo medico sia nella salvaguardia del patri-monio artistico. È proseguita la realizzazione diun prototipo di microsaldatrice con controllo diprocesso mediante elaboratore ed è iniziato iltrasferimento del know-kow sulle tecniche diinstallazione di microtermocoppie verso la pic-cola industria.

comportamento dinamico degli impianti tipoBwr a partire dai dati sperimentali delle centralidi Caorso ed Alto Lazio.

- Nell'area dei Sistemi di Supervisione, Protezio-ne e Controllo, sono stati acquisiti e provatistrumenti per l'ulteriore sviluppo degli ambientidi ingegneria del software per la verifica e lavalidazione di sistemi di diagnosi, analisi e su-pervisione di impianti nucleari e convenzionali.

È stata avviata l'attività per la computerizzazio-ne delle procedure operative d'impianto, conl'obiettivo di aumentare ulteriormente la sicu-rezza complessiva della centrale.

- Nell'area dei Sistemi di Elaborazione Dati èstato realizzato (e reso in parte disponibile al-l'utenza esterna all'Ente), un sistema di Ban-che Dati sulla normativa e sulle caratteristichedi processo, di progetto e di mercato su com-ponenti e parti di impianto prevalentemente asupporto delle Piccole e Medie Imprese inte-ressate ad operare in settori tecnologici avan-zati.

Sono stati sviluppati modelli simbolici per larealizzazione di Sistemi Esperti per aiuto ope-ratore nella conduzione d'impianto; è stata inol-tre realizzata la struttura per lo sviluppo di unSistema Esperto per la diagnosi di guasti incampo industriale.

Sono stati ulteriormente sviluppati e messi apunto sistemi di acquisizione, trattamento emodellizzazione di segnali d'impianto: partico-lare menzione merita la realizzazione diun si-stema di acquisizione dati autotrasportato peril prelievo dei dati da impianti industriali anchein condizioni particolarmente difficoltose.

Divisione metodi di progettazione

- NeU'Area dei Sistemi Termofluidodinamici, ter-minate le attività di installazione e collaudo inCasaccia del Simulatore d'Ingegneria dell'Im-pianto Pwr-Pun, è stato avviato lo studio ditransitori significativi d'impianto. In particolare,sono state riprodotte le sequenze incidentali diThree Mile Island e Chernobyl che hanno dimo-strato la maggior sicurezza intrinseca di un im-pianto tipo Pwr-Pun rispetto agli altri.

Sempre sulla base dell'evento Chernobyl è sta-to eseguito un esauriente e tempestivo studiosul reattore sovietico al fine di evidenziarne gliaspetti critici di sicurezza e metterlo a confron-to con i reattori occidentali.

Sono infine continuati gli studi per identificare il

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ReattoreCirene

ATTIVITÀ SVOLTA NEL 1985

Durante il 1985 le attività sul Cirene sono pro-seguite con regolarità ed in buon accordo conle previsioni programmatiche.

Per l'isola nucleare, a metà aprile é stata effet-tuata, con esito positivo, la prova idraulica delcircuito primario ed alla fine dell'anno i montag-gi meccanici risultavano ultimati. Contempora-neamente è iniziato il graduale ripiegamentodal cantiere della forza lavoro, che, in accordocon le organizzazioni sindacali, troverà in parteutilizzazione nelle aree di impianto (Bop) anco-ra in fase realizzativa ed in parte sarà avviataverso altre opere da realizzare nel territoriodella provincia di Latina.

Le principali indicazioni sulle attività effettuatenel 1985 sono le seguenti:

- sono state ultimate tutte le opere civili, con lasola esclusione dell'edificio effluenti gassosidel Bop e sono iniziate le finiture, il cui pro-gramma di realizzazione deve tener conto delleesigenze delle prove di collaudo; è in corso dicompletamento la rete di adduzione e scaricodell'acqua di mare per la refrigerazione dell'im-pianto ed è iniziata la sistemazione dei piazzalie la costruzione del parco serbatoi;

- il montaggio di tutti i sistemi dell'isola nuclea-re è completato ed è in piena esecuzione lastesura dei cavi elettrici. Nell'area del Bop è ri-sultata montata la turbina, l'alternatore, il con-densatore ed è di prossimo inizio il montaggiodei rimanenti impianti;

- è iniziata la procedura per poter dare inizioalle prove di avviamento del sistema diesel diemergenza, mentre sono in avanzata fase dimessa a punto le attrezzature ed i codici di fun-zionamento del Digital Control Center;

- l'attività di fornitura del combustibile nel 1985ha visto completati o comunque avviati tutti gliordini relativi a materiali componenti da approv-vigionare ed stata quindi concentrata sui pro-cessi di fabbricazione e sui controlli di qualità;

- l'attività relativa alla preparazione dell'avvia-mento dell'impianto ha affrontato i problemi ri-guardanti la preparazione delle prove di avvia-mento ed, in particolare, l'elaborazione delleprocedure e delle specifiche di prove nella for-ma di acquisizione di dati e di sviluppo di meto-di, tecniche e proposte per lo start-up e la ca-ratterizzazione dell'impianto. È stata, altresì,approfondita e sviluppata l'attività progettualee realizzativa, in collaborazione con Ansaldo,del sistema rilevamento eventuali difetti cheporterà all'acquisizione all'impianto Cirene diuna testa di misura, del tipo già sperimentato

sugli impianti canadesi ad acqua pesante, indi-spensabile per l'esercizio dei prototipo ma diestremo interesse anche ai fini del rilevamentodi dati e tecniche di misure utilizzabili in altriimpianti;

- l'area della garanzia della qualità nel corsodel 1985 ha continuato la sua attività di super-visione del Manuale garanzia della qualità edelle .modalità gestionali e di revisione delleprocedure a seguito della costituzione di un ar-chivio unico per la gestione dei documenti dicommessa;

- l'attività autorizzativa è proseguita con l'ap-provazione del Progetto particolareggiato 10/111(sistema off-gas e ventilazione edificio off-gas)e con l'elaborazione dello schema di Rapportofinale di sicurezza. La vigilanza della Disp pres-so le aziende manifatturiere e soprattutto incantiere è continuata con regolarità assicuran-do il pieno rispetto delle norme e dei requisiti disicurezza dell'impianto in corso di realizzazio-ne.

DATI DI BILANCIO PER LE ATTIVITÀSVOLTE DALL'ENEA NEL 1935

STANZIAMENTI 55,594 miliardi

Progettazione e realizzazioneisola nucleare 85,44%Altri contratti 3,94%Preparazione attivitàsperimentali impianto 7,71%Acqua pesanteCombustibile 2,91%

IMPEGNI 54,440 miliardi

Progettazione e fornituraisola nucleare 87,25%Altri contratti 3,08%Preparazione attivitàsperimentali impianto 7,65%Acqua pesanteCombustibile 2,02%

PAGAMENTI 95,115 miliardi (*)

Progettazione e fornituraisola nucleare 97,40%Altri contratti 0,10%Preparazione attivitàsperimentali impianto 0,18%Acqua pesante (**)Combustibile 2,32%

(*) Di cui: 45,416 miliardi di lire su impegni relativi albilancio 1985, 49,699 miliardi di lire su impegni relativia bilanci precedenti.(**) I pagamenti ultimi relativi alla fornitura di acquapesante sono previsti alla data della consegna.

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Attività di completamentoe preavviamento

L'avanzamento dell'impresa sul finire del 1985è stimata al 90%.

A circa metà dell'anno, approssimandosi ladata di completamento delle attività più rilevan-ti di cantiere, Enea ed Enel, riuniti in appositaCommissione, hanno ritenuto maturi i tempi peraggiornare alle nuove esigenze dell'impresa ilrapporto contrattuale con l'Ansaldo, fornitoredell'isola nucleare, verificare la pianificazionegenerale dell'impianto tenendo anche nel dovu-to conto le variazioni all'assetto organizzativodella Committenza che deriveranno dalla pre-senza della costituenda Società Cirene. Si èpervenuti, cosi, alla stipula del III Atto aggiunti-vo al contratto di fornitura dell'isola nucleareche fissava alla prima metà dell'1986 il comple-tamento dei montaggi forfettizzandone il costoentro il limite delle disponibilità finanziarie ap-provate dal Cipe.

Nella stessa occasione è stato, altresì, provve-duto a concordare gli impegni, sempre in misu-ra forfettaria, per le finiture dell'isola nucleareed a programmare contrattualmente le provepre-operazionali e combinate fino alla data delcaricamento del combustibile, evento quest'ul-timo legato inscindibilmente all'operatività dellaSocietà Cirene ed all'acquisizione alla stessadella licenza di esercizio.

Per le rimanenti parti, dell'impianto tutti gli ordi-ni ed appalti rilevanti sono già operanti al 31 di-cembre 1985, con la sola eccezione dell'appal-to strumentazione in corso di definizione.

Nel corso del 1985 gli Enti committenti Enea edEnel, nonché il sistemista Nira hanno riservatonotevole impegno nelle rispettive attività realiz-zative dell'impianto Cirene, allo scopo di rispet-tare le date programmate per il completamentodell'impianto medesimo.

Con l'avvenuta approvazione della legge 250 in

Reattore Cirene. Vista prospettica dell'edificio serviziausiliari e dell'edificio turbina al dicembre 1985.

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data 31 maggio 1985, Enea ed Enel sono statiautorizzati a costituire una società per esercirel'impianto. Tale organismo dovrà essere ope-rante alla data de! caricamento del combustibi-le essendo peraltro chiamata entro tale data, adimostrare la sua idoneità per il trasferimentodella titolarietà del "nulla osta alla costruzio-ne".

Sono stati predisposti e concordati da partedell'organo tecnico-decisionale dell'impresaCirene (Comitato dì coordinamento tecnico) gliinterventi per gestire la fase di prove preopera-zionali e fronteggiare le esigenze relative allasuccessiva fase di avviamento.

Qui di seguito sono riportati in maggior detta-glio gli elementi relativi all'evoluzione delle atti-vità svolte tra Enea, Enel e Nira nelle varie areedi rispettiva competenza.

Opere civili dell'isola nucleare - L'attività svoltanei 1985 vedo già completate tutte le opere ci-vili dell'isola nucleare.

Opere civili del Bop - Le opere civili sono in fasedi completamento con l'unica eccezione dell'e-dificio off-gas per cui i lavori delle strutture inelevazione risultano realizzati al 50%.

Per i rimanenti edifici le strutture in elevazionesono ultimate ed in particolare per l'edificioservizi ausiliari è anche a buon punto l'allesti-mento delle finiture.

Montaggi- Al dicembre 1985 il montaggio mec-canico delle componenti e sistemi dell'isola nu-cleare risulta ultimato.

È in pieno svolgimento la stesura dei cavi elet-trici ed in alcuni casi sono stati eseguiti i colle-gamenti provvisori per la messa a punto deglistrumenti di calcolo.

Nella rimanente parte dell'impianto (Bop) ècompletato il posizionamento del cavalietto, delturbogeneratore e condensatore.

Il completamento dei montaggi del Bop, e le re-lative prove preoperazionali, avverrà gradual-mente fino al 1987 ed é programmato in mododa non interferire con lo svolgimento delle pro-ve di avviamento dell'isola nucleare.

Con il completamento delle fasi più impegnati-ve dei montaggi, ha preso avvio l'attività di pre-disposizione delle specifiche e procedure diprove. L'attività curata del gruppo di lavoro del-l'Enel, coadiuvato da personale Enea, è svoltoin cantiere con la collaborazione del fornitoreAnsaldo-Nira ed ha portato al 31 dicembre1985 alla definizione di una notevole documen-tazione tecnica.

È iniziato, con corsi preliminari svolti in cantie-

re, l'addestramento del personale Enel ed Eneagià disponibile e sono stati finalizzati separata-mente da Enea ed Enel accordi con I'Aecl (Ato-mic Energy Canada Ltd) e l'Ontario Hydro per ilproseguimento della preparazione del persona-le su impianti canadesi già funzionanti o in fasedi collaudo. È previsto un primo trasferimento dipersonale Enea presso l'impianto di Bruce (Ca-nada) a partire da aprile 1986 e della durata disei mesi.

Contratti deliberati

- Ili Atto aggiuntivo al contratto base con laElc-Electroconsult per aumento di prestazionidi supporto tecnico alla realizzazione dell'Im-pianto Cirene, relativamente all'attività di ge-stione connessa svolta dall'Enel in base alla vi-gente convenzione.

- Atto aggiuntivo al contratto base con l'Aecl-Engineering Company per l'estensione delle at-tività previste dal contratto medesimo nell'areadella progettazione esecutiva, della qualificadei processi di fabbricazione e della documen-tazione di licensing.

- Contratto con la Siet per una campagna spe-rimentale sulle cadute di pressione nel canaledi potenza Cirene.

- Contratto con l'AecI per la prestazione di ser-vizi di supporto nell'area di ingegneria, in rela-zione all'avviamento ed alla sperimentazionedell'impianto Cirene.

- Contratto con la ditta Ontario-Hydro (Cana-da) per la fornitura della testa di misura "Ci-gar" e del sistema di acquisizione/elaborazio-ne dati da installare presso l'impianto Cireneper l'ispezione in servizio dei canali di potenza.

- Contratto con l'Ansaldo-Componenti per lafornitura dei dispositivi di movimentazione econtrollo della testa di misura "Cigar" per l'i-spezione in servizio dei canali di potenza del-l'impianto Cirene.

- Ili Atto aggiuntivo al contratto Enea/Ansaldo-Nira n. 952 per la forfettizzazione delle attivitàdi completamento della realizzaizone dell'im-pianto Cirene.

Fornitura del combustibile

Nel 1985, completati tutti gii ordini relativi amateriali e componenti da approvvigionare, l'at-tività di fornitura del combustibile è stata con-centrata sui processi di fabbricazione nonchésui controlli di qualità onde poter pervenire il

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più rapidamente possibile alla qualificazionedegli stessi, fase preliminare alla fabbricazionedei fasci di combustibile. Le attività svolte nelcorso del 1985 sono brevemente descritte,suddivise nelle Aree di ingegneria, fabbricazio-ne e di garanzia della qualità.

Ingegneria - La revisione della progettazionecondotta sia a seguito di modifica dei dati dioperazione del combustibile da parte del siste-mista Ansaldo-Nira, sia a seguito dei primi que-siti emersi nell'ambito dell'istruttoria del pro-getto particolareggiato presso Enea-Disp. sista concludendo con un giudizio di geneialeadeguatezza del disegno e delle specifiche an-che nelle nuove condizioni esaminate.

Per ogni componente del combustibile, nonchéper il prodotto finito sono state emesse le spe-cifiche di prodotto che dettagliano i processi difabbricazione, i controlli di qualità ed i livelli diqualità del componente, prodotto intermedio ofinito, cosi da rendere più agevole per il fabbri-cante il compito della emissione dei propri pianidi qualificazione.

Fabbricazione - Con l'arrivo in Ifec degli ultimilotti dei tubi di guaina, sono stati completati gli

Edificio piscina del reattore Cirene. Carroponte della li-nea di trasporto del combustibile ultimato e in attesa diprova.

approvvigionamenti dei materiali strutturali inzircaloy-2, e sono stati avviati i relativi controllidifettoscopici. Pressoché completata é pure lafabbricazione dei dischi in grafite per i fasci at-tivi e dei tondi sempre in grafite per i fasci finti.

Avanzata è la fornitura della pastiglie in biossi-do di uranio da parte dei'a Fn in quanto sonostate positivamente superate, dopo alcuni in-terventi migliorativi dei processi, le qualificazio-ni della fabbricazione delle pastiglie, che purpresentavano aspetti di prototipicità; questa at-tività ha coinvolto per la prima volta nella suainterezza la catena ispettiva dalle Unità di com-mittenza Cirene e Dipartimento del combustibi-le, all'Unità garanzia della qualità Enel-Dco, al-l'Organismo di vigilanza Enea-Disp.

Al completamento delle attività descritte, lostato di avanzamento globale è risultato limita-to al 42,5%.

Preparazione delle attivitàsperimentali dell'impianto

I problemi affrontati nel corso del 1985 hannoriguardato essenzialmente la preparazione del-le prove di avviamento. È infatti sostanzialmen-te diminuito il peso relativo della componente di

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sorveglianza tecnica sulla progettazione, men-tre è corrispondentemente aumentato l'impe-gno di supporto progettuale alle prove nella for-ma di acqusizione di dati e di sviluppo di meto-di, tecniche e proposte per lo start up e la ca-ratterizzazione dell'impianto.

Nell'area di Neutronica sperimentale, ìa campa-gna di precommissioning fisico nella critical fa-cility Rb-3 è proseguita con l'esecuzione di mi-sure di distribuzione fine di potenza in elementitipo Cirene. Il completamento di queste espe-rienze di scansione gamma - estese a confi-gurazioni di nocciolo comprendenti una barrabifase simulata - è previsto nel 1986.

Nell'area di Dinamica e sistema di calcolo, è pro-seguito con notevole profitto il lavoro di revisio-ne della modellistica e della codifica dei codicidi termoidraulica in transitorio. È stata ancheelaborata una proposta di potenziamento delcodice "Tico" per renderlo di più affidabile ap-plicabilità nell'interpretazione dei dati di alcuneprove sull'impianto.

Nell'area di Sorveglianza e controllo, una partedel lavoro è stata forzatamente dedicata allarevisione e sorveglianza di documentazione diprogetto, relativamente ai sistemi di automazio-ne. Un rilevante contributo alla predisposizionedelle prove (già a livello funzionale o preopera-

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zionale) dei sistemi di protezione, è stato forni-to sotto forma di una proposta di configurazio-ne di prova a controllo centralizzato, facilmenteestensibile ad altri sistemi e ad altri livelli.

Nell'area dei Componenti meccanici speciali, èproseguito efficacemente il difficile lavoro -svolto in collaborazione con l'Enel - con valuta-

Reattore Cirene. (A sinistra) Circuito dell'acqua pesan-te: scambiatore di calore a montaggio ultimato. (Sotto)Una console di comando del Digital Control Center del-la sala manovra assiemato in fase provvisoria per mes-sa a punto di apparecchiature e del programma di cal-colo.

Attività di autorizzazione

L'intero programma di licensing ha suddiviso l'impiantoin 24 Progetti particolareggiati. La situazione autoriz-zativa, al dicembre 1985, vedeva approvati i seguentiprogetti:

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Sistema del contenimento

Edificio reattore

Sistema manipolazione del combustibile

Assieme reattore e sistema del moderatore

Sistema termovettore primario e connessi

Sistema smaltimento rifiuti radioattivi liqui-di e semiliquidi

Sistema di raffreddamento post-incidente

Sistema di ventilazione locale sala mano-vra

Sistema di ventilazione edifìci dell'isolanucleare

Sistema di ventilazione degli edifici delBop

Sistema off-gas e sistema ventilazionedell'edificio off-gas

Sistema impianti elettrici

Sistema di arresto rapido

Sistema spruzzi del contenitore

Sistema di protezione della strumentazio-ne nucleare e della strumentazione di pro-cesso

Sistema di regolazione ed interfaccia conl'operatore

Sistema di raffreddamento componenti ri-levanti

Sistema antincendio

Sistema di monitoraggio radiazioni

Sistemi di comunicazioni

Edifici ausiliari e trattamento condensato

Edifici piscina, trattamento effluenti e col-legamento reattore-turbina

Edifici sala manovra, diesel, gallerie

Torri e galleria

Edificio off-gas e camino

Restano, pertanto, da approvare i seguenti progetti:

7/Add.B7/Add.A17

Trattamento scarichi lavanderiaMagazzino dei rifiuti solidi radioattiviCombustibile

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zione delle modifiche apportate al sistema di ri-cambio combustibile, allo scopo di definire lerelative specifiche di prova (in officina e in can-tiere). Nella stessa area è stato completato ilprogetto di riferimento dei dispositivi di movi-mentazione e controllo dello strumento d'ispe-zione in servizio (Isi) mdei canali di potenza; diquest'ultimo, sono inoltre state definite e con-cordate le specifiche relative al funzionamentoe all'analisi di dati. Entrambi gli ordini di fornitu-ra, come previsto, hanno potuto essere emessientro il 1985, verso Ontario Hydro (testa di mi-sura "Cigar") e Ansaldo-Componenti (sistemadi movimentazione e controllo).

zione del Manuale e relative procedure gestio-nali presso il fabbricante;- effettuazione di visiste ispettive, predispostedal fabbricante, su fornitori di componenti mec-canici (Ansaldo) e pastiglie di UO2 (Fn);- partecipazione alle attività di valutazione ese-guite dal fabbricante allo scopo di selezionareil fornitore al quale passare l'ordine per il tra-sporto del combustibile.

Risorse umane e finanziarie

Garanzia della qualità

Le attività di progettazione e fabbricazione delcombustibile Cirene sono gestite in regime digaranzia della qualità. Pertanto, nel corso del1985, è continuata l'attività di supervisione dicompetenza del Servizio garanzia della qualitàdell'Unità Cirene.Questa attività è svolta sia all'interno dell'orga-nizzazione di committenza che di quella prepo-sta alla fabbricazione. Relativamente alle attivi-tà interne si possono individuare le seguentiazioni:- controllo sull'attuazione del Manuale garanziadella qualità e delle procedure gestionali;- emissione delle procedure gestionali man-canti, di supporto al Manuale, e necessarie al-l'attivazione del sistema di garanzia della quali-tà;

- revisione di alcune procedure, necessaria aseguito della costituzione di un archivio unicoper la gestione della documentazione di com-messa;- revisione dei documenti tecnici emessi dal Di-partimento ciclo del combustibile.In particolare nell'ambito delle attività di ap-provvigionamento e fabbricazione si possonosegnalare le seguenti attività:- esame della revisione del Manuale garanziadella qualità presentato dal Dipartimento ciclodel combustibile e già precedentemente appro-vato;- esame e approvazione delle procedure ge-stionali di supporto al Manuale sopra citato;- esame della documentazione emessa dal fab-bricante e dai suoi fornitori relativa alla fornitu-ra di componenti per l'assemblaggio degli ele-menti di combustibile;- verifica, tramite visite ispettive, dell'applica-

Gli stanziamenti Enea per le attività Cirenesono ammontati nel 1985 a circa 55,594 miliar-di di lire.Di tale cifra sono stati impegnati circa 54,440miliardi di lire, pari a circa il 97,92% del totale.

I pagamenti effettuati nel 1985 dall'Enea nell'a-rea Cirene sono ammontati a circa 95,115 mi-liardi di lire (49,699 miliardi di lire relativi a im-pegni assunti precedentemente al 1985 e45,416 miliardi di lire per impegni assunti sulbilancio di tale anno).

A fine dicembre 1985 il personale Enea impe-gnato nelle attività Cirene ammontava a 129unità, di cui:

- 61 presso l'Unità reattore Cirene;- 49 presso il Dipartimento ciclo del combusti-bile;

- 19 presso la Direzione sicurezza nucleare eprotezione sanitaria.

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ATTIVITÀ SVOLTA NEL 1986

Durante il 1986 è stata ultimata l'Isola Nuclea-re ed hanno avuto inizio le prove preoperazio-nali dei sistemi rilevanti.L'attività realizzativa del Bop - impianti ausiliari- continuerà nel corso del 1987 e le previsionidi completamento sono svincolate dall'esecu-zione delle prove.Le principali indicazioni sulle attività svolte nel1986 sono le seguenti:

- risultano ultimate le opere civili e buona partedelle infrastrutture. È sospesa l'ultimazionedell'Edificio effluenti gassosi del Bop, perchélegato all'iter autorizzativo non ancora conclu-so;

- sono stati completati tutti i montaggi dell'IsolaNucleare, comprese le parti elettriche e la mag-gior parte delle finiture;- sono iniziate le prove preoperazionali chehanno interessato i diesel di emergenza e lasala manovra. Il programma di attività che pre-cede le prove combinate non ha avuto, nell'an-no, lo sviluppo previsto a causa di difficoltà or-ganizzative della struttura Enel di avviamento inparte connesse anche alla mancata costituzio-ne della Società Cirene;- la fabbricazione del combustibile - elementidella prima carica - seppure non ancora inizia-ta in maniera sistematica, è stata di fatto avvia-ta con la messa a punto della linea e con laqualificazione dei processi di lavorazione;- l'attività di preparazione delle attività speri-mentali dell'impianto ha progredito notevolmen-te nell'ambito dei codici e con l'approntamentodelle attrezzature per i controlli pre-service edin-service.Notevole impegno è stato inoltre riservato allavalutazione dell'incidente di Chernobyl ed alleverifiche aggiuntive di progettazione, che han-no permesso di riconfermare la validità dellescelte e delle soluzioni adottate per il Cirene;- le attività relative alla garanzia di qualità han-no riguardato la supervisione sulla fabbricazio-ne del combustibile è sulle attrezzature di ispe-zione per l'esercizio. È stato, inoltre, riveduto ilpiano di garanzia della qualità per le attività diavviamento, al fine di adeguarne i contenuti allemutevoli esigenze organizzative della strutturaEnel di avviamento, adeguandone di volta involta i contenuti alla normativa (Dpr 185/64);- è stata completata la prima fase di addestra-mento del personale presso gli analoghi im-pianti canadesi;

- l'attività autorizzativa non ha avuto gli auspi-cati sviluppi: continuerà nel 1987 l'istruttoriaper l'approvazione del Progetto Particolareg-giato n. 17 - combustibile - in cui sono conflui-te tutte le riserve emerse da parte dell'Autoritàdi Controllo a valle dell'approvazione già avve-nuta dei singoli Progetti Particolareggiati oltrealle problematiche conseguenti all'incidente diChernobyl.

Valutazione delle attività nel corso dell'anno daparte ctegfi Organi preposti alla gestione dellaConvenzione Enel-Enea. È proseguita da partedel Comitato di Coordinamento Tecnico, orga-nismo della Committenza esteso anche allapartecipazione dell'Ansaldo e dell'Autorità diControllo, Enea-Disp, l'azione di verifica pro-grammatica e di controllo dei costi.Sempre maggior rilievo hanno acquistato nelcorso dell'anno le ricadute negative della man-cata costituzione della Società per l'esercizioCirene - approvata con la legge 250 del 30maggio 1985 - che hanno condizionato la defi-nizione dell'assetto organizzativo della struttu-ra di esercizio dell'impianto la cui funzione è in-dispensabile sin dalla fase di prova.

Per non rallentare lo sviluppo delle attività pia-nificate sono state prese, nell'ambito dellaCommittenza Enea ed Enel, diverse iniziativeche non sempre però hanno potuto far frontealle esigenze dell'avviamento ed alle garanzierichieste dall'Autorità di Controllo.

Ciò ha comportato inevitabili contrattempi chesi ripercuoteranno sulle date finali di carica-mento del combustibile.

Tempi di avviamento dell'Impianto. Mentre per gliaspetti realizzativi le previsioni possono dirsisostanzialmente verificate, ritardi, non recupe-rabili, si sono presentati sull'attività di prova diavviamento.La natura dei vincoli che condizionano tuttora ilregolare sviluppo delle attività impedisconoprevisioni attendibili sul futuro.

Realizzazione impiantoOpere civili dell'Isola Nuclearee del Bop

Le opere civili dell'Isola Nucleare sono statecompletate, sono procedute per tutto il 1986 esaranno ultimate nel 1987 le finiture, il montag-gio degli infissi e la sistemazione delle aree edei piazzali.

Per gli impianti ausiliari, ad esclusione dellasola parte di edifici per cui non è ancora con-cluso l'iter autorizzativo, le opere civili sono invia di ultimazione.

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L'avanzamento globale sull'intero appalto conl'impresa civile (Isola Nucleare e Bop) è valuta-to al 95%.

Fornitura e montaggi

Completate le attività relative all'Isola Nuclearegià dal 1985, l'avanzamento realizzativo delBop, che avviene in ombra alle prove dell'IsolaNucleare, e senza interferire con le stesse, haraggiunto il 66% per l'approntamento delle for-niture e del 40% per i relativi montaggi.La conclusione delle attività del Bop e delleprove pre-operazionali degli impianti che nefanno parte è previsto che avvenga entro il ter-mine di ultimazione dell'avviamento dell'IsolaNucleare.

Attività di avviamento

Al 31 dicembre 1986, risultano già completati ipassaggi di consegna dall'area di costruzioneall'avviamento del sistema elettrogeneratore diemergenza (Diesel 1 e 2) e di una delle due di-visioni elettriche della sala manovra.È stata completata anche la prova di funziona-mento di uno dei due gruppi Diesel.

Addestramento del personale

Durante il 1986, è stata sviluppata la fase diaddestramento del personale; oltre ai corsi for-mativi tenuti in cantiere da parte dell'Ansaldo, eche hanno riguardato la maggior parte del per-sonale già presente sull'impianto, è stata orga-nizzata la partecipazione del personale dispo-nibile e destinato al futuro esercizio del Cirene,ai corsi di addestramento e qualificazione tenu-ti dall'Enel presso il Centro di Piacenza.

È stato inoltre svolto l'addestramento del per-sonale presso analoghi impianti nucleari cana-desi (Bruce) attraverso corsi di formazione didurata variabile da 2 a 6 mesi.Nel 1986, per l'Enea l'addestramento ha riguar-dato otto unità per un periodo medio di 5 mesi.È stata già ritirata l'acqua pesante acquistatadall'AecI (48,81) ed è stato realizzato in cantie-re un deposito per l'immagazzinamento, dotatodi apparecchiature di controllo e delle salva-guardie prescritte.In base all'accordo Enea-Aecl, per la fornituradell'acqua pesante, è stato perfezionato l'ac-quisto di un ulteriore quantitativo di prodotto(circa 9 t) al fine di rendere disponibile al sitoCirene l'intero fabbisogno. Il ritiro e l'immagaz-zinamento di quest'ultimo quantitativo di acquapesante avverrà entro il 1987.

Fornitura del combustibilePer la fornitura della prima carica di combusti-bile del reattore Cirene, l'Enea-Unità Cirene haprovveduto alle azioni connesse con la proget-tazione e con il controllo durante le varie fasi difabbricazione che viene realizzata a cura delDipartimento Ciclo del Combustibile pressol'Impianto Ifec del Centro di Saluggia, nelle duespecifiche aree di Ingegneria e di Fabbricazio-ne vera e propria.

Ingegneria

A seguito della revisione del progetto, già con-clusa nel 1986, è stato approntato il nuovo Ma-nuale di Progetto, mentre non è risultato ne-cessario modificare le Specifiche Tecniche, pe-raltro già utilizzate in fase realizzativa.Nell'ambito dell'iter di approvazione del Rap-porto Particolareggiato di Progetto, in corsopresso la Disp è stato integralmente riesamina-to il comportamento del combustibile in condi-zioni incidentali, prendendo in considerazionepiù aggiornati scenari incidentali, e nuovi inci-denti quali quello di rottura di canale singolo.

È stato prodotto, a supporto delle scelte pro-gettuali attuate, un rapporto con la descrizionedi tutta l'attività sperimentale svolta in reattoree fuori reattore nelle fasi di sviluppo del combu-stibile Cirene e i risultati conseguiti.

Fabbricazione

Al dicembre 1986 risultano completati gli ap-provvigionamenti dei materiali strutturali e se-milavorati nonché i primi lotti di pastìglie inbiossido di uranio naturale.Un notevole lavoro è stato svolto sul fronte del-l'assemblaggio delle barrette e dei fasci dicombustibile. Anche in questo caso risultanoemessi ed approvati i documenti di pianificazio-ne della fabbricazione (Pfc e Pcq) ed in granparte il Manuale di Qualificazione, e le Proce-dure di Controllo Qualità. Lo sviluppo dei Pro-cessi di Fabbricazione ha raggiunto uno stan-dard soddisfacente nonostante le difficoltà in-contrate nel processo di brasatura. Notevoliprogressi sono stati conseguiti anche nel cam-po dei controlli di qualità e relative qualificazio-ni.

Con un ulteriore sforzo nell'area della gestionedel sistema di fabbricazione si presume che l'I-fec sia in grado di avviare nel 1987 la qualifica-zione dei processi di fabbricazione e la produ-zione di barrette e fasci di combustibile.Positiva evoluzione hanno avuto, nel corso del1986, le attività miranti alla esecuzione, presso

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rimpianto Opec del Centro della Casaccia, de-gli esami di post-irraggiamento sul combustibi-le scaricato dal Cirene; è stato pertanto defini-to e presentato un programma di riferimento,con un dimensionamento di massima delle esi-genze e la individuazione di alcune problemati-che aggiuntive.

Preparazione attivitàsperimentali impiantoLe problematiche relative alle attività di entratain servizio dell'impianto hanno costituito l'impe-gno principale dei vari settori nel corso del1986.

completata l'estensiva campagna di esperienzedi mappature dettagliate di nocciolo, e di scan-sione gamma delle barrette dei fasci naturali earricchiti, nella zona di simulazione Cirene delreattore di potenza zero Rb-3 del Laboratorio diMontecuccolino.Questa serie di misure ha permesso di comple-tare la qualificazione dei valori di fattore di pic-co locale calcolati coi metodi che saranno im-piegati anche nell'interpretazione delle provenucleari dell'impianto a bassa potenza.

Nell'area di Dinamica e Sistema di Calcolo è sta-to completato il potenziamento (versione a die-ci canali) del codice "Tico", per rendere que-st'ultimo più adatto al calcolo di effetti fini e al-l'interpretazione di eventuali esperienze in fase

Nell'area di Neutronica Sperimentale è stata Impianto Cirene-Vista dell'edificio reattore.

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di avviamento nucleare durante la salita a po-tenza nominale. È stato ulteriormente migliora-to il livello di integrazione del sistema di calco-lo, ed è iniziato il processo di validazione finaledi un altro codice ("Trapper") attraverso con-fronti con risultati di calcolo ed esperienze del-l'Aecl.

I codici di neutronica e termoidraulica sono sta-ti largamente utilizzati - con interessanti risul-tati - per calcoli di riferimento relativi a confi-gurazioni del nocciolo Cirene con lievi variazio-ni dei parametri di composizione, che possonorendere negativo il coefficiente di reattività del-la potenza.

La modellistica dei codici di transitorio del pro-getto Cirene è stata infine impiegata per simu-lazioni di sequenze di incidente tipo Chernobyl,fornendo utili indicazioni sull'attendibilità omeno di alcune ipotesi formulate per l'interpre-tazione dell'evento.

Nell'area di Sorveglianza e Controllo è continua-to il lavoro di analisi delle varianti, delle specifi-che di prova e delle procedure di avviamentosottoposte da Ansaldo, nell'ambito del gruppoad hoc costituito dall'Enel.Un significativo contributo diretto all'inizio delleprove funzionali di sistema è stato assicuratoattraverso la definizione della configurazionehardware e software dell'elaboratore che per-mette la gestione automatica dei comandi deicontrolli e dei dati di prova.È stata svolta inoltre attività ispettiva pressol'Ontario Hydro (Canada) in relazione alla forni-tura del sistema di misura e di acquisizione eelaborazione dati associato alla testa di ispe-zione "Cigar", che sarà completata entro ilmese di gennaio 1987.

Nell'area dei Componenti Meccanici Speciali èproseguito il lavoro di assistenza e sorveglian-za per la messa a punto delle prove in officinadella Macchina di Carico e Scarico Combusti-bile.

Nello stesso Settore è stato sviluppato il pro-getto preliminare dell'attrezzatura - da realiz-zare nella prima metà del 1987 - per la caratte-rizzazione di standard rappresentativi del cana-le Cirene difettato, ed è proseguita l'attività disorveglianza sulla progettazione e sulla realiz-zazione presso Ansaldo dei tappi speciali e deidispositivi di movimentazione per l'attrezzaturadi Isi dei canali di potenza (tali componenti sa-ranno montati in cantiere nella seconda metàdel 1987).

dall'Unità Reattore Cirene oltre a quella di pro-gettazione e fabbricazione del combustibile Ci-rene, nel quale la G.Q. è stata applicata sin dal-l'inizio.

Le attività interessate dall'applicazione dellaG.Q. hanno riguardato: la fornitura dei disposi-tivi di movimentazione e controllo della testa dimisura "Cigar", identificata con la sigla Isi ese-guita dall'Ansaldo Componenti e la gestione edesecuzione delle attività sperimentali eseguitedal Laboratorio di Neutronica Sperimentale, diMonte Cuccolino, in appoggio alla progettazio-ne degli elementi di combustibile Cirene.

L'applicazione del sistema di G.Q. allo svolgi-mento delle attività eseguite sul reattore Rb-3,da parte del Laboratorio di Neutronica Speri-mentale dell'Unità Cirene-Pasi, si è resa ne-cessaria a seguito di una richiesta della Displegata al rinnovo della licenza di esercizio.

Da parte del Servizio di G.Q. è stato anche pre-disposto il Manuale di G.Q. specifico per le atti-vità svolte dal Laboratorio, essendo queste es-senzialmente a carattere sperimentale. Inoltresono state redatte una serie di procedure ge-stionali di supporto al Manuale di G.Q.

Il Servizio di G.Q. ha anche svolto corsi di istru-zione per il personale del Laboratorio su questidocumenti.

L'estensione dell'applicazione del sistema diG.Q. alla fornitura del sistema Isi, è stata realiz-zata con la predisposizione di un Addendum alManuale di Garanzia della Qualità (M.G.Q.) perla fornitura degli elementi di combustibile, dovesono riportate le parti applicabili dello stessoM.G.Q. alla suddetta fornitura.

Attività di autorizzazione

Nel corso del 1986, l'attività autorizzativa hasubito una sostanziale pausa per il massiccioimpegno richiesto alla struttura Enea-Disp inrelazione agli studi ed analisi richiesti dall'inci-dente di Chernobyl.

È continuata invece la vigilanza sulle attività dicantiere in particolare per quanto riguarda leprove pre-operazionali e l'organizzazione dellefase avviamento.

Garanzia della qualitàNel corso dell'anno 1986, è stato necessarioestendere l'applicazione del sistema di Garan-zia della Qualità (G.Q.) ad altre attività svolte

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Reattoria neutroni

veloci

ATTIVITÀ SVOLTA NEL 1985

II V Piano Quinquennale dell'Enea, in coerenzacon le indicazioni contenute nel Piano energeti-co nazionale assegna al Dipartimento reattoriveloci un ruolo di rilievo nel contesto delle azio-ni mirate al mantenimento dell'opzione sulla fi-liera veloce. Le direttrici delle attività condottedal Dipartimento sono sostanzialmente riferibilialle linee seguenti:

- contributo diretto alla realizzazione dell'im-pianto Pec;- ricerca, sviluppo e promozione industriale sulsistema "reattore veloce" e sui componenti de!nocciolo e dell'impianto (Pec e centrali di po-tenza);

- attività di supporto e servizio.Le linee suddette, pur contenendo logici ele-menti di continuità con quelle perseguite nelcorso del IV Piano Quinquennale e del 1984 inparticolare, presentano caratteristiche di evolu-zione e di adattamento agli obiettivi intermediassai bene evidenziate dai risultati conseguitinel corso del 1985.Con il IV Piano Quinquennale è stata conclusala fase di ricerca, sviluppo e promozione indu-striale a supporto della realizzazione della cen-trale Superphénix-1. É stato anche sostanzial-mente conseguito l'obiettivo della prima fasedel programma di prove ed esperienze in ap-poggio alla realizzazione del Pec, finalizzataalla convalida delle scelte di progetto per com-ponenti e sottosistemi prototipici dell'impiantoe, in particolare, del blocco reattore.

Sulla linea dello sviluppo degli elementi di noc-ciolo è stato consolidato il processo di integra-zione con l'industria nazionale, attraverso larealizzazione di un sistema integrato progetto-processo che ha operato efficacemente per leforniture Superphènix-1 e Pec.

Il 1985 quindi ha segnato l'inizio di una nuovafase programmatica. Il rapporto Enea-industriapassa dalla fase di sostegno alle forniture Su-perphènix-1 a quella di interiorizzazione e valo-rizzazione delle conoscenze nei settori chehanno evidenziato maggiore competitivita, chepresentano sostanziali caratteristiche di rica-duta in altre aree industriali e di flessibilità ri-spetto ai futuri progetti di centrali europee.

L'Enea rafforza la sua funzione di interlocutorediretto, privilegiando le forme associative conpartecipazione finanziaria del partner industria-le al rischio di impresa.

L'impegno sul Pec è ulteriormente rafforzato: laseconda fase di prove ed esperienze in appog-gio è orientata alle verifiche di funzionamento edi affidabilità; accanto alla progettazione delnocciolo e dei suoi elementi si sviluppano leanalisi di sicurezza, in particolare lo studio del-le condizioni non nominali e le verifiche sismi-che. Viene avviata la interiorizzazione del "si-stema sperimentale" Pec e prende corpo losviluppo delle attività di supporto all'avviamen-to ed alla preparazione esercizio.

Il rafforzamento dei collegamenti in campo eu-ropeo, la conferma, in questo quadro, di un rap-porto preferenziale con il partner francese e latendenza ad un rapporto sempre più stretto colcombustibilìsta nazionale Agip, costituiscono iprincipali riferimenti per l'azione del Diparti-mento reattori veloci.

Le attività di ricerca e sviluppo nel contesto eu-ropeo vedono l'Enea presente con attività rigo-rosamente selezionate su tematiche di interes-se generale privilegiando quelle comunque in-dispensabili all'impresa Pec.Infine si consolida l'impegno del Dipartimentoalla diffusione delle conoscenze progettistichee tecnologiche interiorizzate dalle Unità di com-petenza. Tecniche di progettazione, metodolo-gie di calcolo, sviluppi tecnologici e qualificaprocessi sono i settori nei quali sono stati con-seguiti i risultati più importanti.

Attività per la realizzazionede! Pec

Progettazione nocciolo, analisidi sicurezza e verifiche di schermaggio

Su queste linee si è confermato importantel'impegno del Dipartimento. Al progressivocompletamento della progettazione sistemisti-ca e componentistica ha fatto riscontro un au-mento delle attività di studio delle condizioninon nominali, di analisi sismica, di preparazio-ne al programma di prove nucleari, di verifica distrutture e componenti. L'insieme delle attivitàcondotte nel 1985, per la parte più metodologi-ca e di valenza generale, ha fornito un contri-buto rilevante alla partecipazione italiana alprogramma di ricerca e sviluppo europeo.

Progetto del nocciolo

Durante il 1985 la progettazione del noccioloha conseguito alcuni importanti obiettivi inter-

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medi ed è iniziata la stesura del Rapporto di si-curezza.Sono state concluse le attività di progetto neu-tronico con la dimostrazione dell'efficacia dellebarre di controllo in tutte le configurazioni pos-sibili di nocciolo e con la valutazione delle in-certezze associate ai valori dei parametri nu-cleari.

È stato sviluppato lo studio dell'efficacia dei ri-velatori neutronici extra-tanca, sia per le condi-zioni operative che per quelle di arresto.

Gli studi sull'elemento di combustibile sonostati concentrati sulle verifiche di progetto perla barretta e per lo schermo assiale. Per la pri-ma volta è stata effettuata una validazione deicodici di calcolo su dati sperimentali disponibili

Elementi riflettenti e schermanti all'interno della tancadel Pec durante le prime fasi del montaggio del "falsonocciolo". Gli elementi sono stati forniti da Agip/Fn suprogetto del Dipartimento Reattori Veloci dell'Enea(Centro del Brasimone).

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e sono stati eseguiti i relativi calcoli di verifica;è stato raggiunto un accordo definitivo col fab-bricante relativamente alle specifiche del com-bustibile. Per le barrette di schermo dell'ele-mento combustibile sono stati effettuati sia icalcoli di verifica strutturale sia i calcoli di tem-peratura in carburo di boro, avvalendosi per lecondizioni normale e incidentale di codici dicalcolo sviluppati appositamente.

Riguardo ai progetti costruttivi degli elementidel nocciolo Pec, terminata l'attività relativaagli elementi non fissili, già fabbricati, sonostati eseguiti i disegni costruttivi degli elementidi misura in reattore, necessari per le prove nu-cleari, ed è iniziata la progettazione dei dispo-sitivi sperimentali, sia per il nocciolo sia per ilcanale centrale.

È stata completata la caratterizzazione neutro-nica del reattore Tapiro del Centro della Ca-saccia e sono state messe a punto le tecnichedi misura e i metodi di calcolo per la loro elabo-razione, da utilizzare per le prove nucleari delnocciolo Pec. L'opportunità di verificare ulte-riormente le tecniche suddette ha suggerito dipartecipare alla campagna di intercalibraTionepresso il reattore Masurca di Cadarache, aven-te per obiettivo il confronto fra i metodi di misu-re adottati in vari laboratori europei ed ameri-cani per la misura dei tassi di fissione di U-235,Pu-239, U-238 e per la misura del tasso di cat-tura dell'U-238.

Sono stati portati a termine i progetti dettagliatidella prima sezione di prova che verrà inseritanel canale centrale sperimentale.Le verifiche di schermaggio sono proseguite acontinuo supporto delle sistemazioni impianti-stiche, privilegiando lo studio delle penetrazionie dei contenitori di trasporto.Infine, nell'impianto Cpc-1 del Brasimone sonostate eseguite misure estensimetriche ad ele-vata temperatura del ramo di tubazione di col-legamento testa canale-miscelatore e misuredei campi termici e di sollecitazione del misce-latore durante i vari shocks termici previsti nel-le relative fasi di prova.

Sicurezza ed affidabilità

Nel caso degli incidenti locali è stata eseguita,mediante codici (Forbela e Forbin), un'analisidettagliata e completa per tutte le possibilicause che possono portare alla formazione diparticelle che, circolando nel circuito primario,possono depositarsi sulla griglia, sui piedi deglielementi o lungo le barrette di combustibile.

La formazione di bloccaggi interni come conse-guenza di una fuga di combustibile è stataesclusa in quanto il sistema di rivelazione deineutroni ritardati (Dnd) interverrà prima cheuna ipotetica rottura di guaina primaria evolvain una rottura secondaria.Un notevole impegno è stato dedicato alle veri-fiche sismiche. Le analisi relative hanno richie-sto l'esame della massima contrazione staticadel nocciolo in due dimensioni ed una valuta-zione dinamica delle conseguenze indotte sulcombustibile dalle sollecitazioni del terremotoin riferimento.Come risultato di un così severo approccio, te-nendo anche conto del comportamento tempo-rale per mezzo di un'apposito codice di calcolo(Coralie), sono stati ottenuti, nel caso del terre-moto di sicuro spegnimento (Tss), valori tra-scurabili della frazione di combustibile fuso,anche senza l'inserzione di barre di controllo. Icalcoli dinamici bidimensionali sono stati inparte eseguiti per mezzo di un codice (Clash),sviluppato da Belgonucléaire nell'ambito del-l'Accordo europeo di ricerca e sviluppo. Talicalcoli mirano alla valutazione dei margini di si-curezza dell'approccio statico adottato nellavalutazione degli effetti di reattività ed hannogià dimostrato l'adeguatezza dell'approcciomono-dimensionale di Coralie per la valutazio-ne della risposta strutturale nel caso pec (pre-senza nel nocciolo di un anello di cerchiaggio).

In merito al sistema di sorveglianza nocciolo,nel corso del 1985 sono terminate le seguentiattività:

- Temperatura del sodio in uscita dagli elemen-ti di combustibile. Sono stati definiti i domini disuccesso per i quattro criteri di intervento: tem-peratura di uscita sodio, sua derivata tempora-le, temperatura massima di guaina, temperatu-ra di uscita del sodio da un elemento raffronta-ta con quella di un gruppo di elementi simili.

Sono state analizzate le conseguenze sul noc-ciolo degli incidenti credibili (probabilità 10-y6)per verificarne la conformità con i criteri stabili-ti. Sono stati scelti gli incidenti più conservativie sono state calcolate, mediante uno specialecodice (Capri), le temperature del sodio, delleguaine e del combustibile; per gli incidenti piùrapidi (mancata alimentazione elettrica e grip-paggio delle pompe del circuito primario) è sta-to verificato che la massima temperatura diguaina non supera la soglia degli 800°C.

Prove di manipolazione di un gruppo di sette elementidel nocciolo del Pec (quattro elementi di combustibile,due elementi riflettenti e, al centro, una barra di con-trollo) in assetto meccanico simulante le deformazionia fine vita. L'esperienza deve garantire la compatibilitameccanica e geometrica rispetto alle prestazioni previ-ste per la macchina di carico e scarico e convalidare imodelli di carico per la manipolazione. La figura mostrail sistema di applicazione e rilevamento dei carichi(Centro della Casaccia).

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- Sistema di rivelazione rotture di guaina (Lrg- Dnd); sono state definite le specifiche funzio-nali.- Sono state completate le analisi sull'efficaciadel reattìmetro.Nell'area degli incidenti ipotetici è proseguita laverifica della propagazione meccanica dell'inci-dente di riferimento. I calcoli, utilizzando l'ipote-si di una completa interazione sodio-combusti-bile in un elemento, eseguiti con codici agli ele-menti finiti (Eurdyn e Plexus), mostrano che ladeformazione massima della scatola esagonalerisulta essere non superiore a 3-4 mm; da ciòsi deduce che, in ogni circostanza, è semprepossibile inserire un numero sufficiente di bar-re per lo spegnimento del reattore.

È stata inoltre effettuata una verifica struttura-le, secondo le norme e regole consigliate dallanormativa vigente per strutture operanti ad ele-vate temperature, dei componenti della barra dicontrollo durante lo "scram" e l'incidente digrippaggio pompa.È stata avviata una collaborazione con l'Argon-ne National Laboratory (Ani) degli Usa per losviluppo di una versione adattata alle esigenzedell'analisi di sicurezza del nocciolo del Reatto-re Pec di un apposito codice (Sas-3D).Infine, è stato effettuato uno studio sull'affida-bilità dell'impianto a sodio Cpc-1. L'attività haportato alla determinazione della vita residua didetto impianto mediante un'analisi di flessibilitàdell'impianto ed uno studio dettagliato agli ele-menti finiti dei componenti più critici.

Verifiche di schermaggio

Le verifiche di schermaggio seguono di paripasso la fase delle sistemazioni impiantistichee dei montaggi. Tali verifiche costituiscono,inoltre, elemento basilare per la messa a puntodelle procedure di manutenzione ordinaria estraordinaria e per il calcolo delle dosi nei loca-li, nel rispetto dei criteri di accessibilità.

Nel corso del 1985 anche col contributo di Entiesterni (Novatome, Agip, Crita) sono stati effet-tuati calcoli dì previsione delle dosi presenti neidiversi edifici valutando l'effetto delle diversepenetrazioni presenti.È stata inoltre effettuata la verifica della scher-matura aggiuntiva per la vasca componenti de!canale di prova.

Ingegneria sperimentalea supporto del progettoe della realizzazioneAttività in appoggio allaprogettazione e alla analisidi sicurezza del nocciolo Pec

Nel 1985 il programma sperimentale legato alprogetto del nocciolo Pec ha compreso la ca-ratterizzazione idraulica, sul circuito ad acquaCef del Centro del Brasimone, di elementischermanti e della prima sezione di prova.

Gli esperimenti in sodio (durata e shock termi-co) sono stati eseguiti sugli impianti Cedi edEspresso. In Espresso sono stati provati unelemento schermante ed un modello di sezionedi prova mentre su Cedi è stata effettuata laprova su di un gruppo di sette modelli di ele-menti (combustibili, riflettenti, barra di control-lo). Tali prove hanno completato la campagnasperimentale in sodio degli elementi del noc-ciolo del Pec.

A seguito delle modifiche al progetto degli ele-menti di combustibile imposte dai risultati del-l'analisi sismica, la manipolazione di elementidi combustibile richiede puntuali verifiche spe-rimentali. Pertanto presso i Laboratori del Bra-simone e della Casaccia sono state eseguitedelle prove in aria su di un gruppo di sette ele-menti per la determinazione delle forze massi-me di estrazione ed introduzione su elementi dinocciolo variamente deformati. I risultati otte-nuti sono poi stati estrapolati alle condizioni insodio ed hanno permesso di accertare che i va-lori di dette forze rimangono all'interno dei limitiprevisti a progetto per la macchina di carico escarico.

Presso il Centro del Brasimone è stata avviatauna campagna di prove ai fini della verifica del-la manipolabilità degli elementi di nocciolo cheha richiesto sia la progettazione e realizzazionedi una opportuna attrezzatura sperimentale chesimulasse le forze in gioco in reattore, sia il ri-condizionamento dell'impianto Mulinox.L'attività sperimentale a sostegno delle verifi-che sismiche è stata completata presso l'Ismes(Bg) mediante prove di interazione fluido-strut-tura su settori reali di nocciolo sino a 19 ele-menti (prove su tavole vibranti). Gruppi di ele-menti di nocciolo al confine fra le zone fissili eriflettenti e fra le zone riflettenti e schermantisono stati provati in aria ed in acqua. È statoanche valutato l'effetto dell'anello di cerchiag-gio del nocciolo applicando alla grìglia eccita-zioni via via crescenti sino ad sviluppare com-pletamente lo spettro del Tss (terremoto di si-curo spegnimento).

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Sono in fase di svolgimento i calcoli con i codi-ci Coralie e Clash sulla base delle esperienzesopra menzionate e delle più generali prove diconvalida svolte precedentemente.Sempre nel quadro della sismica sono statecompletate le verifiche sull'impianto e, in parti-colare, sull'intero sistema di protezione.

Attività in appoggio alla progettazionedei meccanismi, del canale centralee delle attrezzature sperimentali

Durante il 1985 sono state concluse le provesui prototipi del Meccanismo azionamento bar-re (Mab) e del Dispositivo di bloccaggio noc-ciolo (Dbn) svolte sull'impianto Ipm presso ilCentro della Casaccia. Le prove, che miravanoad una verifica delle scelte di progetto, sonostate condotte in scala 1:1. I risultati delle pro-ve hanno avuto ricadute sul progetto: nel Mabad esempio sono state modificate alcune particomponenti.Le prove preliminari in aria sulla Macchina dicarico e scarico (Mcs) hanno messo in eviden-za alcune inadeguatezze riguardanti sia solu-zioni di progetto che la scelta di alcuni materia-li. È stato pertanto predisposto un nuovo proto-tipo sul quale si sono effettuate le prime provein aria.Nel quadro delle attività sperimentali di natura

Particolare dell'impianto lsa-1 per lo studio della rea-zione sodio-acqua che si svilupperebbe in caso di unincidente nel generatore di vapore. È mostrata la lineadi iniezione dell'acqua ad alta temperatura e pressione(20 MPa) e sono visibili le valvole ad azionamento rapi-do con tempo di intervento dell'ordine del decimo di se-condo (Centro del Brasimone).

più tecnologica vanno segnalati il progetto, larealizzazione e la sperimentazione di passanteper termocoppie a doppia tenuta a deformazio-ne meccanica; la qualificazione dei prototipi,prima delle prove in sodio sull'impianto Sosta,ha richiesto la realizzazione di attrezzature per"helium-test" in temperatura e sotto ciclaggiotermico.Sull'impianto Cpc-1 del Centro del Brasimonesono state eseguite sia prove sulle attrezzaturedi manipolazione della sezione di prova speri-mentale che sul comportamento termomecca-nico del prototipo del canale di prova.La prima campagna sperimentale è stata con-clusa con le prove di manipolazione e di tenutadei giunti delle linee gas e dei connettori elet-trici della testa del canale di prova. A seguitodei risultati emersi sono state apportate modifi-che al dispositivo di sgancio della sezione spe-rimentale dall'asta di bloccaggio ed eseguite lerelative prove di qualificazione.Nell'ambito della prova sulle attrezzature relati-ve al taglio, successive saldature e controllodelle tubazioni sodio del canale è stato fornito

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alla società incaricata della progettazione erealizzazione il necessario supporto tecnicoper gli specifici aspetti riguardanti gli effetti delsodio ad alta temperatura.

È stata avviata la seconda fase delle prove insodio sul prototipo del canale di prova del reat-tore Pec. Le prove, eseguite utilizzando una se-zione di prova sperimentale scaldata elettrica-mente, hanno riprodotto sul canale Cp1 ie con-dizioni termoidrauliche incidentali previste sulcanale del Pec. In particolare sono state ese-guite tre serie di transitori rapidi simulanti lecondizioni termoidrauliche de! canale per effet-to delle azioni di sgancio e rientro delle barre dicontrollo del nocciolo.I risultati ottenuti, oltre ad avere confermato lavalidità delle soluzioni progettuali adottate aifini della tenuta meccanica del canale, hannofornito interessanti indicazioni in relazione allageometria della testa del canale ed alle modali-tà di montaggio delle termocoppie per la misuradel profilo assiale di temperatura.

Attività di ricerca, sviluppoe promozione industriale

Sistema reattore velocee componenti d'impianto

I principali interventi dell'Enea nell'ambito dellapromozione industriale sul Sistema e Compo-nenti per reattori veloci sono stati effettuati at-traverso i contratti di Associazione con Ansal-do e Beiteli e di Ricerca con Fiat-Ttg.

Nell'ambito del contratto di Associazione Enea-Ansaldo è stato mantenuto il sostegno alla par-tecipazione dell'Ansaldo-Divisione Nira aglistudi di sviluppo dei principali componenti dellacaldaia nucleare condotti in Europa nell'ambitodei progetti Spx-2 e Snr-2.

Questa attività è stata poi progressivamente fi-nalizzata a tematiche di tipo più generale. Inparticolare nelle iniziative affidate ai fabbricantiitaliani (Fiat-Ttg, Ansaldo Componenti, Belleli,Franco Tosi ecc.) l'accento è stato posto sulleattività a più forte ricaduta in aree collaterali,come la messa a punto di nuove tecnologie emetodi di progettazione.

Sviluppo isola nucleare

Nell'ambito del contratto di Associazione conl'Ansaldo ci si è orientati verso l'acquisizione di

competenze riguardanti gli studi di funziona-mento e dinamica, la sicurezza, le disposizioniimpiantistiche, la normativa ed i calcoli di pro-getto.

Il personale italiano, strettamente integrato conquello degli altri sistemisti europei, é stato pre-sente nelle aree di progetto più critiche e quali-ficanti, come il coordinamento generale deglistudi, la sicurezza, il blocco reattore, la mani-polazione del combustibile, il dimensionamentodelle strutture (tanca interna), il dimensiona-mento dei componenti (scambiatore e pompaintermedia), il dimensionamento dei circuiti(circuito intermedio, asportazione potenza resi-dua ed argon primario reattore), il generatore divapore, la pompa principale ed intermedia, lastrumentazione e controllo.

Sono stati inoltre eseguiti studi sismici relativia componenti e strutture del blocco reattoreaventi per oggetto sia la verifica della resisten-za strutturale che la definizione di modelli sem-plificati equivalenti, destinati ad essere integra-ti nel modello più ampio dell'insieme. In partico-lare sono stati effettuati i seguenti studi:

- modellizzazione dell'insieme piattaforma-gri-glia, supporto nocciolo-griglia, supporto prote-zioni laterali;

- calcolo statico di un settore del tappo delnocciolo sottoposto ad accelerazione orizzon-tale per la determinazione delle tensioni nellezone di collegamento tra virola e piastra infe-riore, con studio del fenomeno di ovalizzazione;

- studio sismico della rampa secondaria di col-legamento tra il dispositivo di carico e scaricodegli elementi di combustibile ed il punto di ca-rico e scarico lato stoccaggio in presenza di si-sma verticale;

- modellizzazione sismica dello scambiatore in-termedio.

É stata eseguita la messa a punto e l'imple-mentazione su calcolatore di un codice (Wapi-ty), per l'analisi delle problematiche legate allastratificazione del sodio, verificando la riprodu-cibilità dei casi di prova.

È stata anche avviata una dettagliata analisidei sistemi di raffreddamento di emergenza.Ciò ha comportato il confronto tra le caratteri-stiche delle due centrali Spx-2 (licenziabile inFrancia) ed Snr-2 (licenziabile nella RepubblicaFederale di Germania) che si basano rispetti-vamente, sulla circolazione forzata e su quellanaturale.

Nell'ambito dello sviluppo dei codici strutturalioccorre infine menzionare il rilevante contributodell'Enea alla diffusione del sistema di codicidella catena Castem ed una .qualificata speri-mentazione in supporto alla loro convalida.

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Sviluppo componenti

Nel corso del 1985 nell'ambito del Contratto diassociazione con Ansaldo sono state condotteattività che, pur finalizzate a studi di progetto eprove tecnologiche sui componenti proposti perle centrali Spx-2 e, in parte, Snr-2, sono carat-terizzate da contenuti di tipo più generale sulpiano delle metodologie sviluppate e dei poten-ziali settori di applicazione. Le principali inizia-tive si riferiscono a:

- studi d'insieme sullo scambiatore sodio-sodiodel circuito di raffreddamento di emergenza, deltipo integrato a tubi diritti che unitamente alleattività riguardanti i calcoli termoidraulici e ter-momeccanici, hanno permesso di dimensionareun componente in coerenza con le esigenze delprogetto;

- effettuazione di studi sullo scambiatore so-dio-aria per lo stesso circuito che hanno porta-

to alla definizione di un componente che uniscebuone caratteristiche a costi contenuti;

- completamento degli studi di progettazione efattibilità relativi alla griglia di supporto noccio-lo nella versione interamente saldata. In parti-colare è stato terminato il calcolo del compor-tamento della struttura portante alle sollecita-zioni generate dai transitori termici e da un si-sma verticale. Sono inoltre proseguite le attivi-tà di sviluppo di tipo tecnologico, come quellerelative ai materiali antiusura per il rivestimentodei cannotti e alia messa a punto, su modello,in scala reale, di un procedimento di saldatura

Prove di manipolazione di elementi prototipici del noc-ciolo del reattore Pec in assetto meccanico simulantela deformazione a fine vita. Particolare del dispositivodi prova realizzato utilizzando un prototipo della pinzadella macchina di carico e scarico del combustibile(Centro del Brasimone).

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dei cannotti alle piastre della griglia mediantetecniche laser;- completamento delle analisi termomeccani-che dei punti tripli superiore ed inferiore dellatanca reattore, sviluppo di uno studio di fattibi-lità del fondo e dell'assieme della tanca alloscopo di ottimizzare l'utilizzazione delle lamieree le fasi di montaggio e saldatura;

- calcoli meccanici e termomeccanici e verifi-che alla deformazione progressiva secondo lenorme Rcc-Mr ed il Code Case n. 47 della zonain cui le guide per i meccanismi di azionamentodelle barre di controllo si collegano al tappo delnocciolo. Nell'ambito delle attività tecnologichein supporto alla realizzazione di questo compo-nente è in corso di messa a punto presso ilCentro della Casaccia un'attività sperimentalein sodio che prevede prove di fatica e shocktermico sulla giunzione conica fra le guide e lepiastre;

- studi di dimensionamento del solaio reattoreche hanno comportato calcoli di dimensiona-mento meccanico della struttura portante incondizione di manutenzione speciale e durantela fase di gettata del calcestruzzo nei cassoni,nonché calcoli termici e termomeccanici dellazona di collegamento con la tanca principale.Relativamente agli studi di fattibilità è stataeseguita un'analisi di dettaglio del sistema diprotezione termica della zona superiore controi fuochi di sodio e di fattibilità delle strutture in-terne di raffreddamento dei cassoni di calce-struzzo.

Sempre nell'ambito del Contratto di associazio-ne con Ansaldo nel 1985 sono proseguiti glistudi di predimensionamento idraulico e termo-meccanico delle parti più importanti della pom-pa intermedia. In particolare è stata eseguita lamodellizzazione della girante e del diffusore esono state calcolate le tensioni in stazionario etransitorio.

Lo sviluppo e messa a punto delle tecnologie difabbricazione delle pompe hanno costituitol'oggetto di un Contratto di ricerca affidato aFiat-Ttg. Le attività sono state fecalizzate suquelle parti critiche del componente, come letenute rotanti, i cuscinetti idraulici, la girante eil diffusore, ottenuti per fusione, l'albero pompa(forgiato), in cui l'industria italiana che pureaveva fornito le pompe secondarie di Super-phénix-1, non aveva ancora acquisito una suffi-ciente autonomia di fabbricazione.

Lo sviluppo di supporti per tubazioni di grandediametro è avvenuto attraverso il completa-mento delle verifiche secondo la normativaRcc-Mr, che hanno mostrato la possibilità diassegnare al supporto sviluppato da Enea-An-saldo una rigidezza compatibile con le prescri-zioni sismiche e la resistenza del tubo. Nell'am-bito dello sviluppo dei gomiti di tubazioni sono

state completate le specifiche di fabbricazionee controllo necessarie per avviare la successi-va fase di realizzazione dei prototipi.Le attività di sviluppo sul generatore di vaporemodulare a tubi diritti condotte nell'ambito delContratto di associazione con Ansaldo, nel1985 hanno coperto aspetti tecnologici e di ca-ratterizzazione di un materiale (9Cr-1 Mo modi-ficato) scelto come nuovo materiale di riferi-mento per il generatore di vapore a tubi dirittimodulare e di notevole interesse per applica-zioni sia nel settore nucleare sia in quello con-venzionale.In particolare è stata realizzata una colata spe-rimentale, la rifusione sotto scoria dei lingotti ela fucinatura di due piastre tubiere e dellosbozzato per la fabbricazione dei tubi. È attual-mente prevista la lavorazione delle piastre e larealizzazione di un lotto di tubi e la loro succes-siva caratterizzazione. È stata inoltre effettuatauna serie di prove a creep e fatica su campionidi saldatura tubo-piastra tubiera realizzati in9Cr-1Mo modificato. Le prove hanno mostratoun soddisfacente comportamento di questo ac-ciaio che, per quanto riguarda la resistenza afatica, ha dimostrato caratteristiche superiori aquelle del precedente materiale di riferimento(2-1/4Cr-1Mo).

Attraverso il Contratto di associazione Enea-Belleli, sono state messe a punto tecnologieparticolari sul generatore di vapore a tubi dirittidi grande potenza, selezionate in modo da ave-re anche ricadute dirette sugli scambiatori con-venzionali funzionanti ad alta temperatura,come i "Waste heat boilers" ed i risurriscalda-tori. In particolare nel corso del 1985 sono statimessi a punto metodi di controllo ad ultrasuoniper la saldatura tubo-piastra tubiera, sistemi diplaccatura della piastra tubiera e procedure dicontrollo in esercizio del fascio tubiera.

Le attività di progetto e ricerca tecnologicacondotte presso l'industria sono state integratedal programma di esperienze di reazione sodio-acqua condotte sull'impianto lsa-1 del Centrodel Brasimone.

Ancora nell'ambito del Contratto di associazio-ne con Ansaldo è stata avviata un'attività diqualifica di materiali elettrostrumentali che halo scopo di garantire la qualità delle fornituresia per il Pec che per la filiera veloce. Sonostati definiti i piani di qualifica di gran parte del-la strumentazione e il tipo di prove che occorreeffettuare.

Progettazione noccioloe studi di sicurezza

La fase di avviamento di Superphènix-1 hacoinciso con l'avvio di un intenso programma di

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prove utili alla validazione dei criteri e dei me-todi di progettazione neutronica e termoidrauli-ca del nocciolo.

Il Dipartimento reattori veloci ha partecipatocon proprio personale in centrale intervenendonei settori di maggiore ricaduta per la prepara-zione dell'esercizio Pec, quali:- la validazione dei formulari di progetto neu-tronico del nocciolo e, in particolare, l'effettua-zione della misura dell'efficienza delle barre dicontrollo;

- la qualificazione dei sistemi di sorveglianzade! nocciolo (trattamento delle temperature diuscita dagli elementi del nocciolo, rivelazionerottura guaine), partecipando alla progettazio-ne dei dispositivi sperimentali e alla definizionedelle specifiche di prova;

- la messa a punto di un sistema di registrazio-ne digitale e di elaborazione delle misure disforzi di manipolazione degli elementi di noc-ciolo, testato al caricamento del 1 ° nocciolo.Tali interventi sono stati integrati da attivitàcondotte nell'ambito degli accordi europei neisettori della fisica, della progettazione del noc-ciolo e della sicurezza. In sintesi le attività con-dotte nel corso del 1985 hanno riguardato:- un contributo rilevante allo sviluppo dei meto-di di calcolo neutronico per la riduzione delleincertezze (antireattività delle barre di control-

lo), alla messa a punto della libreria di dati dibase Jef, alla vantazione dati nucleari e prepa-razione atlanti di sezioni d'urto a gruppi, conparticolare riferimento a materiali di interesseper i programmi nazionali;- il raggiungimento della criticità su Masurcadella prima configurazione di un programma(Balzac) per la riduzione delle incertezze neiparametri neutronici necessari per valutare lapotenza termica sviluppata, negli elementi indecadimento all'interno della tanca, e l'esecu-zione delle analisi preliminari;- la preparazione di un programma di prove nelcircuito Cef sul comportamento delle portateinterassemblaggi. È anche proseguito lo svilup-po dei modelli per lo studio dell'equilibrio mec-canico del nocciolo e la valutazone degli sforzidi manipolazione degli elementi. È stata infinecompletata una campagna di prove combinatepresso Agip e Cea su parti strutturali di ele-menti di nocciolo (piedi e scatole) ed è in corsol'interpretazione dei risultati per una validazio-

Assemblaggio della strumentazione della sezione diprova FAF 7 per lo studio del comportamento di un ele-mento di combustibile in condizioni di ebollizione delsodio refrigerante. La sezione, che contiene sette ri-scaldatori ad alto flusso simulanti il fascio di barrette, èstata provata nell'impianto ML-4 del Centro comune diricerca di Ispra (Centro della Casaccia).

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ne dei criteri di verifica strutturale di tali com-ponenti in condizioni di urto o sisma;

- l'effettuazione, nell'impianto ML-4 di Ispra, diuna campagna sperimentale di ebollizione insodio, su monobarra, sino alla fusione dellaguaina. Questa attività si inquadra negli studidell'incidente di bloccaggio dall'elemento dicombustibile di notevole importanza per il Pec;

- il processo di acquisizione e convalida di co-dici di sicurezza. Il riscontro più significativo èstata la stipula di un Contratto di ricerca con iLaboratori di Argonne (Usa). Oggetto de! con-tratto è l'acquisizione del codice Sas-3D ed ilsuo adattamento alle esigenze dell'impiantoPec. La partecipazione diretta di personale tec-nico Enea all'iniziativa ha consentito una so-stanziale riduzione dei costi e potrà garantire iapiena interiorizzazione delle conoscenze.

È stato anche acquisito un codice (Surfass)per lo studio dell'incidente di bloccaggio istan-taneo al piede di un elemento di nocciolo (inci-dente locale di riferimento per l'analisi di sicu-rezza Pec); la validazione è in corso mediantel'esperienza Scarabee presso il Cea;

- il completamento del sistema di banca dati diaffidabilità per sistemi veloci. In esso sono at-tualmente raccolte le caratteristiche di funzio-namento e di guasto dei componenti e sistemiprincipali del reattore Rapsodie. È prevista, inaccordo con il Cea, l'estensione con i dati delreattore Phénix. Il sistema presenta notevolecapacità di memoria, buona flessibilità e lapossibilità di essere facilmente espandibile. Ilsuo utilizzo principale riguarda l'analisi dei re-quisiti di sicurezza (criteri di progetto, probabi-lità e frequenza di guasto), l'ottimizzazione delprogetto dei componenti (immagazzinamentodei dati di funzionamento) e la programmazionedegli interventi di manutenzione;

- l'interpretazione delle "Estais ultimes" diRapsodie mediante un apposito codice (Na-dyp). In particolare sono state valutate le con-troreazioni neutroniche per variazioni geometri-che e di densità.

Programma Esmeralda

Tra le attività sperimentali più importanti relati-ve al settore della sicurezza si segnalano leesperienze sui fuochi di sodio, condotte a Ca-darache sull'impianto Esmeralda, gestito con-giuntamente dal Cea e dall'Enea. Il ProgrammaEsmeralda ha già fornito importanti conoscen-ze sulla fenomenologia dei fuochi di sodio edha consentito l'acquisizione di una notevole

Laboratori di Medicina dell'Agip. Produzione delle falsebarre di controllo del Pec. Elementi guida visti dalla te-sta.

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esperienza sulle procedure di intervento e di ri-pristino dei locali danneggiati.

Le prove condotte nel 1985 sono state finaliz-zate alla sperimentazione dei sistemi passivi diestinzione dei fuochi generati dalla fuoriuscitadi masse importanti di sodio in ambienti digrandi dimensioni. Il programma sperimentale èconsistito in tre prove, due delle quali relativeal comportamento dei cassoni autoestinguentidi Superphénix-1 ed una relativa allo stessotipo di componente per il Pec. In entrambi i casile prove hanno permesso di verificare la corret-tezza delle soluzioni tecniche proposte.

In particolare la prova riferita al Pec, che ha co-munque una più ampia validità, ha simulato larottura di un circuito secondario, la rilevazionedella fuga di sodio ed il contenimento del fuocosviluppatosi in conseguenza. La prova ha com-portato la fuoriuscita in due minuti di 550 kg disodio a 500°C. Sono state valutate le tensionimeccaniche che si avevano sui cassoni, lapossibilità di limitare l'estensione del fuoco e lavalidità dei codice di diffusione dei prodotti dicombustione negli ambienti circostanti.

Ricerca e sviluppo sugli elementidi nocciolo

II congelamento delle specifiche e delle princi-pali opzioni di progetto degli elementi di noc-ciolo del Pec, avvenuto nel corso del 1984, hafatto si che le principali attività di ricerca e svi-luppo siano state orientate verso le necessitàposte dalla elaborazione del rapporto di sicu-rezza del suo nocciolo.

Tali attività, che si configurano in massima par-te a valenza generale e pertanto sostanzial-mente indipendenti dal progetto al quale afferi-scono, sono state inserite nei programmi di ri-cerca e sviluppo dell'Accordo europeo sui reat-tori veloci e riconosciute come contributo na-zionale ai programmi stessi.

In questa linea di sviluppo si inserisce una se-rie di attività, in parte già impostate nel corsodel 1984 e che hanno trovato la loro attuazionenel corso del 1985.

Ci si riferisce in particolare a:

- sintesi modellistica sui problemi della termicadel combustibile e sull'interazione meccanicacombustibile-guaina in condizioni stazionarie eprogettazione delle esperienze per lo studiodelle stesse fenomenologie in transitorio;

- proseguimento delle esperienze sulla reazio-ne ossido-sodio in condizioni di stoccaggio in-terno e messa a punto di una versione aggior-nata del relativo codice (Rafu);

- avvio delle prove meccaniche sul comporta-mento delle guaine in transitorio;

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- prosecuzione della messa a punto del codice(Argonaute) per la valutazione del comporta-mento a rottura dell'elemento di combustibile eprogettazione di una nuova serie di esperienzedi convalida in pila.

Accanto a queste attività a finalizzazione mista,l'Enea ha fornito nel 1985 sostanziali contributiai programmi comuni europei specificatamenteorientati al progetto degli elementi di nocciolodelle centrali di potenza europee.

In questo quadro vanno inserite le attività rela-tive a:

- messa a punto di modelli e codici di calcoloper la modellizzazione del comportamento dellabarretta e del fascio;

- sviluppo e qualificazione fuori pila di una nuo-va soluzione di progetto dell'elemento assorbi-tore della barra di controllo.

Lo sviluppo dei materiali strutturali è proseguitosecondo le due linee di ricerca e di promozioneindustriale le attività di ricerca hanno riguarda-to:

- ottimizzazione a scala laboratorio del proces-so di produzione di leghe a doppia stabilizza-zione e dei relativi semilavorati, caratterizzazio-ne meccanica e microstrutturale, progettazionedelle esperienze di caratterizzazione in pila;

- proseguimento delle esperienze di caratteriz-zazione in pila di leghe ad alto tenore di nichel;

- progettazione delle esperienze di qualificazio-ne in pila delle leghe in Aisi 316 Ti ed Aisi 15/15Ti a tenore di fosforo controllato, prodotte a sca-la industriale.

Le attività di promozione industriale hanno per-messo di mettere a punto, su leghe di riferi-mento Superphénix-1, il processo di produzio-

ne delle colate ed i processi di trasformazioneintermedia, nonché alcune fasi del processo ditrafilatura finale. È importante segnalare inquesto campo che, a seguito dei notevoli risul-tati conseguiti, l'industria nazionale ha potutoproporsi quale tornitrice dei materiali di base,ottenuti con il processo Esr, per i materiali dellericariche di Superphénix-1.

Nel settore della tecnologia, le attività sonostate rivolte prevalentemente verso l'ottimizza-zione dei sistemi di saldatura e controllo e ver-so l'applicazione agli elementi di ricarica Su-perphénix-1 dei processi sviluppati per ii Pec. Èimportante segnalare a tale proposito che, apartire dalla seconda ricarica Superphénix-1, ilfabbricante francese degli elementi di combu-stibile adotterà il processo di assemblaggiotipo Pec, con conseguente fornitura da partedell'industria italiana dei relativi impianti e diparti strutturali degli elementi stessi.

Sul piano delle realizzazioni in supporto al reat-tore Pec occorre segnalare la fabbricazione edinstallazione presso il reattore del sistema dicontrollo finale degli elementi non fissili, già uti-lizzato per il montaggio del falso nocciolo.

Gran parte delle azioni di ricerca, sviluppo epromozione industriale precedentemente citatehanno fortemente coinvolto, oltre ai Laboratorie Servizi dell'Enea, anche i laboratori di Medici-na dell'Agip, accentuando il processo di inte-grazione di risorse e competenze già in atto daalcuni anni attraverso la formula dei Contratti diAssociazione.

Due fasi del processo di produzione - nel quadro delleattività di qualificazione dell'industria nazionale - dìtubi di guaina per elementi di combustibile di reattoriveloci. Sbozzatura del lingotto rifuso sotto scoria pres-so Delta Sider (a sinistra) e trattamento termico di ri-cottura del semilavorato presso Dalmine (sotto).

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Attività funzionali,di supporto e di servizioOltre al normale svolgimento dei compiti asse-gnati ai Servizi ed ai Centri, particolare atten-zione ed impegno sono stati dedicati al conse-guimento dei seguenti obiettivi:

- verifica di dati programmatici di sintesi deiPiani strategici, a medio termine ed annuali diProgetto; sviluppo di standards per la elabora-zione dei piani e di azioni di stimolo e di con-trollo sul corretto funzionamento della matriceUnità di Progetto/Unità di Competenza. Impo-stazione di uno schema di "fiches" mediante ilquale operare una descrizione di dettaglio delleattività del Dipartimento reattori veloci e razio-nalizzare i meccanismi di controllo dinamicosull'uso delle risorse;

- revisione della struttura di bilancio al fine diadeguarla alle esigenze derivanti dell'Accordoeuropeo di Ricerca e sviluppo ed al quadro pro-grammatico in evoluzione;

- consolidamento del nucleo di sviluppo orga-nizzativo; avvio del processo di pianificazionedelle risorse umane; potenziamento della ban-ca dati relativa al personale del Dipartimento;impostazione di un sistema di gestione delbudget relativo al lavoro straordinario;

- supporto giuridico-commerciale alla definizio-ne del Programma di promozione industriale nelsettore dei reattori veloci (sistemi e componen-ti di impianto);

- costituzione formale del gruppo dì lavoro in-caricato dello studio e dell'attuazione di un si-stema informativo gestionale decentrato a livel-lo dipartimentale: è stato acquisito il Sistema36 Ibm e sono state avviate le prime attività dianalisi dei processi; in parallelo è stata iniziataun'azione di formazione interna ("alfabetizza-zione informatica") per la diffusione fra il per-sonale di una cultura adeguata all'introduzionedi nuovi strumenti e di nuove metodologie di la-voro;

- prosecuzione, da parte del Servizio studi, del-l'azione di consulenza per la costituzione dellabiblioteca presso il Centro del Brasimone e perl'interrogazione di banche dati per il personaledel Dipartimento con sede Bologna e Brasimo-ne;

- completamento della prima fase di automa-zione nella gestione ed archiviazione dei docu-menti prodotti in regime di garanzia della quali-tà; adozione di strumenti di microfilmatura perla gestione dell'archivio della corrispondenza inarrivo ed in partenza dal Dipartimento.

Nell'ambito delle attività relative alla garanziadella qualità i principali risultati ottenuti sonostati i seguenti:

- completamento dell'emissione della docu-mentazione attuativa del Programma di garan-zia della qualità relativo alla attività di fornituraPec la cui fase di ottimizzazione, come pure larevisione delle prime procedure, è iniziata nellaseconda parte del 1985;

- emissione ed invio a Disp, per approvazione,del Manuale di garanzia della qualità per l'eser-cizio del reattore Tapiro.

Inoltre è proseguita l'attività di sensibilizzazio-ne della struttura sui problemi di garanzia dellaqualità sia all'interno che all'esterno del Dipar-timento, principalmente tramite l'Associazionenazionale garanzia della qualità (Aicq-Angq).

Le applicazioni delle tecniche Cad sono statesviluppate notevolmente nel corso del 1985. Inparticolare:

- è stato completato, in collaborazione con l'U-nità Cad dislocata presso il Centro del Brasi-mone, il rilevamento e la restituzione dei datidel territorio e delle installazioni del Centro esono stati predisposti i programmi di gestionedei dati suddetti per una loro efficiente rappre-sentazione grafica. Il lavoro di creazione deldata base proseguirà per tutto il 1986;

- è stato completato l'interfacciamento Cad diun codice (Inca) della serie Castem ed è prose-guito lo sviluppo dell'interfacciamento Cad delcodice Mcnp;

- nell'ambito delle applicazioni meccaniche èproseguito il lavoro ordinario di progettazionedi elementi di nocciolo da parte dell'utenza.Sono inoltre iniziate sperimentazioni di proget-tazione 3D ed è stata avviata un'attività Cam,per l'integrazione della progettazione e dellafabbricazione;

- sono state effettuate sperimentazioni di com-posizioni di solidi regolari, con finalità dimo-strative e pubblicitarie. Inoltre, sono stati tenutinumerosi corsi interni di addestramento per ilcorretto impiego del sistema Cad da parte del-l'utenza.

Centro Ricerche Energia Brasimone

L'Unità del Dipartimento responsabile per i ser-vizi del Centro del Brasimone nel corso del1985 ha assicurato il corretto espletamento deiservizi del personale, amministrativi e generalied ha proseguito il lavoro di realizzazione ecompletamento delle principali infrastrutturepreviste dal piano di sviluppo del Centro stes-so.

I principali risultati raggiunti nel corso del 1985:

- completamento della realizzazione del com-plesso di edifici (officine, magazzini, uffici, ecc.)destinati ai servizi tecnici del Centro;

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- realizzazione dei serbatoi idrici del Centro, Energia Brasimone in funzione delle esigenzeampliamento dell'edificio Espresso e costruzio- Pec;ne del Centro Enea/Enel di informazione sull'E- _ c o m p l e t a m e n t o d e i | a v o r i d i m e s s a a p u n t 0

della gestione informatizzata sul sistema Ibm- completamento dei lavori di realizzazione ed 1750 e Serie 1 della telefonia, del controllo deiasfaltatura delle strade e piazzali all'interno del Punti di allarme, del controllo dell'accesso nelCentro; Centro del personale delle imprese;

- inizio e completamento dei lavori di amplia- - completamento della documentazione tecnicamento della torre Grandi Perdite degli edifici e degli interventi correttivi ai fini del consegui-per le prove di reazione sodio-acqua; mento del Certificato prevenzione incendi per

l'intero Centro e allestimento delle attrezzature- affidamento all'Enel dell'incarico per la realiz- per l'estinzione dei fuochi di sodio. Particolarezazione della seconda linea elettrica ad alta impegno è stato dedicato ai processi di infor-tensione che alimenterà il Centro Ricerche matizzazione ed alla sicurezza convenzionale.

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ATTIVITÀ SVOLTA NEL Ì986

La collaborazione europea nel settore dei reat-tori a neutroni veloci è stata sviluppata nel cor-so del 1986 con significativi risultati nonostan-te non sia stato definito l'atteso accordo tra gliEnti elettrici di procedere concretamente nelladirezione di un progetto unificato europeo.La piena potenza raggiunta il 9 dicembre '86dalla centrale Spx-1, il successo, ancorchéparziale, del processo di armonizzazione delleattività di sviluppo condotte dai diversi partner,l'avvio di una serrata fase negoziale mirata allastipula di due importanti accordi di collabora-zione tra i Paesi europei da un lato e, rispetti-vamente, Stati Uniti e Giappone dall'altro, co-stituiscono i risultati più importanti conseguiti.Di segno opposto sono, oltre al mancato accor-do tra gli Enti elettrici, alcune difficoltà chehanno caratterizzato le attività nella Rft dove,tra l'altro, non è stata ancora concluso il pro-cesso autorizzativo per il caricamento del com-bustibile nel reattore Snr-300. Una situazioneper alcuni aspetti simile è riscontrabile in Italia:i contributi assegnati dalle Leggi 495/86 e875/865 all'Enea, a copertura delle attività delMI e IV trimestre 1986, sono stati erogati con ilvincolo della "esclusione di ulteriori contratti,iniziative e conseguenti impegni finanziari rela-tivi alla filiera dei reattori veloci ed alla realizza-zione dell'impianto Pec".

Questa circostanza ha avuto un impatto nontrascurabile sulle attività italiane nelle due li-nee principali della realizzazione dell'impiantoPec e della ricerca e sviluppo condotta nelquadro delle collaborazioni internazionali. Inparticolare non sono stati rinnovati alcuni im-portanti accordi con le industrie sistemistiche emanifatturiere che da tempo collaborano conl'Enea in forme associative fortemente integra-te. Più in generale non è stato possibile attivareiniziative già concordate sul piano tecnico neiGruppi di Lavoro (Agt) dell'Accordo europeo diricerca e sviluppo.

In una situazione di questo tipo le attività delDipartimento sono state sviluppate sulla basedi criteri selettivi mirati ad assicurarne la mas-sima efficacia nel rispetto delle indicazioni for-nite dal Parlamento e dal Governo.Sono state privilegiate le attività a supportodella realizzazione dell'impianto Pec il cui svol-gimento è stato considerato rilevante al fine digarantire il completamento dell'esperienza or-ganizzativa e gestionale. Tra queste quelle diprogettazione del nocciolo direttamente riferibi-li alla redazione dei rapporti di sicurezza, le ve-rifiche di schermaggio e di alcune sistemazioni

impiantistiche, la sperimentazione a supportodegli elementi di combustibile, dei meccanismidel blocco reattore e dei componenti e sottosi-stemi della zona sperimentale, (canale di provae cella di trasferimento), l'analisi del comporta-mento del reattore in condizioni anomale, daquelle sismiche a quelle di incidente severo.Nel settore più specificatamente dedicato alcontributo italiano al programma europeo di ri-cerca e sviluppo sono state condotte solo le at-tività che, pure strettamente finalizzate al sod-disfacimento delle necessità comuni, più dellealtre presentano caratteristiche di specifico in-teresse nazionale e di efficacia interna. Traqueste spiccano quelle riferibili al settore dellericerche teorico-sperimentali di sicurezza, dallasperimentazione sui grandi fuochi di sodio allosviluppo di modelli e metodi di calcolo per lostudio e la valutazione degli incidenti di tipo sialocale sia generalizzato.

Attività per la realizzazionedel Pec

Progettazione nocciolo, analisidi sicurezza e verifiche di schermaggio

Nel corso del 1986 particolare impegno è statoposto dal Dipartimento su questre tre linee, an-che se, rispetto agli anni precedenti, è risultatapiù estesa l'attività di diretto supporto dell'in-gegneria dell'impianto e dell'analisi di sicurez-za complessiva. A questo riguardo è stata diparticolare importanza la partecipazione del Di-partimento all'elaborazione di documenti di sin-tesi sulla sicurezza dell'impianto Pec, compre-sa l'analisi preliminare delle conseguenze di in-cidenti fuori dimensionamento.

Progetto del nocciolo

Le attività relative alla progettazione del noc-ciolo del Pec hanno conseguito gli obiettivi pre-visti dalla programmazione. I risultati più signifi-cativi sono:

- completamento della fase di dimensionamen-to e relativa stesura dei progetti costruttivi ditutti gli elementi necessari per le prove di av-viamento;- completamento delle verifiche neutroniche,idrauliche, termiche e sismiche, con la elabora-zione dei relativi capitoli del Rapporto Interme-dio di Sicurezza;- nell'area neutronica, elaborazione dei dati diriferimento per i calcoli termici, meccanici e si-

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smici, completamento dell'analisi di tutte lepossibili configurazioni del nocciolo dall'avvia-mento all'equilibrio ed effettuazione con esitopositivo della verifica dell'efficacia di rivelatorineutronici extra-tanca;

- completamento del progetto della prima Se-zione Sperimentale ed esecuzione delle verifi-che delle barrette di combustibile in condizionidi punto caldo, con la definizione dei limiti difunzionamento operativi; stesura del relativocapitolo del Rapporto Interno di Sicurezza;- estensione degli studi sull'elemento di com-bustibile alle problematiche dell'utilizzo speri-mentale e dell'esercizio del Pec; conseguentedefinizione delle linee guida del piano di sorve-glianza nocciolo;- individuazione delle tipologie e del ciclo dì uti-lizzo dei dispositivi per esperienze di irraggia-mento, per definire le caratteristiche delle at-trezzature dell'Impianto Manipolazione Combu-stibile;

- completamento dei progetti costruttivi degli

Centro ricerche energia Brasimone - Impianto Mulinox:complessivo della sezione di prova utilizzata per misu-re di attrito, in fase di estrazione, tra placchette di ele-menti di nocciolo di reattori a neutroni veloci.

elementi necessari per ie prove di avviamento,in particolare dell'elemento filtrante per il cana-le di prova e dell'elemento per la taratura delsistema Dnd (Delayed neutron detection);- definizione, sulla base di prove sperimentaliin appoggio, dei criteri per il funzionamento e lamanipolazione degli elementi di nocciolo, com-pletamento dell'analisi termica e idraulica delnocciolo in condizioni nominali e in punto caldo,conclusione delle verifiche strutturali in condi-zioni incidentali.

Sicurezza ed affidabilità

Con l'obiettivo di definire i margini di sicurezza,le attività sono state estese allo studio delleconseguenze sul nocciolo di incidenti non con-trollati, ipotizzando il mancato intervento dei si-stemi di protezione. Una particolare attenzioneè stata dedicata agli incidenti di reattività; lostudio dell'estrazione incontrollata di una barradi controllo è stato eseguito in modo parametri-co per invididuare le temperature di guaina e dicombustibile nei casi peggiori, tra tutti i possi-bili stati iniziali e tutte le possibili evoluzionidell'incidente.

Sono stati anche definiti i limiti ammissibili perla fusione del combustibile in condizioni inci-dentali, in base ad un'ampia analisi dei risultatisperimentali ottenuti in Europa.Le analisi di sicurezza, più in generale lo studiodel comportamento del reattore in condizioninon nominali, sono state supportate da un'in-tensa attività di sviluppo e convalida di modellie codici di calcolo. Su questa linea,.in collabo-razione con l'Argonne National Laboratory(Usa) è stata messa a punto una versione mo-dificata di un codice (Sas-3D) per l'analisi degliincidenti di nocciolo del Pec, che ora è in corsodi convalida sulla base di dati ottenuti da espe-rienze americane, con l'obiettivo di disporre en-tro la metà del 1987 di uno strumento in gradodi coprire uno spettro molto ampio, dagli inci-denti severi a quelli locali.

Di particolare rilievo sono state le valutazionicondotte sul reattore (mediante l'ausilio del co-dice Nadypec) nell'ipotesi di una mancanza ge-neralizzata della alimentazione elettrica seguitada un non intervento delle barre di controllo. Irisultati ottenuti mostrano la capacità del reat-tore di autocontrollarsi senza che il sodio rag-giunga la temperatura di ebollizione. Questo ri-sultato è attualmente sottoposto ad ulteriori ve-rifiche, condotte sulla base di una più precisamodellazione del comportamento del combusti-bile e delle barre di controllo. La sua confermacostituirebbe un risultato di grande importanzaa convalida del buon comportamento dell'im-pianto anche a fronte di un evento ipotetico diquesta natura.

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Sono stati definiti i massimi valori di reattivitàpositiva, indotti dal terremoto di sicuro spegni-mento, in tutte le condizioni di impianto (funzio-namento a potenza nominale, a potenza ridottae all'arresto) e in tutte le configurazioni di noc-ciolo, dall'avviamento al ciclo di equilibrio: iconseguenti calcoli dinamici e termici hanno di-mostrato il rispetto dei criteri di sicurezza, an-che senza intervento del sistema di protezione.L'analisi sismica del nocciolo è stata conclusacon la sintesi di tutti i calcoli e le esperienzeeseguite che hanno permesso di definire anchei margini di confidenza delle valutazioni fatte. Irisultati (codici Coralie e Clash) sono stati con-validati con i dati sperimentali, mostrando l'otti-mo accordo raggiunto con l'affinamento dei pa-rametri dinamici.

Le attività sulla sismica sono state completatecon analisi dei risultati delle prove in sito con-dotte da Ismes. L'interpretazione dei risultatisperimentali ottenuti durante le prove sismichein sito sull'edificio reattore è stata completataassieme alle analisi numeriche collegate (ana-lisi tridimensionale con presa in conto degli ef-fetti di interazione suolo-struttura). Lo studioha permesso di dimostrare l'adeguatezza deicalcoli di progetto e la validazione dei modellidi calcolo. Sono state pure definite le caratteri-stiche del sistema di monitoraggio sismico.Nel campo degli incidenti locali è stata conclu-sa l'analisi termoidraulica dei difetti di refrige-razione provocati da bloccaggi (depositi di ma-teriali) lungo il fascio di barrette e al piede deglielementi, con la dimostrazione della controlla-bilità e non propagazione dell'incidente per tuttigli eventi credibili.Lo studio dell'efficacia e della sensibilità del si-stema Controllo Rotture di Guaina, ha permes-so di garantire la rivelabilità e l'individuazionedegli elementi con barrette rotte.

Verifiche di schermaggio

Nel corso del 1986 sono aumentate le esigen-ze di revisione del progetto per tener conto del-le modifiche nelle sistemazioni impiantistiche aseguito dei montaggi. Oltre a queste attività iprincipali lavori effettuati riguardano:

- calcoli di "streaming" di radiazioni in varicondotti contenenti strumentazione all'internodella tanca ed in varie intercapedini ed etero-geneità (come i rivelatori di flusso neutronicoed i rivelatori di spostamento tanca);- calcoli di dose biologica all'accesso dopospegnimento e di dose sui materiali a funziona-mento nel locale sopra reattore;- dimensionamento (codici Mercure e Mcnp)dei contenitori di trasporto per materiali struttu-rali irraggiati e per la strumentazione;

Centro ricerche energia Casaccia - Sperimentazionesull'impianto Ipm del meccanismo azionamento barre dicontrollo (Mab) del reattore Pec: particolare del proces-so di assemblaggio del prototipo del meccanismo.

- mappatura (codice Mcnp) dei ratei di dose inambienti accessibili in condizioni di manuten-zione straordinaria;

- prosecuzione dell'attività di messa a punto,sviluppo e convalida del codice Mcnp e del si-stema di programma Njoy-Themis per la produ-zione della relativa nuova libreria di sezionid'urto proveniente da dati di base Jef. Tale la-voro ha suscitato un ampio interesse da partedi gruppi di ricerca e società di ingegneria na-zionali, che ne hanno richiesto e ottenuto l'uso.

Attività special istiche

Nell'ambito della progettazione e realizzazionedegli elementi di combustibile è stata valutatala documentazione fornita dal fabbricante (con-sistente in specifiche tecniche di acquisto e difabbricazione, piani di fabbricazione e piani dicontrollo qualità, procedure di qualifica di pro-cessi operativi) che ha comportato anche l'a-nalisi e la risoluzione di numerose richieste dideroga o modifica, tenendo conto di tutte le re-lative impficazioni nel progetto.

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Notevole impegno è stato dedicato allo studioidraulico dei cannotti adattatori ciechi (compre-se prove in acqua) e alla finalizzazione delleprove di collaudo delle pompe centrifughe peruna completa caratterizzazione dei campi e deilimiti di funzionamento.Sono state effettuate le verifiche sun? docu-mentazione tecnica forniti da Ansaldo e suoisubfornitori, comprendente le verifiche delle si-stemazioni impiantistiche di alcuni locali criticiper la numerosità dei componenti e per la com-plessità degli interventi previsti per le operazio-ni di manutenzione ordinaria e straordinaria,nonché quelle relative alla parte del Sistema diProtezione Pec dedicata alla diagnostica neu-tronica. Come risultato sono state avviate leazioni relative mirate all'esercizio dell'impianto.

Ingegneria sperimentalea supporto del progettoe della realizzazione

Attività in appoggio alla progettazionee alla analisi di sicurezzadel nocciolo Pec

Sono proseguite le prove di caratterizzazioneidraulica degli elementi non fissili sui circuiti adacqua Cef del Centro del Brasimone; in partico-lare sono stati oggetto di prova gli elementi diriempimento e la sezione sperimentale falsa(filtrante) del canale.

È stata eseguita una nuova serie di prove dimanipolazione in aria su di un gruppo di setteelementi di nocciolo. Tali elementi, in assettonominale e deformato, meccanicamente equi-valenti agli elementi di nocciolo del Pec, sonostati provati con diversi carichi applicati. Inbase a tali prove sono stati stabiliti i criteri diprogettazione per la manipolazione degli ele-menti stessi al fine di determinare gli sforzimassimi di introduzione e di estrazione dalnocciolo nella fase di transizione fra nocciolo dipartenza e nocciolo di equilibrio.

È proseguita inoltre la campagna di prove ai finidella verifica della manipolabilità degli elementidi nocciolo. L'attività effettuata sull'impiantoMulinox del Centro del Brasimone ha riguarda-to la determinazione in sodio degli attriti che sisviluppano in fase di estrazione tra le placchet-te distanziatrici degli elementi dopo la perma-nenza in reattore.

Attività in appoggio alla progettazionedei meccanismi, del canale centralee delle attrezzature sperimentali

Sull'impianto Cpc-1 del Centro del Brasimonesono proseguite le prove sul comportamentotermoidraulico e meccanico del prototipo delcanale di prova Cpe 1. Le prove hanno riguar-dato la esecuzione di una serie di ciclaggi ter-mici lenti riproducenti cicli operativi del canalein reattore.A seguito dell'analisi dei risultati ottenuti nelcorso delle prove sono emersi elementi chehanno fornito interessanti indicazioni in relazio-ne al sistema di compensazione termica del ca-nale. I risultati sperimentali hanno trovato con-ferma nel programma di controlli distruttivi ef-fettuati sul prototipo di canale utilizzato per leprove di contenimento dell'energia rilasciatanel corso di un incidente ipotetico.

Oggetto di particolari indagini sperimentalisono stati inoltre la campana isolante realizza-ta per ridurre le dispersioni termiche della testadel canale ed il sistema di brasatura dei pas-santi delle termocoppie del canale. Scopo delleprove era, per la campana isolante, verificare ilgrado di efficienza schermante e la telemanipo-labilità dei singoli elementi, mentre per i pas-santi delle termocoppie doveva essere verifica-ta la compatibilita del materiale utilizzato con ilsodio refrigerante.

Queste prove sono state effettuate rispettiva-mente sul protitipo della Cella di trasferimentodel reattore Pec realizzata presso l'impiantoCpc-1 e nell'impianto Mulinox del Centro delBrasimone. Il programma sperimentale relativoal comportamento in sodio ad alta temperatura(600°C) di passanti brasati per termocoppie èstato completato sull'impianto So-Sta presso ilCentro della Casaccia valorizzando i risultatiacquisiti su campioni di prova di shock termicoprovati sul circuito Cpc-2.

Sull'impianto Ipm del Centro della Casacciasono stati affrontati e superati alcuni aspettiessenziali del funzionamento del MeccanismoAzionamento Barre di controllo con specifico ri-ferimento al soffietto di traslazione superiore.Le esperienze, che hanno comportato lo smon-taggio e lavaggio del componente, hanno indi-viduato problemi di integrità meccanica chesono stati debitamente affrontati in sede di pro-getto.

Relativamente alle campagne sperimentali sulDispositivo Bloccaggio Nocciolo, al fine di nonpregiudicare la sicurezza di operazione dell'im-pianto Ipm, è stato necessario procedere a ul-teriori indagini, in condizioni operative limite sulcomplesso costituito dal serbatoio di prova erelativi collegamenti.

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Sempre sull'impianto Ipm il completamento del-la progettazione di prova e la prima parte dellacampagna di caratterizzazione di parti critichedella Macchina di Carico e Scarico (Mcs) han-no permesso di ottenere importanti informazio-ni sul comportamento del componente nelle di-verse condizioni operative.

È stato affrontato il problema del lavaggio e de-contaminazione della Mcs a partire dalle propo-ste dell'appaltatore in ordine ai processi ed agliimpianti; l'emissione di una prima relazione tec-nica di analisi delle diverse problematiche e unaserie di contatti in sede internazionale hannoportato alla definizione di un programma speri-mentale che prevede verifiche operative dei pro-cessi simulando le condizioni di riferimento sul-l'Impianto di Lavaggio ed effettuando prove tec-nologiche di compatibilita sui materiali.

In supporto sia alla realizzazione che alla pre-parazione dell'esercizio Pen è stata impostatauna attività finalizzata alla interiorizzazione del-

le competenze e delle tecnologie di visione sot-to sodio mediante tecniche ad ultrasuoni.

Un notevole sforzo è stato dedicato al migliora-mento tecnico ed organizzativo delle condizionidi sicurezza di esercizio impianti. Fra le que-stioni più rilevanti va segnalato lo studio appro-fondito dei meccanismi di diffusione nell'am-biente esterno dei composti di sodio in caso diincidente sui grossi impianti che è stato con-dotto previa acquisizione di codici di calcolofrancesi e a valle di un approfondito riesamedei massimi incidenti ipotizzabili.

Attività di ricerca, sviluppoe promozione industriale

Sistema reattore velocee componenti d'impianto

Centro ricerche energia Casaccia - Prove funzionali insodio (impianto Ipm) del Dispositivo bloccaggio delnocciolo (Dbn) del reattore Pec: particolare del mecca-nismo attuaiore.

In questo settore, le attività italiane si integranocon quelle europee tramite le azioni di coordi-namento degli specifici Gruppi di lavoro previstidall'Accordo Ricerca e Sviluppo.

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L'Enea ha contribuito in alcuni importanti setto-ri di ricerca, la cui scelta è stata operata nel-l'intento di assicurare le più significative rica-dute sulle attività di progettazione ed analisi disicurezza del Pec e, più in generale, su aree in-dustriali diversificate nei settori nucleare econvenzionale.

Gli strumenti che hanno consentito di procede-re in questa ottica sono stati le stesse struttureoperative dell'Enea ed i contratti di Associazio-ne con Ansaldo e Belleli e di Ricerca con Fiat-Ttg.

Sviluppo Isola Nucleare

Praticamente concluse con il 1985 le attività diinteriorizzazione delle conoscenze sviluppatenella progettazione delle centrali di riferimentoeuropee, l'azione dell'Enea nel corso del 1986si è concentrata su tematiche di applicazionegenerale, con particolare riferimento alla tecno-logia del sodio ed alle tecniche di analisi ter-mostrutturale.Presso il Centro della Casaccia è stata ultima-ta la realizzazione delle attrezzature per provetecnologiche in sodio, finalizzate all'eserciziodel Pec ed alle necessità degli Accordi europei.I temi maggiormente considerati riguardano lachimica analitica "on line", il lavaggio e la de-contaminazione componenti e la purificazionedel sodio.

Sulla chimica analitica "on line", è stata con-dotta una attività svolta alla qualificazione dicelle elettrochimiche per misure relative al te-nore di ossigeno presente nel sodio ed alla loroutilizzazione successiva su circuiti e reattorisperimentali.L'analisi dello stato, dell'impianto Cpc-1, dopocirca 15.GD0 ore di funzionamento in sodio adelevata temperatura, ha costituito una impor-tante applicazione delle metodologie sviluppatenel settore dei codici termostrutturali.Sono stati analizzati e classificati i dati speri-mentali relativi ai campi di temperatura e di sol-lecitazior.e ai quali alcuni componenti dell'im-pianto Cpc-1 risultano sottoposti durante lecampagne sperimentali. Sono state inoltre ef-fettuate misure estensimetriche ad alta tempe-ratura del canale centrale dell'impianto Cpc-1,allo scopo di individuare e definire funziona-menti non corretti del canale stesso durante icicli operativi.Tecniche analoghe sono state utilizzate sull'im-pianto a sodio Espresso, per la determinazionedelle cause di una fessurazione subita da duegiunti a T. A tale scopo, sono state eseguiteanalisi elastiche ed inelastiche per la correttainterpretazione dei fenomeni di creep-fatica,nonché analisi elastiche di tipo tridimensionale

e verifiche strutturali sul giunto più critico. L'at-tività ha consentito la verifica dei fattori molti-plicativi previsti dalla normativa Asme.In supporto a Disp, sono stati effettuati un esa-me critico relativo allo "stress report" della va-sca principale del Pec ed una verifica indipen-dente delle zone relative al livello libero del so-dio della tanca. È stata inoltre assicurata unaconsulenza sullo specifico contratto di studioaperto con Cea-Saclay per la verifica di affida-bilità dei bocchelli della tanca stessa.Riguardo al sistema di calcolo Castem sonostate svolte le seguenti azioni:- partecipazione allo sviluppo del sistema aglielementi finiti Castem 2000, sulla base delmandato d'intesa Enea-Cea, relativo alla colla-borazione nel campo della meccanica dei solidie dei fluidi;- partecipazione allo sviluppo e convalida deicodici Gibi, Bilbo, Alice;- sostegno della diffusione in Italia del sistemaCastem, in base al mandato di protocollo d'in-tesa Enea-Cea, del dicembre 1983.Tra le attività di più specifico interesse nazio-nale si segnala la prima fase di una attività diuno studio il cui obiettivo complessivo consistenell'elaborazione di un documento generale disintesi concernente la interiorizzazione dellecaratteristiche di progetto e funzionamento delSistema Sperimentale Pec, costituito dal cana-le di prova, dai relativi circuiti di raffreddamentoe dal sistema di manipolazione combustibilecompleto dei circuiti ausiliari gas e sodio.

Sviluppo componenti

Nell'ambito del contratto di ricerca con Fiat-Ttg, relativo alla messa a punto ed alla qualificadelle tecnologie di realizzazione delle pompeprimarie e secondarie, sono state effettuate leseguenti attività:- completamento dell'attrezzatura sperimentaleche simula le condizioni operative delle pompepanarie, nonché quelle relative alla qualifica-zion • della società Flexibox quale fornitore del-le tenute rotanti;- avvio delle azioni di qualificazione della so-c Aà Inossman quale fornitore dei fusi costi-tuenti fa girante ed il diffusore relativi al dise-gno di una pompa intermedia, di nuova conce-zione.

Significativi risultati sono stati ottenuti sulla li-nea del generatore di vapore.L'Ansaldo, sulla base delle esperienze matura-te nel corso delle attività promosse da Enea nelperiodo 1965-85, ha stipulato con Novatomeun accordo paritetico a lungo termine concer-

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nente i generatori a tubi diritti ed elicoidali.L'accordo prevede che le conoscenze attual-mente acquisite nei due Paesi siano rese reci-procamente disponibili e sintetizzate, al fine diprocedere congiuntamente nello sviluppo delledue soluzioni, con il supporto degli enti nazio-nali di ricerca e sviluppo.Presso Ansaldo Ricerche sono proseguite leprove di caratterizzazione delle saldature tubo-piastra (in particolare, sono state effettuateprove di fatica termica e scorrimento viscoso) ele esperienze di resistenza alla corrosione suprovini di saldatura tubo-piastra, in acqua dicaldaia. È stato inoltre messo a punto un meto-do per la tappatura di tubi difettosi, utilizzandoun procedimento per brasatura, ed è stato vali-dato il controllo della saldatura tubo-piastramediante sonda ad ultrasuoni. Presso Belleli èstato sviluppato un metodo alternativo di salda-tura tubo-piastra: il trattamento termico di di-stensione viene effettuato usando una testinascaldante per ciascun giunto ed il controllo del-le saldature avviene mediante tecniche di x-grafia automatizzata.

Nel quadro della sperimentazione sugli effettidella reazione sodio-acqua, presso l'impiantolsa-1 grandi perdite del Centro del Brasimone,è stata effettuata la prima delle sei prove previ-ste dal Programma "Fifre", condotto nel quadrodelle collaborazioni europee e finalizzato allaconvalida dei modelli per gli studi di sicurezzadel generatore di vapore.

Centro ricerche energia Brasimone - Impianto lsa-1(area grandi perdite). Complessivo della sezione di pro-va "Fifre" utilizzata nell'ambito delle esperienze di rea-zione sodio-acqua previste nel quadro degli studi di si-curezza sul generatore di vapore.

È terminato lo studio di definizione delle proveper l'analisi delle caratteristiche della fiammaprovocata dalla reazione sodio-acqua. Per l'ef-fettuazione di questo programma sperimentale,che fornirà informazioni di base per l'elabora-zione dei codici di propagazione delle fughe pergeneratori di vapore a tubi diritti, è stato ricon-dizionato l'impianto lsa-1 piccole perdite.Completano il quadro alcune attività di tipospiccatamente tecnologico che, al di là dellespecifiche applicazioni, hanno estese potenzia-lità di impiego.Per la griglia supporto nocciolo della CentraleSpx-1 è stata studiata una variante completa-mente saldata basata su procedimenti innovati-vi. In particolare sono state provate le seguentitecniche di saldatura e di riporto:- saldatura mediante fascio elettronico e laser;- applicazione di riporti duri sulle superfici in-terne di cannotti.Presso l'Università di Pisa sono state effettua-te prove di usura in aria, mentre al Centro Cea-Cadarache sono in fase di esecuzione le provein sodio.

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Infine vanno segnalate le iniziative di svilupponel settore dei materiali strutturali.

Nel contesto europeo è rilevante l'interesse neiconfronti delle leghe innovative di tipo avanza-to. Su questa linea, da diversi anni l'Enea è im-pegnata nella qualificazione di materiali per ge-neratori di vapore e realizzazioni di tipo con-venzionale (ad es. Incoloy 800, il 2,1/4Cr-1Momodificato e il 9Cr-2Mo).Le attività svolte hanno riguardato la qualifica-zione degli acciai ferritici, ad alto tenore di cro-mo e della lega austenitica Incoloy 800, ad altotenore di nichel.Per gli acciai ferritici, sono in corso di ottimiz-zazione i procedimenti di trattamento termicodei grandi forgiati per piastre tubiere, con l'o-biettivo di ottenere adeguate caratteristichemeccaniche lungo tutto lo spessore di piastra.È stata inoltre realizzata una serie-prototipo ditubi di spessore e diametro uguali a quelli delgeneratore di vapore di riferimento.

Centro ricerche energia Brasimone - Campagna di pro-ve in sodio sull'impianto Espresso sugli elementi delnocciolo del reattore Phenix: particolare del cannottoper l'alloggiamento dell'elemento nel pozzo di prova.

Presso il Dipartimento Tecnologie Intersettorialidi Base sono proseguite le prove di resistenzaalla corrosione sotto tensione, in acqua causti-ca (NaOH al 10%) a 300"C, dell'lncoloy 800,con adozione del metodo "Slow Strain RateTechnique".

Progettazione noccioloe studi di sicurezza

I dati ottenuti nel corso delle prove di avvia-mento di Spx-1 costituiscono il riferimento ba-silare per la validazione dei modelli di progetta-zione neutronica per i noccioli della filiera velo-ce europea.

Nell'ambito delle attività per l'interpretazione ditali prove, il contributo dell'Enea ha riguardatosia la determinazione dei valori di reattività del-le barre di controllo e dei parametri correttivi,sia l'analisi aggiornata dell'esperienza Racine1S, relativa alla simulazione del caricamento diSpx-1, per la determinazione della massa criti-ca.Nel campo sperimentale, a supporto alla pro-gettazione termoidraulica e termomeccanicadei reattori della filiera europea, l'Enea è statoimpegnato sui seguenti programmi:

- presso gli impianti idraulici Cef del Centro delBrasimone è stata avviata la fase preliminareall'esecuzione di un programma sperimentalevolto a determinare, in termini parametrici, ilcomportamento idraulico del nocciolo di unreattore veloce per quanto riguarda l'aspettodella portata interassemblaggio. La fase preli-minare comprende azioni riguardanti le modifi-che del circuito di prova, la progettazione erealizzazione di una complessa sezione di pro-va simulante un sesto di nocciolo di reattore ela messa a punto di un sofisticato sistema spe-rimentale per la misurazione delle velocità delfluido refrigerante;

- presso l'impianto Espresso del Centro delBrasimone sono stati effettuati gli interventi ne-cessari all'esecuzione di una prova in sodio didue elementi (un assemblaggio combustibileed una barra di controllo) di nocciolo del reat-tore Phenix. Questo impianto, grazie alle suecaratteristiche, è stato individuato come il piùadatto per la conduzione di prove in sodio suglielementi di nocciolo della filiera europea. Essoè, al momento, l'unico disponibile in Europa perquesto tipo di sperimentazione;

- nel campo dello sviluppo e della validazionedi codici di calcolo relativi al progetto del noc-ciolo, la partecipazione Enea è stata focalizzatain prevalenza sui seguenti punti:

equilibrio meccanico del nocciolo: é stata pro-posta la realizzazione di una esperienza (Char-dis II, UK), di riferimento europeo per la valida-

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zione dei modelli di calcolo riservando all'Eneala fase di interpretazione dei risultati;

progettazione sismica: è continuata l'attività divalidazione e di confronto dei modelli Coralie-Clash, per la quale sono stati utilizzati i risultatidelle esperienze Ismes sugli elementi in geo-metria Pec; nel complesso resta confermata laposizione di eccellenza acquisita dall'Italia inquesto settore;

studi termoidraulici e di punto caldo: nel corsodi studi preliminari è stato eseguito un confron-to fra i codici per l'individuazione dei criteri dicalcolo delle temperature di guaina, ed è at-tualmente in definizione una seconda fase distudio relativa alla temperatura di combustibile.

Per quanto attiene agli studi di sicurezza nelcontesto europeo sono stati definiti come parti-colarmente importanti i due seguenti aspetti:

- la necessità di controllare preventivamentetutti quegli incidenti minori che, attraversomeccanismi di propagazione, potrebbero po-tenzialmente degenerare in incidenti talmentegravi da compromettere l'integrità delle primebarriere di difesa;

Centro ricerche energia Casaccia - Particolare dell'im-pianto Co.Chi in funzione presso i Laboratori della Divi-sione tecnologie del dipartimento reattori veloci per laqualificazione di celle elettrochimiche per la misura deltenore di ossigeno in sodio.

- l'opportunità della piena valorizzazione deiparametri fisici e delle caratteristiche impianti-stiche (quali i coefficienti di reattività e ia circo-lazione naturale), in grado di garantire all'im-pianto elevate caratteristiche di stabilità, di si-curezza intrinseca e di interventi passivi.

Su questi temi, oggetto di grande attenzionenell'ambito del programma europeo e di rag-guardevole interesse per il progetto Pec, l'Eneaha fornito contributi di notevole rilievo. In parti-colare:

- è stato acquisito dal Cea il codice Surfas,convalidato mediante i risultati delle prove inpila Scarabee, contribuendo al suo sviluppo edapplicandolo all'analisi dell'incidente di bloc-caggio totale istantaneo al piede di un elemen-to. Si tratta di una condizione inviluppo il cuistudio è valido sia per Pec sia per una centraledi grande taglia;

- il Dipartimento Tecnologie Intersettoriali diBase ha fornito un notevole contributo alla vali-dazione del codice Plexus, della serie Castem,per l'analisi del confinamento di incidenti di-struttivi del nocciolo;

- in collaborazione con Interatom è stata avvia-ta una attività relativa alla validazione del codi-ce di dinamica di impianto Dyana, utilizzando idati sperimentali acquisiti tramite prove neireattori Rapsodie e Phenix;

- Ansaldo ed Enea hanno partecipato alla vali-

145

dazione del codice Natura, conseguita median-te i dati sperimentali acquisiti con le prove suPhenix, consentendo all'Italia di disporre dellostrumento necessario per lo studio completodella dinamica d'impianto.

Programma Esmeralda

Sulla linea sperimentale relativa al comporta-mento di materiali e componenti, nel mese diaprile è stata effettuata una prova per la verifi-ca dei limiti delle prestazioni dello scambiatoresodio/aria del Pec.

Sono state utilizzate 35 t di sodio a 520°C edaerosol con concentrazione pari a 75 mg/m3.

Al termine della prova sono state riscontrateanomalie di funzionamento, imputabili a tappa-ture dei tubi causate da ossidi di sodio. Conse-guentemente, nella prospettiva di ripetere l'e-sperienza, si sono rese necessarie le operazio-ni seguenti:

- purificazione delle 35 t di sodio;

- pulizia dei due serbatoi con etil carbitolo;

- pulizia con acqua dello scambiatore so-dio/aria.

Questi interventi hanno comportato la messa apunto di tecniche operative a forte contenuto in-novativo, che saranno codificate in appositeprocedure.

A causa della presenza di impurità e corpi estra-nei di varia natura (ossidi, residui metallici, mar-calina ecc), è stato necessario eliminare 20 t disodio utilizzato durante precedenti prove, uue-sta attività, eseguita in un impianto prototipo, hacomportato l'acquisizione di conoscenze fonda-mentali di tipo impiantistico, tecnologico escientifico.

È stato eseguito lo studio di tre prove, relativea emissione di esafluoruro di zolfo (tracciante ereagente di riferimento), precedentemente ef-fettuate per la qualifica dei codici di calcolo Py-ros e Icairna, utili anche per analisi di impattoambientale.

Sulla linea, relativa allo studio degli effetti dellapolvere estinguente marcalina, è stata predi-sposta una prova consistente in una fuga di 20t di sodio (a 345°C) in un cassone di 22 m2 disuperficie e di elevato spessore.

Ricerca e sviluppo sugli elementidi nocciolo

In generale, le attività condotte nel 1986 sonoproseguite secondo una linea di continuità conquelle degli anni precedenti in coerenza con ipiani programmatici pluriennali. Esse, tuttavia,

sono state caratterizzate dall'innesco di unprocesso di diversificazione delle competenzeacquisite, orientato a trasferire tali competenzea settori collaterali non specificatamente nu-cleari.

Le attività hanno coinvolto diversi operatoriesterni, in particolare i Laboratori di Medicinadell'Agip.

Nel settore della Ricerca e Sviluppo in supportoalla progettazione, gli sforzi principali sono staticoncentrati in linea prevalente sul rapporto disicurezza del ?ec, pur garantendo il necessariocollegamento con i programmi comuni europei.Le attività principali hanno riguardato:

- completamento del programma di caratteriz-zazione a sisma degli elementi di combustibilePec e prosecuzione della caratterizzazione deigiunti saldati;

- prosecuzione dello sforzo sui materiali diguaina a doppia stabilizzazione che ha portatoad importanti risultati per quanto riguarda la ot-timizzazione dei processi e delle composizioni;

- prosecuzione dello sforzo di validazione deicodici di calcolo per la barretta ed il fascio dibarrette ai fini di una migliore applicabilità allecondizioni Pec;

- progettazione ed interpretazione delle espe-rienze di irraggiamento in Phenix e Siloè dedi-cate in particolare ai materiali di guaina ed alcomportamento a rottura delle barrette;

- qualificazione in pila in collaborazione con ilDipartimento del ciclo del combustibile di com-bustibili ceramici ottenuti a partire da processisol-gel;

- messa in marcia dell'impianto modulo Co.Chidedicato alla chimica del sodio e conclusionedella prima fase dello studio teorico sperimen-tale relativa al comportamento a rottura in stoc-caggio interno, che ha permesso di chiarire l'e-voluzione del fenomeno in funzione di tempera-tura e tasso di combustione;

- conclusione della prima parte delle verifichefuori pila delle camicie di contenimento dellacolonna di pastiglie di carburo di boro e avviodella caratterizzazione a "creep" di materialiassorbitori.

Nel settore dei Materiali Strutturali, le attività,condotte prevalentemente nell'ambito di colla-borazione con l'industria nazionale, hanno per-messo di conseguire importanti risultati con leprime forniture dei prodotti finali di elevata qua-lità anche in confronto a produzioni similariextranazionali. Esse hanno riguardato:

- definizione delle procedure e caratterizzazio-ne secondo le specifiche originali delle diversefasi delle produzioni industriali e su scala pilo-ta, con conseguente acquisizione di metodolo-

146

gie utili all'industria anche in campo non nu-cleare;

- inizio della sperimentazione di processi alter-nativi a quelli finora utilizzati per la produzionedi tubi di guaina e fili distanziatori; per ciò checoncerne la produzione di semilavorati per tubidi guaina mediante il processo di centrifugazio-ne-laminazione le prove sinora effettuate han-no permesso di verificare la validità dell'impie-go di tale processo per la produzione di tubi dìelevata qualità;

- completamento dello studio di fattibilità dellecelle calde per le prove su materiali strutturaliirraggiati e prosecuzione della ottimizzazionedelle relative tecniche di caratterizzazione.

Nel settore della Tecnologia le attività sono sta-te orientate a supporto delle forniture acquisitedall'industria nazionale per le ricariche diSpx-1 ed all'ottimizzazione delle metodologiedi fabbricazione e controllo atte a garantire unamaggiore sicurezza ed affidabilità degli ele-menti di nocciolo. Esse hanno riguardato:

- messa a punto del processo di saldatura inautomatico del giunto piede-scatola esagonale

Radiografia di paletta di turbina per motore ai/io ottenu-ta con apparecchiatura radiografica micro-fuoco. La fo-tografia mostra la successiva elaborazione con "strei-ching" lineare e profilo densitometrico nella zona di in-teresse in cui si rilevano alcune soffiature.

147

in geometria Spx-1 con fabbricazione di un si-stema dimostrativo per la prova in sodio; que-sto importante risultato ha permesso di fatto al-l'industria nazionale di acquisire la commessaper la fabbricazione dei componenti strutturalidegli elementi di combustibile di Spx-1 ;

- messa a punto del metodo di controllo radio-grafico con la tecnica "microfocus" e primafase di qualifica della catena di controllo com-pleta che prevede come seconda fase la letturaautomatica delle lastre;

- prosecuzione della messa a punto dei metodidi controllo non distruttivi con importanti risul-tati raggiunti nella informatizzazione delle ap-parecchiature, nella automazione dei controllidimensionali e nella fabbricazione di standardsdi riferimento per la taratura delle apparecchia-ture;

- trasferimento all'industria dei processi tecno-logici messi a punto in laboratorio (in particola-re saldatura e controllo) per la fabbricazionedegli elementi di nocciolo Pec.

Le attività sull'utilizzo sperimentale del Pecsono state concentrate da un lato sulla defini-zione di un primo insieme di dispositivi speri-mentali offerte sia dal nocciolo che dal canalecentrale; dall'altro sulle problematiche postedal reirraggiamento di barrette provenienti siadal nocciolo che dal canale. In questo ambito èstato avviato un complesso di attività tecnolo-giche in grado di fornire supporti sperimentalialla scelta ottimale delle attrezzature e dei pro-cessi che verranno adottati nelle celle del Pec,in particolare per quanto riguarda il trattamentodi barrette irraggiate e la ricostituzione dei fa-sci da barrette.

Accanto a queste attività principali sono statisviluppate altre tematiche di tipo teorico-speri-mentali che, nel loro complesso completano ilquadro dell'impegno dell'Enea sulla linea dellasicurezza, quali:

- il completamento presso il Centro del Brasi-mone dell'attrezzatura sperimentale per lo stu-dio dell'interazione fra il sodio ed alcuni mate-riali (olio, elastometri, isolanti);

- la partecipazione, nel corso dell'avviamentodi Spx-1, all'esecuzione ed all'elaborazionedelle esperienze Caramel, concernenti la rive-labilità degli elementi difettati mediante Dnd;

- la implementazione della Banca Dati di Affi-dabilità, mediante immissione dei dati prove-nienti dal reattore Phenix. Il relativo program-ma, consentendo l'elaborazione interattiva,rappresenta ormai un riferimento a livello euro-peo di grande significato.

Attività funzionali,di supporto e di servizio

Nel corso del 1986, oltre al normale svolgimen-to dei compiti assegnati ai Centri ed ai Servizi,un particolare impegno è stato dedicato alconseguimento dei seguenti obiettivi:

- Attuazione della seconda fase del processodi realizzazione di un sistema informativo ge-stionale decentrato a livello dipartimentale(Sigd): il Sistema Ibm S/36, acquisito nel corsodel 1985, è stato collegato alla rete Enea; éstato installato e reso operativo il "software"relativo alla gestione degli ordini e delle fatture.Si è dimostrata la compatibilita tra il SistemaS-36 e la rete di "personal" della linea "Apple"in dotazione alle Unità del Dipartimento. Infine,nel più complessivo contesto delle attività perl'automazione gestionale, sono state avviate leazioni necessarie per la realizzazione del "sof-tware" applicato ai processi di pianificazione,stipula/gestione contratti, autorizzazione/liqui-dazione missioni, gestione del budget relativoal lavoro straordinario.

- Consolidamento della struttura funzionale disupporto operante presso il Cre Casaccia, inparticolare mediante un'adeguata attività di for-mazione del personale; definizione delle proce-dure operative.

- Gestione delle risorse finanziarie e del loroutilizzo (in termini di ordinativi di fornitura e dicontratti esterni) secondo modalità compatibilicon le restrizioni introdotte dai provvedimenti dilegge relativi ai finanziamenti del terzo e quartotrimestre. Analisi degli scostamenti, in terminidi utilizzo delle risorse umane e finanziarie, fra iPiani Annuali elaborati dalle Unità Progettualied i consuntivi relativi alle attività svolte.

- Elaborazione di sintesi dei dati relativi allosviluppo dei reattori veloci in Italia e di elementiper la valutazione del costo dell'impresa Pec.

- Apertura, da parte del Servizio Studi, di uno"sportello" per l'interrogazione di banche dati;prosecuzione dell'attività di consulenza per lagestione della biblioteca del Centro Brasimone.

- Meccanizzazione, su personal "stand alone",dell'inventario e ricognizione completa dell'in-ventario dei beni mobili per le aree di Bologna edel Brasimone.

Nell'ambito delle attività a supporto delleprocedure di Garanzia della Qualità i principalirisultati ottenuti sono stati i seguenti:

- completamento sostanziale e messa a puntodel Programma di Garanzia della Qualità(P.G.Q.) relativo alla "Fornitura Pec", attraver-so la revisione del Manuale e l'aggiornamentodelle principali procedure; controllo sull'attua-

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zione del Programma mediante l'esecuzione diVerifiche Ispettive;

- inizio della raccolta delle informazioni preli-minari per la graduale estensione del P.G.Q.alle altre attività promosse dal Dipartimentonell'ambito del Contratto di Associazione conl'Agip.

Più in generale, si sono mantenuti contatti congli Enti culturali e normativi nel campo dellaQualità per assicurare all'Ente un costante ag-giornamento culturale e professionale e pro-muovere, verso l'esterno, una coordinata ges-tione della Qualità in tutto il tessuto industriale.

Le attività svolte nel 1986, per lo sviluppo delleapplicazioni delle tecniche CAD (Computer Aid-ed Design) e per la gestione ed innovazione deimezzi di calcolo, hanno avuto un notevole im-pulso. Le attività più significative possono es-sere così sintetizzate:

- Nell'ambito dello sviluppo del progetto delSistema Informativo Territoriale del Cre Brasi-mone, è stato impostato il lavoro per l'elabora-zione del "Data Base" in appoggio alla topo-grafia del territorio e delle installazioni. Sonostati predisposti i programmi di consultazionedei vari elementi territoriali ed impostati glischemi delle possibili Banche Dati.

- Le applicazioni in ambito meccanico hannovisto il proseguimento del lavoro ordinario diprogettazione dei componenti di nocciolo. Sonoproseguiti gli studi relativi al Cam (ComputerAided Machining), per l'integrazione delia pro-gettazione con la fabbricazione, ed è stata im-postata un'attività mirata ad ottenere la rappre-sentazione di comportamenti dinamici su vi-deonastro magnetico. Sono stati inoltre aggior-nati i programmi di interfaccia tra il sistemaCad ed i codici operanti sui calcolatori dellarete Enea.

- In collaborazione con la Direzione CentraleRelazioni è stato presentato alla Biennale diVenezia 1986 un videonastro riassuntivo sui ri-sultati dell'attività di sperimentazione di com-posizioni tridimensionali suscettibili di applica-zioni diversificate.- È stato infine avviato un processo di diffusio-ne, presso le Unità di ingegneria sperimentaledella Casaccia, delle metodologie Cad finaliz-zate a razionalizzare ed innovare la produzionee gestione della documentazione tecnica diprova, i sistemi di acquisizione ed elaborazionedati, l'esercizio e la manutenzione dei grandiimpianti a sodio.

so del 1986 sono state assicurate tutte le atti-vità strettamente legate al corretto funziona-mento dei vari servizi (Amministrativi, Generali,Tecnici, Personale) privilegiando in particolarela prosecuzione del lavoro di completamentodelle principali infrastrutture e delle dotazionistrumentali previste dal piano di sviluppo delCentro.

I principali risultati raggiunti nel corso del 1986possono essere cosi sintetizzati:

- completamento ed avviamento della rete idri-ca del Centro e del relativo impianto di potabi-lizzazione; completamento della rete di illumi-nazione stradale e dell'anello elettrico di MediaTensione, nonché di una seconda linea elettri-ca ad Alta Tensione;

- realizzazione dell'officina del Laboratorio Svi-luppo Componenti Sodio e dei locali adibiti allamanipolazione sodio;

- realizzazione degli impianti di condizionamen-to per Sala Controllo Espresso, laboratorioElettronico ed Area Bianca Espresso; inizio deilavori di coibentazione industriale e di amplia-mento della Hall Tecnologica del laboratorioSviluppo Componenti Sodio;

- completamento del tombamento dell'Ansa RioTorto ed asfaltatura del relativo piazzale par-cheggio resosi disponibile; ampliamento delleasfaltature e delle reti idriche, elettriche e tele-foniche a servizio delle Aree di Cantiere Pec;

- avviamento delle attività per la creazione deiLaboratori per le misure di radioattività ambien-tale;

- realizzazione dell'area per le esercitazioni delPronto Intervento.

Importante è risultato nel corso del 1986 l'im-pegno sulle attività mirate alla completa infor-matizzazione di tutte le attività gestionali. Vasottolineata ancora una volta l'entità dei lavoriper lo sviluppo e messa a punto del "Sistemainformativo Territoriale" in previsione di trasfe-rimento delle tecniche relative agli altri Centridell'Enea. In particolare è stata completata lamappatura del Centro mediante la elaborazionebi e tridimensionale dei telerilevamenti effet-tuati. Sono in corso di completamento gli ele-menti descrittivi dell'area (bacino imbrifero,aree boschive, reti tecnologiche, edifici, viabili-tà).

Centro ricerche energiaBrasimone

Da parte dell'Unità del Dipartimento responsa-bile per i servizi del Centro Brasimone nel cor-

149

ìSo

ReattorePec

ATTIVITÀ SVOLTA NEL 1985

Stato di avanzamento

Aspetti generali

Nella tabella seguente si riporta sinteticamentel'avanzamento percentuale al 31.12.1985 dellerealizzazioni, in officina e in cantiere, confron-tato con quello al 31.12.1984:

Attivitàdi realizzazione

1) Forniture sistemi ecomponenti a forfait

2) Opere civili

3) Montaggi4) Forniture sistemi e

componenti a rimbor-so (canale di prova,ecc.)

Avanzamento

31.12.1984

54

77

7

35

Avanzamento

31.12.1985

72

86

9

62

L'avanzamento totale dell'impresa sfiora i dueterzi. Dalla tabella si rileva come le forniture disistemi e componenti e le opere civili siano sta-te caratterizzate da un deciso avanzamento.

Non si è verificato il decollo "industriale" deimontaggi: la ragione principale è da attribuirealla difficoltà, di definire le sistemazioni impian-tistiche nei vari locali.

L'appaltatore ha congelato, a tutt'oggi, oltre250 locali sui circa 600, anticipando quelli piùdifficili e conta di terminare l'attività alla metàdell'anno in corso per il 90% dei locali, comple-tandola alla fine '86.

Avanzamento attività

Forniture sistemi e componenti - L'avanza-mento complessivo delle forniture supera il70%. Significativi sono stati il completamentodegli elementi non fissili e del falso nocciolo, larealizzazione della vasca componenti reattore,dei tappi, fisso e rotante, della tanca, dei mec-canismi di azionamento delle barre di controllo,dello scambiatore intermedio di emergenza, deivasi di espansione, dei circuiti sodio, della ma-nica di contenimento, dei pozzi di stoccaggio.Risultano inoltre ultimati gli impianti antincen-dio convenzionale e sodio e la centrale di pro-duzione acqua refrigerata.

Tra le forniture elettriche si segnala l'ultimazio-ne dei quadri a media tensione.

Opere civili -Tutt i gli edifici principali risultanostrutturalmente ultimati (salvo le sopraeleva-zioni). Le attività ancora da effettuare riguarda-no le finiture e la parte strutturale degli edificiminori. In particolare risultano i seguenti avan-zamenti:

- edificio reattore 100%- edificio sodio 100%-edificio gas 100%- edificio controllo e servizi 100%- edificio manipolazione combustibile 100%- edificio freon 100%-edificio intercapedine 100%- edificio diesels/aria compressa 100%- edificio centrale termica 100%- edificio acqua refrigerata 90%- cabine elettriche C3 e C4 60%- serbatoi acqua industriale 80%

Lo stato di avanzamento degli edifici, lungi dalcostituire un problema per i montaggi, è tale daagevolarne la esecuzione, tenendo conto cheanche le finiture, oggi completate per circa i2/3 dei locali, vengono eseguite in anticipo.

Montaggi - I montaggi che dovevano iniziarenell'ottobre del 1985, non hanno ancora rag-giunto il vero decollo industriale a causa deimotivi esposti precedentemente.

Tra le attività del 1985 si segnala il montaggiodell'impianto di produzione acqua demineraliz-zata; dei pozzi di stoccaggio negli edifici reatto-re e sodio, del tappo fisso tanca reattore e de-gli internals, compreso l'anello di cerchiaggiodel nocciolo.

Il montaggio del falso nocciolo risulta in faseavanzata (completato nel mese di gennaio '86)così come è in corso il montaggio degli scam-biatori sodio-aria.

Ancora in una fase di transitorio iniziale sono imontaggi impiantistici: tra questi sono già ini-ziati gli impianti per la manipolazione del com-bustibile, gli impianti di ventilazione e gli im-pianti termoidraulici. L'obiettivo per il 1986 é diandare a regime sull'attività di montaggio(avanzamento costante 3,5% mese) entro ilmese di settembre per conseguire a fine announ avanzamento globale dei montaggi del25-30%.

Fabbricazione elementi fissili - L'attività è didiretta pertinenza Enea e non rientra nelle rea-lizzazioni a carico Adn.

La trattativa per la fornitura degli elementi dicombustibile è già stata conclusa con Fabbri-cazioni Nucleari, che si avvarrà della collabora-zione del Cea come subfornitore.

L'ordine è in fase di formalizzazione.

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Prove ed esperienze in appoggio alla proget-tazione (Contratto Pea) - L'avanzamento delleprove in appoggio alla progettazione ha rag-giunto nel 1985 la percentuale del 90% circa.

Sono stati conseguiti positivamente i principaliobiettivi delle prove che hanno in generale con-fermato la funzionalità dei componenti in prova;anche per il canale di prova sono positivi i risul-tati fino ad oggi acquisiti. Le ricadute delle pro-ve, peraltro non sostanziali, sono state assorbi-te nel progredire delle realizzazioni senza per-turbazioni di rilievo e non si segnalano partico-lari criticità derivanti dalle prove sulla lineaPec.

Si prevede che il programma di prove verrà ulti-mato nel 1986, rimanendo sull'87 solo attivitàdi formalizzazione dei risultati.

Nel corso del 1986 sarà predisposto un pro-gramma di ulteriori prove, in particolare suimeccanismi, finalizzato ai problemi di conduzio-ne impianto e manutenzione, da effettuare incollaborazione con il Dipartimento Vel.

Prove preoperative ed avviamento - Nel corso

del 1985 sono stati elaborati i documenti tecni-ci ed organizzativi di carattere generale (speci-fiche, programmi, ruoli) ed è stato impegnatol'appaltatore a definire e mettere in atto lastruttura organizzativa per l'attività, Da parteEnea si è completato il contributo all'avviamen-to di Superphénix con personale inserito in cia-scuno dei gruppi Novatome e Cea che ha co-perto tutte le competenze così da assicurare labase per la struttura di avviamento del Pec(funzionamento generale, blocco reattore, noc-ciolo, circuiti sodio, manipolazione combustibi-le).

Indagini geologiche, geotecniche e di idrolo-gia sul sito. Sistemazione del sito Pec - Nelcorso del 1985 si è proceduto alla progettazio-ne del sistema di raccolta delle acque superfi-ciali interessanti l'area Pec ed alla verifica delprogetto per il prolungamento del tombamentodel Rio Torto.

Una veduta esterna dell'impianto Pec al dicembre1985. Tutti gli edifici principali risultano strutturalmenteultimati salvo le finiture e la parte strutturale degli edifi-ci minori.

153

Attraverso due contratti stipulati con le societàIsmes e D'Appolonia e con il contributo del Di-partimento Pas è stata avviata ed in parte ef-fettuata una rianalisi puntuale sismica, geologi-ca, geotecnica del sito Pec e si è iniziata la re-dazione del dossier sito, al fine di poter dispor-re di una relazione organica che descriva lostato del sito Pec in tutti i suoi aspetti rilevanti.

Per quanto riguarda le realizzazioni sul sito dicompetenza Urp, oltre alla sistemazione ed al-l'approntamento di numerose aree di cantiereper i fornitori, si è proceduto, in particolare, alla

realizzazione di un capannone-area pulita perinterventi in cantiere su componenti dell'im-pianto di condizioni appropriate di pulizia, allarealizzazione di infrastrutture, alla sistemazionedi pareti e pendii interessanti l'area Pec.

Centro del Brasimone - Sotto - Serbatoio Sef 900 perla produzione di acqua-vapore in pressione. Nella pagi-na a fianco - Impianto Pec. Montaggio del falso noccio-lo. Il montaggio è stato completato nel gennaio 1986.

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Indagini ambientali - Le attività sviluppate nel1985 da parte del Dipartimento Pas di indagineambientale sull'area del Brasimone, sonr statemolteplici ed hanno interessato campi e disci-pline diverse; sono indirizzate a rispondere alleindicazioni esplicitate nelle Guide TecnicheDisp.Sono state analizzate alcune ipotesi teoriche esperimentali relative alla diffusione nell'am-biente di reflui liquidi e/o aeriformi sia in condi-zioni di routine che incidentali.Sono state attivate e realizzate, talora parzial-mente, indagini geotecniche (sismiche, gravi-metriche), geormorfologiche, meteorologiche,idrogeologiche e ecologiche allo scopo di ac-quisire i parametri chimico-fisici e biologici, checorrelati permettono la determinazione della ri-cettività ambientale s delle vie critiche di accu-mulo o diffusive.Possono considerarsi completate: le campagnemeteodiffusive, lo studio sulla diffusione-impat-to ambientale dagli aeriformi secchi.

Commesse assegnate al Dipartimento reattoriveloci - Nel 1985 le attività effettuate dal Di-partimento reattori veloci nell'ambito del proto-collo di accordo Urp/Vel, hanno raggiunto i se-guenti obiettivi:- progettazione degli schermaggi: 95%;- prove in appoggio alla progettazione: sostan-zialmente completate, salvo la macchina di ca-rico e scarico ed il canale di prova sul circuitoCpc-1, in corso di esecuzione;- progettazione del nocciolo: completata la pro-gettazione costruttiva degli elementi. In corsoattività di verifica orientate alla stesura del rap-porto di sicurezza.

Attività di licensing - Va ricordato che il 1985è stato un anno particolarmente impegnativoper l'Unità Reattore Pec nei suoi rapporti conl'Organismo di Controllo, sia per quanto riguar-da l'approvazione dei Progetti Particolareggiati,sia per studi ed analisi aggiuntive di sicurezza,sia per il raggiungimento di regole comporta-mentali idonee a snellire e razionalizzare i rap-porti tra Cliente, Appaltatore ed Organismo diControllo.Durante l'anno 1985 sono stati approvati daparte Disp i seguenti Progetti particolareggiati:- PP-13 - Ventilazioni edificio reattore;- PP-14 - Impianti rifiuti liquidi e gassosi;- PP-17 - Strumentazione di radioprotezione;- PP-19 - Ventilazioni ed impianti ausiliari vari;- Ili stralcio dell'addendum al PP—20 - Cabinaelettrica n. 4, cavidotti ecc.

Impianto Pec. Montaggio dell'impianto di produzionedell'azoto liquido (Centro del Brasimone).

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Centro del Brasimone - Manipolazione degli elementi di nocciolo del reattore Pec durante la manutenzione. Deter-minazione delle forze massime prevedibili che dovrà esercitare la macchina di carico e scarico. Prove preliminariin aria di un gruppo di sette elementi forzati deformati a fine vita.

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Per quanto riguarda le regole comportamentaliè stato formalizzato l'accordo per le attivitàpresso le officine e sono stati definiti i criteriper le attività in cantiere.

Nel 1986 si prevede l'approvazione dei due ul-timi PP:

- PP-6 - Attrezzature zona centrale sperimen-tale;

- PP-15 - Attrezzature di emergenza (antincen-dio).

Si segnala che l'approvazione del PP-15, at-tualmente all'esame della C.T., consentirà l'ini-zio del montaggio degli impianti antincendio, lacui fornitura è già completata.

Aspetti economici

- La delibera del Cipe 1.3.85 ha autorizzatol'incremento di 150,4 MId (vai. 1.3.83) per il co-sto del completamento del Pec, secondo la de-libera del Consiglio di Amministrazione dell'E-nea (documento 212 del 25.7.84).

- Le spese sostenute per le attività svolte nel1985, in relazione al contratto Pec, risultanocomplessivamente di 356,6 MId di lire correnti.

Centro del Brasimone - Primo piano del circuito del so-dio, con i fori di entrata e di uscita del refrigerante.

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ATTIVITÀ SVOLTA NEL 1986

Stato di avanzamento

Aspetti generali

I disposti delle Leggi 495/86 e 875/86, vinco-lanti per le attività programmatico-gestionali re-lative alla realizzazione del Pec, hanno compor-tato nel secondo semestre 1986 un rallenta-mento delle attività dell'impresa.L'avanzamento percentuale delle realizzazioni,in officina e in cantiere al 31.12.1985 confron-tato con quello al 31.12.86 risulta:

Attivitàdi realizzazione

Avanzamento Avanzamento% al % al

31.12.1985 31.12.1986

1) Forniture sistemi e 72componenti a forfait

2) Opere civili 86

3) Montaggi 9

4) Forniture sistemi ecomponenti a rimbor-so (canale di prova,ecc.) 62

79

91

19

71

L'avanzamento totale dell'impresa raggiungecirca il 70%Le spese sostenute per le attività svolte nel1986, in relazione al contratto Pec, risultanocomplessivamente di 237,6 Mld di lire correnti.

Forniture sistemi e componenti

L'avanzamento complessivo delle forniture haraggiunto il 79%. Nel corso del 1986 sono staticompletati o praticamente possono essereconsiderati tali, gli scambiatori intermedi (An-saldo Componenti e Royal Schelde), le pompeelettromagnetiche (Novatome), gli aerotermi(Tosi e Belleli), i Meccanismi di AzionamentoBarre (Fiat), la Macchina di Carico e Scarico(Gec e Esl), i diesel di emergenza (Sacm/Adi), ivasi di espansione dei circuiti sodio (Fiat-Atb),le finestre schermanti della manipolazione (So-vis), il manipolatore pesante (Acb), gli ammor-tizzatori idraulici (Quiri) ed alcuni quadri a bas-sa tensione.

Opere civili

Le opere civili hanno raggiunto al 31.12.1986un avanzamento di circa il 91 %.Tutti gli edifici principali risultano struttural-mente ultimati (salvo le sopraelevazioni).Nel corso del 1986 sono stati gettati circa6.000 ITI3 di calcestruzzo strutturale, 5.000 m3di magrone e sono stati realizzati circa 60.000m2 di finiture.

Le attività ancora da effettuare riguardano lesopraelevazioni ed in parte le finiture e le strut-ture degli edifici minori.

Montaggi

Nel corso del 1986 è stato completato il mon-taggio del falso nocciolo. Risulta praticamentecompletato il montaggio del tappo rotante dellatanca nell'Edificio Reattore e della piscina dispedizione nell'Edificio Manipolazione Combu-stibile. La centrale termica deve essere com-pletata con i collegamenti elettrici. Il montaggiodegli aerotermi nell'Edificio Sodio è prossimoalla conclusione.Sono iniziati o proseguiti i montaggi dei circuitiprincipali ed ausiliari, degli impianti antincendioconvenzionale ed a marcalina, dell'impiantotrattamento effluenti liquidi, del circuito secon-dario freon, dell'impianto di condizionamento eventilazione e dei diesel di emergenza.Il peso delle apparecchiature e macchinarimontati durante il 1986 risulta pari a circa1.211 t; quello relativo alle tubazioni (compren-sivo di supporti e carpenterie di supporto) è dicirca 6701, mentre il peso delle carpenterie ge-nerali montate è di circa 2241.

Il totale generale dei montaggi meccanici, ap-parecchiature, tubazioni e carpenterie, raggiun-ge pertanto le 2.1051.Delle oltre 3.600.000 ore previste per le attivitàdirette di montaggio in cantiere, risultano spe-se al 31.12.1986 circa 670.000 ore pari a circail 19%.I montaggi elettrici, in fase ancora iniziale, han-no riguardato alcuni interventi per la messa aterra, la protezione catodica e l'inizio dellaposa di carpenterie di supporto passerelle caviin galleria.

Fabbricazione elementi fissili

L'attività è di diretta pertinenza Enea e nonrientra nelle realizzazioni a carico di Ansaldo.L'ordine per la fornitura degli elementi di com-bustibile (I e II carica), già assegnato a Fn (con

159

la collaborazione del Cea come subfornitore), èstato sospeso verso la fine del 1986 a causadei disposti di Legge già citati negli aspetti ge-nerali.

Prove ed esperienzein appoggio alla progettazione(Contratto Pea)

Le prove in appoggio alla progettazione sonogiunte alla fase finale. Sono stati conseguitipositivamente i principali obiettivi delle proveche hanno in generale confermato la funziona-lità dei componenti in prova.

Rimangono per il 1987 solo attività di formaliz-zazione dei risultati ed ulteriori verifiche di fun-zionalità e durata del Canale di Prova e dellaMacchina di Carico e Scarico.

di rivelazione dei neutroni ritardati. È stata av-viata la stesura per la parte nocciolo del rap-porto intermedio di sicurezza che sarà comple-tato entro il 1987.

- Prove in appoggio alla progettazione: è statacompletata l'analisi post-prova relativa ai pro-totipi dei meccanismi azionamento barre ed èstata avviata quella sul prototipo del dispositivobloccaggio nocciolo (é praticamente completa-ta la parte in aria della prova sul prototipo dellaMacchina Carico e Scarico mentre la prova insodio verrà effettuata durante il 1987).

È stata anche completata una fase importantedella prova sul prototipo del Canale di Prova,che ha permesso di inserire variazioni di pro-getto nella realizzazione del canale per quantoriguarda il dispositivo di compensazione delledilatazioni differenziali tra gamba calda e fred-da in caso in shocks termici.

Avviamento e preparazioneesercizio

É stata completata l'attività di preparazionedella documentazione generale per le prove diavviamento secondo il previsto piano di proget-tazione dell'attività. Le attività di progettazionedelle prove sono per ora sospese in attesa didecisioni operative in merito alla pianificazionedi completamento dell'impianto.

Particolare attenzione è stata dedicata all'ag-giornamento del simulatore del Pec ubicato nelCentro della Casaccia. Le modifiche principalinon hanno riguardato soltanto l'hardware maanche il software, cercando di adattarlo alla mi-gliore conoscenza della dinamica dell'impiantoottenuta attraverso l'utilizzo del codice Natura.

Gli obiettivi previsti per tale tipo di attività e glistudi in corso tendono a rendere il simulatorePec uno strumento non solo rappresentativodella Sala Comando dell'impianto (e quindi de-dicato essenzialmente alla preparazione delpersonale d'esercizio) ma anche e soprattuttouno strumento interattivo per la migliore cono-scenza del rapporto uomo-macchina e ciò spe-cialmente alla luce delle valutazioni su questotema messe a punto dopo l'incidente di Tmi.

Commesse assegnate

Nel 1986 le attività effettuate dal DipartimentoVel nell'ambito del protocollo di accordo UnitàReattore Pec hanno raggiunto i seguenti obiet-tivi:

- Progettazione del nocciolo: in aggiunta allaprogettazione costruttiva degli elementi, giàcompletata, è stato effettuato il progetto detta-gliato dell'elemento di taratura del dispositivo

Attività di licensing

II 1986 è stato un anno particolarmente impe-gnativo per quanto riguarda i rapporti con laDisp, in relazione agli studi ed all'analisi ag-giuntive di sicurezza; approvato il P.P. n. 15-attrezzature di emergenza -, resta da appro-vare solo il P.P. n. 6 - attrezzature zona centra-le sperimentale.

Attività di sicurezzaimpianto, uso e tutela sitoe ambiente

Sicurezza dell'impianto

È stato completato lo studio di verifica semipro-babilistica delle conseguenze radiologiche de-gli incidenti (che ha prodotto una serie di rap-porti tecnici raccolti in nove volumi per com-plessive 4.000 pagine); la conclusione di taliattività ha permesso di evidenziare le areed'impianto critiche, sulle quali effettuare ulte-riori approfondimenti al fine di garantire conmaggiore confidenza gli obiettivi di sicurezzaprefissati per l'impianto. È stato cosi accertatoche, da un punto di vista di obiettivi di sicurez-za, l'impianto è ben bilanciato non essendostate individuate particolari sequenze inciden-tali, con rilasci rilevanti, con frequenze di even-to rilevanti.

Tenuto conto che l'impianto Pec è costituitonon solo dal reattore e dai suoi impianti ausilia-ri, ma anche da tutta una linea di celle per lamanipolazione del combustibile, questo risulta-to è particolarmente significativo. È stato avvia-

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to lo studio di particolari sequenze incidentali,oltre la soglia degli eventi credibili, denominateincidenti severi, che hanno permesso di analiz-zare la potenzialità dell'impianto in situazionimolto degradate in cui sono state ipotizzate se-quenze sempre più gravi di non intervento deisistemi protettivi previsti.

L'indagine è stata perciò spinta nel settore delcosiddetto rischio-residuo. I risultati degli studicondotti con il codice Natura, validato anche daesperienze condotte sul reattore francese Rap-sodie, forniscono elementi rassicuranti circa lacapacità intrinseca dell'impianto di fare fronte,anche per tempi lunghi, a situazioni di questotipo.

È stata avviata l'attività di valutazione della ap-plicabilità dei criteri più aggiornati di Isi (In-Service Inspection) al Pec. In questo ambito èstato condotto, da parte di una società di inge-gneria tedesca, uno studio dell'impianto allaluce delle analoghe esperienze fatte sulla pro-gettazione del reattore Snr-300 (completatopresso il sito di Kalkar, Rfg). Parallelamentesono Ffati condotti vari incontri tecnici con laDisp ai fine di valutare il lavoro svolto.

Indagine per la tuteladel sito

Nel corso del 1986 sono stati raccolti e com-mentati tutti i vari studi e rapporti sul sito Brasi-mone, esistenti presso i vari gruppi di lavoro, inuna unica ed organizzata catalogazione deidati di geologia, idro-geologia, geotermia e si-smologia. Tale attività denominata "dossier-si-to dell'Impianto Pec al Brasimone" fornisce tut-te le informazioni disponibili fino al dicembre1986 presso Enea. L'opera in 56 volumi, saràintegrata anno per anno, con gli aggiornamentieffettuati sul sito. Con tale lavoro l'Enea ha in-teso fornire un archivio unificato di riferimento,per tali materie, ad uso degli estensori di pianidi sicurezza.

É stata pure impiantata una rete di strumenta-zione per il controllo delle variabili territorialicomposta da: piezometri, inclinometri, misura-tori di portata, accelerometri, mire di puntamen-to per rilievi tacheometrici, al fine di organizza-re una banca dati anche di tipo meteorologicoda trasmettere ad un sistema di elaborazione ediagrammazione Cad.

numerose misure anche su richiesta dellestrutture territoriali locali. Parallelamente è pro-seguita la campagna di misure di radioattivitànaturale.

È ripresa l'indagine tesa a rivedere le misure didose da fondo ambiente all'interno delle abita-zioni a mezzo di sistemi di misura a termolumi-nescenza (Tld) che possono essere impiegatiproficuamente anche per misure post-inciden-tali.

La rete di rilevamento dati sismici è stata com-pletata con la messa in funzione di 11 punti dimisura in un arco di 40 km attorno al sito, conrisposta immediata e comunicazione via radioanche con la Protezione Civile (via Centro dellaCasaccia); è così possibile individuare in tem-po reale la magnitudo e l'epicentro di eventi si-smici su tutto il territorio nazionale.È stata completata la nuova rete di rilevamentodati meteorologici con l'elaborazione in temporeale di tutte le grandezze raccolte. Sono infase di studio le reti di collegamento con ilCentro Meteo della Regione Emilia Romagna econ il Centro Emergenza della Disp.

Sono continuati ed ulteriormente approfonditigli studi sui parametri ambientali necessri alladeterminazione della ricettività ambientale el'individuazione delle vie critiche di possibilicontaminamenti in ambiente. In tale settore, al-l'interno del protocollo d'accordo con il Diparti-mento Pas sono stati fatti studi su:

- aspetti naturalistici del territorio;- misure di fall-out in acque piovane;

- idrologia e idrogeologia di tutte le captazionid'acqua superficiali e sotterranee;

- limnologia e popolazioni ittiche dei laghi ecorsi d'acqua della zona;

- comportamento del sodio in ambiente;

- misure del fondo ambiente dovuto a238+239pUi90Sre137Cs.

É stata completata la caratterizzazione meteo-diffusiva dell'area anche per i regimi di brezza.Sono stati messi a punto i codici di calcolo me-teodiffusivi e per la valutazione della dose allapopolazione derivanti dalle analisi incidentali diprogetto.È continuata la raccolta dati di utilizzo del terri-torio necessari per la stesura dei piani di emer-genza a cura delle Autorità Prefettizie.

Indagini ambientali

Nel 1986 è stata completata la realizzazione emessa in funzione della sezione radiochimica emisure, del laboratorio misure ambientali: sonostati cosi raccolti ed analizzati dati ambientali aseguito dell'incidente di Chernobyl, effettuando

161

Risorse personaleimpegnato nell'impresa

Le risorse umane impegnate nell'impresa nel1986 sono state circa 3.150 uomini/anno. Latabella che segue illustra la suddivisione delle

risorse tra i partecipanti all'opera e la dinamicadelle risorse dal 1980 ad oggi.

Enea

Committenza Altri

Totale

Altri Dipartimenti Enea

Ansaldo/Nira

Subfornitori

Fornitori materiali e componenti

Subfornitori

opere civili e montaggi

Totale generale

1980

60

30

90

160

210

600

1060

1981

65

25

90

165

240

900

1395

1982

73

67

140

200

290

1500

2130

1983

75

75

150

255

310

2050

2765

1984

140

25

165

260

325

2300

3050

1985

145

50

195

236

325

2000

430

3186

1986

174

70

244

186

325

1700

699

3154

162

Ciclodel

combustibilenucleare

ATTIVITÀ SVOLTA NEL 1985

Considerazioni generali

La generale situazione di stagnazione che ca-ratterizza già da alcuni anni le attività, anche alivello industriale, nel settore del ciclo del com-bustibile nucleare e il protrarsi dei ritardi nellosviluppo del programma elettronucleare nazio-nale hanno determinato nel corso del 1985 l'e-sigenza di un approfondito esame delle prioritàdi intervento dell'Enea in questo importantesettore.

Infatti è necessario notare che mentre in alcu-ne aree del ciclo, quali quelle dell'arricchimentodell'uranio e della fabbricazione per reattori ve-loci, le iniziative industriali già in precedenzaavviate nell'ambito di collaborazioni internazio-nali soddisfano ampiamente le esigenze attualie quelle previste per il medio termine, si deli-neano nuove prospettive di sviluppo per la fab-bricazione del combustibile per reattori termiciche richiedono una crescente collaborazionefra Enea ed i settori industriali interessati.Nell'area del ritrattamento del combustibile perreattori termici, le prospettive non giustificanoancora per molti anni interventi autonomi daparte dell'industria nazionale. La situazione disovracapacità che caratterizza in Europa talearea non giustifica nemmeno nel medio termineaspettative di rilievo per quanto concerne larealizzazione di nuovi impianti nell'ambito dicollaborazioni internazionali nelle quali l'Italiapotrebbe essere inserita.

La modesta richiesta di plutonio collegata alrallentamento del programma di sviluppo dellecentrali veloci e il conseguente non ricorso alritrattamento, ha suggerito anche per l'Italiacome in molti altri Paesi, l'approfondimento de-gli studi nell'area dell'immagazzinamento delcombustibile irraggiato che risulterà in eccessorispetto alle capacità di stoccaggio presso lecentrali deli'Enel. Tale evento potrà avere luogoin Italia intorno al 1995 per la centrale di Caor-so, ed è per tale data che - come anche indica-to nell'aggiornamento del Pen-Enea, Eni, Eneldovranno predisporre idonee soluzioni.

In conseguenza non vengono individuate moti-vazioni industriali di iniziative nell'area dei resi-dui radioattivi, relativamente al trattamento econdizionamento di quelli ad alta attività, speci-fici delle attività di ritrattamento.Per i residui di bassa attività generati da opera-

tori diversi dal ciclo del combustibile, il meioatoè invece in continua crescita. Le iniziative na-zionali in tale area sono varie e tra loro comple-mentari e tendono ad un tempo ad interiorizza-re le tecniche di trattamento è" condizionamentosviluppate all'estero, a sviluppare processi mi-gliorativi e a risolvere il problema della indivi-duazione di siti per la creazione di strutture diimmagazzinamento temporaneo.La situazione generale sommariamente sopradescritta evidenzia dunque una modesta pre-senza di iniziative industriali, con prospettive diesigui sviluppi di mercato in alcune importantiaree e un conseguente rischio di crescenti di-vari di sviluppo tecnologico con gli altri princi-pali Paesi europei impegnati in rilevanti pro-grammi elettronucleari.Pertanto le attività del Dipartimento sono stateindirizzate nella prosecuzione del riordino di si-tuazioni non definite derivanti da programmisoppressi, soprattutto nel campo della gestionedei residui radioattivi e in quello dei combusti-bili irraggiati, giacenti presso gli impianti del Di-partimento o comunque in carico all'Ente.Al contempo è stata condotta una selezionedelle attività di ricerca e sviluppo già in prece-denza avviate nelle varie aree, prendendo inconsiderazione per la prosecuzione, quelle dipiù evidente validità strategica e individuando,per ciascuna di esse, la soglia minima di rap-presentatività necessaria come riferimento sulpiano operativo.Sono state infine avviate o stabilite le premes-se per alcune attività di ricerca e sviluppo origi-nali che rispondessero alle seguenti caratteri-stiche:- coerenza con le attuali esigenze del mercatonazionale (trattamento e condizionamento deiresidui di bassa attività e salvaguardie);

- raccordo con le più realistiche previsioni disviluppo dei programmi nucleari del Paese(fabbricazione del combustibile per reattori ter-mici);

- suscettibilità di inserimento in un contesto dicollaborazione europea (ritrattamento del com-bustibile per reattori veloci).

Nel muoversi lungo le direttrici anzidette, le at-tività del Dipartimento ciclo del combustibilehanno inoltre tenuto costantemente presentel'esigenza di integrare e promuovere adeguata-mente l'industria nazionale operante nel setto-re, onde salvaguardare il mantenimento di unsufficiente grado di coinvolgimento e qualifica-zione della stessa.

Di seguito è riportata una sintesi delle principa-li attività ed evoluzioni avutesi nel corso del1985 nelle varie aree.

164

Arricchimento dell'uranio

La partecipazione dell'Italia alla iniziativa Euro-dif assicura il soddisfacimento dei fabbisogni diuranio arricchito fino a un livello che, nella piùottimistica delle previsioni circa lo sviluppo delprogramma elettronucleare nazionale, potrebbedeterminarsi in Italia intorno al 2010 (1.6 milio-ni di unità separative all'anno, corrispondenti alfabbisogno annuo di circa 16.000 MWe in eser-cizio). D'altro canto, il conseguimento di risul-tati rappresentativi nello sviluppo della tecnicadi arricchimento via laser - il più promettentetra i processi di separazione isotopica di se-conda generazione - richiede il coinvolgimentodi risorse umane e finanziarie di notevole enti-tà. Tale coinvolgimento non è apparso congruosia con le esigue esigenze di servizi di arricchi-mento determinate dalle prevedibili evoluzionielettronucleari nel Paese, sia dalle priorità chel'Enea ha ritenuto di dover definire nello svilup-po di tecnologie innovative.

Di conseguenza, sul finire del 1985, il Consigliod'amministrazione dell'Enea ha manifestatol'indirizzo di chiudere le attività nel campo del-l'arricchimento via laser, convenendo sull'op-portunità di procedere ad un potenziamentodelle attività dell'Ente nel settore generale del-lo "sviluppo laser".

Pur con le modeste risorse fino a tale momentoimpegnate sono state effettuate nel campo "ar-ricchimento laser". Nel 1985, in particolare, leattività all'interno dell'Ente sono proseguitecon l'approntamento e la qualificazione deimezzi di misura (ugello, otturatore ruotante elaser) e con la conduzione di ricerche su alcuniaspetti particolari del processo (spettroscopiamolecolare dello Uf6 in Ir ed Uv).

All'esterno dell'Enea si sono stabiliti accordicon Università ed Enti di ricerca italiani per undecisivo e indispensabile supporto nello svilup-po dei processi e dei componenti.

Fabbricazione combustibile

Fabbricazione del combustibileper reattori termici

Si tratta di un'area nella quale le prospettive diampliamento di nuovi mercati interni sono piùconcrete che altrove. Il previsto ricorso a cen-trali di tipo Pwr e a combustibili di tipo specialeper le centrali Bwr già in esercizio o in costru-zione richiede infatti una sostanziale modifica

OBIETTIVIINTERMEDICONSEGUITINEL 1985

ARRICCHIMENTO DELL'URANIO

OBIETTIVI Monitoraggio dell'evoluzione delle tecnologie separative di "seconda genera-STRATEGICI zione" e partecipazione alle attività Eurodif, allo scopo di promuovere per

tempo l'inserimento italiano in ogni eventuale successiva iniziativa di collabo-razione internazionale.

1 Sviluppo processi• Esperienze in cella (spettroscopia molecolare): assemblaggio e messa apunto esperienza per irraggiamento infrarosso-ultravioletto.• Irraggiamento di UF6 in getto effusivo: progettazione ed assemblaggio espe-rienza.

2 Sviluppo componenti• Sviluppo circuito senza ricircolo: assemblaggio e prove preliminari.

• Sviluppo circuito con ricircolo: definizione specifiche ed approvvigionamen-to.

165

166

nell'attuale sistema produttivo nazionale, es-senzialmente basato sulla fabbricazione dicombustibile Bwr di tipo "standard". In relazio-ne a tale circostanza, è stato ulteriormente ac-centuato l'esame delle più idonee forme di inte-grazione fra le risorse dell'Enea operanti in talearea e quelle della Fabbricazioni Nucleari (Fn)del Gruppo Eni, al fine di pervenire alla realiz-zazione di linee di produzione di concezioneavanzata e competitive sul piano internaziona-le. Sono stati in particolare valutati i problemitecnici, economici ed autorizzativi posti dallarealizzazione, presso l'Impianto Ifec di Salug-gia, di una linea di fabbricazione di barrette algadolinio, in grado di soddisfare le esigenze delprevedibile mercato nazionale. Sul piano ope-rativo sono proseguite tutte le azioni propedeu-tiche all'avvio delle più impegnative fasi di fab-bricazione in collaborazione con la Fn, pressol'Impianto Ifec di Saluggia, del combustibile de-stinato alla prima carica del Reattore Cirene.

Fabbricazione del combustibileper reattori veloci

!n tale area l'Enea ha operato secondo le lineeindividuate nel precedente anno e cioè:-partecipazione ad iniziative industriali;- realizzazione di autonome strutture di produ-zione in appoggio alla ricerca e sviluppo;- esecuzione di attività di ricerca e sviluppo sutecniche di fabbricazione innovative.Sulla linea della partecipazione alle "iniziativeindustriali", l'Enea ha rafforzato la propria pre-senza nella gestione in comune (20% Enea,80% Cea) del complesso di fabbricazione diCadarache nel quale, a fine anno, operavano23 tecnici italiani.

Sulla linea "realizzazione di capacità di produ-zione autonome", è stato avviata la gara per lamodifica dell'Impianto plutonio del Centro dellaCasaccia. Tale infrastruttura sarà dotata di unalinea di fabbricazione adeguata per realizzarele sezioni sperimentali da introdurre nel Reatto-re Pec, per la produzione di combustibile spe-ciale per reattori veloci e per lo sviluppo deiprocessi di fabbricazione innovativi.

Nella linea Ricerca e sviluppo sulle tecniche difabbricazione innovative è stato completato ioschema di riferimento per il processo Sol-Gel.

(A sinistra in alto) Impianto Ifec del Centro di Saluggia.Fabbricazione di elementi di combustibile Cirene: pre-parazione della colonna e controllo della lunghezza. (Asinistra) Complesso di fabbricazione di Cadarache:particolare dell'area di assemblaggio degli elementi dicombustibile. (A fianco) Complesso di fabbricazione diCadarache: elemento finito (tipo Superphénix).

167

FABBRICAZIONE DEL COMBUSTIBILE

OBIETTIVISTRATEGICI

• Miglioramento delle tecnologie di fabbricazione di combustibile per reattoritermici e veloci.

• Crescente integrazione delle infrastrutture Enea con quelle dell'industrianazionale nel campo del combustibile per reattori termici (Saluggia) e acqui-sizione di know-how di produzione di combustibile per reattori veloci (Cada-rache).

• Fornitura di combustibile per i reattori sperimentali dell'Enea (Cirene e Pec).

OBIETTIVIINTERMEDICONSEGUITINEL 1985

1 Risorse uranifere

Conferma delle linee genetiche fondamentali che accomunano i giacimenti le-gati all'ambiente vulcanico.

2 Combustibile per reattori termici

2.1 Realizzazione impianti

• Perfezionamento della fornitura al Batan (Indonesia), di impianti di riconver-sione e fabbricazione con sperimentazione completata in impianto pilota ne!Centro della Trisaia.

• Avvio dell'acquisizione di un robot antropomorfo e inizio degli studi riguar-danti l'eventuale utilizzazione dell'Impianto Ifec per la produzione di combusti-bili al gadolino.

2.2 Fabbricazione combustibile Cirene

• Completamento dell'approvvigionamento dei materiali strutturali e fissili.

• Avvio delle attività per le lavorazioni meccaniche e per l'assemblaggio deifasci finiti.

• Qualifica del processo di fabbricazione delle pastiglie di UO2 naturale.

• Avvio della qualifica dei processi di fabbricazione presso Ifec.

3 Combustibile per reattori veloci

3.1 Sviluppo tecnologia di fabbricazione

• Prosecuzione sviluppo processo Sol-Gel con realizzazione (in corso) dell'U-nità manuale conversione plutonio presso Eurex; completamento della valuta-zione delle apparecchiature per essiccamento granuli e avvio di quella per iltrattamento effluenti; proseguimento delle esperienze di irraggiamento in flus-so termico e veloce.

• Identificazione dei "Domini specifici" e avvio della collaborazione nell'ambi-to della Convenzione di ricerca e sviluppo con il Cea.

3.2 Gestione e adeguamento Impianti

• Convenzione di Fabbricazione con il Cea; completamento dell'inserimentodel personale Enea nel complesso di fabbricazione di Cadarache e partecipa-zione alla fabbricazione di combustibile Phenix e Superphenix.

• Impianto Plutonio; sistemazione dell'area di processo con riconfeziona-mento dei rifiuti solidi e liquidi; completamento della progettazione preliminareper l'adeguamento sismico e avvio della relativa gara; avvio della progettazio-ne concettuale delle apparecchiature di processo per la nuova linea di fabbri-cazione.

168

OBIETTIVI FINALI * Risorse uranifere

RAGGIUNGIMENTO • Valutazione, in collaborazione con l'Agip, delle risorse uranifere in Italia me-diante metodologie avanzate messe a punto dall'Enea (1989).

• Combustibile per reattori termici

• Interventi di promozione industriale nei riguardi della Fn, onde pervenire allarealizzazione di una linea di produzione di combustibile Pwr, competitiva sulmercato nazionale e internazionale (1992).

• Creazione di un complesso attrezzato per la produzione, nell'ambito cii unacollaborazione con la Fn, di combustibile speciale destinato alle centrali del-l'Enel (1988) e per l'esecuzione di attività sperimentali in supporto allo svi-luppo di componenti di un impianto di fabbricazione a tecnologia avanzata(1989).

• Fornitura della prima carica del reattore Cirene (1988).

• Combustibile per reattori veloci

• Fabbricazione del combustibile del reattore Pec, presso il Complesso di fab-bricazione di Cadarache (1988).

• Conferma della validità del metodo Sol-Gel mediante irraggiamento di ele-menti di combustibile per reattori veloci di potenza (1988) e inserimento delprocesso base sulla linea di fabbricazione da realizzare "ad hoc" presso l'Im-pianto plutonio della Casaccia (1989).

• Miglioramento delle tecnologie e degli impianti di fabbricazione di combusti-bile a base di plutonio, nel quadro della collaborazione con il Cea.

• Completo riavvio dell'Impianto plutonio con la realizzazione della linea pilotaper lo sviluppo di processi di fabbricazione combustibile per reattori veloci(1988) e fornitura di sezioni sperimentali per il Pec (1989).

Forno di sinterizzazionedelle pastiglie dicombustibile pressola Fabbricazioni nuclearidi Bosco Marengo.

169

È stato inoltre dato concreto avvio alla attua-zione della Convenzione di Ricerca e sviluppocon il Cea, attraverso la definizione dei Dominispecifici relativi alle attività da sviluppare in co-mune.

Vantazione delle prestazionidel combustibile

In tale area, le attività sono proseguite relativa-mente alle tre seguenti principali linee:

- attuazione di interventi sul complesso Opec-1del Centro della Casaccia, destinato a costitui-re una struttura di supporto all'adiacente com-

plesso Opec-2, e più in generale, una sede diimmagazzinamento provvisorio di materiali atti-vi speciali;

- esecuzione delle prove non nucleari del com-plesso Opec-2, in vista della successiva ese-cuzione di quelle nucleari, previste nella secon-da metà del 1987;

- predisposizione di nuclei di competenza ingrado di costituire una adeguata interfaccia frai potenziali richiedenti esami di post-irraggia-mento (Pec, Cirene, Enel) e il complessoOpec-2.

VALUTAZIONE DELLE PRESTAZIONI DEL COMBUSTIBILE

OBIETTIVISTRATEGICI

Acquisizione di un'autonoma capacità di valutazione delle prestazioni delcombustibile nucleare proveniente da Enea (Cirene e Pec) e Enel.

OBIETTIVIINTERMEDICONSEGUITINEL 1985

OBIETTIVI FINALIE TEMPI DIRAGGIUNGIMENTO

1 Sistemazione Opec-1

• Rifacimento impianto di ventilazione: progettazione, acquisto componenti emontaggio.

• Decontaminazione celle: avvio dello smantellamento della centrale di filtra-zione.

2 Avvio Opec-2

• Parziale esecuzione delle prove non nucleari dell'impianto antincendio.

• Avvio della realizzazione della stazione di filtrazione dei liquidi attivi.

• Stesura del rapporto di sicurezza per iter autorizzativo.

* Completamento sistemazione Opec-1 e sua utilizzazione come struttura diimmagazzinamento di combustibili speciali (1987).

* Avvio campagne sperimentali in Opec-2 (fine 1987).

Particolare del complesso Opec-1 (Centro della Casaccia)

170

Ritrattamento del combustibileirraggiato

In questa area si è proceduto a un profondoesame degli obiettivi strategici e a una conse-guente revisione critica delle attività in corso.Circa l'esame degli obiettivi strategici, la con-clusione delle verifiche condotte, anche in am-bito internazionale, riguardo a! ritrattamento delcombustibile per reattori termici, ha portato in-nanzitutto a concludere che esistono esiguepossibilità di inserimento delle attività nazionalidi ricerca e sviluppo in collaborazioni con Paesiche hanno ragguardevoli previsioni di sviluppoelettronucleare, significative realizzazioni pro-duttive nel campo del ritrattamento, complesseinfrastnitture di sperimentazione avanzata. Laprosecuzione di uno sforzo autonomo da partedell'Enea, cosi come condotto negli ultimi ventianni, richiederebbe inoltre la realizzazione dioriginali ed impegnative infrastrutture speri-mentali che dovrebbero comunque operare inun contesto estremamente aleatorio relativo aifuturi sviluppi nucleari nazionali.

Ben diversa è invece la situazione nel campo

Impianto Eurex del Centro di Saluggia: piscina dell'im-pianto e zona modifiche per la manipolazione del com-bustibile tipo Latina.

del ritrattamento del combustibile dei reattoriveloci. In tale caso, infatti, l'auspicabile inseri-mento italiano in una collaborazione internazio-nale verrebbe a collocarsi in un contesto chevede già il Paese partecipe di significativi inter-venti attraverso l'Enel (Superphénix-1), e lostesso Enea (Accordo europeo di ricerca e svi-luppo sui reattori veloci). In relazione a taleprospettiva, sono stati avviati studi e contattiintesi ad individuare interventi che, valorizzan-do le competenze acquisite nel campo del ri-trattamento del combustibile per reattori termi-ci, possano consentire un qualificato inseri-mento nazionale negli, accordi europei sul ri-trattamento del combustibile per reattori veloci.

Le attività in corso nel campo del ritrattamentosono state di conseguenza revisionate, finaliz-zandole al:- completamento della Campagna Trino nell'Im-pianto Eurex del Centro di Saluggia, circoscri-

171

RITRATTAMENTO DEL COMBUSTIBILE IRRAGGIATO

OBIETTIVI e Completamento e qualificazione delle conoscenze sulle tecnologie del ri-STRATEGICI trattamento, tramite l'utilizzazione dei mezzi strumentali disponibili. Creazione

di nuove strutture sperimentali da inserire in collaborazioni internazionali.

• Collaborazione con l'Enel e con l'Eni nella realizzazione di impianti di imma-gazzinamento del combustibile irraggiato e dei residui vetrificati.

OBIETTIVIINTERMEDICONSEGUITINEL 1985

1 Sviluppo processi

• Studi sui nuovi estraenti, in collaborazione con le Università di Urbino e Par-ma, e ricerche su ottimizzazione processi (Università di Roma).

2 Sviluppo strumentazione e salvaguardie

• Definizione ed avvio del Programma di supporto al sistema di salvaguardiedell'Aiea.

• Avvio di collaborazione con Ccr-lspra per ricerche concernenti le salvaguar-die e la gestione dei materiali nucleari speciali.

• Studi per lo sviluppo di tecniche non distruttive per i controlli di processo edi salvaguardia negli impianti di fine ciclo.

• Raccolta dati relativi a sonda Dexa e teste alfa ed elaborazione specifichedi installazione dei due sistemi presso Eurex.

3 Sviluppo componenti

• Progettazione di base ed espletamento gara per la realizzazione della co-lonna pulsata elettrolitica (impianto semipilota Pureco).

• Completamento della progettazione di un nuovo tipo di evaporatore per pro-dotto finito (collaborazione Itrec-Cise).

• Studio di fattibilità e progetto preliminare sullo smantellamento degli ele-menti di combustibile con tecniche laser (collaborazione Itrec-Cise).

• Prosecuzione interventi su Impianto Uree per completamento campagna"Contattori centrifughi".

• Qualificazione impianti di monitoraggio gamma-ambiente, effluenti liquidi edaeriformi e qualificazione gruppi elettrogeni di emergenza itrec.

4 Dimostrazione di ritrattamento

• Svolgimento delle operazioni di grande manutenzione sui sistemi rilevantidell'Impianto Eurex.

• Prosecuzione costruzione e montaggio del sistema di decontaminazione ac-qua piscina Eurex.

• Completamento della progettazione particolareggiata dell'evaporatore delprodotto finito Eurex.

• Avvio della progettazione del contenitore di trasferimento degli elementi del-la piscina-tunnel Eurex.

5 Sviluppo telemanipolazione e robotica

• Avvio acquisizione di teleoperatore Mascot IV per Uree.

6 Sviluppo sistema esperto di progettazione

• Elaborazione procedure per analisi di criticità e completamento raccolta datiprocesso Eurex.

7 Impianto industriale di ritrattamento

• Avvio dello studio concettuale.

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8 Stoccaggio e trasporto combustibile irraggiato

• Espletamento gara per trasferimento combustibile tipo Latina da Saluggia aSellafield.

• Approvazione di contratti di promozione industriale nel campo dell'immagaz-zinamento.

OBIETTIVI FINALIE TEMPI DIRAGGIUNGIMENTO

• Sperimentazione di ritrattamento

• Completamento, nell'Impianto Eurex, della esperienza di "coprocessing",utilizzando combustibile Pwr di Trino (1989).

• Realizzazione della campagna di ritrattamento, nell'Impianto Itrec, per laqualificazione della batteria di "contattori centrifughi" (1987).

• Studio, progettazione e realizzazione di unità sperimentale a tecnologiaavanzata per il ritrattamento di campioni di combustibile per reattori termici eveloci (1995).

• Completamento dell'ottimizzazione della tecnologia Purex in impianti di con-cezione avanzata, con particolare riferimento alla semplificazione dello sche-ma chimico, alla minimizzazione della produzione di residui, alla separazionedegli emittenti alfa, ai sistemi avanzati di misura, controllo, automazione e ac-quisizione dati, e ai sistemi di controllo per le salvaguardie, anche in vista diuna utilizzazione in applicazioni industriali non nucleari (1989).

• Immagazzinamento del combustibile irraggiato

• Progettazione di un bacino di stoccaggio e dei contenitori di trasporto(1990).

• Scelta e qualificazione di un sito per il bacino centralizzato per combustibilee vetri (1990).

Primo piano di una cellaad alta attivitàdell'impianto Itrecdel Centro della Trisaia

173

vendola peraltro al ritrattamento di un esiguonumero di elementi, sufficienti comunque adare risultati rappresentativi su alcuni aspettioriginali (separazione simulatenea di uranio eplutonio; verifica di nuovi estraenti; sviluppo disistemi di analisi e controllo rilevanti ai fini del-le salvaguardie);

- completamento della Campagna contattoricentrifughi nell'Impianto Itrec del Centro dellaTrisaia, anche in questo caso con il ritratta-mento di un limitato numero di elementi di tipoElk-River;

- avvio dello studio di una nuova infrastrutturasperimentale, da realizzare nel Centro della Tri-saia, prevista per operare nello sviluppo di pro-cessi, componenti e tecniche di misura e con-trollo nel campo del ritrattamento di combusti-bile avanzato, ivi incluso quello per reattori ve-loci.

Nel corso del 1985, è da registrare il marcatoimpulso dato alle attività di sviluppo di stru-mentazione e automazione per controlli di pro-cesso e di salvaguardia. In proposito, importan-

ti accordi internazionali sono stati stipulati dal-l'Enea con l'Aiea e con il Ccr-lspra.

Da rilevare infine le concrete iniziative avviateper pervenire alla creazione di una Società conl'Agip, operante nel campo dell'ingegneria diprocesso.

Trattamento e condizionamentodei residui radioattivi

Un cospicuo sforzo è stato dedicato, in questaarea, alla soluzione di numerosi problemi,spesso traenti origine da iniziative avviate moltianni addietro e che nella maggior parte dei casierano stati accantonati o perché ne era statasottostimata la rilevanza o perché considerati

(Sotto) Complesso Opec 2: sistema di introduzione de-gli elementi in cella (Centro della Casaccia). (A fianco)Particolare dell'Impianto Proteo, Prove tecnologicheoperative (Centro della Trisaia).

17'-

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TRATTAMENTO E CONDIZIONAMENTO DEI RESIDUIRADIOATTIVI

OBIETTIVI • Trattamento e condizionamento dei residui ad alta attività prodotti dagli Im-STRATEGICI pianti Eurex, Itrec e Plutonio e conseguimento della completa acquisizione

delle tecniche di trattamento già disponibili, procedendo anche a migliorarle ead adeguarle a particolari esigenze nazionali.

• Supporto all'industria nella interiorizzazione di tecnologie provate e miglio-ramento, dal punto di vista economico e delle caratteristiche dei manufatti,delle tecniche già disponibili per i residui di media e bassa attività.

OBIETTIVIINTERMEDICONSEGUITINEL 1985

1 Alta attività

• Avvio della messa a punto di sistemi avanzati di trattamento di residui liquidiad alta attività (Centri della Casaccia e di Saluggia).

• Collaborazione con Euratom per la realizzazione del complesso Petra -Ester 2 (Ccr Ispra).

• Completamento degli studi preliminari di laboratorio sui processi di declas-samento (Centro della Casaccia e collaborazione con Battelle).

• Avvio degli studi preliminari per la scelta di un impianto di vetrificazione(Cre Casaccia e collaborazione con Sgn).

• Completamento della fornitura del complesso Proteo (Centro della Trisaia)in supporto alla vetrificazione.

2 Media e bassa attività

• Progettazione preliminare dell'ampliamento parco serbatoi dell'Impianto Eu-rex.

• Espletamento gara per l'aggiudicazione della costruzione dell'impianto Pic-Irep.

3 Residui speciali

• Completamento della realizzazione della fossa per residui solidi ad alta atti-vità originati dall'Impianto Itrec.

• Avvio realizzazione della fossa per le Hulls Itrec.

• Completamento del capannone per residui solidi a bassa attività originatidall'Impianto Itrec.

• Elaborazione dello studio preliminare di fattibilità per il trattamento dei resi-dui alfa contaminati provenienti dall'Impianto Plutonio.

4 Caratterizzazione manufatti

• Formulazione e caratterizzazione di matrici vetrose.

5 Stoccaggio e trasporto

• Avvio dello studio sul trasporto dei residui liquidi ad alta attività.

• Completamento progettazione preliminare per un contenitore di residui liqui-di ad alta attività.

• Elaborazione del progetto e del rapporto preliminare di sicurezza relativi allastazione di trasferimento dei residui liquidi Itrec.

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OBIETTIVI FINALIE TEMPI DIRAGGIUNGIMENTO

Attività dell'Enea pressoil Centro comunedi Ispra. Unità di caricoe immagazzinamentodei rifiuti ad alta attivitàda vetrificare.

• Alta attività

• Trattamento -Ì condizionamento dei residui liquidi ad alta attività prodotti da-gli Impianti Eurex e Itrec (1992).

• Completamento dell'acquisizione della tecnologia della vetrificazione(1990).

• Studio e sperimentazione di sistemi alternativi alla vetrificazione (Synroc).

• Sistemazione dei vetri provenienti dal ritrattamento del combustibile Latina(1995).

• Media e bassa attività

• Realizzazione di una stazione di trattamento e condizionamento dei residuia bassa attività solidi e liquidi, prodotti dagli Impianti Eurex ed Itrec (1989).

• Costruzione dell'impianto sperimentale Pic-lrep, per la messa a punto ditecniche migliorative di trattamento e condizionamento (1988) e successivoesercizio.

• Residui contenenti transuranici

• Scelta tra le possibili opzioni tecnologiche da perseguire per il trattamentodei residui prodotti dagli Impianti dell'Enea (1986) e realizzazione di una sta-zione di trattamento (1989).

• Prosecuzione delle attività di ricerca, in collaborazione col Ccr Ispra, per laseparazione selettiva dei transuranici (1987-1989).

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non prioritari rispetto agli interventi richiesti daldecollo industriale in passato presunto.Un primo impegnativo campo di intervento èstata quella della sistemazione dei combustibiliirraggiati che, per la loro specificità e per l'as-senza di un mercato, sono ormai da conside-rarsi a pieno titolo residui radioattivi. In taleambito sono state definite le azioni da effettua-re sul combustibile tipo Latina depositato nellapiscina dell'Impianto Eurex, su quello immagaz-zinato presso impianti e laboratori della Casac-cia, e su quello depositato presso Centri esteri(Riso, Studsvik, Halden) ove in passato sonostate effettuate attività sperimentali da parte diricercatori dell'Enea.Un secondo campo di intervento è stato quellodei residui ad alta attività provenienti dallecampagne di ritrattamento effettuate presso gliImpianti Eurex ed Itrec. Lo studio comparativoavviato in proposito nel corso del 1985, dovràconsentire di pervenire, nel 1986, ad una sceltafra le diverse opzioni considerate per il tratta-mento e condizionamento di tali residui (im-pianto di vetrificazione "ad hoc", declassifica-zione; trasporto e condizionamento all'estero).Parallelamente, sono state avviate ed in parteattuate le azioni propedeutiche comuni a tuttele opzioni considerate (campionatura, movi-mentazione, adeguamento delle capacità di im-magazzinamento).

Un terzo campo di intervento é stato quello deiresidui alfa-contaminati provenienti dall'Impian-to Plutonio del Centro della Casaccia. Al ri-guardo, sono state definite ed in parte attuatele azioni relative al trattamento e condiziona-mento sia dei residui depositati presso l'areaNucleco, sia di quelli giacenti presso lo stessoImpianto Plutonio.Un quarto ed ultimo campo di intervento è quel-lo dei residui di bassa attività giacenti presso iCentri di Saluggia e di Trisaia. Anche in questocaso, si è pervenuti ad una identificazione dellesoluzioni tecniche da attuare e all'avvio dei re-lativi interventi.Nell'area dei residui radioattivi - oltre che gliinterventi anzidetti effettuati a sanatoria di si-tuazioni irrisolte da molti anni esistenti - le atti-vità del Dipartimento ciclo del combustibile nelcorso del 1985 hanno anche riguardato alcunirimarchevoli aspetti di ricerca e sviluppo. Da ri-cordare in particolare:

- la conclusione della trattativa privata per larealizzazione di un impianto flessibile in gradodi sperimentare diversi tipi di matrici per residuidi bassa e media attività;- l'avvio della realizzazione, presso il Centrodella Casaccia, di un laboratorio "caldo" di ca-ratterizzazione dei residui radioattivi;- l'avvio di un programma di ricerca volto a va-

lorizzare il processo sol-gel nell'ambito dellacollaborazione definita con l'Ente atomico au-straliano per lo sviluppo della tecnica Synrocalternativa alla vetrificazione per il condiziona-mento deli residui di alta attività.

Da ricordare infine che, in relazione sia all'esi-genza di razionalìzzazione delle attività nell'am-bito del Dipartimento ciclo del combustibile, siaper mostrare un concreto impegno dell'Enea inun'area oggetto di particolare attenzione daparte degli operatori tecnici e dell'opinionepubblica, si è ritenuto opportuno avviare unaprogressiva concentrazione nel Centro ricerchedi Saluggia delle future attività sperimentali - inparticolare quelle "a caldo" - sul trattamento econdizionamento dei residui radioattivi.

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ATTIVITÀ SVOLTA NEL 1986

Le attività dell'Enea in questo settore sono pro-seguite lungo le linee già individuate nel corsodel 1985, con una ancora maggiore accentua-zione dei motivi, nazionali ed internazionali, chehanno giustificato un ulteriore impegno del Di-partimento nelle aree di trasferimento di tecno-logie a settori analoghi ed a favore dell'indu-stria.

Uranio naturale

L'attività dell'Enea in questo settore é stata li-mitata ad una ricognizione della situazione in-ternazionale e alla conclusione degli studi deigiacimenti in ambiente vulcanico. Ciò comeconseguenza delle condizioni generali di ec-cesso di offerta molto economica, di richiestainterna modesta e di pressoché totale disimpe-gno dell'industria nazionale.

Arricchimento dell'uranio

È continuata la partecipazione alle varie attivitàcollegate alla presenza Enea, con una quotadell'8,125%, nella Società Eurodif che eserci-sce l'impianto di Tricastin in Francia. L'eserci-zio dell'impianto durante il 1986 è stato soddi-sfacente: il tasso di disponibilità delle differentisezioni dell'impianto è stato mantenuto elevato,consentendo una produzione di circa 8,2 milio-ni di unità di lavoro separativo nel corso del-l'anno, vale a dire quasi il 76% della produzio-ne nominale.

Fabbricazione combustibile

Fabbricazione del combustibileper reattori termici

Considerate le accresciute incertezze sull'enti-tà del programma elettronucleare nazionale,sono state rallentate le attività finalizzate a col-laborare con l'industria per pervenire alla predi-sposizione di capacità di produzione per com-bustibili Pwr competitive sul piano nazionale einternazionale.È invece proseguito l'approfondimento della ri-conversione di un'area dell'Impianto Ifec del

Centro di Saluggia, onde consentire di ospitarvil'installazione di linee di fabbricazione di com-bustibili speciali.In particolare, è stato completato il progetto diuna linea di fabbricazione di combustibile a ga-dolinio, avviando il relativo iter autorizzativo.Riguardo alla fabbricazione del combustibiledestinato al reattore Cirene, a fine 1986 sonostate avviate presso Fn le attività di fabbrica-zione delle pastiglie di UO2 naturale e si sonocompletate le qualifiche relative alla produzio-ne delle pastiglie di UO2 arricchito, terminali edi aggiustaggio; sono state pressoché comple-tate, presso l'Impianto Ifec le prequalifiche deiprocessi di fabbricazione (brasatura con beril-lio, grafitizzazione, saldatura tappo-guaina eassemblaggio fasci).L'obiettivo di consegna per i primi fasci è leg-germente slittato, risultando ora fissato a inizio1988.

Fabbricazione del combustibileper reattori veloci

Le attività in questa area si sono sviluppatesulle seguenti principali linee:- Gestione e realizzazione di strutture di produ-zione- Sviluppo delle tecnologie di fabbricazione- Supporto ad iniziative collegate al PecSulla linea Gestione e Realizzazione di Struttu-re di Produzione, é continuata la partecipazionedel Dipartimento alla gestione in comune con ilCea del Complesso di Fabbricazione di Cada-rache; a fine 1986, erano presenti nel Com-plesso 25 tecnici dell'Enea, che hanno contri-buito alle relative attività di produzione.

Sulla linea dello Sviluppo delle Tecnologie diFabbricazione, è proceduta la collaborazionecon l'Agip relativamente al processo Sol-Gel.Di particolare rilievo, nel corso del 1986 sonostati:- il completamento del montaggio, presso l'Im-pianto Eurex del Centro di Saluggia, della unitàmanuale destinata alla conversione delle solu-zioni plutonifere già prodotte e di quelle cheproverranno dalla campagna di riprocessamen-to "Trino". L'attività a caldo di tale Unità è pre-visto sia avviata entro il 1987;- la decisione di adottare tale processo ancheper la conversione del prodotto finito prove-niente dalle campagne di ritrattamento effet-tuate nell'Impianto Itrec del Centro della Trisa-ia;

- il concreto avvio della collaborazione nell'am-bito dell'Accordo fra Enea e Ente Atomico Au-

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straliano, per verificare l'applicazione del pro-cesso Sol-Gel alla produzione di matrici cera-miche per l'inglobamento di residui radioattiviad alta attività.

Sono state infine avviate le attività nel quadrodella Convenzione Enea-Cea per la Ricerca eSviluppo nel campo della fabbricazione delcombustibile dei reattori veloci, dando partico-lari priorità a quelle finalizzate ad aumentare lasicurezza in alcune impegnative fasi di fabbri-cazione. Le attività di ricerca per parte Enea èprevisto siano effettuate nel Centro della Trisa-ia e, a tal fine, è stato deliberato l'acquisto diuna apparecchiatura di telemanipolazione tipoMascot IV.

Sulla linea Supporto ad iniziative collegate alPec, il complesso delle relative attività ha ri-guardato l'Impianto Plutonio del Centro dellaCasaccia e ha impegnato le seguenti aree:Riavvio Impianto; Modifica impianto; Qualifica-zione.

All'interno dell'area di attività Riavvio Impiantosono proseguiti i lavori di sistemazione e bonifi-ca di residui e materiali alfa-contaminati.

Nell'area Modifica Impianto: é stato avviato l'i-ter di aggiudicazione dei lavori di modifica; èstato elaborato un pre-progetto preliminare perla sistemazione delle aree di processo dell'Im-pianto modificato.

Nell'area di attività Qualificazione, nel 1986 èiniziata la fabbricazione, presso l'Impianto Plu-tonio, delle 200 barrette "Dummy" per la verii-ca delle tecnologie di assemblaggio e controllidelle barrette Pec.

Valutazione delle prestazionidel combustibile

In tale area di attività, gli interventi hanno ri-guardato le seguenti linee: la sistemazione delcomplesso Opec-1; l'avvio del complessoOpec-2; lo sviluppo di tecniche di analisi dipost-irraggiamento; lo sviluppo di tecniche dianalisi in sito.

Nella linea sistemazione del complessoOpec-i, ìnfrastruttura destinata ad operare insupporto ad Opec-2 e comunque come sede diimmagazzinamento di residui speciali, i lavoridella Società Aerimpianti per il rifacimento del-l'impianto di ventilazione e la decontaminazio-ne delle celle calde hanno subito una lunga in-terruzione. La complessità degli interventi si èrilevata infatti più elevata del previsto, renden-do necessario la riformulazione dei rapporticontrattuali.

Nella linea avvio del complesso Opec-2, sonoproseguiti gli interventi mirati a mantenere l'o-biettivo di svolgere le prime attività a caldo en-

tro il 1987. In particolare sono stati conseguiti iseguenti risultati: completamento delle provenon nucleari sull'impianto di ventilazione; pro-secuzione delle prove non nucleari sull'impian-to di monitoraggio, da completare per i primimesi del 1987; completamento di una prima se-rie di prove sull'impianto antincendio e la pro-grammazione, insieme con Disp, degli interventiancora necessari; acquisizione dell'impianto difiltrazione di liquidi attivi e la emissione dellespecifiche di prova; definizione degli interventidi adeguamento e completamento dei sistemirilevanti dell'isola nucleare.

Nella linea sviluppo di tecniche di analisi post-irraggiamento, sono stati acquisiti i seguenti ri-sultati: definizione degli aspetti operativi deglistage di qualificazione di personale Opec pres-so le celle calde di Cadarache; definizione dellespecifiche di riferimento di un banco multifun-zionale da installare presso il complessoOpec-2.

È stata infine avviata l'attività di sviluppo dianalisi in sito, finalizzata alla realizzazione diun sistema nella piscina di stoccaggio del reat-tore Cirene in cui condurre esami sui fasci sca-ricati.

Ritrattamento del combustibileirraggiato

In questa area le varie attività sono state svoltein prevalenza presso le Unità operative del Di-partimento (Impianto Eurex del Centro di Sa-luggia, Impianto Itrec e Divisione Cival del Cen-tro della Trisaia, Divisione Mepis del Centrodella Casaccia), e, in misura più modesta,presso Istituti ed Enti di ricerca esterni.

Tali attività sono state articolate su diverse li-nee:

- Sviluppo Processi; Strumentazione, Automa-zione e Salvaguardie;

- Sviluppo Componenti; Dimostrazione di Ri-trattamento in Impianti Pilota;

- Telemanipolazfone e Robotica;

- Sistema Esperto di Progettazione.

Sviluppo Processi. Le attività di Ricerca e Svi-luppo relative a tale linea, sono orientate allaottimizzazione del processo Purex e allo svilup-po e caratterizzazione di nuovi sistemi estraen-ti. Sono state completate tutte le attività speri-mentali relative alla messa a punto dello sche-ma chimico del processo di ritrattamento "TrinoC" per l'Impianto Eurex, utilizzando le ammidianziché il Tbp. Sono continuate le attività di Ri-cerca e Sviluppo condotte tramite appositi con-tratti con le Università di Roma, Parma e Urbino

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su alcuni aspetti specialistici, quali la caratte-rizzazione di nuove categorie di composti orga-nici (idrazidi) potenziali nuovi agenti di estra-zione degli attinidi e i meccanismi di degrada-zione delle ammidi.

Strumentazione, Automazione, Salvaguardie.Le attività relative a questa linea si inquadranonel Programma di supporto Enea alle Attività diSalvaguardie dell'Aiea. Tale Programma, avvia-to nel settembre 1985 è proseguito con suc-cesso nel corso del 1986, con l'avvio di un con-tratto di collaborazione con il Centro di Isprarelativamente al tema delle salvaguardie. È pro-seguita anche la partecipazione alle iniziativedell'Esarda.

I principali risultati ottenuti nel campo delle sal-vaguardie sono cosi riassumibili:

- progettazione e realizzazione del prototipo diun sistema Dexa (misura contemporanea di U ePu) avanzato;

- avvio della realizzazione di un prototipo stru-mentale avanzato per la misura non distruttivadei rapporti isotopici su campioni di Pu, con ot-timizzazione del relativo software, ed effettua-zione di una prima campagna di misure sui re-sidui reali prodotti dell'Impianto Plutonio delCentro della Casaccia;

- completamento dell'infrastruttura sperimenta-le Mita per esperienze in condizioni di impiantoa freddo, propedeutiche allo sviluppo di sistemidi Near real time accountancy per impianti di ri-trattamento;

- messa a punto della strumentazione neces-saria per lo sviluppo di sistemi di controllo incontroreazione sull'Impianto Itrec;

- completamento delle specifiche definitive diinstallazione dei sistemi di misura da inseriresull'Impianto Eurex per la campagna Trino C;

- completamento, presso l'Impianto Itrec, delleprove per la calibrazione del serbatoio di con-tabilità mediante l'uso di traccianti.

Sviluppo Componenti. Le attività di Ricerca eSviluppo relative a tale linea, oltre alle normaliazioni, hanno sviluppato con particolare evi-denza e qualificazione impegni di IngegneriaSperimentale per gli aspetti più direttamentecollegati con lo Sviluppo Processi.In tale quadro deve essere ricordato il comple-tamento della gara per la fornitura di un prototi-po di colonna pulsata elettrolitica (Impianto Pu-reco).

Per quanto riguarda l'Impianto Itrec, l'obiettivogenerale è l'effettuazione nel corso del1987-1988, di una campagna conclusiva di qua-lificazione di nuovi sistemi di sicurezza in im-pianti di fine ciclo, sia in relazione alle prove diqualificazione a caldo della batteria di contattori

centrifughi, sia nella prospettiva di dover utiliz-zare l'Impianto, nei prossimi anni, nelle attività ditrattamento e condizionamento dei residui radio-attivi da esso stesso prodotti.

L'Impianto Itrec è oggi tecnicamente pronto allaripresa della marcia a caldo che potrà iniziarenon appena il relative iter autorizzativo Dispsarà concluso.

In parallelo, è proseguita in tale Impianto l'atti-vità di ricerca e sviluppo su attrezzatura e com-ponenti interessanti il ritrattamento. I cui risul-tati più significativi sono stati:

- completamento del prototipo di un estrattorecentrifugo avanzato telemanipolabile;

- completamento delle prove, con uranio natu-rale, della batteria di estrattori centrifughi pro-vati, montati non più in cascata ma in orizzon-tale;

- completamento, con esito positivo, della pri-ma fase delle attività previste dal contratto dicollaborazione con il Cise per lo sviluppo di unamacchina di smantellamento, con tecnica laser,degli elementi di combustibile irraggiato.

Dimostrazione di ritrattamento in Impianto Pi-lota. L'obiettivo generale di tale linea di attivitàè il riavviamento a caldo dell'Impianto Eurexper l'esecuzione della campagna Trino C. Talecampagna sarà limitata a un esiguo numero dielementi, sufficienti comunque a dare in tempibrevi risultati rappresentativi su alcuni aspettioriginali (separazione simultanea di uranio eplutonio, verifica di nuovi estraenti, sviluppo disistemi di analisi e controllo rilevanti ai fini del-le salvaguardie). In riferimento a tale obiettivo,sono stati raggiunti, nel 1986 i seguenti risulta-ti:

- completamento del montaggio del sistema didepurazione dell'acqua della piscina;

- completamento della progettazione dei nuoviserbatoi del prodotto finito e del contenitore ditrasferimento degli elementi Trino dalla piscinaal tunnel della macchina di taglio;

- approvazione del Manuale di Garanzia dellaQualità;

-completamento dei lavori di montaggio dell'U-nità Manuale di Conversione Plutonio;

- completamento del progetto relativo alla au-tomazione di una sezione della sala controllodell'Impianto.

Infine, in relazione allo sviluppo della tecnolo-gia del riprecessamento presso l'impianto Eu-rex, è stato avviato un contratto con l'Universi-tà di Pavia concernente tecniche analiticheavanzate e con il Centro Ricerche Fiat, sui pro-cessi di saldatura via laser.

Telemanipolazione e robotica. Il nuovo orienta-

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mento programmatico su tale linea di attivitàprevede l'acquisizione di conoscenze di basenel campo della applicazione di sistemi e at-trezzature di telemanipolazione e robotica diservizio in ambiente ostile. In tale quadro, so-nos tati conseguiti i seguenti risultati;

- approvazione e avvio dell'iter amministrativoper l'acquisto di una unità Mascot IV;- approvazione e inizio della realizzazione di unrobot dedicato alla manutenzione, a seguito diun preventivo confronto e verifica con il pro-gramma Robotica del Dipartimento tecnologieintersettoriali di base.Sistema esperto di progettazione. Nel corsodel 1986 sono state riviste, riorganizzate e po-tenziate le attività connesse con la predisposi-zione di Basi di Dati utilizzabili per la progetta-zione di impianti del fine ciclo. I risultati più rile-vanti relativi a questa linea di attività sono:

- realizzazione di un simulatore di processi chi-mici di ritrattamento;- avviamento e organizzazione dei dati su com-ponentistica e processi degli Impianti Euroche-mic, Eurex e Itrec.

Trattamento e condizionamentodei residui radioattivi

In tale area, nel corso del 1986 è stato notevol-mente diversificato l'intervento del Dipartimen-to che ha operato sulle seguenti principali li-nee:

• Condizionamento dei residui Enea• Adeguamento delle strutture di gestione• Ricerca e Sviluppo su tecniche migliorative ditrattamento e condizionamento• Attività di promozione industriale e in suppor-to ad operatori nazionali

Condizionamento dei residui Enea. Le attualiconoscenze hanno consentito di definire peralcuni dei residui il tipo di gestione da adottare,potendo far affidamento su impianti già funzio-nanti all'estero, da realizzare in Italia in base atecnologie già collaudate.In altri casi, la particolarità e complessità tecni-co-economica del trattamento e del condizio-namento richiede ancora un adeguato appro-fondimento di diverse opzioni (è il caso, in par-ticolare, dei residui ad alta attività liquidi pre-senti presso l'Impianto Eurex).Residui ad alta attività liquidi prodotti dall'Impian-to Eurex (108 m3). sono state ulteriormente ap-profondite le tre opzioni già in precedenza esa-minate:

- il trasporto all'estero e il successivo tratta-mento in un impianto di vetrificazione già fun-zionante (in particolare l'impianto Pamela aMol, Belgio). Al riguardo, è stato concluso ilcontratto in base al quale la Bèlgonucleaire haeffettuato una valutazione tecnico-economicadi tale opzione. È stato avviato un dettagliatoesame dei problemi del trasporto (contenitore enormativa) e dei limiti di accettazione (compo-sizione e tempi) da parte dell'impianto riceven-te. Principali aspetti positivi di tale soluzionesono apparsi la affidabilità della tecnologia divetrificazione, il costo relativamente ridotto, lapossibilità di evitare la costruzione in Italia diimpianti che richiedono una successiva fase didisattivazione;- la realizzazione di un impianto di vetrificazio-ne in Italia basato su tecnologia provata qualequella adottata da tempo, a livello industriale,in Francia (impianti Avm e Avh) e in corso diadozione in altri paesi (UK, Giappone). La con-clusione dello studio affidato alla Sgn indica,per tale soluzione, un onere rilevante (oltre 100miliardi di lire a costi 1986) per la realizzazionedi una infrastruttura che, essendo concepitacome coda degli impianti industriali di ritratta-mento, ha una taglia minima che risulta comun-que sovradimensionata per le effettive esigen-ze nazionali. Per questa soluzione, è disponibi-le la documentazione tecnica di base per pas-sare alla fase di progettazione costruttiva e diavvio dell'autorizzazione;

- la declassificazione dei residui, che consistenella separazione selettiva della componentead alta attività e nel travamento del ridotto vo-lume cosi ottenuto (dell'ordine di 1/50 del volu-me originale) in loco, con un processo di vetrifi-cazione in parte già sviluppato in Italia, o even-tualmente nel trasporto e vetrificazione all'e-stero.

L'adattamento di tale processo alla particolaresituazione Eurex (trattasi di residui ad elevatis-simo contenuto in nitrato di alluminio e in mer-curio) è stato già provato in scala laboratorio epre-pilota nei laboratori del Dipartimento. Nelcorso del 1986 è stata completata la progetta-zione ed è stata avviata la costruzione presso ilCentro di Saluggia dell'impianto pilota freddoSerse, per l'approfondimento della tecnologia.L'adozione della declassificazione consentireb-be di soddisfare un'impegnativa esigenza ope-rativa, tramite un rilevante impegno scientificodell'Enea su un obiettivo ben definito in uncampo a tecnologia avanzata.L'esame comparato di queste tre opzioni saràcompletato entro il 1988.

Residui ad alta attività liquidi dell'Impianto Itrec(2,7 m3). Provengono da operazioni di riproces-samento del combustibile tipo Elk-River in pas-sato effettuate dall'Impianto Itrec. Saranno

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trattati e condizionati come i residui ad alta at-tività liquidi di Eurex. Si porrà pertanto in ognicaso il problema del trasporto, sul quale sonostati avviati gli approfondimenti riguardo allosviluppo di un adeguato contenitore e ai relativiaspetti normativi.

Prodotto finito Itrec (4,3 m3). Si tratta di soluzio-ne 233U _ 235U-232Th. È stato avviato lo studiodella solidificazione col processo Sol-Gel giàsviluppato dall'Enea in collaborazione con l'A-gip e il Cea e sul quale è stato acquisita ultima-mente in Italia una vasta esperienza di proget-tazione e realizzazione impiantistica (Umcppresso Eurex).

Residui ad alta attività liquidi dell'impianto Pluto-nio (1,2 m3). È proseguito lo sviluppo di un pro-cesso di separazione selettiva.

Residui ad alta attività solidi Eurex (30 m3). Sonostate avviate valutazioni di soluzioni alternativerispetto alla cementazione finora praticata.

Residui ad alta attività solidi Itrec (11 m3). È sta-ta individuata l'opportunità di attuare la stessatipologia di interventi previsti per gli analoghiresidui di Eurex, con pretrattamento presso ilCentro della Trisaia e trattamento e condizio-namento presso il Centro di Saluggia.

Residui ad alta attività solidi dell'Impianto Pluto-nio (2 m3). Per il trattamento di tali residui e oper quello di 45 scatole a guanti non più utiliz-zabili, è stata individuata una soluzione affida-bile da confrontare con l'alternativa costituitadal trattamento in un forno ad alta temperaturadestinato ai residui alfa-contaminati, da realiz-zare eventualmente in un Centro Enea (Salug-gia o Trisaia).

Residui a bassa attività liquidi dell'Impianto Eurex(100 m3). È stata avviata la definizione dellespecifiche di un impianto di cementazione darealizzare presso il Centro di Saluggia e delquale, nel corso della prima metà del 1987,sarà avviata la progettazione.

Residui a bassa attività liquidi dell'Impianto Itrec(51 m3). È stata avviata la definizione delle spe-cifiche di un impianto di cementazione da rea-lizzare nel Centro della Trisaia.

Residui a bassa attività liquidi dell'Impianto Pluto-nio (8 m3). È stata approfondita la possibilità ditrattarli e convertirli in stato solido col medesi-mo processo utilizzato per i residui liquidi adalta attività in corso di studio.

Residui a bassa attività solidi dell'Impianto Eurex(750 m3). Non c'è nessuna struttura in Italia,esistente o programmata, in grado di trattaretale tipo di residuo, caratterizzato dall'esserepotenzialmente contaminato con emettitori alfa.Può essere ipotizzata ura modifica iella com-pattatrice di cui è prevista l'installazione pres-so il Centro della Casaccia. Si tratta comunque

di una soluzione che comporta altre tecnicheautorizzative, tempi lunghi, medie riduzioni divolume (1/5) ed esaltazione dei problemi di tra-sporto.

La soluzione preferenzialmente presa in consi-derazione è quella consistente nel realizzarepresso il Centro di Saluggia, o subordinata-mente presso il Centro della Trisaia, un impian-to specificamente finalizzato al trattamento ditutti i residui contaminati con emettitori alfaprodotti dagli impianti del Dipartimento (Opec,Plutonio) nonché i residui provenienti dallosmantellamento di questi stessi impianti

Residui a bassa attività solidi dell'Impianto Pluto-nio (300 m3). Considerata la complessità nellagestione di tali particolari residui attualmentedepositati nel Centro della Casaccia, è ritenutoopportuno attuare al più presto una soluzionegià disponibile all'estero riguardo al trattamen-to e condizionamento. A tal fine, sono stati ap-profonditi i termini di un contratto di servizio inbase al quale il Centro di Mol (Belgio) sottopor-rà a trattamento ad alta temperatura circa 2000fusti presenti al Centro della Casaccia.

Residui provenienti dallo smantellamento degliImpianti del Dipartimento. Una notevole quantitàaddizionale di residui sarà presente allorché, inparticolare per gli Impianti Eurex ed Itrec, sipasserà alla fase di smantellamento una voltacompletate le attività sperimentali. Nell'intentodi pervenire alla più razionale predisposizionedelle infrastrutture di trattamento e condiziona-mento illustrate precedentemente, il Diparti-mento ha ritenuto opportuno procedere già nelcorso del 1986 a una preliminare stima dell'en-tità e natura dei residui che potranno essereoriginati dal suddetto smantellamento, nonchéavviare il coinvolgimento dell'industria naziona-le più qualificata nello studio di tale attività.

Adeguamento delle infrastrutture di gestione.Sono da ricordare, al riguardo, le seguenti ini-ziative avviate o proseguite nel corso del 1986:

- la prosecuzione delle attività di progettazione,da parte della Fiat-Ttg, per l'ampliamento delparco serbatoi di immagazzinamento dei resi-dui Eurex;

- il collaudo e l'adeguamento alle ultime richie-ste Disp del capannone di immagazzinamentodei residui solidi a bassa attività prodotti dal-l'Impianto Itrec;

- il completamento dell'iter approvativo relativoalle realizzazioni di tre capannoni di immagazzi-namento di filtri contaminati a seguito dell'e-vento Chernobyl;

- il completamento della progettazione prelimi-nare, nell'ambito di un contratto con l'Agip, diun contenitore di trasporto di residui liquidi adalta attività.

183

Ricerca e Sviluppo su tecniche migliorative ditrattamento e condizionamento. Le attività ef-fettuate dal Dipartimento nel corso del 1986hanno perseguito il raggiungimento dei se-guenti obiettivi:

a) contribuire, ove necessario, alia soluzionedei problemi di trattamento e condizionamentodei residui del Dipartimento. In tale linea si in-quadrano:

- le ricerche effettuate nel campo della demer-curizzazione e della declassificazione dei resi-dui ad alta attività liquidi presenti presso gli Im-pianti Eurex ed Itrec;

- l'approfondimento della tecnica della vetrifi-cazione, particolarmente nell'ambito di una col-laborazione con la Cee. Nel corso del 1986, èstato tra l'altro attrezzato, presso il Centro del-la Casaccia, un laboratorio di caratterizzazionedel vetro. Una tale struttura, oltre che operarein supporto a esigenze derivanti dalle attivitàsperimentali dell'Enea, ha un ulteriore specificoobiettivo nella definizione e nel controllo dellecaratteristiche dei residui vetrificati che torne-ranno in Italia a seguito del riprocessamentodel combustibile della centrale di Latina;

- la prosecuzione della messa a punto di unidoneo processo per il trattamento dei residuiad alta e bassa attività liquidi contaminati conemettitori presenti nell'Impianto Plutonio;

- l'avvio della messa a punto di un idoneo pro-cesso per il trattamento e condizionamento deiresidui organici prodotti dall'Impianto Eurex;

- l'individuazione e messa a punto di una matri-ce per l'inglobamento, mediante idoneo pro-cesso, degli spezzoni di guaine del combustibile irraggiato;

b) individuare tecniche di trattamento e condi-zionamento migliorative rispetto a quelle già af-fermate. In tale linea si inquadra:

- lo sviluppo dei cementi impregnati con poli-meri e dell'inglobamento in resine per i residuia bassa attività, in relazione al quale, nel corsodel 1986, è stata avviata la costruzione, pressoil Centro della Casaccia, di un impianto pilotasperimentale in scala 1/1 per la dimostrazionedi processi. Tale impianto diverrà operativo al-l'inizio del 1988. Un contributo non secondano,reso possibile dalla disponibilità di tale infra-struttura, deriverà dagli studi sulla caratterizza-zione delle varie tipologie di residui condiziona-ti per la verifica della loro rispondenza ai criteridi accettabilità fissati dalla Guida Tecnica 26 diDisp. Tale caratterizzazione potrà essere effet-tuata su manufatti in scala reale e pertantosarà di particolare significatività ai fini dellepossibili valutazioni, sia dal punto di vista deiprocessi, sia dal punto di vista radioprotezioni-stico;

- il concreto avvio della collaborazione conl'Ente Nucleare Australiano per lo sviluppo delprocesso Synroc, utilizzante una matrice dì tipoceramico in luogo del vetro, per l'inglobamentodei residui ad alta attività liquidi;

e) individuare e sviluppare nuove tecniche digestione e manutenzione degli impianti per i!trattamento e condizionamento dei residui, checomportano l'introduzione della robotica e del-l'automazione negli impianti del fine ciclo;

d) approfondire, anche nell'ambito di collabora-zioni attuate con operatori esterni (Università,Cee), le problematiche in evoluzione riguardoalle tecniche di trattamento e condizionamento(vetrificazione, cementazione, ecc.) nonché glistudi sulle matrici (vetri, cementi, polimeri) esui prodotti finali del condizionamento, anche ihsupporto all'emissione e/o applicazione dellenormative nazionali dettate al riguardo da partedella Disp.

Attività di promozione industriale e in suppor-to ad operatori nazionali. In tale linea, le attivi-tà del Dipartimento ciclo del combustibile sonostate svolte:

- autonomamente, per lo sviluppo di compo-nenti speciali e di materiali di processo, in par-ticolare nel campo della vetrificazione dei resi-dui ad alta attività;

- in supporto al Dipartimento reattori termici,per la creazione di una capacità nazionale direalizzazione impiantistica per il trattamento econdizionamento dei residui a bassa attivitàprodotti dall'Enel o da altri operatori nazionali;

- in collaborazione con l'Enel, per la caratteriz-zazione dei manufatti provenienti dalla vetrifi-cazione dei residui del ritrattamento del com-bustibile della Centrale di Latina e di quelli cheproverranno dalla cementazione dei residui abassa attività della Centrale Alto Lazio. Un'a-naloga azione di caratterizzazione è stata effet-tuata nel 1986, per conto dei'a Nucleco, suimanufatti cementizi derivati dall'incenerimentoall'estero di parte dei residui a bassa attivitàprodotti dalla Centrale di Caorso.

Immagazzinamentodel combustibile irraggiato

Le attività in questa area sono finalizzate allarealizzazione, entro la metà degli anni '90, di si-stemi per l'immagazzinamento ed il trasportodel combustibile irraggiato dell'Enel e dell'E-nea, nonché dei residui vetrificati provenientidal ritrattamento del combustibile. Tali attivitàhanno riguardato le seguenti linee:

• Scelta e qualificazione del sito

184

• Impianto di immagazzinamento

• Ricerca e Sviluppo

• Gestione del combustibile irraggiato

Sulla linea "Scelta e qualificazione del sito",sono stati definiti i termini per una collaborazio-ne con il Dipartimento protezione ambientale esalute dell'uomo per le azioni da svolgere alfine di selezionare, su scala nazionale areeidonee alla localizzazione di un impianto di im-magazzinamento centralizzato.

Sulla linea "Impianto di immagazzinamento",sono stati avviati contratti con l'Agìp e con laSnia Techint per l'effettuazione di studi di fatti-bilità e di valutazione economica sui tipi di in-frastruttura particolarmente interessanti per lasituazione italiana, caratterizzata dalla neces-sità di impianti molto flessibili in grado di ospi-tare, a metà anni '90, il combustibile di unacentrale (Caorso) e dieci anni dopo quello dellesuccessive. In base a contratti ricevuti dall'E-nea, l'Agip ha studiato i sistemi basati sui con-tenitori a secco da stoccaggio e da trasporto,mentre la Snia Techint ha preso in esame gliimpianti "a volte" e quelli "a pozzo". I risultatidi tali studi verranno valutati e confrontati nellaprima metà del 1987.

Sulla linea "Ricerca e Sviluppo", sono stati svi-luppati contatti con la Società tedesca Kwu invista di un accordo di collaborazione sullostoccaggio del combustibile irraggiato, indivi-duando alcune aree di interesse reciproco. Nelcorso del 1987 è prevista la messa a punto delprogramma di lavoro e l'inizio delle attività di ri-cerca in Italia, nel Centro della Trisaia.

Sulla linea della "Gestione del combustibile ir-raggiato" sono state avviate o concluse diver-se iniziative:

- per il trasferimento a Sellafield (UK) ed il suc-cessivo ritrattamento del combustibile di tipoLatina, giacente presso il Centro di Saluggia,sono stati messi a punto definitivamente i con-tratti con Bnfl, Enel e Borghi;

- è stato definito il contratto in base al quale ilcombustibile dell'Enea immagazzinato presso ilreattore Vak di Kahl (Rfg) verrà ceduto allaKwu per lo smaltimento definitivo;

- sono stati presi contatti con diversi operatoriesteri (Skb, Cogema, Ukaea) per trovare unasistemazionp (smaltimento definitivo o ritratta-mento) del combustibile di proprietà Enea gia-cente presso i centri scandinavi di Riso e Stu-dsvik;

- nel quadro di un accordo sottoscritto fra Eneae Ministero della Difesa, è stato completato iltrasferimento all'impianto Eurex di Saluggia delcombustibile di tipo Mtr del reattore Galilei delCresam;

- sono stati presi contatti con il Doe per uneventuale trasferimento in Usa del combustibileU-Th proveniente dal reattore di Elk River e de-positato nella piscina dell'Impianto Itrec; la Pns,ha studiato le modalità di trasporto del combu-stibile in Usa ed in alternativa, alcune soluzionidi immagazzinamento in sito;

- sono stati approfonditi i termini tecnici edeconomici di un eventuale trasferimento in Usae successivo riprocessamento del combustibiledi tipo Mtr immagazzinato nella piscina dell'im-pianto Eurex;

- è stato infine definito un accordo con l'Iaeanell'ambito della attività Befast II riguardante leindagini sul comportamento del combustibile ir-raggiato durante l'immagazzinamento: l'Eneaparteciperà al programma ponendo a disposi-zione le informazioni derivanti dall'esperienzain corso con il combustibile Latina al Centro diSaluggia e con quello Elk River al Centro dellaTrisaia.

Valorizzazione in campiconvenzionali delle attivitànel ciclo del combustibile nucleare

Nel corso del 1986 si è avviato lo studio di unprogramma di applicazione del metodo Sol-Gelper la preparazione di precursori per materialiceramici ad elevate prestazioni, per materialisuperconduttori, per supporti ceramici per ca-talizzatori. In relazione a quest'ultimo aspetto éstato avviato, in collaborazione con l'Agip, unprogramma promosso dalla Cee e finalizzatoall'abbattimento catalitico di ossidi di azoto ezolfo formatisi nella combustione di idrocarburi.

Nel corso dello stesso anno, è stato ulterior-mente verificato che le tecnologie di separazio-ne chimica e di purificazione spinta di elementimetallici in soluzione, diffusamente sviluppateper le applicazioni nel campo nucleare (proces-si di ritrattamento del combustibile, alcuni pro-cessi di separazione selettiva applicati ai resi-dui radioattivi), possono utilmente essere im-piegate per il recupero, la separazione e la pu-rificazione di elementi di interesse strategico incampo industriale non nucleare. È questo ilcaso dei metalli preziosi (oro, platino), o di me-talli di particolare rilievo nelle tecnologie avan-zate (vanadio, niobio, tantalio, rodio, palladio).In tale area nel corso del 1986 il Dipartimentotecnologie intersettoriali di base, cui competeistituzionalmente l'attività relativa alle tecnicheseparative per impieghi non nucleari, ha usu-fruito della collaborazione specialistica del Di-partimento ciclo del combustibile nel campodella chimica e dell'ingegneria dell'estrazionecon solventi, per lo sviluppo e la verifica speri-

185

mentale di un processo di separazione seletti-va e di concentrazione dell'oro contenuto in mi-nerali peruviani (accordo di collaborazione Di-partimento tecnologie intersettoriali di base -Snia - Techint). In particolare, è stato comple-tato lo sviluppo del processo, anche mediantel'utilizzazione di sostanze estraenti selettiveoriginali già messe a punto per impieghi nu-cleari e sono state effettuate numerose verifi-che sperimentali in impianti minipilota.

Nel 1986, in base a un accordo Enea-Centro diIspra, è stata completata l'attrezzatura, pressol'Impianto Ifec del Centro di Saluggia, di un la-boratorio in grado di produrre difetti artificialicampione di elevata qualità, usando le tecnichedi punzonatura e di elettroerosione originaria-mente finalizzate esclusivamente al controllodelle guaine del combustibile nucleare, susci-tando interesse alla acquisizione da parte diaziende operanti nei settori navale, aeronauti-co, automobilistico e delle costruzioni meccani-che in generale. Nel settore aeronautico, inparticolare, sono stati approfonditi con l'Alitaliai termini di una prima specifica commessa difornitura di difetti campioni da utilizzare perrealizzare una campagna di verifiche sugli ae-romobili. L'accordo in via di definizione con l'A-litalia prevede la fornitura di due primi blocchi

di riferimento, uno in lega leggera, l'altro in ac-ciaio inox, con 24 fori ciascuno, nei quali sonorealizzati due difetti campione per ogni foro (undifetto all'interno e uno sul bordo del foro) perun totale di 96 difetti campione.Da ricordare, infine, le seguenti aree nelle qualimostrano potenziali applicazioni, conoscenze oattrezzature sviluppate nell'ambito delle attivitàdel ciclo del combustibile nucleare:

- trattamento dei rifiuti inquinanti di origineconvenzionale con tecniche sviluppate nel cor-so delle attività nel campo del riprocessamentodel combustibile (estrazione con solventi orga-nici, cromatografia estrattiva, osmosi inversa,etc);

- utilizzazione dei laboratori di caratterizzazio-ne dei residui radioattivi del Centro della Ca-saccia anche nel settore dei residui tossici in-dustriali;

- utilizzazione di un sistema (Time Domain De-flectometry), sviluppato inizialmente per con-trolli di processo e di salvaguardia negli im-pianti di ritrattamento, per la determinazionedel livello del prodotto stoccato nei serbatoidell'industria petrolifera e per la verifica dellapresenza di fluidi estranei quali acqua, fanghi,sedimenti e prodotti indesiderati.

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Fusionenucleare

controllata

ATTIVITÀ SVOLTA NEL 1985

Fisica della fusione

Fisica Ft

Nel 1985 e continuato sulla macchina lo studiosperimentale dell'interazione di onde a radio-frequenza (2,45 GHz) con il plasma ed ha rice-vuto un particolare impulso lo studio dei feno-meni al bordo del plasma dove questo interagi-sce con le pareti di contenimento. Fra le mag-giori modifiche sulla macchina figura l'entratain funzione di una nuova struttura di accoppia-mento fra l'impianto generatore della radiofre-quenza e la camera da vuoto.

Inoltre alla fine dell'anno è entrato in funzioneun nuovo sistema di acquisizione dati interfac-ciato in standard Camac con le diagnostiche econ i laboratori. Il nuovo sistema che verrà uti-lizzato anche per Ftu consente di acquisire e

processare una più grande massa di dati intempo inferiore per rispondere alle aumentateesigenze sia quantitative che qualitative dellediagnostiche, permette scambi di dati fra i varilaboratori operanti su Ft e una maggiore flessi-bilità per futuri incrementi e modifiche.

Gli esperimenti condotti hanno consentito didelineare un esteso quadro dell'interazionedella radiofrequenza col plasma in differenticondizioni di scarica. Confermati i risultati circai limiti di densità e il tempo di confinamento del-l'energia ottenuti già nel 1984 è stato verificatoper tipiche scariche con iniezione di potenze dicirca 300 kW (pari a circa 2/3 della potenzaohmica) un incremento della temperatura deglielettroni dell'ordine di 1 keV (circa 107 °K) da-gli originali 2 keV e degli ioni dell'ordine di 0,5keV dall'originale 1 keV con un incremento didensità conseguente ad un incremento deltempo di confinamento delle particene, e conun tempo di confinamento dell'energia e nume-

(Sotto) Tokamak Ft - Limiter per studi di interazioneplasma parete. (A fianco) Particolare dello spettrografoa raggi X per il Jet (Centro di Frascati).

188

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ro atomico medio delle particene del plasmanon degradati.

Per quanto riguarda gli studi sull'interazioneplasma-parete sono state installate o migliora-te varie diagnostiche che forniscono informa-zioni sulle caratteristiche del bordo del plasma,e sul carico termico sulle pareti (sonde di Lan-gmuir, termocoppie sul limiter e sulle pareti del-la camera da vuoto, monitor della linea H, bolo-metria e spettrometrie Uv). Particolari indaginisono state fatte sul danneggiamento dei limiter.

L'analisi del bordo del plasma ha mostrato unatipica distanza di decadimento di 0,5 cm contemperature dell'ordine di 100-200 eV.

Quando viene immessa la potenza a radiofre-quenza la densità diminuisce di più di un ordinedi grandezza. Sono stati fatti inoltre studi di ri-ciclaggio al variare della densità del plasmanonché bilanci energetici per identificare i varicanali di dissipazione. Tali bilanci verranno infuturo venficati con codici di calcolo in via diapprontamento.

Nel 1985 é stata completata la progettazione didettaglio e sono stati emessi degli ordinativi edei contratti per la costruzione del sistema diriscaldamento a radiofrequenza a 8 GHz.

Tale frequenza è stata scelta per il sistema Ftusulla base degli esperimenti già condotti, el'impianto relativo viene installato su Ft sia perverificame l'efficienza sia per acquisire familia-rità con i problemi tecnologici correlati in vista

dell'operazione su Ftu. I benefici attesi dall'uti-lizzo di tale frequenza, rispetto a quella attual-mente istallata su Ft (2,45 GHz) si basano sul-l'interesse nell'aumento di densità del plasma(ad es. per l'aumento correlato del tempo diconfinamento dell'energia) e sull'esistenzasperimentale di un limite superiore di densitàper un efficiente riscaldamento del plasma, chevaria con il quadrato della frequenza del campoelettromagnetico di riscaldamento. L'aumentodella frequenza (da 2,45 a 8 GHz) dovrebbequindi consentire di alzare di un ordine di gran-dezza la densità del plasma per un ottimale ef-ficienza dell'impianto di riscaldamento (densitàattesa n = 6- 10i4cm-3).

La costruzione dell'impianto è stata pratica-mente completata nel 1985.

Fisica Ftu

É stato definito il quadro ed è iniziata la prepa-razione delle diagnostiche elettriche che, es-sendo montate all'interno della macchina, do-vranno essere pronte già nella fase di primoassemblaggio di Ftu. É iniziato presso il Cise il

Spettrografo a raggi X per il Jet: parte terminale consezione rivelatori e brandeggio (Centro di Frascati).

190

FISICA DELLA FUSIONE

Obiettivo: acquisizione di conoscenze relative ai plasmi termonucleari e alle loro produzioni

Data prevista di conclusione: 1990

Aree di progetto: fisica FT + fisica FTU (macchina), fisica FTU (riscaldamento), fisica JET.

Risorse finanziarie impegnate(milioni di lire)

1981/84

25.175

1985

6.483

1986

6.338

1987/89

33.600

Risorse umane impegnate

LaureatiAltri

Totale

1984

5076

126

1985

5172

123

1986

5577

132

1987/89

6783

150

Risultati principali conseguiti:

1981 - Ottenimento di nT = 41013 s/cm3 mediante opportuno controllo delle scariche di FT

1982 - Istallazione e collaudo su FT dell'impianto di riscaldamento a radiofrequenza da 1 MW

1983 - Esperimenti di riscaldamento su FT con radiofrequenza; completamento della diagnostica

"Analizzatore di neutri" per il JET

1984 - Esperimenti su FT ad alta potenza di riscaldamento; inizio della sperimentazione sul JET

1985 - Sperimentazione su FT del riscaldamento a RF da 2,45 GHz;

- emissione ordinativi e contratti per l'impianto di riscaldamento a RF da 8 GHz;- definizione del parco diagnostiche per FTU ed emissione dei primi contratti di costruzione;- completamento e messa in servizio della seconda diagnostica per il JET.

Una veduta della macchina FT.

191

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lavoro di sviluppo e costruzione della diagnosti-ca Scattering Thomson.

La progettazione delle altre diagnostiche di pri-ma priorità ha avuto corso nel 1985 e la realiz-zazione avverrà a partire dal 1986.

Con esclusione di due sole diagnostiche(Scattering Thomson e interterometria Hcn)che verranno costruite all'esterno e potrannofin dall'inizio operare in maniera remotizzata, lealtre verranno realizzate all'interno del Diparti-mento fusione come evoluzione o modifica diquelle attualmente operanti su Ft o costruiteper il Jet e verranno remotizzate solo in un se-condo tempo, quando l'impianto di riscalda-mento di Ftu opererà a potenza medio-alta (1MW).

Fisica Jet

Nel 1985 è diventata operante la prima diagno-stica fornita dall'Enea al Jet, un analizzatore diatomi neutri; è stata installata e messa in fun-zione anche la seconda diagnostica (uno spet-trometro a cristallo per raggi X con cui seguirel'andamento della temperatura ionica del pla-sma del Jet attraverso l'allargamento Dopplerdelle righe di alcune impurezze pesanti).

Il personale Enea ha attivamente partecipatoall'esecuzione degli esperimenti sul Jet ancheutilizzando le due diagnostiche fornite.

Confinamento Inerziale

L'attività sperimentale nel 1985 è stata con-centrata nella messa in esercizio del laser Abc(200 J, 3 ns), nella messa in funzione delle dia-gnostiche e nell'esecuzione di una prima seriedi esperimenti.

È stata organizzata con notevole successo adopera del "Laboratorio Fusione Laser" la 17aconferenza European Conference on Laser In-teraction With Matter (Eclim) che ha visto lapartecipazione di esperti provenienti da 20Paesi e la presentazione di oltre 100 lavori ingran parte su Fusione Laser e Laser a raggi X.

Realizzazione dellamacchina Tokamak Ftu

Nel 1985 è proseguita l'attività di progettazionee costruzione della macchina.

I tempi di realizzazione restano in linea con

Confinamento inerziale interno della camera sperimen-tale per lo studio dell'interazione luce-laser-materia(Centro di Frascati).

quelli inizialmente pianificati che prevedono l'i-nizio dell'operazione in regime ohmico alla finedel 1987 e la graduale entrata in funzione del-l'impianto di riscaldamento a radiofrequenza frail 1989 e il 1990.

Lo stato di avanzamento della realizzazionopuò essere cosi sintetizzato: circa l'85% del"load assembly" è in fase di avanzata costru-

zione, mentre per gli impianti ausiliari e di ali-mentazione elettrica, è stato già ordinato il40% dei componenti del sistema di controllo, eil 70% degli edifici e infrastrutture.

In data 23 maggio 1985 il Comitato consultivodei Programma fusione europeo ha approvato ilfinanziamento prioritario a supporto dell'im-pianto di riscaldamento addizionale del plasmamediante impulsi di 8 MW di potenza a mi-croonde (8 GHz).

Con tale decisione la Comunità europea ha as-sunto il finanziamento del 45% dei circa 20 mi-liardi (a moneta 1982) richiesti per tale impian-to.

Macchina Tokamak

Questa area del progetto ha per obiettivo larealizzazione del "load assembly " cioè del nu-cleo della macchina (magnete toroidale, avvol-gimenti poloidali, camera da vuoto, finestre diosservazione struttura meccanica di supporto,criostato e sistema di raffreddamento ad azotoliquido, impianto da vuoto).

Nel 1985 è proseguita presso l'Ansaldo la co-struzione del magnete toroidale: é stata com-pletata la realizzazione del primo modulo ed éstato realizzato un sistema di saldatura auto-matica per la connessione delle spire di rame.

Dopo il completamento delle prove in laborato-rio su di un settore prototipo, è stato stipulatoun contratto con la De Pretto Escher Wyss perla costruzione della camera da vuoto. Il lavorodi costruzione ha avuto inizio in agosto.

Sono state espletate le fasi amministrative perla costruzione degli avvolgimenti di campo po-loidale (Ansatelo), per il sistema da vuoto (Pfeif-fer), per il solenoide centrale (Indelve), per leattrezzature di montaggio (Fiat Ttg) e per la ca-mera di estrazione del limiter (De Pretto EscherWyss).

Sono state anche avviate le procedure ammini-strative per l'acquisto del sistema di raffredda-mento ad azoto liquido e per il sistema di sicu-rezza. Le risposte sono attese per l'inizio del1986.

193

194

Impianti elettrici

II generatore principale è stato completato eassiemato in Ansaldo. Sono stati eseguiti consuccesso i test preliminari ed è confermata l'in-stallazione in Frascati in maggio-giugno 1986.

È stato assegnato alla Tecnomasio ItalianaBrown Boveri l'ordine per la costruzione del si-stema di raddrizzamento a tiristori.

È stato anche assegnato l'ordine per l'impiantodi distribuzione in bassa e media tensione (ImeQuadri) e quello dei trasformatori dei raddrizza-tori a diodi controllati (Oel).

Controlli

É progredito il lavoro presso la Carlo GavazziImpianti per la parte centrale del sistema dicontrollo, mentre presso il centro di Frascati è

Costruzione del Tokamak Ftu. (A sinistra) Apparato peril taglio remotizzato di settori della camera da vuoto.(Sotto) Veduta del cantiere a fine 1985 (Centro di Fra-scati).

stata completata una descrizione funzionale ditutti i sottosistemi della macchina, ivi inclusi idiagrammi di flusso delle differenti fasi operati-ve.

È continuato lo sviluppo del sistema di tempo-rizzazione Fast Sequence Controller (Fsc) e ladefinizione dell'interfaccia uomo-macchina

Radiofrequenza

Sono state completate le specifiche tecnichedei tubi (Klystron da 250 kW o gyratron da 500kW). È stato approvato un documento quadroper la realizzazione dell'impianto a radiofre-quenza.

Sono state fatte prove a 8 GHz con buoni risul-tati su prototipi di finestre ceramiche con den-sità di potenza doppie di quelle di progetto.

I prototipi sono anche stati assoggettati a pro-ve meccaniche in condizioni di ripetute escur-sioni termiche fra la temperatura ambiente equella dell'azoto liquido (- 200°C), conferman-do la validità della progettazione.

É continuato anche il lavoro sul sistema di tra-smissione della potenza Rf. È stato sviluppato

195

REALIZZAZIONE MACCHINA TOKAMAK FTU

Obiettivo: costruzione macchina Tokamak FTU

Data prevista di conclusione: 1989

Aree di progetto: area macchina, area controlli, area impianti speciali, area infrastrutture (piùcommessa impianti elettrici e commessa radiofrequenza).

Risorse finanziarie impegnate(in milioni di lire) 1981/84

13.346

1985

25.886

1986

37.611

1987/89

65.000

Risorse umane impegnate

LaureatiAltri

Totale

1984

2032

52

1985

2134

55

1986

2538

63

1987/89

2944

73

Risultati principali conseguiti:

1981 - Studi preliminari di fattibilità e dimensionamento di massima

1982 - Progettazione dei principali componenti

1983 -Ottenimento del supporto prioritario Euratom-Es^tuamento del'e gare per i componenti apiù lungo tempo di consegna

1984 - Emissione contratti ed indizione gare principali per le aree Macchina, Controlli, Impiantispeciali, Infrastrutture, Impianti elettrici - Apertura cantiere

1985 -Continuazione della costruzione della macchina e delle infrastrutture con sostanzialemantenimento della pianificazione temporale;

- emissione di ulteriori ordinativi e contratti su base pluriennale per circa 23 miliardi di lire;- approvazione dell'Euratom della scelta del sistema di riscaldamento a radiofrequenza;- approvazione del Consiglio d'amministrazione Enea di un documento quadro per la realiz-

zazione dell'impianto di riscaldamento a radiofrequenza.

Spaccato della camera a vuoto della macchina FTU.

196

un nuovo tipo di convertitore di modo ed è stataprovata con successo una linea di trasmissionebasata su una linea rettangolare surdimensio-nata.

Sono infine continuati gli studi in collaborazio-ne con il Dipartimento di elettronica, informati-ca e sistematica dell'Università di Bologna sul-lo sviluppo dei componenti a microonde peralte potenze.

Infrastnitture

La costruzione degli edifici è proceduta secon-do i tempi pianificati. In particolare le sale alter-natori e raddrizzatori sono in via di completa-mento e la Hall Tecnologica, nella quale saran-no effettuate le operazioni di montaggio dellamacchina Tokamak, è pronta. Sono in fase direalizzazione la hall macchina e la sala control-lo.

É stata avviata la fornitura di tre gru a ponte dicui due sono state installate negli edifici dellaHall Tecnologica e nella sala alternatore.

Nel 1985 sono state aggiudicate le gare per laparatia schermante, per il carroponte della salaTokamak e per le porte schermanti (Ccm Fon-tevivo).

Uno spaccato del magnete della macchina Ftu.

Ingegneria del reattorea fusioneL'attività sulla tecnologia della fusione è statasviluppata nel 1985 nel quadro delle tre areetradizionali degli Studi concettuali, dei magnetisuperconduttori e del mantello.

Studi concettuali

In cooperazione con Ansaldo è stata progettatauna versione di interesse Net di un magneteibrido con bobine di materiale sia supercondut-tore che normale.

Tale concetto, oltre a permettere la progetta-zione di macchine ad alto campo ma di ridottedimensioni, potrebbe costituire una soluzionealternativa in caso di difficoltà nello sviluppo dimagneti superconduttori ad alto campo. Il pro-getto sviluppato prevede un magnete a 7,5 Te-sla con una dissipazione nelle bobine resistivedi 110 MW, rimossa con un raffreddamento adacqua. Il campo è prodotto da 16 moduli super-conduttori (NbTi, Nb3 Sn) e 32 moduli di rameallocati fra la camera da vuoto e il criostato.

Nel 1985 è proseguito lo studio del progetto dimantello del reattore (cioè la zona del reattorea fusione in cui viene estratta l'energia prodot-ta nelle reazioni nucleari e viene prodotto ilcombustibile trizio). Tale studio ha come riferi-

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INGEGNERIA DEL REATTORE A FUSIONE

Obiettivo: promozione dello sviluppo delle tecnologie del reattore a fusione e degli studi concet-tuali sull'argomento

Data prevista di conclusione: 1990Aree di progetto: studi concettuali, mantello reattore, superconduttività.

Risorse finanziarie impegnate(milioni di lire)

Risorse umane impegnate

1982/844.215

LaureatiAltri

Totale

19851.811

1984233356

1985233356

19863.908

1987/8919.900

1986273562

1987/89293968

Risultati principali conseguiti:

1982 - Completamento magnete per Sultan

1983 - Esecuzione studio per reattore Tokamak a magnete ibrido - Entrata in esercizio di Sultan

1984 - Preparazione di campioni di gamma alluminato di litio - Collaudo magnete Enea su Sultan

1985 - Continuazione degli studi di progettazione del mantello del reattore;- avvio della costruzione di una sorgente di neutroni da 14 MeV di intensità di 5,1011 n.s.;-emissione di un contratto per l'irraggiamento di materiali ceramici per il reattore di Greno-

ble;-avvio di una collaborazione Enea/lnfn nel campo delle alte energie e progettazione di un

magnete superconduttore per l'esperimento Zeus da realizzare con la macchina Hera.

Centro di Frascati - Sensori Tokamak.

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Una veduta di insieme dell'Impianto Sultan realizzato u> collaborazione Enea-Sin-Ecn (Centro Sin-Villigen).

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mento i! Net ma è estrapolabile anche ad un fu-turo reattore di potenza.

Il mantello progettato risulta composto di 29moduli disposti in senso poloidale, un sistemadi moltiplicazione dei neutroni di Be e/o Zr5Pb3e un materiale fertile di LÌAIO2 o Li2O. Una cir-colazione indipendente di elio ha il compito dirimuovere il trizio prodotto. È stata condottauna analisi degli sforzi (col sistema Castem),un analisi termoidraulica dei moduli con i diffe-renti materiali fertili, una valutazione del conte-nuto in trizio e un calcolo 3D della neutronica.

Mantello

Nel quadro della realizzazione di un esperimen-to benchmark per il trasporto neutronico verràrealizzata presso il centro di Frascati una sor-gente neutronica (14 MeV, 5.1011 neutroni/s).

L'attività del 1985 ha riguardato le prove per larealizzazione dell'emettitore ionico, la progetta-zione delle modifiche alla schermatura e allaventilazione dell'edificio che ospiterà la mac-china in vista della richiesta di autorizzazionealla costruzione ed esercizio e uno studio delsistema di sicurezza per il trizio.

Per quanto concerne la produzione di materialifertili per produzione di trizio, che viene condot-ta presso il Centro della Casaccia su commes-sa al Dipartimento tecnologie intersettoriali dibase, l'attività nel 1985 è stata dedicata per in-dividuare i passi cruciali per uno scaling up deiprocessi tesi ad ottenere polveri pure ed omo-genee (costituite da particene di dimensioni in-feriori al micron) per standardizzare le proce-dure di produzione e per ottenere una migliorecaratterizzazione statistica.

Due vie di fabbricazione del gamma alluminatodi litio sono state definitivamente scelte; la pri-ma (P-process) utilizza il perossido di litiocome reagente e la seconda (A-process) utiliz-za un processo sol-gel secco.

È continuata, ed è stata estesa l'opera di carat-terizzazione che comprende ora anche misuredi diffusione termica, di permeabilità gassosa,di effusività gassosa (out-gassing) e di proprie-tà elettrochimiche. È stato firmato con il Cea ilcontratto per l'irraggiamento, in reattori france-si dei campioni prodotti.

È stata scelta una soluzione costruttiva ad av-volgimenti a strati nei confronti delle soluzioni apancake. È stato affidato all'Ansaldo un con-tratto per la progettazione esecutiva.

Sono state superate le difficoltà incontrate nel1984 per il degrado della corrente critica dispezzoni multifilamentari in Nb3AI, avendoidentificato il ruolo della contaminazione dirame ed avendo modificato il processo di fab-bricazione. Si ottengono ora spezzoni di diame-tro 0,2 mm contenenti 55 filamenti di NbsAI cia-.scuno con dimensioni 20 mm. Permangono tut-tora problemi per la produzione industriale delcavo.

È stato modificato il progetto del conduttoreper il Net per tenere conto di nuove specifichepervenute dal gruppo che si occupa di questoprogramma. Il nuovo progetto prevede una mi-nore dissipazione; contemporaneamente è di-venuto operativo l'apparato per la misura delleperdite realizzato al Cise.

É stato avviato uno studio preliminare, in colla-borazione con Sin-Villigen e Ecn-Petten, peresaminare la possibilità di modificare la facilitySultan come impianto di prova per i conduttoridel Net.

Sono proseguiti gli studi sul raffreddamento dimagneti superconduttori con l'impianto de!Centro di Frascati, che è stato migliorato so-pratutto nei sistemi di misura.

In base ad un accordo in corso di stipula fraEnea e Infn il laboratorio Superconduttività delDipartimento fusione collabora alla progettazio-ne di massima e di dettaglio e alla costruzionepresso l'industria nazionale del magnete su-perconduttore Zeus (del valore di circa 4 miliar-di di lire) che verrà istallato sul grande accele-ratore Hera in costruzione nell'ambito di unacollaborazione italo-tedesca presso il Desy(Amburgo).

Superconduttività

Nel corso dell'anno è stato compiuto un estesolavoro di progettazione per il magnete super-conduttore a 12 Tesla, che verrà costruito daEnea per Sultan (fase 2), impresa comune conSin-Villigen, Svizzera e Ecn-Petten, Olanda perla prova di magneti superconduttori.

200

ATTIVITÀ SVOLTA NEL 1986

Fisica della fusione

Fisica FT

Le attività sperimentali in questa area hannosubito durante il 1986 alcune variazioni rispettoal programma previsto nel 1985. Infatti era pre-visto di iniziare nella seconda metà del 1986 lasperimentazione con l'impianto di riscaldamen-to a radiofrequenza a 8 GHz dopo le esperienzecondotte alia frequenza di 2,45 Ghz nella primametà dell'anno. Impreviste difficoltà tecnichenella costruzione delle strutture di accoppia-mento fra impianto radiofrequenza e macchinaTokamak hanno costretto a rinviare gli esperi-menti in programma. È stato quindi modificato ilprogramma sperimentale del Tokamak Ft anti-cipando alcuni esperimenti inerenti lo studiodei "denti di sega" (un particolare fenomenocorrelato all'accumulo di energia termica ed alsuo improvviso rilascio in alcune zone dellascarica) e del confinamento dei prodotti carichidelle reazioni termonucleari, che erano previstinel 1987. Attualmente le difficoltà tecnichesono state superate e gli esperimenti con lanuova radiofrequenza sono in corso.

Nel corso del 1986 sono stati presi accordi conI'lnstitute of Plasma Physics (Ipp) di Garching(Germania) per la conduzione di un esperimen-to congiunto Frascati-lpp da effettuare alla fre-quenza ibrida inferiore sulla macchina Asdex infunzione a Garching. Scopo dell'esperimento èinvestigare il possibile uso di onde elettroma-gnetiche a frequenze intorno alla frequenzaibrida (2,45 GHz) per controllare il profilo didensità del plasma in quella macchina e diesplorare effetti sinergetici con altri metodi diriscaldamento anche in una macchina comeAsdex dotata di una separatrice magnetica frail plasma e la camera da vuoto. La collaborazio-ne prevede l'utilizzo a Garching di buona partedell'impianto a 2,45 GHz, smontato da Ft peressere sostituito dall'impianto a 8 GHz. L'espe-rimento congiunto ha ottenuto dall'Euratom lostatus di "supporto prioritario" che comportaun contributo finanziario Euratom pari al 45%delle spese di investimento. Secondo l'accordol'Enea oltre alla fornitura di parte dell'impiantodi potenza, avrà la responsabilità della costru-zione dei grill di accoppiamento impianto-pla-sma e della fornitura dei componenti a mi-croonde.

Le principali attività del 1986 sono consistite inuna chiarificazione dei rispettivi compiti dei duelaboratori, in un progetto preliminare del grill,

nella costruzione di un prototipo della partefrontale della struttura di accoppiamento, ditest per la costruzione delle guide d'onda enell'approvvigionamento di componenti vari.

Per quanto concerne in particolare le esperien-ze condotte durante il 1986 le principali aree diricerca con la macchina Ft sono state:

- riscaldamento con onde a radiofrequenza allafrequenza ibrida inferiore (2,45 GHz);

- studio della propagazione dell'impulso di ca-lore a dente di sega e della sua relazione con ilconfinamento del plasma;

- studio del confinamento dei prodotti elettrica-mente carichi delle reazioni di fusione.

Fisica Ftu

La costruzione delle diagnostiche per gli espe-rimenti su Ftu sono state sviluppate durante il1986 utilizzando l'esperienza maturata con lacostruzione di analoghe diagnostiche per Ft eJet. Lo stato delle diagnostiche che richiedonoil maggiore sforzo è il seguente:

- Misure elettriche e magnetiche. Questo grup-po di diagnostiche è prioritario in quanto consi-ste in un insieme di sonde a bobine per la mi-sura di parametri del plasma (ad es. corrente,posizione, loop voltage) che devono esseremontate sulla camera da vuoto prima dell'as-semblaggio finale di Ftu. Durante il 1986 haavuto luogo la progettazione e la costruzionedella maggior parte di queste diagnostiche ed èprevisto che entro marzo 1987 i vari elementisiano pronti per essere montati sulla camerada vuoto. Contemporaneamente è stata com-pletata la progettazione della elettronica relati-va, la cui costruzione verrà commissionata nel1987.

- Interferometro Dcn. Durante il 1986 è statocompletato il progetto di un interferometro acinque canali basato su un laser Dcn per la mi-sura della densità elettronica. La costruzioneverrà commissionata nel 1987.

- Thomson Scattering. È stato realizzato pres-so il Cise un laser a 10 impulsi che servirà dasorgente per il Thomson Scattering su Ftu. Èstato parimenti completato il progetto per il si-stema di rivelazione la cui costruzione verràcommissionata nel 1987.

- Emissione Elettronica Ciclotronica. Durante il1986 sono stati condotti accurati test di labo-ratorio sui due sistemi che si pensa di istallaresu Ftu per la misura in questione: un interfero-metro di tipo Michelson ed un policromatore. Èprevisto il completamento del progetto nellaprima metà del 1987.

Le altre diagnostiche di primo impiego previste

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Impianto Tokamak Ft con, in primo piano, il sistema a riscaldamento a microonde di 8 GHz.

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Veduta del cantiere Ftu

su Ftu saranno quelle già attualmente operantisu Ft e non sono previsti particolari sviluppi peril loro trasporto sulla nuova macchina o la loroduplicazicne.

Fisica Jet

Durante il 1986 è continuato l'apporto al Jet daparte del Dipartimento. Tale apporto, estrinse-cato con una presenza a Culham di circa 4 ri-cercatori-anno, è stato basato su due commes-se di ricerca affidate dal Jet all'Enea.La prima è in relazione ad attività nel campodella fisica del trasporto di energia e della atti-vità magnetoidrodinamica e diagnostiche cor-relate. La seconda ad attività di fisica e diagno-stiche di produzione neutronica.In relazione al primo obiettivo sono state utiliz-zate le due diagnostiche costruite dall'Enea,analizzatore di particene neutre e spettrometroX ad alta risoluzione, che sono integralmenteoperative e che vengono continuamente incre-mentate in particolare per quanto riguarda i co-

dici interpretativi dei dati numerici e per pro-grammi di simulazione.Il Dipartimento ha anche preso parte ad unaanalisi di esperimenti in cui era presente unamodulazione della potenza addizionale di ri-scaldamento immessa nella macchina alla fre-quenza ciclotronica ionica facendo correlazionicon i risultati di altre diagnostiche. Questa ana-lisi conduce alla deduzione dei profili di deposi-zione di potenza. È stato anche iniziato unostudio sulla possibilità di interpretare il traspor-to di energia nel Jet con modelli basati su ter-moconduttività anomala dovuta a microturbo-lenze associate ad onde di deriva.

In relazione al secondo obiettivo il contributodell'Enea è consistito nella collaborazione allamessa in funzione delle diagnostiche di attiva-zione sul Jet per misure di rapporto di neutronida 14 MeV e 2,45 MeV, in maniera simile aquanto fatto su Ft, ottenendo una misura delbruciamento dei tritoni.

Confinamento inerziale

L'attività sperimentale nel 1986 è stata con-centrata nella progettazione, costruzione emontaggio di un nuovo sistema di posiziona-

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mento dei bersagli, resi necessari da un nonsoddisfacente funzionamento del sistema pro-totipico precedentemente montato. Sono statianche realizzati sistemi ottici, meccanici edelettroottici per la misura dell'energia del lasere per migliorare la simultaneità dei due impulsilaser sul bersaglio (il limite attuale è di circa300 ps). È stata montata una apparecchiaturaper la produzione di bersagli sferici di plastica.

L'inizio di una campagna sperimentale è previ-sto nei primi mesi del 1987. È continuato lo svi-luppo di codici numerici con l'inserimento diuna nuova forma di viscosità artificiale per au-mentare il campo di applicabilità al fine di simu-lare bersagli ad alto guadagno e per seguire ilfenomeno espansivo che segue l'inizio del bru-ciamento termonucleare.

Realizzazione della macchinaTokamak Ftu

Tuttavia il ritardo attualmente previsto per laconsegna del magnete, che si trova su una li-nea critica, è di circa sei mesi. L'inizio delleoperazione a caldo in Ftu è quindi previsto nel-la prima metà del 1988.

Per quanto riguarda il generatore di campo po-loidaie, questo è stato istallato nell'edificio delgeneratore ed é attualmente in fase di messain funzione.Per quanto riguarda gli edifici, quello che ospitail generatore e l'annessa sala controllo è statoappunto consegnato e tutti gli altri edifici sa-ranno completati entro la metà del 1987 macon possibilità di accesso alla hall di assem-blaggio e alla hall tokamak già dal marzo 1987.

Radiofrequenza

La trattativa per la fornitura dei tubi a microon-de è stata condotta con Thomson-Csf e conl'associazione temporanea d'imprese Selenia-

Macchina Tokamak, impianti speciali,controlli e infrastrutture

Durante il 1986 sono state completate tutte lerimanenti gare per componenti o sottosistemiper la macchina Ftu.

Il contratto per il sistema di raffreddamento adazoto liquido è stato assegnato a Rivoira, quel-lo per l'installazione delle parti eletiriche a Co-mes, quello per il sistema di commutazione perla partenza del plasma, il sistema elettrico di"discarge cleaning", il sistema di baking e lemisure elettriche di macchina a TecnomasioItaliano Brown Boveri. È stato anche ordinato ilsistema di sicurezza e quello dei gruppi di con-tinuità. Il lavoro commissionato già precedente-mente con tutti gli altri contratti ha procedutogeneralmente in maniera soddisfacente con ri-tardi trascurabili. Problemi sono tuttavia incorsinella costruzione del magnete toroidale pressol'Ansaldo. La costruzione del modulo prototipo(1/2 dell'intero magnete) ha presentato nume-rosi problemi correlati alla sequenza piuttostocomplessa di operazioni delicate che devonoessere eseguite da personale esperto e con unalto livello di precisione meccanica.

Ciò nonostante alla fine del 1986 sono risultatirisolti tutti i problemi del prototipo. Nello stessotempo è iniziata la produzione in serie dei diffe-renti componenti. Tutti i contenitori di acciaiodei moduli sono stati preparati e venti dei venti-quattro avvolgimenti di rame sono stati impre-gnati in resine epossidiche. Un notevole recu-pero di tempo è stato conseguito duplicandoalcuni apparati di costruzione e con una più at-tenta pianificazione delle attività.

Cantiere Ftu: montaggio di una parete di schermaggio.

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Varian. Non potendo essere espresso un pare-re univoco eia parte della commissione per l'ag-giudicazione, e su invito del Comitato di Ge-stione dell'Associazione Euratom-Enea, il Con-siglio di Amministrazione dell'Enea ha delibera-to di proseguire la trattativa con le due impresesuddette per negoziare con entrambe la forni-tura di un prototipo completo di accessori.

L'assegnazione della fornitura finale sarà effet-tuata in base a valutazioni tecniche dei risultatidelle prove dei prototipi. La procedura avverràcomunque .n tempi compatibili con lo svolgi-mento del progetto, poiché i prototipi realizzatipotranno essere utilizzati sulla macchina anchese prevedibilmente subirà il raggiungimentodella piena potenza di progetto (8 MW) con unritardo di circa 18 mesi.

Ingegneria del reattorea fusione

Durante il 1986 oltre che nelle tradizionali areedi attività di questo progetto, sono state svilup-

pate attività nel campo della sicurezza, dellaprotezione dell'ambiente e della manutenzioneremotizzata. Tali attività sono state intrapresenell'ambito di obiettivi tecnologici Euratom inun'ottica Net rispettivamente in collaborazionecon la Direzione sicurezza nucleare e protezio-ne sanitaria e con il Dipartimento tecnologie in-tersettoriali di base.

Nel campo della sicurezza e della protezionedell'ambiente sono stati analizzati scenari di in-cidente iniziati da eventi durante la normaleoperazione del Net con particolare riferimentoalla prima parete ed ad un mantello (blanket) l i-quido LiPb.

Nel campo della manutenzione remotizzatasono stati studiati sistemi di ispezione e inter-venti remotizzati all'interno della camera toroi-dale del Net.

Studi concettuali

È stato completato lo studio del magnete ibridoconduttore-superconduttore pervenendo alla

Impianto Ftu: sala generatori durante il montaggio.

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conclusione che, per problemi di danneggia-mento da radiazione, per spessore totale e perconsumo di potenza tale tipo di magnete non èpreferibile rispetto ad uno interamente super-conduttore a meno che problemi di sviluppo deisuperconduttori non ne impongano la scelta.

L'attività di progettazione del mantello (cioèdella zona del reattore a fusione in cui vieneestratta l'energia prodotta dalle reazioni nu-cleari e viene generato il combustibile trizio inun opportuno materiale fertile) è stata concen-trata su concetti basati sull'uso di materiali fer-tili ceramici con raffreddamento ad elio.

Tre diverse configurazioni sono state analizza-te in relazione alla macchina Net con la valuta-zione del rapporto di fertilizzazione, con rotturadi un tubo di raffreddamento, con i calcoli dineutronica e della dinamica del trizio.

É stato assegnato ad Ansaldo un contratto perla progettazione e costruzione di un prototipodi prima parete per il Net. Sono anche stati ef-fettuati calcoli di neutronica per un mantello amateriale fertile liquido per il Net.

Sala generatori Ftu: montaggio del rotore.

Mantello

Durante il 1986 e continuata la costruzionedella sorgente neutronica da 14 MeV per espe-rimenti di benchmark.

Tutti i componenti per l'effettuazione di test dioperazione della sorgente senza trizio sonopronti salvo la sorgente ad alta tensione (300kV, 10 mA) che verrà consegnata nei primimesi del 1987.É stato completato un dettaglia-to progetto delle camere a guanti in collabora-zione con Cfftp (Canada).

In relazione ai codici neutronici nel 1986 in col-laborazione con Ipp il codice Vinia 3D prece-dentemente sviluppato a Frascati è stato appli-cato alla simulazione delle misure con emulsio-ni nucleari sulla macchina Asdex. I risultatihanno confermato la bontà del codice nella ri-produzione dei risultati sperimentali.

Per quanto riguarda la produzione di materialifertili per la produzione di trizio che viene con-dotta dal Dipartimento tecnologie intersettorialidi base è stato definito il migliore processo perla produzione di polveri di gamma alluminato dilitio (reazione a stato solido fra perossido di li-

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tio e allumina gamma) ed il diagramma di flussodi un impianto pilota per produzioni di quantitàdell'ordine del chilogrammo.

E stata fatta una caratterizzazione dei prodottiottenuti ed una misura delle proprietà fisico-chimiche, termiche e meccaniche. Dal dicembre1986 più di 160 campioni del materiale prodot-to vengono sottoposti ad irraggiamento nelreattore Osiris, in base ad un contratto con ilCea, al fine di studiare il danneggiamento daradiazione. Altri esperimenti di irraggiamentopresso il reattore Siloe (Grenoble), per cuisono già stati preparati i campioni, consenti-ranno test sull'estrazione del trizio.

Superconduttività

Dopo una analisi termica fatta per determinarela distribuzione di temperatura negli avvolgi-menti delle bobine da 12 Tesla che l'Enea ha inprogramma di produrre per l'apparato super-conduttore Sultan, costruito come impresa co-mune a Villigen (Svizzera) da Sin (Svizzera)Ecn (Olanda) ed Enea, è stato completato unprogetto dettagliato in collaborazione con An-saldo per tale bobina che farà uso di un super-conduttore di tipo A15. Un considerevole lavorodi sviluppo è stato fatto sul cavo supercondut-tore A15 di tipo Nb3AI, ma, pur essendo riuscitia produrre campioni monofilamentari con la ri-chiesta corrente critica, sono state riscontrategrandi difficoltà quando dal campione monofila-mentare si è tentato di passare alla produzionedi spezzoni di cavo multifilamentare.

Diverse soluzioni tecnologiche sono attualmen-te in corso di prova. Qualora non fosse possibi-le arrivare in tempi brevi ad una soluzione sod-disfacente sarà necessario accantonare tem-poraneamente l'utilizzo dei Nb3AI per passareal Nb3Sn, vista la scala dei tempi di Sultan. Nel1986 è stata anche analizzata la futura evolu-zione di Sultan ed una proposta comune è sta-ta avanzata da Ecn, Sin ed Enea, tendente, conalcune modifiche dell'apparato, a permetteretest su prototipi di cavo per il Net. La propostaè stata sottomessa all'Euratom per la conces-sione dello status di progetto prioritario.

Durante il 1986 sono continuati gli studi di raf-freddamento in flusso forzato applicando flussidi calore nella regione ad alto campo del ma-gnete superconduttore Saffo usando alternati-vamente un flusso di elio supercritico o a fasebinaria. È stato rilevato che a bassi flussi di ca-lore un flusso di eiio bifase assorbe il caloremeglio dell'elio supercritico. Per alti flussi dicalore si ha il risultato opposto a causa del no-tevole aumento della fase vapore nella miscela.

Sono stati studiati inoltre modi risonanti instrutture superconduttrici con una o due giun-

zioni Josephson. Queste singolarità hanno luo-go nelle caratteristiche corrente-tensione esono correlate alle caratteristiche in correntealternata degli elettrodi superconduttori e dellegiunzioni.

Progetto Rfx

La macchina Rfx viene costruita a Padova dalCnr che ha la responsabilità tecnica e scientifi-ca della realizzazione. Nel quadro dei contrattidi Associazione Cnr-Enea e Euratom-Enea al-l'Enea spetta l'onere del finanziamento (salvole infrastrutture ad intero carico Cnr) e la re-sponsabilità del controlio di gestione.

Durante il 1986 e stata completata la stesuradelle specifiche relative alle gare riguardanti:

- la camera toroidale, scocca ed anelli di sup-porto;

- il sistema da vuoto e di immissione gas.

É proseguito lo studio, mediante l'utilizzazionee lo sviluppo di codici di calcolo, delle confi-gurazioni di campo magnetico all'interno dellacamera di scarica, delle correnti indotte e deglisforzi elettromeccanici connessi, delle defor-mazioni previste, delie mappe di temperaturaconseguenti all'applicazione di vari sistemi diraffreddamento e riscaldamento.

La costruzione delle bobine magnetizzanti èstata affidata a Tecnomasio Italiano Brown Bo-veri e dell'avvolgimento primario ad AlsthomAtlantique.

Per l'avvolgimento toroidale è stata condottauna serie di prove sui contatti mobili e sono infase di stesura le specifiche tecniche. È stataanche avviata la progettazione del sistema diprotezione veloce per le bobine della macchina.

È stata affidata ad Ansaldo la costruzione delsistema di convertitori Ac/Dc ed è stata indetta\a gara per gli interruttori sottovuoto. È statosviluppato il progetto per gli interruttori di fiat-top e crow-bar di protezione.

È stato emesso l'ordine per l'acquisto deglielaboratori costituenti il sistema d; controllo eacquisizione dati. Il sistema è composto daquattro elaboratori dotati di processori a 32 bitcollegati fra di loro attraverso un sistema di co-municazione di alte prestazioni che consente diconcentrare i dati raccolti durante gli esperi-menti in un'unica memoria di massa; il softwarerelativo è in corso di definizione.

Le attività di costruzione delle infrastruttureprocedono regolarmente secondo un piano cheprevede la conclusione dei lavori entro il mag-gio 1987.

207

Protezionedell'ambientee della salute

dell'uomo

ATTIVITÀ SVOLTA NEL 1985

Protezione dell'ambiente

L'attività condotta dall'Enea in questo campo ebasata su metodologie di tipo protezionistico eprevenzionistico a fronte sia delle tradizionaliproblematiche del nucleare, sia delle più ampietematiche riguardanti gli aspetti generali, am-bientali e sanitan. dell'impatto deìle attività an-tropiche di tipo tecnologico.

L'evoluzione continua dell'ambiente e del terri-torio conseguente allo sviluppo delle esigenzesocio-economiche richiede la conoscenza del-le sue principali compone,iì; •? dei suoi processifondamentali per un inserimento delle opere diutilità pratica secondo logiche finalizzate a mi-nimizzare eventuali alterazioni ambientali. Que-sto processo deve essere collegato all'ottimiz-zazione del rapporto rischio-beneficio e richie-de come presupposto il consenso ed il coinvol-gimento attivo delle Amministrazioni locali, perla parte di loro competenza, e della popolazio-ne.

Le attività di ricerca in questo settore sono arti-colate in tre aree progettuali:

- protezione dell'ambente continentale e mari-no;

- impatto ambientale e sanitario dei sistemienergetici;

- aspetti radioecologici del ciclo del combusti-bile.

Protezione dell'ambientecontinentale e marino

Vantazione dell'impatto radiologico del reattorePec - È stata condotta l'ultima grande campa-gna di rilevamenti sul sito (40 persone, 15 gior-ni), per la caratterizzazione microclimatica ediffusiva locale in condizioni estreme ed è statodato avvio alla modellistica matematica descrit-tiva e predittiva delle concentrazioni dei radio-nuclidi in aria e delle ricadute al suolo.

Sono state effettuate campagne di prelievo dimatrici ambientali per la determinazione del"punto zero" (suoli, acque, catena alimentare),adattando alla situazione locale la modellisticagenerale per la stima delle dosi alla popolazio-ne. Sono stati completati i campionamenti delleacque superficiali e profonde della zona peraggiornare le conoscenze sulla situazione idro-geologica dell'intero bacino e sull'utilizzazione

delle acque, che hanno subito profonde modifi-cazioni negh ultimi dieci anni

Dosimetria del radon e suoi prodotti di decadi-mento - E stata messa in funzione la prima ca-mera a microclima controllato per lo studio, ca-ratterizzazione e taratura della strumentazionedestinata alla misura delle concentrazioni inaria di radon e suoi prodotti di decadimento, edi altri inquinanti aeriformi. Sono state già con-dotte le prime campagne di intercalibrezione.

Essa costituisce la -jnrna struttura di riferimen-to scientifico e tee*..co nazionale, con valenzainternazionale, nel settore della radioattivitànaturale

Impatto ambientale di impianti produttori di ener-gia - Sono stali completali gli sludi ambientalie socio-economici per la valutazione dellacompatibilita generale con l'ambiente attualedel previsto impianto termoelettrico a carbone(2000 MWe) di Vado Ligure e Quiliano; é statoconsegnato il rapporto alle Amministrazionipubbliche interessate, dando avvio alla faseesecutiva degli studi sperimentali di dettaglioper la minimizzazione dell'impatto e per la otti-mizzazione del bilancio costi-benefici.

Sono state inoltre condotte valutazioni dell'im-patto ambientale dei rilasci aeriformi (distribu-zione delle concentrazioni e ricadute a) suolo)per le centrali termoelettriche ad olio combusti-bile di Civitavecchia e per il previsto complessodi centrali a carbone di Brindisi (2000 MWe),per il previsto impianto termoelettrico di Trieste(1300 MWe) e per l'impianto di cogenerazionedi Reggio Emilia (Rete 2).

Studi integrati di protezione del fiume Po - Sonostate completate le campagne radioecologichesul fiume Po ed è stato avviato il progetto di va-lutazione del carico termico nel tratto di inte-resse della regione Lombardia, con l'esecuzio-ne di una prima campagna di telerilevamentoall'infrarosso ter.nico da piattaforma aerea,analisi dell'immagine da satellite, e contempo-ranei rilevamenti al suolo per le tarature dell'in-tero sistema.

Classificazione delt'ecotipologia di ambienti mari-ni costieri - In questo campo di attività le infra-strutture sono state potenziate attraverso l'ac-quisizione di una imbarcazione attrezzata spe-cificatamente per ricerche oceanografiche.

Nell'ambito delle attività rivolte alla classifica-zione degli ambienti marini costieri sono staticompletati il catalogo dei molluschi conchiferiviventi nel Mediterraneo e la cartografia granu-lometrica delle coste italiane.

È stato portato a completamento il primo studiointegrato delle coste su scala regionale. Talestudio ha avuto come oggetto la regione Puglia.

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Lo studio ha toccato temi inerenti l'oceanogra-fia fisica, la sedimentologia, la geochimica, lachimica organica, la biologia bentica, il pescatooltre che un'analisi socio-economica.

Disposizioni per la difesa del mare - Hanno avu-to inizio le attività inerenti la ConvenzioneEnea-Ministero marina mercantile, relative al-l'applicazione della legge 797 del 2 dicembre1982 "Disposizioni per la difesa del mare" esono stati raggiunti i primi risultati attraversouna raccolta di dati esistenti dei CompartimentiAlto Tirreno e Acque della Sardegna. È stataavviata la costituzione della banca-dati basatasull'esperienza della banca-dati idrologica delMediterraneo realizzata presso il Centro diSanta Teresa.

Sub Seabed Disposal - Progetto Esope - Nel-l'ambito della collaborazione tra Francia, Usa,Olanda, Regno Unito, Italia e Cee è stata con-dotta una crociera atlantica tesa a studiare ! ' i -

Elaborazione di una immagine dell'area geografica del-l'Italia centro meridionale. L'immagine è stata ottenutagrazie al satellite CZCS (Coastal Zone Colour Scanner)appositamente messo in orbita per studiare l'ambientemarino. L'elaborazione evidenzia una grande quantitàdi particolari di tale ambiente che consentono di valuta-re ed analizzare la diffusione nell'acqua di sedimentinaturali o introdotti dalle attività antropiche.

potesi di smaltimento di scorie radioattive nellepiane abissali oceaniche.

Sono state prelevate carote di 30-40 metri aprofondità di oltre 6000 m. Tali studi sono tesia mantenere aggiornata l'Italia nelle varie op-zioni disponibili e che, per l'anno 2000 ed oltre,saranno adottate per risolvere i problemi dismaltimento delle scorie radioattive posti dal-l'esercizio delle centrali nucleari.

Impatto ambientale e sanitariodei sistemi energetici

Le attività relative agli studi, ricerche e vanta-zioni dell'impatto ambientale delle fonti energe-tiche sono finalizzate all'acquisizione di cono-scenze sempre più complete sugli effetti am-bientali provocati da ogni singola fonte energe-tica, con lo scopo di adottare le iniziative piùopportune per la corretta gestione dell'ambien-te in funzione delle installazioni energetiche divario tipo. Nel corso del 1985 sono stati effet-tuati studi e ricerche metodologiche sul moni-toraggio ambientale, anche con tecnologieavanzate, finalizzati alla valutazione della con-taminazione prodotta dalle fonti energetiche dimaggiore rilievo per il nostro Paese, come ilcarbone e la geotermia.

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Sviluppo di criteri e metodologie per progettazio-ne di reti di monitoraggio ambientale - È statoportato a compimento il disegno logico-funzio-nale del sistema di monitoraggio regionale in-formatizzato della regione Puglia.

Censimento delle emissioni di contaminanti aeri-formi - È stato portato a compimento il censi-mento delle emissioni da combustibili fossili eda altre fonti nell'intero territorio della regionePuglia in base a commessa affidata alla Snam-progetti-Tei.

Determinazione delle emissioni di SO2 e CO2 diorigine naturale ed urbana mediante tecnologieavanzate di telerilevamento Lidar-Dial - È stataeffettuata con commessa al Cise la determina-zione della concentrazione di SO2 nell'atmo-sfera della città di Roma. I risultati conseguitisono di estremo interesse, perché le concen-trazioni riscontrate, ad altezze variabili tra ledecine e le centinaia di metri al di sopra dei tet-ti, sono risultate nel periodo invernale ben piùelevate di quelle ipotizzabili sulla base di unasemplice estrapolazione dei dati che vengonoraccolti al suolo in numerose zone della città.

Ricerche sulla contaminazione ambientale daparte dell'energia geotermica e da centrali a car-bone. - Sono state effettuate ricerche sullacontaminazione ambientale da parte dei fluidigeotermici ottenuti nelle prove di produzioneeffettuate dall'Agip nei Campi Flegrei. Sonostati ottenuti risultati completi sulla possibilecontaminazione ambientale da parte di elemen-ti in traccia stabili (Hg, As) e radioattivi 222Rn e226Ra di interesse tossicologico.

Procedure di valutazione di impatto ambientale(Via) nel comparto energetico non nucleare -Sulla base degli studi ambientali e socio-eco-nomici condotti per la nuova centrale a carbonedi Vado Ligure, sono state avviate, per la primavolta in Italia, le procedure di "Via" relativa-mente a questo impianto. Questo tipo di ap-proccio, del tutto nuovo in Italia, darà luogo adun ampio coinvolgimento ed alla corresponsa-bilizzazione di tutte le componenti politiche esociali sia a livello centrale che locale.

Aspetti radioecologicidel ciclo del combustibile

Scopo di tali attività è di valutare adeguata-mente i parametri che caratterizzano il compor-tamento dei transuranici e del trizio in aree po-tenzialmente interessate a rilasci per la pre-senza di impianti nucleari. È stata conclusa, incollaborazione con il Dipartimento ciclo delcombustibile, l'attività sperimentale di acquisi-zione dei dati sulla distribuzione del plutonio

nel suolo dell'Italia settentrionale ed è statacompletata la loro elaborazione.

Sono stati studiati i fattori che influenzano laconcentrazione del plutonio nel suolo superfi-ciale ed è stato verificato come alcuni di essiquali piovosità, altitudine e concentrazione disostanza organica determinino in modo essen-ziale tale concentrazione. Altri parametri qualiquelli attinenti alla pedologia, alla litologia ealla geomorfologia hanno invece un'influenzanettamente inferiore.

La ricerca ha permesso di ottenere curve diisoconcentrazione al suolo del plutonio rila-sciato dalle esplosioni nucleari che hanno avu-to luogo in atmosfera tra il 1945 ed il 1964 edal rientro in atmosfera nel 1964 di un satellitedotato di una batteria contenente 238Pu. Essaha applicazione pratica immediata in quantofornisce un quadro dettagliato della situazioneattuale mostrando l'inesistenza di qualsiasicorrelazione con gli impianti nucleari già in fun-zione. Questo risultato è ancora più importanteper la valutazione del potenziale impatto dei fu-turi impianti.

Sono in fase di avanzata elaborazione tutti i ri-manenti risultati sperimentali che si riferisconoal resto dell'Italia settentrionale. Sarà quindipresto disponibile una descrizione accuratadella situazione relativa a tutta questa vastaarea.

La conoscenza del comportamento ambientaledel plutonio, in connessione con l'influenza deivari parametri ambientali, è di grande importan-za per la valutazione della capacità ricettiva pergli scarichi a bassa concentrazione da impiantinucleari e per stabilire provvedimenti in caso dieventuali situazioni incidentali. È stata poi av-viata l'acquisizione dei dati relativi alla determi-nazione della capacità ricettiva del plutonio edel tritio intorno al sito del Ccr di Ispra.

Un notevole impegno è stato inoltre dedicatoad azioni relative alla pianificazione ed alla or-ganizzazione di attività tecnico-scientifiche siaa livello nazionale che internazionale, tra lequali:

- Comitato di gestione e coordinamento delProgramma radioprotezione della Comunità eu-ropea: sono stati esaminati oltre cinquecentoprogetti di ricerca presentati dai vari Paesimembri;

- Coordinated Research and EnvironmentalSurveillance Programme dell'Ocse/Enea: con il1985 si è concluso il ciclo 1982-85 sulle ricer-che svolte da vari Paesi in relazione all'affon-damento in mare dei rifiuti radioattivi a bassa emedia attività nel nord Atlantico;

- Commissione mista Cnr-Enea per la gestionedella convenzione relativa ai Centro di SantaTeresa.

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Salute dell'uomoNel 1985 sono proseguite le ricerche per man-tenere, assicurare e sviluppare un insieme or-ganico di attività come centro di riferimentometodologico e conoscitivo per tutti i problemiche riguardano i meccanismi di danno da agen-ti fisici e chimici e per la valutazione dei possi-bili rischi per l'uomo derivanti da attività tecno-logiche.

In questa prospettiva sono state sviluppate lericerche in vari sistemi biologici di diversa com-plessità, sono continuati i programmi di ricercasulla metrologia, standardizzazione e dosime-tria delle radiazioni ionizzanti. Sono stati messia punto programmi di ricerca sullo sviluppo del-le biotecnologie avanzate e delle tecnologie diapplicazione biomedica. I programmi di ricercasulle valutazioni epidemiologiche in connessio-ne alla produzione energetica sono proseguiticon studi su determinate popolazioni e gruppidi persone esposte.

Studi sulla protezionedella salute dell'uomo

Metrologia e standardizzazione delle radiazioniionizzanti - Sono stati ulteriormente sviluppatimetodi e procedure di misura delle radiazioniionizzanti, riguardanti sia i campioni primari chela taratura secondaria, da utilizzare come si-stemi di riferimento a livello nazionale. In parti-colare:

- sono stati messi a punto campioni primari diesposizione per fotoni di bassa energia (da 5 a30 keV), di particolare rilevanza ai fini protezio-nistici;

- è stato completato il campione primario, perle misure di dose assorbita con alti flussi dìelettroni o fotoni, basato sul calorimetro a grafi-te ed è stato progettato un nuovo apparato attoa trasferire le procedure di misura dai sistemicalorimetrici campione ai sistemi ionimetriciconvenzionali utilizzati in particolare in radiote-rapia;

- è stato anche completato lo studio della ri-sposta degli strumenti per la misura dell'equi-valente di dose di neutroni, ed è stato effettua-to un interconfronto con il Laboratorio naziona-le di metrologia della Germania federale;

- sono proseguite le attività per la preparazionedi sorgenti campione di radionuclidi, eseguen-do altresì un interconfronto con il Laboratorionazionale di metrologia dell'Ungheria;

- è stato completato lo studio delle specifichetecniche dell'edificio nel quale verrà installato ilMicrotrone da 20 MeV, per il quale è ancheproseguita la messa a punto del progetto per il

(In alto) Cella di irraggiamento per tarature di dosimetriper radioprotezione con sorgenti di cobalto-60, cesio137 e americio-241. (Sopra) Sistema di irraggiamentoa cobalto-60 per tarature a alti ratei di esposizione e didose assorbita (Centro della Casaccia).

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sistema di produzione dei fasci di fotoni edelettroni;

- è stata conclusa la prima fase del contratto diricerca con l'Università di Roma La Sapienzaper la realizzazione di un sistema di produzionedi neutroni epitermici e di fotoni da circa 6 MeVmediante il reattore Triga;

- è stata avviata la seconda campagna nazio-nale di interconfronto per la verifica dell'affida-bilità delle misure di radionuclidi nel latte ed ècontinuata l'attività per l'ottimizzazione dosime-trica dei trattamenti radioterapeutici;

- è stato completato l'iter di riconoscimento delLaboratorio applicazioni di dosimetria qualecentro secondario di taratura.

Dosimetria delle radiazioni ionizzanti - Nel cam-po dell'innovazione tecnologica per la dosime-tria personale, sono proseguite le azioni per lamessa a punto di un nuovo sistema di dosime-tria a termoluminescenza con rivelatori ad ossi-do di berillio, ed è stato sviluppato un sistemadi dosimetria che utilizza un polimero (Cr-39)per misure di campi neutronici con energia su-periore ai 100 keV.

Nel campo della dosimetria applicata, è statocondotto uno studio sull'influenza della tempe-ratura sulla sensibilità del fluoruro di litio(TI-100), riscontrando in tal modo un massimodi sensibilità tra 300 e 500°C; ed è stato effet-tuato uno studio comparativo sull'uso dei dosi-metri a termoluminescenza.

Sono state proseguite le campagne di misuradella dose gamma "indoor" (allo scopo di cor-relare i valori di dose con le tipologie costrutti-ve) e della dose caratteristica di sabbie zirconi-fere usate dall'industria dei refrattari.

Sono stati effettuati studi di ottimizzazione do-simetrica sugli acceleratori lineari per radiote-rapia di vari centri, ed eseguite misure dosime-triche, in diverse condizioni di irradiazione, sucommessa e in collaborazione, con altre strut-ture dell'Ente o Enti esterni.

Nel campo della dosimetria citogenetica, è sta-to studiato l'effetto combinato di radiazioni io-nizzanti e di un farmaco iodurato con sospettaazione radiosensibilizzante, dimostrando che laformazione di aberrazioni cromosomiche di tipoacentrico dipende dall'azione di entrambi gliagenti. Anche in questo caso, sono continuateattività di "servizio" per casi di esposizioni ac-cidentali.

Studi sugli aerosol - Nel campo della caratteriz-zazione degli aerosol monodispersi, sono statidefiniti gli effetti della carica elettrica residua,sono stati messi a punto metodi per l'analisi diparticene di diametro inferiori a 0,1 micron, e

sono state eseguite prove di validità di un si-stema di campionamento elettrostatico diretta-mente in fornetto per assorbimento atomicosenza fiamma.

È proseguito il supporto al programma Esme-ralda, sulla caratterizzazione nell'atmosfera de-gli aerosol da fuochi di sodio, con analisi fisi-che e chimico-fisiche che hanno permesso ilmiglioranento della rete di prelievo.

In collaborazione con altre Unità dell'Ente, èstata preparata una proposta per l'avvio delProgramma Ambra per la caratterizzazione al"punto zero" del sito nucleare del Brasimone.

Effetti biologici delle radiazioni ionizzanti - Sonostate definite le relazioni dose-effetto e l'effica-cia biologica relativa (Rbe) per neutroni velocia basse dosi ed a dosi frazionate utilizzandocome "end-point" la trasformazione neoplasti-ca in sistemi cellulari quali la ghiandola harde-riana ed il fegato, ottenendo una Do=1,38 e3,08 Gy per i due sistemi, rispettivamente. Èstata anche conclusa la raccolta dei dati di pa-tologia sull'insorgenza di tumori in roditori irra-diati con neutroni da 1 MeV per lo studio dellarelazione dose-effetto al di sotto di 0,5 Gy. Glieffetti comparati di radiazione di diversa qualitàsono stati studiati a livello cellulare utilizzandocome "end-point" la formazione di micronucleinelle cellule germinali del topo.

Mediante la tecnica della citometria a flusso,che permette il riconoscimento delle varie sot-topopolazioni cellulari nel corso della spermioi-stogenesi, sono stati studiati gli effetti dei neu-troni di 0,5 MeV sul sistema germinale maschi-le del topo; con tale approccio, è possibile ap-prezzare effetti al di sotto di 0,05 Gy e determi-nare l'Rbe. Il fenomeno della radiosensibilitàcellulare è stato studiato in funzione della mo-dulazione del contenuto di glutatione (Gsh) in-tracellulare, confermando la competitivita traradicali prodotti dalle radiazioni in presenza diossigeno ed i gruppi - Sh.

È stato anche studiato il "secondary Dna da-mage" radioindotto utilizzando linee cellularicon diversa radiosensibilità. È stata completatala raccolta del materiale biologico relativo altrattamento di roditori con il 239Pu per lo studiodella distribuzione e ritenzione a lungo termine,e la determinazione dell'incidenza di osteosar-comi e altre patologie indotte.

Effetti biologici degli agenti di interesse ambien-tale - Le attività in questo campo sono stateimpostate sulla base di una scelta che privile-gia lo studio degli effetti a livello cellulare in or-gani-bersaglio di rilevanza protezionistica, ini-zialmente allo scopo di validare"end-point" diparticolare interesse per la determinazione direlazioni dose-effetto. Sono state pertanto av-viate alcune ricerche per lo studio dei fenomeni

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di induzione dell'aneuploidia sia sul sistemagerminale maschile che sulle cellule somatichedel midollo osseo del topo.

È stato inoltre avviato il trasferimento dei meto-di di citometria a flusso, per la determinazionedi anomalie della spermioistogenesi murina (edin prospettiva umana) e di effetti a livello proli-ferativo su culture cellulari, secondo quanto giàsperimentato con successo per lo studio deglieffetti dei raggi X e dei neutroni veloci.

Per quel che riguarda la tossicologia inaìatoria,è stata completata la costruzione della cameraper inalazione acuta di aerosol, che presentacaratteristiche ottimali di omogeneità spaziale.È stata effettuata una prima indagine su anima-li dopo inalazione che ha comportato il prelievodi campioni delle vie respiratorie e l'analisimorfometrica di campioni di tessuto biologico.

Biotecnologie avanzate - La relazione tra la lon-gevità, l'insorgenza di tumori spontanei e lostato immunitario è stata studiata su circa unmigliaio di topi di Biozzi, selezionati per alta obassa risposta immunitaria ad antigeni naturalie fitoemoagglutinina (Pha). I dati finora ottenutisuggeriscono che i topi a bassa risposta (cioè,carenti per quel che riguarda il ruolo svolto dal-le cellule T) mostrano un'incidenza di tumorispontanei. Ricerche di immunologia cellularehanno dimostrato che l'attività cooperante deilinfociti T in topi irradiati o vecchi risulta sensi-bilmente depressa e può essere ripristinata permezzo di trattamenti con timosina alfa-1. L'atti-vità del'a timosina si esplica attraverso un au-mento della produzione di precursori delle cel-lule T e quindi di interleuchina-2.

Impianto sperimentale per biolisciviazione (Centro dellaCasaccia).

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Sono state anche condotte ricerche per identi-ficare i geni codificanti per il recettore antige-ne-specifico di cloni cellulari di linfociti T tra-sformati con virus RadLv e per determinare larelazione tra struttura dei recettori di membra-na e l'attività funzionale soppressone. È stataanche studiata la trascrizione della famiglia edil fatto che tale trascrizione è limitata ad unasubfamiglia di elementi. In tal modo, sta emer-gendo il ruolo funzionale della famiglia L1, an-che in relazione ai fenomeni di trasformazionemediante trasfezione di oncogeni tipo ras.

Nell'ambito del programma sulla biolisciviazio-ne di carbone sub-bituminoso ad alto contenu-to di zolfo, sono continuate le selezioni di ceppidi agenti biologici (Thiobacillus ferrooxidans)ottenendo un mutante ad alta efficienza ossi-dativa, in grado di essere attivo in ambienteestremamente acido, come previsto per la mes-sa in funzione di un impianto pre-pilota.

Tecnologie di applicazione biomedica - È iniziatol'impiego del metodo della citometria a flussoper la caratterizzazione di popolazioni cellulariin termini di analisi parametrica (ad esempio,contenuto di Dna e di proteine), basata sull'usodi combinazioni di fluorocromi che utilizzano

Laboratorio di citologia analitica per studi in oncologia,andrologia e biologìa protezionistica. (A fianco) Prototi-po sperimentale per ipertermia loco-regionale. (Sotto)Citometria a flusso a lampada ad arco per analisi bipa-rametriche (Centro della Casaccia).

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come sorgenti di eccitazione lampade ad arcoe laser ad argon.Di particolare importanza è l'introduzione delmetodo dell'incorporazione di bromodeossiuri-dina (BrdUrd), rilevabile mediante anticorpi mo-noclonali fluorescinati, per la determinazionedella condizione proliferativa di popolazioni cel-lulari in vitro ed in vivo.Sono continuate le applicazioni dell'approcciocitometrico in oncologia, andrologia e biologiaprotezionistica.Nel campo dell'ipertermia, è stato avviato uncontratto di promozione industriale con la Smaper la costruzione di un primo gruppo di appa-rati pre-commerciali per il trattamento locale edeventualmente locoregionale.Nello stesso campo, a livello di ricerca, è statomesso in opera un banco di prova con radiome-tro a scopi termodosimetrici in vìvo ed è iniziatouno studio sulle modificazioni indotte dall'iper-termia sul flusso ematico mediante analisispettrale (basata sull'effetto Doppler).Studi di terapia sperimentale sono stati con-dotti in vitro ed in vivo per quel che riguardanuovi agenti antineoplastici e nuovi prodotti ra-dioterapeutici.

Laboratorio tecnologie animali. Colonia autoctona diMacaca fascicularìs su cui vengono condotti studi sulcomportamento sodale e riproduttivo e sulla standar-dizzazione di procedure biopatologiche. Si tratta di atti-vità condotte sulla base di un accordo con il Cnr e chesi estendono anche a studi di epidemiologia e oncolo-gia veterinaria (Centro della Casaccia).

Tecnologie animali - Sono stati prodotti, nelcorso dell'anno, circa 60.000 roditori (topi eratti), di oltre 20 diversi ceppi "inbred" (com-presi i mutanti timoprivi "nude"), di cui circa il60% utilizzati dai laboratori del Dipartimento, il15% selezionati quali riproduttori standardizza-ti ed il rimanente fornito ad altri Enti ed utilizza-tori. Tale produzione ha comportato i relativicontrolli sanitari, con particolare riferimentoalla caratterizzazione genetica ed alla sierolo-gia virale. Nel campo della primatologia, è or-mai stabilizzata la colonia autoctona di Macacafascicularis, su cui vengono condotti studi sulcomportamento sociale e riproduttivo e sullastandardizzazione di procedure biopatologiche.È anche avviata la colonia di Callithrix jacchus.Parte di queste attività sono condotte sullabase di un accordo con il Reparto di zoologiaspeciale e modelli animali del Cnr. Sono anchestati avviati studi di epidemiologia e di oncolo-gia veterinaria.

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Valutazioni epidemiologiehein connessione alla produzioneenergetica

Le attività in tale settore hanno lo scopo di:

- realizzare studi sulla popolazione e sui lavo-ratori con l'applicazione dei metodi epidemiolo-gici per l'individuazione dei fattori di rischio permalattie di origine ambientale connesse con laproduzione, la distribuzione e il consumo dell'e-nergia, con particolare riferimento a quella dafonte nucleare;- promuovere un collegamento e coordinamen-to, anche a livello nazionale, delle attività di ri-cerca sui fattori di rischio per la popolazione.

Studi di popolazione - È stato ultimato lo studiocondotto in collaborazione con l'Osservatorioepidemiologico della regione Lazio e relativo al-l'analisi delle cause di morte nelle popolazionidelle Usi della provincia di Viterbo, sul cui terri-torio è in costruzione la centrale elettronuclea-re di Montalto di Castro.

Banca-dati epidemiologici - Questa banca dati è

stata ampliata, sia quantitativamente che quali-tativamente con nuovi dati, di fonte Istat, dimortalità e di popolazione. Essa è stata utiliz-zata anche dai ricercatori epidemiologici dell'I-stituto di medicina del lavoro dell'Università diMilano per lo studio sulle popolazioni dell'areadi Seveso.

Studi di gruppi esposti - È stato completato ilprimo aggiornamento anagrafico di un campio-ne di circa 3800 individui esposti per esamedella funzionalità tiroidea con iodio 131, suiquali è ora in corso uno studio relativo all'inci-denza di patologie tiroidee.

Epidemiologia ambientale - Sono stati avviatistudi di epidemiologia animale in collaborazio-ne con le Facoltà di medicina veterinaria dell'U-niversità di Bologna e di Milano, miranti allaraccolta di dati veterinari zootecnici da utilizza-re per valutazioni statistico-epidemiologiche diriferimento.

Laboratorio misure ambientali per la determinazione diradionuclidi in campioni della catena alimentare (Cen-tro della Casaccia).

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Sicurezza ed interazioniambiente-impianto

Sicurezza degli impianti a frontedi eventi ambientali

Tali ricerche sono finalizzate alla sicurezza de-gli insediamenti energetici a fronte di eventiambientali anche particolarmente gravosi (qualii sismi), con il fine primario di ottenere elementiinformativi indispensabili sia in sede di scelta edi qualificazione dei siti, sia in sede di realizza-zione e di esercizio degli impianti.L'elevata sismicità del territorio italiano costi-tuisce una delle condizioni ambientali più seve-re per la realizzazione degli insediamenti ener-getici.Le attività hanno una ricaduta nel campo piùvasto della difesa dai terremoti: caratterizzazio-ne sismica di regioni, ricostruzione di aree col-pite da sismi, miglioramento dei criteri di pro-gettazione antisismica, supporto alla protezio-ne civile.Un'estensione della tematica riguarda l'ottimiz-zazione delle interazioni tra insediamenti edambiente.

Ricerche relative al dato sismico di ingresso - Lericerche, che tendono a stabilire un collega-mento tra l'elemento naturalistico e l'applica-zione ingegneristica, comprendono l'installa-zione e la gestione di reti strumentali, lo svilup-po di studi di sismica storica, lo studio geologi-co, sismologico e geofisico di aree anche me-diante progetti pilota.Tra gli obiettivi raggiunti nel corso del 1985 sisegnalano i seguenti:- è stata messa a punto una procedura origina-le di elaborazione di dati accelerografici suc-cessivamente adottata da importanti organismiitaliani e stranieri;- è stato concluso un ciclo di ricerche sulla mo-dellazione in campo sismico, con specifico rife-rimento al terremoto campano-lucano del 1980;mediante i risultati di tali ricerche è stato pos-sibile riprodurre con sistemi di calcolo l'anda-mento del moto del terreno nei punti di interes-se durante il sisma (a questo lavoro hannocontribuito Ismes ed Istituto nazionale di geofi-sica);

- è stata installata una nuova rete strumentalesismica in Abruzzo;

Particolare del Laboratorio misure ambientali per la de-terminazione di radionuclidi in campioni della catenaalimentare (Centro della Casaccia).

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- è stato completato un quadro di riferimentosismotettonico per l'area dell'impianto PGC,grazie ad indagini ad hoc di sismica storica e disismica strumentale;- è stato fornito un ampio supporto scientificoalla Disp (ricerche in campo sismico e geologi-co) in relazione ai nuovi insediamenti nucleari;nell'ambito delle attività di "vantazione impattoambientale" è stata effettuata l'analisi di sismi-cità nell'area di Vado Ligure.

Studi sulle strutture - Gli studi hanno riguardatol'applicazione alle strutture delle ricerche suldato sismico d'ingresso e comprendono attivitàdi ingegneria sismica teorica e sperimentale. Inparticolare:

- è stato impostato un ampio progetto di moni-toraggio sismico di strutture, finalizzato all'otte-nimento di dati sul comportamento di strutturein caso di terremoto, ad integrazione dei datiche normalmente sono disponibili su terreno li-bero; il progetto viene condotto nel quadro diun accordo di collaborazione con il Ministerodei lavori pubblici, con l'United States Geologi-cal Survey e con diversi istituti universitari;

- a fronte di un incarico della Comunità euro-pea è stata conclusa un'indagine in Italia ed inGrecia relativa all'eventuale realizzazione, inambito comunitario, di una grande tavola vi-brante per prove sismiche. In tale indaginesono state coinvolte varie unità operative Eneaed organizzazioni esterne.

Ricerche relative ad altri eventi ambientali - Lericerche riguardano da un lato la sicurezza de-gli impianti a fronte di eventi ambientali ecce-zionali, sia antropici che naturali, differenti daquelli sismici; dall'altro l'ottimizzazione delle in-terazioni tra insediamenti ed ambiente (monito-raggio, telerilevamento e teletrasmissione didati, elaborazione di dati ambientali.Tra le attività di maggiore rilievo:- nell'ambito dell'accordo di collaborazione conl'Ismes è stata sviluppata la modellazione ma-tematica (con i necessari riscontri sperimenta-li) circa il comportamento dei sistemi di conte-nimento di impianti nucleari in relazione a sol-lecitazioni ambientali di origine antropica (nubiesplosive, impatto di missili);- è stato effettuato un ciclo di indagini sul com-portamento, a fronte di sollecitazioni causatedal traffico, di alcune strutture architettonichedi Roma (Colosseo, Colonna Antonina, Termedi Caracalla, Arco di Costantino) che ha con-sentito di rilevare il livello di pericolosità dellevibrazioni;

- è stato impostato un programma di attività ditelerilevamento e teletrasmissione dati per stu-di sull'ambiente, in particolare nell'ambito del-l'accordo quadro Enea-Telespazio.

Ricerche di sicurezzasui sistemi di contenimento

Tali ricerche sono finalizzate all'ottenimento dielementi di tipo ingegneristico per ottimizzarel'impatto degli impianti sul territorio. I risultatisono suscettibili di applicazioni in un ambitomolto più ampio di quello nucleare: conteni-mento di effluenti nocivi; sicurezza dei sistemidi contenimento per insediamenti industriali adalto rischio; comportamento in varie condizioniambientali di contenitori per sostanze nocive.

Contenimento aeriformi

È stato svolto un importante complesso di atti-vità nel campo del trattamento degli effluentiaeriformi, sia nel quadro di una collaborazione- in atto da molti anni - con l'Università di Pisa(Dipartimento di costruzioni meccaniche e nu-cleari), sia in proprio. È stata completata la rea-lizzazione dell'impianto Ipf 8000 presso il Cen-tro della Casaccia, da impiegare per lo studiodei sistemi filtranti in condizioni incidentali eper attività di qualificazione per le industrie delsettore.

È stato conferito alla Snia-Techint l'incaricoper un esame di fattibilità di un impianto per laproduzione artificiale di inquinanti gassosi, cosida poter effettuare studi e ricerche sui sistemidi abbattimento di tali inquinanti.

È stato realizzato un generatore-campionatoredi aerosol di Freon 112, di tipo commerciale,per il collaudo di filtri a carbone attivo per la ri-tenzione dello Iodio radioattivo; esso è ora infase di adozione presso le centrali elettronu-cleari Enel. Sono state messe a punto, median-te contratti di promozione industriale, le meto-dologie di fabbricazione ed impregnazione dicarboni attivi per impieghi nucleari (Sicav).

È stato realizzato un prototipo di apparecchia-tura per il rilevamento di inquinamento atmo-sferico da polveri di metalli pesanti (Nuovo Pi-gnone) ed è stata assicurata la partecipazionea programmi internazionali di ricerca di sicurez-za quali Marviken V, Loft e Lace.

Contenitori di trasportoper materiali radioattivi

È stata attivata una commissione interdiparti-mentale per la realizzazione di contenitori ditrasporto, scelti sulla base delle necessità dimercato, che ha permesso tra l'altro di avviarela commercializzazione di tre versioni (materia-le fissile, sorgenti, liquidi) del contenitore Cf 6;di tale contenitore sì prevede una vendita diparecchi esemplari;

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- sono state completate le prove sul contenito-re Epec 6 per il trasporto del combustibile fre-sco del Pec;

- è stato definito un programma di lavoro per larealizzazione di contenitori per disposai e perdecommissioning;

- è stata avviata un'attività di valutazione di im-piego di un contenitore tipo 30B modificato persolidi e liquidi, da circa 1 m3;

- è stata potenziata la stazione prova conteni-tori presso il laboratorio Scalbatraio (Pisa) conl'acquisto di strumentazione, di apparecchiatu-re e di un capannone;

- è sotto valutazione l'opportunità di realizzarepresso il Centro ricerche energia Casaccia unastazione prova contenitori industriali e di tipo Ae una banca dati dei prototipi omologati (Disp).

smantellamento a conclusione dell'eserciziodell'impianto.

Attività operative - Sono state completate le at-tività di preparazione dei documenti istruttori(Rapporto di sicurezza per lo smantellamento)dei reattori Rna del Centro della Casaccia edell'Rbi di Montecuccolino (Bologna). Questaattività, che ha visto impegnate diverse compe-tenze dell'Ente, ha consentito l'acquisizione diuna serie di conoscenze sia tecniche che me-todologiche di sicure interesse per il migliora-mento di successive azioni di smentallamentodi impianti più complessi.

Smaltimento dei rifiutiradioattivi e pericolosi

Smantellamentodegli impianti

La soluzione delle varie problematiche connes-se con lo smantellamento (decommissioning)degli impianti nucleari richiede l'approntamentoe la messa a punto di sistemi tecnologici di in-tervento, di capacità operative e di una norma-tiva specifica.

Le attività che l'Enea sta portando avanti in talecampo hanno lo scopo di acquisire, svilupparee applicare conoscenze che, partendo da siste-mi più semplici, siano successivamente impie-gabili in impianti più complessi, e siano finaliz-zate ad una corretta gestione dello smantella-mento sotto il profilo della sicurezza, della pro-tezione e della gestione dei materiali di risultaai fini di un eventuale rilascio incondizionato.

Sviluppo di tecnologie di smantellamento - Sonostate condotte le prime prove di decontamina-zione chimica sul circuito Cart del reattore Es-sor del Ccr Euratom di Ispra.

È stata preparata e messa a punto la strumen-tazione necessaria alle attività di sviluppo delsistema di taglio mediante laser di potenza(Fiat e Cee).

Circa l'applicazione della tecnica di taglio contorcia al plasma sono state eseguite le prove dicaratterizzazione sia degli aerosol prodotti siadei relativi sistemi filtranti, e ciò al fine di valu-tare gli aspetti radioprotezionistici del sistema.Nello sviluppo di tecnologie avanzate per ildecommissioning è stata data particolare im-portanza allo sviluppo di taglio di tubazioni conmacchine a controllo remotizzato, e ad accorgi-menti di progetto orientati ad accelerare io

Gestione rifiuti radioattividi bassa attività

Scopo di tali attività è l'ottimizzazione delleprocedure operative per il confinamento di rifiu-ti radioattivi di bassa attività, nel rispetto deicriteri e degli standard protezionistico-ambien-tali.

Qualificazione di manufatti - È stato potenziato illaboratorio per la qualificazione di manufatti in-globanti rifiuti a bassa attività o tossici, cosi darispondere pienamente a tutte le esigenze in-dustriali; sono state concluse campagne di ca-ratterizzazione di manufatti in cemento o in po-limeri organici inglobanti resine di scambio io-nico esaurite, di fanghi di filtri e concentratid'evaporazione provenienti dalle centrali Enel,anche nel quadro di contratti con la Commis-sione delle comunità europee ed a supportoiecnico-scientifico delle attività della Nucleco.

Prima campagna di bonifica dì rifiuti radioattivi abassa e media attività - È stata avviata e con-clusa una prima campagna di bonifica con loscopo di ricavare informazioni sulla reale tipo-logia dei rifiuti radioattivi prodotti dall'uso di ra-dioisotopi principalmente nel campo medico-sanitario, della ricerca biologica e della ricercascientifica. Tale azione ha interessato essen-zialmente centri ospedalieri e istituti universita-ri per un totale di 250.000 litri di rifiuti.

Raccolta dei preparati radiferi - Sono state con-cluse le varie fasi preliminari per l'attuazione diuna campagna di raccolta dei prodotti radiferigiacenti presso gli ospedali e non più utilizzatia scopo terapeutico. Tali attività sono statesvolte in collaborazione con l'Istituto superioredi sanità, con la Disp e con la Nucleco.

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Servizio nazionale di racco'1^ ."/ rifiuti radioattivia media e bassa attività proootti dall'uso di radioi-sotopi - Sono state definite le competenze e lemodalità operative per l'istituzione di un servi-zio nazionale per la raccolta di rifiuti radioattiviprodotti dall'uso di radioisotopi. Tale serviziosarà attuato sotto il profilo tecnico-commercia-le dalla Società Nucleco.

Sistemazione geologica dei rifiuti a bassa attivitàe a vita breve - È stato concluso un inventariodelle situazioni geologiche ed ambientali italia-ne considerate idonee per una sicura custodiapluricentenaria dei rifiuti a bassa attività e avita breve. Di tale inventario è stato predispo-sto un documento riassuntivo completo dischede descrittive delle situazioni maggior-mente rappresentative di ciascuna delle opzio-ni tecnico-geologiche.

Sistemazione geologicadei rifiuti ad alta attività

Le attività progettuali in questo campo sono fi-nalizzate allo sviluppo di criteri generali edoperativi per lo smaltimento di rifiuti radioattiviad alta attività ed a vita lunga in formazionigeologiche confinate.

Studi sistematici sui bacini argillosi italiani -Sono stati caratterizzati, per gli aspetti morfo-logico-strutturali, i bacini argillosi della regioneadriatica, primo passo nello studio sistematicodi tutti i bacini argillosi italiani che permetteràla selezione di una rosa di siti potenziali per losmaltimento.

Verifica della impermeabilità delle argille - Le in-dagini conciotte in gallerie attraversanti deposi-ti argillosi (Gran Sasso e Canito in Abruzzo, Di-sueri in Sicilia, Castiglione in Teverina nel La-zio, Sarmento in Basilicata) hanno dimostratola pratica impermeabilità delle formazioni argil-lose anche in presenza di faglie, tranne che ailimiti dei bacini dove gli spessori argillosi si ri-ducono.

Entità della penetrazione del fronte di ossido-ri-duzione nelle formazioni argillose - La penetra-zione delle acque superficiali ossigenate rap-presenta uno dei più importanti eventi destabi-lizzanti delle caratteristiche fisiche e chimico-fisiche, che sono una delle basi di garanzia perl'isolamento a lungo termine dei rifiuti nelle for-mazioni geologiche. Sono state esplorate duedelle situazioni che si presentano più comune-mente al margine superiore delle formazioni ar-gillose: con copertura di sedimenti permeabili(Orte), con fratturazione superficiale delle ar-gille in sollevamento ed erosione (Valle del Te-vere e Valle del Paglia).

Per entrambi i casi è stato accertato lo scarsopotere di penetrazione delle acque ossidantiall'interno della compagine argillosa.

Caratteristiche termiche delle argille di vari baci-ni italiani - È continuato lo studio dei caratteridi diffusione termica delle argille di vari bacini.Tali caratteri termici rappresentano una dellebasi per la definizione della geometria da adot-tare nella progettazione di depositi di rifiuti ra-dioattivi in funzione della capacità di diffusionedel calore nei vari tipi di argilla.Le analisi sono state condotte in laboratorio sublocchi di argille opportunamente strumentati. Irisultati più rilevanti sono:- maggiore conduttività termica lungo i piani distratificazione rispetto alla direzione ad essinormale;- la conduttività teimica diminuisce con l'au-mento del contenuto in acqua mentre aumentacon il diminuire della frazione argillosa.

Esperienze di sigillatura - Sono state condottesul grado di adesione e di impermeabilità dellesuperfici di contatto fra le argille dei fori ed ivari tipi di cemento da usare per la sigillatura.Le esperienze hanno dimostrato che l'adesionetra argilla e malta cementizia polimerizzata èfacilitata se il sistema viene sottoposto a pres-sione. Esami di permeabilità eseguiti su cam-pioni di argilla naturale e sui preparati argilla-cemento non hanno dimostrato differenze si-gnificative. Dal complesso delle prove di labo-ratorio condotte in collaborazione con l'Ismes,le miscele cemento-argilla sono risultate ido-nee per la sigillatura dei fori che ospiteranno irifiuti.

Studi di fattibilità di depositi di rifiuti - In collabo-razione con l'Ismes sono state esaminate ledue soluzioni alternative di deposito: in minierae a matrice di fori profondi. Lo studio ha dimo-strato il vantaggio dell'opzione a fori profondiper un programma nucleare delle dimensionipreviste dal Pen; in tal caso l'incidenza del co-sto per kWh risulterebbe circa un quarto rispet-to a quello valutato per un deposito in miniera.

Studio delle possibilità di eliminazione dei rifiutiradioattivi in sedimenti oceanici profondi - II Di-partimento ha partecipato alla primp campagnaoceanografica Nea condotta in Atlantico. Il con-tributo italiano è stato incentrato sulla verificadell'esistenza dei batteri ai fini di valutarne ilruolo di importante fattore nella costituzionedella barriera geochimica e nella verifica deiìacapacità di fissaggio, da parte dei sedimenti,mediante lo studio dei contenuti in radionuclidida fall-out nella porzione superiore dei sedi-menti stessi.

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ATTIVITÀ SVOLTA NEL 1986

Protezione dell'ambiente

Le attività condotte in questo campo sono statefortementente caratterizzate dagli interventistraordinari determinati dall'evento di Cherno-byl. Queste attività, peraltro tuttora in corso,hanno riguardato essenzialmente l'esecuzionedi misure di contaminazione radioattiva su ma-trici ambientali, su animali e sull'uomo.

Tali interventi hanno permesso di verificare l'e-levata qualificazione professionale dell'appara-to tecnico-scientifico dell'Enea, contribuendo inmodo decisivo alla comprensione del fenomenofin dalle primissime ore dell'emergenza ed almonitoraggio della contaminazione radioattivain tutte le matrici ambientali ed alimentari di ri-levanza per la protezione della popolazione.

L'attività è proseguita ben oltre la fase di emer-genza, per far fronte al programma di monito-raggio previsto in ambito nazionale, e comesupporto alle esigenze delle Amministrazionipubbliche centrali e periferiche.

Parallelamente alla fase di emergenza sonoproseguite le attività volte alla raccolta ed ana-lisi dei dati radiometrici ambientali. Tali attivitàsono state finalizzate allo studio ed alla verificadi modelli di trasferimento dei radionuclidi al-l'uomo, e a migliorare la stima della dose impe-gnata.

In questo settore di attività le ricerche sonostate articolate nell'ambito delle due aree:

- Protezione dell'ambiente continentale

- Protezione dell'ambiente marino.

Protezione dell'ambiente continentale

- Impatto ambientale di impianti produttori dienergia. Terminata la prima fase di studio e ri-cerca per la compatibilita generale della pro-gettata espansione e trasformazione della cen-trale termoelettrica a carbone di Vado Ligure eQuiliano, sono state condotte campagne me-teodiffusive locali e campagne di studio del-l'ambiente, al fine di caratterizzare il territorioper !a minimizzazione dell'impatto, soprattuttodegli effluenti aeriformi. Analoghe attività sonoproseguite anche per i siti di Trieste e Piacenza.

È stato anche impostato il progetto di studioper la centrale di Tavazzano, nell'ambito dellacollaborazione con la Regione Lombardia.

Lo studio del carico termico del Po e stato por-tato a termine per quanto riguarda la parte spe-rimentale sul telerilevamento da piattaforma ae-rea a da satellite. II risultato principale diquesto progetto, condotto in collaborazione cor.la Regione Lombardia ed attivando risorse tecni-co-scientifiche locali, consiste nella messa apunto di un metodo con potere di risoluzio-ne spaziale (1-2 metri) e termica (0,1 - 0.2 *C),tarato con rilevamenti al suolo e con caratteriz-zazione della colonna d'aria. Tale metodo hadimostralo una validità di carattere generale,per essere applicato in diverse situazioni am-bientali: i relativi sviluppi sono in fase di appro-fondimento per un futuro inserimento delle atti-vità nell'ambito dell'accordo con Aeritalia e Te-lespazio per il telerilevamento. Sono stati ini-ziati campionamenti e misure nell'area di Pia-cenza al fine di dc-terminare l'interazione fraacque di fiume ed acque di falda. Il rapporto in-termedio è stato consegnato alla Regione Lom-bardia, mentre proseguono le analisi di immagi-ni per la messa a punto del modello matemati-co di diffusione e dispersione del calore sull'in-tero tratto lombardo del Po.

È proseguita l'attività relativa allo studio del-l'ambiente nell'area dell'Appennino tosco-emi-liano. In particolare sono state concluse alcuneindagini relative alla idrologia ed idrogeologiadel territorio in un raggio di 10 km dal lago delBrasimone e sono state effettuate le misure suisedimenti dei laghi Suviana e Brasimone. Inol-tre è stato completato il censimento delle po-polazioni residenti o stagionali per raggi cre-scenti fino a 50 km dal suddetto sito. E statoavviato anche il programma di indagine limnolo-gica sui due laghi al fine di fornire una caratte-rizzazione ecobiologica di questi due sistemilacustri, in particolare per quanto riguarda con-taminanti convenzionali.In collaborazione con il Cnr-Laboratorio di geo-logia marina di Bologna, è stato completato lostudio sul bacino artificiale di Santa Maria tesoalla caratterizzazione dei sedimenti ed alla lorodatazione.In tema di idrologia ed idrogeologia delle acquecontinentali è in corso un'indagine relativa alladeterminazione della velocità di filtrazione delleacque relativamente all'acquedotto collocato nel-la grande galleria della linea ferroviaria Bo-logna-Firenze, con ricadute anche verso gli ac-quedotti di Grizzana e Castiglione dei Pepoli.L'interesse di questo studio risiede nel fattoche viene svolto su formazioni geologiche par-ticolari, per le quali non è stato trovato in lette-ratura materiale chiarificatore dei fenomeni.Sempre con il suddetto Laboratorio del Cnr diBologna, è iniziata una collaborazione finalizza-ta allo studio di tipo radioecologico con lo sco-po di analizzare le interazioni fiume-mare allafoce dell'Adige.

Sono continuati gli studi per definire l'applica-

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zione delle tecnologie avanzate ai telenlevamen-to. mediante sistemi Lidar-Dial, di contaminant/atmosferici, quali SO2, di origine naturale ed ur-bana.

- Dinamica dei contaminanti. Nell'ottica delle inda-gini sui cicli di trasferimento ed accumulo dei ra-dionuclidi nell'ambiente e negli animali, in colla-borazione con l'Istituto di zoologia dell'Universitàdì Bologna, é stato avviato uno studio sui mollu-schi relativamente ad alcuni punti di produz:onenell'alto Adriatico. Come ricaduta dell'evento diChernobyl è iniziato uno studio sistematico sulmetabolismo dei radionuclidi di maggior interesseradioprotezionistico in mucche di due stalle spe-rimentali dell'area padana.

E in atto una collaborazione con unita del Diparti-mento fonti alternative e risparmio energetico re-lativamente a misure di litio in campioni prove-nienti da un digestore anaerobico sperimentale

- Monitoraggio finalizzato al ricupero di bacini.Sono iniziate le attività di studio e messa a puntodi strumentazione e di metodi per il monitoraggiodi ambienti nelle art= di Civitavecchia, Tolfa e dellago Trasimeno, anche ai fini della verifica di ef-fetti di precipitazioni acide e policontaminate.

- Aspetti radioecologici del ciclo del combustibile. Èstata portata a termine l'elaborazione dei dati re-lativi alla distribuzione del plutonio sul suolo del-l'Italia settentrionale. Sono stati presi in conside-razione i fattori che influenzano la concentrazio-ne del plutonio nel suolo superficiale; è stato poiriscontrato che la piovosità, l'altitudine e la con-centrazione di sostanza organica la determinanoin modo essenziale. Altri parametri come la pedo-logia, la litologia e la geomorfologia hanno inveceun'influenza nettamente inferiore.

É poi proseguita l'acquisizione dei dati relativialla determinazione della capacità ricettiva delplutonio intorno al sito di Ispra in collaborazionecon il servizio di radioprotezione del Ccr stesso.

- Supporto alle Amministrazioni pubbliche. Sonostati analizzati, per conto dell'azienda consor-ziale gas e acqua della Regione Emilia, i rap-porti predisposti dal Cise relativi alla valutazio-ne di impatto ambientale derivante dalla co-struzione dell'impianto di teleriscaldamento(progetto Rete 2).

Inoltre sono stati mantenuti continui contatticon l'Assessorato alla sanità della Regione E-milia-Romagna al fine di promuovere un'azionecoordinata sulle indagini che possono essereeffettuate in varie matrici ambientali a seguitodell'incidente di Chernobyl.

È proseguita l'azione, già avviata nel corso del1985, relativa al catasto delle emissioni deicontaminanti aeriformi nella Regione Liguria.Anche questa iniziativa è inserita nell'ambitodell'assistenza tecnico-scientifica assicuratadall'Enea ai Comuni di Vado Ligure e Quiliano.

Protezione dell'ambiente marino

Gran parte delle attività sono state svolte nel-l'ambito delie iniziative che il Ministero dellamarma mercantile, in attuazione della legge979/84, ha intrapreso affidando incarichi a variEnti, tra cui l'Enea, per ottenere un quadro co-noscitivo delle coste italiane, per consentireuna migliore gestione della fascia costiera eper realizzare una base scientifica per i'elabo-razione del piano di difesa del mare.

Una moderna ed attenta gestione de'la fasciacostiera mira al mantenimento dei processiecologici essenziali mediante un razionale usodelle risorse disponibili ed un approccio di svi-luppo delle attività umane basato sui criteri dibilancio di impatto ambientale e sociale.

I principali obiettivi raggiunti nel 1986 sono stati iseguenti:

- Classificazione ecotipologica degli ambientimarini costieri. Le attività svolte riguardanoaspetti quali la morfologia e geologia, la granu-lometria, la correntometria e la biologia (mala-cofauna, polichetofauna, flora fanerogamica,bionomia bentica).

È stata effettuata una raccolta di dati, con im-missione su calcolatore, relativi alla morfologiacostiera ed alla litologia e geochimica conti-nentale limitrofa, nonché alle caratteristicheidrologiche dei corsi d'acqua più rilevanti. Inol-tre è stata effettuata un'analisi conoscitiva lun-go le coste per individuare, qualificare e quanti-ficare gli scarichi e le fonti di inquinamento conparticolare riferimento ai porti e al traffico mari-no anche al fine di tracciare delle mappe di ri-schio.

L'inserimento in banche dati delle citate infor-mazioni permetterà di redigere carte monote-matiche e successivamente anche carte sinte-tiche multiparametriche delle caratteristicheambientali.

In questo ambito sono state anche condotte ri-cerche interdisciplinari per la caratterizzazione(sotto i profili dell'oceanografia fisica, della se-dimentologia, della chimica e della biologia)delle piattaforme costiere della Puglia, dell'A-bruzzo e dell'Arcipelago toscano.

- Riserve marine. Le attività finora svolte hannoriguardato la fase conoscitiva di due aree de-stinate a riserve (Orosei e Cinqueterre) relati-vamente ad indagini naturalistiche, socio-eco-nomiche ed allo studio delle influenze antropi-che.

- Ricettività ambientale. Nell'area di Vado Liguresono stati effettuati rilevamenti, aìle batimetriecomprese fra 10 e 100 m, sui sedimenti, sullasalinità, sul contenuto in ossigeno, sul pH, sulparticolato e sui nutrienti. È stata sviluppata

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una modellistica costiera per lo studio della di-namica del trasporto dei contaminanti.

- Dinamica di circolazione delle masse d'acqua.Congiuntamente con la Stazione oceanograficadel Cnr sono state effettuate misure nei Canalidì Sicilia e Corsica allo scopo di acquisire datisufficienti e statisticamente validi per rappre-sentare la dinamica di circolazione delle massed'acqua nel Mediterraneo al fine di definire leinterazioni tra i vari bacini e di comprendere iprocessi di trasporto di sostanze chimiche, bio-logiche ed inquinanti.

- Reti nazionali di sorveglianza della radioattivitàambientale. Al fine di fornire un quadro di riferi-mento del livello di radioattività in diverse ma-trici ambientali e controllare i punti critici piùrappresentativi delle vie di esposizione alla ra-dioattività della popolazione, sono state sele-zionate le seguenti stazioni-campione per lemisure di radioattività artificiale: La Spezia, LaMaddalena, Napoli, Taranto e Venezia.

Salute dell'uomo

Questo settore di ricerche si articola su duearee:

- protezione della salute dell'uomo;

- valutazioni epidemiologiche in connessionecon la produzione energetica.

Protezione della salute dell'uomo

In tale ambito sono comprese tutte le attivitàdi ricerca, riguardanti lo studio degli effetti bio-logici e sanitari di agenti nocivi.Da un punto di vista programmatico, gli obiet-tivi possono, allo stato attuale della loro evo-luzione, essere così sintetizzati:

• conduzione delle attività di ricerca necessariead una sempre migliore comprensione e ad unadeterminazione quantitativa degli effetti biologi-ci critici indotti dalle radiazioni ionizzanti e daaltri agenti fisici e chimici correlati alla produ-zione di energia;

• conduzione delle attività di ricerca, sviluppo e,entro certi limiti, di servizio nei campi della me-trologia delle radiazioni ionizzanti e della dosi-metria applicata (personale ed ambientale), inrelazione alle esigenze della radioprotezione;

• conduzione di attività di ricerca e sviluppo neicampi della biologia molecolare, cellulare e tis-sutale, compatibili e/o complementari alle atti-vità sopra elencate e di potenziale interessedal punto di vista applicativo e promozionalenei settori delle biotecnologie avanzate e delletecnologie biomediche.

- Metrologia e standardizzazione delle radiazioniionizzanti. L'obiettivo principale in questo cam-po è quello della standardizzazione ed affidabi-lità dei metodi di misura delle iadiazioni ioniz-zanti, attuati in contesti diversi (radioprotezio-ne, medicina, industria).Per quel che riguarda i campioni primari di mi-sura delle radiazioni, sono terminate le misurecomparative su due diversi tipi di camere adaria libera per la misura assoluta dell'esposi-zione a fotoni di bassa energia (5-30 KeV) ed èstato deciso di adottare, per il momento, unosolo dei due sistemi ai fini di un prossimo con-fronto internazionale. Nel campo delle misureassolute dell'attività dei radionuclidi, sono stateapportate modifiche al sistema di conteggio acoincidenza, diminuendo i tempi morti, aumen-tando il potere risolutivo e mettendo in operaun'interfaccia con un sistema di calcolo.

Altre attività hanno riguardato l'inizio di misura-zioni sul reattore Triga per la produzione dineutroni epitermici di interesse radioprotezioni-stico e la messa a punto della procedura dipreparazione di sorgenti multipicco liquide esolide per la taratura di sistemi per la spettro-metria gamma. È anche continuata l'attività ditaratura con certificazione di strumentazioneusata nei settori radioprotezionistico e sanita-rio.

Per quel che riguarda il centro secondario ditaratura di Bologna, è stato ottenuto il ricono-scimento ufficiale da parte del Servizio di tara-tura in Italia (Sit) per le grandezze "esposizio-ne" e "rateo di esposizione"; inoltre, è statocollaudato il nuovo impianto a raggi X con ten-sione massima di 300 kV e sono stati caratte-rizzati i fasci di radiazione X di riferimento.

Nel campo della promozione relativa alla stan-dardizzazione e all'affidabilità delle misure dìradiazioni, è stata completata l'analisi dei datirelativi alla seconda campagna di confronti na-zionali delle determinazioni di radionuclidi nellatte eseguite da strutture tecniche degli entilocali, è stata completata la stesura del proto-collo italiano di dosimetria in radioterapia ed ècontinuata l'assistenza per il previsto ricono-scimento dell'Ital-Elettronica quale centro se-condario di taratura in ambito Sit.

- Dosimetria delle radiazioni ionizzanti. Nel cam-po della dosimetria personale delle radiazioni Xe gamma, è stata condotta a termine una primaserie di prove utilizzando i nuovi dosimetri per-sonali a termoluminescenza con rivelatori diossido di berillio. Queste prove, condotte su uncampione di circa 2000 utenti, hanno dato ri-sultati soddisfacenti, che hanno inoltre per-messo di evidenziare una serie di modifichetecniche da attuare sul sistema, al fine di ga-rantire la massima affidabilità alla linea di pro-duzione dei nuovi dosimetri. Sono state inoltreconcluse le prove relative al VI interconircnto di

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dosimetria a termoluminescenza e ad un inter-confronto di dosimetria beta organizzato dallaCee.

Nel campo della dosimetria neutronica, è pro-seguito lo studio dei parametri che definisconole caratteristiche dosimetriche del polimeroCr-39, utilizzando allo scopo fasci di neutroni,protoni e ioni pesanti ad alta energia. I risultatihanno dimostrato come, ai fini di una dosime-tria personale dei neutroni, l'uso del Cr-39 trat-tato chimicamente sia da considerarsi menovalido rispetto all'impiego di rivelatori con lostesso polimero che si basino su processicombinati di attacco chimico ed elettrochimico.

Sono continuate le attività del Servizio di dosi-metria personale e, più in generale, le attività fi-nalizzate alla promozione della qualificazionedei servizi esterni di dosimetria individuale.

- Effetti biologici delle radiazioni ionizzanti. Ècontinuato lo studio della relazione dose-effet-to per basse dosi (inferiori a 0,1 Gy pari a 10rad) di neutroni monoergetici da 1 MeV, con-frontati con i raggi X quale riferimento, utiliz-zando soprattutto effetti come l'accorciamentodella durata della vita e l'induzione di tumori eleucemie nei roditori. Una prima valutazione deidati raccolti indica che, alle basse dosi, un'ipotesidi linearità dell'andamento dose-effetto è in ac-cordo con le evidenze sperimentali per entrambele radiazioni utilizzate. L'analisi preliminare dellestime per cause specifiche di morte (linfomi, tu-mori ovarici, altri tumori solidi) non esclude deltutto però, in alcuni casi, la possibilità di un an-damento con componente quadratica, soprattut-to nel caso dei raggi X.

Nel campo della radiobiologia cellulare, sonoproseguiti gli studi sulla inibizione enzimaticadella sintesi del glutatione e sugli effetti chequesto comporta per la radiosensibilità deliecellule animali.

È stato inoltre concluso lo studio relativo aglieffetti dell'irradiazione acuta con neutroni da0,5 MeV sulla spermatogenesi murina analizza-ta mediante citometria a flusso.

È anche seguita la raccolta e l'analisi dei datirelativi al trattamento di roditori con 239Pu, conparticolare riferimento alla determinazione del-ie curve di ritenzione nello scheletro ed al ri-schio addizionale quantificato mediante curvedi mortalità cumulativa.

Sono altresì continuate le attività di servizio didosimetria citogenetica per soggetti acciden-talmente esposti alle radiazioni.

- Effetti biologici di agenti chimici e studi tossico-logici. Nel campo della tossicologia cellulare, èstata praticamente conclusa la prima fase delprogramma, impostato negli scorsi anni, per lamessa'a punto di organi bersaglio per lo studio,a livello cellulare, degli effetti di agenti nocivi

chimici. Tali organi bersaglio sono stati selezio-nati, in primo luogo, sulla base della loro utiliz-zazione per la determinazione sperimentale direlazioni esposizione-effetto (per singoli agentie per combinazioni di agenti, con particolare ri-ferimento alla determinazione di effetti sinergi-ci) e per lo studio di meccanismi di induzionedel danno a livello cellulare e molecolare, ed insecondo luogo, dando preferenza a quei siste-mi cellulari che possano anche essere impie-gati nei cosiddetti test a breve termine (per l'in-dividuazione e la classificazione degli agentinocivi) e/o eventualmente, dopo opportune mo-difiche metodologiche, per il monitoraggio sani-tario (ossia di effetti osservati direttamente sul-l'uomo e negli animali ed eventualmente utiliz-zabili come indicatori precoci di danno).

Utilizzando i sistemi biologici definitivamenteacquisiti, sono state condotte ricerche con a-genti diversi dalle radiazioni ionizzanti. In par-ticolare, è stata studiata l'attività genotossicadel dietilstilbestrolo (Des) ed è stato dimostra-to che tale composto induce errori nella segre-gazione cromosomica in cellule germinali e so-matiche.

Inoltre continuano le ricerche per la messa apunto di altri sistemi per lo studio di effetti tos-sici su particolari organi-bersaglio.

Un particolare accenno è necessario per gliaspetti di tossicologia inalatoria: sono statemesse a punto le metodiche per lo studio dellealterazioni morfologiche (esame microscopico,esame macroscopico, determinazione di effettia livello cellulare e subcellulare) indotte sul-l'apparato respiratorio da gas tossici inalati edè entrata in funzione la speciale camera per l'i-nalazione acuta.

- Studi sugli aerosol. Per quel che riguarda lacaratterizzazione degli aerosol ultrafini, è statomesso a punto un metodo per la valutazionedella densità delle particene. Sono inoltre con-tinuate le attività per lo studio delle caratteristi-che degli aerosol prodotti nel taglio (con torciaal plasma) di acciai, della diffusione e compor-tamento di aerosol in atmosfera, e delle dosi dainalazione in industrie di macinazione di sabbiezirconifere.

Per quanto concerne lo studio della tossicità alivello polmonare di inquinanti chimicamente at-tivi, è stata completata la raccolta dei dati rela-tivi ai danni a livello iaringo-tracheale di aero-sol prodotti in fuochi di sodio.

- Biotecnologie avanzate. Nel campo dell'immu-nologia molecolare e cellulare sono continuatele ricerche sul rapporto tra longevità e stato im-munitario: gli esperimenti (condotti sui topi delBiozzi) hanno dimostrato una correlazione tralongevità e risposta anticorpale in popolazionidi animali in cui si verifica la segregazione deicaratteri ereditari. Studi sull'immunogenicità ed

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antigenicità delle proteine, finalizzati alla pro-duzione di vaccini sintetici, sono stati condottisul lisozima di uova di pollo, individuando duedeterminanti sequenziali che stimolano la ri-sposta rispettivamente dei linfociti T soppres-sori e cooperanti.Nel corso delle ricerche sulla trascrizione dellafamiglia genica ripetuta L1 e nel corso del pro-cesso di carcinogenesi e differenziamento mu-rino sono stati osservati uno sbilanciamentodella trascrizione nelle cellule trasformate ri-spetto a quelle normali ed un elevato livello ditrascrizione anche ne! timo in differenziamento.Per quel che riguarda il programma sulla bioli-sciviazione di carbone sub-bituminoso ad altocontenuto dì zolfo, condotto in collaborazionecol Dipartimento fonti alternative e risparmioenergetico, è stato elaborato lo schema defini-tivo del processo e realizzato un impianto dipiccola taglia per la verifica sperimentale delprocesso stesso. Attualmente é in corso la pro-cedura per il riconoscimento del relativo bre-vetto.- Tecnologie biomediche. Nel campo della cito-logia analitica sono stati conclusi gli studi sui-l'utilizzazione del contenuto cellulare di Dnadeterminato mediante citometria a flusso mo-noparametrica, per l'analisi di sottopopolazionicellulari neoplastiche di tumori solidi umani.Questi studi hanno evidenziato: la relazione diinteresse prognostico tra aneuploidia e multi-clonalità citometriche e parametri di tipo cliniconel campo del carcinoma broncopolmonare(follow-up fino a 5 anni); la correlazione tracondizione cellulare determinata citometrica-mente e stadio della malattia nei tumori del si-stema digerente, della mammella e del sistemaurogenitale maschile. Nel campo della terapiasperimentale antineoplastica, è stato comple-tato (Sma) il prototipo del sistema di ipertermiamultifrequenza computerizzato per il trattamen-to loco-regionale dei tumori. Per quel che ri-guarda l'ipertermia: sul piano fisico-tecnico, èstato condotto un primo studio sui parametridegli applicatori di rilevanza per il controllo del-la qualità ed è stato caratterizzato un fantocciodi poliacrilamide a 2450 MHz per test di radio-metri ed applicatori; sul piano bioclinico sonocontinuate le ricerche sui protocolli combinatinel carcinoma mammario murino e sul tratta-mento dì tumori spontanei dei carnivori dome-stici, e gli esperimenti per la valutazione deldanno biologico nel tessuto sano.- Tecnologie animali. È proseguita l'attività diselezione ed allevamento di ceppi inbred di ro-ditori, con la produzione di circa 50.000 animalinel 1986, forniti essenzialmente ai laboratoriEnea e Cnr interessati, ed anche ad associa-zioni naturalistiche (Lipu, Wwf).Nel campo della primatologia, è continuato l'al-levamento e lo studio delle specie, ormai accli-

matate, Macaca fascicularis e Callithrix jac-chus. A tal proposito, è stato impostato un si-stema computerizzato per costituire una ana-grafe biomedica, sanitaria ed etologica degli in-dividui delle colonie. Sono anche iniziate ricer-che di biopatologia comparata, con emergentiquali le specie di Campylobacter.

Vantazioni epidemiologichein connessionecon la produzione energetica

Le molteplici attività caratterizzate dall'altocontenuto di ricerca metodologica e da iniziati-ve per l'aspetto promozionale, in un settorepraticamente assente nel contesto nazionale,sono riportate qui di seguito:

- Studi di popolazione. Tra gli studi finalizzatialla definizione di quadri di riferimento sullostato di salute delle popolazioni, sono stati ulti-mati quelli relativi alla mortalità per tumori pol-monari e per leucemia in tutte le province italia-ne; è ancora in corso l'analisi della mortalitànelle Unità sanitarie locali di tutta la regioneLazio ed in quelle interessate dal sito del Brasi-mone, mentre è stata completata la raccolta deidati comunali relativi a tutta la regione Liguria.

A seguito dell'incidente alla centrale elettronu-cleare di Chernobyl, è stato attuato anche unostudio della mortalità per tumori tiroidei in Italiadal 1969 al 1979.

- Banca-dati epidemiologica. È continuata l'atti-vità di ottimizzazione che ha riguardato ancheuna riorganizzazione delle principali funzioni ol-tre all'arricchimento di altre procedure automa-tiche di elaborazione. È stata avviata la costru-zione di un sistema di interfaccia che permetteil trasferimento dei dati da ambiente Adabas alfine di rendere possibile l'applicazione di pro-grammi e di procedure grafiche disponibili in al-tri sistemi.

- Studi di gruppi esposti. È stato avviato l'am-pliamento degli studi per l'esame della funzio-nalità tiroidea con 131I ed è in corso uno studiorelativo all'incidenza delle patologie tiroidee. Èiniziata anche la raccolta di dati per un'indagi-ne sull'incidenza di tumori polmonari nei lavo-ratori della miniera di Raibl relativamente all'e-sposizione al radon; tale indagine sarà svilup-pata nel contesto di un programma coordinatoa livello nazionale nell'ambito della convenzio-ne tra l'Enea e l'Istituto superiore di sanità.Inoltre, nell'ambito di questa convenzione, èstato dato l'avvio ad attività didattico-scientifi-che in collaborazione con lo svolgimento di uncorso di epidemiologia occupazionale ed uno diintroduzione all'analisi dei sistemi informatividei servizi di prevenzione delle Unità sanitarielocali.

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- Epidemiologìa ambientale. È divenuta operativala collaborazione con la Facoltà di veterinariadell'Università di Milano relativa al rilevamento didati zootecnici per valutazioni di epidemiologiaveterinaria ed è stata allargata quella con la Fa-coltà di veterinaria dell'Università di Bologna an-che a valutazioni di tipo tossicologico collegatealla fauna domestica e selvatica e finalizzate all'i-dentificazione di indicatori ecobiologici.

Sicurezza ed interazioniarnbiente=irnpiantoTale settore di intervento è distinto nelle se-guenti aree di attività:

-. Sicurezza degli impianti a fronte di eventi am-bientali;

- Sicurezza dei sistemi di contenimento.

Sicurezza degli impianti a frontedi eventi ambientali

Tali ricerche sono centrate sulla sicurezza de-gli insediamenti energetici a fronte di eventiambientali anche particolarmente gravosi.

!n particolare, nel campo sismico, l'Enea svolgeda anni un ruolo di rilievo e le sue attività sonoinserite in un ampio contesto di collaborazioninazionali ed internazionali. Le attività hannomolteplici ricadute nel campo più vasto della di-fesa dai terremoti.

- Ricerche relative al dato sismico di ingresso. Lericerche tendono a stabilire un collegamentotra l'elemento naturalistico e quello ingegneri-stico e comprendono attività di sismica storicae strumentale, di geologia, di geofisica, di si-smologia ingegneristica. Tra gli obiettivi rag-giunti si segnalano i seguenti:

• Sviluppo e gestione delle reti accelerometri-che e/o sismometriche nel Lazio meridionale,nell'Appennino tosco-emiliano (Brasimone) edin Abruzzo, gestione delle reti locali ad infitti-mento della rete nazionale Enel-Enea, attiva-zione di una stazione sismometrica a Trevigna-no Romano con teletrasmissione dei dati alCentro ricerche della Casaccia.

È stata progettata e realizzata in collaborazio-ne con la Contraves Italiana una nuova famigliadi accelerografi digitali a stato solido, di eleva-te prestazioni.

Per il monitoraggio del comportamento di areesono stati avviati lo studio e la pre-progettazio-ne di due reti accelerometriche a profilo verti-cale in Calabria ed in Umbria.

Sono stati ulteriormente sviluppati i lavori rela-

tivi all'elaborazione del dato accelerografico,completati i lavori connessi con lo Workshop"Investigation of Strong Motion ProcessingProcedures" e perfezionate le metodologie diprocessamento, attuando le ricerche congiuntecon il Cea e l'Imperiai College (Londra).Nell'ambito della collaborazione con l'Ismes, nel1986 è stato avviato un importante contratto di ri-cerca sulla sicurezza degli impianti nucleari.• Potenziamento della banca dati accelerome-trici presso il Centro della Casaccia. Tale ban-ca, che rappresenta attualmente la più granderaccolta di dati accelerometrici in Europa, è co-stituita da registrazioni originali su pellicola dipiù di 400 eventi sismici verificatisi in Italia,Grecia ed Algeria e dai dati (accelerografici,geologici e/o geotecnici) provenienti da moltiPaesi europei ed extraeuropei.

La banca dati accelerometrici effettua un'attivi-tà di servizio a favore delle organizzazioni ita-liane ed estere interessate.

• Sviluppo di tre progetti di ricerca interdiscipli-nare in campo sismico (Lazio meridionale, Irpi-nia, Appennino centro-settentrionale). In parti-colare, nell'ambito del progetto Lazio meridio-nale, sono stati portati ad un punto molto avan-zato gli studi in campo geologico e geofisico. Ilprogetto Irpinia, attuato in collaborazione conl'Enel, ha visto soprattutto un perfezionamentodelle tecniche di analisi e di modellazione nu-merica dei fenomeni di rottura alla sorgente edi propagazione in mezzi anisotropi. Per quantoconcerne il progetto di ricerca sull'area dell'Ap-pennino centro-settentrionale comprendente ilsito del Brasimone, oltre al completamento del-la rete sismometrica con teletrasmissione deveessere segnalato lo sviluppo di studi sulla si-smicità e sulle deformazioni in atto.

• Conclusione di alcuni studi di sismica storicarelativi a terremoti dell'Appennino centro-meri-dionale; sono state inoltre sviluppate ricerchemetodologiche per l'assegnazione del rischiosu scala nazionale, regionale o locale.

- Studi sulle strutture. Gli studi, che riguardanol'applicazione alle strutture delle ricerche di cuisopra, comprendono attività di ingegneria si-smica teorica e sperimentale:• Avvio operativo di un progetto sul monitorag-gio di strutture (edifici, impianti, monumenti), f i-nalizzato all'ottenimento di dati sul comporta-mento di strutture in caso di terremoto, ad inte-grazione dei dati che normalmente si ottengonosu terreno libero; il progetto si svolge nel qua-dro di un accordo di collaborazione con Mini-steri (Lavori pubblici, Beni culturali e ambienta-li), con Regioni, con I'U.S. Geological Survey econ diversi istituti universitari.

• Acquisizione di codici di calcolo, utilizzati perlo studio del comportamento delle strutture sot-toposte a vibrazioni forzate e ambientali.

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- Ricerche relative ad altri eventi ambientali. Taliricerche da un lato si riferiscono alla sicurezzadegli impianti a fronte di eventi (antropici o na-turali) eccezionali e differenti da quelli sismici;dall'altro, all'ottimizzazione delle interazioni trainsediamenti ed ambiente.

• Nel quadro della citata collaborazione con l'I-smes, sono stati messi a punto modelli matemati-ci - e si è proceduto alle relative verifiche speri-mentali - nel campo della meccanica impulsiva.

• Nell'ambito dell'accordo di collaborazioneEnea-Telespazio è stato elaborato un ampio pro-gramma di attività sul telerilevamento e sulla tele-trasmissione dei dati via satellite ed è stato sti-pulato un primo contratto di ricerca sul telerileva-mento spaziale; é stato inoltre creato un polo na-zionale per lo sviluppo del telerilevamento aero-nautico avanzato finalizzato ad indagini in campoambientale, mediante un accordo di collaborazio-ne tra Enea, Aeritalia e Telespazio.

• Nel contesto della convenzione Enea-RegioneUmbria ha avuto inizio la partecipazione alle at-tività finalizzate al recupero ed alla valorizza-zione del lago Trasimeno.

• In collaborazione con il Cnr, l'Enel e l'Eni èstato impostato un importante progetto di ricer-ca centrato sull'impiego della sismica artificialemediante tecniche particolarmente avanzate,per indagini in campo geofisico.

Ricerche di sicurezza sui sistemidi contenimento

- Contenimento aeriformi. Sono stati completati icollaudi funzionali dell'impianto Ipf 8000, realiz-zato presso il Centro della Casaccia. L'impian-to ha lo scopo di provare sistemi filtranti in con-dizioni incidentali ed in piena scala fino ad unaportata d'aria di 8000 m3/h e permette di simu-lare vari eventi incidentali (con temperaturafino a 500 °C) per prove di funzionamento - ef-ficienza, perdita di carico - di sistemi filtrantiper particene, iodio e gas nobili.

È stato elaborato un ampio programma di ricer-che per la sicurezza in campo nucleare da affida-re all'Università di Pisa. Il programma comprendericerche sugli incidenti severi, sulla filtrazionedello iodio e dei gas nobili, sul trattamento dell'i-drogeno, sui contenitori di trasporto, nonché nelcampo della termoidraulica e della meccanica.

Sono stati svolti studi sulla deposizione delloiodio radioattivo nei canali di campionamento.Sono state effettuate prove sulla deflagrazionedell'idrogeno in contenitori di impianti nuclearipresso il Centro dello Scalbatraio (Pisa).

Sono proseguite le attività connesse con il pro-gramma di promozione industriale con la Sicavper la produzione di carbone attivo.

È stato progettato un sistema di misura per lacaratterizzazione di aerosol mediante spettro-metria laser, nell'ambito di una collaborazionecon l'Università di Roma.È stato collaudato e calibrato il generatore-campionatore di aerosol di Freon 112, realizza-to su brevetto Enea, in versione commerciale,per il collaudo e controllo periodico dei sistemifiltranti a carbone attivo per ritenzione di iodioradioattivo.- Contenitori di trasporto. È stato realizzato unadeguamento delle strutture per prove sui con-tenitori di trasporto presso il Centro dello Scal-batraio ed è stata avviata la costruzione di unedificio prefabbricato destinato ad ospitare at-trezzature per prove sui contenitori di trasporto,nonché apparecchiature per ricerche sui siste-mi filtranti. È stato realizzato, certificato dallaDisp e commercializzato un contenitore di tra-sporto di tipo B in tre versioni per sorgenti, ma-teriale fissile, liquidi radioattivi.

Sono stati effettuati studi di pre-progettazioneper un centro di prova e qualificazione di conte-nitori di trasporto per sostanze radioattive, tos-siche e nocive, di taglia medio-piccola, da rea-lizzarsi presso il Centro della Casaccia.

- Inquinanti convenzionali. È stato eseguito incollaborazione con la Snia-Techint lo studio difattibilità per la realizzazione ed installazione alCentro della Casaccia di una sorgente di pro-dotti di combustione, finalizzata alla sperimen-tazione su vari sistemi di abbattimento degli in-quinanti.È stato elaborato un programma di promozioneindustriale sulle tecnologie di trattamento econtrollo delle emissioni inquinanti che prevedela collaborazione di numerose industrie nazio-nali (Termomeccanica, Snia-Techint, Cefla,Gruppo Flow, Kti, Comecer, Sicav) e che saràoperativo nel 1987.

È stata effettuata una campagna sperimentalesul trattamento delle acque di vegetazione deifrantoi mediante impiego di sistemi ad ultrafil-trazione.

Smaltimento rifiuti radioattivie pericolosi

Gestione dei rifiuti radioattividi bassa attività

Le attività finalizzate all'ottimizzazione delleprocedure operative per il confinamento dei ri-fiuti radioattivi di bassa attività e pericolosi enel rispetto di criteri e degli standard protezio-nistico-ambientali riguardano:- selezione di siti atti ad accogliere rifiuti a

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bassa attività; indagini eseguite su formazionigeologiche dell'Italia settentrionale hanno por-tato all'individuazione di almeno altre tre situa-zioni idonee alla costituzione di depositi di rifiu-ti in caverna;- prima campagna di bonifica dei rifiuti radioat-tivi a bassa e media attività; nei primi mesi del1986 è stata conclusa la prima campagna spe-rimentale di bonifica di raccolta dei rifiuti radio-attivi prodotti da Enti nazionali e regionali nelcampo medico-sanitario e di ricerca scientificaper un totale di 250.000 litri di rifiuti. Scopodella campagna dimostrativa è stato anchequello di ricavare precise informazioni sullareale tipologia dei materiali di scarto, sulla loroconsistenza volumetrica e sulla loro produzioneannua;

- raccolta dei preparati radiferi; l'Enea ha orga-nizzato ed avviato la raccolta, su tutto il territo-rio nazionale, dei preparati radiferi non più uti-lizzati nella normale pratica terapeutica. Il ser-vizio di ritiro e stoccaggio è stato eseguito dal-la Società Nucleco;- raccolta dei filtri contaminati di impianti diventilazione; in seguito all'incidente dì Cherno-byl l'Enea ha messo a disposizione dell'interoPaese le proprie capacità e le proprie attrezza-ture per accogliere presso i suoi Centri i filtridegli impianti di ventilazione e condizionamen-to, risultati contaminati, per evitare che glistessi venissero smaltiti inadeguatamente;- Servizio integrato; l'Enea ha istituito un Servi-zio integrato di raccolta, trattamento, condizio-namento e custodia dei rifiuti radioattivi a me-dia e bassa attività con il compito di gestire intermini pratici la relativa complessa problemati-ca. Per la gestione di tale servizio è stato pre-disposto un sistema informativo centralizzato,strutturato in banca dati, in cui sarà possibile,in tempi reali, riscontrare le quantità, le indica-zioni e le caratteristiche chimico-fisiche dei ri-fiuti radioattivi a media e bassa attività presentisul territorio nazionale;- qualificazione dei manufatti; sono state ulte-riormente potenziate le capacità sperimentalinel settore della qualificazione dei manufatti in-globanti residui radioattivi; sono state svoltecampagne di prova, anche nell'ambito di unacollaborazione con la Nucleco.

Sistemazione geologica dei rifiutia lunga vita

Per quanto concerne i rifiuti a lunga vita, sonocontinuate le attività focalizzate a studiare lepossibilità di smaltimento in formazioni geologi-che profonde ed in sedimenti oceanici. Esse ri-guardano:- Studi sistematici sui bacini argillosi italiani.

Sono continuate le azioni di raccolta sistemati-ca dei dati sui caratteri morfologici, stratigrafici,litologici e tettonici delle formazioni argillosepresenti sul territorio nazionale. I nuovi dati ac-quisiti riguardano il tratto appenninico emilia-no-marchigiano.

Sono continuate le azioni di riconoscimentodelle condizioni chimico-fisiche dominanti al-l'interno delle formazioni argillose, incluso ilruolo dei batteri. Sono state effettuate ricercheper il riconoscimento della permeabilità dovutaalla tettonica attraverso l'individuazione delletracce del passaggio di fluidi geotermici edidrotermali. Sono stati impostati contratti dicollaborazione con vari istituti universitariconnessa con la determinazione di elio e ra-don.

- Esperienze in sotterraneo. Nuove osservazionicondotte in numerose gallerie civili profondehanno confermato che la circolazione d'acquanelle formazioni argillose si verifica esclusiva-mente nelle zone perturbate prossime alla su-perficie topografica.È stata realizzata una galleria nelle formazioniargillose della miniera di Pasquasia (Enna) con10 scopo di realizzare un laboratorio sperimen-tale a freddo. Sono stati installati strumentigeotecnici per la determinazione dello statotensio-deformativo dell'ammasso argilloso. Perl'avvio delle attività sperimentali è stato definito11 progetto preliminare delle esperienze termi-che da effettuare nel laboratorio sotterraneo.- Studi sulla sigillatura dei fori in argilla. È prose-guito il programma di misura in laboratorio dellapermeabilità di campioni di argilla forati e sigil-lati con miscele costituite in prevalenza da ar-gilla rimaneggiata e bentonite.- Studi sui sedimenti dei fondi oceanici. Nell'am-bito di attività coordinate dalla Nea, finalizzatea studiare le potenzialità dei sedimenti dei fon-di oceanici a ricevere rifiuti radioattivi, sonostate continuate le azioni relative alla campa-gna Esope 1985 con analisi sedimentologichee batteriologiche relative a campioni di due sitiatlantici.È stata curata l'organizzazione della undicesi-ma riunione annuale del Subseabed WorkingGroup della Nea tenuta ad Urbino. Nell'ambitodel Progetto internazionale Hocus, sono statecompletate le molteplici esperienze svoltesi nelmare di Cap d'Antibes. Con tali attività, in cuil'Enea ha svolto il ruolo di Capo progetto, è sta-ta verificata la capacità di penetrazione di ap-positi contenitori a caduta (all'uopo progettaticome simulatori di futuri contenitori per rifiutiradioattivi, nonché la capacità di autosigillazio-ne dei fori provocati nei sedimenti del fondodall'attraversamento dei contenitori suddetti. Isedimenti hanno manifestato una chiara attitu-dine all'autosigillazione.

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Smantellamentodegli impianti nucleariLe attività progettuali relative allo smantella-mento degli impianti nucleari sono state porta-te avanti nel 1986 secondo le previsioni effet-tuate, permettendo di raggiungere obiettivi con-sistenti. Nel segmento di attività relativo allosmantellamento in corso degli impianti dell'E-nea è da registrare il raggiungimento di impor-tanti traguardi autorizzativi.

Nel campo delle attività di ricerca e sviluppo ditecnologie da impiegare per lo smantellamentodi impianti complessi, il 1986 ha visto il rag-giungimento degli obiettivi intermedi previsti. Inparticolare le attività di decontaminazione chi-mica (debole e forte) del circuito Cart-Tc delreattore Essor presso il Ccr di Ispra, condotteal fine di verificarne l'efficacia come mezzo diriduzione di dosi per i lavoratori e per permette-re il rilascio incondizionato dei materiali decon-taminati, sono state effettuate come previsto.Sui sistemi di taglio ad alta temperatura, un'im-portante esperienza è stata condotta sulla ca-ratterizzazione dell'aerosol prodotto nel tagliodi acciaio e di calcestruzzo.Oltre alle attività suddette, sono state impe-gnate risorse per elaborare nuove attività di ri-cerca e sviluppo nel vasto campo dei sistemi diintervento per lo smantellamento. In particolareè stato preparato un progetto che dovrebbetrovare applicazione nel taglio di tubazioni perdeformazione plastica, particolarmente interes-sante in quanto non produce spargimento dicontaminazione.Non è mancato infine nel 1986 l'impegno neiprogrammi internazionali, quali il Programmacooperativo per lo smantellamento di grandi im-pianti dell'Ocse/Nea, il Programma quinquen-nale di ricerca e sviluppo della Cee sulle tecno-logie di smantellamento e le varie iniziative del-l'Iaea sull'argomento.

In particolare, le strutture coinvolte sono statela Disp, il Dipartimento protezione ambientale ela salute dell'uomo, i Servizi di fisica sanitariadi tutti ì Centri dell'Enea.I dati elaborati dall'Ente sono stati convogliatiin tempo reale ad un centro di raccolta organiz-zato e gestito dalla Disp, alla quale è stata at-tribuita la responsabilità della valutazione edella comunicazione al Ministro per la protezio-ne civile.L'Enea ha svolto attraverso i suoi Centri tutte lefunzioni relative alla raccolta dei campioni e al-l'esecuzione delle misure; ciascun Centro hainoltre raccolto i campioni in un'area circostan-te sufficientemente vasta in modo da rappre-sentare la variabilità della situazione ambienta-le coprendo gran parte del territorio nazionale.Tutti i dati misurati dai laboratori Enea, oltre adessere stati inviati alla Disp, sono affluiti al Di-partimento Pas dove sono stati elaborati pertutte le successive valutazioni radioprotezioni-stiche (comportamenti dei radionuclidi nell'am-biente, trasferimento all'uomo attraverso la ca-tena alimentare, valutazione delle dosi alle po-polazioni).Maggiori informazioni sull'incidente di Cherno-byl in generale e sull'attività svolta dall'Enea inparticolare possono essere reperite in specifi-che pubblicazioni edite dall'Ente:- L'incidente di Chernobyl (estratto dai fascico-li di agosto-settembre e novembre-dicembre1986 del Notiziario dell'Enea/Energia e Innova-zione);

- L'incidente di Chernobyl, fatti e considerazio-ni (dal Notiziario dell'Enea/Energia e Innovazio-ne - maggio-giugno 1986).

Attività relative all'incidentedi Chernobyl

La radioattività ambientale viene rilevata in Ita-lia già dagli anni cinquanta attraverso le retinazionali e attraverso le reti esistenti attornoagli impianti e ai centri nucleari.In occasione dell'emergenza di Chernobyl, l'E-nea ha mobilitato il proprio personale al fine diaumentare la frequenza di campionamento, diestendere le reti di prelievo, di incrementare ilnumero delle varie matrici analizzate utilizzan-do a pieno ritmo i laboratori ed i mezzi strumen-tali, anche a supporto di campionamenti effet-tuati da altre istituzioni pubbliche.

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Fontialternativerinnovabili

e risparmioenergetico

ATTIVITÀ SVOLTA NEL 1985

Sviluppo e diffusionedelle conoscenze

L'intervento nel settore dello sviluppo e diffu-sione delle conoscenze è proseguito nelle lineeseguenti:

- informazione sui metodi e sulle possibilità diuso razionale dell'energia nonché sulle oppor-tunità di utilizzo ottimale delle energie rinnova-bili;

- formazione e istruzione di soggetti e operatorideterminanti per l'applicazione delle metodolo-gie di risparmio;

- misura diretta di consumi energetici in casi t i-pici tali da poter rappresentare esempi genera-lizzabili di uso razionale dell'energia attraversoprocessi di diagnosi energetica e studi di fatti-bilità di interventi di razionalizzazione;

- informazione e studi sulla normativa esistenterelativa al risparmio energetico e all'uso dellefonti rinnovabili e sulla legislazione che ne re-gola gli incentivi;

- sviluppo di un settore specifico di climatolo-gia che ha come obiettivi: l'acquisizione di datimeteoclimatici; la realizzazione di una Bancadati meteoclimatici; la messa a punto di sistemidi rilevamento dei dati e il loro impiego su im-pianti sperimentali e dimostrativi; lo sviluppo diuna modellistica di base sulle caratteristichemeteoclimatiche del territorio; il supporto al-l'applicazione di norme legislative.

I principali risultati conseguiti nel corso del1985 sono stati i seguenti:

- potenziamento del periodico trimestrale Ri-sparmio Energetico;

- preparazione di Schede tecniche relative a 50apparecchiature di interesse industriale ai finidel risparmio energetico e loro distribuzione a4000 piccole e medie industrie;

- esecuzione di un censimento su interventi ef-fettuati su tutto il territorio nazionale nel campodell'edilìzia solarizzata. Sono stati censiti 116edifici solari passivi e sulla base degli elementiraccolti è stato redatto e pubblicato un testosull'edilizia bioclimatica;

- supporto a tre corsi per promuovere l'uso ra-zionale dell'energia organizzati da Camere dicommercio o altri Enti;

- organizzazione di due corsi per esperti in ge-

stione dell'energia per medie e grandi industriecon la partecipazione di circa 50 tecnici;

- organizzazione di sette corsi di base sul ri-sparmio energetico in edilizia con il coinvolgi-mento di circa 300 professionisti, geometri eperiti edili;

- organizzazione, su richiesta del comune diRoma, di cinque corsi di formazione per verifi-catori di caldaie per uso civile, con il coinvolgi-mento di circa 200 operatori;

- automatizzazione di un Archivio di normativetecniche e legislative. Attualmente sono archi-viate 1000 schede relative a norme o leggi a li-vello nazionale, locale (Regioni e Province au-tonome, Comuni) e comunitario;

- elaborazione di un metodo per la classifica-zione delle località italiane in fasce climatiche;

- progettazione di un minisistema di acquisizio-ne dati con intelligenza distribuita fino a livellotrasduttore;

- revisione dei dati meteodinamici della reteUcea del Ministero agricoltura e foreste;

- creazione di files di dati meteoclimatici medisu base mensile dagli archivi degli osservatoriUcea e del Servizio idrografico centrale del Mi-nistero dei lavori pubblici.

Uso razionale dell'energiaNel campo dell'uso razionale dell'energia l'E-nea ha operato con l'obiettivo, da una parte, difornire servizi all'utenza, dall'altra di mettere ingrado l'industria nazionale di produrre con suc-cesso sistemi e componenti.

Settore industriale

Servizi di diagnostica - Nel corso del 1985 sonostati redatti, anche sulla base dei risultati dellediagnosi effettuate, cinque Manuali per l'usorazionale dell'energia nei settori dei laterizi,delle piastrelle in ceramica, del vetro, della pa-sta alimentare, delle conserve, della piccola si-derurgia. Inoltre, nell'ambito dell?. Convenzionecon la regione Emilia Romagna. è stata assicu-rata la collaborazione per una analoga indaginecondotta dall'Ervet (Ente regionale per la valo-rizzazione rnergetica del territorio), nel compar-to industriale delle conserve vegetali.

Interventi su sistemi industriali integrati - L'Eneaha indirizzato la sua azione in settori industrialicaratterizzati da elevati consumi energetici,quali quelli della ceramica e laterizi, e nel set-

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LA COGENERAZIONE NELLA PRODUZIONEDEI LATERIZI

Analizzando le varie fasi del ciclo di produzione dei laterizi si osserva che le fasi di essiccamento e dicottura sono quelle che richiedono il maggior consumo di energia termica. L'energia richiesta in questedue fasi viene utilizzata ad elevata temperatura (900-1000°C) nei forni e a bassa temperatura(100-120'C) negli essiccatoi. L'energia a bassa temperatura, usata nella fase di essiccazione, vienefornita da generatori di aria calda, i quali per il loro funzionamento richiedono un consumo di combusti-bile pari a circa il 30% di quello utilizzato nell'intero ciclo.Nei moderni impianti, dotati di forni a tunnel, l'uso dei generatori di aria calda risulta alquanto ridotto,grazie ai notevoli recuperi di aria calda che vengono effettuati direttamente dalla zona di raffreddamen-to dei forni.Presso quegli impianti, ove il recupero dai forni non risulta sufficiente a garantire il fabbisogno termicodegli essiccatoi, il ricorso alla cogenerazione di energia elettrica ed energia termica può diventare pie-namente giustificato ed economicamente vantaggioso.L'impianto di cogenerazione da usare in un ciclo di produzione dei laterizi consiste essenzialmente inun motore a combustione interna azionante un generatore di energia elettrica. I gas di scarico e l'aria diraffreddamento del gruppo di cogenerazione, miscelati tra di loro, vengono inviati all'essiccatoio, con-sentendo cosi di ridurre o eventualmente escludere i generatori di aria calda.Nel caso della cogenerazione quindi, il consumo di combustibile ha una doppia utilità:- quella di produrre energia elettrica in parziale sostituzione alla fornitura dell'Enel;- quella di rendere disponibile aria calda alla temperatura richiesta dal processo di essiccazione.

Per questo tipo di impianti l'intervento Enea riguarda la caratterizzazione di un impianto di cogenerazio-ne della potenzialità di 360 kW elettrici e di 735 kW termici, con un fattore di carico di 4160 ore/anno.In tali condizioni di esercizio si prevedono risparmi energetici di circa 247 tep/anno con tempi di ritornoinferiori ai tre anni. È in corso una campagna di acquisizione dati che sta confermando quanto previstonello studio di fattibilità. Nella fotografia: un impianto di cogenerazione sul quale l'Enea sta conducendouna campagna di acquisizione di dati di prestazione.

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tore tessile. Non sono stati compiuti in questafase interventi nei settori della chimica e dellasiderurgia perché gli interventi necessari ri-chiedono investimenti notevoli da parte delleimprese con rilevanti problemi di natura finan-ziaria.

Nel corso del 1985, in collaborazione con laLega delle Cooperative, è stato messo a puntoun processo per la produzione di mattoni concottura rapida in forno a rulli ed é stato qualifi-cato l'impiego di motori a gas per piccola coge-nerazione in fornaci per laterizi.

È stata completata, attraverso una collabora-zione con il Cise, l'analisi delle innovazioni diprocesso nel settore ceramico con particolareattenzione alle tecnologie di essiccazione me-diante microonde. Nel settore dell'industria ali-mentare questo tipo di analisi condotta in colla-borazione con Econerg ha riguardato i processidi distillazione e concentrazione.

È stato anche completato lo studio sulle possi-bilità di diffusione della cogenerazione nei set-tori tessile, ceramico, laterizi (collaborazionecon la Fiat-Ttg) e nei settori meccanico, ali-mentare, cartario (collaborazione con Gesen);è stata completata l'indagine sulle poss;bilità didiffusione di piccoli sistemi di cogenorazionesulla rete elettrica nazionale (collaborazionecon Fiat-Ttg ed Enel).

Sono state definite normative e componenti peril parallelo con la rete di gruppi dì cogenerazio-ne (Enel-Unapace) e sono state studiate leproblematiche relative all'interconnessione conla rete elettrica Enel di impianti di cogenerazio-ne ed alla realizzazione di impianti consortili dicogenerazione (Unapace).

Sono stati definiti programmi di intervento in-fratecnologico nelle aree tessili di Prato e diCorno, in collaborazione con l'Unione industria-le di Prato e l'Associazione tessile di Corno edun programma di risanamento energetico nelterritorio di Amaseno, piccolo comune dellaprovìncia di Frosinone nel Lazio.

Interventi sui componenti - L'azione è stata con-centrata su componenti di impianti di recuperodel calore, con particolare riferimento agli im-pianti di cogenerazione, sulle pompe di calore enelle celle a combustibile.

Fra i risultati conseguiti nel 1985 figurano ladefinizione e la messa a punto delle proceduredi prova con convalide sperimentali dell'impian-to per la Caratterizzazione pompe di calore Ca-poc; la qualificazione di una pompa di caloreelettrica della York da 300 kW; lo sviluppo discambiatori autopulenti per il recupero termicodi fumi di motori diesel in collaborazione con laGilardini; l'applicazione dimostrativa pressouna azienda tessile (Pettinatura Europa) di uno

scambiatore a letto fluido a valle di un diesel da200 kWe operante in cogenerazione; la defini-zione del programma di attività per lo sviluppodi un gruppo di cogenerazione Totem di secon-da Generazione in collaborazione con Biklim; lasperimentazione di un gruppo di cogenerazioneda 200 kWe inserito nella rete di teleriscalda-mento di Brescia; la conclusione dello studio difattibilità per un programma nazionale sulle cel-le a combustione e la definizione di un pro-gramma di intervento che vede coinvolto leprincipali industrie italiane del settore (Ansaldo- Snam Progetti).

Settore civile

Questo settore è costituito da una decina digrosse aziende e centinaia di migliaia di pic-coli produttori e da 17 milioni di utenti finali (lefamiglie italiane). I rapporti tra domanda e of-ferta sono inoltre mediate dal sistema com-merciale che generalmente attribuisce mag-giore importanza agli aspetti di immagine ri-spetto a quelli di qualità. L'intervento Enea èquindi rivolto ai produttori e ad una maggioreresponsabilizzazione dei commercianti attra-verso una opportuna normativa. I consumiprincipali hanno luogo nel campo del riscalda-mento e in quello degli elettrodomestici; per-tanto è su tali argomenti che l'intervento del-l'Enea è stato concentrato.

I principali risultati conseguiti nel 1985 sonocosì riassumibili:

Servizi di diagnostica - Sono state completatele diagnosi energetiche su un complesso di 43edifici (circa 2500 alloggi) in collaborazionecon l'Istituto Case Popolari della Lombardia. Èstata messa a punto e adottata una metodolo-gia automatica di diagnosi a basso costo.

Sono stati eseguiti studi di fattibilità e progettipreliminari in collaborazione con Amministra-zioni locali, per il riscaldamento urbano perquartieri di Torino e di Roma, che hanno datoluogo a progetti presentati per ottenere contri-buti pubblici al finanziamento: solo il progetto diMoncalieri (Torino) prevede un risparmio di70.000 tep/anno.

Sono state eseguite attività di monitoraggioenergetico e ambientale relativamente ad im-pianti di climatizzazione elioassistita, ad edificicon tecnologia solare passiva a Voltri (serra emuro di Trombe) ed a Marostica (parete BarraCostantini), nonché ad una scuola con riscal-damento solare attivo a Montefiascone e pres-so il Museo Civico a Viterbo.

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Caldaie per riscaldamento domestico - In questosettore è stato avviato lo sviluppo di caldaieper l'uso ottimale del metano, in collaborazionecon Italgas, Seveso, San Giorgio, Termitai esono state caratterizzate varie caldaie di pro-duzione estera; è stato completato lo sviluppodi alcuni prototipi di misuratore dì portata a mi-croprocessore e sviluppato un sistema di con-trollo a microprocessori su una caldaia a con-densazione della società Merloni; è stato com-pletato lo studio sperimentale dell'inserimentodelle caldaie a condensazione alimentate ametano nelle canne fumarie. Nel quadro delleattività di sviluppo di pompe di calore ad assor-bimento di piccola taglia (10-50 kW) è stato in-stallato un impianto di prova (Ispca) presso ilCentro della Casaccia, sono stati sperimentatiassorbitori presso il Cise e caratterizzati pro-dotti di industrie estere presso la Belleli.

È stato sviluppato, presso la Divisione proget-tazione e metodi di progettazione, un softwareper l'ottimizzazione delle prestazioni delle cal-daie a condensazione all'interno del sistemaintegrato edificio/impianto.

Elettrodomestici - Sono stati realizzati lavabian-cheria a consumi ridotti di energia in collabora-zione con la Merloni e completate le sperimen-tazioni di vari componenti innovativi per frigori-geri e lavatrici presso la Indesit.

Trasporti e servizi

Nel settore dei trasporti e dei servizi l'Enea haper ora operato solo marginalmente in attesadella definizione del piano dei trasporti nazio-nale e della individuazione di un ruolo specifi-co. Tali attività hanno riguardato studi e speri-mentazioni condotte con le Autostrade per lagestione dell'energia nella rete autostradale.

In particolare è da ricordare la sperimentazionedi un sistema innovativo di illuminazione pergallerie, basato su un diverso posizionamentodelle lampade e su un sistema elettronico dicontrollo della tensione di alimentazione dellelampade al fine di rendere più uniforme l'illumi-nazione nel tempo con conseguente risparmioglobale di energia. I risultati sono stati utilizzatidalle Autostrade e dall'Anas per appaltare ilrinnovo della illuminazione in 200 gallerie.

(In alto) Edificio dell'Istituto case popolari di Sondriostrumentato dall'Enea per diagnosi energetiche e inter-venti di impiego razionale dell'energia. (A fianco) Parti-colare dell'atrio-serra dell'Istituto tecnico commercialedi Montefiascone. L'edificio dotato di sistemi solari atti-vi (collettori e accumulo di acqua calda) e passivi (iso-lamento, guadagno diretto, serra) è stato dotato dall'E-nea, in collaborazione con la Cooperativa "Città e terri-torio", di un sistema di acquisizione automatica deidati.

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SIMULATORE SOLARE SOSIA

II rendimento di un collettore solare termico è funzionedi parametri meteoclimatici e circuitali ed è rappresen-tabile da una curva costruita attraverso dati sperimen-tali.Tali dati possono essere ottenuti per due vie: operan-do in condizioni meteoclimatiche naturali oppure artifi-ciali (metodo "outdoor" od "indoor").La prima soluzione, rispetto alla seconda, richiede im-pianti meno costosi, ma è soggetta a tempi (e conse-guentemente costi) di prova non controllabili e comun-que considerevolmente lunghi (dell'ordine del mese).D'altra parte occorre considerare che una fedele ripro-duzione di condizioni meteoclimatiche naturali non ésolo un problema di costi ma richiede anche la solu-zione di problemi tecnologici relativamente complessi.Mentre i primi simulatori, installati attorno agli anni '80,utilizzavano un elevato numero di lampade di bassapotenza, il Sosia, operante al Centro della Casaccia,

può considerarsi una realizzazione di seconda generazione sia per le migliori caratteristiche tecniche ehper la semplicità di operazione assicurata dall'uso iuna singola lampada di elevata potenza.

Sorgente irraggianteLa sorgente di potenz. è costituita da una singollampada ad arco da 100 kW (input), il fascio luminosproduce un irraggiamento variabile in modo continufra 100 e 1000 W/m2. Per brevi periodi è possibile otenere una intensità massima di 1300 W/m2.L'uniformità su di un collettore da 1x2 m2 è migliore <± 2% del valore medio.Lo spettro prodotto è assimilabile a quello solare <tipo AM 2, ed è costante col variare dell'intensità del'irraggiamento.Il funzionamento della sorgente di potenza è controlli

Mappatura dell'irraggiamento dal 24 febbraio 1986.

Rotazione intorno all'asse Z: 20.0 gradi/Rotazione intorno all'asse X: 60,0 gradi/Dimensione del piano 5.76 m2/Passo di mappatura su-gli assi Xe Y 100 mm.

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to automaticamente da un microprocessore interfac-ciabile col sistema di acquisizione dati e controllo del-l'intero impianto.

Piano di provaII piano di prova, distante 10,7 m dalla sorgente irrag-giante, ha un'area utile di 2,4x2,4 m2. Esso è inclinabi-le fra 0 e 45' rispetto la verticale. Consente la prova didue collettori di dimensioni usuali.Un sistema automatico permette di effettuare la map-patura dell'intensità dell'irraggiamento e della velocitàdel vento con passo di 10 cm. Un vento artificiale inci-dente sui collettori con velocità massima di 5 m/sec ègenerato da un ventilatore a velocità regolabile.

Circuito di prova e strumentazioneII circuito per l'alimentazione dei due collettori in provae la strumentazione di misura sono analoghi a quellidegli impianti "outdoor".Tutti i dati relativi all'impianto ed alle prove vengono ri-levati da un sistema di acquisizione dati che successi-vamente provvede anche all'elaborazione ed archivia-zione.

(Sotto) Particolare della lampada a riflettore. (A fianco)Veduta dei collettori in prova.

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Fonti energeticherinnovabiliImpianti solari termici a bassa e mediatemperatura

In tale settore è stato seguito il criterio di pro-duzione e di installazione e di facile manuten-zione, in relazione alla produzione di aria calda,e di acqua calda.

Fra i risultati di maggior rilievo conseguiti nel1985 figurano la messa a punto del simulatoresolare Sosia (Solar Simulator A) da 150 kWche è stato reso operativo; la qualificazione dicollettori ad acqua e ad aria, o su richiesta di-retta dei costruttori (San Giorgio/2a serie, Icos-s, Enetec, Ariston, Corteo), o su richiesta indi-retta (Sunstar System, prototipo collettore adaria, Museo Sanna); la realizzazione e messa apunto di un secondo impianto avanzato per laqualificazione dei termostati differenziali e laprosecuzione dell'attività di qualificazione sutermostati differenziali realizzati dall'industria(Jaeger, Miazzon, Majmar, Vilb, Fantini, Cosmi).

Tra gli obiettivi realizzati in questo settore van-no inoltre ricordati: la revisione dell'impiantocon collettori piani per produzione d'acqua cal-da della mensa della Casaccia; l'esecuzione diun progetto di area attrezzata per impianti di-mostrativi (pompaggio e dissalazione solare)presso il Centro della Trisaia; la progettazionedi impianti di dissalazione con tecnologie avan-zate (osmosi inversa e termocompressore) e lamessa in funzione presso il Centro della Trisaiadi due impianti dimostrativi (lo "Sti l i" per dissa-lazione da 300 I/giorno e il "Dewal" per il pom-paggio da 1 m3/h); lo sviluppo di un codice dicalcolo per la vantazione di sistemi di riscalda-mento solarizzati dotati di accumulo stagionaledi calore.

Impianti solari termici ad altatemperatura

L'utilizzo dell'energia solare per la produzionedi fluidi ad alta temperatura per un loro succes-sivo impiego o per la produzione di energia

(Sopra) Scuola elementare di Civìglio (Corno) e pale-stra intercomunale di Moscoro (Lombardia) riscaldatecon pannelli ad aria a basso costo installati dall'Enea.(A sinistra) Batteria di concentratori parabolici lineariinstallati dall'Enea - nell'ambito del Progetto Sprint -presso la Technotessile di Prato, per la produzione dicalore di processo. (A fianco) Impianto di depurazionedi un oleificio di Canino (Viterbo) riscaldato con pan-nelli ad aria a basso costo installati dall'Enea.

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elettrica o per il loro utilizzo diretto in usi indu-striali ha costituito uno dei settori nei quali èstata concentrata, nella fase iniziale, l'attenzio-ne degli sperimentatori in vari centri di ricercanel mondo.

Attualmente, anche sulla base dei risultati fino-ra conseguiti, le prospettive di impiego di que-sta tecnologia si sono di molto allontanate neltempo, tanto da conferire a questo settore ilcarattere di ricerca di base di lungo periodo.

Impianti solari fotovoltaici

La conversione fotovoltaica dell'energia solarein elettricità è stata assunta nel IV Piano Quin-quennale dell'Enea come scelta prioritaria perl'Italia nel campo delle fonti rinnovabili di ener-gia. Questa scelta appare oggi pienamente giu-stificata e da confermare per il futuro. I due mo-tivi fondamentali che hanno dato luogo a que-sta scelta sono l'elevato potenziale innovativoche permette di prevedere grandi riduzioni dicosti e l'esistenza di un vasto mercato interme-dio (applicazioni specifiche già attualmentecompetitive) che consente una crescita gra-duale ed equilibrata della produzione.

I criteri guida dell'intervento Enea sono statiorientati essenzialmente verso l'obiettivo di fa-vorire e promuovere:- lo sviluppo delle tecnologie e della capacitàproduttiva, per adeguare la qualità dei prodottial mercato non assistito delle applicazioni giàremunerative;- la ricerca e sviluppo su tecnologie innovativee sostegno di un mercato della domanda;- l'ottimizzazione del rendimento dei compo-nenti più convenzionali associati ai moduli foto-voltaici del sistema: carica-batteria, invertersstatici, sottosistemi di controllo della potenza,apparecchi di utenza;- la razionalizzazione della distribuzione deiruoli fra i vari operatori nazionali del settore, inmodo da massimizzare gli effetti degli investi-menti, specie sui progetti di più lungo ritornoeconomico, senza per altro impedire lo sviluppodi una competitivita anche tra industrie nazio-nali nei segmenti di mercato di possibile reddi-tività a breve termine;

- la massimizzazione dell'effetto di trascina-mento su alcuni comparti industriali tradizionali,conseguente alla messa a punto di tecnologieinnovative e di nuovi materiali, che rendonopossibili ricadute in settori diversi da quelloenergetico.Nel corso del 1985 sono proseguite o sonostate avviate le attività derivanti da contratti dipromozione industriale con le industrie fotovol-

taiche nazionali (Ansaldo, Pragma, Helios Te-chnology) per conseguire:- lo sviluppo di silicio policristallino di gradosolare (Pragma);- lo sviluppo delle tecnologie di fabbricazionedelle celle e dei moduli (Ansaldo e Pragma);- l'automazione dei processi produttivi (Ansal-do e Pragma);- lo sviluppo di una nuova tecnica di formazio-ne della giunzione mediante impiantazione ioni-ca (Helios Technology).

Nella linea di azioni tendenti all'ottenimento diun prodotto di migliori caratteristiche a costi diproduzione ridotti, sono stati raggiunti alcuniprincipali risultati parziali:

Presso ì'Ansaldo è stato messo a punto il pro-cesso industriale di deposizione dei contattimediante serigrafia e degli strati antiriflessomediante un processo di deposizione di vaporechimico a pressione atmosferica (Apcvd). Èstata realizzata l'automazione completa delprocesso di formazione per serigrafia dei con-tatti delle celle e della caratterizzazione deimoduli fotovoltaici prodotti con conseguente ri-duzione del costo di produzione del watt di pic-co pari a circa 1,3 dollari (40% dell'obiettivo fi-nale).

Presso la Pragma è stato messo a punto il for-no ad arco per la produzione di silicio metallur-gico e contemporaneamente un processo dicasting del silicio policristallino a partire da sili-cio di grado elettronico proveniente da scarti eda silicio metallurgico. Con il materiale policri-stallino ottenuto con il nuovo processo dicasting sono state preparate celle fotovoltai-che con efficienze di conversione per il siliciometallurgico di circa 7% e per il silicio elettroni-co di scarto di circa 11 %. Sono state avviateattività relative alle linee di produzione per losviluppo delle nuove tecnologie e all'automa-zione.

Presso la Helios Technology è stato messo apunto l'acceleratore di ioni del Lamel per effet-tuare l'impiantazione di fosforo e boro in fettedi silicio di dimensioni 10x10 cm. Sono staterealizzate le prime celle fotovoltaiche con l'im-piantazione ionica su superfici di 100 cm2. L'ef-ficienza media di conversione raggiunta è pariall'11% (obiettivo finale 13,5%).Nel corso del 1985 è stata inoltre avviata econdotta ad un buon punto di avanzamento, larealizzazione del Centro Ricerche Fotovoltai-che a Portici, presso Napoli. La costruzione,che ha una volumetria di circa 30.000 m3 vienerealizzata su un'area di proprietà Enea di circa20.000 m2 che fa parte di un comprensorio piùvasto che accoglie altre due iniziative di ricer-ca, i consorzi Criai e Campec. Lo stadio di

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IMPIANTO DELPHOS

Nel corso del 1985 sono state completate le strutture di sostegno dell'impianto e i lavoricivili.La produzione di moduli fotovoltaici da montare sulle strutture già presenti é stato com-pletato e tutti i moduli fotovoltaici sono stati controllati per verificarne la rispondenza allespecifiche.I moduli sono stati forniti, per una potenza di 150 kWp, dalla Pragma di Nettuno (Roma);per una potenza di 100 kWp dall'Ansaldo e per una potenza di 50 kWp dalla Helios Te-chnology.II progetto complessivo è stato sviluppato dall'Enea e dall'Enel; il progetto industriale daPragma e Cesen. Varie ditte di ingegneria civile italiane hanno curato i progetti civili. Il co-sto della prima parte dell'impianto, che diviene operativa, è valutato in circa 8 miliardi dilire. Nella fotografia si possono osservare i pannelli prodotti dalla Pragma per il Delphos,già controllati e pronti per la spedizione dallo stabilimento di Nettuno a Manfredonia (Fog-gia)-

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avanzamento dei lavori raggiunto nel 1985 co-pre circa i tre quarti di quanto previsto per laparte edile. Il completamento con la parte im-piantìstica tecnologica è previsto per il 1987.

Il Centro ospiterà a regime a circa 130 perso-ne, in buona parte personale di ricerca. L'attivi-tà sarà interamente dedicata alla conversionefotovoltaica, su temi quali i materiali, i dispositi-vi, i sistemi. Per quanto riguarda gli aspetti tec-nologici particolare enfasi verrà dedicata al sili-cio amorfo ed alle sue leghe come materiali perla realizzazione di celle fotovoltaiche.

Contemporaneamente alla realizzazione delCentro, nel corso del 1985 è stato avviato il re-clutamento e la formazione di una prima quotadì personale; in particolare sono state organiz-zate una decina di borse di studio per laureati(fisici, chimici e ingegneri) e tecnici diplomatisu temi di interesse della nuova struttura.

Per quanto concerne i sistemi, sono state av-viate le attività sui criteri di dimensionamento disistemi fotovoltaici stand-alone di tipo residen-ziale con relative analisi tecnico-economiche,sulle tecniche di monitoraggio per il rilevamen-to elettrico della degradazione e dei guasti in

Particolare del cantiere di costruzione del Centro ricer-che fotovoltaiche di Portici (Napoli).

campi fotovoltaici, sui programmi di simulazio-ne di campi fotovoltaici in vista della determina-zione dell'affidabilità. Sono stati allestiti sistemifotovoltaici, con una potenza dell'ordine delkW, sui quali é incorso attualmente la speri-mentazione. È stata eseguita la progettazionedi massima di una macchina in continua multi-camere per la realizzazione di celle solari a sili-cio amorfo ed allestito un banco per la caratte-rizzazione spettrale di celle solari.

Infine si segnala la realizzazione costruttivadella prima sezione dell'impianto fotovoltaicoDelphos da 300 kW in Puglia e l'entrata inesercizio degli impianti fotovoltaici dell'Isola delGiglio (45 kW) e di Verona (70 kW).

Impianti eolici

Le attività sull'energia eolica in Italia hanno su-bito nel corso dell'ultimo quinquennio un'evolu-zione positiva, dovuta a una rivalutazione delpotenziale eolico nazionale, al promettente svi-luppo del settore a livello internazionale e allaprospettiva di un mercato estero interessante,particolarmente nell'area mediterranea.

Nel corso del 1985, gli interventi promozionali,tendenti a sostenere lo sviluppo dell'industriaeolica nazionale hanno prodotto significativi ri-

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sultati nel campo delle macchine di media ta-glia nel quale si è avuto:

- il completamento della progettazione esecuti-va del sistema e dei singoli componenti dell'ae-rogeneratore da 225 kW Medit (Aeritalia);

- l'avvio della fase realizzativa dei componenti;

- il completamento delle opere civili di sistema-zione del sito e dì fondazione in calcestruzzo;

- il completamento dell'analisi statica, dinamicae sismica dell'aereogeneratore.

È stata, altresì, completata l'istruttoria tecnicarelativa al programma di promozione dell'aero-motore di media taglia della Riva Calzoni, concaratteristiche tecniche ed economiche com-plementari al generatore eolico dell'Aeritalia.

Nel campo delle grandi taglie è stato svolto, at-traverso un'accurata indagine del mercato in-ternazionale, un approfondimento dal punto divista tecnico ed economico del programma Ae-ritalia.

Contemporaneamente è stata conseguita l'im-plementazione del codice Disunif per il calcolodei carichi e delle prestazioni delle pale in flus-so non uniforme e del programma Attuat per lostudio del sistema di variazione del passo dellapala del rotore di una macchina eolica.

Accumulo dell'energia

È andato crescendo negli ultimi anni l'impegnonella ricerca e sviluppo di sistemi di accumulodi energia che consentano un migliore utilizzodelle fonti di energia rinnovabile, la cui disponi-bilità sì manifesta in tempi e luoghi non neces-sariamente coincidenti con quelli dell'utilizzo.

Nel settore dell'accumulo termico i principali ri-sultati conseguiti nel corso del 1985 sono statila prosecuzione dell'attività di qualificazionedegli accumulatori termici giornalieri e la verifi-ca delle prestazioni di un accumulatore a calo-re sensibile a bassa temperatura di dimensionisignificative.

Nel settore dell'accumulo elettrico i principalirisultati ottenuti nel 1985, con attività svolteprincipalmente nell'ambito del Progetto finaliz-zato energetica-2, sono stati:

- sviluppo e prova in laboratorio di un sistemadi controllo a microprocessori del sistema dicarico e scarico di batterie al piombo;

- realizzazione di prototipi di accumulatori alpiombo per trazione elettrica a più elevata den-sità di energia e di potenza, e maggiore durata;in tali prototipi è stata migliorata l'utilizzazionedelle materie attive mediante una progettazione

ottimizzata della struttura degli elettrodi(Fiamm) e/o mediante la circolazione dell'elet-trolito (Magneti Marelli), ed è stato ridotto ilpeso della batteria mediante l'adozione di elet-trodi bipolari (Elettrochimica Ginatta);

- realizzazione di prototipi di accumulatori dipiombo ed alcalini per impianti fotovoltaici edeolici con caratteristiche di elevata accettazio-ne di carica anche a basse correnti, bassa au-toscarica e ridotta manutenzione; per le batte-rie al piombo è stato allestito un prototipo sigil-lato (senza manutenzione) con ricombinazionedei gas ed elettrolito assorbito in un separatoremicroporoso (Cga); per le alcaline è stata mi-gliorata la struttura degli elettrodi e ridotta laresistenza interna (Sab/Nife);

- effettuazione di prove in laboratorio sottopo-nendo le batterie al piombo disponibili e miglio-rate a sollecitazioni elettriche, termiche e mec-caniche ritenute significative per le nuove ap-plicazioni (Università di Napoli e Bologna,Cesi);

- elaborazione di modelli matematici, sia di tipoelettrico, per simulare il comportamento dellabatteria inserita nei sistemi di utilizzo (Universi-tà di Napoli e Pisa), sia di tipo elettrochimico,per valutare i parametri derivanti dalia strutturainterna ed operare per una sua ottimizzazione(Università di Pisa);

- realizzazione di componenti e sistemi per unamigliore gestione delle batterie nelle varie ap-plicazioni: caricabatterie ad elevato rendimento(Progetti e Fiat Carrelli Elevatori) e sistemi au-tomatici di gestione a microprocessore (Elet-tronica Santemo).

Per i sistemi avanzati le attività hanno riguar-dato soprattutto la batteria sodio-zolfo, concoinvolgimento di competenze interne ed ester-ne all'Enea: il risultato più significativo riguardala messa a punto di processi su scala di labo-ratorio per la realizzazione di componenti (elet-trolita solido ceramico beta-allumina).

Combustibilinon convenzionali e prodottichimico-energetici

L'uso di materiali organici di scarto per soddi-sfare le esigenze energetiche, soprattutto ditipo termico, di utenze a punto fisso (aziendeagricole e zootecniche, cementifici, utenze do-mestiche ecc.) che ha radici storione lontane, èstato fortemente rilanciato a seguito della crisienergetica, con uno sviluppo ed una razionaliz-

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zazione delle varie metodologie e sistemi di uti-lizzo.Negli ultimi tempi è maturato un forte interesseper la conversione di vari tipi di biomasse, an-che diverse dagli scarti, in combustibili sostitu-tivi di alcuni prodotti petroliferi.

L'utilizzo degli scarti ha però stretti legami conproblemi di depurazione e di eliminazione deirifiuti solidi e liquidi, il che contribuisce ad ac-crescere l'articolazione e la complessità delsettore.I criteri adottati dall'Enea per indirizzare le sueattività in tale campo sono stati i seguenti:- sviluppare tecnologie e componenti modernied efficienti per l'utilizzo diretto di scarti agrico-li e scarti di legno per la produzione di calore(caldaie, termocucine);- assicurare una raccolta, la più ampia e siste-matica possibile, dei dati di esercizio dei variimpianti, in particolare impianti per la produzio-ne di biogas tenuto conto della pluralità delleiniziative avviate nel settore in campo naziona-le, al fine di valutare le soluzioni più prometten-ti, provvedendo allo scopo apposita strumenta-zione;

- progettare e realizzare in accordo con parti-colari utenti impianti sperimentali prototipici dicarattere innovativo;

- sviluppare componenti per l'utilizzo del gasprodotto da biomasse per la produzione di elet-tricità;- effettuare studi e progetti per l'utilizzo ottima-le dei rifiuti urbani, attrezzando presso l'Eneaimpianti sperimentali di picola scala e fornendocontributi alla predisposizione della normativanazionale;- avvio di impianti dimostrativi in scala indu-striale con impiego di combustibile a basso va-lore in collaborazione con utenti esterni od altriorganismi interessati.I principali risultati conseguiti nel corso del1985 sono i seguenti:Settore della produzione di biogas:- nell'ambito di una campagna dimostrativacondotta su digestori in scala reale (9 in EmiliaRomagna, 4 in Veneto e 1 in Piemonte, utiliz-zanti diversi substrati e tecnologie, sono statiacquisiti tutti i parametri di funzionamento rile-vabili on-line mediante un sistema messo apunto dall'Enea. In questo modo sono stati de-finiti i parametri ottimali di funzionamento per isingoli substrati, i limiti dell'effetto depurativo,

Digestore anaerobico realizzato dalla società Sesstrumentato dall'Enea.

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la componentistica (compresi i cogeneratori) ibilanci economici ed energetici;

- in relazione allo sviluppo di una tecnologia abasso costo di investimento e di gestione adat-ta per sistemi in parte autocostruibili dagljstessi utenti, sono stati realizzati due prototipiin scala reale di digestori "plug flow", una novi-tà a livello anche internazionale con notevolipossibilità di applicazione nei Paesi in via disviluppo;

- è stato completato un censimento su scalanazionale per l'identificazione e la qualificazio-ne della produzione nazionale; i dati conclusivisono stati ampiamente pubblicizzati. Questostudio ha mostrato come l'Italia si ponga al pri-mo posto in Europa per numero e volume di im-pianti nel settore del biogas da reflui zootecni-ci.

Settore della combustione del legno:

- è stato fornito supporto tecnico finanziario a .laboratori specializzati per la omologazione ecertificazione di dispositivi nazionali per cal-daie a legna e termocucine per usi domestici epartecipando in collaborazione con il Cnr, Cti eUni, alla preparazione di normative che com-prendono anche gli aspetti della sicurezza edella affidabilità dei dispositivi;

- è stato realizzato, in collaborazione con la dit-ta Gadda, un combustore di nuova concezioneper biomasse difficili (lolla di riso, gusci di noc-ciole eca);

- sono stoti sviluppati e provati, in collaborazio-ne con Ses, Tessari, Bes, Stazione Sperimen-tale per i Combustibili, alcuni prototipi di gassi-ficatori a legna e a carbone vegetale di piccolataglia (20-80 kWe) per produzione di energiaelettrica o meccanica adatti ai Paesi in via disviluppo;

- è stato allestito, presso l'Area sperimentalede La Capanna del Centro della Casaccia, uncircuito di prova per la qualificazione dei gassi-ficatori;

- è stato avviato lo studio su gassificatori a let-to fluido sia promuovendo, di concerto insiemecon la Comunità europea, la realizzazione indu-striale di un gassificatore per produzione di gasa medio potere calorifico, sia installando pres-so l'area sperimentale de La Capanna un gas-sificatore sperimentale per biomasse polveru-lente.

Prodotti chimico-energetici

Nell'ambito della collaborazione con alcuneAmministrazioni dello Stato, in particolare con iMinisteri agricoltura e industria, è stato redattoun Rapporto dettagliato sulla potenzialità di im-piego dell'alcool come carburante.

L'Enea ha partecipato alla Commissione del-l'Ente regionale di sviluppo agricolo della Pu-glia per sovraintendere alla realizzazione di unimpianto pilota per la produzione di etanolo dacellulosa; l'impianto realizzato dalla Hydrocell,è ih fase di collaudo.

Sono state poi messe a punto, su scala di labo-ratorio e in massima parte attraverso azioni delPiano finalizzato energetica-2 gestite dall'E-nea, tecnologie innovative di fermentazione al-coolica in continuo mediante lieviti immobilizza-ti in matrici polirneriche, di selezione di microor-ganismi con migliorate prestazioni fermentati-ve, ed inoltre lo studio di modelli cinetici di idro-lisi enzimatica.

È stato infine elaborato uno schema di proces-so per la desolforazione biochimica del carbo-ne del Sulcis e curata la progettazione e co-struzione di un impianto sperimentale di piccolataglia (1 kg/h di carbone) in collaborazione conle ditte Amet e Olsa.

Studi esplorativi

- È stato effettuato un censimento delle bio-masse di origine residuale effettivamente di-sponibili per scopi energetici ed è stato com-pletato uno studio di fattibilità sulla possibilitàdi impiegare superfici da uno a 2 milioni di etta-ri di territori agricoli abbandonati, mediante lacoltivazione di piante adatte ad usi industriali(piante amidacee e alcoligene, piante oleagino-se);

- è stato preparato un Rapporto sull'impattoambientale dei prodoti della combustione di mi-scele benzina/alcool;

- è stato predisposto un modello per la valuta-zione della convenienza della produzione pervia biotecnologica di alcuni prodotti energeticie/o industriali attualmente ottenuti per via pe-trolchimiCc.;

- è stato effettuato uno studio sul processo difermentazione acidogenica per la produzione dicomposti chimici ad alto valore aggiunto damaterie prime di scarto.

Interventi a supportodi organizzazioni nazionalied internazionali

Nel campo del risparmio energetico e delleenergie alternative l'Enea ha svolto un ampio earticolato ruolo di supporto alla Amministrazio-ne dello Stato (Ministero dell'industria, Ministe-

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ro degli affari esteri, Ministero dell'agricoltura eforeste, Ministero dei lavori pubblici) ed alleAmministrazioni locali (Regioni e Comuni).

A parte le azioni specifiche condotte nell'ambi-to della legge 308/82 sono da ricordare le se-guenti attività:- partecipazione con esperti tecnici ai diversigruppi di lavoro per la normativa del Cer del Mi-nistero dei lavori pubblici. Sono state inoltre ef-fettuate valutazìoni sui sistemi di raccolta datiper edifici sperimentali del Cer, redigendo alloscopo un manuale per la strumentazione degliedifici dimostrativi;- supporto al Ministero industria, commercio edartigianato con propri esperti su temi di norma-tiva, di valutazione di proposte di invenzioni ebrevetti, di valutazione di specifici temi energe-tici (es. progetto Rossi per produzione di idro-carburi da rifiuti);

- consulenza nei confronti di Comuni su varitemi di natura energetica (rifiuti urbani, ediliziascolastica);- supporto al Ministero della pubblica istruzio-ne sui problemi del risanamento e del condizio-namento di edifici adibiti a museo (Brera, Galle-ria Borghese).

L'Enea ha svolto un ruolo attivo anche nei con-fronti della Comunità europea partecipando alleCommissioni per la selezione dei progetti da fi-nanziare (circa 40 l'anno) nell'ambito dei fondicomunitari e dando assistenza agli operatorinazionali nella formulazione delle istruttorie deiprogetti stessi.L'Enea ha stabilito rapporti ed attuato collabo-razioni con gli altri organismi di ricerca e disupporto allo sviluppo; devono in particolareessere menzionati il Cnr, con il quale si è gesti-to in comune il Pfe-2 e l'Imi con il quale è statointrattenuta una collaborazione per l'elabora-zione delle istruttorie dei progetti per i finanzia-menti agevolati e per coordinare le rispettiveazioni promozionali.

Tra le azioni di collaborazione sistematica sta-bilita con organizzazioni interne deve essere inparticolare ricordata quella con gli Istituti dicredito, Banca nazionale del lavoro e Banco diRoma, con le Associazioni della piccola e me-dia industria della Confindustria e della Confa-pi, e con altre Associazioni quali l'Anaoil e l'U-napace.Le collaborazioni citate sono state attuate siain rapporto a specifiche leggi dello Stato, sia adapposite convenzioni stipulate dall'Enea di vol-ta in volta con i soggetti interessati.I principali risultati conseguiti nel 1985 sono iseguenti:Nell'ambito della legge 308/82 è stata fornitaassistenza ai diversi Ministeri (Ministero indu-stria, commercio ed artigianato, Ministero deilavori pubblici, Ministero agricoltura e foreste)nell'esecuzione delle istruttorie tecnico-econo-miche dei progetti presentati in relazione agliarticoli gestiti dal Ministero industria, commer-cio ed artigianato (in particolare per gli articoli10 e 11 esperti Enea hanno ufficialmente par-tecipato ai Comitati di valutazione istituiti dalMinistero) e nella preparazione dei decreti diapplicazione per la concessione dei contributi.

È stato assicurato inoltre un supporto tecnico emetodologico alle Regioni nel loro nuovo ruolodi gestione dell'incentivazione più capillare perinvestimenti negli edifici (art. 6), nell'industria enell'agricoltura (art. 8 e 12).In particolare è stata migliorata la metodologiadi analisi tecnico-economica delle domande dicontributi. Tale metodologia è stata già adotta-ta da 18 Regioni e attraverso di essa sono sta-te effettuate istruttorie relative a 41.000 do-mande di contributi per un totale di 650 miliardidi lire.

Nell'ambito della collaborazione con il Ministe-ro affari esteri a favore dei Paesi in via di svi-luppo è stata effettuata la valutazione di unprogetto, relativo alla realizzazione di un Cen-tro per il risparmio energetico in Senegal.

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ATTIVITÀ SVOLTA NEL 1986

Uso razionale dell'energia

Settore industriale

II Dipartimento ha operato in questo settore at-traverso interventi diretti di ricerca, sviluppo epromozione industriale, diffusione dei risultatiottenuti ed azioni di sviluppo concordate conoperatori esterni, al fine di ottenere un rispar-mio negli usi finali dell'energia nel settore indu-striale.

Oltre alla riduzione quantitativa dei consumi gliinterventi hanno riguardato l'uso razionale del-l'energia nella sua più ampia accezione, com-prendendo tutti gli aspetti che concorrono adeterminarlo, quali l'innovazione di sistemi,processi e componenti, l'impatto ambientale, ladisponibilità dei vettori energetici, l'uso razio-nale delle materie prime, il riciclo degli scarti diproduzione, l'integrazione territoriale delle varieattività produttive.

Tra le attività riguardanti i componenti e sistemiper l'uso razionale dell'energia i principali risul-tati sono stati ottenuti nel campo della cogene-razione, nel quale è in via di completamento ilquadro tecnico, economico, organizzativo enormativo che caratterizza, anche da un puntodi vista evolutivo, lo stato della tecnologia alfine di promuovere il mercato.

Nel campo dello scambio termico l'attività ha ri-guardato principalmente l'utilizzo dei risultatiottenuti negli anni precedenti ed in particolaregli scambiatori di calore a letto fluido e conpost-combustione catalitica dei gas di scaricoper il recupero termico da fluidi sporchi e corro-sivi. Importanti risultati sono stati infine rag-giunti nel campo delle tecnologie di combustio-ne e dell'automazione di processo, in cui l'atti-vità è stata avviata recentemente.

Nel campo della cogenerazione:

- è stato realizzato un impianto dimostrativodell'applicabilità della cogenerazione nel setto-re dei laterizi, basato su un motore a combu-stione intema alimentato a metano da 400 kWe(Ccpl-Unido);

- sono stati realizzati due impianti dimostratividi cogenerazione a ciclo Rankine a fluido orga-nico nel settore ceramico, uno da 40 kWe eduno da 100 kWe (Turboden);

- è stata conclusa un'attività di valutazione del

funzionamento e della gestione di un gruppo dicogenerazione con motori diesel da 200 kWeinserito nella rete di riscaldamento urbano e didistribuzione dell'energia elettrica della città diBrescia (Asm-Brescia);

- è stato qualificato un gruppo di cogenerazio-ne con motore diesel da 64 kWe, dotato di re-cuperatore autopulenle per la produzione di va-pore da utilizzare nel processo tessile tintorio(Tenci-Es);

- è stato sviluppato un progetto di massima peruna nuova centrale termica per il Centro dellaCasaccia, comprendente un impianto di coge-nerazione con turbine a gas (di circa 1 M'Ve)collegate ad una caldaia per la produzione divapore (sia a recupero semplice che con post-combustione di gas di scarico) (Srs);

- é stato realizzato il prototipo di un nuovo si-stema di regolazione e controllo del funziona-mento dei gruppi di cogenerazione Totem (da15kWe) (Biklim);

- sono state studiate le possibilità di interventoper la riduzione delle emissioni nocive, con par-ticolare riferimento agli NOX, da motori alterna-tivi a combustione ad accensione comandata(Biklim);

- è stato realizzato ed installato presso lo sta-bilimento di Stura della Fiat-Ttg un prototipo diturbine a gas e combustione esterna da 150kWe (Fiat-Ttg).

Nel campo delle Tecnologie di combustione:

- è stato qualificato sperimentalmente il com-portamento di alcuni tipi di bruciatori, fra quellipiù frequentemente impiegati in forni di cottura,alimentati con aria secondaria a temperaturaelevata per verificare le possibilità di preriscal-damento o di recupero del fluido comburentesu impianti esistenti (Stc);

- sono state verificate sperimentalmente lepossibilità di utilizzo, diretto e indiretto, di com-bustibili non convenzionali (materiali di scartoda altri processi) nel processo di cottura nelsettore dei laterizi (Unieco).

Nel campo óeW Automazione di processo:

- sono state avviate attività esplorative tenden-ti a valutare le possibilità di penetrazione delletecnologie d'automazione nei processi indu-striali;

- è stato effettuato sperimentalmente il bilancioenergetico di una fornace di laterizi, in cui è incorso l'installazione di un sistema d'automazio-ne, per valutare l'impatto energetico dell'intro-duzione dell'automazione di processo nel set-tore dei laterizi (Tini);

- è stata svolta un'indagine preliminare tenden-te a valutare le possibilità di applicazione di

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tecnologie di automazione e controllo di pro-cesso nella fabbricazione di alcuni prodotti ce-ramici (Cise).

Nei corso del 1986 l'Enea ha proseguito leazioni intraprese negli anni precedenti nei set-tori tessile, ceramico e laterizi ed ha avviato at-tività anche nei settori siderurgico, vetrario edella calce.

* Settore siderurgico:

- sono stati individuati due temi di intervento,quali la laminazione diretta e la tempra diretta,entrambi tesi ad una ottimizzazione dei flussienergetici nel ciclo produttivo;

- sono stati effettuati studi di fattibilità riguardoun impianto dimostrativo di tempra diretta, pre-liminare alla realizzazione dello stesso, in col-laborazione con il Csm.

* Settore vetro:

- l'attività è stata accentrata nel comparto delvetro artistico con l'individuazione di attività f i-nalizzate all'ottimizzazione del ciclo delle mate-rie prime ed all'introduzione di nuovi forni fusorinel ciclo produttivo, Sono stati creati inoltre ipresupposti per interventi anche nel compartodel vetro industriale (cavo e piano), avendocome poli di riferimento per gli interventi Mura-no ed Empoli.

* Settore laterizi:

- le attività sono state rivolte alla diffusione deirisultati ottenuti delle azioni svolte negli anniprecedenti; inoltre sono state valutate possibi-lità di innovazione di cicli produttivi basati sullacottura ed essicazione rapida (Unieco/Tecno-chimica).

* Settore calce:

- sono state svolte indagini atte a verificare lepossibilità di utilizzo di combustibili alternativi;è stata individuata la possibilità di usare residuipagliosi in un processo di cottura della calce.

* Settore tessile:

- sono state approfondite le conoscenze dellemodalità di utilizzo dell'energia e sono state in-dividuate e qualificate alcune tecnologie perl'ottimizzazione energetica dei processi;

- sono stati acquisiti dati sperimentali sull'uti-lizzo dell'energia elettrica nelle motorizzazioni

delle macchine operatrici dell'industria tessilelaniera; sono state identificate le attuali carat-teristiche dell'utilizzo elettrico, definiti i consu-mi specifici ed individuate le linee di svilupponecessarie per un migliore utilizzo (Cireb-Biella);- sono stati raccolti dati sulle caratteristiche diassorbimento energetico degli organi rotanti dimacchine per l'industria tessile (Università diFirenze);

- sono state individuate soluzioni ottimali e in-novative per gli apparecchi di asciugatura ditessuti (Università di Firenze);

- sono stati rilevati dati sperimentali e qualifi-cati impianti di recupero calore da fumane pro-dotte nei reparti di tintoria e rifinizione di unaindustria tessile (Tecnotessile);

- sono stati raccolti dati sulla caratterizzazioneenergetica, dal punto di vista impiantistico, delsottosettore Lavorazioni Tessili Diverse (Tec-notessile);

- sono stati rilevati dati sperimentali ed è statacondotta la qualificazione di un impianto per ilrecupero di calore da fumi di combustione dimetano, destinato al preriscaldamento di acquaper lavaggio di materiale tessile (Tecnotessile);

- è stato condotto uno studio della organizza-zione tecnica ed economica di una struttura diservizio locale a supporto del risparmio energe-tico nell'area tessile pratese; è stata formata lastruttura e sono state condotte le prime espe-rienze di intervento (Tpa);- sono stati acquisiti dati sperimentali per laqualificazione di un impianto di trattamento conozono di acque di scarico da una tintoria tessi-le, per il riciclo dell'acqua nel processo (Tecno-tessile).

* Settore ceramico:

- è stata rivolta particolare attenzione all'inno-vazione tecnologica e di processo. Nell'ambitodel contratto di associazione Enea-Centro Ce-ramico di Bologna relativamente alla qualifica-zione di un impianto sperimentale prototipicoper la macinazione ad umido in continuo, allarealizzazione di un intervento dimostrativo di ri-strutturazione elettrica di un'industria del com-prensorio di Sassuolo ed alla realizzazione diun impianto prototipico per il riutilizzo dei fan-ghi industriali, sono stati raggiunti i vari risultatifra i quali:

- avviamento di un impianto dì macinazione adumido in continuo;

- raccolta dati sui consumi elettrici e sulla pro-duzione di fanghi nel comprensorio;- caratterizzazione delle materie prime e dellemiscele di fanghi;

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- effettuazione di una raccolta di dati di funzio-namento e monitoraggio energetico totale di treforni a rulli per la produzione di piastrelle in mo-nocottura rapida;

- effettuazione di una classificazione dei pro-dotti ed analisi della tecnologia di fabbricazionedei prodotti ceramici per sanitari, corredata dadati sperimentali di consumo energetico (cen-tro ceramico Civita Castellana).

ce sul quale è depositato un composto a basedi platino.

Sono state condotte prove al banco su motoriper trazione in collaborazione con l'AziendaTrasporti di Torino, che hanno evidenziato unariduzione della fumosità del 70% ed una rapidacaduta dell'ossido di zolfo e dell'ossido di car-bonio (tra il 50 e il 70%).

Settore residenziale e servizi

Sono state iniziate attività riguardanti il settoredella riqualificazione edilizia e dell'utilizzo dinuovi materiali e componenti per la prefabbri-cazione ed è stato predisposto uno studio suibacini di risparmio energetico nel settore deiservizi.

Sono state svolte attività di promozione delladomanda (es. impianto dimostrativo presso"Croce del Biacco" - Bologna) e dell'offerta nelcampo dei componenti avanzati per riscalda-mento e acqua sanitaria (es. servizio di prova equalificazione prototipi innovativi presso il Cen-tro Prove Italgas di Asti ecc).

È stato completato uno studio, di collaborazio-ne con altri Enti Pubblici, per il confronto eco-nomico-energetico, relativo a un quartiere diTorino, tra teleriscaldamento con cogenerazio-ne e sistema di riscaldamento convenzionalecon impianti alimentati a gas naturale o a gaso-lio.

È stato effettuato il monitoraggio, l'elaborazio-ne e la valutazione dati raccolti su edifici speri-mentali residenziali e del terziario, riguardanti ilconfort ambientale, i consumi energetici e irendimenti di impiantì sia convenzionali, sia so-larizzati. È stato infine realizzato il monitoraggioe l'elaborazione dati raccolti nel funzionamentoprolungato di impianti solari installati presso ilCentro della Casaccia e presso strutture spor-tive esterne.

Settore dei mezzi di trasporto

L'attività del Dipartimento nel settore trasportiè stata sviluppata recentemente. Come ricadu-ta di attività già svolte all'interno, è stata co-munque eseguita la prova al banco motori diuna Marmitta Catalitica frutto di una serie di ri-cerche svolte dall'Enea per ridurrre il particola-to nei fumi dei motori diesel usati per cogene-razione. Tale particolato essendo costituito perlo più da prodotti incombusti ha permesso losviluppo di un programma di ricerca sulle so-stanze più opportune per un sistema di ossida-zione catalitica che ha ottenuto come risultato(brevetto Enea) un materassino di fibra di sili-

Settore agricoltura

Nel corso del 1986 sono state ulteriormenteapprofondite le competenze nei due compartiprioritarii trasformazione post-raccolta dei pro-dotti agricoli e trattamento a basso consumoenergetico delle acque di vegetazione dei fran-toi oleari, attraverso varie attività, quali:

- progettazione, analisi di funzionamento e rea-lizzazione di un componente modulare dell'im-pianto di essicazione a convenzione naturale(Enea-Cip);

- progettazione, analisi di funzionamento, co-struzione di un prototipo e sperimentazione diuna tettoia solare ed a recupero energetico perla cura del tabacco Bright (Istituto Sperimenta-le per il Tabacco);

- progettazione ed analisi di funzionamento diessiccatoi refrigeranti dei cereali in piccola egrande taglia (Consorzio dei Produttori di Viter-bo);

- completamento della sperimentazione sull'es-siccazione di cereali e fieno in balle (Istituto diMiglioramento Vegetale "Bondini");

- sperimentazione per il pretrattamento delleacque di vegetazione con tecniche di ultrafiltra-zione presso l'Oleificio Cooperativo di Vetralla ;

- definizione delle specifiche di prova ed avviodella sperimentazione di biodegrabilità dei per-meati di acque di vegetazione con tecniche diultrafiltrazione (Enea-Enichem).

Teleriscaldamento

Nel corso del 1986 il Progetto Teleriscalda-mento ha ulteriormente approfondito le compe-tenze relative alle tecnologie e all'utenza otte-nendo i seguenti risultati:

- esecuzione di uno studio, in collaborazionecon diversi Enti, sulla metodologia per il con-fronto economico ed energetico tra i sistemi diriscaldamento urbano. Si tratta di un confrontotra teleriscaldamento, metanizzazione e situa-zione esistente, che costituisce un contributo

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necessario ad una decisione di investimentoormai prossima da parte del Comune di Torino;- sono stati avviati due Gruppi di Lavoro, in col-laborazione tra diversi Enti e Comune di Roma,sui problemi energetici della città di Roma, ed èstato effettuato uno studio sulle differenti tec-nologie di risparmio energetico per interventinelle tipologie abitative della IX e X Circoscri-zione di Roma;

- esecuzione di uno studio di prefattibilità perl'utilizzo di fonti di energia presenti sul territorionella località Bastardo del Comune di Gianodell'Umbria. Questo studio si inquadra in unainiziativa che punta ad accoppiare nei piccolicentri l'impiego della cogenerazione e l'utilizzodelle biomasse;

- esecuzione di uno studio su gli aspetti occu-pazionali del risparmio energetico in collabora-zione con Ismeri.

Fonti energetiche rinnovabili

Sistemi fotovoltaici

La conversione fotovoltaica dell'energia solarein elettricità, assunta nel IV Piano Quinquenna-le dell'Enea come scelta prioritaria per l'Italianel campo delle fonti rinnovabili di energia, ap-pare oggi pienamente giustificata e da confer-mare per il futuro. I due motivi fondamentali chehanno dato luogo a questa scelta sono l'eleva-to potenziale innovativo che permette di preve-dere grandi riduzioni di costi e l'esistenza di unvasto mercato intermedio (applicazioni specifi-che già attualmente competitive) che permetteuna crescita graduale ed equilibrata della pro-duzione.

Nel corso del 1986 sono proseguite o sonostate avviate le attività derivanti da contratti dipromozione industriale con le industrie fotovol-taiche nazionali (Ansaldo, Pragma, Helios Te-chnology) per conseguire:

- lo sviluppo delle tecnologie di fabbricazionedelle celle e dei moduli;

- l'automazione dei processi produttivi;

- lo sviluppo di una nuova tecnica di formazio-ne della giunzione mediante impiantazione ioni-ca (Helios Technology).

Nella linea di azioni tendenti all'ottenimento diun prodotto di migliori caratteristiche a costi diproduzione ridotti, sono stati raggiunti alcuniprincipali risultati parziali.

Presso Ansaldo - Nell'ambito delle attività perl'ottimizzazione delle tecnologie di produzione

dei moduli fotovoltaici è stato completato il pro-cesso di metallizzazione serigrafica dei contattisul lato p ed n della cella ed è stato messo apunto il processo di deposizione in continuadello strato antiriflettente.

Inoltre, è stato realizzato un nuovo processo -attacco basico - per il trattamento superficialedel silicio policristallino.

Per quanto riguarda le linee di produzione deimoduli fotovoltaici, sono stati realizzati il con-trollo e la selezione automatica delle celle inclassi omogenee; sono state progettate le ap-parecchiature per la movimentazione delle cel-ie ed il loro assemblaggio in stringhe e per l'au-tomazione delle operazioni di sigillatura delmodulo.

I risultati ottenuti nel 1986 con l'Ansaldo, han-no consentito sia in termini di aumento dell'effi-cienza delle celle, sia in termini di riduzionedella manodopera impiegata nel processo difabbricaziors, una riduzione del costo del mo-dulo di circa il 20%.

Presso la Pragma - Nell'ambito delle attività perlo sviluppo di silicio poiicristallino di grado so-lare è stato costruito e collaudato un impiantoindustriale da 50 t/anno per la produzione di si-licio metallurgico a basso contenuto di impu-rezze mediante carboriduzione di quarziti; èstato messo a punto il relativo processo. Inoltresono stati messi a punto i processi e gli im-pianti per la purificazione del silicio metallurgi-co mediante cristallizzazione e per la produzio-ne di lingotti policristallini a grossi grani colon-nari orientati.

Per quanto riguarda lo sviluppo delle tecnolo-gie e dei processi di fabbricazione di celle emoduli fotovoltaici, il processo di fabbricazio-ne è stato migliorato sostituendo nella linea diproduzione alcuni processi poco efficienti oobsoleti - dep-óizione dello strato antiriflesso,isolamento della giunzione, contattatura ohmi-ca - con processi innovativi di testurizzazione,di plasma etching e di deposizione dei contattimediante paste serigrafiche a base alluminio.Inoltre, è cominciato il lavoro di ottimizzazionedel processo di formazione della giunzione edelle tecniche di caratterizzazione delle cellee dei moduli, sono poi stati messi a punto ecollaudati gli apparecchi per la movimentazio-ne automatica delle celle sulla linea di produ-zione.

Presso la Helios Technology - Nell'ambito delleattività per la dimostrazione della fattibilità suscala industriale di un processo di fabbricazio-ne di moduli fotovoltaici basato sulla tecnicadell'impianto ionico, è stato sperimentato e

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messo a punto il processo di fabbricazionedella giunzione; con tale processo sono statifabbricati 10 moduli che hanno mostrato effi-cienza media di 8,6°'> corrispondente a un'effi-cienza di cella di 11,5%. Con la stessa tecni-ca, sono state realizzate anche celle a giun-zione sottile, con efficienza, misurata dallaHelios, maggiori del 13%. Per la produzione suscala industriale di tali celle, devono essereancora sviluppati gli opportuni processi dicontattatura ohmica.

Oltre alle attività ed azioni condotte con le in-dustrie fotovoltaiche nazionali sono stati otte-nuti i seguenti risultati:

- contratto di ricerca con la Oee (Divisione Fo-tovultaica) e con il Cise per la realizzazione dicelle a film sottile di GaAs ottenute per omoe-pitassia da fase vapore su substrati riutilizza-bili;

- contratto di ricerca con la Cee (Divisione Fo-tovoltaica), con l'Università di Roma e con l'A-gip per la realizzazione di leghe a piccola gapper celle solari a base di silicio amorfo;

- sviluppo del programma di miglioramentodell'efficienza delle celle al silicio cristallino;sono stati preparati prototipi di celle al siliciomonocristallino con giunzione n-p ottenuta perdiffusione di Poc13 in tubo aperto; sono statemesse a punto le più importanti tecniche dicaratterizzazione delle celle. Infine sono statielaborati modelli ed algoritmi per la simulazio-ne e la valutazione delle caratteristiche di cel-le con confinamento ottico ed elettrico;

- avvio del programma per lo sviluppo di cellead arseniuro di gallio mediante tecnica di epi-tassia da fase liquida; sono state preparatecelle monocristalline con efficienza di conver-sione del 20%. É stato progettato un impiantodi deposizione di GaAs mediante pirolisi dicomposti metallo-organici e sono stati acqui-siti i principali componenti dell'impianto;

- contratto di associazione con l'Associazionetemporanea di impresa Cesen-Lowara per losviluppo di elettropompe sommerse (0,5 e 1kW) con motore in continua, senza spazzole ead alto rendimento. Sono stati progettati alcunielementi del motore (pacco statorico, magnetepermanente, indotto), il blocco di alimentazionee la rete logica di comando; inoltre sono stateindividuate le specifiche della girante da utiliz-zare nelle due elettropompe;

- contratto di associazione con Alsette per larealizzazione di tre impianti modulari fotovoltai-ci trasportabili da 1,2 kW. I principali risultaticonseguiti comprendono la progettazione delcontenitore che ospita l'impianto e delle strut-ture di sostegno dei moduli, la progettazione ela realizzazione dei controlli elettronici per ilfunzionamento automatico del sistema e la rea-

lizzazione dei moduli fotovoltaici ad alta effi-cienza e basso peso adatti alla applicazionespecifica;

- contratto di associazione con Agip per il pro-getto Acqua per i nomadi; è stato terminato lostudio di fattibilità per la realizzazione in Soma-lia (Basso Giuba) di un sistema di stazioni per ilpompaggio dell'acqua ad alimentazione foto-voltaica;

- realizzazione del progetto "Ktec" per l'instal-lazione in Kenia di impianti fotovoltaico, solaretermico ed eolico; i primi due sono stati anchecollaudati con successo.

Delphos

II principale risultato conseguito nell'ambitodelle attività fotovoltaiche consiste nel comple-tamento della costruzione del campo fotovoltai-co e nell'inizio dell'operazione sperimentaledella prima sezione dell'impianto Delphos, peruna potenza di circa 300 kW di picco. L'impian-to è stato collegato per la prima volta in paral-lelo alla rete elettrica il giorno 22 agosto ed èstato ufficialmente inaugurato il 13 dicembre. Èstato progettato e realizzato un sistema per laraccolta e la presentazione dei dati di funziona-mento dell'impianto ed è stata inoltre comple-tata l'installazione ed il collaudo del sistema diaccumulo elettrico, che sarà utilizzato nel corsodel 1987 per la simulazione del funzionamentoin utenza isolata.

Sistemi Eolici

Le attività relative allo sfruttamento dell'ener-gia eolica in Italia hanno subito nel corso del-l'ultimo quinquennio un'evoluzione positiva,dovuta a una rivalutazione del potenziale eoli-co nazionale, al promettente sviluppo del set-tore a livello internazionale e alla prospettivadi un mercato estero interessante, particolar-mente nell'area mediterranea. Nel corso del1986 gli interventi promozionali, tendenti a so-stenere lo sviluppo dell'industria eolica nazio-nale hanno prodotto significativi risultati nelcampo delle macchine di piccola, media egrande taglia.

Piccola taglia

Sono state ultimate le attività con Fiat-Ttg rela-tive alla realizzazione di un aereogeneratore adasse orizzontale tripala da 3 kW per utenzeisolate nel sito di Stella (Savona).

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Aerogeneratore Medit: montaggio della navicella

Presso il Centro della Casaccia è stata ultima-ta la campagna di prova dell'aerogeneratoremonopala Mp5 da 3,5 kW della Riva Calzoniche ha consentito di sperimentare e qualificarela macchina con la determinazione della curvadi potenza. È stato inoltre installato un aereo-generatore di 15 kW a 5 pale (Celotti), con ini-zio delle prime prove di funzionamento e moni-toraggio. Sempre presso il Centro della Casac-cia è stata ultimata l'installazione e sono co-minciate le prove di funzionamento di un im-pianto eolico per il pompaggio dell'acqua me-diante trasmissione elettrica e sono continuatele prove dell'aereogeneratore Salmini da 150W per carica batterie.

Nell'ambito delle azioni finalizzate alla realiz-zazione di una stazione di prova aeromotorisono stati contattati diversi Enti locali (Regio-ni: Sardegna e Puglia, Comuni: Civitavecchia,S. Giusta e Orbetello) per l'acquisizione di una

area di estensione di 5-10 ettari. E stato ulti-mato il conferimento di un incarico alla Stazio-ne Astronomica di Cagliari, relativo all'acquisi-zione di dati anemometrici negli anni1985-1986 per individuare siti idonei alla in-stallazione di aeromotori in Sardegna (S. Te-resa di Gallura, Macomer, Calasetta, CapoSperone, S. Giusta, Bruncu Spina, Monti eCapo Terra). In ambito Pfe2 sono state con-cluse le attività inerenti lo sviluppo di un ae-reogeneratore da 3 kW ad asse verticale. Infi-ne sono continuate le attività nell'ambito dellacollaborazione con Conphoebus, finalizzatoalla determinazione delle risorse eoliche nellaRegione Sicilia, mediante l'applicazione di unmodello eolico modificato^

Nell'ambito delle attività in favore dei Paesi invia di sviluppo sono state effettuate azioni diconsulenza tecnico-economica riguardo il pro-getto Cina, in collaborazione con industrie na-zionali ed Enel e di valutazione di proposte diattività eoliche in Somalia ed Etiopia.

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Media taglia

- Aereogeneratore Medii Sono proseguite le at-tività riguardanti la realizzazione dell'aereoge-neratore Medit da 225 kW, nell'ambito del con-tratto Enea-Aerìtalia. Terminati i lavori sul sito ela realizzazione della macchina essa è statadefinitivamente installata nel sito di Alta Nurra(Sassari) all'inizio del mese di ottobre, per leverifiche funzionali.

- Aereogeneratore prototipo monopala da 200kW. È stato perfezionato l'accordo di collabora-zione tra Riva Calzoni e Mbb ed è stato stipula-to il contratto Enea-Riva Calzoni per la realiz-zazione della macchina prototipo e il supportofinanziario alle macchine preserie.

È stato inoltre approvato il piano operativo delcontratto e insediato il Comitato di Gestione Uni-ficato che prevede la partecipazione oltre adEnea e Riva Calzoni anche di Aeritalia ed Enel.

Grande taglia

Dopo l'esecuzione dell'analisi progettuale, sucontratto Enea/Enel, da parte Aeritalia per con-to del Consorzio per il Progetto Gamma, e dopol'approvazione della delibera relativa da partedel Consiglio di Amministrazione dell'Enea, èstato perfezionato e stipulato il contratto con ilConsorzio Aeritalia-Fiat Aviazione rappresen-tato in qualità di capo-commessa da Aeritaliaper la realizzazione di tre aerogeneratori da 1,5MW ciascuno. È stato costituito ed è entrato infunzione il Comitato di Gestione Unificato(Enea - Riva Calzoni - Aeritalia - Fiat - Enel).Parallelamente sono iniziate le procedure auto-rizzative da parte dell'Enel per il contratto difornitura da parte di Aeritalia/Consorzio delletre macchine di grande taglia.Circa le attività relative allo sviluppo della tec-nologia delle pale per gli aereogeneratori digrande taglia, è stata avviata la valutazionedella proposta Aeritalia di acquisire in Italia latecnologia "filament winding" della HamiltonStandard (Usa).

Sistemi energetici avanzati

Celle a combustibile

Nel settore delle celle a combustibile sono con-tinuate nel 1936 le attività sperimentali in corsonell'ambito del Pfe2 ed è stato definito ed av-viato in maniera operativa un programma orga-nico di intervento a livello nazionale per lo svi-luppo della tecnologia, nelle varie linee di attivi-tà nelle quali il programma è articolato.

• Celle ad acido fosforico. Per la linea relativaalla realizzazione di un impianto dimostrativo dipotenza compresa tra 200 kW e 1 MW è statoavviato, in collaborazione con Ansaldo Ricer-che e con un parziale finanziamento della Cee,uno studio di fattibilità con l'obiettivo di acqui-sire gli elementi tecnico-economici per la pro-gettazione e realizzazione dell'impianto stessopresso un utente già individuato (AziendaEnergetica Municipale di Milano).

Per la linea di realizzazione e sperimentazionedi generatori da 1 a 5 kW per usi campali è infase di avanzata definizione una ConvenzioneEnea-Ministero, che ha stanziato 5 miliardi perquesto programma, che affiderà all'Enea ilcompito di realizzare tali generatori in collabo-razione con l'industria nazionale (Ansaldo Ri-cerche e Otb Partecipazioni); l'Enea da partesua ha avviato alcune attività di ricerca a sup-porto del programma, centrate soprattutto sullosviluppo della parte elettrochimica del sistemae ha contratti in questo campo con l'IstitutoTrasformazione e Accumulo dell'Energia delCnr, l'Ansaldo Ricerche e il Cise.

Per la linea relativa alla sperimentazione, pres-so i laboratori Enea e presso utenze reali, diimpianti da 25-50 kW è in via di definizione ilprogramma da svolgere e sta per essere avvia-ta una collaborazione con Acoser di Bologna econ Kinetica Technology International per lasperimentazione di un impianto da 25 kW nel-l'ambito di un programma parzialmente finan-ziato dalla Cee.

• Ce//e a carbonati fusi. Obiettivo generale del pro-gramma italiano in questo settore è quello di svi-luppare la tecnologia della cella nell'ambito di unaccordo internazionale di collaborazione, puntan-do alla realizzazione di un impianto sperimentaleda circa 50 kW per i primi anni novanta. In attesadella definizione e dell'avvio operativo di tale ac-cordo, previsti per la fine del 1987, sono conti-nuate le attività sperimentali già in corso nell'am-bito del Pfe2 e sono state avviate alcune attività,parzialmente finanziate dalla Cee, con l'obiettivodì far crescere competenze su materiali e compo-nenti, essenziali per interiorizzare le conoscenzedal partner straniero.I principali risultati raggiunti nel 1986 sono:- studio e messa a punto di tecnologie indu-strializzabili (tape casting) per la realizzazionedei componenti della cella (elettrodi, matricielettrolitiche); realizzazione di catodi in ossidodi nichel litiato e messi a punto materiali e rive-stimenti anticorrosivi per i componenti nonelettrodici (Ansaldo);

- selezione dei materiali resistenti alla corrosionein carbonati fusi (Politecnico di Milano) e cataliz-zatori e supporti catalitici per reforming del meta-no entro la cella (Università di Messina); realizza-zione di una cella per la caratterizzazione elettro-chimica dei materiali elettrodici (Cise).

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Le attività sperimentali proseguono in paralleloalia realizzazione presso il Centro della Casac-cia di un laboratorio di elettrochimica che dovràavere modo di essere un centro di riferimentoper tutto il programma svolto a livello nazionale.

• Celle ad ossidi solidi. Sono proseguite nell'am-bito del Pfe2 le attività sperimentali sui mate-riali e le tecniche di fabbricazione dei compo-nenti; strati sottili in ossido di zirconio stabiliz-zato sono stati realizzati mediante tecniche di"sputtering" e "plasma spray" e successiva-mente caratterizzati.

Accumulo elettrico

Nell'ambito dell'accumulo elettrico sono prose-guite le attività precedentemente avviate nel-l'ambito del Pfe2 e sono state individuate le li-nee guida del programma di intervento e le atti-vità che saranno avviate nel 1987.

• Batterie tradizionali con contenuti innovativi. Iprincipali risultati ottenuti sono:

- costruzione e prova di prototipi di accumulatorial piombo per trazione elettrica con griglie negati-ve in rame ed a ricircolo dell'elettrolita (MagnetiMarelli), con griglie positive tubolari e caratteristi-che dimensionali diverse (Fiamm); l'Elettrochimi-ca Ginatta ha allestito tre prototipi di accumulato-ri (due cilindrici e uno prismatico) con elettrodibipolari (densità di energia 45 Wh/kg);

- sono stati realizzati e provati alcuni prototipidi accumulatori al piombo del tipo sigillato sen-za manutenzione per usi stazionari (tra cui l'im-piego in impianti fotovoltaici ed eolici), con ri-combinazione di gas, elettrolita assorbito ed aridotta resistenza interna (Cga, Fiamm);

- è stata valutata sperimentalmente l'influenzadi additivi sul rendimento di accumulatori al ni-chel-cadmio per impianti fotovoltaici (Sab-Nife). Sono stati inoltre studiati sperimental-mente gli elettrodi al ferro (Sab-Nife) che insie-me ad elettrodi al nichel, realizzati all'Universitàdi Modena, dovrebbero consentire l'acquisizio-ne delle tecnologie necessarie alla realizzazio-ne di batterie nichel-ferro di capacità aumenta-re e di maggiore vita;

- sono stati realizzati, e validati con prove di la-boratorio, modelli matematici di accumulatore alpiombo durante la scarica ed è stata determinatal'influenza delle modalità di carica e la profonditàdi scarica sulle prestazioni di tali accumulatori(Università di Napoli e Bologna, Cesi);

- sono stati infine realizzate e sono in corso leprove in laboratorio e sul campo di prototipi dicarica batteria ad elevato rendimento che uti-lizzano un sensore amperorametrico per la mi-sura dello stato di carica (Fiat Carrelli Elevato-ri).

Per la linea di attività Ampliamento delle applica-zioni sono state definite alcune azioni di dimo-strazione di fattibilità tecnica di applicazioni, qualila trazione elettrica per trasporto di cose e perso-ne (in collaborazione con l'Atac dì Roma e l'Aemdi Milano). Inoltre sono state fornite indicazioni alMinistero industria commercio e artigianato perallargare l'utilizzazione degli incentivi sui sistemidi trasporto elettrico o ibrido previsti nell'ari. 13della Legge 308/82 ad un più ampio spettro dipotenziali utilizzazioni.

• Batterie avanzate. Nel 1986 le azioni relative allalinea di attività Prosecuzione delle attività esplorati-ve, sono state tutte condotte nel Pfe2 ed hannoriguardato essenzialmente l'accumulatore sodio-zolfo, conseguendo i seguenti risultati:

- caratterizzazione elettrochimica dell'elettroli-ta ceramico ottenuto dal processo sol-gel e deiprocessi elettrodici con e senza additivi;

- preparazione di miscele di ossidi per elettroli-ta (Università di Genova);

- prove dì celle di laboratorio (Università di Ca-merino);

- caratterizzazione chimica ed elettrochimicadei componenti la cella (Università di Bari).

Le attività relative alla linea di attività Industria-lizzazione di accumulatori al litio sono statesvolte nell'ambito del Pfe2, fornendo una seriedi risultati estremamente confortanti sulle pos-sibili applicazioni dei materiali elettrodici edelettrolitici investigati:

- accumulatori di energia;

- dispositivi per la rivelazione (per es. sensoritermoelettrochimici).

Da unità operative dislocate in diverse universi-tà sono stati caratterizzati, elettrochimicamen-te, elettroliti solidi (polimerici) e liquidi (organi-ci) e nuovi catodi ad intercalazione per sistemial litio.

Nuovi impianti e processi

Nell'ambito delle attività svolte a definire il cor-retto impiego di accumulatori di calore e dipompe di calore, per l'uso dell'energia solare,sono stati raggiunti i seguenti obiettivi:

- acquisizione di un codice di calcolo per la si-mulazione del comportamento di impianti di ri-scaldamento elioassistiti e per la vantazionedelle prestazioni in termini economici;

- acquisizione di progetti di massima di impiantieolioassistiti con componenti integrati nellastruttura edilizia (accumulatore termico, capta-tori solari) descriventi sistemi a basso costo diimpianto;

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- selezione delle aree geografiche in cui sonopresenti acquiferi per l'impiego dei medesimiquali accumulatori di calore;

- verifica della capacità di accumulo termico edella ciclabilità di miscela di sali idrati di ma-gnesio per basse temperature (45°) (BrevettoEnea/Univ. Messina);

- installazione di un sistema per acquisizionedati presso il Centro sportivo Coni del villaggioOlimpico, Roma;

- fornitura al Comune di Napoli di un rapportocon le indicazioni per la realizzazione di un si-stema di acquisizione dati per un impiantosportivo, con impianti termici dotati di pompe dicalore;

- approntamento, mediante il codice Enea-Hp,di un metodo di simulazione di un processo ali-mentare e relativa ottimizzazione;

- verifica della possibilità di realizzare un accu-mulatore termico per il preriscaldamento di mo-tori a combustione interna (Brevetto Enea/An-saldo).

Combustibilinon convenzionali

Considerato il ruolo crescente che la fonte re-sidui e rifiuti ha nel contesto delle energie rin-novabili, sono stati rifefiniti i principali obiettiviprogrammatici del settore, con particolare rife-rimento a:

- la valorizzazione di residui agricoli e forestali;

- il recupero dell'energia e materie prime da re-flui di vario tipo;

- lo sviluppo di nuove tecnologie di combustio-ne e gassificazione.

Residui agricoli e forestali

Al fine di fornire un contributo significativo alconseguimento della maturità tecnica e dellacompetitivita economica dei sistemi per il recu-pero energetico di tali residui, è necessario losviluppo industriale di macchine e attrezzatureper la raccolta automatica e la manipolazionedei residui in forme adeguate al loro successi-vo immagazzinamento e utilizzo; a tale scopo èstata data particolare enfasi ad un'attività spe-rimentale volta alla raccolta di dati di esercizioe delle modalità di impiego di macchine per laraccolta di sottoprodotti dell'agricoltura (pota-ture di viti ed olivo).

I risultati di tale attività il cui svolgimento è sta-to affidato al Centro per la Promozione dell'Usodelle Energie Rinnovabili (Renagri) di Roma ri-guardano la sperimentazione, effettuata pressoalcune aziende viticole ed olivicole della Puglia,su macchine, opportunamente adattate, racco-gli-pressa-imballatrici, raccogli-triciatrici, rac-cogli-cippatrici, raccogli-pressa-imballatrici,già utilizzate per la raccolta di altri prodotti (pa-glia ecc).

I dati raccolti hanno consentito di valutare sia ilsistema di raccolta sia l'efficienza delle mac-chine.

Reflui organici

Al fine di fornire un contributo significativo alconseguimento della maturità tecnica e dellacompetitivita economica delle tecnologie per ilrecupero di energia e materie prime dai refluizootecnici, civili ed agroindustriali, nonché dal-la frazione marcescibile dei rifiuti solidi urbani,le attività sono state finalizzate a:

- acquisire ulteriori informazioni sul funziona-mento dei vari impianti in campo nazionale aifini di sistematizzare le conoscenze sull'argo-mento;

- promuovere impianti tecnologicamente avan-zati che consentano di introdurre, a basso co-sto e in maniera altamente integrata, lo stadiodella digestione anaerobica nei sistemi di de-purazione dei reflui anche civili.

Sono stati conseguiti i seguenti risultati:

- con la collaborazione della Coop Torricelli diForli, é stato effettuato un censimento degli im-pianti di biogas operanti nel settore agroindu-striale, che ha evidenziato l'esistenza di 23 im-pianti di scala reale, con una produzione pari acirca 70 ktep/anno;

- i n collaborazione con il Crpa di Reggio Emilia,sono stati analizzati i principali fattori che in-fluenzano le caratteristiche della digestioneanaerobica delle deiezioni animali in relazionealla specie allevata e alle tipologie di alleva-mento;

- in collaborazione con il Rpa di Perugia, sonostati valutati i bilanci energetici e di materia re-lativi all'inserimento di un impianto di digestio-ne anaerobica in una distilleria di grandi dimen-sioni;

- in collaborazione con la Castagneti di Torino,è stata eseguita una campagna di rilevamentodati su un impianto tradizionale per la produzio-ne di biogas da reflui civili e su uno innovativodi tipo: filtro anaerobico down-flow;

- in collaborazione con l'Università di Venezia èstata identificata la possibilità di produrre bro-

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gas dalla frazione organica degli Rsu con osenza miscelazione con fanghi di depurazioneanche a livelli di carico superiori a quelli attual-mente noti;

- in collaborazione con Agri Planning Studio 3di Padova, è stata effettuata la prova di unreattore a filtro up-flow per il trattamento dellafrazione liquida di reflui di bovini da carne;

- sono proseguite le prove sull'impianto plug-flow presso l'azienda Hombre, ottenendo pro-duzioni di biogas di 1,8 m3/m3 digestore/gior-no. Inoltre sono stati realizzati due reattori pilo-ta con tecnologia Abr operanti su liquami suinidiluiti e su reflui di distilleria; è stato evidenzia-to che questi reattori consentono un'elevatacapacità di ritenzione della biomassa e con-sentono di operare con carichi organici pari a8-10 volte quelli adottati negli impianti conven-zionali.

Nuove tecnologiedi combustione

Le attività del Progetto sono orientate alla pro-mozione dell'offerta di tecnologie ed opportuni-tà di applicazioni relative all'utilizzazione dicombustibili poveri nel rispetto dell'integritàambientale.

I principali risultati conseguiti sono:

- sviluppo di un prototipo di griglia mobile daimpiegare in caldaie a combustibili solidi (Cal-dareria Carpenteria Ticino-Cct) che possa dareprestazioni confrontabili con quelle di importa-zione e che possa essere fornita a prezzi infe-riori. Questo tipo di griglia offre una serie divantaggi:

possibilità di impiegare combustibili scadentiper umidità e per pezzatura irregolare;

efficienza di combustione più elevata;

riduzione di inquinanti nelle emissioni (Nox eparticolato);

minori costi di gestione (manutenzione edesercizio);

- affidamento, alla Servizio Petroli e Affini diUmbertide, della progettazione di una cella tipoper la cura e l'essiccazione del tabacco Virgi-nia Bright, con annesso sistema di generazionedi aria calda da combustibili legnosi e sistemidi termoregolazione con recupero di ricambid'aria. L'attività svolta ha l'obiettivo di allargarei settori di utenza del cippato di legno comecombustibile, in sostituzione del metano o delgasolio. Sono stati raggiunti tutti gli obiettivi

previsti in fase propositiva (progetto di massi-ma, progettazione di dettaglio e sviluppo dei di-segni costruttivi di una cella tipo);

- effettuazione da parte dell'Università di Pisa,di una ricerca sulla pirolisi di alcune biomasseal fine di ottenere un'alta resa di gas a mediopotere calorifico e ricco di idrogeno. L'attività diricerca ha portato alla progettazione e costru-zione di un impianto pilota di piccola taglia(10-20 kg/h di biomassa) che ha sostanzial-mente confermato la possibilità di produrre no-tevoli quantità di gas a medio potere calorificocon un contenuto di idrogeno di circa il 52%;

- realizzazione tramite l'Istituto di Ricerche ecollaudi di M. Masini di Rho dì una raccolta datie classificazione delle procedure di prova sutermocamini e termocucine a legna. La speri-mentazione effettuata è di supporto al gruppodi lavoro Cti, per la stesura delle normative diomologazione per termocaminetti a legna, dicui l'Enea fa parte;

- effettuata, con la Cooperativa Ricerche Fina-lizzate di Roma una raccolta dati di esercizio edi procedure di collaudo di gassogeni a legna.Sono stati effettuati raccolte di dati operativi edanalitici sul gassificatore Ses accoppiato ad ungruppo motore-alternatore da 20 Cv della Tes-sari, sull'impianto di Torrefazione della legnaprevisto nel gassificatore Bes e sullo stessogassificatore Bes;

- raccolta e classificazione di dati di eserciziosull'impianto di cogenerazione (alimentato alolla di riso) costituito da una caldaia a vaporee da un turboalternatore (Distilleria Seda di Sa-luzzo);

- effettuazione, con la Società Agricola Fore-stale di Roma, di una raccolta dati e caratteriz-zazione di due impianti termici a cippato di le-gna;

- collaudato e sperimentato con successo, perrimpianto termico "II Terzo" da 300.000 kcal/h,un sistema di controllo automatico della com-bustione fatto realizzare dalla Cga di Milano;

- per l'impianto termico di Rincine (a doppiacamera di combustione) da 150.000 kcal/h lasperimentazione ha confermato da una partel'efficienza e la versatilità del combustore e deisottoprodotti e dall'altri la necessità di avere uncippato di legna omogeneo per evitare discon-tinuità nel caricamento.

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Agrobio-tecnologie

ATTIVITÀ SVOLTA NEL 1985

Nel corso del 1985 le attività di ricerca, svilup-po e promozione sulle b'otecnologie e su nuoviprodotti sono state finalizzate:

- all'incremento della produttività di alcuni set-tori del sistema agroalimentare nazionale;

- allo sviluppo di sistemi guidati per la difesadei prodotti delle coltivazioni, e nella prospetti-va di evitare un uso non razionale dei pesticidie ridurre quindi i loro negativi sull'ambiente;

- all'utilizzo di fonti rinnovabili e alla razionaliz-zazione dell'uso di energia nel settore agroalì-mentare.

Un'impegno particolare è stato posto per leazioni di consulenza e supporto al Ministerodell'agricoltura e foreste, alie Regioni, alle or-ganizzazioni professionali, per l'applicazionedella legge 308/82.

Tra le azioni avviate e concluse sono da citarel'organizzazione del Convegno internazionalesull'uso della geotermia per il riscaldamentodelle serre e per l'essiccazione nell'ambito deirapporti con la rete Fao sulle fonti rinnovabili esul risparmio energetico in agricoltura; la rea-lizzazione di un accordo di collaborazione tec-nico-scientifica con ('International Potato Cen-ter (Perù) sull'impiego di biotecnologie per ilmiglioramento della patata e per la realizzazio-ne di impianti dimostrativi per l'essiccazionedel prodotto.

Riconversione e diversificazionedella produzione agricola vegetale

Le attività di genetica agraria hanno prodottoimportanti risultati nel campo del miglioramentogenetico. In particolare nel settore cerealicoloè stata avviata la procedura per l'iscrizione didue cultivar di frumento duro, tre di frumentotenero una delle quali di elevata qualità panifi-catoria e una di triticale; e nel settore orticolodi una varietà di pomodoro da mensa resistenteal virus del mosaico del tabacco.

Per il cece, fra le leguminose, sarà possibile di-sporre a brevi tempi di nuove varietà ad altaproduttività resistenti al freddo e ad agenti no-civi quali l'ascochyta.

Sono state selezionate diverse linee di pomo-doro, peperone e pisello da industria resistentia fitopatie (Fusarium, Verticillium, Tmv, nema-todi) di elevata qualità tecnologica e adatti allaraccolta meccanica. Sono state individuate li-nee di frumento duro e tenero con caratteristi-

che tecnologiche superiori; sono state realizza-te combinazioni ibride di pomodoro e peperoneutilizzando linee Enea resistenti a fitopatie.

Sono state condotte ricerche per il trasferimen-to di resistenza a fitopatie (ruggini e oidio) neicereali utilizzando quali donatori specie selvati-che affini al frumento. Sono state applicate tec-niche di irraggiamento e di ibridazione intra einterspecifica per ottenere nuova variabilità ge-netica con particolare riguardo alla resistenzamalattie ed alla qualità del prodotto.

Per la diversificazione della produzione vegeta-le nella strategia della valorizzazione delle terremarginali del mezzogiorno sono state effettuateprove di allevamento di specie vegetali a desti-nazione industriale non alimentare (jojoba, eu-pnea) per stabilirne il potenziale produttivo.

Nel 1985 è stata avviata l'istruttoria per orga-nizzare azioni di promozioni industriali con l'in-dustria sementiera nazionale al fine di dare im-pulso alle capacità innovative.

Sviluppo di biotecnologieper il settore agro-alimentare

Nel campo delle biotecnologie sono state svi-luppate nuove metodologie di colture in vitroper la rigenerazione da protoplasti di pianteagrarie (patata e leguminose). Sono state inol-tre messe a punto tecnologie di micropropaga-zione, tecnologie per l'ottenimento di pianteaploidi, la conservazione del germoplasma, l'al-levamento di embrioni immaturi, lo sfruttamentodella variabilità somaclonale.

È stata studiata ed applicata a cellule vegetalila tecnica di citofluorimetria a flusso ed è stataavviata la caratterizzazione dei cromosomi del-le piante tramite sistemi computerizzati di ana-lisi dell'immagine. Sono proseguiti gli esperi-menti sull'impiego delle tecnologie del Dna ri- 'combinante nell'ambito degli interventi di inge-gneria genetica per il miglioramento geneticovegetale.

Difesa dell'agroecosistemae della produzione agricola vegetale

Nell'ambito delle attività di difesa della produ-zione agricola è stato esteso ad un intero com-prensorio olivicolo il sistema di lotta guidataagli insetti parassiti dell'olivo. L'utilizzazione di

(In aito) Sviluppo di biotecnologie per il sistema agro-a-limentare: una coltivazione in vitro. (A fianco) Difesadell'agroecosistema e della produzione agricola vege-tale: irraggiamento delle pupe della mosca della frutta(Centro della Casaccia).

260

questo nuovo sistema ha determinato una ridu-zione del 70% del consumo dì insetticidi conbenefici economici ed ambientali. In tale conte-sto è stato avviato un programma per valutare ifattori che incidono sulla qualità dell'olio al finedi definire per l'olio d'oliva una serie di caratte-ristiche compositive che in ultima analisi pos-sano identificare i reali valori alimentari e dimercato del prodotto. Con la finalità di svilup-pare nuove tecnologie estrattive del prodotto incollaborazione con la Stazione sperimentaleolii e grassi del Ministero industria, sono statecondotte prove preliminari di estrazione di olii egrassi con l'impiego di CO2 ipercritica.

Sempre allo scopo di ridurre l'impiego di fitofar-maci nella lotta ai nematodi è stata condottauna sperimentazione sulle prestazioni di varie-tà ibride di pomodoro derivate da linee Enea re-sistenti.

Sono stati messi a punto e sono in corso di va-lidazione sistemi microelettronici per le previ-sioni di trattamenti insetticidi mirati, formulatiattraverso l'impiego di modelli compartimentali.

In collaborazione con Fao/laea è proseguito ilprogramma di supporto al progetto di eradica-zione della mosca della frutta in Egitto. A talescopo è stato sviluppato a Procida, sulla Cera-titis, un modello sulla dinamica di popolazioneal fine di razionalizzare le tecniche di lotta.

In collaborazione con la Direzione centrale stu-di è stata completata una indagine triennalesugli effetti dannosi, relativi alla produttività equalità della produzione agricola, potenzial-mente derivanti dall'inquinamento atmosfericocausato dalle emissioni delle centrali termoe-lettriche ad olio combustibile della provincia diPiacenza.

È stata condotta nella regione Lazio una analisicompleta sulle tecnologie di difesa e sui para-metri socio-economici ed energetici del siste-ma viticolo.

Miglioramento della fertilitàdel suolo

Nell'area relativa allo sviluppo della fertilità delsuolo sono state predisposte azioni per la valu-tazione del compost e dei processi di produzio-ne relativi nonché sull'utilizzo diretto nel terre-no di residui di coltivazione.

È stato condotto uno studio di fattibilità per laprogettazione e realizzazione di un impiantoper la produzione di inoculo di Rhizobium per lasoia e di altre leguminose. Tale studio porteràalla realizzazione del primo impianto produttivodi inoculanti batterici in Italia, in vista dell'ulte-riore sviluppo della coltura della soia e di altreleguminose.

Utilizzo delle fonti alternativenelle colture protette

Per l'utilizzo di fonti rinnovabili e la razionaliz-zazione dell'uso diretto dell'energia in agricol-tura sono state sviluppate attività per l'ottimiz-zazione strutturale e funzionale di serre clima-tizzate ad energia geotermica, serre con siste-mi di climatizzazione passiva e serre riscaldatea pannelli solari e pompe di calore.

Per le colture protette è stato definito un siste-ma di parametri fisico-climatici e termotecniciche condizionano il comportamento bioagrono-mico e la produttività delie piante. Tale sistema,interamente controllato attraverso strumentimicroelettronici ed informatici, è stato utilizzatosia nelle serre sperimentali bioclimatiche e so-lari sia in quelle che usano energia geotermica.È stata completata l'elaborazione di un manua-le per gli imprenditori agricoli per la gestioneottimale del sistema serre con particolare enfa-si sugli aspetti energetici.

Le esperienze realizzate sono state oggetto diazioni di sviluppo in varie Regioni italiane inparticolare in quelle dove il sistema serre offrebuone possibilità di sviluppo economico.

Acquacoltura

Considerata l'importanza economica di talesettore, peraltro fonte di proteine pregiate,sono state condotte attività di ricerca e svilup-po su specie ittiche pregiate (orata, spigola,ricciola) per innovare le tecnologie di riprodu-zione controllate e di accrescimento nella faselarvale.

È stato inoltre introdotto il gambero tropicale(Penaeus monodon) con prime prove di alleva-mento in regime semintensivo.

È stata realizzata una Unità mobile per la rac-colta automatica dello zooplancton da utilizzarequale mangime specifico per la razionalizzazio-ne della mangimistica nella fase larvale.

Le attività indicate sono state oggetto di realiz-zazione in impianti sperimentali e produttivi invarie Regioni italiane caratterizzate da naturalevocazione per il futuro sviluppo dell'acquacol-tura.

262

ATTIVITÀ SVOLTA NEL 1986

Fra la fine del 1985 e l'inizio del 1986 è statorealizzato un processo di analisi e valutazionedelle attività dell'Enea nel settore delle Agro-biotecnologie che ha portato all'approvazione,da parte del Consiglio di Amministrazione indata 9 gennaio dell'Unità Agrobiotecnologie edella sua successiva trasformazione in data 27luglio in Dipartimento Agrobiotecnologie (Te-cab).

Il ruolo del Dipartimento e, in tale ambito, l'i-dentificazione delle aree di intervento, è indivi-duato da alcuni fattori strategici di preminenterilevanza:

- l'esistenza di punti di forza tecnologici dell'E-nea che concernono il settore dell'agricolturache hanno consentito in passato il consegui-mento di risultati notevoli e che offrono impor-tanti opportunità di sviluppo;

- l'emergere di nuove tecnologie di frontierache danno luogo a significative possibilità di in-novazione, quali le biotecnologie, aventi impat-to sulle attività agricole e su attività a monte ea valle dell'agricoltura stessa, nonché su altrisettori del sistema industriale;

- l'opportunità, anche nel campo agroalimenta-re, di adottare approcci di tipo sistema com-plesso nella soluzione di problemi tecnologici egestionali di imprese agricole e di Enti aventiresponsabilità afferenti l'agricoltura;

- l'esigenza da parte dell'Enea, data la grandeampiezza del settore agricolo-alimentare nelconteste del sistema produttivo e l'esistenza inesso di pluralità di campi settoriali, di adottareuna strategia di intervento fortemente selettivadefinendo un insieme di oggetti progettualicoerente con le risorse interne esistenti e quel-le realisticamente mobilitabili sia in termini dicapacità di gestione progettuale e, in particola-re, di committenza ad organi esecutori esterni,sia in termini di competenza;

- l'orientamento dell'Enea di privilegiare nellaselezione delle opportunità di sviluppo iniziati-ve che abbiano un effetto diffuso nel campo a-gricolo-alimentare e che, inoltre costituiscanoelementi di razionalizzazione per l'interventopubblico in agricoltura, sia sotto il profilo ope-rativo delle attività di supporto alle imprese siasotto il profilo delle normative;

- l'indirizzo dell'Enea di adottare un criterio diflessibilità nella definizione delle specifichestrategie dì progetto, tenendo conto, di caso incaso, dell'attrattavità relativa a;

iniziative di stimolo e sviluppo della domanda edell'offerta;

alternative di posizionamento strategico, in ter-mini di tipi di partecipazione dell'Enea (e lorocombinazioni) neile varie aree di intervento; diattività di ricerca e sviluppo, di committenza al-l'innovazione, di promozione industriale, di pro-mozione della domanda, di impegno imprendi-toriale.

Le aree o i comparti di intervento sono statiidentificati valutando:

- la loro relativa discretezza in termini di omo-geneità e/o interrelazione stretta dalla loro fi-nalizzazione programmatica;

- eventuali interdipendenze tra comparti, deri-vanti da integrazioni verticali di aree di inter-vento di tipo sistemistico.

I comparti fondamentali identificati sono stati iseguenti: sementi e vivaismo; enzimi e microor-ganismi; fertilizzanti organici e composti; dispo-sitivi e sistemi di robotizzazione agricola; siste-mi di lotta integrata; sistemi di colture protette;sistemi di ottimizzazione processi agricoli; di-spositivi e sistemi di acquacoltura.

In relazione a quanto sopra ne è derivato, comenecessaria conseguenza, un mutamento distrategie di intervento che, nel corso del 1986hanno iniziato ad evolvere verso iniziative digrande respiro ed accordi con:

- importanti partner a livello industriale;

- operatori economici particolarmente attivi edisponibili all'utilizzo dell'innovazione tecnolo-gica;

- Enti e strutture pubbliche interessate ad in-terventi di razionalizzazione nel settore agroin-dustriale.

Sementi e vivaismo

Nel passato, i programmi di genetica e miglio-ramento genetico sono stati realizzati essen-zialmente con azioni interne e con la collabora-zione di partner esterni nelle fasi di supportoalla sperimentazione e di sviluppo e promozio-ne. Il complesso di questa attività ha richiestonegli anni 1984 e 1985 la stipula di 38 contrattiper un importo complessivo di circa 700 milioni.Tali azioni, nelle more dell'attuazione dell'azio-ne promossa dell'Enea per lo sviluppo e l'am-modernamento dell'industria sementiera, sonoproseguite nel corso dell'anno 1986 con inter-venti per un importo complessivo di circa 1,2milia; di.

I settori interessati sono quelli della geneticaper la produzione di nuove varietà, dello svilup-po di nuove tecnoclogie di micropropagazionedelle specie vegetali e per l'ottenimento di ga-metocidi per la produzione di nuove varietà ibri-de.

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Nel corso del 1986 sono state registrate nuovevarietà di frumento duro e tenero, orzo, patata,cece, pomodoro ed altre varietà orticole.É stata inoltre condotta un'analisi approfonditadel settore e sono state avviate le azioni oppor-tune affinchè nel corso del prossimo anno pos-sano essere resi operativi gli accordi di colla-borazione con la parte più qualificata dell'indu-stria sementiera

I principali partner esterni sono stati identificatiin: Istituti Universitari, Laboratori del Cnr, per laparte relativa alla produzione della conoscenzadi base; principali industrie sementiere e vivai-stiche quali ad esempio Isea, Helizea, Convase,Buitoni, Italmopa, Finar, Meristemia, per le fasidi sviluppo e promozione.

Enzimi e microorganismi

Le attività svolte dall'Enea in questo settore nelcorso del 1986, hanno riguardato lo sviluppo diazioni di ricerca, sperimentazione e promozioneindustriale, mediante commesse affidate adunità operative sia interne che esterne, in ma-teria diretta o in ambito Pfe2.

Le principali linee di attività sviluppate hannoriguardato:

- l'area dei prodotti biocombustibili, dove è sta-ta messa a punto una metodologia per il censi-mento dei residui agricoli disponibili per la con-versione in bioetanolo; nell'ambito della Con-venzione Quadro Enea - Regione Toscana,sono state avviate azioni preliminari alla realiz-zazione di un impianto per l'idrolisi di residuiagricoli lignocellulosici, con il coinvolgimento diun operatore industriale e degli Enti locali inte-ressati; sono stati modellati e sviluppati in cir-cuiti di laboratorio processi per l'idrolisi enzi-matica di materiali cellulosici ed mulinici; è sta-to conseguito il miglioramento della produttivitàdel processo di fermentazione alcolica median-te la selezione di lieviti con migliorate capacitàdi resistenza all'etanolo; è stato realizzato unreattore sperimentale a biodischi ed è statomesso a punto un processo a carattere innova-tivo per la fermentazione in continuo di melassiprovenienti da materie prime di origine agricola;è stato migliorato il sistema, sviluppato presso ilaboratori Enea, di immobilizzazione di celluleviventi in una matrice polimerica di sferette dialginato; sono state messe a punto tecnicheper la manipolazione di microorganismi anaero-bi e sperimentazione di laboratorio del proces-so per la produzione di acetone-butanolo-eta-nolo;

- l'area dei prodotti chimici, dove è stato messoa punto e sperimentato un processo per la se-parazione delle componenti emicellulose di re-sidui cellulosici e la loro successiva degrada-

zione chimico-biologica per l'ottenimento diprodotti chimici di interesse industriale; è statosviluppato un sistema modello per l'ottimizza-zione di colture di cellule vegetali in sospensio-ne allo scopo di ottenere metabliti secondari diinteresse per la chimica fine e l'industria far-maceutica; è stato studiato e sperimentato inlaboratorio un processo per la produzione diacidi organici, solventi, alcolici ecc. da materialidi scarto eterogenei, via fermentazione acidegenica. La prosecuzione di queste attività pre-vede la realizzazione di un reattore sperimenta-le in un sito reale; è stata studiata e valutata, lapossibilità di ottenere polimeri biodegradabilida fonti microbiche, utilizzando come materiaprima, melassi e idrolizzati zuccherini;

- l'area della tutela ambientale dove è statacompletata la costruzione di un impianto prepi-lota capace di trattare circa 10 kg di carbo-ne/ora, per la desolforazione chimico-biologicadi carbone ad alto tenore di zolfo; è stata effet-tuata una campagna sperimentale per il tratta-mento dei reflui inquinanti della lavorazionedelle olive presso l'impianto pilota di Casamas-sima (Bari) realizzato in collaborazione con lasocietà Frilli. Il processo in questione è statooggetto di richiesta di brevetto da parte del-l'Ente.

Fertilizzanti organici e compost

Le attività progettuali nel comparto hanno avu-to per oggetto lo sviluppo di azioni rivolte a po-tenziare gli sforzi nei settori produttivamentematuri ed a formulare proposte di nuovi sistemidi processo-prodotto.

Particolare rilievo va dato alla realizzazione diun impianto, entrato in funzione a Gaiba (Ferra-ra) a fine dicembre, per la produzione di inoculibattei ici, (rhizobium japonicum) per la fissazio-ne dell'Azoto nelle colture della soia e di altreleguminose. Per la realizzazione di tale impian-to, unico in Italia, l'Enea si è avvalso di un con-tratto di promozione industriale che vede l'Entecompartecipare tecnologicamente e finanzia-riamente con un imprenditore privato, avendo-ne come ritorno un incremento delle proprie co-noscenze e capacità tecnologiche ed un rim-borso delle spese sostenute sotto forma di ro-yalties sul prodotto venduto. L'investimento fi-nanziario a carico dell'Enea è stato di 2 miliardia fronte di un investimento complessivo di circa3 miliardi.Tale azione rappresenta un elemento di puntanella linea strategica di promozione dell'indu-stria nazionale nei settori dei fertilizzanti orga-nici e dell'utilizzo dei rifiuti solidi agricoli per laproduzione di compost.

Sono state inoltre proseguite le azioni relativeai contratti legati al Pfe2 nel settore del compo-

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staggio e sono state predisposte le opportuneazioni di analisi, vantazione, attivazione di con-tatti per i nuovi programmi di collaborazionecon Enti ed Istituti di ricerca.

Dispositiviagricola

e sistemi di robotizzazione

Lo sviluppo dell'automazione e delle tecnologieinformatiche nel settore agroalimentare ha su-bito, in questi ultimi anni, un grosso processoaccelerativo. L'utilizzo della cultura tecnologicadell'Enea ha permesso, nel corso del 1986, digettare le basi di accordi per iniziative indu-striali in settori quali: vivaismo, colture protette,operazioni colturali in grandi aziende, lotta gui-data. Sono stati esaminati ed approntati perl'approvazione, nel corso dei primi mesi del1987, accordi industriali con Sepa per la realiz-zazione di sistemi di agrirobot, agrilab e l'impie-go di sistemi informatici nella conduzione del-l'azienda agricola; con Pasquali per l'adatta-mento e la sperimentazione di una macchinaper la raccolta automatica delle olive.

Sistemi di lotta integrata

Un'alternativa reale ai tradizionali metodi chimi-ci per il controllo dei parassiti delle coltureagrarie, è oggi costituito da nuove strategie didifesa basate sulla lotta guidata. L'Enea ha giàda tanto tempo messo a punto tecniche di lottaguidata, con applicazioni su scala reale percolture quali olivo e vite. In questo settore sonoproseguite le azioni svolte in passato in parti-colare quelle relative alle colture olearie.

Nel corso del 1986 sono proseguite le azionirelative alle messe a punto di prototipi di siste-mi esperti per la difesa della vite; di un sistemabasato su tecnologia Cd-Rom Videodisco perla diagnosi di danni in olivocoltura e per la rea-lizzazione di modelli matematico-econometriciper interventi sull'ulìto e la vite.

È stata inoltre studiata l'efficacia di ceppi bat-terici biocidi (Bacillus Thuringlensis) per il con-trollo degli insetti nocivi della vite (Lobesia Bo-trana).

Sono state attivate azioni di raccordo con isti-tuzioni pubbliche per interventi coordinati dilotta integrata; progettazione e costruzione diimpianti industriali per la produzione di insettinocivi; messa a punto di sistemi di monitorag-gio per insetti nocivi. Infine è stato avviato unostudio per la realizzazione, in collaborazionecon l'Associazione Tessile di Corno, di un im-pianto per l'allevamento artificiale del baco daseta.

Sistemi di colture protette

L'Enea, prima fra le istituzioni di ricerca pubbli-che, ha avviato nel settore un organico proget-to finalizzato all'ottimizzazione dì tutti i fattoriche influenzano la produzione in tali sistemi dicoltura. In tale ambito sono proseguite, nel cor-so del 1986, le attività con l'Università di Roma,per l'analisi dei dati relativi alle sperimentazioninella serra sperimentale bioclimatica del Cen-tro della Casaccia; con Anapia nella zona diCanino per la sperimentazione di fluidi geoter-mici nel riscaldamento delle serre. Sono stateinoltre intrapresi studi di fattibilità per la realiz-zazione e la commercializzazione di sistemi diserre chiavi in mano, caratterizzate da alto con-tenuto tecnologico e da possibilità di utilizzodei più sofisticati know-how agronomici.

Sistemi di ottimizzazione processiagricoli

In questo settore l'Enea, nel corso del 1986 haoperato su temi riguardanti prevalentementeaspetti ambientali ed energetici; sono stateeseguite, anche in raccordo con il Pfe2, analisidi agroecosistemi sul territorio; è stato comple-tato lo studio di ottimizzazione di sistemi ener-getici integrati in aziende di pianura e collinadella Lombardia; è stata espletata un'indaginesocio-economico-ambientale nel comprensoriodi Tarquinia ed una sull'evoluzione delle tecno-logie in un'azienda agricola toscana. Sono statianche effettuati studi sulla diagnostica dellapresenza di sostanze inquinanti nell'agro-eco-sistema finalizzate alla riduzione di agrochemi-cal in colture protette di piante orticole. È statocompletato in collaborazione con Crea, il ma-nuale per l'uso razionale dell'energia nelle col-ture protette che verrà diffuso, nel corso del1987, anche attraverso organizzazioni profes-sionali.

Tenuto conto dell'inadeguatezza nell'attuale si-stema, gestito prevalentemente da servizi pub-blici o da associazioni di categoria, di fornituradi servizi reali alle imprese agroalimentari, l'E-nea ha iniziato azioni di raccordo con intercolu-tori pubblici e con associazioni di categoria cheinvestono i campi; dell'assistenza tecnica, del-l'informazione climo-pedologica e agronomica,delle normative pubbliche di sostegno alle pro-duzioni agroalimentari, delle metodologie di va-lutazione degli impatti ambientali, della gestio-ne economica dell'azienda.

Dispositivi e sistemi di acquacoltura

Le azioni intraprese dall'Enea sono state inpassato finalizzate a trasferire, alle piccole im-

265

prese, conoscenze di tipo essenzialmente bio- gie impiantistiche per le avannotterie e gli im-logico. pianti dì allevamento; studi di selezione e alle-Dal 1986, in relazione alla nuova tipologia di in- vabilità di nuove specie; studi sulla produzioneferventi nel settore, sono state attivate azioni, di fito-zooplancton e la mangimistica in genera-dirette ed indirette, con Ittica Ugento, Italittica, le per gli aspetti di ittiopatologia. Sono statePeschiere comunali di Orbetello, Vallesmarlac- inoltre condotte ricerche nell'ambito dei labora-ca, per analisi di valorizzazione dell'importante tori del Centro della Casaccia per l'isolamentopatrimonio nazionale di lagune costiere e di ac- di linee pure di microalghe marine,que interne; la messa a punto di nuove tecnolo-

266

Progettofinalizzatoenergetica

ATTIVITÀ SVOLTA NEL 1985

II Comitato interministeriale per la programma-zione economica (Cipe), con tre successivedelibere, rispettivamente del 22 dicembre1982, dell'8 giugno 1983 e dell'1 marzo 1985ha precisato gli obiettivi, il finanziamento, la du-rata e le modalità di gestione del Progetto fina-lizzato energetica (Pfe-2).

Per quanto attiene la partecipazione dell'Eneaa questo Progetto finalizzato tali delibere han-no stabilito, oltre alla compartecipazione allagestione dell'intero Progetto, anche lo stanzia-mento di 80 miliardi ripartiti in: 40 miliardi per ilbiennio 1983-84 ed altri 40 miliardi per i suc-cessivi tre anni di attività.

La presentazione del Programma esecutivo1983 ha costituito la prima traduzione in termi-ni operativi delle indicazioni contenute nelloStudio di fattibilità.

I Programmi esecutivi del 1984, del 1985 e del1986 hanno, in aggiunta, rappresentato mo-menti di verifica ed aggiornamento dei temi e de-gli obiettivi del Finalizzato.

Lo "stato dell'arte", gli aggiornamenti indivi-duati e gli interventi necessari sono stati di-scussi nella Conferenza tenutasi a Roma il 12dicembre 1984 avente come tema "II Progettofinalizzato energetica presente e futuro".

A seguito dei risultati della citata Conferenza, ilConsiglio scientifico del Progetto ha approvatola proposta del Comitato di coordinamento diprocedere, per il 1985, sulla base di un pro-gramma ridotto, e di dedicare una serie di riu-nioni alla programmazione pluriennale succes-siva, allo scopo di ottenere, per l'inizio del1986, una rifasatura tra attività future e attivitàin corso.

Principali risultati

Alcuni esempi dei principali risultati conseguiti,suddivisi per settore, sono:

Carbone e idrogeno

- realizzazione di un circuito per lo studio di let-ti fluidi circolanti (Eniricerche);

- realizzazione di una unità di gassificazionedel carbone a gas di sintesi da 3 kg/h operantea 1400° C (Eniricerche);

- completamento delle prove di laboratorio suisistemi catalitici e del progetto di un reattorepilota per la gassificazione diretta del carbonea metano (Eniricerche);

- completamento del progetto per il sistema dispinta delle miscele acqua-carbone da intro-durre nei bruciatori (Ansaldo Div. Impianti);

- completamento dell'analisi del mercato nazio-nale dell'idrogeno (Tesi, Team);

- preparazione di membrane polimeriche cari-che da utilizzare nei processi di elettrolisi del-l'acqua per la produzione di idrogeno (Politec-nico di Milano).

Biomasse e agricoltura

Sviluppo processi e componenti:

- preparazione di una prima serie di "compost"da rifiuti solidi urbani e da residui agricoli dautilizzare in agricoltura (Crpa);

- completamento del progetto per un impiantodi produzione di "compost" da residui solidi ur-bani (Facoltà di agraria di Piacenza);

- completamento del progetto dell'impianto peruna produzione di combustibili da residui solidiurbani da utilizzare in centrali termiche (Amiu diRavenna);

- completamento del progetto per la produzio-ne e recupero di biogas anche da discariche dirifiuti solidi urbani (Asws Italiana);

- completamento del progetto per la costruzio-ne di cogeneratori ottimizzati a biogas per laproduzione di energia termica ed elettrica(Acme Motori);

- messa a punto di un primo processo di dige-stione anaerobica utilizzabile per lo sviluppo diun reattore anaerobico a letto fluidizzato per laproduzione di biogas da rifiuti agricoli e liquamizootecnici (Agip Giza);

- completamento di una prima campagna di ri-levamento dei parametri di funzionamento di unimpianto per la produzione di biogas da corre-dare con un cogeneratore di bassa potenza ecosti limitati, (Università di Milano);

- realizzazione di un impianto pilota per la de-purazione di "acque di vegetazione" prove-nienti dalla lavorazione delle olive (Costruzioniindustriali Frilli);

- completamento di un progetto di gassificazio-ne da 50 kW tipo controcorrente per la gassifi-cazione di biomasse cellulosiche (Gariboldi).

268

Produzione di energiacon processi fermentativi

- Messa a punto di una metodologia sperimen-tale di caratterizzazione del comportamentoenzimatico di cellulasi commerciali da utilizzareper l'idrolisi enzimatica di biomasse delignifica-te biologicamente (Università di Napoli);

- definizione di un processo di immobilizzazio-ne di proteine su supporti polimerici sintetici dautilizzare per la idrolisi enzimatica di biomassetigno cellulosiche (Stazione sperimentale cellu-losa e carta);

- sviluppo di un reattore biologico a cellule im-mobilizzate in matrice spugnosa per la produ-zione continua di etanolo da scarti agricoli(Università di Genova);

- selezione di ceppi mutanti di "Clostridiumacetobutilicum" di buona efficienza per la pro-duzione di acetone-butanolo-etanolo (Universi-tà di Roma).

Risparmio energeticonel sistema agro-silvo-alimentare

- Completamento della prima fase di rilevazio-ne dei consumi energetici stagionali negli alle-vamenti per la produzione di animali "S. Mat-teo" di Parma e "Gasperini" di Modena (Crpa);

- completamento di un progetto per la realizza-zione di due sistemi energetici integrati in dueaziende agricole (Università di Milano).

Energia solare, eolica, idraulica

Fotovoltaico

- acquisizione della tecnologia dell'impianta-zione ionica oggi in corso di verifica per gliaspetti di utilizzazione industriale (Lamel);

- acquisizione della tecnologia di produzione(livello laboratorio) del silicio amorfo (Pragma eUniversità varie);

- realizzazione di celle Pin di piccole aree conrendimento del 6% e di grande area con rendi-mento del 3% (Lamel, Pragma ed Università va-rie);

- acquisizione di un modello numerico per i si-stemi ibridi eolici/fotovoltaici (Cesen, Lamel,Cnr).

Solare termodinamico

- completamento di uno studio di fattibilità perun nuovo concentratore parabolico compostoda integrare in strutture edilizie prefabbricate(Siv);

- realizzazione di un concentratore fisso pianoa rifrazione formato da una lastra stampata(Siv);

- completamento delle prime campagne di pro-va sui concentratori parabolici lineari di Pratocon utilizzazione di una turbina a fluido organi-co da 3 kW (Università di Firenze);

- completamento delle prime campagne di pro-va con pannelli piani e valutazione del rendi-mento (Phoebus);

- completamento disegni costruttivi di un moto-re Stirling ad elevato rendimento (Università diRoma e di Ancona).

Usi finali civili, industriali,energia e territorio

- Disponibilità dei dati relativi alla gestioneenergetica di oltre 1000 edifici residenziali(Agip Petroli ed altre società);

- disponibilità delle analisi tecnico/economichedi 25 edifici bioclimatici di prima generazione(Agip Petroli ed altre società);

- disponibilità per 60 edifici abitativi di primavalutazione degli interventi necessari per laloro riqualificazione edilizia per gli aspetti di ri-sparmio energetico (Agip Petroli ed altre socie-tà);

- disponibilità di dati su componenti per im-pianti di climatizzazione di edifici (Agip, Italgased altre società);

- indagine sui consumi energetici dell'Industriatessile italiana e proposte di soluzioni innovati-ve (Tecnotessile);

- analisi energetica in aziende produttricì dipiastrelle ceramiche nel polo industriale diSassuolo (Cise);

- analisi dei flussi energetici nei forni industrialiper produzioni alimentari (Imaforni);

- utilizzo diretto e/o indiretto di combustibilinon convenzionali nel processo di cottura deilaterizi (C.C.P.L).

Eolico

- acquisizione di parte dei dati necessari perl'elaborazione della mappa eolica nazionale;

- conclusione della prima campagna di provecon generatore da 3 kW (Tab, Snc);

Macchine e turbomacchine

- Disponibilità di un programma di calcolo bidi-mensionale del moto delle particene liquide al-l'interno di schiere operanti in vapore umido(Ansaldo, Tosi);

269

- disponibilità di un codice 3D, con studio tran-sitorio di pressione e correlazione perdite perprofili transonici convergenti (Ansaldo, Tosi);

- disponibilità di una indagine sulle metodolo-gie di verifica a livello industriale dei fenomenidi eccitazione fluidodinamica (Ansaldo);

- disponibilità di uno studio di fattibilità per unsistema di eccitazione multipla per la caratte-rizzazione vibrazionale di pale singole in pacco(Ansaldo, Tosi);

- realizzazione di una catena strumentale perla rilevazione di dati fluidodinamici relativi alloscarico di turbine industriali (Ansaldo, Tosi).

Produzione, accumulo,trasporto e distribuzionedell'energia elettrica

Accumulo elettrochimico

- completamento delle prime campagne di pro-va su prototipo di accumulatore a piombo (Ma-gneti Marelli, Cesi);

- completamento del primo ciclo di prove relati-ve al comportamento dell'accumulazione alpiombo-acido con elettrodi di ferro e cadmioper le batterie Fe-Ni e Ni-Cd (Sab-Nife);

- disponibilità dei metodi di preparazione dellepolveri di beta-allumina per la realizzazione deiseparatori per le batterie sodio-zolfo (Universi-tà di Genova, Irtec di Faenza);

- disponibilità del processo sol-gel per la pre-parazione di beta-allumina per la realizzazionedi separatori per le batterie sodio-zolfo (Enea);

- disponibilità dei processi di produzione dielettroliti solidi tipo Nasicom di elevata condu-cibilità alternativi alla beta-allumina (Universitàdi Perugia).

Pile a combustibile

- Sviluppo di componenti per celle a combusti-bile a carbonati fusi (Ansaldo);

- costruzione ed esercizio dì una semicella acarbonati fusi per lo studio dei componentielettrodici (Cise);

- studio del comportamento alla corrosione de-gli acciai quali materiali strutturali per le celle acarbonati fusi (Politecnico di Milano).

Conversione elettronica di potenza

- Disponibilità di rapporti sui problemi di com-patibilita elettromagnetica indotti dall'uso di

convertitori elettronici di potenza) (Università diPadova, Siatem);

- disponibilità di studi di fattibilità relativi alleclassi di applicazione di motori asincroni a re-golazione variabile (Ansaldo, Elettronica San-terno).

Trasporto, accumuloe distribuzione del calore

In questo settore l'intervento dell'Enea ha ca-ratteri di "presenza" ed è limitato alla gestionedi qualche contratto relativo:

- allo sviluppo di accumulatori ad aria calda;

- allo studio dell'accumulo di energia termica inacquiferi.

Mezzi di locomozione

Nella fase attuale l'Enea non ha programmi diattività in questo settore. L'intervento dell'Entenell'ambito del Pfe è pertanto limitato alla ge-stione di due contratti (Centro Ricerche Fiat,Aeritalia ed altre Società) relativi allo sviluppodi materiali speciali (superleghe, leghe di allu-minio, materiali ceramici, materiali per aviazio-ne e relative tecnologie di impiego).

L'argomento materiali speciali è infatti di inte-resse dell'Enea e rientra nelle attività previsteper il Progetto "Sviluppo materiali speciali".

Il Sottoprogetto "Mezzi di locomozione", è sta-to avviato successivamente al resto del Proget-to e prevede quindi il raggiungimento della pie-na operatività solo con il Programma esecutivo1986; non sono pertanto disponibili risultati allafine del 1985.

Programma esecutivo 1983

Nella attuale fase nella quale la gran parte deicontratti (tabella 1) è giunta a compimento èpossibile fare un primo bilancio dei risultati rag-giunti in termini di conoscenze acquisite, dipubblicazioni diffuse e delle prime domande dibrevetti.

Inoltre, numerose sono le richieste di pubblica-zione che, per via ufficiale, sono pervenute al-l'Enea dalie Unità operative.

Per quanto attiene alla ricaduta per l'Ente delprimo anno di attività in termini di brevettabilità,vanno citate due domande di brevetto già in viadi deposito che sono scaturite da ricerche con-

270

dotte nel settore delle biotecnologie del Sotto-progetto "Biomasse e agricoltura":

- "Immobilizzazione di proteine su supporti po-limerici sintetici e relative tecniche di tratta-mento - Polimeri modificati come supporti perreazioni topochimiche".

- "Reattore biologico a cellule immobilizzate inmatrice spugnosa". Sono peraltro in prepara-zione per l'iter approvativo brevettuale i risultatidi altre azioni del Sottoprogetto "Energia sola-re, eolica, ed idraulica".

Programma esecutivo 1984

I ritardi nell'avviamento delle attività contrat-tuali del Programma esecutivo 1984 - andan-dosi a sommare all'iniziale ritardo di partenzadell'intero Progetto - hanno determinato unasfasatura di un anno circa tra le date program-mate e quelle della effettiva esecuzione delleattività

A fine 1985 pertanto sono risultate in pienosvolgimento le attività del Programma esecuti-vo 1984 che procedono secondo la program-mazione stabilita; solo in alcuni casi non sonostati stipulati i relativi contratti; in altri casi, in-vece, le attività hanno avuto inizio solo recen-temente e comunque necessitano ancora di ul-teriore tempo per essere completate.

Tuttavia per questi contratti si può affermareche esiste da parte Enea un soddisfacentecontrollo della situazione e che, dati i tempi,andranno gestiti assieme ai Contratti del 1986.

Al riguardo si è prestata molta attenzione al

processo di rifasatura temporale dei programmicon l'effettivo svolgimento delie azioni. Questocriterio ha di fatto indirizzato:

- le scelte del Comitato scientifico e del Comi-tato di coordinamento nell'operare alcuni taglidel Programma 1986 laddove le Unità operativeimpegnate in azioni precedenti fossero in ritar-do;

- le decisioni dell'Enea di non procedere a sti-pule contrattuali di azioni residue che preveda-no prosecuzione nel 1986.

Va ricordato, inoltre, che il programma detta-gliato delle attività, redatto dai Responsabili diogni singolo Contratto prevede per molti con-tratti del 1984 una durata dei lavori inferiore ai12 mesi.

Sebbene, come già detto spesso > Contrattisiano partiti con consistenti ritardi, in qualchecaso i lavori sono già terminati.

Programma esecutivo 1986

Durante l'intero mese di maggio, nell'arco di 8riunioni tenute tra i membri del Comitato dicoordinamento, i responsabili dei Sottoprogetti,gli esperti del Comitato scientifico e gli ufficiEnea, sono state discusse in dettaglio le singo-le proposte da avanzare per le attività 1986.

Il Programma delle attività per l'anno 1986 haassorbito gran parte delle azioni previste perl'anno 1985.

La caratteristica della programmazione è stataquella di essere articolata su più anni, tale

TABELLA 1 - PROGRAMMA ESECUTIVO 1983 - SITUAZIONE AL 15 DICEMBRE 1985DEI PAGAMENTI EFFETTUATI (in milioni di lire)

SottoprogettiContrattiesterni

ImpegniCommesse

interne Totale

Pagamenti

Effettuati sugli impegni

1. Carbone e idrogeno2. Biomasse e agricoltura3. Solare, fotovoltaico, eolico5. Usi civili industriali6. Macchine e turbomacchine7. Produzione energia elettrica8. Trasporto acc. di calore

10. Mod. energetici, banche dati11. Problemi socio economici12. Legislazione e normativa13. Ambiente e saluteTotale

1.4313.8162.4404.584

7773.803

296357172140225

17.899

55041

200

210110

1060

1.181

1.3814.3662.3484.584

7774.003

296567282150285

19.080

1.2523.6412.1583.523

7133.385

208567282150285

16.164

90,6683,4091,9176,8591,7684,5670,27

100,00100,00100,00100,0090,30

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quindi da permettere una maggiore modulazio- per la valutazione dei programmi dì attività dellene delle attività su tutto l'arco temporale resi- singole Unità operative.duo del rie. l_e prOpOSte costituenti il programma esecutivoÈ stata introdotta, inoltre, una modulistica ag- 1986 sono state esaminate ed approvate dalgiornata e più rispondente a criteri di chiarezza Comitato scientifico il 9 e 24 luglio 1985.

272

ATTIVITÀ SVOLTA NEL 1986

II Progetto finalizzato energetica (Pfe), avviatoper gli aspetti esecutivi nel luglio 1983, si trovaoggi formalmente nel suo quarto anno di attivi-tà. Tuttavia, i tempi necessari alla formulazionedei piani tecnico-gestionali annuali e alla stipu-la dei contratti di ricerca ed un più efficacecontrollo degli obiettivi, sono alla base delladecisione di slittamento delle attività.

Questo ha permesso un maggiore respiro nellafase progettuale preparatoria e quindi un ap-profondimento ed aggiornamento dei diversitemi di ricerca, nonché un giudizio più motivatosulle singole unità operative.

Il consuntivo sulle attività del Pfe comprende iprogetti esecutivi dei primi due anni (1983 e1984). Nel 1985 è stato eseguito un piano ri-dotto ad esclusivo finanziamento Cnr. Per il1986 il Progetto esecutivo relativo al terzoanno è stato avviato nel corso dell'anno dopole approvazioni da parte del Consiglio di Ammi-nistrazione dell'Enea e del Cnr. Entro questi li-miti il complesso delle azioni avviate e dei risul-tati a tutt'oggi conseguiti consente un giudiziopositivo attraverso vari indicatori, quali:

• l'incremento nell'uso delle fonti rinnovabili;

• la penetrazione della cultura del risparmioenergetico nel civile, nell'industria, nel terziario,nell'agricoltura e nei trasporti;

• lo sviluppo di tecnologie avanzate di interesseindustriale nel settore energetico per l'uso dicombustibili alternativi al petrolio.

Un altro aspetto positivo, di natura organizzati-va-gestionale, è rappresentato dalla collabora-zione tra i due Enti, Cnr ed Enea, che gestisco-no il Pfe.

Questa collaborazione ha recentemente trova-to un più puntuale assetto nella firma di unaConvenzione tra il Cnr e l'Enea per la gestionedel Pfe.

Principali risultati

I risultati dell'intero Progetto sono stati presen-tati e discussi dai circa 800 addetti ai lavoriche hanno partecipato al "Seminario generaledelle Unità Operative del Pfe" tenutosi a Pisanel mese di novembre.

Le schede riassuntive di tali risultati sono rac-colte in 4 volumi disponibili presso la Direzionedel Progetto.

La situazione della ricerca nei diversi settori re :

lativa alla quota di gestione Enea viene descrit-ta qui di seguito e, riportati schematicamente,sono illustrati i principali risultati suddivisi perSottoprogetti. Queste indicazioni integranoquelle contenute nel consuntivo relativo al1985.

Carbone e idrogeno

Obiettivo generale del Sottoprogetto è l'incre-mento dell'uso del carbone nel sistema ener-getico nazionale. Le attività di ricerca sono sta-te quindi finalizzate al raggiungimento di obiet-tivi tecnologici e scientifici.

A titolo di esempio vengono riportati alcuni ri-sultati conseguiti, ritenuti particolarmente si-gnificativi:

- realizzazione di un impianto a letto fluido cir-colante a freddo, del diametro intemo di 41mm, per il trattamento associato di carboni ecombustibili non convenzionali (Eniricerche);

- definizione e messa a punto di un progetto dicircuito sperimentale per la verifica ed adatta-mento dei processi di desolforazione dei fumiderivanti dalla combustione del carbone (An-saldo Impianti);

- progettazione e realizzazione di un reattore,in materiale ceramico, del tipo "drop tube" perla simulazione delle condizioni in camera dicombustione ai fini dello studio della desolfora-zione ad alta temperatura (Stazione sperimen-tale per i combustibili);

- definizione e sperimentazione di un processodi elettrolisi avanzata dell'acqua con membra-ne a cariche fisse positive per la produzione diidrogeno (Università di Milano).

Biomasse e agricoltura

Obiettivi generali del Sottoprogetto sono la ra-zionalizzazione del patrimonio boschivo nazio-nale, la utilizzazione delle biomasse a fini ener-getici e la ottimizzazione di sistemi energeticiintegrati. A titolo di esempio vengono riportatialcuni risultati conseguiti ritenuti particolar-mente significativi.

Razionalizzazione delle aree boschivee colonizzazione aree marginali

- Messa a punto di metodologie per l'estrazio-ne degli zuccheri da topinambour e tecnicheanalitiche per la caratterizzazione dei nuoviprodotti derivanti dalle colture dei tuberi (Agri-cola Faena);

- rilevamento su campo della cinetica della tu-

273

berizzazione di topinambour e della resa in tu-beri (Agricola Faena);

- dati analitici sul contenuto proteico e zucche-rino della parte vegetativa e sulla cinetica eresa finale di zuccheri totali e fruttosio nei tu-beri (Centro ricerche Agrobiochimiche);

- valutazioni tecnico economiche della massalegnosa del bosco ceduo di area boschiva delmedio appennino ai fini energetici (Stier).

Utilizzazione delle biomassea fini energetici

- Progetto per la produzione e recupero di bio-gas da discariche di rifiuti solidi urbani (AswsItaliana);

- costruzione e sperimentazione di dispositiviper il recupero di calore e la regolazione delcogeneratore in un motore alimentato a biogas(Acme Motori);

- preparazione di compost da rifiuti solidi urba-ni e agricoli in agricoltura (Crpa);

- studio di ottimizzazione dei processi di produ-zione di compost da rifiuti urbani, valutazione de-gli effetti sulla fertilità del terreno e sulla catenaalimentare (Università S. Cuore-Piacenza);

- realizzazione di un impianto per la produzioneed utilizzazione, in cementificio, degli Rdf(Amiu-Ravenna);

- realizzazione ed esercizio di un circuito speri-mentale per il recupero di lignina ed emicellulo-sa da residui legnosi (Stazione sperimentalecellulosa e carta);

- realizzazione ed esercizio di un impianto pilo-ta per la depurazione delle acque di vegetazio-ne presso oleifici (Costruzioni industriali Frilli).

Biotecnologie

- Schema di processo per l'idrolisi enzimaticacon cellulasi commerciali di biomasse delignifi-cate biologicamente (Università di Napoli);

- processo di immobilizzazione di proteine susupporti polimerici sintetici da utilizzare per laidrolisi enzimatica di biomasse tigno cellulosi-che (Stazione sperimentale cellulosa e carta);

- realizzazione di un reattore biologico a celluleimmobilizzate in matrice spugnosa per la pro-duzione continua di etanolo da scarti agricoli(Università di Genova);

- selezione di ceppi mutanti di "Clostridiumacetobutilicum" di buona efficienza per la pro-duzione di acetone-butanolo-etanolo (Universi-tà di Roma);

- schema di processo per la lisciviazione bio-

chimica di carbone ad alto contenuto di zolfo(Amet).

Ottimizzazione di sistemi energeticiintegrati

- Bilancio energetico del sistema agro-alimen-tare del bacino idrogeografico del Brasimone(Università di Bologna);

- bilancio energetico integrato di due aziendeagricole di pianura e collina (Università di Mila-no).

Energia solare, eolica, idraulica

Obiettivo generale del Sottoprogetto è la intro-duzione nello scenario energetico nazionale ditecnologie e processi per la produzione di calo-re ed elettricità da energia solare, eolica edidraulica.

A titolo di esempio vengono riportati alcuni ri-sultati conseguiti ritenuti particolarmente signi-ficativi.

Produzione di calore a bassa e mediatemperatura

- Sperimentazione di un motore con ciclo Ran-kine organico alimentato a energia solare (Uni-versità di Firenze);

- costruzione di un motore Stirling per impiantidi trasformazione di energia solare in energiameccanica (Università di Roma e Ancona);

- qualificazione, per la definizione della norma-tiva, di componenti solari attivi (Phoebus);

- progettazione, realizzazione, sperimentazionedi impianti solari da integrare in strutture edili-zie (Tei);

- completamento delle campagne di prova suiconcentratori parabolici lineari di Prato con uti-lizzazione di una turbina a fluido organico da 3kW (Università di Firenze);

- realizzazione di un concentratore fisso pianoa rifrazione formato da una lastra stampata(Siv).

Fotovoltaico

- Costruzione e caratterizzazione di celle p-i-ndi silicio-carbonio, silicio-germanio di 1 crr>2 disuperficie con efficienze del 7% (Università diRoma);

- acquisizione delle tecnologie di produzione delsilicio amorfo (Pragma con varie Università);

274

- realizzazione di celle p-i-n di piccole aree conrendimenti del 6% e di grandi aree con rendi-mento del 3% (Pragma);

- acquisizione della tecnologia della impianta-zione ionica per gli aspetti di utilizzazione indu-striale (Lame!);

- conclusione di un ciclo di studi ed esperienzesul ruolo delle impurezze nel silicio policristalli-no con acquisizione delle indicazioni per i pro-cessi da utilizzare per la pianificazione del sili-cio metallurgico per la produzione di silicio so-lare (Pragma con varie Università);

- studio degli effetti delle scariche atmosferi-che su sistemi fotovoltaici (Università di Roma).

Eolico

- Realizzazione di un banco di prova per aero-motori ad asse orizzontale e verticale (Univer-sità di Genova);

- acquisizione dati sulla Regione Sicilia per laelaborazione di una mappa eolica nazionale(Conphoebus).

Geotermia

In questo Sottoprogetto l'Enea, pur non finan-ziando direttamente nessuna azione, segue leattività nell'ambito del Consiglio Scientifico delProgetto.

Usi finali civili, industriali,energia e territorio

Obiettivi generali del Sottoprogetto sono:

- razionalizzazione dei consumi e risparmioenergetico;

- sviluppo di tecnologie e processi innovativi;

- trasferimento di metodologie, tecnologie e in-formazioni a livello territoriale.

A titolo di esempio vengono riportati alcuni ri-sultati conseguiti ritenuti particolarmente signi-ficativi.

Razionalizzazione dei consumie risparmio energetico

- Completamento delle rilevazioni riguardanti lagestione energetica di oltre 1000 edifici resi-denziali (Agip Petroli ed altre società);

- disponibilità delle analisi tecnico-economichedi 46 edifici passivi e/o a basso contenutoenergetico (Agip Petroli ed altre società);

- disponibilità per 60 edifici abitativi della valu-tazione degli interventi necessari per la loro ri-qualificazione edilizia per gli aspetti di rispar-mio energetico (Agip Petroli ed altre società);

- disponibilità della metodologia e della stru-mentazione per il controllo dei ricambi d'aria(Agip Petroli, Italgas ed altre società).

Sviluppo tecnologico e processi innovativi

- Realizzazione di una sonda per la misura delcontenuto di O2 nei prodotti di combustione(Fer);

- realizzazione ed installazione di un nuovo ele-mento di forno standard per la produzione di bi-scotti; è stata eseguita una sperimentazioneper ottimizzarne il ciclo termico con stesuradelle specifiche definitive (Imaforni);

- progettazione di pompa di calore azionata adenergia termica ad elevate prestazioni (Consit).

Trasferimento metodologie,tecnologie a livello territoriale

- Messa a punto di metodologia per raccoltaelementi sulla prospettiva commerciale legna-energia, nelle comunità montane. Lo studio è dinotevole rilevanza sociale e politica (Superficieinteressata di 18 milioni di ettari, 4153 comuni,circa 10 milioni di abitanti) (Ses);

- completamento dello studio volto alla defini-zione della organizzazione tecnica ed economi-ca di una struttura di servizio locale a supportodel risparmio energetico nell'area industriale diPrato (Tpa);

- elaborazione di modello di bilancio energeticoe tecnico-economico volto alla utilizzazione dienergia solare negli impianti di acquacolturatermica (Amet);

- messa a punto di indicazioni ed informazioniorganizzate, per il conseguimento di razionaliz-zazioni e sinergie energetiche, utili in sede dielaborazione del nuovo Piano Regolatore, nel-l'area metropolitana bolognese. Indicazioni perla valutazione di impatto ambientale (Airis).

Macchine e turbomacchine

L'obiettivo generale del Sottoprogetto prevedelo sviluppo di conoscenze teoriche, applicativee sperimentali per il miglioramento del rendi-mento e dell'affidabilità delle macchine.

In tale quadro di riferimento sono stati conse-guiti alcuni risultati, nell'ambito di azioni dicoordinamento del "gruppo nazionale turbinaalternatore".

275

A titolo di esempio vengono riportati alcuni ri-sultati conseguiti ritenuti particolarmente signi-ficativi:

- sviluppo e messa a punto di un metodo di cal-colo per la elaborazione di dati, rilevati consonda ottica, per la misura del titolo del vapore(Ansaldo Componenti);

- progetto di massima per un modello di schie-ra anulare di profili di pale di Bp per turbina avapore (Franco Tosi);

- progetto della sezione di umidificazione dellabocca di prova del tunnel a vapore di Livorno(Enel):

- ottimizzazione dei criteri di progettazione de-gli stadi di Bp dal punto di vista della riduzionedelle perdite fluidodinamiche (Ansaldo Compo-nenti);

- sviluppo di una sonda per la misura, in schie-ra piana, degli effetti dovuti a flussi secondari(Franco Tosi);

- studio del campo di forze fluidodinamicheagenti sulle pale; acquisizione di un modellomatematico e predisposizione dell'accoppia-mento dello stesso ad un codice strutturale(Franco Tosi);

- prove in cella di sovravelocità per la determi-nazione sperimentale dello smorzamento mec-canico delle pale (Ansaldo Componenti);

- indagine sperimentale su fenomeni vibratori esollecitazioni fluidodinamiche, per studi relativia costruzione di modello di schiera anulare diprofili (Ansaldo Componenti - Franco Tosi).

Produzione, accumulo,trasporto e distribuzioneenergia elettrica

Obiettivi generali del Sottoprogetto sono lo svi-luppo di processi e tecnologie per una maggio-re efficienza ed affidabilità dei sistemi di accu-mulo elettrochimico, di conversione dell'energiaelettrica e lo sviluppo di modelli per lo studio disistemi elettrici complessi.

A titolo di esempio vengono riportati alcuni ri-sultati conseguiti ritenuti particolarmente signi-ficativi.

Accumulo elettrochimico

- Studio sperimentale sulle leghe di piomboquali materiali per elettrodi sperimentali nellebatterie uso trazione (Fiamm);

- determinazione delle prestazioni degli elettro-di a vario tenore di antimonio e studio degli ef-fetti della concentrazione dell'elettrolita sulla

ricombinazione e sulla corrosione delle griglie(Fiamm);

- realizzazione di prototipi di accumulatori alpiombo con elettrodi bipolari e prove preliminaridi carica e scarica che hanno evidenziato unaenergia specifica maggiore rispetto a quelle at-tuali (Elettrochimica Ginarta);

- realizzazione e prove su banco di un disposi-tivo (hardware più software) gestito da un mi-croelaboratore per la regolazione dei flussi dienergia tra produzione, accumulo ed utenza(Elettronica Santerno);

- realizzazione e prove su banco di due prototi-pi di carica batteria ad elevato rendimento, peraccumulatori adibiti a carrelli elevatori e veicolistradali, ingegnerizzazione degli stessi (Fiatcarrelli elevatori);

- realizzazione del sistema di interfaccia trabatteria e circuiti di controllo della parte di po-tenza del carica batteria (Progetti);

- realizzazione e caratterizzazione di prototipidi elettrodi al ferro per batterie alcaline Fe-Niad alta densità di energia (Sab Nife);

- studio del comportamento di batterie al piom-bo a piastre tubolari per trazione elettrica sot-toposte a cicli di carica e scarica secondo mo-dalità già individuate attraverso un banco per lagestione e l'acquisizione automatica di dati(Università di Bologna).

Pile a combustibile

- Costruzione ed esercizio per 1500 ore di 10celle a carbonati fusi da 125-130 mW/cm2,area elettrodica utile 20 cm2, densità di corren-ti 160 mA/cm2, tensione di esercizio 0,8V (An-saldo);

- studio dei componenti elettrodici nell'eserci-zio di una semicella a carbonati fusi (Cise);

- completamento delle prime 400 ore di eserci-zio di una cella a carbonati fusi da 130mW/cm2 corredata da un sistema di controllo egestione computerizzato (Università di Messi-na);

- completamento delle ricerche sul comporta-mento alla corrosione in carbonati fusi degli ac-ciai quali materiali strutturali per le celle a car-bonati fusi (Politecnico Milano).

Conversione elettronica di potenza

- Realizzazione e sperimentazione di covertito-re elettronico di potenza per il comando di mo-tori C.C. (Elettronica Santerno);

- ottimizzazione di strumenti (software) di pro-

276

gettazione assistita da calcolatore Cad/Cae dimotori ad induzione e trasformatori di potenza(Università di Genova).

Trasporto, accumuloe distribuzione del calore

In questo settore la gestione Enea è limitata adazioni di ricerca sull'accumulo termico. I princi-pali risultati sono:

- realizzazione di due serre sperimentali conmetodo innovativo di accumulo ad aria calda adelevate prestazioni energetiche (Politecnico diMilano);

- progetto di massima di un impianto di prelie-vo-reimmissione, in falda, per accumulo stagio-nale del calore in acquifero (Università di Na-poli).

Mezzi di locomozione

Le azioni che l'Enea ha curato nel 1986, in que-sto settore, sono relative all'attuazione delcoordinamento e pianificazione delle ricerchesui materiali innovativi quali superleghe di allu-minio, materiale ceramico e compositi (Aerita-lia, Aermacchi, Agusta, Università varie).

Modelli e banche dati,problematiche socio economiche,legislazione e normativa

In questi sottoprogetti di importanza per l'ac-quisizione di modelli energetici e banche dati,per le interazioni tra aspetti energetici e pro-blematiche socio economiche e per la definizio-ne delle implicazioni legislative e normative nelsettore energetico, l'Enea ha gestito azioni diricerca di interesse per le attività istituzionalidell'Ente.

Modelli e banche dati

- Definizione della metodologia per la base datidi sistemi energetici tipo energia termica discarto, calde industriale, rifiuti solidi urbaniecc. (Isis).

Problematiche socio economiche

- Elaborazione del quadro di riferimento di me-dio e lungo periodo per le analisi e valutazionedelle scelte energetiche (Cer);

- analisi degli effetti sulla struttura energetica

nazionale degli investimenti nel settore energe-tico (lete);

- modello deterministico e stocastico per la va-lutazione degli investimenti nel settore energe-tico (Cles);

- tavola intersettoriale dell'economia italiana edel suo sottosistema energetico relativo al1981 (Unità interne all'Enea).

Legislazione e normativa

- Completamento dello studio volto a definireruolo, natura giuridica, assetto organizzativo in-terno e competenze funzionali degli enti nazio-nali energetici (Enel, Enea, Eni) in rapporto aldiritto positivo, alla giurisprudenza ed alle pro-spettive di riforma settoriale (Cisr);

- analisi dei problemi giuridici, relativi alla disci-plina delle attività di impresa, con riguardo aiprofili energetici (Università di Bologna);

- completamento dello studio dei problemi giu-ridici, conseguenti all'attuazione della legge n.833 del 23 dicembre 1987, istitutiva del servi-zio sanitario nazionale con riferimento alla pro-duzione ed impiego dell'energia (Università diBologna).

Ambiente e salute

In questo Sottoprogetto di notevole rilevanzaper l'analisi e valutazione degli effetti dei pro-cessi industriali sull'ambiente e sulla salutedell'uomo, l'Enea ha coordinato pur non finan-ziandole, diverse azioni non ancora giunte aconclusione.

Ha direttamente finanziato le azioni relative a:

- raccolta di dati ambientali su impianti di po-tenza, non nucleari, maggiori di 300 MW (SnamProgetti);

- individuazione di metodologie per la valuta-zione di impatto ambientale (Unità interne al-l'Enea);

- effetto delle piogge acide su suoli indisturbati(Enea).

Nel 1986 ha avviato inoltre le seguenti azioni:

- studio degli effetti delle acque di raffredda-mento di centrali sul Po (Snamprogetti);

- sviluppo di un sistema automatico Hig perfor-mance liquid chromatography (Hplc) per analisidi Pah in aria (Violet);

- impatto ambientale della combustione, pirolo-si e gassificazione di biomasse: effetti inqui-nanti (Cooperativa ricerca finalizzata).

277

Quadro riassuntivofinanziario e gestionale

Dati relativi a progetti esecutivi 1983-1984

Nell'ambito dei progetti esecutivi 1983-1984sono state predisposte in totale 1339 azionicontrattuali. Sono stati stipulati direttamentedall'Enea 388 contratti per un importo di spesapari a 37.417 milioni.

Al 31 dicembre 1986 risultano concluse 298azioni contrattuali che rappresentano il 77%dei contratti stipulati (tab. 2).

Progetto esecutivo 1986

Nel corso del 1986 è stato avviato il terzo Pro-getto Esecutivo che prevede 711 azioni di ri-cerca. L'Enea gestisce 155 azioni contrattualidi cui sei commesse interne per un importocomplessivo di spesa pari a 18.509 milioni(420 milioni per Commese Interne all'Ente).

Al 31 dicembre 1986 risultano stipulati 104contratti che rappresentano il 67% delle azionipreviste.

Nella Tabella 3 è riportata la programmazionedei finanziamenti per gli ultimi anni in funzionedei primi 3 anni di attività.

TABELLA 2 - PROGRAMMA ESECUTIVO 1984 - SITUAZIONE AL 31 DICEMBRE 1986DEI PAGAMENTI EFFETTUATI (in milioni di lire)

Sottoprogetti

Contrattiesterni

ImpegniCommesse

interne Totale

Pagamenti

Effettuatisug|j i r £ p e g n j

1. Carbone e idrogeno2. Biomasse e agricoltura3. Solare, fotovoltaico, eolico5. Usi civili, industriali, territorio6. Macchine e turbomacchine7. Produzione energia elettrica8. Trasporto acc. di calore9. Mezzi di locomozione

10. Mod. energetici, banche dati11. Problemi socio economici12. Legislazione e normativa13. Ambiente e saluteTotale

250,02.567,03.578,06.728,81.068,03.455,0

120,0

338,0355,0

80,0430,0

18.969,8

-190,0

--_

100,0-_

250,0110,0

-30,0

680,0

250,02.757,03.578,06.728,81.068,03.555,0

120,0-

588,0465,0

80,0460,0

19.649,8

25,01.718,02.259,42.959,8

694,01.602,0

50,0_

338,0325,0

42,5206,0

10.219,7

10,0062,3163,1443,9864,9845,0641,67

-57,4869,8953,1244,7852,01

TABELLA 3 - PROGETTO FINALIZZATO ENERGETICA - RIEPILOGO FINANZIARIODEL QUINQUENNIO (importi in milioni di lire)

Sottoprogetti Impegnato1983

Impegnato1984

Impegnato(stralcio)

1985

Impegni1986

Totaleimpegnato

al 1986

Previsioni Previsioni1987 1988

Spese di direzione1. Carbone e idrog.2. Biomasse e agr.3. Solare4. Energia geoterm.5. Usi finali6, Macch. e turbom.7. Accum. elettrico8. Accum. termico9. Mezzi locomoz.

10. Modelli energet.11. Probi, socio-econ.12. Legisl. normativa13. Amb. e saluteTotali

1.839,8147.128,0006.843,2003.735,4003.214,912

10.646,2163.727,1895.128,872

865,000755,200

1.195,000534,500734,000

1.623,00047.970,303

1.555,0008.345,0008.760,2776.180,5002.984,000

11.789,1255.068,5006.243,6811.065,0004.490,0001.181,000

940,000785,000

2.422,80061.809,883

1.700920325467578

1.284343

72100392

10472040

6.298

1.470,06.665,06.286,76.371,03.635,0

12.110,04.488,04.752,0

890,010.014,0

982,0840,0852,0

1.970,061.325,7

6.564,81423.058,00022.215,17716.753,90010.411,91235.829,34113.626,68916.196,5532.920,000

15.651,2003.368,0002.361,5002.391,0006.055,800

177.403,886

4.5728.0354.8155.3182.8009.4023.5545.2821.437

11.0001.400

748735

1.30060.398

3.0485.3573.4953.9181.8886.2692.3693.521

90812.809

1.382440494800

46.698

278

Tecnologieintersettoriali

di base

ATTIVITÀ SVOLTA NEL 1985

I programmi di attività del Dipartimento tecnolo-gie intersettoriali di base (Tib), discendono da-gli indirizzi delle strategie che l'Enea ha formu-lato ed il Cipe ha approvato, nell'ambito del VPiano Quinquennale, con particolare riferimen-to ad obiettivi riguardanti l'innovazione tecnolo-gica.

La diversificazione e l'evoluzione degli obiettividell'Ente e delle relative modalità attuative han-no influenzato in modo determinante i program-mi e le tipologie di attività del Dipartimento.

Tali tipologie operative in passato consistentiper lo più in attività programmatiche interne mi-rate alla ricerca ed allo sviluppo di tecnologiead ampio spettro di valenza e potenzialità inno-vativa, hanno subito una significativa evoluzio-ne delle finalità e delle modalità attuative, esono state affiancate da categorie completa-mente diverse di iniziative, in linea con i nuovicompiti istituzionali dell'Enea.

Ne è conseguita una ridefinìzione delle caratte-ristiche e delle funzioni del Dipartimento, mi-ranti in modo particolare a sviluppare, suppor-tare e trasferire l'innovazione tecnologica, me-diante forme di intervento la cui articolazione ediversificazione sono in fase di sviluppo ed ap-plicazione. La chiave di questa differenziazioneè determinata in ampia misura del grado di ma-turità delle tecnologie in corso di messa a pun-to e possedute dal Dipartimento, che possonocostituire l'oggetto di un processo di trasferi-mento nei riguardi del tessuto produttivo nazio-nale.

Ove esista, in tale ambito, un patrimonio dicompetenze conoscitive ed operative riferito aprocessi e prodotti già idonei ad essere inne-stati entro la realtà industriale nazionale, il ruo-lo del Dipartimento consiste nel promuovere,soprattutto nei confronti della piccola e mediaindustria, un processo di trasferimento delle re-lative conoscenze, attraverso azioni di consu-lenza, supporto, formazione, coordinamento eazioni dimostrative sia a livello di sistema chedi prototipo.

Ove viceversa l'attività del Dipartimento operasu tematiche avanzate con rilevanti contenutidi ricerca e sviluppo, viene valutata l'opportuni-tà di impostare grandi progetti di ricerca in col-laborazione con industrie di maggiori dimensio-ni ed interessate a tematiche a più lungo respi-ro.

In queste azioni l'aspetto della omogeneità tec-nologica degli operatori appare più rilevante edeterminante di quello della omogeneità delsettore, e quindi la scelta delle collaborazioni

industriali viene effettuata anche alla luce deicontenuti dei grandi programmi tecnologici in-ternazionali e delle politiche nazionali di ricercae sviluppo sia del settore pubblico che di quelloprivato.

In tal senso vanno viste non solo le iniziative dicollaborazione con grandi gruppi industriali,spesso ratificate in accordi quadro, che nel1986 cominceranno ad essere operative, maanche gli accordi, le collaborazioni ed i rapportidi ricerca con Università ed istituti di ricercagià di fatto operanti ed attualmente in corso didefinizione formale.

La collaborazione nel settore del trasferimentodelle tecnologie mature interessa prevalente-mente gli operatori della piccola e media indu-stria, essendo rivolte ad utenti che non sonoautonomamente in grado di accedere a quelletecnologie che potrebbero consentire il rilanciodi comparti produttivi in crisi.

L'intervento dell'Enea attraverso l'azione delDipartimento consente appunto di porre a di-sposizione di questi comparti tecnologie emer-genti a carattere diffusivo, sorte in settori diver-si da quelli di impiego potenziale, ma recepibilida questi ultimi per la loro valenza orizzontale.

Questa duplicità di azioni - grandi progetti di ri-cerca in collaborazione con operatori esterniinteressati allo sviluppo a medio termine di pro-cessi e prodotti d'avanguardia - trasferimentodi tecnologie già mature per l'applicazione im-mediata a fini di recupero di competitivita com-merciale - viene parziarmente ricomposta siadalla nuova configurazione delle strutture delDipartimento, in corso di formalizzazione, chedalla sua metodologia operativa.

Infatti, l'articolazione in progetti delle attivitàrende possibile, ove necessario, la coesistenzaentro lo stesso progetto delle due forme di in-tervento e l'adattamento del loro rapporto nelcorso della conduzione delle attività progettua-li.

Inoltre, molte delle funzioni che si aggiungonoora a quelle tradizionali del Dipartimento, pos-sono presentare di volta in volta aspetti di inte-resse dell'una o dell'altra tipologia di interven-to.

Tali sono ad esempio le attività dei Serviziscientifici e tecnologici, destinate ad una uten-za diffusa, ma caratterizzate e culturalmentealimentate da un elevato contenuto scientificoe da un continuo aggiornamento che solamentei grandi programmi di ricerca e sviluppo posso-no consentire.

In questa molteplice valenza di contenuti e difunzioni che tende a far coesistere in modo or-ganico e sinergico attività di ricerca e sviluppo,azioni di promozione industriale e di innovazio-ne tecnologica realizzata anche attraverso

280

messa a disposizione di servizi reali nella loroaccezione più ampia, va vista la pluralità di in-terventi, quali la costituzione di Società e Con-sorzi (Rtm, Irvin), accordi con Enti (Infn, Cnr,Università) collaborazioni con industrie, parte-cipazione, anche con funzione di leadership, agrandi programmi intemazionali (Eureka), ac-cordi operativi con strutture territoriali (Regioni,Associazioni industriali), che il Dipartimento hagià avviato nel corso del 1985 e che prospetta-no risultati di rilievo per gli anni prossimi.

Affidabilità e qualificazione

Obiettivo del Progetto è la realizzazione di unastruttura nazionale destinata alla qualificazionedi componenti e sottosistemi.

Nel 1985 è iniziata la costruzione degli edifici,sono proseguiti l'acquisizione di mezzi di provae lo sviluppo .si: nuove metodologie di analisi diaffidabilità e di qualificazione; inoltre sono con-tinuati l'addestramento del personale destinatoa operare e l'espletamento del servizio nellafase transitoria nei riguardi del mondo produtti-vo nazionale.

- Nell'ambito dell'acquisizione dei mezzi di pro-va, è iniziata la fase realizzativa dei componentidegli impianti sismici, è stato avviato il progettodel sistema di acquisizione dati di questi ultimi,sono state concluse le progettazioni esecutivesia di sistemi vibratori che di una camera Locache sarà fornita da Nuovo Pignone, inoltre èstata completata l'acquisizione del sistema dicontrollo di uno Shaker elettrodinamico perprove vibratorie presso Iselqui.

- Per quanto riguarda la realizzazione di nuovemetodologie, si sono proseguite le attività disviluppo e messa a punto di normative per laqualifica di pitture e lubrificanti impiegati in am-bienti nucleari; è stata sviluppata una metodo-logia per lo studio del comportamento dinamicodelle strutture di supporto per le prove di quali-ficazione sismica, sono state sviluppate meto-dologie per prove climatiche, di rete e di su-scettibilità ai disturbi elettromagnetici.

- Con riferimento all'Organizzazione del Servi-zio, è stata realizzata la prima bozza di manua-le di Garanzia della Qualità, sono stati organiz-zati i servizi di appoggio esterni ed è stata defi-nita l'organizzazione dei servizi di appoggio in-terni.

- Per quanto riguarda il Servizio nella fase tran-sitoria sono stati effettuati sia presso la Divi-sione ingegneria sperimentale del Dipartimentoche presso operatori esterni, tra i quali la So-pemea, numerosi interventi di qualificazione edi approntamento dei relativi piani, riguardantiin particolare:

• servocilindri Hitachi e Team;

• il piano qualifica vernici e lubrificanti per usonucleare (Nutech);

• la stipula di contratti per assistenza nella faserealizzativa del servizio e formazione del perso-nale (Sopemea), e per utilizzazione dì impiantiper prove Loca nella fase transitoria (Nuovo Pi-gnone);

• la definizione di varie attività riguardanti ac-cordi con organismi nazionali (Cesi, Ismes,Iselqui), e prestazioni di servizio di qualifica sudomanda esterna.

Tecnologie avanzate della roboticae dell'informatica

Nell'Area della robotica sono stati conseguiti iseguenti risultati:

- è stata conclusa l'analisi di fattibilità sullosviluppo di un elaboratore ad altissimo paralle-lismo ad architettura piramidale (Papia), defi-nendo alcune collaborazioni con Università edindustrie;

- è stato concordato, con il Comitato di gestio-ne per lo sviluppo della macchina di fusione eu-ropea Net, la realizzazione da parte dell'Enea diuno studio di fattibilità per l'unità di telemani-polazione e relativo sistema di controllo per lamanutenzione remotìzzata del reattore;

- sono state individuate alcune tecnologie dibase per il rilevamento di parametri cinematicie dinamici nell'ambito dell'impiego di sistemi e-lettro-ottici nella robotica;

- è stato completato lo studio per la definizionedelle specifiche del simulatore del Mascot e neè stato avviato lo sviluppo;

Nell'area dell'informatica sono stati conseguiti iseguenti risultati:

- sono state messe a punto metodiche per larappresentazione dello stato del Reattore Trigamediante quadri sinottici e grafi funzionali.

Tecnologie del trattamentoe dell'irraggiamento dei materiali

L'attività svolta nel 1985 da questo settore delDipartimento ha riguardato principalmente:

• Nell'Area trattamenti superficiali e chimica-fi-sica delle superfici:

- la definizione di tutti gli interventi del progettola cui operatività inizierà nel 1986;

- la conclusione delle istruttorie riguardanti gli

281

accordi e contratti con i partners esterni, indivi-duati in Cise, Centro Ricerche Fiat Rtm, Csm;

• Nell'Area materiali strutturali irraggiati:

- la conclusione della prima fase delle attivitàdi irraggiamento e relativi esarni post-irraggia-mento di campioni di acciai per vessel condottenell'ambito del contratto con il Cea;

- l'avvio in collaborazione con il Battelle ed ilCea di un contratto di ricerca riguardante lameccanica della frattura su materiali strutturaliirraggiati.

• Nell'Area sistemi e impianti di irraggiamento:

- l'avvio della progettazione e realizzazionedell'unità di deflessione fascio per l'utilizzo delmicrotrone nei processi industriali;

- il completamento della progettazione e l'ac-quisizione dei componenti per la realizzazionedi una nuova unità "Unitron" (200 keV-1 kW) edi un microtrone (6 MeV-3 kW) per la sterilizza-zione di prodotti ittici;

- la formalizzazione della procedura di acquisi-zione di un impianto di irraggiamento di elevatapotenzialità che costituirà la quota parte Eneadi una società mista con Irvin orientata allo svi-luppo ed alla promozione di tecnologie di irrag-giamento.

• Nell'Area materiali organici:

- è stato definito e reso operativo un accordo dicollaborazione con Pirelli Cavi per lo studiocomportamentale e la qualificazione di cavielettrici ed a fibre ottiche sottoposti ad irrag-giamento;

- la conclusione, con esito positivo, dell'analisidi fattibilità, relativa all'installazione a bordo diun peschereccio di un acceleratore di elettroniper la conservazione del pesce;

- la conclusione dell'attività sperimentale incollaborazione con Parmalat sulla sterilizzazio-ne di packaging mediante macchine accelera-trici di elettroni;

- la conclusione della prima fase ed avvio dellaseconda dell'attività sulla mutizzazione di mostimediante irraggiamento, argomento di interes-se per l'industria vinicola ed i processi dellebiotecnologie.

Tecnologie ottiche ed elettro-ottiche

L'attività svolta nel 1985 da questo settore delDipartimento ha riguardato principalmente:

p- Nell'Area componenti:

- l'avvio di una collaborazione con un'industria

nazionale per la realizzazione e commercializ-zazione di ottiche metalliche per laser a CO2 dipotenza, (alcuni prototipi sono stati presentatialla Fiera "Laser '85 Opto-Elektronic" di Mona-co di Baviera);

- la conclusione del collaudo del sistema di de-posizione di film sottili a doppio fascio ionico edil completamento del prototipo del dispositivo dicontrollo della crescita film con trasmissione didati su fibra ottica;

- il completamento dell'automazione di un si-stema ellissometrico, la progettazione e realiz-zazione di un nuovo dispositivo per la misuradell'indice di rifrazione mediante rilevamentodinamico dell'angolo di Brewster.

• Nell'Area sistemi:

- la progettazione, la costruzione e la messa infunzione di due sorgenti laser a CO2 tipo Self

282

Filtering Unstable Resonator per telerilevamen-to, tra le prime del mondo realizzate con lun-ghezza d'onda di 10 um, di progettazioneesclusiva Enea ed utilizzanti tecnologie nazio-nali;

- la progettazione di un telescopio newtonianoper telerilevamento e la stipula di un contrattoper la sua realizzazione presso la ditta Contek;

- il collaudo e la messa in funzione di un fascioLavai per spettroscopia ad alta risoluzione;

- il collaudo e la messa in funzione di reattorifotochimici laser per deposizione di film sottili epolveri ceramiche; che hanno consentito la pre-parazione di film di silicio amorfo e polveri diSÌ3N4 sinterizzabìli;

- la costruzione e il collaudo di un'apparec-chiatura per lo studio del processo di ionizza-zione multifotonica;

- l'avvio di una collaborazione con l'Istituto Co-lonnetti e con Caen per la realizzazione di sor-genti laser stabilizzate per metrologia indu-striale.

• Nell'Area sorgenti:

- il completamento del progetto e la realizza-zione della camera laser per il sistema a ecci-meri ad alta potenza;

- la messa in funzione alla lunghezza d'onda di10 um del laser ad elettroni liberi (Fel);

- la realizzazione di una sorgente Raman nel-l'intorno dei 16 um a due frequenze mediantemixing a quattro onde in paraidrogeno;

Particolare del laser a elettroni liberi messo in funzionenel 1985 alla lunghezza d'onda di 10 |jm (Centro dìFrascati).

283

(Sopra) Laser a centri di colore del quale nel 1985 èstata portata a termine la sperimentazione e l'analisi

teorica. (Sotto) Particolare della camera laser per il si-stema a eccimeri ad alta potenza (Centro di Frascati).

284

- il completamento della sperimentazione edell'analisi teoriche dei parametri laser a centridi colore.

Materiali innovativi e sostitutivi

L'attività svolta nel 1985 da questo settore delDipartimento ha riguardato principalmente:

- l'acquisizione del software per la gestione didati riguardanti i materiali e l'avvio della raccol-ta su schede di dati riguardanti materiali cera-mici strutturali, da immettere nella base di datisviluppata e gestita dal Dipartimento in colla-borazione con la Direzione centrale studi;

- la definizione dei flow-sheets originali di fab-bricazione di campioni di gamma alluminato dilitio e di beta allumina e le relative metodiche dicaratterizzazione chimico-fisica di polveri emanufatti, iniziando la fabbricazione in collabo-razione con Ci-Fer e Irtec-Cnr;

- il completamento dell'istruttoria ed l'emissio-ne degli ordinativi per l'acquisizione di attrez-zature e materiale per le attività di sviluppo del-la fabbricazione e caratterizzazione di materialiamorfi;

- la conclusione della fase istruttoria prelimina-re e la stipula di vari contratti con istituti e pro-duttori, relativi allo sviluppo di tecnologie difabbricazione di polveri e di manufatti e metodi-che di caratterizzazione.

Tecnologie separative

L'attività svolta nel 1985 da questo settore delDipartimento ha riguardato principalmente:

• Nell'Area materie prime:

- lo studio di flow-sheets estrattivi per recupe-ro di metalli nobili da concentrati di flottazionedi minerali poveri, in collaborazione con SniaTechint, e l'avvio delle relative verifiche in mi-xer-settler;

- la definizione di una collaborazione di ricercacon l'Università di Roma per lo sviluppo di ma-crocomplessanti selettivi;

- l'avvio dello studio di fattibilità di una separa-zione cromatografica tra isotopi 6 e 7 del litio;

- lo studio della rimozione di cromati da refluiprovenienti da Snia-Bpd (stabilimento di Cec-cano), mediante precipitazione-ultrafiltrazione.

• Nell'Area gas:

- la realizzazione di una fibra cava per separa-zione di gas acidi con interessanti proprietà diselettività per l'anidride carbonica;

- l'avvio di studi di permeabilità di gas attraver-so membrane piane commerciali;

- il completamento di una linea strumentale dibase per prove di separazione su moduli amembrana scala banco e pilota;

- le iniziative per la progettazione di moduli a fi-bra cava per separazioni selettive di gas;

- l'acquisizione di un sistema trasportabile perprove di separazioni gassose sul campo, me-diante moduli a fibre cave Monsanto.

• Nell'Area applicazioni biotecnologiche e tec-nologie biomediche:

- il completamento di studi cinetici su ceppibatterici in batch e in moduli di ultrafiltrazione,individuando nuovi materiali attivi utili per losviluppo di reattori enzimatici;

- lo studio di fattibilità per un sistema di con-trollo e ritrattamento acque per acquacoltura incollaborazione con il Dipartimento fonti alterna-tive e risparmio energetico;

- la definizione di un accordo di collaborazionecon l'Università di Roma II riguardante lo svi-luppo di un prototipo di bioreattore pancreaticoa membrana, di un modulo per rimozione selet-tiva di anidride carbonica da liquidi biologici el'ottimizzazione di un sistema di dialisi renale.

• Nell'Area ricerche esplorative:

- la definizione di una collaborazione con l'Uni-versità di Roma I sull'utilizzo di membrane inseparazioni selettive e sviluppo sensori;

- la valutazione sperimentale delle proprietà dialcune zeoliti italiane in separazioni di miscelegassose e condizionamento di acque;

- l'avvio di una collaborazione con Tesi per lostudio della ricettività da parte di settori indu-striali delle tematiche di attività del Progetto.

Diagnostica avanzata dei materiali

L'attività svolta nel 1985 da questo settore delDipartimento ha conseguito i seguenti risultati:

- definizione delle specifiche per l'Acceleratoreper spettroscopia positronica in collaborazionecon la Divisione fisica applicata del Dipartimen-to formalizzazione di un'offerta da parte dellaIrvin Systems, e completamento dell'avampro-getto edilizio e relativo preventivo da parte del-l'Agip;

- completamento delle prove di annichilazionedi positroni in campioni di lege ferromagneticheamorfe ternarie, fornite dall'Istituto Galileo Fer-raris, corrispondenti a differenti condizioni diipertempra;

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- esecuzione di misure con positroni su provinidi alluminio assoggettati a fatica, in collabora-zione con l'Isml e studio della cinetica di forma-zione di precipitati in lega Al-Mg-Si, applicando-la tecnica di diffusione dei neutroni a piccoloangolo;

- analisi delle deformazioni e sollecitazioni ela-sto-plastiche e visco-plastiche di giunti saldatidi grosso spessore in lega di alluminio, in colla-borazione con l'Isml;

- completamento dell'elaborazione di un codicebidimensionale per problemi di solidificazionedell'alluminio fuso;

- elaborazione e modifica di codici di calcolo ri-guardanti modelli del comportamento a collisio-ne di ioni lenti nei materiali;

- nell'ambito dello sviluppo di tecniche speri-mentali, sono ottenute misure ad alta risoluzio-ne della produzione di fotoneutroni in Fé, Mg,Or, ed è stata messa a punto la catena per da-tazione mediante radiocarbonio.

analitici con la definizione di procedure di pre-parazione di standard secondari e la partecipa-zione alla definizione di norme e procedure edalla messa a punto di metodologie operative dicaratterizzazione di materiali chimici nell'ambi-to di confronti internazionali organizzati dallaCee;

- per quanto attiene all'espletamento del Servi-zio scientifico su commessa, le attività all'inter-no hanno fornito supporto per la messa a puntodi processi di preparazione e caratterizzazionedi materiali relativi alla tecnologia della fusionenucleare ed al ciclo dell'uranio.

Su richiesta di utenti esterni all'Ente, sono sta-te applicate varie metodologie analitiche perl'analisi di tracce di esplosivi (su richiesta dellaMagistratura), caratterizzazione chimica di mi-nerali poveri e per il controllo del processo diestrazione dell'oro (su richiesta Snia), per l'al-lestimento di un laboratorio spettrografico e perl'addestramento di personale indonesiano (ac-cordo Enea-Nira-Batan).

Criogenia

I risultati conseguiti da questo Progetto nel1985 riguardano:

- la realizzazione di un'apparecchiatura periniezione di pellet di H2 0 D2 solidi in plasma,iniziando prove con un propulsore a due stadi;

- esperimenti con f -noni balistici per spiegarealcune peculiarità nella trasmissione di caloreattraverso la superficie di separazione tra duemezzi a basse temperature;

- la progettazione di un minirefrigeratore da cir-ca 1 W a 4 'K a due stadi in cascata (H2, He)preraffreddati in N2 liquido;

- lo sviluppo di strumentazione per lo studio delfondo cosmico, di interesse dell'Esa e del Pro-getto Antartide, facente uso di rivelatori raf-freddati a circa 0,3 K.

Esercizio reattore Triga

Sono continuate le attività di servizio nei ri-guardi di committenti sia interni che esterni al-l'Enea, in particolare sono stati compiuti irrag-giamenti finalizzati ad analisi per attivazione diinteresse di vari utenti, tra i quali la Magistratu-ra.

Molteplici le operazioni di manutenzione e diadeguamento dell'impianto e quelle relative almantenimento della licenza di esercizio, quali:

- la ristrutturazione degli accessi alla sala reat-tore e l'ampliamento dell'attuale laboratorio diradiochimica;

- il rinnovo della licenza di esercizio;

- la progettazione di un laboratorio per la radio-chimica del trizio e di un loop in pila per lo stu-dio di materiali ceramici triziogeni, d'interessedei programmi Enea sulla fusione nucleare.

Servizi tecnologici e tecnico-scientifici Programmoteca

Molto ampia é stata nel 1985 l'attività di servi-zio che il Dipartimento ha assicurato per com-mittenti interni ed esterni nei seguenti settori:

L'attività in questo specifico settore ha riguar-dato:

Studi di chimica analitica

- L'attività ha riguardato l'innovazione e l'ade-guamento delle metodologie attraverso l'acqui-sizione e la caratterizzazione di alcuni compo-nenti per misure in fluorescenza atomica, e laverifica e l'affinamento dell'affidabilità dei dati

(Sopra) Particolare del Laboratorio film sottili presso ilquale nel 1985 è stato collaudato il sistema di deposi-zione a doppio fascio ionico ed è stato completato ilprototipo del dispositivo di controllo dei film con tra-smissione di dati su fibra ottica. (A fianco) Particolaredell'impianto di irraggiamento gamma utilizzato per losviluppo di tecnologie di irraggiamento e per lo studiodei materiali irraggiati.

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- l'acquisizione e gestione di codici di calcolo,di software matematico, statistico e grafico,l'implementazione dei codici della Programmo-teca, del software della Biblioteca algoritmi, l'a-nalisi e la valutazione del software:

- l'acquisizione e gestione di dati scientifici dibase, il processamento di dati, la valutazione didati scientifici di base, la ricerca in appoggio elo sviluppo di codici.

del combustibile, e caratterizzazioni di guainedi zircaloy, ricoperte internamente di grafite perla fornitura Cirene;

- caratterizzazione di materiali litoidi naturaliper conto del Dipartimento protezione ambien-tale e salute dell'Uomo.

Basi di dati scientifici

Corrosione

L'attività del 1985 ha visto l'entrata in eserciziodi impianti per prove di corrosione sotto stresse sotto fatica, che consentiranno di effetti aretest in condizioni simulanti quelle di esercizio direattori Pwr e Bwr nonché l'esecuzione di mol-te prove di corrosione su materiali vari impiega-ti in impianti nucleari.

Nell'ambito delle attività riguardanti l'imposta-zione, io sviluppo e l'implementazione dì basi didati scientifici, sono state condotte moltepliciaziondi di progettazione, realizzazione, gestio-ne implementazione della base dati Componen-ti e Materiali (Cometa) e di varie altre che sonola struttura fondamentale dell'attività di Spor-tello elettronico e tecnologico.

Salvaguardia dei patrimonio artistico

Taratura di strumentazione elettricaed elettro-meccanica

È stata assicurata la riferibilità dei campioni diprima linea ai campioni nazionali nonché laconservazione e taratura periodica dei campio-ni e mezzi operativi di seconda linea.

È stato assicurato il servizio di taratura riguar-dante grandezze elettriche, termiche, di pres-sione e varie altre sia per conto dell'Enea chedi organismi esterni, con emissione di certificatidi taratura riconosciuti dagli organismi ufficialisia italiani (Servizio di Taratura in Italia: Sit)che europei (Western European MetrologicalClub, Wemc).

Microscopia elettronica

Nel corso del 1985 é stato installato, collauda-to e reso operativo il nuovo microscopio elet-tronico a scansione Cambridge 250 Mk III dota-to di sistema di microanalisi Link.

È proseguita l'attività di servizio a favore sia delDipartimento che di altre unità; tra gli interventieffettuati:

- l'analisi di materiali per reattori a fusione, (al-luminato di litio);

- materiali lapidei provenienti dalla Cattedraledi Orvieto e dal Palazzo Comunale di Cagliari edi materiali bronzei provenienti da TabulaTraianea e dell'Angelo della Mole Adriana, diinteresse per l'attività di Salvaguardia del Pa-trimonio Artistico;

- analisi di vetri nell'ambito delle attività di con-finamento delle scorie del Dipartimento ciclo

Sono stati conclusi gli studi microclimatici sulMuseo Civico di Viterbo e le analisi per il pro-getto di ristrutturazione energetica del MuseoArcheologico di Sassari.

Sono state inoltre eseguite indagini, con utiliz-zo di diversi mezzi diagnostici, su "La buonaventura" del Caravaggio, sulla "Croce di Casa-mari", sui Cavalli Farnese di Piacenza, su una"Crocifissione" di Giotto e su alcuni dipinti diAndrea del Sarto a Firenze, sull'affresco "l'Ita-lia tra le arti e le scienze" di Mario Sironi, sullalastra bronzea "Tabula Alimentaria".

Sono stati infine sottoposti a datazione assolu-ta con termoluminescenza campioni ceramiciprovenienti dagli scavi archeologici dell'Acqua-fredda (Roma) e di Castelseprio (Varese).

Ingegneria sperimentale

La Divisione di ingegneria sperimentale, nelcorso del 1985 ha conseguito i seguenti risul-tati nell'ambito della sua funzione di unità dicompetenza nei confronti dei seguenti progetti:

- Affidabilità e qualificazione - Messa a puntodella versione Ibm del programma Markan, svi-luppato in collaborazione con Nira, e messa apunto della linea per misure di compatibilitaelettromagnetica e delle metodologie per misu-re di resistenza ai disturbi di rete; predisposi-zione delle specifiche del sistema di acquisizio-ne dati dagli accelerometri per la qualificazionesismica ai mezzi di calcolo.

- Tecnologie del trattamento e dell'irraggiamentodei materiali - Completamento dell'allestimentodel laboratorio di dosimetria per la misura della

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dose assorbita e inizio dell'implementazione diprogrammi di calcolo per misure di dose assor-bita in sistemi non omogenei, completamentodella prima fase di ricerca su processi di invec-chiamento e danno da radiazioni in cavi privi dialogeni (in collaborazione con Pirelli); effettua-zione di uno studio sulla dipendenza del dannoda radiazione in fibre ottiche dal non equilibrioelettrico.

- Tecnologie avanzate della robotica e dell'infor-matica - Realizzazione di un sistema di supervi-sione impianti (Pec) per rappresentazione dellostato di processo mediante schemi sinottici egrafi funzionali utilizzante tecniche avanzate dicomunicazione, completamento di un sistemaCad (Picgraf) per la creazione di immagini inte-rattive per controllo di processo dinamicamenteconnesse alle variabili d'impianto, con utilizzodel linguaggio grafico Picasso; definizione delmodello matematico per la realizzazione del si-stema di supervisione per gestione della sala dicontrollo del reattore Triga, realizzazione di unsimulatore del telemanipolatore Mascot.

- Servizi tecnologici e tecnico-scientifici, taraturadi strumentazione elettrica ed elettro-meccanica- Ottenimento del riconoscimento per pressionie pressioni differenziali e mantenimento diquelli già ottenuti da parte della Sit; realizzazio-ne di sistemi e infrastrutture per l'automazionecompleta della taratura di banchi di pile saturee di un banco per taratura di termocoppie fino a2200 C; gestione del servizio di taratura perconto Enea e di Enti esterni, nell'ambito dellanormativa metrologica nucleare (Segreteriaunificata dell'Unicen affidata all'Enea).

L'attività afferente al supporto a commesse dipromozione industriale (in collaborazione con ilDipartimento reattori termici ha riguardato in-terventi diversi nei confronti di Sepa, Nuovo Pi-gnone, Cabur, Icar, Morrei, Nira, Esacontrol,Selenia, consistenti principalmente in prove diirraggiamento su motori elettrici, olii minerali,resine, morsetterie, componenti elettronici.

Chimica

La Divisione chimica ha operato nel 1985 comeunità di competenza nei riguardi dei progettiMateriali innovativi e sostitutivi e Tecnologieseparative e nell'ambito dei Servizi tecnologicie tecnico-scientifici (chimica analitica, eserci-zio Reattore Triga e corrosione).

Tra le diverse commesse ricevute dall'esterno,particolarmente rilevante risulta quella relativaalle tecnologie di preparazione e caratterizza-zione dei materiali di "blanket" per reattore afusione, assegnata dalla Comunità europea. Intale ambito, sono stati conseguiti i seguenti ri-sultati;

- è terminato lo studio di vari metodi di prepa-razione del litio alluminato, selezionando quellipiù idonei alla produzione su scala pilota;

- è stata riscontrata la non-idoneità dell'allumi-na Donegani alla produzione di alluminato di li-tio nelle specifiche interessanti il Next Euro-pean Torus (Net);

- è stata conclusa la produzione di una diecinaeli batches omogenei di alluminato di litio puroal 99,9% per circa 3 kg (brevetto depositato);

- è stata messa in marcia la pressa a caldoAstro.

Nell'ambito di attività d'interesse del Diparti-mento fonti alternative e risparmio energeticoè stato avviato l'impianto per le prove di batte-rie sodio-zolfo ad alta temperatura e sono staticonclusi positivamente i test di fattibilità voltiad accertare l'efficienza depolarizzante di addi-tivi per l'elettrodo a zolfo (polisolfuri fusi).

Scienza dei materiali

L'attività della Divisione scienza dei materialidurante il 1985 è stata finalizzata all'effettua-zione di azioni esplorative nel campo dei tratta-menti superficiali di materiali metallici al fine dimigliorarne il comportamento ad usura e corro-sione.

Tale azione è stata sviluppata conformementeagli obiettivi programmatici dell'Area trattamen-ti superficiali e chimica-fisica delle superfici delProgetto trattamento e irraggia nento dei mate-riali, del quale la Divisione costituisce l'unità dicompetenza.

A tale fine sono stati completati l'installazioneed il collaudo di un impianto a Fascio elettroni-co della potenzadi 60 kW per l'effettuazione disaldature anche di grossi spessori e di tratta-menti termici rapidi di superfici.

Contemporaneamente sono continuate le atti-vità di caratterizzazione in profondità ed in su-perficie di materiali metallici e ceramici median-te analisi microstrutturale.

In parallelo, in particolare presso il Laboratoriofilm sottili, sono continuate la preparazione e lacaratterizzazione ottica di film ottici a caratteri-stiche avanzate per sistemi e componenti, nel-l'ambito delle attività previste nel Progetto tec-nologie ottiche ed elettro-ottiche.

Fisica applicata

La Divisione di fisica applicata di Frascati haconseguito i seguenti risultati nel 1985 operan-do in qualità di Unità di competenza nei riguardidei seguenti progetti:

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- Tecnologie del trattamento e dell'irraggiamentodei materiali - Nell'Area sistemi e impianti, l'atti-vità di sviluppo e applicazione di acceleratori dielettroni ha consentito di raggiungere nei mi-crotroni il funzionamento stabile fino a correntidi picco di 100 mA; è stato realizzato un acce-leratore lineare da 2,5 MeV - 200 mA di piccoda impiegare in prove di irraggiamento conelettroni, il "Free Electron Laser" (Fel) è entra-to in funzione e sono in corso sul relativo mi-crotrone la sostituzione dell'impianto di radio-frequenza e la modifica della sorgente di elet-troni, al fine di raggiungere una corrente di pic-co di 200-300 mA, che, unitamente all'adozio-ne di un nuovo ondulatore a "magneti perma-nenti, dovrebbe consentire di raggiungere nelFel un'intensità di circa 100 W.

Per quanto concerne l'uso degli acceleratoriper irraggiamenti industriali (radurizzazione delpesce a bordo di pescherecci, sterilizzazione dicontenitori, polimerizzazione) sono stati pro-gettati, e sono attualmente in costruzione, i di-spositivi necessari per la gestione del fascio dielettroni.

È stato realizzato un primo prototipo di sezioneacceleratrice nell'ambito dell'attività di collabo-razione Enea - Irvin Systems, che ha comeobiettivo la realizzazione di un acceleratore li-neare per elettroni da 1 MeV - 4 kW di potenzamedia, da utilizzarsi negli irraggiamenti indu-striali.

É stato completamente assemblato e sottopo-sto a tutti i collaudi preliminari con esito positi-vo (misure magnetiche, movimentazione, modu-latore, vuoto), il microtrone da 20 MeV in co-struzione presso Galileo (con trasferimentotecnologico da parte dell'Enea), destinato al la-boratorio Metrologia delle radiazioni del Dipar-timento protezione ambientale e salute dell'uo-mo; con sperimentazione diretta è stata dimo-strata la validità di impiego degli acceleratori dielettroni del tipo Tesla nei processi di steriliz-zazione dei contenitori per alimenti e in conse-guenza è stato progettato ed è attualmente incostruzione un acceleratore di questo tipo mi-rato a tale utilizzo.

- Tecnologie ottiche ed elettro-ottiche - È statapotenziata la strumentazione relativa alla co-struzione e qualificazione di componenti otticimetallici, mentre, mediante trasferimento delknow-how Enea, un'industria nazionale è en-trata nel mercato dei componenti ottici; nell'a-rea delle sorgenti laser, oltre al Fel, sono entra-ti in funzione il laser Raman a due frequenze,intorno a 16 um. ed il laser Self Filtering Unsta-ble Resonator (Sfur), come anche due reattorifotochimici laser per la realizzazione di depositidi films sottili e polveri ceramiche.

- Criogenia - È iniziata la ristrutturazione che

consentirà l'installazione di un secondo lique-fattore di elio nonché un più razionale utilizzodelle aree per attività di ricerca e di promozioneindustriale.

Fisica e calcolo scientifico

La Divisione ha operato nell'ambito delle tema-tiche del Progetto diagnostiche avanzate deimateriali e dell'Area programmatoria dei servizitecnologici e tecnico-scientifici, oltre che sucommesse di altre unità e su richiesta od incollaborazione con vari operatori esterni.

Le competenze disponibili, nell'ambito dellequali sono state sviluppate le attività, compren-dono l'elaborazione di modelli di fisica atomicae molecolare, la struttura di materiali e la relati-va interazione con le radiazioni, modelli e meto-di di calcolo di dati nucleari; analisi strutturale,scambio termico e termofluidodinamica, ma-gnetoidrodinamica e trasporto di plasmi, meto-dologie statistiche e analisi di rumore; compe-tenze informatiche riguardanti sviluppo ed ela-borazione di procedure per gestione di codici,banche di dati tecnico-scientifici, software ma-tematico, statistico e grafico; tecniche di rivela-zione di particene e raggi gamma; impiego diradiazioni e macchine acceleratrici.

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ATTIVITÀ SVOLTA NEL 1986

Le attività sviluppate nel 1986 dal Dipartimentotecnologie Intersettoriali di Base (Tib) discen-dono dagli indirizzi delle strategie che l'Eneaha formulato ed il Cipe ha approvato nell'ambi-to del V Piano Quinquennale e riguardano par-ticolarmente obiettivi attinenti all'innovazionetecnologica.

I contenuti delle iniziative e le modalità d'inter-vento sono pertanto determinati dalle tipologiee dalle modalità attuative attraverso le qualil'Enea persegue i propri nuovi obiettivi istituzio-nali, riorientando verso indirizzi innovativi le at-tività già operative ed affiancando ad essequelle di nuovo impianto.

Tale rinnovamento programmatico ed operativoè stato espresso ed ha tratto migliori opportu-nità di attuazione dall'avvenuta ridefinizionedella struttura e delle logiche operative del Di-partimento attraverso un processo di accorpa-mento in Settori delle Unità di progetto e delleUnità di competenza, la cui realizzazione è sta-ta avviata con la delibera del Consiglio di Am-ministrazione in data.

L'identificazione entro il Dipartimento di poli diaggregazione correlati a settori d'interventocorrispondenti a situazioni dell'ambiente ester-no, riguardanti sia attività di ricerca e di realiz-zazione che di mercato, è risultata essere infat-ti una premessa necessaria per l'organizzazio-ne delle iniziative del Dipartimento secondo lesue nuove tipologie operative.

Queste ultime comprendono, accanto alle giàusuali attività di ricerca e sviluppo in campotecnologico, anche nuove categorie d'interven-to consistenti nel porre i risultati delle suddetteattività primarie a disposizione dell'utenza se-condo canali, raccordi ed interfacce idonei adassicurare l'efficienza ed efficacia del trasferi-mento, ossia iniziative di promozione industria-le, di diffusione dell'informazione tecnologica,di offerta di servizi.

L'articolazione d; tale diversificazione trova perlo più la sua ragione d'essere- nelle modalità enel grado di sviluppo e nello stato di maturitàcui sono pervenute le competenze tecnologi-che dipartimentali di potenziale interesse del-l'ambiente produttivo esterno.

Infatti le azioni aventi connotazioni di promozio-ne e servizio, attuate anche attraverso trasferi-mento di conoscenze, consistenti prevalente-mente in iniziative di consulenza, di appoggioed in dimostrazioni sia a carattere sistemacomplesso che prototipale, nascono prevalen-temente da un substrato di competenze più

mature di cui può risultare immediatamente iltrapianto diretto entro le realtà produttive dellapiccola e media industria.

Iniziative di dimensioni rilevanti a medio-lungotermine, a connotazioni programmatiche inno-vative sviluppate entro settori di punta, trovanoinvece un migliore ambito di sviluppo entro pro-getti gestiti in collaborazione con operatoriqualificati, disponibili ad operare con rientrodifferito di capitali e con maggiori margini di ri-schio.

Le modalità operative appartenenti a quest'ulti-ma categoria si concretizzano spesso in colla-borazioni ad ampio respiro che abbracciano ri-levanti orizzonti strategici, implicando soventeaccordi quadro protocolli d'intesa con la gran-de industria, con istituti di ricerca universitari ed'altro genere, sia nazionali che esteri, nonchéla formazione di società miste e consorzi.

La nutrita lista di accordi già stipulati e di so-cietà già istituite costituisce un indicatore disuccesso delle iniziative già intraprese e dellarispondenza che esse hanno trovato nel mondoesterno, basti a questo proposito ricordareRtm, Irvin, Infn, Cnr e numerose Università.

Diverse connotazioni, ma rilevanza ancor mag-giore ai fini della concretezza dei risultati e delcontributo all'immagine esterna dell'Enea, sonoda attribuire ad accordi di collaborazione conorganismi pubblici specialmente territoriali (Re-gioni, Comuni ecc.) ed alla partecipazione, an-che con funzione di leadership, a grandi pro-getti internazionali (Eureka, Brite, Vamas).

Affidabilità e qualificazione

Le varie fasi realizzative per l'organizzazione,nel Centro della Casaccia, di un servizio diqualificazione di impianti e componenti sono inuno avanzato stadio di completamento. In parti-colare, per quanto riguarda le realizzazioni edi-lizie, è stata completata la struttura dell'edificioed è iniziata la predisposizione della parte im-piantistica convenzionale.Relativamente ai mezzi di prova é stata com-pletata l'acquisizione dell'impianto e dei sotto-sistemi per la simulazione sismica; sono state,inoltre, definite le specifiche degli shaker elet-trodinamici, è stata esperita la relativagara edè stato emesso l'ordine di fornitura dello sha-ker, delle slip-tables e del sistema di pilotaggioe controllo.La fase di formazione del personale della Divi-sione Ingegneria Sperimentale è iniziata pressoi laboratori Sopemea, sulla base di un contrattocon quest'ultima, che prevede anche l'assi-stenza durante la fase realizzativa dei laborato-ri.Nell'ambito delle attività di servizio in fase tran-

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sitoria è stata avviata la collaborazione conSepa per la realizzazione di un sistema diagno-stico flessibile per il controllo di motori a com-bustione interna.In appoggio a questa attività sono state impo-state:- una collaborazione con l'Istituto di Macchinedella Università di Bologna, per una consulenzaspecifica nell'ambito del contratto per ricerchesulla diagnostica dei difetti di motori a combu-stione interna;- una collaborazione con il Centro Ricerche diPortici per studi su metodologie avanzate ditrattamento di segnali.

Divisione ingegneria sperimentale

Sono stati conseguiti i seguenti risultati ope-rando in qualità di unità di competenza sia neiriguardi di progetti Dipartimentali sia nella for-nitura di Servizi Scientifici ad altre Unità del-l'Ente.

Affidabilità e qualificazione - Sono stati affron-tati in maniera sistematica il problema della in-gegneria della qualifica e la conduzione delleprove in regime di garanzia della qualità, speciein relazione a componenti per i quali manca lanormativa di riferimento.Sono state inoltre sviluppate metodologie perprove meccaniche, come ad esempio lo studiodinamico di strutture e la scelta dei codici perl'analisi del comportamento di supporti per pro-ve di qualificazione sismica.La dotazione di mezzi sperimentali è stata ar-ricchita con la costruzione e la caratterizzazio-ne di una camera per prove Loca e la realizza-zione di un impianto per prove combinate tem-peratura-alta pressione e di un impianto perprove in bassa pressione e prove di tenuta.

Tecnologie del trattamento e dell'irraggiamentodei materiali - È proseguito il programma di ri-cerca sul danno da radiazioni in cavi privi dialogeni e su fibre ottiche, in collaborazione conil Centro Pirelli.In collaborazione con la Selenia, è iniziato lostudio del danno da radiazioni nei componentielettronici.Sono state messe a punto la normativa e lemetodologie di qualificazione delle vernici, spe-cie per quanto riguarda il danno da radiazioni ele prove di decontaminabilità

Tecnologie avanzate della robotica e dell'infor-matica - È stato realizzato un sistema di super-visione per il Reattore Triga in grado di rappre-sentare lo stato del processo mediante schemisinottici dell'impianto; il sistema di supervisionefa uso di tecniche avanzate, quali grafica inte-rattiva con il processo, dispositivi di input quali

la voce e il touch-screen, la visualizzazionedelle immagini anche su grande schermo oltreche su monitor ad alta risoluzione.È stato inoltre potenziato il sistema Cad (chia-mato Pitgraf) per la creazione di immagini inte-rattive dinamicamente connesse alle variabili diimpianto.È stato inoltre definito un modello matematicoche descrive l'impianto Triga ed è stato imple-mentato il relativo software.

Servizi scientifici: taratura di strumentazione elet-trica ed elettro-m oceànica - Sono stati mante-nuti tutti i riconoscimenii ottenuti come centrodi taratura del Sit ed è staio svolto uno studiotendente a valutare le prestazioni fornite da unsistema di misura completamente automaticoper il confronto di lampade campioni.Inoltre l'attività su commesse legate alla Pro-mozione industriale (in collaborazione con il Di-partimento Reattori termici) ha riguardato di-versi interventi di interesse delle Società: Sepa(monitoraggio ambientale), Ansaldo-Nira-Esa-control (Icps), Cabur (morsetterie), Tecnomatice Tecas (termocoppie), Nuova Fima (manome-tri) e Ansaldo (motore elettrico da 6 kV).Infine, in collaborazione con il DipartimentoTerm con Ansaldo e con Enel Dco, è stata rea-lizzata la qualificazione all'uso, in reattori nu-cleari Lwr, di pitture prodotte dalle VenezianiZonca, Sigma, Imperitalia e Vernital.

Robotica e informatica applicata

Tecnologie avanzate della roboticae dell'informatica

Nell'area robotica:

- è stata avviata un'attività di ricerca con l'Uni-versità di Bologna per lo sviluppo di sistemi ditipo avanzato per il teleoperatore Mascot V;

- è stata commissionata alla Elsag la realizza-zione di tre unità Mascot IV, di cui due per con-to del Dipartimento ciclo del combustibile eduno destinato alle attività di sviluppo del Ma-scot V condotte dal Dipartimento tecnologieintersettoriali di base;

- è stata completata e verificata una prima ver-sione del simulatore del Mascot relativa allaparte meccanica ed al sistema di controllo;

- è stata avviata la definizione dell'architetturadel sistema robotico modulare Saver; nell'am-bito di questa linea, in collaborazione con Pri-ma Industrie, è stato anche attivato un contrat-to di ricerca con l'Università di Pavia per la pro-gettazione del sistema multiprocessore ad al-tissimo parallelismo Papia, finalizzato alla rea-

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lizzazione di un sistema di visione artificiale adaltissime prestazioni;

- è stata avviata la realizzazione, commissiona-ta alla Sgs, di una prima campionatura di cir-cuiti integrati relativi al sistema multiprocesso-re Papia;

- nel corso dell'anno il Dipartimento ha operatoper ottenere l'inserimento dell'Italia, attraversola partecipazione di un gruppo di industrie edell'Enea con il ruolo di leader, nel Progetto Eu-reka Advanced Mobile Robots, volto alla realiz-zazione di robot per la protezione civile;

- per conto del Gruppo Net, che cura lo svilup-po del progetto della nuova macchina di fusio-ne della Comunità Europea, è stato svolto unostudio di fattibilità su! sistema di manutenzioneremotizzata, con particolare riferimento all'ar-chitettura del sistema di manutenzione ed allaresistenza dei diversi componenti del sistemaalle radiazioni e all'alta temperatura.

Nell'area informatica:- per la realizzazione della Nuova Sala Control-lo del Reattore Triga, è stata ottenuta l'autoriz-zazione edilizia per l'edificio e ne è stata inbuona parte sviluppata la progettazione esecu-tiva; è stata eseguito l'acquisto del sistemahardware per l'elaborazione dati e avviata larealizzazione del sistema di supervisione per ilquale, a livello prototipale, è stato completatolo strumento di presentazione grafica delle in-formazioni;

- con l'obiettivo del trasferimento delle compe-tenze tecnologiche dell'Enea verso settori ap-plicativi diversi dal nucleare, è stato eseguito,in collaborazione con Isi, uno studio per valuta-re l'opportunità di realizzare una stazione di la-voro altamente interattiva per l'automazioned'ufficio, basata su tecnologie emergenti, qualiquelle della comunicazione vocale.

Fisica applicata

Tecnologie ottiche ed elettro-ottiche

I principali risultati raggiunti nel corso del 1986,sono i seguenti:

• Area Componenti

- Nel campo dello sviluppo di nuove tecnologie,è entrato in funzione l'apparato per il sistema dideposizione a doppio fascio ionico (sono statieffettuati depositi di SiO2, AI2O3 e "Carbondiamond like").

- Per quanto riguarda la caratterizzazione deimateriali, sono stati messi a punto il sistema dimisura del coefficiente di estinzione mediante

Photothermal Deflection Spectometry ed un si-stema sperimentale ellissometrico computeriz-zato.

- Sulla base di un contratto di promozione in-dustriale, è stata avviata presso Contek la pro-duzione di ottiche metalliche piane e sfericheper uso industriale (l'Enea già percepisce le ro-yalties pattuite a termini di contratto). Sempreper le stesse attività, è stato formalizzato unampliamento del contratto stesso, per la produ-zione di ottiche piane e sferiche di grandi di-mensioni, di ottiche riflettive asferiche e com-posite.

- Sono stati prodotti, mediante il metodo di la-vorazione a ciclo lento, reticoli per Fir (200 um)di dimensioni fino a 120 x 120 mm2, che sonostati utilizzati in apparecchiature spettrografi-che.

- É stata realizzata una apparecchiatura chepermette la filatura su telai metallici di dimen-sioni massime di circa 12x17 cm2 di polorizza-tori Fir-Mir di caratteristiche migliori di quellicommerciali.

- È stato approvato un contratto di ricerca colCentro di Ricerche Fiat relativo alla standardiz-zazione di ottiche metalliche per impiego indu-striale.

- Per quanto riguarda lo sviluppo di dispositiviottici multistrato, sono stati elaborati e posti informe utilizzabile per operatori esterni codici dicalcolo per i q> , sono state richieste le licen-ze d'uso da parte della Siv e della StazioneSperimentale del Vetro di Murano.

• Area Sistemi

- Nell'ambito dell'attività di Telerilevamento éstato realizzato da Contex un telescopio ne-wtoniano. È stata assemblata, provata ed èoperante la versione definitiva compatta dellasorgente laser a CO2 tipo Self Filtering Unsta-ble Resonator (Sfur) con selezione delle righea 10 e 9 Mm. È stata studiata con Selenia (nel-l'ambito dell'accordo quadro con Sfelenia-Elsag) una collaborazione volta alla ingegneriz-zazione, compattazione e schermaggio di sor-genti Sfur.

- Nell'ambito dello sviluppo di sistemi spettro-scopici, è stato completato lo studio della spet-troscopia elettronica di ionizzazione (e, 2e) delSÌF4 e di ammine trisostituite (utilizzate comeaddittivi nelle miscele attive dei gas nei laser ascarica). L'analisi dei dati è stata eseguita incollaborazione con i Dipartimenti di Chimicadell'Università di Perugia e Roma I.

É stata montata e resa operativa una cella mul-tipasso di 50 m di percorso massimo, con laquale sono state eseguite misure di assorbi-mento a 16 Mm in Freon 13, un gas che ha unruolo importante nella fotochimica della strato-

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sfera in connessione con lo strato di ozono (la-voro svolto in collaborazione con l'Università diVenezia).

- Relativamente alle attività di fotoproduzionedi materiali speciali, sono state prodotte polveridi SÌ3N4, si SiC e di Si policristallino. É stato,inoltre, assemblato l'apparato per la realizza-zione e caratterizzazione di depositi di film suopportuni substrati.

- È stata completata la messa a punto di un si-stema olografico con laser ad argon e di un si-stema con laser a rubino. Sono stati eseguititest non distruttivi su soggetti di grandi dimen-sioni (max 2 m) mediante interferometria olo-grafica in laboratorio (laser ad argon e rubino)e in situ (laser a rubino).

- È stato stipulato un contratto di promozioneindustriale a costo Enea zero con Contex ri-guardante una collaborazione nel campo dellaprogettazione ottico-meccanica di sistemiavanzati.

>j Area Sorgenti

- Nell'ambito dell'attività di sviluppo di laser adeccimeri è terminata la costruzione del sistemaad alta energia per impulso. Sono iniziati i lavo-ri di assemblaggio con le prime prove sullapreionizzazione a raggi X.

È stato stipulato con Quanta System un con-tratto per la realizzazione dì un sistema di tra-sporto per fasci laser Uv su di una distanza dicirca 30 m.

È stata infine realizzata una cavità instabile ditipo Sfur con cui è stato ottenuto un fascio la-ser con divergenza limitata per diffrazione sin-golo modo trasverso.

- Per quanto riguarda il Laser a Centri di Colo-re, è stata ottenuta la modulazione di potenzadi uscita mediante applicazione di un campoelettrico direttamente sul cristallo attivo. Taletecnica, che potrebbe avere importanti applica-zioni nella trasmissione di segnali in fibre otti-che, è stata oggetto di un Brevetto Enea.

- Nell'ambito dello sviluppo del Free ElectronLaser (Fel), sono state completate la messa apunto del microtrone e la caratterizzazione delfascio di elettroni per il sistema Cerenkov.

È stata completata la sala controllo e sono statiresi operativi il canale di trasporto del fascio dielettroni ed il sistema di acquisizione dati.

È stato, infine, realizzato un ondulatore a ma-gneti permanenti per il Fel, operante nel vicinoinfrarosso.

Criogenia

- É stata completata la costruzione dei compo-nenti di un minirefrigeratore (1 W, 4°K) a due

stadi, preraffreddato in azoto liquido, che saràmontato e collaudato nel 1987 (contratto conOfficine Galileo e collaborazione con Cnr);

- È iniziata la sperimentazione con l'iniettore dipellet criogenici di idrogeno e deuterio, munito diun propulsore a due stadi, ottenendo tra l'altrovelocità di 2 km/s per pelle di idrogeno solido;

- È iniziata la realizzazione di un dispositivo,basato sull'uso di fononi balistici, che permettal'analisi della superficie di un cristallo basatasulla trasmissione anomala di Kapitza;

- È iniziata la progettazione di un criostato a0,35°K con larga autonomia, destinato a misuredi fondo cosmico da effettuare in Antartide, conpossibilità di futura estensione alla sperimenta-zione su satellite.

Divisione Fisica Applicata

La Divisione Fisica Applicata di Frascati haconseguito vari risultati operando in qualità diUnità di competenza per i seguenti Progetti:

Tecnologie del trattamento e dell'irraggiamentodei materiali - È stato consegnato dalle OfficineGalileo il microtrone da 20 MeV che ha già su-perato le prove essenziali di funzionamento, inattesa del suo definitivo trasferimento nei labo-ratori del Dipartimento Protezione dell'Ambien-te e Salute dell'Uomo presso il Centro dellaCasaccia.È stata completata la sistemazione del bunkerche dovrà accogliere l'acceleratore da 5 MeVdestinato alle prove d'irraggiamento di materia-li. Sempre, nell'edificio Sincrotone, è statasgomberata l'area occupata dal laser Chimeraed edificato, al suo posto, una parte del nuovobunker dedicato alla messa a punto e alla spe-rimentazione di acceleratori di alta potenza (16MeV-1,5 kW per radiografia industriale, race-track ecc).

Tecnologie ottiche ed elettroottiche - Nell'ambitodel programma di sviluppo del laser Fel, sonostate completate le misure magnetiche suglielementi del canale di trasporto e sull'ondula-tore a magneti permanenti. Sono stati montatiin loco tutti gli apparati relativi al nuovo impian-to di radiofrequenza da 15 MW che dovrebbeaumentare la corrente del microtrone da 100 a200 mA.

È stato realizzato e n.esso a punto un microtro-ne da 5 MeV-200 mA, con relativo bunker, salacontrollo, canale di trasporto, risonatore a gui-da dielettrica ecc, sul quale è iniziata l'attivitàrelativa all'esperimento Fel-Cerenkov in colla-borazione con il Dartmouth College (Hanover,Usa).È stata completata la sistemazione delle aree

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sperimentali dedicate all'attività di telerileva-mento via laser, che produrrà nel 1987 i primirisultati sperimentali.Completata la ristrutturazione del locale ex ca-mera a bolle, è stato trasferito il laser Chimeradestinato alla misura delle soglie di danneggia-mento laser.È stata ultimata la messa a punto di un sistemaolografico con laser ad argon e di un sistemacon laser a rubino.Per quanto riguarda lo sviluppo del laser ad ec-cimeri, è terminata la costruzione del sistema 'ad alta energia per impulso mentre prosegue,in collaborazione con l'Istituto di ElettronicaQuantistica del Cnr, la costruzione di un siste-ma ad alta potenza media.È stata realizzata mediante effetto Raman emescolamenti a più onde una sorgente accor-dabile tra 60 e 500 \im con potenza di picco di150 kW. Nell'ambito del contratto di promozio-ne industriale Enea-Contek, è iniziata la produ-zione e la commercializzazione di componentiottici per sistemi laser di potenza a CÓ2, conl'assegnazione all'Enea delle prime royalties.

Per quanto riguarda l'attività di fotochimica,sono state prodotte polveri ceramiche sinteriz-zabili di silicio policristallino, nitruro di silicio ecarburo di silicio, irraggiando con un laser aCO2 impulsato miscele di sostanze gassosecostituite da silano e composti di azoto o car-bonio. Le polveri prodotte sono caratterizzateda un'elevata superficie specifica (100 m2/gr)ed hanno un diametro medio di 1000 ÀSono state effettuate misure di fotoframmenta-zione nel visibile-Uv di composti organici di Al eZn per individuare le condizioni ottimali per ladeposizione di film metallici ed è stato assem-bleato l'apparato in cui verranno preparati ecaratterizzati i fotodepositi.È stato concluso l'esperimento ScatteringThomson Impulsato con risultati non definitivi;tuttavia estremamente interessanti si sono ri-velate le delicate tecniche di esterodina otticacon fasci laser, per una immediata applicazionenella robotica, in particolare, per la misura e laregistrazione di velocità, gli spostamenti e la vi-brazione di piccola ampiezza di bersagli remoti.

Criogenia - È stata in parte completata la ri-strutturazione dei locali nell'area Liquefattore,che consentirà il funzionamento di un secondoliquefattore di elio e l'incremento della capacitàd'immagazzinamento.Il dispositivo per l'iniezione di pellet criogenicinei Tokamak ha raggiunto velocità di 2 km/scon pellet di idrogeno solido (Enea-Cnr, CnpmMilano).È terminata la costruzione di un minirefrigerato-re ( 1 W - 4"K) a due stadi, preraffreddato in N2liquido (Enea-Officine Galileo).

Settore Tecnologiedi irraggiamento

Tecnologie del trattamentoe dell'irraggiamento dei materiali

Nell'area Materiali Strutturali Irraggiati:- Sono stati conclusi l'attività di irraggiamentoe gli esami post-irraggiamento di campioni diacciai per vessel condotte nell'ambito del con-tratto con il Cea di Saclay.- Sono iniziate le attività con il Battelle Institute(Usa) ed il Cea di Grenoble nell'ambito del con-tratto di ricerca riguardante la meccanica dellafrattura su materiali strutturali irraggiati.

Nell'area Sistemi e Impianti di Irraggiamento:- È stata realizzata l'unità di deflessione fascioper l'utilizzo del microtrone nei processi indu-striali.- È stata avviata la realizzazione di una nuovaunità Unitron (200 keV - 1 kW) e di un micro-trone (6 MeV - 3 kW) per la sterilizzazione deiprodotti ittici.Nell'Area Materiali Organici:- Nell'ambito di un accordo di collaborazionecon Pirelli Cavi per lo studio comportamentalee la qualificazione di cavi elettrici e fibre ottichesottoposti ad irraggiamento, sono state avviatele prime attività sperimentali.- È stata conclusa l'attività sperimentale sullamutizzazione di mosti mediante irraggiamento,argomento di interesse per l'industria vinicolaed i processi delle biotecnologie; sarà ora valu-tata l'opportunità di dare avvio allo studio diprocesso.

- È stata avviata la progettazione esecutivadell'impianto di bonifica dei fanghi di risulta delsistema di smaltimento degli scarichi urbani delcomprensorio circumlacuale di Bracciano.

Settore Ingegneria dei materiali

Divisione Scienza dei Materiali

L'attività della Divisione Scienza dei Materialinel 1986 è stata svolta sia su attività legate aProgetti del Dipartimento che su attività di ser-vizio per l'Ente e per operatori esterni.Contemporaneamente sono state avviate alcu-ne azioni di sviluppo di competenze nell'ambitodi collaborazioni internazionali (Brite, Euram).

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Tecnologie ottiche ed elettroottiche

- è stata completata la realizzazione di un si-stema per la misura di coefficiente di assorbi-mento di film e sono stati acquisiti e resi ope-ranti mezzi per la misura delia adesione film-substrato e della microdurezza. Sono inoltrestati ottenuti i primi film di carbone Diamond-like caratterizzati da elevate durezze per la pro-tezione di componenti in ambienti ostili.

Tecnologie del trattamentoe dell'irraggiamento dei materiali

- dopo un periodo speso per la calibrazionedell'impianto a Fascio Elettronico da 60 kW cheha raggiunto ora un buon livello operativo, sonocontinuate le attività di saldatura trattamentosuperficiale. In particolare sono stati messi apunto i parametri per la costruzione di cavità ri-sonanti per il Cern e per l'Infn di Legnaro;

- sono stati messi a punto ed eseguiti sia trat-tamenti superficiali con o senza rifusione dellasuperficie, che prove di alligazione superficiale;

- sono stati effettuati trattamenti termici super-ficiali di acciai inossidabili con tecniche innova-tive (Electron Beam e Laser), con stesura dicodici di calcolo per la valutazione dell'impattotermico nel materiale in funzione dei parametrioperativi;

- sono proseguiti gli studi:

* sull'influenza dei trattamenti superficiali di im-piantazione ionica e di tappatura chimica sulcomportamento triboligico di alcune leghe abase di titanio con particolare riferimento all'u-tilizzo nel settore di biomateriali;

* su alcuni giunti saldati con Fascio Elettronicoe Laser di leghe metalliche quali Alloy-800 eleghe a base di alluminio, studi finalizzati allaqualificazione dei giunti stessi mediante un'in-dagine microstrutturale della interfaccia tracordolo di saldatura e zona termicamente alte-rata;

* sulle modifiche microstrutturali e chimiche in-dotte dal processo di impiantazione e messa apunto di alcuni codici per la verifica sperimen-tale dei relativi modelli teorici;

* sull'influenza del mescolamento atomico edello sputtering preferenziale sulla determina-zione del profilo di composizione mediante ana-lisi Xps ed Auger di alcuni coatings metallici.

Servizi scientifici: microscopia elettronica

Nel corso del 1986, è stato installato sul nuovomicroscopio elettronico a scansione Cambrid-ge 250 Mk III una memoria d'immagine ed è

stato potenziato il sistema di acquisizione edelaborazione dati. È continuata l'attività di ser-vizio a favore del Dipartimento e di committenti.Tra gli interventi effettuati si segnalano i più ri-levanti:

- sono state realizzate analisi mediante Sem-Mpa su polveri e sinterizzati di composti cera-mici e analisi mediante Sem-Tem-Mpa in sup-porto a test elettrochimici e di corrosione sumateriali metallici strutturali, nell'ambito delleattività della Divisione Chimica;

- sono stati analizzati mediante Sem-Mpa ver-nici, materiali lapidei e metallici nell'ambito del-l'attività relativa alla Salvaguardia del Patrimo-nio Artistico.

- per il Dipartimento ciclo del combustibilesono state effettuate mediante Mpa analisi divetri e di materiali litoidi nell'ambito delle attivi-tà di contenimento di scorie;

- per il Dipartimento protezione dell'ambiente esc'ute dell'uomo sono stati caratterizzati, me-diante Sem, materiali litoidi naturali;

- per il Dipartimento reattori termici sono stateeffettuate analisi, mediante Sem, di tubi di acci-ai austenitici ottenuti per centrifugazione.

Settore processi chimici avanzati

Materiali innovativi e sostitutivi

È stata acquisita la mappatura delle ditte italia-ne produttrici e tornitrici di materiali e manufatticeramici speciali.

Per quanto riguarda la fabbricazione di polverie di manufatti ceramici funzionali e strutturali:

- in collaborazione con Irtec-Cnr e l'Universitàdi Trieste sono stati preparati manufatti di ossi-di binari, quali beta-alluminia, gamma-allumina-to di litio e titanato di litio, caratterizzando i ma-nufatti ottenuti per le proprietà d'uso previste;

- per quanto riguarda i processi di essiccamen-to di polveri di gamma-alluminato di litio, sonostati confrontati i risultati delle due tecnicheSpray-dry e riscaldamento con microonde.

Relativamente ai materiali amorfi:

- sono stati installati presso la Divisione Chimi-ca due prototipi per la preparazione di leghemetalliche amorfe mediante quenching rapidosu tamburo rotante (melt-spinning) e sono statipreparati i primi campioni di vetri metallici;

- sono stati avviati i contratti di collaborazionecon le Università di Cagliari, Sassari, Torino econ l'Istituto Galileo Ferraris nel settore dei ve-tri metallici;

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- è stato identificato come campo prioritariod'intervento quello delle leghe a base di nichel-titanio e delle leghe leggere contenenti titanio;- sono state avviate azioni preparative per otte-nere leghe metalliche amorfe sotto forma dipolveri con metodologie recentissime, basateessenzialmente su macinazioni spinte in condi-zioni controllate.

Tecnologie separative

Nell'area Materie Prime:- è stato terminato lo studio di un processoibrido di precipitazione/ultrafiltrazione per l'ab-battimento di cromati da soluzioni acquose; èstato realizzato un impianto pilota sperimentalein collaborazione con Snia-Techint;- è stata usata la partecipazione, con un im-pianto di ultrafiltrazione a membrane tubolari,allo studio di un processo di abbattimento delCod in acque di vegetazione (Vetralla), in colla-borazione con i Dipartimenti Protezione del-l'ambiente e salute dell'uomo e Fonti alternati-ve e risparmio energetico.Nell'area Gas:- è stato definito ed attivato un accordo di col-laborazione Enea-Eni Ricerche sull'applicazio-ne della permeazione gassosa alla purificazio-ne/recupero del gas naturale;- sono proseguiti gli studi di caratterizzazionedi una fibra cava sperimentale per separazionimetano/anidride carbonica, verificando l'appli-cabilità di modelli di pseudo-equilibrio;- sono stati acquisiti due impianti sperimentalia livello pilota: impianto Ligase II per la qualifi-cazione delle prestazioni dei moduli a membra-na a dimensione pilota; impianto Monsanto perla purificazione di biogas (collaborazione con ilDipartimento Fonti alternative e risparmio ener-getico) presso Hombre di Modena.Nell'area Applicazioni Biotecnologiche e Bio-mediche:- sono stati sviluppati modelli cinetici di bio-r^ziiore a cellule immobilizzate per l'idrolisi delcellobiosio (collaborazione Nbs - Università delColorado, Università di Milano);- è stato sviluppato un modello di pancreasbioartificiale e sono iniziati gli studi sperimen-tali di isolamento di isole pancreatiche di rattoe di caratterizzazione di membrane biocompa-tibili (collaborazione Università del Colorado,Roma I e Roma II);

Divisione chimica

L'attività svolta ha riguardato i Progetti Mate-riali Innovativi e Sostitutivi e Tecnologie Sepa-

rative, oltre alle commesse sia interdipartimen-tali che verso utenti esterni all'Enea, prevalen-temente espletate nell'ambito dei ServiziScientifici (Chimica Analitica, Corrosione, Eser-cizio Reattore Triga).Con particolare riferimento al Progetto Tecnoli-gie Separative sono stati stabiliti contatti conEnichem ed altre Società del Gruppo Eni, alfine di favorire lo sviluppo a livello nazionale dicompetenze nel campo dei processi chimici diseparazione e di sintesi.È stata attivata una collaborazione con l'Uni-versità di Roma II, per lo studio delle possibilitàdi realizzazione di organi artificiali.Con riferimento al Progetto Materiali Innovativi,è stato attivato un contratto di ricerca con ilCentro Ricerche Fiat, riguardante i processi difabbricazione di materiali ceramici strutturali edi rivestimenti ceramici.Nell'ambito dello stesso progetto, in relazionealla preparazione e caratterizzazione di leghemetalliche amorfe, è proseguita l'attività di col-laborazione con l'Università di Cagliari.È operativo il contratto Brite relativo alla prepa-razione e alla caratterizzazione di materiali me-tallici, ottenuti con la tecnologia High IsostaticPressure, in cui la Divisione Chimica svolge ilruolo di Project Leader.Sono proseguite le ricerche commissionatedalla Cee, attraverso una commessa del Dipar-timento Fusione relative alle tecnologie dei ma-teriali di Blanket.

Servizi scientifici

• Chimica analitica

Per quanto riguarda l'innovazione e l'adegua-mento delle metodologie, sono stati caratteriz-zati e assemblati componenti per misure influorescenza atomica, sono state ampliate lepossibilità analitiche delle tecniche cromato-grafiche esistenti, sono state messe a puntometodologie per l'impiego di solventi organicinelle determinazioni mediante assorbimentoatomico, è stata allestita una esperienza di ve-rifica delle caratteristiche di un filtro magneto-ottico per osservazioni del Sole in collaborazio-ne con l'Università di Roma.

Nell'ambito dell'espletamento del Servizio surichiesta, l'attività è stata rivolta ad utenti inter-ni al Dipartimento, attraverso consulenza esupporto a favore degli altri Dipartimenti (im-pianto Ischia per conto del Dipartimento Reat-tori termici), sono stati svolti vari interventi surichiesta di utenti al Dipartimento, come sup-porto alla Magistratura, indagini finalizzate allasalvaguardia di beni artistici (lapislazzulì diEbla ecc), monitoraggi ambientali in zone di in-teresse artistico, supporto all'industria (Larde-rello - Gruppo Enichem).

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• Corrosione- È stato completato lo studio sulla stress cor-rosion caustica di 4 colate candidate quali ma-teriali di turbina. Tale studio è stato altresìesteso agli effetti del contenuto di ossigeno inacqua pu/a in sistemi a ricircolo;

- è stato completato il confronto sul comporta-mento a corrosione intergranulare e corrosionesotto carico di colate di Inconel 600 ad alto te-nore di piombo e di grado nucleare;

- è stato effettuato il collaudo operativo di unsistema a ricircolo che consente di effettuaretest elettrochimici ad elevata temperatura eche sarà operativo presso il Centro della Ca-saccia nel 1987; sono proseguiti gli studi elet-trochimici sul comportamento a corrosione, tral'altro su materiale trattato superficialmentecon electron-beam;

- è stato approvato il Progetto Brite relativo allostudio corrosionistico di materiale preparatomediante Hot Isostatic Pressing.Infine è stata avviata la costituzione del CentroItaliano per studi di Corrosione (Citalcor) sottol'egida dell'Enea, disponendo le necessarieazioni organizzative e stabilendo gli opportunicontatti di collaborazione con istituti similari.

• Esercizio Reattore Triga- Sono proseguite le attività riguardanti l'ese-cuzione di irraggiamenti in pila su richiesta diutenti interni ed esterni all'Enea, quali Magi-stratura, Cnr ecc, essenzialmente finalizzati adanalisi per attivazione neutronica;

- è stato completato l'iter tecnico-amministrati-vo per il rinnovo della licenza di esercizio delreattore;- sono proseguiti lo studio e la progettazione,in collaborazione con il progetto TecnologieAvanzate della Robotica e dell'Informatica diuna sala controllo reattore con concetti innova-tivi, informatici ed ergotecnici, d'intesa con ilPolitecnico di Milano;

- sono state completate le opere di ristruttura-zione degli accessi alla sala reattore e di am-pliamento del laboratorio di radiochimica, inmodo da consentire anche analisi post-irrag-giamento su campioni di alluminato di litio atti-vati nel reattore francese Osiris (commessa re-lativa a contratto Cee).

Fisica e calcolo scientifico

La Divisione Fisica e Calcolo Scientifico hasvolto attività a supporto:- del Progetto divisionale Diagnostica Avanzatadei Materiali;

- del Progetto Affidabilità;- dei Servizi Tecnologici e Tecnico Scientifici(Programmoteca e Bade di dati scientifici);Ha svolto inoltre attività su commesse in ap-poggio ad unità esterne al Dipartimento, in par-ticolare nell'ambito di accordi di collaborazionenazionali e internazionali.Le attività hanno avuto come obiettivo principa-le sia lo sviluppo e l'applicazione di metodi fisi-co-matematici, numerici e statistici a fini dia-gnostici e di controllo che l'elaborazione di tec-niche teoriche e sperimentali per analisi nu-cleari, atomiche e microstrutturali dei materiali.Tali attività sono state svolte anche in connes-sione ai Servizi Tecnico-Scientìfici. In partico-lare è stata svolta;

a) attività di calcolo per la fusione nucleare, perproblemi di trasferimento del calore, per l'anali-si strutturale anche in condizioni di elevata nonlinearità, per l'analisi previsionale e la diagno-stica di malfunzionamenti di componenti mec-canici;

b) attività di valutazione, misura e processa-mento di dati microscopici di base e analisisperimentali microstrutturali;

e) attività di ricerca sul calcolo vettoriale e pa-rallelo, in connessione agli attuali supercalco-latori.

Diagnostica avanzata dei materiali

- Tecniche innovative di analisi microstrutturalidei materiali.La spettroscopia positronica è stata approfon-dita attraverso una collaborazione con i labora-tori della Brandeis University (Usa). È statasvolta una collaborazione con il Politecnico diMilano e l'Università di Trento per ia progetta-zione di installazioni sperimentali.Per le tecniche neutroniche, è stato effettuatolo stuio della precipitazione in leghe di allumi-nio con particolare riferimento alla correlazionecon la matrice cristallina delle direzioni di cre-scita dei precipitati (collaborazione con Isml-A-luminia).- Codici di calcolo di analisi strutturale e tra-sferimento del calore per le lavorazioni dei me-talli.Sono state eseguite simulazioni numeriche diprocessi di estrusione di leghe di alluminio concodice Abaqus, in collaborazione con Isml-Alu-minia.

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Per problemi di solidificazione dell'alluminiosono stati effettuati confronti fra risultati otte-nuti con i codici Abaqus, Heating-6 e con solu-zioni analitiche.Sono state eseguite simulazioni numeriche del-l'influenza della zona termicamente alteratasulla resistenza di un giunto saldato di grossospessore in lega di alluminio con modulo Inca,(collaborazione con Isml-Aluminia).

È stato stabilito un rapporto di collaborazionecon la Cornell University (Usa) sullo sviluppo dimetodologie di calcolo nella formatura dei me-talli.

Servizi Scientifici:

• Programmoteca

Comprende le attività riguardanti Dati e Codicidi calcolo; lo scopo è quello di offrire un sup-porto interdisciplinare agli utenti Enea ed aquelli esterni per quanto riguarda il software dicalcolo tecnico-scientifico, inteso come datiscientifici di base, programmi e/o sistemi di co-dici di calcolo e librerie di algoritmi matematici,con particolare riguardo al software di supportoalle tecnologie innovative e a quello per gli am-bienti di calcolo vettoriale e parallelo a diversilivelli di ottimizzazione.Le attività 1986 sono state svolte in riferimentoalle richieste interne, quali le commesse del Di-partimento Reattori veloci, in relazione al Grup-po Agt-3 dell'Accordo Europeo sui reattori ve-loci, le commesse del Dipartimento Fusione, inrelazione ai contratti Euratom per la fusione, lerichieste del Dipartimento Protezione dell'am-biente e della salute dell'uomo, oltre che alladomanda esterna da Enel, Amn-Nira, Universitàecc.

• Basi di Dati Scientifici

- È stata completata la riprogettazione del Mo-dulo Materiali-Manufatti.

- È stata completata la realizzazione della Ban-ca Dati dei programmi di Ricerca Europei e delModulo Materiali-Manufatti di Cometa.

- È stata completata la documentazione relati-va ai Moduli Prove sperimentali e Materiali-ma-nufatti di Cometa.

- È stata avviata e completata una campagnadi Prove Sperimentali di usura nell'ambito delsottoprogetto Vamas-Wear test methods.

- È stata effettuata l'analisi per la realizzazionedi un prototipo di Sistema Esperto sui dati dicorrosione contenuti in Cometa.

Salvaguardia patrimonio artistico

- Sono stati eseguiti interventi diagnostici sumolte importanti opere d'arte tra le quali si pos-sono citare la Danae dipinta dal Correggio, ilgruppo bronzeo dedicato al generale Cialdini el'Appennino la statua gigantesca del Gianbolo-gna.

É stata svolta la seconda campagna di indaginicon la tecnica della cattura radiativa di neutronisul palazzo Marcello e sulla Basilica di SanMarco a Venezia.

- È stato portato a compimento l'impianto per ledatazioni con 14C effettuando una serie di ana-lisi in via sperimentale.

- È stata svolta una campagna di raccolta dati,con la termovisione, sul patrimonio storico ar-chitettonico di Gubbio e Città di Castello.

- Sono state eseguite autenticazioni su due re-perti ceramici: Eros acchiappafarfalle, attribuitoal Bonacolti e un vaso a figure nere.

- Sono state eseguite datazioni con la termolu-minescenza su campioni provenienti daglj scavidell'lsmeo in Pakistan, dallo scavo di Torre-spaccata in Roma e sulla terra di fusione delCavallo bronzeo dei Musei Capitolini.

3OÒ

Programmanazionale

di ricerchein Antartide

ATTIVITÀ SVOLTA NEL 1985

A seguito dell'approvazione della legge 284 del10 giugno 1985, istitutiva del Programma na-zionale di ricerche in Antartide, sono state atti-vate tutte le azioni previste nella stessa leggeper avviare la prima spedizione in territorio an-tartico durante l'estate australe 1985-86.

In particolare, sono state predisposte le azioniche hanno portato alla emanazione:

- del Decreto ministeriale 10 ottobre 1985 -Regolamento del personale contenente le nor-me per il trattamento giuridico, economico ac-cessorio e previdenziale del personale impe-gnato in territorio antartico;

- del Decreto ministeriale 30 settembre 1985 -Modalità operative per l'esecuzione del Pro-gramma;

ed è stato definito il Programma esecutivo dellaprima spedizione 1985-'86 con il convolgimen-to delle varie organizzazioni interessate (Cnr,Ministero difesa ed Enti vari) approvato dal Mi-nistro per il coordinamento delle attività dì ri-

cerca scientifica e tecnologica il 24 dicembre1985.

Questo programma è stato mirato al raggiungi-mento dei seguenti due obiettivi:

- svolgimento del Programma scientifico nellazona della Baia Terra Nova;

- esame tecnico della medesima località al finedi individuare il sito per la futura base ed acqui-sire i dati necessari per la progettazione ese-cutiva della base stessa.

Sono state portate a termine tutte le azioni ne-cessarie per la realizzazione della prima spedi-zione:

- il noleggio della nave, dei mezzi e delle attrez-zature logistiche (elicotteri, mezzi cingolati, mo-toslitte, tende ed equipaggiarne-ti da campo,mezzi di trasmissione);

- l'approvvigionamento di vari materiali e stru-mentazione sia per esigenze logistiche chescientifiche,

La nave Polar Queen, ancorata nel porto di Genova, dalquale é partita il 27 ottobre 1985 trasportalo i mate-riali e le attrezzature della prima spedizione italiana inAntartide.

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- la selezione e l'addestramento del persona- - sei del Cnr fra i quali il coordinatore scientifi-le. co;

Lo svolgimento delle operazioni ha seguito il -cinque delle Un:'jrsità;programma predisposto con variazioni minime. ., . ..,_La nave, partita con il carico da Genova il 27 o n o a e " t n e a 'ottobre 1985, è stata raggiunta per via aerea — tre dell'Eni.dai membri della spedizione a Christchurch/Lyttelton (Nuova Zelanda) il 6 dicembre 1985.

La partenza successiva è stata dilazionata daavverse condizioni dei ghiacci marini fini all'11dicembre 1985. La nave è giunta nella zona dioperazioni, la Baia di Terra Nova, il 23 dicem-bre 1985.

La permanenza in zona è stata di 55 giorni. Èstata poi effettuata una breve visita alle basiMe Murdo (Usa) e Scott (Nuova Zelanda), il 18febbraio 1986. La nave è rientrata in Nuova Ze-landa il 26 febbraio 1986, da dove il personaleha raggiunto Roma per via aerea.

Persone del Progetto Antartide hanno effettua-to visite a basi di altri Paesi, partecipando qualiospiti ed osservatori a spedizioni argentine, au-straliane, neozelandesi e statunitensi.

Traendo vantaggio dalle condizioni meteorolo-giche molto favorevoli, la campagna scientificaè stata anche più ampia di quella programmata,consentendo rilievi e campionamenti in maggiornumero e su una zona più vasta del previsto.

Le operazioni hanno interessato i campi dellageologia, geomorfologìa, geochimica, radiome-tria, magnetismo, vulcanologia, glaciologia, cli-matologia, fisica dell'atmosfera, meteorologia ebiologia marina. Sono state raccolte molte cen-tinaia di campioni avviate ai laboratori specia-lizzati per le ricerche.

È stato svolto un accurato esame tecnico delsito e rilevata dettagliatamente l'area poten-zialmente adatta allo scopo, considerando levie di comunicazione con l'interno, le zone diattracco ed aeroportuali, le fonti di approvvigio-namento idrico, le telecomunicazioni. È statainstallata una stazione meteorologica automa-tica per la raccolta dei dati anche invernali.

Una rilevante messe di osservazioni ed infor-mazioni è stata raccolta nel corso delle visitealle basi di altri Paesi. Tali conoscenze sonostate utilizzate per lo studio preliminare di unastazione estiva per la prossima spedizione,praticamente già completato e per la progetta-zione della base permanente.

Il personale di nazionalità italiana che ha parte-cipato alla prima spedizione o ha effettuato vi-site, nello stesso periodo alla spedizione, abasi di altri Paesi è stato di circa trenta unitàcosì ripartite:

- sette del Ministero della difesa fra i quali il re-sponsabile della spedizione;

303

ATTIVITÀ SVOLTA NEL 1986

Sono proseguite nel 1986 le azioni per la rea-lizzazione, sul territorio dell'Antartide, di unabase italiana nella Baia di Terra Nova e per l'ef-fettuazione delle attività di ricerca e sviluppo.

Le attività hanno riguardato:

- Svolgimento della seconda campagna, che hacoinvolto in zona operativa 70 unità tra ricerca-tori, tecnici, esperti di cantiere, operai e perso-nale di supporto per servizi vari.È stato predisposto in Italia e montato in Antar-tide un idoneo campo base per ospitare tutti icomponenti la spedizione precedentemente se-lezionati ed addestrati. Tale campo è stato do-tato, oltre che delle usuali infrastrutture, anchedi idonei mezzi di trasporto per personale emerci sia su terra (cingolati, motoslitte, scoo-ter) che per via aerea (elicotteri).Tutto il materiale logistico e di cantiere, nonchéla strumentazione scientifica, è stato trasporta-to con la nave Finnpolaris della stazza di12.000 tonnellate.

- Realizzazione della stazione estiva, della su-perficie di 600 m2 circa, capace di ospitare nel-la stagione estiva oltre 50 persone, e costituitada mensa, dormitori, magazzini, celle frigorifere,

deposito carburante, officina, laboratori, salacomunicazioni, servizi e impianto di desalina-zione dell'acqua marina. Óltre alla suddettastazione sono stati realizzati un eliporto, unmolo di attracco ed una strada della lunghezzadi 1,2 km.Inoltre sono stati montati in località diverse di-stinti dalia stazione, quattro container laborato-rio per le esigenze dei gruppi di ricerca meteo-rologica, di fisica dell'atmosfera ed ambientale.

- Attività scientifiche. Sono state svolte in col-lab/ì/*.zione con ricercatori esperti del Cnr e dialcune Università italiane. Esse sono state arti-colate nelle seguenti linee:

Cosmogeofisica - Progetto Oasi- L'attività è mi-rata alla comprensione dei processi di forma-zione delle galassie. É stata misurata accurata-mente la trasmissione atmosferica nelle fine-stre millimetriche mediante l'impiego di un in-terferometro "lamellar grating" con risoluzionedi 0,25 crrr1 e di un rilevatore criogenico. Èstato inoltre misurato il rumore atmosferico nel-le finestre a 1,0 e 2,2 mm.

Meteorologia - Sono state rimesse in funzionele quattro capannine meteorologiche installatenel 1985 in quattro località distanti alcuni chilo-metri dalla base. Nella stazione principale

Programma nazionale di ricerche in Antartide. Una vi-sta del campo nella baia di Terra Nova.

304

(Campo Icaro) ed in tre nuove stazioni meteo-rologiche sono stati installati sistemi automaticidi acquisizione dati lasciati in funzione anchedopo la partenza. Tali sistemi rilevano la tem-peratura dell'aria a due livelli dal suolo, l'umidi-tà dell'aria, l'intensità e la direzione del vento,la pressione atmosferica, nonché la radiazioneglobale, atmosferica e Uv a diversi intervallispettrali. Sono state effettuate misure sul con-tenuto di ozono atmosferico al livello del suolo,rilevando valori notevolmente inferiori rispetto aquelli riscontrati alle nostre latitudini.

Geomorfologia - É stata rilevata una carta geo-morfologica (scala 1:10.000) della zona circo-stante la stazione italiana di Baia di TerraNova. Sono stati distinti processi e forme gla-ciali, periglaciali, eolici delle alterazioni litorali estrutturali.Sono stati identificati almeno tre processi gla-ciali, il più recente dei quali riferibile all'ultimaglaciazione, culminata nel settore del Mare diRoss 21.000 - 17.000 anni or sono. Sono stateosservate evidenze di fluttuazioni glaciali olo-ceniche nei ghiacciai locali, nelle piattaforme dighiaccio galleggianti e nei ghiacciai di sbocco.

Geomagnetismo - Sono stati effettuati rilievigeomagnetici tra i 75°15' e 73°55' di latitudinesud e fra i 160°30' di longitudine est e la costa,posizionando le stazioni di rilevamento in tre lo-calità. In una di esse è stato registrato il campototale, mentre la registrazione delie componentiH, D, Z è stata fatta sulle tre località di osser-vazione per un totale di circa 130 misurazioni.

Oceanografia - Sono state effettuate misureidrologiche (caratteristiche fisico-chimiche edinamiche delle acque), registrazioni mareo-grafiche ed indagini batimetriche nell'area dellaBaia di Terra Nova. La zona oggetto di indagine(compresa tra 74°41' e 74°56' latitudine sud etra 164°06' e 164°35' longitudine est) è statarappresentata in scala 1:50.000.

Biologia - È continuato lo studio biochimico subase molecolare per comprendere i meccani-smi di adattamento alle basse temperature diPaesi antartici. L'esame delle emoglobine rin-venute negli emolisati di diverse specie, ha di-mostrato una differenza significativa nella ca-pacità di ossigenazione dell'emoglobina a pHinferiori a 7. L'unica specie criopelagica (T. Ne-wnesi) fra le otto finora esaminate, oltre adavere quattro emoglobine in luogo di due, ha lacapacità di legare ossigeno anche a valori dipH vicini a 5,6; la struttura molecolare tridimen-sionale di tali emoglobine verrà studiata perdiffrazione di raggi X. È stata inoltre individuata,anche se tale dato deve essere confermato, lapresenza di batteri termofili in campioni prele-vati in zone di attività geotermica.

Impatto ambientale - I dati preliminari raccolti,oltre a contribuire alla definizione delle combi-

nazioni ambientali al momento zero, darannoun notevole contributo per definire il modello dicircolazione degli elementi studiati per arrivarepoi a valutare le tendenze evolutive dell'am-biente.

Su terra è stato condotto uno studio sulle va-riazioni temporali dei flussi dei contaminanticon riferimento al particolato atmosferico e so-speso nelle acque superficiali. Sono stati pre-levati campioni da alcune fumarole del MountMelbourne (vulcano attivo) per definire il ruoloche tali gas possono avere sullo stato dell'am-biente oggetto di studio. In mare è stato effet-tuato un campionamento sistematico di organi-smi appartenenti a diversi livelli trofici, di sedi-menti, di acqua, con lo scopo di determinareelementi in traccia, idrocarburi clorurati ed altricontaminanti più strettamente connessi con lapresenza umana nella Baia di Terra Nova.

Ricerca tecnologica - É stato sviluppato il colle-gamento permanente via satellite della stazio-ne antartica con l'Italia mediante un canale datiad alta velocità, definendo le interferenze elet-tromagnetiche. Sono state collegate quattrostazioni meteorologiche che trasmettono incontinuo i dati sia localmente che a distanza inEuropa, tramite il sistema di satelliti Argos.Sono stati inoltre installati un ricevitore Hf percarte meteorologiche trasmesse via radio-fac-simile ed un sistema di radiosondaggio perl'acquisizione di dati meteorologici.

305//j

Relazioni, studie affari

internazionali

ATTIVITÀ SVOLTA NEL 1985

RelazioniII fattore energetico un tempo requisito secon-dario, e spesso dimenticato, di tutte le attivitàumane, è andato acquisendo già da vari decen-ni nei paesi industrializzati importanza e rilievosempre maggiore. Attualmente quindi è urgentenon soltanto ii soddisfacimento del fabbisognoenergetico dei vari settori di uso, ma sopratuttola ricerca e lo sviluppo di applicazioni e sisiemiche consentano; ne! futuro, di assicurare conti-nuità all'espansione economica ed allo svilup-po sociale con quote di energia proporzional-mente ridotte, con impatto sull'ambiente sem-pre più limitato ed in condizioni di sicurezza peri lavoratori e le popolazioni.

Tutto ciò richiede la maturazione culturale, a li-vello di tutta la società, del mutato ruolo dell'e-nergia nei paesi sviluppati e della centralitàche questo fattore ha assunto in relazione allanecessità di sostenere i processi di sviluppo edassicurare livelli più adeguati di qualità deliavita soprattutto nei paesi del terzo mondo.

L'impegno che questo processo di crescitacomporta in termini di informazice è assai am-pio, specialmente in Italia, paese culturalmentevivo e ricco di iniziative spontaneistiche, manon sufficientemente coordinate e strutturate.L'Enea nell'affrontare operativamente la gestio-ne delle competenze assegnate all'Ente a que-sto riguardo con la legge istitutiva 84/82 hastabilito una vasta gamma di rapporti con lerealtà sociali suscettibili di essere a loro voltaportatori dell'informazione a settori sempre piùvasti del paese.

Questa attività è stata articolata, nell'ambitodei temi di competenza dell'Enea, in rapporti divario livello e varia natura, ma di tipo diretto,con:

- l'Amministrazione dello Stato nelle sue arti-colazioni regionali;- le Istituzioni locali come espressione di setto-ri di interessi culturali e attività caratteristichedell'area specifica; •»- gli organismi preposti all'istruzione, quali lascuola primaria e secondaria e l'università;- associazioni di categoria (industriali, ecc);- industrie ed altre realtà produttive di variotipo.Rapporti di tipo indiretto sono sviluppati princi-palmente verso il pubblico generalizzato attra-verso i mezzi di comunicazione di massa e le

edizioni di carattere specialistico, divulgativo osolo informativo.Nel corso del 1985 l'impegno sostenuto in que-sto settore è stato ass<. * considerevole in rela-zione alla necessità di H:"-tare i problemi relati-vi all'energia, all'ambiente ed all'innovazionetecnologica ad un elevato livello di discussionee maturazione anche in concomitanza conl'ampio dibattito avviato nel paese dalla revisio-ne e dall'aggiornariento del Pen da parte delparlamento.Il mutato rapporto di collaborazione tra l'Eneaed i propri interlocutori pubblici e privati hacondotto in modo ancor più deciso alla realiz-zazione di collaborazioni centrate sull'obiettivodi sviluppare le capacità gestionali e tecnologi-che del sistema amministrativo e produttivo ita-liano in rapporto ai problemi energetici ed a tut-ti gli altri importanti aspetti ad esso collegati.

Infine, nell'ambito della più generale azione direlazione con la realtà esterna, l'Enea ha dedi-cato notevoli risorse alle attività formative e in-formative, che vengono attuate di volta in voltamediante:- organizzazioni di corsi di qualificazione permolteplici figure professionali che operano neisettori dell'energia, della protezione ambienta-le, della salvaguardia della salute dell'uomo edell'innovazione tecnologica;

- fornitura di servizi di informazione agli opera-tori economici in forma anche di apertura di al-cuni "sportelli tecnologici";- apertura di Centri di informazione, partecipa-zione a mostre, convegni e dibattiti, allestimen-to di strumenti audio-visivi e pubblicazioni dimateriale in forma di opuscoli, periodici ecc, alfine di fornire una corretta informazione al mon-do della scuola, a quello produttivo e, più in ge-nerale, alia popolazione, anche per metterla incondizione di influire responsabilmente sullescelte di politica energetica.

Rapporti con Regioni, Enti ed Istituzio-ni locali

II dettato legislativo ha affidato all'Enea, tra l'al-tro, anche il compito di fornire assistenza alleAmministrazioni dello Stato e agli Enti locali suiproblemi connessi con la produzione e l'utilizzodell'energia, nonché per azioni relative alla pro-tezione dell'ambiente dagli effetti di tutte le uti-lizzazioni di energia. Tale compito viene svolto,di volta in volta, formulando pareri e consulen-ze, eseguendo indagini ed istruttorie tecniche ecollaborando ad attività di interesse comune.D'altra canto le Regioni e gli altri Enti locali mi-nori, pur non avendo competenze dirette in ma-

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PROSPETTO DELLENEL 1985

Ente

Regioni

SardegnaLazioCalabriaFriuli-Venezia GiuliaAbruzzoSiciliaLiguria

Province

TeramoVercelli

Enti Locali Minori

Comune CamugnanoComune Castiglione de1 PopoliComune VernioComune CantagalloComune Sambuca PistoieseUSL Montalbano JonicoComune Milano

Università

BasilicataPisaBolognaVeneziaMilano (Università)Milano (Politecnico)

Organi dello Stato

Ministero Marina MercantileMinistero Agricoltura e ForesteCamen

Enti vari

EniIcieEfimTelespazioSeleniaBanco di RomaCìseCispelSocietà Italiana FisicaEnelIsml (Aluminia)Istituto Nazionale GeofisicaSocietà Cavi PirelliConiAssocalor, Anai, Uppi, Sunìa e ConfedeliziaTessile Corno

CONVENZIONI STIPULATE DALL'ENEA0 IN CORSO DI DEFINIZIONE

Stato di attuazione

stipulata il 1.3.1985stipulata il 6.5.1985approvata dal Consiglio di Amministrazione, da stipularein approvazione al Consiglio di Amministrazione Eneain approvazione al Consiglio di Amministrazione Eneain via di definizionein via di definizione

stipulata I'8.2.1985stipulatali 2.3.1985

stipulatali 18.2.1985stipulatali 18.2.1985stipulata il 23.3.1985stipulata il 23.3.1985stipulatali 23.3.1985stipulatali 10.7.1985approvata dal Consiglio di Amministrazione, da stipulare

stipulatali 29.1.1985stipulatali 20.2.1985stipulatali 15.9.1985approvata dal Consiglio di Amministrazione, c'a stipulareapprovata dal Consiglio di Amministrazione, da stipulareapprovata dal Consiglio di Amministrazione, da stipulare

stipulatali 26.3.1985stipulata il 29.9.1985in via di definizione

stipulatali 25.1.1985stipulata il 22.4.1985stipulata il 28.5.1985stipulata il 12.6.1985stipulata il 31.7.1985stipulatali 10.9.1985stipulatali 14.9.1985stipulatali 17.9.1985stipulata il 29.9.1985stipulatali 6.11.1985in dicembre 1985approvata dal Consiglio di Amministrazione, da stipulareapprovata dal Consiglio di Amministrazione, da stipularein approvazione al Consiglio di Amministrazione Eneain approvazione al Consiglio di Amministrazione Eneain approvazione al Consiglio di Amministrazione Enea

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teria di energia, sono chiamati ad intervenire incampi che sono collegati anche in modo direttocon le problematiche energetiche, quali la pia-nificazione del territorio, la programmazionedello sviluppo socio-economico regionale, laprotezione dell'ambiente, la salvaguardia dellasalute dei cittadini e, non ultima, la gestionedella legge 308/82 sul contenimento dei con-sumi energetici e lo sviluppo delle fonti rinno-vabili.

Per tali amministrazioni è quindi di notevole im-portanza poter disporre su base organica dellacollaborazione con gli enti energetici nazionalie specificatamente con I1|r;iea, che in tali setto-ri ha maturato una qualificata esperienza.

L'Enea ha individuato in una convenzione-tipo,ormai ampiamente collaudata, lo strumento piùidoneo per regolare i rapporti con le varie Am-ministrazioni Regionali. Essa è stata strutturatain modo da risultare strumento flessibile e ca-pace di recepire di volta in volta le diverse esi-genze delle parti contraenti.

Per individuare le linee programmatiche d'inter-vento ed adeguare le attività al mutare dellecondizioni socio-economiche del territorio, ogniintesa prevede in generale l'istituzione di dueorgani, uno di indirizzo e programmazione (incui Enea e Regione, sono rappresentati ai mas-simi livelli decisionali) ed uno di gestione (in cuisono presenti tecnici delle due parti).

A tutto il 1985 l'Enea ha già stipulato conven-zioni con le seguenti Regioni (le ultime due nelcorso del 1985):

- Puglia- Marche-Emilia Romagna- Piemonte- Lombardia- Veneto- Basilicata- Toscana- Umbria- Sardegna- Lazio.

Sono state sottoposte all'esame del Consigliodi Amministrazione le proposte di stipula diconvenzione con le Regioni Friuli-Venezia Giu-lia e Calabria, mentre le convenzioni conAbruzzo, Sicilia e Liguria sono in fase di defini-zione.

In linea di massima, le convenzioni prevedonol'esecuzione di attività comuni nei seguenti set-tori:

a) elaborazione di indirizzi di pianificazioneenergetica regionale;

b) promozione e sviluppo delle fonti rinnovabili dienergia nei settori civile, industriale ed agricolo;

e) diffusione di metodologie e procedure per un

uso razionale dell'energia e per il risparmioenergetico;

d) tutela della salute dell'uomo e protezionedell'ambiente, con riferimento alla diffusione dimetodologie e procedure per la valutazionedell'impatto ambientale di insediamenti energe-tici e, più in generale, di attività antropiche rile-vanti;

e) promozione industriale ed innovazione tec-nologica, in particolaiS l'introduzione di nuovetecnologie in agricoltura;

f) formazione ed informazione rivolta alle popo-lazioni ed agli operatori pubblici e privati suitemi energetici.

Nel quadro più generale della collaborazionecon le Istituzioni Enti Locali, l'Enea ha stipulatoanche alcuni accordi con Locali minori in ordinea collaborazioni mirate a problemi rilevanti spe-cifici.

Nel corso del 1985 è stata firmata la conven-zione con la provincia di Vercelli che impegnal'Enea, oltre alla collaborazione sui temi sopracitati, a fornire un supporto in termini di promo-zione industriale e innovazione tecnologica alleindustrie locali in considerazione della indivi-duazione del sito di PO2 presso Trino Vercelle-se per l'insediamento di una delle centrali nu-cleari previste dal Pen.

L'Enea ha inoltre stipulato nel 1985 appositeconvenzioni con i Comuni di Camugnano (Bo),Castiglione de' Pepoli (Bo), Vernio (Fi), Canta-gallo (Fi) e Sambuca Pistoiese (Pt), il cui terri-torio é compreso nel comprensorio del lagoBrasimone interessato dal costruendo impiantoPec per adempiere agli obblighi derivanti dallalegge n. 8/83, che dispone l'erogazione di con-tributi a favore degli Enti Locali Minori sedi diimpianti energetici.

Convenzioni con altri Enti

Oltre che con gli Enti Locali l'Enea, nell'adem-piere ai propri compiti istituzionali, collaboracon numerosi altri soggetti della società civile edel mondo produttivo: Organi dello Stato, Uni-versità ed Enti di ricerca, industrie, organizza-zioni di categoria, Istituti di credito ecc. Anchein questi casi lo strumento di relazione più ap-propriato per regolare in modo organico i rap-porti di collaborazione, è risultato la convenzio-ne.

Nelle intese cosi stabilite è prevista la costitu-zione di un organo di indirizzo, nel quale le dueparti sono rappresentate pariteticamente e cheha il. compito di dare concreta attuazione aiprogrammi previsti nel protocollo d'intesa. In al-cuni casi gli accordi possono prevedere l'attua-zione immediata di particolari iniziative, in altri

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invece l'attuazione degli obiettivi proposti puòessere subordinata ad atti di conferma delledue parti da attuarsi secondo i canoni fissatidalla convenzione stessa.

Ovviamente i programmi elencati nel protocollod'intesa vertono su vari temi di interesse e per-tanto sono meno omogenei rispetto a quelli de-finiti nelle intese con gli Enti Locali; i campid'intervento ricorrenti e specifici per l'Eneasono:

a) promozione di sistemi ed impianti ad energiarinnovabile;

b) diffusione di metodologie di risparmio ener-getico;

e) studio e diffusione di metodologie di impattoambientale;

d) introduzione di processi innovativi nell'indu-stria;

e) allestimento di servizi reali per il mondo pro-duttivo, con particolare riferimento alle piccolee medie imprese.

È degno di nota lo sforzo che parallelamentel'Enea sostiene per stabilire collaborazioni conil sistema di credito al fine di definire un siste-ma di adeguato supporto finanziario funzionalealle attività imprenditoriali.

Informazione attraversomunicazione di massa

mezzi di co-

Nel quadro dei compiti istituzionali l'Enea prov-vede a diffondere le conoscenze acquisite suiproblemi energetici, i risultati delle attività di ri-cerca e sperimentazione, le innovazioni tecno-logiche sviluppate, non soltanto negli ambientispecializzati ma anche presso il grande pubbli-co.

Nel 1985 la pubblicizzazione delle attività del-l'Enea ha raggiunto obiettivi soddisfacentipresso l'opinione pubblica attraverso i mezzi dicomunicazione di massa. Sono stati tenuti a talfine continui contatti con le diverse fonti di in-formazione e documentazione, per un migliora-mento qualitativo e selettivo del flusso di noti-zie. Nel contempo sono state soddisfatte le esi-genze informative di organi dello Stato ed Entilocali che ne hanno fatto richiesta riservando ladovuta priorità ai temi più urgenti per il paese.

Una più ampia presenza dell'Enea è stata rea-lizzata attraverso la diffusione di comunicati,l'organizzazione di conferenze stampa, intervi-ste e dibattiti radio-televisivi, la predisposizionee distribuzione di materiale illustrativo. Un ulte-riore strumento cui si è fatto ricorso è consisti-to nelle visite guidate per giornalisti ad impiantie laboratori nei centri Enea.

Per la documentazione interna è proseguita lapubblicazione di una "Rassegna quotidianadella stampa" tirata in oltre 700 copie e trattadalle principali testate nazionali e internazionaliin ordine ai temi di politica ed economia dellefonti energetiche, di ricerca scientifica e tecno-logica, studi sull'ambiente e salute dell'uomo.Tale rassegna viene anche diffusa all'esternotra parlamentari, Enti ed operatori dell'informa-zione interessati agli argomenti di politica ener-getica e scientifica.

Viene anche prodotta la "Rassegna stampaperiodica" contenente una selezione di articolitratti da periodici di informazione e specializzatied una "Rassegna stampa locale" su servizi ri-portati dai giornali a diffusione regionale e una"Rassegna stampa tematica" dedicata a sin-goli argomenti e avvenimenti legati alle più at-tuali problematiche energetiche.

Rapporti con l'Università

L'accresciuta domanda di integrazione delleconoscenze da parte delle nuove strutture di-partimentali dell'Università ha avuto come de-stinatario anche l'Enea. Ne sono scaturiti piùampi ed approfonditi rapporti di collaborazione,tradotti frequentemente in proposte per iniziati-ve comuni sia nel campo dell'attività didatticasia in quello della ricerca scientifica. In partico-lare, è richiesto all'Enea di porre in comune leproprie specifiche competenze in branche delleconoscenze derivanti dall'attività di tipo più ap-plicativo svolta dall'Ente, tavolta estranee al-l'attività teorica e alle esperienze di ricerca ma-turate in ambito universitario; la messa a dispo-sizione di strumenti scientifici, di impianti, di in-frastrutture e servizi (biblioteche specializzate,banche dati, etc.) a favore di studenti e ricerca-tori universitari.

Alle maggiori richieste di informazione e discambio di dati ed esperienze l'Enea ha rispo-sto con una più intensa attività di relazione ver-so le strutture universitarie. Allo scopo di indivi-duare linee di attività di reciproco interesse laDirezione Centrale Relazioni si è fatta promotri-ce di numerosi incontri e semìnari fra docentidell'Università e ricercatori dell'Enea, di visitefinalizzate ai Centri dell'Ente durante le qualisono state illustrate ai ricercatori universitari leattività in corso ed in programma, di una piùampia diffusione negli Atenei delle pubblicazio-ni dell'Ente.

Il principale strumento di coordinamento e dipromozione della politica di relazioni dell'Enteverso l'Università è costituito dalla Convenzio-ne-quadro.

Attualmente risultano stipulate convenzioni conl'Università Statale di Milano, con l'Universitàdi Bologna, Venezia, Pisa, della Basilicata, del-

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la Tuscia, con l'Università di Roma "La Sapien-za" con la seconda Università di Roma "TorVergata" e con il Politecnico di Milano.

Nel 1985 analogo accordo è stato perfezionatocon l'Università di Napoli e di Padova, mentrehanno raggiunto un avanzato stato di definizio-ne Convenzioni con il Politecnico di Torino e leUniversità di Genova, di Bari, dell'Aquila e dellaCalabria.

Nel corso dell'anno è stato compiuto un inten-so lavoro di indirizzo e di promozione delle ini-ziative dirette:

1 ) nel campo dell'attività didattica:

a promuovere il trasferimento nei corsi univer-sitari delle conoscenze specialistiche maturatenell'Ente e orientare i programmi didattici versotemi più applicativi e verso problemi più stretta-mente industriali;

2) nel campo dell'attività di ricerca:

a) ad individuare obiettivi comuni Enea-Univer-sità intorno ai quali far crescere "gruppi di ec-cellenza" e di accumulazione culturale e tecni-ca;

b) a concentrare gli sforzi e le attenzioni comu-ni verso tematiche che tengano conto in misurapiù stringente degli interessi dell'Enea e delleesigenze provenienti dal mondo produttivo edei servizi;

e) ricondurre in una logica unitaria tutte quelleazioni comuni in corso che appaiono frutto diiniziative individuali slegate fra loro se non ca-suali.

La collaborazione Enea-Università ha quindiassunto molteplici forme. In particolare, nel set-tore delle attività didattiche sono da citare:

a) attività di insegnamento svolta dal personaletecnico-scientifico dell'Enea.

15 dipendenti Enea impegnati in questa attivitàsvolgono corsi universitari, 26 sono docentipresso corsi di perfezionamento e scuole diret-te a fini speciali.

b) patrocinio finanziario a corsi post-lauream

nel quadro delle azioni promosse per favorire lapreparazione di personale specializzato nelcampo delle tecniche energetiche e per diffon-dere e divulgare le conoscenze sui problemidell'energia, l'Enea concede già da vari anni adalcune Università italiane contributi finanziarida destinare a corsi universitari di vario generee tipo; nel 1985 sono stati finanziati 13 corsi dìperfezionamento e scuole dirette a fini specialisvoltisi nel corso dell'anno, per un totale di lire194 milioni;

e) dottorato di ricerca

una delle innovazioni più significative introdottenell'ordinamento universitario dal DPR n.382/80 è costituito dal dottorato di ricerca checostituisce l'attestazione di una capacità di ri-cerna originale ed acquisita con un lavoro di"apprendistato" dopo la laurea, distinto dallescuole di specializzazione in quanto ha lo sco-po di far acquisire non tanto gli strumenti peruna particolare professione, "quanto una meto-dologia alla ricerca scientifica che susciti nuo-ve potenzialità creatrici ed indipendenza criti-ca".

In questo ambito è evidente l'interesse dell'E-nea nei confronti di una corretta gestione di uncosi importante canale di addestramento deigiovani laureati. Tuttavia una interpretazionerestrittiva da parte degli organi ministeriali ave-va posto dei limiti alla partecipazione di sog-getti diversi dallo Stato, sia pure Enti pubblicicome l'Enea. Infatti, i corsi di dottorato e ì postifinora, offerti sono stati rigidamente predetermi-nati ed espressamente autorizzati dal Ministerodella Pubblica Istruzione in base a criteri gene-rali di programmazione. Inoltre una volta istituitii corsi e fissato il numero dei posti di dottorato,non è stato possibile aumentarli su richiesta diEnti che si impegnassero a coprirne il costo.

Infine l'aver considerato che il dottorato di ri-cerca, al pari di un corso di laurea o di un corsodi specializzazione rientra nei compiti istituzio-nali ed esclusivi dei docenti universitari, hacondotto alla esclusione dal collegio dei do-centi di studiosi appartenenti ad altre Ammini-strazioni pubbliche e quindi agli Enti di ricerca.

Nel 1985, attraverso un prolungato e proficuolavoro comune fra la Direzione centrale relazio-ni e la Direzione Generale per l'Istruzione Uni-versitaria del ministero della Pubblica Istruzio-ne è stato possibile superare in parte i predettiostacoli.

Una recente circolare del Ministro della Pubbli-ca Istruzione, nel chiarire la portata di alcunedirettive impartite in materia consente attual-mente, agli Enti pubblici di ricerca di contribuireal migliore funzionamento dell'Istituto. In parti-colare, "al fine di correlare il dottorato alle esi-genze di settore di ricerca sia pubblici che pri-vati di particolare rilievo, ai posti istituiti dal Mi-nistero potranno esserne aggiunti altri, fino allimite di complessivi dieci posti per dottorato,con borse di studio finanziate da Enti pubblicidi ricerca o da qualificate strutture produttiveprivate, che a ciò si impegnino con appositoatto di convenzione".

L'orientamento ministeriale ha indotto la Dire-zione centrale relazioni a prendere l'iniziativa diattivare contatti con alcuni corsi di dottoratoallo scopo di giungere alle intese prescrittedalla citata circolare ministeriale in tempi brevi;

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d) Borse di studio

L'Enea attualmente concede borse di studio informa diretta solo a studenti universitari di al-cune facoltà scientifiche nell'area del Centrodel Brasimone e della Trisaia.

Tuttavia le accresciute esigenze di formazionedì competenza e professionalità in campo ener-getico ha indotto l'Ente, in assenza di un ade-guato intervento da parte di altre istituzionipubbliche, a prevedere il finanziamento di bor-se di studio bandite da istituzioni scientificheparticolarmente qualificate.

A questo scopo sono stati stipulati accordi con:

1 ) l'Accademia Nazionale dei Lincei, per unprogramma di addestramento di tecnici nel set-tore fotovoltaico e per studi sulle celle solariottenute mediante silicio amorfo idrogenato eleghe;

2) l'Istituto Veneto di Scienze, Lettere ed Arti diVenezia per il finanziamento da parte dell'Eneadi 6 borse di studio dell'Istituto, da destinare aipartecipanti al corso di perfezionamento in in-gegneria del plasma e della fusione termonu-cleare controllata, organizzato dall'Istituto diElettrotecnica e di Elettronica della Facoltà diIngegneria dell'Università degli studi di Padova;

3) la Fondazione Adriano Buzzati-Traverso per3 borse di studio finanziate dall'Enea, destinatea giovani laureati da addestrare all'attività di ri-cerca presso Laboratori di ricerca del Centroricerche energia Casaccìa;

4) la Società Italiana di Fisica, che prevede, fral'altro, il finanziamento Enea a corsi di forma-zione anche mediante la concessione di borsedi studio a giovani laureati.

e) Posti per tesi di laurea

Nel corso del 1985 sono stati concessi 206 po-sti per tesi di laurea da utilizzarsi presso i Cen-tri di ricerca dell'Ente.

Informazione nel mondo della scuola

L'attività di informazione nei confronti del mon-do della scuola è stata assai ampia e si è arti-colata in rapporti diretti con i giovani attraversol'organizzazione di seminari tenuti da espertiEnea presso le scuole e le visite guidate aiCentri Enea, ed in rapporti con il corpo docenteper mezzo di corsi di aggiornamento specificisulle tematiche dell'energia, dell'ambiente edell'innovazione tecnologica.

Lo sforzo informativo che l'Enea conduce nellascuola è teso principalmente a facilitare lo svi-luppo di un approccio multidisciplinare ed arti-colato dei principali problemi scientifici, tecno-logici, economici e sociali del mondo d'oggi. É

un contributo diretto a superare il frazionamen-to che l'eccessiva specializzazione presenta alivello culturale anche nei mezzi di comunica-zione di massa, ed a riconoscere il valore oriz-zontale di alcuni aspetti della società modernae le loro implicazioni con tutti i vari settori dellaconoscenza e della cultura.Il livello di importanza oggi raggiunto dai pro-blemi dell'energia, dell'ambiente e delle nuovetecnologie, ed il carattere pervasivo che essihanno in molti aspetti semplici e complessi,pratici e culturali della vita dei singoli e dellenazioni, richiedono un attento e puntuale so-stegno all'acculturamento di base, che attra-verso uno scrupoloso aggiornamento forniscaun metodo di ricomposizione degli elementi cul-turali tradizionali di base con gli aspetti più in-novativi e dinamici dello sviluppo attuale.

In questo quadro sono stati svolti circa trentaseminari presso scuole elementari e scuolemedie di primo e secondo grado che hanno vi-sto la partecipazione di circa duemila studenti.

Di particolare significato gli incontri avuti congruppi numerosi di studenti a Legnago (Vr) eda Termoli (Cb) dove oltre l'ampia partecipazio-ne è risaltato il vivo interesse dei giovani siaper gli aspetti culturali che per quelli pratici deitemi trattati.

L'interesse dei giovani è stato stimolato ancheprovvedendo a far pervenire alle scuole, con uncongruo anticipo sul seminario un ampio mate-riale documentario Enea, in modo che le scola-resche, sotto la guida dei docenti potesseromeglio prendere conoscenza dei problemi e po-terli quindi discutere con l'esperto Enea conmaggiore maturazione e preparazione.

A circa altre cinquanta scuole di vario grado èstato invece inviato il materiale documentarioEnea come prima fase per l'instaurazione di unrapporto informativo più approfondito ed artico-lato.

È stata conclusa con risultati assai lusinghierila collaborazione con la Direzione didattica diPontinia <Lt) che ha comportato:

- un ciclo di sei seminari a circa 120 insegnantidi scuole materne ed elementari;

- la realizzazione da parte delle scuole di unasperimentazione sul tema dell'energia che hacoinvolto circa 1500 alunni;

- la produzione da parte delle scolaresche diuna notevole quantità di elaborati grafici e testiche sono stati esposti in una mostra visitata dacirca 20.000 persone;

- la preparazione, attraverso gli elaborati, delmateriale di base necessario per la realizzazio-ne di un audiovisivo d'animazione.

Completato questo impegnativo ciclo di attivitàé prevedibile la realizzazione dell'audiovisivo

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con materiali animati approntati integralmentedagli alunni nel corso del 1986.

Nell'ambito della collaborazione con l'ufficioStudi e Programmazione del Ministero dellaPubblica Istruzione e con il Provveditorato diRoma per la sperimentazione triennale "Ener-gia e Ambiente" è stato messo a punto un pri-mo gruppo di schede didattiche relative a ter-mini e concetti di maggiore uso in campo ener-getico ed ambientale. Questo glossario, che èin via di accrescimento, è stato messo a puntocon il supporto dei presidi e dei docenti chepartecipano al corso e sulla base delle indica-zioni emerse da tutti gli altri docenti coinvolti edelle esperienze da essi conseguite nelle spe-rimentazioni condotte nelle classi.

Sono stati inoltre organizzati vari corsi di ag-giornamento in collaborazione con i Provvedito-rati di Roma, Vercelli, Benevento, Bologna eTaranto. Questi corsi sono rivolti a presidi e do-centi della scuola media di primo e secondogrado ed hanno lo scopo di stabilire un primorapporto di informazione e collaborazione fral'Enea ed il mondo della scuola a livello localein relazione alle specifiche realtà culturali e so-cio-economiche che caratterizzano le variearee del paese. Ad ogni corso partecipano nonmeno di cinquanta docenti, ai quali l'Enea met-te a disposizione, nell'arco di due giorni, ottoesperti nelle principali aree di attività di propriacompetenza, per discutere e dibattere i princi-pali aspetti culturali, tecnici e scientifici relativiall'energia ed all'ambiente.

L'Enea ha partecipato alle mostre di Proscuolaa Verona (febbraio 1985), di Gio'1 a Bergamo(settembre 1985) e della Società Italiana di Fi-sica a Trieste (ottobre 1985), curando tra l'al-tro l'esposizione di materiali prodotti dagli alun-ni nell'ambito delle sperimentazioni condotte aseguito dei corsi di aggiornamento Enea.

L'attività informativa dei Centri Enea

Una consistente attività informativa viene con-dotta dall'Enea attraverso le strutture apposita-mente messe a punto presso i Centri dell'Ente.In particolare ne! corso del 1985 è entrato inpiena operatività il Centro di InformazioneEnergia del Brasimone, realizzato e gestito incollaborazione con l'Enel che ha ospitato nu-merosissime visite di gruppi di studenti, un cor-so di aggiornamento per presidi e docenti dellaprovincia di Bologna, e molte altre manifesta-zioni informative che hanno visto coinvolte isti-tuzioni locali, forze politiche, imprenditoriali eproduttive.

Altrettanto attivi sono stati i centri informazioneistituiti presso Casaccia e Frascati. Attraversodi essi è stata veicolata ad un numeroso pub-blico di giovani studenti, di rappresentanti del

mondo della politica, della cultura e dell'indu-stria un ampia gamma di informazioni incentra-te su:

- le attività svolte presso i Centri;

- i principali problemi energetici mondiali e na-zionali;

- il ruolo dell'energia nei processi di svilupposocio-economici;

- il ruolo dell'Enea nei processi di sviluppo tec-nologico e di promozione del sistema industria-le italiano.

Un intenso programma di informazione è statoanche rivolto al personale, con un'ampia rasse-gna delle attività svolte dalle varie unità del-l'Ente riportata sul periodico "Enea Informazio-ni".

In linea con le precedenti attività di indaginesugli atteggiamenti delle popolazioni locali neiconfronti dei temi dell'energia, ambiente e nuo-ve tecnologie, svolte al fine di orientare più ac-curatamente le proprie attività di promozione esviluppo dell'informazione, l'Enea ha condottonel corso del 1985 un interessante sondaggiodi opinione nel Lazio. L'indagine ha fornito ele-menti di valutazione di notevole rilievo in rela-zione al fatto che in questa regione coesistonorealtà assai differenziate quali quella urbana diRoma, quelle agricole dell'area pontina, quellaindustriale di Latina e Frosinone e soprattuttoun ampio numero di insediamenti energetici divario tipo con problemi anche molto diversifica-ti, quali lo smantellamento dell'impianto nuclea-re del Garigliano, l'impianto nucleare di Latina, inuovi impianti nucleari di Montalto di Castro eCirene e il polo energetico di Civitavecchia fon-damentalmente basato sull'olio combustibile.

Un insieme quindi di realtà nuove e d'avan-guardia, che pongono alle popolazioni notevoliproblemi di adattamento e comprensione perun inserimento non traumatico ed una parteci-pazione attiva ai processi di sviluppo della so-cietà.

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Studi

Studi strategici

Lo sviluppo del progetto Meper (realizzazionedi una Guida metodologica per la programma-zione energetica regionale) avviato alla fine del1984, è proseguito per tutto il 1985. Tale svi-luppo ha comportato non soltanto lo svolgimen-to delle singole fasi del Progetto ma anche l'at-tivazione di contatti con alcune Regioni sia perverificare sul campo le ipotesi di lavoro, sia peresaminare con i responsabili regionali la ri-spondenza della Guida alle esigenze di pro-grammazione energetica territoriale.

La metodologia si articola essenzialmente neiseguenti punti:

- struttura della banca dati e bilancio energeti-co;

-analisi della domanda e dell'offerta;

- sistema informativo.

La guida intende fornire in primo luogo una pro-cedura per la raccolta e l'organizzazione deidati non solo per la redazione di un bilancioenergetico nazionale, ma anche per disporre inmodo sistematico di una base di dati statisticinecessaria per procedere a valutazioni socio-economiche.

Sono state pertanto indicate le modalità per or-ganizzare una banca dati che contenga infor-mazioni ripartite in quattro gruppi fondamentali:

- a) dati strutturali;

- b) dati energetici;

- e) dati economici;

- d) dati ambientali.

La metodologia messa a punto ha comportatol'elaborazione di schede di rilevamento dati e dischede "indirizzo" che raccolgono le caratteri-stiche dei principali referenti statistici.

È stata anche individuata l'opportunità di deter-minare una serie di indicatori regionali energe-tici, economici e strutturali derivati dall'elabora-zione dei dati raccolti che, evidenziando le rela-zioni tra i vari settori di impiego dell'energia ele caratteristiche demografiche e socio-economiche, consentano di definire l'omoge-neità energetica di un determinato territorio an-che non coincidente con quello regionale (baci-ni energetici).

Lo schema del bilancio energetico è stato defi-nito sulla scorta delle analisi condotte sui bi-lanci già esistenti sia a livello regionale che na-zionale e degli schemi di bilancio adottati dallaCee (e dalla stessa proposti anche per l'analisidei sistemi energetici dei Paesi in via di svilup-

po), cercando di dare risalto al maggior ruoloche in un bilancio regionale possono svolgerefonti energetiche di interesse locale.

Per quanto riguarda l'analisi della domanda edell'offerta, sono state sviluppate specifichemetodologie per i principali settori di impiego(industria, residenziale, terziario, trasporti, agri-coltura), mediante indagini di campo ad hoc.Obiettivo di tali analisi approfondite è quello diindagare e definire i fiussi energetici che av-vengono presso l'utilizzatore, vale a dire le mo-dalità di impiego e di trasformazione che subi-sce l'energia finale per soddisfare la domandadi energia utile attivata dai fabbisogni socio-e-conomici.

I principali strumenti metodologici sviluppatinella Guida sono:

- metodi di elaborazione degli indicatori regio-nali;

-analisi costi e benefici, distinta nell'individua-zione dei costi sociali determinati dalla costru-zione di un grande impianto energetico e diquelli determinati da investimenti per il rispar-mio energetico e per lo sfruttamento di fontienergetiche alternative;

- un modello di simulazione per la proiezionedei consumi di energia, basato sulla rappresen-tazione matematica dei fenomeni essenzialiche spiegano la generazione e lo sviluppo delladomanda energetica, attraverso i! collegamentocon fattori economici, tecnici e sociali.

II modello consente, inoltre, di simulare l'evolu-zione della domanda di energia a fronte dell'a-dozione di provvedimenti di risparmio e razio-nalizzazione in campo energetico.

Infine, il sistema informativo, (realizzato su per-sonal computer) consente l'accesso in modocolloquiale e interattivo alla banca dati, la ge-stione delle schede di rilevamento, l'elabora-zione degli indicatori regionali, la redazione egestione del bilancio energetico, nonché la ge-stione del modello di simulazione.

Sempre con riferimento ai problemi energeticiconnessi al territorio, è stato compiuto uno stu-dio, relativo alle regioni del Mezzogiorno, sullepotenzialità di risparmio energetico nella picco-la e media industria e di sviluppo di fonti ener-getiche locali.

Lo studio - svolto su richiesta della Direzionegenerale delle politiche regionali della Cee -haavuto come obiettivo di identificare i possibiliprogetti di intervento, di valutare i relativi inve-stimenti e di definire le aree interessate. I risul-tati dello studio hanno consentito agli organicomunitari di definire il budget di investimento(125 milioni di Ecu) destinato alle Regioni delMezzogiorno, nel quadro del nuovo regolamen-to della Cee che istituirà un programma comu-nitario per contribuire allo sviluppo delle regioni

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svantaggiate della Comunità (Programma Valo-ren).

Nell'ambito delle attività di studio, avviate findal 1983, dell'evoluzione dei consumi energeti-ci italiani a breve termine, è stata approfondital'analisi dei possibili mutamenti futuri dei con-sumi di energia, legati alle variazioni macroeconomiche e più in particolare all'andamentodei settori produttivi, al fine di evidenziare glieffetti derivanti dalle variazioni di prezzo deivari prodotti energetici. A tal fine sono statecompiute alcune simulazioni impiegando i mo-delli macroeconomici del Centro Europa Ricer-che (Cer), e i modelli settoriali Explor (econo-mico) e Mopren (energetico) dell'Enea, basatesu scenari studiati in collaborazione con lostesso Cer.

Altre simulazioni utili al confronto e all'integra-zione dei risultati ottenuti sono state fatte, inol-tre, utilizzando i modelli e banche dati del DataResearch Inc. (Dri) e del Chase Econometrics.

Particolare attenzione è stata dedicata alla va-lidazione e all'analisi di sensitività dei modellienergetici (mediante studi econometrici setto-riali delle elasticità delle singole fonti energeti-che al loro prezzo e alla produzione industria-le).

L'attività svolta nel campo delle analisi econo-metriche ha condotto allo sviluppo di un model-lo condensato delle relazioni energia-economiaindividuate nei settori di impiego delle fontienergetiche.

Alcuni risultati delle attività illustrate sono con-tenuti nel rapporto "Evoluzione dei consumienergetici finali in Italia. Un'analisi di previsionea breve termine" che presenta alcuni scenari disviluppo economico ed energetico, nonché unaanalisi storica dell'evoluzione dei consumi set-toriali attraverso le crisi energetiche degli annisettanta e ottanta. Il rapporto è stato presenta-to congiuntamente con il Cer in un convegnotenuto presso la sede centrale dell'Enea.

Sono proseguite le attività relative all'aggiorna-mento e validazione delle basi dati economicheed energetiche sia attinenti ai modelli che adaltre tematiche, come ad esempio la ricostru-zione dei bilanci energetici nazionali.

Lo studio riguardante l'evoluzione dei processiindustriali al fine di cogliere attraverso l'inter-pretazione di dati economici e di processo lapossibile evoluzione dei fattori energetici in al-cuni settori "energy intensive", ha messo inluce la necessità di approfondire l'analisi a li-vello di singoli prodotti. In particolare, è stataavviata una raccolta di dati relativi ad alcuniprodotti ed ai loro processi produttivi, quali ole-fine, aromatici, ammoniaca e eloro, ghisa, ac-ciaio e ferroleghe, alluminio, vetro cavo e piano,fibre dì vetro, pasta di carta e carta, cemento elaterizi.

Il lavoro, praticamente concluso per il settorechimico, è in fase avanzata per gli altri settori.

Per quanto riguarda la partecipazione al Pfe-2,è stata completata la ricerca avente per ogget-to la costruzione della tavola intersettorialedell'economia italiana e del relativo sottosiste-ma energetico per il 1981.

I risultati, presentati in un numero speciale del-la rivista "Energia", costituiscono un importan-te contributo alla conoscenza della strutturadel sistema energetico italiano.

É stata avviata, inoltre, una ricerca orientata asaldare la tavola energetica del 1981 con ledue precedenti del 1975 e del 1978, nonché apredisporre le procedure per la disaggregazio-ne delle branche energetiche contenute nelletavole intersettoriali italiane per gli anni 1965,1970 e 1973, al fine di disporre di un validoquadro conoscitivo dell'evoluzione delle inter-relazioni tra energia ed economia e di imposta-re in modo metodologicamente omogeneo l'ag-giornamento periodico (triennale) delle tavoleenergetiche.

Valutazioni ambientalie socioeconomiche

È proseguita l'attività del progetto "Valutazonedegli effetti ambientali e socioeconomici dei si-stemi energetici" (Vese), con riferimento quasiesclusivo ai sistemi alimentati a combustibilifossili.

Sulla base dei risultati delle indagini in camposvolte negli anni precedenti, e con l'ausilio diulteriori informazioni ottenute presso referentinazionali, è stata completata la caratterizzazio-ne, nell'area della provincia di Piacenza assun-ta come riferimento pratico, degli stadi del ciclodel petrolio, sia di quelli collocati all'interno ecostituiti essenzialmente dal deposito, dalla di-stribuzione e dal consumo dei prodotti petroli-feri nei differenti settori di utilizzazione, sia diquelli situati all'esterno comprendenti sostan-zialmente i grandi depositi di Genova e Ferrara,le raffinerie di Sannazzaro de Burgondi e diCremona e i relativi oleodotti di interconnessio-ne.

Gli elementi cosi acquisiti hanno permesso diricavare un quadro completo del tipo e dellaquantità dei residui associati alla frazione diprodotti petroliferi effettivamente consumatinella provincia di Piacenza. Tale quadro è statopresentato a Piacenza, nelle apposite giornatedi studio dedicate a! Sistema Petrolio.

Nella seconda metà del 1985 è stato anche av-viato lo studio per la caratterizzazione del si-stema carbone a livello nazionale, utilizzando lastessa metodologia collaudata con successonell'esperienza condotta a Piacenza. L'obietti-

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vo principale di questa caratterizzazione èquello di acquisire gli elementi necessari peruna valutazione complessiva di impatto am-bientale.

A tal fine nel 1985 è stato avviato un program-ma per la compilazione di un inventario nazio-nale delle emissioni dei principali inquinantidell'aria con particolare riferimento a quelle ge-nerate nei processi di combustione.

In tale ambito è stata completata la stima, rife-rita al 1980, dei quantitativi dei vari combustibi-li utilizzati a fini energetici nelle singole provin-ce.

Per quanto concerne la diffusione degli inqui-nanti atmosferici sono state messe a punto va-rie versioni del codice di dispersione multisor-gente Dimula per l'analisi di situazioni differen-ziate sia per scala temporale (versione a brevetermine e versione climatologica), che per tipodi dati meteorologici utilizzati (direzione delvento espressa in gradi oppure in settori); nelcaso climatologico è stata sviluppata ancheuna versione che tiene conto della topografia(presenza dei rilievi) del territorio analizzato.

I risultati incoraggianti, ottenuti con le prove ef-fettuate nello studio del "caso Piacenza" e larelativa semplicità d'uso del codice, hannosuggerito di avviare l'implementazione del Di-muia sui personal computer Ibm e compatibili,in una versione che ne consenta un uso sem-plice ed immediato anche ad utenti non espertiin informatica e la visualizzazione anche in for-ma grafica dei risultati ottenuti.

L'applicazione dei modelli dose-risposta, rica-vati mediante analisi regressiva sui dati pubbli-cati, o reperiti in letteratura e riferiti alle coltureagricole della provincia di Piacenza, ha per-messo di ottenere una stima anche in terminieconomici dell'influenza sulla produttività dellericadute di anidride solforosa e ozono.

Inoltre, sempre tramite applicazione di modellidose-risposta è stata effettuata una valutazio-ne deila bioaccumulazione di alcuni metalli pe-santi, la cui concentrazione nel suolo è influen-zata dalle sorgenti di inquinamento.

A questo proposito è stata anche effettuatauna stima del possibile contributo delle emis-sioni delle centrali termoelettriche ad olio com-bustibile ai livelli di alcuni elementi in traccianei primi strati del suolo, maggiormente inte-ressati dalla presenza delle radici delle coltureagricole.

Nel corso del 1985 sono proseguiti gli studi re-lativi all'analisi del rischio sanitario soprattuttotesi ad individuare la rilevanza di alcuni proble-mi specifici (quali l'identificazione di gruppi adalto rischio nella popolazione) per la definizio-ne di politiche ambientali.

È stata avviata un'analisi del rischio occupazio-nale nell'industria elettrica (non nucleare) epetrolchimica.In particolare è stata iniziata la raccolta dati re-lativa a:- frequenza, gravita e modalità degli infortunilavorativi nel settore energetico non nucleare ein particolare in centrali termoelettriche, im-pianti termici e raffinerie, con riferimento anchea dati di altri Paesi industrializzati;- morbidità, con specifico riferimento alle ma-lattie professionali. È anche iniziata la raccoltadi dati a livello nazionale concernenti i rischi diincidente nelle abitazioni con particolare riferi-mento agli usi finali dell'energia.

Per quanto concerne poi l'analisi dei rischi tec-nologici associati a possibili eventi accidentali,in attività non nucleari, è proseguito lo studiodei metodi di analisi e valutazione del rischio ri-sultante da incidenti in impianti energetici edindustriali e la individuazione e definizione ditecniche semplificate di analisi del rischio ne-cessarie laddove non sono disponibili risorse econoscenze adeguate.

È proseguita altresì l'attività programmata perl'acquisizione dello stato delle conoscenze suldegrado dei materiali utilizzati nell'ambientecostruito dall'uomo. A tale scopo sono stati av-viati alcuni studi relativi al degrado di monu-menti in pietra e in cotto nelle aree veneziana emilanese ed al degrado di materiali metallici enon metallici per opere civili di edilizie e viabili-tà esposti ad atmosfere inquinate da sorgentialimentate a combustibili fossili.

In materia di studi di impatto socioeconomico eterritoriale dei grandi impianti di produzione etrasmissione di energia, è stata conclusa unaprima rassegna dello stato dell'arte raggiuntonei principali Paesi industrializzati, in fatto dianalisi e valutazione preventiva di strategie dimonitoraggio, gestione e controllo degli impattistessi, che ha consentito di meglio impostareuna valutazione della situazione italiana. Ilcampo di indagine è stato inoltre allargato adaspetti come:- l'accettabilità pubblica;- la percezione pubblica di vantaggi, svantaggie rischi connessi con l'insediamento nel territo-rio di grandi impianti energetici;-gli aspetti della qualità della vita;- i processi decisionali relativi;- la dinamica soggetti-sistemi.È stato impostato, per essere avviato nel corsodel 1986, uno studio per la raccolta e la pre-sentazione su supporto videografico di dati ter-ritoriali inerenti infrastrutture e impianti energe-tici che utilizzano combustibili fossili esistenti

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sul territorio nazionale. È stata inoltre avviataun'indagine sullo stato dell'arte in materia dianalisi e valutazione dell'impatto estetico/visi-vo connesso con le infrastrutture degli impiantienergetici.

I risultati del lavoro di analisi e valutazione de-gli effetti ambientali e socioeconomici dei siste-mi energetici nazionali, alimentati a petrolio e acarbone, hanno consentito di portare ad un li-vello avanzato l'obiettivo fondamentale del pro-getto Vese, teso ad identificare le possibili mi-sure di intervento, prevenzione e controllo, ca-paci di minimizzare l'inquinamento atmosfericoe le deposizioni acide.

Nell'ambito del progetto "Costi-efficacia dellariduzione dell'inquinamento" (Ceri) é statocompletato, in collaborazione con l'Ansaldo, lostudio per la caratterizzaione delle tecnologie ela definizione degli elementi di costo per la ri-duzione dell'inquinamento atmosferico causatodalle centrali termoelettriche a carbone.

Sempre nell'ambito del progetto Ceri, nel 1985è stato avviato lo studio per l'acquisizione e laclassificazione di dati relativi ai costi delle tec-nologie di riduzione dell'inquinamento associa-to a vari stadi dei cicli di produzione energetica.

Per quanto riguarda gli aspetti istituzionali egiuridico-normativi è stata portata a termineuna prima ricognizione approfondita delle politi-che di controllo e di gestione dell'ambienteanalizzando, in ambito nazionale, i maggioriproblemi esistenti nella legislazione per quantoconcerne acqua e aria e, in ambito internazio-nale, i principi ispiratori delle politiche adottatenei maggiori Paesi industrializzati e nella Co-munità europea per la lotta all'inquinamento at-mosferico.

È stata anche intrapresa un'integrazione tesaal completamento, anche dal punto di vista tec-nico-giuridico, degli studi comparativi sulla va-lutazione di impatto ambientale già avviati nel1984, con riferimento specifico alle modalità diformazione ed applicazione di regolamenti perle procedure di valutazione di impatto ambien-tale ed alla loro applicazione ai progetti di"grande area".

In questo quadro sarà tenuto conto anche delleprogettazioni legislative statali nonché delleprogettazioni, sperimentazioni e legislazioni re-gionali. A tale fine è stata avviata una ricercariguardante l'analisi sistematica e ricostruttivadelle competenze in tema di tutela dell'ambien-te e della salute con riferimento alle attivitàenergetiche.

Studi tecnologici

Nel campo degli studi tecnologici le conclusio-ni, emerse a seguito dell'indagine sulle tenden-

ze nella collocazione internazionale dell'indu-stria italiana alla luce del vincolo energetico,hanno costituito la base per approfondire uncomplesso di tematiche specifiche, rilevanti aifini dell'impostazione programmatica dell'Entenel campo dell'innovazione tecnologica.

Un primo sviluppo di queste tematiche è statodedicato ai problemi esistenti a livello nazio-nale relativi alla velocità d'inseguimento e aicontributi innovativi delle imprese italiane, te-nendo conto della composizione della doman-da interna nonché del ruolo dell'interventopubblico.

Tale approfondimento ha dato luogo, in colla-borazione con l'Istituto per le ricerche sociali(Irs) ad una indagine sul campo relativa ad unprimo gruppo di tecnologie avanzate di interes-se dell'Ente e, in particolare ai laser, alle fibreottiche e ai nuovi materiali. Questo studio verràconcluso nel 1986.

Sempre in materia di competitivita internazio-nale e innovazione tecnologica, sulla base diun'analisi dell'insoddisfacente stato dell'artedelle teorie sulla specializzazione internaziona-le e quindi dei limiti di significatività degli indi-catori adottati quali elementi di misura e classi-ficazione delle "performances" delle singoleeconomie, è stata elaborata un'ipotesi di valu-tazione empirica della competitivita nazionalebasata sull'identificazione di una serie di pro-dotti nodali e di prodotti ad elevato tasso dicrescita della domanda mondiale.

Da questa ipotesi é emersa la possibilità di darvita ad un osservatorio la cui realizzazione do-vrà essere successivamente esaminata in coo-perazione con altri enti e istituzioni nazionaliinteressati.

L'area degli studi per gli interventi di innovazio-ne tecnologica nei settori economico-produttivitradizionali è proseguita secondo il modello deiprogetti per distretti industriali, cioè per areegeografiche delimitate, caratterizzate da unaforte specializzazione produttiva. Oltre alla pre-sentazione e discussione di tale modello in se-minari internazionali e in sede comunitaria,sono proseguite le attività sperimentali.

Nel settore tessile pratese il progetto Telemati-ca ha portato ad identificare i vari possibili ser-vizi e il ruolo dei diversi fornitori di informazio-ne, mentre sul sistema operativo e gestionalein collaborazione con Sip e Stet è in corso la ri-cerca di un assetto capace di coinvolgere glioperatori e gli interessi locali.

Il progetto Infratecnologia ha visto l'avvio di unaserie di attività sperimentali e di dimostrazionenel campo dell'automazione d'impianti, dellatintoria e del Cad. Per quest'ultima tecnologiagli oneri finanziari richiesti per lo sviluppo di un

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sistema avente costi e prestazioni adeguati,unito alla considerazione dell'interesse nazio-nale e non solo locale di tale tecnologia, haconsigliato un'iniziativa dell'Ente a livello na-zionale, attraverso la definizione di uno specifi-co accordo di promozione industriale.

Sempre nel campo dell'innovazione dei com-parti produttivi tradizionali è stato definito unaccordo con il Tessile Corno per elaborare erealizzare una serie di sperimentazioni di inno-vazione tecnologica di processo e di prodotto.Ulteriori iniziative, in altri distretti industriali,sono state delineate e approfondite sia sullebasi degli studi e delle indagini avviate dall'En-te, in particolare sul ciclo del legno, che sullabase di richieste provenienti dagli stessi settorio da organismi locali istituzionalmente prepostiad una azione di promozione del processo d'in-novazione. Tra questi va segnalato in particola-re, per la coerenza con il modello sperimentatodall'Ente, quella elaborata dall'Aster per il di-stretto ceramico di Sassuolo-Scandiano.

Per quanto riguarda il progetto Energia-Econo-mia 2000, il 1985 ha rappresentato un periododi sostanziale riflessione. Questo progetto erastato definito negli anni passati al fine di predi-sporre un sistema integrato di scenari e modelliin grado di fornire uno strumento di valutazione,per il medio e lungo periodo, delle diverse alter-native e delle possibili scelte in materia di pro-grammazione energetica con riferimento aglieffetti sui fattori rilevanti e qualificanti lo svilup-po sociale ed economico. Nel corso del 1985sono state svolte solo alcune attività che, in-quadrate nell'ambito del Pfe-2, potevano tro-vare una loro finalizzazione anche ai fini dell'at-tuazione del Progetto in questione. In questoambito vanno ricordate le attività relative all'im-postazione concettuale di un modello macro-settoriale di medio e lungo periodo, l'individua-zione di una serie di relazioni tra le macrovaria-bili nell'economia italiana, nonché l'impostazio-ne di una metodologia di valutazione costi/be-nefici delle diverse tipologie d'investimento indeterminati comparti energetici.

Documentazione e informazionescientifica

Nel campo della documentazione e dell'infor-mazione scientifica l'attività ha essenzialmenteproseguito le linee avviate in precedenza, rela-tive all'automazione delle biblioteche Enea edalla progettazione di un sistema integrato di in-formazione nazionale sull'energia.

L'attività sull'automazione bibliotecaria ha ri-guardato, in parte rilevante, la registrazione nelsistema Dobis/Libis (che è usato nell'Ente perl'automazione delle funzioni bibliotecarie e peril servizio di information retrieval) dei dati cata-

lografici di tutto il materiale documentario pos-seduto dalle otto biblioteche dei centri Enea. Aseguito di tale lavoro (40.000 documenti sonogià stati registrati) è possibile, a tutto il perso-nale dell'Ente, effettuare ricerche bibliografi-che in iinea su tutti i documenti posseduti dal-l'Enea, indipendentemente dalla loro colloca-zione nei vari centri. Tale risultato rappresentauno dei maggiori benefici verso gli utenti del si-stema bibliotecario Enea e un importante pas-so nella diffusione dell'informazione scientificaanche all'esterno dell'Ente. I risultati ottenutisono stati presentati al 4° Convegno interna-zionale Dobis/Libis, organizzato nel mese disettembre dall'Enea in collaborazione con laCamera dei deputati.

Oltre a questa attività è proseguita l'azione digestione "attiva" dell'informazione con l'elabo-razione di tre serie di bollettini di segnalazione,relativi sia alle monografie,sia ai periodici, voltia realizzare un continuo e sistematico aggior-namento dell'informazione scientifica ed a fa-vorire la circolazione del materiale documenta-rio acquisito. Vanno aggiunte anoora le attivitàdi consultazione delle basi di dati esterne, qua-le supporto al reperimento dell'informazione edalla diffusione ed aggiornamento nell'Ente dellepotenzialità di questo strumento.

Vanno ricordate ancora le azioni di collega-mento con alcuni importanti servizi di docu-mentazione nazionali (Eni, Enel ecc.) ed inter-nazionali (Doe) per la diffusione delle informa-zioni scientifiche prodotte dall'Ente. A tale pro-posito sono state avviati degli accordi con il Mi-nistero dell'industria per la collaborazione (at-traverso un accordo bilaterale Italia-Usa) allabase di dati americana Doe Energy.

Vanno citate infine le azioni interne rivolte allaqualificazione del personale impegnato nellebiblioteche.

Per quanto riguarda la progettazione di un si-stema integrato di informazione dei dati econo-mico-energetici, l'attività ha riguardato lo stu-dio di un sistema informativo nazionale integra-to nel settore energetico, centrato sull'informa-zione statistica.

Scopo di tale iniziativa, condotta nell'ambito delPfe-2, è quello di valutare la fattibilità di un si-stema informativo coerente con i dati statisticinazionali, da mettere a disposizione dei variopeatori nazionali del settore energetico.

Tale attività è stata sviluppata, limitatamentealle azioni condotte direttamente all'internodell'Ente, sull'analisi e sulle validazioni dei datirelativi alle fonti tradizionali di energia. Tale at-tività ha comunque portato ad uno sviluppo del-la base di dati Energeco che ha ormai raggiun-to un grado di completezza (50.000 dati suiprincipali aspetti economici delle fonti) da ren-derne utile una diffusione anche all'esterno

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dell'Ente. Un'ulteriore attività ha riguardato losviluppo di metodologie avanzate di elaborazio-ne dati, svolta in supporto sia alle due linee de-scritte sia agli studi condotti dall'Ente. In taleambito sono stati acquisiti ed applicati sistemidi elaborazione statistica dei dati (Sas e Spad)e sono stati avviati studi sul calcolo parallelo evettoriale.

Affari internazionali

Nel 1985 le attività internazionali dell'Eneasono state ampliate in conseguenza:

- del coinvolgimento dell'Ente nell'iniziativa Eu-reka;

- degli sviluppi ottenuti nell'ambito della colla-borazione europea nel settore dei reattori velo-ci;

- della partecipazione dell'Enea a progetti, pro-mossi dal Dipartimento per la cooperazione allosviluppo del Ministero degli affari esteri, neiPaesi in via di sviluppo.

Come per il passato l'Enea ha anche assicura-to il proprio supporto alle Amministrazioni delloStato ed in particolare al Ministero degli affariesteri, agli Enti ed alle Aziende pubbliche e pri-vate per problemi dì carattere internazionale.

Collaborazioni con gliorganismi internazionali

Comunità europee

L'attività di supporto che l'Enea presta per ladefinizione e la soluzione di problematiche a li-vello comunitario, inerenti la sua sfera di com-petenza istituzionale, è notevolmente aumenta-ta nel primo semestre del 1985, caratterizzatodalla Presidenza italiana del Consiglio dei mini-stri delle Comunità europee.

Nel settore della ricerca, la Presidenza italianaha cercato di concretizzare, compatibilmentecon le esigenze derivanti dalla crisi finanziariadella Comunità, le linee programmatiche del"Programma Quadro 1984-1987", specialmen-te per quanto attiene la definizione dei relativiimpegni finanziari.

Tale scopo è stato in parte aggiunto con l'ado-zione di una serie di decisioni del Consiglio re-lative al finanziamento, per un perìodo di 4-5

anni e per un totale di 1225 Mecu, dei programmi:

-biotecnologie;

- tecnologie di base;

- energie non nucleari;

- incentivi per la ricerca;

-fusione nucleare;

- residui radioattivi;

- radioprotezione.

Particolare rilievo ha assunto il programma Ba-sic Research in Industriai Technologies for Eu-rope (Brite) che, pur conservando carattereprecompetitivo, si propone di fornire un incenti-vo alla costituzione di un'avanzata base tecno-logica, cui le industrie della Comunità possanoricorrere per mantenersi competitive nel prossi-mo futuro.

Al programma Brite, il Consiglio ha attribuito125 Mecu per il quadriennio 1985-1988, aiquali sarà aggiunto un importo almeno identicoa carico delle industrie europee. L'Enea parte-cipa a 4 dei 100 progetti selezionati dalla Co-munità per il Brite.

Nel 1985 è proseguito il programma di ricercaEuropean Strategie Programme for Researchand Development in Information Technology(Esprit), che riguarda lo sviluppo della microe-lettronica e delle tecnologie del software. Sonostate presentate alla Commissione 389 propo-ste per la partecipazione all'iniziativa, 95 dellequali sono state selezionate. Il valore totale deiprogetti sinora approvati è di circa 800 Mecu. Ipartecipanti ai progetti Esprit sono 468, il 60%dei quali è costituito da imprese.

Sempre nel settore della ricerca, nella sessio-ne del 4 giugno 1985, il Consiglio Ricerca haautorizzato:

- la realizzazione, presso il Centro comune diricerca di Ispra, del laboratorio di manipolazio-ne del trizio;

- l'avvio della fase preparatoria del programmadi ricerca e sviluppo nel campo delle tecnologiedelle telecomunicazioni, Research in AdvancedCommunication Technologies in Europe(Race);

- uno studio della Commissione sulla propostaitaliana riguardante l'informatica applicata alsettore sociale (Iris).

L'Enea, ha fornito supporto al Ministero degliaffari esteri, al Ministero dell'industria e all'Uffi-cio del Ministro per il coordinamento della ri-cerca scientifica e tecnologica, contribuendoalla definizione della posizione italiana nellesessioni del Consiglio dei Ministri della Ricer-ca.

L'Enea ha seguito con particolare attenzione, le

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riunioni del Consiglio di amministrazione del Cen-tro comune di ricerca (Ccr) di Ispra; durante l'e-same dei bilanci annuali è stato evidenziato lostato di crisi finanziaria in cui si trova il Ccr.

All'inizio del 1985 sono divenuti operativi i nuoviComitati consultivi di gestione e coordinamentodei programmi di ricerca comunitari (Cgc). TaliComitati, ai quali partecipano rappresentanti del-l'Enea, hanno il compito di assistere la Commis-sione nella definizione e preparazione delle attivi-tà di ricerca, di sviluppo e di dimostrazione e nel-lo svolgimento delle sue funzioni di gestione e dicoordinamento, connesse con l'attuazione dellastrategia scientìfica e tecnologica comunitaria.

Anche nel corso del 1985 l'Enea ha partecipatoall'esecuzione di azioni di ricerca finanziateparzialmente dalle Comunità europee nell'am-bito dei suoi programmi pluriennali:

- sicurezza reattori;

- gestione e smaltimento rifiuti radioattivi;

- smantellamento centrali nucleari;

-fusione termonucleare controllata (programmigenerali, Jet e Net);

- radioprotezione;

- fonti energetiche rinnovabili e risparmio ener-getico.

Durante la Presidenza italiana è stato deciso diproseguire i programmi dimostrativi nel settoreenergetico, con uno stanziamento di 500 Mecuper il periodo 1986-1989.

Nel 1985 è stato redatto il testo del contrattorelativo al rinnovo dell'associazione Euratom-Enea per la ricerca nel settore della fusionetermonucleare.

Nell'ambito dei rapporti delle Comunità euro-pee con gli Stati terzi, nel 1985, la Commissio-ne ha concluso, in forma di scambio di lettere,l'accordo tra l'Euratom ed il Canada per gli usipacifici dell'energia nucleare, che modifica ilprecedente accordo di cooperazione del 1959.

Sono inoltre continuate le discussioni sulleproposte americane di emendamento, presen-tate nell'ottobre del 1984, riguardanti gli accor-di Euratom-Usa per l'approvvigionamento dimaterie nucleari. Tali proposte, che tendevanoa rendere l'accordo più aderente alla politica dinon proliferazione degli Usa, non sono stateconsiderate accettabili dagli stati membri.

Poiché il vigente accordo Euratom-Usa verràa scadere solo nel 1995, la situazione di stallodeterminatasi non dovrebbe influenzare negati-vamente la sicurezza degli approvvigionamentinucleari comunitari.

L'adesione della Spagna all'Euratom ha solle-vato alcuni problemi in quanto, non essendotale nazione firmataria del Trattato di non proli-

ferazione, non darebbe, a detta dei Paesi forni-tori di materie nucleari quali l'Australia, il Cana-da e gli Stati Uniti, le stesse garanzie degli altriStati comunitari. Tuttavia, tale situazione sem-bra potersi risolvere mediante la sottoscrizione,da parte della Spagna, di un accordo trilateraleAiea-Euratom-Spagna per le salvaguardie.

Agenzia internazionale per l'energiaatomica

L'Enea segue e partecipa alle attività dell'A-genzia internazionale per l'energia atomica(Aiea), tramite la presenza di rappresentanti edesperti dell'Ente negli organi di governo dell'A-genzia (Consiglio dei governatori), nei Comitatitecnici e nei Gruppi di studio.

Nel 1985 le attività più rilevanti hanno riguarda-to le seguenti aree;

- salvaguardia contro la diversione di materialinucleari;

- studi e ricerche in materia di sicurezza e pro-tezione;

- assistenza tecnica ai Paesi in via di sviluppo.

Per quanto riguarda le attività di salvaguardia,l'Enea ha definito un programma di supporto dagestire congiuntamente con l'Aiea.

Nel settore della sicurezza degli impianti nu-cleari, l'Enea ha continuato a fornire il propriosupporto al programma Nuclear Safety Stan-dards (Nuss) al fine di contribuire al continuomiglioramento dei livelli di sicurezza nell'impie-go del nucleare.

L'Enea ha contribuito, alle attività di assistenzatecnica dell'Aiea ai Paesi in via di sviluppo, nelsettore degli impieghi pacifici dell'energia nu-cleare, fornendo supporto tecnico, scientificoed operativo, in particolare per le iniziative fi-nanziate dal Dipartimento per la cooperazioneallo sviluppo. Notevole rilievo è stato dato al-l'impiego delle tecnologie nucleari nei settoriagricolo e sanitario.

Nell'ambito del Comitato Sicurezza Approvvi-gionamenti, costituito nel 1980 dal Consigliodei Governatori per studiare il problema dell'af-fidabilità delle forniture di materiale nucleare,non sono stati compiuti notevoli progressi," in-fatti, il Comitato dopo aver delineato il mecca-nismo di sostegno che potrebbe essere postoin atto nel caso di interruzione delle forniturenucleari ad un Paese, non è ancora riuscito aindividuare una formulazione univoca e accet-tata da tutti, sui principi che dovrebbero regola-re la collaborazione internazionale in materia diforniture nucleari.

Per quanto riguarda il problema della "non pro-liferazione", particolare rilievo ha assunto nel

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1985 la IN Conferenza di verifica del Trattato te-nuta a Ginevra dal 27 agosto al 21 settembre.

I lavori della Conferenza sono stati articolati intre Comitati di studio aventi rispettivamentecome oggetto il disarmo nucleare, l'applicazio-ne delle salvaguardie e la cooperazione tecnicacon i Paesi in via di sviluppo.

L'Enea ha seguito in mode particolare i lavoridel secondo e del terzo Comitato contribuendoalla formulazione della posizione italiana in ma-teria di salvaguardie e alla valorizzazione del-l'apporto dato dal nostro Paese alle attività diassistenza tecnica dell'Aiea.

II secondo Comitato, la cui Vicepresidenza èstata assegnata all'Italia, ha esaminato il dupli-ce problema dell'applicazione delle salvaguardiee delle zone denuclearizzate. Per quanto riguar-da il primo punto è stata sottolineata, da tutti iPaesi membri, la soddisfazione per l'efficacia finqui dimostrata dal sistema di salvaguardie Aiea,le necessità di un continuo supporto all'Agenziada parte di tutti i Paesi membri e l'opportunitàche gli ulteriori aggiornamenti di materiali sensi-bili da sottoporre a salvaguardia tengano contodegli sviluppi tecnologici, nonché la necessitàche già in fase di progettazione e costruzione diimpianti nucleari si considerano le esigenzeconnesse alle salvaguardie.

Per quanto riguarda le zone denuclearizzate èstato evidenziato il diritto degli Stati a conclu-dere accordi regionali per evitare la presenzadi armi nucleari sui propri territoii e l'importan-za del Trattato antartico che sancisce, come ilrecente Trattato di Rarotonga stipulato da nu-merosi Paesi dell'area del Pacifico, l'esistenzadi una zona denuclearizzata australe.

Per quanto concerne l'impiego dell'energia nu-cleare a scopi pacifici, il terzo Comitato haespresso l'esigenza che le forniture nuclearisiano prevedibili ed effettuate in concomitanzadi adeguate garanzie di non proliferazione. Èstata sottolineata l'importanza dell'assistenzatecnica fornita dall'Aiea e, mentre non è stataaccettata la proposta egiziana di un Fondo dadestinare alla costruzione di impianti nuclearinei Paesi in via di sviluppo, è stata tuttavia au-spicata la creazione di un gruppo di studio in-caricato di assistere i sopracitati Stati, in talecampo. I Paesi esportatori sono stati altresì in-vitati ad appoggiare quelli in via di sviluppo nelreperire, sul mercato internazionale dei capitali,i fondi necessari alla realizzazione dei loro pro-grammi nucleari.

Agenzia per l'energianucleare dell'Ocse

L'Enea segue le attività dell'Agenzia per l'Ener-gia Nucleare (Nea) dell'Ocse sia a livello tecni-

co, tramite la partecipazione di esperti ai Comi-tati di valutazione dei programmi, sia a livellodecisionale, con la partecipazione all'Organo digoverno dell'Agenzia che decide l'attuazionedei programmi in base a considerazioni politi-che ed economicne.

Nel 1985 le attività dell'Agenzia sono prosegui-te secondo le linee programmatiche approvatedal Comitato di direzione nel 1984.

Oltre alla stesura dei consueti rapporti sui datirelativi alla produzione dell'energia nucleare edal ciclo del combustibile sono continuate, conla collaborazione di tecnici Enea, gli studi sugliaspetti legati allo smantellamento degli impiantinucleari, ed in proposito è stato avviato un pro-gramma congiunto.

L'Enea ha inoltre partecipato alla stesura diuno studio sugli aspetti economici del ciclo delcombustibile, in cui é stato eseguito tra l'altroun confronto fra le due opzioni: ciclo con ritrat-tamento e ciclo senza ritrattamento.

Il Comitato di direzione della Nea, cui l'Eneapartecipa con propri esponenti, ha rivolto alleautorità governative dei Paesi membri una rac-comandazione riguardante la gestione dei rifiutiradioattivi, in cui viene riconosciuta la validitàdello smaltimento geologico dei rifiuti radioatti-vi, sia in termini di fattibilità tecnica, sia per gliaspetti di sicurezza e radioprotezione.

È stato pubblicato un resoconto delle attività edei programmi attualmente in corso nei PaesiNea nel campo della gestione dei rifiuti ad altaattività.

Nell'ambito del progetto Etude des SedimentsOceaniques pour Penetration (Esope), espertidell'Enea hanno partecipato alla spedizioneatlantica diretta ad accertare la potenzialità dismaltimento offerte dai sedimenti oceanici pro-fondi.

Sono inoltre proseguite le attività del Coordina-ted Research and Environmental SurveillanceProgram (Programma Cresp), con la partecipa-zione di tecnici Enea.

Per quanto riguarda l'impatto ambientale relati-vo agli insediamenti nucleari, sono proseguiti ilavori volti ad interpretare ed applicare le rac-comandazioni formulate dalla Commissione in-ternazionale per la protezione radiologica(Icrp).

Tecnici dell'Enea hanno contribuito alla revisio-ne e rielaborazione di una precedente guidaNea riguardante il controllo dei prodotti di con-sumo contenenti sostanze radioattive.

Nel luglio 1985 è terminata la fase operativadel progetto Loss of Fluid Test (Loft) riguardan-te lo studio degli effetti dovuti alla perdita di re-frigerante in un impianto nucleare ed è stataavviata l'analisi dei dati raccolti.

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Sempre nel 1985 è stata avviata la terza fasedel programma Pise al quale partecipano, oltreall'Enea, l'Enel e il Centro Comune di Ricerca diIspra anche alcune altre società italiane. Il pro-gramma è orientato allo studio ed alla messa apunto di metodi di controllo non distruttivi perl'analisi dei componenti in acciaio.

Per quanto riguarda le attività della Nea incampo giuridico, nel 1985 è proseguita l'attivitàdel Gruppo esperti sulla responsabilità civileche segue lo stato di attuazione ed i problemiconnessi alle Convenzioni di Parigi e di Bruxel-les sull'assicurazione dei rischi nucleari. In par-ticolare è stato deciso di estendere l'esamedell'applicazione delle convenzioni agli impiantiin fase di smantellamento.

Collaborazioni multilaterali

Eureka

Nel secondo semestre del 1985 ha preso avviol'iniziativa Eureka per la cooperazione tecnolo-gica fra i Paesi europei. Tale iniziativa sviluppa-ta dall'originaria proposta francese, intende ca-talizzare le risorse europee al fine di svilupparequelle tecnologie avanzate in cui il ritardo ri-spetto agli Usa ed al Giappone è più sensibile.Ad Eureka hanno aderito 18 paesi (i 12 Statimembri della Cee, i Paesi europei dell'Efta e laTurchia) e le Comunità europee in quanto tali.

Nella Conferenza Ministeriale di Parigi del 17luglio e in quella di Hannover del 5-6 novembresono stati definiti gli obiettivi, i criteri e le con-dizioni per la collaborazione fra le imprese deiPaesi partecipanti, con una dichiarazione diprincipi, la "Dichiarazione di Hannover".

Eureka costituisce una collaborazione europeaavente fini diversi da quelli essenzialmente pre-competitivi della ricerca e sviluppo comunitaria;i progetti promossi da Eureka dovranno mirarealla realizzazione di "prodotti" ad alto contenu-to innovativo, seguendo le richieste effettivedel mercato europeo.

Alle imprese, che devono appartenere ad alme-no due dei Paesi aderenti, è lasciata l'iniziativadi proporre progetti e scegliere i temi specificida sviluppare.

I Governi dei Paesi partecipanti all'iniziativa Eu-reka hanno comunque indicato le aree di inte-resse prioritario:- informatica e telecomunicazioni;

- materiali avanzati;- robotica e fabbricazione automatica;

- biotecnologie e tecnologie marine;- protezione dell'ambiente;

- nuove tecnologie per i trasporti.

L'attribuzione dello "status" Eureka, al proget-to, è di esclusiva competenza dei governi deiPaesi a cui appartengono le imprese proponen-ti; non è quindi necessario un consenso deglialtri Paesi Eureka. I governi, dopo aver accetta-to la conformità del progetto ai principi informa-tori fissati nella Dichiarazione di Hannover, no-tificano la loro decisione alla Conferenza deiMinistri dei Paesi aderenti.

La struttura organizzativa internazionale, deli-neata ad Hannover, prevede, oltre alla Confe-renza dei Ministri, un Comitato degli alti rappre-sentanti nazionali, i cui membri oltre a rappre-sentare il loro Paese nelle riunioni internazio-nali, hanno la funzione di raccordo con la realtàindustriale nazionale. Il Comitato è affiancatoda un Segretariato internazionale con funzioniessenzialmente di "clearing house".

Il Direttore generale dell'Enea è stato incarica-to, dal Ministro per la ricerca scientifica e tec-nologica, del ruolo di alto rappresentante Italia-no.

Nella Conferenza di Hannover è stato varatoufficialmente un primo gruppo di dieci progetti,ed altri sedici sono in fase di avanzata defini-zione.

L'Italia partecipa, con la presenza qualificatadell'industria nazionale, a volte in posizione di"leadership", ad 11 progetti nei settori dell'in-formatica, dei laser, della microelettronica, del-la fabbrica flessibile e della protezione dell'am-biente.

In stretto contatto con il Ministero degli affariesteri e il Ministero per il coordinamento dellaricerca scientifica e tecnologica, l'Enea ha par-tecipato a numerose riunioni internazionali a li-vello governativo o di esperti.

Due riunioni, riguardanti le tecnologie per lafabbrica automatica e per lo sfruttamento e ladifesa del mare, sono state tenute in Italia.

L'Enea ha inoltre stabilito una fitta rete di con-tatti con le imprese nazionali al fine di assicu-rare un'adeguata partecipazione italiana ai pro-getti Eureka.

Gruppo di lavoro tecnologia,crescita economica, occupazione

L'Enea ha continuato a svolgere attività di sti-molo, coordinamento e supporto tecnico-ope-rativo alla partecipazione italiana alle iniziativedi collaborazione internazionale attivate a se-guito del Vertice economico di Versailles(1982) su indicazione dei Capi di Stato e diGoverno dei sette Paesi più industrializzati edella Comunità europea, nelle seguenti aree:

- energia solare fotovoltaica;

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- fusione termonucleare;

-fotosintesi;

- reattori veloci;

- tecnologie alimentari;

- acquacoltura;

- telerilevamento;

- treni veloci;

- habitat e urbanistica nei Paesi in via di svilup-po;

- robotica avanzata;

- impatto delle nuove tecnologie nei settori in-dustriali maturi;

- biotecnologie;

- materiali avanzati e normative relative;

- applicazione delle nuove tecnologie all'edu-cazione multimediale;

- accettazione sociale delle nuove tecnologie;

-biologia;

- fisica delle alte energie;

- esplorazione del sistema solare;

-ambiente.

Lo stato di avanzamento dei progetti è descrittonel rapporto che l'Enea ha contribuito a redige-re e che è stato presentato ai Capi di Stato e diGoverno al Vertice di Bonn del 1985. L'Enea haanche curato l'edizione italiana di tale rapportoe di quello sull'ambiente per assicurarne unadiffusione appropriata.

Nell'ambito del progetto sull'energia solare fo-tovoltaica, del quale l'Italia ha la guida con ilGiappone, sono stati raggiunti risultati positivinello stabilire metodi di valutazione comune perle celle fotovoltaiche e sono stati avviati i lavoriper i moduli fotovoltaici. Tali risultati sonoorientati anche verso gli organismi internazio-nali che lavorano nel campo delle norme e deglistandards, e contribuiranno alla formulazionedelle direttive necessarie per un più rapido svi-luppo industriale della tecnologia fotovoltaica.

È stata inoltre creata una rete internazionaleper lo scambio di ricercatori tra centri di ricercafotovoltaici dei Paesi del Vertice. Da parte di al-tri esperti degli stessi Paesi, è stata condottaun'analisi approfondita sulle prospettive a me-dio e lungo termine della tecnologia fotovoltai-ca, che sarà resa disponibile a esperti gover-nativi, industrie, ricercatori ed altri organismi epersone interessate.

Nell'ambito del progetto "Impatto delle nuovetecnologie sulle industrie mature" che l'Italiaguida assieme alla Francia è stata definita unametodologia di lavoro comune per stimolarel'introduzione di nuove tecnologie nei settori

tradizionali (tessile, ceramica, calzature, legnoe mobili). Nel corso di un seminario tenuto aRoma il 9 e 10 dicembre 1985, organizzatocongiuntamente dall'Enea e dal Centre d'Etu-des des Systèmes et des Technologies Avan-cées (Cesta) di Parigi, esperti, industriali e po-litici di vari Paesi hanno presentato e discussoesperienze concrete e i problemi da affrontare.Sono state gettate le basi per la creazione diuna rete internazionale di informazioni nei set-tori esaminati presi sia singolarmente checome componenti dei settori industriali maturinel loro insieme.

Nell'ambito del gruppo di studio ad-hoc per ilmiglioramento e l'armonizzazione internaziona-le delle tecniche di misura ambientali, l'Enea hacontribuito alla redazione di un rapporto cheidentifica le aree principali di collaborazione in-ternazionale.

Collaborazione europea nel campodei reattori veloci

Nel 1985 è proseguita la collaborazione euro-pea nel settore dei reattori veloci diretta a veri-ficare la possibilità dell'introduzione, sicura edeconomica, dei reattori veloci nella produzionedi energia elettrica nei Paesi partecipanti. L'ini-ziativa, che vede impegnati gli Enti di ricercanucleari, gli Enti elettrici e le società sistemistedel Belgio, Francia, Germania, Italia e RegnoUnito, rappresenta una collaborazione che per icontenuti tecnologici altamente innovativi, perla complessa struttura operativa e per le suedimensioni finanziarie non ha precedenti in am-bito europeo e più in generale in ambito inter-nazionale.

L'Enea, nel 1985, ha continuato ad assicurarela sua partecipazione ai negoziati avviati nel1984, per la definizione dei tre accordi:

- "Accordo di Ricerca e sviluppo";

- "Accordo Industriale";

- "Accordo Serena-Fastec";

previsti dal "Memorandum d'Intesa per la colla-borazione nel settore dei reattori a metallo li-quido" firmato il 2 marzo 1984 da parte degliEnti di ricerca e delle società sistemiste dellaFrancia (Cea, Novatome), dell'Italia (Enea,Nira), della Repubblica federale tedesca (Kfk,Interatom) e del Regno Unito (Ukaea, Nnc) e si-glato anche dal Belgio (Cen/Sek, Belgonu-cleaire).

La definizione degli accordi tra gli Enti di ricer-ca e tra le industrie dei cinque Paesi europei èproceduta in modo soddisfacente. In particola-re sono già stati definiti i testi deH"'Accordo diRicerca e Sviluppo" e dell'"Accordo Serena-Fastec".

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Gli Enti elettrici, invece, non sono stati ancorain grado di raggiungere un'intesa sul futuroprogramma di costruzione delle centrali. Man-ca, tra l'altro, un'intesa tra Francia e Germaniain relazione alla scelta del sito dove dovrebbeessere realizzata la prossima centrale a reatto-ri veloci. A seguito della mancanza di un accor-do tra gli Enti elettrici la firma dell'"Accordo diRicerca e Sviluppo" e dell'"Accordo Serena-Fastec", prevista per il 3 luglio 1985, è statarinviata a data da destinarsi.

I risultati di maggior rilievo ottenuti nel 1985hanno riguardato la conclusione dei negoziatiper l'ingresso dell'Enea e dell'Ansaldo nellasocietà Serena e per il nuovo accordo di licen-za fra Serena e Ansaldo, che sostituirà l'analo-go precedente accordo Cea-Ansaldo.

La società Serena svolgerà un ruolo molto im-portante nel quadro della collaborazione euro-pea. Ad essa, infatti, verrà affidata la gestionecommerciale delle conoscenze di sistema deireattori veloci acquisite dai partners dell'Euro-

pa continentale e verrà attribuito anche il dirittodi accesso alle conoscenze controllate dellasocietà Fastec nel Regno Unito.

L'Enea e l'Ansaldo entreranno in Serena, aven-do ottenuto un'adeguata presenza nel capitaleazionario e negli organi di gestione della socie-tà, oltre che una ragionevole quota di parteci-pazione agli utili.

La partecipazione italiana al capitale azionariodi Serena sarà assicurata da una partecipazio-ne diretta, tramite una costituenda società ita-liana denominata Velit, della quale sarannosoci l'Enea e l'Ansaldo. Inoltre ci sarà una par-tecipazione indiretta, tramite l'ingresso di Velitin una società di diritto francese, anch'essa dacostituire, denominata ProRa.

Salvaguardia del patrimonio artistico. Statua in bronzodel pugnatore. In previsione di un restauro della statuasono state eseguite delle analisi radiografiche miranti aconoscere lo stato di conservazione interno, la posizio-ne dei perni di sostegno e le varie chiodature che ser-vono all'assemblaggio delle varie fusioni.

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Collaborazioni bilaterali

Paesi industrializzati

Nel corso del 1985 l'Ente ha continuato a con-centrare i propri sforzi in modo selettivo, al finedi rendere proficue le collaborazioni sul pianoscientifico, tecnico ed industriale, sia nel cam-po nucleare, sia nel campo del risparmio ener-getico e delie fonti energetiche rinnovabili.

Le collaborazioni dell'Enea con i corrispondentiorganismi dei Paesi più avanzati hanno riguar-dato lo scambio di informazioni e la realizzazio-ne di programmi congiunti nei settori rilevantiper lo sviluppo dell'energia nucleare e delleenergie rinnovabili. Sono proseguite le collabo-razioni con: Canada, Francia, Germania federa-le, Giappone, Israele, Polonia, Spagna, StatiUniti, Ungheria e Unione Sovietica,

Nel 1985, inoltre, l'Enea ha firmato un accordocon l'Ente atomico australiano nel settore deiresidui radioattivi.

Australia - È stato avviato un programma dicollaborazione per la ricerca e lo sviluppo ditecnologie per lo smaltimento definitivo dellescorie radioattive ad alta attività con un accor-do, tra l'Australian Atomic Energy Commissione l'Enea, firmato a Roma dai Presidenti dei dueEnti il 20 settembre 1985. In particolare saràverificata la possibilità di immobilizzazione deiresidui radioattivi in matrici ceramiche ad altadensità prodotte utilizzando la tecnologia sol-gel. Un accordo intergovernativo italo-austra-liano per la cooperazione nel settore nucleareè in via di definizione.

Canada - L'accordo Enea-Enel-Atomic Energyof Canada Limited che ha dato luogo a scambidi informazioni e di esperienze nel settore deireattori ad acqua pesante, è stato rinnovatoper altri 5 anni, sino all'ottobre 1990.

L'accordo prevede in particolare lo scambio diinformazioni, anche di natura commerciale, datie specifiche relativi al reattore italiano Cirenedi prossima realizzazione e al reattore canade-se Gentilly 1 di concezione analoga. L'accordooffre inoltre la possibilità di instaurare collabo-razioni in alcune aree di comune interesse, cheincludono, tra l'altro, il ritrattamento del combu-stibile, il deposito dei rifiuti radioattivi e lo svi-luppo del ciclo uranio-plutonio per reattori refri-gerati ad acqua.

Francia - Per quanto riguarda la collaborazionecon la Francia, un importante risultato è statoottenuto con la revisione dell'accordo Enea-Cea del 1974 per adeguarlo alla nuova realtàdella collaborazione europea nel settore deireattori veloci.

Il Cea e l'Enea hanno completato, all'inizio disettembre, il negoziato per definire le nuove li-nee direttrici che regoleranno, in sostituzionedell'accordo del 1974, la futura collaborazionetra i due Enti.

In particolare la collaborazione dell'Enea e delCea nel campo dei reattori veloci sarà regolatadall'Accordo di ricerca e sviluppo europeo almomento della sua entrata in vigore, anzichédalle disposizioni dell'accordo del 1974.

Tutte le attività di ricerca e sviluppo di interes-se bilaterale saranno svolte nell'ambito di spe-cifici accordi e convenzioni già in essere o cheverranno definiti tra le parti (ad esempio: Con-venzione Cnen/Cea per il progetto Esmeralda,firmata il 28 marzo 1980; Convenzione nelcampo della ricerca e sviluppo della tecnologiadi fabbricazione degli elementi di combustibileper reattori a neutroni veloci firmata l'8 giugno1984).

Per quanto riguarda la collaborazione bilateralerelativa al Pec è stato concordato che le dispo-sizioni dell'Accordo Cnen/Cea del 1974, ri-guardanti l'appoggio del Cea al progetto Pec,resteranno in vigore fino all'entrata in serviziodi tale impianto e che il Cea si adopererà affin-chè la sperimentazione nel Pec sia integratanella misura più larga possibile nei programmicomuni europei.

La nuova collaborazione italo-francese verràgestita da un comitato paritetico, che costituiràinoltre una sede di concertazione per individua-re posizioni comuni italo-francesi nella nuovacollaborazione europea.

Giappone - La collaborazione con il Giapponeha riguardato essenzialmente lo scambio di vi-site e la partecipazione dell'Ente agli incontritenuti in Italia per identificare, insieme ai giap-ponesi, possibili aree di collaborazione.

Nel corso di questi incontri, tenuti presso il Mi-nistero degli affari esteri e la ricerca scientifica,l'Enea ha avanzato una serie di proposte di col-laborazione nelle seguenti aree: biotecnologie,nuovi materiali, sismologia e vulcanologia, tec-nologie relative allo sfruttamento del mare, in-telligenza artificiale e robotica.

Stati Uniti - Nel corso del 1985 è proseguita lacollaborazione con gli Stati Uniti, sia nel conte-sto di accordi stabiliti a livello governativo tra idue Paesi, sia nell'ambito di iniziative condotteda organismi o gruppi di lavoro internazionali.

In particolare è proseguita la proficua collabo-razione dell'Enea con la Nuclear RegulatoryCommission (Nrc), nell'ambito dell'accordo fir-mato il 24 maggio 1975 e rinnovato nel 1981.

Sempre nel settore nucleare è stato avviato ilprogramma di collaborazione Light Water Ae-reosol Containment Experiments (Lwace), tra

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l'Enea e l'Electric Power Research Institut (Epri),sul comportamento degli aerosol all'interno deicontenitore delle centrali nucleari nel caso di in-cidenti gravi e sono stati avviati alcuni contatticon il Department of Energy (Doe) per sviluppareuna collaborazione sulla realizzazione di bacinicentralizzati per l'immagazzinamento del combu-stibile irraggiato.

Nel settore delle fonti di energia rinnovabili, l'E-nea ha partecipato agli incontri tenuti in Italia enegli Stati Uniti per il rinnovo dell'accordo del1974 tra il Ministero dell'industria italiano e ilDoe. Il nuovo accordo, firmato alla fine del1985, prevede la collaborazione con gli StatiUniti nei settori dell'energia fotovoltaica, dell'e-nergia eolica e delle celle a combustibile. Nel-l'ambito di tale accordo l'Enea ha avviato unacollaborazione che prevede il collegamento conle basi di dati del Doe e lo scambio di dati nu-merici e bibliografici in campo energetico.

L'Enea ha firmato insieme all'Enel un accordocon la US Geological Survey, per un program-ma riguardante la raccolta e l'analisi dei datisui terremoti di forte intensità.

Nel corso dell'anno l'Enea ha partecipato allapreparazione e allo svolgimento dei lavori dellaConferenza sulla cooperazione scientifica etecnologica tra l'Italia e gli Stati Uniti, promos-sa dal Cnr e dal Ministero degli affari esteri etenuta a Roma nel mese di ottobre 1985. Inparticolare l'Ente ha partecipato ai lavori relati-vi ai settori energia, agricoltura, scienze dellaterra, tecnologia e metrologia.

Unione Sovietica - È proseguita la collaborazio-ne relativa alI'VIII" Programma di applicazionedell'accordo bilaterale Enea - Comitato di Statoper l'utilizzazione dell'energia atomica (Gkae)con scambi di esperti e di informazioni nel campodegli impieghi pacifici dell'energia nucleare.

La collaborazione relativa a tale programma èstata conclusa con un seminario, che ha avutoluogo in Urss nel maggio 1985, sulle misuredelle dosi di radiazioni ionizzanti e sui relativieffetti biologici.

È in via di definizione il IX Programma di appli-cazione ed è in via di esame la possibilità di unaccordo' specifico sui problemi di sicurezza eprotezione tra la Disp e l'organismo sovieticoresponsabile della sicurezza.

Paesi in via di sviluppo

Nel 1985 è aumentato l'impegno di partecipa-zione dell'Enea alla realizzazione di progetti di-retti al rafforzamento delle infrastrutture di ri-cerca scientifica e tecnologica ed allo sfrutta-mento delle fonti energetiche alternative al pe-trolio nei Paesi in via di sviluppo. Le iniziative,promosse dal Dipartimento per la cooperazione

allo sviluppo e da altri organismi internazionali,hanno riguardato principalmente il settore dellefonti energetiche rinnovabili, il cui impegno, inmolti casi, è economicamente competitivo ri-spetto alle fonti convenzionali nelle aree ruralidei Paesi in questione.

Nel 1985 sono inoltre proseguite le collaborazionicon i Paesi in via di sviluppo, a livello tecnologicopiù avanzato, riguardanti le applicazioni pacifichedell'energia nucleare e l'impiego delle tecnologienucleari in agricoltura e in medicina. Le collabo-razioni hanno riguardato i seguenti Paesi: Argen-tina, Brasile, Capo Verde, Cina, Giamaica, Egitto,Kenia, India, Indonesia, Iraq, Pakistan, Perù, Se-negal, Somalia, Yugoslavia.

Sono riportati i Paesi con i quali le collabora-zioni sono state più significative.

Cina - Nel 1985 è proseguita la collaborazionerelativa al III Programma di applicazione del-l'accordo di cooperazione che riguarda in parti-colare i seguenti settori:

- fusione nucleare;

- ciclo del combustibile nucleare e reattori ter-mici.

Tale collaborazione è stata attuata mediantescambi di informazioni e di esperti.

Su richiesta cinese, è stato prolungato per unperiodo di sei mesi il contratto Data AcquisitionSystem, la cui scadenza era prevista, per dicem-bre. Tale contratto, firmato nel marzo 1985 tral'Enea e l'associazione Ministero dell'industrianucleare (Min)-China Nuclear Energy IndustryCorporation, per la fornitura del software e deicomponenti per un sistema di acquisizione dati,prevede l'assistenza tecnico-scientifica e tecni-co-commerciale, l'approvvigionamento dei mate-riali, il collaudo dei componenti, la spedizione ela cessione del software realizzato nei laboratoridi Frascati, nonché l'addestramento di tecnicicinesi del Southwestern Institute of Physics delMin presso il centro ricerche di Frascati.

In seguito alla visita del Direttore del National Nu-clear Safety Administration (Nnsa) sono stati av-viati contatti per una collaborazione con la Nnsanel campo della sicurezza e protezione sanitaria.

Nel campo delle fonti di energia rinnovabili, l'E-nea, nel corso del 1985, ha partecipato con l'Enele con gli operatori industriali (Aeritalia e RivaCalzoni) alla messa a punto di un programma dicollaborazione nel settore eolico con il ChinaWind Energy Development Center (Cwedc).

Il programma, avviato sulla base di un accordofirmato a Roma nell'aprile 1984 dal Ministro dellaricerca scientifica e tecnologica italiano e il VicePresidente della Commissione di Stato per lascienza e la tecnologia cinese, prevede la realiz-zazione di una stazione di prova (progettata e co-struita dall'Enel) e lo sviluppo e la progettazione

327

di tre prototipi di generatori eolici da 5 kW, 10kW, 50 kW (rispettivamente da parte della RivaCalzoni e della Aeritalia).

L'elaborazione delle proposte tecniche da par-te dell'Enel e delle industrie, sulla base di indi-cazioni concordate con i cinesi, è stata com-pletata nel dicembre 1985.

Egitto - Tra l'Enea e l'Atomic Energy Establi-shment (Aee) egiziano è in vigore un accordobilaterale di collaborazione che ha dato luogo adue programmi di applicazione nel campo degliimpieghi pacifici dell'energia nucleare.

In considerazione dell'avvio di un programma dicostruzione di centrali nucleari in Egitto, l'Eneaha rilanciato la collaborazione, svolgendo, inparticolare, un'azione di sostegno all'offertaitalo-francese per la centrale nucleare di Al Da-baa.

Nel settore delle fonti energetiche rinnovabili,l'Enea ha collaborato alla realizzazione di unprogetto, finanziato dalla Comunità europea edal Dipco, riguardante la creazione di un centroavente il compito di coordinare e dirigere le at-tività rivolte all'identificazione e allo sfrutta-mento delle fonti energetiche non convenziona-li in Egitto. In particolare sono state identificatele società italiane che saranno coinvolte nell'e-secuzione del progetto e si è contribuito alladefinizione degli aspetti operativi dell'iniziativa.

India - Nell'ambito della collaborazione tra l'E-nea e la Commissione indiana per le fonti addi-zionali di energia è stato rinnovato, nel 1985,l'accordo che prevede lo scambio di informa-zioni, lo sviluppo e la qualificazione di compo-nenti nel settore delle fonti rinnovabili.

Indonesia - Nell'ambito del contratto Ansal-do/Batan per la progettazione e la realizzazio-ne di un impianto pilota per la conversione diyellow cake in polvere di ossido di uranio e perla fabbricazione di elementi di combustibile perreattori ad acqua pesante, sono proseguiti iprogrammi di addestramento, presso i Centridell'Enea, per il personale indonesiano desti-nato alla gestione e all'utilizzo degli impianti.

Kenia - Nel 1985 è proseguita la collaborazio-ne dell'Enea con la Sies per la realizzazione diun centro per attività didattico dimostrative sul-le fonti energetiche rinnovabili presso Nairobi.L'iniziativa, promossa dal Dipco, ha lo scopo dimigliorare le conoscenze e promuovere l'usorazionale di queste fonti energetiche.

Pakistan - Nel 1985 è stato firmato un proto-collo di collaborazione per gli anni 1985-1986tra l'Enea e la Pakistan Atomic Energy Com-mission. La collaborazione riguarda in partico-lare i seguenti settori: biotecnologie ed inge-gneria genetica, irraggiamento di derrate ali-mentari, applicazioni nucleari in medicina, pro-tezione dalle radiazioni, sicurezza dei reattori.

Collaborazioni che coinvolgono più Paesi

Nel dicembre 1985 è stata predisposta una pro-posta di accordo tra l'Enea ed l'Internazional Po-tato Center (Cip), con sede in Perù, per la realiz-zazione di due programmi di ricerca. I! primo sipropone di ottenere nuove varietà di patate piùproduttive, più resistenti alle malattie e con mag-giore valore nutritivo. Il secondo si propone diadattare le tecnologie solari di deidratazione svi-luppate dall'Enea per la conservazione di prodottialimentari derivati dalla patata. I risultati ottenutiverranno diffusi nei Paesi in via di sviluppo, utiliz-zando la vasta rete organizzativa del Cip.

L'Enea, in collaborazione con l'United NationsCentre for Science and Technology for Develo-pment (Uncstd), ha organizzato un workshopsul tema "L'integrazione delle nuove tecnologiecon i settori produttivi tradizionali", tenuto aSan Miniato nel novembre 1985. Nel corso delconvegno, patrocinato dal Dipco, sono statipresentati i risultati di numerose applicazioni diintegrazione di tecnologie emergenti nei settoriproduttivi maturi, realizzate sia nei Paesi in viadi sviluppo, sia nei Paesi industrializzati.

L'Enea ha proseguito la collaborazione con l'U-nited Nations Industrial Development Organiza-tion nella realizzazione del programma per lapromozione degli investimenti nel settore dellefonti rinnovabili nei Paesi in via di sviluppo. Inparticolare il programma, finanziato dal Dipco,ha lo scopo di identificare, promuovere e realiz-zare progetti di investimento industriale in pro-dotti destinati all'utilizzazione delle fonti rinno-vabili suscettibili di essere realizzati e/o as-•-.. ambiati nei Paesi in via di sviluppo.

È continuata la collaborazione tra l'Enea, l'Uni-ted Nations Financing System for Science andTechnology for Development (Unfsstd) e ilCentro regionale africano per la tecnologia(Crat) per la realizzazione di alcuni progetti inAfrica. Particolari sviluppi sono stati conseguitinell'iniziativa volta al rafforzamento delle capa-cità di consulenza delle società africane neisettori agro-industriale ed energetico, e nelprogramma di formazione nei settori della con-servazione degli alimenti, delle biotecnologie edella salute e nutrizione.

Azioni di supporto alle attivitàinternazionali

Notevole rilievo ha assunto il programma an-nuale dell'Enea riguardante la concessione diborse di studio a tecnici stranieri per lo svolgi-mento di attività di studio e ricerca condottepresso i laboratori dell'Ente. In particolare leborse sono state concesse nell'ambito:

- degli accordi bilaterali stipulati con Enti nu-

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oleari di Paesi esteri su temi concordati nei sin-goli accordi;- delle attività di assistenza tecnica dell'Aiea,della Cee e di altri organismi internazionali nelsettore dell'energia nucleare;

- del programma misto Aiea-Unesco del Centrodi fisica teorica di Trieste, riguardante l'adde-stramento di tecnici stranieri nel settore delleenergie rinnovabili;- di programmi di ricerca condotti congiunta-mente dall'Enea e da altre istituzioni scientifi-che estere.

Nel 1985 sono stati complessivamente accolti58 borsisti, per un totale di 494 mensilità, di cui204 da erogare nel 1986.

Numerosi ricercatori stranieri, sostenuti finan-ziariamente da organizzazioni internazionali,hanno effettuato stages presso i laboratori del-l'Ente. L'Enea ha inoltre contribuito allo svolgi-mento dei corsi della Sies, diretti alla formazionedi tecnici provenienti dai Paesi in via di sviluppo.Nel 1985, numerose delegazioni estere hanno vi-sitato i Centri di ricerca dell'Enea a seguito deirapporti instaurati con Enti ed organismi interna-zionali o su richiesta delle amministrazioni delloStato.L'Enea ha coordinato la partecipazione di esper-ti italiani a congressi, conferenze e seminari te-nuti aii'estero su tematiche energetiche.Nel corso del 1985 quattrocento esperti italianihanno partecipato ad oltre duecentocinquantariunioni.

QUADRO RIASSUNTIVO BORSISTI STRANIERI PROGRAMMA ENEA 1985

Aree geografiche e Paesi di provenienza

Europa

BulgariaCecoslovacchiaGreciaOlandaPoloniaSpagnaUngheriaYugoslaviaTotale Europa

Africa

EgittoGhanaKeniaLibiaMauritiusNigeriaTanzaniaZaireTotale Africa

Asia

CinaIndiaIranIraqPakistanTotale Asia

America Latina

ArgentinaBrasileCileHondurasMessicoTotale America Latina

Totale generale

Nuovi stage 1985

1-12

-2219

-1

---1

--2

14114

-20

221

--5

36

Stage residui 1984

111

-1

---4

1-111

-11

e

52

--18

_--134

22

Totale

21221221

13

111111118

193141

28

221139

58

3 2 9 / i330

ATTIVITÀ SVOLTA NEL 1986

RelazioniLo sviluppo del dibattito sui problemi dell'ene-gia, già molto vivo sin dai primi anni settanta, èaumentato nel 1986 a livello mondiale in unafase particolarmente viva e delicata in relazio-ne a due eventi di particolare importanza i cuieffetti sono destinati a durare almeno nel me-dio termine dando luogo ad una serie di nuovisviluppi e situazioni le cui conseguenze avran-no indubbiamente influenza sugli assetti eco-nomici e politici.

Questa situazione richiede una stretta collabo-razione fra le varie componenti della societàper assicurare il coinvolgimento, la discussionee la definizione di linee operative indispensabiliper formare il quadro di riferimento per lo svi-luppo socio-economico del Paese.

La preponderanza delle problematiche legate asituazioni di carattere internazionale e forte-mente condizionate da un ampio retroterra dicultura tecnico-scientifica quali:

- il forte declino del costo del petrolio;

- i problemi energetici dei Paesi del terzo mondo;

- i problemi ambientali globali;

- le conseguenze di incidenti gravi come quellodi Chernobyl, ha posto all'Enea una richiesta dipresenza a tutti i livelli ed in tutte le sedi moltopiù impegnativo che in passato.

Di particolare gravosita è stato il lavoro svoltoper dare all'informazione una dimensione cor-retta ed equilibrata, libera da enunciazioni apo-dittiche e che tenesse conto della natura pro-blematica, della grande complessità e della dif-ficoltà di interpretazione univoca delle questio-ni riguardanti i rapporti tra attività umane, svi-luppo tecnologico, gestione e tutela dell'am-biente.

Questa attività ha avuto come destinazioni nonsolo i tradizionali interlocutori ma praticamentetutti i settori della società, attraverso un'inten-sa presenza nei numerosissimi servizi realizzatidai mezzi di comunicazione di massa e nellemanifestazioni di tipo informativo organizzateda enti ed istituzioni locali, dalle scuole e dalleassociazioni di vario tipo.

I temi relativi alle scelte energetiche fondamen-tali, alle prospettive future di breve, medio elungo termine, le implicazioni socio-economi-che, i problemi della sicurezza degli impianti in-dustriali di rischio rilevante e delle centrali nu-cleari in particolare, i problemi posti dalla con-

taminazione radioattiva conseguente l'inciden-te di Chernobyl ed i potenziali effetti sull'uomoe sull'ambiente delle radiazioni ionizzanti, sonostati oggetto di questa voluminosa attività di in-formazione e discussione che praticamente hacoinvolto con ritmi sostenuti le strutture Eneapreposte alle relazioni.Quest'impegno, assai rilevante nel periodomaggio-luglio, in relazione all'immediata valuta-zione delle cause e delle conseguenze dell'in-cidente di Chernobyl, è proseguito a ritmi al-trettanto elevati in relazione alle vicende politi-che italiane che dopo l'approvazione della revi-sione del Piano energetico nazionale da partedel Cipe, avvenuta nel mese di marzo, ha vistoil Parlamento orientato a valutare la possibilitàdi un riorientamento delle scelte già delineatein relazione ad una generale diffidenza verso losviluppo di tecnologie complesse, ed a indivi-duare i mezzi necessari a superare l'opposizio-ne, almeno su base locale, che incontra la rea-lizzazione di centrali per la produzione di elet-tricità, di qualunque tipo esse siano, a cadutad'acqua, a carbone, ad olio combustibile o nu-cleari.

Come noto infatti tali vicende hanno portatoalla richiesta di referendum abrogativi di alcunedisposizioni tecnico-giuridiche relative all'usodell'energia nucleare ed all'organizzazione del-la Conferenza Nazionale sull'Energia, che pro-grammata dapprima per il mese di ottobre èstata poi spostata al mese di dicembre e infinetenuta nella seconda metà del mese di febbraiodel 1987.

Le altre attività di relazione già avviate neglianni scorsi sono state condotte secondo le li-nee di sviluppo consolidate pervenendo a con-sistenti sviluppi sia nell'estensione che nellaqualità dei rapporti tendendo verso l'obiettivo distabilire un complesso di rapporti con il siste-ma amministrativo, il sistema produttivo, il si-stema della scuola e con la società tutta orga-nica ed efficace che sia strumento di crescitaculturale, sociale ed economica.

Rapporti con Regioni, Entied Istituzioni locali

II processo di nascita delle Amministrazioni lo-cali nella realtà sociale italiana costituisce unfenomeno di rilevante importanza in quanto de-nota l'emergere di una cultura amministrativa,burocratica e tecnica nella gestione della por-zione più rilevante delle risorse nazionali, di no-tevole spessore. Questo tipo di evoluzione ten-de ad esprimere una nuova managerialità pub-blica che media efficacemente tra le istanzedella società, colte nella specificità delle realtàlocali, e la programmazione e progettazione diinterventi che possano dare luogo ad un tipo di

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sviluppo che non sia sostituzione di strutture evalori ma una reale crescita innestata sul patri-monio tradizionale locale e che sfrutti nel modomigliore le risorse disponibili e le vocazioni pro-prie delle comunità chiamate ad esprimerla.

Il compito di assistenza e consulenza che l'E-nea svolge nei confronti di queste amministra-zioni ed istituzioni locali, negli importanti settoridell'energia, dell'ambiente e dell'innovazionetecnologica costituisce uno dei momenti dimaggiore impegno per il trasferimento e la fina-lizzazione delle conoscenze e competenze del-l'Ente verso la società attraverso le sue artico-lazioni istituzionali più capillari.Lo strumento impiegato in questo tipo di colla-borazi1- -,e è risultato essere sempre la conven-zione, come emerso dall'esperienza dei primiaccordi stabiliti sin dal 1981 i cui prodotti testi-moniano efficacemente le potenzialità giàespresse e quelle in via di realizzazione.

A tutto il 1986 l'Enea ha già stipulato conven-zioni con tredici regioni (le ultime due nel corsodel 1986): Puglia; Marche; Emilia-Romagna;Piemonte; Lombardia; Veneto; Basilicata; To-scana; Umbria; Sardegna; Lazio; Friuli-VeneziaGiulia; Calabria.

Nel 1987 saranno portate a definizione conven-zioni con le regioni Abruzzo, Campania, Liguria,Sicilia e Valle D'Aosta.

Di particolare interesse alcune convenzioni sti-pulate con enti quali quelli interessati alla ge-stione dei sistemi di riscaldamento degli edificiper conseguire in modo capillare ed efficace imigliori obiettivi di risparmio energetico nel set-tore civile, venendo così a completare l'insiemedei rapporti che includono gli enti locali prepo-sti al controllo degli impianti di riscaldamento(legge 373/75), con i quali l'Enea già da annicollabora sempre più intensamente per la for-mazione del personale tecnico e che ora vieneorientato anche al versante della progettazionedella realizzazione e della gestione amministra-tiva degli edifici e dei relativi sistemi di climatiz-zazione attiva e passiva.

Parimenti si colloca l'accordo stipulato con Te-lespazio e Aeritalia per lo sviluppo di sistemiper il telerilevamento di parametri ambientaliche il Dipartimento Protezione dell'Ambiente eSalute dell'uomo intende acquisire per la mes-sa a punto di banche dati che saranno messe adisposizione delle Amministrazioni pubblichecentrali e locali, e attraverso di esse a tutto ilPaese.

ne di massa, dall'incidente al reattore sovieticodi Chernobyl, un evento senza precedenti sottoil profilo delle ripercussioni sull'opinione pub-blica e sulle decisioni in materia di politicaenergetica.

Il compito dell'Enea, in questa circostanza, nonè stato quello di diffondere informazioni diretteattraverso i mass media, compito riservato alleautorità di governo, ma di fornire la documenta-zione tecnica e le chiarificazioni scientifiche,presentate in forma accessibile anche ai nonspecializzati.

Attraverso il contributo degli esperti Enea inmateria di radioprotezione, di ambiente e di si-curezza nucleare, è stato attivato un flussocontinuo e ininterrotto di informazioni a favoredei mass media costituito essenzialmente danote esplicative, interviste, documenti e mate-riale audiovisivo (fornito soprattutto alle televi-sioni) a supporto dell'informazione provenientedalle fonti ufficiali.

La rassegna quotidiana della stampa, diffusaquotidianamente in oltre 700 copie, ha fornitoun quadro sufficientemente completo degli in-terventi della stampa quotidiana e perìodicasulle conseguenze dell'evento di Chernobyl ri-sultando essere una preziosa fonte di docu-mentazione per il continuo adeguamento del-l'informazione alle esigenze delia stampa e del-l'opinione pubblica.

Informazione attraverso i mezzidi comunicazione di massa

II 1986 è caratterizzato, nel campo dell'informa-zione e dei rapporti con i mezzi di comunicazio-

Le mostre

L'attività informativa dell'Enea ha compreso an-che la presenza in numerose manifestazioniespositive sia in Italia che all'estero.

Questo tipo di partecipazione attraverso glianni ha determinato l'acquisizione di una vastaesperienza che ha consentito di aggiornare co-stantemente le tecniche espositive e sviluppa-re strumenti informativi interattivi capaci dicoinvolgere il pubblico, specie quello giovanile.

Le principali manifestazioni alle quali l'Enea hapartecipato nel 1986 sono: la Rassegna Inter-nazionale dell'Elettronica e dell'Energia diRoma, la Grande Fiera di Aprile dì Milano (cheha ospitato un'ampia rassegna delie attività deireattori della ricerca e dell'energia), la Fiera delMediterraneo di Palermo, la Fiera Internaziona-le del Levante di Bari, la prima edizione di"Tech Ex", rassegna delle nuove tecnologieospitata presso la Fiera di Milano, e infine, ilSalone delle Nuove Tecnologie di Torino.

È peraltro da sottolineare anche la partecipa-zione dell'Enea a rassegne minori a caratterelocale o specializzato atte a portare aspettispecifici dei programmi dell'Ente all'attenzionedi un pubblico direttamente interessato allamateria: ad esempio la mostra dell'Acquacoltu-

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PROSPETTO DELLE CONVENZIONI STIPULATE DALL'ENEAC

Ente

RegioniSardegnaLazioFriuli Venezia GiuliaCalabriaAbruzzoCampaniaLiguriaSiciliaValle d'Aosta

ProvinceTeramoVercelli

Enti locali minoriComune CamugnanoComune Castiglione de' PopoliComune VernioComune CantagalloComune Sambuca PistoieseUSL Montalbano JonìcoComune Milano

UniversitàBasilicataPisaBolognaVeneziaMilano (Università)Milano (Politecnico)SassariNapoli

Organi delio StatoMinistero Marina MercantileMinistero Agricoltura e ForesteMinistero dell'AmbienteMinistero della Difesa - Camen

) IN CORSO DI DEFINIZIONE

Stato di attuazione

stipulatali 1/3/1985stipulata il 6/5/1985stipulata» 1/7/1986stipulata il 29/7/1986in approvazione al Consiglio di Amministrazione Eneain via di definizionein via di definizionein via di definizionein via di definizione

stipulata l'8/2/1985stipulata il 2/3/1985

stipulatali 18/2/1985stipulatali 18/2/1985stipulata il 23/3/1985stipulata il 23/3/1985stipulata il 23/3/1985stipulatali 10/7/1985approvata dal Consiglio di Amministrazione, da stipulare

stipulatali 29/1/1985stipulata il 20/2/1985stipulatali 15/9/1985stipulatali 10/2/1986stipulatali 28/2/1986stipulata il 28/2/1986approvata dal Consiglio di Amministrazione, da stipularein via di definizione

stipulata il 26/3/1985stipulatali 19/9/1985in via di definizionestipulata il 6/5/1986

Ministero della Difesa - Servizio meteorologicodell'Aeronautica Militare

Enti variEniIcieEfimTelespazio e AeritaliaSeleniaBanco di RomaCiseCispelSocietà Italiana FisicaEnelIsml (Aluminia)Istituto Nazionale GeofisicaSocietà Cavi PirelliConi

in via di definizione

stipulata il 25/1/1985stipulata il 22/4/1985stipulatali 28/5/1985stipulata il 4/11/1986stipulata il 31/7/1985stipulata il 10/9/1985stipulatali 14/9/1985stipulatali 17/9/1985stipulata il 29/9/1985stipulata il 6/11/1985stipulatali 10/12/1985stipulata il 7/5/1986approvata dal Consìglio di Amministrazione, da stipularein via di definizione

Assocalor, Anai, Uppi, Sunia e Confedelizia stipulata il 28/4/1986Tessile CornoSnia-TechintCinecaCnr Pfe-2

stipulata il 16/5/1986in via di definizionestipulatali 18/12/1985stipulata il 28/7/1986

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ra di Verona, la mostra dell'Immagine Elettroni-ca di Bologna, la mostra Agrobiotec di Bologna,la mostra Tecnargilla di Rimini, la rassegna"Agricoltura 2000" di Parma e molte altre.

Per quanto riguarda l'estero, di particolare rilie-vo è stata la presenza dell'Ente ad Enc '86 diGinevra, in un padiglione italiano che raggrup-pava Enel, Eni, Ansaldo, Agip ed altre industrieenergetiche. L'Enea ha infine partecipato allaXIII Conferenza Mondiale dell'Energia a Can-nes, accompagnata da una vasta rassegnaespositiva, che ha dato un quadro completodello sviluppo e dell'innovazione tecnologicanell'industria energetica mondiale.

L'informazione nei Centri Enea

Nel corso del 1986 le visite presso i Centri del-l'Enea hanno avuto un grande incremento daparte di delegazioni italiane e straniere, rappre-sentanti di associazioni ed enti locali, del mon-do della cultura dell'informazione e delia scuo-la. Per le scuole sono stati predisposti nuovi iti-nerari informativi più articolati che prevedono lavisita di laboratori ed impianti, con l'ausilio diesperti Enea.

Presso il Centro Informazione Energia del Bra-simone (Cieb) le presenze sono passate da untotale di 17.000 nel 1986 a più di 26.000 nel1986. Questo successo testimonia l'interessee l'attenzione del pubblico verso i temi dell'e-nergia, dell'ambiente e delle nuove tecnologie,anche in conseguenza dell'incidente di Cher-nobyl che ha suscitato una richiesta di informa-zione sempre più specifica, legata ai temi del-l'energia nucleare, in relazione all'impatto am-bientale e alla protezione della salute dell'uo-mo. In questa occasione il Cieb ha aperto i suoilocali anche a dibattiti organizzati con gli entilocali ed associazioni varie, tra cui quelle am-bientaliste, assumendo numerose iniziative perassolvere un compito sempre più qualificato.

Le attività del Cieb hanno inoltre consentito ilconsolidamento dei rapporti di collaborazionecon le amministrazioni locali sui problemi dellasicurezza dell'impianto Pec, la salvaguardia delterritorio e la tutela dell'ambiente.

Alla fine del 1986 è stata ultimata la costruzio-ne dell'edificio che ospiterà il Centro di Infor-mazione Delphos, realizzato e gestito dall'Eneae situato in provincia di Foggia, presso Manfre-donia. Tale struttura permanente, aperta alpubblico con funzione di informazione sui temidell'energia, che sarà inaugurata alla fine del1987, affianca il più grande impianto fotovoltai-co realizzato in Europa. L'allestimento finaleprevede una sala conferenza-proiezioni e unazona espositiva attrezzata con pannelli illustra-

GeaII gioco di simulazione suirapporti tra energia e ambiente

Lo sviluppo sociale ed economico che una partedell'umanità ha realizzato negli ultimi due secoli eche viene oggi offerto come modello per la cresci-ta delle aree sociali e geografiche ancora depres-se, suscita legittimi e gravi interrogativi in quantole attività tecnologiche dei Paesi industrializzatitendono ad alterare con ritmi crescenti le dinami-che evolutive naturali dell'ambiente.

La grande sfida culturale del mondo sviluppato èquindi posta dalla difficoltà di assicurare in modoimmediato e definitivo eguali condizioni o perlo-meno eguali opportunità socio-economiche a tuttele aree ancora in via di sviluppo presenti, in misu-ra minore, anche all'interno dei Paesi industrializ-zati, ma soprattutto nei Paesi del terzo mondo.

Infatti la non illimitata disponibilità di risorse natu-rali e la ristretta capacità dell'ambiente di soste-nere l'impatto crescente di attività umane struttu-rate in epoche precedenti in assenza di un quadrodi riferimento culturale e scientifico relativo al rap-porto uomo-ambiente sviluppato come quello at-tuale, pone oggi imperativo il problema di riconsi-derare, alla luce delle conoscenze più attuali i si-stemi attraverso i quali l'umanità può continuare asviluppare nelle conoscenze e nelle capacità.

Da ciò deriva l'urgenza di stimolare a livello per-sonale lo sviluppo di una cultura ed una coscien-za relativa alle implicazioni che i comportamentiindividuali possono avere a livello globale attra-verso una conoscenza dei principali meccanismidi interazione tra le attività umane e l'ambiente.

È infatti indispensabile, a livello dei singoli, com-prendere i punti essenzali di questa vicenda e so-prattutto individuare le connessioni tra i vari aspettiquali essi si presentano attraverso l'esperienzaquotidiana e quali essi realmente sono al di là dellecomuni convenzioni, al fine di poter fornire il propriocontributo all'elaborazione ed alla realizzazionedello sviluppo su basi più attuali ed efficaci.

L'Enea nell'ambito delle proprie competenze istitu-zionali ha ritenuto elemento prioritario delle attivitàdi informazione e formazione mettere a punto unostrumento che attraverso un sistema di rapporti in-dividuali e di modi di comunicazione consente latrattazione di problemi e situazioni relativi ai temiaccennati, ma definiti in modo verosimile.

Come prima area applicativa è stata scelta quelladei rapporti tra l'Ente ed il mondo della scuola. Inparticolare l'obiettivo è stato posto nella scuolamedia dell'obbligo anche in relazione a preciseistanze poste all'Enea dal corpo docente e da or-gani istituzionali della Pubblica istruzione, cheavevano chiaramente compreso la limitatezza diuna discussione ristretta a temi isolati quali l'e-nergia, l'ambiente, l'assetto socio-economico, losviluppo tecnologico e la necessità di uno sforzoper la messa a punto di una metodologia multidi-sciplinare che superasse gli specifici contenuti,

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spesso motivo di contrapposizione, per acquisireinvece la capacità dì apprendere le interconnes-sioni e quindi le linee generali dei processi di svi-luppo.

Il metodo adottato è stato quello del gioco attra-verso il quale sono proposte situazioni anchecomplesse che sia pure con molte schematizza-zioni rappresentano la realtà.

In tal modo la serie di interconnessioni possibilima non predeterminabili è praticamente illimitata.In particolare in questo caso non è stato sviluppa-to un gioco parametrico (come ad esempio unwargame) nel quale le interconnessioni non pre-determinate sono affidate al caso (attraverso l'u-so di dadi, carte o altro) ma ad un "role-play" ov-vero alla possibilità data ai partecipanti di espri-mere spontaneamente la propria creatività e dimisurare anche rispetto ad altri la propria abilità ecapacità nel perseguimento degli obiettivi finali.

La struttura concettuale di supporto è data dalproblema che il rapporto tra energia e ambientepone nel perseguimento dello sviluppo socio-eco-nomico in generale e di quello industriale in parti-colare. Per tale motivo il gioco è stato chiamato"Gioco Energia Ambiente" (Gea).

Nella pratica operativa il gioco è svolto con riferi-mento ad una porzione di territorio formata da ottomunicipalità di diverse dimensioni, interessate adaccogliere dei nuovi insediamenti produttivi in unaArea industriale che deve essere stabilita all'in-terno di un sistema di relazioni materiali e sociali,eccnomiche e politiche, che vincolano ad esigen-ze di sanità e qualità della vita le scelte produttivee quindi le necessarie scelte energetiche da effet-tuare.

Al momento di operare queste scelte sorgono in-fatti problemi generalmente ascrivibili al rapporto

tra energia ed ambiente e configurabili come con-flitti tra istanze sociali, obiettivi economici, risorseenergetiche, esigenza di difesa del territorio e tu-tela dell'ambiente.Il problema dei partecipanti è quello di conciliareattraverso un certo numero di ruoli (ambientalisti,amministratori, industriali, sindacalisti, stampa,tecnici), i conflitti posti dalla necessità di disporredi risorse energetiche, entro una gamma di scelte,e di proteggere l'ambiente e la salute in relazionealla localizzazione dell'Area industriale. Stretta-mente connesso è il compito di individuare le con-dizioni necessarie per realizzare l'Area industrialeche conferisce al gioco una caratteristica assaiimportante in senso positivo.

Questa metodologia si presta ad accogliere unosviluppo didattico interdisciplinare che può copriretutto il processo di formazione coinvolgendo lescienze fisiche, chimiche e naturali, l'ecologia, l'i-giene, la geografia, la storia, la politica, l'antropo-logia, l'educazione civica, la formazione umana,l'economia, la paleontologia, l'educazione tecnica,l'agronomia, l'educazione fisica e musicale, la psi-cologia.

Nella sistematica del gioco sono però presenti al-tre tecniche, quali:

- il recupero di abilità previste nei programmi dellascuola media dell'obbligo;

- l'educazione all'interdisciplinarietà ovvero la ca-pacità di riassumere in un'unica azione le diverseconoscenze necessarie al raggiungimento di unobiettivo;

- la capacità di sintesi che contribuisce non soloal recupero delle conoscenze acquisite nello svol-gimento dei programmi scolastici in funzione diuna loro integrazione, ma soprattutto allo sviluppodella personalità e della maturità dell'allievo.

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tivi, apparati elettronici e informatici, a disposi-zione del pubblico.

Presso i Centri Enea sono stati anche organiz-zati numerosi convegni e seminari sulle attivitàe programmi dell'Ente; a supporto di queste at-tività di informazione rivolta al grande pubblico,l'Enea ha approntato diversi opuscoli a caratte-re informativo e divulgativo distribuiti, in miglia-ia di copie, in occasione di mostre, convegni econferenze ma soprattutto nel corso delle visiteai Centri Enea. In particolare sono state predi-sposte pubblicazioni specifiche sull'incidentedi Chernobyl, per fornire ampie spiegazioni sul-le dinamiche dell'evento e confronti tra il reat-tore sovietico Rbmk e quelli occidentali Lwr.

Nel 1986 é proseguita la diffusione di Enea In-formazioni, il periodico bimestrale destinato alpersonale dell'Ente per favorire la diffusionedelle informazioni sulle attività e sulle principaliiniziative dell'Enea. Tale pubblicazione è statarinnovata sia dal punto di vista grafico, sia neicontenuti e nel linguaggio adottato, allo scopodi renderla più incisiva e agile.

In seguito all'incidente di Chernobyl, i'Enea hainteso predisporre un programma informativo diampio respiro, destinato al vasto pubblico, perdiffondere informazioni chiare, precise, affida-bili e comprensibili sui termini reali del proble-ma energetico nel nostro Paese.

Una delle prime iniziative avviate è stata un'in-dagine mirante ad accertare gli effetti prodottida tale evento sugli orientamenti della popola-zione. Oltre a sondare tali ripercussioni, l'inda-gine ha fornito ur. quadro di riferimento sul gra-do di conoscenza del pubblico su temi quali: lefonti di energia esistenti in Italia, la situazioneenergetica nazionale, i provvedimenti adottatidal governo per fronteggiare il problema ener-getico, gli enti che si occupano di energia inItalia, l'energia nucleare.

Tale indagine si riallaccia alle due analoghe ri-cerche svolte nel 1980 e nel 1983 e consenteperciò una valutazione degli spostamenti pro-dotti nella pubblica opinione. I risultati costitui-scono un elemento essenziale al fine di predi-sporre strumenti informativi mirati e verrannoquindi tenuti presenti nella predisposizione delpiù vasto programma informativo sopracitato.

Per quanto riguarda l'uso di nuove tecnologieper l'informazione, il progetto basato sul Video-tex e sulla fornitura del servizio Videotel ha su-bito nel corso del 1986 ulteriori modifiche e ag-giornamenti. In particolare oltre alle voci "checosa è l'Enea", "attività e programmi", "orga-nizzazione", "attualità", è stato dato un note-vole impulso aH"'informazione Enea". Con essavengono forniti, non solo informazioni specifi-che sulle attività dell'Ente nel campo dell'infor-mazione, ma anche un elenco aggiornato dellepubblicazioni edite dall'Enea e le modalità di ri-

chiesta, un catalogo degli audiovisivi e docu-mentar: realizzati dall'Ente e le procedure pereffettuare le visiste ai Centri.

È previsto comunque un ulteriore sviluppo delprogetto riguardante informazioni di interessespecifico per operatori industriali e dell'agricol-tura in merito alla promozione dell'uso raziona-le dell'energia nel settore industriale ed all'in-novazione tecnologica in agricoltura.

Informazione nel mondo della scuola

Ai rapporti con il mondo della scuola è statadedicata nel 1986 una particolare attenzione instretta connessione con il compito di mettere adisposizione dei docenti e dei giovani gli ele-menti culturali ed informativi necessari a com-prendere tutti i vari e complessi aspetti delleproblematiche relative all'energia, all'ambienteed allo sviluppo prepotentemente portate all'at-tenzione dopo l'incidente di Chernobyl e con-nesse con importanti fasi della vita pubblicaquali la Conferenza Nazionale sull'Energia el'opportunità delle consultazioni refendarie pro-mosse.

Anche se la metodologia generale delle attivitàEnea in questo settore è stata conservata intutta la sua interezza, il metodo pratico corren-te ha subito necessariamente alcuni cambia-menti essendo gli argomenti richiesti centratiprevalentemente sull'attualità dei problemi am-bientali e sanitari, posti dall'incidente di Cher-nobyl e sulle caratteristiche tecnologiche di si-curezza degli impianti nucleari e degli impiantienergetici in generale.

Tale tendenza peraltro é venuta ad innestarsisu di un processo di evoluzione già avviato dal1985 e che ha registrato nel 1986 la messa apunto di un certo numero di strumenti di tipo in-formatico-didattico diretti sia ai docenti cheagli alunni, nei quali sono stati organizzati ar-gomenti, concetti e temi già sviluppati in passa-to. Si tratta di un'ampia gamma di prodotti checomprende:

- un diario;

- varie unità didattiche sull'energia;

- varie dispense illustrative sulle attività dell'E-nea;

~ varie schede didattiche su concetti base del-l'energia, dell'ambiente, dell'economia, dellasocietà e dello sviluppo;

- un gioco di simulazione su energia, ambientee sviluppo.

Questi prodotti sono stati messi a punto sullabase di collaborazioni con docenti, specialistidi didattica ed esperti delle rispettive materieesterni all'Enea, proprio per dare la massima

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oggettività alla metodologia da essi sottesa, li-berandola quanto più possibile da un'ottica chefosse meramente aziendale e non si affaccias-se sul più ampio panorama dei problemi di ca-rattere generale della società.

Sono stati svolti circa 20 seminari per studentipresso scuole elementari e medie di primo esecondo grado per una partecipazione globaledi circa 3000 studenti.

Particolarmente importanti gli incontri con glialunni dell'ltis "E. Fermi" e del Liceo scientifico"B. Croce" di Roma tenuti nei primi giorni dìmaggio, sia per la numerosità della partecipa-zione, che per l'elevato livello del dibattito con-dotto in contraddittorio con rappresentanti eleader di associazioni ambientalistiche. I rap-porti con i docenti sono stati altrettanto intensie numerosi ed hanno compreso quattro corsi diaggiornamento tenuti rispettivamente a Viterbo,Roma, Lecce e Brindisi ed una giornata di infor-mazione sulle tematiche energetiche organiz-zata dall'Esposizione Proscuola presso la fieradi Verona.

Nel corso del 1986 è stata avviata la realizza-zione del gioco di simulazione energia e am-biente (Gea) attraverso una specifica commes-sa al Centro Nazionale Italiano Tecnologie Edu-cative (Cnite) e con la collaborazione di espertiesterni.

Si tratta di uno strumento che attraverso un si-stema di rapporti individuali e di modi di comu-nicazione consente la trattazione di problemi esituazioni relativi ai temi dell'energia, dell'am-biente e dello sviluppo, ma definiti in modo ve-rosimile. Il gioco è stato provato già nel corsodell'anno presso una scuola media di Napoli eduna di Roma, i cui presidi hanno partecipato alcorso di Aggiornamento triennale - condotto incollaborazione con l'Ufficio Studi e Program-mazione del Ministero pubblica istruzione e conil Provveditorato di Roma - concluso appuntonel 1986 e sulla base del quale è stata presal'iniziativa di sviluppare Gea.

Il gioco sarà disponibile per una larga diffusio-ne già nel corso dell'anno scolastico 1987-88.

finizione della Commissione con l'Università diSassari.

Per il supporto da parte dell'Enea delle attivitàdidattiche delle Università, è continuata l'attivi-tà di insegnamento di dipendenti Enea sia incorsi universitari che presso corsi di perfezio-namento e scuole di specializzazione. A 13 ditali corsi o scuole, l'Enea ha contribuito anchecon finanziamenti, che nel 1986 hanno rag-giunto l'ammontare di lire 184 milioni.

Per i dottorati di ricerca, gli ostacoli posti nel1985 all'istituzione di quelli finanziati da Entidi ricerca in materie da loro scelte non hannopermesso nel 1986 l'inizio di alcuno di detticorsi. Si pensa che solo nel 1987 potrannoavere inizio alcuni di tali corsi finanziati dall'E-nea, nell'ambito del III ciclo dei dottorati di ri-cerca.

Per favorire le esigenze di formazione di perso-nale esperto, per una migliore definizione e dif-fusione delle informazioni tecnico-scientifichenei settori di attività dell'Enea oltre a imple-mentare gli accordi già sottoscritti sono statiavviati contratti per accordi con la Società ita-liana di chimica e con l'Associazione italianaper la protezione contro le radiazioni.

Rapporti con l'Università

L'attività di scambio di dati e di esperienze fral'Enea e l'Università è continuata con numerosiincontri e seminari, ai quali hanno partecipatodocenti delle Università e ricercatori dell'Ente.

Relativamente alle convenzioni-quadro stipula-te con le nuove Università, sono cominciate nelcorso del 1986 le riunioni dei Comitati di Coor-dinamento destinate alla definizione delle areedi collaborazione. Oltre alle convenzioni giàesistenti, sono stati avviati i contratti per la de-

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Studi

Studi strategici

È proseguita l'attività del progetto Metodologiedi Programmazione Energetica Regionale (Me-per) con il completamento del Manuale-Guidaad uso dell'operatore regionale. Il Manuale rac-coglie e presenta in modo organico ed esempli-ficativo tutte quelle procedure di analisi e valu-tazione energetica, tecnica ed economica sulterritorio (raccolta e organizzazione dei dati,costruzione di Bilanci Energetici, indagini cam-pionarie, analisi costi-benefici, modelli di previ-sione, Banche Dati ecc), che sono il necessa-rio supporto alla Programmazione EnergeticaRegionale.

Alla messa a punto del Manuale-Guida ha fattoseguito un'azione promozionale verso alcuneregioni per la presentazione e diffusione dellemetodologie definite dall'Enea.

In considerazione del Protocollo d'intesa tral'Enea e l'Eni che prevede specificatamenteuna collaborazione tra i due enti nel settoredella programmazione energetica regionale,sono stati rafforzati gli accordi tra l'Enea e lesocietà (del gruppo Eni) Snam Progetti ed Eni-data per operare congiuntamente a livello pro-mozionale ed operativo presso le Regioni inquesto importante settore.

Sempre in tema regionale, è proseguita la col-laborazione con gli organi della Cee (DirezioneCentrale delle Politiche Regionali, Comitatoeconomico e sociale) per la preparazione dellaproposta di Regolamento relativa ad un nuovoprogramma Comunitario per contribuire allosviluppo delle regioni svantaggiate della Comu-nità mediante la valorizzazione del potenzialeenergetico locale (programma Valoren).

Il Programma è stato adottato dal Consiglio, edè pertanto divenuto esecutivo, nel mese di otto-bre.

Di particolare rilievo sono i risultati ottenuti daquesta collaborazione, sia per l'importo deicontributi assegnati al nostro Mezzogiorno(125 milioni di Ecu) sulla base dello studio difattibilità eseguito l'anno precedente, sia per leopportunità che si offrono all'Enea per la pro-mozione - a livello locale e regionale - di unamigliore utilizzazione del potenziale energetico,con particolare riferimento alla realizzazione distudi ed indagini in rapporto alla programma-zione energetica (progetto Meper), all'assi-stenza tecnologica, ai servizi di diagnosi, allarealizzazione di campagne informative e forma-tive.

Per queste azioni, che il Programma Valorenconsidera indispensabili accanto ai contributi

agli investimenti in risparmio energetico e/osviluppo di fonti rinnovabili, sono previsti con-tributi, per il nostro Mezzogiorno, fino a circa 30miliardi.

Nell'ambito degli studi energetici a livello na-zionale ed in particolare dell'analisi dell'interre-lazione tra energia ed economia, sono conti-nuate le attività di simulazione del comporta-mento del sistema energetico sulla base di di-verse ipotesi di variabili economiche, effettuan-do analisi di sensitività per ognuna delle varia-bili considerate.

A tal fine, oltre ai modelli sviluppati dall'Enea,sono stati utilizzati anche modelli e sistemi dianalisi del Data Resources Inc. (Dri) e dellaChase Econometrics.

Gli approcci delle ricerche effettuate sono statisia di tipo macro che settoriale.

Tra i risultati ottenuti si ricorda uno studio con-giunto Enea-Cer (Centro Europa Ricerche) su-gli effetti di impatto sul sistema economico edenergetico italiano derivanti dalla favorevolecongiuntura di calo del prezzo del petrolio edapprezzamento della lira sul dollaro.

Tale studio, sulla base di diverse ipotesi di sce-nario sia a livello internazionale che nazionale,formulava previsioni sull'andamento dei princi-pali indicatori economici ed energetici, con par-ticolare riferimento alla valutazione del rispar-mio sulla fattura energetica dell'Italia ed alla di-stribuzione di questo risparmio tra i diversi uti-lizzatori di prodotti energetici e lo Stato (mag-gior prelievo fiscale).

É stato pertanto valutato l'impatto sull'evoluzio-ne complessiva dell'economia nazionale, met-tendo in luce il sostanziale miglioramento atte-so per il biennio 1986-1987, in particolare perla bilancia dei pagamenti.

La crescita del Pii è stata prevista al 2,7% per il1986 e, perdurando le particolari favorevolicondizioni per il prezzo del petrolio, pari ancheal 3% nel 1987.

I risultati e, questo studio sono stati pubblicatiin un rappor1^ del Cer. Successivi aggiorna-menti sono stati riportati sul Notiziario dell'E-nea.

È stata formulata una previsione dell'evoluzio-ne della domanda di energia in Italia al 2000,articolata per settori di impiego (industria, do-mestico, servizi e trasporti) e per i principaliprodotti energetici, basata sulla stima dell'an-damento di diversi parametri economici e tec-nologici e sull'individuazione dei principali de-terminanti della domanda.

I risultati di tale previsione, evidenziando unaprosecuzione della tendenza alla diminuzionedell'intensità energetica, nei vari settori, hanno

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messo in luce i margini di risparmio energeticoancora possibili.

Nell'ambito delle ricerche a carattere settoriale,è stato svolto uno studio sul gas naturale, ana-lizzando l'offerta e la domanda di questa fontea livello internazionale, nazionale e regionale eper i singoli settori di utilizzo.

Nel quadro della problematica sulle previsioniin campo energetico, alla luce della loro scarsarispondenza a consuntivo osservata nella quasitotalità dei casi nel passato, è stata avviatauna indagine sistematica dei numerosi rapportidi previsione nazionali ed internazionali.

Tale indagine ha come obiettivo, attraverso unaanalisi delle impostazioni metodologiche, l'in-dividuazione delle cause degli errori di valuta-zione, da ricercare sia sul fronte delle previsio-ni di crescita economica, sia su quello dellacorretta interpretazione delle correlazioni traenergia ed economia.

La partecipazione al Pfe2 è proseguita secon-do i due progetti di ricerca già avviati l'annoprecedente.

Quello relativo alla costruzione di nuove Tavoleintersettoriali dell'economia italiana e dei rela-tivi sottosistemi energetici a cadenza triennale,ha avuto come obiettivo la valorizzazione diquesto potente stru nento di indagine effet-tuando un'analisi comparata delle Tavole co-struite per gli anni 1975, 1978 e 1981.

Ciò ha comportato innanzi tutto alcune modifi-che e revisioni delle Tavole stesse, in seguitoagli aggiornamenti di classificazione recente-mente adottati a livello nazionale e comunitario,al fine di renderle omogenee e confrontabili.

La ricerca poi, attraverso la messa a punto diuna apposita metodologia di analisi di staticacomparata, ha messo in luce le variazioni inter-venute, negli anni considerati, a livello delleproduzioni settoriali, della domanda finale dienergia e dei costi energetici, individuando inparticolare gli effetti a livello settoriale dovutialle rispettive intensità di consumo ed ai rispet-tivi prezzi relativi.

Il secondo progetto, avente come obiettivo la ri-costruzione di una più ampia serie storica diTavole energetiche coerenti a partire dall'anno1965, per poter disporre di un valido strumentodi analisi "retrospettiva" della natura e delpeso del vincolo energetico sulla struttura eco-nomica italiana, ha condotto da una parte al-l'approntamento di una metodologia di ricostru-zione delle Tavole energetiche sulla base delletavole intersettoriali dell'economia già pubbli-cate dall'lstat e delle statistiche energetichedisponibili, dall'altro ad una prima stima deiflussi intersettoriali in quantità fisiche ed in va-lore per gli anni 1965, 1970 e 1973 e all'indivi-duazione dei criteri di deflazione.

Vantazioni ambientalie socioeconomiche

Sono proseguiti gli studi previsti dal ProgettoVese, che ha per oggetto la "Vantazione deglieffetti ambientali e socioeconomici dei sistemienergetici", e quelli afferenti ad altre tematicheambientali. Anche nel 1986 lo sforzo è statosostanzialmente limitato ai sistemi alimentaticon combustibili fossili. Gli obiettivi principalidel progetto Vese/Combustibili fossili sono iseguenti: raccolta ed organizzazione dei dati ri-levanti dal punto di vista ambientale, necessarialla caratterizzazione dei sistemi; valutazionedegli effetti ambientali e socioeconomici; indivi-duazione delle misure di intervento, prevenzio-ne e controllo, atte a minimizzare o ad eliminaregli effetti indesiderati.

Il completamento dello studio di caratterizza-zione del Sistema Carbone, effettuato con lastessa metodologia collaudata con successoper il Sistema Petrolio, ha permesso di acquisi-re dati ed informazioni per una prima valutazio-ne complessiva di impatto ambientale.

È proseguita l'elaborazione dell'inventario na-zionale delle emissioni dei principali inquinantidell'aria, con particolare riferimento a quellegenerate nei processi di combustione. In taleambito è stata completata la stima delle emis-sioni di ossido di zolfo, ossido di azoto, parti-celle sospese totali, monossido di carbonio ecomposti organici volatili, stima riferita all'inte-ro territorio nazionale, per gli anni 1976,1980 e1984, e anche alle singole regioni, per il 1980.Le emissioni sono state disaggregate nei prin-cipali settori d'uso dei combustibili: centrali ter-moelettriche; industria; domestico e terziario;trasporti; agricoltura e pesca. Inoltre, è statosviluppato uno studio relativo al censimentodelle principali sorgenti puntuali di inquinamen-to atmosferico.

Per la stima delle emissioni, è stato sviluppatoed utilizzato un sistema informativo, denomina-to Emi e disponibile anche su personal compu-ter, che consente di organizzare ed elaborarel'informazione necessaria per la stima stessa.Esso è composto di tre elementi: un insieme dibasi di dati contenente tutte le informazionielementari; un archivio dinamico, contenente ilvalore delle emissioni, prodotto a partire dallebasi di dati; una procedura interattiva di con-sultazione delle basi di dati e dell'archivio dina-mico. Parallelamente, è stato realizzato su per-sonal computer un modello che stima interatti-vamente l'andamento temporale delle emissioniin relazione ai possibili scenari energetici.

Per quanto riguarda la diffusione degli inqui-nanti dell'aria, è stata completata la implemen-tazione del codice di dispersione multisorgenteDimula su personal computer Ibm e compatibili.

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Si ha cosi a disposizione un pacchetto integra-to (Pc-Dimula) che consente all'utente di simu-lare, con semplici operazioni, una serie di feno-meni relativi alla dispersione di inquinanti nel-l'atmosfera.

Per la sua semplicità d'uso e l'immediatezzanel fornire risposte, il Pc-Dimula si è rivelatouno strumento utile nell'analisi dell'inquina-mento atmosferico su scala locale, come dimo-stra l'interessamento manifestato da quanti nehanno richiesto la concessione d'uso: entienergetici, industrie, uffici regionali, enti locali,università.

Su richiesta del Ministero dell'Ambiente, è sta-ta avviata la raccolta e valutazione dei dati diqualità dell'aria forniti, per diverse aree italiane,dalle strutture territoriali di rilevamento e con-trollo. Lo scopo è quello di pervenire ad unamappatura dei sistemi di rilevamento e dei datida questi rilevati ed elaborati.

In relazione al problema della organizzazione edella presentazione grafica e di informazioni am-bientali ed energetiche sul territorio, è stato av-viato lo sviluppo di un sistema Automatico di Re-lazione Dati Cartografici, Dati Ambientali (Arca-dia). Tale sistema, implementato su personalcomputer, si prefigge la gestione integrata di in-formazioni di tipo territoriale, sia in termini graficiche alfanumerici. Uno degli obiettivi è quello dipervenire ad un oggetto facilmente gestibile, diutilizzo agevole da parte dell'utente.

Per quanto riguarda gli effetti, è proseguita l'a-nalisi del rischio sanitario con riferimento agliaspetti che maggiormente possono influire sul-l'efficacia delle misure di controllo dell'inquina-mento ambientale (sotto il profilo della preven-zione sanitaria). L'attenzione è stata particolar-mente rivolta ai problemi posti dalla definizionedi effetto avverso (rilevante per tutti quei casiin cui sia necessario fissare un livello di sogliaconvenzionale) e dalla presenza nella popola-zione di gruppi con diverse sensibilità specifi-che.

È stata completata una prima ricognizione deiproblemi dell'analisi del rischio occupazionalenel settore energetico, che ha messo ancorauna volta in evidenza il problema della non li-bertà di accesso ai dati, che non sono reperibiliin modo organico presso nessuna strutturapubblica. Sono state comunque raccolti datiparziali ed è stata analizzata con grande detta-glio tutta la bibliografia disponibile, soprattuttoper quanto riguarda i dati sperimentali.

É stata intrapresa una prima raccolta di dati ri-guardanti la sicurezza in casa, con riferimentoanche agli aspetti che solitamente sono classi-ficati come tutela dei consumatori. Lo studio èstato accompagnato da una breve ricognizionesullo stato delle conoscenze relative agli inqui-namenti all'interno della costruzioni.

Gli obiettivi conoscitivi e di valutazione, previstidal Progetto Vese in merito al degrado di atmo-sfera inquinata di materiali storico-artistici eper usi civili di edilizia e viabilità, sono statiperseguiti con particolare riferimento a specifi-che situazioni esemplari di degrado in atmosfe-re di tipo continentale e marino e a specificimeccanismi di reazione di specie chimiche ag-gressive. Le attività portate a termine nel 1986sono così articolate: valutazione del degradodel patrimonio architettonico in cotto e materia-li per usi civili di edilizia e viabilità, con identifi-cazione degli agenti e fattori di danneggiamen-to di laterizi, malte, intonaci, calcestruzzi, pietreed acciai; studio, su richiesta della Cee, dellerelazioni causa-effetto nel degrado del patri-monio monumentale con valutazione dei mec-canismi e parametri di possibili reazioni direttee/o indirette di trasformazione ed attacco chi-mico; studio delle reazioni di danneggiamentopreferenziale di pietre calcaree monumentali inatmosfera arricchita in aerosol marino (Vene-zia).

Inoltre sono state avviate le seguenti attività:valutazione del degrado del censimento dellatipologia del danno; valutazione delle sequenzetemporali e spaziali del degrado e studio deicontributi relativi della deposizione umida esecca; validazione di dati dubbi e/o contrastan-ti di letteratura sulla solfatazione di pietre natu-rali in relazione all'acidità idrometeorica, con ri-ferimento alla specifica situazione marina ve-neziana; valutazione dello stato della cono-scenza della caratterizzazione delle proprietàchimiche e fisiche del materiale particellare insospensione nell'atmosfera, in funzione dellatipologia delle fonti di emissione e delle condi-zioni climatiche.

Su richiesta del Ministero dei Beni AmbientaliCulturali e del Ministero della Sanità, è statacoordinata la possibile partecipazione italianaad un programma internazionale sulla corrosio-ne atmosferica dei materiali promosso dalleNazioni Unite (Commissione Economica perl'Europa) nel quadro della Convenzione sull'in-quinamento transfrontaliero a lunga distanza. Alivello internazionale è stata formulata e prepa-rata una campagna di misura quadriennale,sono stati selezionati alcuni materiali metallicie non metallici di interesse tecnologico e com-merciale, definite le procedure di esposizione,campionamento ed analisi e scelti circa 40 siti(per l'Italia: Venezia, Milano, Roma e, quale ri-ferimento rurale, il Centro della Casaccia).

Per quanto concerne le attività pertinenti gli in-cidenti rilevanti in impianti industriali, sono statiulteriormente approfonditi gli aspetti metodolo-gici, avviando una ricognizione dei principaliproblemi istituzionali che dovrebbero essere af-frontati applicando, ad impianti di questo tipo,le procedure comunitarie di valutazione di im-

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patto ambientale e quelle previste dalla diretti-va Seveso.É proseguito l'approfondimento dei problemiche pone al nostro ordinamento il recedimentodella direttiva Cee sulla valutazione di impattoambientale, ed è stata intrapresa l'analisi ap-profondita di una serie di temi di grande rile-vanza, tra cui le politiche di controllo e gestionedell'ambiente e la ricomposizione delle compe-tenze ambientali.

Per agevolare la valutazione delle possibili mi-sure di minimizzazione dell'impatto ambientale,sono state avviate alcune attività esplorative distudio volte a individuare gli strumenti analiticie modellistici più idonei. L'intento è quello disviluppare l'utilizzo, accanto a modelli descritti-vi o di simulazione già sperimentati all'internodel progetto Vese, di modelli di ottimizzazione oprescrittivi, ovvero modelli che, tra le possibilialternative, possano selezionare quelle chesoddisfano predeterminati criteri.

Per quanto riguarda l'impatto territoriale dei si-stemi energetici (progetto Vese/Territorio), èstato portato avanti il programma, che ha comeobiettivo la costruzione di un quadro ragionatoe articolato di dati, informazioni e valutazioni,nonché l'analisi dei criteri e degli strumenti dimonitoraggio, gestione e controllo dell'impatto,adottati a livello nazionale e internazionale. Aseguito di un lavoro sistematico dì raccolta datie la predisposizione di un sistema ad hoc perpersonal computer, è stata prodotta una carto-grafia informatica e una base dati delle infra-strutture e degli impianti energetici in Italia, re-lativi ai combustibili fossili (petrolio, carbone emetano) e al trasporto di elettricità.

Nell'ambito di tale progetto, è stato condottoanche uno studio sui temi della valutazione del-la qualità del paesaggio e degli impatti visividelle grandi opere, con l'obiettivo di individuarecriteri e metodi d'indagine e valutazione, coe-renti con definiti obiettivi di gestione, applicabilialle infrastrutture energetiche, da verificare poisperimentalmente con uno studio di caso. Inol-tre, sono stati raccolti elementi di base per unostudio sui temi delle aree sensibili e critiche nelterritorio e sul rapporto tra tali aree e gli inse-diamenti energetici.

In materia di studi di impatto socioeconomico(progetto Vese/lmpatto Socioeconomico) con-seguente alla localizzazione, costruzione, eser-cizio e disattivazione dei grandi impianti di pro-duzione di energia elettrica, è stata conclusauna prima valutazione dello stato dell'arte, edell'esperienza realizzata in altri Paesi e nelnostro. É stata condotta una verifica con ag-giornamento, a seguito di nuove esigenzeemerse dopo l'incidente di Chernobyl, e avviatoun lavoro tendente a delineare linee guida attead inquadrare un'analisi preventiva di impatto

socio-economico, una strategia adeguata dimonitoraggio, gestione e controllo degli stessi,proponibile per il nostro Paese. Parallelamenteè stato avviato uno sforzo concettuale e meto-dologico per un approccio integrato di impattoche tenga conto in maniera sistemica delle va-rie implicazioni (ambientali, socio-economichesociali, istituzionali e politiche).A tal fine è stata avviata un'indagine a livellonazionale e internazionale tendente a rilevarelo stato dell'arte in materia di "technology as-sessment", analisi del rischio, compatibilita eaccettabilità sociale, nonché dei relativi aspettiistituzionali.

Rientrano in questo sforzo anche tematiche re-lative al monitoraggio della opinione pubblica edei media, al rilevamento dei mutamenti valo-riali e dei movimenti sociali e ai meccanismipartecipativi della gente e gruppi interessatialle decisioni inerenti lo sviluppo tecnologico.Sempre allo stesso fine, sono state considera-te tecniche di analisi decisionale e analisi si-stemica, approcci di policy analysis e prospet-tive multiple di osservazione (psicologica, so-ciologica, istituzionale-organizzativa, culturale)per il trattamento degli impatti e il supportoscientifico ai processi decisionali.Nell'ambito del progetto Costi-Efficacia dellaRiduzione dell'Inquinamento (Ceri), sono conti-nuati gli studi di valutazione delle tecnologiepiù adatte per la riduzione dell'inquinamentoatmosferico causato dalle centrali termoelettri-che. Le valutazioni sono state fatte, avendocome riferimento i risultati dell'analisi tecnicaed economica, effettuata negli anni precedentidall'Ansaldo Impianti per conto dell'Enea per lecentrali a carbone, e le caratteristiche dellenuove centrali policombustibile, proposte dal-l'Enel nell'ambito del Progetto Ambiente. Le va-lutazioni precedenti riguardano in generale lemisure antinquinamento che agiscono duranteo dopo la combustione. Per avere un quadro divalutazione più completo, sono state prese inesame anche quelle misure che agiscono primadella combustione e che si basano essenzial-mente sull'uso di combustibili più puliti. In parti-colare sono state poste le basi per uno studiosulle tecniche di desolforazione dei prodotti ot-tenuti dalla raffinazione del petrolio (gasoli eolio combustibile).

Sempre nell'ambito del progetto Ceri, è statocompletato lo studio per l'acquisizione e laclassificazione di dati relativi ai costi delle stra-tegie e tecnologie di prevenzione dei vari tipi diinquinamento ambientale, associati al ciclo diproduzione di energia elettrica.

Un rilievo particolare ha assunto il simposio in-ternazionale "Enclair '86: Energy and cleanerair costs of reducing emissions", organizzatocongiuntamente dall'Enea e dall'Ocse e tenuto

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nel mese di ottobre, che ha avuto per oggetto ìcosti delle tecnologie che consentono di ridurrele emissioni dei principali inquinanti atmosfericida fonti sia mobili che fisse, dovute alla produ-zione, alla distribuzione e all'utilizzo dei combu-stibili fossili.

Studi tecnologici

Tra le varie tematiche tese ed evidenziare ilruolo dell'innovazione tecnologica e i suoi ri-flessi nella collocazione internazionale dell'in-dustria italiana, è stato portato a termine unprimo tema d'indagine, in collaborazione conl'Istituto per le Ricerche Sociali su alcune nuo-ve tecnologie. Tra queste è stata data prioritàad un primo gruppo di tecnologie avanzate: fi-bre ottiche e nuovi materiali (materiali ceramiciavanzati e compositi, materiali polimerici ecc).

Inoltre, sulla base di precedenti analisi cheavevano evidenziato uno stato di carenza diadeguati indicatori statistici, significativi per in-dividuare il grado di competitivita dell'industrianazionale, è iniziata una ricerca Enea-lce cheha per obiettivo lo studio di fattibilità di un Os-servatorio Tecnologico sull'evoluzione dellacompetitivita dell'industria italiana in un'areastrategica di prodotti ad alta tecnologia.

Per l'area degli studi relativi all'innovazionetecnologica nei settori economico-produttivitradizionali, sono state avviate ricerche cono-scitive sullo stato dell'arte e sugli effetti econo-mici dell'adozione e diffusione dell'informaticae dei sistemi dell'office automation nelle impre-se pubbliche e a partecipazione statale. In talecontesto, in collaborazione con il Ciriec è stataeffettuata un'indagine di campo sulle più signi-ficative imprese del settore pubblico (gruppi Iri,Eni, Efim) al fine di definire elementi di stimadell'incidenza dei sistemi informatici sulla pro-duttività, efficacia ed efficienza delle principalifunzioni aziendali d'ufficio. La ricerca si conclu-derà nel maggio 1987.

Gli studi per gli interventi di innovazione tecno-logiche nei distretti industriali, cioè nelle areegeografiche delimitate e caratterizzate da unaforte specializzazione produttiva, sono statiampliati oltre che attraverso lo sviluppo delProgetto Infratecnologia e del Progetto Telema-tica nell'area pratese, con l'avvio di un ProgettoInfratecnologia nell'area comasca e - in colla-borazione con la Regione Lombardia, la Provin-cia di Corno e l'Irer - di un Progetto Telematicainteressante tutta l'area economico-sociale diCorno.

É stato concluso lo studio per un Progetto inte-grale d'interventi nell'area di Sassuolo-Scan-diano ed è stata avviata la definizione degli ac-cordi di collaborazione con l'Aster per l'attua-

zione del Progetto stesso, il cui inizio è previstoentro la prima metà del prossimo anno.

Per quanto riguarda il ciclo del legno sono statiidentificati come prioritari i comparti delle fore-stazioni e del mobilio. Lo studio di tali compartie delle relative aree territoriali è stato conclusoconsentendo di definire una prima ipotesi pro-gettuale d'intervento che verrà utilizzata comebase di discussione per concordare con le isti-tuzioni e con le rappresentanze economico-so-ciali, le forme e i contenuti specifici degli inter-venti.

In ambito Pfe2 è stata avviata, in collaborazio-ne con il Ciriec stesso, una ricerca triennalesull'applicazione delle tecnologie informaticheagli edifici adibiti ad abitazioni ed usi civili, evi-denziando i vincoli, la competitivita a livello na-zionale ed internazionale, le prospettive dellaproduzione, dello sviluppo del mercato, le even-tuali interazioni con i modelli di sviluppo deiconsumi energetici.

Per l'area di studi relativa all'incidenza dellenuove tecnologie sul mercato del lavoro, viaprofessionalità emergenti o evoluzione dei con-tenuti delle professionalità tradizionali, è stataavviata una linea di attività mediante due ricer-che concluse nel mese di dicembre.

La prima (Cirses) ha fornito un quadro conosci-tivo retrospettivo ed una serie di elaborazionied approfondimenti sui dati dei quattro ultimicensimenti nazionali concernenti i rapporti traistruzione e occupazione.

L'indagine ha evidenziato a livello nazionale e,con maggior disaggregazione per 9 province, lecaratteristiche degli occupati in generale e, inparticolare, delle classi di età più giovani in ter-mini di titoli di studio, posizione professionale,settore economico, isolando per il censimento1981, i sottosettori investiti da più intensi pro-cessi di innovazione.

La seconda ricerca (Isri) ha realizzato uno stu-dio preliminare per l'individuazione dei settorieconomici ad alto tasso di innovazione nelleprofessioni.

Obiettivo dello studio è stata la classificazione,sulla base di alcune variabili oggettive (varia-zione dell'occupazione, variazione delle dimen-sioni di impianto espresse in occupati, variazio-ne della concentrazione geografica degli im-pianti ecc.) che sembrano interrelate con il tas-so di innovazione delle professioni, di circa 500settori dell'economia in ordine al valore decre-scente del tasso di innovazione nel lavoro.

Nel corso del 1986, si è inoltre attivata, perquanto riguarda il Progetto Energia-Economia2000, la linea di lavoro relativa alla stima degliaspetti socio-politici degli investimenti in cam-po energetico.

342

Tale attività, inquadrata nell'ambito del Pfe2, incollaborazione con il Censis, ha l'obiettivo diindividuare degli indicatori socio-politici relativial Sistema Italia atti a definire una funzione dipreferenza sociale in grado di valutare la con-venienza delle scelte in campo energetico.

La ricerca, articolata su tre anni, si propone dipervenire alla formulazione di un modello diprevisione sociale.

Documentazione ed informazionescientifica

L'attività nel campo della documentazione edell'informazione scientifica è stata caratteriz-zata nel 1986 da un significativo incrementodelle collaborazioni con organizzazioni nazio-nali ed internazionali, con una valorizzazionedei risultati sinora ottenuti e con un conse-guente ampliamento del patrimonio di informa-zioni reso disponibile all'Enea.

Il lavoro di riorganizzazione e sviluppo del si-stema bibliotecario dell'Enea, iniziato nel 1982e che ha il suo punto centrale nella realizzazio-ne della base bibliografica Bibl relativa a tuttala documentazione posseduta dalle bibliotechedell'Ente e, d'altra parte, l'attività sistematicasulle metodologie di raccolta e validazione deidati numerici nel settore energetico, che haportato sin dal 1982 alla realizzazione dellabase di dati numerici Energeco, hanno creatoun patrimonio organizzato di informazioni in li-nea di notevole interesse anche a livello nazio-nale.

Per tale motivo il 1986 ha visto nascere e svi-lupparsi accordi di collaborazione, per lo scam-bio di informazioni scientifiche, con Ministerodell'industria , Cnr, Istituto superiore di sanità,Department of Energy (Doe-Usa), Agenzia in-ternazionale per l'energia (Aie).

Con la definizione della partecipazione italianaalla base di dati Doe Energy (del Doe) nell'am-bito dell'accordo di cooperazione scientificaItalia-Usa, l'Enea è stato incaricato dal Ministe-ro dell'industria di raccogliere, organizzare etrasferire in modo sistematico al Doe l'informa-zione, opportunamente codificata, su tutta laletteratura prodotta in Italia nel settore energe-tico e sui progetti di ricerca in atto.

Tale incarico, suggerito dai risultati ottenutidall'Enea e prima accennati, è stato attivato afine 1986 con l'invio in Usa dei primi dati italia-ni. Per tale attività sono state attuate alcuneconseguenti azioni interne riguardanti sia lariorganizzazione e lo sviluppo delle competen-ze di alcuni ruoli professionali interni, sia larealizzazione di interfacce (di tipo informatico edi tipo catalografico) tra la base Bibl e gli stan-dard richiesti dal Doe.

L'avvio di questa collaborazione ha reso possi-bile, a fronte dell'invio dell'informazione italia-na, l'accesso da parte italiana a tutta l'informa-zione bibliografica gestita dal Doe con la baseDoe Energy, e prima non consentito. In talmodo l'attività dell'Enea ha aperto, a tutti glioperatori italiani nel settore energetico, un im-portante strumento di informazione scientifica(Doe Energy è infatti la più ampia raccolta bi-bliografica in linea a livello mondiale).

In parallelo con questa attività, e sempre in col-laborazione con il Ministero dell'industria, sonostate avviate alcune azioni preliminari per lapartecipazione italiana al programma dell'Aieper lo scambio di dati in tema energetico fratutti i Paesi membri. Tale iniziativa, che dovreb-be portare nel prossimo anno i primi risultati,mira alla realizzazione dì un sistema informati-vo comune sull'energia.

Per quanto riguarda la base dati Bibl, oltre alleazioni accennate e relative ai programmi di col-laborazione internazionale, è continuata l'azio-ne di sviluppo con la registrazione del materialebibliografico posseduto dalle biblioteche Enea(a fine 1986 circa il 75% dei libri posseduti eraregistrato), portando a circa 55.000 il numerodei riferimenti bibliografici descritti. Nello stes-so tempo è stata installata, una nuova versionedel sistema Dobis/Libis (il software con il qualeè stata realizzata Bibl) con maggiori e più po-tenti possibilità per I'information retrieval e perla gestione dell'informazione tra utenti e siste-ma bibliotecario.

Sulla base delle richieste di collaborazione daparte di Enti come l'Istituto superiore di sanitàe Cnr e a seguito di quanto già avviato per lacollaborazione con il Doe, è stato analizzato ilproblema dello scambio di dati tra sistemi bi-bliografici complessi, anche di natura diversa,valutando la fattibilità dello scambio, con parti-colare riferimento alle potenzialità del Dobis-Li-bis.

I risultati di questo studio sono stati presentatial V Convegno Internazionale Dobis/Libis, te-nutosi a Bregenz (Austria) nel mese di settem-bre, suscitando notevole interesse per l'attuali-tà del problema in campo internazionale.

Per quanto riguarda la collaborazione con Cnrè stata già definita la partecipazione Enea allabase di dati europea Sigle sulla letteratura nonconvenzionale prodotta nei Paesi Cee. Sonostati pertanto opportunamente elaborati ed in-vitati al Cnr i dati su tutta la letteratura nonconvenzionale e non riservata prodotta dall'E-nea.

In parallelo a questa attività è stata avviata incollaborazione con l'Istituto superiore di sanitàe Cnr, un'indagine nazionale sulla produzione esulla gestione della letteratura non convenzio-nale in Italia, al fine di produrre un quadro sulle

343

fonti informative nazionali per questa tipologiadi documenti e sui diversi patrimoni conservatie gestiti in Italia.

Per quanto riguarda la base Energeco, è statarivista la sua struttura sia dal punto di vista in-formatico sia da quello dei contenuti. In partico-lare è stata separata la parte dei dati nazionalida quella internazionale, creando in pratica duebasi separate, data la impossibilità di ottenereuna completa coerenza tra i dati delle due parti.È stata inoltre aggiunta la possibilità guidata dieffettuare elaborazioni anche complesse in li-nea. Dal punto di vista dei contenuti sono stateintrodotte nuove serie storiche relative ai prezzidelle fonti energetiche, dato il loro alto interes-se nelle analisi in questo settore. È stata inoltreampliata l'estensione geografica dei dati conl'introduzione di nuovi Paesi (ad esempio alcuniPaesi in via di sviluppo).

Energeco comprende attualmente circa 50.000dati in 4000 serie storiche del settore economi-co-energetico.

Sulla base di tali dati è stato inoltre preparato ilvolume annuale "Energia-Economia, dati fat-tuali di base".

Inoltre, nell'ambito del Pfe2 é proseguito lo stu-dio di fattibilità del Sistema Informativo Integra-to Nazionale in campo Energetico (del quale labase Energeco dovrebbe costituire un primonucleo) con il completamento di un'indaginesulle fonti informative esistenti in Italia e con losviluppo di studi specifici su alcune fonti ener-getiche rinnovabili. In particolare è stata svoltaun'indagine sulle problematiche (fonti e defini-zioni delle variabili) relative alle statistiche delcarbone; in collaborazione con Slamark è statoesteso alle Regioni Piemonte, Emilia-Romagna,Basilicata e Puglia lo studio sui flussi energeti-ci industriali, al fine di valutare i problemi con-nessi con i dati statistici disponibili a livello re-gionale.

In collaborazione con Enidata è stato comple-tato il progetto di una base di dati su produttorie prodotti di interesse nel settore dell'energiaeolica; in collaborazione con Isis è proseguitolo studio sulla statistica esistente in Italia inmerito al recupero di energia termica di scartoed al calore industriale a bassa temperatura,portando a conclusione l'analisi relativa ai set-tori produttivi dei laterizi, delle industrie con-serviere e delle ceramiche.

Un'ultima attività in tema di basi di dati ha ri-guardato uno studio sui brevetti italiani ed haportato alla definizione dello schema concet-tuale della base, alla raccolta dei primi dati edall'avvio della realizzazione.

Altre attività svolte nel 1986, a completamento

o parallele a quelle già annunciate, hanno ri-guardato:

a) il coordinamento delle attività nel settoredella documentazione, con interventi pressotutte le biblioteche nei vari Centri, in relazionesia allo sviluppo della base Bibl che a problemidi adeguamento professionale del personaledelle biblioteche e alle norme di gestione delladocumentazione;

b) la diffusione all'interno dell'Ente dell'infor-mazione sulle basi di dati in linea.In riferimento a quelle esterne, molto attiva èstata la partecipazione alla diffusione dell'infor-mazione attraverso il bollettino Informatica eDocumentazione.In relazione alle basi di dati interne, oltre cheattraverso il bollettino citato, un apposito grup-po di lavoro ha diffuso l'informativa sulle realiz-zazioni in atto, sulle metodologie di progetta-zione acquisite nell'Ente, sugli strumenti har-dware e software disponibili;

e) la diffusione dell'informativa su nuove tecno-logie attraverso l'acquisizione e la distribuzionedi documenti specialistici prodotti da Enti alta-mente qualificati (Mit, Arthur d. Little, Sri Inter-national, litri), in modo da tenere in vita un mo-nitoraggio costante sulle tecnologie di partico-lare interesse per l'Ente. Questa attività si èaggiunta, nello sviluppo della gestione attivadell'informazione, a quelle già esistenti, e pro-seguite nel 1986, riguardanti la produzione dibollettini di segnalazione bibliografica (tre se-rie), l'interrogazione sistematica delle basi didati ecc;

d) lo studio di metodologie avanzate di analisied elaborazione dei dati (un approfondimentodel software Sas, lo sviluppo di un'interfacciaSas-Spad, lo studio delle potenzialità del com-puter graphics in relazione all'utilizzo delle sta-tistiche economiche-energetiche (Energeco) edi progettazione delle basi di dati (ottimizzazio-ni, possibili utilizzazioni della intelligenza artifi-ciale e dei sistemi esperti);

e) la gestione delle associazioni (circa 1000) ditutto il personale dell'Ente.

Affari internazionaliNel 1986 sono proseguite e sono state incre-mentate le iniziative internazionali alle quali l'E-nea partecipa. Tali iniziative derivano principal-mente dalla collaborazione con organizzazioniinternazionali e con enti di Paesi esteri cheoperano nei settori di competenza dell'Enea.

Particolarmente intenso é stato l'impegno del-l'Ente nel seguire e partecipare alla definizionedelle azioni internazionali avviate a seguito del-l'incidente alla centrale nucleare di Chernobyl,

344

volte a ridurre la probabilità di nuovi incidenti e amigliorare la capacità della Comunità internazio-nale a far fronte rapidamente e in modo efficacealle conseguenze di eventuali incidenti.

Proficua è stata la collaborazione dell'Enea conil Ministero dell'industria, commercio e artigia-nato, il Ministero affari esteri e il Ministero dellaricerca scientifica e tecnologica riguardante te-matiche scientifiche, tecnologiche ed industrialia carattere internazionale.

Collaborazioni con gli organismiinternazionali

Comunità Europee

L'Enea ha contribuito alla formazione della po-sizione italiana per la pianificazione delle attivi-tà di ricerca scientifica e tecnologica comunita-ria, in stretta collaborazione con Ministero Affa-ri esteri, Ministero della Ricerca scientifica etecnologica e con la partecipazione di proprirappresentanti ai lavori dei Comitati di Gestio-ne e Coordinamento, nonché del Consiglio deiMinistri della Ricerca.

Inoltre, come negli anni precedenti, l'Enea hapartecipato all'esecuzione di azioni di ricercafinanziate dalla Comunità Europea nell'ambitodel Programma-Quadro 1984-1987.

Nel corso del 1986 la Commissione delle Co-munità Europee ha presentato al Consiglio unaproposta di regolamento per l'adozione delnuovo Programma-Quadro delle azioni comuni-tarie di ricerca e di sviluppo tecnologico(1987-1991). Secondo tale proposta il nuovoProgramma-Quadro, quinquennale e non piùquadriennale come il precedente, dovrebbe be-neficiare di una dotazione finanziaria di 7735milioni di Ecu cosi ripartita:

- 55% per azioni dirette al miglioramento dellacompetitivita dell'industria e dei servizi, tra lequali i grandi programmi European StrategieProgramme for Research and Development inInformation Technology (Esprit) e Basic Re-search in Industriai Technologies for Europe(Brite);

- 25% per ricerche destinate a migliorare lagestione delle risorse energetiche (fusione, fis-sione nucleare, fonti energetiche rinnovabili euso razionale dell'energia);

- 20% per l'attuazione dei restanti obiettivi (mi-gliore gestione delle risorse, miglioramento del-la qualità della vita, migliore sfruttamento delpotenziale scientifico comunitario).

Rispetto al Programma-Quadro 1984-1987, la

Commissione intende aumentare le spese per ilmiglioramento della competitivita dell'industriae dei servizi (dal 28% al 55% dell'impegno fi-nanziario totale) e diminuire quelle relative allaricerca nel settore energetico (dal 47% al25%).

Le reazioni degli Stati Membri alle indicazionidella Commissione sono state positive perquanto riguarda le priorità evidenziate ma, perle resistenze di Francia, Germania e RegnoUnito, che considerano eccessivo il plafond di7735 milioni di Ecu, non è stato possibile ap-provare nel corso del 1986 il nuovo ProgrammaQuadro.

Per quanto riguarda il Centro Comune di Ricer-ca (Ccr) l'Enea ha seguito con particolare at-tenzione le riunioni del Consiglio di Ammini-strazione del Ccr, che, durante il 1986, sonostate incentrate essenzialmente sulla revisionedel programma per il 1987 e sui problemi finan-ziari ad essa connessi, nonché sulla discussio-ne di alcune proposte per la riorganizzazionedel Centro, che permettano un suo efficace in-serimento nelle attività di ricerca e sviluppovolte al miglioramento della competitivita delleindustrie europee.

Durante il 1986 l'Enea ha concluso con la Co-munità una serie di nuovi contratti di ricerca,per un valore globale di circa 190 miliardi dilire, di cui il 34% (circa 64 miliardi di lire) a ca-rico della Commissione delle Comunità Euro-pee. Tra questi assume particolare rilievo quel-lo relativo ai rinnovo per il quinquennio1985-1989 dell'Associazione Euratom-Eneanel campo della fusione termonucleare control-lata.

Il nuovo Contratto di Associazione Euratom-E-nea prende atto dell'accordo Enea-Cnt, recepi-to dalla delibera del Cipe del 19 ottobre 1983,secondo il quale la partecipazione italiana alprogramma europeo sulla fusione è coordinatadall'Enea.

Tale contratto, infatti, disciplina oltre alle attivi-tà di ricerca svolte presso il Dipartimento fusio-ne dell'Enea, anche le attività svolte dal Cnrpresso l'Istituto di Fisica del Plasma di Milano epresso l'Istituto Gas Ionizzati di Padova.

Contestualmente alla stipula del contratto diAssociazione Euratom-Enea è stato perfezio-nato un nuovo contratto di Associazione Enea-Cnr per armonizzare le attività dei gruppi di ri-cerca dei due enti nel rispetto di quanto con-cordato dall'Enea con l'Euratom.

Nel secondo semestre del 1986 le istituzionicomunitarie, assieme a quelle degli Stati Mem-bri si sono trovate a fronteggiare i problemicausati dall'incidente alla centrale nucleare diChernobyl.

Per ragioni di urgenza connesse alla tutela del-

345

la salute pubblica e alla difesa del mercato, ilprimo problema affrontato dalla Commissione èstato quello della radìocontaminazione dei pro-dotti alimentari. In particolare, sono stati presiprovvedimenti per disciplinare l'ingresso deiprodotti alimentari provenienti da paesi extra-comunitari.

Per quanto riguarda invece lo scambio intraco-munitario dei prodotti alimentari, non è statopossibile fissare limiti di radìocontaminazioneaccettati da tutti gli Stati membri. Tuttavia, inattesa della definizione di valori di radioconta-minazione autorizzati sulla base di dati scienti-fici attendibili, ciascuno Stato membro si è im-

pegnato a non applicare ai prodotti alimentariprovenienti dagli altri Stati membri misure piùrestrittive di quelle applicate per i prodotti na-zionali.

Inoltre la Commissione, conscia che le proble-matiche connesse alle esigenze di sicurezzanucleare e di radioprotezione possono trovareun'adeguata soluzione, se affrontate principal-mente a livello internazionale, ha segnalato lanecessità di:

- rendere più efficace lo scambio internaziona-le e l'analisi comune delle informazioni sugli in-cidenti in impianti nucleari, nonché di adottareun sistema comunitario di rapida informazione,

CONTRATTI DI RICERCA E DI STUDIO ASSEGNATINEL 1986

Settore

Fusione

Fissione

Radioprotezione

Energie rinnovabili

Ambiente

Totale

Oggetto del contratto

Nuovo contratto di Associa-zione Euratom-EneaStudi per il magnete del NetStudi di trasporto delle parti-celle nel NetSviluppo codici numerici per ilJet

Trattamento dei residui liquididell'impianto EurexTrattamenti dei residui liquididell'impianto Plutonio delCentro ricerche energia dellaCasacciaComportamento termomecca-nico di componenti per reat-tori veloci

Valutazione dei limiti per losmaltimento di trizio nellazona di IspraStudio sugli effetti radiobiolo-gici a basse dosiStudio sui danni da radiazioni

Nuove leghe per celle solari asilicio amorfoCelle solari ad arseniuro digallio

Meccanismi di degrado delpatrimonio monumentale perl'inquinamento atmosferico

DALLA COMUNITÀ EUROPEA ALL'ENEA

Valoreglobale

inmilioni

178.000167

203

160

767

570

105

86

1.5302.180

4.953

948

57

189.726

ContributoComunitàeuropea

in milioni

60.50075

91

72

383

285

105

86

583764

684

342

57

64.027

%

3445

45

45

50

50

100

100

3835

14

36

100

34

Durata

1935-19891986

1986-1987

1986-1987

1986-1988

1986-1988

1986

1985-1987

1985-19891985-1989

1986-1988

1986-1988

986

in caso di rilevante rilascio di radioattività nel-l'ambiente;

- creare un sistema comunitario di mutua assi-stenza in caso di incidente nucleare;

- cercare di armonizzare, per quanto possibile,i criteri di sicurezza degli impianti nucleari degliStati membri;

- esaminare lo stato di applicazione e l'ade-guatezza delle norme sulla protezione sanitariacontenute nel capo III del Trattato Euratom edeventualmente considerare un loro migliora-mento;

- approfondire, nell'ambito dei programmi co-munitari di ricerca sulla sicurezza nucleare, al-cuni temi, quali il miglioramento delle metodolo-gie di valutazione dei rischi, lo studio degli inci-denti gravi e delle modalità ed i mezzi per limi-tarne le conseguenze, l'interazione uomo-mac-china;

- effettuare, nell'ambito della ricerca comunita-ria dedicata alla radioprotezione, un attentostudio delle conseguenze radiologiche tantoimmediate che remote dell'incidente di Cherno-byl.

Questi punti sono stati oggetto dì un'attentavalutazione nel corso dei lavori del GruppoQuestioni Atomiche, dei Comitati ex articoli 31e 37 del Trattato Euratom, nonché di vari gruppidi studio costituiti ad hoc, lavori ai quali hannopartecipato esperti dell'Enea nei settori dellasicurezza nucleare e della radioprotezione.

Per la complessità dei problemi connessi allasicurezza nucleare e per le difficoltà derivantidalla difesa di interessi nazionali dei Paesimembri, nel corso del 1986 non è stato possi-bile attuare le proposte della Commissione epertanto la definizione delle misure da prende-re proseguirà nel 1987.

Agenzia internazionaleper l'energia atomica

Nei primi mesi del 1986, le attività di collabora-zione dell'Enea con l'Agenzia Internazionaleper l'Energia Atomica (Aiea) hanno seguito lenormali linee programmatiche adottate dall'En-te negli anni passati (partecipazione agli organidi governo dell'Agenzia, ai Comitati tecnici e aiGruppi di studio, elaborazione e studio delle di-verse tematiche connesse alla cooperazioneinternazionale nel settore nucleare). Dalla finedi aprile l'esigenza di far fronte, a tutti i livelli,alle conseguenze dell'incidente di Chernobylha provocato una notevole intensificazione del-le attività di consultazione con gli organismi in-ternazionali, in particolare con l'Aiea, per l'ap-profondimento delle tematiche connesse alla

sicurezza nucleare ed alla protezione dalle ra-diazioni.

In ambito Aiea, il supporto fornito dall'Enea hariguardato principalmente l'esame delle causee delle caratteristiche dell'incidente, sulla basedel documento presentato dalla delegazionesovietica alla riunione di analisi svoltasi dal 25al 29 agosto a Vienna. Inoltre l'Enea ha parte-cipato all'esame e alla valutazine critica dellepossibilità di intensificare la collaborazione in-ternazionale in materia di sicurezza nucleare edi ampliare il programma di sicurezza dell'Aiea.

Più in particolare le attività di rapporto con l'Aieahanno riguardato: la revisione e l'integrazionedel complesso sistema di codici e guide di sicu-rezza Nuclear Safety Standards (Nuss) messi apunti a partire dal 1974; l'ampliamento dell'lnci-dent Reporting System (Irs), cioè la banca datiAiea sui malfunzionamenti; l'ampliamento delprogramma Operation Safety Review Team(Osart), creato per aiutare i gestori degli impian-ti ad individuare e risolvere i possibili problemi inmateria di sicurezza di esercizio e verificarne illivello; il programma Assessment of Safety Si-gnificant Events Teams (Asset), che ha il compi-to di individuare gli eventi significativi in terminidi sicurezza, per stabilire quali sono gli eventipremonitori e collaborare alla messa a punto diefficaci misure di prevenzione.

Un cenno particolare meritano le due Conven-zioni internazionali riguardanti rispettivamentela notifica tempestiva degli incidenti per i qualisono previsti effetti transfrontalieri e la mutuaassistenza in caso di incidente nucleare o diemergenza radiologica. Le due Convenzioni,messe a punto nei mesi di luglio e agosto da ungruppo di esperti governativi appositamenteconvocato e di cui hanno fatto parte espertidell'Enea, sono state adottate e aperte alla fir-ma nel corso della Sessione Speciale dellaConferenza Generale tenuta a Vienna dal 24 al26 settembre.

In particolare la convenzione sulla comunica-zione immediata riguarda gli incidenti con realio possibili effetti transfrontalieri derivanti daimpianti nucleari, reattori di prova, dall'uso diradioisotopi ecc.

Le autorità nazionali dei Paesi firmatari si sonoimpegnati a dare pronta comunicazione dell'in-cidente all'Aiea ed alle autorità degli altri statifirmatari. Ogni stato firmatario dovrà designarele proprie autorità competenti in materia e lesedi degli Organi da contattare. Le autorità dialtri Paesi firmatari non coinvolti dalle conse-guenze dell'incidente possono chiedere all'Ai-ea le informazioni comunicate. Per gli incidentidiversi da quelli tassativamente indicati dallaConvenzione viene lasciata agli stati la facoltàdi notificare l'incidente. È inoltre contemplata lapossibilità di stipulare accordi bilaterali e multi-

347

laterali per migliorare i rapporti fra gli stati circale questioni disciplinate dalla Convenzione.

La Convenzione sull'assistenza reciproca pre-vede che lo stato richiedente si rivolga diretta-mente ad uno degli stati firmatari e/o all'Agen-zia, indicando la portata e il tipo di aiuto richie-sto. Tuttavia la direzione, il controllo, il coordi-namento e la supervisione dell'assistenza sonoaffidati allo stato richiedente. Ciascuno statofirmatario può, a sua discrezione, offrire la pro-pria assitenza dietro rimborso totale, parziale onullo delle relative spese.

L'Enea ha inoltre collaborato con l'Aiea e conla Fao all'organizzazione del II Simposio Inter-nazionale sulle tecniche per il controllo dellemosche dannose per la frutta. Nel corso delsimposio, tenuto a Creta in settembre, espertidell'Enea hanno presentato lo stato dell'artedelle tecniche per il controllo degli insetti noci-vi, settore in cui la competenza dell'Enea è ri-conosciuta a livello internazionale.

Agenzia per l'energianucleare dell'Ocse

Anche le attività dell'Agenzia per l'Energia Nu-cleare (Nea) dell'Ocse sono state profonda-mente influenzate dall'incidente di Chernobyl.

Infatti, accanto alle normali attività di ricerca edi armonizzazione della normativa riguardanti idiversi campi di azione dell'Agenzia (rifiuti ra-dioattivi, sviluppo nucleare, ricerche sul com-bustibile ecc), hanno assunto particolare risal-to le attività connesse alla sicurezza, alla pro-tezione dalle radiazioni ed al regime di respon-sabilità civile in materia di rischi nucleari. Parti-colarmente intensa è stata la partecipazione diesperti Enea a tali attività.

Nella seconda metà dell'anno, la Nea ha defini-to, tramite i diversi Comitati tecnici tra cui nelprimo piano il Comitato di Sicurezza ImpiantiNucleari ed il Comitato di Protezione Radiologi-ca, le linee programmatiche in materia di sicu-rezza e radioprotezione, successivamente esa-minate ed approvate dal Comitato di Direzionenel mese di dicembre.

Le attività di sicurezza hanno riguardato in par-ticolare i seguenti punti:

- valutazione dei livelli di sicurezza raggiunti negliimpianti esistenti nei Paesi Ocse e studi appro-fonditi, in collaborazione con l'Aiea, sulle possibi-lità di incidente causate dal fattore umano;

- creazione di una banca dati che consenta alleautorità nazionali di valutare le conseguenzetransfrontaliere di un incidente sopravvenuto aldi fuori dell'area Ocse;

- valutazione della possibilità di avviare proget-

ti congiunti di ricerca e sviluppo e unificazionedi progetti nazionali in corso;

- rafforzamento del sistema Irs della Nea;

- avvio di studi sugli incidenti gravi. Le ricerchein questo campo dovrebbero riguardare una ri-flessione sugli avvenimenti seguiti all'incidentedi Chernobyl e l'identificazione delle attività diricerca e sviluppo necessarie alla prevenzionedegli incidenti ed al contenimento degli effettidi eventuali incidenti;

- sicurezza dei sistemi avanzati.Particolare rilievo ha assunto la partecipazionedell'Enea al Gruppo di esperti sulla responsabi-lità civile in materia nucleare. Nell'ambito di taleGruppo di esperti è stato avviato l'esame circala possibilità di includere, nei costi coperti daassicurazione, anche i danni connessi alle mi-sure preventive e all'evacuazione delle popola-zioni in caso di incidente, nonché la definizionedel concetto di danno nucleare. Un altro impor-tante argomento esaminato dal Gruppo diesperti, riguarda il collegamento che sarebbeopportuno instaurare tra le Convenzioni di Pa-rigi e Bruxelles sulla responsabilità civile e laConvenzione di analogo contenuto firmata aVienna nel 1971.

Collaborazioni multilaterali

Eureka

L'iniziativa Eureka, varata operativamente adHannover nel novembre 1985, nel corso del1986 è stata notevolmente consolidata conl'approvazione delle principali procedure ope-rative, il completamento delle strutture di ge-stione a livello internazionale e il varo di altri 99progetti di collaborazione. Il totale dei progettiavviati, che sale così a 109, ha mobilitato in Eu-ropa un volume di finanziamenti, sia privati chepubblici, superiore a 5500 miliardi.

Oltre alla Commissione delle Comunità Euro-pee partecipano attualmente ad Eureka 19paesi dell'Europa occidentale, precisamente i12 della Comunità più Austria, Finlandia, Islan-da, Norvegia, Svezia, Svizzera e Turchia.

Nel 1986 la Conferenza dei Ministri si è riunitaa Londra nel mese di giugno ed a Stoccolmanel mese di dicembre. Il Gruppo degli Alti Rap-presentanti si è riunito cinque volte nel corsodell'anno, tre volte a Londra sotto fa presidenzabritannica e due volte a Stoccolma sotto la pre-sidenze svedese, per discutere i problemi rela-tivi alle procedure internazionali ed allo Statutodel Segretariato e per selezionare le propostedi progetto da sottoporre all'approvazione delleConferenze dei Ministri.

348

Con l'istituzione del Segretariato Eureka, inse-diato a Bruxelles nel mese di ottobre, è statacompletata la struttura internazionale di gestio-ne dell'iniziativa. Il Segretariato, oltre a racco-gliere e diffondere le informazioni, offre i servizidi un centro comune di documentazione ed as-siste le imprese nello stabilire contatti con pos-sibili partner per i progetti Eureka; esso inoltrefornisce il necessario supporto al Gruppo degliAlti Rappresentanti ed alla Conferenza dei Mi-

nistri e assicura continuità all'azione degli or-gani collegiali. La scelta della capitale belgacome sede del Segretariato è stata appoggiatadal governo italiano con particolare determina-zione, in quanto consente di incrementare icontatti di Eureka con la Commissione delleComunità Europee.

In Italia, la responsabilità della gestione tecni-co-operativa dell'iniziativa Eureka è affidata al

PROGETTI EUREKA VARATI NELLE CONFERENZECosto complessivo dei progetti

Aree tecnologiche

InformaticaElettronicaTelecomunicazioniTecnologie dei trasportiRobotica e sistemi avanzatidi fabbricazioneLaserTecnologie del mareTecnologie per l'ambienteTecnologie per la biologiae la medicinaNuovi materialiVarie

Totale

ripartito per areeDI HANNOVER DItecnologiche* (in

N. progetti Costo complessivo

221697

11532

1411

9

109

1.032965863845

56659

340100

306267224

5.567

LONDRA E DI STOCCOLMAmiliardi di lire)

Costo medio per progetto

476096

121

5112

11350

222425

51

* Per alcuni progetti è stato considerato solo il costo della fase iniziale di definizione essendo l'unico attualmente definito.

PROGETTI EUREKA A PARTECIPAZIONECosto complessivo dei progetti ripartito

Aree tecnologiche

InformaticaElettronicaTelecomunicazioniTecnologie dei trasporti

ITALIANAper aree tecnologiche* (in miliardi

N. progetti (

3154

Robotica e sistemi avanzati di fabbricazione 7LaserTecnologie del mareTecnologie per l'ambienteTecnologie per la biologia e la medicinaNuovi materialiVarie

Totale

211513

33

di lire)

Sosto complessivo Quota italiana

212587577745446

38240

991062362

3.135

costo %

48 23293 5094 16

133 18145 32

7 1829 1210 1034 32

4 1716 26

813 26

* Per alcuni progetti è stato considerato solo il costo della fase iniziale di definizione essendo l'unico attualmente definito.

349

Ministro per il Coordinamento della RicercaScientifica e Tecnologica. Nel 1986, pressol'Ufficio del Ministro della Ricerca, è stata isti-tuita un'Unità Eureka per coadiuvare l'AltoRappresentante e assicurare il coordinamentodei progetti in sede nazionale.

L'Enea ha collaborato attivamente con l'UnitàEureka ed ha fornito assistenza anche al Mini-stero Affari esteri, il cui contributo è stato parti-colarmente importante per il decollo dell'inizia-tiva nel nostro paese.

Le strutture dell'Enea hanno continuato a pre-stare il supporto necessario al Direttore Gene-rale per lo svolgimento dei suoi compiti dì AltoRappresentante italiano nell'iniziativa. In parti-colare, sono stati realizzati una banca dati suiprogetti Eureka ed un archivio informatizzatodella documentazione di base, che operano at-tualmente su personal computer; è in fase divalutazione l'opportunità di trasferire tale ban-ca dati alla rete Enea, per dare ai Dipartimenti ealle Direzioni interessati l'opportunità di con-sultarla direttamente.Nel 1986 sono state poste in atto, nei vari pae-si aderenti all'iniziativa, misure di sostegno fi-nanziario per i progetti Eureka, attraverso lacreazione di meccanismi e fondi speciali o l'uti-lizzazione di meccanismi e fondi, eventualmen-te rifinanziati, già esistenti. Per quanto riguardal'Italia, il governo ha approvato il 15 dicembreun decreto (D.L 15 dicembre 1986 n. 867) cheha messo a disposizione delle imprese italiane,per progetti di ricerca applicata nel campo dellacooperazione internazionale (fra i quali rientra-no i progetti di ricerca applicata dell'iniziativaEureka), una quota non superiore al 10% delledisponibilità complessive del "Fondo specialeper la ricerca applicata" previsto dalla Legge n.46 del 17 febbraio 1982.Ad un anno e mezzo dal lancio dell'iniziativa, ilcampo di intervento di Eureka si è venuto aconfigurare simultaneamente sìa in termini disettori applicativi, ai quali sono destinati gli in-terventi di sviluppo tecnologico, sia di tecnolo-gie caratteristiche. Sono comprese pratica-mente tutte le tecnologie avanzate, dalla robo-tica ai laser, dall'informatica avanzata alla mi-croelettronica, alle biotecnologie, ai materialispeciali, alle tecnologie di fabbricazione.Gli operatori italiani presenti nell'iniziativa am-montano, alla fine del 1986, a 57 che parteci-pano a 33 progetti, circa un terzo del totale,con una quota finanziaria media pari al 26%.L'impegno finanziario complessivo dell'Italia èdi circa 800 miliardi, il che pone il nostro Paeseal secondo posto, dopo la Francia e prima delRegno Unito e della Germania.

L'Enea in particolare svolge il ruolo di parteci-pante e di coordinatore nazionale in tre impor-tanti progetti, che riguardano:

- laser di potenza;

- la robotica avanzata;

- le tecnologie per la conservazione dell'am-biente marino.

Il primo progetto, denominato Eurolaser, coin-volge oltre all'Italia anche Francia, Regno Unitoe Germania ed è destinato a studiare e a rea-lizzare applicazioni industriali dei laser di altapotenza (laser a CO2, a stato solido, ad ecci-meri e ad elettroni liberi). Il secondo progettointende sviluppare un robot mobile di terza ge-nerazione per la sicurezza civile o per l'uso inambienti ostili (robot antincendio, antiterrori-smo ecc.) e vede la partecipazione di Francia eItalia. L'ultimo progetto infine, che coinvolge or-ganismi di ricerca ed industrie di otto paesi eu-ropei oltre l'Italia, prevede, con una serie disottoprogetti riguardanti temi specifici, di appli-care tecnologie d'avanguardia allo studio dellerelazioni ecologiche e delle catene causa-ef-fetto che influenzano la qualità delle acque co-stiere europee.

Le ragioni dei successo di Eureka, in Europa ein Italia in particolare, sono da ricercare nei prin-cipi informatori stessi dell'iniziativa che il mondoindustriale europeo ha saputo comprendere evalorizzare con grande tempestività. In sintesi,tali principi possono essere cosi indicati:

- le alleanze tra imprese di diversi paesi, soste-nute dai governi, consentono di ripartire i costidella ricerca fra più operatori; riducendo l'oneree il rischio di ciascuno, sono rafforzate e molti-plicate le iniziative, preludendo di fatto all'aper-tura di mercati più ampi e spingendo verso l'u-nificazione degli standard e l'armonizzazionedelle normative;

- il quadro organizzativo posto in atto, in parti-colare con l'attivazione di un Segretariato co-mune, assicura la necessaria circolazione delleinformazioni, contribuisce alla conoscenza frale imprese e ne favorisce la collaborazione ed iprocessi di aggregazione;

- il supporto finanziario dei governi ed il lororinnovato impegno e rimuovere gli ostacoli, cheancora si oppongono alla creazione di un mer-cato aperto europeo, rappresentano un ulterio-re importante stimolo verso la realizzazione diinnovazioni comuni.

Gruppo di lavoro tecnologia,crescita economica, occupazione

L'Enea ha continuato a svolgere attività di sti-molo, coordinamento e supporto tecnico-ope-rativo alla partecipazione italiana alle iniziativedi collaborazione internazionale attivate, a se-guito del Vertice Economico di Versailles(1982), su indicazione dei capi di stato e di go-verno dei sette paesi più industrializzati e dellaComunità Europea.

350

L'obiettivo principale del gruppo di lavoro Tec-nologia, Crescita economica 3d Occupazione(Tco) era di identificare e stimolare iniziative dicollaborazione internazionale in settori pre-competitivi, laddove la collaborazione risultas-se inesìstente o insufficiente, e di attivare unosforzo comune dei paesi del Vertice sul frontedello sviluppo tecnologico. A tal fine sono staticreati vari gruppi di lavoro, che hanno operatoin maniera piuttosto informale. Alcuni di questihanno già raggiunto gli obiettivi prefissati, altriinvece si sono dotati, o si stanno dotando, diprocedure di collaborazione più specifiche, tra-mite accordi intergovernativi o tramite creazionidi Comitati specifici.

Lo stato di avanzamento di queste iniziative ècontenuto nel rapporto conclusivo del gruppoTco presentato al Vertice di Tokyo del 1986,alla cui stesura l'Enea ha contribuito curando-ne anche la versione italiana.

della Società italo-francese Pro.Ra. che assi-curerà la partecipazione italiana alla SocietàCarena. Questi Accordi sono stati solo siglatidai dirigentid egli enti dei vari Paesi in quantola firma è stata rinviata alla contestuale firmadegli altri Accordi Europei.

I partner europei nel campo della Ricerca han-no confermato la volontà, già espressa nel1985, di rendere operativa la struttura direttiva(Steering Committee) dell'Accordo Europeo diRicerca e Sviluppo, pur in assenza della firmadello stesso; nel corso del 1986 hanno avutoluogo tre riunioni dello Steering Committee as-sicurando in tal modo il coordinamento delle at-tività di ricerca dei vai Paesi europei.

Collaborazioni bilaterali

Collaborazione europeanel campo dei reattori veloci

L'Enea ha continuato ad assicurare la sua par-tecipazione ai negoziati avviati nel 1984, per ladefinizione dei tre accordi - "Accordo di Ricer-ca e Sviluppo", "Accordo Industriale", "Accor-do Serena-Fastec" - previsti dal "Memoran-dum d'Intesa per la collaborazione nel settoredei reattori a metallo liquido" firmato il 2 marzo1984 da parte degli enti di ricerca e delle So-cietà sistemiste della Francia (Cea, Novatome),dell'Italia (Enea, Nira), della Repubblica Fede-rale Tedesca (Kfk, Interatom) e del Regno Uni-to (Ukaea, Nnc).

Mentre nel corso del 1985 sono stati definiti itesti dell'"Accordo di Ricerca e Sviluppo" edell'"Accordo Serena-Fastec", gli enti elettricieuropei non sono stati in grado di raggiungerenel 1986, un'intesa sul futuro programma di co-struzione delle centrali. Manca, tra l'altro, unaintesa tra Francia e Germania in relazione allascelta del sito dove dovrebbe essere realizzatala prossima centrale a reattori veloci. Ciò hacomportato anche la non definizione del l 'Ac-cordo Industriale" e anche la firma dell'Accor-do di Ricerca e Sviluppo e dell'Accordo Sere-na-Fastec (già siglati da tutti i partner europeinel 1985), prevista per il 3 luglio 1986, è statarinviata a data da destinarsi.

A seguito delle trattative avviate nel 1985 sonostati definiti i testi relativi all'ingresso italianonella Società Serena, Società che assicureràla gestione commerciale delle conoscenze disistema dei Reattori Veloci, acquisite dai par-tners dell'Europa Continentale. In particolaresono stati concordati con i partners francesi etedeschi lo statuto ed i patti parasociali dellaSocietà Serena e lo statuto e i patti parasociali

Paesi industrializzati

Nel corso del 1986 sono proseguite le collabo-razioni dell'Enea con i corrispondenti organismidi paesi avanzati quali: Australia, Canada,Francia, Germania federale, Giappone, Israele,Polonia, Spagna, Stati Uniti, Ungheria e UnioneSovietica. Tali collaborazioni hanno riguardatolo scambio di informazioni e la realizzazione diprogrammi congiunti nei settori rilevanti per losviluppo dell'energia nucleare, delle energierinnovabili e del risparmio energetico. Di segui-to sono riportati i paesi con i quali la collabora-zione è stata più proficua sul piano scientifico,tecnologico ed industriale.

Australia - Sono proseguite le attività relativeal Programma di Collaborazione tra l'Italia el'Australia per la ricerca e lo sviluppo di tecno-logie per lo smaltimento definitivo delle scorteradioattive ad alta attività. In particolare è incorso di verifica la possibilità di immobilizzare iresidui radioattivi in matrici ceramiche ad altadensità prodotte utilizzando la tecnologia Sol-Gel.

Canada - Nell'ambito dell'Accordo Enea-Enel-Atomic Energy of Canada Limited, è proseguitolo scambio di informazioni, anche di naturacommerciale, di dati e specifiche relativi aireattori moderati ad acqua pesante.

Francia - È proseguita la revisione dell'accordoEnea-Cea del 1974, iniziata nel 1985, revisioneresa necessaria per inserire la cooperazionefranco-italiana, in tema di Reattori Veloci, nelpiù ampio quadro della cooperazione multilate-rale europea. Nel corso dell'anno è stato defini-to e siglato da Dirigenti dell'Enea e del Cea, iltesto delle Linee Direttrici che regoleranno lafutura collaborazione tra i due enti.

351

Anche se per la firma dell'accordo è necessa-rio attendere l'entrata in vigore degli accordimultilaterali europei, le Parti, sospeso il Comi-tato di Collegamento che gestiva l'accordo del1974, hanno concordato di nominare i rispettivirappresentanti del Comitato Paritetico previstodalle Linee Direttrici. Il nuovo Comitato, che as-sicura la gestione della cooperazione franco-i-taliana, ha tenuto due riunioni nel corso del-l'anno.

Polonia - Nell'ambito dell'Accordo Bilaterale diCollaborazione tra l'Enea e l'Agenzia Atomicapolacca del 1963, è stato recentemente messoa punto il VII Programma di Applicazione validoper gli anni 1987-1988.

Stati Uniti - È proseguita la collaborazione congli Stati Uniti, sia nel contesto di accordi stabi-liti a livello governativo tra i due paesi, sia nel-l'ambito di iniziative condotte da organismi ogruppi di lavoro internazionali.

In particolare è proseguita la proficua collabo-razione dell'Enea-Disp con la Nuclear Regula-tory Commission (Nrc), nell'ambito dell'accordofirmato il 24 maggio 1975 e rinnovato nel 1981.

Sempre nel settore nucleare sono stati avviatialcuni contatti con il Department of Energy(Doe) per sviluppare una collaborazione sullarealizzazione di bacini centralizzati per l'imma-gazzinamento del combustibile irraggiato.

Nel settore delle fonti di energia rinnovabili, l'E-nea ha partecipato agli incontri tenuti in Italia enegli Stati Uniti per il rinnovo dell'accordo del1974 tra il Ministero dell'Industria italiano e ilDoe. Il nuovo accordo, prevede la collaborazio-ne con gli Stati Uniti nei settori dell'energia fo-tovoltaica, dell'energia eolica e delle celle acombustibile.

Unione Sovietica - É stata portata a termine lacollaborazione prevista dalI'VIII Programma diApplicazione dell'Accordo Bilaterale Enea-Gkae (Comitato di Stato per l'utilizzazione del-l'Energia Atomica). È stato definito inoltre il IXProgramma di Applicazione che sarà prossima-mente firmato tra l'Enea e il Gkae.

È stato altresì messo a punto un accordo per loscambio di informazioni sulla sicurezza nuclea-re tra l'Enea e il nuovo Comitato di Stato sovie-tico per i controlli di sicurezza sugli impianti nu-cleari di potenza, sui reattori di ricerca e di pro-va e sulle navi con propulsione nucleare.

Per ciò che concerne la collaborazione indu-striale, l'Enea è in trattative con i competentiorganismi sovietici per la fornitura all'UnioneSovietica di un impianto mobile tipo Mowa per ilcondizionamento di liquidi radioattivi in matricicementizie e di un sistema per lo spegnimentorapido di reattori mediante barre liquide tipo Ci-rene. L'Urss dovrebbe fornire all'Enea un acce-

leratore di elettroni ad alta potenza di cui è pre-visto l'utilizzo nell'ambito del programma Eneaper la sterilizzazione dei liquami urbani ed illoro utilizzo in agricoltura.

Paesi in via di sviluppo

Nel 1986, nell'ambito delle attività di coopera-zione con i Paesi in via di sviluppo (Pvs), l'Eneaha rivolto particolare attenzione alla promozio-ne ed alla realizzazione di iniziative dirette a fa-vorire l'impiego delle Fonti energetiche nuove erinnovabili (Fenr) e delle metodologie di rispar-mio energetico ed a migliorare la produttività a-gro-alimentare nel Pvs.

Nel 1986, oltre ad avviare e rafforzare i rapportidiretti con gli enti di ricerca dei paesi emergen-ti, sono state consolidate le collaborazioni conalcuni organismi internazionali per lo sviluppo.Nell'ambito di queste collaborazioni, in partico-lare con la Food and Agriculture Organization(Fao) e con l'United Nations Development Pro-gramme (Undp) sono stati avviati interessantiprogrammi di cooperazione con i Pvs.

Nel 1986 é inoltre proseguita la collaborazionetra l'Enea e il Dipartimento per la Cooperazioneallo Sviluppo (Dipco) del Ministero degli Affariesteri riguardante principalmente la definizionee la valutazione di progetti per lo sviluppo ener-getico nei Paesi in via di sviluppo.

Di seguito sono riportati i programmi di coope-razione più significativi ai quali l'Enea ha parte-cipato.

Cina - È stata portata a termine la collaborazio-ne prevista nel III Programma di Applicazionedell'Accordo di Cooperazione tra l'Enea e il Mi-nistero dell'Industria nucleare cinese. Attual-mente è stato messo a punto il IV Programmadi Applicazione dell'Accordo per gli anni1987-1989 che dovrebbe essere firmato inCina nel 1987.

Ai settori di collaborazione già previsti nei pre-cedenti Programmi di Applicazione (fusione,reattori termici, ciclo del combustibile) sonostati aggiunti i settori della protezione ambien-tale, delle biologia e dei nuovi materiali.

L'Enea ha inoltre messo a punto:

- un accordo con la Commissione di Stato per laScienza e Tecnologia che riguarderà le attivitàdi ricerca e sviluppo nei settori delle fonti rinno-vabili di energia e delle tecnologie avanzateaventi indirizzi prevalentemente applicativi;

- un accordo con la Nationale Nuclear SafetyAdministration che riguarderà gli aspetti relativialla sicurezza nucleare dei due paesi.

Nel 1986 l'Enea ha avviato i lavori relativi all'or-

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ganizzazione di un simposio, in Cina, sulle ca-pacità industriali italiane per la costruzione egestione di impianti per la produzione di ener-gia elettrica che vedrà impegnate circa 30 in-dustrie italiane oltre all'Enel.

Nel 1986 è stato portato a termine il contrattoData Acquisition System, tra l'Enea ed il Mini-stero dell'Industria nucleare-China NuclearEnergy Industry Corooration per la fornitura delsoftware e dei componenti per un sistema diacquisizione dati.

Nel campo delle fonti di energia rinnovabili, l'E-nea, nel corso del 1986, ha messo a punto conl'Enel e con gli operatori industriali (Fiat-Avio,Aeritalia e Riva Calzoni) un programma di colla-borazione nel settore eolico con il China WindEnergy Development Center.

Il programma, avviato sulla base di un accordofirmato a Roma nell'aprile 1984 dal Ministrodella Ricerca Scientifica e Tecnologica italia-no e il Vice Presidente della Commissione diStato per la Scienza e la Tecnologia cinese,prevede la progettazione e costruzione di unastazione di prova per la sperimentazione delletecnologie per lo sfruttamento dell'energia eo-lica da parte dell'Enel, lo sviluppo e la proget-tazione di due aerogeneratori da 10 kW e 5kW rispettivamente da parte dell'Aeritalia eRiva Calzoni.

Inoltre, su richiesta del Dipco, esperti dell'Eneahanno effettuato la vantazione tecnico-econo-mica di un progetto per la realizzazione di unimpianto per la gassificazione del carbone. Lacapacità dell'impianto è tale da poter forniregas ad almeno 150.000 famiglie della città diPechino.

Egitto - Tra l'Enea e l'Atomic Energy Establi-shment egiziano è in vigore un accordo bilate-rale di collaborazione che ha dato luogo a dueprogrammi di applicazione nel campo degli im-pieghi pacifici dell'energia nucleare.

Nel corso di un incontro con i responsabili perla promozione dell'uso delle fonti energetichenuove e rinnovabili in Egitto, sono state gettatele basi per l'avvio di una collaborazione in alcu-ne aree di comune interesse nel settore delleenergie rinnovabili.

India - Nel 1986 è proseguita la collaborazionecon la Commissione per le Fonti Energetiche nonConvenzionali. Nell'ambito di questa collabora-zione è stato preparato un progetto per lo svilup-po delle energie rinnovabili in India nei settori fo-tovoltaico e solare termico che è stato presenta-to al Dipco. Esso si propone di realizzare:

- un laboratorio per la conduzione di prove sucelle, moduli e componenti fotovoltaici e per lamanutenzione degli impianti;

- un impianto fotovoltaico della potenza di 25kWp a scopo didattico dimostrativo;

- trentaquattro impianti fotovoltaici, per una po-tenza complessiva di circa 58 kWp, per l'elettri-ficazione di altrettanti villaggi lontani dalla reteelettrica;

- un laboratorio per prove e qualificazione dicollettori solari termici con annessa officina.

Indonesia - Nell'ambito del Contratto Ansal-do/Batan per la progettazione e la realizzazio-ne di un impianto pilota per la conversione diyellow cake in polvere di ossido di uranio e perla fabbricazione di elementi di combustibile perreattori ad acqua pesante, sono stati portati atermine i programmi di addestramento, presso iCentri dell'Enea, del personale indonesiano de-stinato alla gestione e all'utilizzo degli impianti.

Nel quadro della collaborazione con l'Undp, l'E-nea ha preparato e coordinato un programmaper la formazione di sei tecnici indonesiani nelsettore delle Fonti energetiche nuove e rinno-vabili e delle tecniche per la riduzione delleperdite post raccolto. Lo stage, della durata disei mesi, è stato organizzato in modo da inte-grare la formazione accademica, svolta pressola Scuola Internazionale per l'Energia Solare(Sies) con un periodo di formazione sul camponei laboratori Enea e presso alcune aziendeitaliane del settore.

Pakistan - Sono state portate a termine leazioni previste per il Protocollo di Collaborazio-ne tra l'Enea e la Pakistan Atomic Energy Com-mission (Paec), firmato nel 1985. La collabora-zione è stata incentrata sui settori della sicu-rezza dei reattori, protezione dalle radiazioni,applicazioni nucleari in medicina, irraggiamentodi derrate alimentari, biotecnologie ed ingegne-ria genetica.

È stato predisposto il prossimo Protocollo diCollaborazione per gli anni 1987-1988 che do-vrebbe essere firmato nei primi mesi del 1987tra l'Enea e la Paec.

Somalia - Nell'ambito dell'iniziativa "Acqua peri nomadi" nel 1986 è stato effettuato, in colla-borazione con la Soft Energy Systems (Ses),uno studio di fattibilità. Tale studio ha permes-so di identificare alcuni villaggi, dislocati lungoil tipico percorso di nomadi, nei quali si potreb-bero installare impianti fotovoltaici per il pom-paggio dell'acqua.

Inoltre l'Enea ha contribuito alla realizzazionedel III Congresso di Studi Somali, tenuto aRoma nel maggio 1986. Nel corso del Congres-so, organizzato dall'Università La Sapienza,sono stati anche discussi i problemi energeticidella Somalia e le possibilità di trasferimentotecnologico nei Paesi in via di sviluppo.

353

Collaborazioni che coinvolgonopiù Paesi

Nel 1986 l'Enea ha collaborato attivamente conil Centre on Small Energy Resources dell'Uni-tar/Undp che ha sede a Roma. Il Centro, finan-ziato in buona parte dal Dipco, si propone dipromuovere l'uso degli impianti in piccola scalaper lo sfruttamento delle risorse energetichenelle aree rurali dei Paesi in via di sviluppo. Nelmese di giugno è stata organizzata presso l'E-nea, la prima riunione del Consiglio di Ammini-strazione del Centro, nel corso della qualeesperti dell'Ente, che è associato al Centro,

BORSISTI STRANIERI ENEA 1986

Aree geografiche e paesi

EuropaAlbaniaBulgariaCecoslovacchiaGreciaOlandaPoloniaRomaniaSpagnaUngheria

Totale Europa

AfricaAlgeriaGhanaLibiaMaroccoKeniaMauritiusZaireZambia

Totale Africa

AsiaCinaIndiaIranIraqPakistan

Totale Asia

AmericaArgentinaBrasileCileColombiaHondurasUsa

Totale America

Totale generale

Numero borsistiin stage 1986

251122112

17

22112111

11

202113

27

532211

14

69

hanno contribuito alla definizione del program-ma di attività per il 1987.

L'Enea ha partecipato, di concerto con l'Univer-sità della Tuscia, alla preparazione del pro-gramma di formazione promosso dalla Fao ri-guardante l'utilizzo delle biomasse di originevegetale nei piani energetici nazionali. L'inizia-tiva, finanziata dal Dipco, si propone di realiz-zare un seminario internazionale, che sarà te-nuto in Italia, allo scopo di sensibilizzare i poli-cy-makers provenienti dai Pvs, sull'importanzache la produzione e l'uso delle biomasse da le-gno possono avere nei piani di sviluppo dei ri-spettivi paesi. Inoltre, verranno organizzati duecorsi di formazione rispettivamente in Africa edin America Latina, destinati a tecnici responsa-bili della formulazione e della realizzazione diprogetti per lo sfruttamento energetico dellebiomasse.

L'Enea ha partecipato alla realizzazione delprogetto Sistema pilota per lo scambio di infor-mazioni tecnico-scientifiche promosso dall'Uni-ted Nations Fund for Science and Technologyfor Development (Unfstd) dell'Undp.

Il progetto è finanziato dal Dipco ed ha lo scopodi costituire una rete per lo scambio di informa-zioni tra un centro operativo situato a Roma edieci uffici periferici dislocati in altrettanti Paesiin via di sviluppo. I settori interessati riguarda-no, tra l'altro, le tecnologie energetiche e lebiotecnologie.

Nell'ambito di questa iniziativa, nel mese di no-vembre é stato organizzato presso l'Enea unseminario per la formazione dello staff che ope-rerà presso gli uffici dei Pvs.

Sempre nell'ambito della collaborazione conl'Unfstd, l'Enea ha contribuito alla definizione didue iniziative che verranno avviate nel 1987.

La prima prevede la costituzione, presso tre im-portanti università africane, di altrettante catte-dre di tecnologia con lo scopo di formare ricer-catori e tecnici e di incoraggiare le ricerche neisettori dell'energia e del trattamento degli ali-menti, delle biotecnologie, della salute e dellanutrizione.

La seconda iniziativa si propone di costituire unConsorzio tra sei imprese non africane e seiafricane. Il Consorzio, al quale per l'Italia parte-cipa il Cesen, intende operare come una socie-tà di consulenza per la realizzazione, in Africa,di progetti nei settori energetico, agro-indu-striale e delle tecnologie alimentari.

Nel quadro dell'Accordo di collaborazione tral'Enea e il Centro internazionale della patata(Cip), sono stati avviati due programmi.

Il primo si propone di sviluppare nuove varietàdi patate con maggior resa e maggiore valorenutritivo.

354

Il secondo prevede invece l'installazione inPerù, sede del Cip, di due impianti ad energiasolare per l'essiccazione delle patate e di unsistema per l'acquisizione dei dati di eserciziodei due impianti. I dati raccolti permetteranno diadattare le tecnologie di deidratazione svilup-pate dall'Enea alle particolari condizioni d'usodei Pvs.

L'Enea ha organizzato un corso di formazionesulla Valutazione dei progetti con particolareenfasi ai Paesi in via di sviluppo, rivolto a inge-gneri ed altri professionisti, provenienti dall'E-nea e dall'esterno, interessati a qualificarsicome esperti in attività di cooperazione allosviluppo. Il corso, di carattere introduttivo ed in-formativo, è stato tenuto da esperti dell'Enea eprovenienti dall'esterno.

La partecipazione dell'Eneaal progetto della Fao per promuoveregli usi delle fonti di energia rinnovabiliin agricoltura

Nell'ambito dell'European Energy Rural Pro-gramme promosso dalla Fao nel 1981, sonostate istituite le European Networks on RuralEnergy, cui partecipano 300 istituzioni di 25paesi europei tra cui l'Italia, allo scopo di favo-rire un più rapido sviluppo e una maggiore dif-fusione delle tecnologie per lo sfruttamentodelle fonti energetiche nuove e rinnovabili inagricoltura. In particolare, l'attività delle reticonsiste nella raccolta e diffusione di informa-zioni, tra le istituzioni tecnico-scientifiche deipaesi partecipanti, delle esperienze fatte neisettori degli usi razionali dell'energia, della pro-duzione e conversione delle biomasse, dell'e-nergia solare, dell'energia eolica ed idroelettri-ca, e della geotermia. L'Enea ha partecipato sindall'inizio all'iniziativa, coordinando tra l'altro leattività delle istituzioni italiane coinvolte.

Nell'ambito di questa iniziativa è stato avviatodalla Fao e dall'Undp il progetto internazionaleIntegrated Farm Energy Systems al fine di ef-fettuare valutazioni tecnico-economiche di im-pianti per lo sfruttamento delle Fonti energeti-che nuove e rinnovabili (Fenr) in aziende agri-cole.

Sono già state individuate 16 aziende agricole,dislocate in 14 paesi europei partecipanti aiprogetto, che costituiscono un'ampia gamma ditipologie aziendali e che rappresentano situa-zioni regionali specifiche. In Italia é stata sceltaun'azienda agricola in provincia di Cremona,rappresentativa delle aziende situate nella val-le del Po.

In queste aziende l'energia necessaria agli usidomestici, per l'irrigazione e per il trattamentopost-raccolto viene fornita da impianti che

sfruttano le energie convenzionali e che opera-no in complementarietà con impianti per losfruttamento delle Fenr.

In ogni azienda verranno monitorati i vari im-pianti e i dati raccolti saranno messi a disposi-zione dei paesi partecipanti che potranno veri-ficare il funzionamento degli impianti e confron-tare il loro comportamento rispetto a quelli con-venzionali.

L'iniziativa permetterà, inoltre, di fornire racco-mandazioni ai governi affinchè adottino oppor-tuni programmi per favorire una più rapida edampia diffusione di queste tecnologie in agri-coltura.

Al fine di avere informazioni sul comportamentodi un maggiore numero di tecnologie energeti-che , è stato convenuto di dotare alcune azien-de agricole di ulteriori impianti e di potenziarela strumentazione per la raccolta di dati. Alcunipaesi partecipanti al progetto, industrialmentemeno avanzati, hanno richiesto agli altri paesidi fornire le attrezzature necessarie, non es-sendo in grado di provvedervi autonomamente.

Data la rilevanza tecnico-scientifica dell'inizia-tiva, l'Enea ha ritenuto opportuno contribuirealla realizzazione del progetto, fornendo unaparte delle attrezzature e degli impianti e met-tendo a disposizione esperti. Gli impianti, pro-dotti da industrie italiane, verranno installati inaziende agricole situate in Grecia, Polonia, Ju-goslavia e Romania. Tecnici dell'Enea e dall'I-stituto del Genio Rurale dell'Università di Mila-no hanno collaborato con esperti di questi pae-si nell'individuazione delle tecnologie che an-dranno ad integrare quelle esistenti.

L'importanza dell'iniziativa non è legata soloagli aspetti tecnico-scientifici, ma anche agliaspetti industriali e commerciali, per la possibi-lità offerta all'industria italiana del settore, dimigliorare i propri prodotti e di rafforzare la pro-pria presenza all'estero.

Azioni di supporto alle attivitàinternazionali

Particolare importanza ha assunto il program-ma annuale dell'Enea riguardante la conces-sione di borse di studio a tecnici stranieri per losvolgimento di attività di studio e ricerca con-dotte presso i laboratori dell'Ente. In particolarele borse sono state concesse nell'ambito:

- degli accordi bilaterali stipulati con enti nu-cleari di paesi esteri su temi concordati nei sin-goli accordi;

- delle attività di assistenza tecnica dell'Alea,della Cee e di altri organismi internazionali nelsettore dell'energia nucleare;

- del programma misto Aiea-Unesco del Centro

355

di Fisica Teorica di Trieste, riguardante l'adde-stramento di tecnici stranieri nel settore delleFenr presso laboratori italiani;- di programmi di ricerca condotti congiunta-mente dall'Enea e da altre istituzioni scientifi-che estere;- di collaborazioni con università, enti ed agen-zie nazionali ed estere riguardanti la formazio-ne di tecnici provenienti dai paesi del Terzomondo nei settori delle Fenr, del risparmioenergetico, delle agrobiotecnologie e dell'am-biente.Nel corso del 1986, 69 borsisti hanno frequen-tato i laboratori Enea, e sono state assegnate595 mensilità, di cui 348 erogate nel 1986 e247 da erogarsi nel 1987 ad esaurimento delprogramma annuale.Inoltre, numerosi ricercatori stranieri, sostenuti

finanziariamente da organizzazioni internazio-nali, hanno effettuato stages presso i laboratoridell'Ente.Nell'ambito della formazione di tecnici prove-nienti dai Pvs, l'Enea ha contribuito allo svolgi-mento dei corsi della Scuola internazionale perl'energia solare.

Numerose delegazioni estere hanno visitato iCentri dell'Enea a seguito dei rapporti instaura-ti con enti ed organismi internazionali o su ri-chiesta delle Amministrazioni dello Stato.L'Enea ha coordinato infine la partecipazione diesperti italiani a congressi, conferenze e semi-nari tenuti all'estero su tematiche nucleari edenergetiche. Nel corso del 1986 quattrocento-venti esperti italiani hanno partecipato ad oltreduecentottanta riunioni.

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Attivitàfunzionali

e gestionefinanziaria

ATTIVITÀ SVOLTA NEL 1985

Servizi e affari generali

La Direzione centrale servizi e affari generali -che sovraintende alle attività svolte negli Istitu-ti/Centri - ha proseguito tutte le azioni di sup-porto alle Unità tecniche dell'Ente finalizzando-le al raggiungimento di un più elevato standardqualitativo dei servizi ed alla realizzazione di al-cuni progetti aziendali, più ampiamente descrit-ti in seguito.

Il metodo d'attuazione da parte della Direzionedei vari progetti è generalmente articolato nelleseguenti fasi:- analisi del problema;- studio di fattibilità;- elaborazione del progetto di un sistema inte-grato di riferimento per l'intero Ente;- realizzazione del progetto in una sede dell'E-nea per la effettuazione di un'esperienza pilota;- estensione a tutti i Centri dell'Enea del siste-ma integrato.Oltre alle attività volte per un miglior funziona-mento dei Servizi, nel 1985, la Direzione haproseguito, nell'ambito delle linee di pianifica-zione territoriale, l'esame dei problemi di rile-vante priorità per il potenziamento delle infra-strutture primarie e secondarie dei vari centri,curandone, ove possibile, la concreta attuazio-ne.

- Per l'area di Roma, sono proseguiti gli sforzitesi a soddisfare le esigenze derivanti dallacontinua espansione e diversificazione delleattività svolte nella Sede centrale.

- Presso il Centro della Casaccia, sono statirealizzati nuovi laboratori e nuove infrastruttureper meglio adeguare il Centro stesso alle esi-genze dei programmi dell'Ente con particolareriferimento alle attività nel settore delle energiealternative, ed è stata avviata l'esecuzione ditutte opere urgenti ed essenziali per l'adegua-mento alle norme di prevenzione incendi di cuial Decreto ministeriale 8 marzo 1985 in 52 edi-fici del centro in cui sono svolte attività sogget-te a tali controlli di prevenzione.Sono stati portati a termine i lavori per la realiz-zazione del nuovo ingresso del Centro, basatisu un progetto che tiene conto delle più avan-zate normative di sicurezza integrate con unaefficace sistemazione logistica.

Al fine di pervenire ad un più razionale assettodel Centro, partendo dal presupposto di suddi-videre il Centro in aree dipartimentali, il Consi-glio di amministrazione ha deliberato di affidarela progettazione del nuovo assetto a studi pro-fessionali esterni data la particolare natura ecomplessità dei problemi.

In tale ambito, nel 1985, è terminata la stesuradelle specifiche tecniche da allegare alla ri-chiesta di offerta alle ditte il cui elenco è statosottoposto ad approvazione dello stesso Con-siglio di amministrazione.- Per l'area di Bologna nel corso del 1985 èstata ampliata la sede di via Arcoveggio per ve-nire incontro alle esigenze delle Unità Pec eVel, tenuto conto della sistemazione logisticadi tutto il personale neo assunto.A seguito inoltre dell'acquisto del terreno, nelComune di Casalecchio, su cui verrà realizzatala nuova Sede Enea, è stato dato inizio all'ela-borazione del progetto di massima ed esecuti-vo per la sistemazione urbanistica e ambientaledell'intera area oltreché della nuova sede.

- Per l'area Frascati, dopo l'acquisto dei lotti diterreno al confine nord destinati all'ampliamen-to del Centro stesso, nel 1985, sono proseguitii lavori di costruzione del complesso ediliziodestinato alla realizzazione del progetto Ftu, dicui l'Istituto cura la direzione lavori, fornendotutto il supporto tecnico di assistenza ed è ini-ziato l'iter autorizzativo per la progettazione ecostruzione di una centrale termofrigorifera de-stinata ad alimentare tutti gli edifici dell'areanord con l'impiego di fonti energetiche alterna-tive e l'applicazione di tecnologie per il rispar-mio energetico.

È proseguita, nel 1985, da parte della Direzioneservizi e affari generali, l'azione di indirizzo ecoordinamento nei campi afferenti le aree deiservizi tecnici e generali, servizi di fisica sani-taria e sicurezza, medicina e igiene del lavoro enel settore delle assicurazioni.

Servizi tecnici e generali - Per quanto riguardaquesta area, le azioni più salienti nel corso del1985 sono state:- nel settore delle telecomunicazioni, a seguitodella completa realizzazione della rete Eneatel,è stato avviato l'ampliamento delle linee digiunzione esistenti ai fini di aumentare le lineeinterne per i Centri di Frascati, Brasimone eBologna-Arcoveggio.È stato anche avviato l'installazione del ponteradio Frascati-Sede al fine di potenziare la retestessa.Nel corso del 1985 è altresì proseguito il po-tenziamento della rete di terminali fac-simile dicui sono stati installati nel corso dell'anno cir-ca altri 20 apparati.

358

Per quanto riguarda invece le trasmissioni viatelex, a seguito della soluzione tecnico-organizzativa adottata per ottimizzare tale ser-vizio, sono stati installati dei "box telex" pres-so i Centri della Casaccia e di Frascati checonsentono l'invio in differita dei testi.

Nel corso dell'anno il gruppo di lavoro per le te-lecomunicazioni ha dato avvio ad un progettoper la realizzazione di un sistema per la chia-mata dei reperibili nell'area laziale che prevedeuna stazione base presso ciascun Centro.

- Nel settore della gestione e conservazionedegli archivi è stata quasi ultimata la primafase del progetto affidato alla società Isda cheha curato a suo tempo lo studio di fattibilità.

In tale fase è prevista la realizzazione dell'ar-chivio generale e dell'archivio del Centro Ro-ma-Sede come esperienza pilota.

- Nel settore della gestione del personale èstato portato a compimento il progetto per lacontabilizzazione automatica delle presenze-assenze la cui entrata in funzione è avvenutanei primi mesi dell'anno con risultati soddisfa-centi.

Tale procedura verrà avviata quanto primapresso altre sedi Enea e verrà integrata con leprocedure di controllo accessi.

- Nel settore della gestione dei materiali è sta-ta portata a termine la prima fase del Piano diintervento con l'apporto di una consulenzaqualificata nel settore specifico.

È stata effettuata un'indagine generale e didettaglio sulla situazione dei magazzini delCentro ricerche Casaccia, per definire i conte-nuti hardware e software dei sistema e succes-sivamente all'installazione del sistema "pilota".

Tale sistema ha riguardato in particolare il ma-gazzino generale e quello di chimica del Centroricerche Casaccia.

Negli ultimi mesi dell'anno è stata avviata la se-conda fase del Piano relativo all'implementa-zione del sistema pilota e all'estensione dellostesso agli altri magazzini Casaccia.

- Nel settore della gestione automezzi Enea, èstato realizzato, per una più funzionale gestio-ne dell'autoparco aziendale, il progetto "pilota"relativo al parco del Centro ricerche di Bolo-gna.

- Nel settore dei servizi generali, in seguito aduna decisione del Consiglio di amministrazione,è stata istituita, alla fine del 1985, una Com-missione centrale per la stesura dei CapitolatiEnea da adottare per l'appalto dei servizi. Nelcorso del 1985 sono state definite le Specifi-che tecniche relative all'appalto dei servizi dipulizia. I lavori proseguiranno con l'elaborazio-ne delle Specifiche relative ai servizi di:

- manutenzione aree verdi;

-trasporto del personale;

- autonoleggi;

-facchinaggio;

-mensa;

-vigilanza.

Servizi tecnici di fisica sanitaria, prevenzionee sicurezza - La Direzione servizi e affari gene-rali ha proseguito nel 1985 l'attività di indirizzoe coordinamento delle Unità dell'Ente nel cam-po della tutela dei lavoratori e degli impianti.

Nel corso del 1985 sono proseguite le azionidel gruppo di lavoro istituito per I1 "Automazionedella gestione delle emergenze nucleari" di cuisono state definite le specifiche del software ei collegamenti di rete. Tale progetto troveràcompleta attuazione nel 1986.

Nel campo della sicurezza è stato redatto nelcorso dell'anno il "Manuale per la sicurezzaconvenzionale" che ha avuto ampia divulgazio-ne all'interno dell'Ente e all'esterno, con lo sco-po di sensibilizzare sia le Unità dell'Enea sial'opinione pubblica sul tema della sicurezza dellavoro e della salvaguardia della salute, in am-bito lavorativo.

Sempre nel campo della sicurezza del lavoro edella radioprotezione, a seguito dell'esigenzada parte dell'Enea di disporre di una banca daticontenente tutte le disposizioni di legge e nor-mative italiane, sovranazionali e comunitarie, èstato avviato il progetto per la messa a puntodel software di caricamento e di elaborazionedei dati al fine di avere una informazione preci-sa in tal senso.

È stata definita inoltre la bozza del "Passapor-to di radioprotezione" per la registrazione econtabilizzazione delle dosi di radiazioni per ilavoratori Enea con sedi di lavoro plurime.

Al fine poi di gestire in modo completamenteautomatizzato la contabilizzazione e valutazio-ne delle dosi da radiazioni ionizzanti del perso-nale Enea professionalmente esposto, è prose-guito il progetto automazione archivio dosime-trico del personale con l'acquisizione dell'har-dware necessario e lo sviluppo del relativo sof-tware.

Nel campo della protezione fisica è stato costi-tuito un gruppo di lavoro allo scopo di unifor-mare il servizio di manutenzione relativo agliimpianti di protezione fisica installati presso ivari istituti/centri e impianti dell'Enea. I lavori ditale gruppo si concluderanno nel 1986.

In riferimento alla standardizzazione e omoge-neizzazione dei servizi di protezione fisica,sono stati avviati i lavori per la manutenzione

359

degli impianti e per la definizione dello statodella qualità delle infrastrutture esistenti.

Nel corso del 1985 è stata anche compiuta unarevisione del sistema informativo gestionaleper la contabilità del materiale nucleare. A que-sto scopo è iniziato l'aggiornamento dell'inven-tario riguardante la situazione delle giacenzedelle materie nucleari in Itaiia e all'estero diproprietà Enea.

Servizi di medicina e igiene del lavoro conven-zionali, di radioprotezione medica - Nel 1985 èproseguita l'attività di sorveglianza medica deilavoratori dell'Ente dedicando attenzione allaottimizzazione degli standard medico-igienisticie radioprotezionistici, segnatamente per quan-to rigurda le scelte e le procedure relative agliaccertamenti clinici, strumentali e di laboratoriosui lavoratori esposti a rischi da radiazioni e/oda agenti convenzionali, nonché alle modalitàoperative e alle procedure di primo soccorsosia per eventi di natura radiologica che conven-zionale.

In questo contesto è stato messo a punto unnuovo protocollo di interventi di primo soccorsoper ustioni da sodio, tenuto conto delle più re-centi acquisizioni scientifiche e dopo verifica,anche in loco, dei criteri seguiti all'estero.

È proseguita la periodica revisione delle attrez-zature diagnostiche e dei presidi medico-chirurgici - soprattutto di primo soccorso - alfine di adeguarli alle attuali esigenze con criteripossibilmente uniformi per tutto l'Ente.

Sono stati intensificati i rapporti di collabora-zione, anche prestando specifica consulenza,con le strutture di sanità pubblica, quali adesempio le Unità sanitarie locali, l'Istituto supe-riore di sanità, Istituti universitari ecc. in ordinealla protezione sanitaria dei lavoratori e dellepopolazioni, in particolare per quanto riguardagli infortuni e le emergenze nucleari.

In tale ambito sono state effettuate per contoterzi numerose indagini altamente specializza-te, essenzialmente di tipo radioprotezionistico(per esempio analisi radiotossicologiche).

È stata avviata una revisione organica di tuttigli aspetti medico-sanitari del contratto colletti-vo di lavoro attualmente in essere, anche in vi-sta del rinnovo contrattuale (per esempio art.32 "Indennità per disagio ambientale"; art. 47"Ambiente di lavoro - Igiene e sicurezza", art.53 "Trattamenti assicurativi").

Nell'ambito degli scambi di informazione, nazio-nali ed internazionali, in particolare è da segna-lare il supporto assicurato per lo svolgimentodel Seminario specializzato di radioprotezioneorganizzato dall'Enea/Disp e dal Centre Inter-national de collaboration en radiopathologie(Cir) di Parigi dell'Organizzazione mondialedella sanità.

I risultati del Seminario hanno consentito unarazionalizzazione degli interventi, mediante lecompetenze e le strutture di cui dispongono iservizi medici dell'Ente, per la organizzazionedel Centro medico operativo di consulenza ecoordinamento per la sorveglianza medica ec-cezionale (Cosme). A seguito di quanto sopra èstata stipulata, nel corso dell'anno, un'apposita"Convention d'assistance medicale concernentles accidents radiologiques" tra il Cosme e l'E-nea.

Assicurazioni - Nel campo delle assicurazioni èstato riesaminato l'intero portafoglio assicurati-vo, provvedendo nel corso dell'anno alla suarazionalizzazione con consistenti benefici eco-nomici.

In particolare sono state negoziate le polizzeassicurative in attuazione a quanto previstodall'art. 53 del Contratto collettivo di lavoro,che prevede particolari sistemi di assicurazio-ne per i lavoratori Enea.

Sistemi informativi

La Direzione centrale sistemi informativi ha ilcompito, in sintesi, di promuovere e gestire l'u-tilizzo delle tecnologie dell'informazione in sup-porto ai programmi ed alla gestione dell'Ente. Atal fine:

- realizza e gestisce le linee di trasmissione edi centri per il calcolo e l'elaborazione dei dati(rete Enet);

- stabilisce gli standard e fornisce l'assistenzaper la realizzazione e la gestione dei sistemi in-linea dedicati al trattamento dei dati sperimen-tali (minisistemi);

- gestisce centri di servizio specialistico apertia tutte le unità tecniche (progettazione assisti-ta dal calcolatore; elaborazione di immagini);

- fornisce supporto nell'acquisizione, nello svi-luppo e nell'utilizzo di programmi di calcoloscientifico; acquisisce il software di base; curala formazione degli utenti nell'uso dei nuovistrumenti;

- gestisce i servizi per l'accesso alle banchedati esterne e per la realizzazione e la gestionedelle banche dati interne;

- in supporto alla gestione dell'Ente, realizza egestisce le banche dati e le procedure dei si-stemi informativi centrali (al servizio delle Dire-zioni centrali), mentre definisce gli standard ecura la formazione del personale per i sistemiinformativi decentrati (di Dipartimento, di Istitu-to, di Centro) e per l'automazione d'ufficio.

360

Attività di ingegneria dei sistemi informativi

Consulenza e supporto alle Unità operative ed ai Progetti vengono forniti per la definizione di architettu-re di elaborazione e trasmissione dati.Un'applicazione significativa è data dal progetto di un sistema distribuito dì acquisizione dati e calcoloscientifico per il Dipartimento reattori termici. Le soluzioni adottate rispettano i criteri più avanzati siaper quanto riguarda il dimensionamento delle stazioni di lavoro, sia per gli aspetti legati alla comunica-zione tra i vari componenti. L'ambiente è quello tipico delle reti locali; le tecnologie utilizzate prevedonocollegamenti secondo il protocollo Ethernet su cavi coassiali e su fibre ottiche (si veda figura).In collaborazione con la Direzione servizi affari generali e Disp è stata progettata la rete per l'emergen-za nucleare e la gestione della dosimetria ambientale e personale. Si tratta di interconnettere sei centriEnea con il sistema Aries della Disp, realizzando un complesso distribuito per la raccolta dati, l'interro-gazione di archivi e l'esecuzione di codici. Aspetto peculiare del progetto è costituito dalla sincronizza-zione dell'evoluzione di modelli previsionali con eventi esterni.

- ~i

AREA INFO-MINI TERM-ISPACOUISIZ. DATI

B - H

I

//rAREA TERM-MEP^

CONCENTR.TERMINALI

/ " VAX730

INFO-MINI

AREA TERM-ISP

D-S

PDP11

ANALDAT

ANAL DATA.l.

STRUMCO

* = RIPETITORI REMOTIPER FIBRE OTTICHE

= CAVO COASSIALEETHERNET

= FIBRA OTTICA

Progetto per l'integrazione di struttura di calcolo scientifico divisionali attraverso l'utilizzo di reti locali.

361

Calcolo tecnico scientifico

Nel settore del calcolo tecnico-scientifico, unaparticolare attenzione è stata rivolta per porrea disposizione delle attività dell'Ente le poten-zialità dei nuovi supercalcolatori di tipo vetto-riale.Le nuove strutture di calcolo, essenzialmentecaratterizzate dal parallelismo e dalla adattabi-lità al problema, hanno aperto un panoramapraticamente illimitato di nuove opportunità,qualitative e quantitative, nella modellazione fi-sico-matematica, nel cacolo numerico, e nellasimulazione dei sistemi complessi (siano essistrutture progettate dall'uomo oppure fenomeninaturali da studiare).

Nei settori aerospaziale, nucleare, meteorologi-co e geominerario tali potenzialità sono già sta-te pienamente comprovate ottenendo ritornieconomici che largamente compensano l'inve-stimento richiesto dalle nuove macchine.Nel corso del 1985, anche da parte delle Unitàtecniche dell'Enea, è aumentata in misura rile-vante la richiesta di utilizzo di strumenti di cal-colo di questo nuovo tipo.La Direzione centrale sistemi informativi haquindi provveduto a rinegoziare, con la Cisi-Italia, l'accordo per il collegamento già in attocon la rete di calcolo francese Cisinet, checonsente l'utilizzo dei servizi offerti dalla socie-tà d'informatica appartenente al Commissariatà l'Energie Atomique ed in particolare l'acces-so ai supercalcolatori Cray disponibili in talerete.

E stato inoltre recentemente stipulato un ac-cordo-quadro, tra l'Enea e il Centro di calcolointeruniversitario dell'Italia nord-orientale (Ci-neca), per l'utilizzo recìproco dei rispettivi mez-zi di calcolo e lo svolgimento di progetti ed atti-vità comuni rivolti al supporto nell'impiego disupercalcolatori vettoriali. Questo accordo per-mette, in particolare, l'accesso da parte dell'E-

nea e degli Enti collegati alla sua rete di calco-lo al supercalcolatori vettoriale Cray gestito dalCineca.Infine, la Ibm ha recentemente annunciato il di-spositivo "Vector facility" sui sistemi di calcolodella serie Ibm 3090, che in tal modo vengonoa costituire un sistema polivalente in grado dielaborare programmi di tipo sia scalare chevettoriale; è in corso la definizione di forme dicollaborazione tra Enea ed Ibm che permettanoal più presto di sperimentare e valutare questotipo di sistemi.Per consentire nell'ambito dell'Ente uno svilup-po coordinato di queste attività ed una tempe-stiva diffusione delle relative informazioni, afronte delle effettive esigenze di calcolo scien-tifico di tipo parallelo, ed in particolare vettoria-le, che si stanno manifestando da parte delleUnità operative, è stato costituito un gruppo dilavoro a cui sono chiamati a partecipare gliutenti del calcolo scientifico interessati al pro-blema accanto al personale della Direzionecentrale sistemi informativi incaricato di stu-diarne e proporne le soluzioni.

Le attività in supporto alla gestione dell'Ente,nel 1985, sono state caratterizzate da due li-nee di sviluppo, riguardanti rispettivamente i si-stemi centrali e l'informatica distribuita (ivicompresa l'automazione d'ufficio).

Nel primo settore, è stato intrapreso il rinnova-mento degli strumenti di gestione e di sviluppodei sistemi informativi centrali; a tal fine, sonostati acquisiti nuovi prodotti-programma in gra-do di gestire i dati secondo tecniche razionali(cioè di associare variamente dati ed attributiin base ad esigenze variabili ed imprevedibili) edi produrre nuovi programmi applicativi con ef-ficienza molto superiore ai tradizionali linguaggidi programmazione.

Un primo progetto di rinnovamento globale, ba-sato su queste nuove tecniche, è stato intra-preso per il sistema informativo del personale,

DIREZIONE CENTRALE SISTEMI INFORMATIVI - DATI DI SINTESI DELLA DISTRIBUZIONEDELLE RISORSE FINANZIARIE E DI PERSONALE PER IL 1985

Linee di attività

1 Rete di calcolo ed elaborazione Bolognadati (Enet) Casaccia

FrascatiRoma-Sede

2 Minisistemi3 Banche Dati esterne e formazione4 Sistema informativo gestionale e automazione d'ufficio5 Interventi per l'innovazione tecnologica

TOTALI

Risorse finanziariestanz.(MI)

6.9014.2541.6313.7502.019

2533.218

621

22.647

impegni(MI)

6.9194.0351.5713.7221.961

1862.899

558

21.851

%

32187

1791

133

100

Risorse

(u/a)

40199

14115

398

145

umane

%

28136

1083

275

100

362

su specifiche fornite dalla Direzione centraledel personale.Seguiranno ulteriori progetti per le altre areefondamentali del sistema informativo gestiona-le dell'Ente (controllo di gestione, contabilità,contratti, gestione materiali ecc). Tutte questenuove applicazioni vengono progettate e gesti-te unitariamente sulla base di una definizioneconcordata con l'utente responsabile, e quindistandardizzata a livello Ente, di tutti i dati, leprocedure e i programmi (ciò è in corso di at-tuazione mediante uno strumento automatico digestione e controllo detto "Dizionario Dati", ecostituisce il compito della funzione ammini-strazione dati a livello Ente).

Un'efficace e unitaria funzione di coordinamen-to centrale di tutti gli archivi e di tutte le proce-dure del sistema informativo gestionale dell'En-te diviene di importanza essenziale nella pro-spettiva di un crescente decentramento di ar-chivi e applicazioni di prevalente interesse di-partimentale, ma pur sempre destinate ad inte-ragire e ad integrarsi con i sistemi centrali (in-formatica distribuita).

Per quanto riguarda l'informatica distribuita, èstato avviato l'addestramento del personale el'acquisizione dei sistemi per i Dipartimenti, gliIstituti ed i Centri interessati. Una serie di pro-cedure locali sono già operative e vengono dif-fuse sistematicamente tra tutte le unità conesigenze analoghe.Lo strumento base prescelto, quale sistema di-partimentale, è stato individuato a seguito diprecise scelte del costruttore, anche qualepolo per l'automazione d'ufficio di tipo integratoe compatibile con la rete Enet: su questa linea,sono in corso due progetti-pilota presso dueunità. Sono anche iniziate le sperimentazioni, incollaborazione con i rispettivi costruttori, al finedi verificare le possibilità di integrazione in am-bito Enet di infrastrutture eterogenee già ope-ranti nell'Ente (Olivetti, Wang).

Nel corso dell'ultimo anno, è via via aumentatol'impegno della Direzione centrale sistemi infor-mativi nel trasferimento all'esterno dell'Entedelle competenze e delle esperienze acquisitenello svolgimento delle attività prima descritte.Tale impegno è stato rivolto in modo specifico acontesti produttivi costituiti da numerosi opera-tori anche di piccolissime dimensioni e tra diloro fortemente interagenti (aree-sistema).In questi contesti, proprio per la mancanza dellastruttura di grande azienda, spesso non c'è lapresenza e l'esperienza della tradizionale "ela-borazione automatica dei dati" (Edp). Solo oggiper molti operatori, grazie ai bassi costi ed allarelativa facilità di impiego della nuova tecnologiainformatica, è possibile pensare all'introduzionedei nuovi servizi nella propria azienda.

Questa constatazione, se da un lato prospettarapidi e notevoli sviluppi dei nuovi servizi, d'al-tro canto denota l'estrema criticità della fase ditransizione in cui si trovano questi contesti: iprevedibili imminenti investimenti in apparec-chiature e competenze, senz'altro molto rile-vanti, risulteranno di un'efficacia grandementedifferente se saranno inquadrati in un progettoglobale di evoluzione tecnico-organizzativa del-l'area-sistema, oppure se verranno dispersi inuna miriade di iniziative non coerenti tecnica-mente e non coordinate funzionalmente.L'attuazione delle "opportunità funzionali" del-la grande azienda modernamente strutturata,prima indicate, presuppone che a livello dell'a-rea-sistema vengano tempestivamente reseoperanti alcune infrastrutture e funzioni unita-rie, che riguardano direttamente le tecnologieinformatiche e telematiche, e che si possonocosì riassumere:

- infrastrutture comuni; reti telematiche, elabo-ratori centrali, basi di dati, standard per l'har-dware ed il software;- "servizi d'impresa" in grado di fornire servizispecialistici (progettazione, contabilità, finanzaecc.) e di promuovere ed assistere la formazio-ne di nuovi "nuclei informatici" presso gli ope-ratori dell'area-sisiema, secondo gli standardunitari prima stabiliti.

Proprio per questo tipo dì specifici interventi laDirezione centrale sistemi informativi disponedi un patrimonio di esperienze e di applicazionisviluppate in supporto al funzionamento dell'E-nea e trasferibili proficuamente ad altri conte-sti.L'intervento più impegnativo attualmente incorso riguarda l'area-sistema di Prato, nel qua-dro dell'Associazione Sprint di cui è parte l'E-nea. La Direzione ha svolto, fin dall'inizio un'a-zione di consulenza e coordinamento per tutti iprogetti concernenti le tecnologie dell'informa-zione e, di recente, una dipendente di Info haavuto l'incarico di Direttore tecnico di Sprint.

Una descrizione dettagliata delle attività relati-ve a Sprint ed a altre analoghe iniziative in cor-so di definizione è riportata nel seguito.

Principali risultati conseguitiper linea di attività

Rete Enet - È stato collegato alla rete il centrodi calcolo della Direzione sicurezza e protezio-ne (Disp), situato nella sede Roma-Eur.Sono state sostituite le unità di controllo tele-comunicazioni dei Centri di Bologna, Casaccia,Frascati e Roma-Sede con unità di nuovo tipo,più potenti ed in grado di gestire un maggiornumero di terminali.

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Sono stati aggiunti dispositivi che migliorano leprestazioni delle unità centrali di Bologna e diRoma-Sede ed è entrata in servizio una secon-da unità centrale presso il Centro della Casac-cia, che dispone cosi delle risorse per ampliareil servizio relativo alle banche dati tecnico-scientifiche dell'Ente.Su specifica richiesta del Dipartimento fusionesono state acquisite stazioni di lavoro e prodot-ti-programma per la progettazione assistita dacalcolatore in ambiente Ibm, che verranno in-stallate su una delle u.iità centrali disponibili aFrascati.

Minisistemi - È stato rinnovato il contratto-quadro con il fornitore Digital per la manuten-zione e l'assistenza softy/are che attualmentecomprende 83 installazioni, distribuite pressonumerose unità dell'Ente.

Il nuovo accordo con Digital ha inoltre permes-so l'ottenimento di condizioni di speciale favoreper l'acquisto diretto di apparecchiature di pro-duzione Digital, anche se destinate ad essereintegrate in sistemi di strumentazione e con-trollo realizzati sotto la responsabilità di altricontraenti. Una prima attuazione di questa op-portunità si è verificata per il complesso di ela-boratori Digital destinati al sistema di controllodel Tokamak Ftu.

Sono stati potenziati, con l'installazione di nuo-ve stazioni di lavoro, i centri di servizio speciali-stico per la progettazione assistita da calcola-tori (Cad) e per l'elaborazione digitale delle im-magini (Edi); in questi centri si alternano pro-gettisti e ricercatori di tutte le unità che non di-spongono in proprio di analoghe attrezzature e

che desiderano sperimentare nuove tecniche dielaborazione.L'impegno di promozione e assistenza versol'esterno è stato rivolto soprattutto all'area-sistema di Prato, nel quadro della AssociazioneSprint, ed ha riguardato la messa a punto diuna stazione Cad ad alta specializzazione perla progettazione e riproduzione di campionari ditessuti.Un. altro progetto, nel quadro del programmacomunitario Brite, è stato definito con le ditteitaliane di confezioni Gft e Zegna, e la dittafrancese Lectra, per la messa a punto di un si-stema di riconoscimento e posizionamento ditessuti a disegni complessi.

Banche dati e formazione - In collaborazionecon i Dipartimenti interessati, è proseguita,presso il centro di calcolo della Casaccia, larealizzazione e la gestione di banche dati tec-nico-scientifiche. Esse riguardano numerosi ediversi campi (componentistica e materiali perimpianti nucleari, apparecchiature per rispar-mio energetico, analisi territoriali, analisi so-cioeconomiche, analisi relative alla protezionedella salute e dell'ambiente) e vengono utiliz-zate in misura crescente anche da Enti esterni,pubblici e privati. L'interrogazione può avveniretramite qualsiasi terminale della rete Enet (mol-ti dei quali sono già dislocati presso enti ed in-dustrie) ed anche da terminali che accedonoad Enet tramite rete telefonica commutata (adesempio il terminale installato presso la Provin-cia di Vercelli).

A questo fine, è stato anche sperimentato, conesito positivo, il collegamento tra Enet e la rete

Applicazioni industriali

Nel settore industriale il trattamento digitale delleimmagini trova valido impiego in indagini non di-struttive, quali il controllo radiografico e termogra-fico.Infatti, anche se largamente utilizzate, le tecnicheradio-grafiche presentano dei fattori che condizio-nano l'attendibilità dei risultati e riducono le pos-sibilità applicative.In particolare essi riguardano sia la fase di letturadei reperti: limiti fisiologici, soggettività interpreta-tiva e affaticamento dell'operatore; sia l'espleta-mento dell'esame nel suo complesso: velocità diesecuzione, precisione, conservazione e consul-tazione dei reperti.Le applicazioni condotte mediante il sistema Edihanno fornito un valido contributo al superamentodi queste restrizioni. L'uso di algoritmi specifici haconsentito di interpretare più facilmente il conte-nuto dei reperti, automatizzando alcune delle fasidell'analisi, con una notevole riduzione del temponecessario.

Nella figura è riportata la radiografia di una guainadi un elemento di combustibile prima e dopo un trat-tamento di filtraggio. La presenza di zone difettoseè evidenziata anche dai profili.

364

Cerved che serve le Camere di commercio (ecome tale è aperta ad una larga base di opera-tori industriali).

Le unità dell'Enea, inoltre, possono accederead un notevole numero di banche dati disponi-bili in ambito internazionale (a fine 1985, nesono accessibili circa 600). A questo fine, laDirezione sistemi informativi cura il coordina-mento e la gestione di tutti i contratti verso ifornitori di informazione e l'acquisizione e l'in-stallazione dei terminali di interrogazione; redi-ge inoltre il notiziario "Informatica e Documen-tazione", diffuso anche all'esterno dell'Ente.

gli utenti del calcolo scientifico è stata forte-mente incrementata, anche in relazione ai nuo-vi sviluppi in atto per gli strumenti di calcolo.Nel corso dell'ultimo anno i partecipanti ai cor-si, provenienti da tutti i centri Enea, sono stati:

- 280 per corsi su "Concetti e fondamenti di in-formatica";

- 150 per l'uso dei prodotti Tso e Tso-Spf (percalcolo interattivo);

- 80 per l'uso del linguaggio Fortran;

- 90 per l'uso del prodotto Sas (per produzio-ne di rapporti e statistiche).

L'attività di formazione ed aggiornamento per Sistema informativo gestionale (Sig) e auto-

Progetto Po

Nell'ambito della convenzione fra Enea e Regione Lombardia è stato attivato uno specifico interventoper il monitoraggio de! carico termico cui è soggetto il fiume Po a causa dell'immissione di acque caldeantropiche e naturali.A tal fine un ampio tratto del fiume è stato ripreso nella banda dell'infrarosso emissivo mediante un'ap-posito sensore montato su aereo. Le immagini digitali cosi ottenute, oltre a quelle rilevate simultanea-mente da satellite, sono state quindi sottoposte a numerose elaborazione utilizzando il sistema Edi.Fra i molteplici obiettivi dell'indagine, il più immediato è consistito nel predisporre una mappa termicadell'acqua nel tratto immediatamente a valle di un impianto per la produzione di energia. Inoltre è statonecessario valutare quantitativamente la temperatura e graficarne l'andamento lungo una qualsiasi se-zione trasversale al percorso del fiume.

La figura riporta una mappa termica del fiume Po con scala di temperature.

365

Patrimonio artistico

Anche nella salvaguardia del patrimonio artistico le tecniche di trattamento delle immagini digitali forni-scono un contributo sempre più valido per l'opera di restauro e conservazione.Le indagini condotte su opere d'arte, utilizzando i raggi X, hanno prodotto dei reperti radiografici che, invia preliminare, sono stati convertiti in forma numerica mediante un'apposita telecamera in dotazione alsistema Edi.Le immagini digitali cosi ottenute sono state successivamente sottoposte a specifici trattamenti al finedi estrarne informazioni utili per le necessarie azioni di restauro.

La figurariporta

il mosaicodì 16 repertiradiografici

relativi adaltrettantezone di un

dipinto.

La figuramostralo stessosoggettodopo unaelaborazioneche neaumenta ladefinizione.

366

inazione d'ufficio - L'impegno nella formazionedegli utenti finali, indispensabile ad una pienavalorizzazione degli strumenti offerti dalle nuo-ve tecnologie informatiche (elaboratori di testi,personal computer, minicalcolatori dipartimen-tali ecc.) ha raggiunto un livello molto rilevantesia dal punto di vista quantitativo (numero dipersonale coinvolte) che qualitativo (sviluppoprofessionale conseguito). A fine 1985 l'Eneadispone di:

- circa 300 persone addestrate all'utilizzo di si-stemi per l'elaborazione di testi;- circa 220 persone che hanno partecipato acorsi di "Introduzione all'informatica", specifi-camente mirati alle esigenze di automazionedei rispettivi uffici;- circa 120 persone che seguono un piano diformazione per la progettazione, realizzazionee gestione di sistemi informativi, in particolaredi tipo decentrato (presso Dipartimenti, Istituti0 Centri).Sono stati anche affrontati in modo organico iproblemi ergonomici relativi ai posti di lavoroinformatizzati, provvedendo in particolare ad in-stallare filtri ottici per video, tappeti antistatici,sedili e mobili ergonomici ecc.1 servizi informatici divenuti operanti nel corsodel 1985 hanno riguardato in particolare:- procedure integrate a livello Ente ed in temporeale per la gestione delle fatture e dei mandatidi pagamento (al fine di rendere più efficientela gestione di cassa del bilancio dell'Ente);- procedure più articolate e flessibili per la ge-stione, anche da terminale, del Piano operativodi spesa e della Contabilità analitica e ufficiale;- sistemi autonomi (su personal computer) perla contabilità della Direzione lavori;- sistemi decentrati per la gestione dei mate-riali (nel quadro della riorganizzazione della ge-stione dei magazzini);

- procedure per la gestione dell'albo fornitori edegli inventari;- supporto all'applicazione del contratto di la-voro ed alla amministrazione del personale;- procedure per la mobilità e l'assunzione delpersonale;- la contabilità delle presenze-assenze tramitelettura di tessere magnetiche per il Centro Ro-ma-Sede;- la progettazione e sperimentazione di sistemid'automazione d'ufficio di tipo integrato.Interventi per l'innovazione tecnologica - L'im-pegno di promozione e assistenza verso l'e-sterno è stato rivolto soprattutto all'area-sistema di Prato, nel quadro dell'Associazione

Procedure personalizzate per pro-gettazione meccanica con normeUni

Su richiesta di Unità operative preposte alla pro-gettazione meccanica di impianti sperimentali,sono in corso di messa a punto procedure di faci-le accesso per la realizzazione di progetti e dise-gni esecutivi a norme Unì. Il colloquio con la sta-zione Cad avviene attraverso menu personalizzati;la distinta dei materiali impiegati viene alimentataautomaticamente.

IT

ii * iia

Una parte del repertorio di viteria a norme Uni.

Progetto di componente meccanico a norme Uni.

367

Innovazione tecnologica per l'industria tessile

Nell'ambito del Progetto Sprint è stato individuato un sistema prototipo per la progettazione e realizza-zione del campionario di tessuti di lana con tecniche Cad. Esso è stato dotato di una interfaccia cherende accessibile il sistema stesso all'utente, solitamente uno stilista dell'industria laniera. La macchi-na cosi attrezzata è stata installata a Prato, presso la sede dell'Unione industriale, in modo da consen-tire un periodo di sperimentazione "in vivo": un certo numero di industrie stanno effettivamente utiliz-zando lo strumento per lo studio di soluzioni stilistiche e, in alcuni casi, per la vera e propria realizzazio-ne del campionario.Ne deriva un ritorno di informazioni, commenti e critiche per lo sviluppo ulteriore.É stata avviata un'attività di ricerca concernente un diverso settore dell'industria tessile, quello delleconfezioni. L'obiettivo è la realizzazione di un sistema di taglio automatico di tessuti decorati con motiviricorrenti: il ruolo dell'Enea risiede nello sviluppo di metodi e algoritmi; suoi partners sono Gft (Facisecc.) e Zegna come utenti promotori e sperimentatori, e la francese Lectra, industria costruttrice dimacchine di taglio; l'impresa ha ottenuto il patrocinio finanziario della Cee (programma Brite). Sono sta-ti studiati metodi di acquisizione e trattamento di immagini di tessuti, al fine di definire la struttura ricor-rente dei motivi decorativi.

Un esempiodi progettazione

di un tessutocon tecniche Cad(Progetto Sprint).

ti

m mAnalisi

e riconoscimentodi motivi decorativi

ricorrenti per il taglioottimizzato di tessuti

(programma Brite).

368

Sprint, ed ha riguardato sia un'azione di consu-lenza e coordinamento generale dei progettiper gli aspetti informatici, sia una serie di inter-venti specifici. Tra questi ultimi è da segnalarela nomina quale Direttore tecnico di Sprint di unesperto di sistemi informatici appartenente allaDivisione Info-Bol. Inoltre è stata definita lamessa a punto di una stazione Cad ad altaspecializzazione per la progettazione e riprodu-zione di campionari di tessuti e ne è stato in-stallato un esemplare prototipo.

Un altro progetto, nel quadro del programmacomunitario Brite, è stato definito con le Ditteitaliane Gft e Zegna, e la ditta francese Lectra,per la messa a punto di un sistema di ricono-scimento e posizionamento di tessuti a disegnicomplessi.

Iniziative simili sono in corso di impostazionenei confronti dell'area-sistema di Carpi (ma-glieria) e di una rete di piccole e medie aziendemeccaniche dell'area di Bologna.

Con la società Dioikema è stato definito uncontratto per la realizzazione di banche datisulle strutture e sui servizi per la formazionenei campi dell'energia, dell'ambiente e dei terri-torio e dell'innovazione.

Nell'ambito della iniziativa Tco (Tecnologia,Crescita economica, Occupazione), avviata daisette Paesi più industrializzati, di cui per l'Italiaé coordinatore il Presidente dell'Enea, vienefornito un impegnativo supporto di coordina-mento e di assistenza tecnica per il progettoAntem (per l'applicazione delle nuove tecnolo-gie alla formazione ed all'educazione) e per ilprogetto Telerilevamento.

Prodotti specificie formazione dell'utenza

Sono state individuate alcune applicazionispecifiche ritenute utili per gli utentiinterni: il software relativo è stato reperitoe installato sul sistema. Dopo un periododi messa a punto, è iniziato l'avviamento di alcuniutenti ad alcuni di questi pacchetti applicativi;fra questi si sono rivelati assai interessantiquelli relativi alla progettazione di edificie il (complesso) sistema per la progettazionedi impianti.

Esempio di tubazioni in pressione.

Studi per una cartografiacomputerizzata

Sono sempre più numerose epressanti le esigenze didisporre di una basecartografica numerica: daglistudi di geomorfologia, allediverse applicazioni dimappatura tematica, aisistemi informativi territoriali.Sono in via di studio lediverse soluzioni possibili, chedevono fra l'altro tenere contodella natura dei dati esistenti(aerofotogrammetrie, carteIgm ecc).

Tavoletta Igm "Sora" (1:25.000) trasferita su sistema Cad e ruotataper evidenziare le strutture orografiche.

369

Pianificazione e controllo

II processo di pianificazione

La proposta di Piano Quinquennale 1985-'89dell'Enea approvata dal Consiglio di Ammini-strazione dell'Ente il 13 settembre 1984 è statadeliberata dal Cipe il 1° marzo 1985.

Per quanto concerne gli obiettivi generali delPiano le azioni dell'Enea intendono:- contribuire all'attuazione del Pen per l'indi-spensabile transizione della struttura industria-le della produzione italiana di energia elettrica,oggi eccessivamente legata all'uso del petrolio;

- promuovere e qualificare l'industria nazionalenel settore energetico;- favorire l'innalzamento del livello tecnologicodell'apparato produttivo, compreso quello dellapiccola e media industria, anche in settori nonstrettamente energetici, attraverso meccanismidi trasferimento delle tecnologie;- compatibilizzare lo sfruttamento e l'utilizzodelle fonti di energia con la protezione dell'am-biente, favorendo, contestualmente, lo sviluppodi una industria nazionale nel settore delle tec-nologie mirate alla protezione dell'ambiente;- garantire il risparmio energetico nei vari set-tori industriali, favorendo al tempo stesso losviluppo e l'introduzione di tecnologie innovati-ve.Il Piano prevede, per l'attuazione, il pieno coin-volgimento dell'industria nazionale e dei varioperatori già attivi nel Paese nei settori dell'e-nergia, della ricerca e dei servizi, in grado di of-frire un contributo significativo alle iniziative disviluppo tecnologico.

È prevista, tra l'altro, un'azione sistematica diconsulenza e di supporto tecnico alle Ammini-strazioni dello Stato e agli Enti Locali, non solorispetto ai problemi posti dall'insediamento edall'esercizio in condizioni di sicurezza di cen-trali e altri impianti nucleari, ma anche per unpiù generale intervento di pianificazione ener-getica e del territorio.Relativamente ai fabbisogni finanziari dell'Eneaper il periodo '85-'89 la delibera del Cipe pre-vede:- lo stanziamento globale del Piano determina-to nella misura di 5.340 miliardi;- che nell'espletamento delle attività di promo-zione industriale l'Enea dovrà operare in modoche gli operatori industriali associati assicurinola loro compartecipazione finanziaria agli inve-stimenti di sviluppo. Tale compartecipazionedovrà essere dimensionata in base alla previ-sta redditività dell'investimento complessivo

nel programma di sviluppo e al rischio di impre-sa, e potrà essere erogata eventualmente an-che con contributi differiti rispetto alla fase diinvestimento.La ripartizione delle risorse finanziarie tra i di-versi obiettivi del Piano è (in miliardi di lire inmoneta corrente):

1. Attività a supporto della realizzazionedelle Centrali elettronucleari italianee reattore sperimentale Cirene 620

2. Sviluppo della filiera europea a neutroniveloci e reattore sperimentale Pec 1.760

3. Attività sul ciclo del combustibilenucleare 860

4. Ricerche sulla fusione nuclearecontrollata 450

5. Ricerca e promozione di fonti alternativee risparmio energetico 520

6. Ricerche sulla protezione dell'ambientee la salute deCuomo 360

7. Attività a supporto dell'innovazionetecnologica

8. Attività di vigilanza e controllosulla sicurezza nucleare e protezionesanitaria

Totale

450

3205.340

II relativo disegno di legge di finanziamento plu-riennale è stato approvato dal Consiglio dei Mi-nistri il 3 aprile 1985 e sottoposto all'esame delParlamento.L'articolazione annuale delle risorse finanziarieassegnate dal Cipe risulta:

1985

1986

1987

1988

1989

Totale

(in miliardi di lire)

9001.0001.1001.1701.1705.340

Relativamente alle risorse umane, il nuovo Pia-no Quinquennale prevede, a fine 1989, un or-ganico di 5.700 unità. Tenuto conto che a fine1984 il personale dell'Ente era pari a 4.602unità ne risulterà un incremento del numero to-tale dei dipendenti nel corso del quinquennio'85-'89 pari a 1.098 unità (circa il 24% dellaforza lavoro al 1984).

Il nuovo programma quinquennale è stato il ne-cessario riferimento per la formulazione, come

370

risultato formale del processo di pianificazione1985, dei piani strategici e a medio termine(1985-'87) da parte delle Unità di Progetto del-l'Ente. Tali piani sono stati utilizzati per l'elabo-razione sia del Bilancio di Previsione 1986 chedella relativa Relazione Programmatica dell'En-te.

La gestione finanziaria 1985

La gestione finanziaria dell'Ente per il 1985 si èsvolta sulla base del Bilancio di Previsione deli-berato dal Consiglio di Amministrazione il 20dicembre 1984 che prevedeva:

- un importo globale per le spese in termini diprogramma di 1081 miliardi;

- un'autorizzazione complessiva in termini dicassa di 1241 miliardi.

La gestione si è articolata in 3 fasi:

- in una prima fase, in attesa di provvedimentilegislativi di finanziamento, l'operatività dell'En-te è stata limitata alle disponibilità proprie con-sistenti in 181 miliardi in termini di programmaed in 641 miliardi in termini di cassa;

- in una seconda fase in cui a seguito della de-libera del Cipe relativa al V Piano Quinquenna-le dell'Ente e all'approvazione, da parte delConsiglio dei Ministri, del relativo disegno dilegge di finanziamento pluriennale, il Ministrodell'Industria, sentito il Ministro del Tesoro, indata 16 maggio 1985, ha autorizzato la gestio-ne del bilancio dell'Enea, per dodicesimi dispesa e limitatamente alle spese obbligatorie oindifferibili.Il bilancio, a seguito della chiusura del ContoConsuntivo 1984 si è articolato su 1081.7 mi-liardi in termini di programma e 642.7 miliardi intermini di cassa;

- in una terza fase, caratterizzata dall'autoriz-zazione, concessa il 1 luglio 1985 dal Ministrodell'Industria, sentito il Ministro del Tesoro, allagestione ordinaria del Bilancio di Previsione aseguito del Decreto Legge 21 giugno 1985 n.289 convertito in legge 8 agosto 1985, n. 408,con il quale è stato assegnato all'Enea un con-tributo, per l'anno finanziario 1985, nella misuradi 900 miliardi in termini di programma e 600miliardi in termini di cassa.

Le risultanze del Conto Consuntivo 1985 hannodeterminato:

* in 1033.6 miliardi gli impegni assunti, che rap-presentano un utilizzo del 95% circa della di-sponibilità globale;

* in 990.6 miliardi le erogazioni effettuate, cherappresentano un utilizzo dell'80% circa delladisponibilità globale.

Attività nel settore dellaGaranzia della QualitàL'apposita Unità, oltre alla collaborazione con l'U-nità Cirene e con l'Enel per la predisposizione didocumenti organizzativi relativi alla fase di provenucleari per il reattore Cirene, ha anche effettua-to, nell'ambito del gruppo di lavoro misto Enel-Enea, un'analisi critica di documentazione Enelrelativa alla fase di prove non nucleari; inoltre haoperato con Disp per un'analisi sulle possibili or-ganizzazioni gestionali delle fasi di prove non nu-cleari e nucleari ai fini del licensing Nell'ambitodel supporto di GQ ad altre unità dell'Ente edoperatori esterni, vanno segnalati la collaborazio-ne con il Dipartimento reattori termici per la quali-ficazione di 10 aziende interessate al programmadi Promozione Industriale e il corso introduttivo diGQ per gli operatori industriali interessati delleprovince di Matera e Potenza tenutosi presso ilCentro della Trisaia nel mese di ottobre.

Valorizzazione dei brevettie delle licenzeLe attività connesse con la valorizzazione deibrevetti e delle licenze hanno interessato i se-guenti aspetti principali:

- deposito in Italia e all'estero di domande dibrevetto concernenti applicazioni di tecnologieinnovative;

- elaborazione di contratti di licenza su know-how e brevetti dell'Ente e collaborazione con leunità operative per l'elaborazione di contratti diricerca e di promozione industriale per la parteconcernente le conoscenze e i brevetti;

- istruzione delle pratiche e partecipazione ailavori della Commissione per i Brevetti e l'EquoPremio per le decisioni concernenti i depositibrevettuali e la corresponsione dell'equo pre-mio agli inventori;

- ricerche documentarie sullo stato della tecni-ca per settori tecnologici di particolare interes-se mediante collegamento in linea con basi didati brevettuali esterne;

- impostazione di una banca dati brevettualedell'Enea;

- partecipazione ai lavori di Commissioni del-l'Enea per lo studio e l'utilizzo, rispettivamente,di basi di dati interne ed esterne all'Ente e col-laborazione, con la Direzione centrale sistemiinformativi per la pubblicazione sul BollettinoInformatica e Documentazione di articoli infor-mativi concernenti la protezione del software ele ricerche su basi di dati brevettuali;

- avvio della collaborazione con Studio Tosatoper la valutazione delle attività dell'Enea allaluce delle norme comunitarie sulla concorrenzae sugli aiuti di Stato alle imprese.

371

Personale e sviluppoorganizzativo

Premessa

Nell'ambito del IV Piano Quinquennale, è statoampliato il ruolo dell'Enea con l'inserimento dispecifici compiti di promozione, sviluppo e qua-lificazione dell'industria nazionale, per l'espleta-mento dei quali lo stesso Parlamento ha ritenutonecessaria una riforma istituzionale che con-sentisse all'Ente la revisione di tutti i processigestionali. L'obiettivo, affidate all'Ente nella suaqualità di operatore nel settore energetico, èstato quello di raggiungere un più alto grado diintegrazione tra processi di ricerca e sviluppo eprocessi realizzativi di tipo industriale.

Al fine di accentuare tale specifica connotazio-ne, ha assunto particolare rilievo l'adeguamen-to della politica di gestione delle risorse uma-ne. Infatti, il contributo partecipe delle risorse

umane - già determinante per la realizzazionedei processi di sviluppo delle conoscenze edelle tecnologie - é elemento indispensabileper l'espletamento del ruolo di promozione del-le capacità del Paese di acquisire e sviluppareil rinnovamento tecnologico.

A tale scopo, l'Ente ha elaborato una strategiadi "intervento globale" e ha utilizzato, in modosistemico per gli aspetti relativi alle risorseumane, diversi strumenti organizzativi e gestio-nali che consentissero l'introduzione di ele-menti derivati da quelli tipici dei settori produt-tivi. Tali elementi sono stati opportunamenterielaborati sia in relazione allo specifico ruolodell'Enea, sia per tener conto dei mutamenti giàin atto nel sistema produttivo nazionale, a se-guito del rinnovamento tecnologico.

Per ottimizzare l'efficacia del cambiamento, ori-ginato dall'entrata in vigore della legge di rifor-ma 84/82, la nuova politica di gestione del per-sonale è stata sviluppata attraverso due fun-zioni:

- quella diretta alla realizzazione degli stru-

RIPARTIZIONE PERCENTUALE DELLE RISORSE UMANE DELL'ENEAAL 31 DICEMBRE 1985 (TOTALE UNITÀ 4738)

SERV. SCIENT(7,6%)

VIGIL E CONTR. (8,5%)

SVIL. FIL. VELOCE(11.2%)

CICLO COMB.(14.3%)

FONTI ALTERN. E RISP. ENERG.(8,1%)

PROT. AMBIENTE(7,4%)

FUSIONE (6,2%)

PROM. IND.REATT. TERM. (4,9%

PEC (3.1%)

CIRENE(1,3%)

ATT. FUNZIONALI (27,5%)

372

menti gestionali e alla predisposizione degli attidocumentali necessari a concretizzare la ri-strutturazione organizzativa, l'elaborazione eattuazione del nuovo contratto collettivo di la-voro, l'acquisizione delle risorse umane;

- quella diretta al miglioramento e all'attivazio-ne dei processi di pianificazione, formazione,valutazione, selezione finalizzati allo sviluppoorganizzativo e del personale.

Attività 1985

Nel contesto dell'evoluzione della politica di va-lorizzazione delle risorse umane e di sviluppoorganizzativo dell'Ente, le azioni più significati-ve sono state:- identificazione e realizzazione di interventi or-ganizzativi tendenti a razionaiizzare e/o indivi-duare ruoli e responsabilità di diverse funzionigià esistenti nell'Ente o del tutto nuove (peresempio relativamente al Progetto Antartide)nelle quali coesistono metodologie di lavoro eprocedure, tipologie di prodotti, relazioni ester-ne e culture professionali caratteristiche dei di-versi settori con i quali l'Ente si interfaccia, edintorno alle quali sono state effettuate nuoveaggregazioni di risorse umane;

- aggiornamento - attraverso numerose azionidi revisione consentite da un "modello" carat-terizzato da un alto grado di flessibilità - dellastruttura organizzativa formale al fine di render-la aderente alle esigenze di evoluzione delleattività;

- avvio del processo di pianificazione delle ri-sorse umane, prendendo in esame la program-mazione di assunzioni, mobilità, formazione, di-namica contrattuale, lavoro straordinario ecc,armonizzando questo processo con la pianifi-cazione complessiva delle attività dell'Ente;- incremento degli organici dell'Ente attraversoil vecchio sistema del concorso pubblico, riu-scendo comunque ad assicurare la coperturadegli organici richiesti, curando l'inserimentodei nuovi assunti nel complesso sistema dei ci-cli produttivi dell'Ente;- ricerca di una continua ottimizzazione dell'uti-lizzazione delle risorse umane attraverso unaoculata gestione della mobilità, nel rispetto del-le finalità dell'Ente e delle sue esigenze produt-tive, prendendo nella giusta considerazione an-che le esigenze del personale;- sviluppo dei processi di formazione attraversoil coinvolgimento delle strutture circa la neces-sità di corsi rivolti agli juniores, ai ruoli interme-di ed ai dirigenti;- realizzazione, conformemente a quanto previ-sto dal CCL, della fase di valorizzazione delleprofessionalità e di incentivazione delle presta-

zioni, per ottenere - attraverso la partecipazio-ne, il consenso e nel rispetto dei valori culturalidelle forze produttive dell'Ente - una sentitadifferenziazione di status e di retribuzione;- avvio della revisione dei processi di valorizza-zione delle professionalità e di incentivazionedel personale, operando, in coerenza con leesigenze culturali dell'Ente, sia sulla remunera-zione del job, mediante una sentita "regolazio-ne" del meccanismo del riconoscimento dellaprofessionalità in relazione all'evoluzione dellecapacità produttive dell'Ente sia sull'ampiezzae sulla distribuzione delle variazioni di differen-ziale retributive in modo da mantenere nella"giusta dimensione" la tensione indotta dalprocesso di incentivazione;

-attuazione dei disposti contrattuali, attraversonumerosi accordi "quadro", realizzati con leOrganizzazioni sindacali Cgil, Cisl, Uil e Fndaie/o l'emissione di opportune ed adeguate cir-colari applicative per una "gestione del rappor-to di lavoro" quale valido e fondamentale stru-mento per il perseguimento ottimale delle finali-tà istituzionali dell'Ente;

- riduzione drastica del contenzioso, sia internoche esterno (Tar e Magistratura ordinaria), po-nendo una particolare attenzione al migliora-mento tecnico della normativa, al fine di rende-re minimo l'inquinamento del "clima" dovuto aprassi applicative non sufficientemente valide;- assicurare, a tutto il personale, un corretto si-stema amministrativo che, pur nella numerositàe complessità degli atti attuativi contrattuali acui vengono sommati quelli non meno numerosiderivanti da disposizioni di legge, rende solleci-to il conseguimento delle spettanze e garanti-sce l'Ente circa i suoi rapporti con il fisco e congli enti previdenziali e assistenziali;

- garantire, a tutto il personale, un corretto si-stema di benefici assistenziali tendente ad uncollegamento con i problemi e le esigenze deisingoli dipendenti, pur nei limiti e con i vincolifinanziari;

- assicurare, ai vertici dell'Ente e a tutta la strut-tura organizzativa, una capillare e costante ana-lisi ed informazione sulla gestione delle risorseumane, attraverso documenti standardizzati e/oattraverso il ricorso a specifici studi, in partico-lare sugli aspetti retributivi e normativi.

Per le attività di cui sopra sono stati, fra ('altro,realizzati i seguenti strumenti gestionali:- il Manuale dell'organizzazione;- l'Organigramma dell'Ente;- le "Tavole degli organici";- la procedura di gestione degli straordinari;- le procedure per le assunzioni;- le procedure per la mobilità;

373

- il programma di inserimento dei neo-assunti;- il manuale degli incarichi;- il manuale dell'inquadramento;- la normativa di attuazione del Ccl;- il bollettino di statistiche delle risorse umane;- analisi retributive e normative;- sistema consolidato di amministrazione;- sistema consolidato di benefici assistenziali.

Dati di sintesi

Nel corso del 1985 sono state effettuate:- n. 239 assunzioni a tempo indeterminato, dicui n. 41 riguardanti personale in possesso dielevata qualificazione professionale;- n. 103 cessazioni, pari al 2,5% del personale;- n. 222 trasferimenti di personale fra Unitàdella macrostruttura.L'incremento di organico è risultato pari a 136unità. Alla data del 31 dicembre 1985 risultava-no in servizio n. 4738 unità con età media dicirca 42 anni e anzianità media di circa 15 anni.Sia l'età che l'anzianità sono invariate rispettoal 1984. Di detto personale, 89 operano, a variotitolo, all'estero (45 in più rispetto al 1984).

I laureati, i diplomati, e coloro in possesso di al-tri titoli di studio rappresentano rispettivamenteil 35%, 32% e il 33% del totale dei dipendentiEnea. A questo risultato si è giunti partendo dauna situazione che, nel 1982, vedeva una di-stribuzione di laureati per il 29%, diplomati peril 32% e gli altri per il 39% e, quindi, ha richie-sto negli ultimi anni un intervento massiccio sulpersonale più qualificato. Nel 1985, infatti, leassunzioni hanno riguardato per il 55% i lau-reati, per il 18% i diplomati e per il 27% gli altri.Relativamente ai rapporti con le organizzazionisindacali, sono stati stipulati n. 9 accordi a li-vello centrale in applicazione del Cct e sonostate emesse circa 45 circolari applicative.I ricorsi del personale al Tar, per qualsiasi moti-vo connesso ai problemi del lavoro, sono statisoltanto 26, per un totale di 26 ricorrenti, afronte di migliaia di atti documentali.La spesa per il personale nel 1985 è statacomplessivamente di 197,2 miliardi di lire, cosisuddivisa:- retribuzioni 116,9 miliardi- altre spese dirette (straordinari,

indennità) 14,6 miliardi- oneri assistenziali e previdenziali

a carico dell'Ente 64,9 miliardi- trattamenti accessori (premi) . 0,8 miliardi.

Gestione finanziaria 1985

La gestione finanziaria dell'Ente per il 1985, èstata condotta in base al bilancio preventivodeliberato dal Consiglio di amministrazione indata 20 dicembre 1984, in termini di program-ma e di cassa per un importo complessivo di:- lire 1.081 miliardi in termini di programma;- lire 1.241 miliardi in termini di cassa.In mancanza dei provvedimenti legislativi di fi-nanziamento, nei primi mesi l'operatività dell'e-sercizio finanziario è stata limitata alle disponi-bilità derivanti dal precedente Piano Quinquen-nale, consistenti in 181 miliardi in termini diprogramma e in 641 miliardi in termini di cassa.Il Ministero dell'industria, in attesa dei suddettiprovvedimenti legislativi, ha autorizzato l'Ente,in data 17 gennaio 1985, alla gestione del bi-lancio nei limiti delle sopra citate disponibilitàlimitatamente alle spese obbligatorie o indifferi-bili.

In data 26 aprile 1985, a seguito della deliberadel Cipe del 1° marzo, relativa all'approvazionedel Piano Quinquennale 1985-89 dell'Enea edell'approvazione da parte del Consiglio dei Mi-nistri avvenuta il 3 aprile, del decreto legge difinanziamento pluriennale, il Consiglio di ammi-nistrazione ha deliberato di richiedere al Mini-stero vigilante l'autorizzazione alla gestione delbilancio di previsione 1985 per dodicesimi dispesa e limitatamente a quelle obbligatorie oindifferebili.

Il Ministero dell'industria ha concesso la relati-va autorizzazione in data 16 maggio 1985.Con decreto legge 21 giugno 1985, n. 289(convertito in legge 8 agosto 1985, n. 408) èstato assegnato all'Enea un primo contributodeterminato in lire 900 miliardi per l'anno finan-ziario 1985 per consentire di far fronte aglioneri connessi all'avvio dei programmi previstinel Piano Quinquennale 1985-89, di cui alladelibera del Cipe del 1 ° marzo 1985.

Il Ministero dell'industria, in data 1° luglio 1985ha autorizzato la gestione ordinaria del bilanciodi previsione 1985 come deliberato dal Consi-glio di amministrazione in data 20 dicembre1984.

Con legge 10 giugno 1985, n. 284 "Programmanazionale di ricerche in Antartide" è stata affi-data all'Enea l'attuazione del programma stes-so con l'assegnazione di un contributo globaledi lire 230 miliardi per il periodo 1985-1991 econ un'assegnazione specifica di lire 5 miliardiper l'anno 1965, da utilizzare applicando lanormativa del proprio regolamento per la ge-stione patrimoniale e finanziaria.

A seguito delle variazioni intervenute durante

374

l'esercizio, le disponibilità complessive per l'È- al netto delle partite di giro e contabilità spe-nea sono state determinate in: ciali e per l'Antartide in:

lire 1.083 miliardi in termini di programma lire 10 miliardi in termini di programma

lire 1.243 miliardi in termini di cassa lire 5 miliardi in termini di cassa.

RISULTATI DELLA GESTIONE FINANZIARIA 1985Movimenti globali in termini di cassa)

AVANZO DI CASSA AL 1 GENNAIO 1985

ENTRATE

Contributo ordinario > Ilo StatoEntrate diverseContabilità speciale e partite di giroProgramma Nazionale di Ricerche in Antartide

TOTALE ENTRATE

Totale disponibilità

SPESE

1. Spese correntiOneri per il personaleFunzionamento e materiale di consumo per ricerca

Totale spese correnti

2. Spese in conto capitaleContratti di ricerca e promozione industrialeInvestimenti di ricerca per grandi progetti e perimpianti realizzati con l'industria nazionaleAccantonamenti oneri per il personale (quiescenzae previdenza); prestiti al personale; indennità dianzianità al personale cessato

Totale spese in conto capitale

Contabilità speciale e partite di giroProgramma nazionale di Ricerche in Antartide

TOTALE SPESE

Disponibilità di cassa al 31 dicembre 1985

TOTALE A PAREGGIO

(Miliardi di lire)

119,3

1.097,037,676,1

5,0

1,215,7

1.335,0

189,0148,6

337,6

74,6

556,9

21,6

653,1

70,43,9

1.065,0

270,0

1.335,0

375

SITUAZIONE PATRIMONIALE

ATTIVITÀ

Disponibilità liquidaCrediti diversiInvestimenti mobiliariImmobili e impiantiImmobilizzazioni tecnicheCentro di IspraBeni in comproprietà per contratti di associazione

Totale attività

PASSIVITÀ

Debiti diversiFondi di accantonamento per previdenza e quiescenzaFondo di ammortamentoQuota di spettanza Euratom su beni in comproprietà

Totale passività

PATRIMONIO NETTO

Avanzo economico esercizi precedentiAvanzo economico dell'esercizio

Totale patrimonio netto

Totale a pareggio

(Miliardi di lire)

268,9466,3

32,61.823,3

247,713,788,0

2.940,5

556,3100,666,619,1

742,6

1.783,1414,8

2.197,9

2.940,5

SITUAZIONE PATRIMONIALEPROGRAMMA NAZIONALE DI RICERCHE IN ANTARTIDE

ATTIVITÀ

Disponibilità liquidaCrediti diversiImmobilizzazioni tecniche

Totale attività

PASSIVITÀ

Debiti diversi

Totale passività

PATRIMONIO NETTO

Avanzo economico esercizi precedenti

Totale a pareggio

(Miliardi di lire)

1,15,0

,4

6,5

3,9

3,9

2,6

6,5

376

Partecipazioni societarie

Società Nucleco

La Nucleco SpA, costituita nel maggio 1981(con partecipazione azionaria Agip SpA al 60%e dell'Enea al 40%, sede in Roma e capitalesociale di 200 milioni) ha proseguito l'attività ri-guardante la gestione dei rifiuti radioattivi dibassa e media attività derivanti dagli usi speci-fici dell'energia nucleare.

Le cariche sociali, attualmente sono:

CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE:

- Presidente: ing. Silvio Cao, Enea;

- Vice Presidente e Amministratore delegato:ing. Andrea Gandellini, Agip SpA;

- Consiglieri: prof. Mario Mittempergher, Enea;dr. Corrado Majani, Enea; rag. Fortunato Mochi,Enea; dr. Giuseppe Sfligiotti, Eni; ing. EnricoCrispino, Eni; dr. Vincenzo Jorio, Eni; dr. FilippoSantoro Modica, Eni;

COLLEGIO SINDACALE

- Presidente: dr. Cosimo Imbrioscia, Eni;

- Sindaci: dr. Giovanni Guerrieri, Enea; rag. Er-nesto Citterio, Enea;

- Sindaci supplenti: dr. Giordano Seri, Eni; rag.Michele Petracca, Enea.

Le principali attività svolte nel 1985 hanno ri-guardato:

Attività per conto Enea

Nel 1985 la Nucleco ha svolto presso il Centroricerche energia della Casaccia, a fronte deicontratti in essere, le seguenti attività:

a) Gestione rifiuti prodotti dal Centro ricercheCasaccia, consistente in:

- raccolta, per trattamento e stoccaggio nelCentro Nucleco Casaccia, dei rifiuti radioattiviliquidi e solidi contaminati alfa e beta/gamma,prodotti nei laboratori ed impianti di ricerca del-l'Enea;

- decontaminazione degli ambienti di lavoro, invista della loro utilizzazione;

- sorveglianza fisica periodica, per ragioni di si-curezza, di tutto il materiale accumulato;

- trattamento degli effluenti liquidi radioattivi,prima del loro smaltimento e condizionamentoin manufatti cementizi, dei fanghi di risulta.

b) Decontaminazione delle celle calde dell'im-pianto Opec-1, consistente nello smantella-

mento delle attrezzature contaminate e del ma-teriale radioattivo, in vista del rifacimento del-l'impianto secondo prescrizioni di sicurezza.

Nel corso dell'anno sono state messe a puntospecifiche di intervento, sono state approvvi-gionate le attrezzature speciali, sono stati ef-fettuati gli interventi di smantellamento e di de-contaminazione, esterni alle celle calde.

Stato di avanzamento lavori: 20% circa.

Il completamento delle prestazioni è previstoentro il 1987.

e) Prestazioni di ingegneria relative a:

- la realizzazione di un impianto per la compat-tazione e cementazione di rifiuti solidi a bassoe medio livello di attività e per lo smantellamen-to e taglio di apparecchiature radioattive be-ta/gamma e relativi servizi.

Stato di avanzamento dei lavori:

• la trattativa privata, indetta dall'Enea, per l'ap-palto dell'impianto è in corso di effettuazione;

• le relative opere edili sono in via di completa-mento;

• la progettazione è stata completata per laparte adeguamenti di sicurezza;

- la ristrutturazione degli uffici della Società nelCentro Nucleco della Casaccia. La realizzazio-ne è praticamente completa;

- l'allacciamento diretto del Centro NuclecoCasaccia alla via Braccianese, risistemazione,recinzione, nuovo ingresso ecc.

Stato di avanzamento lavori: progettazione invia di completamento.

Le suddette opere, saranno realizzate dall'E-nea, e a lavori ultimati, concesse in uso allaNucleco.

Le attività in questione rivestono un caratteredi estrema necessità, onde consentire alla Nu-cleco di ottemperare alle prescrizioni di sicu-rezza impartite dalle autorità competenti e didisporre al più presto di mezzi ed infrastruttureadeguate a far fronte agli impegni statutari;

- la realizzazione di un laboratorio di controlloqualità e processi a supporto delle attività ditrattamento e condizionamento dei rifiuti radio-attivi. La progettazione è in via di completa-mento.

d) Impianto Plutonio:

- preparazione e presentazione di un'offertaper lo smantellamento di cinque scatole aguanti e relative apparecchiature contaminatealfa dell'Impianto Plutonio del Centro ricercheCasaccia. Si prevede la firma del contratto e l'i-nizio dei relativi lavori entro il 1986. Tali lavori,è previsto, avranno la durata di circa 12 mesi.

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e) Reattore Pec:

- assistenza all'Enea-Pec per la scelta e lacommittenza del sistema per il coordinamentoe i rifiuti liquidi concentrati, da installare pressoil complesso del reattore, in via di avanzatarealizzazione.

È stato concordato l'intervento Nucleco perl'avviamento e la gestione a caldo dell'impiantodi trattamento rifiuti.

Stato di avanzamento: definizione specifiche diprocesso e richiesta di offerta per due ditte.

Attività per conto Enel

a) Centrale di Caorso:

- effettuazione della prima campagna dimostra-tiva per l'ìncenerimento di 100 fusti (20.000 kg)di resine inglobate in urea formaldeide e mate-riale combustibile vario.

I risultati dell'operazione di incenerimento, ef-fettuata negli inceneritori di Studsvik e di Mol,sono risultati estremamente positivi (fattore diriduzione circa 15) ed hanno dato luogo a rila-sci, dal camino, in quantità trascurabili.

Sono state avviate e sono ancora in corso leattività di cementazione delle ceneri e qualifi-cazione manufatti.

Si prevede il completamento delle prestazionientro il primo trimestre 1986;

- preparazione e presentazione di un'offertaper l'effettuazione della seconda campagna diincenerimento di 500 fusti di resine inglobate enon, in urea formaldeide, e materiale combusti-bile vario, cementazione delle ceneri e qualifi-cazione manufatti.

II relativo ordine è stato acquisito verso la finedell'anno 1985.

b) Centrale di Latina:

- approvazione dei progetti preliminari riguar-danti le attività di ingegneria a fronte del con-tratto per la progettazione di un impianto diservizio per il recupero e condizionamento inresine epossidiche (in contenitori di cemento)di tutti i residui radioattivi presenti nelle fosse"splitters" del reattore e la qualificazione deimanufatti.

Il completamento delle prestazioni è previstoentro il 1986. Stato di avanzamento: 80% circa.

e) Centrale di Trino Vercellese.

Sono state avviate le prestazioni di ingegneriaa fronte del contratto relativo alla progettazioneper l'adattamento della Mowa agli impianti dideposito del reattore, per l'inglobamento in ce-mento delle resine radioattive accumulate in fil-tri e la qualificazione dei manufatti.

Tale attività viene eseguita in associazionetemporanea di imprese con l'Agip SpA.

Il completamento delle prestazioni è previstoentro il 1986.

d) Centrale del Garigliano.

A fronte dell'ordine conferito dall'Enel all'asso-ciazione temporanea di imprese Agip/Nuclecoper l'esecuzione di un progetto particolareggìa-to relativo all'adattamento dell'impianto Mowaper il condizionamento delle resine, fanghi econcentrati, accumulati durante l'esercizio del-la Centrale, è proseguita un'attività molto ridot-ta, in quanto le prestazioni Nucleco sono, nellaloro quasi totalità, subordinate all'effettuazionedi prestazioni Agip, avviate solo a fine del1985.

Il completamento dell'attività è previsto entro il1986.

Attività per contosocietà del gruppo Eni

Le attività svolte dalla Nucleco nel corso del1985 per conto di società del gruppo Eni, sonostate:

a) Enichem Augusta. Intervento di smantella-mento e decontaminazione di alcune parti del-l'impianto produzione acido fosforico nello sta-bilimento Enichem Augusta di Porto Torres.Confezionamento e trasporto, presso il CentroNucleco Casaccia, del materiale (contaminatocon sali di radio) debitamente confezionato.

L'attività è stata completata nel 1985; il tra-sporto di rifiuti radioattivi è stato eseguito nelgennaio 1986.

b) Montecuccolino. Elaborazione di un'offertaper "smantellamento", ritiro e stoccaggio pres-so il Centro Nucleco Casaccia del materiale ra-dioattivo esistente presso il reattore di Monte-cuccolino di proprietà dell'Agip, gestito dall'U-niversità di Bologna.

e) Medicina. Ritiro di circa 40 fusti di rifiuti radi-oattivi dal centro Agip di Medicina e loro custo-dia nei depositi del Centro Nucleco Casaccia,in attesa del successivo trattamento e condi-zionamento definitivo.

Attività per contodi altri operatori

Le attività svolte dalla Nucleco nel corso del1985, per conto di altri operatori, sono state:

a) esecuzione per conto dell'Enea della primacampagna dimostrativa di bonifica a livello na-zionale per la raccolta dei rifiuti radioattivi pro-dotti da Enti a carattere nazionale e regionale.

378

La campagna, praticamente completata, ha ri-guardato la raccolta, il confezionamento, il tra-sporto e lo stoccaggio temporaneo presso ilCentro Nucleco della Casaccia di circa 1000fusti, da 200 litri cadauno, di rifiuti radioattivisolidi e liquidi, provenienti dall'Istituto superioredi sanità, Policlinico Gemelli, Università diRoma, Policlinico Umberto 1 °, Cnr di Napoli,Università di Palermo ecc.

b) Intervento di decontaminazione e bonifica dilocali deposito di materiali radioattivi, pressol'Istituto superiore di sanità, con conseguenteconfezionamento e ritiro del materiale contami-nato e suo stoccaggio temporaneo presso ilCentro Nucleco della Casaccia.

e) Preparazione di una campagna di raccolta alivello nazionale, promossa dall'Enea, di oltre3000 aghi di radio (25 Ci) di proprietà del Mini-stero della sanità ed utilizzati da Enti a caratte-re nazionale e regionale, quali ospedali, univer-sità, ecc. e loro immagazzinamento presso ilCentro Nucleco in un deposito opportunamenteprogettato e modificato.

La campagna avrà inizio nei primi mesi del1983.

d) Studio, organizzazione e messa a punto diun servizio a livello nazionale per la raccolta, iltrasporto, lo stoccaggio temporaneo, il tratta-mento ed il condizionamento dei rifiuti liquidi esolidi prodotti da attività medico-sanitaria e diricerca scientifica e biologica.

Il bilancio 1985 ha registrato un totale ricavi dicirca 3,3 miliardi, con un utile di circa 24 milioni.

Società Siet

La Società, costituita nel marzo 1983, con 5miliardi di capitale sociale fra Enea e Cise econ sede in Piacenza, nel corso del 1985 haelevato il capitale sociale a 6,068 miliardi conla seguente ripartizione azionaria:

-Enea 44,16%

-CiseSpA 41,56%

- Ansaldo SpA 3,57%

- Belleli Holding SpA 3,57%

- Fbm Hudson Italiana SpA 3,57%

- F. Tosi Industriale SpA 3,57%

Le cariche sociali sono:

CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE:

- Presidente: prof. Giovanni Battista Zorzoli,Enea;

- Amministratore delegato: ing. Angiolo Pulacci,Enea;

- Consiglieri: rag. Fortunato Mochi, Enea; rag.

Ernesto Citterio, Enea; prof. Enrico Cerrai, Cise;prof. Ivano Casagrande, Cise; dr. Pietro Sturla,Enel; ing. P. Mannelli, Belleli; ing. G. Segre,Cise; ing. P.E. Strada, Fbm; prof. S. Barabaschi,Ansaldo; ing. L Radaelli, Tosi.

COLLEGIO SINDACALE:

- Presidente: dr. Gianfranco Vitali, Enel;

- Sindaci: dr. Tullio Tona, Cise; sig. Nicola DeMartinis, Enea;

- Supplenti: dr. Gianfranco Franzese, Enea.

Attività di ricercae sviluppo

La domanda di attività di promozione nuclearesi è mantenuta soddisfacente per tutto il 1985ed ha permesso un buon utilizzo delle risorsespecialistiche delle società.

Le attività svolte hanno riguardato le seguentiaree:

- sicurezza degli impianti nucleari;

- sviluppo del generatore di vapore Pwr e ca-ratterizzazione di alcuni componenti innovatividi esso;

- qualifica di componenti minori.

Sicurezza degli impianti nucleari - I lavori direalizzo dell'impianto Simulatore Pwr per espe-rienze di sicurezza (Spes) sono proseguiti, nel1985, con il completamento del circuito prima-rio fino al raggiungimento di un importanteobiettivo: il collaudo del canale fino ad una po-tenza di 3 MW. È stata, inoltre, realizzata l'at-trezzatura sperimentale che permetterà di met-tere a punto e calibrare nelle reali condizioni diesercizio i vari misuratori di portata in bifase;acqua-vapore con gamma-densitometro) cheverranno successivamente utilizzati sull'im-pianto ed in altre sperimentazioni.

Le esperienze di scambio termico, in condizionidi condensazione in riflusso all'interno di unelemento tubolare simulante il primario di ungeneratore di vapore Pwr in particolari condi-zioni incidentali, sono state effettuate nella pri-ma metà del 1985, ed il loro completamento èprevisto per i primi mesi del 1986.

Sviluppo del generatore di vapore Pwr - L'atti-vità sull'impianto Gest-Sep è proseguita nel1985 con la sperimentazione di diversi modellidi separatori di vapore con caratteristiche sem-pre più innovative. In particolare sono stati qua-lificati un separatore Westinghouse modificatorispetto al modello standard ed il separatoreKori-2; è stato infine approntato per la speri-mentazione un modello innovativo sviluppato inItalia.

379

I risultati sono stati nel complesso soddisfa-centi: l'efficienza dei vari modelli, a piena scala,ha convalidato le migliorie proposte dal proget-tista.

La messa in esercizio dell'impianto Gest-Genper la sperimentazione su sottosistemi da 20MW di generatori di vapore non è avvenuta acausa del prolungamento della fase dei con-trolli preliminari.

Qualifica di componenti minori - Sono state ef-fettuate prove di caratterizzazione e qualifica dinuovi vincoli per tubazioni di impianti nucleari,denominati comunemente "Laminated straps".

Essi vengono installati sulle tubazioni conte-nenti fluido ad alta pressione e temperatura, alfine di limitare il movimento del tubo a seguitodella forza di getto derivante dall'eventuale rot-tura di esso.

Le prove hanno verificato l'accuratezza del pro-getto meccanico e l'affidabilità dei vincoli nellereali condizioni di incidente.

Attività di qualificaper l'industria

A seguito di azioni promozionali avviate nel1985, alcune ditte manifatturiere hanno rispo-sto positivamente ad offerte per prove di quali-fica di loro prodotti.

É stata svolta con tempestività l'attività richie-sta dall'industria con risultati nel complessosoddisfacenti e positivi per gli stessi commit-

tenti, per alcun1 dei quali sono emerse buoneprobabilità di sviluppo, anche nel 1986, di nuo-ve forme di collaborazione.

In particolare sono state effettuate prove diqualifica sui seguenti prodotti:

- valvole di intercettazione di grandi dimensio-ni; sono state caratterizzate sperimentalmente,con prove di funzionamento e tenuta n. 2 valvo-le di processo per impianti convenzionali ad al-tissime pressioni e temperature (170 bar e500'C) e di notevoli dimensioni;

- valvole di sicurezza; è stato qualificato il pri-mo dei tre dispositivi automatici di sicurezza(per recipienti a pressione di vapore) che eranostati affidati alla Siet per il collaudo;

- valvole di intercettazione ad alto rating; è sta-ta qualificata una valvola di processo ad alteprestazioni con l'effettuazione di 800 ciclaggifunzionali.

Altre attività

È proseguita, con costante impegno l'attività disupporto all'addestramento di personale Enelper l'esercizio di centrali.

L'attività è stata svolta attraverso corsi di ter-moidraulica sperimentale e di strumentazionedi processi.

L'esercizio chiuso al 31 dicembre1985 ha regi-strato ricavi dalle prestazioni e vendite pari a5172 milioni di lire con un utile di esercizio paria 11 milioni di lire.

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ATTIVITÀ SVOLTA NEL 1986

Servizi e affari generali

Sono proseguite nel corso del 1986 da partedella Direzione Centrale Servizi e Affari Gene-rali (Sag), tutte quelle azioni di supporto alleUnità tecniche dell'Ente atte ad elevare lo stan-dard qualitativo dei servizi attraverso la realiz-zazione di progetti aziendali più ampiamentedescritti in seguito.

Oltre alle attività volte al miglioramento dellaqualità dei Servizi, la Direzione ha proseguito,nell'ambito delle linee di pianificazione territo-riale, l'esame dei problemi di rilevante prioritàper il potenziamento delle infrastrutture prima-rie e secondarie dei vari Centri, curandone laconcreta attuazione.

• Per l'area di Roma, oltre alla ristrutturazionedi alcuni Uffici e servizi comuni, sono stati rea-lizzati nuovi impianti per le cucine e la Salamensa della Sede centrale per meglio adeguar-li alle vigenti norme di sicurezza.

Ottemperando alla crescente esigenza di spazinonché ad una razionalizzazione di essi, consi-derata la continua espansione e diversificazio-ne delle attività, sono proseguite le ricerche diulteriori locali adiacenti la Sede centrale peruna sistemazione logistica più adeguata di al-cune Unità.

• Presso il Centro della Casaccia, al fine di per-venire ad un più razionale assetto del Centroed a seguito di quanto deliberato dal Consigliodi Amministrazione negli anni precedenti è sta-ta espletata la gara per l'aggiudicazione dellaprogettazione dell'assetto territoriale del Cen-tro.A seguito della realizzazione delle opere di ri-strutturazione del nuovo ingresso del Centro, èstata effettuata, nel corso dell'anno, l'installa-zione di un impianto televisivo a circuito chiusononché di apparecchi di rilevazione metalli perla difesa ed il controllo degli edifici del Centro.É altresì in fase di completamento la realizza-zione di un sistema di controllo accessi pressol'ingresso del Centro.A seguito di delibera di aggiudicazione da partedella Giunta esecutiva, é iniziata l'esecuzionedelle opere per l'adeguamento degli edifici alleprescrizioni tecniche di cui al Decreto Ministeroindustria, commercio e artigianato VII 199.É stata ultimata l'esecuzione delle opere ur-genti ed essenziali per le misure di prevenzioneincendi presso i vari edifici del CentroÉ stata avviata la realizzazione dell'EdificioServizio Ausiliari per la squadra di primo inter-

vento, mezzi relativi ed Uffici del Servizio Sicu-rezza del Centro.È stata avviata la realizzazione di edifici prefab-bricati da adibire ad uffici e laboratori per sop-perire alle necessità di spazi e consentire l'ac-corpamento del personale attualmente suddivi-so in più unità logistiche distanti tra loro.Sono state avviate le azioni necessarie per ilprogetto di ristrutturazione delle infrastruttureelettriche del Centro con priorità per le areesperimentali di alcuni Dipartimenti.Sono continuati i lavori di ristrutturazione del-l'edificio adibito alle attività Nucleco, a seguitoanche delle modifiche resesi necessarie conl'approvazione del progetto dell'impianto dicompattazione e smantellamento per il condi-zionamento dei rifiuti solidi radioattivi a bassaattività.

• Per l'area di Bologna, a seguito dell'acquisi-zione in locazione di una porzione di fabbricatoindustriale da adibire ad uffici per l'ampliamen-to della Sede di via Arcoveggio, sono stati ri-strutturati vari locali secondo le esigenze degliuffici delle Unità Reattori veloci e Reattore pro-va elementi combustibili che vi troveranno si-stemazione logistica.Per l'area acquisita nel Comune di Casalec-chio, su cui verrà realizzata la nuova SedeEnea, è stato completato il progetto di massimaed esecutivo per la sistemazione urbanistica eambientale dell'intera area oltreché della nuovaSede. Sulla base degli studi e verifiche esegui-te dai progettisti, è emersa la necessità di ac-quisire, sul lato ovest del lotto Enea, una ulte-riore fascia di terreno di 15/20 metri di profon-dità, per una superficie pari a circa 2300 m2.Nel corso dell'anno sono stati predisposti tuttigli atti necessari per tale acquisizione.

• Per l'area di Frascati, sono terminati i lavori diprogettazione per la realizzazione dell'edificiodestinato al Progetto Frascati tokamak upgra-de e centrali tecnologiche di area, ed è termi-nato l'iter autorizzativo riguardante la conces-sione edilizia. Sono altresì terminati i contatticon l'impresa aggiudicataria per la definizionein dettaglio delle esigenze organizzative edoperative del cantiere da allestire, a seguitoanche della esigenza emersa di apportare al-cune modifiche al progetto esecutivo per la co-struzione dell'edificio.È proseguito l'iter autorizzativo - con l'approva-zione dell'elenco Ditte e nomina della Commis-sione per l'esame dei progetti-offerta - relativoall'appalto concorso per la progettazione e co-struzione di una centrale termofrigorifera per lazona nord del Centro di Frascati con l'impiegodi fonti energetiche alternative e metodi di ri-sparmio energetico.

É proseguita l'azione di indirizzo e coordina-mento nei campi afferenti le aree dei servizitecnici e generali, servizi di fisica sanitaria e si-

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curezza, medicina e igiene del lavoro nonchénel settore delle assicurazioni.Servizi tecnici e generali - Le azioni più salientinel corso del 1986 sono state:• nel settore delle telecomunicazioni, mentre ècontinuata l'assistenza tecnica a tutti i respon-sabili dei sistemi telefonici in rete Eneatel, sonostati installati e messi in servizio vari sistemitelefonici presso le Sedi di Ispra, Manfredonia,Latina, Milano e Genova.È stato altresi iniziato e portato a compimentol'iter autorizzativo per l'acquisizione di un siste-ma telefonico satellite collegato alla centraletelefonica Ibm 3750 già installata presso ilCentro della Casaccia e ciò al fine di soddisfa-re le specifiche richieste dei Dipartimenti e Di-rezioni operanti nel Centro e in particolare ilcomplesso edilizio Progetto Affidabilità del Di-partimento Tecnologie intersettoriali di base.

È stato avviato uno studio sui collegamenti inponte radio da operare sulla rete Eneatel valu-tando anche la possibilità di impiegare collega-menti via satellite per i tratti a lunga distanza.

Nel corso del 1986 è altresi proseguito il po-tenziamento della rete di terminali fac-simile(47 apparati in totale) mediante anche contrattifull-leasing che hanno permesso la presenzadel fac-simile presso ogni Istituto/Centro oSede.É stato portato a termine l'iter autorizzativo delprogetto per la realizzazione di un siòtema perle chiamate dei reperibili nell'area laziale cheprevede una stazione base presso ciascunCentro.

• Nel settore della gestione del personale, rela-tivamente a\ progetto per la contabilizzazionedelle presenze/assenze, dopo i risultati soddi-sfacenti ottenuti con l'avvio dell'esperienza pi-lota presso il Centro Roma-Sede, è in fase diattuazione il trasferì lento del suddetto siste-ma, senza rilevanti modifiche, alla Sede Disp.Con gradualità si procederà alla diffusione delsistema presso le altre sedi dell'Ente e questaprocedura sarà integrata con le procedure dicontrollo accessi.• Nel settore della gestione dei materiali è sta-ta portata a termine, con l'apporto di una con-sulenza qualificata nel settore specifico, la se-conda fase del piano relativo allo sviluppo di unsistema pilota per la gestione dei magazzinipresso il Centro della Casaccia.Questa fase ha riguardato in particolare i ma-gazzini Metalli, Impiantistica ed Elettronica delCentro della Casaccia e l'avvio dell'implemen-tazione del sistema presso i Centri del Brasi-mone, di Frascati e Roma-Sede.

Negli ultimi mesi dell'anno ha preso avvio la

terza fase del progetto che comprende il com-pletamento dell'esperienza pilota presso ilCentro della Casaccia, i Centri sopra menzio-nati e l'estensione del sistema alle altre sedidell'Ente.• Ne! settore degli approvvigionamenti è statorealizzato, presso il Centro di Frascati, un pro-getto pilota per una più funzionale gestione delprocesso di acquisizione beni e servizi nellamerceologica e contabile componente. Taleprocedura verrà quanto prima avviata presso lealtre sedi dell'Ente e integrata con le proceduredi gestione materiali, inventario e cassa.• Sempre nel campo dei servizi è in fase di rea-lizzazione il progetto pilota relativo all'automa-zione delle procedure gestionali delle missionidel Centro di Bologna.• Nel settore della gestione automezzi Enea ilCentro di Bologna ha completato il progetto pi-lota relativo alla gestione dell'autoparco mac-chine, con il programma mezzi speciali ed è incorso l'implementazione del sistema presso ivari Centri dell'Ente.Nel settore delle manutenzioni convenzionali,relative alle infrastrutture dei Centri, è stato atti-vato un progetto finalizzato al disegno e allarealizzazione di un moderno sistema di gestionee controllo delle attività manutentiva, affidato aduna società qualificata esperta nel settore.Sempre nel settore delle manutenzioni è statoavviato uno studio di fattibilità sulla possibilitàdi redigere un elenco prezzi standard da utiliz-zare presso tutti i Centri Enea per gare di ap-palto relative a lavori di costruzione e/o manu-tenzione di opere civili e impianti convenzionali.

• Nel settore dei servizi generali, a seguito del-la istituzione di una Commissione centrale perla stesura dei Capitolati Enea da adottare perl'appalto dei servizi, é proseguita la stesuradelle Specifiche Tecniche relative all'appaltodei servizi di: manutenzione aree verdi, traspor-to del personale, autonoleggio, facchinaggio,mensa, vigilanza.I lavori proseguono per una normativa che re-goli i piccoli contratti di servizio.

Servizi tecnici di fisica sanitaria, pre-venzione e sicurezza

Nell'ambito delle attività di tali servizi é prose-guita l'attività di indirizzo e coordinamento delleUnità dell'Ente, raggiungendo i seguenti obiet-tivi:

• Nel campo della sicurezza e radioprotezione,è conclusa la stesura definitiva del passaportoindividuale di radioprotezione per la registrazio-ne e contabilizzazione delle dosi di radiazioni

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per i lavoratori Enea con sedi di lavoro plurime.È proseguito lo sviluppo del Progetto gestioneautomatizzata delle emergenze nucleari checoinvolge un gran numero di competenze e in-teressa un'estesa varietà di campi e di azioni.Sono state acquisite, da parte dei Centri, le in-frastrutture necessarie (strumentazione meteo-rologica, hardware ecc.) e sono stati estesi icodici di calcolo previsionali e di data basenonché al collegamento in rete tra i vari Centri,predisponendo nel contempo le specifiche del-la strumentazione radiologica in campo perl'acquisizione di misure in linea.Per quanto riguarda la banca dati di normativadi Radioprotezione e Sicurezza del Lavoro, èstato affidato ad una ditta esterna il compitodel caricamento dati, effettuato nel corso del-l'anno al 50%.Al fine poi di gestire in modo completamenteautomatizzato la contabilizzazione e valutazio-ne delle dosi da radiazioni ionizzanti del perso-nale Enea professionalmente esposto, è prose-guito il progetto automazione archivio dosime-trico del personale con la formulazione dei re-lativi codici di calcolo e di gestione.

• Nel campo della protezione fisica è prosegui-to il coordinamento dei vari Centri per la pre-venzione da atti dolosi su materiali ed impiantidell'Ente, cercando di ottimizzare ed uniformarele strutture di protezione fisica nelle sue com-ponenti sia attive che passive.Sono stati a tal fine predisposti Format tipo diCapitolato Speciale e Specifiche Tecniche siaper l'appalto dei servizi di vigilanza che per l'in-stallazione di sistemi ed apparecchiature diprotezione.É stata effettuata un'analisi sullo stato dellaqualità delle infrastrutture di protezione fisica,al fine di individuare le azioni necessarie all'ot-timizzazione della gestione delle attività con-nesse all'esercizio degli impianti installati pres-so i vari Istituti e Centri dell'Enea.Nel corso del 1986 è stato anche effettuatouno studio di fattibilità relativo all'unificazionemanutenzione impianti. Tale progetto prevede -verzicata la fattibilità - la predisposizione diSpecifiche Tecniche che, tenuto conto dellesingolari esigenze, evidenzino i soggetti inte-ressati, le azioni, le tipologie e le modalità di in-tervento, e la formulazione di un CapitolatoSpeciale di Appalto. A tal fine è già stata effet-tuata la ricognizione sulle tipologie di apparec-chiature e la verifica delle particolari esigenze. Idocumenti conclusivi sono in fase di elabora-zione.

• Nel campo del coordinamento esercizio im-pianti, è stata assicurata nel corso del 1986 laomogenea e corretta applicazione delle regolenazionali ed internazionali relative alia gestionedelle materie nucleari e le salvaguardie con-nesse.

L'attività è stata caratterizzata dalla riproposi-zione e dal potenziamento delle azioni interatti-ve con gli impianti esercenti allo scopo di con-solidare il rapporto di collaborazione necessa-rio per l'ottenimento di risultati utili e persegui-re i seguenti obiettivi:

- consolidare le esigenze conoscitive necessa-rie a migliorare l'attività di consulenza e sup-porto agli operatori d'impianto attraverso: l'ag-giornamento sui più recenti iter procedurali, lapartecipazione a Corsi di perfezionamento el'esperienza pratica della presenza alle ispe-zioni;

- riorganizzare la contabilità del materiale nu-cleare presente negli impianti Enea con l'intro-duzione, in ogni area di bilancio materie, di unsistema automatizzato per la gestione dellacontabilità, attraverso una standardizzazionedelle operazioni per tutti gli impianti;

- organizzazione di un Corso di software appli-cativo per la gestione del programma di cui alpunto precedente; il Corso è stato tenuto nelcorso del 1986 e seguito da tutti i Responsabilidella contabilità degli impianti Enea.

È stata inoltre effettuata un'indagine per ilcompletamento dell'inventario riguardante legiacenze di materie nucleari di proprietà Eneadetenute in impianti all'estero.

Servizi di medicina e igiene del lavoroconvenzionale nonchédi radioprotezione medica

Nel 1986 è ovviamente proseguita l'attività disorveglianza medica dei lavoratori dell'Ente eparticolare attenzione è stata dedicata alla otti-mizzazione degli standards medico igienistici eradioprotezionistici, segnatamente per quantoriguarda le scelte e le procedure relative agliaccertamenti clinici, strumentali e di laboratoriosui lavoratori esposti a rischi da radiazioni e/oda agenti convenzionali, nonché alle modalitàoperative e alle procedure di primo soccorsosia per eventi di natura radiologica che conven-zionale.È proseguita la periodica revisione delle attrez-zature diagnostiche e dei presidi medico-chi-rurgici - soprattutto di primo soccorso - al finedi adeguarli alle attuali esigenze con criteripossibilmente uniformi per tutto l'Ente.I servizi di Medicina dell'Ente sono stati parti-colarmente impegnati nell'effettuazione di con-trolli sanitari - in particolare, medici e radiotos-sicologici - in gruppi di popolazione (in buonaparte su persone provenienti da Paesi dell'esteuropeo) a seguito dell'incidente di Chernobyl.In tale contesto, particolare attenzione é statadedicata alla corretta informazione sul signifi-

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cato sanitario dei livelli di radiocontaminazioneriscontrati.Un apposito Gruppo di Lavoro, ha elaboratouna "Scheda di posto di lavoro e di protezionesanitaria " al fine di ottimizzare le procedure re-lative all'individuazione dei rischi connessi alleattività lavorative presso l'Enea e delle relativecontromisure protezionistiche. Il Gruppo di la-voro ha anche individuato le procedure relativeall'iter della scheda all'interno dell'Enea.Nell'ambito delle iniziative già realizzate, é sta-to condotto a termine un programma di auto-mazione delle procedure relative alla Radiopro-tezione Medica ed alla Medicina del LavoroConvenzionale. Il programma elaborato saràoggetto di verifica sperimentale.É stato avviato un programma di telemedicinaper la trasmissione a distanza di segnali bio-medici. In questo contesto é stato attuato in viasperimentale presso i Centri dell'area di Roma(Casaccia, Frascati, Sede, Roma-Eur) un servi-zio di cardiotelefono con punti di ascolto per-manente presso una Casa di Cura romana. L'i-niziativa e a tutto vantaggio della tempestività edell'efficacia dell'intervento di primo soccorsoin campo cardiologico.È in avanzata fase di realizzazione il nuovoServizio di Medicina del Lavoro del Centro dellaTrisaia. Il nuovo Servizio, di cui è prevista l'ope-ratività a breve termine, sarà dotato delle piùmoderne facilities diagnostiche.Si prevede anche di attrezzare ambulatori spe-cialistici per ridurre al minimo gli accertamentiesterni e, conseguentemente, il disagio dei la-voratori.Sono stati intensificati i rapporti di collabora-zione, anche prestando specifica consulenza,con le strutture di Sanità Pubblica, duali adesempio Unità sanitarie locali, Istituto superio-re di sanità. Istituti universitari ecc. in ordinealla protezione sanitaria dei lavoratori e deliepopolazioni, in particolare per quanto riguardagli infortuni e le emergenze nucleari.

In tale ambito sono state effettuate per contoterzi numerose indagini altamente specializza-te, essenzialmente di tipo radio protezionistico(p. es. analisi radiotossicologiche).

Assicurazioni

Nel campo delle assicurazioni è stato riesami-nato l'intero portafoglio assicurativo, provve-dendo nel corso dell'anno 1986 alla ulteriorerazionalizzazione con consistenti benefici eco-nomici.

In particolare si è provveduto a negoziare l'uni-ficazione della polizza incendio, a seguito diuna ricognizione sugli immobili, impianti e at-trezzature varie di tutti i Centri Enea.

curativa su infortuni e spese relative, nonchésu infortuni aeronautici ecc. alle spedizionisvolte per il Progetto Antartide.

Sistemi informativi

La rete di calcolo dell'Enea (Enet)

L'esercizio 1986 è stato caratterizzato da duedecisioni di importanza strategica relative allarete Enet e all'estensione dell'interconnessio-ne in rete geografica, i cui effetti si proietteran-no nel futuro anche sul lungo periodo.

Sistemi di calcolo di utilizzo generale

Notevole é stato il rinnovamento ed il potenzia-mento dei sistemi della rete Enet.Presso il Centro di Bologna, dopo 11 anni difunzionamento, è stato disinstallato il sistemaIbm 370/168. Al suo posto è stato acquisito unIbm 3090 che verrà, nel corso della primavera1987, completato da un'unità di calcolo vetto-riale, particolarmente efficace nelle elaborazio-ni di tipo scientifico. L'acquisizione di tale com-plesso permetterà di porre a disposizione ditutti gli utenti che accedono alla rete Enet unostrumento di calcolo che sta avendo una vastadiffusione a livello mondiale, e che, presumibil-mente, costituirà uno standard in ambito tecni-co-scientifico; inoltre la peculiare compatibilitadell'lbm 3090 con i tradizionali ambienti Ibmpermetterà la più efficiente valorizzazione delpatrimonio storico di codici acquisiti e sviluppa-ti negli anni presso i centri di calcolo Enea, siaper il loro utilizzo scalare sulla nuova macchi-na, sia per una loro trasformazione, ove conve-niente, per lo sfruttamento della Vector Facility.

Presso il Centro della Casaccia è proseguital'attività relativa alla gestione e sviluppo di ban-che dati di interesse tecnico-scientifico. Un in-dagine svolta presso i Dipartimenti utenti (Tib,Pas, Term, Fare), ha messo in evidenza la ri-chiesta di nuovi e impegnativi servizi nell'imme-diato futuro e per i prossimi anni:

- estensione Banche Dati Cometa e Normativa;

- supporto per la gestione di programmi tecno-logici nazionali ed internazionali, quali: la Leggen. 46/82, l'Esprit. il Brite e l'Eureka;

- incremento dell'attività per la Banca Dati Epi-demiologica in collaborazione con Istat;

- realizzazione di Banche Dati Ambientali alservizio di diversi utenti interni ed esterni, conun massiccio uso di dati cartografici ed appli-cazioni grafiche interattive.

Si è altresì provveduto a dare copertura assi- Come è noto, di particolare rilevanza per le ela-

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borazioni relative alle banche Dati è l'aspettodell'accessibilità diretta a tali applicazioni, an-che da parte di un'utenza esterna: ciò compor-ta stringenti livelli di servizio per quanto riguar-da la disponibilità dei sistemi, la sicurezza deidati, i tempi di risposta.Al fine di soddisfare tutto questo complesso diesigenze, é stato necessario dotare il centro diun sistema avente una capacità di elaborazio-ne, e, ancor più, di servizi interattivi (canali, me-morie di lavoro ecc), allineati alle suddette ne-cessità. É stata scelta l'unità centrale Olivetti-Hitachi 5480/8, la stessa installata e funzio-nante con ottimi risultati a Bologna dal 1983.

Nel Centro di Roma Sede, in relazione all'entra-ta in servizio di nuove applicazioni gestionali,ed, in particolare, dell'automazione di ufficio in-tegrata a livello Ente, è risultata necessarial'acquisizione di un coprocessore per il sistemaIbm 4381 installato dal 1985. Tale soluzione ol-tre a garantire una migliore disponibilità del si-stema, lo rende in grado di adottare il nuovo si-stema operativo ad indirizzamento esteso dellamemoria (Mvs/Xa), che costituisce ormai lostandard Ibm per i sistemi interattivi di tipotransazionale.

Nel Centro della Casaccia ha subito notevoleimpulso l'utilizzo del sistema Vax 11/785 per losviluppo di applicazioni in ambiente Digital.Nello specifico settore della elaborazione delleimmagini, oltre al servizio per l'accesso alle ri-sorse di calcolo da parte degli utilizzatori. èstato garantito un supporto specialistico per losviluppo di applicazioni interdisciplinari.Le tecniche di elaborazione delle immaginisono state alla base di indagini in numerosicampi, dalla microbiologia allo studio dell'inqui-namento terrestre, marino ed atmosferico, finoalla conservazione del patrimonio artistico.Specifici prodotti software sono stati sviluppatie rilasciati alle unità utenti per la valutazionedel carico termico del Po e per la diagnosi au-tomatica di difetti in saldature di barrette dicombustibile nucleare.

Per il Vax 11/785. in funzione dal 1981, é statadecisa la sostituzione con una unità centrale dinuova produzione, il Vax 8800. Oltre all'esple-tamento dei compiti propri del Vax 11 /785, taleunità sarà, in particolare, dedicata alle seguentisignificative nuove attività:

- lo sviluppo e la verifica del sistema di prote-zione e controllo integrato a microprocessoriper le centrali Pwr-Pun per il DipartimentoTerm;- lo sviluppo ed elaborazione di basi di dati, lacreazione di modelli di fenomeni fisici, di im-pianti e di processi, la predisposizione di siste-mi esperti di diagnosi per l'industria, il settorecivile ed il terziario e l'acquisizione telemeticadi dati da impianti sperimentali per il Diparti-mento Fare;

- le attività di simulazione relative al progettorobotica per il Dipartimento Tib.

Ancora nel Centro della Casaccia è continuatal'attività di servizio, supporto sistemistico e ap-plicativo e formazione per gli utenti di stazioniCad. Su richiesta sono state realizzate proce-dure ad hoc per la gestione di dati cartograficie per la realizzazione di archivi grafici di com-ponenti.

Collegamento in retedelle apparecchiature Digital

La seconda decisione ha riguardato l'estensio-ne a tutte le apparecchiature Digital dell'inter-connessione in rete geografica.Presso l'Enea infatti è installato un consistenteparco di apparecchiature Digital per applicazio-ni che vanno dall'acquisizione dati, ai controll:in linea, alle elaborazioni scientifiche.Un'indagine condotta dalla Direzione, in colla-borazione con i Dipartimenti e le altre DirezioniCentrali interessate ha posto in evidenza chela richiesta per l'installazione di materiale e disoftware della società Digital all'Enea é desti-nata ad aumentare ulteriormente; non solo, masi rende indispensabile assicurare all'utenzaDigital servizi di rete analoghi a quelli realizzaticon la rete Sna.

Collegamenti in rete sono stati richiesti per leseguenti esigenze applicative:

- realizzazione della Rete per l'Automazionedella Gestione delle Emergenze Nucleari, costi-tuita da sistemi locali di raccolta dati, installatiin tutti i Centri Enea dotati di impianti nucleari,e da collegamenti per l'invio dei dati stessi aicentri di analisi che verranno predisposti pres-so Disp e Sag. É previsto che gran parte delleapparecchiature costituenti la rete per l'emer-genza sia Digital;

- accesso remoto ai supercalcolatori pressoEnti esterni quali Cisi e Cineca da parte di sta-zioni di lavoro tecnico-scientifiche (per le qualiè di norma, scelto il motore micro Vax della Di-gital);

- accesso remoto a Banche Dati in ambienteDigital, in particolare quelle relative all'ambien-te marino in corso di sviluppo da parte del Di-partimento Pas presso il Centro S. Teresa;

- servizi di automazione d'ufficio in ambienteDigital: costituisce un valore aggiunto per leUnità già dotate di infrastrutture informaticheDigital.

Per far fronte a tali richieste è stato deciso diassociare a ciascun nodo della rete Ibm (Bolo-gna, Casaccia, Roma e Frascati) dei nodi direte Digital ai quali faranno capo tutte le appa-recchiature della stessa marca installate nei

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centri serviti dal nodo e che useranno, per latrasmissione agli altri centri, le stesse linee fi-siche già installate. Le linee di trasmissionedati verranno cosi condivise dagli utenti cheopereranno sia su apparecchiature Ibm che Di-gital. Non solo, ma ancor più importante, lestesse strutture operative già in atto gestirannole nuove interconnessioni.Con questa architettura le reti Ibm e Digital uti-lizzeranno risorse comuni ma saranno logica-mente distinte. Una apposita interfaccia di rete(gateway) permetterà il colloquio fra le due retianche ai massimi livelli logici: con l'installazio-ne tra la quasi totalità dei sistemi Enea ed inparticolare l'automazione d'ufficio integrata tragli ambienti di standard Ibm e gli ambienti distandard Digital.

Interventi di innovazionein contesti produttivi

Gli interventi hanno riguardato i settori tessile emeccanico e temi quali la telematica e l'auto-mazione dei processi di produzione.Nel settore tessile sono proseguite le attivitàrelative al Progetto Sprint di Prato con la defini-zione dell'architettura dei supporti informaticinecessari all'attivazione della struttura idoneaalla gestione del sistema stesso. Allo scopo èstata altresi stipulata la convenzione con la Sipe sono stati emessi numerosi contratti.Nel progetto, l'Enea ha la responsabilità dellaconduzione tecnica: questo ha richiesto un im-pegno continuativo per l'organizzazione di riu-nioni ed interventi, per la predisposizione deibilanci, la presentazione del progetto in variesedi, anche internazionali ecc.

Nell'ambito del Progetto Sprint sono state an-che definite le esigenze connesse con la pro-gettazione di tessuti e la preparazione del cam-pionario. É stato stipulato un contratto di pro-mozione industriale con la Sophis Italia per larealizzazione di un sistema Cad avanzato, ingrado di simulare la tessitura a pettine ed i nu-merosi effetti di lavorazione finale del tessuto,fornendo copie su carta di elevata qualità.Di concerto con gli altri partner italiani (Gft eZegna) e stranieri (Lecrta Sistemes), sono ini-ziate le attività previste dal contratto con laCee (finanziamento Brite), avente per oggetto10 sviluppo di un sistema automatico per il ta-glio ottimizzato di tessuti con i motivi ricorrenti.11 contributo specialistico dell'Enea riguarda isettori del riconoscimento di forme e della allo-cazione delle sagome sul tessuto.Nel contesto della convenzione sottoscritta tral'Enea ed il Consorzio Tessile di Comò, sonostate effettuate le analisi e le valutazioni preli-minari alla definizione di uno specifico progetto

che ha per obiettivo la realizzazione di un siste-ma Cad/Cam per la stampa sulla seta.Sempre nel settore tessile, in collaborazione esu richiesta del Consorzio per l'InformazioneTessile Emilia-Romagna (Citer) di Carpi, è sta-ta progettata e realizzata una stazione di lavorodello stilista, basata su personal computer e vi-deodisco. A questo proposito sono attualmentein corsi azioni mirate alla commercializzazionedel prodotto su scala nazionale.Nel settore meccanico è stato stipulato un con-tratto di promozione industriale con una socie-tà consortile di 8 aziende del comprensorio bo-lognese, Consorzio per la Progettazione Mec-canica Assistita da Calcolatore (Copimac), ri-guardante lo sviluppo di un sistema Cad basatosu modellatore solido per la progettazionemeccanica in piccole e medie imprese. Il nucleocentrale del sistema è già operativo ed è incorso l'organizzazione della sua presentazionealle aziende meccaniche ed agli organi di infor-mazione.Anche per questo prodotto è prevista la prossi-ma commercializzazione.

Interventi nel settore della formazione

Nel campo della formazione sono proseguite lecollaborazioni già avviate negli anni precedenti,riguardanti:

- lo sviluppo di una banca dati relativa alla for-mazione, svolta in Italia a tutti i livelli e da partedi qualunque operatore, sui temi di interesseper l'Enea: energia, ambiente e territorio, nuovetecnologie ed innovazione.Il contratto, stipulato con Dioikema, prevede al-tresi la gestione e lo sviluppo di una struttura diservizio per la raccolta e la presentazione diprodotti didattici innovativi;- il Progetto Applicazione di Nuove Tecnologieall'Educazione Multimediale (Antem), propostonell'ambito del gruppo Tecnologia, Crescitaeconomica. Occupazione (Tco), che prevede lacollaborazione di 4 paesi (Canada, Inghilterra,Francia e Italia) nello sviluppo di progetti ri-guardanti la didattica e la formazione in genere.Oltre alla creazione di una rete didattica (vedipunto precedente) Antem ha permesso di pre-disporre un certo numero di gemellaggi telema-tici tra scuole italiane e canadesi per lo svilup-po in comune di ricerche e la trasmissione de*relativi risultati.Per l'Italia sono attualmente coinvolti due Liceiscientifici per un totale di 6 classi.

386

Pianificazione e controllo

II processo di pianificazionee la gestione finanziaria

In assenza della Legge Pluriennale di Finan-ziamento, il bilancio dell'Enea è stato articola-to sulla base del contributo dello Stato per il1986 determinato dalla Legge Finanziaria n.41 del 28 febbraio 1986, in 980 miliardi di lire;la stessa Legge Finanziaria, inoltre, preveden-do la costituzione dell'Ente Grandi Rischi, haridotto l'importo assegnato dal Cipe, qualecontributo dello Stato per il Piano Quinquen-nale 1985-89, di 120 miliardi ripartiti nel trien-nio 1986-88 per cui la previsione di disponibi-lità per l'Enea nel quinquennio 1985-1989 ri-sulta:

1985

1986

1987

1988

1989

Totale

(in miliardi di lire)

900

980

1.070

1.100

1.170

5.220

II contributo 1986 è stato assegnato per 500miliardi con disposto ad hoc direttamente dallalegge stessa quale quota relativa al primo se-mestre 1986, mentre i restanti 480 miliardisono stati assegnati in due tranches separaterispettivamente di 240 miliardi, per il 3" e il 4"trimestre (rispettivamente con Legge 495 del 9agosto 1986 e Legge n. 875 del 19 dicembre1986).

Questi provvedimenti di assegnazione del con-tributo dello Stato per il terzo e il quarto trime-stre hanno posto il vincolo di non attivare nuo-ve iniziative e contratti, con conseguenti impe-gni finanziari, relativamente alla Filiera Europeaa Neutroni Veloci ed alla Realizzazione delReattore Pec e di destinare le risorse finanzia-rie contemporaneamente resesi disponibili e,comunque, in misura non inferiore a 30 miliardi,per incrementare i finanziamenti già previsti suiprogrammi relativi alla ricerca e promozione difonti alternative nonché al risparmio energeti-co.

La gestione finanziaria dell'Ente è stata pertan-to articolata in modo congruente con i diversiprovvedimenti di legge di assegnazione delContributo dello Stato.

Inoltre, poiché la Legge Finanziaria 1986 é sta-ta approvata solo in data 28 febbraio 1986, la

gestione ordinaria del Bilancio per il primo se-mestre 1986 è stata autorizzata a partire dal15 marzo; fino a tale data la gestione è avvenu-ta per dodicesimi di spesa limitatamente aquelle obbligatorie o indifferibili.

Tale situazione se da un lato non ha significati-vamente inciso sull'utilizzo delle risorse finan-ziarie in termini di programma, dall'altro ha con-tribuito ad un minore utilizzo, rispetto alle previ-sioni, delle risorse finanziarie in termini dì cas-sa.

I dati relativi alla spesa 1986, confrontati conquelli 1985, confermano le previsioni del PianoQuinquennale 1985-89 di allineamento, nel1986 (e di superamento negli anni successivi),delle spese relative ad iniziative su altre attivitàtecniche con quelle previste per la realizzazio-ne di Pec e Cirene.

Su questi dati non hanno influito i disposti dilegge in quanto gli stessi hanno inciso in ma-niera più significativa sulle attività della FilieraVeloce.

Oltre a questo effetto, i risultati della gestione1986 evidenziano che, in accordo alle lineestrategiche ed ai contenuti programmatici delPiano Quinquennale 1985-89, già nel 1986 si èaffermata la tendenza ad un incremento di atti-vità e, quindi, ad una maggiore utilizzazione dirisorse finanziarie, su programmi diversi daquelli relativi alla fissione nucleare.

Le risultanze del conto consuntivo 1986 hannodeterminato:

• in 1003 miliardi gli impegni assunti, che rap-presentano un utilizzo del 90% circa della di-sponibilità globale pari a 1102 miliardi;

• in 910 miliardi le erogazioni effettuate cherappresentano un utilizzo del 67% circa delladisponibilità globale pari a 1354 miliardi.

La limitazione imposta all'Ente di non attivareulteriori iniziative e contratti relativamente allaFiliera Europea a Neutroni Veloci e Realizzazio-ne Reattore Pec, oltre a bloccare l'avvio delprogramma di promozione industriale e di rile-vanti opere riguardanti il Centro del Brasimone,si é riflessa anche su particolari attività già av-viate o deliberate.

Per quanto riguarda il Pec:

• è stato sospeso il contratto stipulato con Fab-bricazioni nucleari per la fornitura degli ele-menti di combustibile;

• è stata sospesa l'esecutività della deliberarelativa all'acquisto del materiale fissile dalCea per la prima carica de! reattore Pec.

Per quanto riguarda il Dipartimento Vel:

• é stato ridotto l'importo previsto per il 2° se-

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mestre 1 986 per la copertura delle spese rela-tive al contratto di associazione Enea-Agipper lo sviluppo delle tecnologie di fabbricazio-ne degli elementi di combustibile per reattoriveloci.

Inoltre, l'eventualità di una ritardata assegna-zione o riduzione del contributo dello Stato peril 4° trimestre ha imposto l'adozione di ele-menti di cautela nelle modalità di gestione del2" semestre tali, però, da consentire comun-que l'operatività dell'Ente per iniziative chenon avrebbero dovuto essere interrotte in con-siderazione della loro obiettiva rilevanza edurgenza per ampi settori del sistema produtti-vo nazionale.

Fra queste attività rientravano le azioni nei set-tori della protezione ambientale e salute del-l'uomo, delle fonti rinnovabili e del risparmioenergetico, dell'agricoltura, dell'innovazionetecnologica, nonché le collaborazioni con le im-prese (sistemista e componentisti) per le cen-trali del Pun.

I criteri adottati per il contenimento della spesahanno avuto come conseguenza il blocco delleulteriori iniziative relative ai settori Sviluppodella Filiera Veloce, Realizzazione ReattorePec, Ciclo del Combustibile, ad eccezione diquelle afferenti ad aspetti di sicurezza nuclearee protezione sanitaria ed a quelle, relative al-l'impianto Pec, la cui sospensione non avrebbeinciso sui tempi di realizzazione dell'impiantoe/o non avrebbe comportato oneri finanziari perl'Enea; hanno, inoltre, limitato gli importi relativiall'assunzione di impegni di spesa 1986 pernuove iniziative degli altri obiettivi programma-tici ad eccezione di quelle afferenti ad aspettidi sicurezza e protezione sanitaria ed ambien-tale.

Attività nel settoredella Garanzia di Qualità

Le azioni in questo settore hanno riguardato,analogamente al 1985, il supporto sia ai Di-partimenti Enea che ad organismi esterni. Inparticolare si evidenziano: la collaborazionecon il Dipartimento Reattori termici per la qua-lificazione di 14 aziende interessate al pro-gramma di Promozione Industriale, le attività diGaranzia di qualità (Gq) svolte nel gruppo dilavoro misto Enea-Enel per l'avviamento delreattore Cirene; le attività di supporto organiz-zativo in termini di Gq svolte verso Dipartimen-ti e Direzioni Centrali dell'Ente, le attività dicollaborazione internazionale per lo sviluppodi metodologie di Gq in Cina, nell'ambito del-l'accordo bilaterale Enea Ministero dell'Indu-stria nudare, in supporto alla Direzione Cen-trale affari internazionali.

Valorizzazione dei brevetti e delle licenze

Le attività connesse con la valorizzazione deibrevetti e delle iicenze hanno interessato i se-guenti aspetti principali:

a) deposito in Italia e all'estero di domande dibrevetto concernenti applicazioni di tecnologieinnovative;

b) elaborazione di contratti di licenza su know-how e brevetti dell'Ente e collaborazione con leunità operative per l'elaborazione di contratti diricerca e di promozione industriale per la parteconcernente le conoscenze e i brevetti;

e) istruzione delle pratiche e partecipazione ailavori della Commissione per i Brevetti e l'EquoPremio per le decisioni concernenti i depositibrevettuali e la corresponsione dell'equo pre-mio agli inventori;

d) ricerche documentarie sullo stato della tecni-ca per settori tecnologici di particolare interes-se, in particolare in collaborazione con la Dire-zione Centrale Studi, mediante collegamento inlinea con basi di dati brevettuali esterne;

e) costituzione di una banca dati concernenti ibrevetti dell'Enea;f) partecipazione ai lavori di Commissioni del-l'Enea per lo studio e l'utilizzo di basi di dati in-terne ed esterne all'Ente e collaborazione conla Direzione Centrale Sistemi informativi per lapubblicazione sul Bollettino Informatica e Do-cumentazione di articoli informativi concernentila protezione del software e le ricerche su basidi dati brevettuali;g) organizzazione, in collaborazione con la Di-rezione Centrale Relazioni della partecipazio-ne, con esposizione di Brevetti Enea e relativadocumentazione, alla mostra Tech-Ex '86 diMilano;h) collaborazione con l'Istituto Cooperativo perl'Innovazione (leie) per la diffusione dei brevettiEnea attraverso il periodico dell'Istituto deno-minato Innovazione.

i) gestione del contratto con Studio Tosato perla vantazione delle attività dell'Enea alla lucedelle norme comunitarie sulla concorrenza esugli aiuti di Stato alle imprese.

Personale e sviluppoorganizzativo

II 1986 é stato un anno denso di avvenimentiche hanno coinvolto - sia direttamente che in-direttamente - l'Enea, e che hanno posto l'Ente

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stesso sotto particolare osservazione da partedei diversi soggetti politici e sociali.

L'evento di Chernobyl e la sua ricaduta sugliindirizzi energetici del Paese, la preparazionedella Conferenza sull'Energia, il rinnovo deicontratti del Pubblico Impiego e del settore pri-vato, la scadenza del Comratto collettivo di la-voro (Ccl) Enea, la modifica dei finanziamentiprevisti per l'Ente, la presentazione del Dise-gno di Legge 1870 (solo per citare alcuni deglieventi più importanti) hanno sollecitato rifles-sioni e conseguenti processi interni di ristruttu-razione, pianificazione, riconversione, formazio-ne, studio e analisi che - per quanto di propriacompetenza, ed in modo differenziato - hannorichiesto l'impegno attivo della Direzione Cen-trale del Personale (Persor).

Di fatto, si può osservare che il profondomutamento generato dall'entrata in vigore del-la Legge di riforma 84/82 e, successivamente,del nuovo Contratto Collettivo di lavoro del-l'Ente, ha subito, nell'anno in oggetto, unafase di verifica allo scopo di adeguare scelte -precedentemente effettuate - al nuovo conte-sto che si è andato formando. Ciò ha compor-tato, tra l'altro, la necessità di ridefinire nuoviprogrammi di attività all'interno della Direzionedel Personale più rispondenti alle mutate esi-genze dell'Ente.

Per i motivi esposti, nel 1986 é stata data mag-giore enfasi alle attività utili per:

- lo sviluppo del ruolo dei responsabili dellastruttura organizzativa, con l'intento, anche, diintervenire sul clima interno;

- una valutazione delle competenze professio-nali esistenti, in sintonia con le tecniche piùavanzate disponibili sul mercato esterno;

- ''analisi dei diversi disposti contrattuali inpreparazione del rinnovo del Ccl Enea ed allaluce dei nuovi contratti pubblici e privati;

- l'incremento degli organici dell'Ente e l'otti-mizzazione dell'utilizzazione delle risorse uma-ne;

- la formazione dei dipendenti al nuovo sistemadi valori, con particolare attenzione per i neo-assunti;

- la realizzazione di un'organizzazione flessibi-le confacente alle nuove esigenze, sviluppandoin particolare la funzione di pianificazione degliinterventi;

- lo sviluppo di un sistema più avanzato di am-ministrazione e di gestione dei benefici assi-stenziali, attraverso un migliore utilizzo del sup-porto informatico;

- una diffusione di informazioni in tutta la strut-tura organizzativa per consentire, attraverso

elementi di confronto esterno, una corretta ge-stione delle risorse umane.

Inoltre, con l'istituzione di una Unità di Progettoper la Formazione, il Consiglio di Amministra-zione ha voluto dare maggiore enfasi a questafunzione e, conseguentemente, maggiore inci-sività alle attività di formazione necessarie siaall'interno che all'esterno dell'Ente.

Il 1986 ha rappresentato pertanto un anno nelquale le politiche del personale impostate pre-cedentemente e gli strumenti ad esse collegatehanno avuto un momento di verifica e di rifles-sione; un buon numero di strumenti gestionalisono andati a regime mentre, contestualmente,sono stati attivati nuovi processi.

Dati di sintesi

Nel corso del 1986 sono state effettuate:

- 292 assunzioni a tempo indeterminato, di cui56 riguardanti personale in possesso di elevataqualificazione professionale;

- 92 cessazioni;

- 264 trasferimenti di personale fra Unità dellamacrostruttura, ivi compresi quelli connessicon l'istituzione dell'Unità Agrobiotecnologie.

L'incremento di organico è risultato pari a 200unità.

Mia data del 31 dicembre 1986 risultavano inservizio 4938 unità, delle quali 175 in possessodi qualifica dirigenziale.

I laureati ed il personale in possesso di diplomasuperiore costituiscono rispettivamente il 34,5ed il 34% del totale dei dipendenti; il personalecon altro titolo di studio costituisce il 31,5% deltotale.

L'età media del personale Enea é di circa 42anni; l'anzianità media risulta essere di circa15 anni.

II processo di valutazione della profeccionalitàespressa nel 1985 ha evidenziato, all'inizio del1986, una crescita ed uno sviluppo che hannoriguardato circa il 25% del personale.

La spesa per il personale nel 1986 é statacomplessivamente di 200,8 miliardi di lire, cosisuddivisa:

- stipendi, scatti di anzianità, indenni-tà di contigenza 124,0

- altre spese dirette 14,7

- oneri assistenziali e previdenziali acarico dell'Ente 60,6- trattamenti accessori 1.5

389

Pianificazione ed organizzazione

Nel corso del 1986 è avvenuto un riorientamen-to delle attività in questo settore, verso uno svi-luppo maggiore delle funzioni di pianificazionedegli interventi di sviluppo organizzativo e delleattività a supporto dello sviluppo dei sistemi in-formativi.

La pianificazione degli interventi di sviluppo or-ganizzativo, i cui lineamenti sono stati concor-dati fra l'Alta Direzione e le Organizzazioni sin-dacali (OOSS) nazionali è stata definita più indettaglio congiuntamente dalla Direzione Per-sor e dalla Macrostruttura.

L'azione è stata accompagnata da una iniziati-va formativa in aula, realizzata con la collabora-zione della funzione formazione, che ha visto lapartecipazione di circa la metà dei responsabilidi struttura dell'Ente.

Questo processo ha avuto ricadute, in terminidi risultati, sui processi di gestione della mobili-tà interna, dell'evoluzione degli organici, dellapianificazione del lavoro straordinario.

L'analisi di specifiche situazioni organizzative,di processi gestionali e procedure, ha investitoargomenti diversi, fra i quali:

- la gestione patrimoniale ed inventariale;

- la gestione materiali;

- il decentramento amministrativo-contabile;

- la modifica della struttura organizzativa diFare, Tib, Tecab, Persor e l'istituzione di posi-zioni di responsabilità nei Dipartimenti Comb,Fus, Pas, Vel e le Direzioni Centrali Int. Persor,Sag;

- l'attivazione della nuova struttura del Diparti-mento Fare.

Nell'ultimo scorcio dell'anno è stato implemen-tato il Sistema Informativo della Direzione Per-sor, a supporto dei processi relativi alla gestio-ne delle Risorse Umane.

Selezione e reclutamentodelle risorse umane

Negli ultimi anni l'Ente, per il soddisfacimentodei propri obiettivi, ha avuto necessità di privi-legiare i! reclutamento di personale in posses-so di diploma di laurea. Il personale laureatocostituisce oltre la metà delle assunzioni ef-fettuate nel corso degli ultimi quattro anni, e latendenza è confermata anche dai dati statisti-ci relativi ai post, messi a concorso nel 1986,nel corso del quale circa il 70% dei posti ha ri-guardato personale con titolo di studio univer-sitario.

In merito alle assunzioni di personale laureatonegli ultimi anni, ha assunto particolare impor-tanza, ma anche particolare criticità, il recluta-mento di personale in possesso di elevata qua-lificazione professionale ed esperienza di lavo-ro esterna all'Ente, che nell'ultimo triennio hacostituito circa il 30% delle assunzioni.

Per questo motivo sono stati messi a punto al-cuni strumenti per limitare la percentuale di po-sizioni che rimangono scoperte per assenza orinuncia di candidati, quali, ad esempio, la col-laborazione con organismi esterni specializzatinella ricerca c*i personale.La percentuale di posti non coperti è purtutta-via ancora oari al 35% dei posti messi a con-corso, un valore che, seppure in flessione ri-spetto alla media degli anni immediatamenteprecedenti, è pur sempre troppo elevato. Si ri-tiene che esso rappresenti uno zoccolo moltoduro e difficile da abbattere ulteriormente, per-ché legato alla possibilità per l'Enea di megliovalorizzare dal punto di vista retributivo certeprofessionalità. In presenza di vincoli c'è da te-mere un ritorno a percentuali molto elevate diposti non coperti.

Formazione

Nel 1986 l'Ente ha dato un notevole impulsoalla funzione formazione effettuata dalla Dire-zione Persor per promuovere e/o organizzareazioni formative di interesse generale.La motivazione principale alla base di tale scel-ta risiede sulla valutazione che in un'organizza-zione di ricerca è naturale privilegiare l'accre-scimento di conoscenze tecnico-scientifiche(di tipo disciplinare e specialistico) coerente-mente allo sviluppo delle attività svolte, ma ènecessario, contemporaneamente, svilupparela formazione orientata a rinforzare gli aspettimanageriali, organizzativo/gestionali, di comu-nicazione e di comportamento.

Questo tipo di formazione è quella che presen-ta un collegamento più diretto con il processogenerale di pianificazione delle risorse umane,durante il quale vengono individuate le possibi-lità di sviluppo nel breve-medio periodo, delleprofessionalità dei titolari delle posizioni di la-voro.Gli obiettivi esposti sono stati perseguiti, nel-l'anno passato, principalmente nelle aree for-mative Juniores, Amministrazione, Personale eProject Management.

Sono stati tenuti 11 corsi per una durata com-plessiva di 277 giornate di attività, che hannocoinvolto 1254 partecipanti per un totale di36.988 giornate uomo.

Sono proseguiti, inoltre, i corsi in lingue estere

390

che hanno interessato centinaia di dipendentiEnea, in tutte le sedi dell'Ente.

nanziario contenuto nei limiti fissati dalla LeggeFinanziaria.

Incentivazione e sviluppodelle risorse umane

Relazioni sindacalie normativa

Le attività di gestione degli istituti contrattuali,relativi alla funzione di Incentivazione e Svilup-po delle Risorse Umane, hanno perseguitoobiettivi tendenti a:

- rafforzare e riaffermare il sistema dei valoriposto a base del Ccl Enea, operando con l'in-tento di sviluppare nel personale la motivazioneintorno ai valori di efficienza/efficacia;

- ampliare il grado di responsabilizzazione e dicapacità decisionale dei Responsabili delleUnità operative, in relazione al processo di pia-nificazione delle attività programmatiche ed alraggiungimento degli obiettivi pianificati;

- nigliorare il grado di integrazione nell'Ente.

Più in particolare, lo sviluppo professionale hariguardato con particolare intensità:

• oltre ai Responsabili di struttura, anche i di-pendenti che, pur non ricoprendo specifici in-carichi di responsabilità formalizzati nella strut-tura organizzativa dell'Ente, hanno svolto unafunzione critica nella gestione di attività proget-tuali o hanno ricoperto con professionalità tec-nico-scientifica elevata un ruolo rilevante ai finidel raggiungimento degli obiettivi programmati-ci delle Unità;

• alcune figure a contenuto professionale spe-cifico limitato ma critico, per le quali la possibi-lità di mobilità si è presentata particolarmentedifficile. Tali figure sono state oggetto di unavalutazione puntuale, che ha tenuto conto delcontributo operativo che, in ciascuna realtà or-ganizzativa, esse hanno offerto alla funzionalitàdell'Unità;

• i dipendenti inquadrati nei livelli iniziali, inconsiderazione del fatto che molti di questi, purvincitori di concorso per personale senza espe-rienza, avevano maturato un'esperienza pro-fessionale esterna. Lo sviluppo professionale siè presentato, in questi casi, non adeguatamen-te correlato al ruolo effettivamente svolto, e si èritenuto che dovesse essere attuata una speci-fica politica di inquadramento.

L'incentivazione è stata attuata evitando ap-piattimenti delle retribuzioni per livello profes-sionale ed ha riguardato solo una parte delpersonale Enea per meglio evidenziare il con-cetto di merito. L'intervento economico com-plessivo è stato ripartito sugli aspetti di svilup-po professionale e di incentivazione rispettiva-

« mente per il 45% ed il 55%, con un impegno fi-

L'anno 1986 si è aperto con la prospettiva delrinnovo del Contratto di lavoro, venuto a sca-denza il 30 dicembre 1985. Di fatto, una seriedi motivi (evento Chernobyl, collocazione del-l'Ente rispetto la legge quadro del pubblico im-piego) hanno condizionato pesantemente l'E-nea impedendo l'avvio dell'attività di rinnovo.

È stato tuttavia proseguito lo studio critico de-gli istituti contrattuali vigenti e la ricognizionedelle soluzioni adottate nei settori di riferimen-to, come pure delle iniziative delle parti gover-native, datoriali e sindacali, anche attraverso lacostituzione di un apposito gruppo di lavoro in-terfunzionale.È proseguita l'attività di relazioni con le OOSSstipulanti, che ha dato luogo ad una serie di ac-cordi di natura gestionale, che hanno permessodi ridurre al minimo i possibili effetti negativiconseguenti al regime di prorogatio. Gli accordiraggiunti con le OOSS hanno riguardato:- aspetti gestionali, quali le modalità di attribu-zione di premi e superminimi per il 1985, l'ade-guamento c-i valori giornalieri di trattamento ditrasferta all'estero ecc;- aspettivi normativi, quali, ad esempio, il rico-noscimento, come sedi di lavoro territorialmen-te distinte, di Cadarache, Portici, Borgo Saboti-no;- questioni assistenziali, quali i sussidi, prestiti,borse di studio, mutui ecc. e la regolamentazio-ne dei Crai.Si è parallelamente provveduto ai necessariadeguamenti normativi, derivanti da nuova pro-duzione legislativa e/o da disposizioni contrat-tuali e allo studio di ipotesi normative riguar-danti argomenti diversi.

Amministrazione del personale

Per quanto riguarda le attività di Amministrazio-ne del Personale, è stato confermato l'obiettivoprioritario di assicurare il conseguimento dei ri-sultati nei termini stabiliti e di garantire l'Eneanei rapporti con gli Enti previdenziali, assisten-ziali e assicurativi esterni.A tale proposito va sottolineata l'assenza dicontenzioso particolare tanto con i dipendentiquanto con gli Enti suddetti. Le attività hannoriguardato, fra l'altro:- la liquidazione delle competenze al personale;

391

- gli adempimenti contributivi, assistenziali,previdenziali, assicurativi, fiscali;

- la gestione delle polizze assicurative;

- l'elaborazione di dati sul costo del personaleper il bilancio di previsione.

Per quanto concerne l'amministrazione de; rap-porti di lavoro individuali e le attività sociali, leunità ad essa preposte hanno provveduto a ge-stire una varietà di istituti contrattuali e norma-tivi, quali, fra l'altro:

- congedi, aspettative, comandi, posti per tesidi laurea, borse di studio;

-sussidi, mutui edilizi, prestiti;

-coordinamento delle attività dei Crai.

Studi e analisi statistiche

I criteri di riorganizzazione della funzione distudio e di analisi statistica sul personaleEnea, già delineati nel corso del 1985, hannovisto una piena applicazione nell'anno 1986,durante il quale sono state definite attivitàstandard e attività caratterizzate da peculiaritàe novità rilevanti.

L'obiettivo principale che si è inteso raggiunge-re è stato quello di qualificare i prodotti già uti-lizzati nel campo dell'informazione sui dipen-denti riferendoli al mercato del lavoro in Italia,al fine di dare corso ad una gestione ottimaledelle Risorse Umane e praticabilità alle strate-gie dell'Ente.

L'attività si è sviluppata principalmente nellosviluppo delle funzioni di:

- informazione statistica centrale;

- studio, elaborazione e proposta;

- collegamento e confronto con Enti esterni.

Relativamente agli aspetti di definizione dellepolitiche retributive e di incentivazione delle Ri-sorse Umane, le indagini interne promosse giàa fine 1985 avevano messo in evidenza:

- una curva retributiva Enea tendente all'ap-piattimento, nonostante gli interventi diversifi-cati di incentivazione e di sviluppo professiona-le, anche a causa dell'incidenza dell'indennitàdi contingenza;

- una valorizzazione delle professioni disomo-genea rispetto a quanto si intravedeva nelmondo industriale preso a riferimento per l'E-nea.

Su queste tematiche e sugli aspetti relativi airinnovi contrattuali sono stati attivati collega-menti e confronti con Enti e Società aventi pro-blematiche affini a quelle dell'Ente, quali Enel,Montedison, Fiat, Ansaldo, Cise ecc.

Tali confronti hanno confermato le rilevazionisuddette spingendo ad una ricerca-interventopiù approfondita e con maggiori risorse. È statopertanto attivato un Gruppo di Lavoro, con lacollaborazione della Hay Management Consul-tans, che è giunto alle seguenti conclusioni:

- le retribuzioni Enea si collocano, per le posi-zioni di lavoro medio-alte, al di sotto dei valorimedi di mercato, con scostamenti notevoli perle posizioni di lavoro a maggior contenuto pro-fessionale;

- la curva retributiva Enea, pertanto, risulta ap-piattita e gli attuali schemi normativi e procedu-rali non consentono di premiare in modo ade-guato le posizioni a maggior contenuto profes-sionale o di responsabilità.

Le conclusioni sopra riportate hanno suggeritodi proseguire nelle analisi con l'obiettivo di atti-vare processi che permettano di ottenere siste-mi di incentivazione e di sviluppo professionalecon i quali l'Enea possa meglio difendere il suopatrimonio di risorse umane.

Parallelamente, è emersa l'esigenza sia di defi-nire una misura della produttività, sia, d'altraparte, di controllare il costo del lavoro nell'Ente.A tale scopo sono stati messi a punto i se-guenti prodotti:

- la definizione di una metodologia per la verifi-ca della produttività di Unità Organizzative del-l'Ente;

- le valutazioni sui costi del personale e le pre-visioni di spesa.

392

finanziario *l QQC Nardi in termini di programma e di 800 miliardi

finanziaria i ysb jn termini di cassa per la prosecuzione ne, pri.mo semestre dell'anno 1986, è stata richiesta

La gestione finanziaria dell'Ente per il 1986, è al Ministero dell'industria l'autorizzazione allastata svolta in base al bilancio preventivo, deli- gestione ordinaria del bilancio fino al 30 giugnoberato dal Consiglio di Amministrazione in data per un importo di 535 miliardi in termini di pro-31 ottobre 1985, in termini di programma e di gramma e 850 miliardi in termini di cassa com-cassa per un importo complessivo di: prensivi anche di altre entrate.- programma lire 1050 miliardi II Ministero industria in data 14 marzo ha auto-- cassa lire 1295,5 miliardi r i z z a t o l a

Q9 J f i o n ( ; ordinaria del bilancio di pre-

visione 1986 limitatamente al primo semestreII Ministero industria, commercio e artigianato ed entro i limiti dell'importo complessivo di 535in attesa dei provvedimenti legislativi, ha auto- miliardi.

^!£^£%?^^%n^a Con il decreto legge , 3 3 3 de. 5globale annua prevista, limitatamente alle spe- t l t 0 "ella legge n. 495 il 9 agosto e stato asse-se obbligatorie o indifferibili. 9n

ta t 0 a " E n e a un

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0nÌnb^ t° ,dl f ° ™'!ard l. p e r

a il terzo trimestre 1986 a titolo di anticipazioneA seguito dell'approvazione della legge finan- sul contributo globale per il quinquenniozìaria e del bilancio dello Stato, per l'e^ -cizio 1985-1989 e concessa la relativa autorizzazio-finanziario 1986, che hanno disposto l'asse- ne, dal Ministero dell'Industria, alla gestionegnazione all'Enea di un contributo di 500 mi- del bilancio fino al 30 settembre.

RISULTATI DELLA GESTIONE FINANZIARIA 1986Movimenti globali in termini di cassa)

AVANZO DI CASSA AL 1 GENNAIO 1986

ENTRATE

Contributo ordinario dello StatoEntrate diverseContabilità speciale e partite di giroProgramma Nazionale di Ricerche in Antartide

TOTALE ENTRATE

Totale disponibilità

SPESE

Spese correntiOneri per il personaleFunzionamento e materiale di consumo per ricerca

Totale spese correnti

Spese in conto capitaleContratti di ricerca e promozione industrialeInvestimenti di ricerca per grandi progetti e per impiantirealizzati con l'industria nazionaleAccantonamenti oneri per il personale (quiescenza e previdenza);prestiti al personale; indennità di anzianità al personale cessato

Totale spese in conto capitale

Contabilità speciale e partite di giroProgramma Nazionale di Ricerche in Antartide

TOTALE SPESE

Disponibilità di cassa al 31 dicembre 1986

TOTALE A PAREGGIO

(Miliardi di lire)

270,0

1.040,045,387,223,1

1.195,6

1.465,6

206,5170,9

377,4

82,3

423,5

27,2533.C

93,29,4

1.013,0

452,6

1.465,6

393

SITUAZIONE PATRIMONIALE

ATTIVITÀ

Disponibilità liquidaCrediti diversiInvestimenti mobiliariImmobili e impiantiImmobilizzazioni tecnicheCentro di IspraBeni in comproprietà per contratti di associazione

Totale attività

PASSIVITÀ

Debiti diversiFondi di accantonamento per previdenza e quiescenzaFondo di ammortamentoQuota di spettanza Euratom su beni in comproprietàe cessione in corso di beni

Totale passività

PATRIMONIO NETTO

Avanzo economico esercizi precedentiAvanzo economico dell'esercizio

Totale patrimonio netto

Totale a pareggio

(Miliardi di lire)

437,9426,2

48,02.180,2

291,113,7

110,6

3.507,7

614,0106,085,8

28,1

833,9

2.197,9475,9

2.673,8

3.507,7

SITUAZIONE PATRIMONIALEPROGRAMMA NAZIONALE DI RICERCHE IN ANTARTIDE

ATTIVITÀ

Disponibilità liquidaCrediti diversiImmobili e impiantiImmobilizzazioni tecniche

Totale attività

PASSIVITÀ

Debiti diversi

Totale passività

PATRIMONIO NETTO

Avanzo economico esercizi precedentiAvanzo economico dell'esercizio

Totale patrimonio netto

Totale a pareggio

(Miliardi di lire)

14,7

4,55,9

25,1

14,1

14,1

2,68,4

11,0

25,1

394

Con il decreto legge n. 671 del 17 ottobre, con-vertito nella legge n. 875 il 19 dicembre, è statoassegnato all'Enea un contributo di 240 miliar-di per il quarto trimestre 1986 e concessa l'au-torizzazione da parte del Ministero industria.Tale contributo è stato assegnato all'Ente soloper la parte in termini di programma.

A seguito delle variazioni intervenute durantel'esercizio le disponibilità complessive per l'E-nea sono state determinate in:- termini di programma 1.102.212 milioni al net-to delle partite di giro e contabilità speciali;

-termini di cassa 1.344.351 milioni;

per l'Antartide in;

-termini di programma 20.183 milioni;

- termini di cassa 24.049 milioni.

Partecipazioni Societarie

presso il Centro della Casaccia, a fronte delcontratto in essere, le seguenti attività:

- raccolta, per trattamento e stoccaggio, nelCentro Nucleco Casaccia, dei rifiuti radioattiviliquidi e solidi contaminati alfa e beta/gamma,prodotti nei laboratori ed impianti di ricerca del-l'Enea;

- decontaminazione degli ambienti di lavoro emateriale vario, in vista della loro riutilizzazione;

- ispezione fisica periodica, per ragioni di sicu-rezza, di tutto il materiale accumulato, controlloe misura in collaborazione con i dipartimentiEnea del materiale fissile (plutonio presentenei rifiuti solidi e liquidi immagazzinati);

- trattamento degli effluenti liquidi radioattivi,prima del loro smaltimento e condizionamentoin manufatti cementizi dei fanghi di risulta;

- opere di manutenzione straordinaria e modifi-che degli impianti ed infrastrutture concesse inuso a Nucleco e relativi studi e progetti.

Società Nucleco

La Nucleco SpA, costituita nel maggio 1981(con partecipazione azionaria Agip SpA al 60%e dell'Enea al 40%, sede in Roma e capitalesociale di 200 milioni) ha proseguito l'attività ri-guardante la gestione dei rifiuti radioattivi dibassa e media attività derivanti dagli usi pacifi-ci dell'energia nucleare.

Le cariche sociali, attualmente sono:

CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE:

- Presidente: ing. Silvio Cao, Enea;

- Vice presidente e amministratore delegato:ing. Andrea Gandellini, Agip SpA;

- Consiglieri: prof. Mario Mittempergher, Enea;dr. Corrado Majani, Enea; rag. Fortunato Mochi,Enea; dr. Giuseppe Sfligiotti, Eni; ing. EnricoCrispino, Eni; dr. Vincenzo Jorio, Eni; dr. FilippoSantoro Modica, Eni;

COLLEGIO SINDACALE:

- Presidente: dr. Cosimo Imbroscia, Eni;

- Sindaci: dr. Giovanni Guerrieri, Enea; rag. Er-nesto Citterio, Enea;

- Sindaci supplenti: dr. Giordano Seri, Eni; rag.Michele Petracca, Enea.

Le principali attività, svolte nel 1986, hanno ri-guardato:

Attività per conto Enea

Gestione rifiuti radioattivi prodotti dal Centrodella Casaccia - Nel 1986 la Nucleco ha svolto

Attività per conto Enel

Centrale di Caorso

- È stata completata con successo la primacampagna dimostrativa di incenerimento di re-sine inglobate in urea-formaldeide e di materia-le vario (circa 1400 kg) e di cementazione delleceneri, effettuata presso gli inceneritori di Mole di Studsvik.I fusti di risulta contenenti le ceneri cementate,sono stati temporaneamente trasferiti a Nucle-co per le prove di qualificazione che sono statecondotte in collaborazione con i DipartimentiComb e Pas, ed hanno fornito risultati positiviin accordo con la normativa.

- È in corso la 2a campagna per l'incenerimen-to da circa 640 fusti (75.000 kg) di resine in-globate in urea-formaldeide e materiale variocombustibile. L'operazione è in corso presso gliinceneritori di Mol e Studsvik, ove è stato giàtrasferito il materiale.

Centrale di Latina

Sono stati completati il progetto di massimacon relativo rapporto di sicurezza ed il rapportodi qualificazione manufatti condizionati, a fron-te del contratto per la messa a punto de! pro-cesso e per la progettazione del servizio per ilrecupero e condizionamento in resine epossidi-che (in contenitori di cemento) di tutti i residuiradioattivi, presenti nelle fosse "splitters" delreattore.

Stato di avanzamento dei lavori: 73%.

Centrale di Trino Vercellese

Sono proseguite le prestazioni di ingegneria, afronte del contratto relativo alla progettazione

395

per l'adattamento della Mowa agli impianti dideposito del reattore, per l'inglobamento in ce-mento delle resine radioattive, accumulate infiltri, e la qualificazione manufatti.Tale attività viene eseguita in associazionetemporanea di impresa con l'Agip.Stato di avanzamento dei lavori: 42%.Centrale del GariglianoA fronte del contratto conferito dall'Enel all'as-sociazione temporanea di impresa Agip-Nucle-co sono in corso l'esecuzione di un progettoparticolareggiato e la messa a punto del pro-cesso e qualificazione manufatti condizionati,relativo all'adattamento dell'impianto Mowa peril condizionamento delle resine, fanghi e con-centrati, accumulati durante l'esercito dellacentrale.

Stato di avanzamento dei lavori: 90%.

Attività per conto di altri produttori

Agip MedicinaÈ stato effettuato il definitivo trasferimento aNucleco di 40 fusti di rifiuti radioattivi prodottinei laboratori di ricerca dell'Agip di Medicina.Operatori medico-sanitari ed altri

Nel 1986 la Nucleco é stata impegnata su tuttoil territorio nazionale netta gestione dei riftutt abassa e media attività prodotti da enti pubblicie privati.La Nucleco ha svolto il compito primario di re-golarizzare e di garantire un servizio affidabilee completo, evitando incertezze sulla destina-zione dei rifiuti, anche sotto il profilo della loroconservazione, trattamento, condizionamento esmaltimento.In tale regime, anche grazie all'appoggio dell'E-nea e dell'Istituto superiore di sanità sono statifirmati contratti annuali o pluriennali.

Il materiale radioattivo ritirato è stato pari a cir-ca 240 m3.Gli Enti interessati sono stati Unità sanitarie lo-cali, Istituto superiore di sanità, Università,Ospedali ecc.Filtri contaminatiNel 1986, a seguito dell'incidente di Chernobyle su direttiva del Ministero della Sanità, la Nu-cleco è stata sollecitata, allo smontaggio e riti-ro di materiale radioattivo, costituito da com-plessi filtranti presso vari enti pubblici e privati,tra i quali società del gruppo Eni, Rai, Tirrenia,Italcable, Ministeri, sedi di giornali, società far-maceutiche eccII ritiro è stato di circa 250 m3.

Attività di decontaminazionee di smantellamento

Considerazioni generaliLe attività di decontaminazione e di smantella-mento rappresenteranno nel futuro della Nucle-co un settore qualificante, di grande impegnotecnologico e rilevante per contenuto in terminieconomici, per la quale è indispensabile appro-fondire l'esperienza operativa e di sicurezza edotarsi dei necessari mezzi di intervento e ditrattamento dei materiali rimossi. Basti pensa-re, a tal proposito, allo smantellamento dellaCentrale del Garigliano (in corso di messa fuoriservizio, in sicurezza, da parte Enel), i cui lavoriesterni al reattore sono previsti nel prossimoquinquennio.

In tale settore, la Nucleco ha acquistato unbuon livello di esperienza attraverso lo sman-tellamento di reattori di ricerca, impianti e labo-ratori dell'Enea e di altri Enti (reattori Rospo,Ritmo, Rb2).

Attività per conto Enea

a) Celle Calde Casaccia

Decontaminazione e parziale smanteììamentode\\e ce\\e calde dell'impianto della Casaccia,denominato Opec l,.consistente nelfestrazione,evacuazione e stoccaggio temporaneo pressol'area Nucleco e, in parte presso l'impiantostesso, del materiale radioattivo contenuto nel-le celle stesse, decontaminazione e successivofissaggio della contaminazione residua, secon-do quanto previsto nell'ambito dei lavori di ade-guamento dell'impianto e secondo le nuoveprescrizioni di sicurezza (rifacimento dell'im-pianto di ventilazione, servizi dell'impiantoecc).Nel corso dell'anno sono state completate lefasi relative alla progettazione preliminare e didettaglio ed all'emissione degli ordini per l'ap-provvigionamento delle attrezzature necessariealla esecuzione dei lavori.Stato di avanzamento dei lavori: 60%.b) Impianto Plutonio CasacciaDecontaminazione di laboratori dell'impiantoPlutonio in vista di interventi convenzionali di ri-strutturazione.

La prima fase di questi lavori, completata nelcorso dell'anno, ha permesso la qualificazionedi personale altamente specializzato della So-cietà e la messa a punto di tecniche e procedu-re radioprotezionistiche in relazione a più com-plessi impegni previsti nel prossimo futuro.

396

Attività per conto di altri utenti

a) Isaf di Gela

Intervento di smantellamento e decontamina-zione di alcune parti dell'impianto produzioneacido fosforico nello stabilimento di Gela (Isaf,società dell'Anic e della Regione Sicilia). Con-fezionamento e trasporto presso il Centro Nu-cleco del materiale (contaminato con sali di ra-dio) debitamente confezionato.

b) Regione Sicilia

Intervento per conto della Regione Sicilia di de-contaminazione e rimozione del materiale con-taminato dai locali di un'officina meccanica inCinisi (Pa), accidentalmente contaminata dapreparati radiferi. Trasporto ed immagazzina-mento dei rifiuti radioattivi presso il Centro Nu-cleco.

e) Reattore Rb2 Montecuccolino (Bologna)

Smantellamento del reattore di ricerca Rb2 diproprietà dell'Agip e gestito dall'Università diBologna; ritiro e stoccaggio presso il CentroNucleco del materiale radioattivo rimosso.

Il bilancio 1986 ha registrato un totale ricavi dicirca 6,7 miliardi, con un utile di 73 milioni.

Società Siet

La Società Siet SpA, costituita nel marzo 1983,con 5 miliardi di capitale sociale fra Enea eCise, e sede in Piacenza, nel corso del 1985 haelevato il capitale sociale a 6,068 miliardi conla seguente ripartizione azionaria:

-Enea 44,16%

41,56%

3,57%

3,57%

3,57%

3,57%

- Cise SpA

-Ansaldo SpA

- Belleli Holding SpA

- Fbm Hudson Italiana SpA

- F. Tosi Industriale SpA

Le cariche sociali sono:

CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE:

- Presidente: prof. Giovanni Battista Zorzoli,Enea;

- Amministratore delegato: ing. Angiolo Pulacci,Enea;

- Consiglieri: rag. Fortunato Mochi, Enea; rag.Antonio Fiore, Enea; prof. Enrico Cerrai, Cise;ing. C.F. Vivani, Cise (Enel); ing. P. Mannelli,Belleli; ing. G. Segre, Cise; ing. P.E. Strada,Fbm; prof. S. Barabaschi, Ansaldo; ing. L. Ra-daelli, Tosi.

COLLEGIO SINDACALE:

- Presidente: dr. Gianfranco Vitali, Cise (Enel);

- Sindaci: dr. Tullio Tona, Cise; rag. ErnestoCitterio, Enea;

- Supplenti: sig. Nicola De Martinis, Enea; dr.Gioacchino D'Ippolito, Iri.

Attività svolte

Settore Nucleare

Per quanto riguarda il settore nucleare, cherappresenta il settore tradizionale della socie-tà, le attività svolte durante il 1986 sono prose-guite sugli indirizzi avviati negli anni precedentied hanno interessato le seguenti aree:

• sicurezza degli impianti nucleari;

• sviluppo del generatore di vapore Pwr;

• prove in appoggio dell'esercizio del reattoreCirene.

- Per le attività relative alla sicurezza, è statacompletata la realizzazione dell'impianto Simu-lazione del Pressurizzato per Esperienze di Si-curezza (Spes) compresa la messa a punto deisingoli componenti e la strumentazione di pro-cesso.È stato collaudato il sistema computerizzato diacquisizione dei dati sperimentali (Vax 730) e,infine, completato il collaudo delle pompe pri-marie con i relativi circuiti ausiliari.In supporto alle attività Spes sono stati appron-tati sofisticati strumenti (gammadensitometro)per misure speciali su miscele bifasi, che ver-ranno calibrati in particolari e severe condizionie quindi installati sull'impianto Spes.

- Per le attività di sviluppo del generatore di vapo-re Pwr, è stata completata la sperimentazionesull'impianto Gest-Sep di un modello innovativodi separatore di vapore (da 20") sviluppato inItalia; i risultati sono stati soddisfacenti e le pre-stazioni del modello (a piena scala) hanno con-validato le migliorie proposte dal progettista, percui è probabile un utilizzo di un tale tipo di sepa-ratore per la centrale di Trino-2.

L'attività è proseguita ulteriormente con la rea-lizzazione e successiva sperimentazione di unsistema a separatori multipli, (6 cicloni da 7")di progettazione Westinghouse; è stata inoltreeffettuata la realizzazione e quindi una campa-gna sperimentale su di un analogo sistema diseparatori multipli, ma di progettazione italiana.

- Nell'ambito delle attività di supporto all'eserci-zio del reattore Cirene, sono stati caratterizzati,nelle reali condizioni di efflusso bifase, alcuniorifizi limitatori di portata, installati sui feedersdel reattore stesso.Allo scopo dì disporre di maggiori informazioni

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convalidate da verifiche sperimentali, riguar-danti la distribuzione di portata nei singoli ca-nali all'avviamento del reattore Cirene, è stataimpostata una campagna di prove e ne è statoapprontato l'impianto che riproduce, fuori pila,un canale completo del reattore stesso; le pro-ve verranno effettuate nei primi mesi del 1987.- Settore Grandi Componenti ConvenzionaliIn questo settore, che è quello realisticamentepiù promettente tra quelli non nucleari, sonoproseguite le azioni per la costituzione delCentro Prove Grandi Componenti che utilizzeràle strutture della Centrale Emilia.In parallelo alle azioni condotte presso Enel perla concessione della Centrale stessa, sonostati effettuati studi per le modifiche della cal-daia e del relativo ciclo ai fini di un loro utilizzoper prove su stadi di bassa pressione di turbinea vapore. Sono state anche fornite da parteSiet alcuni elementi di costo per la realizzazio-ne del Centro ai fini di una decisione concorda-ta fra tutti gli operatori interessati.Inoltre, in considerazione della richiesta di pro-ve su alcuni componenti termomeccanici, è ini-ziato il progetto di una attrezzatura sperimenta-le, collegata con alcuni componenti della Cen-trale, per prove su valvole di grandi dimensionied altri componenti, che non richiedono l'impie-go delle caldaie.

- Settore Qualifica di piccoli e medi componentiSono state effettuate attività di qualifica sui se-guenti componenti:

valvole di intercettazione;valvole di sicurezza;corpo di tenuta.

In particolare sono state effettuate prove difunzionalità, tenuta, Fire Test e Deflection Test,su valvole di intercettazione di produzione na-zionale e prove di scatto e blow-down su valvo-le di sicurezza per conto di un'industria nazio-nale. Infine, nell'ambito di un programma di pro-mozione industriale dell'Enea, è stato qualifica-to un sistema di tenuta per passo d'uomo, incondizioni di rapido transitorio termico.

Nell'ambito della convenzione stipulata con l'A-nima, ai fini della certificazione dei prodotti del-le imprese dell'Associazione, sono stati avviaticontatti con ditte manifatturiere interessate allaomologazione dei loro prodotti ai sensi dellalegge 308/82 e sono stati individuati potenzialiclienti per la Siet.

- Settore ricerca in campo non nucleareUn campo promettente per le attività di ricercadiverse dal nucleare, che sfruttino le compe-tenze della Siet, riguarda le caldaie a recuperodi impianti chimici, in cui esistono serie proble-matiche di scambio termico. In tale ambito l'E-

nea ha consultato la Siet per un programma disviluppo di una caldaia, a tubi di fumo orizzon-tali, da far costruire da una grande industrianazionale; da questo studio sono emerse con-crete possibilità di utilizzo dei mezzi della Sietper una lunga attività sperimentale. Un'altrapossibilità di lavoro per la Siet, emersa nel1986, è quella connessa con lo sviluppo deisepartori di vapore inserito nei flash tanks dicentrali termoelettriche U.p. È stata program-mata una prima attività sperimentale da svolge-re in Siet, nell'ambito della quale è stata giàprogettata l'attrezzatura sperimentale.

- Altre attivitàOltre ad attività connesse con l'esercizio di im-pianti Siet, sono stati effettuati servizi di misurapresso impianti di terzi, addestramento di per-sonale Enel e gestione di uno sportello tecno-logico per conto dell'Enea.

In particolare, per quanto riguarda le attivitàpresso impianti di terzi, sono state fatte misuredi portata di vapore saturo in impianti di produ-zione di birra e, successivamente, in impiantiausiliari di cementifici.L'attività di addestramento di personale Enelper centrali elettriche è proseguita con regola-rità, effettuando corsi di termoidraulica speri-mentale e di strumentazione, utilizzando rispet-tivamente gli impianti sperimentali ed il labora-torio metrologico.Nel mese di febbraio è stato presentato a Man-tova lo sportello tecnologico informativo per lalombardia, gestito dalla Siet per conto dell'E-nea. Le attività sono ufficialmente iniziate a Mi-lano nell'aprile 1986 e sono state indirizzate sutre fronti:

- presentazione alle principali Associazioni dicategoria lombarde dei servizi offerti da Eneaalla piccola e media industria;- indagine sulle caratteristiche dei settori pro-duttivi mantovani per individuare eventuali in-terventi integrati Enea, con particolare riferi-mento al settore metalmeccanico (controlli nondistruttivi, garanzia di qualità), al settore lattie-ro caseario (bio-gas e riduzione inquinamento),al settore del legno (automazione del processodi produzione dei pannelli di compensato e tru-ciolato) e infine, al progetto del porto di Manto-va (automazione dei servizi);

- contatti con società in vista di consulenzeEnea su tecnologie particolari quali, ad esem-pio, la garanzia di qualità, la certificazione, iprocedimenti di saldatura ed il trattamento su-perficiale dei materiali.L'esercizio chiuso al 31 dicembre 1986 ha regi-strato ricavi dalle prestazioni e vendite pari a2581 milioni di lire con un utile di esercizio paria 7 milioni di lire.

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Edito dall'Enea - Direzione Centrale RelazioniViale Regina Margherita, 125 - 00198 Roma

Stampa: Janusa, Via Venezia, 18 - Roma - Tei. 486758Dicembre 1987

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