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Corso online:
“grafologia – il significato della firma”
“LA MIA FIRMA SONO IO”
LA FIRMA RIVELA…
Tenuto dalla Dott.ssa Evi Crotti, fondatrice nel 1975 della Scuola di Grafologia Crotti
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FIRME A CONFRONTO
“Ognuno di noi è davvero unico e anche se alcuni svolgono lo stesso mestiere, nello stesso luogo e
nello stesso momento, non li si può considerare un gruppo né un insieme, perché, quali che siano gli
elementi che possono avere in comune,
gli elementi che li differenziano saranno sempre più
di quelli che li accomunano per via del loro mestiere”.
LAURENT GOUNELLE
da “L’uomo che voleva essere felice”, Sperling & Kupfer
La firma segue la legge della vita: pur avendo elementi in comune con altre persone, resta
un’impronta che ci fa essere individui unici e irrepetibili. Pur operando negli stessi settori artistici,
sociali, politici o religiosi, alcuni personaggi dimostrano diversità dell’impiego delle proprie
potenzialità per cui anche le firme dimostrano una strutturazione che sottintende modi
d’approccio diversi alla vita produttiva.
La firma segue la stessa legge del simbolismo spaziale dimostrando così che chi opera in un mondo
d’azione ha bisogno di spazi allargati, mentre chi vive soprattutto a livello di pensiero occuperà
molto meno spazio sul foglio. Ciò dimostra come la firma qualifica il valore personale e sociale pur
nella diversità.
Vediamo alcuni esempi.
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IL MONDO RELIGIOSO
Tra questi notiamo quelli di Galeazzo Ciano, di Carlo Buzzi e di Gilberto Govi.
Bernadette Soubirous e suor Lucia di Fatima = le visionarie
Le forme grafiche minute, pendenti ed essenziali, esprimono il bisogno di concentrazione e di
riserbo, poiché non solo l’evento le ha rese contemplative, ma il loro stesso carattere dimostra
connotazioni introversive e quindi la realtà esterna, le esperienze e il modo di amare il mondo
sono vissuti interiormente.
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Don Gnocchi e Teresa di Calcutta = l’azione sociale
Il padre muore quando Carlo ha due anni. Nella firma, come già accennato, è espressa
simbolicamente l’identità paterna, su cui si basa il valore sociale dell’individuo. In don Gnocchi la
firma è caratterizzata da lettere iniziali maiuscole grandi, da una forma tondeggiante, da fluidità
del gesto e da chiarezza, tutti elementi che stanno a significare il suo entusiasmo verso l’azione e
nell’investimento della propria energia nel sociale.
Tale entusiasmo e desiderio di sconfiggere il male e la sofferenza, di essere vicino in modo
tangibile a chi ha bisogno, la ritroviamo anche nella firma di madre Teresa di Calcutta
L’amore non conosce territori, restrizioni o compromessi: è questo il moto che ha spinto queste
due creature a essere esempio nel mondo.
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UOMINI DI PENSIERO
Freud e Jung = pensiero convergente e divergente
Carl Gustav Jung
La chiarezza nel modo di scrivere e firmare, la fluidità, la buona occupazione dello spazio fanno di
Jung un talento innato come psicologo ricercatore.
L'intelligenza raffinata e la ricerca dell'inconscio entrano in armonia tra loro; nulla è lasciato
all'improvvisazione, ma la duttilità, la curiosità, l’ampiezza mentale, il bisogno di andare oltre il
conosciuto gli permette di esplorare mondi anche al limite dello scientifico.
Rigido nelle sue teorie e moralista, egli amplia il suo ambito d’interessi culturali interessandosi di
astrologia, di tarocchi, di archetipi e il suo ritiro diventa una sorta d’introspezione dell’anima che
lega l’uomo al mistero universale.
Sigmund Freud
La personalità di Freud si è costruita attraverso forti spinte contrastanti tra loro: ciò può aver
interferito sull’obiettività nell’analisi dei dati. L’Io soggiace a tali influenze che pongono in conflitto
il mondo emotivo-affettivo del soggetto sollecitandone il vissuto. Tenace e combattivo, affonda il
bisturi per conoscere le passioni più profonde che regnano nell’umano.
Alla ricerca del diverso e del nuovo, egli diventa irritabile e non tollera il facilmente la
contrapposizione (angoli e allunghi pronunciati). Metodo, sistematicità e rigore fanno da
corollario a ogni sua forma di assimilazione.
L’intelligenza acuta e scrutatrice, la volontà di potenza e la capacità di penetrare nell’animo
umano lo portano a sfruttare la tendenza innata di “medicinare” senza necessariamente curare la
psiche dell’uomo.
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Nelle amicizie passa da slanci affettivi alla scontrosità, dalla certezza ostinata al dubbio. Il bisogno
di autoaffermazione e di originalità lo immette nella frenetica ricerca del sensazionale. La firma
minuscola del cognome può anche per S. Freud aver segnato la sua vita relazionale.
La ricerca scientifica produce una dialettica serrata, esasperata e contrastata, ma geniale. Egli non
si lascia influenzare dai dissapori. Tenace e caparbio, trova nel contrasto lo stimolo sollecitante per
lottare e portare avanti le proprie teorie, sicuro di lasciare al mondo scientifico teorie difficili da
abbattere e, soprattutto, da superare.
Osservando la grafia dei due scienziati si coglie senza dubbio la differenza tra vivere e dare valore
alle leggi fondamentali che guidano l’uomo nel suo cammino. Ambedue hanno dato un contribuito
notevole allo studio della psiche umana.
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UOMINI RIVOLUZIONARI
Che Guevara e Fidel Castro = idealismo e competizione
Fidel Castro
La firma del dittatore cubano, con un evidente paraffo a mo’ di spada al di sotto della segnatura,
indica dominio e competizione, per fare in modo che la sua immagine sociale non venga intaccata.
A rinforzo di tale tesi c’è anche l’ascendenza della firma e un’iniziale piuttosto grande rispetto al
resto della stessa.
Che Guevara
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L’idealismo e la ricchezza di pensiero, in un processo cognitivo ben strutturato che mira
all’essenzialità espressiva, sono espressi sia nella scrittura sia nella firma, che appaiono piccole ed
essenziali.
L’equilibrio dello spazio tra le lettere e tra le parole conferma una vivacità e una profondità
intellettiva e affettiva, che lo rendono empatico in ogni sua manifestazione.
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I PAPI
Papa Giovanni Paolo II = uomo sociale
La forza fisica di papa Wojtyla e la sua capacità di sopportare la sofferenza erano già presenti
nell’impronta grafica degli scritti risalenti agli anni sessanta e settanta (pressione forte e ben
distribuita nelle varie parti dello scritto): un DNA grafico espresso con forza, scorrevolezza e
armonia, garanzia di una buona vitalità generale. La natura forte ha inoltre permesso al papa
polacco di sopportare bene le difficoltà, preservandolo da crolli emotivi.
La duttilità e la plasticità mentale, irrorate da una squisita sensibilità (legamenti originali in
scrittura piccola), gli hanno permesso di conciliare la fede e il mistero della Vita con la realtà
quotidiana, incarnandosi nei problemi più scottanti della nostra società (scrittura inclinata verso
destra, con lettere ben collegate tra loro). Egli ha additato al mondo, e l’ha fatto in ogni momento
del suo pontificato, il senso dei valori tradizionali, la necessità di credere nelle proprie radici e il
senso di appartenenza non solo sentendosi legato alla propria terra, ma anche come cittadino del
mondo.
Egli è arguto nella discussione con abilità nel pacificare, ponderare, riflettere e quindi prendere
tempo prima di agire, diventando così un punto di riferimento (firma chiara e buona energia vitale,
ritmo armonico).
Attento osservatore degli sviluppi sociali, sa conversare con fermezza e amabilità (vedi gesto fluido
e armonico, lettere collegate), assumendo la guida attraverso una comunicativa ponderata, ferma,
riflessiva e attenta al futuro (scrittura scorrevole e firma uguale al testo).
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Papa Benedetto XVI = uomo di pensiero
La timidezza caratterizza la personalità di papa Benedetto XVI. Nei primi tempi del suo papato
persino dalle telecamere si notava il cambiamento del colore in volto, gli occhi bassi e i gesti
controllati; sembrava quasi impaurito, forse perché sentiva sulle spalle il peso di un’eredità
carismatica. Certi pregiudizi verso la sua persona inoltre non gli rendevano facile il compito, anche
perché egli è portato a esprimere se stesso più con gli scritti che oralmente.
Gradatamente però egli si è liberato del “fardello” che lo costringeva a recitare una parte che, in
fondo, non gli apparteneva. I fedeli ne hanno compreso lo sforzo e hanno iniziato ad apprezzarlo
non solo condividendo aspetti concernenti la fede, ma anche esprimendo simpatia.
La grafia di Benedetto XVI, piccola e controllata, mette in risalto una natura schiva, un carattere
riservato e introverso, dal pensiero profondo, che nulla lascia d’intentato, tanto da rasentare la
scrupolosità tipica del timido, che in ogni cosa cerca sicurezza attraverso il perfezionismo.
L'energia vitale, che lo porta a firmare con forza sul foglio, produce un gesto non scorrevole che
quindi appare pastoso e congestionato, espressione di un eccessivo controllo su di sé. C’è, infatti,
in lui il bisogno di essere inattaccabile, che produce una tensione interiore, causa di possibili
somatizzazioni di tipo ipertensivo. Sarà utile vedere grafia e firma più avanti, per notare se certe
somatizzazioni attuali potranno trovare una soluzione favorevole più che coi farmaci con la
solidarietà e l'amore che gli verranno dal mondo. E papa Benedetto lo richiede già apertamente
con i suoi gesti e con lo sguardo che appare oggi più sereno.
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Papa Benedetto XVI può essere definito papa innovatore, poiché getta l’occhio verso il futuro
senza mai perdere di vista le tradizioni e i valori cristiani.
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PADRI E FIGLI
Se la firma, come abbiamo visto, è un segnale simbolico d’introiezione della figura paterna, è facile
comprendere come un figlio possa creare la sua firma a immagine di quella paterna.
Il mito lascia sempre una nostalgia nel figlio: alcuni casi noti lo dimostrano.
Sigmund Freud
Freud vive il conflitto tra forze impulsive e irrazionali, fino a caricarsi di tensioni o a rigettarle
all’esterno, alla ricerca della pacificazione di sé.
Come padre egli sembra sia stato esemplare, almeno per la qualità dei rapporti che ha sempre
cercato di instaurare con i figli. Anna doveva essere la preferita, tant’è vero che è l’unica che ha
raccolto la sua eredità di studioso della psiche umana portando avanti alcuni aspetti rilevanti della
sua teoria.
Anna Freud
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Il forte legame tra padre e figlia è segnalato dalla forte somiglianza nelle firme: entrambe
ugualmente piegate a destra, collegate nel nome e nel cognome, con il cognome in minuscolo e
con un piccolo paraffo finale a uncino.
L’identificazione e la simbiosi spirituale sono evidenti.
Feltri Vittorio
La firma del direttore de "Il Giornale" ha avuto, negli ultimi anni un'evoluzione che conferma
quanto la sicurezza e l'affermazione sociale faccia da "ricostituente" per l'Io individuale. Nelle
firme più recenti Vittorio Feltri, congiungendo il nome col cognome tramite un legamento
originale e quasi musicale, segnala il rinforzo della logica di pensiero e della consequenzialità
d'azione, che egli vivacizza con la creatività di pensiero. Inoltre la sensibilità, l'essenzialità e la
coerenza rafforzano la dialettica.
La pressione leggera della penna dimostra infine come egli possa andare incontro a momenti di
suscettibilità, se toccato nell'orgoglio, ma sa anche trovare subito, almeno all'esterno, la calma per
rispondere con efficacia agli eventuali attacchi.
Mattia Feltri
Come si può notare anche in Mattia Feltri nome e cognome sono legati tra loro a segnalare un
“connubio” tra individualità e ricerca della paternità.
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Anche la firma di Mattia Feltri presenta l’iniziale del cognome in minuscolo come espressione
dell’emulazione e della nostalgia del padre. Anche in questo caso il pensiero appare creativo e
quel taglio delle “tt” nel nome sta a rappresentare la sua voglia di “aggredire la vita” in campo
sociale.
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CONTATTI
SCUOLA CROTTI
Viale Marche, 35 - 20125 Milano
Tel. 02-45.48.00.47 - Fax. 02-45.48.01.27
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Scuola di formazione psicologica e grafologica di Evi Crotti.
Nasce nel novembre del 1983 inglobando le attività didattiche della scuola di grafologia CROTTI
fondata nel 1975 e le attività di consulenza della fondatrice Edvige Crotti e di Alberto Magni.
DOCENTI
Evi Crotti esperta di comunicazione, giornalista, scrittrice e psico- pedagogista, fondatrice nel 1975
della "Scuola Crotti".
Alberto Magni medico, psicoterapeuta, scrittore, perito grafo-tecnico e titolare insieme a Evi
Crotti del "Centro di Studi e Ricerche di Crotti e Magni".