di il - magistraelena › 2017 › 06 › fiabe-di-andersen.pdf, di non aver paura di arrivare...

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Giovanni pregò devotamente il Signore e gettò prr,Étrrr lq1 nell'acqua il cigno che in quel momento si trapdtò in una splen\a principessa. Era ancora più bella j"i'prima e lo ringraziò\n le lacrime perche era stata libeÉta daU'incante- vissc ,r/olti giorni felici lasciando che i suoi \otini gli saltlsero sulle ginocchia e giocassero col suo scettro; GQvanni arrivò il vecchio re utta la sua corte e ci di non partire, di ri sua felicità. Ma il dolcezza e affetto: Ho semplicemente com scosse il capo e gli disse con .No, a mia disposizione è finito. :bito. fucordi il morto a cui del male? Tu desti loro tutto quel che i affinché egli flposare rn pace nella surr tomba rrìorto sono lo.» mese rntero, il vecchio re ò re di tutto il paese. La sirenetta fn nre.-zz9 al mare I'acqua è azzurra come i petali dei più bei fiordalisi e trasparenre come il cristallo più puro; ma é molto profonda, così profonda che un'anflcrra non potrebbe raggiun- ger.e .il fondo; bisognerebbe mettere molii campanili,"uno sull'altro, per arrivare dal fondo fino alla superfiiie. Laggiù abitano le genti del mare. Non si deve credere che ci sia solo sabbia bianca, no! Crescono alberi stranissimi, e piante con gli steli e i petali così sottili che si muovono al minimo movimento dell'acqua, come fossero esseri viventi. Tutti i pesci, grandi e piccoli, nuotano tra irami, proprio come fanno gli uccelli nell'ària. Nd punto più profondo si trova il castello*del re del mare. Lernuio rono di ' corallo e le alte finestre a arco sono fatte con ambra chiarissima, ' il tetto è formato da conchiglie che si aprono e si chiudono ' secondo il movimento dell'aéqua; sono [roprio beUe, perché contengono perle meravigliose; una sola di quelle bastèrebbe , alla.corona di una regina. Il re del mare era vedovo da molti anni, ma la sua vecchia madre governava la_casa, una donna intelligente, molto orgo- gliosa della sua nobiltà; e per quesro aveva dodici ostriche silla coda, quando le altre persone-nobili potevano averne solo sei Uomunque a_veva grandi meriti, soprattutto perché voleva molto bene alle piccole principesse dèl mare, sue nipotine. Erano sei.graziose fanciulle, ma la più giovane era la più bella di tutte, dalla pelle chiara e delicata come ,ln petalo ài rosa, gli occhi azzurri come un lago profondo; ma come tutte le alie non aveva piedi, il corpo terminava con una coda di pesce. Per tutto il giorno potevano giocare nel castello, neì grandr ' saloni, dove fiori viventi cruràèurno alle pareti. Le [randi 81

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  • Giovanni pregò devotamente il Signore e gettò prr,Étrrrlq1 nell'acqua il cigno che in quel momento si trapdtò in una

    splen\a principessa. Era ancora più bella j"i'prima e loringraziò\n le lacrime perche era stata libeÉta daU'incante-

    vissc ,r/olti giorni felici lasciando che i suoi \otini glisaltlsero sulle ginocchia e giocassero col suo scettro; GQvanni

    arrivò il vecchio re utta la sua corte e ci

    di non partire, di risua felicità. Ma ildolcezza e affetto:Ho semplicemente

    com scosse il capo e gli disse con.No, a mia disposizione è finito.

    :bito. fucordi il morto a cuidel male? Tu desti loro

    tutto quel che i affinché egli flposare rn pacenella surr tomba rrìorto sono lo.»

    mese rntero,il vecchio re

    ò re di tutto il paese.

    La sirenetta

    fn nre.-zz9 al mare I'acqua è azzurra come i petali dei più beifiordalisi e trasparenre come il cristallo più puro; ma é moltoprofonda, così profonda che un'anflcrra non potrebbe raggiun-ger.e .il fondo; bisognerebbe mettere molii campanili,"unosull'altro, per arrivare dal fondo fino alla superfiiie. Laggiùabitano le genti del mare.

    Non si deve credere che ci sia solo sabbia bianca, no!Crescono alberi stranissimi, e piante con gli steli e i petali cosìsottili che si muovono al minimo movimento dell'acqua, comefossero esseri viventi. Tutti i pesci, grandi e piccoli, nuotano trairami, proprio come fanno gli uccelli nell'ària. Nd punto piùprofondo si trova il castello*del re del mare. Lernuio rono di' corallo e le alte finestre a arco sono fatte con ambra chiarissima,

    ' il tetto è formato da conchiglie che si aprono e si chiudono' secondo il movimento dell'aéqua; sono [roprio beUe, perché

    contengono perle meravigliose; una sola di quelle bastèrebbe, alla.corona di una regina.Il re del mare era vedovo da molti anni, ma la sua vecchia

    madre governava la_casa, una donna intelligente, molto orgo-gliosa della sua nobiltà; e per quesro aveva dodici ostriche sillacoda, quando le altre persone-nobili potevano averne solo seiUomunque a_veva grandi meriti, soprattutto perché volevamolto bene alle piccole principesse dèl mare, lé sue nipotine.Erano sei.graziose fanciulle, ma la più giovane era la più bella ditutte, dalla pelle chiara e delicata come ,ln petalo ài rosa, gliocchi azzurri come un lago profondo; ma come tutte le alienon aveva piedi, il corpo terminava con una coda di pesce.

    Per tutto il giorno potevano giocare nel castello, neì grandr' saloni, dove fiori viventi cruràèurno alle pareti. Le [randi

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  • finesre di ambra venivano aperte e i pesci potevano nuotareÉ:y:: proqrio comc flanno l. -n,]i1.,1 lrnnan-ròrtrro"i,flnesrre, ma. r pescr nuoravano vicino alle principcssine, man.giavano dalle loro manine e si lasciavan o .irrurrrrurr.

    Fuori dal castello vi era u_n grancle girraino con alberi colorrosso fuoco e blu scuro; i fruìti t,iiitirrni-.ome oro e ifiorjcome fiamme di fuoco, poiché ,,.ti ì fogti.-ri-àgìr.**continuamente. La terra_ stè.sa .ra costituita?a,"b# ì;;i:ma, ma azzurra come lo zolfo ardente. E una strana luceazn)rra awolgeva rutro;.si poreva quasi cie

  • più bella. Tutto il cielo sembrava dorato, raccontò, e le nuvolelsì, la loro bellezza non s_i poreva à.r.iir.*l rosse e violravcvano navigato so1>ra di lei, ma, moho più ,.1o.. d.nuvole era passato come un lungo velo bianco uno stormocigni selvatici, che si dirigeva virso il ,ole.-Anche l;i;r;:,orT]l.i1r"

    a nuorare verso il sole, ma que^sro.ru r.ornfur*riflessi rosati si erano spenti sulla ,;p#;É;;l;;ffi;ilnuvole.

    L'anno successivo toccò a[.la rerza s.._,rella; era la oiù corap.giosa di rulre e risalì un largo fiume ch",f"cir* ,r;i;;;., Vi&belle colline verdi con vignòti, castelli. f;u;;.h;,p;;;r;tra,bellissimi boschi; reniì com. .unrrurno gii ,.."fii,

    " il *'È,

    :ff111 lll,tg ..h.. dovette spesso buttarsi in acqua per,rinfrescare il viso infu ocato. In,jn; pi.J;;;;r;;#il;r,";un gruppo..di bambini, che,.nudi, correvano

    " ,i g"ttruuno-i,

    acqua; volle giocare con. loro, nra questi scapparono viaspaventati; poi giunse. un piccolo animale nero, era un cane maIel non ne aveva mai visto uno prima, e questo cominciò aabbaiarle contro, così lei, ,pru"nrurr, ,o-jìa ,;;;;;;;;ma

    lon pore piu dimenricare.quei meravigliosi boschi, quell-everdl collrne, e quei graziosi bambini che sapevano nuorare,pur non aven.lo la .otla di pesce.

    La quana sorella non fu tosì coraggiosa; restò in mezzo al iTl-t_.,"p.no,

    e racconrò. che proprio li stava il piacere ; poreva ,grardare per mohe miglia in ogni'direzion". il .:.i;;6;;ilr;te era sembrato una grossa campana di vetro. Aveva visto dellenfvr, .m? d^a Jonrano, e le erano parse sirniti a gabbiani; gliallegn delllnl avevano tatto le capriole e Ie grandi baleieavevano soflfiaro I'acqua dalle naricl, .

    ".u ,,rr,Ji rrn. u-ra.*

    ccnto tontanc attorno a si,.Venne poi iJ turno della quinta sorella; il suo compleanno

    cadeva in. inverno, e per quesro vide cose ;À; h ;iil-;;;avevano vtsro. ll mare appariva verde e tutt,intorno galleggia.vano grosse monragne di ghiaccio; sembravano p..1.,

    -ir..àitò,ma erano molro più grandi..dei campanili it-,. gti uo;inicostruivano. Si mostravano nel.le forme piu svariare àUrifirrrrocome diamanti. Si era sedura su una delle piri grosse e tutti inaviganti erano fluggiti.spaventati dal Iuogo in .ril"i ,i rd;;;;con rl .vcnro. che Ie agitava i.lunghi capelli; poi, vcrs,r sera, ijcleto sl cra ncopeno_di nuvole, c'erano stari lampi e ruoni, e ilmare nero aveva sollevato in alto i grossi blocchi cll ghiaccio

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    ,illuminatida lampi infuocati. Su tutte le navi si ammainavano le'rvele, dominava la paura e I'angoscia, lei invece se ne stavai.,lranquilla sulla sua montagna di ghiaccio galleggiante e guar-,ldava i fuhnini azzurri colpire a zig-zag il mare illuminato'{, La prima volta che Ie sorelle uscirono dall'acqua, restaronoincantate per le cose nuove e magnifiche che avevano visto, maora che erano cresciute e avevano il permesso di salire quandovolevano, erano diventate indifferenti, sentivano nostalgia dicasa, e dopo un mese dissero che presso di loro c'erano inassoluto le cose piu belle e che era molto meglio stare acasa.. Molte volte, di sera, le cinque sorelle, tenendosi sottobrac'

    di come era bello stare in fondo al mare e pregavano i marinai

    , . Quando le sorelle, di sera, a braccetto, salivano sul mare, lai.sorellina più piccola restava tutta sola e le osservava; sembravai che volesse piangere, ma le sirene non hanno lacrime e per

    questo sofflrono molto di più.' uAh,, se solo avessi quindici annir> esclamava. ..So bene che: amerei quel mondo che è sopra di noi e gli uomini che vi

    ! cio, risalivano alla superficie; avevano belle voci, più belle di, quelle umane, e quando c'era tempesta nuotavano fino alle naviI ihecredevano potessero capovolgersi, e cantavano dolcemente

    , di non aver paura di arrivare laggiù; ma questi non erano in1, grado.di capire le loro parole, credevano.fosse la.tempesta. e. non nuscrvano comunque a vedere le bellezze del fondo del

    mare, perché quando la nave af'fondava, gli uomini affogavanoe arrivavano al castello del re del mare già morti.

    abitano e vi costruisconol,,Finalmente compì quindici anni.oAdesso sei grande anche tu!,, disse Ia nonna, la vecchia

    iegina vedova. «Vieni! Lascia che ti adorni, come le tuesoielle, e le mise una coroncina di gigli bianchi sui capelli, maogni petalo di fiore era formato da mezza perla; poi lavecchia

    i' fiisò'sulla coda della principessa otto grosse ostriche, permostrare il suo alto casato., uMa fa male!r, disse la sirenetta.

    I «Bisogna pur soffrire un po' per essere belli!" rispose Iavecchia.

    i Ohl Come avrebbe voluto togliersi di dosso tutti queglii. ornamenti e quella pesante .otonài I 6ori rossi della sua aiuola

    la avrebbero adornata molto meglio, ma ncn osò cambiare le

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  • cose. «Addiol», esclamò, e salì leggera come una bolla d,aratt-raver-so l'acqua. oo---- :v'rr!

    ìII solc era aDl)ena ffamonraro quando atfacciò Ia rstjdall'acqua., rurre'le ,rr"t. p.-;dffi;iì;r"rno .or. ,orrì::?:i:l:i* cotor lila ,pi*J* .r,[r, .l.ui*ima la steiljdella

    .sera ; l'aria era .n ir.'" lr..* "ilft ;H"J:t,:X;if.:d;:t::?1li?ir*,i, ,;;;;,;h ".r" "* ,... perchéc'era il minimo s.ffio di ";;;;,;;; [il;;ìffi;ffiÌ^.1:]li marinai.,C,era musrca e canri e man mano che sla sera si accendevanà centinaia àii*iffi;iilffl"S:THfi;:,!::ldessiassero neil ari.-i;b,;;;; ;;;il" le nazioni, ksirenerra nuoro En, all'oblo .li-;;,, ;È;;:'òffii;j,::X,n l:lyl, y,.,r"y, j,tr;È;";ffi Lu,pu."nti,l3,TlI ben vestiti;.il più beilo ii ;r;;;; però it gil:11.1?:j:i.fll,"dj occhi neri: nun rr"ro ."no più

  • .Suonarono in quel momenro le campane di quel grandeedifìcitr bianco, e mglte yag.Àzze comparvcro ncl giàrdino,Allora la sireneta si ritirò nuotando, diètro alcune ,ii. pietreche spuntavano.dall'acqua, si mise della schiuma tra icapel.lie'sul.petto.affinché nessuno la vedesse e aspettò che qualcuno,an,lassc dal povero principe.

    Non passò molto tempo e una fanciulla si awicinò; sispaventò molto, ma solo per un arrimo, poi andò a chiamarealtra gente, e la sirena videche il principe iornò in vira e sorrisea quanti lo circondavano, ma n..rn torii.e a lei, anche perchénon sapeva che era stata lei a salvarlo. Si senrì rnolto iriste iquando ]o ebbero portato dentro quel grande edifìcio, sireimmerse dispiaciuta nell'acqua e' tornò al castello delpadre. ..i

    Se era sempre stata calma e pensierosa, ora Io [u roltodi,p.iùr. Le sorelle Ie chiesero che cosa avesse visto la prima voltache era stata lassù, ma lei non raccontò nuUa. :j

    Per molte volte al maftino e alla sera, risalì Eno al punto in,cui aveva lasciato il principe. Vide che i frutti del giardino]erano maturi e venivano colti, vide che la neve si sèiogliwaidalle alte montagne;. ma.non vide mai il principe e così"re ne,tornava a casa ogni volta sempre più triste, La sua unicalconsolazione.era quella di andnre nel suo giardinetto e di ,abbracciare la bella statua di marmo che'assomigliava aiprìncipe; non curava più i suoi fiori, che crescevano in modo,selvaggio anche sui viali e intrecciavano i loro steli e le fogliicon i rami degli alberi, così che c'era moho buro. r,n l ramr cleglr alberr, così che c'era molto buio. ri

    Alla.fine non resse più, raccontò tutto a r-rna sorella, e così ,anche le altre ne furono subito al corrente, ma p«ri nessun alrro,fu informato, eccerro poche altre amiche che pure ;"; i;..dissero a nessuno se non al.le loro amiche più iniime. Una di:loro sapcva chi fosse quel principe, anche l"i ,r.ua uirtu l, f*tasulla.nave e sapeva dà dove veniva e dov'era il ,ro ..gno.

    -,.:

    oVieni, sorellina!,, dissero le altre principesse e, tenendosi ,sotto-braccio, risalirono il mare 6no al punto in cui ii trovavail,castcllo del principc.

    Qucsro era firno di una .lucenre pietra gialla, aveva grandiscalinate di marmo, una dclle qr.li r."ni.va'fino al;;;:Splendide. cupole dorate si innàlzavano dal terto, , ;;; i; ,colonne che circondavano I'intero edificio ,i t.oruurno .r.tu, ,Lururrrr! Lrrr LrrLUltuavatru I lllterO eolnclo sl trovavano statuedi marmcl, che sernbravano vive. Attraverso i vetri trasparenti

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    delle alte finesre si poteva guardare in saloni meravigliosi, conpreziose tende di seta e tappeti, con grandi quadri alle pareti

    ,:, che erano propri

  • mai più: siamo come le verdi canne. che, una volta tugliate, ,on,lrinverdisconoI Gli u.rnini inu"..-h,in-r,i'riini,ru che conti,,nua a vivere, vive anche .l.opo che il .u.po j',ìì;il;;;;il|,;ale.attraverso l'aria 6no ,lié ;,;ii; i;;Jiièor. noi satiamo,,B:l ! fr': :,r::liup,Ì l, ,.r,. Jàgrt ,"ij;,Xrr'd;: Jir#:,fi no a luoghi b.irl;;i.; ;,;;,;;iS;i, ".il'ilXi ;H ;:i:.ilf ffiivederelr>-,-i.P:.hé

    non. abbiamo un,anima immorrale2,, chiere Ioìsrenetta tuma rrisre

  • ,ii;;;, ;;;;#'à;,;ffi"ìi;'[;i:ili"1;'j: ::flitenaglie di ferro: uomini che erano moni in Lar"'".r.l,,ri,ri

    nell'acq.ua. tra gli orribili polipi, che allunAavano i vrtentaco[ verso di lei. Vitle cio che ognuno di essi.crraHuc ur lerro: uomlnl che erano moni in mare e cadutifondo si affacciavano come birnchi ;;h;i;,;i tra i renrac,remi di imbarcazioni e casse erano tenuti stretti, ,.t.t.irianimali e persino una sirenetra che ;;;;;ro carrurar'::sottocato. Questa vista fu per lei la più spaventosa!

    Poi giunse in un'ampia'radura ji ?riÀ *1""Èor.o, d,grossi s.erpenti.di mare ii rivohavano mostiando il;;;;;[dentt glalll. Nel mezzo si trovava una crsA fqftq aon lp ki^.Jctenu glaIl. Nel mezzo si trovava una casa fatta con le bian&ossa di uomini calati sul fondo; ti

    "uu, tr-rir"gu aà ,riri

    lasciava "che

    un rorfo .urgiasse dalla ,ru .'f,io]'i"r,l"r[iuomrnt tanno con i canarini quando gli danno lo zuccher"o9y:*t, orribili grossi serpenti ai Àrr..iÀ".'Éi"lrìr ""ri.iiiictaua srrega che Iasciava le strisciassero sui grossi ,.ni .rdrntl.

    ..So bene che cosa vuoilr, disse la strega del ,ur. ndproprio ammattira! comunque il tuo desiderii, ".r*,Jà;-r.:IL p.lghf ti pt-rnerà ,sueniura, mia bella prir;lÉ;;-fi;iuDerartl della tua coda di pesce e ortenere in èambio due

    sostegni per camrninare,come glì uomini, .ori .h. il glo*niprincipe. si innamori di te e*tu porrr'oir.r"r; ;;;ir;imnrortale!,, I a srrel;a rideva così sguaiatarnent" .h. il ,oroorìserpentr caddero a terra e lì continuarono a rotolarsi. oÀrrivi:ll.:l-i1t,1epn9!» riprese. > disse mentre strofinava la pentola con alcune

    serpi legate insieme, poi si tagliò iì petto e fece gocciolare il suosangue nero, e iJ vapore assunse forme molto strane che

    uEccola qui!" disse la strega e tagliò la lingua alla sirenetta,che ora era rruta e non poteva più né cantare né parlare.

    «Se i polipi volessero afferrarti, menme passi di nuovoattraverso il mio bosco» spiegò la strega

  • volta che i piedi toccavano terra' era.come toccassero coltelliàmìrti'rf plincipe le disse che sarebbe dovuta rimanere

    per

    ffi;; ili;i;[ àì.i"tl permesso di dormire fuori dalla sua

    i'il::.ì * ;;;'; ; i J ; ;' "* u " d a am azzo.ne,-.,1!l-'11il§:Ììid;ffiff:à;;; iì"*ti-*Ài ifi,o'uu'no,loro le spalle elli uccellini cantavano tra le foglie fresche' La sirenetta si

    f,rrampicò col principe sulle alte montagne, e nonostante I suol

    ffi'";;"-;;;;';;;;'; tal punto-che-anche gli altri se,ne'r..orr.to]l.i ne rideva e lo seguì fino a-dove poterono veo.ere

    ffiàl;';;;;;;;t ;il ii lo';, come fosserò state stormi diuccelli che si dirigevano verso paesl stranlerl';"6ui.il ;ì;;;i.il-àt no,,. gti altri dorm.ivano' lei andava,È;;;[;r;; Ji ,nr..o e 'i

    "rinfretcava i piedi d"]:lllt]

    ,"ii;;;;; siunsero le sue sorelle -a braccetto' cantaronod;t;;il;; *[e ond', lei le salutò con la mano e.il; h;i;.;rbbero e ,u..ontu'ono quantg li avesse resi tristi'

    schiuma.*'INàn'rroi più bene a me che a tutti gli altri?" sembrava

    ,hiJ#J;;f'ililì;il1ii'n't", S"I"{" il principe la

    Àtania su un cuscino di velluto'

    ooi.-*'u.io.pagnarlo a cavallo' .Cavalcarono in,T:-13^u]

    miàtn*a.U nell'acqua fresca del mare' e intanto pensava a

    [àtio".h" stavano nelle profondtoi, TitT-t: ^^ò+ r ^ ^d nr4 r^nn

    ffi:"J.iil;H;;;;"ì. ;il i' iu"uuno visita' e una notte vide'tffi;il;;.'hi"itl"", tr'" cla molti anni non ":" qiù:lili'il' i, p. in. rà, .- i i' ;. J;i ; ;''T l' :-".i:,:.i .I f,T i,iff L'J:braciia uetso di lei, ma non osarono awlclnars

    le sue sorelle;'d;ri;ù;;. il principe le voleva più bene' la amava come sr#il,i,"*;;9":-,m;[:::^:::.1".:::n:T:"*::?*l:Iffi;;;;; Éid;;;; diventare sùa moglie' altrimentinon

    ,trri.tÉ. mai ottenuto un'anima immortale' e al mattino.succes-

    ' :i#ffi;iào;l;à-.t;'"ip' 'on un'altra sarebbe diventata

    il";,il;';.% Èt*.i, e le baciava la bella fronte', i':,tìl;;i r" piu.^t, ai irti.r' ait"ua il.principe «perlhe-lf

    mX# .i. ! Ir[tà* ai i,t'i gli altri, poimi sei molto devota',e assomigli tanto a ,n" ià"itiU" che vidi una volta' ma che,sicuramente non troverò ;" dù'Ero su una nave che affond.ò'

    l ii,;;J. ;i trrr.inuronoiu'ti'u vicino a un tempio.doveil;;;";;ilirn.iutl.; lu più giovane mi.trovo sulla spiaggiae mi salvò la vita, la vidi solo due volte; è l,untca persona

    cne

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    avrebbe osato cercarli: ora era muta e doveva andarsenesempre. Le sembrò che il cuore si spezzasse per il dolore. Iin silenzio nel giardino e prese un fiore da ogni giardinettosorelle; gettò òn le dita-mille baci verso il castello e salì per ilmare blu. ;

    Il sole non era ancora sono quando vide il castello

    e ora possedeva le più belle gambe bianche che mai nessunarifanciulla aveva avuto, Ma era tutta nuda e così si awolse ntli§

    morta. Quando il sole spuntò all'orizzonte, si svegliò e sentìdolore lancinante, ma proprio davanti a lei stava il giov,principe, bellissimo, chà h fissava con i magnifici occl-ri neri, tcosì lei abbassò i suoi e vide che la sua coda di pesce era sparitr';

    trafiggesse il corpo delicato; svenne e rimase distesa

    suoi capelli. Il principe le chiese chi fosse e come fosse arrivatà.

    mia voce!»

    principe e salì per la bellissima scalinata di marmo. !a lunqiplendeva meravigliosa. La sirenetta bewe allora il filtroinfluocato, e subito fu come se una spada a due lame le

    alzò sulla punta dei piedi e volteggiò, ballò come mai nessunoaveva fatto; a ogni movimento la sua bellezza era senrpre piùvisibile e i suoi.òcchi parlavano al cuore meglio dei canti delledamigelle.

    Tuiti rimasero incantati, soprattutto il principe, che lachiamò Ia sua trovatella, e lei continuò a danzare, anche se ogni

    fin lì, lei lo guardò dolcernente e tanto tristemente coi suoiliocchi azzurrii non poteva parlare. Lui la prese per mano e laìportò al palazzo. A ogni passo le sembrava, come la strega le'i'iàveua detìo, di camrniÀare tu punte taglienti e su coltelli affilati,,;,ma sopportò tutto volentieri, e tenendo il principe per manoisalì le scale leggera come una bolla d'aria e sia lui che gli altri iammirarono la sua armoniosa andatura.

    Ricevette costosi abiti di seta e di mussola, era la più bella delcastello, ma era muta, non poteva né cantare né parlare, rGraziose damigelle vestite d'oro e di seta avanzatono ecantarono davanti al principe e ai suoi genitori, una di loro.,cantò meglio delle altre e il principe batté le mani e le sorrise,;,

    saputo cantare molto meglio, e pensò:

  • potrei amare in questo mondo, e tu le assomigli, e hai quasisostituito la sua immagine nel mio anrmo. Leì- appartiene altempio e per quesro la mia buona sorte ti ha mandaro da me; Inon ci separeremo mai.» l

    "Oh, lui non sa che sono srata io a salvargli la vita!" pensòhsirenetta. "Io I'ho sorrerto in mare fino al bòsco dove si trovailtempio, io mi sono nascosta tra la schiuma per vedere v!,a.rrivava gente. E ho visto quella bella fanciulla c-he lui ama pi!:di me!" e inranro so_spirava profondamenre, poiché non potàvà,piangere. "Ma quella ragazza appartiene al iernpio, ha jettoilprincipe, e non verrà mai nel mondo, non si incontreranno mai,più, e io sono vicino a lui, lo vedo ogni giorno, -rO ."i, ài trii

    Un giorno si venne a sapere che il principe si doveva sposarecon la",bella principessa del rcame'confinante, . p.. qr.rtostava.allestendo una splendida nave. II principe,arebbe andato,a vjsitare

    ^il .regno vicino, così si diceva, ma in realtà era per

    vedere la figlia del re; e avrebbe ponaro con sé un ricco seguito,Ma Ia sirenetra scuoteva. la testa-e rideva; conosceva il pensierodcl principe moho meglio degli altri. .Sono cosrrerro a'panire»Ie aveva detto "devo inconrrare quella bella principessà; i miei ,genitori Io vogliono, Ta ngn mi cosrringernnnu , portarla acasa come mia sposa. Non lo vogliol Non posso anìarla, nonassomìglia alla bella fanciulla clel icmpio, comc le sonrigli iu. Semai dovessi scegliere una sposa' allora prenderei 'ie, miatrovatella mura con gli occhi parlantil, E'le baciò lu boccarossa, le carezzò i lunghi capelli e posò il capo sul suo cuore,chL' s()Hno una teltcrtà umana e un'anima imrnortale.

    "Non hai paura del mare, vero, mia fanciulla muta?» lechiese il principe quando furono sulla meravigliosa nave chedoveva porrarli nel regno vicino, e le racconrò Jella tcmpesta edel mare cnlmo,.tìcgli. srrani pcsci c dr qucllo chc i lralombariavevano visro sul fondo, c lci sorriclcva aì suoi racconri, lei checonosceva meglio di chiunque alrro il londo del mare.

    Nella chiara notte di lunà, mentre tutti gli altri clormivanofuorché il tirnoniere, si appoggiò al paroiietro d"llu nrr. egualdo vcrso I'acclua t.as;rarenie; le sembrò di vedere i.l castellod.i suo padre e la vecchia nonna con Ia corona d'argcnto in restache. osservava, atrraverso le correnti del mare, iT morimento -della nave. Poi giunsero alla superficie le sue sor"lle, ch. i, l6ssarono tristemènte rencle.do lÉ mani bianche u"rro ii l.i, lri

    96

    le salutò, sorrise, e avrebbe voluto dire che tutto andava bene,ma il mozzo si awicinò e le sorelle si immersero nell'acqua, cosìlui credette che quel biancore che aveva visto fosse Ia schiumadel mare.I Ilmattino dopo la nave entrò nel pono della bella città del revicino. Tutte le campane suonarono e dalle alte torri suonaronole trombe, mentre i soldati, tra lo sventolare delle bandiere,

    .,pres.nturuno Ie baionette lucenti. Ogni giorno ci fu una festa.Balli e ricevimenti si susseguirono, ma la principessa non c'era'ancora, abitava molto lontano, in un tempio, dissero, perimparare tutte le virtù necessarie a una regina. Finalmente ungiorno arrivò.

    La piccola sirena era ansiosa di vedere la sua bellezza edovette riconoscere di non aver mai visto una figura cosìgraziosa. La pelle era molto delicata e trasparente, e sotto lea grazlosa. La pelle era motto qellcata e trasparenle, e sotto le

    ,lunghe ciglia scure due occhi azzurci e fiduciosi sorridevano.i, «Sei tu!» esclamò il principe «tu che mi hai salvato quando

    giacevo come morto sulla costal>> e strinse tra le braccia lafrdanzata,che era arrossita. ..Oh, sono troppo felice!» disse alla

    i sirenetta. .,La cosa più bella, che non avevo mai osato sperare, èi awenuta! Rallegrati con me, tu che mi vuoi così bene tra tuttil»>', E la sirenetta gli baciò la mano, ma sentì che iì suo cuore sits la slrenetta gll Daclo la mano, ma senn cne

    spezzava. Il mattino dopo le nozze sarebbe morta, trasformatain schiuma del mare.

    . Tutte le campane suonarono, gli araldi cavalcarono per leI $rade a annunciare il fidanzamento. Su tutti gli altari sibruciarono oli profumati in preziose lampade d'argento. I preti

    r fecero oscillare gli incensieri rnentre gli sposi si strinsero lemani e ricevettero la benedizione del vescovo.' La sirenetta, vestita di seta e d'oro, reggeva Io strascico, ma le

    ' sue orecchie non sentivano quella musica gioiosa, i suoi occhi

    non vedevano quella sacra cerimonia: pensava alla sua morte e:, a tutto quel che avrebbe perso in questo mondo.i . La sera stessa gli sposi salirono a bordo della nave, i cannonii spararono, e le bandiere sventolarono; in mezzo alla nave era

    stata montata una tenda reale fatta d'oro e di porpora, concuscini sofficissimi, su cui la coppia di sposi avrebbe dovuto

    , dormire in quella quieta e fredda notte.' Le vele sventolavano al vento, e la nave scivolava leggera,: senza scossoni, sul mare trasparente.'

    Quando venne buio si accesero le lampade variopinte e i

    t:i

    *

    97

  • marinai ballarono allegramente sul ponte. La sirenetta ripensòalla prima volta in cui si era affacciata sulla terra e aveva visto lostesso splendore e la stessa gioia, si inserì nelle danze, volteggiòcom-e fg la rondine quandoiiene inseguita, e tutti le mostriio.no la loro ammirazione, non ,reri mai ballato così bene,Sentiva r- piedini come tagliati da coltelli affrlati, ma non vibadò, le facwa più male il òuore. Sapeva che quella era I'ultimasera in cui vedeva colui per il quale àveva tasciato la sua genteela sua.casa, per ilquale àveu, rinrnciato alla sua bella uoi., p.iil quale avwa sofferto ogni giorno rormenti senza fine, che'luineppure poteva immaginare. Quella era I'ultima notte in cuiavrebbe respirato-la sua sressa aria; guardò verso il profondomare e verso il cielo stellato: una norrè ererna senza pènsieri nésogni la aspettava, poiché non aveva un'anima, né potevaottenerla. L'allegria e la gioia sulla nave durarono u lungo,anche dopo mezzanorte; anche lei rise e danzò ,ru ,rJu,pensieri di morte nel cuore. II principe baciò la sua bella sposae lei gli accarezz,ò i capelli néri, poi a braccetto andurono ariposarsi nella splendida tenda.

    Calò il silenzio sulla nave, solo il timoniere era sveglio altimone; la sirenetta pose le bianche braccia sul parap"etto eguardo verso esr, per vedere il rosso dell'alba: il primo raggio disole Ia avrehbe uccisa. Allora vide le sue sorelle spunmrE"fuorid.al mare, erano pallide come lei, i loro lunghi e bei capellinonsi agitavano più nel vento, erano stati taglìati.

    «Li abbiamo dati alla strega, perché-ti venisse a aiurareaffinché tu non muoia questà norte. Allora ci ha dato uncolrello; eccolo! vedi com'è affilatol prima che sorga il soledevi infilzarlo nel cuore del principe; quando il Juo caldo ,sangue bagnerà i tuoi piedi, questi iiformeranno una coda di,,pesce e tu ridiventerai una sirena e potrai gettarti in acqua connoi e vivere i tuoi trecento anni piima di morire e diventareschiuma salata- Fai presto! O tu o'lui dovete morire prima chesorga.il sole! La nonna soffre ranro e ha perso tuttì icapellibianchi, e i nostri sono caduti sorto le forbici della stregaUccidi il principe e rorna indietro! prestol non vedi oue"llastrisciarossa nel cielo? Tra pochi minuri sorserà il sole e àUoramorrai!r, Sospirarono prof«,,ndamente e si Éimm.rrero tra leonde.

    La sirenetta sollevò il rappeto di porpora della tenda e videlsbella sposina dormire col àpo sul'petìo del principe, ,i.ÀinÀ

    98

    I.Tro di,lyj..,Fli baciò la bella fronte, guardo verso i.l cielo dove

    la tucc deu atba sl laceva seln-pre più inrensa, guardò il coltelloaffilato e.poì fissò di n.,uv,.,glì u.ihi a.iprì"d;",'.n"ir;;;;;pronunciò il nome della sr-ra'sp.sa; solo lei era nei suoi pensÉri.e il coltello tremò nella mano Éella ;tr*;.;1ffi i;'.g;;;lontan. rra le onde,. che brillaron; ,;;;'ào"e era ca

  • I uestiti nuoui dell'inuperatore

    anni fa viveva un imperatore che amava tanto avere\bellissimi vestiti nuovi da usare tutti i suoi soldi per

    temente. Non si curava dei suoi soldati, né diandare a te\o o di passeggiare nel bosco, se non per sfoggiareI vestrtl n a un vestito per ogni ora del giorno e,come di solito\dice che un re è al consiglio, così di lui si

    vestiti che si faccvano con

    all'akezza della loro carica e a o stupidi.I'imperatore. "Con"Sono proprio dei bei

    non è all'altezzai inteUigenti.

    re immediatamente per me!" ercomlncla-molti soldi, affinché

    re a lavorare,

    Questi no due telai e fecero finta di lavorare) nonsetaavevano proptsd nulla sul telaio. Senza scrupoli chiesero

    oir) bella eA'oro oiu orezioso. ne riemoirono le b e:y''oro piu prezioso, ne riempirono leton i telai vuoti 6no a notte tarda.

    ,Mi sapere come proseguono i lavori per la ''stoffa ;ò I'imperatore, ma in verità si sentiva un po' agitato

    che gli stupidi o chi non era adatto al suo incaricopo'tessero vedere la stoffa. Naturalnente non temeva per

    al

    101

    bella sposa la cercavano, e guardarono tristemente verso laschiuma del rnare, quasi sapessero che si era g,ettata tra le onde,lnvisibile baciò la sposa sulla fronte, sorrise al principc e salìcon le altre figlie dell'aria su una nuvola rosa che navigava nelcielo.

    «Fra trecento anni entreremo nel regno di Dio!".,Anche prima potremo arrivarcir> sussurrò una di loro.

    ..Senza farci vedere entriamo nelle case degli uomini, dove c'èqualche bambino; ogni volta che troviamo un barnbino buonoche rende felici i suoi genitori e merita i] Ioro amore, il Signoreci abbrevia il periodo di prova. Il bambino non sa quandoentriamo in casa, ma noi gli sorridiamo per la gioia, e così civiene tolto un anno dei trecento che ci toccano; se invecetroviamo un banrbino cattivo e capriccioso, allora dobbiamopiangere di dolore e ogni lacrima aumenta di un giorno ilnostro tempo di prova!"

  • Ma ìkrotrolino non disse nlrlla, pensava al syganacre più.la.a$e\ava, più si convinceia ;h;;;.,... . -t: 8,Int", I à'dem estica per vuor4re-ifsecchio d el.latura e

  • intanro si alzir. .No, non .sicrc.turri. L.uovo piir grnnde è anco.1ui. Quanro ci vrrrà? Or,,,.i iunn-qì,"r:ì'l;,,1r" c si rimise

    rispose l,anarra che Io'T,?:..1r9 «c qurndr ne prenderà un bel po,l,«une Der prcclnr ha mamma anatra ! ,> disse ia vecchia con lo

    utti gli altri, anzi un no' meglio. C.àaà'if"à, crescendo,[:::r: t_,: betto e cÉe..cc,l ;;p"-'r; À.no g,o,ro. Èmasto rroppo a lungo neU'uovo, per questo ha un corpo non,3,,J i:T::" l.: ^l iT i,, ".1 o g iaì t ò .i, r u...o-,Iij ; ; ;'.; "Ii;

    'cetto inrorno alla zamoa..so.no rutti b.lli, .c.etto uno, cheè venuto bene. SarebÈ. b.u;.h.'i. p"ìà.iirr*r,

    «Non è..possibile, Vostra Gruriit,, ;iri.* ;;*ma anarralll i,b:f-", ma è.di animo ,oi.o Uuon"J;";#, bene come

    T].^*i:y oComunque e ri rri.hià;;ffi;;..J;1L1ìli::lì, rmponanre. Credo che avrà molta Forza e riustirà al».«Gli altri anarroccoli sono graziosi» disse la vecchia. .,FateT:::l?:T a casa vostra e, se trovate *, t.rt";?"diX;;,))E,così fecero come se fossero a casa loro.Ma u povero anatroccolo che era uscito per ultimo dall,uovo

    187

  • iÌ:i t&),',$.,

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    e che era così brutto venne bcccalo, spinto e preso in pdalle anatre che dalle galline: "È iròppu grosso!, dìtutti, e iJ tacchino, che era naro con gli speroni e quindi credi essere imperatore, si gonfiò come un'imbaréazione aspiegate e si precipirr-r conrro di lui, gorgogliando e con latutta rossa. Il povero anatroccolo non sapeva se dcrimanere o andare via, era molto abbattuto perché erabrutto e tutto il pollaio lo prendeva in giro. i

    Così passò il prirno giorno, e col tempo [u sernpre peggipovero anatroccolo veniva cacciato da tutti, persino i suifratelli erano cattivi con lui e dicevano sempre:

    "-Se solo il gaft

    ti prendesse, brutto mostrol» e Ia madre pensava: "Se ru frlontano da qui!". Le anatre lo beccavano, Ie gallinecolpivano e la ragazza che portava il mangime alle besdeallontanava a calci.

    Così volò oltre la siepe; gli uccellini che si rrovavanocespugli si alzarono in volo spavenrati. "È perché io sonobrutto" penso I'anatroccolo e chiuse gli occhi, ma conticorrere. Arrivò così nelìa grande palude, abitara dalleselvatiche. Lì giacque tutta la notre: era molto stanco,triste.

    _ Il mattino dopo le anarre selvatiche si alzarono e guardaroil loro nuovo compagn«r. .,E tu chi sei?" gli chiesero,I'anatroccolo si voltò da ogni parte e salutc\ comeporé.

    oSei proprio brutto!r, esclamarono Ie anatre selvatiche «manoi non inrporta nulla, purché ru non ti sposi con qualcurdel.la nostra famiglal» Quel povererro non pensava cermsposarsi, gli bastava solamente poter srare tra i giunchi e berun po' di acqua della palude :,Ì!

    Lì rimase due giorni, poi giunsero due oche selvatiche,,jmeglio, due paperi selvatici, dato che erano maschi. Efipassato poco tempo da quando erano usciti dall'uovo e prquesto erano molto spavaldi. :i

    .,Ascolta, compagno» dissero

  • te che gli volessero fare"del ,.t", g n.r n;;,l.àdil;ir..j.:i"i['del latte e lo.fece rraboccare r;É;;";.-ù.l.,nn, orirrÀ,Àagitò lc mani, tui allora volò.r!g Ji;p;;;;r;;.X;If;iil;po.i nel barile della farina, e poi ar;;i-Ji ;rr".i urr, come siernridottol La donna gridava. È ;*s;;';;'[;ffi';'icamino e i bambini ,f urtrrrro r* i"i"?.àrao di afferrarloe;intanto ridevano e sridav.no. t

    ", fr"*r-lr,iJ; ffi;#;H::.:;:.f":olo

    iuori rra i cespugli, n.uu ;;;;#,;,;ii

    l,brnlpini volevano giocare con lui, ma l,anarroc.olo .r.aori

    Sarebbe .rroppo strazianre racconrare tutte le rnir"ri. . il,lpatìrnenti che doverte sopporrare n.l Juro inì..ru, siir** .nella palude tra le crnn., qran,là ii;"i.;i.;;ir:X rtìilil:,re calclo. Le allodole canravano, era giunra h ùù;;l;;;;ra!lkl: -i !

    Allora sollevò con un colpo solo le ali, chc frusc.iarono più::!::: dl prirna e che.to ,o,re.rn;;" ;"; i;;, e prrma ancora ,di accorgersene si trovò in.un gruna";;;;à;;;'pì#Jii il:,ìil;!:j:, d'l: i.leqRueli di lilta piofu;ffi;;;;savano i runshi..vrL! qvvr , \Lspuxrr ul rrra prolumavano e pregavano i Iunshirami verdi giù tinoìi canati serpcggy;,ì.bh'i iÈ;iliil;;T;com'era fiesca r'aria di primaverai"ilir. Éii. piort"r!.ir"i.,

    'proprio davanri a I ui, rrc, bel.l irr;mi cilni Él;;.:É;' i; il;.#'i;pi umc, e galleggiarono dolcemen,. ;ìil';;;;.' ità "r*".""ràriconobbe quegli splendicli animali

    " a;;;;;;. d, ;;;;;;;;tr$tezz\.

    "Voglio volare da loro, da quegli uccelli reali; mi uccideran.il"-:TJ: loro beccate, perché'io,?oJ trri,., ,ro awicinarmia iloro. Ma non mi importal q m-egit";;;#ìà.iro da toro cheessere heccato dalle rnu,r., b..;;;;à;iÉ;rilir., preso a calcidalla rS*azza che ha .ur, à"t-pàG;;';&;ì;. ranto d,inver_nol" E volo nell'acqua e nuotò veiso queiquesti lo guardarono'e si diresser,, uerrà d ilffililij":'fTquesti lo_guardarono e si. diressero ,.rro al j;;"fr;ih"à5'ilpiume. . E i vecchi cigni si inchinarono d avantj- a: lui.,; Allora si sentì timidissimo e infilo la resta dietro le ali, non; upeva neppure lui cosa avessel E;,;6;; f"lrce, ma non era

    0t atto superbo, perché un cuore buono non diventa mai§uperbo: ttcordava come era stato perseguitaro e insultato, e:ora senriva dire che era il piir bellodi t,irti eii u...llit t [ilupiegarono i _rami lìno all'acqua e il soli ,pjànd.ru .uldo .

    ,luminoso., Allora lui frullo le piu.", ,i"tro ii.iU" ,il;i; ;

    alutavano. E i grandi cigni nuotavano intorno a lui e loccarezzav ano col becco.iNel giardino giunsero. alcuni bambini e gettarono pane e:^^-_^- :r;:"'" o'""'ì'Y, srr,urrr ualrllJlllr tr Eel[arono pane e:Brano.neulcq.uai po.l il più piccolo grido: ..Ce n;è uno

    nuovol». t glr altri bambini esultarono con lui: oSì, ne èii:,]lt" -uno

    nuovolr. Barrevano le mani e sa.havano, poicorsero,a,chiamare il padre e_la madre,. g.riu.ono a;;;;pane edotcl m€cqua, e tutti dicevano: «II nuovo è il più bello,

    il'ò- ; J' ;;;;,' 1 fl;f i:l|;i f ?#'f:#'H'?:il1;quando ero un brutto anatroccolo!,,.

    - -'-'"