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L’Italia alla fine del Medioevo

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Page 1: Declino dei Comuni Il regime podestarile, nato per la pressione del popolo, fu sostituito da i Comuni del popolo, retti dalle società delle arti Il comune

L’Italia alla fine del Medioevo

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Declino dei Comuni

Il regime podestarile, nato per la pressione del “popolo”, fu sostituito da i Comuni del popolo, retti dalle “società delle arti”

Il comune del popolo era retto da un capitano del popolo

Presto si arrivò ai cosiddetti “governi delle arti”, retti da magistrature quali i “priori delle arti” e dal “gonfaloniere”

Elaborata una legislazione antimagnatizia

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Nascita delle Signorie

Quasi tutti i Comuni, nella seconda metà del XIII secolo, si trasformarono in Signorie

Il potere era retto da un solo individuo, di solito il rappresentante della “borghesia”

Nelle varie città del centro e nord Italia questo processo avvenne con tempi e modalità diverse

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Le Signorie italiane

Milano

In seguito alla battaglia di Cortenuova (1237) a Milano si erano affermati i della Torre ma nel 1277 vennero sconfitti da Ottone Visconti che si fece proclamare signore. I suoi successori ampliarono i confini e ripresero il potere della citta (1329) dopo che i della Torre erano riusciti a impadronirsene nuovamente nel 1302.

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Le Signorie italiane

Firenze

Nel XIII secolo era uno dei maggiori centri economici mondiali ed europei.

Nel 1282 si costituì il governo dei Priori delle arti e vennero promulgate leggi antimagnatizie.

Tra XIII e XIV secolo i governi signorili furono solo transitori, solo nel XV secolo si affermarono i Medici.

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Le Signorie italiane

Venezia

Qui le arti non ebbero mai una funzione politica.

A capo dello stato c’era il Doge il quale però rivestiva una carica quasi solo rappresentativa in quanto l’effettivo governo della città era in mano a varie magistrature.

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Le Signorie italiane

Nelle altre città italiane si affermarono, con tempi e modalità diverse, varie famiglie. Tra le più importanti vanno ricordati:

Della Scala a Verona

Da Carrara a Padova

D’Este a Ferrara

Gonzaga a Mantova

Da Polenta a Ravenna

Da Montefeltro a Urbino

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L’Italia nel XIV secolo

I Visconti iniziarono la loro espansione: dopo che erano state conquistate Como, Vercelli, Pavia, Lodi, Piacenza, Cremona, Crema e Bergamo, Giovanni Visconti si impadronì anche di Parma, Alessandria, Tortona, Bologna e Genova (queste ultime perse poi dai suoi nipoti Galeazzo e Bernabò)

A Firenze scoppiarono dapprima lotte interne e successivamente con lo Stato Pontificio che portarono al Tumulto dei ciompi (1378). Il potere passò nelle mani di varie famiglie come gli Albizzi e gli Strozzi.

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L’Italia nel XIV secolo

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Dalle Signorie ai Principati

I signori delle varie città ottennero ufficialmente dall’imperatore o dal papa il titolo nobiliare così i Visconti divennero Duchi di Milano, i Gonzaga di Mantova, gli Estensi di Ferrara e i Medici di Firenze.

Protagonisti delle vicende italiane della fine del Trecento e di tutto il Quattrocento furono cinque grandi realtà politiche: il Ducato di Milano, la Repubblica di Venezia, la Repubblica di Firenze, lo Stato della Chiesa e il Regno di Napoli.

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Dalle Signorie ai Principati

1385 – Gian Galeazzo Visconti prende il potere e ricomincia la politica espansionistica. Riceve il titolo di Duca nel 1395 dall’imperatore Venceslao. Alla sua morte tutte le conquiste andarono disperse e poi riunite dal figlio Filippo Maria.

Tutti gli Stati summenzionati furono coinvolti nelle lotte per il Regno di Napoli tra Angioini e Aragonesi.

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L’espansione di Milano

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Le lotte in Italia nel XIV secolo

 1376 A Milano inizia la signoria di Gian Galeazzo Visconti il quale estese la sua Signoria fino a comprendere numerose terre del Veneto, Liguria, Emilia, Toscana e Umbria oltre, naturalmente, della Lombardia.

1395 L’Imperatore Venceslao concede ai Visconti il titolo di Duca.

1402 Gian Galeazzo muore e la sua Signoria si ridimensiona improvvisamente. Gli succede il figlio Filippo Maria che, una volta riconsolidato il potere, riprende la politica espansionistica a danno di Venezia soprattutto. Quest’ultima aveva approfittato della morte di Gian Galeazzo per riappropriarsi di territori in Veneto. Venezia si oppone ai Visconti e si allea con Firenze.

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L’Italia nel XV secolo

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Le lotte in Italia nel XV secolo

1435 Pace di Ferrara. Venezia ottiene così Bergamo, Brescia e tutta la terraferma fino all’Adda. Venezia diventa così pericolosa: i Fiorentini l’abbandonano e si alleano con i Milanesi. Nel frattempo a questo conflitto per l’egemonia nel centro nord Italia si aggiunge anche quello per la successione napoletana.

1427 Battaglia di Maclodio. Il miglior condottiero di allora, Francesco di Bussone detto il Carmagnola, assoldato dai Veneziani, sconfigge i milanesi.

1434 I Medici diventano signori di Firenze.

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Le lotte per il Regno di Napoli

1343 Muore Roberto d’Angiò e sale al trono Giovanna I. Morto il suo unico erede, Giovanna nomina come successore al trono di Napoli suo cugino Carlo di Durazzo ma i caratteri profondamente diversi e le opinioni contrastanti portano ad un conflitto. Giovanna, nell’ambito dello Scisma d’Occidente, sosteneva infatti l’antipapa Clemente VII, mentre Carlo parteggiava per Urbano VI.

1381 Urbano VI decreta Giovanna decaduta e assegna il regno a Carlo III.

1386-1414 Regna il figlio di Carlo III, Ladislao I d’Angiò.

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Le lotte per il Regno di Napoli

1414-1435 Regna la sorella di Ladislao I, Giovanna II. Alla morte di questa il Regno viene conteso tra Renato d’Angiò, del ramo angioino di Francia, e Alfonso d’Aragona, designato erede dalla stessa Giovanna.

1442 Alfonso d’Aragona sconfigge Renato d’Angiò ma i Francesi non sono d’accordo.

1458 Alfonso muore e divide i possessi: attribuisce il Regno di Napoli al figlio Ferdinando.

1485 Congiura dei Baroni e dura repressione da parte di Ferdinando.

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Le lotte in Italia nel XIV secolo

1440 Battaglia di Anghiari: i Milanesi sono nuovamente sconfitti dai Veneziani.

Pace di Cremona. Venezia estende il suo dominio su Ravenna, Legnago e Peschiera.

1447 Filippo Maria Visconti muore senza eredi e Venezia cerca di intromettersi negli affari interni del Ducato. A Milano c’è un tentativo di reggenza cittadina: aurea repubblica ambrosiana.

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Le lotte in Italia nel XIV secolo

1450 Il condottiero Francesco Sforza assume il titolo di Duca di Milano. Venezia dichiara guerra allo Sforza. Milano e Firenze sono contrapposte a Venezia e Napoli.

1454 Pace di Lodi. Francesco Sforza viene riconosciuto duca di Milano, Venezia si assicura il confine sull’Adda, Firenze accetta queste condizioni e tra le tre città si instaura una Santissima Lega.

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Le lotte in Italia nel XIV secolo

1466 Muore Francesco Sforza e gli succede il figlio Galeazzo Maria.

1476 Congiura di Cola Montano e omicidio di Galeazzo Maria Sforza. Gli succede Galeazzo II, insidiato dallo zio Ludovico il Moro

1482-1484 Guerra di Ferrara. Venezia minaccia Ferrara e per questo motivo si costituisce una Lega (Firenze, Milano, Napoli). La guerra si conclude con la Pace di Bagnolo la quale sancisce lo status quo ante.

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Le lotte in Italia nel XV secolo

1494 Settembre: Carlo VIII di Francia varca i confini italiani e si dirige verso Napoli per rivendicare la successione al trono.

Ottobre: muore Gian Galeazzo Sforza e Carlo VIII riconosce come successore Ludovico il Moro. A Firenze i Medici cedono di fronte a Carlo e per questo vengono cacciati. S‘instaura un governo repubblicano guidato da Girolamo Savonarola.

Dicembre: le truppe francesi entrano a Roma. Il Papa si rifugia a Castel Sant’Angelo.

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Le lotte in Italia nel XV secolo

1495 I Francesi conquistano Napoli: re Alfonso abdica e cede la corona al figlio Ferdinando II che scappa in Sicilia.

Si forma una Lega per cacciare i Francesi formata da: papa Alessandro VI, gli Asburgo, la Spagna, Venezia e Milano.

Luglio: Battaglia di Fornovo. Carlo VIII riesce ad aprirsi un varco nelle Alpi e a tornare verso la Francia.