design: dusko stojanovic - sourcefirenze.it · i percorsi progettuali e l’offerta in termini di...
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Coordinatore e curatore del progettoRoberto Rubini
Produttore esecutivoSandro Marini
ComunicazionePosizione InversaProgetti di ComunicazioneConsapevole Antonietta Trotta & Pietro Dipalma
Ufficio stampa Claudia Farci
Coordinamento Workshop e supporto fotograficoMaurizio Picci
Supporto video Elisa Sensi
Contatti [email protected]@gmail.com
un’iniziativa di ALTROVE, associazione culturale nata nel 2013, condivisa e supportata da Officine Creative, associazione culturale, all’interno dello spazio Comunale della Limonaia di Villa Strozzi a Firenze. Il progetto ha come obiettivo principale quello di alimentare il dibattito sulla contemporaneità nel campo del design e più in generale creare un nuovo contenitore per la creatività a Firenze. Fra le priorità sicuramente quella di rendere le attività e gli spazi accessibili ai giovani designers e a chi cerca di fare della propria passione una professione. L’autoproduzione è l’occasione per avvicinare il mondo dell’artigianato a quello della progettazione e del design con l’obiettivo di ritrovare attraverso il loro connubio nuovi possibili scenari produttivi.
Source è...
“Autoproduzione è autonomia creativa, curiosità laboriosa, coraggioso viaggio intrapreso per conoscere e costruire se stessi attraverso l’operare con le mani e la mente.
E’ coltivare e fare fruttare volontà e talento, anziché delegarle interamente alla responsabilità di altri.
E’ fornire un esempio di come sia possibile lavorare non solo per il guadagno materiale, lo stipendio o la posizione sociale, ma per associare un’onesta gratificazione economica ad una remunerazione di carattere emotivo e spirituale. E’ cercare, inventare, provare e riprovare, superare con pazienza e determinazione le difficoltà degli inevitabili fallimenti per ottenere un prodotto funzionale, utile e bello.
E’ avere a che fare non con una attività dai confini limitati , ma con
una rete di pensieri e occupazioni che toccano campi collegati tra loro dal filo della intelligenza e della creatività.
E’ condividere con gli altri impegni e competenze, scambiare idee e suggerimenti, tessere una trama di relazioni umane e lavorative.
E’ contagiare, attraverso l’esempio, chi ci sta intorno, stimolandolo a credere e nutrire desideri e passioni.
E’ connettere fantasia e tecnica, organizzazione produttiva e volontà commerciale.
E’ relazionare intuizione e funzionalità, fare dialogare l’arte del bricoleur con l’abilità dell’artigiano, la capacità visionaria dell’artista con la competenza del designer, la concretezza dell’imprenditore con l’immaginazione del poeta.”
Cos’è l’autoproduzione?
(Andrea Ponsi, Architetto , 6 aprile 2013)
L’ispirazionePer dirla con le parole di Andrea Ponsi, l’autoproduzione è “connettere fantasia e tecnica, organizzazione produttiva e volontà commerciale. É relazionare intuizione e funzionalità, fare dialogare l’arte del bricoleur con l’abilità dell’artigiano, la capacità visionaria dell’artista con la competenza del designer, la concretezza dell’imprenditore con l’immaginazione del poeta.”
Il ProgettoSOURCE è uno spazio per il design. Il design è anche autoproduzione. L’autoproduzione ha tante facce e le facce sono quelle delle persone che aderiranno al progetto, poiché SOURCE è fatto principalmente da persone. Gli oggetti sono il pretesto per risalire al progetto che è a monte, alla creatività di ogni singolo partecipante e alla curiosità di ogni singolo visitatore.
Gli ObiettiviSOURCE apre una finestra sul design, a Firenze e, ce lo auguriamo, in tutto il mondo. Attraverso questa finestra potrete osservare, ascoltare e –soprattutto- partecipare. SOURCE è un invito a curiosare perché la creatività possa essere una risorsa per chiunque ne colga il valore: chi la esercita, chi l’apprezza, chi la compra e chi casualmente la scopre.
Lo SpazioLa prima edizione di SOURCE è ospitata nella Limonaia di Villa Strozzi, da chi cura questo spazio unico nel suo genere trasformandolo per tutta l’estate in una risorsa per la città. La Limonaia ha il pregio di essere un luogo dove si può giungere solo per scelta: chi ci arriva sa cosa sta cercando altrimenti, per fortuna, ha sbagliato strada.
Manifesto
I ContenutiUna mostra per far conoscere oggetti. Un luogo per vivere uno spazio. Workshop per creare imparando. Tavole rotonde per ascoltare chi ne sa più di noi. Laboratori per bambini. Incontri per ascoltare storie. Una settimana per parlare di design, sperimentarlo e condividerlo attraverso l’autoproduzione, una fra le tante anime del design.
La ComunicazioneC’è chi nel logo di SOURCE ha visto sei gocce in una magica acqua grafica... l’occhio dell’artista. E c’è chi ha disegnato il carattere tipografico con l’intento di visualizzare il principio di interferenza, fenomeno tipico dell’energia luminosa e di quella sonora, in cui due onde si sovrappongono per formare un’onda risultante di maggiore o minore ampiezza… poesia e perizia
progettuale. Per i grafici che l’hanno scelto, come tutta la comunicazione di SOURCE, vuole esprimere espansione, diffusione, pulsazione. E ci chiediamo: tutto ciò non riguarda forse l’anima del design autoprodotto?
La NovitáUn nuovo spazio per il design a Firenze che si aggiunge, senza spirito di competizione, a quelli già esistenti. Uno spazio per esporre gratuitamente. SOURCE seleziona gli oggetti e le persone valutandone i percorsi progettuali e l’offerta in termini di creatività. SOURCE non si occupa di artigianato artistico né di arte, ma crede fortemente nell’autoproduzione quale formula anticamente nuova, che lega il sapere dell’artigiano alla sensibilità del progettista.
08 Acquacalda Design, Torino
10 AmniosyA, Firenze
12 Federico Angi, Milano 14 Patrizia Bertolini, Bolzano
16 Riccardo Carnesciali, Arezzo
18 Alice Cateni, Milano 20 Cristina Celestino, Milano 22 Decode Design, Firenze 24 Disegno Design, Lucca 26 Ddum Studio, Pescara 28 Ferronero, Firenze 30 Flussocreativo, Brescia 32 Fred&Juul, Firenze 34 Alessandro Fuoco, India 36 Elisabetta Furin, Perugia 38 Duccio Maria Gambi, Parigi 40 Iskra Design Studio, Milano 42 Ivdesign, Vicenza 44 Lab2729, Venezia 46 Lamp Couture, Salerno
Index
48 Lifegivenashape, Ravenna 50 Maoetao, Siena 52 Alessandro Marelli, Milano 54 Georgmuehlmann, Bolzano 56 Manuel Netto, Svizzera 58 Nuup, Milano
60 Stefania Omodeo, Alessandria 62 Rebel-Lot, Milano 64 Marco Ripa, Fermo 66 Rota-Lab, Roma 68 Carmine Sessa, Padova 70 Shir Atar, Israel 72 Hironori Tsukue, Stoccolma 74 Steele’, Vicenza 76 Studio Lievito, Firenze 78 Utopic Lab, Atene 80 Cristian Visentin, Pavia 82 Zpstudio, Firenze 84 Elisa Quartiero & Jacopo Balbo, Vicenza 86 Roberta Boscato & Martina Dalla Valle, Vicenza
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Federica Castagno & Sara PetrucciSiamo un gruppo di progettazione che opera nell’ambito del design sperimentale. Sperimentale: che si basa sull’esperienza, che si fonda sull’esperimento, che procede per mezzo di esperimenti: dimostrazione, prova, verifica sperimentale. L’impegno è quello di avvalersi del design come arte applicata con l’intento di comunicare e sviluppare tematiche, di raccogliere e mostrare connessioni. Riteniamo che l’idea innovativa nella sua complessità è alla base di un buon percorso progettuale. Troviamo ispirazione nelle informazioni interessanti e nel loro potenziale in termini di sviluppo logico. Ci affascinano le discipline scientifiche in quanto rappresentazione logica della realtà perché, se applicate alla progettazione, consentono di rappresentare e di meglio definire un prodotto enunciandone o comunque mettendone in rilievo i caratteri o le caratteristiche, valorizzandone inoltre la valenza comunicativa e formativa.
Acquacalda Design
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Lucia Lunghi, Elvira Perfetto, LorenzoPianigiani, Leonardo Pilati, Marco CarratelliAmniosyA nasce come gruppo di ricerca e sperimentazione nel campo dell’architettura, del design e del fashion design. Il nostro interesse verte sul mondo delle nuove tecnologie, della simulazione dinamica quale incipit di shape morfologici a diversa scala e della prototipazione 3d legata alle geometrie complesse. Cerchiamo di esprimere ricercatezza nella generazione compositiva, ed innovazione tecnologica. Il nostro stile parla di noi, del nostro naturale interesse riguardo la complessità spaziale ed i sistemi di aggregazione naturale.
AmniosyA
www.amniosya.it [email protected]
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Federico Angi è nato nel 1982 a Bollate (Milano). Dopo la formazione artistica come grafico si laurea in disegno industriale al Politecnico di Milano. Formatosi presso noti studi di progettazione milanesi, dal 2010 avvia la propria attività operando nel campo dell’arredamento, dell’illuminazione e della progettazione espositiva. Nei suoi progetti ricerca forme pure ed essenziali, sviluppa i prodotti con precisione e cura del dettaglio, realizzando fin dalle prime fasi modelli di studio e prototipi capaci di dialogare con l’industria. I suoi lavori sono stati esposti presso la Triennale di Milano e hanno preso parte ai saloni del mobile di Milano e Parigi. Attualmente vive e lavora a Milano.
Federico Angi
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Patrizia Bertolini ha studiato Arte e successivamente Industrial Design all’ I.S.I.A. di Roma. Progetta mobili e complementi collaborando con aziende del settore, si occupa di interior e exhibit design. Ha collaborato con Christof Burtscher : studio Burtscher&Bertolini dal 1989 al 2001. Annovera alcuni premi e diverse selezioni conseguite in concorsi di design nazionali e internazionali; tra i quali 1° premio Morelato, selezione al XIX° Premio Compasso d’Oro, 1° premio a due edizioni consecutive del concorso “Young & Design”. Ha esposto in diverse gallerie, manifestazioni culturali e fieristiche nazionali e internazionali; espone permanentemente al MAAM Museo delle Arti Applicate – Villa Dionisi. Dal 1998 svolge attività didattica nell’ambito del design, dal 2005 presso la Facoltà di Design e Arte dell’Università di Bolzano.
Patrizia Bertolini
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Formazione da architetto e pratica da artigiano, questa è la mia personale essenza e visione del design. Sperimentare, poter toccare i materiali, sentire il progetto prendere forma tra le mani, avere idee da costruire e montare. Non amo i compromessi se non quelli funzionali alla forma, che diventa l’unica vera sostanza finale. La ricerca della bellezza nella semplicità, la curiosità nei confronti del mondo: così creo sedie, lampade, librerie, oggetti d’arredo. Oggetti di vita.
Riccardo Carnesciali
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Nata a Livorno nel 1983, dopo la laurea in Disegno Industriale all’Università degli Studi di Firenze, mi sono specializzata in Product Design al Politecnico di Milano. Sono curiosa: voglio imparare, capire, creare. Perciò sono concentrata sia sulla progettazione del prodotto che sul fare artigiano, esplorando le relazioni tra i due ambiti, in cerca di un possibile dialogo. Amo esplorare terreni sempre nuovi, ri-definire i limiti di ciò che siamo abituati a considerare normale: l’idea di bellezza, le convenzioni o le regole. Mi diverto a giocare con questi concetti di base che si sono radicati nelle nostre menti nel corso degli anni, con un approccio al design sensibile e rispettoso. Nei miei progetti prediligo materiali naturali e sostenibili, spesso lasciati grezzi. Mi sento di appartenere alla nuova generazione di designer, quella che, citando Lidewij Edelkoort, “sta oggi riconsiderando le proprie radici, smuovendo la terra e indagando la propria storia, a volte ritornando all’origine del tempo.”
www.alicecateni.portfoliobox.net [email protected]
Alice Cateni
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Cristina nasce nel 1980 a Pordenone. Nel 2005 si laurea a pieni voti in Architettura allo IUAV di Venezia.Collabora con diversi studi di architettura per poi dedicarsi all’architettura d’interni e al design, collaborando tra gli altri con Sawaya & Moroni. A Milano dal 2009, sviluppa dall’anno successivo una sua produzione di arredi e lampade sotto il nome di “ATTICO”: volumi puri e ricerca sui materiali, uniti a memorie ed emozioni senza tempo. I prodotti sono il risultato delle competenze degli artigiani locali e di lavorazioni industriali piegate ai piccoli numeri e alla ricchezza del dettaglio. Collezionista di pezzi della storia del design italiano e curiosa verso tutti gli oggetti, fonda la base del suo lavoro sull’osservazione e la ricerca. Accomunano i progetti geometrie definite e rigore, uniti a un gioco sottile sull’attitudine di forme d’uso tradizionali che, attraverso variazioni di scala e piccole invenzioni, mutano il senso dell’oggetto e lo caricano di significati diversi.
www.designattico.com [email protected]
Cristina Celestino
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Giuseppe Rende è nato nel 1979 a Cosenza e vive a Firenze , dove ha studiato presso la facoltà di Architettura e dove ora lavora come Architetto-Designer. Nel 2010 si trasferisce a Milano per collaborare con lo studio Gbpa dove si occupa di concept store e interior design e successivamente nelle studio Lazzaretto dove si confronta con le problematiche costruttittive delle costruzioni in legno. Ritorna a Firenze e apre lo studio De-Code insieme ad altri architetti dove intraprende un lavoro di auto-produzione. Questo è un piccolo laboratorio di Global design che spazia dall’architettura all’interior design. Il lavoro di De-code si basa sulla ricerca di forme e materiali rispettivamente elaborate e prese da realtà quotidiane ed industriali. In occasione del Florence design week 2012 De-Code si presenta con un percorso di studio di ligth design chiamato:” Le Forme della luce” dove sviluppa una produzione di ligth design basata sulla ricerca di forme organiche e ritmiche assemblabili e riproducibili.
Decode Design
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Di•Segno è uno studio creativo multidisciplinare, laboratorio di immagini, oggetti, istallazioni, progetti e colore. Ricerchiamo sempre linguaggi espressivi nuovi per personalizzare al massimo ogni lavoro. Creiamo decorazioni a basso impatto ambientale e ad alto impatto emotivo, sempre realizzate con materiali ecocompatibili. Di·Segno ha sede a Lucca ed un nuovo studio-esposizione a Bruxelles in collaborazone con lo studio di architettura ARQeh.
Disegno Design
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DDuM ha tre teste e sei mani, non è un mostro mitologico, ma un gruppo di creativi nato dall’esigenza di materializzare e manovrare manualmente le proprie idee. Approdato nel design autoprodotto DDuM esplora i materiali naturali e quelli del riciclo ricercando la semplicità sia nelle forme che nelle tecniche impiegate.
www.ddumstudio.wix.com/ddum [email protected]
Ddum Studio
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FERRONERO è un progetto che ha per scopo una nuova interpretazione del concetto di radiatore, lontano da quello classico ma molto più vicino a quello delle installazioni artistiche. Il risultato di questa ricerca è un oggetto che appare come una scultura o un quadro che svela la sua reale natura solo percependone l’intenso calore. I radiatori Ferronero denotano la ricerca di forme pure, chiaramente leggibili. Anche la scelta del materiale non è casuale e riporta alla naturalità ed al concetto di trasformazione e maturazione della materia: si tratta di acciaio corten, un particolare tipo di acciaio che fa della sua patina di ossido la sua protezione e che trattato infine con la cera d’ape naturale crea una superficie simile, al tatto, a quella del legno.
www.ferronero.com [email protected]
Ferronero
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FLUSSOCREATIVO è uno studio di industrial e interior design fondato a Brescia nel 2009 da Daniel Facchetti e Gianfranco Di Costanzo. Dopo aver studiato design industriale al MACHINA Lonati Fashion and Design Institute, lavorano diversi anni per un’azienda di progettazione d’interni, arredamento e Contract a stretto contatto con artigiani specializzati in realizzazioni per interni. Questa esperienza gli ha permesso non solo di acquisire conoscenze approfondite sul mondo della produzione e dello sviluppo di un progetto, ma anche di crearsi una rete di professionisti fidati a supporto delle loro idee. Sensibili al design come stile di pensiero nelle sue svariate connotazioni, lo studio crea progetti contemporanei in grado di rivalutare e valorizzare spazi,ambienti e concetti.
Flussocreativo
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Fred&Juul rinnovano la tradizione riscoprendo usi e tecniche del passato creando pezzi di design contemporaneo realizzati artigianalmente in italia. Dopo anni di proficua collaborazione con artigiani locali nella produzione di arredi per progetti di interni, i due architetti Federico Minarelli e Julie Janssen fondano Fred&Juul e iniziano a disegnare la propria collezione. Il loro approccio progettuale è radicato nelle tradizioni olandese ed italiana e guidato dalle emozioni: il design deve essere gioia. La collezione di Fred&Juul è prodotta in piccoli laboratori di artigiani locali. Le parti in legno sono create da falegnami altamente qualificati, quelle in ferro da fabbri di grande esperienza, il vetro viene soffiato da maestri vetrai di quarta generazione. Fred&Juul sono mossi da un approccio sostenibile al progetto, alternativo alla società usa e getta, creando pezzi senza tempo, realizzati artigianalmente in Toscana con materiali solidi e duraturi come ferro, ottone e legno massello di rovere.
Fred&Juul
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Credo nel ruolo sociale del design, soprattutto nelle comunità che si stanno affacciando ora allo sviluppo. I prodotti che disegnamo nel villaggio di Kottakarai nascono per elevare ed affinare le capacità intellettive e manuali delle donne artigiane dei villaggi, che spesso non hanno ricevuto un’istruzione formale scolastica; l’intento del progetto è coinvolgere attivamente le donne negli sforzi creativi e gestionali del prodotto, seguendone insieme l’intero iter produttivo. E’ un’esperienza tra bambù e cultura Tamil che condividiamo con numerosi studenti di design e architettura provenienti da tutto il mondo, generando un processo di apprendimento reciproco insieme alle persone locali.
Alessandro Fuoco
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La mia filosofia progettuale è sintetizzata dalle parole chiave “contaminazione” e “visione”: nel concept di un nuovo prodotto amo attingere in modo eclettico da diverse sfere culturali, ma allo stesso tempo credo che un nuovo progetto scaturisca dalla visione più ampia di scenari sociali sostenibili e innovativi dal punto di vista del vivere, del godimento e del consumo.
Elisabetta Furin
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Dopo gli studi in Furniture Design e Interior Design, Duccio decide di spostarsi all’estero per lavorare in studi di artisti, botteghe artigiane e studi di design, confrontandosi con approcci tipologie e scale di progetti molto differenti, arricchendo al contempo il suo bagaglio tecnico e teorico. Oggi lavora nel suo atelier di Parigi, dove, in una fusione delle passate esperienze, disegna e produce elementi di arredo e oggetti per le proprie collezioni e su commissione.
Duccio Maria Gambi
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Dal 2008, Iskra Sguera, è presente come designer al SALONE DEL MOBILE e al FUORI SALONE. Il suo livello di intervento come progettista e Concept Designer, la vede protagonista di nuovi scenari d’incontro tra progettazione, ambiente e stili di vita sostenibili. Le sue attività progettuali si realizzano in diverse forme: studio, analisi, ricerca di soluzioni creative per prodotti innovativi, ideazione e organizzazione di eventi legati al FuoriSalone, sviluppo di concept design e di scouting nell’ambito del Design e dell’Arte.
www.iskradesign.it [email protected]
Iskra Sguera
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Il termine autoproduzione riflette l’immagine del fare, di un gesto pratico, in opposizione al concetto di design come processo puramente intellettuale. Nell’ultimo decennio il designer è diventato il realizzatore della sua opera. Francesca Braga Rosa e Ivano Vianello hanno creato nel 2007 ivdesign.it, autoproduzione di forniture per l’ambiente domestico, come risposta ad una nuova tendenza e ad un interesse per un ritorno ad una vita quotidiana più semplice. Progettiamo forniture in modo tale che la loro semplicità rifletta il fascino indiscreto, sia dei materiali con i quali sono prodotti, che del lavoro progettuale. In un mondo sempre più complesso, diventa essenziale avere a disposizione semplici prodotti d’uso quotidiano, per trovare queste soluzioni basta visitare il sito.
Ivdesign
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Massimo BarbieratoNato ad Asiago nel 1972, si laurea presso lo IUAV di Venezia. Dopo aver frequentato workshop in Italia e all’estero e aver collaborato con vari studi e istituzioni artistiche fonda nel 2007 Laboratorio 2729 studio di progettazione che opera nel campo dell’architettura e del design e che concentra il proprio lavoro attorno a termini quali riduzione, semplicità e rispetto. Il suo ambito progettuale varia dalla scala urbana a quella del prodotto industriale dividendosi tra architettura e design. In questi campi vanta numerosi successi in concorsi nazionali ed internazionali che lo hanno portato all’esposizione del proprio lavoro in varie mostre e alla realizzazione di spazi commerciali, residenziali e direzionali in Italia, Repubblica Ceca e Polonia. La sua ricerca, indipendentemente dal campo e dalla scala del progetto, si concentra sul raggiungimento dell’essenza e della riduzione. Dal 2013 è docente di prodotto presso il Corso di Laurea triennale in Disegno industriale dell’Università IUAV di Venezia - Repubblica di San Marino.
Lab2729
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Dall’incontro dell’artigianalità sartoriale e dall’ammirazione delle fantastiche geometrie della natura, nasce il progetto delle lampade “couture”. Queste creazioni nascono come se fossero degli abiti, sono realizzate in sartoria, i materiali sono quelli di un abito prezioso,lino e seta, le tecniche sono quelle della confezione d’alta moda. Lampade che sono “costruzioni tessili”, che prendono “anima” illuminandosi. Disegnate ispirandosi alle forme delle conchiglie, alle onde del mare, ai fiori, ai bozzoli.
Lampcouture
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Life Given A Shape è uno studio-atelier giovane fondato nel 2011 da Guido Garotti e Sehr Khan. Una visione basata su “rapporti autentici, consumi responsabili e necessità fondamentali” caratterizza l’esistenza dello studio inspirandone le collezioni e l’attività di consulenza creativa. LGAS esplora la semantica degli oggetti, la narrazione visiva e si ispira fortemente a princìpi di durabilità emozionale. I pezzi in edizione limitata di LGAS sono realizzati in collaborazione con artigiani esperti per promuovere il patrimonio culturale locale e consentire variazioni su misura.
Lifegivenashape
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Giuseppe D’ambrosioLa mia esperienza di designer di interni da anni si è accostata a una sperimentazione a metà strada tra il design e l’artigianato. Da sostenitore dell’ecosostenibilità ambientale ho sviluppato la passione per il riutilizzo di oggetti, spesso parti di elettrodomestici dismessi, con una una personale tecnica di “rivestimento” in lana. Si tratta quindi di eco-design, non orientato alla creazione di oggetti nuovi, ma un recupero volontario, autoprodotto, di oggetti riproposti con nuove vesti: il concetto di re-made è sicuramente più calzante per la mia attività. Il mio progetto è costituito da alcuni pezzi da me realizzati, in questo caso propongo dei contenitori in polistirolo, di diverse dimensioni, rivestiti in lana. Inoltre, a dimostrazione che qualsiasi forma può generarne altre nuove, cambiando la “pelle” esterna, propongo un ex bollitore in acciaio trasformato in vaso porta-fiore.
www.maoetao.wix.com/design [email protected]
Maoetao
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Alessandro Marelli, nato in Brianza, noto distretto industriale del legno a nord di Milano, si occupa fin da subito delle tematiche del progetto, collaborando allo sviluppo di arredi pubblici e privati con diverse aziende e studi di architettura, approfondendo in tal modo la conoscenza della “materia” legno. Durante gli studi al Politecnico di Milano ha l’occasione di entrare in contatto con Enzo Mari. Dopo essersi laureato in Disegno Industriale collabora per un breve periodo con Prospero Rasulo.Richiamato da Enzo Mari, rimarrà nel suo studio come unico collaboratore per alcuni anni, assistendo allo sviluppo di diversi progetti fra i quali l’allestimento della mostra di Enzo Mari “L’ Arte del Design” tenutasi alla Galleria d’ Arte Moderna di Torino.Dopo questa esperienza decide di aprire il proprio studio per dedicarsi al progetto.
Alessandro Marelli
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Georg Mühlmann ha iniziato la sua attività con ottimo successo come esperto intagliatore di legno, ma poi ha scoperto la falegnameria che lo ha ammaliato. Grazie al suo occhio per le proporzioni e l’estetica nascono oggetti armonici dal design ricercato. Oggi il nome georgmuehlmann è strettamente legato al design di mobili e ai mobili di design, tenendo conto che piú accuratamente vengono curati i dettagli, meno si rischia di sovraccaricare un oggetto e piú spazio di gestire le proprie emozioni si lascia al cliente.
Georgmuehlmann
59
Nasce a Lisbona, Portogallo nel 1983. Attualmente vive e studia a Losanna in Svizzera. Laureato in Design Industriale presso ESAD.CR a Caldas da Rainha, Portogallo. Nel 2006-2007 segue un tirocinio presso Isao Hosoe design a Milano. Dal 2006 collabora come freelancer con Fernando Brizio su diversi progetti. Espome alla settimana del Design di Milano con Experimenta o progetto Campo nel 2008. Selezionato per il concorso per giovani designers Design Parade ’03 a Hyères in Francia. Dal 2010 al 2011 coadiuva Chris kabel a Rotterdam in Olanda. Dal 2010 collabora con made Out Portugal nell’organizzazione di mostre per designers portoghesi residenti all’estero. Attualmente frequenta il Product Design Master presso ECAL a Losanna, Svizzera.
Manuel Amaral Netto
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Nuup è un network di professionisti creativi che si occupa di progettazione sostenibile. Nell’antica lingua maya Nuup significa insieme. Siamo Italiani, Messicani e Colombiani e scegliamo, insieme, di lavorare condividendo le nostre conoscenze. Ci occupiamo di progettazione di prodotti e servizi ecosostenibili e sviluppo di concept legati al tema della sostenibilità ambientale, alla sua comunicazione e divulgazione.
Nuup
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Stefania Omodeo si forma alla Scuola Politecnica di Design di Milano e successivamente sotto la guida del Maestro Eugenio Carmi. Dalla metà degli anni 80 si occupa di architettura, grafica e arte applicata. Nel 2001 apre lo Studio Omodeo di comunicazione visiva e design.
Stefania Omodeo
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Rebel lot è un laboratorio di industrial design che si occupa di sviluppare e dare forma a nuove idee. Unendo tecniche a controllo numerico e vocazione alla sperimentazione, realizza prototipi e produzioni in serie limitata di oggetti e complementi d’arredo. Fondato nel 2010 da Matteo Tessera e Valerio Vinciguerra ha sede in Brianza, territorio ricco di tradizione nella produzione di design.
Rebel Lot
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Marco nasce nel 1977. Verso i 15 anni va a bottega per lavorare ferro e alluminio. Si diploma come Perito Meccanico presso l’ITIS Montani di Fermo e prende a lavorare a tempo pieno in officina. Sceglierà il ferro come metallo principe perché meno ripetitivo, più rumoroso e dannatamente sporco. Nelle sue letture scopre Calder, il metallo prende forma, colore ed equilibrio. Scopre Ruskin e l’Arts and Crafts Movement: l’uomo è unico e irripetibile esattamente come l’oggetto che egli stesso costruisce. Compiuti 33 anni dà vita al proprio laboratorio per la lavorazione del ferro e acciaio: Officina Art & Craft. A Marco Ripa piace l’acciaio, il calcio, il jazz. Marco Ripa ama il ferro, il rugby, il rock. “L’ornamento ha due sorgenti di piacere, la bellezza astratta delle sue forme, e il senso del lavoro umano e dell’attenzione che è stata spesa per fabbricarlo”. John Ruskin, storico e critico d’arte.
Marco Ripa
69
Rota-lab è un laboratorio di arti applicate che nasce a Roma nel 2006 dalla passione dei suoi fondatori per le tecniche manuali. Originariamente composto da Tommaso Garavini, Giorgio Mazzone e André Philippe Solari, il gruppo si è nel tempo solidificato intorno a Tommaso e Giorgio, continuando tuttavia per progetti specifici la collaborazione con André. Dal 2011 si è aggiunta Carla Rak che si occupa della comunicazione e promozione del lavoro di Rota-lab. Un termine chiave per spiegare chi siamo è quello di artigiainers, che costituisce una crasi inventata tra artigiano e designer. Il termine è nato dalla difficoltà che avevamo di raccontare con precisione cosa facessimo. Non siamo propriamente né solo artigiani né solo designer. Realizziamo artigianalmente ma progettiamo da designer. Non ci limitiamo né alla sola ideazione, come i designer, né alla sola realizzazione, come gli artigiani. Questo spazio tra i due termini è forse proprio il luogo simbolico dove risiede l’elemento artistico del nostro lavoro: doversi occupare sia dell’ideazione che della realizzazione ci concede la libertà di accogliere stimoli, influenze, riferimenti diversi, anche presi dall’arte del passato.
Rota-Lab
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Nato a Malo nel 1978, ha vissuto in Veneto, Umbria, Campania, Emilia Romagna e ancora in Veneto. Si laurea in Architettura all’Università “Federico II” di Napoli con lode e tesi in Industrial design. Trasferitosi a Ferrara, collabora con diversi studi di architettura occupandosi, prevalentemente, di architettura di interni e grafica. Tra il 2011 e il 2012 si occupa dello studio dell’immagine coordinata dell‘“International Conference of the Infrared and Raman User Group” e dell’”LSC 2013” per l’Università di Barcellona. Dal 2012 persegue una metodologia progettuale a tutto tondo, realizzando progetti dall’interior al product design come autoproduttore.
Carmine Sessa
www.lalineaditerra.wordpress.com [email protected]
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Shir Atar ha aperto il suo studio dopo essersi laureato all’HIT (Holon Institute of Technology) nel 2009. Applicando vari approcci di ricerca Shir cerca di mettere in discussione le relazioni tradizionali tra la produzione industriale e l’artigianato. Lavorare a fianco di fabbriche industriali e piccoli artigiani offre l’opportunità di esplorare nuovi modi di applicare metodi unici, formare collaborazioni inaspettate e produrre risultati sorprendenti. Questo approccio di ricerca sulla tecnologia, e i materiali, le persone e la produzione ha dato vita a progetti che sono stati mostrati in giro per il mondo e che hanno ricevuto il Green GOOD DESIGN Award e altri riconoscimenti.
Shir Atar
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Per molti anni sono stato proprietario ed ho usato la “seven chair” di Arne Jacobsen / Fritz Hansen. Uso questa sedia ogni giorno come sedia da lavoro. La preferisco a qualsiasi altra comune sedia tecnologica da ufficio. Credo anche che si adatti molto meglio all’ambiente della mia casa. Sfortunatamente l’altezza della seduta è un po troppo bassa per una sedia da ufficio. Perciò, mi piacerebbe proporre la mia soluzione a questo problema. La mia idea è di aggiungere alle gambe di metallo tubolari della sedia originale due elementi scorrevoli . A parte il fatto che si potrebbe ottenere un’altezza perfetta, sarebbero possibili posture diverse – sedere con angolazioni differenti aiuta a ridurre la pressione continua sul corpo. Credo che questa nuova sedia da lavoro a dondolo sarebbe una buona alternativa alla sedia da ufficio, da usare sia in uffici che in abitazioni private, caffè, ristoranti, biblioteche pubbliche ecc. Le parti mobili sono impacchettate in una piccola scatola, facile da comprare e adattare alla seven chair” originale senza l’uso di alcun attrezzo.
Hironori Tsukue
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Le tecniche dell’officina, l’arte del fare con le mani e le tecnologie innovative si uniscono nel design firmato Steelè. Dai 40 anni di esperienza di Ugolini, azienda conosciuta per l‘industria tessile e metalmeccanica, nasce un progetto che usa le conoscenze nella lavorazione dell’acciaio per realizzare una collezione di lampade firmate Giacomo Piovan.
Steelè
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Un unico progetto, due parole per intendersi, tre anime (due maschili e una femminile) che si incontrano per progettare oggetti con l’obbiettivo di “lievitare”. Lo studio fondato a Firenze nel 2010 da Francesco Taviani, Laura Passalacqua e Jacopo Volpi, si definisce cerniera tra passato e futuro: recupero della maestria artigiana per riscaldare la tecnica moderna della produzione industriale. Rifinire a mano la produzione seriale, assemblare in serie pezzi unici per rispondere all’urgenza di un design slow, ma al passo con le logiche del mercato contemporaneo. Lavori spiazzanti, perché sfidano la quotidianità con gesti semplici ma arguti dove sono i dettagli a fare la differenza.
Studio Lievito
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Utopic Lab è uno studio senza esperienza. Collabora solo con persone giovani che devono ancora imparare. Si consulta con gente che non sa ma vuole scoprire. Si accettano gli sbagli. Non ha un “business plan” nè un “target market”. Non si occupa di “strategic decisions” e nemmeno di“productivity”, almeno fino adesso.Utopic Lab si basa su un processo produttivo artigianale semplice e non burocratico, con un pensiero critico verso le offerte delle nuove tecnologie.Utopic Lab conferisce un grande valore estetico ai movimenti di archetipi meccanismi. Panagiotis Veizis è nato ad Atene nel 1986. Per sette anni frequenta il Laboratorio d’Arte di Calcide. Nel 2004 si trasferisce in Italia per studiare architettura al Politecnico di Milano e si laurea nel 2011. In seguito collabora con Albori Studio e contemporeanamente da inizio ai primi esperimenti su lighting design sotto il nome di Laboratorio Utopico. Nel 2013 ad Atene fonda Utopic Lab.
Utopic Lab
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Nasce nel 1972 a Varese, si laurea in Architettura indirizzo Disegno Industriale presso il Politecnico di Milano e frequenta un master in Industrial Design presso la Scuola Politecnica di Design (SPD) di Milano. Matura diverse esperienze lavorative in alcuni studi tra cui l’Atelier Bellini, lo studio arch. Marco Zanuso jr e il centro ricerche e sviluppo Baleri Italia. Da qualche anno ha avviato il proprio studio a Pavia, città dove vive, occupandosi di industrial design, grafica, arredamento di interni e architettura.
Cristian Visentin
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ZPSTUDIO è uno studio di design e architettura fondato nel 2003 da Matteo Zetti ed Eva Parigi, entrambi formatisi allla Facoltà di architettura di Firenze dove svolgono attività didattica e di ricerca. Matteo Zetti (Firenze, 18/10/1968) si occupa di progettazione architettonica e urbana, design e architettura d’interni ed è consulente presso società di engineering a livello nazionale. Eva Parigi (Siena, 28/12/1968) è dottore di ricerca in architettura e specializzata in exhibit design alla Domus Academy di Milano; si occupa di allestimento museale ed exhibit design. La missione di zpstudio è di esplorare le potenzialità del design e del progetto contemporaneo come strumenti di comunicazione, spaziando tra scale diverse in continuo dialogo tra pratica quotidiana e ricerca. Nella loro formazione anche una consolidata esperienza di collaborazione con il mondo dell’arte contemporanea, che si riflette nel particolare interesse al potere narrativo del progetto.
Zpstudio
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Elisa Quartiero & Jacopo Balbo
[email protected]@gmail.com
Flake è una lampada realizzata in occasione del workshop Isai Self Made,corso che ha permesso l’ideazione e la realizzazione di un oggetto da parte dei ragazzi del terzo anno accademico. Questa lampada nasce dal concetto della geometria frattale che prevede la ripetizione di una forma all’infinito. Nel caso di Flake, la forma in questione è il triangolo che, a gruppi di sei, forma un “nido”; quattro nidi vengono poi giunti per mezzo di connettori quadrati dando alla forma finale le sembianze di una sfera sfaccettata. Flake ha diverse destinazioni, è infatti lampada da tavolo, a sospensione, o anche da terra nella versione in scala maggiore.SELF MADE ISAI è un laboratorio didattico curato dall’architetto Ivano Vianello e dedicato alla progettazione e costruzione di prototipi di componenti d’arredo. [email protected]
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Roberta Boscato & Martina Dalla Valle
[email protected][email protected]
L’appendiabiti Regina nasce dal concetto di modularità e componibilità. La struttura è composta da elementi la cui forma si ripete in scala differenziata sui vari livelli. Con Regina struttura e forma coincidono nello stesso oggetto; l’appendiabiti funziona grazie all’uso di incastri, che si sostituiscono alle canoniche viti e collanti. Realizzato in compensato, risulta leggero e facile da trasportare.SELF MADE ISAI è un laboratorio didattico curato dall’architetto Ivano Vianello e dedicato alla progettazione e costruzione di prototipi di componenti d’arredo. [email protected]
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08BICCHIERE?, DIVERSAMENTE UGUALE (tagliere) e POLIEDRO (contenitore in ceramica) 10LEVITY (lampada in polyamide bianco) 12TOOLS (tavolino in legno e ferro) 14TIRATISU’ (sgabello), ZAHA (portafrutta) 16SEMPLICE (sedia in plexiglas) 18PANNELLI in legno, BICCHIERI (vetro e cemento)
20ATOMIZER (profumi da tavola in vetro), VENEER (vasi) 22LAMPADE in legno e plexiglas24MAC BLOCK (supporto per computer in PLA), BLOCK (lampada in PLA) 26FOLDS (lampada in carta), CONCENTRIC (ciotola in carta) 28ZERO-QUADRO (termosifoni in ferro corten) 30VIZIO (candela posacenere)
32CORNELIUS (portacandele in legno e marmo), JEAN (tavolino in ottone o bronzo), RAFFAELE (lampada in ottone) 34LAMPADA IN BAMBÙ, PIC NIC SET (posate in bambù) 36LUIGI (vassoio in legno curvato) 38BOTTLE BOTTLES e BETON BOWLS (portapenne e svuotatasche in cemento), TANIA (lampada in cemento)
40TALI’ (tavolino in legno) 42TAO (sgabello in legno), CAVALLINO e APPENDINO (sgabello, servomuto e appendiabiti in legno) 44EQUILIBRIO (tappi da vino in acero e resina), ASSE (taglieri in acero), LINEA (set da cucina in acero) 46TILIA, NAUTILIUS, HARPA (lampade in stoffa)
Index / Foto
48SIGMA (tagliere in legno),My Best Wishes For A Fertile Wedding e 3Dzionale (ceramiche) 50BOLLO (portafiori / ex bollitore rivestito in lana) 52STRINGIMI (lampada) 54BRETELLE (sedia in legno), MELK-i (sgabello in legno) 56DESK DOCK LAMP (lampada in legno di rovere)
583.1 (sgabello in legno) 60GIRANDOLO (seggiolone in legno) 62POP E FLOWER POWER (vassoio e portafiori in corian e ceramica), T+C (tagliere in acciaio, corian e legno) 64WHO ARE YOU e WHO’S NEXT (portaombrelli e porta riviste in ferro verniciato) 66TAVOLO BIPTICO e SKATEBOARD in legno
68HAIKU LAMP (lampada in legno) 70VASI in legno e resina 72ROCK7 (accessorio sedia in legno) 743’Age (lampade in acciaio) 76SOFFRITTO, LOTEC E ibrush (leggio per ricettario, set da tavola e scolapiatti), ENNAGONA (lampade in lamiera piegata), TYPE (dosa spaghetti in marmo)
78GROO LAMP (lampada in legno e acciaio) 80Oli&Ace (oliera e acetriera in vetro) e WINE LAMP82OTTOEMEZZO (tagliere) e DOTTO (vasi) 84FLAKE (lampada) 86REGINA (appendiabiti)
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Per realizzare il logo di Source-Self made design, abbiamo utilizzato un carattere disegnato da uno studio Olandese, che viene così descritto dagli stessi designer: “La forma del carattere si basa sul principio di ‘interferenza’: un fenomeno in cui due onde si sovrappongono per formare un’onda risultante di maggiore o minore ampiezza. Effetti di interferenza possono essere osservati con tutti i tipi di onde, come la luce e il suono…”La visualizzazione davvero eccellente del fenomeno fisico, ci è sembrata perfetta per il logo di Source. La natura della mostra che ci accingevamo a comunicare e il nome stesso datole dagli ideatori e organizzatori, ci hanno fatto pensare all’autoproduzione come ad una “interferenza” nel mercato del design classico italiano e internazionale, all’origine di un’importante nonché inarrestabile evoluzione culturale, sociale e ambientale nei più diversi ambiti della progettazione.
Tenendo a mente le medesime riflessioni e il senso di espansione del progetto, anche negli anni a venire, abbiamo progettato i supporti comunicativi cartacei e il sito web dell’evento - “onepage” e “responsive” - per una navigazione facile, intuitiva e compatibile con tutti i supporti mobile.
POSIZIONE INVERSAPosizione Inversa è uno studio di progettazione fondato da due designer pugliesi e, allo stesso tempo, un gruppo di coworker nel vasto campo della comunicazione, della brand identity, del web design e web marketing.Posizione Inversa è un’attitudine alla progettazione consapevole. È l’impegno a guardare il mondo in modo creativo, evolutivo, per progettare e sostenere il valore dell’esperienza comunicativa, nel rispetto dei luoghi e delle persone che la condividono.
Antonietta TrottaPietro Dipalma
La comunicazione di source
Le foto di questo catalogo (ad esclusione delle piccole di pagina 54, 56 e 66 fornite dagli autori) sono il risultato del workshop di Still Life curato da Maurizio Picci durante gli otto giorni di Source 2013. Il workshop aveva l’obiettivo di stimolare i partecipanti attraverso il rito dell’osservazione che precede gli attimi prima del click. Il titolo stesso della sessione di lavoro, “Fotografiamo l’anima degli oggetti”, sottolineava l’impostazione del programma. Trattandosi poi di autoproduzione Picci ha generosamente fornito alcune utili informazioni su come realizzare un set con pochi mezzi utilizzando l’ingegno per ottenere comunque ottimi risultati. “Fotografare un prodotto è questione di sfumature .Il filo conduttore del rito pre-fotografico è OSSERVARE.Amo fotografare oggetti o interni. Nei primi studio la forma, la sensazione al tatto, il materiale
e, perché no, anche il profumo! Spesso le migliori idee vengono dall’impalpabile. Negli interni, invece, vado in giro, salgo sui mobili, sposto e risposto e immagino come vivere lo spazio...” (Maurizio Picci, settembre 2013) Partecipanti al workshop. Gabriele Andreozzi, Riccardo Carnesciali, Stefano Carovani, Claudia Casadio, Noemi Casula, Mauro Cenci, Giuseppe D’ambrosio, Valentina Danielli, Federica Dipietro, Federico De Bellis, Giulia Fabbri, Caterina Fiaschi, Caterina Frittelli, Giulia Fiulianelli, Giuseppe Mancuso, Krizia Mariani, Matteo Zita, Veronica Orfatti, Riccardo Panaroni, Federico Paoli, Paola Paolini, Laura Pirrone, Rossella Rende, Elisabetta Renzoni, Andrea Ristori, Rossella Rossi, Consuelo Setzu, Stefano Ricca, Cristian Visentin, Luca Villano, Michela Voglino.
Design di catalogo:Dusko Stojanovic
Il catalogo è gentilmente sponsorizzato da:
THE FLORENCE INSTITUE OF DESIGN INTERNATIONAL
FIDI è una scuola internazionale didesign nel centro di Firenze. Comescuola di design italiano, l’Istitutoè specializzato in corsi di GraphicDesign, Interior Design, Arredamento e Architettura per gli studenti provenienti da tutta Europae da tutto il mondo.www.florence-institute.com
Il progetto catalogo.
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Federica Balosso e Marcello Bartalucci che con tutto lo staff di Officine Creative ci hanno ospitati e sostenuti;Leonardo Bieber, Comune di Firenze, per aver seguito il progetto con curiosità e passione;Francesco Ciulli che ha creduto nel progetto sostenendolo attivamentedall’inizio alla fine;Andrea Ponsi autore del prezioso testo/manifesto di Source;Laura De Benedetto per i numerosi suggerimenti;Nadia Ugolini per aver creduto e sostenuto con passione le nostre idee;Paolo Sandrini per aver fatto luce su Source;Elisa Sensi per il contributo video;tutti gli sponsors e i partners che, pur trattandosi di una prima edizione, hanno visto in Source un’iniziativa “sostenibile”.
Officine Creative L’associazione culturale Officine Creative si costituisce come associazione nell’anno 2004, ma già dall’anno 2001 i suoi rappresentanti si erano dedicati ad attività culturali appoggiandosi e collaborando per altre associazioni, circoli ricreativi e Comuni per promuovere eventi artistici, musicisti, serate a tema (concerti, cene, incontri) per coinvolgere tutte le fasce della società. Le finalità dell’associazione sono di carattere sociale e il suo scopo è la promozione e lo sviluppo dell’espressività e della creatività infusa nelle arti così come nei mestieri e nelle professioni.Detto scopo sarà sviluppato in diversi ambiti come quello musicale, teatrale, arti figurative (pittura, scultura, mosaico, design) e attraverso l’organizzazione e la divulgazione di eventi culturali, convegni, seminari, pubblicazioni, festival musicali e cinematografici. Le attività dell’associazione si
rivolgono a bambini, giovani, adulti di tutte le età ed estrazioni sociali. L’associazione pone particolare attenzione a persone provenienti da situazioni di disagio o in situazioni di marginalità per promuovere momenti di aggregazione e formazione volti al reinserimento attivo nella società. L’associazione opera sul territorio fiorentino negli ambiti: del reinserimento e della rieducazione di persone provenienti dall’area penale o delle fasce deboli, della promozione artistica e culturale, di attività ricreative rivolte ad una maggiore sensibilizzazione della società verso gli altri. Questi ambiti di azione hanno l’obbiettivo di creare sempre più spazi di socialità creativa e di comunicazione culturale nel territorio con attenzione alle fasce deboli ed emarginate.
http://www.officinecreative.fi.it/
Un sentito grazie a:
L’Associazione Osservatorio dei Mestieri d’Arte (OmA) L’Associazione Osservatorio dei Mestieri d’Arte (OmA) dell’Ente Cassa di Risparmio di Firenze ha partecipato alla mostra SOURCE condividendone il progetto e presentando le creazioni di una selezione di giovani artigiani protagonisti del fortunato Blog Omaventiquaranta, una sorta di “talent scout” virtuale nato alcuni anni fa nel quale una cinquantina di giovani artigiani, dai 20 ai 40 anni, dialogano e si confrontano sulla loro attività. Sei i manufatti in esposizione per cinque sezioni di artigianato: cartapesta, ceramica, eco-design, tessitura e rilegatura. Elena Bianchini, Luca Canavicchio, Coypù, Giovanni Erbabianca, Laura Rovida e Eleonora Spezi sono stati, in questa occasione fiorentina, i testimonial dell’attenzione che l’Associazione Osservatorio dei
Mestieri d’Arte pone sul tema dei giovani che scelgono l’artigianato artistico come professione, valorizzando la propria creatività e partendo dalle tecniche tradizionali per avvicinarsi alla sperimentazione e al design.
www.osservatoriomestieridarte.itomaventiquaranta.blogspot.it
