ascoli attraverso la collezione di giulio gabrielli. la realizzazione dell'applicazione

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La pubblicazione, realizzata con il contributo del MIUR - PRIN 2008, raccoglie gli esiti della ricerca “Modelliinformativi integrati per conoscere, valorizzare e condividere il patrimonio urbano e ambientale. Sperimentare interfacce 3D per oggetti culturali geografici” condotta dall’unità La Sapienza Università di Roma, DipartimentoDiSDRA - Storia, Disegno e Restauro dell'Architettura, nell’ambito di “Modelli Complessi per il Patrimonio Architettonico-Urbano”, coordinatore scientifico nazionale prof. Mario Centofanti, Programma di Ricerca Scientifica di Rilevante Interesse Nazionale, cofinanziato dal Ministero dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca, anno 2008.

Alla ricerca dell’unità La Sapienza Università di Roma, Dipartimento DiSDRA - Storia, Disegno e Restauro dell'Architettura, hanno partecipato:Elena Ippoliti, Responsabile scientifico dell’unità di ricerca, La Sapienza Università di Roma, Dipartimento DiSDRA, professore associato;Alessandra Meschini, Scuola di Architettura e Design dell’Università di Camerino, ricercatore;Annika Moscati, La Sapienza Università di Roma, Dipartimento DiSDRA, dottore di ricerca;Daniele Rossi, Scuola di Architettura e Design dell’Università di Camerino, ricercatore;Livio De Luca, UMR CNRS/MCC 694 MAP-Gamsau, Marsiglia, ricercatore.

Hanno collaborato ad alcune delle attività anche: Michela Ardito, dottoranda; Ramona Feriozzi, dottoranda; Filippo Sicuranza, dottore di ricerca; Giulia Poeta,dottore magistrale in architettura; Jonathan Sileoni, dottore magistrale in architettura; Catia Silvestrini, dottoremagistrale in architettura; Danilo Spinozzi, dottore magistrale in architettura.

Le foto aeree di Ascoli Piceno (alle pagine 18, 46, 66, 96, 110, 126, 144 e 168) sono state realizzatenella ricerca “INFRA, Forme insediative ed infrastrutture” dall’unità locale dell’Università di Camerino, Dipartimento ProCam, coordinata dal prof. Umberto Cao nell’ambito dei Programmi di Ricerca Scientifica diRilevante Interesse Nazionale cofinanziati dal Ministero dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca, biennio1999-2001 e biennio 2001-2004.

Progetto grafico e realizzazione di Elena Ippoliti

Traduzioni di Erika G. Young

RAPPRESENTARE PER VEDERE E RENDERE VISIBILE IL REALEPRESENTAZIONEdi Francesco Cervellini

VALORIZZARE IL PATRIMONIO CULTURALESHEDDING LIGHT ON THE CULTURAL HERITAGEESPERIENZE PER ASCOLI PICENO/THE ASCOLI PICENO EXPERIENCEdi Elena Ippoliti

UN ATLANTE DIGITALE PER CONOSCERE E COMPRENDERE LA CITTÀA DIGITAL ATLAS TO KNOW AND UNDERSTAND THE CITYdi Elena Ippoliti

UN ATLANTE DIGITALE DEI CHIOSTRI E CORTILILA REALIZZAZIONE DELL’APPLICAZIONEdi Elena Ippoliti

UN’INTERFACCIA 3D WEBGIS PER INTERROGARE LO SPAZIO URBANOA 3D WEBGIS INTERFACE TO QUERY URBAN SPACEdi Annika Moscati con un inserto di Elena Ippoliti

UN’INTERFACCIA 3D WEBGIS PER PIAZZA DEL POPOLOLA REALIZZAZIONE DELL’APPLICAZIONEdi Annika Moscati

VEDERE, GUARDARE, OSSERVARE LO SPAZIO URBANO. NAVIGARE IN UNA SCENA 2,5DSEEING, LOOKING, OBSERVING URBAN SPACE. SURFING A 2,5D SCENEdi Elena Ippoliti

NAVIGARE NELLA SCENA 2,5D DI PIAZZA ARRINGOLA REALIZZAZIONE DELL’APPLICAZIONEdi Elena Ippoliti

RESTITUIRE L’IMMAGINE DI UNA FACCIATA STORICA. IL FREGIO DI PALAZZO PANICHIRECREATING THE IMAGE OF A HISTORICAL FACADE. THE FRIEZE OF PALAZZO PANICHIdi Daniele Rossi con un inserto di Elena Ippoliti

LA RESTITUZIONE DIGITALE DEL FREGIO DI PALAZZO PANICHILA REALIZZAZIONE DELL’APPLICAZIONEdi Daniele Rossi con Giulia Poeta e Catia Silvestrini

MOSTRARE E FRUIRE COLLEZIONI ARCHIVISTICHEEXHIBITING AND ENJOYING ARCHIVAL COLLECTIONSdi Alessandra Meschini

ASCOLI ATTRAVERSO LA COLLEZIONE DI GIULIO GABRIELLILA REALIZZAZIONE DELL’APPLICAZIONEdi Alessandra Meschini con Michela Ardito

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INDICE

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OLTRE LO SGUARDO. ATTRAVERSARE LO SPAZIO PITTORICOBEYOND VIEWS. CROSSING PICTORIAL SPACEdi Alessandra Meschini

BORGO SOLESTÀ NELLO SPAZIO PITTORICO DI GIULIO GABRIELLILA REALIZZAZIONE DELL’APPLICAZIONEdi Alessandra Meschini con Michela Ardito

COM’ERA E DOV’ERA. INTERFACCE VISUALI PER RISCOPRIRE LA CITTÀWHERE AND WHAT IT WAS. VISUAL INTERFACES TO REDISCOVER THE CITYdi Alessandra Meschini

UN’INTERFACCIA VISUALE PER LE STAMPE ALINARI DELLA COLLEZIONE MARIOTTILA REALIZZAZIONE DELL’APPLICAZIONEdi Alessandra Meschini con Ramona Feriozzi

IL RITRATTO DI ASCOLI PICENO. LA PIANTA DI EMIDIO FERRETTI DEL 1646A PORTRAIT OF ASCOLI PICENO. THE MAP BY EMIDIO FERRETTI (1646)di Elena Ippoliti

APPROFONDIMENTI

PRIMO APPROFONDIMENTO. I SISTEMI INFORMATIVI GEOGRAFICIdi Elena Ippoliti

SECONDO APPROFONDIMENTO. ANALISI SPAZIALE E DESCRIZIONE TOPOLOGICA IN AMBITO GISdi Elena Ippoliti

TERZO APPROFONDIMENTO. DALLA PROSPETTIVA ALLA FOTOGRAMMETRIA DIGITALEdi Elena Ippoliti e Filippo Sicuranza

QUARTO APPROFONDIMENTO. PANORAMI SFERICI E VIRTUAL TOURdi Elena Ippoliti

TESTI DI RIFERIMENTO ESSENZIALI

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119LA CATALOGAZIONE DEI CONTENUTIL’azione centrale messa in atto ha riguardato la costru-zione di campi e vocabolari per definire una modalitàdi schedatura adattabile a tutto il materiale individuatoe selezionato relativo alla produzione artistica di Giu-lio Gabrielli su Ascoli Piceno. Per il raggiungimento ditale fine, accanto al reperimento del materiale, è statonecessario sia effettuare sopralluoghi di verifica a vistae di rilievo fotografico per ottenere confronti con lostato attuale dei luoghi ritratti dall’artista, sia svolgerericerche bibliografiche e d’archivio per individuare ri-scontri con notizie storiche documentate e con daticartografici e iconografici dell’epoca.Le modalità di attuazione di tale fase sono partite, an-zitutto, dalla raccolta del materiale, ovvero dall’indivi-duazione, tra tutta la produzione artistica delGabrielli, di quei dipinti, acquerelli, disegni e schizziattinenti a scorci urbani ascolani. In particolare sonostati presi in considerazione sia i “Taccuini” apparte-nuti all’artista e dallo stesso datati, oggi custoditi nellaBiblioteca Comunale a lui intitolata, dove si ritrovanoper lo più schizzi di studio per i successivi dipinti af-fiancati da annotazioni, sia gli “Album”, conservati in-vece presso la Pinacoteca civica, nei quali, su fogli piùgrandi, sono raccolti acquerelli e disegni meglio defi-niti e particolareggiati probabilmente anch’essi prepa-ratori ai successivi dipinti.In secondo luogo, e centralmente in questa fase, si èstabilito di rendere leggibile tutte la varia produzioneselezionata attraverso la definizione di una “scheda-tipo” finalizzata alla catalogazione singolare e sistemicadi tutti i dati raccolti per ogni opera considerata (perun totale di 95 schede). Per il raggiungimento di taleintento sono stati di fondamentale importanza: il con-fronto con i dati ricavati dall’iconografia e cartografiastorica, il riscontro con notizie documentate, la verificaa vista sui luoghi per un confronto tra il rappresentatoe quanto ancora leggibile sul posto. Va precisato che in alcuni casi i sopralluoghi effettuatisi sono trasformati in una vera e propria ricerca del-l’ubicazione fisica delle viste ritratte, data la difficoltà

di riconoscerle a causa dei cambiamenti, a volte ancheradicali, cui è stata sottoposta la città a partire dallametà dell’Ottocento e che in alcune aree hanno pro-fondamente mutato sia la consistenza edilizia e sia laconformazione urbana. A questo proposito preme quisottolineare che per la risoluzione positiva di tale pro-blematica si sono rivelate fondamentali la disponibilitàe il supporto delle conoscenze del Professor Paolo Se-ghetti, ex-Direttore della Pinacoteca di Ascoli Picenoe attualmente Soprintendente onorario per i Beni Arti-stici del territorio di Ascoli Piceno.Tutto quanto ricavato dalle azioni sopraelencate hadeterminato la necessità di una riorganizzazione e siste-matizzazione dei vari dati raccolti e, quindi, di predi-sporre una modalità di schedatura con individuati e

ASCOLI ATTRAVERSO LA COLLEZIONE DI GIULIO GABRIELLILA REALIZZAZIONE DELL’APPLICAZIONE

di Alessandra Meschini con Michela Ardito

120definiti campi e vocabolari che fosse adattabile alla di-versità delle rappresentazioni (dipinti, acquerelli, dise-gni, schizzi), che permettesse di ordinare e rendererintracciabili tutte le diversificate informazioni e chepotesse offrire altresì una intelligibilità delle relazionitra diverse opere (schede di catalogazione) come, adesempio, a quali e quanti disegni e schizzi preparatorisia riconducibile ogni dipinto selezionato.Nel Campo “Identità” sono rintracciabili informazioniquali l’attuale collocazione (ente proprietario) del-l’opera schedata, riferimenti bibliografici, dimensioni edatazione. In particolare quest’ultima informazione(indicata come certa, presunta o dedotta) ha richie-sto, in generale, puntuali studi e confronti. In alcunicasi è stato possibile dedurre il periodo o l’anno gra-

zie ad un riscontro di equivalenza o similitudine conaltri dipinti, disegni, schizzi con apposta una data-zione autografa. In altri casi la datazione è stata sup-posta riferendosi o allo stile dei dipinti (negli anni'60-'70 macchiaiolo e dopo il '78 più impressioni-sta) o alla relazione tra eventi di trasformazione stori-camente documentati e quanto registrato nella scenarappresentata.Il campo delle “Caratteristiche tecniche” specifica in-formazioni quali: tipologia dell’opera, tecnica graficao pittorica utilizzata, tipo di supporto, periodo stili-stico, stato di conservazione e ritracciabilità o menodi eventuali restauri.Nella parte in basso della scheda è stato ritenuto utilepredisporre specifici campi di “Riferimenti Cartografici

Alla pagina precedente1. Esemplificazione delle schede di catalogazione. L’acquerello, dalTaccuino n.45, raffigura i lavori di demolizione del Palazzo della Do-gana in piazza del Popolo avvenuti nel 1881. Nello stesso luogo saràcostruito il celebre Caffè Meletti.

2. Esemplificazione delle schede di catalogazione. Si tratta di un dise-gno, parte dell’Album III, che ritrae i palazzi sul lato lungo della cen-trale piazza Arringo.

3. Esemplificazione delle schede di catalogazione. Il dipinto, con ilponte Tufillo in primo piano, costituisce una delle poche testimonianzedell’esistenza della chiesetta di Santa Maria a Mare, demolita nel1869.

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4. Esemplificazione delle schede di catalogazione. Schizzo dal Tac-cuino n.45. Si tratta dell’attuale zona Torricella a sud-est del centrostorico della città tratteggiata dall’artista al di là del torrente Castel-lano.

5. Esemplificazione delle schede di catalogazione. Dipinto di una ve-duta della città con il monte dell’Ascensione sullo sfondo. Sono rico-noscibili il campanile e l’abside del Duomo.

ed Iconografici” (attuali e storici) atti a rendere facil-mente comprensibile, attraverso l’apporto del con-fronto visivo, la “Collocazione urbana” di quantorappresentato nell’opera schedata. Tale dato è statoquello che ha richiesto maggiori sforzi per la sua defi-nizione anche in considerazione del fatto che la titola-zione delle viste, a volte troppo generica o anchedefinita erroneamente a posteriori non dall’artista, nonsempre ha aiutato allo scopo perché rivelatasi alla veri-fica non corrispondente a quanto rappresentato. Inol-tre altri aspetti, sia di tipo tecnico-rappresentativodell’opera con scene dai tratti appena abbozzati, siadi intervenute sostanziali modificazioni della realtà at-tuale di assetti e conformazioni urbane, hanno ulterior-mente reso difficile il riconoscimento di quanto ritratto

dal Gabrielli. Tuttavia, con il conforto del fatto chel’artista amava spesso studiare la stessa vista con di-verse tecniche o supporti e in alcuni casi anche a di-stanza di anni, è stato possibile definire lacollocazione spaziale nella città di quanto rappresen-tato in molte opere proprio attraverso la compara-zione incrociata di diverse raffigurazioni dell’autoreattinenti allo stesso scorcio urbano. In generale però si è sempre ricercata e ritenuta impor-tante la verifica di un riscontro con dati iconografici ecartografici considerati attendibili. La qual cosa hapermesso di attestare l’esistenza storica di scorci urbaniperduti o oggi meno riconoscibili, ma puntualmente re-gistrati dalla diversificata opera del Gabrielli anchecon “trascrizioni grafiche” di trasformazioni e demoli-

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6. Analisi a scala urbana sulla produzione del Gabrielli. La trasposi-zione grafico-simbolica delle tipologie architettoniche raffigurate dal-l’artista evidenzia i suoi intenti di documentare le trasformazioni inatto.

zioni urbane appena concluse o in corso d’opera.Infine, nel campo “Descrizione”, sono stati brevementedelineati gli elementi che concorrono alla raffigurazioneaggiungendo, dove ritenuto necessario, notizie storicherelative a particolari manufatti architettonico-urbanirappresentati nonché eventuali considerazioni sulla fe-deltà della scena. Nel campo “Note” sono state indi-cate invece sia gli eventuali criteri adottati per ladeduzione della datazione, sia le relazioni con altreopere dell’artista aventi per oggetto la stessa vista, maritratta o con tecniche diverse o in anni differenti.L’acquisizione del materiale tramite fotografia digitale èstata resa possibile grazie alla collaborazione dell’Ar-

chivio Iconografico dei Musei civici di Ascoli. Ogniimmagine, unitamente alla digitalizzazione di dati alfa-numerici per ogni campo previsto nella composizionegrafica delle schede, ha condotto al confezionamentofinale della catalogazione in formato pdf.

LA TRASPOSIZIONE CARTOGRAFICA DEICONTENUTIL’azione centrale messa in atto si è concretizzata nellostudio di apposite forme simboliche di trascrizione gra-fica di dati e contenuti finalizzate alla predisposizionedi opportune rappresentazioni grafico-analitiche tema-tiche utili alla rilettura e trasposizione alla scala urbana,

123norami urbani” sono state utili per individuare e visua-lizzare in un quadro complessivo le predilezioni rap-presentative dell’autore in termini di architetture, diambiti urbani e di propositi di documentazione delletrasformazioni della città nel tempo. La ricomposizione poi di queste due categorie analitichein un’unica cartografia, delineando delle coincidenze,ha consentito di definire le aree urbane di concentra-zione degli interessi dell’artista. Inoltre, le altre due te-matiche di analisi approntate, “Stilistico-temporale” e“Spaziale” hanno permesso, in un quadro cronologicosia complessivo sia suddiviso per periodi stilistici, dicomprendere per quali ambiti urbani il Gabrielli abbia

7. Analisi a scala urbana sulla produzione del Gabrielli. La trasposi-zione grafico-simbolica dei panorami studiati dell’artista evidenzia unapredilezione delle viste verso il colle dell’Annunziata.

in termini di individuazione della distribuzione e/oconcentrazione, delle opere del Gabrielli sulla città.Per quanto attiene le modalità di realizzazione in talefase si è determinato di attuare una serie di analisi ur-bane d’insieme per le quali si è scelto di fare riferi-mento alla cartografia del Dicastero del Censo del1845 in quanto la più prossima come datazione alperiodo di esecuzione del materiale selezionato. Talefase di trasposizione cartografica analitica ha mirato adesaminare alla scala urbana tutti gli scorci rappresentatidal Gabrielli permettendo di verificare deduzioni egiungere ad ulteriori considerazioni.Le analisi sulle “Tipologie architettoniche” e sui “Pa-

124prodotto il maggior numero di viste nel tempo.Le operazioni grafiche eseguite in questa fase hannoovviamente richiesto un’acquisizione digitale dellacartografia scelta come base per la stesura delle rap-presentazioni analitiche sopradette, in modo da po-tervi riportare, con opportuni software di grafica, lesimbologie e i tematismi individuati per le diversifi-cate analisi ottenendo risultati in formato immaginead alta risoluzione.

L’INTERRELAZIONE DEI LIVELLI ANALITICIL’azione centrale messa in atto è esprimibile nella iden-tificazione delle più opportune modalità di accesso,

relazione e conseguente lettura delle diverse tipologiedi dati, ovvero dei possibili sistemi di visualizzazionedel collegamento tra la scala delle singole opere delGabrielli (schede di catalogazione) e la scala urbana(trasposizione cartografica) identificante complessiva-mente la quantità e il tipo di scorci rappresentati nel-l’ambito del centro storico della città.Dal punto di vista della realizzazione tale fase finale hamirato a concretizzare l’obiettivo di correlare le diversescale di dati (cartografia e schede di catalogo) indivi-duando gli apporti tecnologici atti a concretizzare unapresentazione e comunicazione visiva di tali relazioni.Sostanzialmente si è scelto di rendere accessibili le

8. Analisi a scala urbana sulla produzione del Gabrielli. La trasposi-zione cartografica intende incrociare il dato temporale della vita del-l’artista con le trasformazioni stilistiche delle sue opere.

125schede di catalogo a partire dalla rappresentazioneplanimetrica di Ascoli Piceno la quale, posta comeinterfaccia grafica “tematizzata” per raggiungere e vi-sualizzare tutte le informazioni schedate per ogni sin-gola opera presa in considerazione, permette dipassare dall’una scala di lettura all’altra. In ogni punto della planimetria corrispondente aduna vista del Gabrielli è stato opportunamente posi-zionato un link ipertestuale sotto forma di icona nu-merica (equivalente alla numerazione progressivadelle scheda collegata). Al tocco dell’icona (numero) scelta si attiva la fun-ziona richiesta, ovvero la visualizzazione e consulta-

zione della singola scheda di interesse. Al fine direndere possibile tale passaggio di visualizzazionedalla pianta della città alle schede, la simulazione haprevisto l’utilizzo dei seguenti dispositivi hardware esoftware: di un server ove sono opportunamente de-positati i dati (planimetria e schede di catalogo),dell’apposito software (driver) installato nel serverche permette di far interagire il sistema operativo conl’interfaccia (hardware) costituita da uno schermotattile touch screen (schermo e sensori) e, infine, diun controller collegato ad una porta del computerdeputato a veicolare i dati di input-output alle peri-feriche dedicate (processore e comparto video).

9. Analisi a scala urbana sulla produzione del Gabrielli. La trasposi-zione cartografica mira ad evidenziare le aree di maggior concentra-zione degli interessi dell’artista.