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Disinfezione e Sterilizzazione WWW.SLIDETUBE.IT

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INTERVENTI CONTRO AGENTI INFETTANTI

• Asepsi

• Antisepsi

• Disinfezione

• Sterilizzazione

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ASEPSI

L’asepsi è l’insieme delle procedure volte a impedire che su un determinato substrato giungano organismi patogeni infettanti– Industrie farmaceutiche, alimentari, ambito sanitario

– Misure di protezione del campo operatorio, abbigliamento, lavaggio delle mani con soluzioni asettiche

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ANTISEPSI

L’antisepsi è un procedimento di riduzione dei microrganismi (patogeni o meno) presenti, volto a rallentarne o impedirne lo sviluppo

– Additivi alimentari; utilizzo del freddo (freezer, frigorifero) o dellla cottura; igiene delle mani

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DISINFEZIONE

La disinfezione è un procedimento di distruzione o

riduzione (fino ad un livello di sicurezza) dei microrganismi

patogeni (batteri, micobatteri, virus, funghi) con

esclusione delle spore

• Disinfezione continua

• Disinfezione terminale

• Disinfezione periodica

• Disinfezione estemporanea

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STERILIZZAZIONE

La sterilizzazione è un procedimento di distruzione totale di ogni forma di vita microbica:

• Batteri

• Micobatteri

• funghi

• Virus

• Spore (anche quelle ad alta resistenza)

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Una regola fondamentale prima di avviare oggetti alla disinfezione o sterilizzazione, è la pulizia degli stessi– Non è corretto disinfettare/sterilizzare strumenti ricoperti

sia pure parzialmente da materiali organici• I residui organici possono

– inattivare alcuni disinfettanti

– Impedire il contatto tra il disinfettante e i contaminanti

IL LAVAGGIO

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Mezzi e metodi

La sterilizzazione e la disinfezione possono essere attuate con mezzi chimici e con mezzi fisici.

La strumentazione viene distinta in:

• Strumenti critici

• Strumenti semicritici

• Strumenti non critici

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STRUMENTI CRITICI

• Interrompono la continuità della superficie corporea essendointrodotti direttamente nel sangue o in aree normalmentesterili (bisturi, pinze, cateteri vascolari)

PRESENTANO IL PIU’ ALTO RISCHIO D’INFEZIONE!!!

• Devono essere sterilizzati prima dell'uso

• Il trattamento di prima scelta è rappresentato dall'autoclave (seguita da ossido di etilene, UV, gas plasma, filtrazione e sterilizzanti chimici a freddo)

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• Vengono a contatto con le mucose integre (endoscopi, cateteri urinari)

• Vanno sottoposti almeno ad una disinfezione di alto livello

• Non è necessaria l’inattivazione di tutte le spore in quanto utilizzati per le mucose integre (generalmente resistenti alle

infezioni causate dalle comuni spore batteriche)

STRUMENTI SEMI-CRITICI

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• Vengono a contatto con la cute integra

(bracciale dello sfigmomanometro, stetoscopi)

• Una disinfezione di basso o medio livello, od anche una semplice pulizia con acqua e sapone, a seconda dei casi, sono invece da ritenere sufficienti per gli strumenti non critici

STRUMENTI NON CRITICI

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Dopo la valutazione del rischio infettivo e del materiale da sottoporre al trattamento vanno considerati i seguenti elementi:

• Convenienza economica

• Pericolosità

• Facilità d'impiego

ALTRE VARIABILI DA CONSIDERARE…

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DISINFEZIONE

• Disinfezione di alto livello

Inattivazione di tutti i batteri, i virus ed alcune spore;

• Disinfezione di medio livello

Inattivazione di tutti i batteri, di alcuni virus ma nondelle spore;

• Disinfezione di basso livello

Inattivazione della maggioranza di batteri e virus manon delle spore.

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DISINFEZIONE ALTO LIVELLO

GLUATARALDEIDE

tossicità

usata a freddo

POLIFENOLI E GLUTARALDEIDE

ACQUA OSSIGENATA Usata come antisettico cutaneo, ha potere di alta disinfezione in

soluzioni che portano alla formazione di acido peracetico

Usata in endoscopia (lavanedoscopi) e in dialisi

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DISINFEZIONE LIVELLO INTERMEDIO

• IODOFORI– L’azione disinfettante è esercitata dallo iodio libero (polivinilpirroiodone)– Utilizzato per la disinfezione cutanea, preparazione del campo operatorio

• COMPOSTI DEL CLORO (0,1-0,5 cloro libero)– Raro l’utilizzo per la tossicità– Impianti di trattamento dei rifiuti potenzialmente infetti

• FENOLO e derivati– Attivi contro i micobatteri– Elevata stabilità in presenza di contaminazioni organiche– Usati sia come spray che a immersione

• ALCOLI (ETILICO, PROPLICO, ISOPROPILICO)– Attività battericida molto rapida– Usati sulla cute integra e per la conservazione di prodotti sterili o termometri

clinici

• CLOREXIDINA in soluzione alcolica– Compatibile e stabile sulla cute– Utilizzata per la disinfezione della cute e delle mucose

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DISINFEZIONE BASSO LIVELLO

• COMPOSTI DELL’AMMONIO QUATERNARIO– Di uso comune per il basso costo

– Usati per la detersione e disinfezione di pavimenti e pareti

– Usati per la conservazione asettica di strumenti sterilizzati

• COMPOSTI MERCURIALI

• DERIVATI DELLA GLICINA (anfoteri)

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DISINFEZIONE CON METODI NATURALI

• Luce solare (UV)

• Essiccamento (disidratazione)

• Temperatura

• Concorrenza vitale

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STERILIZZAZIONE

La sterilizzazione è uno dei pilastri della prevenzione delle infezioni, in quanto agisce interrompendo la catena epidemiologica

I processi di sterilizzazione sono regolamentati dalla direttiva Europea 93/94 del 1998 sui “Dispositivi Medici” e la conformità al Marchio CE

I fattori che possono influenzare i processi di sterilizzazione sono:– Fattori fisici– Qualità e quantità della carica batterica– Corretto confezionamento– Struttura dell’oggetto da sterilizzare– Conservazione dell’oggetto (Stoccaggio)– Modalità di utilizzo dell’oggetto stesso

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SISTEMI DI STERILIZZAZIONE

FISICI

• Calore secco

• Calore umido

• UV

• Gas plasma

• Filtrazione

CHIMICI

• Ossido di etilene

• Glutaraldeide

• Formaldeide

• Perossido d'idrogeno

• Acido peracetico

• Biossido di cloro

• Ozono

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Metodi di sterilizzazione

AGENTE ATTREZZATURA PARAMETRI

Calore saturo

(vapore saturo

sotto pressione)

Autoclave a vapore 121° - 15 minuti

(35 - 40 min)

134° - 5 minuti

(30 min)

Gas plasma di

h2O2 (Perossido di

Idrogeno)

Sterilizzatrice al

plasma

46°- 5-7 minuti x

2

(50/76 min)

Acido

peracetico

Sterilizzatrice

dedicata a ciclo

chiuso

50° - 12 minuti

(45 min)

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Il tempo di mantenimento di un presidio sterile, varia a seconda del tipo di confezionamento, del tipo di agente sterilizzante usato e delle modalità di conservazione

Fattori che possono compromettere l’efficacia della barriera antibatterica data dalla confezione sono relativi a

Contaminazione dell’aria

Presenza di polvere e/o umidità

Rotture della superficie dell’imballaggio

Apertura e scorretta manipolazione della confezione

Il materiale sterile deve essere conservato

In armadi chiusi e puliti, dedicati al materiale sterile

Al riparo dalla luce e dalla polvere, con accesso limitato

A temperatura di 18-24° e umidità relativa di 40-50%

Le confezioni lacerate, danneggiate, cadute a terra, bagnate, non sono da considerarsi sterili e vanno riconfezionate

Conservazione del materiale sterile

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Per valutare l’efficacia dei processi di sterilizzazione mediante indicatori indiretti delle operazioni di sterilizzazione.

• Fisici - strumenti installati direttamente sulle apparecchiature, atti ad indicare che i valori raggiunti (pressione, temperatura, tempo) siano stati rispettati correttamente

• Chimici - indicatori che si basano sull’uso di sostanze (inchiostri o cere) che reagiscono allo stimolo fisico (calore, pressione, umidità) o chimico (gas plasma), modificando, se le condizioni di sterilizzazione per le quali è sensibile sono state raggiunte e mantenute per un certo tempo, il proprio colore o consistenza

• Biologici - in cui attraverso l’utilizzo di spore di microrganismi particolarmente resistenti, (B. stearothermofilus, B. subtilis) si controlla il corretto esito del processo di sterilizzazione, verificando l’assenza di replicazione batterica dopo l’esposizione all’agente sterilizzante

Controlli di sterilizzazione

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