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12 proposte culturali nelle Dolomiti, patrimonio mondiale dell’UNESCO Culturonda® Dolomythos Dolomythos Enrosadira Parchi naturali – Patrimonio naturale dell’UNESCO Acque Vie commerciali Oswald v. Wolkenstein Mito del mito Saluti dall’Alto Adige Il richiamo della montagna Montagne in prima linea Capolavoro della natura Gens ladina

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Page 1: Culturonda® Dolomythos - Kronplatz · Bad Moos, Bagni di Salomone ad Anterselva, Bagni di Pervalle a Valdaora. Fu l’avvento della “Ferrovia del Sud”, nel 1871, ad aprire la

12 proposte culturali nelle Dolomiti, patrimonio mondiale dell’UNESCO

Culturonda® Dolomythos

Dolomythos

Enrosadira

Parchi naturali – Patrimonio naturale dell’UNESCO

Acque

Vie commerciali

Oswald v. Wolkenstein

Mito del mito

Saluti dall’Alto Adige

Il richiamo della montagna

Montagne in prima linea

Capolavoro della natura

Gens ladina

Page 2: Culturonda® Dolomythos - Kronplatz · Bad Moos, Bagni di Salomone ad Anterselva, Bagni di Pervalle a Valdaora. Fu l’avvento della “Ferrovia del Sud”, nel 1871, ad aprire la

Patrimonio naturale dell’UNESCO

I parchi naturali dell’Alto Adige

Nel 2009 le Dolomiti sono state riconosciute patrimonio dell’umanità dall’Une-

sco. Ciò comporta da un lato un impegno a tutelarle e dall’altra rappresenta un

riconoscimento del buon comportamento tenuto inora dall’Alto Adige. Quasi il 17 per cento del territorio altoatesino è sotto tutela nei 7 parchi naturali, 4 dei quali si trovano in zone dolomitiche. Il paesaggio delle aree protette è caratterizzato da

vette famose e alpeggi incontaminati; malghe e boschi estesi sono invece parte

del patrimonio culturale e della storia delle singole regioni montuose. I parchi

naturali sono importanti anche per il contributo che danno alla ricerca e all’educa-

zione ambientale: le proposte di svago infatti sono rispettose della natura e stimo-

lano ad assumere un comportamento virtuoso nei confronti dell’ambiente.

… assolutamente da non perdere: i parchi naturali

>> Parco naturale Sciliar-Catinaccio – Tra antiche culture e nuovi orizzonti

Lo Sciliar è la montagna simbolo del parco e anche dell’Alto Adige. Alcuni

reperti preistorici, rinvenuti nel 1945 sul pianoro sommitale, testimoniano come questo sito fosse anticamente un luogo di culto.

>> Parco naturale Puez-Odle – Il libro di storia della terra

Il parco accoglie un mondo meraviglioso di fossili, conchiglie e coralli, di zone carsiche, ghiaioni e valli erose. Stupenda la Vallunga scavata dal ghiacciaio, che da Selva Gardena porta nel cuore del parco.

>> Parco naturale Fanes-Senes-Braies – Nel regno degli animali

Vasti altopiani, boschi e imponenti massicci rocciosi costituiscono l’habitat naturale di cervi, camosci, aquile e gipeti. Nel 1987 furono ritrovate, in una profonda grotta delle Conturines, tantissime ossa dell’Orso delle caverne.>> Parco naturale Tre Cime – La solitudine dei grandi nomi

Montagne leggendarie come le Tre Cime o come le vette della Meridiana di

Sesto sono indissolubilmente legate ai pionieri dell’alpinismo.

Tempo occorrente

Escursione da San Cipriano/Tires in Val Ciamin: 1 giornata Escursione attorno al Sas de Putia: 1 giornataEscursione a Prato Piazza, Braies: ½ giornata

Escursione nella Val Campo di Dentro, San Candido: ½ giornata

Indirizzo

Uficio Parchi Naturali, Bolzano, tel. 0471 417 770 · www.provincia.bz.it/parchi-naturali

Dolomythos Coralli sedimentati

Le Dolomiti, deinite da Le Corbusier “la più bell’opera d’architettura al mondo”, con le loro guglie e le loro torri sono l’eredità geologica lasciata da un mare primordiale.

Ai piedi delle Tre Cime di Lavaredo, un escursionista trovò un blocco di roccia con le impronte di un Prosauropode, passato di lì 220 milioni di anni fa. Tracce ancora più antiche si sono trovate nei dintorni di Braies con la sensazionale scoperta del “Megachirella wachtleri”, l’antenato di serpenti e lucertole, e con le impronte fossili di felci, cycadee e conifere. Passeggiando nelle vicinanze del rio Frötscher, sull’Alpe di Siusi, si trovano interessanti testimonianze del passato geologico delle Dolomiti.

… assolutamente da non perdere…

>> Nel Museo geologico ed etnograico Dolomythos a San Candido, diversi percorsi illustrano la genesi delle Dolomiti, il mondo dei dinosauri, la misteriosa evoluzione delle piante, i tesori di cristallo. >> Il Gran Canyon ad Aldino: il Bletterbach è il burrone più grande dell’Alto Adige e si trova ai piedi del Corno Bianco. Chi si inoltra in questo monumento naturale dell’UNESCO, intraprende un viaggio nel tempo attraverso 280 milioni di anni di storia della Terra.>> Il “Sentiero dei Geologi” nel Parco naturale Sciliar-Catinaccio, sull’Alpe di Siusi, è uno dei percorsi geologicamente più interessanti di tutta l’area dolomitica. Stazioni informative aiutano a comprendere la genesi di questo gruppo

montuoso.

Tempo occorrente

Museo Dolomythos: 2 ore

Geoparc Bletterbach di Aldino-Redagno: percorso lungo: 3 ore e ½, percorso breve: 2 ore e ½

Escursione Sentiero geologico da Bagni di Razzes all’Alpe di Siusi: 2 ore e ½

Indirizzi

Museo geologico ed etnograico Dolomythos, San Candido, tel. 0474 913 462

www.dolomythos.com Geoparc Bletterbach di Aldino-Redagno, tel. 0471 886 946 · www.bletterbach.infoCentro visite Parco naturale Sciliar-Catinaccio, Bagni di Lavina Bianca, Tires,

tel. 0471 642 196 · www.provincia.bz.it/parchi-naturali

Saluti dall’Alto AdigeGrand Hotel e bagni termali

Il turismo nelle Dolomiti ha tradizioni lontane nel tempo. Le mete turistiche più antiche furono i “bagni rustici” frequentati già nel Medioevo: Maistatt, Altprags, Bad Moos, Bagni di Salomone ad Anterselva, Bagni di Pervalle a Valdaora. Fu l’avvento della “Ferrovia del Sud”, nel 1871, ad aprire la porta ad un turismo so-

prattutto d’élite. Collegava Vienna al lago di Garda e lungo il suo tragitto sorsero

grandi alberghi, alcuni dei quali esistono ancora. Lo spirito pionieristico del tempo è rappresentato dalla leggendaria albergatrice di Villabassa Emma Hellensteiner

che dopo la locanda “All’Aquila Nera” fece costruire un hotel sulle rive del lago di Braies. Altrettanto noto è Theodor Christomannos, promotore della strada panora-

mica della Val d’Ega e costruttore del Grand Hotel Carezza.

… assolutamente da non perdere…

>> Il Grand Hotel di Dobbiaco, oggi centro culturale e congressuale, sorse nel 1878. Il Grand Hotel di Carezza fu il primo albergo alpino della Val d’Ega con lo straordinario sfondo del Catinaccio e del Latemar. Entrambi ospitarono

le teste coronate d’Europa e personaggi noti del tempo.

>> Nel Museo del Turismo a Villabassa sono illustrati gli aspetti storici dell’indu-

stria turistica: le antiche locande e i bagni rustici termali, la costruzione della linea ferroviaria della Val Pusteria, la storia delle prime imprese alpinistiche.>> Il Touriseum di Castel Trauttmansdorff a Merano illustra in maniera divertente

200 anni di storia del turismo alpino e i cambiamenti culturali: una volta le

montagne erano viste come qualcosa di minaccioso, poi i cittadini scalarono le vette e ne fecero il mito dell’alta borghesia, che se ne stava ad ammirarle su una sicura terrazza d’albergo.

Tempo occorrente

Centro visite del Parco naturale Tre Cime al Grand Hotel di Dobbiaco: 2 ore

Museo del Turismo a Villabassa: 1 oraTouriseum – Museo Provinciale del Turismo: 2 ore

Indirizzi

Centro Culturale Grand Hotel Dobbiaco, tel. 0474 976 151 · www.grandhotel-dobbiaco.comVal d’Ega Turismo, Nova Levante, tel. 0471 619 500 · www.valdega.comMuseo del Turismo a Villabassa, tel. 0474 745 136 · www.villabassa.itTouriseum – Museo Provinciale del Turismo, Merano, tel. 0473 270 172 · www.touriseum.it

EnrosadiraIl Catinaccio, il Latemar e il Sas dla Crusc

Il magico giardino di rose delle Dolomiti appare solo all’alba e al tramonto: le cime

delle montagne si colorano di rosa creando un’atmosfera iabesca. Il fenomeno dell’enrosadira, come la chiamano i ladini, nasce dall’incontro tra i vividi colori del tramonto e la luce scintillante che li ampliica e li rende irripetibili. La leggenda vuole che il re dei nani Laurino, innamorato di Similde e da lei respinto, la rapisse e la portasse nel suo regno. Dopo sette anni di ricerche, il fratello di Similde la tro-

vò proprio grazie al giardino di rose di re Laurino. Privato del suo grande amore, il re lanciò una maledizione sul giardino: non sarebbe dovuto più iorire né di giorno né di notte. Ma dimenticò il breve periodo dell’alba e del tramonto. E soprattutto

dalle 19 alle 21, in estate, il meraviglioso giardino di re Laurino si colora e si mostra nel suo splendido abito rosa.

… assolutamente da non perdere…

>> Dalle quattro località di Nova Levante, Nova Ponente, Tires e Collepietra si ha la possibilità di osservare il fenomeno dell’enrosadira, ma uno dei migliori punti d’osservazione si trova presso il laghetto Wuhnleger a Tires.

>> Il percorso naturalistico “Sentiero dei Larici” a San Cassiano in Alta Badia, parte dal Maso Rü e arriva al Maso Rüdiferia, dove si può ammirare un mulino ad acqua ristrutturato e funzionante.

>> Il Sas dla Crusc, carico d’atmosfera nelle chiare sere d’estate o al termine di un temporale, si staglia imponente sopra l’abitato di Badia nell’omonima valle. Ai piedi della maestosa montagna è situato il santuario di La Crusc o Santa Croce.

Tempo occorrente

Dal Centro Visite del Parco naturale Sciliar-Catinaccio al laghetto Wuhnleger: 1 oraSentiero naturalistico “Sentiero dei Larici”: 1 oraDa San Linert ai prati di Armentara e a La Crusc: escursione di 1 giornata

Indirizzi

Val d’Ega Turismo, Nova Levante, tel. 0471 619 500 · www.valdega.com Associazione Turistica Badia, San Cassiano, tel. 0471 849 422 · www.altabadia.org Centro Visite Parco naturale Fanes-Senes-Braies, San Vigilio di Marebbe,

tel. 0474 506 120 · www.provincia.bz.it/parchi-naturali

Vie commerciali Le vie delle spezie

Già in epoca preistorica piste carovaniere di estensione continentale attraver-

savano il territorio alpino. I Romani costruirono le vie maestre dei trafici, degli eserciti e dei viaggiatori a collegamento tra mondo mediterraneo e germanico.

Lungo le grandi strade imperiali – Claudia Augusta, Pustrissa, Alemagna – sorsero importanti stazioni doganali. Tra le vie “Pustrissa” (antico nome romano della Val Pusteria) ed “Alemagna” si trovava la Marca di San Candido, con la Collegiata in stile romanico e con il più antico mercato settimanale pusterese (1303). Pellegrini, mercanti e compratori arrivavano da ogni dove. Nacquero locande, osterie, botte-

ghe di maniscalchi, carradori e carrettieri ed il commercio iorì grazie ai mercanti tedeschi e veneziani.

… assolutamente da non perdere…

>> Gli antichi Romani chiamavano le stazioni di sosta “mansio”. La “Mansio Sebatum”, oggi San Lorenzo di Sebato, era una tipica stazione viaria lungo la grande arteria di comunicazione Aquileia-Veldidena (l’attuale Wilten vicino ad Innsbruck). Il Museum Mansio Sebatum (MMS) espone reperti archeologici ed apre una finestra sulla vita che scorreva lungo la strada romana.

>> Il “Troi Paian” è il sentiero più antico che conduceva dalla Valle Isarco alla Val Gardena. I reperti archeologici dimostrano che era già usato nel Mesolitico

(9.000 a.C.) dai primitivi cacciatori e raccoglitori. >> Le sculture della Val Gardena, famose in tutto il mondo, rappresentano una vera e propria industria. Le associazioni turistiche organizzano dei corsi di

scultura del legno.

Tempo occorrente

Museo Mansio Sebatum: 1 ora e ½ Troi Paian: 2 ore

Indirizzi

Museo Mansio Sebatum a San Lorenzo di Sebato, tel. 0474 474 092 · www.mansio-sebatum.itAssociazione Turistica San Lorenzo di Sebato, tel. 0474 474 092 · www.st-lorenzen.comVal Gardena-Gröden Marketing, Santa Cristina, tel. 0471 777 777 · www.valgardena.itCorsi di scultura del legno: info Ass. turistica Ortisei, tel. 0471 777 600 · www.valgardena.it

Oswald v. WolkensteinMenestrello, poeta, compositore e diplomatico

Oswald von Wolkenstein (1377-1445) fece di tutto per farsi ricordare dai posteri: a 10 anni se ne andò dal castello di famiglia di Trostburg, viaggiò in Europa, Africa settentrionale e Medio Oriente al servizio dell’imperatore Sigismondo come

scudiero, cavaliere, messaggero e diplomatico. Parlava 10 lingue e pubblicò due manoscritti con le sue poesie che lo immortalarono nella letteratura mondiale del

Medioevo. Ispirato non tanto dagli ideali dei menestrelli quanto piuttosto dalla

vita vissuta, cantava di vino, viaggi, amore e di se stesso. Oswald scrisse anche il primo poema tedesco dedicato alla natura, un’ode alla primavera ed all’Alpe di Siusi. Nato con una paralisi alla palpebra destra, Oswald morì nel 1445 a Merano e fu tumulato nell’Abbazia di Novacella. Sulla facciata orientale del duomo di

Bressanone si trova una pietra tombale che il menestrello aveva commissionato prima di partire per Gerusalemme, nella quale viene rafigurato vestito da crociato e con la barba.

… assolutamente da non perdere…

>> A Castel Trostburg, sopra Ponte Gardena, nel salone rinascimentale è possibile ammirare una statua di Oswald von Wolkenstein. Da vedere anche la sala dei

cavalieri, con lo splendido sofitto a cassettoni decorato con stemmi e la Stube gotica con la volta trilobata.

>> Il sentiero Oswald von Wolkenstein porta da Siusi alle rovine di Castel

Hauenstein, assegnato a Oswald nel 1427 dopo una lunga disputa familiare sull’eredità.

>> Dal 1422 al 1426 Oswald si rifugiò a Castel Neuhaus in Val Pusteria, dove ora è stato realizzato un percorso culturale che da Gais porta al castello illustrando

la vita e le opere del menestrello.

Tempo occorrente

Visita al Castel Trostburg: 2 ore

Dal sentiero Oswald von Wolkenstein a Castel Hauenstein: 50 minutiPercorso culturale Gais: 1 ora

Indirizzi

Castel Trostburg, Ponte Gardena, tel. 0471 654 401 · www.burgeninstitut.comAlpe di Siusi Marketing, Fiè allo Sciliar, tel. 0471 725 047 · www.alpedisiusi.info

Associazione Turistica Brunico, tel. 0474 555 722 · www.bruneck.com

Mito del mito I luoghi delle leggende dolomitiche

Al tempo dei tempi, prima che vi giungessero gli uomini, le Dolomiti erano abitate da gnomi selvaggi, nani ed eli, capaci di assumere sembianze diverse. Altri esseri misteriosi, come ondine, anguane e ninfe abitavano fra le rocce scintillanti e multicolori del fondo dei laghi e dei iumi. Le loro gesta, ambientate in un mondo fantastico ricco di saghe e leggende antiche come la fantasia dell’uomo, sono la testimonianza della ricchezza culturale delle Dolomiti e della magia che solo la vita

nelle montagne riesce a sprigionare. Un immenso tesoro di miti che aspetta anco-

ra di essere scoperto. E non è del tutto certo che quegli esseri chiamati Salvans e

Ganes, che le streghe ed i nani non esistano più…

… assolutamente da non perdere…

>> Sullo Sciliar e nei pressi della Bullaccia “le sedie e le panche delle streghe” sono i luoghi dove le megere si radunavano per celebrare i loro riti.

>> Il sentiero tematico “Le leggende di Fanes” parte dall’Hotel Aqua Bad Cortina a San Vigilio di Marebbe e attraverso 11 stazioni racconta l’epopea ladina. Il popolo dei Fanes strinse un’alleanza eterna con il popolo delle marmotte, tanto che un pendio naturale a forma di scalinata sull’Alpe di Pices Fanes viene ancora oggi chiamato “Il parlamento delle marmotte”. >> Le acque del lago di Carezza brillano per magia e per un amore inito male. Uno stregone costruì un arcobaleno per far innamorare la ninfa del lago, ma la bella sirena si inabissò per sempre e dalla rabbia il mago distrusse

l’arcobaleno sparpagliando i colori nel lago.

Tempo occorrente

Escursione da Compaccio alla Bullaccia, con la seggiovia e a piedi: 2 ore

Escursione sentiero tematico “Le leggende di Fanes”: 1 ora Escursione da Pederü/San Vigilio al parlamento delle marmotte: 1 giornataPasseggiata attorno al lago di Carezza: ½ ora

Indirizzi

Alpe di Siusi Marketing, Fiè allo Sciliar, tel. 0471 725 047 · www.alpedisiusi.infoAssociazione Turistica San Vigilio di Marebbe, tel. 0474 501 037 · www.sanvigilio.comVal d’Ega Turismo, Nova Levante, tel. 0471 619 500 · www.valdega.com

Montagne in prima lineaUomini contro

Il 23 maggio 1915 il Regno d’Italia dichiarò guerra all’Impero austro-ungarico. L’esercito italiano occupò Cortina, le truppe austro-ungariche si ritirarono sul Lagazuoi per difendere la Val Badia e la Pusteria. Lungo i crinali del Lagazuoi e su gran parte delle montagne dolomitiche si snodavano trincee dei due eserciti

contrapposti, teatro di una guerra incredibile combattuta ad alta quota. I soldati dovettero costruire sentieri e gallerie per trasportare viveri, obici e munizioni sulla linea del fronte. Oggi sono trasformati in vie escursionistiche, tra le quali una delle più affascinanti è la galleria che attraversa il Monte Paterno.

… assolutamente da non perdere…

>> Il Museo storico all’aperto di Monte Piana (Belluno) consente a camminatori allenati di percorrere trincee e gallerie della prima guerra mondiale. A Sesto

l’associazione “Bellum Aquilarum” propone escursioni guidate al “Museo all’aperto della Grande Guerra 1915-1918 Croda Rossa”. Presso la vecchia scuola elementare di Sesto è stata allestita la mostra “Indimenticata. La Grande Guerra nelle Dolomiti di Sesto 1915-1918”. >> Sul Lagazuoi le piste da sci incrociano i fronti bellici. Gallerie e trincee

restaurate possono essere visitate nei tre musei all’aperto del Lagazuoi, del Sasso di Stria e delle Cinque Torri.

>> Nel cimitero di guerra della Val di Landro, nei dintorni di Dobbiaco, riposano i soldati dell’Impero austro-ungarico di lingua diversa da quella tedesca. Nel

cimitero militare Waldfriedhof di Brunico sono invece seppelliti caduti in guerra di diverse nazionalità.

Tempo occorrente

Musei della Grande Guerra (Monte Piana, Croda Rossa, Lagazuoi):

escursione di 1 giornataCimitero militare Val di Landro, Dobbiaco: ½ ora

Cimitero di Guerra degli Eroi, Brunico: ½ ora

Indirizzi

Museo della Prima Guerra Mondiale, Misurina, tel. 338 52 82 447 · www.montepiana.comBellum Aquilarum, Sesto, tel. 389 05 72 380 · www.bellumaquilarum.com Associazione Turistica Sesto, tel. 0474 710 310 · www.sesto.itConsorzio Turistico Alta Badia, Corvara, tel. 0471 836 176 · www.altabadia.orgLagazuoi 5 Torri Turismo, Cortina, tel. 0436 28 63 · www.lagazuoi5torri.dolomiti.orgAssociazione Turistica Dobbiaco, tel. 0474 972 132 · www.dobbiaco.infoAssociazione Turistica Brunico, tel. 0474 555 722 · www.bruneck.com

AcqueTra laghi, sorgenti, cascate e mulini

Alimentate dalle acque di fusione delle nevi e dalle abbondanti precipitazioni, le sorgenti danno origine a iumi, laghi e cascate. Sembrano pezzetti di cielo, il lago di Braies e il lago di Carezza, con le loro acque ora di un azzurro intenso, ora di un lieve verdolino, a rispecchiare le nuvole e le crode che li circondano. Lungo il corso di torrenti e iumi l’uomo ha costruito mulini per sfruttare la spaventosa forza dell’acqua. E quando i torrenti devono superare un salto verticale, nascono le cascate. Precipitando con fragore in una stretta forra, l’acqua solleva una nube di minute goccioline, su cui il sole produce sprazzi di arcobaleno.

… assolutamente da non perdere…

>> È il più grande lago dell’Alta Pusteria e si trova nell’omonima valle. Il lago di Braies è un gioiello incastonato tra i picchi rocciosi, con il massiccio della Croda del Becco che vi rilette i suoi bizzarri colori. >> La storia dei Bagni di San Candido inizia già al tempo dei Romani. Citati la prima volta nel 1586, nel 1856 fu costruito l’albergo di cura di cui restano solo le rovine. Nelle vicinanze ci sono cinque sorgenti idrominerali, con le acque Imperatore, Lavaredo e Candida che vengono captate ed imbottigliate.>> Partendo da Longiarù e seguendo le indicazioni per la Val di Morins, si arriva a un tratto del Rio Seres denominato Valle dei Mulini. Nove impianti ad acqua, restaurati e funzionanti, mostrano come nel passato l’acqua fosse usata per le attività umane.

Tempo occorrente

Passeggiata intorno al lago di Braies: 1 oraPasseggiata da San Candido alle rovine dei Bagni: 1 ora e ½

Escursione alla Valle dei Mulini: 2 ore e ½

Indirizzi

Associazione Turistica Valle di Braies, tel. 0474 748 660 · www.valledibraies.infoAssociazione Turistica San Candido, tel. 0474 913 149 · www.sancandido.infoAssociazione Turistica San Martino in Badia, tel. 0474 523 175 · www.sanmartin.it

Gens ladina Diversità comuni

Le popolazioni delle Dolomiti hanno radici comuni con i vicini ampezzani, bellune-

si e carnici; radici che si riscontrano ancora oggi nelle usanze simili e nei dialetti

germanofoni e ladini. Il cuore delle Dolomiti è ladino: nelle valli Gardena e Badia, Ampezzo e Cadore, Comelico e Fassa questa lingua di origine retoromana è anco-

ra viva. Tra gli abitanti delle diverse vallate da secoli si sono coltivate amichevoli

convivenze. Si stringevano legami commerciali e parentali, ci si recava ogni anno in pellegrinaggio ai santuari “miracolosi” attraversando i conini, si partecipava alla vita comunitaria dell’altra valle. Molti sentieri di pellegrinaggio e antiche “vie del contrabbando” sono oggi itinerari escursionistici.

… assolutamente da non perdere…

>> Il Museo Ladino Ciastel de Tor fornisce preziose informazioni sulla storia, la lingua e la cultura delle valli ladine.

>> Situate spesso su pendii scoscesi, le Viles della Val Badia sono piccoli agglomerati formati da un gruppo molto compatto di “masi a coppia”, costruiti attorno ad una piazza comune dove si trovano il forno e la fontana. Il sentiero

“Tru dles Viles” conduce da La Villa alle Viles Ćianins, Sotrù, Oies, Frëinademez, Rainé e Anvì. >> La lingua più antica dell’Alto Adige è il ladino, un idioma neolatino nato quando i Romani introdussero nella regione il latino volgare. L’istituto Micurà

de Rü di San Martino in Badia propone dei corsi base di ladino. A Selva Gardena vengono offerti incontri guidati con la lingua e la cultura ladina.

Tempo occorrente

Museo Ladino Ciastel de Tor: 1 ora e ½Tour delle Viles a La Villa (partenza alla fermata del bus): 2 ore e ½

Escursione culturale ladina a Selva Gardena: 3 ore

Indirizzi

Museum Ladin Ciastel de Tor, San Martino in Badia, tel. 0474 524 020

www.museumladin.it

Associazione Turistica La Villa, tel. 0471 847 037 · www.altabadia.orgIstitut Ladin Micurà de Rü, San Martino in Badia, tel. 0474 523 110 · www.micura.it

Associazione Turistica Selva Gardena, tel. 0471 777 900 · www.valgardena-active.com

Capolavoro della natura Le voci del silenzio

Le Tre Cime sono interamente costituite da dolomia principale e si sono formate

per erosione da un unico blocco di roccia. Sono la testimonianza di un’antica piana

di marea con vastissimi tappeti di alghe. In quelle acque relativamente profonde

vivevano dei grandi molluschi chiamati megalodonti (in gergo anche “orma di mucca” per la loro forma) che oggi è possibile osservare sotto forma di fossili. Il Gruppo del Sella invece è un castello roccioso dalle forme spettacolari, che da ogni versante mostra un aspetto diverso e viene deinito un’isola maestosa e imponen-

te protesa verso il cielo. 230 milioni di anni fa solo una minima parte della zona

del Sella emergeva dal mare primordiale della Tetide, formando un piccolo atollo mentre attorno due vulcani (Predazzo e Monzoni) eruttavano lava e tufo.

… assolutamente da non perdere…

>> Le vette delle Dolomiti di Sesto fanno da cornice al paesaggio della Val

Fiscalina. Tutto attorno al verdeggiante fondovalle, punto di partenza per le escursioni nelle Tre Cime, le pareti rocciose si stagliano formando una sorta di barriera protettiva per la natura incontaminata della valle.

>> I pascoli dell’altopiano dello Sciliar sono di un verde quasi incredibile. Ciò è

reso possibile dalla coltre marnosa degli strati di Raibl che ricopre in molti

punti la dolomia.

>> L’altopiano del Puez-Gardenaccia, in Alta Badia, è coperto da una vegetazione rada, con al centro il Col dala Sonê, dalla forma simile a un vulcano, che ricorda un paesaggio lunare. Un sentiero percorribile sull’altopiano parte da La Villa ed

è adatto ad escursionisti di montagna esperti.

Tempo occorrente

Escursione Val Fiscalina (Sesto) – Tre Cime: 3-4 oreEscursione dall’Alpe di Siusi allo Sciliar: 1 giornataEscursione da La Villa a Puez-Gardenaccia: 1 giornata

Indirizzi

Consorzio Turistico Alta Pusteria, Dobbiaco, tel. 0474 913 156 · www.altapusteria.info Alpe di Siusi Marketing, Fiè allo Sciliar, tel. 0471 725 047 · www.alpedisiusi.info Consorzio Turistico Alta Badia, Corvara, tel. 0471 836 176 · www.altabadia.org

Il richiamo della montagnaLe ali della libertà

Considerate sino alla ine del XVIII secolo come “orribili montagne”, le Dolomi-ti vennero all’improvviso scoperte dagli alpinisti ed il loro candido paesaggio

conquistò l’Europa. La fama arrivò grazie a grandi scalatori come John Ball e Paul Grohmann. Quest’ultimo descrisse le sue scalate e le splendide valli d’Ampezzo e dell’Alta Pusteria nel libro “Wanderungen in den Dolomiten” ed i turisti afluirono sempre più numerosi. Nella seconda metà dell’Ottocento anche l’Alta Badia fu sco-

perta dai primi pionieri del turismo alpino. La leggendaria igura dell’alpinista Sepp Innerkoler portò un gran movimento nella Valle di Sesto. Un’intera generazione di scalatori lo ebbe come maestro.

… assolutamente da non perdere…

>> Il Messner Mountain Museum di Reinhold Messner affronta il tema della

montagna in cinque strutture museali disseminate in Alto Adige e nel

Bellunese. Il cuore del progetto si trova a Castel Firmiano, all’ingresso di Bolzano. Il Ripa di Castel Brunico è dedicato alla cultura delle popolazioni di montagna. Tutti i reperti esposti sono di proprietà di Messner.

>> Luis Trenker, attore, regista e scalatore è considerato il pioniere del cinema di montagna, tanto che nelle sue pellicole degli anni venti e trenta il ruolo da protagonista era afidato alle Dolomiti. Tutto il materiale documentario di Trenker si trova nel Museum Gherdëina. In alcuni posti della Val Gardena sono state posizionate delle steli in legno dotate di spioncini, che catturano gli stessi panorami ripresi quasi un secolo fa dalla telecamera di Trenker.

>> I fratelli Innerkoler, nativi di Sesto Pusteria, scalatori instancabili, guide alpine e gestori di rifugi hanno aperto tantissime vie sulle Tre Cime. Il giro delle Tre

Cime, toccando i rifugi Auronzo, Lavaredo e Locatelli, offre una serie di panorami eccezionali.

Tempo occorrente

MMM - Messner Mountain Museum: 1-3 ore per ogni museo; 2-3 giorni per i 5 musei Museum Gherdëina: 1 ora e ½

Giro delle Tre Cime di Lavaredo: escursione di 1 giornata

Indirizzi

Messner Mountain Museum (MMM): www.messner-mountain-museum.it

MMM Firmian, Castel Firmiano, Bolzano, tel. 0471 631 264

MMM Ripa, Castel Brunico, tel. 0474 410 220

Museum Gherdëina, Ortisei, tel. 0471 797 554 · www.museumgherdeina.it

Val Gardena Marketing, Santa Cristina, tel. 0471 777 777 · www.valgardena.it

Consorzio Turistico Alta Pusteria, Dobbiaco, tel. 0474 913 156 · www.altapusteria.info

Tutti gli alloggiPer disponibilità e prenotazioni online, pacchetti vacanza e informazioni generali: www.suedtirol.info

Vacanze in agriturismoAlimentazione sana e tante attività nei masi contadini, alcuni specializ-zati in vacanze a tema: www.gallorosso.it

Dove convenienza fa rimacon accoglienzaGarnì, pensioni, afittacamere e residences da 1 a 3 stelle:www.veroaltoadige.it

Attività e benessere36 alberghi per trascorrere una vacanza attiva, all’insegna del benessere: www.vitalpina.info Benessere alpino30 alberghi a 4 stelle all’insegnadelle “4 colonne del benessere”: Wellfeeling, Fitness, Beauty e Vitale Cuisine:www.belvita.it

Alberghi per famiglie27 alberghi specializzati nell’ospitalità per famiglie con bambini:www.familienhotels.com

Un giorno pieno di attività merita una

notte di completo relax

Val di Funes con il gruppo delle Odle

Laghetto Wuhnleger di Tires con il Catinaccio

Museo Ladin in Val Badia

Lago di Braies

MMM Ripa a Brunico

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nse

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45 Salzburg

45 Innsbruck

45 Verona

45 Treviso

45 Venezia 45 Brescia

45 Bergamo

45 Milano

45 Bolzano/Bozen

2 Rosenheim

2 Vipiteno/Sterzing

2 Brunico/Bruneck2 Bressanone/Brixen

2 Bregenz

2 Vaduz

2 Chur

2 Lugano2 Udine

2 Cortina

Spittal ander Drau 2

2 Trento

45 München

45 Zürich

2 Merano/Meran2

Glorenza/Glurns

050 km

Culturonda®

Dolomythos12 proposte culturali nelle Dolomiti, patrimonio mondiale dell’UNESCO

Come arrivarewww.suedtirol.info/comearrivare