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DOMENICA 21 Luglio

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PARAFRASI DEL "PADRE NOSTRO" (San Francesco)

O santissimo Padre nostro (Mt 6,9):

creatore, redentore, consolatore e salvatore nostro.

Che sei nei cieli (Mt 6,9): negli angeli e nei santi, illuminandoli alla conoscenza,

perché tu, Signore, sei luce, infiammandoli all'amore, perché tu, Signore, sei

amore, ponendo la tua dimora in loro e riempiendoli di beatitudine, perché tu,

Signore, sei il sommo bene, eterno, dal quale proviene ogni bene e senza il

quale non esiste alcun bene.

Sia santificato il tuo nome (Mt 6,9; Cfr. Ef 3,18): si faccia luminosa in noi la

conoscenza di te, affinché possiamo conoscere l'ampiezza dei tuoi benefici,

I'estensione delle tue promesse, la sublimità della tua maestà e la profondità

dei tuoi giudizi.

Venga il tuo regno (Mt 6,10): perché tu regni in noi per mezzo della grazia e ci

faccia giungere nel tuo regno, ove la visione di te è senza veli,

l'amore di te è perfetto,

la comunione di te è beata,

il godimento di te senza fine.

Sia fatta la tua volontà come in cielo così in terra (Mt 6,10): affinché ti

amiamo con tutto il cuore (Cfr. Lc 10,27), sempre pensando a te; con tutta

l'anima sempre desiderando te con tutta la mente, orientando a te tutte le

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nostre intenzioni e in ogni cosa cercando il tuo onore; e con tute le nostre

forze spendendo tutte le nostre energie e sensibilità dell'anima e del corpo a

servizio del tuo amore e non per altro; e affinché possiamo amare i nostri

prossimi come noi stessi, trascinando tutti con ogni nostro potere al tuo

amore, godendo dei beni altrui come dei nostri e nei mali soffrendo insieme

con loro e non recando nessuna offesa a nessuno (Cfr. 2Cor 6,3).

Il nostro pane quotidiano (Mt 6,12): il tuo Figlio diletto, il Signore nostro Gesù

Cristo, dà a noi oggi: in memoria, comprensione e reverenza dell'amore che

egli ebbe per noi e di tutto quello che per noi disse, fece e patì.

E rimetti a noi i nostri debiti (Mt 6,12): per la tua ineffabile misericordia, per

la potenza della passione del tuo Figlio diletto e per i meriti e l'intercessione

della beatissima Vergine e di tutti i tuoi eletti.

Come noi li rimettiamo ai nostri debitori (Mt 6,12): e quello che non sappiamo

pienamente perdonare, tu, Signore, fa' che pienamente perdoniamo sì che, per

amor tuo, amiamo veramente i nemici (Cfr. Mt 5,44) e devotamente

intercediamo presso di te, non rendendo a nessuno male per male (Cfr. 1Ts

5,15;Rm 12,17) e impegnandoci in te ad essere di giovamento a tutti.

E non ci indurre in tentazione (Mt 6,13): nascosta o manifesta, improvvisa o

insistente.

Ma liberaci dal male (Mt 6,13): passato, presente e futuro.

Gloria al Padre, ecc.

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LUNEDì 22 Luglio

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CHIAMATA!

PREGHIERA COMUNITARIA

SALMO 1 (San Francesco)

O Dio, ti ho presentato la mia vita:

tu hai posto le mie lacrime alla tua presenza.

Tutti i miei nemici ordivano mali contro di me, hanno tenuto consiglio insieme.

Hanno deposto contro di me male per bene, e odio in cambio del mio amore.

Invece di amarmi, dicevano ogni male di me: ma io pregavo.

Mio Padre santo, re del cielo e della terra,

non allontanarti da me, perché la tribolazione è vicina e non c'è chi mi aiuti.

Indietreggino i miei nemici, ogni qualvolta ti avrò invocato:

ecco, io so bene che tu sei il mio Dio.

I miei amici e i miei conoscenti si sono avvicinati e fermati contro di me,

e i miei congiunti si sono fermati lontano.

Hai allontanato da me i miei compagni:

mi hanno ritenuto come una vergogna per loro,

sono come un prigioniero senza scampo.

Padre santo, non allontanare da me il tuo aiuto; Dio mio, volgiti in mio aiuto.

Accorri in mio aiuto, Signore Dio della mia salvezza.

Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo:

come era in principio e ora e sempre e nei secoli dei secoli. Amen .

Benediciamo il Signore Iddio vivo e vero, e rendiamo a lui la lode, la gloria,

I'onore e ogni bene per sempre. Amen. Amen. Fiat. Fiat.

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SALMO 139 (1)

Signore, tu mi scruti e mi conosci; mi siedo o mi alzo e tu lo sai.

Da lontano conosci i miei progetti:

ti accorgi se cammino o se mi fermo,

ti è noto ogni mio passo.

Non ho ancora aperto bocca e già sai quel che voglio dire.

Mi sei alle spalle, mi stai di fronte; metti la mano su di me!

È stupenda per me la tua conoscenza;

è al di là di ogni mia comprensione.

Come andare lontano da te, come sfuggire al tuo sguardo?

Salgo in cielo, e tu sei là; scendo nel mondo dei morti, e là ti trovo.

Prendo il volo verso l'aurora o mi poso all'altro estremo del mare:

anche là mi guida la tua mano, là mi afferra la tua destra.

Dico alle tenebre: "Fatemi sparire", e alla luce intorno a me: "Diventa notte!";

ma nemmeno le tenebre per te sono oscure

e la notte è chiara come il giorno: tenebre e luce per te sono uguali.

DAL VANGELO SECONDO LUCA (19,1-10)

In quel tempo, Gesù entrò nella città di Gerico e la stava attraversando,

quand'ecco un uomo, di nome Zaccheo, capo dei pubblicani e ricco, cercava di

vedere chi era Gesù, ma non gli riusciva a causa della folla, perché era piccolo

di statura. Allora corse avanti e, per riuscire a vederlo, salì su un sicomòro,

perché doveva passare di là.

Quando giunse sul luogo, Gesù alzò lo sguardo e gli disse: "Zaccheo, scendi

subito, perché oggi devo fermarmi a casa tua". Scese in fretta e lo accolse

pieno di gioia.

Vedendo ciò, tutti mormoravano: "È entrato in casa di un peccatore!". Ma

Zaccheo, alzatosi, disse al Signore: "Ecco, Signore, io do la metà di ciò che

possiedo ai poveri e, se ho rubato a qualcuno, restituisco quattro volte

tanto". Gesù gli rispose: "Oggi per questa casa è venuta la salvezza, perché

anch'egli è figlio di Abramo. Il Figlio dell'uomo infatti è venuto a cercare e a

salvare ciò che era perduto".

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LETTURA PERSONALE

La vocazione non è un tema scritturistico periferico perché la

Bibbia non è nient'altro che la storia delle vocazioni, delle

chiamate di Dio rivolte all'uomo, ad Israele, alla chiesa. Le

Scritture contengono più le chiamate del Signore che le risposte

dell'uomo, ed è per questo che in esse risuona, ieri come oggi

come domani, la Parola di Dio che chiama. E’ compito della Parola

chiamare, anzi non si dà parola che non si esprima innanzitutto

come chiamata. La nostra fede non si nutre di visioni bensì di

Parola di Dio e di ascolto da parte nostra, dunque la nostra fede

poggia sul fondamento solido delle vocazioni. Il Dio che parla

richiede un partner, lo chiama a stare davanti a lui, lo vuole

capace di ascolto e di risposta: ecco perché tutta la Bibbia può

essere detta «vocazione». Basta questa elementare osservazione

per dire come la vocazione sia evento che attraversa tutta la

Bibbia fino ad esserne costitutivo.

La vocazione: chiamata all'esistenza

La prima vocazione da parte di Dio è avvenuta quando egli ha

parlato creando il mondo, quando egli ha chiamato, «vocato» ogni

creatura all'esistenza.

L'esistenza di ogni creatura significa un essere stati chiamati da

Dio. Quando Dio ha chiamato ogni cosa all'esistenza l'ha fatto

per mezzo del Verbo, del Figlio, come attesta il prologo del

quarto evangelo, sicché «tutto è stato fatto per mezzo del Figlio

e senza di lui nulla è stato fatto di ciò che esiste» (Gv 1,3). Ma

questa è anche l'attestazione di Paolo: «tutte le cose sono state

create per mezzo di lui e in vista di lui... e tutte sussistono in lui»

(Col 1,16-17) e in lui tutte devono essere ricapitolate (cf. Ef 1,10).

All'interno di questa «vocazione ad esistere delle cose che

ancora non esistono» (Rm 4,17) ogni essere, ricevendo il proprio

nome nella stessa parola pronunciata da Dio, diventa ciò che è.

ENZO BIANCHI

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LETTURE PER LA MESSA DAL LIBRO DEL PROFETA ISAIA (6,1-8)

Nell'anno in cui morì il re Ozia, io vidi il Signore seduto su un trono alto ed

elevato; i lembi del suo manto riempivano il tempio. Sopra di lui stavano dei

serafini; ognuno aveva sei ali: con due si copriva la faccia, con due si copriva i

piedi e con due volava. Proclamavano l'uno all'altro, dicendo:

"Santo, santo, santo il Signore degli eserciti!

Tutta la terra è piena della sua gloria".

Vibravano gli stipiti delle porte al risuonare di quella voce, mentre il tempio si

riempiva di fumo. E dissi:

"Ohimè! Io sono perduto,

perché un uomo dalle labbra impure io sono

e in mezzo a un popolo

dalle labbra impure io abito;

eppure i miei occhi hanno visto

il re, il Signore degli eserciti".

Allora uno dei serafini volò verso di me; teneva in mano un carbone ardente

che aveva preso con le molle dall'altare.Egli mi toccò la bocca e disse:

"Ecco, questo ha toccato le tue labbra,

perciò è scomparsa la tua colpa

e il tuo peccato è espiato".

Poi io udii la voce del Signore che diceva: "Chi manderò e chi andrà per noi?".

E io risposi: "Eccomi, manda me!".

SALMO RESPONSORIALE (Salmo 62)

Ha sete di te, Signore, l'anima mia.

O Dio, tu sei il mio Dio, dall’aurora io ti cerco, ha sete di te l’anima mia,

desidera te la mia carne in terra arida, assetata, senz’acqua.

Così nel santuario ti ho contemplato, guardando la tua potenza e la tua gloria.

Poiché il tuo amore vale più della vita, le mie labbra canteranno la tua lode.

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Così ti benedirò per tutta la vita: nel tuo nome alzerò le mie mani.

Come saziato dai cibi migliori, con labbra gioiose ti loderà la mia bocca.

Quando penso a te che sei stato il mio aiuto,

esulto di gioia all’ombra delle tue ali.

A te si stringe l’anima mia: la tua destra mi sostiene.

Alleluia, alleluia. Raccontaci, Maria: che hai visto sulla via?

La tomba del Cristo vivente, la gloria del Cristo risorto. Alleluia.

DAL VANGELO SECONDO GIOVANNI (20,1.11-18)

Il primo giorno della settimana, Maria di Màgdala si recò al sepolcro di

mattino, quando era ancora buio, e vide che la pietra era stata tolta dal

sepolcro. Corse allora e andò da Simon Pietro e dall’altro discepolo, quello che

Gesù amava, e disse loro: «Hanno portato via il Signore dal sepolcro e non

sappiamo dove l’hanno posto!».

Maria stava all’esterno, vicino al sepolcro, e piangeva. Mentre piangeva, si

chinò verso il sepolcro e vide due angeli in bianche vesti, seduti l’uno dalla

parte del capo e l’altro dei piedi, dove era stato posto il corpo di Gesù. Ed essi

le dissero: «Donna, perché piangi?». Rispose loro: «Hanno portato via il mio

Signore e non so dove l’hanno posto».

Detto questo, si voltò indietro e vide Gesù, in piedi; ma non sapeva che fosse

Gesù. Le disse Gesù: «Donna, perché piangi? Chi cerchi?». Ella, pensando che

fosse il custode del giardino, gli disse: «Signore, se l’hai portato via tu, dimmi

dove l’hai posto e io andrò a prenderlo». Gesù le disse: «Maria!». Ella si voltò e

gli disse in ebraico: «Rabbunì!» - che significa: «Maestro!». Gesù le disse:

«Non mi trattenere, perché non sono ancora salito al Padre; ma va’ dai miei

fratelli e di’ loro: “Salgo al Padre mio e Padre vostro, Dio mio e Dio vostro”».

Maria di Màgdala andò ad annunciare ai discepoli: «Ho visto il Signore!» e ciò

che le aveva detto.

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MARTEDì 23 Luglio

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ASCOLTO!

PREGHIERA COMUNITARIA

SALMO 10 (San Francesco)

O terra tutta, cantate un inno di giubilo al Signore,

elevate un salmo al suo nome, date gloria alla sua lode.

Dite a Dio: "Quanto sono stupende le tue opere Signore;

per la grandezza della tua potenza, a te si piegano i tuoi nemici.

A te si prostri tutta la terra, a te canti inni; canti al tuo nome".

Venite, ascoltate, voi tutti che temete Dio,

e vi narrerò quanto ha fatto per me.

Con la mia bocca ho rivolto a lui il mio grido, con la mia lingua ho esultato.

Ed egli ha ascoltato la mia voce dal suo tempio santo;

il mio grido è salito fino al suo cospetto.

Benedite il Signore nostro, o popoli, e fate risuonare la sua lode.

E saranno benedette in lui tutte le tribù della terra;

tutte le genti lo esalteranno.

Benedetto sia il Signore, il Dio di Israele;

egli solo compie cose meravigliose.

E benedetto sia il nome della sua maestà per sempre;

della sua maestà sarà ripiena tutta la terra.

Fiat. Fiat.

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SALMO 139 (2)

Tu mi hai plasmato il cuore, mi hai tessuto nel seno di mia madre.

Ti lodo, Signore: mi hai fatto come un prodigio.

Lo riconosco: prodigiose sono le tue opere.

Il mio corpo per te non aveva segreti

quando tu mi formavi di nascosto e mi ricamavi nel seno della terra.

Non ero ancora nato e già mi vedevi.

Nel tuo libro erano scritti i miei giorni, fissati ancor prima di esistere.

Come sono profondi per me i tuoi pensieri!

Quanto è grande il loro numero, o Dio!

Li conto: sono più della sabbia!

Al mio risveglio mi trovo ancora con te.

Scrutami e conosci il mio cuore, o Dio.

Mettimi alla prova e scopri i miei pensieri.

Vedi se seguo la via del male e guidami sulla tua via di sempre.

DAL VANGELO DI LUCA (11,27-28)

Mentre diceva questo, una donna dalla folla alzò la voce e gli disse: "Beato il

grembo che ti ha portato e il seno che ti ha allattato!". Ma egli disse: "Beati

piuttosto coloro che ascoltano la parola di Dio e la osservano!".

LETTURA PERSONALE

Viviamo in un’atmosfera di rumore assordante, non solo esteriore,

ma anche interiore, i cui effetti ricadono su tutta la nostra vita,

sempre più vuota, superficiale, impermeabile a ciò che richiede un

ascolto e un’attenzione vigilante. Siamo saturi di informazioni come

di pubblicità, eccitati da impressioni molteplici ed eterogenee, e

così ci sembra che l’unica difesa sia diventare a poco a poco

indifferenti quasi a tutto, se non cinici. Parole, suoni, rumori,

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immagini vogliono calamitare la nostra attenzione e cercano

l’emozione, la novità, il sensazionale, la sorpresa. Viviamo

sovrastimolati, con tanti “fornitori di contenuti” che si

preoccupano dell’audience, mentre “l’ascolto” è atteggiamento

sempre più raro. E il silenzio, che all’ascolto è indispensabile, ci

inquieta perché è percepito come una forma di passività, una

patologia, una zona della nostra esistenza spiacevole ed estranea,

nella quale ci capita magari di finire, ma dalla quale vogliamo uscire

al più presto, come dal buio, dal vuoto, dal nulla.

Poi accade che dei media potenzialmente e abitualmente “rumorosi”

- il cinema e la televisione – presentino due documentari che

narrano il silenzio, ed ecco l’inatteso: migliaia di spettatori, stupiti,

seguono per 160 minuti le scene girate durante sei mesi dal regista

tedesco Philip Groning alla Grande Chartreuse di Grenoble.

Cosa c’è dietro questi sorprendenti successi mediatici? Curiosità

per una vita altra? Fascino dell’esoterico per un occidente

secolarizzato? Bisogno di indagare su una vita di cui ormai si

conosce a malapena l’esistenza? Sì, ci possono essere queste e

altre ragioni, ma forse la principale è proprio l’abilità dei registi

nell’aver saputo ascoltare, rappresentare, far percepire il silenzio,

il grande assente nella nostra vita quotidiana: “l’uomo è diventato

un appendice del rumore”, osserva Picard, e di fatto la nostra

parola è agonizzante per mancanza di silenzio.

Già Pascal aveva intuito che la più grande disgrazia per gli uomini

deriva dal loro non saper stare in silenzio e in solitudine per un’ora:

il silenzio, infatti, è il principio da cui è generata la parola, ciò che

le conferisce forza e autorevolezza. Eppure oggi questa esigenza

antropologica è offesa e contraddetta più che mai, si ha paura del

silenzio: in casa e in auto si tende a evacuarlo con radio, televisione

o stereo accesi… Così, perfino l’ascolto musicale è diventato un

semplice riempitivo che crea un’atmosfera in cui la musica non è più

una bellezza che ascoltiamo ma una sorta di basso continuo che

inganna le nostre ansie. Siamo colti da fastidio quando dobbiamo

attraversare spazi silenziosi, per cui accettiamo passivamente

quella condizione di non-silenzio, di non-pausa che la società ci

impone, senza renderci conto che, così facendo, smarriamo la

nostra capacità di ascoltare e, con essa, quella di parlare.

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Il silenzio, infatti, non è un atteggiamento aristocratico, non è un

elemento esclusivo della mistica, né un esercizio di nobile

interiorità, ma appartiene all’arte della comunicazione, consente di

vivere in modo fecondo la solitudine, favorisce l’ascolto attento,

affina le nostre facoltà discriminatorie e percettive, induce alla

creatività. Antidoto ai pensieri ossessivi che affollano la nostra

mente, il silenzio ci aiuta a frenare le nostre passioni e aggressività

e a impedire loro di produrre violenze e sopraffazioni.

Ma proprio per imparare a vivere con fecondità il silenzio è anche

necessario essere consapevoli delle ambiguità che porta con sé. Vi

è, infatti, un silenzio chiuso, impermeabile alla comunicazione,

gestito come ostilità, usato come strumento per creare distanza:

in questo caso il silenzio diventa un muro, una fortezza che

respinge tutto quanto incontra. Sì, il silenzio è un “linguaggio” e

come ogni linguaggio ha delle risorse nascoste che possono essere

messe al servizio della comunicazione come della chiusura all’altro.

Il mutismo non è silenzio: silenzio è, invece, non lasciarsi distrarre,

saper restare sempre in comunione con le cose, con l’altro, con la

realtà.

Forse quanti hanno visto scorrere sugli schermi le esigenti ma

rappacificanti giornate dei monaci hanno intuito qualcosa dei tesori

che il silenzio sa elargire anche a chi monaco non è: la vigilanza e

l’attenzione contro l’intontimento spirituale; la possibilità di

ascoltare ciò che arde nel profondo di se stessi e degli altri; la

capacità di portare – e quindi anche di sopportare – l’altro nella sua

sofferenza; la resistenza contro il prevalere di atteggiamenti di

inimicizia; in una parola: la pace interiore. Una prospettiva che

concerne solo i monaci? Un esercizio che riguarda solo i cristiani?

No, un tesoro a disposizione di ogni essere umano che sia disposto

a scavare nella propria interiorità per poterlo dissotterrare.

ENZO BIANCHI

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LETTURE PER LA MESSA DAL PRIMO LIBRO DEI RE (19,1-15)

Acab riferì a Gezabele tutto quello che Elia aveva fatto e che aveva ucciso di

spada tutti i profeti. Gezabele inviò un messaggero a Elia per dirgli: "Gli dèi mi

facciano questo e anche di peggio, se domani a quest'ora non avrò reso la tua

vita come la vita di uno di loro". Elia, impaurito, si alzò e se ne andò per

salvarsi. Giunse a Bersabea di Giuda. Lasciò là il suo servo. Egli s'inoltrò nel

deserto una giornata di cammino e andò a sedersi sotto una ginestra.

Desideroso di morire, disse: "Ora basta, Signore! Prendi la mia vita, perché io

non sono migliore dei miei padri". Si coricò e si addormentò sotto la ginestra.

Ma ecco che un angelo lo toccò e gli disse: "Àlzati, mangia!". Egli guardò e vide

vicino alla sua testa una focaccia, cotta su pietre roventi, e un orcio d'acqua.

Mangiò e bevve, quindi di nuovo si coricò. Tornò per la seconda volta l'angelo

del Signore, lo toccò e gli disse: "Àlzati, mangia, perché è troppo lungo per te

il cammino". Si alzò, mangiò e bevve. Con la forza di quel cibo camminò per

quaranta giorni e quaranta notti fino al monte di Dio, l'Oreb.

Là entrò in una caverna per passarvi la notte, quand'ecco gli fu rivolta la

parola del Signore in questi termini: "Che cosa fai qui, Elia?". Egli rispose:

"Sono pieno di zelo per il Signore, Dio degli eserciti, poiché gli Israeliti hanno

abbandonato la tua alleanza, hanno demolito i tuoi altari, hanno ucciso di spada

i tuoi profeti. Sono rimasto solo ed essi cercano di togliermi la vita". Gli disse:

"Esci e férmati sul monte alla presenza del Signore". Ed ecco che il Signore

passò. Ci fu un vento impetuoso e gagliardo da spaccare i monti e spezzare le

rocce davanti al Signore, ma il Signore non era nel vento. Dopo il vento, un

terremoto, ma il Signore non era nel terremoto. Dopo il terremoto, un fuoco,

ma il Signore non era nel fuoco. Dopo il fuoco, il sussurro di una brezza

leggera. Come l'udì, Elia si coprì il volto con il mantello, uscì e si fermò

all'ingresso della caverna.

Ed ecco, venne a lui una voce che gli diceva: "Che cosa fai qui, Elia?". Egli

rispose: "Sono pieno di zelo per il Signore, Dio degli eserciti, poiché gli

Israeliti hanno abbandonato la tua alleanza, hanno demolito i tuoi altari, hanno

ucciso di spada i tuoi profeti. Sono rimasto solo ed essi cercano di togliermi la

vita".

Il Signore gli disse: "Su, ritorna sui tuoi passi verso il deserto di Damasco;

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SALMO RESPONSORIALE (Salmo 33)

Benedirò il Signore in ogni tempo. Benedirò il Signore in ogni tempo, sulla mia bocca sempre la sua lode.

Io mi glorio nel Signore: i poveri ascoltino e si rallegrino.

Magnificate con me il Signore, esaltiamo insieme il suo nome.

Ho cercato il Signore: mi ha risposto e da ogni mia paura mi ha liberato.

Guardate a lui e sarete raggianti, i vostri volti non dovranno arrossire.

Questo povero grida e il Signore lo ascolta, lo salva da tutte le sue angosce.

L’angelo del Signore si accampa attorno a quelli che lo temono, e li libera.

Gustate e vedete com’è buono il Signore; beato l’uomo che in lui si rifugia.

Temete il Signore, suoi santi: nulla manca a coloro che lo temono.

I leoni sono miseri e affamati, ma a chi cerca il Signore non manca alcun bene.

Alleluia, alleluia. Rimanete nel mio amore, dice il Signore,

chi rimane in me, e io in lui, porta molto frutto. Alleluia.

DAL VANGELO SECONDO MARCO (10,46-52)

E giunsero a Gerico. Mentre partiva da Gerico insieme ai suoi discepoli e a

molta folla, il figlio di Timeo, Bartimeo, che era cieco, sedeva lungo la strada a

mendicare. Sentendo che era Gesù Nazareno, cominciò a gridare e a dire:

"Figlio di Davide, Gesù, abbi pietà di me!".

Molti lo rimproveravano perché tacesse, ma egli gridava ancora più forte:

"Figlio di Davide, abbi pietà di me!". Gesù si fermò e disse: "Chiamatelo!".

Chiamarono il cieco, dicendogli: "Coraggio! Àlzati, ti chiama!".

Egli, gettato via il suo mantello, balzò in piedi e venne da Gesù. Allora Gesù gli

disse: "Che cosa vuoi che io faccia per te?". E il cieco gli rispose: "Rabbunì,

che io veda di nuovo!". E Gesù gli disse: "Va', la tua fede ti ha salvato". E

subito vide di nuovo e lo seguiva lungo la strada.

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MERCOLEDì 24 Luglio

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SEQUELA!

PREGHIERA COMUNITARIA

SALMO 12 (San Francesco)

In te ho sperato, Signore, che io non sia confuso in eterno.

Liberami e difendimi nella tua giustizia.

Porgi l'orecchio alla mia preghiera e salvami.

Sii per me il Dio mio protettore,

come un luogo fortificato perché tu mi possa salvare.

Poiché tu sei, Signore, la mia pazienza;

o Signore, mia speranza fino dalla mia giovinezza.

Dalla mia nascita sei tu la mia forza,

mio protettore dal grembo di mia madre: tu sarai sempre la mia canzone.

Della tua lode sia piena la mia bocca;

che io canti tutto il giorno la tua gloria e la tua grandezza.

Esaudiscimi, Signore, poiché benigna è la tua misericordia;

volgiti a me nella molteplicità della tua misericordia.

Non distogliere il tuo volto dal tuo servo:

sono nella tribolazione, affrettati ad ascoltarmi.

Sia benedetto il Signore mio Dio, poiché egli si è fatto mio difensore

e rifugio nel giorno della mia tribolazione.

O mio aiuto a te voglio cantare, poiché tu sei, o Dio,

la mia difesa il mio Dio, la mia misericordia.

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SALMO 15 (San Francesco)

Esultate in Dio nostro aiuto, elevate il vostro canto di giubilo

al Signore Dio, vivo e vero con voce di esultanza.

Poiché eccelso e terribile è il Signore, re grande su tutta la terra.

Poiché il santissimo Padre celeste, nostro Re dall'eternità,

ha mandato dall'alto il suo Figlio diletto,

ed egli è nato dalla beata Vergine santa Maria.

Egli mi ha invocato: "Il padre mio sei tu";

ed io lo riconoscerò come primogenito, più alto dei re della terra.

In quel giorno il Signore ha mandato la sua misericordia,

nella notte si è udito il suo cantico.

Questo è il giorno fatto dal Signore: esultiamo e rallegriamoci in esso.

Poiché il santissimo bambino diletto ci è stato donato e per noi è nato,

lungo la via e deposto in una mangiatoia, perché non c'era posto nell'albergo.

Gloria al Signore Dio nell'alto dei cieli,

e pace in terra agli uomini di buona volontà.

Si allietino i cieli ed esulti la terra, frema di gioia il mare e quanto contiene;

esulteranno i campi e tutte le cose che in essi si trovano.

Cantate a lui un cantico nuovo; canti al Signore tutta la terra.

Poiché grande è il Signore e degno d'ogni lode, è terribile sopra tutti gli dèi.

Date al Signore, o famiglie dei popoli, date al Signore la gloria e l'onore;

date al Signore la gloria per il suo nome.

Portate in offerta i vostri corpi e caricatevi sulle spalle la sua santa croce e

seguite sino alla fine i suoi comandamenti

DAL VANGELO DI MARCO (10,28-31)

Pietro allora prese a dirgli: "Ecco, noi abbiamo lasciato tutto e ti abbiamo

seguito". Gesù gli rispose: "In verità io vi dico: non c'è nessuno che abbia

lasciato casa o fratelli o sorelle o madre o padre o figli o campi per causa mia

e per causa del Vangelo, che non riceva già ora, in questo tempo, cento volte

tanto in case e fratelli e sorelle e madri e figli e campi, insieme a

persecuzioni, e la vita eterna nel tempo che verrà. Molti dei primi saranno

ultimi e gli ultimi saranno primi".

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LETTURA PERSONALE

TESTAMENTO SPIRITUALE

Se mi capitasse un giorno (e potrebbe essere anche oggi) di

essere vittima del terrorismo che sembra voler coinvolgere ora

tutti gli stranieri che vivono in Algeria, vorrei che la mia

comunità, la mia Chiesa, la mia famiglia si ricordassero che la mia

vita era donata a Dio e a questo Paese...

Che essi accettassero che l'unico Padrone di ogni vita non

potrebbe essere estraneo a questa dipartita brutale. Che

pregassero per me: come potrei essere trovato degno di tale

offerta? Che sapessero associare questa morte a tante altre

ugualmente violente, lasciate nell'indifferenza dell'anonimato.

La mia vita non ha più valore di un’altra. Non ne ha neanche meno.

In ogni caso, non ha l’innocenza dell’infanzia. Ho vissuto

abbastanza per sapermi complice del male che sembra, ahimé,

prevalere nel mondo, e anche di quello che potrebbe colpirmi alla

cieca.

Venuto il momento, vorrei avere quell’attimo di lucidità che mi

permettesse di sollecitare il perdono di Dio e quello dei miei

fratelli in umanità, e nel tempo stesso di perdonare con tutto il

cuore chi mi avesse colpito.

Non potrei auspicare una tale morte. Mi sembra importante

dichiararlo. Non vedo, infatti, come potrei rallegrarmi del fatto

che un popolo che amo sia indistintamente accusato del mio

assassinio.

Sarebbe un prezzo troppo caro per quella che, forse,

chiameranno “grazia del martirio”, il doverla a un algerino,

chiunque egli sia, soprattutto se dice di agire in fedeltà a ciò che

crede essere l’islam.

So il disprezzo con il quale si è arrivati a circondare gli algerini

globalmente presi. So anche le caricature dell'islam che un certo

islamismo incoraggia. E' troppo facile mettersi a posto la

coscienza identificando questa via religiosa con gli integralismi

dei suoi estremisti.

L'Algeria e l'islam, per me, sono un'altra cosa: sono un corpo e

un'anima. L'ho proclamato abbastanza, credo, in base a quanto ne

ho concretamente ricevuto, ritrovandovi così spesso il filo

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conduttore del Vangelo, imparato sulle ginocchia di mia madre, la

mia primissima Chiesa, proprio in Algeria e, già allora, nel rispetto

dei credenti musulmani.

Evidentemente, la mia morte sembrerà dar ragione a quelli che mi

hanno rapidamente trattato da ingenuo o idealista: “Dica adesso

quel che ne pensa!”. Ma costoro devono sapere che sarà

finalmente liberata la mia più lancinante curiosità.

Ecco che potrò, se piace a Dio, immergere il mio sguardo in quello

del Padre, per contemplare con lui i suoi figli dell’islam come lui li

vede, totalmente illuminati dalla gloria di Cristo, frutti della sua

passione, investiti dal dono dello Spirito, la cui gioia segreta sarà

sempre lo stabilire la comunione e il ristabilire la somiglianza,

giocando con le differenze.

Di questa vita perduta, totalmente mia, e totalmente loro, io

rendo grazie a Dio che sembra averla voluta tutta intera per

quella gioia, attraverso e nonostante tutto.

In questo grazie in cui tutto è detto, ormai, della mia vita, includo

certamente voi, amici di ieri e di oggi, e voi, amici di qui, accanto a

mia madre e a mio padre, alle mie sorelle e ai miei fratelli, e ai

loro, centuplo accordato come promesso!

E anche a te, amico dell’ultimo minuto, che non avrai saputo quel

che facevi. Sì, anche per te voglio dire questo grazie e questo ad-Dio profilatosi con te. E che ci sia dato di ritrovarci, ladroni

beati, in paradiso, se piace a Dio, Padre nostro, di tutti e due.

Amen! Insc’Allah!

p. Christian Marie De Chergé

Algeri, 1 Dicembre 1993 – Tibhirine, 1 Gennaio 1994 (verrà rapito, insieme alla sua comunità, e poi ucciso nella primavera dello stesso anno)

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LETTURE PER LA MESSA DAL LIBRO DEL PROFETA GEREMIA (1,17-19)

In quei giorni, mi fu rivolta questa parola del Signore:

«Tu, stringi la veste ai fianchi,

àlzati e di’ loro tutto ciò che ti ordinerò;

non spaventarti di fronte a loro,

altrimenti sarò io a farti paura davanti a loro.

Ed ecco, oggi io faccio di te come una città fortificata,

una colonna di ferro e un muro di bronzo

contro tutto il paese,

contro i re di Giuda e i suoi capi,

contro i suoi sacerdoti e il popolo del paese.

Ti faranno guerra, ma non ti vinceranno,

perché io sono con te per salvarti».

SALMO RESPONSORIALE (Salmo 70)

La mia bocca, Signore, racconterà la tua salvezza.

In te, Signore, mi sono rifugiato, mai sarò deluso.

Per la tua giustizia, liberami e difendimi,

tendi a me il tuo orecchio e salvami.

Sii tu la mia roccia, una dimora sempre accessibile;

hai deciso di darmi salvezza:

davvero mia rupe e mia fortezza tu sei!

Mio Dio, liberami dalle mani del malvagio.

Sei tu, mio Signore, la mia speranza, la mia fiducia, Signore,

fin dalla mia giovinezza.

Su di te mi appoggiai fin dal grembo materno,

dal seno di mia madre sei tu il mio sostegno.

La mia bocca racconterà la tua giustizia, ogni giorno la tua salvezza.

Fin dalla giovinezza, o Dio, mi hai istruito

e oggi ancora proclamo le tue meraviglie.

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Alleluia, alleluia.

Beati i perseguitati per la giustizia,

perché di essi è il regno dei cieli.

Alleluia.

DAL VANGELO SECONDO GIOVANNI (15,12-17)

In quel tempo Gesù disse: »Questo è il mio comandamento: che vi amiate gli

uni gli altri come io ho amato voi. Nessuno ha un amore più grande di questo:

dare la sua vita per i propri amici. Voi siete miei amici, se fate ciò che io vi

comando. Non vi chiamo più servi, perché il servo non sa quello che fa il suo

padrone; ma vi ho chiamato amici, perché tutto ciò che ho udito dal Padre mio

l'ho fatto conoscere a voi. Non voi avete scelto me, ma io ho scelto voi e vi ho

costituiti perché andiate e portiate frutto e il vostro frutto rimanga; perché

tutto quello che chiederete al Padre nel mio nome, ve lo conceda. Questo vi

comando: che vi amiate gli uni gli altri».

GIOVEDì 25 Luglio

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IMITAZIONE!

PREGHIERA COMUNITARIA

SALMO 14 (San Francesco)

lo ti esalterò, Signore, Padre santissimo, Re del cielo e della terra,

perché mi hai consolato.

Tu sei il Dio mio salvatore, agirò con fiducia e non temerò.

Mia fortezza e mia lode è il Signore; egli è divenuto la mia salvezza.

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La tua destra, Signore, si è manifestata nella forza la tua destra, Signore,

ha percosso il mio nemico, e nella molteplicità della tua gloria

hai abbattuto i miei avversari.

Guardino i poveri e gioiscano: cercate il Signore e la vostra anima vivrà.

Lo lodino il cielo e la terra, il mare e quanto in essi si muove.

Poiché Dio salverà Sion, e saranno riedificate le città di Giuda.

Essi vi abiteranno e ne prenderanno il possesso.

La stirpe dei suoi servi la erediterà

e coloro che amano il suo nome abiteranno in essa.

PREGHIERA DAVANTI AL CROCIFISSO (San Francesco)

Altissimo glorioso Dio, illumina le tenebre de lo core mio.

Et dame fede dricta, speranza certa e carità perfecta, senno e cognoscemento,

Signore, che faccia lo tuo santo e verace comandamento. Amen.

Rapisca, ti prego, o Signore, l'ardente e dolce forza del tuo amore

la mente mia da tutte le cose che sono sotto il cielo,

perché io muoia per amore dell'amor tuo,

come tu ti sei degnato morire per amore dell'amor mio.

DALLA LETTERA DI SAN PAOLO AI FILIPPESI (2,5-11)

Abbiate in voi gli stessi sentimenti di Cristo Gesù:

Egli, pur essendo nella condizione di Dio,

non ritenne un privilegio l'essere come Dio,

ma svuotò se stesso assumendo una condizione di servo,

diventando simile agli uomini.

Dall'aspetto riconosciuto come uomo,

umiliò se stesso facendosi obbediente fino alla morte e a una morte di croce.

Per questo Dio lo esaltò e gli donò il nome che è al di sopra di ogni nome,

perché nel nome di Gesù ogni ginocchio si pieghi

nei cieli, sulla terra e sotto terra, e ogni lingua proclami:

"Gesù Cristo è Signore!", a gloria di Dio Padre.

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LETTURA PERSONALE

DELLA VERA E PERFETTA LETIZIA

Lo stesso [fra Leonardo] riferì che un giorno il beato Francesco,

presso Santa Maria [degli Angeli], chiamò frate Leone e gli disse:

"Frate Leone, scrivi". Questi rispose: "Eccomi, sono pronto". "Scrivi -

disse - quale è la vera letizia".

"Viene un messo e dice che tutti i maestri di Parigi sono entrati

nell'Ordine, scrivi: non è vera letizia. Cosi pure che sono entrati

nell'Ordine tutti i prelati d'Oltr'Alpe, arcivescovi e vescovi, non solo,

ma perfino il Re di Francia e il Re d'lnghilterra; scrivi: non è vera

letizia. E se ti giunge ancora notizia che i miei frati sono andati tra

gli infedeli e li hanno convertiti tutti alla fede, oppure che io ho

ricevuto da Dio tanta grazia da sanar gli infermi e da fare molti

miracoli; ebbene io ti dico: in tutte queste cose non è la vera letizia".

"Ma quale è la vera letizia?".

"Ecco, io torno da Perugia e, a notte profonda, giungo qui, ed è un

inverno fangoso e così rigido che, alI'estremità della tonaca, si

formano dei ghiacciuoli d'acqua congelata, che mi percuotono

continuamente le gambe fino a far uscire il sangue da siffatte ferite.

E io tutto nel fango, nel freddo e nel ghiaccio, giungo alla porta e,

dopo aver a lungo picchiato e chiamato, viene un frate e chiede: "Chi

è?". Io rispondo: "Frate Francesco". E quegli dice: "Vattene, non è

ora decente questa, di andare in giro, non entrerai". E poiché io

insisto ancora, I'altro risponde: "Vattene, tu sei un semplice ed un

idiota, qui non ci puoi venire ormai; noi siamo tanti e tali che non

abbiamo bisogno di te". E io sempre resto davanti alla porta e dico:

"Per amor di Dio, accoglietemi per questa notte". E quegli risponde:

"Non lo farò. Vattene al luogo dei Crociferi e chiedi là".

Ebbene, se io avrò avuto pazienza e non mi sarò conturbato, io ti dico

che qui è la vera letizia e qui è la vera virtù e la salvezza dell'anima".

SAN FRANCESCO

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VENERDì 26 Luglio

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INTIMITA!

PREGHIERA COMUNITARIA

SALMO 11 (San Francesco)

Ti ascolti il Signore nel giorno della tribolazione;

ti protegga il nome del Dio di Giacobbe.

Ti invii aiuto dal santuario, e da Sion ti protegga.

Si ricordi del tuo sacrificio, e il tuo olocausto sia ricco di benedizioni.

Ti conceda secondo il desiderio del tuo cuore e confermi tutti i tuoi propositi.

Esulteremo nella tua salvezza e nel nome del Signore nostro Dio ci glorieremo.

Il Signore adempia tutte le tue domande.

Ora so che il Signore ha mandato Gesù Cristo suo Figlio,

ed egli giudicherà i popoli secondo giustizia.

Il Signore è divenuto rifugio dei poveri,

aiuto nelle necessità e nelle tribolazioni.

E sperino in te quanti hanno conosciuto il tuo nome.

Benedetto il Signore Dio mio,

perché si è fatto mia difesa e mio rifugio, nel giorno della mia tribolazione.

O mio aiuto, a te canterò, perché tu Dio sei stato la mia difesa,

il mio Dio, la mia misericordia.

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SALMO 108

Saldo è il mio cuore, o Dio, saldo è il mio cuore.

Voglio cantare, voglio inneggiare: svégliati, mio cuore,

svegliatevi, arpa e cetra, voglio svegliare l'aurora.

Ti loderò fra i popoli, Signore, a te canterò inni fra le nazioni:

grande fino ai cieli è il tuo amore e la tua fedeltà fino alle nubi.

Innàlzati sopra il cielo, o Dio; su tutta la terra la tua gloria!

Perché siano liberati i tuoi amici, salvaci con la tua destra e rispondici.

Chi mi condurrà alla città fortificata, chi potrà guidarmi fino al paese di Edom,

se non tu, o Dio, che ci hai respinti e più non esci, o Dio, con le nostre schiere?

Nell'oppressione vieni in nostro aiuto, perché vana è la salvezza dell'uomo.

Con Dio noi faremo prodezze, egli calpesterà i nostri nemici.

DAL CANTICO DEI CANTICI (2, 8-10.14.16a; 8, 6-7°)

Una voce! Il mio diletto!

Eccolo, viene saltando per i monti,

balzando per le colline.

Somiglia il mio diletto a un capriolo o ad un cerbiatto.

Eccolo, egli sta dietro il nostro muro;

guarda dalla finestra, spia attraverso le inferriate.

Ora parla il mio diletto e mi dice:

«Alzati, amica mia, mia bella, e vieni!

O mia colomba, che stai nelle fenditure della roccia,

nei nascondigli dei dirupi, mostrami il tuo viso,

fammi sentire la tua voce,

perché la tua voce è soave, il tuo viso è leggiadro».

Il mio diletto è per me e io per lui. Egli mi dice:

«Mettimi come sigillo sul tuo cuore, come sigillo sul tuo braccio;

perché forte come la morte è l'amore, tenace come gli inferi è la passione:

le sue vampe sono vampe di fuoco, una fiamma del Signore!

Le grandi acque non possono spegnere l'amore

né i fiumi travolgerlo».

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LETTURA PERSONALE

LA MISTICA SAPIENZA

RIVELATA MEDIANTE LO SPIRITO SANTO

Cristo è la via e la porta. Cristo è la scala e il veicolo. E il

propiziatorio collocato sopra l'arca di Dio (cfr. Es 26,34). È «il

mistero nascosto da secoli» (Ef 3,9). Chi si rivolge a questo

propiziatorio con dedizione assoluta, e fissa lo sguardo sul

crocifisso Signore mediante la fede, la speranza, la carità, la

devozione, l'ammirazione, l'esultanza, la stima, la lode e il giubilo

del cuore, fa con lui la Pasqua, cioè il passaggio; attraversa con la

verga della croce il Mare Rosso, uscendo dall'Egitto per inoltrarsi

nel deserto. Qui gusta la manna nascosta, riposa con Cristo nella

tomba come morto esteriormente, ma sente, tuttavia, per quanto

lo consenta la condizione di viatori, ciò che in croce fu detto al

buon ladrone, tanto vicino a Cristo con l'amore: «Oggi sarai con

me nel paradiso!» (Lc 23,43).

Ma perché questo passaggio sia perfetto, è necessario che,

sospesa l'attività intellettuale, ogni affetto del cuore sia

integralmente trasformato e trasferito in Dio.

È questo un fatto mistico e straordinario che nessuno conosce se

non chi lo riceve. Lo riceve solo chi lo desidera, non lo desidera se

non colui che viene infiammato dal fuoco dello Spirito Santo, che

Cristo ha portato in terra. Ecco perché l'Apostolo afferma che

questa mistica sapienza è rivelata dallo Spirito Santo.

Se poi vuoi sapere come avvenga tutto ciò, interroga la grazia,

non la scienza, il desiderio non l'intelletto, il sospiro della

preghiera non la brama del leggere, lo sposo non il maestro, Dio

non l'uomo, la caligine non la chiarezza, non la luce ma il fuoco che

infiamma tutto l'essere e lo inabissa in Dio con la sua soavissima

unzione e con gli affetti più ardenti.

Ora questo fuoco è Dio e questa fornace si trova nella santa

Gerusalemme; ed è Cristo che li accende col calore della sua

ardentissima passione. Lo può percepire solo colui che dice:

L'anima mia ha preferito essere sospesa in croce e le mie ossa

hanno prescelto la morte! (cfr. Gb 7,15).

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Chi ama tale morte, può vedere Dio, perché rimane pur vero che:

«Nessun uomo può vedermi e restar vivo» (Es 33,20). Moriamo

dunque ed entriamo in questa caligine; facciamo tacere le

sollecitudini, le concupiscenze e le fantasie. Passiamo con Cristo

crocifisso, «da questo mondo al Padre», perché, dopo averlo visto,

possiamo dire con Filippo «questo ci basta» (Gv 14,8); ascoltiamo

con Paolo: «Ti basta la mia grazia» (2Cor 12,9); rallegriamoci con

Davide, dicendo: «Vengono meno la mia carne e il mio cuore; ma la

roccia del mio cuore è Dio, è Dio la mia sorte per sempre» (Sal

72,26). «Benedetto il Signore, Dio d'Israele da sempre e per

sempre. Tutto il popolo dica: Amen» (Sal 105,48).

LETTURE PER LA MESSA

DAL LIBRO DEL PROFETA OSEA (2, 16.17b-22)

Così dice il Signore:

«Ecco, la attirerò a me, la condurrò nel deserto e parlerò al suo cuore;

là canterà come nei giorni della sua giovinezza,

come quando uscì dal paese d'Egitto.

E avverrà in quel giorno - oracolo del Signore -

mi chiamerai: Marito mio, e non mi chiamerai più: Mio padrone.

Le toglierò dalla bocca i nomi dei Baal, che non saranno più ricordati.

In quel tempo farò per loro un'alleanza con le bestie della terra

e gli uccelli del cielo e con i rettili del suolo;

arco e spada e guerra eliminerò dal paese;

e li farò riposare tranquilli.

Ti farò mia sposa per sempre, ti farò mia sposa

nella giustizia e nel diritto, nella benevolenza e nell'amore,

ti fidanzerò con me nella fedeltà e tu conoscerai il Signore».

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SALMO RESPONSORIALE (Salmo 120)

Veglia su di voi il Signore e vi protegge.

Alzo gli occhi verso i monti: da dove mi verrà l'aiuto?

Il mio aiuto viene dal Signore, che ha fatto cielo e terra.

Non lascerà vacillare il tuo piede, non si addormenterà il tuo custode.

Non si addormenterà, non prenderà sonno, il custode d'Israele.

Il Signore è il tuo custode, il Signore è come ombra che ti copre,

e sta alla tua destra.

Di giorno non ti colpirà il sole, né la luna di notte.

Il Signore ti proteggerà da ogni male, egli proteggerà la tua vita.

Il Signore veglierà su di te, quando esci e quando entri,

da ora e per sempre.

DAL VANGELO SECONDO MATTEO (6,25-34)

Perciò io vi dico: non preoccupatevi per la vostra vita, di quello che mangerete

o berrete, né per il vostro corpo, di quello che indosserete; la vita non vale

forse più del cibo e il corpo più del vestito? Guardate gli uccelli del cielo: non

séminano e non mietono, né raccolgono nei granai; eppure il Padre vostro

celeste li nutre. Non valete forse più di loro? E chi di voi, per quanto si

preoccupi, può allungare anche di poco la propria vita? E per il vestito, perché

vi preoccupate? Osservate come crescono i gigli del campo: non faticano e non

filano. Eppure io vi dico che neanche Salomone, con tutta la sua gloria, vestiva

come uno di loro. Ora, se Dio veste così l’erba del campo, che oggi c’è e domani

si getta nel forno, non farà molto di più per voi, gente di poca fede? Non

preoccupatevi dunque dicendo: “Che cosa mangeremo? Che cosa berremo? Che

cosa indosseremo?”. Di tutte queste cose vanno in cerca i pagani. Il Padre

vostro celeste, infatti, sa che ne avete bisogno. Cercate invece, anzitutto, il

regno di Dio e la sua giustizia, e tutte queste cose vi saranno date in aggiunta.

Non preoccupatevi dunque del domani, perché il domani si preoccuperà di se

stesso. A ciascun giorno basta la sua pena.

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SABATO 27 Luglio

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MISSIONE!

PREGHIERA COMUNITARIA

PREGHIERA (San Francesco)

Santo, santo, santo il Signore Dio onnipotente, che è, che era e che verrà.

E lodiamolo ed esaltiamolo nei secoli.

Tu sei degno, Signore Dio nostro. di ricevere la lode, la gloria

e l'onore e la benedizione; e lodiamolo ed esaltiamolo nei secoli.

Degno è l'Agnello, che è stato immolato di ricevere potenza e divinità,

sapienza e fortezza, onore e gloria e benedizione;

E lodiamolo ed esaltiamolo nei secoli.

Benediciamo il Padre e il Figlio con lo Spirito Santo;

E lodiamolo ed esaltiamolo nei secoli.

Benedite il Signore, opere tutte del Signore.

E lodiamolo ed esaltiamolo nei secoli.

Date lode al nostro Dio voi tutti suoi servi voi che temete Dio, piccoli e grandi;

E lodiamolo ed esaltiamolo nei secoli.

Lodino lui, glorioso, i cieli e la terra E lodiamolo ed esaltiamolo nei secoli.

E ogni creatura che è nel cielo e sopra la terra e sotto terra,

e il mare e le creature che sono in esso;

E lodiamolo ed esaltiamolo nei secoli.

Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo;

E lodiamolo ed esaltiamolo nei secoli.

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Come era nel principio e ora e sempre e nei secoli dei secoli. Amen.

E lodiamolo ed esaltiamolo nei secoli.

INSIEME

Onnipotente, santissimo, altissimo e sommo Iddio,

ogni bene, sommo bene, tutto il bene, che solo sei buono,

fa' che noi ti rendiamo ogni lode, ogni gloria,

ogni grazia, ogni onore, ogni benedizione e tutti i beni.

Fiat! Fiat! Amen.

DAL VANGELO DI MATTEO (28,8-10.16-20)

Ed ecco, Gesù venne loro incontro e disse: "Salute a voi!". Ed esse si

avvicinarono, gli abbracciarono i piedi e lo adorarono. Allora Gesù disse loro:

"Non temete; andate ad annunciare ai miei fratelli che vadano in Galilea: là mi

vedranno".

Gli undici discepoli, intanto, andarono in Galilea, sul monte che Gesù aveva loro

indicato. Quando lo videro, si prostrarono. Essi però dubitarono. Gesù si

avvicinò e disse loro: "A me è stato dato ogni potere in cielo e sulla

terra. Andate dunque e fate discepoli tutti i popoli, battezzandoli nel nome

del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo, insegnando loro a osservare tutto

ciò che vi ho comandato. Ed ecco, io sono con voi tutti i giorni, fino alla fine

del mondo".

LETTURA PERSONALE

GUAI A ME SE NON PREDICHERÒ IL VANGELO!

Abbiamo percorso i villaggi dei neofiti, che pochi anni fa avevano

ricevuto i sacramenti cristiani. Questa zona non è abitata dai

Portoghesi, perché estremamente sterile e povera, e i cristiani

indigeni, privi di sacerdoti, non sanno nient'altro se non che sono

cristiani. Non c'è nessuno che celebri le sacre funzioni, nessuno

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che insegni loro il Credo, il Padre nostro, l'Ave ed i Comandamenti

della legge divina.

Da quando dunque arrivai qui non mi sono fermato un istante;

percorro con assiduità i villaggi, amministro il battesimo ai

bambini che non l'hanno ancora ricevuto. Così ho salvato un

numero grandissimo di bambini, i quali, come si dice, non sapevano

distinguere la destra dalla sinistra. I fanciulli poi non mi lasciano

né dire l'Ufficio divino, né prendere cibo, né riposare fino a che

non ho loro insegnato qualche preghiera; allora ho cominciato a

capire che a loro appartiene il regno dei cieli.

Perciò, non potendo senza empietà respingere una domanda così

giusta, a cominciare dalla confessione del Padre, del Figlio e dello

Spirito Santo, insegnavo loro il Simbolo apostolico, il Padre nostro

e l'Ave Maria. Mi sono accorto che sono molto intelligenti e, se ci

fosse qualcuno a istruirli nella legge cristiana, non dubito che

diventerebbero ottimi cristiani.

Moltissimi, in questi luoghi, non si fanno ora cristiani solamente

perché manca chi li faccia cristiani. Molto spesso mi viene in

mente di percorrere le Università d'Europa, specialmente quella

di Parigi, e di mettermi a gridare qua e là come un pazzo e

scuotere coloro che hanno più scienza che carità con queste

parole: Ahimè, quale gran numero di anime, per colpa vostra, viene

escluso dal cielo e cacciato all'inferno!

Oh! se costoro, come si occupano di lettere, così si dessero

pensiero anche di questo, onde poter rendere conto a Dio della

scienza e dei talenti ricevuti!

In verità moltissimi di costoro, turbati a questo pensiero, dandosi

alla meditazione delle cose divine, si disporrebbero ad ascoltare

quanto il Signore dice al loro cuore, e, messe da parte le loro

brame e gli affari umani, si metterebbero totalmente a

disposizione della volontà di Dio. Griderebbero certo dal profondo

del loro cuore: «Signore, eccomi; che cosa vuoi che io faccia?»

(At 9, 6 volg.). Mandami dove vuoi, magari anche in India.

SAN FRANCESCO SAVERIO

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MESSA ALL’ALBA di DOMENICA 28 LUGLIO

COLLETTA

O Dio, nostra forza e nostra speranza, senza di te nulla esiste di valido e di

santo; effondi su di noi la tua misericordia perché, da te sorretti e guidati,

usiamo saggiamente dei beni terreni nella continua ricerca dei beni eterni. Per

il nostro Signore...

DAL LIBRO DELLA GENESI (18,20-21.23-32)

In quei giorni, disse il Signore: «Il grido di Sòdoma e Gomorra è troppo

grande e il loro peccato è molto grave. Voglio scendere a vedere se proprio

hanno fatto tutto il male di cui è giunto il grido fino a me; lo voglio sapere!».

Quegli uomini partirono di là e andarono verso Sòdoma, mentre Abramo stava

ancora alla presenza del Signore.

Abramo gli si avvicinò e gli disse: «Davvero sterminerai il giusto con l’empio?

Forse vi sono cinquanta giusti nella città: davvero li vuoi sopprimere? E non

perdonerai a quel luogo per riguardo ai cinquanta giusti che vi si trovano?

Lontano da te il far morire il giusto con l’empio, così che il giusto sia trattato

come l’empio; lontano da te! Forse il giudice di tutta la terra non praticherà la

giustizia?». Rispose il Signore: «Se a Sòdoma troverò cinquanta giusti

nell’ambito della città, per riguardo a loro perdonerò a tutto quel luogo».

Abramo riprese e disse: «Vedi come ardisco parlare al mio Signore, io che

sono polvere e cenere: forse ai cinquanta giusti ne mancheranno cinque; per

questi cinque distruggerai tutta la città?». Rispose: «Non la distruggerò, se ve

ne troverò quarantacinque».

Abramo riprese ancora a parlargli e disse: «Forse là se ne troveranno

quaranta». Rispose: «Non lo farò, per riguardo a quei quaranta». Riprese: «Non

si adiri il mio Signore, se parlo ancora: forse là se ne troveranno trenta».

Rispose: «Non lo farò, se ve ne troverò trenta». Riprese: «Vedi come ardisco

parlare al mio Signore! Forse là se ne troveranno venti». Rispose: «Non la

distruggerò per riguardo a quei venti». Riprese: «Non si adiri il mio Signore,

se parlo ancora una volta sola: forse là se ne troveranno dieci». Rispose: «Non

la distruggerò per riguardo a quei dieci».

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SALMO RESPONSORIALE (Salmo 137)

Nel giorno in cui ti ho invocato mi hai risposto.

Ti rendo grazie, Signore, con tutto il cuore:

hai ascoltato le parole della mia bocca.

Non agli dèi, ma a te voglio cantare,

mi prostro verso il tuo tempio santo.

Rendo grazie al tuo nome per il tuo amore e la tua fedeltà:

hai reso la tua promessa più grande del tuo nome.

Nel giorno in cui ti ho invocato, mi hai risposto,

hai accresciuto in me la forza.

Perché eccelso è il Signore, ma guarda verso l’umile;

il superbo invece lo riconosce da lontano.

Se cammino in mezzo al pericolo, tu mi ridoni vita;

contro la collera dei miei avversari stendi la tua mano.

La tua destra mi salva.

Il Signore farà tutto per me.

Signore, il tuo amore è per sempre:

non abbandonare l’opera delle tue mani.

DALLA LETTERA AI COLOSSESI DI SAN PAOLO APOSTOLO (2,12-14)

Fratelli, con Cristo sepolti nel battesimo, con lui siete anche risorti mediante

la fede nella potenza di Dio, che lo ha risuscitato dai morti.

Con lui Dio ha dato vita anche a voi, che eravate morti a causa delle colpe e

della non circoncisione della vostra carne, perdonandoci tutte le colpe e

annullando il documento scritto contro di noi che, con le prescrizioni, ci era

contrario: lo ha tolto di mezzo inchiodandolo alla croce.

Alleluia, alleluia. Avete ricevuto lo Spirito che rende figli adottivi,

per mezzo del quale gridiamo: Abbà! Padre!

Alleluia.

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DAL VANGELO SECONDO LUCA (11,1-13)

Gesù si trovava in un luogo a pregare; quando ebbe finito, uno dei suoi

discepoli gli disse: «Signore, insegnaci a pregare, come anche Giovanni ha

insegnato ai suoi discepoli». Ed egli disse loro: «Quando pregate, dite:

“Padre,

sia santificato il tuo nome,

venga il tuo regno;

dacci ogni giorno il nostro pane quotidiano,

e perdona a noi i nostri peccati,

anche noi infatti perdoniamo a ogni nostro debitore,

e non abbandonarci alla tentazione”».

Poi disse loro: «Se uno di voi ha un amico e a mezzanotte va da lui a dirgli:

“Amico, prestami tre pani, perché è giunto da me un amico da un viaggio e non

ho nulla da offrirgli”; e se quello dall’interno gli risponde: “Non m’importunare,

la porta è già chiusa, io e i miei bambini siamo a letto, non posso alzarmi per

darti i pani”, vi dico che, anche se non si alzerà a darglieli perché è suo amico,

almeno per la sua invadenza si alzerà a dargliene quanti gliene occorrono.

Ebbene, io vi dico: chiedete e vi sarà dato, cercate e troverete, bussate e vi

sarà aperto. Perché chiunque chiede riceve e chi cerca trova e a chi bussa

sarà aperto.

Quale padre tra voi, se il figlio gli chiede un pesce, gli darà una serpe al posto

del pesce? O se gli chiede un uovo, gli darà uno scorpione? Se voi dunque, che

siete cattivi, sapete dare cose buone ai vostri figli, quanto più il Padre vostro

del cielo darà lo Spirito Santo a quelli che glielo chiedono!».

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1 - CAMMINERÒ

Camminerò, camminerò sulla Tua strada, Signor. Dammi la mano, voglio restar per sempre insieme a Te.

Quando ero solo, solo e stanco del mondo, quando non c'era l'Amor, tante persone vidi intorno a me, sentivo cantare così.

Io non capivo ma rimasi a sentire quando il Signore mi parlò: Lui mi chiamava, chiamava anche me e la mia risposta s'alzò.

Or non importa se uno ride di me, lui certamente non sa del gran regalo che ebbi quel dì che dissi al Signore così.

A volte sono triste, ma mi guardo intorno, scopro il mondo e l'amor; son questi i doni che Lui fa a me felice ritorno a cantar.

2 - COME FUOCO VIVO

Come fuoco vivo s’accende in noi un'immensa felicità

che mai più nessuno ci toglierà perché tu sei ritornato.

Chi potrà tacere da ora in poi, che sei tu in cammino con noi,

che la morte è vinta per sempre, che ci hai ridonato la vita?

Spezzi il pane davanti a noi mentre il sole è al tramonto:

ora gli occhi ti vedono, sei tu! Resta con noi.

E per sempre ti mostrerai in quel gesto d'amore:

mani che ancora spezzano pane d'eternità.

3 - POPOLI TUTTI Mio Dio, Signore, nulla è pari a Te.

Ora e per sempre, voglio lodare il Tuo grande amor per noi.

Mia roccia Tu sei, pace e conforto mi dai. Con tutto il cuore e le mie forze, sempre io ti adorerò.

Popoli tutti acclamate al Signore, gloria e potenza cantiamo al Re, mari e monti si prostrino a te, al tuo nome, o Signore.

Canto di gioia per quello che fai, per sempre Signore con te resterò, non c’è promessa, non c’è fedeltà che in te.

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4 - DANZA LA VITA

Canta con la voce e con il cuore, con la bocca e con la vita, canta senza stonature, la verità…del cuore. canta come cantano i viandanti canta come cantano i viandanti Solista: non solo per riempire il tempo, non solo per riempire il tempo, Solista: Ma per sostenere lo sforzo Ma per sostenere lo sforzo Canta e cammina (2 volte) Se poi, credi non possa bastare segui il tempo, stai pronto e

Danza la vita, al ritmo dello Spirito. Oh Spirito che riempi i nostri Danza, danza al ritmo che c'è in te cuor. Danza assieme a noi

Cammina sulle orme del Signore, non solo con i piedi ma usa soprattutto il cuore. Ama…chi è con te

Cammina con lo zaino sulle spalle

Cammina con lo zaino sulle spalle

Solista: la fatica aiuta a crescere

la fatica aiuta a crescere

Solista: nella condivisione

nella condivisione

Canta e cammina (2volte)

Se poi, credi non possa bastare

segui il tempo, stai pronto e

5 - IL DISEGNO

Nel mare del silenzio una voce si alzò

da una notte senza confini una luce brillò

dove non c'era niente quel giorno.

Avevi scritto già il mio nome lassù nel cielo

avevi scritto già la mia vita insieme a te avevi scritto già di me...

E quando la tua mente fece splendere le stelle e quando le tue mani modellarono la terra

dove non c'era niente quel giorno.

E quando hai calcolato la profondità del cielo e quando hai colorato ogni fiore della terra

dove non c'era niente quel giorno.

E quando hai disegnato le nubi e le montagne

e quando hai disegnato il cammino di ogni uomo

l’avevi fatto anche per me.

Se ieri non sapevo oggi ho incontrato Te,

e la mia libertà è il tuo disegno su di me.

Non cercherò più niente perché Tu mi salverai.

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6 - LUI CI HA DATO I CIELI

Non so proprio cosa far per ringraziare il mio Signor: ci ha dato i cieli da guardar e tanta gioia dentro il cuor.

Lui ci ha dato i cieli da guardar. Lui ci ha dato la bocca per cantar. Lui ci ha dato il mondo per amar e tanta gioia dentro il cuor.

Si è chinato su di noi, ed è disceso giù dal ciel per abitare in mezzo a noi e per salvare tutti noi.

E quando un dì con lui sarò nella sua casa abiterò,' e canterò il suo grande amor con tanta gioia dentro al cuor.

E quando un dì con Lui sarem, nella sua casa abiterem nella sua casa tutta d'or con tanta gioia dentro il cuor.

8 – GRANDI COSE

Grandi cose ha fatto il Signore per noi, ha fatto germogliare fiori fra le rocce. Grandi cose ha fatto il Signore per noi, ci ha riportati liberi alla nostra terra.

Ed ora possiamo cantare, possiamo gridare l’amore che Dio ha versato su noi.

Tu che sai strappare dalla morte hai sollevato il nostro viso dalla polvere.

Tu che hai sentito il nostro pianto, nel nostro cuore hai messo un seme di felicità!

7 – VOCAZIONE

Era un giorno come tanti altri e quel giorno Lui passò. Era un uomo come tutti gli altri e passando mi chiamò. Come lo sapesse che il mio nome era proprio quello. Come mai volesse proprio me nella sua vita, non lo so. Era un giorno come tanti altri e quel giorno mi chiamò.

Tu, Dio, che conosci il nome mio, fa’ che ascoltando la tua voce io ricordi dove porta la mia strada nella vita, all’incontro con Te.

Era l’alba triste e senza vita e quel giorno Lui passò era un uomo come tanti altri ma la voce, quella no. Quante volte un uomo con il nome giusto mi ha chiamato; una volta sola l’ho sentito pronunciare con amore. Era un uomo come nessun altro e passando mi chiamò.

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9 - RESTA QUI CON NOI

Le ombre si distendono, scende ormai la sera e s’allontanano dietro i monti i riflessi di un giorno che non finirà, di un giorno che ora correrà sempre, perché sappiamo che una nuova vita da qui è partita e mai più si fermerà.

Resta qui con noi, il sole scende già, resta qui con noi, Signore è sera ormai. Resta qui con noi, il sole scende già, se tu sei tra noi la notte non verrà.

S’allarga verso il mare il tuo cerchio d’onda che il vento spingerà fino a quando giungerà ai confini di ogni cuore, alle porte dell’amore vero, come una fiamma che dove passa brucia così il tuo amore tutto il mondo invaderà.

Davanti a noi l’umanità lotta, soffre e spera, come una terra che nell’arsura chiede l’acqua da un cielo senza nuvole, ma che sempre le può dare vita, con te saremo sorgente d’acqua pura, con te fra noi il deserto fiorirà.

10 - FORZA VENITE GENTE

Forza venite gente che in piazza si va, un grande spettacolo c'è.

Francesco al padre la roba ridà! Rendimi tutti i soldi che hai!

Eccoli, i tuoi soldi, tieni padre, sono tuoi. Eccoti la giubba di velluto se la vuoi.

Non mi serve nulla, con un saio me ne andrò; eccoti le scarpe, solo i piedi mi terrò;

Butto via il passato, il nome che mi hai dato tu; nudo come un verme, non ti devo niente più.

Non avrai più casa, più famiglia non avrai Ora avrò soltanto un padre che si chiama Dio!

Forza venite gente che in piazza si va, un grande spettacolo c'è.

Francesco al padre la roba ridà! Figlio degenerato che sei!

Non avrai più casa, più famiglia non avrai; non sei più chi eri, ma sei quello che sarai.

Figlio della strada, vagabondo sono io; col destino in tasca ora il mondo è tutto mio.

Ora sono un uomo perché libero sarò, ora sono ricco perché niente più vorrò. Nella tua bisaccia pane, fame e poesia.

Fiori di speranza segneranno la mia via.

Forza venite gente che in piazza si va, un grande spettacolo c'è.

Francesco ha scelto la sua libertà!

Figlio degenerato che sei!

Ora sarai diverso da noi!

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12 - TE AL CENTRO DEL MIO CUORE

Ho bisogno di incontrarti nel mio cuore di trovare Te, di stare insieme a Te unico riferimento del mio andare,

unica ragione Tu, unico sostegno Tu Al centro del mio cuore ci sei solo Tu

Anche il cielo gira intorno e non ha pace, ma c’è un punto fermo è quella stella là.

La stella polare è fissa ed è la sola, la stella polare Tu, la stella sicura Tu, al centro del mio cuore ci sei solo Tu.

Tutto ruota intorno a Te, in funzione di Te, e poi non importa il come, il dove e il se

Che Tu splenda sempre al centro del mio cuore, il significato allora sarai Tu,

quello che farò sarà soltanto amore. Unico sostegno Tu, la stella polare Tu Al centro del mio cuore ci sei solo Tu.

11 - SU ALI D’AQUILA

Tu che abiti al riparo del Signore e che dimori alla Sua ombra, dì al Signore: "Mio rifugio, mia roccia in cui confido".

E ti rialzerà, ti solleverà su ali d'aquila ti reggerà, sulla brezza dell'alba ti farà brillar come il sole, così nelle sue mani vivrai.

Dal laccio del cacciatore ti libererà e dalla carestia che distrugge. Poi ti coprirà con le sue ali e rifugio troverai.

Non devi temere i terrori della notte, né freccia che vola di giorno. Mille cadranno al tuo fianco, ma nulla ti colpirà.

Perché ai Suoi angeli ha dato un comando di preservarti in tutte le tue vie. Ti porteranno sulle loro mani, contro la pietra non inciamperai.

E ti rialzerò, ti solleverò su ali d'aquila, ti reggerò, sulla brezza dell'alba ti farò brillar come il sole, così nelle mie mani vivrai.

13 - PANE DEL CIELO

Pane del cielo sei tu Gesù via d’amore, tu ci fai come te.

No, non è rimasta fredda la terra: tu sei rimasto con noi

per nutrirci di te, pane di vita ed infiammare col tuo amore tutta l’umanità.

Sì, il cielo è qui su questa terra: tu sei rimasto con noi

ma ci porti con te nella tua casa dove vivremo insieme a te tutta l’eternità.

No, la morte non può farci paura: tu sei rimasto con noi

e chi vive di te, vive per sempre, sei Dio con noi, sei Dio per noi, Dio in mezzo a noi

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14 - VIENI E SEGUIMI

Lascia che il mondo vada per la sua strada , lascia che l’uomo ritorni alla sua casa , lascia che la gente accumuli la sua fortuna . Ma tu, tu, vieni e seguimi. Tu, vieni e seguimi!

Lascia che la barca in mare spieghi la vela , lascia che trovi affetto chi segue il cuore , lascia che dall’albero cadano i frutti maturi . Ma tu, tu, vieni e seguimi. Tu, vieni e seguimi!

E sarai , luce per gli uomini e sarai sale della terra e nel mondo deserto aprirai una strada nuova (2v.) E per questa strada va , va e non voltarti indietro mai.

16 - COME MARIA

Vogliamo vivere, Signore, offrendo a Te la nostra vita con questo pane e questo vino accetta quello che noi siamo. Vogliamo vivere, Signore, abbandonati alla tua voce, staccati dalle cose vane, fissati nella vita vera.

Vogliamo vivere come Maria, l’irraggiungibile, la Madre amata che vince il mondo con l’Amore e offrire sempre la Tua vita che viene dal cielo.

Accetta dalle nostre mani come un’offerta a Te gradita i desideri di ogni cuore, le ansie della nostra vita. Vogliamo vivere, Signore, accesi dalle Tue parole per riportare in ogni uomo la fiamma del tuo amore.

15 – ECCO QUEL CHE ABBIAMO

Ecco quel che abbiamo, nulla ci appartiene ormai.

Ecco i frutti della terra che tu moltiplicherai.

Ecco queste mani, puoi usarle se lo vuoi,

per dividere nel mondo il pane che tu hai dato a noi.

Solo una goccia hai messo tra le mani mie, solo una goccia che tu ora chiedi a me…

Una goccia che è in mano a te, una pioggia diventerà

e la terra feconderà.

Le nostre gocci, pioggia tra le mani tue,

saranno linfa di una nuova civiltà. E la terra preparerà

la festa del pane che ogni uomo condividerà.

Sulle strade il vento, da lontano porterà

il profumo del frumento che tutti avvolgerà.

E sarà l’amore che il raccolto spanderà

e il miracolo del pane in terra si ripeterà.

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Offri la vita tua come Maria ai piedi della croce e sarai servo di ogni uomo, servo per amore, sacerdote dell’umanità.

19 - TU SEI

Tu sei la prima stella del mattino, Tu sei la nostra grande nostalgia,

Tu sei il cielo chiaro dopo la paura, dopo la paura di esserci perduti e tornerà la vita su questo mare.

Soffierà, soffierà Il vento forte della vita,

soffierà sulle vele e le gonfierà di Te (2v).

Tu sei l’unico volto della pace, Tu sei speranza nelle nostre mani,

Tu sei il vento nuovo sulle nostre ali, sulle nostre ali… e soffierà la vita

e gonfierà le vele su questo mare.

Tu sei l’unico volto della pace, Tu sei speranza nelle nostre mani,

Tu sei il vento nuovo sulle nostre ali, sulle nostre ali… e soffierà la vita e gonfierà le vele su questo mare.

19 - SERVO PER AMORE

Una notte di sudore sulla barca in mezzo al mare e mentre il cielo s’imbianca già tu guardi le tue reti vuote. Ma la voce che ti chiama un altro mare ti mostrerà e sulle rive di ogni cuore le tue reti getterai.

18 – RE DI GLORIA

Ho incontrato te Gesù e ogni cosa in me è cambiata

tutta la mia vita ora ti appartiene tutto il mio passato io lo affido a Te

Gesù re di gloria mio Signor.

Tutto in Te riposa, la mia mente il mio cuore trovo pace in Te Signor, Tu mi dai la gioia

voglio stare insieme a Te, non lasciarmi mai Gesù Re di gloria mio Signor.

Dal Tuo amore che mi separerà sulla croce hai dato la vita per me

una corona di gloria mi darai quando un giorno ti vedrò.

Tutto in te riposa, la mia mente il mio cuore trovo pace in Te Signor, Tu mi dai la gioia vera

voglio stare insieme a te, non lasciarmi mai Gesù re di gloria mio Signor.

Dal Tuo amore chi mi separerà… io Ti aspetto mio Signor, io Ti aspetto mio Signor

io Ti aspetto mio Re.

17 – CANTO PER CRISTO

Alleluia! (10v)

Canto per Cristo che mi libererà, quando verrà nella gloria, quando la vita con lui rinascerà, alleluia, alleluia.

Canto per Cristo: in lui rifiorirà ogni speranza perduta, ogni creatura con lui risorgerà, alleluia, alleluia.

Canto per Cristo: un giorno tornerà! festa per gli amici, festa di un mondo che più non morirà, alleluia, alleluia.

Avanzavi nel silenzio fra le lacrime e speravi che il seme sparso davanti a te cadesse sulla buona terra. Ora il cuore tuo è in festa perché il grano biondeggia ormai, è maturato sotto il sole, puoi riporlo nei granai.

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21– QUALE GIOIA

Quale gioia, mi dissero:

«Andremo alla casa del Signore».

Ora i piedi, o Gerusalemme,

si fermano davanti a Te.

Ora Gerusalemme è ricostruita

come città salda, forte e unita.

Salgono insieme le tribù di Jahwè

per lodare il nome del Dio di Israel.

Là sono posti i seggi della sua giustizia,

i seggi della casa di Davide.

Su di te sia pace, chiederò il tuo bene, per la casa di Dio chiederò la gioia.

20 - ANNUNCEREMO CHE TU

Annunceremo che tu sei verità, lo grideremo dai tetti dellenostre città, senza paura anche tu lo puoi cantare...

E non temere, dai, che non ci vuole poi tanto, quello che non si sa non resterà nascosto,

se ti parlo nel buio, lo dirai nella luce, ogni giorno è il momento di credere in me.

E con coraggio tu porterai la Parola che salva, anche se ci sarà chi non vuole accogliere il dono,

tu non devi fermarti, ma continua a lottare, il mio Spirito sempre ti accompagnerà...

Non ti abbandono mai, io sono il Dio fedele, conosco il cuore tuo, ogni tuo pensiero mi è noto,

la tua vita è preziosa, vale più di ogni cosa, ed è il segno più grande del mio amore per te...

22 – SEGNI DEL TUO AMORE

Mille e mille grani nelle spighe d'oro

mandano fragranza e danno gioia al cuore,

quando, macinati, fanno un pane solo:

pane quotidiano, dono tuo, Signore.

Ecco il pane e il vino,

segni del tuo amore.

Ecco questa offerta,

accoglila, Signore:

tu di mille e mille cuori

fai un cuore solo,

un corpo solo in te

e il Figlio tuo verrà, vivrà

ancora in mezzo a noi.

Mille grappoli maturi sotto il sole,

festa della terra,donano vigore,

quando da ogni perla stilla il vino nuovo:

vino della gioia,dono tuo, Signore.

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24 – IO TI DO LA PACE

Nel Signore io ti do la pace: Pace a te, pace a te

Nel suo nome resteremo uniti: Pace a te, pace a te

E se anche non ci conosciamo: Pace a te, pace a te

Lui conosce tutti i nostri cuori: Pace a te, pace a te

Se il pensiero non è sempre unito:… Siamo uniti nella stessa fede:… E se noi non giudicheremo: … Il Signore ci vorrà salvare:…

23 - FRANCESCO VAI

Quello che io vivo non mi basta più tutto quel che avevo non mi serve più io cercherò quello che davvero vale e non più il servo, ma il padrone servirò.

Francesco vai, ripara la mia casa! Francesco vai, non vedi che è in rovina? E non temere: io sarò con te dovunque andrai Francesco vai! Francesco vai!

Nel buio e nel silenzio ti ho cercato o Dio Dal fondo della notte ho alzato il grido mio e griderò finché non avrò risposta per conoscere la tua volontà.

Altissimo Signore, cosa vuoi da me? Tutto quel che avevo l’ho donato a te. Ti seguirò, nella gioia e nel dolore, e dalla vita mia una lode a te farò.

Quello che cercavo l’ho trovato qui Ora ho riscoperto nel mio dirti “Si” la libertà di essere figlio tuo, fratello e sposo di madonna povertà.

25 - SAN DAMIANO

Ogni uomo semplice, porta in cuore un sogno, con amore ed umiltà potrà costruirlo;

Se con fede tu saprai vivere umilmente più felice tu sarai anche senza niente.

Se vorrai ogni giorno con il tuo sudore una pietra dopo l’altra alto arriverai

Nella vita semplice troverai la strada che la calma donerà al tuo cuore puro

E le gioie semplici sono le più belle sono quelle che alla fine sono le più grandi

Dai e dai ogni giorno con il tuo sudore una pietra dopo l’altra in alto arriverai

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Eccomi Signor, vengo a te mio Re, che si compia in me la tua volontà. Eccomi Signor, vengo a te mio Dio Plasma il cuor mio e di te vivrò Tra le tue mani mai più vacillerò E strumento tuo sarò…

26 - FINO A CHE SARÀ MATTINO

se bastasse questo viaggio, a prendere una decisione se bastasse questa notte, se bastasse questa canzone per trovarti mio Signore e fare quel che c’è da fare ora so che tu sei vento… ora so… che mi vuoi portare.

nel cammin di nostra vita, infine noi ci siam trovati a giocare una partita per la quale siamo nati. quale piuma quale incanto, quale fiore che dolcezza nel scoprirti al nostro fianco, nell’ammirare… la tua grandezza

suoneranno le mie mani, fino a che sarà mattino seguiranno la tua luce, seguiranno o te divino userò tutta la voce, canterò con tutto il cuore sono figlio del tuo amore, laudato sii laudato sii… mio signore

ogni attimo che passa sembra fatto di preghiera, ho sognato di dirti grazie, c’ho provato questa sera. noi che siamo pellegrini nati con scarpe senza suole, la tua luna questa sera sembra piena… di parole…

e così si muove il tempo e si muove come il mare dove l’acqua che disseta è l’amore che vuoi dare. e mi basta questa vita per trovare la tua mano che sia facile o in salita, ora tu… portami lontano 27 - COME TU MI VUOI

Eccomi Signor, vengo a te mio Re, che si compia in me la tua volontà. Eccomi Signor, vengo a te mio Dio plasma il cuor mio e di te vivrò. Se tu lo vuoi, Signore manda me e il tuo nome annuncerò

Come tu mi vuoi io sarò, dove tu mi vuoi io andrò. Questa vita io voglio donarla a te per dar gloria al tuo nome mio re. Come tu mi vuoi io sarò, dove tu mi vuoi io andrò. Se mi guida il tuo amore paura non ho per sempre io sarò come tu mi vuoi.

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28 – VIAGGIO NELLA VITA

Avevo tanta voglia di viaggiare… Tu mi dicesti: vai ed io partii.

Son vivo dissi allora ad una donna; a te, amico mio, pensaci tu.

Prendimi per mano, Dio mio, guidami nel mondo a modo tuo.

La strada è tanto lunga e tanto dura Però con te nel cuor non ho paura.

Io sono ancora giovane, Signore, ma sono tanto vecchio dentro al cuore. Le cose in cui credevo mi han deluso,

io cerco solo amore e libertà.

Un giorno mi han proposto un altro viaggio, il cuore mi diceva: non partire.

Quel giorno ero triste e me ne andai, la strada per tornar non trovo più.

Per me è vicina ormai la grande sera, il sole muore verso l’orizzonte.

Io sento che il tuo regno è più vicino: son pronto per il viaggio mio con te.

29 – SE M’ACCOGLI

Tra le mani non ho niente spero che mi accoglierai

chiedo solo di restare accanto a te; sono ricco solamente dell’amore che mi dai

e per quelli che non l’hanno avuto mai.

Se m’accogli, mio Signore, altro non ti chiederò

e per sempre la tua strada la mia strada resterà; nella gioia, nel dolore

fino a quando tu vorrai con la mano nella tua camminerò.

Io ti prego con il cuore so che tu m’ascolterai;

rendi forte la mia fede più che mai. Tieni accesa la mia fede fino al giorno che tu sai:

con i miei fratelli incontro a te verrò.

Or trasforma questo pane che con gioia porto a te

questo pane che racchiude il mondo inter; tanti chicchi tanti cuori l’han formato, o Signor,

nel tuo corpo Tu lo rendi ai figli tuoi.

Ora posso fidarmi ed ho capito chi sei sei venuto per l’uomo per donare. Sulla solida roccia la mia casa costruirò l’uragano non la farà cadere. Tu sorgente d’amore luce sui passi miei, infinito sostegno adesso sei...

Come un figlio alla madre chiede la verità per poter nel cammino proseguire; col medesimo amore Padre, Tu parli a me, fiducioso che io potrò capire. Sei parola vivente, sei la mia libertà, scelta per il mio tempo che verrà…

30 - SULLA SOLIDA ROCCIA

Ho cercato da sempre nella mia libertà come l’acqua che infine arriva al mare. Ho aspettato da tempo l’occasione che poi mi donasse lo slancio per amare. Ho ascoltato il silenzio, mi ha parlato di Te; io Ti incontro nel vuoto e scopro che...

Sei per me come solida roccia sul Tuo amore la mia vita sarà... Sei per me come solida roccia, la Tua parola al mondo io porterò.

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31 - L’EMMANUEL

Dall’orizzonte una grande luce viaggia nella storia e lungo gli anni ha vinto il buio facendosi Memoria, e illuminando la nostra vita chiaro ci rivela che non si vive se non si cerca la Verità...

Da mille strade arriviamo a Roma sui passi della fede, sentiamo l’eco della Parola che risuona ancora da queste mura, da questo cielo per il mondo intero: è vivo oggi, è l’Uomo Vero Cristo tra noi.

Siamo qui sotto la stessa luce sotto la sua croce cantando ad una voce. E’ l’Emmanuel Emmanuel, Emmanuel. E’ l’Emmanuel, Emmanuel.

Dalla città di chi ha versato il sangue per amore ed ha cambiato il vecchio mondo vogliamo ripartire. Seguendo Cristo, insieme a Pietro, rinasce in noi la fede, Parola viva che ci rinnova e cresce in noi.

Un grande dono che Dio ci ha fatto è Cristo il suo Figlio, e l’umanità è rinnovata, è in Lui salvata. E’ vero uomo, è vero Dio, è il Pane della Vita, che ad ogni uomo ai suoi fratelli ridonerà.

La morte è uccisa, la vita ha vinto, è Pasqua in tutto il mondo, un vento soffia in ogni uomo lo Spirito fecondo. Che porta avanti nella storia la Chiesa sua sposa, sotto lo sguardo di Maria comunità.

Noi debitori del passato di secoli di storia, di vite date per amore, di santi che han creduto, di uomini che ad alta quota insegnano a volare, di chi la storia sa cambiare, come Gesù.

E’ giunta un’era di primavera, è tempo di cambiare. E’ oggi il giorno sempre nuovo per ricominciare, per dare svolte, parole nuove e convertire il cuore, per dire al mondo, ad ogni uomo: Signore Gesù.

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32 - SAN FRANCESCO

O Signore fa’ di me uno strumento, fa’ di me uno strumento della tua pace, dov’è odio che io porti l’amore, dov’è offesa che io porti il perdono, dov’è dubbio che io porti la fede, dov’è discordia che io porti l’unione, dov’è errore che io porti verità, a chi dispera che io porti la speranza. Dov’è errore che io porti verità, a chi dispera che io porti la speranza.

O Maestro dammi tu un cuore grande, che sia goccia di rugiada per il mondo, che sia voce di speranza, che sia un buon mattino per il giorno di ogni uomo. E con gli ultimi del mondo sia il mio passo lieto nella povertà, nella povertà. (2 v.)

O Signore fa’ di me il tuo canto, fa’ di me il tuo canto di pace; a chi è triste che io porti la gioia, a chi è nel buio che io porti la luce. È donando che si ama la vita, è servendo che si vive con gioia, perdonando che si trova il perdono, è morendo che si vive in eterno. Perdonando che si trova il perdono, è morendo che si vive in eterno.

33 - CANTO DEI REDENTI

Il Signore è la mia salvezza e con lui non temo più

perché ho nel cuore la certezza la salvezza è qui con me.

Ti lodo Signore perché un giorno eri lontano da me

ora invece sei tornato e mi hai preso con te.

Berrete con gioia alle fonti alle fonti della salvezza e quel giorno voi direte

lodate il Signore, invocate il suo nome.

Fate conoscere ai popoli tutto quello che lui ha compiuto

e ricordino per sempre ricordino sempre

che il suo nome è grande.

Cantate a chi ha fatto grandezze e sia fatto sapere nel mondo

grida forte la tua gioia abitante di Sion,

perché grande con te è il Signore.

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34 - VIVERE LA VITA

Vivere la vita con le gioie e coi dolori di ogni giorno è quello che Dio vuole da te. Vivere la vita e inabissarti nell’amore è il tuo destino è quello che Dio vuole da te.

Fare insieme agli altri la tua strada verso Lui correre con i fratelli tuoi... Scoprirai allora il cielo dentro di te, una scia di luce lascerai.

Vivere la vita è l’avventura più stupenda dell’amore, è quello che Dio vuole da te. Vivere la vita e generare ogni momento il Paradiso è quello che Dio vuole da te.

Vivere perché ritorni al mondo l’unità perché Dio sta nei fratelli tuoi... Scoprirai allora il cielo dentro di te, una scia di luce lascerai… una scia di luce lascerai…

35 - LAUDATO SII

Laudato sii, o mi Signore. (4v)

E per tutte le tue creature per il sole e per la luna

per le stelle e per il vento e per l’acqua e per il fuoco.

Per sorella madre terra ci alimenta e ci sostiene per i frutti, i fiori e l’erba per i monti e per il mare.

Perché‚ il senso della vita è cantare e lodarti

e perché la nostra vita sia sempre una canzone.

E per quelli che ora piangono, e per quelli che ora soffrono, e per quelli che ora nascono, e per quelli che ora muoiono.

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36 - BENEDICI IL SIGNORE

Benedici il Signore, anima mia, quanto è in me benedica il suo nome. Non dimenticherò tutti i suoi benefici, benedici il Signore, anima mia.

Lui perdona tutte le tue colpe, e ti salva dalla morte. Ti corona di grazia e ti sazia di beni nella tua giovinezza.

Il Signore agisce con giustizia, con amore verso i poveri; rivelò a Mosè le sue vie, ad Israele le sue grandi opere.

Il Signore è buono e pietoso lento all’ira e grande nell’amor. Non conserva in eterno il suo sdegno e la sua ira verso i nostri peccati.

Come dista oriente da occidente allontana le tue colpe, perché sa che di polvere siam tutti noi plasmati, come l’erba i nostri giorni.

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AL MATTINO

BENEDICTUS - CANTICO DI ZACCARIA

Benedetto il Signore Dio d'Israele, *

perché ha visitato e redento il suo popolo,

e ha suscitato per noi una salvezza potente *

nella casa di Davide, suo servo,

come aveva promesso *

per bocca dei suoi santi profeti d'un tempo:

salvezza dai nostri nemici, *

e dalle mani di quanti ci odiano.

Così egli ha concesso misericordia ai nostri padri *

e si è ricordato della sua santa alleanza,

del giuramento fatto ad Abramo, nostro padre, *

di concederci, liberati dalle mani dei nemici,

di servirlo senza timore, in santità e giustizia *

al suo cospetto, per tutti i nostri giorni.

E tu, bambino, sarai chiamato profeta dell'Altissimo *

perché andrai innanzi al Signore a preparargli le strade,

per dare al suo popolo la conoscenza della salvezza *

nella remissione dei suoi peccati,

grazie alla bontà misericordiosa del nostro Dio, *

per cui verrà a visitarci dall'alto un sole che sorge,

per rischiarare quelli che stanno nelle tenebre *

e nell'ombra della morte

e dirigere i nostri passi *

sulla via della pace.

Gloria al Padre e al Figlio *

e allo Spirito Santo.

Come era nel principio, e ora e sempre *

nei secoli dei secoli. Amen.

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ALLA SERA

MAGNIFICAT - CANTICO DI MARIA

L’anima mia magnifica il Signore, *

e il mio spirito esulata in Dio mio salvatore,

perché ha guardato l’umiltà della sua serva *

d’ora in poi tutte le generazioni mi chiameranno beata,

grandi cose ha fatto in me l’onnipotente *

e santo è il suo nome:

di generazione in generazione la sua misericordia, *

si stende su quelli che lo temono.

Ha spiegato la potenza del suo braccio *

ha disperso i superbi nei pensieri del loro cuore,

ha rovesciato i potenti dai troni, *

ha innalzato gli umili,

ha ricolmato di beni gli affamati *

ha rimandato i ricchi a mani vuote,

ha soccorso Israele suo servo *

ricordandosi della sua misericordia,

come aveva promesso ai nostri padri *

ad Abramo e alla sua discendenza per sempre.

Gloria al Padre e al Figlio *

e allo Spirito Santo.

Come era nel principio, e ora e sempre *

nei secoli dei secoli. Amen.

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CCeerrccaattoorree ddII ppeerrllee

La perla di grande valore è nascosta profondamente.

Come un pescatore di perle, o anima mia, tuffati.

Tuffati nel profondo, tuffati ancora più giù, e cerca!

Forse non troverai nulla la prima volta.

Come un pescatore di perle, o anima mia,

senza stancarti, persisti e persisti ancora,

tuffati nel profondo, sempre più giù, e cerca!

Quelli che non sanno il segreto si burleranno di te,

e tu sarai rattristato, ma non perdere il coraggio,

pescatore di perle, o anima mia!

La perla di gran valore è proprio nascosta,

nascosta proprio in fondo.

È la tua fede che ti aiuterà a trovare il tesoro

ed è essa che permetterà che quello che era nascosto

sia infine rivelato.

Tuffati nel profondo, tuffati ancora più giù,

come un pescatore di perle, o anima mia.

E cerca, cerca senza stancarti.

(Swami Paramananda)