corriere news febbraio 2013

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Poste Italiane S.P.A. - Spedizione in Abbonamento Postale D.L. 353/2003 (Conv. in L. 27/02/2004 n. 46) art. 1, comma 1, DBC Ascoli Piceno. Montegranaro - Fermo - P.S.Elpidio Macerata Est - Macerata Ovest - P. di Montegiorgio LICEO SCIENTIFICO STATALE “T. CALZECCHI ONESTI” FERMO - Via dei Mille n.2 Tel: 0734.224005 - Fax: 0734.224379 CODICE SCUOLA PER ISCRIZIONE ON LINE Liceo Scientifico Liceo Scientifico opzione Scienze Applicate Liceo Linguistico 9 E A scuol perta ore 15.00 - 19.00 DOMENICA 17 FEBBRAIO 2013 APPS030005

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Una seconda vita

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Inchiesta/Riqualificazioni

anto in grande quanto in piccolo”, dicevano gli anti-chi dediti all’esoterismo e la

regola in queste terre della Marca è dura a morire: siamo e specchiamo quello che in campo nazionale è la realtà. Pedisse-quamente, senza slanci innovativi, senza variazioni dal tema, senza senso critico, rifacciamo, copiamo, ci adeguiamo a quello che da Roma promana e per esse-re “firma fides” scimmiottiamo anche i comportamenti più deteriori per essere il più adeguati possibile alla situazio-ne. Esempi? Quanti uno ne vuole, ma i più pregnanti vengono dal mattone e dal cemento, glorie elettorali delle celebrate prima e seconda repubblica e (i segnali ci sono tutti) anche della terza prossima ventura. Sembra pro-prio che non si riesca a prescindere da questi due materiali, che in realtà con la politica dovrebbero avere ben poco a che fare, se la politica la si vuol fare davvero e onestamente. Ma queste sono pie utopie, e le eterne conniven-ze palazzinare lo dimostrano. E allora, dopo anni di “frenesie orgiastiche com-pulsivo-costruttive” che hanno portato ovunque a uno sconsiderato consumo del territorio (fase peraltro fedelmente riprodotta nei nostri mostruosamente edificati lidi adriatici), manco gli italiani fossero una razza discendente dai topi e dai conigli (animali noti per la loro smi-surata capacità riproduttiva), sembrava che qualcuno avesse capito che in que-sto modo non si poteva andare avanti e che era necessario dare un fermo a questo andazzo cementizio erga omnes. Ma finita la fase delle promesse elet-

torali tutto è continuato come prima, nonostante che nessuno compri più una casa che sia una: si continua a costruire o a minacciare di farlo (vedi la famigera-ta Variante Zone B di completamento); per “onorare” l’appalto dato in corsa a fine legislatura dalla precedente ammini-strazione e realizzare la “cremagliera” di risalita da Viale Ciccolungo e rimoderna-re la passeggiata della Strada Nuova di Fermo si abbattono allegramente piante vigorose deputate oltretutto alla tenuta idrogeologica della ripida scarpata, e via dicendo. E’ un vezzo, a dire il vero, nazionale, ma anche da noi non scher-ziamo: roba da perversione psichica che richiederebbe terapie adeguate. Ad esempio, far sdraiare su un comodo lettino questi nostri politici che dovreb-bero controllare lo sviluppo armonioso delle nostre città e scandagliare la loro infanzia triste per scoprire da cosa deri-va questo accanimento nei confronti di una natura che non solo non fa male a nessuno, ma che anzi è portatrice di vita. Ma sappiamo tutti da cosa deriva tale perversione: dalla smania di gonfiare a dismisura la tasca posteriore destra dei loro pantaloni. Nel frattempo si continua a costruire (tanto), a bonificare (poco) in maniera che il danno aumenta per tutti, anche per quelli che hanno da tempo capito che il cemento non produce ossigeno e che la qualifica di “armato” non fa che aggiungere accezioni sinistre. Che senso ha permettere di costruire ancora spre-cando preziose risorse di territorio quan-do c’è un numero sterminato di case che nessuno compra; di complessi residen-ziali fermi allo stato di scheletri perché non ci sono soldi per terminarli né, sulla

carta, previsioni di vendita; di palazzi storici abbandonati alla decomposizione; di ex complessi industriali da bonificare e riconvertire; di zone industriali nuove di zecca che sembrano il deserto dei tartari. E l’elenco sarebbe infinito. In un mondo dove ci si rende sempre più conto dell’esaurimento delle risorse che permettono la vita, continuare in questi comportamenti dissennati dettati solo dalla brama del guadagno non sono più tollerabili, anche perché siamo molto vicini a un punto di non ritorno che, oltre a far vivere male la nostra attuale

generazione, promette ai nostri figli un futuro che sarà molto buio. Non c’è sviluppo né armonia in una società senza cultura, amore per la bellezza e rispetto per il mondo ricevuto in dono. I Romani e i Greci costruivano anche loro, ma ogni cosa rispondeva a una necessità ed era fondamentale l’armonia con il mondo circostante. Adesso, si “edifica”, nel senso di mettere un mattone sopra l’altro, non importa come, non importa dove, non importa se necessario. Ma noi siamo nel mondo dei topi e dei conigli, oltretutto sempre con meno prole.

di Daniele Maiani

La “smania” di costruire alla faccia dell’ambiente e dei bisogni reali dei cittadini

Quando edificare non è edificante

L’agenda della nuova amministrazione sangiorgese ha in cantiere progetti ambiziosi con attenzione par-ticolare alle esigenze della comunità, fra gli impegni prioritari vi è il porto e la sua riqualificazione. “A quasi trent’anni da quando è stata posata la prima pietra, penso che s’imponga in questa legislazione la definizione della questione urbanistica legata al porto – sostiene il primo cittadino, Nicola Loira – perché oltre ad essere l’infrastruttura più importante della provincia, uno dei porti più importanti a sud delle Marche per dimensioni e logistica, è legato sottilmente alle strutture e alla capacità turistica non solo di Porto San Giorgio ma di tutto il territorio fermano. Auspichiamo che il 2013 sia l’anno in cui avremo la spinta decisiva per poter arrivare a questa definizione, certi che possano aprirsi nuovi scenari e nuove possibilità di lavoro, legate al turismo, alla cantieristica, al commercio. Perciò ci deve essere una duplice consapevolezza, da parte del Comune che c’è un soggetto concessionario che mira ad un legittimo profitto, da parte dei soggetti concessionari che devono sapere che il soggetto pubblico –quindi anche la Regione Marche alla quale spetta l’appro-vazione – fa gli interessi della collettività. Per cui nessuno deve fare un passo indietro rispetto agli altri

ma entrambi un passo avanti verso una soluzione condivisa, sintesi virtuosa tra le due legittime aspet-tative. Per ora non ci sono scadenze ma l’esigenza di coniugare l’idea di porto che ha l’amministrazione comunale con quello che è il progetto già esistente dei privati (ovvero delle aree a terra) che prevede un albergo diffuso, un’area commerciale, una cantieri-stica. Rispetto alla prima stesura (dei privati, sposata dall’ex sindaco) noi proponiamo un progetto rivolu-zionario, un porto aperto alla città e fruibile da tutti, non qualcosa di estraneo al complesso del quartiere e della città. Oggi anche in termini d’investimenti non si punta più alla quantità ma alla qualità, la quantità non premia e questo può servirci a trovare un punto d’incontro ed anche in tempi non troppo lunghi”.Come procede la questione relativa all’area dell’ex Grand Hotel? “Puntiamo a far partire i lavori non appena termina la stagione estiva quindi da settem-bre in poi, per evitare di avere un cantiere aperto sul lungomare in piena stagione estiva. Con febbraio avremo una ridefinizione completa del progetto, quello con cui venne espropriata ai privati e risale al 2007-2008, ripartiamo da quel progetto semplifi-candolo molto, facendo emergere il dato qualitativo dell’ambiente con un’attenzione particolare alla frui-

bilità, che non abbia alti costi di manutenzione che non sia totalmente pavimentata ma che abbia spazi per sedersi, per i bambini, per le manifestazioni. Sarà una piazza-giardino aperta sul mare che manterrà sicuramente una vocazione verde, frequentabile a qualsiasi ora del giorno sia in estate che in inverno e da lì ripartirà la riqualificazione del lungomare e delle aree che si affacciano sul mare, un’altra zona sarà quella del parco delle Canossiane che verrà ceduto dal privato al comune nell’ambito di una lottizzazione già approvata”.La questione del Cinema Italia è invece più com-plessa. “Riguarda un comparto urbanistico che non è mai partito. Si tratterà di affrontare un problema di viabilità, il cinema verrà abbattuto e vi passerà via XX Settembre. L’area del cinema è una proprietà privata dismessa che va assolutamente riqualificata, si tratta di un punto fondamentale per la viabilità cit-tadina, ma l’immobile è un immobile privato per cui non abbiamo una grossa capacità d’incidere se non con una riqualificazione urbanistica. Pur non essen-do, per il momento, oggetto di attenzione immediata, a tempo debito bisognerà affrontare un discorso importante la circolazione urbana”.

Serena Murri

In pole position l’area ex Grand Hotel e il completamento del porto

Grandi riqualificazioni in vista a Porto San Giorgio

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Inchiesta/Riqualificazioni3

Ripensare il centro storico di Fermo facendone esempio di città sostenibile. E’ stato l’obbiettivo del progetto elabora-to dal giovane architetto fermano Simo-ne Censi come tesi di laurea dal titolo ‘Riqualificazione fronte Nord Centro sto-rico di Fermo’ e seguito dal prof. Franco Purini, architetto di fama internazionale, docente della Facoltà di Architettura di Roma, che si è interessato con piacere, e per la seconda volta, alla nostra città.“Intervenire nell’area di Piazzale Azzo-lino vuol dire far rinascere il centro di Fermo”, ha spiegato Censi. “Si deve ambire ad un buon progetto che miglio-ri la nostra città, proporre quei servizi che invitino ad andare ad abitare in centro, offrendo un’alta qualità della vita ai residenti e nello stesso tempo attrarre visitatori. Per questo ho cer-cato, attraverso una approfondita ed accurata analisi, di definire punti chiave

dai quali ho sviluppato la proposta. L’idea di fondo del mio progetto è che il centro storico possa essere valorizzato se concepito come una serie di piazze e spazi verdi. A questo scopo ho predisposto l’amplia-mento di Piazzale Azzolino e di Piazza-le Michelangelo, attraverso un grande spazio verde e una terrazza panoramica da cui si possa godere di una vista che vada dal mare ai monti. L’edificio è pen-sato come una grande L, con una parte orizzontale ed una verticale. Nella parte orizzontale ho previsto un piano inter-rato di parcheggi e magazzini, una serie di grandi spazi commerciali (mercato, supermercato, ecc...) che si affacciano su via Sant’ Anna, valorizzando così una delle strade più belle del centro. Sulla copertura ci sarà un vastissimo spazio verde ai cui margini si trova anche una zona ristorazione. Il volume verti-

cale invece ospiterà spazi espositivi, un grande salone per eventi ed un piccolo Auditorium”. “Un loggiato con botteghe, come quello di Piazza del Popolo – continua Censi – chiuderà Piazzale Azzolino. I piani supe-riori saranno adibiti ad uffici. Da Piazzale Azzolino si accederà alla terrazza pano-ramica mentre da Piazzale Michelangelo si potrà accedere agli spazi espositivi e ad una libreria. Non ci sarà incremento della volumetria esistente e si terrà conto di tutti i criteri per la sostenibili-tà. Numerosi ascensori collegheranno il cuore del centro al Terminal bus. E’ stato un lavoro complesso, che ha portato a risposte valide ed interessanti per lo sviluppo del centro”. Il progetto, interamente consultabi-le sul sito http://europaconcorsi.com/projects/208754-Riqualificazione-fronte-Nord-Centro-storico-di-Fermo è stato

esposto ad una mostra sul tema della riqualificazione sostenibile e promossa dall’Ordine degli Architetti di Ancona. In primavera è stata prevista a Fermo una serata di presentazione durante la quale sarà possibile confrontarsi sul futuro della città.

Federica Balestrini

La proposta del giovane architetto Simone Censi Al centro storico di Fermo serve un nuovo look

E’ la città capoluogo. Quella con il territorio più vasto e la popolazione più numero-sa di tutta la provincia. Ma anche quella con maggiori problemi di riqualificazione urbana. Abbiamo incontrato Paolo Rossi, assessore alle Politiche della Program-mazione e della Pianificazione del Terri-torio del Comune di Fermo, che ci ha fatto il punto sulle situazioni più significative.

EX CINEMA HELIOSDal 2009 di proprietà di Enrico Bracalente, l’amministratore unico della Nero Giardini, l’edificio, nel febbraio di due anni fa, è stato in parte distrutto da un incendio. “Come amministrazione – dice Rossi – abbiamo sempre avuto sulla vicenda un atteggia-mento coerente e adeguato alla problema-tica e ai tempi, impegnandoci in un dialo-go costante con i consulenti tecnici della proprietà”. A breve, dovrebbero essere completati i lavori di sistemazione del tetto. Quanto al futuro dell’ex cinema, l’assessore non si sbilancia: “Al di là digli interventi che l’amministrazione ha imposto al privato per mettere in sicurezza la struttura – dice – per quanto riguarda la destinazione non voglio e non posso anticipare nulla”.

EX MERCATO COPERTO Il Comune ha di recente riottenuto la pro-prietà dell’edificio di Piazzale Azzolino. “Dopo aver visto miseramente naufragare il ‘Project financing’ – spiega Rossi – c’era il rischio che la questione si protraesse per anni, portandosi dietro strascichi giudiziari. Invece, dopo aver avviato una transazione, abbiamo ottenuto la restituzione della strut-ture, in cambio dei soli oneri di urbanizza-zione”. E ora? Anche in questo caso Rossi non si sbottona e, parlando a titolo perso-nale, dice: “Io ci vedrei bene una biblioteca con una libreria, un punto di ristorazione e magari una sala per cineforum e altre iniziative che possano attrarre i giovani”.

EX SAGRINISull’ex opificio, negli ultimi anni, si sono concentrati importanti lavori di ristruttura-

zione. Nell’edificio sono state avviate due attività commerciali che lamentano scarso interesse da parte del Comune a rendere appetibile la zona. “Non mi sento di par-lare di disinteresse – afferma l’assessore – anche perché quando si è insediata la nuova amministrazione, la riqualificazione era pressoché terminata. Quello che posso dire è che forse sono stati commessi degli errori nella riprogettazione dell’area e nella distribuzione degli spazi. Una decina di anni fa un’iniziativa di questo tipo avrebbe susci-tato l’attenzione degli operatori economi-ci, mentre oggi c’è un’oggettiva difficoltà ad investire. Stiamo comunque studiando alcuni interventi migliorativi per l’area”.

EX CERAMICA LAURETANA Sono iniziati a metà gennaio i lavori di bonifica dell’Ex Ceramica Lauretana, in località Ete Caldarette. Dopo diversi stop dovuti al crollo di alcune parti della strut-tura in seguito alla nevicata dello scorso febbraio è partita la prima fase di riqua-lificazione. “E’ un risultato lusinghiero – spiega il titolare dell’Urbanistica – di cui siamo molto soddisfatti. Abbiamo sbloc-cato una situazione che si trascinava da decenni. Il Consiglio comunale ha sta-bilito un intervento per la parte davanti all’edificio, mentre per le altre due parti è stato aperto un dialogo con la proprietà. L’intenzione è di realizzare alcune strut-ture, non solo residenziali, che possano rendere la zona molto appetibile”.

EX CONCERIANon tutti sanno che, durante la Seconda guerra mondiale, l’ex Conceria è stata un campo di prigionia. A testimoniarlo, tra l’altro, una rappresentazione sacra realiz-zata dal alcuni prigionieri ortodossi. Anche per questo, il percorso di riqualificazione punterà sul recupero di alcune parti delle strutture industriali. “I lavori di bonifica sono terminati – dice Rossi – ora devono essere studiati interventi intelligenti, in grado di preservare quelle parti che hanno un qualche pregio architettonico”.

EX SADAM E’ una storia che si protrae da più di quattro anni e che non sembra trovare soluzione. Da una parte la Powercrop che nell’area dell’ex zuccherificio vuo-le realizzare una centrale a biomasse. Dall’altra le istituzioni (Comune e Provin-cia in testa) contrarie a questa soluzione. In mezzo i cittadini, divisi tra il bisogno di lavorare e il diritto alla salute. “La

posizione del Comune è molto chiara – afferma l’assessore – non vogliamo che alcuna struttura entri in contrasto con il nuovo plesso ospedaliero che dovrà essere realizzato a Campiglione. C’è un contenzioso in atto ed il dialogo con la proprietà è piuttosto complesso, ma la nostra posizione è irremovibile”.

Francesca Pasquali

A Fermo diversi edifici pubblici (ma non solo) in attesa di un cambio di rotta

Viaggio nella città sospesa

La nuova (prima) vita del TerminalTre professionisti fermani e il sogno di realizzare una galleria d’arte contemporanea

Daniele Cudini è un artista. Francesco Musati un fotografo. Cinzia Violoni una designer. Poi c’è lui: il Terminal. Nelle intenzioni avrebbe dovuto ospitare le persone in attesa di prendere l’autobus, invece se ne sta lì, chiuso da più di dieci anni. Incuria e trascura-tezza l’hanno reso sporco, parete abbandonata su cui attaccare manifesti o scrivere con lo spray. A Daniele, Francesco e Cinzia, che a Fermo ci sono nati e ci vivono, questa storia proprio non va giù. Non sopportano l’idea che un posto simile – tanto grande all’interno che da fuori non te ne rendi conto, dicono – se ne resti così, inutilizzato, sprecato. Ecco allora l’idea. Loro che la materia la masticano per mestiere nel terminal ci vedrebbero bene una galleria permanente di arte contemporanea. “E’ un genere d’arte che ha un certo seguito, per cui un appassionato è disposto anche a fare parecchi chilometri pur di vedere una mostra di livello”, spiegano. Un regalo alla città, ma soprattutto ai cittadini, che sa anche di “risarcimento”, visto che i lavori per il Terminal al Comune sono costati quasi 1 milione 400 mila euro. Realizzato tra il 2000 e il 2002, l’edificio faceva parte di un più ampio progetto di ristrutturazione del lato nord della città, ma non è mai stato collaudato. Fin dall’inizio infatti ha avuto problemi di infiltrazioni d’acqua. Il contenzioso tra il Comune e la ditta che aveva svolto i lavori si è protratto per anni. Ora, però, sembra che qualcosa si stia muovendo. La stessa ditta sta cercando di risolvere il problema. Parallelamente continua il percorso di Daniele, Francesco e Cinzia che hanno presentato il loro progetto (realizzato da una ditta tedesca che si occupa di ideare spazi museali) all’at-tuale amministrazione. Ricevuto l’ok, si tratta ora di trovare un accordo su come ripartire gli spazi. I tre professionisti pensano ad un ambiente open space, con un bar-biglietteria, un bookshop e un internet point agli estremi dell’edificio e vedono nella galleria il posto ideale dove allestire le mostre. Il Comune non vuole rinunciare all’idea originaria della sala d’aspet-to. Il punto d’incontro potrebbe trovarsi collocando tutti questi elementi all’interno di uno spazio aperto, in modo che chi aspetta l’autobus, nell’attesa, possa visitare le opere esposte. Mentre i lavori di sistemazione del Terminal continuano, si pensa alla sua inaugurazione che, se tutto andrà come deve, sarà a metà maggio. Per l’occasione verrà allestita una mostra curata da Stefanie Kreuzer del Museo Morsbroich di Leverkusen, in cui saranno esposte le opere di Daniele e Cinzia e le foto di Francesco. Si passerà poi alla seconda fase, con la creazione di una direzione artistica in grado di far diventare il Terminal una struttura permanete per l’arte contemporanea.(f.p.)

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AREA CECCOTTILa matematica non è un’opinione... Dipen-de. Talvolta, persino freddi numeri e calcoli possono essere oggetto di interpretazioni. Si prenda ad esempio la vicenda dell’area Ceccotti di Civitanova Marche (foto), ampia zona del centro urbano compresa tra la stazione ferroviaria, la statale adriatica, via Buozzi e torrente Castellaro. Per tale spazio, caratterizzato da icone della Civitanova che fu, la fornace Ceccotti e l’antica vetreria, il primo Piano Regolatore (1978) prevedeva un indice edificatorio di 1 mc/mq, per una volumetria totale di 108.000 mc.Fin qui tutto chiaro... Forse no. Come con-siderare l’edificato già presente? Qui sta il nodo dell’annosa questione che, per lungo tempo, ha visto prevalere la tesi dei 108.000 mc da aggiungere tout court al preesistente, raggiungendo una cubatura tripla rispetto all’indice del ‘78, cosa che contrasta con la prevista destinazione di 2/3 dell’area a servizi per la città, in particolare a terminal di autobus. Tra dibattiti e discussioni, si arriva ai giorni nostri, con la passata Giunta Mobili che in extremis si accorda per diminuire del 10% la volumetria (97.000 mc) con l’Immo-biliare III Millennio, le cui 2 palazzine nuove nuove (e vuote vuote) già si ergono dietro la stazione.Questo lo stato attuale di cose, ereditato dalla nuova Amministrazione, la cui volontà è spiegata dall’Assessore all’Urbanistica, Francesco Micucci. “In quest’area – afferma l’esponente Pd – si incontrano le esigenze

dei privati e quelle della cittadinanza. Noi puntiamo alla partecipazione e all’ascolto di ogni soggetto coinvolto. Intanto, abbiamo accolto le osservazioni in merito alla pre-cedente variante al PRG, rigettando così il progetto della costruzione di altre palazzi-ne molto impattanti per l’area, nonostante la diminuzione del 10% della cubatura; la passata Giunta aveva inizialmente previsto un grattacielo di 25 piani, giudicato negati-vamente dalla Sovrintendenza.”Dopo l’ennesimo colpo di spugna, come pensa l’attuale Giunta di riempire questo infinito “spazio bianco” nel cuore della città? “Non vogliamo – continua Micucci – tempi biblici. L’obiettivo è, dopo incontri con le parti in causa, attente riflessioni e analisi, per cui ci avvarremo di un esperto esterno, giungere entro l’anno all’approva-zione della nuova variante. Occorre evitare altra cementificazione, recuperando spazi per la cittadinanza, come verde pubblico, parcheggi e servizi alla viabilità, secondo il piano originario, seppur con alterate proporzioni, rimanendo ancora valido il progetto del terminal autobus e, lasciando quanto già edificato, puntare sulla riquali-ficazione dell’esistente, vedi l’ex vetreria.”Ma proprietari e costruttori saranno d’ac-cordo? “Credo capiscano che la situazione è cambiata: a un certo punto, non conviene neanche edificare se poi nessuno ci va ad abitare.” Domanda e offerta, leggi di mer-cato chiare e inoppugnabili, più o meno come quelle della matematica...

AREA CECCHETTIAd accomunare la precedente zona a quella Cecchetti, oltre a vicinanza e assonanza, è un glorioso passato industriale. Qui, infatti, poco lontano dalla menzionata vec-chia vetreria, tra l’omonima via, la statale e la linea ferroviaria Civitanova-Albacina, aveva dimora il cuore produttivo di una Civitanova che non c’è più: la fabbrica metallurgica Cecchetti.Un cuore che si vorrebbe far rivivere con un museo a tale storica industria dedicato: tassello che spetterà all’attuale Ammini-strazione porre in un’area già in gran parte restituita alla città dalla precedente Giunta. Il parco archeologico, dove verde attrezza-to e percorsi ciclo-pedonali si estendono sotto lo sguardo fiero di Adriano (busto non già l’imperatore, ma dell’imprenditore Cecchetti), è una vivibile realtà, come l’asilo e le abitazioni realizzate nel quadro di un indice di edificabilità di 1,5 mc/mq, dimez-zato rispetto all’iniziale, incentivo economi-co per la fabbrica in vista del trasferimento in zona industriale, mai avvenuto.In sospeso è pure il progetto del sottopas-so ferroviario, che collegherebbe l’area a Corso Vittorio Emanuele. Il Comune conta di realizzarlo nel giro di 2 anni, dopo aver stipulato in autunno una nuova convenzio-ne, rendendosi necessario lo spostamento rispetto al progetto iniziale, a causa del ritrovamento nel sottosuolo di reperti sto-rici risalenti ad epoca romana. Ancora il passato riaffiora e reclama i propri spazi,

sebbene in questo caso un passato che nessuno pensava ci fosse mai stato.

EX ENTE FIERA E ALTROA proposito di storia civitanovese, alcune belle foto d’epoca, ingiallite dal tempo, mostrano l’attuale Lido Cluana come natu-rale continuazione della piazza aperta verso il mare. Queste immagini in bianco e nero potrebbero un giorno riprendere colore e vita. Negli uffici di Urbanistica circola, infat-ti, l’idea di ricreare un corridoio tra centro e lungomare, lasciando intatta l’arcata del lido, ma liberato dall’attuale struttura fieri-stica, che però non potrà essere demolita prima dell’attivazione del nuovo ente fiera, già prevista nei pressi del casello autostra-dale, ma i cui tempi di realizzazione, già slittati ad estate 2013, sembrano utopia.Tale idea si collega al vasto piano di riqualifi-cazione del Borgo Marinaro, già portato avan-ti dalle passate Amministrazioni di Centro-Destra e che l’attuale Giunta vuole finalizzare, con il completo recupero dell’esistente ed un nuovo piano per il porto, in merito al quale vi sono contatti con l’apposito ufficio regionale, nell’ottica di una connessione con il centro, che sia anche funzionale oltre che romantica, come quelle foto ingiallite dagli anni.

Simone Accattoli

Inchiesta/RiqualificazioniIn gioco il futuro urbanistico con le zone Ceccotti e Cecchetti

Civitanova Marche: la città che verrà

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Grandi opere che si fanno desiderare... sennò che grandi opere sarebbero? E se tra il dire e il fare c’è di mezzo il mare, per passare dalla bonifica alla riqualificazione bisogna rispettare tempi tecnici, vincoli imposti e iter burocratici. Del resto nemmeno Roma è stata fatta in un giorno.Abbiamo chiesto a Monica Leoni, sinda-co facente funzioni di Porto Sant’Elpidio, come pensa che si evolverà la situazione dell’area ex Fim (foto in copertina),. “Due gli obbiettivi prioritari, la bonifica e le fasi di tipo progettuale e sostanziale. Poi, successivamente si passerà ad una terza fase relativa all’intervento archi-tettonico della zona che va concordata insieme alla Sovrintendenza”. Queste le parole con cui l’ex vice sindaco, ricorda che la situazione relativa all’ex Fim si articola in un iter burocratico inizia-to almeno da quindici anni, ereditato dall’amministrazione Andrenacci, ricon-ducibile quindi al precedente mandato di Petrini. I tempi per così dire “sospesi” di grandi opere come questa sono attri-buibili alla “grossa entità dell’operazione nella sua natura economica ma anche tecnica perché si tratta di mettere mano ad un territorio che richiede di essere bonificato, operazione complessa e biso-gnosa di controlli che valorizzino il lavoro” a discapito, purtroppo, di tempistiche che si dilatano nel tempo. Cosa prevede il progetto finale? “Una zona di natura urbanistico-commerciale integrata al

territorio e al paesaggio circostante e nella parte sud verso la Faleriense è prevista una grande pineta, un’estesa area verde come quella già presente nella parte nord. Il desiderio di vedere anche quella parte della città completata è forte poiché il fulcro di tutta la progettazione è l’elemento pubblico. Personalmente mi auguro di riuscire a fare qualcosa entro la fine di questo mandato, quantomeno spero di portare a compimento l’iter iniziato da questa amministrazione rela-tivamente alla fase tecnica.”Altra situazione un po’ stantia riguarda l’ex Teatro Beniamino Gigli in Piazza Garibaldi (foto), rimasto nel limbo degli edifici fantasma una volta riconosciuta la rilevanza storica e vincolato dalla Sovrintendenza alle Belle Arti che ne ha poi determinato impedimenti di natura architettonica per cui l’amministrazione vigente si è dovuta dedicare ad un nuovo progetto di piazza e soprattutto ad un assiduo colloquio con la Sovrintendenza. Tant’è che il sindaco uscente che aveva fatto della Piazza uno dei punti prioritari della sua seconda campagna elettorale, lo ha definito il suo “rimpianto più gran-de” aggiungendo quanto sia “difficile mettere tutti d’accordo quando si tratta di riqualificare il cuore della città” -que-ste le parole di Andrenacci in riferimento alle incomprensioni e ai “paletti” imposti dalla Sovrintendenza alle Belle Arti che hanno inciso sull’aspetto progettuale della piazza e che hanno portato al man-

cato compimento di alcuni progetti. Qual è dunque lo stato attuale? “Ora il proce-dimento è stato chiuso, quindi non c’è più nessuna istanza da poter invocare, non rimane che attendere la fattibilità che chiaramente è legata a diverse vicende fra le quali anche la vendita del lotto Ex Orfeo Serafini che consentirà al Comu-ne di poter avviare i lavori per quanto riguarda la piazza, anche se questo non comprende i costi riguardanti lo stabile Gigli che è di proprietà di una società privata. Mentre, per quanto riguarda il suo utilizzo futuro, l’idea è quella di creare un caffè letterario, uno spazio fortemente ad ausilio e a servizio della cittadinanza, all’interno di una piazza che faccia rivivere il nostro centro città ultimamente è un po’ penalizzato”.

Riguardo alla conclusione del mandato la Leoni è fiduciosa “ci auguriamo di por-tare a termine tutto quello che riguarda la parte tecnica, la parte architettonica sarà sicuramente compito del prossimo sindaco”.

Serena Murri

I più giovani non hanno idea di cosa ci si dentro. Tirano dritti davanti a quel grande edificio che ti trovi sulla sinistra appena arrivi nel centro storico di Falerone. Non sanno di quando, tra gli anni ’50 e gli anni ’70, il cinema che c’era al piano terra traboccava di gente che arrivava anche dai comuni vicini. Non sanno di quando il cinema è stato trasformato in teatro e sul palco si esibivano le compagnie del circondario, facendo il tutto esaurito.L’edificio che tutti chiamano Beato Pellegrino è stato fatto costruire nel corso dell’ ‘800 da due parroci faleronesi, don Sante e don Luigi Gianfranceschi. Doveva essere una specie di ricreatorio, dove i giovani si ritrovavano dopo la scuola. C’erano una cucina, un teatrino e una cappel-lina, oggi sconsacrata. Nel tempo l’edificio ha ospitato un cinema, poi un teatro, poi, in un’ala, un bar e un negozio. Per un certo periodo è rimasta aperta solo una stanza che fungeva da ritrovo per i ragazzi del paese. Da una decina d’anni è completamente chiuso. Erbacce e ruggine si stanno facendo strada sui muri e nel giardino sottostante, nel disinteressamento generale. Da una parte c’è la Curia secondo la quale l’edificio è di proprietà della Parrocchia San Paolino. Dall’altra c’è il Comune che, alla fine degli anni ’90, si preparava a pren-dere il Beato Pellegrino in comodato per trent’anni. L’idea era quella di ristrutturarlo con un finanziamento a fondo perduto che avrebbe coperto l’80 per cento delle spese.

Il progetto era stato abbozzato. Poi l’am-ministrazione è cambiata e non se n’è fatto più niente. Dopo un lungo periodo di silenzio pare che si stia tornando a parlare della questione. Sembra, infatti, che la Parrocchia abbia un progetto per la messa in sicurezza degli arredi e l’adeguamento sismico dell’intero edi-ficio e che stia aspettando il momento giusto per ottenere un finanziamento. Questione di mesi, anni o decenni?

Francesca Pasquali

Inchiesta/RiqualificazioniPorto Sant’Elpidio dall’Ex Fim al Teatro Gigli, tra vincoli e iter burocratici

Prima cinema, poi teatro, l’edificio di Falerone è chiuso da oltre vent’anni

Grandi opere, grandi attese

Quale futuro per il Beato Pellegrino?

La Giostra Abbigliamento 0-16

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8 febbraio 20136

Sulla questione del recupero e del riutilizzo degli spazi abbiamo ascoltato anche l’architet-to e designer di alberghi di charme Ermanno Caroppi, giovane ma già affermato a livello internazionale. “Osservando il territorio costruito del Fermano – spiega Caroppi -, ci si accorge che, oltre agli edifici propri dei centri storici, quelli poco meritevoli degli anni Sessanta e Settanta, alcuni buoni recuperi rurali e i quasi inesistenti esempi di architettura “contemporanea”, siamo di fronte a due altre tipologie di costruito: edifici a carattere residenziale, commerciale o produttivo di recente realizzazione, i quali, in molti casi, risultano solo parzialmente utiliz-zati o addirittura invenduti o incompiuti ed edifici industriali o di rilevanza storico-moderna (Ceramica Lauretana, Sadam, Casina delle Rose, ex Fim, ex cinema Excelsior, ecc.) in stato di abbandono. Questi ultimi sono al centro del confronto riguardo le modalità da attuare per un loro corretto riutilizzo, soprattutto nell’ambito di una più sana gestione del territorio anche in relazione al periodo di crisi immobiliare che stiamo attraversando. Il dibattito è costante, ma purtroppo non sempre propositivo. Dopo il periodo a cavallo tra gli anni Settanta e Ottanta in cui il tema del recupero industriale cominciava a dare buoni risultati anche nelle Marche, si assiste oggi ad un indebolimento di interesse soprattutto da parte dell’opinione pubblica. Inoltre, le evidenti e comprensibili difficoltà di gestione economica da parte di possessori privati e pubblici, fanno sì che non si trovi una linea comune da seguire. Nel cercarla è bene soprattutto capire il territorio e comportarsi di conseguenza: di cosa necessita il Fermano per il futuro? E qual è il posto da riservare a questi edifici industriali e pubblici?”.Quali sono, secondo lei, le risposte a queste domande?“Alcune realtà locali come Fermo Project e Terminal Art Project Fermo, stanno cercando di dare una risposta a queste domande, individuando un modello di sviluppo integrato. Nella mia esperienza, ho affrontato questo tema per l’Italiana Hotels Rho Fair (Milano). In un’area in cui la presenza della fiera ha portato alla costruzione di numerosi alberghi, la committenza ha preferito recuperare un ex-cotonificio e trasformarlo in un quattro stelle elegante e di carattere (foto). Più in generale, se guardiamo alle esperienze italiane, troveremo i grandi poli industriali convertiti in centri culturali e museali di rilevanza internazionale (come ad esempio il Lingotto di Torino), ma anche numerosi piccoli interventi ben riusciti ma troppo legati al solo territorio comunale (come per molte realtà marchigiane). Non si può affidare la gestione di un patrimonio con un tale potenziale sociale ed economico, alla sensi-bilità di pochi addetti ai lavori. Ed è qui che le amministrazioni dovrebbero fungere da “coscienza” collettiva, organizzando la rinascita di tali luoghi insieme con una controllata e chiara gestione delle risorse economiche, che siano esse derivate da fondi regionali ed europei o dal coinvolgimento dei privati stessi. Siamo tutti consapevoli del fatto che queste opere richiedano un grande sforzo economico, ma bisogna pur inserirli in un programma che favorisca il recupero piuttosto che la nuova costruzione e che sia in relazione con una politica regionale e, dove possibile, nazionale. Inoltre, un recupero ben integrato potrebbe mettere d’accordo il bisogno di nuove costru-zioni con “l’enfasi marchigiana per il passato agrario della regione” (da F.Chiapparino, Archeologia Industriale delle Marche), che si scontra continuamente – e spesso giustamen-te - con le nuove edificazioni di cui non sempre si ha reale necessità. Le Marche sono anche un territorio fortemente industriale e questa archeologia merita di essere valorizzata e mantenuta tanto quanto la controparte rurale. Quest’ultima è sicuramente più diretta e comprensibile da parte dell’opinione pubblica. Risulta invece più ostico immaginarsi, ad esempio, l’area della Ceramica Lauretana come una zona residenziale ecosostenibile o l’edificio ex-Fim come hotel di lusso sul mare a basso impatto paesaggistico. A questo si potrebbe ovviare coinvolgendo le Facoltà marchigiane di Architettura e Ingegneria che affrontano ormai da anni il tema del recupero industriale. Il materiale prodotto dagli studenti durante corsi e tesi, comprende un gran numero di progetti e rendering che potrebbero essere selezionati ed esposti per incuriosire e mostrare a cittadini e amministrazioni, le molteplici possibilità del recupero. Allo stesso scopo andrebbero coinvolti gli studi professionali che, forti dell’esperienza sul territorio, potrebbero offrire un loro parere su eventuali interventi. Nel mio studio, ad esempio, abbiamo formulato, un po’ come esercizio progettuale, un po’ perché crediamo nelle sue grandi potenzialità estetiche e sociali, un’ipo-tesi autonoma per il recupero della Casina delle Rose a Fermo. Non abbiamo cambiato la funzione ricettiva, né variato l’edificio originale, ma lo abbiamo valorizzato con nuovi spazi e reso fruibile non solo dagli ospiti ma anche da tutti i cittadini. Non possiamo più lasciare che questi edifici continuino a trasmettere lo squallore dell’abbandono né che rimangano cristallizzati nel passato, ma dobbiamo trasformarli in una ricchezza per il presente e un trampolino per il futuro”.

Ecco cosa vuol dire riqualificare, dare nuova vita e nuovo vigore alle zone dismesse, favorire l’innovazione, agevolare il cambiamento inserendo elementi nuovi, facendo atten-zione a mantenere quelli che rappresentano la storia e l’identità del luogo. L’intervento di Massimo Roj, architetto di fama internazionale amministratore delegato del Progetto CMR considerata l’azienda italiana leader nel settore che si occupa di architettura e ripianificazione degli spazi, in occasione dell’incontro presso la sala Olivetti delle Officine storiche dell’I.T.I. Montani di Fermo, realizzato dal Comune di Fermo, Camera di Commer-cio, ha alimentato un dibattito multidisciplinare attorno allo sviluppo urbano come fulcro del cambiamento e spazio per una nuova stagione di investimenti.Durante l’appuntamento serale in via Corridoni, l’architetto Roj ha ricordato che il ruolo dell’architetto non è solo quello di fornire soluzioni progettuali con l’obbiettivo di ridurre al minimo i costi, ma anche di orientare a soluzioni fruibili e perché no gradevoli ed emozionali, incentivando la risposta a nuovi bisogni urbanistici.Ma quando si parla di riqualificazione non bisogna tralasciare fattori determinanti come l’attenzione all’ambiente e alla sostenibilità per regalare alle generazioni future un territorio vivibile, perseguendo l’obbiettivo della riduzione dei rifiuti attraverso la raccolta differenziata, la diminuzione dei consumi energetici. In questo modo la bonifica e il recupero delle aree dismesse (dette anche aree grigie) avviene senza penalizzare le aree verdi, riqualificando edifici storici esistenti attribuendogli nuove funzioni previa adeguata messa in sicurezza. Non da ultimo, non bisogna dimenticarsi di concedere un occhio di riguardo alla mobilità favorendo gli spostamenti a pedoni e bici, incentivando l’uso di mezzi a scarso impatto ambientale.Progettare la città intelligente è sinonimo di cambiamento. A questo proposito, l’archi-tetto Roj ha citato l’esempio dell’Area del comune di Villa Santa (Monza) in una posizione importante della città vi sorgeva una raffineria. Per la cittadina ha voluto dire bonificare un sito altamente inquinante e restituire ai sui tredicimila abitanti una porzione degradata di territorio trasformandola in zona residenziale dotata di area verde. La ricetta ideale è una struttura urbana integrata, con area produttiva e commerciale con l’inserimento di spazi verdi fra le due aree e l’opportuna separazione di percorsi pedonali e ciclabili. La città del domani si basa in pratica, su un modello di progettazione urbana che integra saperi specifici e mette al centro della sua attenzione le esigenze della collettività, a discapito degli interessi personali. (Serena Murri)

Inchiesta/RiqualificazioniL’architetto Massimo Roj e le città del domani

Nuovi orizzonti di progettazione urbana

Riqualificazione, il pensiero dell’architetto Caroppi

Una ricchezza per il presente e un trampolino per il futuro

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8 febbraio 20137

Il fatto/Basket

Una telefonata, quella del Corriere News, che capita proprio nel momento della nomina all’interno della Commissione Settore Agonistico della Federazione Italiana Pallacanestro, composta da 5 membri e presieduta da Gianni Del Franco. Un incarico qualificante, non per se stesso ma per l’intera regione: così lo definisce Pino Rutolini, una vita nel basket come arbitro e, negli ultimi quattro anni, come consigliere federale. Che esperienza è stata quella all’interno della FIP? “Direi molto importante. A volte è difficile capire il funzionamento dell’apparato centrale ma stando lì ti rendi conti di tanti aspetti che determinano provvedimenti e scelte. Sono fondamentali i rapporti con le categorie, dalle professionistiche a quelle dilettantistiche, così come quelle degli atleti e degli allenatori. Sono state portate avanti importanti battaglie a tutela dei giocatori italiani che la Federazione ha voluto sostenere, tenendo conto al contempo delle regole che ci vengono imposte dall’appartenere ad una comunità europea.”All’interno del consiglio federale era piuttosto consistente la presenza di rappresentati marchigiani. “Sì, abbiamo avuto nen tre rappresentanti, casualmente tutti fermani. Oltre al sottoscritto c’erano anche Valentino Renzi di Porto San Giorgio e Marco Cannella di Montegranaro:

tre persone nel giro di un fazzoletto di chilometri a rappresentare le Marche nel Consiglio federale. Loro erano in quota Lega, mentre il mio ruolo era diverso, essendo stato eletto dai comitati regionali.”Di questo quadriennio ricorderai sicuramente il Trofeo delle Regioni 2012, svoltosi nel Fermano. “Abbiamo ottenuto il Trofeo delle Regioni perchè il Comitato regionale Marche ha fatto la migliore offerta, non tanto da un punto di vista economico quanto piuttosto di sistema organizzativo, funzionale ad una manifestazione di grande rilevanza. Lascerei il merito a chi ha avanzato la proposta, a partire da Davide Paolini.”Quello dei settori giovanili è stato un elemento qualificante del lavoro svolto. “Come Federazione facciamo un lavoro di impostazione a vantaggio di tutte le società italiane e il settore giovanile ha subito un forte rinnovamento con l’inizio del nostro mandato. Se il primo anno è servito per capire ed impostare una nuova struttura, successivamente ci sono stati dei provvedimenti che hanno riguardato soprattutto una maggiore qualificazione degli istruttori. D’accordo con il Comitato nazionale allenatori, il settore giovanile ha lavorato per fornire maggiori strumenti a chi ha voglia di utilizzarli. E su questo mi piace essere molto diretto e chiaro: adesso gli strumenti ci sono e c’è anche un sistema di controllo che permette di capire se chi allena ha volontà

di fare un determinato percorso, che poi deve servire a far crescere i giovani. Purtroppo paghiamo la scelta di gran parte delle nostre società, le più grandi in particolare, che dopo l’avvento della legge Bosman hanno pensato che fosse più facile reclutare giovani cresciuti da altri all’estero, piuttosto che spendere soldi per far crescere talenti qui. Prendiamo invece la Spagna, che ha fatto una scelta diversa e continua a vincere ad ogni livello: questo perchè hanno continuato a lavorare sui settori giovanili. Noi italiani pensiamo di essere più furbi ma poi, alla lunga, paghiamo le conseguenze.”Qual è la situazione del basket fermano? “Stiamo vivendo un momento particolare, soprattutto per la Sutor che rappresenta il fiore all’occhiello ed alla quale tutti quanti dovremmo cercare di essere vicini. La squadra vive un momento economicamente difficile, ancora più difficile per un paese come Montegranaro ed un territorio come il nostro. Credo però che bisogna capire le difficoltà e rendersi conto che, forse, anche il penultimo posto è come uno scudetto. Per Montegranaro, infatti, è un miracolo ogni anno riproporsi a questi livelli. Aggiungo che in questa fase non abbiamo squadre intermedie, passiamo direttamente ad una serie C con Porto Sant’Elpidio e Porto San Giorgio - la prima storica, la seconda che ha raccolto l’eredità della vecchia Sangiorgese - che si barcamenano ma che

continuano a lavorare sul settore giovanile. Non dimentico, ovviamente, le due squadre di serie B di Montegranaro, la Supernova e la Poderosa, che rappresentano il nostro territorio nei campionati nazionali, ma che non si occupano di settore giovanile, tolto l’impegno della famiglia Bigioni a fianco della Sutor. Sempre sul settore giovanile, Fermo sta facendo un grandissimo lavoro da qualche anno. C’è anche Pedaso, attualmente prima in C regionale: un risultato eccezionale che, se confermato, porterebbe una realtà di 2.000 anime ad un campionato come la C nazionale che sarebbe sì sovradimensionato per quella realtà ma che andrebbe a premiare un lavoro fatto da quasi 40 anni, pur potendo contare su un bacino d’utenza molto limitato. E questo è un po’ il nostro problema: tante piccole realtà, vedi Petritoli, Montegiorgio ed Amandola, che vanno a reclutare in spazi molto ristretti. Io sono sempre stato un fautore delle aggregazioni, a volte i campanilismi ci frenano ma occorrerebbe rifletterci sopra seriamente.”

Basket/Pino Rutolini nominato membro della Commissione Settore Agonistico

Il racconto di quattro anni come consigliere della FIP, con lo sguardo alla situazione nel FermanoLa pallacanestro, molto più di una passione

di Andrea Braconi

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Come ormai da 5 anni a questa parte, anche quest’anno l’Associazione Massimi-liano Biondi-Onlus organizza, in collabora-zione con il Comune di Porto San Giorgio, una serata a scopo benefico. L’evento si terrà sabato il 16 febbraio presso il Teatro Comunale di Porto San Giorgio alle ore 21,15 ed avrà il titolo “Duemila13 Un Anno di Emozioni” (ingresso libero) . Il format dello spettacolo prevede l’esibizio-ne de “Napulecantanno”, un tributo alla musica napoletana di ieri e di oggi eseguito da “I Lazzari Felici”. Il genere musicale napoletano viene rivisitato in un itinerario di ricerche e ricordi sul percorso dell’af-fascinante storia musicale partenopea e affrontato in modo tradizionale per alcuni brani con strumenti tradizionali tipici ed in modo innovativo in altri pezzi con moderna tecnologia e sofisticate strumentazioni.“L’Associazione Massimiliano Biondi Onlus – ci ricorda M. Elisabetta Biondi, presidente dell’Associazione - nasce nel 2007, anno del 10° anniversario della tragica scomparsa di Massimiliano Bion-di, per onorarne la memoria e la figura. Da allora si dedica alla promozione e realizzazione di attività ed iniziative preva-lentemente nei settori della beneficenza, umanità, socialità e solidarietà. E’ recente la concretizzazione del progetto “Max Water Point” realizzato in collaborazione con Amref: un pozzo di superficie in Africa a favore di una comunità rurale nel distretto di Kitui, in Kenia, affinché

la disponibilità della nuova risorsa idri-ca significhi per l’intera comunità non solo la possibilità di bere e mangiare ma anche più igiene, più salute e maggiore sviluppo, soprattutto per i più piccoli che, più degli altri, pagano le conseguenze di nascere e crescere in un Paese con acqua contaminata. L’altro aggiornamento che verrà dato in occasione dello spettacolo di beneficenza, sarà quello relativo al progetto “Max for Brasilia”: una struttura di assistenza all’infanzia in Brasile e, più precisamente, un doposcuola che porta il nome di Massimiliano Biondi, dove sono ospitati bambini dell’età compresa tra gli 8 e i 14 anni che svolgono attività ludiche e pedagogiche, nella certezza che attraverso un’attività ben seguita passa la formazione dei minori”. Per sostenere l’Associazione Massimi-liano Biondi Onlus è possibile inviare un contributo a: Associazione Massimiliano Biondi – ONLUS, Codice IBAN: IT 11 M 06080 69450 000000021480 : C/O CARI-SAP, Agenzia n. 23 - Fermo.

Sociale/NewsPorto San Giorgio/Musica e solidarietà

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Fermo/Corso organizzato da Aloe

Fermo/“Il Ponte” e il contrasto alle povertà

Il vero senso del partire

Il Pronto soccorso dei bisognosi

Giunge alla sua decima edizione il corso di formazione “Il Senso del Partire”, organizzato dall’Associazione Missionaria ALOE Onlus, in collaborazione con il Cen-tro Servizi per il Volontariato. Dieci anni di incontri con relatori qualificati, partecipati intensamente da chi ha sentito la necessità di avvicinarsi al mondo della missione e della solidarietà internazionale, sia come preparazione per una futura partenza che per semplice curiosità personale.La decima edizione del corso si svolgerà il sabato pomeriggio a partire dal 2 marzo 2013, e fino al 5 maggio, in diverse sedi, sempre a Fermo: presso la sede della Con-trada Molini Girola (ex stazione), presso Villa Nazareth (vicino al seminario) e pres-so il Centro Culturale San Rocco (in Piazza del Popolo). Il corso è aperto e gratuito per tutti coloro che vogliono interessarsi di missione e di solidarietà internazionale per una possibile esperienza in Africa o America Latina, per un impegno di volon-

tariato nel nostro territorio ed anche solo per conoscenza personale. Durante il corso si alterneranno interventi di diversa natura: dalle ragioni dello squi-librio Nord-Sud del mondo nell’era della globalizzazione, all’incontro antropologico e culturale con l’Altro; dall’esperienza sul campo di missionari di lunga data ai nuovi stili di vita solidali, fino all’espe-rienza del dialogo Islam – Cristianesimo nei paesi arabi. Tra i relatori del corso di annoverano: Piero Mennò, docente di Economia; p. Peppe Svanera, missionario della Consolata; Franco Pignotti, direttore di ALOE Onlus; Giorgio Cingolani, docente all’Università di Macerata; Luigi de Salvia, segretario nazionale di WCRP; p. Paolo Dall’Oglio, missionario gesuita, fondatore del monastero di Mar-Musa, trasferitosi in Iraq dopo l’espulsione dalla Siria. Il pro-gramma completo del corso è disponibile sul sito www.aloemission.org.Info e iscrizioni: [email protected]

Arrivo verso le 11. La mensa è ancora vuota, ma i tavoli sono già apparecchiati. “Si pranza dalle 12.30 alle 13.30 – mi dice Silvano Gallucci, neo presidente dell’associazione Il Ponte, che a Fermo gestisce una mensa per persone in difficoltà in viale Trento – ma siamo molto flessibili. Un pasto, una doccia, un vestito pulito sono necessità primarie e non si negano mai a nessuno”. Solo nell’ultimo anno la cucina del Ponte ha preparato oltre ventidue mila pasti. “Arrivano, si siedono e mangiano, ma vogliono soprattutto parlare, raccontare la loro storia”, spiega Gallucci. L’associazione è nata nel 1987 e in anni questi anni i volontari hanno visto con i propri occhi l’evolversi della povertà “I primi periodi arrivavano solo immigrati, soprattutto magrebini e dell’est Europa. Oggi la situazione è cambiata. Da qualche mese è molto cresciuto il numero degli italiani, che adesso sono più degli stranieri. Sono i cosid-detti nuovi poveri: persone rovinate dal gioco d’azzardo; mariti separati che restano senza casa e devono pagare gli alimenti a mogli e figli; donne vittime di violenze che si ritrovano senza famiglia. Poi è arrivata la crisi, e persone che fino a poco tempo prima non avevano particolari problemi economici si sono ritrovate senza lavoro, qualcuna addirittura a vivere in macchina. Gli immigrati invece sono diminuiti. In molti stanno lasciando l’Italia dato che non riescono più a trovare i mezzi per vivere qui, mentre nel loro paese posso quantomeno contare sull’aiuto delle famiglie di origine”, afferma Gallucci.I minuti passano e qualcuno inizia ad arrivare. Prendono le borse con il pranzo e gli ali-menti di prima necessità. “Si tratta di persone che ci vengono segnalate dai Servizi Sociali del Comune – dice il presidente del Ponte – quelli che possono vengono di persona, per gli altri è la Croce Rossa a consegnare la spesa a casa”. Della convenzione che l’associazione ha firmato con il Comune di Fermo fa parte anche uno sportello immigrazione con un operatore che, due volte alla settimana presso il Ponte e una volta presso il punto di incontro di Lido Tre Archi, fornisce un servizio di assistenza agli immigrati in cerca di lavoro e di aiuto nel compilare pratiche burocratiche. Arriva una donna. Parla con una volontaria. Entrano in una stanza. Quando tornano, la signora ha in mano un costume di carnevale. “Ci vengono consegnati e noi li mettiamo a disposizione degli utenti”, spiega orgoglioso Gallucci. “In questo modo cerchiamo di creare un clima piacevole, per quanto possibile. Il sabato mattina, ad esempio, quando è aperto il servizio guardaroba e si può passare a prendere vestiti e scarpe puliti, i clown dell’associa-zione Magicabula intrattengono i bambini mentre i genitori sono occupati”. (f.p.)

Civitanova Marche/Iniziativa di solidarietà

Aiuto alle famiglie meno abbientiFamiglie a basso reddito, a febbraio arrivano le card sconto del 10%, per un totale di 600 euro al mese a famiglia, grazie ad un protocollo d’intesa siglato dal Comune di Civitanova Marche, Coop Adriatica e Iper. L’iniziativa di solidarietà è stata presentata questa mattina, nella sala dell’Amicizia di Palazzo Sforza, dall’assessore ai Servizi Sociali Antonella Sglavo, Nadia Ponti e Luigi Giampaoletti (Coop Adriatica) e Giuliano Torelli (Iper).Oltre all’emissione di family card con uno sconto del 10% per le famiglie che non superano i 20 mila euro di reddito (attestazione Isee), ci sono altre misure di intervento previste dal pro-getto per le famiglie che non superano gli 8 mila euro al mese, che potranno usufruire anche di buoni spesa che il Comune acquisterà per loro. In questo caso si tratta di nuclei familiari seguiti dai Servizi Sociali per i quali sono stati messi in bilancio 12 mila euro per il 2013. Per ricevere gli sconti si dovranno contattare gli Uffici del Servizi sociali del Comune di Civitanova.

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Politica/Elezioni

Non ci piace, questa campagna elettorale. Come non c’era piaciuta quella del 2008. Per la stessa identica ragione: una legge elettorale che non permette di scegliere direttamente ma che vincola l’elettore a quanto stabilito dai vertici delle forze politiche.Certo, qualcuno ha provato a gettare un piccolo seme di democrazia in un sistema bloccato. Partito Democratico e Sinistra Ecologia Libertà, lo scorso 30 dicembre, hanno fatto le Primarie per la scelta dei propri candidati per il Parlamento. E nonostante tutto, l’esperimento aveva funzionato. Ma poi... poi sono intervenuti fattori che con la democrazia c’entrano ben poco, elementi che sistematicamente fanno tornare indietro le lancette del tempo. Pensiamo a Paolo Petrini, vincitore delle Primarie del PD nel territorio provinciale di Fermo, retrocesso all’ottavo posto (quindi in una posizione a rischio) nella lista per la Camera. Un colpo da maestro per il segretario Ucchielli che in un sol colpo, dopo aver oltraggiato il Fermano sulla querele del riordino delle Province, si libera di un vice presidente di Regione ingombrante lasciandolo con il cerino in mano. A parziale consolazione, l’ingresso assicurato in Senato per Francesco Verducci, defilatosi dal confronto con gli altri candidati ma garantito niente meno che dal segretario Bersani.

Oppure pensiamo a Roberto Vallasciani, terzo assoluto nelle votazioni su scala regionale fatte da Sel e, quindi, spendibile per una buona posizione in uno dei due rami. In questo caso, sono intervenute “cause di forza maggiore”, vale a dire la necessità di bloccare nelle Marche da un lato Laura Boldrini, scelta da Vendola tra le 10 personalità di alto profilo al di fuori dal partito, e dall’altro Maria Luisa Boccia, presidente dell’Assemblea nazionale, catapultata al primo posto al Senato. Di fatto, un azzeramento del voto delle Primarie, con la fuoriuscita immediata dei fermani dalle due liste e riflessioni tutt’altro che promettenti tra l’elettorato.Sull’altro versante, in casa Popolo della Libertà è andato in scena un siparietto degno della peggior tradizione. Remigio Ceroni lascia la politica, anzi no: in meno di 24 ore il deputato uscente fa e disfa la tela, si catapulta a Roma battendo i pugni e si accaparra un posto sicuro al Senato, facendo togliere il disturbo a Casoli.Guardando al centro, si trova l’unica vera notizia di questa tornata, vale a dire il cambio di casacca di Mario Andrenacci, ex primo cittadino di Porto Sant’Elpidio che, dopo aver perso le Primarie del PD, ha ceduto ai corteggiamenti del movimento vicino al Premier Monti candidandosi come deputato in posizione eleggibile.Considerata anche la presenza e le cifre attribuite al Movimento Cinque Stelle, difficilmente scatterà il seggio (almeno nelle

Marche) per Sandra Amurri, giornalista de Il Fatto Quotidiano e capolista al Senato per Ingroia e la sua Rivoluzione Civile, mentre restano candidature rigorosamente di servizio quelle di Graziella Ciriaci, Jessica Marcozzi e Maria Antonietta Di Felice (Pdl), Giampiero Gallucci (Udc), Maura Malaspina (Scelta Civica), Renzo Interlenghi e Licia Canigola (Rivoluzione Civile) ed altri fermani presenti nelle liste ammesse.Un pathos che rasenta lo zero, quindi, con incontri centellinati e poca, se non scarsa, attenzione da parte del cittadini. Avremmo preferito viverle in maniera diversa, queste elezioni. Non ci è stato permesso, nonostante gli impegni e le promesse di questi anni. Fino al 24 e 25 febbraio dovremmo accontentarci, anche da un punto di vista giornalistico, di polemiche

di basso profilo ed analisi su sondaggi più o meno attendibili. Per i contenuti - e quanto ce ne sarebbe bisogno in questa fase storica così delicata - si dovrà attendere il prossimo giro. Ce ne faremo una ragione. Forse.

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Nelle elezioni politiche il territorio italiano è suddiviso in circoscrizioni. Il numero di parlamentari che spetta ad ogni circoscrizione è proporzionale alla popolazione della circoscrizione stessa, calcolata sulla base dell’ultimo censimento effettuato. Per le elezioni politiche del 24 e 25 febbraio, dei 945 parlamentari italiani (630 deputati e 315 senatori), alle Marche, ne spettano 24 (16 deputati e 8 senatori).

ELEZIONE CAMERA DEI DEPUTATIPer l’elezione dei 630 parlamentari della Camera l’Italia è suddivisa in 27 circoscrizioni. Sulla scheda elettorale ci sono i simboli dei partiti, raggruppati per coalizione. Trac-ciando un segno su un simbolo si vota per il partito, per la lista “bloccata” del partito (l’attuale sistema elettorale non permette di indicare preferenze) e per la coalizione. Dopo il voto i seggi sono ripartiti in rapporto alla percentuale dei voti validi: 12 vanno alla circoscrizione estero, 1 alla Valle d’Aosta e i restanti 617 sono suddivisi nelle cir-coscrizioni. Per assegnare i seggi si sommano i voti di tutte le liste “apparentate”, si stabilisce quella che ha ottenuto più voti, quali coalizioni hanno superato il 10%, quali fra i partiti che si sono presentati da soli hanno ottenuto almeno il 4%, quali partiti coalizzati hanno avuto almeno il 2% e quale lista, fra quelle sotto il 2%, abbia avuto il maggior numero di voti. Se nessun partito o coalizione ottiene il 55% dei voti, scatta il “premio di maggioranza” che spetta al partito o alla coalizione più votata a livello nazionale e che si vede così attribuiti 340 seggi (55%), ripartiti fra le liste “apparentate” in proporzione ai voti da queste ottenuti.

ELEZIONE SENATO DELLA REPUBBLICAPer l’elezione dei 315 parlamentari del Senato l’Italia è suddivisa in 20 circoscrizioni, che corrispondono alle regioni.Sulla scheda elettorale ci sono i simboli dei partiti. Tracciando un segno su un simbolo si vota per il partito, per la lista “bloccata” (l’attuale sistema elettorale non permette di indicare preferenze) del partito e per la coalizione.Dopo il voto i seggi sono in rapporto alla percentuale dei voti validi: 6 vanno alla circoscrizione estero, 1 alla Valle d’Aosta, 7 al Trentino-Alto Adige e i restanti sono suddivisi nelle 18 regioni. Per ottenere seggi la coalizione deve avere almeno il 20% dei voti validi nella regione, i singoli partiti almeno l’8%; mentre nella coalizione ottengono seggi solo i partiti che hanno ottenuto almeno il 3% dei voti. Il premio di maggioranza, pari al 55% dei seggi, è attribuito in ogni regione al partito o alla coalizione che ottiene la maggioranza relativa dei voti (nelle Marche 5 su 8).

Parlamento/Il punto sulla campagna elettorale a pochi giorni dal voto

Parlamento/Legge n. 270 del 21 dicembre 2005

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8 febbraio 201312

Ambiente /NewsFermano/La gestione delle centraline di rilevamento Civitanova/Innovativo piano rifiuti del Cosmari

Ma che aria tira? Un sacco intelligenteNonostante i richiami della Comunità Europea, in Italia la qualità dell’aria non migliora. Il dati di Legambiente per il 2012 parlano di una situazione critica in tutta la penisola. Delle 95 città monitorate, 52 hanno superato il valore medio giornaliero di 50 microgrammi per metro cubo per più di 35 giorni (soglia massima annua di sforamento consentita dalla legge). In testa, per quanto riguarda la presenza di PM10, c’è la zona della Pianura Padana con 18 città nelle prime 20 posizioni. Dal 2010, inoltre, è obbligatorio tenere sotto controllo anche le PM2,5 (più pericolose delle PM10 perché più sottili e perciò più facilmente inala-bili), il cui valore non dovrebbe superare i 25 microgrammi per metro cubo. Il 52 per cento delle città prese in esame da Legambiente, nel 2012, ha oltrepassato la soglia consentita per più di 35 giorni. Al primo posto, anche in questo caso, c’è l’area padana. Tra le città marchigiane Ancona è al ventitreesimo posto nella classifica delle PM10, prima di Roma e Palermo. Ma sono diverse le stazioni di rilevamento che in regione hanno fatto segnalare numerosi superamenti del limite accettato. Nel Fermano a monitorare lo stato dell’aria sono due centraline: quella di Porto Sant’Elpi-dio, posizionata lungo la statale Adriatica, e quella di Fermo, in zona Campiglione. I dati pubblicati nel sito della Provincia di Fermo, validati dall’Arpam (Agenzia regionale per la protezione ambientale delle Marche) sono lacunosi, a volte incongruenti, e arrivano fino a maggio 2012. Questo perché le due centraline, insieme ad un’altra decina in tutta la regione, stanno per essere definitivamente spente. La Regione, che in base al decreto legislativo n. 155 del 2010 è diventata proprietaria delle centraline (prima di proprietà delle Province), ha deciso di ridurne il numero. Analizzando i dati degli ultimi anni è infatti emerso che la zona costiera, da Pesaro a San Benedetto, presenta nello stesso periodo dell’anno livelli di inquinamento simili. E lo stesso è stato verificato per l’entroterra. Da qui la decisione di diminuire le centraline e di posizionarle in zone strategiche secondo una nuova zonizzazione. Nel nostro territorio, ad esempio, una volta dismesse quelle di Porto Sant’Elpidio e Campiglione, ne sarà istallata una a Fermo, nella zona dello stadio. Facile a dirsi, meno a farsi. Perché prima che questo nuovo sistema vada a regime sono necessari diversi passaggi istituzionali e burocratici. Le Province, da parte loro, non sono più in grado di garantire il funzionamento delle stazioni. Considerata la l’importanza del controllo dell’aria, la Regione nel 2011 e nel 2012 ha concesso alle Province un contributo per la gestione delle centraline. Questo contributo riguardava però solo quelle stazioni ritenute indispensabili e né quella di Porto Sant’Elpidio né quella di Campiglione sono state finanziate. Così la Provincia di Fermo, lo scorso ottobre, ha inviato alla ditta fornitrice e alla Regione una lettera con cui chiedeva di interrompere la manutenzione delle due centraline. Questa situazione di incertezza dovrebbe finire entro l’anno, quando l’Arpam assumerà la gestione delle stazioni per conto della Regione. (Francesca Pasquali)

Dimmi cosa butti e ti dirò chi sei; o meglio, anche se non me lo dici, lo verrò a sapere. Può suonare come qualcosa da Grande Fratello orwelliano, ma il 1984 è passato da un pezzo e nel frattempo il pianeta ha visto peggiorare i propri sintomi, dal riscal-damento climatico alle catastrofi ambientali fino all’aria che respiriamo in città, dove, in alcuni casi, i cumuli di rifiuti si scambiano per arredo urbano. Quindi, se machiavelli-camente il fine giustifica i mezzi, ben venga anche il microchip nei sacchetti dell’im-mondizia, deterrente o incentivo che sia, come previsto dal progetto che il Comune di Civitanova ha chiamato “Liberiamo il Cucà”, di fatto un piano rifiuti-zero firmato Cosmari, il cui presidente, Daniele Sparvoli, ne illustra i punti salienti.“Con questo piano – spiega il rappresen-tante del consorzio leader nella gestione dei rifiuti – abbiamo cucito un abito su misura per Civitanova, un vero servizio customizza-to. L’obiettivo è portare in un anno la quota di raccolta differenziata in città dal 67%, percentuale comunque lusinghiera per un comune rivierasco, fino al 74%. Ciò avrà due effetti: primo, maggiore tutela ambientale, attraverso una migliore gestione dei rifiuti, per il bene di tutta la cittadinanza; secondo, un risparmio per le casse comunali di 300mila euro in un anno, dato che il costo totale per i servizi diminuisce in proporzione alla virtuosità dell’ente.”Quali nuovi strumenti verranno messi in atto per raggiungere tale obiettivo? “Tra qualche settimana, a cavallo tra inverno e

primavera, per 7.800 residenti dal centro al lungomare, verrà introdotto un sistema innovativo di raccolta con sacchetti ‘intel-ligenti’ dotati di microchip, grazie a cui si potrà individuare chi non differenzia in modo corretto, ma al contempo consentirà di premiare coloro che si comportano bene, i quali pagheranno di meno, secon-do tariffe progressive basate sul principio meritocratico. Tale iniziativa, prima nel suo genere, verrà poi allargata ad altre aree della città, rientrando in un generale progetto, che mira ad una raccolta dei rifiuti porta a porta sempre più puntuale, nella prospettiva futura di eliminare i cassonetti dalle strade, ed ha tra i suoi elementi car-dine un’intensificazione dei controlli, che il Comune in primis attuerà e dove anche noi daremo un contributo con gli ispettori ambientali, figura specificamente preposta all’ispezione dei cumuli di rifiuti in città.”Ma il Cosmari non si ferma qui ed ha già in cantiere nuovi metodi da sperimentare e implementare. “A breve – annuncia lo stesso Sparvoli – saremo in grado, con una tecnica innovativa, di ricavare plastica e cartone da pannolini e pannoloni, tipologie di rifiuto prodotte in quantità enorme e che, invece di finire in discarica, inizieremo a raccogliere porta a porta, per trasformarle in cartoni per imballaggi o giochi per bambini.” Loro apprezzeranno e, a maturata coscienza, rin-grazieranno in quanto futura generazione di un mondo, che dobbiamo ricordare di avere solo in prestito.

Simone Accattoli

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Sanità/News

Una legge regionale sulla dislessia. Un’altra sul passaporto ematico, con uno screening preventi-vo obbligatorio per ragazzi dai 14 ai 18 anni che praticano sport. E, da ultima, la proposta di legge per regolarizzare l’impiego medico di farmaci con cannabinoidi di fronte a particolari e gravi patologie.Rosalba Ortenzi, Consigliere regionale e Pre-sidente della Commissione Affari istituzionali e Sport, le definisce “buone pratiche legislative”. E rimarca: “I cittadini spesso non hanno voce se non attraverso noi rappresentanti istituzionali. E solo studiando, solo lavorando in maniera seria possiamo portare a casa certi risultati, esclusiva-mente nei loro interessi”.Su quali istanze nasce questa proposta di legge?“Intanto ritengo sia utile tutto ciò che può allevia-re dolore e ridare dignità alla persona. Nel caso specifico mi riferisco a chi soffre, a chi ha una malattia molto impattante come sclerosi multi-pla, Parkinson, cancro o altro. E penso anche a chi si sottopone a cicli di chemioterapia ed è sog-getto a nausea o vomito. Attraverso il principio attivo della cannabis, quindi, tutti questi soggetti riescono a trovare sollievo. In secondo luogo, conosco persone, una in particolare affetta da sclerosi multipla, che devono fare i salti mor-tali per procurarsi medicine contenenti questo principio attivo, all’estero e con costi esorbitanti. Ecco, io lo ritengo irrispettoso della dignità di una persona. Qui non si tratta di divertimento o di motivi ricreativi, ma di necessità, di bisogni reali, e le istituzioni che hanno il mandato di legiferare devono assumere i provvedimenti del caso. E’ un loro dovere.”

Avete preso come riferimento altre norme?“Sì, la legge della Regione Toscana approvata nel maggio dello scorso anno. E poi ci sono le esperienze avviate in numerosi Paesi, tra Nord America ed Europa.” Quali solo le caratteristiche del dispositivo nor-mativo?“Coinvolge l’intero servizio sanitario regionale, in tutte le sue diramazioni, compresi i medici di base. I farmaci con cannabinoidi verranno somministrati con i metodi usuali nel rispetto dei protocolli per la normale acquisizione di farmaci. E’ chiaro, quindi, che sarà fatto sotto stretto con-trollo medico, come avviene per morfina e altro.”Quali sono stati i commenti ed i riscontri dopo l’approvazione, sia tra colleghi consiglieri, tra operatori sanitari ed anche tra i cittadini?“C’è stato un riscontro importante. Basti pensare che la mia proposta è stata firmata da tutto il gruppo del PD e che ha ottenuto in aula 16 voti a favore su 22 presenti, con 6 astenuti e nessun voto contrario. Mi ha fatto piacere, inoltre, che non sia diventata motivo di polemica politica di parte, come spesso avviene. Inoltre, ho sentito diversi medici ed operatori dei territori che hanno apprezzato l’iniziativa.”Anche l’informazione nazionale si è occupata della proposta di legge.“Mi ha chiamato Radio Radicale, sono stata inter-vistata da Sky e, mi piace sottolinearlo, anche da alcuni studenti universitari di Macerata interessati all’argomento. Tutto questo interesse non premia però la sottoscritta, ma piuttosto il lavoro dell’inte-ra Assemblea Legislativa delle Marche.”

Andrea Braconi

I Servizi di Sollievo sono un progetto sperimentale avviato nel 2001 e pro-seguito negli anni successivi. In particolare, si tratta si servizi di tempo libero, punti di aggregazione e socializzazione, di promozione dell’auto-mutuo aiuto e di residenzialità breve. In questi giorni la Giunta regionale ha chiesto al Cal (Consiglio della autonomie locali) un parere sulle linee di indirizzo dei Servizi di Sollievo a favore di persone con problemi di salute mentale e delle loro famiglie e sui criteri attuativi riguardanti l’assistenza domiciliare indiretta al disabile in situazione di particolare gravità. Per il primo provvedimento la Regione ha stan-ziato 1.080.000 euro, per il secondo 2.532.000. Attualmente il Piano sanitario regionale 2012/2014 prevede all’interno dell’Area Salute mentale lo sviluppo dei Servizi di Sollievo con l’obiettivo di far assumere a tale progettualità la connota-zione di intervento consolidato. I Servizi di Sollievo sono interventi a titolarità dei Comuni che fanno parte degli Ambiti territoriali sociali, a cui spetta il compito di favorire la collaborazione di tutte le realtà territoriali. Confermato anche nel 2013 il ruolo delle Province per la progettazione e per l’attuazione dei progetti. Riguardo al riparto del finanziamento tra le cinque Amministrazioni provinciali, invece, sono stati introdotti parametri oggettivi come la popolazione servita e il territorio di competenza. Le risorse economiche sono costituite oltre che dalla quota regionale da quote di cofinanziamento a carico dei soggetti coinvolti nel progetto di importo pari almeno alla quota regionale.Per disabilità di “particolare gravità” si intende invece quella in cui la mino-razione singola o plurima abbia ridotto l’autonomia personale del soggetto tale da rendere necessario un intervento assistenziale permanente e continuativo. L’assistenza è svolta da un familiare, convivente o non con il disabile, oppure da un operatore esterno individuato dal disabile stesso o dalla famiglia. Avranno diritto ai contributi coloro che abbiano riconosciuta la propria disabilità di particolare gravità da parte di un’apposita Commissione sanitaria provinciale. A ciascuno sarà poi assegnato un punteggio compreso tra 16 e 48 cui corrisponde un monte ore di assistenza massimo settimanale. Sono escluse le disabilità conseguenti a patologie connesse a processi precoci di invecchiamento derivanti da malattie degenerative quali demenza senile o Alzheimer, all’Aids, alle neoplasie e le disabilità di tipo psichiatrico. Ugualmente, sono esclusi dal beneficio economico gli ospiti di strutture residenziali o semi residenziali, i soggetti inseriti nei centri socio-educativi diurni e coloro che beneficiano del contributo regionale previsto per il progetto “Vita Indipendente” e per quello destinato alle persone affette da Sla.

Regione/Rosalba Ortenzi e la legge sull’uso di farmaci con cannabinoidi Marche/Confermate le risorse e richiesto il parere del Cal

La sofferenza è anche dignità Servizi di sollievo e gravi disabilità

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È cominciato il balletto delle promesse elettorali e, mira-colosamente, adesso tutti sbandierano promesse e ricette miracolose per sollevare gli italiani dal peso di una crisi che li uccide. E a farlo sono sempre quelli che la crisi l’hanno provocata a colpi di malaffare, malapolitica, ruberie. E promettono tutto il contrario di quello che fino a ieri affermavano come necessario: tasse, sacrifici, tagli a servizi, scuola, sanità, ordine pubblico. Ma chi ci crede più? O, almeno, si spera che gli italiani, di fronte a certi voltafaccia spudorati, questa volta abbiano l’intelligenza di non cascarci, un rigurgito di dignità. Quella dignità che è più importante di ogni altra cosa, perché senza non vale la pena vivere. Giorni fa, in un supermercato del Fermano: una signora anziana e dimessa arriva alla cassa. In una mano, una bottiglia di gazzosa. Quant’è? Un euro. Apre il pugno: una manciata di centesimi. Conta e riconta le monetine: non ci arriva. La gente, dietro fa capannello. Ma signora, se non ha soldi, perché compra la gazzosa? La poveretta, sommessamente, confessa: “Non ho soldi per comprare da mangiare. Così, per ingannare lo stoma-

co, mi bevo ogni tanto un goccetto di gazzosa. E’ gasata, ha dentro un po’ di zucchero e la fame si fa sentire di meno”. Un’altra signora, pietosamente, le paga la bottiglia di gazzosa. Vergognatevi, maledetti politicanti, mestieranti del potere e dell’arraffo. Che possiate strozzarvi con le vostre ostriche. Restiamo in argomento: tema, sempre la crisi; svolgi-mento: come arrangiarsi per vivere. C’è il rischio che, dove non è riuscito Napoleone, riesca qualcun altro, meno blasonato ma più motivato: i ladri di materie prime che oggi, in questi tempi grami, valgono più dell’oro. E’ noto che quando i giacobini vennero nel Fermano, Papa Sisto (inteso come statua) si salvò solo perché i Fermani lo nascosero. Adesso, qualora lo prendessero di mira, non avrebbe scampo: lui, come pure altri monumenti bronzei e le campane delle chiese. Finora si è saccheggiato materia-le più asportabile, come tombini, grondaie, tubi idraulici, cavi elettrici e telefonici, rampe per le sedie per disabili, attrezzature dei parchi giochi. Senza peritarsi neppure di disturbare la pace eterna dei trapassati che si vedono strappare da sotto la foto porcellanata le lampade in rame e bronzo delle lapidi. Un bel colpaccio della banda del

rame è stato messo a segno a Ortezzano e Petritoli, qualche mese fa: tabula rasa, sono spariti più di 350 vasi portafiori. Per la gioia delle imprese funebri (involontario ossimoro) che, a chi vuole rimpiazzarli, li fa pagare dai 30 agli 80 euro. Diverso il discorso per i ladri che, dai ricettatori, si vedono pagare la refurtiva una vera miseria: pensate che alle quotazioni ufficiali la ghisa si attesta più o meno sui 500 euro alla tonnellata, ovvero 0,5 euro al chilo. Sul mercato nero è lapalissiano che il prezzo dovrà essere inferiore. E se un tombino ti rende a malapena tre o quattro euro, è evidente che tu, ladro, se vuoi fare giornata te ne devi fregare almeno una trentina al giorno, col risul-tato che le strade hanno più buchi del groviera: perciò, automobilisti e pedoni, state attenti, specie di notte. Ma chi c’è dietro a questa nuova branca del furto metallaro? Sicuramente bande organizzate, ma anche tanti pove-racci stroncati dalla crisi che con un tombino ci si fanno un panino con la mortadella, ché di più non gli ci scappa. Mentre sguazzano quelli che l’oro rosso, ovvero il rame, e la ghisa li possono acquistare a due soldi, alla faccia della Finanza, del redditometro, della tracciabilità del denaro e dell’animaccia loro.

Terra nostra/News

C’è chi ci mette i peperoni, chi lo condisce con pomodoro e aceto, chi abbonda con il vino e chi lo usa con parsimonia. L’unica cosa certa è il pesce, anzi i pesci. Perché per preparare un brodetto come si deve bisogna usarne almeno una decina di specie diverse. E anche in questo caso non c’è pieno accordo: alcuni non possono fare a meno della gallinella, altri del San Pietro, altri ancora del palombo. Sono decine le ricette, tramandate negli anni, per preparare il brodetto di pesce. Non solo ogni posto di mare ne ha una, ma anche nello stesso paese, ogni famiglia lo fa a modo suo, aggiungendo o togliendo un qualche ingrediente e rendendo così la ricetta e il sapore diversi da tutti gli altri. Da città di antiche tradizioni marinare anche Porto San Giorgio ha una sua cultura legata alla preparazione del brodetto. Il prelibato piatto nasce infatti sulle imbarcazioni, come cibo abituale dei pescatori che lo preparavano utilizzando il pesce scartato perché di poca qualità o di piccola taglia, e quindi non vendibile. Ora un progetto ideato dall’Associazione culturale “Chi mangia la foglia!”, in sinergia con il Comune, e patrocinato dalla Provincia di Fermo e dalla Camera di Commercio di Fermo vuole ridare dignità a questo piatto attraverso la riscoperta dei modi di preparazione originali, fino a codificare la ricetta del

“vero brodetto sangiorgese” che potrà essere preparato dai ristoranti della città. Verrà inoltre predisposto un calendario con i giorni in cui sarà possibile gustare il brodetto nei diversi ristoranti della zona. Il Comune di Porto San Giorgio sta anche pen-sando di avviare la procedura per insignire il brodetto della De.Co. (Denominazione Comu-nale). Sarebbe il secondo prodotto del Fermano, dopo “Lu serpe” di Falerone, a ottenere questo riconoscimento. (f.p.)

Decollato il progetto dell’illuminazione a led. A seguito della graduatoria per un bando della Regione Marche in autunno è arrivata la comunicazione dell’ammissione per l’ot-tenimento del finanziamento, subito dopo l’ufficio tecnico ha provveduto alla gara per l’assegnazione dell’incarico ad una ditta che provvederà a cambiare l’illuminazione su alcune vie del paese. Si procede per gradi, cercando di cambiare prima le illuminazioni di zone che già avevano problemi, per poi arrivare a cambiarle in tutte le vie del paese.Nel frattempo, sono praticamente ultimati i lavori per il rinnovamento del Campo sporti-vo, da definire le rifiniture ma la società di calcio ha già iniziato ad usufruire della struttura sportiva, mentre l’inaugurazione è prevista per la primavera.Nella lista delle cose da fare la ristrutturazione del vecchio Municipio per farne un centro polivalente che sia utilizzato come biblioteca ma anche come luogo di riferimento per mostre, dibattiti, convegni, necessario per la cittadina. L’amministrazione per ora procede a piccoli passi, anche per verificare le risorse che avrà a disposizione in futuro.Per quanto riguarda gli arredi, Pedaso ha aderito ad un bando di finanziamento da parte della Provincia. Una parte dell’immobile, verrà dedicata alla biblioteca da sempre un’esi-genza molto sentita dai cittadini e una dotazione importante, che collegata in rete con le altre biblioteche del circondario, diventi un punto di riferimento importante per la ricerca interbibliotecaria di volumi. (Serena Murri)

P.S.Giorgio/Progetto per codificare la ricetta originale

Pedaso/Nuovi progetti e nuove opportunità

Alla (ri)scoperta del vero brodetto

Illuminazione a led: è già realtà

a cura di Loredana Tomassini

La Repubblica delle BananeStorie di ordinaria amministrazione

Breve

Sono entrati in servizio a fine gennaio i due ispettori ambientali individuati all’interno del personale della San Giorgio Distribuzione e Servizi. Gli ispettori ambientali, muniti di apposito tesserino di riconoscimento e a tutti gli effetti pubblici ufficiali, avranno il compito di controllare il conferimento dei rifiuti, assicurandosi che venga effettuato secondo le norme previste dalla raccolta differenziata e secondo i tempi e i luoghi definiti dalle stesse norme. Chi dovesse contravvenire sarà soggetto a sanzioni. I controlli a campione potranno essere compiuti, anche verificando che il contenuto dei sacchetti sia quello giusto, sui rifiuti collocati in strada, su quelli conferiti alle isole ecologiche e sui rifiuti conferiti giornalmente.

Porto San Giorgio Nominati due ispettori ambientali

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“L’ARTE DI ESSERE FELICI” DI PAOLO MANTEGAZZA(Gaetano Colonnese Editore, Napoli)

Il tascabile “L’arte di essere felice,” di Paolo Mantegazza, scrittore fluente e uomo eccezionalmente eclettico che, attra-versò quasi per intero, l’arco del mille ottocento, medico e Senatore del Regno d’Italia, si caratterizza per un tipo di scrittura molto accessibile legata ad un’argomentazione fortemente popolare e di sicuro coinvolgimento: il tema diffusissimo e nel contempo contraddittorio e se vogliamo anche filosofico della felicità, trattato con mirabile semplicità di linguaggio e arguti contenuti talvolta ane-dottici, talora meramente esistenziali che, impongono attente riflessioni. La forma imposta di colloquio diretto che il Mantegazza impone al lettore, non è mai aggressi-va ma sempre garbata e velatamente ironica. Con tono finemente filantropico, oltre che pedagogico, l’autore si lancia letteralmente nell’esercizio delle esemplarità con trasparente limpidezza e spiccato senso della sintesi. Se poi si volessero riscontrare similitudini con pensieri di filosofi storici antecedenti all’opera dello scrittore, diver-rebbe facile annoverare il greco Epicuro, citato volutamente nel testo. Nonostante la gentilesca comunicativa, l’autore non disdegna di fare da pungolo al lettore e così gli dice: “La felicità è in noi stessi, non nelle cose, e se noi gettassimo a casaccio nel nostro terreno, oro, argento, gemme , piaceri d’ogni genere. bene-dizioni d’ogni sorta, a che varrebbe tutto questo se il terreno non fosse disposto a ricevere tutta quella grazia di Dio?” A dimostrazione che il libro si assimila e si legge con rapidità, l’intuizione di chi lo ha composto, denota intelligenza, vivace spirito di aggregante coinvolgimento, spingendo automaticamente, mediante i suoi temi più evidenti, a una piacevole serenità! Mantegazza ci consegna, a centocinquanta anni di distanza, una sorta di manuale, un intrigante mini trattato, di briosa attualità!

Segnalazione letteraria di Sergio Soldani

Personaggi: Mengone Torcicolli, maschera fermana, e sua moglie Lisetta (un vecchio baule impolverato. Dall’in-terno si sente la voce di Lisetta)

Lisetta: Mengone… Oh Mengo’, e svéjete!Mengone: Che d’è? Che gorbu succede?Lisetta: Daje, datte ‘na smossa! E’ ‘rriatu ‘n’atra ‘òta Car-noà e ce lo sai che devi da rraprì la sfilata. Guarda èsso, ciai lu costume tuttu ‘cciaccatu. Spòjete, che je tte daco ‘na stiratella.Mengone: Ma quala sfilata! Du’ carritti rremediati a la mejo e ‘che maschera scasciata! Io, co’ quissi rubbagajine no’ mme cce vojo ‘mmischià più. Ciaio ‘na dignità da defènne, io! Lisetta: E daje co’ ‘ssa lagna! Se non atro devi da èsse contentu che, dopo più de cent’anni, a se d’è rrecordati de te!Mengone: Scine, ma era mejo de none! Me mette lòco davanti a fa’ lu pupazzu e a me non me ne va!Lisetta: Perché, che non sci un pupazzu? Comme che me, del resto, un gorbu a me e a quanno me tte so’ sposato!Mengone: Oh, ooohh! Che pupazzu e pupazzu! Semmai io so’ ‘na marionetta, eppo’ pure nobbile! “Nascétte nel mille settecento settanta seie Mengo’ Torcicogli ne la gran città de Cerreto. Lu patre e la matre so’ ad’era Priori”: ce senti,

cerqua? E quissi me fa fà lu pajacciu!Lisetta: Oh, senti, io me so’ ‘ppallata de stà sembre rchiu-sa ècco dentro ‘stu vaùle! Se non atro, a Carnoà, pijo ‘na voccata d’aria.Mengone: Scì, e io me pijo ‘u stravasu de sango a vedé comme jira lu munnu addè! Oooh! Ma nojatri, a li tembi nostri, scimo visto e scimo fatto la Storia, e addè, imméce, quissi a la storia je cce sputa sopre! Do’ sta più l’ideali? Addè la pulitica ad’è tuttu un magna magna! Lisetta: E che ce vòj fa, li tembi cambia…Mengone: Perlappùnto! E a me no’ mme cce cala! Te rrecordi? Scimo cominciato a jirà le piazze che Napolio’ l’avea ‘ppena rchiusu a Sand’Elena… Mado’, quante n’avéa cumbinate! Avea scapotato lu munnu, anghe se a la fine se d’era montato ‘mmocco’ la testa… Però, era comincia-to vè: “Egalité, liberté, fraternité!”. Te pare poco? Eppo’ scimo visto tutte le lotte pe’ caccià via ‘lli magnasego de morammazzati de ‘Strungàrici… Eppo’ li Carbonà, lu Risorgimentu, lu Papa Re, Garivardi… Lisetta: Ciai, ragio’… Pure allora la vita era vastarda, spèce pe’ la pòra jende che ne era tanda, comme che addè… Ma ce statìa ‘na speranza…Mengone: Te rrecordi? Quanno che ‘rrievamo nojatri era ‘na festa…Lisetta: Scine… Le risate, li sbattimenti de mà… Per quan-to che, ultimamente, le cose non era più comme ‘na ‘òta…Mengone: Eh, scì… Metti l’ùtumu spettaculu che scimo

fatto prima de reppujacce dentro a ‘stu vaùle: era a Fermo, era lu ’59, jende poca e ‘bbacchiata… Eppo’ era quasci tutti donne, vecchi, frichi… E polizia in borghese. Lisetta: Davero… Li vardasci era quasci tutti spariti… Ma do’ era jiti?Mengone: E chi lo sa: chi co’ Garivardi, chi co’ lu Papa Re… E chi se ‘bbuscava da tutti e ddo’. ‘Spèttete, ce duvrìo avé ‘ngora da parte lu manifestu… Ejelu, senti: “Tratteni-mento di Marionette nel Teatrino del Palazzo Comunale. Invito a questo colto ed erudito pubblico. Si dà principio la sera del tre corrente del mese alle ore sette e mezza. Prezzo dei biglietti: posti sul Palchettone: Baj 6, posti nella Platea: Baj 3”.Lisetta: Costevamo pure poco!Mengone: Tò, senti: “Fermo 1859 – Tipografia Comu-nale Paccasassi”. Quissu, in quanto a nome, me frecava mutuvè! Ma me piace de più lu mè: Torcicolli… Fa più ‘mbrescio’! Lisetta: Per quesso che duvrisci da èsse contentu che te fa rraprì la sfilata!Mengone: Ma che contentu e contentu! Scimo passato cinguant’anni a vedé fa l’Italia e addè duvrìo fà lu pajacciu pe’ chi la vòle sfascià? A ‘rraprì la sfilata che ce metta ‘lli pupazzi mascherati de verde che va predichènne la divi-sio’! Quissi ad’è pegghio de li ‘Strungàrici! Damme retta, Lise’, rmettìmoce a durmì! Rmetti la sveja pe’ quanno l’italiani se ‘ncazza ‘n’atra ‘òta!

Cultura/NewsCarnoà: lu scioperu de Mengo’ di Loredana Tomassini

IstitutoBambin GesùScuola dell’infanzia e Centro infanzia

Chiama 0734 228831per un appuntamento

o infanzia

VIENI ATROVARCI!!

Istituto Bambin GesùScuola dell’Infanzia paritaria e Centro per l’InfanziaVia don Biagio Cipriani, 14 - FermoTel. 0734 [email protected]

Sportello informativo

febbraio 2013Mercoledì 13 ore 16.30 - 18,30Venerdì 22 ore 16.30 - 18.30Sabato 23 ore 10:00 - 12:00Giovedì 28 ore 16:30 – 18:30In queste giornate sarà possibile visitare la scuola ed effettuare le iscrizioni per il prossimo Anno Scolastico 2013/14

Fermano/Itinerario culturale da Fermo a P.S.Giorgio

Seguendo la vecchia ferroviaDomenica 3 marzo, nell’ambito della VI Giornata nazionale delle Ferrovie Dimenticate, la sezione del Fermano di Italia Nostra organizza la camminata ecologica, culturale e gastronomica “A piedi da Fermo a Porto San Giorgio lungo la vecchia Ferrovia Adriati-co - Appennino (F.A.A.)”. L’Associazione ripropone l’evento per stimolare il recupero del patrimonio storico, architettonico e paesaggistico della linea di 57 km che ha collegato, tra il 1908 e il 1956, la montagna e la collina alla costa. E’ un percorso facile, tutto in discesa, adatto a qualsiasi età, lunghezza circa 11 chilometri. Ritrovo e accettazione partecipanti a Fermo, presso il Capolinea Cafè alle ore 8.30. Arrivo a Porto San Giorgio, ex Stazione F.A.A., alle ore 13.30. Seguono pranzo rustico da prenotare in anticipo ed il ritorno a Fermo con mezzi propri o in pullman di linea. Per partecipare è obbligatoria l’iscrizione ai recapiti di Italia Nostra ([email protected], tel. e fax 0734.228628), con l’indicazione del nominativo e recapito telefonico dei singoli partecipanti, e dell’eventuale prenotazione per il pranzo. Il programma completo sarà disponibile sul sito http://italianostra.fermo.fm. La manifestazione si svolgerà, con programma diverso, anche in caso di maltempo.

Breve

Anche i Musei di Fermo aderiscono all’iniziativa regionale “Grand Tour Cultura”. Dome-nica 17 febbraio verrà proposta, a partire dalle 17.30, la visita guidata e il laboratorio didattico “Buon compleanno mappamondo 1713_2013”. Il 1713 è, infatti, l’anno di crea-zione del mappamondo. L’attività è rivolta a bambini e adulti ed è su prenotazione per un numero massimo di circa 30 partecipanti. Tel. 0734.217140 www.bibliotecheaperte.it

Fermo I Musei della città al Grand Tour Cultura

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Cartellone/News

Sagre e Feste9 Febbraio SabatoCarnevale dei bambiniFALERONE Località Piane, Ex Gal dalle ore 15.30Tel. Comune 0734.710750

Coriandolino festa dei bambiniFERMO Bocciofila Tirassegno ore 15.30Tel. 0734.284279 www.eventiculturali.org

Carnevale danzanteMONSAMPIETRO MORICO Tamarindo dalle ore 21.30 Tel. Comune 0734.773140

Carnevale Montegiorgese 2013Veglione di Carnevale con disco-mascheraMONTEGIORGIO Ixò (Hotel San Paolo), località Piane dalle ore 20,30Tel. 328.4590523 - 338.8383799

Ballo in mascheracena e premiazione delle maschere più belleSANT’ELPIDIO A MARE Contrada San Martino ore 21Tel.0734.902107 - 8196373

Veglione mascheratoSERVIGLIANO Teatro comunale Tel.Comune 0734.750583

10 Febbraio Domenica29° Carnevale de li Panicciàsfilata di carri allegorici e gruppi mascheratiAMANDOLA Centro dalle ore 15Tel. 334.9391777 www.prolocoamandola.org

Carnevale civitanovesecarri allegorici provenienti da diverse città delle Marche, gruppi mascherati, gruppi musicali e Banda cittadina CIVITANOVA M. Vie del centro dalle ore 15Tel. 0733.822213 - 0733.812936

Nel regno di Re Carnevaleore 15 partenza dei carri allegorici e gruppi mascherati, dalle ore 16 musica in Piazza del Popolo con l’Orchestra Formato A7, ore 18.40 ”Il mengone d’oro” consegna dei premi ai migliori carri e gruppi mascheratiFERMO Piazza del Popolo e vie adiacenti Tel. 0734.284345 - 902107

Carnevale dei bambinimusica, maschere, coriandoliMONTE URANO Bocciofila dalle ore 15.30Tel.338.4823546

Carnevale Montegiorgese 2013Tradizionale carnevale in piazza con sfilata di carri allegorici e gruppi mascherati, musica e animazione, lotteria, stand gastronomicoMONTEGIORGIO Piazza Matteotti dalle ore 14Tel.328.4590523 - 338.8383799

La guerra tra Carnevale e Quaresimagrande animazione con trucchi e musicaPORTO SAN GIORGIO Viale della stazione ore 17.30Tel. 0734.902107 www.eventiculturali.org

Festa in maschera per bambiniSERVIGLIANO Teatro comunale Tel. Comune 0734.750583

11 Febbraio LunedìCarnevaleC.A.Cu.Am. in maschera 2013AMANDOLA Dancing Sotto le StellePian di Contro ore 22Tel. 329.2965831 www.prolocoamandola.org

Gran veglione di Carnevale cena e balloSANT’ELPIDIO A MARE Bocciofila ore 20.30Tel. 0734.902107 www.eventiculturali.org

Carnevale Carnevalegruppi mascherati, musica, balli, animazione e dolciSANT’ELPIDIO A MARE Casette d’Ete, Palazzurra ore 21Tel. 0734.902107 www.eventiculturali.org

Veglione danzanteSERVIGLIANO Teatro comunale Tel. Comune 0734.750583

12 Febbraio MartedìBimbi in mascheraanimazioni, palloncini e trucco bimbiAMANDOLA Dancing Sotto le Stelle ore 15.30Tel. 329.2965831 www.prolocoamandola.org

Carnevale dei bambiniFALERONE Salone comunale dalle ore 15.30Tel. Comune 0734.710750

AGENDA www.corriereproposte.itGli eventi del Fermano e delle Marche ogni mese in edicola e on line

Feste popolari

Il Carnevale del Fermano è in pista, per il suo nono anno consecutivo, e porta con sé la 36^ edizione di Monte Urano, la 30^ di Casette d’Ete, la 24^ di Fermo e via dicendo. Dopo la presentazione avvenuta al Teatro Comunale di Porto San Giorgio Sabato 26 Gennaio le polveri si sono accese con l’e-silarante apertura di sabato 2 febbraio in Piazza del Popolo a Fermo, teatro della Battaglia tra Fermo e Ascoli, passeran-no per lo spettacolare e suggestivo “Rogo di Re Carnevale” di martedì 12 a Sant’Elpidio a Mare e si concluderanno domenica 17 a Montegranaro. Nel mezzo decine di appuntamenti di ogni genere che fanno del Fermano un territorio fertile per il Carnevale e che lo pongono a tutto diritto tra i Carnevali delle Marche da citare.“C’è crisi, oramai anche i muri lo sanno – spiega l’organizzatore Marco Renzi della Com-pagnia Eventi Culturali/Teatri Comunicanti - e non c’è posto dove ripararsi, giornali, televi-sione, radio, social network, gente in autobus, ovunque piove e piove amaro. E’ una sorta di cappa di tristezza che accompagna la nostra vita da un paio d’anni a questa parte, un cappotto pesante che facciamo fatica a scrollarci di dosso e che contrasta con una voglia collettiva di gettarlo alle ortiche, con un grido che tutti aspettano di sentirsi uscire dalla gola. Questo è il tempo che viviamo e di queste contraddizioni anche il Carnevale respira. Se da un lato la rete ha perso qualche pezzo, come la Provincia di Fermo e il Comune di Monte San Pietrangeli, resta il blocco forte dei sei Comuni che ancora danno a questo territorio un Carnevale di cui andare fieri, resta il fatto che alla mezzanotte di lunedì 14 gennaio sono state aperte le iscrizioni per la partecipazione dei Carri Allegorici e alle 00,23 erano già terminate e diversi sono rimasti fuori”.Tra i tanti eventi in programma segnaliamo: la 24^ edizione de “Nel Regno di Re Carne-vale” in programma a Fermo il 10 febbraio, tra carri allegorici, gruppi mascherati, musica, spettacoli e… Re Carnevale in carne ed ossa che presenzierà all’evento. Lunedì 11 vanno in scena il Gran Veglione di Carnevale presso la Bocciofila di Sant’Elpidio a Mare e la Festa di Carnevale a Casette d’Ete. Nel pomeriggio del martedì grasso c’è l’imbarazzo della scelta tra il 36° Carnevale Monturanese, il “Carnevale in Piazza” a Porto San Giorgio e “La Mattacchionata” nella centrale Piazza Garibaldi di Porto Sant’Elpidio. Alle ore 21 tutti a Sant’Elpidio a Mare, Piazza Matteotti, per il suggestivo “Rogo di Re Carnevale”. Gran finale domenica 17 febbraio con il Carnevale Montegranarese tra carri allegorici, gruppi mascherati, musica con i Freakantò e frittelle a volontà.Tel. 0734.902107

Nei prossimi giorni Grottazzolina si appresta a vivere due eventi di grande spessore. Il primo, in programma domenica 17 e lunedì 18 febbraio, riguarda il ricordo della figura di Mario Pupilli, docente di filosofia, atleta, medaglia d’argento al valore militare, caduto eroicamente in battaglia sul fronte greco-albanese. Nella mattinata di domenica si svolge-rà una gara regionale di ciclocross, mentre nel pomeriggio, dalle 15.30, nel teatro comu-nale, si terrà un convegno sulla poliedrica personalità di Pupilli. Nel pomeriggio di lunedì 18, nell’aula magna della scuola media, alla presenza del dirigente scolastico, dei docenti e degli allievi, sarà scoperta una targa in memoria dell’illustre grottese che, nel corso della sua breve vita, ha dimostrato eccellenti doti sia in ambito didattico che sportivo e uno straordinario coraggio, ragioni per le quali gli furono assegnate la medaglia d’argento al valore e la laurea honoris causa alla memoria. Il secondo si terrà domenica 3 marzo e riguarda la cerimonia di premiazione del concorso “Vi presento la mia tesi”, indetto dall’Utete (Università del tempo ritrovato e dell’educa-zione permanente della Valle del Tenna e dell’Ete)di Grottazzolina, in collaborazione con l’Amministrazione comunale e giunto alla secon-da edizione. Presso il teatro “Novelli”, dalle 16, saranno premiati i giovani laureati del territorio, che riceveranno un “premio al talento” di 500 euro. I vincitori avranno anche la possibilità di confrontarsi con i rappresentanti delle istituzioni e del mondo del lavoro illustrando le loro tesi di laurea, mettendone in risalto, oltre al rigore scientifico, il carattere innovativo e la rilevanza dei risultati raggiunti. Al concorso hanno partecipato 54 giovani che hanno presentato le loro tesi inerenti alle facoltà previste nel bando, suddivise in tre categorie. Per ogni categoria è stato scelto il vincitore tenendo conto del voto di laurea, del conseguimento in corso del titolo, del curriculum vitae et studiorum e, soprattutto, dell’elaborato presentato. Tutte le tesi pervenute e ammesse al concorso verranno cata-logate e quindi rese disponibili al pubblico presso la biblioteca comunale “F.lli Catalini” di Grottazzolina. Alle cerimonia di premiazione, che vedrà anche piacevoli momenti di intrattenimento, saranno graditi ospiti tutti i partecipanti al concorso, con l’auspicio che si possa creare un clima di convivialità favorevole a proficue occasioni di incontro e di dialogo con i rappresentanti del mondo del lavoro e delle istituzioni.

FermanoIl Carnevale finisce in rete

GrottazzolinaDal passato al futuro, passando per il presente

Avis Comunale di Fermo - Fermo - Via Sant’Andrea, 21Tel. 0734.229200 - Cell. 338.3347558

[email protected] - Facebook: Avis Comunale Fermo

Tutto scorre: “panta réi”, diceva il filosofo greco Eraclito. Questo principio, secondo cui l'essenza delle cose è il movimento, potrebbe avere nel sangue il suo simbolo per eccellenza. Il sangue costituisce circa il 5-7% del volume corporeo. Nel nostro organismo ne circolano, in media, 4/5 litri. Al suo movimento e alla sua efficienza è legata la nostra vita.Donare il sangue è un gesto di solidarietà. Significa dimostrare con i fatti che la vita di chi sta soffrendo ci preoccupa. Il sangue non è riproducibile in laboratorio ma è indispensabile alla vita, nei servizi di primo soccorso, in chirurgia e nella cura di alcune malattie tra le quali quelle oncologiche oltre che nei trapianti. Tutti un giorno potremmo avere bisogno di sangue per qualche motivo. Anche tu. La disponibilità di sangue è un patrimonio collettivo di solidarietà da cui ognuno può attingere nei momenti di necessità. Le donazioni di donatori periodici, volontari, anonimi, non retribuiti e consapevoli, rappresentano una garanzia per la salute di chi riceve e di chi dona. Quali sono i parametri da rispettare per diventare donatori? Età: compresa tra 18 anni e i 60 anni (per candidarsi a diventare donatori di sangue intero), 65 anni (età massima per proseguire l'attività di donazione periodica); peso: più di 50 Kg; pulsazioni: comprese tra 50-100 battiti/min (anche con frequenza inferiore per chi pratica attività sportive); pressione arteriosa: tra 110 e 180 mm di mercurio (Sistolica) / tra 60 e 100 mm di mercurio (Diastolica); stato di salute: buono; stile di vita: nessun comportamento a rischio.

Puoi donare se…

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8 febbraio 201319

Carnevale per bambiniGROTTAZZOLINA Locale John Lennon ore 16.30Tel. Comune 0734.631443

Carnevale dei bambiniMONSAMPIETRO MORICO Tamarindo dalle ore 15 Tel. Comune 0734.773140

36° Carnevale monturanesesfilata per le vie cittadine di carri allegorici e gruppi mascheratiMONTE URANO dalle ore 14Tel. 0734.902107 - 848723 www.eventiculturali.org

Carnevale Montegiorgese 2013Carnevale dei Bambini con sfilata di carri e gruppi mascherati in località Piane di Montegiorgio, a seguire animazione, giochi, musica con dj, premiazioni carri e maschere presso l’Ixò (Hotel San Paolo)MONTEGIORGIO Località Piane dalle ore 15Tel. 328.4590523 - 338.8383799

Carnevale in piazzaore 14.30 raduno dei carri e gruppi masche-rati in Via Giordano Bruno, ore 15 sfilata per le vie del centro, ore 17 premiazioni, allegria animazione e musica in piazzaPORTO SAN GIORGIO dalle ore 14.30Tel. 0734.902107 www.eventiculturali.org

La mattacchionatasfilata e animazione di gruppi mascheratiP.S.ELPIDIO Piazza Garibaldi dalle ore 14.30Tel.0734.902107 www.eventiculturali.org

30° Carnevale dei bambiniraduno dei gruppi mascherati, musica, balli, animazione e dolciSANT’ELPIDIO A MARE Casette d’Ete, Palazzurra dalle ore 15 Tel.0734.902107

Carnevale dei bambiniSANT’ELPIDIO A MARE Bocciofila ore 15Tel.0734.902107 www.eventiculturali.org

Rogo di Re Carnevaleprocesso, condanna, testamento e funerale di Sua Maestà il Re dell’AllegriaSANT’ELPIDIO A MARE P. Matteotti ore 21Tel.0734.902107 www.eventiculturali.org

Gran carnevale dei bambiniSERVIGLIANO Teatro comunale Tel.Comune 0734.750583

16 Febbraio Sabato15° Festival del tartufo verodei Monti Sibillini. Stand gastronomici, intrattenimenti ed esposizione prodotti tipiciMONTEFORTINO Vie del centro dalle ore 11Tel.Comune 0736.859101

17 Febbraio Domenica15° Festival del tartufo veroMONTEFORTINO Vie del centro intera giornata

Carnevale Montegranaresesfilata di carri allegorici e gruppi mascherati, musica con i Freakantò e frittelle a volontàMONTEGRANARO Vie del centro dalle ore 14.30Tel. 0734.902107 www.eventiculturali.org

Mostre Mercato24 Febbraio DomenicaArtigiana...ndo vaiMercatino di antiquariato, modernariato, col-lezionismo, artigianato artistico, oggettistica varia e tipicità alimentariCIVITANOVA M. Piazza XX Settembre 8-20Tel.377.5061522 - 333.6949131

AGENDA www.corriereproposte.itGli eventi del Fermano e delle Marche ogni mese in edicola e on line

Teatro

Antonio Latella porta in scena domenica 24 febbraio al Teatro Annibal Caro di Civitanova Alta, il mito del più noto seduttore di tutti i tempi attraverso un viaggio che dal Settecento conduce ai giorni nostri. Prendendo come riferimenti letterari Don Giovanni o Il convitato di pietra di Molière e Don Giovanni o l’amore per la geometria di Max Frisch, il regista, insieme a Linda Dalisi, firma una drammaturgia originale sospesa tra modernità e memoria. Lo spettacolo vede in scena la presenza degli attori che hanno partecipato al progetto di dire-zione artistica del Nuovo Teatro Nuovo di Napoli e del contraltista Maurizio Rippa. Su una colonna sonora che spazia dalle arie di Mozart a Raffaella Carrà, lo spettacolo porta in scena il percorso di Don Giovanni che, dall’infanzia alla vecchiaia, si dimostra essere un uomo che “più che amare una donna ama il calcolo per conquistarla. Più che in cerca d’amore sembra ansioso di trovare un senso alla vita”. Appuntamento il 24 febbraio alle ore 21.Tel. 0733 892101 - www.tdic.it

Civitanova MarcheDon Giovanni, a cenar teco

FermoAlessandro Gassmann interpreta “Riccardo Terzo”Al Teatro dell’Aquila arriva Alessandro Gassmann che porta in scena il “Riccardo Terzo” di William Shakespeare. “La decisione di affrontare, per la prima volta anche da regista, un capolavoro di William Shakespeare - scrive Gassmann - non è disgiunta dal felice incontro artistico con Vitaliano Trevisan. Ho sempre avuto nei riguardi del Bardo, forse per l’incombenza di gigantesche ombre familiari, un certo distacco, un approccio timoroso; le messe in scena dei suoi capolavori, lo confesso, non sono mai riuscite a coinvolgermi del tutto, forse per la difficile sintonia con un linguaggio così complesso e articolato ma anche, in molte traduzioni, oscuro e arcaico. Un “ostacolo” che mi ha sempre impedito di immaginare una messa in scena in grado di restituire l’immensa componente poetica ed emozionale e allo stesso tempo di innervare di asprezza contemporanea il cuore pulsante ed immortale dell’opera shakespeariana attraverso il registro comunicativo a me più con-geniale, ovvero quello della modernità e dell’immediatezza. La lettura di un adattamento di un testo “minore” di Goldoni curato da Trevisan, sorprendentemente moderno e originale ma al tempo stesso accurato e rispettoso dell’autore, ha fatto scattare in me l’idea che quel tipo di approccio potesse essere non solo possibile ma altrettanto efficace nei riguardi dell’opera di Shakespeare che da anni sognavo di rappresentare: Riccardo III”. Appuntamento i prossimi 5 e 6 marzo, ore 21.Tel. 0734.284295

SERVIGLIANOVia Garibaldi, 8 - Tel. 0734.750986

www.fotoottica2f.it - [email protected]

Giovedì 14 febbraio al Cine Teatro Arlecchino di Monte Urano risate assicurate con “Comples-so di Edipo in tour”, performance comico-teatrale scritta e diretta da Piero Massimo Macchini e Domenico Lannuti

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8 febbraio 201320

Cartellone/News

Mostre d’ArteIl cavallo nei manifestiCIVITANOVA MARCHE Museo Storico del trottoOrario: venerdì, sabato e domenica 17-20 Fino al 3 Marzo Tel. 0733.1871163

La figura femminile nell’artePEDASO Galleria MarcantoniOrario: 16-20 Dal 17 Febbraio al 3 MarzoTel. Comune 0734.931319

Tomb readingalla scoperta con visite guidate della per-manente ”Origini. Vita e morte nell’età del Ferro. La necropoli picena di P.S.Elpidio”PORTO SANT’ELPIDIO Torre dell’OrologioOrario: Orario: lunedì e venerdì 10.30-12 Fino al 21 Febbraio Tel. 0734.908263

Musica Classica8 Febbraio VenerdìChez maxime carrellata di brani classici e d’operetta in collaborazione con la compa-gnia ”La Belle Epoque”PORTO SAN GIORGIO Teatro comunale ore 21.15Tel.0734.680256 - 338.4321643

16 Febbraio SabatoCivitanova Classica - Piano festival”Spazio Giovani” con Davide Bartolucci (baritono) e Martina Giordani (pianoforte)CIVITANOVA MARCHEBiblioteca Zavatti, sala lettura ore 21.15Tel.348.3442958 www.civitanovaclassica.it

17 Febbraio DomenicaMilenkovich suona CajkovskijOrchestra Filarmonica Marchigiana, vio-lino solista Stefan Milenkovich, direttore Giampaolo Maria Bisanti. Musiche di Gasparini, Cajkovskij, Mozart FERMO Teatro dell’Aquila ore 17Tel.0734.284295

21 Febbraio GiovedìConcertodei docenti del Conservatorio ”Pergolesi”. Con Simonetta Fraboni e Ferdinando BastianiniFERMO Cattedrale del Duomo ore 19Tel.347.6529970

24 Febbraio DomenicaCapolavori musicaliensemble 12 fiati e contrabbassoFERMO Sala dei Ritratti ore 17Tel.347.6529970

Musica Leggera10 Febbraio DomenicaLa CléCIVITANOVA MARCHE Magga, Via Einaudi Tel.392.6035264 www.magga.it

14 Febbraio GiovedìMachine head 4tetFERMO Soul Kitchen, Via delle Mura ore 22Tel.0734.217206 www.skclub.it

15 Febbraio VenerdìDaniela Del Ponte Tributo a Gianna Nannini CIVITANOVA M. Magga, Via Einaudi ore 23

La tosse grassaPORTO SAN GIORGIO Chupito liveroomTel.392.5812751

Vili maschi omaggio a Rino GaetanoPORTO SAN GIORGIO Underground pub, Lungomare Gramsci Tel.340.2295152

Sons from the wooda Jethro Tull affairPORTO SANT’ELPIDIO Vineria de principi, Via Gramsci Tel.335.407788

16 Febbraio SabatoOmaggio a Miriam Makebacon Dino Rubino (pianoforte), Paolino Dalla Porta (contrabbasso) e Stefano Bagnoli (batteria)GROTTAZZOLINA Teatro Novelli ore 21.30Tel.338.4321643 www.tamfactory.net

Duemila13 un anno in allegriaEsibizione de ”Napulecantanno”, tributo alla musica napoletana con il gruppo “I Lazzari Felici”PORTO SAN GIORGIO Teatro comunale ore 21.15

Ciao Lucio!concerto dedicato a Lucio DallaSANT’ELPIDIO A MARE Teatro Cicconi ore 21.30Tel.0734.8196407 - 335.6752436 www.bookingshow.it

21 Febbraio GiovedìI’m Anita jazz experimentalCIVITANOVA MARCHE Locanda Fontezoppa Contrada San Domenico ore 20.30Tel.339.2233079

AppaloosaFERMO Soul Kitchen, Via delle Mura ore 22

Musica nudacon Petra Magoni (voce) e Ferruccio Spinetti (contrabbasso)MONTE URANO Cineteatro Arlecchino ore 21.15Tel.Comune 0734.848723 - 338.4321643

22 Febbraio VenerdìRon “Way out”CIVITANOVA MARCHE Magga, Viale Einaudi

Soundtrackconcerto con le migliori colonne sonore dei film. Con Alessandro Maranesi e Michela Capriccioni (voce), Tullio Gualtieri (tastiere) e Emanuele Franceschetti (chitarra)SANT’ELPIDIO A MARE Teatro Cicconi ore 21.30Tel.Comune 0734.8196372 - 407

24 Febbraio DomenicaUna illogica allegriabrani recitati e canzoni dal vivoA cura di Mauro e Laura GiommettiCAMPOFILONE Teatro comunale ore 17.30

28 Febbraio GiovedìThe gentlemen’s agreementFERMO Soul Kitchen, Via delle Mura ore 22Tel.0734.217206 www.skclub.it

1 Marzo VenerdìThe Cedar Walton triofeaturing Piero Odorici. Europe Live TourSANT’ELPIDIO A MARE Teatro Cicconi ore 21.30Tel.Comune 0734.8196372 - 407

2 Marzo SabatoSycamore agecon Francesco Chimenti, Davide Andreoni, Stefano Santoni, Giovanni Ferretti, Franco Pratesi, Samuel Angus McGehee e Nicola MondaniGROTTAZZOLINA Teatro Novelli ore 21.30Tel.338.4321643 www.tamfactory.net

Stefano Ligi tributo a Rino GaetanoSANT’ELPIDIO A M. Teatro Cicconi ore 21.30Tel.0734.8196407 - 335.6752436

3 Marzo DomenicaItalian saxophone quartetFERMO Sala dei Ritratti ore 17Tel.347.6529970

AGENDA www.corriereproposte.itGli eventi del Fermano e delle Marche ogni mese in edicola e on line

Musica classica

La Stagione Concertistica di Fermo organizzata dal Comune e dalla Gioventù Musicale, prosegue con altre accattivanti proposte. Domenica 17 febbraio, alle ore 17, al Teatro dell’Aquila, sarà di scena il grande violinista Stephan Milenkovich. Accompagnato dall’Orchestra Filarmonica Marchigiana, eseguirà il Concerto per violino e orchestra di Ciaikowski. Giovedì 21 febbraio, alle ore 19, nella Cattedrale del Duomo, nuovo appunta-mento con i Concerti dei Docenti del Conservatorio, con un duo di organisti d’eccezione composto da Simonetta Fraboni e Ferdinando Bastianini che daranno vita con la loro raffinata maestria ai due preziosi Organi del Duomo. Un inusuale Ensemble composto da 12 strumenti a fiato e un contrabbasso sarà di scena domenica 24 febbraio alla Sala die Ritratti alle ore 17. Proporrà una carrellata di musiche sorprendenti che faranno apprezzare “Capolavori Musicali” scritti da grandi compositori dell’ ‘800 e del ‘900, ma raramente eseguiti proprio per l’originale organico.Di ritorno dall’ennesima tourneè negli USA, sarà poi a Fermo domenica 3 marzo (Sala dei Ritratti ore 17), l’Italian Saxophone Quartet. Federico Mondelci al sax soprano, Marco Gerboni al contralto, Mario Marzi sax tenore e Massimo Mazzoni al sax baritono porteran-no una ventata di ritmi travolgenti e sonorità sorprendenti. (Carmela Marani)Tel. 0734.284295

Civitanova Classica Piano Festival propone sabato 16 febbraio, alle ore 21.15, l’ormai tradizionale appuntamento annuale con lo “Spazio Giovani”, un concerto riservato a pro-mettenti musicisti marchigiani, dedicato per l’occasione al Maestro Sesto Bruscantini nel decimo anniversario della scomparsa. Protagonisti, presso la Sala Lettura della Biblioteca Zavatti, saranno il baritono Davide Bartolucci e la pianista Martina Giordani. Il ventisettenne Davide Bartolucci si è già esibito in prestigiosi teatri italiani e ha lavorato con prestigiosi direttori e con affermati registi internazionali. Martina Giordani, nata nel 1993 a Falconara, ha iniziato a suonare all’età di 4 anni evidenziando doti non comuni e uno straordinario talento. Si è cimentata sin da subito nelle competizioni pianistiche ottenendo numerosi primi premi assoluti. Nell’appuntamento civitanovese Bartolucci e Giordani interpreteranno musiche di Chopin, Pergolesi, Mozart, Rossini, Liszt, Donizetti, Bellini e Rota. Ingresso libero. Tel. 348.3442958 - www.civitanovaclassica.it

FermoAl Teatro dell’Aquila i virtuosismi di Milenkovich

Civitanova MarcheLa Classica fa spazio ai giovani

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8 febbraio 201321

7 Marzo GiovedìKaribeanFERMO Soul Kitchen, Via delle Mura ore 22

Teatro e danza8 Febbraio VenerdìLa corrida de Munduràgenitori allo sbaraglioMONTE URANO Cineteatro Arlecchino ore 21.30Tel.Comune 0734.848723

9 Febbraio SabatoPatre pe’ procuraA cura della Compagnia Amedeo GubinelliMONTECOSARO Teatro delle Logge ore 21

Commedia teatraleAssociazione ”Le Cappellette”PORTO SAN GIORGIO Teatro Comunale ore 21.15Tel.Comune 0734.680256

4, 5, 6 di Mattia TorreCon Massimo De Lorenzo, Cristina Pellegrino, Carlo Du Ruggeri e Franco RaveraPORTO SANT’ELPIDIO Teatro delle Api ore 21.15Tel.0734.902107 - 346.6286586

10 Febbraio DomenicaL’inquilinua cura della Compagnia In...stabilePORTO SANT’ELPIDIO La Piccola ore 17.30Tel.329.7192180

14 Febbraio GiovedìComplesso di Edipo in tourcon Piero Massimo MacchiniMONTE URANO Cineteatro Arlecchino ore 21.30Tel.Comune 0734.848723

15 Febbraio VenerdìGioco di mano di e con Gabriele Di LucaAl pianoforte Daniel De RossiPEDASO Teatro Valdaso ore 21.15Tel.Comune 0734.931319

17 Febbraio DomenicaYou and eyeI lost something on the hill. Con Fernando Suels Mendoza e Alessio Kgi GiaccagliaCIVITANOVA M. Teatro Annibal Caro ore 21.15Tel.0733.892101 - 071.2072439 www.civitanovadanza.it

20 Febbraio MercoledìDi a da in con su per tra fraShakespeare - Una storia d’amore. Di e con Serena Sinigaglia e con Arianna Scommegna e Mattia FabrisFERMO Teatro dell’Aquila ore 21Tel.0734.284295 www.amat.marche.it

Marche tube 2.0con Piero Massimo Macchini e Michele GallucciSANT’ELPIDIO A M. Teatro Cicconi ore 21.30Tel.340.4132787 - 328.7756579 www.marchetube.it

21 Febbraio GiovedìMarche tube 2.0con Piero Massimo Macchini e Michele GallucciSANT’ELPIDIO A M. Teatro Cicconi ore 21.30Tel.340.4132787 - 328.7756579

22 Febbraio VenerdìTraviatacreazione per 7 danzatori. Musiche di Giuseppe Verdi. Coreografia, regia, scene, luci e costumi di Monica CasadeiPORTO SAN GIORGIO Teatro comunale ore 21.15Tel.0734.680256 - 338.4321643

23 Febbraio SabatoQui di nottea cura della Compagnia Espressioni TeatraliSANT’ELPIDIO A MARE Auditorium Giusti ore 21.30Tel.Comune 0734.8196372 - 407

24 Febbraio DomenicaUna illogica allegriabrani recitati e canzoni dal vivoA cura di Mauro e Laura GiommettiCAMPOFILONE Teatro comunale ore 17.30

Don Giovanni, a cenar tecodrammaturgia Antonio Latella e Linda DalisiCIVITANOVA M. Teatro Annibal Caro ore 21Tel.0733.812936 www.amat.marche.it

Nunsense...le amiche di Maria. A cura della Compagnia dell’Alba - Teatro Stabile d’Abruzzo (Ortona). Domeniche da favola, 1^ edizioneFERMO Teatro dell’Aquila ore 17Tel.0734.284295

Lu paese adè sempre lu paesea cura dell’Associazione Fare Teatro InCantoPORTO SANT’ELPIDIO La Piccola ore 17.30Tel.329.7192180

25 Febbraio LunedìOpen day di Walter FontanaCon Angela Finocchiaro. Regia di Ruggero CaraMONTEGIORGIO Teatro Alaleona ore 21Tel.0735.736302 - 0734.952067

26 Febbraio MartedìSe devi dire una bugiadilla ancora più grossa. Di Ray Cooney. Con Antonio Catania, Gianluca Ramazotti, Miriam Mesturino e Raffaele Pisu. Regia di Gianluca GuidiSANT’ELPIDIO A M. Teatro Cicconi ore 21.15Tel.Comune 0734.8196372 - 407

28 Febbraio GiovedìCiak si gira...Pin’occhioregia di Fabiola CannellaMONTE URANO Cineteatro Arlecchino ore 21.30Tel.Comune 0734.848723

The J.Phino showdi e con Gianfranco PhinoSANT’ELPIDIO A M. Auditorium Giusti ore 21.30Tel.0734.8196373 - 328.7756579

1 Marzo Venerdì6 gradi di e con Giobbe CovattaCIVITANOVA MARCHE Teatro Rossini ore 21

Occidente solitariodi Martin McDonagh. Con Claudio Santamaria e Filippo Nigro. Regia di Juan Diego Puerta LopezP.S.ELPIDIO Teatro delle Api ore 21.15Tel.0734.902107 - 346.6286586

5 e 6 MarzoRiccardo III di William Shakespeare. Con Alessandro GassmanFERMO Teatro dell’Aquila ore 21Tel.0734.284295

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Teatro canzone

Musica leggera

Teatro

Attesa impaziente e soddisfazione per l’imminente inizio della stagione teatrale pedasina che si aprirà il prossimo 15 febbraio alle ore 21.15 presso il Cineteatro Valdaso. Un percorso culturale attraverso il teatro contemporaneo organizzato da Amministrazione Comunale, Assessorato alla Cultura, Provincia, AMAT, Gruppo Teatrale Pedaso, Legambiente. Il calen-dario prevede: venerdì 15 febbraio “Gioco di mano”; domenica 24 febbraio “Acqua alta, alla ricerca del tappo del mondo”; domenica 10 marzo “Amletica”; domenica 24 marzo “Fremi-to” (tratto da un racconto di Luigi Pirandello); domenica 7 aprile “Il sogno”; domenica 21 aprile “Informazione, workshop teatro-danza”. Il sindaco, Barbara Toce ha affermato che dietro l’organizzazione degli eventi risiede “la volontà di fornire un calendario un po’ più variegato, il più fruibile possibile per tutte le fasce d’età della popolazione e che coinvolga in primis i ragazzi delle scuole poiché reputiamo che la ricezione inizi da loro”. Prosegue così il vice sindaco nonché assessore alla cultura Paolo Concetti “l’obbiettivo è quello di risvegliare l’interesse per il teatro e dare seguito al fermento cittadino generato dalle passate stagioni”.Proprio per auspicare un coinvolgimento indistinto del pubblico, i prezzi e abbonamenti degli spettacoli sono low cost reperibili presso il teatro Valdaso o tramite prenotazione presso il Comune di Pedaso. (Serena Murri)

PedasoIn scena una stagione piena di sorprese

Per avere un panorama esaustivo delle manifestazioni nelle Marche invitiamo i nostri lettori ad acquistare il mensile di cultura e turismo delle Marche “Corriere Proposte” disponi-bile in edicola o a connettersi al sito internet: www.corriereproposte.it

Gli altri eventi...

Per celebrare il decennale dalla prematura scomparsa di Giorgio Gaber, l’amministrazione comunale di Campofilone ha contattato la compagnia TeatroCanzone di Altidona, che da alcuni mesi sta portando sul palco dei vari teatri marchigiani il suo spettacolo “Una illogica allegria” composto da brani recitati intramezzati da canzoni dal vivo, il tutto naturalmente attinto dal vasto repertorio del grande artista. A trasformare i monologhi gaberiani in duetti ci hanno pensato Mauro & Laura Giommetti, due bergamaschi che ormai da nove anni risiedono ad Altidona, dove hanno fondato, chiamandola teatroinStabile, una scuola di teatro di tipo clownesco che si rivolge soprattutto a ragazzini/e di età compresa fra i 6 e i 13 anni. A fianco a loro una band di tutto rispetto che vede Maurizio Falconi e Domiziano Curi Bartolacci alle chitarre, Mirko Ciaralli al basso, Carlo Bronzi Jr alla tastiera e Marco Ottaviani alla batteria, mentre le splendide voci soliste sono di Angela Boerio e Irene Massetti.Lo spettacolo, ad ingresso libero, verrà rappresentato nel Teatro comunale di Campofilone domenica 24 febbraio alle ore 17.30.

In rete ancora si discute del travolgente concerto di Frankie Magellano del 25 gennaio scor-so, l’evento di apertura del TAM club per la stagione 2013 di Tam Tutta un’Altra Musica, seguito all’inizio di febbraio dalla performance di Umberto Maria Giardini.“In una stagione molto incentrata sulla vocalità – spiega il direttore artistico Giambattista Tofoni – abbiamo aperto questo nuovo anno con due artisti talentuosi, diversi tra loro ma capaci di cat-turare il pubblico del Tam Club di Grottazzolina con brani originali e di grande fattura”.Un anno che si è aperto anche con l’acquisizione del dominio www.tam.it. “Il nostro sito è da sempre un variegato contenitore di schede, immagini e video degli artisti che scegliamo, a cui si unisce un utilizzo dei social network molto interattivo e mai scontato.”Torniamo alla musica e, soprattutto, ad un appuntamento molto atteso: il ritorno di Petra Magoni e Ferruccio Spinetti, il 21 febbraio a Monte Urano. “Petra e Ferruccio sono ormai figli di questo territorio, sia per i numerosi concerti che hanno condiviso con noi sia per il rapporto umano che si è creato. Ma soprattutto, il legame nasce da un momento particolare, datato 10 gennaio 2003. Cupido fu Roberto Piermartire, trombettista monturanese, che quella sera invitò i due a suonare insieme proprio al Tam Club di Grottazzolina. Da lì è nato un progetto, Musica Nuda, che è stato portato sui palcoscenici di tutta Europa e continua tuttora. Come dice Petra stessa: il tour parte il 21 febbraio dalle Marche e girerà l’Europa. Partiamo da lì per ragioni sentimentali, è dove ci siamo incontrati”.Una città, Monte Urano, che ha sposato Tam in tutta la sua interezza. “Sicuramente, così come le realtà di Porto Sant’Elpidio, Porto San Giorgio, la stessa Grottazzolina, Pedaso, Ortezzano. Abbiamo sempre cercato di dialogare con gli amministratori locali puntando alla creazione di un’offerta diversificata, lungo i binari della sperimentazione e della ricerca. E credo, lo dico con un pizzico di orgoglio, che, insieme a tutti i miei collaboratori e ad ogni singolo Comune, siamo riusciti a realizzare qualcosa di veramente importante. Conta che abbiamo superato quota 800 concerti...”Le perle del programma 2013? “Tanti saranno gli appuntamenti da qui al mese di mag-gio. Tra questi segnalo i Sycamore Age capitanati da Francesco Chimenti, figlio di Andrea, oppure The Yellowjackets con la presenza di Felix Pastorius, figlio del grandissimo Jaco Pastorius. Aggiungo il Sestetto d’Archi Stradivari, Gegè Telesforo e l’omaggio a Miriam Makeba da parte del Dino Rubino Trio il prossimo 16 febbraio.”Europe Jazz Network, Marche Jazz Network e I-Jazz: tre reti che vedono da sempre Tam protagonista. “La prima, dopo 25 anni di attività, conta 90 soci in tutto il Continente e punta ad arrivare a quota 100 entro il 2013, con 26.000 concerti l’anno organizzati. La seconda, nata nelle Marche, ha saputo conquistarsi in pochissimo tempo un’ attenzione significativa dalla stampa e dagli operatori nazionali, diventando un vero e proprio punto di riferimento.”

Andrea Braconi

CampifiloneRicordando Giorgio Gaber

FermanoSul palco, con tutta la dignità della musica

Domenica 24 febbraio alle ore 17 al Teatro Alaleona di Montegiorgio va in scena “Cipì manuale di volo”, spettacolo di teatro per ragazzi rappresentato da Raffaella Meregalli e Anna Maria Ponzellini

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8 febbraio 201322

Statene certi: recessione e crisi non ferme-ranno gli appassionati di sci ed alta monta-gna, che anche quest’anno potranno godersi una settimana bianca da sogno nelle località sciistiche site – più o meno - a poca distanza dal Fermano e dal Civitanovese. L’ottima qualità delle molteplici tipologie di piste e le moderne ed attrezzate strutture alberghiere consentiranno agli utenti di regalarsi un memorabile soggiorno. Sciatori “nostrani” dunque pronti a salire a Bolognola – Pin-tura di Bolognola (1380/1700m), località sciistica sita nell’Alta Valle del Fiastrone, sovrastata dai Monti Sibillini, che dispone di ben sette impianti con piste di rientro di vari livelli di difficoltà, servite da quattro skilift. Le piste per lo sci alpino vanno dal campo

scuola denominato “La Marchigiana” fino alla nera “Porte di Berro”. Per i più piccoli è attiva una manovia che serve dolci pendii adatti ai primi spazzaneve. In una natura incontaminata gli amanti del fondo possono sciare su 3 anelli: Garulla, Campo scuola e Madonnina per 8 km totali. Buone oppor-tunità per snowboard, freeride, telemark e bob. Sui sentieri si organizzano interessanti ciaspolate notturne con osservazione delle stelle. Pintura è la base di partenza per lo sci escursionistico e d’alpinismo sui Monti Sibillini. Piste permanenti di fondo omologate sono presenti anche nel Maceratese. A comin-ciare da Acquacanina (5 anelli ai Piani di Ragnolo: Campo scuola, anello da km 1,5,

anello da km 3,0, anello da km 5,0 ed anello panoramico) con 4 piste blu per un totale di 25 km. La quota minima delle piste è 1.450 m, la massima 1.520 m. Piste permanenti di fondo nei Piani di Ragnolo di km 5, km 10 e km 15. Le abbondanti nevicate e la particolare conformazione del territorio fanno di questa località un ottimo centro per lo sci di fondo, con diversi anelli battuti per tecnica classica e skating, per un totale di 20 chilometri circa, cui si sommano altri itinerari percorribili con gli sci da fondo-escursionismo, le ciaspole o attrezzatura da scialpinismo. La particolare esposizione al vento e l’ampiezza dei pendii fanno di Acquacanina il luogo ideale per coloro che praticano snow-kite e o selddog. Non è da meno Sarnano, composta da due località sciistiche (Sassotetto e Santa Maria Mad-dalena). Il comprensorio sciistico è uno dei migliori e più attrezzati dell’Appennino Marchigiano. Gli impianti distano 12 chilo-metri dalla stessa Sarnano. Il parco impianti è costituito da una seggiovia biposto, una seggiovia triposto e 4 skilift, al servizio di piste interessanti, la maggior parte delle quali adatte agli sciatori intermedi. Un tapis roulant e 2 manovie sono inoltre nel campo scuola. Di recente è anche stato costruito uno snowpark, posizionato centralmente

rispetto al comprensorio, è raggiungibile con entrambe le seggiovie. I dislivelli delle piste per lo sci alpino variano tra 1289 e 1592 metri. In parte sono innevate artificial-mente. Tra le piste va segnalato il Canalone Acque Calde, una rossa impegnativa di 1,4 chilometri per 370 metri di dislivello. La pista principale è illuminata. Di rilievo anche Ussita/Frontignano (seggiovie numero 4 e 6, piste di rientro di varie difficoltà e possi-bilità di sciare ad alta quota). Altra meta degli appassionati è Castelsan-tangelo sul Nera, che sorge nelle vicinanze delle sorgenti del fiume Nera. Anche meta di distensive passeggiate estive è ottimo punto di partenza per escursioni nel Parco dei Sibillini, è dotata di sciovie, piste da sci e attrezzature di risalita (Monte Prata,1.850 m). Ottime scelte anche per chi vuole raggiungere il vicino territorio ascolano: la stazione invernale del Monte Piselli, sita sul versante Nord della Montagna dei Fiori (1814 mt), inserita nel Parco Nazio-nale del Gran Sasso e Monti della Laga, è attualmente dotata da 2 impianti di risalita, 5 piste di discesa e da diverse strutture alberghiere e turistico ricettive. E’ una delle uniche stazioni invernali italiane dove si può sciare guardando il mare.

Uberto Frenquellucci

Sport invernali/Breve tour tra le stazioni sciistiche del territorio

Sport/News

Nel cuore della stagione bianca

Chissà se il Real Madrid sarebbe mai diventato il Grande Real senza el miedo scenico (letteralmente “timore scenico”) che assaliva gli avversari nel suo stadio, il mitico “Santiago Bernabeu”. Un team sportivo lega spesso identità e fortune alla propria “casa”, all’impianto sportivo che accoglie le gesta degli atleti e la passione dei tifosi. Non vi può essere, insomma, un bello spettacolo senza un teatro accoglien-te e funzionale.Lo sa bene la Fe.Ba Civitanova, società di basket femminile, eccellenza dello sport citta-dino, che ha dovuto peregrinare tra i quartieri Fontespina e Risorgimento, fino alla scuola “E. Mestica”, prima di trovare una dimora adatta alle esigenze e conforme ai parametri del campionato nazionale di A3, in cui milita. Dalla scorsa stagione, infatti, la squadra fon-data nel 1986 gioca nel nuovo Palazzetto di Civitanova Alta, realizzato poco più di un anno fa nell’area del campo sportivo. “Tale impianto – afferma Donatella Melappioni, allenatrice e cofondatrice della Fe.Ba., in merito alla più grande palestra della città ad oggi – è per noi fondamentale, a misura delle nostre attivi-tà. Ci ha aiutato a fare un salto di qualità: immaginate l’importanza di progettare tutti gli allenamenti in una tua struttura, che conosci, utilizzando i tuoi strumenti, tanto più in un campionato come quello di A3, dove siamo state promosse lo scorso anno, che ci impegna molto anche dal punto di vista logistico, con trasferte lunghissime, molte nel Sud Italia.” La struttura, che ospita anche volley e cal-cetto, con i suoi 724 mq di parquet nei 1.300 complessivi a terra, 7 metri e 10 di altezza e 350 posti a sedere (ampliabili a 500 con tribuna metallica), ha reso altresì possibile un incremento delle attività per i più giovani e

piccini, come spiega la stessa coach (assieme a Mary Ann Dillier) della compagine attual-mente in lotta play-off per l’A2: “Accanto alle squadre under 17 e 15 femminili e alle under 13, maschile e femminile, ora gestiamo ben 3 gruppi di mini-basket: abbiamo potuto allargare l’attività con i più piccoli proprio gra-zie a mezzi e spazi disponibili. Noi puntiamo molto sui settori giovanili; basti pensare che 9 delle 12 ragazze in prima squadra sono di Civitanova.”Sempre in tema di strutture sportive, sostrato concreto e imprescindibile per tali politiche, se il palazzetto nella città alta è stato portato a compimento dalla passata Amministrazione, resta ancora aperta e nebulosa la questione legata al palasport vero e proprio, che dovrebbe sorgere pres-so l’uscita autostradale. In merito l’Asses-sore Comunale allo Sport, Piergiorgio Bal-boni, fa sapere: “Il vero problema è trovare un privato che voglia investirci; una prima proposta è già arrivata ed altri incontri sono in programma. Complice la spending review, ora la capacità di mutuare da parte del Comune è nulla e tentiamo progetti a costo zero. Al momento, le priorità restano una nuova pista d’atletica e una palestra per le discipline orientali, oltre a quella per la Scuola ‘Annibal Caro’.”

Simone Accattoli

Civitanova/La Fe.Ba. Basket e il palazzetto

Quando lo sport cerca casa

Eventi

DANGERNO GRAVITY

ZONEDANGER

NO GRAVITYZONE

SANTONIR

P. Iva 01181980440

La Big Sun Factory Blocks torna con una nuova iniziativa per gli amanti del boulder e dell’arrampicata indoor. Reduci dai successi ottenuti dall’ultima edizione del Montegiorgio Street Boulder l’associazione sportiva per l’inverno 2013 organizza “No gravity – boulder party & contest”, un serata di sport e divertimento assolutamente da non perdere.Il boulder, attività sportiva di arrampicata sui massi nata intorno agli anni Settanta, oggi conta un numero sempre maggiore di praticanti, tanto che negli ultimi anni sono cresciute le manifestazioni sia all’aperto che su strutture artificiali. Sabato 16 febbraio dunque, dalle ore 20 presso le pareti d’arrampicata della sede della Big Sun Factory Blocks, ci sarà l’occasione per cimentarsi o solamente partecipare come spettatori. Dopo le qualificazioni con l’assegnazione d’appartenenza ad una delle tre categorie (big uomini, no big uomini, donne) spazio al divertimento con musica, spettacoli. Alle ore 23 il clou con i finalisti impegnati in una modalità di competizione del tutto nuova. Informazioni o pre-iscrizione alla gara: 339.7014585 (Juri), 335.5209913 (Claudio), www.bsfactoryblocks.com

Montegiorgio/Boulder party & contest

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8 febbraio 201323

Nato 66 anni fa in Provincia di Lecco in una cittadina situata nei pressi di uno dei 2 rami del Lago di Como, Osvaldo Jaco-ni insieme a Gigi Simoni è l’allenatore italiano ad aver vinto il maggior nume-ro di campionati sul campo. Le cinque promozioni in serie C 1 e le 3 dalla C 1 alla serie B ottenute in ogni parte d’Italia, lo fanno essere uno degli allenatori più benvoluti nella Penisola, se poi aggiun-giamo anche le 2 promozioni ottenute grazie ai ripescaggi con il Lecco in C 2 e con la Civitanovese in serie D nel 2009, ecco che i passaggi di categoria ottenuti dalle squadre di Jaconi sono ben 10, facendolo essere il primatista assoluto. Inserendo il nome dell’allenatore lombar-do nel motore di ricerca Google, verran-no fuori tantissime pagine, con Wikipe-dia che gli dedica grande spazio. Jaconi oltre ad essere un apprezzato allenatore, prima ancora è stato un buon calciatore, giocando per 11 anni da centrocampista offensivo nel Lecco, dove ha conquistato la serie A nel torneo 1966/67, militando successivamente anche nel Teramo, nel Riccione e concludendo la carriera a agonistica con la Civitanovese. Proprio nella cittadina rivierasca Jaconi ha ini-ziato la sua oramai trentennale attività da allenatore, conquistando la serie C 1 nella stagione 82/83, stessa musica sempre nelle Marche a Fano appena 2

anni più tardi. Conquistò ancora la serie C 1 nel 92/93 sulla panchina del Leonzio, dopodichè, fu artefice del capolavoro nella piccola Castel di Sangro, portando in 2 anni la squadra abruzzese dalla C 2 alla serie B, riuscendo nella stagione successiva a salvarsi nella serie cadet-ta. Ancora una promozione in B con il Savoia nel 1998/99, mentre nel 2002 sale nella serie cadetta con il Livorno, lasciando nella tifoseria amaranto un ricordo indelebile. Ad Ivrea nel 2005/6 conduce i piemontesi in C 1, mentre l’ultima promozione la ottiene nella sua amata Civitanova Marche, riportando i rossoblu in D nel 2008/9. Da qualche mese ha assunto la guida del Montegranaro Provincia Fermana nell’Eccellenza marchigiana, la domanda più naturale, è cosa ci fa un allenatore con un simile palmares alle spalle in una piazza non tradizionalmente calci-stica come Montegranaro, in un torneo non adeguato al blasone del mister di Mandello del Lario. Proprio al navigato condottiero conosciuto nel mondo del calcio con il soprannome “il Comandan-te”, abbiamo rivolto il quesito e così ci ha risposto: “Quando scelgo di andare in un posto, non mi pongo mai il problema della categoria che dovrò affrontare, ma ciò che guardo principalmente, è la possibilità di lavorare bene e con tran-

quillità. Quando il patron Vecchiola mi ha illustrato il progetto della squadra ter-ritoriale, l’ho subito trovato interessante e motivante, anche se poi ciò non si è realizzato come era nelle intenzioni della dirigenza, posso dire di star lavorando con tranquillità ed anche con profitto, almeno credo. La prima cosa che dissi, ossia che bisognava creare la struttura che permettesse la crescita societaria complessiva, posso affermare che si sta realizzando, con una segreteria ed un apparato funzionanti”. Lei mister ha sì la fama di essere un duro, ma di saper essere un grande edu-catore e motivatore… “Io sono una per-sona scomoda, ma ritengo che anche nei Dilettanti, si può fare un buon calcio, la serietà e la correttezza disciplinare deb-bono essere dei valori basilari. Quando sono arrivato a Montegranaro, all’inizio della preparazione, dissi ai miei ragazzi: “Vogliamo essere dei Dilettanti o…”, loro mi risposero “o…”, quindi adesso bisogna che mi seguano, e ci mettano la massima volontà e determinazione, niente arriva senza grandi sacrifici, dopo un girone d’andata in cui troppe volte siamo stati sfortunati, ma anche poco cinici, ora i risultati stanno venendo con più continuità, e tutto l’ambiente è diventato più positivo”. L’aspetto educativo è fondamentale nei

suoi giocatori? “Assolutamente sì, riten-go che il dialogo con i calciatori sia alla base di tutto, dell’atleta l’allenatore deve sapere ogni cosa, ho un preparato-re che segue le mie squadre da 22 anni, gli dico sempre: tu devi pensare dal collo fino a 15 centimetri dai piedi, ma della testa e dei piedi mi debbo occupare io. Dai miei giocatori esigo il massimo rispetto per gli avversari, se in una trasferta veniamo trattati male, quando quella squadra sarà ospitata da noi, dobbiamo accoglierli bene ugualmente, prima di essere dei buoni calciatori, bisogna essere degli uomini”. In un mondo del calcio in piena crisi, con gli spalti sempre meno affollati, la presenza di un tecnico educatore come mister Osvaldo Jaconi, è una grande opportunità sia per il Montegraanro Pro-vincia Fermana, che per tutto il territorio.

Endrio Ubaldi

Calcio/La storia calcistica (e non solo) di un vero personaggio dello sport italiano

Sport/News

Osvaldo Jaconi: un maestro a Montegranaro

Time Out/Stadi sempre più vuoti e società immobiliIn un periodo di crisi come quello che stiamo affrontando, le famiglie cercano di rispar-miare il più possibile, ed è naturale che fra le spese considerate superflue, di cui si può fare a meno, vi rientrino quelle per andare alle partite di calcio la domenica. Ecco, quindi, che da Milano a Palermo, da Roma a Bologna, con la sola eccezione della Juventus (che però ha uno stadio di appena 40.000 posti e tiene lo scudetto sul petto), per andare nei dilettanti da Pesaro a Civitanova Marche, senza elencare il deserto negli stadi fermani, il quadro è a dir poco desolante. Fino a qualche anno fa, quando la domenica si saliva sui pullman per andare a vedere delle partite di cartello del Milan, della Juventus e dell’Inter, l’autostrada era piena di torpedoni di club organizzati, con gli autogrill che a malapena, dopo lunghe attese, riuscivano a servire i pasti ai gruppi di tifosi. Oggi è tutto cambiato, in serie A se capita di vedere uno stadio metà pieno è un gran risultato; peggio ancora il calcio nostrano: quando vediamo il “Del Duca” di Ascoli con appena 3 – 4000 spettatori nonostante l’eccellente torneo dei bianco-neri, lo stadio di Ancona sempre semivuoto e tutti gli altri deserti, allora è giusto mettersi a tavolino e studiare delle soluzioni, per cercare di riportare le famiglie agli stadi ed ai campi sportivi, creando degli incentivi e degli sconti. Osservando le immagini di repertorio in bianco e nero degli stadi italiani sempre pieni degli anni ‘50 e ‘60, in piena ricostruzione post- bellica, viene una forte nostalgia e tristezza per quanto assistiamo oggi. Quando vediamo che le società nostrane come il Montegranaro, la Fermana, la Monturanese e l’Elpidiense Cascinare, solo per citare gli esempi di quelle militanti in un bel torneo come l’Eccellenza, hanno dai 200 ai 300 ragazzi nelle proprie scuole calcio, mentre il sabato o la domenica pomeriggio quando giocano nei rispettivi tornei, ci sono sì e no 150-200 persone sugli spalti, con l’eccezione del capoluogo di Provincia che qualche volta arriva a 500 unità, allora è chiaro, che bisogna rivedere tante cose. La prima è quella di dare dei biglietti omaggio alle famiglie dei giovani atleti, per incenti-varli ad accompagnare i propri figli allo Stadio. Ha senso mettere il prezzo di € 5,00 o 8,00 quando nessuno va a vedere le partite, oppure è meglio riportare le persone a costo quasi 0 per le stesse? Si può continuare a far giocare i campionati giovanili lo stesso giorno in cui giocano le prime squadre? Perché non pensare a degli sconti da praticare sul costo mensile dei giovani, che pagano una retta per praticare l’attività sportiva, commisurato alle partite che i ragazzi vanno a vedere? Spesso e volentieri nei nostri stadi capita di vedere che non ci sono neanche i ragazzi a fare i raccattapalle. Anche nella massima serie sarebbe fondamentale fare dei pacchetti famiglia reali, prevedendo, per esempio, che pagando il costo di un biglietto intero ed uno ridotto, possano entrare almeno 3 persone dello stesso nucleo familiare o parentale. E’ proprio in un periodo di piena crisi, che la riscoperta di antiche ma solide tradizioni come quella del calcio, che in Italia è da sempre un vero e proprio fenomeno sociale, può aiutare ad affrontare meglio la situazione, ricreando anche quel senso di appartenenza, che la squadra del cuore o della propria città, ha trasmesso per intere generazioni. (Endrio Ubaldi)

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Prossimo numero in distribuzione dall’8 marzo all’11 aprile

ANNO 11 - n.2 - 8 febbraio 2013

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Editore: Edizioni Fisal, Dir.Responsabile: Alessandro SabbatiniP.R.:Patrizia Scaloni Art: Marco Borzacchi Imp.: Andrea Ferracuti PompaVignette: Daniele Ripani, Stampa: Bieffe industria grafica - RecanatiRedazione: Paolo Galletti, Francesca PasqualiHanno collaborato alla redazione di questo numero: Simone Accattoli, Federica Balestrini, Andrea Braconi, Uberto Frenquellucci,Daniele Maiani, Carmela Marani, Serena Murri, Loredana Tomassini, Endrio UbaldiDir. Amministrativo: Gianfranco SabbatiniWebmaster: Aranea (tel. 0734.776001)

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