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gennaio-febbraio 2011 XV - n° 1 [email protected] www.scalea.it www.wscalea.it www.radio1one.it www.calnews.it in seconda... in seconda... Il libro di Minervino su Scalea e la Statale 18 mette a nudo verità difficilmente confutabili CRITICHE CHE OFFUSCANO L’IMMAGINE DELLA PATRIA DEL CALOPRESE Case vuote e pensieri sconfortanti: si riuscirà a ritrovare l’orgoglio dell’appartenenza per cambiare rotta? di ER C OLE SERRA “Statale 18” è il titolo di un interessante libro scrit- to da Mauro Francesco Minervino, professore uni- versitario di antropologia culturale ed etnologia, nonché scrittore; edizione Fandango libri s.r.l., Ro- ma, 2010. In questo suo pregevole lavoro il prof. Minervino, nel percorrere in automobile la strada statale 18, ne evidenzia gli aspetti del territorio: sia quelli scenografici offerti dal paesaggio natura- le, rimasto ancora intatto, sia quello urbano, ove la natura è stata sfregiata e violentata dall’uomo. L’au- tore, con dovizia di particolari, si sofferma anche sui costumi sociali e il modo di vivere in tutti quei centri urbani, piccoli e grandi, che si affacciano sul Tirreno calabrese, percorsi dalla S.S. 18, l’antica strada che costeggia il litorale arrivando fino a Reg- gio Calabria. Ebbene, desidero offrire alla cortese attenzione dei nostri lettori alcuni passi delle die- ci pagine (da 186 a 196) del libro dedicate intera- mente a Scalea. «Chi è stato a Scalea d’estate ca- pirà subito di cosa sto parlando». Inizia così lo Molti anni fa (forse nel 1996) vidi il film “Sleepers”, con un grande cast (fra cui Brad Pitt, Robert De Ni- ro, Kevin Bacon e addirittura Vittorio Gassman). Drammatico e commovente, parlava di un gruppo di ragazzini che vivono una terribile esperienza in un carcere minorile e, una volta usciti, non si in- contrano che dopo 15 anni. La genialità di uno di loro svelerà alla fine un avvincente intrigo e un’im- placabile vendetta. Ma non è la trama che ci inte- ressa, piuttosto è la metafora. Questi ragazzi ven- gono definiti nel film gli “sleepers”: i dormienti. Coloro che dopo un lungo sonno si svegliano e ri- scattano la propria dignità. Ebbene, ai “dormienti” mi è venuto da pensare quando, il 30 gennaio scorso, sono stata alla manifestazione di Praia a Mare in difesa dell’Ospedale. Il tempo brutto face- va temere poche presenze. Invece, centinaia di persone sono scese in piazza ad esprimere un dis- senso e a protestare in favore di un comune inte- resse. Il popolo muto sta ritrovando la voce. Qui non si vuole parlare né di Scopelliti né di ospedali ma della GENTE. Tantissime le presenze in piazza. Anziani, mamme, giovani e bambini, tutti insieme a dire “io ci sono e non sono d’accordo”. Non è un fatto di tutti i giorni. Colpevolmente infatti, noi gente del Sud siamo portati al silenzio, a non con- traddire ma piuttosto a subire di tutto. L’italiano medio è così. Basti pensare a quanto accade ai ver- tici. Ormai non distinguiamo più fra soap opera, te- legiornali e reality. Assuefatti a qualunque cosa. A noi tutto scivola via perché intimamente convinti che tanto è inutile protestare, tanto è meglio non farsi nemici, tanto è così e non si cambia. Prende- re posizione comporta una responsabilità, molto più conveniente è non prenderne affatto. Questa ignavia è la causa principale dei problemi della Ca- labria. Vedere però tanta, tanta gente per le strade infonde speranza, perché solo la base, e cioè la gente, può deviare il percorso accidentato imboc- cato dalla nostra terra. Una terra abitata da perso- ne orgogliose e oneste, costrette spesso a lasciare la propria casa e a cercare un futuro altrove. Qual- cuno durante la manifestazione ha definito i paesi- ni dell’Alto Tirreno delle “fabbriche del silenzio”, perché tutti vanno via, non c’è rimasto nessuno. Chi resta o è un disperato o è un illuso. Invece chi resta per scelta è un coraggioso che ha il dovere di prendere coscienza e di far prendere coscienza agli altri. Il tempo del silenzio è finito, se vogliamo che ci venga riconosciuto ciò che ci spetta dob- biamo uscire di casa e andare a difendere i nostri diritti anziché star a languire sperando che ci pen- si qualcun altro. Dice il saggio: “si vuji vacc(i) si non vuji mànnac(i)!” In questo senso penso agli “slee- pers”, i dormienti che si stanno svegliando. Se la gente smette di sonnecchiare o di far finta di dor- mire, può ragionevolmente confidare che le cose si possono cambiare. La storia insegna. In situazioni ben peggiori della nostra i Popoli rivendicano con forza i loro diritti. La nostra è una Repubblica de- mocratica dotata di una splendida Costituzione. Dobbiamo solo pretendere democraticamente che venga rispettata. La storia di Sleepers prende corpo a Praia a Mare CENTINAIA DI PERSONE PER PROTESTARE IN FAVORE DI UN COMUNE INTERESSE di MONICA DE CARL O L’inverno, il maltempo, l’intenso traffico di mezzi più o meno pesanti, come ogni anno lasciano nel- le strade di Scalea profonde cicatrici sotto forma di buche di ogni forma e profondità. Queste sono causa di frequenti danni ai mezzi di trasporto e, talvolta, di lesioni fisiche ai cittadini, vittime di cadute con relative fratture e ferite di va- ria gravità. La reazione degli utenti è quella di rivalersi sull’en- te proprietario della strada, nella maggior parte dei casi il Comune, per ottenere un risarcimento. Tut- tavia, queste azioni di rivalsa danno origine a lun- ghi contenziosi, con i conseguenti oneri a carico dell’ente, dalle spese per i legali a quelle proces- suali e, in caso di riconoscimento del diritto dell’u- tente, all’importo dell’indennizzo. Una situazione che va ad aggravare le già martoria- te casse comunali, oltre che ad appesantire il cari- co di lavoro dei vari uffici preposti, in alcuni casi già oberati da impegni ai quali gli addetti non sempre riescono a far fronte con tempestività e sollecitudi- ne, così come sarebbe utile nell’interesse dei citta- dini. Non è un caso quello che ci spinge a scrivere su questo argomento, bensì ciò che si sente dire in gi- ro da parte degli utenti: «...cadendo mi sono rotto una caviglia… ho subito la frattura di una clavico- la… ho avuto una frattura al polso… in una buca mi si è rotto l’avantreno… una buca mi ha provo- BUCHE E DENARO di GIAN ENRIC O Z AMPR O T T A DiamanTeatro, dopo la tiepida accoglienza alla pri- ma con “La strana coppia” con la brava Mariangela D’Abbraccio, è ripartito alla grande con il brillante personaggio comico e trasformista siciliano Manlio Dovì che ha, letteralmente, spopolato al “Vittoria” con lo spettacolo “Facce ridere”. Praia, invece, nella stessa serata, ha risposto al “Lo- ren” con “Strane storie vesuviane”, spettacolo scritto, diretto e interpretatao dal bravo Eduardo Tartaglia con Veronica Mazza e Peppe Miale. Gli appuntamenti praiesi con il teatro cadono sem- pre di giovedì, mentre quelli diamantesi, in giorni sempre diversi. Diamante chiuderà la stagione teatrale il 16 marzo, mentre Praia il 7 aprile 2011. Per il “Loren” la prenotazione può essere effettua- ta presso la Libreria “Victoria” di Praia a Mare. Per DiamanTeatro presso il botteghino del “Vittoria” di Diamante. APPUNTAMENTO COL TEATRO

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il giornale di scalea diogene moderno gennaio 2011 notizie e fatti locali su scalea e dintorni

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gennaio-febbraio 2011XV - n° [email protected] www.scalea.it

www.wscalea.itwww.radio1one.itwww.calnews.it

in seconda...

in seconda...

Il libro di Minervino su Scalea e la Statale 18 mette a nudo verità difficilmente confutabiliCRITICHE CHE OFFUSCANO L’IMMAGINE

DELLA PATRIA DEL CALOPRESECase vuote e pensieri sconfortanti: si riuscirà a ritrovare l’orgoglio dell’appartenenza per cambiare rotta?

di ERCOLE SERRA

“Statale 18” è il titolo di un interessante libro scrit-to da Mauro Francesco Minervino, professore uni-versitario di antropologia culturale ed etnologia,nonché scrittore; edizione Fandango libri s.r.l., Ro-ma, 2010. In questo suo pregevole lavoro il prof.Minervino, nel percorrere in automobile la stradastatale 18, ne evidenzia gli aspetti del territorio:sia quelli scenografici offerti dal paesaggio natura-le, rimasto ancora intatto, sia quello urbano, ove lanatura è stata sfregiata e violentata dall’uomo. L’au-tore, con dovizia di particolari, si sofferma anche

sui costumi sociali e il modo di vivere in tutti queicentri urbani, piccoli e grandi, che si affacciano sulTirreno calabrese, percorsi dalla S.S. 18, l’anticastrada che costeggia il litorale arrivando fino a Reg-gio Calabria. Ebbene, desidero offrire alla corteseattenzione dei nostri lettori alcuni passi delle die-ci pagine (da 186 a 196) del libro dedicate intera-mente a Scalea. «Chi è stato a Scalea d’estate ca-pirà subito di cosa sto parlando». Inizia così lo

Molti anni fa (forse nel 1996) vidi il film “Sleepers”,con un grande cast (fra cui Brad Pitt, Robert De Ni-ro, Kevin Bacon e addirittura Vittorio Gassman).Drammatico e commovente, parlava di un gruppodi ragazzini che vivono una terribile esperienza inun carcere minorile e, una volta usciti, non si in-contrano che dopo 15 anni. La genialità di uno diloro svelerà alla fine un avvincente intrigo e un’im-placabile vendetta. Ma non è la trama che ci inte-ressa, piuttosto è la metafora. Questi ragazzi ven-gono definiti nel film gli “sleepers”: i dormienti.Coloro che dopo un lungo sonno si svegliano e ri-scattano la propria dignità. Ebbene, ai “dormienti”mi è venuto da pensare quando, il 30 gennaioscorso, sono stata alla manifestazione di Praia aMare in difesa dell’Ospedale. Il tempo brutto face-va temere poche presenze. Invece, centinaia dipersone sono scese in piazza ad esprimere un dis-senso e a protestare in favore di un comune inte-resse. Il popolo muto sta ritrovando la voce. Quinon si vuole parlare né di Scopelliti né di ospedalima della GENTE. Tantissime le presenze in piazza.Anziani, mamme, giovani e bambini, tutti insieme adire “io ci sono e non sono d’accordo”. Non è unfatto di tutti i giorni. Colpevolmente infatti, noigente del Sud siamo portati al silenzio, a non con-traddire ma piuttosto a subire di tutto. L’italianomedio è così. Basti pensare a quanto accade ai ver-tici. Ormai non distinguiamo più fra soap opera, te-legiornali e reality. Assuefatti a qualunque cosa. Anoi tutto scivola via perché intimamente convintiche tanto è inutile protestare, tanto è meglio non

farsi nemici, tanto è così e non si cambia. Prende-re posizione comporta una responsabilità, moltopiù conveniente è non prenderne affatto. Questaignavia è la causa principale dei problemi della Ca-labria. Vedere però tanta, tanta gente per le stradeinfonde speranza, perché solo la base, e cioè lagente, può deviare il percorso accidentato imboc-cato dalla nostra terra. Una terra abitata da perso-ne orgogliose e oneste, costrette spesso a lasciarela propria casa e a cercare un futuro altrove. Qual-cuno durante la manifestazione ha definito i paesi-ni dell’Alto Tirreno delle “fabbriche del silenzio”,perché tutti vanno via, non c’è rimasto nessuno.Chi resta o è un disperato o è un illuso. Invece chiresta per scelta è un coraggioso che ha il dovere diprendere coscienza e di far prendere coscienzaagli altri. Il tempo del silenzio è finito, se vogliamoche ci venga riconosciuto ciò che ci spetta dob-biamo uscire di casa e andare a difendere i nostridiritti anziché star a languire sperando che ci pen-si qualcun altro. Dice il saggio: “si vuji vacc(i) si nonvuji mànnac(i)!” In questo senso penso agli “slee-pers”, i dormienti che si stanno svegliando. Se lagente smette di sonnecchiare o di far finta di dor-mire, può ragionevolmente confidare che le cose sipossono cambiare. La storia insegna. In situazioniben peggiori della nostra i Popoli rivendicano conforza i loro diritti. La nostra è una Repubblica de-mocratica dotata di una splendida Costituzione.Dobbiamo solo pretendere democraticamenteche venga rispettata. q

La storia di Sleepers prende corpo a Praia a MareCENTINAIA DI PERSONE PER PROTESTARE

IN FAVORE DI UN COMUNE INTERESSEdi MONICA DE CARLO

L’inverno, il maltempo, l’intenso traffico di mezzipiù o meno pesanti, come ogni anno lasciano nel-le strade di Scalea profonde cicatrici sotto forma dibuche di ogni forma e profondità.Queste sono causa di frequenti danni ai mezzi ditrasporto e, talvolta, di lesioni fisiche ai cittadini,vittime di cadute con relative fratture e ferite di va-ria gravità.La reazione degli utenti è quella di rivalersi sull’en-te proprietario della strada, nella maggior parte deicasi il Comune, per ottenere un risarcimento. Tut-tavia, queste azioni di rivalsa danno origine a lun-ghi contenziosi, con i conseguenti oneri a caricodell’ente, dalle spese per i legali a quelle proces-suali e, in caso di riconoscimento del diritto dell’u-tente, all’importo dell’indennizzo.Una situazione che va ad aggravare le già martoria-te casse comunali, oltre che ad appesantire il cari-co di lavoro dei vari uffici preposti, in alcuni casi giàoberati da impegni ai quali gli addetti non sempreriescono a far fronte con tempestività e sollecitudi-ne, così come sarebbe utile nell’interesse dei citta-dini.Non è un caso quello che ci spinge a scrivere suquesto argomento, bensì ciò che si sente dire in gi-ro da parte degli utenti: «...cadendo mi sono rottouna caviglia… ho subito la frattura di una clavico-la… ho avuto una frattura al polso… in una bucami si è rotto l’avantreno… una buca mi ha provo-

BUCHE E DENAROdi GIAN ENRICO ZAMPROTTA

DiamanTeatro, dopo la tiepida accoglienza alla pri-ma con “La strana coppia” con la brava MariangelaD’Abbraccio, è ripartito alla grande con il brillantepersonaggio comico e trasformista siciliano ManlioDovì che ha, letteralmente, spopolato al “Vittoria”con lo spettacolo “Facce ridere”.Praia, invece, nella stessa serata, ha risposto al “Lo-ren” con “Strane storie vesuviane”, spettacoloscritto, diretto e interpretatao dal bravo EduardoTartaglia con Veronica Mazza e Peppe Miale. Gli appuntamenti praiesi con il teatro cadono sem-pre di giovedì, mentre quelli diamantesi, in giornisempre diversi.Diamante chiuderà la stagione teatrale il 16 marzo,mentre Praia il 7 aprile 2011.Per il “Loren” la prenotazione può essere effettua-ta presso la Libreria “Victoria” di Praia a Mare.Per DiamanTeatro presso il botteghino del “Vittoria”di Diamante. q

APPUNTAMENTO COL TEATRO

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2 o Primo Piano Gennaio/Febbraio 2011

...dalla prima

...dalla prima

cato lo scoppio di uno pneumatico nuovo...»; ine-vitabilmente, queste affermazioni si concludonoquasi tutte con la stessa frase: «...mi sono rivolto/aal mio legale, chiederò i danni al Comune».In quel momento, il cittadino-utente già immaginal’Amministrazione condannata a pagare i danni, in-travedendo così l’opportunità di risolvere i proble-mi di una vita.Non sa, il tapino, che nel preciso istante in cui hadato il via alle sue richieste, ha messo in moto unamostruosa “macchina infernale”, fatta di carta e in-chiostro: citazioni, ricorsi, comparse, prove testi-moniali, sopralluoghi, accuse e difese, proposte ditransazione e tentativi di concordato, ma soprat-tutto esborso di denaro, tanto denaro, per nonparlare del tempo, lunghissimo, che intercorre fral’inizio e la conclusione del processo.Intanto le buche restano sulle strade, perché lecasse dell’Amministrazione comunale non sono il“Pozzo di San Patrizio” e se il denaro viene spesoper i rimborsi, ne resta poco per attuare una cor-retta manutenzione stradale. È chiaro infatti che isoldi erogati ai cittadini cui viene riconosciuto il di-ritto al risarcimento, di fatto, sono sottratti ad altriservizi.Ma. come dicevano i latini: “Spes ultima dea”, “lasperanza è l’ultima a morire”.Tutto ciò non sminuisce le responsabilità del Civicoconsesso, il quale dovrebbe provvedere con tem-pestività a eliminare le cause che possono dare ori-gine a danni ai cittadini.Considerando l’alto onere finanziario che grava sul-le casse comunali, si può dire per assurdo che, ap-pena avuta notizia di un sinistro, all’Amministrazio-ne converrebbe far riempire immediatamente lebuche stradali con un impasto di bitume e mone-te, piuttosto che intraprendere la via giudiziaria…forse costerebbe meno alla collettività. q

BUCHE E DENAROdi GIAN ENRICO ZAMPROTTA

scrittore, proseguendo: «Un centro storico anticoe spaesato, assediato dal tutto nuovo che s’è ac-cozzato di fronte al mare così fittamente da impe-dire la vista in più punti. Un paesone tutto sversa-to sul lungomare. Lungomare che è una pistad’asfalto per turisti, frequentata solo da turisti.Quando i turisti ci sono». «Il resto di Scalea è co-struito in piano, addossato alla gracile spina dorsa-le della S.S. 18 che in quel tratto forma una vastaostruzione di cemento, vicino alle spiagge, agli

stabilimenti balneari e ai cam-peggi. Distese di brutti palaz-zoni a sei piani e filari di se-conde, terze case cucite dastradoni storti, oblunghi e vuo-ti»... «D’inverno una città fanta-sma...vicino c’è un bell’anti-quarium sistemato in unavecchia torre spagnola chenessuno visita e un museo del-le conchiglie, se volete distrar-vi da quest’atmosfera da shi-ning nostrano. Chissà quantiandranno a vedere le preziosecollezioni impolverate a punti-no». L’autore parla anche di«buone abitudini borghesi del-le vacanze culturali della Rivie-ra dei Cedri» e di «Delicatessenprovinciali per pochi palati se-

miclandestini, polvere di cultura che galleggia amalapena nel subbuglio ondoso dell’estate disco-tecara e degli eventi trash del nazional-pop loca-le. Come la super mangereccia “Festa del...” (neometto il nome per opportunità -n.d.r.-) e le agi-tate performance canore in cui impazzano i neo-melodici napoletani in trasferta». Il professore Mi-nervino descrive Scalea come «una gorgone(mostro infernale -n.d.r.-) urbanistica e un para-dosso sociale: d’inverno tutti i suoi sparuti residen-ti fanno circa 11.000 abitanti. Che però ad agostopossono diventare diluizione etnica in un gironed’inferno per 250.000 anime partenopee. Conpunte che negli anni d’oro hanno... toccato “il pic-co mostruoso” delle 300.000 presenze.Una Malebolge per i poveri, i fraudolenti e gli abu-sivi del turismo casereccio». L’Antropologo, mentredefinisce Scalea, nel resto dell’anno, «ridente cit-tadina», aggiunge che «sembra il set ideale per filmespressionisti». «Un posto spettrale da dopobom-ba, una Chernobyl in riviera». «Il reattore impazzitodel turismo all’ammasso». «Nei lunghi mesi inverna-li... ricorda proprio “Pripyat”, il sobborgo degli al-loggi di servizio per i forzati sovietici impiegati allacentrale Ucraina». L’Autore evidenzia in negativoanche gli aspetti logistici ed ambientali della sta-zione ferroviaria di Scalea e, continuando nellasua analisi e descrizione di altri luoghi della S.S. 18verso sud, annota che «Scalea si lascia dietro la sualunga scia di case vuote e di pensieri sconfortanti».I gentili lettori, a cui consiglio di leggere ed analiz-zare attentamente il libro del prof. Minervino, vo-gliano riflettere sulla parte che riguarda Scalea. Alriguardo, mi si consentano queste considerazioni:nelle dieci pagine dedicate a Scalea emergono,purtroppo, realtà deleterie che, nella loro eviden-te “mostruosità”, non si possono nascondere. Incinquant’anni tanti sfregi e scempi, invero, ha subi-to il nostro ubertoso e meraviglioso territorio, ric-co di vestigia, paesaggi mozzafiato, siti naturalisti-ci e pregevoli opere d’arte. Un patrimonioinestimabile che pochi coraggiosi Scaleoti hannodifeso strenuamente con battaglie legittime. Pur-troppo essi non sono stati ascoltati, anzi sono sta-ti trattati come ”voci clamanti nel deserto”, sempreavversati, spesso perseguitati con atteggiamenti diarroganza, indolenza, idiosincrasia verso le proprieradici e ingiustificati, inquietanti silenzi. Scalea,però, offre numerosi aspetti positivi: un vasto terri-torio che si estende verso la valle dello storico fiu-me Lao, ove da secoli giacciono sepolte le vestigiadi Laos, l’antica sub colonia magno-greca e altri si-ti archeologici e naturalistici da scoprire e valoriz-zare; è il luogo natale di tante alte personalità (let-terati, ammiragli, filosofi, artisti, poeti, musicisti e

CRITICHE CHE OFFUSCANO L’IMMAGINE DELLA PATRIA DEL CALOPRESEdi ERCOLE SERRA

martiri per la libertà) che hanno lasciato un prege-vole patrimonio culturale di cui la nostra Città puòandare fiera ed orgogliosa, ma che molti Scaleotiignorano del tutto. Specialmente questi ultimitrent’anni hanno rappresentato un periodo di de-cadimento culturale e sociale che sta soppiantan-do anche le nostre antiche radici, tradizioni e co-stumanze. Si espandono “a gomitate”, invece,quegli eventi che l’antropologo Minervino defini-sce «trash del nazional-pop locale» ed altri simila-ri che possono stravolgere la nostra storia e nonappartengono alla millenaria civiltà scaleota (in tut-to questo, forse, hanno inciso talune “invasionibarbariche”). La nostra Città possiede un interes-sante Centro storico medievale che, ahi noi, è instato d’abbandono, ma che è un contenitore dipregevoli testimonianze della nostra storia: la Cap-pella con gli affreschi bizantini (nella foto), la Tor-re cilindrica aragonese del 1400, sede dell’anti-quarium che viene visitato ogni anno da migliaiaturisti, la cinta muraria medievale con “La Saletta”in piazza “Cimalonga”, sede privata di una colle-zione di oggetti antropologici e non esclusivamen-te di conchiglie,che raccoglie nu-merose firme di vi-sitatori. Scalea hasempre organizza-to eventi di altospessore culturalee popolare chehanno lasciato il se-gno. Basta citare ilconvegno naziona-le di filosofia e let-teratura dedicato alfilosofo cartesianoscaleota GregorioCaloprese e la tra-dizionale “Improv-visata”. Purtroppo,nell’ultimo mezzosecolo, si sono offerti ai tanti visitatori innumere-voli spunti di critica negativa, che non si possonoconfutare e che offuscano l’immagine della patriadi Gregorio Caloprese. Si riuscirà a ritrovare l’orgo-glio dell’appartenenza per cambiare rotta? Allostato attuale mi sembra difficile che ciò avvenga.Intanto, «Scalea si lascia dietro la sua scia di casevuote e di pensieri sconfortanti», così come chio-sa l’autore del libro “Statale 18”. q

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Gennaio/Febbraio 2011 Primo Piano o 3

«Qualche settimana faho subito l’ennesima in-timidazione, questa vol-ta in giacca e cravatta».Ad affermare ciò è ilconsigliere comunale al-l’opposizione del grup-po “Scalea Adesso”,Mauro Campilongo, fini-to nel mirino di gentesenza scrupoli già qual-che tempo prima. Alconsigliere Campilongo,che più volte ha denun-ciato situazioni pocochiare in seno all’assisecomunale, alcune per-

sone, dopo averlo avvicinato, hanno intimato di te-nere la bocca tappata per il bene suo e della suafamiglia. «Ritengo l’intimidazione subita qualchegiorno fa più pericolosa e antidemocratica - hadetto Campilongo - perché proveniente da perso-ne che dovrebbero rappresentare le Istituzioni eche invece le usano strumentalmente per tentaredi gettar fango e discredito su chi parla in favoredella tutela e degli interessi collettivi e che addirit-tura ha un ruolo politico di consigliere comunale».Campilongo racconta con molto rammarico l’episo-dio che lo ha visto protagonista. «Nelle settimanescorse - sottolinea il consigliere comunale - in virtùdi una denuncia palesemente anonima di una per-sona inesistente, tale Luca Cava, alle ore 8 di mat-tina, gli uomini della Polizia Municipale hanno bus-sato alla porta di casa per appurare la veridicità

INTIMIDAZIONE A CAMPILONGOdi EUGENIO ORRICO

della denuncia». «Ebbene - fa presente Campilon-go - sulla base di questa denuncia, creata ad arteda qualcuno, è stato disposto un illegittimo sopral-luogo nella mia abitazione. I Vigili Urbani erano im-barazzati perché sapevano di essere strumento diqualcuno che li aveva mandati ad intimidirmi. Han-no misurato di tutto: dall’altezza della casa alla cu-batura, alla volumetria. Tutto è risultato in regola».«Tutto ciò - conclude Campilongo - è illegittimo, èfrutto di un abuso di potere». Mauro Campilongo èentrato anche nel merito della fascia frangivento,nella quale è prevista la realizzazione di struttureturistiche ricettive. La Giunta Comunale, lo scorso22 dicembre, ha deliberato di assegnare i lotti de-maniali marittimi rientranti nella cosiddetta “frangiafrangivento”, con procedura ad evidenza pubbli-ca, al fine di concederne l’occupazione e l’uso perfinalità turistico-ricettivo-ricreative in conformità aquanto stabilito nella legge regionale n. 17/2005,nel piano di indirizzo regionale della Calabria e nelpiano comunale di spiaggia. Due delle concessionisono state, però, revocate dall’AmministrazioneComunale. «Finalmente - commenta Campilongo -è stata ripristinata la legalità. Si tratta di una batta-glia condotta dal nostro gruppo, tesa al rispetto dialcune norme a tutela dell’interesse collettivo». «IlComune - continua l’ex vicesindaco - si è arreso dalmomento in cui si ha visto il gruppo consiliare “Sca-lea Adesso” condurre una battaglia di civiltà, de-mocrazia e di legalità. Siamo molto contenti perquesto, così come siamo felici di aver ottenuto unaltro risultato, cioè quello di bloccare la procedu-ra relativa all’area, oggetto di permuta, dove dove-va essere ricostruita la caserma dei carabinieri».

Ci giunge con un certo ritardo la ferale notizia del-la dipartita dell’on. Giuseppe Reale. Era nato a Ma-ratea (PZ) il 18 giugno 1918 da padre ferrovierereggino. La sua brillante creatura, la rivista cultura-le “Parallelo 38”, ne comunica la morte con l’uni-sono rimpianto dei politici di tutti gli schieramenti. Oscar Luigi Scalfaro lo ha definito “Lampada limpi-da” e Andrea Monorchio “Illustre Lucano”; PasquinCupri (PCI) lo ha ricordato come un “Maestro di vi-ta morale e cattolico osservante”, mentre è statoun “Maestro di altri tempi” per Fortunato Aloi(MSI), suo alunno prima e, poi, collega al Parla-mento da sottosegretario al Ministero P.I.; per An-tonio Capogreco è stato “Una guida preziosa” eper M. Augusto Lentini (Toscano figlio di ferrovieri),che l’ebbe come professore al Liceo di Sapri nel-l’immediato dopoguerra, “L’amico vero e guida sa-piente”. Scalea lo dovrebbe ricordare come crea-tore del suo liceo scientifico. Reggio Calabria l’haavuto come impareggiabile sindaco e professore alliceo, dove ha profuso molte iniziative: Università,Conservatorio, Accademia delle Belle Arti, BancaPopolare delle Province Calabre, statua di San Pao-lo e altro ancora. Io non intendo aggiungere altro,se non ricordare e confermare quanto espressi insuo onore a S. Eufemia Lamezia il 21 giugno 2008:

Scusate se mi aiuto con lo scritto, seppure ci riescocon un occhio solo, le idee, purtroppo, a 92 annisi accavallano tra sè, come le erbe in un terreno in-colto. Ho osato giungere qua con un caro amicoingegnere di Udine, novantacinquenne, innamora-to della nostra terra, per cui vive e ancor lavora tranoi. E siamo qui per inneggiare, dall’alto della no-stra età, all’on. Reale con specifico intenso augurio

COSÌ NACQUE IL LICEO SCIENTIFICO “METASTASIO”di DEMETRIO ALAMPI

di sempre più.Scrisse il toscano Romagnoli nella sua antologiagreca che la Calabria è pingue e il Tommaseo ancormarcava al mio antenato, lontano parente, padreGiambattista Moscato, gesuita, che in Calabria l’in-telligenza sprizza dalle pietre; e così, anche, asse-risce, gentilmente, questo mio carissimo amico diUdine, ing. Mario Mirolo.L’on. Reale mi fu presentato a Scalea, all’epoca incui si lavorava strenuamente per l’istituzione del Li-ceo Scientifico. Domandai all’istante: «Ma è per ca-so anche lui un mezzo cristiano come diversi nel-la DC e altrove?» Mi fu assicurato assolutamente dino. E una prova fu che un giorno, trovandomi sulpianerottolo antistante l’ufficio del provveditoreagli studi di Cosenza, ne vidi uscire, allegro e fe-stante, l’on. Reale, che subito mi abbracciò e,emozionato, mi disse: «Corri, vai a dire al presideVincenzo Didona che ce l’abbiamo fatta, l’abbia-mo ottenuto». q

Gli uffici preposti replicanoalle gravi dichiarazioni di Campilongo

Gli uffici preposti del Comune di Scalea replicanoalle gravi dichiarazioni del consigliere di minoranzasu una presunta “intimidazione” subita in merito acontrolli tecnici nella sua abitazione. Innanzituttoc’è da precisare che è grave individuare un norma-le sopralluogo tecnico nel territorio comunale co-me una diffamante intimidazione. L’attività del Co-mando della Polizia municipale di Scalea èconseguenza di una operazione di vigilanza edili-zia effettuata in seguito all’insediamento della nuo-va Amministrazione. L’attività di prevenzione e re-pressione di reati in materia edilizia può essereracchiusa in trentotto controlli effettuati sul territo-rio comunale legati ad esposti, anonimi e non, pre-sentati al Comune. I vigili hanno bussato alla portadi casa del consigliere Campilongo alle ore 9.00 ehanno poi dato modo allo stesso consigliere di po-ter traslare il controllo di circa quaranta minuti.Nessun imbarazzo da parte degli agenti della Poli-zia municipale, ma solo l’ordinaria attività di unaqualsiasi giornata di lavoro. Dobbiamo contraddi-re, però, il consigliere Campilongo quando affermache è risultato tutto regolare. Dai controlli effet-tuati sono emerse alcune anomalie, a seguito dellequali sono stati adottati ulteriori provvedimentiche, per ovvi motivi, rimangono riservati.

Nota della RedazioneDa voci fuorvianti, pare che, Mauro Campilongoavesse subito pressioni per presentare le sue di-missioni da consigliere comunale. Se quantoemerso trovasse reali fondamenta, sarebbe unfatto grave che potrebbe intaccare e insidiare ladignità e la rispettabilità di ogni onesto cittadi-no proteso a portare avanti le proprie istanze nelrispetto e in nome di ogni forma di democrazia elibertà. q

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4 o Primo Piano Gennaio/Febbraio 2011

Dalle pagine di questo giornale, in un passato chenon posso definire remoto, ho sentito il bisognoed il piacere-dovere di occuparmi del verde pub-blico della mostra città. Ora, mio malgrado, devotornare sull’argomento. È con dispiacere che, cam-minando per le strade di Scalea, noto situazioniche definire incresciose sarebbe un ottimistico pa-rere. Molti alberi del nostro patrimonio verde sonostati potati, come è giusto fare in questa stagione,non tenendo minimamente conto dei dettami pro-fessionali stabiliti per far sì che una pianta diventirealmente un elemento dell’arredo urbano. Garbo,stile e forma sembrano essere termini sconosciuti aisolerti operatori che hanno effettuato il lavoro dipotatura: gli alberi sono stati scarnificati ed evi-denti risultano ai passanti le cicatrici lasciate dopoaver effettuato operazioni di “cura” delle cultivarsa dimora nelle nostre strade. Forse sfuggono alcu-ni particolari importanti: 1) il verde pubblico è unpatrimonio ed ha un costo economico; 2) il verdepubblico è il biglietto da visita mediante il qualeScalea si presenta ai suoi visitatori; 3) il verde pub-blico, curato bene, è motivo di miglioramento del-la qualità della vita per tutta una serie di motivi,che vanno dalla valorizzazione delle aree dove èpresente, al benessere psicofisico dei residenti.Scalea, sotto questo aspetto, nonostante il tanto emale costruito dal 1970 al 1990, è una cittadinafortunata rispetto a molte altre, anche del tanto in-vidiato ed evoluto Nord, dove sono costretti a di-pingere gli alberi sui muri di cinta per avere unaparvenza di verde. Noi, invece, tutto questo lo tra-scuriamo, lo buttiamo dalla finestra. Unico interes-se è quello di effettuare interventi di lavoro in ba-

PERCHÈ CONTINUARE A MUTILARE GLI ALBERI?se ad appalti concessi, forse,senza tenere conto della pro-fessionalità e delle effettivecompetenze di chi deve rea-lizzarli. Eppure nel nostro ter-ritorio esistono persone e dit-te in possesso di questeprofessionalità, che operanotenendo conto del contestopaesaggistico in cui è inseritoil verde da trattare. Nel peg-giore dei casi, gli appaltatoridovrebbero provvedere a farqualificare il loro personale, inmodo da offrire all’Ammini-strazione, oltre al prezzo piùfavorevole, anche una mano-dopera specializzata. Non èbello vedere palme bellissime,piene di spuntoni e potate in

modo da restringerle, perché è meno laboriosoche formarle con i rami spioventi ed il tronco puli-to; non è bello vedere alberi, ora in pieno rigoglio,ostentare verso il passante moncherini di rami cherichiamano mutilazioni drastiche. Infine, tutto ciò,oltre a non essere piacevole per la vista è anchedannoso dal punto di vista economico, e mi spie-go: un albero potato male provoca seccume nellaparte lesa, seccume che poi si espande a tutta lapianta provocandone la morte, con conseguentispese per l’estirpazione della cultivar, per il reim-pianto di una pianta sostitutiva e per tutte quellecure necessarie per portare la nuova pianta al li-vello estetico di quella precedente.Da ultimo non va dimenticato che, nelle more deitempi necessari alla realizzazione di questi inter-venti, particolari angoli di Scalea saranno meno at-traenti e daranno quella sensazione di disordine etrascuratezza che una località turistica non puòpermettersi.

AGR. GIAN ENRICO ZAMPROTTA

Nota della RedazioneIntanto, i nove alberi falciati nella villa Kennedy perfar posto ad una mastodontica, orrenda ed invasi-va pista in cemento, mancano all’appello del verdepubblico. Qualcuno aveva ventilato l’ipotesi che,finita l’estate, l’obbrobrioso lastrone di cementosarebbe stato smantellato per ridare all’intera areale sembianze di parco verde, rimpiazzando gli al-beri tagliati con altri nuovi e ancora più belli e conrigogliose piante di alto fusto.Ecco, nella foto, come appare oggi villa Kennedynel tratto danneggiato e deturpato. q

In attesa del federalismo fiscale, temuto da alcuni edesiderato da altri, l’imperativo categorico permoltissime Amministrazioni comunali è diventato:“Risparmio”. Ancora non se ne conosce l’entità masi attendono tagli e modifiche radicali alle entrateed ai gettiti provenienti dalle imposizioni che i Co-muni potranno applicare. A parziale soluzione delproblema, una proposta interessante viene dal’Amministrazione del Comune di Roma. Certo, Sca-lea non ha una situazione economico-finanziariacome quella della Capitale, ma le buone idee pos-sono giovare anche ad una piccola città come lanostra. In buona sostanza si tratta di vincolare laretribuzione alla produttività effettivamente resadai dipendenti. L’idea del Campidoglio piace an-che ai sindacati delle varie sigle e punta soprattut-to a riconoscere il merito dei dipendenti, in parti-colar modo di quelli che hanno un ruolodirigenziale, stabilendo addirittura metodi di valu-tazione. Ogni lavoratore avrà degli obiettivi da rag-giungere, che saranno verificati periodicamentesulla base dei risultati ottenuti. Così se la valutazio-ne sarà superiore al 70%, l’addetto riceverà uncompenso aggiuntivo, se la valutazione sarà fra il70 ed il 60%, non avrà biasimi ma nemmeno pre-bende, sotto il 60% (l’insufficienza) sarà addirittu-ra rimosso dall’incarico. Una bella spinta a dare ilmeglio di se stessi, nell’interesse dell’Ente per ilquale si presta la propria opera. Inoltre il Comunedi Roma, che ha oltre 14.500 dipendenti, ha previ-sto di eliminare tutta una serie di permessi che fi-nora hanno fatto perdere migliaia di ore di lavoro.Un esempio emblematico è costituto dalle due ore(retribuite) concesse mensilmente ai dipendentiper poter cambiare l’assegno dello stipendio(637mila ore lavoro l’anno), la cui eliminazione hapermesso il recupero di circa 10 milioni di euro.Non è il caso di Scalea, ma una maggiore vigilanzasulla produttività, unita al riconoscimento del meri-to, potrebbe portare ad ottimizzare le prestazionie la professionalità dei dipendenti. È nella naturaumana che le persone diano il meglio di se stessequando intravedono la possibilità di migliorare lapropria posizione e/o di ottenere avanzamenti nel-la propria carriera. Ciò, naturalmente, è vero ancheper i dipendenti pubblici che forse, in questo mo-do, usciranno dall’apatia apparente che li contrad-distingue, dando spesso la sensazione che tuttoscivoli su di loro senza lasciare traccia. Quindi, nonsarebbe male rispolverare il vecchio detto: “Onoreal merito”. (G.E.Z.)

DIPENDENTI COMUNALI:Produttività e meritocosì cambia il lavoro

Ampia partecipazione di pubblico per ascoltare chi ha governato per dieci anniL’EX SINDACO SCENDE IN CAMPO A VALANGA

Difende il suo operato e contesta i vecchi assessori accusandoli di mutismoIl dibattito politicocittadino si animaed entra nel vivo.Mario Russo ha de-ciso di rompere il si-lenzio durato novemesi e di interveni-re nella discussionedifendendo, comeera ovvio, le sceltedel passato. Nelcorso della confe-renza stampa, dura-ta circa un’ora emezza e svoltasi al-l’hotel Santa Cateri-na, in una sala gre-

mita di persone, nonostante fossero stati invitatisolo i giornalisti, l’ex sindaco, che ha governatoScalea dal 2000 al 2010, non si è sottratto alle do-mande, talvolta insistenti, dei presenti. Ha parlatodei difficili rapporti con l’attuale sindaco Basile, hadifeso il lavoro amministrativo svolto nei due suoimandati e ha puntato il dito contro alcuni suoi exassessori, accusandoli di mutismo. «Oggi - ha tuo-nato Russo - con il loro silenzio rinnegano principi,valori e sentimenti ai quali credevo avessero pre-stato fede in questi anni e a cui, probabilmente,hanno solo fatto finta di credere». Russo ha volutofocalizzare l’attenzione sulle opere da lui avviate,alcune delle quali, come il porto ed il parcheggiodi via Neghelli, sembrano essere in stato di stallo.«Sin dai primi mesi della nuova Amministrazione l’u-nico argomento è stato quello del dissesto finan-

ziario dell’Ente. La mia gestione è stata dipinta co-me causa di danni e disastri, si è arrivati addiritturaad ipotizzare una cifra debitoria di 35 milioni di eu-ro, che non so da dove sia uscita. Gli atti posti inessere dall’amministrazione Basile hanno invecesmontato e smentito tutto ciò. Dopo aver appro-vato il consuntivo del 2009 con un avanzo di 52mila euro, è stata chiesta l’anticipazione di cassa,dichiarando che non esistono le condizioni per ildissesto finanziario. In realtà, per nove mesi - haconcluso Mario Russo - a parole si è parlato di in-dividuare in me il capro espiatorio, ma poi, nei fat-ti, ci si è comportati in tutt’altro modo».

Nota della RedazioneAl momento, vittime di questo rovente “parolaio”,fatto di accuse, smentite e tradimenti, sono so-prattutto il popolo scaleota, ingannato e sbeffeg-giato per l’ennesima volta, e Mario Russo. L’ex sin-daco è stato infatti tagliato fuori dai perversi giochipolitici e dalle conseguenti e discutibili scelte, “tra-dito”, a quanto pare, all’indomani del responsodelle urne, dal gruppo da lui stesso disegnato, vo-luto e sostenuto. Sembra proprio che abbia sba-gliato a fidarsi di persone ritenute di sua illimitata fi-ducia, che invece lo hanno artatamente esclusodalla scena politica che conta. Il ruolo di Consiglie-re di minoranza alla Provincia non può appagareun politico ambizioso e vincente come lui, che hadominato la scena politica cittadina per undici an-ni ininterrotti e che aspira sicuramente a ben altro.Per Mario Russo la salita non è agevole e la ripar-tenza appare impervia, specie in un momento co-me questo, in cui tutte le porte sembrano chiuse e

spiragli non se ne intravedono. Gli sbagli si paganoe Russo, pur con una certa comprensibile rabbia,prepara la difficile risalita. Fermarsi è dura ma nellavita bisogna sapere attendere. Dopo il suo accora-to e non del tutto convincente intervento in con-ferenza stampa, però, tanti dubbi non sono statiancora chiariti e, pertanto, restano ancora grosseperplessità da sciogliere. Così come rimangonoapatia e rassegnazione tra la popolazione scaleotache, ancora una volta, vive sulla propria pelle il di-sagio di aver affidato la città ad un gruppo fin trop-po radicato e, paradossalmente, allo stesso tem-po, altrettanto inesperto, con a capo un sindacoancora ingessato e mentalmente poco elastico cheresta una enigma tutto da scoprire.Quanto alle ingarbugliate polemiche sulla situazio-ne finanziaria del Comune, sarebbe bene che Basi-le e Russo, alla presenza del direttore generale, delcapo dell’ufficio ragioneria e della stampa, si des-sero appuntamento e, carte alla mano, procedes-sero a un chiarimento definitivo. q

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Gennaio/Febbraio 2011 Primo Piano o 5

Il Sole 24ore lo incorona terzo amministratore lo-cale più amato d’Italia. Seda gli animi dei contrari inun batter d’occhio, riesce a catechizzare la follasenza troppo indugiare e la Calabria resta ai suoipiedi. La domanda sorge spontanea, qual è il se-greto del leader? Stupire tutti, persino i più scetti-ci, la sua inesauribile voglia di confrontarsi conl’opposizione e la sua sorprendente capacità dimediare, persino col più fazioso, estremista, anti-democratico. Il cenno d’intesa con uno dei suoi“adepti” è lesto, quasi impercettibile ed un’altrabandiera si solleva nel cielo calabrese. Gli bastanpoche proposizioni, qualche locuzione, diretta eimmediata, un paio di espressioni di disappunto edil gioco è compiuto. Centro nascite chiuso e noso-comio cittadino ridimensionato, questa la senten-za. In fondo è proprio il suo essere immediato, di-retto, genuino e autentico, a volte fin tropposchietto, a rappresentare il suo punto di forza.Un’arma a doppio taglio però, che potrebbe, ungiorno, proprio lasciar trasparire il suo punto de-bole. D’altronde anche Achille ne aveva uno. Quelpunto debole magistralmente velato dal suo esse-re prorompente e impetuoso. Scopelliti cerca diarrivare alla gente non solo attraverso un linguag-gio piuttosto simile a quello parlato, ma anchesbracciandosi in modo pacato al fine di sentirsiquasi parte integrante della gente che lo ha vota-to. Si presenta come un giovane tra i giovani, ma digiovane (parola che ricorre spesso nelle sue ora-zioni), diciamocelo pure, il governatore ha solo l’a-spetto. Presidente del consiglio regionale nell’eraChiaravalloti, il reggino non ha mai dato segno dicedimento, incarnando interamente la figura del-l’uomo di destra per eccellenza. Lo stesso che in-dossa gli amati Rayban d’ordinanza, must di un re-taggio, quello dell’adolescenza fatta di militanzanell’allora Fronte della Gioventù; ama la gestualitàe fa del rituale il suo punto di forza nelle manife-stazioni per mobilitare le masse. È il Sole 24ore aergerlo sul podio tra i più amati amministratori lo-cali dell’intera penisola: terzo, con il 55% dei voti,solo a Luca Zaia (Veneto), primo col 62% dellepreferenze, e ad Enrico Rossi, governatore dellaToscana e secondo della lista con il 60%. E a mo-menti ci aspettiamo appaia anche tra i 10 managerche rivoluzioneranno il mondo Web, attaccatocom’è al suo nuovo I-pad che, affermano voci dicorridoio, pare esser diventato il suo nuovo com-

Pregi e difetti dell’essere essenziale, sobrio e misuratoSCOPELLITI STORIA DI UN LEADER

Tallone d’Achille e segreti del seduttore di folledi DOMENICO MASSARINI

pagno di viaggio. Mark Zuckerberg, il miliardario in-ventore del social network Facebook, è avvisato.Le parole chiavi: “Giovani” e “progetto”. Sono que-sti gli epiteti più ricorrenti all’interno dei suoi collo-qui in giro per la regione. Da buon comiziante, illeader della destra calabrese dispensa suggerimen-ti e impone il suo volere con peculiare genuinità.Cestista di professione: Saranno vincenti le sue ca-pacità empatiche comunicative, la fiducia che sainfondere nei compagni di squadra, proprio comequando, da ragazzino, vestiva la maglia della for-mazione di basket del Cap Reggio in B2.Hobby: Passeggiate lungo il chilometro più bellod’Italia in compagnia della sempre impeccabileconsorte. Niente tuta però. L’immagine diffusa delGiuseppe reggino è quella dell’uomo di governo,brioso, brillante ed elegante, modello vivente del-le virtù italiche dirette.Autoritario: Tono, aspetto e comportamento deci-so e determinato. Spesso descritto come una figu-ra fredda, indifferente e dispotica, attira le antipa-tie delle fazioni opposte. Poche locuzioni ferme evolitive e qualsiasi decisione diventa realtà. Noso-comio compreso. q

I sette arditi e coraggiosi imprenditori attualmentein attività nella zona industriale di Scalea, a distanzadi quasi dieci anni, continuano, con sforzi e sacrifi-ci, a portare avanti le proprie aziende, nell’attesa diuna strada decente che conduca ai loro capannonicommerciali. Come spesso accade nel nostro mar-toriato sud calabrese, le promesse non vengonomai mantenute. Ai proprietari dei lotti, al momentodella trattativa e dopo la stipula del contratto, fugarantita la realizzazione dei circa 900 metri di stra-da che dalla “Bruca” (rettilineo per Marcellina perintenderci) portano alla zona PIP. Pare che MarioRusso, all’inizio del suo mandato, avesse stipulatoun mutuo finalizzato a questo scopo, ma di esso sisono perse le tracce. Oggi, molti proprietari si chie-dono se questo stato dei fatti sia la conseguenzadelle beghe tra politici e alcuni privati sorte in rela-zione alla vicina aviosuperficie. La mancata realizza-zione dell’importante arteria stradale è una iatturaper l’intera collettività perché, oltre a procurare undanno commerciale alle attuali aziende, scoraggia iproprietari degli altri lotti a intraprendere nuove at-tività. Per non parlare dei disagi cui vanno incontroi clienti, i rappresentanti, i tecnici e tutte le mae-stranze che, giornalmente, sono costrette a recarsiin un posto simile, facendo lo slalom tra bucheprofonde e pericolose e, col variare delle condi-zioni climatiche, tra fango e polvere. È un vero pec-cato perché la zona industriale, con la realizzazio-ne definitiva di questa strada, insieme all’impiantodi pubblica illuminazione che toglierebbe dal buiole varie strade dell’intera zona industriale (al mo-mento sono stati installati solo i pali in metallo) po-trebbe quantomeno raddoppiare le attuali attivitàoperanti nei pressi dell’aviosuperficie, ferma an-ch’essa al palo dei misteri e delle opere morte. q

ZONA INDUSTRIALEIMPANTANATA…

“Il Bando PIA e lo sviluppo delle imprese calabresi”.È stato questo il tema dell’incontro organizzatonella sala della Biblioteca comunale di Scalea. L’appuntamento era dedicato all’iniziativa regiona-le sui Pacchetti integrati di agevolazione all’indu-stria, all’artigianato e ai servizi. Per le conclusioni èintervenuto l’Assessore regionale alle Attività pro-duttive, Antonio Caridi. Inoltre, ci sono stati gli in-terventi iniziali del sindaco di Scalea, Pasquale Ba-sile, dell’assessore alle Attività produttive delComune di Scalea, Franco Galiano, dell’assessore alTurismo, Giuseppe Forestieri. Fra gli interventi, an-che quello tecnico dell’esperto di finanza regiona-le, il consulente Pasquale Filella, e quello del con-sigliere regionale Gianpaolo Chiappetta. Il PIA(Pacchetti Integrati di Agevolazione) è uno stru-mento che ha l’obiettivo di sostenere la competiti-vità delle imprese che operano in Calabria attra-verso il finanziamento di Piani di SviluppoAziendali. q

Alla presenza dell’assessoreregionale Antonio CaridiINCONTRO SUI PACCHETTI

INTEGRATI DI AGEVOLAZIONE

Nel giugno del 2007 segnalammo “l’assalto van-dalo” perpetrato lungo la strada che porta al Li-ceo scientifico “Metastasio”, dove, con l’intentodi pulire il canale sottostante, furono divelti escassati i guard-rail, i marciapiedi e i tombini percirca un km, un vero sfregio e un danno che tut-tora non ha trovato risposta. Anzi, è successo dipeggio. Ai primi di febbraio abbiamo infatti con-statato che il canale, in particolare la parte incorrispondenza del plesso scolastico, è diventa-to un ricettacolo impressionante di bottiglie vuo-te di plastica. Al peggio non c’è mai fine! q

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18/2/2011

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6 o Primo Piano Gennaio/Febbraio 2011

Come previsto Bar-bara Mele si candi-da a sindaco. Alleprossimo elezionidi primavera saràcandidata nella li-sta “San Nicola pertutti”. Questo l’esi-to delle primarievolute dal movi-mento per dare aicittadini la possibi-lità di decidere di-rettamente la can-

didatura a sindaco.«Intendo lavorare per la costruzione di un pro-gramma che abbia tra i suoi obiettivi la riscopertadella propria identità, la creazione di un ambientebello, sano, pulito e sicuro, una gestione del terri-torio - ha dichiarato Barbara Mele - che consentanuove costruzioni soli per i residenti e punti al re-cupero ed alla riqualificazione del Centro storico edelle aree scarsamente urbanizzate, un’offerta piùqualificata e differenziata di ricettività ed acco-glienza turistica, il sostegno prioritario all’attivitàdegli operatori economici locali, la riorganizzazio-ne di tutti i servizi comunali, eliminando gli sprechiper ridurne i costi ed aumentarne l’efficienza, l’af-fermazione piena dei diritti di cittadinanza sociale,pari opportunità per tutti e nessuna discriminazio-ne: il Comune sarà la casa di tutti i sannicolesi». q

BARBARA MELESI CANDIDA A SINDACO

La neonata associazione dei consumatori “Su LaTesta - Scalea”, costituita e formata da cittadini diScalea e dal presidente dell’associazione “La Scos-sa”, Antonio Pappaterra, in questi giorni ha pro-mosso una raccolta di firme per sostenere l’appel-lo rivolto alla dirigenza delle Posteitaliane perriaprire lo sportello Business chiuso da oltre 8 me-si e non più operativo sul nostro territorio. «La co-sa che mi lascia perplesso - ha dichiarato AntonioPappaterra- è il fatto che alle Posteitaliane non co-stava nulla lasciare aperto detto sportello, anzi,nella corsa che la stessa Azienda sta effettuandonel diventare Banca, era un’opportunità in più perallargare le possibilità di scelta degli utenti interes-sati». «Il servizio svolto dallo sportello - ha aggiun-to Pappaterra,- permetteva ai numerosi artigiani ealle piccole e medie imprese del comprensorio tir-renico, di poter usufruire di uno sportello con per-sonale qualificato, dedicato esclusivamente alle

APPELLO A POSTE ITALIANE:SPORTELLO BUSINESS IN ATTO LA PETIZIONE

aziende, e inoltre aiutava gli utenti sia nella logisti-ca, eliminando le lunghe file per il pagamento dibollette e versamenti, sia nella gestione economi-ca dei conti correnti accesi con la stessa società».L’appello, promosso dall’associazione a difesa deiconsumatori “Su La Testa - Scalea”, ha già raggiun-to più di 150 adesioni ed è indirizzato direttamen-te all’Amministratore Delegato di PosteitalianeDott. Massimo Sarmi ed agli organi preposti. «Tuttipossono firmare la petizione - ha detto AntonioZappaterra - attraverso il social network Facebook,dove, aderendo al gruppo “Su La Testa - Scalea”, sipuò anche commentare la petizione. Lo scopodell’iniziativa - ha concluso l’ideatore della letteraaperta - è anche quello di non far risentire al no-stro territorio gli effetti dovuti all’abbandono e al-l’assenza di alcuni servizi essenziali per i cittadini».

ASSOCIAZIONE DIFESA CONSUMATORI“SU LA TESTA - SCALEA”

La società incaricata del servizio di raccolta dei ri-fiuti a Scalea, La Geo Ambiente Srl, ha diffuso inuovi numeri di telefono da contattare per lo smal-timento del materiale ingombrante:

0985.82594, 333.3156583, 340.3037460. C’è da ricordare che per il conferimento dei rifiutinei cassonetti sul territorio comunale ci sono delleregole rigide e sono previste sanzioni amministrati-ve per il mancato rispetto degli orari. Più pesanti, invece, le multe per l’abbandono o ildeposito di rifiuti ingombranti non autorizzato nelterritorio comunale o nei pressi dei cassonetti. Lacifra può variare da un minimo di trecento a unmassimo di tremila euro. Il legislatore ha previsto

anche sanzioni di carattere penale per i trasgres-sori, con la reclusione fino a tre anni. È necessa-rio, quindi, rispettare gli orari e, soprattutto, biso-gna rivolgersi alla Geo Ambiente Srl per il materialeingombrante e seguirne le indicazioni.L’Amministrazione comunale ha indicato quale fa-scia oraria quella compresa tra le ore 18.00 e leore 22.00, per evitare che i rifiuti stazionino pertroppo tempo all’interno dei cassonetti e per con-sentirne la raccolta e lo smaltimento nelle ore not-turne. Nel frattempo, sul sito internet del Comune,è stato pubblicato il bando per la gara di appaltodel servizio di igiene ambientale e manutenzioneordinaria nel territorio comunale. q

NUOVI ORARI PER IL CONFERIMENTO DEI RIFIUTI NEI CASSONETTIMulte salate per il deposito fuori orario della spazzatura

nei cassonetti e per il deposito non autorizzato di rifiuti ingombranti Cambiati anche i numeri di telefono per il ritiro degli ingombranti

Nei giorni scorsi, alla presenza di autorità politiche,religiose e militari, in via Laccata a Praia a Mare, c’èstata l’attesa inaugurazione del Parco Marino Re-gionale “Riviera dei Cedri”. A fare gli onori di casac’erano il sindaco di Praia a Mare Carlo Lomonacoe il presidente del Parco Palmiro Manco, insieme alpromotore storico Pierino Di Giuseppe. Dopo iconvenevoli di rito, il neo Presidente ha tagliato ilnastro ed aperto l’incontro. Sono seguiti i saluti eun breve discorso di Palmiro Manco e di altri inter-venuti che hanno voluto dare ai tanti presenti il lo-ro messaggio. A tutti è stato offerto un ricco buffetdi dolci tipici delle località ricadenti nel Parco. Par-ticolarmente graditi ed apprezzati sono stati quel-li a base del famoso mirto dell’isola di Dino, sa-pientemente preparati da Gino’s bar e annaffiati,degnamente, con il famoso liquore al mirto. q

INAUGURATO IL “PARCOMARINO RIVIERA DEI CEDRI”

Dopo la messa in sicurezza ed il restauro, l’architet-tonico Ponte Lao, restituito finalmente alla storia esalvato dalla ventilata demolizione, fu inaugurato il14 maggio 2004, alla presenza di autorità politiche,civili e religiose, e di un pubblico entusiasta e sod-disfatto. Il Diogene fu uno degli artefici della grandericostruzione, grazie anche alla disponibilità dell’as-sessore Arturo Ricetti, sempre pronto a recepire isuggerimenti e le sollecitazioni del nostro giornale,come quello di avere un occhio di riguardo per ipreziosi scudi con incisa la data della monumenta-le costruzione e con tanto di fascio littorio, di mus-soliniana memoria. Detto fatto, l’assessore Ricetti, siattivò per la riproduzione di due scudi tramite ap-positi calchi, in modo da salvaguardare e custodiregli originali, già fortemente danneggiati dal tempo eda qualche scellerato balordo. A distanza di un po’di tempo, in nuovi stemmi, identici a quelli origina-li, furono collocati al loro posto, a nord e a sud delbellissimo Ponte. In questi giorni, ci siamo accortiche, purtroppo, sono stati trafugati. Non sappiamose a compiere questo ignobile gesto sia stato qual-che fanatico nostalgico o qualche esaltato antifa-scista. Un fatto è certo, l’asportazione dei due scu-di è un gesto grave e inqualificabile che danneggialo storico Ponte e non trova plauso. Chiunque sial’autore del furto o della possibile distruzione meri-ta solo la condanna di tutti i cittadini onesti. q

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Gennaio/Febbraio 2011 Primo Piano o 7

Per levostre lettere

[email protected]

Riceviamo e pubblichiamo

L’AVV. LISERRE TRATTATO COME UN PERICOLOSOTERRORISTA, CACCIATO DALL’AEREO CON DUE DISABILI

La storia che sto per raccontarvi sembra un thrillerda Fox Crime ma, purtroppo, è la triste realtà. Neigiorni scorsi mi sono recato a Brescia, insieme conmia moglie, per accompagnare a visita specialisticamio figlio, disabile di due anni, e mio padre, avvo-cato Giuseppe Liserre, ipovedente e afflitto da gra-vissime patologie, soprattutto di tipo cardiaco. Peril rientro avevamo prenotato il volo Ryanair delleore 19:00, in partenza dall’aeroporto Orio Al Seriodi Bergamo e diretto a Lamezia Terme. Al momentodell’imbarco, purtroppo, mio padre ha accusato unmalore che ci ha costretti a chiedere assistenza alpersonale dell’aeroporto che, con cortesia e di-sponibilità, ci ha permesso l’utilizzo nella corsia pre-ferenziale riservata ai disabili. Siamo così saliti sulcarrello che consente di accedere direttamente inaereo, portando con noi i nostri bagagli. E qui sonoiniziati i problemi. Infatti, siamo rimasti bloccati percirca mezz’ora sul carrello levatoio, all’aperto, tra ilfreddo e i rumori assordanti dei motori dell’aereoche terrorizzavano il mio bambino, stretto tra lebraccia di mia moglie. Nel frattempo, l’aereo venivaletteralmente preso d’assalto dagli atri passeggeri,sicché, quando finalmente, dopo una lunga attesa,si apriva lo sportello a noi riservato, non solo non vierano più posti, occupati arbitrariamente da altrepersone, ma, addirittura, siamo stati accusati da im-provvisate hostess di intralciare le operazioni dipartenza. Ho chiesto perciò di poter interloquiredirettamente con il Comandante dell’aereo, al qua-le, con comprensibile veemenza e senza tuttaviatrasmodare nella contumelia, rappresentavo le mielegittime doglianze per il disagio patito, soprattuttodalle due persone disabili, certamente per cause anoi non imputabili. Si è così venuto a creare un cli-ma di generale concitazione, imputabile esclusiva-mente dall’incapacità del Comandante a gestire unasituazione caotica che egli stesso aveva causatoconsentendo l’imbarco di un numero di personesuperiore al dovuto. Ad un certo punto ho notatoche l’aereo era stato letteralmente circondato, aterra, da numerose pattuglie della polizia di frontie-ra i cui lampeggianti risaltavano ancor di più nelbuio della notte, facendomi tornare in mente lascena dell’estradizione di un noto boss di “CosaNostra”. Tra incredulità e sconcerto, ho appreso daun gentile Commissario di Polizia che l’oggetto del-l’intervento ero proprio io e che dovevo essereidentificato in quanto segnalato dal Comandantedell’aereo come persona molto pericolosa che nonpoteva affrontare il viaggio. Quindi, mi veniva ordi-nato di lasciare l’aereo mentre, circostanza ancorpiù assurda e cinica, mia moglie con nostro figlio di-

sabile e mio padre sulla sedia a rotelle, avrebberodovuto proseguire il viaggio da soli. Dopo circaun’ora e mezza di blocco dell’aereo, in una situa-zione che diventava sempre più ingestibile, tra varimalori di passeggeri, non avendo altra scelta - inquanto giammai avrei potuto lasciare da soli i mieifamiliari - venivo costretto dal Comandante a lascia-re, in piena notte, l’aereo insieme a tutta la mia fa-miglia, scortati, come i peggiori criminali, dalla Poli-zia di Frontiera che, a dire il vero, ha mostrato neinostri confronti un encomiabile senso di umanacomprensione e di grande professionalità. Purtrop-po, come se tutto ciò non bastasse, mio padre hadovuto essere trasportato d’urgenza, in ambulanza,presso il Pronto Soccorso dell’Ospedale di Seriate(Bg) a causa di un attacco di angina pectoris deter-minato dalle forti emozioni vissute in quei momenticonvulsi di singolare drammaticità. Infine, al dannosi è aggiunta la beffa, perché sono stato segnalatoda quel Comandante come un pericoloso terroristache non avrebbe potuto più volare su un aereo.Quindi, dopo una notte in ospedale ed un altropernottamento, sono stato costretto a ritornare inCalabria, con la mia famiglia, noleggiando un’auto-vettura che ci ha portati a destinazione dopo unviaggio di circa dodici ore. Mi chiedo e vi chiedo:cosa sarebbe successo se non avessi avuto la pos-sibilità di permettermi un taxi, un pernottamento inalbergo per quattro persone e il noleggio di un’au-to con i relativi oneri? La perdita di quel volo, inol-tre, ha determinato anche altri conseguenze spia-cevoli. Penso agli altri miei tre figli che attendevanocon ansia il nostro ritorno per quella sera. Per nonparlare dei miei impegni professionali, di udienza edi studio, fissati per l’indomani, che ho dovuto an-nullare d’urgenza e a tarda ora. Per questi motivi èmia ferma intenzione sollevare il caso a livello inter-nazionale, anche perché, da ricerche effettuate, laRyanair sembra essere adusa a simili vessazioni, so-prattutto a danno di disabili. Intendo intraprendereuna battaglia giudiziaria, sociale e mediatica, ai mas-simi livelli – fosse l’ultima causa della mia vita – affin-ché venga affermato quell’ineludibile principio diGiustizia che è alla base di ogni comunità civile edemocratica, per la tutela dei fondamentali diritti,costituzionalmente garantiti, dei cittadini, soprat-tutto dei soggetti più deboli ed indifesi.

FRANCESCO LISERRERicordiamo con affetto e simpatia l’avvocato Giu-seppe Liserre, professore di francese, persona se-ria e scrupolosa, per averlo avuto come docentenegli anni ’70, nelle scuole medie di Scalea, doveha lasciato un ricordo indelebile tra gli studenti ei colleghi. Lo ricordiamo, piacevolmente, con ilsuo maggiolone verde bottiglia, i suoi occhiali davista spessi, i capelli sempre in ordine e legger-mente impomatati e i baffetti maliziosi, tutti ele-menti che lo rendevano originale e inconfondibi-le. La redazione del Diogene esprime la piùsincera solidarietà nei confronti suoi e della suafamiglia. q

L’accordo fra Provincia di Cosenza, Camera di Com-mercio, e Consorzio di comuni rappresenta un pas-so importante per l’aviosuperficie di Scalea. Unmodo per rimettere sul tavolo lo sviluppo del ter-ritorio. Il sindaco Pasquale Basile, insieme all’asses-sore alla Viabilità, Antonio Stummo, hanno lavora-to sull’iniziativa per cercare di ampliare lepossibilità di rimettere in funzione l’infrastrutturache ha sempre rappresentato un esempio di svi-luppo per l’intera area. L’assessore Antonio Stum-mo si è detto soddisfatto: «Abbiamo lavorato percercare di arrivare ad un accordo che coinvolges-se tutti i comuni del Patto territoriale ed enti im-portanti. Abbiamo fortemente voluto l’istituzione iun consorzio per la promozione e valorizzazionedell’aviosuperficie di Scalea e la partecipazione,oltre alla Provincia di Cosenza ed alla Camera diCommercio, agli enti del Patto territoriale, anchequella della Regione. La costituzione di una societàdi gestione che possa far decollare l’aviosuperficieè uno dei passi più importanti. Non ci sono dubbi- ha dichiarato l’assessore Antonio Stummo - sulfatto che il funzionamento dell’aviosuperficie por-terebbe un bel po’ di vigore all’economia dell’altoTirreno frenata anche dalle difficoltà di collega-mento. Agli incontri con i colleghi dei comuni vici-ni abbiamo registrato un interesse che coinvolgetutti, perché dal funzionamento dell’aviosuperficienon può che arrivare lo sviluppo dell’intero com-prensorio». Il sindaco Pasquale Basile ha sottoli-neato come dalla forza dell’unione dei comuni nonpuò che derivare un maggior peso verso le istitu-zioni che possono garantire il funzionamento dellastruttura. «Va certamente sottolineato, in questocaso - ha detto il sindaco Pasquale Basile - l’impe-gno dell’assessore Antonio Stummo che ha seguitocon sistematicità tutto l’iter per giungere all’accor-do. Sono certo che, insieme all’assessore Stummoriusciremo a trovare una valida via d’uscita per rag-giungere obiettivi importanti. Compito dell’Asso-ciazione - ha poi aggiunto il sindaco Basile - sarà,oltre a quello dello sviluppo della struttura, anchequello di scegliere ed adottare una politica comu-ne con l’obiettivo di affrontare tutte problemati-che relative ai trasporti e alla comunicazione inter-zonale dell’intero territorio». q

DALL’AVIOSUPERFICIELO SVILUPPO

DEL TERRITORIO

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8 o Dal Palazzo Gennaio/Febbraio 2011

È stato pubblicato il bando di concorso per la for-mazione della graduatoria generale permanentedegli aspiranti all’assegnazione degli alloggi di edi-lizia residenziale pubblica nel territorio del Comu-ne di Scalea.«L’iniziativa della nostra Amministrazione comuna-le - ha detto il sindaco Pasquale Basile - va esatta-mente nella direzione di quanto preannunciato unmese fa: nei prossimi mesi, a seguito di una serie diaccertamenti effettuati, saranno rese disponibili uncerto numero di abitazioni che serviranno a forni-re risposte concrete alle famiglie bisognose chehanno diritto ad un alloggio di edilizia popolare».Sul sito del Comune di Scalea è presente il bandocon i requisiti per l’inserimento nella speciale gra-duatoria che devono essere posseduti al momen-to della pubblicazione dello stesso. «Ulteriori infor-mazioni - ha ricordato il consigliere Franco DiGiorno, responsabile delle politiche abitative -possono essere richieste all’Ufficio Servizi socialidel Comune. Da diverso tempo c’è una particolareattenzione da parte dell’Amministrazione ai dirittidi occupazione degli alloggi popolari. Sin dall’inse-diamento abbiamo avviato le procedure per unapuntale verifica».

Nota della RedazioneIl sig. Francesco Vivona, ex dipendente del comunedi Scalea, ha informato la nostra redazione che lamadre, signora Assunta Palma, in data 13 gennaio2011 si è vista consegnare, per mano del messo co-munale, una lettera di diffida che la invitava a ri-consegnare l’alloggio di edilizia residenziale pub-blica, ubicato a Scalea, in via Fiume Lao, 12, pianoI, int. 4, pos. 4109, entro e non oltre 15 (quindici)

ALLOGGI POPOLARI PUBBLICATO IL BANDO PER LA GRADUATORIATutte le informazioni sul sito internet del Comune o all’Ufficio servizi sociali

giorni dalla ricezione della diffida. Il motivo di taleprovvedimento è da ricercare nelle continue ri-chieste dei cittadini residenti in questo Comune diottenere l’assegnazione di alloggi di edilizia resi-denziale pubblica, che impongono all’Amministra-zione comunale di verificare la regolarità delle oc-cupazioni da parte dei rispettivi assegnatari diimmobili E.R.P. Nel caso della signora Assunta Pal-ma, pare che gli accertamenti effettuati dal Coman-do della Polizia Locale abbiano verificato che l’al-loggio del quale è assegnataria è disabitato datempo, senza averne preventivamente chiesto l’au-torizzazione dell’ente gestore (ATERP). FrancescoVivona, figlio della signora Palma, ci ha spiegato chegli alloggi furono assegnati in seguito all’alluvionedel 1956 che colpì alcune famiglie del Centro stori-co di Scalea, rimaste disperatamente e improvvisa-mente senza un tetto dove poter continuare adabitare. Tra le case distrutte da quella tremenda al-luvione vi fu anche l’abitazione della famiglia Palmain via Castello, 13. Ora, senza addentrarci più ditanto nei meandri della legge, pensiamo che sia im-portante quanto accertato dalla Polizia Locale, maoccorre anche tener conto delle motivazioni cheall’epoca avevano indotto l’E.R.P. a costruire questiedifici, sorti, appunto, per dare ospitalità e una de-gna dimora a famiglie alluvionate che improvvisa-mente, e per cause naturali, avevano perduto lastorica dimora. Non vorremmo perciò che, a di-stanza di 54 anni, famiglie ex alluvionate comequella Palma-Vivona, perdessero per la secondavolta la propria casa, stavolta, però, non per causedi forza maggiore ma per capricci burocratici chepotrebbero nascondere ben altre insidie. q

Condiviso anche dai rappresentanti delle consultee delle commissioni, il nuovo schema di viabilità èormai in fase di perfezionamento. L’assessore An-tonio Stummo, responsabile dello sviluppo, ha in-contrato nei giorni scorsi, così come programmato,le categorie coinvolte per giungere alla redazionedi un sistema voluto da tutti. C’è rammarico peròper la presa di posizione delle minoranze consilia-ri che si sono autoescluse dalla riunione. «È un peccato - afferma l’assessore Stummo - per-ché avrebbero potuto tranquillamente dare il loroparere anche a nome dei cittadini di Scalea, quelliche sostengono di rappresentare. Le opposizionihanno voluto strumentalmente, dire no ad un in-contro al quale erano state regolarmente e ufficial-mente invitate. In effetti tali riunioni hanno l’evi-dente scopo di creare un confronto, aprire undialogo su quali siano le migliori soluzioni ad un ri-levante problema della nostra città. Sono amareg-giato - aggiunge Stummo - anche per i metodi scel-ti dalle opposizioni, che hanno esclusivamenteespresso il loro rifiuto tramite un comunicato stam-pa, quando invece, per correttezza, avrebberodovuto chiedere eventuali chiarimenti. Dalle riu-nioni sono emersi dei nuovi elementi che, corret-tamente valutati, verranno inseriti nel nostro pro-getto. Proseguiremo verso l’obiettivo finale che èquello di realizzare un sistema funzionale per lapopolazione, per le categorie commerciali e pertutti cittadini. Un piano realmente condiviso». q

PROGETTO VIABILITÀSoddisfatto l’assessore Stummo, criticoverso l’atteggiamento delle minoranze

Il Comune di Scaleaporge il benvenutoa Monsignor Leonar-do Bonanno, nuovoVescovo della Dioce-si di San Marco Ar-gentano-Scalea. Perl’occasione il Sinda-co ha inviato questobreve messaggio allaDiocesi e al nuovoVescovo: «Oltre chefelicitarmi per l’ele-zione da parte delSanto Padre di Mon-signor Leonardo Bo-

nanno a Vescovo della Diocesi di San Marco Ar-gentano-Scalea, desidero esprimere, a nome della

SALUTO DEL COMUNE DI SCALEA AL NUOVO VESCOVO LEONARDO BONANNOIl ringraziamento a Monsignor Domenico Crusco per il servizio reso alla Comunità

comunità tutta che mi onoro di rappresentare, ipiù fervidi auguri di buon lavoro e di benvenutonella convinzione profonda che la Sua guida spiri-tuale e la Sua attività pastorale saranno punti di ri-ferimento per tutta la comunità e i cittadini, crean-do sempre più favorevoli condizioni di umanaconvivenza solidale». Il sindaco Pasquale Basile, anome dell’Amministrazione comunale di Scalea, havoluto ringraziare monsignor Domenico Crusco peril servizio reso alla comunità: «L’opera di MonsignorCrusco, che ben conosce questo territorio, fa par-te di un bagaglio indimenticabile. La costante pre-senza e l’impegno nella diffusione dei più alti valo-ri cristiani hanno contraddistinto la sua opera.Un’attività che certamente non si esaurirà. Egli è Pa-store e continuerà a guidare la comunità Cristiananel nome del Signore». q

Circa cento nuovi alberi nel territorio cittadino.Soddisfazione per il consigliere con delega al Verdepubblico, Gianfranco Pellegrino, che sottolinea ilmantenimento di un impegno preso in precedenza.«Gli alberi - ha confermato Gianfranco Pellegrino -sono stati piantumati in molte vie della città. Sonostati sostituiti arbusti secchi, sono state sostituitepiante già ammalate ed altre destinate ad ammalar-si». Le strade prese in considerazione sono: vialedella Repubblica, via P. Bergamo, via Rendano, piaz-za Rosario Russo. «Come era stato anticipato neimesi scorsi - ha aggiunto il consigliere Pellegrino -numerosi alberi e nuove siepi sono stati interratinella zona dell’Ecomuseo. Attorno alla struttura èstata creata una vera e propria recinzione naturale,con oltre settanta alberi e trecento siepi. Questanuova area verde migliorerà l’aspetto di un luogoche stava diventando degradato anche per la pre-senza di mezzi pesanti che utilizzavano quel terre-no come parcheggio. È importante - ha aggiunto ilconsigliere con delega al Verde pubblico, Gianfran-co Pellegrino - proseguire verso questa direzione.L’obiettivo è anche quello di sostituire, con l’andardel tempo, piante che non sono adatte al nostroclima e all’ambiente costiero. Così facendo, andre-mo a migliorare il più possibile l’aspetto delle nostrestrade e degli spazi verdi della cittadina». q

NUOVE PIANTE INTERRATE INVARIE ZONE DELLA CITTADINAIl consigliere Gianfranco Pellegrinosoddisfatto per il lavoro già fatto

È oramai in dirittura d’arrivo lo studio dell’Ammini-strazione comunale che si concretizzerà in brevis-simo tempo nel nuovo Piano di viabilità sul territo-rio comunale. Per ottenere il miglior risultatopossibile sono state programmate diverse riunioniin modo da ottimizzare il sistema viario cittadino. Siè già svolto un primo incontro con tutti i rappre-sentanti delle forze dell’ordine presenti sul territo-rio per acquisire proposte e suggerimenti. All’in-contro hanno partecipato l’assessore alla Viabilità,Antonio Stummo, ed il sindaco di Scalea, PasqualeBasile, unitamente ai comandanti dei Corpi interes-sati. Il Piano predisposto nelle linee generali ha giàottenuto il via libera dei rappresentanti delle forzedell’ordine presenti al vertice dell’altro giorno.«Nei prossimi giorni - ha confermato l’assessore al-

NUOVO PIANO DI VIABILITÀ SUL TERRITORIO COMUNALERiunione con i rappresentanti delle forze dell’ordine

la Viabilità Antonio Stummo - sono programmati ul-teriori incontri con le parti sociali, i commerciantied i consiglieri. L’obiettivo è quello di migliorare ilPiano. Stiamo cercando di organizzare nel migliormodo possibile il sistema della viabilità cittadina inmodo che anche nei periodi di maggior afflusso latransitabilità risulterà più efficiente lungo tutta larete viaria cittadina». Il sindaco Pasquale Basile haespresso soddisfazione: «Con il Piano della viabi-lità, concertato con le parti sociali, riusciremo a mi-gliorare il sistema nel centro cittadino. Ci sarà sicu-ramente bisogno di un periodo di rodaggio pertestare il sistema ed apportare eventuali ulteriorimodifiche in vista della sua adozione definitiva checonsentirà un’estate più ordinata dal punto di vistadel traffico interno». q

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La domenica è dedicata agli amanti dello sport.

Novità Novità

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Gennaio/Febbraio 2011 Nella Nostra Città o 9

Tra il 1953 e il 1954, il signor Francesco Iuliano pre-stava la sua opera di apprendista-muratore, per ilsignor Battista Silvestri di Verbicaro, presso la casacantoniera. Quegli anni erano difficili e poveri, co-sicché, da un giorno all’altro, Iuliano decise di emi-grare nelle Americhe del Sud. Il signor Silvestri, tro-vatosi impossibilitato, in quel momento, a saldare ildebito maturato con il sig. Iuliano, si impegnò a farpervenire, al giovane, appena gli sarebbe statopossibile, la somma corrispondente ad una giorna-ta lavorativa. Ma si sa, la lontananza, i soliti proble-mi di lavoro e la poco rilevante somma dovuta, co-me lo si può facilmente immaginare, fecerodimenticare al Silvestri la promessa fatta. A distan-za di circa 57 anni, il signor Iuliano fece, finalmen-te, ritorno nella sua terra di origine. Saputo del ri-torno, il signor Silvestri, mentre era intento asistemare una casetta di campagna, ha avuto unflash back, ricordandosi del debito verso il vecchioamico. Da quel momento, lo ha cercato in tutti imodi, fino a trovarlo. Incontratosi, dopo i saluti etanta commozione, Battista ha voluto assolutamen-te saldare l’antico debito con Francesco, quantifi-cando la somma di allora ai giorni nostri e versan-do simbolicamente 20 euro, tra sorrisi, affettuosiabbracci e una rinnovata amicizia. q

AMICO RITROVATO E DEBITO PAGATO

All’inizio del 2011 abbiamo appreso una notizia che ci halasciato interdetti e senza parole. A soli 24 anni ha per-so la vita, a causa di una leucemia fulminante, la dolceFrancesca Fortunato, figlia amata del nostro carissimoamico e socio Franco Fortunato. Al sempre gentile e pre-muroso Franco, alla moglie, alla sorella e ai fratelli dellasfortunata Francesca, vanno le più sentite condoglianzeda parte del direttore e della redazione del Diogene.

Il dolce messaggio di un lettore Cara Francesca, ci hai lasciato, nel cammino della vita conun amaro in bocca, questa vita che ci tradisce e ci ruba lagioia, ci ruba l’animo di una giovane e bella ragazza strap-pata in tenera età agli occhi del mondo. Sento il mio cuo-re che piange anche se non ti conoscevo, ma per me seiuna sorella, sei una felice libellula che vola e ci guarda nelpianto della morte. Ciao dolce fanciulla. Saluta il cielo ele stelle, abbraccia l’universo e la luce. Nell’attesa dellagloria del tuo spirito nel Signore nostro Gesù. q

SCALEA PIANGE LA SUA FRANCESCAUn angelo spazzato via improvvisamente e immaturamente

NecrologiAd inizio del nuovo anno, si è spenta la signora

ELVIRA CANDIAanziana e affettuosa madre del nostro amico esempre gentile e affabile socio Gianni Blotta.A Gianni e alla sua famiglia giungano le più senti-te condoglianze da parte del direttore e dellaredazione del Diogene.

Cento anni fa a Scalea, nella piazza omonima, fueretto il monumento a Gregorio Caloprese, filosofocartesiano, matematico e letterato che nacquenella nostra città nel 1654 e vi morì nel 1715. L’ini-ziativa fu presa da un comitato organizzatore com-posto dai seguenti cittadini scaleoti: Mariano Caca-ce, sindaco di Scalea, presidente; cav. RaffaeleSanseverino e avv. Gaetano Cupìdo - vice presi-denti; prof. Oreste Dito; cav. Biagio del Giudice;avv. Pasquale Capobianco; cap. Francesco De Pal-ma; prof. Attilio Pepe; sigg: Gaetano Pappalardo,Severino Sanseverino, Alfonso Del Giudice, Ales-sandro e Giuseppe Pepe, Gennaro Serra fu Gen-naro e Vincenzo Cioffi. L’artistico busto bronzeo,ideato e realizzato dallo scultore napoletano Enri-co Mossuti, fu collocato sopra una stele in granito,inserita su una base a scale e ornata da catene eda quattro colonnine con fregi in ferro battuto. Ilmonumento nel corso degli anni ha subito tre spo-stamenti e, di conseguenza, lo stravolgimento del-le sue linee architettoniche originali ed artistiche.La ricorrenza del centenario va certamente cele-brata con iniziative di alto spessore culturale e de-ve lasciare un segno indelebile per le generazionifuture. In questi giorni il Centro Studi “Attilio Pepe”si sta attivando per prendere contatto con altreAssociazioni culturali e con l’Amministrazione co-munale di Scalea, a cui sarà chiesto il patrocinio,per costituire un comitato organizzatore delle ma-nifestazioni da realizzare. Si pensa di celebrare ilcentenario del monumento a Gregorio Caloprese(evento clou dell’anno) alla fine del prossimo me-se di aprile, dopo le festività della Santa Pasqua,

RICORRENZE DA CELEBRAREanche per ricordare il ventennale del convegno distudi sul Filosofo cartesiano che si celebrò a Sca-lea il 27, 28 e 29 aprile 1991 a cura e su iniziativadel Centro Studi “Attilio Pepe”. Nell’occasione saràriproposta la presentazione del libro “Visioni e Ri-cordi d’altri tempi” che il professore Attilio Pepescrisse cinquant’anni fa.

ERCOLE SERRACOORD. RE COMM.NE CULTURALE CENTRO “A. PEPE”

PROFILO DI LUIGI CASELLIDopo la recente scomparsa di Luigi Caselli (affet-tuosamente, don Luigi), socio e collaboratore delDiogene, nonché socio onorario del Centro Studi eRic. “Attilio Pepe”, traccio un breve profilo di que-sto autentico galantuomo, per mettere in risalto lasua figura di ricercatore e studioso. Egli si è sem-pre battuto, con approfonditi studi, ricerche e do-cumenti scritti per diffondere ed affermare veritàstoriche controverse. Mi riferisco particolarmente,fra l’altro, all’inserto che Caselli pubblicò sul Dio-gene del 5 luglio 2005, sulla collocazione del sitoarcheologico di Laos, l’antica sub colonia magno-greca, nella valle del fiume Lao. L’interessante ela-borato, raccolto dal nostro direttore Nando Man-co, fu inviato a tutte le Autorità competenti e,ovviamente, al Ministro dei Beni Culturali del tem-po. Il documento, però, non riscosse la dovuta at-tenzione che meritava, specialmente da parte del-le competenti Autorità (tranne qualcuna), a cui fudiretto e portato a conoscenza a mezzo dellastampa. Eppure in questo pregevole elaborato,dopo accurate ricerche, Luigi Caselli, fra altre ar-gomentazioni, sostiene la tesi che le vestigia diLaos greca, non potevano essere quelle ritrovatenel territorio di Marcellina nella contrada “San Bar-

tolo” che, invece, sarebbero della Laos lucana, (lacittà sorta dopo la distruzione della più antica subcolonia di Sibarys in una battaglia con gli antichi Lu-cani (n.d.r.). La tesi dello studioso è suffragata an-che da studi e ricerche di rinomati archeologi, iquali collocano i ruderi di Laos greca nel sottosuo-lo della contrada Foresta S. Angelo in agro di Sca-lea chiamata La Mattonata. In sostanza, Caselli si ri-volse alle Istituzioni competenti allo scopo difinanziare una campagna di scavi, ma le sue giustee sacrosanti istanze, purtroppo, sono sempre ri-maste lettera morta. Egli faceva parte di un gruppodi scaleoti appassionati di archeologia: il dott. Car-melo Giordanelli, i sigg. Mario Manco (giornalista),Andrea De Vito (commediografo) e GiuseppeCupìdo (pittore, poeta). Personalmente conservoun indelebile ricordo di don Luigi Caselli, qualepersonalità dotata di profonda cultura, sempregentile e premuroso con tutti. Ha sempre vissutonella sua Scalea, in Via Castello, nei pressi dellaChiesa della Madonna del Carmelo, di cui era de-voto, e che egli definiva “La Santa Castellana”. Eb-bi modo di conoscere più approfonditamente lesue doti quando, entrambi, prestavamo servizionell’ex Ufficio del Registro di Scalea (anni settanta).Sono convinto che Scalea non dimenticherà que-sto suo figlio, anche se in vita, a volte, “nemo pro-feta in patria”. (E.S.)

Sto separandomi da mia moglie ed ho chiesto l’ad-debito di colpa a lei, poiché ho scoperto che lastessa mi tradisce virtualmente con un tizio, concui chatta da molto tempo. So che non si sono maiincontrati fisicamente, ma io mi sento tradito lostesso. Il Giudice riconoscerà l’addebitabilità dellacolpa a carico di lei?Per la Suprema Corte di Cassazione, l’intrattenererapporti amorosi, anche se solo virtuali con un’al-tra persona, via chat, può dare origine, in sede diseparazione giudiziale tra coniugi, alla possibilità diaddebito della responsabilità della “rottura matri-moniale” nei confronti del coniuge risultato, solo“virtualmente” infedele. Può sembrare strano, ep-pure, anche uno scambio di corrispondenza “ro-mantica” in chat, può essere considerato dal giu-dice, chiamato ad emettere i provvedimenti chedefiniscono una separazione tra coniugi, un “ vero”tradimento ed un fattore di determinazione di ad-debito della separazione, per violazione del dove-re di fedeltà. L’incontro virtuale in effetti può rive-larsi ben più pericoloso e insidioso di un incontroreale, perché l’unione non è fisica, ma basata suscambi profondi di sensazioni,emozioni, intimità. Così accade, spesso, che si cominci a tradire “chat-tando”, partendo da semplici e banali confidenze,per poi, pian piano, cadere nella rete del fascinodi un altro/altra che ascolta senza giudicare. Que-sto modo diverso di incontrarsi può, sicuramente,cambiare in modo considerevole la vita delle per-sone che ne sono coinvolte e, quindi, dei coniugi,

sia che lo si consideri come un tradimento platoni-co, sia che gli si dia una valenza reale. Secondo lapiù antica e tradizionale concezione, sostenuta daalcuni operatori del diritto ancora oggi, il dovere difedeltà deve intendersi come l’obbligo reciprocodei coniugi di astenersi dall’intrattenere relazionie/o rapporti sessuali con terzi, così come ha affer-mato la Corte Costituzionale, con la sentenza n. 99del 18 aprile 1974. L’orientamento dei Tribunali piùrecente, al contrario, ritiene che la violazione deldovere in esame si configuri anche nelle ipotesi diinfedeltà sentimentale e, addirittura, di quella ap-parente, come nel via chat”. In questo processo dievoluzione si è inserita la sentenza, estremamenterilevante, della Suprema Corte di Cassazione n.9287 del 1997, la quale ha affermato che “…il do-vere di fedeltà (…) consiste nell’impegno, ricaden-te su ciascun coniuge, di non tradire la fiducia re-ciproca ovvero di non tradire il rapporto didedizione fisica e spirituale tra i coniugi, che (..)non deve essere intesa soltanto come astensioneda relazioni sessuali extraconiugali. Pertanto, il co-niuge che avvia una relazione anche solo “virtuale”,come accade in chat o tramite e-mail, si rende re-sponsabile dell’evento separazione, quando il giu-dice accerti che a tale violazione sia riconducibile,in concreto, la crisi dell’unione familiare, ossia veri-fichi l’effettiva incidenza di detta violazione nel de-terminarsi della situazione di intollerabilità dellaprosecuzione della convivenza coniugale. q

L’avv. ANNA MANCO RISPONDEmatrimonialista e specializzata in diritto di famiglia

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Grazie a tutti i soci, ai lettori che credono e partecipano al progetto DIOGENE.

Vivo ricordoA cinque anni dalla sua scom-parsa, il Direttore e la Redazionedel Diogene, ricordano con vivoe immutato affetto, l'assiduo epremuroso collaboratore,mar. e cav. Antonio Pugliese,

scomparso l'8 marzo 2006. q

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10 o Turismo & Spettacoli Gennaio/Febbraio 2011

UN PRIMO PIATTO SEMPLICE E GUSTOSO DI“CASA MAIERÀ”

Pennette alla cicoria (per 4 persone)400 g. di pennette rigatecrema di cicoria1 cipolla tritata2 cucchiai di crema di cicoria in barattolo300 g. di pomodori pelati1 peperoncino rosso piccantepecorinoolio extravergine di olivaprezzemolo

Lessare la pasta in acqua salata. In una padellacon olio soffriggere a fuoco lento la cipolla, ilprezzemolo e aggiungere il pomodoro. Schiac-ciare i pelati, aggiungere un coppino di acquadi cottura e lasciare cuocere per circa 10 minu-ti. A cottura ultimata, aggiungere la crema di ci-coria e il peperoncino. Scolare le pennette efarle saltare insieme al condimento. A fuocospento incorporare, a piacere, abbondante pe-corino. Accompagnare il tutto con un vino ros-so calabrese giovane. q

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Un’ottima ricetta, poco difficoltosa eveloce, davvero buonissima da preparare du-rante tutto l’anno. Un’invitante occasioneper gustare in compagnia e in armonia lepennette alla cicoria, tipica pasta dei nostriincantevoli e incontaminati luoghi.

Da circa un anno, il Con-sorzio Pro Loco Rivieradei Cedri ha avviatoun’azione di monitorag-gio dei punti di forza edi debolezza del territo-rio, per cercare di valo-rizzare i primi ed elimi-nare i secondi attraversouna strategia di concer-tazione e di collabora-zione. «La nostra mission

è quella di stimolare lo sviluppo dall’interno, attra-verso un processo di mobilitazione sociale e loca-le, soprattutto giovanile, che orienti verso il conse-guimento di obiettivi condivisi i diversi interessiespressi dalla comunità. Gli strumenti di cui ci av-valiamo sono costituiti dagli incontri itineranti, i fo-cus per stimolare il dialogo e il confronto, i tavolitematici e un tavolo di concertazione permanente,attraverso i quali promuovere la valorizzazionedelle tradizioni e degli artisti locali, nonché dei no-stri prodotti tipici, la famosa dieta mediterranea,che l’Unesco ha recentemente dichiarato patrimo-nio immateriale dell’umanità. Ci proponiamo inol-tre la valorizzazione dei Centri storici e dei benistorico-archeologici e religiosi (chiese, monasteri esantuari), con la creazione di un calendario unico,

L’IMPORTANZA DEL CONSORZIO PRO LOCO RIVIERA DEI CEDRIdi itinerari tematici, di punti di informazione sul ter-ritorio, di una card, di un portale web e di una ri-vista di promozione che accompagnino il turistache viene a visitarci. Abbiamo in programma l’isti-tuzione di un logo identificativo e di un Premio Ri-viera dei Cedri. Auspichiamo piani d’intesa contour operatores, con gli Istituti di Cultura all’esteroe con le associazione dei Calabresi all’estero, ma ciimpegneremo anche a promuovere un piano dimarketing mirato a particolari target, sia in terminidi mercato obiettivo che in termini di bacini di do-manda, per cercare di intercettare la domanda diun turismo basato anche e soprattutto sulla risco-perta delle antiche radici. Particolare attenzionedeve essere dedicata ai nostri due prodotti d’ec-cellenza, il cedro e il peperoncino, conosciuti eapprezzati in tutto il mondo, grazie anche all’im-pegno di due personalità come Enzo Monaco eFranco Galiano e all’opera divulgativa dei giornali-sti e dei mezzi di comunicazione locali, sempre at-tenti e partecipi alle varie attività e azioni del Con-sorzio. In sintesi, attraverso la riscoperta dellanostra “identità”, il Consorzio si propone di valo-rizzare la Natura, la Cultura, il Mare, l’Eno-gastro-nomia, i Monti, lo Sport e l’Avventura e quanto dipiù bello ha da offrire questa nostra bella Terra.

ANTONELLO GROSSO LA VALLEPRESIDENTE DELLE PRO LOCO DELL’ALTO TIRRENO CALABRESE

Si è concluso il Gran Gala dell’Animazione, giuntoquest’anno alla 5a edizione.L’evento, nato da un’idea di Moonlight Animazioneed Eventi di Milano, che mette in competizione piùdi 300 animatori di oltre 20 tra hotel club e villaggituristici in Italia, è stato un successo senza prece-denti: quasi 1.000 persone presenti per la duegiorni nell’incantevole cornice di Costa Rey, in Sar-degna, presso il Free Beach Club. Gli oltre cento ra-gazzi che sono arrivati in finale nelle diverse cate-gorie in gara (miglior animatore dell’anno, miglioranimatore di contatto, sportivo, mini-junior club,fitness e balli, miglior staff di animazione, migliorspettacolo, miglior animatore prima stagione) ave-vano vinto la relativa classifica di categoria deter-minata dagli oltre 19.000 voti espressi nel sito del-la manifestazione www.grangalanimazione.it. Unsuccesso senza precedenti che ha premiato, an-che quest’anno, il Santa Caterina Village, che si èportato a casa, grazie ai suoi animatori, targatiMoonlight, due tra i titoli più importanti: Miglioranimatore dell’anno (Fabio Zampolli) e Miglior ani-matore di contatto (Alessio de Blasi). Inoltre lostaff di animazione della prestigiosa struttura sca-leota, ha conquistato anche la medaglia d’argento,nella categoria Miglior spettacolo, con la rivisita-zione dell’opera rock Jesus Christ Superstar. Gran-de soddisfazione per questa ennesima vittoria (in5 edizioni 9 premi conquistati), è stata espressadall’Amministratore Unico del Santa Caterina Villa-ge, dott. Giancarlo Formica, che si è detto “orgo-glioso” della prestazione eccellente dei suoi ragaz-zi e del suo rapporto pluriennale fatto di stima eprofessionalità con Moonlight animazione edeventi. Appuntamento quindi al 2011 con l’edizio-ne numero sei! q

NELL’INCANTEVOLE CORNICEDI COSTA REY IN SARDEGNAIL SANTA CATERINA SBANCA

ANCORA IL GALA DELL’ANIMAZIONE

Presso il Santa Caterina Village, si è tenuto un in-contro tra gli operatori turistici della Riviera dei Ce-dri e Legambiente Turismo per discutere di turismoetico e sostenibile. Oltre 10 gli alberghi, villaggi ecampeggi che hanno aderito al progetto Legam-biente Turismo ed hanno ottenuto la certificazioneECOLABEL di Legambiente perché risparmianoenergia, differenziano i rifiuti, offrono servizi di mo-bilità sostenibile, informazioni ambientali, gastro-nomia eccellente con prodotti tipici e il meglio delmade in Italy. Sono le strutture turistiche “amichedell’ambiente” e quest’anno, al termine dei con-trolli, Legambiente ne segnala due tra le migliorid’Italia. Si tratta de “Il Borgo dei Piani de La Bruca”a Scalea, scelto come “migliore gestione” in termi-ni di attenzione per l’ambiente, e “Il Cormorano Ex-clusive Club” per l’installazione di un impianto fo-tovoltaico di 40kw. All’incontro hanno partecipatotutti gli operatori del territorio che condividono ilmodello del turismo sostenibile, etico e attento al-l’ambiente. Durante la riunione è stato presentatoECOtur - Consorzio di Operatori turistici della Ri-viera dei Cedri, uno strumento a disposizione deglioperatori del territorio per scommettere sullo svi-luppo turistico attraverso la creazione di una retedi operatori che condividono strategie e risorseper il rilancio del comparto. In un periodo di rico-nosciuta crisi economica e ovviamente anche delcomparto turistico, la vera notizia è che un grup-po di imprenditori ha deciso di affrontare la crisidel turismo mettendosi in rete e investendo in pro-mozione del territorio, formazione, riqualificazio-ne dei servizi e attenzione verso l’ambiente, conun approccio etico e sostenibile. Santa Caterina

Comunicato Stampa

Turismo rivierasco all’insegna della continuità e dell’unitàVillage, Il Borgo dei Piani de La Bruca, Il CormoranoClub, Hotel Talao, Primavera Club e San DomenicoResidence sono i promotori della costituzione delconsorzio, aperto da subito all’ingresso di tuttiquegli operatori del territorio che intendono con-dividerne obiettivi e principi. Il neo-PresidenteGiancarlo Formica, amministratore unico della so-cietà proprietaria della struttura turistica Hotel Vil-lage Club Santa Caterina, ha dichiarato: «Lo scorso22/23 ottobre abbiano partecipato al TTI di Rimini- Il workshop per promuovere il turismo italianonel mondo. Il 27 ottobre abbiamo preso parte aCosenza al workshop organizzato dalla Camera diCommercio per la promozione delle produzioni ti-piche enogastronomiche e del turismo nei mercatidel Canada, Stati Uniti e Regno Unito. Il 28 ottobreabbiamo accompagnato un gruppo selezionato digiornalisti e tour operator in giro per i borghi diScalea e Diamante alla scoperta dell’identità dellanostra terra”. Dal 22 al 24 novembre, siamo stati aMilano per il Matching per sviluppare nuove rela-zioni di business. Abbiamo dimostrato, innanzitut-to a noi stessi, che è possibile costruire un percor-so comune, con un obiettivo condiviso tra soggetticon diverse caratteristiche. Infatti a Rimini eranopresenti strutture turistiche, alberghi, villaggi e resi-dence di piccole, medie e grandi dimensioni, checondividono la voglia di partecipare attivamenteallo sviluppo economico e sociale del territorio eche riconoscono la necessità di operare in sinergiaper costruire una rete territoriale che rendi fruibileil prodotto turistico “Riviera dei Cedri”. Lo standrealizzato, ha promosso il territorio con lo slogan“Riviera dei Cedri - La porta della Calabria” met-tendo in evidenza la condivisione del progettocon l’Accademia del Peperoncino e l’appartenen-za delle strutture presenti al marchio ECOLABEL-LE-GAMBIENTE per un modello di turismo sostenibile,rispettoso dell’ambiente ed in grado di valorizzarel’identità del territorio. Inoltre è stato presentato ilmarchio “Sport per tutti” che va incontro alle esi-genze del mercato del turismo sociale, accessibile,per tutti (normo dotati e diversamente abili). Du-rante l’incontro organizzato dalla Regione Calabria-Dipartimento Turismo - ha concluso Giancarlo For-mica - abbiamo deciso di partecipare alla BIT diMilano, per continuare a promuovere il nostro ter-ritorio, sperando che altri colleghi si uniscano alnostro gruppo di lavoro per condividere obiettivi eoccasioni». q

Per la gioia di mammaJoanna, di papà Donato

e della sorellina Sara,giorno 10 gennaio 2011

è venuta alla lucela piccola e bellissima

Vanessa Monaco.al nostro amico e gentile so-stenitore Donato Monaco,alla moglie Joanna e famigliavanno i più sinceri, cari esentiti auguri da parte del Di-rettore e della Redazionedel Diogene. q

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Gennaio/Febbraio 2011 Cultura o 11

Quando l'amico Luciano Chirico,titolare di una giovane e dinami-ca casa editrice napoletana -

giovane come data di nascita, dinamica per le ideee gli autori che edita- contattandomi per l'annualeappuntamento culturale di “Praia, a mare con…”mi aveva proposto la presentazione dell'ultimo la-voro di Enrico Varriale, mi era subito scattata lascintilla del grande evento sportivo-culturale: im-maginavo di presentare l'inviato speciale al seguitodella Nazionale di calcio, subito dopo l'avventurain Sud Africa, addirittura con la riconferma del ti-tolo di mondiale conquistato in quella magica not-te berlinese di quattro anni addietro. Che bel col-po sarebbe stato! Sappiamo come sia andata afinire l'avventura dei nostri “Azzurri” nella puntaestrema del Continente “nero”: ma questa è un'al-tra storia. Quello che vorrei raccontare è, invece,l'incontro con quell'inviato speciale, al cui fiancoho dialogato di storia del calcio, di passioni, di uo-mini, di idee: insomma, di attori che recitano il pro-prio ruolo non solo in quel magico rettangolo ver-de che fa sognare milioni di appassionati in ogniangolo del Pianeta, ma -soprattutto- a bordo cam-po, dove -ci avverte il nostro gradito ospite- “ac-cade quello che non sai. Perché oltre la linea bian-ca i protagonisti del pallone sono più autentici”.Solo partendo da questo assunto, si potranno gu-stare appieno le pagine di “A bordo campo. Il cal-cio oltre la linea bianca (Testepiene-Graf, Napoli2010, 14.90), piene zeppe di un'aneddotica colta,raffinata ed anche verace che sfugge, spesso, al-l'attenzione dei milioni di appassionati di cui sopra.Napoletano, classe 1960 (stesso anno di… Mara-dona), Enrico Varriale -giornalista professionista dal1985- inizia giovanissimo questa sua lunga ed in-tensa avventura, alternando lo studio universitarioalla collaborazione con Il Mattino e i settimanalisportivi Sport Sud e Sport del Mezzogiorno: ap-proda alla Rai di Napoli lavorando per il Tg regio-nale diretto da Sandro Curzi («Questo è il mestie-re più bello del mondo se lo fai entrando insintonia con la gente. Ma questo risultato potrairaggiungerlo solo se saprai rischiare, raccontando

A tu per tu con…ENRICO VARRIALE, A BORDOCAMPO IL CALCIO OLTRE LA LINEA BIANCA

Il suo trampolino di lancio è stato il processo di Biscardi, da allora è volato sempre più in altodi EGIDIO LORITO

sempre la realtà»), presso la redazione sportivaguidata da quel gran maestro di cerimonie, fuoridai tradizionali canoni che l'Italia televisiva aveva fi-no a quel momento conosciuto, che è Aldo Bi-scardi, diventando l'inviato di punta di quella tra-smissione “culto” per calciofili e non che è stata IlProcesso del Lunedì. Dal giugno del 1990 -per in-tenderci dalle “notti magiche” di Italia '90- il nostroEnrico assume il ruolo di inviato speciale al seguitodella Nazionale di calcio, che ha accompagnatoper ben sei Mondiali e tre Campionati Europei:senza dimenticare le finali di Champions League.Varriale è, indubbiamente, uno dei giornalisti più invista della Rai, soprattutto per la sua lunga militan-za in storici programmi sportivi come 90° Minuto e«La Domenica Sportiva» -appuntamenti, inutile sot-tolinearlo, che sono entrati di diritto nella storiadel costume del nostro Paese- e per la conduzio-ne, dal 2000, di Sabato Sprint e Stadio Sprint su RaiDue. La nostra conversazione, scorre via con la car-rellata sui protagonisti che Varriale ha inserito tra lesue pagine. Un aspetto non è sfuggito al modera-tore né ai tanti presenti all'incontro: Aldo Biscardi,Azeglio Vicini, Arrigo Sacchi, Gianni Brera, SandroCiotti, Giovanni Trapattoni, Diego Armando Mara-dona, Pierluigi Collina, Marcello Lippi, Fabio Capel-lo, Fabio Cannavaro, Rino Gattuso, Dino Zoff, GigiRiva, Gigi Buffon, Walter Zenga, Roberto Mancini, iPresidenti delle squadre che fanno la storia del cal-cio, Luciano Moggi, Roberto Donadoni, CandidoCannavò, Fabio Grosso, sono presentati da EnricoVarriale non solo sotto il popolare aspetto pubbli-co, quello calcistico e societario per il quale lagente (i tifosi) li osannano perché propri idoli o lidetestano perché avversarsi in quel magico rettan-golo verde, ma -e questo è il valore più umano diqueste 142 pagine- soprattutto perché il lettorepotrà agevolmente scoprire gli aspetti umani, i se-greti, i vizi e le virtù, le gioie ed i dolori, le esalta-zioni e gli abbattimenti di questi che Enrico hascelto quali icone della sua esperienza professio-nale ed umana. È, questo, in fondo, il leit motiv diquesta agile carrellata: non ricordare e celebraresolo le gesta eroiche di chi vive dentro, fuori, vici-

È uscito l’ultimo lavo-ro giornalistico d’in-chiesta di FrancescoCirillo con la collabo-razione di Luigi Pac-chiano, ex operaiodella Marlane, e dellagiornalista Giulia Zan-fino. Il libro indaga afondo sulla Marlane diPraia a Mare, di pro-prietà della Marzotto,e sulle morti per tu-more avvenute nellafabbrica a partire da-gli anni 90 a causa dicoloranti tossici. Ilprossimo 19 aprile siaprirà il processo per13 indagati, dirigentinei vari anni della fab-brica, accusati di omi-cidio colposo plurimoe di disastro ambien-tale. Il libro, il primoin Italia, narra la vi-

cenda della fabbrica dagli inizi con il conte Rivettifino alla sua chiusura con Marzotto. Fra i 13 inda-gati anche il sindaco di Praia a Mare Lomonaco. I si-lenzi attorno alla fabbrica continuano, la politicavorrebbe rimuovere ciò che ha rappresentato que-sta fabbrica negli anni scorsi, le famiglie invece vo-gliono ricordare e portare avanti la battaglia del ri-conoscimento delle morti per tumori dei proprifamiliari. Ma a Praia a Mare vige il silenzio. Si vor-rebbe nascondere la verità. Gli autori del libro nonci stanno.Domenica 13 febbraio alle ore 17 in Piazza Ita-lia - Viale della Libertà - Praia a Mare, alla pre-senza di un pubblico numeroso e attento pre-sentato il libro “La Marlane: La fabbrica deiveleni” di Francesco Cirillo e Luigi Pacchiano

Da non perdere l’ultimo libro-inchiesta del giornalista Francesco CirilloMARLANE: LA FABBRICA DEI SOGNI

no quel magico rettangolo di gioco: ma andare ol-tre, superare letteralmente quella linea bianca chenon serve solo a sottolineare il ruolo di ciascun at-tore, a separarlo dal pubblico acclamante o insul-tante. È, questo, l'Enrico Varriale più vero ed au-tentico che ho conosciuto sin dalle settimaneprecedenti il nostro appuntamento culturale: e co-sì, quando lo incontro, accompagnato dal cordia-le Lello Catello -redattore di “Teste piene”- non miè difficile entrare in sintonia con il famoso giornali-sta sportivo, con il volto televisivo che da anni gliitaliani hanno imparato a conoscere. Non è facile,diciamolo con tutta onestà, continuare a discuteredi calcio ora che questo sport è diventato, nel be-ne e nel male, quello che tutti noi conosciamo:non solo attività agonistica, ma business, potere,immagine, sponsorizzazioni, diritti televisivi e -pur-troppo- violenza, barricate, tragedie… Insomma,un altro spaccato della nostra stessa società, l'altrafaccia della stessa medaglia. «Sono nel calcio da ol-tre quarant'anni, ricordo quindi quando il rappor-to tra giornalisti e protagonisti del pallone eracompletamente diverso da oggi. I cronisti, specie alcampo di allenamento, entravano praticamentenello spogliatoio, a stretto contatto con noi. Nonc'erano i filtri degli uffici stampa come avvieneadesso e il confronto era più vero e autentico. Ca-pitava anche di mandarsi a quel paese per qualchearticolo o pagella giudicata troppo severa, ma tut-to finiva dopo poche ore, magari davanti ad unaperitivo, senza tragedie e soprattutto senza stra-scichi mediatici (…)». Così, Marcello Lippi, nella suaprefazione a questo spaccato di calcio, di passio-ni, di vite, di amicizie ed inimicizie, “oltre quella li-nea bianca dove i protagonisti del pallone sonopiù autentici”. Davvero…

WWW.EGIDIOLORITOCOMMUNICATIONS.COMI LIBRI DI FRANCESCO CIRILLOI libri di Cirillo hanno sempre rappresentato unaCalabria diversa che non si vorrebbe mettere inmostra. Lo sguardo di Cirillo non è diretto alla cri-minalità palese, che tutti conosciamo, ma a chi laprotegge. La politica prima di tutto, poi le istitu-zioni che ne hanno favorito sempre il dilagare e l’e-spandersi nella società. Cirillo parla di questo neisuoi libri e le sue verità danno fastidio ai potenti edai poteri. Così è stato con “‘Ndranghetopoli”, que-relato da più parti per diffamazione e sequestrato,così per “Da Soverato a noverato”, così per la “Gui-da vera alla sopravvivenza” dove si evidenziavauno spaccato terribile della nostra regione. L’ulti-mo libro sulle navi dei veleni è stato un successosenza precedenti per la piccola editoria. Cirillo, in-fatti, fa una scelta di campo. Non si rivolge allegrandi case editrici, che potrebbero intravedere ilguadagno commerciale nelle sue pubblicazioni,ma alle piccole case editrici regionali che cercanocon affanno di portare avanti le piccole storie e ipiccoli e sconosciuti scrittori della Calabria. q

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12 o Cultura Gennaio/Febbraio 2011

Andrea Ferraro, 18 an-ni, vive a Scalea e fre-quenta l’ultimo annodel Liceo Scientifico“Metastasio”. È autoredi un bel libro intitolato“Non l’avessi mai fatto”,opera prima che rac-conta varie esperienzeadolescenziali, tra lequali primeggia una sto-ria d’amore romanzata,molto bella e appassio-nante, che, a nostro av-

viso, è in buona parte autobiografica (anche sel’autore lo nega, tra maliziosi sorriseti e innocentibugie). Il volume è stato presentato all’inizio del2011 nei gremiti saloni della biblioteca civica diPiazza de Palma, dove, superando le più roseeaspettative, ad accogliere il giovane scrittore c’era-no oltre 300 persone che gli hanno riservato unavera e propria standing ovation. Anche la venditadel libro, registrata a fine serata, è stata da record,avendo superato le 100 copie rispetto a una me-dia di circa 20 raggiunta normalmente da autori giàaffermati e di prestigio. Il volume è stato presenta-to, ad un pubblico entusiasta, anche nella sala po-lifunzionale del Liceo “Metastasio”. Dopo aver let-to il testo, prevediamo un analogo successo negliincontri in programma nei prossimi mesi a Praia aMare, Tortora, Diamante e Belvedere M.mo.Sarà bene perciò che Andrea ordini al più prestola ristampa del suo piccolo capolavoro.D. - Al simpatico ed effervescente Andrea chie-diamo se, dopo questo primo lavoro scrittoquando aveva soli 15 anni e dopo aver smaltito ilsuccesso di pubblico e di critica, ha pensato dimettere insieme un’altra storia altrettante accat-tivante e appassionante?R. - «Sì, in effetti sono già all’opera. Sto mettendoinsieme i pezzi del “mosaico”. È troppo bello scri-vere e raccontare».D. - Pensi di avere chance di passaggi televisivi im-portanti per farti conoscere dal grande pubblico?R. - «Non penso che siano interessati al mio libro enon ho minimamente idea su come arrivarci. Sonorealista e rimango con i piedi per terra. Se poi riu-scirò ad avere la fortuna di farmi conoscere dalgrande pubblico, ne sarò ben felice».D. - Attualmente oltre a frequentare il quinto Li-ceo scientifico, di cosa ti occupi e come trascor-ri il tuo tempo libero?R. - «Posso dire che mi occupo di tutto e di nien-te. Mi piace uscire con gli amici e andare a bereuna birra in armonia e spensieratezza». D. - Nella tua breve e intensa vita quanti libri hailetto e quali sono i tuoi autori preferiti?R. - «Ho letto più o meno cento libri. Ho una pre-dilezione per autori come Gianluca Morozzi (il mioispiratore) e sono attratto dal modo di scrivere e diporsi alla platea di Saviano, non disdegnando alcu-ni autori stranieri. Della vecchia guardia ammiro Ita-lo Calvino». D. - Sulla copertina del libro giganteggia una ine-quivocabile immagine con la bandiera americana.Il motivo?R. - «Indubbiamente sono attratto in qualche mo-do dall’America e dal suo grande popolo pieno dietnie e di libertà ma, principalmente, dalla coinvol-gente musica delle sue straordinarie band,. E, poi,la storia che io narro in “Non l’avessi mai fatto” èambientata proprio nella terra di obama».D. - Cosa guardi in TV?R. - «Quasi niente, eccezion fatta per programmicome quelli condotti da Fazio, “Che tempo che fa”,e dalla Dandini, “Parla con me”. Preferisco impiega-re il mio tempo con altre cose e al computer».

Andrea Ferraro liceale di Scalea tutto da scoprire scrive il suo libro d’esordio“NON L’AVESSI MAI FATTO” UN TITOLO CHE È TUTTO UN PROGRAMMA…

D. - Ti definisci un topo da biblioteca?R. - «In un certo senso sì. Ritengo che, vista la miapassione per la cultura e per certi classici, il migliormodo di impiegare il tempo sia quello di ap-profondire i temi letterari».Pubblichiamo alcune parti dei primi due capitolidi “Non l’avessi mai fatto”, primo romanzo di An-drea Ferraro per l’editore Falco. Scoppiettante edivertente la trama, in un crescendo di emozionie delusioni, mirabilmente ordita intorno a tre te-matiche tanto care ai giovani: un’Amicizia since-ra, un Amore tormentato e l’immensa Paura di di-ventare grandi.- Lo sapevo cazzo, se lo sapevo. Sapevo che la se-rata sarebbe finita così… Cioè, la serata non è an-cora finita, ma è come se lo fosse. Comunque melo sentivo che avrebbe preso questa piega. Secon-do me, quando qualcuno sente quello che acca-drà, dovrebbe dire: «Stop, fermiamoci qui, non vo-glio che le cose vadano avanti perché altrimentiaccadrà questo e quello», e tale evento, cerimoniao qualunque altra cosa non dovrebbe svolgersi ocontinuare,così un mucchio di conseguenze ver-rebbero evitate… Ma ciò non accade mai, un po’perché non si ha il coraggio di interrompere le co-se, un po’ perché la gente ti dice di andare avanti,che tutto andrà bene, che non accadrà niente…Più o meno è così che ti ritrovi a piangere nel ba-gno di casa tua per LEI la sera che viene festeggia-ta la tua laurea, festa che nella cittadina in cui seinato è un obbligo, un rito d’iniziazione… Non vo-glio che pensiate di me che sia il tipo di personache si chiude nel bagno a piangere, perché non losono. Ho pianto poche volte nella mia vita, se nonsbaglio la prima grande crisi di pianto l’ho avutaquando avevo circa nove o dieci anni… Era estate,se ricordo bene, e stavo tornando a casa in bici.Ho sempre avuto, e continuo ad avere, il vizio disalire e scendere il marciapiede con la bici. Ora labici non la uso mai, ma a nove-dieci anni trascor-revo ore su quel dannato pezzo di ferro. Comun-que, scendendo per l’ennesima volta dal marcia-piede, persi l’equilibrio e caddi. L’impatto fuabbastanza brutto, ricordo che caddi in mododavvero scomposto. Una signora che aveva assisti-to alla scena mi si avvicinò e mi chiese: «Eh ragaz-zino, ti sei fatto male?».Io a quel punto attaccai a piangere, mi sentivo pic-colo, stupido, e incredibilmente vicino alla morte;pensavo che sarei morto da un momento all’al-tro… Alla fine non mi ero fatto niente di più cheuna lieve abrasione. (…)La mia cittadina è bella. Davvero. Non lo dico perdifendere le mie origini, lo dico perché lo penso. Epoi non sono mai stato una di quelle persone conun attaccamento morboso per le proprie origini.Alla fine, io qui ci sono nato per una scelta nonmia, non ho deciso io di nascere qui, quindi nonho lo stesso attaccamento che ho per cose chedecido io. Devo anche dire, però, che invidio lepersone che riescono ad avere un forte attacca-mento per le proprie origini semplicemente per-ché sono le loro origini.La mia cittadina non è piena di traffico e smog co-me le grandi città, ma non è neanche sperduta esenza servizi come molti paesini. È una bella citta-dina americana, nel Texas, con due cinema, le vil-lette a schiera contornate da alberi sempreverdi, icaffè dove fanno delle ciambelle paradisiache… Sevi dovesse capitare di trovarvi da queste parti visi-tate la mia cittadina, e poi ditemi se ho ragione omeno. Ha solo un difetto, che è una maledettausanza: a un mese esatto dall’aver preso la laurea,bisogna fare una festa a casa propria alla quale in-vitare amici, parenti e tutte quelle persone lì. Odioquesta usanza. Per gli abitanti di questo posto èuna vera e propria iniziazione alla vita da adulti(come se la festa per la maggiore età non bastas-se…), un maledetto modo di dire: «Guardatemi,

ora sono adulto!»… Lo so che visembrerà stupido, ma davveronon sopporto che dopo staseratutti pensino di me come a unadulto, e mica sulla base diazioni o pensieri da adulto, masulla base di una stupida festa…Inoltre ho dovuto invitare LEI, eio, LEI, non volevo invitarla! Ave-vo intenzione di essere il tipo diragazzo “Finita-una-storia-ad-dio-per-sempre”, ma mia madreè convinta che anche se tra noiè finita, dobbiamo continuare avederci, rispettarci, e tuttequelle stronzate lì. (…) - q

«Non c’è territorio della Calabria in cui la ‘ndran-gheta non abbia cercato di infiltrarsi, nessuno de-ve stupirsene. Ma questa terra ha sempre avuto glianticorpi per combattere questo cancro».Lo ha detto, alla presenza dell’autore e di un foltoe interessato pubblico, il consigliere regionale Sal-vatore Magari, partecipando a Scalea alla presen-tazione del libro scritto da Aldo Pecora “Primo san-gue”, Bur Rizzoli.«Il giovane autore - ha aggiunto il Presidente dellaCommissione regionale antimafia - ripercorre il ca-so dello sconvolgente e brutale agguato compiutonei confronti di Antonino Scopelliti, il primo magi-strato ucciso in Calabria il 9 agosto 1991 a CampoCalabro, sul quale non è stata ancora fatta pienaluce». Il giudice era impegnato nel maxi processodi Palermo e voleva interrompere il patto segretofra ‘ndrangheta e mafia. In “Primo sangue” Aldo Pe-cora, nel descrivere una situazione familiare diven-tata difficile, parla anche del dolore raccontatodalla figlia Rosanna, che la porterà ad impegnarsiattivamente nel contrasto alla criminalità organiz-zata. «Come Rosanna Scopelliti - ha concluso ilConsigliere regionale Salvatore Magarò - anche noidobbiamo trarre forza e linfa dall’esempio di que-sto magistrato-chiave nella lotta alla mafia, e reagi-re ogni giorno all’arroganza della ‘ndrangheta, pergarantire a tutti i Calabresi un futuro libero dallaviolenza e dalla prevaricazione». q

Interessante il contributo del Presidenteregionale antimafia Salvatore MagaròNELLA BIBLIOTECA COMUNALE

PRESENTATO IL VOLUME“PRIMO SANGUE” DI ALDO PECORA

Nel libro si parla di ‘ndrangheta edell’agguato al giudice Antonino Scopelliti

Via Lauro, 179-181 - 87029 SCALEA (Cs)Tel. 0985.271221/90604 - Fax 90710

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CINEMA “LA SIRENETTA”il posto accogliente e ideale

per trascorrereuna piacevole serata

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Gennaio/Febbraio 2011 Cultura o 13

Il compianto dott.Franco Lo Schiavo,indimenticato amicoe poeta di alta leva-tura, oltre che medi-co apprezzato, an-che per “lanciare”,più che su quello tu-ristico, soprattuttosul piano culturale,la sua S. Nicola Ar-cella, guidò e strut-turò, a partire dal1970, in modo en-comiabile, il “PremioS.N.A.” di poesia e

letteratura che, nella ridente località rivierasca, ri-chiamò, ad ogni edizione e per quindici e più an-ni, centinaia e centinaia di partecipanti, insieme anomi noti del gota nazionale di belle lettere. Pec-cato che le amministrazioni comunali di S. NicolaArcella, che si sono succedute dalla morte deldott. Lo Schiavo, non si siano determinate ad inti-tolargli, a ricordo, una scuola, una piazza, una via!Comunque, fu proprio in uno di quegli appunta-menti letterari, probabilmente tra i primi, che,avendo assunto l’onere di collaborare con l’orga-nizzatore, al quale prestava un contributo praticonotevole anche il nipote, Marcello Vacca, ebbi lafortuna di incontrare una eccezionale personalitàdella cultura molisano-lucana: la poetessa ErminiaDi Fusco, di cui oggi voglio, in maniera succinta esommessa, parlare. Erminia Di Fusco, nata, infatti, aSesto Campano, provincia di Isernia, il 23.1.1920,da proprietari terrieri del nobile Molise, si era tra-sferita, giovanissima, a soli quindici anni, con la fa-miglia, a Lagonegro, “trapiantandosi” così in terralucana, ove aveva proseguito gli studi, laureandosiin lettere, nel travagliato periodo bellico. Inse-gnante presso la scuola media statale di Lagone-gro, conobbe e si innamorò del cav. rag. GiuseppeZaccara, imprenditore che si avviava a…camminarenel campo dell’editoria e della stampa, con il qua-le, di lì a poco, convolò a giuste nozze. Dalla lorolunga e felice unione sono nati tre figli: Camilla, giàdocente di educazione fisica e ora in pensione,che ha pure dato alle stampe una raccolta di versi,

ERMINIA DI FUSCO ZACCARA: poetessa universale!di GIOVANNI CELICO

Maria Luisa, attualmente insegnante nella scuolaelementare e Gianfranco, imprenditore di succes-so, che ha proseguito, portandola a livelli ottimali,l’attività paterna. Erminia Di Fusco, fin da giovanissi-ma, perseguì l’hobby della fotografia, poi della pit-tura, con tele che hanno raccolto e ancora raccol-gono lusinghieri giudizi dai critici, e,contemporaneamente, dei “racconti brevi” e dellapoesia: è in quest’ultimo settore che, a giudiziounanime, la sua inventività si è espressa al meglio.Dal 1979 hanno visto la luce, in successione, le se-guenti, pregevoli, raccolte di poesie: “Momenti”, “Ilfilo”, “Scintille” e “Muove l’esser mio”. Nello stessoperiodo ha dato alle stampe un glossario dialetta-le e un libro d’ambiente su Lagonegro, dal titolo“Paroli Laurisciane”, in collaborazione con laprof.sa Luisa Marotta Alagia, e il volume di prosa“Tra il serio e il faceto”, mentre potrebbero, anchea breve, uscire “Voci di Maratea” e “Il mio andare”. Nei cassetti della scrivania di casa Zaccara-Di Fuscosono infatti custoditi diversi manoscritti di Erminiache, per volontà a suo tempo espressa dall’autrice,andranno in eredità agli amati nipoti: speriamo chene venga curata, in qualche modo e in futuro, lastampa, anche fra anni (che importa). A SestoCampano, luogo delle radici, Erminia Di Fusco èsempre ritornata: prima con il padre e poi con ilmarito e i figli, dei quali una, appunto Maria Luisa,vive proprio in quell’angolo di Molise, nella casastessa dove Erminia ha visto la luce. È proprio aquesto legame profondo con la “terra madre” cheha attinto, per ispirazione, l’ultimo lavoro poeticodi Erminia Di Fusco, dal titolo “Paese natio”. Non è,del tutto, un libro autobiografico ma è, anche, uncanto all’“ambiente”: dai versi emergono “usi, co-stumi, personaggi e brani di vita che hanno carat-terizzato il periodo in cui l’autrice visse nel picco-lo borgo molisano…il paese vi entra piano piano discorcio e ne diventa il protagonista”, quasi a riba-dire che il “nodo” non si è mai sciolto, che il filonon si è mai spezzato, anche se in questi ultimi an-ni anche quella realtà è cambiata tanto che “astento vi si può ritrovare…il passato”! Ma si ha ildovere di ricercarlo e di individuarlo, questo pas-sato, con il gusto del ricordo e con il rimpianto diqualcosa di irrepetibile, per affidarlo, in qualchemisura e seppur con immagini poetiche, alle giova-

ni generazioni, che non hanno avuto la ventura diviverlo direttamente ed è per l’appunto quello chela trasfigurazione poetica compie.“Ieri e oggi: Quanta tristezza/ mmiezze/ a chelleterre/ dove visse/ mio padre/ pe’ tant’anne!/ Quan-ta gente/ ‘mmieze/ a chille sulche./ Quant’opera/tra gli campi de lu rane/ gialle e mature/ e pe’ lametetura;/ e pe’ la trebbia/ l’aria/ s’era chiena/ reregna e re rumore./ Mò tutt’è niente/ tu nun sien-te/ manche/ gli aucielle che/ vanne/ pe’ gli rame:/sule ddui viecchi/ movene le fronne/ pe’ na pera/na mela/ e na cerasa.” “Ieri e oggi: Quanta tristez-za/ in mezzo/ a quelle terre/ dove mio padre/ vis-se/ per tanti anni:/ quanta gente/ in mezzo/ a queibei solchi,/ quant’operai/ nei campi/ di quel grano/maturo!/ E, per la mietitura/ e per la trebbia,/ l’aiaera piena/ di grida e di covoni./ Ora tutto è finito;/nemmeno/ gli uccellini/ sembra/ che vadano/ peirami:/ solo due vecchi/ muovono le foglie/ in cercadi bei frutti/ di stagione”. Qualche anno fa, mentre ancora era in piena atti-vità creativa, e non solo, Erminia Di Fusco Zaccaraè stata colpita da un ictus che l’ha lasciata paraliz-zata e senza il dono della parola, ma che non haleso le sue capacità mentali, per cui riesce ancoraa seguire ogni genere di conversazione e a ricor-dare avvenimenti passati e presenti: ha da poco as-saporato la gioia di vedere la ottava nipote, figlia diGianfranco, che porta il suo nome, Erminia appun-to! È un cuore generoso, quello di questa poetes-sa molisana e lucana, insieme, che ha saputo ben“integrare” le due realtà, che ancora batte indomi-to e che, certamente, crea versi sublimi e nel silen-zio assordante del quotidiano gli “angeli custodidei poeti” ascoltano, li prendono e li trasmettonoall’universo che, arricchendosene, li assorbe e sene compiace nel suo incessante divenire…ponen-doli, per chi crede, ai piedi del Creatore, che gioi-sce con le sue creature. q

Un patto d’amicizia unirà la Pro Loco di Tortora conquella casertana di Casapesenna. Un’iniziativa natada una ricerca fatta sul palazzo storico di Casape-senna situato a Tortora paese, che lega l’anticastruttura di origine bizantina alla cittadina di Caser-ta. Il 19 febbraio la delegazione campana è stataaccolta dalla Pro Loco di Tortora e dall’Amministra-zione comunale. È seguita una visita al centro sto-rico del paese, con la prima tappa al Museo Co-munale. Una guida ha illustrato la storia del borgoe delle piazze, fino ad arrivare al palazzo Casape-senna. Poco dopo, alla presenza delle istituzioni e

PATTO DI AMICIZIA TRA LA PRO LOCO DI TORTORAE QUELLA CASERTANA DI CASAPESENNA

di VALENTINA BRUNO

dei mezzi di comunicazione, è stato sottoscrittoun protocollo d’intesa fra la Pro Loco di Tortora ela Pro Loco di Casapesenna. La giornata si è con-clusa con una cena a base di prodotti tipici offertadall’Agriturismo Pernia di Tortora. Inoltre, il 20 feb-braio, alle ore 15.00 presso l’Hotel Napoleone diTortora, è stato aperto il tavolo di lavoro delle ProLoco del Golfo di Policastro (Tortora, Praia a Mare,San Nicola Arcella e Aieta), durante il quale è sta-to firmato un protocollo d’intesa fra le Pro Loco ca-labresi e quelle della Basilicata, che collaborerannoassieme al progetto: “Porta del Golfo 2011”. Lasottoscrizione del protocollo sarà presentata uffi-cialmente il 5 marzo, nel corso di un convegno acui prenderanno parte istituzioni regionali e pro-vinciali della Calabria e della Basilicata. Nella se-conda parte dell’incontro ci sarà il convegno dedi-cato alla presentazione del patto d’amiciziaintrapreso tramite protocollo d’intesa fra la Pro Lo-co di Tortora e quella di Casapesenna. Verrannomessi in luce, nel corso dell’incontro, possibili svi-luppi e iniziative di collaborazione tra le due loca-lità. Durante la serata sarà offerta, dalle quattro ProLoco calabresi, una degustazione di prodotti tipicilocali. La Pro Loco di Tortora allestirà un tavolo conil prodotto tipico del territorio la: “zafarana”. q

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14 o Cultura Gennaio/Febbraio 2011

il nuovo Diogene Modernoper le vostre lettere

[email protected]

La notizia, per tutti gli appassionati e i cultori dellematerie a noi tanto care, è di quelle che si posso-no definire, senza tema di esagerare “epocali”: fi-nalmente e per la prima volta l’araldica, la genealo-gia, la genetica applicata, gli ordini cavallereschi,l’araldica ecclesiastica, l’informatica e la geneticaapplicate alla ricerca genealogica etc. diventanomaterie di studio universitarie, con l’apertura uffi-ciale delle iscrizioni al primo Master Universitario inScienze Araldiche e genealogiche presso l’Univer-sità di Castel Sant’Angelo a Roma, con il direttocoinvolgimento della Società Genealogica Italiananella persona del nostro presidente, Marco LupisMacedonio Palermo di Santa Margherita, che è sta-to incaricato per la docenza dei corsi di Storia del-la Genealogia e Storia del Diritto Nobiliare. Pro-mosso dalla Società di formazione Genuensis, incollaborazione con l’Università di Castel Sant’Ange-lo di Roma, con il patrocinio della Presidenza delConsiglio dei Ministri, del Ministero dei Beni Cultu-rali, della Facoltà di Giurisprudenza dell’Universitàdegli Studi di Camerino (MC) e la collaborazionedell’Associazione ANVU, il Master può contare suun corpo docente altamente qualificato formato,oltre che dal nostro presidente, Marco Lupis Mace-donio Palermo di Santa Margherita, da Clemente Ri-va di Sanseverino, già presidente del Corpo della

LE MATERIE ARALDICHE E GENEALOGICHE ENTRANO A FAR PARTEDEL MONDO DELL’UNIVERSITÀ ITALIANA

(v. sul forum:http://genmarenostrum.forumup.it/viewtopic.php?p=6226&mforum=genmarenostrum#6226)

Nobiltà Italiana CNI, Simone La Bella dell’UniversitàLa Sapienza di Roma, Catia Eliana Gentilucci dell’U-niversità di Camerino, Giulia Petrangeli del Policlini-co Umberto I, Alessandro Simonetti, Valeria Lupidie Franca Soldato della Criminalpol e molti altri. IlCorso avrà una durata di un anno e prevede lezio-ni suddivise in moduli concentrati nelle giornate disabato nonché la redazione della Tesi finale. Le le-zioni avranno luogo presso l’Università di CastelSant’Angelo (Roma), palazzo Principi Sora, anchese per casi particolari è prevista la possibilità di unafrequenza e-learning. Al termine del Master verrà ri-lasciato l’attestato di “Perito araldico - genealogi-sta”. “La finalità del Master - come ha sottolineato ilprof. La Bella, direttore del corso - è approfondirei temi proposti ed offrire gli strumenti e le cono-scenze per riscoprire e affrontare le origini delle di-scipline dell’araldica e della genealogia, quali patri-monio del singolo e dei gruppi familiari”.Per ulteriori dettagli, informazioni e richieste diiscrizionehttp://www.genuensecm.it, Invitiamo tuttii nostri amici che seguono il forum ad iscriversi, pre-cisando che per loro e per i membri della SocietàGenealogica Italiana che lo faranno presente al mo-mento dell’iscrizione, è previsto uno sconto sullaquota di partecipazione. Di seguito diamo il Piano

A Palazzo Arnone di Cosenza si è svolta la confe-renza di presentazione di OPERA APERTA - Il re-stauro del Sant’Agostino di Mattia Preti svela i se-greti di un capolavoro. Sono intervenuti: Fabio De Chirico (nella foto), so-printendente per i Beni Storici, Artistici ed Etnoan-tropologici della Calabria; Rosa Anna Filice, storicod’arte direttore coordinatore SBSAE della Calabria;

Comunicato StampaOPERA APERTA

Il restauro del Sant’Agostino di Mattia Preti svela i segreti di un capolavoro

dei vari corsi nei quali si articola il Master, con i no-mi dei Docenti e le ore di insegnamento: Master diI livello in scienze araldiche e genealogiche Araldi-ca - Clemente Riva di Sanseverino 10 Elementi digenetica - Petrangeli Giulia Policlinico Umberto I 5Elementi di grafologia - Maria Caria 10 Elementi dipaleografia - Eleonora Messina 10 Storia della ge-nealogia Marco Lupis Macedonio Palermo di SantaMargherita 10 Scienze diplomatiche - Giorgio Bo-sco 10 Cerimoniale - Vinicio Raso 10 Storia degli Or-dini Cavallereschi - Catia Eliana Gentilucci UniversitàCamerino 10 Le moderne attività degli ordini caval-lereschi - Leandro Abeille 5 Storia del Diritto Nobi-liare - Marco Lupis Macedonio Palermo di SantaMargherita 10 Storia e Sociologia delle Istituzioni -Valeria Lupidi - Criminalpol 7 Storia Medievale - Ro-berto Mongardini 10 Storia delle Chiesa - FrancaSoldato - Criminalpol 8 Araldica Ecclesiastica - Cle-mente Riva di Sanseverino 10 Storia e composizio-ne degli stemmi araldici - Samuele Solarino 5 Eco-nomia degli ordini - Simone La Bella - Università LaSapienza 5 Diritto degli ordini - Avv. Giovanni Man-cini 5 Diritto associativo: status degli ordini cavalle-reschi - Sandro Valletta - Università Marconi 5 Cen-ni di Informatica - Alessandro Simonetti -Criminalpol 5 Ore Totali 150. q

Valentina Cosco, diagnosta; Giovanna Tartoni, pre-sidente della prima circoscrizione - Cosenza, e An-tonella Calvelli, direttore del Conservatorio “Stani-slao Giacomantonio” di Cosenza.In occasione dell’imminente restauro del dipinto,recentemente acquistato dal MiBAC per incremen-tare il ricco corpus pretiano della Galleria Naziona-le di Cosenza, la Soprintendenza calabrese ha pre-disposto a Palazzo Arnone un cantiere di restauroaperto alla fruizione pubblica. L’obiettivo è quello di offrire ai visitatori della Gal-leria Nazionale di Cosenza, in particolar modo aglistudenti e agli esperti, l’opportunità di seguire il la-voro in tempo reale, avvalendosi della guida com-petente dei restauratori e degli operatori tecnicidel Laboratorio di Restauro.

Soprintendenza, tutte lefasi dell’intervento

Il restauro del Sant’Agostinosi preannuncia operazioneculturale di grande interesse,in quanto il recupero dell’o-riginaria valenza estetica del-l’opera potrà fornire nuovi einediti tasselli alla storia criti-ca del dipinto.Il cantiere didattico è unapossibilità in più per appro-priarsi del proprio patrimo-nio culturale; una modalitàtrasparente per avvicinare ilpubblico alla tutela attiva e consapevole dei beniculturali e renderlo consapevole della propria me-moria storica. L’iniziativa è in linea con le scelte operate oramaida anni dalla Soprintendenza calabrese che mira a

comunicare efficacemente la propria attività e a farconoscere l’importante patrimonio d’arte della re-gione. q

Ufficio stampa:Soprintendenza per i Beni Storici,

Artistici ed Etnoantropologici della CalabriaSilvio Rubens Vivone - Patrizia Carravetta

Tel.: 0984 795639 fax 0984 71246 E-mail: [email protected]

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Gennaio/Febbraio 2011 Calcio o 15

Dopo il pareggio casalin-go del 6 gennaio 2011 ela relativa vittoria buttatacontro il Soverato, persfortuna e imprecisione,lo Scalea, dalla XIII alla XXgiornata, ha dato vita aduna striscia di esaltantiprestazioni, culminatecon 6 vittorie e due pa-reggi, l’ultimo conquista-to sul campo del lancia-tissimo Sersale. Se ilcampionato fosse inizia-to alla tredicesima gior-nata, quello con il Sersa-le sarebbe stato il bigmatc della giornata, conlo Scalea al primo postoed il Sersale appaiato asole tre lunghezze al se-condo, con la reale ca-polista Acri staccata di

ben 8 punti. La rincorsa al vertice dei biancostella-ti è iniziata proprio all’indomani del ko nel piccolocentro catanzarese, ma contro l’altra squadra diSersale, il Real. Era il 28 novembre del 2010 e la

LO SCALEA DELLE GRANDI RIMONTE VIAGGIA A RITMO DA CAPOLISTALA STRISCIA POSITIVA S’INFRANGE A ROCCELA PER MERA SFORTUNA

sconfitta in casa del fanalino di coda del campio-nato aveva spinto la squadra di Viola al 7° posto, a-9 dall’Acri capolista. In poco meno di due mesi,però, rivisto qualcosa nell’organico, risolta qualchelacuna e vinta la Coppa Italia, lo Scalea, cambiatomarcia e mentalità, ha ritrovato quella fluidità digioco e di risultati che lo stanno portando a domi-nare il girone di Eccellenza calabrese. Nessuno hafatto meglio dell’inossidabile ed irriducibile Vanzet-to e soci, capaci di vincere 6 gare su 7 e di rima-nere imbattuti per 435 minuti. I ragazzi di FrancoViola, hanno rosicchiato al Soverato, che qualchetempo fa lo precedeva in classifica con un gap di 5punti, ben 6 punti, e, addirittura, 8 al Roccella, im-portanti per la corsa ai play off.Alla luce dei fatti, la squadra catanzarese del Ser-sale - ben organizzata e ben messa in campo daltecnico Rosati, che nel momento di incontrare loScalea veniva da 5 vittorie di fila - si sta togliendodavvero grandi soddisfazioni giocandosela alla pa-ri con qualsiasi avversario e senza alcun timore ri-verenziale. Lo Scalea, con il pareggio esterno con-seguito e una condotta di gara non proprio alcento per cento delle sue possibilità (attenzione anon pensare a possibili flessioni), non è riuscito avendicare la sconfitta dell’andata, unica subita finoad oggi, ma quanto meno ha avuto il merito di fer-mare la poderosa striscia di successi di questa ter-ribile matricola.Un’altra nota positiva da registrare è la chiamatadei due valenti e promettenti under, classe 1992,Alessandro Leta e Nicola Barillari, nella rappresen-tativa juniores regionale per l’amichevole contro laprimavera della Reggina al centro sportivo Sant’A-gata, casa degli amaranto. Continua dunque la cre-

Continua il sogno della Talao del presidente Olivache, dopo la brillante cavalcata della stagionescorsa, culminata con la vittoria del campionato,da matricola, sta facendosi onore anche in un tor-neo difficile e di qualità come la Prima categoria.Con prestazioni esaltanti e di livello, domenica do-po domenica, impegnandosi e mettendo a frutto illavoro settimanale, è riuscita a guadagnarsi una po-sizione nell’olimpo della classifica che, al momen-to, la vede salda al quarto posto. Un giusto premioagli sforzi societari che, con oculatezza, esperien-za e saggezza, hanno portato l’intera dirigenza adallestire una rosa-giocatori di ottimo livello tecnicoe nello stesso tempo solida e di ottima personalità,tutti elementi che messi insieme hanno creato que-sta bellissima realtà calcistica. Una squadra solida edi grande affidamento che accumulando esperien-za potrà solo migliorare. Quindi grande merito allasocietà e al presidente che, in armonia e con en-comiabile passione e grandissima serietà, stannoportando avanti questo ambito progetto, senza ri-farsi a faraoniche velleità, ma che con umiltà ecompetenza, come la formichina, poco alla voltastanno costruendo qualcosa di vero importante egrande.Se qualcuno era scettico o aveva delle riserve odelle perplessità sulle potenzialità della secondasquadra di Scalea per importanza, possiamo benaffermare che questo palmare, oltre che con i le-gittimi titoli sportivi, se lo è guadagnato portando ilnome della nostra città nell’alto della sua catego-ria. Anche se, la sconfitta immeritata scaturita tra lemura amiche contro il Gim Rose, ha lasciato un po’di amaro, la compagine allenata dal serio Tripodi,dopo l’immediato riscatto esterno a suon di gol diRoseto, contro la Juvenilia, resta salda al quartoposto, in odore del terzo posto.Parentesi a parte, se le cose dovessero continuarecome stanno procedendo, la Talao prenota fin daora un posto nei play off. Ma le vie del Signore so-no infinite e mai si può mettere un freno alla Prov-videnza. q

Prima categoriaLA TALAO CONTINUA A SOGNARE

L’Askalos, in due settimane, compromette quantodi buono aveva seminato in questo campionatoche stava dominando e conducendo alla grande.Tutto è iniziato nello scontro diretto in casa controla seconda forza del torneo, l’Aprigliano, che sulcampo era stato nettamente battuto per 2-0 dairagazzi allenati da Angelo Forestieri. Una cervello-tica e avventata sostituzione di un fuori quota, av-venuta a risultato ormai acquisito (doveva entrareun altro giocatore sotto i 18 anni), è costata, in se-guito al ricorso della dirigenza dell’Aprigliano, lasconfitta a tavolino inflitta dal giudice sportivo. Lamazzata è stata tremenda in quanto l’Askalos, nel-la partita successiva contro il Trenta, ha perso unabrutta partita e, nella successiva, tra le mura ami-che del comunale, ha lasciato un punto agli osticiospiti del Fiumefreddo. Quindi, come si suol dire,è finita dalle stelle alle stalle. Visto il ruolino di mar-cia tenuto fino alla maledetta partita contro l’Apri-gliano, oggi poteva stare ancora in vetta alla classi-fica con un ragguardevole vantaggio sulleinseguitrici. Purtroppo, si trova invece ad inseguire.Ma non tutto è perduto perché, ritrovando quellafluidità e quella mentalità vincente che l’hannocontraddistinto fino a poco tempo fa, siamo sicuriche l’Askalos riuscirà a recuperare i pochissimi pun-ti che lo separano dall’attuale prima in classifica.Cosa tuttavia non facile perché a ridosso si è por-tato pericolosamente anche il Castiglione Cosenti-no, sempre in agguato e pronto ad insidiare la te-sta della classifica. q

Seconda categoriaL’ASKALOS PERDE LUCIDITÀ E

TESTA DELLA CLASSIFICA

scita di questi ragazzi sotto la guida esperta diFranco Viola, che punta molto su di loro anche perle restanti giornate di campionato. In ultimo, staprendendo corpo l’acquisto del jolly di attacco Be-nito Amendola (nella foto), pur sempre subentran-do dalla panchina, decisivo nelle ultime gare, so-prattutto a Rende e in casa contro il Castrovillari,dove con due reti pesantissime, che hanno frutta-to 6 punti, ha mantenuto in alto la classifica delloScalea. E, per finire, un elogio grande va al mastinoed esperto difensore Cassaro, vero baluardo insor-montabile del già forte e collaudato pacchetto ar-retrato biancostellato.Diario di calcio dei biancostellati fino allo stop

Ricordiamo che lo Scalea sul campo neutro diAmantea, contro la Palmese ottiene una limpidae brillante vittoria per 2-0 allungando così, la stri-scia positiva e delle vittorie che diventano allaXXI giornata ben sette, ai quali fanno compagniadue pur sempre importanti pareggi.La corsa travolgente dei biancostellati, s’infrangesullo scoglio del Roccella che trova il gol vittoriain piena zona Cesarini. Peccato perché, i ragazzidi Viola, dopo una estenuante rincorsa erano riu-sciti a pareggiare con Vitale la rete del 2-2 e chea 10 minuti dal termine avevano avuto la palla delmatch point con Prete che con un gran tiro col-piva il palo alla sinistra di Tropepi. Come spessosi dice e accade nel calcio, gol mancato, gol su-bito. E, lo Scalea, dalla possibile vittoria, si è vi-sto scippare i tre punti ad una manciata di minu-ti dal termine. q

Il campionato di Terza categoria “girone B” è giun-to da qualche settimana al giro di boa ed ha as-sunto una fisionomia ben definita. Per quel checoncerne il discorso promozione, il cerchio si strin-ge infatti attorno a Fagnano Castello ed Orsomar-so, che non hanno tradito le aspettative di iniziocampionato. Queste ultime, ad onor del vero, sem-brano leggermente favorite per la vittoria finale,forte di un primato consolidato da diverse giorna-te e di una score positivo in tutti gli scontri diretti:vittorie contro Cleto sul neutro di Aiello Calabro eSannicolese (6-2), e pareggi nei due match controla corazzata Fagnano, entrambi conclusisi con il ri-sultato di 2-2. Un Orsomarso tritasassi, che ha in-ciampato soltanto una volta, tra le mura amiche,contro i cugini del Verbicaro. Ma andiamo a sco-prire quali sono gli ingredienti di questa ricetta vin-cente che non ammette repliche. Quando si parladi Orsomarso la testa sbatte su quel mattacchionedi Michelino De Lia, che in una categoria sprecataper lui, guida la classifica capocannoniere e contri-buisce a decidere con la sua vena da goleador gliscontri diretti. È anche questo, il discrimine tra luie i “normal” bomber. Vista la verve del bomber ta-scabile qualcuno potrebbe pensare che l’Orsomar-so sia De Lia dipendente, ma cosi non è. Basta da-re infatti uno sguardo al centrocampo e ci si rendeconto che senza l’interdizione di Angioletto Nepi-ta e le geometrie di Andrea e Matteo Rotondaro,molti gol “Inzaghino” De Lia non li avrebbe realiz-zati. Altro punto di forza, è la difesa, che conti al-la mano, risulta la meno perforata con sole 11 retial passivo. Il segreto? Quella vecchia volpe di Cic-cio Nepita, un difensore abile sia a marcare l’uomoche a dettare i tempi per ripartire. Il primato perònon è frutto soltanto delle prestazioni offerte sulcampo. “Dietro le quinte” infatti c’è una societàche non si stanca mai di fornire il proprio apportomorale agli atleti rossoblu. Parliamo del presidenteGuaglianone, che durante le partite incita congrande fervore gli uomini di mister Nepita. Alcuniaddirittura forniscono anche il loro apporto con-creto alla squadra. Si tratta di veri e propri “soci-giocatori”, fenomeno quanto mai inedito nel mon-do pallonaro: tra questi il bomber Pino Galtieri,pronto a mettere la palla dentro quando vienegettato nella mischia, e Gianni Farace, un difenso-re in grado di ricoprire tutti i ruoli della retroguar-dia e che ha anche trascorsi in Eccellenza. Insom-ma questo Orsomarso fa veramente paura, è invetta alla classifica e vuole rimanerci fino all’ultimo.Avanti tutta! q

Terza categoria

ORSOMARSO IN ORBITAdi GIANLUCA BIANCO

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16 o Calcio Gennaio/Febbraio 2011

Nel mese di dicembre si è quasi completata la ri-strutturazione del locale esterno al “D. Longobuc-co”, messo a disposizione di tutti i sostenitori, enon solo di quelli dello Scalea calcio, dall’Ammini-strazione comunale. Sarà un punto di riferimentoper gli incontri organizzativi e, soprattutto, un pun-to di raccolta dei cimeli appartenenti all’U.S. Scalea(in primis la leggendaria Coppa dei Campioni d’I-talia Juniores 1971) e della folta raccolta fotografi-ca delle formazioni succedutesi in questi quasi 100anni di football, affinché possano essere ammiratida tutti. Ha destato sconcerto la mancanza dellaprestigiosa “coppa disciplina”, conquistata nelcampionato d’eccellenza 2007/08 dall’U.S. Scalea1912 dell’allora presidente Antonio Passalacqua, alquale chiediamo lumi in proposito. Si tratta di unatarga importante e significativa, che speriamo dipoter ammirare presto perché rappresenta unesempio di sportività per i più giovani scaleoti.Questo ambito trofeo è frutto della condotta spor-tiva e del fair-play della nostra blasonata società

Finalmente siamo riusciti ad alzare al cielo l’ambitaCoppa Italia dilettanti, regione Calabria, che daràdiritto agli spareggi nazionali. Inizia ora un altro so-gno… vedere i biancostellati giocare allo storicostadio Flaminio di Roma nella finalissima nazionale(trasmessa da RAI Sport in mondo visione). Sogna-re non costa nulla e, sicuramente, non è un sognol’impresa effettuata e fortemente voluta, il 23 di-cembre 2010, dagli uomini dell’ambizioso presi-dente Francesco Rovito nello stadio “G. Ippolito”di Lamezia Terme. Al triplice fischio finale il diretto-re di gara decretava la fine dell’incontro replay, do-po la finale farsa dell’8 dicembre scorso, al “Loren-zon” di Rende, sospesa alla fine del primo temposupplementare (sul 2-2) per problemi tecnici al-l’impianto d’illuminazione dello stadio. Ora è tuttovero, dopo che il forte Soverato è stato battutoper 1-0. Il capitano biancostellato Fabio Longo, al-zata la coppa insieme al resto della squadra, si èportato sotto il settore riservato ai circa 100 “for-tunati” sostenitori scaleoti impazziti di gioia, percondividere la festa con queste persone che ungiorno potranno dire: «SÌ, IO C’ERO…»! Grande fe-sta sugli spalti lametini per la meritata vittoria, cheè proseguita in tarda serata all’arrivo dei fedelissimi

PER LA NOSTRA STORIA, PER LA VOSTRA GLORIAdi ENZO GRECO

giunti da Lamezia in uncorteo zeppo di bandieree trombe che coloravanole vie del centro di Scalea,dieci anni dopo gli ultimifesteggiamenti che cele-brarono la vittoria nelcampionato di promozio-ne 1999/2000. La conqui-sta di questo trofeo ha unsapore particolare perchésulla costa siamo l’unicasquadra ad averlo vinto,dopo la decaduta Paola-na. Giusto premio alla sto-ria di questa vecchia so-cietà che nel suo passato

non è sempre stata fortunata in occasioni di spa-reggi. Il cammino per la finale è stato lungo e diffi-cile. Si parte subito a fine agosto (girone a quattro)con la vittoria al “Nappi” di Tortora, poi, tra le mu-ra amiche, per effetto della clamorosa mancatapresenza del Belvedere, sarà 3-0 a tavolino. Nonbastano i 6 punti in classifica, la qualificazione pas-sa per il “M. Tedesco” contro il Praia, appaiato a 6punti: si soffre… e, nonostante lo svantaggio ini-ziale, ribaltiamo il risultato qualificandoci per il tur-no successivo. I quarti di coppa (girone a 3) ci ri-servano due tra le migliori squadre del campionatod’Eccellenza: Montalto in casa e Acri in trasferta, ri-spettivamente seconda e prima in classifica delcampionato. Si gioca subito al “D. Longobucco”, ilprimo tempo si chiude sull’ 1-1 (vantaggio scaleo-ta), sembra il risultato finale, ma gli ultimi minutidella partita, grazie ad un sacrosanto penalty (fallosul bomber F. Longo, Guastella) eseguito alla per-fezione dagli 11 metri, regalano il 2-1 ai bianco-stellati. Anche in questo turno, la qualificazionepassa lontana dalle mura amiche, in quel di Acri.Infatti, a causa della differenza reti (vittoria dell’A-cri per 3-1 a Montalto), ai lupi rossoneri basteràanche il pari. Il risultato del primo tempo resta in-

GRUPPO VECCHIA GUARDIA 1984: LE SPIEGAZIONI

chiodato sullo 0-0, ma un coriaceo e mai domoScalea trova caparbiamente nel finale di gara il golcon il centravanti Fabio Longo che, con un missileterra-aria, porta in semifinale, per la terza volta nel-la sua storia, lo Scalea calcio. C’è grande entusia-smo tra la tifoseria, la semifinale si giocherà con l’o-stica Isola C.R., squadra tosta soprattutto tra lemura amiche. Non a caso, per la delicata trasfertain terra crotonese, i biancostellati saranno seguiti esostenuti da circa una cinquantina di fedelissimigiunti nella lontana Isola Capo Rizzuto con un au-tobus appositamente allestito. “Scalea lotta colcuore” è l’incitamento che si alza sugli spalti dellostadio giallorosso. Gli 11 in campo riescono a nonsubire gol sfiorando, nel finale, l’importante retedel vantaggio: 0-0 è il risultato finale. L’appunta-mento si sposta al “D. Longobucco” per la partitadi ritorno. Ancora una volta, allo Scalea non restache un solo risultato: vincere. Nonostante il giornolavorativo, la tribuna del catino scaleota dà unbuon colpo d’occhio e chi può è allo stadio perspingere i propri beniamini ad ottenere un risulta-to storico. Il primo tempo si chiude con lo Scaleain vantaggio per 1-0 (Pagano). La ripresa è al car-diopalma. Una grintosa Isola prima pareggia, an-dando poi vicino al raddoppio in due circostanze.Quando mancano meno di 5 minuti alla fine del-l’incontro, lo sconforto è generale perchè i bian-costellati sembrano tagliati fuori dalla sospirata fi-nalissima. Corre il 43° quando si registra unamischia in area giallorossa con zampata vincente di“re leone” Vanzetto. È il tripudio sugli spalti: siamoin finale! Ancora una volta il grande cuore sca-leota trova nel finale di partita il gol vittoria. Sarà ilSoverato, terza forza del campionato d’Eccellenza,l’ostacolo da superare. Giovedì 6 gennaio 2011,giorno della befana, il fato, dopo la sosta nataliziavuole che il campionato d’Eccellenza ricominciproprio con Scalea - Soverato. Per gli avversari ca-tanzaresi è dura vedere in bella mostra a centro-campo il trofeo, ma così è. Nello sport se uno vin-ce è perché c’è un perdente. Spalti gremiti pervedere l’agognata coppa. Inno nazionale egregia-mente eseguito dalla locale banda musicale, fumo-geni tricolori e mortaretti accolgono l’ingresso incampo dei biancostellati, tra i cori di ringraziamen-to per mister Viola ma, soprattutto, per il presiden-te Francesco Rovito che, nonostante il suo rappor-to di “odio-amore” con la cittadinanza, scrive conpieno diritto il suo nome nella lunga storia calcisti-ca di Scalea. Ma la corsa continua per accedere al-la finale nazionale.

Doppio PreteUno Scalea, a dir poco eroico, in terra sicilianacontro il Vittoria, in dieci uomini per l’assurda esommaria espulsione dell’esterno De Miglio, avve-nuta dopo appena 4 minuti dal calcio d’inizio ha ri-schiato di vedere i suoi sogni svanire. Ma un’irridu-cibile e mai domo Scalea, nonostante tutto,compie una vera impresa aggiudicandosi la garacon una rete pesantissima di Prete che firma il col-paccio, proprio allo scadere mettendo una seriaipoteca per il passaggio successivo che si concre-tizza 7 giorni più tardi tra le mura amiche (1-1 il ri-sultato finale) con una “zampata” del solito Preteche manda i biancostellati ai quarti di finale. q

calcistica, dove da sempre primeggia la professio-nalità dei calciatori tesserati e, soprattutto, la gran-dissima correttezza dei suoi sostenitori. La tifoseriabiancostellata è stata infatti una componente es-senziale per l’assegnazione del premio disciplina.Mancano inoltre diverse foto di calciatori e di for-mazioni delle squadre degli anni ‘70-‘80-’90, prele-vate dalla sede circa 4 anni fa per la stesura di unlibro storico sul calcio scaleota che Osvaldo Cardil-lo dovrebbe stampare in occasione del centena-rio. Interpellato da molti tifosi, Cardillo ha assicura-to la restituzione del prezioso materiale in tempiassai brevi. La mancanza di tutto questo materialedal locale per così tanto tempo è un vero peccatoe un danno di immagine, non solo per i tifosi di fe-de biancostellata ma, soprattutto, per le tifoserieospiti provenienti dall’intera regione che, come nelcaso del Sersale, sono rimasti affascinati e incanta-ti nell’accedere al mitico comunale e alla sua pur-troppo sguarnita sede. (E.G.)

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Gennaio/Febbraio 2011 Sport o 17

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