costituzione italiana ed eurozona: incompatibilità dei modelli economici
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Costituzione italiana ed eurozona: Incompatibilità dei modelli economici
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"Come i muri maestri di una casa poggiano sulle
fondazioni, così la struttura sociale della democrazia
italiana poggia sul fondamento del lavoro"
Giorgio La Pira
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«il problema… di controllare, dal punto di vista sociale, lo sviluppo dell’attività economica, senza accedere totalmente a un’economia collettiva o collettivizzata, e senza d’altra parte lasciare totalmente libere le forze individualistiche, ma cercando di sfruttarle, disciplinandole e regolandole al fine di raggiungere determinati obiettivi sociali»
Amintore Fanfani
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PRINCIPI FONDAMENTALI
Art. 1.
L’Italia è una Repubblica democratica, fondata sul lavoro.
La sovranità appartiene al popolo, che la esercita nelle forme e nei limiti della
Costituzione.
Art. 3.
………..
È compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale,
che, limitando di fatto la libertà e l’eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno
sviluppo della persona umana e l’effettiva partecipazione di tutti i lavoratori
all’organizzazione politica, economica e sociale del Paese.
Art. 4.
La Repubblica riconosce a tutti i cittadini il diritto al lavoro e promuove le condizioni
che rendano effettivo questo diritto.
Ogni cittadino ha il dovere di svolgere, secondo le proprie possibilità e la propria
scelta, un’attività o una funzione che concorra al progresso materiale o spirituale
della società.
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“ finché questi articoli non saranno veri, non sarà vero il resto; finché non sarà garantito a tutti il lavoro, non sarà garantita a tutti la libertà; finché non vi sarà sicurezza sociale, non vi sarà veramente democrazia politica; o noi realizzeremo interamente questa Costituzione, o noi non avremo realizzata la democrazia in Italia ”
Lelio Basso
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Palmiro Togliatti
«Occorre qualche cosa di più e di diverso; occorre cioè che, se anche non siamo in grado di scrivere quello che è scritto nella Costituzione staliniana, cioè i mezzi concreti con cui si garantiscono il lavoro, il riposo, le assicurazioni, l’istruzione di tutti i lavoratori, indichiamo però il metodo generale che deve essere seguito dal nuovo Stato democratico repubblicano per riuscire a garantire questi nuovi diritti.»
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RAPPORTI ECONOMICI Art. 35.
La Repubblica tutela il lavoro in tutte le sue forme ed applicazioni.
Cura la formazione e l’elevazione professionale dei lavoratori.
……………………………………………………………………….………..
Art. 36.
Il lavoratore ha diritto ad una retribuzione proporzionata alla quantità e
qualità del suo lavoro e in ogni caso sufficiente ad assicurare a sé e alla
famiglia un’esistenza libera e dignitosa.
…………………………………………………………………………………..
Art. 38.
“Ogni cittadino inabile al lavoro e sprovvisto dei mezzi necessari per vivere
ha diritto al mantenimento e all'assistenza sociale.
I lavoratori hanno diritto che siano preveduti ed assicurati mezzi adeguati alle
loro esigenze di vita in caso di infortunio, malattia, invalidità e vecchiaia,
disoccupazione involontaria”
…………………………………………………………………………………..
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RAPPORTI ECONOMICI
Art. 41.
L’iniziativa economica privata è libera.
Non può svolgersi in contrasto con l’utilità sociale o in modo da recare danno
alla sicurezza, alla libertà, alla dignità umana.
La legge determina i programmi e i controlli opportuni perché l’attività
economica pubblica e privata possa essere indirizzata e coordinata a fini
sociali.
Art. 47.
La Repubblica incoraggia e tutela il risparmio in tutte le sue
forme; disciplina, coordina e controlla l’esercizio del credito.
………………………………………………………………………………
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Queste attività sono detenute e accumulate da diversi settori:
• SETTORE PUBBLICO (Lo Stato)
• SETTORE PRIVATO (Banche, famiglie e aziende)
• SETTORE ESTERO (Resto del mondo: nazioni
estere, banche estere, imprese estere, famiglie
estere)
In economia esistono attività reali e attività finanziarie.
I SETTORI DELL’ECONOMIA
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SETTORE
NON GOV
Famiglie
Imprese
Banche
Settore
GOVERNATIVO
10
100
80
Deficit pubblico = Risparmio del settore privato
Deficit Pubblico
20 4000
mld
4020
mld
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SETTORE NON
GOV
Famiglie
Imprese
Banche
Settore
GOVERNATIVO
11
4000
mld
Settore ESTERO
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Il modello socio - economico prescritto
dalla Costituzione italiana.
La centralità del lavoro
Intervento dello Stato nell’economia
Un modello economico costituzionale di stampo
Keynesiano finalizzato a non considerare il lavoro
una merce o un fattore produttivo come gli altri
perché in esso si riflette la dignità della singola
persona umana.
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Il modello socio - economico
prescritto dai Trattati europei
Ruolo marginale dello Stato
Forte concorrenza
Stabilità dei prezzi
Indipendenza della Banca centrale dai governi
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Art. 3. Trattato sull’Unione Europea
L'Unione instaura un mercato interno. Si adopera per lo
sviluppo sostenibile dell'Europa, basato su una crescita
economica equilibrata e sulla stabilità dei prezzi, su
un'economia sociale di mercato fortemente competitiva, che
mira alla piena occupazione e al progresso sociale, e su un
elevato livello di tutela e di miglioramento della qualità
dell'ambiente. Essa promuove il progresso scientifico e
tecnologico.
DISPOSIZIONI COMUNI
Art. 4.
La Repubblica riconosce a tutti i
cittadini il diritto al lavoro e
promuove le condizioni che
rendano effettivo questo diritto.
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Art.119. Trattato sul funzionamento dell’Unione Europea (TFUE)
2. Parallelamente, alle condizioni e secondo le procedure previste dai
trattati, questa azione comprende una moneta unica, l'euro, nonché la
definizione e la conduzione di una politica monetaria e di una politica
del cambio uniche, che abbiano l'obiettivo principale di mantenere la
stabilità dei prezzi e, fatto salvo questo obiettivo, di sostenere le
politiche economiche generali nell'Unione conformemente al principio
di un'economia di mercato aperta e in libera concorrenza.
3. Queste azioni degli Stati membri e dell'Unione implicano il rispetto
dei seguenti principi direttivi: prezzi stabili, finanze pubbliche e
condizioni monetarie sane nonché bilancia dei pagamenti sostenibile.
POLITICA ECONOMICA E MONETARIA
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Art.127. Trattato sul funzionamento dell’Unione Europea (TFUE)
L'obiettivo principale del Sistema europeo di banche centrali, in
appresso denominato «SEBC», è il mantenimento della stabilità dei
prezzi. Fatto salvo l'obiettivo della stabilità dei prezzi, il SEBC sostiene
le politiche economiche generali nell'Unione al fine di contribuire alla
realizzazione degli obiettivi dell'Unione definiti nell'articolo 3 del
trattato sull'Unione europea. Il SEBC agisce in conformità del principio
di un'economia di mercato aperta e in libera concorrenza, favorendo
una efficace allocazione delle risorse e rispettando i principi di cui
all'articolo 119.
POLITICA MONETARIA
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Art.145. Trattato sul funzionamento dell’Unione Europea (TFUE)
Gli Stati membri e l'Unione, in base al presente titolo, si adoperano per
sviluppare una strategia coordinata a favore dell'occupazione, e in
particolare a favore della promozione di una forza lavoro competente,
qualificata, adattabile e di mercati del lavoro in grado di rispondere ai
mutamenti economici, al fine di realizzare gli obiettivi di cui all'articolo
3 del trattato sull'Unione europea.
OCCUPAZIONE
Art. 36.
Il lavoratore ha diritto ad una
retribuzione proporzionata alla
quantità e qualità del suo lavoro e
in ogni caso sufficiente ad
assicurare a sé e alla famiglia
un’esistenza libera e dignitosa.
Stabilità dei prezzi e tasso di disoccupazione
………. perché laddove non c’è tasso di
cambio, «l’aggiustamento avviene con la
compressione del mercato del lavoro, e la
pressione che avviene in un singolo Paese
può essere molto forte»
Il perché …….
Pietro Carlo Padoan
Il rimedio …….
“Una sensibile, effettiva riduzione del costo del lavoro per unità di prodotto (…) è particolarmente urgente nei paesi dove l’elevata disoccupazione rischia di divenire strutturale e la concorrenza è debole” Bce, rapporto annuale 2013
Mario Draghi
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Art.130. Trattato sul funzionamento dell’Unione Europea (TFUE)
Nell'esercizio dei poteri e nell'assolvimento dei compiti e dei doveri
loro attribuiti dai trattati e dallo statuto del SEBC e della BCE, né la
Banca centrale europea né una banca centrale nazionale né un
membro dei rispettivi organi decisionali possono sollecitare o
accettare istruzioni dalle istituzioni, dagli organi o dagli organismi
dell'Unione, dai governi degli Stati membri né da qualsiasi altro
organismo. Le istituzioni, gli organi e gli organismi dell'Unione nonché i
governi degli Stati membri si impegnano a rispettare questo principio e
a non cercare di influenzare i membri degli organi decisionali della
Banca centrale europea o delle banche centrali nazionali
nell'assolvimento dei loro compiti.
POLITICA ECONOMICA E MONETARIA
Art. 47.
La Repubblica incoraggia e tutela
il risparmio in tutte le sue forme;
disciplina, coordina e controlla
l’esercizio del credito.
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Francoforte/Roma, 5 Agosto 2011
Il Consiglio direttivo ritiene che l'Italia debba con urgenza rafforzare la reputazione
della sua firma sovrana e il suo impegno alla sostenibilità di bilancio e alle riforme
strutturali.
È necessaria una complessiva, radicale e credibile strategia di riforme, inclusa
la piena liberalizzazione dei servizi pubblici locali e dei servizi professionali.
Questo dovrebbe applicarsi in particolare alla fornitura di servizi locali
attraverso privatizzazioni su larga scala.
C'è anche l'esigenza di riformare ulteriormente il sistema di contrattazione
salariale collettiva, permettendo accordi al livello d'impresa in modo da
ritagliare i salari e le condizioni di lavoro alle esigenze specifiche delle aziende
Dovrebbe essere adottata una accurata revisione delle norme che regolano
l'assunzione e il licenziamento dei dipendenti
È possibile intervenire ulteriormente nel sistema pensionistico
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Francoforte/Roma, 5 Agosto 2011
Inoltre, il Governo dovrebbe valutare una riduzione significativa dei costi del
pubblico impiego, rafforzando le regole per il turnover (il ricambio, ndr) e, se
necessario, riducendo gli stipendi.
Negli organismi pubblici dovrebbe diventare sistematico l'uso di indicatori di
performance (soprattutto nei sistemi sanitario, giudiziario e dell'istruzione).
Vista la gravità dell'attuale situazione sui mercati finanziari, consideriamo
cruciale che tutte le azioni elencate nelle suddette sezioni 1 e 2 siano prese il
prima possibile per decreto legge, seguito da ratifica parlamentare entro la fine
di Settembre 2011. Sarebbe appropriata anche una riforma costituzionale che
renda più stringenti le regole di bilancio.
3 aprile
2011
126,30
31 luglio
2011
373,70
Governo Monti
Novembre 2011
498,40
Lo spread, strumento di conquista
Lettera della BCE all'Italia del 5 Agosto 2011
Nei primi sei mesi del 2011 Deutsche Bank taglia l'esposizione verso le obbligazioni italiane dell'88%
http://www.youtube.com/watch?v=yLcKZSDF6j0&feature=youtu.be
IL GOLPE FINANZIARIO
http://www.youtube.com/watch?v=09A6Hsa5jbI&feature=youtu.be
26 luglio 2012 512,12
Mario Draghi “whatever it takes”
23 luglio 2012 Napolitano firma
Fiscal Compact MES
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Il modello socio - economico prescritto
dall’Unione Europea.
IL LIBERISMO
Il liberismo è una dottrina e una politica economica che considera come
condizione ottimale di funzionamento del sistema economico quella
risultante dalla libera iniziativa dei singoli individui, che nel perseguimento
del proprio interesse non devono essere condizionati né ostacolati da
nessun vincolo esterno imposto dall’interferenza dello Stato.
"chiunque abbia l’esclusivo controllo sui mezzi deve
anche determinare quali fini debbono essere realizzati,
quali valori debbano venir considerati come superiori e
inferiori: in breve, cosa gli uomini devono credere e a
che cosa aspirare" (Hayek, 1995, p.144)
http://memmt.info/site/
Art. 1.
L’Italia è una Repubblica
democratica, fondata sul lavoro.
Art. 4.
La Repubblica riconosce a tutti i
cittadini il diritto al lavoro e
promuove le condizioni che
rendano effettivo questo diritto.
……………..
Art. 3 Trattato di Maastricht
L'Unione instaura un mercato interno. Si
adopera per lo sviluppo sostenibile
dell'Europa, basato su una crescita
economica equilibrata e sulla stabilità dei
prezzi, su un'economia sociale di
mercato fortemente competitiva, che
mira alla piena occupazione e al
progresso sociale, …………….
I modelli economici a confronto
http://memmt.info/site/
TUTELA DEL
CITTADINO
TUTELA DEL
PROFITTO
http://memmt.info/site/
Art. 3
È compito della Repubblica
rimuovere gli ostacoli di ordine
economico e sociale……….
Art. 36.
Il lavoratore ha diritto ad una
retribuzione proporzionata alla
quantità e qualità del suo lavoro e
in ogni caso sufficiente ad
assicurare a sé e alla famiglia
un’esistenza libera e dignitosa.
I modelli economici a confronto
http://memmt.info/site/ VALORIZZAZIONE DEL
CITTADINO
SVALUTAZIONE DEL
CITTADINO
Venuta meno la possibilità di
svalutare la moneta, i paesi della
zona euro che tentano di
recuperare competitività sul
versante dei costi devono ricorrere
alla "svalutazione interna"
(contenimento di prezzi e salari).
Questa politica presenta però limiti
e risvolti negativi, non da ultimo in
termini di un aumento della
disoccupazione e del disagio
sociale …….
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La convivenza impossibile tra
Costituzione e Trattati europei
https://www.youtube.com/watch?v=Z6HYYRY8c1w
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L’obiettivo primario
dell’unione monetaria
https://www.youtube.com/watch?v=FjFbQ1tX0WA
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LA DISOCCUPAZIONE E’ UN CRIMINE CONTRO
L’UMANITA’
………….. ed è una SCELTA POLITICA