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COS’E’ UNA DITTATURA
La dittatura è una forma autoritaria
di governo in cui esiste un solo
partito perché gli oppositori
vengono perseguitati, c‟è il culto
del capo cioè del dittatore e il
disprezzo per i valori della
democrazia (libertà civili, libertà
di pensiero, libertà di stampa,
libertà di associazione).
IL FASCIO LITTORIO
Il “fascio littorio”, simbolo del potere nell‟ antica Roma,
è usato anche per indicare una concezione del potere e
dello stato come quello di una dittatura, cioè un potere o
governo coercitivo.
L‟origine della parola “fascismo” deriva appunto da
questo termine che è stato usato da Mussolini in Italia
per fondare un nuovo movimento politico nel 1919.
LA SITUAZIONE IN ITALIA
Nel primo Dopoguerra la condizione degli italiani era
molto difficile a causa del debito di guerra,
dell‟inflazione, del malcontento dei reduci di guerra
disoccupati e dei contadini per le mancate riforme
agrarie; degli operai perché senza lavoro e degli ex
combattenti che volevano ciò che era stato loro
promesso come ricompensa per aver combattuto al
fronte per la patria.
In tutta la penisola persistevano gli scioperi e le proteste
di tutta la popolazione italiana e il debolissimo governo
democratico non riusciva a domare le rivolte.
Il corteo del 1º maggio
1920 è disperso dalle
guardie regie
I FASCI DI COMBATTIMENTO
Benito Mussolini fondò proprio in questi anni un movimento
a Milano „Fasci italiani di combattimento‟, che raccoglieva
ex combattenti, studenti, disoccupati; questi si organizzavano
in squadre chiamate „Camicie nere‟, che intervenivano con la
forza per sedare comizi e proteste perché il governo molto
debole non riusciva a controllare le rivolte del popolo.
IL FASCISMO AL POTERE
Nel 1921, grazie ai successi dello squadrismo che dimostrava di saper intervenire dove lo stato non arrivava, Mussolini trasformò i fasci in Partito nazionale fascista(PNF) e alle elezioni riuscì ad entrare in Parlamento con 35 deputati.
Nell‟ottobre 1922 Mussolini approfittò di un momento di crisi politica per preparare un colpo di Stato; i capi fascisti organizzarono una marcia su Roma per costringere il governo alle dimissioni.
Il re non ritenne opportuno dichiarare lo stato d‟assedio e mandare l‟esercito a stroncare la rivolta, temendo lo scoppio di una guerra civile, così nominò Mussolini capo del governo.
Benito Mussolini
circondato dai capi
fascisti. Dipinto di
Giacomo Balla del 1932
che ricorda la marcia su
Roma
GIACOMO MATTEOTTI
Nelle elezioni del 1924, che si
svolsero tra soprusi e violenze, il
deputato Giacomo Matteotti aveva
denunciato le illegalità elettorali
che avevano portato alla
maggioranza la lista fascista e per
questo fu assassinato
dai sicari del Duce. Giacomo Matteotti, al
centro, con alcuni
compagni del PSI pochi
giorni prima del suo
rapimento, 1924
LA SECESSIONE DELL’AVENTINO
La secessione dell'Aventino, dal nome del colle Aventino su cui secondo la storia romana si ritiravano i plebei nei periodi di conflitto con gli aristocratici, fu un atto di protesta attuato da alcuni deputati in seguito alla scomparsa di Giacomo Matteotti; l'iniziativa consisteva nell'astensione dai lavori parlamentari.
Alcuni parlamentari dell'opposizione
mentre discutono sulla proposta di
secessione detta dell'Aventino
LE LEGGI FASCISTISSIME E L’INSTAURAZIONE DELLA
DITTATURA Nel biennio 1925-1926 furono emanate alcune leggi “fascistissime” che diedero tutto il potere a Mussolini annullando quelli del parlamento: si instaurò una dittatura personale del Duce. Furono sciolti tutti i partiti e le associazioni sindacali non fasciste, fu soppressa la libertà di stampa, di parola e di associazione.
Per reprimere gli oppositori fu istituito il confino, cioè il soggiorno obbligatorio in paesi isolati sotto il controllo della polizia. Fu ripristinata la pena di morte e fu istituito un tribunale speciale per processare gli oppositori dello Stato. Lo stato liberale venne abbattuto e si instaurò una dittatura fascista, l‟Italia si trasformò in uno stato totalitario.
Mussolini in uniforme con il presidente e i
componenti del Tribunale speciale per la difesa
dello stato
LA PROPAGANDA
Il principale mezzo di propaganda utilizzato dal fascismo
inizialmente era la radio; gli abbonati a questa emittente erano più
di un milione.
Nel 1935 sorge l‟istituto Luce che aveva il compito di produrre
cinegiornali di attualità e documentari sulle iniziative del regime
e di divulgare la cultura nelle scuole del mondo del lavoro.
A sostegno di questa industria nacquero le riviste “Cinema” e
“Bianco e nero”. Nel 1937 viene inaugurata la città del cinema,
Cinecittà, si trattava di uno dei più attrezzati complessi europei di
teatri di posa per la produzione cinematografica.
Benito Mussolini
campeggia sulla copertina
della Domenica del
Corriere.
Vari
manifesti di
propaganda
fascista
LA RIFORMA FASCISTA DELLA SCUOLA
Nel 1923 Giovanni Gentile fece la riforma della scuola fascista che iniziò ad essere sottoposta al controllo statale.
Vennero istituiti concorsi pubblici per selezionare gli insegnanti e venne rafforzata la gerarchia all‟interno degli istituti.
L‟orientamento scolastico comprendeva scuole primarie ed elementari, scuole complementari per l‟avviamento del lavoro, scuole medie divise in tre indirizzi: istituto tecnico professionale, ginnasio/liceo o scientifico e magistrale. La scuola era suddivisa in un ramo classico e umanistico per i dirigenti e un ramo professionale per il popolo. L‟obbligo scolastico venne innalzato a 14 anni.
LE ORGANIZZAZIONI GIOVANILI DEL FASCISMO
Anche nel tempo libero bambini e ragazzi sono
inquadrati in organizzazioni giovanili ed educati alla
disciplina militare.
A 4 anni un bambino italiano diventava „figlio della
lupa‟, a 8 un balilla e a 14 un avanguardista.
Le ragazze dopo essere diventate „figlie della lupa‟
erano organizzate prima nelle piccole italiane e poi nelle
giovani italiane.
Le classi miste non erano ammesse, venne divisa
l‟educazione scolastica maschile da quella femminile.
I BALILLA
Il maschio ideale per il fascismo doveva avere un fisico
atletico. La funzione dell‟Opera Nazionale Balilla era
quella di controllare i giovani per esercitarli all‟attività
sportiva ed educarli alla gerarchia e all‟obbedienza. Il
gioco della guerra era quello a cui venivano abituati i
bambini fin da piccoli. Lo sport divenne la vetrina del
regime.
Una cartolina di
Propaganda
dell'immaginari
o del Balilla,
Milano 1938
Un saggio ginnico
pubblico eseguito
durante il periodo
fascista, 1923/24.
Una numerosa famiglia italiana con i figli tutti in divisa
fascista
ASPETTI POSITIVI Il regime avviò importanti lavori pubblici: iniziò la costruzione della
rete autostradale, realizzò imponenti lavori di bonifica, costruì nuove
città e nel sud combatté la mafia. Il processo di modernizzazione
ebbe successo soprattutto per il nord del Paese: migliorò e fu
arginata la disoccupazione in un periodo di crisi economica
mondiale.
Con la firma dei Patti Lateranensi Mussolini riuscì a regolare i
rapporti fra lo Stato italiano e la Città del Vaticano.
Un altro aspetto positivo del regime è che ha dato molta importanza
allo sport che garantiva controlli medici, vaccinazioni di massa, cure
sanitarie e divise.
Inoltre in questo periodo sono state istituite le colonie dove, tutti i
bambini e i ragazzi che magari prima non potevano permetterselo,
andavano in vacanza.
Benito mussolini fra i contadini
durante il raccolto del 1927, nella
cosiddetta «battaglia del grano»
Operai addetti all‟opera di
bonifica dell‟Agro Pontino
Firma dei Patti Lateranensi
ASPETTI NEGATIVI
A livello politico il fascismo fu comunque una dittatura e in quanto tale non c‟era libertà di stampa e di opinione e di conseguenza tutti gli oppositori politici venivano perseguitati.
A livello militare uno degli obiettivi di Mussolini era quello di rendere l‟Italia uno Stato potente sul piano internazionale attraverso la conquista coloniale dell‟Etiopia (1935-1936); l‟Etiopia però era uno Stato indipendente e faceva parte della Società delle Nazioni e questa colonizzazione comportò per l‟Italia delle sanzioni economiche.
Inoltre l‟avvicinamento alla Germania rafforzò una tendenza antiebraica che portò alle leggi razziali del 1938.
Rivista del
1938 che
voleva
dimostrare la
superiorità
della razza
Cartello per tranquillizzare la
clientela, dopo l‟emanazione
delle leggi razzali, che riafferma
la purezza razziale dei negozi
Benito
Mussolini
incontra Hitler
Attività di indagine storica e studio
dei documenti
A cura di Iris Gelain